Surrentum - Febbraio 2013

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FEBBRAIO 2013 1 PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA - Anno XXXII N. 1 FEBBRAIO 2013 Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi - Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982 - Stampa La Sorrentina www.surrentum.com www.surrentum.net FREE COPY OMAGGIO Foto di Carlo Alfaro

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il numero di Febbraio 2013

Transcript of Surrentum - Febbraio 2013

FEBBRAIO 2013 1

PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA - Anno XXXII N. 1 FEBBRAIO 2013Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi - Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982 - Stampa La Sorrentina

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Al viai preparativi per

l’undicesimaedizione del

PremioSirena d’Oro Ai nastri di partenza l’undi-cesima edizione del Premio Sirena d’Oro, il concorso na-zionale, promosso dal Co-mune di Sorrento, dedicato all’olio extravergine di oliva. Novità dell’edizione 2013, la partecipazione non solo de-gli oli dop, ma anche di quelli ipg. Gli oli vincitori nelle tre categorie del Premio: frut-tato leggero, fruttato medio e fruttato intenso - saranno proclamati a marzo. La con-segna delle “sirene” avverrà invece ad aprile, in occasio-ne della terza edizione della Borsa Valori del Territorio, ker-messe enogastronomica che metterà in vetrina oli dop e prodotti dell’agroalimentare campano. Nel programma del Sirena d’Oro anche attività didatti-che presso le scuole di Sorren-to, eventi e convegni.“Prosegue l’impegno del Co-mune di Sorrento, e dei suoi partner FederDop Olio e Una-prol, nella valorizzazione delle produzioni olivicole di qualità superiore - sottolinea Stinga -. Un percorso, giunto quest’an-no all’undicesima tappa, che raccoglie sempre maggiori consensi, come dimostra il co-stante aumento delle aziende iscritte al Premio. Con la Borsa Valori del Territorio abbinia-mo al concorso degli oli dop anche una sezione dedicata ai piccoli produttori e agli agricoltori campani, promuo-vendo il consumo di prodotti locali e stagionali”.

Sabato 2 marzo 2013CINEMA TEATRO TASSO

Piazza S. Antonino - Sorrento - ore 10,00

PREMIAZIONE DEL 1° CONCORSO GIORNALISTICO PER GIOVANI

dal tema:

La penisola sorrentina terra fertile di memoria

in ricordo di

ANTONINO FIORENTINOSocio fondatore del periodico “Surrentum”

Regolamento e Bando del Concorsoconsultabili sul sito

www.surrentum.com Con il patrocinio In collaborazione con

CITTA’ DI SORRENTO ASS. CULTURALE CYPRAEA

LA CITTADINANZA È INVITATA

FEBBRAIO 2013 3

Sant’Antonino è celebrato solennemente due volte all’anno (almeno da quasi due secoli): il 14 febbraio, giorno della festa religiosa, secondo il Martirologio Romano, seguendo la tradizione della Chiesa, che celebra dei santi l’ingresso alla vita eterna, in coin cidenza della morte e la seconda, oggi, ricorrente la prima domenica di maggio (solo in rarissime occasioni, per particolari contingenze, spostata alla seconda).Nella festa principale, la cele-brazione è preceduta da una novena che inizia il 5 febbraio, quando alle ore 12 la campa-na principale, “il campanone”, suona a distesa annunziando l’evento e i Sorrentini aprono il cuore alla gioia, ritenendo l’in-verno al termine e la stagione turistica alle porte, con grandis-sima affluenza di pubblico.Alla vigilia della festa, 13 feb-braio, alle prime ore del mar-tino si espone la prodigiosa statua argentea nel ricco tro-no sull’altare maggiore, men-tre verso le ore 10 si celebra all’altare del Succorpo la Santa Mes sa con l’esposizione del Santissimo Sacramento (a ricor-do del rito dell’espulsione del demonio dal corpo di quanti ne erano impossessati, per i quali Sant’An tonino era famoso, in vita ed in morte) che, alle ore 11, viene portato in processio-ne nella piazza antistante la Basilica. Nel pomeriggio, alla celebrazione dei Vespri Solenni officiati dall’Arcivescovo con i Capitolo Cattedrale, interven-gono il Sindaco e la Giunta Municipale, i quali ascoltano il “panegirico” del Santo, che con-clude la novena.Nel giorno della festa, alle ore 9, la statua argentea, portata a spalle dai marinai della Marina Piccola, si reca nella chiesa cat-tedrale, ove sono ad attenderla l’Arcivescovo con il Capitolo, le Autorità Civili e Militari e le Confraternite della città (que-ste ultime da qualche anno si uniscono alla processione fin dalla partenza o durante il per-corso). Dopo gli onori religiosi

la processione riprende il suo procedere e la statua viene ri-portata, con la massima solen-nità, nella basilica ove l’Arcive-scovo celebra l’eucaristia.Più ricca di festeggiamenti esterni è la celebra zione di maggio, originata dal culto del Patrocinio del Santo, divenuta poi la festa dell’Invenzione del Corpo di Sant’Antonino (negli antichi calendari diocesani), Fe-sta della Traslazione di Sant’An-tonino e secondo il popolo Fe-sta della Costa.E’ antica tradizione che un Ve-scovo voleva trasfe rire il corpo del patrono nella chiesa cat-tedrale e diede incarico ad un operaio di dare inizio allo scavo. In detta occasione un osso del corpo del Santo – si dice una costola – sarebbe “saltato”, col-pendo l’operaio ad un occhio e rendendolo parzialmente cieco: la sua vista fu ristabilita, allorché lo stesso vescovo si convinse di rimettere al “suo” posto il corpo di Sant’Antoni-no. E tradizione che al Santo in fin di vita i suoi Confratelli chiesero dove volesse essere sepolto e questi rispose: “Non dentro, non fuori le mura”. Dif-ficile fu interpretare la volontà di Sant’Antonino, fin quando, attraverso eventi miracolosi, si comprese che Egli desiderasse essere sepolto nelle mura della città a difesa della stessa. Così, oggi, i resti del Santo trovansi, al di sotto della Basilica, nelle mura orientali di Sorrento, lun-go il vallone che conduce alla Marina.Di questa festa, che inizialmen-te si celebrava il 2 maggio – si “appropriarono”, all’inizio del sec. XIX, gli agricoltori dell’inte-ra penisola sorrentina, creando la Festa di “Sant’Antonino dei Giardinieri”, che si ce lebra nella prima domenica di maggio.In preparazione si celebra un triduo con la con clusione del-la processione nel pomeriggio della domenica con un percor-so diverso da quello di febbraio (per consentire ad altre zone della città di avere la “visita” della statura del Santo) e con l’illuminazione delle strade

www.santantonino.orgIL SANTO PATRONO DI SORRENTO

IL CULTO DISANT’ANTONINO

principali, con concerti musicali in piazza Tasso e con spettacoli pirotecnici (spesso a mare) in chiusura. I fondi per sostenere le spese vengono raccolti, in gran parte, da comitati di con-tadini dislocati secondo le va-rie parrocchie rurali (una volta contribuivano anche quelle dei

Comuni vicini a Sorrento).Dal 1984 la Festa di “Sant’An-tonino dei Giardi nieri”, alterna-tivamente, impegna le frazioni periferiche di Sorrento, facen-dovi sostare, per l’intero triduo, la statua del Santo che rientra nella basilica nel pomeriggio della domenica.

FESTA DIS. ANTONINO ABATE

PATRONO DI SORRENTONell’anno della fede, indetto dal santo padre Benedetto XVI, il no-venario e la festa di S. Antonino sono una occasione per rileggere la testimonianza di vita del nostro Patrono tutta plasmata dalla grazia in virtù della sua fede. Affidandoci alla sua protezione, vo-gliamo seguirne l’esempio cogliendo la bellezza e la straordinaria fattività di una rinnovata conversione al Signore Gesù per essere anche noi testimoni credibili e gioiosi di Cristo risorto.

DAL 5 AL 12 FEBBRAIO 2013 - nei giorni ferialiOre 8.00 e 9.00: Sante Messe.

Ore 17.30: Santo Rosario e litanie cantate di S. Antonino.Ore 18.00: Canto dei Vespri con omelia tenuta

dal Rev.mo Prof. Antonio Cioffi.

MERCOLEDì 13 FEBBRAIO - le CeneriOre 8.00 e 9.00: Sante Messe.

Ore 10.00: Santa Messa nella Cripta per tutti i defuntiiscritti al Pio Monte - Processione Eucaristica.

Ore 17.30: Santo Rosario.Ore 18.00: Santa Messa con il rito delle ceneri

presieduta da S.E. Mons. Francesco Alfano.

14 FEBBRAIOOre 5.00 e 13.00: Sante Messe nella Cripta.

Sante Messe in Basilica ogni ora dalle 5.30 alle ore 12.30.Ore 9.00: Processione con la partecipazione dell’Arcivescovo,

delle Autorità Civili e Militari, del Capitolo Cattedrale, del Clero, dei Religiosi, delle Confraternite

e delle Associazioni Laicali e di Categoria.AI rientro della processione, S. Messa solenne presieduta

dal nostro Arcivescovo S.E. Mons. Francesco Alfano.Ore 17.30: Santo Rosario.

Ore 18.00: Celebrazione eucaristicapresieduta da S.E. Mons. Arturo Aiello.

DOMENICA 17 FEBBRAIOSante Messe ore 8.00 - 10.00 - 11.30(con amministrazione delle cresime)

N.B.: In questo Anno della Fede, per disposizione dell’Arcivescovo, i fedeli che partecipano alla celebrazione eucaristica nella ricorrenza di S. Antoni-no potranno acquisire, debitamente confessati e comunicati, l’indulgenza plenaria della pena temporale per i propri peccati, applicabile anche in suf-fragio dei fedeli defunti.• Il giorno della festa la Basilica resterà aperta dalle ore 5 alle ore 24.• I canti saranno eseguiti dal Coro della Basilica e dal Coro Pueri et Juvenes Cantores “D. Antonio Izzo”.• Durante il novenario nella sagrestia si potrà ritirare il pane benedetto e rin-novare l’adesione al Pio Monte di S. Antonino.

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La parte più visitata della Ba-silica di Sant’Antonino, dove maggior mente si concentra-no i devoti del Santo Patrono Antonino, è l’Ipogeo o Cripta, comunemente detta del Suc-corpo che occupa tutta la parte ad est dell’edi ficio, ad un livello inferiore di quello con ingresso dalla omonima piazza e acces-sibile da due scale in marmo, a prosieguo delle due navate la-terali. L’intera area è sostenuta da otto colonne di marmo pre-giato (recuperate dagli antichi templi pa gani della zona), sulle quali si sviluppano gli archi di sostegno: quattro più piccoli all’interno della balau stra, che circoscrive la zona dell’altare, e quattro più grandi all’esterno.Lateralmente si possono ammi-rare sei tele del pittore sorren-tino Carlo Amalfi (1707-1787) raffiguranti i santi compatroni di Sorrento: San Renato, San Valerio, Sant’Attanasio e San Bacolo e S. Gennaro di Napoli e S. Nicola di Bari. Le altre pareti del soccorpo sono arricchite dagli ex voto, che sono la testi-monianza della fede nel Santo e delle grazie ricevute, e da una cospicua serie di “quadri” ripro-ducenti prodigiosi salvataggi marinari.Al centro della cripta si erge l’al-tare, sul quale è posta la statua del Santo, alle cui spalle c’è la lam pada perenne ad olio con la lamina d’argento che i visitatori palpeggiano, recitando la pre-ghiera ivi ri portata a ricordo del famoso miracolo della guari-gione di un vescovo di Sorrento (probabilmente Amando) che, cavalcando una mula, presso la porta della città fu sbalzato di sella e cadendo si fratturò una gamba. Durante la notte, il Vescovo sognò i Santo che, prendendo dell’olio da un’ampollina che aveva in mano la Beata Vergine, gli unse la gamba fratturata. Al mattino il prelato si trovò guari-

to. Da qui è nata la devozione di ungersi le mani con l’olio della lampada alle spalle dell’alta-re del Santo e di segnarsi con fede.Negli estremi angoli laterali (alle spalle dell’altare) vi sono due altarini: quello di sinistra ospita il quadro di maggior valore artistico di tutta la basi-lica, un affresco della Madon-na delle Grazie del secolo XIV, proveniente dalle mura della città, ritenuta la testimonianza sorrentina più antica alla Ma-dre di Dio e quello a destra con

il Crocifisso in legno, ricoperto da una guaina in argento, che è portato in processione solo in occasione di eventi ecce-zionali o per penitenza in gravi calamità pubbliche. La prima solenne processione di peni-tenza è registrata il 17 febbraio 1703, in occasione dei con tinui terremoti che si verificavano a Napoli e nel Golfo.Quattro anni dopo (12 febbraio 1707) analoga processione si svolse per la riparazione all’in-terdetto cui da anni era sotto-posta la città e che fu tolto il 25 maggio successivo, così come nel maggio del 1710, non es-sendosi verificato il miracolo di San Gennaro a Napoli, per

www.santantonino.orgCOMUNEMENTE DETTO “SUCCORPO”

IPOGEO O CRIPTA evitare, come si prevedeva in simili occasioni, imminenti di-savventure nuovamente si por-tò in processione il miracoloso Crocifisso.Altre ancora sono state le oc-casioni di una tale processione, tra le ultime quelle in occasio-ne della eruzione del Vesuvio del 1944 e dell’anno della Con-versione indetto da Giovanni Paolo II: in tale oc casione dietro al Crocifisso recato dall’Arcive-scovo Mons. Zama sfilarono i quattro Sindaci delle Città da Sorrento a Meta.Le due balaustre di marmo lun-go le scalinate di accesso alla cripta sono state scolpite nel 1753, mentre gli affreschi del pittore Pietro Anton Squilles (del 1699) sono stati coperti di stucchi ne 1778.Questa parte della basilica è ricca delle testimo nianze dei miracoli del Santo (un’al-tra piccola parte è nel locale d’ingresso alla sagrestia). Vi è tutta un’esposizione di quadri degli interventi miracolosi per la salvezza di naviganti, di cui Sant’Antonino è stato sempre ritenuto efficace patrono, men-tre una serie di bacheche rac-chiudono gli ex voto in argento di prodigi soddisfacenti le invo-cazioni dei fedeli per guarigioni nel corpo.Alcuni quadri sono delle vere e proprie opere d’arte e fra esse si annoverano dipinti del famoso pittore marinista metese Edoar-do de Martino, ac creditato alla Corte d’Inghilterra (ove suoi quadri ornano Buckingham Pa-lace).Il quadro votivo più antico, esposto nell’ipogeo del Santo, è datato 29 agosto 1833, ma ve ne erano altri, distrutti o sciu-pati, più antichi. Si ricorda, in-fatti, il miracoloso intervento in favore del capitano sorrentino Cesare Auriemma avvenuto a Punta Licosa nel 1562, o del ca-pitano Salvatore Ruggiero – del Piano di Sorrento – nel 1578 e così fino ad episodi più vicini a noi, specie in occasione dell’ul-tima guerra.

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Esiste un antico proverbio “Chi vo’ ‘mpara a pria’ se resse a nave-ca’” (chi vuol imparare a pre-gare iniziasse a navigare) che, come asseriva il parroco di Meta Don Peppino Russo, molti marit-timi coraggiosi della Penisola di grande esperienza, ma ben lon-tani dal frequentare le pratiche religiose, avevano avuto modo di verificare personalmente. La profonda verità contenuta in questo antico detto li ha spinti a pregare Sant’Antonino avvici-nandosi alla fede dei marinai e dei pescatori dei nostri luoghi che si esprime anche material-mente nella tradizione degli ex- voto, offerti alla divinità quale ringraziamento per un beneficio ricevuto. Nello Pane nel suo libro “Gli Ex-Voto Pitto-rici Marinari dedicati a Sant’An-tonino Abate” afferma che la conformazione del territorio della Penisola sorrentina ha reso da sempre i suoi abitanti esper-ti a vivere del mare e sul mare. ”Eccellenti e stimati navigatori sin dal periodo greco-romano,

PER GRAZIA RICEVUTA

è nell’Ottocento che il rappor-to dei sorrentini con il mare diviene più totalizzante, artico-landosi in una molteplicità di direzioni:pesca, piccola e gran-de cantieristica, potente classe armatoriale, istituzione di scuole nautiche, associazioni di mutuo soccorso tra naviganti, assicu-razioni, manifestazioni di folk-lore e religiosità marinara. E’ da questo importante passato che provengono i circa 220 ex-voto pittorici marinari conservati nel-le chiese della Penisola sorrenti-na, di cui ben la metà custodita nella basilica di Sant’Antonino, Patrono di Sorrento.”Infatti il visitatore, che scende la marmorea scala per arrivare alla cripta, trova esposti sulle pareti gli ex-voto, quadri ad olio, ad acquerello o a penna raffiguran-ti momenti drammatici vissuti a mare dai naviganti del posto risolti dall’intervento del Santo, nei primi anni del XIX sec. fino alla metà del XX. Non è difficile immaginare i ma-rinai di quel tempo che avevano

inciso sul volto la più bella carta geografica del mare, intaglia-ta nei solchi delle loro rughe dovute alla salsedine, al vento delle tempeste che feriva gli occhi e inaridiva le labbra nei momenti di grande difficoltà quando mettevano in gioco la loro vita. I nostri mariani aveva-no certo nelle vene sangue mi-schiato ad acqua salata, erano marinai della vela, delle golette, dei brigantini che infinite volte avevano detto alle moglie di preparare la cesta, cioè quanto era necessario per il nuovo im-barco, preludio di trepidazioni e di attese, simbolo di quella che fu nel passato la storia e la gloria degli uomini della vela. Nelle pieghe di una camicia o di un corsetto la donna ripone-va l’immagine di Sant’ Antonino affidando alla fede le sue attese e le sue trepidazioni. Gli ex-voto, nella loro descrizione semplice e a volte anche naif, contengo-no tutta la forza della vera fede e l’immagine di Sant’Antonino che compare fra le nubi al di sopra della situazione tragica, in cui è coinvolto il veliero, è una palese dimostrazione del cordo-ne ombelicale che legava il ma-rinaio al Santo patrono durante le traversate transoceaniche o il pescatore del piccolo gozzo nel quotidiano rapporto lavorativo con il mare. Sembra addirittu-ra di avvertire le voci concitate interrotte dall’invocazione “ Per Santo Antonino, per Santa Ma-ria del Lauro, per Sant’Agnello, coraggio!” gli unici capaci di porre un aiuto valido e sicuro,

perché i sensi si appannavano nell’impotenza di combattere la furia degli elementi e l’istinto li spingeva a pregare, pregare, pregare! Ma oggi che computer e satelliti hanno modificato la nostra vita, innovazioni che l’uomo di mare usa e sperimenta, guidando navi dalle dimensioni gigante-sche, mi domando se la pre-ghiera continua ad elevarsi dal cuore del marinaio nei momenti di difficoltà quando anche il quadro strumentale più moder-no viene annullato dal pericolo imminente. Non dimentichiamo che anticamente nella nostra penisola i calafati, i cordari, i ve-lai, i segantini, i carpentieri i bez-zellari, nei mesi d’inverno scen-devano ai Cantieri ubicati sulle spiagge con la lanterna accesa aspettando l’arrivo dell’armato-re per iniziare la costruzione di velieri, golette, brigantini con il duro lavoro di ascia,di seghe, di mazzole e di verrine. Questi ar-tigiani del mare al mattino del giorno del varo del “barco” (im-barcazione) si radunavano vesti-ti a festa, toglievano quasi tutti i puntelli mentre il Capomastro andava vicino alla ruota di pop-pa e con un’ascia tracciava in aria una croce come segno di benedizione. Quella benedizio-ne che i nostri giovani marinai dovrebbero avvertire nel loro cuore e non mandare mai in pensione, perché la perdita del-la tradizione religiosa.prelude inevitabilmente al disfacimento dei grandi valori della storia di un popolo marinaro.

Trovandosi il Brigantino S. Michele Cap. Felice Di Lauro nell’acqua di Maiorca con vento da Nord distante un miglio fece sì che in quattro ore ci allargarono miglia venti, s’invocò il nome di S. Antonino e dopo un’ora venne il vento da N.E. e così poggiarono per Cariogena il dì 14 e 15 marzo 1835. V.F.GA. - Inciso da Pietro Lauro

Uno degli ex voto pittorici più antichi nella Basilica di Sant’Antoni-no a Sorrento (1761) Nella Lat. 59°20’N e Long. 69°10’O G. con fortunale da NE che buttò grano in mare avendosi aperta una vena d’acqua che le pompe ...tava, corse a disgregazione e così avvocandosi a Sant’Antonino otturarono l’acqua e furono salvi. 4 Novembre 1761

S. ANTONINONELLATRADIZIONEDEGLI EX VOTO

Cecilia Coppola

6 FEBBRAIO 2013

Sorrento - S. AgnelloVia L. De Maio, 3580067 SORRENTOTel. 081/8074033Fax 081/8773397www.sorrentotourism.com

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Piazza Tasso (vicino alla Chiesa del Carmine):dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 21.00.

Porto di Sorrento (Marina Piccola): dalle 9 alle 16.00.

Parcheggio Lauro: dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

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3/2 - 10/3 - 1/4 GRUPPO AQ8 - Via Aranci SorrentoAGIP - C.so Italia S. AgnelloI.P. - Via dei Platani PianoESSO - L. Parsano Sorrento

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POMPIERI 0818711222EMERGENZA MEDICA 118GUARDIA MEDICA Sorrento/Meta 0815331111INFERMIERI Cappiello Mario 0818781439 Isola Angela 3395001550 Celentano M. 3381215468 Coda F. fisioterapista 3398791804MUNICIPIO - TOWN HALL Sorrento 0815335111 S. Agnello 0815332111VIGILI URBANI Sorrento 0818074433 S. Agnello 0815332205TAXI Sorrento 0818782204 S. Agnello 0818781428 S. Agata 0818780509AEROPORTO - AIRPORT Call center 848888777PORTO - HARBOUR Ufficio Marittimo 0818073071 Soccorso 1530FERROVIE - RAILWAYS Trenitalia 147888088POST OFFICE Sorrento 0818781495 S. Agnello 0818781870

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PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICAAut. Trib. NA n. 3104 del 15.04.’82

Editrice Surrentum - Viale Montariello, 8 - Sorrentowww.surrentum.com www.surrentum.net [email protected]

Direttore Responsabile: Antonino Siniscalchi - [email protected]

Redazione: Luisa Fiorentino, Mariano Russo

Hanno collaborato: Cecilia Coppola, Raffaele Lauro, Andrea Savino,Fondazione Sorrento

In copertina: STATUA ARGENTEA DI S. ANTONINO Foto di Carlo Alfaro

Pubblicità e Informazioni: SURRENTUM Tel. 334 838 5151 [email protected]. La Sorrentina Sorrento Tel. 0818785988 - 0818075973 [email protected] Le collaborazioni alla rivista sono completamente a titolo gratuito

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CITTA’ DISORRENTO

REGIONECAMPANIA

Con l’improvvisa e, per me, dolorosissima dipartita dell’on. Giovanni Casola, al quale ero legato da profondi, antichi e ri-cambiati sentimenti di affetto, di stima, di consiglio e di perso-nale confidenza, mai sfiorati da una nube o da una incompren-sione,  scompare,  a Sorrento, il mio migliore amico ed una parte fondamentale della storia della nostra amata Città e della Penisola Sorrentina, dal secon-do dopoguerra ad oggi. Il mio cuore è colmo di tristezza! La mia mente è affollata da bel-lissimi ricordi comuni, collegati alle nostre famiglie ed anche alla nostra diretta collaborazio-ne, sempre fervida ed attiva, nell’amministrazione municipa-le di Sorrento.La personalità di “Giannino” (per tutti era semplicemente “Gian-nino”, non l’onorevole, il Vice Sindaco o l’Assessore!) era stra-ordinaria (e sarà irripetibile), per la non comune capacità di rela-zioni interpersonali, per la squi-sita sensibilità, per il continuo dialogo con tutti (a partire dalla gente comune!), per lo spirito di amicizia, per il senso dell’ono-re, per il garbo, la signorilità e l’eleganza del tratto umano, per l’attaccamento, quasi morboso, alla “Sua” Sorrento, per il rispetto della tradizione popolare, civile e religiosa della comunità, per lo spirito di servizio alla colletti-

vità e per l’assoluto disinteresse personale, dimostrato in tutti i pubblici incarichi ricoperti: da parlamentare nazionale ad am-ministratore locale.Della nostra Sorrento, Giannino era diventato il simbolo civico vivente, la sintesi di tutte le vir-tù popolari sorrentine: la gioia di vivere, l’amore per gli altri, lo spirito dell’accoglienza, l’amici-zia disinteressata, l’attenzione alla persone semplici e a chiun-que si rivolgesse a Lui. Ti abbraccio, caro Giannino, e mi auguro che il Tuo senso di protezione nei miei confronti, di cui ho beneficiato per tanti anni, continui dal regno dell’amore divino, che, festoso, Ti accoglie-rà, mentre, affranto, io Ti piango.

Raffaele

La scomparsa diGIANNINO CASOLA

IL RICORDO DI RAFFAELE LAURO

Il popolo sorrentino piange uno dei suoi figli migliori, simbolo della generosità e della signorilità della nostra gente.

Torna la mostra biennale della Camelia, giunta alla XIII edizione, promossa dal Garden club penisola sorrentina in collaborazione con la Società Italiana della Camelia.La rassegna verrà inaugurata sabato 2 marzo 2013 alle ore 11,00 e si protrarrà nei giorni 3 e 4 marzo. La Mostra si terrà nei saloni di “Villa Fiorentino” al corso Italia 53, Sorrento, sede della Fondazione Sorrento.Saranno esposte sia camelie provenienti dai giardini della Penisola Sorrentina che camelie in vaso del vivaio “Le Ca-melie del Generale” di Velletri di Ettore Rolando.L’allestimanto della Mostra sarà curato dal Garden Club Penisola Sorrentina guidato, con instancabile entusia-smo, dalla presidente Anna Russo Acampora con la col-laborazione del vivaista Claudio Ruoppo. Saranno in esposizione anche le decorazioni del Laboratorio Flo-reale di Titti e Ilaria Aiello di Piano di Sorrento.Orari: sabato 2 marzo dalle 11,00 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,00; domenica 3 marzo dalle 10,00 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,00; lunedì 4 marzo dalle 10,30 alle 13,00

Ancora un’ estate all’ insegna di un grande evento a carattere internazionale.Per la stagione estiva 2013 la Fondazione Sorrento in colla-borazione con il Comune or-ganizzerà nelle sale di Villa Fio-rentino una mostra su Salvador Dalì, il celebre artista surrealista spagnolo. The Dalí Universe é una straor-dinaria mostra dedicata a Sal-vador Dalí, con più di 100 opere esposte.I visitatori potranno ammirare una collezione meno conosciu-ta delle sue opere, che include sculture in bronzo, grafiche rare, sculture in vetro e oggetti in oro, nonchè mobili e oggetti di arredamento, tutte espres-sioni dell’ arte a tutto tondo del Dalì che nella sua vita oltre a essere pittore e scultore è stato anche disegnatore, cineasta e designer.Per l’evento di così grande ca-

IN MOSTRA DA GIUGNO A SETTEMBRE

DALI’UNIVERSORRENTO

XIII Mostra della Camelia

2 - 3 - 4 Marzo 2013

Villa Fiorentino - Corso Italia - Sorrento

INGRESSO LIBERO

ratura si è pensato non solo di utilizzare gli spazi di Villa Fio-rentino, ma coinvolgere alcune piazze di Sorrento ove saranno posizionate due statue mo-numentali dell’ artista così da creare un percorso ideale che coinvolge tutta la città.Quella che sbarcherà a Sorren-to e’ l’unica collezione del ge-nere al mondo e comprende anche in numero significativo importanti e diversificati esem-pi scultorei dell’ arte di Dalì.Ogni scultura offre al visitato-re la possibilitá di scoprire un nuovo e unico aspetto del sur-realismo del Maestro.Le sculture in vetro, poi, deri-vano dalla collaborazione arti-stica che si concretizzò con la prestigiosa Daum Cristallerie durante gli anni ‘60. Saranno esposte anche impor-tanti e rare grafiche autografe, che illustrano capolavori della letteratura mondiale.