SOS IMPRESA TETriesteEconomica n. 2 anno II maggio 2010 ... · E conomia, crisi, progettualità,...
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SOS IMPRESASupporto immediato alle emergenze delle PMI
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800111303attivo dal 1° giugno 2010lunedì e mercoledì 10.00-12.00
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Garantisce totale riservatezza
Mette a disposizione delle PMI un team di esperti(di credito e finanze, legali, commercialisti, psicologi)
Per informazioni e assistenza:Azienda speciale AriesCamera di Commercio di Triestee-mail [email protected]
TriesteEconomicaBimestrale della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trieste
n. 2anno II maggio 2010
Camera di CommercioTrieste
DOSSIER EMERGENZA CREDITOpag. 14 -20
EDITORIALEpag. 2-3, 23
DAI FEDELI DEL LAVOROLO STIMOLO A USCIRE DALLA CRISIpag. 6-9
ARIESpag. 36
UN MILIONE DI EUROPER LE IMPRESEpag. 16
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Trieste EconomicaBimestrale della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Trieste
Numero 2 - Anno II - maggio 2010
Autorizzazione Tribunale di Trieste n. 1188, del 2 febbraio 2009
Poste Italiane S.p.A. - Postatarget Creative NE/TS0086/2009
Editore Camera di Commercio di Trieste piazza della Borsa, 14 34121 Trieste
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Direttore responsabileAndrea Bulgarelli
CondirettoreStefano Patriarca
Coordinamento redazionalePaolo Pichierri
Comitato di redazionePatrizia Andolfatto, Michele BossiRoberta Damiani, Stefano PatriarcaClaudio Vincis, Cristiana Vittigli
RedazioneCamera di Commercio di Triestepiazza della Borsa, 14 34121 TriesteTel. 040-6701111Fax 040-6701321e-mail: [email protected]
Hanno collaboratoFrancesco Auletta Michele Bossi, Enzo Crisman, Paolo Marchese, Alessandro Delfrate, Paola Tamburlini, Susanna de Mottoni,Francesco Cardella, Emanuela Masseria, Giulia Basso, Milos Malinic, Linda Dorigo, Gianni Pistrini, Riccardo Coretti, Franco Rota,Roberto Comisso
FotografieErnesto D’Elia, Damjan Balbi,Massimo Semeraro, Foto Avij,Sergiodik, Elessar x, Lamasse
Segreteria di redazioneSarah Salzano
Project management editorialeRetecamere Scrl
Coordinamento editorialeFernando Rossi
Progetto grafico e impaginazioneCarlo Soldatini
StampaGraphart - Trieste
Non è consentita la riproduzione, anche parziale, degli scritti e delle immagini qui pubblicati senza l’autorizzazione dell’editore.
SOMMARIO
Editoriale
Intervista al Presidente Antonio Paoletti 2
Trieste “sotto un cappa” 4
Tutte le novità della riforma camerale 5
Dai fedeli del lavoro lo stimolo a uscire dalla crisi 6
“Le Terrazze”: miniappartamenti in affitto per chi viaggia per lavoro 10
Patriarca: «Più dialogo tra gli enti» 11
Palazzo camerale, largo ai negozi monomarca 13
Emergenza credito
SOS Impresa, uno sportello per l’emergenza crisi 16
Dalla Camera di Commercio un milione di euro per dare ossigeno alle PMI 16
Artigiani, sei mesi per incassare 17
Pacchetto anticrisi, correttivi regionali 18
Iniezione di credito per le microimprese 19
Fabian: «Credito più facile anche per i rating più bassi» 20
Aeroporto sotto l’ala della Regione 21
Bonifiche, verso un nuovo accordo 22
La mediazione rivoluziona la giustizia 24
Come si svolge un incontro di conciliazione 25
“Olio Capitale” in crescita 26
Offerta teatrale e prodotti tipici nel mirino di Promotrieste 27
Generali, Trieste non si tocca 28
Incontri tra imprese e Gas Natural Fenosa 29
La Comunicazione Unica telematica è obbligatoria dal 1° aprile 30
Norme sulla sicurezza, l’applicazione integrale 31
“Capo in bi” a Trieste come a Tokyo 32
Laboratorio pronto al trasloco 33
Più di 800 velisti di domani 34
Un’ora di lezione teorica alla Camera di Commercio e cento premi da Assonautica 35
Da Zagabria stimoli agli interventi immobiliari 36
Riprende vigore l’iniziativa italiana nei Balcani 37
Impresa, giocare la carta Croazia 38
Miami: Aries al “Cruise Shipping” 39
Israele guarda al biomedicale triestino 40
Dalla scuola al lavoro con la Fiera delle Professioni 41
Costa d’Avorio, primi affari sul versante pesca 42
Trieste Universitaria, effetto Facebook 43
Corsi, seminari e altre iniziative per il 2010 44
Internazionalizzazione, sfida per giovani e imprese 45
È attivo negli uffici dell’Azienda speciale Aries lo Sportello della rete Enterprise 46
Diventare operatori turistici in Colombia 47
Check Up Aziendale 48
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Economia, crisi, progettualità, sviluppo:
con ben chiare queste parole la Camera di
Commercio di Trieste si è mossa in questi
anni. Molti i nodi al pettine dello sviluppo del
territorio, molti gli specchietti per le allodole,
poche le cose concrete su cui operare e inve-
stire. L’ente camerale ha cercato di farlo attra-
verso la Giunta e il suo Consiglio con progetti e
proposte concrete.
Presidente Paoletti, che cosa sta succedendo?
C’è tanta voglia di fare e lavorare da parte del
mondo economico che si esprime con le sue
14.808 imprese iscritte al 31 marzo 2010 al Re-
gistro delle Imprese. Quello di cui sentiamo l’as-
senza è una chiara consapevolezza politica, per-
ché per rinascere serve operare non solo con le
parole, bensì con i fatti. Sembra quasi che Trie-
ste sia la famosa Bella Addormentata che però
con il passare degli anni diventa zitella e tra un
po’ rischiamo che non se la pigli più nessuno.
Ma per lo sviluppo servono aree su cui insediare
nuove imprese...
Certamente, ma non solo. Prima su tutte la
questione bonifiche. Stiamo lavorando in questi
giorni, grazie alla disponibilità del sottosegre-
tario Roberto Menia e dell’assessore regionale
Elio De Anna, a una possibile soluzione che pos-
sa, attraverso il supporto concreto camerale del
fondo stanziato per le bonifiche, intraprendere
la via definitiva.
Intervistaal PresidenteAntonio Paolettidi Andrea Bulgarelli
E il suo “non solo” a che cosa si riferiva?
Si riferiva alle opportunità offerte nell’immedia-
to nell’ambito della ricerca applicata, dell’ICT,
di aziende ad alto valore tecnologico che già da
subito possono insediarsi nelle aree disponibili
nel comprensorio dell’Area di Ricerca, del BIC
e a brevissimo nell’ex stabilimento dell’Olcese.
Le economie di scala esistenti su questo territo-
rio con l’alto tasso di ricercatori presenti, l’Area
Science Park con i suoi servizi e le imprese in
rete, l’acceleratore di luce di Sincrotrone, la si-
tuazione logistica provinciale sono di indubbio
interesse. È questo il “pacchetto” che assieme
al presidente dell’Area, Giancarlo Michellone,
attraverso gli strumenti di marketing territo-
riale messi a punto dall’Azienda speciale Aries,
andremo a proporre a investitori stranieri. Il
sistema della ricerca è un “grande attrattore”
che va utilizzato nella sua globalità e spiegato
agli imprenditori nel suo complesso.
Si è parlato di un altro “grande attrattore” in
questi ultimi giorni, ma nel settore turistico.
Eh sì, il Parco del Mare di Trieste che speriamo
che da “grande attrattore” non diventi, per la
miopia di alcuni politici, la “grande – e aggiun-
go ennesima – delusione”. Ormai sembrava
fatta dopo la delibera del Consiglio comunale
del luglio 2009, che tracciava sulla base del-
la delibera della Giunta comunale predisposta
dall’assessore al Bilancio, Giovanni Battista
Ravidà, la cornice economica in cui il progetto
doveva vedere la luce. La stabilità economico-
finanziaria del Parco del Mare anche con ipote-
si “stressate” da 500.000 visitatori l’anno (a
Trieste arrivano già oltre 300.000 turisti…) ha
dimostrato la bontà del progetto, che sulla deli-
bera di indirizzo del Consiglio comunale (ovvero
con il voto dei rappresentanti eletti dai cittadi-
ni) non ha avuto nessun voto contrario.
E dopo che cosa è successo?
Dopo quel passaggio si è iniziato a lavorare sul-
la governance della società pubblica che avreb-
be dovuto iniziare a espletare le pratiche ammi-
nistrative per poter partire con la realizzazione.
C’è anche il socio privato che ha dichiarato la
disponibilità a investire fino a 15 milioni di euro
nella struttura e anche a gestirla, la Camera di
Commercio che ha accantonato quasi 8 milioni
di euro, la Regione che a dicembre ha inserito
in Finanziaria il primo milione di euro su fondi
FAS per la progettazione (evidentemente la bon-
tà del progetto e i numeri sono stati condivisi
3
anche dalla Regione…), nonché la disponibili-
tà mai smentita della Fondazione CRTrieste di
investire altri 7 milioni di euro nella struttura
dell’Acquario a fianco dei 15 già investiti per la
ristrutturazione del Magazzino Vini.
E al Comune che cosa si chiedeva?
Nessun contributo economico, né la gestione
della struttura, anche se il sindaco Dipiazza
aveva dato la disponibilità a investire alcu-
ni milioni di euro oltre che a concedere, dopo
aver proposto il trasferimento dal sito dell’ex
Mercato ortofrutticolo a quello dell’ex Piscina
Bianchi-Magazzino Vini-Salone degli Incanti, il
sedime dell’ex Piscina Bianchi.
Il Parco del Mare va quindi visto come un’op-
portunità di sviluppo economico?
Il Parco del Mare in questi momenti di crisi si-
gnifica la possibilità di creare occupazione e
ricadute economiche sul territorio, con tasse
che entrano immediatamente nelle casse del
pubblico per essere destinate alla collettività, a
servizi sociali migliorabili, alla sanità ecc. Sia-
mo disposti a buttare al vento la bellezza di 31
(TRENTUNO) milioni di euro per trovare una so-
luzione “ridicola” rispetto alla portata del Par-
co del Mare, studiato per far sposare turismo,
divulgazione scientifica, educazione ambienta-
le e ricerca, che prevede la collocazione di al-
cune vasche di pesci nel Salone degli Incanti?
I milioni di euro gettati per la ristrutturazione
della ex Pescheria e le centinaia di migliaia di
euro annuali che costa il suo mancato utiliz-
zo: sono questi i numeri su cui si deve rendere
conto ai cittadini e alle imprese. Ma sono certo
che il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, dopo
le decine e decine di dichiarazioni a favore del
progetto del Parco, quando vedrà il conto eco-
nomico del “nanoacquario” da collocare nella
ex Pescheria, da buon imprenditore cambierà
opinione.
segue a pag. 23
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Trieste “sotto una cappa”
La Giornata dell’Economia alla
Camera di Commercio
delinea una città
appannata. In aumento
le sofferenze creditizie. Paoletti: «La città potrebbe
decollare, ma il potere
è assente». Rovis: «Chiudiamoci in una stanza e decidiamo»
«L’economia di Trieste vive diffi-
coltà oggettive che però potrem-
mo risolvere. La città e la regione
potrebbero fare un salto di quali-
tà, invece assistiamo a una quasi
completa assenza di chi ha potere
decisionale. Su Trieste c’è una
grande cappa, invece siamo una
città bellissima il cui sviluppo
potrebbe esplodere». Sono le con-
siderazioni del presidente della
Camera di Commercio di Trieste,
Antonio Paoletti, in occasione
dell’8a Giornata dell’Economia che
si è incentrata quest’anno sul pro-
blema dell’accesso al credito da
parte delle imprese e sui rapporti
in generale tra banca e impresa.
Il professor Antonio Dallara,
dell’Istituto Tagliacarne, ha trac-
ciato un quadro economico che
denota elementi di preoccupazio-
ne accanto ad altri di stabilità. «A
Trieste il valore delle sofferenze
negli impieghi bancari – ha detto
tra l’altro l’economista – è rad-
doppiato (+50% nell’ultimo anno)
più che in regione (+30%) e che
in Italia (+34%), anche se questi
dati fanno riferimento a valori re-
lativamente contenuti».
Se il PIL diminuisce a Trieste
meno che in Friuli Venezia Giu-
lia, «il valore aggiunto in sei
anni cresce nel manifatturiero e
servizi meno che in regione e che
in Italia». Il tasso di occupazione
«registra lo stesso andamento
del tasso medio regionale e na-
zionale». Un dato positivo viene
dall’export (+125% in sei anni),
con crescita soprattutto in Asia
centrale e in Sudamerica.
La rilevante incidenza sull’eco-
nomia di un’efficace ammini-
strazione della giustizia è stata
evidenziata dal presidente della
Sezione civile del Tribunale di
Trieste, Giovanni Sansone. «Dove
è efficiente la giustizia civile – ha
detto tra l’altro il presidente del-
la Sezione civile del Tribunale di
Trieste – il credito viene erogato
più velocemente e a condizioni
più vantaggiose. Ciò riguarda il
soggetto, ma anche la collettivi-
tà. Se il saggio di interesse è più
basso, infatti, si possono finan-
ziare più iniziative».
Secondo l’assessore comunale al
Bilancio, Giovanni Battista Ra-
vidà, «il grosso problema della
città è di avere una popolazione
troppo anziana: i servizi alla col-
lettività, dal 31,6% del bilancio,
tra cinque-sei anni prenderanno
il 48%». Ecco perché è «vitale
la necessità di generare nuove
attività produttive che possano
incrementare il valore aggiunto e
l’imponibile». Sul piano occupa-
zionale, l’assessore provinciale,
Mariella De Francesco, ha ricor-
dato che «non c’è più la valvola
di sfogo della Pubblica Ammini-
strazione» e che «non si può più
assumere a tempo indeterminato
se non per cose molto piccole».
Per uscire dalla “cappa” denun-
ciata da Paoletti, il sindaco di Du-
ino, Giorgio Ret, mentre lancia la
sfida della «tutela dell’ambiente
tramite l’economia», invita a
«superare l’egoismo di ognuno di
noi». L’assessore comunale allo
Sviluppo Economico, Paolo Rovis,
propone addirittura di «chiudersi
in una stanza, chiudersi a chiave
e trovare un accordo, evitando di
dare vita a uno scontro mediatico
tra le istituzioni».
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Tutte le novità della riforma camerale
Il decreto legislativo è stato pubblicato
il 25 febbraio sulla Gazzetta
Ufficiale. Accentuati l’autonomia
funzionale e il supporto
al tessuto economico. Il Consiglio
camerale viene ampliato, nuove regole sui diritti
annuali
La recente riforma delle
Camere di Commercio ne
rafforza l’autonomia funzio-
nale e ne conferma la capacità
di azione quali soggetti di pro-
mozione e sviluppo del tessuto
economico locale.
La nuova disciplina, fissata dal
decreto legislativo 15 febbraio
2010, n. 23 e pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale del 25 feb-
braio 2010, razionalizza il testo
della legge 580/1993 che aveva
in precedenza riordinato gli enti
camerali. Vengono rafforzate, in
particolare, le funzioni che tali
enti svolgono, con riconosciuta
efficacia, a sostegno del sistema
delle imprese, con particolare
riguardo ai compiti di tenuta del
Registro delle Imprese, al sup-
porto all’internazionalizzazione,
alla semplificazione burocratica
per l’avvio e lo svolgimento delle
attività d’impresa, alla promo-
zione dell’innovazione e del terri-
torio per accrescere la competiti-
vità delle economie locali.
Tra gli elementi di novità, oltre
a un rafforzamento delle Unioni
regionali quali organi di coor-
dinamento dei rapporti con le
Regioni territorialmente compe-
tenti, figura la previsione di un
ampliamento della composizione
dei Consigli camerali, di cui vie-
ne chiamato a far parte, oltre al
rappresentante delle organizza-
zioni sindacali e delle associa-
zioni dei consumatori, anche un
componente dei liberi professio-
nisti, designato dai presidenti
degli ordini professionali costitu-
iti in apposita consulta presso la
Camera di Commercio.
Per esigenze di razionalizzazio-
ne, la nuova disciplina stabili-
sce inoltre che, per le Camere di
minori dimensioni (con meno di
40.000 imprese iscritte nel Regi-
stro delle Imprese), alcuni com-
piti e funzioni (gestione di com-
missioni arbitrali e conciliative,
vigilanza e controllo sui prodotti,
rilascio certificati d’origine ecc.)
debbano essere svolti in forma
associata.
Per quanto attiene alla riparti-
zione dei consiglieri secondo le
caratteristiche economiche della
circoscrizione territoriale di ri-
ferimento, si dovrà da ora tener
conto dei seguenti quattro para-
metri: 1. il numero delle imprese,
2. l’indice di occupazione, 3. il
valore aggiunto, 4. l’ammontare
del diritto annuale versato dalle
imprese di ogni settore.
Circa la definizione dei criteri
generali per la ripartizione dei
consiglieri camerali e delle pro-
cedure di designazione dei com-
ponenti del Consiglio, la nuova
normativa fa rinvio ad altrettanti
decreti attuativi che dovranno
essere emanati dal Ministero
dello Sviluppo Economico entro
120 giorni dell’entrata in vigore
del decreto legislativo.
Sotto l’aspetto del finanziamen-
to, si introduce il concetto che il
diritto annuale viene stabilito in
misura fissa per i soggetti iscritti
al Repertorio Economico Ammi-
nistrativo (REA) e per le imprese
individuali iscritte al Registro
delle Imprese, mentre per tutti gli
altri soggetti il diritto è definito
commisurato al fatturato.
CLAUDIO VINCIS
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Dai fedeli del lavoro lo stimolo a uscire dalla crisi
Un momento di raffronto, tra sto-
ria e futuro, tra gioie e dolori,
ha caratterizzato l’ultima edizione
del Premio Fedeltà al Lavoro e al
Progresso Economico, tenutasi lo
scorso 23 aprile nella Sala Mag-
giore della Camera di Commercio
di Trieste. Ventotto i premiati nelle
diverse categorie, che hanno sapu-
to portare un contributo importante
alla città, nonostante i tempi diffi-
cili che le imprese stanno vivendo.
La giornata si è articolata partendo
dal saluto del presidente dell’ente
camerale, Antonio Paoletti. Tanti gli
ospiti istituzionali e i politici delle
Il Premio camerale a 28
tra imprenditori e lavoratori che hanno contribuito
al progresso economico della città.
Dal dibattito emerge un quadro a luci e
ombre. Paoletti nel talk-show
con Godina, Rovis e Rosolen:
«Farsi sentire dalle istituzioni»
amministrazioni locali chiamati a
partecipare all’evento, che ha avu-
to un suo momento importante nel
dibattito che ha visto impegnati lo
stesso Paoletti, l’assessore regiona-
le al Lavoro Alessia Rosolen, il vice-
presidente della Provincia di Trieste,
Walter Godina, e l’assessore allo
Sviluppo Economico del Comune di
Trieste, Paolo Rovis. Questi ultimi
sono stati chiamati a rispondere,
per prima cosa, sullo stato della cri-
si. Ottimismo e attenzione ai paesi
che stanno diventando competitivi
non fanno dimenticare al presidente
della Camera di Commercio che gli
imprenditori devono «farsi sentire
dalle istituzioni». Per Rosolen, a
Trieste ci sono ritardi e problemi
strutturali e l’uscita dalla crisi non
deve trasformarsi in una stagnazio-
ne. Walter Godina ha proposto poi
alcuni dati dell’Osservatorio locale
sul mercato del lavoro relativi al
Paoletti: «Riscoprire l’attaccamento al lavoro»Secondo il presidente camerale, mentre si preme sull’acceleratore dell’innovazione, bisogna riappropriarsi di alcune lezioni del passato
Ad aprire questa nuova fase del Premio Fedeltà al Lavoro e al Progresso Economico è ovviamente il presi-
dente dell’ente camerale, Antonio Paoletti, alla regia di un evento che accomuna imprenditori e dipendenti,
giovani e senior dell’economia locale, politici e personalità. Un momento di riflessione, ma anche di ricono-
scimento, che si apre in un contesto epocale del quale ormai tutti hanno esperienza.
Dove s’inserisce il Premio considerando l’attuale crisi economica che stiamo attraversando?
Questa manifestazione torna dopo due anni, ed è un nuovo inizio. In realtà cade bene, anche se in un
periodo di recessione, perché è importante dare un riconoscimento alle imprese, ai dipendenti, ai giovani
che credono ancora in quello che fanno.
Il concetto di fedeltà al lavoro che cosa significa oggi?
Possiamo pensare agli insegnamenti di una volta, quando a scuola si insegnava l’educazione civica. Lo
stesso vale per l’impresa. Bisogna riappropriarsi di una serie di “lezioni” che insegnino a rispettare gli ora-
ri, gli obiettivi, cercando di non perdere le buone usanze che hanno dato vita a tante imprese di successo,
dove c’era l’attaccamento al lavoro in un clima spesso familiare.
Quanto conta l’innovazione nel commercio?
Il concetto di innovazione oggi è praticamente “a tutto tondo” ed è fondamentale. Al momento siamo molto
soddisfatti di essere entrati nella legge regionale per l’innovazione come Camera di Commercio: far parteci-
pare il terziario deve essere al primo punto, ma, in realtà, parliamo di un concetto che è sempre esistito. Una
volta c’era la creatività del proporre qualcosa in più, di diverso, di migliore. Oggi si parla di innovazione.
EMANUELA MASSERIA
biennio 2008-2009. «7.141 persone
hanno perso l’impiego. Il 17,6% è
over 45 (1.162 donne, 638 uomini).
L’occupazione è calata in tutti i set-
tori, anche se l’economia qui è rap-
presentata solo per l’11% dall’in-
dustria. Ma con meno del 20% non
possiamo dire che a Trieste le cose
vanno bene», ha concluso. Rovis
ha sottolineato invece che a giugno
finalmente dovrebbero partire le
concessioni per il Porto Vecchio. Un
miliardo-un miliardo e mezzo di euro
da investire con urgenza nella piat-
taforma logistica e nelle infrastrut-
ture. Il secondo tema riguardava gli
ammortizzatori in deroga, che per
l’assessore regionale hanno portato
a risparmiare dalla mobilità e dalla
disoccupazione categorie che due
anni fa sarebbero scomparse. La
moderatrice Sabrina Vidon ha solle-
citato uno «slogan per uscire dalla
crisi a testa alta». Se Godina, che
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Bukavec: «Il Premio a me è un riconoscimento all’agricoltura triestina»Il leader storico del settore primario provinciale si dice fiducioso sulla vicenda Prosecco, ma è perplesso sull’inglobamento dei prodotti locali del marchio del Friulano
Edi Bukavec, premiato per la categoria E – Personalità e organismi, ha dedicato una vita all’agricoltura.
Per oltre trent’anni segretario dell’associazione agricoltori Kmečka Zveza, per ben tre mandati è stato
componente della Giunta camerale, dal 1984 al 2000.
Qual è stata la sua reazione alla notizia di essere stato insignito di questo Premio?
Di sorpresa, perché non me l’aspettavo. Sono stato per molti anni nel Consiglio dell’ente camerale con
Alleanza Contadina, ma credo che in fondo questo successo sia merito della nostra agricoltura, di ridotte
dimensioni ma di qualità, con i suoi vini, l’olio, i fiori, il miele.
A che punto siamo con la DOC Prosecco, una faccenda divenuta fondamentale per la vostra area dopo la
firma del protocollo d’intesa a Vinitaly?
La prima fase è andata bene, abbiamo sottoscritto un accordo di programma che spero sarà rispettato. Ora
mi auguro che finisca positivamente anche la seconda parte, dove si passerà dalle parole ai fatti. Su que-
sto punto ho ricevuto delle assicurazioni dal governatore Renzo Tondo e dall’assessore Claudio Violino.
E di tutto il polverone sollevato attorno al marchio Friulano tipicamente friulano che cosa ne pensa?
Se ci sono fondi a disposizione del Ministero, per il Tocai ora Friulano, è un fatto positivo. Ma cercare di allargare
ad altri prodotti, livellando le peculiarità del territorio, è una mossa un po’ azzardata. Il Collio e il Carso hanno una
loro tipicità, che mal si sposa, ad esempio, col prosciutto di San Daniele. Forse c’è stato un po’ di campanilismo,
ma questa storia non mi preoccupa, l’importante è che si utilizzino adeguatamente le risorse disponibili.
ha parlato della necessità di usci-
re dal “No se pol” e dal “Sì, ma”,
Paoletti e Rovis hanno ammonito a
«non perdere le occasioni», mentre
Rosolen ha invitato a mettere al
centro la collettività sociale e a pen-
sare le istituzioni non come fini ma
come mezzi.
Andro Merkù ha reso più frizzanti le
letture delle motivazioni portando
in scena un personaggio per ogni
selezionato. C’erano quindi addirit-
tura Giorgio Napolitano, Oscar Luigi
Scalfaro, Dino Zoff, ma anche Renzo
Tondo, Riccardo Illy e tanti altri a
dare voce a chi ha meritato il Pre-
mio. In carne e ossa era presente
in sala l’attore Sebastiano Somma,
destinatario di un premio speciale
per la sua ormai consolidata pre-
senza a Trieste con fiction Rai di
grandissimo ascolto.
E. M.
Loredana Corrente
Categoria A
Elda Donno
Categoria A
Rinaldo Diminich
Categoria A
Divna Sancin
Categoria A
Marino Picotti
Categoria A
Dino Conti
Categoria B1
Gianfranco Poniz
Categoria B1
Emma Marchesi
Categoria B1
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ITALTBS, leader nell’outsourcing biomedicaleL’azienda triestina, quotata in Borsa dal 2009, ha scalato in meno di vent’anni il panorama europeo dell’ingegneria clinica e della telemedicina
Presidente, fondatore e amministratore delegato della ITALTBS, Diego Bravar è a capo di un’azienda leader nel
panorama europeo dell’ingegneria clinica e nei servizi di informatica medica, telemedicina e teleassistenza.
Un percorso in netta ascesa per un’azienda nata nel 1987 e quotata in Borsa dalla fine del 2009. L’ingegnere
triestino, al quale abbiamo fatto delle domande per chiarire alcuni aspetti della sua attività, è uno dei due
premiati nella sezione Personalità e organismi del Premio Fedeltà al Lavoro e al Progresso Economico.
Quali sono i fattori che hanno portato alla crescita internazionale nel suo settore?
La sostanziale necessità di ridurre i costi della tecnologia e contemporaneamente di aumentare la qualità
dell’offerta, essendo sempre maggiore la specializzazione richiesta che ha indotto un numero crescente di
strutture sanitarie, sia pubbliche che private, a gestire in outsourcing la manutenzione delle apparecchia-
ture biomediche, sviluppando così molto rapidamente un mercato ancora in forte espansione.
E quanto conta, in quest’ambito, la ricerca per favorire l’innovazione, considerando che la sua esperienza
parte dall’Area Science Park?
La ricerca è fondamentale per creare nuovi prodotti e servizi in quella che è una nicchia di mercato. Abbia-
mo dato vita a un business model dove le apparecchiature mediche ora non vengono più gestite ma svilup-
pate e quindi possiamo contare su tecnici specializzati che operano direttamente dentro gli ospedali.
Quali sono le tecnologie in espansione nel mercato?
Sicuramente gli apparecchi per usi domestici e le tecnologie informatiche, la telemedicina e la teleassi-
stenza.
Maria Stulle
Categoria B1
Paolo e Anna Cigui
Categoria B1
Maria Luisa Buda
Categoria B1
Mauro Macor
Categoria B1
Sergio Marchioro
Categoria B1
Sergio Vatta
Categoria B1
Viviana Tausani
Categoria B1
Diego Piazzolla
Categoria B2
Sandra Pasle
Categoria B2
Vojmir Kocman
Categoria B2
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Somma: «Con Trieste legame affettivo e professionale»Il celebre attore, Premio speciale al Progresso Economico, racconta il suo legame con la città. E anticipa a “Trieste Economica” un progetto con giovani teatranti
Il Premio speciale quest’anno è andato a Sebastiano Somma, che in tempi recenti ha legato la sua varie-
gata e felice carriera di attore ad alcuni lavori girati a Trieste, contribuendo così ad arricchire le collabo-
razioni della città con il cinema e la televisione nazionali. Il rapporto di Somma con Trieste inizia nel 2000
con la fiction di Raiuno Senza confini. Nel 2008 debutta alla regia, raccontando la vicenda della troupe
Rai caduta a Mostar per il Premio Luchetta. Ottiene poi enorme successo con Un caso di coscienza, fiction
interamente girata nel capoluogo giuliano dove interpreta la parte dell’avvocato Rocco Tasca.
Che tipo di legame ha con Trieste?
Principalmente affettivo e poi anche professionale. Lavorando qui si sono sviluppate conoscenze e amicizie
che mi piace ritrovare. Ora vengo per questo.
Ha in mente altre attività che la riporteranno da queste parti?
Per il momento no, ma non escludo che possa succedere. Adesso sono molto in giro per il teatro, ma spero di
tornare comunque qui ogni tanto. Ho anche incontrato dei giovani, con progetti ai quali sono interessato.
E chi sono, se si può sapere?
Ho conosciuto dei ragazzi dell’associazione Open Space, hanno idee valide da sviluppare per il teatro.
Gente come me ormai ha già dato e avuto, ma bisogna fare largo alle nuove generazioni.
Che cosa le ha dato l’esperienza di regista in un contesto difficile come quello dei Balcani?
Abbiamo prodotto tre cortometraggi, sperimentando tre diversi spaccati della storia. È stata una bella
esperienza, importante dal punto di vista sia umano che professionale.
E. M.
Enrico Rossini
Categoria C
Michele Lussetti
Categoria C
Walter Radin
Categoria B2
Lorenzo Pischians
Categoria C
Roberto Borghesi
Categoria C
Uros Grilanc
Categoria C
Silvia Avian
Categoria D
Diego Bravar
Categoria E
Edi Bukavec
Categoria E
Sebastiano Somma
Categoria E
10
Iniz
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ve
“Le Terrazze”: miniappartamenti in affitto per chi viaggia per lavoro
La riqualificazione del pa-
trimonio immobiliare della
Camera di Commercio di
Trieste passa anche attraverso
la ristrutturazione dell’edificio di
via Filzi, 21.
Quarantanove miniappartamen-
ti da 50 mq circa messi a ser-
vizio della città, in un palazzo
che da tempo era disabitato.
Un investimento che ripercorre
le linee di sviluppo e messa a
reddito del patrimonio dell’ente
e che vede ora la struttura ge-
stita dalla Residence Le Terrazze
S.r.l.
Inaugurato a inizio aprile, l’im-
mobile ha l’obiettivo di andare
a colmare un’esigenza da più
parti espressa dalle aziende che
operano sul territorio e anche dal
comparto scientifico internazio-
nale triestino: servivano dei mi-
niappartamenti per ricercatori,
scienziati, donne e uomini d’af-
fari in genere che devono fermar-
si a Trieste per periodi sufficien-
temente lunghi.
Chi ne avesse l’esigenza, inoltre,
può usufruire, con un extra prez-
zo, del garage di piazza Vittorio
Veneto, due minuti a piedi da “Le
Terrazze”.
Le tipologie di appartamento
sono diverse, dotate di moderne
e funzionali tecnologie che con-
sentono a chi si muove per lavoro
di avere quanto necessario a di-
sposizione.
S. S.
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Iniz
iati
ve
Patriarca: «Più dialogo tra gli enti»
di Paolo Pichierri
Il nuovo segretario generale della Camera di Commercio di Trieste rimarca l’impegno nell’internazionalizzazione e nel servizio snello alle imprese. Un invito alle istituzioni locali: si litiga quando non ci si parla
Dalla Regione, dove si è oc-
cupato dell’universo delle
società controllate, alla Ca-
mera di Commercio con l’incarico
di segretario generale. Stefano
Patriarca, dopo aver vissuto tra
holding, bond e cartolarizzazio-
ni, si sta acclimatando nel nuo-
vo ufficio in piazza della Borsa.
Che faccia caldo, nel senso che
c’è tanto da fare, lo testimonia il
cactus incastrato nella scrivania
di legno davanti al computer.
«Serve ad assorbire le radiazio-
ni», scherza il segretario, ca-
rezzandosi la barba, già in ma-
niche di camicia. Cinquant’anni
da compiere, Patriarca è nato a
Roma, ma ha studiato giurispru-
denza a Trieste prima di perfezio-
narsi alla Bocconi.
Segretario, chi comincia vorrebbe
da subito apportare cambiamenti
nell’ufficio di cui prende posses-
so. È il suo caso?
La cosa fondamentale è prendere
un’esatta conoscenza delle funzio-
ni della struttura camerale, dove
a un modello teorico conosciuto
dall’esterno e dall’interno vent’an-
ni fa corrisponde un modello reale
dettato dall’organizzazione del
lavoro, di strutture, di persone e
di professionalità. L’intendimento
di fare dei cambiamenti c’è, ma
questo deve seguire a un’attenta
ricognizione dell’esistente. Qui
ci sono ventisei uffici coperti da
poco più di cinquanta persone e
mi sembrano un po’ tanti.
Le Camere di Commercio sono
interessate da una fase di cam-
biamento. Vogliamo ricordarne
gli aspetti salienti?
Innanzitutto c’è un riconosci-
mento istituzionale netto e chiaro
con il quale vengono attribuite
alle Camere di Commercio fun-
zioni sulla base del principio di
sussidiarietà. Il d.lgs. 23/2010
di recentissima entrata in vigore
modifica significativamente la
legge 580/1993 e sancisce che le
Camere di Commercio sono enti
pubblici dotati di autonomia fun-
zionale che svolgono appunto fun-
zioni nell’interesse generale per il
sistema delle imprese curandone
lo sviluppo nell’ambito delle eco-
nomie locali. Si crea un nuovo
rapporto tra lo Stato e le Regioni
sulla base di un federalismo più
equilibrato. La stessa legge 580
rafforza le competenze camerali
in tema di internazionalizzazio-
ne e promozione all’estero delle
aziende, prevede uno snellimento
delle procedure in genere e forni-
sce un campo di intervento impor-
tante che già le Camere avevano
parzialmente occupato per quanto
riguarda la conciliazione delle
controversie, prevalentemente in
materia commerciale. Pensiamo
che il giudizio arbitrale nasce in-
sieme alla Camera di Commercio
e c’è quindi un’esperienza di con-
ciliazione molto radicata.
Ci sono poi innovazioni per quanto
riguarda gli organismi camerali.
Intanto la composizione del Consi-
glio camerale vedrà modificato il
12
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iati
ve
criterio di rappresentatività delle
categorie, dove non avranno più
peso esclusivamente il numero
delle imprese e il valore aggiunto,
ma anche l’importo complessivo
del diritto annuale versato. In più
nel Consiglio camerale ci sarà un
altro componente di diritto che
sarà un rappresentante degli or-
gani professionali. Sull’oggettiva
entrata in vigore del nuovo mecca-
nismo di nomina bisognerà atten-
dere l’emanazione dei regolamenti
attualmente in fase di predisposi-
zione.
Torniamo a un versante strategi-
co dell’attività camerale triesti-
na: l’internazionalizzazione. La
ripresa di una vocazione storica,
se ricordiamo gli anni in cui la
Camera di Commercio presie-
duta da Romano Caidassi era il
vero cuore economico e politico
della città.
In un momento di crisi come il
nostro l’internazionalizzazione è
una necessità per le imprese. Non
mi riferisco alla delocalizzazione,
beninteso, ma alla ricerca di nuo-
vi mercati e di partnership con
imprese straniere e joint-venture.
Questa attenzione oggi è assoluta
e il presidente Paoletti vi ha im-
presso una forte spinta. E dirò che
basta passare al Museo commer-
ciale per rendersi conto di quanto
questa Camera di Commercio sia
stata al centro dell’Europa e per
notare il peso, la funzione e l’au-
torevolezza che ha avuto.
La Camera asseconda le esigenze delle impreseLe Camere di Commercio devono
conciliare profilo istituzionale
con snellezza operativa. Come
si fa?
Io dico che in queste sfide di
snellezza le Camere di Commer-
cio sono un po’ avanti rispetto
agli enti pubblici tradizionali.
Non è secondario evidenziare che
la contabilità delle Camere è di
tipo economico-patrimoniale e
non di tipo finanziario come in
quasi tutti gli enti pubblici. Que-
sto ha una ripercussione signifi-
cativa sul modus operandi, unita
al fatto che gli amministratori
della Camera di Commercio sono
soggetti molto vicini all’eco-
nomia e non amministratori di
professione. L’attività camerale,
grazie agli stimoli continui da
parte del presidente Paoletti, è
sempre dettata dalla vicinanza
delle imprese e dalla rapidità e
snellezza delle procedure.
Un passato in RegioneStefano Patriarca viene dalla
Regione. Che cosa importerà
da quell’esperienza e che cosa
invece è meglio che rimanga
dov’era?
Siccome mi occupavo delle parte-
cipate che spaziavano in ambito
regionale su tutto l’aspetto eco-
nomico, produttivo e infrastrut-
turale, mi porto appresso un ba-
gaglio di conoscenze ampio sotto
il profilo della vita economica re-
gionale e dei suoi principali atto-
ri. Mi sento privilegiato nell’aver
lavorato in settori al centro del
mondo economico regionale. La-
scio volentieri, invece, i “passi
perduti” del Consiglio regionale.
I “passi perduti”, cioè il piccolo
transatlantico del Consiglio re-
gionale.
Che ho frequentato per anni e
dove ho perso tanto tempo. Dove
ho scoperto che il diritto e il pro-
cesso di formazione delle leggi
non erano esattamente quello
che avevo studiato dal vecchio
Crisafulli, ma un meccanismo
non unitario e a volte irrazionale
nel quale interpretare la volontà
del legislatore era effettivamente
difficile.
Risposta secca: ha trovato un
personale camerale motivato?
Abbastanza, ma lo sarà ancora di
più in futuro.
Recentemente il presidente Pa-
oletti ha detto che alla Camera
non ci sono addetti che trattano
a pesci in faccia i cittadini o nu-
meri verdi ai quali non risponde
nessuno.
Il presidente dice bene. Alla Ca-
mera di Commercio conosciamo
bene il valore della dignità sia
in uscita sia in entrata e nessun
interlocutore qui viene maltratta-
to. Pur nella consapevolezza che
siamo al servizio della nazione,
dell’economia e delle imprese, ci
sentiamo tuttavia legittimati a
pretendere dall’esterno lo stesso
rispetto che noi a nostra volta
accordiamo.
Coltivare il confronto istituzionaleSegretario, Trieste è una provin-
cia piccola in cui spesso le com-
petenze degli enti si affastellano
creando litigiosità. Ha un consi-
glio da dare?
Diciamo che ogni ente in teoria
avrebbe le proprie competenze ben
delimitate o dalla Costituzione o
dalle leggi istitutive e pertanto
non ci dovrebbero essere sovrap-
posizioni su funzioni che peraltro
sono obbligatorie. Ma a una visio-
ne statica dell’architettura istitu-
zionale segue un posizionamento
strategico che ogni singolo ente
intende ricoprire proprio con rife-
rimento agli altri enti presenti sul
territorio. Quando scatta la litigio-
sità è perché a un sano confronto
istituzionale si sostituisce una
logica di apparenza. Molto spesso
assistiamo a una voglia di diffe-
renziarsi per fini sicuramente poco
istituzionali.
Quindi, qual è il suo consiglio?
Parliamoci direttamente, anziché
attraverso i giornali. Confronto,
confronto, confronto. E collabora-
zione: credere nel principio di le-
ale collaborazione tra istituzioni,
principio richiamato anche dalla
Corte costituzionale.
13
Iniz
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Palazzo camerale, largo ai negozi monomarca
Trieste, shopping di Natale
2010 nei negozi di lusso.
Dove? Nei fori che la Camera
di Commercio si appresta ad allesti-
re in parte dei locali del pianterreno
della propria sede e che saranno
concessi in affitto per ospitare
esclusivamente negozi monomar-
ca di firme importanti. Il progetto
risulta di particolare interesse eco-
nomico per l’ente camerale, anche
A Natale di quest’anno
l’edificio di piazza della Borsa ospiterà
esercizi di livello. A disposizione
delle griffe di lusso 80 metri quadrati
in considerazione del recente avvio
dei lavori di riqualificazione della
piazza Tommaseo e della via Einau-
di, che dovrebbero divenire, entro il
2010, zone di pregio non soggette
a transito veicolare e quindi molto
appetibili sotto il profilo dello svi-
luppo di attività commerciali. L’iter
di riconversione degli uffici in spazi
commerciali è già stato avviato con
un concorso di progettazione da cui
emergerà la proposta più idonea per
la realizzazione, secondo l’ipotesi di
massima, di un numero variabile
da cinque a otto locali di superficie
compresa fra 30 e 80 mq, il tutto
unito da un collegamento interno
tra i vari locali che consentirebbe
il riconoscimento di una “struttura
commerciale” unica.
Il presidente Antonio Paoletti ha
avanzato l’ipotesi che la soluzio-
ne più idonea, da verificare con
apposito sondaggio di mercato
volto ad acquisire manifestazioni
d’interesse, possa essere la realiz-
zazione di spazi commerciali della
superficie massima di 80 mq, uti-
lizzando tutto lo spazio disponibile
con esclusione dei locali tecnici,
garage, locale magazzino e uscite
d’emergenza. «Da più parti – ha
commentato Paoletti – ci è stato
fatto notare come Trieste sia as-
solutamente carente sotto il profilo
della griffe di lusso e dunque noi
forniamo ai commercianti la pos-
sibilità di colmare tale lacuna, per
giunta affacciandosi su quella che
sta per diventare una delle aree
pedonali più belle dell’intera cit-
tà». L’iniziativa, oltre a valorizza-
re il patrimonio immobiliare ca-
merale, vuole essere soprattutto
un investimento per rilanciare le
attività commerciali di qualità.
Il contesto non poteva essere più
appropriato considerati i rinnovi
architettonici della zona.
L’ente camerale ha già avviato
una ricerca di mercato per veri-
ficare l’interesse delle imprese
verso questo tipo di soluzione e fi-
nora – ha fatto sapere il dirigente
Claudio Vincis – sono arrivate oltre
trenta manifestazioni di interesse
tali da far presumere il completo
utilizzo degli spazi. Un’apposita
Commissione valuterà le manife-
stazioni di interesse e individuerà
le soluzioni più idonee, in linea con
gli obiettivi dell’ente. Dal punto di
vista progettuale, si sta proceden-
do con l’affidamento dell’incarico
di progettazione definitiva ed ese-
cutiva delle opere per arrivare poi,
dopo la gara per l’affidamento dei
lavori, all’avvio effettivo dell’in-
tervento di riconversione che do-
vrebbe concludersi, negli auspici
della Camera di Commercio, entro
l’anno con l’inaugurazione di nuo-
vi locali commerciali.
LINDA DORIGO
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Dos
sier
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Dos
sier
L’onda lunga della crisi investe il comparto produttivo triestino. Le imprese reclamano strumenti agili di sostegno da parte delle istituzioni, la Camera di Commercio risponde con un’iniezione di credito ai consorzi e lancia un numero verde per le ditte che non ce la fanno
EMERGENZA CREDITO
DOSSIER
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SOS Impresa, uno sportello per l’emergenza crisi
Imprenditori in difficoltà, impren-ditori in crisi anche personale che chiedono aiuto e che hanno
bisogno di una risposta immedia-ta. La Camera di Commercio attra-verso Aries sta perfezionando l’at-tivazione di un nuovo Sportello in grado di fornire un supporto rapido alle emergenze delle PMI. È stato battezzato SOS Impresa e vedrà in campo un team di esperti con il compito di offrire tutta l’assisten-za possibile a fronte di situazioni anche molto delicate. L’obiettivo è di assicurare la sopravvivenza a quelle imprese che non ce la fanno da sole a uscire dalle difficoltà e a risalire la china. SOS Impresa è stato voluto dal pre-
La Camera di Commercio
tramite Aries attiva un numero speciale
per dare risposte immediate
agli imprenditori con l’acqua
alla gola. Un team di esperti con uno psicologo
accompagna gli interessati nelle
manovre di emergenza
sidente camerale Paoletti, che si è convinto dell’opportunità di vararlo raccogliendo suggerimenti venuti dallo stesso mondo delle microim-prese.Come funziona SOS Impresa? Il primo contatto è dato da un call center che risponde al numero 800111303. Numero che sarà atti-
vo a breve il lunedì e mercoledì dal-le 10 alle 12 e al quale è applicato un operatore specializzato, che ha la funzione di accoglimento e di filtro. L’imprenditore viene subito indirizzato ai componenti del team di SOS Impresa: esperti di credito e di finanza, legali, commercialisti e psicologi, per fornire un supporto anche personale a fronteggiare il disagio. I professionisti del team assicurano all’imprenditore inte-ressato una serie di consulenze che gli permettono di trovare una via d’uscita e, se possibile, di rico-struire i presupposti per un rilancio della sua attività.SOS Impresa è gratuito e garanti-sce la totale riservatezza. Gli esper-ti, con la consulenza guida dello psicologo, si rendono disponibili caso per caso a incontri nella sede camerale piuttosto che nei luoghi vicini all’opera e alla vita dell’im-prenditore. Di pari passo viene modulato un percorso di messa
800111303numero verde SOS Impresa
Dalla Camera di Commercio un milione di euro per dare ossigeno alle PMI600.000 euro al Confidi Trieste e 400.000 al Confidi Artigiani: è l’intervento straordinario proposto dal presidente camerale Paoletti e accolto dalla Giunta. Un’iniezione di credito che dà sollievo alla sottocapitalizzazione
Un milione di euro per la ricapitalizzazione e il sostegno dell’accesso al credito per le PMI. È la misura straordinaria
che la Giunta della Camera di Commercio di Trieste ha adottato con delibera dello scorso 19 aprile per dare ossigeno
alle piccole imprese della provincia. Sull’ammontare totale 600.00 euro sono stati assegnati al Confidi Trieste, men-
tre 400.000 vanno al Confidi Artigiani e PMI Trieste.
Nella convenzione con Confidi, presieduto da Franco Sterpin Rigutti, si prevede che il contributo venga impiegato per
abbattere i tassi d’interesse attraverso lo strumento del prestito partecipativo. Il Confidi in pratica interviene presso
gli istituti bancari convenzionati per far ridurre il tasso di finanziamento alle imprese. L’abbattimento del tasso del
prestito partecipativo è del 2% su un finanziamento massimo per ogni operazione pari a 150.000 euro. Ogni benefi-
ciario può fruire del prestito partecipativo per una sola volta nel corso di tre anni.
Il presidente della Camera di Commercio, Antonio Paoletti, ha anche chiarito che, trascorsi dodici mesi dalla sotto-
scrizione della convenzione, sarà possibile ridiscutere i contenuti dell’intervento camerale. Un’indicazione di flessi-
bilità che vale anche per lo stanziamento a favore del Confidi Artigiani e PMI di Trieste, presieduto da Dario Bruni:
400.000 euro che offrono una risposta al problema della sottocapitalizzazione cui sono esposte soprattutto le mi-
croimprese. Le modalità del prestito partecipativo agli artigiani sono le stesse del Confidi: stesso limite di 150.000
euro per ogni operazione finanziabile e medesimo abbattimento in conto interessi del prestito partecipativo (2%)
conteggiato semestralmente ad avvenuto pagamento delle rate di ammortamento.
P. P.
in sicurezza che varia a seconda delle esigenze specifiche del profilo aziendale.L’esperienza di SOS Impresa è una novità assoluta in Friuli Venezia Giulia, ma s’inscrive nel solco di altri servizi allargati dall’impresa alla persona già attivi in altre città d’Italia, come per esempio il nu-mero verde della Camera di Com-mercio di Padova, che ha avuto un successo formidabile nel contrasto al fenomeno dei suicidi di impren-ditori investiti dalla crisi. SOS Impresa è stato finanziato dal-la Camera con 30.000 euro e sarà attivo in via sperimentale dal 1° giugno 2010.
17
Dos
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Artigiani, sei mesi per incassare
I ritardi causano mancanza di liquidità e le ditte faticano
ad andare avanti. Ne parla Dario Bruni, presidente
del Confidi Artigiani
P residente Bruni, gli artigiani
sono più o meno dipendenti
dai crediti bancari rispetto
alle imprese più grandi?
Per gli artigiani il problema più
grosso non è tanto la difficoltà di
accedere al credito, che comunque
c’è, quanto i tempi di pagamento.
Siamo arrivati a tempi d’incas-
so che vanno dai sei mesi in su.
Questo significa non poter pagare
i fornitori e gli eventuali lavoratori.
Insomma, s’innesca un ritardo a
catena che danneggia tutti. Man-
ca liquidità, i soldi non girano.
Come se la cavano quindi gli arti-
giani in queste condizioni?
Essendo ditte molto piccole, si
arrangiano in qualche maniera.
L’accesso al credito è importante,
e posso dire tranquillamente che
senza il Confidi per un artigiano è
quasi impossibile andare avanti.
Le banche chiedono tali garanzie
che se uno non ha bisogno del
Confidi, probabilmente non ha
Credito, i suggerimenti delle organizzazioni sindacaliSono le piccole imprese, fino a dieci dipendenti, quelle più colpite dal pro-
blema dell’accesso al credito, e per le quali i vari piani anticrisi sono meno
efficaci. Lo ribadisce il segretario provinciale della CGIL di Trieste, Adriano
Sincovich, che rileva come proprio le piccole imprese soffrano maggior-
mente per l’allungamento dei tempi d’incasso. Un problema tra imprese,
secondo Sincovich, perché è causato principalmente da quelle più grandi,
mentre i ritardi delle Pubbliche Amministrazioni sono più contenuti.
Nel tavolo con la Regione si punta però a facilitare l’accesso al credito pro-
prio alle imprese di medie dimensioni, spiega Alberto Monticco, segretario
regionale della CISL. In questa maniera, da una parte possono anticipare
i trattamenti di cassa integrazione per i lavoratori in difficoltà, dall’altra,
usufruendo dell’opera delle piccole imprese, si accorciano i ritardi degli
incassi e si fa ripartire la filiera degli appalti. Sul tavolo di concertazione
con la Regione, continua Monticco, è stata avanzata anche la proposta di
attivare Friulia per dare una mano a quelle aziende virtuose che garanti-
scono il livello occupazionale e la permanenza sul territorio.
Non bisogna dimenticare però i lavoratori stranieri, ha ammonito il se-
gretario regionale della UIL, Luca Visentini, durante l’ultimo congresso
regionale. I pacchetti anticrisi, denuncia Visentini, vengono sempre più
orientati solo agli italiani rischiando di danneggiare interi settori che si
basano sulla forza lavoro forestiera.
bisogno neppure del prestito.
Questo per dire che oggi è raro
che un artigiano abbia tali capi-
tali da mettere a garanzia presso
le banche.
Con un tale scenario i fallimenti
sono frequenti?
In realtà è raro che una banca
lasci fallire un artigiano perché
ciò significherebbe non recupe-
rare mai i soldi che ha prestato.
In campo ci sono inoltre molti
strumenti che permettono di su-
perare anche i momenti più acuti
di crisi. Per esempio, il pacchetto
anticrisi del Governo permette di
mettere in coda le rate non pa-
gate. Poi abbiamo attivato anche
un “fondo sofferenza” presso il
Confidi che permette di congela-
re le quote delle rate o i canoni di
operazioni di mutuo o leasing.
M. M.
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Dos
sier
Pacchetto anticrisi,correttivi regionali
Incontro in sede camerale
per fare il punto sui regolamenti.
Paoletti: «Non tutto funziona».
Rigutti bacchetta le banche.
Bruni: «Serve semplicità
nell’accesso alle agevolazioni
creditizie»
Smobilizzo dei crediti anche
nei confronti delle piccole
imprese, sospensione del-
le rate di finanziamento anche
per le aziende che hanno già
ottenuto contributi e la formula
del prestito partecipativo. Sono
queste le novità più importanti
messe a punto dalla Regione
per tarare, nel corso del 2010, il
“pacchetto anticrisi” deliberato
l’anno scorso per far fronte alla
grave situazione economica che
attanaglia anche le aziende del
Friuli Venezia Giulia.
Quattrocento i milioni messi a
disposizione dall’ente regiona-
le, di cui 50 per incrementare il
Fondo per le piccole e medie in-
dustrie, 40 per il FRIE (Fondo di
rotazione per iniziative economi-
che), 30 milioni per commercio e
turismo, 30 milioni per le impre-
se artigiane.
La situazione complessiva dei
provvedimenti è stata presenta-
ta alla Camera di Commercio di
Trieste dai dirigenti regionali An-
tonella Manca e Diego Angelini
della Direzione Centrale Attività
Produttive.
Introducendo l’incontro, il presi-
dente camerale, Antonio Paoletti,
ha evidenziato come non tutti
gli aspetti del complesso prov-
vedimento stiano funzionando
a dovere, puntando il dito pro-
prio sullo smobilizzo dei crediti
vantati dalle piccole imprese,
sulla necessità di dare maggiori
responsabilità al FRIE e sul com-
portamento delle banche. «La
Regione dovrebbe vigilare anche
sull’attuazione della concessione
delle cogaranzie relativamente al
Fondo regionale di garanzia per le
PMI. Bisogna verificare se tutte le
convenzioni sono attive – ha con-
cluso Paoletti – e soprattutto se
le banche si comportano corret-
tamente, perché finora sono state
accolte pochissime domande».
Del problema relativo all’atteg-
giamento degli istituti bancari
ha parlato anche Franco Rigutti
di Confidi Commercio: «Invito la
Regione a risollecitare gli istitu-
ti bancari a essere operativi su
questi interventi. A questo punto
sono da apprezzare le banche
che non hanno aderito alla con-
venzione, almeno hanno preso
posizione da subito».
Un altro invito è venuto da Dario
Bruni, presidente di Confartigia-
nato Trieste, che ha dato atto alla
Regione di quanto messo in cam-
po finora, ma ha auspicato «in-
terventi fruibili immediatamen-
te» perché per alcune imprese i
ritardi possono essere fatali.
In chiusura dell’incontro l’inter-
vento di Francesco Auletta, re-
sponsabile dell’Area Creazione e
Sviluppo d’Impresa dell’Azienda
speciale Aries, che ha illustrato
l’ampia gamma di agevolazioni
agli investimenti delle imprese,
già esistenti a prescindere dal
“pacchetto anticrisi”.
Si tratta di contributi regionali a
fondo perduto, la cui assegna-
zione è delegata alle Camere di
Commercio e che riguardano l’in-
dustria, l’artigianato, il turismo e
l’energia.
RICCARDO CORETTI
19
Dos
sier
Iniezione di credito per le microimprese
Intervento anticrisi della Camera di Commercio
d’intesa con i Consorzi
di garanzia fidi, cofinanziato
dall’Unioncamere nazionale. 160.000
euro attiveranno tra i 2 e 3 milioni
di investimenti
Ammonta a circa 160mila euro
il nuovo intervento attuato
dalla Camera di Commercio
di Trieste, d’intesa con i Consorzi
provinciali di garanzia fidi, a favore
delle micro e piccole imprese arti-
giane, di produzione, commerciali
e di servizi, per favorire il supera-
mento della difficile fase congiun-
turale che sta ancora attanaglian-
do vari comparti economici.
Il progetto, messo a punto nel gen-
naio scorso in un incontro del pre-
sidente camerale Antonio Paoletti
con i presidenti dei tre Consorzi
fidi Franco Rigutti, Dario Bruni e
Guido Crechici1 (cui è subentrato
nel frattempo Massimiliano Fa-
bian), si ricollega all’omonima
linea di azione prioritaria prevista
dall’Accordo di programma Union-
camere-Ministero dello Sviluppo
Economico, stipulato il 1° luglio
2009.
Il competente Comitato esecutivo
dell’Unioncamere ha recentemen-
te approvato la lista dei progetti
ammessi al finanziamento stra-
ordinario, includendovi quello
presentato da Trieste. Grazie a ciò,
il 50% delle risorse verrà messo a
disposizione dal Fondo perequati-
vo nazionale, mentre la restante
quota sarà assicurata dal bilancio
camerale.
In pratica, la Camera di Com-
mercio metterà a disposizione dei
Confidi entro il 30 giugno 2010
– sulla base di apposite conven-
zioni – le nuove risorse destinate
a prestare garanzie sui microcre-
diti da erogare per il tramite delle
banche convenzionate, a favore di
microimprese (come definite dalla
Raccomandazione della Commis-
sione Europea 2003/361/CE del 6
maggio 2003), di PMI o di aspi-
ranti imprenditori.
La garanzia concessa alla singola
azienda potrà raggiungere l’80%
del rispettivo finanziamento, per
un importo massimo di 25.000
euro a operazione. Tale garanzia
sarà «diretta, esplicita, a prima
richiesta, irrevocabile e incondi-
zionata», secondo quanto previ-
sto dall’Accordo di Basilea 2.
L’iniziativa prevede una stretta
interazione con le associazioni
di categoria dei settori interes-
sati, oltre che con lo speciale
Comitato per il Credito istituito
presso la Prefettura di Trieste
secondo le direttive del Ministe-
ro dell’Interno.
Sovrintenderà alla gestione del
progetto un Comitato composto
da rappresentanti della Camera di
Commercio e dei tre Confidi, indi-
viduati quali soggetti attuatori.
L’iniziativa tenderà a privilegiare
in particolare:
-
zioni e consolidamento di impre-
se esistenti;
-
nili e imprese femminili.
Il finanziamento sarà orientato a
favorire:
-
novazioni tecnologiche, organiz-
zative e gestionali;
-
zature, impianti specifici, arredi e
mobili destinati all’attività;
dei locali;
o semilavorati funzionali all’attività
economico-produttiva;
-
so terzi (banche e fornitori).
Grazie all’effetto moltiplicatore dei
meccanismi consortili, si calcola
che il progetto attiverà in tempi
brevi un volume di finanziamenti
compreso fra 2 e 3 milioni di euro.
FRANCO ROTA
1 In carica al vertice del Con.Ga.Fi. Pic-
cole Industrie di Trieste fino al 9 marzo
2010, ora sostituito dal dottor Massimi-
liano Fabian.
20
Dos
sier
Fabian: «Credito più facile anche per i rating più bassi»
È l’impegno del nuovo presidente
del Con.Ga.Fi., che punta anche
ad ampliare la platea
dei consorziati
Una nuova guida per il Con-
sorzio di Garanzia Fidi del-
le Piccole e Medie Industrie
della Provincia di Trieste. Si trat-
ta di Massimiliano Fabian, già
amministratore delegato della
Demus S.p.A. e vertice della Pic-
cola Industria dell’Associazione
Industriali di Trieste, nominato
presidente del Con.Ga.Fi. nel cor-
so dell’Assemblea ordinaria dello
scorso marzo, nell’ambito della
quale, oltre all’approvazione del
bilancio, è stato eletto anche il
direttivo per il prossimo triennio,
formato dal vicepresidente Fran-
co Napp (Giuliana Bunkeraggi
S.p.A.), Donatello Cividin (Cividin
S.p.A.), Paolo Sadoch (Sadoch
S.p.A.), Michele Verginella (Co-
lombin S.p.A.) e Alessandro Set-
timo, rappresentante dell’ente
camerale di Trieste.
Fabian ha indicato i primi indi-
rizzi per la guida di Con.Ga.Fi.:
«Proseguiremo il programma di
ammodernamento della struttura
tecnologica – ha sottolineato il
neopresidente – cercando di as-
secondare le imprese nel rappor-
to con le banche, tenendo conto
delle necessità dei consorziati
alla luce dei cambiamenti degli
ultimi anni». La parola “crisi” è
stata subito affrontata. «Il Con.
Ga.Fi. deve continuare la sua par-
te a vantaggio del tessuto indu-
striale produttivo – ha rimarcato
Massimiliano Fabian – studian-
do le modalità per ottimizzare
l’accesso al credito anche per le
imprese con rating più bassi».
Ma non è tutto. Il Con.Ga.Fi. (373
le imprese associate) invoca mag-
giore visibilità: «Vogliamo farci
conoscere meglio da tutti i consor-
ziati – ha aggiunto Fabian –, ma
anche da chi potrebbe diventarlo
in futuro. Abbiamo per questo in
cantiere incontri, sia di gruppo
che personali».
FRANCESCO CARDELLA
21
Nov
ità
Aeroporto sotto l’ala della Regione
Che i vertici delle Generali
abbandonino Trieste in as-
senza di un collegamento
aereo con Milano potrebbe anche
essere un’ipotesi. Che le cate-
gorie economiche si trovino in
forte difficoltà per l’isolamento
dello scalo di Ronchi è un dato di
fatto. Di fronte a una situazione
finanziaria critica la Regione ha
deciso così di acquistare l’intero
pacchetto azionario dell’aeropor-
to, per poi studiare la strategia
di rilancio, senza passare per la
mediazione di Friulia, che avreb-
be potuto ostacolare una pianifi-
cazione strategica diretta.
La manovra, che costerà alle cas-
se della Regione ben 8 milioni di
Decidere e pianificare il rilancio con voce
unica. Ecco i motivi della scelta
della Regione di acquistare
il 100% delle quote dell’aeroporto
regionale. Intanto il presidente
Dressi annuncia che il volo
Linate-Ronchi è a portata di mano
euro, è stata concordata a metà
marzo scorso dagli assessori
regionali ai Trasporti, Riccardo
Riccardi, e al Bilancio, Sandra
Savino. Cinque milioni saranno
spesi per l’acquisto del 51% del-
le quote detenute dal Consorzio
aeroportuale. Gli altri 3 milioni di
euro saranno iniettati nella nuova
società, sotto forma di aumento
del capitale, per poter attuare il
piano industriale che la Regione
intende presentare. L’operazione
dovrebbe essere definitivamente
approvata entro la fine di maggio,
ma l’assessore Savino garantisce
che le risorse finanziarie sono già
state reperite.
Ma quali saranno le linee stra-
tegiche del nuovo proprietario
dello scalo regionale? L’obiettivo
è senza dubbio la privatizzazione
di una parte delle quote, sogget-
to che garantirebbe uno sviluppo
di comuni interessi strategici. È
molto probabile che tale sogget-
to sia l’aeroporto di Venezia, ma
ci sono stati contatti anche con
Aeroporti Holding che gestisce gli
scali di Firenze, Bologna e Torino.
È da decidere, quindi, se si vuole
giocare una partita “nordestina”
o più nazionale.
Intanto la priorità è quella di
conservare e potenziare i collega-
menti nazionali e internazionali
con Ronchi. Il presidente dello
scalo Sergio Dressi, d’intesa con
la Regione, intende fissare con le
compagnie aeree livelli di quanti-
tà e qualità per i collegamenti, a
partire da Roma, linea sulla qua-
le nel passato la compagnia di
bandiera ha troppo spesso fatto
saltare il volo. E poi Milano, per
la quale si intende chiedere l’aiu-
to del Governo perché vengano
rimossi i vincoli comunitari che
impediscono i voli sul capoluogo
lombardo, fondamentali per molti
imprenditori regionali, almeno
fino a quando l’alta velocità fer-
roviaria non toccherà pienamente
anche il Friuli Venezia Giulia.
«Abbiamo già attivato un nuovo
volo su Trapani della Ryanair –
spiega Dressi – e dal 25 mag-
gio sempre con lo stesso vettore
inizieremo con la linea su Düs-
seldorf. Invece la compagnia Air
Dolomiti attiverà dal 12 giugno il
collegamento con Olbia».
Ma la vera novità per Ronchi sarà
il ritorno del collegamento con
Milano, che secondo Dressi è in
dirittura d’arrivo, poiché manca
solo il parere positivo dell’ENAC.
«Alitalia ha già comunicato di
avere lo spazio per due voli gior-
nalieri tra Linate e Ronchi. L’ae-
reo avrebbe base proprio nel no-
stro aeroporto, il che non solo ga-
rantirebbe il servizio senza brutte
sorprese, ma ci permetterebbe di
utilizzare lo stesso aereo anche
per uno o due collegamenti gior-
nalieri con un’altra destinazione
vicina, nazionale o internaziona-
le. Ma attendiamo la decisione
dell’ENAC».
MILOS MALINIC
22
Nov
ità
Bonifiche, verso un nuovo accordo
La Regione non vuole sottrar-
si ai suoi impegni per la bo-
nifica del Sito inquinato di
rilevanza nazionale a Trieste, ma
non si può chiedere ai privati che
intendono insediarsi nella zona
industriale di accollarsi anche
le spese di bonifica soprattutto
se non hanno contribuito all’in-
quinamento. Questi sono stati i
principali motivi per cui la Re-
gione si era smarcata dall’ultimo
accordo di programma proposto
dal sottosegretario all’Ambiente,
Roberto Menia, che prevedeva
un impegno finanziario di 2,5
milioni a carico dello Stato, 60
della Regione Friuli Venezia Giu-
lia e oltre 300 a carico di privati
riscossi sotto forma di contributi
per “danno ambientale”.
Nonostante parole forti, Ministero
e Regione sono già tornati al ta-
volo per una nuova bozza d’accor-
do, spiega l’assessore regionale
all’Ambiente, Elio De Anna: «Ri-
maniamo fermi sul principio che
chi non ha inquinato non paga.
Noi confermiamo i nostri impe-
gni, approvati anche dall’asses-
sore al Bilancio, Sandra Savino.
Tuttavia, se vogliamo che il Sito
inquinato sia un’opportunità per
le aziende, com’è stato pensato,
il privato che vuole insediarsi non
deve essere preso per il collo».
De Anna sottolinea che la crisi di
gennaio è passata e con il sotto-
segretario Menia si è ripristinato
un dialogo costruttivo, e lascia
intuire che nella prossima bozza
ci sarà un maggiore impegno fi-
nanziario dello Stato.
mancanza di soluzione giuridica
e finanziaria, non è riuscito a
compiere il lavoro per il quale è
nato. Il presidente Mauro Azzarita
alla vigilia delle sue dimissioni si
era sfogato: «L’EZIT è bloccato
dal 2002, e oggi non abbiamo
alcuna voce in capitolo: decide la
Regione. Io ho lavorato come un
cane per concludere le caratte-
rizzazioni e la bonifica della zona
industriale, e ora mi ritrovo con
un pugno di mosche. Ma, grazie
a Dio, tra sei mesi il mio mandato
termina».
MILOS MALINIC
Ministero dell’Ambiente ed enti locali sono d’ac-
cordo sulle modalità per le bonifiche del Sito in-
quinato di Trieste, per le quali il Governo si accolla
il 50% degli oneri di ripristino. Lo ha reso noto il
sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, che ha
incontrato amministrazioni locali e associazioni di
categoria. Queste ultime hanno sospeso il giudizio
sulla bozza d’intesa, attendendo l’esame dei propri
organi sociali. L’intesa – è stato riferito – consi-
ste in un accordo tra gli enti pubblici, al quale gli
interessi privati possono aderire volontariamente.
Il testo ha dato chiarimento anche su tutte le que-
stioni di carattere giuridico sollevate dalla Regione
Friuli Venezia Giulia. Giuridicamente è chiarito che
il ripristino dei siti inquinati equivale al ristoro del
danno ambientale; dai costi totali vi dovrebbe es-
sere la possibilità di sottrarre le migliorie apportate
e di pagare i lavori in dieci anni senza interessi da
parte di chi ha inquinato o ha tenuto in custodia i
terreni per un numero “determinato” di anni.
SIN Trieste: intesa Ministero-enti locali
«Un maggiore impegno pubblico
è fondamentale – spiega il presi-
dente della Camera di Commer-
cio di Trieste, Antonio Paoletti
– perché a riempire di rifiuti l’at-
tuale Sito inquinato sono state
poche aziende, ma soprattutto
enti pubblici: Comuni, Provincia
e Regione. Non è giusto quindi
che oggi debbano pagare le im-
prese che non c’entrano». Posi-
zione che ha provocato l’uscita
della Camera di Commercio dal
tavolo con il Ministero, ma che è
irrinunciabile, secondo Paoletti,
in quanto è opinione unanime
delle aziende del territorio.
Il grande escluso da tutti i tavoli
è invece l’Ente Zona Industriale
di Trieste che, proprio per una
23
Nov
ità
segue da pag. 3
Altra linea strategica della Camera di Commer-
cio è quella portuale. Che cosa si sta facendo?
Innanzitutto si sta facendo promozione, cercando
di sopperire in parte alle lacune di questa Auto-
rità portuale che non ha mai affiancato i termi-
nalisti e gli operatori portuali con un’imponen-
te azione di promozione dello scalo nel mondo.
L’ente pubblico deve fare da garante al fianco
degli operatori sulla bontà delle offerte proposte.
Così avviene per tutti i porti del mondo, compresi
quelli di Capodistria e Venezia, nostri principali
concorrenti nel Nord Adriatico. Guardiamo con
favore al progetto della piattaforma logistica
Trieste-Monfalcone presentato dal Gruppo Uni-
Credit e assieme agli operatori stiamo già va-
lutando una proposta concreta da presentare
a UniCredit, purché Trieste rimanga il punto di
riferimento della nuova strategia.
Qual è il rapporto con gli operatori portuali?
Con gli operatori portuali abbiamo avanzato
su loro mandato le strategie che hanno portato
all’utilizzo retroportuale dell’Autoporto di Fernet-
ti (ma non alla vendita delle quote azionarie che
avrebbero spogliato le imprese della loro rappre-
sentanza attraverso l’ente camerale nel consiglio
di amministrazione), al mancato (e aggiungerei
che siamo stati lungimiranti…) ingresso di Luka
Koper, il cui bilancio d’esercizio 2009 segna un
–53,4 milioni di euro, nella gestione dello Scalo
legnami. In questi giorni stiamo affiancando gli
operatori nella richiesta motivata di sostegno
alla Regione affinché intervenga sull’Autorità
portuale per trovare una soluzione nella riduzio-
ne dei costi portuali, della tassa di ancoraggio
come già fatto dalle Autorità portuali di Gioia
Tauro e Cagliari. O si risolve questo problema o
si perderà ulteriore traffico perché non concor-
renziali con gli scali vicini. E poi, in chiusura,
un’autorità sopranazionale tra i porti di Fiume,
Capodistria, Trieste, Monfalcone, Venezia la vedo
una chimera: chi rinuncerà a fare affari a favo-
re del proprio concorrente? Davvero basta con
questi specchietti per le allodole. Per cortesia e
rispetto delle imprese!
AN. BUL.
24
Nov
ità
La mediazione rivoluziona la giustizia
Una rivoluzione dell’ammi-
nistrazione della giustizia
ma anche, si potrebbe dire,
una nuova filosofia nell’affrontare
le controversie. La mediazione è
uno strumento alternativo per la
risoluzione delle vertenze che già
esisteva e che ha ricevuto una
nuova spinta con la pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale del decreto
legislativo 28/2010. A Trieste gli
uffici per avviare le mediazioni di
Conciliamo-Trieste si trovano al
terzo piano del Palazzo di Giustizia
(dal lunedì al venerdì dalle 9 alle
13) e nella sede della Camera di
Commercio.
Per tutte le controversie civili e
commerciali la mediazione – che
consiste nella ricerca di un accordo
tra le parti – deve essere consi-
derata un’opportunità ancora per
dodici mesi, trascorsi i quali diven-
terà un obbligo per alcune materie
importanti. Gli avvocati, in base
all’art. 4, sono tenuti ad avvisare i
clienti della possibilità di accedere
a questa procedura piuttosto che
procedere con la giustizia ordinaria
e l’informazione deve essere forni-
ta chiaramente e per iscritto, pena
l’annullamento del mandato.
Chi è il mediatore? Si tratta di uno
specialista che opera in posizione
di terzietà rispetto alle parti, sele-
zionato in base a determinate cre-
denziali e inserito in un apposito
albo. Quali sono le materie di cui si
Prima di andare in tribunale diventa obbligatorio tentare
di risolvere le vertenze
con un accordo tra le parti.
E si risparmia. Gli uffici
di Conciliamo-Trieste sono attivi
non solo alla Camera
di Commercio ma anche al Palazzo
di Giustizia
occupa la mediazione? I diritti reali
(proprietà, abitazione, servitù, usu-
frutto), la locazione immobiliare,
l’affitto d’azienda, il condominio, il
comodato, la diffamazione a mezzo
stampa. E ancora: la responsabilità
medica, le successioni ereditarie, i
patti di famiglia, i contratti assi-
curativi e bancari. Come si vede,
una casistica amplissima defluirà
progressivamente dalle cause or-
dinarie alla mediazione, sgravando
i tribunali da una grande mole di
incombenze.
Il ricorso allo strumento alternati-
vo non pregiudica in alcun modo
l’eventualità di ricorrere alle nor-
mali vie della giustizia, cui si può
accedere se una delle parti non è
soddisfatta dall’ipotesi di accordo
raggiunto nell’arco dei 120 giorni
di tempo disponibili. Tuttavia il le-
gislatore ha stimolato il ricorso alla
mediazione anche con benefici di
tipo fiscale: a chi trova un accordo
verrà riconosciuto un credito d’im-
posta rapportato alle spese pagate
fino a un massimo di 500 euro.
Inoltre, non sono dovute le spese
di registrazione del verbale fino a
un importo della lite pari a 50.000
euro. Se è vero che, in caso di man-
cata conciliazione si può accedere
alla giustizia ordinaria, va anche
precisato che se il giudice fa pro-
pria la proposta del mediatore, la
parte che l’aveva in precedenza
rifiutata sarà obbligata al paga-
mento delle spese processuali e le-
gali anche della controparte, oltre
alle spese aggiuntive.
Quali sono le spese della media-
zione? Si tratta di cifre contenute.
Variano da un minimo di 40 euro
(per controversie di valore non su-
periore ai 1.000 euro) a un massi-
mo di 10.000 (per le controversie di
valore oltre i 5 milioni di euro).
P. P.
25
Nov
ità
Come si svolge un incontro di conciliazione
È interessante scoprire come
si svolge concretamente un
incontro di conciliazione,
come cioè il mediatore tenta di
arrivare a un accordo tra le parti
e di conciliarne le posizioni senza
procedere al ricorso alla giustizia
ordinaria.
Per prima cosa il mediatore il-
lustra la sua posizione nei con-
fronti delle parti, spiegando che
non è un giudice, né un arbitro,
ma appunto un mediatore – terzo
neutrale – che le aiuterà a ricer-
care nei limiti del possibile le
migliori soluzioni a contrapposti
interessi e necessità.
Un comportamento, dunque, all’in-
segna della neutralità e dell’impar-
zialità. Il mediatore, infatti, prima
di assumere l’incarico rilascia
all’organismo di mediazione una
dichiarazione di imparzialità nella
controversia.
Il mediatore chiarisce quindi che
tutto quanto emergerà dall’in-
contro sarà confidenziale e riser-
vato e che nessuno potrà essere
chiamato successivamente a te-
stimoniare sui fatti di cui verrà a
conoscenza.
Altro punto che viene evidenziato
dal mediatore è la volontarietà
della procedura e il fatto che le
parti potranno in qualunque mo-
mento comunicare che non inten-
dono più proseguire.
Segue l’illustrazione dei grandis-
simi vantaggi della procedura in
termini di rapidità, efficienza,
economia, possibilità di ricercare
assieme differenti e svariate so-
luzioni alternative che pongono
fine, qui e ora, alla controversia:
non approfittare di questa oppor-
tunità vorrà dire ricorrere all’au-
torità giudiziaria ordinaria con le
note conseguenze in termini di
tempo e di denaro.
È possibile che all’incontro una
parte si presenti accompagnata
da un legale e l’altra no: il me-
diatore chiede a quest’ultima se
preferisce sospendere e aggior-
nare il tentativo di conciliazione
per farsi assistere anche lei da
un legale.
Come si svolge l’incontro? Parla
per prima la parte che ha atti-
vato la procedura, poi la parte
che ha aderito al tentativo di
conciliazione.
Il mediatore invita le parti a
intervenire con moderazione,
a consentire alla controparte
di terminare l’intervento e solo
dopo di replicare.
Le parti sono prima sentite in
sessione congiunta, quindi, se
ciò sarà necessario, in sessioni
separate: non è previsto il prin-
cipio del contraddittorio.
Esaurite queste sessioni, si
cerca di trovare assieme la o
le soluzioni più favorevoli agli
interessi di entrambi: il media-
tore invita quindi le parti a il-
lustrare le reciproche posizioni,
dopodiché ne fa una parafrasi
eliminando la carica emotiva
e negativa usata dalle parti e
Due sedi per chiudere presto e bene le controversie civili e commercialiConciliamo-Trieste è stato presentato al pubblico davanti ai
rappresentanti delle istituzioni e degli ordini professionali.
“Conciliamo-Trieste: la giustizia a portata di tutti” è l’iniziativa
che la Camera di Commercio di Trieste e il Tribunale di Trieste, in
collaborazione con gli Ordini degli Avvocati, dei Commercialisti,
degli Ingegneri e dei Giornalisti, hanno lanciato insieme lo scorso 18
febbraio nell’aula della Corte d’Assise del Palazzo di Giustizia.
Un successivo focus sullo stato della mediazione volta alla conciliazione
si è tenuto, su iniziativa dell’Ordine dei Commercialisti, lo scorso 19
aprile all’Hotel Savoia. Nell’occasione il presidente camerale Paoletti
ha reso noto che nei due mesi successivi alla presentazione di
Conciliamo-Trieste le domande di mediazione sono state una decina.
La mediazione di Conciliamo-Trieste può essere intrapresa rivolgendosi
a due sedi. Nella Camera di Commercio, in piazza della Borsa, l’ufficio
di riferimento è alla stanza 3 del piano ammezzato con orario dal
lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e mercoledì anche
dalle 14 alle 15.45. La novità è rappresentata dall’apertura di un
Ufficio di Conciliazione al terzo piano del Tribunale, nell’aula 387, che
è a disposizione del pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.
cercando di infondere calma nel
linguaggio.
Nel corso di tali sessioni il me-
diatore parla, facendo seguire a
domande aperte domande chiuse
in modo da focalizzare il problema,
fa emergere gli interessi (che sono
negoziabili) e le necessità (che
sono incomprimibili e irrinunciabi-
li) senza essere un inquisitore.
Le parti devono essere lasciate
parlare, senza essere poste sotto
pressione, ma anche senza che i
loro interventi vengano presi per
oro colato.
Il tentativo deve essere rivolto, pur
senza fretta, a chiudere alla prima
seduta.
Viene infine sottoscritto il verbale –
auspicabilmente di raggiungimen-
to dell’intesa – al quale è allegata
la scrittura privata riportante i ter-
mini dell’accordo raggiunto.
ROBERTO COMISSO
26
Nov
ità
“Olio Capitale” in crescita
Più espositori, 1.100 incontri commerciali e 17 paesi presenti.
Si consolida il successo
della rassegna fieristica triestina
Sembra immune dalla crisi e
continua a promuovere mar-
gini di miglioramento, tra
indici di mercato e di qualità. La
manifestazione “Olio Capitale –
Salone degli oli extra vergini tipici
e di qualità” ha confermato anche
nella sua 4a edizione il marchio
di scommessa vincente dell’im-
prenditoria locale. Promossa dalla
Fiera di Trieste – in collaborazione
con l’Associazione Nazionale “Città
dell’Olio” e il contributo della Ca-
mera di Commercio, Provincia di
Trieste e i comuni di Muggia, San
Dorligo e del capoluogo –, la fiera
ha riportato alla ribalta non solo
gusti, sapori, abbinamenti di un
elemento cardine della dieta me-
diterranea, ma anche una vasta
risorsa economica che investe il
commercio regionale, nazionale
ed estero. Alcuni numeri a suffra-
gio. A partire dall’incremento degli
espositori che quest’anno hanno
caratterizzato “Olio Capitale”, ben
254, segnando un aumento del
10,4% rispetto alla passata edi-
zione. Ancora numeri: 1.100 gli
incontri, organizzati da Aries, tra
espositori e acquirenti stranieri,
17 i paesi stranieri presenti, 255
le tipologie di olio in vetrina nei
4.000 mq dell’esposizione nell’arco
di quattro giornate colorate anche
da talk-show, seminari, degusta-
zioni. Un meccanismo ben oliato,
insomma, che preannuncia una 5a
edizione ancor più intensa nei temi,
ricca nelle adesioni.
FRANCESCO CARDELLA
27
Nov
ità
Expomittelschool, la casa del gustoDa ruolo di nicchia a “salotto” di una maggiore accoglienza, pur
nell’immutato rispetto delle regole qualitative e di sviluppo. È il pen-
siero di Guerrino Lanci, presidente di Promotrieste dell’Associazione
Albergatori di Trieste, sulla nuova rotta di Expomittelschool, il piccolo
tempio triestino del gusto, della ricerca e della valorizzazione delle
tipicità alimentari locali: «Si tratta di una risorsa dalle enormi poten-
zialità – ha premesso Guerrino Lanci –, ma da organizzare con mag-
giore sinergia tra categorie, produttori e consumatori. Non possiamo
permetterci che resti una micro nicchia – ha rimarcato Lanci – ma la
dobbiamo estendere su scala maggiore. È il territorio che lo chiede».
Tutti d’accordo sulle credenziali della Mittelschool, il centro di via San
Nicolò a Trieste impegnato anche nella formazione di gestori dell’eno-
gastronomia, sulla base di workshop, seminari e serate a tema, una
casa del centro cittadino a cui Lanci abbina una comparazione in
chiave architettonica: «Una casa è composta da vari ambienti, non
soltanto dal salotto. Su questa immagine dovrebbe poter crescere la
Mittelschool – ha concluso – rendendosi più partecipe e abitabile dal-
le esigenze del territorio».
F. C.
Offerta teatrale e prodotti tipici nel mirino di Promotrieste
Il presidente Guerrino Lanci
spiega le strategie avviate da mesi
per stimolare il turismo nella città
giuliana
È una città “non solo di
mare”, tutta da scoprire e
da proporre in sinergia con
il territorio, la Trieste immagi-
nata da Guerrino Lanci, dal 1°
febbraio 2010 presidente di Pro-
motrieste. L’ente ha infatti in pro-
gramma diverse iniziative per la
primavera e la prossima estate,
delle quali abbiamo parlato con il
nuovo leader del Consorzio.
Quali sono quindi i progetti curati
da Promotrieste per promuovere
il turismo in città nei prossimi
mesi?
Partiamo dalla convenzione ini-
ziata già a dicembre con le strut-
ture ricettive e i teatri Rossetti, La
Contrada e Verdi, mirata a fornire
biglietti scontati per gli spetta-
coli alla clientela degli alberghi.
L’iniziativa ha avuto un momento
importante: la presentazione del-
la stagione dell’Operetta del Tea-
tro Verdi a Bratislava lo scorso 22
aprile, legata a un concorso che
regalerà un weekend a Trieste,
comprensivo di alcuni biglietti
omaggio per la stagione teatrale.
Rimane poi fondamentale la pro-
mozione del prodotto tipico, con
“Trieste in tazzina”, che definirei
un perfetto connubio tra ospitali-
tà e gusto per il caffè. In estate
stimoleremo invece il coinvolgi-
mento di media nazionali e inter-
nazionali per aggiornare i giorna-
listi e il pubblico sulle peculiarità
di Trieste, città d’arte, di cultura
e anche di mare, che si differen-
zia quindi dall’offerta tipica di
Grado e Lignano. Nell’occasione
verrà proposto un concorso con
in premio alcuni soggiorni gratu-
iti. Con l’Azienda Aries abbiamo
previsto un workshop per giorna-
listi stranieri che si dedichino a
Trieste, e anche con il Comune
e Turismo FVG abbiamo in men-
te di coordinare una strategia
di comunicazione integrata per
la permanenza nel tempo di un
determinato “messaggio”. Infine,
per veicolare l’offerta turistica
continua la promozione attraver-
so le fiere, le agenzie di viaggio e
i congressi.
Che cosa propone, invece, per va-
lorizzare l’Expomittelschool come
vetrina enogastronomica?
Deve diventare uno snodo fonda-
mentale per il prodotto tipico e il
gusto, dove esporre il meglio delle
produzioni locali: olio, vino, caf-
fè. I ristoratori e i bar dovrebbero
completare il tutto con un’offerta
professionale. Il turista dovreb-
be trovare questo luogo sempre
aperto, questo è fondamentale.
La sua curiosità lo condurrà così
a scoprire l’Expomittelschool, con
il fondamentale supporto dell’in-
formazione turistica, ma non per
consumare, quanto per degusta-
re ed entrare in contatto con il
produttore.
EMANUELA MASSERIA
28
Nov
ità
Generali, Trieste non si tocca
Il neopresidente Geronzi assicura
che la sede rimane nella città giuliana.
I vertici della finanza
italiana all’assemblea
del Leone
«Le Generali sono Trieste
e Trieste rappresenta
le Generali. Non è im-
maginabile che qualcuno possa
portarsele via». Lo ha affermato
il neoeletto presidente del Grup-
po, Cesare Geronzi, a margine
dei lavori dell’assemblea an-
nuale che si è tenuta come da
tradizione nel Centro Congressi
della Stazione Marittima il 24
aprile scorso. Gli oltre 800 azio-
nisti intervenuti hanno approvato
pressoché all’unanimità il bilan-
cio 2009, chiuso con un utile di
1,3 miliardi di euro (il 53,1% in
più del precedente esercizio). Il
patrimonio netto è salito paralle-
lamente da 11,3 a 16,6 miliardi
(+47,2%) soprattutto grazie alla
fusione con Alleanza. La crisi dei
mercati, che si evidenzia nel-
la riduzione delle quotazioni in
Borsa del titolo Generali, non ha
toccato in realtà i fondamentali
della compagnia, che ha conti-
nuato a rafforzarsi sia in Italia
che, soprattutto, all’estero dove
i tassi di crescita nell’ultimo
quadriennio sono stati del 6,6%
con un picco del 9% nel 2009. Di
grande significato la posizione
leader assunta in Cina. Unanime
pertanto è stato l’apprezzamento
per il lavoro portato avanti dai
due top manager Perissinotto
e Balbinot sotto la pluriennale
presidenza di François Bernheim
e che proseguirà ora con il nuo-
vo board nel quale siedono nomi
di grande spicco dell’economia
italiana. Questa la composizione
del consiglio di amministrazio-
ne, che resterà in carica per tre
anni: Cesare Geronzi, Vincent
Bolloré, Alberto Nagel, Giovanni
Perissinotto, Sergio Balbinot,
Ana Botin, Francesco Caltagiro-
ne, Diego Della Valle, Leonardo
Del Vecchio, Petr Kellner, Angelo
Miglietta, Alessandro Pedersoli,
Lorenzo Pellicioli, Reinfried Pohl,
Paolo Scaroni, Francesco Saverio
Vinci, Cesare Calari, Carlo Carra-
ro e Paola Sapienza.
F. R.
Fonte: Borsa Italiana S.p.A.
L’andamento del titolo Generali negli ultimi 12 mesi
mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. gen. feb. mar. apr.
19
17
15
13
29
Nov
ità
Incontri tra imprese e Gas Natural Fenosa
Incontri di Gas Natural Fenosa
con le imprese della provincia
che hanno aderito all’iniziati-
va. La Camera di Commercio con
questi approfondimenti ha accol-
to ben volentieri la richiesta della
multinazionale spagnola per la
realizzazione di alcuni incontri
nei quali far emergere e spiegare
all’economia del territorio i con-
tenuti del progetto del rigassifi-
catore di Zaule, con un approfon-
dimento sulle sue caratteristiche
tecniche e sul suo inserimento nel
contesto produttivo del territorio.
«Una richiesta – ha commentato
il presidente Antonio Paoletti –
che l’ente camerale quale casa
dell’economia non poteva che
accogliere ben volentieri per con-
sentire alle imprese di conoscere
meglio i contenuti di un progetto
che nella sua completezza non
era mai stato presentato così nei
particolari».
Gas Natural Fenosa, gruppo mul-
tinazionale leader nel settore del
gas e dell’elettricità, propone per
Zaule un impianto della capacità
di 8 miliardi di metri cubi di gas
l’anno, con un investimento pari
a 500 milioni di euro che prevede
l’intervento di bonifica di un’area
attualmente contaminata. Ciro
García Armesto, project manager
dell’impianto, ha sottolineato che
la priorità del rigassificatore è la
sicurezza. «Si tratta di un im-
pianto all’avanguardia dal punto
di vista tecnologico che garanti-
sce la piena compatibilità con il
traffico portuale esistente». Gar-
cía Armesto ha evidenziato anche
l’assenza di un impatto sull’eco-
sistema naturale in quanto «il
raffreddamento dell’acqua della
baia di Zaule sarà minimo e le
immissioni di cloro saranno dieci
volte sotto il limite di legge».
Gas Natural Fenosa è il secon-
do operatore mondiale di gas
naturale liquefatto con oltre 30
miliardi di metri cubi di GNL mo-
vimentato da 13 navi metaniere.
Il progetto di Zaule ha già termi-
nato l’iter autorizzativo in sede
nazionale.
Servizio informativo alle imprese
30
Nov
ità
La Comunicazione Unica telematica è obbligatoria dal 1° aprile
Per le imprese si tratta
di un’autentica rivoluzione: il rapporto
con gli enti viene semplificato.
Niente più carte né code
Ci siamo. Dal 1° aprile
2010, dopo una sperimen-
tazione durata più di un
anno, la Comunicazione Unica
(ComUnica) necessaria per l’av-
vio, la modifica o la cessazione
di un’attività imprenditoriale è
l’unico modo per comunicare con
le Camere di Commercio, l’Agen-
zia delle Entrate, l’INPS e l’INAIL.
Questa innovativa procedura, ac-
cessibile dal sito www.registroim-
prese.it, consente la presentazio-
ne di un’unica istanza per assol-
vere tutti gli adempimenti verso
il Registro delle Imprese, quelli
validi ai fini previdenziali, assi-
stenziali nonché fiscali.
L’introduzione della ComUnica
rappresenta una vera e propria
svolta nell’ottica della semplifi-
cazione per le imprese che vede
l’ente camerale come loro unico
interlocutore. Inoltre, con l’uti-
lizzo degli strumenti telematici
è previsto che l’impresa, o gli in-
termediari cui si affida, possano
ricevere direttamente via posta
elettronica certificata (PEC) tutte
le comunicazioni da parte degli
enti destinatari della ComUnica.
Sul sito www.registroimprese.it
l’impresa può accedere anche a
una guida operativa, a un filmato
introduttivo sullo strumento, a un
corso pratico, al link ai siti degli
enti e ai contatti per avere assi-
stenza.
Tra le varie modalità di predispo-
sizione di un’istanza è possibile
scegliere tra diversi supporti,
tutti messi a disposizione gra-
tuitamente da parte del sistema
camerale, ovvero:
-
zionale che presuppone il preven-
tivo utilizzo del software Fedra;
-
ficato, che prevede la possibilità
di gestire tutti gli adempimenti
relativi alle imprese individuali,
eccetto quelli INAIL, attraverso
una compilazione molto semplice
e intuitiva;
ComUnica, corsi e testLa Comunicazione Unica d’Impresa ha visto un’intensa attività prepa-
ratoria, sia in modalità base sia in modalità avanzata, che ha coinvol-
to per la prima volta altri enti (INAIL, INPS e Agenzia delle Entrate). La
partecipazione degli attori economici del territorio provinciale è stata
sorprendente: ai corsi si è registrata una presenza record.
Al termine della sessione formativa è seguita un’indagine tra i par-
tecipanti per verificare quali avessero già provveduto all’invio di al-
meno una pratica con la nuova procedura. È stato anche chiesto loro
di esprimere un’opinione sullo stato dell’arte di ComUnica attraverso
intervista. Le interviste, composte da tre domande a risposta aperta,
sono state inviate via e-mail a un campione di utenti e permetteranno
di affinare il nuovo servizio.
StarWeb, l’applicazione web
nata per predisporre le pratiche
di ComUnica acquisendo le in-
formazioni direttamente dalle
banche dati del Registro delle
Imprese.
Per ulteriori informazioni ed even-
tuali corsi di formazione su ComU-
nica è possibile rivolgersi diretta-
mente agli uffici del Registro delle
Imprese o consultare la sezione
“Corsi Registro Imprese” sul sito
www.ts.camcom.it.
L’utilizzo delle tecnologie informa-
tiche, fondamentale per misurare
e migliorare l’efficienza degli uffici
pubblici, diventa quindi indispen-
sabile per le imprese non solo per
competere con i propri concorren-
ti, ma anche per colloquiare con la
nuova Pubblica Amministrazione.
M.B.
31
Nov
ità
Norme sulla sicurezza,l’applicazione integrale
Non importa quale sia la destinazione d’uso degli edifici:
le normative sulla sicurezza
si applicano a tutti gli impianti
di uso corrente. Facciamo il punto sulle prescrizioni
ministeriali
La normativa sulla sicurezza
va applicata agli impianti
posti al servizio degli edifici
indipendentemente dalla destina-
zione d’uso di questi ultimi. Questa
la più importante novità introdotta
dal d.m. 37/2008. Gli impianti pos-
sono essere situati all’interno degli
edifici o nelle relative pertinenze.
Secondo il Ministero dello Sviluppo
Economico, sono compresi anche
gli impianti al servizio delle attivi-
tà che vi si svolgono. Pertanto, per
realizzare o modificare gli impianti
interni, anche solo in parte, agli
edifici posti nelle loro pertinenze o
collegati in modo stabile a quelli
interni è necessario possedere i re-
quisiti professionali indicati dalla
normativa. La normativa di sicu-
rezza viene quindi estesa a tutti gli
impianti di uso corrente.
Il d.m. 37/2008 ha ridefinito anche
la classificazione degli impianti.
Vediamo in dettaglio le novità in-
trodotte.
Tra gli impianti elettrici assumo-
no rilevanza autonoma quelli per
l’automazione di porte, cancelli e
barriere. Non importa, ad avviso
del Ministero, se sono formati an-
che con parti elettroniche. Nell’am-
bito elettrico vengono inseriti gli
impianti di protezione contro le
scariche atmosferiche, preceden-
temente appartenenti alla tipologia
elettronica, e quelli di autoprodu-
zione di energia. Gli impianti radio-
televisivi ed elettronici sono definiti
«le componenti per la trasmissione
e la ricezione dei dati e dei segnali
alimentati a tensione inferiore a 50
V in corrente alternata o a 120 V in
continua». Le parti alimentate da
una diversa tensione appartengo-
no agli impianti elettrici.
Delle modifiche – particolar-
mente rilevanti – relative agli
impianti di riscaldamento si è
detto nel numero precedente del-
la rivista. Ricordiamo solamente
che ora appartengono a questo
ambito anche gli impianti di re-
frigerazione.
Usando l’espressione «di qualsia-
si natura o specie», il legislatore
estende la norma a tutti i diversi
tipi di impianto idrosanitario.
L’inserimento dei depositi di com-
bustibile – i “bomboloni” – tra le
parti che possono comporre un im-
pianto a gas pone fine a un lungo
dibattito. I riferimenti presenti ne-
gli articoli sulla progettazione de-
gli impianti rimarcano che questa
tipologia comprende tutti i tipi di
gas (come combustibili, medicali,
aria compressa). Vengono, infine,
risolti i possibili conflitti dovuti
all’interazione tra il d.m. 37/2008
e le altre norme speciali (comu-
nitarie o nazionali). Le normative
riguardano aspetti diversi dell’im-
pianto. Pertanto nella sua realizza-
zione vanno applicate entrambe.
ENZO CRISMAN
32
Nov
ità
I tanti nomi del caffè
come si beve qui incuriosiscono
il mondo.Il glossario giuliano
fa capolino anche in Giappone
“Capo in bi” a Trieste come a Tokyo
Ormai è risaputo che nel
territorio provinciale è pre-
sente l’intera filiera com-
merciale del caffè che va dallo
spedizioniere portuale al traspor-
tatore specializzato, dal crudista
al torrefattore, alle caffetterie,
intese come luoghi di consumo
della nera aromatica bevanda. A
tale riguardo, è da segnalare che
il “microcosmo”, per dirla con
Claudio Magris, è stato arricchito
di uno spazio espositivo tempora-
neo, ospitato nel Museo Commer-
ciale di via San Nicolò 7. Anche
l’Estremo Oriente si è interessato
alla situazione triestina, dedican-
do servizi giornalistici all’universo
caffeicolo locale. Sulle colonne
della rivista specializzata di arte
culinaria “Café Sweet”, del mar-
zo 2009, la giornalista nipponica
Miki Nakano e la fotografa Noriko
Maegawa hanno percorso in lungo
e in largo i classici ambienti cit-
tadini di consumo dell’espresso
dove il lessico che esse udivano
le ha particolarmente incuriosite.
Così, termini di uso comune e noti
al triestino come: “capo in bi”,
“nero deca”, “gocciato”, “ristre”
e via elencando nelle loro molte-
plici varianti in tazzina piuttosto
che, appunto, in vetro, sono state
trasposte nel paese del Sol Levan-
te: ben undici pagine dedicate a
questo settore. Se non bastasse,
un paio di mesi dopo, altra impor-
tante uscita nel periodico “Coffee
Network”. Anche qui i principali
locali del capoluogo regionale
vengono adeguatamente descritti,
accompagnati dall’architetto dei
caffè, cioè il professionista che ne
ha ristrutturati una serie, ridando
loro nuova vita.
Al di là del modo di dire “caffè” in
giapponese, per chi non fosse av-
vezzo ai lemmi triestini dovremmo
dire che “nero” indica un caffè
espresso allo stato puro (caffè-
caffè e basta), “deca” è l’abbre-
viativo di espresso decaffeinizzato
(cioè privato di caffeina). Mentre
“gocciato” è la preparazione con
l’aggiunta di una nuvoletta lat-
tea posta al centro della tazzina.
Il massimo si raggiunge con il
“capo”, che sta per la locuzione
cappuccino, qui, in forma mignon.
Per farci capire, è quella prepara-
zione che richiama l’italico “mac-
chiato”, con l’aggiunta extra di una
dose di latte caldo. Il tutto poi, in
volume normale, lungo o “ristre”...
tto. Si tratta di una specie di codi-
ce da banco, utile agli addetti per
lanciarsi gli ordinativi ed essere
più che mai concisi. Come si nota,
la terminologia è decisamente va-
riegata e, comunque, non si limita
alle espressioni citate. Il gergo è
ampio e i modi di dire sono parec-
chi, i quali, di certo, meriterebbero
una tappa in una degustazione, in
un caffè o in un bar triestino.
GIANNI PISTRINI
33
Nov
ità
Laboratorio pronto al trasloco
Approderà entro l’anno
in via Travnik il Laboratorio
Chimico Merceologico.
Ma il capannone diventerà
una vera e propria sede distaccata
della Camera di Commercio
per altri servizi
Nell’ottica del riordino delle
proprietà immobiliari della
Camera di Commercio, im-
portanti cambiamenti sono pre-
visti anche per lo storico Labo-
ratorio Chimico Merceologico di
via San Nicolò 5. L’immobile, che
sarà trasferito entro l’anno in via
Travnik in una sede acquistata
ad hoc, è presente in centro città
dal 1976: «La sede – spiega il
vicesegretario camerale Vincis
– non è idonea considerata la
localizzazione. Così, nel 2008,
si è presentata la possibilità di
acquisto di un immobile in zona
industriale: lo spostamento ha il
duplice obiettivo di rispettare le
prescrizioni in materia di sicurez-
za e intraprendere il rilancio della
struttura con nuovi servizi aperti
alle imprese». Il nuovo Labora-
torio diventerà quindi qualcosa
di sostanzialmente e operativa-
mente diverso: «Non si limiterà
a fare solo le analisi sul caffè
– sottolinea il presidente Paoletti
–, ma prenderà in esame anche
prodotti delle più varie tipologie,
dall’edilizia in giù. Abbiamo an-
che assunto un chimico, l’inge-
gner Turello, per dare una svolta
a quella realtà, farla diventare
realmente un punto di riferimen-
to per le imprese».
Acquistato nel febbraio dello
scorso anno, nel capannone tro-
verà spazio anche l’Agenzia per
l’Ambiente con lo Sportello Casa
Clima, con il compito di promuo-
vere corsi e fare informazione su
tematiche ambientali. «Abbiamo
fatto un accordo con Casa Clima
– anticipa Paoletti – e allestiremo
alcuni corsi destinati all’edilizia
che daranno la possibilità di va-
lutare l’impatto energetico su un
immobile, che oggi incide nella
stessa valutazione degli apparta-
menti». È allo studio anche l’ipo-
tesi di allestire una sede camerale
distaccata, dove svolgere pratiche
come quella legata alla tessera
benzina o al bollino blu. Fino al
2009 il Laboratorio rappresentava
un servizio camerale, con la nuo-
va struttura, al fine di renderla più
snella e commerciale, la stessa è
confluita nell’Azienda speciale
Trieste On Line. «Si tratta di un
investimento – conclude Vincis
– grazie al quale sarà possibile
ampliare l’ambito delle attività
sviluppando l’aspetto commer-
ciale del Laboratorio. Attualmente
stiamo lavorando a un adegua-
mento e all’allestimento dello
spazio in vista dell’inaugurazione
che avverrà entro l’anno».
LINDA DORIGO
34
Nov
ità
Più di 800 velisti di domani
Grande successo per l’edizione
2009 di Fare Vela. Coinvolte scuole
elementari e medie e cinque circoli
nautici. Per tanti ragazzi
è stata la primissima
esperienza tra boma e randa
È giunto alla 4a edizione il
progetto Fare Vela promos-
so da Camera di Commercio
e Assonautica, in collaborazione
con gli istituti scolastici triestini.
Sono ben 834 gli allievi delle ele-
mentari e medie della provincia
coinvolti nell’iniziativa, cui han-
no aderito cinque circoli nautici.
I ragazzi sono stati così distribu-
iti: 83 allievi delle scuole Campi
Elisi e Gaspardis affidati alla
Società Triestina della Vela; 161
delle scuole Lovisato, Svevo, La-
ghi alla Società Triestina Sport
del Mare; 173 delle scuole Sauro,
Slataper, Carducci e Grego alla
Società Velica Barcola Grignano;
107 delle scuole Roli e Domio al
Circolo della Vela Muggia; 310
delle scuole Sacro Cuore, Rosset-
ti, Foschiatti, Codermatz, Mauro
alla Lega Navale, che ha anche
svolto l’importante ruolo di coor-
dinamento.
Il progetto si è sviluppato attra-
verso incontri nelle scuole du-
rante i quali sono stati trattati
i vari argomenti compresi nel
programma. Ha poi fatto segui-
to il contatto diretto con il mare
mediante due uscite della durata
di circa tre ore ciascuna su im-
barcazioni dei soci armatori dei
singoli circoli.
Nelle pur brevi navigazioni i ra-
gazzi si sono avvicendati nei vari
ruoli di bordo, ed è stata offerta
loro anche la possibilità di stare
al timone conducendo l’imbarca-
zione.
Il programma si è articolato con
due lezioni di teoria, di due ore
ciascuna per classe, compren-
dendo nozioni sui venti, sulla
vela, sulla nomenclatura mari-
nara, sui nodi, puntando in modo
particolare sui principi della
tutela e della salvaguardia del
mare. Durante le uscite in mare
con imbarcazioni cabinate, mes-
se a disposizione dai vari soci dei
circoli aderenti all’iniziativa e
della durata di tre ore, gli allievi
sono stati inseriti nelle manovre
di bordo: armamento, sicurezza
in navigazione, conduzione, ma-
novre delle vele, operazioni di
ormeggio e riassetto della barca
al rientro.
Particolare attenzione è stata
poi posta alla raccolta dei rifiuti
di bordo e al loro smaltimento al
rientro, sottolineando l’importan-
za di non scaricare in mare i ri-
fiuti. L’edizione 2009 ha segnato
così un’importante esperienza
per tanti ragazzi che realizza il
principio di avvicinare da subito i
giovani al mare e alla sua cultu-
ra attraverso l’esperienza unica
della vela.
ALESSANDRO DEL FRATE
35
Nov
ità
Un’ora di lezione teorica alla Camera di Commercio e cento premi da Assonautica
Per una volta sono andati alla
Camera di Commercio anziché
a scuola. Gli alunni delle scuo-
le elementari triestine coinvolte
nell’iniziativa di Assonautica Fare
Vela hanno seguito lo scorso 13
maggio un’ora di lezione teorica
che sarà loro utile per ben com-
portarsi in barca. Una platea at-
tenta, visto che grazie a questo
progetto i velisti di domani stanno
apprendendo i rudimenti di come
governare vento e mare.
A fare gli onori di casa il presi-
dente dell’Assonautica provin-
ciale, Antonio Paoletti, mentre
l’Ufficio Scolastico Provinciale e
i circoli velici sono stati rappre-
sentati rispettivamente da Mari-
na Simoni e Giorgio Brezich.
Paoletti ha dato una buona
notizia ai ragazzi: i cento più
meritevoli, tra allievi di ele-
mentari e medie, riceveranno
da Assonautica il premio di una
settimana di corso gratuito in
uno dei circoli triestini coinvolti
nel progetto. Una bella sorpre-
sa per le scuole, che sono state
suddivise in tre gruppi: Duca
d’Aosta, San Giusto e Foschiatti,
supportate dalle società Sport
del Mare e Lega Navale, quindi
Grego, Suvich e Loreto, abbinate
ad Adriaco e Porto San Rocco,
infine la Gaspardis, che si è ap-
poggiata alla Società Triestina
della Vela.
Grande l’interesse dimostrato
dai ragazzi delle elementari da-
vanti al PowerPoint dell’istrut-
tore Nicola Matschnig: tante
mani alzate per chiedere che
cosa sono le sartie, le crocette,
il timone a ruota, la stecca o per
sapere di più sulle andature, sul
vento e sul comportamento in
barca. Bolina, randa, boma sono
parole con cui i futuri velisti
hanno già confidenza. Per loro
una lezione da non dimentica-
re e da mettere in pratica nelle
uscite con gli istruttori previste
nel corso della stagione mite.
36
Arie
s
Da Zagabria stimoli agli interventi immobiliari
Il workshop promosso da Aries
ha confermato le aspettative
ma anche le difficoltà
del settore casa e arredamento
in Croazia, duramente colpito
dalla crisi. Quattro le imprese
triestine interessate al mercato
Contatti interessanti, da ap-
profondire ai primi segnali
stabili di ripresa. Quattro
aziende triestine hanno parteci-
pato lo scorso 24 marzo a Zaga-
bria a un workshop per il settore
edile e complementi d’arredo, con
incontri fra imprenditori italiani e
croati, nell’ambito del progetto
Abitare Italia 2008, finanziato
nell’Intesa Istituto Commercio
Estero-Unioncamere. L’evento è
stato coordinato da Aries in col-
laborazione con Promos, Azienda
speciale per l’internazionalizza-
zione della Camera di Commercio
di Milano.
Le aziende hanno potuto in-
contrare una serie di partner in
campo edile, quali società di
costruzioni, studi di architettu-
ra, designer, dando corso a una
quarantina di incontri d’affari
bilaterali.
Hanno completato l’evento col-
loqui personalizzati con due pro-
fessionisti, un consulente fiscale
e un consulente legale individua-
ti dall’ufficio ICE di Zagabria.
La crisi ha colpito duramente il
settore; ICE Zagabria ha recen-
temente riportato come l’Ufficio
Nazionale Statistico della ca-
pitale croata abbia rilevato nel
2009 una diminuzione di oltre il
12% nel valore dei lavori edili,
mentre le imprese hanno costru-
ito oltre 8.000 appartamenti, con
un incremento del 4% rispetto al
2008.
Due sono i canali indicati alle
imprese triestine per lo sviluppo
e il rilancio del settore in Croazia:
ammodernamenti e nuove unità
nel settore turistico-alberghiero
e il piano di investimenti nella
dotazione infrastrutturale, come
ribadito dal premier Jadranka
Kosor in occasione della ripresa
dei lavori della linea autostrada-
le Zagabria-Sisak il cui termine è
previsto nel 2013.
Anche i valori immobiliari sono
calati nel 2009, registrando un
valore medio nazionale pari a
1.667 euro a metro quadrato per
un appartamento in Croazia, con
un calo di oltre il 9%.
PAOLO MARCHESE
37
Arie
s
Riprende vigore l’iniziativa italiana nei Balcani
Rilanciata la legge 84 del 2001
che vede in prima fila il sistema camerale.
Aries organizza missioni Italia-Serbia
e un portale che favorisce l’incontro
tra domanda e offerta d’impresa
Nata il 21 marzo 2001, la leg-
ge 84 «disciplina le forme
di partecipazione italiana al
processo di stabilizzazione, ricostru-
zione e sviluppo dei paesi dell’area
balcanica» attraverso il coordina-
mento delle attività previste da di-
versi enti, imprese e istituzioni pre-
senti storicamente su quei territori.
La Camera di Commercio di Trieste,
tra il 2002 e il 2005, ha realizzato
importanti iniziative in qualità di
capofila del sistema camerale na-
Nuovo interesse per la MacedoniaEnergia & Ambiente, Agroindustria e Turismo. Questi i tre focus setto-
riali della prossima iniziativa di Aries nell’area balcanica, in Macedo-
nia, dal 30 maggio al 3 giugno.
Con un mercato di poco più di due milioni di abitanti, l’economia ma-
cedone negli anni post indipendenza non aveva attirato le mire delle
imprese italiane, più intente a focalizzarsi sulle opportunità in Croa-
zia, Serbia e Bosnia e successivamente in Montenegro.
Invece il paese balcanico negli ultimi anni ha fatto registrare tassi di
crescita importanti (dal 2006 a un tasso medio di oltre il 5% annuo),
con un sensibile avvicinamento ai parametri dell’Unione Europea. A
breve l’UE dovrebbe formalizzare l’avvio dei negoziati di adesione, in
ritardo a causa dell’annoso contenzioso con la Grecia sulla denomi-
nazione del paese.
La missione imprenditoriale di fine maggio sarà l’immediato seguito
della visita del viceministro Adolfo Urso.
zionale Unioncamere, che insieme
a FINEST, SIMEST, Informest, ICE e
Fiera del Levante è fra i soggetti
attuatori della legge.
Nell’area balcanica l’Italia intrat-
tiene una relazione di partenariato
strategico consolidatasi negli anni,
grazie anche alla folta presenza
di imprese italiane nell’area (ol-
tre 30.000). Nel 2008 il Governo
italiano aveva sviluppato il Piano
Balcani o Piano per l’Europa sud-
orientale con quattro focus princi-
pali: infrastrutture e logistica, pro-
mozione fiere e sviluppo distretti,
servizi PMI e attività di scouting sui
residui della legge 84/2001.
Il Piano, che ha risentito della crisi
nel corso del 2009, è riemerso in
occasione di Italy & South East
Europe Investment Forum, tenu-
tosi a Verona lo scorso febbraio,
nel corso del quale il ministro
delle Attività Produttive Scajola si
è confrontato con gli omologhi di
area balcanica sui nuovi scenari
di sviluppo e d’investimento.
Alcuni fondi inutilizzati della legge
84 sono stati sbloccati e si è po-
tuto finanziare il Progetto Forum
permanente Italia-Serbia, che tra-
mite un portale dedicato favorisce
l’incontro tra domanda e offerta
con l’obiettivo di contribuire allo
sviluppo di relazioni commerciali
e di investimento tra i due paesi.
Si tratta di un progetto fortemen-
te voluto da Unioncamere, con la
Camera di Commercio di Trieste e
della sua Azienda speciale Aries in
prima linea. Accanto allo sviluppo
del portale, sono previste una
missione di incoming di operatori
serbi e una missione commerciale
outgoing per aziende italiane che
non hanno ancora approcciato il
mercato serbo.
Entro giugno Unioncamere pre-
senterà al Ministero delle Attività
Produttive ulteriori progetti ela-
borati dalle realtà camerali, da
finanziare con fondi residui delle
annualità passate. Un’azione che
concretizzerà il Piano Balcani e
permetterà il consolidamento del-
la leadership italiana nell’area.
38
Arie
s
Impresa, giocare la carta Croazia
Zagabria sta reagendo
alla crisi con un fitto programma
di investimenti nell’edilizia
pubblica e invita le aziende triestine
a investire nella sua economia.
Ormai persone fisiche e imprese
italiane godono di condizioni
di accesso paritarie per l’acquisto
di proprietà immobiliari
Per gli imprenditori italiani
interessati a investire nel
settore edilizio la Croazia
può offrire numerosi vantaggi:
economici e fiscali, sotto forma di
incentivi e zone franche, legisla-
tivi, con norme che garantiscono
investimenti sicuri, strategici,
grazie alle moderne infrastrut-
ture che collegano la Croazia al
resto d’Europa. Se ne è discusso
con gli esperti di settore nel corso
del seminario “Focus sul settore
dell’edilizia in Croazia”, organiz-
zato da Aries in occasione della
missione imprenditoriale italia-
na del 24 marzo scorso, che ha
riunito a Zagabria professionisti
dei settori arredo, complementi e
materiali da costruzione.
«Non è che la crisi economica
in Croazia non si sia fatta senti-
re – ha spiegato Mirjana TurudicÊ, responsabile delle relazioni in-
ternazionali della Camera Croata
per l’Economia di Zagabria –, ma
mentre in Italia il settore edilizio
ne ha risentito pesantemente,
con gli investimenti calati del
10% nel 2009, in Croazia è già
in fase di ripresa grazie a un
intenso programma di edilizia
pubblica».
Tra le azioni messe in atto dal
Governo croato TurudicÊ ha citato
gli interventi infrastrutturali e
quelli nel settore turistico-al-
berghiero. Oltre agli investimenti
pubblici, però, secondo l’esperta
c’è bisogno di investimenti pri-
vati: l’Italia è per la Croazia il
primo partner commerciale, ma
solo il settimo investitore este-
ro. «Per questo – ha concluso
TurudicÊ – vorremmo incoraggiare
gli imprenditori italiani a giocare
maggiormente la carta Croazia».
Gli investitori esteri interessati a
inserirsi nel mercato croato pos-
sono rivolgersi alla Camera Cro-
ata per l’Economia. «La Camera
può indirizzare le ditte italiane
verso quelle imprese che hanno
già maturato una vasta espe-
rienza nel settore – ha spiegato
Damir Percel, responsabile del
settore edilizio dell’Associazione
dei Costruttori Croati presso la
Camera Croata per l’Economia –.
E ricordo che, con l’adeguamento
alle normative europee, da feb-
braio 2009 è possibile per le per-
sone fisiche e le imprese italiane
acquistare proprietà immobiliari
in Croazia alle stesse condizioni
offerte alle aziende croate».
GIULIA BASSO
39
Arie
s
Miami: Aries al “Cruise Shipping”
Otto aziende a fare affari
e a confermare l’interesse
del cluster giuliano
Otto piccole e medie imprese per
complessivi 250 dipendenti e
40 milioni di fatturato (oltre il
70% dal mercato estero) impegnate
su vari fronti delle forniture in campo
navale e industriale hanno costituito
la delegazione guidata da Aries al
“Cruise Shipping”. La manifesta-
zione, ai più nota come “Seatrade”,
è l’appuntamento più atteso dagli
operatori della cantieristica e della
crocieristica mondiali, forte dei 1.000
espositori specializzati e della rappre-
sentanza di 119 paesi. Una vetrina
d’assoluta eccezione per un mercato
che nonostante la crisi continua la
sua espansione e che risulta essere
uno dei comparti turistici in maggiore
crescita. E anche quest’anno, il quar-
to consecutivo in cui Aries si fa pro-
motrice dell’iniziativa, il bilancio per
le imprese regionali al ritorno dalla
Florida è nettamente positivo, con un
raccolto di interessanti prospettive di
collaborazione, numerosi nuovi con-
tatti e, in alcuni casi, contratti.
Tra le novità di questa edizione, la
decisione delle imprese regionali,
ciascuna con professionalità distinte
che spaziano dal design all’impianti-
stica, di presentarsi come un insieme
compatto, una sorta di sistema o di
distretto triestino della crocieristica,
in grado di soddisfare su più fronti le
esigenze degli operatori dell’industria
navale. Unire le forze per potenziare
visibilità e autorevolezza, l’obiettivo
perseguito. Una scelta che si è rive-
lata vincente, considerate le nume-
rose visite allo stand (una novantina
concretizzatesi in incontri bilaterali)
del “Trieste Cruise Industry Cluster”,
messo a punto da Aries.
Quali le imprese regionali sbarca-
te oltreoceano? A Miami c’erano
Zinelli&Perizzi, storica firma dell’ar-
redamento e delle coperture tessili;
Pragotecna, specializzata in mosaici
e rivestimenti in ceramica; Marmi
Vrech, da cinquant’anni nell’arredo
di prestigio in marmo e granito. Sul
fronte tecnico, erano presenti la F.
Gurian di Trieste (celle frigorifere) e
la Trieste Engineering Company (pro-
gettazione elettrica), impegnate a
Monfalcone nella realizzazione della
nave Fincantieri Magic per Carnival,
e, a Marghera, nella costruzione di
un’altra nave Fincantieri, la Costa
Fascinosa. C’erano anche RS (si-
stemi antincendio e di salvataggio)
e SeaNet (sicurezza elettronica ed
elettromeccanica) e infine Holiday,
azienda triestina leader nel set-
tore della visual communication
e della segnaletica civile navale e
alberghiera, che, proprio prima del
“Seatrade” ha concluso un accor-
do con Costa Crociere per il rifaci-
mento della segnaletica delle navi
Costa Romantica e Grand Holiday,
che verranno posizionate sul mer-
cato cinese.
Venendo ai contatti commerciali
avviati a Miami, Marco Valta della
Pragotecna di Trieste ha incontrato
l’architetto Josep Farcus, disegna-
tore per le navi Carnival, otte-
nendo l’assenso sui materiali dei
rivestimenti per la Magic. Sempre
nell’ambito del refitting, filone che
vede particolarmente impegnate le
aziende del Friuli Venezia Giulia, la
F. Gurian ha perfezionato il contrat-
to con una compagnia navale ame-
ricana per la modifica dell’impian-
to di refrigerazione su una nave da
crociera esistente e impegnata
tuttora nei Carabi, mentre la Holi-
day ha incontrato Princess Cruises
e Carnival per definire il refitting di
tutta la segnaletica all’interno di
alcune navi.
«Un bilancio certamente positivo
– ha commentato Ezio Messina
della SeaNet –. I contatti avuti ci
permettono di essere ottimisti per il
futuro. Il settore ha un trend di cre-
scita costante e superata la crisi si
potrà lavorare con ottimi regimi».
Punto di vista condiviso da Giulia-
no Santin della RS: «Quest’anno
abbiamo avuto modo di consolida-
re ulteriormente il nostro rapporto
con Fincantieri e con altri clienti.
Il “Seatrade” è un appuntamento
molto importante per confrontarsi
con le maggiori imprese estere del
settore».
AN. BUL.
40
Arie
s
Israele guarda al biomedicale triestino
Incontro tra Aries e Israel Italia per avviare
collaborazioni e partnership
nel campo delle scienze
della vita. Illustrato il sistema
degli incubatori di ricerca proposto
da Tel Aviv
L’incessante impulso israelia-
no all’innovazione dell’eco-
sistema delle scienze della
vita è stato al centro dell’incontro
organizzato da Aries tra un gruppo
di aziende triestine del settore bio-
medicale e Simone Botti, vicepre-
sidente della Camera di Commer-
cio Israel-Italia e vicepresidente
di Business Development Rad
Biomed Incubator Ltd., tenutosi il
27 aprile al Centro di Biomedicina
Molecolare nell’Area Science Park.
Un sistema di cui Botti ha indicato
i quattro pilastri: capitale umano
altamente specializzato, costante
accesso di venture capital, centri
di ricerca di eccellenza e consi-
stente supporto governativo che
eroga finanziamenti per l’innova-
zione scientifica a fondo perduto
in tempi estremamente rapidi.
In questo quadro, si distinguono i 23
centri di ricerca-incubatori, in cui il
ricercatore che propone un progetto
valutato vincente entra, appunto,
come ricercatore e ne esce due anni
dopo con un’azienda in grado di at-
trarre nuovi investimenti privati o di
essere acquisita. Una ricetta la cui
bontà è data dal costante ricam-
bio e dalla costante innovazione,
tant’è che l’estrema efficienza di
questo meccanismo rischia para-
dossalmente di innescare anche
dinamiche indesiderate. Il pericolo è
di non riuscire a creare un’industria
radicata sul territorio, israeliana a
tutti gli effetti. Gli investimenti este-
ri troppo spesso intervengono prima
che l’impresa si sia consolidata in
Israele, che viene così inglobata
nella struttura straniera. Una “cul-
tura dell’uscita” che si sta iniziando
a considerare non più sostenibile
a lungo termine. Un contesto, ha
spiegato Botti, che presenta però
interessanti opportunità per l’Italia,
i cui punti di forza sono gruppi ma-
nageriali stabili e lunga memoria
storica di come fare industria nel
settore delle scienze della vita. Mo-
delli che potrebbero essere esportati
in quanto sempre più ricercati.
Non sono solo queste le opportunità
per le imprese italiane emerse dal
panorama delineato da Botti: an-
che interessanti prospettive in ter-
mini di esportazione di competenze
tecniche più ad ampio spettro, di
importazione di prodotti israeliani
e di abbinamento di tecnologie e
prodotti italo-israeliani.
SUSANNA DE MOTTONI
41
Arie
s
Dalla scuola al lavoro con la Fiera delle Professioni
La rassegna organizzata da Camera
di Commercio e Ufficio Scolastico Regionale ha visto
la partecipazione di 500 studenti.
Settimo: «Servono preparazione
e grinta»
L’orientamento nel mondo del
lavoro da parte dei giovani
necessita di nuove mappe e
moderne coordinate. Uno dei temi
più intensi in campo sociale si è
avvalso di un nuovo tentativo di
risposte con la Fiera delle Profes-
sioni, una prima edizione, almeno
per il capoluogo, nella sede della
Stazione Marittima, a cura della
Camera di Commercio di Trieste
con la propria Azienda speciale
Aries e l’Ufficio Scolastico Regio-
nale del Friuli Venezia Giulia. Due
le giornate (25 e 26 marzo) con il
coinvolgimento delle scuole supe-
riori della provincia (oltre 500 gli
studenti in rappresentanza di 16
istituti) e un particolare accento
alla concretezza, alle effettive pos-
sibilità che il giovane può cogliere
in chiave di inserimento lavorativo
dopo il ciclo scolastico. In tale ot-
tica, la Fiera delle Professioni ha
allestito una vetrina in grado di
informare, proporre e probabilmen-
te anche solleticare, abbattendo,
non solo virtualmente, le barriere
tra imprese, enti e possibili fonti
lavorative.
Il canovaccio della manifestazione
si è tradotto in due fasi: quella rela-
zionale del mattino, a cura di esperti
e vertici del settore – Sportello La-
voro della Provincia, Agenzia del La-
voro e Centro Orientamento Regione
Friuli Venezia Giulia, Aries Camera
di Commercio –, e un successivo
momento che ha permesso agli
studenti di incontrare i portavoce
degli enti locali, di Confcommercio,
Assindustria, Forze Armate, Azienda
Sanitaria, gli ordini, i collegi di cate-
goria e il settore Artigiani. Una sorta
di carosello informativo, dove ipote-
si e speranze hanno lasciato il po-
sto a possibili realtà e inserimenti.
Partendo anche da vere “istruzioni
per l’uso”, apparentemente colla-
terali, come una corretta redazione
del curriculum vitae, compito svolto
nell’ambito della relazione di Fran-
cesco Auletta di Aries: «È una delle
cose da saper fare, non certo inutili,
da sposare a linee efficaci di com-
portamento in un colloquio di lavoro
– ha ribadito Auletta –. Ma risulta
importante informare anche sulle
possibilità di realizzare l’ingresso
nel lavoro con una piccola impre-
sa, entrando così in “proprio”, e su
questo la Camera di Commercio ha
l’obbligo di esortare su simili svolte,
in virtù anche degli aiuti previsti.
Ma ricordiamoci – ha sottolineato
Auletta – che la difficoltà non è
quella di aprire ma di continuare».
Un invito anche emotivo. È quan-
to ha ritenuto di sottolineare il
vicepresidente della Camera di
Commercio, Alessandro Settimo:
«Questa Fiera è una grande risorsa
in più ma per i giovani auspico an-
che maggiore determinazione – ha
precisato Settimo –, più grinta e
preparazione per affrontare al me-
glio le varie occasioni. Anche con
maggior spirito di iniziativa».
FRANCESCO CARDELLA
42
Arie
s
Costa d’Avorio, primi affari sul versante pesca
Il ministro ivoriano Douati ricevuto in
Camera di Commercio.
Sullo sfondo l’acquisto di battelli
da pesca dalla triestina
Globalstar
Nuove prospettive di col-
laborazione e partenaria-
to fra Trieste e la Costa
d’Avorio sono emerse nel corso
dell’incontro di metà aprile fra
il presidente della Camera di
Commercio, Antonio Paoletti, e
Alphonse Douati, ministro delle
Risorse Ittiche e della Produzione
Animale della Côte d’Ivoire.
La vocazione per il porto e per il
mare, ma anche il caffè, sono al-
cuni dei punti di contatto fra due
realtà geograficamente distanti.
Ma un canale si è già aperto:
l’azienda triestina Globalstar ha
firmato un protocollo d’intesa
proprio con il Ministero ivoria-
no per la vendita di 40 battelli
da pesca. «Questa impresa ci
ha fatto delle proposte di colla-
borazione che ho trovato molto
pertinenti», ha spiegato Douati
a Paoletti. Proprio il Governo di
Yamoussoukro fa da garante alla
cooperativa ivoriana che ha ac-
quistato le imbarcazioni.
La cooperazione fra Trieste e
Costa d’Avorio in un futuro pros-
simo potrebbe strutturarsi ulte-
riormente. Paoletti, nella veste
di vicepresidente nazionale di
Unioncamere, ha prospettato
l’eventualità di una missione
Unioncamere da tenersi nel
2011 nell’ambito di scout indu-
striale nei paesi dell’area sub-
sahariana.
La provincia di Trieste importa
dalla Costa d’Avorio prevalente-
mente prodotti dell’agricoltura,
dell’orticoltura e della floricoltu-
ra. Tra le esportazioni figurano
principalmente parti e accessori
per autoveicoli e i loro motori.
43
Arie
s
Trieste Universitaria, effetto Facebook
La rete di agevolazioni
destinata agli studenti
di ateneo prende piede sul social
network più famoso. Il 78%
delle adesioni è di età 18-24
Trieste Universitaria è sempre
più a misura di studente. A
partire dall’ultima settimana
di febbraio, la rete di agevolazioni
riservata agli universitari è sbar-
cata su Facebook, il social network
diffuso e amato dalle giovani ge-
nerazioni. Per avvicinare l’offerta
delle aziende agli universitari è
stata attivata, su questa piatta-
forma virtuale, una pagina dal
nome “Trieste Universitaria”, con
una nuova offerta ogni giorno.
Il riscontro è stato ottimo fin
dalla prima settimana: quasi
400 adesioni. Ovvero altrettanti
ragazzi che hanno scelto di es-
sere costantemente aggiornati
sulle novità proposte e che sono
diventati “fan di Trieste Univer-
sitaria”.
L’efficacia della campagna di
marketing è stata monitorata
attraverso le proiezioni “Insights
di Facebook”, ovvero prospetti di
analisi web sul traffico e sulle
caratteristiche degli utenti. Ne è
emerso un target perfettamente
centrato: il 78% degli iscritti è
costituito da “fan” di età com-
presa tra i 18 e i 24 anni, il 15%
tra i 25 e i 34 anni. Solo il 6% di
chi ha aderito non è un potenziale
fruitore della card Trieste Univer-
sitaria. Sono stati rilevati, inoltre,
una netta prevalenza delle donne
(65%) sugli uomini (34%) e un
costante incremento delle iscri-
zioni (con un’impennata iniziale
e un lento ma costante sviluppo,
senza alcun arretramento).
Ma quali le proposte pubblicizzate
sulla pagina? Prezzi vantaggiosi
per iscriversi in palestra, noleg-
giare video, acquistare scarpe e
abbigliamento, tagliarsi i capelli,
frequentare un corso di lingue,
prendere la patente. Si tratta del-
le offerte riservate dalle aziende
della rete Trieste Universitaria
che hanno scelto di partecipare
all’iniziativa (il 20% del totale
degli aderenti, tutti invitati a in-
tervenire).
Tra le proposte che hanno riscos-
so maggior interesse, quella del-
la Pallacanestro Trieste, ingresso
a 2 euro alle partite dell’Acegas,
e quella del Politeama Rossetti,
biglietto a 10 euro per il musical
Avenue Q.
SUSANNA DE MOTTONI
44
Arie
s
Corsi, seminari e altre iniziative per il 2010
Formazione per la creazione
d’impresa e per migliorare la performance
aziendale
Corsi e seminariLe agevolazioni per le imprese:
tutte le agevolazioni operative
nella regione FVG
La normativa comunitaria sugli
aiuti di Stato: seminario
Web marketing, a chi e a che
cosa serve?: tutte le opportunità
del marketing on line (seminario)
Web marketing: tutti gli stru-
menti e le strategie per farsi pub-
blicità on line
Web marketing – Il posiziona-
mento: come scalare posizioni
nei risultati dei motori di ricerca
Web marketing – La pubblici-
tà on line: come comunicare in
modo efficace la propria attività
su Internet
Web marketing – L’e-mail come
strumento di pubblicità: come in-
viare e-mail commerciali e farsi
leggere, e come utilizzarle per ri-
cerche di mercato e raccolta dati
Il bilancio per non specialisti:
saper leggere e interpretare la
gestione economico-finanziaria
dell’impresa
Export check up: preparare
l’impresa ad affrontare un mer-
cato internazionale
Andar per fiere: come ottimiz-
zare la partecipazione in fiere
internazionali
Analisi di bilancio: le prestazio-
ni dell’impresa ai raggi X
Progettazione comunitaria
Gestire e rendicontare con suc-
cesso progetti comunitari
Progetto check up aziendaleL’analisi della performance dell’im-
presa attraverso la lettura dei flus-
si finanziari e del bilancio possono
suggerire la presa di decisioni che
comportano importanti azioni cor-
rettive nella gestione dell’impresa.
Per le imprese in attività da al-
meno due anni, Aries mette a
disposizione gratuitamente un
consulente che valuta le presta-
zioni dell’azienda e può proporre
soluzioni operative non solo per
migliorarne i risultati, ma an-
che per facilitare il rapporto con
la banca nel caso di accesso al
credito.
Progetto “Obiettivo donna”Considerati il gradimento e il va-
lore aggiunto dell’iniziativa, anche
per il 2010 viene proposto il pro-
getto “Obiettivo donna”. Si tratta
di attività di orientamento e assi-
stenza alle donne che vogliono in-
traprendere un’attività imprendito-
riale. Vengono attivate consulenze
gratuite personalizzate con esperti
di Aries e professionisti del settore
per quanto riguarda le agevolazio-
ni, la fiscalità e il marketing.
Per informazioni e assistenza:
Area Creazione e Sviluppo
d’Impresa
tel. 040 6701281
fax 040 365001
e-mail [email protected]
45
Arie
s
Internazionalizzazione, sfida per giovani e imprese
Aries e AIESEC hanno promosso
in Camera di Commercio
il Partner Meeting Group. Sono sempre
di più le imprese che accrescono
la loro competitività avvalendosi
di stagisti universitari
provenienti da ogni parte del mondo
Nel 2009 sono 187 le imprese
triestine che si sono avvalse del
lavoro in stage di studenti prove-
nienti da tutti i paesi del mondo.
È la ricetta proposta insieme da
Aries e dall’AIESEC, la più grande
organizzazione mondiale intera-
mente gestita da studenti uni-
versitari, presente in 111 paesi
del mondo con 50.000 affiliati.
La collaborazione ha ricevuto un
ulteriore impulso dal Partner Group
Meeting ospitato il 22 febbraio
dalla Sala Maggiore della Camera
di Commercio, nel corso del quale
si sono confrontate le esperienze
degli studenti e le aspettative dal
mondo delle imprese. «L’inseri-
mento di studenti e neolaureati
provenienti da tutto il mondo in im-
prese triestine per favorirne l’inter-
nazionalizzazione è una grande op-
portunità di sviluppo», ha rilevato
il presidente camerale Antonio Pa-
oletti, che ha invitato la presidente
della locale AIESEC a illustrare il
progetto in sede di Consiglio ca-
merale. Un segno di attenzione
speciale che collima con il duplice
obiettivo dell’iniziativa di «assiste-
re le imprese nel reperimento delle
professionalità necessarie per far
crescere la competitività e facilita-
re la transizione e l’inserimento dei
giovani nel mondo del lavoro».
Il presidente della Facoltà di Eco-
nomia e Commercio dell’ateneo
triestino, Gianluigi Gallenti, e Aldo
Flego, dirigente del Gruppo Allianz,
hanno portato la loro testimonian-
za sulla validità dell’esperienza
AIESEC. La disponibilità di giovani
studenti nel mettersi in gioco an-
che con esperienze internazionali
fa loro acquisire una marcia in più
che si tradurrà in un prestigioso
accreditamento formativo.
Sono ben 7.000 le imprese triesti-
ne sensibilizzate da Aries sull’im-
portanza dell’accoglimento degli
studenti in stage in vista di un
futuro inserimento nel mondo del
lavoro e 400 di esse sono inserite
nella banca dati Polaris di incon-
tro tra la domanda e l’offerta di
lavoro.
P. P.
46
Arie
s
È attivo negli uffici dell’Azienda speciale Aries lo Sportello della rete Enterprise
A disposizione delle imprese
una rete di informazioni sulle politiche
comunitarie e sulle opportunità
di business
Aries, partner del Consorzio Friend
Europe, offre servizi informativi a
tutte le imprese interessate ad
ampliare le loro conoscenze in
tema di politiche comunitarie e
di opportunità di business con
imprese estere, mettendo a di-
sposizione delle stesse l’intero
potenziale dell’Enterprise Europe
Network.
Sul sito Aries – www.ariestrieste.it –
si trovano le schede scaricabili per
accedere ai servizi offerti; in alterna-
tiva, si può contattare direttamente
l’Azienda Aries.
La rete e i suoi serviziL’Enterprise Europe Network è
una rete europea di punti di
contatto che mette a disposi-
zione delle PMI informazioni
relative alle politiche della UE
e opportunità di collaborazione
tra imprese, al fine di miglio-
rarne la capacità competitiva
e di sviluppo.
Dal 2008 sostituisce le reti
degli Euro Info Centres (EIC) e
degli Innovation Relay Centres
(IRC), e vede oltre 500 organiz-
zazioni, europee ed extraeuro-
pee, impegnate a fornire servizi
informativi a beneficio delle PMI,
coinvolgendole nelle opportunità
di rafforzamento e crescita che
l’Unione Europea mette a loro
disposizione.
Per l’Italia, la copertura nazio-
nale è assicurata da un insieme
di consorzi, che per il Nord Est
è rappresentata dal Consorzio
Friend Europe, 11 partner a ser-
vizio delle imprese del Veneto, del
Friuli Venezia Giulia e del Trenti-
no Alto Adige-Südtirol.
I servizi offerti sono i seguenti:
i programmi e le politiche euro-
pee rilevanti per le imprese e i
vari settori imprenditoriali;
-
minari dedicati ad argomenti di
interesse per le imprese e gli enti
locali;
-
siness partner sul territorio euro-
peo;
offerte dagli appalti europei;
di partecipare al VII Programma
quadro per la ricerca e lo svilup-
po (2007-2013).
Referente:
Paola Tamburlini
tel. 040 6701405, fax 040 365001
e-mail paola.tamburlini@arie-
strieste.it
Siti web di riferimento:
Enterprise Europe Network
www.enterprise-europe-network
ec.europa.eu/index_en.htm
Consorzio Friend Europe
www.friendeurope.it
47
Arie
s
Diventare operatori turistici in Colombia
Iniziativa camerale di formazione
per connazionali residenti nel paese
sudamericano. Il corso è partito
a metà marzo
Aries è alleata di IAL Friuli Vene-
zia Giulia, Università di Trieste ed
Ente Friuli nel Mondo nel progetto
“Colombia Tour” per lo sviluppo
delle competenze del settore tu-
ristico nel paese sudamericano,
che prevede la realizzazione di
un corso di formazione di oltre
1.000 ore per qualificare tecnici
superiori dell’organizzazione del-
le strutture ricettive e del marke-
ting del turismo integrato.
Dopo la prima fase di selezione
degli allievi (di nazionalità italia-
na residenti in Colombia, di età
compresa tra i 18 e i 64 anni e in
possesso di un diploma di scuola
superiore, con conoscenza della
lingua italiana) il corso è partito
a metà marzo e prevede un primo
periodo di formazione di 200 ore
in Colombia, per poi proseguire
con 800 ore di formazione in Ita-
lia, comprensive di un periodo di
stage presso aziende e strutture
turistiche in Friuli Venezia Giulia.
I profili così creati potranno ope-
rare in due precisi contesti: in
strutture turistiche, come con-
sulenti o dipendenti capaci di
analizzare il territorio, definirne
le politiche e gli strumenti di
marketing territoriale e di at-
trazione e promozione turistica
(come consorzi turistici, enti e
agenzie di promozione) o di de-
finire offerte e pacchetti alla
clientela (in agenzie di viaggio)
e in strutture ricettive (alberghi,
resort, camping, bed&breakfast)
curandone gli aspetti gestionali,
di marketing e di rapporto con i
clienti.
Dal 4 al 6 maggio hanno avuto
luogo a Bogotá due momenti
significativi. Un incontro fra i
responsabili degli enti partner,
anche collegati in videoconfe-
renza da Trieste, e gli allievi ha
permesso a questi ultimi di com-
prendere l’assetto progettuale, gli
attori coinvolti e di manifestare
le proprie aspettative soprattutto
riferite al periodo di permanenza
in Italia. L’altro appuntamento
di rilievo è stato l’incontro degli
allievi con gli enti istituzionali
e la business community in Co-
lombia attivi nel settore turistico,
per favorire il network idoneo al
successivo inserimento lavo-
rativo degli allievi o per creare
le premesse per lo sviluppo di
un’attività in proprio. A quest’ul-
timo incontro hanno partecipato
anche l’ambasciatore d’Italia in
Colombia, Gerolamo Schiavoni,
e il presidente della Camera di
Commercio Italiana per la Co-
lombia, Luciano Paganelli, che
hanno assicurato il pieno soste-
gno all’iniziativa.
A giugno è prevista la permanen-
za in Friuli Venezia Giulia, con vi-
site ad hoc e interventi formativi
dell’Università di Trieste, dello
IAL e della Camera di Commer-
cio di Trieste, attraverso Aries. A
luglio e agosto si svolgeranno gli
stage in strutture turistiche ed
enti in Italia.
48
Arie
s
Check UpAziendale
La crisi, prima finanziaria e poi
economica, non mostra segni
decisi di ripresa e, continuando
nei suoi effetti negativi, impone
alle imprese una serie di azioni di
contenimento dei danni provocati
dalla congiuntura sfavorevole. Da
tempo è stata attivata a livello
regionale una serie di misure che
intendono contrastare la crisi; que-
ste misure, che solo verso la fine
del 2009 hanno iniziato a essere
pienamente operative, intervengo-
no sostanzialmente nell’accesso
al credito, nell’innovazione e per
cercare di garantire liquidità alle
Per informazioni e assistenza:
Area Creazione e Sviluppo d’Impresa
tel. 040 6701281
fax 040 365001
e-mail [email protected]
imprese. Le imprese, dal canto loro,
sono estremamente attente al con-
trollo e al contenimento dei costi, in
particolare riducendo gli sprechi e
cercando di ottimizzare l’utilizzo di
risorse importanti, quali i capitali,
le attrezzature, la tecnologia.
In questo scenario ancora molto
“fluido” è estremamente impor-
tante che l’impresa non perda
mai di vista il proprio obiettivo
principale: incrementare i profitti
e la crescita dell’azienda.
Tale obiettivo è molto sentito an-
che dalla Camera di Commercio
che attraverso Aries vuole essere
vicina agli imprenditori mettendo
a disposizione consulenze spe-
cialistiche in tema economico-
finanziario con la convinzione
che ora l’impresa debba essere
aiutata anche attraverso una se-
rie di consulenze personalizzate.
Su queste basi nasce il progetto
Check Up Aziendale. Un consu-
lente selezionato, partendo dalla
storia passata dell’impresa, ne
analizza il bilanci, i flussi finan-
ziari per valutare attentamente la
performance al fine di suggerire
la presa di decisioni che compor-
tano importanti azioni correttive
nella gestione dell’impresa.
Per le imprese in attività da al-
meno due anni, Aries mette a
disposizione gratuitamente un
consulente che valuta le presta-
zioni dell’azienda e che può pro-
porre soluzioni operative non solo
per migliorarne i risultati, ma
anche per facilitare il rapporto
con la banca nel caso di accesso
al credito.