Social Media e PA
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Social Media e PA
Nel 1993 viene introdotto l’obbligo di istituire nelle PA apposite
strutture per l’informazione ai
cittadini (dcrlgis 29/93), di modo da
offrire uno strumento per l’informazione dei cittadini nonché per garantire piena
attuazione della legge sul nuovo procedimento amministrativo
e sul diritto di accesso ai documenti 241/90.
Veniva colta un’esigenza di trasparenza
e vi si dava rimedio aprendo
la PA in uffici appositi.
L’interazione poteva andare in entrambi i sensi,
essendo predisposta anche per accogliere segnalazioni.
Con le Linee guida per i siti web della PA , previste dall'art. 4 della Direttiva n. 8 del 26 novembre 2009 del Ministro per
la pubblica amministrazione e l’innovazione si è inteso fornire alla Pubblica Amministrazione (PA) criteri guida
per la razionalizzazione del sistema dei siti web delle Amministrazioni Pubbliche, in termini di principi
generali, di gestione, sviluppo e aggiornamento dei contenuti
e servizi on line, riduzione dei siti web pubblici obsoleti e miglioramento
di quelliattivi.
Con il Vademecum «Pubblica Amministrazione e Social Media» del 2011, il legislatore approfondisce le modalità con le quali i social media possono essere utilizzati dalla PA per migliorare la comunicazione e il contatto diretto
con i cittadini.
Attraverso una presenza consapevole e pianificata nei siti del social web, la PA può iniziare un nuovo percorso di
avvicinamento e di apertura ai cittadini in grado di favorire lo sviluppo di processi virtuosi
di collaborazione, stimolando la
partecipazione e la cittadinanza attiva.
Da un’ottica transazionale, per la quale on line si offrono le procedure e la modulistica,
nettamente marcata da una mentalità burocratica,
dovremo passare a un’ottica relazionale, dove al centro del rapporto che instaura sul web
sta la capacità di costruire relazioni.
Social Media
Prima applicazione del web ad aver superato la pornografiaFacebook ha quasi 1 mld di
utenti (oltre 21 mln in Italia)Nel 2014 la navigazione via
smartphone è destinata a superare quella via pc e questo sembra poter colmare il divario scavato dal digital divide.
La PA e i Social Media: perché?
Ascoltare i cittadiniPromozione eventi /
territorioInformareInteragireIntercettare public issuesCrisis managementPerché si vuole essere
ascoltatiSensibilizzare la comunità
sull’uso degli strumenti on line
Come gestire la presenza sui S.M.
Istituire una redazioneParlare con una vocePromuovere territorio / iniziativeAprirsi ai commenti, anche alle
critiche Limitare la censura La Pagina FB può rivelarsi utile come
URPCrisis management: un problema
intercettato su FB può evitare che l’incendio divampi
Evitare il linguaggio burocratico
I SM nascono per dialogare
Un canale YouTubeUn account TwitterMa soprattutto una o più
pagine Facebook
I singoli canali devono essere integrati e bisogna evitare la
replicazione di contenuti indipendente dal media
Creare community intorno alla PA
Contenuti leggeriMultimedialitàPianificazione usciteImmaginiVisite guidate
Redazione
Integrata con Ufficio StampaConoscenza tecniche di
comunicazioneConoscenza social mediaCapacità manipolazione
video / fotoEvitare l’affollamento e
l’autoreferenzialità
Che altro?
Strategia per le pagine figlie;Scelta dell’URL;Misurazioni costanti;Evitare strumentalizzazioni
private (both sides);Determinare tono degli
interventi della PA;Possibilità di adesione;Crossmedialità tra i
contenuti dei S.M. e quelli pubblicati altrove.
Un decalogo per comunicatori sociali
1. Stabilite il vs scopo2. Create una Pagina Facebook3. Invitate diversi amministratori4. Scegliete le vs impostazioni
predefinite5. Definite (e seguite) un ritmo6. Sperimentate7. Consultate gli insights di FB8. Sviluppate un contingency plan9. Fatevi coinvolgere dall’ecosistema10. Utilizzate tutte le risorse a vs
disposizione
(Elizabeth Linder, Facebook Inc., specialista in Politics & Government per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa)
Case Study: Comune di Aci Castello
Un Profilo Facebookper dialogare con la
cittadinanza e informaresulle tematiche concernenti
la città
La scelta del Profilo anziché della Pagina è un errore, oltre che per il limite dei 5.000 amici, anche per le implicazioni . Cosa significa essere «amico» del comune di Aci
Castello? E perché mai devo chiedere la sua amicizia (chi
deciderà se siamo «amici»?), anziché testimoniare il mio apprezzamento / interesse con un gesto semplice (e non mediato) come quello del «like»?
I nuovi post sulla Pagina appaiono tra le Notifications, mentre quelli di un Profilo si perdono tra gli altri
Il buzz (la conversazione) del Profilo è presente e gestito con ritmo fattosi quasi quotidiano ;La redazione posta (e risponde) con il nome «Comune di Aci Castello»;Molte (ma non tutte ) tra le segnalazioni degli utenti ricevono risposta;Il Sindaco in persona è fortemente presente nella conversazione, con post e segnalazioni, premurandosi anche di rispondere ; Un appunto è quello di usare spesso il suo secondo
Profilo (Filippo Drago Due) invece del primo.
Un’interessante iniziativa introdotta nel 2010 (anno nel quale il profilo del Comune di Aci Castello nasceva in questa forma) era quella della video-lettera «Il Sindaco Informa» Esempi illustri: Barack Obama, in casa nostra Nichi
VendolaSembra che con gli auguri per le festività di Natale 2010 l’iniziativa si sia interrotta
Da qualche giorno è stata istituita anche una presenza su Twitter@ComuneAciCast è l’handle scelto e, come ogni contrazione, su Twitter, è pericoloso Se cerco comuneacicastello, o acicastello, la ricerca
non ha successo La presenza è stata appena istituita e priva di contenutiNon bisognerebbe pubblicizzare un negozio ancora privo di merce
Acicastello costituisce una piacevole eccezione nel panorama delle Pubbliche Amministrazioni del ns territorio, con una pagina FB (un profilo in realtà) frequentata e viva;Alcune ingenuità rischiano di abbatterne il valore, ma il segno dell’iniziativa è decisamente positivo.
I Social Media costituiscono un efficace strumento per il dialogo con la cittadinanzaLe Pubbliche Amministrazioni hanno compreso come attraverso i SM si possa entrare in contatto con essaAscoltare (ed acclimatarsi) costituisce la prima (e per certi versi la più importante) tra le fasi per approcciarsi con questa realtà
1. ascolto: monitorare ciò che avviene nei social network;2. presidio: essere presenti nei social network;3. interazione: interagire con gli utenti dei social network;4. partecipazione: sfruttare i social network per costruire
momenti di partecipazione.
Con il Vademecum «Pubblica Amministrazione e Social Media» del 2011, il legislatore ha inteso fornire:
1. Un indirizzo per le PA ancora assenti dal territorio dei social media
2. Un utile strumento informativo
Se qualche anno fa ci si poteva domandare se i social media avessero delle ricadute al di fuori dell’ambito ludico, adesso ci si deve chiedere come utilizzarliLa gente sta già sui social media, si tratta di raggiungerli, e di imparare la loro lingua
Le città esistono solo se i vantaggi nell’abitarvi superano gli svantaggi (O’Flaherty, 2005)