Sono 10 le Regioni che non garantiscono il pediatra ai ... · verni locali abbiano sottoscritto...

3
La salute in bilico dei migranti M ezza Italia non garantisce il pediatra di base ai minori stra- nieri privi del permesso di soggiorno. È il dato più allarmante che emerge da una prima mappatura, aggior- nata al 21 marzo ed effettuata dalla So- cietà italiana di medicina delle migrazio- ni (Simm), sull’applicazione a livello re- gionale delle normative riguardanti l’ac- cesso degli immigrati all’assistenza sani- taria. Che il Paese presentasse la classica struttura a macchia di leopardo era già noto da una precedente indagine del 2010: l’aspetto preoccupante è che poco cambia - soprattutto negli orientamenti degli amministratori e nella prassi quoti- diana dell’«accesso a ostacoli» delle per- sone immigrate alle prestazioni dei Ssr - nonostante lo scorso 20 dicembre i go- verni locali abbiano sottoscritto all’unani- mità l’Accordo Stato-Regioni che ha adottato il documento sulle «Indicazioni per la corretta applicazione della normati- va per l’assistenza sanitaria alla popola- zione straniera». Una sorta di linea guida cogente (v. articolo di spalla) che traccia una rotta unica per tutti ribadendo l’uni- versalità d’accesso alle cure e alle garan- zie sanitarie previste dalla normativa. Un tentativo di contrastare il peso di burocrazia e discriminazione che in mol- te realtà sono la regola quando si guarda alla tutela degli stranieri. All’origine, an- che un’interpretazione distorta del fede- ralismo sanitario, che insieme alla possi- bilità di programmare in modo autono- mo i servizi ha portato con sé anche il rischio di derogare a criteri costituzional- mente garantiti. «La tematica “salute e immigrazione”- afferma Salvatore Ge- raci , coordinatore dei gruppi Sanità e Immigrazione della Simm - appare quin- di ambiguamente sospesa tra la legisla- zione esclusiva e quella concorrente in un pendolo di competenze e responsabili- tà. Nella pratica, le numerose indicazioni normative da parte di vari ministeri, a cui si aggiungono quelle regionali ed europee recepite spesso in modo farragi- noso, hanno ingenerato confusione e dif- ficoltà interpretative. Gli stessi Ssr opera- no in modo molto difforme, spesso dero- gando dai Lea e dal principio di equità, particolarmente per i gruppi più vulnera- bili quali gli immigrati». L’Accordo del 20 dicembre è frutto del lavoro di concertazione svolto fin dal 2008 dal Tavolo tecnico interregio- nale “Immigrati e servizi sanitari”, in sede di Commissione Salute della Con- ferenza delle Regioni. Trasversale la composizione: assessori alla Salute, rap- presentanti del ministero, esperti e la Simm, che ha fornito la propria consu- lenza tecnica. Molto, come detto, va ancora fatto. L’unica Regione che ha formalmente recepito il documento con un decreto del commissario ad acta è il Lazio. Se l’intesa ha fatto da pungolo per determi- nate aree di applicazione (si veda la tabella sui dieci indicatori), troppe am- ministrazioni restano impermeabili mal- grado l’adesione formale. E spesso pic- coli passi in avanti si registrano solo sotto la spinta della magistratura. È il caso, più recente, della Lombardia, che dopo una sentenza del tribunale di Mila- no ha varato una circolare per fissare la tariffa forfetaria necessaria all’iscrizio- ne al Ssr degli over 65 presenti regolar- mente in Italia per ricongiungimento familiare. Altra maglia nera su questo indicatore va al Friuli Venezia Giulia (v. Il Sole-24Ore Sanità n. 9/2013). Ep- pure proprio su questo tema sette Regio- ni avevano già cominciato a muoversi. Fanno buona compagnia al Friuli V.G. soltanto Sardegna e Campania. L’aspetto più grave è proprio la mancata assegnazione del pediatra di base in 10 Regioni. All’Accordo si sono adeguati solo in quattro (Um- bria, Friuli, Pa Trento e, in queste ultime settimane, il Lazio) mentre To- scana e Puglia avevano già provvedu- to in precedenza. Una lacuna cruciale: lasciare il territorio sguarnito proprio sul fronte dell’assistenza ai minori si- gnifica non solo non tutelarli privando- li del diritto alla cura universalmente garantito, ma anche moltiplicare i co- sti e il rischio di patologie gravi a ACCESSO ALLE CURE/ Il monitoraggio della Simm sui servizi locali per gli immigrati Cittadini stranieri regolarmente presenti: 5.011.000 (s) Incidenza sulla popolazione residente: 8,2% (s) Distribuzione territoriale: Nord 63,4%, Centro: 23,8%, Sud: 12,8% (p) Aree di origine: Europa 50,8%, Africa 22,1%, Asia 18,8%, America 8,3%, Oceania 0,0% (s) Soggiornanti non comunitari: 3.637.724 di cui soggiornanti di lungo periodo: 52,1% Prime collettività non comunitarie: Marocco 506.309, Albania 491.495, Cina 277.570, Ucraina 223.782 Permessi soggiorno scaduti nel corso dell’anno e non rinnovati: 262.688 Occupati: 2.500.000 (s) Incidenza occupati: 10% (s) Disoccupati: 310.000 (Istat) Tasso di disoccupazione: immigrati 12,1% - italiani 8,0% Titolari imprese: 249.464 Incidenza sul totale degli infortuni: 15,9% Bilancio costi/benefici per le casse statali: +1,7 miliardi di euro Visti per inserimento stabile: 231.750 di cui 87.271 per lavoro e 83.492 per famiglia Richieste di asilo presentate: 37.350 Richieste di asilo accolte: 7.155 Nuovi nati: 79.587 (p) Minori non comunitari: 867.890 Iscritti a scuola A.S. 2011-12: 755.939, 8,4% del totale di cui nati in Italia: 44,2% Studenti universitari A.A. 2011-12: 65.437 Acquisizioni cittadinanza: 56.001 (p) Matrimoni misti (2010): 17.169 I numeri dell’immigrazione in Italia La mappa dei diritti negati Legenda n Atti formali presenti prima Accordo n Atti formali di allineamento Accordo n Atti formali prima dell’Accordo da perfezionare n Assenza di atti formali di allineamento Accordo n Nessuna risposta n Non censito Fonte: Società italiana medicina delle migrazioni (p) dato provvisorio - (s) dato di stima Fonte: Dossier statistico immigrazione Caritas e Migrantes Definizione dell’indicatore e riferimenti nell’Accordo Stato-Regioni Definizione dell’indicatore e riferimenti nell’Accordo Stato-Regioni Descrizione dell’indicatore Descrizione dell’indicatore Monitoraggio applicazione Monitoraggio applicazione Esistono atti formali/procedure regionali che sanciscono l’applicazione di quanto definito nell’Accordo, stabilendo le moda- lità attraverso cui... Esistono atti formali/procedure regionali che sanciscono l’applicazione di quanto definito nell’Accordo, stabilendo le moda- lità attraverso cui... Iscrizione obbligatoria al Ssr dei minori stra- nieri anche in assenza del permesso di sog- giorno (punto 1.1.1 del- l’allegato) ... iscrivere obbligatoriamente al Ssr (con gli stessi diritti/doveri dei cittadini italiani) i minori non appartenenti all’Ue anche se sprovvisti di regolare permesso di soggiorno n Toscana n Lazio; Puglia n Pa Trento; Friuli V.G.; Umbria n Piemonte; Lombardia; Liguria; Pa Bolzano; Veneto; Emilia R.; Campania; Calabria; Sicilia; Sardegna n V. Aosta; Marche; Abruzzo; Molise; Basilicata Iscrizione obbligatoria al Ssr dei regolarizzan- di (punto 1.1.1 dell’alle- gato) ... iscrivere obbligatoriamente al Ssr in maniera temporanea (con gli stessi diritti/doveri dei citta- dini italiani) le persone non appartenenti all’Ue che hanno presentato domanda di regolarizza- zione o emersione dal lavoro nero e che sono in attesa della definizione della pratica e del rilascio del permesso di soggiorno n Lombardia; Pa Trento; Veneto; Emilia R.; Lazio; Friuli V.G.; Sicilia n Liguria; Toscana; Campania n Piemonte; Puglia; Sardegna n Pa Bolzano; Calabria; n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Iscrizione obbligatoria al Ssr anche in fase di rila- scio (attesa) del primo Pds per uno dei motivi che danno diritto all’iscri- zione obbligatoria al Ssr (punto 1.1.1 dell’allegato e “note generali per gli stra- nieri non comunitari rego- larmente soggiornanti”) ... iscrivere obbligatoriamente al Ssr in maniera temporanea (con gli stessi diritti/doveri dei citta- dini italiani) le persone non appartenenti all’Ue che hanno fatto richiesta del permesso di sog- giorno (primo rilascio o rinnovo) per motivi previsti al punto 1.1.1 dell’allegato dell’Accordo Stato-Regioni e ancora non lo hanno ricevuto, ma sono in possesso della documentazione atte- stante l’avvenuta richiesta del permesso di sog- giorno n Piemonte; Lombardia; Pa Trento; Veneto; Toscana; Lazio; Friuli V.G.; Puglia; Sicilia n Liguria; Emilia R.; Campania n Sardegna n Pa Bolzano; Calabria; n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Iscrizione volontaria al Ssr per gli over 65enni con tariffe attuali (pun- to 1.1.2 dell’allegato) ... garantire alle persone con 65 anni e oltre non appartenenti all’Ue, entrate in Italia per ricon- giungimento familiare dopo il 5 novembre 2008, la possibilità di iscriversi volontariamente al Ssr utilizzando le tariffe vigenti per l’iscrizione volon- taria n Piemonte; Pa Trento; Veneto; Liguria; Emilia R.; Toscana, Lazio; Sicilia n Lombardia n Campania; Sardegna, Friuli V.G.; n Bolzano; Calabria n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Garanzia agli Stp delle cure essenziali atte ad assicurare il ciclo tera- peutico e riabilitativo completo alla possibile risoluzione dell’evento morboso, compresi an- che eventuali trapianti (punto 1.2 dell’allegato) ... erogare le cure terapeutiche e riabilitative alle persone non appartenenti all’Ue sprovviste di permesso di soggiorno (con codice Stp), inclu- dendo tutte le prestazioni (anche trapianti) che assicurano il principio della continuità delle cure urgenti ed essenziali e la risoluzione dell’evento morboso n Piemonte; Pa Trento; Veneto; Liguria; Emilia R.; Lazio; Campania; Sicilia n Lombardia; Friuli V.G.; Puglia n Sardegna n Pa Bolzano; Calabria; n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Rilascio preventivo del codice Stp per facilita- re l’accesso alle cure (punto 1.2.1 dell’allega- to) ... rilasciare il codice Stp alle persone non appar- tenenti all’Ue sprovviste di permesso di soggior- no non solo al momento della prima erogazione delle prestazioni, ma anche precedentemente all’insorgenza del bisogno di assistenza in modo da facilitare l’accesso alle cure, in particolare ai programmi di prevenzione n Lazio; Sicilia n Piemonte; Liguria; Emilia R.; Toscana n Lombardia; Pa Trento; Veneto; Friuli V.G.; Campania, Sardegna; Puglia n Pa Bolzano; Calabria; n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Definizione del codice di esenzione X01 per gli Stp (punto 1.2.1 del- l’allegato, in particolare “partecipazione alla spe- sa - ticket”) ... applicare il codice di esenzione X01 alla specifi- ca prestazione effettuata per le persone non appartenenti all’Ue sprovviste di permesso di soggiorno (con codice Stp), e che non hanno risorse sufficienti per il pagamento del ticket n Piemonte; Lombardia; Veneto; Toscana; Lazio; Campania; Puglia; Sicilia n Liguria; Emilia R.; Pa Trento; Sardegna n Pa Bolzano; Friuli V.G.; Calabria n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Iscrizione obbligatoria di genitore comunita- rio di minori italiani (punto 2.1 dell’allegato) ... iscrivere obbligatoriamente al Ssr (con gli stessi diritti/doveri dei cittadini italiani) le perso- ne appartenenti all’Ue che sono genitori di un minore italiano, cioè che hanno avuto un figlio, che ancora non ha compiuto 18 anni, con una persona di cittadinanza italiana pur senza vincoli di matrimonio n Piemonte; Veneto; Lazio; Sicilia n Lombardia; Pa Trento; Liguria; Emilia R.; Toscana; Campania; Puglia; Sardegna n Pa Bolzano; Calabria; n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Iscrizione volontaria per i comunitari resi- denti (punto 2.2 dell’alle- gato) ... garantire alle persone appartenenti all’Ue e residenti in Italia, privi di copertura sanitaria a carico dello Stato di provenienza e non aventi diritto all’iscrizione obbligatoria, la possibilità di iscriversi volontariamente al Ssr, in alternativa al contratto di assicurazione sanitaria privata n Piemonte; Pa Trento; Toscana; Lazio; Campania; Puglia; Sicilia n Liguria n Lombardia; Veneto; Emilia R.; Sardegna n Pa Bolzano; Friuli V.G.; Calabria; n V. Aosta; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Equiparazione dei livel- li assistenziali e organiz- zativi del codice Stp al codice Eni (punto 2.4 dell’allegato) ... garantire alle persone appartenenti all’Ue, non residenti in Italia, senza requisiti per l’iscri- zione obbligatoria, privi di copertura sanitaria a carico dello Stato di provenienza e impossibilita- ti a pagare le prestazioni perché indigenti, l’acces- so alle stesse prestazioni che vengono assicura- re a chi possiede il codice Stp, attraverso il rilascio di un codice che può essere denominato Eni secondo modalità organizzative analoghe a quelle previste per il rilascio del codice Stp n Piemonte; Veneto; Liguria; Lazio; Puglia; Sicilia n V. Aosta; Pa Trento n Emilia R.; Campania n Lombardia; Toscana; Sardegna n Pa Bolzano; Calabria; Friuli V.G. n Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata Sono 10 le Regioni che non garantiscono il pediatra ai figli di irregolari 2 26 mar.-1 apr. 2013 P RIMO P IANO

Transcript of Sono 10 le Regioni che non garantiscono il pediatra ai ... · verni locali abbiano sottoscritto...

La salute in bilico dei migranti

M ezza Italia non garantisce ilpediatra di base ai minori stra-nieri privi del permesso di

soggiorno. È il dato più allarmante cheemerge da una prima mappatura, aggior-nata al 21 marzo ed effettuata dalla So-cietà italiana di medicina delle migrazio-ni (Simm), sull’applicazione a livello re-gionale delle normative riguardanti l’ac-cesso degli immigrati all’assistenza sani-taria. Che il Paese presentasse la classicastruttura a macchia di leopardo era giànoto da una precedente indagine del2010: l’aspetto preoccupante è che pococambia - soprattutto negli orientamentidegli amministratori e nella prassi quoti-diana dell’«accesso a ostacoli» delle per-sone immigrate alle prestazioni dei Ssr -nonostante lo scorso 20 dicembre i go-verni locali abbiano sottoscritto all’unani-mità l’Accordo Stato-Regioni che haadottato il documento sulle «Indicazioniper la corretta applicazione della normati-va per l’assistenza sanitaria alla popola-zione straniera». Una sorta di linea guidacogente (v. articolo di spalla) che tracciauna rotta unica per tutti ribadendo l’uni-versalità d’accesso alle cure e alle garan-zie sanitarie previste dalla normativa.Un tentativo di contrastare il peso diburocrazia e discriminazione che in mol-te realtà sono la regola quando si guardaalla tutela degli stranieri. All’origine, an-che un’interpretazione distorta del fede-ralismo sanitario, che insieme alla possi-

bilità di programmare in modo autono-mo i servizi ha portato con sé anche ilrischio di derogare a criteri costituzional-mente garantiti. «La tematica “salute eimmigrazione”- afferma Salvatore Ge-raci, coordinatore dei gruppi Sanità eImmigrazione della Simm - appare quin-di ambiguamente sospesa tra la legisla-zione esclusiva e quella concorrente inun pendolo di competenze e responsabili-tà. Nella pratica, le numerose indicazioninormative da parte di vari ministeri, acui si aggiungono quelle regionali edeuropee recepite spesso in modo farragi-noso, hanno ingenerato confusione e dif-ficoltà interpretative. Gli stessi Ssr opera-no in modo molto difforme, spesso dero-

gando dai Lea e dal principio di equità,particolarmente per i gruppi più vulnera-bili quali gli immigrati».

L’Accordo del 20 dicembre è fruttodel lavoro di concertazione svolto findal 2008 dal Tavolo tecnico interregio-nale “Immigrati e servizi sanitari”, insede di Commissione Salute della Con-ferenza delle Regioni. Trasversale lacomposizione: assessori alla Salute, rap-presentanti del ministero, esperti e laSimm, che ha fornito la propria consu-lenza tecnica.

Molto, come detto, va ancora fatto.L’unica Regione che ha formalmenterecepito il documento con un decretodel commissario ad acta è il Lazio. Se

l’intesa ha fatto da pungolo per determi-nate aree di applicazione (si veda latabella sui dieci indicatori), troppe am-ministrazioni restano impermeabili mal-grado l’adesione formale. E spesso pic-coli passi in avanti si registrano solosotto la spinta della magistratura. È ilcaso, più recente, della Lombardia, chedopo una sentenza del tribunale di Mila-no ha varato una circolare per fissare latariffa forfetaria necessaria all’iscrizio-ne al Ssr degli over 65 presenti regolar-mente in Italia per ricongiungimentofamiliare. Altra maglia nera su questoindicatore va al Friuli Venezia Giulia(v. Il Sole-24Ore Sanità n. 9/2013). Ep-pure proprio su questo tema sette Regio-

ni avevano già cominciato a muoversi.Fanno buona compagnia al Friuli V.G.soltanto Sardegna e Campania.

L’aspetto più grave è proprio lamancata assegnazione del pediatra dibase in 10 Regioni. All’Accordo sisono adeguati solo in quattro (Um-bria, Friuli, Pa Trento e, in questeultime settimane, il Lazio) mentre To-scana e Puglia avevano già provvedu-to in precedenza. Una lacuna cruciale:lasciare il territorio sguarnito propriosul fronte dell’assistenza ai minori si-gnifica non solo non tutelarli privando-li del diritto alla cura universalmentegarantito, ma anche moltiplicare i co-sti e il rischio di patologie gravi a

ACCESSO ALLE CURE/ Il monitoraggio della Simm sui servizi locali per gli immigrati

● Cittadini stranieri regolarmente presenti: 5.011.000 (s)

● Incidenza sulla popolazione residente: 8,2% (s)

● Distribuzione territoriale: Nord 63,4%, Centro: 23,8%,Sud: 12,8% (p)

● Aree di origine: Europa 50,8%, Africa 22,1%,Asia 18,8%, America 8,3%, Oceania 0,0% (s)

● Soggiornanti non comunitari: 3.637.724di cui soggiornanti di lungo periodo: 52,1%

● Prime collettività non comunitarie: Marocco 506.309,Albania 491.495, Cina 277.570, Ucraina 223.782

● Permessi soggiorno scaduti nel corso dell’annoe non rinnovati: 262.688

● Occupati: 2.500.000 (s)

● Incidenza occupati: 10% (s)

● Disoccupati: 310.000 (Istat)

● Tasso di disoccupazione: immigrati 12,1% - italiani 8,0%

● Titolari imprese: 249.464

● Incidenza sul totale degli infortuni: 15,9%

● Bilancio costi/benefici per le casse statali:+1,7 miliardi di euro

● Visti per inserimento stabile: 231.750di cui 87.271 per lavoro e 83.492 per famiglia

● Richieste di asilo presentate: 37.350● Richieste di asilo accolte: 7.155● Nuovi nati: 79.587 (p)● Minori non comunitari: 867.890● Iscritti a scuola A.S. 2011-12: 755.939, 8,4% del totale

di cui nati in Italia: 44,2%● Studenti universitari A.A. 2011-12: 65.437● Acquisizioni cittadinanza: 56.001 (p)● Matrimoni misti (2010): 17.169

I numeri dell’immigrazione in Italia

La mappa dei diritti negati

Legendan Atti formali presenti prima Accordo n Atti formali di allineamento Accordo n Atti formali prima dell’Accordo da perfezionaren Assenza di atti formali di allineamento Accordo n Nessuna risposta n Non censito Fonte: Società italiana medicina delle migrazioni

(p) dato provvisorio - (s) dato di stima Fonte: Dossier statistico immigrazione Caritas e Migrantes

Definizionedell’indicatore

e riferimentinell’AccordoStato-Regioni

Definizionedell’indicatore

e riferimentinell’AccordoStato-Regioni

Descrizione dell’indicatoreDescrizione dell’indicatore

Monitoraggioapplicazione

Monitoraggioapplicazione

Esistono atti formali/procedure regionaliche sanciscono l’applicazione di quantodefinito nell’Accordo, stabilendo le moda-lità attraverso cui...

Esistono atti formali/procedure regionaliche sanciscono l’applicazione di quantodefinito nell’Accordo, stabilendo le moda-lità attraverso cui...

Iscrizione obbligatoriaal Ssr dei minori stra-nieri anche in assenzadel permesso di sog-giorno (punto 1.1.1 del-l’allegato)

... iscrivere obbligatoriamente al Ssr (con glistessi diritti/doveri dei cittadini italiani) i minorinon appartenenti all’Ue anche se sprovvisti diregolare permesso di soggiorno

n Toscanan Lazio; Puglian Pa Trento; Friuli V.G.; Umbrian Piemonte; Lombardia; Liguria;

Pa Bolzano; Veneto; Emilia R.;Campania; Calabria; Sicilia;Sardegna

n V. Aosta; Marche; Abruzzo;Molise; Basilicata

Iscrizione obbligatoriaal Ssr dei regolarizzan-di (punto 1.1.1 dell’alle-gato)

... iscrivere obbligatoriamente al Ssr in manieratemporanea (con gli stessi diritti/doveri dei citta-dini italiani) le persone non appartenenti all’Ueche hanno presentato domanda di regolarizza-zione o emersione dal lavoro nero e che sonoin attesa della definizione della pratica e delrilascio del permesso di soggiorno

n Lombardia; Pa Trento; Veneto;Emilia R.; Lazio; Friuli V.G.; Sicilia

n Liguria; Toscana; Campanian Piemonte; Puglia; Sardegnan Pa Bolzano; Calabria;n V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Iscrizione obbligatoria alSsr anche in fase di rila-scio (attesa) del primoPds per uno dei motivichedannodirittoall’iscri-zione obbligatoria al Ssr(punto 1.1.1 dell’allegato e“note generali per gli stra-nieri non comunitari rego-larmente soggiornanti”)

... iscrivere obbligatoriamente al Ssr in manieratemporanea (con gli stessi diritti/doveri dei citta-dini italiani) le persone non appartenenti all’Ueche hanno fatto richiesta del permesso di sog-giorno (primo rilascio o rinnovo) per motiviprevisti al punto 1.1.1 dell’allegato dell’AccordoStato-Regioni e ancora non lo hanno ricevuto,ma sono in possesso della documentazione atte-stante l’avvenuta richiesta del permesso di sog-giorno

n Piemonte; Lombardia;Pa Trento; Veneto; Toscana;Lazio; Friuli V.G.; Puglia; Sicilia

n Liguria; Emilia R.; Campanian Sardegnan Pa Bolzano; Calabria;n V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Iscrizione volontaria alSsr per gli over 65ennicon tariffe attuali (pun-to 1.1.2 dell’allegato)

... garantire alle persone con 65 anni e oltre nonappartenenti all’Ue, entrate in Italia per ricon-giungimento familiare dopo il 5 novembre 2008,la possibilità di iscriversi volontariamente al Ssrutilizzando le tariffe vigenti per l’iscrizione volon-taria

n Piemonte; Pa Trento; Veneto;Liguria; Emilia R.; Toscana, Lazio;Sicilia

n Lombardian Campania; Sardegna, Friuli V.G.;n Bolzano; Calabrian V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Garanzia agli Stp dellecure essenziali atte adassicurare il ciclo tera-peutico e riabilitativocompleto alla possibilerisoluzione dell’eventomorboso, compresi an-che eventuali trapianti(punto 1.2 dell’allegato)

... erogare le cure terapeutiche e riabilitative allepersone non appartenenti all’Ue sprovviste dipermesso di soggiorno (con codice Stp), inclu-dendo tutte le prestazioni (anche trapianti) cheassicurano il principio della continuità delle cureurgenti ed essenziali e la risoluzione dell’eventomorboso

n Piemonte; Pa Trento; Veneto;Liguria; Emilia R.; Lazio;Campania; Sicilia

n Lombardia; Friuli V.G.; Puglian Sardegnan Pa Bolzano; Calabria;n V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Rilascio preventivo delcodice Stp per facilita-re l’accesso alle cure(punto 1.2.1 dell’allega-to)

... rilasciare il codice Stp alle persone non appar-tenenti all’Ue sprovviste di permesso di soggior-no non solo al momento della prima erogazionedelle prestazioni, ma anche precedentementeall’insorgenza del bisogno di assistenza in mododa facilitare l’accesso alle cure, in particolare aiprogrammi di prevenzione

n Lazio; Sicilian Piemonte; Liguria; Emilia R.;

Toscanan Lombardia; Pa Trento; Veneto;

Friuli V.G.; Campania, Sardegna;Puglia

n Pa Bolzano; Calabria;n V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Definizione del codicedi esenzione X01 pergli Stp (punto 1.2.1 del-l’allegato, in particolare“partecipazione alla spe-sa - ticket”)

... applicare il codice di esenzione X01 alla specifi-ca prestazione effettuata per le persone nonappartenenti all’Ue sprovviste di permesso disoggiorno (con codice Stp), e che non hannorisorse sufficienti per il pagamento del ticket

n Piemonte; Lombardia; Veneto;Toscana; Lazio; Campania; Puglia;Sicilia

n Liguria; Emilia R.; Pa Trento;Sardegna

n Pa Bolzano; Friuli V.G.; Calabrian V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Iscrizione obbligatoriadi genitore comunita-rio di minori italiani(punto 2.1 dell’allegato)

... iscrivere obbligatoriamente al Ssr (con glistessi diritti/doveri dei cittadini italiani) le perso-ne appartenenti all’Ue che sono genitori di unminore italiano, cioè che hanno avuto un figlio,che ancora non ha compiuto 18 anni, con unapersona di cittadinanza italiana pur senza vincolidi matrimonio

n Piemonte; Veneto; Lazio; Sicilian Lombardia; Pa Trento; Liguria;

Emilia R.; Toscana; Campania;Puglia; Sardegna

n Pa Bolzano; Calabria;n V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Iscrizione volontariaper i comunitari resi-denti (punto 2.2 dell’alle-gato)

... garantire alle persone appartenenti all’Ue eresidenti in Italia, privi di copertura sanitaria acarico dello Stato di provenienza e non aventidiritto all’iscrizione obbligatoria, la possibilità diiscriversi volontariamente al Ssr, in alternativa alcontratto di assicurazione sanitaria privata

n Piemonte; Pa Trento; Toscana;Lazio; Campania; Puglia; Sicilia

n Ligurian Lombardia; Veneto; Emilia R.;

Sardegnan Pa Bolzano; Friuli V.G.; Calabria;n V. Aosta; Marche; Umbria;

Abruzzo; Molise; Basilicata

Equiparazione dei livel-li assistenziali e organiz-zativi del codice Stp alcodice Eni (punto 2.4dell’allegato)

... garantire alle persone appartenenti all’Ue,non residenti in Italia, senza requisiti per l’iscri-zione obbligatoria, privi di copertura sanitaria acarico dello Stato di provenienza e impossibilita-ti a pagare le prestazioni perché indigenti, l’acces-so alle stesse prestazioni che vengono assicura-re a chi possiede il codice Stp, attraverso ilrilascio di un codice che può essere denominatoEni secondo modalità organizzative analoghe aquelle previste per il rilascio del codice Stp

n Piemonte; Veneto; Liguria;Lazio; Puglia; Sicilia

n V. Aosta; Pa Trenton Emilia R.; Campanian Lombardia; Toscana; Sardegnan Pa Bolzano; Calabria; Friuli V.G.n Marche; Umbria; Abruzzo;

Molise; Basilicata

Sono 10 le Regioni che non garantiscono il pediatra ai figli di irregolari

2 26 mar.-1 apr. 2013PRIMO PIANO

IL PARERE DELL’ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE

Il valore «cogente» dell’intesaStato-Regioni sull’assistenza

Il documento detta le linee guida per un’applicazione uniforme della normativa

carico dell’assistenza ospedaliera.Sette realtà, prevalentemente colloca-

te al Nord-Est avevano adempiuto giàprima dell’Accordo all’obbligo di iscri-vere in maniera temporanea al Ssr, congli stessi diritti dei cittadini italiani, gliimmigrati extra-Ue che presentano do-manda di regolarizzazione o emersionedal lavoro nero. Tre Regioni - Liguria,Toscana e Campania - si sono allineatedopo il 20 dicembre. E chissà che altrenon stiano provvedendo, dal momentoche mancano ancora i dati di una largafetta d’Italia. Piemonte e Sardegna, dicerto, restano al palo.

Il panorama migliora nettamentequando si guarda alle cure essenziali

prestate agli Stp: la metà delle Regioniè in linea; le altre vanno ancora censite.

Se si guardano i dati sugli straniericomunitari, il quadro resta incerto indiverse aree. Sia per i residenti sia per igenitori comunitari di minori italiani.

Estremamente variegata, infine, la fo-tografia delle normative regionali perl’equiparazione dei livelli assistenzialitra “codici Eni” e “Stp”. In questo caso,dove manca la normativa si priva difatto un’ampia fascia di popolazione co-munitaria dei servizi minimi essenziali.

Barbara GobbiRosanna Magnano

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I l 20 dicembre 2012, la Conferenza permanente per i rappor-ti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento

e Bolzano ha adottato all’unanimità un Accordo dal titolo«Indicazioni per la corretta applicazione della normativa perl’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delleRegioni e Province autonome italiane». Una sorta di “testounico” che non intende innovare l’ordinamento, ma chiarire ledisposizioni già esistenti. Ciò che più qualifica l’Accordo èl’opzione di fondo per il riconoscimento della maggiore esten-sione possibile al diritto all’accesso alle cure degli stranieri edei cittadini dell’Unione. Le diverse soluzioni proposte dal-l’Accordo sono, infatti, tra quelle possibili, le più favorevoli aun riconoscimento pieno del diritto alla salute.

A ragione, dunque, associazioni autorevoli come Simm,che molto hanno contribuito a raggiungere questo importanterisultato, ne hanno condiviso il contenuto: se alcune previsionicontenute nell’Accordo costituivano patrimonio comune atutte le aziende sanitarie, altri chiarimenti appariranno di carat-tere innovativo a molte Regioni. Si pensi alla previsione -forse la più importante - dell’iscrizione obbligatoria di tutti iminori al Ssn, indipendentemente dallo stato di regolarità delsoggiorno, con conseguente diritto alla pediatria di base pertutti i minori presenti sul territorio italiano.

Anche in questo caso, l’Accordo ricorda che la posizioneespressa non è innovativa, ma attuativa di precisi obblighiinternazionali: viene richiamata la Convenzione dei diritti delfanciullo che prevede, al suo articolo 2, il diritto all’egua-glianza dei minori, indipendentemente da cittadinanza e con-dizione di soggiorno, e al suo articolo 24, il diritto del minoredi godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiaredi servizi medici e di riabilitazione. Tale disposizione conven-zionale deve considerarsi a tutti gli effetti vincolante in Italia:in forza dell’articolo 2, comma 1, del testo unico sull’immi-grazione, Dlgs 286/1998, allo straniero «comunque presen-te» nel territorio dello Stato spettano «i diritti fondamentali

della persona umana previsti [...] dalle Convenzioni interna-zionali in vigore [...]». Nonostante tale obbligo, il riconosci-mento della piena parità di trattamento ai minori irregolar-mente presenti sul territorio non si poteva dire fino a oggiuna prassi diffusa nelle aziende sanitarie: nella maggior partedelle Regioni, l’accesso alla pediatria di base era di fattoescluso. L’Accordo, dunque, si presenta come un testo unicoche non innova le norme, ma impone di modificare notevol-mente la prassi seguita finora.

Quanto alla forma giuridica scelta, anch’essa risulta inno-vativa. Fino a oggi, anche dopo la riforma del Titolo V dellaCostituzione, il ministero della Salute aveva continuato afornire le indicazioni in materia di assistenza sanitaria aglistranieri e ai cittadini dell’Unione per il tramite di circolari.La scelta di un accordo Stato-Regioni costituisce una benve-nuta espressione del principio di “leale cooperazione” nelladeterminazione delle prestazioni di salute spettanti agli stra-nieri e ai cittadini dell’Unione. Quanto alla forza giuridica ditale atto, se è vero che nella prassi, gli accordi adottati in sededi Conferenza Stato-Regioni vengono formalmente recepitida parte delle Regioni, occorre tenere presente che l’articolo4 Dlgs 281/1998 dispone che l’accordo si perfeziona conl’assenso del Governo e dei presidenti delle Regioni: nonsono richiesti, dunque, ulteriori passaggi per il suo perfezio-namento. L’effetto giuridico dell’accordo è quello di obbliga-re le parti stipulanti (Stato, Regioni e Province) a ottempera-re agli impegni assunti, nel rispetto delle competenze checaratterizzano ciascuna amministrazione. Le Regioni e leProvince autonome di Trento e di Bolzano sono, dunque,chiamate fin d’ora a dare immediata e piena attuazione aquesto importante testo; gli stranieri e i cittadini dell’Unionea pretenderne l’applicazione.

Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione© RIPRODUZIONE RISERVATA

26 mar.-1 apr. 2013 3PRIMO PIANO

Irregolari, costi light in corsia

Stima spesa complessiva per i ricoveri per acuti

Valore tariffario medio dei ricoveri totali Valore tariffario dei ricoveri totali

Peso medio dei ricoveri ordinari per classe di età (regione Marche, anno 2010)

ACCESSO ALLE CURE/ Le degenze pesano solo per lo 0,3% sulla spesa ospedaliera

La negazione del dirit-to all’assistenza pri-maria per gli immigra-

ti irregolari genera distorsio-ni evidenti quando si guardaagli esiti dei ricoveri. Tantoche dal confronto della spesastimata per singola degenzatra italiani e immigrati irrego-lari emerge un gap tra il 40 eil 60% a carico di questi ulti-mi. Un dato che non incidesul peso totale dei costi didegenza attribuibili a personesenza permesso di soggior-no: calcolato di appena lo0,3% ed effetto del numeroesiguo di stranieri Stp che oc-cupano posti letto nel nostroPaese.Sono queste le conclusioni

a cui giunge l’Osservatoriodisuguaglianze nella Salute/Ars Marche, che su mandatodel ministero, dopo una pri-ma analisi 2003-2005 ha at-tualizzato e confermato neltrend l’indagine - presentatain anteprima in questa pagina- al periodo 2007-2010.«Questi risultati sono relativialla Regione Marche, ma da-ti analoghi sono presenti alivello italiano complessivo enelle varie Regioni con cui sicollabora», tiene a precisarePatrizia Carletti, dell’Osser-vatorio sulle diseguaglianzesulla salute e coordinatricedel tavolo interregionale“Immigrati e Servizi sanita-ri”.Il sovrappiù di spesa per

gli irregolari è presto spiega-to: in assenza di una efficaceed efficiente rete di cure pri-marie in grado di intercettar-ne i bisogni e l’insorgere dipatologie, lo straniero arrivaal ricovero spesso in pessimecondizioni di salute, tali dafar schizzare in alto l’esborsoper singola degenza. «È evi-dente - continua Carletti -che dovrebbero essere pro-grammati servizi di base ade-guati per questo gruppo dipopolazione che risulta svan-taggiato negli esiti di salute epiù vulnerabile a causa dipeggiori condizioni socio-economiche e che quando ri-corre al ricovero necessita diassistenza più costosa. Nel-l’attuale contesto nazionalein cui la necessità di ottimiz-zare le risorse è acclarata, for-nire le cure di base a chi neha bisogno, a partire dai grup-pi più vulnerabili, significaanche assumere la responsa-bilità di operare in termini diefficienza, oltre che contrasta-re le diseguaglianze, che co-me noto, hanno ricadute ne-gative su tutta la collettività».In diverse aree del Paese,

si preferisce invece lasciareuna fascia di popolazione inuno stato di «cittadinanza»minore, che impatta soprattut-to sulla fascia di età pediatri-ca: nel range 0-14 anni, co-me si legge chiaramente nelgrafico, il valore tariffario diciascun ricovero è di granlunga superiore negli immi-grati non residenti rispetto

agli italiani e agli immigratiresidenti il cui valore è simi-le. Questo quadro suggeriscela necessità di una presa incarico dei bambini da partedel pediatra di base, onde evi-tare che arrivino in ospedalein condizioni di maggioregravità. Obiettivo, come illu-strato nelle pagine preceden-ti, ancora molto lontano, dalmomento che oltre la metàdelle Regioni non prevede ilPls per i figli di stranieri prividi permesso di soggiorno.Oltre al picco del peso me-

dio dei ricoveri nelle fasced’età più giovani, la catego-ria degli immigrati irregolarine presenta un altro tra i 30e i 34 anni, probabilmentefrutto anche del ricorso al-l’ospedalizzazione per gravi-danza, parto e Ivg. Drg tuttial femminile, che incidonoper il 70% sul totale dei rico-veri relativi agli immigratinel loro complesso; mentreper gli uomini la causa prin-cipale sono i traumi dovutiagli infortuni sul lavoro eagli incidenti.Le stime dei costi di rico-

vero mediante il sistema tarif-fario unico (la Tuc o tariffaunica convenzionale) mostra-no che il 94,57% è da attribu-ire agli italiani; il 4,09% aglistranieri residenti e, comedetto, appena lo 0,34% ainon residenti, per lo più rap-presentati da extracomunitarinon regolari. Italiani che pre-sentano una complessità assi-stenziale maggiore perché sitratta di una popolazione piùanziana e le cui cause di rico-vero sono spesso rappresenta-te da malattie croniche (car-diovascolari o tumori), ad al-ta intensità assistenziale.Il ritratto dei costi di cura

ospedaliera per gli immigratiirregolari tracciato dall’Os-servatorio spunta quindi learmi a più di un preconcetto:innanzitutto l’idea che intempi di crisi economica e dispending review sanitaria ta-gliare fuori o non ammetterelo straniero nel Ssn sia unaricetta utile. «In questi anni -sottolinea ancora Carletti - cisiamo trovati di fronte allaricorrente domanda “Quantocosta l’assistenza sanitariaper gli immigrati?”. Una do-manda legittima che tuttavianasce spesso da una visionepregiudiziale e ideologica esottende un’altra domanda:“Siamo sicuri che l’Italia selo può permettere?”».In una visione politica più

a lungo termine, probabil-mente, la domanda dovrebbeessere piuttosto un’altra: e secioè non sia più conveniente,sia sotto il profilo dell’equi-tà, sia sotto la voce costi enell’interesse della salutepubblica, garantire assisten-za tempestiva e adeguata atutti gli individui presenti sulterritorio nazionale. A pre-scindere da un timbro dellaquestura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Includere immigrati eminoranze et-niche, come i Rom, nelle strategie

di salute e consentire loro di accederealle cure risponde all’esigenza di tute-lare un diritto umano fondamentale,sancito anche di recente dai documen-ti dell’Oms e dellaCommissione euro-pea (v. Il Sole-24 Ore Sanità n.10/2013). Ma non solo: significa ancheperseguire obiettivi di salute pubblica.Perché evitare che si ammalino perso-ne che, seppuremarginalizzate, quoti-dianamente condividono con noi spazidi vita, pone un argine decisivo ai ri-schi di contaminazione.Ormai il concetto è più che assoda-

to, almeno a livello teorico. Eppure lediseguaglianze di salute e nell’accessoall’assistenza sono ben lungi dall’esse-re abbattute. Anzi, la crisi economicasta favorendo il processo inverso, cau-sando una ulteriore divaricazione del-la forbice tra cittadini più o meno ab-

bienti, tra persone “inserite” o esclusedalle strategie sanitarie. Tra queste ul-time, gli immigrati. «È chiaro - scrivein un commento Isabel de la Mata,consigliere della Dg Sanco dell’Unioneeuropea - che alcuni di questi gruppisono più esposti alle malattie per leloro condizioni socio-economichesvantaggiate, lo scarso accesso all’assi-stenza medica e la mancata consape-volezza dell’esistenza dei servizi, sen-za contare la stigmatizzazione socialee la discriminazione». Per questo ser-vono «lo scambio di buone pratiche, lacreazione di indicatori e informazioniper gli immigrati» ed è a questo obiet-tivo che ha lavorato il secondo Pro-gramma di azione comunitaria in ma-teria di salute (2008-2013). La necessi-tà di ulteriori iniziative in questo setto-re, fra cui l’accesso all’assistenza sani-taria e alla prevenzione, figurava tra lepriorità della comunicazione della

Commissione “Solidarietà in materiadi salute: riduzione delle disuguaglian-ze sanitarie nell’Ue”. Nei prossimi treanni laDg Sanco assisterà l’Organizza-zione internazionale per l’immigrazio-ne nella collaborazione con gli Statimembri per garantire l’accessibilità el’adeguatezza dei servizi nazionali perimmigrati e minoranze etniche.Nel 2011 laCommissione ha vara-

to il quadro dell’Ue per le strategienazionali di integrazione dei Rom(nomadi compresi) fino al 2020. L’as-sistenza sanitaria rientra tra gli obiet-tivi indicati. «Per assistere il lavorodegli Stati membri sulla salute deiRom - ricorda ancora Isabel de laMata - la commissione ha incaricatodi preparare una relazione di valuta-zione dello stato di salute e di vitadella popolazione Rom». I lavori du-reranno 12mesi e la pubblicazione èprevista a inizio 2014.

Territorio grande assente: lo straniero arriva già grave al ricovero

Il monito dell’Ue: «La salute dei migranti è interesse di tutti»

4 26 mar.-1 apr. 2013PRIMO PIANO