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Supplemento a LiberEtà n. 4/2017. Mensile del Sindacato Pensionati Italiani della Cgil a cura di Spi Cgil Veneto Direttore resp. Giorgio Nardinocchi Tariffa R.O.C. - Poste Italiane Spa Sped. in abb. postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46). Art. 1 comma 1, DCB Roma PARTECIPIAMO ! UNITI PER I DIRITTI E IL LAVORO Una legge per l’invecchiamento attivo Intervista a Rita Turati Nel 2016 13 mila iscritti in più VENETO IL PUNTO TESSERAMENTO

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Supplemento a LiberEtà n. 4/2017. Mensile del Sindacato Pensionati Italiani della Cgil a cura di Spi Cgil Veneto Direttore resp. Giorgio Nardinocchi Tariffa R.O.C. - Poste ItalianeSpa Sped. in abb. postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46). Art. 1 comma 1, DCB Roma

PARTECIPIAMO!UNITI PER I DIRITTI E IL LAVORO

Una legge perl’invecchiamentoattivo

Intervistaa Rita Turati

Nel 201613 mila iscrittiin più

VENETO IL PUNTO TESSERAMENTO

Prosegue senza sosta la campagnasui diritti inespressi (o nascosti)dello Spi Cgil del Veneto. Grazie al lavoro degli operatoridei singoli territori nel 2016 sonostati recuperati più di 2 milioni e500 mila euro a favore dimoltissimi pensionati. Ecco tre storie che raccontanoil successo dell'iniziativa. Maggiorazione e incrementoGina è nata nel 1939 e fino a pochi mesifa percepiva una pensione di reversibilitàdel marito deceduto nel 2009 pari a 570euro mensili. Vive nel Padovano, in unaabitazione di proprietà e non ha altri red-diti. Nel 2016 ha affidato agli operatori delloSpi Cgil il controllo della sua pensione.Risultato? La verifica ha evidenziato comela signora Gina abbia diritto sia alla mag-giorazione sociale della pensione che alsuo incremento. Così il suo assegno mensilesi è arricchito, arrivando a 638 euro. Inpiù ha ottenuto anche 3.240 euro di arre-trati.

Assegno al nucleo familiare Amalia ha 86 anni e vive in provincia diRovigo. La sua pensione di reversibilità è

di 940 euro lordi mensili, è proprietaria diuna prima casa e percepisce altri redditiper un importo totale di 4 mila e 500 euro. La donna è anche invalida al 100%. Lo scorso anno ha deciso di farsi controllarela pensione dallo Spi e ha così scoperto diaver diritto all'assegno al nucleo familiareper se stessa. La sua pensione, dunque, èstata portata a 992 euro mensili e, datoche la sua invalidità le è stata riconosciutada tre anni, ha ottenuto anche 2 mila eurodi arretrati.

Somma aggiuntiva (14a mensilità)La signora Marcella è nata nel 1945 evive a Verona. È sposata e non possiedealtri redditi personali. Può dunque contaresolo sulla pensione di vecchiaia pari a 720euro lordi mensili. Qualche tempo fa, incuriosita dalla cam-pagna sui diritti inespressi/nascosti lanciatadallo Spi de Veneto ha portato la docu-mentazione nella sede della sua città e neè uscita con il sorriso sulle labbra. Ha sco-perto, infatti, che gli spettava la 14esimamensilità di 420 euro dal 2009, quando hacompiuto 64 anni. In questo caso l'Inpsavrebbe dovuto erogargliela senza richiestama, evidentemente per un disguido, cosìnon è avvenuto. Oltre al riconoscimentodella 14esima ha portato a casa 2.100 eurodi arretrati.

In Veneto la popolazione “anziana” cresceesponenzialmente. Più che in Italia, anche sel'incremento è trend diffuso in tutto il Paese. Se-condo una indagine svolta dallo Spi Cgil regio-nale, in dieci anni, dal 2006 al 2016, il numerodegli over 65 è aumentato del 19% (contro il 15%dell'Italia) e questo dato è destinato a crescere. In ter-mini assoluti il Veneto ospita oltre 170 mila “anziani” inpiù di dieci anni fa nell'ambito di una tendenza che nondeve preoccupare ma che richiede comunque una seriapolitica sanitaria e di welfare in grado di gestire criticità epotenzialità afferenti al mondo degli over 65.La ricerca, che elabora dati Istat e Inps, regala diversispunti di riflessione riassunti dai numeri.In Veneto gli “anziani” sono più di un milione e 80 mila, il22,8% dei residenti totali. Il 30% di questo “esercito” ècomposto da ultra ottantenni. L'indice di vecchiaia testimo-nia i tanti cambiamenti degli ultimi dieci anni: nella nostraregione ci sono circa 159 over 65 anni ogni 100 giova-nissimi (under 14); nel 2006 il rapporto era di 138 ogni100. L'indagine rivela, inoltre che il 38% degli over 65 èpresumibilmente solo, perché vedovo/a, celibe/nubile odivorziato/a. Dati negativi sui decessi, che sono aumentati:da 42118 del 2006 ai 49.561 del 2016 (+17,7%). Au-mentano invece gli ultracentenari (quasi esclusivamentedonne) più che raddoppiato in 10 anni (da 751 a 1.561).

Uomini Donne Totale %su pop.

Belluno 18.144 28.632 46.776 22,1Padova 68.739 99.611 168.350 18,9Rovigo 22.075 32.796 54.871 22,4Venezia 70.183 101.328 171.511 20,6Verona 67.794 97.978 165.772 19Vicenza 60.354 87.964 148.318 17,7Treviso 62.623 90.715 153.338 18

Veneto 369.912 539.024 908.936 19,2%

OVER 65 IN VENETO

908.936 1.081.371

+19%

2006 2016

2006Uomini Donne Totale %

su pop.

22.312 30.231 52.543 24,486.646 115.555 202.201 21,625.374 34.051 59.425 24,787.230 116.042 203.272 23,884.470 112.312 196.782 21,377.915 103.146 181.061 20,980.639 105.448 186.087 21

464.586 616.785 1.081.371 22,8%

Var. %2006/2016

12,3%20,1%8,3%18,5%18,7%22%21,4%

19,0%

2016

22,8%La percentuale diover 65 in Veneto

159gli over 65 ogni 100under 14.

1.561gli ultracentenari (più che raddoppiatiin 10 anni)

IL VENETO È SEMPRE PIÙ

“ANZIANO”GLI OVER 65SONO OLTRE UN MILIONE

Toccane: “Ci sono persone senza scrupoli, mai abbassare la guardia”Dal finto prete al finto avvocato, dal venditore porta a porta ai maghi, dai clonatori di bancomatai truffatori on line. I raggiri, soprattutto nei confronti delle persone più anziane, sono inaumento anche nella nostra regione. Per questo “non bisogna mai abbassare la guardia –come spiega Danilo Toccane, della segreteria regionale Spi del Veneto e responsabile dell’areaDiritti e Benessere - perché ci sono persone senza scrupoli che non guardano in faccia anessuno e per spillare soldi sono disposte a rovinare la vita dei soggetti più deboli e indifesi”.Ecco perché ormai da anni lo Spi, assieme a Cgil, Federconsumatori, Silp e Auser, elaboraun vademecum contro le truffe, “Non ci casco”, ricco di consigli utili se non indispensabilIper evitare brutte sorprese. “Lo Spi del Veneto ha distribuito sul territorio mille copie di questanuova edizione – continua Toccane - ma sarà necessario anche che le varie leghe del sindacatodei pensionati organizzino incontri sull'argomento. A mio giudizio, infine, la lotta a truffe eraggiri deve rientrare a pieno diritto nella contrattazione sociale con gli enti locale e la Regione”.

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Hanno i nomi più svariati: Cento Vetrine (poi dive-nuto Cv), Center Market, Gs Quality, Scelta facile,Essenzacasa, Smart srl, Casa Amica. Le loro sedi sitrovano in varie parte d'Italia, in particolare Lombar-dia, Veneto ed Emilia Romagna, le loro “vittime”preferite sono persone anziane, sempre donne e pre-feribilmente sole, e la loro mission è convincere gliinterlocutori a firmare un contratto alquanto onerosoper lacquisto di merce dal dubbio valore. Benvenutinell'ammaliante mondo dei venditori porta a porta,che in questi ultimi mesi stanno facendo visita amolte case, lasciando in eredità ai loro ignari acqui-renti impegni di spesa assai rilevanti.

La tecnica utilizzata da questi scaltri e ben addestrati venditori è collaudata e segue in linea di massimala stessa metodologia (salvo rare eccezioni). Vediamola.Anzitutto il venditore, per lo più giovane e sorridente, suona alla porta (o telefona per fissare una vi-sita). Una volta entrato in casa, presenta un catalogo o dépliant contenente varie proposte, soprattuttoper la casa: materassi, cuscini, tv, arredamento vario.Prima di andarsene chiede al potenziale cliente di firmare il dépliant o catalogo, specificando che èsolo un proforma per mostrare ai propri responsabili che ha svolto il suo lavoro. La variabile è che ilvenditore dica chiaramente che si tratta di un potenziale acquisto, ma facoltativo.Dopo circa un mese (comunque ben al di là dei 14 giorni concessi dalla legge per il recesso) ilvenditore (o più probabilmente un altro) torna dalla “vittima” e la mette di fronte alla realtà: è statofirmato un contratto (non un catalogo o un dépliant) e ora bisogna acquistare. Gli impegni di spesavariano fra i 2.500 e i 7 mila euro. Di fronte alle inevitabili proteste dell'ignaro acquirente, il venditore compie una telefonata a unsedicente responsabile il quale, mostrandosi molto indulgente, concede uno sconto.Per difendersi dai furbetti del porta a porta, il primo consiglio, per certi versi banale, è quello di nonaprire mai a queste persone perché, una volta entrate in casa, la loro capacità affabulatoria può esseredeleteria. Se si apre, bisogna evitare di firmare qualsiasi cosa anche dopo averla letta.Se si firma e ci si rende conto del possibile “raggiro” entro i 14 giorni concessi per il recesso, allora siinvii subito una raccomandata con ricevuta di ritorno all'azienda (preferibilmente con la fotocopia dellapropria carta d'identità) specificando di avvalersi del diritto di ripensamento (o, appunto, di recesso). Se, come succede quasi sempre, l'impegno contrattuale emerge oltre i 14 giorni del recesso, due sonoi consigli principali: non accettare eventuali merce e restituirla al mittente. Rivolgersi a unaassociazione dei consumatori per farsi tutelare.

PENSIONATITRUFFATIDAI VENDITORIPORTA A PORTA

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CINQUECONSIGLIPERLASICUREZZA Meglio tenere in casa pochi soldi e comunque lo stretto

necessario per le spese di qualche giorno, e depositare ilrimanente in Banca o in Posta, in un libretto di risparmioo in un conto corrente da cui si possa con facilità prele-vare il contante che serve. Far pagare direttamente da questi le bollette: luce, acqua,gas, telefono, ecc. fa anche risparmiare le spese dell’o-perazione.

Quando andate a prelevare la pensione o unasomma in Banca o all’Ufficio Postale, cercate di nonmettere in evidenza i soldi che vi consegna il cassieree di riporli in una tasca interna dei vestiti. Evitate dimetterli in borse o borselli. Se vi è possibile andate aprelevare il denaro accompagnati da altre persone.

Diffidate di chi con grande confidenza cercadi “attaccare bottone” per proporvi qualche af-fare o acquisto particolarmente conveniente. Dif-fidate anche di chi per sbaglio vi macchia i vestitie poi vuole a tutti i costi pulirvi.

Quando viaggiate su di un mezzo pubblico(bus, pullman, treno) fate attenzione alle personeche vi spingono o che vi vengono attorno ingruppo, perché possono cercare di rubarvi qual-cosa dalle tasche o dalla borsa.

In caso vi trovaste in difficoltà, o a subire un’ag-gressione, scippo o rapina cercate per quantopossibile di mantenere la calma, non reagite per-ché questo potrebbe aggravare la situazione.

Appena possibile chiamate laPOLIZIA (113)

o i CARABINIERI (112).

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L’8 marzo si è celebrata la Giornata interna-zionale della Donna e lo SPI CGIL del Venetoe la rete dei coordinamenti donne provincialie di Lega, come ogni anno, hanno promossonumerose iniziative in tutta la regione. Nonsolo divertimento, ma numerosi momenti diriflessione sul ruolo della donna nella societàitaliana, su quanto fino ad oggi si è raggiuntosulla strada delle pari opportunità e dei diritti,su cosa ancora c’è da fare ma, soprattutto, dadifendere. Ogni anno uno spunto in più, unnuovo tema da indagare ele compagne hanno dimo-strato ancora una volta diquanta fantasia siano ca-paci, di quanta voglia difare e di quanta determi-nazione nel realizzare leloro idee. Da sottolineare la capacitàdelle compagne di farerete con le altre associa-zioni locali e, in molticasi, anche con le ammi-nistrazioni e questo ha ar-ricchito notevolmente ilventaglio di eventi di quest’anno.A Belluno varie iniziative, dal dibattito sulleDonne che lottano e vincono, alla proiezionedi un film “Suffragette”, alle donne della Re-sistenza, alla presentazione di libri, alle visiteguidate, alle passeggiate in mezzo alla naturatutto con una sola voce: tutte insieme per l’8marzo, tutti i giorni. Anche a Padova varie le iniziative, dal readingdi testi e musiche tratto da “Una stanza tuttaper sé” di Virginia Wolf, alle mostre fotogra-fiche con soggetto la donna, una a Cadoneghee l’altra a Camposampiero, all’incontro l’8marzo di donne diverse come gocce d’acquaa Ponte san Nicolò, alla presentazione dellibro “7donne 7vite 7 possibilità” a Cittadella. A Rovigo si sono privilegiati in particolarmodo gli incontri con le anziane nelle case di

riposo, una nel centro servizi di Adria e unanel centro sociale di Castelmassa. Musica emimose per festeggiare insieme.A Treviso oltre alle mimose nelle case di ri-poso, ricordi di grandi donne come Tina An-selmi, pranzi in compagnia, premiazioni dialcuni studenti per i temi sul bullismo e un’i-niziativa per ricordare il 70esimo del voto alledonne.A Venezia va il primato del numero di inizia-tive. Si va dallo spettacolo “E noi siam lavo-

ratore”, allapresentazione di libri, alpranzo tutte assieme, aireading di poesie e can-zoni, ai ritratti di donneche hanno lasciato unsegno nella storia, agliincontri sulla salute delledonne, al cineforum etanto altro ancora.A Verona un concerto aVillafranca veronese eun dibattito a Legnagocon Donata Gottardi le

due principali iniziative per l’8 marzo pro-mosse dal Coordinamento Donne Spi Cgil diVerona in collaborazione con i coordinamentidi lega Spi. Ma va segnalata, per il coinvol-gimento che ha saputo creare tra le donne diVerona di tutte le appartenenze, case di riposocomprese, “La coperta per Giulietta” creatacon migliaia di quadrati di lana e in esposi-zione proprio l’8 marzo in Piazza Brà. I pezzidella coperta sono stati tutti venduti e il rica-vato devoluto alla Casa di Petra che accogliemamme e bambini vittime di violenza.A Vicenza un incontro dedicato al tema dellaMedicina di genere alla presenza di ben quat-tro classi dell’istituto I.P.S.S. Montagna. Ra-gazze e ragazzi attenti e partecipi su un temache parla di appropriatezza e di differenze.Risultato non scontato.

Coordinamenti Donne SPI del Veneto

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Il 13 marzo scorso, con una inizia-tiva molto partecipata, è stato pre-sentato il DECALOGO delleBuone Pratiche, frutto del ProgettoSTARE BENE INSIEME che havisto confrontarsi e discutere su untema spinoso e delicato: quellodelle relazioni che si instauranoall’interno delle case di riposo.Cinque sono stati gli incontri attra-verso i quali le lavoratrici dellestrutture residenziali e le pensio-nate “in rappresentanza” degliospiti hanno avuto modo di con-frontarsi. Il gruppo è stato condottocon professionalità e metodo dadue psicoterapeute, Roberta Rosine Valentina Cincotto, perché par-lare di relazioni, e quindi di affetti-vità ed emozioni, è complicato enon può essere lasciato al caso. “Il DECALOGO è la sintesi di tuttala loro discussione. È stata sceltauna modalità innovativa ed in qual-che modo rischiosa in questo pro-getto e cioè porsi il meno possibilein veste sindacale per fare emer-gere dalle nostre delegate dei postidi lavoro e dalle pensionate il loropunto di vista, il loro sentire, le loroesperienze, i loro bisogni, dandogià per scontate le criticità sullequali è puntata la lente d'ingrandi-mento e sulle quali agisce la CGILcon le nostre due categorie Spi eFunzione Pubblica”, hanno sottoli-neato Rita Turati segretaria gene-rale dello Spi del Veneto e DanieleGiordano, segretario generale dellaFP regionale. Questo lavoro ha risposto alle indi-cazioni del Coordinamento nazio-nale Donne SPI che ha chiesto,quando si parla di violenza sulledonne, di porre attenzione in parti-colar modo alle donne anziane fra-

Il Decalogo delle Buone pratiche

STARE BENE INSIEME nelle strutture residenziali per anziani

gili e di farlo in collaborazione con la FP. La presenzaall’incontro di Lucia Rossi dello Spi nazionale e Re-sponsabile del Coordinamento nazionale e di CeciliaTaranto, della segreteria nazionale FP ne sono statela testimonianza più eloquente.È un punto di partenza importante da cui si dovrà di-panare tutta l’azione sindacale sia dello SPI che dellaFP perché al centro di tutto ci sono le persone con laloro dignità di lavoratrici/lavoratori e di ospiti con leloro famiglie da difendere.Rosanna Bettella responsabile Coordinamento Donne SPI VenetoPalma Sergio segretaria FP Veneto

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S orvegliare scuole, parchi, giardini,occuparsi delle persone più deboli,gestire orti urbani, diffondere e pro-muovere attività culturali, informare

i cittadini sui servizi offerti nel proprio comune.Sono tante e variegate le attività di utilitàsociale che gli adulti e gli anziani possonosvolgere nel territorio e per la comunità, mi-gliorando così la qualità della propria vita edella vita degli altri. Ed è proprio in questocontesto che si inserisce il disegno di legge diiniziativa della Giunta regionale veneta sul-l’invecchiamento attivo, che prevede un primofinanziamento di 700 mila euro e che potrebbeessere approvato già nei prossimi mesi. Un’oc-casione importante dato che l’iniziativa si in-serisce nel più ampio progetto europeo “Activeageing going local”, per il quale il Veneto èstato scelto come partner italiano insieme aMarche e Puglia. Il disegno di legge è stato presentato a Mestreil 20 gennaio scorso durante il convegnoAnziane e anziani protagonisti, organizzatodai sindacati veneti dei pensionati Spi Cgil,Fnp Cisl e Uilp Uil per illustrarne gli aspettiprincipali. All’incontro sono intervenuti i se-gretari dei tre sindacati Luigi Bombieri, FabioOsti, Emanuele Ronzoni, Rita Turati e Ivan Pe-dretti, segretario dello SPI Cgil nazionale;Anna Orsini per le Confederazioni, l’assessorePolitiche sociali Veneto Manuela Lanzarin; lapresidente dell’Anci Veneto e sindaco diMirano, Maria Rosa Pavanello e GianfrancoPozzobon, direttore Servizi Socio Sanitari UlssSerenissima. “La vecchiaia non deve essere vissuta comeuna perdita o un’assenza - ha sottolineatoRita Turati durante l’incontro - ma una nuova

fase della vita a cui dare nuovo senso ed iden-tità. E a cui chiedere rispetto e riconoscimentosociale. Attorno al tema c’è fermento e anchenel nostro Paese una parte ha incominciato acapire che, forse, è il caso di uscire da una lo-gica fatta meramente di tante iniziative isolate,magari anche buone pratiche da replicare, eprevedere invece linee d’azione più articolate,a partire dal livello normativo e programma-tico”. È nato così, da questi presupposti e da questaconsapevolezza, il disegno di legge regionaleche, salvo intoppi, dovrebbe essere approvatonei prossimi mesi. Esso prevede una pro-grammazione triennale da parte della Giuntadi progetti che favoriscano lo svolgimento daparte delle persone anziane di attività utiliper la comunità. Il tutto in piena collabora-zione con la Consulta regionale per l'invec-chiamento attivo composta da più soggetti:i rappresentanti della Regione, un ammini-stratore comunale designato dall'Anci, unrappresentante dei Centri di Servizi per an-ziani, il portavoce del Forum regionale delTerzo Settore, il presidente della Conferenzaregionale del volontariato, un rappresentantedella cooperazione sociale, un rappresentantedei sindacati confederali dei pensionati, unrappresentante dei Centri si Servizi del Volon-tariato (CSV). Già nel 2016 il progetto ha ot-tenuto un finanziamento di 700 mila eurodalla Regione. “Il nostro auspicio è che ilConsiglio approvi senza stravolgimenti lalegge entro l'estate - ha aggiunto la segretariadello SPI Cgil del Veneto – e che l'iniziativanon venga strumentalizzata per fini politici”. Perché la legge sull'invecchiamento attivoabbia una applicazione concreta è necessario

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il pieno coinvolgimento dei Comuni, comeevidenzia Maria Rosa Pavanello. “Le am-ministrazioni locali – spiega la presidente del-l'Anci Veneto - sono particolarmente interessateda questa proposta che di fatto valorizzarisorse che consentiranno di incentivare lapartecipazione alla vita sociale, civile, economicae culturale delle persone anziane”. Per l'assessore regionale Manuela Lanzarin“solo con la partecipazione attiva di tutti i sog-getti istituzionali e sociali riusciremo a trasfor-mare l’invecchiamento in opportunità socialee, quindi, in elemento di innovazione delle po-litiche di welfare. Gli ultrasessantenni sono unagrande risorsa nel mondo del volontariato,della solidarietà, della sussidiarietà e della cit-tadinanza attiva: una risorsa che dobbiamovalorizzare e vogliamo premiare per innescaremeccanismi di ‘welfare generativo’, nei qualisono le persone anziane a dare una mano ailoro coetanei o ai più giovani”. “Il disegno di legge è ambizioso proprio perchétenta di mettere a sistema e di integrare unaserie di attività che già gli anziani realizzano afavore della collettività – è quanto ha affermatoGianfranco Pozzobon – Il tentativo di questalegge ‘culturalmente avanzata’ è di fare rete emettere insieme questa molteplicità di iniziativefacendo interagire tutti i soggetti - istituzionalie non - che sono presenti nel territorio venetoe che diventano così partner nella gestionedelle risposte ai cittadini. Il ruolo che quindi leUlss potranno avere nell’ambito dei nuovipiani di zona che si verranno a costruire neiprossimi anni è quello di prevedere una specificaattenzione all’area dell’invecchiamento attivoche diventa una risorsa importante anche perun nuovo modello di welfare“.

L’invecchiamento attivo è un tema importantein un paese come l’Italia in cui la società èmolto invecchiata. “A livello nazionale è statadepositata una proposta di legge sul tema chedovrebbe raccogliere tutte le esperienze regio-nali, anche quella del Veneto, per dare garan-zia ed equilibrio generale tra chi ce l’ha e chino – ha concluso Ivan Pedretti, segretario SpiCgil Nazionale – Di fatto la legge depositatanon è entrata ancora in una vera discussioneparlamentare. Come Sindacato dei Pensionatiabbiamo costruito alcuni emendamenti miglio-rativi e, assieme alle Associazioni di volonta-riato a noi vicine, stiamo facendo pressioneperché la proposta diventi legge entro il 2017.Gli anziani rappresentano oggi il 25% dellapopolazione. Ricordiamoci che parlare di an-ziani non significa parlare esclusivamente dipluripatologie, malattie croniche, non autosuf-ficienza. Nel nostro Paese ci sono migliaia dipersone anziane che fanno producono un’at-tività di welfare di comunità: nelle famiglie,verso i bambini e verso le nuove generazioni,si curano dei bisogni degli altri, si sostituisconospesso a servizi che mancano o che costanotroppo... Bisogna riconoscere queste attività e dare loroil diritto e la possibilità di partecipare alla vitadella comunità sia culturalmente che social-mente, attraverso percorsi di formazione per-manente; aiutarli a condurre uno stile di vitasano, in grado di evitare le malattie, con un si-stema di alimentazione adeguato. Per soste-nere questa visione delle persone anzianediventa fondamentale evitare il loro impoveri-mento e la riduzione del reddito da pensione,inserendoli invece nella vita sociale del Paese.Questo significa invecchiamento attivo”.

Rita, pure questo sarà un anno molto impegnativo per loSPI CGIL ma, si spera, anche ricco di soddisfazioni. Peresempio, la legge sull'invecchiamento attivo è a buon punto....Noi ci auguriamo che il disegno di legge venga approvato neiprossimi mesi senza alcuno stravolgimento. Abbiamo lavoratomolto per definire un testo adeguato e capace di valorizzare lapersona anziana come risorsa, in una regione che ospita unapopolazione composta per il 22,8% da ultrasessantacinquenni.Il convegno organizzato a Mestre ha confermato il grande in-teresse che esiste attorno a questo tema, ora tocca alla politicatradurre il testo nella realtà. Noi controlleremo e incalzeremo.

Quest’anno si vedranno anche i primi effetti del tavolo sullaprevidenza avviato con il ministro Poletti.Sì, il risultato più tangibile si vedrà a luglio quando i pensionaticon un assegno inferiore ai 750 euro lordi mensili avranno unaumento del 30% della 14esima, mentre altri 113 mila anziani,con un assegno compreso fra i 750 e i 1000 euro mensili lordi,che prima non avevano diritto a questa mensilità aggiuntiva, aluglio la prenderanno per la prima volta. Un traguardo impor-tante che, assieme all’innalzamento della no tax area per tuttii pensionati senza distinzione d’età fino agli 8.125 euro, vanella direzione di quella giustizia sociale per la quale da sem-pre ci battiamo.

Ora però c’è il secondo tavolo. Cosa chiedete al governo?Sul piatto ci sono molte questioni, come quella della rivaluta-zione delle pensioni, tema centrale per la vita di molte personeche, già in difficoltà, non possono subire una ulteriore ridu-zione del proprio potere d'acquisto. Come abbiamo detto piùvolte, però, per lo Spi è prioritario anche il tema delle pensioniper i giovani, ed è per questo che abbiamo già lanciato la nostraproposta, definita “pensione di garanzia”, che consentirebbe atutti i lavoratori con contratto discontinuo un assegno pensio-nistico dignitoso. La questione è fortemente legata alla cam-pagna referendaria della Cgil sui voucher e sugli appalti. Illavoro precario e mal retribuito, ovvero povero, non consente

Intervista a Rita Turatisegretaria generale SPI del Veneto

ilpuntoUn convegno unitariomolto partecipato peruna legge che potrebbeessere approvata neiprossimi mesi. Il nuovo anno si è apertosotto il segnodell' “invecchiamentoattivo” - progetto dilegge regionalefortemente sostenuto daisindacati dei pensionatie in particolare dallasegretaria dello Spi Cgildel Veneto, Rita Turati –presentato a Mestre loscorso 20 gennaio.

Ma nel 2017 si vedrannoanche gli effetti delprimo tavolo sullaprevidenza, inparticolarel'allargamento della14esima mensilità, eprenderà ancora piùforza la contrattazionesociale che in molteparti del territorioregionale porrà al centrodel confronto frasindacati ed Enti locali iltema dell'accoglienzadei migranti.

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un futuro dignitoso ai nostri giovani esottrae risorse all’intero sistema di pro-tezione sociale. Insomma, distrugge ilfuturo di tutti. È una battaglia comuneche assieme dobbiamo vincere. Fermo restando che continueremo achiedere con forza una legge e un pianonazionale finanziato sulla non autosuf-ficienza.

E quali sono i temi al centro del con-fronto con la Regione?Oltre all'invecchiamento attivo, l'argo-mento più delicato riguarda il tema dellasanità e dell'assistenza. Tanto per co-minciare il nostro sistema è ancoratroppo centrato sulla risposta ospeda-liera. I servizi territoriali, dai consultoriall’assistenza domiciliare, dalle aggre-gazioni dei medici di medicina generale(ambulatori integrati dei medici di base)agli ospedali di comunità: ci sono masono ancora troppo pochi. La nostra Re-gione è in ritardo rispetto agli obiettiviche si era data e soprattutto rispetto aibisogni di salute dei cittadini. I servizipoi sono scollegati tra loro e li rendemeno accessibili. Poi, naturalmente,resta in piedi tutta la questione dellaIpab, cioè delle case di riposo pubblichee della necessaria riforma delle stesseper evitare che l’intero sistema dell’as-sistenza residenziale e domiciliare siprivatizzi e si impoverisca. Il rischio èche venga cancellato il governo e la ge-stione pubblica di molte case di riposopubbliche. Per questo è assolutamenteprioritaria la riforma di questo settore. Ritardi che si accumulano, servizi chesi riducono, costi che aumentano. Que-sta è l’altra grande emergenza chestiamo cercando di affrontare con tutti ilivelli istituzionali: nazionale, per ilquale, anche a fronte dei tagli subiti, ènecessario aprire una vertenza sul temadella salute; regionale, rispetto al quale

chiediamo coerenza con gli obiettiviprevisti nel piano sociosanitario veneto;territoriale, rispetto al quale stiamo cer-cando di allargare la contrattazione so-ciale a tutti i Comuni e le ULSS.

Intanto, però, prosegue il lavoro sulterritorio con la contrattazione sociale.Quali sono gli obiettivi per il 2017?Il primo è quello di rafforzare semprepiù la contrattazione, perché porta risul-tati molto importanti e concreti. Tra l’al-tro è una attività che dovremmo farconoscere di più sul territorio perchéconsente davvero di trovare accordi im-portanti per le cittadine e i cittadini. Inparticolare sono soddisfatta di quelloche stiamo incominciando a fare in ma-teria di accoglienza dei profughi, in unaregione che su questo fronte, purtroppo,appare molto chiusa. Nel Vicentino, gra-zie alla sensibilità di diversi Sindaci ealla contrattazione sociale, abbiamo rag-giunto risultati importanti con la sotto-scrizione di accordi che prevedonoazioni congiunte sul tema dell’acco-glienza. Vorremmo che emergesse ilfatto che un’accoglienza diffusa e ri-spettosa delle regole è possibile. Staresul territorio e rappresentare i bisogni si-gnifica anche misurarsi con temi diffi-cili come questi. Attraverso l’ascolto eil dialogo con i cittadini bisogna tentaredi costruire progetti di accoglienza con-divisi. L’immigrazione è oramai un fe-nomeno strutturale: prima capiamo chenon lo si può arrestare costruendo murie meglio sarà per tutti.

LIBERETÀ VENETO APRILE 2017 13

Stare sul territorio erappresentare i bisognisignifica anche misurarsicon temi difficili ...

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La rivoluzione nel mercato dell'energia e del gas è dietrol'angolo ma in pochi lo sanno. O meglio, in pochi sanno dicosa si tratta, gli altri ne hanno sentito parlare vagamentee sono preoccupati. Cosa succederà insomma dall'1 gen-naio 2018? Detto in modo semplice, sparirà il “mercato tu-telato” per famiglie e piccole imprese e al suo posto resteràsolo il mercato libero. Più concorrenza, insomma, con unvantaggio per gli utenti tutto però da dimostrare. Attualmente moltissime famiglie italiane si riforniscono digas ed energia all'interno del mercato tutelato. Qui le con-dizioni economiche, cioè le tariffe di riferimento, vengonofissate ogni tre mesi dall'Autorità garante per l'Energia.L'Autorità decide anche sui presupposti non economici. Nel mercato libero le condizioni, arricchite di proposte, of-ferte, promozioni e quant'altro, sono fissate dal venditore.L'utente, dunque, potrà trarre un vantaggio se saprà de-streggiarsi fra le diverse (e numerosissime) offerte indivi-duando quella più vantaggiosa per il proprio profilo. Inpratica, senza una informazione chiara e capillare, saràdifficile, soprattutto per le persone anziane, scegliere dachi farsi rifornire. Attualmente, per abituare gli utenti meno preparati alla no-vità, è stato istituito un “contratto ponte” detto “tutela si-mile” nel quale è possibile imparare a muovere i primipassi nel mercato libero scegliendo fra le offerte di più ven-ditori individuati sempre dall'Autorità garante. Questo con-tratto si esaurirà al massimo entro la fine del 2017. “Il passaggio dal mercato di maggior tutela al “libero” rap-presenta una novità molto importante per gli utenti –spiega Danilo Toccane, della segreteria regionale dello Spidel Veneto e responsabile dell’area Diritti e Benessere - Inquesto ambito, però, la disinformazione regna sovrana e lepersone non sono state coinvolte. Ora lo Spi del Veneto, incollaborazione con Federconsumatori, intende promuoverein tutta la regione una serie di incontri sul tema, affinchéquesto passaggio, che nasconde innumerevoli insidie, noncrei caos e disagi soprattutto alle persone più anziane”.

RIVOLUZIONE GAS ED ENERGIA:DAL 2018 C’È SOLO IL MERCATO LIBERO

LA GUIDADELLO SPI CGIL

BONUS SOCIALECHI NE HADIRITTOLa bolletta col bonus sociale èun po’ come l’affito a equo ca-none. Vediamo di che si tratta.Il bonus sociale è uno scontosulla bolletta elettrica previstoper le famiglie in condizione didisagio economico e fisico eper le famiglie numerose.Oscilla tra i 112 e i 165 euro inbase alla composizone del nu-cleo familiare: in pratica il ri-sparmio in bolletta è pari al 30per cento della spesa lorda an-nuale.• Famiglie di uno-duecomponenti: bonus 112 euro.• Famiglie di tre-quattrocomponenti: bonus 137 euro.• Famiglie oltre quattrocomponenti: bonus 153 euro.Ne possono fare richiestale famiglie con reddito Iseeannuo non superiore a 8.107,5euro o le famiglie nuemrose(con più di tre figli a carico) conIsee non superiore ai ventimilaeuro. La domanda va presentata alComune di residenza o al Caaf.

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Intervista a Daniele TroncoI PENSIONATI SI FIDANO DI NOILa campagna sui diritti nascosti, le iniziative sulla le-galità, le battaglie nazionali per rivendicare l'allar-gamento dei diritti, come la 14a mensilità, gliinterventi per evitare nuovi blocchi delle rivalutazioni,la presenza capillare sul territorio, nei mercati e nellepiazze, e sui social. Il 2016 è stato un anno di grande fervore per lo Spi Cgil del Veneto el'attività si è tradotta in un saldo positivo fra nuovi iscritti e cessazioni. “Era dal 2008 chenon succedeva – conferma Daniele Tronco, segretario organizzativo dello Spi Cgil del Ve-neto - siamo molto soddisfatti.”

Dunque Daniele, il tesseramento 2016 ha riservato gradite sorpreseDirei proprio di sì. Dopo otto anni di saldo negativo, causato dalla crisi, lo scorso annoabbiamo registrato più deleghe, ovvero iscrizioni, che revoche o cessazioni per decessi.Vuol dire che abbiamo lavorato bene e che i pensionati sentono il bisogno di una rappre-sentanza seria e capillare sul territorio. Un risultato ancora piú rilevante se si considera che il numero di pensionati è in netto caloIn effetti la legge Fornero ha fatto sentire i suoi effetti con una diminuzione del numero dipensionati, sceso del 20% rispetto all'anno prima. Eppure i dati dicono che lo Spi del Venetovede aumentare gli iscritti. E stiamo parlando di persone che nella maggioranza dei casinon provengono dal mondo tradizionale dalla Cgil, ma appartengono ad altre categorie,come quella artigiana.

Ma perché un pensionato dovrebbe iscriversi allo Spi? I motivi sono tanti, ma si possono riassumere con due parole: tutela individuale e collettivae rappresentanza sociale. Gli iscritti allo Spi possono ad esempio verificare se la pensioneche ricevono dall’INPS corrisponde a tutto ciò cui hanno diritto (campagna Controllo Pen-sione), richiedere contributi a enti che forniscono servizi (es. comuni, ente erogatore acqua,gas), comprendere qualcosa in più sull’anticipo pensionistico, ricevere consulenza per as-sistere persone care e molto altro.

TESSERAMENTO 2016: LO SPI FA IL PIENO13.000 ISCRITTI IN PIÙ DEL 2015Lo Spi Cgil del Veneto a fine 2016 raccoglie più di 200 mila iscritti e può contare su 13 mila adesioni in più rispettoall'anno prima. In generale, le “deleghe” concomitanti, cioè quelle relative a pensionati già iscritti precedentementealla Cgil, sono in crescita del 3%, mentre le iscrizioni fatte direttamente dallo Spi registrano un incremento del4%. Molto significativo il trend delle revoche, che riguardano pensionati iscritti che hanno deciso di revocare lapropria adesione: -2%. Tre quarti dei pensionati aderenti con una o più “deleghe” alla nostra organizzazione ècomposta da ex dipendenti pubblici e privati. Ma una fetta consistente degli iscritti arriva invece da altre realtà:coltivatori diretti, artigiani, commercianti e lavoratori autonomi. Sono circa 44 mila e 400 i pensionati provenientida questo mondo e aderenti allo Spi che si conferma fra le organizzazione più rappresentative dei pensionati.“I dati – spiega Daniele Tronco, segretario organizzativo dello Spi Cgil del Veneto - confermano che molti iscrittinon giungono dal mondo tradizionale della Cgil. Il nostro dunque è un contributo autonomo alla rappresentanzadel sindacato e questo ci rende ancora più orgogliosi del lavoro che stiamo svolgendo sul territorio”.

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13 mila euro e 37 mila e novecento euro: sono queste lecifre raggiunte fino ad oggi (ndr. marzo 2017) che raccon-tano il contributo che lo SPI CGIL del Veneto ha volutodare alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terre-moto e da un’ondata di maltempo eccezionali negli ultimimesi. Una politica di intervento di carattere emergenzialefortemente voluta dal sindacato dei pensionati della CGILche ha visto la raccolta di fondi diretti a sostenere fattiva-mente i bisogni delle persone e i territori colpiti dal sisma. I 13 mila euro rappresentano quanto sino ad ora versatonel fondo di intervento unitario, promosso unitariamentedalle sigle sindacali dei pensionati FNP CISL e UIL e ilcui periodo di sottoscrizione è prolungato fino a giugno2017. Quanto raccolto in Veneto andrà a finanziare inter-venti necessari a garantire una presenza continua del sin-dacato a supporto delle popolazioni della regione Marche:in particolare porterà a sostenere l’acquisto di tre automo-bili Panda 4x4, quattro camper attrezzati ad uso ufficio ecasette mobili. Un modo per esprimere la propria solida-rietà e la propria vicinanza a tutte le persone che con il di-sastro subito per le calamità naturali hanno perso parenti,case, lavoro e punti di riferimento. Il sostegno alle popolazioni delle Marche è arrivato da piùparti nel Veneto: alcune strutture hanno fortemente con-

PARTECIPIAMO! UNITI PER I DIRITTI E IL LAVORODiritti e lavoro: l’impegno dei pensionati del Veneto. Centinaia di assemblee e banchetti, iniziative in tuttele piazze del Veneto: non manca nemmeno questa volta l’importante sostegno e il supporto dello Spi Cgilregionale alla campagna per i referendum su voucher e appalti. Sono tantissime le occasioni che hannovisto e che vedranno coinvolti in prima persona i pensionati della Cgil. L’obiettivo? Quello di arrivare allapiù ampia partecipazione possibile alla consultazione: in ballo c’è ancora una volta la dignità del lavoro.Solo ad oggi mentre scriviamo (ndr: siamo nel mese di marzo) sono già 22 i pullman dei soli pensionati- pronti a partire da tutto il Veneto per partecipare all’appuntamento, convocato dal Comitato per il Sì,per il prossimo 8 aprile a Roma, in piazza del Popolo. Insomma: lo Spi Cgil del Veneto ci sarà. È statoscelto un sabato, per permettere a tutti di esserci: studenti, lavoratori di tutte le categorie, pensionati,ancora una volta insieme.

Terremoto in Centro Italia

IL CONTRIBUTODELLO SPIDEL VENETO

tribuito acquistando prodotti di coltiva-tori e allevatori locali o supportando di-rettamente alcuni gruppi di donne cheoperano nella regione. La parola d’ordine è quindi: intervenireil prima possibile, accelerare gli inter-venti e mantenere costante l’attenzioneattraverso interventi significativi e fun-zionali alle reali delle necessità dellepopolazioni e delle regioni interessatedal sisma. Sono state oltre 60 mila lescosse percepite dal mese di agosto e lasituazione che permane deve esseresupportata con un impegno certo checonsenta di dare assistenza e informa-zione. Lo SPI del Veneto c’è. Ecco come contribuire: IbanIT04S0343103207000000223180Passo dopo passo lo SPI CGIL nazio-nale renderà conto di quanti soldi sonostati raccolti e come intenderemo utiliz-zarli. Rimbocchiamoci le maniche. In-sieme!

Dopo un lavoro capillare svolto sul territorioda parte dello Spi Cgil e del Caaf, per circa 4mila e 500 pensionati ex lavoratori Enel resi-denti in Triveneto si è arrivati a una compen-sazione economica in seguito all'abolizione delcosiddetto sconto energia, agevolazione con-cessa fino a qualche anno fa a dipendenti edex dipendenti dell'azienda. L'eliminazione delbonus è stata decretata ancora nel 2014, conl'approvazione del cosiddetto "decreto tagliabollette" e la decisione aveva provocato le pro-teste da parte dei diretti interessati.

In Triveneto l'incessante attività dello Spi e del Caaf della Cgil ha portato 4.466 pensionati exEnel ad accettare la proposta transattiva con la quale viene compensata la perdita dello sconto.In pratica, il 37% dei 12 mila ex dipendenti Enel del Triveneto, ha accolto tramite Spi e Caaf lamediazione, evitando contenziosi che rischiavano di risultare totalmente inefficaci. “Ci sembraun ottimo risultato – commenta Daniele Tronco, segretario organizzativo dello Spi Cgil regionale– Dopo decine di incontri in tutto il Triveneto, abbiamo intercettato un buon numero di ex di-pendenti Enel disponibili ad accogliere la compensazione. Riteniamo questa una scelta opportuna,anche perché se si è deciso di adire alle vie legali si rischia di ottenere un parere contrario delTribunale con il conseguente pagamento delle spese. Ora la questione dell'abolizione del bonuse della possibile compensazione si allarga ai pensionati di Terna con i quali sono già cominciatigli incontri sul territorio”.

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FONDI SPECIALINasce il coordinamento per i lavoratoriche vi aderisconoLo Spi Cgil del Veneto e l'Inca regionale sono viciniai lavoratori che aderiscono ai fondi speciali pen-sionistici (come gli elettrici, i bancari e i telefonici),ossia a quei fondi che prima erano alimentati all'in-terno di una determinata categoria e ora sono con-fluiti nell'Inps. La “vicinanza” di Spi e Inca, però, non è astratta ointangibile, bensì si traduce in un coordinamentoche, in particolare, seguirà i lavoratori di questi set-tori che decidono di sfruttare l'articolo 4 della leggeFornero sull'uscita anticipata dal mondo del lavoro.L'attività di raccordo nell'ambito dei fondi specialidiventa fondamentale in un periodo di grandi cam-biamenti sia sul fronte previdenziale che lavorativo.Dunque, gli “attivi” che fanno riferimento ai fondispeciali e che sono in procinto di andare in pensione- magari utilizzando la possibilità dell'uscita anti-cipata dal lavoro - possono rivolgersi alle sedi ter-ritoriali dello Spi Cgil e dei patronati Inca.

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LIBERETÀ VENETO APRILE 2017 21

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PADOVA Via Longhin, 117/121 Tel. 049 8944285 [email protected] Padova Q.1/5 Via Riello 4 Tel. 0498944350 [email protected] Padova Q.2 Via Dupre’ 3 Tel. 0498640555 [email protected] Padova Q.3 Via Longhin 117/119 Tel. 0498944221 [email protected] Padova Q.4 Via Guizza 101 Tel. 0498808772 [email protected] Padova Q.6 Via Forlanini 8 Tel. 0498712376 [email protected] Padova EstVia Garibaldi 11 Ponte S. Nicolò Tel. [email protected] Padova NordVia Monte Ortigara 8 Limena Tel. 049769709 [email protected] Padova SudVia XVI Marzo 9 AlbignasegoTel. 0498625144 [email protected] OvestVia Roma 46 SelvazzanoTel. 0498056653 [email protected] Abano TermeVia Appia Monterosso 50 Tel.0498600540 [email protected]

Cadoneghe Via Franco 2 Tel. 0498875768 [email protected] Vivaldi7/9 Tel. 0495790114 [email protected] CittadellaViale della Stazione 10 Tel. [email protected] ConselveVia Einaudi 4 Tel. 0495384336 [email protected] Este Via Atheste 3 Tel. 04293183 [email protected] Monselice V.le della Repubblica 27 Tel. 0429782280 [email protected] MontagnanaVia A.Trevisan 8 - Tel. 042981192 [email protected] Piazzola sul BrentaVia della Roggia 5/1 - Tel. [email protected] Piove di Sacco Via Gramsci 2 - Tel. 0499703732 [email protected] Vigonza Via Kennedy 4/a - Tel. 0498097253 [email protected]

ROVIGO Via Calatafimi, 1/B Tel. 0425 [email protected] Rovigo Centro c/o “Le Torri” Via Sacro Cuore 9 Tel. 0425 [email protected] Via Arzeron 22/a Tel. 0426900999 [email protected] Badia Polesine Via degli Estensi 90 Tel. 042551218 [email protected] Castelmassa Via N. Sauro 7 Tel. 042581386 [email protected] Fiesso Umbertiano P.zza Aldo Moro 193 Tel. [email protected] Lendinara Via S. Filippi 47 Tel. [email protected]

Occhiobello Via Eridania 153/c Tel. [email protected] Polesella P.zza Matteotti 17 Tel. [email protected] Porto Tolle Viale Di Vittorio 39 Tel. 042681204 [email protected] Porto Viro Via del Ginepro 3 Tel. 0426321806 [email protected] Taglio di Po Via Milite Ignoto 66 Tel. [email protected] Villadose Via Liona 9 Tel. [email protected]

TREVISO Via Dandolo, 2 Tel. 0422 409252 [email protected] di PiaveVia Nicolò Moretti 14 Tel. 0422600216Castelfranco VenetoPiazza Europa Unita 55 Tel. 0423494809Conegliano VenetoViale Venezia 14/b Tel. 0438666411Crocetta del MontelloPiazza Marcato 2/e Tel. 0423665498 [email protected] Oné 18 Tel. 0423949792 Godega di Sant’UrbanoVia Costella 2/b Tel. 0438430634Mogliano VenetoVia Matteotti 6/d Tel. 0415900981MontebellunaPiazza Parigi 14/2 Tel. 042323896Motta di LivenzaVia Argine a Sinistra 20 Tel. 0422768065PaeseVia della Resistenza 26 Tel. 0422409290Pieve di Soligo Via Chisini 66/2 Tel. 043882884Ponte di PiavePiazza Marco Polo 17 Tel. 0422716281RoncadeVia Roma 74/c Tel. 0422840840Oderzo Via Zanusso 4 Tel. 0422718220ValdobbiadeneViale G. Mazzini 13 Tel. 0423 [email protected]

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Piave Via Jesolo 14/3 S. Donà di Piave Tel. 0421338869-70 [email protected]

VERONAVia Settembrini, 6 Tel. 045 8674611 [email protected] Nuovo Via Agrigento 52 Tel. 045566564 [email protected] Borgo Roma Via Centro 112 Tel. 045581200 [email protected] Borgo Venezia Via Betteloni 54/b - Tel. [email protected] Montorio Via delle Logge 46 - Tel. 045558134 [email protected] San Michele Via Nichesola 13 Tel. 045977711 [email protected] Santa Lucia Via Sarca 2 - Tel. 045953788 [email protected] Baldo Garda Via Dante 3 - BussolengoTel. 0457151407 - 0457156681 [email protected] Bovolone/Cerea Via Garibaldi 48 - BovoloneTel. 0457101020 [email protected] Isola della Scala P.zza N. Sauro 20 - Tel. 0457302055 [email protected] Legnago Via Don Minzoni - Tel. 0442601655 [email protected] Nogara Via Falcone e Borsellino 54 Tel. 044288993 [email protected] Ronco all’Adige Via XX Settembre 4 - Tel. 0456615404 [email protected] San Bonifacese Corso Venezia 108 - S. BonifacioTel. 0457612555 [email protected] S. Martino Buon Albergo Via Venezia 2 - Tel. 045994293 [email protected] S. Giovanni Lupatoto Via Volta 39 Tel. 0458778677 [email protected] Valpolicella – Valdadige Via Roma 33 S. Pietro in CarianoTel. 0456838218 [email protected] Vigasio via Roma 28 Tel. 0457364837 [email protected] Villafranchese P.zza Villafranchetta 18 VillafrancaTel. 0456309381 [email protected]

VICENZAVia Vaccari, 128 Tel. 0444 566369 [email protected] OvestViale Italia, 215 Creazzo Tel. 0444522429 [email protected] Arsiero/Piovene Rocchette Via Marconi, 7/c Piovene Tel. 0445740633 [email protected]@cgilvicenza.itArzignano Via IV Novembre, 30 Tel. 0444675761 [email protected] Asiago Via Monte Cengio, 7 Tel. [email protected] Bassano del Grappa Largo Parolini,39 Tel. 0424529154 [email protected] Camisano Vicentino Via Menin 9/2 Tel. 0444410581 [email protected] Dueville Via Corvo, 4 Tel. 0444360216 [email protected] Lonigo P.zza Garibaldi, 16 Tel. 0444830853 [email protected] Malo Via Chiesa, 52/B Tel. [email protected] Montecchio Maggiore Via A.Volta, 45 Alte di Montecchio Tel. 0444490133 [email protected] Noventa Vicentina e Area BericaVia Ungheria, 4 Tel. [email protected] Schio Via Lago di Garda, 24Tel. 0445530662 [email protected] Via Valsugana, 54 Tel. 0445 364116 [email protected] Valdagno Corso Italia, 2 Tel. 0445402318 [email protected]

LIBERETÀ VENETOSupplemento al n.4/2017 di LiberEtà Reg. Trib. di Roma n. 1913 5/1/1951A cura di Segreteria SPI CGIL VenetoCoordinamentoGianluca Codognato e Maila NuccilliGrafica CPSS CGIL VenetoVia Peschiera 7 Mestre VE

Lettere e foto delle vostre iniziativevanno indirizzate alla Redazione oinviate a [email protected].

LIBERETÀ VENETO APRILE 2017 23

lo SPI Cgil: noi siamo sempre al tuo fianco

BELLUNO “Città Servizi s.r.l.”Viale Fantuzzi, 19 Tel. 0437 943440Fax 0437 948274

[email protected]

PADOVA “Servizio Fiscale CGIL s.r.l.”Via Longhin, 117/121CUP Tel. 049 7808208

Fax 049 [email protected]

ROVIGO “Servizi e Lavoro s.r.l.”Via Calatafimi, 1/b Tel. 0425 472111

Fax 0425 472133-134 [email protected]

TREVISO “Servizi Treviso s.r.l.”Vicolo Tre Cime, 20/24

VillorbaTel. 0422 928107Fax 0422 92594

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VENEZIA MESTRE“Servizi e Lavoro Venezia e Provincia s.r.l.”

Via Ca' Marcello, 10 Mestre VeneziaTel. 041 5491100Fax 041 5491130

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VERONA “Centro Servizi CGIL s.r.l.”Via Settembrini, 6Tel. 045 8063000 ax 045 8036276

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VICENZA “Puntoservizi CGIL s.r.l.”Via Maganza, 92Tel. 0444 569733Fax 0444 963580

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CAAF NORDEST VENETOVia Peschiera, 7Tel. 041 504611Fax 041 [email protected]

LE SEDI CAAF PROVINCIALI

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2017