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Strumentario laparoscopico sec. MOURET LAP 51 5.1 11/2017-IT

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Questo strumentario laparoscopico è il risultato di un lungo studio del procedimento chirurgico in laparoscopia. Questo studio aveva il seguente obiettivo:

Offrire ai chirurghi uno strumentario che consentisse la stessa libertà di movimento e la stessa facilità d’uso dei classici strumenti chirurgici. Ciò doveva garantire familiarità nella successione dei gesti e inoltre efficienza, comfort e sicurezza.

L’idea di base è che, nonostante le innegabili peculiarità, non esiste una differenza sostanziale tra a chirurgia laparoscopica e quella tradizionale.

La chirurgia laparoscopica non è una nuova chirurgia ma un metodo di esecuzione.

Perciò è necessario sviluppare lo strumentario in modo che si possano riprendere il più possibile i gesti usati nella chirurgia aperta e tutto ciò possibilmente con strumenti che funzionino come quelli usati nella chirurgia tradizionale.

Un’introduzione del Prof. Mouret sul contesto dello sviluppo dello strumentario laparoscopico sec. MOURET

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Basi storiche:

• La chirurgia e l’endoscopia sono due mondi che si sono sviluppati indipendentemente l’uno dall’altro, ignorandosi per molto tempo.

• Lachirurgiaèstatainfluenzatadaichirurghiedèstataperlungotempoimpensabile senza incisioni.

• Invece l’endoscopia era un metodo diagnostico, quindi puramente esplorativo e riservata soltanto alla fase diagnostica. Era sostanzialmente una specialità internistica.

• Questi due mondi si sono incontrati, amalgamandosi poco a poco:

– L’urologia, una disciplina specialistica tradizionalmente caratterizzata sia dall’internistica che dalla chirurgia, è stata dal punto di vista storico la prima branca per la quale l’industria ha iniziato a sviluppare i primi prodotti, partendo dall’indagine della vescica urinaria. Nel momento in cui è nata l’idea di un intervento chirurgico sotto controllo endoscopico, si è iniziato ad impiegare strumenti coassiali che sfruttano l’accesso naturale attraverso l’uretra. Le impugnature “a forma di pistola” sono la conseguenza e il risultato della presenza della via coasssiale.

– Lo strumentario endoscopico attuale conserva tuttora questa particolare caratteristica del passato.

– La ginecologia, quando ha iniziato ad utilizzare l’endoscopia, ha mantenuto anche il concetto strumentale dell’urologia. La tecnica operatoria è rimasta a lungo limitata perchè condizionata dall’idea di poter accedere solo attraverso un trocar, una sorta di“uretrafittizia”.

– Oltre al grande progresso dei metodi di imaging dei quadri clinici in ginecologia, Raoul Palmer ha dimostrato che determinati procedimenti erano possibili solo con l’uso supplementare di palpatori e di altri trocar.

– I ginecologi, primo tra tutti Hubert Manhès, hanno iniziato a pensare allo sviluppo di strumenti in grado di garantire una vera esecuzione delle tecniche chirurgiche. Tale strumentario era e rimane il punto di riferimento.

Ilnostrostrumentarioèstatocreatotenendocontodiquesteriflessioni:sostanzialmentesi sono conservati gli sviluppi precedenti. Si è tentato tuttavia di correggere determinate caratteristiche dello strumentario endoscopico tradizionale, imitando gli strumenti della chirurgia classica e la sua successione di gesti chirurgici che per noi è fondamentale.

Avvertenza: Non esistono strumenti chirurgici completamente “atraumatici”. Ciò vale anche per gli strumenti impiegati durante la laparoscopia.

Sicuramente esistono ganasce che per la loro costruzione possono causare più o meno lesioni, la cui traumaticità tuttavia varia con l’uso.

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I possibili traumi possono essere:

1. Una perforazione viscerale o vascolare causata da ganasce traumatiche e / o da un’eccessiva tensione.

2.Unoschiacciamentotissutalefinoallanecrosichespessosimanifestainunsecondo momento.

3. Lo slittamento dello strumento che danneggia il peritoneo e che può portare alla lacerazione degli strati tissutali sottostanti.

Paradossalmente soprattutto le cosiddette ganasce “atraumatiche” sono spesso causa di tali lesioni,perchésideveesercitareunagrandepressioneperbilanciarelapresainsufficiente,causando in tal modo uno slittamento.

La traumatizzazione dipende dalla forma e dalla dentatura delle ganasce. La rigidità delle ganasce, ad esempio, perciò potenzia la pressione esercitata; tale rigidità è inversamente proporzionale alla loro lunghezza.

Per questo la maggior parte degli inserti di questo set è dotato di ganasce più lunghe e perciò più versatili.

Invece le ganasce corte consentono una presa energica senza fastidiosi slittamenti.

La messa a punto di questo strumentario è stata eseguita secondo i seguenti criteri:

Abbiamo dato la massima importanza all’estremità operativa e all’impugnatura dello strumento.

La concezione delle CLICKLINE garantisce l’intercambiabilità e l’adattamento degli strumenti in base alle preferenze e alle abitudini dell’operatore; si ha quindi un ampio spettro di strumenti.

In base questa concezione si è analizzato approfonditamente ogni singolo elemento dello strumento.

Tuttavia l’omogeneità dell’intero strumento è rimasta in primo piano. Il progettista ha voluto soprattutto evitare l’incompatibilità tra i singoli elementi dello strumento. L’operatore prima di tutto sceglie la composizione delle ganasce e delle impugnature più adatte per la sua tecnica operatoria.

Generalmente il chirurgo esegue un intervento con entrambe le mani, con l’aiuto da uno o più strumenti maneggiati da uno o più assistenti.

Laconfigurazionetipicaèlaseguente:duestrumenti(pinzadapresa+forbici)maneggiati dal chirurgo, un aspiratore con funzione di retrattore nelle mani dell’assistente.

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L’assistentehacomecompitospecificoquelloditenerelatelecamera;ilcheconsenteall’operatore di operare con entrambe le mani. Quindi non c`è più ragione che l’uncino per la coagulazione sia retto necessariamente con la destra dall’operatore come è stato per molto tempo quando ancora il chirurgo guidava la telecamera o lavorare addirittura sotto direttocontrollovisivo(conl’occhioall’oculare).Tuttavial’uncinoèanocrautile,perchèfacileda maneggiare e per molti chirurghi costituisce un’ovvietà.

La base della successione dei gesti chirurgici rimane la seguente: “pinza da preparazione” (pinza da presa) nella mano sinistra, forbici (o un altro strumento) nella mano destra.

La presa è la funzione inerente ad ogni pinza.

Tuttavia non ha sempre lo stesso scopo:

• Presaefissaggioinmododapoterlavorareconildissettore(forbici,altrapinza,elettrodoecc.)nellamanodestra.

• Emostasi provvisoria prima della coagulazione o di un altro tipo di emostasi.

• Divaricazione e mobilizzazione in generale.

Ladiversificazionedellostrumento,adattatoaisuoicompiti,dipendepiùdall’organochesideve afferrare che non al compito da svolgere. Resistenza tissutale, consistenza tissutale, resistenza allo slittamento tra le ganasce e forza di trazione applicata rendono tuttavia impossibili strumenti con una grande versatilità come quelli conosciuti nella chirurgia tradizionali. Il che rende necessaria un’intera serie di strumenti.

Durante un intervento chirurgico in cui gli organi da afferrare presentino una certa omogeneità sonosufficientiunooduetipidipinza,incasiraritretipidipinzaperlostessointervento.

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Componenti di uno strumentario laparoscopico standard consigliata dal Prof. Mouret:

• Pinza fenestrata.Abbiamomodificatolafenestratura ed intagliato la base posteriore delle ganasce per assicurare una presa migliore.

• Pinza con dentatura. Il suo impiego corrisponde perlopiù a quello della pinza da preparazione: quest’ultima è stata la nostra fonte di ispirazione.

• La pinza ispirata a Babcock, corta, robusta e con una grande capacità di presa, si può utilizzare solo per organi robusti o per pareti di organi particolarmente spesse che devono essereescisse(doveeventualilesioninonprovocanodanni).Un esempio può essere rappresentato dalla parete tesa e compatta della colecisti durante una colecistite acuta, anche dopo una punzione. In generale questa pinza, concepita per unusospecifico,vieneutilizzatasoloognitantoduranteunintervento.

• La pinza da presa delicata. Grazie all’elasticità delle sue ganasce più lunghe la pinza è predestinata per diverse funzioni. Può sorreggere delicatamente, senza slittamenti, un intestino crasso normale, uno stomaco o un intestino tenue (per“normale”siintende“conparetisottili”).Lasuadentaturaassomiglia a quella della cosiddetta “pinza a zampa di velluto”, un nome che non lascia dubbi sulla delicatezza della sua presa.

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• Il dissettore ha ganasce più lunghe. Ci è sembrato inutile dotarlo di un angolo in parte superiore ai 90°, dato che il punto fissoesistentealpassaggiodellapareteevitadiutilizzarequest’angolazione per aggirare un vaso o farci passare un legamento, procedimento standard nella chirurgia tradizionale. La successione dei gesti chirurgici è leggermente diversa rispetto a quelli della chirurgia tradizionale. L’impugnatura consigliata corrisponde a quella della pinza da preparazione con o senza molla di apertura.

• Il portaghi ha delle ganasce rette e sottili che possono sostenere tutti i tipi di ago.

• Lo spinginodi extracorporeo completa questa serie, offrendo la possibilità di eseguire rapidamente e in sicurezza annodamentidifficiliperviaintracorporea.Questospinginodisi basa sul seguente principio: il nodo viene spinto verso il basso, mentre lo strumento è chiuso passivamente tramite impugnatura a molla. Apertura attiva delle impugnature, come avvien in chirurgia aperta con i due indici che guidano i rispettivi nodi di sutura. Per consentire questo movimento di apertura attiva delle impugnature si è concepito il sistema di chiusura e di apertura inverso, cioé la pinza si chiude in posizione di riposo. Si può spingere nel trocar estraendola succesivamente senza problemi. La tensione manuale dell’impugnatura(l’unicomovimentocontrollabileconeserciziodiforzachesipuòeseguireconlamano)assicuraunposizionamento preciso del nodo ed il dosaggio della tensione variabileinbasealtessutoeallaresistenzadelfilo. Tramite la rotazione del sistema si può eseguire il nodo a scelta come “semi-chiave” o come nodo alla marinara. Questo rovesciamento della funzione delle impugnature richiede un pò di tempo di adattamento; dopodiché i vantaggi ed il confort di questo sistema sono notevoli. L’impugnatura non è dotata di dispositivo di arresto.

Avvertenza: Questi inserti pinza sono stati sviluppati per riempire le lacune nello strumentario esistente, non per sostituirlo.

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• Pinza da presa sec. MANHES. Può essere traumatica per gli organi delicati della digestione; tuttavia possiede la forza necessariaperlatenutadiviscerelipomatosesclerosate(ades.unapareteappendicolare).Inoltreèingradoditenerecon forza tessuto molto sottile come ad es. una membrana peritoneale mobilizzata e staccata.

• Pinza “a muso di tigre”. Questa pinza ha una funzione molto specifica,avolteèmoltoutile.Lasuacapacitàditenuta,ades. della corteccia ovarica, non ha pari con nessuna altra pinza. È una pinza ad uncino della laparoscopia e dovrebbe essere sempre disponibile.

Perciò i seguenti strumenti sono una componente essenziale della dotazione di base.

• Pinza bipolare RoBi® – è perfettamente adatta per l’emostasi. Questo strumento può essere molto utile come componente del set.

• La pinza bipolare sec. MANHES: la sua semplicità d’uso e la sua robustezza garantiscono sicurezza anche in situazioni difficili.

• Le forbici, che utilizziamo, è di tipo sec. METZENbAUM, le più comuni nella preparazione mediante “dissezione – sezione”. Questa è la nostra tecnica preferita.

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Pensiamo che le consuete impugnature degli strumenti laparoscopici differiscano maggiormente dallo strumentario tradizionale della chirurgia classica. Sono state fatte inoltredellemodifichesostanzialiperripristinarel’ergonomiadellostrumento.

I dispositivi di arresto o gli altri dispositivi di blocco utilizzati per gli strumenti laparoscopici non funzionano come quelli degli strumenti chirurgici della chirurgia tradizionale.

Ci è sembrato importante fornire all’operatore delle impugnature che funzionino secondo il principio della “forcipressure”. Quasi tutti gli strumenti chirurgici tradizionali si basano su questo principio.

“Forcipressure” è un sistema di arresto che si attiva tramite un movimento di tensione forzato(maggioredellachiusuracompletodellostrumento,sfruttal’elasticitàdelle impugnatureedelleganasce).

Lo sblocco avviene mediante un movimento di rotazione delle impugnature dello strumento. Perconsentireilbloccoelosbloccoènecessariocheleimpugnaturesianosufficientementesottilieflessibili.

Questacaratteristicaèstatasviluppataperentrambeitipidiimpugnatura(impugnaturaretta eapistola)edinparticolareperquelladelportaghi,lecuibranchepiùlunghesonomolto più elastiche.

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Impugnature rette o a forma di pistola?

Noi preferiamo l’impugnatura retta.

• Quest’impugnatura è praticamente obbligatoria per gli strumenti di rotazione come il portaghi, dato che la rotella zigrinata si deve posizionare nel punto in cui inizia il movimento della mano: la rotazione avviene tramite la rotazione di tutto lo strumento. La rotazione di un’impugnatura a forma di pistola spesso non è molto pratica, occupando lo spazio necessario nel campo operatorio per altri strumenti durante operazioni chirurgiche complicate.

• Si tratta solo di una preferenza dato che ormai l’impugnatura a forma di pistola si è affermata come abitudine e molto spesso si è dimostrata molto ergonomica per quanto riguarda la posizione delle mani e quella dell’operatore nel campo operatorio.

• Il vantaggio del sistema CLICKLINE consiste nella possibilità di scegliere l’impugnatura e gli inserti desiderati e di cambiare rapidamente i componenti.

• Questa possibilità comprende la scelta di dispositivi di arresto e delle impugnature laparoscopiche tradizionali più rigide, preferite da alcuni operatori. Il che tuttavia va a discapitodell’omogeneitàdellostrumentodatochelaflessibilitàdelleimpugnaturedeveandarediparipassoconl’aumentodellaflessibilitàdelleganasce,creatodallaloromaggiorelunghezzacomesiverificaneglistrumentitradizionali.

In alcuni casi non ci sono dubbi sulla grande utilità del dispositivo di arresto mediante funzione di rovesciamento del dente d’arresto o sistema analogo; in modo particolare risulta essere utile quando è un assistente di sala operatoria a maneggiare lo strumento e deve essere a disposizione.

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Le impugnature isolate, usate in combinazione con un sistema ad alta frequenza per la coagulazione, si possono utilizzare nella maniera classica con le forbici e rappresentano il nostro gold standard. La coagulazione mediante contatto esterno con impugnatura in metallo oconganasce(all’internoconl’ausiliodiuncauterioadaltafrequenzadisponibile),comenella chirurgia aperta, ci è sembrata la soluzione più pratica.

Una o due parti mobili dell’impugnatura?

Per le impugnature a forma di pistola è obbligatorio avere un’unica parte mobile: la parte mobile è chiaramente destinata per il pollice.

La successione dei gesti nella chirurgia classica avviene con le due parti dell’impugnatura ci ha fornito lo spunto per la scelta di due parti mobili dell’impugnatura per impugnature rette. L’esperienza degli operatori mostra che questa scelta non è sempre utile in uno strumentolaparoscopico.Ciòèdovutoalpuntofissodelpassaggiodellapareteealfattoche per ogni strumento con una ganascia mobile due impugnature non sono necessarie o utili. Si è constatato che ogni operatore esegue movimenti diversi con la stessa parte mobile dell’impugnatura.

Impiego della pinza da preparazione

Oltre alla molteplicità delle ganasce disponibili, questo tipo di pinza ha nella chirurgia aperta le due caratteristiche seguenti:

• La funzione in opposizione ad una molla di apertura, fa in modo che la pinza venga sempre aperta e sia sempre pronta per l’uso, quando la pinza non sia in applicazione.

• La presa, esclusivamente distale con le ganasce convergenti anche in posizione aperta, garantisce il massimo grado di sensibilità e selezione durante la presa ed è paragonabile allasensazionediafferrareconunapinzetta(tral’estremitàdelpolliceedell’indice).Lapresacontuttelealtrepinzecorrispondealmododiafferrarecontuttalamano(pollicepiattoinopposizioneallealtreditadellamano);sitrattadiunapresadecisa,mamenomirata.

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Realizzazione individualizzata delle impugnature

Per questo set abbiamo concepito una serie di impugnature per consentire a tutti i chirurghi una sensibilità al tatto paragonabile il più possibile a quello della chirurgia aperta e di dare loro la possibilità di scegliere l’impugnatura che corrisponde maggiormente alla loro preferenza e alle loro abitudini individuali.

Questa realizzazione individualizzata è possibile grazie al sistema CLICKLINE, estremamente flessibile.

Vi consigliamo tuttavia le seguenti combinazioni che ci sembrano esprimere al meglio l’idea di base di questo set di strumenti:

• Impugnatura a pistola con dispositivo di arresto (cod. art. 33 143). Quest’mpugnatura unisce il concetto di “forcipressure” con l’impugnatura più usata nella chirurgia laparoscopica che si adatta a tutti i tipi di inserti per pinza da presa. A partire dal momento in cui hanno iniziato con la chirurgia endoscopica alcuni chirurghi si sono talmente abituati a questo tipo di strumento che quest’ultimo è diventato una parte di tradizione.

• Impugnatura assiale, corta o lunga, con dispositivo di arresto (cod. art. 33144 / 33145), o senza (cod. art. 33144 F / 33145 F). Come i modelli precedenti possono essere usati con tutte le pinze.

Abbiamo cercato di ottenere queste due caratteristiche mediante la seguente composizione degli strumenti:

• Aggiunta di una molla estraibile sull’impugnatura scelta.

• La leva di blocco di tipo “forcipressure”, che non rientra nella concezione della pinza da preparazione, non è un problema, dato che funziona soltanto tramite una pressione supplementare e volontariamente “forzata”. In questo modo il chirurgo può addirittura fermareunapresaedaffidarequestocompitoadunassistenteperpotereseguire un altro movimento.

• Finora la convergenza continua delle parti dell’impugnatura anche in posizione aperta, propria della pinza da preparazione classica, non si poteva trasferire su uno strumento laparoscopico.L’allungamentodelleganasceedlafinezzadell’estremitàdistalesonoconsiderati soddisfacenti.

Avvertenza: ogni disciplina può avere delle limitazioni diverse (ad es. pediatria – cervicoscopia – medicina vascolare) – ed ogni chirurgo ha le sue preferenze particolari. Perciò gli strumenti si possono suddividere in: lunghi (43 cm), medi (36 cm, standard) e corti (30 cm).

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• Nonènecessariountrocar(ilretrattorestessonefalafunzione).

• Durante l’entrata nella cavità corporea il mandrino di introduzione puntuto viene sostituito da uno smusso meno traumatico.

• Se necessario si può utilizzare come retrattore supplementare. Grazie al suo diamentro l’incisione non crea alcun danneggiamento parietale e non lascia cicatrici visibili. Perciò si può utilizzare senza problemi.

• Oltre alla funzione di palpatore/retrattore questo strumento si può utilizzare anche per altri compiti, ad es. come retrattore autobloccante o come canale di irrigazione separato, consentendo quindi un’aspirazione ed un’irrigazione contemporanee.

Due strumenti specifici vengono presentati nell’appendice di questa brochure.

Il retrattore ad ago

La loro disposizione assiale riduce la necessità di spazio dello strumento nel campo operatorio all’esterno dell’addome, consentendo dei gesti della chirurgia tradizionale in cui normalmente gli inserti sono collocati in modo assiale verso le impugnature.

• Le impugnature isolate per alta frequenza, a pistola – cod. art. 33151 o assiali – cod. art. 33149, sono degli elementi già esistenti che si possono utilizzare con le forbici. Rispetto alle situazioni precedenti, l’opzione desiderata è la robustezza delle lame.

– Corte o lunghe? Questa è una decisione individuale. Dato che hanno la stessa molla e che la leva è diversa, l’impugnatura lunga richiede l’applicazione di minor forza per l’apertura. Consigliamo quest’ultima variante con il portaghi perché questa combinazione aumenta la precisione.

– Molla di apertura? La sua applicazione è una decisione individuale. È necessario tener presente che la molla di apertura è stata creata per dare allo strumento una funzione simile a quella della pinza da preparazione.

– Con o senza dispositivo di arresto? Se lo strumento si utilizza come pinza da preparazione, il dispositivo di arresto non è strettamento necessario. Nelle tecniche laparoscopiche dove si cerca di limitare il cambio degli strumenti, questo consente di trasformare immediatamente la pinza da preparazione in una classica pinza da presa.

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Lo speculum a 2 valve è il modello rielaborato dello strumento già in commercio che abbiamo dotato di un elemento di delimitazione in modo da evitare che il tessuto sottostante scivoli via dalle valve. Inoltre abbiamo allungato notevolmente la zona aperta tra le due parti dell’impugnatura.

Ph. Mouret, M.D. Lione, Francia

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Pinza da preparazione e da presa sec. MOURET

CLICKLINE – girevole, scomponibile, con e senza attacco per coagulazione unipolare

Più accessi

Strumenti chirurgici, lunghezza 30, 36 e 43 cm, per trocar da 6 mm

Misura 5 mm

unipolare

LunghezzaImpugnatura

33144 33145 33151 33149

30 cm

36 cm

43 cm

Una ganascia mobile

Inserto operat. Codice articolo dello strumento completo

33210 MM 33244 MM 33245 MM 33251 MM 33249 MM

33310 MM 33344 MM 33345 MM 33351 MM 33349 MM

33410 MM 33444 MM 33445 MM 33451 MM 33449 MM

Pinza da preparazione e da presa CLICKLINE sec. MOURET,sottile, ganasce lunghe

33210 AK 33244 AK 33245 AK 33251 AK 33249 AK

33310 AK 33344 AK 33345 AK 33351 AK 33349 AK

33410 AK 33444 AK 33445 AK 33451 AK 33449 AK

Pinza da preparazione e da presa CLICKLINE sec. MOURET,microdentatura distale, sottile, ganasce lunghe

33345 AK

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LunghezzaImpugnatura

33144 33145 33151 33149

30 cm

36 cm

43 cm

Una ganascia mobile

Inserto operat. Codice articolo dello strumento completo

33310 AA 33344 AA 33345 AA 33351 AA 33349 AA

Pinza da presa CLICKLINE sec. MOURET, atraumatica, ganasce corte e robuste, con dentatura distale, fenestrata, sottile

33310 Ab 33344 Ab 33345 Ab 33351 Ab 33349 Ab

Pinza da presa CLICKLINE sec. MOURET, atraumatica, con dentatura distale, ganasce rotonde, sottile, per una presa delicata

33210 MN 33244 MN 33245 MN 33251 MN 33249 MN

33310 MN 33344 MN 33345 MN 33351 MN 33349 MN

33410 MN 33444 MN 33445 MN 33451 MN 33449 MN

Pinza da preparazione e da presa CLICKLINE sec. MOURET, fenestrata, sottile, atraumatica

Pinza da preparazione e da presa sec. MOURET

CLICKLINE – girevole, scomponibile, con e senza attacco per coagulazione unipolare

Più accessi

Strumenti chirurgici, lunghezza 30, 36 e 43 cm, per trocar da 6 mm

Misura 5 mm

unipolare

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Portaghi e spinginodi sec. MOURET

33345 SK Portaghi CLICKLINE sec. MOURET, ganasce rette, una ganascia mobile, misura 5 mm, lunghezza 36 cm

incluso: Impugnatura in metallo sec. MOURET, assiale, con dispositivo di arresto chirurgico Camicia esterna in metallo Inserto portaghi

33345 SR Portaghi CLICKLINE sec. MOURET, ganasce rette, una ganascia mobile, misura 5 mm, lunghezza 36 cm

incluso: Impugnatura in metallo sec. MOURET, con dispositivo di arresto chirurgico Camicia esterna in metallo Inserto portaghi, retto, striato

33344 KM Spinginodi CLICKLINE sec. MOURET, girevole, entrambe le ganasce mobili, ganasce con intaglio e senza dentatura, chiusura automatica delle ganasce con molla applicata 33137 MF, la chiusura dell’impugnatura 33144 apre le ganasce, misura 5 mm, lunghezza 36 cm

incluso: Impugnatura in metallo sec. MOURET, con dispositivo di arresto chirurgico Camicia esterna in metallo Inserto spinginodi

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Retrattore laparoscopico ad ago sec. MOURET

per applicazione percutanea

26175 LN Retrattore laparoscopico ad ago sec. MOURET, misura 2,8 mm, lunghezza operativa 30 cm, per applicazione percutanea

incluso: Cannula, con attacco LUER-Lock Mandrino,conpuntapiramidaleeimpugnaturafissa Mandrino,conpuntasmussaeimpugnaturafissa

Speculum a 2 valve sec. MOURET

28090 SM Speculum a 2 valve sec. MOURET, Ø esterno con posizione di riposo 12 mm, lunghezza operativa delle valve 6 cm, divaricazione massima 43 mm, con anello distale per evitare lo scivolamento del tessuto

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Si consiglia di verificare l’adeguatezza dei prodotti alle procedure programmate prima dell’uso.

Annotazioni

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