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D DISMAMUSICA MAGAZINE - Novembre 2005 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno VI - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 Stampa Centro Arti Grafiche - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza 1.701 del 16/12/2003 - Contiene I.P. Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno VII - n. 23 - NOVEMBRE 2005 di Claudio Formisano La Fondazione Stauffer ha recentemen- te coronato un sogno cullato da anni completando, attraverso l’acquisto del violoncello di Antonio Stradivari cono- sciuto come Cristiani, un quartetto d’archi formato da capo- lavori di liuteria cremonese. Il Cristiani è un gioiello del 1700 che è stato definito uno degli esemplari più belli del lavoro del grande Maestro. Per la gioia di visitatori e appassionati, il violoncello sarà con- cesso in comodato al Comune di Cremona ed esposto pres- so la collezione Gli Archi di Palazzo Comunale con gli altri tre strumenti di proprietà della Fondazione: il violino Guarneri del Gesù del 1734, il violino Enrico Ceruti del 1868, la viola Anto- nio e Gerolamo Amati del 1615. Poiché si tratta peraltro del primo violoncello della raccolta, grazie alla Stauffer il museo del Comune colma quindi anche una significativa lacuna. Una bella notizia, dunque, per la cultura italiana, che premia un esemplare (il Cristiani) considerato una pietra miliare nel- la storia evolutiva del violoncello in quanto ha contribuito in modo determinante alla definizione della forma stessa di que- sto strumento. Passando da strumenti classici a strumenti contemporanei, sempre nell’ambito dei cordofoni, non possiamo non citare chitarre e bassi, dei quali questo numero di Dismamusica Magazine parla diffusamente. Sia a Eurobass Day di Verona che a SHG 27 di Milano, infatti, erano presenti liutai di pre- stigio, operatori coraggiosi che si stanno cimentando con una attenta ricerca estetica legata a una altrettanto approfondita ricerca acustica. Uno di questi, a Milano, mi chiedeva di entrare in contatto con costruttori italiani di elettroniche e di meccaniche di ran- go per poter completare progetti di prodotto completamente “made in Italy”. Un altro ringraziava la tecnologia italiana del- la lavorazione del legno, che consente di modellare la mate- ria prima secondo intuizioni artistiche anche con macchine a controllo numerico... Così si profilarno all’orizzonte nuove genialità. E anche que- sta è una bella notizia. Gianni Cameroni Durante i giorni della mia per- manenza a Shanghai, ho senti- to definire più e più volte Music China come la più grande fie- ra internazionale dell’Asia, co- me la terza fiera internazionale del settore (dopo la MusikMes- se di Francoforte e il NAMM di Los Angeles), come un avveni- mento, comunque, dai contorni straordinari. Probabilmente si tratta di affermazioni che han- no un concreto fondamento. Perché così importante? Se ci soffermiamo un attimo a fare qualche considerazione, ci rendiamo conto immediata- mente del perché viene sotto- lineata con forza questa impor- tanza e del perché questa ma- nifestazione è cresciuta così in fretta in un contesto internazio- nale che si sta ridefinendo in questi anni. Se solo pensiamo al numero in- credibile di aziende cinesi che in pochi anni sono nate o che si sono semplicemente affac- ciate sul mercato internaziona- le dell’industria e dell’artigiana- to dello strumento musicale, e se solo pensiamo ai produttori internazionali che hanno aperto attività o joint-venture in Cina, possiamo già farci una ragione di questa crescita. Ma non ba- sta: dobbiamo anche conside- rare la straordinaria opportuni- tà, offerta dalle aziende cinesi a importatori e distributori oc- cidentali, di vedere, provare e confrontare in una sola grande vetrina la sintesi dell’offerta dei produttori più rappresenta- tivi di questo Paese. È un’op- portunità davvero unica per am- pliare o semplicemente com- pletare i propri cataloghi con un range più completo di pro- dotti e di prezzi, un’opportunità Un attento operatore italiano ci aiuta a capire il ruolo e i temi dominanti del salone di riferimento del nostro settore per i mercati asiatici emergenti. Dalla Cina, con... furore segue a pag. 4 EUROBASS Day pag. 12 AUGURI! La redazione di DISMAMUSICA MAGAZINE augura a tutti i lettori un sereno Natale e un prospero 2006! Centro. Ancora una volta pag. 7 Violoncello e...

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Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno VII - n. 23 - NOVEMBRE 2005

di Claudio Formisano

La Fondazione Stauffer ha recentemen-te coronato un sogno cullato da anni completando, attraverso l’acquisto del violoncello di Antonio Stradivari cono-

sciuto come Cristiani, un quartetto d’archi formato da capo-lavori di liuteria cremonese. Il Cristiani è un gioiello del 1700 che è stato definito uno degli esemplari più belli del lavoro del grande Maestro.Per la gioia di visitatori e appassionati, il violoncello sarà con-cesso in comodato al Comune di Cremona ed esposto pres-so la collezione Gli Archi di Palazzo Comunale con gli altri tre strumenti di proprietà della Fondazione: il violino Guarneri del Gesù del 1734, il violino Enrico Ceruti del 1868, la viola Anto-nio e Gerolamo Amati del 1615. Poiché si tratta peraltro del primo violoncello della raccolta, grazie alla Stauffer il museo del Comune colma quindi anche una significativa lacuna. Una bella notizia, dunque, per la cultura italiana, che premia un esemplare (il Cristiani) considerato una pietra miliare nel-la storia evolutiva del violoncello in quanto ha contribuito in modo determinante alla definizione della forma stessa di que-sto strumento.Passando da strumenti classici a strumenti contemporanei, sempre nell’ambito dei cordofoni, non possiamo non citare chitarre e bassi, dei quali questo numero di Dismamusica Magazine parla diffusamente. Sia a Eurobass Day di Verona che a SHG 27 di Milano, infatti, erano presenti liutai di pre-stigio, operatori coraggiosi che si stanno cimentando con una attenta ricerca estetica legata a una altrettanto approfondita ricerca acustica.Uno di questi, a Milano, mi chiedeva di entrare in contatto con costruttori italiani di elettroniche e di meccaniche di ran-go per poter completare progetti di prodotto completamente “made in Italy”. Un altro ringraziava la tecnologia italiana del-la lavorazione del legno, che consente di modellare la mate-ria prima secondo intuizioni artistiche anche con macchine a controllo numerico... Così si profilarno all’orizzonte nuove genialità. E anche que-sta è una bella notizia.

Gianni Cameroni

Durante i giorni della mia per-manenza a Shanghai, ho senti-to definire più e più volte Music China come la più grande fie-ra internazionale dell’Asia, co-me la terza fiera internazionale del settore (dopo la MusikMes-se di Francoforte e il NAMM di Los Angeles), come un avveni-mento, comunque, dai contorni straordinari. Probabilmente si tratta di affermazioni che han-no un concreto fondamento.

Perché così importante?Se ci soffermiamo un attimo a fare qualche considerazione, ci rendiamo conto immediata-mente del perché viene sotto-lineata con forza questa impor-tanza e del perché questa ma-nifestazione è cresciuta così in fretta in un contesto internazio-nale che si sta ridefinendo in questi anni.Se solo pensiamo al numero in-credibile di aziende cinesi che

in pochi anni sono nate o che si sono semplicemente affac-ciate sul mercato internaziona-le dell’industria e dell’artigiana-to dello strumento musicale, e se solo pensiamo ai produttori internazionali che hanno aperto attività o joint-venture in Cina, possiamo già farci una ragione di questa crescita. Ma non ba-sta: dobbiamo anche conside-rare la straordinaria opportuni-tà, offerta dalle aziende cinesi

a importatori e distributori oc-cidentali, di vedere, provare e confrontare in una sola grande vetrina la sintesi dell’offerta dei produttori più rappresenta-tivi di questo Paese. È un’op-portunità davvero unica per am-pliare o semplicemente com-pletare i propri cataloghi con un range più completo di pro-dotti e di prezzi, un’opportunità

Un attento operatore italiano ci aiuta a capire il ruolo e i temi dominanti del salone di riferimento del nostro settore per i mercati asiatici emergenti.

Dalla Cina,con... furore

segue a pag. 4

Eurobass Daypag. 12

A U G U R I !La redazione diDISMAMUSICA MAGAZINEaugura a tutti i lettoriun sereno Natalee un prospero 2006!

Centro. ancora una voltapag. 7

Violoncello e...

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N. 23 - novembre 2005 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni

Editore e proprietario: S&G Partners srl - Direzione e Amministrazione: Via Bainsizza, 30 - 20039 VAREDO - Tel. 0362 583672Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Stampa: Centro Arti Grafiche - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza no 1.701 del 16/12/2003. Direzione Editoriale: Antonio Monzino jr. - Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director).Hanno collaborato a questo numero: Alessandro De Cristoforis, Claudio Formisano, Simona Gorgoglione, Rino Cassano,

Patrizio Vertuani, Vittorio Gallarotti, Caterina De Gregori - Grafica, impaginazione e coordinamento: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 - Fax 0362 544356 - e.mail: [email protected].

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colophon

DALLA CINA CON... FURORE

CENTRO. ANCORA UNA VOLTA. PER SHG

STAGIONE DI FIERE

CREMONA, MONDOMUSICA, LA CINA

EUROBASS DAY

LEGGENDO QUA E Là

LAVORI IN CORSO

DALLE AZIENDE: PRODOTTI E...

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7Reportagedi Claudio Formisano

DALLA CINA7

IN QUESTO NUMERO:

Clinics, prodotti e notizieSHG 277

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Si avvicina il Natale, e in molte famiglie stanno facendo capolino l’albero, il pre-sepe e gli addobbi colorati e ricoperti di scaglie d’oro e d’argento. Si stanno anche recuperando, tra i CD e le cassette che si usano una volta all’anno, le compilation natalizie, i Christmas Carols, con Bing Crosby, Richard Clayder-man e mille altri esecutori per ascoltare da impianti hi-fi e simili White Chri-stmas, Jingle Bells o Tannenbaum.A pensarci bene, però, sarebbe più bello se, come accade in altri Paesi dove la cultura musicale si spinge un po’ più in là rispetto a quanto accade da noi, invece dei CD si rispolverassero gli spartiti, e si cantassero insieme questi e altri brani accompagnati da fisarmoniche, chitarre e pianoforti.Troppo spesso ci accontentiamo della musica riprodotta e lasciamo passare un’altra occasione per riavvicinarci al mondo un po’ fatato delle sette note muovendo le nostre mani su docili strumenti musicali.Ho avuto occasione, qualche anno fa, di assistere a un concerto di Natale di una scolaresca delle scuole elementari (allora si chiamavano così). Erano 26 flauti dolci, e provate a indovinare se erano tra loro intonati. Ma tra loro, un flauto mi era particolarmente vicino, dal punto di vista della parentela. Ebbene, quel “concerto” lo ricordo ancora adesso: un po’ stonato, un po’ squadrato, un po’ stiracchiato, ma sincero. E, vi assicuro, con un suono più “natalizio” del suono perfetto proveniente dal lucido CD infilato nell’impianto hi-fi.Anche quest’anno la flautista di allora probabilmente riprenderà in mano gli spartiti dei Christmas Carols e ci rallegrerà con musica e voce. In quei mo-menti, faremo riposare CD e impianto. Buon Natale anche a voi lettori, dunque. All’insegna, speriamo, di una musica diversa in senso positivo.

Vecchia Volpe

si avvicina il Natale...

Segreteria A.I.A.R.P.Piazza Costa 5/A - 42100 Reggio Emilia

Tel: 0522 432534 - www.aiarp.ite-mail: [email protected]

Grazie all’impegno del direttivo AIARP e alla sensibilità del distributore italiano CASALE BAUER, è stato organizzato un incontro con tema “Filosofia di costruzione dei pianoforti Bösendorfer”. Il relatore, presentato al gruppo di soci e simpatizzanti da Patrizia Bauer (al centro nella foto a fianco) è stato Ferdinand Braeu, Direttore del settore Produzione e Sviluppo della casa viennese.

SOMMARIO

Da Cremona i risultati della XVIII edizionea cura di Silvana Antonioli

MONDOMUSICA11

Lunedì 24 ottobre 2005Torre Pedrera (Rimini)

INCONTRO DI LABORATORIO

con la Ditta Bösendorferdi Vienna

Direttivo, Presidente e associati AIARP ringraziano per la grande opportunità offerta da Casale Bauer e Bösendorfer: la costante formazione è infatti garanzia di una professionalità sempre più rispondente alle esigenze di un’utenza professionale ed amatoriale di grande spessore. E un grazie particolare a Ferdinand Braeu per la competenza, la simpatia e la disponibilità.

“I pianoforti Bösendorfer devono avere un suono vicino alla voce umana, penetrante, ricco di colore e controllabile con una meccanica che ne

consente la piena e accurata regolazione”.

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segue da pag. 1

commerciale che anche da so-la potrebbe giustificare l’impor-tanza di questa fiera e il motivo della sua crescita così rapida. E non basta ancora: a parte le effettive ulteriori potenzialità di crescita, che sono letteralmen-te palpabili camminando nei pa-diglioni di Music China, occorre anche pensare allo straordinario trampolino che questa manife-stazione offre ai produttori oc-cidentali di prodotti di qua-lità, che possono essere accolti con grande favo-re nell’immenso merca-to che si sta schiuden-do in tutta questa ster-minata area.Music China è l’incro-cio, l’intreccio, di tre interessi di grossa ca-ratura: la ricerca di pro-duttori in genere, cioè di fornitori idonei a conte-nere i costi di produzione (favorendo lo sviluppo delle vendite interne e l’export con-solidato) da parte dei produtto-ri occidentali e la necessità, per questi stessi produttori, di otte-nere un approccio favorevole in vista di una futura penetrazione sul mercato asiatico, anche se per ora è prematuro parlare di di-stribuzione. Il terzo punto di inte-resse è dato dal fatto che Music China rappresenta una opportu-nità di incontro in più, prima del-la fine dell’anno, tra costruttori e distributori internazionali, un’oc-casione per parlare di andamen-to dei mercati, di numeri, di pre-visioni, di novità o di iniziative per l’anno successivo, in prepa-razione del grande avvenimento mondiale costituito dal NAMM di Gennaio.

Perché è prematuro parlare di distribuzione?È prematuro, se non in casi limi-tati e localizzati, sia per la man-canza di know-how locale sul concetto di distribuzione (il siste-ma creditizio, le garanzie, l’ope-ratività bancaria, la rete di inter-mediari, la solvibilità dei clienti e via discorrendo), sia perché il reddito pro-capite non consente ancora di proporre prodotti me-dio alti, capaci di sostenere ini-ziative di marketing adeguate. Ciò nonostante è necessario, anzi direi quasi “imperativo”, ini-ziare un’opera di informazione e

partire con azioni di comunica-zione proprio per questi prodotti, per poter ottenere risultati tan-gibili in un lasso di tempo ragio-nevole, ad esempio entro i pros-simi 5 o 6 anni, quando i red-diti avranno raggiunto livelli più adeguati agli standard occiden-tali e quando, risolti i bisogni pri-mari, anche la popolazione potrà esprimere esigenze maggiori.

A livello espositivo, ha suscitato molto interesse la scelta di una presenza compatta di nazioni co-me l’Italia (presente con una col-lettiva che comprendeva la liute-ria cremonese e le fisarmoniche dalle Marche), la Spagna (tradi-zionalmente presente con le chi-tarre) e, ovviamente, la Germa-nia che spaziava su più fronti.Sempre esterno ai padiglioni, in un’altra tenda (in questo ca-so la separazione dal resto del-

l’esposizione era ampiamen-te giustificata per esigen-

ze di isolamento acu-stico) si è svolto il

Drum Festival, che ha visto la pre-senza entusia-stica di pubblico e musicisti e un avvicendamento di gruppi, di mol-

tissimi batteristi e di tutti i prin-cipali marchi in distribuzione.Maggiore anche il numero del-le demo presso gli stand, che portavano musica di ottima qualità ovunque all’interno del Salone. E questo grazie al fat-to che, oltre alle aziende a tutti note (e ormai abituate a que-sta scelta), molte aziende loca-li hanno presentato strumenti sia elettronici che acustici con musicisti di tutto rispetto. Tap-pa obbligatoria, e piacevole, quella dedicata agli strumenti tradizionali, un’area che copre un padiglione intero e rappre-senta l’importante apporto del

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fatturato del mercato interno. È un’area che, nell’ambito di questa manifestazione, sta ac-quisendo una fisionomia sem-pre più aperta a nuove soluzio-ni e a scambi culturali Prova ne è il fatto che curiosando tra gli stand di quel padiglione ho visto l’evoluzione stilistica di strumenti di tradizione secola-re, presentati in una nuova ve-ste e offerti con finiture metal-lizzate e colori spaziali.C’è stato anche l’esordio del quotidiano del salone, il Daily Music China, rivista che pro-pone le novità, gli eventi ed i commenti della manifestazio-

ne e che è redatta an-che in cinese. È agli inizi, diamole il tempo di crescere per diventare davvero un orga-no utile e di piacevole lettura, come quelli proposti nelle mag-giori fiere internazionali del no-stro settore.

ConcludendoMusic China 2005 è quindi da archiviare tra le esperienze po-sitive di questo periodo, per-ché rappresenta sempre di più una importantissima finestra sul mercato asiatico dello stru-mento musicale, ma anche una vetrina in più con immen-

se opportunità tutte da sfrutta-re. Detto in altre parole Music China è un forte stimolo per gli operatori internazionali: perché studino più da vicino e più in profondità il mercato cinese e i mercati ad esso collegati; per-ché insegnino quello che han-no da insegnare (che probabil-mente è molto); perché impa-rino quello che la Cina, con la sua storia millenaria, ha certa-mente da insegnare anche in fatto di gestione globale di un mercato così esteso.

Panoramica del saloneI numeri di Music China di que-st’anno, come si sospettava an-che alla vigilia, sono nuovamen-te in crescita: 29.260 visitatori (con un incremento del 16% ri-spetto al 2004) e 756 esposito-ri provenienti da 21 Paesi. La quarta edizione di Music Chi-na ha peraltro dimostrato una crescita non solo quantitativa ma anche qualitativa. Infatti, ol-tre a un maggior numero di espo-sitori, c’è stato anche un amplia-mento delle loro aree espositi-ve, che hanno offerto una miglio-re esposizione e una maggiore visibilità ai visitatori. Questo ha creato una inaspettata esigen-za di spazi, alla quale la Fiera ha risposto allestendo un padi-glione “tenda” esterno alla con-sueta struttura (ma sempre nel-l’ambito della fiera). Intervistata su questo punto, Cordelia von Gymnich, vice presidente del-la Frankfurt Tradefair e co-orga-nizzatrice di Music China, ha di-chiarato che il prossimo anno la soluzione sarà decisamente più confortevole, in quanto la Fiera sarà in grado di offrire agli espo-sitori un maggior numero di pa-diglioni proponendone anche al-cuni che quest’anno sono stati dedicati ad altri eventi.

Cina sì, …ma con qualche cautela

Willy Davoli (Wilder), di ritorno da Music China suggerisce un criterio di “lettura” prudenziale del-la manifestazione e del mercato, relativamente alla produzione di chitarre: “Bisogna distinguere i ruoli della varie aziende”, precisa l’operatore emiliano, “in quanto è troppo facile liquidare il giudizio in termini di prezzo. Ho notato aziende cinesi capaci di produrre ottime proposte dal punto di vista qualitativo, ma in quantità molto modesta. Se si affianca alla produ-zione l’esigenza dei numeri, spesso scatta una forte carenza in termini di controllo qualità, e il rischio è di avere prodotti privi di uno standard qualitativo accettabile. Ci sono allineamenti ap-prossimativi, finiture dei manici e dei capitasto non accurate, posizionamento dei ponticelli fuori asse e via discorrendo. Trovo più precisa e affidabile la produzione di aziende gestite da malesi o coreani, sempre in Cina, ma con una presenza costante di un controllo qualità della casa ma-dre. In questo caso il risultato è accettabile, ma il prezzo, evidentemente, è meno concorrenziale. Credo che, fino a quando non si svilupperà un mercato interno capace di sostenere l’industria lo-cale, sarà difficile per le aziende cinesi soddisfare davvero le esigenze di qualità dei clienti occi-dentali, abituati a standard davvero molto elevati”.In altre parole, il “prezzo cinese” è destinato a non preoccupare più di tanto l’industria dello stru-mento musicale di qualità occidentale. Almeno fino a quando gli eventi non porteranno a un con-creto riallineamento del corretto rapporto qualità prezzo…

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IIl “faccia a faccia” si rivela un’interessante opportuni-tà per parlare di musica con un grande maestro, da sem-pre molto sensibile ai proble-mi della musica, soprattutto in relazione ai giovani ed alla carenza nelle strutture educa-tive per ciò che concerne lo studio della musica a scuola. L’occasione nasce dall’inau-gurazione della nuova stagio-ne concertistica milanese, di cui Accardo sarà ovviamente protagonista con due concerti nel corso delle “Serate Musi-cali” del Conservatorio.La premessa all’atteso even-to non è delle più rosee, vi-sto che si tratta dell’apertu-ra di una stagione classica particolare, che giunge al seguito di un an-no travaglia-to, durante il quale le tre m a g g i o r i Istituzio-

ni Concertistiche italiane so-no rimaste senza una guida stabile ed i tagli alla cultura hanno portato alla chiusura di circa 100 Istituzioni minori in tutta Italia. Accardo espone da subito le sue preoccupazioni per quel-la che definisce una agghiac-ciante e delicata situazione, dalla quale non vede una faci-le via d’uscita, e dichiara: “La situazione è paradossale, in particolar modo per i giovani musicisti che hanno voglia di farsi ascoltare, ma che pur-

troppo si trovano ad affrontare difficoltà enormi: i Conser-vatori generano di-soccupati ed è un

vero peccato, poiché ci sono giovani di grandis-

sima qualità”.

Formare anchegli ascoltatoriL’essenza del problema

è la scarsa rilevanza as-segnata al ruolo dell’educa-zione musicale nella scuola italiana e, a tal proposito, il Maestro non usa mezzi termi-ni per palesare il suo dissen-so verso il lavoro svolto finora

dal Ministero in questo ambi-to: “Nelle scuole manca l’in-segnamento ai bambini, ed è proprio da giovanissimi che bisognerebbe iniziare a fare musica. Quattro anni fa sono stato convocato dal Ministe-ro insieme con altri musicisti per formare una Commissio-ne che avrebbe dovuto affron-tare l’argomento ‘Scuole Mu-sicali’, peccato però che l’in-contro sia durato poco più di cinque minuti senza raggiun-gere grandi risultati”, e inol-tre aggiunge: “In Italia abbia-mo la fortuna di avere un nu-mero di musicisti importanti, che però non sono mai sta-ti contattati per parlare di Ri-forma. L’educazione musica-le serve anche per la forma-zione di un nuovo pubblico di ascoltatori, ma le attuali cir-costanze non sono certo fa-vorevoli a questo tipo di ri-cambio generazionale”.Accardo fa poi un breve con-fronto con quella che è la si-tuazione all’estero, dove, gra-zie a un’educazione musicale più profonda, il pubblico che si reca ai concerti è molto più variegato rispetto a quello ita-liano, soprattutto per quanto

riguarda i giovani ascoltatori.Nel corso dell’incontro, il vio-linista sottolinea a più ripre-se il ruolo fondamentale della musica per l’educazione dei bambini ed è tangibile l’emo-zione che aleggia sul suo vol-to quando ricorda la propria esperienza: “Io sono stato in-vestito dall’amore per la mu-sica a tre anni, influenzato dalla grande passione di mio padre per i violini”. In Italia, le Istituzioni tagliano la cultura e le uniche vie per accostarsi al mondo della musica resta-no la tradizione familiare o la folgorazione divina”.Arriva presto il momento dei saluti, durante il quale il grande Maestro si augura che prima o poi si verifichi un’inversione di tendenza ri-spetto alla stagnante situa-zione corrente che perdura ormai da troppo tempo. Sal-vatore Accardo si accomiata rivelando il sogno della sua vita: “ Vivere in un luogo do-ve i bambini ed i giovani ab-biano gli strumenti necessari per poter scegliere che cosa ascoltare”.

Simona Gorgoglione

Milano, Venerdì 7 ottobre, ore 18.00 circa. Nell’elegante cornice della Terrazza Martini, ViviMilano (inserto del Corriere della Sera) ha regalato a 100 dei suoi lettori la possibilità di incontrare uno dei più celebri violinisti italiani: Salvatore Accardo.

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“Faccia a faccia” con

Le scuole di musica di Milano e Provincia insieme per il futuro

L’unione, si sa, fa la forza. E in tempi in cui l’istruzione musicale è minac-ciata su più fronti, dare vita ad una cordata compatta può aiutare ad af-frontare la situazione con una massa critica ed una capacità organizzativa che possono fare la differenza.Con questi obiettivi, e con il dichiarato in-tento di coordinare le strategie didattiche sul territorio anche in collaborazione con i Conservatori di Musica, i direttori delle Ci-viche Scuole di Musica del territorio di Mi-lano e Provincia si sono riuniti a più ripre-se durante gli ultimi mesi. Il risultato finale di questi incontri, che si sono svolti con il sostegno dell’Assessorato alla cultura della

Provincia di Milano, sarà la creazio-ne di una Associazione locale delle Civiche Scuole di Musica. Una realtà che si rivolgerà non soltanto al vasto e consolidato bacino costituito dai

Comuni della cintura milanese, ma che sarà aperta anche a tutti quegli istituti che sono nati o stanno nascendo anche nelle province limitrofe di Como, Bergamo, Varese o della costituenda provincia di Monza.L’idea di una associazione delle scuole di musica non è certamente una novità: da molti anni infatti esiste una associazione nazionale (AIdSM, Associazione Nazionale delle Scuole di Musica) che ha sede a Fie-sole e che ogni anno organizza convegni,

giornate di studio nazionali e scambi cul-turali nell’ambito della sua partecipazio-ne al circuito dell’EMU (European Music School Union). La nascita di una associa-zione locale rappresenta comunque un fat-tore positivo, perché costituisce un elemen-to di aggregazione e un’occasione per la maturazione dell’identità del settore.Associazioni di questo tipo permetteran-no alle Scuole del territorio di sviluppa-re una strategia comune per la risposta a tutte quelle esigenze di formazione di ba-se che la recente riforma dei Conserva-tori ha escluso da qualsiasi percorso for-mativo.

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Per EssEaCCaGICentro. ancora una volta.

Alberto Biraghi, il patròn di SHG in-sieme all’intramontabile Glen, era an-cora una volta quasi sorpreso dal suc-cesso dell’iniziativa. Ha ancora una volta autorizzato l’apertura dell’Alca-traz con un po’ di anticipo, per evita-re l’eccessiva pressione della ressa di primo mattino. Ha ancora una vol-ta offerto la sua confortante presen-za a ogni appuntamento, coordinando inziative, sedando piccole dispute, of-frendo linee di condotta. E ha anche autorizzato il “silenziamento” dell’ec-cessivo fragore in una pausa di rifles-sione di circa venti minuti.Nalla consueta selva di palette e con il martellare continuo del rumore di fondo (brusio di persone, parlato a vo-ce altissima, assolo bruciante, attac-co di un basso estemporaneo, prova della tenuta dell’ampli e partenza del-la demo ufficiale), l’interesse era co-stantemente concentrato sugli stru-menti e sulle opportunità di acquisto, scambio, riparazione, con timide do-mande, trattative in corso, promesse di ritornare e via discorrendo.I rivenditori presenti, a volte timoro-si di “furti con destrezza” soprattutto per oggetti più piccoli (pedalini e ac-cessori, ad esempio), avevano il lo-

il “popolo” della sei corde ha risposto ancora una volta con l’entusasmo della passione pura. e ha occupato l’alcatraz di milano dal mattino alla sera

di Gianni Cameroni

ro bel daffare nel gestire i potenziali clienti. I visitatori abituali (quelli si ri-conoscono, entrano come se fossero nel salotto di casa, e salutano da lon-tano) si differenziavano da quelli che erano a SHG per la prima volta, un po’ intimiditi e un po’ titubanti, ma sprizzanti sorpresa e interesse. Ca-paci di bloccarsi subito al primo ta-volo, affascinati da un luccichìo, da un marchio o da un semplice suono, i neofiti si sono però presto ambien-tati, e hanno lasciato posto ad altri “nuovi arrivati”, che hanno ricomin-ciato da capo il processo di familia-rizzazione.

all’insegna della musicaTutto si è svolto con regolarità e com-postezza, nel rispetto di ogni genere (l’appassionato di finger-picking sulle acustiche con l’orecchio incollato allo strumento per cercare di isolarsi dal rumore degli ampli a manetta e il cat-tivissimo super-piercingato che chiede “per piacere” di imbracciare un’ascia color carbone) e nel reciproco apprez-zamento di demo e proposte di gene-ri musicali diversissimi tra loro. Jazz, fusion, ska e altro si sono sovrappo-sti e mischiati, in un turbinio di suoni che ha ribadito ancora una volta che la musica è espressione, è personalità, è individualità, ma è soprattutto (e chi lo può negare?) musica.

Chi abbiamo vistoSHG è soprattutto un evento popolare, un luogo di ritrovo per appassionati, che si rivela anche un buon posto per allacciare contatti, proporre allean-ze, controllare il mercato. Per questo, ogni volta che si svolge (e soprattutto

a Milano), arrivano all’Alcatraz nume-rosi personaggi della produzione e del-la distribuzione. Prima di tutto, natu-ralmente, i rivenditori, con le loro col-lezioni di usato “doc” e divintage reale (un visitatore illustre mi ha confidato di avere acquistato una 12 corde acu-stica Fender del 1967, forse passata dalle preziose mani di uno dei guru ita-liani degli anni ‘70). Tra questi come non citare Prina, Lucky Music, Merula, Tomassone, Chris Music, Music Galle-ry, Luciano o Lenzotti?. Poi, a seguire,

i costruttori italiani (di liuteria di rango) con Cloe, Rash, Cordoba o Jacaranda (nella foto in basso a sinistra uno dei prodotti più foto-grafati: uno splendido basso Jacaranda blu cobalto) o di elettro-niche di raffinata fat-tura, come Masotti o SR. Poi ancora i distri-butori ufficiali, tra cui Teac (con ampli getto-natissimi, come Tray-

nor), Davoli (altrettanto seguite le Re-sonator National e le chitarre Babicz), MKM o Proel (presente per la prima volta con Takamine). E infine le frotte di privati, con le offerte di chitarre di ogni fattura, di ampli e pedalini, di par-ti (manici, body) e via discorrendo,Tra i visi noti abbiamo notato Franco Mussida, Alberto Radius, Gigi Cifarelli, per non citarne che alcuni. E poi ami-ci, appassionati e frotte di accompa-gnatori per nulla spaventati dai 9 Euro del biglietto di ingresso.

Gli eventi specialiQuesti meritano un piccolo discorso a parte: un affollatissimo workshop con Roberto Pistolesi intento a costruire una spettacolare Telecaster-Thinline Style (workshop prenotato da settima-ne dagli appassionati di autocostruzio-ne e restauro) e il concerto-evento di Bob Brozman (il più luminoso e spetta-colare chitarrista di Resonator al mon-do), coordinato e reso possibile da Alessio Ambrosi, che ha accompagna-to Brozman a Milano (da Padova, dove si trovava la mattina del 20 novembre) recuperando un programma che era originariamente previsto per il 13.Alberto Biraghi e Glen, insieme a Susi, hanno fatto un lavoro magnifico anche in questa occasione, la ventisettesi-ma opportunità di promuovere il mon-do della chitarra in una “community” che si sta sempre più ampliando.In effetti ci piace concludere questo commento a caldo (SHG 27 si è chiu-sa da meno di tre ore mentre stiamo scrivendo) definendo l’intera manife-stazione “evento speciale” pienamen-te riuscito. Alla prossima!

Willy Davoli con le Resonator National MAX di Chris Music

Susi tra Alessio Ambrosi (a sinistra) e Alberto Biraghi

Bob Brozman sul palco di SHG 27

Panoramica di SHG 27 all’apertura

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È stata fissata per le giornate dal 17 al 19 marzo 2006 la ventu-nesima edizione di MUSICORA, il Salone francese della Musica.L’ultima edizione si è tenuta nel 2004 ed è stata l’occasione per festeggiare il ventennale della manifestazione. L’anno scorso MU-SICORA è stata cancellata, privando la Francia dell’appuntamento di settore. Oggi, dopo due anni di silenzio, gli organizzatori hanno annunciato il nuovo appuntamento, che si dovrebbe tenere a Pari-gi presso il Carrousel du Louvre. Per informazioni è possibile scri-vere direttamente alla Segreteria della manifestazione attraverso il sito web www.lesalondelamusique.com

Lo sbEs si chiude con successo

Mentre andiamo in stampa si conclude a Birmingham la tren-tesima edizione di SBES, il Salone britannico dedicato al sound broadcasting. L’entusiasmo degli espositori è stato tale che, come dichiarano gli organizzatori nel comunicato stampa con-clusivo, il 30 per cento della superficie espositiva prevista per l’anno prossimo era già stato prenotato ancora prima che ve-nissero chiusi i padiglioni.Lo SBES è l’unica manifestazione dedicata interamente ai si-stemi e alle apparecchiature per il broadcasting del suono; l’of-ferta commerciale proposta va “dal microfono al sistema di trasmissione” e raccoglie circa 100 aziende espositrici.I visitatori, rigorosamente operatori professionali, sono stati quest’anno circa duemila. La prossima edizione del salone di Birmigham avrà luogo il 15 e il 16 novembre 2006Per informazioni: www.sbes.com

CoMusICa in spagna a febbraio 2006

Nel settore degli strumenti musicali, la Spagna rappresenta un mercato sempre più importante a livello europeo, tanto che molti osservatori internazionali lo pa-ragonano a quello italiano.A tutt’oggi, però, il mercato spagnolo era privo di una manifestazione di riferimen-to; e anche se c’erano (e continueranno ad esserci) alcuni eventi legati al mondo della chitarra in generale, e a quello della chitarra flamenca in particolare, man-cava nella penisola iberica un appuntamento che potesse raccogliere l’intera fi-liera fino a formare una massa critica in grado di imporsi all’attenzione dei media e del pubblico.

COMUSICA 2006 rappresenta il primo passo in questa direzione. Gli organizzatori (che sono, un po’ come accade in Italia, i mem-bri della Associazione Nazionale dei Produttori e Distributori di Strumenti Musicali) intendono sfruttare la tre-giorni madrilena per creare un momento di coesione e ottenere la visibilità necessaria per portare avanti la strategia dell’Associazione.Che, come José María Panizo (membro del comitato direttivo di COMUSICA) ha precisato in una recente nota stampa, intende sfruttare questo momento per creare un po’ di eccitazione nel mercato, in questo momento turbato da una leggera stagnazione. “Il nostro mercato” ha dichiarato Panizo “mostra alcuni segni di stanchezza, e richiede un intervento capace di infondere un po’ di vivacità. E non c’è nulla che può aiutare a creare del movimento più di una Fiera”.Il salone spagnolo si terrà alla Casa del Campo di Madrid dal 15 al 17 febbraio 2006 e sarà rivolto esclusivamente al pubblico professionale, vale a dire, come ha precisato lo stesso Panizo, “le imprese, i musicisti professionisti e le istituzioni”. La scelta di rivolgersi al solo pubblico professionale è dovuta al fatto che, secondo gli organizzatori, professionisti e pubblico generico hanno aspettative profondamente diverse. E la nuova Fiera spagnola è ancora troppo giovane per essere un punto di riferimento per en-trambi. “Se volessimo accontentare contemporaneamente i professionisti e il pubblico generico”, si legge sul sito web della ma-nifestazione “finiremmo con lo scontentare tutti; e mancheremmo completamente il nostro obiettivo”.

Sono ormai diversi anni che l’ufficio stampa della MusikMesse di Franco-forte diffonde comunicati relativi all’au-mento della superficie espositiva di Mu-sic China; comunicati che, a dire la veri-tà, spesso e volentieri vengono letti più con apprensione che con soddisfazione da molti operatori europei. A questo, co-munque, siamo abituati.Di recente, però, sul sito web della ma-nifestazione di Francoforte è apparsa una comunicazione che ha suscitato un sentimento di piacevole sorpresa. Per la prima volta da molti anni a questa par-

te, infatti, è il salone di Francoforte che si vede “costretto” ad ampliare la su-perficie destinata all’esposizione.Come la vicepresidente della Fiera di Francoforte, Cordelia von Gymnich, pre-cisa nella nota stampa, “per molto tem-po diversi espositori di primo piano, co-me Warwick, Paul Reed Smith e Gibson, hanno insistito per avere più spazio. Quest’anno, finalmente, riusciremo ad accontentarli.”In aggiunta agli spazi tradizionalmente occupati, la MusikMesse 2006 si esten-derà quindi anche al padiglione 4.2, con

un aumento attorno ai 10.000 metri quadrati in termini di superficie occupa-ta. L’area merceologica che beneficerà dell’allargamento è quella delle chitarre e dei bassi elettrici, degli amplificatori e degli accessori.Al punto che, oltre alla comprensibile soddisfazione degli organizzatori e dei grandi espositori, si deve letteralmen-te registrare l’entusiasmo con cui han-no accolto la notizia tutti gli operatori che in precedenza erano rimasti esclu-si dalla manifestazione per mancanza di spazio.

Torna il salone della Musica di Parigi

superficie espositiva in aumento per la MusikMesse di Francoforte

il 26 ottobre scorso sono entrate in vigo-re le più recenti normative sull’impiego del passaporto per entrare negli Stati Uniti d’America.Dato che l’Italia è uno dei 27 Paesi che aderiscono al Visa Waiver Program, le pra-tiche da sbrigare per l’aggiornamento so-no relativamente poche. I nuovi passaporti dovranno riportare la fotografia digitale del possessore; ma, ancora per un anno, ver-

ranno accettati anche i passaporti tradizio-nali, purché siano del tipo a lettura ottica. Data la complessità delle nuove norme, la NAMM ha attivato un numero telefoni-co per l’assistenza dei visitatori interna-zionali. Chiunque si trovi in difficoltà per il disbrigo delle pratiche burocratiche lega-te all’aggiornamento del passaporto può trovare assistenza specifica al (202) 800-767-6266

Il NaMM e i nuovi passaportistrumenti musicali per e da Medio oriente e Nord africa

Si terrà da sabato 9 a lunedì 11 settembre 2006 a Dubai, capi-tale dell’omonimo emirato, la seconda edizione dell’Esposizione internazionale di strumenti musicali DUBAI MUSICA. La prima edizione si è tenuta lo scorso maggio con una importan-te presenza di 60 espositori locali e internazionali che hanno pre-sentato i marchi più famosi. Per l’Italia erano presenti, tra gli altri, FBT, Patricola, Bogaro & Clemente e il Consorzio liutai e archettai Stradivari di Cremona. Alla manifestazione, che è un ponte sul Medio Oriente e sull’Africa del Nord, sono attesi circa 2.000 operatori.

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Bari, via Cardinale Mimmi, 32 - tel. 080 5610992 www.criticimusicali.it e-mail: [email protected]

Premio Abbiati “per la scuola” – V edizione – 2006 “Premio Mozart nella scuola” con il sostegno del Comune di Fiesole

in collaborazione con il Comitato Musica Cultura,il patrocinio della Siem, Società Italiana per l’EducazioneMusicale,

l’adesione di Scuola Musicafestival e di Aslico/Opera domani

estratto del bando di concorso

Possono partecipare persone e istituzioni che nell’ambito della scuola abbiano ideato e realiz-zato un progetto didattico-educativo di carattere e/o indirizzo musicale, volto a sottolineare

• il ruolo formativo e pedagogico, le capacità educative e di strumento di conoscenza della musica soprattutto se ‘pratica(ta)’ e ‘insieme’;

• l’attitudine dell’educazione musicale ben indirizzata a essere uno strumento spesso deci-sivo di integrazione sociale e interculturale;

• le prospettive professionali aperte dalla conoscenza della musica;• la biografia, le opere e i personaggi di Wolfgang Amadeus Mozart.

La partecipazione è libera: rivolta a scuole dell’obbligo di qualsiasi ordine e profilo giuridico, purché non musicali.Il progetto potrà avere forme e/o attuazioni diverse (seminari, concerti o spettacoli, attività d’orchestra e di coro, cd-rom, inchieste o indagini specifiche) ma dovrà essere collettivo, di du-rata (almeno) annuale, realizzato all’interno del calendario scolastico 2005-2006. Particolare attenzione sarà data alle proposte ispirate alla biografia o alle opere di Mozart. Nel caso che il progetto abbia destinazione e forma pratica, dovrà essere documentabile.La selezione, affidata a una giuria di esperti, critici musicali e delegati delle associazioni pa-trocinanti, analizzerà i progetti. Per verificare la realizzazione concreta, e qualora lo ritenesse necessario e/o opportuno, la giuria richiederà la presentazione di ulteriori materiali.La premiazione avverrà a Fiesole nel giugno 2006, nell’ambito dell’Estate Fiesolana. Ai vinci-tori potrà essere proposta la partecipazione attiva alla Giornata di premiazione o alle manife-stazioni di “Scuola Musicafestival”.Gli interessati dovranno richiedere la scheda di partecipazione aComitato Musica e Cultura – Premio Abbiati per la scuola Comune di Fiesole – Piazza Mino 26 - 50014 Fiesolee-mail: [email protected] stesso indirizzo dovranno essere inviate entro il 1o marzo 2006 la documentazione dei pro-getti e la scheda statistica predisposta dalla Giuria.

scrivereper la scuola di base

L ’ e d u c a z i o n e del l ’orecchio, l’apprendimento della capacità di ascolto, rappre-senta il primo passo di una

corretta educazio-ne musicale di base. Saper ascoltare i suo-ni, saperli riconosce-re e classificare aiuta

la “mente musi-cale” a costruire con esattezza lo scenario acustico di riferimento. Si tratta, come scrive-va trent’anni fa in un’opera fondamen-tale lo studioso cana-

dese R. Murray Schafer (Il paesaggio sonoro, pubblicato in Italia nella collana “Le Sfere” di Ricordi), di un’operazione indispensabile per non perdere la nostra identità culturale.Operazione, però, tutt’altro che facile: il panorama acustico che ci circonda, nelle grandi città come nei piccoli centri urbani, è dominato dal rumore continuo, e l’orec-chio dei bambini è esposto dall’alba al tramonto ad una selva di suoni omologa-ti e indistinti. Al punto che, come i no-stalgici amano ripetere, “i bambini non sanno più riconoscere il canto degli uc-celli, il gracidare di una rana o il verso di una mucca.” Noi aggiungiamo che, nella

maggior parte dei casi, né i bambini né gli adulti saprebbero distinguere fra il timbro di un oboe e quello di un controfagotto.Aiutare i bambini (e anche, suggeriamo noi, gli adulti) a colmare queste lacune è sicuramente un’operazione benemerita… e lo è tanto più se questo avviene in mo-do divertente. Giungono quindi come un regalo inaspettato e graditissimo le due scatole di Portiamo a passeggio l’orec-chio…, un kit didattico “inventato” in Francia da Joel Genetay. Distribuito nella versione italiana dalle Edizioni Curci, Por-tiamo a passeggio l’orecchio… è prima di tutto un divertente gioco di società co-struito intorno ai suoni, ed è disponibile nella versione dedicata alle sonorità del-la campagna e in quella che fa riferimen-to agli strumenti musicali. Ogni scatola

contiene una se-rie di carte colo-ratissime, una guida didatti-ca e due CD audio con la re-gistrazione dei suoni necessari al gioco (pardon, alla lezione). At-traverso questi semplici ma-teriali è pos-sibile seguire una serie di di-vertenti percor-si didattici che porteranno a di-stinguere i suo-ni in base alle loro caratteristiche principali (gravi, acuti, lunghi, brevi, lontani e vicini, eccetera), ad attribuire ciascun suono al paesaggio sonoro che gli compete (in campagna co-me in orchestra) e a discriminare gli stru-menti musicali in base alla famiglia di ap-partenenza.In definitiva, Portiamo a passeggio l’orec-chio… è una proposta ben fatta, intelli-gente, che può essere utilizzata con pro-fitto sia a scuola (ad esempio, per prepa-rare una gita in campagna o per la prope-deutica musicale) che in famiglia. E che, complice l’ormai vicinissimo periodo na-talizio, può trasformarsi in un brillante re-galo che non mancherà di divertire i bam-bini… e gli adulti.

Educare l’orecchio è proprio un gioco

Il cardinal Martini e l’effetto Mozart

La notizia del quindicesi-mo anniversario dell’Asso-ciazione Italiana Parkinso-niani non avrebbe meritato tanta attenzione da parte dei principali quotidiani del nostro Paese se fra i mala-ti che si sono dati conve-gno a Milano all’inizio del mese di novembre per il convegno nazionale organizzato in occasione di questa ricorrenza non ci fosse stata una personalità di spicco come il cardinale Carlo Maria Martini.Martini, che nel settembre del 2002 ha la-sciato la guida dell’arcidiocesi di Milano al suo successore (il cardinale Dionigi Tettaman-zi), soffre da 12 anni della malattia di Parkin-son. Questo, come lo stesso cardina-le ha avuto modo di raccontare agli altri malati pre-senti all’incontro, comporta crescen-ti difficoltà sia nel-la sua intensa at-tività di studio (in questo momento sta approfondendo l’ebraico moderno e la filologia dei testi antichi) sia nei piccoli spostamenti della vita quotidiana.Ad aiutarlo c’è naturalmente la medicina, con le ricerche che si fanno ogni gior-no più efficaci; ci sono le passeg-giate obbligatorie (almeno 5.000 passi al giorno); c’è una dieta ali-mentare rigorosa; e, naturalmen-te, c’è la musica. “Al mattino, quando ho difficoltà a muovere i primi passi, ascolto Mozart e gra-zie al suo ritmo riprendo a cammi-nare” ha dichiarato il cardinale a Laura Asnaghi di Repubblica. E al-

l’inviato di Avvenire ha raccontato che, quando deve riordinare la propria stanza, lo fa “a suon di musica”.“La musica di Mozart” ha dichiarato al Corrie-re l’arcivescovo emerito di Milano, “è la mi-gliore per il modo in cui unisce il ritmo e la melodia”.Si tratta del celebre “effetto Mozart”, speri-

mentato in più occasio-ni da scienziati di tutto il mondo. Come è stato am-piamente dimostrato, la musica del compositore austriaco agisce da stimo-lo su alcune aree della cor-teccia cerebrale, con il ri-sultato che, nel momento in cui la si ascolta, l’area del cervello deputata al ragionamento spaziotem-porale beneficia di un au-

mento significativo delle prestazioni. A ricon-ferma del fatto che la musica può davvero fa-re la differenza…

Sulla scia dei risultati estre-mamente positivi della pri-ma edizione, e nella prospet-tiva di continuare ad incenti-vare il lavoro degli insegnan-ti/compositori che lavorano nella scuola di base e di pre-miare i loro allievi, BMG, Ca-risch e Rugginenti hanno da-to via alla seconda edizione del Concorso Nazionale di Composizione per la Scuola di Base.Il concorso, che mira fra l’al-tro ad ampliare il repertorio di musica didattica disponi-bile sul mercato, è legato al progetto di Salvalamusi-ca, al quale contribuisce at-traverso il profitto realizzato con la vendita delle partiture e dei CD con le incisioni dei pezzi vincitori.Per partecipare è necessa-rio in primo luogo sceglie-

re una delle due categorie previste dal regolamento (la categoria A è riservata agli adattamenti di brani musica-li di pubblico dominio, la ca-tegoria B è riservata ai bra-ni originali ed inediti); quin-di è necessario che il pez-zo che si presenta soddisfi alcuni requisiti. Innanzitutto occorre che sia stato scrit-to per un organico variabile (in previsione del fatto che non tutti i laboratori musica-li hanno lo stesso numero di studenti e la stessa tipolo-gia di strumenti a disposizio-ne); quindi occorre che il pez-zo possa effettivamente es-sere eseguito da un organi-co di soli ragazzi della scuola di base. Le ultime due con-dizioni richiedono che il bra-no preveda l’apporto di tim-bri strumentali diversi e, allo stesso tempo, abbia una for-te valenza didattica.

Per ricevere ul-teriori informa-zioni sull’inizia-tiva e prendere visione del ban-do di concorso, è sufficiente con-sultare il sito web www.rugginenti.it

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Non poteva andare meglio di come è andata la 18esima edizione di Mondomusica, il salone degli stru-menti musicali d’artigianato e degli accessori per la liuteria che proprio quest’anno ha ottenuto dalla Regio-ne Lombardia il riconoscimento uf-ficiale di manifestazione internazio-nale e che, rispetto all’edizione del-lo scorso anno, ha registrato – se-condo i dati forniti dagli organizza-tori – il 15% in più di spazio esposi-tivo, il 41% in più di espositori este-ri e il 30% in più di visitatori, uno su quattro provenienti dall’estero.L’elevatissima percentuale degli espositori stra-nieri e dei visitatori di oltre frontiera proietta il raffinato evento, che si conferma il numero uno al mondo tra le fiere dedicate agli strumenti mu-sicali d’alto artigianato, sul grande palcosceni-co mondiale. Non a caso in fiera esponeva an-che la MusikMesse di Francoforte per promuo-vere la sua “creatura” Music China. Già il primo giorno di fiera si sentivano parla-re tutte le lingue lungo i corridoi dell’affollato padiglione 1 di CremonaFiere dove si svolge-va la kermesse. C’erano tutti gli operatori del

Cremona, Mondomusica,la Cina

Cremona fa parlare di sé in questi ultimi tempi: da una parte per gli ottimi risultati della 18esima edizione di Mondomusica, dall’altra per la concorrenza del Celeste Impero. di Silvana Antonioli

settore: musicisti, liutai, rivenditori, restauratori, grossisti, collezionisti, an-tiquari e studenti di musi-ca. Questi ultimi si sposta-vano dall’uno all’altro de-gli stand per valutare, con attenta e meticolosa con-centrazione, le prestazio-ni esecutive degli strumen-ti in esposizione. Anche la stampa europea di settore era schierata al gran com-pleto: c’erano giornalisti inglesi, tedeschi, svizzeri, francesi e spagnoli. Il salone, che già si è aper-to nelle precedenti edizioni a nuove categorie merceo-logiche quali i clavicembali e le chitarre, ha accolto quest’anno anche l’ar-pa. E ospitava tutta la filiera della musica: dai legni pregiati per la costruzione di strumenti al-le edizioni musicali, ai festival, ai concorsi, alle scuole di musica.

Visi soddisfatti e sorridentiAvevano praticamente tutti il viso sorridente e soddisfatto i circa 250 espositori, tra i quali fi-guravano anche numerosi soci di Dismamusica quali GEWA Italia, Edizioni Curci, Edizioni BMG, Yamaha Musica Italia o Michelangeli Editore. Gli oltre 7.500 visitatori erano una bella confer-ma dell’importanza di essere presenti. “Questa manifestazione ha così successo ed è così apprezzata dalle imprese che operano nel settore perché siamo riusciti a darle un’im-pronta molto chiara e specializzata”, si legge nel comunicato finale diramato dagli organizza-

degli strumenti ad arco cremonesi per effetto della concorrenza di violini e violoncelli prodotti in serie dai cinesi e spacciati come opere arti-gianali sui mercati esteri, dove vengono venduti sottocosto. “Dopo aver comprato all’estero per soli 9 Euro le sagome semilavorate”, scrive Fio-rentini dando voce ai malumori dei liutai, “gli orientali completano la fabbricazione in Lombar-dia. Quindi li vendono a soli 3.500 Euro contro i 30mila del costo originale”.A noi viene da ripensare, leggendo il pezzo, alla decina di stand cinesi che abbiamo visto a Mon-domusica, e che quindi sono stati autorizzati come tali dagli stessi organizzatori di un evento pensato per promuovere e salvaguardare pro-prio la produzione di altissimo artigianato. Il mercato cinese è un mercato davvero immen-so, dove la musica ha da sempre uno spazio importante nella formazione culturale e dove il potenziale di vendita è sterminato. Su questo mercato c’è sicuramente posto sia per una pro-duzione di strumenti da studio di costo conte-nuto sia per una produzione eccelsa di altissi-ma liuteria.E perché Cremona non potrebbe fare scuola in questo ultimo ambito? Certo, rimane il proble-ma concreto della concorrenza sleale di stru-menti di serie contrabbandati per strumenti di pregio. Ma anche in questo senso va adottata la cautela del “caso specifico”, evitando la faci-le ma semplicistica equivalenza “Cina = truffa” e valutando attentamente caso per caso. Quello della liuteria non è peraltro l’unico mercato a doversi porre concretamente di fronte a questo problema con una attenta va-lutazione dei pro e dei contro di ogni mos-sa. Potrebbe forse essere interessante, per

gli organizzatori, ripren-dere e discutere il pro-blema in occasione de-gli eventi collaterali del prossimo anno, affian-cando magari, perché no, ad ormai tradiziona-li e seguitissimi appun-tamenti (quest’anno ol-tre venti) quali concerti, presentazioni, audizio-ni e prove di strumen-ti, anche una sezione orientata al mercato e alle sue fragili e mute-voli dinamiche.

tori, che sono CremonaFiere e l’Ente Trien-nale Internazionale degli Strumenti ad Ar-co: “L’espositore, infatti, ha la possibilità di farsi conoscere ed avere visibilità presso le ‘persone giuste’ ed avere migliaia di con-tatti commerciali qualificati. Anche se, gra-zie ad eventi collaterali di grande interesse, siamo riusciti a coinvolgere anche un pub-blico più vasto di quello strettamente spe-cializzato”.Mondomusica, però, non è solo un momen-

to commerciale, ma anche un’oc-casione di confron-to di tecniche e di esperienze delle di-verse scuole e dei migliori artigiani. E la possibilità di confronto non è cir-coscritta al quartie-re fieristico, ma si estende anche nel cuore della città.Chi si è avventura-to nel centro stori-co della bella città lombarda che ha dato i natali a Stra-divari, ad Amati, a Guarneri, e si è ag-girato nelle stra-de che si aprono a raggiera intorno al-

la imponente, stupenda facciata romanica del Duomo, ha potuto vedere le antiche botteghe dei liutai affollatissime di visitatori ansiosi di addentrarsi nei luoghi della liu-teria e di carpire atmosfere e segreti. Molti di questi visitato-ri avevano gli occhi a mandorla, e questo ci introduce allo spi-noso argomento della concor-renza cinese.

Cremona e Cina:nemiche amiche?Il numero del 29 ottobre del quotidiano Libero pubblica un pezzo importante dal titolo “Liu-tai in crisi, i cinesi copiano i vio-lini”, nel quale Roberto Fiorenti-ni denuncia il calo delle vendite

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Diversi anni fa visitai la stazione spaziale “MIR” esposta in mostra statica all’Europa-Park di Friburgo in Germania.Era quella che usavano gli astro-nauti russi per l’addestramento a terra, la copia perfetta di quella or-bitante che li avrebbe accolti per mesi nello spazio.Ebbene, un sabato di fine ottobre ho fatto un’esperienza simile a Ve-rona, l’astronave era EUROBASS e gli astronauti erano gli amici bas-sisti.Già all’ingresso, la bellissima se-de che ha ospitato la manifestazio-ne offriva suoni alieni, strani insie-mi di note cupe e profonde prove-nienti dalla sala prove di destra, e dall’auditorium posto a sinistra. Gli espositori trovavano posto al piano superiore. Bella cosa EUROBASS: lo stato del-l’arte nel basso elettrico oggi.

Ho assistito all’esibizio-ne del dimostratore “Lau-rus” Roberto. Inevitabile diventare amici, dopo che ha tradotto in tecnica e musi-ca il suo amore per questo stru-mento.Ho visto Felix Pastorius, garbato, preciso, umile: una bella lezione.Organizzazione efficiente, begli spazi agli espositori, un auditorium altamente professionale.Da quando Larry Graham da Wood-stock ’69 ha sdoganato il basso elettrico da solo collante armoni-co a strumento percussivo se ne è fatta di strada, pardon… di orbi-te: questo strumento ha sviluppa-to una personalità che diviene la personalità del brano oltre che del-l’esecutore.EUROBASS traduce tutto questo: un luogo dedicato al basso elettri-co, diventato principe, monopolio

dei solisti. La sala prove e l’audito-rium, grazie alle performance di chi si è esibito, sono stati la migliore risposta, dimostrazione che il bas-so oggi offre quella freschezza mu-sicale fatta di tecnica e creatività che conquista l’artista alla ricerca di forme espressive trasversali.Visitando EUROBASS questo era tangibile, quasi epidermico. Sa-rà il basso a spostare più in là le frontiere musicali oggi conosciute? Raccogliamo la sfida.

astronavi e astronautiRiflessioni di un visitatore, bassista...per diletto

Organizzato e fortemente voluto da Giambattista Zerpelloni, si è tenuto a Verona il 29 e 30 ottobre scorsi EUROBASS DAY, una manifestazio-ne pensata per il mondo dei bassi-sti, capace di premiare la musica e questo speciale strumento che, a buon diritto, ha così una ribalta esclusiva a sua disposizione. Organizzata per il terzo anno conse-cutivo, l’iniziativa si è svol-ta all’interno dell’au-stero palazzo del-la Gran Guardia, posto al termi-ne delle mu-ra di Vero-na, presso l’arco prin-cipale di in-gresso e in posizio-ne dominan-te (proprio di

fronte all’Arena e al Municipio.Molto raccolta l’area espositiva (al primo piano) accanto alle monumen-tali scale di ingresso, con il meglio del basso oggi disponibile sul mer-cato.Importante anche la cadenza di in-contri e seminari di vario tipo (ad uno di essi, il “Tour dei diritti” or-ganizzato dal sindacato dei musici-

sti Siam e Audiocoop, de-dichiamo un articolo

a sé) con impor-tanti presenze

anche in ter-mini di arti-sti consi-derati da molti il meglio del basso a li-

vello mon-diale (e tra

gli intervenu-ti citiamo Do-

minique Di Piaz-za, Felix Pastorius,

Matthew Garrison, Adam

Nitti, Joeri Hommerson, Dario Deid-da, Pippo Matino, Lorenzo Feliciati e Gianfranco Gullotto). Incontri e semi-nari che, insieme ai momenti di pura musica legata anche alla dimostra-zione degli strumenti e delle amplifi-cazioni esposte, hanno reso parti-colarmente frizzante l’atmosfera della due-giorni.L’auditorium della Gran Guardia ha ospitato grandissima musi-ca, con il quartetto Santaniel-lo, la EuroBass band, che ha anche accompagnato il vincito-re del concorso per giovani bas-sisti svoltosi alla vigilia di Euro-bass, il Pippo Matino/ Dario Deid-da Bass Project, e, l’ultimo giorno, il super-ospite quasi a sorpresa (al punto che ci si è dati da fare per ap-porre il nome sui cartelloni con ade-sivi dell’ultimo minuto) Alex Britti.

L’esposizioneIl momento espositivo è stato quel-lo che ha più preoccupato gli espo-sitori, perché una manifestazione di carattere verticale (destinata cioè a

un segmento ben definito dell’offer-ta musicale) ha incognite tutte sue, soprattutto nella misurazione del flusso dei visitatori.

L’angolo Yamaha

I bassi di Master Music

L’autore di queste riflessioni,Rino Cassano, a destra, con Pierluigi Cazzola,

il raffinato liutaio titolare della Laurus

to a onor del vero che ci sono state però anche alcune lamentele,

soprattutto per l’elevato volume delle dimo-

strazioni che ha causato qualche “mal di testa” a chi doveva ri-manere presso lo stand tutto il giorno.

opportunitàda imitare

EUROBASS DAY è un’al-tra delle iniziative dalle quali occor-re prendere esempio. Il fatto che la si sia organizzata a Verona grazie al-l’impegno di Giambattista Zerpelloni (non nuovo a stimoli di questo tipo,

a manifestazioni fieristiche lo-cali e a iniziative atte a

coinvolgere realtà tra loro diverse, come

le istituzioni pub-bliche, le scuo-le d’arte e via d i s co r r endo ) significa fonda-men ta lmen te

che è possibile riproporre iniziati-

ve analoghe anche altrove. Magari con altri

strumenti.Si tratta di opportunità importanti per i rivenditori, che hanno i contat-ti giusti per muovere interessi e per-sonaggi, che hanno relazioni adatte a far muovere costruttori e distribu-

tori, e che hanno la capacità di aggregare intorno alla mu-sica e al fare musica un sem-

pre crescente numero di persone.Perché allora non pen-sare a momenti promo-zionali a tema in varie

parti d’Italia?A Milano si è appe-

na concluso SHG 27, a Cremona è recentissimo il

successo di Mondomusica, e si potrebbe andare avanti citan-do le esperienze di Soave, Sar-zana o Ancona... Ma c’è anco-ra spazio per fare molto proprio grazie ai rivenditori, che devono rivendicare il loro ruolo trainan-te nel mondo di chi fa musica a ogni livello e devono essere, a nostro parere, sempre più pro-positivi.

di Gianni CameroniEurobass DaY

D’altra parte l’ingresso era libero, e non c’è stato un vero control-lo del numero degli intervenuti che, a sensazione, hanno praticamente egua-gliato i numeri rag-giunti lo scorso anno. “Secondo il mio mode-sto parere”, ha dichiara-to Giambattista Zerpelloni dissimulando un largo sorriso, “le cose sono andate bene, secondo le previsioni. Molti hanno apprezzato la quantità del pubblico, concentrato su flussi a ondate ma presente per l’intero arco della manife-stazione. Ma quasi tutti hanno sottolineato la ‘qualità’ del pubbli-co, interessato agli strumenti e in gran parte formato da persone che suo-nano e che san-no apprezzare soluzioni tecni-che, design raf-finato e qualità ar-tistiche”.Sono di questo parere effet-tivamente molti degli espo-sitori, che hanno potuto ve-rificare con gli utenti finali le potenzialità della loro of-ferta anche in un continuo e inevitabile confronto con i prodotti concorrenti dai quali ciascuno era letteral-mente circondato. Va det-

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L’L’iniziativa si inquadra nell’ambito del Tour dei diritti dei musicisti: un dibatti-to itinerante promosso dal giovane Sin-dacato artisti della musica (Siam) affi-liato alla Cgil e da Audiocoop (il Coordi-namento nazionale delle Etichette indi-pendenti), per dare visibilità ai proble-mi della musica, soprattutto rapportati alla produzione e ai diritti del lavoro.A dispetto del titolo un po’ scherzoso e provocatorio (Ma ‘ndo vai se i diritti non ce li hai?), l’incontro ha messo a fuoco temi e problemi molto concreti e molto seri che toccano da vicino il grande e variegato universo di chi fa musica.

Perché un sindacato?In particolare Antonino Salerno, Re-sponsabile nazionale del Siam, ha tracciato un quadro generale della si-tuazione, sottoli-neando come, al di là della ridot-tissima percen-tuale di musicisti dipendenti a tem-po indeterminato (e della altrettan-to risicata quota di musicisti auto-nomi) con potere contrattuale indi-viduale, il 95% dei musicisti profes-sionisti sia costi-tuito da professio-nisti intermittenti, privi di rappresentanza e con potere contrattuale individuale praticamente nullo.Evidenziando l’originalità del fatto di trattare il tema della musica partendo dalla prospettiva del lavoro, Salerno ha spiegato: “Il Siam è nato tre anni fa per dare visibilità, voce e diritti alla massa dei lavoratori dello spettacolo che non hanno potere contrattuale”.“Il 95% dei musicisti italiani regge il peso della diffusione della cultura mu-sicale”, ha incalzato il sindacalista (fo-to qui a lato), “ma questi musicisti non godono di alcuna tutela, lavorano spesso in nero, non hanno il diritto di ammalarsi, di accendere un mutuo o

di avere un figlio. Probabilmente non godranno di trattamento pensionistico nella vecchiaia. Eppure proprio questi musicisti producono cultura, produco-no i pochi spazi di criticità oggi rimasti. Anche solo dal punto di vista dell’in-trattenimento, svolgono un ruolo im-portantissimo: favoriscono l’incontro tra le persone, in alternativa alla pas-sività e all’isolamento indotti dal con-sumo televisivo”.Sottolineando che il musicista è un la-voratore a tutti gli effetti, al di là del-l’aura romantica che avvolge la sua sfera professionale, il grintoso respon-sabile Siam ha ribadito che è neces-sario adottare una strategia che arrivi a mettere l’Italia al Passo con gli al-tri Paesi nella tutela della professio-ne musicale, una strategia sintetizza-

ta nel Manifesto dei di-ritti dei musicisti e del-la musica, dove vengo-no elencate tutta una serie di richieste che sono parte costituente della proposta di legge di cui è primo firmatario l’Onorevole Gasperoni.Nell’impossibilità di elencarle tutte, citiamo le più “ovvie”: il diritto all’integrazione dei red-diti discontinui, che so-no fisiologici dell’attivi-tà artistica, attraverso l’ottenimento dell’in-dennità di disoccupa-

zione; l’assicurazione contro gli infor-tuni sul lavoro, tenendo presente che il palcoscenico è un ambiente ad alto rischio; la trasparenza nei rapporti di lavoro attraverso l’adozione obbligato-ria del foglio d’ingaggio; la deducibilità dei costi relativi alla professione mu-

sicale; la lotta al sommerso, che rag-giunge picchi davvero catastrofici nel settore, accompagnata da incentivi per la musica dal vivo. “Sta a noi fa-re sì che questa proposta di legge di-venti legge”, ha concluso Antonino Sa-lerno, sollecitando l’adesione dei mu-sicisti al sindacato: “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi. Abbiamo bisogno di tanti iscritti”.

La musica veraPrendendo la parola come Presidente nazionale di Audiocoop, Giordano San-giorgi ha voluto evi-denziare che la bat-taglia sul fronte mu-sicale dovrebbe es-sere appoggiata non solo dalla CGIL ma anche da tutti gli al-tri sindacati. Ripren-dendo un tema a lui caro, che gli abbiamo sentito esporre an-che in altre occasio-ni, Sangiorgi ha affer-mato che nel mercato globale “il no-stro Paese dovrà qualificarsi sempre più con prodotti di qualità e di nicchia, tra i quali anche la musica, che non è stata tutelata in questi ultimi decen-ni”. Calcando la mano sul bisogno di agire, ha poi aggiunto: “Il Governo è assolutamente disinteressato al mon-do della musica. In TV non c’è alcu-na attenzione verso la scena musicale ufficiale italiana, che è invece quella che troviamo al Mei, al Tenco, e pres-so tanti altri eventi. C’è una musica ve-ra che riesce a vendere anche senza alcun passaggio televisivo. Che cosa si può fare concretamente per aiutare questa musica vera? Intanto ribadire il diritto a una legge quadro sulla musi-ca, necessaria per dare dignità a tutto il settore”.Un altro punto importante toccato da Sangiorgi è stato quello della necessi-tà di sostenere e promuovere in Italia e all’estero la musica “made in Italy” e la ricerca, la formazione e l’innova-zione nel settore della produzione mu-sicale e discografica indipendente per evitare che il pop globale spalleggiato

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I dirittidel Musicista

dalle major cancelli le identità naziona-li e regionali della musica: “Non siamo di fronte a un libero mercato dove ci si confronta tra pari. Noi cerchiamo di contrastare la cancellazione della mu-sica italiana nuova”.

Tanti argomentiDurante i vari interventi e durante il di-battito si sono toccati molti argomen-ti. Si è parlato di ENPALS: “l’ENPALS è nata per tutelare i lavoratori dello spet-tacolo, e non per fare loro dispetto”, ha affermato ad esempio Demetrio

Chiappa, consu-lente del lavoro e presidente della Cooperativa Doc Servizi (a destra nella foto qui a lato, accanto a Sangiorgi). Così come si è parla-to della neces-sità di ridimen-sionamento dei costi SIAE (“La

bollinatura delle copie promozionali dei CD dovrebbe essere gratuita”), ha denunciato Mirko Nosari, musicista e produttore hard-rock, affrontando uno dei tanti aspetti della questione SIAE), o della necessità di una seria forma-

di Silvana Antonioli

zione di base del musicista: “Lo spes-sore culturale di un Paese si fa anche dicendo ai musicisti di studiare, di leg-gere libri. Non basta salire su un pal-co per essere musicisti”, ha decretato Beppe Gasparini, musicista e diretto-re del Centro Studi Musicali di Verona, sottolineando la necessità che il fare musica professionalmente sia il punto di arrivo di un tirocinio severo, fatto sì di talento, ma anche di studi e di appli-cazione scrupolosa. Giambattista Zerpelloni, ideatore e or-ganizzatore di EUROBASS Day e di al-tre iniziative locali che hanno fatto con-vergere intorno a lui, a Verona, una nu-trita e affezionata cerchia di musicisti, ha sintetizzato efficacemente i temi dell’incontro in un interrogativo molto semplice: “Quanto siamo responsabi-li noi operatori del settore e noi musi-cisti delle cose che si fanno o non si fanno?”.Il tour di sensibilizzazione ai diritti dei musicisti, che si è fermato a Verona dopo la tappa inaugurale del 23 otto-bre a Sanremo in concomitanza con il Premio Tenco, farà tappa anche a Tori-no il 15 novembre, a Faenza (al Mee-ting delle Etichette Indipendenti, MEI) il 26 novembre, e a Milano (alla Camera del Lavoro) il 4 dicembre. Per saperne di più: www.sindacatomusicisti.it.

In margine a EUROBASS Day si è svolta, nel pomeriggio di domenica 30 ottobre, una conferenza/dibattito sui temi della tutela del lavoro e della cultura musicale con la partecipazione di importanti relatori istituzionali e professionali.

Nella “tappa” milanese del “Tour dei Diritti” interverranno l’On. Pietro Gasperoni (primo firmatario della proposta di legge 4709 per la tute-la dei lavoratori dello spettacolo), Michel Ventula (rappresentante del sindacato francese SNEAM), Antonino Salerno (responsabile nazio-nale SIAM); Massimo Cestaro (della segreteria nazionale SLC-GGIL), Giorgio Peruzio (dirigente INPS area vigilanza) e Demetrio Chiappa (consulente del lavoro, presidente DOC Servizi di Verona)

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di Caterina De Gregori

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Il canto dei romenial beccaria

Andrea Galli, per Avvenire del 2 novembre, segnala l’impor-tanza della musica nel processo di recupero dei detenuti ro-meni all’interno del carcere Beccaria di Milano.“I detenuti ita-liani scrivono poesie. Quelli romeni, da quando s’incontrano il martedì con un sacerdote connazionale, padre Traian, can-tano, tutte ballate nazionali, lente, malinconiche”.I romeni, secondo il cappellano, don Gino Rigoldi, “Sono im-prendibili. Quasi inavvicinabili”. E spesso la loro inquietudine sfocia in risse e litigiAd avvicinarli è stata la figura di padre Traian, romeno, par-roco della parrocchia ortodossa di via De Amicis, contattato dallo stesso don Gino.“Da più di un mese, il martedì, padre Traian va al Beccaria. S’incontra coi giovani connazionali. Si parla, si prega insie-me. Si canta, ‘eccome se si canta: sono tra i più bravi in as-soluto che mi siano capitati…’ sorride don Rigoldi. ‘Un’espe-

rienza fortissima’ dice padre Traian”, che potrebbe riusci-re, grazie alla musica, a por-tare all’integrazione e al re-cupero di questi giovani ro-meni.

Eugenio Boscardi pre-senta sulle pagine de I viaggi di Repubblica del 27 ottobre la Mozartina, “piccolo grande gioiello della cultura musicale”.Si trova a Paularo, in provincia di Udine, questo museo degli strumenti antichi e moderni.La Mozartina “nata dall’estro, dalla fan-tasia e dalla volontà del maestro Giovanni Can-ciani (…) è una casa settecentesca dove sono esposti con la gioia dell’appas-sionato strumenti a tastiera antichi e moderni per una sto-ria del pianoforte, dell’organo e del clavicembalo”. Vi si trovano anche strumenti ad arco e a pizzico e gli organi della Carnia.“Il museo offre la possibilità di provare gli strumenti”, alcu-ni di rara bellezza: un pianoforte da tavolo Kaeferle dell’Ot-tocento, un pianoforte Kriegelstein, una copia di liuto del Cinquecento, un violino Geiepel.

Edwin Gordon è uno dei maggiori esperti di didattica mu-sicale e psicologia della musica. Secondo la sua teoria, la Music Learning Theory, “la musica può essere appresa al-lo stesso modo della lingua ma-terna. Un bambino, quindi, do-vrebbe essere avvicinato alle no-te sin dai primi giorni di vita per sviluppare il senso della sintassi musicale, premessa indispensa-bile per trarre beneficio quando inizierà il vero e proprio appren-dimento”.A illustrare la teoria è, su Suona-re news del mese di ottobre, Ali-ce Avila: l’intento di Gordon, do-cente alla South Carolina Univer-sity, non è quello di “creare mu-sicisti professionisti, ma ascolta-tori intelligenti”. E l’ascolto della musica inizia ben pre-sto: “il corpo della mamma rappresenta un vero e proprio ‘universo sonoro’ per il bambino. Nel liquido amniotico risuonano il battito cardiaco della madre e i suoni da lei emessi parlando e cantando, oltre a quelli provenienti dal-l’esterno”. Tramite questi suoni il piccolo inizia a cono-scere il mondo.

Così Gordon: “il primo incontro dei bambini con la musica dovrebbe avvenire senza l’aiuto delle parole. Il cervello è un organo selettivo e, ascoltando una canzone, adulti e bambini

tendono a prestare attenzione al linguaggio piutto-sto che alla musica”.Ma un avvicinamento alla musica è possibile anche per gli adulti: “ognuno di noi può impararla a pre-scindere dall’età”. Quello che conta è l’attitudine musicale, l’audiation: termine con cui Gordon inten-de parlare della “capacità di sentire e comprende-

re internamente la musi-ca quando il suono non è fisicamente presente, dei meccanismi che sono al-la base dell’improvvisa-zione musicale (…) Il mi-gliore esempio di audia-tion è l’improvvisazione”.Poi, quando si è pron-ti, arriva il momento di suonare uno strumento, senza forzature. “Non si deve pensare all’età anagrafica, ma a quella musicale”.

Musica per ricominciareÈ Carlo Lovati che illustra, sul Corriere della Sera del 1o novembre, l’attività della Bar Boon Band, gruppo musicale che raccoglie ex tos-sicodipendenti, alcolisti, clochard e volontari del centro SOS alla Centrale di Milano.“Si intitola ‘Fiori di strada’ l’ultima fatica in cd della Bar Boon Band. E proprio dalla strada arrivano le emozioni e i ritmi. Quelli dolci e quelli amari. Quelli buoni e quelli cattivi. Raccontati in prima persona dai senza tetto, dagli alcolizzati, da chi è stato schiavo della droga (…) da chi ha proble-mi mentali e da chi ha semplicemente sbagliato una mossa nella sua vita” e anche dai volontari , che “hanno fatto del Centro SOS uno dei fiori all’occhiello della Fondazione Exodus di don Mazzi”. Si tratta di un lavoro a più mani “che però non è solo opera di re-cupero e di reintegrazione, ma vero e propria poesia in musica”.È il desiderio di cantare per non restare ai margini della società, la voglia di costruire qualche cosa di buono, di ricominciare una vita nuova.Anche Avvenire del 6 novembre dedica ampio spazio all’iniziativa con un articolo di Pao-lo Lambruschi: a dare vita alla Bar Boon Band è stato Maurizio Rotaris, che nel disco suona chitarra, basso, tastiera e canta. “Chi vive sulla strada”, afferma Rotaris, “ha dentro una grande voglia di comunicare attraverso musica e poesie e questo si rivela spesso decisivo per riprendere fiducia in se stessi”. Insomma “musica come mezzo di recupero” per chi cerca di uscire da problemi “di disagio psichico, dipendenza da droga e da alcool, disoccupazione e traumi familiari che portano l’individuo nel baratro”.

La musica e i bambininel metodo Gordon

Collezione di… suoniSulle pagine di La domenica di Repubblica (30 ottobre) At-tilio Bolzoni firma un articolo dedicato all’archivio di suoni di Enrico Ragni, in arte Màl-leus. Da 35 anni sta racco-gliendo suoni e ora ne ha, tutti rigorosamente cataloga-ti, più di 32mila.“Di ogni specie. Le nocche di una mano che bussa alla porta, il sibilo di una freccia scoccata da un arco, la goc-cia che precipita su un ve-tro, una scarpa che calpesta

la ghiaia, un fiammifero che brucia, un’onda che si rove-scia, gli sci che filano sulla neve”. Enrico Ragni era bat-terista, da ragazzino; “fa mu-

sica da sempre. Con la chi-tarra, il basso, l’armonica a bocca, il pianoforte, l’orga-no a canne” e raccoglie suo-ni da quando aveva 16 anni

(il primo suono che ha registrato è sta-to quello dell’organo della chiesa di Alba-cina, in provincia di Ancona). Oggi il suo archivio è il più ric-co d’Europa e forse anche del mondo. E Màlleus continua a

raccogliere suoni. Ha comin-ciato con “quelli orchestrali, le percussioni, i fiati, gli ot-toni. E poi tutti gli altri. Quel-li della terra, del cielo e del mare.“Come sono i suoni?”, gli chie-de Bolzoni. “Sono belli, duri, metallici, morbidi, stridenti, ovattati, trasparenti, grintosi, leggeri. Sono come gli uomini e come la vita (…) Il suono è cosa viva che permette di tra-smettere messaggi agli altri senza parlare”.

Il museo deglistrumenti antichie moderni

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Il 15 ottobre il Cittadino della domenica (Brianza) ha presen-tato il metodo di insegnamen-to di Alberto Villa, maestro elementare di Concorezzo: im-parare cantando e ballando.L’idea è nata come esperi-mento diversi anni fa, spiega il maestro, quando ha deci-so di sfruttare la sua capacità con la chitarra.“Ho deciso di comporre otto canzoni con lo scopo di aiuta-re i bambini nell’apprendimen-to di una disciplina difficile co-me la grammatica (…) Ho pun-tato molto sulla musica dato che ha una forte capacità di stimolare l’intelletto umano”.Il successo è stato immedia-

to, perché il metodo ha subi-to entusiasmato i giovanissi-mi allievi. E poi sono arrivati

i primi cd, le rappresentazioni teatrali e i concerti.“I pezzi”, continua il maestro,

“hanno ottenuto ovunque con-sensi perché sono scritti per i bambini ma anche grazie alla loro preziosa collaborazione”.Lo sviluppo successivo è sta-ta la collaborazione, grazie al-le tappe italiane dello spetta-colo, con Mariella Chieco, che avrebbe dovuto aiutare il mae-stro a cantare a Bari.“Il suo apporto è molto prezio-so perché ha conferito un ta-glio più didattico alle canzoni, integrandole con alcune attivi-tà ulteriori come il disegno o la drammatizzazione”.

Luigi Bignami pubblica un lungo articolo, su Repubblica del 2 no-vembre, dedicato alle ultime sco-perte scientifiche in merito al can-to… dei topolini.Il maschio del topo, infatti, “ha di-mostrato di saper cantare in mo-do molto melodioso, anche se con una frequenza così elevata che il cervello umano non è in grado di percepire i suoni emessi (…) con questa scoperta i topi si uniscono all’esclusivo gruppo musicale di animali che sanno cantare, quali gli uccelli, i delfini, le bale-ne, i gibboni e alcuni insetti”.A scoprire il canto dei topi sono stati alcuni neuroscienziati della Washington University School of Medicine del Missouri (Usa) che “sono stati in grado di registrare una complessa struttura di suoni che i topi possono emettere anche per di-versi minuti” per richiamare la femmina.“La scoperta risulta importante perché nei topi è facile modi-ficare i geni, così che individuando e modificando quello che controlla il canto si cercherà di capire l’importanza e il ruolo che ha quest’ultimo negli animali”. Pare che i topi non sap-piano cantare in coro, mentre per gli uccelli la capacità è co-mune: “cantano fino a 20 gruppi di ritornelli (…) e sono così coordinati da seguire precisamente una sequenza”.I delfini, poi, sono in grado “di riconoscere il ritmo e la melo-dia di un pezzo musicale e di riprodurli”, tanto che un ricer-catore è riuscito a insegnare a un delfino il ritmo del grido di “Batman” e a farglielo riprodurre. “Sarebbe la prima volta che un non-umano dimostra l’abilità di discriminare il ritmo musicale”.

Note… di cucinaÈ particolare il ristorante “Le due Colombe” di Ro-vato (Brescia), presentato su Corriere Milano del 18 ottobre. È particolare per-ché abbina musica e cuci-na raffinata: terrina d’ana-tra e foie gras con fonden-te di mela al brut di Fan-ciacorta vengono serviti con il sottofondo di Fragile di Sting, tanto per fare un esempio.“Il piacere viene dal comunicare le proprie emozioni”, spiega Stefano Cerveni, chef-patron del lo-cale, nonché pianista con-vertito all’alta cucina. “La cucina, come la musica, è una forma d’arte: la diffi-coltà è percepire le varia-zioni di umore nella musi-ca e scriverle in un piatto. La musica aiuta il degusta-tore a fare sue le emozio-ni ed elaborarle secondo la propria sensibilità”.

È a firma di Francesco Bottaccioli l’articolo, pubblicato sull’inserto Salute di Repubblica del 3 novembre, dedicato agli effetti benefici che la musica provoca sul nostro organismo: “sono cinquant’anni che gli scienziati studia-no il cervello del musicista per capire gli effet-ti della musica sul sistema nervoso centrale. Con certezza sappiamo che l’attività musica-le cambia il cervello (…)” e che anche chi semplicemente ascolta la musica può gio-varsi degli effetti benefici che essa produce (basti pensare alla musicoterapia).Dopo alcune considerazioni sull’importan-za che la musica ha sempre rivestito nella storia dell’uomo, Bottaccioli riferisce del re-cente studio sugli effetti della musica sul corpo umano.A dirigere i lavori è stato il professor Lucia-no Bernardi, fisiologo clinico dell’università di Pavia.Lo studio ha interessato ventiquattro ragazzi, la metà dei quali musicisti, “che hanno ascol-tato musica di vario tipo e in diverse sequen-ze (…) monitorati con macchine per valuta-re l’andamento del respiro, del cuore, della pressione arteriosa, della velocità del flusso del sangue arterioso nel cervello”. I risulta-ti parlano chiaro: “aumentando il ritmo della musica aumentano, parallelamente, la venti-lazione polmonare, la frequenza del respiro, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la velocità del flusso di sangue nel cervello”. Come dire che più il tempo musicale è rapido, più accelerano respirazione, pressione, attivi-tà cardiocircolatoria in conseguenza all’atti-vazione del sistema nervoso simpatico.Quello che conta, insomma, “è il tempo della

musica, la sua velocità piuttosto che lo stile e il significato artistico”. Due dati lo confer-mano: la mancanza di relazione tra modifica-zioni biologiche e preferenze musicali dei vo-lontari e l’importanza delle pause, di cui i mu-sicisti sanno godere più degli altri “non solo tra una musica e l’altra, ma anche all’interno del singolo brano. Le pause (…) producono il massimo di beneficio in termini di riduzione del respiro, battito cardiaco, pressione san-guigna”.In conclusione: “ogni applicazione terapeuti-ca della musica dovrebbe tener conto non so-lo del ritmo della musica scelta, ma anche della sua struttura interna e cioè dell’alter-nanza tra tempo veloce e tempo lento e delle pause inserite nella struttura del brano”.

spazi per la musica...in Conservatorio

La musica degli animali

È il ritmo della musica che fa bene al corpo

Con chitarre, sassofoni, voci liriche, jazz, violini e clarini hanno protestato sabato 5 novembre i 400 allievi dei Corsi Popolari Serali di Musica del Conservatorio di Milano, a fronte dei tagli di spazio che la riforma sta costringendo ad attuare.

”Siamo disponibili”, ha detto il Direttore del Giuseppe Verdi, Leonardo Taschera, sulle pagine di Re-pubblica, “a verifi-care se ci saranno spazi in più”.“Di quella decisio-ne”, dice però il presidente dei cor-si, Roberto Smanio, “non sapevamo nul-la. Speriamo che possano darci qual-che aula in attesa di alternative”.

Stefano Andrini firma un articolo su Av-venire del 23 ottobre presentando il con-vegno “Soror mea, Sponsa mea. Arte e musica nei conventi femminili in Italia tra Cinque e Seicento”, tenutosi a Bologna a fine ottobre.La curatrice dell’iniziativa, Chiara Sirk, sottolinea che “nei conventi femminili l’arte aveva un ruolo indiscutibile: le mo-

nache erano committen-ti di opere importanti”. C’era “il sen-so reale del-l’importanza del bello (…)

Quello che noi oggi consideriamo come opera d’arte era, in fondo, qualcosa di domestico nella vita delle monache”.“La musica e il canto”, che accompagna-vano le giornate di queste donne, “erano nei conventi sorprendentemente diffusi. Le cronache parlano di concerti spirituali in cui le voci delle suore erano talmente belle da sembrare angeliche”.

Ma queste monache non si limitavano a cantare e a suonare (cornetti, tromboni, violini, arpe, clavicembali, flauti…); “al-cune si dedicarono addirittura alla com-posizione, evento non comune, in un mondo che per le donne prevedeva al-tri ruoli”. Peraltro anche altre donne nel ‘600 com-posero brani musicali.E proprio alla mostra “In-Audita musica.Compositrici del ‘600 in Europa”, aperta fino al 20 novembre nel Museo della Mu-sica, ci si può avvicinare alle figure di cir-ca quaranta compositrici europee, laiche e religiose, “accomunate dal sentimen-to religioso, dal desiderio di esprimere e coltivare la passione per la musica”.

Dai monasteri di clausura le prime cantautrici

Impariamo la grammatica cantando

La sIaE perscuola MusicafestivalIl numero di luglio-agosto di VIVAVERDI, il periodico ufficiale della SIAE, ha dedicato uno spazio a Scuola Musicafestival, sottolineando che si tratta della “manifestazione di riferimen-

to per chi fa musica a scuola”.L’articolista, che cita il Concertone di Rimini (a cui si riferisce anche la foto qui a sinistra) ci informa delle novità che vengono introdotte dalla nuova edizione.La SIAE, nella perso-na dell’allora Direttore Generale, ha parteci-pato alla serata finale di Scuola Musicafesti-val 2005.

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Lavoriin corso

di Vittorio Gallarotti

Dall’11 al 14 marzo 2006 si svol-gerà a Rimini il grande evento de-dicato alla musica e allo spettaco-lo, un appuntamento destinato a portare nel comprensorio fieristi-co romagnolo più di 70.000 visi-tatori, veri protagonisti del primo grande evento di respiro europeo del 2006.

Disma Music showSul fronte del DISMA MUSIC SHOW la prima notizia è l’impor-tante compleanno. Il Salone, in-fatti, varca nel 2006 la fatidica decima edizione, un traguardo importante che testimonia, al di là dell’evento, la vivacità e la vi-talità del settore.Quando nel 1997 si svolse la pri-ma assoluta del Salone, manife-stazione che ebbe luo-go nella vecchia sede di Rimini Fiera, il settore era in crisi, in contrazio-ne da alcuni anni, e alla ricerca di conferme, di stimoli e di segni di ripresa.Nel 2000, come salone primave-rile, ebbe il privilegio di inaugu-rare la nuova, scintillante sede del comprensorio fieristico rimi-nese.Oggi, a sei anni di distanza, il Di-sma Music Show offre agli esposi-tori una completa gamma di servi-zi, una serie di padiglioni moder-nissimi e una struttura organizza-tiva che tiene conto delle esigen-ze delle differenti “anime” espo-sitive.“Avremo padiglioni specifici per gli strumenti acustici e per gli

L’annuale appuntamento con lo strumento musicale e con le tecnologie per lo spettacolo (nel 2006 Disma Music Show e SIB sono contemporanei) sta prendendo forma, giorno dopo giorno.

strumenti elettrici ed elettroni-ci”, precisa la responsabile di prodotto Maria Luisa Palazzo, “in modo da offrire una connotazio-ne su misura, che diventa in que-sto caso un servizio dovuto, agli espositori che devono trovare il luogo più confortevole per dimo-strare la propria offerta commer-ciale”.È un discorso che vale sia per il settore acustico, dove una pres-sione sonora più controllata con-sentirà di effettuare dimostrazioni anche di strumenti delicati e non amplificati, sia, natural-mente, per il settore elet-tronico, dove presso gli stand dei maggiori espo-sitori verranno allestiti ve-ri e propri teatri e palchi

per musica live di grande qua-lità, a volte an-che all’interno di attrezzatissi-

me cabine acustiche.In Fiera saranno peraltro attivi anche i grandi Pal-chi Live sui quali si esibi-ranno a rotazione (e a ci-clo continuo) i dimostra-tori e gli endorser degli espositori, per la maggior parte musicisti di fama e grandi esecutori capaci di svisce-rare ogni possibile segreto degli strumenti che devono presentare.Altre iniziative collaterali stanno prendendo forma giorno per gior-no. Ci piace citare innanzitutto la sesta edizione di Scuola Musica-festival, che porterà a Rimini, nel

segno della musica, mi-gliaia di studenti, genito-ri e insegnanti. Poi Brass Parade, con decine di fanfare in una “squillan-te” gara di ottoni, e anco-ra l’appuntamento con il Disco in vinile e il CD da collezione (per due gior-ni, il sabato e la domeni-ca) e altre mostre specia-li in preparazione di cui oggi è ancora prematuro parlare.

di amplificazione attualmente sul mercato.

La forza dell’unioneGrazie al contemporaneo svolgi-mento delle due manifestazioni sarà quindi possibile attivare una serie di importanti sinergie, co-me già era accaduto nell’edizio-

ne del 2004. I visitatori del SIB avranno quindi libero accesso ai padiglioni destinati al DISMA MU-SIC SHOW, mentre gli operatori del DISMA MUSIC SHOW avran-no libero accesso anche al SIB (il cui ingresso sarà invece assolu-tamente sbarrato per i visitatori generici).Sarà, per gli operatori, un modo privilegiato per entrare in contat-to, a 360 gradi, con tutto il mon-do della musica (strumenti mu-sicali, editoria, amplificazione e servizi) oltre che con i prodotti, le tendenze, i servizi e le tecnolo-gie dello spettacolo e dell’enter-tainment in genere, in un conte-sto che, a marzo 2006, porterà Rimini alla ribalta dell’attenzione italiana ed europea.

E a fianco...il sIbIl SIB è ricono-sciuto come uno dei luoghi di rife-rimento, a livel-lo europeo, per le tecnologie dello spettacolo, grazie a una merita-tissima fama che si è costruito in anni di successi,Anche nel 2006 il salone si pre-para ad essere la biennale di rife-rimento del settore. Come di con-sueto, aprirà i suoi battenti ai soli operatori e si svolgerà dall’11 al 14 marzo in perfetta sovrapposi-zione al Disma Music Show.Durante il SIB ci sarà, tra le tante iniziative in programma, anche la terza edizione del Sound Power, l’unico appuntamento mondiale per la dimostrazione dell’Audio Professionale in regime dinamico all’aperto, l’unica occasione al mondo per gli operatori del set-tore di vedere esposti e in azione i migliori e più avanzati sistemi

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Si è concluso con un bilancio deci-samente positivo il Roland Dealers meeting che si è tenuto a Milano nei giorni 3 e 4 ottobre. Tutti i più impor-tati rivenditori italiani sono stati invi-tati e sono intervenuti.All’interno della cornice del notis-simo club Blue Note di Milano si è svolta la presentazione dei nuovi prodotti che Roland immetterà sul mercato in questo ultimo scorcio d’anno.Tra gli strumenti che sono stati dimostrati spic-ca senz’altro la versione 2 della workstation di ar-rangiamento G-70. Oltre a nuovi styles la nuova versione potenzia la G-70 con nuove funzioni tra

cui quella chiamata Guitar Mode che permette di simulare nei minimi dettagli il comportamento di una chitarra acustica o elettrica e che consente ai tastieristi di misurarsi con le più note tecniche chi-

tarristiche. Tra le altre funzioni aggiunte dalla ver-sione 2 ricordiamo Auto Sync per allineare i loop audio memorizzati nel generatore sonoro agli sti-li o alle song e Style Converter che consente di sfruttare il sequencer a 16 tracce per trasforma-re qualsiasi Midi File in Music Style. E in assoluta anteprima è stata presentata la scheda di espan-sione SR-G01 dedicata alla G-70 che sarà dispo-nibile con il mese di dicembre.Il Dealers’ meeting è stato poi l’occasio-ne per presentare il nuovo pad allenatore RMP-5, il groove sampler SP-404, il twin pedal Boss RT-20 (Rotary sound proces-sor), gli amplificatori per basso D-Bass 15 e 210 e la tastiera liturgica C-190.Ma Roland ha anche colto l’occasione per presentare in assoluta antemprima un prodotto a lungo richiesto dai musi-cisti italiani: la nuovissima V-Accordion FR7/5 nella versione a bottoni che è stata dimostrata da Ludovic Beyer, fi-sarmonicista france-se che ha incantato il pubblico presente. I mi-gliori musicisti collabo-ratori di Roland italiani ed europei si sono al-ternati sul palco dando vita ad uno spettacolo che è stato molto ap-prezzato.Il meeting al Blue Note si è concluso con l’in-tera band Roland che ha deliziato i rivenditori presenti con un pezzo di insieme.La sera, durante la ce-na che ha concluso la giornata, il pubblico ha

potuto ascoltare, oltre al resto, un’esibizione d’in-sieme di due dei maggiori fisarmonicisti del giorno d’oggi: Sergio Scarpini e Ludovic Beyer.L’uno con la V-Accordion a pianoforte e l’altro con la versione a bottoni si sono esibiti in un duetto davvero memorabile. Tra altre esibizioni musicali e intrattenimenti la serata si è conclusa in manie-ra decisamente positiva con un appuntamento al prossimo anno.

Secondo una rilevazione ef-fettuata dalla rivista statuni-tense REVOLVER, leader nel mercato Hard Rock america-no, la Washburn è al terzo posto nel gradimen-to dei consumatori-musicisti sul vasto mercato americano di chitarre e bassi del segmento hea-vy-metal. Secondo questo studio effet-tuato da una società indipendente, Wash-burn si è aggiudicata un importante 14,8

per cento, alle spalle di Gib-son (saldamente al primo po-sto con il 18,0 per cento) e di ESP (con il 16).La rilevazione, che verrà pub-

blicata integralmente nel prossimo gennaio, è stata ef-fettuata intervistando un im-portante campione di perso-ne. La domanda era: “Quale

marchio di chitar-ra o basso pos-siedi, o prevedi di acquistare?”.Alle spalle di Washburn, e rima-nendo entro i pri-mi dieci marchi, si trovano Ibanez, Schecter, B.C. Rich, Epiphone, Jackson e PRS.

Washburn: al terzo posto nell’heavy metal

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È improntato al senso delle cose concrete il metodo per basso elettrico firmato da Massimo Moriconi e proposto in due volumi e tre CD minus one da Curci Editore. Moriconi è uno dei protagonisti di pun-ta del panorama jazz italiano ed internazionale, e la sua anima di musicista affiora in quest’opera didattica attraver-so la costante attenzione alla praticità.Gli argomenti affrontati nel corso delle oltre 230 pagine dei due volumi sono gli stessi che vengono proposti in mo-do accademico da molti altri manuali; il testo di Moriconi si differenzia per il fatto che il suo autore si tiene sempre molto lontano dall’accademia e molto vicino alla musica pra-tica, nel tentativo di avvicina-re il più possibile lo studente alla realtà musicale e profes-sionale dello strumentista.Si spiegano così, ad esem-

pio, gli esercizi di lettura, la cui lontananza dagli schemi accademici è dovuta al fatto che provengono spesso e vo-lentieri da manoscritti origi-nali realizzati per la sala di registrazione; o, ancora, gli esercizi di tecnica, che non sono mai fini a se stessi, ma sono sempre associati a scale, accordi, a situazio-ni musicali che si verificano dal vivo.Tali caratteristiche, unite al-la straordinaria esperien-za dell’autore, fanno di que-sto metodo un punto di rife-rimento ideale non soltan-to per chi studia, ma anche per chi insegna; data la vo-cazione professionale di que-sti libri, infatti, sono molti i suggerimenti e le tracce che possono essere integrati con profitto in un programma di-dattico preesistente. A tutto vantaggio dello studente… e del maestro.

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Imparare il bassocon Massimo Moriconi

Il tempo di Natale si sta avvi-cinando a grandi passi, e an-che se le vetrine dei negozi non sono ancora addobbate di con-seguenza, sono già moltissimi i giovani musicisti che stanno contando i giorni che li separa-no dall’occasione che permet-terà loro di avere in regalo que-sto o quello strumento, questo o quell’accessorio che ancora non si possono permettere.In questa atmosfera, resa par-ticolarmente frizzante anche dal tradizionale lavoro di pre-parazione dei saggi natalizi che più o meno in tutte le Scuole di Musica del Paese avranno luo-go da metà dicembre in avanti,

Metti un violoncello a Natalele proposte musicali di Schott suonano particolarmente gradi-te e stimolanti. L’editore tede-sco ha infatti a catalogo una nutrita serie di raccolte di bra-ni tradizionali, che vengono pro-posti al pubblico nella ricca de-clinazione delle versioni tradi-zionali, delle riletture in chiave moderna e degli arrangiamenti per piccoli ensemble. Proprio di quest’ultimo gruppo fa parte il grazioso Cellos for Christmas che propone in una elegante ve-ste grafica un repertorio sempli-ce per uno/due violoncelli soli o accompagnati dal pianoforte.Il libro è ingentilito da una serie di disegni a china che faranno

senz’altro piacere agli studenti più giovani, ed è accompagnato da un CD sul quale trovano po-sto le tracce audio con la realiz-zazione dei brani nella versione completa e con il solo pianofor-te accompagnatore.

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Ernie Ball e Music Man con Mogar

Da novembre, i marchi Ernie Ball e Music Man saranno di-stribuiti in esclusiva sul terri-torio italiano da Mogar Music.Il catalogo Mogar si arricchi-sce così dei rinomati bassi Sting Ray e delle prestigiose chitarre Signature nate dalla collaborazione con musicisti come John Petrucci e Ste-ve Lukather. Non manche-rà neppure il ricchissimo as-sortimento di corde, acces-sori e merchandising legato ai due marchi.

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Presentata in anteprima a SHG27 (e annunciata per una prima ufficiale il 28 no-vembre) la nuova Enciclope-dia Didattica per la tastiera e il pianoforte prodotta da CPM promette di bissare il successo della versione per chitarra sul mercato da qua-si due anni. Parola di Mussi-da (junior e senior)!

COMUNICATO STAMPA

un successoil roland Dealers’ meeting 2005

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Vocabolario pratico

della musica

Il vocabolario pratico della musica di Rober-to Braccini è un’ope-ra di riferimento per chi ha la necessità di usare i termini tecnici in lingue diverse dal-l’italiano.L’opera di Braccini, ora disponibile su CD-ROM, mette a disposi-zione più di 4.000 ter-mini tecnici in quattro lingue: italiano, tede-sco, francese e ingle-se. Ai termini della tra-dizione classica è sta-to affiancato il reper-torio semantico del-l’area jazz, della mu-sica contemporanea e della musica elettroni-ca, con il risultato che questa raccolta rap-presenta la più effica-ce “interfaccia” mul-tilinguistica per il mu-sicista professionista. A un prezzo inferiore rispetto a quello di un comune cd audio…

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Sembra il titolo di un romanzo gotico, invece è un fatto reale: il 2 novembre scorso, a Kwan-gjoo City (Corea del Sud), è sta-ta inaugurata una nuova, gran-de cattedrale. Si tratta della Kwangjoo Gyeojassi (Mustard seed) Presbyterian Church, una delle più imponenti strutture re-ligiose del Paese, e la sua inau-gurazione è avvenuta alla pre-senza delle massime autorità ecclesiastiche e civili.Il coinvolgimento di Outline in questo grande evento è dovuto al fatto che il sistema di diffu-sione del suono di questo edi-ficio sacro è costituito da un li-ne array Outline Butterfly com-

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smissione e lo scaricamento del materiale registrato. Completo di ricevitore FM Ste-reo incorporato, DR-100 è an-che ideale per ascoltare la mu-sica: e attraverso di esso è possibile registrare i brani ra-diofonici preferiti e leggere fi-le musicali in formato Mp3 ar-chiviati nella memoria flash in-terna.Altri formati di registrazione sono: G.723, ideale per la re-gistrazione della voce e per sfruttare al meglio la capaci-tà di memoria, e MP2, formato utilizzato prevalentemente per il broadcasting, che rappresen-ta un ottimo punto di partenza per le operazioni di editing.

Outline nella cattedrale

SUONA, suona...la batteria!

Lo scorso 17 Settembre è stato inaugutrato il significa-tivo ampliamento del punto vendita SUONA di Limbia-te , che ha aperto un’intera ala dedicata alle batterie, e

che ha promosso l’evento in collaborazione con l’azienda DRUM SOUND e con i suoi artisti. Anche rinunciando al-

l’idea originale (che prevedeva un palco all’aperto nel grande spiazzo antistante il punto vendita) a causa di un tempo davvero

inclemente, la giornata è stata a dir poco esaltante.L’evento, denominato SUONA DAY, non si è limitato a sot-tolineare il rinnovo dei locali di SUONA, ma ha portato in evidenza il nuovo ruolo promozionale del punto vendita, che è anche Show Room Drum Sound ufficiale. “Siamo gli unici rivenditori scelti dall’azienda in Lombardia per trat-tare quello che consideriamo uno dei marchi professionali

più interessanti attualmente sul mercato”, ha dichiarato Sai-mon Fedeli, uno dei titolari del punto vendita.

La gamma Drum Sound è formata da strumenti custom Ma-de in Italy di livello decisamente molto elevato, come lo

stesso titolare dell’azienda, Luca Deorsola, ha perso-nalmente spiegato agli intervenuti. Ai discorsi ufficia-li, come è giusto, ha fatto seguito la musica, con le dimostrazioni di EUGENIO MO-RI (batterista tra gli altri di Biagio Antonacci), a cui si sono poi sostituui-

ti molti degli intervenu-ti, desiderosi, oltre che

di vedere e sentire, anche di “provare” questi formidabi-

li strumenti.

M.I.: Tecnica per tutti i… palati

Le pubblicazioni contraddistinte dal marchio “M.I.” si stanno rapidamen-te imponendo all’attenzione di studen-ti e insegnanti di tutti i livelli in virtù della loro autorevolezza e per il fatto che propongono informazioni teorico-pratiche di chiaro stampo moderno. Si tratta di una serie di volumi nati negli USA (MI sta per Musicians Institute, la

collana ufficiale di testi didattici edita dalla omonima prestigiosa scuola ca-liforniana) e tradotti per il mercato ita-liano da Carisch. Tutti i testi sono ca-ratterizzati dalla presenza di un meto-do di esposizione di tipo scientifico e di un linguaggio moderno e pulito che – in stile perfettamente americano – va dritto al sodo.Segnaliamo in particolare la disponi-bilità di quattro volumi destinati ideal-mente ai diversi componenti di una for-mazione rock o jazz. Il volume per tut-ti, che affronta gli aspetti teorici della musica, è Armonia e Teoria: concetti fondamentali. Si tratta di un metodo particolarmente interessante per il fat-to che affianca alle nozioni tradizionali la teoria degli accordi “moderni”, con tanto di scale alterate e teoria delle sostituzioni. Tecnica Vocale si rivolge

invece a cantanti (uomini e donne) al-la ricerca della loro “vera voce” ed è un testo pensato per chi canta già con regolarità ma non ha mai preso lezioni in proposito. Chitarra Ritmica – la Gui-da completa intende fornire la panora-mica più esauriente possibile in tema di famiglie di accordi, stili di accom-pagnamento, tecniche esecutive. Non mancano incursioni nel Fingerstyle, nel Flatpicking e negli arpeggi, e accanto alla notazione tradizionale è previsto anche l’uso della tablatura. La chitar-ra solista, infine, fornisce una visione d’insieme delle tecniche di improvvi-sazione e degli elementi teorici neces-sari per districarsi attraverso generi e stili musicali anche molto diversi.Nel complesso, si tratta di una serie particolarmente utile sia per un appro-fondimento personale (i CD a corredo

di ciascun vo-lume aiutano a compren-dere anche a livello pratico gli argomenti affron-tati sulle pagine del libro), sia come manuale a latere rispetto ad un corso tenuto da un insegnante in carne ed ossa. Al punto che questi volumi pos-sono essere consigliati con successo sia agli appassionati che ai docenti, come metodi “alternativi” da proporre ai propri allievi.

posto da 16 moduli Hi-Pack C.D.H. 483 e da 4 moduli Lo-Pack C.D.L. 1815. L’impianto, che è stato installato dal distributore locale di Outline, è stato scelto in considerazione della sua notevole fedeltà. Come si può vedere dalla fotografia, la sala centrale della cattedrale di Kwangjoo è infatti molto am-pia (può contenere 3.000 per-sone sedute) e, di conseguen-za, presenta tempi di riverbe-razione molto sfavorevoli nei quali i sistemi convenzionali di amplificazione del suono si tro-

vano a disagio. Il sistema Ou-tline, invece, si è dimostrato perfettamente all’altezza della situazione, e ha permesso di ottenere una diffusione estre-mamente pulita che consente una comprensione ottimale del parlato – un aspetto che, in un ambiente destinato al culto re-ligioso, è addirittura più impor-tante della musica.

Il nuovo CPQ 2131P non è soltanto un equalizzatore grafico. È, come dicono orgogliosi alla Sisme, il risultato di un’espe-rienza di progettazione che dura da decenni, e che da decen-ni è indicata dai tecnici di tutto il mondo come un vero e pro-prio punto di riferimento per l’intero settore. Il nuovo nato di Crest è un equalizzatore grafico ricco di 31 controlli ad 1/3 di ottava con circuiti per la rilevazione del feedback. Il desi-gn pulito del pannello frontale offre l’accesso immediato a numerose funzioni, come la regolazione fine dei livelli di in-gresso, facilitata dalla presenza di 31 LED in corrispondenza dei comandi, o la prevenzione dei feedback che si affida agli stessi indicatori per indicare con largo anticipo la presenza di un ritorno su di una fascia specifica del segnale.La particolare versatilità di questo equalizzatore, unita ad un rapporto segnale/rumore fra i più favorevoli sul mercato e al design ergonomico, promettono di fare di questo apparecchio un nuovo standard di riferimento per l’intero settore.

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Il rotary che tutti stavano aspettando

È sicuramente motivo di orgoglio per Boss l’arrivo, previsto per dicembre, del nuovo Twin pedal dedicato all’effetto rotary.Il nuovo nato, che si chiama RT-20, è caratterizzato dalla presen-za di un “virtual rotor” piuttosto vistoso che riproduce graficamen-te gli effetti acustici in uso. E sfoggia caratteristiche tecniche di tutto rispetto, che vanno dal motore COSM a modelli fisici (per la simulazione dell’effetto rotary) alla disponibilità di un Overdri-ve completamente regolabile. RT-20 è in grado di riprodurre con precisione gli effetti di accelerazione, velocità della tromba e del tamburo dei bassi, oltre naturalmente ad una serie di impostazio-ni preconfezionate che faranno la felicità di chi non vuole perdere troppo tempo a studiare il manuale.Se poi si vuole applicare questo effetto ad una tastiera, basta agi-re sul selettore guitar/keyboard ed il gioco è fatto…

ROLAND ITALY Arese (MI)www.roland.it 02 937781

si esibisce da oltre vent’anni in tutto il mondo), i due volumi mettono a disposizione un per-corso formativo estremamente ricco e dettagliato, che parte dall’analisi della pratica stru-mentale per fornire una com-pleta copertura teorica.Accanto alla trascrizione di nu-merosi standard (realizzati nel-lo stile di questo o quel gran-dissimo interprete), l’autore propone infatti una fitta mes-se di riferimenti armonici, indi-cazioni sull’uso dei voicing, dei licks e di quant’altro è neces-sario per costruirsi una prepa-razione solida.Entrambi i volumi sono parti-colarmente stimolanti e, allo stesso tempo, complessi; al di là del fatto che sono scrit-ti in inglese (un “ostacolo” so-

Alla scoperta del pianoforte jazz

Dal 3 al 7 dicembre prossimi si terrà a Vigo di Marilleva la terza edizione di Music Village, la cinque giorni di esi-bizioni e di forma-zione musicale e discografica che darà ai musicisti emergenti prove-

nienti da tutta Italia la possi-bilità di esibirsi di fronte agli operatori del settore discogra-fico. Ciascuna delle band che si iscrivono alla manifestazione (il termine ultimo è fissato per il giorno 30 novembre) dovrà consegnare un demo (da uno a tre pezzi) che verrà ascolta-to da una commissione artisti-ca. In seguito, entro la fine del

mese di gennaio, ogni membro della commissione esprimerà un giudizio personale su cia-scuna band; e i progetti che ri-sulteranno ai vertici della gra-duatoria complessiva verranno segnalati ai più importanti ope-ratori del settore discografico e mass media musicali.La responsabile Marketing di Gewa Med, Ilaria Piermatteo,

è stata invitata a far parte del-la commissione artistica: il suo compito sarà quello di asse-gnare una bellissima NJ Assas-sin alla band o al cantante il cui sound si rivelerà più vicino allo stile BC Rich.Per informazioni è possibi le consultare il sito Internet www.espromotion.it/marille-va2005.htm

GEWA MED S. Giualiano Milanese (MI)www.gewamusic.com 02 9880929

Gewa Med aiuta i giovani

Da soli o in gruppo, con il saxIl sax sta conoscendo una progressiva diffusione anche pres-so i giovani e i giovanissimi. Una condizione che dovrebbe fa-vorire la diffusione di libri come Suonare il sassofono, il me-todo scritto da Peter Wastall per i tipi della Boosey & Hawkes e diffuso in versione italiana da Carisch. È un libro pensato per chi si avvicina allo strumento per la prima volta e può essere utilizzato sia per lezioni individuali che per incontri di gruppo. Ogni “capitolo” corrisponde all’incirca a quello che è possibile affrontare in un’ora di lezione; e la presenza di ventiquattro “unità” sugge-risce per il libro una validità ipotetica di un anno scolastico. Disponibile nelle versioni per tenore e contralto, il libro è accompagnato da due CD con una ricca serie di esempi musicali e l’ese-cuzione integrale degli esercizi.

CARISCH S. Giuliano Milanese (MI)www.carisch.com 02 98221212

Nella motivazione che annun-cia questa nuova avventura editoriale, spicca il sottotitolo della nuova testata: il nuovo mensile di musica, strumenti e musicisti. E dietro alla nuo-va rivista c’è una vecchia co-noscenza del mercato, uno dei punti di riferimento per tantissimi appassionati: Pie-ro Chianura, già direttore di SM Strumenti Musicali.Gli abbiamo chiesto perché ha voluto cimentarsi con questo progetto, e ci ha risposto con una semplice considerazione: “Oggi le edicole sono una ba-

bele di carta, al cui interno oc-corre individuare l’area delle riviste musicali, dove è neces-sario fare una scelta precisa. Ci sono infatti le riviste di ten-denza, in cui la musica è so-lo uno tra i diversi argomenti trattati; ci sono le riviste mu-sicali, che parlano di novità discografiche e musicisti, di-stinte di solito per generi mu-sicali, e ci sono poi le riviste specializzate, distinte per ca-tegorie: chitarristi, batteristi, appassionati di computer mu-sic e home recording. A mio parere, oggi manca una rivi-

sta capace di essere rete di collegamento tra le diverse esperienze di ascoltatori, mu-sicisti e operatori del settore, che hanno una comune finali-tà: la creazione e l’ascolto di buona musica prodotta gra-zie a strumenti adeguati. E il progetto di InSound vuole col-mare proprio questa lacuna, con una proposta orizzonta-le e specialistica allo stesso tempo, capace di restituire in-tegrità all’esperienza musica-le, fatta di suoni, prodotti da strumenti e utilizzati da tecni-ci e musicisti”.

Il progetto è sicuramente ambizioso, e di buon grado auguriamo all’amico e col-lega Chianura di riuscire nel suo intento. E non lo neghia-mo: siamo già curiosi di ve-dere e sfogliare il primo nu-mero di InSound, che verrà presentato ufficialmente al MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza pro-prio quando questo numero di Dismamusica Magazine starà viaggiando verso i suoi abbonati.Che dire in questi casi? In bocca al lupo, Piero!

Nasce una nuova rivista: InSound

lo apparente per i jazzisti, dal momento che l’inglese è la lin-gua franca del Jazz), i due vo-lumi presuppongono una certa preparazione di base, e proprio per questo sono consigliati, ri-spettivamente, per un livello medio e medio-alto. Sono quin-di particolarmente indicati per tutti gli appassionati che han-no già una buona “infarinatu-ra” teorica, oltre che per chi suona già a livello semiprofes-sionale; allo stesso tempo, la loro impostazione rigorosa po-trà attirare le attenzioni e su-scitare le simpatie degli in-segnanti, che con l’acquisto di questi due volumi avranno a disposizione un prontuario (estremamente ricco di esem-pi) dell’armonia e della tecnica improvvisativa jazz.

Il nuovo di Sennheiser

Exhibo annuncia la dispo-nibilità del nuovo microfo-no Sennheiser SKM 5200. Si tratta di un microfono estremamente versatile, in grado di rispondere alla perfezione ad ambienti pro-fessionali molto diversi, co-me la televisione e il mon-do della musica live.Grazie alle otto capsule intercambiabili (due delle quali firmate Neumann) e ai quattro diversi diagram-mi polari (omnidireziona-le, cardioide, cardioide lar-go, super cardioide), SKM 5200 può essere adattato a qualunque tipo di situa-zione, riuscendo a garanti-re sempre la migliore qua-lità del suono.

EXHIBOwww.exhibo.it

DISMAMUSICA MAGAZINE22

M. CASALE BAUER Cadriano di Granarolowww.casalebauer.com 051 76.66.48

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Il premio più prestigiosoper Sennheiser

Ogni anno, da ventuno annia questa parte, la Mix Foun-dation for Excellence in Audio attribuisce i prestigiosissimi TEC Awards ai costruttori che si sono di-stinti sullo scenario internazionale per ave-re presentato prodotti di riferimento nel loro set-tore. I premi sono sponsorizzati da Mix Magazine, la rivista statunitense per l’audio professionale leader nel mondo, e vengono attribuiti in base alle graduatorie elaborate dai lettori sul-la base delle indicazioni fornite da un panel di esperti. Per quanto riguarda la categoria “Microphone Technology / Sound Reinforce-ment”, Sennheiser è risultata vincitrice; e l’attribuzione si deve proprio ai microfoni della serie “ammiraglia”, i modelli della linea e900. Si tratta di una linea di 10 microfoni destinati ad altrettanti usi: dalla voce agli strumenti acustici, dalle percussioni alle chitar-re elettriche. E proprio questa straordinaria flessibilità operativa, unita ai valori di qualità di assoluto riferimento, ha fatto sì che la giuria dei TEC Awards premiasse i prodotti Sennheiser. La stessa flessibilità, gli stessi altissimi livelli qualitativi, fanno sì che i mi-crofoni Sennheiser vengano scelti da un numero ogni giorno più grande di artisti, tecnici del suono e società di noleggio, che ve-dono nella gamma e900 lo strumento più adatto alle esigenze più diverse della ripresa del suono.

EXHIBO Monza (MI)www.exhibo.it 039.2084.1

Per volare alto con… la chitarra

Appartiene alla collana Curci Young il nuovo volume della serie La chitarra volante. Si tratta in questo caso di un’appendice che esce all’indomani del secondo volume e che si rivolge quindi agli studenti già in possesso delle competenze tecniche di base dello strumento.Accattivante nel tipo di proposta didattica come nella veste grafica, que-sta appendice al metodo propone un percorso didattico alla scoperta del-le tecniche di accompagnamento ritmico. Dal rock al blues, dalla samba al walzer, il testo spiega in modo semplice come gestire le pennate, i bassi, gli arpeggi e tutti gli altri effetti necessari per padroneggiare una buona tecnica di accompagnamento. L’ap-partenenza di questo volume alla collana de La chitarra volante è sottolineata dalla scelta del-l’autore, Vito Nicola Paradiso, di includere come brani di repertorio anche 50 pezzi contenuti nei primi due volumi. In questo modo, lo studio dell’accompagnamento dovrebbe risultare più sem-plice, perché si basa sull’arrangiamento di frammenti musicali già noti.

EDIZIONI CURCI Milanowww.edizionicurci.it 02 760361

Roland annuncia la disponi-bilità del nuovo organo litur-gico “portatile” C-190.Si tratta di uno strumento che propone, in uno spazio estremamen-te compatto, alcune delle caratter ist i -che di punta della linea di organi liturgi-ci sviluppati a marchio Ro-dgers.Il “piccolo” C-190 è in ogni caso dotato di una tastiera semipesata a 76 tasti, grazie alla quale è possibile simula-re la presenza di un doppio manuale; inoltre è possibile affiancargli una pedaliera MI-DI che può restituire all’orga-nista la possibilità di suonare i bassi. Sul versante del ge-neratore sonoro, il “piccolo” C-190 vanta una dotazione di

tutto rispetto, che compren-de 43 campioni tratti dalle celebri librerie Rodgers, 14 suoni orchestrali e una capa-

cità polifoni-ca di 128 no-te. Il sequen-cer interno, il design con re-gistri a plac-chetta e la funzione wind- chest panning fanno di que-sto strumen-

to un candidato alla posizio-ne di leader nel mercato de-gli organi-guida per assem-blea.È quindi uno strumento che potrà essere proposto con successo come strumento per le prove dei cori liturgi-ci e come strumento liturgi-co presso le cappelle e le piccole chiese ancora sprov-viste di uno strumento di ri-ferimento.

ROLAND ITALYwww.roland.it

Arese (MI)02 937781

Il grande organo…in un piccolo spazio

Effetti, registrazione, MIDI:tutto a portata di… piediCasale Bauer annuncia la disponibilità, a partire dal mese di novembre, di due importantissime novità Digitech: il pedale Jam-Man Looper e la pedaliera GNX3000.Il primo è un pedale nato per registrare, riprodurre e gestire loop in maniera intuitiva e veloce; i campioni possono essere registrati con estrema facilità e salvati nella generosissima memoria interna.Questa si avvale di un supporto CompactFlash che può essere esteso fino ad una capacità di ben 2GB – il che, tradotto in termini “musicali”, significa qualcosa come sei ore e mezzo di capienza e la possibilità di trasferire il materiale audio da e su PC.La pedaliera GNX3000, invece, offre una potente sezione effetti, con tanto di simulazione digitale di amplificatori e cabinet delle famiglie più diverse; fa da interfaccia audio e MIDI; ed è dotata di un raffi-

nato preamplificatore microfonico DBX grazie al quale è possibile mixare il se-gnale della voce con il suono dello strumento. Può essere quindi usa-

ta con grande soddisfazione sia sul palco che in uno studio di registrazione domestico; entrambi gli ambienti possono infatti beneficiare della raffinata effettistica e delle funzioni integra-te. Che, naturalmente, sono sempre a portata di… piedi.

Nel momento in cui è importante capi-re che la strategia migliore per la pro-mozione del nostro settore passa attra-verso la creazione di sinergie di filiera, fa particolarmente piacere constatare come ci siano soggetti economici che si associano per la realizzazione di un progetto finalizzato al bene comune.È quanto accade con il Concorso Na-zionale di Composizione musicale per la Scuola di base, che ha visto la col-laborazione di tre editori di primo pia-no della scena nazionale: BMG Ricordi, Carisch e Rugginenti.

Il Concorso ha registrato la parteci-pazione di numerosi insegnanti della Scuola di base, e la premiazione dei vincitori è avvenuta a Rimini durante il Disma Music Show 2005. A distanza di alcuni mesi, i tre editori hanno presen-tato al pubblico il l’edizione a stampa dei tre brani vincitori e il CD con l’inci-sione degli stessi.I tre pezzi, firmati da Nicola Meneghi-ni (Sol-Fa-Mi-Re e Cinque Variazioni sul tema “J’ai du bon tabac”) e da Gian-carlo Bini (Kookaburra), sono costruiti sugli organici didattici tipici della Scuo-

la di base, che fanno riferi-mento soprat-tutto allo Stru-mentario ORFF con l’aggiunta di strumenti classici.La pubblicazione, che si rivolge agli in-segnanti della scuola di base, offre per ciascuno dei brani la partitura comple-ta e le parti staccate; e la vendita del CD, che viene proposto ad un prezzo “politico”, contribuirà al finanziamento del progetto Salva la Musica.

Tre editori insieme per la Scuola di base

È decisamente azzeccato il ti-tolo del volume Piani incrocia-ti, con il quale Emilio Merone propone un percorso didattico per il pianoforte che travalica le barriere fra gli stili musica-li. Una sorta di “teoria unificata della musica” che spazia dal-le nozioni di base dell’armonia classica alla pronuncia swing, dall’improvvisazione alla storia della musica jazz-pop.La ricchezza degli argomenti, la possibilità di affrontarli da di-versi punti di vista e la preva-lenza di indicazioni stilistiche e tecniche sugli spartiti fa di que-sto libro una proposta indica-ta per chi è alla ricerca di uno strumento integrativo rispet-to ad un percorso preesisten-

CARISCH S. Giuliano Milanese (MI)www.carisch.com 02 98221212

Per una musica senza confini

te sullo strumento. Allo stes-so tempo, il libro può essere consigliato con profitto agli in-segnanti più “tradizionali”, che potranno trovare fra le pagine di Piani incrociati una serie di interessanti suggerimenti per arricchire la propria proposta didattica con suggestioni dal sapore moderno.

PROEL Sant’Omero (TE)www.proelgroup.com 0861 81241

Per Proel una conferma...sul campo

Nuovo successo interna-zionale per PROEL Sound Reinforcement. L’azien-da di Sant’Omero, in col-laborazione con la filiale di Londra, ha portato a termine la realizzazione dell’impianto di diffusio-ne del suono della Ricoh Arena di Coventry, in In-ghilterra. L’installazione rappresenta per PROEL un motivo di or-goglio anche in funzione del tipo di distribuzione del segnale au-dio, che sfrutta il sistema VxLAN con cavi in fibra ottica.A Coventry sono stati installati dei diffusori completamente cu-stomizzati: si tratta dei modelli TFLV15P8, la cui verniciatura bianca, in particolare, ne rende l’estetica funzionale all’immagi-ne di questa imponente struttura sportiva.

Sono molte le novità del ca-talogo Mogar in quest’ultimo scorcio di 2005. Accanto al ce-leberrimo pickup DiMarzio Evo-lution Middle, il single coil che deve la propria fama al fatto di essere montato al centro della Ibanez JEM di Steve Vai, è di-sponibile in quantità limitatis-sime la Ovation Legend Ltd Hi-storical Reissue. Si tratta della

chitarra utilizzata da John Lennon nel 1980 per

Ampli e chitarre da Mogar

l’incisione del suo ultimo LP, Double Fantasy. Lo strumen-to, dalla caratteristica finitura color tabacco, presenta una interessante combinazione di legni, che vanno dall’abete si-tka per la tavola all’ebano per la tastiera e al noce per il pon-te. Il pickup Ovation Original e le meccaniche dorate Schaller contribuiscono infine con un tocco di raffinatezza alla crea-zione di questo strumento che

non mancherà di premia-re le attese dei collezio-nisti.Altre grandi soddisfazio-ni sono attese dall’arri-vo sul mercato degli ulti-mi amplificatori proposti da Engl. Si tratta dei mo-delli E265 Sovereign ed E368 Sovereign, capaci di erogare attraverso i coni Celestion 100W di

potenza. Presentati in antepri-ma alla MusikMesse di Fran-coforte della primavera scor-sa, i due modelli differiscono per la configurazione dei co-ni, ma offrono entrambi quat-tro canali (Clean, Crunch, Soft Lead, Heavy Lead), un equaliz-zatore a 3 bande per canale, un preamp valvolare, un river-bero a molla Accutronics indi-pendente per ciascun canale e un’interfaccia MIDI incorpo-rata.

MOGARwww.mogarmusic.it

Lainate (MI)02 935961

L.A. Ripamontiwww.laripamonti.com

Paderno D. (MI)02 9189696

Vent’anniper Stomvi

1985 - 2005: è il ventesimo an-niversario anche per STOMVI, l’azienda spagnola leader negli ottoni con sede a Valencia. In Italia è distribuita da RIPAMON-TI di Paderno Dugnano (MI)

ANCORA PIÙ POTENTE!

Roland Italy spa - Viale delle Industrie, 8 - 20020 Arese (MI)tel. 02 937781 fax 02 93581312www.roland.it - [email protected]

Un potente motore sonoro che offre 128 note di polifonia e 6 parti Realtime utilizzabili contemporaneamente. Una ricchissima libreria di oltre 1500 suoni comprendente waveforms derivate dalla serie Fantom-X, nuovi stupendi suoni di fisarmonica e una sezione “Harmonic Bars” derivata dalla famosa serie VK per suoni di organo davvero realistici, oltre alla possibilità di espansione tramite schede serie SRX

G-70 vi supporta nelle vostre performance grazie alla tastiera a 76 note Pro-Action, ai nuovi pulsanti di controllo per la parte arran-ger, gli slider multifunzione e il display touch screen a colori con visualizzazione testi e partitura

Ben sette sezioni effetti indipendenti sono presenti sulla G-70, tra cui una completa sezione Harmonist per l’elaborazione vocale con funzioni Auto Pitch e Vocoder e una se-

zione Mastering tools derivata dai registratori serie VS

La tecnologia del DisCover-5 è presente nella G-70 ed è ora ap-plicabile anche alla parte arranger. Le funzioni Cover e Make Up Tools per la modifica dell’orchestrazione sono adesso uti-lizzabili anche con gli styles. Per la gestione delle basi MIDI, G-70 dispone di database con ricerca e creazione di indici, funzioni Mark/Jump, Minus One e di una nuova sezione se-quencer a 16 tracce con microediting

G-70 è dotata di una memoria interna Flash da 50 MB a cui è possibile abbinare tramite adattatore PC-Card una memoria esterna opzionale tipo CompactFlash, SecureDigital, SmartMe-dia, ecc. per aggiungere in modo facile ed affidabile numerosi gi-gabytes di spazio aggiuntivo

G-70 garantisce ottime possibilità di collegamento e comunicazione, grazie alla nutrita dotazione di ingressi/uscite audio, controlli a pe-dale, prese midi tradizionali e porta USB per il trasferimento dati e comunicazione con personal computers

G-70 SR-G01 UPGRADE KIT

• 30 NUOVI MUSIC STYLE• 6 NUOVI DRUM KIT• 11 NUOVI DRUM LOOP• NUOVO SOUND SET con

campioni tratti dalle librerie SRX e nuove waveform

La nuova versione del sistema operativo della G-70 offre 10 nuovi Music Style e 20 nuove funzioni.

Fra le più importanti ci sono il nuovissimo GUITAR MODE, che permette di simulare nei più piccoli dettagli il comportamento di una chitarra acustica o elettrica e che consente ai tastieristi di misurarsi con pennate, stoppate e

con numerose altre tecniche chitarristiche. La funzione AUTO SYNC, poi, permette di allinea-

re i loop audio memorizzati nel generatore sonoro agli stili o alle song. Grazie poi alla funzione STYLE CONVERTER è possibile sfruttare il se-quencer a 16 tracce per trasformare qualsiasi MIDI file in Music Style.Scoprite le straordinarie innovazioni della G-70 OS2 all’indirizzowww.rolandkeyboardclub.com