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SCUOLA STATALE SECONDARIA DI PRIMO GRADO “G. MAZZINI” 66034 - LANCIANO (CH) ************** Distretto Scolastico n.10 via Martiri VI Ottobre 4 - Lanciano (CH) tel./fax 0872/44216 Presidenza tel./fax 0872/43718 Segreteria PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, art. 3) ANNO SCOLASTICO 2011- 2012 Pag. 1 Cod. Fisc. 81001540699 intranet: <[email protected]> e-mail: [email protected] Scuola Statale Secondaria di I° grado “ G. Mazzini” Lanciano Lo sguardo nel presente il futuro nella mente…

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SCUOLA STATALE SECONDARIA DI PRIMO GRADO “G. MAZZINI”66034 - LANCIANO (CH)

**************Distretto Scolastico n.10 via Martiri VI Ottobre 4 - Lanciano (CH) tel./fax 0872/44216 Presidenzatel./fax 0872/43718 Segreteria

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA(D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, art. 3)

ANNO SCOLASTICO 2011- 2012

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Cod. Fisc. 81001540699 intranet: <[email protected]> e-mail: [email protected]

Scuola Statale Secondaria di I° grado “ G. Mazzini” Lanciano

Lo sguardo nel presente il futuro nella mente…

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PREMESSA

Che cos’è il Piano dell’Offerta Formativa (POF)?

“E’ il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”

(art. 3 comma 1 Regolamento Autonomia)

Perché si fa?

Per elevare il livello di Qualità del servizio scolastico attraverso l’azione collegiale e partecipata di tutte le sue componenti, dando senso e riconoscimento a ciò che si fa.

Chi lo fa?

Il Piano dell’Offerta Formativa è elaborato dal Collegio Docenti, sulla base degli indirizzi generali definiti da Consiglio d’Istituto, che lo adotta.

R iferimenti Legislativi

Art. 7, comma 2, lett. a) D. L.vo 297/94 (attribuzioni del Collegio dei Docenti) Art.10, comma 3, D. L.vo 297/94 (attribuzioni del Consiglio d’Istituto) Art. 7, L. 517/74 Art. 12, L. 104/92 Art. 21, L. 59/97 Regolamento dell’autonomia (D.L. 275/1999) L. 53/2003 D. lgs. 59/2004

PARTE I

1. La Scuola Statale Secondaria di 1° grado "G. Mazzini"

1a. Il progetto formativo

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Nel progetto formativo dell’Istituto l’alunno deve avere i piedi ben saldi nel suo territorio, inteso nella duplice accezione di spazio storico e di spazio geografico e, contemporaneamente, in considerazione delle trasformazioni radicali che stiamo vivendo, prepararsi ad affrontare il mondo che dovrà abitare.Ma come allargare i confini del mondo, confrontarsi con altri codici e con altre culture, senza perdere le proprie radici? Come vivere il cambiamento senza voltare le spalle al proprio passato? Occorre che la scuola ridisegni i confini di un sapere che sappia confrontarsi con la contemporaneità, che fornisca competenze indispensabili per vivere in modo attento e consapevole nel mondo, senza perdere lo spessore della memoria, in un momento in cui la memoria collettiva si va sempre più appannando e rischia di diventare fragile ed incerta, dietro l’incessante incalzare della ricerca del nuovo.Nello stesso tempo è indispensabile radicare la cultura e la pratica dell’inclusione, della solidarietà, della corresponsabilità, della legalità e della pace, proponendo l’Europa come comune terreno di democrazia e, quindi, potenziare e valorizzare le iniziative didattiche e progettuali per lo sviluppo e la promozione ad una dimensione europea dell’educazione. Il PROGETTO FORMATIVO della Scuola Statale Secondaria "G. Mazzini" intende ripartire dal passato, dal recupero delle proprie origini, per costruire la fiducia nelle possibilità d’intervento nel presente.A tal fine, da alcuni anni a questa parte, la scuola progetta una serie di attività volte sia al recupero delle tradizioni e degli usi locali, per salvaguardare un patrimonio che, altrimenti, andrebbe perduto, che alla conoscenza del proprio Habitat per rispettarlo e valorizzarlo.Ma non possiamo trascurare il fatto che la scuola del III millennio deve essere, anche, in grado di rispondere alle sfide della contemporaneità, per risultare adeguata e funzionale ad un mondo caratterizzato dalla complessità dei codici e dalla globalizzazione della cultura. Nel giro di pochi decenni, infatti, l’intero scenario dei saperi e delle abitudini umane si è radicalmente modificato: sono mutate le condizioni della conoscenza, della comunicazione e, con esse, le forme del sapere umano. Le nuove tecnologie (TV, computer, cinema) non sono semplici macchine, ma apparati di conoscenza che veicolano nuove logiche, che, a loro volta, attivano diverse formae mentis. La scuola, se non vuole perdere la propria centralità educativa, non può assistere immobile a questi cambiamenti. Il potenziamento dei nuovi alfabeti informatici, di attività di scambio, di occasioni di incontro con realtà straniere, di attività con gli Enti locali e della valorizzazione del capitale intellettuale della scuola nel progetto formativo d’istituto, ha lo scopo di accogliere e legittimare nuovi stili di pensiero e di azione per un Nuovo Umanesimo: formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e personale per affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri.

1b. La Storia

Realizzata l’Unità d’Italia, gli uomini di Governo si rendono conto che l’arretratezza in cui versa il Paese è dovuta, oltre che al suo frazionamento, anche alla mancanza di istruzione fino a quegli anni riservata ai ceti più abbienti, i soli in grado di pagare le rette delle scuole di ordini religiosi, uniche deputate al compito.

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Da un documento dell’Archivio comunale di Lanciano si evince che fin dal novembre del 1861 l’Amministrazione fa richiesta al Gran Re dell’ Istituzione di un corso ginnasiale, per provvedere alle esigenze della gestione del nascente Stato.Il 20 dicembre 1864 con delibera del Consiglio Comunale, presieduto dall’ assessore Giustiniano Salerni (facente funzioni di Sindaco) viene istituito un corso ginnasiale municipale della durata di cinque anni, che entra in funzione nell’anno scolastico 1865/66.In un clima di acceso patriottismo, la Scuola viene intitolata al Re Vittorio Emanuele II, padre della Patria.Nel giro di cinque anni, il Sindaco fa richiesta al Ministero della Istruzione Pubblica di parificazione del Ginnasio.Dall’anno 1869 in poi, le iscrizioni diventano sempre più numerose, tanto che nel 1893 gli iscritti sono tra i 50 e i 60 l’anno. Con Decreto del 19 novembre 1894 viene concesso il sospirato pareggiamento della scuola, con diritto di dare esami e rilasciare diplomi “a forma delle vigenti leggi sulla pubblica istruzione”.Gli studi sono a tal punto formativi e qualificanti che numerosi alunni della scuola in seguito daranno lustro alla città di Lanciano come professionisti di fama anche fuori dell’ambito cittadino, come gli avvocati Petragnani, D’Ovidio, Carabba, Maranca, considerati grandi maestri di oratoria.Tra i docenti viene nominato con protocollo n 4362 del 22 ottobre 1896 il prof. Cesare De Titta, quale titolare della terza classe del Ginnasio. Ha l’onore di nominarlo l’allora Direttore Gennaro Finamore, un emerito della cultura italiana per saggi letterari degni di nota e per l’opera prima “Il Vocabolario dell’Uso Abruzzese” datata 1893 e definita dagli intellettuali del tempo pregiatissima.Il 23 giugno del 1900 S.E. Guido Bocelli, Ministro, Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione e il Cav. Gerardo Berenga, Sindaco di Lanciano, stipulano una convenzione per l’istituzione di un Ginnasio governativo.Il giorno 17 ottobre 1940 per la prima volta i ragazzi di Lanciano e dei paesi limitrofi non sono più alunni del Ginnasio inferiore ma della Scuola Media Unica, in seguito alla riforma del Ministro Giuseppe Bottai. Con la trasformazione dell’Italia in Repubblica democratica il 6 maggio del 1947 il Sindaco Avvocato Paone delibera con la Giunta Municipale di sostituire la denominazione del Liceo Ginnasio “Vittorio Emanuele II” con quella di “G. Mazzini” in armonia con lo spirito repubblicano dell’Italia nuova.

1c. Il Contesto Socio-Economico e Culturale

La situazione socio-economica degli alunni della Scuola Statale Secondaria di 1° grado “G. Mazzini” si rivela eterogenea. A differenza di qualche anno fa, quando l’Istituto era frequentato in massima parte da allievi provenienti dal centro, attualmente l’affluenza dai centri limitrofi e da paesi extracomunitari e comunitari, come del resto in tutte le scuole, ha cambiato sensibilmente il substrato sul quale oggi gli insegnanti operano. Naturalmente sono aumentate talune problematiche per cui si è reso necessario diversificare l’approccio e il metodo di insegnamento a seconda dei casi. Questi sono i motivi che hanno condotto gli operatori della scuola a scegliere la progettualità più adatta per rimuovere casi di disagio e comportamenti non consoni con il vivere sociale.

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La Scuola accoglie:- alunni diversamente abili che vivono con serenità l’esperienza scolastica e conseguono

risultati positivi sia sul piano dell’integrazione sociale che su quello dell'apprendimento, in rapporto alle singole potenzialità;

- alunni provenienti da altri Paesi ai quali garantisce integrazione, crescita personale e costruzione dell’identità sociale;

- alunni con disagio psico-sociale in quanto privati dell’affetto e della sicurezza di una solida struttura familiare;

- alunni provenienti dal Comune di differente estrazione socio-culturale ai quali è garantita un'azione didattica che ne valorizzi i bisogni e le attitudini personali.

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2. L’ORGANIZZAZIONE

2a. Gli Organi Collegiali

Gli Organi Collegiali sono organismi di governo e gestione dell'attività scolastica a livello territoriale di singola Istituzione. Essi sono composti da rappresentanti delle varie componenti coinvolte nella vita scolastica. Tali Organi sono stati istituiti al fine di realizzare una partecipazione democratica alla vita della Scuola. Gli Organi Collegiali sono:

Il Consiglio di Istituto; La Giunta Esecutiva; Il Collegio Docenti; Il Consiglio di Classe; Il Comitato per la valutazione del servizio dei Docenti.

Riferimenti legislativi:D.P.R. n. 416 del 1974 (Istitutzione e riordino degli Organi Collegiali);Decreto Legislativo del 16 aprile 1994 n. 217 (Testo Unico delle Disposizioni in materia di Istruzione).

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO

Il Consiglio di istituto è formato da 19 componenti: 8 rappresentanti del personale Docente; 2 rappresentanti del personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario; 8 rappresentanti dei genitori; il Dirigente scolastico.

É un organismo che resta in carica per tre anni ed è presieduto da un genitore eletto tra i rappresentanti dei genitori.Il Consiglio elegge anche, al suo interno, i membri della Giunta esecutiva.Si riunisce in seduta pubblica in media 5- 6 volte l'anno; possono assistere alle riunioni, senza diritto di parola, insegnanti, genitori e personale A. T. A. I verbali delle sedute sono agli atti della Dirigenza e sono consultabili da chiunque ne faccia richiesta.I compiti del Consgilio di Istituto sono:

deliberare il Piano annuale e il Conto consuntivo e disporre l'impiego delle risorse finanziarie per il funzionamento amministrativo e didattico dell'Istituto;

adottare il Regolamento di Istituto; adottare il Piano dell'Offerta Formativa e deliberare quanto di Sua competenza; definire e deliberare il calendario scolastico; indicare i criteri generali relativi alla formazione delle Classi e delle sezioni e al

coordinamento organizzativo dei Consigli di Classe; deliberare sull'organizzazione e sulla programmazione della vita e delle attività della

Scuola nei limiti che la legge gli assegna e fatte salve le competenze del Collegio dei Docenti;

promuovere contatti con altre Scuole; deliberare in merito alla partecipazione della Scuola ad attività culturali, sportive,

ricreative, nonchè ad iniziative assistenziali; esprimere parere sull'andamento generale, didattico e amministrativo dell'Istituto.

LA GIUNTA ESECUTIVALa Giunta esecutiva predispone il piano annuale ed il conto consuntivo, prepara i lavori del Consiglio di Istituto (fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso) e cura l'esecuzione delle relative delibere.Essa è composta da:

il Dirigente Scolastico; il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi; un docente, un non docente e 2 genitori eletti all'interno del Consiglio di Istituto.

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IL COLLEGIO DEI DOCENTIIl Collegio dei Docenti è l'assemblea di tutti i Docenti di ruolo e non di ruolo in servizio nell'Istituto.I principali compiti del Collegio sono:

elaborare e deliberare il Piano dell'Offerta Formativa per ciò che concerne gli aspetti didattici e formativi della Scuola, tenendo conto delle eventuali proposte dei Consigli di Classe;

deliberare in merito al funzionamento didattico dell'Istituto, nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente;

formulare proposte al Dirigente scolastico per la formazione delle classi, l'assegnazione dei docenti alle Classi, la formulazione dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto;

valutare periodicamente l'andamento complessivo dell'attività scolastica per verificarne l'efficacia in rapporto agli obiettivi programmati, proponendo, se necessario, correttivi;

deliberare l'adozione del libri di testo dopo aver sentito il parere dei Consiglii di classe; provvedere agli acquisti dei sussidi didattici; adottare interventi didattici per l'integrazione dei diversamente abili e degli stranieri; promuovere iniziative di sperimentazione; deliberare il piano di formazione per i docenti dell'Istituto; eleggere i Suoi rappresentanti nel Consiglio di Istituto e nel Comitato di valutazione dei

docenti in formazione; esprimere pareri, per gli aspetti didattici, in ordine alle iniziative dirette all'educazione

alla salute; programmare e realizzare iniziative per il sostegno.

IL CONSIGLIO DI CLASSEIl Consiglio di Classe è composto dai docenti che insegnano all'interno della classe e dai 4 rappresentanti dei genitori degli alunni della stessa.Il Consiglio di Classe ha i seguenti compiti:- esaminare ed approvare la Programmazione didattica ed educativa della Classe;- formulare proposte al Collegio docenti in ordine all'azione educativa e didattica ed in ordine

ad iniziative di sperimentazione;- esprimere pareri sull'adozione dei libri di testo;- esaminare ed esprimere pareri sul Programma di sperimentazione metodologico- didattica

proposto dai docenti;- verificare, in media ogni due mesi, l'andamento complessivo dell'attività didattica ed

educativa della classe.Con la sola presenza dei docenti il Consiglio ha il compito di: coordinare le attività didattiche dei singoli docenti; trovare intese interdisciplinari; valutare gli alunni.

IL COMITATO DI VALUTAZIONE

Il Comitato di valutazione procede alla valutazione del servizio dei docenti neoimmessi in ruolo durante l'anno di formazione e, su richiesta degli interessati, alla valutazione del servizio dei docenti sulla base dei criteri fissati nella normativa vigente.È formato dal Dirigente scolastico e dai docenti eletti annualmente dal Collegio.

Linee di indirizzo per l'Anno di prova e di formazione dei docenti neoassunti

Come è tradizione nella nostra Scuola, la complessità dei processi relativi alle attività di formazione inerenti i docenti neoassunti é rapportata alle seguenti indicazioni, collegialmente individuate, che connotano la formazione del docente come servizio teso a valorizzare,

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promuovere e sostenere la qualificazione culturale e professionale dello stesso. Pertanto il percorso sarà articolato attraverso:

il coinvolgimento attivo del docente durante l'Anno di formazione nelle attività della Scuola;

il coinvolgimento del docente in pratiche riflessive e di ricerca- azione; il confronto e lo scambio di esperienze professionali fra docenti, come matrice per la

rielaborazione di azioni strategiche mirate all'individuazione delle pratiche educative e didattiche;

l'instaurazione di relazioni sociali positive; l'esplicazione di modelli formativi aperti.

Naturalmente la pratica di una tale impostazione dovrà necessariamente confrontarsi con il clima sociale interno all'unità scolastica e con il livello di disponibilità dei singoli, condizioni indispensabili per poter indirizzare i processi di formazione verso traguardi alti.Allo scopo di mettere i neoassunti nella condizione di conseguire i suddetti traguardi di sperimentazione didattica, di responsabilità nella relazione educativa con gli alunni, di cooperazione con i colleghi nella progettazione didattica ed educativa, il Collegio designa, in qualità di tutor, insegnanti di comprovata esperienza e con ottime capacità relazionali. Il Dirigente scolastico, coadiuvato dal Suo staff, esplicita gli assetti valoriali di riferimento, pratica l'accoglienza come importante occasione di incontro e di ascolto e fin dai primi mesi di scuola, cura forme di informazione e comunicazione mettendo a disposizione dei dicenti tutta la documentazione necessaria per conoscere l'Istituto ed entrare in contato diretto con la "cultura della scuola".Il Collegio, attraverso il Piano dell'Offerta Formativa e, pur riconoscendo la piena autonomia organizzativa del docente in formazione, suggerisce la seguente pista operativa per la stesura da parte del docente della Relazione su una parte significativa della propria attività professionale, prevista dalla Normativa:

introduzione; descrizione del contesto; premesse teoriche; descrizione dell'argomento- problema; strumenti tecnici e metodologici durante il percorso didattico; verifica dei risultati e osservazione degli eventuali cambiamenti; bibliografia; indice.

2b. Le Funzioni Strumentali

Le Funzioni Strumentali all’Offerta Formativa sono rappresentate da docenti di riferimento per aree specifiche di intervento considerate strategiche per la vita dell'Istituto; i docenti incaricati sono funzionali al POF, sono, cioè, risorse per la realizzazione delle finalità istituzionali della Scuola in regime di autonomia e, per la propria area di intervento, svolgono attività di coordinamento, gestione e sviluppo. Nel nostro Istituto per l'Anno Scolastico 2010/2011 sono state identificate quattro Funzioni:Area 1: Gestione, monitoraggio e valutazione del Piano dell'Offerta Formativa

(Prof.ssa di Leandro Monia);Area 2: Sviluppo delle tecnologie informatiche (Prof. Folchi Vincenzo);

Pianificazione della comunicazione informatica (Prof. Magra Vincenzo);Area 3: Accoglienza, Orientamento e Continuità (Prof.ssa Sgrignuoli Rita);Area 4: Innovazione, Formazione, Aggiornamento, Sperimentazione. Coordinamento

Viaggi di Istruzione e Visite guidate. Rapporti con il territorio (Prof.ssa Di Campli Concetta). Integrazione (prof. Russo Raffaella).

Riferimenti legislativi:CCNL 1998/2001 (art. 28); CCNI 1998/2001 (art. 37); CCNL 2002/2005 (art.i 30 e 83 lett.e); C. M. del 30/10/2003.

Declinazione degli incarichi attribuiti alle Funzioni strumentali.

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Area commissione funzioni1 Autonomia/POF

Prof.ssa di Leandro Monia (FS)Monitoraggio e regolazione del POF;coordinamento della progettazione curricolare d’intesa con i responsabili dei dipartimenti disciplinari;coordinamento delle programmazioni di classe e dei Percorsi di apprendimento;coordinamento delle attività del POF;revisione del registro dell’insegnante;accoglienza ai nuovi docenti e tutoring.

2 Sviluppo tecnologie informaticheProf. Magra Vincenzo FS

Prof. Folchi Vincenzo (FS)

Pianificazione della comunicazione informatica con specifico riferimento alla cura del sito web della Scuola;Sviluppo tecnologie informatiche a servizio della didattica e delle attività inerenti il POF.

3 Accoglienza continuità-orientamentoProf. ssaSgrignuoli Rita (FS)

Accoglienza dei nuovi alunni;elaborazione di progetti per gli anni–ponte (continuità e orientamento);elaborazione progetti per le sperimentazione didattica;coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero.

4 a. Innovazione/Formazione/Aggior-namento.Sperimentazione. Viaggi.Rapporti con il territorioProf.ssaDi Campli Concetta (FS)

b. IntegrazioneProf. Russo Raffaella (FS)

progettazione d’interventi per la formazione in servizio dei docenti;

coordinamento dei rapporti con enti pubblici ed istituzioni esterne alla scuola;

attivazione di progetti in rete con altre scuole; innovazione e sperimentazione; coordinamento viaggi di itsruzione e visite guidate; coordinamento somministrazione Prova Invalsi; coordinamento prassi di adozione libri di testo. Coordinamento di interventi a favore di alunni in situazione di

diversa abilità.

Criteri per la designazione delle funzioni strumentali.

“..le funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti, in coerenza con il POF, che contestualmente ne definisce i criteri di attribuzione, numero e destinatari” art 30 del C.C.N.L. anno 2003. Il C.C.N.L.Definisce i requisiti per svolgere le funzioni.IL Collegio Docenti Stabilisce una graduatoria tra i docenti che fanno richiesta di incarico sulla base dei requisiti

dichiarati; Elegge una commissione che esamini la rispondenza delle richieste ai requisiti.I Docenti interessatiPresentano domanda per accedere alla funzione.La Commissione Nomina un Presidente; esamina le domande; verifica l’idoneità dei candidati; compara le domande; in caso di parità, applica il criterio dell’anzianità di servizio; con un verbale, comunica al CD i dati emersi dall’esame delle domande.IL Collegio DocentiDesigna i docenti responsabili delle funzioni.Il Dirigente scolasticoAssegna gli incarichi.Invia le nomine all’ufficio di competenza.Le Funzioni strumentali all’offerta formativa (a fine incarico)Stendono una relazione sull’operato e ne riferiscono al Collegio docenti.

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La graduatoria dei docenti che fanno richiesta di incarico per una delle Funzioni strumentali, viene stilata sulla base dei seguenti requisiti:

Competenze maturate negli ambiti inerenti alla richiesta e attestabili; Anzianità di servizio; Partecipazione ai corsi di formazione organizzati per le funzioni strumentali o ad altri

equipollenti; Partecipazione a commissioni di supporto alle Funzioni strumentali all’offerta formativa; Incarichi ricoperti (negli ultimi anni); Disponibilità a frequentare corsi di formazione in servizio; Disponibilità a permanere nella sede di servizio per tutto il tempo dell’incarico.

2c. A ltre commissioni

Gruppo di studio per l’organizzazione e lo svolgimento del progetto: “Dall’educazione motoria al gioco e allo sport” – Prof.i Bucciante Giovanna, Pietroluongo Giovanna, Manzoni Ivan.

Gruppo di studio interistituzionale per l’organizzazione dell’orario scolastico: Prof.ssa Giallonardo Rita; Prof.ssa Patrizio Sebastiana.

Gruppo di lavoro per l’Integrazione degli alunni svantaggiati e/o diversamente abili: Prof.i Cipolla Bianca, Di Brigida Claudio, Fanci Daniela, Mastrangelo Giovanna, Russo Maria Raffaella.

Dipartimento Linguistico- espressivo: Prof.ssa Salvatore Beatrice (referente). Dipartimento matematico- scientifico- tecnologico: Prof.ssa Guidi

Valentina (referente).

3. L'ORGANIZZAZIONE ORARIA Visto l’Atto di indirizzo emanato l’8 settembre 2009 dal Miur; viste le possibilità e le opportunità offerte dall’autonomia,

il Consiglio d’Istituto,sentito il parere del Collegio dei docenti,

stabilisceper l’Anno Scolastico 2011/2012 il tempo scuola ordinario di 30 ore settimanali per tutti gli alunni; 31 ore per gli alunni che frequentano l'Indirizzo musicale;vista la tabella dell’orario base riportata dalle Indicazioni Nazionali per i Traguardi di sviluppo, ed in particolare la proposta dell’orario medio, tenendo conto che:

La quantificazione del monte ore per insegnamenti ed attività viene stabilita su base settimanale,

gli Organi Collegiali,

avvalendosi dei poteri conferiti dalla Legge sull’Autonomia scolastica, considerato che l’uscita degli alunni è anche momento didattico finalizzato all’educazione alla convivenza civile, tenuto conto della particolare ubicazione della Scuola Secondaria “G. Mazzini”, delle richieste dei genitori, delle esigenze degli stessi alunni, dell’offerta del servizio di trasporto pubblico,

hanno stabilito il seguente quadro orario settimanale:

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L‘uscita degli alunni è regolamentata in modo da svolgersi in maniera fluida ed ordinata, tenendo presenti le esigenze della sicurezza. Essa è scaglionata in diversi momenti, scelti in modo funzionale alle esigenze degli alunni e alla loro ubicazioni nei diversi piani dell’edificio scolastico.

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Dal Lunedì al SabatoEntrata 8,151^ ora 8,20 – 9,202^ ora 9,20 – 10,20

Ricreazione 10,15 – 10,253^ ora 10,20 – 11,204^ ora 11,20 – 12,205^ ora 12,20 – 13,20

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Criteri per la stesura dell’Orario di Servizio dei Docenti

1. L’orario delle lezioni deve essere didatticamente funzionale alle esigenze degli alunni e ben equilibrato, con le varie discipline, in tutti i giorni della settimana.

2. Le discipline meno teoriche devono interagire ed integrarsi con quelle più teoriche e più impegnative, proporzionalmente, in ogni giorno della settimana, per non appesantire il carico di lavoro, scolastico e non, degli alunni.

3. Le esigenze degli insegnanti non sono prioritarie e, quindi, non devono causare pregiudizi e sbilanciamenti nell’orario di servizio, per non sovraccaricare l’orario giornaliero degli alunni.

4. Il giorno libero dei docenti deve essere distribuito proporzionalmente su tutti i giorni della settimana, evitando discostamenti eccessivi nelle giornate di sabato e di lunedì, quando anche le supplenze sono più frequenti.

5. Nell’assegnazione del sabato e del lunedì libero, devono avere la precedenza coloro che adducano motivi gravi e/o non ne hanno usufruito negli anni precedenti.

6. Le ore di intervallo nell’orario di insegnamento di ciascun docente (ore “buche”) devono dipendere da esigenze di servizio.

7. Nella stesura dell’orario si deve tener conto delle necessità degli insegnanti che hanno bisogno di ore consecutive, per meglio espletare il proprio lavoro, e di ore in parallelo con altri docenti, che insegnano la stessa disciplina in altri corsi, per organizzare attività a classi aperte.

8. Nell’orario di servizio bisogna tenere conto delle discipline che hanno vincoli imprescindibili, legati all’uso della palestra e dei vari laboratori.

9. Nel corso dell’anno l’orario può subire modifiche per rispondere ad esigenze didattiche ed organizzative.

10. L’orario deve essere sottoposto alla visione degli insegnanti, per un tempo ragionevole, prima di entrare in vigore.

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4. ORGANIZZAZIONE E FLESSIBILITÀAll’interno dei vincoli fissati dall’art. 21 della L. 59/97 e del successivo Regolamento, la scuola progetta e realizza interventi di formazione, miranti allo sviluppo della persona. Per realizzare questo obiettivo e determinare le condizioni per il successo formativo, i docenti della scuola Mazzini hanno la facoltà di adottare alcune forme di flessibilità (qualora se ne verifichino le condizioni favorevoli: disponibilità di spazi e di tempi, accordo del consiglio di classe, disponibilità finanziarie etc…)

1. Flessibilità oraria : compressione quadrimestrale Il gruppo del POF è partito dall’idea di rendere lo studio di alcune discipline bimestrale/quadrimestrale.Questo modello consente di: Ridurre il numero di materie da studiare contemporaneamente, rendendo meno difficile

l’organizzazione dello studio e meno dispersiva l’attività delle lezioni settimanali; Aumentare il numero delle ore settimanali di alcune discipline, rendendo più produttivo e

meno episodico il lavoro; Programmare attività inter/multi disciplinari; Realizzare un apprendimento significativo; Superare la frammentarietà del recupero, dando ad esso uno spazio stabile e ben definito;I docenti possono migliorare la didattica in quanto: Hanno meno classi contemporaneamente; L’attività didattica è meno frammentaria; È possibile disporre di tempi più idonei, per svolgere attività di gruppo, in classe e in

laboratorio.L’orario settimanale delle lezioni resta invariato e il lavoro dei docenti ha il vincolo del rispetto degli obblighi contrattuali.

2. Adattamento del calendario scolastico. Il progetto prevede di mettere in atto una scansione ordinata del tempo scolastico, caratterizzata sia da strutture temporali, basate su un’organizzazione dell’attività didattica centrata sul gruppo classe, su modelli di apprendimento e di verifica tradizionali e su orari delle lezioni rigidi, sia da strutture articolate su orari flessibili, su modelli di apprendimento alternativi che prevedano aggregazioni per fasce di livello o per progetti.Il calendario scolastico progettato prevede:

1. Tempi riservati ad attività curricolari di classe (fase A);2. Scansioni temporali organizzate secondo modelli non tradizionali (fase B).

I quadrimestreFase B Fase A Fase B Fase A

Prima settimana di scuola

Dalla seconda settimana di scuola alla fine di ottobre

Prima settimana di novembre

Dalla seconda settimana di novembre alla fine di gennaio

Seconda/terza decade di ottobre: incontro con le famiglie; Ultima decade di novembre/Prima decade di dicembre: incontro con le famiglie; Prima decade di febbraio: scrutini del primo quadrimestre; Seconda decade di febbraio: consegna schede di valutazione.

II quadrimestre

Fase B Fase A Fase B Fase APrima settimana di febbraio

Dalla seconda settimana di febbraio alla fine di marzo

Prima settimana di aprile

Dalla seconda settimana di aprile al termine della scuola

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Prima/seconda decade di aprile: incontro con le famiglie Prima decade di giugno: scrutini finali; Fine giugno: consegna schede di valutazione.

Le attività da svolgere nelle diverse fasi B saranno:

Progetti di accoglienza per le classi prime (fase B del I quadrimestre) Interventi di recupero/consolidamento/potenziamento per le tutte le classi(Fase B del I

quadr.) Realizzazione di progetti che i singoli consigli di classe approvano e che gli alunni della

classe devono obbligatoriamente frequentare(Fase B del I e II quadr. ) Interventi di recupero/consolidamento/potenziamento per tutte le classi (Fase B del II

quadr.) Visite guidate e viaggi di istruzione (II fase B del I e II quadr.)

Durante le attività di recupero/consolidamento/potenziamento è auspicabile che il gruppo classe si scorpori e si aggreghi per fasce di livello con alunni di altre classi. Qualora in una classe operi una insegnante di sostegno, l’aggregazione di due classi consente la formazione di tre gruppi, in caso contrario si formano due gruppi di livello. L’attuazione di tale organizzazione prevede un orario “in parallelo” dei docenti di almeno due corsi.

1. Flessibilità del gruppo-classe :

L’organizzazione della didattica per gruppi di livello, attraverso le classi aperte, nasce dall’esigenza di individualizzare l’insegnamento rispettando tempi e modi dell’apprendimento.La didattica riferita alla classe tradizionale, infatti, può presentare i seguenti problemi: Trova ostacoli nella disomogeneità del gruppo-classe; È diretta ad allievi normodotati, nei codici linguistici utilizzati e nei tempi di apprendimento,

per cui, spesso, non tiene nella dovuta considerazione gli studenti “svantaggiati”; Seleziona i più deboli, ossia quelli che non riescono ad adeguarsi alla proposta didattica

della scuola; Rallenta l’apprendimento degli studenti più dotati, che, nel dover seguire i ritmi dei

compagni più lenti, vedono mortificata la propria curiosità intellettuale; Comporta chiusura e rigidità, ostacolando il confronto tra i docenti sulle strategie

didattiche.

La didattica delle classi aperte, invece: Utilizza la disomogeneità come possibile risorsa; Promuove la crescita dei soggetti più deboli nell’apprendimento perché si adatta ai loro

ritmi; Valorizza i più dotati favorendo l’emergenza e la promozione delle “eccellenze”; È indice di apertura e di flessibilità organizzativa; Favorisce la crescita professionale dei docenti attraverso il confronto.Con l’espressione “classi aperte” e “gruppi di livello” ci si riferisce a classi che si formano, per alcune ore settimanali e per alcune attività, mettendo insieme alunni che, pur provenendo da classi diverse, presentano elementi di omogeneità quali:

Stesse potenzialità di apprendimento

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Stessi prerequisiti di apprendimento Stessi ritmi di apprendimento Stili cognitivi comuni

Prima ipotesi organizzativa

Tenendo conto di questi criteri, saranno individuati due / tre gruppi di livello (a seconda del numero di classi coinvolte e della possibilità di utilizzare un’insegnante di sostegno) per gli insegnamenti di italiano, matematica e lingua straniera, cui la proposta di sperimentazione si riferisce.Un primo gruppo di livello, alla conclusione di un modulo o di una U.A., svolge attività di recupero, mentre un secondo gruppo di livello svolge attività di consolidamento delle acquisizioni, di approfondimento e di ricerca. Il gruppo classe resta come gruppo di riferimento per lo svolgimento del modulo/UD di base; da due o tre classi, formate inizialmente si ricavano, quindi, in determinati periodi dell’anno due o tre nuove classi aperte, che durano finché non si è conclusa l’attività di recupero/consolidamento/potenziamento. Ai docenti che, periodicamente, decidano di attivare interventi di recupero/potenziamento, è possibile assegnare la 19° ora settimanale retribuita.

Seconda ipotesi organizzativaLo svolgimento di una lezione consta, fondamentalmente, di tre parti:

Nella classe tradizionale, i tre momenti vengono svolti dallo stesso docente ed i destinatari sono gli alunni di uno stesso gruppo-classe. Le difficoltà maggiori si riscontrano nel terzo momento allorché bisogna individualizzare la proposta formativa, sia per la mancanza di tempo che per l’organizzazione dei percorsi.Per ovviare a questi inconvenienti, si potrebbero variare, flessibilmente, i tempi di intervento, l’ambiente e la composizione del gruppo degli allievi, quindi lo spazio in cui operare.Ad esempio, per informare o motivare gli allievi verso un successivo compito di apprendimento, un solo docente potrebbe rivolgersi, nell’unità di tempo e attraverso la lezione frontale, ad un gruppo abbastanza esteso, composto da due classi. Successivamente dalle due classi si potrebbero ricavare due gruppi di apprendimento: il primo di recupero ed il secondo di potenziamento da assegnare a due docenti. Il grande gruppo, dove interviene un solo docente, permette agli insegnanti non impegnati di economizzare una certa quantità di tempo, da utilizzare, successivamente, nelle attività individualizzate e nei laboratori.

Ipotesi di flessibilità organizzativa settimanale, per due corsi e relativamente a due discipline (storia e geografia)

storia Input teorico di un docente per due gruppi-classestoria Individualizzazione dell’insegnamento con due gruppi di livello e due insegnantigeografia Input teorico di un docente per due gruppi-classegeografia Individualizzazione dell’insegnamento con due gruppi di livello e due insegnantilaboratorio Attivazione di gruppi d’interesse con due insegnanti (quota locale curricolare).Naturalmente ogni sperimentazione presuppone una programmazione comune ed un orario in parallelo per i docenti coinvolti.

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SPIEGAZIONE CONTROLLO RECUPERO/POTENZIAMENTO

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Terza ipotesi organizzativa Il modello organizzativo prevede la possibilità di individuare, nel corso di ogni

quadrimestre, due momenti significativi nell’attività didattica, che definiremo MODULI: il primo modulo (o modulo di base) sarà attivato nel primo bimestre di ogni quadrimestre (ottobre-novembre e febbraio-marzo); il secondo modulo (o modulo/i di approfondimento) sarà sviluppato nel secondo bimestre di ogni quadrimestre (dicembre-gennaio e aprile-maggio).

Il modulo di base, che prevede lo svolgimento di un programma minimo (concordato dai docenti in base alle indicazioni fornite dalla C.M. sui “saperi minimi”) sarà verificato, a fine dei bimestri, con prove oggettive e non, valutabili attraverso la predefinizione dei criteri. Il risultato delle due valutazioni bimestrali certificherà il livello di raggiungimento degli obiettivi minimi, da parte di ogni alunno.

Alla fine del primo bimestre di ogni quadrimestre, la classe istituzionalizzata, che ha svolto il programma-base con il proprio docente, si apre ed i ragazzi vengono aggregati in base ai loro bisogni o interessi, per cui quei ragazzi, che non hanno acquisito i contenuti minimi programmati ripeteranno il programma-base, ma, prevedendo delle modalità alternative di insegnamento-apprendimento, con percorsi individualizzati, che siano in grado di rendere funzionale il recupero. Al contrario gli alunni, che avranno conseguito una certificazione positiva sui contenuti minimi, svilupperanno unità tematiche di approfondimento, progettate e gestite dagli insegnanti in base alla propria preparazione ed ai propri interessi. Praticamente, se la sperimentazione coinvolgerà tre corsi , un docente, nel secondo bimestre di ogni quadrimestre, proporrà di nuovo il modulo-base utilizzando strategie alternative a quelle utilizzate in precedenza, mentre gli altri due docenti (che potrebbero salire a tre qualora in una delle classi interessate operasse un insegnante di sostegno) potrebbero offrire un ventaglio di opzioni, in grado di interessare gli alunni che si aggregherebbero in gruppi in base alla scelta effettuata. Ogni modulo di approfondimento, che privilegerà un approccio multimediale alla tematica da approfondire, occuperà circa un mese, in modo da consentire ai ragazzi di approfondire più di una tematica, e si concluderà sempre con una prova il cui risultato documenterà le conoscenze e le abilità acquisite.

A conclusione di ogni quadrimestre gli alunni, che avranno affrontato per la seconda volta il programma-base, saranno sottoposti ad una nuova prova certificativa del livello raggiunto, mentre gli altri alunni, alla valutazione certificativa del I bimestre uniranno i crediti formativi conseguiti, frequentando i moduli opzionali, a prova dei quali verrà loro rilasciato un attestato di merito.

ESEMPLIFICAZIONE DEL PROGETTO:

Ipotizziamo che il progetto sia attivato su tre corsi con quattro insegnanti (tre curricolari ed un insegnante di sostegno)

mesi alunni attività docentiOttobre/novem. Classe intera I modulo di base Curricolari della classeDicembre/genn. Classi aperte

I gruppoII gruppoIII gruppoIV gruppo

Ripete il I modulo di baseSceglie un approfondimentoIdemidem

Docente di sostegnoI Docente curricolareII docente curricolareIII docente curricolare

Febbraio/marzo Classe intera II modulo di base Curricolari della classeAprile/maggio Classi aperte

I gruppoII gruppoIII gruppo

Ripete il II modulo di baseSceglie un approfondimentoIdem

Docente di sostegnoI Docente curricolareII docente curricolare

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IV gruppo idem III docente curricolare

ORARIO IPOTIZZATO

Tutte le attività di insegnamento-apprendimento si svolgeranno nelle ore antimeridiane, mentre la progettazione e le verifiche periodiche della stessa saranno condotte dai docenti coinvolti nella sperimentazione nelle ore pomeridiane, secondo un calendario definito, quantificabile in tre ore settimanali.Per la realizzazione del progetto è vincolante la predisposizione di un orario di lezione, tale da prevedere, in alcune ore settimanali, la disponibilità simultanea di tutti gli insegnanti coinvolti.

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5. RISORSE UMANE

5a. Le Classi e i Docenti

Attualmente la Scuola Secondaria "G. Mazzini" vanta 9 sezioni per un totale di 27 Classi.

Classi prime n° alunni 240

Classi seconde n° alunni 222

Classi terze n° alunni 210

Criteri per la formazione delle classi

1. Sistemare, prioritariamente, i ripetenti, possibilmente negli stessi corsi (evitando la concentrazione di più ripetenti) o, d’intesa con i genitori, in corsi diversi.

2. Inserire gli alunni disabili, uno per ogni classe, rispettando il numero massimo di 25 alunni; in caso di alunno disabile ripetente, è possibile, se la situazione della classe lo consente, mantenere l’alunno nello stesso corso.

3. Rispettare le indicazioni di preferenza (3 sezioni non vincolanti per la scuola) espresse dai genitori nelle domande di iscrizione. In caso di concentrazione troppo alta di preferenze in uno stesso corso, il Dirigente incontrerà i singoli genitori per invitarli a cambiare le preferenze espresse al fine di realizzare la composizione delle diverse classi, nel rispetto della normativa vigente.

4. Accogliere la richiesta di iscrizione ad un corso, con precedenza sulle altre, qualora il corso sia già frequentato da fratelli/sorelle (la frequenza è valida fino all’anno scolastico 2011/2012).

5. Si tenderà a garantire l’omogeneità e l’equilibrio tra le diverse sezioni, nella eterogeneità socio-culturale,.

Qualora non sia possibile formare le classi nel modo precedentemente indicato si seguiranno i seguenti criteri di sorteggio:

a. Saranno esclusi dal sorteggio alunni disabili, ripetenti e fratelli di alunni già iscritti nel corso che andranno inseriti così come descritto ai punti n. 1, 2, 4.b. Si provvederà al sorteggio degli alunni in esubero rispetto al numero massimo consentito per ciascuna classe.c. Si abbinerà ciascun alunno sorteggiato alla sezione che presenti ancora capienza.

La comunicazione della data del sorteggio verrà affissa all'albo dell'Istituto almeno 5 giorni prima del giorno previsto.

Criteri per l’Assegnazione dei Docenti alle Classi

L’assegnazione dei docenti alle classi spetta al Dirigente scolastico.

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Ferma restando questa prerogativa, nell’assumere le sue decisioni in merito, egli può avvalersi dei seguenti criteri:

1. rotazione periodica del docente di Lettere su tre sezioni contigue in conformità con quanto già sperimentato negli Anni precedenti;

2. anzianità di servizio;3. anzianità di servizio del docente nel Corso;4. equilibrio nei “punti di forza e di debolezza” di ogni Consiglio di Classe;5. assegnazione in sezioni contigue di docenti che operano in più corsi.

Criteri per l’attribuzione delle supplenze giornaliere

1. Impiego dei docenti del corso (nel caso in cui questi ultimi abbiano dato la loro disponibilità).

2. Utilizzo dei docenti di altri corsi, che insegnino la stessa disciplina del docente da sostituire (nel caso in cui questi ultimi abbiano dato la loro disponibilità).

3. Utilizzo dei docenti di altri corsi, indipendentemente dalla materia insegnata e sempre se hanno fornito la loro disponibilità.

4. É consentito l’utilizzo dei docenti di sostegno solo nelle classi ove prestano il loro intervento, ma per non più di 2 ore alla settimana, in quanto essi sono a tutti gli effetti insegnanti della classe.

5b. Rapporti Scuola-Famiglia

PREMESSA: il rapporto affettivo e di fiducia che i genitori nutrono nei confronti della scuola sarà potenziato attraverso una serie di attività.Gli incontri che la scuola programma permettono: Alle famiglie di conoscere gli obiettivi formativi della scuola e le strategie utilizzate; Ai docenti di comprendere le attese formative dei genitori, di seguire con più attenzione i

cambiamenti che caratterizzano il comportamento dei preadolescenti, di armonizzare fini e metodi delle due agenzie formative, per attuare una più efficace personalizzazione del lavoro educativo.

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TEMPI E FREQUENZA DEGLI INCONTRI:

Con i genitori di tutte le classi:

A metà ottobre: assemblea nella quale ogni Consiglio di classe illustra la Progettazione educativa di classe e contestualmente invita i genitori a votare per il rinnovo degli OOCC. Seguiranno i colloqui genitori-insegnanti (solo per le Classi Prime).

A fine novembre: colloqui pomeridiani genitori-insegnanti. A gennaio: colloqui con i genitori degli alunni frequentanti le classi terze, in vista

dell’orientamento; colloqui con i genitori degli alunni che devono iscriversi alla classe prima, allo scopo di illustrare l’Offerta Formativa della scuola.

Dalla seconda settimana di febbraio in poi: consegna delle schede personali di valutazione del I quadrimestre.

Nella seconda metà di aprile: colloqui pomeridiani genitori-alunni. A fine giugno: consegna delle schede personali di valutazione del II quadrimestre a cura

del coordinatore delle classi seconde e dei docenti non impegnati con l'Esame di stato.

PARTE II:1. LA PROGETTAZIONE

1a. La Progettazione e gli Organi Collegiali

L’attività di programmazione e di progettazione, elemento centrale all’interno del POF, può essere scandita a diversi livelli:

- Di Collegio, per individuare : I livelli formativi generali; I criteri per la valutazione d’ingresso; I criteri per la valutazione d’uscita; I progetti pluridisciplinari da inserire nei Percorsi di apprendimento; I criteri e gli strumenti per la valutazione del POF e, quindi, della singola istituzione

scolastica; I criteri e gli strumenti per la valutazione dell’efficacia didattica dei Consigli di Classe.

- Dei Dipartimenti disciplinari, per individuare : Obiettivi formativi per ciascuna disciplina; Unità di Apprendimento interdisciplinari; Metodologie, strategie e strumenti;

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Prove di verifica oggettive e non; Criteri di verifica e di valutazione in ambito disciplinare (Traguardi di sviluppo culturali e

formativi per ogni disciplina e alfabetizzazione culturale di base per consentire il passaggio tra gli anni intermedi).- Di Consiglio di Classe, per individuare:

Contenuti con connessioni pluridisciplinari; Obiettivi formativi trasversali; Strategie interrelazionali e comunicative comuni: Metodologie e strategie comuni; Criteri di verifica e di valutazione comuni; Itinerari per viaggi di istruzione.

- Di singolo docente, per individuare Gli obiettivi formativi, le scelte metodologiche, i criteri di valutazione esplicitati dal

Consiglio di Classe, ai quali adeguare i Percorsi di apprendimento (P.A).- Delle commissioni, per individuare :

I criteri per la stesura dei P.A; una sintesi del POF da presentare alle famiglie; un modello di registro confacente alle richieste della legge di riforma; elaborazione di criteri di valutazione; strumenti di monitoraggio dell’offerta formativa (Commissione per l’applicazione della riforma in appoggio alla FS 1);

I progetti da attivare, in risposta ai bisogni dell’utenza ed in base alle risorse di cui dispone l’Istituto. I progetti di continuità, di accoglienza e di orientamento (anche con accordi di rete) (Commissione continuità ed orientamento in appoggio alla FS 3);

I modi, i tempi ed i contenuti per accrescere la professionalità docente (funzione strumentale per l’innovazione, sperimentazione, formazione e aggiornamento) (Commissione in appoggio alla FS 4);

Le agenzie educative del territorio per realizzare un Sistema Formativo Integrato (funzione strumentale per le relazioni extrascolastiche) (FS 4).

1b. Il Curricolo di Istituto

PROGETTARE PER COMPETENZE: PREMESSA

Oggi la Scuola si trova a dover affrontare e convivere con nuove, originali e diversificate esigenze. Lo scenario, cioè, in cui Essa è inserita si è evoluto e complicato. La Scuola si trova a doversi confrontare con una società non più stabile, ma in rapido cambiamento, con un territorio da analizzare non più circoscritto, ma sempre più dilatato, con nuovi contesti valoriali che ispirano fortemente la vita dei giovani e delle loro famiglie. Inoltre, Essa si trova a rispondere a nuove esigenze quali, ad esempio rapporti sempre più stretti con il mondo del lavoro, la decodifica di nuovi contesti di vita, la risoluzione di rinnovate forme di analfabetismo.Oltre a tutto ciò alla Scuola è oggi richiesto che sia un supporto per lo sviluppo dell'identità del singolo, che fornisca strumenti per una nuova alfabetizzazione, che fornisca una preparazione “globale”. Un'impostazione di questo genere ha come nucleo di riferimento la centralità della persona alla quale la Scuola deve offrire strategie educative e didattiche mirate allo sviluppo delle singole personalità, proposte didattiche che rispondano ai bisogni dei singoli individui, chiavi per apprendere, elaborare e riutilizzare le conoscenze, una “nuova cittadinanza”, che pretende una formazione perenne lungo l'arco della vita dell'uomo in collaborazione con tutte le agenzie educative.La Scuola, allora, deve:- offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;- fare acquisire strumenti del pensiero necessari per assimilare e selezionare le informazioni;- promuovere la capacità di elaborare metodi e categorie per orientarsi nei percorsi di

apprendimento;- favorire l'autonomia di pensiero per la costruzione di nuovi saperi;- garantire il successo scolastico di tutti, sostenendo e valorizzando le diversità.La conoscenza, dunque, limitata al passaggio di contenuti, non è più sufficiente alla formazione dell'uomo integrale, capace di inserirsi autonomamente e creativamente in un contesto storico,

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sociale e economico nuovo e competitivo ed in continua evoluzione. É necessario che, oltre alle conoscenze, l'individuo possegga la capacità di utilizzare con padronanza in contesti nuovi e sconosciuti conoscenze e abilità acquisite; é necessario, perciò, che la Scuola fornisca competenze.

LA COMPETENZA. RIFERIMENTI LEGISLATIVI

Il termine “competenza” appare già in alcuni interventi del Legislatore fin dagli Anni '90:D.P.R. n. 323 del 23/7/1998;D.P.R. n. 275/99 (art. 8).

La Progettazione stilata nel Nostro Istituto per l'A.S. 2011-2012 fa riferimento alle seguenti normative: Legge n. 53 del 2003 (Indicazioni Nazionali per i Nuovi Piani di Studio Personalizzati); Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio relative a competenze chiave per

l'apprendimento permanente (18/12/2006); D. M. del 31/7/2007 (Indicazioni per il Curricolo); Decreto del 22/8/2007 (Declinazione Assi culturali).

Asse dei LinguaggiDiscipline Conoscenze Abilità Competenze

(D. M. 30/06/2007)Competenze di

Cittadinanza europea

Lingua italiana

Lingua ingleseSeconda lingua straniera (Francese, Spagnolo, Tedesco)

Le esperienze comunicative.Il testo e le tipologie testuali.La lingua e la Sua struttura.

- Ascoltare e comprendere.

- Leggere e comprendere.

- Parlare.- Scrivere.- Riflettere

sulla lingua e sulla civiltà.

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l'interazione comunicativa verbale in vari contesti.Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti ed orali di vario tipo.Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi.Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi.

Comunicazione nella madrelingua:

- esprimere ed interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti, opinioni in forma sia scritta che orale;

- interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un'intera gamma di contesti culturali e sociali.

Comunicazione nelle lingue straniere:

- comprendere, interpretare e produrre messaggi adeguati a diversi contesti comunicativi.

Arte e Immagine

Musica

La comunicazione iconica.L'immagine e le sua struttura.La comunicazione

Leggere e produrre testi.Riflettere sul codice iconico e musicale e sul Suo valore

Utilizzare gli strumenti fondamentali del linguaggio iconico e musicale per una fruizione consapevole

Consapevolezza ed espressione culturali:

- essere consapevoli dell'importanza

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Strumento musicale

Scienze motorie

musicaleLe note e il ritmo

La comunicazione del corpo: motricità e coordinazione.La salute del corpo.Lo sport, gli sport e le regole.Il nuoto e le sue regole (classi 2e)

espressivo e culturale.

- Muoversi e coordinarsi nello spazio.- Agire consapevolmente per la salute del corpo.- Rispettare le regole dello sport con atteggiamento attivo e collaborativo.

del patrimonio artistico e letterario.

Utilizzare gli strumenti fondamentali del linguaggio del corpo per una comunicazione consapevole.

Utilizzare il corpo in modo sano ed adeguato ai vari contesti.

dell'espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni attraverso mezzi di comunicazione creativi.

Asse matematico- scientifico- tecnologico

Discipline

Conoscenze Abilità Competenze(D. M. 30/06/2007)

Competenze di Cittadinanza europea

Matematica

Scienze

Numeri.

Spazio e figure

Relazioni, funzioni, misure, dati e previsioni.

La materia.L'uomo e i viventi.L'ambiente.

Calcolare.Risolvere problemi.Rappresentare concetti graficamente.

Riconoscere enti e figure.Individuare proprietàVerificare la correttezza dei procedimenti.

Applicare formule.Raccogliere, organizzare e rappresentare

dati.Analizzare tabelle, istogrammi e diagrammi.

Osservare.Raccogliere dati.Organizzare dati.Formulare ipotesi.Risolvere problemi.

Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico.Confrontare ed analizzare figure geometriche individuando invarianti e relazioni.Analizzare dati ed interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti. Individuare le strategie appropriate per la risoluzione di problemi.

Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e complessità.

Competenza matematica:

- sviluppare ed applicare il pensiero matematico per risolvere problemi in situazioni quotidiane.

Competenza in campo scientifico:

- usare le conoscenze e le metodologie scientifiche per spiegare i fenomeni del mondo.

Tecnologia Il Mondo artificiale e l’organizzazione

Osservare e analizzare.

Padroneggiare i nuclei fondanti della

Competenza tecnologica e

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della vita sociale:- Produzione e

distribuzione;- Informazione;- Comunicazion

e con i linguaggi tecnologici.

Raccogliere dati.Organizzare dati.Formulare ipotesi e progettare.Descrivere e rappresentare.Operare.

tecnologia e i relativi linguaggi.

Operare con metodi eprocedimenti efficaci organizzando mezzi

e strumenti adeguati.

digitale:- utilizzare con

dimestichezza e spirito critico le conoscenze e i metodi del mondo artificiale ed in particolare quelli propri delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Asse storico- sociale

Discipline Conoscenze Abilità Competenze(D. M. 30/06/2007)

Competenze di Cittadinanza europea

Storia

Cittadinanza e Costituzione

Geografia

Sistemi culturali.Sistemi politici.Sistemi socio- economici.Istituzioni e legalità..

Relazioni spazio- temporali.Gli strumenti del geografo.Ambiente.

Stabilire relazioni causa- effetto.

Produrre testiutilizzando il linguaggio e glistrumenti specifici.

Selezionare, schedare e organizzare le informazioni.

Formulare ipotesi e risolvere problemi.

Descrivere fenomenipolitici, storici, economici e socio-culturali.

Orientarsi nello spazio.Stabilire relazioni.Distinguere e descrivere fenomeni.

Risolvere problemi.Selezionare, schedare edorganizzare dati.

Comprendere ilcambiamento e la diversità dei tempistorici in una dimensione

diacronicaattraverso il

confrontofra epoche e in una dimensione sincronica attraverso

ilconfronto fra areegeografiche e

culturali.Collocare l'esperienzapersonale in un

sistemadi regole fondato sulreciprocoriconoscimento dei diritti garantiti dallaCostituzione, a tuteladella persona, della collettività e dell'ambiente.

Riconoscere le caratteristicheessenziali del

sistemasocio- economico perorientarsi nel tessutoproduttivo del

proprioterritorio.

Competenze sociali e civiche:- responsabilità; senso del dovere;- interazione.

Imparare ad imparare-acquisire un metodo di lavoro per un apprendimento

efficace.

Senso di iniziativa ed imprenditorialità:- tradurre idee in azione.

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1c. Attività di Recupero, Consolidamento e Potenziamento degli Apprendimenti

Se le variabili affettive devono essere considerate una condizione antecedente ed indispensabile dell’apprendimento, le attività di recupero/consolidamento devono consentire la costruzione di un positivo processo di autostima.

Le strategie muovono dal favorire la conoscenza di sé in tutti i suoi aspetti (sé corporeo, familiare, scolastico, etc) per individuare, in maniera realistica, i punti di forza e quelli di debolezza, e cercare di valorizzare i primi e di aattenuare i secondi.Tutte le discipline, a seconda degli specifici linguaggi, concorrono a favorire la conoscenza di sé.

Le attività di recupero/consolidamento sono finalizzate a sostenere gli alunni nei processi di apprendimento, accrescendo il livello di competenza individuale e, contestualmente, migliorando il livello personale di autostima.L’organizzazione di percorsi personalizzati nasce dall’esigenza di attivare forme precoci di decondizionamento e di offrire a tutti gli alunni l’opportunità di pervenire al successo formativo.Variando la quantità, la qualità ed il tempo di istruzione, a seconda delle esigenze e delle risorse di ciascun alunno, l’insegnamento diventa un’attività progettuale volta ad ottimizzare i processi di insegnamento-apprendimento, attraverso interventi consapevoli sulle variabili che caratterizzano tali processi.Poiché l’efficacia degli interventi di recupero/consolidamento dipende dal grado di congruenza con le esigenze specifiche dell’alunno, si effettuano, in primo luogo, accurate verifiche iniziali relative ai seguenti aspetti:- Competenze comunicative, logiche e tecnico-operative;- Livello e qualità delle conoscenze disciplinari.Le informazioni ottenute consentono agli insegnanti di operare scelte calibrate sui bisogni e sulle risorse dei singoli alunni, avvalendosi, in modo flessibile, di diverse strategie operative.A seconda delle particolari difficoltà dell’alunno i docenti possono utilizzare i diversi mediatori didattici (prassico-iconico-analogico e simbolico) e/o linguaggi (musicale-iconico-motorio etc.) possono far uso di materiale strutturato e di sussidi specifici, creare spazi per l’operatività e la manipolazione, organizzare attività di piccolo gruppo, di tutoring (per le strategie dell’individualizzazione si rimanda al capitolo relativo. Le attività di potenziamento sono finalizzate alla progettazione di percorsi di approfondimento e di ampliamento delle conoscenze per l’acquisizione di competenze più complesse e alla promozione delle eccellenze.

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2. FINALITÀ EDUCATIVE

SCELTE EDUCATIVE INTERVENTI EDUCATIVIValorizzare l'individuo come persona con bisogni, attitudini ed interessi originali.

Valorizzare la diversità.

Rilevazione dei livelli di partenza e dei bisogni formativi.Interventi di recupero/potenziamento.Contrattazione con gli alunni.Progetti di accoglienza/orientamento.

Valorizzare l'interazione e la cooperazione tra gli individui inseriti nel contesto scolastico.

Orientare verso il comune senso del dovere.

Tra alunni:- tutoring;- cooperative learning.

Tra alunni e docenti:- gestione, da parte dei docenti, dei

conflitti tra alunni;- affidamento, da parte del docente, di

incarichi di responsabilità agli alunni.Tra docenti:

- programmazione collegiale condivisa;- trasparenza e condivisione delle

strategie didattiche.Stimolare la creatività..

Potenziare il metodo di studio personale di ciascun alunno.

Rispetto e valorizzazione degli stili cognitivi.

Utilizzo degli spazi e dei laboratori come risorsa.

Promuovere l'acquisizione degli alfabeti di base delle culture.

Promuovere una cittadinanza attiva consapevole.

Promozione di percorsi curricolari ed extracurricolari di Cittadinanza e Costituzione.Promozione, attraverso l'offerta formativa della legalità, della cittadinanza attiva, delle pari opportunità, della coesione sociale.Costruzione dell'identità sociale.Sviluppo di un'etica della responsabilità e corresponsabilità.

3. PROGETTARE PER INTEGRARE

3a. L'integrazione degli Alunni Diversamente Abili

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La presenza di alunni diversamente abili, come sottolineato nelle “Linee guida sull'integrazione di alunni con disabilità” del 4 agosto 2009, non deve essere considerata come un’emergenza da presidiare, ma come un evento che richiede una riorganizzazione del sistema e che diviene quindi un'occasione di crescita per tutti.L'integrazione scolastica è dunque un “valore fondativo” che richiede una vigorosa leaderschip gestionale e relazionale da parte del Dirigente Scolastico, figura chiave per la costruzione di tale sistema.Il Collegio Docenti e il Consiglio di Istituto assicurano l'elaborazione di un Piano dell'Offerta Formativa “inclusivo” che prevede nella quotidianità la possibilità di dare risposte precise ad esigenze educative individuali ed in particolare assume decisioni in ordine all'integrazione scolastica.Per la realizzazione operativa delle attività concernenti l'integrazione scolastica, il Dirigente Scolastico, affiancato da una figura professionale di riferimento, (figura strumentale o referente):

promuove ed incentiva attività di aggiornamento e formazione del personale operante a scuola;

valorizza progetti che attivino strategie orientate a potenziare il processo di inclusione; guida e coordina le azioni, iniziative o attività connesse con le procedure previste dalle

norme di riferimento; indirizza l'operato dei singoli Consigli di Classe affinchè promuovano occasioni di

apprendimento, favoriscano la partecipazione alle attività didattiche e collaborino alla stesura del P.E.I.;

coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la loro partecipazione durante l'elaborazione del P.E.I.;

cura il raccordo con le diverse realtà territoriali; attiva specifiche azioni di orientamento per favorire il passaggio ai successivi ordini di

scuola.

La progettazione educativa individualizzata viene definita all'interno dei Gruppi di Lavoro deputati a tal fine per legge, nella logica anche della costruzione di un progetto di vita che consenta all'alunno di “avere un futuro”.Questa progettazione deve individuare interventi equilibrati fra apprendimento e socializzazione, preferendo, in linea di principio e quando ciò è possibile, che l'apprendimento avvenga nell'ambito della classe e nel contesto del programma in essa attuato.La vera integrazione infatti esige che si effettuino esperienze e si attivino apprendimenti insieme agli altri, che si condividano obiettivi e strategie di lavoro.Tutto il personale docente, curricolare e per le attività di sostegno, è chiamato a collaborare alla realizzazione della programmazione delle attività, definendo gli obiettivi di apprendimento per gli alunni con disabilità in correlazione con quelli previsti per l'intera classe. La cooperazione e la corresponsabilità del team docenti sono considerate essenziali per il raggiungimento delle finalità previste dalla legge.E' ormai conclamato che l'insegnante per le attività di sostegno non deve essere utilizzato per svolgere altro tipo di funzioni, se non quelle strettamente connesse al progetto di integrazione, qualora tale diverso utilizzo riduca anche in minima parte l'efficacia di tale progetto. La flessibilità insita nella specificità del ruolo del Docente per le attività di sostegno permette di modificare l'orario nel rispetto delle esigenze dell'alunno e di attuare forme di attività alternative a quelle svolte in classe, ma ogni intervento deve essere rapportato ai bisogni dell'alunno in difficoltà.

3b. Progetto Continuità e Documentazione

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Relativamente al passaggio dalla scuola secondaria di primo grado al successivo ordine di scuola, al fine di consentire continuità operativa nella relazione educativo didattica e nelle prassi di integrazione con l'alunno disabile, la Scuola prevede forme di consultazione fra gli insegnanti della classe frequentata dall'alunno con disabilità e le figure di riferimento per l'integrazione operanti nella scuola di accoglienza.Per i casi più gravi, in riferimento alla normativa vigente, è previsto un Progetto Continuità, organizzato in due fasi:

1^ FASE: periodo maggio/giugno, fine anno scolastico precedente all'inserimento nella nuova scuola.L'alunno visita la nuova scuola per:

- conoscere il luogo;- conoscere le persone;- conoscere le attività.

Il Docente di Sostegno della scuola di nuova iscrizione incontra i colleghi della scuola di provenienza per:

- analizzare il progetto educativo;- analizzare le modalità di relazione dell'alunno con adulti e compagni;- incontrare il team docente (gruppo H);- incontrare i genitori.

2^ FASE: periodo settembre/ottobre periodo antecedente l'inizio dell'anno scolastico: incontri tra Consiglio di Classe e il team

docente della scuola di provenienza;inizio dell'anno scolastico: durante la prima settimana di scuola, presenza dell'insegnante di

sostegno della scuola di provenienza, per agevolare l'inserimento dell'alunno;partecipazione del Docente di Sostegno della scuola di provenienza ai primi Consigli di Classe

della nuova scuola e ai Gruppi H operativi. Per gli alunni con difficoltà medio-lievi viene attuata la seconda fase del progetto con le seguenti modalità:

FASE UNICA: inizio anno scolastico incontro con il docente di sostegno della scuola di accoglienza; partecipazione ai primi Consigli di Classe e al primo Gruppo H operativo della nuova scuola.Alla luce del fatto che le documentazioni non sono quasi mai complete e di recente compilazione, ne deriva il bisogno di completare il fascicolo dell’allievo da inviare nella scuola di accoglienza con le programmazioni didattiche individualizzate, le relazioni finali e qualsiasi elaborato che possa meglio far conoscere l’alunno.

3c. Prove di Ingresso

Avviata una prima conoscenza dell'alunno, dopo un’attenta osservazione e la somministrazione di test per la rilevazione della situazione di partenza, le prove di ingresso saranno così elaborate:

- per gli alunni con gravi difficoltà prove differenziate adeguate alle capacità effettivamente possedute;

- per gli alunni con difficoltà medio/lievi prove stabilite per la classe, semplificate o personalizzate, adattandole ai singoli casi.

In seguito, dopo aver raggiunto una conoscenza adeguata dell'alunno, viene redatta la programmazione individualizzata in collaborazione con il Consiglio di Classe e con il Gruppo H operativo.

Criteri per l’inserimento nelle classi degli alunni diversabili

Classi con il minor numero di alunni; Indicazioni fornite dagli insegnanti del precedente ordine di scuola; Individuazione del gruppo classe più idoneo sul piano relazionale;

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Presenza di insegnanti, all’interno del gruppo classe, con preparazione specifica; Indicazioni fornite dai genitori.

Gruppo di lavoro per il processo di integrazione dell’alunno diversamente abile

Il gruppo, istituito da qualche anno per studiare soluzioni adeguate a favorire il processo di integrazione, fa parte dei gruppi di lavoro istituiti per una migliore gestione della scuola.

Il gruppo è costituito da Docenti di Sostegno specializzati. Tra i compiti ad esso delegati i principali sono: Selezionare e stilare progetti; Elaborare schemi di programmazioni individuali in riferimento al grado di gravità; Definire obiettivi minimi per discipline per le diverse classi; Adeguare le prove INVALSI ai livelli specifici dei singoli alunni; Richiedere materiale didattico speciale; Confrontarsi, discutere e aggiornarsi; Ricercare e adeguare la modulistica relativa agli esami di stato.

Gruppo H di Istituto

Il gruppo H d'Istituto trova il proprio riferimento normativo nell'art. 15 comma 2 della Legge Quadro n. 104 del 5/2/92 .Esso è costituito ad inizio anno scolastico dal Capo d'Istituto, sentito il Collegio dei Docenti e il Consiglio d'Istituto (D.M. n.122 dell' 11/04/94 art.8). Il gruppo è composto dal Capo d'Istituto, due docenti curriculari, due docenti di sostegno, un genitore, un responsabile amministrativo e dagli operatori dei servizi socio sanitari del territorio (ASL,COMUNE).Tale gruppo, allargato anche ai coordinatori delle classi in cui sono inseriti i portatori di handicap e a tutti i docenti di sostegno a seconda degli argomenti da discutere, si riunisce, in via ordinaria, una volta l'anno e, in via straordinaria, ogni qualvolta si renda necessario.I compiti del gruppo sono di tipo istituzionale, organizzativo, progettuale, valutativo, e consultivo.

I compiti di tipo organizzativo riguardano:

L'analisi della situazione complessiva, (numero degli alunni in situazione di handicap, tipologia degli handicap, classi coinvolte);

La gestione delle risorse personali (assegnazione delle ore di attività di sostegno ai singoli alunni, utilizzo delle compresenze fra docenti, pianificazione dei rapporti con gli operatori extrascolastici, verifica periodica degli interventi a livello d'Istituto) e delle risorse materiali (sussidi, ausili tecnologici, ecc.);

Le modalità di passaggio e di accoglienza dei minori in situazione di handicap.

- I compiti di tipo progettuale e valutativo riguardano:

la formulazione e la valutazione di progetti per l'handicap;

l'elaborazione di schemi funzionali alla stesura del piano educativo individualizzato e alla valutazione degli alunni disabili.

- I compiti di tipo consultivo riguardano:

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le iniziative di collaborazione e tutoring fra docenti;

3d. Valutazione

La valutazione in decimi per gli allievi diversamente abili viene rapportata al P.E.I., punto di riferimento per poter valutare i livelli di partenza, i percorsi effettuati e gli obiettivi raggiunti.La valutazione inoltre deve essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della “performance”.Il gruppo di lavoro per l’integrazione degli alunni diversamente abili ha redatto una griglia di valutazione degli alunni svantaggiati che seguono programmazioni semplificate e/o differenziate, con l’intento di offrire anche ai docenti curricolari punti di riferimento per valutare gli alunni in difficoltà e soprattutto per usare un metro di giudizio unico in tutte le sezioni.Detto documento viene di seguito allegato.Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno, assumono la contitolarità delle classi in cui operano e partecipano a pieno titolo alle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della classe, con diritto di voto.

3e. Il Punto sulla Dislessia

Disturbi Specifici di Apprendimento

Informazioni Generali

L’entrata in vigore della Legge n. 170/2010 sui “Disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e l'emanazione del D. M. 5669 del 12 luglio 2011 hanno rimesso in luce la necessità di regolamentare in maniera unitaria l’ambito della formazione specializzata per i ragazzi affetti da DSA.In Italia sono 350\mila i bambini ed i ragazzi dislessici che vanno a scuola e complessivamente 500\mila gli adulti con disturbi specifici di apprendimento.

La nuova legge riconosce per la prima volta in ambito scolastico la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia e prevede che siano individuate ed adottate specifiche modalità di formazione per gli insegnanti, in modo che questi possano riconoscere precocemente i sintomi di eventuali disturbi e conseguentemente applicare misure didattiche che potenzino le caratteristiche di ciascuno studente.

I ragazzi affetti da questi disturbi devono poter beneficiare di strumenti di supporto adeguati, poter lavorare a compiti più brevi, essere dispensati dall’eseguire delle mansioni che li penalizzino, ovvero, devono poter usufruire di strumenti “compensativi e

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dispensativi” durante tutto il percorso scolastico, università compresa.

LA DISLESSIA

Come si affronta

Quando un genitore o insegnante sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico, è importante che venga fatta, al più presto, una valutazione diagnostica.La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test. La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino ("non impara perché non si impegna") e l'attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze e frustrazioni.Il professionista dovrebbe redigere un referto scritto indicando il motivo dell'invio, i test utilizzati e la diagnosi conclusiva.Ottenuta la diagnosi, si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti della modifica della didattica a favore dei ragazzi dislessici e contenute nelle direttive Ministeriali (Prot. n. 4099/A/4), come ad esempio la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento di compiti, l'uso della calcolatrice e/o del computer. Tali provvedimenti devono poter essere utilizzati anche nei momenti di valutazione, compresi gli Esami di Stato.I dislessici hanno un diverso modo di imparare ma comunque imparano.

Cosa fare dopo la diagnosi

Dopo la diagnosi il percorso è differenziato a seconda dell'età del soggetto dislessico, della specificità del disturbo (correttezza, rapidità, comprensione del testo), e dal grado di gravità.Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la diagnosi sono:

- il professionista deve comunicare la diagnosi in maniera chiara e precisa specificando anche gli aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa autostima, ) e redigere un referto scritto;

- indicare la possibilità dell'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi;- comunicare con la scuola per creare una rete di condivisione di obiettivi e contattare il

referente scolastico per la dislessia;- programmare dei controlli a breve scadenza (minimo 6 mesi, massimo 1 anno);- la famiglia deve prendere coscienza del problema ricordando che la strada per il

recupero del dislessico è difficile in quanto il carico dei compiti scolastici resta il problema più gravoso per la famiglia stessa. Per alleggerire questa situazione si può affidare il lavoro scolastico a casa ad una persona estranea alla famiglia, in questo modo si ottengono diversi risultati: migliorare il clima familiare , riappropriarsi del ruolo di madre e non di insegnante, al fine di ridurre l'ansia da prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la motivazione;

- se il bambino è nel primo ciclo della scuola primaria si consiglia una terapia logopedica o una terapia neuropsicologica;

- nelle fasi successive è consigliato un intervento metacognitivo che chiarisca gli scopi della lettura a seconda del materiale da studiare al fine di incrementare la consapevolezza dei processi che intervengono nella lettura;

- l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il bambino, aiutandolo nelle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine positiva di sé.

I ragazzi dislessici possono imparare anche se in maniera un po' diversa dagli altri.

Cosa devono fare i genitori

I genitori devono:- informarsi sul problema;- cercare una appropriata valutazione diagnostica;

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- discutere del problema con gli insegnanti;- aiutare il bambino nelle attività scolastiche (leggere ad alta voce);- utilizzare strumenti alternativi alla pura lettura (cassette, cd, video, computer).

Cosa devono fare gli insegnanti

L'insegnante deve:- riconoscere e accogliere realmente la "diversità";- parlare alla classe e non nascondere il problema;- spiegare alla classe le diverse necessità dell'alunno dislessico e il perché del diverso

trattamento;- collaborare attivamente con i colleghi per garantire risposte coerenti al problema;- comunicare con i genitori.

Le cose da non fare:

- far leggere il bambino a voce alta;- ridicolizzarlo;- correggere tutti gli errori nei testi scritti;- dare liste di parole da imparare;- farlo copiare dalla lavagna;- fargli ricopiare il lavoro già svolto, perché scorretto o disordinato;- paragonarlo ad altri.

SoftwareL'uso di software specifici permette al dislessico di affrontare più serenamente le richieste scolastiche e di riabilitare, divertendosi, le competenze deficitarie. Sul mercato si possono trovare svariati programmi atti ad automatizzare il processo di lettura per quanto riguarda le abilità strumentali (correttezza e rapidità) oppure programmi che permettono di migliorare gli aspetti metacognitivi per una miglior comprensione del testo scritto.Esistono poi software che fungono da strumenti compensativi: l'editor di testi, una tipologia di software che consente di scrivere dei testi e può essere usato in abbinamento o in sostituzione al tradizionale quaderno; la sintesi vocale, che trasforma in audio il testo digitale, importato o scritto; il traduttore automatico, programma in grado di tradurre testi in diverse lingue; i libri digitali, che sono libri scolastici forniti dalle case editrici direttamente in formato digitale.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N° 122 DEL 22 GIUGNO 2009

Il data 19 agosto 2009 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il REGOLAMENTO recante il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni.L’articolo n. 10 riguarda direttamente gli alunni con DSA.Si riporta di seguito il testo integrale dell’articolo.

Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA) –

1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.

2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.

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4. L'INDIRIZZO MUSICALE

Presso la Scuola Statale Secondaria di primo grado “G.Mazzini” di Lanciano (Ch) è attivo, dall’anno 2000, il Corso ad Indirizzo Musicale.Il corso è stato attivato secondo le modalità previste dal D.M. del 6 agosto 1999, il quale, nell’istituire la classe di concorso di “strumento musicale nella scuola media” (A077) , ha ricondotto a ordinamento l’insegnamento delle specialità strumentali riconoscendolo come “integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione strumentale” (art.1).Il Corso ad indirizzo musicale si configura come specifica offerta formativa e non va confuso con laboratori o attività musicali e strumentali di vario tipo. Questi ultimi costituiscono un apprezzabile e auspicabile ampliamento dell’offerta didattica di un istituto nell’ambito dell’Educazione musicale, ma non sono organizzati con le modalità previste dal D.M. 201/99 ed hanno finalità diverse se pur collaterali.L’attivazione dell’Indirizzo musicale nella nostra scuola costituisce il necessario raccordo tra la formazione musicale di base, i Licei Musicali (vedi schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) e l’Alta Formazione Artistica Musicale (AFAM):La preparazione musicale che ricevono i nostri alunni è fondamentale per l’accesso ai “Licei Musicali” in quanto “l’iscrizione al percorso del liceo musicale e coreutico è subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali” (art.2).Il corso di strumento nell’ambito dell’indoirizzo musicale ha durata triennale, si svolge all’interno della scuola “G.Mazzini” di Lanciano ed è gratuito.Per l’accesso alla classe strumentale è prevista un’apposita prova orientativo-attitudinale predisposta per gli alunni che, nella domanda di iscrizione, abbiano manifestato la volontà di frequentare i Corsi di cui all’art. 1 (art. 2) e non è richiesta alcuna conoscenza musicale di base.Gli alunni dopo la suddetta prova sono ripartiti e distribuiti in maniera eterogenea dai Docenti di strumento su quattro gruppi per l’insegnamento di quattro diversi strumenti musicali: clarinetto, chitarra, pianoforte e flauto traverso. Ogni docente, all’interno della propria lezione pomeridiana, svolge la parte pratica inerente lo strumento, la lezione teorica, la lettura della musica e le attività di musica insieme (duo, trio, quartetto, ecc., orchestra). La pratica della musica d’insieme viene posta come lo strumento metodologico privilegiato che consente l’aggregazione e il confronto tra gli allievi.In determinati periodi dell’anno scolastico (manifestazione teatrale di Natale, saggi, preparazione di concorsi, ecc.) la normale attività didattica potrà subire delle variazioni di orario a favore della musica d’insieme: la lezione individuale, coincidente con l’attività orchestrale, assumerà la connotazione di ascolto partecipativo per coloro che eventualmente non fossero direttamente coinvolti nell’attività stessa.La scelta della materia “strumento musicale” è “facoltativa-opzionale”, ma all’atto dell’iscrizione diventa a tutti gli effetti curricolare e “l’insegnante di strumento musicale, in sede di valutazione periodica e finale, esprime un giudizio analitico (sulla scheda di valutazione) sul livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno al fine della valutazione globale...” (art. 7). Inoltre “in sede d’esame di licenza viene verificata... la competenza musicale raggiunta nel triennio sia sul versante della pratica esecutiva...sia su quello teorico. (art.8).Tenuto conto quindi dell’attuale normativa, si ricorda che non è possibile cambiare la scelta dello strumento durante tutto il triennio o ritirarsi dalla frequenza.

4a. Perche’ Imparare a Suonare uno Strumento Musicale

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L’insegnamento strumentale:- promuove la formazione globale dell’individuo offrendo, attraverso un’esperienza

musicale resa più completa dallo studio di uno strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa;

- integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare unitariamente, nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente la dimensione cognitiva, pratico-operativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva;

- offre all’alunno, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, nuove occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di sè e del modo di rapportarsi al sociale.

L’esperienza socializzante del fare musica insieme: - accresce il gusto del vivere in gruppo; - abitua i ragazzi a creare, a verificare e ad accettare le regole, a rispettare le idee degli altri e ad accoglierle in senso costruttivo, a comprendere la possibilità di cambiamento dei ruoli e, non ulti- mo, a superare l’individualismo e a essere autonomi nel gruppo stesso.

4b. Liceo Musicale e Coreutico

Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n 133”.Articolo 7(Liceo musicale e coreutico)

1. Il percorso del liceo musicale e coreutico, articolato nelle rispettive sezioni, è indirizzato all’apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza e allo studio del loro ruolo nella storia e nella cultura. Guida lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per acquisire, anche attraverso specifiche attività funzionali, la padronanza dei linguaggi musicali e coreutici sotto gli aspetti della composizione, interpretazione, esecuzione e rappresentazione, maturando la necessaria prospettiva culturale, storica, estetica, teorica e tecnica.

2. Assicura altresì la continuità dei percorsi formativi per gli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo musicale di cui all’art. 11, comma 9, della legge 3 maggio 1999, n 124, fatto salvo quanto previsto dal comma 2.

3. L’iscrizione al percorso del liceo musicale e coreutico è subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali e coreutiche.

4. L’orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 594 ore nel primo biennio, nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 18 ore settimanali: Al predetto orario si aggiungono, per ciascuna delle sezioni musicale e coreutica, 462 ore nel primo biennio, nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 14 ore medie settimanali.

5. Il piano degli studi del liceo musicale e coreutico e delle relative sezioni è definito nel regolamento (vedi allegato E della Normativa).

5. CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO

PremessaCon l'attuazione dell' autonomia e attraverso le “LINEE GUIDA PER LE ATTIVITA’ DI EDUCAZIONE FISICA, MOTORIA E SPORTIVA NELLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E

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SECONDO GRADO” introdotte dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con C.M. n. prot. 4273/UFF. I, Direzione Generale per lo studente, la Ssuola Statale Secondaria di Primo Grado "G. MAZZINI", ai fini della valorizzazione dell' insegnamento dell' Educazione fisica e sportiva come strumento privilegiato di crescita culturale dell'alunno, intende educare la mente attraverso le attività motorie, insegnare a controllare la propria emotività e motricità, istruire a sapersi mettere in relazione con gli altri, acquisire i giusti concetti di correttezza e rispetto affinché la pratica sportiva possa diventare una sana abitudine ed accompagnare i ragazzi anche nell’età adulta. Per questi motivi la nostra scuola intende riconfermare, anche per l’a.s. 2011/2012, il “Centro Sportivo Scolastico “ così come indicato dalla citata C.M. del 04/08/09 con l'intento di sostenere la promozione della pratica sportiva. A tal proposito saranno redatti due documenti distinti ma collegati tra loro, uno che riguarderà l'aspetto prettamente didattico e apparirà sotto la denominazione di “Progetto didattico del Centro Sportivo Scolastico “G. Mazzini”, comprensivo degli aspetti finanziari, redatto dagli insegnanti di Scienze Motorie e Sportive firmatari dello stesso; l'altro sarà il regolamento del centro dove saranno trattate le modalità organizzative e di associazione.

PROGETTO DIDATTICO

Destinatari

I destinatari del progetto sono tutti gli alunni compresi quelli diversamente abili frequentanti le classi 1e, 2e e 3e. Essi sono invitati a praticare le attività sportive pomeridiane in piena libertà di scelta. Tale progetto mira a favorire l'aspetto ludico delle attività motorie senza, tuttavia, dimenticare la dimensione agonistica.

L'apprendimento motorio

Anche l’attività motoria e quella ludico-sportiva, come ogni altro tipo di attività, implica problemi di apprendimento che un educatore non può trascurare, pena il rischio di commettere gravi errori, rendendo poco stimolante la situazione e provocando insoddisfazioni e frustrazioni nei soggetti stessi.

Le condizioni per un apprendimento corretto, sono le seguenti:

a) che i canali sensoriali siano intatti e che sussistano le capacità di percepire adeguatamente (viceversa l’apprendimento è lento);

b) che le funzioni cerebrali siano in ordine ed adeguate, in quanto senza assimilazione non si memorizza;

c) che le capacità espressive e motorie siano adeguate, in quanto dopo l’assimilazione segue l’espressione.

Tenendo presente che il “processo dell’apprendimento” è uguale per tutti i soggetti ed avviene attraverso:

- conoscenza delle informazioni utilizzando i sensi; - assimilazione delle informazioni secondo un processo di classificazione; - memorizzazione delle esperienze per poter comunicare con gli altri;

e che il “ritmo dell’apprendimento” è diverso da soggetto a soggetto, si intende per apprendimento “ogni modificazione che interviene nel comportamento di un soggetto in funzione dell’esperienza” (vissuto corporeo).

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Obiettivi formativi

a) Avviare i giovani a sane abitudini igienico- sanitarie ed a una educazione alla salute che consenta di sentirsi naturalmente "in forma" senza dover ricorrere ad artifici o a mezzi non consentiti;

b) Consolidare nei giovani la consuetudine al movimento;

c) Educare i ragazzi a valorizzare le proprie capacità ed abilità, sviluppare l'autocontrollo, l'osservanza delle regole come elementi trasversali di educazione alla legalità.

Obiettivi specifici

- ORDINATO SVILUPPO PSICO- MOTORIO ;- COSCIENZA DELLA CORPOREITÀ - EDUCAZIONE POSTURALE - SVILUPPO DELL'AUTOCONTROLLO Corsa campestre;- SOCIALIZZAZIONE

Attività- Attività motoria di base;- Corsa campestre;- Atletica leggera;- Nuoto;- Pallavolo maschile e femminile;- Minivolley;- Tornei d’Istituto;- Adesione ad una eventuale rete di scuole del territorio con l’intento di programmare un

proprio circuito di gare;- Coppa Speranze FIAT;- Aggregazione con enti, associazioni, ecc. Che propagandino le attività motorie;- Partecipazione a gare indette dalle federazioni sportive italiane.

Traguardi di sviluppo delle competenze- Il pensiero situazionale/tattico;- Identità personale e sapere, saper essere, saper fare;- Il corpo e le abilità motorie sportive;- Salute e pratica sportiva;- Collaborazione, integrazione, socializzazione, regole, rispetto, fair play, rifiuto

della violenza.

Obiettivi di apprendimento

Saper sentire e capire i mutamenti morfologici del corpo e agire in modo adeguato per migliorare l'efficienza e la condizione;

Saper mantenere un lavoro motorio e l'autocontrollo delle funzioni muscolari e cardio-respiratorie;

Saper utilizzare efficacemente la coordinazione generale per realizzare gesti tecnici; Saper modulare le azioni tecniche in un contesto spazio-temporale variabile; Saper decodificare i gesti motori degli avversari, dei compagni e degli arbitri;

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Capire e conoscere i regolamenti, assumendo anche il ruolo di arbitro; Saper gestire situazioni di gara con autocontrollo, equilibrio e fair play, respingendo

ogni forma di violenza.

Metodi

Ludico;Analitico;Globale.

Progressione DidatticaIn ogni movimento e in ogni gioco, vi è una gerarchia di apprendimenti:

a) apprendimenti di segnali: reazione improvvisa di fronte ad un segnale;b) apprendimento di connessione stimolo-risposta: ad uno stimolo deve seguire una

risposta motoria;c) concatenazioni di vari stimoli-risposte;d) associazione verbale: saper spiegare quello che si esegue;e) associazione grafica: saper rappresentare graficamente quello che si esegue;f) apprendimento di discriminazioni: ad ogni stimolo si possono dare risposte

diverse;g) apprendimento di concetti: saper indicare immediatamente la scelta da effettuare

(reazione ad una azione);h) apprendimento di regole: le regole vengono dopo che si sono appresi tutti gli

apprendimenti precedenti.

ValutazioneOsservazioni periodiche per comprendere se si stanno raggiungendo gli obiettivi, anche in relazione alla partecipazione alle manifestazioni sportive studentesche, nei vari livelli territoriali, con conseguente certificazione nel quadro delle competenze definite al termine della frequenza dei cicli scolastici.

Mezzi e Sussidi

Si utilizzeranno tutti gli attrezzi e gli impianti della scuola, al coperto e allo scoperto, gli impianti comunali (piscina, pista di atletica, ecc.). Per le attività dell’atletica leggera, la preparazione sarà svolta nella pista di atletica di Lanciano; per le attività natatorie si utilizzerà l’impianto comunale “Le Gemelle” di Lanciano.

Tempi e Modi

Le attività si svolgeranno di pomeriggio in ogni anno scolastico tra i mesi di Ottobre/Maggio, di norma con un minimo di 1 incontro settimanale fino ad un massimo di 2, con l'intento di coinvolgere, senza discriminazione alcuna, il maggior numero di alunni.

Calendario Orario Settimanale

Al termine delle iscrizioni in base al numero degli alunni iscritti sarà stilato un calendario con i giorni impegnati, orari e insegnanti coinvolti.

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REGOLAMENTO DEL

CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO

Art.1 – Denominazione e sede

E’ costituita l’associazione atecnica, senza riferimenti al Codice civile, da tutti quei soggetti che si “associano” spontaneamente per rendere visibile un momento organizzativo interno alla scuola e lo fanno secondo le norme generali che regolano la formazione delle decisioni nelle istituzioni scolastiche chiamandone in causa le varie componenti in modo del tutto analogo a quanto avviene per ogni altra attività istituzionale, denominata “C.S.S. (centro sportivo scolastico) “G.Mazzini”, con sede in via Martiri VI ottobre n 4, la quale è retta dal seguente regolamento.

Art.2 - ScopiL’associazione ha lo scopo di far praticare e propagandare l’attività sportiva nella scuola in riferimento alla C.M. n. prot. 4273/UFF. I, Direzione Generale per lo studente concernente le “Linee guida per la riorganizzazione delle attività di educazione fisica e sportiva nella scuola secondaria di I e II grado” proponendo lezioni/allenamenti, gare, tornei, campionati, aderendo sia ai G.S.S.(giochi sportivi studenteschi) e stipulando, eventualmente, convenzioni con le federazioni sportive ( F.I.N., F.I.D.A.L., F.I.V.A.P. ecc.) per aderire ad eventuali tornei delle stesse. Si utilizzeranno le proprie strutture o si pattuiranno convenzioni con strutture pubbliche o private del territorio. L’associazione può inoltre, sotto l’egida e con l’autorizzazione del Consiglio d'Istituto, indire manifestazioni e gare interne e/o in rete con altre istituzioni scolastiche; istituire corsi interni di formazione e di addestramento; realizzare ogni iniziativa utile alla diffusione ed alla pratica dello Sport; svolgere attività didattica per l’avvio, l’aggiornamento e il perfezionamento nello svolgimento della pratica sportiva di tutte quelle specialità sportive inserite nel programma tecnico dei G.S.S. . Gli eventuali proventi della attività associativa devono essere reinvestiti in attività di: acquisto materiale didattico, gestione, organizzazione, amministrazione contabile, manifestazioni sportive. Per pubblicizzare tali scopi l'Associazione, tramite il suo Coordinatore, può avvalersi di tutte le opportunità sia tecnologiche che di altro tipo, cercando anche eventuali sponsorizzazioni.

Art.3 - Funzionamento

L’attività istituzionale ed il regolare funzionamento delle strutture dovranno essere garantiti dalle prestazioni del personale Docente, in riferimento al progetto didattico, e del personale ATA; per tali prestazioni potranno essere riconosciuti, ai sensi delle vigenti disposizioni (C.M. n. prot. 4273/UFF. I, Direzione Generale per lo studente) e regolamento d'Istituto, rimborsi e/o indennità; nel caso la complessità, l’entità nonché la specificità dell’attività richiesta non possa essere assolta dal personale sopra indicato, sarà possibile assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo.

Art.4 - Soggetti dell'associazione

Sono soggetti dell'associazione il Dirigente scolastico (Presidente), nell’esercizio delle proprie prerogative di stato giuridico relative al migliore utilizzo delle risorse umane disponibili, i Collaboratori del Dirigente Scolastico (vice Presidenti), un Coordinatore nominato dal Dirigente Scolastico con funzioni di referente tecnico, il D.S.G.A. in qualità di referente amministrativo, i docenti di Scienze Motorie e Sportive, gli alunni che ne vorranno fare parte, i genitori e il personale ATA. Le attività proposte e approvate dai competenti organi collegiali nell’ambito delle rispettive competenze, saranno inserite nel Piano dell’Offerta Formativa, divenendo così parte integrante dello stesso.

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Art.5 – Domanda di ammissione

Tutti gli alunni e le alunne possono essere associati, tramite espressa domanda, compilata su apposito modulo predisposto dalla scuola; la stessa dovrà essere controfirmata dall’esercente la potestà parentale. Il genitore che sottoscrive la domanda rappresenta il minore a tutti gli effetti nei confronti dell’associazione e risponde verso la stessa per tutte le obbligazioni dell’associato/a minorenne. Alla domanda di ammissione dovranno essere allegate: la ricevuta del versamento della quota associativa e la relativa certificazione medica attestante la idoneità fisica alla pratica degli sport non agonistici e/o, dove espressamente richiesto, l’idoneità all’attività agonistica; quest’ultima certificazione sarà richiesta dalle famiglie, con apposito modulo predisposto dalla scuola, al proprio medico curante e il rilascio del certificato è totalmente gratuito. Per il personale Docente, ATA e per i Genitori, l'ammissione all'associazione dovrà essere espressamente richiesta con domanda scritta da sottoporre al Dirigente Scolastico.

Art.6 - Durata

L’associazione ha una durata pari a quella di un anno scolastico. Resta inteso, comunque, che annualmente si procederà a deliberare o meno la costituzione dell'associazione da parte degli organi competenti.

Art.7 – Modalità di svolgimento delle attività

E' rimessa alla discrezionalità del coordinatore, coadiuvato dagli altri insegnanti, la facoltà di stabilire le modalità di svolgimento delle attività, e in caso di cambiamenti di giorno e/o orario delle lezioni, sarà cura dello stesso coordinatore avvisare in tempo utile gli alunni interessati e il personale Docente e ATA.

Art.8 - Patrimonio

Il patrimonio dell’associazione è costituito dalle eventuali entrate delle quote associative, determinate annualmente dal Consiglio di Istituto, dai beni acquistati o pervenuti comunque da privati o enti, dalle contribuzioni o donazioni di privati od enti, dalle eventuali sovvenzioni del CONI, delle Federazioni sportive o di altri enti, dai premi e dai trofei vinti, ecc..

Art.9 – Quota associativa

Annualmente il Consiglio d’Istituto delibera l’ammontare della quota associativa, la sua utilizzazione e l'eventuale ripartizione.

La quota dovrà essere versata con bollettino postale sul c/c n. 11886660 intestato a: Scuola Media Statale “G.Mazzini” Servizio Cassa - Lanciano; causale del versamento: “ Quota associativa C.S.S. “G.Mazzini” Lanciano a.s. 2011/2012 ” .

Art.10 – Presidente

Il Presidente dell’Associazione è il Dirigente Scolastico.

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Art.11 – Vice Presidente

La carica di vice Presidente è assegnata ai collaboratori del Dirigente Scolastico.

Art.12 – Coordinatore del Centro Sportivo Scolastico

Il coordinatore del centro è designato dal Presidente.

Art.13 - Bilancio

Il D.S.G.A. redige il bilancio preventivo e il rendiconto economico finanziario da sottoporre all’approvazione del Consiglio d'Istituto. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale ed economico-finanziaria dell'associazione, nel rispetto dei principi di trasparenza. L’anno sociale e l’esercizio finanziario iniziano il 1° di settembre e terminano il 31 di agosto di ciascun anno.

Art.14 – Modifiche e/o integrazioni

Modifiche e/o integrazioni al presente regolamento potranno essere apportate con delibera del Consiglio d'Istituto.

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6. Attivita' Alternativa all' Insegnamento della Religione Cattolica

MOTIVAZIONI

L'insegnamento della Religione Cattolica nella Scuola Statale Secondaria di 1° grado "G. Mazzini" integra e completa il Curricolo di istituto soprattutto lì dove si pone come momento di riflessione oltre che sui momenti della Storia delle religioni, ma soprattutto su quei valori universali da sempre condivisi nelle differenti comunità da tutti gli individui a prescindere dal loro credo religioso.Quest'insegnamento, quindi, si pone a completamento del percorso di crescita fisica, psicologica e morale dei singoli alunni che si preparano a confrontarsi con una società ormai sempre più complessa e differenziata sia nei valori che nelle esperienze di vita.Negli ultimi anni la Mazzini accoglie alunni provenienti da Paesi comunitari ed extracomunitari, portatori di culture ed ideologie diverse da quella occidentale.La Nostra Scuola crede che l'accoglienza, l'apertura e il confronto con queste nuove esperienze rappresentino un arricchimento per i Suoi alunni; pertanto in ogni intervento educativo e didattico essa promuove l'integrazione tra gli alunni.Inoltre, Essa crede profondamente nel rispetto di tutti i valori religiosi cui si ispirano le diverse culture e, per questo motivo, lascia agli alunni la libera scelta di intraprendere o no lo studio della Religione Cattolica .Per chi scegliesse di non usufruire di tale insegnamento, la Scuola offre un percorso alternativo in cui gli alunni possano comunque riflettere sui valori laici condivisi universalmente da tutte le società: la pace, la solidarietà, l'integrazione, il rispetto di sè stessi e degli altri, il rispetto dell'ambiente, ecc.

FINALITA' EDUCATIVE:

acquisire la consapevolezza di sè come essere dotato di specifiche ed uniche qualità razionali ed emotive;

acquisire la cosapevolezza del vivere insieme agli altri come momento di arricchimento e crescita;

acquisire la consapevolezza del vivere come costruzione di un contesto sano basato su valori morali condivisi;

acquisire la consapevolezza che la diversità rappresenta una risorsa e non un limite; acquisire comportamenti adeguati alle persone, alle circostanze, al contesto in cui

avviene l'esperienza.

7. IL REGOLAMENTO DI ISTITUTO

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7a. Disposizioni Generali per il Funzionamento degli Organi Collegiali

La convocazione degli Organi Collegiali dovrà avvenire con congruo preavviso, di massima non inferiore ai 5 giorni, rispetto alla data delle riunioni.

La convocazione è effettuata con lettera o affissione all’Albo o comunicazione interna e dovrà indicare gli argomenti da trattare all’ordine del giorno e la durata presumibile della seduta.

Di ogni seduta si redige processo verbale, firmato dal Presidente e dal Segretario, steso su apposito registro.

7b. Programmazione delle Attività degli Organi Collegiali

Ciascun Organo Collegiale programma le proprie attività nel tempo in rapporto alle proprie competenze, raggruppando a date prestabilite, in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni o formulare proposte o esprimere pareri.

Il Consiglio d’Istituto si riunisce nei tempi e nei modi previsti dalla normativa attuale. Il Collegio dei Docenti è convocato almeno 4 volte nell’anno scolastico. Il Collegio dei Docenti è convocato d’urgenza solo quando ve ne siano gli estremi. Il Collegio dei Docenti può essere convocato su richiesta scritta e motivata del 50% +1 dei

suoi membri.

7c. Convocazione del Consiglio di Classe

Il Consiglio di Classe è convocato dal Dirigente Scolastico (D.S.) di propria iniziativa o su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri, escludendo dal computo il Presidente.

Il Consiglio di Classe si riunisce al completo e preferibilmente ad intervalli di un bimestre di effettiva attività didattica.

7d. Prima Convocazione del Consiglio D’istituto

La prima convocazione del Consiglio d’Istituto, immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri, è disposta dal D.S..

In questa seduta il Consiglio elegge il Presidente, il Vice Presidente e i Membri della Giunta Esecutiva a norma delle vigenti disposizioni di legge.

7e. Disposizioni per i Docenti I Professori si troveranno a scuola 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni, assisteranno

all’ingresso degli alunni e li accompagneranno all’uscita, ricordando le responsabilità anche di ordine penale.

Alla fine dell’ora di lezione i Professori lasceranno l’aula nel più breve tempo possibile per dare il cambio al collega.

Durante la ricreazione l’insegnante della seconda ora, rimanendo nella propria classe, sarà responsabile della vigilanza degli alunni nell’aula e nel corridoio antistante, dove sarà coadiuvato da tre collaboratori

Se il professore dovesse necessariamente assentarsi dall’aula, si farà carico di affidare la custodia degli alunni ad uno dei collaboratori scolastici.

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L’orario delle lezioni sarà scrupolosamente rispettato. I docenti che svolgono le loro lezioni in locali diversi dall’aula (palestra, aula magna,

laboratori, ecc.) accompagneranno, in ordine e in silenzio, gli alunni nei trasferimenti. Non sarà consentito al Professore di anticipare l’uscita degli alunni senza autorizzazione del

Preside. Il Professore che, per legittimo impedimento, non potrà recarsi a scuola sarà tenuto a darne

avviso al Preside in tempo utile e comunque prima dell’inizio delle lezioni. I Professori, ai sensi delle norme vigenti, non sono tenuti a prestare servizio per cinque ore

consecutive.

7f. Disposizioni per gli Alunni Ogni alunno si presenterà a scuola fornito di tutto l’occorrente stabilito per le attività

della giornata. Non sarà consentito portare oggetti non attinenti alle attività educative o comunque non

richieste. L’orario di entrata è stabilito alle ore 8,15 e quello di uscita alle ore 13,20. Le lezioni

hanno inizio alle ore 8,20 dopo il suono della seconda campana. Gli alunni che frequentano il corso di strumento musicale concorderanno il/i rientro/i con

i docenti della materia. Prima dell’orario di entrata gli studenti che ne abbiano necessità possono sostare nel

cortile antistante o nell’atrio in caso di pioggia e aspettare in ordine il suono della campanella.

Al segnale d’ingresso gli alunni si dirigeranno ordinatamente verso le rispettive aule. Nella scuola e nelle adiacenze gli alunni ascolteranno gli avvertimenti del personale

collaboratore scolastico sull’ordine e la pulizia e sulla conservazione degli oggetti che vi si trovano.

Gli alunni non potranno cambiare i posti loro assegnati senza autorizzazione e saranno responsabili della buona conservazione del proprio banco.

Durante gli intervalli tra una lezione e l’altra e nella momentanea assenza del professore per il cambio dell’ora o per altro motivo gli alunni dovranno rimanere seduti al proprio posto.

In nessun caso gli alunni potranno uscire dall’aula senza il permesso dei professori. L’uscita per necessità personali sarà concessa dopo le prime due ore, salvo casi

particolari. L’alunno, che con la dovuta autorizzazione si recherà fuori dall’aula per qualche motivo,

dovrà farvi ritorno nel più breve tempo possibile. Nessun alunno potrà allontanarsi dalla scuola prima della fine delle lezioni senza

l’autorizzazione del Dirigente, il quale l’accorderà solo su richiesta dei genitori per inderogabili esigenze di famiglia. L’alunno, comunque, potrà lasciare la scuola solo se accompagnato da un famigliare maggiorenne, debitamente autorizzato dalla famiglia.

In caso di indisposizione o malore gli alunni potranno, previa autorizzazione dell’insegnante in aula, comunicare telefonicamente con i famigliari.

Nell’intervallo, della durata di dieci minuti, gli alunni potranno lasciare la propria aula (in gruppi di tre o quattro) e utilizzare i bagni del piano evitando schiamazzi, corse e quant’altro possa costituire pericolo per la loro incolumità.

L’alunno non arrecherà danno ai libri e quaderni altrui, ai banchi, ai mobili e alle suppellettili scolastiche; non deturperà le pareti delle aule, dei corridoi e dei gabinetti con segni, scritte e figure di qualsiasi genere. Di ogni danno o guasto sarà tenuto al risarcimento, senza pregiudizio della conseguente sanzione disciplinare, quando nel fatto dovesse essere riconosciuta una colpa più o meno grave.

Al termine delle lezioni gli alunni lasceranno le rispettive aule, accompagnati dagli insegnanti dell’ultima ora: al primo suono della campana quelli del primo piano, della palestra e del terzo piano, al secondo suono quelli del secondo piano.

La presenza degli alunni sarà obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le altre attività che saranno svolte nel contesto dei lavori scolastici, comprese quelle integrative.

Le assenze di un giorno e di più giorni saranno giustificate dal professore della prima ora di lezione.

È vietato agli alunni ed ai docenti, portare in classe telefoni cellulari. È altresì vietato

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agli alunni di servirsi del telefono installato nella scuola senza il permesso dell’insegnante. È altresì da evitare che gli alunni rispondano alle chiamate telefoniche dall’esterno senza il filtro del Capo d’istituto o di un suo delegato che dovrà valutare l’eccezionalità della richiesta.

La non osservanza dei comportamenti previsti nel presente regolamento comporterà sanzioni disciplinari che, a seconda della importanza della disadempienza, potrà andare dalla semplice ammonizione alla sospensione dalle lezioni, come previsto dall’art. 19 del R.D. 653 del 1925 integrato dall’art. 328 del D. L.vo 297 del 1994.

7g. Gli Uffici

L'Ufficio di Presidenza Il rapporto del Dirigente Scolastico con il personale scolastico, con i genitori, con gli alunni e

con quanti hanno interesse all’attività della scuola è improntato alla massima disponibilità, chiarezza e flessibilità nel rispetto dei vincoli normativi e deontologici. Nella convinzione che il dialogo pacato e rispettoso dei ruoli e delle competenze sia il modo ottimale per risolvere eventuali attriti o per acquisire elementi di giudizio per correggere impostazioni imperfette o per potenziare ulteriormente esperienze positive, il D.S. auspica che tutti dimostrino ampia disponibilità ad un rapporto corretto e proficuo. Pertanto, l’Ufficio di Presidenza è aperto tutti i giorni feriali dalle ore 10,30 alle ore 12,30 per ricevere il pubblico. Nelle ore pomeridiane il colloquio deve essere richiesto per appuntamento.

Gli Uffici di Segreteria L’ufficio di segreteria è aperto al pubblico tutti i giorni feriali dalle ore 10,30 alle ore 12,30

ed il mercoledì pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 18,30. Tutte le pratiche amministrative sono svolte, ove consentito dalla procedura, a vista nel

tempo necessario. Il rilascio dei certificati è effettuato, nel normale orario di apertura, entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di iscrizione e frequenza e di cinque giorni lavorativi per quelli con votazioni e/o giudizi e per i certificati di servizio ed ogni altra attestazione riguardante il personale in servizio.

Gli attestati e i documenti sostitutivi del diploma sono consegnati a vista, a partire dal terzo giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dei risultati finali.

I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente dal Capo d’istituto o

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dai docenti incaricati entro quindici giorni dal termine delle operazioni generali di scrutinio.

PARTE III:

AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVALa rete di esperienze e di attività progettate come ampliamento dell’offerta formativa arricchisce la proposta curricolare dell’Istituto, dando risposta alle esigenze degli alunni e valorizzando le risorse umane e strumentali delle singole scuole.I diversi progetti e laboratori attivati intendono favorire la crescita armonica dei molteplici aspetti della personalità di ciascun alunno e in particolare:Stimolare l’acquisizione di linguaggi diversificati (visivo, musicale, teatrale, grafico-pittorico,

verbale, motorio, informatico etc.) valorizzando tutte le forme di intelligenza dell’alunno;Sviluppare la capacità cooperativa (attraverso il lavoro per gruppi);Favorire il recupero dello svantaggio culturale e delle difficoltà individuali (sia attraverso

momenti specifici per l’attività individualizzata e di piccolo gruppo, sia attraverso l’uso di linguaggi non-verbali, l’organizzazione di gruppi di interesse e di laboratori a classi aperte);

Potenziare la dimensione cognitiva;Favorire l’emergere di attitudini in vista delle scelte future;Promuovere l’eccellenza.

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STILI DI APPRENDIMENTO

1. ACCOGLIENZA, ORIENTAMENTO, CONTINUITÀ

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CONOSCERE

COMPETENZECOGNITIVE

LOGICHE OPERATIVE

INDAGARE

ESPERIENZEPREGRESSE

IO E LA MIA FAMIGLIA

IO E I MIEI AMICI

IO E LA MIASCUOLA

MOTIVAZIONI

CURIOSITA’

INTERESSI

ATTITUDINI

ASPIRAZIONI

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con una progettualità educativa aderente ai bisogni formativi ed educativi dei singoli,del gruppo classe-sezione.

l’inserimento dei ragazzi di vari livelli, il benessere ai neo arrivati e alle loro famiglie.

l’ingresso in un nuovo ambiente; aiutarli a crescere in termini di autonomia, identità e competenze. Il passaggio rappresenta un momento delicato sotto l’aspetto emotivo-affettivo.

L’inserim

PROVENIENZA

CRITERI FONDAMENTALI :QUESTI CRITERI SONO

ALLA BASE DELLE

SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE

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GESTIRE IL CAMBIAMENTO

GRADUALITA’ E INCLUSIONE DEGLI ASPETTI DI DIFFERENZAZIONE.

CONNESSIONI E RELAZIONI

TRA GLI INTERVENTI SU

QUANTO L’ALUNNO HA GIA’

FATTO E APPRESO.

FAVORIRE

PREDISPOSIZIONE DEIPERCORSI PER L’AVVIO AD UNA PROSPETTIVA DIVERSA DEI SAPERI DISCIPLINARI.

CONTINUITA’ VERTICALE

PERCORSI FORMATIVI

FACILITAREACCOGLIENZA

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REFERENTI

CLASSI V

RACCORDI DI CURRICOLI E METODOLOGIE

PERCORSI

RILEVAZIONI DELLE CONOSCENZE: Test, relazioni, quesiti, conversazioni, incontri con gli insegnanti, incontri con i genitori.

CONTINUITÀ’ ORIENTATIVA : PREORIENTAMENTO

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CONTATTI

PIANIFICAZIONE A CONFRONTO

PRESENTAZIONEDELLA SCUOLA E DELLE ATTIVITÀ

INSEGNANTI

FAMIGLIEINIZIATIVE DI FORMAZIONE

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TERRITORIO

PADRONANZA DEI SAPERI - ESTENSIONE DELLE COMPETENZE

COSTRUZIONE

PROBLEMATIZZAZIONE

MULTIDISCIPLINARI

NEGOZIAZIONE

RIFLESSIONE

DIDATTICA POSITIVA

PERCORSI FINALIZZATI

PERCORSI E ATTIVITÀ ORGANIZZATI

ORIENTAMENTO FORMATIVO

ORIENTARE… VERSO

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LABORATORIOTEATRALE

GIOCHI DIDATTICI CON ESPERTIPEDAGOGISTI

PEDAGOGISTI

LABORATORI DIDATTICI

CONCERTO

DIDATTICA ORIENTATIVA

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TRASVERSALITÀ E FLESSIBILITÀ

IMPARARE AD IMPARARE

PROGETTARE

COMUNICARE

COLLABORARE E PARTECIPARE

PROBLEMATICHE COMPETENZE AZIONI

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RELAZIONI

CONTESTO TRANSAZIONE

NON PIU’ CERTEZZE

FONDERE LE CONOSCENZE E LE AZIONI ADERENTI AL CONTESTO

PERSONA

APPRENDERE, AMPLIARE E MODIFICARE LE ESPERIENZE

IDENTITÀ COME SISTEMA APERTO

CONSAPEVOLEZZA DI SÈ E DEI SUOI PERCORSI DI CRESCITA

ATTENTA AI PROCESSI

DISPERSIONE

STRATEGIE DI STUDIO SU UNA PROIEZIONE E UN’ ANALISI DEI FENOMENIINTERNI ED ESTERNI.

DISAGIO SCOLASTICO

RI-DEFINIRE IL SIGNIFICATO DI CONCETTI E NOZIONI.

INCOMPRENSIONE

CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTÀ E POTENZIALITÀ.

CONFLITTUALITÀINDIVIDUALISMO

RI-CONOSCERE LA DIVERSITÀ.

SOSTENERE LE SCELTE IN UN’ OTTICA DI AUTOVALUTAZIONE E AUTODETERMINAZIONE

INCROCIO DI IDENTITÀ COMPLETE E COMPLESSE

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AUTONOMIA RESPONSABILITÀ

RISOLVERE I PROBLEMI

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI

ACQUISIRE E INTERPRETARE L’INFORMAZIONE

LABORATORI

DI PREORIENTAMENTO

(CLASSI SECONDE)

LABORATORI CON LE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO. (CLASSI TERZE)

MONITORAGGIO DEGLI APPRENDIMENTI.

AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA-INFORMATIVA

INTERAZIONIDOCENTI

DOCENTI

ENTI

Pag. 53

“GRUPPO” COME SENSO DI IRRESPONSABILITÀ

PATRIMONIALIZZARE LE CONOSCENZERISPETTARE LE REGOLE.

MALESSERE E INCERTEZZE DEL FUTURO

AFFRONTARE SITUAZIONI E CONTRIBUIRE A RISOLVERLE.

ASSENZA DI STRUMENTI PER VIVERE NELLA SOCIETÀ GLOBALE

FAR TRANSITARE CONOSCENZE E METODI FORNITE DALLE SINGOLE DISCIPLINE.

DESTINATARI PASSIVI

STRUMENTI CRITICI DI LETTURA PERRICOSTRUIRE

PRODURRE VALUTARE.

CONOSCENZA DELLE PROFESSIONI GIÀ CODIFICATE E QUELLEEMERGENTI.

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INSERIMENTO RAGAZZIPORTATORI DI HANDICAP E RAGAZZI IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO CULTURALE.SPORTELLO SOCIOPSICOPEDAGOGICO.

GENITORI

REFERENTI

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CONTATTI CON ISTITUZIONI, STRUTTURE E AZIENDE DEL TERRITORIO.

INFORMAZIONIORIENTAMENTO RIVOLTO ALLE FAMIGLIE

VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE.

PIANIFICAZIONE E ACCORDI DIDATTICI CON I DOCENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI.

INSERIMENTO RAGAZZI PORTATORI DI HANDICAP E RAGAZZI IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO CULTURALE.SPORTELLO SOCIO/PSICO/PEDAGOGICO

REALTÀ RIGUARDANTE

LA SCUOLA

VICINA LONTANA

REALTA’GEOGRAFICA ORIENTARSI NELL’AMBIENTE

REALTA’ RIGUARDANTI

IL MONDO DEL LAVORO

OBIETTIVIINFORMATIVI

COMPRENDERE LA REALTA’

ECONOMICA

PROMUOVERE LA CONOSCENZA:

CONOSCERE E SCEGLIERELA SCUOLA

INPROIEZIONE DELLE

POTENZIALITÀ E COMPETENZEACQUISITE

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VERIFICHE MONITORATE

1a. PROGETTO CONTINUITÀ IN RETE Attività per la prevenzione del disagio

Sportello socio-psico-educativo

PREMESSA

Per iniziativa concreta di alcune docenti della Scuola Primaria di I° Circolo “EROI OTTOBRINI” e della Scuola Statale Secondaria di Primo Grado “G. MAZZINI” si costituisce una RETE di scuole del territorio. Tale sperimentazione è supportata dalla comprovata esperienza del Prof: EZIO ACETI, DOCENTE DI PSICOLOGIA presso L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO.Di qui la decisione, rappresentata in sede di ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI, di istituire uno SPORTELLO SOCIO-PSICO-EDUCATIVO per far fronte alle esigenze familiari e scolastiche.

Lo sportello socio-psico-educativo è stato attivato, già dal 2005/2006, con lo scopo di svolgere un primo intervento, compatibile con le risorse a disposizione, per attivare utili strategie per la prevenzione del disagio degli alunni che frequentano la nostra scuola .L'ipotesi di partenza (al momento della Sua prima attivazione) era quella che tale disagio fosse originato essenzialmente da un ambiente familiare poco valido sul piano educativo, e che fosse possibile ridurne gli effetti con un intervento basato sull'ascolto e il conseguente potenziamento delle capacità degli allievi di confrontarsi con il proprio disagio.

Articolazione del servizio

Il servizio, si svolge in collaborazione con l'equipe socio-psico-educativa del Comune di Lanciano, organizzato sulla base di una presenza settimanale (di tre ore per ogni incontro) dello psicologo, del sociologo, del pedagogista e di un consulente legale, presso i locali della scuola. In genere si riserva un colloquio di mezz'ora a ciascuno degli alunni coinvolti nel progetto.Il coinvolgimento degli alunni si effettua sulla base dell'osservazione degli insegnanti responsabili del progetto, prof.ssa Sgrignuoli Rita e prof.ssa Di Lorenzo Luciana le quali svolgono altresì la funzione di coordinamento con i colleghi e di rapporto tra gli esperti, gli alunni e le loro famiglie.

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Dati generali sull'intervento

Sono seguiti alunni appartenenti a tutte le classi e a tutte le sezioni .All’occorrenza l’équipe partecipa alle riunioni dei Consigli di classe, cercando di dare indicazioni sugli alunni da loro osservati .Sono, inoltre, condotti, sempre a cura della stessa equipe, colloqui introduttivi con i genitori di tutti gli allievi coinvolti nel progetto.La psicologa riferisce, in itinere e a consuntivo, sull'andamento del servizio e si aspetta di ricevere anche sollecitazioni e suggerimenti circa un ulteriore miglioramento dello stesso servizio .

Risultati ottenuti negli anni scolastici precedentiSi è riscontrato un buon gradimento ed una buona partecipazione da parte di tutti gli alunni coinvolti. La frequenza agli incontri è assidua e puntuale nella maggior parte dei casi, ed ha consentito agli allievi di esprimersi in merito alle difficoltà da loro vissute, in genere riferite a problemi di rapporto con i genitori o di convivenza all'interno di famiglie che affrontano situazioni di crisi o di difficoltà.

Intervento di affiancamento

Il servizio è potenziato da interventi mirati in modo da sostenere la crescita dei ragazzi. In alcune classi l’ équipe osserva attentamente i ragazzi durante l’ora di lezione ai fini di un confronto. Per trovare soluzioni ai casi citati, si attiva un coordinamento con l’ attività didattica dei docenti al fine di affrontare la complessità dei problemi. Sono state ampiamente attivate opportune strategie e, con la collaborazione delle famiglie, quasi tutti i problemi sono stati ampiamente risolti.

ORGANIGRAMMA dello SPORTELLO

a) UNITÀ OPERATIVE di COORDINAMENTO dello SPORTELLO;

b) n° 2 INSEGNANTI promotrici del progetto;

C) ÉQUIPE SOCIO-PSICO-EDUCATIVA;

d) RESPONSABILE della PRIVACY nell’ambito dell’ ÉQUIPE per la protezione di DATI SENSIBILI.

STRUTTURAZIONE DEL SERVIZIO

a) Divulgazione in ambito scolastico: COLLOCAZIONE DELLO SPORTELLO;b) materiale pubblicitario (manifesti, locandine…);c) raccolta di QESTIONARI ANONIMI.

FASE DI ACCOGLIENZA

a) protocollo di ACCOGLIENZA;b) raccolta dati mediante “ interviste” su storie di vita personali anonime utili per far

emergere solo il “FATTO”;c) predisposizione di un questionario con l’ESCLUSIONE dei DATI SENSIBILI; d) ATTIVAZIONE di una FINESTRA TELEMATICA (WORLD FAMILY) con la quale interagire con

l’ ESPERTO COORDINATORE;e) FOCUS GROUP: incontri con esperti rappresentanti delle Istituzioni e genitori interessati.f) E’ un sistema di acquisizione di DATI SOCIOLOGICI che consente agli esperti di

raccogliere le informazioni necessarie per centrare di volta in volta i PROBLEMI che emergono dai questionari, per prospettare poi, le soluzioni adeguate. I questionari

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vanno distribuiti in maniera anonima in apposite urne.

CONSULENTE per la programmazione e la realizzazione in itinere Prof. EZIO ACETI.

VERIFICA

Raccolta dati con le modalità sopra espresse e con diversi strumenti.

2. INNOVAZIONE, SPERIMENTAZIONE, FORMAZIONE2a. I Progetti

Criteri per la stesura dei Progetti

CRITERI GENERALI:Conformità con il Piano dell’Offerta Formativa e con i Percorsi di apprendimento.Espressa delibera del Collegio Docenti.

CRITERI SPECIFICI: 1) Ogni progetto deve:Essere redatto secondo un piano organico, che contenga le motivazioni, le finalità generali e gli

obiettivi specifici, le attività ed i contenuti funzionali agli obiettivi stabiliti, i metodi e i sussidi, le modalità di verifica del processo ;

Coinvolgere anche alunni di altre classi;Essere rivolto ad un minimo di dodici e ad un massimo di venti alunni.

2) Le attività di recupero/consolidamento/potenziamento devono svolgersi, preferibilmente, nei mesi di Febbraio/Marzo/Aprile.

3) Le attività di ampliamento dell’offerta formativa possono iniziare nel mese di Ottobre e devono concludersi entro Maggio.

4) Nel predisporre il calendario di queste ultime attività, si dovrà evitare la sovrapposizione di corsi e la concomitanza con le attività a carattere collegiale dei docenti stabilite nel piano annuale delle attività aggiuntive.

5) Al termine di ogni attività, dovranno essere presentati in presidenza, il registro delle presenze/assenze degli alunni ed una relazione sull’attività svolta, sui risultati conseguiti, contenente una valutazione generale del progetto ed eventuali indicazioni per interventi successivi.

INDICATORI PER STILARE UNA GRADUATORIA DEI PROGETTI che saranno attivati in relazione alla disponibilità del Fondo per l’istituzione scolastica: Coinvolgimento del maggior numero di corsi e di allievi; Attivazione di competenze pluridisciplinari; Organicità e sistematicità.

Nell’ eventualità che fossero messi a disposizione della scuola ulteriori fondi relativi all’Autonomia (L. 440/97) saranno presi in considerazione i progetti che prevedono l’intervento di esperti esterni.

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Per l'anno scolastico 2011/2012 la Scuola Statale Secondaria “G. Mazzini” si è data le seguenti aree tematiche all'interno delle quali inserire i Progetti:

- Cittadinanza attiva e Legalità;- Noi, il Mondo, l'Ambiente;- Integrazione;- Salute e Sicurezza.

Cittadinanza Attiva e Legalità

1. Progetto ComeniusProgetto di scambio culturale con scuole secondarie dell'Ungheria e della Romania per

sensibilizzare e stimolare gli alunni a comportamenti tesi all'integrazione e alla cooperazione tra culture diverse.

2. Coloriamo il nostro futuro- Progetto MinisindacoNato come progetto di scambio tra Scuole inserite nei territori dei Parchi nazionali, il

Progetto ha allargato i suoi obiettivi a scuole provenienti da zone geografiche al di fuori dei Parchi naturali allo scopo di estendere l'opera di sensibilizzazione alla cittadinanza attiva e alla tutela dell'ambiente.

Noi, il Mondo, l'Ambiente

3. Puliamo il mondo ( Legambiente) Sensibilizzazione degli alunni sull'importanza della tutela dei propri spazi pubblici e sulla

pulizia degli stessi.4. Laboratorio Invernale (Settimana dell’Ambiente)Progetto che permette agli alunni delle Classi Terze di trascorrere una settimana a Bardonecchia ospiti di un Villaggio Olimpico in cui potranno frequentare laboratori di educazione ambientale oltre che lezioni di sci con personale esperto. Il Progetto sarà condizionato alla partecipazione di Gruppi Classe.5. Laboratori Didattici in collaborazione con l’associazione S. Egidio di Lanciano:

a. Dire, Fare, zappare, piantare;b. Alla Scoperta degli ortic. La tavola della salute.

Integrare

5. “Ci sono...impariamo” (Progetto ANFFAS)Prevede la consulenza, la supervisione e il supporto nella dimensione relazionale degli allievi con disabilità attraverso materiale informatico, hardware e software specifici a disposizione dei docenti.6. “Diversamente con noi” (Progetto ANFFAS) Prevede l'assistenza degli alunni diversabili nelle ore pomeridiane presso le sedi ANFAS.

7. “A scuola di Dislessia”. Percorso di Ricerca azione condotto in una classe pilota per lo sviluppo di strategie e metodologie didattiche per l’acquisizione da parte di alunni con DSA di abilità cognitive ed emotive utili per la vita a Scuola.

8. Progetto di intervento educativo "In organica sinergia" - Per il rafforzamento dell'intervento educativo nell'ottica dell'interazione e cooperazione operativa afferente al processo di insegnamento/apprendimento collaborativo ed alla promozione della coesione interattiva della relazione formativa e culturale.

Salute e Sicurezza 9. “Patentino a scuola”

Per la guida del ciclomotore (a seguito dell’entrata in vigore della legge 1/8/2003, n 214

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recante norme di attuazione, modifiche ed integrazioni al codice della strada) rivolto a studenti che abbiano compiuto 14 anni (o che li compiano nell’anno scolastico in corso) e siano minori di 18. La durata di ciascun corso è di 21 ore.10. “A scuola di sicurezza”

Per la sensibilizzazione degli alunni alla cultura della solidarietà, della cooperazione, del rispetto e della sicurezza. Attraverso una paittaforma multimediale, gli alunni

delle Classi Prime svolgeranno laboratori ispirati alle attività della Protezione Civile.11. Guadagnare salute

La Scuola aderisce allo studio interministeriale e al monitoraggio sui comportamenti dei ragazzi compresi tra gli 11 e i 14 anni di età, al fine di prevenire situazioni a

rischio e di disagio giovanile.12. Insieme contro il Disagio

Parallelamente alle atività dello Sportello, grazie alla disponibilità di esperti psicologi e pedagogisti, si organizzeranno incontri per genitori ed alunni che hanno palesato disagio

di tipo affettivo: momenti di riflessione guidata e consulenza per la risoluzione, ma anche la prevenzione di comportamenti a rischio.

13. Progetto PanathlonCome ogni anno, il Panathlon Club promuove iniziative per la sensibilizzazione dei

giovani ai valori dello sport sano; quest'anno propone un concorso dal titolo "Sporchi fuori, puliti dentro" che ha lo scopo di evidenziare i pericoli dell'uso di sostanze dopanti e promuovere la tutela della salute.14. Progetto Aree a Rischio

Il Progetto, attraverso un intervento di didattica laboratoriale e dell'espressività, vuole seguire in un percorso di recupero affettivo ed emotivo ragazzi provenienti da Classi diverse e di età diverse che abbiano manifestato disagio socio- affettivo e che necessitano quindi di specifici interventi personalizzati con personale competente nella suddetta didattica. Questo progetto si sviluppa in collaborazione con le professionalità che operano nell'ambito dello Sportello psico- pedagogico.

15. Progetto GIRLS: “Gruppo Interdisciplinare Ricerca sui Livelli di attività fisica e di Sviluppo puberale”

patrocinato dall'Università “G. D'Annunzio”.16. La cultura dell'alimentazione:

Progetto articolato in continuità con la Scuola Primaria Eroi Ottobrini e in collaborazione con il Consorzio Mario Negri Sud che ha lo scopo di educare alla cultura della sana ed equilibrata alimentazione in relazione ad un altrettanto sano stile di vita in età

preadolescenziale ed adolescenziale.Per tutte le attività inerenti i vari progetti, si ha cura della preparazione e della divulgazione di materiale finalizzate alla comunicazione con l’esterno (locandine, inviti, manifesti, scheda d’iscrizione, POF, ecc). Le attività progettuali in fase di attuazione vengono verbalizzate, volta per volta, su un apposito registro e controllate. Sono remunerate le ore effettivamente prestate.

Fasi esecutive e tempi per la realizzazione di tutte le attività proposte: Gruppi di alunni motivati e/o con attitudini che si possono integrare, coordinati e seguiti

da docenti; Preparazione emotiva con comunicazione del percorso di lavoro (grafica o scritta da

svolgere); Preparazione del lavoro e distribuzione dei ruoli; Analisi, sintesi, rielaborazione dei dati acquisiti; Trasferimento delle conoscenze ed esecuzione dei lavori; Verifica; Valutazione.

2b. Partecipazione a Concorsi e Manifestazioni

Adesione ai “Giochi sportivi studenteschi” con le seguenti attività: corsa campestre,

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atletica leggera su pista, pallavolo maschile e femminile, tornei interni. Adesione ai Giochi matematici promossi dall’Università Bocconi o altre Istituzioni; Partecipazione alla Rassegna di teatro della Scuola “Noisifateatro e nonsoloteatro”

di Lanciano e al Suo Laboratorio “Sperimentando”; Partecipazione al Concorso di teatro “Marinando” promosso dal Comune di Ostuni in

collaborazione con l'Agita; Partecipazione allla rassegna di teatro "Giorgio Gaber" di Grosseto. Giornata della “Memoria”: Ottobre lancianese – Olocausto; Manifestazioni e tornei promossi da enti locali o nazionali; Coppa “Speranze FIAT”; La festa dell'albero: iniziativa promossa da Legambiente che prevede la

piantumazione di giovani alberi e la costruzione di aiuole per rendere i luoghi in cui viviamo più belli e vivibili.

2c. Borsa di Studio “Un Arcobaleno di Speranza per Ricominciare”

Prosecuzione del progetto relativo alla borsa di studio “Un Arcobaleno di Speranza per Ricominciare” edestinata all'alunno più meritevole della S.S. “G.Mazzini” per ricordare Ilaria Lannutti, Ilaria Rambadi, Martina Salcuni ex alunne della Nostra Scuola e purtroppo vittime del tragico sisma che ha colpito il nostro capoluogo di regione, L'Aquila.

2d. Partecipazione a Reti di Scuole Programma LLP : Accordo Comenius (accordo in rete tra la S.S.S. “G.Mazzini”, la

“Weores Sandor” Altalanos Skola (Ungheria) e la Scoala Generala “Petofi Sandor" in Romania; accordo finalizzato al rafforzamento della dimensione europea e alla promozione delle pari opportunità nell'istruzione, alla conoscenza di culture diverse e allo scambio culturale.

“Apriamo una finestra sulla Storia” (I.C. di Orsogna, I.C. Umberto I Lanciano, I.C. Miglianico): costruzione di un curricolo verticale della storia dalla scuola dell'infanzia a quella secondaria di primo grado.

Patto Sangro- Aventino. A scuola per volerci bene (accordo in rete con tutte le scuole primarie e secondarie

di Lanciano, aspetti della continuità ORIZZONTALE, VERTICALE, TRASVERSALE). Accordo di Rete per la Formazione con La Scuola Primaria Eroi Ottobrini e L'ITIS di

Lanciano Accordo di Rete per la Biblioteca interscolastica con la Scuola Primaria “Principe di

Piemonte”, la Scuola secondaria di Primo grado “Umberto I” di Lanciano, gli Istitutii Comprensivi di Castelfrentano e San Vito Chietino, l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria;

CERTIFICAZIONE TRINITY: Percorso didattico per il potrenziamento delle abilità linguistiche degli alunni che intendano conseguire la certificazione europea "Trinity" di Lingua Inglese.

La scuola si riserva di aderire o promuovere attività ed iniziative nel corso dell’anno scolasticoprevia approvazione degli Organi Collegiali.

2e. Formazione

Subordinata all'approvazione e al finanziamento del Ministero dell'Istruzione è l'attivazione dei Corsi di formazione di Ricerca-azione:

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"Cittadinanza e comportamento: dalla dimensione integrata alla dimensione trasversale". Per tale Corso il Nostro Istituto si pone come Scuola Polo della Rete per l'occasione costituita con l'ITIS di Lanciano, la Scuola dell'Infanzia “Maria Vittoria” e la Scuola Primaria “Eroi Ottobrini” di Lanciano;“Spazio e tempo virtuali: le tecnologie nella didattica dell’integrazione. Per tale corso il nostro Istituto si pone come scuola polo della Rete per lì’occasione costituita con la Scuola Primaria “Eroi Ottobrini” e L’Istituto di Istruzione Superiore “Vittorio Emanuele-Palizzi” di Lanciano.

3. VIAGGI DI ISTRUZIONELa Scuola Secondaria di 1° grado “G.Mazzini” di Lanciano, per il corrente anno scolastico, ha previsto i viaggi d’istruzione e le visite guidate all’interno della Funzione Strumentale n.4 (Innovazione-sperimentazione-viaggi d’istruzione –visite guidate e progetto “Comenius”).Lo Statuto dei viaggi d’istruzione e visite guidate è regolamentato dalle Direttive Ministeriali ( C.M. n° 291/92- 358/96-623/96-DLgs111/95,direttiva 314/90 CEE) nel ritenere le visite guidate e i viaggi di istruzione, ivi compresi quelli connessi ad attività sportive, in considerazione delle motivazioni culturali didattiche e professionali che ne costituiscono il fondamento e lo scopo preminente,”… una precisa, adeguata programmazione didattica e culturale predisposta nelle scuole fin dall'inizio dell'anno scolastico e si configurano come esperienze di apprendimento e di crescita della personalità”, rientranti tra le attività integrative della scuola (C.M.253/91) da condividere con gli insegnanti e i compagni di classe, pertanto non si può prescindere dalla partecipazione dei due terzi degli alunni frequentanti: “ nessun viaggio può essere effettuato ove non sia assicurata la partecipazione dei due terzi degli alunni delle singole classi coinvolte, anche se è auspicabile la presenza pressoché totale degli alunni. Fanno eccezione i viaggi la cui programmazione contempli la partecipazione di studenti , appartenenti a classi diverse, ad attività teatrali,cinematografiche, musicali, etc, nonché viaggi connessi ad attività

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sportive agonistiche” ( C.M.291 art.45) La fase programmatoria rappresenta un momento di particolare impegno dei docenti e degli organi collegiali ad essa preposti e si basa su progetti articolati e coerenti che consentono, per ciò stesso, di qualificare dette iniziative come vere e proprie attività complementari della scuola e non come semplici occasioni di evasione.Non è necessariamente prevista una specifica, preliminare programmazione per visite occasionali di un solo giorno ad aziende, musei, unità produttive.

2. Finalità2.1 - La caratteristica comune delle iniziative didattico-culturali in argomento è dunque la finalità di integrazione della normale attività della scuola e la formazione generale della personalità degli alunni .Ai fini del conseguimento degli obiettivi formativi che i viaggi devono prefiggersi - obiettivi consistenti, per l'appunto, nell'arricchimento culturale e professionale degli studenti che vi partecipano - è necessario che gli alunni medesimi siano preventivamente forniti di tutti gli elementi conoscitivi e didattici idonei a documentarli sul contenuto delle iniziative stesse.Si suggerisce, quindi, la predisposizione di materiale didattico articolato che consenta una adeguata preparazione preliminare del viaggio nelle classi interessate, fornisca le appropriate informazioni durante la visita, stimoli la rielaborazione a scuola delle esperienze vissute e suggerisca iniziative di sostegno e di estensione.Considerata la valenza didattica dei viaggi di istruzione, in nessun caso deve essere consentito agli studenti che partecipano al viaggio di essere esonerati, anche parzialmente, dalle attività ed iniziative programmate, a meno di non vederne vanificati gli scopi didattici cognitivo-culturali e relazionali.Si rammenta che i viaggi devono essere funzionali agli obiettivi cognitivi, culturali e didattici peculiari a ciascun tipo di scuola e di indirizzo di studi.

PERTANTOVisti gli Atti Legislativi;Tenuto conto degli esiti delle esperienze pregresse;SI STABILISCE CHE

Sono previste tre tipologie di uscite dalla scuola : 1) visite guidate nell’ambito del territorio comunale, o in località viciniori, da ef- fettuarsi in orario scolastico; 2) viaggi d’istruzione all’esterno del territorio comunale della durata di un giorno; 3) viaggi d’istruzione , per le classi terze, della durata di più giorni.Le classi prime e seconde potranno partecipare a viaggi e visite della durata di un giorno per un massimo di tre annuali da scegliere, collegialmente, tra le mete in elenco;Le classi terze potranno scegliere di partecipare ad un solo viaggio della durata di due o tre giorni ( uno o due pernottamenti) in una delle mete di seguito indicate.Ciascun Consiglio di Classe dovrà verbalizzare, per presa visione , il presente allegato ed indicare la disponibilità di almeno due nominativi di docenti accompagnatori e un sostituto.Le classi che avessero a loro carico provvedimenti disciplinari ,saranno soggette esclusivamente alle decisioni del proprio Consiglio di Classe.Si ricorda ,inoltre, che le prenotazioni sono impegnative, per cui, alunni e docenti, salvo situazioni imprevedibili,non dipendenti dalla loro volontà, dovranno prestar fede all’impegno preso per non arrecare danni economici a se stessi , ad altri e creare difficoltà organizzative.A nessun titolo potranno essere rimborsati coloro che si trovassero nell’impossibilità a partecipare qualche giorno prima e/o il giorno stesso della partenza.

Tempi di attuazione: Dall’inizio dell’Anno Scolastico al 9 maggio 2012. Per i viaggi d’istruzione e le visite guidate a carattere ambientalistico, il termine viene prorogato ,in base alle vigenti norme, a tutto il mese di maggio.

Collaborazione esterna: Eventuali guide turistiche e/o esperti di settori specifici.

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Metodologia: lezioni frontali, lavori di gruppo, attività di laboratorio-ricerca e rac- colta di materiale documentario e illustrativo, elaborazioni grafiche, realizzazione di cartelloni e pannelli, proiezione di diapositive e filmati, indagini, interviste, escursioni etc progettazione di …

CLASSIPRIME

Museo “la Civitella” di Chieti - Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara –Castello di Celano – Parco Nazionale d’Abruzzo - Alba Fucens- Grotte di Frasassi – Pompei – Ercolano – Gradara – Roma – Ostia Antica - TarquiniaFabriano – Fiastra – Tolentino -Tivoli – Villa Adriana-

CLASSISECONDE

Roma – San Marino - Castel del Monte – Trani – Caserta – Museo della Scienza ( Napoli) - Pertosa – Padula- Grotte di Stiffe - Villa Lante – Bagnoreggio – Viterbo - Sermoneta - “Giardini di Ninfea” - SpoletoMacerata- Camerino- Gualdo Tadino- Pennabilli( Museo della matematica)

CLASSI TERZE

Assisi- Perugia – Cattolica- Oltremare - Mantova- Ferrara - Ravenna-Laboratorio del Gran Sasso- Firenze - Arezzo - Siena – Lecce- Otranto –Matera- Roma – Pisa

PARTE IV:

LA VALUTAZIONE

P remessa

A proposito della Valutazione il Regolamento del 23 Giugno 2009, cui questo Piano, approvato dal Collegio Docenti, fa riferimento, recita:

Art. 2“ La valutazione è espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva...”

Art. 3“ La valutazione ha per oggetto l'apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione consente con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo...”

La valutazione avviene a diversi livelli, individuali e collegiali, sulla base delle osservazioni sistematiche dei processi di apprendimento e delle verifiche periodiche, per tutte le discipline, delle attività programmate, degli interventi realizzati e dei risultati ottenuti. Essa riguarda i livelli di formazione e di preparazione culturale conseguiti sia in relazione agli obiettivi e alle indicazioni dei Programmi D.M. 79, che in considerazione, anche, dell’impegno

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dimostrato dagli alunni. Sono esclusi dalla valutazioni le variabili assegnate, ossia i motivi e gli impedimenti di natura socio-economica e familiare estranei alla responsabilità degli alunni, e si dovranno considerare solo gli elementi scientificamente accertati nelle verifiche. Le verifiche dei compiti in classe e delle prove oggettive, strutturate in modo coerente con gli obiettivi educativi approvati in sede di Collegio ed inseriti nel Piano dell'Offerta Formativa, valutate dall’insegnante, saranno conservate in Sala Professori ed esibite al genitore che ne facesse richiesta. I dati delle osservazioni sistematiche, raccolti nel registro personale e nelle griglie del Consiglio di classe, contribuiscono ad attivare la valutazione formativa del processo di apprendimento e a supportare la valutazione sommativa. Accanto al registro personale, si sottolinea l’importanza di tutti i registri di verbalizzazione collegiale. La valutazione vuole accertare l’acquisizione di un patrimonio culturale comune, del conseguimento di abilità e competenze indispensabili per l’inserimento, senza difficoltà, nelle classi successive, per il superamento agevole dell’esame di stato e per una serena prosecuzione degli studi. L’istituto della ripetenza rappresenta uno strumento formativo cui opportunamente ricorrere qualora non siano conseguiti gli obiettivi suddetti e imprescindibili per i livelli della scuola secondaria di Primo grado, anche ai fini di non danneggiare e vanificare apprendimenti successivi. Agli alunni e alle famiglie vengono socializzati, in termini trasparenti ed interattivi e con una comunicazione proattiva e orientativa, gli esiti della valutazione del processo e la certificazione finale.

a. La Valutazione dell'Apprendimento La valutazione degli apprendimenti riguarda le conoscenze e le abilità acquisite all'interno del Curricolo di ciascuna disciplina ed è praticata da ciascun insegnante attraverso prove strutturate oggettive scritte ed orali.La valutazione degli apprendimenti è espressa in decimi;per l'insegnamento della Religione cattolica è espressa senza l'attribuzione del voto numerico.

Criteri di valutazione dell'apprendimento

VOTO CONOSCENZE ABILITA'10 L'alunno possiede

conoscenze ampie, approfondite e articolate.

L'alunno approfondisce e rielabora i contenuti in modo originale e funzionale. Opera manifestando autonomia, senso critico e capacità di giudizio personali. Utilizza con consapevolezza e padronanza i linguaggi specifici.

9 L'alunno possiede conoscenze ampie ed approfondite.

L'alunno approfondisce i contenuti rielaborandoli in modo ordinato e preciso. Opera manifestando autonomia e capacità di giudizio. Utilizza con padronanza i linguaggi specifici.

8 L'alunno possiede ampie conoscenze.

L'alunno riordina e organizza i contenuti con correttezza e coerenza. Opera in modo autonomo cogliendo le opportune relazioni. Utilizza in modo preciso i linguaggi specifici.

7 L'alunno possiede conoscenze corrette.

L'alunno riordina i contenuti con correttezza . Opera con sicurezza su modelli prestabiliti individuando i necessari collegamenti. Utilizza in modo abbastanza appropriato i linguaggi specifici.

6 L'alunno possiede L'alunno riordina i contenuti essenziali. Opera in

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conoscenze essenziali. modo corretto e semplice (talvolta guidato). Utilizza linguaggi specifici di base.

5 L'alunno possiede conoscenze incerte ed incomplete.

L'alunno assimila parzialmente i contenuti essenziali. Opera in modo incerto anche se guidato. Utilizza con difficoltà i linguaggi specifici.

4 L'alunno possiede conoscenze frammentarie e lacunose.

L'alunno, anche se guidato, opera in modo confuso e disorganizzato.

3 L'alunno possiede conoscenze molto lacunose.

L'alunno opera con estrema difficoltà anche in contesti semplici e guidati.

b. La Valutazione delle Competenze A conclusione del ciclo di studi, la Scuola descrive e certifica le competenze conseguite da ciascun alunno all'interno dei tre Assi culturali di riferimento (si veda il Curricolo di Istituto).Le competenze:sono sintetizzate in fasce di livello (5) così come descritto nella tabella di seguito riportata;ad ogni livello corrisponde la valutazione in decimi così come richiesto dal Regolamento sulla

valutazione.

Criteri di valutazione delle competenze (fasce di livello)

VOTO LIVELLO COMPETENZA

10 ECCELLENTE L'alunno riorganizza coerentemente, autonomamente e criticamente le conoscenze operando in contesti sconosciuti e diversificati manifestando sicurezza, originalità e spirito di iniziativa.

9 AVANZATO L'alunno riorganizza criticamente, coerentemente e autonomamente le conoscenze operando in contesti sconosciuti e diversificati.

8 SODDISFACENTE L'alunno rielabora i contenuti in modo chiaro, preciso e corretto in contesti nuovi stabilendo relazioni in modo personale ed autonomo.

7 SIGNIFICATIVO L'alunno rielabora i contenuti in modo abbastanza appropriato, stabilendo relazioni in modo corretto.

6 ESSENZIALE L'alunno si orienta attraverso i contenuti in contesti conosciuti e preordinati.

Indicatori per l' osservazione della competenza

Al fine di un'osservazione efficace e proficua delle competenze, durante il percsrso si osserveranno i livelli di:

a) Comprensione;b) Progettazione;c) Elaborazione;

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d) Realizzazione del prodotto finsle.

Tali azioni sono descritte nella tabella di seguito riportata.

AZIONI INDICATORICOMPRENSIONE

(fase di analisi dei dati per l'individuzione del problema e la trasformazione degli stimoli in significati)

L'alunno:- raccoglie i dati;- aanlizza i dati.

PROGETTAZIONE

(fase di rielaborazione e trasformazione degli stimoli in significati)

L'alunno:- rielabora i dati;- reperisce i saperi;- ipotizza un percorso per l'individuazione della risoluzione del problema (ragionamento).

ELABORAZIONE

(fase di ristrutturazione dei significati attraverso il ricorso a conoscenze ed abilità note per la risoluzione del problema e l' elaborazione del prodotto finale)

L'alunno:- attua una ricognizione dei saperi noti (conoscenze- abilità);- rielabora e riorganizza i saperi;- elabora azioni;

- intraprende iniziative;- agisce in modo autonomo.

PRODOTTO FINALE L'azione finale (prodotto) risulta:- creativa- originale;- coerente- logiche;- completa.

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c. La Valutazione del Comportamento La valutazione del comportamento si propone di favorire l'acquisizione di atteggiamenti di coscienza civile basati su:senso del dovere (partecipazione), sulla consapevolezza che la crescita personale si

realizza attraverso l'adempimento dei propri doveri;responsabilità, che matura attraverso il rispetto delle regole di convivenza civile, il rispetto

del contesto e degli altri, il rispetto dei modi e dei tempi del proprio lavoro e di quello altrui;

interazione e cooperazione, che si manifestano attraverso la collaborazione, l'interagire correttamente, l'accettazione del diverso, l'integrazione.

La valutazione del comportamento è espressa in decimi e concorre alla valutazione globale di ciascun alunno.

Riferimenti legislativi: Legge n. 169 del 30/ 10/2008 D. P. R. n. 122 del 22/6/ 2009

Criteri di valutazione del Comportamento

VOTO RESPONSABILITA'

L'alunno è

SENSO DEL DOVERE (PARTECIPAZIONE)L'alunno manifesta

INTERAZIONE

L'alunno 10 Rispettoso, corretto e

responsabile sempre.Impegno assiduo; forte motivazione; contributi originali, utili e produttivi.

E' costruttivo e collaborativo con tutti.

9 Rispettoso e corretto sempre.

Impegno continuo; forte motivazione; contributi utili e proficui.

Interagisce in modo proficuo con tutti.

8 Rispettoso e corretto quasi smpre.

Impegno regolare; motivazione costante; utili contributi.

Adegua le azioni al contesto.

7 Abbastanza rispettoso e corretto.

Impegno selettivo; discreta motivazione; contributi essenziali.

Selettivo nelle relazioni.

6 Corretto se sollecitato. Impegno incostante; motivazione, interesse e partecipazione scarsi.

Mostra senso di appartenenza al suo piccolo gruppo.

5 Non corretto e rispettoso.

Impegno non significativo; motivazione e interesse inadeguati.

Non mostra alcuna partecipazione alla vita scolastica.

Osservazione del comportamentoAl fine di rendere l'osservazione dei livelli di comportamento adeguata ed efficace si osserveranno in ciascun alunnoper la Responsabilità:

d. il rispetto delle regole di convivenza;

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di. il rispetto del contesto;dii. il rispetto degli altri;diii.il rispetto dei modi e dei tempi di lavoro;

per il Senso del dovere (Partecipazione): la motivazione e l'interesse; la partecipazione; la collaborazione; l'impegno;

per l'Interazione: cooperazione; l'interazione con gli altri (i pari e gli adulti); l'integrazione.

d. Valutazione degli Alunni Diversamente Abili

Rilievo Modalità di raggiungimen

todell’obiettivo

VOTO Livello di conoscenza e

abilità corrispondenteCompetenze

Obiettivo non raggiunto

L’Alunno è totalmente guidato e non

4 L’allievo rifiuta l’interrogazione o un compito, lo consegna in bianco o, non risponde.

Confonde i concetti e non dimostra

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collaborativo. capacità di orientamento nella materia.

Dimostra una conoscenza gravemente lacunosa dell’argomento.

Obiettivo raggiunto in parte

L’Alunno necessita costantemente del supporto del docente.

5

L’allievo ha una conoscenza lacunosa e molto superficiale della disciplina.

Si impegna in modo discontinuo.Si orienta in modo poco preciso.

Obiettivo sostanzial-mente raggiunto.

L’Alunno è parzialmente guidato. 6

L’allievo dimostra una sufficiente conoscenza della disciplina anche se a volte frammentaria.

Possiede una minima autonomia operativa.

Usa una terminologia poco adeguata.

L'alunno, guidato, si orienta attraverso i contenuti in contesti conosciuti e preordinati (LIVELLO ESSENZIALE)

Obiettivo raggiunto in modo soddisfacente

L’Alunno opera in modo sostanzialmente autonomo. 7

- L’allievo capisce le domande e sa inquadrare il problema anche con esempi pratici e ragionamenti semplici.- Sa classificare in modo piuttosto mnemonico.- Cerca di adoperare i termini appropriati.

L'alunno si orienta attraverso i contenuti in contesti conosciuti e preordinati. (LIVELLO SIGNIFICATIVO)

Obiettivo raggiunto

L’Alunno opera in autonomia.

8

L’allievo ha una conoscenza sufficientemente completa dell’argomento.

Riesce ad effettuare semplici collegamenti.

Presenta discrete capacità di comprensione.

L'alunno rielabora i contenuti in modo chiaro, stabilendo semplici relazioni. (LIVELLO SODDISFACENTE)

Obiettivo pienamente raggiunto

L’Alunno opera in autonomia, con sicurezza e ruolo attivo. 9

L’allievo ha una conoscenza esauriente dell’argomento.

Riesce ad effettuare collegamenti.Presenta buone capacità di

comprensione.

L'alunno riorganizza coerentemente e autonomamente le conoscenze operando in contesti nuovi. (LIVELLO AVANZATO)

N.B. Nelle linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (4 Agosto 2009 prot.n. 4274), al punto 2.4 si rammenta inoltre che “….la valutazione in questione dovrà essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance.”

e. Ammissione alla Classe Successiva E' ammesso alla classe successiva ciascun alunno che abbia ottenuto una valutazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e non inferiore a sei decimi nella valutazione del

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comportamento. In caso di ammissione alla classe successiva in presenza di carenza (con votazione espressa a maggioranza dai docenti nel Consiglio di scrutinio), la Scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione ed a trasmettere quest'ultimo alla famiglia dell'alunno in questione. Si precisa che le carenze devono verificarsi negli apprendimenti: una valutazione inferiore ai sei decimi nel comportamento comporta la non ammissione alla classe successiva.

f. Ammissione all'Esame di Stato Sono ammessi a sostenere l'Esame di sato gli alunni che abbiano conseguito una valutazione negli apprendimenti non inferiore a sei in tutte le discipline e nel comportamento una valutazione non inferiore a sei decimi.Il giudizio di idoneità è espresso dal Consiglio di classe in decimi considerando: il percorso triennale condotto dall'alunno; la media di tutti i voti espressi da ciascuna disciplina; voto di comportamento.La valutazione conclusiva dell'Esame consiste nella media matematica delle votazioni conseguite:

- nelle prove scritte;- nella Prova Ministeriale;- nel colloquio orale pluridisciplinare;- voto di idoneità.

Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci può essere assegnata la lode con decisione assunta all'unanimità.

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PARTE V

MODULISTICA

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ALLEGATI

ELENCHI

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SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

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SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

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AGGIORNAMENTI

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SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

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SOMMARIO

PREMESSA........................................................................................2Che cos’è il Piano dell’Offerta Formativa (POF)?...................................................2Perché si fa?................................................................................................................................. 2

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SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

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Chi lo fa?........................................................................................................................................ 2Riferimenti Legislativi............................................................................................................2

PARTE I............................................................................................31. La Scuola Statale Secondaria di 1° grado "G. Mazzini"....................3

1a. Il progetto formativo...........................................................................................................31b. La Storia................................................................................................................................... 41c. Il Contesto Socio-Economico e Culturale.....................................................................5

2. L’ORGANIZZAZIONE.......................................................................62a. Gli Organi Collegiali.............................................................................................................62b. Le Funzioni Strumentali.....................................................................................................9

Declinazione degli incarichi attribuiti alle Funzioni strumentali.............................................9 Criteri per la designazione delle funzioni strumentali...........................................................102c. Altre commissioni................................................................................................................10

3. L'ORGANIZZAZIONE ORARIA........................................................11Criteri per la stesura dell’Orario di Servizio dei Docenti............................................12

4. ORGANIZZAZIONE E FLESSIBILITÀ................................................135. RISORSE UMANE.........................................................................18

5a. Le Classi e i Docenti...........................................................................................................18 Criteri per la formazione delle classi...........................................................................18 Criteri per l’Assegnazione dei Docenti alle Classi..................................................19 Criteri per l’attribuzione delle supplenze giornaliere...........................................195b. Rapporti Scuola-Famiglia.................................................................................................20

PARTE II:........................................................................................211. LA PROGETTAZIONE....................................................................21

1a. La Progettazione e gli Organi Collegiali.....................................................................211b. Il Curricolo di Istituto........................................................................................................221c. Attività di Recupero, Consolidamento e Potenziamento degli Apprendimenti............................................................................................................................. 26

2. FINALITÀ EDUCATIVE...................................................................273. PROGETTARE PER INTEGRARE......................................................28

3a. L'integrazione degli Alunni Diversamente Abili......................................................283b. Progetto Continuità e Documentazione.....................................................................293c. Prove di Ingresso................................................................................................................. 303d. Valutazione............................................................................................................................ 313e. Il Punto sulla Dislessia..............................................................................................................32

4. L'INDIRIZZO MUSICALE...............................................................354a. Perche’ Imparare a Suonare uno Strumento Musicale.........................................364b. Liceo Musicale e Coreutico..............................................................................................36

5. CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO.................................................376. Attivita' Alternativa all' Insegnamento della Religione Cattolica...447. IL REGOLAMENTO DI ISTITUTO....................................................45

7a. Disposizioni Generali per il Funzionamento.............................................................45degli Organi Collegiali..............................................................................................................457b. Programmazione delle Attività degli Organi Collegiali................................457c. Convocazione del Consiglio di Classe.......................................................................457d. Prima Convocazione del Consiglio D’istituto...........................................................457e. Disposizioni per i Docenti............................................................................................467f. Disposizioni per gli Alunni............................................................................................467g. Gli Uffici.................................................................................................................................. 48

PARTE III:.......................................................................................49

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AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA.......................................491. ACCOGLIENZA, ORIENTAMENTO, CONTINUITA'...............................50

1a. PROGETTO CONTINUITÀ IN RETE...................................................................................582. INNOVAZIONE, SPERIMENTAZIONE, FORMAZIONE.........................60

2a. I Progetti................................................................................................................................ 60 Cittadinanza Attiva e Legalità........................................................................................61 Noi, il Mondo, l'Ambiente.................................................................................................61 Integrare................................................................................................................................. 61 Salute e Sicurezza...............................................................................................................622b. Partecipazione a Concorsi e Manifestazioni.............................................................632c. Borsa di Studio “Un Arcobaleno di Speranza per Ricominciare”.....................632d. Partecipazione a Reti di Scuole.....................................................................................632e. Formazione............................................................................................................................ 64

3. VIAGGI DI ISTRUZIONE.................................................................65

PARTE IV:........................................................................................67LA VALUTAZIONE............................................................................67

Premessa....................................................................................................................................... 67a. La Valutazione dell'Apprendimento...............................................................................68b. La Valutazione delle Competenze...................................................................................69c. La Valutazione del Comportamento...............................................................................71d. Valutazione degli Alunni Diversamente Abili.............................................................73e. Ammissione alla Classe Successiva................................................................................74f. Ammissione all'Esame di Stato.........................................................................................74

PARTE V.........................................................................................76MODULISTICA.................................................................................76ALLEGATI........................................................................................78ELENCHI.........................................................................................78AGGIORNAMENTI............................................................................80

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SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

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SCUOLA MEDIA STATALE“G. MAZZINI”

LANCIANO (CH)

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Anno scolastico 2011/2012

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Scuola Statale Secondaria di primo grado “ G: Mazzini” Lanciano

Lo sguardo nel presente il futuro nella mente…