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Aguiari, Cazzola, Lambertini, Zabbari
... IN FONDO LA VECCHIAIA È UNA QUESTIONE DI PROSPETTIVA
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Stage formativo
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MODELLI DI WELFARE COME RISPONDERE AI BISOGNI
I servizi alla persona e sociosanitari come osservatorio privilegiato delle nuove politiche di Welfare locale
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Un grazie a …
… Lucia Marchetti (Scienze Sociali)
Maria Petresi (Scienze Naturali)
Daniela Veloccia (Diritto)
Mara Migliari (Tutor)
Fiorenza Masoch (Tutor)
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Tutor Interno Lucia Marchetti
Tutor Esterni Mara Migliari
Fiorenza Masoch
Tirocinanti Laura Aguiari
Enrico Cazzola
Gaia Lambertini
Tommaso Zabbari
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... IN FONDO LA VECCHIAIA
È UNA QUESTIONE DI PROSPETTIVA
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IL MOTIVO CHE CI HA ORIENTATI VERSO QUESTO SETTORE
Comprendere come il modello italiano di stato assistenziale aiuta le famiglie, sempre più impegnate, a prendersi cura dei propri anziani, attuando politiche
che non emarginino i meno abbienti.
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Vivere è la cosa più rara del mondo: i più, esistono solamente.
Oscar Wilde
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VecchiaiaVecchiaia … …… un termine che per lo più fa rabbrividire; parola carica d'inquietudine, di debolezza, talvolta d'angoscia. Termine,
tuttavia, il cui senso resta vago; una realtà difficile da precisare.
Quando si diventa vecchi? a 55 anni? a 60? a 65? a 70?
Si ha l'età delle proprie arterie, del proprio cuore, del proprio cervello, del proprio morale o del proprio stato civile?
Oppure è lo sguardo degli altri che un giorno ci classifica fra i vecchi?
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La vecchiaia: introduzione storico-antropologica
Anziani nel Welfare
I servizi sociali
I servizi socio-sanitari
Gli attori dell’assistenza
Vecchiaia dal punto di vista PSICOLOGICO
Vecchiaia dal punto di vista BIOLOGICO
Le malattie della terza età
Nuove strade per vivere la terza età
Usare le tecnologie
Bibliografia
INDICE
Diario di bordo di Laura Aguiari e Gaia Lambertini
Diario di bordo di Enrico Cazzola e Tommaso Zabbari
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LA VECCHIAIA: INTRODUZIONE STORICO-ANTROPOLOGICA
ENTRA
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Ogni società tende a vivere, a sopravvivere; esalta il vigore, la fecondità legati alla giovinezza; teme il logoramento e la sterilità della vecchiaia.
Questa situazione è riscontrabile particolarmente nelle società antiche. Al di là delle variazioni di dettaglio, in effetti s'impone un'impressione generale di pessimismo e d'ostilità nei confronti della vecchiaia: risulta evidente
che sempre e dappertutto la giovinezza fu preferita alla vecchiaia. Dall'alba della storia i vecchi rimpiangono la loro gioventù e i giovani temono l'arrivo
della vecchiaia. Per il pensiero occidentale la vecchiaia è un male, un'infermità, un'età triste che prepara la morte.
Quali sono i diversi fattori che entrano in gioco per definire lo statuto sociale del vecchio?
La storia della vecchiaia dall’antichità ai giorni nostri
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La fragilità fisica
L’esperienza
L’alterazione dei tratti fisici
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La fragilità fisicaLa condizione dei vecchi sarà peggiore nelle società fondate sulla legge del più forte, come nel mondo merovingio e nel
complesso dell'Alto Medioevo. Invece, le società più strutturate, dove lo Stato e la legge hanno una maggiore autorità per far
rispettare l'ordine, proteggeranno meglio i deboli dagli assalti fisici dei più forti; sarà il caso che si verificherà a Roma e nelle
monarchie assolute del secolo XVI.
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L'esperienza Saranno più favorevoli ai vecchi le società che riposano sulla tradizione orale e sul costume, come la Grecia e soprattutto il Medioevo. Al contrario sarà loro sfavorevole la progressiva
diffusione dello scritto, degli archivi, delle leggi scritte; la loro conoscenza dei costumi diventerà inutile. Il libro a stampa fu un
tempo il nemico del vecchio. Sotto questo aspetto gli furono nefasti Roma e il Rinascimento.
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L'alterazione dei tratti fisiciLe società che hanno il culto della bellezza fisica sono portate a
deprezzare la vecchiaia; questo si fece sentire in modo particolarmente preciso in Grecia e durante il Rinascimento. Al contrario, le società che hanno un ideale estetico più astratto e più simbolico proveranno meno ripugnanza davanti a un viso
rugoso perché scorgono al di là del visibile una bellezza spirituale; è questo il caso soprattutto del Medioevo.
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L’urbanizzazione della società, avvenuta nel XX ゜ secolo, rilevò i primi segni di disgregamento della famiglia patriarcale.
La transizione da una struttura ed una cultura di tipo rurale-artigianale ad un sistema urbano-industriale mette in crisi il
tradizionale asse della famiglia, i vecchi schemi parentali entro i quali l'anziano si muoveva, e le espressioni di tipo corale, obbedienti
al tipo di comunità chiusa ed autosufficiente del passato.
Il vecchio appare fuori gioco. Inoltre, lo sviluppo tecnologico ed il flusso delle nuove conoscenze in perenne rinnovamento tolgono
valore all'esperienza accumulata negli anni del lavoro.
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Le rivoluzioni ideologiche, la nascita del proletariato,
l'aumento del numero dei vecchi, la opportunità di mantenere l'ordine
sociale, assicurando livelli di sopravvivenza per tutti i cittadini,
portano alla definizione dell'istituto del pensionamento e quindi, per la
prima volta nella storia, alla istituzionalizzazione della
vecchiaia.L'aspettativa di vita, in questa prima
parte del secolo, è ancora relativamente bassa, sicché il
numero dei pensionati non è di tale entità da creare problemi agli istituti previdenziali, a fronte di un gettito contributivo consistente da parte
delle generazioni attive.
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Subito dopo la seconda guerra mondiale…
- estensione del benessere a strati sempre più ampi della popolazione
- scomparsa del lavoro usurante
- alimentazione più variata ed abbondante
- progressi della medicina curativa e preventiva
Aumenta vertiginosamente l’aspettativa di vita
Questo fenomeno non ha ancora subito rallentamenti: la durata media della vita, nei paesi sviluppati, si aggira attualmente sui 75 anni e raggiungerà gli 80
nel prossimo decennio. L'Italia, in questa particolare classifica, è seconda soltanto al Giappone ed alla Svezia.
Le proiezioni indicano che, nel prossimo ventennio, si osserverà un considerevole aumento dei cittadini anziani, in particolare degli
ultraottantenni.
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È il sistema dei valori che definisce il significato della vecchiaia e svela, senza equivoci, la vera essenza dei principi e dei fini di ciascuna società.
È l'ambiente sociale, in definitiva, a creare l'immagine del vecchio, partendo dalle norme e dagli ideali umani dell'epoca.
Ogni civiltà ha il suo modello di vecchio e giudica il vecchio riferendosi a questo campione. Più il modello è idealizzato, più la società è esigente e crudele, e finché il procedimento non sarà invertito, il vecchio non sarà integrato veramente al gruppo.
Quando le società partiranno dalla realtà, dalla vecchiaia vissuta, invece di partire da un modello astratto, si sarà fatto un gran passo.
Per questo bisognerà aspettare l'avvento delle scienze sociali, della psicologia e della medicina geriatrica. Studiare i vecchi e adattare la società ai loro bisogni, piuttosto che
l'inverso. Riconoscere che LA PERSONA ANZIANA HA DEI BISOGNI, anche fisici, e PERMETTERE LA SODDISFAZIONE DI QUESTI BISOGNI, piuttosto
che decretare che il vecchio è un saggio e volerlo forzare a divenire tale.
Percorrendo trasversalmente la storia della vecchiaia è possibile, dunque, affermare che…
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ANZIANI NEL WELFARE
ENTRA
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In Italia sembrano non esserci abbastanza ricerche o cure mediche a disposizione delle persone anziane proprio a causa della loro età. Il problema di questa discriminazione, forse dovuta a una generale indifferenza, crea gravi problemi alla persona anziana e a chi ne spetta la tutela. Sono sempre più le famiglie, infatti, che devono badare ai “propri vecchi”, mentre l’assistenza pubblica si lascia piuttosto desiderare: ma questo si tramuta inevitabilmente in un ritmo di vita troppo frenetico, che spesso i famigliari non riescono a sostenere a lungo.
ANZIANI, PAZIENTI PARTICOLARI
Ecco allora il sopraggiungere dell’ultimo “fenomeno socio-culturale” delle “BADANTI”, che sembrano poter essere la temporanea soluzione a questi problemi, lasciando l’anziano libero di vivere tra le proprie mura di casa.
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La piena occupazione, fondata sul massimo impiego delle capacità produttive del lavoro,
non è più il tratto distintivo delle società moderne. Le persone oggi vengono valutate, infatti, secondo i loro livelli di consumo. E i poveri, come pure gli anziani, cessando così
di essere considerati come un potenziale produttivo, sono esclusi in quanto
“sottoconsumatori”.
COME LO STATO ASSISTENZIALE ITALIANO
TUTELA LA VECCHIAIA
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La popolazione anziana, al di sopra dei 65 anni costituisce il 27 percento della popolazione
del nostro Paese. L’attesa di vita si allunga, e sono sempre
più numerosi gli anziani che stanno bene, lavorano e/o
fanno volontariato. Occorre valorizzare il contributo di
questa popolazione attiva al benessere sociale, e nello
stesso tempo preparare adeguati
strumenti di sostegno per la fascia della QUARTA ETÀ
, non più attiva, sempre più numerosa, e spesso, in
condizioni di POVERTÀ.
Popolazione anziana in Italia (over 65)
Anziani27%
Altro73%
Anziani
Altro
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I servizi sociali
I servizi socio-sanitari
Gli attori dell’assistenza
Vecchiaia-p.v.psicologico
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I SERVIZI SOCIALI PER LA PERSONA ANZIANA
Per "servizi sociali" si intendono tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni
di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistema
previdenziale e sa quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia.
Le singole prestazioni sono definite a livello locale, nell'ambito dei programmi per le politiche sociali.
I SERVIZI SOCIALI
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Le case di riposo
Le case albergo
I centri sociali anziani
Le banche del tempo
Le università della terza età
I pasti a domicilio
L’assenza domiciliare
Il servizio di accompagnamento
Il segretariato sociale
I SERVIZI SOCIALI PIÙ DIFFUSI IN ITALIA
INDIETRO
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Le case di riposoLe case di riposo sono degli alberghi con stanze ad uno o a due letti e
con un bagno ogni due persone, rivolti a persone anziane autosufficienti o parzialmente autosufficienti.
COSA PREVEDONO• servizio ristorante• attività culturali e ricreative• centro diurno • aiuto per l'igiene personale• lavaggio biancheria • servizi di sanità di base (l'assistenza ambulatoriale).
COSTO: è stabilito dalla struttura stessa e può essere a carico dei servizi sociali del Comune, o con una quota di partecipazione del cittadino,
secondo la sua situazione economica.
SPESE: cibo; alloggio; riscaldamento; ordinaria
manutenzione; servizio di lavanderia; assistenza medica
ed infermieristica di base. I SERVIZI SOCIALI
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Le case albergoLe Case Albergo sono un complesso di appartamenti autonomi accessibili
principalmente a persone pensionate, sole o in coppia, che non hanno bisogno di una assistenza particolare e che vogliono condurre una vita autonoma in un
ambiente di comunità, utilizzando, se gradiscono, gli spazi ed i servizi comuni.
COSA PREVEDONO• servizi collettivi • servizi igienici • servizi di lavanderia • servizi di pulizia• servizi d’assistenza di base• attività ricreative e culturali interne ed esterne.
COSTO: la retta della casa albergo è determinata
dalla singola struttura e prevede una quota di
partecipazione a carico degli utenti stabilita dai
Comuni e dalle Regioni in base al reddito.
I SERVIZI SOCIALI
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I centri sociali anzianiI centri sociali anziani, presenti in molti Comuni e in gran parte
autogestiti, sono il punto di incontro, aperto a tutti, a partire dai 55 anni.
COSA PREVEDONO• attività di impegno sociale, culturale e di
divertimento (vigilanza scolastica, trasporto studenti, piccola manutenzione del verde, vigilanza in parchi, musei, mostre e fiere,
trasporto di disabili).• attività culturali, di tutela dell'arte,
ricreative e sportive.
I SERVIZI SOCIALI
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Le banche del tempoLe banche del tempo sono Istituti di credito aperti a tutti nei quali si
deposita il proprio tempo al posto del denaro: i cittadini hanno un loro regolare conto-corrente-tempo ed un libretto di assegni-tempo, che
possono utilizzare per offrire un servizio e riceverne un altro in cambio.
COSTO: quota associativa annuale che supporta
l'organizzazione di tutte le attività.
COSA PREVEDONO• accompagnamento, trasporto di persone o cose• ricerca e offerta di compagnia in uscite serali, teatri, gite etc.• babysitting• aiuto nella riparazione e manutenzione di oggetti domestici• dogsitting e catsitting durante le assenze dei padroni• cucina, scambio di consigli e ricette particolari• cucito e ricamo
I SERVIZI SOCIALI
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Le università della terza etàPer chi ha tempo libero e vuole continuare a studiare e a conoscere, le
Università per la Terza Età sono una ricca opportunità. Queste Università, riconosciute dalle Regioni in conformità a requisiti di qualità, sono gestite da
varie associazioni, istituzioni e fondazioni e offrono una grande varietà di corsi tenuti da qualificati docenti, professori di scuola media e professionisti.
Queste Università sono aperte a tutti, indipendentemente dal titolo di studio posseduto e dall'età.
COSA PREVEDONO• lezioni di storia dell'arte o di archeologia
• lezioni di informatica e Internet• corsi di ginnastica o di attività manuali (fotografia o pittura)
I SERVIZI SOCIALI
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I pasti a domicilioIl Servizio pasti a domicilio è rivolto a persone con gravi
problemi economici o sufficientemente autonome ma impossibilitate a prepararsi il pasto da sole tutti i giorni.
COSTO: è stabilito dai Comuni, in base
al reddito della persona che ne fa
richiesta.
COSA PREVEDONO• consegna a domicilio di
pasti caldi o precotti a pranzo e a cena
I SERVIZI SOCIALI
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L'assistenza domiciliareIl Servizio di assistenza domiciliare offre prestazioni a domicilio per aiutare le
persone che vivono nella propria casa ma che non sono completamente autosufficienti.
COSA PREVEDE• aiuto nella cura personale• aiuto per il governo e la pulizia della casa• aiuto nel disbrigo di pratiche burocratiche• aiuto nell'acquisto della spesa e nella preparazione dei pasti• attività di lavanderia• accompagnamento negli spostamenti in città per necessità mediche o personali• servizio di interpretariato per i cittadini non udenti
I SERVIZI SOCIALI
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Il servizio di accompagnamentoII servizio di accompagnamento e di compagnia
(generalmente gratuito) è rivolto alle persone che hanno difficoltà a muoversi autonomamente, per aiutarle a
spostarsi nelle città.
I SERVIZI SOCIALI
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Il segretariato socialeIl segretariato sociale è un servizio gratuito che da informazioni e
consulenza sui servizi sociali, assistenziali, educativi e sanitari, pubblici e privati, disponibili sul territorio.
L'obiettivo del servizio è il far si che tutti i cittadini possano avere accesso alle risorse ed agli aiuti sociali e sanitari che sono disponibili nel loro
territorio.INFORMAZIONI OTTENIBILI DAL SEGRETARIATO SOCIALE • sul lavoro e sull'orientamento professionale• sull'istruzione e sui servizi scolastici • sui servizi della sicurezza sociale • sui servizi per il tempo libero • sulle facilitazioni per gli alloggi• sulle aziende private che erogano servizi a pagamento, sulle loro tariffe e sulle caratteristiche dei servizi erogati• sulle regole per accedere ai servizi
I SERVIZI SOCIALI
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I SERVIZI SOCIO-SANITARI PER LA PERSONA ANZIANA
I servizi socio-sanitari sono rivolti a persone che hanno bisogno di aiuto per problemi di salute e per difficoltà di natura sociale. Questi servizi devono
dunque essere erogati da più persone che devono avere competenze mediche ed infermieristiche ma anche sociali.
I SERVIZI SOCIO-SANITARI
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I SERVIZI SOCIO-SANITARI PIÙ DIFFUSI IN ITALIA
Le comunità alloggio
I centri diurni
Le residenze sanitarie assistenziali
Le residenze sociali assistite
Il telesoccorso e il telecontrollo
L’assistenza domiciliare integrata
Le case protette
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Le comunità alloggioLe Comunità alloggio sono piccole strutture residenziali che ospitano,
permanentemente o temporaneamente, persone anziane non completamente autonome che, altrimenti, vivrebbero in solitudine.
COSA PREVEDONO• prestazioni alberghiere di pulizia, di ristorazione, di lavanderia e di guardaroba• personale specializzato, che assiste ed aiuta gli ospiti nella cura della loro igiene • medici di famiglia, infermieri e fisioterapisti
COSTO: è stabilito dalla struttura. Se la persona anziana o i suoi familiari non possono affrontarne il costo, il Comune può prevedere
una quota di compartecipazione alla spesa.I SERVIZI SOCIO-SANITARI
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I centri diurniI centri diurni, detti anche strutture semiresidenziali, sono strutture aperte almeno
sei-otto ore al giorno che offrono vari servizi di natura socio-assistenziale.L'obiettivo dei servizi e delle attività svolte nei centri diurni è aiutare le persone anziane a mantenere la propria autonomia ed a vivere nella propria casa. Gli utenti possono usufruire dell'ospitalità e dei servizi del centro per una parte della
loro giornata.COSA PREVEDONO• prestazioni sanitarie di base• prestazioni socio-assistenziali• riabilitazione• occasioni di incontri culturali, di socializzazione e di gioco• assistenza nelle attività quotidiane: servizio di pasti, di lavanderia e di pulizia
I SERVIZI SOCIO-SANITARI
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Le residenze sanitarie assistenzialiLe residenze sanitarie assistenziali, RSA, sono strutture che ospitano per un periodo temporaneo persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e
che necessitano di specifiche cure mediche di più specialisti e di una complessa assistenza sanitaria.
COSA PREVEDONO• l'assistenza medica ed infermieristica• l'assistenza riabilitativa• l'aiuto per lo svolgimentodelle attività quotidiane• l'attività di animazione e socializzazione• le prestazioni alberghiere, di ristorante, di lavanderia, di pulizia
SPESE: sono in parte a carico del Servizio sanitario
nazionale, in parte a carico del
Comune ed in parte a carico
dell'utente e della sua famiglia,
secondo il reddito.
I SERVIZI SOCIO-SANITARI
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Le residenze sociali assistiteLe residenze sociali assistite sono piccole strutture di tipo alberghiero che
ospitano (in modo permanente o temporaneo) persone ultrasessantacinquenni autonome che vivono in condizioni di solitudine o che, per vari motivi, si
vedono costretti a lasciare la propria abitazione per una struttura che offra anche alcuni servizi di sostegno.
COSA PREVEDONO• servizio di riordino delle
stanze, vitto, lavaggio biancheria, ecc.
• assistenza sanitaria di base • organizzazione di varie attività
sociali, culturali e ricreative.
COSTO: i servizi sociali, dopo aver valutato la situazione personale,
possono anche contribuire al pagamento della retta,
variabile secondo la singola struttura.
I SERVIZI SOCIO-SANITARI
Residenza Sociale Assistita Residenza Sociale Assistita
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II telesoccorso ed il telecontrolloIl telesoccorso è un sistema elettronico, collegato ad un telecomando o ad un campanello oppure ad un telefono particolare, che permette di chiedere aiuto immediato per un'emergenza (malori, cadute, fughe di gas, incendi, eccetera)
ad una centrale di assistenza attiva 24 ore su 24.Il telesoccorso è rivolto a tutti gli anziani, ai portatori di handicap o alle
persone non autosufficienti, ed è diffuso in molti Comuni italiani. Oltre al telesoccorso, può essere attivo il telecontrollo che, con più telefonate
settimanali, prova il buon funzionamento dei dispositivi di teleassistenza e verifica se l'utente ha bisogno di aiuto.
COSTO: può essere prevista una compartecipazione alla spesa, secondo il
reddito della persona che lo richiede.
I SERVIZI SOCIO-SANITARI
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L'assistenza domiciliare integrataL'Assistenza Domiciliare Integrata è rivolta alle persone non autonome o che
soffrono di varie malattie croniche, per aiutarle a continuare a vivere autonomamente nella propria casa.
COSA PREVEDE • attività sanitarie e socio-assistenziali gestite dal medico di base, da medici
specialisti, da terapisti della riabilitazione, da infermieri e da assistenti sociali• aiuto nella cura dell’igiene personale e nella pulizia della casa.
I SERVIZI SOCIO-SANITARI
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Le case protettePersone anziane, che hanno bisogno di assistenza generica e che non
possono essere aiutate dai propri familiari, possono decidere di lasciare la propria casa e di andare a vivere temporaneamente o permanentemente in una
casa protetta.
COSTO: la retta è stabilita dall'Ente che gestisce la struttura e può essere in parte a carico del Comune di
appartenenza ed in parte a carico del cittadino.
COSA PREVEDONO• terapisti, medici ed infermieri garantiscono un aiuto nelle attività quotidiane e l'assistenza sanitaria di base
• servizio di ristorante • servizio di lavanderia
• attività ricreative e culturali.
I SERVIZI SOCIO-SANITARI
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GLI ATTORI DELL'ASSISTENZA
"Il sistema integrato di interventi e servizi sociali deve realizzarsi con il concorso di una pluralità di attori, istituzionali e non, pubblici e
privati...". Sono le premesse del Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003, che mira a promuovere la partecipazione
attiva di tutti nella realizzazione dei benessere sociale. Di seguito il ruolo svolto dai principali protagonisti.
GLI ATTORI DELL’ASSISTENZA
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GLI ATTORI DELL’ASSISTENZA IN ITALIA
Le organizzazioni e gli enti non profit
Le Ipab
I Patronati
I Comuni
Le Regioni
Lo Stato
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Le organizzazioni e gli enti non profitPoiché tutti siamo responsabili nel promuovere il benessere e la solidarietà, tutti siamo chiamati ad essere soggetti attivi e protagonisti nella costruzione della rete di servizi sociali.
Per questo la legge prevede e promuove attività socio-assistenziali da parte di associazioni di cittadini, quali le Onlus, le cooperative sociali, le organizzazioni di volontariato, gli enti di promozione sociale e le fondazioni. Questi organismi possono offrire e gestire alcuni servizi, alternativi a quelli degli enti pubblici, rivolti ai cittadini che ne hanno bisogno. Inoltre, rappresentanti di tutte le associazioni concorrono alla programmazione, all'organizzazione e alla gestione del sistema integrato dei servizi sociali insieme con le istituzioni pubbliche.
GLI ATTORI DELL’ASSISTENZA
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Le IpabFra gli enti che offrono servizi sociali rivolti principalmente alla gestione di case residenziali e di asili per l'infanzia vi sono le Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza: le Ipab.Le Ipab, più note come Opere Pie, sono nate nel medioevo come istituti per lo più religiosi finalizzati all'assistenza ai poveri: distribuzione di elemosine, di cibo e di vestiti, e gestione di scuole per l'educazione e l'istruzione. Questi enti, divenuti statali alla fine del XIX secolo, sono in via di trasformazione in aziende pubbliche di servizi alla persona, in fondazioni o in associazioni.
GLI ATTORI DELL’ASSISTENZA
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I PatronatiI patronati sono degli enti di assistenza sociale senza fini di lucro, costituiti e gestiti dalle confederazioni o dalle associazioni nazionali dei lavoratori, che hanno l'obiettivo di informare, assistere e tutelare i lavoratori dipendenti ed autonomi, i pensionati ed i singoli cittadini.
Le attività dei patronati, regolamentate in una recente legge, sono di consulenza, di aiuto e di assistenza tecnica e riguardano:• le prestazioni socioassistenziali;• le prestazioni del Servizio sanitario nazionale;• le pensioni e le liquidazioni;• i fondi pensione complementari;• la sicurezza sociale, il diritto di famiglia, le successioni, la legislazione fiscale;• la sicurezza nei luoghi di lavoro;• l'aiuto agli italiani all'estero. GLI ATTORI DELL’ASSISTENZA
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Stage formativo
I ComuniI Comuni sono gli organi amministrativi che gestiscono e coordinano le iniziative per realizzare il "sistema locale della rete di servizi sociali". In questo, i Comuni devono coinvolgere e cooperare con le strutture sanitarie, con gli altri enti locali e con le associazioni dei cittadini.
Dai Comuni dipende:• la determinazione dei parametri per la valutazione delle condizioni di povertà, di limitato reddito e di incapacità totale o parziale per inabilità fisica e psichica, e le relative condizioni per usufruire delle prestazioni;• l'autorizzazione, l'accreditamento e la vigilanza sui servizi sociali e sulle strutture residenziale e semiresidenziali pubbliche e private;• il garantire il diritto dei cittadini a partecipare al controllo di qualità dei servizi.
GLI ATTORI DELL’ASSISTENZA
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Stage formativo
Le RegioniLe Regioni devono rendere operative sul territorio le politiche sociali, programmando interventi integrati con quelli sanitari e calibrati con quelli scolastici, culturali-ricreativi, lavorativi e con tutta la rete di servizi che il territorio offre.
Alla Regione spetta dunque:• la programmazione locale degli interventi e dei servizi sociali;• la definizione di criteri che devono essere soddisfatti dalle strutture pubbliche e private che offrono servizi sociali;• la determinazione di criteri sulla base dei quali i Comuni decidono la parte della spesa che spetta all'utente;• la formazione, l'accreditamento e il controllo del personale del settore;• la promozione ed il coordinamento delle attività sociali;• la valutazione dell'efficacia e dell'efficienza dei servizi attivi e delle iniziative previste, e degli eventuali reclami presentati dai cittadini. GLI ATTORI DELL’ASSISTENZA
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Stage formativo
Lo StatoLo Stato deve stabilire gli obiettivi generali delle politiche sociali ed i requisiti minimi dell'assistenza sociale, validi per tutto il territorio nazionale.È il Dipartimento delle politiche sociali e della previdenza del ministero del Welfare, d'accordo con gli altri ministeri interessati, primi fra tutti il ministero della Salute ed il ministero dell'Economia, che delinea le linee programmatiche della politica sociale del Governo, che coordina gli interventi sociali e che verifica l'operato delle singole Regioni.Lo stato si fa carico anche della spesa per pensioni, assegni e indennità considerati di natura assistenziale, tra cui le indennità spettanti agli invalidi civili, l'assegno sociale, il reddito minimo di inserimento ed eventuali progetti di settore.
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Stage formativo
“Vecchiaia” dal punto
di vista psicologico
ENTRA
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Stage formativo
Viviamo in un mondo in cui i vecchi sono sempre più numerosi. In molte delle nostre città la quota di popolazione che ha più di sessanta anni è
maggiore di quella che ne ha meno di diciotto. Ma la figura del vecchio autorevole, saggio e forte è quasi estinta nelle società occidentali
avanzate.
I vecchi sono tanti, spesso non sono più "produttivi", sono propensi ad ammalarsi ed anche a morire più del resto della popolazione.
Ora si tende a considerare i vecchi come un peso, i miti correnti della cultura giovanile si fanno spietatamente beffe dei vecchi,
LI DISPREZZANO.
Elogio della vecchiaia
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Stage formativo
I vecchi non valgono nulla perché pensiamo che essi non abbiano più nulla d'importante da dirci. Le MEMORIE della famiglia, del paese, della
valle non interessano ai giovani. I racconti delle sofferenze patite nella guerra mondiale, sui ghiacci russi o nelle sabbie africane non sono di moda. Le
storie della civiltà contadina sono svanite insieme alle fiabe che venivano narrate dai nonni davanti al focolare.
L'esperienza personale e collettiva non viene più costruita intorno alla tavola, attraverso i discorsi che accompagnano il cibo, il vino, i gesti. Si sono ridotti gli spazi e i tempi destinati a valutare le situazioni, commentare gli eventi, riflettere sul corso delle
cose.
In realtà, che cosa possono darci i vecchi?Una mappa per orientarsi nella vita,
un posto nella propria comunità.
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Stage formativo
Il ricordo del passato è più un inciampo che un aiuto nella società post-moderna. Dobbiamo guardare a culture differenti, oppure rievocare la nostra in altri momenti della sua storia, se vogliamo trovare il vecchio
valorizzato come modello pratico di vita, protagonista della trasmissione culturale.
È in questa funzione che il vecchio è importante; egli non è debole, incerto e balbettante, se non forse fisicamente, nel momento in cui il
suo organismo cede alla tarda età o alla malattia.
Moralmente, il vecchio è forte. È il custode del rituale, dei principi, dei valori della sua CULTURA. Da lui la generazione successiva riceve la tradizione come
qualcosa di vivo e di vissuto, con il suo carico di successi e di sofferenze.
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Stage formativo
La cultura fornisce il grande repertorio operativo, fatto di scopi e di azioni reciprocamente riconoscibili, a cui le persone ricorrono
per costruire i loro progetti di vita.
In ogni cultura esiste una distinzione fondamentale tra correttezza e scorrettezza, tra adeguatezza ed inadeguatezza delle azioni che si
eseguono per compiere un determinato atto. Ogni scelta è irripetibile, ma la sua cornice di riferimento è relativamente stabile.
È la capacità di distinguere tra ciò che è appropriato e ciò che non lo è che il vecchio capo trasmette al figlio che, anche se adulto, ne
ha bisogno. Ogni scelta, anche la più obbediente, rispetta e nello stesso tempo sovverte la tradizione.
Il momento della MORTE
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Stage formativo
L’ultima tappa terrena dell’esistenza umana, la morte, è al centro dell’attenzione del vecchio. Ma la morte è rimossa dalla nostra
società: i giovani, come regola generale, non muoiono mai, salvo che per inesplicabili accidenti che possono capitare il sabato sera. I vecchi sì che muoiono, ma sempre lontano dallo sguardo dei loro cari. Relegati in un ospedale, in una casa di riposo, in un albergo per ricchi turisti soli,
dovunque, purché la loro presenza prima e la loro dipartita poi siano impersonali, inavvertite, indolori.
La morte solitaria a cui ci stiamo abituando non solo mortifica la dignità del vecchio, rimuovendolo dalla scena nel momento culminante della sua carriera morale, ma tronca in
modo irreparabile la trasmissione culturale.
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Stage formativo
“Vecchiaia” dal punto
di vista biologico
ENTRA
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Stage formativo
Il maggior mistero della medicina non è la malattia bensì la salute.Ogni giorno il nostro corpo è invaso da miliardi di germi, è sottoposto allo stress della vita moderna e subisce gli "insulti" che noi stessi gli facciamo
(fumo, sedentarietà, cattiva alimentazione ecc.): ciò nonostante ci manteniamo sani, almeno entri certi limiti. Questa capacità di sopravvivere del nostro organismo è così singolare che c’è veramente da meravigliarsi
che qualcuno riesca ad ammalarsi.Il fatto è che la nostra salute è protetta da una serie ingegnosa di difese
disposte in profondità, come linee successive di un esercito trincerato per respingere l’invasore..
Un apporto dalla gerontologia
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Stage formativo
I globuli bianchi del sangue, per esempio, costituiscono una delle nostre difese più curiose ed efficaci: essi sono attratti come da una calamita verso la sede di invasione
dei germi; quando la raggiungono "ingoiano" tutte le particelle estranee che vi trovano oppure le distruggono tramite quella specie di siluri chiamati anticorpi.
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Stage formativo
Ma la cosa forse più affascinante, tra tutte le meraviglie della vita, è la capacità dell’organismo di riparare i danni subiti e di continuare a vivere.
Siamo tutti portati a considerare questa capacità rigenerativa come una cosa semplice, naturale, e quindi a non darle molta importanza: in realtà, se non ci fosse,
anche la più piccola ferita potrebbe portare alla morte. Inoltre, gli organi del nostro corpo possiedono riserve alle quali si può fare ricorso
in caso di bisogno.
Nella lotta contro la malattia abbiamo dunque una preziosissima alleata: una forza difensiva naturale straordinariamente potente, ingegnosa e silenziosa,
che combatte ogni giorno per garantirci la salute. Questa stessa forza naturale tenta ogni giorno di opporsi al fenomeno dell’INVECCHIAMENTO.
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Non è possibile stabilire un momento critico a partire dal quale si possa parlare di invecchiamento, in quanto questo inizia dal momento stesso della prima
formazione dei tessuti: tranne le cellule nervose, tutte le altre cellule nascono, crescono, invecchiano, muoiono in continuazione e vengono sostituite da sempre
nuove cellule durante tutta la vita. Quando i meccanismi di sostituzione non avvengono più con ritmo efficiente allora si parla di senescenza.
Con il termine invecchiamento si intende la graduale modificazione cui vanno incontro le strutture dell’organismo con il passare degli anni, modificazione non imputabile a malattie prevedibili o ad altre situazioni morbose suscettibili di aumentare le probabilità di morte; dunque l’invecchiamento riguarda soprattutto la quantità di modificazioni che hanno luogo nel tempo a livello cellulare e tessutale.
La senescenza, invece, riguarda la qualità delle modificazioni e la comparsa di quelle deleterie; essa
rappresenta la fase più tardiva dell’invecchiamento).
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Se volessimo dare alla vita un significato teleologico, finalistico, potremmo pensare che l’organismo va incontro alla senescenza, cioè ad un processo
di degenerazione, perché ad un certo punto viene a mancare la spinta evolutiva. In altre parole l’organismo, una volta oltrepassata l’età fertile,
non essendo più utile ai fini del mantenimento della specie e cioè non essendo più utile ai disegni prestabiliti dal processo evolutivo, sarebbe per
così dire lasciato a se stesso, indifeso, e andrebbe in questo modo incontro più o meno rapidamente alla propria eliminazione.
Dunque l’evoluzione sembrerebbe avere scelto la strategia dell’usa e getta.
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Volendo comunque dare una definizione sintetica non in prospettiva evoluzionistica, possiamo dire che l’invecchiamento è un processo biologico, in massima parte geneticamente determinato, caratterizzato da un progressivo decadimento dei meccanismi di difesa verso le normali variazioni dell’ambiente esterno.
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Stage formativo
In particolare, l’attuale attenzione degli studiosi è focalizzata essenzialmente su due teorie dell’invecchiamento, che vedono
entrambe come attore principale il DNA
Teoria della senescenza programmata
Teoria della senescenza non programmata
Se NON vuoi vedere gli approfondimenti delle due teorie, clicca sulla freccia per procedere oltre.
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Stage formativo
Teoria della senescenza programmata (detta anche teoria fondamentalista oppure, con termine suggestivo, teoria
dell’orologio biologico): secondo questa ipotesi l’invecchiamento sarebbe il risultato di un programma
genetico predeterminato, che configurerebbe una sequenza ordinata di espressioni genetiche differenti, analogamente al processo di sviluppo. In parole più semplici, secondo questa teoria la senescenza dipenderebbe da una serie di eventi già
programmati, almeno in via generale, fin dal momento della nascita. Si può così supporre che un vero e proprio orologio
biologico marchi il ciclo vitale della cellula portandola inevitabilmente verso l’inattività e la morte.
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Stage formativo
Teoria della senescenza non programmata (detta anche teoria stocastica): secondo questa teoria l’invecchiamento
sarebbe invece un fenomeno del tutto casuale, dovuto all’accumulo di errori acquisiti nel corso del tempo dalle molecole contenenti l’informazione genetica a causa di
stress, infezioni, traumi, fattori dietetici negativi, sollecitazioni varie. Secondo quest’altra ipotesi, dunque, si
invecchierebbe soltanto a causa dell’impatto con l’ambiente e non per eventi già "scritti", predeterminati.
I deficit dell'invecchiamento sarebbero cioè il risultato dell'accumulo di danni a carico del materiale genetico, danni
che ridurrebbero progressivamente la funzionalità delle cellule, fino a causarne la morte.
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Stage formativo
Nonostante il gran numero di teorie diverse, la maggior parte dei ricercatori è comunque d'accordo sul fatto che l'invecchiamento non sia il risultato di
un singolo evento o meccanismo, ma di un INSIEME DI PROCESSI che agiscono in modo concertato.
Concetto di NORMALITÀ nell’anziano
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Stage formativo
CONCETTO DI NORMALITÀ NELL’ ANZIANO
i valori di riferimento che noi dovremmo guardare parlando di invecchiamento dovrebbero essere desunti non dallo studio della
popolazione giovane-adulta bensì da popolazione anziana "normale". Ma a questo punto sorge il difficilissimo problema della
DEFINIZIONE DELLA PAROLA NORMALE, per cui sarebbe meglio parlare di valori più comuni in una popolazione di una certa
età presumibilmente sana. In realtà molti dei criteri diagnostici impiegati in medicina si basano su confronti tra giovani e anziani,
anziché su confronti tra anziani sani e anziani malati.
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Stage formativo
Definizione di normalità nell’anziano possiamo avere due diversi concetti
• o parliamo di modelli normativi, di tipi ideali, ai quali tutti dovrebbero tendere e la cui validità è indipendente dalla frequenza con cui si riscontrano in popolazioni reali,
• oppure descriviamo frequenze, percentuali, fenomeni e processi "medi" in senso statistico, nel qual caso rappresentano lo stato abituale di una data popolazione in quelle date
condizioni.
Ma anche qui rischiamo di arenarci: infatti, seguendo il concetto di modello ideale, l’anziano normale è forse quello che più si avvicina, dal punto di vista sia fisico che
psicologico, all’uomo giovane sano? Se così fosse, almeno il 90% degli anziani sarebbe da considerarsi anormale, il che ovviamente non è ammissibile. Se invece, come di solito
accade, seguiamo il concetto di modello statistico medio corriamo il rischio o di considerare normali alcuni valori francamente patologici solo perché "tanto è anziano !", oppure di tentare impossibili normalizzazioni di funzioni che stanno seguendo un loro fisiologico
ritmo evolutivo.
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Stage formativo
Malattia di Alzheimer, cardiopatie, depressione, diabete e osteoporosi sono alcune delle patologie che sono più frequenti di altre dopo i 50 o
i 60 anni. Gli esperti sottolineano anche quanto sia importante affidarsi alla diagnosi precoce – quando possibile – che si ottiene sottoponendosi a semplici esami, in ospedale o in ambulatorio.
Rivolgersi al proprio medico di famiglia è un ottimo modo per avere consigli e suggerimenti mirati, anche sulla prevenzione che spesso si
basa su sane abitudini alimentari e un corretto stile di vita. Qui di seguito l’elenco delle malattie più diffuse tra gli anziani.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
Artrite reumatoide
Le malattie respiratorie croniche
Cancro del colon retto
Scompenso cardiaco
Ictus cerebrale
Cardiopatie
Arteriosclerosi
La malattia di Alzheimer
Il morbo di Parkinson
L’osteoporosi
Tumore dell’ovaio e tumore dell’utero
Tumore della mammella
La depressione senile
Tumore della prostata, ipertrofia, prostatite
La glicemia e il diabete
La pressione alta
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
INDIETRO
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Stage formativo
Artrite reumatoideDi origine autoimmunitaria, l’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria che colpisce le articolazioni. Le cause sono ancora sconosciute, quindi non è
possibile prevenire la sua comparsa anche se è molto importante fare una diagnosi precoce che permette di iniziare tempestivamente le cure che
permettono di contrastare in modo efficace la malattia.
COME SI SVILUPPA. A causa di un malfunzionamento del sistema immunitario dell’organismo gli anticorpi riconoscono come estranea al corpo la pellicola sinoviale che riveste internamente tutte le articolazioni. Attaccandola, la distruggono lentamente. Con il progredire della malattia
vengono distrutte cartilagine e tessuti delle articolazioni, fino alla superficie delle ossa nello stadio più avanzato. Col tempo l’organismo sostituzione i tessuti danneggiati con nuovi tessuti
cicatriziali che sono i responsabili delle rigidità e delle deformazioni tipiche di questa malattia.
I SINTOMI DELL’ARTRITE REUMATOIDE. Debolezza muscolare e anemia, gonfiore e dolore alla articolazioni, stanchezza, perdita di peso e febbre. La patologia colpisce le articolazioni in modo simmetrico: ad esempio entrambi i polsi, o i gomiti o le ginocchia.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
La bronchite è un'infiammazione dei bronchi, la più frequente malattia delle vie respiratorie. SINTOMI: tosse, difficoltà di respirazione, febbre e dolore al torace.
L'enfisema polmonare è una malattia che colpisce gli alveoli dei polmoni, piccole cavità dalle pareti sottili che si trovano, a grappoli, all'estremità delle ramificazioni dei bronchi e sono circondate da vasi
capillari. La funzione ridotta degli alveoli non assicura un giusto apporto di ossigeno all'organismo. Tra i SINTOMI dell'enfisema sono mancanza di respiro, tosse cronica e difficoltà di respirazione caratterizzata dalla
tipica sensazione di "fame d'aria".
L'asma è una malattia infiammatoria delle vie respiratorie. L'attacco d'asma è caratterizzato dalla difficoltà di passaggio dell'aria nei bronchi, cioè da un'ostruzione bronchiale.
I suoi SINTOMI sono difficoltà a respirare e a far fuoriuscire il catarro che si forma nei bronchi infiammati, tosse, respiro sibilante. Le cause dell'asma possono essere varie: sostanze allergiche
presenti nell'aria come acari e pollini, ma anche conseguenze di altre infezioni respiratorie.
Le malattie respiratorie croniche: bronchite, asma ed enfisema
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Stage formativo
Cancro del colon rettoIl cancro del colon retto riguarda una delle due porzioni dell’intestino, il tenue e il crasso. Quest’ultimo si divide a sua volta in due sezioni: colon
e retto. Da qui la definizione del tumore colon rettale.
I SINTOMI del cancro del colon retto. Presenza di sangue nelle feci; costipazione o diarrea senza motivo; perdita di peso apparentemente senza motivo; dolore all’addome o all’ano; sensazione di non aver svuotato sufficientemente l’intestino dopo aver evacuato le feci; malessere, costipazione, dolore colico e sensazione di pienezza all’addome, sono i sintomi che si hanno quando il carcinoma causa un blocco o un’ostruzione dell’intestino .
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
Scompenso cardiacoLo scompenso cardiaco si ha quando il muscolo cardiaco, il cuore, non riesce più a pompare con la giusta forza il flusso del sangue che deve ossigenare e nutrire a sufficienza i tessuti e gli organi di tutto il corpo.
Tra le cause più comuni dell'indebolimento del cuore rientrano l'infarto e la pressione alta, o ipertensione.
Primi SINTOMI dello scompenso cardiaco. Difficoltà a respirare; tachicardia; stanchezza muscolare; gonfiore ai piedi e alle gambe.
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Stage formativo
Ictus cerebraleL’ictus cerebrale si ha quando il flusso di sangue non arriva in modo corretto al cervello e le cellule di quest’ultimo subiscono un danno dovuto alla mancanza di ossigeno. Quando il flusso si riduce o s’interrompe le cellule nervose perdono in
parte o completamente le loro funzioni con conseguenze importanti come infermità che richiedono assistenza sia da parte della famiglia che di strutture
specializzate. L’ictus può essere • ischemico, quando si restringe o si chiude improvvisamente un’arteria che porta il sangue al cervello con conseguente sofferenza o morte di cellule cerebrali;• emorragico, quando si rompe un’arteria cerebrale a causa dell’aumento della pressione sanguigna arteriosa o per una malformazione di una parete dell’arteria stessa.
I SINTOMI dell’ictus si presentano all’improvviso e sono dovuti alla perdita temporanea o definitiva di alcune funzioni cerebrali che dipendono dalla parte del cervello danneggiata dall’interruzione del flusso di sangue.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
L’angina è una sofferenza del muscolo cardiaco, una sindrome dolorosa che si verifica quando il flusso del sangue
e l’ossigeno che arrivano al cuore sono insufficienti. Di solito è una conseguenza dell’arteriosclerosi, accumulo di grassi sulle pareti interne delle arterie che, per questo, si
restringono e impediscono il corretto afflusso di sangue al cuore.
SINTOMI. Dolore al petto, aumento frequenza cardiaca e pressione arteriosa.
L’infarto si ha quando una parte del cuore viene
danneggiata irrimediabilmente e "muore", a causa dell’arteriosclerosi delle coronarie, l’otturazione delle arterie
che forniscono il sangue al muscolo cardiaco.
SINTOMI. Dolore intenso e protratto al centro del petto, dietro lo sterno; forte difficoltà a respirare e intensa
sudorazione.
Cardiopatie: angina pectoris e infarto
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Stage formativo
ArteriosclerosiL’alterazione patologica di arterie e vasi sanguigni, l’arteriosclerosi, è una
delle cause principali dell’insorgere di malattie cardiovascolari tra cui angina pectoris, ictus e infarto.
Si ha quando grassi (lipidi) e colesterolo si depositano sulle pareti interne dei vasi sanguigni e delle arterie facendole degenerare e restringendo il
condotto dove passa il flusso del sangue pompato dal cuore.
Le conseguenze di questa patologia sono alcuni importanti disturbi circolatori: quando il sangue scorre con fatica nei suoi naturali condotti (i vasi) si possono
formare coaguli o trombi, cioè ostruzioni dei vasi sanguigni che portano all’infarto se sono localizzati a livello del cuore o ictus, se sono a livello cerebrale.
L’arteriosclerosi NON DÀ SINTOMI e si sviluppa lentamente
nel corso della vita.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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80
Stage formativo
La malattia di AlzheimerLa malattia di Alzheimer è una patologia che colpisce la memoria e altre funzioni cognitive,
altera le normali attività della persona in seguito a uno stato di confusione, comporta cambiamenti di umore e disorientamento spaziale e temporale.
È la più diffusa forma di demenza e colpisce le cellule del sistema nervoso centrale che muoiono progressivamente.
È una malattia degenerativa che si sviluppa in varie fasi. La prima è la meno riconoscibile perché i SINTOMI possono essere lievi e passare inosservati alla persona ammalata e a chi gli sta vicino.
Inizialmente si manifesta con una lieve diminuzione delle capacità di ricordare, imparare nuovi concetti ed esprimersi. In seguito si manifestano anche alterazioni del carattere e della personalità e
difficoltà nei rapporto con il mondo esterno.
Col progredire della malattia, i SINTOMI diventano sempre più percettibili, e cominciano a interferire con le attività giornaliere personali e sociali fino a impedire al malato di fare molte cose
come camminare e lavarsi da solo costringendolo a dipendere completamente dagli altri: come accade nella fase conclusiva della malattia.
L'Alzheimer colpisce sia persone di età inferiore che superiore ai 65 anni. Nel primo caso si parla di demenza presenile, nel secondo caso senile.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
Il morbo di ParkinsonIl morbo di Parkinson è una delle malattie neurodegenerative frequenti nelle
persone anziane. E’ caratterizzato principalmente da disturbi del movimento muscolare.
Le cause del morbo di Parkinson dipendono da una degenerazione delle cellule cerebrali che producono la dopamina, una sostanza chimica importante per un controllo preciso dei
movimenti. In chi è colpito dalla malattia, la mancanza di dopamina crea uno squilibrio all’interno dei
centri nervosi che controllano i movimenti automatici.Generalmente la malattia interessa le persone over 50, con un picco fra i 59 e i 62 anni,
ma esistono casi in cui si manifesta in età più giovane. Il morbo di Parkinson colpisce in eguale misura uomini e donne.
I SINTOMI tipici della malattia. Tremore; lentezza dei movimenti; rigidità muscolare del tronco e degli
arti; instabilità posturale.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
L’osteoporosiL’osteoporosi è una patologia provocata da una progressiva riduzione di
calcio nelle ossa, che causa un indebolimento e una maggiore fragilità dell’osso, con conseguente rischio di fratture sia spontanee sia provocate da
cadute o traumi. Colpisce molto più le donne degli uomini.
I SINTOMI dell’osteoporosi sono difficilmente riconoscibili; il dolore osseo dovuto all’osteoporosi
viene spesso confuso con l’artrosi. Tuttavia, il dolore dell’artrosi si manifesta all’inizio di un movimento,
dopo un periodo di immobilità, in particolare al mattino quando ci alziamo dal letto, poi tende a diminuire; mentre il dolore dell’osteoporosi si manifesta e aumenta quando si sta in piedi e in
movimento, spesso è localizzato nella parte lombare della colonna vertebrale.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
Tumore dell’ovaio e tumore dell’utero
I tumori che colpiscono l’apparato genitale femminile rappresentano dal 10 al 15 % del totale delle neoplasie che interessano le donne.
Queste forme tumorali riguardano i tumori dell’ovaio e i tumori dell’utero, più precisamente del collo e del corpo dell’utero.
I tumori dell’ovaio sono una delle principali cause di morte per tumori femminili. La fascia di età più a rischio per questo tipo di patologia è quella compresa tra i 50 e i 60 anni.
I SINTOMI più comuni di una neoplasia ovarica. Perdite vaginali atipiche; perdita dell’appetito e calo di peso; disturbi della digestione, senso di nausea e distensione
addominale; gonfiore progressivo dell’addome; dolore nella regione addominale inferiore.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
Il tumore della mammella è attualmente la forma tumorale più frequente nella donna. In Italia coinvolge circa 30.000 pazienti ogni anno, in particolare donne di età compresa tra
i 45 ed i 65 anni. Le ricerche sui carcinomi mammari hanno dimostrato che in alcune
donne fattori fisiologici, familiari, ed ambientali, rendono più elevata la
possibilità di ammalarsi di cancro al seno.
Tumore alla mammella
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Stage formativo
La depressione senile
La depressione è una malattia caratterizzata da una alterazione del tono dell’umore che si manifesta con malinconia, tristezza, voglia di piangere senza motivi precisi, tendenza ad isolarsi dal resto del mondo, perdita di
interesse per le cose abituali come leggere i giornali, guardare la televisione, frequentare gli amici, uscire di casa.
La depressione senile è causata solitamente da malattie dovute all’invecchiamento fisico e mentale, oppure a situazioni sociali ed
economiche disagiate.
I SINTOMI: senso di debolezza al minimo sforzo, mal di testa, palpitazioni, dolori, vertigini, dispnea, difficoltà respiratorie.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETÁ
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Tumore della prostata, ipertrofia e prostatiteLa Prostata: una preziosa ghiandola dell’apparato genitale maschile. Posta sotto la vescica urinaria, ha la funzione di produrre, insieme ad altri organi, il liquido seminale in cui sono contenuti gli spermatozoi nell’eiaculazione.
Sono comuni, soprattutto in età avanzata, patologie di tipo infiammatorie (la prostatite), o derivate da ingrossamenti della ghiandola (l’ipertrofia), o ancora
trasformazioni maligne dei tessuti (tumori e carcinomi).
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La glicemia e il diabeteLa glicemia è la quantità di glucosio nel sangue, la principale
fonte di energia e di nutrimento per l’organismo. La glicemia è regolata da un ormone, l'insulina, prodotta dal pancreas, organo
dell'apparato digerente. Se l'insulina non agisce in modo corretto, o non è presente nella giusta quantità, si ha un accumulo di
glucosio nel sangue: è questa una condizione di iperglicemia, sintomo principale delle varie forme di diabete.
Alcuni SINTOMI determinati dall'iperglicemia: aumento di sete o di fame, frequente necessità di
urinare, perdita di peso, sensazione di affaticamento.
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La pressione altaLa pressione alta, o ipertensione, è uno dei fattori di rischio più importanti
per le persone anziane: a questa è strettamente legata la frequenza di ictus, di deterioramento delle arterie e di varie malattie cardiovascolari, che
rappresentano in Italia la prima causa di morte e tra le prime di disabilità.
L’ipertensione si riferisce alla pressione che il sangue esercita sulle arterie quando circola
nell'organismo, spinto dalla contrazione del cuore. Questa pressione, misurata in millimetri di mercurio
(mmHg), è massima durante la contrazione del cuore, la pressione sistolica, e scende al minimo quando il cuore si riempie di sangue, la pressione diastolica. La pressione alta è definita come una
pressione massima pari o maggiore di 140 mmHg o una pressione minima pari o maggiore di 90 mmHg.
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NUOVE STRADE PER VIVERE LA TERZA ETÁ
ENTRA
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L'“AUTUNNO SPLENDENTE” DELLA TERZA ETÀ
Oggi che la ricerca ha smesso di badare solo a quello che andiamo perdendo con l'età, per guardare di più a quello che si mantiene o si acquista,
l'invecchiamento assume un miglior aspetto.Il livello di capacità e di attività varia da un individuo all'altro a settanta,
ottanta, novant'anni esattamente come in gioventù.Si vanno accumulando le prove che le nostre competenze mentali rimangono integre finché lo rimane il nostro stato di salute, purché ci manteniamo attivi
mentalmente e fisicamente.Il principio guida è esercitare le funzioni se non vogliamo perderle.
La MEMORIA è probabilmente il campo più studiato per quanto riguarda la relazione fra età e abilità mentali.
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Gli psicologi distinguono tre tipi di memoria
La memoria primaria, o immediata, è il tipo di memoria che usiamo per ricordare un numero di telefono dal momento che lo leggiamo sull'elenco a
quando lo facciamo sull'apparecchio.
La memoria secondaria, quella che entra in gioco nell'apprendimento di liste di parole, diventa meno efficiente con l'età, specialmente se fra la
memorizzazione e la rievocazione c'è un intervallo di tempo.
Il terzo tipo di memoria, la capacità di conservare a lungo termine il ricordo di cose familiari, normalmente non declina per nulla o quasi con l'invecchiamento.
Le persone anziane vi riescono particolarmente bene, purché la rapidità non sia un criterio di riuscita.
Di seguito, una strategia “moderna” per tener sempre in allenamento la memoria …
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Usare le tecnologieENTRA
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I Nonni e il Web
Imparare ad utilizzare le tecnologie informatiche, telematiche, demotiche e a convivere con esse all'interno delle case, dei servizi e del territorio
urbano significa per la persona anziana poter prolungare i tempi e la qualità delle proprie autonomie.
Occorre però dare una direzione a questo processo, partendo dalle condizioni e dall'ottica di chi le utilizza: per quanto riguarda gli anziani,
richiede il superamento della barriera di carattere motivazionale verso ciò che è nuovo e sconosciuto ed un approccio facilitato ai codici in modo tale
che questi entrino nella pratica quotidiana.In termini di accesso ad Internet gli anziani sono, inoltre, discriminati da
una serie di difficoltà tecniche. Garantire l'accesso e la fruizione di quella che è stata chiamata la quarta conoscenza diventa un nodo decisivo
anche dal punto di vista della democrazia sostanziale.
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I nonni amano poco le nuove tecnologie
L'anziano ha paura delle tecnologie non sa che farsene, non ne conosce le potenzialità; non sa come utilizzare uno strumento
piombato all'improvviso e imposto dalla società in tempi assolutamente fulminei, perché lo strumento stesso non è in grado di
venire incontro alle esigenze di chi non ha familiarità con le tecnologie. Si evidenzia qui un paradosso: coloro che realizzano il
Web hanno la possibilità di scegliere se vivere la Rete o meno, mentre chi potrebbe trarre i maggiori vantaggi, sempre più spesso si trova
costretto ad affrontare mille peripezie per adeguarsi a uno strumento sconosciuto.
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I primi passi degli anziani sul Web
Come facilitare l'utilizzo di Internet da parte degli anziani?• Realizzare un programma di alfabetizzazione informatica, rivolto a tutte le fasce di
popolazione attualmente ai margini della quarta conoscenza e lontani dall'uso delle tecnologie informatiche, in particolare agli anziani
• Promuovere anche attraverso incentivi ed accordi commerciali, la diffusione dei computer
• Sostenere la mediazione culturale in tutte le attività di diffusione ed apprendimento di nuove tecnologie, per garantire la massima efficacia e superare rigidità
• Fare in modo che i benefici delle nuove tecnologie, soprattutto di quelle informative e comunicative, siano alla portata di tutti, e tengano conto delle esigenze delle persone anziane e
dei loro cambiamenti nelle abilità fisiche e visive
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di
Laura Aguiari e Gaia Lambertini
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Diario Di Bordo
di
Enrico Cazzola e Tommaso Zabbari
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Bibliografia• Bauman Z., Lavoro, Consumismo e nuove povertà, Città Aperta Edizioni, Troina 2004
• De Beauvoir S., La terza età, Einaudi 2002
• Demetrio D., Raccontarsi (L’autobiografia come cura di sé), Raffaello Cortina Editore, Milano 1996
• Mantovani G., L’elefante invisibile. Tra negazione ed affermazione delle diversità: scontri
e incontri multiculturali, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze 1998
• Minois G, Storia della vecchiaia. Dall’antichità al rinascimento, Editori Laterza, Bari 1988
• Tittarelli e Cardillo, Scienze sociali: il diritto e l’economia, Tramontana, Milano 2004
• Decreto Legislativo 31 Marzo 1998, n. 112 • Legge 8 Novembre 2000, n. 328. Assetto istituzionale e organizzazione delsistema integrato di interventi e servizi sociali
Sitografia• www.aging.it
• www.intrage.it
• www.piazzasalute.it
• www.suv.comune.fe.it
• www.swissinfo.org
• www.uildm.org
• www.terzaeta.com