Storia naturale dei disturbi dello spettro autistico Pistoia – 10 Dicembre 2007 Dr. Enrico...

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Storia naturale dei Storia naturale dei disturbi dello disturbi dello spettro autistico spettro autistico Pistoia – 10 Dicembre 2007 Pistoia – 10 Dicembre 2007 Dr. Enrico Biagioni Dr. Enrico Biagioni U.O. Neuropsichiatria Infantile U.O. Neuropsichiatria Infantile ASL 3 di Pistoia ASL 3 di Pistoia

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Storia naturale dei disturbi Storia naturale dei disturbi dello spettro autisticodello spettro autistico

Pistoia – 10 Dicembre 2007Pistoia – 10 Dicembre 2007

Dr. Enrico BiagioniDr. Enrico BiagioniU.O. Neuropsichiatria InfantileU.O. Neuropsichiatria Infantile

ASL 3 di PistoiaASL 3 di Pistoia

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L’autismo: definizioneL’autismo: definizione

• L’Autismo è una sindrome comportamentale causata da un L’Autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. esordio nei primi tre anni di vita.

• Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri. gli altri.

• L’Autismo, pertanto, si configura come una disabilità L’Autismo, pertanto, si configura come una disabilità “permanente” che accompagna il soggetto nel suo ciclo “permanente” che accompagna il soggetto nel suo ciclo vitale, anche se le caratteristiche del deficit sociale vitale, anche se le caratteristiche del deficit sociale assumono un’espressività variabile nel tempo.assumono un’espressività variabile nel tempo.

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EpidemiologiaEpidemiologia

• La prevalenza dell’autismo è passata da 3-4/10000 La prevalenza dell’autismo è passata da 3-4/10000 (anni 70-80) a circa 6/1000 (dati attuali), forse (anni 70-80) a circa 6/1000 (dati attuali), forse anche a causa di:anche a causa di: una maggiore definizione dei criteri diagnostici, una maggiore definizione dei criteri diagnostici,

con inclusione di forme più lievi;con inclusione di forme più lievi; una maggiore diffusione di procedure diagnosticheuna maggiore diffusione di procedure diagnostiche standardizzate;standardizzate; una maggiore sensibilizzazione degli operatori e della una maggiore sensibilizzazione degli operatori e della

popolazione in generalepopolazione in generale

• La frequenza è maggiore nei maschi rispetto alle La frequenza è maggiore nei maschi rispetto alle femmine.femmine.

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L’autismo: questo sconosciutoL’autismo: questo sconosciuto

A più di 60 anni dalla prima descrizione (Kanner, A più di 60 anni dalla prima descrizione (Kanner, 1943), persistono ancora notevoli incertezze in 1943), persistono ancora notevoli incertezze in termini di:termini di:

• eziologiaeziologia• elementi caratterizzanti il quadro clinicoelementi caratterizzanti il quadro clinico• confini nosografici con sindromi similiconfini nosografici con sindromi simili• diagnosidiagnosi• presa in caricopresa in carico• evoluzione a lungo termineevoluzione a lungo termine

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Il disturbo autistico: la diagnosiIl disturbo autistico: la diagnosi

• compromissione qualitativa dell'interazione sociale compromissione qualitativa dell'interazione sociale

• compromissione qualitativa della comunicazione compromissione qualitativa della comunicazione

• modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati ripetitivi e stereotipati

• ritardo o funzionamento anomalo in almeno una delle ritardo o funzionamento anomalo in almeno una delle seguenti aree, con esordio prima dei 3 anni di età: seguenti aree, con esordio prima dei 3 anni di età:

(1) interazione sociale, (1) interazione sociale,

(2) linguaggio usato nella comunicazione sociale, (2) linguaggio usato nella comunicazione sociale,

(3) gioco simbolico o di immaginazione(3) gioco simbolico o di immaginazione

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Compromissione qualitativa Compromissione qualitativa dell'interazione socialedell'interazione sociale

a) marcata compromissione nell'uso di svariati marcata compromissione nell'uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l'espressione mimica, le posture corporee e i gesti, che l'espressione mimica, le posture corporee e i gesti, che regolano l'interazione socialeregolano l'interazione sociale

b) incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al b) incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppolivello di sviluppo

c) mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, c) mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per es., non interessi o obiettivi con altre persone (per es., non mostrare, portare, né richiamare l'attenzione su oggetti di mostrare, portare, né richiamare l'attenzione su oggetti di proprio interesse)proprio interesse)

d) mancanza di reciprocità sociale o emotivad) mancanza di reciprocità sociale o emotiva

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Compromissione qualitativa Compromissione qualitativa della comunicazionedella comunicazione

a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica)gesti o mimica)

b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altriconversazione con altri

c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentricoeccentrico

d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppogiochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo

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Modalità di comportamento, interessi e Modalità di comportamento, interessi e

attività ristretti, ripetitivi e stereotipatiattività ristretti, ripetitivi e stereotipati

a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazionefocalizzazione

b) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o b) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specificirituali specifici

c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo)tutto il corpo)

d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggettid) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti

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Gli strumenti diagnosticiGli strumenti diagnostici

• Checklist of Autism in Toddlers (CHAT)Checklist of Autism in Toddlers (CHAT)• Childhood Autism Rating Scale (CARS)Childhood Autism Rating Scale (CARS)• Autism Diagnostic Observation Schedule (ADOS)Autism Diagnostic Observation Schedule (ADOS)• Autism Diagnostic Interview - Revised (ADI-R)Autism Diagnostic Interview - Revised (ADI-R)• Autism Behaviour Checklist (ABC)Autism Behaviour Checklist (ABC)• Gillian Autism Rating Scale (GARS) Gillian Autism Rating Scale (GARS) • Psycho-Educational Profile (PEP-R) Psycho-Educational Profile (PEP-R) • Vineland - Adaptive Behaviour Scales (VABS)Vineland - Adaptive Behaviour Scales (VABS) • .. ..

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Gli esami strumentaliGli esami strumentali

• Esame audiometricoEsame audiometrico

• Indagini genetiche (cariotipo ad alta Indagini genetiche (cariotipo ad alta risoluzione , ricerca X-fragile)risoluzione , ricerca X-fragile)

• Indagini neurometabolicheIndagini neurometaboliche

• EEGEEG

• RM-encefaloRM-encefalo

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Perché l’autismo?Perché l’autismo?

• Basi neurobiologicheBasi neurobiologiche

• Modelli interpretativi della clinicaModelli interpretativi della clinica

• Modelli di ispirazione psicodinamicaModelli di ispirazione psicodinamica

• ....

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Basi neurobiologicheBasi neurobiologiche

• Maggiore incidenza nei soggetti autistici di Maggiore incidenza nei soggetti autistici di encefalopatie ipossico-ischemiche perinatali e di encefalopatie ipossico-ischemiche perinatali e di malformazioni cerebralimalformazioni cerebrali

• Maggiore incidenza di epilessia ed anomalie Maggiore incidenza di epilessia ed anomalie EEGrafiche EEGrafiche

• Alterazioni “specifiche” documentate in studi di Alterazioni “specifiche” documentate in studi di RM-funzionale; diversa organizzazione delle RM-funzionale; diversa organizzazione delle connessioni all’interno dell’encefaloconnessioni all’interno dell’encefalo

• Alterazioni di tipo neurometabolico e Alterazioni di tipo neurometabolico e neurotrasmettitorialeneurotrasmettitoriale

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L’autismo è una malattia L’autismo è una malattia genetica?genetica?

• Maggiore incidenza nei fratelli dei soggetti Maggiore incidenza nei fratelli dei soggetti autistici (+ nei gemelli omozigoti rispetto autistici (+ nei gemelli omozigoti rispetto agli eterozigoti).agli eterozigoti).

• Alcune sindromi genetiche (es. X-fragile) Alcune sindromi genetiche (es. X-fragile) hanno un’elevata incidenza di autismohanno un’elevata incidenza di autismo

• Implicazione di particolari siti genici Implicazione di particolari siti genici (cromosomi 7, 2, 16, 17, ecc.) (cromosomi 7, 2, 16, 17, ecc.)

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Modelli Interpretativi della ClinicaModelli Interpretativi della Clinica

--  Teoria Socio-Affettiva  Teoria Socio-Affettiva

-- -  Teoria della Mente-  Teoria della Mente

-  Coerenza Centrale-  Coerenza Centrale

-  Funzioni Esecutive -  Funzioni Esecutive

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Teoria Socio-AffettivaTeoria Socio-Affettiva

• La teoria socio-affettiva parte dal presupposto che l'essere La teoria socio-affettiva parte dal presupposto che l'essere umano nasce con una predisposizione innata ad interagire umano nasce con una predisposizione innata ad interagire con l'altro con l'altro

• Secondo la teoria socio-affettiva, pertanto, esisterebbe Secondo la teoria socio-affettiva, pertanto, esisterebbe nell'autismo un'innata incapacità, biologicamente nell'autismo un'innata incapacità, biologicamente determinata, di interagire emozionalmente con l'altro. determinata, di interagire emozionalmente con l'altro.

• Tale incapacità, secondo una reazione a cascata, Tale incapacità, secondo una reazione a cascata, porterebbe all'incapacità di imparare a riconoscere gli stati porterebbe all'incapacità di imparare a riconoscere gli stati mentali degli altri, alla compromissione dei processi di mentali degli altri, alla compromissione dei processi di simbolizzazione, al deficit del linguaggio, al deficit della simbolizzazione, al deficit del linguaggio, al deficit della cognizione sociale. cognizione sociale.

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La Teoria della MenteLa Teoria della Mente

• Indica la capacità di riflettere sulle emozioni, sui desideri e Indica la capacità di riflettere sulle emozioni, sui desideri e sulle credenze proprie ed altrui e di comprendere il sulle credenze proprie ed altrui e di comprendere il comportamento degli altri in rapporto non solo a quello comportamento degli altri in rapporto non solo a quello che ciascuno di noi che ciascuno di noi sentesente, , desideradesidera o o conosceconosce, ma in , ma in rapporto a quello che ciascuno di noi pensa che l'altro rapporto a quello che ciascuno di noi pensa che l'altro sentasenta, , desideridesideri o o conosca.conosca.

• L'autismo sarebbe legato ad un’incapacità da parte del L'autismo sarebbe legato ad un’incapacità da parte del bambino di accedere ad una Teoria della Mente.bambino di accedere ad una Teoria della Mente.

• Il bambino sarebbe perciò incapace di comprendere e Il bambino sarebbe perciò incapace di comprendere e riflettere sugli stati mentali propri ed altrui e, riflettere sugli stati mentali propri ed altrui e, conseguentemente, di comprendere e prevedere il conseguentemente, di comprendere e prevedere il comportamento degli altri.comportamento degli altri.

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Debolezza della Coerenza CentraleDebolezza della Coerenza Centrale

• La Coerenza Centrale va intesa come quella capacità di La Coerenza Centrale va intesa come quella capacità di sintetizzare in un tutto coerente, o se si preferisce di sintetizzare in un tutto coerente, o se si preferisce di sistematizzare in un sistema di conoscenza le molteplici sistematizzare in un sistema di conoscenza le molteplici esperienze parcellari che investono i nostri sensi. esperienze parcellari che investono i nostri sensi.

• Una “debolezza” in suddetta capacità porta il bambino Una “debolezza” in suddetta capacità porta il bambino autistico a rimanere ancorato a dati esperenziali autistico a rimanere ancorato a dati esperenziali parcellizzati, con incapacità di cogliere il significato dello parcellizzati, con incapacità di cogliere il significato dello stimolo nel suo complesso. stimolo nel suo complesso.

• Un tale modello suggerisce che il funzionamento mentale Un tale modello suggerisce che il funzionamento mentale di tipo autistico si caratterizza come uno stile cognitivo di tipo autistico si caratterizza come uno stile cognitivo che investe non solo l’elaborazione degli stimoli sociali, che investe non solo l’elaborazione degli stimoli sociali, ma più in generale di tutti i dati esperenziali.ma più in generale di tutti i dati esperenziali.

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Deficit delle Funzioni EsecutiveDeficit delle Funzioni Esecutive

• Con il termine di Funzioni Esecutive vengono indicate una Con il termine di Funzioni Esecutive vengono indicate una serie di abilità che risultano determinanti serie di abilità che risultano determinanti nell’organizzazione e nella pianificazione dei nell’organizzazione e nella pianificazione dei comportamenti di risoluzione dei problemi.comportamenti di risoluzione dei problemi.

• Molti dei comportamenti autistici sarebbero l’espressione Molti dei comportamenti autistici sarebbero l’espressione di un deficit di tali abilità (impulsività, incapacità di inibire di un deficit di tali abilità (impulsività, incapacità di inibire le risposte inappropriate, iperselettività, incapacità di le risposte inappropriate, iperselettività, incapacità di cogliere il tutto senza rimanere ancorato al particolare, cogliere il tutto senza rimanere ancorato al particolare, perseverazione, incapacità di ridirezionare in maniera perseverazione, incapacità di ridirezionare in maniera flessibile l’attenzione, ecc.). flessibile l’attenzione, ecc.).

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L’autismo: diagnosi differenzialeL’autismo: diagnosi differenziale

• Gli altri disturbi generalizzati dello sviluppoGli altri disturbi generalizzati dello sviluppo

• I disturbi psicotici ad insorgenza precoceI disturbi psicotici ad insorgenza precoce

• Il ritardo mentaleIl ritardo mentale

• ……

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I disturbi generalizzati I disturbi generalizzati dello sviluppodello sviluppo

• Disturbo autisticoDisturbo autistico

• Disturbo di RettDisturbo di Rett

• Disturbo disintegrativo della fanciullezzaDisturbo disintegrativo della fanciullezza

• Disturbo di AspergerDisturbo di Asperger

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Disturbo di RettDisturbo di Rett

• Disturbo neurodegenerativo con eziologia definita Disturbo neurodegenerativo con eziologia definita (mutazione nel gene MECP2) (mutazione nel gene MECP2)

• Colpisce quasi esclusivamente le femmine ed esordisce tra Colpisce quasi esclusivamente le femmine ed esordisce tra i 6 e i 18 mesi, dopo un periodo di sviluppo normale i 6 e i 18 mesi, dopo un periodo di sviluppo normale

• È È caratterizzato da: caratterizzato da: decelerazione della crescita del capo (non costante);decelerazione della crescita del capo (non costante);atassia e tremori; atassia e tremori; perdita delle competenze prassiche e della perdita delle competenze prassiche e della coordinazione motoria; coordinazione motoria; perdita delle competenze comunicative verbali e perdita delle competenze comunicative verbali e

non non verbali; verbali; anomalie EEGrafiche ed epilessiaanomalie EEGrafiche ed epilessia

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Disturbo disintegrativo della Disturbo disintegrativo della fanciullezzafanciullezza

• Esordio successivo ai primi due anni di etàEsordio successivo ai primi due anni di età• Perdita di capacità già acquisite in ambito Perdita di capacità già acquisite in ambito

linguistico, sociale, delle autonomie, del gioco, linguistico, sociale, delle autonomie, del gioco, ecc. (entro i 10 anni di età)ecc. (entro i 10 anni di età)

• Compromissione significativa dell’interazione Compromissione significativa dell’interazione socialesociale

• Compromissione significativa della Compromissione significativa della comunicazionecomunicazione

• Interessi ed attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, Interessi ed attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, inclusi manierismi e stereotipie motorieinclusi manierismi e stereotipie motorie

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Disturbo di AspergerDisturbo di Asperger

• Marcata compromissione dei comportamenti Marcata compromissione dei comportamenti sociali non verbali (sguardo, mimica, gestualità)sociali non verbali (sguardo, mimica, gestualità)

• Incapacità di sviluppare relazioni sociali adeguateIncapacità di sviluppare relazioni sociali adeguate• Mancanza di reciprocità, mancata ricerca di Mancanza di reciprocità, mancata ricerca di

condivisione (di gioie, di interessi, ecc.)condivisione (di gioie, di interessi, ecc.)• Interessi ed attività ristretti, ripetitivi e stereotipiInteressi ed attività ristretti, ripetitivi e stereotipi• Assenza di ritardo del linguaggioAssenza di ritardo del linguaggio• Assenza di ritardo cognitivoAssenza di ritardo cognitivo

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Quando inizia l’autismo?Quando inizia l’autismo?

• Sicuramente in alcuni bambini è possibile Sicuramente in alcuni bambini è possibile evidenziare i primi segni di autismo già nei primi evidenziare i primi segni di autismo già nei primi mesi di vitamesi di vita

• Ci sono sicuramente alcuni bambini che Ci sono sicuramente alcuni bambini che “sembrano” autistici prima dei due anni e che poi “sembrano” autistici prima dei due anni e che poi non lo sono più (non lo sono più (falsi positivi falsi positivi o o guaritiguariti?)?)

• Sicuramente alcuni bambini diventano autistici Sicuramente alcuni bambini diventano autistici dopo i due anni (cfr. “disturbo disintegrativo della dopo i due anni (cfr. “disturbo disintegrativo della fanciullezza”)fanciullezza”)

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Quando si fa diagnosi di Quando si fa diagnosi di autismo?autismo?

• Differenza (significativa) fra il momento in cui Differenza (significativa) fra il momento in cui l’operatore si accorge che il bambino è autistico e l’operatore si accorge che il bambino è autistico e il momento in cui la diagnosi è comunicata ai il momento in cui la diagnosi è comunicata ai genitorigenitori

• Età della diagnosi: Età della diagnosi: auspicio auspicio 18 mesi18 mesi

realtàrealtà 3-4 anni3-4 anni (cfr. dati epidemiologici Regione Toscana)(cfr. dati epidemiologici Regione Toscana)

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Qual è l’evoluzione di un Qual è l’evoluzione di un bambino autistico?bambino autistico?

• Sembra proprio che nessun bambino Sembra proprio che nessun bambino riconosciuto autistico dopo i due anni di riconosciuto autistico dopo i due anni di vita cessi di esserlo successivamentevita cessi di esserlo successivamente

– Un (buon) intervento terapeutico-riabilitativo Un (buon) intervento terapeutico-riabilitativo può modificare la storia naturale dei disturbi può modificare la storia naturale dei disturbi autistici?autistici?

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Autismo: Autismo: finalità (finalità (possibilipossibili) del trattamento) del trattamento

• Ampliare le competenze cognitive e linguisticheAmpliare le competenze cognitive e linguistiche• Ampliare le competenze comunicativo-relazionali Ampliare le competenze comunicativo-relazionali • Raggiungere spazi sempre più ampi di autonomiaRaggiungere spazi sempre più ampi di autonomia• Evitare il sovrapporsi di altre patologie Evitare il sovrapporsi di altre patologie

psichiatriche (depressione, problematiche di tipo psichiatriche (depressione, problematiche di tipo ansioso, segni “psicotici”, ecc.) nonché di sintomi ansioso, segni “psicotici”, ecc.) nonché di sintomi molto disturbanti sul piano sociale (p.e., molto disturbanti sul piano sociale (p.e., aggressività auto- o etero-diretta) aggressività auto- o etero-diretta)

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Autismo: finalità (Autismo: finalità (impossibile?) impossibile?) del trattamentodel trattamento

• Eliminazione del deficit socialeEliminazione del deficit sociale

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Autismo: quale trattamentoAutismo: quale trattamento

• Approcci estremamente diversi.Approcci estremamente diversi. comunque…comunque…

Necessità di intraprendere un Necessità di intraprendere un trattamento precoce e “intensivo” trattamento precoce e “intensivo” (alcune ore al giorno per diversi (alcune ore al giorno per diversi giorni alla settimana), almeno nel giorni alla settimana), almeno nel bambino piccolo.bambino piccolo.

(cfr. Linee Guida Autismo SINPIA)(cfr. Linee Guida Autismo SINPIA)

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Autismo: un Autismo: un buon buon trattamentotrattamento

• Un trattamento in strutture dedicateUn trattamento in strutture dedicate• Un trattamento che coinvolga la famiglia e che sia Un trattamento che coinvolga la famiglia e che sia

ben integrato con la scuolaben integrato con la scuola• Un trattamento rivolto al bambino “globale”, che Un trattamento rivolto al bambino “globale”, che

integri competenze ed approcci diversi integri competenze ed approcci diversi (psicoterapia, logoterapia, psicomotricità, terapie (psicoterapia, logoterapia, psicomotricità, terapie occupazionali, musico-terapia, arte-terapia, ecc.)occupazionali, musico-terapia, arte-terapia, ecc.)

• Un trattamento capace di integrarsi con eventuali Un trattamento capace di integrarsi con eventuali terapie farmacologicheterapie farmacologiche

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L’autismo: L’autismo: a life-long diseasea life-long disease??

• L’autismo sembra L’autismo sembra spariresparire da molte da molte casistiche dopo il 18° anno di vitacasistiche dopo il 18° anno di vita

• In realtà è ovvio che un bambino autistico In realtà è ovvio che un bambino autistico non può che diventare un adulto autisticonon può che diventare un adulto autistico

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L’autismo nella vita adulta: L’autismo nella vita adulta: quali possibilitàquali possibilità

• Soggetti nei quali sono (state) preservate le Soggetti nei quali sono (state) preservate le competenze cognitive e linguistiche: competenze cognitive e linguistiche:

spesso buona qualità della vita con spesso buona qualità della vita con qualche possibilità di vita autonoma qualche possibilità di vita autonoma (con necessità, tuttavia, di (con necessità, tuttavia, di facilitatorifacilitatori sociali)sociali)

• Soggetti con ritardo mentale: Soggetti con ritardo mentale: impossibilità di vita autonomaimpossibilità di vita autonoma

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Il soggetto adulto autistico non autonomo: Il soggetto adulto autistico non autonomo: quali finalità di intervento?quali finalità di intervento?

• Preservare le competenze cognitive, Preservare le competenze cognitive, linguistiche e comunicativo-relazionalilinguistiche e comunicativo-relazionali

• Preservare le autonomie raggiuntePreservare le autonomie raggiunte

• Evitare il sovrapporsi di altre patologie Evitare il sovrapporsi di altre patologie psichiatrichepsichiatriche

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Il soggetto adulto autistico non autonomo: Il soggetto adulto autistico non autonomo:

quali possibilità di intervento?quali possibilità di intervento?

• Da tenere presente che:Da tenere presente che:– “ “l’impatto sociale” dell’autismo è altissimo al l’impatto sociale” dell’autismo è altissimo al

passaggio dall’adolescenza all’età adulta (fine passaggio dall’adolescenza all’età adulta (fine della scuola, genitori non più giovani, ecc.)della scuola, genitori non più giovani, ecc.)

– sembra controproducente inserire il giovane sembra controproducente inserire il giovane adulto autistico in centri (p.e., semiresidenziali) adulto autistico in centri (p.e., semiresidenziali) dove coesistono soggetti con altre patologie dove coesistono soggetti con altre patologie psichiatrichepsichiatriche

Page 35: Storia naturale dei disturbi dello spettro autistico Pistoia – 10 Dicembre 2007 Dr. Enrico Biagioni U.O. Neuropsichiatria Infantile ASL 3 di Pistoia.

Il soggetto adulto autistico non autonomo: Il soggetto adulto autistico non autonomo: un un buon buon interventointervento

• Un intervento in strutture dedicateUn intervento in strutture dedicate• Un intervento che coinvolga comunque la famiglia Un intervento che coinvolga comunque la famiglia

e che sia ben integrato con la società civilee che sia ben integrato con la società civile• Un intervento in cui si integrano competenze Un intervento in cui si integrano competenze

sanitarie e competenze socialisanitarie e competenze sociali• Un intervento con un approccio Un intervento con un approccio menomeno riabilitativo riabilitativo

e e piùpiù occupazionale in un ambiente sereno e occupazionale in un ambiente sereno e accoglienteaccogliente