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IN QUESTO NUME RO FENOMENI ELETTRICI FENOMENI ELETTRICI FENOMENI ELETTRICI FENOMENI ELETTRICI Cos’è il fulmine? Come comportarsi durante un temporale? PAG. 2 I SENTIMENTI I SENTIMENTI I SENTIMENTI I SENTIMENTI Esiste l’amicizia? PAG. 6 TOUR DE FRANCE TOUR DE FRANCE TOUR DE FRANCE TOUR DE FRANCE Chi ha progettato la Torre Eiffel? PAG. 8 E POI... E POI... E POI... E POI... Il doping sportivo PAG. 20 Facebook PAG. 21 Falcone e Borsellino PAG. 22 Le principali piazze catanesi PAG. 23 La metropolitana: la mia passione PAG. 25 L’olocausto PAG. 26 A TRIP IN LONDON A TRIP IN LONDON A TRIP IN LONDON A TRIP IN LONDON Tante curiosità su Londra PAG. 10 I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe PAG. 27 GLI SCIENZIATI GLI SCIENZIATI GLI SCIENZIATI GLI SCIENZIATI Copernico e Keplero: due scienziati a confronto PAG. 13 Pagina 1 LIGIENE DELLA BOCCA IGIENE DELLA BOCCA IGIENE DELLA BOCCA IGIENE DELLA BOCCA L’importanza dell’igiene orale PAG. 14 LALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE La piramide alimentare e l’importanza dell’acqua PAG. 15 GALILEO GALILEI GALILEO GALILEI GALILEO GALILEI GALILEO GALILEI La sua vita e le sue invenzioni PAG. 17 IN GIRO PER CATANIA IN GIRO PER CATANIA IN GIRO PER CATANIA IN GIRO PER CATANIA Conosciamo la nostra città PAG. 18

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IN QUE

STO NU

MERO

FENOMENI ELETTRICI FENOMENI ELETTRICI FENOMENI ELETTRICI FENOMENI ELETTRICI Cos’è il fulmine? Come comportarsi durante un temporale? PAG. 2

I SENTIMENTII SENTIMENTII SENTIMENTII SENTIMENTI Esiste l’amicizia? PAG. 6

TOUR DE FRANCETOUR DE FRANCETOUR DE FRANCETOUR DE FRANCE Chi ha progettato la Torre Eiffel? PAG. 8

E POI...E POI...E POI...E POI... • Il doping sportivo PAG. 20

• Facebook PAG. 21

• Falcone e Borsellino PAG. 22 • Le principali piazze catanesi PAG. 23 • La metropolitana: la mia passione PAG. 25

• L’olocausto PAG. 26

A TRIP IN LONDONA TRIP IN LONDONA TRIP IN LONDONA TRIP IN LONDON Tante curiosità su Londra PAG. 10

I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe I NOSTRI DISEGNI: il mondo delle fiabe PAG. 27

GLI SCIENZIATIGLI SCIENZIATIGLI SCIENZIATIGLI SCIENZIATI Copernico e Keplero: due scienziati a confronto PAG. 13

Pagina 1

LLLL’IGIENE DELLA BOCCAIGIENE DELLA BOCCAIGIENE DELLA BOCCAIGIENE DELLA BOCCA L’importanza dell’igiene orale PAG. 14

LLLL’ALIMENTAZIONEALIMENTAZIONEALIMENTAZIONEALIMENTAZIONE La piramide alimentare e l’importanza dell’acqua PAG. 15

GALILEO GALILEIGALILEO GALILEIGALILEO GALILEIGALILEO GALILEI La sua vita e le sue invenzioni PAG. 17

IN GIRO PER CATANIAIN GIRO PER CATANIAIN GIRO PER CATANIAIN GIRO PER CATANIA Conosciamo la nostra città PAG. 18

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IntroduzioneIntroduzione I Fenomeni ElettriciI Fenomeni Elettrici

Il termine “elettricitàelettricità”deriva dalla parola elektronelektron, che significa ambra.

L'ambra è una resina vegetale fossilizzata che si trova negli strati fossili dal Carbonifero al Presente. Una serie di alberi, sia angiosperme che conifere, produce resina che in seguito a fossilizzazione si trasforma in ambra. Poiché la resina è appiccicosa quando viene essudata dalla piante ferite, l'ambra funziona anche da matrice fossilizzante per altri organismi come semi, foglie, fiori, insetti ed eventualmente piccole rane! L'ambra è usata come pietra semipre-ziosa in gioielleria, specialmente i campioni che presentano inclusioni di insetti o altri piccoli organismi.

Furono probabilmente i Greci a scoprire per primi che, stro-finando con un panno di lana una bacchetta d’am-bra,quest’ultima acquistava la curiosa proprietà di attrarre pezzetti di sughero, piume, fili di lana e altri corpi leggeri.

Oggi si possono ottenere gli stessi effetti con molte materie plastiche:

Perche’ avviene cio’?

La risposta è da ricercare nella struttura della materia. In un atomo neutro, il numero dei protoni(+) e’ uguale a quello degli elettroni (-): quando strofiniamo la biro e il panno di lana, quest’ultimo “porta via” all’altro gli elet-troni più esterni trattenendoli su di sè. Il panno di lana si elettrizza negativamente mentre la biro si elettrizza positivamente e adesso è capace di attrarre, per es., pezzetti di carta. Nel 1734 il botanico francese Charles DuFay rivelò l’esistenza di due differenti tipi di carica elettrica a cui Benjamin Franklin, nel 1747, diede le deno-

minazioni di positive (quelle che si manife-stano nel ve-tro) o negative (quelle che si manifestano nella bacheli-te). Tali carat-teristiche ven-gono eviden-ziate, ad e-sempio, dal fatto che una bacchetta di bachelite che sia stata strofi-

nata con un panno di lana e sospesa ad un filo metallico viene attratta da una barretta di vetro strofinata con un pan-no di seta, mentre viene respinta da una bacchetta di bachelite elettrizzata.

LA SCARICA ELETTRICALA SCARICA ELETTRICALA SCARICA ELETTRICALA SCARICA ELETTRICALA SCARICA ELETTRICALA SCARICA ELETTRICALA SCARICA ELETTRICALA SCARICA ELETTRICA

Quando due corpi elettrizzati sono troppo grossi e pe-santi per attrarsi reciprocamente, può accadere che gli elettroni decidano di passare dall’uno all’altro attraverso l’aria : in questo caso si ha una scarica elettrica, un fenomeno che si ma-nifesta con emissione di luce e di rumore. Vi sarà capitato di togliervi una maglietta di fibra sintetica, e di aver sentito dei piccoli crepi-tii:sono minuscole scariche elettriche che, in un ambiente buio possono essere viste sotto forma di scintille.

L’atomoL’atomo

CLASSE

III D

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I FULMINII FULMINII FULMINII FULMINII FULMINII FULMINII FULMINII FULMINI

Un tipo particolare e molto spettacolare di scarica elettrica è il fulmine. I fulmini sono delle scariche elettriche transitorie con

alta intensità di corrente. Il fulmi-ne avviene nell’ atmosfera e si presenta ai nostri occhi come una traccia luminosa. Questo accade quando in una regione dell’at-mosfera si rag-giunge una diffe-renza di poten-ziale sufficiente

perché il campo elettrico associato possa causare la rottura del dielettrico (aria).

Per poter dare origine ad una differenza di potenziale è neces-sario che in due regioni diverse e relativamente vicine dell’atmo-sfera, o tra una regione dell’atmosfera e la crosta terrestre, si creino degli accumuli di cariche opposte. Il processo di formazio-ne delle cariche in grado di generare tali accumuli è il meccani-smo convettivo all’interno di un temporale o di una turbolenza atmosferica. Una volta create le aree con carica opposta, se la differenza di potenziale tra di esse è sufficiente a creare una scarica, come tra poli opposti di una batteria, avverrà il passag-gio di corrente e il conseguente l’illuminamento del percorso di carica.

All’interno di un temporale vi sono correnti d'aria, dovute ai gradienti termi-ci, e particelle d ’ a c q u a e ghiaccio. Dal-l’interazione di questi elementi si ha la forma-zione di cariche separate che si dispongono in regioni opposte della nube.

Tipologia dei Tipologia dei Tipologia dei Tipologia dei fulmini fulmini fulmini fulmini

Esistono quattro diversi tipi di fulmini:

•negativo discendente, la scarica pilota ha carica negativa e parte dall'alto.

•positivo discendente, la scarica pilota ha carica positiva e parte dall'alto.

•negativo ascendente, la scarica pilota ha carica negativa e parte dal basso.

•positivo ascendente, la scarica pilota ha carica positiva e parte dal basso.

La velocità è variabile sia dalle condizioni di umidità che dalla differenza di potenziale della scari-ca, ma si muove tra i 40.000 e i 50.000 km/s.

FORMAZIONE FORMAZIONE

DELLE CARICHEDELLE CARICHE

L'ipotesi più accreditata per spiegare la formazione di cariche nelle nu-vole temporalesche è che i moti convettivi all’interno delle nuvole spo-stano verso l'alto l'aria umida e verso il basso quella fredda. Si creano così dei flussi convettivi che portano in alto gocce d’acqua e verso il basso particelle di ghiaccio. Questo origina uno sfregamento continuo di acqua e ghiaccio, permettendone il caricamento elettrostatico.

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Per arrivare al parafulmine Franklin aveva fatto alcune importanti considerazioni sulle scariche elettriche atmosferiche, arrivando a stabilire che i danni da queste provocati non erano dovuti tanto alla loro potenza, quanto al calore che esse generavano nell'impatto con qualsiasi oggetto. Inoltre scoprì che quando un fulmine, che non è altro che una scarica elettrica, colpisce un oggetto, lo attraver-sa soltanto per una parte: bisognava quindi pensare a qualcosa che attirasse il fulmine e ne disperdesse la forza per mezzo di un percorso obbligato. Scoprendo la particolarità delle punte metalliche, quelle in oro soprattutto, di attirare le scariche elettriche, agendo quindi come una sorta di calamita nei confronti del fulmine, Franklin risolse la difficoltà maggiore: quella di catturarlo durante la sua scarica.

Il parafulmine consiste quindi in una lunga e sottile asta metallica con la punta rivestita di un metallo nobi-le (ad alta conducibilità elettrica) posta sulla sommità dell'edificio da salvaguardare; da questa deriva un filo metallico che viene collegato a terra: la scarica elettri-ca viene attirata dalla punta e dispersa a terra me-diante il filo. Inoltre, il parafulmine a causa della sua forma, ha anche un’azione preventiva nei confronti del fulmine. Questo conseguentemente al fatto che il suo-lo ed il parafulmine (collegato a terra) si polarizzano positivamente per induzione in risposta alla carica negativa presente sulla parte inferiore della nuvola. Il parafulmine così polarizzato, grazie al potere dispersi-vo delle punte, contribuisce a diminuire la differenza di potenziale esistente tra la nuvola ed il suolo, renden-do meno probabile che si raggiunga il potenziale mini-mo capace di dare inizio alla scarica.

I PARAFULMINI

Il parafulmine è un dispositivo atto ad attrarre e disperdere le scariche elettriche atmosferiche. Venne inventato da Benja-min Franklin, fisico americano e fu applicato per la prima volta con successo a Parigi il 10 maggio 1752.

Effetti biologici dei danni da fulmineEffetti biologici dei danni da fulmine

Il corpo umano può essere soggetto a fulmi-nazione diretta, sia principale che seconda-ria, o a fulminazione indiretta per corrente di ritorno nel terreno.

Gli effetti della fulminazione diretta sono ov-viamente i più gravi, e possono portare, a volte, fino alla morte.

STORIA DEL PARAFULMINESTORIA DEL PARAFULMINESTORIA DEL PARAFULMINESTORIA DEL PARAFULMINE

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Regole di comportamentoRegole di comportamento

Trovarsi all'aperto durante un temporale è molto pericoloso.è molto pericoloso. I segnali di un temporale imminente sono nuvole cumuliformi, simili ad un cavolfio-re o allo zucchero filato, che possono evol-vere in cumulonembi. Anche l'afa, con insorgere di vento, tuoni, bagliori nel cielo e pressione atmosferica in caduta, sono segnali dell'avvicinarsi di un temporale. All'aperto si corrono sostanzialmente due

pericoli:

1. quando voi rappresentate il punto

più alto dell'ambiente circostante;

2. quando il fulmine cade nelle vostre immediate vicinanze e agisce in modo indiretto. La scarica elettrica, in tal caso, si diffonde rapida-

mente nel terreno in tutte le direzioni e forma un pericoloso imbuto di tensione.

Pertanto, se un temporale vi sorprende all'aperto, non sdraiatevi mai a terra. Assumete invece immediatamente una posizione raccolta (lontano dalla vostra motocicletta parcheggiata): avvicinate i piedi, accucciatevi, abbassate la testa e con le braccia abbracciatevi le gambe.

SE AVETE L'AUTO RIFUGIATEVI AL SUO INTERNO!

L'automobile protegge efficacemente gli occupanti contro i fulmini. In caso di temporale forte con molti fulmini e tuoni, è opportuno che vi fermiate in un parcheggio ed attendiate che il temporale finisca. Du-rante la guida, infatti, potreste restare abbagliati da un fulmine improv-

viso e perdere il controllo dell'autovettura.

COSA FARE SE STIAMO

PESCANDO?

In caso di temporale, indipenden-temente dal fatto che stiate pescando su una barca, su una diga o diret-tamente in mezzo ad un corso d'acqua, siete in pericolo di vita. Smontate immediatamente la canna da pesca, dirigetevi velocemente verso la riva e allontanatevi dall'acqua! E' l'unica soluzione possibile! Se state nuotando in mare, allo stesso modo, uscite velocemente dall'acqua.

COSA FARE SE UN TEMPORALE

CI SORPRENDE IN MONTAGNA?

I temporali in montagna sono particolarmente pericolosi per-ché ci si accorge troppo tardi del loro arrivo. Prima di iniziare qualsiasi escur-sione, informatevi quindi sulle previsioni del tempo. Se non siete in prossimità di un rifugio, la cosa più importante è quella di non rappresentare mai il punto più elevato dell'ambiente circostante (per esempio, scendete dalle vette), non riparatevi sotto agli alberi e assumete una posizione raccolta (con i piedi l'uno contro l'altro,

piegate le ginocchia e abbracciate le gambe con le braccia).

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L L L L’amicizia amicizia amicizia amicizia

C on amicizia , da un punto di vista oggettivo, si indica un tipo di legame sociale accom-pagnato da un sentimento. In quasi tutte le cultu-re, l’ amicizia viene intesa e percepita come un

rapporto alla pari, basato sul rispetto, la stima e la disponi-bilità reciproca, che non pone vincoli specifici sulla libertà di comportamento delle persone coinvolte. In genere, si distinguono diversi gradi di amicizia: si va dall’ amicizia causale legata a una simpatia, che emerge fortuitamente in una certa circostanza magari in modo temporaneo, all’ amicizia cosiddetta intima, ovvero associata a un rapporto continuativo nel tempo fra persone che arrivano a stabili-re un grado di confidenza .

L’amicizia è stata considerata in ogni epoca una della e-sperienze umane fondamentali, ed è stata santificata da tutte le religioni. Ad esempio i Greci consideravano come esempio di amicizia, portata alle estreme conseguenze, quelle fra Queste e Pilade…

Certamente l’amicizia è una cosa bella ma delicata… Non ci deve essere gelosia tra un’amica e l’altra…E’ un sentimento che si deve coltivare giorno dopo giorno…!

Naomi

LLLL’innamoramento..innamoramento..innamoramento..innamoramento... Cos’è questa emozione così intensa che ti pervade al solo pensiero di incon-trarlo? E’ l’amore.. Come si manifesta? Perché è così bello? Può durare tutta

la vita? Cerchiamo di chiarire questo eccitante mistero della natura..

Un affetto profondo..

L’ innamoramento può essere definito come un affetto profondo che spinge chi lo prova a cercare un’intimità con la persona amata..Certo, l’intensità di questo sentimento varia da una persona all’altra: può essere debole, forte o, addirittura, ossessivo e difficilmente controllabile. L’inizio di un amore si manifesta con alcuni segnali inconfondibili: il tuo cuore batte a mille all’ora, hai un nodo alla gola, le mani sudate e sei pervasa da un’immensa felicità al

solo pensiero o alla vista della persona che ami. Sono questi gli indizi che ci aiutano a distinguere l’amore da una

semplice amicizia.. Greco Graziella

CLASSE

III E

I SENTIMENTI I SENTIMENTI I SENTIMENTI I SENTIMENTI

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*LE EMOZIONI: UN ARCOBALENO TRA CORPO E ANIMA*

L e emozioni sono sentimenti coscienti, quale la paura, la gioia, l’ango-scia, che possono provocare alterazioni fisiologiche e psichiche. Esse, conferiscono valore e interesse alle azioni umane e motivano ad intra-

prenderne altre.

Gli esseri umani sono le creature più e-motive di tutte le altre, capaci di espres-sioni altamente differenziate e di espe-rienze emozionali molteplici.

Le emozioni inducono impulsi che libera-no energia che si canalizza per creare nuove emozioni e benessere. Se tale energia non viene canalizzata si crea ma-lessere e quindi un’emozione ferita.

Un’emozione è una risposta automatica del corpo ad una determinata situazione: gli occhi che brillano per il piacere, il volto che arrossisce quando una nostra bugia viene smascherata. Proviamo invece un sentimento quanto percepiamo consape-volmente tali emozioni, come gioia o come vergogna.

La nostra vita è un “continum” di emozioni di intensità variabili, dalle più leggere a quelle più forti ed intense.

Già da sola, questa è una buona ragione per imparare a conoscerle, riconoscerle, controllarle e gestirle, in modo da esprimere e manifestare al meglio chi siamo, in ogni momento della nostra vita. Quando siamo noi a gestire le nostre emozioni e non viceversa, allora siamo in grado di scegliere consapevolmente con quali azioni agire.

Solo conoscendo ed accettando il nostro mondo emozionale, siamo in grado di comprendere e di accettare gli altri.

Giuseppe Mascali

L’amore

Cos’è l’amore? Tanti si sono posti questa domanda…, ma la risposta non si è potuta descrivere con semplici parole… L’amore è tutto… senza amore l’univer-so sarebbe spento! L’amore è gioia, felicità, pianti, sorrisi, dolore, tristezza, sen-tirsi morire dentro quando lo baci…, ti batte il cuore quando ci parli, ti brillano gli occhi quando parli di lui…, ti sudano le mani quando sei con lui o semplicemente quando lo senti e subito diventi felice...! L’amore è qualcosa di magico… è follia e pazzia…!

Quando litighi con la persone che ami… ti senti morire… e non vuoi parlare con nessuno a parte lui…. Quando ti rendi conto di aver detto parole sbagliate… e di essere una stupida per aver litigato con lui… ti vieni di spaccare tutto… e credi che tutto il mondo ce l’abbia con te… Credi di averlo perso per sempre e non parli per giorni e giorni, piangi in continuazione, ti disperi, ti deprimi e poi tutto ad un tratto sorridi non per aver perso lui… ma per aver dato tutto l’amore possibile che potevi dare…Questo è l’amore…qualcosa di indescrivibile. Tutti parlano d’amore, ma solo pochi sanno il vero significato…

Essere delusi dalla persona che ami Le prime delusioni d’amore sono bruttissime…A 13 anni quando ti piace un ragazzo dici di amarlo, ci vai un paio di settimane dietro e poi lasci perdere, ma alcune persone stanno mesi e mesi ad andare dietro a persone senza aver nulla in cambio…ma sempre speranzo-si e illusi sperano di “avverare questo sogno”… Quando parli con lui stai bene… però lui poi ti dice che è fidanzato… tu vorresti morire ti senti distrutta… credi che lui ti abbia solo illuso e deluso… ti cade dal cuore… e ogni giorno che passa lo pensi sempre più… Pensi che lo odi… poi decidi di dimenticarlo e man mano che passa del tempo non ti interessa più niente di lui… ma se ti dicessero ne è valsa la pena… risponderesti sempre sì…le pri-me delusioni aiutano a crescere e diventare maturi...!

Anastasia Ragusa

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TOUR DE FRANCE

L a Francia (in francese France), ufficialmente Re-pubblica Francese (in francese République franç-aise), è uno Stato dell'Europa occidentale confinante con Belgio, Lussemburgo,

Germania, Svizzera, Italia, Monaco, Andorra e Spagna. La Francia possiede l'area più vasta dell'Unione Europea e dell'intera Europa se includiamo le sue dipendenze extraeuropee, come alcu-ne isole nell'oceano Pacifico, Indiano e Atlantico, e la regione sudamericana della Guyana France-se. È in grado di esercitare anche un certo potere sul Principato d’Andorra, in quanto il Presidente della Repubblica Francese è anche Coprincipe di Andorra insieme al vescovo spagnolo di Urgell. Di tutti i principali Stati Europei, è quello di più antica formazione. È membro dell'Unione Europea, che presiede dal 1° luglio al 31 dicembre 2008. La sua capitale è Parigi.

CLASSE

I E

CASELLARIO ILLUSTRATO

INSERISCI NELLO SCHEMA I NOMI DEI SOGGETTI ILLUSTRATI. A GIOCO RISOLTO, NELLE CASELLE EVIDENZIATE SI LEGGERA’ UN VOCABOLO IN FRANCESE.

GRAND

PETIT

ROUX

BEAU

GROS

GARCONS

VERT

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Storia della Torre Eiffel Storia della Torre Eiffel Storia della Torre Eiffel Storia della Torre Eiffel

Fu costruita per l'esposizione universale e per la commemorazione del centenario della Rivoluzione Francese. La Torre Eiffel fu inaugurata il 31 marzo 1889, avente in cima la bandiera francese. La sua costruzione fu accompagnata dalle critiche e contestazioni dei parigini e degli intellettuali francesi, ma la strut-tura metallica della famosissima Torre rappresenta oggi il simbolo di Parigi ed è "la maggiore

attrazione turistica", meta di 6 milioni di visitatori ogni anno. Gli ingegneri che presero parte alla creazione furono Gusta-ve Eiffel assistito dagli ingegneri Maurice Koechlin e Emile Nouguier e anche dall’architetto Stephen Sauvestre. Gli studi sul progetto cominciarono nel 1884 e nonostante tutti gli ostacoli creati non solo dai parigini, la costruzione della Torre Eiffel comincia nel 1887, durò 26 mesi e fu com-pletata nel 1889. L'idea originale comprendeva la sua distru-zione dopo l’Esposizione Universale del 1900 ma esperimen-ti di radiotrasmissione effettuati dall’arma francese prima della fatidica data, fecero si che sia tuttora in piedi. Ferro forgiato eretto a forma di croce diviso in 18.038 pezzi e fissati da 2.500.000 rivetti sono la base che supporta la Torre Eiffel. La struttura della torre monumentale di Gustave Eiffel , è molto aerata e resiste al vento. Nonostante l'immensa struttura il peso complessivo della torre non supera le 7.300 tonnellate. La Torre Eiffel è alta 324 metri. Molte stazio-ni televisive francesi hanno attualmente la loro antenna sulla cima della Torre. Proprietà delle autorità locali di Parigi, la Torre Eiffel è gestita da una società privata "Societé

Nouvelle d’Exploitation de la Tour Eiffel" che cura la manutenzione della sua struttura e la rinnova ogni 7 anni con 50 ton-nellate di pittura grazie ad operai specializzati nelle scalate acrobatiche. La torre è illuminata da 352 proiettori di 1000 watt e la sera scintilla a tutte le ore con 20.000 lampadine e 800 luci di festa, creando uno spettacolo unico e suggestivo.

CASELLARIO ILLUSTRATO

INSERISCI NELLO SCHEMA I NOMI DEIGLI OGGETTI ILLUSTRATI. A GIOCO RISOLTO, NELLE CASELLE EVIDENZIATE SI LEG-GERA’ UN VOCABOLO IN FRANCESE.

Daniele Tosto

ARMOIR

COMPAS

CRAIE

PORTE

FEUTRE

GOMME

TABLEAU

PENNEAU

STYLO

FENETRE

CRAYON

TROUSSE

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Le guardie

A TRIP IN LONDONA TRIP IN LONDONA TRIP IN LONDONA TRIP IN LONDON Torre di LondraTorre di LondraTorre di LondraTorre di Londra CLASSE

II D

La Torre di Londra (in inglese Tower of London) è un complesso costruito nel medioevo (1078) e composto da diversi edifici fortificati che nel tempo sono stati usati come fortezza, polveriera, palazzo reale e prigione per detenuti di famiglie nobili. La Torre di Londra è protetta dai beefeaters. È annoverata fra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 1988.

Ivana Pellegrino, Claudia Guerriera

Le guardie di Sua Maesta' presto potrebbero dire addio ai colbacchi in pelle d'orso che da quasi due secoli adornano il loro capo. E' in via di sperimentazione infatti un materiale sinteti-co più politicamente ed ecologicamente corretto che potrebbe essere un valido sostitutivo. Da oltre dieci anni l'esercito britannico è alla ricerca di un'alternativa alla pelliccia d'orso, sulla scia delle pressanti proteste degli animalisti che accusano le guardie di contribuire al massacro ogni anno di migliaia di orsi in Canada. Ma i reggimenti reali hanno sempre sostenuto che l'uccisione di orsi in Nord America non è in alcun modo legata alle pelli ordinate dall'esercito. “Ventimila orsi neri vengono sterminati ogni anno in Nord America e di questi noi compriamo meno di 100 pelli all'anno per i colbacchi in pelliccia delle guardie'', ha spiegato al quotidiano britannico The Times un portavoce dei reggimenti reali incriminati, fra i quali figurano i grana-tieri, le guardie scozzesi, irlandesi e gallesi. Ivana Pellegrino, Claudia Guerriera

IL Buckingham Palace, a Londra, è la residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito.

L'espressione Buckingham Palace o, semplicemente The Palace è diventata comune per esprimere tutto quanto attie-ne agli ambienti della Corte e della famiglia reale. Oltre ad essere la residenza ufficiale di Elisabetta II, Buckingham Palace è il luogo in cui si svolgono numerose cerimonie pubbliche (dai ricevimenti dei reali alle visite dei vari capi di Stato) ed è anche una notevole attrazione turistica (famoso in tutto il mondo è il cambio della Guardia). Da un punto di vista più profondo, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per i sudditi, nei momenti gioiosi e tristi della storia del Regno. Roberto Di Bella

Tower Bridge E' un ponte di Londra.Terminato nel 1894 quest'opera di ingegneria vittoriana divenne in breve uno dei simboli della capitale britannica. Le sue torri, con le guglie e le passerelle di collegamento, sostengono il meccanismo che solleva il ponte durante il passaggio di grandi navi e in occasioni speciali. Il ponte ospita the Tower Bridge Exhibihion, un museo che ne illustra la storia attraverso percorsi interattivi, si può vedere da vicino anche il motore a vapore che costituì la fonte di energia del mec-canismo fino al 1976, quando il sistema venne elettrificato. Il passaggio coperto, aperto al pubblico, offre una magnifica vista sul fiume Tamigi. Quando eretto, il ponte era alto 40 metri e largo 60. Nel suo periodo di massimo splendore veniva aperto fino a cinque volte al giorno. Ci sono quasi 300 gradini per raggiungere la cima delle torri anche se vi si può giungere per mezzo di un ascensore.

Graziano Santonocito

Buckingham PalaceBuckingham PalaceBuckingham PalaceBuckingham Palace

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Soloolooloolo

Chihihihi

Osasasasa

traguardiraguardiraguardiraguardi

Lontaniontaniontaniontani

Avveravveravveravvera

numerosiumerosiumerosiumerosi

Desideriesideriesideriesideri

Roberto Di BellaRoberto Di BellaRoberto Di BellaRoberto Di Bella

INSERITE ORIZZONTALMENTE LE DEFINIZIONI IN INGLESE. A GIOCO ULTIMATO NELLA COLONNA

COLORATA LEGGERETE LA FRASE NASCOSTA .

1) VI POGGIAMO IL CAPO QUANDO DORMIAMO

2) FESTA AMERICANA IN CUI VIENE UTILIZZATA LA ZUCCA

3) CANE

4) PARTE DELLA GIORNATA

5) ANIMALE DOMESTICO

6) COLORE DEL SOLE

7) PRONOME PERSONALE

8) “6” CAPOVOLTO

9) GLI STUDENTI LE FANNO IN ESTATE

10) CI SI RECA PER PRENDERE IL TRENO

11) LA SI TROVA PRIMA DI “KING DOM”

CLAUDIA GUERRIERA

GAIA INDELICATO

SEBASTIANO CALDERARO

12

3 4 5

6

7 8

9 10

11

Salvatore

Con

Dsvaldo

Trovano

L’

Amicizia

Nel

Donare

Graziano SantonocitoGraziano SantonocitoGraziano SantonocitoGraziano Santonocito

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LADY DYANA

D iana Spencer nasce l’1 luglio 1961 a Parkhouse, proprio vicino alla residenza reale di Sadringham. Fin da piccola Diana soffre della mancanza della figura materna: la madre è spesso assente e trascura la fami-glia. La famiglia degli Spencer, a ben vedere, è addirittura più antica e blasona-ta di quella dei Windsor. Quando la futura principessa compie sedici anni, in occasione di una cena per la visita della regina di Norvegia, incontra il Principe di Galles ma fra i due, al momento, non scatta alcun colpo di fulmine. Solamen-te un desiderio di approfondire la conoscenza. Intanto, com'è normale, la gio-vane Diana, nel tentativo di condurre una vita il più possibile vicina, per quanto possibile, a quella dei suoi si trasferisce in un appartamento di Coleherm Court. Certo, non si tratta di un appartamento povero e di basso livello, ma pur sem-pre di una prestigiosa abitazione. Il suo desiderio interiore di "normalità" la induce a cercare l'indipendenza e a cercare di ca-varsela con le sue forze. Si adatta a svol-gere lavori anche non prestigiosi, come quelli della cameriera e della babysitter, e a dividere la sua casa con altre tre studen-tesse. Lady Diana affronta il corteggiamen-to di Carlo, il principe del Galles conosciuto

a quella famosa festa. I due si fidanzano e, nel giro di breve tempo, convolano a nozze, il 29 luglio 1981. La cerimonia è uno degli eventi mediatici più attesi e se-

guiti del globo. Quasi dieci anni separano il principe Carlo da Lady D. Lei: ventiduenne appena uscita dall'adolescenza. Lui: trentatreenne già avviato alla maturità. Do-po la cerimonia Diana è ufficialmente Sua Altezza Reale Principessa di Galles e futura Regina d'Inghilterra. Grazie al suo compor-tamento informale, Lady D (come viene soprannominata), entra subito nel cuore dei sudditi e del mondo intero. Purtroppo il matrimonio non va come così bene co-me le immagini della cerimonia lasciavano sperare, anzi, è palesemente in crisi. Nemmeno la nascita dei figli William e Harry riesce a salvare un'unione già com-promessa. Infatti, fra i due si era già insinuata da tempo Camilla Parker-Bowles,

un'ex compagna di Carlo di cui Lady D è assai gelosa. Tale è lo stato di tensione della principessa, il suo grado di infe-licità e di rancore che tenta più volte il suicidio, con forme che vanno dai disturbi nervosi alla bulimia. Nel dicembre 1992 viene annunciata ufficialmente la separazione. Lady Diana si trasferisce a Kensington Palace, mentre il principe Carlo continua a vivere ad Highgrove. Carlo e Diana divorziano il 28 agosto 1996. Negli anni del matrimonio, Diana compie numerose visite ufficiali. Si reca in Germania, negli Stati Uniti, nel Pakistan, in Svizzera, Ungheria, Egitto, Bel-gio, Francia, Sud Africa, nello Zimbawe e in Nepal. Numerose sono le sue attività di beneficenza e solidarietà in cui oltre a prestare la propria immagine, si impegna attivamente con l'esempio. Intanto, dopo una serie non precisata di flirt, prende corpo la relazione con Dodi Al Fayed, miliardario arabo di religione musulmana. Non è uno dei soliti colpi di testa ma un vero e proprio amore. E' proprio mentre la "coppia dello scandalo" tenta di seminare i paparazzi che avvie-ne il terribile incidente nel tunnel dell'Alma a Parigi: entrambi, alla fine di un'estate trascorsa insieme, perdono la vita. E' il 31 agosto 1997.

Elisabetta II, nome completo Elizabeth Alexandra Mary (Londra, 21 aprile 1926), è l'attuale Regina del Regno Unito.

Primogenita dei duchi di York (suo padre diventerà re Giorgio VI del Re-gno Unito), è anche Regina di Antigua e Barbuda, Australia, delle isole Bahamas, di Barbados, del Belize, del Canada, di Grenada, della Giamai-ca, della Nuova Zelanda, di Papa Nuova Guinea, di Saint Kitts e Nevis, di Santa Lucia.

Elisabetta II è anche capo del Commonwealth e governatore supremo della Chiesa Anglicana, Comandante in capo delle forze armate. È salita al trono del Regno Unito il 6 febbraio 1952 dopo la morte del padre Gior-gio VI.

Circa 125 milioni di persone nel mondo sono sudditi della regina Elisabet-ta. Il suo regno ha visto 11 primi ministri e decisamente ben più numerosi primi ministri e governatori degli stati del Commonwealth. È sposata con il principe Filippo, duca di Edimburgo ed ha quattro figli. Il maschio primoge-nito ha il titolo di Principe di Galles ed è S.A.R. Carlo, duca di Cornovaglia.

Ivana Pellegrino, Claudia Guerriera

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GLI SCIENZIATIGLI SCIENZIATIGLI SCIENZIATIGLI SCIENZIATI

Niccolò Copernico nacque a Torun in Polonia ed era destinato a di-ventare, con la pubblicazione nel 1543 della sua teoria eliocentrica, una delle figure più notevoli della storia del pensiero scientifico. Figlio di un

ricco mercante,dopo la morte del padre fu allevato dallo zio materno che gli permise di fre-quentare l’università di Cracovia. Questa esperienza spinse il giovane Copernico a studiare in seguito arti liberali a Bologna (1496-1501), medicina a Padova e legge all’università di Ferrara,dove conse-guì,nel 1503,il dottorato in legge canonica. Non passò molto tempo che tornò in Polonia e, infine, prese dimora stabile nella cattedrale di Frauenberg. Con l’aiuto dello zio era stato eletto canonico già prima del suo viaggio in Italia. Oltre ad assolvere diligentemente i suoi obblighi ecclesiastici, Coperni-co prese a occuparsi di una materia che lo aveva sempre interesso: l’astronomia.

Nel maggio del 1514 Copernico mise in circolazione il manoscritto del suo COMMENTARIOLUS, nel quale si cominciavano a delineare quegli argomenti che sarebbe stati approfonditi nel DE RE-VOLUTIONIBUS ORBIUM COELESTIUM (sulle rivoluzioni delle sfere celesti,1543). Quest’opera classica sfidò la cosmologia geocentrica che era stata dogmaticamente accettata fin dal tempo di Aristotele.

Opponendosi decisamente ad Aristotele e all’astronomo Tolomeo, che aveva enunciato i particolari del sistema geocentrico basato sui fenomeni celesti, Copernico suggerì che la Terra ruotasse su se stessa e che con gli altri pianeti orbitassero intorno al Sole centrale e fermo; inoltre, poteva spiegare

fenomeni come la rotazione giornaliera dei cieli, il movimento annuo del sole lungo l’ellittica e il periodico moto retrogrado dei pianeti. Copernico, con la sua teoria eliocentrica,influenzò scienziati a lui posteriori: KEPLERO, GALILEO ed infine NEWTON. L’enunciazione della teoria eliocentrica fatta da Copernico segnò l’inizio della rivoluzione scientifica e di una nuo-va concezione di un universo notevolmente ampliato. Una teoria scientifica che aveva così profondi riflessi sull’umanità non fu ben accolta dalla Chiesa .

Deborah Aiello, Marilena Leone, Francesca Spalletta, Francesco Zumbo

Nato a Weil da povera famiglia, fu avviato verso la carriera ecclesiastica poiché malaticcio e poco adatto al lavoro manuale. All' università di Tubinga si decise il suo destino: da un lato ebbe un maestro di filosofia che lo orientò in senso platonico e pitagorico, dall'altro il suo insegnante di matematica ed astronomia, nonostante non gli fosse concesso di farlo, lo introdusse privatamente alla teoria eliocentrica di Copernico, la cui dottrina convinse Keplero. Cacciato in quanto seguace della dottrina eliocentrica, si rifugiò a Praga presso Tycho Brahe, alla cui morte gli successe nella carica di matematico imperiale. Ebbe così la possibilità di accede-re alla carte di Tycho, entrando così in possesso della gran quantità di osservazioni in esse contenute. Basandosi su queste cominciò le sue prime osservazioni. Si rivolse allo studio del pianeta Marte e scoprì che la sua orbita non è circolare ma a forma di ellisse ed il Sole occupa uno dei due fuochi. In base alle sue ricerche enunciò le 3 leggi dei moti dei pianeti. Immensa fu l'importanza dell'opera di Keplero per l'a-stronomia e per la meccanica. Non solo consolidò il sistema copernicano, ma con le sue due prime leggi rese possibile istituire i calcoli precisi delle posizioni planetarie in cielo. In base alla sua terza legge e alle conseguenze di questa Newton scoprire la legge dell'attrazione universale, che aprì le porte alla scienza della matematica celeste.

Le tre leggi di Keplero

Le tre leggi che regolano il moto dei corpi celesti interagenti gravitazionalmente, furono derivate empiricamente da Joannes Kepler (1571-1630), sulla base di dettagliate osservazioni dei pianeti effettuate dall'astronomo danese Tycho Brahe. I legge: le orbite sono delle ellissi di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Più in generale le orbite sono coniche

(ellissi, parabole o raramente iperboli). II legge: le aree descritte dai raggi vettori sono proporzionali ai tempi impiegati a percorrerle, cioè i corpi descrivono aree uguali in tempi uguali, per cui il corpo stesso rallenta all' afelio (punto più lontano dal sole) e accelera al perielio (punto più vicino dal sole) . III legge: i quadrati dei periodi orbitali sono proporzionali ai cubi delle distanze medie dal Sole, ossia piú un corpo è lontano dal Sole, piú lentamente percorrerà la sua orbita.

Cristian Sciuto, Alessandro e Salvatore Di Benedetto

CLASSE

III F

Joannes Keplero

La teoria eliocentrica

La teoria eliocentrica pone invece al centro dell’Universo il sole, e intorno ad esso ruotano la terra e gli altri pianeti. Tale teoria è detta copernicana, in onore del primo scienziato che la formulò, Niccolò Copernico. Copernico sfidò la cosmologia geocen-trica che era stata dogmaticamente accettata fin dal tempo di Aristotele. Opponendosi decisamente ad Aristotele e all’ astro-nomo Tolomeo, Copernico sosteneva che una Terra rotasse su se stessa e che con gli altri pianeti ruotasse intorno al Sole, fermo al centro dell’Universo (ai tempi di Copernico si pensava che il sistema solare fosse tutto l’Universo). Così lo scienziato poteva spiegare in un modo più semplice fenomeni quali “la rotazione giornaliera dei cieli”, “il movimento annuo del Sole”. Copernico, con la sua teoria influenzò scienziati a lui posteriori, come keplero, Galileo e Newton. Le teorie di Copernico, che suscitarono una “rivoluzione” nel mondo scientifico, vennero poi dimostrate da Galileo Galilei che con l’uso del cannocchiale, osservò tra le altre cose, l’ alternarsi del giorno e della notte su Venere, che non potevano essere spiegati con la teoria geo-centrica.

Rossella Bonvegna

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L L L L’ IGIENE DELLA BOCCA IGIENE DELLA BOCCA IGIENE DELLA BOCCA IGIENE DELLA BOCCA

LA PRIMA DIGESTIONE SI FA NELLA BOCCA E DOBBIAMO PROPRIO ALLA BUONA MASTI-CAZIONE, E QUINDI ALLE BUONE CONDIZIO-NI DELLA DENTATURA, SE ANCHE L’INSALI-

VAZIONE E’ PERFETTA

E’ PERTANTO OPPORTUNA UNA RAZIONALE IGIENE DEI DENTI, PER EVITARE CARIE E VIE D’INGRESSO AI GERMI

PATOGENI

LO SPAZZOLAMENTO DEI DENTI HA QUESTA FUNZIO-NE PREVENTIVA, ELIMINANDO I RESTI DEGLI ALIMEN-TI, LA CUI FERMENTAZIONE E’ LA CAUSA PRIMA DEL-

LA CARIE

“MOLTO COMODO QUESTO MOLARE”

L’AZIONE DELLO SPAZZOLINO VA ESERCITATA SU TUTTA LA SUPERFICIE DENTARIA, CON MOVIMEN-TI VERTICALI DI ROTAZIONE E DEVE ESSERE INTE-

GRATA DA QUELLA DI UN BUON DENTIFRICIO

Calderaro Sebastiano – Castorina Sebastiano – Indelicato Gaia – Pellegrino Ivana – Linari Marika – Laudani Vanessa

CCCC ura i tuoi denti! Ecco alcune semplicissime regole per mantenere in forma smagliante i tuoi denti. SEGUILE!

• Evita innanzitutto i cibi e le bevande troppo zuccherate

(caramelle, dolci…)

• Usa il filo interdentale dopo ogni pasto, in modo da evitare di

lasciare resti di cibo tra i denti.

• Non mangiare dolci e caramelle prima di andare a letto. Lo

zucchero rimar-rebbe troppe ore

in bocca.

• Lavati i denti con lo spazzolino almeno due

volte al giorno, possibilmente dopo ogni pasto!!!

CLASSE

II D

ORAZIO MAGRI’

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CLASSE

II E

18% biscotti e merende

18% bevande

12% prodotti casarecci

9% carne e pesce

9% caramelle e gomme

8% cereali

8% fast food

7% cioccolato

4% bevande alcoliche

3% frutta e verdura

Giusy Zammataro

Giuseppe Greco

G li elementi che compongono gli alimenti vengono chiamati principi alimentari o nutrienti. Essi vengono classificati in: principi organici (carboidrati, grassi, proteine e vitamine) e principi inorganici (acqua ed elementi minerali).

Il passaggio dei principi nutritivi dal sangue ai tessuti e la loro utilizzazione da parte delle cellule del nostro organismo si chiama nutrizione.

I carboidrati o glucidi sono ternari perchè composti da ossigeno, carbonio e idrogeno. La loro funzione è energetica, forni-scono l'energia necessaria al mantenimento del nostro organismo. Grazie a trasformazioni chimiche i carboidrati possono svolgere anche funzioni plastiche. Si dividono in monosaccaridi, disaccaridi e polisaccaridi. I primi sono zuccheri semplici e

il più comune è il glucosio che si trova nel miele, ab-biamo anche il fruttosio che si trova nella frutta.

I disaccaridi sono gli zuccheri da tavola, come ad esempio il saccarosio e il maltosio, il lattosio si trova nei mammiferi.

I polisaccaridi si trovano nell'amido e nella cellulosa.

Le proteine sono composti quaternari perchè compo-sti da ossigeno, carbonio, idrogeno e azoto.

Si formano da venti amminoacidi, che noi assorbiamo dagli alimenti e le funzioni delle proteine sono: struttu-rale, immunitaria, trasporto (di ossigeno, metalli, lipidi, di membrana), di identificazione dell'identità genetica, ormonale, enzimatica, contrattile.

I grassi sono molto energetici e questi devono entrare nella nostra alimentazione in ragione del 25-30% del fabbisogno calorico giornaliero.

L'acqua è senza dubbio la sostanza più importante per il nostro corpo, essa svolge funzione strutturale per eccellenza, termoregolazione e solvente.

carbonio, ossigeno, idrogeno e altri atomi come lo zolfo o il fosforo.

I minerali sono tutti indispensabili perché alcuni vengono utilizzati come materiale da costruzione, altri servono per regolare molti processi biologici che avvengono nel nostro organismo.

Essi sono : calcio,fosforo,magnesio,cloro, sodio, potassio, ferro, iodio e lo zinco.

Le vitamine hanno azione regolatrice e vengono classificate in due grandi gruppi: vitamine idrosolubili (si sciolgono in ac-qua) e vitamine liposolubili (si sciolgono nei grassi).

VITAMINE IDROSOLUBILI;complesso B, PP C.

VITAMINE LIPOSOLUBILI: A, D, E, K e F.

LLLL’ALIMENTAZIONEALIMENTAZIONEALIMENTAZIONEALIMENTAZIONE

I NUTRIENTII NUTRIENTII NUTRIENTII NUTRIENTI

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CHI BEVE POCO DIVENTA ALLEGRO COME UN UCCELLO

CHI BEVE IN MANIERA MODERATA DIVENTA

FORTE COME UN LEONE

CHI BEVE TROPPO DIVENTA STUPIDO COME

UN ASINO

Daniele Tosto

I l nostro corpo, per un corretto funzionamento, ha bisogno di mantenere un costante livello di idrata-zione. Generalmente, in condizioni ambientali e di

salute normali, sono necessari circa 1,5 litri di acqua al giorno, comprendendo naturalmente anche eventuali assunzioni di tè, caffè e l'acqua contenuta negli alimen-ti. Per regolarsi è sufficiente ricordare che un bicchiere generalmente ha la capacità di circa 200 ml. Una buona idratazione facilita il lavoro di "pulizia" dei reni, aiuta a mantenere sotto controllo la pressione arteriosa, rende le cellule più elastiche, migliora l'aspetto della pelle e favorisce le funzioni intestinali. Naturalmente è neces-sario che pongano attenzione alla quantità di liquidi assunta coloro che soffrono di insufficienza renale e sono sottoposti a dialisi, chi ha problemi di fegato (cirrosi epatica) e i cardiopatici scompensati. In questi casi sarà il medico a stabilire la quantità di acqua ne-cessaria per un buon funzionamento metabolico.

Bere fa bene?

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UNA VITA DEDICATA ALLA SCIENZA Galilei era nato a Pisa nel 1564 e aveva vissuto a Firenze fino al 158-9, compiendo studi d matematica e fisica ottenendo poi una cattedra all’Università di Pisa. Fra il 1592 e il 1610 egli aveva insegnato a Pa-dova, in un ambiente che garantiva un’ampia libertà di pensiero. Il suo ritorno a Firenze fu sollecitato da granduca Cosimo II de Medici, che gli offrì uno stipendio miglio-re e la possibilità di dedicarsi alle sue ricerche senza avere l’obbligo di insegnare. Il granduca non fu però in grado di evitare che Galilei fosse coinvolto nel processo del 1615-16 contro i seguaci di Copernico.

IL PROBLEMA DELLA SCIENZA E DELLA FEDE

Nel 1623 fu eletto Papa, con il nome Urbano VIII, il cardinale Maffeo Barberini, che in passato ave-va avuto rapporti di amicizia con Galilei e che lo ricevette a Roma nel 1624 dandogli l’impres-sione che la sentenza del 1616 potesse essere cambiata. Lo scienziato, nel frattempo, si pose a scrivere il Dialogo sui massimi sistemi. Convinto della validità del sistema copernicano, ma allo stesso tempo profondamente cristiano, Galileo Galilei si rendeva conto di quando fosse pericoloso per la fede cristiana collegare l’infallibilità della parola di Dio a tutti i passi della Bib-bia presi letteralmente, compresi quelli che erano prossimi a essere smentiti dall’avanzamento delle conoscenze scientifiche. La sua convinzione era che non poteva esistere contrasto fra la Bibbia e la natura, perché Dio era fonte della prima e creatore della seconda; fra la scienza e la fede poteva esistere un pieno accordo, purché si accettasse che in qualche caso le Sacre Scritture si esprimevano con un linguaggio che doveva essere interpretato e non preso alla lettera. Salvo Guardo

LA CONDANNA DI GALILEI

Nel suo dialogo Galilei non si limitò a una riproposizione in chiave soltanto ipotetica e geometri-ca del sistema eliocentrico, l‘unica che la Chiesa era disposta ad accettare. In questa rischiosa scelta era mosso dalla con-vinzione che la Chiesa avrebbe accettato le sue tesi sui rapporti fra scienza e fede e che con il tempo avrebbe abbandona-to la dottrina geocentrica. Questa convinzione fu rafforzata dal fatto che il suo libro ebbe successo e pertanto ebbe l’ap-provazione della censura ecclesiastica. Soltanto 8 mesi dopo, però , Galileo fu convocato davanti all’inquisizione e nell’ aprile – giugno – 1633 dovette affrontare, come unico imputato, un processo a Roma . La linea della sua difesa fu che ave-va solo messo a paragone i due sistemi astronomici, senza schierarsi per l’uno o per l’altro, ma risultò poco credibile. Di fronte agli estenuanti interroga-tori e alla minaccia della tortura, giunto all’età di settant’anni, ritrattò le tesi eliocentriche. Il processo ebbe un chiaro carattere politico: si voleva intimidire chiunque osasse mettere indubbio l’assoluta infallibilità della Bibbia.

IL CANNOCCHIALE

Anche se alcuni occhialai olandesi avevano costruito dei cannocchiali nei primi anni del 600, lo studioso italiano introdusse importanti miglioramenti a questo strumento. Il cannocchiale di Galileo era composto da un tubo alle cui estremità erano inserite due sezioni separate,che portano rispettivamente l’obiettivo e l’oculare. La capacità di ingrandimento degli oggetti, di 21 volte, era superiore a quella fino ad allora realizzata.

Agata Zappala’

IL COMPASSO

Galileo costruì numerosi compassi , che non devono essere con-fusi con i compassi da disegno. Si tratta, infatti di strumenti di cal-colo che permettono di calcolo che permettono di eseguire vari operazioni geometriche e aritmetiche, sfruttando la proporzionalità tra i lati omologhi di due triangoli simili.

Elena Zappala’

CLASSE

II F

GALILEO GALILEI

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CCCC atania è la città di S.Agata, questo è l’unico dato certo che si può storica-

mente ricavare dallo studio della “Passio” di S. Agata , do-cumento nel quale si dà la certezza che la patria di S. Agata sia Catania. Cadono così le pretese dei palermitani, i quali affermano che S. Agata non sia catanese. S. Agata è nata il 18 Settembre; iscrizioni presenti nei vari luoghi agatini testimonia-no la nascita di Agata a Catania. La prima è : MSSHDEPL, che significa “mente sana e sincera, per l’ onore di Dio e per la liberazione della sua patria” e la seconda è: NOPAQUIE. Per quanto riguarda quest’ultima iscrizione pare che l’imperatore Federico II di Svevia addolcì la punizione che aveva decretato contro Catania nel 1232, poiché aveva trovato nel suo libro di preghiere un biglietto con una scritta misteriosa, che gli fu così spiegata: “non offendere la patria di Agata perché essa ne ven-dica le offese”. I catanesi sono sicuri che la martire giovinetta sia loro concittadina e credano addirittura di avere individuato il luogo della nascita della Santa. In via Museo Biscari, nei sot-terranei dell’ex monastero di S. Placido, si trova un’antica co-struzione che il popolo indica come i resti della casa nobiliare di S. Agata.

Salvatore Di Benedetto, Gianluca Grimaldi

IL CASTELLO URSINO

I l castello Ursino è stato edificato nel 1239 da Riccar-do da Lentini, architetto di fiducia dell’imprenditore Federico II di Svevia. Il Castello oggi si affaccia sul

mare perché l’11 marzo del 1669 vi fu un importante eruzione, durante la quale la lava sgorgò dai Monti Ros-si, presso l’attuale cittadina di Nicolosi, e giunse fino a Catania. La lava circondò il castello ed è per questo che oggi si trova lontano dal mare. Questo monumento è a pianta quadrata con quat-tro torri in ogni angolo: la torre dei Martiri, la torre delle Bandiere, la torre del Sole e la torre dei Magazzini. All’interno, nel cortile e sui muri, i prigionieri incidevano i graffiti in segno di libertà. Notevole è la sala del ‘400 con numerici sterni sulla pa-rete. Nella parte esterna su un architrave c’è la famosa stella a 5 punte chiamata Pentalfa.

Salvo Catania, Davide Palermo, Orazio Russotti

CLASSE

CLASSE

CLASSE

CLASSE

I DI DI DI D

IN GIRO PER CATANIA

CRUCIVERBA

ORIZZONTALI

1. Il contrario di PERDERE

6. Sigla di Unione Europea

8. Parte degli esami a scuola

9. Presente indicativo verbo amare

10. Nome di donna

11. Lo è il numero 2

13. Congiunzione

14. Sigla automobilistica di Catania

16. Contrario di bene

18. Negazione, Nord Est

19. Pagati, composti

21.Targa di Taranto

22. Articolo determinativo

23.Preposizione

24.Prime lettere dell’ alfabeto

26. Amore se senza A e senza E

28. Luce senza consonanti

30. Prima sillaba di uomo

31. Fenomeno acustico

34. Nome maschile

36. Animale domestico

37. Orsetto australiano

38. Sigla di Ravenna

VERTICALI

1. Sinonimo di impegno

2. Parte dell’occhio

3. Nancy senza cy

4. Segnale acustico dell’automobile

5. Lei senza consonante

6. Opposto di superbia

7. Meno senza consonanti

9. Arare presente ind. 3^ pers. Sing.

12. Serve per preparare i dolci

15. Pronome personale complemento

17. Mela senza consonanti

20. Parte dell’albero

25. Opposto di luce

27. La Silvia madre di Romolo e Remo

29. Fu la prima donna

30. Articolo indeterminativo

32. Centro Nazionale Ricerche (sigla)

33. Corea senza consonanti

35. Preposizione articolata

Salvatore Catania, Davide Palermo

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I VESTITI IDEALI

PER NOI Per noi una maglietta non deve essere speciale per la sua marca, ma per il suo modello. Anche una maglietta semplice non griffata può fare moda. Basta saperla indossare! In com-mercio sono presenti tante magliettine di marca, ma ciò che ci colpisce di più è “il particolare”.

I COLLANT

I collant sono utili ed eleganti; ne esistono di vari tipi: sempli-ci, eleganti, colorati, sportivi. Si possono mettere sotto i jeans o con la gonna.

IL TRUCCO

Il trucco serve per abbe l l i r s i , ma molte donne lo usano per correggere i difetti del viso.

Manuela La Rosa, Chia-ra Pandetta

L’ alfabeto della solidarieta’ Noi ragazzi di 1^ D abbiamo deciso di fare un alfabeto particolare, le cui lettere sono le iniziali di parole che servono e aiutano a fare migliore il nostro rapporto con gli altri e il rendimento scolastico .

A attenzione, altruismo, armonia

B bontà

C curiosità, complicità, coraggio

D donare, disciplina

E esperienza, entusiasmo

F fantasia, fratellanza.

G garbo, generosità

I ingegnosità

L laboriosità

M motivazione, moderazione, mito

N nobiltà d’animo

O orecchio,organizzazione

P pazienza, parlare in positivo

Q quoziente intellettivo, qualità

R riuscita, responsabilità, ragionevolezza

S serietà, serenità, sostegno

T tolleranza, tecnica

U uguaglianza, ubbidienza

V volontà

Z zelo

Noi ci siamo ripromessi di mettere in prati-ca questo alfabeto, per diventare una classe “MODELLO”.

Sanremo e io Canto Sanremo è un bel programma purtroppo lo fanno per pochi giorni. A Sanremo di solito vanno cantanti pro-fessionisti, ogni anno c’è sempre il vincitore, ma ogni cantante ha la sua vittoria quando riesce a vendere molti dischi. La canzone che viene molto ascoltata anche se non è vincitrice a Sanremo fa guadagnare molto denaro sia al cantante sia alla casa discografi-ca. A volte, soprattutto negli ultimi anni, hanno parte-cipato non solo cantanti, ma anche personaggi dello spettacolo che hanno dato più risalto all’apparenza che alla qualità della canzone. Infatti, viene sempre ricercato lo “Share”, cioè l’indice più alto di ascolto che si raggiunge in un determinato momento. Ecco quindi che anche le polemiche o episodi di scontro sul palco di Sanremo diventano un’ occasione per attirare sempre più pubblico. Quest’ anno ha partecipato an-che il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, cantando insieme a Pupo e al tenore Luca Canonici. La canzo-ne può piacere o meno, ha suscitato mille polemiche, ma è stata proposta tantissime volte in quasi tutte le reti nazionali per molti giorni. La cosa assurda è che questa canzone è stata sentita anche da chi non ha seguito il festival a scapito di belle canzoni eliminate subito, ma che non hanno fatto spettacolo. E questo anche a causa del sistema del televoto, piuttosto,

discutibile.

Chiara Pandetta,

Manuela La Rosa,

Manuela Montagna

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Il doping sportivo Il doping (o drogaggio) è l'uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo artificialmente di aumentare il rendimento fisico e le prestazioni dell'atleta. II ricorso al doping è un'infrazione sia all'etica dello sport, sia a quella della scienza medica.

Origine della parola

Sono diverse le possibili origini della parola "doping". Una di queste è "dop", bevanda alcolica usata come stimolante nelle danze cerimoniali del sud Africa nel XVIII secolo. Un'altra è che il termine derivi dalla parola olandese "doop" (una salsa densa) che entrò nello slang americano per descrivere come i rapinatori drogassero le proprie vittime mescolando tabacco e semi del Datura stramonium, conosciuto come stramonio, che contiene una quantità di tropano alcaloidi, causando sedazione, allucinazioni e smarrimento. Fino al 1889, la parola "dope" era usata rela-

tivamente alla preparazione di un prodotto viscoso e denso di oppio da fumare, e durante gli anni '90 si estese a qualsiasi droga narcotica-stupefacente. Nel 1990, "dope" veniva anche riferito alla preparazione di droghe designate a migliorare la prestazione delle corse dei cavalli.

Regolamentazione

I regolamenti sportivi vietano il doping, regolamentando strettamente le tipologie e le dosi dei farmaci consentiti, e prescrivo-no l'obbligo per gli atleti di sottoporsi ai controlli antidoping, che si effettuano mediante l'analisi delle urine e in taluni casi anche del sangue. Gli atleti che risultano positivi alle analisi (negli ultimi anni si preferisce l'espressione non negativi) vengono squalificati per un periodo più o meno lungo; nei casi di recidiva si può arrivare alla squalifica a vita.

Diffusione

I paesi dell'Europa dell'est (DDR in primis), hanno recitato il ruolo di precursori in questo campo, applicando il doping in maniera sistematica nel periodo che va dagli anni cin-quanta agli anni ottanta soprattutto sugli atleti che partecipavano alle Olimpiadi. Poco si sapeva degli effetti collaterali dati dalle sostanze somministrate agli atleti, mentre evidenti erano i miglioramenti in termini di struttura fisica e risultati agonistici, specialmente per le atlete donne che venivano "trattate" con ormoni maschili. Ciò ha portato a gravi danni fisici e psicologici per molti atleti e c'è anche chi addirittura come la pesista Heidi Krieger è stata costretta visti gli ormai enormi cambiamenti nel fisico a diventare uomo.

Casi particolarmente clamorosi di doping sono stati quello di Ben Johnson, squalificato ai Giochi olimpici di Seul nel 1988 dopo aver vinto la corsa dei 100 metri piani e stabilito il

nuovo record del mondo (che venne annullato), e quello di Marco Pantani, escluso dal Giro d'Italia del 1999 alla vigilia della penultima tappa mentre era largamente in testa alla classifica (Pantani non risultò positivo a sostanze dopanti, ma il suo ematocrito era superiore al valore massimo consentito). Nonostante i controlli, l'uso di sostanze e terapie dopanti è diffuso non solo nello sport professionistico ma anche in quello dilettantistico e perfino amatoriale. Attorno al fenomeno del doping c'è un giro d'affari che in Italia è stimato in circa 600 milioni di Euro.

Dibattito

Vi è in corso un acceso dibattito sul significato della parola doping e sui risvolti che esso comporta, non tutti infatti concordano con la negatività del doping per la pratica sportiva. Vi è infatti chi sostiene che sarebbe più logico liberalizzare il do-ping in quanto troppo diffuso nella maggior parte degli sport agonistici e quindi fattore discriminante tra chi ne fa uso e può quindi vincere le gare e chi non ne fa

uso relegato troppo spesso al ruolo di comprimario. Vi è infine un appunto riguardante la relatività del doping. Quelle sostan-ze che oggi non sono considerate dopanti in un futuro non molto lontano potrebbero essere considerate tali. Ciò creerebbe secondo alcuni diversità di trattamento tra gli atleti, di oggi e di domani. Spesso le sostanze vengono somministrate dagli allenatori stessi agli atleti che, inconsapevoli del danno che il doping provoca, accettano.[senza fonte]

Alcune sostanze dagli effetti terapeutici come ad esempio la somatotropina (utilizzata con successo contro malattie come nanismo, osteoporosi, impotenza, ipogonadismo, stanchezza), il testosterone (utilissimo contro osteoporosi, impotenza, ipogonadismo, stanchezza, anemia, diabete mellito tipo 2) o l'eritropoietina (contro alcune forme particolarmente gravi di anemia e le paralisi da trauma spinale) sono state col tempo demonizzate a causa dell'uso antisportivo che spesso ne viene fatto. L'utilizzo sportivo di queste sostanze ha causato una campagna mediatica di critica nei confronti delle sostanze anabo-lizzanti (che aumentano cioè la sintesi proteica), che di fatto ha limitato il loro uso terapeutico e legale ed ha aumentato quello illegale, con grave danno per la salute pubblica. Anche il comportamento dei medici è stato molto criticato, infatti l'o-mertà che la medicina ha avuto circa gli effetti positivi (aumento della struttura muscolare e ossea, buon umore, e per gli steroidi anabolizzanti, diminuizione dell'insulinoresistenza) e negativi degli ormoni anabolizzanti (atrofia dei testicoli, inibizio-ne della sintesi endogena di testosterone, LH, FSH, GH, eccessiva conversione degli androgeni in estrogeni e diidrotesto-sterone) ha aumentato il divario di fiducia tra i medici e i preparatori atletici, il che ha provocato un aumento del mercato nero degli anabolizzanti(simile a quello della droga) rivolto a persone che non hanno alcun bisogno di prendere le suddette sostanze, ma che anzi ne possono essere fortemente danneggiate, ciò inoltre ha impedito o limitato l'utilizzo di queste so-stanze a persone che hanno patologie fortemente correlate con la carenza di steroidi anabolizzanti o di IGF I, come ad e-sempio insulinoresistenza, diabete mellito tipo 2, nanismo, osteoporosi, la cui cura non ha niente a che fare con le competi-zioni sportive . Famá Biagio e Vaccaro Ernesto 2^A

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FACEBOOKFACEBOOKFACEBOOKFACEBOOK

È un sito web di social network, ad accesso gratuito. Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all'epoca studente diciannovenne presso l’ università di Harvard.

Per la fine del mese, più della metà della popolazione universitaria di Harvard era registrata al servizio. Il dominio attuale, facebook.com, fu registrato soltanto in seguito, tra l'aprile e l'agosto 2005, e molte singole università furono aggiunte in rapida successione nell'anno successivo. Col tempo, persone con un indirizzo di posta elettronica con dominio universitario (per esempio .edu, .ac.uk ed altri) da istituzioni di tutto il mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi. Quindi il 27 febbraio 2006 Facebook si estese alle scuole superiori e grandi aziende. Dall’ 11 settembre 2006, chiunque abbia più di 12 anni può parteciparvi. Gli utenti possono fare parte di una o più reti partecipanti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica. Se lo scopo iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, con il passare del tempo si è trasformato in una rete sociale che abbraccia tutti gli utenti di internet. Dal lu-glio 2007 figura nella classifica dei 10 siti più visitati al mondo ed è il sito numero uno negli Stati Uniti per foto visualizzabili, con oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente. In Italia c'è stato un boom nel 2008: nel mese di agosto si sono regi-strate oltre un milione e trecentomila visite,

Mentre gli utenti italiani nel mese di settembre 2009 sono circa 18 milioni. Nel2010 il numero degli utenti attivi ha raggiunto quota 400 milioni in tutto il mondo.

FUNZIONAMENTO: Gli utenti creano profili che spesso contengono fotografie e liste di interes-si personali, scambiano messaggi privati o pubblici e fanno parte di gruppi di amici. La visione dei dati dettagliati del profilo è ristretta ad utenti della stessa rete o di amici accettati dall'utente stesso. Dal 2007 su Facebook è disponibile il Marketplace, che consente agli utenti di inserire annunci, che sono visibili solo da utenti presenti nella stessa rete. Facebook include alcuni ser-vizi che sono disponibili sul dispositivo mobile, come la possibilità di caricare contenuti, di rice-vere e rispondere ai messaggi, di mandare e ricevere poke, scrivere sulla bacheca degli utenti o semplicemente la possibilità di navigare sul network.

PRIVACY E CONTROVERSIE: Diversi problemi sono sorti riguardo l'uso di Facebook come un mezzo di controllo e come miniera di dati. Non esiste un controllo granulare di chi-può-vedere-cosa e salvo rarissimi casi (quali ad esempio l'e-mail personale). C'è da premettere che Facebook consente di impostare l'accesso ai contenuti del proprio profilo da parte degli utenti attraverso una serie di "livelli":

• Amici

• Amici di amici

• Tutti

Agendo opportunamente sulle impostazioni del profilo è quindi possibile limitare la diffusione dei dati personali. In partico-lare nel menù Impostazioni è disponibile la voce Impostazioni sulla privacy, dalla quale sarà possibile agire sulle categorie di dati tra cui: profilo, ricerca, notizie e bacheca. Tuttavia si pensi a foto e video ripresi nella bacheca di altri utenti, o alle foto pubblicate da terzi in cui un utente è taggato, al limite dietro suo consenso. Una volta taggato in una foto, non appena un testo foto o video è stato copiato nel profilo di altri utenti, questo materiale non può più essere eliminato, anche quando l'interessato decide di cancellare il suo profilo. Stesso discorso vale per le e-mail inviate, il testo delle conversazioni in Chat, i messaggi pubblicati in bacheca di altri amici, che l'utente non ha possibilità di far sparire cancellandosi. La cancella-zione è limitata al profilo personale, ma non a tutto ciò che è stato copiato o condiviso con altri. Di più, i contenuti pubblicati dagli iscritti (come fotografie, video e commenti) sono proprietà del sito. Caso raro in giurisprudenza, il sito si dichiara pro-prietario, ma non responsabile dei contenuti, e, come molti altri content provider, rifiuta di censurare o limitare la visibilità di contenuti e gruppi, respinge le critiche in merito a contenuti diffamatori, che istigano a reati penali, e alle richieste di risarci-mento dei danni che possono essere mosse in tali circostanze. La proprietà dei contenuti comporta che il sito è libero di rivenderli e trasmetterli a terzi, e di conservarli anche dopo la cancellazione del profilo degli utenti senza alcuna conse-guenza legale. Secondo il codice italiano della protezione dei dati personali l'utente ha il diritto di ottenere informazioni in merito al trattamento dei propri dati personali, dei soggetti terzi che ne sono entrati in possesso, di vietarne la pubblicazio-ne, e di rendere definitiva la propria cancellazione dal sito, che è tenuto a distruggere ogni copia dei dati personali in suo possesso, e a divulgare la richiesta di cancellazione ai soggetti terzi che per suo tramite abbiano acquisito tali dati.. Face-book è inoltre soggetto al fenomeno di creazione di falsi profili di personaggi famosi. Numerosi i casi in Italia di violazione della privacy per la pubblicazione di foto "scomode". Il 14 maggio vengono scoperte foto di pazienti intubati visibili sul sito; l'infermiera che le aveva pubblicate non si era accorta che fossero alla portata di tutti. Alla fine di ottobre 2009 su Facebo-ok, sono comparse ingiurie ed insulti da parte di un gruppo di discussione intitolato "Uccidiamo Berlusconi". In seguito al risalto mediatico il ministro Maroni ha promesso di denunciare chi è intervenuto e di procedere penalmente. Sul sito sono stati creati vari gruppi che in passato hanno inneggiato a Salvatore Riina e al massacro di Srebrenica. Inoltre facebook permette di ristabilire il contatto con vecchie conoscenze,vecchi compagni di scuola ma soltanto virtualmente. Questo non ci permette di avere un vero dialogo sociale con i nostri coetanei,sprecando la maggior parte del tempo al computer e cre-ando un vero isolamento e una minore risposta agli stimoli .

Marika Torrisi,Melania Fichera,Grazia Micale 3^ A

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Falcone e Borsellino Falcone e Borsellino Falcone e Borsellino Falcone e Borsellino

Due nomi, un solo luogo del nostro immaginario collettivo, a testimonianza di una tragedia che ha colpito tutti, un inte-ro popolo. E' difficile scindere questo binomio, impossibile parlare di Giovanni, senza immediatamente ricordare Paolo. Nella nostra mente si è insediato un automatismo che sarà difficile rimuovere. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

erano uniti in vita, legati da un “mestiere” che per loro era missio-ne: liberare la società civile dall'oppressione di una “mala pianta”- la mafia - che nasce, vive e prospera nello stesso umore nutritivo prodotto dalla Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono ora inscindibili nella nostra memoria. Come accade per quanti diventa-no simbolo contro la loro stessa volontà, eroi soltanto per aver vo-luto esercitare il diritto di affermare le proprie idee, per aver rifiutato la via facile dell'accomodamento e del quieto vivere. La loro fine, orribile e tragica, li ha fusi insieme. Così che oggi, quasi natural-mente, il viaggiatore che si avvicini alla Sicilia sentirà i loro nomi prima ancora di mettere piede nell'Isola. Al momento dell'atterrag-gio sarà la voce del comandante ad informare che “tra pochi minuti atterreremo all'aeroporto Falcone - Borsellino”. I siciliani, i siciliani onesti amano quei magistrati caduti a meno di due mesi l'uno dal-l'altro. I mafiosi li rispettano, come li temevano quando erano vivi. (...) I colpi subiti dai collaboratori di giustizia, i pentiti. “Invenzione”

di Giovanni Falcone, quando nessuno osava soltanto pensare alla eventualità che uno strumento rivelatosi essenziale contro il terrorismo potesse risultare praticabile nella lotta alla mafia. Falcone portò in Italia un Buscetta pentito che doveva aprire la strada al ripensamento di tanti altri boss come Salvatore Contorno, Nino Calderone e Francesco Mari-no Mannoia. Bastò questo per segnare tanti punti, innanzitutto l'esito del primo maxiprocesso: una disfatta per Cosa Nostra. Già, il maxiprocesso. Fu forse allora che Falcone e Borsellino firmarono la loro condanna a morte. Cosa Nostra capì che non ci poteva essere convivenza tra i propri interessi e quei due magistrati che parlavano in palermitano, capi-vano il linguaggio cifrato del “baccaglio” mafioso, si muovevano perfettamente a loro agio tra ammiccamenti, sguardi, segni apparentemente enigmatici, bugie e “tragedie” inesistenti, ordite semmai dal nulla per giustificare reazioni cruen-te. I due ex ragazzi della Kalsa, che in gioventù avevano giocato al calcio con coetanei poi “arruolati” dai boss, si ritro-vavano insieme a contrastare un mondo che conoscevano e capivano per-fettamente per averne trafugato, a suo tem-po, la chiave di lettura. Per questo poterono dialogare coi collaboratori, riuscirono ad ottenerne la fiducia offrendo in cambio la semplice “parola d'onore” che avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarli. Eppure Falcone e Borsellino non dovevano vedersela solo coi “bravi ragazzi” che maneggiano pistole, eroina e tritolo. La storia della vita e della morte di questi due eroi siciliani non lascia spazio a dubbi e ambiguità: Giovanni e Paolo non erano molto amati neppure nelle stanze che contano. Ovvio, si trattava di ostilità che si manifestava in modo diverso. Eppure quella ostilità pesava esat-tamente quanto le pallottole. A Giovanni Falcone fu riservata prima la tagliente ironia del Palazzo di Giustizia di Palermo, poi la saccente campagna di stampa contro la presunta smania di protagonismo, quindi un vero e proprio “sbarramento” che gli avrebbe precluso il naturale ruolo di coordinatore delle in-chieste sulla mafia. Analoghe difficoltà avrebbe poi incontrato Borsellino durante la sua permanenza a Palermo, dopo l'esperienza di Marsala, nella stanza di pro-curatore aggiunto. Una marcia lenta - quella di Falcone - verso la delegittimazio-ne, fino al tritolo di Capaci, passando per l'inquietante avvertimento dell'Addaura (attentato fallito del giugno 1989) che si saldava con le “bordate” anonime degli scritti del “Corvo”. Quando Falcone salta in aria, Paolo Borsellino capisce che non gli resterà troppo tempo. Lo dice chiaro: “Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”. Nessuna fantasia di tragediografo ha mai prodotto nulla di simile. A rilegge-re, oggi, gli ultimi movimenti, le ultime parole di Paolo Borsellino, ci si imbatte in un uomo cosciente della propria fine imminente, perfettamente consapevole persi-no del possibile movente, eppure incapace di tirarsi indietro. Forse speranzoso di potercela fare, forse rassegnato ad una morte che in cuor suo “doveva” al suo amico

Famà Biagio, Granata Francesca, Bara Michael, 2^ A

Il Terremoto Ad Haiti Il Terremoto Ad Haiti Il Terremoto Ad Haiti Il Terremoto Ad Haiti Edifici sono crollati ad Haiti, in particolare nella capitale Port-Au-Prince, in seguito alle forti scosse di terremoto che

hanno colpito la parte Ovest dell’isola caraibica. La prima scossa, di ma-gnitudo 7.0, è durata più di un minuto, facendo

addirittura saltare i veicoli lungo le strade. Molte persone sono uscite in strada e le comunicazioni hanno risentito di forti difficoltà in tutta l’isola. Secondo le prime segnalazioni, a Petionwille, un sobborgo della capitale, un edificio di almeno tre piani è crollato. Haiti è ritenuta il paese più povero dell’emisfero occidentale. Sono stati recuperati tre bambini e una ragazza vivi. 370 mila persone sono ospitate nei 300 accampamenti a Port-Au-Prince. Sono 75 mila morti, 250 mila feriti e un milione di senzatetto. Se-condo l’Onu sono 121 le persone finora salvate dalle squadre internazio-nali di soccorso.

Elena Ricciarello, Ylenia Sciuto, Simona Giardina Classe I^ A

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Le principali piazze catanesi

Piazza Duomo

LLLL e principali piazze catanesi si trovano soprattutto nel centro storico . A nord del Duomo, che si trova nell’omo-nima piazza, si trova il Palazzo degli Elefanti , sede del Mu-nicipio. Di fronte ad esso c’è il Palazzo dei Chierici che è collegato al Duomo da un passaggio che corre sulla Porta Uzeda che insieme alla Porta di Carlo V fa parte dell’ unico tratto che è ormai rimasto delle antiche Mura della città. Al centro di Piazza Duomo si trova una statua costruita in pie-tra lavica che raffigura l’elefante simbolo di Catania : “U Liotru”; l’ elefante è stato progettato nel 1736 dall’architetto G.B. Vaccarini ,su di esso un obelisco egizio posto sul basa-mento è sormontato da una palla e dalle insegne di Sant Agata .Sotto la Cattedrale sono poste le Terme . A sinistra della Piazza c’è la fontana d’ Amenano dove scorreva l’ omonimo fiume sotterraneo,chiamata “L’ acqua o linzolu”.

Piazza Stesicoro

L a Piazza Stesicoro è una delle piazze poste al centro della città di Catania e ha lo sbocco sulla strada principale del Cento Storico, la Via Etnea . La sua forma è rettangolare ed è divisa in 2 parti. Nella parte ad est c’è il monumento di Vincenzo Bellini che è stato realizzato dallo scultore Giulio Monteverde nel 1892. Nel lato nord presente il Palazzo Toscano, a nord-est il palazzo Beneventano che costituisce una parte di Corso Sicilia , mentre l’altro lato è delimitato da un moderno edificio. Infine ,a sud,ci sono alcu-ni edifici di minor pregio architettonico.Dopo alcuni secoli si è scoperta una depressione del livelli della strada in cui vi era situato l’ Anfiteatro Romano rimesso alla luce. Poco più elevata c’è la chiesa di Sant’ Agata alla fornace e il Palazzo della Borsa .A nord poi troviamo il Palazzo Tezzano: prima di essere un palazzo, nel 1709 era un ospedale del conte medico Nicolò Tezzano, l’ospedale fu chiamato San Marco, nel 1837, anche a causa delle difficoltà economiche fu chiuso e fu ospitato l’archivio dello Stato Civile seguito dopo alcuni anni (1844)dalla Procura Generale e dalla Cancelleria Pena-le .L’ospedale tra il 1878 -1880 fu trasferito al monastero dei Benedettini di San Nicola con il nome di Vittorio Emanuele II .infine divenne Tribunale fino alla costruzione di piazza Giovanni Verga inaugurata nel 1953. Verso gli anni 50 fu costrui-to il Corso Sicilia ai cui lati vennero costruiti palazzi moderni . Questo corso fa arrivare a Piazza della Repubblica , conti-nuando con Corso dei Martiri della Libertà alla Stazione Centrale . Piazza Stesicoro è molto trafficata per la sua posizione e per il suo “Mercato della fiera” un tempo chiamata “a fera o luni”.

Buda Martina , Giardinaro Denise , Balbo Maria I C

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Briganti Rugby Mi chiamo Spanò Gabriele, gioco con la squadra di rugby Briganti Librino. Il mio allenatore, Piero Mancuso, ci ha proposto di andare a Roma per assistere alla partita di rugby del Torneo delle 6 nazioni. Autorizzato dai miei genitori ho accettato, ed ho comprato il necessario per il viaggio. Giorno 12 Feb-braio siamo partiti alle ore 19.00 da Catania e siamo arrivati a Roma il giorno seguente alle ore 8.00. Ci siamo sistemati in una villa bellissima come un albergo, abbiamo sistemato i borsoni e siamo andati in Piazza di Spagna. C'era un teatro all'aperto dove c'erano persone che si dipingevano il viso, e anche alcuni dei miei compagni si sono accodati facendosi di-pingere il viso. Dopo siamo andati a mangiare la pizza “a metro”, tipica specialità romana. Dopo ci siamo spostati alla Fontana di Trevi, dove ho incontrato molti turisti che scattavano

migliaia di foto, lanciando monete nella fontana esprimendo un desiderio (tipica credenza).Logicamente non poteva mancare la visita al Colosseo: meraviglioso monumento stori-co italiano che tutto il mondo ci invidia. Una volta tornati alla villa sia-mo andati a dormire, poiché eravamo stanchi morti. Il giorno dopo sveglia alle 8:00. Dopo una rapida doccia e colazione abbiamo preparato i borsoni, poiché era l'ultimo giorno di permanenza a Roma. Siamo andati allo stadio per vedere la partita di rugby Italia - Inghilterra. Una partita molto emozionante, strategica, ma finita male per noi perché abbiamo perso. Domenica sera c’è stata la partenza e

siamo arrivati a Catania lunedì mattina. Questa esperienza mi è piaciuta molto, perché è stata la prima volta che sono andato fuori dalla Sicilia e ho visto Roma una delle città più belle del mondo. Sono partito con i miei compagni di squadra ed ho visto un importante partita di rugby tra Italia e l’ Inghilterra, una delle squa-dre più forti del mondo.

Spanò Gabriele, I B

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La metropolitana: la mia passione

Ciao ragazzi sono Francesco Cucè della 1a sez. C. Ho una grande passione che vorrei condividere con voi, io sono un fana-tico di metropolitane e con questo articolo vorrei darvi delle informazioni utili sulla metropolitana di Catania.

La metropolitana di Catania è una linea ferroviaria sotterranea metropolitana a scartamento normale e a trazione elettrica della città di Catania gestita dalla ferrovia Circumetnea.

Il tratto attualmente in servizio è di 3,8 km e ricalca, parte in sotterraneo a doppio binario e parte in superficie a semplice binario, l'originario percorso urbano di superficie della FCE.

Il progetto della rete metropolitana di Catania nacque negli anni ottanta, con l'intento di risolvere, in parte, il problema dell'ec-cessivo traffico cittadino.

Allo stato attuale la metropolitana è fortemente sotto utilizzata, sia a causa del tracciato ancora limitato, sia per una mancanza di integrazione con gli altri sistemi di trasporto urbano ed inte-rurbano dell'area catanese.

IL MATERIALE ROTABILE E' costituito da cinque elettrotreni. I convogli hanno una cabina di guida ad ognuna delle due estremità, e sono dotate di impianto di condizionamento e climatizzazione.

I primi quattro elettrotreni furono battezzati con i nomi dei personaggi femminili delle opere di Vincenzo Bellini, Nor-ma ,Beatrice, Elvira, Zaira.

L'ultimo in ordine di consegna (6 giugno 2008 ), Rita, e' invece intitolato alla memoria di Rita Privitera, giornalista catanese rimasta vittima nel luglio 2005 di un attentato terroristico a Sharm el Sceik e figlia di un dipendente della ferrovia Circumetnea.

TARIFFE

Attualmente esiste un solo tipo di biglietto che ha validità di 90 minuti al costo di 0,90 €, e un solo tipo di abbonamento mensile al costo di 10 €.

Non ci sono integrazioni tariffarie con gli altri mezzi di trasporto e con le altre società di trasporto pubblico locale.

TRATTE IN COSTRUZIONE O IN PROGETTO

La metropolitana di Catania verrà interconnessa con altre stazioni in corso di realizzazione

la tratta Galatea-Stesicoro e in corso di completamento;

la tratta Stesicoro – Vittorio Emanuele è in corso di finanzia-mento;

la tratta Vittorio Emanuele - aeroporto è in attesa di finanzia-mento.

NEL CONDIVIDERE QUESTA MIA PASSIONE CON VOI SPERO DI ESSERVI STATO DI AIUTO NEL DARVI DELLE INFORMA-ZIONI UTILI CHE POTRETE APPROFONDIRE COLLEGANDOVI

AL SITO INTERNET UFFICIALE

http://WWW.circumetnea.it

Cucè Francesco

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Giorno 27 gennaio è stato il giorno della memoria in cui si è ricordato la fine della guerra dei Tedeschi contro gli ebrei.

La vicenda comincia il 12 giugno 1942, il giorno del compleanno di Anna Frank. In tale occasione le viene regalato un diario, che diventò il famoso “diario di Anna Frank”.

Durante la seconda guerra mondiale si consumò una tragedia di proporzioni enormi che colpì il popolo ebreo, l’Olocausto. Il popolo tedesco, con al vertice Adolf Hitler, era convinto di essere di una razza superiore e creò un sistema allo scopo di sterminare tutti gli ebrei. La parola “SHAOH”, in ebraico significa annientamento, in pratica distruzione completa del popo-lo ebraico.

La famiglia Frank fu costretta a trasferirsi ad Amsterdam per sfuggire alle perse-cuzioni naziste. Nel 1942 dopo l’occupazione tedesca dell’Olanda, Anna e i suoi familiari si sistemarono in un alloggio segreto sopra la fabbrica di spezie del pa-dre, Otto Frank.

Insieme alla famiglia Frank c’era la famiglia Van Daan, composta dai signori Van Daan e dal figlio diciassettenne Peter, che era innamorato di Anna, e poi c’era il dottor Dussel.

Nel periodo della seconda guerra mondiale misero in funzione diversi campi di concentramento, detti lager, sparsi in europa. Gli ebrei venivano separati dai loro familiari, privati di tutti i loro averi e deportati in questi terribili campi a bordo di camion o treni colmi di persone. In questi posti avvenivano fatti di terribile pro-porzione, infatti, il popolo ebreo veniva bruciato nei forni crematori o dentro le camere a gas. Alla fine, dopo molti anni di crudeltà, i tedeschi abbandonarono i lagher per via della sconfitta.

Nel febbraio 1945 Anna e sua sorella Margot si ammalarono di tifo e in marzo Anna morì, pochi girni dopo sua sorella. Furono entrambe sepolte in una fossa comune. Tre settimane dopo le truppe russe e inglesi entrarono a Bergen Belsen.

Ancora oggi noi ragazzi della classe V B siamo commessi per questa storia triste, di questa ragazza che ha vissuto una vita breve e sofferente.

Noemi Lo Verde, Alessia Orlando, Salvo Castrogiovanni, Francesco La Rosa

L’ olocausto

Filastrocca del

buon gusto

Se i libri fossero di nutella,

li aprirei ogni

mattina

per soddisfare la mia pancina bella…

Se i quaderni fossero ripieni di crema,

la mia bocca

sarebbe sempre

piena…

Se le poesie fossero di mortadella

giuro che le leggerei

sempre,

professoressa bella!

I Tatoo

I tatoo e i piercing vanno sempre di moda sia per gli uomini e che per le donne, ma soprattutto per i ragazzi di scuola, che per farsi notare fanno piercing e tatoo in tutte le parti del corpo.

La parola tatuaggio deriva dal polinesiano “tatou”. Si tratta di una decorazione e pittura sul proprio corpo. Esiste un tipo di tatoo secondo il quale si dipinge il corpo con una pittura nera, che poi si può togliere.

Il piercing è sempre una moda giovanile, infatti, i ragazzi che vedono il piercing ai compagni subito vanno a farlo nei negozi autorizzati, però ci vuole il consenso dei genitori per i ragazzi minorenni. Il piercing in genere viene fatto nell’ orecchio, nel naso o nell’ombelico. I piercing spesso possono provocare infezioni, ma anche i tatoo sono pericolosi, perché penetrano nella pelle e possono causare infezioni come l’epatite B e C, e persino “HIV” o i batteri molto diffusi

e pericolosi come lo Stafilococco.

Alessio Russo IV A

Poesia

spiritosa

La nostra scuola è grigia e bianca

e spesso ci stanca,

alle finestre ci sono le sbarre

per paura che creiamo una bagarre.

Quando si entra

siamo più di trecentotrenta

ma saliamo le scale

evitando di farci male.

Tra alunni e professori

si parla solo di lavori

i docenti sono scontenti.

del lavoro degli studenti.

Ps. quando noi ragazzi copiamo

“voi” lo chiamate copiare

noi invece lo chiamiamo

GIOCO DI SQUADRA

Salvo Di Benedetto

Christian Sciuto

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IL MONDO DELLE FIABE

CLASSE

II A

ANDREA GRANDE

DAVID

E

SAMM

ICELI

ELEONORA ZAPPALA’

FRANCESC

O

ZAMMAT

ARO

GIADA VIG

LIANESI

PIETRO CANNATA

SALVA

TORE

AIASEC

CA

MARTINA PRO

CIDA

GIUSEPPE COCO

EMANUELE TOTILA

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IL MONDO DELLE FIABE

ANDREA

MUSU

MECI

ANGELO GIANNITTO

ANTONY FA

ZZIO

GIULIO PE

TROSINO

LUCY VIO

LA

MARIA PIGNALLI

FEDERICO DI MAURO

CLASSE

II B