Spec. Orientamento Liceo Cossatese e Vallestrona LA RAGNATELA · 2016-11-08 · LA RAGNATELA Liceo...

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LA RAGNATELA Liceo Cossatese e Vallestrona Roberta I l percorso di Orienta- mento è complesso, ma Internet vi offre molte risorse. Il sito planyourfuture.eu vi può dare una mano: è un progetto di orientamento dove sono presenti infografi- che informative su vari temi, videointerviste di chi è già nel mondo del lavoro e rac- conta il suo percorso, e sche- de didattiche scaricabili. Fra le infografiche più interes- santi e utili c’è quella sull’o- rientamento universitario, “Come scegliere l’università in 8 mosse” che vi proponia- mo. 1) Analizza le tue capacità e ambizioni personali Valutare con oggettività le proprie capacità e i propri limiti per- mette di escludere a priori molte opzioni. Il primo passo è quel- lo di sperimentare alcuni test attitudinali e di autovalutazione che ti possono aiutare nel percorso di scelta. Il sito AlmaOrièn- tati.it è un'importante occasione per documentarsi e sperimen- tare le proprie attitudini di base perché contiene diversi test. 2) Informati sul funzionamento dell’università Ci sono differenze nei corsi di laurea triennale, magistrale, a ciclo unico e specializzazioni, e diverse sono le rispettive durate. Ci sono però altri percorsi post diploma da prendere in conside- razione, come le accademie di formazione artistica e musicale, le scuole superiori per mediatori linguistici e gli istituti tecnici superiori. 3) Informati sul mondo del lavoro Viene illustrato il mercato del lavoro in Italia, quanti ingressi vi sono annualmente, quante uscite e quante disoccupazioni, le professioni più richieste (al primo posto c’è il cameriere) e le assunzioni regione per regione (per prima c’è la Valle d’Aosta e all’ultimo la Lombardia). 4) Crea una lista dei corsi di laurea che ti interessano E’ utile fare una lista dei corsi di laurea, valutare di ciascuna alternativa sia i pro che i contro e il percorso formativo: durata, esami ed eventuali tirocini in Italia e all’estero. Per iniziare, bisogna capire in quale di queste aree sei più inte- ressato: area sanitaria, area scientifica, area sociale e umanisti- ca. Per approfondire viene consigliato di consultare il sito You- Laurea.it che ti permette di verificare in quali atenei italiani vengono organizzati i corsi e il sito Universitaly.it, che permette di ricercare informazioni su atenei con criteri geografici oppure per corso di laurea. 5) Ricerca le informazioni Recuperare informazioni direttamente da chi sta fre- quentando un determinato percorso di studi non è più una missione impossibile: Forum degli studenti, gruppi sui social network, siti delle associazioni studentesche, consentono di recuperare contributi e testimonianze importanti. Altra importante fonte di informazioni sono gli Open Day appositamente dedicati alle matricole universitarie che consentono di entrare nelle sedi universitarie, se- guire lezioni e seminari, par- lare con docenti e studenti, simulare le prove d'ingresso e raccogliere informazioni. 6) Informati sulle modalità di accesso: Gioca d’anticipo e pro- getta un piano B Avere le idee chiare sul percorso di studi da intraprendere per- mette di arrivare preparati alle procedure di accesso al mondo universitario. Alcuni atenei pongono un limite al numero di nuovi studenti che si possono pre-iscrivere, mentre altri corsi prevedono un test di verifica delle competenze minime all’in- gresso. Inoltre ci sono i corsi di laurea a numero chiuso, determinato a livello nazionale per i quali il Ministero indice dei test di Ammis- sione. I consigli sono due: studiare e allenarsi il più possibile per il test e pensare a una seconda alternativa in caso di esito nega- tivo della prova. 7) Guarda al futuro: Dalla scelta dell’università dipende parte del futuro. Bisogna capire i possibili sbocchi professionali e capire se una volta finito il percorso di studi avremo la possibilità di entrare nel mercato del lavoro e dopo quanto tempo. Il sito Almalaurea ti permette di selezionare il tipo di corso, gli anni dalla laurea, l’Ateneo, i Dipartimenti e le classi di laurea e verificarne l’anda- mento storico dell’occupazione degli studenti dopo i diversi percorsi. 8) Valuta i costi: Se fatti bene i conti a volte tornano Studiare costa e le spese sono molte: dall’iscrizione ai libri di testo, dai trasporti all’eventuale soggiorno in una città diversa dalla propria. E’ necessario “fare due conti”: insieme alla fami- glia e capire il budget a disposizione. Spec. Orientamento

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LA RAGNATELA Liceo Cossatese e Vallestrona

Roberta

I l percorso di Orienta-

mento è complesso, ma

Internet vi offre molte

risorse.

Il sito planyourfuture.eu vi

può dare una mano: è un

progetto di orientamento

dove sono presenti infografi-

che informative su vari temi,

videointerviste di chi è già

nel mondo del lavoro e rac-

conta il suo percorso, e sche-

de didattiche scaricabili. Fra

le infografiche più interes-

santi e utili c’è quella sull’o-

rientamento universitario,

“Come scegliere l’università

in 8 mosse” che vi proponia-

mo.

1) Analizza le tue capacità e

ambizioni personali

Valutare con oggettività le proprie capacità e i propri limiti per-

mette di escludere a priori molte opzioni. Il primo passo è quel-

lo di sperimentare alcuni test attitudinali e di autovalutazione

che ti possono aiutare nel percorso di scelta. Il sito AlmaOrièn-

tati.it è un'importante occasione per documentarsi e sperimen-

tare le proprie attitudini di base perché contiene diversi test.

2) Informati sul funzionamento dell’università

Ci sono differenze nei corsi di laurea triennale, magistrale, a

ciclo unico e specializzazioni, e diverse sono le rispettive durate.

Ci sono però altri percorsi post diploma da prendere in conside-

razione, come le accademie di formazione artistica e musicale,

le scuole superiori per mediatori linguistici e gli istituti tecnici

superiori.

3) Informati sul mondo del lavoro

Viene illustrato il mercato del lavoro in Italia, quanti ingressi vi

sono annualmente, quante uscite e quante disoccupazioni, le

professioni più richieste (al primo posto c’è il cameriere) e le

assunzioni regione per regione (per prima c’è la Valle d’Aosta e

all’ultimo la Lombardia).

4) Crea una lista dei corsi di laurea che ti interessano

E’ utile fare una lista dei corsi di laurea, valutare di ciascuna

alternativa sia i pro che i contro e il percorso formativo: durata,

esami ed eventuali tirocini in Italia e all’estero.

Per iniziare, bisogna capire in quale di queste aree sei più inte-

ressato: area sanitaria, area scientifica, area sociale e umanisti-

ca. Per approfondire viene consigliato di consultare il sito You-

Laurea.it che ti permette di verificare in quali atenei italiani

vengono organizzati i corsi e il sito Universitaly.it, che permette

di ricercare informazioni su atenei con criteri geografici oppure

per corso di laurea.

5) Ricerca le informazioni

Recuperare informazioni

direttamente da chi sta fre-

quentando un determinato

percorso di studi non è più

una missione impossibile:

Forum degli studenti, gruppi

sui social network, siti delle

associazioni studentesche,

consentono di recuperare

contributi e testimonianze

importanti.

Altra importante fonte di

informazioni sono gli Open

Day appositamente dedicati

alle matricole universitarie

che consentono di entrare

nelle sedi universitarie, se-

guire lezioni e seminari, par-

lare con docenti e studenti,

simulare le prove d'ingresso

e raccogliere informazioni.

6) Informati sulle modalità di accesso: Gioca d’anticipo e pro-

getta un piano B

Avere le idee chiare sul percorso di studi da intraprendere per-

mette di arrivare preparati alle procedure di accesso al mondo

universitario. Alcuni atenei pongono un limite al numero di

nuovi studenti che si possono pre-iscrivere, mentre altri corsi

prevedono un test di verifica delle competenze minime all’in-

gresso.

Inoltre ci sono i corsi di laurea a numero chiuso, determinato a

livello nazionale per i quali il Ministero indice dei test di Ammis-

sione. I consigli sono due: studiare e allenarsi il più possibile per

il test e pensare a una seconda alternativa in caso di esito nega-

tivo della prova.

7) Guarda al futuro: Dalla scelta dell’università dipende parte

del futuro.

Bisogna capire i possibili sbocchi professionali e capire se una

volta finito il percorso di studi avremo la possibilità di entrare

nel mercato del lavoro e dopo quanto tempo. Il sito Almalaurea

ti permette di selezionare il tipo di corso, gli anni dalla laurea,

l’Ateneo, i Dipartimenti e le classi di laurea e verificarne l’anda-

mento storico dell’occupazione degli studenti dopo i diversi

percorsi.

8) Valuta i costi: Se fatti bene i conti a volte tornano

Studiare costa e le spese sono molte: dall’iscrizione ai libri di

testo, dai trasporti all’eventuale soggiorno in una città diversa

dalla propria. E’ necessario “fare due conti”: insieme alla fami-

glia e capire il budget a disposizione.

Spec. Orientamento

Speciale Orientamento Lei e lui a letto. Lei: "Mi sta tornando una certa voglia...". Lui: " Domattina cerchiamo un dermatologo!".

La Ragnatela

2

A ntonio Silvio Calò, professore di Storia e Filosofia al liceo di Trevi-so, ha auto pubblicato il proprio

libro “Consigli per l’orientamento universi-tario”. Questo personaggio ha dunque il merito di averci fornito con la sua stessa storia un ponte tra i due argomenti princi-pali di questo numero, ovvero il self publi-shing e l’orientamento post-scolastico. Il signor Calò è un personaggio eclettico la cui figura si collega anche con quello che è stato il filo conduttore di tutto il numero precedente: l’immigrazione. Anto-nio, infatti, oltre ad aver pubblicato in modo autonomo su Amazon il suo libro sull’orientamento post – scolastico, di cui tra poco analizzeremo i punti focali, ha scelto di ospitare sei profughi in casa sua. Il professore, insieme a sua moglie e al loro quarto figlio, dice di non sentirsi un eroe o un salvatore nell’aver offerto ospi-talità a quei ragazzi, tutti con meno di trent’anni e provenienti da Nigeria, Ghana e Namibia. Il suo gesto, a suo dire, è sta-ta una risposta ad un’istanza della sua coscienza civile (e cri-stiana) che non gli ha permesso di restare indifferente. Forse sono stati anche il suo senso civico particolarmente spiccato, questa moralità altissima e questo altruismo che ci hanno sensibilizzato nei confronti di questo personaggio vera-mente particolare. Ma ad interessarci particolarmente, in questo momento, è “l’Antonio scrittore ed orientatore”. Il professore è infatti anche un orientatore, figura professio-nale assente nel nostro territorio ma che, a suo dire, ha una particolare rilevanza nella scelta del percorso, universitario o meno, che ciascuno di noi deciderà di intraprendere. Nel suo libro, che egli definisce “racconto” di un’esperienza di ormai quindici anni, costituita da analisi, domande, risposte e soprattutto colloqui tra lui e i molti ragazzi che ha assistito nella loro scelta, Antonio parla di orientamento post diploma abbracciando tutte le opportunità possibili: questo è il tema che mi ha maggiormente affascinata e colpita del suo lavoro. Per la prima volta, infatti, ho sentito dire ad un professore che la scelta giusta per un liceale non è necessariamente l’univer-sità. Il professore descrive e analizza diverse opportunità, e non manca mai di rimarcare come sia utile, se non indispensabile, che i ragazzi le valutino tutte e, possibilmente, le provino an-che. E soprattutto, come spesso dimentichiamo, sottolinea

che quella post diploma è una scelta che può potenzialmente influenzare tutto il nostro futuro lavorativo e non solo. Circa questi due argomenti, Antonio pro-pone due paragoni molto semplici ma, a mio parere, molto chiari. 1) Ognuno di noi possiede delle potenziali-tà specifiche, e ha bisogno di trovare il settore in cui applicarle perché esse diano i loro frutti. Così come ogni pianta ha le sue caratteristiche e necessità di un terre-no idoneo per crescere al meglio. 2) Il ragionamento corretto da fare è che alla fine delle scuole superiore tutti gli studenti possano avere davanti a sé tutte queste opzioni: andare a lavorare, per un certo periodo o in modo definitivo; andare a fare un periodo di volontariato; passare un periodo medio-lungo all’estero per imparare bene una lingua e confron-tarsi con una realtà nuova e differente da quella usuale; scegliere subito il percorso universitario;

frequentare dei corsi singoli all’università. E, ovviamente, tendendo presente che nessuna delle scelte esclude le altre, anzi, più esperienze facciamo, più la decisione che prenderemo alla fine sarà veramente una scelta. Allo stesso modo, quando andiamo in un ristorante che cono-sciamo, scegliamo quasi sempre il solito piatto, per essere sicuri che ci piaccia. Ma abbiamo questa certezza solo perché abbiamo assaggiato molte volte quel piatto e altrettante volte ne abbiamo assaggiati di diversi, per poter arrivare ad una decisione consapevole. Spero che questi due esempi siano stati chiari per voi quanto lo sono stati per me, quando ho letto queste parole. L’analisi che fa Antonio delle diverse opportunità è chiara, concreta e approfondita; motivo per cui consiglio a tutti di leggere il suo libro, un centinaio di pagine davvero illuminanti. Nelle prossime pagine, comunque, forniremo un sunto dei punti principali analizzati dal professore di cui voglio citare ancora una frase: “Non importa quanto tempo richiederà com-piere la nostra scelta, perché sarà più importante scegliere bene e intraprendere il nostro percorso convinti e con la giu-sta determinazione, che non trovarsi nei tanti non-luoghi della vita, dove il tempo passa senza senso”.

N el suo libro, il professore individua sette tappe fonda-

mentali da conseguire per portare avanti un serio

percorso di orientamento. Per noi, sprovvisti di un

orientatore, queste tappe diventano sei e sono:

1 Un’informazione generale del mondo universitario da parte

dell’istituto di appartenenza

2 Per gli studenti dell’ultimo anno la possibilità di andare a

visitare direttamente le Università

3 Per gli studenti del triennio, promuovere una serie di incontri

con ex studenti che si sono realizzati nelle diverse professioni

o che stanno compiendo un percorso universitario.

Riguardo questo terzo punto, nelle scorse settimane la scuola

si è messa in contatto con molti ex alunni per creare una rete

La castità è una forma di avarizia.

Speciale Orientamento 3

La Ragnatela

di aiuto per tutti gli attuali maturandi

o, più genericamente, gli studenti

del triennio che necessitano di aiuto

per l’orientamento. Nelle pagine

seguenti trovate il risultato di quel

lavoro.

4 Per gli studenti orientati verso un

futuro nelle professioni, organizzare

un ciclo di incontri con un consulen-

te del lavoro per iniziare a prendere

dimestichezza con il mondo lavora-

tivo, imparare a strutturare un CV

(curriculum vitae) ecc

5 Per gli studenti del terzo anno e

del quarto anno si consiglia un ap-

proccio alla discipline adatto a far

emergere passioni e interessi, a

conoscersi e ad avviare un serio

confronto con il mondo universitario

visto come luogo di formazione

personale

6 Sempre per gli studenti del terzo e

quarto anno s’invitano le scuole di

appartenenza ad organizzare du-

rante le estati degli stage presso

istituzioni, enti, aziende private e

pubbliche.

In invito raccolto dalla Riforma visto

che ora tutti gli studenti devono

svolgere almeno 200 ore di alter-

nanza scuola-lavoro.

“ Poche idee e ben confuse”. Que-sta è la riposta più frequente tra gli studenti liceali del triennio alla

domanda “Hai già un’idea su che facol-tà frequentare all’università?” Esclusi i pochi prescelti che sanno già che faran-no medicina, veterinaria piuttosto che giurisprudenza, per moltissimi ragazzi la scelta dell’università è una delle que-stioni più insidiose da affrontare. Un quinto dei giovani che si iscrive all’uni-versità si ritira dopo il primo anno o cambia indirizzo a causa di un orienta-mento poco efficace e approssimativo. Dunque cosa si può fare per cercare di comprendere meglio il complesso siste-ma universitario e chiarire i tanti dubbi?

Il Ministero dell’istruzione italiano pro-pone un test d’orientamento gratuito da svolgere online (http://www.istruzione.it/orientamento/), gestito dal servizio di orientamento Alma Laurea. Si tratta di un percorso in quattro tappe con l’obiettivo di: individuare i punti di forza, verificare le conoscenze su alcune caratteristiche del sistema universitario, fornire corsi di laurea in base alla materie che più piacciono ed infine valutare le aspirazioni lavorative.

Dopo aver inserito i dati personali, selezionato le caratteristi-che che più ti si addicono, graduato le materie preferite e ri-sposto ad alcune domande, viene elaborato un dettagliato e completo profilo personale.

I risultati del test, che rimangono consultabili online, permetto-no di ricevere moltissime informazioni sull’argomento, però presentano il difetto di essere dispersivi e poco focalizzati. Non fornisce una risposta specifica e immediata, ma molti dati che non chiariscono al meglio le idee.

Il test è breve, richiede 15 minuti di tempo e alla fine, ognuno viene identificato con un animaletto, che presenta le proprie caratteristiche e gli aspetti personali (io sono una formica ambiziosa).

Un altro test interessante è quello propo-sto dall’Università “La Sapienza” di Ro-

ma all’indirizzo http://www.conosci-te-

stesso.it/index.asp Il sistema è simili a quello precedente. C’è da fare una registrazione e poi biso-gna rispondere a oltre 200 domande (calcolate una mezz’ora).

Il vantaggio è che i risultati, che vi arrive-ranno immediatamente all’indirizzo che avrete indicato, sono abbastanza facili da leggere.

Una pagina, con un grafico di facile com-prensione, indica il vostro orientamento professionale.

Un’altra, del tutto simile, indica invece il vostro orientamento rispetto agli studi.

Un ultimo grafico illustra le caratteristiche della vostra personalità che però sono anche illustrate in mo-do più dettagliato in una scheda a parte.

E’ interessante perché permette di farsi una prima idea sia sulle proprie attitudini, sia sui propri punti forti e sui propri punti deboli.

Sul web questo tipo di attività sono molto diffuse (occhio che alcune sono a pagamento) ma sono un aiuto indicativo. La scelta deve essere effettuata, a mio parere, responsabilmente e in modo personale, scegliendo ciò che più piace e soddisfa i propri interessi.

Dunque, buona fortuna a tutti per la decisione, in particolare ai ragazzi di quinta, che dopo aver superato il traguardo della maturità, vedranno realizzarsi la loro scelta universitaria.

Francesca

Alice

Speciale Orientamento Il mio dottore mi ha detto di smettere di bere, fumare e fare sesso. Allora anche se a malincuore, ho cambiato dottore.

La Ragnatela

4

E “loro” i prof.

quando e come

hanno scelto di

diventare quello che

sono? Quattro domande

e tante risposte, molte

interessanti perché qual-

cuno, più di altri, ha

raccontato un pezzo

della propria storia.

Ecco le domande

1) Quando ha scelto

cosa voleva fare “da

grande”?

2) Cosa o chi l’ha aiu-

tata maggiormente a

decidere la sua stra-

da?

3) Se potesse tornare

indietro rifarebbe

questa scelta?

4) Un consiglio per i

nostri maturandi?

prof.ssa FEDERICI

1) La scelta del corso

universitario da seguire l'ho fatta durante l'ultimo anno delle

superiori, negli anni precedenti mi era molto chiaro quali percor-

si non mi interessassero ma ero ancora molto confusa su quale

indirizzo scientifico mi piacesse davvero. Mi sono iscritta a bio-

logia con la convinzione di dedicarmi alla ricerca e poi invece

sono diventata un'insegnante.

2) I miei genitori mi hanno sempre sostenuta ma non sono mai

intervenuti ad influenzare le mie scelte. Entrambi erano convinti

che dovessi seguire le mie predisposizioni per poter fare un lavo-

ro che mi piacesse.

3) Dopo tanti anni di lavoro e diversi cambiamenti posso dire

che ho fatto le scelte giuste e rifarei tutto da capo.

Sicuramente, visto con gli occhi di un adulto, eviterei alcuni

errori di percorso e migliorerei la metodologia di studio.

4) Dalla mia esperienza posso dire che tante ore di studio conti-

nuato sono meno proficue di blocchi di qualche ora inframmez-

zati da attività sportive anche all'aria aperta.

L'importate e' credere in quello che si fa e non mollare fino al

raggiungimento dell'obiettivo.

prof.ssa.VAGLIO

1) Quando ho scelto filosofia non avevo ben chiaro cosa fare da

grande, ho seguito la mia passione.

2) Hai miei tempi non vi era un orientamento nelle scuole, per-

tanto mi ha aiutato il fatto di aver già fatto filosofia e di essermi

appassionata a quella materia.

3) Penso che rifarei quella scelta, ma dedicandomi interamente

alla ricerca, cosa consigliatami dai professori della mia facoltà,

ma che non ho potuto effettuare per motivi familiari.

4) Nelle vostre scelte, non ragionate "sul mercato" , ma sulle

vostre passioni!

prof BERTOLINI

1. Ho scelto " cosa volevo fare da grande" all'inizio del quinto

anno delle scuole medie superiori.

2. Mi ha aiutato a sceglie-

re la mia strada esclusiva-

mente la passione per lo

sport e la speranza di po-

ter contribuire alla crescita

dei miei futuri alunni

tramite i sani principi

sportivi.

3. Rifarei questa scelta a

condizione di poter ritro-

vare gli alunni che hanno

frequentato il Liceo Cos-

sato prima, e l'I.I.S. Cos-

satese e Valle Strona poi:

il rapporto umano instau-

rato in tutti questi anni

con loro. E’ una cosa che

porterò per sempre nel

mio cuore.

4. Un consiglio "post

diploma" è quello di non

ascoltare i consigli di

insegnanti, genitori, adulti

in genere, ma di dar retta

al proprio animo, alle

proprie passioni, indipen-

dentemente alle future

prospettive di lavoro.

prof.ssa BENANCHIETTI

1) Al termine del liceo

2) Mi ha fatto avvicinare un’amica cara, che mi ha suggerito

cosa scegliere e capire il mondo culturale-

3) Da un certo punto di vista, sceglierei di dedicarmi al restauro

di opere d’arte. Da un altro invece, rifarei la medesima scelta

senza dubbi in quanto mi è piaciuta molto

prof.ssa POZZALI

1-2) Mi ha sempre interessato la professione insegnante come

del resto moltissime altre professioni (archeologo, medico, astro

fisico....) ed alla fine quella più realizzabile mi è sembrata quella

di insegnante.

3) Se tornassi in dietro mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di

medicina.

4) Poiché il mercato del lavoro richiede per lo più competenze

ingegneristiche e gestionali consiglierei di orientarsi in questa

direzione, ma se proprio queste scelte non rientrano nelle vostre

corde, scegliete la facoltà che vi più vi piace perché alla fine è

importante studiare con passione, perché solo così si possono

ottenere i risultati migliori.

prof.ssa NEGRI

1) Nella vita o sei tu che scegli o sono gli altri che scelgono per

te, nella mia spesso gli altri hanno scelto per me. Sia alle supe-

riori sia successivamente ho lasciato che gli altri scegliessero per

me adattandomi ad ogni tipo di situazione. Avrei desiderato

insegnare e fare la maestra, mia mamma lo era, ma lei mi impedì

di farlo, perché lei viveva questa situazione con molto affanno.

Ero l’ultima di tre figlie e io dovevo diventare geometra e porta-

re avanti le attività di famiglia. Ho studiato geometri e, anche se

non mi piaceva quello che studiavo, sono arrivata alla fine del

percorso e mi sono diplomata con la lode. Finito il percorso

Cosa fa l'albero maestro su un veliero? Spiega le vele agli altri.

Speciale Orientamento 5

La Ragnatela

volevo iscrivermi a lettere e filo-

sofia: io volevo insegnare! Dopo

la maturità ho compiuto la prima

scelta “personale” e non sono

andata al lavoro sicuro nella ditta

della mia famiglia. Così ho inizia-

to a fare dei concorsi e ho vinto

quello di geometra di cantiere: il

mio ufficio era Milano e dovevo

andare a lavorare al Sud. Una

volta sposata mi sono iscritta

all’università per conseguire il

diploma di laurea in erboristeria,

ma anche qui non avevo scelto io

(mio marito ha una farmacia).

Avevo già figli e non volevo più

girare l’Italia e dopo dei problemi

di famiglia ho rivalutato l’impor-

tanza dei valori di tutte le cose

che avevo davanti agli occhi.

Avevo deciso di diventare mam-

ma a tempo pieno però è stata

una scelta sofferta: non volevo

fare solo la mamma, volevo anche

lavorare! Ho fatto anche l’anima-

trice e la catechista, era il mio

modo di stare a contatto con i

giovani, ma la mia vita non dove-

va essere solo casa-chiesa-

famiglia. In quel periodo avevo

fatto dei corsi di teologia e per

curiosità a 40 anni mi ero iscritta

a questa facoltà, così ho incomin-

ciato ha dare esami e ho preso la

laurea, inoltre ho preso specializ-

zazioni in didattica e psicopedagogia. Provando a lavorare in

alcune scuole ho scoperto che volevo davvero fare questo lavo-

ro, io volevo fare l’insegnante ed a 50 anni che ho scelto cosa

volevo fare della mia vita. Lo dico con molto orgoglio perché a

50 anni una donna si sente invecchiare e io stavo invece inizian-

do a vivere.

2) Mi ha condizionato molto la determinazione e il fatto di aver

lasciato scegliere gli altri, avrei dovuto seguire il mio sogno fin

da subito!

3) Non lo so, perché quando io ero giovane non avrei mai pensa-

to di fare questo lavoro perché ero molto lontana dalla fede. La

scelta che ho fatto la devo alla vera conversione che ho avuto.

4) Il mio consiglio è di non dimenticare mai i propri sogni e di

perseguirli a tutti i costi, con le fatiche e con l’impegno tutto si

può realizzare. Vi auguro che siate voi a scegliere e che non vi

lasciate spaventare dal fatto di dover studiare ancora dopo la

quinta, può capitare di non volere andare avanti ma è soltanto

grazie alla conoscenza che vedremo realizzati i nostri sogni.

Scegliete subito, non prendetevi l’anno sabbatico, iniziare a

lavorare, si, può essere un aiuto ma si può lavorare e studiare.

Non aspettate e non lasciate che il tempo porti via i vostri sogni.

DS Tiziana TAMBURELLI

1) Sapevo cosa non volevo fare: non avrei mai fatto la commer-

cialista, per questioni familiari. Mio padre a causa di un com-

mercialista incompetente fu vittima di un brutto episodio con il

fisco e vedendolo molto abbattuto ho un po’ odiato questa cate-

goria.

2) Avendo frequentato l’università Bocconi avevo in mente di

proseguire con l’economia aziendale, volevo diventare manager

ma in quel periodo i miei si ammalarono e dovetti seguirli e stare

accanto a loro, portammo addirittura mio padre in Francia in un

studio oncologico. In quel periodo

dovetti anche occuparmi dell’attività

di mio padre, ma riuscii ugualmente

a laurearmi perché non mollai mai

gli studi universitari. Questa situa-

zione però condizionò la mia entrata

nel mondo del lavoro, in quanto

persi i contatti con la mia Universi-

tà. La perdita di mio padre inoltre

mi privò del mio fondamentale pun-

to di riferimento e mi lasciò comple-

tamente svuotata, senza progetti o

ambizioni. Sapevo solo che non

volevo fare l’insegnante a nessun

costo, tuttavia all’inizio accettai una

supplenza di qualche ora all’alber-

ghiero di Varallo, per guadagnare

qualcosina, dato che lo studio pro-

fessionale presso cui avevo iniziato

un tirocinio non mi pagava. Fu in

quel periodo che, incoraggiata dalla

segreteria della scuola, mi iscrissi,

più per compiacimento che per con-

vinzione, al concorso per fare il

docente. Dopo qualche mese, realiz-

zai il mio sogno e trovai lavoro co-

me controller in un’azienda. In quel

momento, però, il mio lavoro non

era molto conosciuto e diffuso nel

Biellese, poiché le aziende, di tipo

padronale, non credevano molto

nella sua utilità e, infatti, ottenni

poche soddisfazioni.

Dopo due anni in azienda, quando

iniziai a capire che difficilmente

avrei avuto un futuro se fossi rimasta nell’azienda che mi aveva

assunto, con grande stupore, ricevetti la lettera di immissione in

ruolo.

All’epoca dovevo sposarmi, il mio ragazzo e mia madre insiste-

vano affinchè scegliessi la scuola, secondo loro una professione

più adatta ad una donna, e così feci anche se, allora, fu una deci-

sione sofferta. In seguito, mi accorsi di essere stata baciata

dalla fortuna, avevo fatto di tutto per non fare l’insegnante e

invece mi accorsi che era il lavoro più bello che avessi potuto

fare.

A 46 anni, con i figli grandi, ho poi deciso di rimettermi in gio-

co e affrontare il concorso da preside.

3 ) Per quanto riguarda la professione docente sicuramente la

rifarei, con tutte le ansie che hanno patito i miei ex colleghi, in

particolare per quanto riguarda la partecipazione al concorso!

Non so se rifarei la scelta del DS perché la qualità della mia vita

è notevolmente peggiorata

4) Non è facile dare consigli, sicuramente seguite il cuore e le

vostre attitudini. Provate a fare ciò che vi piace fare e non rinun-

ciate ai vostri sogni. Il lavoro è un aspetto fondamentale nella

vita di un individuo e a volte può essere più importante del ma-

trimonio. Sicuramente, all’inizio , bisogna accontentarsi e adat-

tarsi a fare tutto, ma se si avrà pazienza, prima o poi si otterran-

no soddisfazioni. Con il tempo, poi, speriamo che migliori anche

la situazione economica del nostro paese!

Se fossi, se avessi e se potessi erano tre fessi che giravano per il mondo.

Speciale Orientamento 6

Aosta

Psicologia: Perazzo Carola, Pillon Valeria

Lingue e Turismo: Rizzo Sara, Esposito Sara, Brocca Federica

Milano

Scienze dei beni culturali: Polla Federica

Scienze linguistiche: Barberis Organista Carolina, Rosso Ro-berta, De Bei Federica

Accademia delle belle arti: Bordignon Simona

Scuola di cinema: Bucciella Marta

Fisioterapia: Ravetto Annachiara

Giurisprudenza: Boggio Sola Sabrina, Salono Giulia

Ingenieria Informatica: Selaris Mirko

IULM: Pozzati Pietro, Gioia Elisa, Babbo Valentina

Menagement per arte, comunicazione e coltura: Piga Elisa

Scienze linguistiche e letterature straniere: Vercellotti Anna

Scienze umanistiche/dell’educazione: Bocca Ozino Hele-na,Marvulli Federica, Montà Chiara Clara

Biella

Amministrazione Aziendale: Amico Matteo, Di Giusto Beatrice, Stabile

Tiffany Alison

Scienze Naturali: Bazzano Greta

Castellanza

Business: Nardone Livia

Torino Business: Rondi Giacomo, Schiavinato Francesco

CTF: Sette Edoardo

Design e comunicazione: Giesen Sofia, Paracchini

Matteo, Valli Vanessa, Vaudano Laura,

Educazione professionale: Meucci Francesca

Fisica: Azeglio Simone, Rapisarda Luca

ICOM: Mattotea Elisabetta

Igiene dentale: Boggian Serena

Ingegneria: De Rocco Elisabetta, Ianni Marta, De

Pietra Martina, Manacorda Patrik, Comoli Gaia

Sofia, Del Vecchio Filippo, Pizzato Chiara, Aita

Susanna, Nasi Jacopo, Morani Michele

Lettere: Gronda Bertolino Eleonora

Matematica: Cerutti Giacomo, Sola Elisabetta,

Tonanzi Eugenio

Lingue: Rizzo Sara, Ovio Rachele, Garbaccio Sere-

na

Medicina: Pesce Andrea Francesca, Poletti Marco,

Ronarolo Margherita, Nicola Chiara

Politecnico: Corona Serena, Detratti Davide, Guala

Matteo, El Mostachrik Sanaa, Malesevic Gorana,

Diego Gibello Foglio, Giesen Sofia

Scienze dell’educazione e della formazione: Montà

Chiara Clara , Meucci Francesca

Scienze Naturali: Bortolot Mariana, Gianadda Se-

rena, Rosso Andrea, Bazzano Greta

Scienze Politiche: Carollo Carlo, Brocca Pietro

Scienze e tecnologie agrarie: Merlo Elisa

Storia: Strobino Matteo

Novara:

Accademia delle belle arti: Delma-stro Corinne

Biotecnologie: Coda Canun Ales-sia

CTF: Bovo Martina

Farmacia e Infermieristica: Pace Cristina, Panuccio Elena, Mazzole-

ni Federica, Esposito Arianna

Fisioterapia: Secco Luca , Ferrero Valentina, Buccella Vittoria

Ostetricia: Fangazio Margherita

Scienze del Farmaco: Berteletti Mattia

Padova

Medicina e chirurgia: Prolin Elisa

Pavia

Psicologia: Mazzon Teresa

Venezia

Ca’ Foscari: Di Biase Claudia,

Marchioni Cecilia

Lingue: Mazza Martina

Vercelli

Filosia e comunicazio-

ne: Carà Veronica,

Vanzo Gaia

Colombia

Ciencias exactas: Comoglio Lorenzo

Londra

Fisica e Filosofia: Azzoni Susanna

Genetica: Pistono Alice

Pechino

Lingua e cultura Asia e Arica: Retegno Martina

Pisa

Medicina: Costenaro

Mattia

Scienze Biologiche:

Piccaluga Riccardo

I l progetto di Orientamento per le terze quarte e quinte pre-

vedeva la creazione di una rete di ex studenti.

L’invito è stato rivolto a tutti gli ex studenti degli ultimi tre

anni iscritti allo spazio Facebook de “Laragnatela” e oltre 100

hanno risposto dando la propria disponibilità ad essere contat-

tati per fornire consigli sulla Facoltà frequentata e sugli aspetti

positivi e negativi della sede scelta.

Tutti sono disponibili ad essere contattati via facebook. Chi ha

indicato un altro mezzo (email o telefonino) è segnato con un

asterisco. Chiedendo al responsabile per l’orientamento si

avranno le informazioni per il contatto.

Ecco qui di fianco chi sono, dove sono e le facoltà che fre-

quentano. Il loro elenco sarà reso disponibile anche nel sito.

La maggior parte delle persone crede di pensare, mentre in realtà organizza semplicemente i propri pregiudizi.

Speciale Orientamento 7

La Ragnatela

L ’anno scolastico sta giungendo al termine, e si avvicinano le vacanze estive. Finiti gli impegni

scolastici, in questo periodo ci possiamo dedicare a ciò che più ci piace, ma il tempo a disposi-zione è veramente tanto, perciò perché non riservarne una pic-cola parte a qualcosa di più serio, come il nostro futuro?

Ci siamo informati per voi sulle iniziative delle Università del nostro territorio per questo periodo. Oltre a giornate in sede e saloni di orientamento (offerti da tutte), alcune università offrono la possibilità di fare veri e propri stage, campus estivi in cui per tempi più o meno lunghi ci si accosta alla realtà della facoltà che interessa.

Ecco quali sono.

Università Commerciale L. Bocconi Milano: offre agli studenti che frequentano il quarto anno di Scuola Superiore la possibilità di prendere parte a una sessione di selezione antici-pata che consiste in due giorni di orientamento (lezioni in aula, attività di gruppo) con i docenti Bocconi.

Il requisito richiesto per i candidati che intendono partecipare è di aver conseguito al termine del 3° o 4° anno di scuola superiore una media complessiva almeno pari a 8/10 (considerando i voti finali di 6 materie: italiano, storia, mate-matica, inglese e 2 materie a scelta). Le domande di parteci-pazione saranno aperte dal 16 marzo al 19 maggio 2016. Maggiori informazioni disponibili scrivendo su: http://info.unibocconi.it/mail/index.php

Università degli studi di Pavia: offre anch’essa a studenti del penultimo anno delle scuole superiori la possibilità di vive-re direttamente un’esperienza in Università. Per aderire, la scuola deve sottoscrivere una “lettera di adesione”, disponibile sul sito. La Scuola dovrà preventivamente verificare la disponi-bilità di posti presso la struttura universitaria prescelta (visto che gli stage hanno posti limitati), dopodiché dovrà concorda-

re con i docenti referenti delle Facoltà/Dipartimenti che ospita-no gli studenti i contenuti dei singoli progetti di tirocinio for-mativo. Gli studenti che parteci-pano agli stage hanno inoltre la possibilità di accedere alle men-se universitarie, potendo così usufruire di pasti a prezzo age-volato. Tutte le info su: http://c o r . u n i p v . e u / s i t e / h o m e /o r i en t amen to - a l l a - s c e l t a /propos te-per -g l i - s tuden t i /articolo410001631.html

Università degli Studi di To-rino: per ogni indirizzo, questa Università offre differenti iniziati-ve. In particolare, sono disponi-bili campus estivi per i seguenti indirizzi: scuola di agraria e me-dicina veterinaria (da richiedere

entro il 30 aprile), medicina, biotecnologie scienze giuridiche-politiche-economico/sociali, scienza e tecnologia del farmaco, fisica, matematica, scienze naturali e scienze biologiche. Per le informazioni e i contatti relativi a ciascun indirizzo, consiglio di guardare sul sito: http://www.unito.it/didattica/orientamento/porte-aperte-e-catalogo-attivita-di-orientamento

Ma molte università italiane propongono un’offerta simile, che

viene presentata nei siti con nomi più o meno fantasiosi: a

Padova li chiamano “Summer week” (http://www.unipd.it/

summer-week), a Trento “Orienta Estate” (http://

orienta.unitn.it/come-scegliere/4/eventi-di-orientamento)

mentre a Venezia “Orientarsi sotto il sole”. Bella e strutturata

in modo intelligente la proposta di Trieste (http://

www2.units.it/sportellolavoro/moduli_formativi/)

Se si è interessati basta partire dai siti orientamento della

università, magari dando anche un colpo di telefono per otte-

nere precisazioni. A voi l’iniziativa.

Alberto

Senza occhiali Arisa è proprio carina. Poi appena li trovo vi dico meglio.

Speciale Orientamento 8

La Ragnatela

Il salone dell’Orientamento di Biella è stato interessante,

ma qualche volta gli operatori sembravano essere lì più per

distribuire opuscoli e materiali che per fornire informazioni.

Interrogati su aspetti specifici dei corsi e del funzionamen-

to degli atenei restavano un po’ perplessi e rimandavano a

siti e open day.

Ma, a parte gli open day che sono inevitabilmente imposta-

ti per convincere i futuri iscritti, i servizi di orientamento

delle Università funzionano davvero? Sono a disposizione

dello studente dubbioso e incerto? Abbiamo provato a fin-

gerci uno studente pieno di dubbi, abbiamo telefonato ai

centralini dei servizi di orientamento di alcune Università

dell’Italia Nord—Occidentale e chiesto se potevamo essere

aiutati nel dipanare i nostri dubbi attraverso il colloquio

con un esperto (psicologo o

counsellor).

Ecco com’è andata.

STATALE MILANO

Telefono contattato: 800188128

Risponde una persona che capisce al volo la richiesta e

fornisce informazioni puntali: il servizio c’è ed

è disponibile. L’U- niversità consente

un colloquio gratuito con uno psicologo, da

prenotare al numero 0250312113.

MILANO BICOCCA

Telefono contattato: 0264486448

Una voce giovane e gentile ci risponde che l’Università

dispone del servizio. E’ possibile richie-

dere un colloquio con uno psicologo inviando

una email all’indirizzo

[email protected]

UNIVERSITA’ DELLA VALLE D’AOSTA

Telefono contattato: 0165066700

Chi risponde non capisce bene la ri-

chiesta e non si dimostra particolarmente

informato. Alla fine propone un colloquio con

del personale dell’Università per spiegare i

corsi di studio presenti nell’Ateneo. Non è quello che ave-

vamo chiesto.

UN. DEL PIEMONTE ORIENTALE

Telefono 0161261527

Offre colloqui di orientamento e consulenza

per il bilancio delle competenze. Organizza

inoltre incontri a tu per tu con gli studenti universitari. Si

possono avere maggiori informazioni attra-

verso mail

([email protected]), telefono

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI PAVIA

Telefono 0382984697

Offre servizi di consulenza individuale o

per piccoli gruppi con psicologi ed esper-

ti dell'orientamento. Si può prenotare un

colloquio telefonando al o via e-mail:

([email protected]).

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI GENOVA

Telefono 010202099690

Si possono prenotare colloqui individuali di

orientamento per approfondire tutti gli aspet-

ti che riguardano la scelta del corso di studio.

Per prenotare ci si può recare in sede, oppu-

re telefonare o mandare una mail

([email protected]).

UNIVERSITA’ COMMERCIALE BOCCONI

(privata)

Telefono 0258365820

Offre incontri in sede con studenti tutor presso l'ufficio di

orientamento dell'Univer- sità. Si può pre-

notare telefonando.

POLITECNICO TORINO

Telefono 0110906254

Ha un ufficio dedicato all'orientamento. Oltre a recarsi in

sede, lo si può contattare via mail ([email protected]), o

skype (orientapolito), fissando l'appuntamento via mail.

CITTA’ STUDI BIELLA

Telefono 0158551052

La Ragnatela

"Mi rifiuto" disse il netturbino.

Speciale Orientamento 9

S empre più studenti italiani decidono di frequentare un’uni-

versità inglese, soprattutto nelle facoltà economiche: ma è

davvero conveniente? Bisogna sicuramente dire che le

università in Inghilterra presentano una qualità dei servizi otti-

ma, gli studenti vengono seguiti e anche incentivati a prendere

parte ad attività extracurricolari. Ovviamente bisogna avere un

livello di inglese molto buono: per entrare all’Università di Bath

ad esempio è necessario un punteggio nella certificazione IELTS

di almeno 6.5, con un punteggio non inferiore al 6 in ciascuna

delle parti del test; oppure almeno 62 punti nel PTE Academic;

un'altra alternativa è avere un livello C o un punteggio superiore

ai 175 punti nei test CPE e CAE. La qualità della preparazione

con cui gli studenti vengono formati è alta, ma anche le Univer-

sità italiane, ad esempio Bologna per l’economia, sono buone.

La pecca delle università anglosassoni è sicuramente il costo:

non solo per la retta universitaria, che arriva fino a £10.000, ma

anche per il costo della vita, che è molto elevato.

Bisogna dire però che molte sono dotate di un campus, dove

ovviamente gli studenti possono risiedere durante il periodo

delle lezioni. Inoltre, vengono concesse borse di studio e agevo-

lazioni, anche se, al contrario dell’Italia, tengono conto soprat-

tutto della bravura degli studenti, anche stranieri, facendoli ad

esempio partecipare a stage lavorativi per inserirli nel mondo del

lavoro. Nelle università italiane la maggioranza delle agevolazio-

ni riguardano l’esonero dalle tasse e gli alloggi.

Nel calcolo dei pro e dei contro va messo anche il fatto che,

comunque, le università britanniche hanno molto prestigio in

tutto il mondo per le grandi opportunità di sviluppo sociale, per-

sonale e culturale che offrono.

L e ricerche degli ultimi anni parlano chiaro, studiare

all’estero conviene. Gli Universitari che hanno fre-

quentato, grazie al progetto Erasmus, un periodo di

studi accademici all’estero non solo imparano meglio una

lingua, ma trovano lavoro prima e di un livello migliore di

quelli che sono rimasti sempre in Italia. Questo perché

andarsene aiuta il giovane a sviluppare abilità e competen-

ze oggi molto richieste nel mondo del lavoro: crescono

abilità nel risolvere i problemi, fiducia in sé stessi, determi-

nazione nel prendere decisioni.

Del resto era noto che viaggiare non allarga solo le cono-

scenze, ma apre la mente. E allora perché non arrischiare

un passo un po’ più coraggioso e puntare a fare tutto un

percorso universitario all’estero?

Visto che per le leggi dell’Unione Europea un giovane può

frequentare l’Università dove vuole, alle condizioni poste

dal paese ospitante per i propri studenti, ci siamo chiesti

quanto fosse praticabile, sia come costi, sia come difficoltà

con la lingua, una scelta di questo tipo.

Lo ammettiamo, abbiamo sparato al bersaglio grosso,

così abbiamo inviato lettere alle migliori università d’Euro-

pa, che magari hanno dei criteri un pelino più selettivi delle

altre. Ad esempio quella di St Andrews chiede 20.000 €

l’anno (più o meno): forse il fatto di essere stata frequenta-

ta da personaggi del calibro del Principe di Galles la rende

un po’ esclusiva. Però abbiamo anche visto che puntando

su obiettivi meno esagerati la strada diventa più percorribi-

le, spesso davvero interessante.

Abbiamo cercato di proporre il confronto con un ateneo

simile in Italia, per avere un termine di paragone su prezzi

e offerta formativa. Ecco cosa abbiamo trovato.

* L’articolo era stato scritto prima della Brexit. Per almeno due anni le garanzie per gli stu-

denti stranieri non cambieranno, ma poi non si sa cosa accadrà.

La Ragnatela

Ho visto una macchina con più di dieci persone dentro! Erano parenti stretti.

Speciale Orientamento 10

Alice

L uglio 2015: l 'estate a d d o s s o ( c o m e i l tormentone di turno cantava), il certificato di

maturità tra le mani e, finalmente, potei cercare casa a Londra.

Che le agenzie immobiliari nelle grandi città siano impietose è un dato di fatto, per cui all'epoca fui più che sollevata di potermi affidare ai campus universitari. Diverse strutture, ubicazioni, servizi, ma una tanto grande quanto allarmante costante, i prezzi. Certo, non c'era da aspettarsi uno standard biellese (per cui 300 euro al mese per un monolocale sono già una mezza ladrata), ma chi si sarebbe aspettato che una cameretta con bagno e cucina condivisi mi costasse più del doppio?

Sconsolata, accettai il mio dest ino , sceg l iendo una residenza abbastanza distante dal centro per risparmiare. Ed ecco dietro l'angolo la sorpresa numero 2: i trasporti. Altro che il mito dei "Londoners taking the tube everyday", una corsa in metro esige la bellezza di 2 sterline e 40 (circa 3 €). Per non parlare del caffè (2-4€), i ristoranti, i prodotti di bellezza, le rette scolastiche astronomiche!

Come sopravvivere in un luogo del genere, dove ti senti le tasche bucate ancor prima di mostrare il passaporto in dogana?

Ebbene, dopo alcuni mesi, nonostante l'affitto continui a spennarmi, sono riuscita ad elaborare alcuni trucchetti o, per restare in tema, "tips" fondamentali alla sopravvivenza.

1. L'università non si paga

Per lo meno, non ora. Le 9000 sterline tanto temute, in realtà, non le spende quasi nessuno. La tendenza comune è quella di richiedere uno student loan, garantito dal Governo per ogni studente, che dovrà essere ripagato solo in futuro. Niente inganni, le condizioni sono ottime: innanzitutto essere impiegato (i disoccupati non devono restituire nulla) e guadagnare una discreta somma, 1500 € al mese circa, da cui viene sottratto un 5% come pagamento. Dopo 30 anni il debito si estingue in automatico. Un sistema molto rischioso per lo Stato che, a lungo termine, si è rivelato capace di soddisfare entrambe le parti.

2. La sanità è gratuita

Nonostante in Italia siamo abituati a ritenerlo tale, il nostro sistema sanitario non è mai completamente gratis. Tra ticket e ricette, un'analisi del sangue approfondita può costare anche 50€. Qui, il giorno in cui fui visitata dall'infermiera della scuola, ottenni analisi del sangue e delle urine all'istante, gratis. In quanto studente non ho mai pagato un farmaco o una visita, anche specialistica. Naturalmente, questo non è a beneficio di tutti, solo di discoccupati, lavoratori sotto un certo reddito, studenti, bambini, donne in gravidanza, anziani e... a dire il vero tutti, tranne uomini e donne di mezza età benestanti. Di fatto, il welfare funziona, quindi fate scorta di tachipirina perchè spenderete 1 sterlina per 50 capsule.

3. Discount come non ne avete mai visti

Non solo alcune catene come Lidl offrono buoni prodotti a prezzi "italiani", ma il giorno in cui ho scoperto Poundland la mia vita è cambiata. Tutto, lí dentro, costa 1 sterlina, dai piatti in ceramica, alle posate in acciaio inox, agli alimentari, ai prodotti per la casa. Insomma, il paradiso delle signore (e non solo).

4. Camminare è il miglior risparmio All'inizio, oltraggiata dagli esorbitanti prezzi dei mezzi pubblici, decisi che sarei andata a scuola a piedi ogni giorno. Nei primi tempi quei 35 minuti a viaggio mi sembravano eterni. Ad oggi, invece, ho esplorato ogni viuzza dei due quartieri che mi collegano a Bloomsbury, imparato ad amare quell'oretta di aria fresca quotidiana e risparmiato su tutto, persino la palestra. Ormai camminare è una forma mentis, se un luogo dista meno di un'ora non c'è motivo di prendere il bus. E, credetemi, mi sento molto più in forma ora rispetto a quando, per pigrizia, ogni mattina coprivo quei 2 km tra casa mia ed il Liceo a bordo della mia macchina sgangherata.

Ma è davvero così dura sbarcare il lunario in terra inglese?

Il nostro inviato dall’estero si è subito offerto di portare

una testimonianza in diretta; ecco allora la voce di chi in

Inghilterra ci studia davvero e, come ogni comune

mortale, ha dovuto affrontare il problema quotidiano di far

quadrare i conti.

E’ con piacere che sul giornalino ridiamo spazio ad un

pezzo di Alice Pistono.

Dall'America abbiamo importato Halloween. Noi esportiamo cervelli e loro ci rimandano indietro le zucche vuote.

Speciale Orientamento 11

La Ragnatela

L e università spagnole sono molto buone e per chi decide di studiare in

Spagna la scelta è vasta. La più antica università spagnola è quella di Salamanca (XIII secolo). Il sistema universitario spagno-lo è molto simile al nostro vec-chio ordinamento: dopo quat-tro o cinque anni di università si ottiene un Licenciado, per poi passare ad un Master e ad un dottorato. La competizione per entrare nelle università spagnole è alta, ciò è dovuto al loro prestigio e all’alto numero di do-mande di iscrizioni che rendono pochi i posti disponibili. I candidati devono passare prima l’esame di Prueba General de Bachillerato (PGB). L' accettazione da parte di un’università dipende soprattut-to dal risultato ottenuto in questo esame, così come dal punteggio medio ottenuto nel corso dei due anni di studio per il diploma di maturità. I cittadini dell'UE hanno diritto a concorrere per i posti nelle università spagnole a parità di condizioni dei cittadini spagnoli. In generale, le qualifiche che vengono accettate come requisiti di ingresso nel paese di origine dello studente vengono accettate in Spagna. Il costo di una prima immatricolazione in un'università pubblica spagnola oscilla tra i 450 e i 1500 euro per corso. Il prezzo varia in funzione dell'istituzione scelta, del grado

di sperimentazione della car-riera e del livello di studio (laurea o post-laurea). All’uni-versità di Salamanca i prezzi si calcolano in crediti ETCS e dipendono dalla facoltà in cui si desidera iscriversi: ad ogni esame (del valore di un credi-to) corrisponde un determi-nato prezzo, che aumenta di anno in anno. La lingua utilizzata in classe è

lo spagnolo. Gli studenti devono avere un livello adeguato per poter seguire le lezioni. Viene consigliato un livello minimo B1. Sono previste borse di studio sia per studenti spagnoli che stranieri che facilitano la possibilità di studiare a persone di diverse nazionalità. Sul sito della Università c’è una sezione dedicata ad aiutare gli studenti a trovare alloggio in varie residenze universita-rie e case famiglia. Studiare in Spagna sta divenendo sempre più popolare, grazie alle opportunità culturali e sociali che offrono le città spagnole: molti atenei si trovano in città famose per la loro cultura, con una popolazione internazionale, il divertimento e un clima mediterraneo stupendo.

Roberta

S tudiare in Francia per un

ragazzo italiano non solo è

possibile, ma largamente

consigliato. E’ proprio il

ministero francese, infatti, che of-

fre opportunità e agevolazioni per

qualunque studente straniero che

voglia iscriversi ad un’università

pubblica francese.

Si può presentare domanda ad un

massimo di tre università statali entro gennaio dell’anno

precedente, la risposta arriva solitamente entro aprile e

bisogna iscriversi ad una entro giugno. I costi dell’iscrizio-

ne sono del tutto uguali a quelli per uno studente france-

se, circa 200 euro mensili, mentre quelli per i test d’ingres-

so in lingua francese sono di 68 euro circa. Gli studenti

stranieri possono beneficiare anche di borse di studio e

facilitazioni, alle seguenti condizioni: che lo studente sia

iscritto al primo ciclo universitario in

Francia, che non abbia già borse di

studio dal paese d’origine, che sia

residente in Francia da almeno due

mesi e che abbia le stesse condizioni

economiche e sociali degli altri stu-

denti francesi.

Come esempio di università statale

abbiamo deciso di prendere una

qualsiasi università di Lione, città

celebre in tutto il mondo per ospitare migliaia di studenti

di ogni nazionalità. Questa università permette di seguire

in inglese corsi di laurea umanistici come scienze politiche,

giurisprudenza e gestione dei beni culturali anche per stu-

denti stranieri, e agevola i ragazzi a trovare gli alloggi, i cui

costi si aggirano sempre tra i 200 e i 600 euro mensili.

Quindi, la domanda che viene

spontanea è: perché no? Anna

Oggi a scuola ben 6 ragazze mi hanno chiesto di uscire! Ero entrato nel bagno delle donne.

Speciale Orientamento 12

La Ragnatela

Aurora

Anna

S tudiare in Germania fornisce sicuramente una delle prepa-

razioni migliori del mondo, soprattutto nelle materie scien-

tifiche. Una delle più prestigiose università della Germania

è la Ludwig-Maximilian di Monaco, che prenderemo come e-

sempio indicativo. Uno studente straniero che voglia frequentare

un corso in qualsiasi facoltà deve avere un livello molto alto di

tedesco, poiché la maggior parte dei corsi sono stati pensati in

lingua tedesca: le certificazioni richieste sono il DSH II

(Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang), il Große

Deutsche Sprachdiplom (GDS) o il Zertifikat C2 del Goethe

Institut oppure il Test Deutsch als Fremdsprache

(TEST DAF) con un punteggio di 4 in tutte e 4 le

parti. Comunque stanno diventando sempre più

diffusi anche corsi in inglese. Per quanto riguarda

i costi, variano in base alla regione in cui si vuole

studiare, ma comunque sono relativamente bassi,

considerando che solo le regioni della Bassa Sas-

sonia, Amburgo e Baviera hanno mantenuto le

tasse di circa €500. Inoltre, sono previste agevola-

zioni ad esempio sui trasporti. Un problema però

è rappresentato dagli altri costi che vivere all'este-

ro può dare, soprattutto per quanto riguarda gli

alloggi: i prezzi sono infatti molto alti (arrivano

fino a €650 al mese) e solo il 13% degli studenti

vive nelle "case per studenti" che costano tra i

€200 e i €350 al mese. Confrontando le risposte

dell'università tedesca con quelle dell'Università

di Padova, si può notare come, nonostante Padova sia una delle

più care in Italia, sia in realtà più economica come città di studi

rispetto a Monaco e come sia più facile trovare alloggio, anche

grazie al Bando ESU che assegna alloggi in base al merito e al

reddito. Gli alloggi privati si trovano facilmente e costano in

media €170 al mese. Inoltre, anche in Italia ci sono borse di

studio, in base al reddito. Bisogna dire però che, secondo studi

internazionali, le Università tedesche, ad esempio nella facoltà di

fisica, sono migliori rispetto a quelle italiane.

U na destinazione a cui pochi pensano per andare a fre-quentare un’università all’estero è la Scozia, ma tra i suoi paesaggi incantati e i famosi pub, questa nazione

offre anche un eccellente servizio universitario.

Le università scozzesi, infatti, preparano molto bene gli studenti, che devono ovviamente avere una conoscenza ottima dell’ingle-se per poter seguire i corsi (per chi vuole ambientarsi con la lingua, si possono frequentare dei corsi estivi pre-università): di solito è richiesto un punteggio IELTS tra il 6.5 e l’ 8.5. Una caratteristica delle università scozzesi è quella di preparare lo studente al mondo del lavoro, proponendo attività e stage e spro-nando gli studenti a trovare dei lavoretti per essere più indipen-denti. La cosa più invitante però è il fatto che, grazie ad un’agen-zia chiamata SAAS (Students Awards Agency Scotland), in Scozia i cittadini dell’Unione Europea non pagano la retta uni-versitaria. Questa particolarità, combinata al fatto che il costo della vita è più basso rispetto all’Inghilterra, è sicuramente un punto a favore della Scozia.

Bisogna anche dire, però, che le università migliori e con più fama sono a pagamento (ad esempio la St. Andrews ha una retta di circa £16.500, ma presenta molte borse di studio, anche per studenti stranieri); nonostante ciò anche molte altre Università meno esclusive sono ritenute valide.

Considerando che in Italia si viene preparati bene, ma che si deve pagare una retta di migliaia di euro per tutto il percorso di studi (ovviamente supportato da borse di studio per gli studenti più meritevoli e agevolazioni sugli alloggi), non bisogna scarta-re, anche solo per il periodo universitario, l’ipotesi della lontana Scozia.