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LA FAMIGLIA AL CENTRO L’istituto familiare è messo a dura prova da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari L a ricorrenza del Natale ci fa volgere lo sguardo e l’attenzione sul Figlio di Dio che si è fatto bambino, vivendo e crescendo all’interno di una famiglia, quella formata da Maria e da Giuseppe. Contemplando il presepe si è chiama- ti a riflettere su questo modello di famiglia. Visitando Nazaret nel Viaggio in Terra Santa nel 1964, il Beato Paolo VI ebbe a dire: “Na- zareth ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com’è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale”. È un invito a riflettere e a volgere lo sguardo e l’attenzione alle nostre famiglie, a rendere grazie per gli esempi e le realtà positive che ci sono. Abbiamo un patrimonio di tra- dizioni, legate all’esperienza di fede, che ha dato consistenza alla nostra cultura, e che è necessario custodire e valorizzare. Tuttavia sono evidenti le difficoltà che oggi la famiglia spe- rimenta. La nostra comunità non fa eccezione. L’istituto familiare è messo a dura prova da un individualismo esasperato che snatura i legami fa- miliari e finisce per considerare ogni componente della famiglia come un’isola, crescono i casi di separazio- ne, dilagano le convivenze, sono evi- denti i disagi a livello educativo dove le prime vittime sono i figli. La famiglia è al centro dell’attenzione da parte della Chiesa ed è per questo che nel mese di ottobre si è svolto un Sinodo Straordinario dei Vescovi per ana- lizzare le varie situazioni di disagio. È stato evidenziato che: “La più grande prova per le famiglie del nostro tempo è spesso la solitu- dine, che distrugge e provoca una sensazione generale di impotenza nei confronti della re- altà socio-eco- nomica che spesso fini- sce per schiacciarle. Così è per la crescente precarietà lavorativa che è vissuta talvolta come un vero incubo, o a motivo di una fisca- lità troppo pesante che certo non incoraggia i giovani al matrimonio”. Da parte della comu- Notiziario della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - Oliena N. 26 - Dicembre 2014 www. parrocchiaoliena.it nità ecclesiale si richiede una attenzione e una sensibilità nuova. “L’annunzio del Vangelo della famiglia costituisce un’urgenza per la nuova evangelizzazione. La Chiesa deve attuarlo con tenerezza di madre e chiarezza di maestra (cf. Ef 4,15). La verità si incarna nella fragilità umana non per condannarla, ma per guarirla”. “Per questo si impone una conversione missionaria: è necessario non fermarsi ad un annuncio meramente teo- rico e sganciato dai problemi reali del- le persone. Non va mai dimenticato che la crisi della fede ha comportato una crisi del matrimonio e della famiglia e, come conseguenza, si è interrotta spesso la trasmissione della fede dai genitori ai figli”. Da qui l’importanza del matri- monio cristiano e la necessaria preparazione ad esso che “non può essere considerato solo come una tradizione culturale o una esigenza sociale, ma deve essere una decisione vocazionale assunta con adeguata preparazione in un itinerario di fede, con un discerni- mento maturo. Non si tratta di porre diffi- coltà e complicare i cicli di forma- zione, ma di andare in profondità e non accontentarsi di incontri teorici o orientamenti generali”. Come si può constatare la famiglia richiede un impegno particolar- mente esigente, ma è necessario cercare di attuarlo anche tra noi. Alla famiglia di Nazaret affidiamo le nostre famiglie e l’impegno per una testimonianza e un aiuto concreto. Con i più cordiali auguri di Buon Natale e Buon 2015. Don Giuseppe Mattana

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LA FAMIGLIAAL CENTRO

L’istituto familiare è messo a dura prova da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari

La ricorrenza del Natale ci fa volgere lo sguardo e l’attenzione sul Figlio di Dio che si è fatto bambino, vivendo e

crescendo all’interno di una famiglia, quella formata da Maria e da Giuseppe. Contemplando il presepe si è chiama-ti a rifl ettere su questo modello di famiglia. Visitando Nazaret nel Viaggio in Terra Santa nel 1964, il Beato Paolo VI ebbe a dire: “Na-zareth ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com’è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale”. È un invito a rifl ettere e a volgere lo sguardo e l’attenzione alle nostre famiglie, a rendere grazie per gli esempi e le realtà positive che ci sono. Abbiamo un patrimonio di tra-dizioni, legate all’esperienza di fede, che ha dato consistenza alla nostra cultura, e che è necessario custodire e valorizzare. Tuttavia sono evidenti le diffi coltà che oggi la famiglia spe-rimenta. La nostra comunità non fa eccezione. L’istituto familiare è messo a dura prova da un individualismo esasperato che snatura i legami fa-miliari e fi nisce per considerare ogni componente della famiglia come un’isola, crescono i casi di separazio-ne, dilagano le convivenze, sono evi-denti i disagi a livello educativo dove le prime vittime sono i fi gli. La famiglia è al centro dell’attenzione da parte della Chiesa ed è per questo che nel mese di ottobre si è svolto un Sinodo Straordinario dei Vescovi per ana-lizzare le varie situazioni di disagio. È stato

evidenziato che: “La più grande prova per le famiglie del nostro tempo è spesso la solitu-dine, che distrugge e provoca una sensazione generale di impotenza nei confronti della re-altà socio-eco- nomica che spesso fi ni-

sce per schiacciarle. Così è per la crescente precarietà lavorativa che è vissuta talvolta come un vero incubo, o a motivo di una fi sca-lità troppo pesante che certo non incoraggia i giovani al matrimonio”. Da parte della comu-

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nità ecclesiale si richiede una attenzione e una sensibilità nuova. “L’annunzio del Vangelo della famiglia costituisce un’urgenza per la nuova evangelizzazione. La Chiesa deve attuarlo con tenerezza di madre e chiarezza di maestra (cf. Ef 4,15). La verità si incarna nella fragilità umana non per condannarla, ma per guarirla”. “Per questo si impone una

conversione missionaria: è necessario non fermarsi ad un annuncio meramente teo-

rico e sganciato dai problemi reali del-le persone. Non va mai dimenticato che la crisi della fede ha comportato una crisi del matrimonio e della famiglia e, come conseguenza, si è interrotta spesso la trasmissione della fede dai genitori ai fi gli”.Da qui l’importanza del matri-monio cristiano e la necessaria preparazione ad esso che “non può essere considerato solo come una tradizione culturale o una esigenza sociale, ma deve essere una decisione vocazionale assunta con adeguata preparazione in un itinerario di fede, con un discerni-mento maturo. Non si tratta di porre diffi -coltà e complicare i cicli di forma-zione, ma di andare in profondità e non accontentarsi di incontri teorici o orientamenti generali”. Come si può constatare la famiglia richiede un impegno particolar-mente esigente, ma è necessario cercare di attuarlo anche tra noi.

Alla famiglia di Nazaret affi diamo le nostre famiglie e l’impegno per una testimonianza e un aiuto concreto. Con i più cordiali auguri di Buon Natale e Buon 2015. Don Giuseppe Mattana

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NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA

Dicembre 2014 - n. 26 Direttore Responsabile: GIUSEPPE MATTANA

Gruppo Redazione: ANTONELLO PULIGHEDDU, PEPPINO NIEDDU, FRANCO GARDU, FRANCESCO PALIMODDE,FRANCA MASSAIU, MATTIA SANNA, GUGLIELMO PULIGHEDDU

Grafica: Antonello Puligheddu - Stampa: SERISTAMPA - OLIENAIscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004 del 20 Ottobre 2004

Cronaca di vita ParrocchialeAvvenimenti vissuti nella nostra comunità

dal mese di gennaio al mese di ottobre 20141 aprile: continua la benedizione e la visi-ta nelle famiglie. Si riunisce il Consiglio parrocchiale di Azione Cattolica.

7 aprile: celebrazione della S. Messa nella zona di Via Nuoro.

8 aprile: Convegno dei Catechisti a Nuo-ro. Alla sera S. Messa rionale nella Chiesa di S. Giuseppe.

9 aprile: Celebrazione della S. Messa rionale in Via Friuli.

12 aprile: Celebrazione della Pasqua degli uomini.

13 aprile: Concerto della Polifonica di Oliena per l’inizio della Settimana Santa.

14 aprile: Concerto di Maria Luisa Con-giu nella Chiesa di S. Maria.

15 aprile: Concerto del Complesso Vo-cale di Franca Floris nella Chiesa di S. Maria.

17 aprile: Giovedì Santo. S.E. Mons.

Mosè Marcia presiede la Celebrazione “Nella Cena del Signore” a Oliena, par-tecipando dopo alla solenne Adorazione Eucaristica.

18 aprile: In occasione del Venerdì Santo si rinnovano le Para-liturgie de “S’Incra-vamentu”, della Processione dei Misteri e de “S’Iscravamentu”, con la partecipa-zione del Tenore olianesu.

19 aprile: Solenne Veglia Pasquale con la celebrazio-ne dei Sacramen-ti dell’Iniziazione Cristiana.

20 aprile: Nel giorno di Pasqua si rinnova la tra-dizione de “S’In-contru”.

22 aprile: Cele-brazione rionale nel vicinato di Predu Murta.

23 aprile: Cele-brazione rionale nella zona di Via Wagner.

24 aprile: Celebrazione rionale in Via Galiani.

25 aprile: Celebrazione rionale in Via Melis.

28 aprile: Celebrazione rionale in Viale Italia.

29 aprile: celebrazione rionale in Via Martiri della Libertà.

30 aprile: La Comunità Parrocchiale e foraniale partecipa a Dorgali alla Nove-na in onore della Beata Maria Gabriella

Sagheddu.

1° maggio: s i svolge a Dorgali il Convegno Dio-cesano dei Mini-stranti.

2 maggio: gli As-sistenti e i Presi-denti parrocchiali di Azione Cattoli-ca partecipano a Roma all’Udien-za concessa loro dal Santo Padre Francesco.

4 maggio: l’ACR parrocchiale vive una giornata a Orosei nel San-tuario N.S. del Rimedio.

7 maggio: celebrazione rionale presso la Chiesa di N.S. dei Buon Cammino.

15 maggio: muore a Nuoro, presso l’Ospedale S. Francesco, Don Giuseppe Argiolas, per tanti anni stimato Parroco di Oliena. Ai funerali, celebrati a Oniferi il 17 maggio, partecipa una nutrita rap-presentanza di fedeli di Oliena.

21 maggio: si svolge l’incontro dei geni-tori e dei padrini dei cresimandi.

24 maggio: si svolge nel santuario di N.S. di Monserrata il Ritiro dei Comu-nicandi.

30 maggio: si svolge il tradizionale Pellegrinaggio al Santuario di N.S. di Monserrata in occasione della fine del

Cronaca di vita parrocchiale

SI SONO UNITI IN MATRIMONIO:

Giampaolo Porcu e Maria Chiara CorbedduSalvatore Soddu e Maria Grazia CartaPietro Fele e Emanuela CanuduMarco Maggio e Nadia PorcuDanilo Osini e Maria Francesca CongiuAlberto Fadda e Elena MulasGiovanni Mario Galgano e Giovanna MussissuGian Luigi Puligheddu e Maria Giovanna PudduPaolo Congiu e Giovanna Maria BittiGiacomo Alessandro Pernigotti e Monica de AngeliMarco Zannini e Valentina CatteMichele Corda e Michela NedorostPietro Cattide e Francesca MameliSalvatore Curreli e Rosa FoisBastiano Porcu e Antonella PulighedduValentino Carta e Giovanna PalimoddeClaudio Fenu e Alessandra SannaRoberto Cossu e Rosanna CaredduAntonello Canu e Giovanna FioriAntonio Piga e Giuseppina TiccaNarciso Antonio Ermini e Viviana UrasAntonello Mereu e Katia D’Antoni

INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICIParrocchia Sant’Ignazio di LoyolaPiazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu)Tel. e Fax 0784.285655mail: [email protected]: www.parrocchiaoliena.itDon Mattana tel. 0784.285655 - 340.7661593Don Puddu tel. 0784.288707Per le vostre eventuali offerte:Conto Corrente Postale n. 13151071intestato a: Parrocchia S. Ignazio di Loyola - Oliena

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mese di maggio.

1 giugno: 56 bambini si accostano per la prima volta alla Comunione.

2 giugno: si svolge a Mamoiada il Con-vegno Diocesano dell’ACR.Agli inizi di giugno, per motivi di salute, lascia la Parrocchia Don Andrea Biancu per un periodo di riposo e di cure.

13 giugno: si svolge la Veglia di Preghiera in preparazione alla S. Cresima.

14 giugno: Mons. Mosè Marcia amministra in Parrocchia la S. Cresima.

15 giugno: inizia la Novena in preparazione alla Festa di S. Gio-vanni Battista.

Dal 18 giugno il Parroco Don Giuseppe Mattana predica, nella Parrocchia del S. Cuore a Nuoro, la Novena in preparazione alla Festa patronale.

24 giugno: si rinnova la tradi-zionale Festa di S. Giovanni. Priore di quest’anno e Salvatore Corrias.

Dal 7 al 12 luglio si svolge presso il Santuario di N.S. di Monserra-ta il campo scuola parrocchiale dell’ACR.

17 luglio: presso il santuario di N.S. di Monserrata, si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchia-le.

22 luglio: ha inizio la Novena in preparazione alla Festa patronale di S. Ignazio di Loyola.

23-24-25 luglio: si svolge il Tri-duo in preparazione alla Festa di S. Anna nella Chiesa a lei dedi-cata.

31 luglio: viene celebrata la Fe-sta di S. Ignazio di Layola con l’animazione curata dall’Asso-ciazione Culturale “P. Giovanni Antonio Solinas”.

16 agosto: ha inizio la Novena in prepa-razione alla Festa di S. Lussorio.

17 agosto: durante la Celebrazione della

S. Messa, vengono benedetti i rappre-sentanti dei vicinati che partecipano al Palio.

21 agosto: si rinnova la Festa di S. Lusso-rio, con la celebrazione dell’Eucaristia e della Processione presiedute dal Vescovo

mons. Marcia.

28 agosto: il Parroco riceve la telefonata di Don Diego Calvisi, da Oran in Argentina, per informarlo della volontà di Papa Francesco di iscrivere il P. Giovanni Antonio Solinas nell’elenco dei Santi.

30 agosto: ha inizio la Novena in onore di

Cronaca di vita parrocchiale

N.S. di Monserrata, predicata quest’anno dal Parroco Don Giuseppe Mattana.

4 settembre: si svolge la Giornata dei ma-lati con la presenza del Vescovo Mons. Mosè Marcia. Dopo la celebrazione si svolge la tradizionale cena comunitaria.

5 settembre: muore improvvisa-mente a Sorso dove si trovava in gita con un gruppo di ragazzi, Don Salvatore Fancello, Parroc-co di Cala Gonone, e dal 1996 al 2007 Parroco di Oliena. I fu-nerali vengono celebrati a Cala Gonone il 7 settembre.

8 settembre: si celebra la Festa di N.S. di Monserrata.

Dal 12 al 14 settembre: si rin-nova la ricorrenza di “Cortes apertas” con l’inaugurazione della mostra in onore di Liliana Cano per i suoi 90 anni. Per questa circostanza le tavole della passione secondo Matteo, opera della Cano e ospitate nella Chiesa Parrocchiale, vengono esposte nel Museo parrocchiale di Arte Sacra.

17 settembre: nei locali del Mu-seo Parrocchiale di Arte Sacra, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, presenta l’opera di Liliana Cano e visita, nella Pinacoteca Parroc-chiale, la mostra di dolci artistici di Anna Gardu.

3 ottobre: si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale per la programmazione annuale.

5 ottobre: si svolge presso il Santuario di Monserrata un mo-mento di preghiera per l’inizio del Sinodo Straordinario dei Vescovi sulla Famiglia e per l’inizio del Nuovo anno pasto-rale Parrocchiale.

17 ottobre: in occasione della Veglia Diocesana Missionaria, il Vescovo Mons. Mosè Marcia, presenta e dona alla Diocesi

il nuovo Piano Pastorale. All’incontro partecipa una nutrita rappresentanza di fedeli della Parrocchia.

25 e il 26 ottobre: il gruppo AGESCI di Oliena, con l’uscita di gruppo presso il Santuario di Monserrata, inizia le attività del nuovo Anno associativo.

SONO STATI BATTEZZATIIN CRISTO:

Michela SodduGiorgia FenuJulia PuxedduFrancesco PudduAntonella PudduGabriele NiedduGiovanni BorghettoLuca CorriasAntonio CorriasGiuseppe CurreliAlessio SelisSamuele PiccaZaira CaredduFrancesco MereuFrancesco Maria PudduNadia MariniLorenzo CongiuFabio CongiuFrancesco boiCristiano OsiniAndrea Sofia PulighedduMartina MasiliMelania SaleLeonardo SerraLuca PischeElisa AddarisSalvatore MulaPietro CarrusChiara SalisEmanuela SannaManuela MossaCristiano SannaDaniel SannaFabiana SannaNicolas SannaEdoardo GoddiSara GabbasIlaria GabbasMartina SechiGiulia cappedduMatilde Francesca LuzziSalvatore PulloniSebastiano Francesco SecchiMatilda GiobbeSebastiano Giuseppe ColumbuMilo Salvatore Costanzo BordiniGiada Falchi

SONO TORNATI ALLACASA DEL PADRE:

Giuseppa CorriasMariantonia LapiaPasqua MancaGrazia Rosa BardeglinuFrancesco Michele BoiSebastiana CongiuFrancesco Giuseppe CongiuMaria SalisAnnunziato CongiuAntonio Maria SpinaGiovanni FeleFrancesca GhisuGiovanni Pasquale BoiMichele BoiMaria Grazia CattideSebastiana PudduAntonio Andrea PiccaGiovanna PischeGrazia SalisPietrino FeleLussoria SolinasMariantonia CuccaPietrino FoisGiovanni CattideSara CoinuSandro Bastiano MulaGiovanni Battista SolinasPietro Paolo SalisAnna Maria PischeGiovanni SalisGiuseppe FeleSantedda SecchiRosaria MancaMaria SannaSalvatore FoisCarrus Antonio EfisioAnna FeleFrancesco CuccaRosina BoiGiuseppe GiobbeAntonio CongiuGiovanna PigaAndreana MasalaGiovanni FancelloCarmina BaroneGiuseppe PirasLuigi BassuSebastiano CarboniSebastiano Puddu

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Don Giuseppe ArgiolasPastore illuminato e guida esemplare, è stato per 24 anni

alla guida della nostra comunità Parrocchiale

Il 16 maggio 2014, è ritornato alla casa del Padre don Giuseppe Argio-las. Rientrato solo da qualche anno

ad Oniferi, suo paese natale, era stato per 24 anni alla guida del nostro paese dal 1972 al 1996. Non potevamo da que-ste pagine non tracciare un ricordo della figura di questo grande sacerdote che ha curato con la sua azione pastorale ge-nerazioni di giovani, adulti, anziani del nostro paese. Uomo dotato di profon-da cultura, determinato, saggio, mente brillante e acuta, pronta a cogliere ogni sfumatura nell’animo del proprio inter-locutore. Attento osservatore della realtà sociale a lui affidata, sempre disponibile verso il popolo che aveva in cura, pre-stava una attenzione particolare per le famiglie, per molte delle quali fu nella nostra comunità prodigo di aiuti e consi-gli oltre che sostegno puntuale ed attento nelle necessita materiali e spirituali.

Il suo temperamentoDon Argiolas aveva un temperamento forte e la sua determinazione nel perse-guire i propri obiettivi poteva, solo da chi non lo conosceva a fondo, essere scam-biata per altezzosità. Chiunque però sia stato per qualche tempo al suo fianco, ne ha potuto apprezzare la bontà d’animo e il rigore, nel portare avanti con profonda convinzione la sua scelta di vita. Ha spo-sato con grande entusiasmo la causa del-la scuola materna parrocchiale, ereditata dai parroci suoi predecessori, miglioran-done durante il suo mandato la struttura e l’organizzazione.

Attenzione ai giovaniNegli ultimi anni del suo apostolato nella nostra comunità, ha dedicato, nonostan-te i tanti impegni, molto del suo tempo anche ai giovani, fino ad allora affidati quasi esclusivamente alla cura dei vice parroci. Pur avanzato in età, volle segui-re con passione ed energia le associa-zioni, spendendosi in prima persona e ritrovando quell’entusiasmo che era in-

sito nel suo carattere energico e giovia-le. Furono gli anni in cui si appassionò dall’interno alla metodologia scout, no-nostante l’azione cattolica rimanesse il suo grande amore. La sua partecipazio-ne a campi ed attività lo avvicinò molto ai ragazzi e ai giovani che ne poterono apprezzare in diverse occasioni l’umori-smo e la grande affettuosità.

La sua azione pastoraleNon trascurò mai in tutti gli anni di servi-zio alla comunità la cura dei malati e dei bisognosi considerando questo aspetto parte imprescindibile della sua missione sacerdotale. Lasciò, certamente con un velo di tristezza, il nostro paese dopo 24 anni di apostolato, ma fu pronto a dire il suo si per andare a intraprendere, no-nostante l’età, una nuova avventura in un’altra grande comunità. Questo era lo spirito di don Argiolas, spendersi fino all’ultimo per testimoniare ciò in cui credeva profondamente e mettere al ser-vizio della maggior gloria di Dio i tanti

doni che aveva ricevuto.

Il santuario di MonserrataAltra sua grande passione fu il santuario di Nostra Signora di Monserrata, si deve a lui la prima opera di salvaguardia e va-lorizzazione dei locali con l’inizio di un progetto ambizioso che ancora oggi cre-sce, anno dopo anno, grazie all’impegno dei nuovi pastori e di tante coppie che nel tempo si sono avvicendate, spenden-do il loro tempo con grande dedizione e con spirito di vero servizio e rendendo questo santuario sempre più simbolo di fede e spiritualità oltre che luogo di ac-coglienza e condivisione.

Grazie don ArgiolasLa comunità di Oliena sarà sempre grata a don Giuseppe per la sua opera prezio-sa in mezzo a noi e pregherà perche il Signore lo accolga e lo ricompensi per i preziosi frutti che ha seminato nel nostro paese.

Antonello Puligheddu

Figure che scompaiono

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Figure che scompaiono

In ricordo di Don Salvatore FancelloDurante la personale missione, ha offerto se stesso alla sua gente, senza risparmiarsi,

donando la propria esistenza dinamica e sempre particolarmente impegnata agli altri

Cristo Buon Pastore ha chiamato a sé don Salvatore Fancello, pa-dre e pastore di Oliena per molti

anni.

Una chiamata improvvisa,imprevista, avvenuta lo scorso 5 set-tembre, di fronte alla quale la comunità olianese si è riunita, partecipando perso-nalmente e con la preghiera all’ultimo saluto. Un tentativo probabilmente di alleviare, attraverso questo apprezzabile gesto di vicinanza, quel gravissimo do-lore, arrecato al sacerdote durante l’ulti-mo periodo del suo servizio, in qualità di guida spirituale del centro barbaricino.

Un fulmine a ciel serenoLa scomparsa di don Salvatore ha la-sciato attonito il paese del Corrasi. Si è trattato di un fulmine a ciel sereno. Un istante quasi impercettibile, che ha portato via, per sempre, un’anima buo-na. Per molti, un fratello, un amico, un confidente, un consigliere prezioso. Un uomo retto e onesto, che ha vissuto la sua missione e la sua vocazione sacer-dotale, affidandosi totalmente a Dio. “Grazie Signore, non mi hai deluso, ti

ho sentito vicino nei giorni della gioia e in quelli della prova”-aveva scritto qual-che tempo fa l’ex parroco di Oliena.

La sua missioneDurante la personale missione, don Sal-vatore ha offerto se stesso alla sua gente, senza risparmiarsi, donando la propria esistenza dinamica e sempre particolar-mente impegnata agli altri. Non un tra-dizionale sacerdote da sacristia, dunque, ma un sacerdote fuori dagli schemi e dai canoni della mentalità clericale. “Un pic-colo prete dal passo troppo lungo”-come ha sottolineato don Pietro Puggioni, suo amico fraterno.

La sua personalitàA volte, ha detto qualcuno, la statura fi-sica è inversamente proporzionale all’in-telligenza, alla generosità, all’ironia, alla capacità di perdonare. Tutte qualità, che rientrano perfettamente nella carat-terizzazione di questo “piccolo-grande prete”.

Oliena riconoscenteSi sente, allora, la necessità di esprime-re il riconoscimento di molti per ciò che don Salvatore ha rappresentato. Per le sue parole profonde e affettuose, i sorrisi spontanei e la sua amicizia. Per i nume-rosi episodi e aneddoti indimenticabili e il silenzioso esempio. Quel suo essere controcorrente e originale. Ma soprattut-to, per aver saputo guardare avanti e vol-tare pagina. A lui si è grati, con il cuore, per ogni momento.

Un saluto affettuosoIn questa occasione, si è sentito, allora, il dovere di esprimere un pensiero, un ri-cordo, brevi e semplici parole, sapendo che i discorsi altisonanti e la retorica non gli piacevano.Nell’immediatezza di un saluto, gli sa-rebbe bastato solo quell’augurio, a lui caro: “ciao Don, buona strada!”.

Mattia Sanna

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Vita Parrocchiale

Il nostro patrimonio culturaleda salvare e custodire

Il si della parrocchia per un intervento museale compiuto

Quando nel lontano 1998, con un notevole sforzo economico, si procedette al restauro di parte

delle statue lignee della parrocchiale e delle chiese sussidiarie, il consiglio co-munale, che approvò il progetto, diede anche mandato al Sindaco perché pre-disponesse, in accordo col Parroco, un protocollo d’intesa per la cessione alla parrocchia dei locali ex gesuitici che, quando restaurati, venissero adibiti a locale museo. Non tutto andò liscio se tale cessione si concretizzò solo dopo il 2006. Nel mezzo un lavorio certosino, appassionato, che vide in una prima fase una stretta collaborazione fra Comune e Parrocchia e poi una brusca interruzione dei rapporti, della collaborazione, che si concluse, sul tema specifico, a suon di carte bollate. Nel merito su chi avesse ragione o torto, come per precedenti conflitti insorti tra Comune e Parrocchia, saranno gli storici a dipanare la matassa. A noi comunità oggi preme recuperare gli aspetti positivi di quel discorso inter-rotto e vedere se esistono le condizioni per riavviarlo.

Incarico per il nuovo progettoNella primavera del 2001 l’Ammini-strazione comunale incaricò l’ingegner Daniele Fanciullacci, esperto nella con-servazione e sviluppo del patrimonio culturale, direttore di oltre cento studi e progetti multidisciplinari in varie parti del mondo, perché redigesse, come poi avvenne, un programma di ”rivalutazio-ne delle risorse culturali del comune di Oliena, finalizzato alla realizzazione di un museo nell’ex collegiata dei Gesuiti”. Ecco, si potrebbe ripartire da qui. Niente male come punto programmatico per chi sarà chiamato ad amministrare il paese in un prossimo futuro.

Un nuovo punto di partenzaLa disponibilità della parrocchia è totale

ed è già nei fatti. Le numerose mostre temporanee allestite in quegli spazi negli ultimi anni ne sono una testimonianza efficace. Ma ancor di più lo è la colloca-zione permanente di pezzi pregiati come il retablo di San Cristoforo e da ultimo, a conferma della volontà della parrocchia, la decisione di don Mattana, di collocare permanentemente le belle tavole del-la Passione secondo Matteo di Liliana Cano. Ed è solo una parte infinitesimale del prezioso patrimonio artistico e do-cumentario che potrebbe trovare spazio in un istituendo museo. E’ evidente che per un discorso museale compiuto devo-no riunirsi intorno ad un tavolo i diversi attori e trovare anche il coinvolgimento dei privati ed il sostegno fattivo di tutta la comunità. D’altra parte questo è un percorso obbligato poiché l’edificio è vincolato e conseguentemente non può essere adibito ad usi che non siano com-patibili col suo carattere storico artistico. L’alternativa è la decadenza dell’edificio

con tutto quel che ne consegue.

Ulteriori adeguamentiGià oggi a pochi anni dal restauro co-stato alla collettività, è bene ricordarlo, alcuni milioni di euro, sarebbero neces-sari interventi manutentivi ordinari che certo la parrocchia non può garantire. Non ci dobbiamo nascondere le difficol-tà. Occorrono, per renderlo pienamente fruibile, risorse superiori a 1,5 milioni di euro, sia per adeguare l’edificio alle leggi vigenti in materia di impianti elet-trici, di elevazione, igienico-sanitari, di climatizzazione, che per lo studio e l’allestimento museografico. Se c’è de-terminazione e condivisione le risorse possono essere trovate, anche in tempi di crisi economica, magari attingendo ai programmi europei. Una scommessa e una sfida positiva per tutta la comunità. Francesco Palimodde

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Approfondimenti

La rivoluzione è un sorriso“Un cristiano senza gioia non è cristiano. È come il sigillo del cristiano,

la gioia. Anche nei dolori, nelle tribolazioni, nelle persecuzioni.Un cristiano senza gioia o non è cristiano o è ammalato”.

Tutte le volte che sento parlare di “famiglia” sui giornali, nei so-cial, nelle lettere indirizzate a

loro, nei discorsi che facciamo nei con-sigli comunali le parole ricorrenti sono “crisi”, “povertà”, “impegno”, “dovere”, “responsabilità”.

Sono tutte parole attinenti, sono tutti vo-caboli che, a furia di ripeterli, perdono anche la loro forza e carica espressiva. E’ vero che l’individuo e quindi la fami-glia soffrono in questo particolare mo-mento economico di un impoverimento materiale, talmente imprevisto per molti che a cascata arrivano anche la crisi va-loriale, la solitudine e la comunicazione fra i membri di quella piccola o grande comunità.

Ma la famiglia è anche la culla dell’al-legria, dell’ottimismo, della solidarietà. I membri di una famiglia che pratichi-no costantemente il senso dell’ironia e dell’autoironia sapranno certamente tro-vare in loro stessi gli anticorpi contro i problemi che ogni giorno ogni membro della famiglia deve affrontare nel lavo-ro, a scuola o a casa. L’allegria è rivolu-zionaria, riuscire a ridere in compagnia della propria famiglia, trovare a volte il modo di disinnescare piccoli proble-mi con l’esercizio del buon umore è un atto rivoluzionario dei più potenti. Se riusciamo a ridimensionare i piccoli drammi della vita quotidiana riusciremo a ripulire la lente dei nostri occhiali dal-le incrostazioni superflue e vedere nella giusta prospettiva i problemi più grandi.

Imparare il buon umore non è facile, è un esercizio costante. Fatelo come se fosse un allenamento per dimagrire. In effetti è un’ottima dieta dimagrante per il nostro spirito: buttiamo via pensieri negativi e il nostro corpo e la nostra mente saranno

più leggeri. Imparate le cose che fanno ridere i vostri figli può essere un primo passo, cercate di captare il loro linguag-gio. Se siete goffi non nascondetelo a casa e sottoponetevi di buon grado alle garbate prese in giro della vostra fami-glia: io ho vissuto in una famiglia in cui ognuno di noi faceva scherzi all’altro, genitori compresi. Ogni giorno era una sorpresa, non ricordo una giornata in cui io non abbia riso almeno una volta.

Non lo dice in fondo lo stesso Papa Fran-cesco? Lui ha detto: “Un cristiano senza gioia non è cristiano. È come il sigillo del cristiano, la gioia. Anche nei dolori, nelle tribolazioni, nelle persecuzioni. Un cristiano senza gioia o non è cristiano o è ammalato”.

Un sorriso a vostro figlio, un gioco con-diviso in cui sicuramente non eccellete, tentare di cantare la sua canzone preferita stonando come una campana può essere un momento di grande comunicazione: non sminuite le loro passioni ma impa-

rate a conoscerle sforzandovi di non giu-dicarle al primo sguardo. Dire a vostro figlio che un chitarrista rock, per quanto il suo aspetto possa essere inquietante, in fin dei conti non è poi così male può sembrare piccola cosa ma sui ragazzi ha un impatto emotivo enorme.

Se nella vostra contabilità familiare, se in quei conti che non tornano mai, in quelle bollette da pagare che sono quasi sempre insormontabili riuscirete a met-tere, nella colonna del “dare” anche un piccolo momento di gioco, di sorriso per i vostri “soci in famiglia”, anche il problema più grosso riuscirete a vederlo nella giusta proporzione e anche la solu-zione ai problemi può arrivare se avrete l’animo più leggero.

Mi permetto quindi di augurarvi un alle-gro Natale! Lalla Careddu*

* (Scrittrice - Consigliere Comunale a Sassari)

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Approfondimenti

Le parole sono importantiSiamo il recinto delle nostre parole,di quelle che usiamo e di quelle che non usiamo.

Più ne possediamo e maggiore è la responsabilità che ne portiamo, benchè ognuno abbia la propria e

l’ignoranza non possa mai ritenersi una scusante, ma semmai un’aggravante.Usare le parole facendole fuggire dal recinto, senza controllo né attenzione, equivale a caricare un’arma perchè ge-nerano una quantità tale di sofferenza non redimibile da alcun postumo penti-mento. Quando si parla cioè non ci si limita a dire qualcosa, ad esprimere un’opinio-ne, parlare non è mai un fatto neutro, non è solo dare fiato alla voce, oliare le corde vocali: parlare è agire.

Il peso delle paroleAnche le parole possono uccidere, esiste infatti una violenza verbale che non è in-feriore a quella delle azioni, anzi, spesso è la prima a favorire la seconda . Martin Luther King affermava che la

nostra generazione dovrebbe pentirsi non solo per le parole o le azioni di odio della gente malvagia, ma per lo spaven-toso silenzio dei buoni. Anche tacere tal-volta può dunque essere colpevole, spe-cie quando non si difende l’innocente, il debole, colui che non ha parole.

Le parole del Papa “ Parlar male di qualcuno equivale a venderlo, come fece Giuda con Gesù” ha detto qualche mese fà Papa Francesco, invitando non solo a stare dalla parte” di chi si dice male”, ma soprattutto solleci-tando a non usare parole- proiettili che offendono e in certo modo ledono anche la dignità di chi le pronuncia. Ogni Papa modifica la Chiesa con la sua azione pastorale, quest’ultimo, vero dono dello Spirito, fa sì che essa sia, come dice Enzo Bianchi, priore del mo-nastero di Bove, “ una Chiesa che cer-ca” attraverso il dialogo, le parole giuste

per parlare al cuore di ciascuno perchè, dice sempre il Papa” l’unità non è uni-formità, né pensare allo stesso modo, è saper ascoltare, accettare le differenze con tutto il rispetto per l’altro che è mio fratello”. La Chiesa deve cioè entrare in sintonia con i linguaggi delle persone che incontra, deve aprire le porte e anda-re incontro a tutti , non per teorizzare il dialogo , ma per praticarlo, esattamente come tutti i giorni ci dimostra il Papa. Ci insegna un’arte difficile da imparare: parlare non nell’ottica dell’opposizione o della prevaricazione, non per giudica-re gli altri e disprezzare chi è di parere diverso, ma per superare la distinzione amico-nemico, comunicando per com-prendersi e tacere, saper tacere, quando le parole sono superflue, dannose, quan-do feriscono e uccidono.

Franca Massaiu

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Vita Parrocchiale

“Su Patiu” si rinnovaDopo 11 anni il giornale parrocchiale rinvigorisce il gruppo redazionale ,

cambia veste grafica e migliora la linea editoriale per diventare sempre più rispondente alle esigenze di una comunità in continuo mutamento

Sono passati diversi anni da quel dicembre del 2003, quando, gra-zie ad una felice intuizione del

compianto don Salvatore Fancello, al-lora parroco di Oliena, coadiuvato dal vice parroco don Giovanni Maria Chessa e da un grup-po di volenterosi redattori, nasceva l’idea del giornale parrocchiale. L’entusiasmo era tanto nel veder nascere una iniziativa che portava finalmente la nostra voce al di fuori delle mura della parrocchia. Non furono po-che le difficoltà da superare ma tutte furono affrontate con quello spirito di posi-tiva esuberanza e di vera collaborazione che con-traddistinse quegli anni.

Il numero zerovenne alla luce nel Nata-le del 2003, raggiungeva tutte le duemila e cinque-cento famiglie della nostra comunità che potevano fi-nalmente usufruire di uno strumento utile, efficace e locale di azione pastorale.Da allora tanto si è fatto e tante sono state le iniziati-ve e le tematiche affrontate dal giornale, dallo spazio dedicato alla cronaca della vita parrocchiale, a quello per le associazioni, per continuare con gli approfondimenti su tematiche riguar-danti la catechesi in senso stretto o gli approfondimenti culturali che potevano risultare di interesse per tanti. Non si tralasciavano gli avvenimenti di tipo so-ciale culturale e sportivo che potessero interessare la comunità, uno spazio spe-ciale ogni numero era dedicato inoltre ai giovani ed agli anziani. Molto seguita anche la rubrica di “ammentos” su fatti e personaggi della Oliena che fu.Per tanti anni, Su Patiu, ha raggiunto

posti tanto lontani.

Una preziosa continuitàNel 2007 il nuovo parroco don Giusep-pe Mattana e il nuovo vice parroco don Luciano Monni sposano appieno l’ini-ziativa del giornale arricchendolo ulte-riormente di contenuti e proposte per-chè sia sempre più presente ed efficace all’interno della comunità parrocchiale. Nasce in questo spirito “Su Patiu Ragaz-zi”, colorato, allegro, giocoso e specifi-camente dedicato ai lettori più giovani del giornale. Arricchita anche la parte

dedicata alla catechesi con i puntuali e illuminanti contributi portati dal parroco in ogni numero.

Ora è tempo di rinnovareDopo 11 anni di questa bellis-sima esperienza, con l’orgoglio che la testata sia ancora intera-mente curata da noi e così ef-ficacemente presente all’inter-no della comunità, si è sentita l’esigenza di rinnovare lo stru-mento per renderlo ancora più incisivo ed attuale.Su Patiu si arricchisce così di nuove ed autorevoli collabo-razioni all’interno del grup-po redazionale, che rimane comunque sempre aperto per chiunque voglia dare il proprio contributo.

Nuovi contenuti, nuovaveste grafica e sezione webIl giornale pur nel segno della continuità col passato, sarà più curato nei contenuti, che saran-no arricchiti e diversificati per raggiungere ogni fascia socia-le.Sarà studiata per l’occasione una nuova veste grafica che lo renderà piu accattivante, mo-derno e di più facile lettura. Alla versione cartacea sarà fi-nalmente affiancata una sezio-ne web, strutturata sotto forma

di blog, che unirà alla facilità di consul-tazione da parte di tutti, anche dei nostri compaesani lontani, l’interattività e la attualità, con la possibilità di contributi esterni anche attraverso commenti e opi-nioni.Su Patiu, dopo tanti anni, lungi dall’esse-re uno sterile foglio informativo, diventa ogni giorno di più, attraverso l’opera di ognuno di noi, un valido strumento di condivisione in uno spirito di vera co-munità di cui abbiamo estremo bisogno. Antonello Puligheddu

anche le famiglie dei nostri emigrati che hanno apprezzato e ringraziato per questa preziosa “finestra” sulla loro co-munità che periodicamente si apriva per loro e portava un’aria di casa anche in

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Approfondimenti

La famiglia tra crisi e speranzeLa famiglia, quale “chiesa domestica”, è chiamata a prendere parte attiva sia alla vita della Chiesa che alla vita della società

La famiglia sta oggi vivendo un’ulteriore, grave fase di crisi. Pur restando il primo,

insostituibile ambiente in cui inizia lo sviluppo umano, essa è sottopo-sta a ricorrenti tentativi di discre-dito e, periodicamente, se ne mette in discussione la stessa tradizionale identità.

La famiglia nella storiaStoricamente, si è passati dalla famiglia patriarcale, in cui convi-vevano, in forma allargata, varie generazioni e livelli (nonni, zii, genitori, figli, nipoti), tipica di un ambiente socio-economico di ca-rattere quasi esclusivamente agri-colo (ancora presente nella prima metà del 900), ad una famiglia nucleare, composta esclusivamente da genitori e figli, caratteristica di una società proiet-tata verso alti livelli di consumismo (a partire in Italia dagli anni ‘60, il periodo del cosiddetto “boom economico”), nel-la quale lavorano entrambi i genitori sia per esigenze di stretto carattere economi-co sia perché la donna, al termine di una lunga e tormentata fase di emancipazio-ne, ricerca un suo specifico ruolo sociale che la sostenga nelle sue aspirazioni di realizzazione sul piano personale.

Trasformazione della famigliaMa le vere trasformazioni che hanno in-vestito la famiglia allo stato attuale sono avvenute sopratutto a livello interno. Ad essere cambiati sono soprattutto i rap-porti reciproci fra i vari membri ed il modo di “stare insieme”. Quella che una volta veniva considerata come la “fami-glia legale”, cioè quella regolarmente costituitasi almeno con un atto civile, non si presenta più come un modello a livello sociale. Infatti abbiamo coppie non sposate, che vivono sotto lo stesso tetto, anche con figli; coppie che si sono separate e poi risposate e quindi hanno costituito un nuovo nucleo familiare del quale, spesso, fanno parte anche i figli

del precedente matrimonio, ecc… . Ci ritroviamo di fronte a una famiglia che sta attraversando un periodo in cui si intrecciano crisi e speranze. Per quanto riguarda le crisi, innanzitutto abbiamo quella della vita, si vive nella contraddi-zione o nella paura di mettere al mondo un figlio, oppure di volerlo a tutti i costi, anche ricorrendo alla procreazione me-dicalmente assistita; nello stesso tempo c’è anche il rifiuto totale di una gravi-danza ed il ricorso all’aborto. La vita che dovrebbe essere accolta ed amata, in quella “culla” che le è propria, come la famiglia, viene invece proprio da essa in un certo senso rinnegata. Altra crisi possiamo riscontrarla nell’amore, che non viene più vissuto come un senti-mento nel quale c’è il dono ed il rispetto reciproco ma, spesso, come qualcosa di materiale: come una semplice ricerca di piacere personale ed egoistico. Ciò ge-nera una profonda incrinatura nel rap-porto di coppia, perché viene meno quel fattore unitivo e oblativo che invece è fondamentale per l’unione della cop-pia stessa. Un ultimo elemento di crisi, ultimo ma non meno importante, va vi-sto nel declino della fede nelle coppie: ad essa a volte viene riservato un posto molto marginale nella vita a due, senza quindi avere una vita di fede vissuta in-

sieme, senza avere un momento di preghiera in famiglia; ma altre vol-te la religione e la fede non hanno proprio alcun posto nella vita fami-liare.

Riaccendere la speranzaMa, accanto a queste realtà, esi-stono anche situazioni familiari che danno modo di sperare in una soluzione diversa del problema della famiglia allo stato attuale. La speranza può essere letta nelle coppie che scelgono il sacramento e si sforzano di viverlo in maniera coerente alla loro fede. Tali coppie diventano da “traino” per altre, col loro esempio e con la loro testimo-nianza. Il matrimonio deve essere

una vocazione e, solo se vissuto come tale, dà luogo ad una famiglia che è più solida e cosciente del ruolo che occupa e del compito enorme che ha da svolgere. Uomo e donna, messi sullo stesso piano, con l’identica dignità di persona umana, costituiscono, col matrimonio, la prima cellula della società ma anche una pic-cola chiesa domestica, nella quale i figli potranno imparare ad amare e a vivere, in modo pieno, nella società.

La famiglia nella chiesaLa famiglia, quale “chiesa domestica”, è chiamata a prendere parte attiva sia alla vita della Chiesa che alla vita della so-cietà: è indispensabile il suo contributo in tutti e due gli ambiti,e in quanto tale, come ci ricorda il Direttorio di pastorale Familiare, essendo inserita nello stesso mistero della Chiesa, è chiamata a pren-dere parte attiva alla sua missione, nelle modalità che le sono proprie. Tutto ciò avviene sempre in virtù delle grazie che le scaturiscono dallo stesso sacramento. I coniugi cristiani, quindi, allo stesso modo come ricevono l’amore di Gesù , così devono trasmetterlo agli altri, di-ventando così non solo una “comunità salvata” ma anche “salvante”. Laura Satta

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Iniziative

Oliena solidaleProgetto “Adotta una Famiglia”

Una iniziativa di sostegno e solidarietàper le famiglie più bisognose della nostra comunità

La crisi economico-finanziaria che da tempo si è instaurata nel-le nostre case sembra non volere

lasciare spazio ad una seppur marginale ripresa e molte famiglie si trovano in un allarmante stato di indigenza.

L’opera della CaritasIn questo contesto, la Caritas Parrocchia-le sta svolgendo la sua encomiabile ope-ra avvalendosi, come sempre, dell’ap-porto di volontari e di donazioni elargite da persone di buona volontà. Tuttavia, nell’ultima riunione del Consiglio Pa-storale, ci è giunto un grido d’allarme che ci ha fortemente preoccupato; infatti la Caritas Parrocchiale si è ritrovata con una ridotta disponibilità di prodotti, non potendo più distribuire i “pacchi della solidarietà” e lasciando insoddisfatta la sempre più ampia richiesta da parte di

quelle famiglie che vivono in stato di necessità. La situazio-ne ci è apparsa molto grave: ci sono persone prive di una sicura fonte di sostentamento, altre che vivono alla giornata e fanno fatica a sbarcare il lu-nario; ci sono famiglie sprov-viste delle cose più essenzia-li, madri e padri che, oltre al dramma dei problemi fami-liari e coniugali, non riescono ad assicurare ai figli un pezzo di pane o una tazza di latte.Per questo motivo abbia-mo provato ad individuare un’idea operativa per affron-tare la problematica, il progetto “Adotta una Fa-miglia”. Con esso non inten-diamo proporre l’adozione diretta di un nucleo familiare, ma una donazione di generi di prima necessità che siano in grado di soddisfarne le esi-genze primarie.

Come funziona?È abbastanza semplice: ognuno dovreb-be assicurare una fornitura mensile (o

settimanale) di prodotti, da consegnare alla Caritas Parrocchiale, che saranno poi distribuiti in ordine di priorità, se-condo gli elenchi da loro custoditi. In questo modo il donatore rimane com-pletamente anonimo, così come chi usu-fruisce delle donazioni, evitando che si creino situazioni imbarazzanti.

Un piccolo impegnoNon è richiesto di impegnare grosse ci-fre, sappiamo che tutti abbiamo qualche piccola difficoltà. Quindi si propone di cercare di essere costanti nelle donazioni e di fornire generi non deperibili e facil-mente consumabili. I prodotti che ci sen-tiamo di consigliare sono: pasta e riso, pomodori in scatola, olio, pane, zucche-ro e latte. Chiediamo di non differenzia-re troppo (per esempio, compriamo un unico tipo di pasta), sarà poi il personale della Caritas a preparare i pacchi secon-do le esigenze. La comunità di Oliena si è sempre di-mostrata generosa con varie donazioni e solidale con le popolazioni in difficoltà, proviamo anche ad esserlo con i nostri compaesani. Antonio Massaiu

Rinnoviamo l’invito per l’iniziativa

OVUNQUE un PRESEPECase, Strade, Piazze, Cortes,rievocano la nascita di Gesù

Aiutaci a tenere viva questa bellissima tradizione!!!

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Spazio Associazioni

La Famiglia nel cuore della ChiesaCi siamo posti come obiettivo principalela collaborazione con la Famiglia

Vogliamo partire da una citazione della “Familiaris consortio”, che recita:«L’avvenire dell’umanità

passa attraverso la famiglia. È dunque indispensabile e urgente che ogni uomo di buona volontà si impegni a salvare e promuovere i valori e le esigenze del-la famiglia.» Oggi più che mai, allora, come associazioni cattoliche, al di là di denominazioni e appartenenze, siamo chiamati al servizio della comunità par-rocchiale. Tenendo ben presente, tutta-via, la rinnovata attenzione, chiesta dai vescovi, alla questione educativa. Una rinnovata attenzione, che ci impone la responsabilità di farci carico della fami-glia in ogni sua dimensione.

Programmazione annualeL’inizio del nuovo anno associativo dell’Azione Cattolica impone, pertan-to, una programmazione delle attività, attenta al coinvolgimento delle famiglie e dell’intera comunità ecclesiale, con-divisa, che garantisca l’impegno alla formazione umana e cristiana dei figli. Al centro la famiglia, dunque. Obiettivo principale di una fruttuosa collaborazio-ne, parte attiva e propositiva, valorizzata in appositi incontri e momenti. Solamente in questo modo essa può diventare, quindi, come indicato dal Concilio Vaticano II -”una piccola Chie-sa domestica, strumento di reciproca santificazione e di salvezza per il mon-do”.

Festa del CiaoAnimati da questo impegnativo convin-cimento, domenica 16 novembre, ci sia-mo ritrovati nel Santuario della Madon-na di Monserrat, assieme ai ragazzi della ACR. Per condividere la tradizionale occasione della “festa del ciao”. Tale oc-casione è servita per sperimentare la bel-lezza dello stare insieme, del “fermarsi” e dell’avere il tempo di mettersi in gio-co. Coinvolgendo numerosi padri e ma-dri della nostra comunità. Chiamando ad

Non mancare anche quest’anno al

Sabato 13 Dicembreore 19.00 Confessioni - ore 20.00 Santa Messa

NATALE degli UOMINI

essere protagoniste proprio le famiglie. Nonostante il tempo non proprio favo-revole si è riusciti, così facendo, a cre-are un clima gioioso, scandito da varie attività e appuntamenti. Tenendo fede al mandato ricevuto da Papa Francesco, descritto da tre verbi. Rimanere, Andare e Gioire. Rimanere in Gesù. Andare per le strade, uscire, annunciare. E, infine, gioire, esultando.

Immacolata Piga

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Spazio Associazioni

Al servizio della FamigliaDa sempre basiamo il nostro metodo educativo sullo stesso

rapporto di attenzione e di cura che i genitori hanno per i propri figli

Nelle parole di Papa Francesco agli adulti scout (MASCI) ri-troviamo il senso e il significato

concreto e profondo della famiglia. La famiglia è la comunità d’amore e di vita in cui ogni persona impara a relazionarsi con gli altri e con il mondo. Grazie alle basi acquisite in famiglia siamo in grado di proiettarci nella società, di frequen-tare positivamente ambienti formativi come la scuola, la parrocchia e le asso-ciazioni. Così in questa integrazione, tra le basi che da la famiglia e le esperienze esterne, impariamo a trovare la nostra STRADA nel mondo.

Formazione in famigliaLa famiglia è il luogo per eccellenza di formazione ed educazione ed è in am-bienti amorevoli che crescono persone di fede pronte a costruire relazioni sane e positive. Da sempre basiamo il nostro metodo educativo sullo stesso rapporto di attenzione e di cura che i genitori han-no per i propri figli. La figura del capo si affianca e collabora con i genitori per formare uomini e donne della PARTEN-ZA, persone cioè capaci di compiere scelte, di impegnarsi e di essere cittadi-ni attivi rendendo felici gli altri e quindi se stessi. L’AGESCI propone ai giovani, attraverso la vita all’Aperto, l’essenzia-

lità e lo spirito di sacrificio momenti di crescita che integrano i progetti di vita che ogni genitore pensa per i propri fi-gli.

Attività annualiL’anno scout inizia con la presentazione del programma alle famiglie, che preve-de attività di gioco, avventura e servizio. In questo periodo di difficoltà, dove ra-gazzi e adulti sono sempre più distratti da

falsi idoli, lo scautismo offre occasioni per crescere e divertirsi in maniera sana mettendo al centro Dio, il prossimo e se stessi. Altrettanto importante è valoriz-zare la positività del VOLER e SAPER FARE dei ragazzi che con impegno e gioia di vivere raggiungono gli obiettivi che gli vengono proposti. Il loro entusia-smo, accresce la serenità sia in famiglia che nell’intera comunità.

Per vivere il NataleUno dei momenti concreti di condivisio-ne è previsto per il 14 dicembre, giorna-ta di inaugurazione dell’anno scout a cui tutte le famiglie sono invitate a parteci-pare anche per scambiarci in anticipo gli auguri di un felice e sereno Natale.I ragazzi del Branco parteciperanno in-vece all’iniziativa parrocchiale “Dovun-que un presepe” realizzando un presepe per ogni sestiglia in cinque rioni del pa-ese con l’aiuto delle loro famiglie e degli abitanti del rione stesso, un modo bellis-simo per vivere insieme il Natale. Pietrina Pulloni

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Recensioni

VITO MANCUSO:IO AMOPiccola fi losofi a dell’amore

Vito Mancuso, teologo, già do-cente presso l’Università San Raffaele di Milano, oggi do-

cente di Storia delle dottrine Teologiche presso l’Università degli studi di Padova, è autore di numerosi bestseller ed edito-rialista, gode di prestigio internazionale e collabora con numerose Università e Accademie. Allievo prima del Cardina-le Carlo Maria Martini e successiva-mente del teologo Bruno Forte, attuale arcivescovo di Chieti e presidente della Commissione Episcopale per la Dottri-na della Fede della Cei. I suoi libri sono sempre dei successi editoriali: “L’Ani-ma e il suo destino” ha venduto oltre centomila copie. Teologo non allineato,

è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre ortodosse sia in campo etico che dogmatico. L’ultimo suo saggio s’intitola “Io amo. Piccola fi losofi a dell’amore”(Garzanti Edito-re, settembre 2014) Il libro affronta il tema dell’amore. “Dall’amore sensuale dei corpi a quello del puro sentimento, dall’amore per la natura a quello della mistica e della spiritualità”. “L’amore è il punto di vista privilegiato per guarda-re tutta l’esistenza”. L’unica esperienza in grado di dare un senso autentico al nostro essere al mondo. Il libro affronta anche alcuni temi controversi mettendo in luce “i limiti della morale tradiziona-le cattolica ” in nome di un’etica fon-

data sul primato della coscienza e sulla concretezza della vita. In un tempo di analfabetismo dei sentimenti ed in cui ” divertimento e svago sembrano il fi ne ultimo cui tendere”, il libro indica trac-ce e suggerisce prospettive per vivere l’amore con consapevolezza, impegno e maturità. F.P.

PIETRO CITATI:I VANGELI

Restituisce un’immagine fresca, umanamente ricca

Pietro Citati, scrittore e critico let-terario fra i più rappresentativi del panorama culturale italiano

contemporaneo , è autore di numerosi saggi e di biografi e di grandi personag-gi: da Manzoni a Leopardi , da Kafka a Tolstoj. Come classicista ha dedicato pagine intense allo studio dei miti gre-ci ed in particolare ha studiato Omero. Editorialista del Corriere della sera, vin-citore del premio Strega. Dei libri ha detto “I libri concentrano in sè tutto ciò che la vita umana ha di più prezioso: i sentimenti, la tenerezza, le amicizie, gli amori, le passioni per questo e l’altro

mondo, le rivelazioni, l’attività instan-cabile della mente, il pensiero metafi si-co (senza il quale la letteratura impove-risce), Dio conosciuto e inconoscibile, il brusio delle ali degli angeli, l’eterno femminino, la confessione, la preghie-ra; e, certo, gli abissi del male e della disperazione”. Fedele a questa imposta-zione è anche questo suo libro dedicato ai Vangeli. Il libro, si potrebbe dire, di un intellettuale in cammino, che dice di sè di essere stato in gioventù: ”uno stupido laico” spiegando che: “così si inibisce la possibilità di capire infi nite cose”; “le cose”, continua, “non sono mai chiuse… c’è un Dio mascherato in infi nite forme… la perdita dell’interes-se religioso è la perdita della letteratura, dell’immaginazione, del dono creativo”. Non nuovo nell’affrontare e commentare

dalle colonne del Corsera brani del Van-gelo, nella sua ultima fatica “I Vangeli” (Mondadori Editore. Settembre 2014) ci prende per mano e ci guida a capire la complessa simbologia, l’ambientazione storica, il dedalo di citazioni e le tappe fondamentali della vita di Gesù. Una lettura adatta a tutti. Una lettura che ci restituisce, dei Vangeli, un’immagine fresca, umanamente ricca, che illumina di nuova luce quanto da noi pure co-nosciuto, rivelandoci ricchezza e pre-gnanza di signifi cato. Ci fa apprezzare la competenza con cui Citati ci invita a meditare su parole e aspetti signifi cativi dei Vangeli, con un’analisi testuale pun-tigliosa e rigorosa, talché la vita di Gesù abbia, ad ogni pagina, l’emozione di una continua scoperta. F.P.

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Nuove Tecnologie

Breve guida ad un utilizzocorretto dei social network

Strumento utilissimo ma potenzialmente pericoloso se utilizzato in modo scorretto

In una ricerca (We are Social) di qual-che mese fa è risultato che gli italia-ni sono la popolazione europea che

trascorre più tempo sui social network: ben 2 ore al giorno di media, contro, per esempio, le 1,3 ore dei tedeschi. Secon-do EU Kids Online si inizia a navigare già ai 7 anni, in Da-nimarca e Svezia, mentre in Italia si è meno precoci: a 10 anni. Gran parte del tempo online viene impiegato su Face-book, strumento po-tentissimo ma da co-noscere bene. Proprio per evitare brutte sorprese si dovrebbero rispettare alcune semplici regole di comportamento.

Regole per una navigazione sicura- Tenere il computer sempre aggiornato, sia il sistema operativo che il program-ma di navigazione internet, e con un buon antivirus.- Le password sui vari siti devono essere diverse e contenere anche numeri e sim-boli- Prima di inserire dati per-sonali controllare che siano presenti i segni che indicano la sicurezza della pagina: la scritta https nell’indirizzo e il segno del lucchetto.

Regole di buon senso su Fa-cebook e gli altri socialEvitare brutte sorprese sui so-cial network non è diffi cile. Basta cerca-re di seguire gli stessi principi di buon senso che facilitano il quieto vivere nel-la vita reale:

- Non accettare tra le proprie amicizie contatti anonimi. Dietro un profi lo ano-

nimo potrebbe nascondersi chiunque. Potrebbe essere solo un compagno di banco o collega di lavoro, oppure, per fortuna molto raramente, qualche malin-tenzionato. Perché concedere la nostra

amicizia a chi non vuole prendersi la re-sponsabilità di presentarsi col suo vero nome?- Pubblicare esclusivamente quello che si può, e soprattutto si vuole, rendere pubblico. Una foto o una frase pubblica-te online, anche se cancellate poco dopo, rimangono nella memoria storica della rete. Per esempio copiata da qualche no-stro contatto o archiviata su un motore di ricerca. Meglio pensarci bene prima.Solitamente anche pubblicare minuto

per minuto la cronaca della propria vita in diretta risulta poco gradito alla mag-gior parte dei propri contatti, meglio cer-care di contenersi un pochino.- Non pubblicare numeri di telefono o email, se non assolutamente necessario.- Tenere il proprio profi lo aperto ai soli

contatti conosciuti. È buona norma con-trollare sempre e per bene le impostazio-ni sulla privacy. Su Facebook da queste impostazioni possiamo fare in modo che ciò che pubblichiamo non sia di pubbli-

co dominio. Siamo noi i migliori difensori della nostra privacy.

Per i più piccoliBenché per creare un account Facebook oc-corrano almeno 13 anni, è facile iscriversi barando sull’età, ma-gari anche col consen-so dei genitori. Tutti i maggiori esperti però

sono d’accordo sul fatto che non si deb-ba lasciare un bambino solo davanti al computer. È sempre opportuna la pre-senza di un adulto per poter intervenire e spiegare eventuali rischi nella naviga-zione. Proprio per questo motivo una buona regola è collocare il computer in un’area comune della casa, non chiuso in cameretta dove si potrebbe invece na-vigare a briglie sciolte.

I vari social non sono il diavolo né l’ac-qua santa, ma sempli-cemente degli stru-menti potentissimi che, se usati corretta-mente, possono faci-litare la vita a scuola, al lavoro e nei contatti con gli altri in gene-re.Attenzione però. La

vita virtuale arricchisce quella reale ma non la sostituisce. Dunque ogni tanto è bene spegnere computer e smartphone e andare a farsi una bella passeggiata o una chiacchierata in compagnia.

Guglielmo Puligheddu

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“Il pensiero unisceciò che la distanza separa”Ancora una encomiabile iniziativa in onore di Mathiasda parte dei vulcanici ragazzi della Leva ‘95

Siamo rimasti davvero sorpresi a scuola quando, verso la metà di settembre, si sono presentati un

gruppo di ragazzi della “Leva 95” a fare una proposta alquanto insolita e inaspet-tata. Ci dissero che, in memoria del loro amico, e indimenticabile alunno, Mathias Biscu, avevano deciso di offri-re una consistente somma di denaro e la propria disponibilità a portare avanti una serie di iniziative. L’idea era quella di ripristinare e riqualificare alcuni spazi scolastici, in collaborazione con i ragazzi della 2^C e contribuire al finanziamento di un labo-ratorio di ceramica che avrebbe coinvol-to, a turno, tutte e tre le classi del tempo prolungato. Tutti noi, la Dirigente Cateri-na Bacchitta e gli insegnanti abbiamo espresso grande apprezzamento per la straordinaria trovata. “No abbastavamos a lu credere”, per dirla in olianese. Pro-prio in un periodo in cui stavamo assi-stendo, impotenti, a continui episodi di vandalismo, una proposta come questa sembrava incredibile. Alla base dell’encomiabile ini-

ziativa, c’è l’amicizia che unisce una nu-merosa e allegra combriccola. Un’ami-cizia, che coinvolge anche Graziella, la mamma di Mathias. Parte integrante di un legame, cementatosi negli anni, nel quale ha trovato la sua forza, diventando per un’intera comitiva come una sorel-la maggiore. Un’amicizia, che ha im-mediatamente contagiato altre persone, sensibili e generose: da Gianni Careddu, il giardiniere, a Daniele Lippi, il fabbro, da Gian Pietro Sechi, l’autotrasportato-

re, a Andreana Fele, la maestra dolcia-ria. Senza dimenticare un gruppo di ge-nitori. Il progetto è così partito nel mese di ottobre e ha riguardato la pulizia del cortile, la tinteggiatura dei cordoni delle aiuole, la pittura della recinzione e del cancello d’ingresso, la messa a dimora di fiori e il recupero e la preparazione di spazi per la coltivazione di piante offici-nali. I ragazzi della 2^C hanno parte-cipato con grande entusiasmo. “In questi giorni trascorsi insieme”-raccontano-”ci sono stati tanto divertimento, grandi ri-sate ma anche duro lavoro. Tutto questo per ricordare un ragazzo speciale, pieno di gioia, Mathias Biscu. Vogliamo dire grazie, allora, alla sua mamma, Gra-ziella, che nonostante tutto continua ad aiutare i ragazzi in difficoltà, con gran-de pazienza, senza risparmiarsi”. E ag-giungono-”un ulteriore grazie vogliamo rivolgerlo, infine, proprio agli amici del ’95, che ci hanno aiutato a migliorare la scuola, persone straordinarie, dal cuore grande. Non li dimenticheremo mai per-ché davvero: “IL PENSIERO UNISCE CIO’ CHE LA DISTANZA SEPARA”.

Pasquina Congiu