Storia Dei Trattati e Politica Inter Nazi on Ale

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 Storia dei trattati e politica internazionale appunti delle lezioni e riassunti dei libri Le conseguenze dei trattati di pace nel primo dopoguerra LA GERMANIA: NUOVE FRONTIERE, GARANZIE E RIPARAZIONI. La sorte della Germania fu regolata dal Trattato di Versailles del giugno 1919, un minuzioso e complesso documento che regolava unilateralment e il problema delle frontiere e delle garanzie di ogni tipo che furono prese contro la Germania da parte delle potenze vincitrici. Per stabilire i nuovi confini fu adottato il “principio di nazionalità”, secondo cui ogni popolo aveva il diritto di disporre di se stesso. Ad Ovest la Germania perse l’Alsazia e la Lorena, “restituite alla Francia” nel novembre 1918, addirittura prima dell’entra ta in vigore del trattato (gennaio 1920), senza che gli abitanti potessero approvare o rifiutare l’annessione allo stato francese. I francesi avrebbero voluto il distaccamento dalla Germania dell’intera Renania (la parte ad ovest del Reno) ma Clemanceau non appoggiò gli autonomisti per l’opposizione assoluta degli alleati. La Francia avanzò pretese sulle miniere della Saar nel marzo 1919: un mese dopo fu deciso che le miniere sarebbero passate sotto la proprietà francese per 15 anni, durante i quali la zona sarebbe stata amministrata da una commissione della Società delle Nazioni composta da cinque membri; dopo i 15 anni gli abitanti avrebbero deciso con un plebiscito se unire la Saar alla Francia, alla Germania o restare sotto  protettorato internazionale . Molti furono gli scontri nel ’20 tra i lavoratori tedeschi e l’esercito francese. La Germania perse due cantoni tedeschi al confine con il Belgio, il quale avanzò anche altre pretese territoriali che furono respinte dagli alleati; da questo momento il Belgio abbandona la neutralità, aderendo alla Società delle Nazioni, ottenendone l’approvazione ufficiale a Locarno nel 1925. I tedeschi persero anche il nord dello Schleswig, che passò alla Danimarca con un referendum popolare che mantenne il sud alla Germania. Più importanti furono le modifiche che la Germania subì ad est (dove non fu rispettato il principio di nazionalità), con la perdita della Posnania e di una parte della Prussia occidentale. Gli alleati decisero di far rinascere la Polonia , concedendo al nuovo stato uno sbocco al mare con un porto e cioè la città di Danzica. Essa era una grande città quasi completamen te tedesca, nella conferenza di pace essa fu dichiarata “Città libera” sotto la  protezione della Società delle Nazioni, con accesso totalmente libero ai cittadini polacchi (novembre 1920). - Nel 1921 vi fu un plebiscito sull’Alta Slesia in cui la Germania ottenne la maggioranza ma, sotto la guida di Korfanty, i polacchi scatenarono una rivolta che fu sedata dai “corpi franchi”; successivamente fu operata una spartizione del territorio, che vide i 2/3 della Slesia andare alla Germania. Il sud andava alla Polonia, compresa parte della zona industriale. Sempre nella Prussia orientale la Germania perse la regione di Memel, che fu posta sotto amministrazione interna zionale senza alcun plebiscito; successivamen te i lituani, che occupavano le campagne della zona, compirono nel 1923 un atto di forza che fu  poi ratificato dalla Società delle Nazioni, la quale assegnò il territorio alla Lituania con statuto speciale. 1

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Storia dei trattati e politicainternazionale

appunti delle lezionie riassunti dei libri

Le conseguenze dei trattatidi pace nel primo dopoguerra

LA GERMANIA: NUOVE FRONTIERE, GARANZIE E RIPARAZIONI.

La sorte della Germania fu regolata dal Trattato di Versailles del giugno 1919, un minuzioso e complesso documento che regounilateralmente il problema delle frontiere e delle garanzie di ogni tipo che furono prese contro la Germania da parte delle potvincitrici.Per stabilire i nuovi confini fu adottato il “principio di nazionalità”, secondo cui ogni popolo aveva il diritto di disporre di sestesso.Ad Ovest la Germania perse l’Alsazia e la Lorena, “restituite alla Francia” nel novembre 1918, addirittura prima dell’entrata ivigore del trattato (gennaio 1920), senza che gli abitanti potessero approvare o rifiutare l’annessione allo stato francese.I francesi avrebbero voluto il distaccamento dalla Germania dell’intera Renania (la parte ad ovest del Reno) ma Clemanceau nappoggiò gli autonomisti per l’opposizione assoluta degli alleati.

La Francia avanzò pretese sulle miniere della Saar nel marzo 1919:un mese dopo fu deciso che le miniere sarebbero passate sotto la proprietà francese per 15 anni, durante i quali la zona sarebbstata amministrata da una commissione della Società delle Nazioni composta da cinque membri;dopo i 15 anni gli abitanti avrebbero deciso con un plebiscito se unire la Saar alla Francia, alla Germania o restare sotto

 protettorato internazionale.Molti furono gli scontri nel ’20 tra i lavoratori tedeschi e l’esercito francese.La Germania perse due cantoni tedeschi al confine con il Belgio, il quale avanzò anche altre pretese territoriali che furono respdagli alleati; da questo momento il Belgio abbandona la neutralità, aderendo alla Società delle Nazioni, ottenendonel’approvazione ufficiale a Locarno nel 1925.I tedeschi persero anche il nord dello Schleswig, che passò alla Danimarca con un referendum popolare che mantenne il sud aGermania.Più importanti furono le modifiche che la Germania subì ad est (dove non fu rispettato il principio di nazionalità), con la perdidella Posnania e di una parte della Prussia occidentale.

Gli alleati decisero di far rinascere la Polonia, concedendo al nuovo stato uno sbocco al mare con un porto e cioè la città diDanzica.Essa era una grande città quasi completamente tedesca, nella conferenza di pace essa fu dichiarata “Città libera” sotto la

 protezione della Società delle Nazioni, con accesso totalmente libero ai cittadini polacchi (novembre 1920).- Nel 1921 vi fu un plebiscito sull’Alta Slesia in cui la Germania ottenne la maggioranza ma, sotto la guida di Korfanty, i polascatenarono una rivolta che fu sedata dai “corpi franchi”; successivamente fu operata una spartizione del territorio, che vide i della Slesia andare alla Germania.Il sud andava alla Polonia, compresa parte della zona industriale.Sempre nella Prussia orientale la Germania perse la regione di Memel, che fu posta sotto amministrazione internazionale senzalcun plebiscito; successivamente i lituani, che occupavano le campagne della zona, compirono nel 1923 un atto di forza che f

 poi ratificato dalla Società delle Nazioni, la quale assegnò il territorio alla Lituania con statuto speciale.

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In totale la Germania perse 1/7 del suo territorio e 1/10 della popolazione.

Per prevenire una ripresa della potenza tedesca, gli alleati stabilirono una serie di garanzie militari e politiche:Disarmo. Su proposta di Lloyd George si decise che l’esercito tedesco sarebbe stato di tipo professionale con sole 100.000 unl’artiglieria pesante, i carri armati e l’aviazione proibiti, la flotta avrebbe dovuto consegnarsi agli alleati (ma le navi da guerraautoaffondarono nel 1919, prima dell’entrata in vigore del trattato), i sottomarini proibiti.Per controllare l’esecuzione delle clausole militari fu costituita una “Commissione di controllo interalleata”.Smilitarizzazione ed occupazione della Renania. Oltre la riva sinistra del Reno furono proibite fortificazioni militari o manovrDopo l’abbandono del progetto francese di annessione, Wilson e Lloyd George accettarono un'occupazione militare temporandella Renania, che doveva essere progressivamente abbandonata nel corso di 15 anni.L’occupazione sarebbe stata sospesa se non si fosse avuto con certezza il rischio di aggressione; le spese erano a carico dellaGermania.- Trattati di garanzia franco-inglese e franco-americano (falliti).Per far abbandonare le rivendicazioni francesi sulla Renania, Wilson e Lloyd George proposero due trattati in cui garantivanodifesa della Francia in caso di aggressione non provocata da parte della Germania.I due accordi decaddero poiché il Senato americano non approvò il trattato di Versailles e gli accordi suddetti in esso contenutsciogliendo in tal modo dal vincolo anche l’Inghilterra, con grande soddisfazione degli inglesi, i quali erano preoccupati delleimperialiste della Francia sul continente.La sola alleanza che la Francia ottenne contro la Germania fu quella con il Belgio, per la quale i francesi rinunciarono alcongiungimento economico con il Lussemburgo e garantirono la partecipazione belga alla Conferenza degli Ambasciatori, chregolava l’applicazione del trattato di Versailles (accordo firmato nel settembre 1920).

- Riparazioni di guerra. Nel trattato di Versailles fu aggiunto un piano incompleto circa il pagamento dei danni di guerra da parte della Germania.Si affermava che la Germania era responsabile dei danni subiti dagli stati alleati, in quanto essa soltanto aveva provocato ilconflitto (art. 231, sorta di dichiarazione di “colpevolezza morale”, molto contestato dai tedeschi).Secondo alcuni questo articolo stabiliva una responsabilità finanziaria di diritto civile, dando una base di diritto alla riparaziondei danni subiti.Gli Alleati non fissarono subito l’ammontare delle riparazioni:si stabilì che entro il I Maggio 1921 la Germania avrebbe versato 20 miliardi di marchi-oro (sotto il controllo di una“Commissione delle riparazioni”) e che, entro quella data, si sarebbe definito l’ammontare reale dei danni di guerra con l’aggidelle pensioni di guerra voluta dall’Inghilterra.Durante il ’20 ed il ’21 vi fu in tutta la Germania una forte opposizione al trattato, soprattutto per le riparazioni; un violento

movimento di protesta nazionale indusse gli Alleati a rinunciare all’estradizione dell’Imperatore e dei vertici militari tedeschi(Hindemburg, Ludendorff, von Tirpitz, ecc…).Corpi franchi dell’esercito giravano per il paese, vi fu un tentativo di colpo di stato e uno sciopero nella Ruhr fu interrottodall’esercito tedesco violando la zona smilitarizzata (per reazione la Francia occupò Francoforte).

 Nella conferenza di Londra del marzo 1921 la Germania espose chiaramente la sua opposizione sulle pretese alleate dei pagamenti, ottenendo come conseguenza l’occupazione di Dusseldorf e di altre città.Il 30 aprile 1921 la Commissione delle riparazioni stimò i danni di guerra in 132 miliardi di marchi-oro (120 +12 di arretrati n

 pagati il I maggio, divisi 52% alla Francia, 22% all’Inghilterra, 10% all’Italia e 8% al Belgio), da pagare 2 miliardi all’anno26% delle esportazioni.Per costringere la Germania ad accettare fu inviato dagli Alleati un vero e proprio ultimatum, minacciando l’occupazione milidel paese. Il nuovo governo assistito dall’uomo d’affari Rathenau accettò lo “stato dei pagamenti” e nell’estate del1921 la Germania cominciò ad onorare il suo debito, cercando di approfittare al momento opportuno delle divergenze tra laFrancia (che premeva per stroncare la pericolosa economia tedesca) e l’Inghilterra, che era a favore del risollevamento econom

della Germania poiché cliente principale per la sua economia.

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LO SMEMBRAMENTO DELL’AUSTRIA-UNGHERIA.

Trattato di pace, smembramento e Anschluss.

Il trattato di Saint-Germain-en-Laye del settembre 1919 regolò le sorti dell’Austria. Gli alleati cercarono di applicare il princip

di nazionalità, ma furono avvantaggiati gli stati che avevano combattuto al loro fianco (Serbia, Romania, Grecia eCecoslovacchia), mentre Austria, Ungheria e Bulgaria furono alquanto scontenti della pace (stati “revisionisti”).L’Austria perse a favore dell’Italia il Trentino ed il Tirolo meridionale, più complicata fu la questione della Venezia-Giulia, dDalmazia, di Trieste e Fiume, poiché l’espansionismo italiano si scontrava con le rivendicazioni del nuovo Regno dei serbi, dCroati e degli Sloveni.A nord si formò nel dicembre 1918 la nuova Repubblica cecoslovacca comprendente la Boemia, la Moravia, la Slesia ed il Suuna regione con una forte presenza tedesca che tentò invano un’unione con la Germania.Ad est l’Austria cedette la Bucovina alla Romania, mentre la Galizia (dopo forti contrasti ed indecisioni degli Alleati) fu affidalla neo costituita Polonia solo nel 1923.A sud-est nasceva il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni che, oltre a queste regioni, comprendeva anche la Dalmazia, la Bosnia l’Erzegovina.In conclusione l’Austria diventa un piccolo stato con sette milioni di abitanti.Forte è la tentazione degli austriaci ad unirsi alla Germania, per ragioni culturali ed economiche; i plebisciti organizzati in Aunel 1918 vedevano il 99% di consensi a favore dell’unione. Tuttavia gli alleati proibirono l’Anschluss nel Trattato di Versaillein quello di Saint-Germain-en-Lays.Contro l’unione austro-tedesca erano soprattutto la Francia e l’Italia (che non voleva offrire alla minoranza tedesca in Alto-adun punto di riferimento così forte come la Grande Germania); relativamente favorevoli erano invece Stati Uniti ed InghilterraPer impedire l’anschluss fu usata ancora impropriamente la SDN: i diplomatici riconoscevano il diritto all’unione del popolotedesco ma decisero che in merito avrebbe deliberato il Consiglio (dove le decisioni dovevano essere approvate all’unanimitàIl voto contrario di Francia ed Italia rese l’unione irrealizzabile, nonostante la pronuncia favorevole del Parlamento austriaco egià citato referendum.

 Nascita di Jugoslavia e Cecoslovacchia.

Il principale problema dell’Impero asburgico era sempre stato quello della difficile convivenza tra molte etnie (dagli italiani a boemi) ma, nonostante le aspettative degli alleati, le varie nazionalità non approfittano della guerra per ottenere l’autonomia,tranne italiani e rumeni che volevano la divisione.La possente amministrazione austriaca era basata sul rispetto delle nazionalità, ognuna delle quali aveva i suoi rappresentanti

 parlamenti di Vienna e di Budapest.Quindi, le minoranze non avvertivano l’oppressione dell’Impero inoltre, in uno dei 14 punti di Wilson (che era un documento

 politico dell’Intesa), l’Austria-Ungheria avrebbe dovuto perdere solo Trento e Trieste.La disgregazione si ebbe solo per la politica adottata da Francia, Italia ed Inghilterra che, per far uscire l’Austria dalla guerra,fomentarono le rivendicazioni autonomiste italiane, rumene, croate e boeme.

 Negli Stati Uniti fu creato il Comitato cecoslovacco (patto di Pittsbourg) composto dagli esuli politici boemi, mentre il Comit jugoslavo era composto in prevalenza da esuli politici croati e fu ufficialmente riconosciuto nell’aprile 1918 al congresso di Rsulle “nazionalità oppresse dall’Austria-Ungheria.Il comitato jugoslavo nacque in Francia durante la guerra; la Serbia era stata invasa dagli austriaci ed il suo governo era sotto

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 protezione italiana nell’isola di Corfù, fu allora che esso, per ottenere appoggio internazionale, decise di aderire alla propostafrancese di nascita di uno stato jugoslavo, nonostante la previsione di una difficile convivenza tra serbi e croati.Con il patto di Corfù si prendono gli accordi tra i nazionalisti serbi di Pasic ed i membri croati del Comitato jugoslavo sulla nadel Regno dei serbi, dei croati e degli sloveni (Jugoslavia dal 1929).Alla conferenza di pace partecipò solo la Serbia, la quale si fece portavoce delle esose richieste territoriali slovene e croate a ddi Austria ed Italia;ma la coesione tra le due etnie nel nuovo stato è subito difficile per la sussistenza di interessi diversi.L’iniziale prevalenza dei croati del Comitato ha fine quando essi decidono l’invasione della Carinzia (che i trattati avevanolasciato all’Austria ma che i croati rivendicavano); gli alleati inviano agli jugoslavi un durissimo ultimatum, cosicché le truppsono costrette a ritirarsi ed i serbi hanno un comodo pretesto per screditare il gruppo direttivo croato.Successivamente è il gruppo dirigente di Pasic a controllare lo stato, avviando trattative con l’Italia per la delimitazione delconfine.

L’Ungheria ed il tentativo di Carlo I d’Asburgo.

- Il Trattato del Trianon del giugno 1920 impose all’Ungheria la perdita delle regioni slave del sud e del Banato occidentale (za nord della Serbia), della Slovacchia e della Rutenia alla Cecoslovacchia, ad est la cessione completa della Transilvania allaRomania.Lo scontento ungherese si manifestò con una violenta opposizione al trattato, nel 1919 vi fu un tentativo fallito da Bela Kun d

compiere una rivoluzione comunista e, per reazione, fu creato un governo contro rivoluzionario che preparò il ritorno degliAsburgo. Gli Alleati si opposero nettamente a questa eventualità ma la Francia si fece portavoce per propri interessi economidel revisionismo ungherese, sostenendone le rivendicazioni.Per prevenire colpi di mano dell’Ungheria (insieme ai tedeschi), nel 1920 Cecoslovacchia, Jugoslavia e, successivamente, laRomania sottoscrissero un’alleanza militare per aggressioni non provocate, detta Piccola Intesa.

 Nel 1921 l’ex imperatore austriaco Carlo I, incoraggiato dalla Francia, fece due tentativi per ritornare sul trono che gli appartedi diritto e che gli era stato tolto da una decisione politica degli alleati: il primo, incruento, fallì per le pressioni di Cecoslovace Jugoslavia sul reggente ungherese, l’ammiraglio Horthy; successivamente, Carlo decise di marciare su Budapest ma fu lo steHorthy ad inviargli contro l’esercito e a farlo esiliare.La Francia decise allora di avvicinarsi alla Piccola Intesa, la quale stabiliva un trattato di alleanza con la Polonia e manteneva

 buoni rapporti con l’Austria.La Romania fu uno dei grandi beneficiari dei trattati di pace:conservava la Bessarabia nonostante le proteste sovietiche e la Dobrugia a spese della Bulgaria; nel Trattato erano previste foautonomie per le molte minoranze etniche presenti sul territorio rumeno che furono fatte accettare con l’ennesimo ultimatum alleati.Il territorio jugoslavo comprese (oltre alle terre strappate all’Austria e all’Ungheria) il Montenegro, dove il parlamento votòl’unione con la Serbia, e parte della Macedonia, contando però tra i suoi 14 milioni di abitanti più di 2 milioni di cittadini face

 parte di minoranze etniche.

La Bulgaria e la fine dell’Impero ottomano.

 Nella regione balcanica i due Paesi vinti erano la Bulgaria e l’Impero Ottomano.- Le sorti della Bulgaria furono decise nel Trattato di Neuilly del novembre 1919: essa dovette cedere parte della Macedonia aSerbia e lasciare la Dobrugia del Sud alla Romania nonché la Tracia orientale alla Grecia, perdendo così ogni possibile sboccoMediterraneo.Soprattutto l'ulteriore perdita di territori macedoni (dopo una prima cessione alla Serbia per la sconfitta nella guerra balcanica1913), fu la causa di anni di guerriglia in Macedonia e di rapporti tesi tra la Jugoslavia e la Bulgaria nel primo dopoguerra.- Per quanto riguarda la Turchia la situazione fu più tragica e complessa.L’impero arabo nasce dalla predicazione di Maometto nella penisola arabica (632, inizio dell’Egira), successivamente esso siespande nell’Africa del nord raggiungendo nel 1500 parte della Spagna e della Sicilia.La seconda ondata di conquiste investe la Mesopotamia e la Turchia, dove gli Arabi instaurano stretti legami con i Bizantiniortodossi, spostando il centro dell’impero dall’Arabia alla Turchia.L’invasione nell’Europa orientale balcanica giunge al culmine con l’assedio di Vienna del 1683, poi inizia un declino (questiod’Oriente) sotto la pressione del mondo russo e tedesco che porterà alla fine dei possedimenti europei nel 1911-13 (guerre

 balcaniche) e al crollo dell’Impero nel 1918.Durante la Grande Guerra i turchi si schierano con gli Imperi centrali; questa scelta si ebbe perché fino ad allora la rivalità angrussa sul controllo degli stretti e sulla questione orientale aveva permesso il mantenimento dell’impero. Ma guerra queste due

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 potenze trovarono un accordo (possibilità per i russi di accedere agli Stretti in modo da poter mantenere un collegamento con alleati), perciò i turchi dovettero schierarsi contro di esse per mantenere l’indipendenza.IL TRATTATO DI SÈVRES DELL’AGOSTO 1920 regolava le sorti dell’ex Impero:esso si basava sul principio di divisione dei territori turchi da quelli arabi, cosicché la nuova Turchia dei “Giovani Turchi” sidistacca dal mondo arabo sia politicamente che culturalmente.Il trattato fu preceduto da una serie di accordi tra gli Alleati a partire da quello franco-inglese già nel 1916 (accordi Sykes-Picfino ad arrivare alla conferenza di Londra del febbraio 1920 in cui si decise che i Turchi avrebbero conservato CostantinopoliGreci sarebbe andata la Tracia e la regione di Smirne, agli Italiani la regione di Adalia ed ai Francesi la Cilicia, mentre gli stresul mar Nero sarebbero stati smilitarizzati; in Armenia ed in Kurdistan sarebbero nati due stati indipendenti, mentre in Palestidoveva nascere un “focolare nazionale” per gli ebrei.Per quanto riguarda la sorte degli arabi, francesi ed inglesi ottengono dei mandati sotto il nome della SDN, mentre altri territosono resi indipendenti.Qualche mese dopo questi accordi furono sanzionati definitivamente dal trattato di Sèvres.Alla notizia di questi accordi scoppia in Turchia una rivolta popolare guidata dai “Giovani Turchi”, un movimento riformatoruna base laica e di stampo occidentale, i quali rivendicano una separazione tra chiesa e stato (l’islam, infatti, era una teocrazial’instaurazione della repubblica.Quando iniziano le occupazioni militari alleate previste dal trattato, il gruppo riformatore turco si organizzò militarmente sottoguida di Mustafà Kemal, un generale che aveva respinto durante la guerra lo sbarco inglese nella zona degli stretti.Egli chiese subito lo sgombero delle truppe alleate, poi strinse un patto con la Russia sovietica nel 1921 per assicurare i confinorientali (riconoscimento dei confini sovietici e dei diritti russi nella regione transcaucasica in cambio dei distretti di Kars eArdahan).

 Nello stesso anno Ataturk riesce a fermare l’avanzata greca in Anatolia (Venizelos cadde e tornò, solo per un anno, la monarccon Costantino I)e soprattutto ad ottenere senza combattere l’evacuazione italiana dall’Adalia (mantenendo comunque Rodi ed il Dodecannesol’abbandono della Cilicia da parte della Francia e il riconoscimento del suo governo da parte russa e francese; i greci invece,appoggiati dall’Inghilterra, continuano la guerra.

 Nel 1923 i kemalisti sconfissero definitivamente i greci e gli inglesi nella battaglia di Smirne, dopo una guerra dove non vi fu prigionieri.Cominciarono dei lunghi negoziati che si conclusero con il TRATTATO DI LOSANNA DEL LUGLIO 1923.La Turchia riconquistava tutta l’Asia Minore, Costantinopoli e manteneva una striscia europea in Tracia; perdeva tutti i territarabi dell’ex impero.Le popolazioni greche in Turchia e turche in Grecia furono scambiate, la questione degli Stretti fu rimandata a tempoindeterminato.

La rivoluzione kemalista aveva intanto trasformato completamente la Turchia: furono adottati codici giuridici italiani e franceSultano scomparve e nacque una repubblica sulla base dei principi laici delle antiche tribù turche prima della massicciaislamizzazione; fu adottata la separazione tra chiesa e stato e si ebbe una netta divisione tra turchi e musulmani arabi.

POLITICA ESTERA ITALIANA: FIUME,I BALCANI E LE COLONIE.

Sulla base del Trattato segreto di Londra, gli Italiani rivendicavano l’Istria, la Carinzia ed una parte della Dalmazia, ma nonFiume, che fu rivendicata in seguito dal primo ministro Orlando.Le rivendicazioni jugoslave riguardavano gli stessi territori ed erano in parte sostenute da Wilson, il quale rivolse un appellodiretto al popolo italiano per l’abbandono delle rivendicazioni su Fiume senza consultare il nostro governo, provocandol’abbandono temporaneo della Conferenza di pace da parte di Orlando e Sonnino.Durante la loro assenza, nel maggio 1919, le potenze si divisero le ex colonie tedesche; al nostro paese non fu assegnata alcuncolonia poiché fu adoperato il sistema dei mandati che non era previsto nel Patto di Londra.L’Italia riuscì solo ad ottenere delle piccole rettifiche al confine libico-tunisino (due oasi) e a quello libico-egiziano (un oasi);l’Inghilterra concesse anche il Giuba in cambio di alcuni diritti italiani sullo Zanzibar.

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Il malcontento per la questione coloniale continuò fino alla campagna etiopica condotta da Mussolini.- Tornando alla questione fiumana, alla conferenza di pace fu in seguito deciso su proposta italiana che la questione sarebbe stdirettamente risolta dalle parti in causa, l’Italia e la Jugoslavia, cosa che avvenne con il Trattato di Rapallo del novembre 1920Per la pressione congiunta di Francia ed Inghilterra (grazie alle relazioni del nuovo ministro Sforza) e per la caduta elettorale Wilson, la Jugoslavia dovette accettare un trattato molto svantaggioso, in cui l’Italia otteneva tutto tranne parte della Dalmazicittà di Fiume, che fu riconosciuta “stato indipendente” (l’occupazione della città da parte delle truppe di D’Annunzio durò dasettembre 1919 al dicembre 1920, dopo la firma del patto).Le elezioni per il Parlamento di Fiume si tennero nel 1921 ed i nazionalisti italiani bruciarono le urne, successivamente nel ma1922 gruppi fascisti organizzarono con successo un colpo di stato nella città.Con l’avvento al potere di Mussolini (ottobre 1922) la politica italiana si fa sempre più aggressiva, finché nel 1923, rifiutato uarbitrato, egli invia a Fiume un amministratore italiano.La Jugoslavia non può far altro che accettare il fatto compiuto, in quanto una richiesta di aiuto rivolta alla Francia non ha esito

 Nel gennaio 1924 fu firmato il patto di Roma, con il quale fu riconosciuta la potestà italiana su Fiume.Sempre nell’ambito dei rapporti italiani con la Grecia e la Jugoslavia, si inserisce un problema molto importante nell’instabileregione balcanica, quello dell’Albania.L’Italia aveva delle mire sul piccolo stato per contrastare la neo potenza jugoslava che si andava formando di fronte le sue coSi giunse ad un patto segreto con la Grecia (accordo Tittoni-Venizelos, luglio 1919), con il quale l’Italia annetteva Valona eotteneva il mandato sull’Albania con il sostegno greco, la Grecia era sostenuta dall’Italia nelle sue rivendicazioni sulla Traciasull’Epiro.Ma qualche mese dopo i greci resero pubblico l’accordo, scatenando proteste in Jugoslavia ed un’insurrezione anti-italiana aValona. L’accordo fu così denunciato dal nostro governo, che in seguito cercò di intrattenere rapporti di amicizia con l’Albanmancanza del protettorato.

L’Italia mussoliniana ebbe gravi contrasti anche con la Grecia.Nel 1923 un ufficiale italiano fu assassinato dai greci nella rilevazione del confine albanese; Mussolini invase per reazione l’di Corfù, liberandola solo dopo l’intervento diplomatico degli altri membri del Consiglio della SDN. Negli anni seguenti la Grsi trovò in conflitto con la Bulgaria per il controllo di territori di frontiera (un azione militare greca fu fermata dall’intervento SDN, l’unico efficace della sua breve storia), ma anche con l’Albania e la Jugoslavia per fattori etnici e territoriali.Sentendosi perlopiù tradita dalle clausole del Trattato di Versailles, l’Italia appoggiò le richieste dei paesi revisionisti (UngherBulgaria), contro quelle dei paesi della Piccola Intesa (Jugoslavia, Romania e Cecoslovacchia, che di certo non erano revisioned erano appoggiati dalla Francia).

 Nonostante ciò l’Italia di Mussolini riuscì a stringere proficui rapporti con la Cecoslovacchia (trattato di amicizia del 1924) e la Romania nel 1926 (grazie al filo-italianismo del generale Averescu), soprattutto sulla comune base di opposizione all’ansch

La competizione italo-francese continuava anche nel settore balcanico:con l’avvento di Mussolini i rapporti tra Italia ed Albania si rafforzano, grazie anche alla firma di un patto di amicizia e disicurezza firmato nel 1926 con il re Zogu, il quale aveva tradito l’appoggio che gli era stato dato dagli jugoslavi per impadrondel potere. Con questo patto l’Italia riconosceva l’integrità territoriale dell’Albania, i due stati si impegnavano a sottoporsi adarbitrato e a non pregiudicare con accordi gli interessi dell’altra parte.Questo trattato peggiorò ulteriormente i rapporti tra Italia e Jugoslavia (che aveva a sua volta stipulato un trattato di alleanza eamicizia con la Francia), al punto che nel 1927 furono interrotte le relazioni diplomatiche tra i due paesi e non fu rinnovato il“patto di amicizia e di collaborazione cordiale” firmato a Roma nel 1924; successivamente Mussolini siglò con Zogu un vero

 proprio trattato di alleanza militare, facendo entrare definitivamente l’Albania nella sfera di influenza italiana. Nell’aprile 1927 l’Italia siglò un trattato di amicizia anche con l’Ungheria che prevedeva, però, solo i casi di arbitrato e noncomportava alleanze.Tuttavia Mussolini considerava la zona danubiana una naturale zona di espansione italiana ed il governo ungherese stesso affeche “l’Ungheria entrava nella sfera degli interessi politici italiani”, in cambio di un appoggio che negli anni seguenti il Duce d

alle sue rivendicazioni revisioniste.- Sulla questione coloniale Mussolini dichiarò che “l’Italia aveva fame di colonie” e nel 1925 fu siglato una accordo anglo-itacirca la spartizione delle zone di influenza in Etiopia, stato sovrano membro della SDN dal 1923.L’accordo fu protestato da Francia ed Etiopia alla Società delle Nazioni, ma Mussolini riuscì a rassicurare il governo etiope susua indipendenza futura, cosicché nel 1928 fu siglato un trattato di amicizia tra Italia ed Etiopia che prevedeva procedure diconciliazione e di arbitrato e assicurava l’indipendenza dello stato africano.

CONTRASTO ANGLO-FRANCESE E RAPPORTI CON LA GERMANIA.

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Le conferenze di Cannes, Genova e Rapallo.

Riguardo al problema tedesco l’atteggiamento della Francia è stato, dal 1919, quello della fermezza nel richiedere l’applicaziointegrale del trattato di Versailles, i cui rappresentanti principali di questa politica sono il Presidente della Repubblica Milleiral’ex Presidente Poincarè.

Anche il presidente del consiglio Briand mantiene un atteggiamento di contrasto con la Germania, ma solo fino al 1921, anno cui egli diviene il leader di una politica di riavvicinamento franco-tedesca, appoggiato dai radicali di Herriot e dalle sinistre.La sua nuova politica era anche vicina a quella di Lloyd George, da sempre favorevole ad una veloce ripresa economica tedesE’ proprio il primo ministro inglese che stimola il riavvicinamento:Egli propone nel nov. 1921 un piano che prevedeva di concedere alla Francia quel trattato di garanzia fallito nel ’19 a causa drifiuto del Senato americano, ottenendo in cambio una maggiore conciliazione francese sulle difficoltà tedesche nelle riparazila riunione di una conferenza per discutere la ripresa dei commerci in Europa alla quale avrebbero partecipato su un piano di panche la Germania e la Russia sovietica.La proposta fu accettata da Briand (che tentò di proporre, fallendo, un allargamento dell’alleanza anche ai paesi dell’est europcosicché si giunse alla Conferenza di Cannes nel gennaio 1922, con Italia, Belgio e Giappone.La politica di avvicinamento di Briand fu aspramente contrastata a Parigi.Milleirand indirizzò a Briand un memorandum in cui gli vietava di fare concessioni sulle riparazioni e di convocare i delegatitedeschi.

Tornato a Parigi nel mezzo della conferenza, Briand diede le dimissioni e fu prontamente sostituito da Poincarè, il quale cercòfar fallire subito il programma portato avanti da Briand.Innanzitutto, il capo del governo francese fece intendere a Lloyd George il poco interesse che egli nutriva verso il patto con ginglesi, ma, quando l’accordo russo-tedesco di Rapallo rese questa alleanza necessaria, egli non riuscì più a riaprire il negoziacon gli inglesi su questo punto.Altro obiettivo di Poincarè era quello di ostacolare la Russia durante la conferenza economica promessa da Briand a LloydGeorge, cioè la Conferenza economica di Genova del maggio 1922.L’obiettivo del vertice era quello di ottenere dalla Russia il riconoscimento dei suoi debiti di guerra ed il risarcimento delle

 proprietà straniere confiscate dallo stato comunista. Queste rivendicazioni si scontrarono con una controproposta russa, chechiedeva un risarcimento sostanzioso per i danni subiti durante la guerra civile. Si ebbe, di conseguenza, un totale fallimento.Tuttavia la conferenza ebbe un’appendice molto importante poiché Cicerin e Rathenau si incontrarono presso Genova, dovefirmarono un accordo, ilTrattato di Rapallo, con il quale i due paesi rinunciavano simultaneamente ai debiti di guerra e alle riparazioni, stabilendo rapp

commerciali (con la clausola della nazione più favorita) e soprattutto militari, con la quale la Germania poteva costruire armi Russia ed addestrare soldati.Questi accordi ebbero fine con l’avvento di Hitler al potere. Gli alleati protestarono con la Germania, escludendola dallaCommissione politica.

Stresemann e la questione della Ruhr.

Le conferenze di Cannes e Genova avevano lasciato da parte il problema delle riparazioni. Nel luglio 1922 il cancelliere Wirth chiese una moratoria dei pagamenti, a causa dell’inflazione galoppante del marco. All’assdi Lloyd George seguì quello di Poincarè, a condizione che le miniere della Ruhr fossero date in pegno agli alleati. Iniziava, cla politica del “pegno produttivo”.L’Inghilterra si oppose a questo sistema, esigendo dalla Francia il pagamento dei debiti di guerra, cosa che i francesi erano dis

a fare solo dopo aver ricevuto le indennità tedesche. La moratoria fu quindi negata.Altro motivo di attrito franco-inglese fu la ritirata francese dalla zona di Costantinopoli, che lasciava gli inglesi soli contro letruppe di Kemal.

 Nel novembre 1921 Lloyd George fu sostituito da Law, ma la politica inglese non mutò. Poincarè era deciso ad occupare la Ralla prima inadempienza tedesca nei pagamenti, appoggiato nella Commissione per le riparazioni dai belgi e dagli italiani. Graquesti appoggi, alla conferenza di Parigi nel gennaio 1923 fu decisa l’occupazione militare della Ruhr.Il governo tedesco protestò immediatamente e ordinò ai lavoratori della Ruhr di praticare una “resistenza passiva”, continuandessere stipendiati dal governo. Vi furono scontri e sabotaggi ma, nonostante ciò, Poincarè uso l’esercito e minatori francesi pe

 produrre le miniere.Questa ostinazione ebbe effetto, in quanto la Germania non poteva mantenere gli operai in sciopero per molto. Questiriprendevano spesso spontaneamente il lavoro per paura di essere rimpiazzati dai francesi.

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 Nell’agosto 1923 a capo del governo fu chiamato il banchiere liberale Strasemann (una carica che in quel momento pochiagognavano in Germania) che, come primo atto, ordinò la fine della “resistenza passiva”.La situazione interna tedesca era davvero molto critica. Strasemann dovette affrontare due tentativi rivoluzionari, uno comunied un altro nel 1923 nazionalsocialista durante il quale fu arrestato Adolf Hitler.Forte era anche la pressione dei separatisti renani, ai quali l’occupazione della Ruhr aveva offerto un ulteriore motivo di proteA capo del movimento separatista vi fu il dottor Dorten, che mantenne anche contatti con la Francia nella creazione di un“governo provvisorio della Repubblica renana”; successivamente la Francia appoggiò le rivendicazioni autonomiste più legalidel sindaco di Colonia, Adenauer, ma il rifiuto inglese all’autonomia della regione renana ed il lavoro di risanamento economoperato da Strasemann (varo del Ratenmark nel 1923) che allentò le tensioni interne in Germania, fecero si che Poincarèabbandonasse completamente la questione, cosicché i movimenti autonomisti non sopravvissero fino al ’24.L’eccellente operato di Stresemann riuscì soprattutto a riaprire il dialogo con la Francia sulla questione delle riparazioni; risolsituazione egli lasciò il posto da Cancelliere per far si che si formasse un vero e proprio governo, ma fu sempre chiamato alministero degli esteri.

 Nel novembre 1923 Poincarè (pressato dalla crisi economica francese e dalle elezioni imminenti) accettò la proposta del presidente americano Coolidge di istituire una commissione di esperti per valutare il problema delle riparazioni, al fine di ridavigore all’economia tedesca ed in tal modo far saldare ai paesi europei i loro debiti verso gli Stati Uniti.La commissione fu presieduta dal banchiere americano Dawes e presentò il suo piano nell’aprile 1924, sia agli alleati che allaGermania.Strasemann si dichiarò disponibile, come pure Poincarè, più che altro per l’incalzante crisi economico che stava colpendo i duPaesi.Intanto in Francia ed Inghilterra i governi cambiavano guida: in Francia il “cartello delle sinistre” portò al potere il radicale Hin Inghilterra diveniva Primo Ministro il laburista MacDonald.Entrambi chiesero a Strasemann un controllo generale sull’armamento tedesco e Heriot annunciò la fine dell’occupazione delRuhr con l’applicazione del piano Dawes.Il piano Dawes consisteva in un accordo valevole per cinque anni, durante i quali la Germania avrebbe dovuto pagare rate anncrescenti da 1 miliardo a 2.5 miliardi di marchi oro (cifra notevolmente inferiore rispetto ai 132 miliardi di marchi oro chiestiall’epoca dello “Stato dei pagamenti”).

 Nella Conferenza di Londra del luglio 1924 si discusse sull’adozione del piano e sull’evacuazione della Ruhr (solo tra HerriotStrasemann); grazie anche alla mediazione di MacDonald si decise una evacuazione scaglionata in un anno, tranne la città diColonia (occupata in virtù del trattato di Versailles) che doveva essere liberata subito.Questi accordi furono rigettati dagli alleati quando l’ispezione degli armamenti tedeschi rivelò la presenza di armi proibite daltrattato di Versailles, perciò la Ruhr fu liberata nell’agosto 1925 e la zona di Colonia, in seguito ai patti di Locarno, solo nelgennaio 1926.

GLI ESORDI DELLA SOCIETÀ DELLE NAZIONI.

A partire dal 1916 Wilson cominciò ad interessarsi, come recita il suo 14° punto, ad una “associazione generale delle nazioni,lo scopo di fornire mutue garanzie di indipendenza politica e di integrità territoriale ai grandi come ai piccoli stati”.Clemanceau e Lloyd George si mostravano poco interessati a questo progetto; l’iniziativa apparteneva dunque al solo WilsonDurante la Conferenza di pace fu formata una commissione presieduta da Wilson che aveva il compito di elaborare il patto deSocietà delle Nazioni.

 Nell’aprile 1919 fu approvato un testo proposto dallo stesso Wilson; il patto della SDN fu premesso a tutti i trattati di pace.

La Società delle Nazioni nacque nel gennaio 1920, con l’entrata in vigore del trattato di Versailles. La prima riunione ebbe lusei giorni dopo.Alla SDN facevano parte le nazioni vincitrici della guerra, gli stati neutrali e ogni stato che fosse stato disposto ad accettare gobblighi internazionali della società; i paesi vinti ne erano temporaneamente esclusi.La SDN si componeva di tre organi principali: l’Assemblea, il Consiglio ed il Segretariato; il Consiglio era composto da 4 me

 permanenti (Italia, Francia, Inghilterra e Giappone) e 9 membri non permanenti eletti a turno, era più o meno l’organo esecutidell’assemblea, che era formata da un numero di delegati variabile da uno a tre in base alla quota versata.Tutte le decisioni erano prese all’unanimità, quindi tutti avevano diritto di veto (cosa che non avviene all’ONU).Si può dire che la nascita della SDN sia stata una tappa fondamentale nel processo di cooperazione internazionale avviato a padal 1848.Tuttavia essa non tutela completamente l’uguaglianza tra gli stati, in quanto i paesi vinti sono esclusi, ma possono essere amm

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successivamente in parità assoluta con gli altri (cosa che non avviene nell’odierno ONU).Sicuramente la comparsa della SDN ha stimolato la cooperazione internazionale, diminuendo il bellicismo e sostituendo in paquella prassi consolidatasi nel tempo nei rapporti internazionali.

 Nell’azione della Società delle Nazioni ci si basava sul “principio di solidarietà tra tutte le nazioni”, per il quale ogni paeseattaccato era difeso da tutti i membri, ma solo dopo che l’aggressione fosse stata ufficializzata dai membri del Consiglio (valedire le grandi potenze).Il paese aggressore poteva essere colpito da sanzioni economiche o da un attacco militare (non era però obbligatorio forniretruppe).Il problema era che le sanzioni erano facilmente aggirabili poiché USA e Germania non facevano parte della SDN e l’intervenarmato era difficilmente scelto volontariamente dagli stati; c’è da dire, inoltre, che l’aggressione giapponese della Manciuria equella italiana all’Etiopia sono state sanzionate in ritardo o molto blandamente.La vita della Società delle Nazioni fu perciò caratterizzata da continui tentativi di revisione dello statuto.La portata del trattato di Versailles e del patto della Società delle Nazioni fu sminuita dall’astensione degli Stati Uniti.Infatti, il trattato di Versailles doveva essere approvato dai 2/3 del Senato americano ma Wilson, allontanatosi per malattia davita politica e disinformato per lungo periodo, non accettò di votare il trattato con degli emendamenti chiesti dai repubblicani sarebbero stati accettati dagli alleati), quindi gli USA furono costretti a firmare una pace separata con la Germania, l’Austria el’Ungheria nell’agosto del 1921.

Il sistema dei mandati. Nella riunione di Londra tra esperti americani ed inglesi del novembre 1918 si definirono i modi per privare la Germania dellecolonie e spartirle tra i paesi vincitori senza procedere ad annessioni dirette.A tal fine fu usato il sistema dei mandati in cui la SDN, erede degli imperi, conferiva alcuni mandati a paesi successori dellaGermania per amministrare temporaneamente alcuni territori (poiché giuridicamente non si trattava di annessioni l’Italia non pchiedere alcun territorio promesso).I mandati si dividevano in tre categorie:tipo A: paesi dell’ex impero ottomano, che dovevano scegliere una potenza tutrice la quale li avrebbe condotti alla pienaindipendenza.tipo B: paesi dell’Africa, ritenuti incapaci di autoamministrarsi, sarebbero stati divisi tra le potenze mandatarie.tipo C: paesi del Sud Ovest dell’Africa e alcune isole del Pacifico, governati direttamente dalle potenze mandatarie con le proleggi.La maggior parte dei mandati B e C furono assegnati nel maggio 1919 dal Consiglio Supremo; la delegazione italiana era asse(protesta per il proclama di Wilson) e non partecipò alla divisione poiché, secondo Balfour, il Patto di Londra non prevedeva isistema dei mandati.La Francia ottenne il Togo, l’Inghilterra ebbe il Camerun e la totalità dell’Africa Orientale tedesca, l’Australia ottenne le isoletedesche nel Pacifico a sud dell’Equatore, quelle a nord andarono al Giappone.Più delicata fu la questione degli ex possedimenti tedeschi in Cina: il Giappone, che aveva occupato quei territori, ne chiedevariconoscimento ufficiale ai danni della Cina. Da principio gli USA, che appoggiavano la Cina, dovettero cedere, ma la questiofu in parte risolta solo nella conferenza di Washington del 1922. 

La sicurezza collettiva ed il “Protocollo di Ginevra”.

La Società delle Nazioni cominciò ad acquistare un’effettiva rilevanza politica internazionale quando, in conseguenza dei rappfranco-tedeschi, si poneva all’attenzione degli stati il problema della sicurezza collettiva, legata soprattutto al disarmo.Fin dalla prima assemblea del 1920 era stata costituita una “Commissione permanente per le questioni militari”, seguita dallacosiddetta risoluzione 14, con la quale si affermava che, per avviare il disarmo generale, tutti gli stati dovevano poter accederun accordo difensivo di mutua assistenza tra tutti gli stati membri.Dopo vari progetti falliti, nella riunione del 1924 (che per l’importanza del tema trattato vedeva la presenza di capi di governocome Heriot) fu discusso il progetto presentato dal ministro degli esteri cecoslovacco Banes e conosciuto con il nome di“protocollo di Ginevra”.Il protocollo affermava che ogni controversia internazionale sarebbe stata giudicata sia dalla Corte di Giustizia internazionale(elemento nuovo) da un arbitrato internazionale.Se uno stato si fosse rifiutato di accettare l’arbitrato o le sue decisioni, sarebbe incorso in sanzioni economiche e militari e, covoto dei due terzi degli stati facenti parte del Consiglio, tutti i membri sarebbero stati costretti ad imporre le sanzioni decise daConsiglio (precedentemente il consiglio doveva votare all’unanimità e non poteva imporre il suo voto all’Assemblea).

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Infine, gli stati firmatari si sarebbero impegnati a partecipare ad una conferenza per la riduzione degli armamenti. Nella successiva sessione del 1925, il nuovo premier inglese Chamberlain (sostenuto dall’Italia) criticò fortemente il protocolegli non considerava efficaci le sanzioni economiche e la mutua assistenza avrebbe comportato, data l’estensione dell’imperol’intervento inglese troppo spesso.Con l’opposizione dei Dominions (che non volevano partecipare agli affari europei) e degli Stati Uniti (che non volevanointerferenze europee in America latina) il progetto fallì definitivamente.

IL PROBLEMA SOVIETICO,LA POLONIA E I PAESI BALTICI.

La rivoluzione bolscevica e l’instaurazione di un governo comunista in Russia fu causa di rapporti molto difficili tra gli alleatil governo di Mosca, il quale aveva un impostazione ideologica giudicata “pericolosa”.Gli stati vincitori avevano deciso (con una decisione unilaterale di dubbia validità giuridica) di annullare il trattato di Brest-Litovsk stipulato tra la Russia e la Germania prima della fine della guerra.

Il trattato era molto oneroso per la Russia (perdeva territori vastissimi e quasi due milioni di abitanti), cosicché uno dei primi problemi a presentarsi ai vincitori era proprio quello di evitare che i russi approfittassero della situazione mutata per avanzare pretese su territori persi o mai posseduti, cercando di assoggettare i popoli vicini favoriti dal crollo della Germania.Ma all’interno il paese è tutt’altro che unito: parte dei generali dell’esercito, e le armate che essi comandavano con assolutaautorità, si schierarono contro l’adesione alla rivoluzione bolscevica e combatterono una guerra civile contro l’altra partedell’esercito, comandata da generali ai quali i bolscevichi avevano promesso privilegi particolarissimi all’interno del regime(successivamente, con le purghe staliniane del ‘36-’38, essi furono condannati per “deviazionismo” dall’ideologia di regime).I generali controrivoluzionari (i cosiddetti “bianchi”) formarono gruppi militari poco coordinati tra loro, mentre i bolscevichi

 poterono organizzare la popolazione nella formazione dell’Armata Rossa; il popolo russo fu investito dagli slogan rivoluzionacome “la terra ai contadini”, e proprio questa promessa portò i lavoratori a pensare che essi avrebbero solo lavorato per autoprodurre, causando malumori e rivolte, la carestia per lo scarso raccolto e la Nuova Politica Economica (NEP) subito dop

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fine della guerra civile.Dal canto loro i paesi vincitori decisero in un primo momento di contrastare il nuovo governo comunista, ritenuto una minacc

 per la pace raggiunta;di conseguenza essi appoggiarono la lotta dei Bianchi, inviando soprattutto denaro ed armi, ma anche alcuni contingenti militaInghilterra e Francia inviarono truppe a Odessa e Bantum in appoggio alle truppe comandate a nord da Kolcak ed a sud da Decon i cosacchi, l’Italia un contingente a Sant’Arcangelo, USA e Giappone a Vladivostok.Ma l’inarrestabile avanzata dell’Armata Rossa e la scarsità di truppe e mezzi che le spossate finanze degli occidentali potevan

 permettersi, fecero mutare atteggiamento alle potenze vincitrici.Alla conferenza di pace si cominciò a discutere circa la partecipazione della Russia alle trattative sui confini orientali; favoreverano Italia e Stati Uniti, neutra la Francia, contraria l’Inghilterra (gennaio 1919).Per osservare la situazione fu affidato un mandato esplorativo all’inviato diplomatico americano Bullit, il quale riuscì adaccordarsi con Lenin sulla partecipazione alla conferenza di pace in cambio del ritiro delle truppe dal suolo russo e delmantenimento di una buona parte dei territori conquistati..Ma il piano Bullit non fu accettato proprio dalle potenze vincitrici.Questo avvenne poiché esse cominciavano a temere il diffondersi del comunismo in tutta Europa, preoccupate dai segnali dellrivolta spartachista in Germania e da quella comunista di Bela Kun in Ungheria; ma la preoccupazione maggiore fu sicuramendata dalla adesione-promozione della Russia al Comintern, la III internazionale che rompeva con il socialismo e si poneva comobiettivo quello di portare la rivoluzione comunista in tutto il mondo.Questa violazione palese del principio di sovranità degli stati (allora avvertito in maniera intensa) portò alla definitiva bocciatdel compromesso ottenuto da Bullit; inoltre i russi bianchi scatenavano nel febbraio 1919 una violenta offensiva, offrendo unasperanza agli occidentali.Ma nel marzo essi costatano il grave onere finanziario di un’azione militare diretta (come voleva Churchill) e soprattutto lamancanza di uomini e mezzi, cosicché decisero di continuare ad inviare solo aiuti finanziari ai bianchi.Le truppe furono ritirate e, di conseguenza, le armate controrivoluzionarie non riuscirono più a sostenere l’urto dei bolscevichKolcak si ritirò a maggio verso la Siberia, fu successivamente fucilato dai bolscevichi, anche le armate di Denikin capitolaronebbe la fine della guerra civile.Risolti i problemi interni, Lenin voleva ottenere un riavvicinamento all’occidente capitalista per ottenere quei capitali necessaalla ricostruzione industriale del paese; a tal fine egli opera una parziale “correzione ideologica”, affermando che l’esportaziodella rivoluzione comunista in tutto il mondo è ancora lontana e che i due sistemi possono convivere.L’appello è raccolto dalle potenze e vi è la ripresa dei rapporti commerciali e degli investimenti stranieri nell’industrializzaziorussa con l’arrivo di capitali soprattutto inglesi e tedeschi, ma anche francesi ed italiani.Inizia il periodo della NEP: al latifondista si sostituisce lo Stato, i contadini non diventano padroni della terra (come avevanovolutamente intendere gli slogan) ma devono lavorare per il sostentamento loro e della comunità.

Circa la definizione dei confini, gli occidentali riuscirono a limitare l’espansionismo russo, grazie ad aiuti finanziari e militari(talvolta diretti) alle popolazioni in lotta per la loro indipendenza, concessi soprattutto dall’Inghilterra e dalla Germania; ma sesi ebbe un nuovo conflitto fu soprattutto grazie alle concessioni in tal senso di Lenin, il quale era disposto a rinunciare a molterivendicazioni territoriali pur di assicurare la stabilizzazione della rivoluzione comunista in Russia.Con l’aiuto delle truppe irregolari del generale tedesco von der Goltz la Finlandia cacciò i Russi dopo essersi proclamataindipendente nel dic. 1918, mentre il trattato di pace ed il riconoscimento ufficiale si ebbe solo nel 1920.Con complesse vicende anche l’Estonia, la Lettonia e la Lituania riuscirono a mantenere l’indipendenza dalla grande Russia,anche loro avevano proclamato nel 1918 la loro indipendenza.La pace con l’Estonia si ebbe nel 1920 su proposta russa, nonostante le interferenze occidentali per far fallire l’accordo.La Lettonia dovette combattere contro i Russi ed i tedeschi di von der Goltz, aiutata dalla Francia e dall’Inghilterra conquistòl’indipendenza nel 1920.

 Nel luglio 1920 si ebbe anche l’accordo di pace tra Russia e Lituania (che otteneva l’indipendenza), ma i lituani dovettero subl’attacco dei polacchi che riuscirono ad occupare e mantenere l’importantissima città di Vilna, aggressione che successivamen

SDN riconoscerà come fatto compiuto.L’Ucraina e la Bielorussia accettarono di far parte della Federazione Russa.Sembrava dunque che nel 1920 la situazione si fosse normalizzata e che i rapporti russo-occidentali andassero verso una defindistensione.Invece i rapporti furono nuovamente deteriorati a causa delle rivendicazioni territoriali della Polonia che scatena un nuovoconflitto ad est.

 Nata nel novembre 1918 la repubblica polacca combatté contro i tedeschi dopo la fine delle ostilità e contro gli ucraini ed i Rudurante tutto il 1919.Gli alleati proposero la definizione dei confini sulla cosiddetta “linea Curzon” (che passava per Brest-Litovsk), i russi proposeconfini sulle posizioni del fronte, poi furono disposti ad accettare la proposta occidentale.I polacchi rifiutarono e ripresero le ostilità nell’aprile 1920.

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Dopo alcuni successi iniziali i polacchi subirono una dura sconfitta, i russi volevano trattative dirette e rifiutarono la mediazio britannica, cosicché la richiesta d’aiuto fatta dalla Polonia fu accolta dai francesi, che inviarono soldati, armi ed ufficiali allaPolonia, riuscendo a far indietreggiare i russi.La pace russo-polacca fu firmata a Riga nel marzo 1921, stabilendo i confini dello stato polacco molto più ad est rispetto alla“linea Curzon”.Intanto la Francia otteneva in cambio un’alleanza militare con la Polonia, completando la sua difesa contro la Germania.La frontiera russo-rumena fu definita interamente dal Consiglio Supremo interalleato nell’aprile 1919, il quale attribuì laBessarabia (o Moldavia) alla Romania, invitando i russi ad accettare questa decisione e garantendo direttamente la frontiera.A causa di questo episodio i russi considerarono la Bessarabia “terra irredenta” e quando questi accordi di garanzia furonodefinitivamente ratificati dai parlamenti degli stati occidentali (in Italia avvenne nel 1926) i rapporti tornarono a deteriorarsi.I russi riescono a recuperare l’Azerbaigian e la Georgia grazie ad insurrezioni comuniste guidate da Mosca che cacciarono letruppe inglesi presenti in quei territori, l’Armenia fu conquistata direttamente con una spedizione dell’Armata Rossa, grazieall’accordo stipulato nel 1921 con la Turchia di Mustafa Kemal, il quale delimitava i confini russi e prevedeva la cessione aiTurchi dei distretti di Kars e Ardahan in cambio della libertà di intervento nella regione Transcaucasica, dove si trovavano qustati.Alla fine del 1921 vennero anche firmati gli accordi commerciali tra la Russia e l’Inghilterra, la Francia e l’Italia, ma i russidesideravano il riconoscimento de iure del loro governo da parte della comunità internazionale.

 Nonostante la convocazione della conferenza di Genova, si manifestò la non comprensione con gli occidentali circa la questiodei debiti di guerra e del risarcimento dei capitali delle industrie occidentali confiscate dai soviet.Una svolta si ebbe dal trattato di Rapallo con la Germania, primo stato a riconoscere la Russia sovietica, con il quale i tedesch

 potevano condurre esperimenti militari e riarmarsi ed i russi ottenevano le conoscenze tecniche necessarie al rafforzamentodell’esercito voluto da Lenin.Il riconoscimento dello stato bolscevico fatto dal governo tedesco fu seguito nel febbraio 1924 dal governo laburista inglese dMacDonald e dall’Italia di Mussolini. Nello stesso anno si ebbe il riconoscimento da parte della Francia e della Cina, non dagUSA.Dopo la morte di Lenin (1924) e fino all’esclusione di Trotsky (1927) l’Unione Sovietica subì una grave crisi interna che laescluse dalla politica europea, considerando il trattato di Locarno come una minaccia per la costituzione di un fronte anti-

 bolscevico.I rapporti con la Germania si mantennero attivi anche dopo l’accordo di Rapallo; nel aprile 1926 fu siglato un trattato di amicidi neutralità tra i due paesi (neutralità di uno in caso di attacco non provocato all’altro, obbligo a non aderire a coalizioni di

 boicottaggio economico diretto contro uno dei due stati).Ma il 1926 fu un anno molto intenso per la politica estera russa.Dal canto suo la Polonia cercò di arrivare ad un trattato di garanzia sulle sue frontiere, tentando la creazione di una “piccola in

 baltica” che la Russia temeva molto.Per impedirla, i russi proposero trattati bilaterali di garanzia e di neutralità, respingendo le proposte di un patto di garanzia gloTrattati bilaterali furono stipulati durante il 1926 con la Lituania, la Lettonia, la Turchia e l’Afganistan.Accordi non ci furono con la Polonia e la Romania che, al contrario siglarono sempre nel 1926 un trattato di alleanza militareinoltre la spinosa questione mai sopita della Bessarabia si riaccese quando la Romania vide formalmente riconosciuti nel 1926suoi confini prima dalla Francia e in settembre anche dall’Italia.La Russia protestò con due note rivolte contro i due paesi; la situazione con la Francia era già stata compromessa dal fallimenuna conferenza per il pagamento del debito di guerra sovietico nel febbraio 1922.Ma i rapporti più tesi furono quelli con la Gran Bretagna: in seguito ad uno sciopero generale organizzato nel 1926 dalle TradUnions, che fu appoggiato da collette raccolte dai lavoratori russi, il governo Baldwin affermò che i sindacati sovieticifinanziavano quelli inglesi, mostrando l’ingerenza dei Soviet nella politica britannica.Successivamente, in seguito alla pubblicazione di un libro in cui erano svelati i piani sovietici anti-inglesi, il governo britannidecise di rompere le relazioni diplomatiche con i sovietici nonostante le loro proteste (mag. 1927).

L’isolamento internazionale dell’Unione Sovietica durò sino al 1929, quando l’adesione al patto Briand-Kellogg la riavvicinò paesi europei.

L’EUROPA E L’APOGEO DELLA SICUREZZA COLLETTIVA.

I Trattati di Locarno e l’ammissione della Germania alla Società delle Nazioni.

Partendo da un’idea dell’ex Cancelliere Cuno, nel febbraio 1925 Strasemann redasse un memorandum ai governi alleati, il qu

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 proponeva un accordo in cui la Germania avrebbe rispettato il confine franco-tedesco e la zona smilitarizzata della renania,accettando in questo modo solo due punti del Trattato di Versailles e tralasciando il resto.L’Inghilterra non approva questa nuova politica revisionista di Strasemann, Mussolini avrebbe preferito anche un impegno tednel non applicare l’anschluss, mentre in Francia cadeva Heriot ed il nuovo governo francese di Painlevè con agli esteri Briandmanterrà questa carica fino alla morte nel 1932), accettò la proposta a condizione che la Germania fosse entrata nella SDN sen

 porre condizioni particolari.La conferenza per discutere questi ed altri temi si svolse a Locarno nell’ottobre 1925. Ad essa vi parteciparono ancheChamberlain, il belga Vandervelde e Mussolini.Furono stipulati una serie di trattati, il più importante dei quali fu quello che stabiliva il mutuo rispetto delle frontiere tra FranBelgio e Germania, fatto con la garanzia militare dell’Inghilterra e dell’Italia.Fu deciso, inoltre, che se la Germania avesse invaso la zona smilitarizzata si sarebbe potuto intervenire con le armi; furonostipulati dalla Francia due trattati di alleanza con la Cecoslovacchia e la Polonia.Il tutto fu chiuso con accordi di arbitrato tra la Germania da una parte e Francia, Belgio, Cecoslovacchia e Polonia dall’altra pevitare conflitti.La Germania subordinò la firma del Trattato allo sgombero della zona di Colonia, che fu accettata dalla Francia; successivamil Trattato fu approvato in Germania superando l’ostacolo dei nazionalisti.Per quanto riguarda l’entrata nella Società delle Nazioni, la Germania chiese un seggio permanente e (per il suo esercito ridottnon partecipare alle sanzioni militari.Alla prima votazione del Consiglio la Germania fu esclusa per l’opposizione del Brasile, poi nel settembre 1926 fu approvata riforma dello Statuto per cui i membri del Consiglio divenivano 15: 6 permanenti (compresa la Germania, ammessa dopo l’usdel Brasile dall’organizzazione), 3 a carattere semipermanente e 6 non permanenti.La Germania fu ammessa nella SDN nel settembre 1926, dando l’idea al mondo dell’inizio di un periodo di pace e collaboraztra le nazioni.Questo riavvicinamento franco-tedesco fu soprattutto opera di Briand e Stresemann. Il primo era un idealista che operavasinceramente per la pace invece di cercare a tutti i costi un vantaggio per la Francia o l’umiliazione della Germania (per questspesso criticato dai nazionalisti francesi);Stresemann era invece più concreto. La sua più grande vittoria è stata proprio quella di far accettare gli accordi di Locarno aivincitori, poiché egli ottenne da questi il riconoscimento che il Trattato di Versailles fu un'imposizione senza la minimamediazione con i vinti e che, inoltre, la Germania non era la sola responsabile dello scoppio della guerra.Riuscì ad imporre il suo revisionismo ai vincitori, sconfisse l’opposizione montante all’interno della destra nazionalista e conta dare al mondo negli anni che vanno dal 1926 al 1929 una forte speranza di pace e stabilità.Dopo Locarno Briand propose a Strasemann (accordi di Thoiry del settembre 1926) la fine dell’occupazione militare, larestituzione della Saar e la fine dei controlli sull’arsenale militare. In cambio di queste importanti concessioni politiche egli

chiedeva alcuni vantaggi finanziari per la Francia in modo da salvare la credibilità del franco.Il governo tedesco fu subito favorevole ma in Francia rimaneva viva soprattutto la paura per la fine dei controlli militari; il

 progetto fallì perché il mese successivo il franco cominciò a rinforzarsi, rendendo non più prioritarie le manovre finanziarie.Tuttavia la Germania ottenne comunque la fine del controllo militare a partire dal 1927, poiché la Società delle Nazioni deciserichiamare la Commissione competente in quanto i governi non ne tenevano conto.

Il patto Briand-Kellogg ed il piano Young.

L’apogeo di questa ondata pacifista si ebbe nell’agosto 1928 con il patto Briand-Kellogg, firmato a Parigi da quasi tutte le nazdel mondo (57).Esso nasce da una proposta di Briand al governo americano, vale a dire la firma di un patto che avrebbe sancito l'abbandono dguerra come risoluzione dei conflitti tra i due stati; gli americani accettarono a condizione di allargare l’accordo a tutti gli statmentre la Francia ottenne che la firma del patto non avrebbe annullato gli obblighi di Locarno (intervento armato in caso di

invasione tedesca) e della appartenenza alla Società delle Nazioni (intervento contro uno stato inadempiente).Presi gli accordi, il “patto di rinuncia generale alla guerra” fu accettato anche dagli altri governi, condannando il ricorso alla gcome risoluzione dei conflitti internazionali (art.1) e impegnandosi alla ricerca di mezzi pacifici nelle situazioni di conflitto (aLa Russia vi aderì dopo aver firmato un patto simile con i suoi vicini (Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Turchia e Romaniadetto “accordo di Mosca” o “protocollo Litvinov”.Durante la firma del patto Stresemann, Briand e Poincarè (rieletto a grande maggioranza in Francia poco tempo prima) discuscirca i due problemi ancora pendenti tra Germania e Francia: le riparazioni e l’evacuazione della Renania, occupata dalla fine conflitto.Poincarè voleva (come fu per il piano Dawes) unire le due questioni, cosicché anche la Francia avrebbe potuto pagare i suoi ddi guerra a USA ed Inghilterra.

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 Nell’agosto 1929 una conferenza franco-anglo-tedesca tenutasi all’Aia decise che l’evacuazione della Renania sarebbe statacompletata nel luglio 1930. La questione delle riparazioni era invece più complessa: il piano Dawes aveva valenza per cinqueanni, fino al 1929 (da qui la preoccupazione di Poincarè), la Germania aveva pagato regolarmente quasi 10 miliardi di marchiin valuta e in merci prodotte.In giugno si era riunita una commissione sotto la presidenza dell’americano Young, la quale presentò un progetto di pagamen36 annualità crescenti da 1,5 miliardi a 2,5 miliardi di marchi-oro (la scadenza era nel 1988, anno in cui Francia ed Inghilterrafinivano il pagamento dei debiti agli USA, ma non si era adottata appositamente la politica “clausola di salvaguardia”), pagatidalla Germania direttamente in valuta straniera per riacquistare la sua autonomia finanziaria; inoltre la Commissione per leriparazioni sarebbe stata soppressa.In Francia il Piano Young fu approvato contemporaneamente con l’approvazione del pagamento dei debiti di guerra agli USA

I PROBLEMI EXTRA EUROPEI DAL ’21 AL ’29.

La conferenza di Washington.

Gli Stati Uniti erano governati dal 1921 dal presidente Harding, il quale sosteneva l’idea del “ritorno alla normalità” consistennella conservazione dell’isolamento tradizionale e di non partecipazione alla SDN.Gli USA firmarono un trattato di pace separato con la Germania nel 1921.Harding decise di convocare una conferenza per la discussione del disarmo (in particolare di quello navale) e della situazione Estremo Oriente e nel Pacifico. Alla CONFERENZA DI WASHINGTON DEL NOVEMBRE 1921 parteciparono Francia,Inghilterra, Italia, Giappone, Cina, Belgio, Olanda e Portogallo; essa si protrasse sino al febbraio del ’22.Si discusse solo del disarmo navale (la Francia non accettava limitazioni sull’armamento terrestre) e da subito si creò una fortcoalizione anglo-americana che riuscì ad imporre determinate quote di navi civili e militari agli altri paesi. Il trattato delle cinque potenze fu firmato nel febbraio 1922.Esso stabiliva la parità tra le flotta militare americana e quella inglese (che doveva abbandonare il principio del “two powersstandard”), e riduceva le aspirazioni al riarmo navale francese; per le flotte civili erano assegnate le seguenti quote: 5 USA e GGiappone, !,75 Italia e Francia.La Francia ottenne un unico successo nel mantenere libera la costruzione di sottomarini e delle unità minori; il Giappone fu spad accettare dalla clausola che stabiliva il mantenimento dello status quo nelle fortificazioni delle isole nel Pacifico e anche pegli USA potevano schierare nel pacifico solo un 2,5 della flotta, mentre il Giappone aveva una quota di 3.Per quanto concerne l’Estremo Oriente fu firmato il trattato delle quattro potenze sul pacifico nel dicembre 1921 in cui FranciInghilterra, USA e Giappone stipulavano un trattato di garanzia sui possedimenti nel Pacifico, stabilendo regole di nonaggressione e di risoluzione pacifica delle controversie.

La situazione in Estremo Oriente:

Il Giappone.

Durante la sua storia il Giappone ha sempre vissuto sotto la minaccia del ben più potente impero cinese, non sviluppando unaflotta da guerra.

Essi adottavano approssimativamente un ordinamento interno a base piramidale simile al nostro sistema feudale, con l’imperaal vertice ed una casta di guerrieri subito dopo che adottavano forme di guerra basate sulle arti marziali, quindi sullo sviluppo corpo e senza armi particolari.Il Giappone era una teocrazia, in quanto l’imperatore era considerato come un Dio in terra (“figlio del Sole”) e la sua vita stabil tempo, le ere.La situazione cambia con l’arrivo nel 1854 di una nave commerciale americana, che stabilisce i primi contatti e provoca stuponel mondo nipponico per le conoscenze tecniche degli stranieri.

 Nel 1868 il nuovo imperatore (che da inizio all’era Tokugawa) decide di operare un processo di modernizzazione dello stato,adottando un sistema parlamentare (partiti, elezioni, rappresentanza) che opera una divisione tra il potere civile ed il poteremilitare, entrambi autonomi e riuniti nella persona dell’imperatore.Questo rinnovamento avviene ad imitazione dei modelli europei (creando anche e soprattutto un nuovo esercito pari a quello d

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 paesi occidentali), ma esso non nasce da una rivoluzione popolare come era successo in Europa, bensì è imposto dall’alto edaccettato da tutti senza lotte interne.Con il nuovo esercito i giapponesi operano una rivincita sulla Cina, occupando nel 1894 la penisola coreana, dalla quale erano

 partite tutte le passate incursioni cinesi sul suolo giapponese. Nonostante questa vittoria, però, i giapponesi non poterono annettere la Corea, poiché vi fu un intervento delle potenze occide(la cosiddetta “Triplice dell’estremo oriente”, formata da Germania, Russia e Francia) che non volevano la presenza deigiapponesi sul continente asiatico; esse imposero la decisione al Giappone con l’invio delle loro tre flotte orientali.Come reazione a questa imposizione i giapponesi stipulano un accordo marittimo con l’Inghilterra nel 1902, il quale prevede isostegno giapponese all’impero inglese in India in cambio di un aiuto dell’Inghilterra alla flotta giapponese (accordo che persogni sostanziale valore dopo il “Trattato delle quattro potenze del Pacifico”, che sanciva lo status quo in quell’La prima “vendetta” contro gli stati della Triplice dell’Estremo oriente fu operata dai giapponesi ai danni della Russia, con unguerra vinta dai giapponesi nel 1904-1905, ottenendo il controllo della ferrovia sub-manciuriana (parte importante dellaTransiberiana), i diritti di presidio in Corea (poi annessa definitivamente nel 1910) e la possibilità di inserire capitali giapponenella costruzione della Transiberiana.Durante la Prima Guerra Mondiale è saldato il conto con la Germania, occupando in due mesi tutte le colonie tedesche in EstrOriente (lo Xiantung e le Isole Marianne).La conquista dello Xiantung è usata come base per una penetrazione in Cina: i giapponesi impongono una sorta di assistenzatecnica e politica al debole governo cinese, sancita con il “Trattato delle 21 domande” del 1915.Alla conferenza di pace il Giappone chiede il riconoscimento delle conquiste fatte ma si scontra con l’opposizione soprattuttodegli Stati Uniti, che lo vede come un pericoloso nemico ad oriente; per forzare gli americani i giapponesi chiedono un trattatinternazionale sull’eguaglianza delle razze, il quale avrebbe penalizzato quegli stati (come gli USA) che praticavano lasegregazione razziale. Ed infatti il Giappone vide riconosciute le sue richieste nel trattato di Versailles, compresa l’occupaziondello Xiantung.Possiamo dire che negli Stati Uniti questa vittoria diplomatica giapponese fu una delle cause che non fecero approvare il tratta(oltre al patto di difesa militare che li legava alla Francia).Il contrasto nippo-americano continuerà negli anni successivi sino all’attacco giapponese a Pearl Harbor e all’attacco atomicoamericano.

La Cina.

La Cina compare sulla scena internazionale con le “Guerre dell’Oppio” del 1840, alle quali seguono i cosiddetti “Trattatiineguali”, con cui gli stati europei ottengono molti privilegi nella gestione di beni, servizi e commerci sul suolo cinese (concecon il consenso dei potentissimi amministratori locali, i Mandarini), nonché regole privilegiati sull’extraterritorialità.Solo gli USA mantengono il “principio della porta aperta”, protestando contro il mantenimento di zone privilegiate al commedi prodotti europei.

 Nel 1899 si ha un risveglio nazionalista cinese, che esplode con la “rivolta dei Boxers” contro il quartiere delle ambasciate.L’insurrezione ha un esito fallimentare poiché gli stati europei organizzano una spedizione militare che riprende il controllo d

 paese.Un processo di modernizzazione fu avviato da Sun Yat-Sen nei primi anni del secolo: si ha un parziale abbandono del vecchioordinamento che si attua soprattutto con l’allontanamento pacifico dell’Imperatore.Tuttavia il paese è diviso sotto il controllo di varie autorità ed il governo di Sun Yat-Sen è esiliato a Canton, mentre a Pechinone forma un altro portando il paese ad una guerra civile che rende molto più difficoltosa la conquista della piena indipendenzadello stato dai paesi europei.Ad approfittare di questa situazione è soprattutto il Giappone, che impose alla Cina l’accettazione del “Trattato delle 21domande”, chiedendo l’assenso ad una “assistenza” di ministri giapponesi nel governo cinese e di forti comunità in Manciurianonché il controllo dello Xiantung (allora colonia tedesca).

Mentre le potenze europee davano via libera al Giappone, gli americani si schieravano con la Cina, facendola entrare in guerrcontro la Germania per partecipare da paese libero e vincitore alle trattative per la pace.Ma, trovandosi USA e Giappone nella stessa coalizione, essi dovettero raggiungere un accordo: nel novembre 1917 gli americriconoscono la presenza giapponese in Cina, mentre questi ne assicurano l’indipendenza.Gli USA appoggiano la Cina in funzione anti giapponese e il problema della ormai prossima avanzata nipponica sul continentasiatico è ripreso proprio durante la conferenza di Washington.I cinesi chiedevano la revisione dei “Trattati Ineguali” e la fine delle usurpazioni territoriali straniere: Stati Uniti ed Inghilterraerano favorevoli, secondo il “principio della porta aperta”, ad una revisione che favorisse la Cina (ostacolando le ambizionigiapponesi), la Francia era disposta a fare piccole concessioni, il Giappone era contrario sostenendo l’instabilità della situaziointerna cinese come pretesto per non attuare le revisioni.Dopo accese discussioni i cinesi ottennero solo un impegno dalle potenze a rispettare l’indipendenza e l’integrità territoriale d

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Cina, a mantenere legami commerciali e a non approfittare della situazione interna dello stato;Gli occupanti non ritiravano le loro truppe e non concedevano l’indipendenza doganale, l’extraterritorialità non fu abolita poicriteneva che l’organizzazione giudiziaria cinese non offrisse sufficienti garanzie.Questi accordi composero il “trattato delle nove potenze” (febbraio 1922).Per quanto riguardava i rapporti con il Giappone, la Cina chiese la revisione del “trattato delle 21 domande” e l’annullamentodiritti giapponesi nello Xiantung. I giapponesi imposero dei colloqui bilaterali e, sotto la minaccia statunitense di un forte riarnavale, con l’accordo del febbraio 1922 accettarono di evacuare le truppe dallo Xiantung e restituire alla Cina il controllo dellferrovie su questo territorio; il “trattato delle 21 domande” rimase in vigore ma il Giappone di fatto rinunciò a molti dei privilche questo “accordo” gli attribuiva. In cambio di tutte queste concessioni i giapponesi ottennero la già accennata supremazianavale nel pacifico.- Durante e dopo la conferenza di Washington, la Cina continuava ad essere sconvolta dalla guerra civile; il governomomentaneamente riconosciuto dall’occidente era quello di Pechino, mentre un secondo governo guidato dal partito nazionaldi Sun Yat sen (Kuomintang) era di stanza a Canton e vari generali occupavano d'autorità alcune province nel nord del paese.Il problema che si poneva alle potenze era sapere con quale governo trattare.Particolari furono le relazioni tra Cina ed URSS:Dal 1923 al 1927 i sovietici riconobbero come legittimo il governo di Canton, stabilirono strette relazioni con Sun Yat sen,addestrarono le armate del Kuomintang e cercarono di riformare il partito dall’interno in direzione comunista, perorando inGiappone e all’estero la revisione dei “Trattati ineguali”; in cambio ottennero l’occupazione militare della Mongolia esterna, cnel 1924 fu trasformata in una “Repubblica Popolare”.Ma i rapporti ebbero fine con la morte di Sun Yat sen; il nuovo capo del Kuomintang, Chiang Kai-shek, operò una netta rotturcon i russi, i quali nel 1927 interruppero le relazioni diplomatiche con Canton.Contemporaneamente i sovietici negoziavano un accordo con il governo di Pechino che fu firmato nel maggio 1924.Questo trattato fu il primo per la Cina negoziato su basi paritarie: infatti, i cinesi riconoscevano il governo sovietico della Rusin cambio tutti i trattati tra la Cina ed il governo zarista erano annullati, la Mongolia esterna era data completamente alla Cinasovietici rinunciavano alla “indennità dei Boxer” e ritiravano le loro truppe dalla zona della ferrovia orientale cinese (che eradiretta dai russi in attesa del riscatto, con alcuni membri cinesi nel consiglio di amministrazione); i sovietici rinunciavano ancloro diritti di extraterritorialità sul suolo cinese.Intanto nel 1926 Chiang Kai-shek iniziava la sua lotta di unificazione della Cina, che si concluse vittoriosamente nel 1928 conconquista di Pechino.L’anno seguente egli decise di cambiare il direttore russo della ferrovia orientale con uno cinese. I sovietici risposero attaccanManciuria del nord e, nel dicembre 1929 sconfissero duramente i cinesi.Tuttavia la questione della ferrovia non fu risolta e, quando nel 1931 i giapponesi attaccarono la Manciuria, vi era ancora undirettore cinese.

- Gli accordi di Washington cominciarono ad essere applicati nel 1922 (conferenza di Shanghai sulle tariffe doganali, istituziouna commissione d’inchiesta sull’extraterritorialità per stabilire la sicurezza per i cittadini occidentali in Cina e l’efficienza desistema giudiziario);Ma intanto continuava l’occupazione sempre più odiosa agli occhi della popolazione, cosicché nel 1925 scoppiò a Shanghai uforte rivolta anti-occidentale guidata dai nazionalisti; nella città la polizia inglese uccise nove cinesi e la flotta francese mitragCanton.Le trattative erano fatte con il governo di Pechino ma nel 1926 cominciò l’avanzata vittoriosa del Kuomintang; scosse dalleviolenze e per la perdita di potere del governo rappresentativo, le potenze decisero di proporre una revisione dei trattati se la Cavesse espresso un governo solido con il quale trattare. Nel 1928 iniziarono le trattative con il governo nazionalista delKuomintang che era riuscito ad unificare la Cina, il solo Giappone si rifiutava di mettere in discussione gli accordi.A partire dal luglio di quell’anno il governo nazionalista cinese ottenne la firma di vari trattati che riconoscevano alla Cinal’autonomia doganale, mentre per il problema dell’extraterritorialità le potenze chiedevano un ulteriore miglioramento dei codquindi la situazione rimase immutata.

Situazione dell’Africa e del Medio Oriente.

- In Africa solo Sudafrica, Egitto, Etiopia e la Liberia erano Stati indipendenti, il resto dell’Africa era una colonia europea.Abbiamo visto l’accordo stipulato tra Italia ed Inghilterra che diede agli italiani il controllo su una zona di influenza in Etiopiaseguito poi dal Trattato di amicizia e collaborazione firmato con gli etiopici nel 1928. L’Egitto ha invece una storia a parte.Protettorato inglese, di fatto, già dal 1882, esso aveva un’ampia autonomia all’interno dell’impero ottomano; nel 1914 gli inglo trasformarono ufficialmente in un loro protettorato.Si creò, però, un movimento di protesta nazionale che portò a delle trattative durante il 1922 per la concessione del self-government; queste si conclusero con un atto unilaterale con cui gli inglesi mettevano fine al protettorato con alcune riserve (l

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comunicazioni dell’impero dovevano essere garantite, la difesa dell’Egitto spettava all’Inghilterra, il Sudan restava in statuto dcondominio).Faud I fu nominato “re d’Egitto” nel 1923 e l’anno dopo si tennero le prime elezioni, in cui il Wafd ebbe la maggioranza inopposizione alla corona.Un primo incontro tra il presidente del consiglio egiziano e il primo ministro inglese Mac Donald non portò ad alcun accordo,

 pochi mesi dopo fu assassinato il governatore generale inglese del Sudan e l’Inghilterra reagì ordinando l’evacuazione di tuttetruppe egiziane dal Sudan.Un secondo progetto di trattato fu respinto dal governo egiziano nel 1927, un terzo progetto fu boicottato dalla maggioranza dWafd nel 1929, un quarto negoziato fu interrotto nel 1932; sembrava impossibile ottenere un risultato.

Con la caduta dell’Impero ottomano i territori del Medio Oriente (penisola araba, Palestina, Iraq, Siria, Libano) divennero reginstabili e di difficile controllo per le potenze occidentali.Ovviamente le spoglie dell’Impero furono divise tra Francia ed Inghilterra, che già da tempo erano interessate alle enormi quadi petrolio di quelle terre; in mancanza dell’impossibilità giuridica di una occupazione diretta esse usarono il mezzo del “mandella Società delle Nazioni”.Esso consisteva in un vero e proprio contratto tra la SDN ed uno stato in cui si fissavano le regole con le quali lo stato dovevacondurre all’indipendenza un territorio occupato militarmente.Secondo gli accordi segreti Sykes-Picot del 1916 la Francia avrebbe avuto il mandato sulla Siria e sul Libano, l’Inghilterra suPalestina e l’Iraq.- Ma questi mandati creavano una distinzione tra i paesi arabi, poiché la penisola arabica (nonostante fosse una zona più arretrrispetto alle altre) fu considerata l’unica regione della zona capace di “autogovernarsi”.

 Nel 1918 cominciarono in Arabia gli scontri per la conquista del potere da parte delle famiglie dominanti, che si concluse nel con la vittoria diIbn Saud; egli proclamò la nascita del regno arabo-saudano, stabilendo la capitale nella sua città di origine, Riyadh.In quell’anno egli ottenne anche il riconoscimento inglese, suggellato da accordi di confine: a sud della penisola Saud dovetterinunciare allo Yemen (dove avevano interessi inglesi ed italiani), mentre al nord non ottenne il confine con la Siria poichéavrebbe interrotto le comunicazioni tra i mandati britannici di Iraq e Transgiordania.- Durante la guerra le due potenze sostennero i movimenti separatisti arabi contro l’Impero ottomano; durante il 1918 vi fu neterritori turchi una rivolta araba appoggiata dagli inglesi che condusse il capo degli arabi, Faysal, alla conquista di Damasco, iSiria, nell'ottobre dello stesso anno.Il sogno di Faysal era quello di creare un vasto stato arabo unito ed indipendente, ma questi progetti si scontrarono duramentele ambizioni delle due potenze europee che, oltre ad ottenere i mandati dalla Società delle Nazioni, avevano intenzione di impla nascita in Palestina di uno stato nazionale ebraico.

 Nel corso del 1919 Faysal cercò quindi di rafforzare il suo potere in Siria ma, con lo sbarco delle truppe francesi in Cilicia e nstessa Siria, egli adottò la resistenza “diplomatica” facendosi proclamare re di Siria (1920).Questo non impressionò più di tanto gli europei, infatti la conferenza di Sanremo confermò i mandati assegnati permettendo atruppe francesi di entrare tra gravi scontri a Damasco. Faysal fu espulso nello stesso anno.Nel 1924 i francesi trasformarono la Siria in uno stato unitario che, da allora, è rimasto sempre diviso dal Libano.Dal 1925 al 1927 vi furono violenti scontri di matrice soprattutto religiosa a causa soprattutto dell’anticlericalismo del generafrancese Sarrail che scatenò la rivolta della popolazione cristiana libanese.A causa di questa situazione lo sviluppo socio-politico della regione fu ritardato: il Libano ebbe una costituzione nel 1926, la nel 1930.

- Anche gli inglesi dovettero affrontare in Iraq una rivolta popolare avente l’obiettivo di porre sul trono Faysal, appena cacciadalla Siria dai francesi.Essi si dichiararono pronti a concedere la piena indipendenza all’Iraq sotto un regno ereditario, cosicché Faysal fu nominato r

1921.La completa indipendenza doveva essere concessa nel 1923 ma fu rimandata di alcuni anni in quanto gli inglesi aiutarono l’Irconquistare i diritti sulla ricca zona petrolifera di Mosul, ai danni della Turchia.L’Iraq fu dichiarato indipendente nel 1930, anno in cui entrò a far parte della SDN e stipulò un trattato di alleanza militare conl’Inghilterra.- Diversa la situazione circa l’altro mandato inglese in Palestina.La zona comprendeva i territori palestinesi e la Giordania, non distinti culturalmente bensì uniti dall’unica fonte d’acqua nellazona, il Giordano.

 Nonostante ciò gli inglesi decisero, nel 1922, di separare i due territori allo scopo di creare una zona araba ed ebraica in Palest(Cisgiordania) ed una araba (Transgiordania) in cui l’immigrazione ebraica doveva essere frenata.La creazione di uno stato nazionale ebraico era sostenuta dalle potenze europee (Giappone ed USA non se ne interessavano)

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 poiché nei territori palestinesi vivevano già circa 60.000 ebrei (un decimo degli abitanti).Gli Inglesi adottarono una politica incerta mentre gli arabi, timorosi dell’aumento della popolazione ebraica, crearono il ComiEsecutivo Arabo, che riuniva arabi cristiani e musulmani sul piano politico.Il fragile equilibrio fu spezzato nel 1929, dopo un parziale ritiro delle truppe inglesi (fiduciosi nella convivenza tra le due etnifurono scontri in cui molti ebrei furono uccisi, perciò gli inglesi intensificarono l’occupazione militare e permisero la creaziondell’Agenzia Ebraica, un’autorità amministrativa che doveva regolare l’immigrazione degli ebrei in Palestina e limitarla inTransgiordania (organizzazione già prevista nel mandato).In Transgiordania gli inglesi adottarono soluzioni più autoritarie: il nuovo sovrano Abdullah doveva accettare i consigli delgoverno britannico in politica estera ed economica ed il controllo su alcune leggi importanti, l’indipendenza avrebbe richiestol’adozione di un regime costituzionale.

 Nella già difficile situazione si inseriva la presenza in Palestina dei luoghi santi della religione cristiana (la Francia si autonom protettrice di questi luoghi), le differenze sostanziali a livello economico e sociale che ostacolavano l’integrazione tra israelian palestinesi, come la gestione delle terre, l’impiego della tecnologia e l’assiduità nel lavoro degli ebrei, sconosciute o differentimondo arabo (si pensi che le terre erano equamente divise dall’autorità religiosa).Durante il periodo della persecuzione nazista (dal ‘33-’34) il numero degli ebrei in Palestina arrivò a 500.000, ¼ della popolaaraba.

Le relazioni interamericane.

 Non tutti gli stati americani aderirono alla Società delle Nazioni; le repubbliche dell’America Latina contavano su questaorganizzazione per resistere all’imperialismo degli Stati Uniti. Furono rapidamente deluse.Messico, Argentina, Perù, Bolivia, Costa Rica e Brasile non entrarono o si ritirarono presto dalla SDN.Gli USA imposero la “dottrina Monroe” definitivamente all’Europa, aggiungendo il “corollario Roosevelt” che ammetteval’esclusivo intervento statunitense negli affari interni delle Repubbliche americane.Dal 1921 al 1925 i repubblicani Harding ed Hughes cercarono di stemperare questa politica, provocando alcune serieconseguenze.

 Nel 1922 fu convocata la “Conferenza di Washington per l’America centrale”, durante la quale furono firmati trattati tendenticonservare la pace nella regione e a promuovere la cooperazione tra le cinque Repubbliche (Cuba, Honduras, San Salvador,

 Nicaragua e Costa Rica). Nel 1925 le truppe americane evacuarono il Nicaragua. Un colpo di stato militare subito dopo costrinse gli USA a rioccupare regione, organizzando nuove elezioni in cui fu eletto presidente Adolfo Diaz.A preoccupare gli statunitensi era soprattutto l’influenza messicana nella regione (il Messico era in rivoluzione dal 1901 ed ertacciato di “bolscevismo”), ma i disaccordi con il Messico, dovuti soprattutto alla nazionalizzazione del petrolio, furono risoltdiplomaticamente nel 1927 in modo che gli USA poterono progressivamente abbandonare l’interventismo militare del “corollRoosevelt” ed abbandonare il Nicaragua nel 1933.In questo quadro di rapporti particolare importanza assumono anche le CONFERENZE PANAMERICANE (ricordiamo quellSantiago del Cile nel 1923 e dell’Avana nel 1928) in cui si cercò di assicurare il regolamento pacifico delle dispute e di elaborun “Pan-American Peace System”.All’Avana gli Stati Uniti rifiutarono di rinunciare all’interventismo (moratoria proposta dall’Argentina che per protesta si rifiufirmare il Patto Briand-Kellogg e abbandonò la SDN) ma, dal 1929 il nuovo presidente Hoover (che aveva sostituito Coolidgeinizierà il periodo della “dottrina Hoover”, con la quale gli USA non accettavano situazioni contrarie agli obblighi assunti con

 patto Briand-Kellogg.In questo periodo si ebbero anche una serie di scontri di frontiera tra le Repubbliche dell’America Latina.Tra questi ricordiamo il conflitto di Tacna-Arica tra Cile e Perù che si concluse nel ’29 con un accordo mediato dagli USA, ilconflitto del Chaco tra Bolivia e Paraguay che si protrasse per dieci anni e fu risolto solo nel 1935 con un embargo della SDNinfine il conflitto di Leticia tra il Perù e la Colombia che fu risolto dopo due anni nel 1934 anch’esso con l’intervento della SD

che condannava ufficialmente l’aggressione fatta dal Perù.

L’indipendenza dei “Dominions” ed il Commonwealth.

Dopo la Guerra i “Dominions” cercarono di emanciparsi dalla tutela britannica: firmarono il Trattato di Versailles, nominaron propri rappresentanti diplomatici, agirono in seno alla SDN indipendentemente e soprattutto si rifiutarono di seguire l’Inghiltenella guerra contro Kemal ed indussero gli inglesi a rigettare il “Protocollo di Ginevra”.

 Nel 1926 ebbe fine l’Impero britannico e nacque il Commonwealth, cioè un raggruppamento di nazioni autonome e liberamenassociate, unite da un comune vincolo alla Corona.In seguito fu stabilito il diritto di secessione e che i conflitti interni sarebbero stati risolti da inglesi nel “Comitato giudiziario d

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Consiglio privato del re”.Il tutto fu ratificato nello Statuto di Westminster del 1931.

I PRIMI FALLIMENTI DELLA SICUREZZA COLLETTIVA.

La principale causa del fallimento del sistema della sicurezza collettiva fu sicuramente il crollo della borsa di Wall Streetdell’ottobre 1929.

 Numerose banche ed imprese fallirono ed il governo americano decise di sospendere i prestiti all’estero e di far rientrare i procapitali; il ribasso dei prezzi mondiali provocò una crisi in tutti gli stati europei.Gli USA scelsero di operare una politica isolazionista, lasciando campo libero alle potenze che volevano modificare gli accorVersailles, soprattutto la Germania che approfittava delle crisi di governo che si successero in Francia dopo la morte di PoincaAnche l’Inghilterra cercò di superare la crisi intensificando i suoi rapporti con il Commonwealth, disinteressandosi dei probleeuropei.Il Giappone (1931), l’Italia (1932) e la Germania con Hitler (1933) furono controllate dai partiti nazionalisti che predicavano

 politica di forza; ciò avvenne proprio a causa della crisi che esasperò l’opinione pubblica e screditò il sistema democratico cheancora vigeva in Giappone e nella Germania di Weimar.In Italia Mussolini si orientò sempre più su di una politica di aggressione, dalla quale sembrava essersi tenuto lontano sino adallora.- Ad aumentare la spaccatura definitiva degli stati europei fu anche il fallimento del progetto di “Unione europea” proposto n1929 da Briand all’Assemblea della SDN.Il politico francese stilò un memorandum che inviò a tutti gli stati europei interessati, nel quale prevedeva l’estensione del regdi sicurezza creato a Locarno a tutti gli stati europei, riuniti soprattutto a livello economico da una unione doganale e su quello

 politico da una conferenza con i rappresentanti di tutti i paesi. Nel corso del 1930 tutti i paesi interessati risposero al memorandum, ognuno con delle critiche e delle riserve: la Germania temla stabilizzazione delle ristrette frontiere orientali, l’Italia voleva allargare l’Unione alla Russia e alla Turchia, la Gran Bretagninfine, si opponeva a particolari organismi europei privilegiando l rapporti con i dominions. Fu solo costituita una “Commissidi studio per l’Unione europea”.

La Germania: il tentativo di Anschluss economico e la fine delle riparazioni.- Nel marzo 1931 il nuovo ministro degli esteri tedesco Curtius (che aveva sostituito Strasemann e aveva continuato la sua

 politica di non contrapposizione con la Francia) firmò un progetto di unione doganale tra la Germania e l ‘Austria, dove tutte lforze politiche erano favorevoli a legami più stretti con la Germania.Sul piano economico l’unione era un mezzo per superare la crisi ma in Francia l’opinione pubblica reagì con vigore, ricordandche lo Zollverein prussiano era stato il primo passo per l’unione dell’impero tedesco.Il parlamento francese votò contro l’Anschluss, appoggiato all’estero anche dall’opposizione ufficiale dei paesi della PiccolaIntesa e da quella di Italia ed Inghilterra; si decise, perciò, di rimettere la questione al parere della Corte Internazionale dell’AMa la questione fu “risolta” ancora una volta dalla crisi economica che, investendo in pieno l’Austria e la Germania nell’estat’31, mise in gravi difficoltà i due governi che furono costretti a ritirare definitivamente il loro accordo per ricevere prestiti dalFrancia (l’Austria) e per ottenere una moratoria sulle riparazioni (la Germania).- Nel gennaio 1930 entrava in vigore il piano Young, che fissava definitivamente l’ammontare delle riparazioni tedesche fino1988, in concomitanza con il pagamento dei debiti degli alleati agli Stati Uniti.

Questa situazione fu modificata dalla crisi finanziaria: nel 1931 il presidente americano Hoover propose una moratoria generasia per i debiti interalleati che per le riparazioni, che fu accettata da tutti gli altri stati.

 Nonostante ciò in Germania vi fu un crescente panico finanziario; un comitato di esperti riuniti a Parigi in una conferenzainternazionale affermò che l’instabilità economica della Germania era pericolosa per la stabilità finanziaria e che l’ampiezza dcrisi impediva l’applicazione rigorosa del Piano Young.La fine delle riparazioni fu deciso alla CONFERENZA DI LOSANNA DEL 1932, nella quale la Francia dovette rassegnarsi aaccettare la soppressione dei pagamenti tedeschi già proclamata da Inghilterra ed Italia; gli alleati continuarono a pagare con

 piccole rate simboliche il debito agli USA fino al 1933, poi gli americani pretesero il rimborso totale e tutti gli stati europeismisero ogni pagamento.Tutto ciò portò ad un ulteriore allontanamento degli USA da un Europa il cui atteggiamento li indignava, lasciando mano libe

 progetti revisionisti dei regimi dittatoriali; il periodo dei trattati di pace e del mantenimento degli obblighi internazionali era

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definitivamente chiuso.

La questione della Manciuria.

Il Giappone fu colpito più di altri paesi dalla crisi economica mondiale e a causa di ciò i liberali di Shidehara si indebolirono avantaggio di una crescente influenza della classe militare. Gli interessi nazionali in Manciuria resero questa situazione ancora

critica.La Manciuria del sud, compresa la zona della ferrovia era sotto il controllo di una guarnigione nipponica, in difesa dei coloni capitali investiti nella zona.La parte settentrionale della regione era sotto il controllo del maresciallo cinese Liang, legato al Kuomintang di Chiang kay Segli stimolò l’immigrazione cinese nella regione, costruì ferrovie ed investì capitali provocando la preoccupazione dei giapponche si accrebbe quando il Kuomintang aprì nella zona un ufficio di propaganda patriottica ed anti-nipponica.Per evitare la perdita della Manciuria lo Stato Maggiore giapponese decise di occupare tutta la regione, nonostante l’opposiziodel partito liberale ancora al governo;l’occupazione fu attuata in poche settimane e nell’ottobre 1931 i cinesi erano ridotti all’impotenza.Il governo cinese fece allora ricorso alla Società delle Nazioni, che ordinò il ritiro delle truppe giapponesi nella misura in cui fassicurata la protezione dei loro cittadini; ma in dicembre il governo liberale del Giappone cadde e fu sostituito da uno piùconservatore appoggiato fortemente dai militari.La conseguenza fu che il conflitto si estese anche nella zona di Shangai, occupata dai giapponesi nei primi mesi del ’32; la SD

ancora una volta ignorò le proteste cinesi e non dichiarò il Giappone paese aggressore, ottenendo solo un armistizio a maggioIntanto in Manciuria continuava la politica di occupazione, nonostante la “dottrina Hoover” sconfessasse le conquiste territoriottenute con la forza.Cessata nel 1932 la debole resistenza delle truppe cinesi lo Stato Maggiore giapponese favorì la nascita di un movimentoindipendentista mancese, che fu poi attuato da un gruppo di cinesi (“Comitato esecutivo delle province del nord-est”); conl’appoggio del governo giapponese fu così creato lo stato fantoccio del MANCIUKUÒ (marzo 1932), retto formalmente dall’imperatore cinese Pu Yi ma di fatto controllato politicamente e militarmente dai giapponesi, che mantenevano forti guarnigionA questo punto la Società delle Nazioni era costretta a prendere posizione sulla questione. Nel febbraio 1932, spinta dalleconclusioni anti giapponesi del rapporto Litton, votò all’unanimità (meno il Giappone) una relazione in cui si condannava la

 politica di invasione nipponica e si screditava il governo del Manciukuò, dichiarando la Manciuria regione autonoma sottosovranità cinese.Per tutta risposta il Giappone abbandonò la SDN nel 1933 ma non abbandonò la sua politica di aggressione; infatti, quando ilgoverno militare capì che nessuna potenza avrebbe intrapreso la guerra per la Cina, iniziò anche l’occupazione del Jehol,superando la Grande Muraglia e minacciando la stessa Pechino già nel febbraio del ’33.A questo punto i cinesi si arresero e a maggio fu firmato un armistizio (Tregua di Tangku) in cui la Cina fu obbligata asmilitarizzare un enorme fascia di territorio dentro la Grande Muraglia.Il colpo di forza giapponese riuscì in pieno, dimostrando ancora una volta l’inefficacia della SDN e l’inutilità delle “condannmorali” operate dalle democrazie occidentali.

II

L’epoca di Hitler 

L’AVVENTO AL POTERE DI HITLER E IL FALLIMENTO DELLA CONFERENZA SUL DISARMO.

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Il “Patto a Quattro” e il fallimento dei piani di disarmo.

Adolf Hitler giunse al potere come cancelliere nel gennaio 1933, dopo l’incendio del Reichstag e le successive elezioni di maril partito nazista ebbe un potere assoluto;la Costituzione di Weimar fu abolita e proclamato il III Reich.

Subito Hitler sciolse i partiti politici e riorganizzò l’amministrazione, iniziando l’odiosa persecuzione contro gli Ebrei.Le reazioni internazionali si orientarono verso la limitazione dei rischi che poteva portare la presenza di un governoultranazionalista in Germania; Mussolini auspicava un accordo tra le quattro potenze europee per assicurare la pace nel vecchcontinente, in realtà egli intendeva questo patto d’intesa come un mezzo per arrivare pacificamente alla revisione dei confini dVersailles, tramite accordi sanciti dalla SDN.Il Duce sottopose il suo progetto a Francia, Germania ed Inghilterra: Von Papen, ispirato dagli stessi progetti revisionisti, dichl’idea “geniale”, il governo britannico assunse una posizione di attesa mentre la Francia propose delle modifiche al progettoitaliano; infatti, essa era legata agli stati della piccola intesa e al Belgio, i quali protestarono fortemente contro questo nuovo“concerto delle Potenze” che si andava delineando.In queste condizioni l’accordo fu comunque siglato a Roma il 7 giugno 1933, ma in esso vi erano tutte le limitazioni imposte Francia: non si parlava più di uguaglianza della Germania e di affrontare una politica europea comune, inoltre le potenzeavrebbero dovuto rispettare le decisioni del Consiglio della SDN, senza fare da sole (“Patto a quattro”).Tuttavia, le intenzioni di Mussolini erano così diverse che il Patto non fu ratificato e sembrarono perdute le speranze di una

revisione pacifica dei trattati.- Per quanto riguarda lo spinoso problema del disarmo, il Trattato di Versailles prevedeva un disarmo generale, che doveva e preceduto da quello tedesco.A tal scopo si riunì a Ginevra nel febbraio 1932 la “Conferenza del disarmo”, che riuniva 62 paesi riuniti in una Commissionegenerale con i delegati di tutti gli Stati.Vi furono diversi progetti presentati da varie nazioni:il “PIANO TARDIEU” (delegato francese) partiva dalla necessità francese di non disarmare e proponeva di mettere le armi pi

 pesanti sotto l’egida dell’ONU e a favore degli Stati attaccati.La Germania chiese la riduzione di tutti gli armamenti ai livelli fissati dal Trattato di Versailles per l’esercito tedesco. Non sigiunse a nessun accordo.il “PIANO HOOVER” prevedeva riduzioni di 1/3 di esercito e marina e l’eliminazione completa dell’artiglieria pesante. Franed Inghilterra rifiutarono e si approvò un compromesso elaborato da Benes (inviato cecoslovacco) che invitava ad una riduziodegli armamenti mondiali senza fissare né proporzioni né cifre, che non significava granché.Con il pretesto che non le era stata concessa l’uguaglianza, la Germania abbandonò la conferenza e rifiutò la proposta. Per sanil contrasto si riunì a Ginevra una conferenza a cinque (Ita. Gb. USA. Fr. Ger.) che, alla vigilia della presa del potere di Hitleraccordò alla Germania “l’uguaglianza dei diritti in un sistema che garantisca la sicurezza di tutte le nazioni” (settembre 1932)il “PIANO HERRIOT” ampliava quello di Tardieu riducendo gli eserciti ad una milizia a ferma breve e poco adatta all’offens

 per la lentezza della mobilitazione.il “PIANO MACDONALD” (marzo 1933) fissava a 200.000 uomini gli eserciti dei paesi europei (la Germania dopo cinque aHitler accettò ma un ricorso degli Ebrei di Slesia alla SDN impressionò molto le democrazie occidentali; queste irrigidirono ilatteggiamento e decisero, all’opposto della proposta tedesca, di stabilire il controllo degli armamenti in Germania prima di iniil disarmo dei loro eserciti.Per questo “voltafaccia” Hitler decise a sorpresa di abbandonare la Conferenza sul disarmo nell’ottobre 1933, alla sua riapertuPochi giorni dopo la Germania abbandonò anche la Società delle Nazioni; il popolo tedesco approvò con un plebiscito questedecisioni.il “PIANO TEDESCO” partì da una proposta fatta dalla Francia nel novembre 1933: un esercito metropolitano di 300.000 uo

 per entrambi i paesi, se la Germania tornava a Ginevra.

La Germania rifiutò di tornare alla Conferenza e alla SDN, protestando anche per la disparità degli eserciti data dalle truppecoloniali francesi.Per evitare la rottura l’Inghilterra tentò una mediazione tra il piano MacDonald e quello tedesco che fu accettato da Hitler; tuttin Francia, dove si era costituito un governo di unità nazionale, prevalse il punto di vista di Tardieu e del maresciallo Petain critenevano il regime Hitleriano sul punto di crollare.Perciò il governo francese pubblicò una nota in cui si rifiutava di legalizzare il riarmo tedesco e affermava che avrebbe garantdifesa dello Stato con i propri mezzi. Mussolini propose di impedire il riarmo della Germania con una guerra preventiva ma la

 proposta bellicosa non fu considerata dai governi occidentali.Fu la rottura definitiva.

La crisi dell’estate 1934.

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 Nel 1934 la Germania iniziò il suo riarmo. I francesi erano sicuri della superiorità degli investimenti militari che avevano fattorealtà Hitler impiegò somme enormi per la ricostruzione dell’esercito, mentre cercava pazientemente di smantellare il sistemadelle alleanze francesi in Europa.

 Nel gennaio 1934 fu firmata una dichiarazione di non aggressione con la Polonia valida per dieci anni, dopo una preparazionetotalmente segreta per l’ostilità di alcuni ambienti prussiani alla Polonia e per i legami di quest’ultima con la Francia; in realtà

 prima dell’accordo era fallito (su rifiuto francese) un accordo franco-polacco per un’operazione preventiva contro l’hitlerismoIl patto dichiarava l’inizio di rapporti pacifici tra Germania e Polonia sulla base dei principi del patto Briand-Kellogg, quinditramite una risoluzione pacifica delle controversie.Sul versante italiano la tattica tedesca fu molto meno fortunata, nonostante l’ammirazione che Hitler nutriva sinceramente perMussolini; ciò che divideva i due dittatori era la questione dell’Anschluss e le zone di influenza nell’Europa dell’est.L’Italia voleva sottoporre sotto la sua influenza economica l’Austria, l’Ungheria e la Croazia e nel marzo ’34 furono firmati aRoma importanti accordi economici a tal fine, vantaggiosi soprattutto per gli austriaci; Hitler, al contrario, sosteneva il partitonazista austriaco e riteneva che la zona danubiana fosse di influenza tedesca e che l’Italia dovesse rivolgersi verso il MediterraIl contrasto fu a culmine nel luglio 1934, un mese dopo l’incontro tra i due che si svolse a Venezia e che non diede alcun risul

 positivo concreto e subito prima della violenta epurazione interna che Hitler operò ordinando l’assassinio di molte personalitàufficiali delle Sa e delle SS, compiuti nella “notte dei lunghi coltelli”(30 giugno).Cominciò ad essere chiaro con questo episodio che i nazisti non osservavano regole.Fu a luglio che avvenne in Austria l’assassinio del cancelliere austriaco Dollfuss, capo del partito cattolico che, insieme aisocialisti, era contrario all’unione con la Germania nazista.L’omicidio fu preparato in Germania e compiuto dai nazisti austriaci con lo scopo di porre come cancelliere un fantoccio di HRintelen; il piano fallì poiché fu tempestivamente nominato un nuovo cancelliere cattolico e perché la Heimwehr (grupponazionalista legato ai fascisti italiani) occuparono la centrale telefonica ed impedirono le comunicazioni tra i nazisti e BerlinoReintelen fu arrestato e Mussolini (che ospitava la famiglia Dollfuss) inviò due divisioni di alpini al confine del Brennero commonito alla Germania.Il governo nazista si dissociò subito dall’azione ma il Duce constatò in questa occasione l’immobilità delle democrazie occideverso la questione dell’Anschluss.

Il “Patto Balcanico” e la politica estera francese.

- L’ultimo successo della “pattomania” si ebbe con il “Patto Balcanico” del febbraio 1934, stipulato da Grecia, Turchia,Jugoslavia e Romania, che garantiva l’integrità territoriale dei quattro paesi contro il revisionismo di Bulgaria ed Ungheria (la

 prima godeva dell’appoggio italiano ed inglese ma, per influenza francese, non fu inclusa nel patto).- Anche la Francia cercò di crearsi delle alleanze in funzione anti-tedesca.Il primo passo fu il riavvicinamento all’Unione Sovietica con un patto di non aggressione siglato nel novembre 1932, primadell’avvento di Hitler, fatto che allontanò ulteriormente l’URSS dalla Germania e la spinse ad accentuare l’avvicinamento allaFrancia.Infatti nel ’34 fu firmato tra i due paesi un trattato commerciale e nello stesso anno il francese Barthou presentò un progetto di“patto orientale” che fu però rifiutato da Germania e Polonia (una sorta di patto di mutua assistenza militare tra tutti gli stati dnord-est europeo).La conseguenza più immediata del legame franco-russo fu l’ammissione dell’URSS nella Società delle Nazioni, avvenuta nelsettembre 1934.L’ultima azione diplomatica di Barthou fu l’avvicinamento alla Jugoslavia: invitò in Francia il sovrano jugoslavo Alessandro ottobre ma lo stesso giorno i due furono assassinati da un gruppo di terroristi croati facenti capo alla “Ustascia”, società segreseparatista sostenuta da Mussolini; ma il Duce non aveva interesse ad appoggiare l’azione (era in cantiere un accordo tra Franed Italia), l’unico sostegno poteva arrivare dai nazisti.In ogni caso il posto di Barthou fu preso da Laval, il quale non riuscì a mantenere le alleanze tessute dal suo predecessore,

trasformando la politica estera francese in una sorta di mercanteggiamenti di conciliazione a breve termine un po’ con tutti, usriguardi verso la Germania e l’Italia (il nuovo re jugoslavo Paolo si riavvicinò alla Germania).- La politica conciliante di Laval si manifestò in occasione del plebiscito sulla Saar, che si tenne nel gennaio del 1935 (come

 previsto dal trattato di Versailles) e vide il 90% dei sarresi votare per il ricongiungimento della regione mineraria alla Germanche avvenne a marzo.Laval sembrò disinteressarsi della questione, nonostante il nuovo governo nazista in Germania avesse turbato molti animi nellregione contesa; quindi lasciò campo libero alla massiccia propaganda orchestrata da Hitler senza tentare di ottenere vantaggiassicurazioni in cambio della rinuncia ad un eventuale mantenimento dello status quo (ipotesi probabile).Anche nei confronti dell’Italia Laval fu molto conciliante: Mussolini, che aveva intenzione di annettere l’Etiopia, voleval’appoggio francese sulla difesa dell’Austria in considerazione dell’invio dell’esercito in Africa; oltre all’assenso per l’invasioetiope Mussolini, nell’incontro con Laval nel gennaio 1935 (accordi di Roma), riuscì ad ottenere dei territori in Africa e l’imp

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francese ad una intesa in caso di minaccia tedesca all’Austria, in cambio della rinuncia italiana ad alcuni diritti italiani in Tuni

FALLIMENTO DELLE INTESE ANTI-NAZISTE.

Il periodo di distensione che si credeva arrivasse dopo la vittoria tedesca per la Saar fu spezzato dai preparativi militari inglesfrancesi; preoccupato per il riarmo tedesco e per la perdita del rassicurante dominio navale, il governo britannico decise lacostruzione di una flotta aerea che potesse difendere l’Isola e la Home Fleet, la flotta di stanza nella Manica.La RAF sarà decisiva durante la “battaglia d’Inghilterra”, riportando un successo decisivo sulla pur potente Luftwaffe tedescasalvando l’isola da una certa invasione.Anche la Francia prolungò il fermo militare a due anni.La reazione di Hitler si concretizzò nell’annuncio della prossima costruzione di una flotta aerea militare e nel ripristino dellacoscrizione obbligatoria in Germania (marzo 1935), annunciò inoltre la costituzione di una marina militare pari al 35% di queinglese ma confermò la sua adesione agli accordi di Locarno.

L’accordo di Stresa e il patto franco-sovietico.

Dopo gli “Accordi di Roma” furono gli Italiani a cercare un accordo di tipo militare con la Francia, ma Laval si mostrò reticenad una vera e propria alleanza e si concluse solo un accordo detto “Gamelin-Badoglio” nel giugno ’35 (all’insaputa degli ingleIn risposta al riarmo tedesco fu siglato l’Accordo di Stresa nell’aprile 1935 da Francia, Italia ed Inghilterra in cui si confermavnecessità dell’indipendenza austriaca e il rispetto dei patti; in realtà gli inglesi fecero di tutto per eliminare ogni impegno precAlcuni giorni dopo la Francia investì la SDN per la violazione del trattato di Versailles da parte della Germania, il cuiatteggiamento fu condannato.Dopo il fallimento del “Patto dell’Est”, Laval decise di accettare le proposte russe di un patto di alleanza militare a coronamendei rapporti tra i due paesi iniziati nel 1932 con il patto di non aggressione; il patto franco-sovietico fu siglato nel maggio 193

 prevedeva un aiuto “immediato” (ma il valore del termine non era specificato) se uno stato europeo avesse attaccato uno dei dcontraenti e se il Consiglio della SDN non fosse riuscito a prendere una decisione all’unanimità. Su pressione britannica fuaggiunto un protocollo speciale per cui, in caso di aggressione tedesca, il patto sarebbe stato applicato solo se Italia eGranBretagna avessero giudicato i tedeschi aggressori, subordinando così il patto al sistema di sicurezza di Locarno.In realtà il patto non era un vero e proprio accordo militare e la responsabilità di ciò sembra debba essere attribuita ancora unavolta ad una reticenza di Laval.Simile a quest’ultimo fu il Patto ceco-sovietico siglato pochi giorni dopo e che impegnava ancora una volta la Francia poiché aveva valore solo se anche i francesi avessero aiutato la Cecoslovacchia in caso di attacco. Le cose non andarono proprio cosI Tedeschi protestarono molto per questi accordi, soprattutto per il patto franco-sovietico, dichiarando in un memorandum chesso contraddiceva nella sostanza gli accordi di Locarno (denunciandoli indirettamente) poiché prevedeva un attacco tedesco Francia, cosa impossibile perché il Trattato di Locarno comportava un patto di non aggressione tra i due stati ed inoltre perché

 prevedeva, sempre contraddicendo gli accordi, un aiuto francese alla Russia in caso di attacco. Nonostante ciò, Hitler ripeté a più riprese durante il ’35 la sua intenzione di rispettare i patti di Locarno, incantando l’opinione pubblica inglese; egli aspettava che l’esercito fosse pronto alla rioccupazione della Renania e alla eventuale risposta francese denunciare il trattato di Locarno.

L’invasione dell’Etiopia e l’avvicinamento italo-tedesco.

Tuttavia la concordanza franco-anglo-italiana non ebbe lunga vita: l’Inghilterra era preoccupata per il patto franco-sovieticodiretto esplicitamente contro la Germania, che era considerata nonostante Hitler un cardine del sistema di sicurezza collettivoLo stesso Fuhrer (secondo il “Main Kampf”) considerava l’Inghilterra nel campo tedesco e dunque fu siglato un “accordo navanglo-tedesco” che limitava la marina nazista al 35% di quella inglese lasciando libere le unità sottomarine.Molte furono le proteste sollevate da Francia e Italia che non furono neanche consultate.La concordanza fu definitivamente spezzata a causa dell’invasione italiana dell’Etiopia, stato membro della Società delle NazA proposito dei rapporti dell’Italia con le colonie in Africa bisogna dire che Mussolini ereditò una patata bollente dai governi

 precedenti: a fine ‘800 il governo acquista delle terre sulle coste somale ed eritree dall’impero ottomano al fine di ottenere nuoterre e nuovi posti di lavoro in cui dirigere la forte emigrazione che partiva soprattutto dal mezzogiorno meno sviluppato.Le terre acquistate, però, si rivelano di scarso valore e si pensa ad una conquista a danno del popolo abissino: gli Abissini eranuna civiltà più sviluppata rispetto alle altre popolazioni africane, burocratizzati e cristianizzati con rito copto avevano istituzio

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 politiche abbastanza avanzate, con un “negus neghesti” eletto a turno tra i quattro territori che componevano lo stato. Con iltrattato di Uccialli si tenta un imbroglio indegno che è subito smascherato, poi la battaglia di Adua pone tragicamente fine ad campagna militare organizzata con troppa sufficienza; in seguito la “politica di raccoglimento” inaugurata da Ferdinando Maropta per una risoluzione dei problemi interni con una maggiore attenzione alla situazione dello Stato e della società italiana, se“valvole di sfogo” esterne.

 Nei primi del ‘900 si decide di rinunciare all’Africa Orientale e si organizza la spedizione in Libia, che è conquistata dopo unaguerra con l’impero ottomano nel 1912.Durante la seconda guerra mondiale si ritorna a parlare delle colonie africane e comparirà sul tavolo della pace il “MemorialeColosimo” con il quale si auspicava la conquista dell’intera Etiopia da parte dell’Italia; Francia ed Inghilterra si opposero a qurichieste non pattuite e fecero delle controfferte, considerando anche le rivendicazioni su Fiume (che peraltro non avevamo ch

 prima della guerra e non figura negli “Accordi di Londra”).Fu allora che gli oppositori del governo iniziarono la campagna della “Vittoria mutilata”, una grande strumentalizzazioneorchestrata soprattutto da Nitti (che poi riuscirà a farsi eleggere Presidente del Consiglio nel 1922 con soli 35 deputati in cambdella soppressione di una scomoda commissione d’inchiesta sulle forniture militari durante la Grande Guerra) e dalla fazionecattolica impersonata dal senatore Titoni, in contrasto con il governo per il prolungamento della questione romana.Dunque è il governo Mussolini ad ereditare queste aspirazioni di conquista in Africa:in un primo tempo egli cerca di ottenere una penetrazione economica nella zona, stipulando nel 1928 degli accordi che

 prevedevano la costruzione della ferrovia Gibuti-Addis Abeba e di una strada che avrebbe messo in comunicazione l’altopianetiopico di 2000 metri con le pianure a sud; questi accordi di “cooperazione tecnica” non furono mai resi operativi dagli etiopdislivello dell’altipiano era la loro unica difesa naturale da un attacco).Mussolini tentò allora la carta diplomatica, cercando di ottenere da Francia ed Inghilterra l’assenso alla costruzione di una ferrnella zona sud pianeggiante dell’Etiopia per unire Eritrea e Somalia, in base ad accordi del 1906 sulla spartizione delle zone dinfluenza in Etiopia, senza ottenere grandi risultati. La situazione cambiò nel 1934.I due paesi avevano stipulato nel 1928 anche un trattato di conciliazione e di arbitrato ma nel 1934 vi fu un incidente a Ual-Uacui furono uccisi 30 indigeni dell’esercito italiano. Mussolini prima rifiutò l’arbitrato poi, preoccupato dal ricorso etiopico allSDN, lo accettò; l’arbitrato fallì e iniziarono preparativi militari italiani in Eritrea, con truppe irregolari formate soprattutto da“cani sciolti” appartenenti alle camice nere, cosicché l’Etiopia fece un nuovo ricorso, il giorno prima dell’annuncio del riarmotedesco da parte di Hitler, ponendo in difficoltà le altre due potenze locarniane.La Francia non aveva interessi in quella zona e con gli “Accordi di Roma” del gennaio 1935 Laval dette a Mussolini via liberEtiopia, mentre l’Inghilterra, che vedeva come una minaccia alla via delle Indie e ai suoi possedimenti in Africa la costituzionun’Africa Orientale Italiana, moltiplicò gli avvertimenti a Mussolini.Durante tutto il 1935 vi furono dei negoziati dai quali uscirono varie proposte, come quella di un “mandato comune franco-anitaliano” sull’Etiopia (nonostante questa fosse uno stato membro della SDN) in cui gli italiani avrebbero avuto l’amministrazi

l’esercito; Mussolini rifiutò tutte le proposte.A questo punto gli inglesi tentarono con le minacce, concentrando gran parte della flotta britannica a Gibilterra e ad Alessandnonostante essi non desiderassero una guerra in cui avrebbero agito da soli; la situazione cambiò quando da un sondaggiosull’opinione pubblica inglese il governo comprese la volontà di pace della nazione (“peace ballot”) e Laval propose agli ingldelle “conversazioni militari” in cambio di un allentamento della tensione etiopica. Mussolini sfruttò questa situazione, richiacamice nere e iniziò delle vere operazioni militari in Etiopia nell’ottobre 1935, ma ancora con l’intenzione di annettere solo lazona sud.La SDN reagì subito adottando contro l’Italia delle sanzioni finanziarie ed economiche, ma solo l’embargo sulle armi e il dividi alcune esportazioni (tra le quali, forse su pressioni inglesi e francesi, non furono inserite quelle dei prodotti utili alla guerra)effetti si era molto lontani dalla rottura immediata di tutte le relazioni commerciali e finanziarie con l’aggressore disciplinatadall’art. 16 del Conveant (patto) della SDN.Un tentativo estremo per fermare Mussolini fu tentato in dicembre, quando fu presentato un piano anglo-francese (piano LavaHoare) che consegnava all’Italia 2/3 dell’Etiopia e le garantiva un controllo sul restante territorio (teoricamente uno stato etiop

indipendente), concedendo più terre di quante gli italiani avessero fino allora conquistato e desiderassero.L’Etiopia fu praticamente costretta ad accettare, tuttavia il piano fallì poiché arrivò a conoscenza dell’opinione pubblica ingletedesca che protestarono vivacemente (il governo nazista vedeva in questo piano un ricompattamento del fronte di Stresa e feuna grossa campagna informativa per farlo fallire); Mussolini, irritato per il fallimento, denunciò in un sol colpo gli accordi diRoma e quelli di Stresa e congelando quelli Gamelin-Badoglio.L’esercito fu incrementato e si passò ad una vera e propria guerra dal gennaio 1936.L’Inghilterra tentò allora l’embargo sui prodotti petroliferi ma gli USA potevano rifornire senza problemi l’Italia, decretando definitivo fallimento delle sanzioni.La scontata vittoria arrivò tre mesi dopo ed il 7 marzo 1936, catturato l’interesse internazionale sulla denuncia da parte dellaGermania del trattato di Locarno, Mussolini poté negoziare la pace richiesta dall’Etiopia senza alcuna limitazione; il colpo di italiano era così perfettamente riuscito, ma nello scacchiere internazionale era cambiato molto.

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Per aumentare il peso politico dell’Italia, Mussolini cercò appoggi in Germania, sperando così in un addolcimento dell’Inghiltsull’Etiopia ed in effetti il piano riuscì perfettamente; tuttavia con questa scelta l’Italia abbandonava il tavolo dei vincitori e codenuncia degli accordi di Stresa passava definitivamente nel campo dei paesi revisionisti, di cui la Germania nazista erasicuramente il leader, dando così più forza ai piani di Hitler e divenendo prigioniera del programma revisionista di espansioneterritoriale quasi mai supportato da chiare manovre politiche, come dimostrano le assurde rivendicazioni “Gibuti, Tunisia, Co

 Nizza, Savoia” fatte conoscere ai francesi nel 1938 attraverso le acclamazioni invasate nella Camera dei Fasci e delle Corporadirettamente dai “parlamentari” fascisti.La conseguenza più importante di questo avvicinamento italo-tedesco fu la perdita della indipendenza austriaca (prima conl’accordo austro-tedesco nell’estate del 1936, poi con la definitiva annessione nel 1938) ed il progressivo convincimento del Dad abbandonare la politica estera danubiana e concentrarsi verso il Mediterraneo e le colonie.

La rioccupazione tedesca della Renania.

La questione della Renania si riaccese proprio nel marzo 1936, quando la camera francese ratificò il trattato franco-sovietico.Hitler non aspettava altro: il 7 marzo denunciò il trattato di Locarno e comunicò agli ambasciatori dei paesi interessati che deidistaccamenti tedeschi (in realtà 30.000 uomini) sarebbero penetrati in Renania, nonostante i suoi generali gli avessero prospuna sconfitta in caso di attacco francese.Il governo francese si trovava a sei settimane dalle elezioni, i militari temevano che la Wehrmacht fosse superiore all'esercitodifensivo francese e auspicavano un intervento inglese fortificando ulteriormente la linea Maginot; in questa situazione

l’atteggiamento del governo e del Quai d’Orsai fu quello della rinuncia, come intuito da Hitler, nonostante l’appoggio militareofferto subito dall’URSS e dalla Polonia (quest’ultimo subito ritirato).Gli inglesi e i belgi, infine, riuscirono a scoraggiare il già scarso bellicismo francese e si ebbe una garanzia reciproca dellefrontiere tra Francia, Belgio e Inghilterra, non una vera alleanza.L’unica reazione fu quella di sottoporre il caso alla SDN e alla corte di giustizia internazionale dell’Aja, ma Hitler rifiutò ques

 proposte e presentò un piano di pace che sviluppava il memorandum tedesco contro il patto franco-sovietico e prevedeva dei pdi non aggressione e il ritorno della Germania nella SDN.La Francia rifiutò e fece una controproposta ugualmente rifiutata da Hitler, ponendo fine alle trattative; nei primi di maggio leelezioni francesi diedero la vittoria al “Fronte popolare” della sinistra e le questioni interne presero nel paese il sopravvento.Anche il colpo di forza tedesco, come quello italiano, era perfettamente riuscito.

La guerra civile spagnola e l’Asse Roma-Berlino.

La Spagna, dopo le dittature di Berenguer e Primo de Rivera dal 1923 al 1931, era divenuta una repubblica inizialmente guidamoderati di destra; nelle elezioni del febbraio 1936 si costituì un “Fronte popolare” simile a quello francese che ottenne lamaggioranza dei seggi nonostante non avesse ottenuto la maggioranza dei voti.La situazione si surriscaldò e membri militari e di estrema destra, tra cui il generale Franco, organizzarono un colpo di stato

 partendo dal Marocco spagnolo nel luglio del 1936; il giorno dopo si estese a tutta la Spagna e Franco ne prese il comando.Le grandi potenze presero rapidamente posizione: l’Urss comunista e la Francia frontista di Leon Blum si schierarono a favorrepubblicani, la Gran Bretagna era timidamente favorevole ai repubblicani solo per il timore della nascita di un altro statodittatoriale, l’Italia era naturalmente favorevole a Franco e sembra che se non direttamente da Hitler, Franco abbia ricevutol’appoggio di alcuni nazisti tedeschi.Su proposta di Blum e con l’appoggio inglese si costituì un accordo di non intervento e di divieto di invio di armi in Spagna inAgosto; tuttavia i paesi totalitari (Urss, Germania ed Italia) non osservarono l’accordo ed inviarono ingenti aiuti alle due faziolotta.Mussolini inviò ben quattro divisioni di “volontari”, Hitler 20.000 uomini e sfruttò la guerra per far esercitare gli aviatori dellneonata Luftwaffe, Stalin inviò mezzi pesanti, finanziò e armò le “brigate internazionali” reclutate dal Komintern: il nonintervento era nettamente fallito.- Intanto la posizione della Germania si andava nettamente rafforzando.

 Nel luglio 1936 fu firmato un accordo Austro-Tedesco in cui la Germania riconosceva la piena sovranità dell’Austria equest’ultima avrebbe tenuto conto di essere uno “stato tedesco”; Mussolini era consapevole di non essere più in grado di impeun eventuale Anshluss sia per il riarmo tedesco sia per la dispersione delle forze militari in Etiopia e in Spagna, quindi acconsad un accordo che garantiva quantomeno l’indipendenza austriaca.Questo era il prezzo da pagare per il riconoscimento internazionale delle conquiste in Africa.Grazie all’accordo la propaganda tedesca pose piede in Austria, molti nazisti furono amnistiati e poteva ricostituirsi il partitonazista austriaco.Un’altra vittoria tedesca fu l’allontanamento del Belgio dalla politica anglo-francese dopo il fallimento nell’estate del ’36 di u

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conferenza sul rispetto dei confini occidentali dopo Locarno; delusi, i Belgi decisero di rinunciare ad ogni alleanza e di nongarantire più le frontiere di Francia e Inghilterra, gestendo una politica estera indipendente e soggetta ai soli obblighiinternazionali derivanti dal patto della SDN.Questo era una nuova sconfitta per il sistema di sicurezza della Francia, che obiettò molto, poiché i paesi dell’est divenivanoirraggiungibili e le alleanze con questi inoperabili; a ciò doveva aggiungersi l’allontanamento in atto da parte della Jugoslaviadella Romania.Ma probabilmente il colpo più grave la Francia lo ebbe dalla costituzione dell’Asse Roma-Berlino; la vittoria del “Fronte

 popolare” aveva fatto cessare in Mussolini i propositi di collaborazione con Parigi e aveva favorito un riavvicinamento allaGermania.Hitler, da parte sua, era indeciso sulla collaborazione con l’Italia o con l’Inghilterra (che erano nel ’36 in contrasto) e fu convida un dossier segreto del governo britannico consegnatoli da Ciano intitolato “Il pericolo tedesco”; nell’ottobre 1936 fu dunqusiglato un accordo (il “protocollo di ottobre”) che univa i due paesi nella lotta al bolscevismo e ne intensificava i rapporti. FuMussolini a definirlo “Asse Roma-Berlino” e fu da questo momento che egli cominciò a volgere il suo interesse verso ilMediterraneo, abbandonando l’antica idea di un’espansione italiana nella zona danubiana, lasciata così all’influenza tedesca.

ANSCHLUSS E CRISI CECOSLOVACCHE (1937-39).

Gli “Accordi di Pasqua” e l’Anschluss.Durante il 1937 non vi fu alcuna nuova aggressione e questo periodo sembra essere caratterizzato dall’atteggiamento di“Appeasement” (pacificazione) adottato dall’Inghilterra di Chamberlain, fautore delle concessioni a Hitler e Mussolini per mantenere la pace, portando ad una distensione favorita dalla necessità del Fuhrer di aumentare i propri armamenti.- Sul fronte della guerra di Spagna, fallita la politica del non intervento, si ebbe nel febbraio un accordo tra le quattro potenzeeffettuare pattugliamenti navali e impedire l’arrivo di armi e volontari sulle coste spagnole; a seguito di attacchi navali Italia eGermania si ritirarono dall’accordo e pochi mesi dopo, nel corso dell’estate, navi mercantili dei governativi furono attaccate d“sottomarini sconosciuti” ma che erano in realtà di nazionalità italiana.Si tenne dunque, nel settembre 1935, la conferenza di Noyon in cui inglesi e francesi si facevano garanti contro questi atti di“pirateria” nel Mediterraneo; quando ad essi si unì anche l’Italia i misteriosi sottomarini scomparvero.- Ma il 1937 fu segnato, nonostante questi avvenimenti, dal riavvicinamento anglo-italiano dopo la tensione dell’anno prima causa della questione etiopica; Chamberlain e i francesi volevano staccare l’Italia dalla Germania prima della firma di una ver

 propria alleanza.A gennaio 1937 fu firmato un “Gentlemen’s agreement” in cui i due paesi si impegnavano a mantenere lo status quo nelMediterraneo (paura franco-inglese per eventuali concessioni territoriali di Franco all’Italia) ma il progetto inglese non ebbe tsuccesso poiché in estate i sottomarini italiani attaccavano le navi britanniche.L’accordo fu poi ulteriormente sviluppato all’inizio del 1938, poco prima dell’occupazione tedesca dell’Austria e dopo gliavvenimenti di pirateria nel Mediterraneo.Il nuovo “gentlemen’s agreement” fu firmato nell’aprile 1938 (“Accordi di Pasqua”): in generale esso prevedeva relazioniamichevoli permanenti tra i due Paesi, regolava le questioni nell’AOI, in Arabia Saudita e nello Yemen, proibiva ogni propagostile e permetteva l’accesso di navi italiane attraverso il canale di Suez anche in guerra ma, soprattutto, Mussolini ottenne ilsospirato riconoscimento inglese sulle conquiste italiane in Etiopia in cambio dell’impegno a non ottenere vantaggi territorialicommerciali o economici particolari in Spagna.Ma contrariamente ai piani anglo-francesi vi fu in quell’anno un rafforzamento dell’Asse Roma-Berlino; Mussolini fu pressatvisite di Von Neurath, Goring e Von Ribbentrop in Italia che chiedevano l’adesione di Roma al patto anti-Komintern.L’Italia aveva buoni rapporti con l’URSS e il Duce si convinse solo in settembre, in occasione di un viaggio in Germania in cu

 parlò ad una folla enorme in favore dell’amicizia italo-tedesca, in novembre Mussolini firmò il patto anti-komintern.Approfittando di questo ulteriore avvicinamento e dell’impegno dell’esercito italiano in Africa e soprattutto in Spagna, Hitlerdecise di concludere l’Anschluss con l’Austria; del resto lo stesso Mussolini, firmando il patto anti-Komintern, aveva dichiarache l’Austria era “un paese tedesco per razza, lingua e cultura…l’interesse italiano non è più così vivo, anche per lo sviluppoimperiale che ha fatto convergere l’attenzione sul Mediterraneo e sulle colonie… in caso di crisi in Austria, l’Italia non agirà…

 bisogna informarsi reciprocamente delle azioni future”.In questo modo Mussolini dava praticamente mano libera ad Hitler, il quale si sentì autorizzato dalla politica di Appeasementadottata ancora da Inghilterra e Francia, nonostante l’Italia.Il passo successivo del Fuhrer fu quello di convocare il cancelliere austriaco Schuschnigg a Berchtesgaden, dove egli fuviolentemente attaccato e minacciato e indotto a nominare come Ministro degli Interni il nazista Seyss-Inquart.Per scongiurare il pericolo, Schuschnigg decise di indire un plebiscito sull’annessione; Hitler temeva il risultato e fu indotto a

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 passare alle minacce esplicite: il plebiscito fu annullato, Schuschnigg si dimise e al suo posto andò Seyss-Inquart il quale, il 12marzo 1938, fece appello alle truppe tedesche che varcarono la frontiera. Una successiva legge unì i due stati.Le reazioni delle potenze furono pressoché nulle: l’Inghilterra consigliò all’Austria di non reagire e la Francia si limitò ad una

 protesta del suo ambasciatore, frenata dall’atteggiamento inglese e dalla crisi di governo interna.Mussolini non rispose alle richieste d’aiuto austriache; tuttavia in Italia cominciò proprio allora a nascere una certa diffidenzaverso la Germania nazista e, nonostante i legami sempre più stretti che si andavano instaurando tra le due dittature, nell’aprile1938 fu iniziata la costruzione nel nord Italia di un sistema difensivo detto “Vallo del Littorio” contro un eventuale attaccotedesco.

Crisi cecoslovacca e Conferenza di Monaco.

Il secondo obiettivo di Hitler era la Cecoslovacchia.In questo paese, nella regione dei Sudeti, vivevano più di tre milioni di Tedeschi in buona armonia con i cechi; la zona erafortemente industrializzata e militarizzata.Il partito “Sudeten Deutsche Partei”, diretto da Henlein, raccoglieva la gran parte degli abitanti.La Cecoslovacchia aveva un trattato di alleanza con la Francia del 1924 che prevedeva un aiuto automatico in caso di attaccotedesco, ed un altro con l’URSS stipulato nel 1935 di assistenza militare valido se anche la Francia avesse mantenuto i suoiimpegni; per quanto riguarda i Russi, però, vi era anche il problema che Romania e Polonia impedivano il passaggio dell’ArmRossa sui loro territori.

Inoltre la Cecoslovacchia faceva parte con Jugoslavia e Romania della “Piccola Intesa”, diretta però più contro l’Ungheria e napplicava in caso di aggressione tedesca.Dopo l’Anschluss la situazione nei Sudeti cominciò ad essere più tesa e nell’aprile 1938 il partito di Heinlen fece approvare u

 programma in cui si chiedeva alla Cecoslovacchia la costituzione di un governo autonomo nella zona dei Sudeti e la libertà diaderire all’ideologia nazista.In Francia salì agli Esteri Bonnet, fautore della politica di appeasement sostenuta dall’Inghilterra, quindi i due governiconsigliarono ai cechi di intraprendere trattative dirette con il partito di Henlein con “spirito di comprensione”.Tuttavia, nel maggio 1938, il governo ceco mobilitò una classe di riservisti e una guerra fu scongiurata solo per l’interventoenergico dell’Inghilterra, la quale fece capire ai francesi in questa occasione che sarebbe intervenuta solo in caso di aggressiontedesca alla Francia e non per salvare la Cecoslovacchia; Hitler non si mosse e le misure furono revocate.L’azione di pacificazione svolta dal governo inglese continuò con l’invio a Praga di Lord Runciman come mediatore tra il govceco e il partito di Henlein; a causa anche di preparativi militari in Germania il governo ceco si rassegnò a soddisfare quasi tutrichieste di Henlein ma, l’inizio della crisi si ebbe con l’entrata in scena ufficiale di Hitler nella contesa, fatta nel settembre 19con il discorso a Norimberga davanti a una folla immensa.Egli attaccò violentemente il governo ceco e disse che la Germania si sarebbe incaricata di riparare ai torti che i Tedeschi subinei Sudeti; il giorno dopo Henlein ruppe le trattative con il governo e chiese pubblicamente l’annessione al Reich mentreRunciman si ritirava.Come ultima mossa diplomatica Chamberlain cercò un riavvicinamento anglo-tedesco e, in un incontro con Hitler, affermò diammettere l’autodeterminazione dei tedeschi del Sudeti.Successivamente vi fu una consultazione tra i governi inglese e francese, quest’ultimo era diviso sul da farsi e ancora una voltl’appeasement inglese ebbe la meglio; il 21 settembre ’38 il governo ceco accettò, sotto la prospettiva chiara di un non intervedella Francia in suo aiuto, un piano anglo-francese per cui le regioni abitate da più di 50% di tedeschi sarebbero state annesse Reich.

 Nonostante queste enormi concessioni Hitler definì il piano “inaccettabile”, anche i cittadini polacchi e ungheresi dovevano esvendicati contro i soprusi del governo ceco; il 27 egli fece sapere che avrebbe decretato la mobilitazione generale per il giornodopo.Poche ore prima della scadenza dell’ultimatum Chamberlain fece un ultimo tentativo e invitò Hitler e Mussolini a partecipare

una conferenza sulla questione ceca con i capi di stato francese e inglese; convinto in extremis da Mussolini, che non essendo pronto per la guerra era felice di poter fare la parte del mediatore, Hitler fissò la sede a Monaco.La Conferenza di Monaco si tenne il 29 settembre 1938 e vi parteciparono Hitler con Von Ribbentrop, Mussolini e Ciano,Chamberlain e Daladier assistito da François-Poncet.Daladier disse subito che non poteva nascere alcun accordo se vi era l’intenzione di far scomparire la Cecoslovacchia, mentre

 poteva negoziare la cessione dei Sudeti.Dopo dodici ore di trattative furono accolte tutte le richieste di Hitler mentre Francia e Inghilterra garantivano con un accordofrontiere dello stato cecoslovacco; la zona dei Sudeti passava alla Germania ed entro dieci giorni i cechi avrebbero dovutoandarsene, negli altri territori indicati da una Commissione Internazionale abitati da tedeschi si sarebbe operato un plebiscito.La Conferenza di Monaco, se da una parte aveva temporaneamente salvato la pace in Europa, dall’altra aveva totalmente distril sistema di alleanze della Francia, che aveva perduto buona parte del suo prestigio abbandonando un paese con cui era alleat

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mentre le piccole nazioni avevano fondati timori sulla costituzione di un “direttorio delle grandi potenze” ai loro danni.In Germania il successo e la credibilità di Hitler erano alle stelle.L’Inghilterra volle concretizzare il risultato firmando lo stesso giorno un trattato di non aggressione con la Germania, senzaconsultare la Francia, ma in patria Chamberlain trovava serie opposizioni dai conservatori di Churchill.Per iniziativa francese fu firmato un accordo simile anche tra la Germania e la Francia, portando un certo clima di distensioneEuropa che fu però scosso dalla “notte dei cristalli”, una campagna di assassinii contro gli ebrei provocata in Germaniadall’assassinio di un segretario dell’ambasciata tedesca a Parigi per mano di un ebreo tedesco. Roosevelt richiamò in patrial’ambasciatore a Berlino per l’indignazione.Rispettivamente nei mesi di ottobre e novembre anche la Polonia e l’Ungheria ottennero la cessione di territori ex cecoslovaccla Polonia lanciò un ultimatum ai cechi nonostante le minacce russe e francesi e ottenne la regione di Teschen, l’Ungheria

 beneficiò di un “arbitrato” italo-tedesco che le concesse un vasto territorio a sud abitato da un milione di abitanti.In conseguenza a questi traumi nei mesi successivi la Cecoslovacchia subì una sorta di disgregazione interna e si costituironogoverni autonomi in Slovacchia e in Rutenia.Hitler decise di completare il lavoro: convocò a Berlino il presidente Hacha e, dopo una notte di minacce sulla popolazione diPraga, il presidente cecoslovacco firmò un documento che poneva il suo paese sotto la protezione della Germania.Praga fu occupata il 15 aprile, la Boemia e la Moravia, primi territori non tedeschi conquistati da Hitler per assicurare allaGermania lo “spazio vitale”, furono considerati un “protettorato tedesco” così come la Slovacchia, mentre la Rutenia fu subitooccupata dagli ungheresi.Infine, dopo un nuovo ultimatum, il 22 marzo la Germania annetteva la città lituana di Memel.

Contrasto italo-francese e occupazione dell’Albania.

 Nel maggio 1938 Mussolini aveva rifiutato di firmare un accordo con la Francia, essa allora riconobbe la conquista italianadell’Etiopia per tentare un riavvicinamento ma alla fine dell’anno il contrasto tra i due paesi si accentuò; a novembre si ebberomanifestazioni indegne del parlamento che con le loro urla misero inaspettatamente al corrente la Francia delle rivendicazioniitaliane su Tunisi, Gibuti e la Corsica.François-Poncet, nuovo ambasciatore francese in Italia, chiese spiegazioni e Ciano per tutta risposta denunciò a dicembre gli“Accordi di Roma” del 1935; la reazione francese fu ferma e immediata, Daladier fece un viaggio dimostrativo in Corsica eTunisia dove fu ben accolto.Dopo un timido tentativo di mediazione l’Inghilterra disse che avrebbe garantito la Francia non solo contro un attacco tedescoanche contro uno italiano.In seguito, favorito dal prudente non intervento adottato da Francia e Gran Bretagna, il generale Franco riuscì a sottomettere igovernativi e nel marzo 1939 Madrid cadde; Mussolini volle approfittare dell’effetto psicologico che la vittoria di Franco potesuscitare in Francia (ora circondata da Stati dittatoriali) e fece delle proposte sui problemi di Gibuti e della Tunisia che il govefrancese respinse con fermezza ricordando che era stato lo stesso Mussolini a denunciare gli “Accordi di Roma”.Intrappolato, come abbiamo già detto, da questa politica di rivendicazioni territoriali, il Duce si rivolse bruscamente versol’Albania, Paese soggetto dal 1921 alla netta influenza italiana;Ciano aveva fatto in gennaio un viaggio in Jugoslavia dove Stojadinoviç, temendo mire tedesche sulla Croazia, gli aveva datovia libera in Albania.Imitando i metodi di Hitler, Mussolini ordinò il 7 aprile 1939 l’invasione dell’Albania.Il re Zog fuggì, lo stato fu reso un protettorato italiano e si ebbe l’unione delle due corone; la Germania era stata preventivamavvisata e l’intesa tra i due dittatori aumentava.

CRISI POLACCA E DICHIARAZIONE DI GUERRA.

La fine dell’Appesasement. Garanzie franco britanniche.

La conseguenza più rilevante dell’invasione tedesca in Slovacchia del 15 marzo fu il netto cambiamento di rotta della politicainglese.L’appello simil-legale fatto da Hacha non costringeva Francia ed Inghilterra ad intervenire (visto che avevano garantito lefrontiere del nuovo stato cecoslovacco a Monaco), ma due giorni dopo l'aggressione Chamberlain disse al Parlamento che non

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 poteva più fidare di Hitler e iniziò con l’appoggio della Francia delle conversazioni militari, dando entrambi i Paesi una seriegaranzie ai paesi che sembravano più esposti ad un nuovo attacco nazista:il 6 aprile la Gran Bretagna annunciò un’alleanza militare con la Polonia, pochi giorni dopo anche la Francia confermò l’alleafranco-polacca; il 13 i due stati davano la garanzia anche a Romania e Grecia, a maggio l’Inghilterra firmò con la Turchia unadichiarazione di mutua assistenza, mentre la Francia, per ottenere l’alleanza turca, fu costretta a cedere il sangiaccato diAlessandretta, una regione abitata da Turchi a nord della Siria e sotto mandato francese.Un vero trattato di alleanza franco-anglo-turco fu firmato solo nell’ottobre 1939.Dopo la presa di Praga, la Polonia era certamente il paese più minacciato; nell’ottobre 1938 i tedeschi chiesero amichevoliconversazioni sulla possibilità di un passaggio di Danzica al Reich e della costruzione di strade e ferrovie di comunicazione ddi extraterritorialità.Le proposte furono ripetute a gennaio e marzo ’39, e con la stessa cortesia della domanda la Polonia rifiutò in ogni occasione:Ribbentrop cercava di spingere la Polonia in una sorta di alleanza contro l’URSS, il colonnello Beck, da parte sua, cercava di

 bilanciare l’atteggiamento polacco con entrambe le potenze per non subire degli attacchi da una delle due; tutto questo senzainformare la Francia dei contatti diplomatici con Berlino e Mosca.La situazione cambiò dopo il 15 marzo. Nei giorni seguenti Von Ribbentrop intimò alla Polonia di unirsi al blocco anti-sovietfurono poste minacciose rivendicazioni su Danzica, Beck rifiutò fermamente e in aprile vi furono le garanzie franco-inglesi.La situazione si inasprì quando Hitler, in risposta ad un appello di non aggressione rivolto a lui e a Mussolini dal presidenteamericano Roosevelt, pronunciò alla fine di aprile un discorso in cui attaccava violentemente la Polonia e denunciava il trattatnavale anglo-tedesco e l’accordo con la Polonia del ’34, rivendicando apertamente l’annessione totale di Danzica.Il giorno dopo il governo britannico faceva adottare ai Comuni il servizio militare obbligatorio.

Il Patto d’Acciaio e i negoziati dell’URSS.

- Prima di procedere ad un eventuale attacco, Hitler voleva assicurare l’alleanza con l’Italia, firmando una vera e propria alleamilitare.Le proposte di Von Ribbentrop durante tutto il ’38 si infransero nei rifiuti di Mussolini, tuttavia, a causa dell’alleanza militarefrancese con l’Inghilterra, il Duce decise di accettare nel gennaio 1939 e la decisione non mutò neanche dopo l’invasione tededella Slovacchia.Il 22 maggio 1939 fu firmato da Ciano e Von Ribbentrop il “Patto d’Acciaio”, un trattato offensivo che legava le due potenzeun intervento immediato nel caso in cui una delle due si fosse trovata in azioni belliche, anche di attacco.Mussolini sperava che la Germania volesse ritardare la guerra almeno fino al ’43 ma Hitler fece capire a Ciano che le ostilitàsarebbero cominciate quello stesso anno; successivamente fu concluso un accordo circa il Tirolo meridionale e le popolazionitedesche abitanti nella zona dovettero scegliere tra l’emigrazione in Germania e la cittadinanza italiana, la Germania, in cambebbe successivamente una zona franca nel porto di Trieste.- Sia la Germania che le democrazie occidentali cercarono di portare l’URSS nei loro rispettivi campi e fino all’agosto 1939 lscelta dei sovietici non era ancora fatta, sviluppando negoziati paralleli con entrambi i contendenti.Dopo l’invasione della Cecoslovacchia, l’URSS sembrò orientarsi verso una collaborazione con le democrazie e iniziò scambopinioni con l’Inghilterra; gli inglesi volevano tirare il negoziato per le lunghe per la giusta intuizione che la guerra non sarebbscoppiata finché la Russia non avesse reso chiara la sua posizione, data la paura della “guerra su due fronti” dello Stato Maggtedesco.I sovietici cercavano una vera alleanza militare, l’Inghilterra voleva solo una garanzia russa sulla Polonia e la Romania ma nosarebbe stata disposta ad una guerra se l’URSS fosse stata attaccata; la situazione ebbe una svolta quando Litvinov (favorevolsistema della sicurezza collettiva) fu sostituito dalla carica di “Commissario del Popolo agli Esteri” e al suo posto, il 3 maggiosubentrò Molotov. Pochi giorni dopo inglesi e francesi fecero chiaramente capire alla Russia che non sarebbero entrateautomaticamente in guerra se questa fosse stata attaccata, tuttavia proposero dei patti di mutua assistenza in caso di attacchi

tedeschi contro Polonia, Romania, Grecia, Turchia e Belgio; poiché tra questi paesi non erano compresi i paesi baltici e non vancora una volta un chiaro accordo militare, Molotov rifiutò.A questo punto, nell’agosto ’39, Francia ed Inghilterra accettarono di inviare in Russia delle delegazioni militari e navali (gliinglesi avevano l’ordine di tenersi sul vago e guadagnare tempo), Molotov protestò per lo scarso potere di negoziazione deidelegati, ma l’intoppo più grande si ebbe a causa del rifiuto della Polonia (nonostante le forti pressioni franco-inglesi chearrivarono al punto di denunciare l’alleanza) di consentire il passaggio delle truppe russe sul suo territorio. L’accordo non sitrovava e dopo pochi giorni Von Ribbentrop arrivò a Mosca e concluse le trattative segrete russo-tedesche con un accordo stoI primi contatti russo-tedeschi iniziarono ad aprile con conversazioni di carattere economico; dopo la nomina di Molotov furorussi a fare le prime avances, mantenendosi da principio sul vago per capire gli umori tedeschi e per le contemporanee trattativcon gli alleati.In giugno i tedeschi accettarono di stipulare un accordo economico ma fu solo alla fine di luglio che i russi fecero delle propo

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 precise su di un trattato di carattere politico; i tedeschi li convinsero di come la Germania poteva offrire all’URSS molti piùvantaggi dell’Inghilterra.Durante il mese di agosto Von Ribbentrop cercò di stringere i tempi sia perché Hitler aveva deciso di attaccare la Polonia il 1°settembre, sia perché vi era una certa preoccupazione sulle trattative militari intraprese dalle democrazie.Von Ribbentrop arrivò a Mosca e lo stesso giorno, il 23 agosto 1939, fu firmato il “Patto Von Ribbentrop-Molotov”,immediatamente operante e valido per 10 anni.Il Patto comprendeva un Trattato di non aggressione in cui i due paesi si impegnavano a non partecipare ad alcuna azione diaggressione contro l'altro, a non unirsi con potenze ostili e a risolvere i loro conflitti per mezzo dell’arbitrato; vi era anche un

 protocollo segreto che era in realtà molto più importante poiché stabiliva le zone d’influenza dei due Paesi:la zona d’influenza russa comprendeva la Finlandia, l’Estonia e la Lettonia e rimarcava l’interesse sovietico sulla Bessarabia;l’influenza tedesca si sarebbe estesa sulla Lituania.I due Stati non affermavano la volontà di mantenere uno Stato polacco indipendente.

L’attacco alla Polonia e la dichiarazione di guerra.

Abbiamo visto come, dopo l’invasione della Cecoslovacchia, Hitler avesse cambiato il suo atteggiamento verso la Polonia, finarrivare al discorso al Reichstaag in cui denunciava il Trattato tedesco-polacco.Dopo questi avvenimenti iniziarono in Polonia incidenti causati dai tedeschi residenti; i polacchi decisero di intensificare i rapcon la Francia e in maggio si ebbe un accordo militare ma Bonnet (strenuo fautore della pace e delle concessioni alla German

simili alla farsa di Monaco) ottenne che il trattato militare entrasse in vigore dopo aver concordato un accordo politico, cosa cavvenne quasi inutilmente solo il 4 settembre.Fino alla metà di agosto a Danzica si moltiplicarono le sfilate e le parate naziste, poi dal 24 agosto, dopo la firma del PattoRibbentrop-Molotov, gli eventi precipitarono.Hitler diede l’ordine di attacco alla Polonia il 25 ma poi ebbe un ripensamento, probabilmente a causa di una lettera di Mussoche gli spiegava l’impreparazione militare dell’Italia ad entrare in guerra ed un’altra in cui faceva richieste esorbitanti anche p

 produzione tedesca (ma si ritiene che in questa seconda lettera Ciano e Attolico abbiano appositamente gonfiato le richieste penon far entrare il paese in guerra e sfruttare i vantaggi della neutralità), nonché per la firma in quel giorno del trattato di alleananglo-polacco annunciato in aprile.Il governo inglese tentò un ultimo tentativo di pace proponendo una mediazione diretta tra la Polonia e la Germania; Hitler acl’incontro con un plenipotenziario polacco che, non essendo Beck stato avvisato per tempo dal governo inglese, si presentò sosera del 30 (e non era neanche un plenipotenziario ma un semplice ambasciatore).All’alba del 1° settembre 1939 l’esercito tedesco invadeva la PoloniaL’ultimo tentativo di pace si ebbe il 31 da parte di Mussolini che, umiliato dalla confessione della sua debolezza militare, propla riunione di una conferenza internazionale; il progetto fallì poiché gli inglesi chiesero che prima di trattare le truppe tedescheavessero evacuato la Polonia.Mussolini rifiutò di mantenere la sua proposta definendo quest’atteggiamento una “idiozia”.Il governo francese ordinò la mobilitazione generale il 1°settembre, la Camera dei Comuni si indignò per i ritardi di Chamber(dovute solo alle incertezze francesi); il 3 settembre Francia ed Inghilterra lanciarono un ultimatum al governo tedesco chescadeva il giorno stesso.Essendo stati entrambi respinti, il Regno Unito e la Francia dichiararono guerra alla Germania.

LA FASE EUROPEA DELLA GUERRA.

La sconfitta polacca e la “drole de guerre”.

 Naturalmente, durante la guerra la diplomazia ebbe un ruolo secondario e tutto si ridusse ad una questione di forza, tutt’al più servì per rafforzare le alleanze esistenti.L’offensiva tedesca in Polonia fu folgorante, grazie all’uso combinato dell’aviazione e della penetrazione dei carri armati in

 profondità nel territorio nemico.Gli accordi Von Ribbentrop-Molotov avevano portato ad un piano prestabilito di spartizione della Polonia e l’intervento russoebbe il 16 settembre, con il pretesto della difesa delle popolazioni ucraine e bielorusse dopo il disfacimento dello Stato polacc

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russi avanzarono velocemente e senza subire grandi perdite, provocando anche l’irritazione dei tedeschi.Il 28 fu firmato un nuovo trattato tedesco-sovietico che fissava la linea di demarcazione tra le due zone di occupazione, con qunuovo accordo lo stato polacco scompariva, Varsavia era nella zona tedesca e la Lituania passava nella zona di influenza soviquesta spartizione era molto vantaggiosa per i russi, meglio anche della Linea Curzon del 1919.I protocolli segreti di questo nuovo accordo prevedevano che i cittadini russi e tedeschi presenti nelle opposte zone di influenz

 potessero rimpatriare; inoltre la Russia fece valere i vantaggi sulla sua zona d’influenza imponendo ai tre paesi baltici la cessidi basi navali ed aeree, nonché lo stazionamento di truppe sovietiche sul loro territorio.Per quanto riguarda l’Italia, Mussolini assistette impotente a questi avvenimenti; temendo che la Francia e l’Inghilterra voless

 portare l’Italia a rompere il “Patto d’Acciaio” (in effetti vi furono alcuni contatti) Hitler parlò con Ciano senza forzare sull’entin guerra italiana, prevista d’altronde nel Patto, affermando che l’Italia sarebbe stata la padrona assoluta del Mediterraneo.- Dopo la sconfitta della Polonia la guerra terrestre sul fronte occidentale assunse un andamento molto tranquillo, Hitler in ottentò di approfittare della situazione per offrire una pace alle democrazie e assorbire le sue conquiste: la Francia e l’Inghilterr

 potevano permettere che questo succedesse e rifiutarono senza esitazioni le proposte del Fuhrer.Un mese dopo si ebbe anche un altro tentativo di mediazione da parte del Belgio e dell’Olanda che fu appoggiato anche da

 Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Romania e dal Papa; tuttavia sia Hitler che le democrazie rifiutarono l’offerta mediat(novembre 1939).- In risposta a questi propositi di pace, l’Armata Rossa invase la Finlandia il 30 novembre, dopo che i finlandesi avevano rifiul’installazione di basi militari russe nel loro Paese; i rifornimenti di armi verso la Finlandia fatti dall’Italia furono interrotti per

 pressione tedesca e gli stessi tedeschi osservarono una rigida neutralità in base agli accordi con i sovietici.Con la dura vittoria i russi ottennero, con il Trattato di Mosca del marzo 1940, l’istmo di Carelia.In seguito a questi avvenimenti Francia ed Inghilterra firmarono, il 28 marzo, un Trattato in cui si affermava che non ci sarebstata né armistizio né pace separata con la Germania.- Il passo successivo fu compiuto dai tedeschi. La Germania acquistava grandi quantità di ferro dalla Svezia che transitavano il porto norvegese di Narvik; se gli alleati prendevano questo porto potevano tagliare la “via del ferro” alla Germania.Hitler impedì che questo potesse accadere con un attacco preventivo alla Danimarca e alla stessa Norvegia (9 aprile); la rapidavittoria dei tedeschi arrivò il 10 giugno 1940 con la partenza per Londra del re di Norvegia.Lo stesso 10 giugno 1940 i tedeschi invasero il Belgio e l’Olanda, rompendo la neutralità di questi stati e la “drole de guerre” fronte occidentale; in conseguenza di questi avvenimenti in Inghilterra cadde il gabinetto di Chamberlain e fu sostituito ungoverno di unità nazionale sotto la guida di Winston Churchill, fin dall’inizio ostile ai nazisti.

La sconfitta della Francia e l’armistizio; la Battaglia d’Inghilterra.

Il 10 maggio 1940 Hitler lancia l’offensiva sul fronte occidentale contro Olanda, Belgio e Francia.Il 15 gli olandesi deposero le armi e il giorno successivo, con una spettacolare manovra a sorpresa, i carri armati tedeschisfondarono il fronte francese passando attraverso la foresta delle Ardenne, ritenuta a torto inaccessibile ai blindati.Invece di puntare direttamente su Parigi, le truppe tedesche marciarono verso Ovest per bloccare i collegamenti con il restodell’esercito francese e chiudere in una sacca le armate del nord; sostituito Gamelin, il nuovo generalissimo Weygand non riucollegare le due armate e l’intero esercito del nord dovette imbarcarsi a Dunkerque lasciando a terra l’equipaggiamento.Il 6 giugno l’esercito tedesco sfondava la disperata linea difensiva sulle Somme con il triplo delle forze rispetto ai francesi, ilgoverno (con a capo Reynaud) abbandonò Parigi il 10 giugno.Ancora il 6 giugno Churchill annunciava l’arrivo in Francia di due divisioni britanniche, dopo le richieste di aiuto francesi nonfurono più soddisfatte per garantire la sicurezza del suolo inglese.- Per quanto riguarda l’atteggiamento italiano dopo il 1° settembre, abbiamo visto che Hitler non richiese l’entrata in guerraforzata di Mussolini; tuttavia l’8 marzo 1940 il Fuhrer scrisse una lettera al dittatore italiano reclamando ardentemente l’entraguerra italiana, poi incontrò il Duce al Brennero e in quel dialogo Mussolini disse che l’entrata in guerra era “inevitabile”.Ciano cercava di far mantenere al Duce la neutralità ma già il 13 maggio, osservando la rapidità del successo tedesco, la decis

di Mussolini era definitiva ed egli si arrese; il 26 Reynaud si recò a Londra per concordare delle concessioni all’Italia in cambdella neutralità, il presidente americano Roosevelt garantì (per far dimenticare Wilson) che le concessioni sarebbero state appldopo la guerra.Queste proposte si scontrarono con il rifiuto di Mussolini; il giorno dopo i francesi arrivarono ad offrire vasti territori nell’Afrnord orientale ma il progetto cadde per l’opposizione inglese che calcolava l’impatto morale che queste concessioni avrebberoavuto in Francia ed Inghilterra.Il 30 maggio Mussolini inviò ad Hitler una lettera in cui annunciava l’entrata in guerra dell’Italia per il 5 giugno, poi i due siaccordarono per l’11.Il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarava guerra alla Francia e alla Gran Bretagna.

In quello stesso 10 giugno il governo di Reynaud abbandonò Parigi e si rifugiò a Tours, l’esercito era ormai vinto ed il problem

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 principale era quello di decidere se il governo avesse dovuto continuare la lotta trasferendosi in Nord Africa ovvero avesse dochiedere un armistizio alla Germania, che però contrastava con il Trattato franco-inglese del 28 marzo in cui si proibiva armiso pace separata con i tedeschi.L’11 si ebbe a Briare un Consiglio Supremo Interalleato con Churchill ed Eden; in seno al governo francese Pétain e Weygancomprendendo il disfacimento dell’esercito e seguendo il codice militare francese, non accettavano di abbandonare l’esercito cittadini in Patria e continuare la guerra con le poche divisioni d’oltremare, quindi premevano per la richiesta di armistiziononostante l’impegno con l’Inghilterra.Di parere opposto erano Reynaud e i presidenti delle due Camere (tra cui il radicale Herriot), che consideravano in questo mo

 possibilità della cessione all’Inghilterra della flotta militare; Churchill affermò la volontà inglese di continuare a combattere efece pressioni.Il 16 giugno fu una giornata molto importante. Il governo francese si era trasferito a Bordeaux, Reynaud lesse al Consiglio deMinistri la risposta del presidente americano Roosevelt circa la richiesta di intervento militare americano; era piena di solidariverso la Francia e incitava alla resistenza ma diceva che una decisione del genere poteva essere presa soltanto dal Congresso.Credendo in una capitolazione francese il governo britannico inviò due note in cui annunciava che chiedere l’armistizio avreb“messo in discussione l’onore della Francia”, poi le due note furono ritirate e gli stessi inglesi presentarono un “Progetto di Ufranco-britannica”.La validità e la serietà di questo progetto, un impresa enorme di cui non si erano affatto valutate le conseguenze e lecomplicazioni, non deve essere esagerata in quanto, secondo lo stesso Churchill, esso aveva più che altro lo scopo di rivitalizzgli oppositori dell’armistizio.Purtroppo non si ebbe il risultato sperato: in serata Reynaud rassegnò le sue dimissioni ed il suo successore, il maresciallo Pétformò il nuovo governo due ore dopo, includendo tutti i fautori dell’armistizio; alle 3 del mattino fu convocato l’ambasciatorespagnolo e fu incaricato di far trasmettere al governo spagnolo la richiesta di armistizio ai tedeschi.Il giorno dopo Churchill tornò a chiedere a Pétain di portare la flotta francese nei porti inglesi, le note di protesta ritirate furonsubito ripresentare al governo francese; i francesi assicurarono che le navi non sarebbero state consegnate ai tedeschi marifiutavano di trasferirle nei porti inglesi. A questo punto il governo britannico cercò di incoraggiare i movimenti di resistenzaall’armistizio come quello del generale De Gaulle, che il 18 giugno pronunciò il famoso discorso via radio per incitare la

 popolazione francese alla resistenza, e di altri parlamentari, tra cui Daladier, che avevano lasciato per protesta Bordeaux e si etrasferiti a Rabat per organizzare una sorta di “governo della Resistenza” (progetto che poi Pétain bloccò).Quando l’armistizio fu firmato, l’Inghilterra ritirò da Bordeaux il suo ambasciatore.Hitler il 18 conferì con Mussolini il quale voleva un singolo armistizio tra i due paesi ed aveva richieste esorbitanti consideranche l’esercito non aveva concluso nulla, alla fine Hitler impose due armistizi separati e il governo francese fece sapere che lecondizioni sine qua non erano la non occupazione dell’impero e che la flotta non fosse consegnata ai vincitori.Il 21 ebbe luogo a Rethondes la presentazione delle condizioni tedesche nello stesso vagone ferroviario in cui i francesi aveva

imposto il Diktat alla Germania nella Grande Guerra; le condizioni erano dure, non disonorevoli e il giorno dopo furono discudal governo francese che propose delle modifiche rifiutate dai tedeschi.L’armistizio con la Germania fu firmato la sera del 22 giugno, quello con l’Italia il 24.Le clausole politiche dell’armistizio con la Germania prevedevano la creazione a nord di una zona occupata in cui la Germaniaveva i diritti della potenza occupante, le spese di occupazione erano della Francia e nessun arma, nave o soldato potevano estrasferiti in Inghilterra, il governo francese poteva insediarsi a Parigi (ma fu scelta la città di Vichy nella zona “libera”); per quriguarda la flotta le clausole erano poco rassicuranti per gli inglesi:una parte doveva rimanere alla Francia per la difesa dell’Impero, la restante parte doveva essere “smobilitata e disarmata”dall’Italia e dalla Germania.L’armistizio con l’Italia prevedeva la smilitarizzazione di una zona di frontiera, di Ajaccio e di zone in Algeria e Tunisia, nonl’uso del porto di Gibuti e della ferrovia di Addis Abeba.Con questi due armistizi si ha un ritorno al modello ottocentesco con armistizio vero e proprio e sospensione delle ostilità; ancla Francia è ammessa al tavolo della pace.

- Con la sconfitta francese termina per Hitler l’operazione polacca, quindi egli propone agli inglesi una nuova pace (dopo quedell’ottobre ’39).E’ il 19 luglio 1940 quando Hitler, con affianco Ciano, fa un discorso al Reichstaag in cui non chiedeva all’Inghilterra alcunacessione in cambio della pace; su pressione tedesca anche la Santa Sede fece pressione sui vescovi inglesi affinché convincessl’opinione pubblica ad accettare la pace, ma il clero britannico si oppose.Un tentativo fu operato con una manovra dei servizi segreti tedeschi: il piano era di aiutare l’ex sovrano Edoardo VIII a saliretrono inglese; egli avrebbe spinto per la pace, appoggiato dai gruppi universitari pacifisti di Bertrand Russell, a loro volta incontatto con l’URSS.Il piano fallì poiché fu scoperto in tempo dai servizi segreti inglesi, Edoardo VIII fu nominato “Governatore delle Bahamhas”laggiù non poté lasciare la sua residenza) e alla fine della guerra se ne tornò a vivere in Costa Azzurra.

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In seguito si ebbe la storica risposta di Churchill alla proposta di pace tedesca, in cui il premier inglese disse che avrebberocombattuto sino alla fine non contro il popolo tedesco, bensì contro gli orrori del nazionalsocialismo.Hitler, adirato dalla risposta di Churchill, decise di attaccare anche l’Inghilterra, andando per la prima volta fuori dal rigidoschema di guerra che aveva preparato con il suo Stato Maggiore.Per invadere la Gran Bretagna bisognava innanzitutto poter sbarcare, quindi gli sforzi dell’estate furono quelli di costruire meda sbarco e di distruggere la Home Fleet, la flotta inglese di stanzia nella Manica; la flotta aveva una copertura aerea (costruitintelligenza a partire dal 1934), quindi la prima fase dell’operazione “Leone marino” doveva essere quella di spazzare la RAFcieli e di punire la popolazione civile inglese con dei bombardamenti a tappeto sulle città (la prima ad essere rasa al suolo fuCoventry, da qui “coventrizzazione”).

 Nell’agosto 1940 inizia dunque la “Battaglia d’Inghilterra” e per la prima volta nella storia anche la popolazione civile divienobiettivo militare; intere città furono rase al suolo e anche il Parlamento fu colpito ma, nonostante ciò, la popolazione inglese fece alcun dissenso alla guerra e al governo di unità nazionale non esisteva opposizione.La battaglia coinvolse più di 3000 aerei, gli inglesi non avevano molti equipaggi e mantenevano quasi tutti gli apparecchi in vanche aviatori francesi furono reclutati nelle file britanniche (il cosiddetto “Albo d’oro”); dopo un mese di combattimenti, itedeschi videro che perdevano più aerei degli inglesi (un rapporto di 3 a 1) e capirono che continuare la lotta significava metterischio la consistenza stessa della Luftwaffe.Per questa constatazione, a metà settembre l’operazione “Leone marino” fu interrotta e rimandata a tempo indeterminato; quefu un punto di svolta importante nella guerra.A suggello di ciò, Churchill disse: “mai nella storia così tanti hanno dovuto tanto a così pochi”.

Annessioni russe e tedesche; rapporti Inghilterra-Vichy.

La conseguenza più immediata del crollo francese fu l’annessione da parte dell’URSS degli Stati Baltici; i sovietici mandarontre Stati degli ultimatum, con il pretesto delle minacce che subiva l’Armata Rossa in quei territori, in cui si chiedeval’instaurazione di governi filo-comunisti. Appena saliti al potere i governi stessi chiesero l’incorporazione immediata dei loroall’Unione Sovietica, tra il 1° e l’8 agosto 1940.Contemporaneamente fu inviato un altro ultimatum alla Romania, nel quale i russi chiedevano la cessione immediata dellaBessarabia, di cui non avevano mai accettato la perdita, e anche della Bucovina settentrionale (questa richiesta scatenò le prottedesche), una regione che non era mai appartenuta all’impero zarista.Probabilmente questo avvenimento peggiorò in maniera definitiva i rapporti tra l’URSS e la Germania ed è in questo periodo fu pensato il piano d’attacco dell’operazione “Barbarossa”.Il governo rumeno, dopo un inutile appello alla Germania e all’Italia, dovette cedere e il 2 agosto 1940 fu costituita la RepubbSocialista Sovietica di Moldavia; i tedeschi risposero subito inviando in Romania una missione militare, preludio diun’occupazione ben più vasta.Anche la Bulgaria e l’Ungheria avanzarono rivendicazioni sui territori rumeni:la Bulgaria ottenne direttamente dal governo rumeno la Dobrugia meridionale, mentre il contrasto con l’Ungheria fu sanato socon l’intervento di Germania e Italia che, il 30 agosto, fecero accettare ai due contendenti il “Secondo arbitrato di Vienna” ch

 prevedeva la divisione della Transilvania tra i due Stati.L’11 ottobre Hitler occupò definitivamente la Romania e i suoi preziosi pozzi petroliferi.Il 27 settembre 1940 Italia, Germania e Giappone firmarono il “Patto Tripartito”, un trattato di alleanza politica, economica emilitare nel caso dell’entrata nel conflitto di un altro Stato; da allora in poi la politica estera tedesca fu impegnata nel cercareadesioni a questo accordo.L’obiettivo più importante era sicuramente quello di coinvolgere la Spagna nella Guerra;al momento dell’armistizio con la Francia, Franco si era dichiarato pronto ma fece delle richieste abbastanza consistenti(Gibilterra, Marocco francese e territori in Guinea) e inoltre, poiché la Spagna era uscita prostrata dalla guerra civile, volle aiumilitari ed economici che erano abbastanza gravosi per i paesi dell’Asse.

Il 23 ottobre Hitler incontrò Franco ma la decisione definitiva sull’entrata in guerra non si ebbe.Le uniche adesioni al “Patto Tripartito” furono quelle di Ungheria, Romania e Slovacchia.

- In questo periodo la situazione dell’Inghilterra era abbastanza problematica; i rapporti con il governo di Vichy erano pessimLaval aveva proposto a Pétain addirittura di entrare in guerra contro l’Inghilterra, rea di dare protezione a De Gaulle, il quale fine di luglio darà vita ad un “Consiglio di difesa della Francia d’oltremare” ottenendo l’adesione di quasi tutte le colonie.In questa situazione, Churchill prese la decisione di mettere la flotta francese in condizione di non nuocere e il 3 luglio 1940iniziarono una serie di operazioni della marina inglese; la flotta francese di Mers-el-Kebir fu attaccata dopo aver respinto unultimatum di salpare verso i porti americani, vi furono 1.200 morti, altre navi francesi furono danneggiate, sequestrate o affona Dakar e a Plymouth.La Francia ruppe le relazioni diplomatiche con Londra e non vi fu alcuna rappresaglia; paradossalmente la situazione migliorò

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dopo il 22 settembre 1940, quando reparti francesi fedeli a De Gaulle, con l’appoggio della marina inglese, cercarono diconquistare Dakar, in mano ai francesi di Vichy, fallendo nell’impresa.A quel punto Churchill si rese conto che tutto ciò favoriva unicamente i tedeschi e cercò di stabilire un “modus vivendi” pacifcon il governo di Vichy, senza abbandonare i gollisti.Si ebbero dei primi accordi ufficiosi (Hoare – De la Baume e la “missione Rougier” che cercò di convincere il generale Weygcomandante delle truppe francesi in Africa del nord, a ribellarsi) che furono però bruscamente interrotti dall’incontro tra HitlePétain a Montoire il 24 ottobre 1940: quest’incontro era opera di Laval, che riuscì ad imporre a Pètain la sua politica anti-inglfu firmato un accordo di “collaborazione” tra i due paesi e Laval si disse addirittura favorevole ad un attacco contro l’Inghiltenel lungo periodo.Churchill, più che interessarsi alla sorte del governo di Vichy, era preoccupato soprattutto della cessione da parte di Pétain diimportanti basi militari in Africa ai tedeschi e agli italiani, quindi incoraggiò la ripresa delle trattative che si ebbe in dicembregli accordi Halifax – Chevalier;questo accordo, fatto all’insaputa dei gollisti e grazie all’allontanamento di Laval, prevedeva che le colonie francesi non sarebstate più oggetto di attacco e che si sarebbe mantenuta una “freddezza artificiale” tra il governo inglese e quello di Vichy, conreale allentamento dell’embargo sui prodotti petroliferi.

 Nell’aprile 1941, grazie all’intervento del presidente Roosevelt, si ebbe un accordo tra gli USA e le colonie francesi del nordAfrica per la fornitura di materiale di prima necessità; in cambio Weygand si impegnava a difendere i territori dagli attacchi dchicchessia.Intanto in Francia l’ammiraglio Darlan divenne la seconda personalità del governo di Vichy; egli era convinto della vittoriatedesca e il 28 maggio 1941, dopo alcuni colloqui con Hitler, firmò i “Tre protocolli di Parigi” che conferivano ai tedeschi basmilitari d’appoggio in Siria, a Biserta e a Dakar. Il progetto non fu accettato da Weigand e da altre personalità del governo e, l’inizio della campagna di Russia, fu lasciato cadere anche dai tedeschi.Successivamente Weigand fu richiamato a Vichy sotto pressione tedesca e, con il ritorno di Laval nell’aprile ‘42, il governo dPétain cessò di avere qualsiasi autonomia dalla Germania.

Attacchi dell’Asse in Grecia, Jugoslavia e Russia.

 Nel corso dell’estate del 1940 Mussolini progettò di attaccare la Grecia e la Jugoslavia ma, su pressione tedesca (per paura di reazione russa che intensificasse la presenza sovietica in Europa), l’attacco alla Jugoslavia fu abbandonato.Indignato per l’occupazione della Romania senza preavviso, il Duce fissò l’attacco alla Grecia per il 28 ottobre, giorno in cuiincontrava Hitler a Firenze; l’operazione fu preparata male e dopo una settimana le truppe italiane dovettero ripiegare in Albadifendersi dagli attacchi greci.Gli smacchi militari italiani continuarono in Africa, dove era fallito l’attacco all’Egitto e si ripiegava verso la Libia, nel 1941 inglesi occuparono l’Africa Orientale italiana.Mussolini dovette chiedere l’aiuto tedesco e di giocare il ruolo di eterno secondo in guerra.Intanto la tensione russo-tedesca saliva: in Germania vi era preoccupazione per l’ambiguo atteggiamento dell’URSS e si decisfare delle proposte per allontanare i sovietici dall’Europa.Tra ottobre e novembre vi furono degli importanti negoziati tra Molotov e Von Ribbentrop, il quale offrì ai russi di entrare a f

 parte del “Patto Tripartito” nato a settembre e di dividere l’intero pianeta in precise zone di influenza tra le quattro potenze.Concretamente, si offrì ai sovietici un protocollo segreto in cui si riconosceva la loro sfera di influenza nel Golfo Persico enell’Iran e il libero passaggio attraverso gli Stretti, obiettivi da sempre anelati dagli Zar, in cambio di un allontanamento dellaRussia dall’Europa (i Balcani come zona di influenza italiana e tedesca, garanzia dello status quo territoriale della Turchia, ritdei sovietici dalla Finlandia, dove la Germania manteneva delle truppe).Molotov fece delle controfferte che indicavano chiaramente la volontà della Russia di rimanere saldamente in Europa; i tedescnon si dettero nemmeno la pena di rispondere e questo mancato accordo fece iniziare nel dicembre ’40 le prime misure operat

 per il “Piano Barbarossa”, fissato dapprima per maggio poi, per il “contrattempo jugoslavo”, per il 22 giugno.

Un contrattempo ritardò l’operazione: dopo l’adesione di Ungheria e Romania al Patto Tripartito mancavano solo la Bulgaria Jugoslavia per “pacificare” i Balcani e attaccare in tutta tranquillità la Russia; la Bulgaria entrò nel Patto nel febbraio 1941 esubito dopo fu invasa dalle truppe tedesche nonostante le forti proteste dei sovietici, tuttavia i problemi vennero dalla Jugoslavdove il 27 marzo 1941 vi fu un colpo di stato militare da parte di gruppi serbi e appoggiato dagli inglesi, spodestando il princiPaolo favorevole alla Germania.Di conseguenza Hitler decise di attaccare la Jugoslavia e di aiutare le truppe italiane in Grecia; l’operazione iniziò il 6 aprile 1il 18 la Jugoslavia era sconfitta, il 27 cadde anche Atene.In Grecia fu insediato un governo militare filonazista, la Jugoslavia subì invece una spartizione territoriale e politica: la Slovedel nord fu annessa direttamente alla Germania, l’Italia ebbe la Slovenia del sud e la costa dalmata da Fiume a Cattaro, la regidi Zara, Spalato e Ragusa.In Croazia fu creato uno stato “indipendente” che alla fine della guerra doveva essere governato dal duca di Spoleto, parente d

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casa Savoia (il nuovo Stato comprendeva la Croazia continentale, la Bosnia-Erzegovina e due punti sulla costa “donati” al nuostato dall’Italia); la Croazia aderì al Patto Tripartito in giugno e permise alle truppe italiane di attraversare il suo territorio.Più a sud era ricreato lo Stato montenegrino, completamente soggetto all’Italia, l’Albania incorporava il Kosovo e parte dellaMacedonia, mentre la restante parte era annessa dalla Bulgaria (che annetteva anche la Tracia); la Serbia era notevolmente ridai tempi della vecchia Serbia, tuttavia continuava ad esistere come stato in regime di occupazione.- Da dicembre la Wehrmacht cominciò a schierarsi sul fronte orientale per l’Operazione Barbarossa, gli inglesi e gli americanlanciarono parecchi avvertimenti ai russi, i quali, però, continuavano a mantenere i rapporti commerciali con la Germania ed anella primavera del 1941 cercarono di anticipare le consegne, soprattutto dell’indispensabile caucciù.Tutto ciò non fece cambiare idea ad Hitler, il quale voleva definitivamente eliminare un alleato misterioso, scomodo e ambigucome la Russia, appropriandosi delle ingenti fonti energetiche del paese che gli avrebbero permesso di continuare la lunga lottcontro l’Inghilterra.Lo stato maggiore tedesco aveva preparato un piano che può essere definito un capolavoro di strategia militare: grazie all’avasu tre direttive (peraltro molto distanti tra loro) di reparti corazzati con copertura aerea, l’esercito russo doveva essere chiuso ienormi sacche e fatto prigioniero; la genialità consisteva nel fatto che erano stati calcolati perfettamente tutti i fattori che poteinfluenzare l’avanzata di uomini e mezzi, dalla condizione delle strade alle ore di luce e finanche le notti con una luce sufficie

 per i movimenti.Secondo il piano, l’URSS sarebbe dovuta cadere in otto settimane, Hitler credeva in un’altra facile vittoria della guerra lamporealtà l’Operazione Barbarossa si protrasse per 4 anni in territorio russo e si concluse con l’entrata dell’Armata Rossa a Berlin1945.Il mattino del 22 giugno 1941 le truppe tedesche attaccavano l’Unione Sovietica, nella prima settimana il piano tedesco portò un’avanzata di 80 km al giorno e un milione di prigionieri russi, in quanto i generali russi credevano ad una avanzata omogennon bloccavano le vie di comunicazione tra i reparti corazzati e le truppe.In Russia fu il panico: Stalin non fece nulla per una settimana ed il regime rischiava di saltare; dopo lo smarrimento si fece unappello in difesa della Patria ad imitazione di ciò che fece lo zar Alessandro contro Napoleone (in barba alle ideologie comune si arrivò addirittura a ritirare i commissari politici del partito presso le truppe e a sostituirli con preti della Chiesa ortodossa,stella rossa fu sostituita l’immagine della Madonna.Ciò che salvò i russi fu un errore strategico di Hitler, che fece infuriare i generali e rinascere l’opposizione dell’aristocraziamilitare verso il Fuhrer, sfociata poi nell’attentato del 1944; dopo la guerra i militari scomparvero dalla scena politica e laGermania del dopoguerra fu guidata dall’organizzazione politica delle chiese: poiché la colonna centrale, quella diretta su Moavanzava più rapidamente di quelle laterali, Hitler temette che quest’ultima potesse essere tagliata dai lati, cosicché diede ordiarrestarla a metà dell’operazione (fine luglio 1941), vi furono parecchie contestazioni e sostituzioni di militari, ma alla finel’ordine fu eseguito.L’avanzata riprese solo dopo 40 giorni in condizioni non previste; il meccanismo si era inceppato, a ottobre vi fu un’ulteriore

avanzata ma a novembre fu impossibile proseguire, iniziava così una delle guerre d’usura più terribili della storia.

Il rafforzamento dei legami anglo-americani.

A partire dal luglio1940, inglesi e americani si sforzano di coordinare le loro politiche in funzione anti-giapponese, poi si ebberiavvicinamento anche sui problemi europei:- Nell’estate del 1940, Churchill chiese al presidente americano Roosevelt il prestito di 50-60 cacciatorpediniere in cambiodell’occupazione di alcune basi inglesi in America (Bermuda, Bahamas, Giamaica, Antigua e la Guyana inglese); Roosevelt,nonostante fosse nel pieno della campagna elettorale, acconsentì alla richiesta con un “executive agreement” che non aveva

 bisogno dell’approvazione del Senato, inviando anche una grande quantità di armi a sostegno degli inglesi, incontrando molteopposizioni tra gli isolazionisti.

 Nondimeno la sua politica di intervento fu accettata dagli elettori e Roosevelt fu rieletto; il 16 settembre fu approvata la leggeistituiva il servizio militare negli Stati Uniti, i quali passavano in questo periodo dalla neutralità alla “non belligeranza”.

- Ma senza ombra di dubbio il gesto più importante nel rapporto anglo-americano si ebbe nel marzo 1941 con l’emanazione dcosiddetta “legge affitti e prestiti”.Mesi prima Churchill aveva spiegato a Roosevelt le difficoltà future che avrebbe avuto l’Inghilterra nel continuare ad acquistacontanti il materiale bellico dagli Stati Uniti; il presidente americano propose un sistema che consisteva nel prestare tutto ilmateriale che l’Inghilterra o i paesi amici potessero aver bisogno, subito dopo lanciò nel Paese una campagna pubblicitaria asostegno di quest’idea per vincere le resistenze degli isolazionisti.A marzo si ebbe l’approvazione della legge che, in pratica, apriva all’Inghilterra un credito illimitato (pagabile in seguito anccon rimborsi in natura)e dava al presidente americano una grande discrezionalità nel poter utilizzare a piacimento la produzionguerra americana.All’inizio del ’45 le forniture agli alleati a titolo di “Affitti e prestiti” arrivarono a 36 miliardi di $.A suggellare il rapporto, Halifax fu inviato negli Stati Uniti e Hopkins fu inviato in Inghilterra, entrambi personaggi importan

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che godevano della piena fiducia dei due premier.- La prima importante missione di Hopkins fu quella che lo condusse a Mosca all’indomani dell’attacco tedesco; egli conferì Molotov e Stalin, i quali gli riferirono le necessità primarie della Russia in materia di armamenti. Il 16 agosto Usa ed Inghilterdavano il loro assenso alle forniture militari e di altro materiale necessario alla Russia.Successivamente Hopkins fu il principale artefice dell’incontro tra Churchill e Roosevelt al largo di Terranova il 9 agosto 194

 parlò principalmente della minaccia di aggressione giapponese e del progetto di una “Carta Atlantica”, proposta dal premier inglese per rafforzare il legame con gli Stati Uniti e per fugare i dubbi circa trattati segreti degli inglesi per accrescimentiterritoriali.La Carta enunciava in 8 punti i principi democratici nel campo delle relazioni internazionali:i due Stati non avrebbero ricercato alcun ingrandimento territoriale, ciascun popolo avrebbe scelto liberamente la propria formgoverno e i mutamenti territoriali che lo riguardavano, tutti gli stati dovevano collaborare per sviluppare il processo economicsociale mondiale.Al fine di garantire il controllo dell’Oceano Atlantico e la sicurezza dei convogli che inviavano aiuti agli alleati, l’8 luglio fuoccupata l’Islanda e l’11 settembre il presidente Roosevelt ordinò alle navi da guerra di attaccare le unità dell’Asse che fosser

 penetrate nella zona di difesa americana, abbandonando definitivamente la neutralità.

I PROBLEMI EXTRA-EUROPEI DAL 1933 AL 1941.

Il Medio Oriente.

- Il fallimento dei negoziati anglo-egiziani del 1932 portò ad una situazione di stallo tra i due Paesi, risolta solo dall’aggressioitaliana dell’ottobre 1935 all’Etiopia.In Egitto, dopo l’attacco di Mussolini, si costituì un “Fronte nazionale” guidato dal Wafd che costrinse il re Faud a cessare ilregime dittatoriale e ritornare alla costituzione del 1923, infine ripresero i negoziati con il Regno Unito alla ricerca di un’alleamilitare difensiva.Eden accettò la proposta e nell’agosto 1936 fu firmato un trattato anglo-egiziano che comprendeva clausole militari e politich

 basi nuove: l’Egitto diveniva indipendente e si poneva termine all’occupazione britannica, non erano ammessi trattati politici altre potenze e in caso di guerra era previsto un soccorso immediato reciproco (aiuto egiziano solo fornire basi all’esercitoinglese), l’Inghilterra avrebbe appoggiato l’Egitto nell’entrata alla SDN, inoltre per dieci anni si sarebbe mantenuta unaguarnigione di 10.000 soldati inglesi a Suez in difesa del canale e il governo del Cairo avrebbe adottato armamento edequipaggiamento britannici.

 Nel Sudan si stabiliva un regime di “condominio” con funzionari e truppe sia inglesi che egizie.Grazie all’appoggio inglese e francese in Egitto si ebbe la fine delle “capitolazioni” e lo stato ebbe una piena libertà legislativfiscale; il potere giudiziario prevedeva un regime transitorio di tribunali misti per egiziani e stranieri presenti sul territorio.Infine, nel maggio 1937, l’Egitto era ammesso alla Società delle Nazioni.Con l’inizio della guerra l’Egitto optò per una non belligeranza: ruppe le relazioni diplomatiche con la Germania e affermò chavrebbe partecipato alla guerra solo se l’Italia avesse attaccato obiettivi propriamente egiziani; questa politica neutrale continuanche durante l’offensiva di Rommel nel pieno del territorio egizio.- Nel 1936 fu riaperta anche la questione degli Stretti dei Dardanelli: il Trattato di Losanna affermava che in tempo di pace eserano aperti a tutte le navi (non da guerra), se la Turchia era coinvolta in guerra poteva impedire il passaggio delle navi nemic

 per le navi da guerra il Trattato favoriva il passaggio delle navi delle potenze rivierasche e la Russia e la Turchia vi eranocontrarie. Gli avvenimenti nel Mediterraneo del 1936 (flotta inglese a minaccia dell’aggressione italiana) e la rimilitarizzaziontedesca della Renania, fornirono ai Turchi l’occasione per chiedere la revisione di questo Statuto.Questo si ebbe con la Convenzione di Montreaux firmata il 20 luglio 1936 da Francia, Italia, Inghilterra, Turchia, Giappone eAustralia: i paesi rivieraschi avevano un diritto di passaggio per le navi da guerra in tonnellaggio poco superiore a quello dei pnon rivieraschi (ciò favoriva la Russia), mentre la Turchia ottenne il permesso della rimilitarizzazione degli stretti ed inoltre, i

tempo di guerra, era interdetto il passaggio alle navi da guerra dei belligeranti e se la Turchia era coinvolta era interdetto il passaggio di tutte le navi dei paesi nemici e anche di quelle dei paesi che potevano aiutare il nemico. La convenzione aveva undurata di 20 anni.- La situazione della Palestina era in quegli anni sempre più difficile: l’immigrazione ebraica, favorita dalla politica antisemitnazista, si sviluppò in maniera crescente a partire per tutti gli anni ’30, accrescendo le difficoltà economiche della regione einasprendo i rapporti con gli arabi; nell’ottobre del 1933 vi fu una sommossa organizzata dal “Comitato esecutivo arabo” contgli inglesi, accusati di favorire l’acquisto delle terre da parte degli ebrei, gli estremisti ebrei ordinarono l’uccisione dei leader moderati che cercavano un dialogo con gli arabi.Successivamente gli arabi fecero delle richieste politiche e il commissario britannico Wauchope propose la creazione di unConsiglio legislativo composto da arabi ed ebrei; il progetto, accettato dagli arabi, fu respinto sia dagli ebrei che dal parlamen

 britannico provocando il grande sciopero e la guerriglia del 1936, sedata dall’esercito britannico solo dopo sei mesi,

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contemporaneamente alla creazione di una “Commissione reale” d’inchiesta nominata dal parlamento inglese e guidata da LoPeel.La Commissione pubblicò un rapporto nel 1937 in cui proponeva come unico rimedio per la questione la divisione della Palesin due, uno stato ebraico al nord (con i luoghi santi che dovevano rimanere sotto mandato) e il resto della Palestina che sarebbstato unito alla Transgiordania; questo progetto incontrò una viva opposizione, l’Iraq fece una protesta alla SdN, una conferentutti i Paesi arabi non accettò il principio della spartizione, anche gli ebrei erano divisi, solo in Transgiordania il progetto fuaccettato, tuttavia la “Commissione dei mandati” della Società delle Nazioni consiglio la prosecuzione del mandato britanniconella forma attuale e il progetto non ebbe seguito, l’agitazione araba riprese e le autorità britanniche sciolsero il “Comitatoesecutivo arabo”.

 Nonostante ciò, alla fine del 1938 la situazione tornò quasi alla normalità e anche il governo britannico abbandonò l’idea dellaspartizione, cercando di arrivare ad un accordo tra le parti; fallita una conferenza arabo-israeliana, il governo inglese annunciònascita di uno Stato di Palestina sovrano ed indipendente e nei primi 5 anni la popolazione ebraica sarebbe stata 1/3 di quella del nuovo stato, successivamente lo Stato sarebbe stato diviso in tre zone, delle quali in una gli ebrei non avrebbero potutoacquistare terre.Questo progetto, che favoriva gli arabi, incontrò la tenace opposizione degli ebrei e lo scoppio della guerra in Europa (e le

 persecuzioni ebraiche) ne bloccò l’attuazione.- Nel 1934 l’Inghilterra aveva concesso l’indipendenza allo Yemen e lo stesso anno scoppiò la guerra tra quest’ultimo e l’AraSaudita che terminò con il riconoscimento di Ibn Saud dell’indipendenza dello stato vicino; il gentlemen’s agreement del 193Inghilterra ed Italia prevedeva di rispettare la sovranità dello Yemen e dell’Arabia Saudita.Infine nel 1937 fu siglato il Patto di Saadabad tra Iran, Turchia, Iraq e Afghanistan, un trattato di consultazione e non aggressirivolto soprattutto in difesa dall’Urss e dall’agitazione comunista.- In Iraq vi fu una forte propaganda tedesca dopo la morte del re Faysal nel 1933 e nel 1941 vi fu un colpo di stato militare col’influenza dei nazisti greci; dopo un primo contrasto con gli inglesi, il governo britannico iniziò una campagna militare cosìefficace che i tedeschi non riuscirono a sostenere i rivoltosi iracheni, guidati da Rashid Alì, che furono presto sconfitti.L’Inghilterra confermò l’indipendenza irachena e furono rotte le relazioni diplomatiche con l’Italia e la Germania; la guerraall’Asse fu dichiarata nel gennaio 1943.- Tesa fu anche la situazione in Siria e Libano; nonostante l’indipendenza promessa dalla Francia nel 1936 (con il “fronte

 popolare”), la questione del sangiaccato di Alessandretta fece si che in Siria vi fosse un forte malcontento e ritardò il momentdell’indipendenza.Con lo scoppio della guerra, si insedia nel 1941 la Commissione d’armistizio italiana e si acconsentì al passaggio di aerei tedein sostegno ai ribelli iracheni; per evitare che la regione finisse nelle mani dell’Asse, truppe inglesi e della “Francia libera” di Gaulle attaccarono la Siria in giugno, ottenendo l’appoggio delle popolazioni promettendo l’indipendenza. Le forze di Vichyfurono sconfitte nell’arco di un mese e il generale De Gaulle stesso garantì l’indipendenza della regione: la Siria l’ottenne il 2

settembre ’41 e il Libano il 21 novembre dello stesso anno.

La politica americana.

 Nel 1933 divenne presidente degli Stati Uniti il democratico Franklin Delano Roosevelt; egli scelse come segretario di Stato(ministro degli esteri) un uomo che aveva un forte ascendente sul Senato, Corder Hull.Fino al 1939 la politica estera americana fu caratterizzata da un accentuato isolazionismo, la grave crisi economica del ’29 fecsentire i suoi effetti per tutti gli anni ’30; Roosevelt fu quindi impegnato soprattutto sul fronte interno con la realizzazione del“New Deal” ed inoltre scarsa era la sua fiducia negli accordi economici internazionali.Questa politica isolazionista, il cui centro era soprattutto nel Senato, portò ad un atteggiamento abbastanza timido degli Usa vgli aggressivi nazionalismi di Germania, Italia e Giappone, e la politica estera si occupò prevalentemente del Sud America, tu

 più appoggiando timidamente la SDN ma senza mai cercare di entrarvi.I primi atti della nuova amministrazione in politica estera riguardarono il tentativo di riallacciare dei rapporti con l’Urss, sia pavvicinarla alle democrazie in funzione anti-tedesca sia per risolvere il problema ancora sospeso dei debiti russi sulle imprese

americane espropriate. Nel novembre 1933 Litvinov fece un viaggio negli Usa dove ottenne il riconoscimento del governo sovietico da parte degliamericani, si decise in cambio che i russi avrebbero pagato 100 milioni di dollari ma essi non dettero alcuna assicurazione di nintromettersi negli affari americani, come richiesto, attraverso la strumentalizzazione del partito comunista statunitense.

 Nel ’34 fu votato il “Johnson Act” che vietava prestiti ai paesi indebitati, Russia compresa; i rapporti, quindi, furono riallacciama rimasero abbastanza mediocri.- Per quanto riguarda l’America latina, fu mantenuta la politica del “non intervento” e “buon vicinato” al fine di guadagnarsi fiducia dei latino americani, nonostante i focolai di tensione a Cuba e la guerra del Chaco tra Paraguay e Bolivia; le truppe Uslasciarono Haiti e il Nicaragua.

 Nel novembre del 1933, Cordell Hull fu l’assoluto protagonista della Conferenza panamericana di Montevideo dove furono fidagli stati americani importanti trattati sulla pace (tra cui il “Patto Briand-Kellogg”) e vi fu una inversione di tendenza import

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nella politica estera americana poiché il Segretario di Stato annunciò che gli Usa approvavano il non intervento negli affari dealtri Stati dell’America Latina, cosa che fino ad allora avevano rifiutato di dichiarare.

 Nel 1934 si ebbe la fine della guerra del Chaco, la più sanguinosa combattuta in America nel xx secolo, grazie alla mediazionArgentina, Cile ed Usa, fatta dopo il fallimento della SDN.Sempre nel 1934 una commissione d’inchiesta presieduta dal senatore Nye svelò come gli Usa fossero entrati nel primo conflmondiale quasi esclusivamente sotto la pressione dei banchieri e dei produttori di armi che avevano finanziato gli eserciti inglfrancese; si diffuse nel Paese l’idea che per restare fuori dalla guerra che si profilava in Europa (l’Italia si preparava ad attaccal’Etiopia) sarebbe bastato proibire la vendita di armi ai Paesi belligeranti.Il potere esecutivo, in opposizione al Congresso, voleva il potere di decidere a quali paesi imporre l'embargo che invece il Senvoleva estendere a qualsiasi belligerante.Una prima “legge di neutralità” vide la vittoria del Congresso e allo scoppio della guerra italo-etiope fu imposto l’embargo suarmi ad entrambi i Paesi, ma gli Usa non seguirono la SDN e continuarono a fornire all’Italia prodotti utili alla guerra (vi fu soun “embargo morale”) e tuttavia Roosevelt non riconobbe mai l’annessione dell’Etiopia all’Italia, nonostante l’approvazione

 pubblica del “gentlemen’s agreement” anglo-italiano del 1938. Nel 1936 la “seconda legge di neutralità” consentiva al presidente di decidere se esisteva o no lo stato di guerra tra i belligeran(così Roosevelt riuscì ad armare la Cina contro il Giappone);allo scoppio della guerra di Spagna l’embargo sulle armi non poteva essere applicato perché si trattava di una guerra civile, mCurdell Hull dichiarò che gli Usa non sarebbero intervenuti in alcun modo nella guerra e non avrebbero partecipato neanche a“comitato del non-intervento”; tuttavia Roosevelt, rieletto nel 1936, fece approvare dal Congresso una “legge speciale di neutr

 per la Spagna” nel gennaio 1937.Sempre nel 1937 fu votata la terza legge di neutralità che, a differenza delle precedenti, doveva avere un carattere permanenteintroduceva la clausola del “cash and carry”: i prodotti destinati ai paesi belligeranti non potevano viaggiare su navi americandovevano essere pagati in contanti o con crediti a breve termine.Questa legislazione fu osteggiata da Francia ed Inghilterra poiché privava il potere esecutivo americano di poter aiutare moltedelle nazioni soggette ad un’aggressione nazi-fascista.- Dopo la fine della guerra del Chaco nel gennaio 1936 fu convocata una nuova Conferenza Panamericana a Buenos Aires daHull, il quale voleva rafforzare il panamericanismo in quanto deluso dalla Società delle Nazioni e frenare la penetrazioneeconomica tedesca in America del Sud; gli si oppose l’argentino Lamas, che non voleva ingerenze statunitensi nel sud e prefela SDN ad un panamericanismo guidato dagli Usa; la conferenza non concluse, quindi, nulla.Un parziale successo statunitense si ebbe con la Conferenza Panamericana di Lima del 1938 dove fu deciso che in caso diminaccia territoriale di una delle repubbliche americane tutte le altre si sarebbero consultate ed inoltre furono fatte delledichiarazioni che condannavano il razzismo e l’attività politica di gruppi stranieri, soprattutto tedeschi, in America del Sud.Quindi prima della guerra si ha un rafforzamento della solidarietà americana e un timido schieramento verso le democrazie

europee, ma la prevalenza della neutralità è ancora netta.

L’espansione giapponese e gli inizi della guerra contro la Cina.

 Nonostante non avesse un governo “fascista”, il Giappone assunse sempre più un atteggiamento espansionista ed imperialistamanifestandolo palesemente nella corsa agli armamenti navali e nella guerra contro la Cina.

 Nelle Conferenze di Washington (1922) e Londra (1930), in cui si decise la proporzione del naviglio da guerra tra le varie potil Giappone aveva ottenuto un rapporto 3/5 con le flotte inglese ed americana e già nel 1934, a differenza dei paesi occidentaliaveva raggiunto il limite consentito; quando Roosevelt dichiarò che anche gli Usa avrebbero dovuto entro breve termineraggiungere il limite, i giapponesi decisero di chiedere la parità con le flotte occidentali alla Conferenza navale di Londra deldicembre 1935.Già negli incontri preliminari alla conferenza il Giappone fece le sue richieste, rifiutate da Usa ed Inghilterra che dovevanoripartire la loro flotta tra diversi oceani; come conseguenza di questo rifiuto il Giappone denunciò il Trattato navale di Washin

e si ritirò dalla Conferenza; questa si concluse nel marzo ’36 e stabilì alcune limitazioni di carattere tecnico sul tonnellaggio.Intanto i giapponesi meditavano una ripresa dell’offensiva in Manciuria dopo la tregua di Tangku del 1933, soprattutto per contrastare il pericolo del Kuomintang di Chiang Kai-shek, che stava tentando di riorganizzare la Cina e renderla indipendent

 pace fu rispettata per due anni, poi ricominciò la penetrazione in territorio cinese.Tra maggio e giugno, con dei pretesti, furono occupate le regioni della zona smilitarizzata dalla pace di Tangku, l’Ho Peh, il SYuan e il Chatar, a nord del Jehol, dove furono firmati accordi con le autorità locali cinesi; un tentativo di creare in queste zonuno stato fantoccio simile al Manciukuò (siamo nella Mongolia interna), fu abbandonato dal governo per la reazione di ChianKai-shek (ammassò truppe al confine) e per il timore di un attacco russo.L’Urss aveva provato ad essere conciliante con il Giappone, riconoscendo il Manciukuò e cedendo in pagamento i propri diritsulla ferrovia orientale cinese; tuttavia vi furono scontri tra le truppe giapponesi del Manciukuò e quelle della Repubblica popmongola, con il quale i russi decisero di firmare un trattato di assistenza per impedirne l’invasione.

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 Nel novembre 1935 l’avanzata giapponese in Cina continuò, arrivando nella regione di Pechino; Chiang Kay-shek, non ancor pronto alla guerra, accettò il fatto compiuto. Nel novembre 1936 fu firmato il patto anti-komintern tra il Giappone e la Germania; esso era in apparenza un accordo control’espansione del comunismo nel mondo, in realtà la Germania accettava la penetrazione giapponese in Cina e un protocollosegreto stabiliva che se uno dei due paesi fosse stato attaccato dall’Urss, l’altro non sarebbe intervenuto e che inoltre degli acc

 politici di uno dei due Paesi sempre con l’Urss avrebbero dovuto ottenere il consenso dell’altro firmatario.A partire dal 1937 l’espansione giapponese in Cina assume le caratteristiche di una vera e propria occupazione con la finalità creare un vero e proprio protettorato su tutta l’immensa regione, creando un governo controllato da loro come nel ManciukuòA causa di un incidente tra soldati cinesi e giapponesi nei pressi di Pechino, scoppiò una vera e propria guerra che tuttavia nondichiarata da nessuna delle due parti contendenti; a partire dal luglio i Giapponesi conquistano Pechino e si dirigono a sud verShangai (ottobre), Nanchino (dicembre), conquistando lo Xiantung (gennaio ’38) e Canton (ottobre ’38); dopo queste disfatteChiang Kay-shek decise di ritirarsi in una regione protetta dalle montagne dove poté organizzare una resistenza ad oltranza e nmarzo e nell’aprile 1938 i cinesi riuscirono anche a riportare qualche vittoria, grazie ai rifornimenti di armi che giungevanodall’estero (soprattutto dall’Urss, dalla Birmania e dal Tonkino francese e dagli Stati Uniti, poiché la guerra non era statadichiarata).Successivamente, fino al 1944, i Giapponesi cercarono prevalentemente di bloccare le vie per questi rifornimenti, senza scatennuove offensive e reprimendo la guerriglia interna; essi fecero anche due tentativi di pace nel ’37 e nel ’38 che furono respinticinesi.Abbiamo detto che l’intenzione dei giapponesi non era tanto quella di annettere territori cinesi, bensì quella di creare uno in Cuno Stato vassallo; quindi fu deciso di fondare a Nanchino, nel gennaio 1940, un “Governo centrale della Repubblica cinese” la guida di Chiang-wei, promettendo di rispettare la sovranità della Cina e mantenendo soltanto delle guarnigioni nelle regionsettentrionali.Tuttavia ci si rese presto conto che, senza il sostegno dell’esercito nipponico, il governo-fantoccio di Chiang-wei sarebbe prescaduto.

 Nonostante il Giappone violasse il “Trattato delle nove potenze” e il “Patto Briand-Kellogg”, la reazione delle potenze di fronquesti avvenimenti fu assai debole: la Francia (nonostante la preoccupazione per l’Indocina francese), l’ Italia e la Germania e

 presi dai problemi europei e solo l’Inghilterra cercò di concordare un’azione comune con gli americani, senza tuttavia aver davvero l’intenzione di intervenire in una guerra lontana e logorante, cosa che fu però rifiutata dal presidente Roosevelt e da Hnel luglio ‘37 i due si limitarono ad inviare a tutti i governi del mondo una dichiarazione astratta in cui si enumeravano i princda seguire nei rapporti tra le nazioni. Essa non ebbe in pratica alcun effetto concreto.In dicembre furono bombardate dai giapponesi due navi da guerra inglesi ed americane e l’opinione pubblica statunitense reclil ritorno in patria dei soldati presenti in Cina, ma alla fine ci si limitò a continuare a fornire armi al Kuomintang di Chiang Kashek.

In settembre la SDN accolse l’appello della Cina e, guardandosi bene dal dichiarare il Giappone “paese aggressore”, propose riunione di una conferenza tra i firmatari del “Trattato delle nove potenze” che si tenne a Bruxelles nel novembre 1937. Essa nottenne alcun risultato concreto.Per quanto riguarda l’Urss, essa firmò con la Cina un patto di non aggressione dopo lo scoppio della guerra e fornì costantemearmi al Kuomintang; i giapponesi protestarono e vi furono diversi incidenti tra cui i più gravi furono la cosiddetta “guerra delChangkufeng” nel luglio ’38, con aspri scontri di confine tra le truppe nipponiche e sovietiche concluse con 300 morti russi e “guerra del lago Buir” con scontri che durarono dal maggio al settembre ’39.

 Nonostante tutto ciò, nessuno dei due paesi voleva un conflitto con l’altro, i russi per i loro interessi vitali in Europa e i Giapp per quelli in Cina e nell’Oceano Indiano.

Rottura tra Giappone e Stati Uniti.

A partire dall’estate del 1938 l’isolazionismo cominciò a perdere terreno tra gli americani, soprattutto a causa dei bombardamgiapponesi sulle popolazioni civili e si cominciò a sostenere l’idea di distinguere tra vittima ed aggressore, abbandonando la c

neutralità.Intanto in Giappone andava al potere un governo più favorevole ad un ulteriore avvicinamento alle dittature di Italia e Germanancora vaga nonostante il patto anti-komintern; i giapponesi sapevano che la pressione di Hitler su Francia ed Inghilterra non

 permetteva ai due Stati di intervenire in Cina e durante l’estate si svilupparono scambi tesi a trovare un accordo per un’alleanznatura militare.Tuttavia il patto von Ribbentrop-Molotov fu visto dai giapponesi come un “tradimento” (l’esercito aveva sempre più influenz

 potere politico) e al momento dell’occupazione tedesca della Polonia vi fu una timida protesta del governo di Tokyo.Con l’inizio della guerra in Europa anche gli americani iniziarono ad aumentare la loro produzione di armamenti, nel novemb1939 fu soppresso l’embargo sulle armi ed inoltre, nel gennaio ’40, non fu rinnovato l’importante trattato di commercio con ilGiappone (cosa che portò alla caduta del governo nipponico).A partire dal 1940 il Giappone si orientò verso una politica di espansione nei mari del sud;

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innanzitutto il governo nipponico cercò di tagliare i rifornimenti a Chiang Kay-shek e in giugno fu chiesto alla Francia di Pèta bloccare i rifornimenti dall’Indocina e al governo inglese di bloccare quelli dalla Birmania e da Hong Kong (questo fu fattotramite un accordo dopo che Churchill aveva avuto il rifiuto dell’appoggio statunitense); in seguito vi fu un’ulteriore sostituzidel governo (con il ritorno del principe Konoye e l’allontanamento definitivo del moderato Arita) che portò ad un rafforzamendell’esercito e quindi ad un riavvicinamento alla Germania e all’Italia, prevedendo la guerra con le potenze anglosassoni.Le prime misure di questo disegno furono subito attuate: nell’agosto del ’40 fu lanciato un ultimatum al governo di Vichy perl’invio di truppe nel Tonchino (Indocina del nord), il governo francese cedette sotto la pressione dei tedeschi e in settembre iGiapponesi varcarono la frontiera; un mese dopo furono inviate pressanti richieste di privilegi economici alle Indie olandesi.Il governo americano reagì votando in giugno la “legge sul rafforzamento della difesa nazionale” che aumentavaconsiderevolmente il numero dei soldati, inoltre furono prima limitate e poi vietate tutte le esportazioni di metalli ferrosi, azioche comportò un grave onere all’industria metallurgica nipponica, che si riforniva ampiamente negli Usa.

 Nonostante ciò i dirigenti giapponesi continuarono la politica di espansione territoriale e il 27 settembre 1940 risposero firmanBerlino il “Patto Tripartito” con la Germania e l’Italia; questo patto riconosceva la creazione di un “nuovo ordine” in Europa,Africa ed Estremo Oriente fatto da Germania ed Italia, i tre Paesi riconoscevano le loro sfere di influenza (quella giapponesearrivava fino in India), il patto non era destinato contro l’Urss (lo diceva un articolo) e, non ufficialmente, era diretto contro gUsa, in quanto prevedeva interventi militari combinati contro tutti i Paesi che si sarebbero inseriti nella guerra.A partire dalla firma di questo patto, il governo americano considerò sempre maggiormente l’eventualità di una guerra; Roosefu rieletto, confermando la politica di fermezza, e nel gennaio ’41 iniziarono a Washington degli incontri segreti tra gli StatiMaggiori inglese, americano e dei Dominions, poi fu elaborato un piano di difesa con l’Olanda e l’Australia;fu deciso che in caso di entrata in guerra gli Usa si sarebbero concentrati nell’Atlantico e anche in Europa, dato che la Germanera il Paese portante dell’Asse, la flotta del Pacifico non avrebbe difeso Singapore ma le Hawaii e le Filippine.

 Nonostante ciò, durante l’inverno, vi furono dei contatti tra Hull e l’ambasciatore Nomura durante i quali fu proposto al Giappun progetto: si sarebbero ristabilite le relazioni commerciali con il Giappone e gli Usa sarebbero intervenuti come mediatori pChiang Kai-shek se questo avesse usato solo mezzi pacifici nei mari del Sud e non avesse aiutato Hitler.A fine marzo Mutsuoka propose un patto di non aggressione all’Urss e negli incontri con Hitler e von Ribbentrop questi cercadi convincerlo che la sconfitta imminente dell’Inghilterra favoriva un’invasione immediata di Singapore; tornato a Mosca trovuno Stalin preoccupato per l’atteggiamento tedesco e disposto a firmare il Trattato di non aggressione tra i due Paesi senza pocondizioni (13 aprile 1941); ciò irritò molto Hitler.In Giappone l’esercito premeva per un attacco immediato a sud anche in previsione di un attacco americano, il principe Konola marina non volevano la guerra con gli Usa, non era previsto un aiuto alla Germania in caso di attacco all’Urss, quindi il rispdel patto.

Tra giugno e luglio 1941 la politica giapponese fu definita:

nelle conferenze prevalse il parere dell’esercito, si decise di estendere l’influenza militare in Indocina e in Thailandia e di porrtermine alla resistenza di Chiang Kai-shek; i preparativi per una guerra contro l’Inghilterra e gli Usa sarebbero stati completatLa Thailandia era in lotta con la Francia di Vichy per alcuni territori in Cambogia, nel gennaio ’41 il Giappone strinse alleanzla Thailandia e nel maggio di quell’anno la Francia cedette ai thailandesi i territori richiesti; a luglio i giapponesi pretesero dalgoverno francese nuovi diritti e nuovi territori in Indocina; sotto la pressione tedesca, Pétain cedette e le truppe giapponesiinvasero tutta l’Indocina, minacciando Singapore (25 luglio 1941).A questo punto Inghilterra ed Usa decisero di intervenire a livello economico: nei due Stati e nei Dominions furono congelati fondi nipponici e ciò impedì ai giapponesi di poter acquistare le necessarie quantità di prodotti petroliferi dagli Usa, in più furrilasciate delle dichiarazioni (frutto dell’incontro dell’Atlantico tra Roosevelt e Churchill) in cui si diceva che gli Usa avrebbe

 preso tutte le misure necessarie per salvaguardare i loro interessi nel Pacifico e che l’Inghilterra li avrebbe sostenuti senza alcuesitazione.Un progetto di incontro diretto tra Roosevelt e Konoye fu respinto dall’esecutivo statunitense, rafforzando in Giappone l’idea metodi diplomatici erano ormai superati; in una conferenza a cui prese parte anche l’Imperatore nel settembre 1941 si compre

come la conquista del Borneo, di Sumatra e della Malesia avrebbero compensato per il Giappone la carenza delle fornitureamericane ma per fare ciò bisognava conquistare Singapore (Gran Bretagna) e le Filippine (Usa);la decisione definitiva non fu raggiunta e Konoye rassegnò le dimissioni il 15 ottobre e il suo successore, Tojo, decise chesarebbero state fatte agli Usa delle proposte finali (proposte A e B), se gli americani avessero rifiutato, sarebbe stata la guerraLa prima proposta fu respinta da Roosevelt poiché non prevedeva un evacuazione immediata dell’Indocina, la seconda lo

 prevedeva ma, in pratica, lasciava la Cina nella mani nipponiche e furono allo stesso modo respinte dagli americani; vi furonodelle controproposte di Hull che però erano inaccettabili per i progetti di espansione giapponesi (rinuncia a Cina e Indocina).Fallite le mediazioni, come deciso, il Giappone era pronto alla guerra, mentre negli Usa non si credeva alla sua imminenza e i

 preparativi militari erano ancora insufficienti; il 7 dicembre 1941 una flotta aerea giapponese attaccò di sorpresa la flottaamericana nel Pacifico di stanza a Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, e furono sbarcate truppe in Malesia.Gli americani furono in questo modo brutalmente cacciati nel conflitto, che diveniva mondiale; l’11 dicembre 1941 anche la

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Germania e l’Italia dichiararono guerra agli Stati Uniti.

LA FASE MONDIALE DELLA GUERRA (1941 – 45).

Il “nuovo ordine” in Europa.

La volontà di Hitler era sicuramente quella di dominare l’Europa. Tuttavia la politica di controllo sugli Stati presentava differealcune regioni erano state direttamente annesse alla Germania (Austria, Sudeti, parte della Polonia occidentale, l’Alsazia-Loreil nord della Slovenia e successivamente anche Trieste e il sud Tirolo, Memel e Danzica);altri Paesi erano soggetti ad un protettorato tedesco (Boemia e Moravia, Polonia occidentale);in alcune regioni vi era un occupazione che si diversificava in zone in cui vi era un trattamento relativamente favorevole (FranBelgio, Paesi Bassi, Danimarca e Norvegia) e Paesi soggetti ad un’occupazione estremamente dura (Grecia, Serbia, i territorisovietici e tutta la Polonia).Solo Svizzera, Portogallo e Svezia sfuggivano all’influenza nazista in quanto i rimanenti stati dell’Europa continentale (ItaliaUngheria, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Croazia, Spagna e Finlandia) erano alleati della Germania o paesi amici.

I Paesi occupati avevano l’onere di mantenere le truppe di occupazione, in essi Hitler vi trovava le materie prime, i viveri esoprattutto la manodopera, nonostante vi fosse la guerriglia in molte zone; l’adesione al “patto tripartito” era considerato uncriterio di fedeltà all’ordine nuovo e Italia, Slovacchia, Ungheria e Romania si allearono alla Germania nella lotta all’UnioneSovietica.

- Nell’Europa occidentale l’occupazione tedesca divenne più dura a partire dal 1942.Hitler aveva dovuto rinunciare alla “guerra lampo” dopo la resistenza dei sovietici e si trovò impegnato in un’estenuante “guetotale”, soprattutto nel 1943; le risorse degli stati occupati vennero sfruttate con sempre maggiore intensità, tutti i giovani furomandati a lavorare in Germania, gli attentati si moltiplicarono e le rappresaglie divennero sempre più dure.Il governo danese cercava di praticare la “non belligeranza” e limitava la collaborazione con i tedeschi, in Norvegia fu creato governo-fantoccio che fu sempre avversato dalla popolazione, i regnanti e i governi legittimi norvegesi e olandesi erano a Lone lo stesso per il governo belga, mentre il re Leopoldo III era rimasto in Patria e rifiutava la collaborazione con i tedeschi.- Per quanto riguarda la Francia, dopo il ritorno di Laval nell’aprile ’42, il governo di Vichy aveva accentuato il suo

collaborazionismo con i tedeschi; tuttavia l’11 novembre 1942 i tedeschi occuparono la zona libera francese e l’autorità di Pétfu ridotta a zero (fu poi portato coatto in Germania), le relazioni diplomatiche con l’estero si interruppero e si può dire che dal1943 la Francia non ebbe più una sua politica estera.

- Dopo il 1938 l’Ungheria si schierò nettamente nel campo tedesco, annettendo il Sud della Slovacchia, la Rutenia sub carpat2/3 della Transilvania e alcuni territori in Yugoslavia; tuttavia il reggente Horty, capo dello Stato, evitava di impegnarsi nellaguerra e di praticare una politica antisemita.

 Nonostante ciò, sotto il compiacente governo Bardossy, essa dichiarò guerra alla Russia, alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti;quando Bardossy fu sostituito nel marzo ’42 da Kallay la politica estera ungherese cambiò radicalmente, poiché questi decise chiedere l’armistizio agli Alleati.Dopo la disfatta ungherese di Voronez nel gennaio ’43, Kally cercò appoggio in Mussolini, il quale era troppo debole per resialla Germania, cercando allo stesso tempo di stabilire dei contatti ufficiosi con gli Alleati di stanza ad Istanbul; questi chieseronon collaborazione militare ed economica progressiva con i tedeschi e, al momento giusto, un attacco armato.Ma Hitler protestò energicamente contro il disimpegno ungherese, convocò Horty e gli pose una sorta di ultimatum dicollaborazione; quando egli rifiutò, i tedeschi invasero l’Ungheria (19 marzo 1943) e instaurarono un governo filo-nazista (chtuttavia fu sostituito da Horty in agosto).Dopo contatti con gli alleati fu firmato un armistizio a Mosca nell’ottobre 1944 che fu reso pubblico; il giorno dopo i tedeschifecero cadere il governo e Horty fu deportato in Germania.Iniziavano mesi di terrore in Ungheria, fino alla liberazione.

- La Romania e la Bulgaria furono i principali alleati balcanici della Germania.In Romania Re Carol fu costretto ad abdicare su pressione tedesca e il potere assoluto fu preso dal generale Ion Antonescu, cadel movimento fascista della “Guardia di ferro”; egli aprì il suo Paese ai tedeschi, sviluppò la campagna anti-semita, consegnòHitler i pozzi petroliferi romeni e dichiarò guerra alla Russia in cambio, sembra, di una riconquista della Transilvania.

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Le vittorie russe del 1943-44 favorirono la ripresa degli avversari di Antonescu, i quali iniziarono ad avere contatti con gli alleal Cairo; il 23 agosto 1944, con i russi ormai in territorio rumeno, vi fu un colpo di stato a Bucarest che accelerò l’avanzatasovietica.La Romania accettò l’armistizio alleato (firmato il 12 settembre a Mosca) e il giovane re Michele fece arrestare Antonescu ecostituì un nuovo governo.Re Boris di Bulgaria scelse il campo tedesco nel 1940 ma, per le forti simpatie filo-russe, non dichiarò guerra all’Urss e conclcon la Turchia un trattato di non aggressione (febb. 1941);la Bulgaria ottenne dei vantaggi con l’annessione della Macedonia jugoslava e della Tracia, che gli dava un importantissimosbocco sul mar Mediterraneo.Fino al 1944 si succedettero governi più o meno favorevoli ai nazisti, finché nell’autunno del ’44 fu chiesta la partenza delletruppe tedesche; il 5 settembre fu dichiarata guerra alla Germania ma nonostante ciò pochi giorni dopo il Paese fu invasodall’Armata Rossa.Il 28 ottobre fu firmato a Mosca l’armistizio con gli Alleati e i bulgari non riuscirono ad ottenere uno Stato macedoneindipendente né a conservare la Tracia.

- Dopo la sconfitta della Jugoslavia, re Pietro II andò in esilio a Londra, appoggiando dall’estero un movimento di resistenzaserbo guidato dal generale Mihailovic il quale decise di non compiere azioni di guerriglia e di serbare le forze per un eventualsbarco alleato; allo stesso modo si sviluppò un altro movimento di resistenza attivo guidato dal segretario generale del partitocomunista jugoslavo, Jozip Broz, un contadino di origine croata detto Tito.Questo movimento di guerriglia arrivò a contare 200 mila uomini prima del ’43, poi aumentati nel numero e nei mezziimpossessandosi delle armi dell’esercito italiano dopo l’armistizio; Tito fu moderatamente appoggiato dai Russi.La tensione tra il movimento partigiano e il governo in esilio appoggiato dal gruppo di Mihailovic divenne estrema nel 1944,quando il “Comitato nazionale jugoslavo” di Tito denunciò Mihailovic di collaborazionismo con i tedeschi (ciò che portò al ridell’appoggio britannico).Il nuovo governo in esilio guidato da Subàsic riuscì ad ottenere un accordo con il movimento di liberazione nazionale nell’ago1944, sull’obiettivo comune della liberazione del Paese; questa liberazione si ebbe il 20 ottobre ’44 quando l’Armata Rossa enBelgrado, ma bisogna dire che la Jugoslavia fu l’unico Paese che riuscì a cacciare i nazisti con le sue sole forze.Il governo croato tentò invano di resistere all’avanzata dei partigiani e in seguito Pavelic fuggì con i tedeschi; in Albania EnveHoxa costituì un governo comunista dopo la liberazione di Tirana (passata dagli italiani ai tedeschi) nel novembre 1944.

Il “nuovo ordine” giapponese in Estremo Oriente.

 Nei mesi che seguirono l’attacco a Pearl Harbor, i giapponesi iniziarono un’inarrestabile avanzata che li condusse, nell’aprile ’42, alla conquista di un impero di 8 milioni di Kmq avente il 97% della produzione di caucciù naturale del mondo; caddero ilSiam e la Malesia britannica, Singapore, il Borneo e la Nuova Britannia, le Filippine e Giava, Honk kong e la Nuova guinea,arrivando a minacciare l’Australia.Gli americani si riorganizzarono a partire dallo stabilimento di basi nella Nuova Caledonia francese e scatenarono un importa

 battaglia aeronavale nel Mar dei Coralli, riportando la storica vittoria delle isole Midway (5 giugno 1942) e arrestando l’avanzgiapponese.

 Nei mesi seguenti vi furono molti scontri in quest’area finché, nel febbraio 1943, gli statunitensi riuscirono a liberare l’isola dGuadalcanal e cominciarono la riconquista dei territori persi.- Le Filippine avrebbero dovuto ottenere l’indipendenza dagli Usa intorno al ’44; all’arrivo dei giapponesi, nel gennaio ’42, fistituito un partito unico di tipo totalitario e tutti gli organismi politici ed economici furono posti sotto l’autorità giapponese.La politica giapponese si rifaceva al motto “l’Asia agli asiatici” e il governo decise di dare prova di questa volontà di “autonocoprosperità asiatica” facendo eleggere un’Assemblea Costituente che approvò una nuova Costituzione; successivamentel’amministrazione militare giapponese lasciò i poteri alla nuova Repubblica indipendente delle Filippine.

 Nel 1944 il nuovo governo filo-giapponese firmò un’alleanza con il Giappone; quando iniziarono i bombardamenti alleati leFilippine dichiararono guerra agli Usa e all’Inghilterra (settembre 1944).I giapponesi fecero un grosso sforzo per “disamericanizzare” il Paese, prendendo lo stesso una grossa parte delle sue ricchezzcosa che fece nascere vari movimenti di resistenza.La liberazione delle Filippine iniziò nell’ottobre ’44 e fu completata nel febbraio 1945.- Un metodo analogo fu adottato anche nelle Indie olandesi; quando si impadronirono del vasto arcipelago, i giapponesicostituirono il “Movimento delle tre A” (Giappone leader dell’Asia, protettore dell’Asia, luce dell’Asia); anche qui nacquerogruppi guidati dai leader nazionalisti, qualcuno collaborazionista e altri di resistenza e anche qui fu promessa l’indipendenzaassoluta.Tuttavia solo nel marzo 1945 fu costituito a Giava un “Comitato d’inchiesta per la preparazione dell’indipendenza” dominatoleader nazionalista Sukarno, il quale il 15 agosto 1945 pubblicò una dichiarazione d’indipendenza che ebbe importanti

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conseguenze.- In Birmania i giapponesi trovarono un regime di autonomia stabilito dagli inglesi già nel 1935, anche se il governo britannicmanteneva un diritto di veto su importanti decisioni del governo e manteneva comunque un’autorità assoluta sulla metà del Pai tentativi dei leaders dei movimenti patriottici birmani di ottenere lo status di “dominion” si scontrarono con i rifiuti di Churce, quando i giapponesi conquistarono il Paese, concessero l’indipendenza e crearono un governo-satellite, il quale dichiarò guagli Usa e all’Inghilterra (agosto 1943).Il governo legale era in esilio in India e la durezza dell’occupazione resero impopolare il governo filo-giapponese, si sviluppamovimenti di resistenza di matrice comunista e, quando il Paese fu liberato dagli Alleati (maggio 1945), nacquero agitazionicomuniste e nazionaliste.Diversa fu la situazione in Malesia, dove l’occupazione giapponese non fu mai preferita dai malesi a quella inglese (la mediazinglese serviva per controllare il crogiolo tra cinesi, indiani e malesi nello stato); i giapponesi preferirono stimolare sentimentdiffidenza verso i cinesi ma, con lo sbarco alleato e la liberazione, gli inglesi furono accolti con entusiasmo.- Quando i giapponesi sbarcarono in Thailandia (ex Siam), la resistenza del governo fu nulla in ricordo dell’appoggio giappodato a questo Paese nella lotta all’Indocina francese; il governo thailandese (impostato su di un regime xenofobo a partito unicdunque, non fu sostituito e dichiarò guerra agli Alleati nel gennaio 1942.

 Nel nord del paese fu costituito un movimento indipendentista appoggiato dagli Alleati, il “Free Thai”, che riuscì ad insediaresuo simpatizzante come primo ministro, il quale si sforzò di praticare una politica più vicina agli Anglosassoni.- Per quanto riguarda l’Indocina, dopo l’occupazione l’ammiraglio Decoux praticò una politica “attendista” ma nel marzo 19giapponesi, temendo uno sbarco alleato in Indocina appoggiato dalle truppe francesi, lanciò un ultimatum all’ammiraglio fran

 per una difesa comune del Paese; avendo Decoux rifiutato, le guarnigioni francesi furono annientate e fu posto fine allo statutcoloniale dell’Indocina.La colonia si divise in più parti: Cambogia, Laos e nel Tonchino, con l’appoggio di armi e tecnici americani, riuscì ad insedia“Lega per l’indipendenza del Vietnam”, comandata dal militante comunista Ho Chi Minh e naturalmente in opposizione al regdi occupazione giapponese.Quando i giapponesi capitolarono, la Lega (detta “Viet Minh”) proclamò l’indipendenza del Paese e Ho Chi Minh si stabilì adHanoi.

Così, il metodo giapponese nel SudEst dell’Asia era consistito in uno sforzo per creare ovunque dei governi satelliti strettamesottomessi a Tokyo. Questo piano fu realizzato nel 1943 nelle Filippine e in Birmania e solamente nel 1945 nell’Indocina frane in Indonesia.In Siam, i giapponesi poterono utilizzare il governo esistente e solo in Malesia si accontentarono di un sistema di governo dire

La minaccia giapponese che gravava sull’India comportava per gli inglesi una situazione abbastanza delicata riguardo la

soddisfazione dei sentimenti nazionalisti molto forti nel Paese.Churchill, nonostante le pressioni di Roosevelt, non voleva concedere l’indipendenza nel pieno della guerra, poiché ciò avrebbgettato l’India nel caos (i musulmani erano contrari ad uno stato unitario che li avrebbe sommersi) e favorito l’invasionegiapponese; il Partito del Congresso di Ghandi proclamava la neutralità e la non resistenza ma una falange comprendente Nehera ostile alla dominazione inglese e volevano un’indipendenza immediata, pur lasciando mano libera all’esercito inglese per difesa del territorio.Il gabinetto di guerra britannico decise di promettere l’indipendenza per il periodo successivo alla fine della guerra e inviò nelmarzo 1942 un suo rappresentante, sir Cripps, con delle proposte che furono però respinte dal Partito del Congresso; la situazirimase immutata.A questo punto i giapponesi cercarono di sfruttare il nazionalismo indiano per la loro causa, creando (con i prigionieri diSingapore) un “esercito nazionale indiano” che arrivò a contare un massimo di soli 30 mila uomini, ponendolo agli ordini di uleader nazionalista indiano, Bose, il quale divenne anche Capo di Stato del governo filo-giapponese di Argad-Hind; questoesercito fu annientato dagli Alleati nella riconquista della Birmania.

- In Cina, nei territori non controllati dai giapponesi, vi erano difficili relazioni tra il governo nazionalista del Kuomintang e comunisti; le ostilità si erano ridotte per far fronte all’invasione giapponese tuttavia, nel gennaio 1941, l’incidente detto “dellanuova quarta armata” fece riesplodere il conflitto (un’armata comunista aveva rifiutato di eseguire un ordine del governo ed estata disarmata con la forza).Vi furono degli incontri tra le delegazioni dei due schieramenti che si risolsero con un nulla di fatto; Roosevelt, che avevainteresse in un’unione cinese contro il Giappone, inviò il vicepresidente generale Wallace in Cina, in territorio comunista, permediare un risanamento del conflitto tra i comunisti (che secondo Wallace erano in mala fede) e il Kuomintang.

Le relazioni alleate dal 1942 al 1944.

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Di fronte alle invasioni naziste e giapponesi gli Alleati coordinarono i loro sforzi ma, se tra Roosevelt e Churchill vi erano ottrapporti, rimaneva diffidenza tra gli Anglosassoni e l’Urss.Dopo l’attacco alla Russia la Germania scompare dai rapporti internazionali e la palla passa agli Alleati; con l’attacco di PearlHarbor, Roosevelt accettò un incontro con Churchill a Washington, dove si stabilissero solidamente le basi della collaboraziondeterminare la priorità da dare alle operazioni militari (dicembre ’41 – gennaio ’42).La Conferenza di Washington si ebbe nel gennaio 1942, il 1° gennaio 1942 fu firmato da Inghilterra, Usa, Russia e altre 23 naun documento informale di grande valore, la “Dichiarazione delle nazioni unite nella guerra contro la Germania”, un richiamo

 principi della Carta Atlantica con l’aggiunta della libertà religiosa, che fu accettata anche dai sovietici;le “Nazioni unite” si impegnavano a impiegare tutte le loro risorse militari ed economiche contro l’Asse e di non firmare néarmistizi né paci separate, concentrando lo sforzo sulla Germania, sicuramente per la sua maggior potenza militare ed industri

 per le pressioni inglesi.Furono creati uffici comuni e fu deciso che l’autorità militare suprema sarebbe stato uno “Stato maggiore combinato” in cui larivalità tra americani (sostenitori della concentrazione delle forze contro lo Stato più forte nel punto più forte) e gli inglesi (chsostenevano un logoramento del nemico nei suoi punti deboli) fu assai viva.Durante i primi mesi del 1942 gli Alleati subirono numerose sconfitte, solo i sovietici riuscirono a riportare qualche vittorianell’inverno ’41-’42 e ad arrestare definitivamente l’avanzata tedesca;Stalin chiedeva incessantemente l’apertura di un secondo fronte e una maggior fornitura di armi all’Urss, Molotov fece un viaa Londra e Washington (maggio-aprile 1942), con l’Inghilterra firmò un trattato di alleanza diretto contro la Germania e dicollaborazione per la fine del conflitto, agli americani Molotov chiese l’apertura del secondo fronte per quell’anno poiché mo

 probabilmente l’Armata Rossa non sarebbe arrivata alla fine del 1943, Roosevelt disse che si “poteva”, suscitando le proteste Marshall e Hull.Churchill era contrario all’idea di uno sbarco in Francia e preferiva preparare uno sbarco in Africa del nord; Rommel conquisTobruk in giugno, mentre Churchill era a Washington e quindi in luglio, malgrado le proteste dei generali americani, si deciseuno sbarco in Africa del Nord (operazione Torch); stabiliti i piani, restava da far accettare a Stalin il ritardo nell’apertura del fin Europa e fu direttamente Churchill a recarsi a Mosca il 12 settembre, dove incontrò uno Stalin molto scontento per questedecisioni.Dopo lo sbarco in Africa del Nord, Stalin ruppe il suo lungo silenzio e si felicitò per i successi riportati in Algeria e in Libia cgli italo-tedeschi.Churchill e Roosevelt si incontrarono nel gennaio 1943 in Marocco, a Casablanca , Stalin non fu presente poiché quello era ilmomento più critico per l’assedio di Stalingrado; quest’incontro serviva per preparare le operazioni militari nel Mediterraneo conquista della Sicilia, per cercare di riconciliare i gollisti con i francesi algerini e per rassicurare i russi sulla loro volontà di

 proseguire la lotta. Nonostante quest’ultimo punto, i rapporti degli anglosassoni con l’Urss ebbero un momentaneo peggioramento proprio dopo l

Conferenza di Casablanca: Stalin moltiplicò le illazioni circa il ritardo nell’apertura del secondo fronte e le fece conoscerevivacemente agli anglosassoni; Roosevelt non si degnò neanche di rispondere mentre Churchill rispose a tono ricordando le

 passate esperienze russe nel campo tedesco.Accortosi forse dell’errore, Stalin fece un gesto molto importante che fece ristabilite i buoni rapporti, decidendo di sciogliere iKomintern, organizzazione ostile ad Usa ed Inghilterra.

 Nella metà del ’43 vi furono degli importanti incontri tra inglesi ed americani:a marzo Eden si recò a Washington e si ebbero dibattiti circa la situazione nel dopoguerra, il riconoscimento dell’annessione dPaesi Baltici e della Bessarabia all’Urss, la limitazione della Polonia ad est sulla vecchia linea Curzon e compensazione ad ovspese della Germania con l’evacuazione della popolazione tedesca, lo smembramento della Germania secondo le volontàindipendentiste delle regioni interne, l’indipendenza dell’Austria.D’altra parte non vi fu accordo circa la Francia poiché gli inglesi volevano unificare il comando e Roosevelt preferiva continutrattare con le diverse “autorità locali” e non vi fu intendimento neanche circa la questione del mandato (“trusteeship”) che gliamericani volevano in Oriente.

 Nel maggio ’43 fu tenuta a Washington la conferenza “Tridente”, dove si discusse prevalentemente di operazioni militari e sidecise lo sbarco in Europa per il maggio 1944 (operazione “Overlord”) e la rinuncia ai diritti di extraterritorialità in Cina dopoguerra.L’arresto di Mussolini e la nascita del governo Badoglio indussero in agosto un nuovo incontro a Quebec (conferenza“Quadrante”) dove le quattro grandi potenze in lotta (Usa, Inghilterra, Urss e Cina) redassero il progetto di un’organizzazioneinternazionale per la sicurezza futura.Il 19 ottobre 1943 vi fu la prima riunione tra i rappresentanti dei tre alleati, avvenuta a Mosca con la Conferenza dei Ministri dEsteri a cui parteciparono Eden, Hull e Molotov; l’obiettivo di Molotov fu quella di affrettare uno sbarco in Francia, cosa nondesiderata da Churchill che voleva continuare le operazioni in Italia e uno sbarco nei Balcani o in Grecia, inglesi e russicaldeggiarono un entrata in guerra della Turchia ma nella “seconda conferenza del Cairo” avutasi subito dopo quella di Teherturchi rifiutarono accampando l’insufficienza delle loro forze militari (ciò che complicò il già improbabile sbarco nei Balcani

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voluto dal premer inglese).Prima dell’incontro tra i tre Capi di Stato in Iran, Churchill e Roosevelt incontrarono Chiang Kay-shek al Cairo, dove fu decische il Giappone sarebbe stato punito con la perdita di tutti i territori sul continente asiatico e delle isole occupate, gli inglesiinsistettero su Hong Kong.

Dal 28 novembre al 1°dicembre 1943 si ebbe la Conferenza di Teheran (l’Iran, nonostante la sua neutralità e stracciando le redel diritto internazionale, era stato diviso nel 1941 tra Russia ed Inghilterra e lo Scià era stato mandato in esilio).L’incontro di Teheran portò ad una svolta nei rapporti tra i tre Paesi, l’atmosfera fu cordiale e si discusse su molti punti impore Roosevelt abbandonò la sua diffidenza verso l’Urss, credendo che avrebbe intrapreso la strada della democratizzazione.L’incontro stabiliva che le tre potenze vincitrici (con l’aggiunta della Cina) avrebbero dovuto controllare la pace nel mondodislocando le loro forze armate all’estero, i “quattro poliziotti” secondo l’affermazione di Roosevelt; gli americani volevano frisorgere la vecchia SDN, dalla quale la Russia era fuori e Stalin decise di parteciparvi a condizione che non fosse ammessa laSanta Sede; iniziò la preparazione dello statuto delle “Nazioni Unite”.Roosevelt propose che l’Organizzazione delle Nazioni Unite fosse composta da 3 elementi:una “Assemblea” comprendente tutti i membri e che avrebbe discusso sui problemi mondiali;un “Comitato esecutivo” composto da i quattro grandi, due nazioni europee, una sudamericana, una mediorientale, unadell’Estremo Oriente e da un dominion che avrebbe trattato le questioni non militari;un “Consiglio di sicurezza” composto dai quattro grandi, incaricati di prendere misure immediate nel caso in cui la pace fosseminacciata.

Sul piano militare si parlò dello sbarco in Normandia che doveva portare più di 1 milione di anglosassoni sulla costa francesesbarco contemporaneo nei Balcani chiesto da Churchill fu rifiutato dagli americani e soprattutto da Stalin, sicuramente perchédesiderava la presenza degli alleati nella zona balcanica.Si discusse ampiamente anche del problema polacco; già dal 1941 i russi e gli inglesi si erano detti d’accordo alla ricostituzionuno stato polacco indipendente all’interno dei suoi confini etnici, escludendo i 10 milioni di russi e tedeschi della “GrandePolonia”.Il governo polacco richiedeva addirittura lo Stato del 1872 ma l’impegno di Churchill riuscì a far accettare il punto di vistasovietico; quando l’accordo sembrava raggiunto, furono scoperte nel 1943 le “fosse di Catin” cioè fosse comuni in cui l’ArmaRossa aveva sepolto 11 mila ufficiali polacchi (epurazione della piccola borghesia Polacca quando i Russi erano nel Paese).Russi ed anglo-americani respinsero le accuse polacche ma Varsavia ruppe le relazioni diplomatiche con Mosca; a quel puntorussi decisero di risanare il contrasto accettando parte delle rivendicazioni territoriali polacche, prendendo l’impegno che laPolonia del dopoguerra avrebbe avuto la stessa estensione che aveva prima del conflitto.Per fare ciò, le perdite dei territori polacchi ad est andati all’Urss furono compensati con altrettanti territori ad ovest a danno d

Germania; si ha quindi uno slittamento della Polonia sulla carta politica europea verso ovest, e a causa di ciò la popolazionetedesca nei nuovi confini polacchi raggiunge i 10 milioni di abitanti.La soluzione migliore che si riuscì a trovare fu quella di cacciarli dal territorio polacco.Le tre potenze si trovarono concordi anche circa uno smembramento della Germania e sull’installazione di basi militari sulterritorio tedesco, sistema suggerito anche per il Giappone;Lo studio dello smembramento tedesco fu affidato ad una “Commissione Consultiva Europea”.

Il risollevamento francese, il crollo dell’Italia e il Medio Oriente.

E’ nella metà del 1942 che si ha una svolta negli avvenimenti politici e militari della guerra.A maggio i tedeschi combattevano a Stalingrado e sui confini dell’Egitto; nei mesi successivi si ha lo sbarco alleato in Africa accellera il crollo dell’Italia e l’apertura di un nuovo fronte in Europa, portando alla fine definitiva dell’avanzata tedesca.Tutto ciò fu possibile anche per l’ingresso nella lotta dell’impero coloniale francese, portando ad una riapparizione attiva dellFrancia sulla scena internazionale.

Prima dello sbarco in Africa del nord, inglesi ed americani cercarono di individuare un’autorità francese che avrebbe potutosollevare le truppe dell’Africa del Nord controllate da Vichy contro la Germania; dopo il rifiuto di Weygand (fedele all’idea dPétain di combattere chiunque avesse attaccato le colonie francesi, Alleati, tedeschi o gollisti) si pensò allo stesso De Gaulle,tuttavia le truppe africane erano fedeli a Pètain, soprattutto perché associavano il generale agli inglesi, il cui atteggiamento a Mel-Kebir non era stato dimenticato.Inoltre un incidente fece peggiorare le relazioni tra Roosevelt e De Gaulle: nel dicembre 1941, mentre il governo americanoassicurava Vichy circa il mantenimento dei possedimenti di questo in America, De Gaulle ordinava uno sbarco dei “francesiliberi” sulle isole vicino Terranova di Saint-Pierre e Miquelon, dove la popolazione li accolse trionfalmente e Churchill approPétain accusò il governo americano di “doppiezza” e Roosevelt decise di non rivelare a De Gaulle i piani di sbarco in Africa,escludendolo dalla questione.Gli americani preferirono optare sul generale Giraud, il quale era evaso da un carcere tedesco ed era entrato in contatto con

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Murpy, console generale americano ad Algeri; Giraud voleva uno sbarco alleato sulla costa francese del Mediterraneo e ladirezione dell’intera operazione, che Roosevelt aveva già deciso di affidare ad Eisenhower.Per sanare il contrasto fu siglato l’accordo “Murpy-Giraud” in cui gli Alleati si impegnavano a restituire alla Francia la suagrandezza e i suoi possessi territoriali, la Francia sarebbe stata alleata degli Stati Uniti e il comando in Africa del nord sarebbestato americano per sicurezza.Lo sbarco americano iniziò l’8 novembre dall’Algeria e dal Marocco; in queste regioni si sviluppò una certa resistenza da pargenerale Nogues in Marocco e inizialmente di Darlan, dopo l’ordine di Pétain di resistere agli invasori.Dopo negoziati tra Murpy e Darlan, quest’ultimo sposò per opportunismo la causa alleata e, dichiarando il maresciallo Pétainevidentemente prigioniero dei tedeschi, prendeva il potere in Africa del Nord “a nome del maresciallo”, mantenendo dunqueall’interno il regime autoritario del governo di Vichy; gli americani si rassegnarono a questa soluzione poiché Darlan godeva una maggiore influenza sull’esercito in Africa rispetto a Giraud.I rapporti tra americani e francesi furono regolati dagli accordi Darlan-Clark, meno vantaggiosi per la Francia di quelli siglati Giraud.La conseguenza del voltafaccia di Darlan fu l’occupazione della zona libera francese da parte dell’esercito tedesco, ordinata dHitler il giorno successivo allo sbarco (9 settembre 1942), egli intendeva impadronirsi della flotta francese di Tolone ma non vriuscì poiché un improvviso attacco navale alleato il 27 novembre la costrinse ad autoaffondarsi.Darlan nominò Giraud comandante delle truppe francesi in Africa settentrionale e il 4 dicembre 1942 fu costituito un “Consigimperiale” che riuniva tutti i comandanti delle truppe francesi in Africa, cosa che suscitò le immediate proteste del generale DGaulle; Darlan fu assassinato pochi giorni dopo da un giovane fanatico gollista e il “Consiglio imperiale” nominò Giraud.Giraud abolì le leggi di Vichy (comprese le misure contro gli Ebrei) su “consiglio” americano.La situazione, quindi, vedeva all’inizio del ’43 due gruppi di francesi impegnati nella lotta contro la Germania, i “Francesi libdi De Gaulle, attivi soprattutto in Francia, e i “Francesi di Algeri” agli ordini di Giraud aventi l’appoggio americano ma fedeliall’anti-democrazia di Pétain.Ci vollero lunghi e difficili negoziati per ristabilire l’unità dei francesi.

 Nell’incontro alleato che si tenne a Casablanca in gennaio, Churchill fece pressioni su De Gaulle affinchè accettasse di incontGiraud, ma un accordo definitivo non fu raggiunto; i contatti ripresero in marzo quando Giraud si convinse ad assumere unatteggiamento più democratico ma un incontro ad Algeri per i giorni successivi fu impedito dagli inglesi poiché avrebbe potut

 provocare disordini nel momento in cui gli alleati erano impegnati nella battaglia decisiva contro l’Asse in Tunisia. I negoziatsvolsero tramite intermediari e fu creato un “Comitato Francese di Liberazione Nazionale” con sede ad Algeri ed il 30 maggioGaulle raggiunse questa città.Il 13 giugno il Comitato si costituì ufficialmente con i due generali come presidenti uguali ed altri cinque membri; in seguitoGiraud, per restare comandante in capo delle operazioni militari (è merito suo la riconquista francese della Corsica), lasciò a DGaulle la presidenza del CFLN che fu chiamato dal giugno ’44 “governo provvisorio della Repubblica francese”.

- Parallelamente al risollevamento francese si assistette al crollo dell’Italia; l’esercito del Duce, quando non era stato supportdall’aiuto tedesco, aveva subito gravi disfatte che avevano scoraggiato un’opinione pubblica già poco entusiasta della

 partecipazione al conflitto.L’Italia, da partener della Germania, stava divenendo un paese occupato, durante il ’41 i tedeschi prepararono i piani per l’invasione della penisola e delle “cellule tedesche” si formarono nelle principali città italiane, dove l’antifascismo si sviluppatra gli intellettuali e gli operai.In questa atmosfera l’offensiva alleata e l’occupazione totale dell’Africa del nord ebbe un effetto disastroso sul morale italianTunisi cadde in mano alleata il 7 maggio, Pantelleria il 12 giugno e il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcarono in Sicilia, dove laresistenza italiana crollò rapidamente.Il 19 luglio ebbe luogo a Feltre un incontro tra Mussolini e Hitler; il Duce non parlò del bisogno di pace dell’Italia e nel governegli ambienti monarchici si decise di farla finita con la sua dittatura: il 24 luglio il Gran Consiglio del Fascismo votarono unarisoluzione, proposta da Grandi, contraria alla politica di Mussolini di alleanza con la Germania e di prosecuzione della guerragiorno dopo il re affidò il governo al maresciallo Badoglio e fece arrestare il Duce.

Si trattò di un vero colpo di Stato.Badoglio costituì un governo di tecnici e dichiarò che l’Italia avrebbe continuato la guerra al fianco della Germania; in realtà evoleva evitare l’occupazione del Paese da parte dei Tedeschi (i quali cominciavano a far entrare truppe dal Brennero) ed iniziacollaborare con gli Alleati per negoziare una pace meno dura.ChurchilI voleva il ristabilimento della monarchia in Italia e Hull non era diffidente verso Badoglio nonostante il suo passato alta personalità del regime; i primi contatti con gli Alleati si ebbero a Tangeri e gli Alleati vollero un armistizio senza condizituttavia fecero capire che più l’Italia collaborava, più le clausole della pace sarebbero state sopportabili.Un primo testo di “armistizio corto” fu consegnato a Madrid al generale Castellano da parte di Hoare (quello dell’accordo conLaval), non erano previste condizioni ma si prometteva l’appoggio alleato alle forze italiane che si sarebbero battute contro itedeschi; le clausole militari furono consegnate a Lisbona il 19 al generale Ambrosio, fu chiesta dall’Italia una divisioneaereotrasportata per proteggere Roma dal sicuro attacco tedesco ed Eisenhower la promise.

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Il 3 settembre Castellano firmò l’armistizio con gli Alleati a Cassibile, presso Siracusa, e il giorno stesso l’VIII armata britannsbarcò nell’Italia continentale; la divisione promessa dagli americani non fu data poiché i tedeschi avevano occupato gli aereoromani.L’armistizio fu reso pubblico da Badoglio l’8 settembre 1943.La reazione nazista colpì Roma che fu assediata e presa l’11; il Re e il governo Badoglio si rifugiarono a Brindisi sotto la

 protezione degli eserciti alleati.Hitler fu molto addolorato per la caduta di Mussolini, suo maestro e modello, e decise di ristabilire il regime fascista in Italiafacendo occupare il nord dalle truppe tedesche, il 12 settembre le SS liberarono il Duce dal Gran Sasso e lo condussero inGermania; il 18 fu creata la “Repubblica sociale italiana” con sede a Salò, ma Mussolini era scoraggiato e la direzione del nuostato fantoccio filo-tedesco fu affidata a fascisti fanatici come Farinacci e il generale Graziani, nemico di Badoglio.I tedeschi annettevano il Trentino, Trieste e l’Istria, i possedimenti in Francia e Jugoslavia, Hitler pensò anche all’annessione Veneto; i 19 votanti della mozione Grandi furono condannati, tra cui Ciano, e cinque dei sei presenti furono condannati a morIl 4 giugno 1944, due giorni prima dello sbarco in Normandia, le truppe alleate liberarono Roma, Mussolini fu preso dai partige fucilato il 28 aprile 1945.

- Il Medio Oriente era controllato dagli Alleati; in Iraq, Siria e Libano la Gran Bretagna aveva rafforzato le sue posizioni e n1941 era stato istituito il “Middle Est Supply Center”, un organismo che controllava la ripartizione delle risorse tra i vari stati controllò l’economia di quest’importantissima area per tutta la durata del conflitto.Gli Alleati cercarono di evitare discordie nell’area mediorientale e particolare fu la situazione dell’Iran, paese governato fino allora dallo Scià e Stato libero.Prima dell’Operazione Barbarossa lo Scià Pahlevi aveva cercato di sottrarsi dal dominio economico anglo-russo concedendo aGermania la costruzione di fabbriche e ferrovie e facendo divenire lo Stato nazista il maggior interlocutore del suo commercioestero; gli Alleati temettero una rivolta fomentata dai tedeschi del tipo iracheno e, considerando l’importanza delle comunicazcon la Russia per rifornirla al fine di non capitolare, decisero che la sicurezza dell’Iran doveva essere garantita a tutti i costi.I governi russo e britannico decisero di comune accordo di invadere il Paese e il 25 agosto 1941 le truppe entrarono in Iranconquistandolo completamente alcuni giorni dopo; una nota diplomatica affermava che non si voleva attentare all’indipendendello Stato e si chiedeva l’espulsione dei cittadini tedeschi, il governo di Teheran chiese la loro consegna alle autorità dioccupazione e delle indennità per l’occupazione.Favorito da relazioni con Roosevelt, lo Scià Pahlevi credette di poter mantenere il suo potere ma fu costretto dagli occupanti aabdicare in favore di suo figlio e allontanato a Johannesburg; il nuovo governo siglò un trattato di alleanza con il Regno Unitol’Urss che impegnava le due potenze a difendere lo Stato e rispettarne l’integrità politica e l’indipendenza, ritirando le loro truentro sei mesi dalla fine del conflitto.La popolazione subiva questa umiliazione e il governo non fu neanche avvertito del vertice tra i tre leaders alleati del settemb

1943; tuttavia in quell’occasione gli Alleati riaffermarono la loro volontà di collaborazione con l’Iran e il rispetto per la sua fuindipendenza.

 Nel 1944 vi furono seri contrasti tra i russi, che avevano occupato il nord del Paese e cercavano di stabilirvi una solida zonad’influenza, e gli anglosassoni: la contesa si inasprì quando delle compagnie petrolifere inglesi ed americane chiesero delleconcessioni nel sud del Paese; i russi avanzarono richieste in cinque province al confine sovietico e per evitare problemi il govdi Teheran rifiutò di approvare tutte le domande di concessioni.I russi organizzarono una violenta campagna appoggiando il partito comunista iraniano (Tuhed) e ottenendo le dimissioni delgoverno; tuttavia il nuovo governo fece approvare una legge che vietava ai ministri di concedere commissioni petrolifere achicchessia e iniziando un periodo di estrema tensione nello Stato che continuò anche dopo la guerra.- In Palestina la maggioranza dei gruppi ebraici sospesero le ostilità contro gli Inglesi per concentrarsi nella battaglia ai nazistuttavia durante la guerra nacque il “Gruppo Stern” che continuò una violenta politica anti-britannica costellata di assassinii esabotaggi.- In Egitto si ebbe una certa tensione solo quando nel 1942 l’Afrika Korps di Rommel giunse ai confini dello Stato; per 

 precauzione gli inglesi fecero pressioni sul Re Farouk affinchè affidasse la guida del governo a Nahas Pascià, capo del partitonazionalista Wafd.Divenuto capo del governo, questi ottenne dagli inglesi il riconoscimento dell’Egitto come una nazione indipendente ed alleatnella lotta ai nazisti, reclamando l’ammissione egiziana tra i firmatari della pace e l’annessione all’Egitto del Sudan anglo-egiziano.- Abbiamo detto che la Siria e il Libano ottennero l’indipendenza nel 1941 dopo l’appoggio dato alle truppe della “Francia libdi De Gaulle che avevano occupato il Paese con gli inglesi; tuttavia i francesi, data la loro momentanea debolezza, non ottennnei due nuovi stati indipendenti gli stessi vantaggi ottenuti, ad esempio, dagli inglesi in Egitto o in Iraq.La presenza francese in Oriente fu definitivamente compromessa allorchè il nuovo Parlamento libanese eletto nel 1943 adottòriforma della Costituzione che annullava la posizione privilegiata della Francia nel Paese; il delegato francese Helleu diede alll'ordine di sciogliere il Parlamento, far arrestare i membri del governo ed imporre la legge marziale con la censura.

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Subito scoppiarono dei disordini a Beirut, vi furono forti proteste contro il CFLN da parte dei governi inglese, americano, egized iracheno, ed infine le misure furono revocate ed Helleu fu allontanato ad Algeri; la conclusione si ebbe con un accordo tra Francia ed i governi siriano e libanese che trasferiva a questi ultimi i poteri delle autorità francesi sul territorio.

La sconfitta dell’Asse e la conferenza di Potsdam.

L’Armata Rossa riportò durante il 1943 (gennaio e luglio) la vittoria nella battaglia di Stalingrado e quella di Kursk, liberò la

Crimea e in agosto furono nei pressi di Varsavia.I russi non aiutarono un tentativo di rivoltosi polacchi non comunisti di liberare Varsavia; essi furono sterminati dai tedeschi ecomunisti polacchi ebbero mano libera.Gli alleati, dal canto loro, entrarono a Roma nel giugno ’44 dopo un inverno di stasi sul fronte, due giorni dopo vi ful’avvenimento militarmente più importante della guerra e cioè lo sbarco in Normandia a cui si deve la liberazione di Parigi il agosto e del Belgio all’inizio di settembre; tuttavia i Tedeschi mantenevano alcune sacche (Bastogne) e l’avanzata si arrestò ininverno come pure in Italia le posizioni si attestarono lungo la linea gotica sull’Appennino toscano.Contemporaneamente, invece, continuava l’avanzata dell’Armata Rossa nell’Europa orientale e nell’inverno 1944-45 sisusseguirono una serie di armistizi: il 12 settembre si ebbe quello con la Romania, il 19 quello della Finlandia, la Bulgaria firm26 ottobre dopo una inutile mobilitazione contro la Germania, l’Ungheria (dopo il tentato armistizio di ottobre e l’invasionetedesca) fu conquistata dai Russi dopo il lungo assedio di Budapest e l’armistizio fu firmato il 20 gennaio.Sul piano politico gli armistizi assegnavano la Bessarabia, la Bucovina del Nord e i territori conquistati nel 41 in Finlandiadirettamente all’Urss senza aspettare la conclusione dei trattati di Pace; si ritornava, quindi, alla situazione precedente

all’Operazione Barbarossa, le leggi razziali furono abolite e le organizzazioni fasciste disciolte.Per quanto riguarda la Cecoslovacchia, Benes era rimasto molto deluso dall’atteggiamento francese ed inglese tenuto a Monacnella successiva invasione del 15 marzo ’39, così come era grato per l’aiuto sovietico garantito se la Francia avesse mantenutosuoi impegni; nel dicembre 1943 egli incontrò Molotov e Stalin a Mosca, i quali lo rassicurarono circa l’intenzione dell’Urss drispettare le frontiere del 1937 e di trasferire i poteri al governo cecoslovacco dopo la liberazione del Paese da parte dell’ArmRossa; fu firmato anche un trattato di alleanza.Altrettanto forte fu la sua delusione quando vide che dopo la liberazione i sovietici volevano annettere all’Ucraina la Ruteniasubcarpatica; Stalin appoggiava in pieno queste rivendicazioni.Questo fu l’inizio della dominazione sovietica nell’Europa Orientale.- La liberazione della Francia pose agli Alleati una serie di problemi circa il riconoscimento del governo francese. Roosevelt amava molto le tendenze autoritarie di De Gaulle ma quando Parigi fu libera e il generale si recò in patria, fu accolto da una foesultante che convinse gli Alleati che il governo provvisorio istituito nel Paese da De Gaulle, composto da personalità venute Algeri e da capi della Resistenza, poggiava su solide base popolari.Quando poi il generale promise al più presto l’elezione di un’Assemblea nazionale per varare una nuova Costituzione, i tre Aldecisero di riconoscere de jure il 23 ottobre 1944 il governo gollista; inoltre a novembre Churchill annunciò che la Francia eraammessa come membro permanente della “Commissione consultiva europea” per decidere sul futuro della Germania.Dopo questi riconoscimenti ufficiali, De Gaulle decise di giocare il ruolo del mediatore tra gli anglosassoni e i sovietici (chemanifestavano i primi dissensi), stipulando un Trattato di alleanza con Mosca il 9 dicembre 1944: quest’alleanza era rivoltaunicamente contro la Germania, poiché le due parti si impegnavano a combattere sino alla vittoria finale e ad adottare tutte lemisure necessarie per impedire una nuova minaccia tedesca, compreso un immediato aiuto in caso di attacco tedesco ad una ddue.De Gaulle cercò anche di trovare appoggi in Inghilterra, in modo da allontanare gli americani dalla politica europea e trattandunicamente con l’Urss le questioni del Vecchio continente.L’idea di giocare il ruolo di arbitro si rivelò alla fine abbastanza deludente, dato che il governo sovietico non sosteneva affattorivendicazioni francesi negli incontri internazionali; inoltre alla conferenza di Yalta De Gaulle non fu convocato poiché Roosesi oppose alla sua partecipazione e quando subito dopo Roosevelt lo invitò a ragiungerlo ad Algeri, il generale rifiutò; fu egli ache a Yalta vi era “stata un’oscura spartizione dell’Europa” e che la Francia non era stata invitata perché “avrebbe impedito q

spartizione”. In realtà non fu così.L’unico successo diplomatico ottenuto in questo periodo dal nuovo governo francese fu quello di annullare i privilegi accordaagli italiani in Tunisia nel 1896 (febbraio 1945).- Il 7 novembre 1944 Roosevelt fu rieletto per la quarta volta con una maggioranza ridotta; intanto l’avanzata alleata si erafermata in Europa, la Germania provò un’offensiva nelle Ardenne e la fine della guerra non sembrò più una cosa di qualchesettimana.Tra inglesi ed americani cominciarono a crearsi alcuni contrasti; Churchill si recò a Mosca dal 9 al 18 ottobre e per la prima vnon potè parlare anche al nome del presidente americano; fu in questa importante riunione che Churchill e Stalin, si dice, abbidiviso approssimativamente alcune zone di influenza e di occupazione in Europa: all’Inghilterra la Grecia e alla Russia laBulgaria, in jugoslavia ci sarebbe stato un controllo paritario (“fifty-fifty”).Questa divisione fu poco apprezzata dagli americani; Corder Hull si dimise perché ammalato e il nuovo segretario di Stato

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Stettinius ebbe seri contrasti con il governo britannico soprattutto a proposito dell’Italia: gli americani appoggiarono il ConteSforza a dirigere il governo italiano, già ministro in epoca prefascista, gli inglesi e soprattutto Churchill volevano la restauraz

 piena della monarchia in Italia e non si fidavano del conte Sforza, affermandolo ufficialmente.Per appianare queste polemiche e chiarire meglio il ruolo della Russia in Polonia e con il Giappone si pensò ad un altro incontdei tre Grandi, da tenersi a Yalta.La conferenza di Yalta si tenne dal 4 all’11 febbraio 1945 e molte furono le decisioni importanti.Innanzitutto si parlò della concessione alla Francia di una zona di occupazione in Germania: Stalin fu subito molto contrario,Roosevelt fu a fatica convinto dagli inglesi e da Hopkins che sostenevano la teoria per cui un’Europa stabile era inconcepibilesenza una Francia forte, alla fine si diede ai francesi anche la piena partecipazione alla “Commissione consultiva europea”.Per quanto riguarda la Polonia, si era formato un governo a Lublino appoggiato dall’Urss, il quale voleva soppiantare il gover

 polacco emigrato a Londra; le frontiere polacche subirono lo “slittamento” ai danni della Germania per la veemente opposizioStalin alla ripresa dei vecchi confini orientali. Alla fine il confine fu stabilito alla linea Curzon del 1919.Per quanto riguarda il governo della Polonia, gli inglesi non volevano uno stato controllato dall’Urss e dopo lunghe discussiondecise che si sarebbe costituito un “governo provvisorio polacco di unità nazionale”, composto da membri di Londra e Lublinnominati da una Commissione comprendente Molotov, Harrimann e Sir Kerr.Fu inoltre approvata una “Dichiarazione sull’Europa Liberata” in cui si affermava che negli stati liberati dalle dittature nazi-fasciste sarebbero state organizzate delle libere elezioni con più liste al fine di eleggere assemblee costituenti con il compito dcreare nuove costituzioni o ripristinare le vecchie; queste elezioni, in effetti, si svolsero dappertutto.A proposito dell’intervento sovietico contro il Giappone richiesto da Roosevelt, Stalin disse che l’Armata Rossa sarebbeintervenuta due o tre mesi dopo la capitolazione del Giappone a condizione di recuperare i diritti e i territori che aveva perdutonella sconfitta del 1905 (controllo delle ferrovie in Manciuria, arcipelago delle Curili e territori meridionali di Sahalin).In generale la conferenza di Yalta fu molto importante anche perché i tre alleati cercarono di evitare il sorgere di contrasti almomento della caduta tedesca: in passato le coalizioni si rompevano dopo gli armistizi e le armate conquistavano duramente eselvaggiamente territori;a Yalta si decise una fine delle operazioni militari “pacifica”, stabilendo una linea d’incontro tra i due eserciti sull’Elba, senzaacquisizione successiva di territori.A metà marzo gli americani stabilirono una testa di ponte sul Reno e il 23 proseguirono.Roosevelt non vide la fine della guerra poiché il 12 aprile morì per un’emorragia cerebrale; egli fu sostituito dal vicepresidentHarry Truman.Fu lui ad assistere alla capitolazione della Germania; i russi raggiunsero Vienna il 13 aprile e raggiunsero l'E’ba il 24, il giorndopo fu completato dall’Armata Rossa l’accerchiamento di Berlino e il 26 vi fu l’incontro con l’esercito anglo-americano.Il 1° maggio fu annunciata la morte di Hitler e il 7 maggio 1945, nel quartier generale di Eisenhower a Reims, il generale Jodlfirmò la resa senza condizioni della Germania.

La guerra in Europa era terminata.- Gli avvenimenti militari nel conflitto in Asia sono fondamentali per capire quelli diplomatici.Fino all’aprile 1942 vi era stata l’avanzata folgorante delle truppe giapponesi, poi fino al novembre 1943 vi fu una fase di staldi riorganizzazione da parte americana, con l’arrivo di numerose e potenti portaerei.Da questa data iniziò la controffensiva americana, guidata dagli ammiragli Nimitz e MacArthur, che prevedeva la tattica dei “di montone”, cioè l’occupazione non di interi arcipelaghi, ma di isole sempre più vicine all’arcipelago giapponese.

 Nel luglio 1944 furono conquistate alcune isole nell’arcipelago delle Marianne, provocando la caduta del governo Tojo inGiappone; le vittorie americane intanto proseguivano e si decise, su proposta di MacArthur, uno sbarco nelle Filippine; questoebbe in ottobre, dopo la battaglia nei pressi dell’isola Leyte in cui gran parte della flotta giapponese fu distrutta.Manila fu occupata il 6 febbraio, proprio al momento della conferenza di Yalta e l’offensiva continuò arrivando in prossimitàdell’arcipelago giapponese nel giugno 1945; la lotta proseguiva anche in Cina, dove nel ’44 i giapponesi avevano deciso diriprendere la loro avanzata sulla costa ed in Cina meridionale.Il governo di Chiang Kay-shek poteva dunque essere rifornito solo con un ponte aereo sull’Himalaya che si rivelò assai

insufficiente; inoltre le migliori truppe erano impiegate per controllare i comunisti e non si battevano contro i giapponesi.Il governo di Chiang Kay-shek fu salvato da una spedizione anglo-americana che aveva come scopo la conquista della Birmanil ristabilimento dei contatti terrestri con Chiang Kay-Shek , quindi l’appoggio al governo nazionalista per non estenderel’influenza comunista in Cina; la campagna iniziò nel marzo 1944 e nel febbraio ’45 un primo convoglio alleato arrivò in Cinamentre la conquista della Birmania fu completata in maggio.Questa situazione costrinse i giapponesi ad abbandonare le loro recenti conquiste nella Cina del sud e fu grazie a questa campche la Cina, dopo un periodo molto critico, si salvò; tuttavia la tensione tra comunisti e nazionalisti continuò.

 Nel dicembre 1944 il generale Hurley si recò in Cina per tentare una mediazione, incontrò Mao Tsè-tung e propose a Chiang Kshek un governo di coalizione sulla base dei principi di Sun Yat-sen; il leader nazionalista rifiutò il governo di coalizione,sentendosi più intransigente per le vittorie alleate (che appoggiavano comunque il suo governo) e per la firma di un trattato trasuo governo e quello sovietico nell’agosto 1945.

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Considerando tutto ciò Mao attenuò le sue richieste, limitando la partecipazione comunista nel governo e nell’esercito; tuttavitutti i negoziati furono resi vani dalla questione della Manciuria e dell’inizio della guerra civile tra comunisti e nazionalisti nenovembre 1945.Sulla questione cinese si ebbe un incontro di Hurley con Stalin e Molotov a Mosca nell’aprile ’45;Stalin manifestò il suo appoggio a Chiang Kay-shek e disse di non volere una guerra in Cina, ma si credette che l’Urss volesscontrollo sulla Cina del nord e sugli Stati dell’Asia centrale.Il rapporto con la Russia sovietica non migliorò affatto neanche dopo la Conferenza di Yalta; con l’avanzata russa in Europa sdelineò la politica che Mosca era intenzionata ad attuare nei territori occupati dall’Armata Rossa.

 Nel febbraio 1945 fu indirizzato un ultimatum a Re Michele di Romania con il quale si pretendeva la costituzione di un govercomunista sotto la guida di Groza; nonostante l’opposizione del monarca, il governo comunista fu effettivamente insediato.Subito vi furono le proteste di Usa ed Inghilterra che invocarono la “Dichiarazione sull’Europa liberata”, che prevedeva laformazione di governi rappresentativi di tutta la popolazione nelle nazioni liberate; anche in Polonia, Molotov accettava soltanmodificare il governo comunista di Lublino con qualche membro dei polacchi di Londra.Inoltre Stalin rimproverava agli alleati di aver proposto una pace separata alla Germania sul fronte italiano, permettendo così tedeschi di spostare divisioni sul fronte orientale e di rallentare l'avanzata dell’Armata Rossa; per scongiurare la rottura dell’utra gli Alleati, vi fu un ultimo viaggio di Harry Hopkins a Mosca alla fine di maggio 1945, dopo la capitolazione tedesca.Fu durante questi colloqui che Stalin lanciò una serie di accuse agli anglosassoni circa la partecipazione dell’Argentina alle

 Nazioni Unite, sulla partecipazione della Francia alla “Commissione delle riparazioni, sull’improvvisa fine delle forniture “aff prestiti” all’Urss e sul fatto che nessuna nave tedesca era stata consegnata ai sovietici.Hopkins cercò di ricucire questi strappi e si decise che questo ed altri problemi (i governi comunisti in Polonia, Bulgaria eRomania) sarebbero stati discussi in un nuovo incontro tra i tre Grandi; sulla partecipazione dell’Urss alla guerra in Asia, Staldisse pronto ad attaccare il Giappone in agosto e accettò anche una trusteeship dei quattro vincitori sulla Corea.La conferenza prevista in occasione di quest’incontro si tenne il 17 luglio 1945 a Postdam, nella regione di Berlino; questo ful’ultimo incontro tra i tre capi di governo.Innanzitutto bisogna dire che i protagonisti della scena internazionale erano cambiati; il presidente Roosevelt era morto e il nu

 presidente Truman nominò Segretario di Stato Byrnes al posto di Stettinius, inoltre durante la conferenza vi furono le elezioniinglesi e i conservatori furono sconfitti, di conseguenza nella seconda parte della conferenza Churchill ed Eden lasciarono il pal nuovo premier Attle e al nuovo capo del Foregin Office Bevin.Alla conferenza di Potsdam gli americani suggerirono la creazione di un “Consiglio dei ministri degli Esteri” che avrebbe avucompito di preparare i trattati di pace con i “satelliti” della Germania (Italia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Finlandia); ognitrattato avrebbe previsto la partecipazione delle sole nazioni vincitrici su quello stato, quindi la Francia era ammessa soltanto

 preparazione del trattato di pace con l’Italia.Fu deciso che la “Commissione Consultiva Europea” sarebbe stata sciolta.

Gli anglosassoni si lamentarono con Stalin della situazione in Bulgaria e Romania, dove l’Urss aveva un controllo assoluto, iRussi replicarono con il controllo occidentale in Grecia; il problema delle industrie anglo americane confiscate dai sovietici ne

 paesi occupati dall’Armata Rossa, si rimandò a speciali commissioni.Molto importanti furono le decisioni circa il futuro della Germania, furono qui definiti i “Principi politici ed economici chegoverneranno la Germania durante il periodo iniziale di controllo”:disarmo completo e smilitarizzazione, distruzione del partito nazionalsocialista, giudizio dei criminali di guerra e abolizione dleggi naziste, controllo dell’istruzione tedesca.Per quanto riguarda l’organizzazione politica della Germania, si decise di ritardare la formazione di un governo centrale e diiniziare con delle elezioni delle amministrazioni comunali e provinciali, per poi arrivare alla formazione degli organi dei Landdello Stato centrale.L’organizzazione economica fu subordinata al pagamento delle riparazioni e il livello della produzione economica sarebbe stacontrollato severamente: poiché non vi era un governo che poteva pagare, si decise di procedere con prelievi in natura nellerispettive zone di occupazione, solo gli americani non operarono alcun prelievo a causa dei costi di trasporto, russi, americani

francesi spogliarono le loro zone di occupazione di ogni bene, rendendo ancora più critiche le condizioni di vita dei tedeschi, quali si rifugiavano sempre più nella zona controllata dagli statunitensi (finché questi non chiusero le frontiere, tranne agli ebr per quanto riguarda l’organizzazione territoriale, si accettò l’idea di uno slittamento della Polonia e quindi della perdita dellaGermania dello Stato guida all’unità nazionale e alla formazione della mentalità dello Stato tedesco, la Prussia.Parte dei territori prussiani andava alla Russia e parte alla Polonia, che cacciava dal suo nuovo territorio quasi 15 milioni dicittadini tedeschi; l’opinione pubblica internazionale accettò questo tragico esodo come una sorta di punizione per tutti i lutti cla guerra voluta dai nazisti aveva provocato nel mondo.

- Mentre in Europa si preparava la pace, la guerra proseguiva contro il Giappone.I giapponesi, nonostante disponessero in Asia di tre armate ancora inutilizzate di 3 milioni di soldati, erano coscienti dellasconfitta a causa della distruzione quasi totale della flotta e per i continui bombardamenti delle navi e degli aerei americane su

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coste e sulle industrie nipponiche, già a corto di materie prime; gli americani, inoltre, preparavano uno sbarco nell’isola piùmeridionale dell’arcipelago giapponese.Tra una sconfitta logorata in lunghi anni di lotte e una capitolazione prossima, è probache il governo nipponico abbia scelto la seconda, al contrario di ciò che decise Hitler in Germania; sicuramente questa decisiofu anticipata da avvenimenti drammatici che si susseguirono nell’arco di pochi giorni: il 6 agosto cadde la prima bomba atomamericana su Hiroshima, l’8 la Russia dichiarava guerra al Giappone, il 9 fu lanciata la seconda atomica su Nagasaki.Durante la conferenza di Potsdam gli Alleati avevano inviato ai giapponesi un ultimatum per la resa, che era stato rifiutato; doquesti avvenimenti, il 10 agosto al governo americano pervenne una nota a nome dell’imperatore che accettava i terminidell’ultimatum, ponendo la condizione che il potere dell’imperatore fosse rimasto intatto in Giappone.Questa condizione fuaccettata e le istruzioni al Giappone furono date a Manila il 20 agosto dal generale MacArthur; il 2 settembre 1945, a bordo decorazzata Missouri, due rappresentanti dello Stato Maggiore giapponese firmarono la resa del Giappone senza condizioni. Laseconda guerra mondiale era terminata.

III

IL SECONDO DOPOGUERRAIL FALLIMENTO DELLE GRANDI CONFERENZE INTERNAZIONALI.La creazione e gli esordi dell’ONU.Dopo la comparsa della Carta Atlantica nell’agosto 1941 vi fu la proposta degli Stati Uniti della firma della “Dichiarazione de

 Nazioni Unite nella guerra contro la Germania”, con la quale i partecipanti si impegnavano ad elaborare un sistema di pace e dsicurezza dopo la guerra.L’adesione dell’Urss a questa organizzazione di Stati pacifici fu confermata anche nel corso della Conferenza di Teheran delnovembre ’43, il 9 dicembre dello stesso anno fu creato a Washington un gruppo di studio della futura organizzazioneinternazionale.Durante il periodo di settembre-ottobre 1944 furono svolti delle conferenze negli Usa, a Dumbarton Oaks, in cui anglosassonirussi e cinesi (il governo francese non era ancora stato riconosciuto) ponevano le basi della futura organizzazione: si decise lastruttura dell’Organizzazione e si capì che sia i russi che gli inglesi volevano restringere l’accordo ai soli problemi della sicureinoltre i russi volevano un voto nell’Assemblea per ogni stato membro che componeva la Federazione delle RepubblicheSocialiste Sovietiche, paragonando l’Urss al Commonwealth britannico.Per quanto concerneva il Consiglio di Sicurezza, molte autorità politiche e militari statunitensi non accettarono che gli Usa fosobbligati ad un intervento armato da una semplice maggioranza del Consiglio, limitando in tal modo la sovranità nazionale,cosicché si decise che ogni potenza avrebbe avuto un diritto di veto, quindi era indispensabile che ogni decisione che dovessedivenire operativa e vincolante, avrebbe dovuto ottenere il consenso all’unanimità di tutti i membri del consiglio, anche in casguerra tra le potenze (decisione voluta da Stalin che avvertiva di essere in minoranza contro le potenze occidentali).Un accordo definitivo si ebbe con la Conferenza di Yalta del febbraio 1945, dove fu deciso che solo l’Ucraina e la Russia Bia

avrebbero avuto un voto separato da quello dell’Urss, la questione del veto fu accettata come detto precedentemente e si rilascuna dichiarazione che prevedeva l’apertura di una conferenza a San Francisco che avrebbe riunito tutte le nazioni firmatarie d“Dichiarazione delle Nazioni Unite nella guerra contro la Germania” più quelle che avrebbero dichiarato guerra all’Asse fino marzo 1945.Sicuramente la nuova organizzazione non voleva rifare gli stessi sbagli della vecchia Società delle Nazioni e nessuno vollericostituire quella organizzazione che aveva certamente fallito nel suo obiettivo di mantenimento della pace.

 Nella nuova Organizzazione le grandi Potenze avevano nel Consiglio di Sicurezza poteri superiori rispetto a quelli che possedevano le potenze nel Consiglio della SDN e questo ne allargava il loro ruolo nella sfera internazionale.La Conferenza di San Francisco si riunì dal 25 aprile al 25 giugno 1945, stabilendo la Costituzione della nuova organizzazion“Carta delle Nazioni Unite”.La Carta definisce i principi e gli scopi dell’Organizzazione e descrive i diversi organi e il loro funzionamento: lo scopodell’Organizzazione è il mantenimento della pace nel Mondo e la regolazione delle controversie senza ricorrere all’uso della faltro obiettivo fondamentale è quello di affermare in tutto il Mondo il diritto all’uguaglianza tra gli uomini e tra le nazioni, il

rispetto nei diritti fondamentali dell’uomo e della dignità della persona umana, nonché il diritto dei popoli a disporre di loro stevitando le interferenze nelle questioni essenzialmente interne di uno Stato.Per ottenere un’uguaglianza di fatto tra le nazioni, le Nazioni Unite si impegnano a favorire il progresso sociale e ad instaurarmigliori condizioni di vita negli Stati poveri.Sono considerati membri dell’ONU tutti gli Stati che hanno partecipato alla Conferenza di San Francisco, firmato e ratificato Carta (l’Argentina ebbe difficoltà per l’annessione e vi furono alcuni voti contrari tra cui quello dell’Urss) e che accettano gliobblighi derivanti dalla Carta stessa.- Gli organi previsti dalla Carta sono:a) “l’Assemblea generale”, composta dai delegati di tutti gli Stati membri (massimo 5 per Stato), esercita il supremo potere cielegge i membri non permanenti del Consiglio di sicurezza, quelli del Consiglio economico e sociale, del Consiglio di tutela edella Corte internazionale di giustizia.

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Essa ammette i nuovi membri ed esclude i membri inadempienti; tuttavia, almeno agli esordi, essa non ha un effettivo poteredecisionale ma solo poteri consultivi e di “pressione morale”.

 b) Il “Consiglio di sicurezza” ha nelle mani la vera forza del potere decisionale dell’ONU; esso è composto da 11 membri di  permanenti (Usa, Urss, Cina, Inghilterra e Francia) ed hanno un potere immenso grazie al diritto di veto: nessuna decisione pudivenire definitiva senza l’approvazione all’unanimità dei cinque membri permanenti.Compito del Consiglio di sicurezza è quello di salvaguardare la risoluzione pacifica dei conflitti, prima con un arbitratoconciliativo, poi adottando misure di tipo economico ed infine, se necessario, con l’impiego della forza armata; per prenderequeste decisioni bisogna raggiungere la maggioranza dei voti favorevoli dei membri del Consiglio, quindi le 5 potenze perman

 più due Stati non permanenti. Mentre l’Assemblea ha sedute annuali (in inverno, una sessione a gennaio e una ad ottobre, ciasdi un mese) i membri del Consiglio siedono insieme quasi ogni 15 giorni.c) Il “Consiglio economico e sociale” era incaricato della cooperazione in tutte le materie che interessino il livello di vitamateriale e culturale degli uomini; con esso collaborano numerose “Istituzioni specializzate” tra cui il Fondo monetariointernazionale, la FAO (Organizzazione dell’alimentazione e dell’agricoltura), l’UNESCO (organizzazione per educazione,scienza e cultura).d) Il “Consiglio di tutela o di amministrazione fiduciaria” era incaricato di controllare i Paesi sotto mandato dalla vecchia SDche non avevano ancora ricevuto l’indipendenza e tutti i territori che richiedevano allora di essere posti sotto tutela.e) Vi erano, inoltre, una “Corte internazionale di giustizia” e un “Segretariato”.

 Nella prima assemblea (10 gennaio – 14 febbraio 1946) si riuscì ad eleggere il suo presidente, i membri non permanenti delConsiglio di sicurezza ed il segretario generale (il socialista finlandese Trygve Lie, proposto dagli americani e accettato subitorussi dopo veti incrociati).Successivamente si pose il problema delle ammissioni di nuovi membri: la Spagna fu scartata per il governo del generale Franl’Urss pose il veto per l’ammissione di Portogallo, Irlanda e Transgiordania perché stati cattolici e legati strettamenteall’Inghilterra, furono ammessi Afghanistan, Svezia ed Islanda; oltre a questi vi era la candidatura dei 5 Paesi satelliti dell’As(Italia, Finlandia, Romania, Bulgaria ed Ungheria) che fu perorata dall’Urss in blocco ma gli Usa si opposero all’entrata dei Pdell’est e non se ne fece niente.Fu ammesso subito il neonato stato di Israele, poi l’India, il Pakistan e lo Yemen.Dei 51 stati iniziali, al 1948 se ne poterono aggiungere solo 9 per la politica dei veti incrociati.I primi due anni della storia dell’ONU sono estremamente deludenti, poiché i continui veti tra i membri del Consiglio di sicurintopparono continuamente il funzionamento di tutta l’Organizzazione, che solo raramente riusciva ad essere evitato.Vi furono contrasti tra anglosassoni e russi per l’Armata Rossa in Azerbaigian (ai confini con l’Iran) e i russi si lamentaronougualmente per le truppe anglo-americane in Grecia e in Giordania; altro problema si ebbe con la Spagna poiché l’Urss e ledemocrazie popolari dell’est premevano affinchè si intervenisse direttamente nel Paese per abbattere il regime franchista

(Inghilterra ed Usa contrari e Francia a favore), in seguito la Spagna sarebbe stata ammessa soltanto nel 1956 all’ONU.Molto pesante fu il problema dell’energia atomica: a quel tempo solo Usa, Inghilterra e Canada conoscevano il segretodell’energia atomica e solo gli Stati Uniti avevano alcune bombe A; i capi dei tre governi suggerirono un’azione internazionalscongiurare l’uso militare dell’atomica e nel febbraio 1946 fu approvata dall’Assemblea dell’ONU la creazione di una“Commissione per l’energia atomica”, gli americani proposero un’autorità di controllo al di fuori del diritto di veto per l’uso cveniva fatto in tutti i paesi del materiale radioattivo, i sovietici rifiutarono e proposero un controllo da parte del Consiglio disicurezza con la distruzione di tutte le bombe in pochi giorni.Gli americani, naturalmente, rifiutarono e all’inizio del 1948 la Francia suggerì l’aggiornamento sine die della Commissionedell’energia atomica.

Occupazione della Germania e trattati con i Paesi satelliti all’Asse.Abbiamo visto che la Conferenza di Mosca dell’ottobre ’43 vide Hull, Eden e Molotov decidere la costituzione di una

“Commissione Consultiva Europea” con sede a Londra ed incaricata di proporre i principi dell’azione alleata in Germania dopGuerra; il lavoro di questa commissione fu però ostacolato dagli americani, i quali ritenevano che i problemi dell’occupazionefossero solo di ordine militare.L’Inghilterra propose nel gennaio 1944 un accordo sulle zone di occupazione: all’Urss, che accettò subito, andava la zona est il 40% del territorio ed il 36% della popolazione, gli inglesi occupavano la zona nord compresa la Ruhr e gli americani a sud nterritori limitrofi alla Francia, Berlino era ulteriormente divisa in tre zone; Roosevelt, escluso dalla Ruhr e con le comunicaziodell’esercito dipendenti dalla Francia, propose uno scambio delle zone inglese e americana, poi accettò il progetto nel febbraio1945, ottenendo alcune modifiche alle due zone e l’accesso ai militari americani nei porti del nord-ovest della Germania, in zo

 britannica.Per quanto riguarda la Francia, la sua partecipazione all’occupazione era stata perorata dagli inglesi e a Yalta essa era stataaccettata da Roosevelt e Stalin; la zona di occupazione francese fu prelevata da quella inglese e, con alcune difficoltà, da quel

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americana; essa comprendeva la Saar e il Palatinato, a Berlino i sovietici non concessero parte della loro zona e quella francesottenuta solo da quelle inglese ed americana.Il 5 giugno 1945 vi fu una dichiarazione alleata che affermava l’assunzione del potere in Germania da parte degli Alleati e cosalla conferenza di Potsdam l’occupazione della Germania era stata completamente organizzata; a questa conferenza vi furono

 parecchie rivendicazioni sui territori tedeschi da parte di Olanda, Belgio, Lussemburgo, Polonia e Cecoslovacchia, in settembrGaulle chiese un distaccamento della Renania e della Ruhr dalla Germania, ponendole sotto controllo internazionale, e soprattchiese il distaccamento della Saar e il controllo della Francia su quella regione.

 Nel luglio 1946 vi fu una parziale annessione francese della zona e nel dicembre la Francia isolò la Saar con il resto della zonaoccupazione con un cordone doganale.

Alle quattro potenze occupanti si presentavano una serie di gravi problemi di ordine politico (elaborazione di un trattato di pafusione delle zone, formazione di un governo tedesco ) ed economico (riparazioni, contenimento dell’industria tedesca) e ogndi esse aveva soluzioni diverse.Conformemente agli accordi di Potsdam fu organizzata a Parigi una riunione del “Consiglio dei ministri degli Esteri” a partirdall’aprile 1945: in questa sede Molotov si espresse favorevolmente circa l’unificazione della Germania (contro il parere francche non voleva un’amministrazione unica in Germania) e contro le rivendicazioni francesi sulla Saar; gli anglo-americani,favorevoli ad una unificazione amministrativa, decisero prima una unificazione economica delle loro zone di occupazione, al di ridurre i costi molto elevati del loro mantenimento.Per quanto riguarda le riparazioni, la “Commissione delle riparazioni” decisa a Potsdam si riunì a Mosca tra novembre e dicemil suo atto finale si ebbe nel gennaio 1946 a Parigi.Si decise di non effettuare riparazioni a lungo termine per non ripetere l’errore del primo dopoguerra, bensì di operare, comeabbiamo detto, massicci trasferimenti di fabbriche e macchinari dalle rispettive zone di occupazione, usando la produzionecorrente della Germania per risanare la dissestata bilancia dei pagamenti del Paese; i russi, che prelevavano anche dalla

 produzione corrente e che ottenevano anche il 5% di ciò che era prelevato nelle altre zone, smantellarono fino al marzo ’46 pi4.000 fabbriche e in seguito decisero di deportare in Unione Sovietica anche alcuni operai specializzati come “volontari”.La Francia, anch’essa in condizioni difficili, reclamava maggiori quantità di carbone dalla Ruhr, gli anglo-americani, invece, dle difficoltà nei trasporti e i deficit delle loro zone che pesavano sulle loro tasche, cercavano di non applicare integralmente il

 piano delle riparazioni per favorire una ripresa dell’industria tedesca ed un risanamento della bilancia.Il livello dell’economia tedesco fu fissato a circa la metà di quello della Germania del 1938.

- Per quanto riguarda i trattati con i satelliti della Germania, si è visto come a Potsdam il compito fu affidato al “Consiglio deministri degli Esteri” e le proteste francesi per la clausola che prevedeva la discussione solo per quegli stati firmatari delladiscussione di resa.

Si decise, quindi, che gli Usa non avrebbero partecipato alle trattative con la Finlandia e la Francia sarebbe stata ammessa solonelle trattative del Trattato di pace con l’Italia.Partendo con l’elaborazione del trattato con l’Italia fatto dai Quattro alleati, si arrivò alla Conferenza di Parigi dal luglio all’ot1946, che riunì i ventuno paesi che avevano contribuito alla vittoria.La firma dei cinque Trattati ebbe luogo solennemente a Parigi il 10 febbraio 1947.Per quanto riguarda il problema dell’occupazione di Tangeri da parte delle truppe spagnole nel giugno 1940, nel settembre 19gli Alleati intimarono al governo di Franco di evacuare la zona, cosa che gli spagnoli fecero immediatamente; a Tangeri tornògovernare l’amministrazione territoriale stabilita nel ’23, anche se con più rappresentanti sovietici ed americani.- Il trattato con l’Italia fu discusso a partire dal 18 gennaio 1946: la Francia non ebbe pretese sulla Val d’Aosta ma vi furono delle piccole rettifiche di frontiera e l’annessione di due paesi di neanche cinque mila abitanti, Tenda e Briga (un plebiscito acanche l’annessione alla Francia); le rivendicazioni austriache sull’Alto Adige (o sud Tirolo) non furono considerate, mentre p

 pesanti furono le perdite ad est.Le truppe jugoslave occuparono quasi tutta la Venezia-Giulia, compresa Trieste, e si ritirarono solo dopo una forte pressione

anglo-americana nel giugno 1945; gli jugoslavi erano appoggiati dai russi e per la questione si adottò un compromesso che prevedeva l’adozione della “linea francese” proposta da Bidault, con Gorizia e Monfalcone all’Italia e la zona di Trieste divisadue zone sotto controllo e con uno statuto internazionale (zona A, compresa Trieste, anglo-americana e zona B jugoslava); ilConsiglio di Sicurezza dell’ONU non riuscì a nominare un governatore per le due zone, poi l’Urss e la Jugoslavia respinsero, vigilia delle elezioni italiane dell’aprile ’48, una proposta alleata di cedere la zona occupata all’Italia, quindi lo status quo fumantenuto.Per quanto riguarda le clausole sulle riparazioni previste dal trattato di pace, esse furono attenuate dall’atteggiamento degli anamericani, i quali restituirono i beni e il naviglio confiscati all’Italia e rinunciarono al rimborso dei debiti di guerra e alle naviassegnate loro dal trattato; l’Urss, invece, si prese il naviglio che le spettava e pose il veto per l’ammissione dell’Italia alle NaUnite.L’esercito, la marina e l’aviazione furono limitati; le colonie di Albania ed Etiopia ridivennero indipendenti, Rodi e il

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Dodecanneso erano resi alla Grecia, per le colonie conquistate precedentemente (Libia, Somalia ed Eritrea) non si pervenne adalcun accordo.- Dal 12 settembre 1944 (armistizio russo-rumeno) la Romania era occupata dalle truppe sovietiche.

 Nel febbraio ’45 vi fu un colpo di stato che spazzò via il blocco dei partiti democratici e instaurò un regime di “democrazia popolare” filoguidato dai comunisti sovietici. Nel dicembre 1947 re Michele fu costretto ad abdicare e successivamente il “Consiglio dei Quattro ministri degli Esteri” (Pariaprile – luglio1946) fissò le frontiere rumene a quelle del 28 giugno ’40, prima dell’attacco tedesco all’Urss e l’arbitrato diVienna del ’40 era dichiarato nullo; quindi la Romania recuperava tutta la Transilvania ma lasciava all’Urss la Bessarabia e laBucovina settentrionale e alla Bulgaria la Dobrugia meridionale, ottenendo così solo un limitato sbocco sul mare.Gli armamenti e l’esercito furono ridotti e gli Alleati si impegnarono a ritirare le forze di occupazione (non l’Urss, che mantensoldati necessari ad assicurare il collegamento con l’Austria occupata), i beni alleati erano restituiti ai proprietari e l’UnioneSovietica riceveva una forte indennità.- Per quanto riguarda la Bulgaria, la politica interna era diretta da un “Fronte patriottico” dominato dai comunisti e nel settem1946 un plebiscito costrinse il Re Simeone ad abbandonare il Paese.Il trattato di pace prevedeva clausole politiche, economiche e militari simili a quelle del trattato rumeno; sul piano territoriale,Bulgaria otteneva la Dobrugia meridionale ai danni della Romania e non otteneva nulla nella Tracia greca, non poteva costruifortificazioni sul confine greco e pagava danni di guerra alla Grecia e alla Jugoslavia.- La situazione dell’Ungheria era abbastanza particolare: dal marzo ’44 i tedeschi costituirono un nuovo governo e l’armistizicon l’Urss si ebbe solo nel gennaio ’45, quindi le clausole della pace furono più dure: l’Austria e la Jugoslavia recuperavano iterritori persi nel ’38, l’Urss annetteva la Rutenia subcarpatica, il “primo arbitrato di Vienna” del novembre ’38 fu annullato econseguenza la Cecoslovacchia riprendeva la Slovacchia meridionale e la Romania la Transilvania; l’esercito fu ridotto e la Rmanteneva truppe di occupazione per “mantenere i rifornimenti con la zona occupata dai sovietici in Austria”, le riparazionifurono sostanziose.Il 5 novembre 1945 si svolsero delle libere elezioni che diedero la vittoria al partito dei piccoli proprietari, con i comunisti chearrivavano al 20% dei voti.

 Nel febbraio 1945 vi fu un accordo con la Cecoslovacchia imposto dall’Unione sovietica che prevedeva uno scambio di popolazioni tra slovacchi ed ungheresi; il governo di Praga era libero di espellere tutti gli ungheresi “criminali di guerra” per slavizzare la regione, al contrario gli slovacchi in Ungheria partivano solo se essi lo desideravano; per contro gli ungheresicacciarono i tedeschi dal loro territorio.- La Cecoslovacchia sembrava godere di una posizione più favorevole rispetto agli altri Paesi dell’est europeo. Nel dicembre1943, durante l’occupazione tedesca, il presidente Benes si era recato a Mosca e aveva firmato un trattato di alleanza militare l’Urss che non prevedeva una pace separata dei due Paesi con la Germania; due anni dopo, nel giugno ’45, la Cecoslovacchiacedeva all’Urss la Rutenia sub-carpatica, essendosi rafforzata la presenza comunista nel Paese.

 Nonostante ciò, Benes intendeva essere una sorta di mediatore tra gli anglosassoni e l’Unione Sovietica, mantenendoun’autonomia dai due schieramenti che si andavano formando.Questa politica fallì quando, guidato da Gottwald, il partito comunista prese totalmente il potere con il “Colpo di Praga” nelfebbraio 1948, facendo passare la Cecoslovacchia nel campo sovietico.- Abbastanza complessa risultava la situazione della Polonia.A Potsdam si era parlato di uno slittamento ad ovest dei suoi confini a danno della Germania e, nonostante gli anglo-americanconsiderassero ciò un accordo provvisorio, i due Paesi interessati siglarono un accordo firmato a Mosca il 17 agosto 1945 (dopPotsdam) che pose fine alla questione delle frontiere ad est: la Polonia lasciava tutti i territori ucraini e bielorussi all’Urss, lafrontiera seguiva quasi perfettamente la “linea Curzon” del 1919, la Prussia orientale era divisa tra i due Paesi; ad ovest i polasi rifacevano prendendo dalla Germania la Pomeriana e la Slesia con tutto le sue risorse e l’industria metallurgica, fissando ilconfine sull’Oder.In questo modo la Polonia acquisiva più di 500 km. di coste sul mar Baltico e i tedeschi presenti sui nuovi territori furono esp(2 milioni) e sostituiti con coloni polacchi, mentre molti furono rimpatriati dai territori ceduti all’Unione Sovietica.

Altro problema spinoso per la Polonia era quello del governo, essendoci il governo in esilio a Londra, quello di Lublino del"Comitato polacco di liberazione nazionale” appoggiato dall’Urss.Il governo in esilio a Londra aveva ripreso i rapporti con l’Urss dopo l’attacco tedesco ai sovietici, in seguito vi era stata la roa causa della faccenda delle “fosse di Katyn” e nell’aprile 1943 le relazioni con Mosca furono nuovamente interrotte; nel genn1944 compaiono i primi nuclei del “Comitato polacco di liberazione nazionale” di matrice comunista che pose la sua sede aLublino finchè, il 18 gennaio 1945, esso si insediò a Varsavia e prese il nome di “governo provvisorio della repubblica polaccgià precedentemente riconosciuto dai russi.Precedentemente, era fallito un tentativo di unione tra i due governi in occasione della visita di Churchill a Mosca nell’ottobre

 poi il progetto fu ripreso a febbraio durante la Conferenza di Yalta e iniziarono dei negoziati infruttuosi tra il governo di LondMosca (la Polonia non fu rappresentata a San Francisco e alcuni esponenti democratici furono arrestati dall’Armata Rossa);nonostante le difficoltà i negoziati proseguirono e il 29 giugno 1945 fu costituito un “governo provvisorio polacco di unità

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nazionale” che vedeva tuttavia occupare i posti chiave dai comunisti.Il governo fu riconosciuto dagli occidentali, ma in realtà si trattava di una grande vittoria della diplomazia sovietica; infatti leelezioni del 19 gennaio 1947 diedero una schiacciante maggioranza ai comunisti e i rappresentanti “londinesi” dell’ex governfuggirono in Inghilterra poco tempo dopo.- Sempre nell’est europeo fonte di contrasti fu la regolamentazione della navigazione sul Danubio, fiume che parte dall’Austrarriva al Mar Nero; nel primo dopoguerra il fiume era controllato da una commissione europea e da una internazionale, in segHitler ne fece un fiume tedesco e, dopo la guerra, la supremazia passò sicuramente ai russi.Su pressioni del Presidente americano Truman, che voleva abbattere le barriere doganali in Europa, a Potsdam l’Urss accettò nei Trattati con i “satelliti” della Germania fosse inserita una clausola che prevedeva la navigazione libera sul Danubio a tuttenavi mercantili di tutti gli Stati, inoltre si decise la convocazione di una conferenza internazionale sul problema; essa si riunì aBelgrado nel giugno 1948 con tutti gli Stati rivieraschi più Francia, Inghilterra e Usa: essendo gli Stati comunisti in maggioranriuscì a passare il progetto sovietico che prevedeva la soppressione delle commissioni europea ed internazionale e il controllo fiume da parte dei soli stati rivieraschi, estromettendo così gli occidentali.Anche la Finlandia ebbe pesanti ripercussioni dopo la sconfitta tedesca: il trattato con la Russia firmato nel settembre 1944

 prevedeva la cessione ai sovietici di importanti territori e la negazione di uno sbocco sul Oceano Artico; l’esercito, la marina el’aviazione furono parecchio ridimensionati e fu imposto alla Finlandia il pagamento di onerose riparazioni.

Il Medio Oriente e la Lega Araba.

Le origini della Lega Araba possono senz’altro ricercarsi nel trattato del 2 aprile 1936 tra l’Arabia Saudita e l’Iraq, il “Trattatofraternità e di alleanza araba”, il quale prevedeva una collaborazione tra i due Paesi al fine di unificare la cultura arabo-islamile organizzazioni militari.A questa unione si associò lo Yemen, un mese dopo l’Egitto firmò un trattato di amicizia con l’Arabia Saudita; durante la SecGuerra Mondiale gli inglesi, desiderosi di stabilire una zona di influenza economica in tutto il Medio Oriente, favorirono unulteriore unione del mondo arabo e quando l’Asse fu scacciato dall’Africa fu l’Egitto a prendere l’iniziativa dell’Unione.Vi furono importanti incontri al Cairo dal luglio 1943 al febbraio 1944 tra rappresentanti di Egitto, Transgiordania, Siria, IraqLibano e Arabia Saudita; finalmente, dal 25 settembre al 10 ottobre 1944 si riunì ad Alessandria una Conferenza preparatoria l’Unione degli Stati Arabi sotto la presidenza del leader egiziano Nahas Pascià.Fu firmato un protocollo in cui si prevedeva la creazione di una “Lega degli Stati Arabi” che sarebbe stata guidata da un Consdove tutti i Paesi sarebbero stati ugualmente rappresentati e, tramite una stretta cooperazione (anche finanziaria ed economicaavrebbe difeso la loro indipendenza da qualsiasi aggressione; sulla questione palestinese si schieravano a fianco degli Arabi dPalestina, proponendo anche la creazione di un “Fondo nazionale arabo” per acquistare terre in Palestina.La “Carta della Lega” fu firmata al Cairo il 22 marzo 1945 dai rappresentanti dei sei Paesi arabi.

La prima questione che la Lega araba si trovò ad affrontare, riportando un incontestabile successo, fu quella della concessionedella piena autonomia alla Siria e al Libano da parte della Francia; i francesi di De Gaulle dovevano applicare l’accordo che

 prevedeva la cessione dei poteri nei due Paesi alle autorità siriane e libanesi, fino ad arrivare alla completa indipendenza.Tuttavia la Francia voleva avere delle garanzie sui suoi interessi economici e strategici e le trattative erano svolte in un clima tensione; nel maggio 1945 ripresero i negoziati e, in maniera molto inopportuna, vi fu un rafforzamento delle truppe francesi sterritorio, provocando violenti scontri e uno sciopero generale in Siria e Libano, diversi manifestanti furono uccisi.Churchill, allora, mandò un vero e proprio ultimatum al governo di De Gaulle, invitando il presidente a far ritirare i soldati necaserme per evitare scontri tra truppe inglesi e francesi nella regione; i francesi dovettero accettare a malincuore e si rafforzò lnell’opinione pubblica transalpina che l’Inghilterra approfittasse della debolezza della Francia per estrometterla dal MedioOriente.In dicembre fu raggiunto un accordo franco-inglese sull’evacuazione delle truppe, Libano e Siria protestarono all’ONU per lalentezza del ritiro e furono appoggiate soprattutto dall’Urss; la decisione delle potenze occidentali era dovuta in parte a non vo

lasciare ai sovietici un margine per estendere la loro influenza nella regione mediorientale, forse vi furono anche pressioniamericane, in ogni caso al 31 agosto 1946 vi fu la fine dell’evacuazione delle truppe franco-inglesi dal Libano e dalla Siria, orcompletamente indipendenti.La lega araba si occupò anche della Libia, dichiarando che gli arabi si sarebbero fermamente opposti ad un “trusteeship” sullaregione o ad un ritorno degli italiani.- Nello stesso periodo vi fu anche uno sforzo dell’Egitto per acquistare una piena autonomia dall’Inghilterra e annettere il Sudanche in ragione dell’atteggiamento “coraggioso e corretto” tenuto dagli egiziani durante la Guerra; al fine di ottenere unacompleta autonomia bisognava ritrattare l’accordo del 1936, chiedendo l’evacuazione delle truppe britanniche dal Paese.I negoziati, svolti con Bevin del nuovo governo Attlee, iniziarono nel maggio 1946 in un clima di fervore nazionalista in Egittcon scioperi generali e scontri organizzati dal Wafd, partito che era stato di nuovo estromesso dal governo dal Re Farouk per corruzione dopo il “colpo di stato” inglese che lo aveva portato al potere nel ’42.

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I britannici sembrarono ben disposti ad uno spostamento di truppe dal Cairo a Suez, ma le trattative si infransero sulla questiodel Sudan, in quanto gli inglesi non intendevano cederlo così presto;in dicembre i negoziati furono interrotti, anche grazie alle pressioni molto esigenti del Wafd e nel luglio 1947 l’Egitto fece anappello al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, senza ottenere nulla.- Anche in Iraq vi fu un fallimento della politica inglese: questi avevano pensato di favorire la formazione della Lega Araba pmantenere grazie ad essa una zona di influenza, rafforzata da una serie di trattati bilaterali con i Paesi dell’area mediorientale.Con l’Iraq fu firmato un trattato nel gennaio 1948 che lasciava agli inglesi importanti vantaggi strategici sul territorio; alla notdella firma, gli elementi nazionalisti organizzarono una sommossa e il Consiglio dei Ministri rifiutò di ratificare l’accordo,respingendo il nuovo trattato.Ancora una volta la Gran Bretagna subiva uno scacco clamoroso in Medio Oriente.Tuttavia, dopo il ritiro da Libano e Siria e il fallimento dei colloqui con l’Egitto e l’Iraq, vi fu un importante accordo con laTransgiordania siglato dagli inglesi il 22 marzo 1946: si riconosceva la totale indipendenza della Transgiordania ma le truppe

 britanniche potevano stazionare nel Paese; naturalmente vi erano privilegi economici per gli inglesi, molto legati all’emiroAbdullah.- In linea generale, il fallimento della politica inglese in Medio Oriente può essere attribuito all’azione indiretta dell’Urss inquesto settore: indiretta perché i partiti comunisti non erano forti nell’area, ma i sovietici intervenivano tramite la propagandale visite dei patriarchi ortodossi nei luoghi Santi, l’esaltazione dei nazionalismi e con l’influenza dei musulmani sovietici suimusulmani del luogo; un intervento sovietico diretto si ebbe solo in Iran, Grecia e Turchia.

In Iran, com’era stato deciso alla conferenza di Teheran, si sarebbe dovuta avere l’evacuazione delle truppe occupanti sei mdopo la fine della Guerra (marzo 1946), gli inglesi si dissero d’accordo ma i sovietici mantennero le loro forze, sostituendo imilitari a Teheran con dei civili;nell’agosto 1945 il partito filo-comunista “Tudeh” organizzò in Azerbaigian una rivolta, impadronendosi degli edifici pubblicl’appoggio delle truppe sovietiche.Il 12 dicembre 1945 fu proclamata la “Repubblica autonoma di Azerbaigian”, escludendo ogni ingerenza da parte del poterecentrale di Teheran e ponendo gli anglosassoni di fronte al fatto compiuto; pochi giorni dopo, sempre con l’appoggio sovieticnacque la “Repubblica popolare curda” e nell’aprile ’46 i due nuovi governi firmarono un trattato di alleanza militare.Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, investito dall’Iran del problema, manifestò la propria impotenza proponendo dei negoziatdiretti russo-iraniani; questi si svolsero nel febbraio ma non approdarono a nulla di concreto e, quando nel marzo le truppe angamericane evacuarono l’Iran, quelle sovietiche rimasero nel Paese.Il Consiglio di Sicurezza discusse nuovamente il problema e i russi decisero improvvisamente di ritirarsi, siglando il 14 giugn1946 un accordo con il governo iraniano che prevedeva il ritiro dell’Armata Rossa; la vittoria sovietica più importante fu chel’Iran accettò di esercitare in pratica una sovranità solo nominale in Azerbaigian e che alcuni membri del partito “Tudeh” furoammessi nel governo di Teheran, avvicinando sempre più il paese alla sfera d’influenza russa.

La reazione anglo-americana non si fece attendere e capovolse completamente la situazione: in agosto gli inglesi favorirono nsud del Paese delle rivolte contro il partito “Tudeh”, riuscendo ad ottenere l’espulsione dei ministri filo-comunisti dal governol’arresto di molti esponenti a Teheran.Sentendosi appoggiato dagli anglo-americani, il governo iraniano decise di riconquistare l’Azerbaigian; qui le truppe di Teherfurono accolte con entusiasmo dalla popolazione scontenta del regime e il 14 dicembre 1946 il governo comunista azero crollmolti ministri furono fucilati.In questa occasione è difficile spiegare la mancata reazione russa, forse a Mosca vi era ancora la speranza della ratificadell’accordo di giugno che implicava importanti concessioni petrolifere; ma, sotto pressione anglo-americana, il parlamentoiraniano non ratificò l’accordo e ancora una volta i russi non intervennero, lasciando campo libero all’invio di una missionemilitare americana in Iran.- In Turchia, la pressione sovietica fu egualmente molto forte.I sovietici fecero pressanti richieste alla Turchia circa la modifica della “Convenzione di Montreax” sugli Stretti del 1936 e surestituzione dei distretti di Kars e Ardahan, ceduti ai turchi dopo la lotta del neo stato sovietico con Ataturk.

 Nel novembre 1945, su iniziativa di Truman, vi fu ai russi una proposta turco-anglo-americana che prevedeva la libertà dinavigazione per le navi da guerra dei Paesi rivieraschi sul Mar Nero (ricordiamo che Montreux stabiliva dei limiti alla circolazdelle navi da guerra sugli stretti, anche se con dei vantaggi per i Paesi rivieraschi); i russi rifiutarono questa proposta e chieserche la difesa degli Stretti potesse essere assicurata dalla Russia e dalla Turchia insieme, ciò che gli avrebbe permesso dicontrollare gli Stretti, da sempre sogno della politica estera degli Zar.Gli occidentali, naturalmente, rifiutarono fermamente e la pressione sovietica si spostò sulla questione di Kars e Ardahan,

 pressando per un “orientamento più amichevole della politica estera turca”; queste velate minacce suscitarono la promessa di aiuto militare americano alla Turchia.- In Grecia si sviluppò un pericoloso focolaio e il Paese divenne terreno di scontro tra i comunisti e i monarchici appoggiati dgoverno inglese; ricordiamo che, secondo gli accordi di Mosca tra Churchill e Stalin dell’ottobre ’44, la Grecia faceva parte dzona di influenza anglosassone e l’Urss non intervenne direttamente, bensì si pensa che sicuramente appoggiò i comunisti gre

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dietro azioni degli jugoslavi e dei bulgari.Durante l’occupazione italo-tedesca si svilupparono in Grecia gruppi di resistenza partigiana, dei quali il principale era ilcomunista EAM (Fronte di Liberazione Nazionale); essi si opponevano al governo monarchico rifugiato al Cairo.Dopo la capitolazione italiana, i gruppi si impossessarono delle armi e si accrebbero i contrasti tra partigiani comunisti e modetuttavia nell’ottobre 1944 gli inglesi occuparono Atene ed imposero alle forze partigiane l’autorità del governo greco, cercandmantenere l’ordine in attesa delle organizzazione di libere elezioni.Queste elezioni si ebbero il 31 marzo 1946 sotto la sorveglianza di osservatori internazionali, non russi; i monarchici ebbero lameglio e la vittoria fu confermata anche da un successivo plebiscito; il re Giorgio II rientrò ad Atene, ma l’EAM dichiarò cheelezioni erano state falsate dagli anglosassoni per instaurare un governo monarchico-fascista non voluto dal popolo greco.La questione fu affrontata dall’ONU nel maggio del ’47 ma non si ebbe alcuna conclusione; all’inizio del ’47, quindi, la guerrcivile tra i due opposti schieramenti continuava furiosamente nel Paese.

Il dopoguerra in Estremo Oriente.

Dopo la capitolazione giapponese, gli americani proposero la creazione di una “Commissione consultiva per l’Estremo Orientcon la partecipazione di Cina, Urss, Inghilterra, Canada, Australia, Francia, Olanda, Nuova Zelanda e Filippine (“consultiva”

 poiché gli Usa rifiutavano di dividere la propria autorità sul Giappone con gli altri alleati); vi furono per questo delle protesteinglesi, che reclamava poteri deliberanti e la partecipazione autonoma dell’India, e successive proteste sovietiche sulla gestiondell’occupazione americana in Giappone.

Durante la Conferenza dei Ministri degli Esteri che si tenne a Mosca nel novembre – dicembre 1945 fu istituita la “Commissi per l’Estremo Oriente” con i Paesi suddetti e l’India, con sede a Tokyo e a Washington, inoltre fu creato un “Consiglio alleatoil Giappone” presieduto da Mac Arthur e con un membro cinese, uno sovietico ed uno per Inghilterra, Australia, Nuova ZelanIndia; questo Consiglio aveva lo scopo di assistere Mac Arthur che, in realtà, rappresentava in Giappone l’unica autorità del pesecutivo e le due Commissioni non ebbero che un ruolo molto ristretto.Forte fu la tensione tra Mac Arthur e il delegato sovietico, spesso appoggiato dal cinese e dall’inglese contro la politica dittatodel generale americano; in queste condizioni fu impossibile negoziare nelle due Commissioni un trattato di pace per il GiappoLa politica degli Usa sul Giappone fu presentata in un documento accettato dal presidente Truman pochi giorni dopo la resanipponica: esso prevedeva la democratizzazione dello Stato giapponese, la distruzione dei grandi consorzi familiari dominantil’organizzazione dell’occupazione militare anche al fine di assicurare il prelievo delle riparazioni.Per quanto riguarda il territorio, il Giappone perdeva tutti i territori sul continente asiatico:la Cina acquistava la Manciuria e l’isola di Formosa, la Corea sarebbe divenuta indipendente, l’Urss otteneva parecchi vantagriacquistava i diritti anteriori alla sconfitta del 1905 (se la Cina fosse stata d’accordo), riprendeva Port Arthur e le isole Curili,Mongolia Esterna si manteneva lo status quo e le ferrovie della Manciuria sarebbero state amministrate da una società Cino-sovietica;il Giappone perdeva anche i territori presi alla Germania nel 1914.- La sconfitta giapponese, in teoria, restituiva al Kuomintang di Chiang Kay-shek tutti i territori cinesi anteriori al 1932, tutta

 problema fu l’azione dell’Urss in Manciuria e la guerra civile che vedeva contrapposto il partito nazionalista con i comunisti dMao Tsè-tung.Il 14 agosto 1945 furono siglati 5 importanti accordi cino-sovietici riguardanti anche la Manciuria.Vi era un’alleanza diretta contro il Giappone, l’istituzione di una compagnia russo-cinese per la ferrovia in Manciuria,l’amministrazione in condominio di Port Arthur con la difesa affidata all’Urss, la regolazione dei problemi nelle province oriedella Cina occupate dalle forze sovietiche; scambi di note decisero che la Manciuria e il Sinkiang sarebbero rimasti cinesi, mela sorte della Mongolia Esterna sarebbe stata decisa da un plebiscito.Tuttavia la situazione in Manciuria non fu semplice: i russi occuparono rapidamente l’intera Manciuria e fecero prigionieri600.000 giapponesi, inoltre dichiararono di voler smantellare tutte le industrie giapponesi nella regione (industrie pesanti chesarebbero andate pericolosamente in mano cinese) e facilitarono la penetrazione di comunisti cinesi nella regione, i quali si

impadronirono di enormi quantità di armi giapponesi, utili nella loro lotto contro Chiang Kay-shek.In Manciuria furono creati dappertutto dei “governi del popolo”, il governo nazionale cinese reagì penetrando in parte dellaManciuria e i russi accettarono per il momento questa situazione; alla conferenza di Mosca nel dicembre 1945 non si pervennalcun accordo tra russi ed americani sulla data di evacuazione della Cina.I russi completarono l’evacuazione della Manciuria nell’aprile 1946, subito dopo si consolidarono le posizioni: i comunisti cincrearono uno Stato autonomo al nord, operando però anche azioni di disturbo nella Manciuria del sud controllata dalle truppenazionaliste.Ma il conflitto tra le due fazioni si estendeva dappertutto in Cina; gli americani tentarono di arrivare ad una mediazione e per il ’46 il generale Marshall fu nel Paese per mediare un accordo tra comunisti e nazionalisti; nondimeno, il governo americanoforniva enormi quantità di materiale bellico a Chiang Kay-shek e questo portò alle proteste dei comunisti e alla rottura del “ceil fuoco” che Marshall era riuscito ad ottenere; inoltre i nazionalisti, forti dell’appoggio americano, non avevano alcuna intenz

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di dividere anche una minima parte del potere con i nazionalisti. Nel gennaio ’47 Marshall abbandonò la mediazione e la guerra riprese, riportando in quell’anno le ultime vittorie dei nazionalsempre più impopolari tra la popolazione cinese.

 Nascita dei due blocchi: politica di contenimento e piano Marshall.

- Dopo le tensioni del 1946 (situazione in Grecia e Azerbaigian, non mobilitazione sovietica in Europa orientale, inizio dellaguerra di Indocina) si accentuò il contrasto tra americani e russi e si prese in considerazione la possibilità di uno scontro direttLo scontro divenne evidente durante la formazione dell’amministrazione di Berlino: già nel 1945 vi erano state delle elezioni avevano visto i comunisti sconfitti, ora si doveva eleggere il sindaco.Le elezioni si svolsero nel settembre 1946 e i russi proposero di formare una sorta di “cartello di sinistra” con l’unione di socie comunisti in un partito operaio, il SED, tuttavia i socialisti guidati da Wiily Brandt rifiutano e gli spogli danno il 40% dei vosocialisti, il 20% al SED e il 20% ai popolari, il resto a formazioni minori; ai socialisti, dunque, spettava la scelta se allearsi cocomunisti o i popolari ed essi formarono l’amministrazione con i popolari.Una volta nominato il sindaco, però, i russi non lo riconoscono nella loro zona e si ha dunque una prima divisione di Berlino,

 poiché il sindaco si insedia solo nelle tre zone occidentali.Questa decisione sovietica può essere spiegata con l’analisi della situazione interna dell’Urss in quel periodo: dopo la Guerra,militari acquistarono molto potere per aver salvato lo Stato, durante la Guerra vi è stato un enorme trauma in tutta la Russia pel’invasione tedesca (loro ricordano la seconda guerra mondiale come la “Grande Guerra patriottica”) e Stalin si trova a gestire

situazione molto particolare, in quanto il gruppo dirigente sovietico è messo sotto accusa per non aver saputo gestire i rapportil mondo occidentale.A questo punto, Stalin decide di tornare alle vecchie concezioni: riconferma il Partito come unica guida del Paese, organizza unuovo piano quinquennale come sfida alla rincorsa all’occidente, lo Zar e la sua eroica difesa contro Napoleone sono prestodimenticati e si riparla della missione sovietica contro il capitalismo, dopo la chiusura del Komintern da parte dello stesso Stanel ’43.Tuttavia, per rendere questo progetto possibile, bisognava creare un’aura di ostilità intorno agli ex alleati, facendo andare l’Urrotta di collisione con l’occidente e ponendo fine alle speranze rooseveltiane di una democratizzazione della Russia dopo ilconflitto.Il 9 febbraio 1946 Stalin pronuncia un discorso in cui dichiara questa svolta nella politica dell’Unione Sovietica, che cogliel’Inghilterra e gli Stati Uniti di sorpresa, Churchill parla per la prima volta di un “sipario di ferro” calato in Europa, mentrenell’amministrazione americana si assiste ad una evoluzione con l’epurazione da parte di Truman degli elementi meno realistiLa prima fase di questa evoluzione è segnata da una politica più energica e dalla sostituzione di Byrnes con Marshall, richiamdalla Cina nel gennaio ‘47; in un discorso alle Camere riunite in seduta comune, Truman parlò della gravità della situazioneinternazionale e chiese di votare un aiuto di 400 milioni di dollari per la Grecia (in cui vi era una guerra civile e l’Inghilterra adichiarato di non poter mantenere il suo aiuto) e la per la Turchia (minacciata dai russi per gli Stretti): questi aiuti dovevano eanche di carattere militare, al fine di impedire l’instaurazione di regimi totalitari, come era già avvenuto in Polonia, Romania Bulgaria.Inizia in questo modo la cosiddetta “Politica di Contenimento” altrimenti detta “dottrina Truman”: nell’Europa dell’est gliamericani accettarono la supremazia sovietica, ma iniziarono una serie di azioni, soprattutto di aiuto economico, volte a frenarl’avanzata del comunismo non solo in Europa, ma in ogni parte del Mondo.Il Congresso votò gli aiuti nell’aprile ’47, un mese dopo il discorso del presidente.- In concomitanza con la dichiarazione di Truman e della svolta nella politica americana, si apriva a Mosca, il 10 marzo 1947Conferenza dei Ministri degli Esteri; queste riunioni erano fatte periodicamente dai vincitori alternando la sede nelle capitali dquattro Stati.In questa conferenza non vi furono accordi sostanziali e furono palesemente mostrati i disaccordi probabilmente insanabili trasovietici ed occidentali: mentre i russi (appoggiati in questo caso dai francesi) volevano un Germania fortemente decentralizz

americani ed inglesi optavano per un governo federale forte che controllasse aspetti importanti della politica dei Land; inoltrerussi chiedevano ancora ingenti somme di riparazione che, come detto, erano prelevate in natura e quindi privavano la Germadi un’industria e riducevano la produzione, al contrario americani ed inglesi avevano fatto importanti sovvenzioni nelle loro zchiedevano che la produzione tedesca fosse aumentata per divenire autonoma al più presto.Molotov protestò contro la bizona creata da inglesi ed americani e alla fine della Conferenza ci si rese conto tacitamente dellaconcreta possibilità della formazione di due Stati tedeschi.A Mosca si parlò anche dell’Austria (i russi volevano la cessione della Carinzia alla Jugoslavia ma fu rifiutata dagli occidentasi pose il problema dei beni tedeschi in Austria che dovevano passare alla Russia a titolo di riparazioni, anche quelli confiscatacquisiti illegalmente, secondo i russi, mettendo in questo modo sotto controllo sovietico gran parte dell’economia austriaca.In definitiva si può affermare che la Conferenza fu un fallimento e le prime ripercussioni si ebbero in Francia ed Italia, dove igoverni (entrambi nel maggio 1947) decidono di estromettere i ministri comunisti, schierandosi dunque più nettamente nel “ca

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occidentale”.La nuova politica estera americana si sviluppò in un primo tempo sul fronte economico, con aiuti economici alle nazioni europil 5 giugno 1947 il Segretario di Stato Marshall pronunciò un importante discorso all’università di Harvard in cui affermò lagravità della situazione politica ed economica in Europa, facendo capire che bisognava prima aiutare la ricostruzione e in seguregolare i debiti. Questi aiuti non dovevano più essere elargiti irregolarmente, ma con continuità e ai Paesi europei nel loroinsieme, quindi la proposta si indirizzava anche all’Europa orientale.Innanzitutto, però, il “Piano Marshall” doveva essere preceduto da una cooperazione di tipo economico e politico tra i Paesieuropei, al fine di coordinare i piani nazionali ed evitare guerre; Francia, Inghilterra e Urss si riunirono a Parigi a fine giugno discutere il progetto: Molotov non accettava la cooperazione tra i Paesi europei per l’applicazione del Piano, infatti questa

 prevedeva che si rendessero pubblici i bilanci e vi fosse un controllo comune; questo l’Urss non poteva accettarlo, in quanto eaveva un enorme bilancio militare segreto in contrasto con la sua politica estera basata sulla pace ed aveva già elaborato pianieconomici per i Paesi dell’est.Inoltre Molotov non voleva che gli aiuti fossero elargiti a tutti i Paesi europei, bensì solo alle vittime della Germania, la qualeavrebbe dovuto continuare a pagare le riparazioni. La Conferenza di Parigi, dunque, non ebbe successo e accentuò le differenz

 portando i Paesi comunisti dell’est a schierarsi contro, nonostante essi avrebbero voluto partecipare.Dal 3 luglio 1947 si aprì la “Seconda conferenza di Parigi” alla quale parteciparono tutti i 16 Stati interessati a partecipare al pMarshall, in settembre i membri firmarono un rapporto di assenso che fu inviato negli Stati Uniti, in pratica sottomettendosi astrapotere economico americano.La reazione dell’Urss e dei paesi comunisti fu violenta; essi accusarono gli Usa di “imperialismo economico” al fine di stabilidominio sull’Europa ostile all’Urss e al comunismo; per contrastare tale disegno fu creato il 22 settembre 1947 il Cominform(“Ufficio di informazione comunista”), il quale doveva svolgere il ruolo di organo di collegamento tra i governi comunisti inEuropa, alla prima riunione parteciparono anche i rappresentanti comunisti di Italia e Francia.Fu qui che i sovietici parlarono di una divisione tra campo “imperialista” e “anti-imperialista”.La successiva Conferenza dei Ministri degli Esteri si tenne a Londra tra novembre e dicembre ’47 e fu definita la “Conferenzadell’ultima possibilità”. Essa fu tuttavia un totale fallimento e fu quella in cui si pose fine ai lavori del Consiglio dei Ministri dEsteri, turbata soprattutto dagli scioperi e dall’opposizione dura del Partito comunista francese al piano Marshall.Molotov adottò un tono violento e rifiutò che la Saar fosse staccata dalla Germania a vantaggio della Francia, chieseimmediatamente la costituzione di un governo centrale tedesco e ripropose il problema dei beni tedeschi confiscati dall’Urss iAustria.Alla fine delle discussioni, si capì che il mondo si divideva nettamente in due blocchi ostili.

LA GUERRA FREDDA E I CONFLITTI LOCALIZZATI. Nascita delle due Repubbliche tedesche e il blocco di Berlino (1948-49).

Dopo il fallimento della “conferenza dell’ultima possibilità”, si comprese l’impossibilità di stipulare accordi con l’Urss; ingleamericani e francesi decisero quindi di riunirsi in separata sede per discutere la situazione tedesca.Dal febbraio al giugno 1948 si tenne a Londra la “Conferenza tripartita”, nonostante le proteste sovietiche; fino a marzo si fincredere che l’Urss avrebbe partecipato, poi il 20 marzo, i russi fecero smettere di funzionare tutti gli organi alleati quadripartieccezione della Kommandatura di Berlino.La conferenza proseguì per tutto il mese di maggio e i tre alleati si accordarono sullo statuto delle tre zone occidentali dellaGermania; gli inglesi non volevano un governo troppo decentralizzato, mentre i francesi (con l’appoggio di Belgio e Olanda,invitati appositamente dalla Francia) premevano per aumentare i poteri dei vari Land: si giunse ad un compromesso e si decisesarebbe stata convocata un’assemblea costituente per il 1° settembre, nella quale i parlamentari sarebbero stati nominati tramisuffragio universale ma con un sistema scelto in modo diverso da ciascuno dei vari Land, non perdendo potere a discapito delgoverno centrale.Alla conferenza la Francia non ottenne alcun successo politico, in quanto dovette abbandonare il progetto diinternazionalizzazione della Ruhr e fu creato solo un organo di controllo (Autorità internazionale della Ruhr, composta da 7

membri, tra cui un tedesco) che comprendeva il Benelux e i vincitori, valido fino al trattato di pace.Già durante i negoziati, i sovietici accolsero con preoccupazione la nuova politica occidentale; il maresciallo Sokolovsky, dopaver interrotto il lavoro degli organi quadripartiti, decise di chiudere anche la Kommandatura e di controllare militarmente tutcomunicazioni tra Berlino e la Germania occidentale, con lo scopo di controllare completamente la capitale tedesca.Accordi del 1945 avevano stabilito che gli occidentali avessero delle vie aeree e terrestri per raggiungere Berlino dalle loro zotuttavia il transito terrestre fu bloccato nel mese di giugno.Per porre fine al blocco, i russi proponevano uno scambio di territori e l’adozione ad ovest del marco orientale (dopo l’adoziooccidentale del “deutsche mark”); l’amministrazione americana, forte dell’arma atomica, non accettava alcun compromesso,tuttavia Truman, appoggiato da Francia ed Inghilterra, non voleva una nuova guerra totale.Si decise, dunque, di accettare la prova di forza sovietica e fu organizzato un gigantesco ponte aereo dalla zona occidentale veBerlino, con aerei che partivano ogni 3 minuti carichi di ogni bene necessario e che dovevano atterrare in un angusto aereopor

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centro della città;nonostante le enormi difficoltà tecniche, l’operazione riuscì perfettamente.Durante il blocco vi furono aspre contese in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e si iniziò a parlare di “guerra fredda” trdue blocchi contrapposti; l’Urss opponeva sempre il veto e non si giunse ad alcuna conclusione.

 Nonostante la crisi di Berlino, si decise di proseguire sulla strada dell’unità tedesca occidentale decisa a Londra: nel luglio ’48comandanti in capo occidentali e i presidenti dei Lander delle tre zone si incontrarono a Francoforte, stabilendo la sede del“Consiglio parlamentare” che avrebbe elaborato la Costituzione nella piccola cittadina di Bonn.Come deciso, i lavori iniziarono il 1°settembre sotto il controllo alleato, mentre inglesi, americani e francesi si riunivano aWashington per elaborare la nuova forma di occupazione della Germania.L’8 aprile 1949 furono firmati importanti accordi circa le funzioni del nuovo governo tedesco compatibili con l’occupazionealleata: i governi alleati conservavano l’autorità suprema e potevano modificare le decisioni legislative e amministrative presedalle autorità tedesche; in molte materie importanti gli Alleati potevano agire da soli (disarmo, controlli sulla Ruhr, riparaziondecentramento, affari esteri e commercio, cambi e rispetto della Costituzione federale).A parte queste materie, le autorità tedesche avevano tutti i poteri, con decisioni valide se non incontravano il veto degli Alleatfunzioni civili sarebbero state assegnate agli “Alti commissari” e quelle militari ai tre “Comandanti in capo”, essi avrebberocostituito la “Alta Commissione Alleata”, in contatto permanente con il governo tedesco (tra i membri vi era Francois-Poncet)

 Nel febbraio ’49 si conclusero i lavori del “Consiglio parlamentare” ma il testo fu rifiutato dagli Alleati e solo in maggio si ebuna Costituzione, la “Legge fondamentale di Bonn”:essa prevedeva una federazione di 11 Lander, ognuno avente una propria Costituzione.Le elezioni ebbero luogo il 14 agosto 1949; il liberale Heuss fu eletto presidente della neonata Repubblica Federale Tedesca,Konrad Adenauer fu eletto cancelliere.Formalmente, nel settembre 1949, la Germania esisteva di nuovo come potenza politica autonoma.La limitazione di sovranità più importante per i tedeschi fu quella sulla programmazione economica; essi non possono deciderautonomamente quando, come e dove ricostruire (contrasto franco-americano su questo punto) e Adenauer protestò che in quecondizioni lo Stato tedesco non poteva essere vitale.

 Nonostante ciò, il Cancelliere firmò il 22 novembre gli “Accordi del Petersberg” (la collinetta vicino Bonn dove si era insedial’Alta Commissione Alleata), con i quali la Germania si impegnava alla smilitarizzare il territorio in cambio della sospensionedello smantellamento di alcune fabbriche. - l’Urss reagì immediatamente riunendo a Berlino est un “Consiglio del popolo tedesco”, il quale proclamò la creazione di un“Repubblica democratica tedesca” il 7 ottobre 1949.La nuova repubblica ottenne in apparenza maggiori poteri di quella federale (l’amministrazione militare sovietica fu sciolta e tedeschi ebbero la direzione dei propri affari esteri), tuttavia essa aveva di fatto le stesse limitazioni dei Paesi dell’Europa

orientale.Tuttavia i sovietici, constatando il successo del ponte aereo di rifornimento a Berlino e la fermezza occidentale, decisero diintraprendere delle trattative con gli occidentali sulla situazione tedesca:a Parigi si riunì ancora una volta il Consiglio dei Ministri degli Esteri nel maggio-giugno 1949; gli occidentali proposero aisovietici la partecipazione al nuovo Stato tedesco che stava nascendo nelle tre zone unificate, i russi risposero con la votazion

 parte del “Congresso del popolo tedesco” a Berlino est di una costituzione di stampo centralista per la zona russa, facendo falltentativo.Su proposta del Segretario di Stato americano Acheson, si tentò allora di contrattare un’unificazione di Berlino, ma Molotovrespinse delle nuove elezioni municipali comuni e il ripristino della Kommandatura; il russo fece solo una spettacolare propostipo propagandistico per acquistare le simpatie del bistrattato popolo tedesco (elaborare in tre mesi progetti di Costituzione peStato tedesco comune e ritiro delle truppe un anno dopo) che, come fece notare Bevin, era impossibili realizzare se persistevatante divergenze.Per l’Austria, i russi abbandonarono l’appoggio alle rivendicazioni jugoslave sulla Carinzia;

la Conferenza, dunque, fu un ennesimo insuccesso diplomatico, tuttavia i russi decisero di togliere il blocco, cosa che avvennegiugno 1949, ottenendo solo piccole rettifiche sui nuovi accordi che stabilivano i corridoi aerei e terrestri occidentali.

La questione della Saar, il Consiglio d’Europa, la politica tedesca e la CECA.Per quanto riguarda la Francia, vi furono nuovi scioperi semi-insurrezionali comunisti nel 1948 che si conclusero con unfallimento; i Paesi dell’est soppressero le istituzioni culturali e gli interessi economici francesi sul loro territorio, ciò portò laFrancia a concentrare la politica estera sulla questione della Saar.Dopo l’istituzione del cordone doganale nel dicembre ‘46, nel giugno ’47 si ebbe una riforma monetaria con l’introduzione dimarco sarrese, in attesa dell’insediamento del franco; in settembre fu elaborata una Costituzione che proclamava la separazion

 politica dalla Germania e l’unione economica con la Francia, essa fu convalidata un mese dopo dalle elezioni che videro il 91%dei votanti appoggiare i partiti che accettavano l’unione economica.

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 Nel gennaio ’48 la Francia riconobbe l’autonomia della Saar e fu siglato un accordo con gli alleati che attribuiva all’economiafrancese tutto il carbone della zona; lo statuto autonomo era però limitato dal fatto che il commissario francese vistava le leggdava il consenso alla nomina degli alti funzionari.Durante il ’49 i governi francese e sarrese decisero di stipulare degli accordi che non avrebbero modificato drasticamente lasituazione esistente (assicurazione alleata ad Adenauer): nel gennaio 1950 furono firmate alcune convenzioni tra i due governI francesi autolimitavano il potere di veto legislativo del loro commissario a quelle misure che potevano compromettere l’uniomonetaria e doganale; in cambio i transalpini ottennero vantaggi sull’economia sarrese (convenzioni sulle ferrovie e sulle mine la possibilità dello stabilimento facilitato di cittadini francesi nella regione, più altre assicurazioni.Queste convenzioni, quindi, rafforzavano i legami tra la Francia e la Saar senza modificarli, tuttavia Adenauer protestòenergicamente e proponeva un’autorità internazionale sulla regione fino ad un ennesimo plebiscito; la questione della Saar fusempre posta dai tedeschi e i francesi cercarono di non invelenirla per non guastare i rapporti tra i due Paesi.

 Nel maggio 1951 i francesi vietarono l’attività del “partito democratico sarrese”, favorevole al ricongiungimento con la Germ provocando le minacce di Adenauer di sottoporre il caso al Consiglio d’Europa; nel marzo 1952 la questione fu sanata con unaccordo sulla creazione di una commissione tripartita per il controllo di libere elezioni.Ma la commissione non fu creata e si mantenne l’interdizione dei partiti filo-tedeschi, cosicché alle elezioni del 30 novembre il partito del governo filo-francese di Hoffmann ottenne un trionfo.

- Dopo il 1947 esistevano numerosi movimenti per la creazione di una federazione dei popoli d’Europa, incitata soprattutto dStati Uniti che volevano ottenere questo obiettivo politico affiancandolo all’azione militare (con la creazione del futuro PattoAtlantico) e all’azione economica del piano Marshall; furono gli americani ad imporre ai tedeschi l’accettazione di una futuraUnione Europea, anche per placare i timori della Francia e convincerla agli accordi di Londra.Poiché gli europei non erano molto pronti ad accettare l’Unione, gli americani incastrarono il problema dell’unificazione dellostato tedesco con la federazione europea, abbattendo le forti resistenze che si sviluppavano negli Stati, timorosi della perdita dsovranità nazionale (soprattutto per quanto riguarda l’Inghilterra).

 Nel maggio 1948 i movimenti europeisti tennero un congresso all’Aja, in cui si espresse la volontà di creare un’Unione Europin seguito, su iniziativa del Ministro degli Esteri francese Bidault e poi di Bevin (che lo sostituì al Quai d’Orsai per il fallimennella conferenza di Londra nella creazione di uno Stato tedesco unificato), fu istituito un “Comitato permanente per lo studio sviluppo della federazione europea” comprendente membri di Francia, Inghilterra e Benelux.Alla interno di questo comitato vi furono contrasti tra la Francia, che voleva un’Assemblea rappresentativa, e l’Inghilterra, chtemeva la perdita della sovranità nazionale e voleva la creazione di un semplice “Comitato dei Ministri”; per questi contrasti, Comitato fu sciolto e Bevin preferì che una soluzione di compromesso fosse trovata dai soli Ministri degli Esteri.

 Nel gennaio 1949 questi si accordarono sulla creazione di un “Consiglio d’Europa” composto da due organi: un “Comitato diMinistri” con sedute private e una “Assemblea consultiva europea” con sedute pubbliche ma con compiti limitati (ordine del

giorno fissato dai Ministri, nessuna competenza in materia militare ed economica).L’Italia fu immediatamente invitata grazie anche all’azione europeista svolta da De Gasperi.Lo statuto del “Consiglio d’Europa” fu firmato il 5 maggio 1949 da 10 Paesi: Italia, Francia, Inghilterra (18 seggi), Belgio, Ole Svezia (6), Danimarca, Irlanda e Norvegia (4) e Lux. (3).

 Nella prima sessione furono invitate a partecipare Grecia, Turchia e Germania occidentale, contrasti franco-tedesco vi furono delegazione della Saar.

 Nell’agosto ’49 Churchill propose di invitare la neo costituita Germania ovest al Consiglio d’Europa ma vi era, appunto, il problema della Saar, poiché la Francia aveva presentato la sua candidatura e i tedeschi volevano invece una delegazione unitatedesco-sarrese; un Comitato studiò la questione e decise, nell’aprile 1950, di formare due delegazioni che però non avrebberofatto parte del Consiglio dei Ministri, riconoscendo de facto una Saar autonoma.Adenauer ebbe dagli Alleati l’assicurazione che la questione della Saar non sarebbe mutata sino al trattato di pace e accettò dientrare la Germania nel Consiglio d’Europa con 18 seggi; nel maggio 1951 la Germania è ammessa come “membro partecipae può accedere al Consiglio dei Ministri.

Il ruolo del Consiglio d’Europa si ridusse drasticamente a partire dal 1950, sia perchè la Gran Bretagna si opponeva energicama qualunque rinuncia della sovranità nazionale e sia per lo scarso potere che il Consiglio dei Ministri lasciava all’Assembleaconsultiva; lo sforzo di creare un’Europa unita si avrà senza l’Inghilterra con i piani Shuman e Pleven.

- Dopo l’ammissione al Consiglio d’Europa, la Germania ottenne diritti più estesi per la gestione della propria politica; gli acdi Londra del maggio 1950 fra i ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Usa annunciarono l’allentamento dei controlla ricostituzione di un Ministero degli Esteri alla cui guida andò lo stesso Adenauer, ricostituendo relazioni diplomatiche con tPaesi. Lo scopo degli Alleati era quello di riunificare la Germania e ricongiungerla all’Europa.Queste misure, tuttavia, su pressione francese, dovevano essere adottate dopo la ratifica e la partecipazione da parte tedesca al

 progetto di “esercito europeo”.Prima della Saar, il problema più sentito dai tedeschi era certamente quello dell’unità; gli occidentali non erano contrari ad un

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unificazione e nel periodo che va dal settembre 1950 al dicembre 1951 vi furono delle trattative tra Adenauer e il presidente dDDR Grotewohl per l’organizzazione di libere elezioni nei due Stati che, come riteneva Adenauer, solo avrebbero potuto porttedeschi all’unità; i sovietici erano preoccupati soprattutto per la realizzazione di un esercito europeo al quale avrebbero

 partecipato anche contingenti tedeschi e accettavano il principio unitario solo se la Germania avesse mantenuto una certa neuttra i due blocchi.Raggiunto l’accordo sulle elezioni, vi furono contrasti in novembre poiché Grotewohl non accettava il controllo da parte delle

 Nazioni Unite ma voleva un’azione delle sole quattro potenze vincitrici; la commissione fu egualmente creata dall’ONU ma nmarzo 1952 la Russia fece una dichiarazione a sorpresa, accettando la riunione di una conferenza a quattro sulla Germania performazione di un trattato di pace e la creazione di un esercito tedesco.Il tema più caldo della conferenza sarebbe stato sicuramente il contrasto sulla delimitazione delle frontiere ad est della Germaconsiderate definitive con degli accordi della Germania est con Polonia e Cecoslovacchia nel giugno 1950, osteggiati dallaGermania di Bonn con molte proteste.

- Il problema della dipendenza economica della Germania e della formazione di un’organizzazione unita a livello europeo chmantenesse la pace (voluta dagli Usa e osteggiata dagli inglesi), furono correlati e risolti parzialmente con il “Piano Schumanquale presentò un memorandum nel maggio 1950.Si ritiene che il progetto sia stato ispirato da Jean Monnet, un francese arricchitosi in America, o sia stato concepito direttameda Adenauer e dal suo collaboratore per le finanze Edgar; il progetto prevedeva una “solidarietà di fatto” tra i Paesi che vi aveaderito, con la messa in comune della produzione di carbone e acciaio tedesco e francese, rendendo impossibili le guerre e sotcontrollo di un’alta autorità comune; il carbone e l’acciaio erano allora due prodotti simbolo perché necessari alla guerra,colpivano la fantasia e facevano pensare davvero ad un’unione.D’altra parte, il Piano Schuman prevedeva che la Germania fosse su un piano di parità rispetto agli altri Stati aderenti, quindiavrebbe recuperato la sua libertà di programmazione economica.Gli inglesi non aderirono al progetto poiché esso limitava la sovranità nazionale, i francesi furono titubanti ma accettarono, cocome l’Italia e i Paesi del Benelux; il 18 aprile 1951 fu firmato il trattato costitutivo della “Comunità Europea del Carbone edell’Acciaio” (CECA).Questo trattato è molto importante per la storia dell’Europa, in quanto è il primo che lega gli Stati membri e ne sottrae la sovrasu alcune questioni (questo non succederà più sino a Maastricht), i tedeschi tornarono ad essere padroni della loro economia eallora iniziò la lotta tra Francia e Germania sull’assegnazione di posti chiave nelle organizzazioni comunitarie.La CECA si componeva di una “Alta autorità” composta da nove membri che prendeva le decisioni, un “Consiglio dei ministrcon un membro per ogni stato partecipante che coordinava il lavoro dell’Alta Autorità con i governi nazionali, un “Assembleadella Comunità” composta dallo stesso numero di membri che le nazioni avevano nel Consiglio d’Europa con il compito dicontrollare e nel caso revocare l’Alta Autorità e una “Corte di giustizia” comprendente sette giudici.

Progetto di Esercito Europeo, Alleanza Atlantica e Comunità Europea di Difesa (CED).

La sconfitta della Germania e l’atteggiamento ostile dell’Urss spinse l’Inghilterra e la Francia a ricercare un nuovo sistema dialleanze; all’inizio del ’48 Francia ed Inghilterra invitarono i Paesi del Benelux a firmare un patto di natura politica: essiaccettarono a patto che l’accordo fosse completato con degli impegni militari. Francia e Inghilterra accettarono.Il 17 marzo 1948 fu firmato a Bruxelles il “Patto di Bruxelles”, patto politico, di cooperazione economica e di assistenza militautomatica in caso di aggressione in qualsiasi parte del mondo.A questo punto iniziarono contatti con l’amministrazione americana per estendere l’accordo; la cosa fu facilitata grazieall’accettazione in giugno da parte del Senato americano della “Risoluzione Vandenberg”, che autorizzava il governo a conclualleanze in tempo di pace al di fuori del continente americano, rivoluzionando in tal modo la politica estera degli Stati Uniti.Dopo l’adesione al progetto da parte del Canada, il via libera fu dato dalla riconferma a sorpresa di Truman a novembre nelleelezioni americane; nel dicembre 1948 iniziarono i negoziati a Washington con lo scopo di coinvolgere anche la Norvegia, do

fallimento di un analogo progetto dei Paesi scandinavi (per la Svezia che non voleva abbandonare la neutralità) e il tentativo fai norvegesi dall’Urss per la firma di un trattato di non aggressione.

 Nel marzo 1949 i firmatari del Patto di Bruxelles, gli Stati Uniti e il Canada invitarono Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogaed Italia ad aderire al Patto; il testo fu pubblicato prima della firma per farlo conoscere all’opinione pubblica dei vari Paesi.Il Patto prevedeva che, in caso di “minaccia” (per definire la minaccia è sufficiente che uno Stato dichiari che esiste) ci sarebbstata una consultazione tra gli Alleati, in caso di “aggressione” l’assistenza militare non sarebbe stata affatto automatica, ma oStato sarebbe stato libero di decidere o no se avrebbe fatto la guerra; si sarebbe creato un “Consiglio” in grado di riunirsirapidamente e un “Comitato di difesa”, inoltre l’ammissione di un’altra potenza sarebbe avvenuta solo con l’accordo unanimetutti i membri.L’Urss si oppose con vigore al Patto Atlantico e negli Stati comunisti furono condotte campagne contro il Patto e in favore de

 pace; in un memorandum l’Urss affermava che il Patto era aggressivo e diretto contro l’Unione Sovietica, in contraddizione c

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Carta dell’ONU e con i trattati di amicizia anglo-russo e franco-russo, nonché con tutti gli accordi firmati dagli Alleati a YaltaPotsdam ed altrove.Gli Alleati risposero che il Patto era palesemente di natura difensiva e non diretto contro alcuna nazione, bensì contro unaqualsiasi aggressione; dopo la risposta, vi fu la firma a Washington il 4 aprile 1949, il Patto Atlantico entrò in vigore il 24 agol’organizzazione fu chiamata NATO.Dopo due giorni i firmatari chiesero un aiuto economico di tipo militare agli Stati Uniti; questi aiuti furono approvati dalCongresso il 14 ottobre, spinti dalla scoperta di un esplosione atomica in Russia avvenuta a metà settembre; questi aiutiinteressarono il Canada e i Paesi del sud America, i paesi minacciati secondo la “dottrina Truman” (Turchia, Grecia, FilippineCorea e Iran) e soprattutto i firmatari europei, beneficiari dell’80% degli aiuti, integrati con il Piano Marshall di risollevamenteconomico dell’Europa.Il campo di azione del Patto comprendeva l’Atlantico (tranne le colonie) e anche la difesa delle truppe di occupazione in Euro(art. 6) che erano stanziate nella Germania occidentale e a Berlino ovest, in Austria e nelle zone alleate di Vienna e “nella zondi Trieste; questo significava, almeno per gli americani, la difesa anche della Germania. Mentre gli inglesi chiedevano una difsul Reno, i francesi non volevano il confine alle porte di casa e accettarono il punto di vista americano, cosa che comportava al’integrazione di truppe tedesche nella difesa comune.La creazione degli organi politici dell’Alleanza Atlantica fu più complessa e durò circa un anno, dal maggio del ’50 al maggioil Consiglio dei dodici ministri degli Esteri si riunì a Londra in maggio e poi a Bruxelles in dicembre, in queste due riunioni fucreati il “Consiglio Permanente” (organo esecutivo assistito da esperti con i dodici supplenti dei ministri) e tre comitati (di difeconomica e finanziaria, di Difesa e militare con ognuno i dodici ministri competenti) che poi furono inglobati tutti nel “ConsPermanente” nella conferenza di Londra del maggio 1951.

 Nella seconda conferenza a Bruxelles nel 1950 fu deciso che il generale americano Eisenhower, il liberatore d’Europa che aveancora un immenso prestigio sul continente, sarebbe stato il comandante supremo in Europa con un quartier generale vicinoVersailles (lo SHAPE) in contatto diretto con lo “Standing group”, un gruppo strategico permanente con rappresentanti di UsaInghilterra e Francia, imponendo in modo positivo la sua personalità.Fu deciso che tutti gli organi politici del Patto Atlantico sarebbero stati insediati a Parigi.- L’ultimo problema riguardava l’allargamento del Patto alla Germania, alla Grecia e alla Turchia:l’ammissione di Grecia e Turchia fu caldeggiata soprattutto dagli Usa e dall’Italia e prevalse sulla opposizione di Norvegia ePortogallo, cosicchè i due Paesi furono invitati alla Conferenza di Lisbona che si tenne nel febbraio 1952.

- Una volta accettata una linea difensiva sull’Elba, gli americani e Churchill erano favorevoli ad un riarmo della Germania soil controllo della NATO, anche per il timore della nascita di una potente polizia in Germania orientale che faceva tornare lospauracchio della Corea, la Francia e il governo laburista inglese si opponevano; la guerra in Corea spinse gli americani a chieufficialmente alla NATO il riarmo della Germania nel settembre 1950 e la sua inclusione nel Patto. La Francia pose il suo veto

all’entrata della Germania e rifiutò nettamente l’idea del riarmo.In ottobre i francesi proposero il “Piano Pleven” che prevedeva l’inglobazione di piccole unità militari tedesche in un “eserciteuropeo”, senza che la Germania avesse un esercito proprio; gli Usa si dissero d’accordo sotto la spinta di Eisenhower così col’Italia, l’Inghilterra rifiutò e iniziarono i negoziati che si protrassero con mille difficoltà senza aver stabilito nulla di preciso.In novembre fu lo stesso Eisenhower a farsi portavoce del progetto (i Paesi del Benelux non volevano abbandonare la sovraniloro eserciti nazionali) e solo il 27 gennaio 1952 si giunse finalmente ad un accordo, con l’adesione anche del Parlamento tedetuttavia Adenauer disse che era necessario includere la Germania nella NATO e ripresentò il problema della Saar, rendendo pcomplicato il raggiungimento di un accordo sul tema, anche in Francia si registrava una dura opposizione da parte dei comuni(allora il partito più forte) e dei gollisti che non volevano una così grande cessione di sovranità.I Tedeschi, inoltre, ponevano la condizione che la Germania tornasse padrona della sua politica estera e di difesa; in questo messi cercavano di ottenere l’autonomia completa sfruttando il progetto europeista, dopo aver ottenuto quella economica conl’istituzione della CECA.

 Nella riunione del Consiglio Atlantico che nominò Eisenhover del dicembre ’50 si vide come i contrasti erano forti e il Piano

Pleven fu abbandonato, anche se i negoziati continuarono.- I francesi si fecero allora promotori di un nuovo progetto elaborato già durante il 1951, la Comunità Europea di Difesa (CEDche avrebbe incluso i firmatari del Piano Shumann; su proposta di De Gasperi fu accettata l’idea di un Parlamento comune ai membri che avrebbe controllato l’operato di un ministro comune per gli affari della difesa (organizzazione mutuata dall’ImpeAustro-Ungarico).Il Trattato Istitutivo della CED fu firmato a Parigi il 27 maggio 1952; subito si posero i problemi riguardanti la ratifica da part

 parlamenti nazionali, anche perché il giorno prima Francia, Usa e Inghilterra avevano firmato un trattato che restituiva allaGermania l’eguaglianza dei diritti con la cessazione dell’occupazione ma la sua entrata in vigore era subordinata alla ratifica dCED.Ovviamente il Trattato fu subito ratificato dalla Germania e dopo anche dal Benelux, l’Italia decise di aspettare le decisioni deFrancia; molte personalità francesi erano contrarie (il presidente Auriol, De Gaulle, Herriot) secondo il motto “la difesa non si

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delega a nessuno” che sopravvisse anche a De Gaulle in tutti i presidenti francesi del futuro, anche di sinistra.Il Presidente Eisenhower (eletto tra i repubblicani con le elezioni del novembre 1952) aveva fatto accettare agli Usa riottosi ilPiano Pleven, con il fallimento di quest’ultimo la riuscita della CED divenne quasi un’ossessione; i francesi chiesero nel ’53 –dei “protocolli addizionali” che comprendevano lo stanziamento di truppe fisse americane e britanniche in Europa, la non presdi truppe tedesche in Germania e la non ingerenza del trattato in questioni vitale di sicurezza nazionale per i primi 8 anni.Queste garanzie non furono concesse in pieno e nell’agosto 1954 il CED fu bocciato dal parlamento.- Dopo questa decisione gli americani sembrarono irrigidirsi verso la Francia e cercare accordi diretti con Londra e Bonn; quesoluzione non fu però ben vista dagli inglesi che proposero invece l’inclusione della Gran Bretagna in una nuova organizzazioche avesse meno autorità sovranazionale della CED e che includesse anche il Canada e gli Usa con il compito di fissare gliarmamenti consentiti a ciascun Paese aderente.Si ebbero così le Conferenze di Londra (fine settembre ’54 e Parigi (fine ottobre ’54) dove furono prese importanti decisioni: Germania riotteneva un proprio autonomo Stato Maggiore e un suo esercito, poteva aderire al Patto Atlantico con una limitazidelle forze che vi avrebbero partecipato e l’impossibilità di fabbricare alcune armi (atomiche, chimiche, batteriologiche, aerei

 bombardamento, grandi navi da guerra) e otteneva al più presto la fine dell’occupazione e il ripristino dei suoi diritti, la Francotteneva il mantenimento delle truppe britanniche sul continente, inoltre Germania e Italia furono ammesse nel “Patto diBruxelles”, che prendeva ora il nome di “Unione dell’Europa occidentale” in sostituzione della CED.

Le relazioni interamericane e il blocco sovietico.

La Guerra rafforzò i legami tra gli Usa e le repubbliche americane; dopo Pearl Harbor le repubbliche del centro America

dichiararono guerra all’Asse, il Brasile inviò anche un corpo di spedizione in Europa, il Cile e l’Argentina si limitarono a nonconsiderare gli Usa Paese belligerante e mantennero rapporti normali con esso, il Messico fornì lavoratori agli Stati Uniti.Dopo la conferenza interamericana di Lima del 1938, si ebbe quella di Città del Messico nel febbraio marzo 1945, la prima chnon faceva parte di quelle straordinarie fatte in tempo di guerra; l’Argentina non fu invitata in ragione del suo governo di matrfascista e il risultato essenziale della conferenza fu la firma de “l’Atto di Chapultepec” il quale prevedeva che ogni attacco fatuno degli Stati americani equivaleva ad un atto di aggressione contro tutti gli Stati americani, comportando la consultazioneimmediata e, nel caso, l’uso di provvedimenti adeguati, dalla rottura delle relazioni diplomatiche all’uso della forza armata.Questo principio fu meglio specificato alla conferenza di Rio de Janeiro (agosto-settembre 1947), con un accordo più durevolnoto con il nome di “Patto di Rio” e uguale a quello di Chapultepec, a questa conferenza non partecipò il Nicaragua, dove si eappena verificato un colpo di Stato.Alla conferenza di Bogotà che si riunì nel marzo-aprile 1948 (con la tensione di una pseudo insurrezione comunista in Colomsi giunse a siglare una “Carta dell’Organizzazione degli Stati Americani” che faceva dell’Unione Panamericana un’organizzaregionale nel quadro dell’ONU;essa prevedeva un sistema di risoluzione pacifica delle controversie negli Stati americani e si proponeva di organizzazrne lacooperazione, creava un “Consiglio” con sedute permanenti che risolveva le questioni pendenti e delle “Conferenzeinteramericane” con riunioni ogni 5 anni.- Nonostante queste conferenze e questi accordi, nel dopoguerra vi fu un raffreddamento tra i Paesi latino-americani e gli StatUniti: innanzitutto vi era una forte delusione a causa del Piano Marshall, che destinava consistenti aiuti in Europa e non in sudAmerica poi, nel dicembre 1947 il Parlamento di Panama rifiutò di ratificare un accordo per il mantenimento di alcune basimilitari statunitensi sul suo territorio; applicando correttamente la politica del “buon vicinato”, gli Usa evacuaronoimmediatamente tutte le basi, ma l’opinione pubblica fu colpita dal rifiuto panamense.Il contrasto più importante fu sicuramente quello che vide opposti Usa e Argentina: la presenza di numerosi immigrati tedeschquesto Paese durante la guerra portò alla nascita di organizzazioni naziste e all’investimento massiccio di capitali tedeschi, tanche alla conferenza di Rio del 1942 l’Argentina rifiutò di rompere le relazioni con l’Asse.Durante la guerra si ebbe un colpo di Stato e in seguito, con il governo di Farrel e Peròn alla guerra, si ebbe un riavvicinamenalla Germania; solo nel marzo ’45 l’Argentina dichiarò guerra all’Asse, solo per poter partecipare all’ONU, cosa che avvennenonostante la forte opposizione sovietica.

 Nel dopoguerra gli Usa attaccarono fortemente il governo argentino e nel ’46 fu pubblicato un memorandum con lo scopo direndere impopolare il colonnello Peròn, ormai dittatore di fatto con metodi fascisti; nonostante ciò Peròn riuscì a farsi eleggerPresidente della Repubblica con una campagna di stampo populista e subito dopo l’elezione egli fece mostra di avvicinarsiall’Urss riprendendo le relazioni diplomatiche rotte dal 1917, tuttavia parlò del “pericolo comunista” e cercò più che altro dicostituire una “terza posizione” basata sul blocco latino.Al tempo della crisi di Berlino, l’ambasciatore argentino all’ONU Bramuglia tentò senza successo una mediazione tra i due

 blocchi; Peròn si avvicinò alla Spagna franchista con accordi economici.Altro problema riguardava i possedimenti del colonialismo europeo che ancora persistevano sul suolo americano, e durante il si ebbero delle rivendicazioni contro l’Inghilterra sulle Falkland da parte dell’Argentina e del Guatemala sull’Honduras: gliinglesi reagirono inviando un incrociatore in quelle zone; nel marzo 1949 si riunì anche una conferenza panamericana all’Ava

 per esaminare la questione dei possedimenti inglesi, francesi e olandesi in America, ma essa ebbe un seguito e dei risultati

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estremamente modesti.Le isole dei Caraibi vedevano sicuramente la maggior presenza europea sul continente e nel 1942 inglesi e americani (dopo laguerra anche francesi e olandesi) formarono un “Commissione dei Caraibi” che promosse una conferenza nell’aprile ’46, la quesaminò prevalentemente i problemi economici e sociali della regione più che quelli politici.

Il blocco sovietico e la nascita della Cina comunista.

 Nel 1948 l’Urss stabilì sull’Europa orientale una vera e propria zona di influenza; questi Paesi erano legati ai russi da trattati dcarattere politico siglati all’epoca della guerra e per la presenza di regimi comunisti devoti a Mosca a capo dei governi.Il primo di questi trattati fu quello ceco-sovietico del dicembre 1943, il quale prevedeva assistenza contro un’aggressione tededegli ex satelliti della Germania, i firmatari non partecipavano a nessuna alleanza diretta contro di loro e vi era una collaborazeconomica e culturale.Questi trattati furono siglati tra l’Urss e Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Jugoslavia e Albania, tra questi Stati tra loro informa molto simile e tra la Jugoslavia di Tito e gli altri Stati, sulla base della formazione di un’unione doganale all’interno di “federazione balcanica”; queste alleanze politiche furono rafforzate sul piano militare da diverse misure (un maresciallo russocapo dell’esercito polacco).Tuttavia la forza dell’Urss nell’est fu l’instaurazione delle cosiddette “democrazie popolari”, cioè un governo con la dittatura

 proletariato per sconfiggere la lotta di classe e passare in seguito alla fase del socialismo che l’Urss aveva iniziato nel 1936; qu

regimi furono insediati in diversi modi:in Albania e Jugoslavia furono le forze di sinistra a liberare il Paese e la guerra contro l’Asse fu una guerra civile contro glioppositori di destra, in Polonia abbiamo visto come i russi insediarono il governo di Lublino, in Romania, Bulgaria e Ungheri

 partiti comunisti erano quasi inesistenti e i regimi furono installati dall’Armata Rossa con la forza con il volto di leader emigraVi era un rituale che prevedeva l’instaurazione di un governo di coalizione autentico per un breve periodo (in Cecoslovacchiaal 1948), poi si formava un governo di coalizione apparente dove i comunisti avevano i pieni poteri fino a giungere ad un gov

 puramente comunista (autunno 1947 in Romania e Bulgaria, febbraio 1948 in Cecoslovacchia e marzo 1948 in Ungheria).Un caso particolare fu la Cecoslovacchia, dove il leader comunista Gottwald ottenne il 38% dei voti in un’elezione libera nel1946; il governo di coalizione si mantenne fino al 25 febbraio 1948, data del “Colpo di Praga”, quando fu costituito un governinteramente comunista obbligando il vecchio e malato presidente Benes a cedere, molto probabilmente il colpo di Stato si ebbsotto ordine e protezione dei sovietici.- in alcuni casi l’Urss subì delle delusioni, con la Jugoslavia di Tito, con la Grecia e la Finlandia.Tito non accettava una sottomissione completa alla Russia di Stalin, egli poteva resistere poiché il suo potere derivava da unavittoria contro i nazi-fascisti e non era stato insediato da Mosca, inoltre il Maresciallo poteva contare sull’appoggio dei moltinazionalisti ostili all’Unione Sovietica che vi erano in Jugoslavia.

 Nel giugno 1948 gli jugoslavi si rifiutano di partecipare ad un incontro del Cominform e a quella stessa riunione vi fu un primrichiamo ai dirigenti comunisti jugoslavi da parte di tutti i Paesi, poi si ebbero attacchi diretti da parte di Romania e Albania, inovembre iniziarono attacchi contro Stalin su giornali jugoslavi e tutte le democrazie popolari decisero di ridurre il commercigli jugoslavi fino ad arrivare ad una sorta di blocco nel giugno 1949; Tito decise allora di firmare un accordo commerciale conl’Inghilterra e annunciò di voler riprendere le relazioni commerciali con l’Italia.Questo portò alla rottura definitiva con l’Unione Sovietica, arrivando alla rottura del patto di amicizia nell’aprile 1945, mentremoltiplicavano gli incidenti di frontiera, tanto che gli occidentali decisero di appoggiare la Jugoslavia fornendole armi per resiad un eventuale attacco.Un altro insuccesso della politica sovietica fu la fine della guerra civile in Grecia, che vide la vittoria dei governativi (grazie aagli aiuti occidentali in applicazione della “dottrina Truman”) nell’ottobre 1949; l’Albania, unico sbocco sovietico nelMediterraneo, era ormai isolata dalla altre democrazie popolari fedeli a Mosca.Particolare la situazione della Finlandia: difficilmente si comprende perché i russi non occuparono tutto lo Stato o non vi

insediarono un governo comunista fantoccio; infatti i sovietici mantennero alcune basi militari e fu firmato un trattato di mutuassistenza nel 1948, ma all’interno della Finlandia esiste piena libertà politica e lo Stato è divenuto uno dei campioni dellaneutralità.

- Abbiamo visto come i comunisti cinesi appoggiati dall’Urss avessero ottenuto il controllo del nord della Manciuria, mentre Usa rifornivano di armi e denaro i nazionalisti di Chiang Kay-shek.

 Nonostante questi enormi aiuti (“China Aid Act” dell’aprile ’48) la situazione dei nazionalisti si fece difficile e già nell’ottobr1948 i comunisti occuparono tutta la Manciuria, appoggiati in tutta la Cina dalla popolazione contadina; il 22 gennaio 1949 caPechino e il governo nazionalista si trasferiva da Nanchino a Canton, tentando invano una mediazione con Mao Tsé-tung.

 Nei mesi successivi fu occupato tutto il sud e il 21 settembre 1949 Mao proglamò la creazione della “Repubblica popolare cinsuccessivamente il governo nazionalista si stabilì definitivamente nell’isola di Formosa (Taiwan) e su alcune isole costiere.

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 Naturalmente il primo contatto esterno il nuovo Stato cinese lo ebbe con l’Unione Sovietica; Mao fece un viaggio a Mosca chdurò ben due mesi e il risultato furono i tre accordi del febbraio 1950:un “Trattato di amicizia, alleanza e mutua assistenza” rivolto contro il Giappone e qualsiasi Stato unito al Giappone inun’aggressione e su una cooperazione economica e culturale tra i due Paesi; un accordo per la cessione alla Cina della ferroviaChangchun e della base navale di Porth Arthur; un accordo per un credito alla Cina di 300 milioni di dollari per un periodo dicinque anni.All’ONU l’Urss chiese di escludere il delegato nazionalista cinese, la proposta fu bocciata e per ritorsione i sovietici iniziaron

 boicottare il Consiglio e gli altri organi dell’Onu, creando una grave crisi che sarebbe durata sino alla Guerra di Corea.La Cina fu subito riconosciuta da Birmania, Pakistan e dai Paesi del Commonwealth e, su pressione di questi, dall’InghilterraUsa non riconobbero il governo comunista e la Francia fece lo stesso poiché Mao appoggiava il governo comunista dei Viet Min Indocina.

La questione d’Israele e il Medio Oriente.

Alla fine della guerra la popolazione araba in Palestina era il doppio di quella ebraica, che tuttavia aveva l’affetto dell’opinion pubblica internazionale per i massacri subiti dai nazisti. Nel luglio 1946 il deputato Morrison propose alla Camera dei Comuni un piano che prevedeva la divisione della Palestina inquattro zone (araba, ebraica, Gerusalemme e Negev) dotate di una forte autonomia ma mantenendo uno Stato singolo. Il progenon ebbe seguito e vi furono molti attentati soprattutto da parte di associazioni estremiste israeliane.

A questo punto il governo britannico accettò di sottoporre la questione palestinese all’Assemblea generale dell’ONU, che decistituire una “Commissione d’inchiesta” con i rappresentanti di undici nazioni; il rapporto della Commissione prevedeva lacostituzione di due Stati, uno arabo e uno ebraico, e l’internazionalizzazione di Gerusalemme.A differenza del piano Morrison, gli ebrei ottenevano tutto il deserto del Negev, terra irrigabile e quindi colonizzabile; questo

 progetto fu accettato dall’Assemblea generale il 29 novembre 1947.La Gran Bretagna annunciò che avrebbe posto fine al suo mandato il 15 maggio del 1948; a quella data lo Stato di Israele si

 proclamò indipendente, riconosciuto subito da Usa e Urss.Altrettanto velocemente truppe arabe penetrarono in Palestina e iniziarono una serie di operazioni militari ricordate come la“Prima Guerra Arabo-Israeliana” che andò dal maggio ‘48 al gennaio ’49 e che vide la sostanziale vittoria dell’esercito israelicontro Egitto, Libano, Siria e Transgiordania, permettendo al neonato Stato ebraico di espandere notevolmente i territori che gerano stati assegnati dall’ONU; nel maggio 1949 Israele fu anche ammesso all’ONU, opponendosi subitoall’internazionalizzazione di Gerusalemme, considerata dagli ebrei la capitale del loro Stato.Durante la guerra solo l’esercito transgiordano riuscì ad ottenere delle conquiste, occupando la maggior parte della Palestina ae la città vecchia di Gerusalemme; il Parlamento transgiordano ratificò l’annessione nell’aprile 1950, proclamando la nascita d“Regno Hascemita di Giordania”, la Lega Araba non approvò affatto ma non protestò, mentre la Gran Bretagna fu favorevoleall’unione.Da questo momento, accettando la sconfitta, gli Arabi insistettero sulla questione dei rifugiati palestinesi che erano stati cacciIsraele, chiedendone il rimpatrio; Israele voleva accettare solo quelli che era possibile integrare nella propria economia, mentr

 proseguivano i rimpatri ebraici.

- - In Medio Oriente la situazione continuava ad essere molto tesa e difficile.Dopo la sconfitta contro Israele, la Lega Araba iniziò a sfaldarsi, il re Abdullah di Giordania aveva il progetto di unire GiordaSiria, Iraq e Libano nella “Grande Siria”; questo progetto cessò di esistere nel 1951, quando il Re fu assassinato da un fanatico

 palestinese, il nuovo Re Talal non aveva sentimenti così risolutamente filo-inglesi come il padre, ma fu accettato dagli inglesigarantire lo Stato contro le mire irachene.La Lega Araba approvò nell’aprile 1950 un “Patto di difesa tra Paesi Arabi”, un impegno di assistenza anche armata in caso daggressione ad un Paese firmatario concepito sul modello del Patto Atlantico; la Giordania rifiutò di aderirvi. Tuttavia, dopo i

1950 si ebbe tra gli Stati Arabi una ventata di “neutralismo”, con un atteggiamento di equidistanza verso i due blocchi costitueIl solo punto sul quale la Lega Araba riuscì ad ottenere l’unanimità fu l’opposizione alla politica francese in Africa del Nord,soprattutto nei due protettorati di Tunisia e Marocco; gli Arabi decisero di portare il problema di fronte all’Assemblea dell’ONma sia nel ’50 che nel ’51 l’opposizione di Francia, Inghilterra e Usa riuscì ad impedire che la questione fosse iscritta all’ordindel giorno e quindi discussa.I problemi del Medio Oriente erano complicati dalle enormi quantità di petrolio presenti, oggetto del desiderio degli Stati ricccompagnie e il governo americano hanno cercato in Medio Oriente fonti di petrolio per risparmiare quello sul continenteamericano, cozzando contro gli interessi da tempo tutelati dagli inglesi. Vi erano nell’area quattro grandi organismi petroliferiregionali:- “Irak Petroleum Company”, proprietà mista inglese, americana e in misura minore francese e irachena un importantissimooleodotto che finiva ad Haifa, in Israele, fu chiuso dall’Iraq nel 1948.

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- “Anglo-Iranian Oil Company” di proprietà inglese, controllava i giacimenti iraniani del Sud-Ovest e pagava ingenti royaltiesgoverno di Teheran.Dopo la risoluzione della crisi in Azerbaigian e il rifiuto della creazione di una compagnia petrolifera russo-iraniana, l’Iran seavvicinarsi all’occidente, soprattutto agli Usa dai quali ebbe importanti crediti e finanziamenti. La situazione mutò il 13 marzo1951 quando, dopo l’assassinio del primo ministro filo-occidentale generale Razmara, il parlamento iraniano decise dinazionalizzare il petrolio e di rilevare l’Anglo.Iranian Oil Company; questo fu effettivamente fatto e le tensioni tra Iran edInghilterra crebbero molto, gli inglesi non intervennero militarmente solo per paura di una reazione russa che avrebbedestabilizzato tutta la zona; l’Iran chiese addirittura la chiusura dei consolati.- “Kuwait Oil Company”, mista inglese ed americana, controllava il petrolio kuwaitiano.- “Aramco”, unione di compagnie americane che controllano il petrolio in Arabia Saudita e Bahrein.

Per l’Inghilterra vi era una situazione difficile anche in Egitto.La sconfitta contro Israele aveva dimostrato che gli egiziani non potevano assicurare la difesa di Suez, quindi gli inglesi decisunilateralmente nel giugno 1948 di dare la sovranità del Sudan ad una Assemblea Costituente sudanese che escludeva così l’Edalla regione; la tensione crebbeAl punto che il governo del Wafd di Pascià nell’ottobre 1951 chiese al Parlamento di abrogare il trattato del 1936 e di proclamre Farouk “re d’Egitto e del Sudan”.Respinta dall’Egitto una proposta di un controllo internazionale sul canale, Churchill stava decidendo per l’intervento armato Re Farouk sostituì il Primo Ministro e cerco di negoziare.- Per quanto riguarda le ex colonie italiane in Africa (Libia, Eritrea, Somalia ed Etiopia), il Trattato di Pace con l’Italia preveche la questione sarebbe stata regolata con un accordo entro un anno o sulla questione avrebbe deciso l’ONU; il Trattato entròvigore nel settembre 1947, dopo un anno di discussioni non fu raggiunto alcun accordo tra Usa, Inghilterra, Francia, Italia e ULa questione passò all’Assemblea che respinse un piano franco-anglo-italiano (accordo Bevin-Sforza) per l’opposizione dell’Ue dei sudamericani, infine l’Assemblea generale prese una decisione definitiva nel novembre 1949: la Libia sarebbe diventatoStato indipendente con una propria Costituzione, la Somalia sarebbe stata posta per dieci anni sotto tutela italiana, poiindipendente, l’Etiopia sarebbe tornata indipendente e avrebbe inglobato l’Eritrea.

 Nel nuovo Stato libico fu subito preponderante l’influenza inglese, esso fu incluso nell’area della sterlina e il nuovo emiro sidichiarò ostile alla Lega Araba, Usa e Gb mantennero basi militari.

L’emancipazione dell’Asia Sud-orientale.

Dopo la sconfitta giapponese in Asia il fenomeno più importante fu la conquista dell’indipendenza da parte dei Paesi sottoposall’occupazione nipponica durante la guerra.- L’indipendenza promessa nel dopoguerra da parte della Gran Bretagna all’India iniziò con l’invio di tre ministri britannici nmarzo 1946; furono organizzate delle elezioni per la formazione di un’Assemblea Costituente che videro il “partito delCongresso” di Nehru ottenere una vittoria rispetto alla “Lega Musulmana” che rivendicava la creazione dello Stato musulmanPakistan.I deputati della Lega rifiutarono di partecipare all’Assemblea Costituente, pur rimanendo a far parte del governo provvisorio; la situazione, il governo britannico decise il ritiro inglese dall’India in tempi brevi, costringendo così il partito del Congresso accettare nell’aprile 1947 le richieste autonomiste della Lega e la divisione della colonia in due Stati indipendenti, India ePakistan.Le truppe britanniche furono ritirate nell’agosto 1947 e nei due anni successivi furono nominati due governatori generali edelaborate le costituzioni; dunque a partire dal 15 agosto 1947 nascono l’Unione Indiana e il Pakistan, grazie anche alla protestnon violenta portata avanti sin dal 1919 contro l’occupazione inglese da Gandhi, assassinato l’anno dopo e i cui principi saran

 per un certo periodo alla base della politica non violenta e neutralista dell’India di Nehru.La Repubblica indiana fu proclamata ufficialmente a Nuova Delhi nel gennaio 1950, con una Costituzione che prevedeva il

mantenimento dell’India nel Commonwealth e l’accettazione del Re non come sovrano diretto (essendo una repubblica), ma csimbolo dell’unione libera degli Stati.Tra i due nuovi Stati vi furono subito delle tensioni per il possesso di zone di confine:nel Kashmir (territorio più a nord dell’India) risiedeva una popolazione in maggioranza musulmana e già nel 1947 iniziò unaguerra civile tra le truppe del maragià indù e i ribelli sostenuti indirettamente dalle forze pakistane; con il passare del tempo ilconflitto civile assunse le proporzioni di una guerra non dichiarata tra l’India e il Pakistan.Il governo indiano chiese il ricorso delle Nazioni Unite e si riuscì a far adottare una tregua in vigore dal gennaio 1949 che defuna linea di confine provvisoria accettata dalle due parti, in attesa di un plebiscito; tuttavia l’India era poco favorevole al plebe, appoggiata dalla Gran Bretagna, riuscì a congelare la situazione e a nominare rappresentanti del Kasmir nella nuova Assemindiana.Un altro conflitto si ebbe nel principato musulmano dell’Haiderabad (odierno Bangladesh), che circondato da territori indiani

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che proclamò una sua indipendenza; tuttavia, i gravi disordini interni e la minaccia di una rivoluzione comunista portarono adattacco dell’esercito indiano che portò all’annessione del principato all’India, pur mantenendo una particolare autonomia.Per quanto riguarda il Tibet (odierno Nepal), il contrasto si ebbe con la Cina comunista; nonostante sembrasse avviato versol’indipendenza, il Tibet non ottenne l’appoggio di India e Gran Bretagna che non volevano infastidire la Cina, perciò nell’otto1950 i cinesi occuparono tutta la regione.- Per quanto riguarda la Birmania (odierno Burma), gli inglesi avevano previsto nel ’45 un periodo di self-governement di tre

 prima di passare allo statuto di Dominion; il partito anti-fascista predominante nel Paese giudicò questo periodo troppo lungo gennaio 1947 iniziarono delle conversazioni con il governo inglese che fissò le elezioni per l’Assemblea Costituente in aprilequesta vide un’enorme maggioranza del partito anti-fascista e proclamò la Repubblica indipendente di Birmania nel giugno 19rifiutando di integrare il nuovo Stato nel Commonwealth.

 Nonostante ciò gli inglesi ratificarono l’indipendenza mantenendo delle prerogative commerciali e a tutela dei propri interessinella regione e firmando anche un accordo militare; subito dopo l’indipendenza il Paese cadde in una cruenta guerra civile concomunisti e partiti autonomisti.- Le Filippine ottennero facilmente l’indipendenza dagli Stati Uniti nel luglio 1946 che in cambio ottennero grandi vantaggi imateria di immigrazione, commerciale e militare (con la concessione di alcune basi e un patto di mutua difesa in funzione antgiapponese.- Molto più difficile fu la situazione dell’Indonesia, sottoposta al controllo dell’Olanda.Mantenendo le promesse fatte durante la guerra, gli olandesi proposero nel febbraio 1946 l’istituzione di un Commonwealthd’Indonesia composto da territori che avrebbero goduto del self-governement a diversi livelli; intanto nell’isola di Giava e al sdi Sumatra si era formata un Repubblica Indonesiana che gli olandesi non volevano riconoscere.Tuttavia si arrivò ad un accordo nel marzo 1947 (“Accordi di Cheribon”) in cui si riconosceva la Repubblica Indonesiana e la inseriva in una struttura federale, gli “Stati Uniti d’Indonesia” insieme agli altri territori che restavano di fatto sotto controlloolandese, a sua volta riunita in una “Unione olandese-indonesiana” che avrebbe permesso ai Paesi Bassi di controllare la regioI repubblicani tentarono subito di limitare i poteri del governo olandese e il risultato fu una vasta operazione repressiva di poliche ridusse le forze dei repubblicani; nel settembre ’48 fu varata la Costituzione dopo una modifica degli accordi favorevole aolandesi, ma il rifiuto di aderire alla federazione da parte dei repubblicani provocò una nuova operazione di rappresaglia di poQuesta volta, però, l’operazione fu condannata a livello internazionale e intervenne direttamente il Consiglio di Sicurezzadell’ONU imponendo al governo olandese di riprendere i negoziati, liberare i prigionieri politici e far attuare delle elezioni; laconferenza dell’Aja dell’agosto 1949 decise la nascita degli Stati Uniti d’Indonesia e il ritiro delle truppe olandesi.Il 27 dicembre 1949 l’Indonesia fu ufficialmente indipendente, in seguito abbandonò la struttura federale e chiamandosi“Repubblica d’Indonesia”; l’Unione olandese-indonesiana scomparve.- La situazione più complicata fu sicuramente quella dell’Indocina francese:alla fine della guerra il nord era occupato dai cinesi, il sud dagli inglesi e subito sostituiti dalle truppe francesi. La Francia vol

applicare una federazione indocinese tra Laos, Cambogia e Vietnam incorporata in un’Unione francese sul modello olandese.I cinesi furono allontanati con dei vantaggi sulla ferrovia dello Yunnan, Laos e Cambogia firmarono degli accordi che davanouna certa autonomia nel quadro dell’Unione francese; il problema era la costituzione nel Tonchino (Vietnam del nord) di una“Repubblica del Vietnam” guidata dal Viet Minh di Ho Chi Minh che reclamava una maggiore autonomia di quella offerta daFrancia.

 Nel dicembre 1946 iniziarono violenti scontri tra i Viet Minh e i francesi nel Tonchino, il governo socialista di Blum decise direagire e fu la guerra, una guerra che diveniva ideologica poiché Ho Chi Minh si avvicinava alle idee comuniste e che fuappoggiata per questo dagli Usa; i francesi crearono a sud uno Stato del Vietnam nel marzo 1949 inglobandolo nell’Unionefrancese e affidandone il governo all’ex imperatore Bao Dai con la speranza di dividere così il Viet Minh, il cui governo era sintanto riconosciuto dall’Urss e dalla Cina che lo finanziavano in misura sempre crescente.La guerra continuò e nell’aprile 1952 le posizioni erano rimaste pressocchè immutate, i francesi avevano conquistato parte deTonchino con costi umani ed economici enormi.

La questione della Corea e il trattato di Pace con il Giappone.

Già nel 1945 alle Conferenze di Yalta e Potsdam fu deciso che la Corea sarebbe stata liberata dalla dominazione giapponese e precisato che i russi avrebbero occupato il nord, gli americani il sud con una linea di demarcazione in corrispondenza del 38° parallelo.Ma dal 1946 iniziarono le prime difficoltà: si pensò ad un trusteeship internazionale, poi alla formazione di un governo tramitlibere elezioni ma i due blocchi non si accordarono sui partiti che vi dovevano partecipare, quindi nell’agosto 1947 gli Usadecisero di sottoporre la questione all’Assemblea dell’ONU, nonostante le proteste sovietiche; fu creata una “Commissionetemporanea delle Nazioni Unite per la Corea” (in seguito divenuta permanente) che doveva facilitare la costituzione di un govnazionale coreano e l’evacuazione delle forze di occupazione.Tuttavia, la Commissione poté operare i suoi lavori solo nella Corea del Sud, in quanto i sovietici non ne accettavano la

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competenza ritenendo la “Comminssione mista russo-americana sufficiente”.Durante il 1948 vi fu la contemporanea formazione di due Stati separati (analogia con la situazione tedesca) in base ad unadivisione di natura unicamente militare: nel maggio 1948 si ebbe un governo indipendente nella Corea del Sud con a capo Rh

 Nord il governo fu eletto da una “Assemblea del popolo di tutta la Corea” (comprendente i comunisti del sud) in settembre.Durante il 1949 vi fu il ritiro delle truppe di occupazione, a gennaio smobilitarono i russi, seguiti a giugno dagli americaninonostante il parere contrario della Commissione ONU per la Corea; e infatti già nei primi mesi del 1950 vi furono atti diguerriglia da parte dei nord coreani nella zona del 38° parallelo e il 25 giugno le forze comuniste nord coreane passarono ad uattacco su tutto il confine.Il governo americano decise di agire contemporaneamente e rapidamente sia nell’ambito dell’ONU con una convocazioneimmediata del Consiglio di Sicurezza sia sul piano militare, autorizzando il generale Mac Arthur a fornire aiuti sempre piùconsistenti alle truppe sud coreane, iniziando con mezzi navali ed aerei sino ad autorizzare lo sbarco di truppe quando si compla vastità dell’attacco comunista; per quanto riguarda le decisioni del Consiglio, ricordiamo che i sovietici avevano deciso di n

 partecipare alla sue discussioni per protestare contro il mancato riconoscimento della Cina comunista e per il mantenimento dseggio al delegato del Kuomintang.Questa situazione fu sfruttata dagli americani che poterono far prendere facilmente decisioni al Consiglio senza urtare contro uveto continuo (Egitto, India e Norvegia si astennero sempre); infatti il 7 luglio fu approvata una risoluzione che dava agliamericani il compito di designare il comandante di una missione militare internazionale che avrebbe agito in aiuto della CoreaSud sotto la bandiera delle Nazioni Unite. Ciò convinse i sovietici a tornare a partecipare al Consiglio.La guerra di Corea aveva così inizio e possono essere distinte tre diverse fasi:1) Intervento delle truppe ONU.Il presidente Truman chiese al congresso lo stanziamento di fondi per incrementare il supporto americano in guerra, intorno alluglio vi fu un primo tentativo di pace proposto dal presidente indiano Nehru che proponeva l’accettazione della Cina comuniall’ONU in cambio della pace, ma non si ebbero risultati; intanto le forze ONU recuperarono le posizioni perse e si pose il

 problema se esse avrebbero dovuto superare o meno il 38° parallelo, trasformandosi in una forza di attacco (a questa decisioneerano contrarie India, Francia ed Inghilterra, ma Mac Arthur era favorevole).2) Intervento cinese.L’attraversamento del confine da parte delle truppe ONU si ebbe il 7 ottobre e già il 16 fecero la loro comparsa sul teatro di guforze cinesi “volontarie”; nelle settimane successive i cinesi incrementarono il numero delle loro divisioni e la situazione sicapovolse, costringendo le truppe di Mac Arthur a battere in ritirata.Il generale fece apertamente pressioni affinché l’ONU votasse una risoluzione che gli permettesse di attaccare direttamente lacomunista e la situazione internazionale divenne molto tesa, Pechino assunse un atteggiamento intransigente e Truman pensòaddirittura di usare l’arma atomica; per fortuna vi fu una mediazione del primo ministro britannico Attlee che suggerì a Trumaatteggiamento più prudente e cercò di convincerlo a sostituire il troppo bellicoso Mac Arthur.

Questo avvenne effettivamente in quanto lo stesso Mac Arthur, galvanizzato dalla ripresa dell’avanzata delle truppe ONU prosenza consultare Washington una tregua ai Nord coreani, pena un attacco diretto alla Cina comunista; Truman decise quindi dsostituirlo nell’aprile 1951.3) Dopo la revoca di Mac Arthur.La partenza del generale distese la situazione internazionale e in giugno vi fu una proposta indiretta al negoziato da parte deldelegato sovietico all’ONU; gli americani accettarono dopo aver appreso che anche la Cina era favorevole.I negoziati di armistizio iniziarono il 10 luglio 1951 nella “no man’s land” al confine del 38° parallelo e inizialmente non vi fuaccordo poiché i cinesi e i comunisti coreani chiedevano un immediato cessate il fuoco che avrebbe permesso loro diriorganizzarsi e il ristabilimento del confine al 38° (mentre le truppe ONU avevano occupato posizioni strategiche a nord); ildialogo riprese ad ottobre e il confine fu stabilito lungo la linea del fronte effettivamente esistente con una zona smilitarizzataLa discussione andò allora sulla Commissione di Controllo e soprattutto sulla questione dello scambio dei prigionieri e si prot

 per più di due anni; l’accordo definitivo tra le due parti fu raggiunto solo nel giugno 1953, quando fu firmata una convenzioneil rimpatrio dei prigionieri e un accordo sulla linea di demarcazione dell’armistizio che tagliava in diagonale il 38° parallelo.

- Con l’avanzata dei comunisti in Cina gli americani dovettero modificare il loro ini8ziale progetto di alleanza con i cinesi infunzione anti-giapponese, quindi dopo la sconfitta dei nazionalisti Mac Arthur appoggiò i partiti di destra in Giappone e cercòfavorire un rapido risollevamento giapponese con l’aiuto anche di un trattato che desse stabilità alla situazione.L’artefice principale di questo trattato fu il Consigliere del dipartimento di Stato americano Foster Dulles, il quale ebbe numercontatti con il governo giapponese; egli inoltre fu il promotore del “Patto di Sicurezza del Pacifico” (ANZUS) che fu firmato settembre 1951 da Usa, Australia e Nuova Zelanda contro un’eventuale risurrezione del militarismo giapponese.Il Trattato di pace giapponese fu discusso alla Conferenza di San Francisco del settembre 1951 da 52 invitati dagli USA, conl’esclusione della Cina comunista: l’India non partecipò per protesta (il Trattato non era dignitoso per il Giappone), Urss,Cecoslovacchia e Polonia non firmarono.Sul piano territoriale il Giappone rinunciava ad ogni possedimento sul continente asiatico e in Antartide, le isole Curili del Su

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Sahalin restavano alla Russia (contese ancora tutt’oggi), un “trattato di sicurezza”, auspicato dagli stessi giapponesi, mantenevforze militari americane sul suo territorio in mancanza di una difesa propria, sul piano delle riparazioni si rimandava tutto anegoziati diretti con gli interessati; i giapponesi seguirono la politica americana scegliendo di trattare con la Cina nazionalistanon riconoscendo il governo comunista di Mao Tsé-tung.

L’EVOLUZIONE DELLA GUERRA FREDDA (1953-1957).L’amministrazione repubblicana e il “New Look” diplomatico.Le elezioni americane del novembre 1952 videro il repubblicano Eisenhower a capo del governo, con Nixon vicepresidente eFoster Dulles come Segretario di Stato.All’inizio del 1954 si parlò di un nuovo orientamento (new look) da dare alla politica estera americana, con una riduzionesostanziale del bilancio militare e un’intensificazione delle armi scientifiche; si sarebbe evitato di ammettere il principio di unguerra limitata e in caso di attacco comunista contro un Paese qualsiasi la rappresaglia avrebbe potuto manifestarsi in qualunqluogo e sarebbe stata immediata e massiccia, anche con l’impiego di armi nucleari.Abbiamo visto come in Europa vi fu un impegno forte di Eisenhower per la CED, ma l’impegno maggiore si ebbe nel rafforzaalleanze asiatiche (influsso di Dulles):tra il ’53 e il ’54 furono firmati patti d’alleanza con la Corea del Sud, il Pakistan e la Cina nazionalista, tuttavia l’accordo piùimportante fu il Trattato di Manila del settembre 1954, un vero e proprio trattato di difesa collettiva per l’Asia del Sud-Est, ilSEATO, che raggruppava Usa, Francia, Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda, Filippine , Pakistan e Thailandia; le zone in cutrattato garantiva la difesa erano i territori degli Stati firmatari nonché il Vietnam del Sud, il Laos e la Cambogia, gli Usa tuttasi impegnavano a intervenire solo in caso di aggressione comunista.

La destalinizzazione, la Jugoslavia e le democrazie popolari.

Se da una parte nella politica estera americana vi fu un irrigidimento dell’amministrazione Eisenhower su posizioni anti-comuniste, in Unione Sovietica vi fu certamente la fine di un’era con la morte di Stalin, avvenuta nel marzo 1953, che ebbe grripercussioni a livello internazionale.Subito si aprì la guerra all’interno del “Presidium del Comitato Centrale”, l’organo che con Stalin aveva sostituito il Politburo

 primo a cadere fu Berija, il terribile capo della polizia politica, e il potere fu preso per un certo periodo da Malenkov, con Mole Kruscev subito dopo.L’“era Malenkov” durò per un anno e mezzo (luglio ’53 – gennaio ’55) e la caratteristica di questo periodo fu soprattutto lasparizione del culto di Stalin e le prima allusioni ad una “direzione collegiale del potere” con una certa distensione internazion(primo riavvicinamento alla Jugoslavia, rinuncio alle rivendicazioni dei distretti di Kars e Ardahan dalla Turchia, ma ancherepressioni violente dei disordini in Cecoslovacchia e Germania est); direttamente collegato a questo nuovo principio ful’innovazione della “separazione dei poteri” tra Presidente del Consiglio e Segretario di Partito, cosa che favorì i movimentidissidenti delle democrazie popolari europee che già in questo periodo iniziarono le prime defezioni al regime di Mosca.Malenkov fu estromesso all’inizio del 1955 ed iniziò l’“era Krusciov-Bulganin”, il primo capo del Partito e il maresciallo PrimMinistro, con Molotov sempre agli Esteri; in questo periodo vi fu un aumento dell’apparente distensione iniziata con Malenkol’aspetto più spettacolare fu sicuramente il riavvicinamento alla Jugoslavia di Tito, grande nemico di Stalin.A partire dal 1953 Tito operò un cauto riavvicinamento con l’occidente, prima con il Trattato di alleanza militare di Bled firmcon la Grecia e la Turchia (agosto ’54), sino al “Memorandum d’intesa di Londra” del 5 ottobre 1954 con Inghilterra, Usa ed che risolveva l’annoso problema di Trieste, con il ritiro delle truppe di occupazione anglo americane e il passaggio della zonaall’amministrazione italiana e della zona B a quella jugoslava con Trieste che rimaneva porto franco.Ma Tito iniziò subito dopo una politica di neutralità (la “politica delle zone di pace”) con l’appoggio dell’Egitto di Nasser edell’India di Nehru, il patto con Grecia e Turchia perse il suo valore a causa del conflitto di Cipro e comunque si ebbe già nel il riavvicinamento con l’Urss.Questo ci fu con un viaggio di Krusciov e Bulganin a Belgrado nel maggio ’55 nel quale i dirigenti sovietici “si rincrescevano

quello che era successo” (disse Krusciov sulla scaletta dell’aereo) e da cui risultò un nuovo principio, quello delle “diverse fordi sviluppo socialista” nei differenti Paesi, che dava a Tito una totale autonomia e sembrava modificare le cose con le nazionidell’est.

Contemporaneamente l’Urss continuava a protestare energicamente contro la ratifica dell’Unione Europea Occidentale checomportava la rimilitarizzazione della Germania e, quando nel maggio ’55 i trattati furono ratificati dappertutto, denunciò i tradi alleanza con l’Inghilterra e la Francia del ’42 e del ’44, indicendo anche una conferenza a Varsavia per reagire al bloccooccidentale.Il “Patto di Varsavia” fu firmato il 15 maggio 1955 dall’Urss e dalle democrazie popolari europee (non la Jugoslavia), e prevel’organizzazione di un comando unico delle forze armate affidato ad un maresciallo sovietico.Esso fu sostanzialmente una spettacolarizzazione ufficiale di una situazione già esistente.

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Al XX Congresso del Partito Comunista del 14 febbraio 1956 Krusciov demolì il culto di Stalin e diede il via ad un effettivo processo di distensione, la “destalinizzazione” che durò per qualche tempo ed ebbe le sue ripercussioni soprattutto ad est inPolonia ed Ungheria; la dissoluzione del Cominform un paio di mesi dopo sembrò confermare che qualcosa era effettivamentcambiato.- La Polonia fu il primo Stato a manifestare tentativi di emancipazione dalla tutela sovietica: molte personalità imprigionate dregime furono rilasciate (tra essi Gomulka) ed andarono ad infoltire le fila del “gruppo progressista”, che già dal giugno ’55 ina criticare apertamente il regime; la situazione si risolse il 23 ottobre, quando Gomulka, con l’appoggio di alcuni ufficiali polaoperò un vero e proprio colpo di Stato estromettendo il maresciallo sovietico Rokossovskij.Il nuovo gruppo dirigente fu accettato da Mosca perché essi non arrivarono ad un punto di rottura con l’ordine comunista,apportando una cauta liberalizzazione e firmando in novembre a Mosca un accordo che confermava l’indipendenza nazionale- Molto diversa fu la situazione in Ungheria: la situazione era già elettrica quando si ebbe notizia del colpo di Stato polacco efurono manifestazioni di solidarietà che in seguito si trasformarono in una vera e propria rivolta; il progressista Nagy fu insedcapo del governo e iniziò a proclamare una serie di decisioni ostili a Mosca (partenza delle truppe sovietiche, abolizione delsistema del partito unico, elezioni libere), mentre gli scontri continuarono e alla fine di ottobre le truppe russe furono costrettelasciare Budapest.La reazione sovietica arrivò il 3 novembre. Ciò che preoccupava maggiormente i russi era la richiesta di libere elezioni: se fatavrebbero potuto far cadere totalmente il governo comunista e ciò avrebbe significato infrangere un dogma della teoria marxisleninista, cioè il carattere irreversibile ed ultimo della rivoluzione comunista, punto di arrivo storico delle lotte di classe; inoltrrussi avrebbero perso delle eccellenti basi militari al centro d’Europa.Il 4 novembre le truppe dell’Armata Rossa attaccarono in massa, spazzarono ogni resistenza e distrussero il governo Nagy, charrestato qualche giorno dopo; il governo Kàdàr ristabiliva nel Paese una dittatura totale e tornava a chiudere le frontiere al mesterno.Con questa azione i dirigenti sovietici tornarono per un certo periodo allo stalinismo.

Le relazioni tra i due blocchi dal 1953 al 1957.

Dopo la morte di Stalin e l’apparente distensione fu Churchill a lanciare l’idea di una conferenza di alto livello che risolvesse  principali problemi in sospeso tra i due blocchi.- Nel gennaio – febbraio 1954 si riunì a Berlino una Conferenza dei quattro ministri degli esteri;il risultato fu abbastanza deludente. Circa il problema dell’unificazione tedesca gli occidentali proponevano libere elezioni a zunificate, i russi, al contrario, non volevano né libere elezioni né una rimilitarizzazione della Germania, quindi chiedevano unnegoziato su di un piano di uguaglianza tra i due governi tedeschi e la neutralizzazione tedesca; si giunse quindi ad un punto me le due tesi continueranno ad essere proposte anche nelle successive conferenze senza trovare soluzione. Anche sul problemaaustriaco non vi fu accordo e si rimandò il tutto a Ginevra.- La prima conferenza di Ginevra si aprì nell’aprile 1954, trattò dei problemi asiatici:ad essa partecipò anche la Cina comunista, senza essere riconosciuta ufficialmente dagli Usa, non fu possibile arrivare ad unaccordo sull’unificazione della Corea per le stesse divisioni della Germania, mentre si riuscì ad ottenere un armistizio in IndocFurono invitati delegati del Viet Minh e nel frattempo vi fu un cambio alla guida del governo francese proprio per questa spinquestione che era divenuta un fardello troppo pesante a livello economico e di vite umane per la Francia, la quale volle a tutti costi trovare un accordo una volta che gli americani avevano fatto intendere di negare ai francesi un appoggio militare direttoil confine di armistizio tra Vietnam del Nord e del Sud ci si mise d’accordo sulla linea del 17° parallelo, nonostante la vivaopposizione e il rifiuto di firmare da parte degli Usa (che non volevano ripetere l’errore della Corea) e del primo ministro delVietnam del Sud.Dopo la Germania e la Corea, il “sipario di ferro” era calato su di un nuovo Paese.- Un passo avanti fu fatto con la conclusione del Trattato di Stato austriaco del 15 maggio 1955.L’Urss fu probabilmente convinta dai colloqui sull’Unione dell’Europa Occidentale, assumendo un atteggiamento più concilia

il trattato sopprimeva le limitazioni previste nel ’49 per l’esercito ed una legge costituzionale avrebbe proclamato la neutralitàdello Stato austriaco, nonostante la partecipazione ad organizzazioni politiche come l’ONU o il Consiglio d’Europa.- Nel luglio 1955 si tenne una Conferenza dei quattro capi di governo a Ginevra.Ancora una volta il problema tedesco non fu risolto poiché persistevano le tesi delle libere elezioni occidentali e dei negoziatiun piano di uguaglianza tra i due Stati tedeschi da parte sovietica.Adducendo il non riconoscimento all’ONU della Cina comunista, i russi non vollero discutere con gli occidentali circa i problcon le repubbliche democratiche europee.Per rafforzare la loro posizione sulla Germania, i sovietici invitarono Adenauer a Mosca per stabilire normali relazionidiplomatiche tra i due Stati e far riconoscere indirettamente la DDR; Adenauer si recò prima a Washington, poi a Mosca insettembre. Qui egli accettò di stabilire normali relazioni diplomatiche con l’Urss in cambio del rilascio dei prigionieri tedeschancora nei campi sovietici.

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Una Conferenza dei quattro ministri degli Esteri si tenne a Ginevra nell’ottobre - novembre 1955, ma i risultati sul problematedesco furono identici, con un Molotov molto più duro e ostinato; in definitiva la “politica dei sorrisi” sembrava lasciar nuovamente spazio alla “guerra fredda”.

Il Mercato Comune, l’EURATOM e il conflitto Sarrese in Europa.La Ceca e la CED dovevano far parte del cosiddetto “progetto funzionalista” di unione dell’Europa, cioè queste organizzazionerano delle fasi di un’unione degli Stati europei attuata per settori e per funzioni, che ebbe la prevalenza sulla “correntefederalista” che voleva creare subito un unione politica con la nascita degli Stati Uniti d’Europa ed eliminando le nazionalità; nascita del Consiglio d’Europa nel maggio ’49 e la sua non riuscita nella formazione di una Costituzione comune sembraronoevidenziare la vittoria del progetto funzionalista.Ma il fallimento della CED sembrò indicare che perlomeno in Francia l’opinione pubblica non era favorevole all’ideadell’integrazione europea ma quando al governo francese tornarono gli “europeisti” Faure e Pinay, il ministro degli esteri italiMartino propose una conferenza a Messina nel giugno ’55 per tentare un “rilancio” dell’integrazione europea.I negoziati furono positivi continuarono, finché il 25 marzo 1957 furono firmati a Roma i trattati istitutivi del Mercato Comundell’EURATOM dagli stessi 6 Paesi della CECA (Italia, Francia, Germania e Benelux) che in seguito li ratificarono entrambisenza problemi.Fu creato un “Consiglio dei Ministri” assistito da una “Commissione europea” composta da esperti designati dai ministri eincaricata di preparare tecnicamente il lavoro di questi ultimi, una “Assemblea” comune per l’Euratom, il Mercato Comune e CECA composta da 142 parlamentari designati dai Parlamenti nazionali con il compito di dare pareri e, con la maggioranza dcensurare la Commissione, un “Comitato economico e sociale” e un “Comitato monetario”, una “Corte di giustizia” e una “Baeuropea degli investimenti”.Il Mercato Comune doveva realizzarsi progressivamente in tre periodi da quattro anni, le tariffe doganali erano progressivameabbassate e si sarebbe stabilita una tariffa doganale esterna comune, con l’apertura delle frontiere ai movimenti interni dilavoratori e di capitali, senza tuttavia che vi fosse una politica monetaria comune.Il trattato dell’EURATOM creò delle istituzioni simili a quelle del Mercato Comune; con esso i sei Paesi volevano coordinarericerche sull’energia nucleare per scopi pacifici, al fine di produrre l’energia di cui l’Europa aveva bisogno ed emancipandolacampo nucleare dagli Usa (che abbassarono il prezzo dell’uranio impoverito scoraggiandone la fabbricazione autonoma aglieuropei), fu creata un’agenzia che gestiva le risorse minerarie indispensabili comune ai Sei.- Per quanto riguarda lo spinoso problema della Saar, la creazione del governo autonomista di Hoffman non rese la situazionefacile, in quanto iniziava nel popolo sarrese un sentimento di riavvicinamento verso la Germania.Fino all’ottobre 1954 Francia e Germania non riescono a trovare un accordo, nonostante la questione è sottoposta al Consigliod’Europa; una Commissione propone di europeizzare la Saar, renderla sede di organi istituzionali europei con un commissarioeuropeo alla Difesa e agli Esteri.

La Francia pose come condizione per l’eguaglianza di diritti della Germania la firma di un accordo sulla Saar. Esso si ebbe prnell’ottobre 1954 e fu proposto uno Statuto di “europeizzazione” simile a quello proposto dal Consiglio d’Europa, che dovevaessere accettato dalla popolazione sarrese con un referendum; il voto vide la vittoria del no allo Statuto e in Francia molti videquesta manifestazione una volontà della Saar di riunirsi alla Germania.Il governo Hoffman diede le dimissioni e iniziarono i negoziati: nell’ottobre 1956 la Francia riconobbe l’unità politica della S

 partire dal gennaio 1957, l’unione economica dopo tre anni.In un certo senso la chiusura del conflitto della Saar era anche una sconfitta per l’integrazione europea, che da li sarebbe potut

 partire anche a livello politico.

L’indipendenza dell’Africa e la situazione in Medio Oriente.

A partire dagli anni ’50 la Francia dovette affrontare le rivendicazioni indipendentiste delle sue colonie africane, la Tunisia, ilMarocco e soprattutto l’Algeria. Diverse furono le situazioni, mentre in tutti i casi vi furono appelli all’Assemblea e al Consig

dell’Onu da parte di Stati Arabi e neutrali, spesso l’appoggio agli indipendentisti africani arrivò anche dal blocco sovietico.- Sotto la guida di Bourguiba i nazionalisti tunisini reclamavano l’autonomia interna del loro Paese a partire dal 1950, una pritappa verso l’indipendenza; a partire dal 1953 iniziò una resistenza armata contro i Francesi e nel giugno 1955 Mendes Franceacconsentì ad un accordo sull’autonomia interna con una Convenzione generale.Tuttavia la contemporanea concessione dell’indipendenza al Marocco spinse i tunisini a chiedere una totale indipendenza che ottennero pacificamente con l’accordo del giugno 1956, nonostante la Francia mantenesse delle truppe per proteggere i propricittadini e ostacolare i nazionalisti algerini.- In Marocco la Francia assistette impotente alla lotta tra il Pascià di Marrakech e il Sultano appoggiato dall’Istiqual, il princ

 partito nazionalista marocchino; nel 1953 il Consiglio dei Ministri francese esiliò il sultano e le truppe francesi dovettero iniziuna logorante guerriglia contro i nazionalisti dell’Istiqual fino al 1954, anno in cui si capì che la soluzione era il ritorno delSultano, approvato intanto anche dal Pascià.

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 Nel novembre 1955 il Sultano tornò e ottenne l’indipendenza del Marocco come Stato libero e sovrano in un quadro diinterdipendenza con la Francia, al governo molte personalità dell’Istiqual.- Il problema dell’Algeria fu molto più complesso, anche perché a differenza di Tunisia e Marocco, questa terra non aveva mcostituito in passato una nazione ed era parte integrante del Territorio della Francia, con la presenza di più di un milione dicittadini francesi residenti.Un primo movimento di resistenza armata contro i francesi si scatenò nel novembre 1954 guidato dalla nuova organizzazione“Fronte di Liberazione Nazionale” con a capo Ben Bella; iniziò una terribile guerra partigiana e negli anni seguenti gli effettivfrancesi arrivarono a mezzo milione, inoltre la scoperta di ingenti giacimenti di petrolio rafforzò nell’opinione pubblica la voldi assicurare la “presenza francese” nella zona, se non si voleva sostenere l’onere dell’integrazione.Intanto continuava all’ONU l’attacco degli Stati arabi ed asiatici alla Francia, mentre solo gli Stati Uniti, preoccupati delladiminuzione delle truppe francesi in Europa, davano il loro pieno appoggio; la situazione si complicò ulteriormente quando BBella fu arrestato mentre effettuava un viaggio invitato dal Marocco alla Tunisia. I Rapporti tra la Francia e questi due Paesi sinterruppero e furono riallacciati solo con la minaccia del taglio dei finanziamenti e della caduta dei privilegi commerciali.

 Nel maggio 1958 una numerosa folla di francesi d’oltremare (quelli più avversi alla concessione dell’indipendenza) occuparo per protesta il Governatorato e i capi militari a capo della protesta fecero sapere a Parigi che non avrebbero tollerato altricedimenti della politica francese; si temeva addirittura un colpo di Stato a Parigi da parte di truppe provenienti dal Nord AfricQuesta situazione fu una delle cause del ritorno al potere di de Gaulle che, come dimostrerà anche nella concessionedell’indipendenza alle altre colonie francesi in Africa, non credeva fosse vantaggioso mantenere un’occupazione militare costcontro la volontà dei popoli quando si poteva concedere l’indipendenza e stabilire scambi proficui; tuttavia l’intransigenza decoloni francesi rendeva la situazione difficile e de Gaulle non potè manifestare subito le proprie intenzioni: egli lo fece dopo uanno, appoggiando la creazione di un governo algerino e per gli algerini, appoggiato sull’aiuto della Francia nell’economia, ladifesa, l’insegnamento e le relazioni estere.I coloni organizzarono subito movimenti di protesta appoggiati da certi ambienti dell’esercito e nel gennaio 1960 vi fu una rivcontemporaneamente ad un referendum voluto da de Gaulle in cui il popolo francese esprimeva la sua volontà di porre fine alconflitto anche con la concessione dell’indipendenza.

 Nel maggio 1961 iniziarono dei colloqui tra la Francia e il FNL a Evian, il negoziato fu interrotto per lo scoppio di una nuovaguerra civile in Algeria condotta da generali ribelli con la simpatia della quasi totalità dei coloni francesi; la rivolta fu stroncatdall’esercito e le trattative ripresero ancora, arrivando nel marzo 1962 alla firma degli accordi di Evian che prevedevano unreferendum con cui l’Algeria otteneva l’indipendenza mantenendo alcuni legami economici e commerciali con la Francia. Vi un’enorme maggioranza favorevole e si pose così fine alla colonizzazione algerina.

In questi anni il Medio Oriente diviene una terra dove i due blocchi si misurano indirettamente, la posizione strategica e leimmense risorse petrolifere attiravano sia gli Usa, che cercavano appoggi con aiuti economici e alleanze militari indirette, sia

l’Urss che dava ai Paesi arabi un appoggio alla lotta contro Israele e riforniva di armi particolarmente la Siria e l’Egitto.- In Egitto, nel luglio 1952, vi fu un colpo di Stato militare guidato dal generale Neguib che costrinse il re Farouk a fuggire,arrivando alla proclamazione della Repubblica egiziana; il nuovo regime non sembrava ostile all’Occidente ma le cose cambiaquando il generale Neguib fu eliminato e la guida del Paese passò al colonnello Nasser, nel marzo 1954, il quale aveva come pla sollevazione nazionalista del mondo arabo ed unificarlo sotto la sua autorità.

 Nell’ottobre ’54 egli ottenne un trattato dall’Inghilterra che assicurava l’evacuazione di Suez da parte delle truppe britannichetermine di un anno, anche se le basi sarebbero rimaste funzionanti e a disposizione degli inglesi in caso di attacco, per poi ritirnuovamente cessate le ostilità.La politica di Nasser, nonostante i legami con l’India di Nehru e la Jugoslavia di Tito, applicava una neutralità che aveva uncarattere abbastanza antioccidentale, infatti nel 1955 egli ricevette armamenti dall’Urss e continuava i suoi attacchi contro Isracontro il “Patto di Baghdad”; questo patto fu il tentativo americano per controllare la regione mediorientale e sottrarre alcuni Palla crescente influenza che gli appelli di Nasser iniziavano ad esercitare.La politica americana in Medio Oriente parte dall’appoggio al colpo di Stato in Iran da parte di militari nell’agosto 1953; il nu

regime dello Scià ebbe subito l’appoggio statunitense, i risultati furono il pagamento all’Anglo-Iranian di un indennizzo per lanazionalizzazione e un accordo tra il governo iraniano e il “Consorzio delle Compagnie Petrolifere” controllata da capitaliamericani.Il “Patto di Baghdad” nasce nel febbraio 1955, quando, su proposta dell’Iraq, la Turchia accetta di sottoscriverlo per contrastal’avanzata comunista in Medio Oriente; in aprile aderì anche l’Inghilterra, rendendo il Patto di Baghdad formalmente collegatPatto Atlantico, aggiungendosi in seguito Pakistan ed Iran a completare la catena anti comunista.

 Nasser e i sovietici accolsero con forti proteste la nascita del Patto di Baghdad, per reazione l’Egitto stipulò un Patto di sicurecollettiva con l’Arabia Saudita e la Siria, cercando invano di staccare l’Iraq; la Giordania fu più esitante, durante il 1955 vi fu

 preponderanza degli elementi nasseriani dopo uno stretto legame con gli inglesi, poi nel 1956 il giovane re Hussein tornò nelcampo filo occidentale, cosa che nello stesso anno fece anche l’Arabia Saudita.La politica americana fu però esitante con Nasser: nel luglio 1956 gli Usa comunicarono all’Egitto il ritiro del loro finanziame

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 previsto per la costruzione della diga di Assuan, molto importante per l’economia egiziana. La reazione di Nasser fu immediadecidendo la nazionalizzazione della Compagnia del Canale di Suez, controllata da imprese francesi ed inglesi; inoltre era arischio anche la Convenzione sul Canale del 1888 che prevedeva che questo sarebbe stato aperto a tutte le navi sia in tempo d

 pace che in guerra. Nasser aveva già proibito il passaggio di navi e prodotti israeliani, si rischiava di dover subire una restrizioarbitraria da parte del Colonnello.L’Urss sostenne il progetto solo perché infastidiva gli occidentali, gli Usa volevano mantenere buoni rapporti con i Paesi

 produttori di petrolio, la Francia e l’Inghilterra dovevano agire da soli, e Dulles escluse dal principio l’uso della forza; i negozcon Nasser non ebbero alcun esito e in ottobre Francia e Inghilterra portarono la questione al Consiglio di Sicurezza, dove furelaborati “sei principi” (libertà di transito, rispetto della sovranità egiziana, fissazione dei diritti di pedaggio, ecc.).La goccia che fece traboccare il vaso arrivò però da Israele; in Giordania le nuove elezioni avevano visto nuovamente la vittordegli anti-occidentali e truppe irachene (Stato molto contrario ad Israele) erano nel nord del Paese, la presenza di armi sovieticnel Sinai fece il resto.Israele si sentì circondato e il 30 ottobre 1956 invase il Sinai, sbaragliando l’esercito egiziano (Guerra di Suez);contemporaneamente Francia ed Inghilterra lanciarono un ultimatum ai due belligeranti per sospendere le ostilità e ritirare le ltruppe dal Canale, Israele accettò subito, l’Egitto rifiutò e fu la guerra che, però, gli anglo francesi condussero con molta lenteIl 5 novembre le truppe israeliani avevano occupato tutti i loro obiettivi, i due alleati erano appena sbarcati in Egitto, mentre lloro posizione internazionale si era fatta critica poiché i russi si schierarono apertamente contro, Eisenhower parlò di tradimendel Patto Atlantico, gli Stati Europei erano adirati poiché nel frattempo l’Urss procedeva indisturbata nella soppressione dellarivolta ungherese, i neutralisti e gli Stati asiatici condannarono l’attacco.Il 2 novembre l’Assemblea dell’ONU impose un cessate il fuoco immediato e pochi giorni dopo creò una forza di pace che dorimpiazzare le forze franco britanniche nel Canale (peraltro ancora non completamente sotto il loro controllo).

 Nasser otteneva un’enorme vittoria diplomatica, la Giordania rinunciò ad ogni appoggio inglese, Israele dovette abbandonare Sinai e anche la striscia di Gaza, le truppe dell’ONU abbandonarono il Canale e nell’aprile del 1957 Nasser potè proporre un pche tutti furono costretti ad accettare, cioè il pagamento di una tariffa di transito all’Egitto, senza tenere conto dei “sei principONU.Dopo la crisi di Suez, Francia ed Inghilterra persero completamente la loro influenza in Medio Oriente, gli Usa la rafforzaronovarando nel gennaio 1957 la cosiddetta “dottrina Eisenhower” che dava al presidente americano la possibilità di rispondereimmediatamente ad un attacco comunista contro un Paese del Medio Oriente ed un aiuto economico ai Paesi che accettavanoquesta dottrina.In questo modo gli Usa riuscirono a portare dalla loro parte l’Arabia Saudita e la Giordania.

L’Estremo Oriente e le relazioni interamericane.

I rapporti tra Cina ed Urss sono sicuramente fondamentali per il Medio Oriente, l’Urss riconobbe subito la Cina comunista, gidalla sua formazione nell’ottobre 1949 e cercò in tutti i modi di far accettare agli occidentali la sua ammissione all’ONU; ma Cina non era affatto un Paese satellite, Mao aveva un’enorme influenza sui comunisti asiatici che si accrebbe dopo la morte dStalin.

 Nell’ottobre 1954 furono firmati degli accordi Cino-sovietici che sostituivano quelli del 1950 ed evidenziavano quanto la Cinaavesse preso maggior influenza: si aveva un trattato di alleanza e mutua assistenza, la denuncia delle aggressioni occidentali econtro il trattato di Pace giapponese e il SEATO, poi si annunciava l’evacuazione sovietica di Port Arthur a favore della Cina trasferimento di società miste nel Sinkiang alla sola Cina, la costruzione di due linee ferroviarie.La Cina recuperava la sua totale sovranità sulla Manciuria, sul Sinkiang e rafforzava i contatti con la Mongolia Esterna per mdelle linee ferroviarie.- Una situazione di tensione tra Cina e Usa si ebbe per la questione di Formosa e soprattutto delle isole Pescadores molto vicialla costa cinese; nel settembre 1954 iniziò un bombardamento cinese contro queste isole. Eisenhower riunì un Consiglio diSicurezza interno dove l’attacco diretto alla Cina fu scartato e si optò per l’offerta di un trattato di difesa reciproca (siglato in

dicembre) ed evacuando le isole poco difendibili, lasciandole in mano ai Cinesi nel ’55.Tutto ciò fu fatto mantenendo un apparente politica di fermezza in difesa di Formosa, politica che riuscì in parte a fermare i cida un attacco diretto alla grande isole di fronte alle loro coste.- Intanto anche il Giappone usciva pian piano dalla sua immobilità diplomatica e, sentendo il bisogno d’intensificare il suocommercio con la Cina comunista, siglò con essa un trattato di commercio nel maggio ’55, nonostante il non riconoscimentostatunitense della Cina comunista; nell’ottobre 1956 il Giappone riuscì anche a ristabilire normali rapporti diplomatici conl’Unione Sovietica, nonostante il mantenimento dell’occupazione delle Curili, e delle isole a nord di Hokkaido e nonostante l’non avesse accettato il trattato di pace giapponese proposto a San Francisco.Il Giappone fu ammesso all’ONU nel dicembre 1956.- Nonostante la sua scarsa potenza economica e militare, l’India si sforzava di svolgere un ruolo importante nella diplomaziamondiale, essendo il Paese campione della politica “neutralista” e non violenta di ispirazione gandhiana, soprattutto anti-

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colonialista. Nonostante ciò, si ebbe l’impressione che il neutralismo fosse di stampo molto anti-occidentale; l’India protestò per il sostegnamericano al Pakistan, per il SEATO e per il “Patto di Baghdad”, protestò contro lo sbarco di Suez, ebbe contrasti con la Fran

 per alcune zone di confine che poi annesse, mentre il Portogallo si rifiutò di cedere Goa che fu poi occupata con la forza nel 1solo con la Gran Bretagna i rapporti erano buoni e l’appartenenza al Commonwealth non fu mai in discussione. I rapporti conCina e l’Urss erano buoni (Nehru ci mise 14 giorni per condannare l’intervento sovietico in Ungheria) ma con l’avvicinamentTito e Nasser che si ebbe tra il 1954 e il 1957 sembrò che il Paese aderisse davvero ad una politica neutralista.E fu proprio l’India che promosse la Conferenza di Bandung, in Indonesia, nell’aprile 1955, cercando di creare una sorta di froasiatico neutralista, malgrado la presenza del Pakistan, e per cercare una soluzione al problema sempre aperto dell’Indocina; aquesta conferenza furono invitati 30 Paesi africani e asiatici (compresi Cina comunista, Giappone e i due Vietnam), esclusi fuIsraele, le due Coree e la Cina nazionalista.Fu condannato all’unanimità il colonialismo e si ebbe dopo questi incontri una grande spinta dei Paesi africani per ottenerel’indipendenza dall’Europa (movimenti che otterranno l’indipendenza dal 1957 al 1961), la segregazione razziale, la politicafrancese nel nord Africa e quella di Israele che schiacciava i diritti del popolo arabo in Palestina; circa il neutralismo non vi fu

 progressi poiché le nazioni affermarono il diritto di difendersi anche collettivamente.

- Per quanto riguarda le relazioni interamericane, si ebbe un’importante conferenza nel marzo 1954 in cui Dulles propose divotare una risoluzione anti-comunista più chiara di quelle precedentemente già approvate a Bogotà; i latino-americani la votar

 più per ricevere aiuti economici che non sarebbero stati concessi ai Paesi che avessero rifiutato quella dichiarazione.Questa decisione statunitense venne in seguito alla questione del Guatemala dove proprio nel marzo 1951 si installò un governnettamente favorevole ai comunisti, che avevano importanti cariche nella amministrazione; il governo durò solo fino a giugnoquando le truppe di Castillo Armas marciarono sul Guatemala con un appoggio certo degli Stati Uniti, i quali si preoccuparoninsabbiare la questione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

L’ERA DELLE CRISI (1957 – 1962).Mentre gli Usa continuavano nella loro politica di “containment” e di rappresaglia massiccia, in Unione Sovietica Krusciov siimpadronito del potere e, fiducioso nella superiorità sovietica in campo missilistico (nell’ottobre 1957 vi fu il lancio dello“Sputnik” che, con le prove di missili intercontinentali, crearono in America la preoccupazione per il “missile gap”), si lanciòuna serie di conflitti parziali, non volendo la guerra totale, per saggiare la capacità di reazione statunitense.

I conflitti in Asia e la crisi di Berlino.

Dopo la crisi di Suez, la “dottrina Eisenhower” sembrava largamente fallita, in quanto Nasser aveva convinto i governi arabi arifiutare l’aiuto economico americano; egli si spinse anche più in la, in quanto trovando una appoggio nel partito socialista sir(il baath) i due Paesi realizzarono nel febbraio 1958 una unione politica, la cosiddetta “Repubblica Araba Unita” che vedrà lasecessione della Siria nel 1961 a causa di un colpo di Stato interno.Questa iniziativa ebbe effetti immediati in Iraq, Libano e Giordania, Paesi sotto l’influenza sicura degli Usa: in Iraq (luglio 19il re fu ucciso durante una rivolta e nel nuovo governo i comunisti ricevettero incarichi importanti (ma in seguito l’influenzacomunista andò diminuendo e gli americani poterono tranquillizzarsi), gli Usa non intervennero ma quando vi furono segni diagitazione politica anche in Libano e Giordania vi fu l’occupazione di Beirut da parte di soldati americani e di Amman da parsoldati dei corpi speciali inglesi.Molte furono le proteste internazionali, dall’Urss all’Egitto, dall’India alla Francia di De Gaulle, il quale propose anche unaconferenza tra le cinque potenze; il conflitto fu risolto quando in agosto tutti i Paesi Arabi compreso Israele fecero approvareall’Assemblea dell’ONU una risoluzione con la quale il Medio Oriente doveva essere lasciato fuori dai contrasti tra le grandi

 potenze, aderendo completamente ai più popolari slogan del neutralismo e dell’unità del Mondo Arabo di Nasser.

- Contemporaneamente, nell’agosto 1958, la Cina riapriva la sopita questione di Formosa, riprendendo i bombardamenti sulle principali isole dell’arcipelago delle Pescadores; nonostante l’appoggio sovietico (che arrivò in ritardo), le relazioni tra i due Scomunisti mostravano delle incrinature, probabilmente a causa delle riforme cinesi annunciate in quel periodo, “le comuni

 popolari” (collettivizzazione brutale delle terre) e “il grande balzo in avanti”, cioè il passaggio diretto dal socialismo dallademocrazia popolare (“a ciascuno secondo le sue capacità”) alla fase ultima del comunismo (“a ciascuno secondo i suoi bisogcosa secondo i russi molto “avventurosa”.La crisi di Formosa si placò in ottobre, con la spontanea diminuzione dei bombardamenti cinesi, molti pensarono che questa funa dimostrazione di indipendenza totale dall’Urss.- La crisi di Berlino andò dal novembre 1958 all’agosto 1961, data di costruzione del muro.Grazie all’accesso libero alla zona ovest, la Germania orientale aveva perso in dieci anni più di un milione di abitanti che avevscelto di passare all’ostentata agiatezza del sistema capitalista; nel novembre 1958, seguendo la tesi del capo della RDT Ulbri

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secondo la quale il riarmo della Germania ovest violava gli accordi di Potsdam e quindi gli alleati non avevano diritto di rimana Berlino, i russi inviarono una nota ai governi occidentali in cui erano modificate le sue posizioni circa Berlino e la GermaniaL’Urss avrebbe trasferito i suoi poteri alla RDT, riconoscendo in pieno il nuovo Stato, Berlino ovest avrebbe dovuto trasformin una “città libera” sotto controllo dell’ONU entro sei mesi (ultimatum) altrimenti l’Urss avrebbe fatto una pace separata conGermania, costringendo gli occidentali a negoziare l’accesso a Berlino direttamente con la RDT, quindi riconoscendola di fattavvicinandosi alla tesi sovietica del negoziato tra due Stati indipendenti.Gli alleati non avevano riconosciuto al Germania ovest e, tra l’intransigenza di De Gaulle e i tentativi di mediazione inglese, gamericani erano incerti sulla risoluzione del problema; valeva la pena scatenare una guerra atomica con centinaia di milioni divittime per alcuni quartieri di Berlino?Sul problema vi fu una riunione dei quattro ministri degli Esteri a Ginevra (Dulles morì allora) da maggio a luglio 1959 ma ledelle libere elezioni occidentali e dei negoziati tra Stati russa non fu mutata, tuttavia i russi sembravano non considerareimperativo l’ultimatum di sei mesi; fu durante questi incontri che Krusciov fu invitato negli Stati Uniti.Questo viaggio fu fatto nel settembre 1959, poco prima che un razzo russo raggiungesse la luna; Eisenhower fece incautamenintendere che lo Statuto di Berlino ovest non era perfetto e Krusciov sembrò molto soddisfatto di ciò, si decise anche la riuniouna Conferenza a Parigi per la risoluzione del problema; la Conferenza di Parigi si svolse nel maggio 1960 ma fu un totalefallimento in quanto Krusciov, che aveva capito che in realtà lo Statuto di Berlino non sarebbe stato modificato, prese come

 pretesto per farla fallire la cattura di un aereo-spia americano U2 sul territorio sovietico. La situazione tornò ad essere tesa.Alla riunione dell’Assemblea ONU del 12 ottobre 1960, per protesta contro una dichiarazione americana e filippina sulla necedi liberare i popoli che vivevano dietro il sipario di ferro, Krusciov battè più volte la scarpa sul tavolo, gesto singolare rimastocertamente nella storia; nonostante questi contrasti, la risoluzione della crisi berlinese fu risolta da un gesto spettacolare evergognoso quando, il 13 agosto 1961, le autorità tedesco orientali sbarrarono il passaggio sulla linea di demarcazione tra la zsovietica e quelle occidenatli, iniziando la costruzione del muro.Da questa data i sovietici non parlarono più di cambiare lo Statuto di Berlino o di trattati separati.

Le crisi cubane (1961 – 62) e l’inizio della tensione cino-sovietica.

L’isola di Cuba era strettamente legata agli Stati Uniti sin dall’inizio del secolo, la sua economia dipendeva interamente dalleesportazioni di zucchero agli Usa, se questi avessero cessato le importazioni di zucchero, per Cuba sarebbe stata la rovina.Dal 1934 la vita politica cubana era controllata dal colonnello Batista, il quale aveva inasprito la sua dittatura proprio all’inizidegli anni ’50, al prezzo di migliaia di vittime; nel luglio 1953 il giovane avvocato Fidel Castro tentò con un centinaio disostenitori di attaccare una caserma, ma il suo piano fallì e fu esiliato in Messico, dove reclutò nuovi sostenitori tra cui ErnestChe Guevara.

 Nel dicembre 1956 Castro sbarcò nuovamente a Cuba e dopo due anni di lotta partigiana tra le montagne delle Sierra MaestraBatista fu costretto a fuggire nel gennaio 1959, lasciando il potere al gruppo di Castro. Gli americani furono in un primo tempfavorevoli al regime castrista.Tuttavia Castro voleva sottrarsi dall’influenza economica e politica americana, anche se nel primo periodo sembrò tendere verl’ala moderata, aspettando forse un aiuto economico americano che non si ebbe in quanto il regime accettava collaboratoricomunisti; nel maggio 1959 si ebbe la svolta: Castro decise una riforma agraria che prevedeva la divisione delle terre, compreenormi latifondi della società americana “United Fruit Company”.Questa decisione rese la tensione tra Washington e l’Avana estrema, anche perché dei rifugiati anticastristi confermarono la svcomunista della politica cubana; i rifugiati organizzarono raid aerei appoggiati dagli Usa, mentre nel febbraio 1960 Castro

 prendeva contatto con la Russia e si emancipava dal controllo economico americano, firmando un patto commerciale con isovietici che accettavano di comprare lo zucchero cubano, in seguito furono confiscate le imprese americane.I contatti con i russi si intensificarono, mentre gli americani bloccavano l’ingresso dei prodotti cubani inasprendo ulteriormensituazione; nel gennaio 1961 Eisenhower fu sostituito dal primo presidente cattolico americano, Jonh Fitzgerald Kennedy, il qfu convinto dai vertici della CIA e del FBI ad approvare un’azione militare contro Cuba operata dagli esuli anticastristi con

l’appoggio logistico americano, confidando in una sicura sollevazione delle masse contadine. Nell’aprile 1961 Kennedy diede l’assenso al progetto, precisando che le forze americane non sarebbero intervenute; lo sbarcoebbe alla Baia dei Porci e fu un totale fallimento, in due giorni gli esuli cubani furono arrestati e solo alcuni furono salvati dalmarina statunitense, il popolo appoggiò in pieno Castro e il regime ne uscì rafforzato, annunciando una Costituzione socialistaKennedy decise allora di seguire una politica più cauta, cercando di impedire la diffusione del comunismo in America Latina,operando la cosiddetta “Alleanza per il progresso”, un piano di enormi aiuti economici ai Paesi americani che il governo non fgrado di mantenere; la seconda mossa fu quella di far espellere Cuba dall’Organizzazione degli Stati Americani, nonostanteBrasile, Argentina, Cile e Messico avessero votato contro la risoluzione. Cuba era isolata.Poiché Castro riteneva un attacco americano imminente, Che Guevara e Raoul Castro si recarono a Mosca nell’estate 1962 pechiedere l’aiuto sovietico contro un’eventuale aggressione; sull’isola arrivarono tecnici e materiale e furono iniziati lavorisegretamente per la costruzione di rampe missilistiche che avrebbero potuto colpire qualsiasi punto del territorio americano.

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Le rampe furono scoperte da un aereo spia americano nell’ottobre 1962; da quel momento Kennedy formò un Consiglio segreche doveva rapidamente decidere il da farsi. Le soluzioni erano tre:Invasione totale di Cuba, con il rischio di un intervento atomico sovietico.Raid aerei per distruggere le basi missilistiche, con il rischio di fallire e di una reazione sovietica.Blocco navale per impedire l’arrivo dei missili a Cuba, lasciando la scelta dell’escalation all’Urss.Dopo giorni difficili, Kennedy scelse la terza possibilità e il 22 ottobre la comunicò agli americani con un discorso televisivo,mentre le foto degli U2 erano pubblicate in tutto il mondo.Krusciov fu molto impressionato dalla decisione americana e, non volendo assolutamente la guerra, fece tornare indietro le nacon i missili e inviò un ambasciatore ufficioso per trattare; alla fine si ebbe un compromesso ragionevole: gli Usa non avrebbeattaccato Cuba in cambio del ritiro dei missili (sotto il controllo di una Commissione dell’ONU) e dell’impegno a non reinstalin futuro. L’accordo fu raggiunto il 26 ottobre e il mondo tirò un sospiro di sollievo.Problemi successivi si ebbero da parte di Castro, che si sentì escluso dalle decisioni delle due superpotenze, rifiutando il Contdell’ONU e rischiando di far fallire l’intero accordo; dopo alcune trattative il delegato sovietico lo convinse, ma la tensione col’Urss rimase.Dopo questa crisi l’amministrazione Kennedy, su proposta del Segretario alla Difesa Mac Namara, adottò una nuova strategiadoveva sostituire la “rappresaglia massiccia” di Eisenhower, detta “risposta flessibile”, che consisteva nel rispondere ad unaazione dell’avversario con un’altra azione contraria in modo da graduare l’escalation e per non arrivare ad una guerra atomicauna piccola azione militare. Il problema era prevedere se l’escalation, una volta arrestata, avrebbe potuto essere fermata e alloscopo fu istituito tra Mosca e Washington il “telefono rosso”; la risposta flessibile comportava spese militari elevate e il bilanmilitare americano crebbe di anno in anno.

- Le relazioni tra la Cina e l’Unione Sovietica si mantennero su di un ottimo livello (trattati del febbraio 1950 e dell’ottobre 1sino al 1956, fino alle accuse di Krusciov sul ruolo di Stalin; Mao fece sapere ai sovietici che “i meriti di Stalin erano superiorsuoi errori”, comunque il contrasto non sembrava sin lì rilevante e in ottobre i cinesi avevano approvato le rappresaglie inUngheria.Il conflitto tra due Stati socialisti può nascere circa la dottrina e sul modo di applicarla alla realtà: dal ’53 al ’58 i cinesiintrapresero la strada delle “comuni popolari” e del “grande balzo in avanti” che dovettero abbandonare nel ’59, l’intero progefu aspramente criticato dai sovietici.Dopo la crisi del Libano e le tensioni per Formosa, la politica di Krusciov sembrò orientarsi verso l’idea di una pacificacoesistenza con l’occidente capitalista, in una battaglia soprattutto a livello economico per garantire ai cittadini dei Paesi comucondizioni migliori di quelle di allora; questa linea di condotta fu alla base del contrasto ideologico con il Partito ComunistaCinese, al cui interno i sostenitori dell’alleanza con l’Urss perdevano sempre più potere.

Il contrasto divenne molto aspro in occasione del conflitto in Tibet, scoppiato nel marzo 1959 con una rivolta armata dei tibetcontro la Cina e appoggiati dall’India; con grande irritazione cinese, i russi si schierarono con l’India, concedendo a questo Paun prestito che non era mai stato concesso alla Cina comunista, in più la crisi fu aggravata dalla decisione di Mosca circa un adopo di ritirare i suoi tecnici dalla Cina, usati per far sviluppare nel Paese un industria moderna.

 Nel novembre 1960 vi fu una conferenza di 81 partiti comunisti a Mosca, dove il contrasto, che comunque era segreto per ilmondo intero e riguardava solo i direttivi dei Partiti comunisti dei due Paesi, prese un carattere ideologico: i sovietici definivacinesi “dogmatici” (davano una falsa interpretazione alla dottrina senza tenere conto della realtà) e i cinesi a loro voltaaffermavano che i sovietici erano “revisionisti” (modificavano la dottrina per scopi non comunisti e avevano rinunciatoall’espansione mondiale della rivoluzione).Altro punto di frizione fu la questione dell’Albania: nel maggio 1960 i sovietici ritirarono navi e appoggio tecnico ed economagli albanesi, in quanto questi continuavano ad attaccare la Jugoslavia di “sciovinismo” e di “tradimento del marxismo-leninismentre ai russi stava molto a cuore la distensione ottenuta da pochi anni con il regime di Tito; gli albanesi, rimasti isolati,trovarono appoggio nella Cina, che le diede aiuti economici e tecnici.

La crisi divenne di dominio pubblico solo nell’ottobre 1961, quando si tenne a Mosca il XXII Congresso del partito comunistdell’Unione Sovietica, al quale parteciparono un numero fino ad allora mai visto di partiti comunisti provenienti da tutti icontinenti; l’Albania non era stata invitata.Il discorso di Krusciov irritò i cinesi per due atteggiamenti: gli attacchi pubblici all’operato di Stalin e una condanna pubblica“dogmatismo” albanese, velatamente collegato all’atteggiamento cinese, intransigente contro l’imperialismo americano e di riverso qualsiasi accordo; la replica cinese si ebbe tramite attacchi personali a Krusciov e al suo revisionismo che favorival’imperialismo occidentale e in occasione della crisi di Cuba, i cinesi disapprovarono la resa russa.

 Nel maggio 1962 vi furono i primi scontri di frontiera tra russi e cinesi e nello stesso periodo i cinesi ripresero le ostilità conl’India, rivendicando alcune zone sul versante sud dell’Himalaya; ancora una volta i sovietici si schierarono con gli indiani efornirono aiuti militari quando nell’ottobre 1962 i cinesi superarono l’Himalaya e ottennero una schiacciante vittoria sugli indSi consumava in quegli anni, dunque, la rottura tra i maggiori Stati socialisti.

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La decolonizzazione dell’Africa.

Dal 1957 al 1962 quasi tutta l’Africa uscì dallo stato coloniale, conquistando l’indipendenza dai colonizzatori europei; prima queste date solo Etiopia, Liberia, l’Unione Sudafricana e gli Stati del nord Africa (tranne l’Algeria) erano effettivamente

indipendenti.Il simbolo di questo cambiamento sarà la Conferenza di Bantung che promuoverà il risveglio del sentimento indipendentista dPaesi del Terzo Mondo; vi sono, però, delle distinzioni da fare:- La decolonizzazione dell’Africa nera inglese seguì all’incirca lo stesso processo per tutte le regioni: dallo statuto di “Colonidella Corona” amministrate direttamente dall’Inghilterra si passava a quello di colonie con un governo responsabile provvisteun’Assemblea legislativa per il controllo delle proprie finanze; poi, il “Colonial Office” concedeva una maggiore autonomia cself-government, per arrivare finalmente alla totale indipendenza che prevedeva il mantenimento di alcuni legami con la metroo in altri casi l’integrazione nel Commonwealth.La prima colonia britannica a divenire indipendente fu la Costa d’Oro nel marzo 1957 e questo avvenimento diede la spinta alrivendicazione dell’autonomia in tutti gli Stati coloniali africani; alla Costa d’Oro seguirono la Nigeria (ottobre 1960), la SierrLeone (aprile 1961), la Tanganica (dicembre 1961), l’Uganda (dicembre 1962), il Kenya e l’isola di Zanzibar (dicembre 1963A Zanzibar vi fu una rivoluzione di estrema sinistra con elementi addestrati a Cuba, durante la quale fu rovesciato il governo aa favore di uno africano; migliaia di arabi furono massacrati e l’isola si unì alla Tanganica formando la “Repubblica Unita di

Tanzania”A sud era presente l’Unione Sudafricana che nel 1961 decise di lasciare il Commonwealth a causa della sua non apprezzata politica di segregazione razziale; al nord dell’Unione gli inglesi decisero di costituire una “Federazione dell’Africa Centrale”  Nyasaland, Rhodesia del Sud e del Nord per ridurre l’influenza sudafricana.Il Nyasaland lasciò subito la Federazione e divenne indipendente nel luglio 1964 con il nome Malawi; la Rhodesia del Nord fuindipendente dal settembre 1964, mentre in Rhodesia del Sud prendevano il potere partiti di destra che operarono una rigidasegregazione razziale, contrastando gli inglesi e ottenendo l’indipendenza con un gesto unilaterale nell’aprile 1964.- Per quanto riguarda la decolonizzazione dell’Africa nera francese il processo fu più travagliato, i francesi non agirono caso caso ma con un’evoluzione politica comune a tutti i territori africani anche perché i francesi praticavano (o volevano praticare

 politica di assimilazione dove i coloni eleggevano rappresentanti all’Assemblea Nazionale e al Consiglio della Repubblica; ileader dei neri prima aderirono a partiti e sindacati metropolitani, poi crearono organismi politici autonomi.

 Nel 1958 in Francia si decise per una decentralizzazione economica e amministrativa, mantenendo la Repubblica comunque uindivisibile, in quanto l’opinione pubblica non era favorevole ad ulteriori concessioni dopo l’indipendenza di Marocco e Algein un primo tempo l’indipendenza fu concessa ai territori ottenuti sotto mandato ONU dopo la guerra, cioè Togo (aprile 1960)Camerun (gennaio 1960).Con il ritorno al potere di de Gaulle nel giugno 1958, la politica francese cambia, in quanto il generale comprende che una solcooperazione tra la Francia e i territori d’oltremare indipendenti è preferibile (anche a livello internazionale) al mantenimentouna sovranità che costava grosse spese militari e che comunque non era gradita dalle popolazioni locali; nel settembre 1958 eg

 propose un referendum nelle colonie per la nascita di una “Comunità francese” o l’indipendenza.Solo la Guinea votò per l’indipendenza, la ottenne e furono subito rotti i rapporti con la Francia; la Comunità dava ad ognimembro una larga autonomia interna ma manteneva il controllo della politica estera, di difesa e degli esteri. Questa organizzanon durò per molto.I primi a staccarsene furono il Senegal e il Sudan che costituirono il Mali nel settembre 1959, poi fu la volta del Madagascar (giugno 1960) e della Mauritania (ottobre 1960).- Più complessa e sanguinosa fu la questione del Congo belga.In Africa il Belgio aveva il controllo sul Congo, con la ricca provincia periferica del Katanga, e un mandato dal 1919 sul Ruanl’Urundi; la politica coloniale belga era stata essenzialmente economica e dato il forte ritardo sociale e culturale l’indipendenz

considerata impossibile, mantenendo una politica paternalista; dopo l’indipendenza della Costa d’Oro (Ghana) i movimentiindipendentisti si svilupparono e fino al 1959 vi fu una dura repressione da parte belga delle grandi rivolte armate dei congolesoprattutto a Leopoldville (poi Kinshasa); all’inizio del 1960 la situazione mutò e dei colloqui portarono al varo di unaCostituzione e all’indipendenza in giugno.

 Non preparati a questo grande cambiamento, i congolesi si divisero tra partiti e interessi troppo contrastanti; in luglio il Katansotto il controllo belga, si divise e proclamò la sua indipendenza; i congolesi chiesero l’intervento dell’ONU che inviò una for

 pace per sostituire i belgi, mentre il generale Mobutu si impadroniva del potere del filo sovietico Lumumba (poi assassinato edivenuto un icona dell’indipendenza dei popoli africani) in settembre. Tuttavia all’inizio del 1961 vi erano in Congo unaquindicina di governi indipendenti; l’anno dopo le truppe dell’ONU posero fine alla secessione del Katanga ma nel 1964abbandonarono il Paese in un caos totale.Il Ruanda e l’Urundi non furono riuniti al Congo e divennero indipendenti nel luglio 1962.

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LE DIFFICOLTÀ DEI DUE BLOCCHI.Il Gollismo e l’indebolimento del campo occidentale.Dopo l’allontanamento nel gennaio 1946 il generale De Gaulle ritorna al potere in Francia nel 1958, risolvendo la crisi in Algfacendo tornare la Francia sulla scena internazionale con nuove richieste e una politica più aggressiva, soprattutto nei confrondominio statunitense;nel gennaio 1959 doveva entrare in vigore il MEC e la principale preoccupazione del generale riguardò soprattutto l’Inghilterrche aveva proposto la creazione di una zona di libero scambio che si sarebbe parificata a quella del MEC; De Gaulle e ilcancelliere tedesco Adenauer fecero fallire il progetto e gli inglesi crearono una zona di libero scambio (EFTA) con Svizzera,Austria, Portogallo, Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia.Altro tassello importante della politica estera gollista fu il problema della NATO, in cui si chiede una direzione tripartita deglUSA con Francia e Gran Bretagna; al rifiuto americano e all’opposizione italiana e tedesca, il generale rispose intensificando

 programma nucleare francese e nel 1960 esplode la prima atomica, passando alla fase della sperimentazione militare.- Intanto negli Usa il presidente Kennedy, interessato all’Europa, lanciava il suo programma, il cosiddetto “Grande Disegno”1962, dopo un viaggio nel Vecchio Continente per ristabilire dei rapporti prolifici dopo il fallimento della CED e la crisi di Sul’idea era che si dovevano costruire sull’altra sponda dell’Atlantico gli Stati Uniti d’Europa, costituendo due solidi “pilastri” deguale importanza, dove l’unica differenza sarebbe stata il monopolio dell’atomica da parte degli Usa, dato che la teoria dellarisposta flessibile prevedeva un unico centro decisionale all’ultimo stadio (“un solo dito sul grilletto”), su tutti gli altri puntil’uguaglianza sarebbe stata completa.Concretamente il piano di Kennedy prevedeva anche una riduzione dei diritti di dogana tra le due sponde dell’Atlantico per stimolare il commercio: ciò implicava l’entrata dell’Inghilterra nel MEC; De Gaulle sembrava favorevole a ciò, ma tutto il

 progetto saltò a causa di un accordo di natura militare tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti stipulato alle Bahamas nel dicembre 19Kennedy voleva assorbire la piccola forza nucleare inglese in quella americana, e infatti concordarono che l’atomica britannicsarebbe stata posta sotto il controllo dell’Alleanza Atlantica, mentre comunque quella americana restava libera dall’assensodell’Organizzazione; a questo progetto di “forza multinazionale” se ne affiancava un altro, la “forza multilaterale” (MLF) chedoveva concedere a Germania e Italia delle navi di superficie con missili atomici (progetto simbolico perché le navi erano movulnerabili).De Gaulle, naturalmente, non vide di buon occhio il progetto in quanto anche lui aveva il suo “grande disegno”, la costituzionuna politica estera comune per gli Stati europei (egli era fermamente contrario alla formazione di uno Stato unitario o di unafederazione) guidata da Francia e Germania e libera dall’egemonia statunitense; a questo scopo egli promosse una cooperaziofranco-tedesca con un patto firmato nel gennaio 1963 che presupponeva incontri regolari di ministri e scambi economici eculturali. Nello stesso momento il generale stroncò il progetto di Kennedy opponendosi all’entrata dell’Inghilterra nel MEC,fornendo agli altri cinque partner (che invece erano favorevoli) blande giustificazioni economiche; allo stesso modo egli rifiut

“forza multinazionale”.Da questo momento la Francia apriva una crisi nel MEC e nell’Alleanza Atlantica.- Sul fronte del MEC, De Gaulle impose una politica di “ultimatum” con la minaccia di abbandonare l’organizzazione, soprattnel campo della politica agricola, volendo ottenere un mercato europeo privilegiato per i prodotti agricoli, in modo da smaltireeccedenze francesi ad un costo più alto rispetto alle esportazioni che arrivavano da Paesi fuori dal Mercato Comune; le cosidd“maratone agricole” durarono fino al 1965 e De Gaulle ottenne, oltre alla formazione di un mercato agricolo europeo e di unfinanziamento dei singoli Stati alla politica agricola in base alle loro importazioni (svantaggioso per la Germania), anche che i

 poteri della Commissione fossero ridotti.Dopo queste crisi si ebbe un rilancio europeo quando nell’aprile 1965 furono fusi gli esecutivi delle tre Comunità esistenti, laCECA, l'EURATOM e il MEC, mentre la politica di esclusione inglese dall’Europa fu portata avanti da De Gaulle fino alla su

 permanenza al potere (aprile 1969).- Per quanto riguarda l’Alleanza Atlantica, si vide la volontà del generale di emanciparsi dagli Usa; ciò provocò anche lo scondegli alleati europei, soprattutto della Germania che aveva bisogno della Francia per garantire la difesa di Berlino Ovest, con

conseguenza che Adenauer fu sostituito e il trattato di collaborazione tra i due Paesi perse progressivamente ogni suo valore. Nel marzo 1966 De Gaulle inviò un messaggio al nuovo presidente americano Johnson (Kennedy fu assassinato nel novembrein cui affermava la volontà della Francia di restare fedele all’Alleanza Atlantica ma di voler uscire dalla sua organizzazionemilitare, la NATO, al fine di riacquistare la piena sovranità sull’esercito e sul territorio francese a partire dal luglio dello stessanno; le basi e le installazioni militari americane e canadesi dovevano essere smantellate entro l’aprile 1967.La decisione francese comportava una divisione tra le comunicazioni militari del nord e sud d’Europa, oltre al problemadell’indebolimento della difesa alleata in Germania; su questo punto il nuovo cancelliere Willy Brandt riuscì ad ottenere uncompromesso in dicembre.Ma i rapporti tra Francia e Usa si deteriorarono ulteriormente in seguito ai viaggi che in quello stesso anno De Gaulle fece in e in Cambogia, dove condannò la guerra nel Vietnam, e per la posizione del generale favorevole agli arabi durante la guerra dgiorni del 1967; anche con il Canada i rapporti si raffreddarono per l’appoggio aperto alle aspirazioni indipendentiste del Que

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Molto importante fu anche l’attacco contro la stabilità del dollaro (sul cui cambio in oro si basava il sistema monetario mondiche vide tuttavia invertirsi la situazione quando bastò una crisi interna per far perdere stabilità al franco e pose la Francia nellanecessità di avere un aiuto Usa.

 Nel 1969 De Gaulle rassegnò le dimissioni e il nuovo presidente Pompidou migliorò le relazioni con gli Stati Uniti di Nixon,accettando anche la partecipazione inglese al MEC in cambio del mantenimento dei sacrifici per il mercato agricolo da parte dcancelliere tedesco Brandt.

Campo sovietico: Breznev e i contrasti con Cecoslovacchia, Romania e Cina.

La politica di Krusciov risultò in definitiva abbastanza fallimentare, dall’estero con la Crisi di Cuba e i contrasti con la Cina sal mantenimento dei problemi agricoli dell’Urss all’interno, la sua noncuranza in materia di dottrina, il disimpegno dell’indus

 pesante per quella dei beni di consumo e il suo “avventurismo”; per questi motivi il Presidium lo allontanò nell’ottobre 1964.Si tornò, almeno fino al 1970, ad una guida collegiale, con le tendenze di Breznev, appoggiato dai militari e più cauto con ladestalinizzazione e Kosygin, favorevole alla distensione e all’apertura; i militari presero sempre più piede e dal 1970 Breznevtrovò ad esercitare da solo il potere.Anche i sovietici negli anni ’60 dovettero affrontare una serie di problemi con i loro alleati.

- In Romania vi fu a partire dal 1961 una dura opposizione del partito rumeno contro i piani del COMECON, il “Consiglio diMutua Assistenza Economica” dell’Urss con le democrazie popolari europee, contestando soprattutto la specializzazione deicompiti tra i diversi Paesi, che avrebbe lasciato la Romania uno Stato fondamentalmente agricolo, non sviluppando l’industriaIl partito comunista rumeno, guidato da Ceausescu, rivendicò una propria indipendenza economica e di sovranità nazionale,sostenendo negli anni successivi le tesi cinesi e albanesi, rifiutandosi di partecipare all’attacco contro la Cecoslovacchia eaccogliendo l’anno dopo il presidente Nixon.- Intanto continuava la disputa con la Cina che non si attenuò dopo la caduta di Krusciov e vide anzi un pericoloso aumento dincidenti di frontiera durante tutti gli anni ’60; la “rivoluzione culturale” controllata da Mao nel 1966 per riprendere la guida dPaese, in seguito repressa, ebbe code anti-sovietiche e tornarono i ricordi dei trattati ineguali con cui i russi avevano sottrattoterritori all’impero cinese.Gli incidenti divennero seri nel 1969 per il controllo più che altro propagandistico della piccola isola di Demanski, dove furoninviate truppe da entrambi i Paesi e ci vollero dei negoziati per riuscire a sanare il conflitto.- La crisi più grave si ebbe però sicuramente in Cecoslovacchia: questo Paese era sempre stato considerato il più fedele del bl

sovietico ma a partire dal 1963 il segretario ex stalinista Novotny aveva assicurato una certa liberalizzazione; la conseguenzaimmediata fu nel 1967 la formazione di un gruppo di intellettuali che richiedevano una maggiore liberalizzazione della politicinterna.Essi trovarono un appoggio politico nell’ala liberale del partito con a capo Dubcek, il quale riuscì a prendere il potere nel genn1968; egli era un comunista convinto ma era certo che il socialismo avrebbe potuto svilupparsi anche in un sistema di volontàindividuale, quindi promosse la fine della censura, l’apertura delle frontiere e il diritto di viaggiare e la riabilitazione delle vittdei soprusi.Tuttavia, a differenza della Romania dove nessuna liberalizzazione era tollerata all’interno, la Cecoslovacchia si dichiaravatotalmente fedele al Patto di Varsavia; ai russi questo non bastò e quando nel marzo in Polonia vi furono scontri all’universitàVarsavia tra l’esercito e gli studenti che si ispiravano apertamente alla “Primavera di Praga”, decisero di intervenire inCecoslovacchia.Il 21 agosto 1968 truppe russe, polacche, bulgare, ungheresi e della Germania est invasero il territorio cecoslovacco; i russicredettero di poter agire come in Ungheria, sostituendo il governo di Dubcek con uno fedele a Mosca, tuttavia essi si scontrarocon la solidarietà dell’intera popolazione, del partito e anche dell’esercito cecoslovacco verso il programma d’azione del partiBreznev fu costretto a scendere a patti: Dubcek e i suoi compagni furono condotti con la forza a Mosca dove il 25 agosto furocostretti a siglare un accordo in cui limitavano la portata della liberalizzazione nel Paese, con il ristabilimento di una certa cene il mantenimento per un tempo indeterminato delle truppe di occupazione.La situazione rimase tesa ma nei mesi successivi vi fu una lenta e costante sostituzione dei membri riformisti del partito, tra i lo stesso Dubcek e vi fu il ritorno ad un governo di regime; in tutto il mondo le proteste per l’atteggiamento sovietico furonoassordanti, anche gli importanti partiti comunisti italiano e francese condannarono apertamente l’operato sovietico inCecoslovacchia.

Il movimento dei “non allineati”.

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Con la definizione “Paesi del terzo mondo” non si intendono né i Paesi decolonizzati (lo sono stati anche gli Usa) né quelli piùricchi in base al reddito pro capite (si pensi al Kuwait); la distinzione è fatta più che altro in base allo sviluppo tecnologico eculturale del Paese in questione.Molti di questi Paesi non volevano schierarsi in nessuno dei due campi o mantenevano una politica ambigua dettata dai loro

 problemi contingenti; sotto la spinta di Tito, Nehru e Nasser vi fu la prima conferenza dei Paesi non allineati che si tenne aBelgrado nel settembre 1961.Ad essa parteciparono 25 Stati (non erano stati invitati i Paesi SEATO, la Giordania, la Libia, il Laos, le due Coree e i dueVietnam) e lo scopo della Conferenza fu principalmente quello di mostrare alle due superpotenze e agli altri Paesi non allineaera possibile mantenere una certa neutralità; per tutta risposta Krusciov fece esplodere un’atomica nell’atmosfera durante gliincontri.I non allineati decisero di proseguire la loro opera con un po’ più di elasticità nella definizione di “Paese non allineato”, infattConferenza del Cairo del 1964 il numero dei partecipanti salì a 54 e a quella di Algeri del 1973 le delegazioni presenti erano b86, nonostante vi fu una protesta sulla partecipazione di Cuba e del Vietnam del Nord da parte dell’anti-sovietico colonnelloGheddafi.Questa conferenza non ebbe fortuna perché esponenti estremisti palestinesi rapirono la delegazione saudita proprio quando sidiscuteva del sostegno da dare ai movimenti indipendentisti.- Da rilevare in questo periodo il riavvicinamento dell’India agli Usa per ottenere aiuti e contrastare la potenza cinese che si everificata con la vittoria sull’Himalaya nel 1962, cosa che scontentò i pakistani i quali firmarono importanti accordi di confinei cinesi.Sempre in Asia è da rilevare la rivolta del 1965 in Indonesia che si ritiene sia stata guidata dalla CIA e che portò questo Paesenella sfera d’influenza americana sotto il generale Suharto.In America Latina gli Usa mantennero l’esclusione di Castro dall’OSA (sarà riammesso solo nel ‘73), che continuava a fomenrivolte in Bolivia (dove morì Che Guevara), Colombia e Venezuela; in Cile la vittoria del socialista Allende nelle elezioni delsettembre 1970 portarono ad un Colpo di Stato organizzato dal generale Pinochet che andò al potere nel 1973.

La guerra del Vietnam, il Biafra e i conflitti Arabo-Israeliani.

- Dopo l’armistizio del 1953 tra la Francia e il Viet Minh, non riconosciuto dagli Usa e dal governo sud vietnamita, gli ameridecisero di sostenere i sud vietnamiti per contrastare l’avanzata comunista in Asia; il referendum unitario sancito dall’armistiznon vi fu mentre ve ne fu uno al sud che allontanò definitivamente l’imperatore Bo Dai, trasformando lo Stato in una repubbliMentre nei primi anni ’60 la Cina forniva armi e uomini al nord, il presidente Kennedy si limitò a fornire da principio alcunecentinaia di “consiglieri militari” che non avevano autorizzazione a combattere; il regime di Dieng fu rovesciato nel 1963 e visud una situazione di tensione e incertezza politica che convinse il presidente Johnson ad agire, cosicchè nel 1964 fu approvatCongresso una legge che lasciava al presidente la decisione di ricorrere alla forza per salvaguardare la libertà in Asia. Nel 196Vietnam vi erano già mezzo milione di soldati americani, e fin dal 1965 iniziarono i bombardamenti di obiettivi militari nelVietnam del Nord; questi attacchi servìrono solo a rafforzare il sentimento di rabbia dei nord vietnamiti e soprattutto ebberol’effetto di aumentare considerevolmente gli aiuti al Nord da parte della Cina e, per la prima volta, dell’Urss.Intanto nel sud continuava la guerriglia dei Vietcong (vietnamiti comunisti del Sud) riuniti nel FNL, il “Fronte Nazionale diLiberazione”, che operava tramite azioni di guerriglia difficilmente controllabili;queste battaglie di usura durarono fino al gennaio 1968, data in cui i nord vietnamiti scatenarono in più di cento basi e cittàun’offensiva militare di enorme portata, l’offensiva del Tet (il capodanno vietnamita, giorno in cui gli americani non siaspettavano assolutamente combattimenti).La potenza e l’ampiezza dell’offensiva del Tet mostrò come i vietnamiti non fossero stati fiaccati dagli anni di lotte, mentre inAmerica parte dell’opinione pubblica chiedeva la fine della guerra e la bilancia dei pagamenti vedeva il suo deficit aumentarelo sforzo economico sostenuto in Asia; prima delle elezioni del 1968 Johnson pose fine ai bombardamenti nel nord e il neo

 presidente Richard Nixon si impegnò a porre fine alla guerra con una pace senza disonore per gli americani.

La conferenza di Pace iniziò a Parigi nel gennaio 1969 con le delegazioni americana, del Vietnam del Nord, del governo del Sanche dell’FLN.

La nascita degli Stati dopo la decolonizzazione ha portato ad una serie di conflitti per l’acquisizione di territori di frontiera conall’inizio degli anni ‘60 è soprattutto l’Africa ad essere vittima di scontri di matrice territoriale,in questi anni vi fu una contesa tra la Somalia, l’Etiopia e il Kenya; nel ‘63 vi furono scontri alla frontiera tra il Marocco el’Algeria e sempre il Marocco aprì una crisi internazionale per il riconoscimento della Mauritania.Tuttavia la crisi piu’ grave dell’Africa indipendente fu sicuramente quella del Biafra: in questo caso si trattò di una secessione

 Negeria convivevano popolazioni musulmane e cristiane di religione cattolica gli Ibo, stanziate soprattutto nella zona est, il Biin seguito ad una violenta repressione musulmana e soprattutto per la scoperta di importanti giacimenti petroliferi, un regimemilitare dichiarò nel maggio1967 l’indipendenza del Biafra per farne una regione distinta dai territori musulmani.

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Il governo federale nigeriano, guidato da militari, iniziò una guerra di riconquista; l’ONU, gli USA e i Paesi africani giudicarola secessione un pericoloso precedente in un continente dove le etnie non corrispondevano quasi mai agli Stati nazionali, asostegno del Biafra si schierò la Francia di De Gaulle che inviò aiuti economici e militari, ritardando una sconfitta quasi certa Vaticano e la Cina furono blandamente favorevoli al Biafra).la fine della guerra e la fine della secessione si ebbero dopo due anni e mezzo di lotte sanguinose, nel gennaio 1970.- Anche in Asia vi furono parecchie zone di conflitto nei nuovi Stati sorti dopo la decolonizzazione, soprattutto a causa della

 presenza di minoranze etniche: sono questi i casi degli indiani a Ceylon o delle minoranze cinesi presenti in Indonesia (piu’di milioni), con l’inasprirsi delle relazioni tra i due Stati soprattutto dopo il colpo di Stato filo-americano, con l’insorgere di incidalla fine degli anni ‘60.Causa di contrasto fu anche la formazione della Malaysia per la rivendicazione di territori nel Borneo indonesiano e di territorrivendicati anche dalle Filippine; inoltre i cinesi di Singapore preferirono proclmarsi indipendenti piuttosto che essere inglobanella Malaysia e divenire una minoranza.Di certo preponderante in Asia fu il conflitto del Kashmir tra India e Pakistan, al quale si collega la questione dell’indipendendel Bangladesh: l’India aveva annesso il Kashmir senza tener conto dell’azione dell’ONU e la situazione rimase sospesa sino firma dell’accordo tra il Pakistan e la Cina per la delimitazione delle frontiere tra i due Paesi e la sconfitta dell’India con la Cinel 1963; l’India fu obbligata ad intavolare trattative sulla questione del Kashmir con il Pakistan, che aveva l’appoggio cineseamericano.nell’agosto del 1965 un incidente di frontiera fece scoppiare la guerra tra i due Stati, una minaccia di intervento cinese fuseveramente fermata da Usa e Urss e un mese dopo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU impose il cessate il fuoco; la guerra fu

 però violentemente ripresa a causa della situazione del Bangladesh, il quale faceva parte del Pakistan ed era a questo sottomes politicamente ed economicamente, nonostante i due territori fossero divisi dall’India e non comunicanti.Dopo aver trionfato alle elezioni il partito indipendentista proclamò nel marzo 1971 l’indipendenza, ma il Pakistan intervenneinvase il Paese e i leaders del movimento furono arrestati; a questo punto l’India (guidata dal 1966 dalla figlia di Nehru, IndiraGandhi) decise di intervenire direttamente e nel dicembre 1971 ripresero le ostilità tra India e Pakistan.Gli indiani riuscirono a riconquistare il Bangladesh e a dopo una decina di giorni dall’inizio delle ostilità il Pakistan fu costretriconoscere l’inidpendenza del Bangladesh, anche se il veto cinese all’ONU non permise la sua entrata alle Nazioni Unite; inquesto caso Usa e Cina si erano trovati d’accordo nel non volere la secessione.- In Medio Oriente nessuno dei due Grandi interveniva direttamente, sostenendo l’uno e l’altro i due campi opposti, quello deArabi per l’Urss (che era la loro unica fornitrice di armi e cercava di unirli in un fronte anti-imperialista) e quello di Israele peUsa; un negoziato diretto tra le due parti sembrava impossibile e restava irrisolto anche il drammatico problema dei profughi

 palestinesi rifugiati nei campi profughi in Giordania in condizioni disumane dopo l’occupazione israeleana della Palestina nel1948.

La situazione ebbe una brusca svolta nel 1967 per via delle comunicazioni marittime israeliane: il Canale era chiuso alle navid’Israele e a quelle che lo rifornivano, mentre il controllo del Golfo di Aquaba era controllato dai caschi blu dell’ONU in terriegiziano a Sharm el-Sheik, garantendo il commercio israeliano.

 Nel maggio 1967 Nasser chiese lo sgombero dei caschi blu e il Segretario Generale dell’ONU U Thant accettò immediatamenritirarli; Nasser annunciò subito l’interdizione del Golfo di Aquaba a tutte le navi dirette ad Israele.La situazione divenne subito tesa e il 5 giugno 1967 le forze israeliane attaccarono nel Sinai, a Gerusalemme e a nord contro isiriani, cogliendo totalmente di sorpresa i nemici e avanzando il piu’ possibile, in modo che quando l’ONU avesse imposto ilcessate il fuoco i territori occupati sarebbero stati in parte mantenuti; quando il 10 giugno anche la Siria si convinse ad accettacessate il fuoco senza condizioni, Israele aveva occupato tutta la penisola del Sinai, la parte araba di Gerusalemme e le importalture del Golan: il colpo di sorpresa era perfettamente riuscito e il ritardo nel cessate il fuoco per gli errori della diplomazia aera andato a tutto vantaggio degli israeliani.L’Urss ruppe le relazioni diplomatiche con Tel Aviv e il 19 giugno, grazie all’appoggio dei Paesi del terzo mondo semprefavorevoli ai Paesi arabi, riuscì a far convocare l’Assemblea Generale dell’ONU per imporre agli israeliani il ritiro dai territor

occupati, dichiarando Israele colpevole di aggressione; tuttavia il progetto sovietico si scontrò con l’opposizione degli americaseguiti dai Paesi sudamericani, impedendo che le varie risoluzioni di condanna venissero approvate e facendo subire uno scacdiplomatico ai sovietici. Alla fine si adottò all’unanimità una risoluzione inglese (risoluzione 242) che ordinava a Israelel’evacuazione dei territori occupati, con alcune ambiguità in quanto non si specificava esattamente quali territori occupati.Dopo questi avvenimenti si ebbe lo sviluppo del movimento palestinese, il cui leader Yassir Arafat aveva preso tra gli arabi il

 posto che era stato di Nasser; la “Organizzazione per la Liberazione della Palestina” (OLP) nacque nel 1964 da una conferenzaraba riunita in un vertice al Cairo, composta da gruppi moderati e da movimenti estremisti come “Al Fatah” che già dall’annsuccessivo iniziarono azioni militari contro Israele; i fedayin palestinesi avevano basi in Libano, Siria e Giordania, agendo specome uno Stato nello Stato.Questa situazione causò degli scontri con le truppe libanesi e soprattutto in Giordania, dove nel 1970 essi furono arrestati edespulsi da re Hussein creando una profonda spaccatura nel mondo arabo; intanto il neo presidente egiziano Sadat nel 1972

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congedò i tecnici sovietici e sembrò avvicinarsi al campo occidentale vicino ad Israele (tranne la Francia che aveva interrotto rifornimenti militari all’epoca di De Gaulle). Questi contrasti furono risolti nel 1973 e il persistere dell’occupazione israelianaterritori occupati e soprattutto di Gerusalemme (ignorando le risoluzioni dell’ONU) indussero gli arabi a lanciare un offensivamilitare.Il giorno dello Yom Kippur, il 6 ottobre 1973, truppe egiziane superarono Suez e penetrarono nel Sinai mentre i sirianiattaccavano da nord; dopo un primo momento di sorpresa, gli israeliani contrattaccarono e arrvarono nei giorni successivi viciDamasco, mentre il generale Sharon riusciva ad aprire una breccia fino a Suez.Il canale fu oltrepassato il 15 ottobre e i sovietici, che fino ad allora avevano posto il veto ad un cessate il fuoco per non frenarslancio arabo, indussero gli egiziani ad accettarlo. Il Consiglio di Sicurezza votò il cessate il fuoco il 22 ottobre, ordinandol’applicazione della risoluzione 242 approvata nel 1967; gli israeliani lo accettarono solo dopo aver isolato un’intera armataegiziana nel deserto ma la tempestiva azione dell’Urss aveva impedito una capitolazione totale dell’esercito di Sadat.Poichè gli israeliani continuavano nel tentativo di far capitolare l’armata l’Urss minacciò un intervento diretto ma la fermareazione degli americani spinse Breznev a non spingersi oltre; si ebbero dei colloqui diretti tra egiziani e israeliani conclusi co“l’accordo del km 101” che permetteva il vettovagliamento della III armata isolata sotto il controllo dei caschi blu e laconvocazione di una conferenza a Ginevra.

LA FASE DELLA DISTENSIONE E GLI ULTIMI ANNI DEL MONDO BIPOLARE (1969 - 1985).

I negoziati sul disarmo, l’Europa dei nove e la OstpolitiK.Pur accrescendo i loro eserciti e investendo enormi capitali nella tecnologia militare, Usa e Urss dovevano affrontare situaziondifficili che favorirono una certa ripresa del dialogo e soprattutto i primi timidi tentativi di disarmo.I sovietici non erano riusciti a realizzare le ottimistiche previsioni di Krusciov e il livello di vita della popolazione russa rimanal di sotto anche degli standard europei; inoltre si faceva sempre piu’ forte l’aspirazioni di alcuni ambienti ad una maggiore libindividuale e di espressione e soprattutto di poter viaggiare al di fuori dell’Urss, cose che rendevano il modello comunista noncosì attraente anche per i Paesi del Terzo Mondo.Gli Usa, nonostante un’espansione economica considerevole, vedevano aumentare la contestazione a causa della guerra delVietnam e della difficile situazione dei neri, con la nascita di movimenti che mettevano anche in discussione la presunta

supremazia morale e il concetto di “missione “ che gli americani credevano di avere nel mondo (il Watergate).Anche per questi motivi, oltre al contenimento delle enormi spese militari e all’impossibilità sempre di natura economica dicostruire reti anti-missile da parte americana, vi fu una certa distensione che si tradusse nei due trattati sul disarmo.Si iniziò con il problema degli esperimenti nucleari nell’atmosfera e il Trattato di Mosca dell’agosto 1963 decretò la finedi talesperimenti con ben 102 paesi firmatari; l’accordo non fu tuttavia siglato da Francia e Cina che, avendo una potenza atomicaancora sperimentale, avevano bisogno di queste prove nell’atmosfera (De Gaulle disse che questo non era disarmo ma un tentdi limitare il club dei paesi in possesso dell’arma atomica).Il mese successivo vi fu la creazione di una linea telefonica diretta tra Washington e Mosca, il cosiddetto “Telefono Rosso” choffriva la possibilità di una consultazione immediata tra i due Stati in caso di degenerazione in guerra di un conflitto particola

 Nel luglio 1968 si ebbe un nuovo trattato sulla non proliferazione delle armi atomiche, ancora una volta non sottoscritto da Fre Cina che intanto in quell’anno fecero esplodere le loro prime “bombe H”, cioè delle atomiche militari; fu in occasione deidiscorsi circa l’adesione al trattato all’Assemblea dell’ONU che il presidente Johnson fece una proposta al delegato sovietico la sospensione della rete anti-missile, poi il russo propose una limitazione dei sistemi missilistici.

In pratica, se non si poteva controllare il numero delle testate nucleari, si poteva operare un controllo sul numero dei mezzi dilancio dei missili; il negoziato si aprì nel novembre 1969 ad Helsinki e si arrivò all’accordo detto SALT I (Strategic ArmsLimitation Talks) che fu firmato da Nixon e Breznev il 26 maggio 1972: esso prevedeva la limitazione degli armamenti offenun accordo sul sistema dei missili anti-balistici (missili anti missile).L’anno dopo vi fu un altro atto di riavvicinamento con un viaggio di Breznev negli Usa durante il quale furono firmati nuoviaccordi (le due potenze si impegnavano ad impedire una guerra nucleare anche tra terzi) e si preparò il negoziato per il SALT

- Dopo l’uscita di scena di De Gaulle il nuovo presidente Pompidou tolse il veto francese per l’entrata dell’Inghilterra nel MEsuperando gli inglesi le diffidenze degli anti-europeisti, il 22 gennaio 1972 Regno Unito, Danimarca, Irlanda e Norvegia firmaa Bruxelles la loro adesione al Mercato Comune dopo mesi e mesi di negoziati tecnici; il trattato fu ratificato dai parlamenti ein Norvegia un referendum diede la maggioranza ai sostenitori del no e il Paese restò fuori. Nasceva nel gennaio 1972 l’Europ

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nove.

- Nel 1969 Willy Brandt fu eletto cancelliere in Germania: fedele al Patto Atlantico, sostenitore del patto franco-tedesco edeuropeista convinto, Brandt cercò subito di operare una nuova politica con i Paesi del Patto di Varsavia, soprattutto cercò difavorire l’instaurarsi di normali rapporti con la Repubblica Democratica Tedesca, ancora non riconosciuta dagli Stati occidentquesto significava abbandonare la tradizionale idea che la Germania ovest fosse la vera espressione del popolo tedesco, poichfondata sulla autodeterminazione, come sosteneva l’opposizione della CDU.Furono così iniziate conversazioni con l’Urss e la Polonia sull’inviolabilità del confine Oder-Naisse e nel marzo 1970 si ebbe incontro al vertice tra Brandt e il capo di governo della RDT Stoph, seguito qualche giorno dopo da un incontro delle quattro

 potenze occupanti a Berlino est, cosa che non succedeva dai tempi del quadripartito del 1948; fu deciso con un accordo nel giu1972 che i russi non avrebbero ostacolato in alcun modo le comunicazioni tra Berlino ovest e la RFT, mentre gli occidentaliammettevano in cambio che Berlino ovest non era un elemento costitutivo della Germania ovest, cosa che comportò lospostamento del Parlamento della RFT da Berlino.Il problema principale di Brandt era la condizione imposta dalla RDT che non ci sarebbe stato alcun accordo senza unriconoscimento formale dello Stato tedesco orientale; questo riconoscimento si ebbe dopo la sua rielezione, con un accordofirmato nel dicembre 1972 in cui i due governi tedeschi riconoscevano la sovranità dell’altro Stato nel suo territorio, in seguitfu il riconoscimento da parte di numerosi Stati occidentali e l’ammissione delle due Germanie alle Nazioni Unite nel settembr1973.

La fine della Guerra del Vietnam e il riconoscimento della Cina.- Mentre i negoziati sul Vietnam proseguivano a Parigi, Il presidente Nixon affermò che gli Usa avrebbero dovuto difendere iVietnam solo se questo Stato voleva rimanere libero; nel giugno 1969 egli affermò che bisognava “vietnamizzare” la guerra, coperare una ritirata progressiva e lasciare ai sudvietnamiti, se lo volevano, il compito di difendere la loro libertà.Da quel momento i soldati americani in Vietnam passeranno da piu’ di mezzo milione a meno di 70 mila nel maggio 1972; duquesto periodo, però, gli americani intervennero anche in Cambogia e nel Laos per contrastare le operazioni dei “khmer rossi”volevano instaurare in quegli Stati regimi comunisti filo-cinesi.La situazione mutò dopo i viaggi di Nixon a Pechino e a Mosca nella prima metà del 1972; parallelamente alle discussioni diParigi, Kissinger e un delegato nord-vietnamita ebbero dei colloqui segreti per il raggiungimento di un accordo che prevedeval’unificazione e l’indipendenza del Vietnam con un governo composto egualmente dalle tre componenti del Paese (comunisti,esponenti del regime militare del sud e “neutrali”), il cessate il fuoco e il controllo di una commissione internazionale disorveglianza degli accordi.Dopo alcuni problemi questi accordi furono siglati nella Conferenza di Parigi del marzo 1973, tuttavia le ostilità continuaronovietnamiti per estendere il piu’ possibile la zona controllata dai due eserciti e anche in Laos e nella Cambogia da parte dei khm

rossi.

- La risoluzione del conflitto nel Vietnam è sicuramente legata alla nuova situazione internazionale in cui venne a trovarsi la vi fu una forte corrente dell’opinione pubblica mondiale che chiedeva il riconoscimento dell’enorme Stato, inoltre questo potèavvenire grazie al realismo di Chou En-Lai (seconda carica cinese dopo Mao, comparso dopo che lo stesso Mao aveva elimingenerale Lin Piao nel 1971, del quale si era servito durante l’epurazione del partito che vi fu in seguito alla “rivoluzioneculturale”) e al realismo di Nixon; nell’aprile 1971 i cinesi operarono un gesto simbolico invitando una squadra di ping pongamericana a giocare in Cina, in seguito Nixon tolse l’embargo americano sui prodotti strategici (fatto adottare dagli Usa anchealtri Stati occidentali) e in seguito fu Kissinger a preparare segretamente un viaggio dello stesso Nixon a Pechino.Questa apparente distensione permise all’Assemblea delle nazioni unite di approvare nell’ottobre 1971 una proposta albanese

 prevedeva la sostituzione della Cina nazionalista all’ONU con quella popolare, anche nel seggio permanente in Consiglio; ilviaggio di Nixon a Pechino si ebbe nel febbraio 1972 e, sulla questione spinosa del riconoscimento alla Cina nonostantel’appoggio ai nazionalisti, il presidente affermò che avrebbe ritirato le forze americane da Taiwan ma che l’accordo di difesa

militare con il governo nazionalista era sempre considerato valido.I due Paesi, infine, si pronunciarono per la non ingerenza negli affari interni dell’altro.Questa nuova situazione permise anche al Giappone di ricucire i contatti con la Cina e nel settembre 1972 vi fu un accordo tradue Paesi con il quale il Giappone riconosceva la Repubblica Popolare come il solo governo cinese (condizione sine qua non ccomunisti cinesi imponevano per il loro riconoscimento), il trattato con Formosa perdeva ogni ragione di esistere e si ponevan

 basi per concludere un trattato di pace e di amicizia, considerando concluso lo stato di guerra che in teoria ancora esisteva tra Stati.

La debolezza dell’Occidente e la politica di Reagan.A partire dalla seconda metà degli anni ‘70 (scandalo Watergate e dimissioni di Nixon nell’agosto 1974) vi è stato un tempora

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indebolimento del sistema americano durante le successive presidenze Ford (fino al 1976) e Carter (fino al 1980) di cui l’Urssapprofittato soprattutto con un intensificazione incessante degli armamenti, cercando di aggirare in ogni modo gli accordi delSALT I.La presidenza Carter fu caratterizzata da un ritorno della diplomazia americana al moralismo tradizionale, con l’abbandono di

 politica egemonica nel tentativo di ottenere una reale distensione con Cina e Urss (anche perchè dopo il Vietnam il Congressomolto restio a concedere fondi per interventi militari) e con l’impegno a non sostenere piu’ i regimi dittatoriali solo perchè antcomunisti; a conti fatti la sua politica risultò debole, soprattutto poichè non riuscì a contenere il riarmo russo e ad ottenere unareale applicazione degli accordi per la limitazione degli armamenti.Durante la presidenza Ford i russi avevano ottenuto un ambiguo successo diplomatico con la Conferenza di Helsinki del lugli1975, da loro promossa sin dal dopoguerra per operare la “sicurezza e la cooperazione in Europa” tra i due blocchi, in realtà pconsolidare lo status quo nel loro campo ed essere sicuri delle frontiere occidentali in caso di guerra contro la Cina; gli Occidechiesero e ottenero la presenza di Usa e Canada, la conclusione di un accordo quadripartito su Berlino (quello del 1971) e undialogo sulle libertà indiivduali che negli anni successivi fu sempre rifiutato dall’Urss.La conferenza stabilì anche una serie di principi astratti sul non ricorso alla forza e sulla inviolabilità delle frontiere in Europa(“primo cesto”), sulla collaborazione culturale e scientifica (“secondo cesto”) e sul rispetto dei diritti fondamentali (“terzo cesI risultati di questi accordi furono molto deludenti, la Russia continuava a mantenere truppe in Europa Orientale e a non rispetdiritti umani, anche la successiva Conferenza di Belgrado che si tenne nell’ottobre 1974 fu un totale fallimento.Per quanto riguarda gli accordi del SALT I essi non prevedevano il disarmo ma l’arresto della corsa nella costruzione dei vettmentre ci si era accordati in seguito per l’installazione dei missili anti-balistici solo nei pressi di New York e Mosca; i negozia

 per il SALT II si aprirono nella prima metà del 1975, mentre i gli americani preparavano i missili da crociera a bassa quota Cre i sovietici iniziavano la fabbricazione di nuovi missili con una portata inferiore a quella proibita dal SALT I (5 mila Km) e d

 bombardiere pesante di nuovissima generazione, il Tupolev “Backfire”, seguito dal B1 americano (modello praticamenteidentico).Carter, dunque, sembrava costretto al riarmo dai sovietici che impiegavano per le spese militari quote del PNL mai raggiunte alcun Paese al Mondo, e anche le spese militari americane raggiunsero cifre favolose, che tuttavia riuscivano a produrre in quacirca la metà di quello che producevano i sovietici nei campi “consentiti” o aggirati dal SALT I.Una nuova causa di tensione si ebbe intorno al 1978, la “Crisi degli Euromissili”: mentre Carter si sforzava di concludere il SAII i sovietici avevano installato in Asia ed Europa dei missili capaci di colpire tutte le capitali europee a medio raggio e quindidifficile intercettazione, fino all’elezione di Reagan vi fu tensione e la situazione non si risolse.Ronald Reagan divenne presidente nel 1980 e fu trionfalmente riconfermato nel 1984: egli rappresentava per l’americano medvolontà di reagire alle provocazioni sovietiche, dopo un declino consentito da Nixon e Kissinger e aggravato dal moralismo dCarter.La strategia di Reagan circa gli euromissili fu quella di proporre un negoziato che, se fallito, avrebbe portato all’installazione

missili “Pershing” in Europa Occidentale; la faccenda si svolse proprio cosi e alla Conferenza di Ginevra del novembre 1981Reagan propose di eliminare completamente tutti i missili, cosa che i sovietici rifiutarono a priori.Iniziò dunque, nonostante le vigorose proteste dei pacifisti sulle quali contava l’Urss, l’installazione dei Pershing in GermaniaOccidentale con il consenso del governo della CDU di Helmut Kohl e i sovietici non reagirono; Reagan passò poi al contrattane marzo 1983 annunciò il progetto dello “scudo spaziale”, un sistema di difesa in orbita che poteva distruggere i missili nelladi ascesa e a metà percorso, rendendo superati i missili anti balistici e anche la corsa agli armamenti convenzionali.Questo progetto dal costo enorme spinse i sovietici ad accettare il negoziato sul controllo degli armamenti di tutti i tipi, non so

 per i missili come per i due SALT, e di farlo senza la preventiva sospensione del progetto dello Scudo, come avevano chiesto;gennaio 1985 si ebbero le prime conversazioni a tal fine, nonostante le preoccupazioni europee sul progetto americano cheavrebbe sconvolto tutti gli equilibri militari non solo in occidente.- Il dialogo sul disarmo tra le due superpotenze fu sicuramente facilitato dall’ascesa al potere in Unione Sovietica di MikhailGorbaciov nel marzo 1985: da quest’anno egli lanciò l’idea di un disarmo non solamente effettivo ma che non implicassenecessariamente il mantenimento della proporzione di partenza tra i due campi; in pratica, non si riduceva la corsa agli armam

ma si distruggevano quelli già esistenti con in piu’ il fatto che, se si accertava una superiorità quantitativa dell’armamento di u potenza sull’altra, la potenza superiore accettava una riduzione proporzionalmente maggiore di quella inferiore.Tutto ciò portò all’Accordo di Washington dell’8 dicembre 1987 che prevedeva la cosiddetta “doppia opzione zero” (riduziondegli armamenti di entrambi per la prima volta nella storia) e anche il permesso dei russi ad un controllo sul loro territorio: coquesto accordo dovevano essere distrutti tutti i missili nucleari terra terra fino a 5.000 km presenti nel teatro europeo; nelsettembre 1989, poi, Gorbaciov opererà questo enorme sforzo di pace accettando di abbandonare nelle trattative sul disarmo lcondizione preliminare posta dai sovietici sull’arresto da parte degli americani del programma dello “scudo spaziale”.

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L’allargamento della Comunità e il fallimento dell’eurocomunismo. Negli anni ‘70 l’Europa ha manifestato il suo attaccamento alla democrazia e ai regimi liberali; nel nord vi era una proficuaalternanza tra governi moderati e socialdemocratici, la Gran Bretagna vide nel 1979 il ritorno dei conservatori con la Tatcher insieme a Reagan, saranno i campioni del liberismo e della deregulation economica, con un atteggiamento fermo in politica esla Germania vide le dimissioni di Brandt e il potere passò alla CDU di Kohl nel 1982, mentre nell’Europa mediterranea aumel’influenza dei partiti comunisti, i quali tuttavia sono dappertutto esclusi dai governi che vedono sempre pispesso una presenza socialista ostile all’ideologia marxista-leninista.Soprattutto il Partito Comunista Italiano guidato da Berlinguer ottenne alle elezioni del 1976 il 34 % dei voti, risultando la guilivello europeo dei partiti comunisti facenti parte del gruppo degli “indipendenti”, cioè quella corrente che si distaccava dallateoria sovietica di una guida unica (quella del PCUS) sugli altri partiti comunisti del mondo in virtu’ di una“internazionalizzazione proletaria” che doveva seguire gli stessi schemi.Alla Conferenza di Berlino del giugno 1976 vi fu una riunione dei partiti comunisti di tutto il mondo per discutere questi probgli indipendenti, tra i quali il partito comunista spagnolo, inglese, olandese, jugoslavo, rumeno, albanese e in misura minore aquello francese, ebbero partita vinta e, nonostante la poca elasticità di Breznev, e il documento ufficiale parlava di libertà dei v

 partiti nazionali nella ricerca di una via per l’instaurazione del socialismo: in Italia Berlinguer sarà il fautore del “compromessstorico”, cioè un accordo con le altre forze politiche (quindi rinuncia alla dittatura del proletariato e al partito unico) al fine digarantire una presenza comunista al governo che cambi la situazione del Paese attraverso accordi legali, accettando anche la

 permanenza nel Patto Atlantico.Si iniziò a parlare di “eurocomunismo” ma i dirigenti americani e della Germania Occidentale presero subito una netta e dura

 posizione contro questa realtà nascente: nel 1978 il dipartimento di Stato americano pubblicò una dichiarazione (forse richiestdalla DC) in cui affermava che non erano favorevoli alla partecipazione dei comunisti al governo italiano e che avrebbero volveder ridotta la loro influenza in tutta Europa, stroncando così questa nuova forma di comunismo liberale europeo.- Nonostante una certa stabilità dei governi europei la costruzione di un’Europa Unita non progredì affatto in quanto tutti gli cercarono dei rimedi propri per far fronte alla crisi economica (causata dall’aumento del prezzo del petrolio e dalle crisimonetarie).In Inghilterra la Tatcher assunse un atteggiamento anti-europeista mentre sotto la spinta del presidente Pompidou si ebbe laCreazione nel 1974-75 di un Consiglio Europeo (riunioni periodiche dei ministri degli Esteri dei nove alle quali assiste anche

 presidente della Commissione) e la decisione di eleggere il Parlamento Europeo (organo con ancora pochissimi poteri) a suffruniversale nel 1979 (ritardo voluto dai soliti britannici).La comunità poggiava, però, ancora su tre pilastri fondamentali : l’unione doganale (che era minata dalla creazione di una zon

libero scambio piu’ ampia), la politica agricola comune (che provocava crisi su crisi per il problema degli importi compensativoluti dalla Francia) e lo SME, il sistema monetario europeo che attraverserà una fase molto difficile.Gli inglesi premevano per una rielaborazione del Trattato Costitutivo di Roma ma gli altri rifiutarono; in conclusione pochi fule note positive in questo periodo se non, dopo lunghi negoziati, l’entrata nella Comunità di Spagna e Portogallo nell’aprile 19- Questi due Stati erano usciti quasi contemporaneamente dai regimi dittatoriali di Salazar e di Franco; in Portogallo la morteSalazar nel 1974 fu accompagnata da un periodo di tensione e fluidità politica per la presenza di forti gruppi comunisti di stamautoritarista e militarista: il periodo di crisi si concluse con le elezioni del 1976 che videro la vittoria del socialista Soares e chsegnarono la vittoria della democrazia di stampo occidentale.In Spagna la morte del generale Franco nel 1975 vide un pacifico ritorno della monarchia con il Borboni, con il re Juan Carlosfu abile nel far transitare il suo paese da un regime dittatoriale alla democrazia, grazie anche ad un partito comunista ostile aimetodi sovietici.

L’era Breznev: situazione della Polonia e conflitto in Afghanistan.L’Urss è stata governata dal solo Leonid Breznev dal 1970 sino alla sua morte nel 1982.Egli reagì con la repressione e con l’esilio degli intellettuali che richiedevano la liberalizzazione del regime, nonostante le prolevate sempre piu’ spessso dai partiti comunisti occidentali; Breznev era fermamente convinto che erano solo l’Urss e il suoesercito a rappresentare i proletari di tutto il mondo, da qui gli sforzi per il riarmo e la presenza ovunque dell’Armata Rossa.Questa convinzione fu contestata dagli “indipendenti” alla Conferenza di Berlino del giugno 1976, ai quali si unirono Paesicomunisti come la Romania (dove Ceausescu reprimeva all’interno qualsiasi libertà interna), la Jugoslavia (che vide la morte Tito nel 1980) e l’Albania (sempre piu’ isolata dopo la morte di Hoxa).

 Nonostante prevalsero le tesi degli indipendenti, l’Urss continuò per la sua strada e la prova di ciò fu il suo comportamentodurante la crisi polacca: in Polonia la Chiesa Cattolica aveva sempre mantenuto una grande influenza sulla popolazione, lacollettivizzazione delle terre era stata sospesa ed erano ritornati i piccoli proprietari, tuttavia il governo di Gomulka dal 1956 n

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era riuscito a far aumentare il tenore di vita, mentre i sindacati operai erano schiavi del partito e centri della corruzione dilaganFu proprio dagli operai dei cantieri navali di Danzica che partì la protesta nel dicembre 1970 duramente repressa dall’esercitoseguita dalla sostituzione di Gomulka con Gierek: questi rimase al potere sino al 1980 e cercò di praticare una politica dirinnovamento senza scatenare la reazione dei comunisti sovietici; intanto gli scioperi continuarono anche nel 1975 e cinque andopo Gierek dovette dimettersi.In questi anni, intanto, l’opposizione politica e sociale iniziò ad organizzarsi con la formazione di “comitati di sciopero” riunifederazioni e soprattutto con la formazione di una federazione sindacale chiamata “Solidarnosc” (solidarietà) e guidatadall’operaio Lech Walesa, la quale riunì anche intellettuali, agricoltori e gli stessi burocrati; anche la Chiesa era favorevole acondizione di mantenere il pacifismo e sicuramente l’elezione nel 1978 del Papa polacco Giovanni Paolo II contribuì ad uniremasse polacche e a mantenerle calme come si potè vedere nel viaggio che egli fece in Polonia nel 1979.

 Nel 1981 il Partito Comunista Polacco vedeva moltissimi membri aderire a Solidarnosc ed esso fu costretto a rinnovare moltiquadri e ad approvare uno statuto piu’ democratico, introducendo persino lo scrutinio segreto nelle votazioni.A questo punto i russi decisero di intervenire e per intimidazione vi furono manovre militari del Patto di Varsavia in Polonia,

 presidente Carter lanciò un avvertimento a Mosca e la situazione fu risolta dal generale Jaruzelski che divenne Primo Ministrofebbraio e favorì la collaborazione dell’esecutivo con Solidarnosc, congelando la tensione; tuttavia non vi fu dialogo e il partitdecise di nominare Jaruzelski, anche Ministro della Difesa, Segretario del Partito, affidando nelle sue mani un potere immenso12 dicembre 1981 Jaruzelski impose lo “Stato di guerra” in tutto il Paese, ogni assembramento fu vietato, tranne quelli religiole frontiere furono chiuse; i dirigenti di Solidarnosc furono tutti arrestati.A partire da questo momento la Polonia fu sotto il controllo dell’esercito, rimanendoci per i due anni successivi; solo nel 1983“Stato di guerra” fu sospeso e fu organizzato anche un viaggio del Papa che incontro Walesa, insignito intanto del premio Nob

 per la pace.La protesta anti-comunista partiva proprio dalla classe operaia e solo la forza permetteva al regime di poter sopravvivere.- Tra gli altri Paesi comunisti, la Bulgaria restava il modello del Paese fedele all’Urss, la Cecoslovacchia subiva ancora gli efdell’occupazione sovietica e il sistema sembrava bloccato, senza la capacità di reagire, l’Ungheria era sicuramente il satellite pemancipato e dal 1956 Kadar favorì profonde trasformazioni economiche con la presenza anche di imprese basate sul profitto

 portarono ad una certa prosperità.- Sul fronte orientale l’Urss manteneva costantemente piu’ di 50 divisioni al confine con la Cina, mentre cresceva l’interesse Mosca per l’Afghanistan, paese molto importante dal punto di vista strategico e al quale fornirono aiuti economici, costruzioninfrastrutture e anche borse di studio agli studenti; tuttavia nel Paese, diviso in tre etnie principali e altre minori, prevaleva un attaccamento alla religione islamica (sciita e sunnita) nella popolazione, poco disposta a seguire i precetti del marxismo ateo.

 Nel 1973 il Ministro Daud, sostenuto dal partito comunista, operò un colpo di Stato che costrinse il sovrano Zahir alla fuga; ladittatura di Daud durò sino al 1978, anno in cui egli fu ucciso e il potere fu assunto dal dal filo-sovietico Karmal che si sbarazdei suoi avversari e insaurò una dittatura dipendente da Mosca; ma il popolo afghano si sollevò contro il nuovo regime e i

sovietici, che non volevano perdere un Paese che poteva offrirgli importanti basi per il Golfo Persico, per la prima volta dal 19utilizzarono il loro esercito per conquistare un territorio straniero, invadendo l’Afghanistan nel dicembre 1979.La resistenza afghana, che potè organizzarsi anche in territorio pakistano, guidata dai Mudjahidin, fu molto valorosa e potè cosu forniture progressive di armi da parte della Cina e degli Usa, mentre l’Assemblea Generale dell’ONU condannava i sovieti

 per aggressione; anche i sovietici trovavano il loro Vietnam e la guerra costò loro oltre 13.000 vittime, ottenendo comunque ilcontrollo del territorio e il mantenimento dei comunisti al potere nel Paese ormai semi distrutto e ridotto alla fame.

IL CROLLO DEL COMUNISMO SOVIETICO.

 Nel marzo 1985 Mikhail Gorbaciov divenne Segretario Generale del PCUS, il primo a non aver vissuto la rivoluzione del 191assai poco l’epoca stalinista; finalmente si aveva nel governo dell’Urss un certo ringiovanimento che portò ad una svolta fino allora impensabile.

 Nella sua azione di riforma, Gorbaciov si scontrò con le forze conservatrici dell’Urss, innanzitutto quelle del partito, uomini dvecchia guardia staliniana che avevano grandi privilegi nel regime e non volevano sicuramente perderli (nomenklatura) legatifilo doppio con la potente burocrazia e con il KGB, sui quali esercitavano un controllo totale; l’esercito, che godeva anche di a

 privilegi, non si schierò nettamente e durante le prime riforme cercò di impedire il dissolvimento della situazione, mentre dura

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il tentato colpo di Stato non appoggiò in pieno i golpisti, bloccato da Eltsin e dalla popolazione moscovita.La nuova politica di Gorbaciov si manifesta subito: quando nell’aprile del 1985 esplode il reattore di Cernobyl egli decide dicomunicare la notizia a tutto il mondo, rompendo la tradizione del segreto che in passato aveva coperto altri incidenti simili;inoltre questo avvenimento rese palese il gap tecnologico dell’Urss rispetto agli occidentali.Le riforme politiche sono annunciate nel febbraio del 1986 quando al congresso del PCUS Gorbaciov inizia a parlare di“Perestrojka”, cioè una ristrutturazione politica, un nuovo corso e di “Glasnost”, vale a dre la trasparenza, l’apertura, il rigettodelle menzogne e dell’autocompiacimento del regime, quindi la possibilità importantissima di criticare il sistema e di far conoscere anche gli insuccessi e gli errori.Iniziò quindi a manifestarsi una certa libertà di stampa, si venne a sapere della corruzione, della criminalità, dell’inquinamentmassacri di Stalin furono di pubblico dominio; l’accademico dissidente Sakharov aveva già osservato il ritardo tecnologicodell’Urss, carenze quantitative ma anche qualitative dell’industria sovietica che, chiusa nel suo mondo, non aveva avuto la spiconcorrenziale al miglioramento delle industrie presenti nelle società capitalistiche; Gorbaciov capì che la modernizzazinone eindispensabile.Due avvenimenti importantissimi segnarono i due anni successivi, e cioè la prima esperienza di elezioni libere (sperimentateinizialmente solo localmente) del Soviet Supremo e la celebrazione del millenario dell’evangelizzazione russa, con la liberazidi preti, partecipazione ufficiale alle cerimonie e la ripresa dei contatti con il Vaticano, fino alla visita uffciale di Gorbaciov aGiovanni Paolo II con l’invito di recarsi in Urss.A questo punto le resistenze all’interno del Politburo si fecero piu’ forti da parte dei “brezneviani “ capeggiati da Ligaciov, il“grande maestro dell’ideologia”, numero due del partito; affianco ai conservatori si sviluppò anche un’altra corrente, quella deanti-comunisti riformisti, capeggiati in seguito da Boris Eltsin i quali, frutto della Perestrojka,volevano spingere all’estremo le riforme gorbacioviane e abbattere definitivamente il regime marxista-leninista (idea che sisvilupperà nel tempo con il susseguirsi degli eventi).Già nel 1987 si ebbero i primi contrasti tra Gorbaciov ed Eltsin, il quale era stato un suo protetto come membro supplente delPolitburo e godeva a Mosca di una grande

 popolarità poichè si era spesso opposto al mantenimento di alcune strutture privilegiate per i membri del partito, visitava lefabbriche e sembrava occuparsi realmente degli operai.- Prima della grande crisi dello Stato, Gorbaciov riuscì a mettere fine alla guerra in Afghanistan, sia per le perdite dell’ArmatRossa contro avversari motivati e sempre meglio armati da Usa e Cina e sia per cercare di ricucire l’ormai decennale contrastoPechino.Il 15 maggio 1988 Gorbaciov annunciò il ritiro del primo contingente dell’esercito sovietico dall’Afghanistan, il ritiro totale savrà nel febbraio 1989 dopo ben nove anni di guerra.Gli Usa si impegnarono a non fornire piu’ armi ai Mudjahidin, i quali formarono una prima alleanza tra i capi della rivolta direligione sunnita (Patam, Tagiki, Uzbechi e Turkmeni) per il controllo del Paese; a questa alleanza non aderirono i gruppi rivo

di religione sciita (soprattutto gli Hazara); dopo l’abbattimento nel 1992 del governo fantoccio instaurato dall’Urss per mantenl’ordine durante l’evacuazione, gruppi sunniti e sciiti hanno iniziato una guerra che si concluderà in anni recenti con la formazdi uno Stato teocratico guidato dai Talebani, integralisti islamici di rigore assoluto che manterranno il Paese in un ferreo regimguidato dall’applicazione ortodosso e spietata delle leggi islamiche.Fino al 1990 si rimase dunque su queste posizioni: Gorbaciov non voleva la scomparsa della Federazione, cercava uncompromesso tra comunismo e Perestrojka con lente riforme molto spesso imposte dalla pressione di Eltsin, che aveva l’appo

 popolare (introduzione della figura del Presidente come leader decisionale per uscire dalla crisi, pluralismo dei partiti, aboliziodel ruolo dirigente del PCUS, riabilitazione delle vittime dello stalinismo), e ostacolate dai brezneviani; Eltsin, eletto liberame

 presidente della Repubblica russa dal suo Parlamento, voleva abbandonare il comunismo e dare alla Repubbliche la loroindipendenza (che ottennero quasi tutte nel ‘90).L’anno decisivo fu il 1991: a giungno Eltsin fu rieletto presidente della Repubblica russa e proibì l’attività dei partitii nei luoglavoro, i riformatori vincevano ovunque in Russia; il 16 agosto, per reagire a questa situazione, fu attuato un colpo di Stato da

 parte di alcuni ministri del governo (interni e difesa) e il capo del KGB, Gorbaciov fu sospeso e tenuto prigioniero in una villa

della Crimea, a Mosca l’esercito entrò nella città con i blindati.Questo tentativo, però, fallì nel giro di tre giorni per la reazione del popolo moscovita che, capeggiato da Eltsin, fermò l’azionmilitari; il 19 agosto il golpe ebbe fine e i suoi dirigenti furono arrestati.Le conseguenze videro l’invasione della folla al palazzo del KGB, simbolo della repressione, e la distruzione ovunque delle stdi Marx e Lenin, la bandiera rossa comunista fu sostituita da quella russa e il partito comunista fu sospeso; Gorbaciov, dopo laformazione della CSI, si dimetterà dalla carica di Segretario del PCUS il 25 dicembre 1991.L’Unione Sovietica era definitivamente sciolta.

La dissoluzione dell’Urss.

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La dottrina sovietica pretendeva che il partito comunista, unico per tutta l’unione, potesse conciliare tutti i conflitti di tiponazionalista tra le varie etine; i primi segnali della falsità di questa concezione si ebbero nel 1988, quando nella regione del

 Nagorno Karabakh (regione facente parte dell’Azerbaigian ma abitata da Armeni) si svilupparono violenti scontri tra le due popolazioni, arrivando ad una guerra terribile in cui fu coinvolta anche l’Armata Rossa (che con la sua brutalità rese la risoluzdel conflitto molto difficile).

 Nei Paesi baltici, il cui livello di vita era sempre stato superiore al resto dell’Urss, si svilupparono in quegli anni movimentiindipendentisti nazionalistici che passarono da prime rivendicazioni di autonomia economica a quelle di piena autonomia polidall’Estonia partì il progetto di sbarazzarsi definitivamente delle ingerenze del partito cominista sovietico, nel dicembre 1989 ebbero le prime libere elezioni che diedero dappertutto la maggioranza ai riformatori. Nel 1990 le tre repubbliche dichiararon

 propria indipendenza e già a partire da maggio vi fu la resistenza delle truppe sovietiche stanziate in quei territori che prosegu per quasi un anno, poi Gorbaciov dovette sconfessarla. Nell’agosto del 1990 fu la volta dell’Ucraina che ebbe lo stesso iter (i Parlamenti annunciano che le loro leggi prevalgono suquelle dell’Urss e poi proclamano l’indipendenza) poi fino alla fine dell’anno fu la volta di Georgia, Bielorussia, Tagikistan,Armenia, Moldavia, Azerbaigian, Kirghizistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Kazakistan; a tutto ciò si aggiunsero dellerivendicazioni autonomiste che portarono a sanguinose guerre tutt’ora non risolte tra Mosca e questi territori, come l’Ossezia Georgia e la Cecenia.Questa divisione delle nazionalità è stata confermata dall’emigrazione dei russi dai territori indipendenti, dove si rendeva uffila lingua d’origine e si abbandonava il russo; Eltsin riuscì a mantenere in piedi per pochi anni una confederazione che aveva cscopo quello piu’ che altro di transito a livello internazionale per i tre Stati piu’ importanti e armati della federazione: Russia,Ucraina, Bielorussia e altri 8 Stati minori formarono nel dicembre 1991, pochi giorni prima delle dimissioni di Gorbaciov, laComunità degi Stati Indipendenti (CSI), un’unione confederale che avrebbe mantenuto all’estero almeno temporaneamentel’enorme vuoto lasciato dalla dissoluzione dell’Urss (politica estera comune).L’Ucraina accettò che la Russia mantenesse la quasi totalità dell’arsenale nucleare sovietico ma reclamava il controllo totale dflotta del Mar Baltico, non trovando un accordo essa mantenne parte dell’arsenale nucleare e oggi è la terza potenza nucleare mondo, mentre la CSI è andata in frantumi, com’era prevedibile, per i contrasti interni.Sicuramente la fine della cosiddetta “pax comunista” ha portato al risveglio dei sentimenti nazionalistici e delle rivendicazionterritoriali, creando situazioni di tensione che sono sfociate in guerre sanguinose in Jugoslavia, Cecenia, Georgia e NagornoKarabakh, ma vi sono stati anche scontri in Europa su contese mai sopite come la Transilvania tra Ungheria e Romania, il Koe la recente questione macedone che insanguina ancora i Balcani.

La desatellizzazione e la guerra in Jugoslavia.

Tra i satelliti dell’Urss la Polonia e l’Ungheria erano quelli che prima si erano posti sulla via della liberalizzazione, gli altrigoverni non l’accettavano: in Romania, Ceausescu aveva operato una dittatura assoluta basata sul “culto della personalità”appoggiandosi sulla potente nomenclatura di Stato; nel 1988 il dittatore aveva lanciato una riforma per la costruzione di casedistruggendo antichi villaggi e opere d’arte, mentre la situazione economica era disastrosa. Le iniziative di Gorbaciov non furapplicate.

- In Polonia, con le elezioni del giugno 1989 furono eletti tutti i candidati di Solidarnosc; la maggioranza si ribaltò quando i popolari e i partiti democratici abbandonarono i comunisti e si unirono ai candidati di Solidarnosc: la conseguenza fu che si eb primo governo nell’Europa Orientale dal 1945 guidato da un non comunista.Per tenere buoni i russi si decise di affidare i ministeri piu’ importanti a comunisti, che tuttavia erano favorevoli allaliberalizzazione; nel dicembre 1990 Lech Walesa divenne Presidente della Repubblica polacca al posto di Jaruzelski, poi nellesuccessive elezioni libere dell’ottobre 1991 i polacchi si liberarono definitivamente del regime comunista.- L’Ungheria era sicuramente lo Stato più liberale del blocco sovietico e la sua economia aveva preso le distanze dal comunis

ortodosso con la creazione di associazioni private;Kadar, a capo del Partito e dello Stato dal 1956, anno della rivolta, fu sostituito nel 1988 e un non comunista fu eletto presidendella Repubblica, gli ungheresi furono i primi ad abbattere il sipario di ferro che divideva l’Europa aprendo le frontiere conl’Austria, spazio che fu utilizzato da migliaia di tedeschi dell’Est per raggiungere la RFT.

 Nell’ottobre del 1989 il partito operaio ungherese decise di rigettare il comunismo e cambiò in Partito Socialista ungherese po9 ottobre, nel 33esimo anniversario dell’invasione sovietica, un enorme folla condannò la dittatura e il governo pose fine allaRepubblica socialista e proclamò la Repubblica di Ungheria; nell’aprile del ‘90 si formò un governo liberale e nel giugno 199l’Armata Rossa lasciò definitivamente il Paese.- La Cecoslovacchia sembrava non avere la volontà, almeno per quanto riguarda il suo governo, di avviare la strada delle rifodato il pesante controllo imposto da Mosca dopo il 1968; le prime manifestazioni si ebbero da parte degli studenti e furonoduramente represse dalla polizia, poi un gruppo di intellettuali e oppositori (Gruppo dei 77) riuscì a coinvolgere la popolazion

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costrinse Husak a dimettersi dopo aver costituito un governo con la presenza di non comunisti, con Havel a capo e il vecchioDubcek Presidente del Parlamento, governo poi consolidato con le elezioni libere del giugno 1990.Oltre alle crisi economiche che coinvolsero tutti i Paesi ex comunisti per il brusco passaggio all’economia di mercato, laCecoslovacchia subì anche un processo di disgregazione interna per fortuna pacifico: nel luglio 1992 si formarono due Stati, lRepubblica ceca comprendente la Boemia e la Moravia e la Repubblica Slovacca in Slovacchia.- La Romania ebbe un processo piu’ violento e sbrigativo: nel dicembre 1989, dopo alcune giornate rivoluzionarie, il dittatorCeausescu fu imprigionato e condannato a morte con un processo farsa, la sua esecuzione fu trasmessa in mondovisione.A prendere il posto del dittatore fu comunque un comunista della vecchia guardia, Ion Iliescu, il quale fu anche rieletto presidnel 1992, cosa che mostre il ritardo della Romania nel processo di evoluzione liberale del suo sistema politico.- La Bulgaria ebbe un passaggio meno traumatico. Zhivkov, che governava il Paese da 35 anni, fu silurato nel novembre 1989Partito comunista fu parificato agli altri; tuttavia esso sotto un altro nome conservò la maggioranza nel 1990 e solo nell’ottobr1991 le forze democratiche riuscirono a vincere, per altro con una maggioranza di misura.- Ma sicuramente gli avvenimenti piu’ spettacolari e simbolici avvennero nella Repubblica Democratica Tedesca. Nell’ottobr1989 alla presenza di Gorbaciov lo Stato celebrava il quarantesimo anniversario della sua fondazione e nello stesso momentoimponenti manifestazioni che partirono dalle chiese luterane delle città piu’ grandi costrinsero il governo alle dimissioni; il 9novembre 1989 il nuovo governo ancora di matrice comunistadecise l’abbattimento del Muro di Berlino e l’apertura delle frontiere tra le due Germanie.Questo avvenimento simbolico significò in tutto il mondo la fine della Guerra Fredda e del conflitto latente tra il comunismo ecapitalismo; le successive elezioni videro la caduta dei comunisti e si iniziò a trattare per l’unificazione delle due Germanie.In un primo tempo, superando enormi problemi, si ebbe un’unione monetaria, poi Gorbaciov accettò l’entrata della RDT nella

 NATO quindi nel dicembre 1990 si tennero le elezioni comuni ai due Stati che videro la vittoria dei Cristiani democraticiovunque, con Kohl nominato cancelliere. L’unificazione ufficiale si ebbe il 3 ottobre 1990; le difficoltà economiche erano preanche nella RDT ma la vigorosa potenza della Germania ovest sembra possa limitarle e darle una supremazia in Europa che oappare sempre maggiore.- La dissoluzione totale del blocco sovietico in Europa si ebbe con lo scioglimento ufficiale del Patto di Varsavia nel febbrai1991 e del COMECON nel giugno dello stesso anno; improvvisamente l’Urss cessò ogni aiuto ai suoi ex Paesi satelliti, gli scafurono dimezzati e la disoccupazione fece la sua triste comparsa in realtà già molto dissestate.

- Circa la situazine della Jugoslavia e dell’Albania bisogna fare un discorso a parte:L’Albania, dopo la morte dello stalinista Hoxha vide una lotta tra socialisti e democratici che portò il paese ad una situazioneeconomica ancora peggiore rispetto a quella del regime comunista; vi fu perciò una massiccia emigrazione verso l’Italia dovearrivarono piu’ di 20.000 albanesi nella sola Bari nei primi anni ‘90. Nel marzo 1992 le elezioni videro la vittoria dei democrama il Paese cadrà ancora in una gravissima crisi politica e economica negli anni successivi.

- La Jugoslavia ha sicuramente pagato il prezzo piu’ alto per la fine del regime comunista: dopo la morte di Tito i dirigenti senon sono riusciti a risolvere i contrasti etnici all’interno della federazione, mentre ritornava la questione del Kosovo in cui lamaggioranza albanese rivendicava una maggiore autonomia all’interno della Federazione.Con il crollo del comunismo la Slovenia e la Croazia hanno proclamato la loro indipendenza nel giugno 1991, cogliendo disorpresa le truppe federali controllate dai serbi; grazie ad una mediazione della CEE si ebbe un immediato cessate il fuoco traSlovenia e Serbia con un accordo firmato in Luglio a Brioni, mentre la guerra proseguiva con la Croazia, la quale riuscirà acacciare i serbi (installati dai tempi degli Asburgo soprattutto nella Krajina) nel 1993, ottenendo la piena indipendenza.Ma a quella data era già scoppiato il conflitto per il controllo della Bosnia Erzegovina, regione molto importante industrialmemilitarmente in cui erano miste senza continuità territoriale popolazioni serbe, musulmane e croate; la guerra fu lunga esanguinosa e tra fosse comuni e pulizie etniche si trascinò sino al 1995, data degli accordi di Dayton che dividevano la regiontre aree di influenza.Intanto, sotto la pressione di Italia e Germania, la CEE riconosceva Croazia, Slovenia e la futura Macedonia e Bosnia Erzegovgià nel gennaio 1992; nasceva inoltre nell’aprile 1992 la Repubblica federale jugoslava comprendente Serbia, Montenegro e i

 bosniaci serbi. Nella guerra in Jugoslavia l’Onu intervenne con 14.000 caschi blu sotto il nome di UNPROFOR per assicurarealmeno di aiutare la stremata popolazione civile in Croazia e soprattutto in Bosnia, evitando però di intervenire direttamente nconflitto, forze per la mancanza di molti Paesi occidentali di interesse nell’impegnarsi in un conflitto lungo e sanguinoso doveconsumarono atti disumani da parte di gruppi paramilitari soprattutto serbi.

La Crisi del comunismo cinese e piazza Tien an Men.

Mao Tsè-tung morì nel settembre 1976, poco dopo il suo fedele collaboratore Chou en-Lai; vi fu, da parte della cosiddetta “badei quattro” una reazione contro la politica avventurista di Mao, ma in realtà la presa del potere ancora ignota di Deng Xiaopinon mutò molto la politica estera, segnata ancora dalla lotta contro l’imperialismo americano e anche di quello sovietico, con

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 presenza di imponenti truppe di Mosca sui suoi confini.La Cina sostenne tutti i movimenti contrari all’Urss, condussero contro il Vietnam nel febbraio 1979 una guerra circoscitta pei vietnamiti dopo la partenza americana avevano unificato lo Stato e cercato di abbattere il regime dei Khmer Rossi sostenuti dCina in Cambogia, volendolo sostituire con un governo filo vietnamita; i cinesi rivendicavano sempre Formosa ma lo sviluppeconomico della grande isola che contava quasi venti milioni di abitanti indusse i taiwanesi a respingere ogni negoziato propoda Pechino.In netto contrasto con i principi di Mao, il nuovo regime di Pechino operò una decollettivizzazione agricola e incoraggiò la libimpresa industriale, preparando con la Gran Bretagna l’ammissione di Honk Kong nel1997 e il mantenimento per 50 anni dellsua economia capitalista, conducendo quindi all’estero una politica di netta aperturasoprattutto in economia con l’apertura al commercio internazionale nel 1984 di tre regioni litoranee del sud molto popolate.Tuttavia questa tendenza non si manifestava affatto all’interno e, nonostante al congresso del partito del 1987 Deng Xiaopingaveva parlato della necessità della Cina di aprirsi ad una economia di tipo commerciale, non disse mai qualcosa circa ilmantenimento assoluto del potere da parte del Partito Comunista, come se le due cose non fossero assolutamente collegate; lanuova politica economica portò a crisi di tipo capitalista, inflazione, ristagno della produzione, mancanza di capitali per l’agricoltura e le tecnologie, facendo nascere un grande malcontento generale che sfumò in protesta quando negli anni successci si accorse che la Cina non seguiva affatto l’evoluzione liberale degli altri Paesi comunisti e della stessa Unione Sovietica doera al potere Gorbaciov.Proprio Gorbaciov pose le basi per una distensione dei difficili rapporti cino-sovietici, soprattutto soddisfacendo una dopo l’atutte le richieste cinesi per il riavvicinamento: nel maggio 1988 fu iniziato il ritiro dell’Armata Rossa dal Vietnam e nel settem‘89 si parlò anche dello sgombero dei vietnamiti dalla Cambogia, poi vi fu anche un dimezzamento delle truppe sovietiche distanza al confine con la Cina.Questa politica portò i suoi frutti ma, proprio durante il viaggio di Gorbaciov a Pechino nel maggio 1989, il governo cinese doaffrontare la protesta di un numero enorme di studenti che da piu’ di un mese avevano occupato Piazza Tien an Men, la visità

 premier russo fu molto rimaneggiata e l’umiliazione dei cinesi fu grande.Forse proprio non tollerando questo confronto, il governo cinese decise di agire e il 4 giugno 1989 un corpo dell’esercito masmigliaia di manifestanti nella piazza, mentre con una dura repressione e con una serie incredibile di condanne a morte somma

 partito comunista recuperava interamente le redini del potere.Riformatore in economia, Deng Xiaoping si era rivelato all’interno degno di Stalin.

 

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CRONOLOGIA

1918

gennaionovembre : la Francia riannette l’Alsazia e la Lorena prima del trattato di pace.- durante la guerra gli inglesi appoggiano una rivolta araba nei territori turchi; il capo degli arabi è Faysa- iniziano combattimenti tra polacchi, tedeschi dei “corpi franchi”, russi e polacchi.

1919

gennaiomarzo : prime rivendicazioni francesi sulla Saar e decisione sulla questione.maggio : la delegazione italiana abbandona Versailles in seguito all’appello di Wilson; intanto sonoassegnati la

maggior parte dei mandati di tipo A e B (Africa e ex colonie tedesche).giugno (10) : la Conferenza di Pace presenta il Trattato di Versailles per la pace con la Germania.Luglio : accordo Tittoni – Venizelos; i greci rivelarono l’accordo, rivolta anti italiana a Valona.Settembre : Trattato di Saint-Germanin en Laye con l’Austria. D’Annunzio occupa Fiume. Novembre : Trattato di Neully con la Bulgaria; perdita della Tracia, della Dobrugia e parte della Macedo

1920

- Faysal si fa proclamare re di Siria con il sogno della creazione di uno Stato Arabo unito eindipendente.

Questo progetto non era ben visto da inglesi e francesi: Faysal è espulso e la Siria è occupata daifrancesi.In seguito a scontri con la Russia la Finlandia ottiene l’indipendenza.Aiutata dalla Francia e dall’Inghilterra la Lettonia ottiene l’indipendenza contro i russi e i tedeschi di DerGoltz,La Lituania ottiene l’indipendenza dai russi ma deve cedere ai polacchi la città di Vilna.

Gennaio : entra in vigore il Trattato di Versailles e nasce la Società delle Nazioni (SDN).Giugno : Trattato del Trianon con l’Austria; adozione del principio di nazionalità.Agosto : Trattato di Sevres con la Turchia; divisione dei territori turchi da quelli Arabi, persa la regione d

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Smirne.Settembre : Belgio e Francia firmano un’alleanza anti-tedesca; il Belgio partecipa alla Conferenza degliAmbasciatori. Novembre : Trattato di Rapallo tra l’Italia e la Jugoslavia; Fiume città libera.

Danzica è proclamata “città libera” con il libero accesso ai cittadini polacchi.

Dicembre : Le truppe italiane fanno sgombrare i dannunziani dalla città di Fiume.1921

gennaiomarzo : Conferenza di Londra;- Faysal, cacciato dai francesi dalla Siria, è nominato re in Iraq sotto la spinta popolare, gli inglesiapprovano.- Plebiscito sull’Alta Slesia, le truppe di Korfanty si scontrano con i “corpi franchi” tedeschi; 2/3 allaGermania.

1922gennaio : Conferenza di Genova sulle riparazioni alla Germania, Poincarè sostituisce Briand.Marzo : colpo di stato a Fiume da parte dei gruppi nazionalisti italiani.Maggio: Conferenza di Genova con la partecipazione russa; discussione sulla nazionalizzazione delleindustrie.

Trattato di Rapallo: la Germania riconosce l’Unione Sovietica, cessazione dei debiti e accordimilitari.Ottobre : Mussolini prende il potere in Italia.- trattative tra l’Egitto e il governo inglese per il passaggio dal protettorato al “self governement”.Fine del protettorato con alcune riserve.

- gli inglesi dividono i territori non iracheni in Transgiordania e Cisgiordania al confine del fiume giorda per creare uno stato dove accogliere la popolazione ebraica. Gli arabi creano il Comitato Esecutivo Arab

1923

Faud I è nominato re d’Egitto.gennaio : occupazione militare della Ruhr per l’inadempienza tedesca nelle riparazioni; politica del “pegn produttivo”.luglio : Trattato di Losanna con la Turchia che riconquista tutta l’Anatolia, parte della Tracia e il KurdisaAgosto : il banchiere liberale Strasemann è chiamato a capo del governo tedesco; fine della resistenza neRuhr.

1924

in Egitto il partito del Wafd ottiene la maggioranza in opposizione alla Corona dal 1927 al 1932 non siottiene tra Inghilterra ed Egitto alcun risultato nelle trattative per l’indipendenza e il controllo del Sudan.i francesi dividono la Siria in Siria e Libano, da allora sempre divisi; scontri nei territori fino al 1927.Morte di Lenin, fino al 1927 (cacciata di Trotzky) la Russia avrà gravi problemi interni.Gennaio: firma del Patto di Roma tra Italia e Jugoslavia; Fiume è annessa dall’Italia, Trattato di amicizia

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luglio : Conferenza di Londra e discussione sull’applicazione del piano Dawes e sull’evacuazione dellaRuhr.

1925

gennaio : alla SDN fallisce la proposta di Banes, il cosiddetto protocollo di Ginevra per una mutua alleanAgosto : viene completata l’evacuazione della Ruhr, Colonia è ancora occupata.ottobre : Trattato di Locarno; sono stipulati ben 7 trattati tra le potenze partecipanti. Il Belgio abbandona neutralità.- Ibn Saud conduce la penisola arabica all’indipendenza e all’unione in un unico stato con capitale Riyad pressione inglese ed italiana deve rinunciare allo Yemen.

1926

gennaio : viene evacuata anche la città di Colonia per l’accettazione tedesca dei trattati di Locarno.

1927

gennaio

1928

gennaioagosto : Patto Briand-Kellog per il ripudio alla guerra nella soluzione delle controversie internazionali.

1929

gennaio- parziale ritiro delle truppe inglesi dall’Iraq, scontri tra ebrei e musulmani e ritorno dell’esercito inglese permette la creazione dell’Agenzia Ebraica. In Transgiordania gli inglesi adottano una politica di controll più autoritaria.

1930

gennaio- l’Inghilterra concede all’Iraq la piena indipendenza e lo stato arabo entra a far parte della SDN.

1931

gennaio

1932gennaio

1933gennaio

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1934

gennaio

1935marzo (4) : presentazione al Parlamento inglese del progetto di riarmo terrestre e aereo.

“ (16) : Hitler indice la coscrizione obbligatoria e la creazione di un'aviazione militare.“ (17) : ricorso dell’Etiopia alla SDN contro le manovre militari italiane.

aprile (14) : firma dell’accordo franco-anglo-italiano di Stresa, fedeltà ai principi di Locarno.maggio (2) : firma del trattato franco-sovietico di mutua assistenza contro la Germania.

“ (16) : firma del trattato ceco-sovietico, valido solo con l’intervento francese.Giugno : riprende l’avanzata giapponese in Cina; occupate regioni al nord del Jehol.

“ (1) : memorandum tedesco contro il trattato franco-sovietico.“ (18) : firma dell’accordo navale anglo-tedesco, marina tedesca 35% di quella inglese.

“ (27) : sondaggio in Inghilterra favorevole alla pace (“peace ballot”).“ (28) : accordo militare “Gamelin-Badoglio” tra Italia e Francia.Estate : proposte anglo-francesi per la risoluzione della questione etiopica. Mussolini rifiuta.ottobre (3) : iniziano le operazioni militari italiane in Etiopia (vittoria nel maggio ’36).ottobre (11) : la SDN adotta sanzioni finanziarie ed economiche di poco peso contro l’Italia. Novembre : conquista giapponese della regione di Pechino; Chiang Kay-shek non si oppone.dicembre (5) : inizia la conferenza navale di Londra, al Giappone non è concessa la parità e

vi è la denuncia del Trattato di Washington.“ (7) : presentazione a Mussolini del progetto Laval-Hoare, fallimento del piano.“ (28) : Mussolini denuncia gli accordi di Stresa, di Roma e quelli Gamelin-Badoglio.

1936gennaio : fine della guerra del Chaco; Conferenza Panamericana a Buenos Aires.febbraio (27) : ratifica del parlamento francese del trattato franco-sovietico.marzo (5) : gli italiani entrano a Addis Abeba, l’Italia conquista l’intera Etiopia.

“ (7) : Hitler denuncia il Trattato di Locarno e comunica la penetrazione di distaccamentimilitari tedeschi in Renania.

Aprile (2) : Trattato tra Arabia Saudita ed Iraq, prima base della futura Lega araba.maggio (2) : vittoria del “Fronte popolare” in Francia, Mussolini desiste da eventuali alleanze.luglio (11) : firma dell’accordo austro-tedesco con l’approvazione forzata di Mussolini.

“ (17) : scoppia la guerra civile spagnola, si concluderà nel marzo del ’39.“ (20) : firma della “Convenzione di Montreux” sulla navigazione negli Stretti dei Dardanelli.“ (25) : riconoscimento tedesco della conquista italiana dell’Etiopia.

Agosto (26) : trattato anglo-egiziano e indipendenza dell’Egitto.settembre (9) : costituzione del “Comitato del non intervento” nella guerra spagnola.ottobre (14) : dichiarazione di Re Leopoldo sulla politica estera indipendente del Belgio.

“ (24) : Ciano consegna ai tedeschi un documento inglese sul “pericolo nazista”, firmadel “protocollo di ottobre” e nascita dell’Asse Roma-Berlino.

“ (28) : primi carri armati russi in Spagna. Italia e Germania inviano soldati e aviazione.novembre (18) : riconoscimento del governo di Franco da parte di Italia e Germania.

“ (25) : firma del patto anti-komintern tra Giappone e Germania.

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1937gennaio (2) : primo “gentleman’s agreement” tra Italia ed Inghilterra.febbraio (21) : accordo delle grandi potenze sul pattugliamento navale delle coste spagnole.aprile (22) : incontro Mussolini-Von Ribbentrop a Venezia, il Duce difende ancora l’Austria.

Estate : attacchi di sottomarini sconosciuti (italiani) a navi mercantili e militari di appoggio aiGovernativi, affondamento di navi tedesche, Ita e Ger si ritirano dai pattugliamenti.Luglio (7) : inizia la guerra cino-giapponese, conquiste nipponiche di Pechino e Shangai.

“ (31) : scontro armato russo-giapponese detto “guerra del Changkufeng”.Agosto (21) : Patto di non aggressione tra Cina e Russia, armi attraverso la Mongolia esterna.settembre (11) : accordo anglo-francese contro la “pirateria” nel Mediterraneo.

“ (12) : appello della Cina alla SDN; il Giappone non è dichiarato “Paese aggressore”.“ (24-29) : importante visita di Mussolini a Monaco e Berlino.

novembre (6) : adesione dell’Italia al patto anti-Komintern. Mussolini rinuncia all’Austria.“ (3-24) : Conferenza a Bruxelles dei firmatari del “Trattato delle 9 potenze” per la Cina.

1938febbraio (12) : minacce di Hitler nell’incontro con Schuschnigg, ultimatum tedesco.marzo (9) : annuncio di Schuschnigg di referendum sull’annessione.

“ (11) : richieste naziste con minacce, Seyss-Inquart è nominato cancelliere.“ (12) : appello di Seyss-Inquart alle truppe tedesche, unione dell’Austria al Reich.

aprile (16) : firma del “gentleman’s agreement” o “Accordi di Pasqua” tra Italia e Inghilterra.“ (24) : compare il programma autonomista del “Sudeten Deutsche Partei” di Henlein.

maggio (20) : mobilitazione dei riservisti in Cecoslovacchia, revocata su pressione inglese.luglio (19) : Daladier comunica a Benes che la Francia non interverrà da sola.settembre (12) : discorso di Hitler a Norimberga, attacco violento alla Cecoslovacchia.

“ (15-22) : incontri Hitler – Chamberlain in Germania.“ (20) : Proposta anglo-francese di cessione alla Germania dei territori cecoslovacchicon il 50% di tedeschi. Rifiuto di Hitler.

“ (29) : Conferenza di Monaco, le richieste di Hitler sui Sudeti sono accettate in toto.Ottobre : Chiang Kay-shek si rifugia nello Ssuchuan; fine dell’avanzata giapponese in Cina. Novembre (2) : “Primo arbitrato di Vienna” tra Ciano e von Ribbentrop.

“ (16) : Entra in vigore il “gentleman’s agreement” anglo-italiano.“ (19) : prime rivendicazioni tedesche “amichevoli” alla Polonia su Danzica.“ (30) : Discorso di Ciano alla Camera e rivendicazioni italiane alla Francia.

1939

gennaio : viaggio di Von Ribbentrop in Polonia, si rinnovano le richieste su Danzica.marzo (15) : occupazione nazista di Praga, Boemia e Moravia protettorati tedeschi.

“ (17) : Chamberlain dichiara che è impossibile negoziare con Hitler, la politica ingleseverso la Germania cambia; è la fine dell’Appeasement.

“ (27) : caduta di Madrid, fine della guerra civile spagnola. Vittoria di Franco.Von Ribbentrop intima alla Polonia di unirsi al blocco anti-sovietico e reclamal’annessione di Danzica e di strade di collegamento.

aprile (6) : Gran Bretagna e Polonia iniziano negoziati per stipulare un trattato di alleanza.“ (7) : invasione italiana dell’Albania, protettorato italiano.

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“ (13) : garanzia di Francia ed Inghilterra alla Romania e alla Grecia.“ (14) : inzio delle trattative tra le democrazie occidentali e l’URSS.“ (16) : messaggio del presidente Roosevelt ad Hitler e Mussolini per scongiurare la guerra.“ (28) : discorso di Hitler al Reichstaag, denuncia del trattato navale anglo tedesco e della

dichiarazione tedesco-polacca del 1934, minacce esplicite alla Polonia.

Maggio (3) : Molotov sostituisce Litvinov agli Esteri, cambio della politica estera russa.Giugno : accordo italo-tedesco sul sud Tirolo e sulla concessione di una zona tedesca a Trieste.“ (23) : la Francia cede alla Turchia il Sangiaccato di Alessandretta per ottenerne l’alleanza.

Agosto (12) : iniziano i negoziati militari tra le democrazie occidentali e l’URSS.“ (23) : firma del Trattato di non aggressione franco-tedesco (patto Von Ribbentrop-Molotov).

Ottobre (19) : Trattato di alleanza anglo-franco-turco (non rivolto contro l’URSS). Novembre (3) : il Congresso statunitense sopprime l’embargo sulle armi della “legge di neutralità”.

1940

gennaio

giugno (10) : truppe spagnole occupano Tangeri, in Marocco.agosto (30) : “secondo Arbitrato di Vienna” tra Von Ribbentrop e Ciano, annessioni dell’Ungheria.settembre (6) : caduta di Re Carol di Romania, il fascista Ion Antonescu al potere.

“ (7) : Trattato di Craiova, la Romania cede alla Bulgaria la Dobrugia meridionale.

1941

gennaiomarzo : emanazione della legge “affitti e prestiti” negli Usa.luglio (25) : sotto pressione tedesca, Pétain permette l’occupazione giapponese in Indocina.

Agosto (9) : incontro tra Roosevelt e Churchill a largo di Terranova.“ (26) : nasce la “Carta Atlantica”, documento di base per la sicurezza e la pace nel mondo.dicembre (7) : attacco aereo giapponese a Pearl Harbor; gli Usa entrano in guerra.

“ (8) : sbarco giapponese in Thailandia, il governo filo-nipponico non si oppone.“ (10) : sbarco giapponese nelle Filippine e nella Malesia britannica.“ (24) : i “francesi liberi” occupano le isole Saint-Pierre e Miquelon, i rapporti tra Roosevelt e D

Gaulle si inaspriscono.

1942

gennaio (1) : firma a Washington della “Dichiarazione delle Nazioni Unite nella guerra contro laGermania”

“ : Conferenza di Washington, conquista giapponese del Borneo.febbraio (15) : i giapponesi conquistano Singapore.Marzo (9) : conquista giapponese dell’isola di Giava, colonia olandese.Aprile (8) : gli americani lasciano le Filippine, conquista giapponese della Birmania.Maggio : viaggio di Molotov in Inghilterra e negli Stati Uniti.Giugno : Rommel conquista Tobruk, si decide lo sbarco nell’Africa del nord.

“ (5) : successo americano nella battaglia delle Midway, arresto dell’avanzata giapponese.Settembre (12) : viaggio di Churchill a Mosca per parlare a Stalin dello sbarco in Africa del nord. Novembre (8) : gli anglo-americani sbarcano in Nord Africa (Algeria e Marocco).

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“ (9) : Darlan prende il potere in Africa del Nord “a nome del maresciallo Pétain”.“ (11) : i tedeschi occupano la zona libera francese, fine del governo di Vichy.

Dicembre (4) : costituzione del “Consiglio imperiale” con i generali francesi in Africa.“ (24) : assassinio di Darlan; Giraud a capo del “Consiglio imperiale”.

1943

gennaio : Conferenza di Casablanca, organizzazione delle operazioni nel Mediterraneo;incontro tra Giraud e De Gaulle, primi negoziati per l’unione dei francesi;l’Armata Rossa ottiene la decisiva vittoria nella battaglia di Stalingrado.

febbraio (7) : gli americani liberano l’isola di Guadalcanal, inizia la riconquista statunitense.marzo (18) : i tedeschi invadono l’Ungheria che iniziava a collaborare con gli Alleati.

“ (12-29) : viaggio di Eden a Washington, definizione della situazione nel dopoguerra.“ (26) : rottura tra l’Urss e il governo polacco in esilio a Londra per le “fosse di Katyn”.

Maggio : ha luogo a Washinton la conferenza alleata di carattere militare “Tridente”.

Maggio (7) : gli Alleati conquistano Tunisi occupando tutta l’Africa del Nord.Giugno (10) : Stalin scioglie il Komintern per attenuare i contrasti con gli Alleati.Luglio (24-25) : sfiducia alla politica del Duce da parte del “Gran Consiglio del Fascismo”;

arresto di Mussolini e formazione del Governo Badoglio; l’Italia continua la guerra.Agosto : affluenza delle truppe tedesche attraverso il Brennero in tutto il centro-nord dell’Italia.

“ (17-24) : la caduta di Mussolini induce una Conferenza alleata a Quebec (“Quadrante”).“ (15) : Castellano riceve da Hoare a Madrid un testo di armistizio breve e senza condizioni.“ (19) : Ambrosio discute a Lisbona le clausole militari dell’armistizio italiano.

Settembre (3) : Castellano firma l’armistizio con gli Alleati a Cassibile, presso Siracusa; subitodopo l’VIII armata britannica sbarca nell’Italia continentale.

“ (8) : l’armistizio è reso pubblico in Italia; i Tedeschi occupano Roma e il Re va a Brindisi.

“ (18) : nasce in Italia la “Repubblica Sociale Italiana” guidata da Farinacci e Graziani.Ottobre (12) : accordo Churchill-Salazar sull’installazione di basi alleate nelle Azzorre,assicurazione ai portoghesi di un intervento alleato in caso di attacco di Franco.

“ (19) : Conferenza dei Ministri degli esteri. Eden, Hull e Molotov a Mosca, primo incontro. Novembre (28-31) : Conferenza di Teheran; primo incontro tra Roosevelt, Churchill e Stalin.Dicembre (4) : incontro a Mosca tra Benes e Stalin; garanzie alla Cecoslovacchia.“ (9) : nasce a Washington un gruppo di studio sull’ONU.“ (12) : firma di un Trattato di alleanza tra la Cecoslovacchia e l’Unione Sovietica.

1944

gennaio (1) : la Francia cede i poteri ai legittimi governi in Libano e Siria.giugno (4) : liberazione di Roma.

“ (6) : sbarco in Normandia delle truppe anglo-americane.agosto (23) : colpo di stato a Bucarest, Antonescu è arrestato, governo di coalizione.

“ (25) : liberazione di Parigi da parte degli anglo-americani.Settembre (9) : l’Armata Rossa invade la Bulgaria che aveva dichiarato guerra alla Germania;

liberazione del Belgio e del sud dell’Olanda.“ (12) : firma dell’armistizio russo-rumeno; De Gaulle è accolto trionfalmente a Parigi.“ (19) : firma dell’armistizio della Finlandia con l’Urss.

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Settembre (25) – ottobre (10) : si riunisce ad Alessandria una Conferenza preparatoria degli StatiArabi per discutere le basi della Lega Araba.

Ottobre : gli inglesi conquistano Atene, imposizione dell’autorità del governo ai gruppi partigiani.“ (9-18) : incontro a Mosca tra Churchill e Stalin; prima divisione delle zone di influenza.“ (15) : annuncio dell’armistizio ungherese, nuovo governo, Horty è deportato in Germania.

“ (20) : l’Armata Rossa entra a Belgrado; liberazione della Jugoslavia, marcia sulla Croazia.“ (23) : riconoscimento del governo del generale De Gaulle da parte dei tre Alleati.“ (26) : firma dell’armistizio della Bulgaria a Mosca; perse Macedonia e Tracia.

 Novembre (7) : Roosevelt è rieletto presidente per la quarta volta.“ (11) : Churchill ammette la Francia nella “Commissione consultiva europea”.“ (27) : Corder Hull abbandona; Stettinius ha contrasti con gli inglesi sull’Italia.

Dicembre (9) : firma dell’alleanza franco-sovietica contro la Germania.“ (17) : ultima controffensiva tedesca nelle Ardenne.

1945

gennaio : enorme offensiva dell’Armata Rossa, raggiunta la linea dell’Oder;“ (18) : appoggiato dall’invasione russa, si insedia a Varsavia il governo di Lublino.“ (20) : fine dell’assedio di Budapest, l’Ungheria firma l’armistizio con la Russia.

Febbraio-marzo : Conferenza panamericana, viene siglato l’Atto di Chapultepec.: gli americani liberano le Filippine e vi restaurano la democrazia.Colpo di stato in Romania, viene instaurato un governo di coalizione controllato dai comunisti

“ (4-11) : Conferenza di Yalta tra Roosevelt, Churchill e Stalin.“ (12) : De Gaulle rifiuta l’invito di Roosevelt per un incontro ad Algeri.

Marzo (10) : le truppe giapponesi annientano le guarnigioni francesi in Indocina e pongono fineallo statuto coloniale del Paese.

“ (22) : al Cairo i rappresentanti di sei Paesi arabi firmano la “Carta della Lega”.Aprile (11) : Trattato politico di amicizia russo-jugoslavo.“ (12) : muore negli Usa il presidente Roosevelt, gli succede Harry Truman.“ (25- giugno 25) : Conferenza di San Francisco, firma della “Carta delle Nazioni Unite”.“ (26) : incontro dell’Armata Rossa e dell’esercito anglo-americano.

maggio – luglio : riunione a Parigi del “Consiglio dei quattro ministri degli Esteri”.Maggio : trattative francesi con Siria e Libano, violenti scontri, gli inglesi prendono il controllo.

“ (1) : viene annunciata la morte di Hitler.(7) : il generale Jodl firma a Reims la resa incondizionata della Germania.

Giugno (5) : gli Alleati annunciano l’assunzione del potere supremo in Germania.“ (29) : accordo russo-cecoslovacco, la Rutenia sub-carpatica all’Urss.

In Polonia si costituisce un governo di unità con membri comunisti e di Londra.Luglio (17) : Conferenza di Potsdam (Churchill, poi Attlee, Truman e Stalin).

“ (26) : ultimatum al Giappone lanciato dalle potenze occidentali, dalla Russia e dalla Cina.Agosto (6) : scoppio della bomba atomica su Hiroshima.

“ (8) : l’Urss dichiara guerra al Giappone.“ (9) : scoppio della bomba atomica su Nagasaki.“ (14) : a Mosca sono siglati 5 accordi cino-sovietici sulla situazione post-bellica nella regione.

l’Imperatore giapponese accetta l’ultimatum e da l’ordine di cessare il fuoco.“ (15) : pubblicazione di una dichiarazione d’indipendenza dei leader indonesiani.“ (17) : accordo tra Polonia ed Unione Sovietica sulla definizione dei confini ad est ed ovest.

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Settembre : il partito del Viet Minh guidato da Ho Chi Minh installa ad Hanoi un governo di stampocomunista.

“ (2) : a bordo della “Missouri”, il delegato giapponese firma la resa senza condizioni.“ (6) : il presidente Truman approva un documento sulla politica da adottare in Giappone.

 Novembre – dicembre : la “Conferenza dei Ministri degli Esteri” (anche la Francia) si riunisce a

Mosca, creazione della “Commissione per l’Estremo Oriente” sul Giappone.Discussione sulle riparazioni dei Paesi sconfitti e sulla situazione tedesca.Dicembre (12) : i comunisti del “Tudeh” fondano la “Repubblica autonoma di Azerbaigian”, seguita

Pochi giorni dopo dalla “Repubblica popolare Curda”.

1946

gennaio-dicembre : Marshall in Cina per tentare una mediazione tra comunisti e nazionalisti.Gennaio (19) : il generale De Gaulle abbandona la vita politica.Febbraio (9) : discorso di Stalin e cambiamento della politica russa in chiave anti-occidentale.

“ (24) : Peròn è eletto presidente dell’Argentina nonostante la campagna di opposizione degli Usmarzo (22) : accordo tra Inghilterra e Transgiordania che dava molti vantaggi ai britannici.“ (31) : elezioni in Grecia vinte dai monarchici; l’EAM non le accetta e continua a lottare.

Aprile : conferenza per i Caraibi tra Usa, Francia, Inghilterra e Olanda.(23) : i russi completano l’evacuazione della Manciuria; Stato comunista nel nord.

maggio : le elezioni in Cecoslovacchia danno ai comunisti una forte percentuale di voti.Iniziano trattative anglo-egiziane per l’unione del Sudan all’Egitto, fallimento a dicembre.

Luglio : E’ presentato al Parlamento inglese il “Piano Morrison” per risolvere la questione palestinese.“ (4) : indipendenza delle Filippine dagli Usa, trattati commerciali e militari.

Agosto (31) : le ultime truppe anglo-francesi lasciano la Siria e il Libano, ora indipendenti.Dicembre : inizia la guerra tra le truppe francesi e il governo del Viet Minh in Vietnam.

“ (14) : con l’appoggio anglo-americano, il governo iraniano riconquista l’Azerbaigian.“ (22) : la Francia isola la Saar dalla Germania con un cordone doganale.

1947

gennaio (1) : Usa ed Inghilterra uniscono le loro zone in Germania (bizona); In Bulgaria si instaura ungoverno

comunista e sostituisce quello fantoccio di coalizione, nasce la “democrazia popolare”.(19) : vittoria schiacciante dei comunisti nelle elezioni in Polonia.

febbraio : In Romania si instaura un governo totalmente comunista.(10) : a Parigi sono firmati i trattati di pace con i satelliti della Germania.

Marzo : inizia la guerra nel Kashmir tra indiani e pakistani, durerà sino alla fine del 1948.“ (10) : si riunisce a Mosca la Conferenza dei Ministri degli Esteri, fino al 25 aprile.“ (12) : Truman chiede al Congresso di votare aiuti economico-militari a Grecia e Bulgaria;

un mese dopo il Congresso stanzia i fondi (svolta energica nella politica americana).“ (28) : accordo tra l’Olanda e l’Indonesia per la creazione della “Unione Olandese-indonesiana”.

Aprile : le truppe comuniste di Mao Tsé-Tung occupano l’intera Manciuria.Maggio : i governi francese ed italiano estromettono i ministri comunisti.Giugno (5) : discorso ad Harvard e presentazione del “Piano Marshall”.

“ (27) : conferenza tra Francia, Inghilterra ed Urss per discutere sul piano Marshall.

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Agosto – settembre : Conferenza panamericana di Rio de Janeiro, è siglato il “Patto di Rio”.Luglio – settembre : “Seconda conferenza di Parigi”, si riuniscono tutti i 16 Paesi aderenti al piano Marsh

e accettano. Violente reazioni negli Stati comunisti.“ (11) : l’Egitto si appella al Consiglio di Sicurezza per la questione del Sudan, nulla di fatto.

Agosto : gli Usa si rivolgono all’ONU per regolare la questione della Corea; l’Urss non partecipa al

Consiglio.“ (14) : accordo italo-americano, attenuazione delle riparazioni di guerra all’Italia.Autunno : in Bulgaria e Romania il potere è nelle mani di governi composti unicamente da comunisti.Settembre (15) : entrano in vigore i Trattati con i “satelliti” della Germania.

“ (22) : nasce il Cominform (“Ufficio di informazione comunista”).Ottobre (5) : elezioni nella Saar; vittoria dei partiti che accettano l’unione economica con la Francia.

“ (17) : indipendenza della Birmania che rifiuta di entrare nel Commonwealth. Novembre (29) : l’Assemblea dell’ONU approva il progetto di spartizione della Palestina in due Stati. Novembre – dicembre : “Conferenza di Londra”, ultima conferenza dei Ministri degli Esteri, detta

anche “Conferenza dell’ultima possibilità”, fallimento totale.Dicembre (13) : il Parlamento di Panama rifiuta di lasciare basi militari agli Usa, che ritirano le loro trupp

1948

gennaio (3) : il governo francese riconosce l’autonomia della Saar.febbraio (23) – giugno (1) : si riunisce a Londra la “Conferenza Tripartita” sul problema tedesco.

(25) : in Cecoslovacchia colpo di stato comunista guidato da Gottwald (“Colpo di Praga”).Marzo : instaurazione di un governo totalmente comunista anche in Ungheria.

“ (17) : Francia, Inghilterra e Benelux firmano il “Patto di Bruxelles”, alleanza politica e militare.“ (31) : Sokolovsky blocca le comunicazioni tra la zona sovietica e la zona occidentale e Berlino ov

Aprile : Conferenza panamericana di Bogotà, firma della “Carta dell’Organizzazione degli Stati America

“ : il Congresso approva il “China Aid Act” che stanziava enormi aiuti ai nazionalisti cinesi.Maggio (10) : in Corea del sud si svolgono elezioni sotto l’egida ONU e si forma un governo indipendent“ (15) : la Gran Bretagna pone fine al suo mandato in Palestina; lo Stato di Israele si proclama

Indipendente, gli Arabi attaccano, inizia la “Prima Guerra Arabo-Israeliana” (fine a gennaio’49)

tra Israele, Egitto, Libano, Siria e Transgiordania. Gli ebrei ampliano i confini dati lorodall’ONU.Giugno : Conferenza sul Danubio a Belgrado; vittoria dei sovietici che controlleranno il fiume.

“ (11) : il Congresso approva la “Risoluzione Vandenberg”, rivoluzione nella politica esteraamericana,

gli Usa potranno firmare alleanze in tempo di pace e al di fuori del continente americano.“ (28) : i comunisti jugoslavi rifiutano di partecipare ad una riunione del Cominform, inizia lo

“scisma”.Luglio : i russi, dopo tutti gli organi quadripartiti, pongono fine anche alla Kommandatura di Berlino.Settembre (9) : nasce nel nord la Repubblica popolare di Corea, subito riconosciuta dall’Urss. Novembre (26) : nasce il “Comitato permanente per lo studio e lo sviluppo della federazione europea”.Dicembre (18) : seconda rappresaglia di polizia del governo olandese in Indonesia; discredito internazion

1949

gennaio (22) : i comunisti cinesi entrano a Pechino.

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Marzo : La Francia crea lo Stato del Vietnam nel sud unendolo a Cambogia e Laos nell’Unione Francese“ (15) : Usa, Canada e Paesi del Patto di Bruxelles invitano altri cinque Stati ad aderire al Patto

Atlantico.Si riunisce all’Avana un’inutile Conferenza panamericana per i territori europei in America

“ (18) : il Patto Atlantico è pubblicato prima delle firme per essere appreso dall’opinione pubblica.

“ (31) : i Sovietici inviano un memorandum di protesta agli occidentali per la nascita del PattoAtlantico.Aprile (2) : risposta occidentale al memorandum sovietico, solo “patto difensivo”.

“ (4) : a Washington dodici Paesi firmano il Patto Atlantico. Nasce la Nato.“ (8) : a Washington sono firmati gli accordi per la futura situazione della Germania ovest.

Maggio-giugno : si riunisce a Parigi il Consiglio dei Ministri degli Esteri sulla situazione tedesca; fallimemaggio (5) : a Parigi 10 nazioni firmano lo Statuto del Consiglio d’Europa.

“ (8) : gli occidentali approvano la Costituzione elaborata dal “Consiglio parlamentare” tedesco;“ (11) : lo Stato di Israele è ammesso nell’ONU.“ (30) : il “Congresso del popolo tedesco” approva all’unanimità una Costituzione di tipo centralis

giugno : gli americani ritirano le loro forze dalla Corea del sud, i russi le hanno ritirate dal nord mesi prim

Agosto (14) : elezioni nella Germania ovest: Heuss presidente, Adenauer Cancelliere: nasce di nuovo unoStato tedesco autonomo (o quasi) ad ovest, la Repubblica Federale Tedesca.Agosto (23) – Novembre (2) : Conferenza dell’Aja sul problema dell’indipendenza indonesiana.Settembre : l’Unione Sovietica rompe il patto di amicizia con la Jugoslavia del ’45. “Scisma jugoslavo”.

“ : Mao Tsé-Tung proclama a Pechino la nascita della “Repubblica Popolare Cinese”.“ (23) : i servizi segreti americani scoprono un’esplosione atomica volontaria in Unione Sovieti

Ottobre (7) : il “Congresso del popolo tedesco” proclama la nascita della Repubblica Democratica Tedes“ (14) : il Congresso vota il programma di assistenza militare all’Europa e ai Paesi minacciati

dall’Urss.“ (16) : vittoria delle truppe governative in Grecia contro i comunisti; fine della guerra civile greca“ (20) : la Jugoslavia viene eletta membro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

 Novembre (21) : l’Assemblea Generale dell’Onu decide sulla sorte delle ex colonie italiane.“ (22) : firma degli “Accordi di Petersberg” tra Adenauer e gli occidentali (su pressione Usa).Dicembre (16) : la Transgiordania annette la Palestina araba, nasce lo “Stato hascemita di Giordania”.

“ (27) : la regina d’Olanda concede l’indipendenza all’Indonesia.

1950

gennaio (26) : proclamazione della Repubblica Indiana.febbraio (14) : pubblicazione degli “Accordi cino-sovietici” dopo un viaggio di Mao in Russia per due mmarzo (3) : la Francia e la Saar firmano delle convenzioni che aumentano i legami tra i due Paesi.

“ (22) : Adenauer propone l’organizzazione di libere elezioni per la riunificazione della Germania.Aprile (11) : approvato il patto di difesa tra i Paesi Arabi, simile al Patto Atlantico.maggio (9) : Robert Schuman pubblica un memorandum che prevede un piano di integrazione europea.

“ (12) : con gli Accordi di Londra gli Alleati aumentano i poteri autonomi della Germania.“ (18) : riunione a Londra del Consiglio dei Ministri dei dodici Paesi NATO, nascita degli organi

 politici.Giugno (6-22) : Grotewohl firma trattati sulle frontiere orientali con Cecoslovacchia e Polonia.

“ (21) : Schuman apre la Conferenza con i sei Paesi interessati al Piano del carbone e dell’acciaio.“ (25) : le forze nord-coreane oltrepassano il 38° parallelo, inizia la Guerra di Corea

Settembre : gli Usa chiedono alla NATO il riarmo della Germania e la sua ammissione nell’organizzazion

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Ottobre : i francesi propongono il “Piano Pleven” per la costituzione di un esercito europeo con piccolicontingenti tedeschi, in modo da evitare la creazione di un esercito tedesco forte.

“ (24) : la Cina invade il Tibet e lo annette al proprio territorio.Dicembre (19) : a Bruxelles nuova riunione del Consiglio NATO, Eisenhower comandante in Europa.

1951gennaiofebbraio (15) : iniziano i negoziati sulla costituzione di un esercito europeo sulla base del “Piano Pleven”Marzo (13) : nazionalizzazione del Anglo-Iranian Oil Company da parte del governo iraniano.Aprile (10) : il presidente Truman revoca il generale Mac Arthur dal comando delle operazioni in Corea.

“ (18) : sei Paesi firmano il trattato istitutivo della CECA (Comunità Europea Carbone e Acciaio).Maggio : nella Saar i francesi sciolgono il “partito democratico sarrese” favorevole alla Germania.

“ (31) : Conferenza dei supplenti dei Ministri NATO a Londra, definizione degli organi.Luglio (10) : fine della Guerra di Corea, cessate il fuoco parziale.Settembre (4-7) : Conferenza di San Francisco, 49 nazioni firmano il trattato di pace con il Giappone.

“ (23) : si raggiunge un accordo sui confini coreani, non più stabiliti sul 38° parallelo.Ottobre (10) : Grotewohl dichiara accettabili le proposte di Adenauer ma respinge il controllo dell’ONU.Dicembre (20) : L’ONU nomina una commissione d’inchiesta per controllare le eventuali elezioni tedesc

“ (24) : i giapponesi riconoscono il governo nazionalista di Chiang Kay-shek, non quello comun

1952

gennaio (27) : a Parigi si raggiunge un debole accordo sulla costituzione dell’esercito europeo.febbraio (16) : Conferenza di Lisbona della NATO, ammissione di Grecia e Turchia nell’organizzazionemarzo : l’Urss propone una conferenza a quattro sulla Germania per elaborare un trattato di pace.

Maggio (26) : a Bonn Usa, Gb e Francia firmano un trattato per la restituzione alla Germania dei suoi dir“ (27) : a Parigi è firmato il Trattato di istituzione della Comunità Europea di Difesa (CED).Luglio (23) : in Egitto il colpo di Stato militare del generale Neguib costringe re Farouk alla fuga. Novembre : negli Usa è eletto presidente il generale Eisenhower, Nixon vicepresidente, Dulles agli Ester

“ (30) : elezioni nella Saar senza partiti filo-tedeschi, successo scontato del governo Hoffmann.

1953

gennaiomarzo (5) : morte di Stalin. Inizio dell’“era Malenkov” (luglio 1953 – gennaio 1955).Giugno (17) : scontri a Berlino est tra tedeschi e le truppe russe che reprimono gli scontri; molte vittime.

“ (18) : l’Egitto si proclama Repubblica con Naguib come presidente.Luglio (26) : Castro con un centinaio di studenti attacca una caserma a Cuba ma deve fuggire in Messico

(27) : firma dell’accordo sulla linea di demarcazione dell’armistizio in Corea.Agosto (19) : In Iran un colpo di Stato militare porta un regime di dittatura sotto la direzione dello Scià.dicembre : negli Usa si parla del “new look” diplomatico, riduzione del bilancio militare.

1954

gennaio – febbraio : Conferenza dei quattro Ministri degli Esteri a Berlino; fallimento.Marzo : alla Conferenza Panamericana Dulles fa firmare una risoluzione anti-comunista, a causa della

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nascitadi un governo filo-comunista in Guatemala.

Aprile (17) : il colonnello Nasser costringe Naguib alle dimissioni e prende la guida dell’Egitto.Aprile - giugno: prima Conferenza di Ginevra sui problemi dell’armistizio tra Francia e Vietnam del NorGiugno (19) : le truppe di Castillo Armas invadono il Guatemala e pongono fine al governo filo-comunis

Luglio (20) : armistizio tra Francia e Viet Minh; non riconosciuto dagli Usa e dal governo del Vietnam dSud.agosto (9) : Trattato del Bled tra Turchia, Grecia e Jugoslavia, reso poi vano dalla crisi di Cipro.

“ (30) : l’Assemblea Nazionale francese respinge la ratifica del Trattato sulla CED.Settembre (4) : la Cina bombarda le isole Pescadores sotto il controllo degli americani e dei nazionalisti.

“ (8) : Trattato SEATO tra Usa, Australia, Gb, Francia, N. Zelanda, Filippine, Pakistan eThailandia.

“ (28) : la Conferenza di Londra approva l’allargamento del “Patto di Bruxelles” a Germania eItalia.Ottobre (12) : Firma degli accordi Cino-sovietici, molto favorevoli alla Cina.

“ (19) : Egitto ed Inghilterra firmano un trattato per l’evacuazione dei soldati britannici da Suez.

“ (20) : nasce l’Unione dell’Europa Occidentale sulla base del Patto di Bruxelles allargato. Novembre (1) : inizia in Algeria una guerra armata contro i francesi sotto la guida del FLN di Ben Bella.Dicembre (2) : Trattato di difesa reciproca tra gli Usa e la Cina nazionalista.

1955

gennaio (24) : in un messaggio al Congresso Eisenhower chiede l’invio della flotta in difesa di Formosa.febbraio (24) : Firma del Patto di Baghdad tra Iraq e Turchia (poi Inghilterra, Iran e Pakistan).Aprile (18 – 24) : Conferenza di Bandung in Indonesia degli Stati ex colonizzati.maggio (4) : il Giappone firma un trattato di commercio con la Cina comunista.

“ (14) : firma del Patto di Varsavia, alleanza militare tra l’Urss e le democrazie popolari europee.

“ (15) : firma del Trattato di Stato austriaco con l’Urss; neutralità dell’Austria.“ (26) – giugno (3) : viaggio di Krusciov, Bulganin e Molotov a Belgrado; riavvicinamento con TitLuglio (18 – 21) : Conferenza a Ginevra dei quattro capi di governo.Settembre (9) : viaggio di Adenauer a Mosca; Germania ovest e Urss stabiliscono rapporti diplomatici.Ottobre (23) : il referendum nella Saar boccia l’europeizzazione della regione voluta dalla Francia.Ottobre – novembre : Conferenza dei ministri degli Esteri a Ginevra. Novembre (6) : la Francia riconosce la piena indipendenza del Marocco.Dicembre (20) : l’Assemblea Costituente sudanese proclama la sua indipendenza dall’Egitto edall’Inghilterra.

1956

gennaio : in Algeria la Francia arriva a mezzo milione di soldati contro il Fronte di Liberazione Nazionalfebbraio (14) : XX Congresso del PCUS; Krusciov denuncia ai soli comunisti russi i crimini compiuti daStalin.Aprile (17) : dissoluzione del Cominform, primo atto della destalinizzazione.Giugno (15) : la Francia concede l’indipendenza alla Tunisia.Luglio (26) : Nasser decide la nazionalizzazione della Compagnia del Canale di Suez.Ottobre (15) : il Consiglio ONU stabilisce i “sei principi” per Suez.

“ (19) : un accordo tra Urss e Giappone ristabilisce normali rapporti diplomatici tra i due Stati.“ (19 – 23) : Colpo di Stato in Polonia da parte di Gomulka, sono mantenuti i principi comunisti.

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“ (21) : arresto di Ben Bella. Interruzione dei rapporti tra Francia e Marocco e Tunisia.“ (29) : attacco israeliano contro l’Egitto, occupazione del Sinai (guerra di Suez).“ (30) : ultimatum di Francia ed Inghilterra ad Israele e all’Egitto per l’allontanamento dal Canale

Ottobre (22) – novembre (2) : rivolta in Ungheria contro il regime comunista, governo Nagy. Novembre (2) : all’ONU è approvata una risoluzione americana sul cessate il fuoco immediato a Suez.

“ (3) : dura repressione dell’Armata Rossa in Ungheria, fine della rivolta, governo totalitarioKàdàr.“ (5) : i paracadutisti franco-britannici occupano Porto Said; minaccia di attacco atomico sovie“ (18) : firma a Mosca di un accordo tra Urss e Polonia a cui è riconosciuta l’indipendenza

nazionale.Dicembre (2) : Castro sbarca a Cuba con 80 sostenitori e inizia una guerriglia sulla Sierra Morena.

1957

gennaio (1) : il territorio della Saar ritorna allo Stato Tedesco.

“ (5) : il presidente americano propone al Congresso l’accettazione della “dottrina Eisenhower”.marzo (6) : il “Colonial Office” inglese concede l’indipendenza al Ghana, primo paese della seconda fase(25) : A Roma è firmato il Trattato istitutivo della Comunità Economica Europea, comprendente il

Mercato Comune e l’EURATOM da Italia, Francia Germania, Belgio, Olanda e LussemburMaggio (7) : sull’isola di Formosa gli Usa installano missili atomici che possono colpire la Cina comunisAprile : Nasser impone il pagamento di un pedaggio al governo egiziano per il passaggio delle navi da Su

1958

gennaiofebbraio (1) : i Parlamenti siriano ed egiziano proclamano in comune la “Repubblica Araba Unita”.

Maggio (13) : i coloni francesi ad Algeri occupano il Governatorato generale appoggiati da alcuni generasi teme un colpo di Stato a Parigi condotto da truppe di stanza in Algeria.Giugno (1) : il generale de Gaulle riprende il potere in Francia.luglio (14) : rivolta in Iraq contro il re che viene ucciso, l’Iraq abbandona gli occidentali e si fa neutrale.Agosto (22) : l’artiglieria cinese riprende i bombardamenti contro le isole nazionaliste delle Pescadores.Settembre : referendum nei territori d’oltremare per la nascita della Comunità Francese; nasce il GRPA

Ovvero il “Governo Provvisorio della Repubblica Algerina”. De Gaulle scopre la sua politica Novembre (27) : una nota sovietica annuncia la decisione di rendere autonoma la RDT e apre la “Crisi di

Berlino”, imponendo agli occidentali un ultimatum di sei mesi per decidere su Berlino.

1959

gennaio (1) : Batista fugge da Cuba e lascia il governo nelle mani di Castro.Marzo (7) : in Tibet scoppia una rivolta armata anti cinese che viene repressa; l’Urss si schiera contro laCina.maggio (20) : la Conferenza di Ginevra tra i quattro Ministri degli Esteri non risolve il problema di BerlinSettembre : viaggio di Krusciov negli Stati Uniti; vaghe promesse da parte di Eisenhower.

“ (2) : l’Urss concede all’India un grosso finanziamento nonostante gli scontri di questa con la C

1960

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gennaio (1) : il Cameroun ottiene l’indipendenza dalla Francia.febbraio (13) : firma di accordi commerciali tra l’Urss e Cuba, che si emancipa dal controllo americano.

La Francia fa esplodere la prima bomba atomica nel Sahara.maggio : Contrasto tra Albania e Unione Sovietica che ritira armamenti militari e aiuti economici.

“ (16) : la Conferenza di Parigi su Berlino fallisce per l’intercettazione sovietica di un U2 american

“ (17) : Castro annuncia la riforma agraria che tocca interessi americani; svolta della sua politica.Giugno – ottobre : Senegal, Sudan, Mali, Mauritania e Madagascar ottengono l’indipendenza dalla FrancGiugno (30) : il Belgio concede l’indipendenza al Congo, non ancora preparato, inizia una situazionedifficile.Luglio : i sovietici richiamano a Mosca i loro tecnici inviati in Cina per sviluppare un’industria moderna.Ottobre (1) : indipendenza della Nigeria che rimane nel Commonwealth britannico.

(12) : all’Assemblea dell’ONU Krusciov protesta contro le teorie Usa battendo la scarpa sul tavo

1961

l’Unione Sudafricana lascia il Commonwealth per la politica razziale poco gradita agli altri membri.

Gennaio (8) : Referendum in Francia in cui il popolo chiede la cessazione della guerra in Algeria.“ (21) : Jonh Fitzgerald Kennedy è il nuovo presidente degli Stati Uniti.Aprile (15) : sbarco degli esuli anti-castristi appoggiati dagli Usa alla “Baia dei Porci”; l’operazione falliMaggio (18) : a Evian iniziano dei colloqui tra il FNL e il governo francese, vi è una pausa per la guerracivile.luglio : colpo di Stato in Siria, che abbandona la “Repubblica Araba Unita”.Agosto : Kennedy propone agli Stati sudamericani la “Alleanza per il progresso”, ingenti aiuti economici

alla riunione del COMECON inizia la crisi tra Urss e Romania circa la divisione della produzio“ (12) : i sovietici dividono Berlino con uno sbarramento; fine della Crisi e nascita del Muro di

Berlino.Settembre (1) : a Belgrado inizia la prima Conferenza dei Paesi non allineati con 25 partecipanti.

Ottobre : al XXII Congresso del PCUS si manifesta pubblicamente il contrasto ideologico tra Urss e Cina1962

gennaio : alla Conferenza panamericana Rusk ottiene l’espulsione di Cuba dall’OSA.Marzo (18) : la Francia firma gli “Accordi di Evian” in cui concede un referendum sull’indipendenza inAlgeria.Aprlie : la tensione tra Urss e Cina si accresce con degli scontri alla frontiera.Maggio : la Cina invade il versante sud dell’Himalaya e sconfigge l’esercito indiano.Luglio : Uganda e Burundi ottengono l’indipendenza dal Belgio e dal Congo.

“ (1) : in Algeria il referendum vede una vittoria larga per l’indipendenza; fine della colonizzazione“ (4) : Kennedy propone in un discorso il suo “grande disegno”.

Estate : a Mosca Raoul Castro e Che Guevara chiedono ai sovietici degli aiuti militari per la difesa di CubOttobre (16) : un aereo spia U2 rileva sull’isola di Cuba la presenza di rampe di lancio per missili.

“ (22) : in un annuncio televisivo Kennedy parla del blocco delle navi sovietiche attuato intorno aCuba.

“ (26) : Tramite un inviato ufficioso di Krusciov si risolve la Crisi di Cuba; lettera di Krusciov aKennedy.Dicembre : le truppe dell’ONU riescono a riconquistare il Katanga e la secessione dal Congo è annullata

“ (9) : l’Uganda riceve l’indipendenza e entra a far parte del Commonwealth britannico.“ (18) : accordo anglo-americano che metteva sotto controllo Nato l’arsenale atomico inglese.

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1963

gennaio (14) : De Gaulle rifiuta il progetto di Kennedy, non ammette la GB nel MEC e il progetto atomico.“ (22) : accordo franco-tedesco su una cooperazione politica, economica e culturale.

febbraio : il “Quotidiano del Popolo” di Pechino pubblica articoli che attaccano violentemente Krusciov.Settembre (12) : indipendenza del Kenya dall’Inghilterra.agosto (5) : firma a Mosca del Trattato che vieta gli esperimenti nucleari nell’atmosfera.settembre (1) : Tra Mosca e Washington è creata una linea diretta, il “telefono rosso”.

 Novembre : in Vietnam del Sud un colpo di Stato destituisce il governo; Johnson decide di intervenire.“ (22) : a Dallas il presidente americano Kennedy viene assassinato; gli succede Lyndon Johnson.

1964

gennaio : alla Conferenza del Cairo tra Paesi Arabi si decide la nascita dell’OLP.luglio (10) : Mao denuncia le usurpazioni territoriali degli Zar a danno della Cina; cresce la tensione.Agosto (7) : il presidente Johnson ottiene dal Congresso l’autorizzazione all’uso della forza in Asia.settembre (29) : Tanganica e l’isola di Zanzibar si uniscono e danno vita alla “Repubblica Unita di Tanzania”.ottobre : la Cina fa esplodere la sua prima bomba atomica.

“ (5) : Krusciov viene destituito dal Presidium del Soviet Supremo; periodo di guida collegiale;Conferenza dei non allineati al Cairo con 46 partecipanti.

1965

gennaiofebbraio (7) : Johnson ordina di bombardare il Vietnam del Nordaprile (8) : a Bruxelles si opera la fusione degli organi esecutivi della CECA, dell’EURATOM e del MEC.agosto (5) : un violento incidente di frontiera fa scoppiare la guerra tra India e Pakistan.

1966

gennaio : in Cina Mao inizia la “rivoluzione culturale” per restare al potere.“ (9) : fine della guerra tra India e Pakistan; al potere in India Indira Gandhi.

marzo : con un messaggio a Johnson, De Gaulle annuncia il ritiro della Francia dalla NATO.Luglio (1) : da questa data le truppe francesi non sono più subordinate alla NATO.

1967

gennaioaprile (1) : E’ completato lo sgombero delle truppe americane e canadesi dal suolo francese.maggio (22) : Nasser chiude il Golfo di Aquaba alle navi dirette ad Israele.giugno (5) : inizia la guerra dei Sei Giorni; Israele attacca l’Egitto, il Golan e Gerusalemme.

“ (10) : l’ONU impone il cessate il fuoco senza condizioni nel conflitto arabo.

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“ (19) : l’Urss convoca l’Assemblea dell’ONU per il conflitto arabo: fallimento.“ (20) : viaggio in Urss del generale De Gaulle; creazione di una Commissione mista franco-sovietica.“ (30) : il colonnello Ojukwu, un Ibo, proclama l’indipendenza del Biafra.

1968

gennaio (5) : in Cecoslovacchia, Dubcek succede a Novotny con l’appoggio del gruppo liberale del partito.“ (31) : i nord vietnamiti scatenano l’offensiva del Tet che fa mutare la politica statunitense.

Marzo : scontri all’università di Praga tra polizia e studenti, fomentati dalla “Primavera di Praga”.Aprile : il partito comunista cecoslovacco annuncia il programma di liberalizzazione del regime.luglio : firma del Trattato sulla non proliferazione delle armi atomiche. Atomica cinese.Agosto (21) : l’Armata Rossa invade la Cecoslovacchia con l’appoggio di Bulgaria, Ungheria, Polonia e RDT.

“ (25) : a Mosca Dubcek e il gruppo liberale sono costretti a firmare un accordo per frenare le riforme.Ottobre (31) : Johnson ordina la sospensione dei bombardamenti sul Vietnam del Nord.novembre (5) : alle elezioni americane il nuovo presidente è il repubblicano Richard Nixon.

1969

gennaiomarzo : si intensificano gli scontri di confine tra Urss e Cina; questione dell’isola Damanski.Aprile : in seguito ad agitazioni, inizia la sostituzione del gruppo liberale cecoslovacco; il primo è Dubcek. giugno : il preside

 Nixon annuncia il progressivo ritiro delle truppe americane dal Vietnam.luglio (21) : gli americani Armstrong e Aldrin sbarcano sulla Luna.settembre (1) : il colonnello Gheddafi, anticomunista, prende il potere in Libia.ottobre : Willy Brandt è eletto cancelliere della RFT; inizia l’Ostpolitik.Dicembre : iniziano i negoziati tra Urss e Cina per gli scontri di confine e le rivendicazioni territoriali.1

1970

gennaio : appoggiato dai militari, Breznev si libera di Kosygin e assume il potere da solo.

“ (8) : fine della guerra del Biafra, vittoria dell’esercito federale nigeriano.marzo : gli Stati Uniti partecipano ad azioni militari in Laos e Cambogia contro i khmer rossi

“ (19) : primo incontro tra Brandt e il capo di governo della RDT Stoph.agosto (12) : firma del Trattato russo-tedesco sull’inviolabilità delle frontiere europee.settembre : re Hussein caccia dalla Giordania i fedayin palestinesi; crisi del mondo arabo.

“ (10) : Conferenza dei Paesi non allineati a Lusaka, nello Zambia con 54 partecipanti.“ (28) : in Egitto muore Nasser; gli succede Sadat che si avvicinerà agli Usa.

dicembre (14) : rivolta degli operai di Danzica duramente repressa dall’esercito polacco.“ (7) : Trattato tra RFT e Polonia sulla inviolabilita del confine Oder-Naisse.“ (19) : Gierek è nominato capo del governo in Polonia al posto di Gomulka.

 1971

gennaiomarzo (26) : il Pakistan orientale proclama la propria indipendenza; intervento pakistano.aprile : i cinesi invitano una squadra di ping pong americana ad una competizione in Cina.maggio (26) : Usa e Urss firmano l’accordo SALT I.ottobre (26) : all’ONU la Cina comunista prende tutti i ruoli della Cina nazionalista.dicembre (3) : iniziano le ostilità tra India e Pakistan alla frontiera del Kashmir.

“ (7) : in seguito alla sconfitta con l’India, il Pakistan riconosce il Bangladesh.

1972

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gennaio (22) : a Bruxelles Regno Unito, Danimarca, Norvegia e Irlanda firmano l’atto di partecipazione al MEC.febbraio (21) : importantissimo viaggio di Nixon a Pechino.maggio : trattative segrete a Parigi tra Kissinger e un delegato nord vietnamita.giugno (3) : accordo quadripartito su Berlino tra le quattro potenze occupanti.settembre : accordi di riconoscimento e di pace tra il Giappone e la Cina comunista.dicembre (21) : riconoscimento reciproco dei due Stati tedeschi che iniziano rapporti normali.

1973

gennaio (23) : il Presidente Nixon annuncia il cessate il fuoco in Vietnam.febbraio : in Afghanistan il colpo di Stato di Daud allontana il re Zahir.marzo : alla Conferenza di Parigi per il Vietnam sono ripresi piu’ o meno gli accordi stipulati l’anno prima da Kissinger.giugno : viaggio di Breznev negli Usa; impegno ad impedire ogni guerra nucleare.settembre : si sana il contrasto tra Hussein e gli arabi, che decidono la guerra ad Israele.

Henry Kissinger è il nuovo segretario di Stato americano.Conferenza dei Paesi non allineati ad Algeri con 86 Stati partecipanti.Le due Germanie sono ammesse a far parte dell’ONU.

ottobre (6) : inizia a sorpresa la Guerra del Kippur; l’Egitto avanza nel Sinai.“ (15) : le truppe israeliane di Sharon oltrepassano il canale di Suez.“ (22) : il Consiglio di Sicurezza vota il cessate il fuoco ma continuano gli incidenti.

novembre (11) : firma dell’accordo el “km 101” tra gli eserciti egiziano e israeliano.

1974

gennaio : in Portogallo muore Salazar; il potere è preso da militari di stampo sovietico.maggio : Willy Brandt si dimette; gli succederà Helmut Kohl, a capo della CDU.agosto : in seguito allo scandalo Watergate il presidente Nixon si dimette per Gerard Ford.dicembre (10) : a Parigi l’Europa dei nove decide la formazione del “Consiglio Europeo” e le elezioni del parlamento a suffrauniversale.

1975

gennaioagosto (1) : ad Helsinki 25 paesi europei firmano l’Atto finale della “Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa(CSCE).novembre (20) : in Spagna muore il generale Francisco Franco; ritorno del potere ai Borboni con una monarchia costituzional

1976

gennaioaprile : in Portogallo le elezioni portano alla vittoria dei socialisti di Mario Soares, che condurrano il Paese nella democrazia.giugno (29) : Congresso di Berlino tra i partiti comunisti del mondo; prevalgono gli indipendenti filo-italiani.agosto : viaggio di Tito a Pechino; riconciliazione tra Cina e Jugoslavia.

settembre : in Polonia nascono “comitati di sciopero” e il sindacato Solidarnosc guidato da Lec Walesa.“ : morte di Mao Tse-tung; il suo posto sarà poi preso da Deng Xiaoping.ottobre (4) : Conferenza di Berlino per continuare quella CSCE di Helsinki, fallimento totale.novembre : alle elezioni americane è eletto il democratico Jimmy Carter.

1977

gennaio

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1978

gennaio (12) : gli Usa fanno sapere della loro insoddisfazione della forza dei comunisti italiani.aprile (27) : un colpo di Stato in Afghanistan pone al potere il filo sovietico Karmal, inizia la guerra civile contro i comunisti.

1979

gennaio : in Cina si adotta l’idea delle “zone economiche speciali”febbraio (17) - marzo (3) : attacco Cinese contro il Vietnam per protesta contro l’Urss e la lotta di questo Paese ai Kmer rossi Cambogia.aprile : viaggio di Giovanni Paolo II in Polonia che riesce a calmare le masse.giugno : si conclude l’accordo SALT II tra Usa e Urss.dicembre : truppe sovietiche invadono l’Afghanistan per sostenere il regime di Karmal.

1980

gennaio (4) : l’Assemblea Generale dell’ONU condanna l’aggressione sovietica in Afghanistan.maggio (4) : morte di Tito; continuano le tensioni tra jugoslavi e albanesi in Kosovo.novembre : alle elezioni americane è votato Ronald Reagan, riconfermato nel 1984.

1981

gennaioottobre (18) : il PC polacco affida molti poteri nelle mani del generale Jaruzelski.novembre (10) : muore Leonid Breznev; gli succede Andropov con l’appoggio dell’esercito.

“ (30) : Conferenza a Ginevra sugli euromissili fallita per “l’operazione zero” di Reagan.dicembre (12) : Jaruzelski proclama lo “Stato di guerra” in Polonia, chiuse le frontiere e divieto di riunione.

1982

gennaio

1983

gennaio (1) : Jaruzelski pone fine allo “Stato di guerra” in Polonia, durato un anno.marzo (23) : Reagan annuncia il programma dello “Scudo Stellare” in difesa dai missili.giugno : nuovo viaggio del Papa in Polonia.novembre : in Germania sono installati i primi missili Pershing rivolti ad est.

1984

gennaio

febbraio (9) : Muore Andropov e gli succederà Cernienko, l’anziano favorito di Breznev.aprile : in Cina sono aperte le frontiere con l’estero in tre regioni litorali del sud.

1985

gennaio (7) : conversazioni russo-americane a Ginevra sul controllo di tutti gli armametni, non solo sui missili.febbraio : Morte di Cernienko e rapida nomina del giovane Mikhail Gorbaciov.marzo (11) : Mikhail Gorbaciov diviene segretario generale del PCUS.

1986

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gennaio : scoppia negli Usa lo scandalo “Irangate”: Reagan ne esce comunque pulito.febbraio : al XXVII congresso del PCUS Gorbaciov parla di “Perestrojka” e “Glasnost”.aprile (25) : esplosione di un reattore alla centrale nucleare ucraina di Cernobyl.luglio (28) : Gorbaciov comunica alla Cina il desiderio di evacuare l’Afghanistan per ottenere un riavvicinamento.ottobre : il PCC annuncia che la Cina passerà gradatamente ad un’economia commerciale.

1987

gennaionovembre : rottura dei rapporti tra Gorbaciov ed Eltsin per una critica di questi al Politburo.dicembre (8) : accordo di Washington sul disarmo per l’eliminazione dei missili dall’Europa.

1988

gennaiofebbraio : gli armeni protestano per il trattamento delle loro minoranze nel Nagorno Karabakh, territorio dell’Azerbaigian; iniconflitto.marzo (3) : Ceausescu e sua moglie Elena inaugurano le terribili riforme in Romania.maggio : dopo 32 anni, Kadar è allontanato dal potere dal partito comunista ungherese.

“ (15) : dall’Afghanistan vi è il ritiro del primo contingente dell’Armata Rossa.giugno (4 - 16) : nell’Urss si festeggia il millesimo anniversario dell’evangelizzazione russa, liberazione di preti e miglioramedei rapporti con il Vaticano.

1989

gennaiofebbraio : si completa il ritiro dell’Armata Rossa dall’Afghanistan.aprile (16) : scoppia una violenta protesca studentesca in Cina; occupata piazza Tien an Men per settimane dagli studenti.

maggio (15) : visita di Gorbaciov a Pechino in una situazione di crisi e proteste in Cina; umiliazione del governo cinese.“ (20) : il governo cinese annuncia che i negoziati con gli studenti sono falliti.

giugno : alle elezioni polacche i candidati di Solidarnosc sono tutti eletti; i partiti democratico e popolare abbandonano icomunisti; il governo va ad un non-comunista per la prima volta dal 1948 in un Paese dell’Est.

“ (4) : l’esercito cinese massacra migliaia di studenti in Piazza Tien an Men.settembre : nel dialogo sul disarmo, Gorbaciov accetta la continuazione del programma dello scudo spaziale. Inizia lo sgombedelle truppe vietnamite dalla Cambogia.ottobre : il Partito Operaio Ungherese diviene un “Partito socialista” non comunista.

“ nella RDT imponenti manifestazioni di protesta in occasione dell’anniversario della fondazione dello Stato.novembre (9) : Frontiere aperte tra le due Germanie; è abbattuto il Muro di Berlino.

“ : Nella RDT si forma un governo liberale, l’Armata Rossa lascia il Paese.dicembre : in Cecoslovacchia si forma un governo in maggioranza non comunista.

“ : in Romania il leader Ceausescu e sua moglie sono giustiziati in mondovisione; diviene presidente ancora un vecch

comunista, Ion Iliescu.

1990

gennaiofebbraio : Gorbaciov fa accettare al Comitato Centrale la perdita del ruolo dirigente del PCUS.marzo : Gorbaciov accetta nell’Urss il pluralismo dei partiti.

“ (11) : il Parlamento proclama l’indipendenza della Repubblica Lituana dall’Urss.“ (30) : il Parlamento proclama l’indipendenza dell’Estonia dall’Unione Sovietica.

aprile : le elezioni ungheresi portano alla formazione di un govero liberale.

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maggio (1) : in occasione della “festa dei lavoratori”, Gorbaciov è fischiato al Cremlino.“ (4) : inizia la resistenza dell’Armata Rossa contro la secessione delle Repubbliche baltiche.“ (29) : il “Parlamento di Russia”, liberamente eletto, nomina Eltsin presidente della Repubblica Russa.

giugno : le elezioni cecoslovacche danno la maggioranza al governo liberale di Havel.“ : le elezioni in Bulgaria danno ancora la maggioranza ad un nuovo partito comunista

luglio : al Congresso del PCUS Gorbaciov cerca di mantenere l’unità federale contro le spinte indipendentiste di Eltsin.ottobre (3) : le due Germanie si riuniscono ufficialmente in un unico Stato.dicembre : Lech Walesa è eletto Presidente della Polonia al posto di Jaruzelski.

“ (2) : libere elezioni in tutta la Germania, vittoria della CDU sulla SPD.

1991

gennaio : a fine la resistenza dell’Armata Rossa contro l’indipendenza delle Repubbliche baltiche.“ (17) : iniziano le operazioni degli occidentali contro l’Iraq (operazione Desert Storm).

febbraio : si scioglie ufficialmente il Patto di Varsavia; Eltsin chiede le dimissioni di Gorbaciov.marzo (2) : l’Iraq si arrende senza condizioni, si conclude l’operazione Desert Storm.

“ (17) : ultimo tentativo di Gorbaciov per salvare la federazione con un referendum.aprile - dicembre : in questo periodo proclamano la loro indipendenza dall’Unione Sovietica Georgia, Bielorussia, Moldavia,Azerbaigian, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan, Armenia, Turkmenistan e Kazakistan.giugno (12) : nella Repubblica Russa si svolgono le elezioni presidenziali libere, segrete e multipartitiche; Eltsin è rieletto

 presidente.“ (19) : le truppe sovietiche evacuano definitivamente l’Ungheria.“ (25) : la Slovenia e la Croazia proclamano la loro indipendenza dalla Jugoslavia.“ (28) : si scioglie ufficialmente il COMECON.

luglio : a Brioni la CEE impone un cessate il fuoco che pone fine agli scontri tra serbi e sloveni, che ottengono l’indipendenzacontinuano gli scontri nella Krajina croata.agosto (16) : Colpo di Stato in Urss da parte della vecchia guardia comunista; Gorbaciov è tenuto prigioniero in Crimea.

“ (19) : a capo della folla, Eltsin blocca l’esercito e fa fallire il golpe.“ (24) : l’Ucraina proclama la sua totale indipendenza dall’Urss.

ottobre : le elezioni in Bulgaria danno una ristretta maggioranza all’opposizione democratica.“ : dato il fallimento della CEE il cessate il fuoco in Croazia e Bosnia è affidato all’ONU, che non farà meglio.“ (1) : i serbi iniziano il bombardamento della città croata di Ragusa (Dubrovnick).“ (27) : prime vere libere elezioni in Polonia, i comunisti sono totalmente sconfitti.

dicembre (21) : Russia, Ucraina e Bielorussia danno vita alla Confederazione degli Stati indipendenti (CSI).“ (23) : la Germania riconosce ufficialmente la Slovenia e la Croazia.“ (25) : Gorbaciov si dimette da Segretario del Pcus. L’Urss è sciolta.

1992

gennaio (15) : la CEE decide di riconoscere Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina.febbraio (21) : su invito del Segretario Generale Boutrous-Ghali il Consiglio di Sicurezza approva l’invio di 14.000 Caschi BlCroazia (UNPROFOR).marzo : alle elezioni in Albania i liberali superano largamente i comunisti.aprile (27) : serbi, montenegrini e bosniaci serbi creano la Repubblica Federale Jugoslava.luglio : in conseguenza delle elezioni la Cecoslovacchia si divide in due Stati.

ottobre : in Romania Iliescu è rieletto presidente.

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TOC \O "1-9" \T "INTESTAZIONE 9;9;INTESTAZIONE 8;8;INTESTAZIONE 7;7;INTESTAZIONE 6;6;INTESTAZIONE5;5;INTESTAZIONE 4;4;INTESTAZIONE 3;3;INTESTAZIONE 2;2;INTESTAZIONE 1;1" LE CONSEGUENZE DEITRATTATI

DI PACE NEL PRIMO DOPOGUERRALa Germania: nuove frontiere, garanzie e riparazioni.

Lo smembramento dell’Austria-Ungheria.Trattato di pace, smembramento e Anschluss.

 Nascita di Jugoslavia e Cecoslovacchia. 6L’Ungheria ed il tentativo di Carlo I d’Asburgo.La Bulgaria e la fine dell’Impero ottomano.

Politica estera italiana: Fiume,

i balcani e le colonie.

Contrasto anglo-francese e rapporti con la Germania.Le conferenze di Cannes, Genova e Rapallo.Stresemann e la questione della Ruhr.

Gli esordi della Società delle Nazioni.Il sistema dei mandati.La sicurezza collettiva ed il “Protocollo di Ginevra”.

Il problema sovietico,

la Polonia e i paesi baltici.

L’Europa e l’apogeo della sicurezza collettiva.I Trattati di Locarno e l’ammissione della Germania alla Società delle Nazioni.Il patto Briand-Kellogg ed il piano Young.

I problemi extra europei dal ’21 al ’29.La conferenza di Washington.La situazione in Estremo Oriente: Il Giappone.La Cina.Situazione dell’Africa e del Medio Oriente. Le relazioni interamericane.L’indipendenza dei “Dominions” ed il Commonwealth.

I primi fallimenti della sicurezza collettiva.La Germania: il tentativo di Anschluss economico e la fine delle riparazioni.La questione della Manciuria.

L’EPOCA DI HITLER

L’avvento al potere di Hitler e il fallimento della conferenza sul disarmo.Il “Patto a Quattro” e il fallimento dei piani di disarmo.La crisi dell’estate 1934.Il “Patto Balcanico” e la politica estera francese.

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Fallimento delle intese anti-naziste.L’accordo di Stresa e il patto franco-sovietico.L’invasione dell’Etiopia e l’avvicinamento italo-tedesco.La rioccupazione tedesca della Renania.La guerra civile spagnola e l’Asse Roma-Berlino.

Anschluss e crisi cecoslovacche (1937-39).Gli “Accordi di Pasqua” e l’Anschluss. Crisi cecoslovacca e Conferenza di Monaco.Contrasto italo-francese e occupazione dell’Albania.

crisi polacca e dichiarazione di Guerra.La fine dell’Appesasement. Garanzie franco britanniche.Il Patto d’Acciaio e i negoziati dell’URSS.L’attacco alla Polonia e la dichiarazione di guerra.

La fase europea della guerra.La sconfitta polacca e la “drole de guerre”.La sconfitta della Francia e l’armistizio; la Battaglia d’Inghilterra.Annessioni russe e tedesche; rapporti Inghilterra-Vichy.Attacchi dell’Asse in Grecia, Jugoslavia e Russia. Il rafforzamento dei legami anglo-americani.

I problemi extra-europei dal 1933 al 1941.Il Medio Oriente.La politica americana.L’espansione giapponese e gli inizi della guerra contro la Cina.Rottura tra Giappone e Stati Uniti.

la fase mondiale della guerra (1941 – 45).Il “nuovo ordine” in Europa.Il “nuovo ordine” giapponese in Estremo Oriente.Le relazioni alleate dal 1942 al 1944. Il risollevamento francese, il crollo dell’Italia e il Medio Oriente.La sconfitta dell’Asse e la conferenza di Potsdam.

III

IL SECONDO DOPOGUERRA

Il fallimento delle grandi conferenze internazionali.La creazione e gli esordi dell’ONU.Il Medio Oriente e la Lega Araba.Il dopoguerra in Estremo Oriente.

 Nascita dei due blocchi: politica di contenimento e piano Marshall.

La Guerra Fredda e i conflitti localizzati. Nascita delle due Repubbliche tedesche e il blocco di Berlino (1948-49).La questione della Saar, il Consiglio d’Europa, la politica tedesca e la CECA.Progetto di Esercito Europeo, Alleanza Atlantica e Comunità Europea di Difesa (CED).

102Le relazioni interamericane e il blocco sovietico.

105Il blocco sovietico e la nascita della Cina comunista.

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106La questione d’Israele e il Medio Oriente.

108L’emancipazione dell’Asia Sud-orientale.

110La questione della Corea e il trattato di Pace con il Giappone.

112

L’evoluzione della Guerra Fredda (1953-1957).

114L’amministrazione repubblicana e il “New Look” diplomatico.

114La destalinizzazione, la Jugoslavia e le democrazie popolari.

114Le relazioni tra i due blocchi dal 1953 al 1957.

116L’indipendenza dell’Africa e la situazione in Medio Oriente.

118L’Estremo Oriente e le relazioni interamericane.

121

L’era delle crisi (1957 – 1962).

123I conflitti in Asia e la crisi di Berlino.

123Le crisi cubane (1961 – 62) e l’inizio della tensione cino-sovietica.

124La decolonizzazione dell’Africa.

127

Le difficoltà dei due blocchi.

129Il Gollismo e l’indebolimento del campo occidentale.

129Campo sovietico: Breznev e i contrasti con Cecoslovacchia, Romania e Cina.

131Il movimento dei “non allineati”.

132La guerra del Vietnam, il Biafra e i conflitti Arabo-Israeliani.

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133La dissoluzione dell’Urss.

145La desatellizzazione e la guerra in Jugoslavia.

146La Crisi del comunismo cinese e piazza Tien an Men.

148

cronologia

149

117

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