Su L'Espresso si parla della questione aeroporti toscani

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POLITICA EAFfARI Aft"Ksa Tra Pisa e Firenze la lite D EC O L La città di Renzi vuole ingrandire l'aeroporto . E i vicini-rivali accusano il governatore toscano Rossi : ci ha traditi DI PAOLA PILATI l'ha già avuto: promuovere l'a- eroporto di Firenze, dove siede come presidente il fido Marco Carrai, da city, airporradAirporrciry, che al di là dello slogan apparentemente privo di senso, vuol dire grande scalo internaziona- le. E ciò ha scatenato una guerra di campa- nili che da Pisa si estende fino a Prato, coinvolgendo valli e contadi, sindaci e am- ministratori locali di ogni ordine e grado. Tutti riuniti contro la sconvolgente novità che farà della sonnacehìosa Peretola, oggi fuori dalle rotte a lungo raggio, il glorioso approdo di super Airbus collegati con Do- I.i a,Mosca,Helsinki,lstanbul. Che male c'è? Per Prato, il male sta che gli aerei, atterran- do e decollando, passeranno sulle loro case, e questo ha offerto un ottimo argomento per infiammare la compagna elettorale per il nuovo sindaco. Ma è a Pisa che la disfida brucia di più. Intanto perché per tutto l'an- no scorso Firenze si era presentata come l'anima gemella ideale dell'aeroporto pisa- ' ascesa al governo di Matteo Renzi un effetto sulla Toscana no, con seri progetti di matrimonio, mai come un concorrente. Secondo, perché il voltafaccia fiorentino produrrà il sicuro effetto di cannibalizzare il traffico di Pisa. Tutto questo con il via libera a sorpresa del presidente della Regione, Enrico Rossi. Passato, negli ultimi mesi, a sostenere Ren- zi dopo essere stato un bersaniano di ferro. Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha scelto la linea del no pasaran. Con i suoi 4,5 milioni di passeggeri soprattutto low cast, il suo aeroporto è un gioiellino sia nei ritmi di crescita (3 per cento dal 2008 al 2012) che nei guada- gni fin crescita il margine a due cifre nel bilancio della Sar, la società di gestione). Molto me- glio di Firenze, dove il gestore Adf ha registrato nello stesso periodo un meno uno nel traf- fico e margini anch'essi a due MARCO CARRAI. PRESIDENTE DELLO SCALO FIORENTINO. SOPRA: L'AEROPORTO DI PISA cifre ma in discesa. Due facce della stessa medaglia,per il piano diintegrazione in una sola holding studiato da Kpmg. La prima frattura viene fuori a ottobre scorso, quando il nuovo masterplan della società di Carrai dichiara improvvisamente le sue ambizioni: invece di una nuova pista di 2000 metri, che si sarebbe armonizzata con quella di Pisa, ne vuole una da 2400 metri, in grado cioè di ospitare aerei di maggiore portata. Dà per scontato un finan- ziamento pubblico sostanzioso, 120 milio- ni, necessari a coprire quasi la metà degli investimenti (ma non erano vietati gli aiuti di Stato?). Dichiara che punta a 6 milioni di passeggeri, gran parte low cost. Il governa- tore Rossi, sulle prime, si arrabbia: a che serve la programmazione regionale se poi ognuno fa come vuole? Inoltre, la Regione è azionista di Pisa (insieme ad altri soci pubblici detiene il 54,5 per cento della Sat), la cui crescita verrebbe di fatto affossata, come anche messi fuori gioco tutti í piani - questi in autofinanziamento - avviati per migliorare l'aerostazione per 260 milioni. Ma ecco il colpo di scena. A febbraio 2014 il magnate argentino Eduardo Eumekian, specializzato ingestio- ne di aeroporti in giro per il mondo, atterra in Toscana, sposa i progetti di crescita fio- rentini e fa l'offerta di comprare tutto. Così lancia due Opa, una obbligatoria su Adf , e una volontaria su Sat. L'offerta, per gli azionisti di Sat, è da respingere: i 13,5 curo per azione sono una cifra troppo bassa, dice il consulente di parte Moores Rowland Bompani per riconoscere almeno il premio per il controllo, dovrebbe salire a 15,78 curo. Oltretutto, le offerte di Eurnekian attribuiscono più o meno lo stesso valore ai due aeroporti, circa 130 milioni, mentre lo studio Kpmg stimava Pisa 1,3 volte il valo- re di Firenze. Ma quello studio Rossi non ha mai voluto renderlo pubblico. Chi, a sorpresa, rompe il fronte del no? Proprio il governatore. Che all'inizio di maggio, smarcandosi da i soci del patto di Sat, apre la strada alla ven- dita della sua quota di Pisa a Eurnekian. Il voto finale del Consiglio regionale è previsto il 28 maggio. A Filippeschi resta davvero poco tempo per evitare il tradimento, e quel che è peggio, il tramonto dell'aeroporto pisano. n

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POLITICA EAFfARI Aft"Ksa

Tra Pisa e Firenze la lite

DECOLLa città di Renzi vuole ingrandire

l'aeroporto . E i vicini-rivali accusano ilgovernatore toscano Rossi : ci ha traditi

DI PAOLA PILATI

l'ha già avuto: promuovere l'a-eroporto di Firenze, dove siedecome presidente il fido Marco

Carrai, da city,airporradAirporrciry, che aldi là dello slogan apparentemente privo disenso, vuol dire grande scalo internaziona-le. E ciò ha scatenato una guerra di campa-nili che da Pisa si estende fino a Prato,coinvolgendo valli e contadi, sindaci e am-ministratori locali di ogni ordine e grado.Tutti riuniti contro la sconvolgente novitàche farà della sonnacehìosa Peretola, oggifuori dalle rotte a lungo raggio, il gloriosoapprodo di super Airbus collegati con Do-I.i a,Mosca,Helsinki,lstanbul. Che male c'è?Per Prato, il male sta che gli aerei, atterran-do e decollando, passeranno sulle loro case,e questo ha offerto un ottimo argomentoper infiammare la compagna elettorale peril nuovo sindaco. Ma è a Pisa che la disfidabrucia di più. Intanto perché per tutto l'an-no scorso Firenze si era presentata comel'anima gemella ideale dell'aeroporto pisa-

'ascesa al governo di MatteoRenzi un effetto sulla Toscana

no, con seri progetti di matrimonio, maicome un concorrente. Secondo, perché ilvoltafaccia fiorentino produrrà il sicuroeffetto di cannibalizzare il traffico di Pisa.Tutto questo con il via libera a sorpresa delpresidente della Regione, Enrico Rossi.Passato, negli ultimi mesi, a sostenere Ren-zi dopo essere stato un bersaniano di ferro.

Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, hascelto la linea del no pasaran. Con i suoi 4,5milioni di passeggeri soprattutto low cast,il suo aeroporto è un gioiellino sia nei ritmidi crescita (3 per cento dal2008 al 2012) che nei guada-gni fin crescita il margine a duecifre nel bilancio della Sar, lasocietà di gestione). Molto me-glio di Firenze, dove il gestoreAdf ha registrato nello stessoperiodo un meno uno nel traf-fico e margini anch'essi a due

MARCO CARRAI. PRESIDENTE

DELLO SCALO FIORENTINO.

SOPRA: L'AEROPORTO DI PISA

cifre ma in discesa. Due facce della stessamedaglia,per il piano diintegrazione in unasola holding studiato da Kpmg.

La prima frattura viene fuori a ottobrescorso, quando il nuovo masterplan dellasocietà di Carrai dichiara improvvisamentele sue ambizioni: invece di una nuova pistadi 2000 metri, che si sarebbe armonizzatacon quella di Pisa, ne vuole una da 2400metri, in grado cioè di ospitare aerei dimaggiore portata. Dà per scontato un finan-ziamento pubblico sostanzioso, 120 milio-ni, necessari a coprire quasi la metà degliinvestimenti (ma non erano vietati gli aiutidi Stato?). Dichiara che punta a 6 milioni dipasseggeri, gran parte low cost. Il governa-tore Rossi, sulle prime, si arrabbia: a cheserve la programmazione regionale se poiognuno fa come vuole? Inoltre, la Regioneè azionista di Pisa (insieme ad altri socipubblici detiene il 54,5 per cento della Sat),la cui crescita verrebbe di fatto affossata,come anche messi fuori gioco tutti í piani -questi in autofinanziamento - avviati permigliorare l'aerostazione per 260 milioni.Ma ecco il colpo di scena.

A febbraio 2014 il magnate argentinoEduardo Eumekian, specializzato ingestio-ne di aeroporti in giro per il mondo, atterrain Toscana, sposa i progetti di crescita fio-rentini e fa l'offerta di comprare tutto. Cosìlancia due Opa, una obbligatoria su Adf , euna volontaria su Sat. L'offerta, per gliazionisti di Sat, è da respingere: i 13,5 curoper azione sono una cifra troppo bassa, diceil consulente di parte Moores RowlandBompani per riconoscere almeno il premioper il controllo, dovrebbe salire a 15,78curo. Oltretutto, le offerte di Eurnekianattribuiscono più o meno lo stesso valore aidue aeroporti, circa 130 milioni, mentre lostudio Kpmg stimava Pisa 1,3 volte il valo-re di Firenze. Ma quello studio Rossi nonha mai voluto renderlo pubblico. Chi, a

sorpresa, rompe il fronte delno? Proprio il governatore.Che all'inizio di maggio,smarcandosi da i soci del pattodi Sat, apre la strada alla ven-dita della sua quota di Pisa aEurnekian. Il voto finale delConsiglio regionale è previstoil 28 maggio. A Filippeschiresta davvero poco tempo perevitare il tradimento, e quelche è peggio, il tramontodell'aeroporto pisano. n