S&V MAG GIUGNO 2011

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Sound and Vision Magazine Pop Art Edition

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GIOVEDI’ 28LUGLIO

VENERDI’ 29LUGLIO

SABATO 30LUGLIO

SKATALITES (JAMAICA)+ NEW YORK SKA JAZZ ENSEMBLE

+ NORMAL INSANE

MEDIA PARTNERUFFICIALE Info: [email protected]

[email protected]/1115264 - 347/0440895

27/30 LUGLIO

MINISTRI ONE DIMENSIONAL MAN

TBA

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THERE IS A LIGHT THAT NEVER GOES OUTCaro Giorgio,è passato un anno da quel triste mese di giugno, e qui sulla terra le cose si stanno maledettamente complicando. Lucio Dalla direbbe: “Caro amico ti scrivo così mi distraggo un pò...” ma qui caro amico non c’è tempo per distrarsi, chi si distrae è perduto!Ti dicevo appunto delle complicazioni in atto. Il nostro amato governo si appresta a comunicarci subito dopo le elezioni amministrative una manovrina da 40 miliardi di euro (chi li pagherà? Boh...) per riallineare i conti secondo i dictat della Comunità Europea. La Grecia è praticamente fallita, attendiamo a giorni la comunicazione. Anche gli Stati Uniti non se la passano un granchè bene, sono anche loro in default per legge, ma ce lo comunicheranno più avanti. Anche l’Italia è fallita da tempo, ma in tv il Tg1, Tg2, Tg3, ci rassicurano sempre che tutto va bene quindi nessuno si allarma più di tanto, dicono che ci sono i risparmi dei privati a garanzia... cosa diavolo vorranno dire?! Io me lo immagino... non so gli altri...Stiamo vivendo in un mondo surreale, c’è stato un grosso terremoto in Giappone + Tzunami, una centrale nucleare è saltata per aria ... anche lì dicono al popolo che non c’è da preoccuparsi e vivono tutti come se nulla mai fosse successo. Fusione del nocciolo del reattore 1, si parla di 204 Sieverts/H (bastano 20 minuti di esposizione ad un 1 singolo Sievert/H per essere spacciati ... Alla luce di questo in Italia il 12 e 13 Giugno “ci sarà” un importantissimo referendum che chiederà la nostra opinione sul nucleare (ti ricordi avevamo già votato per questo, ma hanno stabilito che quelle firme non valevano un cazzo...) pergiunta ci comunicano che inizieranno a costruire 4/ o 5 centrali nucleari sul suolo italiano. Voteremo poi contro la privatizzazione dell’acqua, sulla quale alcune multinazionali con l’appoggio dei nostri governati vorrebbero mettere mano. Il presidente della Nestlé ha affermato che l'acqua dovrebbe essere trattata

"più come il petrolio".... Dulcis in fundo pensa te... voteremo sul legittimo impedimento, cioè quella legge che il nostro caro premier si è fatto ancora una volta per sfuggire alla giustizia. Forse è proprio per questo che stanno cercando di affondare tutto il referendum. Il nostro presidente della repubblica: sonnecchia..Altro? Questa settimana in un solo giorno hanno deciso di licenziare 2500 dipendenti della Fincantieri, ma non hanno tenuto conto che potevano arrabbiarsi e quindi adesso si invoca l’esercito per ristabilire l’ordine. Alle elezioni amministrative sembra che la sinistra stia recuperando terreno a Milano addirittura dovrebbe vincere sulla vecchia e decrepita Moratti un certo Pisapia che proverà, mi auguro, a rendere quella città più umana e meno inquinata. Siamo in guerra con la Libia, non si capisce bene chi siamo e cosa facciamo: a volte guardiamo a volte bombardiamo...

A Lampedusa continuano ad arrivare profughi e nel canale di Sicilia a morire in migliaia tra donne e bambini però si pensa a realizzare un campo da golf e un casinò. Il Bunga Bunga è una nuova barzelletta... ma questa te la racconto la prossima volta! Non so se, caro Giorgio, dove ti trovi adesso arrivano queste notizie. Mi auguro possa essere un posto dove la libertà di informazione e di espressione sia di gran lunga più tutelata e rispettata, Se così fosse ne saprai molto più di me. Certo è che se tu fossi ancora qui staremmo ore come facevamo un tempo a parlarne e le cose sembrerebbero grazie al tuo modo di pensare molto più leggere e semplici. Ci manchi! (Daniele)

Sta di fatto che Gheddafi non è più un amico e non potrà più giovarsi di decine di giovani vergini da 80 euro offerte dal nostro sempre caro primo ministro. Mezzo nord Africa è in tumulto con centinaia di morti. A Napoli c’è ancora la spazzatura, forse in tre giorni la tolgono ...

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Anno 7 - N° 83GIUGNO 2011Aut. Trib. Bassano d. G.N° 8/03 del 3.09.2003

DIR. RESPONSABILE:STEFANO ROSSIEDITORE:DANIELE PENSAVALLE

Grafica: D. PensavalleCover by Andrea Blitz Studio (VR)www.blitzstudio.it

INFO:Daniele: 349.1970263WEB:www.soundandvision.itEMAIL:[email protected]:SOUNDANDVISIONMAGAZINE

IN QUESTO NUMERO

Animal Collective (di F. Consoli) - Giulio Casale Stateless Caparezza Radio Riot Right + Armenta

Demetrio Stratos

ANANSI

Back To Black (di DjD) - Festival Guide Elegia a Radio Sherwood (di A. Lo Giudice)

VinilMania (di R. Crisafi) - Jimma Corner (di Mr Jimma)

Recensioni Cd (di L. Sartor)

Live Review

Cd & Lp Review

Exclusive Interview

Rubriche

(di F. Nicolli)

(di F. Consoli) - (di C. Fanitinato)

(di M. Zorzi) -

Marta Sui Tubi + Fujiya & Myhagi (di C. Fantinato)

(di E. Zazzara)

Casinò Royale (di L. Sartor) - Half Japanese (di Fox)

(di Viola)

Alternative Books (di Novearti)

(di E. Virago)

Lost in Fashion (di L. Lago) -

MELISSA AUF DER MAUR di Michela Dal Forno

Book Review

Pozterino

GIUGNO 2011

Questo numero è stato realizzato grazie al contributo volontario diS. Rossi (VI) - G. Mari (VI) - A. Lo Giudice (VI) - F. Nicolli (VI) - T. Fiorese (VI)L. Sartor (VE) - Fox (VI) - F. Consoli (Milano) - E. Sampong (VI) D. Zanin (VI) - E. Virago (TV) - L. Lago (VI) - R. Crisafi (VI) - C. Fantinato (VI)A. Lago (VI) - E. Zazzara (Roma) - D. Pensavalle aka DJd (VI) J. Andreucci (PE) - M. Zorzi (Vi) - Viola (Vi) - D. Visentin (Tv)FOTOGRAFI di S&V MagViola HCPH, Michela Del Forno, Francesco Zanet, Daniele Pensavalle, Fabrizio Consoli, Davide Dall’Acqua

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FESTIVAL GUIDE

di Emanuela Virago

REVIEW by emanuela virago - www.viragoentertainment.it

L'estate è sinonimo di festival. E Sound & Vision di questo mese ha messo insieme per voi le più belle kermesse previste a Giugno: attrezzatevi con calendario alla mano e segnate le vostre preferite, ce n'è per tutti i gusti! Cominciate il mese immergendovi nella deliziosa Graz, in Austria, per lo : dal 1 al 5 giugno il capoluogo della Stiria sarà invaso da giovani di tutta Europa; in 13 bellissime location sparse per la città potrete ascoltare Aeroplane, Caribou, Jungle Brothers, Crystal Fighters, Hercules and Love Affair, FM Belfast e la crew di Nano Rec, capitanata dal veneziano Spiller, al gran completo. Non perdete lo spettacolare Dom Im Berg, locale ricavato dentro la roccia per un'esperienza unica di clubbing. Se preferite qualcosa di nostrano, quest'anno il Parco San Giuliano di Venezia sarà di nuovo protagonista per due weekend consecutivi; il 9, 10 e 11 giugno con il tradizionale appuntamento dell' : Coldplay (unica data italiana del loro tour), Negramaro e Vasco Rossi gli headliner di questa edizione. I palchi allestiti per l'occasione rimarranno nel parco fino al weekend successivo: sabato 18 sarà infatti di scena dove tutti gli amanti della musica elettronica potranno scatenarsi con Fatboy Slim, Sven Vath, DeadMau5, Afrojack and Reset!. Organizzato da Club Nation, il festival è alla sua seconda edizione e promette di diventare un appuntamento importante in

Spring Festival

Heineken Jammin' Festival

Electrovenice

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REVIEW by emanuela virago - www.viragoentertainment.it

questa sfera musicale. Se sognate qualcosa di più esclusivo lontano dalle rotte comuni, volate in Inghilterra: sempre il weekend del 10, 11, 12 ci sarà grande musica per a Seaclose Park, Newport, con Kings of Leon, Kaiser Chiefs, Foo Fighters, Kasabian, The Script, Plan B, Band of Horses e molti altri. Da Londra prendete il treno direzione Southampton e da lì il ferry per l'isola con un tragitto di circa 10 minuti. Riconoscerete subito chi, come voi, è pronto per godersi 3 giorni all'insegna di musica, libertà e zaino in spalla. Oppure nelle stesse date risalite fino a Norfolk per il

alla sua ottava edizione, quest'anno propone tra i più noti Trentemoller (live), Andrew Weatherall, Adam Beyer e Paul Ritchie. Il 16, 17 e 18 giugno torna l'intramontabile appuntamento con

a Barcellona. L'affascinante città catalana alternerà grandi artisti come Underworld, M.I.A., Magnetic Man, Janelle Monàe e Aphex nella suggestiva cornice del MACBA di giorno e nei vasti locali della Fira di notte. Sonar raddoppia anche quest'anno e il festival si terrà contemporaneamente anche a La Coruna. Dal 22 al 26 giugno si torna nuovamente in Inghilterra per il celeberrimo che si tiene alla Worthy Farm di Pilton: preparate stivali di gomma alla Kate Moss e occhiali da sole per il vip watching al motto di “Love The Farm. Leave No Trace.” La line up di quest'anno è come al solito ricca ed internazionale con U2, Beyoncé, Primal Scream, Wild Beasts, Fleet Foxes, Battles, Friendly Fires e moltissimi altri. Per giugno la nostra scelta va ad che chiude degnamente un mese ricco di appuntamenti. Dal 28 giugno al 1 luglio tutti in direzione Norvegia ad Hove, nelle isole di Tromøya, fuori dalla città di Arendal. Gli artisti? The Strokes, Robyn, Anna Calvi, Tame Impala e Gold Panda. Da non perdere!

:

l'Isle Of Wight Festival

Glade Electronic Music Festival

Sonar International Festival of Advanced Music & Multimedia Art

Glastonbury Festival

Hove Festivalen

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Live & photo review di fabrizio consoli

“Vieni stasera a cena da me? Cucino io” Ho vivido in mente il ricordo del racconto di un amico nordeuropeo, all'epoca imbranato conquistatore alle prime armi con il confronto interculturale da progetto Erasmus. Madrid, primavera inoltrata del 2002. Il biondo Birkenstock-munito e con maglietta nordica d'ordinanza - le meravigliose ed improbabili t-shirt sdrucite che tanto entusiasmano ed ispirano gli stilisti a cavallo delle Alpi - il biondo dicevamo, invaghitosi di una bellezza nostrana, decide di cimentarsi in cucina. Menu: pasta con la frutta. Mele e Kiwi principalmente. Superata l'alterigia culinaria che sopra ogni altra cosa ci unisce e ci rende nazione, il disorientamento provocato del concerto di Animal Collective di Milano e' sembrato proprio questo: pasta con la frutta. L'attesa per il ritorno del quartetto prodigio di Baltimora era alta e percepibile, ed il pubblico quello delle grandi occasioni, certo riveduto e corretto in chiave alternative-indie. Già perché gli Animal Collective in dieci anni di storia hanno saputo tenere come minimo comun denominatore la capacita' di stupire e di innovare, di scartare agilmente ogni tentativo di definizione, ogni imboscata di pubblico e critica che cercasse di intercettare la loro parabola artistica con una collocazione relativa. Ancora una volta, a distanza di due anni da “Merriweather Post Pavillion”, probabilmente l'album

ANIMAL COLLECTIVEMILANO ALCATRAZ 25 Maggio 2011

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più accessibile della loro produzione, la band torna in formazione completa con un live-set composto quasi interamente da brani nuovi, la cui complessità stupisce e lascia perplessi allo stesso tempo, in una vortice di stravolgimento melodico che francamente da' l'impressione che qualcosa di fondamentale sia stato lasciato indietro. “Sperimentale” e' la parola che viene in aiuto in questi casi, la declinazione artistica dell'immunità' che tutto sana e l'approdo sicuro da ogni sorta di imbarazzo. D'altro canto non riesco a non pensare che gli Animal Collective abbiano raggiunto un livello di sofisticatezza mu s i c a l e t a l e d a c o n f o n d e r s i c o n sofisticazione, e non solo a livello verbale. Sara' la naturalissima ed umana ricerca di conferma dei propri (pre)giudizi, ma l'impressione e' stata che la perplessità in sala non

fosse solamente mia: probabilmente attesa, e dunque disinnescata almeno in parte. Pasta con la frutta insomma. Ovvero la sensazione che diverse cose stessero a c c a d e n d o contemporaneamente sul p a l c o , t u t t e indubbiamente intriganti, senza che però si prendessero la briga di convergere a dialogare tra loro. Melodia e rumore, a tratti il mio disagio per i motivi che suonano in sottofondo, ben presenti ma divergenti, a inibire il trasporto completo nello stream principale. La radio dell'auto accanto che inquina il microclima sonoro del tuo abitacolo. Milano conferma dunque un dubbio che già ci tormentava: Avey Tare e c o m p a r i h a n n o abbandonato il nostro mondo e sono saliti sugli alberi con lo slancio di creatività esplosiva ed esuberante dei primi

album, e di fatto da allora non sono mai scesi. Nonostante tappe i n t e r m e d i e a p p a r e n t e m e n t e ammiccanti verso una maturità sonora - intesa come normalizzazione - continuano a vivere in quella regione di confine tra gioco e sogno, laddove la musica e' portata alle estreme conseguenze ed il cuore e' in affanno a seguire la

testa. I quattro folletti hanno musicato uno show d'avanguardia che vive di regole proprie e che rifiuta troppe domande. Una dimensione parallela e indisciplinata, senza dubbio frutto di un estro travolgente, un concerto appassionante a suo modo, curioso per alcuni versi, affascinante per altri. A patto che si creda a l B i a n c o n i g l i o , ovviamente.

Live & photo review di fabrizio consoli

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The Best Of F nk/Soul fm 60/70

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LIVE

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Via Zamenhof, n° 821 - 36100 Vicenza - Tel 0444.301837 - [email protected]

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live review di francesco nicolli

Il piccolo ma splendido Teatro Duse di Asolo ha ospitato, nel l 'ambito del la rassegna “Centorizzonti - Legami”, ideata dal l 'associaz ione cultura le Echidna, il nuovo spettacolo teatrale di Giulio Casale, “The Beat goes on”, una sorta di naturale dilatazione e completamento di quel “La canzone di Nanda”, dedicato a Fernanda Pivano, che l'artista trevigiano ha portato con successo in tutta Italia. Smessi da tempo i panni di voce e leader del gruppo rock Estra, Casale da anni privilegia una forma di espressione più cantautorale, ed è per questo che lo si può ben definire un cantattore; da sue dichiarazioni infatti capiamo come il teatro, e in particolare lo spettacolo cui abbiamo assistito ad Asolo, gli permetta di mettere in scena le sue diverse anime artistiche: quella appunto dell'espressività fisica e gestuale, quella dello scrittore e dell'amante della letteratura e infine, ancor oggi preponderante, quella di cantante e musicista. Accompagnato dal bravissimo polistrumentista Matteo Curallo (tra l'altro coautore, con Mauro Ermanno Giovanardi, della musica della canzone “Io confesso”, presentata dai La Crus all'ultimo Festival di Sanremo), Casale inizia la performance con

un monologo, nel quale interpreta Neil Cassidy, ed è proprio lì che Nanda Pivano viene citata per la prima volta, protagonista con il poeta di una pazza corsa in auto nella quale vanno perduti al vento fogli e fogli del romanzo di Cassidy. Alla mu s i c a G i u l i o a l t e r n a sapientemente veri e propri reading dei poeti (Burroughs, Kerouac, Corso, Ferlinghetti, Ginsberg, giunti a noi grazie proprio alla scoperte e alle traduzioni della Pivano), che hanno in prima persona incarnato lo spirito beat, uno spirito fatto di ribellione alle mode e al consumismo, di r i c e r c a d i l i b e r t à , d i anticonformismo. Il tutto sapientemente alternato, d i c eva m o, a l l a mu s i c a , elemento altrettanto centrale dello spettacolo: ad un'intro floydiana seguono brani di Bob Dylan, Beatles, Leonard Cohen, cui si affiancano canzoni di Jacques Brel e Bruno Lauzi (“Le bigotte”, applauditissima), De Andrè e Luigi Tenco. Una chicca, poi, le due “citazioni” dal repertorio degli Estra, con la splendida esecuzione di significativi e toccanti spezzoni di “Soffochi” e “Preghiera”, per la prima volta proposte a teatro.

Giulio Casale. The Beat goes onAsolo, 6 maggio 2011, Teatro Duse

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ASTRAASTRA3 j V D Parola

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Sicuramente uno dei momenti più intensi dello spettacolo si ha con l ' i m p e c c a b i l e interpretazione di “Grace under pressure”, già presente nel precedente lavoro di Casale dedicato a Fernanda Pivano: la grazia sotto pressione è quella di coloro che, a partire proprio da Kerouac e altri poeti beat, per passare a James Dean e a Marylin, attraverso l'action painting con Pol lock, Haring, Basquiat, fino ai grandi del rock Brian Jones, Syd Barrett, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Tim Buckley e suo figlio Jeff, Nick Drake, Ian Curtis, giù fino a Kurt Cobain e, per restare in casa nostra, a Luigi Tenco, non hanno retto alla pressione del sistema, del successo, dell'esposizione mediatica. A questi “angeli dalla pelle troppo sottile”, ma anche a tutti gli altri angeli non famosi, Giulio dedica la splendida “Preghiera in gennaio”, di Fab r i z i o D e A n d r è , canzone che Faber scrisse e dedicò alla memoria di Luigi Tenco; dello stesso Tenco, poi, Casale ci regala la bellissima “Ciao, amore, ciao” che, portata a Sanremo e lì esclusa dalla finale da una miope giuria, segnò la tragica fine del cantautore. In mezzo a

tutta questa poesia non mancano ri feriment i ironici al presente politico e in giorni di grande attualità elettorale Giulio (le cui idee politiche sono note, e “Non voterò M u r a r o ” è u n a dichiarazione che le conferma!) ci regala una magnifica esecuzione di “Le elezioni”, di Giorgio Gaber. Insomma, sembra, e lo è in effetti, un viaggio nell'America degli anni '50 e '60 (“Nanda dice: America!”), ma possiamo dire che, senza dubbio, il messaggio della “Beat generation” che Casale ripropone e fa suo a distanza di cinquant'anni, centra il bersaglio in pieno: in tempi di decadentismo culturale e politico e di p e r i c o l o s e d e r i v e nazionaliste, razziste e autoritariste, l ' invito all'anticonformismo, alla libertà non fine a se stessa e ad una ribellione non violenta è di grandissima attualità. Siamo felici del successo che Giul io Casale sta incontrando nel suo percorso artistico; ne siamo felici per lui, certo, ma anche un po' per noi, fortunati destinatari delle sue canzoni, dei suoi scritti, dei suoi messaggi e delle sue interpretazioni. Go on, Giulio, come i tuoi amati Beat! Domenica aperto dalle 16.59 - Tutti i concerti dalle 19 alle 21

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Tutte ledome iche alle 21.30

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di Antonio lo giudice

GLOS

EA

RADIO

senza trovare pace. Niente più “Il Picchio nell'Orecchio” il martedì sera (caro Massimo, il mio sogno bagnato è sempre stato quello di entrare a casa tua di notte, tirarti una bastonata in testa e far sparire la tua collezione di dischi), niente più Rasset a ora di pranzo (quanto mi faceva ridere Dino, ancora prima di scoprire che si trattava del fratello di una mia compagna di scuola). Pensate che mi rilassava persino il programma reggae il venerdì sera- chi mi conosce sa quanto il reggae annichilisca la mia già scarsa gioia di vivere, però ascoltare “L'Isola di Mister Robinson” significava che il weekend era finalmente iniziato e diventavo tollerante persino con quel mortifero genere musicale. Ovviamente non si trattava solo di abitudine: radio Sherwood era l'unico mezzo che

So già cosa mi si obbietterà: Radio Sherwood è viva e vegeta, solo ha venduto le frequenze e ora esiste solo come web radio, il che, in fondo, è la strada del futuro. Certo, come no! E qualunque imbecille apra un blog diventa per questo uno scrittore o un giornalista! Non scherziamo, per favore… la radio è quella che si sente in macchina tornando a casa o collassati sul divano la sera a casa. E Sherwood era la mia radio, fin da quando, al liceo, la ascoltavo in taverna fingendo di studiare, con un numero di Nathan Never o di Lobo nascosto sotto il libro. Finchè una mattina, salgo in macchina, metto in moto e…Eros Ramazzotti?! Cos'è, fanno dell'ironia? E che minchia significa “Radio Gelosa”? Significa che da quel momento in poi avrei cominciato a smanettare tra le frequenze come un'anima in pena

SHERWOOD

E EG L IA A

R D H RW ODA IO S E O

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avevo per tenermi informato sulle novità musicali degne di nota- e se ormai vi sembra che io scriva come un vecchio rincoglionito nostalgico sapete qual è la causa. Inoltre, ascoltarla era forse una delle ultime cose di sinistra che restavano da fare. Lasciamo pur stare l'ingenuità di certe menate sui vari “Caffè Zapatista” negli anni zero, ma era rassicurante sapere che una parte del Veneto stava resistendo al lento affondare nella diarrea verde padano- ora non ne sono più tanto certo. Insomma, io, che non credo di essere l'unico irriducibile del FM, sono stato abbandonato al vuoto pneumatico delle frequenze radio italiane. Nel momento di sbandamento post abbandono, mi sono ridotto per qualche mese ad ascoltare radio DeeJay. Sniffare colla andata a male è decisamente più dignitoso!

Il futuro? potete sintonizzarvisulla nuova radio web sherwood @www.sherwood.it

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BACK BLACK TO THE BEST OF SOUL - FUNK - MODfrom 60/70

UP OR EN

S P T D MO THLY BYSOUNDISIV ON

SDJ ET

VICENZA VICENZA

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ASTRA

CAFE’CASTELCUCCO - TREVISO

ven 3 - sartea (vicenza)

mer 8 - vespritz bar smeraldo (vicenza)

ven 24 - barracuda (villa d’asolo - tv)

sab 25 - bar sartea (vicenza - fm 22/02)

SAB 4 - Bar PIO x (bassano d. g.)

ven 11 - rockcafe’ (castelcucco - tv)

sab 25 - back to afrika (bassano d.g. - fm 18/21)

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Inizia da questo mese la rubrica che molti di voi mi hanno sempre chiesto di fare. Una rubrica interamente dedicata allastoria della musica funk dalla fine degli anni 60 agli anni 70. Quando il funk divenne funky e nulla fù più come prima.

Conosceremo con “back to black” i generi e gli artisti che ne hanno fatto la storia e parleremo di quelli che “inconsciamente” hanno sancito il successo che ancora oggi resiste, ed il cui movimento non tende ad minimamente ad

esaurirsi. Una storia necessariamente divisa in molte puntate, seguitele rimarrete folgorati! per il Buon B2B a tutti!!!

PART 3. James Brown rappresentava l’uomo nero politico, di successo, sexy, l’implacabile guerriero che era black and proud, “nero e fiero di esserlo”, e in Say It Loud affermava che tutti gli afroamericani preferivano “morire in piedi anziché vivere in ginocchio”. La sua band supportò questo messaggio perfettamente sensato e privo di fronzoli con un furioso rhythm ‘n’ blues tanto vigoroso quanto essenziale, un groove funk primordiale talmente potente da far muovere la musica di tutto il mondo in direzione del proprio nucleo centrale. Dette così vita ad una nuova tendenza, stabilendo un collegamento ritmico con l’Africa; quando Sly Stone e altri aggiunsero una chitarra distorta e un basso “strappato” a questa follia ideata da Brown, nacque qualcosa di completamente nuovo. In Giamaica intanto anche il sound sincopato dello ska sta mutando, trasformandosi in una sorta di downbeat che sarebbe a bre divenuto il reggae. La potenza di questa bomba sganciata da J.B. fu così dirompente che ha lasciato segni fino ad oggi. Il soul svoltò in direzione sud, l’accento posto sulla prima battuta lo si può notare in brani com Superstition di Steve Wonder, Inner City Blues di Marvin Gaye e Cloud Nine dei Temptations. Chi sfruttò questa nuova tendenza furono, sia in Europa che in Giappone, le discoteche che cominciarono a proporre

R’n’B-Funk di ispirazione “browniana” finendo per imperversare collocandosi oltre ogni aspettativa nei gusti musicali preferiti di tutta l’America.Il miglior modo per cogliere l’evoluzione della musica funk consiste nel comprendere il processo della culture nera africana. Le origini della musica funk possono essere fatte risalire: all’opera di James Brown negli anni sessanta e al funk-jazz degli anni cinquanta. Prima di allora le parole “funk” e “funky” servivano semplicemente a descrivere il modo di essere rustico e grossolano della gente di colore. Ci sono alcuni musicisti pronti a rivendicare la paternità del termine, nel 1976 George Clinton in Prelude To Dr Funkenstein predisse che il funk sarebbe diventato una specie di forza eterna, Alla voce “funk” i primissimi vocabolari di lingua inglese riportavano le seguenti definizioni: “paura”, “fifa”, “tremarella”. A quanto sembra la parola deriva dal termine fiammingo “fonck” che significa appunto paura. Altri riferimenti rimandavano a definizioni più sgradevoli come: “odore di muffa”, “fetore”, “odore pungente”.

Le origini del FunkLe origini del Funk

BACK TO BLACKARTIST & RECORDs HISTORY NARRATES BY DJD

Le origini del Funk

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IL SOLE DENTRO ANANSI“Prima che scegliessi questo nome, ho fatto uno strano

sogno in cui mi veniva posato un ragno sulla fronte. L'ho interpretato come un segno…”

A livello visivo hai sicuramente un estetismo d'impatto. La chioma dread in particolare, è parte di un movimento, o per meglio dire di una cultura (quella rastafariana) strettamente legata alla musica reggae e al ritmo in levare. Pensi di essere "etichettato" per questo, o la cosa non ha influenza? Il fatto che un'etichetta venga data per una determinata conoscenza di una storia, non vuol dire che sia "la storia". La capigliatura dreadlock, se è questa l'etichetta che mi si può dare, risale a credo più di 3000 anni fa, e quindi sicuramente c'è un link con quello che è la Jamaica, ma non solo. Solitamente, come per i nazirei, o per i santoni indiani o per gli stessi rastafariani, la capigliatura è legata ad un senso di come l'uomo vive la spiritualità "piena". In tutto il mondo ci sono cantanti come John Charles

Butler, piuttosto che Lenny Kravitz… insomma, l'etichetta la si dà se si vuole darla. In Italia forse siamo limitati, dal mio punto di vista spesso mi sono trovato ad affrontare questo tipo di atteggiamento, ma penso che se un artista viene giudicato in base al look… siamo presi male…

Il viaggio proprio concettualmente, in qualche modo è sempre stato un tema ricorrente. Voglio dire, di quello che ho preso finora in senso lato… nel senso di ciò che ho "accumulato" finora e ciò che ancora voglio. Viaggiare è bello perché, se si è sempre in viaggio e lo si fa con un determinato spirito, non ci si pone davanti degli obbiettivi per forza. Sai che parti ma non sai ne

Ho letto che sei un viaggiatore, sei tornato non molto tempo fa dall'Irlanda dove hai vissuto per un po'. Quanto ha influenzato quest'esperienza e come lo vivi tu il "viaggio"?

Il nome deriva da un dio della mitologia africana con le sembianze di uomo-ragno… un antico spider-man? No… più che altro un misto tra dio ingannatore ed eroe: e Stefano Bannò, in quest'immagine ci si rispecchia. Giovane, ma con le idee chiare… non tanto sull'obbiettivo, quanto sulla strada che sta percorrendo. La musica la mastica già dall'età di 9 anni, tra chitarra, basso e batteria… mescola il tutto con emozioni, sentimenti, protesta, ideali… e lo fa amalgamando diversi stili, suoni cangianti. “Non giudicatelo per i suoi capelli, ma per la sua musica” sarebbe la morale, forse più azzeccata in questo caso, perché riuscirebbe a stupirvi più di altri. Insomma, togliete il paraocchi, e sarete piacevolmente colpiti.

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quando arrivi, ne dove arrivi. Perché impari a vedere le cose come punt i d i passaggio, non punti d'arrivo. E anche musicalmente mi piace vederla così: continuare ad apprendere e raggiungere nuovi obbiettivi, che in realtà non lo sono, ma quindi punti disegnati sulla mappa che portano ad altri punti.

Guarda… lì più che un genere in particolare, a parte la musica tradizionale irlandese, ho notato una grande ded iz ione ad ascoltare la musica da parte di tutti. Anche le istituzioni in qualche maniera, favoriscono la cultura in quanto vocazione all'arte. Alle scuole superiori tu puoi scegliere di fare musica anche se stai fa c endo un i s t i t u t o professionale. Per cui fa parte della cultura irlandese in modo particolare. Qui o ti specializzi sulla musica, e magari chissà quante chance hai, oppure fai corsi privati, insomma… e poi lì la musica di strada è fondamentale. Il fatto di fare busking è una cosa normale… anz i , addirittura promossa. Qui l'idea è: vedo un busker sul marciapiede… sta facendo l'elemosina. No. Sta facendo comunque arte e si sta sbattendo per fare qualcosa.

E il mov imen to mus i c a l e irlandese che tu hai conosciuto, o diciamo, in generale dei paesi anglofoni, rispetto a quello italiano… come li vedi?

S e p a r l i a m o i nve c e del'"anima"della nazione,

quindi a livello sociale e politico… quante differenze ci sono? O anche i loro capi creano gli stessi scandali, e restano i soliti problemi irrisolti? Vedo dai tuoi testi c h e s e i c o mu n q u e "sensibile" alle tematiche sociali, come ad esempio: una delle tue prime canzoni sintitolava "no racism"...

Sei stato al festival di Sanremo, non possiamo non farne un accenno. Oramai è diventato un panorama etichettato come "vecchio" e screditato… tu ci sei entrato portando un genere diciamo "non-convenzionale" allo stile del festival, nonostante abbiano partecipato anche gruppi come i pitura freska… come ti sei trovato in quell'ambiente?

Penso non direi nulla di nuovo… è triste più che altro vedere come tanta gente contraria a un determinato stile, che rappresenta purtroppo quello dei nostri politici, non riesca comunque a creare una "spinta". Si è sempre accondiscendenti.

Il target giustamente, è vero che era leggermente spostato… ma ho portato comunque un pezzo d'amore come ce ne sono tanti altri. Dal mio punto di vista è stata una bella esperienza perché ti cali in una realtà che non è quella di convenienza, per cui è formativo perché vedi delle cose nuove sia positive che negative, da cui impari e sai che devi stare alla larga. Una mia piccola polemica và a

entrambe le parti… Sanremo non è mai stato in grado di stare al passo coi tempi, da l l 'a l t ro lato anche l 'ascoltatore è molto prevenuto nei confronti del festival. Secondo me ci sono state delle cose anche molto interessanti: Nina Zili, Malika Ayane… e non sto parlando di Valerio Scanu, ma c'è sempre anche del buono.

Mmm… non ti so rispondere a questa ultima domanda. Con i testi non so… fino ad ora sono sempre riuscito a contestualizzarli in un discorso… cioè ad esempio:

Come nascono le tue canzoni? Sia c o m e ap p ro c i o a l l o strumento, sia come testo… e in base a cosa scegli la lingua da usare? Fino ad ora ho sentito sia pezzi in inglese, che in lingua madre…

ci mettiamo a parlare di politica riflettendo magari su un tema particolare e si tira fuori una discussione con vari punti di vista. Preferisco nettamente l'inglese… devo dire però che da quest'estate ho cominciato a scrivere in italiano e ci tengo un po' piano piano a… provarci. Mi ha preso così tanto che in un qualche modo è intrippante mettermi in gioco.

Ora continuiamo il tour. Stiamo scegliendo il secondo singolo e… sarà una scelta molto diffici le perché abbiamo un disco intero ma tutti i pezzi hanno qualche problema. Il secondo singolo è sempre un po' complicato perché dici… che direzione prendo? Comunque in d i e c i / q u i n d i c i g i o rn i d ov remmo s c eg l i e re.

Progetti futuri?

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dischi da riscoprirea cura di Eugenio Zazzara (Roma)LIMELIGHT

D e m e t r i o S t r a t o s rappresenta un unicum nel panorama musicale e culturale italiano. Uno dei pochissimi artisti capaci di superare le frontiere nazionali e rappresentare un'avanguardia mondiale nel suo campo. Personalità eclettica e curiosa, ha saputo raggiungere vertici artistici e prestazioni immani, accessibili a ben pochi. Nato e cresciuto nell'ambiente multietnico di Alessandria d'Egitto, è sempre stato a contatto con il mondo musicale e della sperimentazione vocale, venendo a conoscenza delle tradizioni religioso-culturali bizantine, della cultura araba e delle polifonie di

stampo orientale. Noto in Italia perlopiù per i suoi progetti nel campo della musica popolare (il beat con I Ribelli e il jazz-rock progressivo degli Area), Stratos è sempre stato p r i nc ipa lmente uno studioso delle possibilità di espressione della voce umana e un ricercatore d e l l e p o t e n z i a l i t à inesplorate di questo strumento. «L'ipertrofia vocale occidentale ha reso il cantante moderno pressoché insensibile ai diversi aspetti della vocalità, isolandolo nel recinto di determinate strutture linguistiche. È ancora molto difficile scuoterlo dal suo processo

di mummificazione e trasc inarlo fuori da consuetudini espressive p r i v i l e g i a t e e istituzionalizzate dalla cu l tura de l le class i dominanti». Questo il pensiero dell'artista di origini greche, il quale non ha mai nascosto il suo interesse nell'infrangere i confini autoimposti alle possibilità di espressione dell'essere umano. Questo lo ha portato a compiere studi avanguardisti, che hanno suscitato l'attrazione di diverse personalità e istituti (studi presso il Consiglio Nazionale delle R i ce rche d i Padova n e l l ' a m b i t o dell'etnomusicologia e inviti

da parte di John Cage) e da c u i s o n o s c at u r i t e testimonianze preziose dei suoi sforzi ed esperimenti. ‘Cantare La Voce' è una di queste. Come avrete capito, non si tratta di un disco tradizionale. Difficilmente lo mettereste durante un viaggio in macchina, insomma. Anche perché di musica qui non vi è alcuna traccia. L'unico strumento che è possibile ascoltare è la voce straordinaria di Stratos, dotata di capacità abnormi e uniche e in grado di realizzare prestazioni proibitive per qualsiasi altro performer. Le cinque tracce rappresentano altrettanti esperimenti vocali basati s u l l ' e s p re s s i o n e d i

DEMETRIO STRATOSCantare la voce (Cramps - 1978)

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diplofonie e triplofonie (cioè, suoni doppi o tripli generati dalla stessa ugola senza la vibrazione delle corde vocali), flautofonie e criptomelodie. Tra i solchi si alternano grugniti, vagiti, esalazioni soffocate, effetti " g o c c i a d ' a c q u a " , filastrocche inquietanti ed e f f e t t i d i e c o e raddoppiamento fonico che fanno di questo disco una pietra miliare della ricerca e della sperimentazione vocale e sonora. Benché Stratos sia spesso stato visto come una specie di superuomo capace di cose straordinarie e, quindi, di conseguenza, una specie di fenomeno a sé, strano ed esotico, il miglior modo di ricordarlo (si spense a soli trentaquattro anni a New York per un collasso c a r d i o c i r c o l a t o r i o

conseguenza di una grave forma di anemia aplastica) è valorizzare le sue ricerche e apprezzare lo studio costante e rigoroso compiuto da quest'uomo sulle possibilità espressive della voce e della musica in generale. L'argomento in questione merita un'analisi a p p r o f o n d i t a e competente, oggetto di s t u d i o p e r u n etnomusicologo o un semiologo, non certo di un umile recensore. Non mi avventuro infatti in una recens ione tecn ica , impossibile per me. Quel che mi premeva era piuttosto portare alla luce l'opera straordinaria e perlopiù misconosciuta di Demetrio Stratos, e mantenere la memoria viva e accesa sul lascito di questo grande artista.

contiene le schede degli album, con tutte le curiosità e le informazioni “tecniche” relative ad ognuno. La copertina riproduce i disegni originali realizzati da Andrea Pazienza per il catalogo CRAMPS RECORDS del ’79 che rappresenta, a partire dall’alto :Demetrio Stratos, Giulio Capiozzo, Paolo Tofani, Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi, Frankenstein (Gianni Sassi) ".

" La pubblicazione contiene i sei capolavori del gruppo Area e un Libro di 36 pagine che racconta, attraverso le testimonianze degli artisti, di alcuni protagonisti e le foto di Roberto Masotti, la nascita e molte curiosità relative ad una delle formazioni che ha segnato la storia della musica italiana. Il libro

Vi consigliamo!The Essential Box Set CollectionAREA

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VICENZA

LIVEMUSIC

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GIUGNO 2011

Sabato 11

Domenica 12

Venerdì 16+1

Martedì 10

Mercoledì 15

- Sartea (vi) - Dj Dax & Friends

- Bar Smeraldo (vi) - Vespritz : Seriola Explosion (19/23pm)

- RockCafé (tv) - Back To Black DjSet - ZweiBar (tv) - Giovanni Santucci Dj

- Barracuda (tv) - DjS AleCunial+Tom (indie rock)- De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles

- Bar Astra (vi) - Nicola Lancerotti 4et (Jazz)

SOUND & VISON MAGAZINE declina ogni resposabilità per eventuali cambi di programma

- Sherwood Fest. (pd) - MINISTRI- O. Gambrinus (tn) - Dj Santoro

- Barracuda (tv) - DjSet by I Maledetti (Garage - Rock)- RockCafé (tv) - Claudio King P (Reggae & DubStep)

- ZweiBar (tv) - Dj Osai (The Real Outsider)- De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles

- Sartea (vi) - A Bassa Voce (Live)

- RiveJazzClub (vi) - Very Vintage Party: LA DOLCE VITASpecial Guest : MAGNETOFONO

- Bar Astra (vi) -Dj Meli

- De Gusto (tv) - Aperitivo Jazz “Tronky Wolsky 4et”

giovedi’ 9

MERCOLEDi’ 8

venerdi’ 10

- O. Gambrinus (tn) - Dj Santoro- RockCafé (tv) - Excuse Me DjSet - Barracuda (tv) - Dj Damned (Punk-NewWave)‘- ZweiBar (tv) - Healing Force (Old Funk) - De Gusto (tv) - Asoul Sound Introduction Party - PopCorn (ve) - - RiveJazzClub (vi) - Live: B. Calamosca 5et - Bar Astra (vi) - Dj SoulBrew (SuperFunk)

- Bar Smeraldo (vi) - Vespritz : Back To Black DjSet (19/23pm)

- Bar Astra (vi) - CabarAstra (Cabaret)

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SABATO 25

Mercoledì 29

Martedì 28

Domenica 19

MARTEDI’ 21

Domenica 26

Sabato 18

- RockCafé (tv) - Live: Mi sa che Veniva + Djset I Maledetti- De Gusto (tv) - Aperitivo Live con Leydys Mendes y su Carretera Central

- Sherwood Fest. (pd) - M. E. GIOVANARDI- O. Gambrinus (tn) - Dj Santoro

- ZweiBar (tv) - Jack & Chenez (Rock 60/70) - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles - Barracuda (tv) - Back To Back Dj Set - RiveJazzClub (vi) - Live: Caterina Palazzi Trio

- RiveJazzClub (vi) - Amori D’Oltrecuore (Folk Jazz)

- Rockcafé (tv) - Hacienda by Excuse Me

- Bar Astra (vi) - Carla Hime (live) + Dj Shit

- Sherwood Fest. (pd) - ALPHA BLONDIE- RockCafé (tv) - Dj Cyco (Uk Garage)

- De Gusto (tv) - Reverendo Paul DjSet - Barracuda (tv) - Dj Nick (Rock n Roll 50/60)

- Sartea (vi) - Back To Black Dj Set - Bar Astra (vi) - Teatro Tra I Piedi + Dj Eugenio

- Sherwood Fest. (pd) - DANIELE SILVESTRI- ChaletDeLaMot (tn) - Happy Birthday Chalet- RockCafé (tv) - LadyGisa Broken Beat- Barracuda (tv) - Dj Rockazeno- ZweiBar (tv) - Dj Iani (Retroscopia musicale 70/80/90) - De Gusto (tv) - Let’s Go To Asoul Sound- Sartea (vi) - Youthtramp Festival (Live) - Bar Astra (vi) - Jack Cantina & le Vinacce Acustiche

giovedi’ 23

MERCOLEDI’ 22

Venerdì 24

- RockCafé (tv) - International Proud & Loud- De Gusto (tv) - Gino Tonico “SoulTonic”

- Sherwood Fest. (pd) - ONE DIMENSIONAL MAN- Bar Smeraldo (vi) - Vespritz : Sabotage

Scooter Gang DjSet (19/23pm)

- Sherwood Fest. (pd) - ALMAMEGRETTA + RAIZ- Bar Smeraldo (vi) - Vespritz : The Junction Live (19/23pm)- Sartea (vi) - Folk & Didgeridoo (Live)

- Sartea (vi) - Dj Dax & Friends

- Sartea (vi) - Dj Dax & Friends

- Bar Astra (vi) - CabarAstra (Cabaret)

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bedroom revolution di sir taylor

Non è vero che i dischi da collezione sono solo quelli vecchi di almeno 40 anni!O che i dischi italiani collezionabili sono fondalmentalmente in ambito prog rock. Il bellissimo primo album dei Casino Royale, del 1989 non è facile da trovare,tra i primi dischi di ska italiano e fra le cose più belle del genere a livello mondiale è divenuto sicuramente un disco molto collezionabile.La storia di questa band inzia a Milano nel 1987, grazie ad una cassetta che raccoglie successi della 2tone, dei Clash ed altro ska/punk/reggae proveniente dall'Inghilterra,ma i nostri eroi non sfuggono neppure al fascino delle

musiche calypso di cui sono impregnate le prime colonne sonore dei film di J.Bond. Proprio da uno di questi film deriva il nome della band, l'unico episodio non ufficiale della saga dell'agente segreto del Mi5 in cui recitano P.Seller ed un esordiente Woodie Allen, sicuramente il più ironico della serie. Dalla cassetta Carrib Roots comprata nelle vacanze lavoro estive arriva l'idea di registrare il primo singolo autoprodotto 'Never let you go/stand up Terry' che esce per Der Nagel piccola etichetta indipendente(singolo oggi introvabile).Il primo brano è una stupenda riproposta dei giamaicani BluesBusters con un cantato di Giuliano Palma che lascia il segno, la b side è una fotocopia dei brani 2tone degli Specials.La band arriva ad avere 10 componenti con una sezione fiati corposa ed un suono live unico e di impatto e grazie a questo primo singolo gli ingaggi non mancano.Esce pochi mesi dopo per la stessa etichetta il primo mini album intitolato 'Soul of Ska' con 6 brani ulteriori che si aggiungono alle tracce del singolo

CASINO ROYALE: 'TEN GOLDEN GUNS'unicorn rec uk 1989 e/o 'RIEN NE VA PLUS' voxpop 1991rec it

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bedroom revolution di sir taylor

(anche quest'album è super collezionabile ed introvabile) Così nel 1988 i nostri sono invitati a Londra per esibirsi al festival di Finsbury Park…nella tana del lupo! Scrive Iann McCann del NME 'arrivano in ritardo diritti dall'aeroporto, attaccano gli strumenti e maledizione, sono proprio eccezionali! Lo spirito è quello giusto, se avessero suonato sull'sereo sarebbero arrivati prima: i Casino Royale per quanto mi riguarda dal vivo sono la migliore band ska del mondo'. Non credo siano molte le bande italiane che hanno avuto tali lusinghieri complimenti dalla stampa inglese. La serata finisce in modo roccambolesco causa super eccitazione,con l'ingaggio che viene sottratto alla band in un attimo di distrazione! In compenso incontrano nella metro di Londra Laurel Atkins (il padre dello ska) e ottengono un

contratto con la Unicorn per ristampare il primo album. Questo esce nel 1989 con il titolo di 'Ten golden guns' una cover leggermente alterata nei colori rispetto la stampa della DerNigel ed include dei nuovi brani (10 golden guns/Casino Royale/ Housebraker/Bonnie and Clyde). Nell'album sono presenti anche dei classici come'mr Space never met…'scritta assieme a Manuel degli Afterhours; un inno quale 'Someone says' liberamente ispirata ad un brano originale tratto dal citato Carrib Roots e poi le bellissime riltture di classici 60s come 'Under the boardwalk' e 'Soon you'll be gone'.Album veramente ben riuscito che a distanza di anni suona ancora fresco e originale. La stampa inglese su unicorn si trova con relativa facilità intorno ai 50/60 euro (esiste anche una edizione limitata in vinile bianco).La seconda stampa italiana con una copertina unica,intitolata 'Rien ne va plus' su VoxPop del 91, è decisamente più difficile da trovare.Stessa valutazione ma copertina in puro stile mod alla italian job. L'album è stato ristampato anche in cd alla fine degli anni 90 con delle bonus tracks remixate uscite quando ormai i C.Royale erano un riferimento nel mondo del dub/hip hop cross over.

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live review di marika zorzi - FOTO DI CESARE BRIGANTE

Immaginatevi una stanza cinque metri per cinque, u m i d a , p u t r i d a e maleodorante. All'interno, ragazzi e ragazze appiccicosi ammassati l'uno contro l'altro. Come sottofondo due grupp i punk hardcore vicentini con i controcazzi. Armenta e Radio Riot Right Now. Domenica 22 maggio ci sono minimo 40 gradi a scaldare il Bar Company di Sandrigo. L'aria all' interno ti blocca i polmoni come un muro. Nemmeno un mix alcol ico spaccabudel la riuscirebbe a rendere il tutto più vivibile. Nessuna finestra aperta, manco uno spiffero d'aria. Eppure, nonostante la situazione apocalittica di gente ce n'e'. In piedi sulle sedie, stretta sopra i mobili

ma soprattutto vicino ai gruppi perché questa è la parte che vale in un genere musicale come l'hardcore. Non importa quanto di merda si stia, il gruppo, famoso o no, è parte integrante del pubblico e va sostenuto. Attaccano gli Armenta. Dopo un recente cambio nella formazione, i vicentini sono più cattivi e compatti che mai. Juri, Pinna, Paolo e Tode rompono l'aria putrida del Company con un hardcore tirato e suonato bene. La prima è Annullamento. “Credere di essere libero non fa per me, mi sento solo in questo mare pieno di scelte sbagliate, la via più facile è stata presa ma tu non senti e non vedi il

problema,l'annullamento è il loro scopo sei una pedina nel loro gioco”, mastica Juri. I testi degli Armenta sono tutti in italiano, semplici e diretti come vuole la vecchia scuola hardcore. Nonostante la temperatura sia insopportabile non ci sono pause. Solo al buio arriva come una saetta segu i t a da l l a nuova Schermo. I ragazzi sono stremati ma continuano imperterriti. Come magma erutta cattiveria e passione. Il gruppo conclude con Sangue e massi. Peccato per le sole 5 tracce che comunque non fermano i vicentini dal suonare in giro a dispetto di tante bands che passano più tempo in sala prove che tra la gente. Certe volte la perfezione di un assolo o di un giro di batteria non basta per coinvolgere il pubblico. Serve bravura, ovvio, ma soprattutto passione e questi, ragazzi miei, ne h a n n o d a b u t t a r e . Aspettiamo i prossimi lavori che viste le premesse saranno s icuramente interessanti. Le “nuove leve” e gli zii dell'hardcore. Dopo gl i Armenta a c i m e n t a r s i i n u n a situazione ostile, per qualsiasi essere vivente

dotato di polmoni, sono i Radio Riot Right Now. Da ormai un bel po' di anni sul palco, i ragazzi ti strappano ancora le orecchie che è un piacere. La gente si ammassa, il trucco delle ragazze cola, il sudore è parte integrante del loro concerto. Iniziano ed è violenza sonora. Una dopo l'altra (non mi ricordo l'ordine) senza respiro Nessuno, Frattaglie, Buio, Inferi, Krust, Fastidio e Morte Nera. Tutte tratte d a l l ' a l b u m “ H u r t s ” registrato tra il 2006 e il 2007a l l ' Hate S tud i o. Sarebbe figo sentire anche nuovi pezzi da questo gruppo che, personalmente, è uno dei miei preferiti, tra i pochi sopravvissuti, della zona. Non solo il mio, comunque, dato che per mezz'ora c'è gente che si muove e sbraita sfidando un clima di merda. I RRRN se ne rendono pienamente conto e non deludono. Silva si rotola per terra nello schifo più totale e Giannia, Icio, Fabio e Roger gli fanno da spalla agitandosi. Questi rimanere inchiodati non sanno neanche cosa vuol dire. Bel concerto. Sofferto e schifosamente caldo, ma di quelli che ti ricordi. Questo è sicuro.

Radio Riot Right Now e Armenta

Musica per organi caldi

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Vinilmania è la più importante fiera italiana dedicata al collezionismo del disco. Si tiene tre volte l'anno in quel di Novegro, nell'hinterland milanese, ed è un vero e proprio paradiso terrestre per chi sente ancora vivo il fascino del vinile. Circa 300 espositori i t a l i a n i e s t ra n i e r i , appassionati e nostalgici si danno appuntamento da venticinque anni in quella che è una vera e propria mecca del disco, dove si possono trovare rarità da collezione. Vinilmania è anche un modo per rivivere un'epoca, per ritrovare immagini e visioni che hanno influenzato intere generazioni attraverso la storia del rock. La redazione di Sound and Vision non poteva mancare. Per un giorno ci siamo aggirati tra gli stand ad occh i spa l ancat i ne l recuperare suoni e visioni impressi come i dieci comandamenti per chi vive a pane e musica da decenni. C'è di tutto di più, dalla banana di Wahrol alla mucca di Atom Heart Mother, e tutto

il mondo visionario di un'epoca in cui l'aerografo ed il disegno a mano libera la facevano da padrone. La psichedelia è protagonista tra gli stand, non solo per i pezzi esposti ma anche per il look degli espositori e dei visitatori, sembrano quasi tutti reduci da Woodstock, salvo qualche rara eccezione. E accanto alle copertine visionarie di Storm Thorgerson, il leggendario ideatore del prisma di “The dark side of the moon”, siamo ipnotizzati da folder incredibili e bizzarre e dalla scoperta di band oscure e forse i m m e r i t a t a m e n t e dimenticate che hanno prodotto piccoli capolavori concettuali tra gli anni sessanta e gli anni settanta. Ci facciamo accompagnare tra gli stand da un fedelissimo della manifestazione, un collezionista che in fiera sembra essere a casa sua. Ci racconta i fasti del progressive italiano, evoca come in un sabba pagano lo scenario di un'epoca di creatività musicale libera e spontanea, anche se oggi sembra un po' naif. C'è la voglia di fermare il tempo, ma è il momento di rientrare a casa, tra youtube e ipod, in preda ad un po' di nostalgia.

Review by Rosarita crisafi

VINILMANIA

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Devo ammettere che, un po per pigrizia, un po per mancanza di tempo, le mie conoscenze antecedenti al live dei Fujiya & Miyagi dell'8 aprile, si limitavano alla corretta pronuncia del loro nome e poco p iù e, probabilmente nemmeno quella! Vi dirò inoltre che, in tutta onestà, quella stessa sensazione di estraneità ri spetto a l la band é continuata almeno per i primi pezzi suonati dai 4 music ist i d i Brighton. Inizialmente infatti si presentano sul palco del New Age questi volti

piuttosto anonimi, di s t ampo ne t t amen t e British, vestiti in tuta o poco diversamente, che più che un gruppo elettronico alternativo parevano una piccola rappresentanza ultras di non so quale squadra di calcio inglese. Mi permetto di soffermarmi su questo particolare poichè ragionandoci sopra a posteriori mi sono resa conto che forse da principio il distacco avvertito con i musicisti era dovuto anche al netto gap generazionale, musicale e stilistico tra il gruppo spalla (Chapel Club,

ennesimo esempio di ve n t e n n i t a l e n t u o s i provenienti dalla scena indie rock anglosassone)e la main b a n d . P o c h e ciancie,”Hello,we are...”(e f i n a lmen t e s en t o l a pronuncia ufficiale del loro nome)e, lo show ha inizio. I primi pezzi suonati risultano per un orecchio un po' profano come i l mio piuttosto ripetitivi, in quanto troppo funkeggianti, e indie rock, chissà forse per dare continuità allo spettacolo già avv i at o dag l i a r t i s t i precedenti, sebbene si possa comunque indiscutibilmente

già percepire una certa varietà e mescolanza di generi, tra cui l'elettronica, non però predominante come sonorità. Forse mi ero creata delle aspettative errate sui Fujiya, ma da quel tanto che avevo sentito però questi inglesi da l nome n ippon ico v e n i v a n o s p e s s o paragonati ai tedeschi Kraftwerk e Neu, dunque l'idea che mi ero fatta era quella di un genere di influenza germanica, simil Krautrock, per intenderci: insieme di jazz, fusion, progressive, hard rock, p s i c h ede l i c a , mo l t a s p e r i m e n t a z i o n e , avanguardia e soprattutto musica elettronica. Poi i n i z i a “ V a n i l l a , strawberry...”, incipit di “Knickerbocker” e la situazione cambia. I l gruppo sembra sentirsi un po' più a suo agio sul palco, comincia a dare anche qua l che accenno d i divertimento, io e pure i non molto numerosi membri del pubblico presente, cominciamo piano piano a lasciarci andare a ritmo delle bizzarrie elettroniche d'epoca (di stampo anni

live review di chiara fantinato

FUJIYA & MIYAGI@ New Age, 8/4/11

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live review di chiara fantinato

80), semplici elementi che si ripetono, con minime variazioni, interrotti quà e là da spiazzanti e acide dissonanze, che seguitano a crescere di ritmo e intensità arrivando sino a proporre qualcosa di ambient-techno come “Pills”, tratto dal nuovo album “Ventriloquizzing”, per tornare poi a riproporre brani più vecchi della loro discografia come “Cassette Single”, contraddistinti sempre da quel tocco di elettronica cupa e minimale, squarciata da inquietanti sfregi sonori e violenti

silenzi, che mantengono sempre una certa tensione emotiva e una specie di insicurezza-inquietudine nei confronti del suono che non ti impedisce però di continuare a danzare e sorridere al tempo stesso. Dico sorridere perchè, sempre a posteriori, mi rendo conto che l'angoscia insinuatasi in noi grazie a quel tipo di suono buio, viene stemperata sia dalle variazioni stilistiche dei brani, fusion di svariati generi musicali come esige la scuola Kraut, sia dagli

scanzonati e ironici testi rappresentati nelle colorate proiezioni scenografiche alle spalle della band, le quali fungono da elemento deviante e rasserenatore per noi ascoltatori. Ormai siamo tutti entrati nel mood giusto per i Fujiya & Miyagi, in sintonia con la band che però non concede nemmeno un bis anche se i nostri corpi non riescono a fermarsi e addirittura la pronuncia del loro nome sembra ormai elemento acquisito, ma, ahimè, con“Electro Karaoke” i

quattro se ne vanno e lo spettacolo ha fine...i deejay che suonano di seguito tentano di approfittare delle vibes lasciate dalla band negli astanti, ma il sound è tutta un' altra cosa e il tentativo risulta vano. Il locale si svuota e la gente se ne va, forse come me, conservando ancora quella contraddittoria sensazione di ansia e leggerezza; sarà merito del melange di influenze anglo-tedesco-giapponese del gruppo? Chissà, ma anche questa è la magia della musica!

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Dance music cos'è? Stiamo parlando di musica vero? Perché se è di questo che stiamo parlando, parliamo di Arte, di Vita, di Espressione Artistica e non di etichette. Ma il creativo vero che fa musica secondo voi sta a perdere tempo pensando cose tipo: “Suoni con i vinili? Allora sei un dj serio...Che genere fai?” Ma che genere d e v o f a r e ? Fa c c i o musica...dance non va bene come etichetta?Certo esiste il Blues, il Rock, il Jazz, l'House ecc, ma sono come delle radici da cui attingere, non sono delle squadre di calcio, o dei partiti politici o delle religioni. Oppure...”ma cambi sempre genere, ah, dj p o c o s e r i o , p o c o professionale....” Certo, invece chi si fa le pippe su un set soddisfando solo se stesso, è un grande professionale... vero? E' tutto così ridicolo, e mettiamoci poi anche il male più grosso dell'umanità, che chissà perché, è molto presente nel mondo della cosiddetta “club culture”: l' invidia. Abbiamo in comune una cosa sacra, la passione per la musica, e c i dimentichiamo che se un dj, o un club, riesce in qualche impresa, questo arrivare ad una meta, deve essere per noi linfa ispiratrice, deve essere come una scarica elettrica che ti porti a dire:

“ok, ci sono anch'io, sentitemi, continuerò nella mia strada per l'amore nella musica”. A maggior ragione ora, dove tutto sta morendo, sopratutto a Vicenza, proprio ora bisogna darsi da fare, ed essere forti e continuare a seguire i proprio obbiettivi. Se ad 11 anni non avessi trovato divertente tagliare pezzi di canzoni e metterle in sequenza con dei mangianastri forse ora non scriverei tutto questo, ma sono convinto che ogni persona è destinata sin dalla tenera età a seguire un'ambizione, un destino. Cosa fa il dj? Io la vedo così: il dj non è colui che fa vedere quanto bravo è a mettere 2 dischi a tempo, il suo lavoro inizia quando entra in un negozio di dischi, oramai pochi, o visitando una pagina di un negozio online. Credo che un buon 60% del suo lavoro è leggere, ascoltare dischi, tanti e spesso. Solo così nasce il proprio sound, il proprio stile, e in pista, anche quelle poche,...si creerà una situazione sonora in base al pubblico, perché è per quello che “mettiamo su i dischi”. V o r r e i c o n c l u d e r e “surrealizzando” un po', dicendo, che se non fosse mai esistita l'invidia, forse anche uno come John Lennon, non sarebbe morto, ma finché questo male esisterà, non avremo mai una società migliore.

JIMMA CORNER

Facciamo che vi spieghiamo come nasce l'idea di portare i Brain of Jam ad una sagra di paese, come la musica sia il canale ideale per raccontare alla gente del posto e dei dintorni che certi eventi hanno una storia, un intreccio alla base, hanno un senso, e l'aggregazione di giovani porta a concretizzare progetti e ideali grandi. La serata si svolge all'interno della Sagra di Lugo, ma è legata ad un evento più grande, un torneo di calcetto "Memorial Alberto Peretti - Toreno di Calcio a 5". Alberto è un ragazzo del '79 morto in un incidente di moto il 9 giugno 1999. Grazie a lui, e in sua memoria, si è costruito questo speciale cordone di amicizie e di forze che hanno portato con gli anni a creare un evento sempre migliore: concerti, magliette, e il ricavato è devoluto a varie associazioni (Città della Speranza, Unitalsi, Parrocchia di Lugo). Siamo fieri di portare avanti anche un progetto speciale: l'adozione a distanza di Nenneh, una bambina della Sierra Leone è stato il primo vero atto di beneficenza...

ormai dovrebbero essere cinque anni! Certo, non scordiamo due nostri missionari che in Camerun e Brasile portano avanti il loro cammino di fede. Ogni squadra che partecipa ha un premio proprio perchè questo torneo è stato sempre portato avanti con la mentalità di creare una famiglia. Quello che era nato come torneo tra amici, grazie alla volontà degli organizzatori e allo spirito di partecipazione del le s q u a d re - p e rs o n e è diventato ciò che è oggi. Un evento unico, un'esperienza di vita, di condivisione, un momento per creare qualcosa di bello per sé e per gli altri. Ed è per questo motivo che quest'anno si è voluto dare particolare s lanc io e corpos i tà all'evento. Una serata giovane, una serata che darà risalto all'alto vicentino giovanile e solidale. Brain of Jam a Lugo di Vicenza. Quel che basta per creare un binomio invisibile di musica e beneficienza! Non mancate!

event preview di alice lago

MEMORIAL ALBERTO PERETTI

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I fratelli David e Jad Fair sono gli artefici di una tre le più bizzarre bands sorte negli Stati Uniti. Se si esclude qualche singolo, il loro album di debutto consta di un box contenente ben tre dischi incisi malissimo, un poster dadaista, uno stupendo libretto di maschere africane ed un foglio con i testi delle canzoni dove emerge subito “Patti Smith” nel quale si racconta con cinismo senza precedenti il famoso incidente sul palcoscenico subìto dalla cantante alla fine degli anni settanta in un probabile mal riuscito tentativo di diventare l' Iguana femmina della situazione e nel quale si ruppe il collo. Quando il disco arrivò nei negozi, attratto dall'estetica della confezione e assetato di novità in una stagione ricca di frenesie artistiche, mi buttai a capofitto e me lo presi. Naturalmente credo di averlo ascoltato si o no due volte in trent'anni e neanche per intero. Tre dischi, di cui due contengono quasi venti canzoni ciascuno ed il terzo due facciate intitolate semplicemente “Live”, anche se la differenza tra questo e quegli in studio è a dir poco inesistente. Come mai un disco simile diventa un album di culto pur essendo, credo, quasi introvabile e segnalato solo dai più radicali avventori del suono dada di “Trout Mask Replica”, indiscusso padre di questo genere di produzioni? E' il ritorno al suono tribale e totalmente disordinato che ci attrae? E' la voglia di essere tanto alternativi? E', in questo caso, il prodotto completo che rappresenta una piccola opera artistica dove la musica ne è solo una parte? Saperlo; sta di fatto che Half gentlemen/Not beasts rimane ancora custodito tra i miei vinili più pregiati dopo trent'anni, come un vino unico bello a vedersi ma impossibile da bere.

GLI indimenticabili dimenticati by fox

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“Le cose più belle sono quelle che prendono fuoco”. Ho scelto una citazione come incipit di questa review, tratta da “Le cose più belle sono quelle che durano poco”, brano inserito nell'ultimo album dei Marta sui Tubi presenti al New Age di Roncade (TV), il 1 aprile, perchè dal momento in cui è stata suonata dopo la pausa prefinale, non ho fatto che pensare che forse quelle poche parole potevano spiegare la passione, il calore, la carica che viaggia sulle note suonate da quest'orchestrina folk pop rock, che pervadono il corpo di good vibes, innescando una serie di esplosioni di energia nel pubblico...proprio come nella migliore delle feste! Sembra quasi che in un modo estremamente mediterraneo, spiegabile forse per le loro origini siciliane, Giovanni Gulino (voce), Carmelo Pipitone

(seconda voce e chitarra), Ivan Paolini(batteria), Mattia Boschi(new entry al violoncello), virtuosizzino e ironizzino,(e se lo possono permettere vista la maestria con cui ciascun componente del gruppo utilizza il proprio strumento, voce in primis), divertendosi e facendo divertire anche gli astanti. Certo come poi il testo stesso della canzone sopraccitata ci rivela, non è affatto tutto lì, anzi, in questa breve e scanzonata traccia, ad esempio, i Marta offrono una pungente satira, a v v a l o r a t a a n c h e dall'inserimento di un simpatico parlato registrato, rivolta alla vacuità del modus vivendi della nostra Italietta. Lo spirito critico che da sempre caratterizza il gruppo affiora già in molti pezzi passati, anche se in m a n i e ra m o l t o p i ù introspettiva, alcuni dei quali

brillantemente reinterpretati la sera del concerto con l'introduzione del grintoso violoncellista Boschi, sino a farsi poi ancora più forte in brani come Al Guinzaglio, pezzo che per altro apre la serata trevigiana e Carne con gli Occhi, brano che dà invece nome all'ultima fatica della band . Due pezz i d i contestazione in chiave rock-aggressivo in cui la band i m m o r t a l a i m m agi n i emblematiche del nostro quotidiano, e dichiara con fierezza “non ho intenzione di farmi mettere alcun bavaglio, nella nazione di chi si fa portare al guinzaglio”. Un guinzaglio rosso vuoto appeso al microfono questo è il primo impatto visivo che i Marta sui Tubi ci offrono appena messo piede sul pa lco de l New Age, collegamento iconografico al loro quarto album nonchè immagine simbolica di un gruppo da sempre fuori dagli schemi e dalle convenzionali s c e l t e m u s i c a l i e discografiche; un gruppo che per quanto riguarda la fantasiosa e incisiva penna, nonchè per sonorità e mi riferisco in particolare all'interpretazione vocale e alla magistrale estensione canora di Gulino, ricorda gli eccellenti Quinto Rigo, o,come più di qualcuno suggerisce, ci rimanda a Demetrio Stratos e alla canzone d'autore anni 70,

stile Area e PFM, dunque un quintetto che non ha nulla da invidiare a grandi nomi, ma che preferisce continuare a vivere la musica come festa, energia, fuoco, divertimento, proponendola proprio in un modo talmente spontaneo e scherzoso da sembrare quasi banale e a tratti casereccio. Forse una mossa un po azzardata in quanto toglie valore ad un prodotto che avrebbe tutte le carte in regola per arrivare a livelli molto più alti, ma al tempo stesso mantiene saldi i principi di integrità morale, umiltà e distacco dalla massa di gruppi e gruppetti indie che oggigiorno affollano il web,le radio e le tv, per trovare una loro collocazione nella realtà musicale i ta l iana. Un atteggiamento quello dei Marta tipico di chi ama la musica nuda et cruda, priva di contaminazioni pecuniarie o del businessworld, uno spettacolo coinvolgente, che ti fa ballare e pure ridere, mi riferisco ai simpatici scatch tra Giovanni e Carmelo, ma che purtroppo trasforma un live di tutto rispetto in una sagra di paese e sinceramente avrei visto una performance del genere molto meglio in un mega prato, sotto un cielo stellato estivo, con birra che scorre a fiumi, piuttosto che al New Age, non esattamente la location migliore per un fuoco come quello dei Marta sui Tubi.

live review di chiara fantinato

MARTA SUI TUBIlive @ New Age

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OGNI GIOVEDI KARAOKE

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LE RECENSIONI a cura di DJD & Luca SartorVuoi scrivere le tue recensioni qui?Contattaci a [email protected]

Credo sia uscito a fine 2010 questo cd, ma credo vale la pena di segnalarvelo. Un mini cd con 5 tracce molto orientate al blues folk con punte funkeggianti ( Bill Withers per favi un confronto illustre), come nella bella 'Brand new dime' che apre il tutto. Vincent Porter ,il cantante, ha una bella voce ed è accompagnato da una band notevole.Cose simili le hanno fatte i Dining Room della schema. Non ci sono pezzi indimenticabili ma il tutto resta comunque molto interessante per lo standard italiano…

Questo cd ha suonato lungamente prima di essere recensito.Non ho dubbi che sia veramente un buon cd : già la cover ti cattura e incuriosisce subito con quella ragazza che lecca un cuore sanguinante.Ti fà venire in mente la colonna sonora di uno splatter 70s di vampire, ma quando lo ascolti capisci subito che siamo altrove e adesso. Musica tosta, bel rock personale con suoni ricercati ,ben prodotto ed arrangiato con forti echi di wave 80s ovvero con un pizzico di Runaways o GlaxoBabies. Veramente bello visto poi che i brani sono tutti originali e cantati in inglese.Chissà che almeno all'estero discograficamente riescano ad avere soddisfazione.Io ve lo posso solo caldamente segnalare!

Gran bel disco da uno dei veterani della etichetta lounge bolognese. Rispetto a cose precedentemente uscite in cui si faceva un gran uso di campioni ed elettronica,il M.Garofalo ci regala un gioiellino di nu-jazz pieno di ospiti interessanti(soprattutto belle voci) con una produzione stellare(OhmGuru).Brani tutti originali, ovvero niente cover. Ci sono molte idee interesanti ed il disco scivola via che è un piacere; subito pronto per un riascolto!

LAMOND“Simply Complex”Label: ACN Records

THE CASANOVASHotstarsLabel: ice 4 evryone prod

MAESTRO GAROFALO“Caffee Connections”Label: Irma Rec

Parto dal presupposto che: NON MI SONO MAI PIACIUTI. In questo disco però penso siano andati oltre e abbiano inciso un disco degno di qualche nota. Interamente registrato in analogico, senza l´ausilio di computer o software. Il risultato è magico, un disco senza compromessi, dove la pura energia rock ha attraversa ogni singola nota degli 11 brani. La band ha deciso di spogliarsi di tutti gli accessori e tornare all´essenza. Forse la parentesi più ruvida e spigolosa della loro carriera, ma un´iniezione di adrenalina devastante. “Wasting Light” può candidarsi a essere uno dei migliori set rock del 2011. Il fuoco comincia ad ardere subito dall´intro con Bridge Burning, il calore diventa insostenibile con White Lim, per poi dare tregua solo verso la fine con I Should Have Known, dove il basso di Krist Novoselic risveglia l´anima dei più nostalgici.

FOO FIGHTERS“Wasting Light”Label: Sony Rec

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ALTERNATIVE BOOKS REVIEW by novearti

Questo fumetto viene pubblicato al Cairo, in Egitto nel 2008 e viene immediatamente censurato. La motivazione: “QUESTO LIBRO CONTIENE IMMAGINI IMMORALI E PERSONAGGI CHE SOMIGLIANO A UOMINI POLITICI REALMENTE ESISTENTI” ...quando le guardie irrompono nella casa editrice per arrestare il direttore scoprono che questi era già in carcere per qualcos'altro... METRO racconta la realtà egiziana pre rivoluzione utilizzando nella versione originale il dialetto, la lingua parlata da un paese dove metà della gente è semianalfabeta..

Non propriamente un libro e neache un cd musicale, ma una commistione tra i due.L'Italia raccontata in 10 tracce di energico read'n'rock di provincia. I testi recitati da Manuel Graziani vengono accompagnati da un tappeto sonoro dove si incontrano Elliott Smith e gli Offlaga Disco Pax. Cofanetto che racchiude cd e libro con 10 racconti brevi e uno lungo di M. Graziani e le illustrazioni a colori di Fabrizio Pluc.E voi "Cazzo ne sapete del rock and roll??”

METROdi Magdy El Shafee

CAZZO NE SAPETE VOI DEL ROCK AND ROLLdi Amelie Tristesse

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Chi sono i "Nati con la camicia" e perché sono nati con la camicia? Siamo Giampietro Bizzotto 22 anni di Bassano del Grappa e Raen Bonato dell'88. Entrambi ci riteniamo NCLC perché secondo noi nascere con la camicia vuol dire avere la fortuna di poter professare liberamente il proprio modo di essere. Potersi esprimere al di sopra di giudizi e ristrettezze mentali di chi ci circonda e che è sempre pronto

a giudicarci. Il progetto

“NATI con la CAMICIA” prende forma da un'amicizia e da un desiderio profondo e condiviso, di partire da un'idea per poi vederla vendere nel mercato. Tutto ha inizio da un viaggio assieme per capire meglio un mondo che ci interessa e affascina, per avanguardia, stimoli e idee: l'abbigliamento. Decidiamo così di andare a Berlino, patria europea a nostro modo di vedere, della libertà di espressione e città più che mai viva. La destinazione sono il “Bread and Butter” e il “Premium”, fiera internazionale di abbigl iamento. L'intraprendenza che ci appartiene ci fa fingere aspiranti negozianti in cerca di brand da portare nel proprio negozio e con la scusa parliamo con fashion designer e personaggi del settore che ci illustrano le loro collezioni. è da qui che nasce l'idea di creare un accessorio per facilità di investimento iniziale e di vendibilità. La camicia è venuta per caso, forse perché in quei giorni la indossavamo sempre.

Perchè il nostro prodotto è fresco, giovane e originale, ma allo stesso tempo elegante e comodo. Si tratta di un portafoglio che

Qual è stato l'iter che vi ha portato alla vostra creazione?

Tra abbigliamento e accessorio: perché comprare il vostro prodotto?

lost in fashion di lara lago

Nati con la Camicia"Le piccole idee possono cambiare il mondo", dice una citazione. "Per cambiare il mondo occorrono persone disposte a farlo", dice un'altra. Il progetto “Nati con la camicia” riunisce queste due citazioni, sottoforma di un'idea imprenditoriale messa in piedi da due ragazzi poco più che ventenni di Bassano che in un polsino di camicia trasformato in portafoglio stanno investendo passione, energie e futuro.

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riprende una parte fondamentale della camicia, il polso. Tutta la classe e la classicità del camicia a portata di tasca. Sotto ad una camicia c'è sempre un... fondoschiena.

Del bitessuto, della sobrietà istituzionale di certi momenti imposti e del rovesciamento delle situazioni che noi paragoniamo alla forza esplosiva del fiore e del colore. Infatti la sua scelta è stata il primo tentativo per avvicinarci in modo concreto al consumatore e alle sue personalità, ai suoi modi di essere, di comportarsi, di vivere. Sobrietà fuori e ostentazione dentro. "L'esterno sobrio come la società dove viviamo tutti i giorni. Con imposizioni, regole e restrizioni. L'interno un'esplosione di colori e di vita: come il nostro vero modo di essere, estroverso e spensierato".

Qual è il "culo" della vostra camicia? Di cosa non fareste mai a meno?

Non pensate che la moda, o comunque la parte creativa

del mercato, dovrebbe portare un pò di quell'esplosione di colori e di vita anche nella sobrietà della società?

Dove si può trovare il portafoglio di "Nati con la camicia"?

Sì pensiamo che la sobrietà del nostro paese sia radicata in abitudini vecchie e chiuse. Abbiamo come model lo NY, o inoltrandoci diremmo Manhattan, l'isola delle tantissime e mai troppe culture che formano un meltin pot che possiamo solo invidiare perché è sinonimo di crescita personale e che si traduce poi in crescita del paese.

Negli store che presto aggiorneremo nel nostro sito www.naticonlacamicia.biz al tasto "tutto il resto", e nella sezione collezione con la vendita on line.

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NIGHT CLUBBINGSOUND & VISION

Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì

Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59

Vinile classe 1976 punto di riferimento per artisti e promoter fuori dagli schemi della maggior parte dei locali presenti sul territorio. Recentemente rinnovato propone Live music & dj set con feste a tema o party di tendenza. Locale con sala fumatori disponibile per feste private & happening...

SARTEA BAR ASTRA VINILEC.so S. Felice 362 - VICENZA - Tel 0444.563725www.sartea.it - www.facebook.com/bar- sartea

Contrà Barche - VICENZAwww.facebook.com/barastra

Via Capitano Alessio 94 - Rosàwww.vinileclub.it - Tel 347.1601429

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LEGENDALIVEMUSIC

JAZZ

Dj Set

CocktailsBar

ClubPrivato

Ristorante

S&VAWARD

Mostre Fotoe Quadri

Wireless

GiardinoEstivo

Birreria

WineBar

EventiSKY

VegetarianFood

QUANTE VOLTE VI SIETE RECATI IN UN LOCALE CHE NON HA SODDISFATTO A PIENO LE VOSTRE ASPETTATIVE?

NIGHTCLUBBING VI VIENE IN AIUTO! I locali che trovate in questa sezione sono stati scelti e selezionati grazie

ad una attenta valutazione che considera: ambiente, programmazione proposta, originalità e qualità dei servizi offerti.

Tutti i locali sono stati selezionati e visitati dal nostro staff. Vi invitiamo quindi a frequentarli e fare di questi i vostri locali preferiti.

SOUND AND VISION AWARDQuesto simbolo è stato assegnato a quei locali che da oltre 4 anni hanno scelto Sound & Vision. E’ così doveroso e giusto rivolgereloro un nostro ringraziamento, con questo piccolo riconoscimento. Possiamo così garantirvi che la loro passione e coerenza nel gestireil proprio locale si riflette ampiamente sulla soddisfazione dei clienti che lo frequentano.

Ecco i simboli dellecaratteristiche dei locali

smokingarea

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Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!

Bruschetteria, Degustazioni Formaggi e Salumi Speciali, vini e birre.Ogni Venerdì e Sabato live music e momenti artistici.Aperto dal Martedi al Venerdi dalle ore 16,00 all'1,00 - Sabato e Domenica dalle ore 11,00 - Contatti [email protected]

Dal 1999, in totale libertà e senza deleghe ad agenzie, organizza e diffonde musica ed arte in un mix eterogeneo di generi e di provenienze internazionali.Tutte le info su www.centrostabile.it

Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti.

OSTERIA RIVE

BAR AL POLI CSC Centro Stabile di Cultura BARETTO

Via Rive - Cartigliano - Tel 348.8265815www.rivejazzclub.it

VIA TORINO, 54ALL'INTERNO POLISPORTIVO COMUNALE DI CREAZZOCREAZZO/ VI - tel. 329/5479926

Via Leogra, S.P. 46 al km 21 - San Vito di Leguzzano (VI)Info Tel. 349.294328

Via Ponticello 40 - Molvena - Tel 345.2758203

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VI VI VI

Loggia Cafè è il punto di partenza ideale per la vostra serata, tutti i week-end con i migliori DJ Set della zona offrono divertenti serate dall'orario aperitivo in poi, sempre con nuove situazioni da vivere. Situato nel centro storico di Cologna Veneta. Chiuso il Lunedì

LA LOGGIAC.so Guà - Cologna V.ta - Tel 0442.41041

VRPUNTO D’INCONTROP.zza Garibaldi - Bassano d. G. - VICENZA Tel Roberto 347 7597201

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Aperto tutti i giorni dalle ore 07,00 del mattino con orario continuato. Dal mercoledì alla domenica, dalle 18,00 alle 02,00, diventa punto d'incontro by night.sorge sulle ceneri ancora calde del Contrà Granda e ne acquisisce modi, abitudini e spirito. Cocktail internazionali, selezioni di vini, birre, distillati e tanta buona musica con dj set e live. Disponibile per feste private.

AL POLI

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New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

BARRACUDA NEW AGEVia Cavin dei Cavai 47 - Villa d’Asolo (TV)Info: Matteo 392.9581569

Via Tintoretto - Roncade - Trevisowww.newageclub.it

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Un vero tempio del rock! Un punto d’incontro obbligatorio per la buona musica. Da qui sono passate le migliori band underground del pianeta. E se Elvis fosse ancora vivo dopo Las Vegas avrebbe scelto questo posto per esibirsi. Il Jack the Ripper è alternativo, fuori da mucchio, inossidabile, una garanzia di qualità e continuità. Rochenrol!!!

Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00.

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00

JACK THE RIPPER

ZWEIBAR

ROKKAFE’Via Nuova 9 - Roncà - Tel 045.9971260www.jacktheripper.it

Ponte Pagnano - Asolo - Tel 347.737793www.zweibar.tk

St. dei Colli - Castelcucco - Tel 349.6027294www.rokkafe.com

VR

TV

TV

Evaos dove bere e mangiare, non è solo un gioco di parole ma un nuovo concetto di ristorante a 360° nell'arco della giornata, partendo dall'aperitivo con particolari Band e DJ Set arrivando ad eleganti cene e ottime degustazioni di vino. Nato con l'idea di rivoluzionare le vostre serate EVAOS si distingue fin da subito per eleganza e stile. Aperto tutti i giorni dalle 7:00 alle 02:00 chiuso la Domenica.

EVAOSVia del Commercio 40/a - SoaveTel 045.9586178 - [email protected]

VR

A marzo apre Barracuda nuovo locale ideale per colazioni, pranzi & stuzzicherie, aperitivi, drinks, vini e buona birra!Il tutto riscaldato a suon di buona musica e favolosi dj set! Barracuda si propone come l'alternativa ideale per le vostre serate e vi assicura qualità e divertimento!Vieni a scoprirci in Via Cavin de i Cavai, 47 a Villa D'Asolo (TV)

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Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.

Oltre Trento verso nord in zona Gardolo troviamo un nuovo locale “Officina Gambrinus”. Locale a 360° che offre ottimi piatti sia a mezzogiorno sia alla sera. Potete gustare sia pizze che piatti tipici trentini. Una programmazione musicale di qualità, accompagnerà i vostri weekend con i djset al Venerdì e musica live al Sabato sera. La Domenica è dedicata ad un novità: il quiz multimediale! Non vi resta che provare le emozioni dell’Officina Gambrinus!

CHALET DEL LA MOTOFFICINA GAMBRINUSBaselga di Pinè (TN) - Tel 380.7325710 Via Alto Adige 164 - Gardolo - TRENTO

www.officinagambrinus.com - Tel 0461 993261

TNTN

It's kinda funk! La Gusteria tipica de'Gusto jezza, funkeggia e gioca al chilometro zero. Nella fantastica atmosfera di Villa Barbaro a Maser, Rosti, Giulio e Mc ti aspettano per farti rilassare, bere, mangiare e musicare. Il territorio messo in vetrina per essere gustato. Il de'Gusto è il locale per tutti e di tutti, dalla mattina alla sera escluso il lunedì allieta le tue giornate e si propone come l'alternativa alla noia del quotidiano. Il passato è passato, il presente è passato, ma il futuro deve ancora passare. Vieni a trovarci.

Il nuovo Club nato come conseguenza e principale sede del WAH WAH CLUB, con lo scopo di portare a Venezia un CLUB che ora come ora manca. Un loft dove andare a bere una birra, dove organizzare la tua festa, dove sentire i concerti delle band piu fighe della scena indie rock e rock n roll ed i djs piu cool del momento, proiezioni, esposizioni, coinvolgimento, proposta, questi sono i segni particolare del POP CORN Club

DE’ GUSTO POPCORNVilla Barbaro 4 - Maser - Trevisowww.de-gusto.com - Tel 0423.565603

Via della Pila - Marghera - Tel 393.7573462

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SCEGLI PER IL TUOLOCALE IL

NIGHTCLUBBINGDI SOUND & VISION!!!

A Quero (Bl) in via feltrina nasce "Plettro Alternative Sound" una nuova realta' musicale tutta da scoprire! Ogni venerdi' & sabato Plettro propone strepitosi live seguiti da dj set a tema tutti da ballare! Plettro alternative sound e' aperto tutti i venerdi' & sabato dalle 22.00 alle 4.00 e tutti i giovedi' & le domeniche dalle 18.00 con buffet gratuito e dj style rock! Amanti della musica vi aspettiamo!!!

PLETTROVia Feltrina (BL) - Adiacente alla PizzerieLa Rotonda - Tel 349.7446240 (Rudy)

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OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815

La terrazza musicale di Giugno

Beppe Calamosca- Gigi Gambarotto quintet

LA DOLCE VITA ritorna il grande evento anni 50-60

AMORI D'OLTRECUORE : trio folk jazz

RODA VIVA BRAZIL jazz bossanova

Venerdì 10 giugno

Venerdì 17 giugno

Venerdì 24 giugno

Venerdì 1 luglio

dress- code, Magnetofono in concerto, vintage dj set abiti anni cinquanta a disposizione!!

CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC

RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB

WWW.RIVEJAZZCLUB.IT