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Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Andrea Casadei
La posizione internazionale e nazionaledelle istituzioni
da responsabilità socialea responsabilità d’impresa
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
ETICA E IMPRESA: ieri, oggi, domani
Ieri/oggi
Oggi
Oggi/domani
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Le imprese dovrebberogestire, migliorare ecomunicare nonsolamente i risultatieconomici, ma anche ipropri impatti sociali eambientali,rapportandosi con glistakeholder diriferimento.
VALORESOSTENIBILE
La Responsabilità Sociale d’Impresa
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Consiglio Europeo di Lisbona (2000)
Obiettivi per lo sviluppo dell’Europa:
• Economia basata sulla conoscenza
• Dinamica e competitiva
• Capace di una crescita economicasostenibile
• Maggiori opportunità di lavoro e più fortecoesione sociale.
Elementi primaridella RSI
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Libro Verde Commissione Europea (2001)
La responsabilità sociale d’impresa consistenell’integrazione volontaria delle istanze socialied ambientali nelle operazioni commerciali e neirapporti con tutte le parti interessate (i cosiddettistakeholder). Essere socialmente responsabilisignifica non solo soddisfare pienamente gliobblighi giuridici applicabili, ma anche andare aldi là, investendo ‘di più’ nel capitale umano,nell’ambiente e nei rapporti con le partiinteressate”
(Commissione delle Comunità Europee. LibroVerde - Bruxelles, 18 luglio 2001)
ESPRESSO RIFERIMENTO ALLARESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Alcune iniziative internazionali
Il Global Compact• L’iniziativa strategica di cittadinanzad’impresa più ampia al mondo, lanciata nel 1999,che si prefigge di avvicinare le aziende alleorganizzazioni internazionali per incentivare lacreazione di partnership e favorire un mercato piùinclusivo ed equo.
• 8.700 aziende e organizzazioni provenientida più di 130 paesi nel mondo.
• Promuove dieci principi inerenti a: Diritti Umani,Lavoro, Ambiente, Lotta alla Corruzione.
90 network locali
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Alcune iniziative internazionali
Global Reporting Initiative
• Iniziativa internazionale emultistakeholder, promossa nel 1997dalla Coalition for EnvironmentallyResponsible Economies (CERES) diBoston.• Definisce uno standard di contenutoa supporto di una rendicontazione“triple bottom line”, che esplicita esepara le performance sociali,ambientali ed economico-finanziarie.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Alcune iniziative internazionali
Linee Guida dell’OCSE destinate alle impresemultinazionali (2000)
• Uno dei molteplici documenti checompongono la “Dichiarazione sugliInvestimenti internazionali”.
• Sono raccomandazioni rivolte daiGoverni alle imprese multinazionali econsigliate alle imprese nazionali.
• Enunciano principi e norme volontariper il comportamento responsabiledelle imprese nell’adempimento delle leggiapplicabili.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Pubblicazione di informazioniModelli di governance ecomunicazione d’impresa
Occupazione e relazioni industrialiPolitiche di valorizzazione del capitaleumano
AmbienteStrategie e politiche ambientalicome presupposto per lasostenibilità del business
Lotta alla corruzioneGestione dei rapporti con glistakeholder nell’ottica dellalegalità e della creazione divalore lungo la filiera
Interessi del consumatoreConsolidamento reputazione eimmagine, ascolto e dialogo
Scienza e tecnologiaCondivisionedell’innovazione,partnership progettuali perlo sviluppo del territorio emiglioramento dellerelazioni
ConcorrenzaEtica dei comportamenti edei rapporti sul mercato
FiscalitàCooperazione conle Autorità eprocedure dicontrollo interno
I campi di applicazione delle Linee guida OCSE
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Accordo GRI - OCSE
• Il GRI e l’OCSE hanno firmato unaccordo per supportare leorganizzazioni nello sviluppo del lorobusiness sostenibile.
• L’accordo, firmato a fine 2010 e convalenza triennale, si pone l’obiettivo dimigliorare la responsabilità sociale ela trasparenza gestionale delleimprese, attraverso gli strumentipromossi dalle due organizzazioni:
- le Linee Guida OCSE per le multinazionali;- lo standard di rendicontazione socialeredatto dal GRI.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Alcune iniziative internazionali
ISO 26000
• Linee guida sulla Responsabilità Socialed’Impresa obiettive e applicabili a tutte letipologie di organizzazioni, pubblicate nel 2010
• ISO 26000 non è certificabile e non presuppone
la definizione di requisiti
• realizzata con il contributo di 500 esperti inrappresentanza di 80 Paesi sia industrializzati che in
via di sviluppo e 40 organizzazioni internazionali,
suddivisi in 6 categorie di stakeholder• si apre anche ad una prospettiva esterna
(ambiente, consumatori, comunità).
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
RSI
Alcune iniziative internazionali
ISO 26000
“Assunzione diresponsabilità da partedi un’organizzazioneper le conseguenzedelle sue decisioni eattività sulla società el’ambiente, attraverso
un comportamento eticoe trasparente”
STAKEHOLDER
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Le iniziative nazionali: un esempio
GBS
GBS – Gruppo di studio per il Bilancio Sociale –Associazione nazionale per la ricerca scientifica sulBilancio Sociale.
• Definisce uno standard di rendicontazione e formula iprincipi nazionali di redazione del Bilancio Sociale.
• Il Bilancio Sociale, secondo il GBS, è redatto comedocumento consuntivo con linee programmatiche per ilfuturo, separato e complementare al bilancio di esercizioe di pubblica divulgazione.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Nuovi modi di intendere la RSI
Dalla Corporate Social Responsibility alla
“Company Stakeholder Responsibility”.
Economista EDWARD R. FREEMAN
• Il termine company sta a significare che devono essere considerate tutte leforme di creazione di valore e di scambio e tutte le tipologie di azienda.• Il termine stakeholder indica che il principale obiettivo della CSR è crearevalore per gli stakeholder chiave e ottenere valore attraverso l’adempimentodelle responsabilità verso di loro.• Il termine responsibility implica che non possiamo separare il businessdall’etica.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Nuovi modi di intendere la RSI
La relazione tra CSR e il vantaggio competitivo
PORTER, KRAMER
• Supera la dicotomia tra impresa e società come entità inconciliabili• Propone una mappatura delle opportunità sociali offerte della catena
del valore per la determinazione delle strategie di CSR• Sviluppa una analisi circa l’impatto della catena del valore sui fattori
competitivi.
IMPLEMENTAZIONECSR
Analisi esterna:Istanze etiche sociali
ambientali dei sovrasistemi sociali
Analisi interna:
Catena del valoredell’organizzazione
Fonte; Porter, Kramer, 2007
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Dalla Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) allaCreazione di Valore Condiviso (CSV)
Il Valore Condiviso:
• È funzionale alla profittabilitàe alla posizione competitivadell’azienda
•Sfrutta le risorse e l’expertisespecifici dell’azienda
• Crea valore economico
Fonte; Porter, Kramer, 2011
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Evoluzioni e prospettive
Il Report Integrato
• E’ una pratica di rendicontazione che unisce informazioni importanti sullastrategia di un’organizzazione, la governance, le performance e le prospettiveper il breve, il medio e il lungo periodo.• Integra pienamente le informazioni finanziarie e non finanziariedell’impresa (incluse quelle ambientali, sociali, di governance e quellerelative ai fattori intangibili).• Si tratta di un report unico che esprime agli Stakeholder in quale misura econ quali modalità un’organizzazione impatta sugli stakeholder e viceversa.• Sviluppa 4 tipologie di benefici: maggiore chiarezza, decisioni migliori,maggiore coinvolgimento degli stakeholder, minore rischio reputazionale.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 201118
L’evoluzione dei sistemi di reporting
Engagement e coinvolgimento
Bilanciocivilistico
Bilancio disostenibilità (in
aggiunta al bilanciocivilistico)
REPORTINTEGRATO
Informare
Informare ed esseretrasparenti
Informare, essere trasparenti,comunicare in modo strategico
Performanceeconomico finanziarie
Performance nonfinanziarie ESG
Performancefinanziarie integratea quelle ESG
Tras
pare
nza
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Evoluzioni e prospettiveComunicazione “Una strategia rinnovata dell’UE per la
Responsabilità Sociale d’Impresa 2011-2014”
• Mira a rafforzare l’idea di sviluppare unbusiness europeo socialmenteresponsabile.• Propone una nuova definizione di RSI:la responsabilità delle imprese per gliimpatti che hanno sulla società.• Sviluppa un piano d’azione per ilperiodo 2011-2014, per rilanciare unacrescita:
•intelligente, basata sul conoscenza ed innovazione (capitale umano e organizzativo);
•sostenibile, ovvero in grado si sviluppare efficienza in termini di risorse e competitività
(RSI);
•solidale, con un alto tasso di occupazione e coesione sociale (capitale relazionale)
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Economia della conoscenza: cambiamenti qualitativi
Funzione attiva dei territori: essi diventano depositari di conoscenza localizzata,condivisa dai produttori, consumatori, lavoratori
Diverso ruolo delle persone: esse diventano parte del capitalismo personale,che mette al centro della propria strategia le persone e le loro capacità di iniziativa
Economia basata sulla produzione dei beni e servizi che richiedono unmassiccio ricorso al cosiddetto capitale intellettuale (conoscenza,
formazione, capacità di apprendimento continuo, innovazione, capitalesociale, relazioni)
Nuova concezione del tempo: esso diventa una vera “leva competitiva” condistinzione tra il tempo “veloce” delle informazioni e delle consegne e quello“lento” delle relazioni, della fiducia e della conoscenza
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Capitale intellettuale
CapitaleUmano
CapitaleOrganizzativo
CapitaleRelazionale
Capitale intellettuale: tassonomia più utilizzata edampiamente condivisa
Capitale UmanoE’ il sapere messo in campo dallepersone, che include competenze,esperienze e qualità personali di chiopera nell’organizzazione
Know-howIstruzioneQualifiche professionaliConoscenze legate al lavoroDiversità culturaleModelli
Capitale OrganizzativoRappresenta l’infrastruttura checonsente al capitale umano diesprimere il suo potenziale e
l’insieme del know-how codificatoall’interno della struttura aziendale
BrevettiDiritti di CopyrightCultura d’impresa
Processi di managementStrutture tecnologiche
Valori aziendaliFilosofia manageriale
Capitale RelazionaleSi riferisce al patrimonio di
relazioni instaurate tra l’Impresae i suoi interlocutori (clienti,
consumatori, fornitori, partnercommerciali)
MarchiClienti
Customer loyaltyCustomer penetration
Canali distributiviAccordi di licenza
Dimensioneinterna
Proprietàintellettuale
Capitaleinfrastrutturale
Dimensioneesterna
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Gli Asset Intangibili : evoluzione sul valoreaziendale nel tempo
0%
20%
40%
60%
80%
100%
1978 2005
Tangibili Intangibili
95%
5%
28%
72%
Fonte: Interbrand – Brand Value Management, 2006
La maggior parte delvalore aziendale risiedenegli asset intangibili
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Le priorità di intervento
Gli Asset Intangibili devono essere individuati, comunicati e gestiti dalle imprese
Intangibles (C. umano, C. strutturale, C. relazionale)
INDIVIDUAZIONE GESTIONE RISCHIO COMUNICAZIONE
• Migliore definizione dei driver intangibili che creano valore• Attuazione tempestiva di azioni strategiche correttive• Sapere cosa comunicare
• Maggiore liberazionedi risorse• Minori rischi di passivitàIntangibili• Migliore accesso ai finanziamenti
• Attrazione capitali• Maggiore fiducia dalmercato• Inibizione self-fullfilling prophecies negative• Limitazione comportamentiirrazionali di investimento
AZIONI
FOCUS
RISULTATI
7
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Prospettive future a livello Regionale
7
Schema di Protocollo d'Intesa tra regione Emilia-Romagna e Ministero dello Sviluppo Economico
finalizzato a promuovere la crescita e la competitivitàsostenibile delle piccole e medie imprese (PMI) e deiterritori emiliano-romagnoli attraverso gli strumentidellaRSI e delle potenzialità offerte dalle sinergie di
rete tra PMI;
Risoluzione sui temi della RSI firmatadall’assemblea legislativa della Regione Emilia-
Romagna il 7 luglio 2011
in cui si chiede che la Regione svolga un ruolo dileader a livello nazionale per la promozione dipolitiche innovative di RSI e che all’interno del
programma triennale vengano individuate azioni eprogrammi di RSI.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Di cosa c’è bisogno per diffondere la RSI?
7
VALORE TERRITORIALE
FrameworkKnow-how differenti
Gestione efficace deiprocessi
Maggiore diffusionedella RSI
Perseguimento dellasostenibilità
Pubblico Privato
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La correlazione tra politiche responsabili,conoscenza e innovazione
Fortecorrelazionetra politicheresponsabili,conoscenza einnovazione
fonte: The State ofResponsible Competitiveness2007
L’innovazione basata sulla conoscenza rappresenta un punto diforza per queste economie.
Per questo gruppo la competizione responsabile non rappresentaun “di più”, ma il cuore del modello economico.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Esiste una correlazione direttamente proporzionale tracompetitività di un territorio e il tessuto sociale: quest’ultimodiventa allora necessario per supportare ulteriori progressi verso lacompetitività responsabile, costituendo una cassa di risonanza perl’innovazione e la collaborazione delle imprese.
fonte: Growth CompetitivenessIndex, World Economic Forum 06/07
Es. Finlandia
Francia
Danimarca
Svezia
Giappone
La correlazione tra politiche responsabili,conoscenza e innovazione
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
++ consapevolezza della RSI consapevolezza della RSI
++ conoscenza dei progetti di matrice istituzionale conoscenza dei progetti di matrice istituzionale (Linee Guida OCSE, Libro Verde CE, ex D.Lgs. 231/2001, Leggi Regionali)
+ + comunicazione performante (bilanci di sostenibilità)comunicazione performante (bilanci di sostenibilità)
++ visibilità e fiducia dagli stakeholder visibilità e fiducia dagli stakeholder
++ ritorni (di immagine, economici, motivazionali) ritorni (di immagine, economici, motivazionali)
++ competitività competitività
++ attenzione al consumatore attenzione al consumatore
RSI > 2 anni:
Fonte: La leva competitiva della RSI nelle PMI,
Centro Studi Philanthropy
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
La metodologia del “punto critico” applicata alla RSI
La ricerca ha identificato un Punto CriticoPunto Critico:
Il periodo di tempo di due anni sembra essere unoscoglio che ha causato l’abbandono della RSI da parte diun gruppo di imprese del campione
Alcune di esse hanno superato queste difficoltà, ottenendobenefici dalla RSI…
…ma molte altre invece hanno cessato la propria attività diRSI e non l’hanno più comunicata
è opportuno che le Istituzioni deputate alla divulgazione della RSIcontinuino con fermezza la loro opera di sensibilizzazione territoriale
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Le due domande del “punto critico”
Come possono le Istituzioni aiutare leCome possono le Istituzioni aiutare leimprese a superare il punto critico dei dueimprese a superare il punto critico dei due
anni?anni?
Come creare una forte diffusione di RSI?Come creare una forte diffusione di RSI?
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Perché la RSI si diffonda rapidamente nelle impreseRSI si diffonda rapidamente nelle imprese sononecessari:
Un modello per la massima diffusione della RSI
Diffusione della RSI
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Connettori/divulgatori
Esperti inconoscenza
Persuasori
Organizzazioniche
accumulanoconoscenza in
modo attivo,diffondendo leinformazioniacquisite adaltri soggetti
Organizzazionidotate della
capacitàpeculiare dimettere in
comunicazio-ne chi detieneinformazioni echi invece le
deve utilizzare
Organizzazioniche
persuadano leimprese ad
attuare la RSIperché si
inneschi unavera e propria
diffusionevirtuosa
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Esperti inconoscenza
Connettori/divulgatori
Persuasori
• Min. Sviluppo Economico altri Min.• PCN• Università
• Istituzioni (es. Regioni)• Associazioni di categoria s.n• Organizzazioni sindacali s.n.
Massima diffusione della RSI
• Associazioni di categoria sede locali• Organizzazioni di categoria e sindacali e s.l.• Istituzioni territoriali (es. Province, Comuni, Cam.Com. SUAP)
Gli attori della diffusione di RSI
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Quale potrebbe essere il ruolo della Pubblica Amministrazionee delle organizzazioni territoriali in questo contesto?
• Riprendendo il “Punto Critico della RSI”, la PA e le altreorganizzazioni territoriali dovrebbero avere il ruolo di NETWORKORCHESTRATION.
il successo di un'impresa è sempre piùlegato alle connessioni che riesce astabilire con l'esterno.
la PA deve avere la visione globaledell’intera supply-chain e del territorioper assicurare la diffusione e losfruttamento del sapere collettivo erealizzare una cultura di rete.
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Il ruolo di networking della PA
Le reti territoriali
Con l’empowermentAttraverso l’integrazione
Emilia-Romagna , Bologna 18 novembre 2011
Andrea Casadei
www.bilanciarsi.it/er/
Grazie