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MASTER AMBIENTE Trento 23 Aprile 2010 SISTRI e gestione dei rifiuti Ing. Marco Borile

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MASTER AMBIENTE

Trento23 Aprile 2010

SISTRI e gestione dei rifiuti

Ing. Marco Borile

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Introduzione al SISTRI

PRIMA PARTE

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Introduzione al SISTRILe ditte interessate dall’obbligoLe scadenze del DM 17/12/2009: iscrizione produttori di rifiuti, trasportatori, destinatariVecchi e nuovi adempimenti: cosa cambia per formulari, MUD, registriCosa fare in azienda dopo le scadenze del 13/07/2010 e del 12/08/2010

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Ministero dell’Ambiente

DECRETO 17 DICEMBRE 2009“Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del decreto legislativo n. 152/2006 e dell’art. 14 bis del decreto-legge n. 78/2009, convertito con modificazioni dalla legge n. 102/2009”

G.U. 13 GENNAIO 2010

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L’Italia è il primo Stato europeo ad avere approntato un sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti

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Ratio della norma

Nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l’informatizzazione della filiera dei rifiuti …..

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Fonti normative

Art. 189, comma 3 bis D. L.vo n. 152/2006

Obbliga alcune categorie di soggetti alla installazione ed utilizzo di apparecchiature elettroniche, al fine di risalire alla movimentazione del rifiuto.

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Fonti normative

Art. 189, comma 3 bis D. L.vo n. 152/2006

“Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, a partire dall'istituzione di un sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai fini della trasmissione e raccolta di informazioni su produzione, detenzione, trasporto e smaltimento di rifiuti e…

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Fonti normative

Art. 189, comma 3 bis D. L.vo n. 152/2006

… la realizzazione in formato elettronico del formulario di identificazione dei rifiuti, dei registri di carico e scarico e del M.U.D., da stabilirsi con apposito decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le categorie di soggetti di cui al comma precedente sono assoggettati all'obbligo di installazione e utilizzo delle apparecchiature elettroniche”.

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Fonti normative

Art. 1, comma 1116, legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007)

“Relativamente all’anno 2007 è costituto un sistema integrato per il controllo e la tracciabilitàdei rifiuti (in funzione della sicurezza nazionale ed in rapporto all’esigenza di prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di criminalitàorganizzata nell’ambito dello smaltimento illecito dei rifiuti)…”

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Fonti normative

Art. 1, comma 1116, legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007)

“… e prelevata una quota non inferiore a 5 milioni di euro delle risorse del Fondo unico investimenti per la difesa del suolo e tutela ambientale del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”.

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Fonti normative

Art. 14 bis legge 3 agosto 2009, n. 102

Il Parlamento delega il Governo – Ministro dell’Ambiente – alla realizzazione del SISTRI

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Fonti normativeArt. 14 bis legge 3 agosto 2009, n. 102

“Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con uno o piu' decreti adottati in attuazione delle previsioni contenute nell'articolo 1, comma 1116, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e ai sensi dell'articolo 189, comma 3-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, …, nonchè ai sensi dell'articolo 2, comma 2-bis, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 210, …”

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Fonti normativeArt. 14 bis legge 3 agosto 2009, n. 102

“ … definisce, anche in modo differenziato in relazione alle caratteristiche dimensionali e alle tipologie delle attività svolte, eventualmente prevedendo la trasmissione dei dati attraverso modalità operative semplificate, in particolare i tempi e le modalità di attivazione nonchè la data di operatività del sistema …”

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Fonti normativeArt. 14 bis legge 3 agosto 2009, n. 102

“ … le informazioni da fornire, le modalità di fornitura e di aggiornamento dei dati, le modalitàdi interconnessione e interoperabilità con altri sistemi informativi, le modalità di elaborazione dei dati, le modalità con le quali le informazioni contenute nel sistema informatico dovranno essere detenute e messe a disposizione delle autorità di controllo che ne facciano richiesta …”

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Fonti normativeArt. 14 bis legge 3 agosto 2009, n. 102

“ … le misure idonee per il monitoraggio del sistema e per la partecipazione dei rappresentanti delle categorie interessate al medesimo monitoraggio, anche attraverso un apposito comitato senza oneri per il bilancio dello Stato, nonché l'entità dei contributi …”

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Fonti normative

Direttiva UE n. 2008/98/CE relativa ai rifiuti

Art. 17 – Controllo dei rifiuti pericolosi

“Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché la produzione, la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti pericolosi siano eseguiti in condizioni tali da garantire la protezione dell’ambiente e della salute umana …”

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Fonti normativeDirettiva UE n. 2008/98/CE relativa ai rifiuti

Art. 17 – Controllo dei rifiuti pericolosi

“ … al fine di ottemperare le disposizioni di cui all’art. 13, comprese misure volte a garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione finale e il controllo dei rifiuti pericolosi al fine di soddisfare i requisiti di cui agli articoli 35 e 36”.

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Fonti normativeDirettiva UE n. 2008/98/CE relativa ai rifiuti

Art. 36 – Applicazione e sanzioni

“1. Gli Stati membri adottano le misure necessarie per vietare l’abbandono, lo scarico e la gestione incontrollata dei rifiuti. …”

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Fonti normativeDirettiva UE n. 2008/98/CE relativa ai rifiuti

Art. 36 – Applicazione e sanzioni

“ … 2. Gli Stati membri emanano le disposizioni relative alle sanzioni da irrogare in caso di violazione delle disposizioni della presente direttiva e adottano tutte le misure necessarie per assicurarne l’applicazione. Le sanzioni previste sono efficaci, proporzionate e dissuasive”.

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Dallo studio degli ultimi dati in possesso della Pubblica

Amministrazione e ricavati dal Modello Unico di Dichiarazione

Ambientale (MUD) del 2007, inerenti al ciclo di gestione dei

rifiuti, è emerso che la quantità di rifiuti speciali

prodotti in Italia nel 2006 èstata pari a 134,7 milioni di

tonnellate, di cui 125,5 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 9,2 milioni di

tonnellate di rifiuti pericolosi.

Il SISTRI Il SISTRI COSTITUISCE LO COSTITUISCE LO STRUMENTO DI STRUMENTO DI

UNA NUOVA UNA NUOVA STRATEGIA, STRATEGIA,

VOLTA A VOLTA A GARANTIRE UN GARANTIRE UN

MAGGIOR MAGGIOR CONTROLLO CONTROLLO

DELLA DELLA MOVIMENTAZIONE MOVIMENTAZIONE

DEI RIFUTIDEI RIFUTI

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Formulario di Identificazione dei rifiutiRegistro di carico e scarico

MUD

DOMANIChiavetta Token USB e Black Box

Oggi…

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SISTRI: norme di riferimento

D.M. 17 dicembre 2009

Linee Guida del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, a cura della Seg. Tecnica del Ministero dell’Ambiente, divulgato il 13 gennaio 2010

Prospetto sintetico del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, divulgato il 13 gennaio 2010

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Prospetto informativo SISTRI-Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare

Il 13 gennaio 2010 il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha divulgato un prospetto sintetico del sistema SISTRI, oltre alle sue linee guida di applicazione.

Massima semplificazione degli obblighi di tempistica

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SISTRI: norme di riferimento

D.M. 15 febbraio 2010 - Modifiche ed integrazioni al decreto 17 dicembre 2009

Posticipa di 30 giorni la scadenza dell’obbligo di iscrizioneModifica alcuni punti del D.M. originaleChiarisce alcuni punti del medesimo decreto

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Ad oggi, mancano:

La futura abrogazione delle norme attualiIl manuale operativoL’apparato sanzionatorio

AL MOMENTO, ESISTONO SOLO OBBLIGHI!

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Il SISTRI: come funziona

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SISTRI: cos’è e a cosa serve

D.M. del 17/12/2009 pubblicato sulla G.U. il 13/01/2010 entrato in vigore il 14/01/2010E’ un sistema informatico di tracciamento del traffico di rifiuti che usa dispositivi elettronici quali chiavetta USB e Black Box

Secondo il Ministero servirà a:Tracciare il traffico di rifiuti nazionaleCombattere le ecomafieRendere più semplice, snella e meno costosa la gestione dei rifiutiSostituire parzialmente FIR, Registro C/S e MUD

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Entro il 28 febbraio: Ai sensi del D.M. 15/02/2010 entro il 30 marzo

Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi con piùdi 50 dipendenti;Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi dicui all’art. 184, comma 3, lettere c), d) e g) del D.Lgs.152/06 con più di 50 dipendenti;Commercianti e intermediari di rifiuti senza detenzione;Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti che organizzano la gestione di tali rifiutiper conto dei consorziati;Imprese che, ai sensi dell’212, comma 5del D.Lgs. 152/06, raccolgono e trasportano rifiuti speciali;Imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti.

Per questi soggetti il sistema diventa operativo il 13 luglio

Chi deve iscriversi e quando?

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Tra il 13 febbraio e il 29 marzo: Ai sensi del D.M. 15/02/2010 entro il 29 aprile

Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi fino a 50 dipendenti;Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’art. 184, comma 3, lettere c), d) e g) del D.Lgs. 152/06 tra i 50 e gli 11 dipendenti.

Per questi soggetti il sistema diventa operativo il 12 agosto.Dopo l’iscrizione si deve provvedere al più presto al pagamento del contributo di iscrizione e dei diritti di segreteria.

Chi deve iscriversi e quando?

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Soggetti ad iscrizione facoltativa

Dopo il 12 agosto possono aderire volontariamente:Produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’art. 184, comma 3, lettere c), d) e g) del D.Lgs. 152/06 con meno di 11 dipendenti;Imprese che, ai sensi dell’212, comma 8, del D.Lgs.152/06, raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi.Imprenditori agricoli che non producono rifiuti pericolosi;Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi diversi da quelli derivanti da lavorazioni industriali o artigianali e da attività di smaltimento rifiuti, fanghi di depurazione acque e abbattimento fumi.

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Come iscriversi ?

R: L'iscrizione va effettuata attraverso una delle seguenti modalità:

online: www.sistri.it, operativo 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana;

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Come iscriversi?

In particolare, le aziende che abbiano necessità di iscrivere molteplici unità locali/operative e che necessitino, di conseguenza, di maggior tempo per la compilazione, possono anche scaricare dal Portale Sistri il Modulo di iscrizione in formato “pdf”, compilarlo manualmente in ogni sua parte e, previa scansione automatica del Modulo debitamente compilato, inviarlo al seguente indirizzo di posta elettronica:

[email protected]

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Come iscriversi?

Via Fax Verde: 800 05 08 63, operativo 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana;

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Come iscriversi?

Numero Verde: 800 00 38 36, operativo dalle h:06.00 alle h:22.00 tutti i giorni della settimana.

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Come iscriversi?

Devono comunicare:

Produttori, Intermediari/Commercianti, Gestori, altri: Ragione sociale, sede legale, codice fiscale, unità locale/i, categoria di iscrizione, rappresentante legale, delegato/i, numero addetti, persona da contattare ed eventuale indicazione dell’Associazione imprenditoriale a cui si affidano gli adempimenti procedurali previsti.

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Come iscriversi?

Nel caso l’impresa abbia più unità locali o all’interno di un’unità locale svolga più attivitàsoggette ad iscrizioni deve essere richiesto un dispositivo USB per ogni ognuna di esse. Nella seconda ipotesi se per tutte le attività sono stati identificati i medesimi delegati allora è possibile richiedere l’emissione di un unico dispositivo USB.

Nelle unità locali dove sono presenti unitàoperative che producono in modo autonomo rifiuti è facoltà richiedere un dispositivo USB per ogni unità operativa

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Come iscriversi?Ai sensi del D.M. 15/02/2010

Devono comunicare:

Trasportatori: ragione sociale, codice fiscale, categoria di iscrizione, rappresentante legale, delegato/i, sede legale, persona da contattare e numero di dispositivi richiesti per i veicoli.

Deve essere richiesto un dispositivo USB per la sede legale e uno per ogni veicolo adibito al trasporto dei rifiuti.

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Come iscriversi?Ai sensi del D.M. 15/02/2010

Può essere richiesto un dispositivo USB per ogni unità locale che il trasportatore vuole iscrivere.

Problemi:Modifica trasportatori già iscritti?Ogni USB richiesta comporta il pagamento della quota annuale pari a quella prevista per la sede legale?

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Come iscriversi?

Ad ogni dispositivo USB si possono associare fino a un massimo di tre certificati elettronici, associati alle persone fisiche individuate come delegati durante l’iscrizione.

Entro 48 ore dall’iscrizione si riceve la conferma di ricezione dei dati e il numero della pratica assegnato.

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Come iscriversi?

Nel minor tempo possibile bisogna provvedere al pagamento del Diritto annuale di iscrizione mediante:

PRESSO QUALSIASI UFFICIO POSTALE:PRESSO GLI SPORTELLI DEL PROPRIO ISTITUTO DICREDITO:PRESSO LA TESORERIA PROVINCIALE DELLO STATO (BANCA D’ITALIA):

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Come iscriversi?

Dopo aver effettuato il pagamento dei contributi dovuti, gli Operatori dovranno comunicare al SISTRI, via fax al numero verde 800 05 08 63 o via e-mail all'indirizzo [email protected], i seguenti estremi di pagamento

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NUMERO DI LAVORATORI (U.L.A.)

Quali sono i criteri per il calcolo del numero di dipendenti? Come vengono conteggiati i lavoratori in Cassa integrazione?Totalità dei dipendenti dell’impresa o numero di dipendenti di ciascuna unità locale che presenta la domanda di iscrizione?

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NUMERO DI LAVORATORI (U.L.A.)

R: Ai fini dell’iscrizione è necessario fare riferimento al numero totale di dipendenti dell’impresa o dell’ente.

Qualora il soggetto obbligato abbia più unità locali, il contributo è dato dalla somma dei contributi dovuti da ciascuna unità locale e determinato in relazione al numero di dipendenti di ciascuna unitàlocale.…

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NUMERO DI LAVORATORI (U.L.A.)

R: Devono essere presi in considerazione:I dipendenti relativi all’anno di riferimento dell’iscrizione;I dipendenti occupati a tempo pieno durante l’anno cui si riferisce l’iscrizione, aumentato delle frazioni di unità lavorative dovute ai lavoratori a tempo parziale ed a quelli stagionali che rappresentano frazioni, in dodicesimi, di unitàlavorative annue;I lavoratori in cassa integrazione vanno computati.

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NUMERO DI LAVORATORI (U.L.A.)

Nel caso di variazioni nel corso dell’anno il nuovo valore di Unità Lavorative Anno verrà dichiarato con il pagamento del canone di iscrizione dell’anno successivo.

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Contributi di iscrizione

€ 1.500€ 150Frantumatori

€ 2.500€ 300Demolitori e rottamatori

Minimo MassimoContributo

unico annuo

ProduttoriNon pericolosi € 60 € 400

Pericolosi € 120 € 800

TrasportatoriNon pericolosi

€ 60 + € 150 per ogni veicolo

€ 250 + € 150 per ogni veicolo

Pericolosi€ 120 + € 150 per ogni

veicolo€ 500 + € 150 per

ogni veicolo

Trasportatori art. 212, comma 8 d. lgs. N. 152/06

fino a due veicoli € 100

per ogni veicolo, oltre i due veicoli €150 per ogni

veicolo

Discariche (D1,D5,D12)

Inerti € 100 € 1.500

Non pericolosi € 150 € 2.000

Pericolosi € 300 € 4.000

Impianti di incenerimento (D10)/coincenerimento (R1)

Non pericolosi € 150 € 1.200

Pericolosi € 300 € 2.500

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Contributi di iscrizione

€ 1.200€ 150Non pericolosi

Impianti di compostaggio e di digestione anaerobica (R3)

€ 2.500€ 300Pericolosi

€ 1.200€ 150Non pericolosi

Attività di recupero (R5,R10,R11,R12,R13) e di smaltimento

(D2,D3,D4,D6,D7,D13,D14,D15)

€ 2.500€ 300Pericolosi

€ 1.200€ 150Non pericolosiImpianti di recupero di materia (R2,R3,R4,R6,R7,R8,R9)

Minimo Massimo Contributo unico annuo

Impianti di trattamento chimico-fisico e biologico (D8,D9)

Non pericolosi € 150 € 1.200

Pericolosi € 300 € 2.500

Consorzi € 2.500

Centro di raccolta/piattaforma € 500

Intermediari, organizzazioni imprenditoriali, terminalisti, operatori

logistici e raccomandatari marittimi€ 100

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Contributi di iscrizione

Per le categoria del trasporto l’importo del canone è in funzione delle tonnellate previste in autorizzazione.

Per le attività di recupero l’importo di iscrizione èquantificato sull’effettivo quantitativo di rifiuti gestito nel corso dell’anno precedente.

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Modalità iscrizioneTIPOLOGIA UNITA’

LOCALIATTIVITA’ SOGLIE DI RIFERIMENTO

PRODUTTORE 1 Produzione rifiuti speciali pericolosiProduzione rifiuti speciali non pericolosi

N. Dipendenti <10

2 Produzione rifiuti speciali pericolosiProduzione rifiuti speciali non pericolosi

N. Dipendenti tra 11 e 50

Cosa compileranno:1 “Sezione 1”2 “Sezioni 2” una per ogni unità localeCosa pagheranno:Per l’unità locale 1 pagherà 120 €Per l’unità locale 2 pagherà 180 €

In totale pagherà300 €

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Modalità iscrizione

Cosa compileranno: 1 “Sezione 1” 1 “Sezione 2” per l’unità locale 2 “Sezioni 2A” una per la produzione di rifiuti e una per il ritiro di veicoli

da rottamare Cosa pagheranno: Per la produzione di rifiuti pagherà 180 € Per l’attività ritiro veicoli da rottamare pagherà 800 €

TIPOLOGIA UNITA’LOCALI

ATTIVITA’ SOGLIE DI RIFERIMENTO

PRODUTTORE +RIVENDITA AUTOVEICOLI

1 Produzione rifiuti speciali pericolosiProduzione rifiuti speciali non pericolosi

N. Dipendenti tra 11 e 50

Ritiro veicoli da rottamare fra 5.000 e 20.000 ton/anno

In totale pagherà980 €180

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Modalità iscrizioneTIPOLOGIA UNITA’

LOCALIATTIVITA’ SOGLIE DI RIFERIMENTO

PRODUTTORE + TRASPORTO Art. 212 c 5.

1 Produzione rifiuti speciali pericolosiProduzione rifiuti speciali non pericolosi

N. Dipendenti tra 11 e 50

Sede legale attività di Trasporto rifiuti non pericolosi fra 15.000 e 60.000 ton/anno10 mezzi

Cosa compileranno: 1 “Sezione 1” 1 “Sezione 2” per la produzione di rifiuti nell’unità locale 1 “Sezione 3” per l’attività di trasporto Cosa pagheranno: Per la produzione di rifiuti pagherà 180 € Per l’attività di trasporto 2 pagherà 125 € + 1.500 € per i mezzi

In totale pagherà 1.805 €

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Modalità iscrizione

TIPOLOGIA UNITA’LOCALI

ATTIVITA’ SOGLIE DI RIFERIMENTO

PRODUTTORE + RECUPERO

1 Produzione rifiuti speciali pericolosiProduzione rifiuti speciali non pericolosi

N. Dipendenti tra 11 e 50

Recupero R2, R3, R4, R6, R7, R8, R9 rifiuti non pericolosi

Sommando tutte le attività oltre 100.000 ton/anno

Recupero R13rifiuti non pericolosi

Sommando tutte le attività oltre 100.000 ton/anno

Cosa compileranno:1 “Sezione 1”1 “Sezione 2” per l’unità locale3 “Sezioni 2A” una per la produzione di rifiuti, una per le attività R2-R9

e una per l’attività R13Cosa pagheranno:Per la produzione di rifiuti pagherà 180 €Per l’attività da R2-R9 pagherà 1.200 €Per l’attività R13 pagherà 1.200 €In totale pagherà 2.580 €

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Modalità iscrizioneTIPOLOGIA UNITA’

LOCALIATTIVITA’ SOGLIE DI RIFERIMENTO

PRODUTTORE + RECUPERO

1 Produzione rifiuti speciali pericolosiProduzione rifiuti speciali non pericolosi

N. Dipendenti tra 11 e 50

Recupero R5 rifiuti non pericolosi oltre le 100.000 ton/anno

Recupero R10 rifiuti non pericolosi oltre le 100.000 ton/anno

Recupero R13 rifiuti non pericolosi oltre le 100.000 ton/anno

Cosa compileranno:1 “Sezione 1”1 “Sezione 2” per l’unità locale4 “Sezioni 2A” una produzione di rifiuti, una R5, una R10 e una R13Cosa pagheranno:Per la produzione di rifiuti pagherà 180 €Per l’attività da R5 pagherà 1.200 €Per l’attività da R10 pagherà 1.200 €Per l’attività da R13 pagherà 1.200 €In totale pagherà 3.780 €

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Appuntamento

Dopo la ricezione del numero di pratica si riceverà, via e-mail o fax o telefonicamente, la comunicazione dell’appuntamento fissato presso:

CCIAA territorialmente competente della sede legale o dell’unità locale di riferimento (dopo che saràstipulato un Accordo di Programma tra il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e l’Unioncamere);Sezione regionale o provinciale dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali territorialmente competente per le imprese di trasportoAssociazione imprenditoriale, convenzionata con CCIAA, territorialmente competente, a cui è iscritta l’impresa e a cui sono delegate le attività del decreto

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Appuntamento

All’appuntamento l’utente potrà:

Consegnare l’autocertificazione dei dati comunicati in fase di iscrizione, firmata dal legale rappresentanteConsegnare la dichiarazione di consenso al trattamento dei dati, firmata dal legale rappresentanteConsegnare il bollettino di avvenuto pagamento del contributoPresentare fotocopia leggibile dei documenti di identità del legale rappresentante e del/i delegato/i, se presentiRitirare i dispositivi elettronici USBRitirare la lista delle officine autorizzate per l’installazione del dispositivo Black Box (solo per i trasportatori)

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Appuntamento

Ritirare la stampa, in busta cieca, delle credenziali di utilizzo dei dispositivi (PIN, PUK, Username e Password)Consegnare l’attestato di versamento dei diritti di segreteria dovuti alle CCIAAFirmare la lettera di presa in consegna del dispositivo/i USB, con la quale il destinatario si assume la responsabilità per la perdita o per il danneggiamento del dispositivo assegnato

La fase di ritiro e consegna di conclude 30 giorni prima dell’avvio dell’operatività del sistema

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Dispositivi elettronici

Dispositivo USB

Dispositivo personalizzato che abilita la firma elettronica fino a tre addetti per unità locale od operativa

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Dispositivi elettronici

Black Box

Contenitore di dimensioni 15x10x5 cm;Modulo di ricezione GPS per il rilevamento di posizione del veicolo;Modulo di comunicazione dati GPRS per la trasmissione di allarmi da parte dell’utente;Modulo di sicurezza;Modulo di interfaccia con il dispositivo USB;Batteria tampone;Memoria locale per consentire l’archiviazione dei dati.

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Installazione black box

L’utente riceverà una lista di installatori/autoriparatori della propria provincia cui rivolgersi per l’installazione della Black Box.

Si deve chiedere appuntamento che potrà essere fissato non prima di 7 gg. dalla richiesta

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Installazione black box

Nell’ipotesi in cui l’appuntamento per l’installazione della Black Box sia fissato oltre le 48 ore, l’utente potrà contattare il Numero Verde per ottenere informazioni in merito ad un’altra officina presso cui installare l’apparato.

Il SISTRI provvederà a consegnare alle Black Box direttamente alle officine

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Installazione black box

I COSTI di installazione e per l’acquisto della necessaria carta SIM sono a carico dei soggetti obbligati.

Modalità di ritiro ed installazione delle Black Box (allegato IB)L’impresa dovrà, inoltre, acquistare una scheda SIM dati GPRS di qualsiasi operatore telefonico per ciascuna Black Box da installare. I costi sono a carico dei soggetti obbligati. L’officina dovràinserire nella Black Box il nome dell’intestatario della SIM, PIN, PUCK, numero di telefono dell’intestatario

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Installazione black box

L’utente riceverà una lista di installatori/autoriparatori della propria provincia cui rivolgersi per l’installazione della Black Box.

Fasi dell’installazione:

Fissaggio al mezzo della Black Box con collegamento al sistema di alimentazione elettrica del veicolo;Installazione dell’antenna GPS per la rilevazione del posizionamento e dell’antenna GPRS per il trasferimento dei dati;Posizionamento e fissaggio del pulsante di panico;

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Installazione black box

Test di collaudo e presa d’atto dell’esito positivo da parte dell’utente;Presa d’atto dell’esito positivo del test di collaudo da parte dell’utente;Presa in carico dell’apparato da parte dell’utente; Comunicazione al sistema SISTRI dell’avvenuta corretta installazione della Black Box

Nell’ipotesi in cui l’appuntamento per l’installazione della Black Box sia fissato oltre le 48 ore, l’utente potrà contattare il Numero Verde per ottenere informazioni in merito ad un’altra officina presso cui installare l’apparato.

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Scheda SISTRI- Area Registro Cronologico -

L’impresa produttrice (o l’associazione imprenditoriale per essa) deve inserire i dati relativi alla modalità di produzione e alla tipologia del rifiuto nell’Area Registro Cronologico.

Nel momento in cui il produttore vuole movimentare un rifiuto indica, nell’Area Registro

Cronologico, il CER che vuole allontanare e si crea automaticamente una scheda SISTRI

– Area Movimentazione che deve essere compilata esclusivamente con i dati inerenti il

rifiuto secondo le seguenti modalità:

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Scheda SISTRI- Area Registro Cronologico -

Produttore: numero colli, peso da verificarsi a destino, rifiuto sottoposto a trasporto ADR, certificato analitico (se richiesto), presenza intermediario/commerciante, eventuale invio dei rifiuti all’Estero, selezione del trasportatore e del destinatario;

Trasportatore: mezzo utilizzato, conducente, targa, data della movimentazione, percorso ed eventuale tratta intermodale;

Gestore: spedizione accettata e quantitativo ricevuto

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Scheda SISTRI- Area Movimentazione Rifiuto -

Compilata al momento della movimentazione di un rifiutoSulla base del Registro Cronologico e dei dati alcuni campi sono riempiti automaticamente (campi in rosso)Il sistema esegue un controllo su eventuali errori di inserimento da parte dell’utente nella fase di compilazione

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Scheda SISTRI - Area Movimentazione Rifiuto -

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Flusso operativo del sistema (1/3)Ai sensi del D.M. 15/02/2010

Quando si vuole movimentare un rifiuto il produttore inserisce il proprio dispositivo USB, si autentica e indica, nell’Area Registro Cronologico, il CER che vuole allontanare. Successivamente compila i campi della Scheda SISTRI - Area

Movimentazione che si genera in automatico con l’inserimento dello scarico.Almeno 8h prima della movimentazione

Il trasportatore inserisce il proprio dispositivo USB, si autentica, richiama la Scheda aperta dal produttore e compila i propri campi

Almeno 4h prima della movimentazione

Il produttore inserisce il proprio dispositivo USB, si autentica e carica i rifiuti nell’Area Registro Storico Cronologico Entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto

Almeno 4 h prima per i rifiuti pericolosi – Nessun preavviso per i rifiuti non pericolosi

Almeno 2 h prima per i rifiuti pericolosi – Nessun preavviso per i rifiuti non pericolosi

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Flusso operativo del sistema (2/3)

Il conducente arriva presso il produttore, inserisce il dispositivo USB associato al mezzo nel computer del produttore, si autentica e prende in carico i rifiuti

Devo dare l’accesso ad internet al trasportatore – N.B.: PERICOLO VIRUS

Il produttore stampa una copia cartacea della Scheda SISTRI che sarà firmata dall’autista e dal produttore. Tale copia accompagna il trasporto del rifiuto

Deve essere presente in azienda il delegato – Orario arrivo trasportatore molto più vincolante

Il conducente inserisce la propria USB nella black box del proprio mezzo e inizia il trasporto

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Flusso operativo del sistema (3/3)

Durante il trasporto sulla USB del mezzo sono memorizzati i dati rilevati dalla Black box

L’impresa di destinazione inserisce il proprio dispositivo USB, si autentica, richiama la Scheda e compila i propri campi

Il conducente inserisce il dispositivo USB presso il destinatario, si autentica e invia i dati relativi al trasporto memorizzati sulla propria USB

Con la chiusura del trasporto il produttore riceve una mail di conferma dell’arrivo a destino del proprio rifiuto (4° copia virtuale)

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Ruolo delle associazioni imprenditoriali

Alcune categorie possono adempiere agli obblighi del sistema SISTRI attraverso le associazioni imprenditoriali rappresentative, mediante DELEGA

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Ruolo delle associazioni imprenditoriali

N Categorie di impresa che possono delegare alle associazioni imprenditoriali l’adempimento degli obblighi del SISTRI Adesione al SISTRI

1Le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all'articolo 186, comma 3, lettere c), d), e g), d.lgs. n. 152/2006 che non hanno più di dieci dipendenti

facoltativa

2Le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi cui all'articolo 212, comma 8, d.lgs. N. 152/2006 facoltativa

3Gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila che producono rifiuti pericolosi obbligatoria

4Gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila che producono rifiuti non pericolosi facoltativa

5Gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 codice civile con un volume di affari annuo superiore a euro ottomila che producono rifiuti non pericolosi facoltativa

6Le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti pericolosi fino ad un massimo di 30 kg o lt al giorno di cui all'articolo 212, comma 8, d. lgs. N. 152/2006

obbligatoria

7I soggetti la cui produzione non eccede le dieci tonnellate di rifiuti non pericolosi

obbligatoria se non rientrano nelle

categorie 1, 4 e 5

8 I soggetti la cui produzione non eccede le due tonnellate di rifiuti pericolosi obbligatoria

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Ruolo delle associazioni imprenditoriali

Dopo l’iscrizione al SISTRI, i soggetti obbligati compilano il MODELLO DI DELEGA scaricabile dal sito SISTRI, in carta semplice

FIRMA DEL LEGALE RAPPRESENTANTE, autenticata da un notaio o da un pubblico ufficiale

Le associazioni imprenditoriali delegate, o loro società di servizi, provvedono alla compilazione del registro cronologico e delle singole schede SISTRI.

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Flussi operativi con associazioni imprenditoriali

IMPRESA

delega

ASSOCIAZIONE IMPRENDITORIALE

compilazione schede

REGISTRO CRONOLOGICO

AREA MOVIMENTAZIONE RIFIUTI

controllo dati inseriti

firma elettronica con propria USB

REGISTRO CRONOLOGICO E

AREA MOVIMENTAZIONE RIFIUTI

FIRMATE

Azienda che delega gli adempimenti del SISTRI ma ha un computer

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Flussi operativi con associazioni imprenditorialiIMPRESA

ASSOCIAZIONE IMPRENDITORIALE

REGISTRO CRONOLOGICO AREA MOVIMENTAZIONE RIFIUTI

TRASPORTATORE

contatta

compilazione proprie sezioni area movimentazione

STAMPA DOPPIA COPIA SCHEDA SISTRI

IMPRESAfirma e ne trattiene una copia

TRASPORTATORE

Conferisce rifiuto e registra data e ora presa in carico rifiuti

DESTINATARIO

delega

compilazione schede

Azienda che delega gli adempimenti del SISTRI ma non ha un computer

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Ulteriori Deroghe al sistema (1/8)Produttori non iscritti al sistema

PRODUTTORE

Non iscritto a SISTRI

TRASPORTATOREIscritto a SISTRI

DESTINATARIOIscritto a SISTRI

Almeno 8 ore della realizzazione del trasporto, ai sensi del comma 6 dell’art. 5, compila la Scheda sistri, almeno 4 ore della realizzazione del trasporto, ai sensi del comma 7 dell’art. 5, inserisce i dati relativi al trasporto.

Stampa 2 copie della scheda SISTRI che vengono firmate dal produttore; 1 rimane al produttore e 1 accompagna il trasporto.

Comunica al Trasportatore, ai sensi dei commi 1 e 2 dell’art. 6, i dati relativi al trasporto

Al ricevimento del rifiuto stampa 1 copia della scheda SISTRI completa e la invia al produttore.

4 ore Rifiuti Pericolosi 8 ore

Per rifiuti non pericolosi le operazioni vanno eseguite prima della movimentazione

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Ulteriori Deroghe al sistema (2/8)

PRODUTTORE

Iscritto a SISTRI

TRASPORTATOREIscritto a SISTRI

DESTINATARIONon iscritto a SISTRI

Consegna al conducente una copia della scheda SISTRI al trasportatoreControfirm

a, data, e restituisce la scheda al produttore

Il trasportatore accede al SISTRI e chiude la relativa scheda confermando l’arrivo a destinazione del rifiuto

Almeno 4 ore della realizzazione delTrasporto di rifiuti pericolosi, ai sensi del comma 6 dell’art. 5, compila la Scheda sistri.Almeno 2 ore della realizzazione delTrasporto di rifiuti pericolosi, ai sensi del comma 7 dell’art. 5,inserisce i dati relativi al trasporto.Stampa 2 copie della scheda SISTRI chevengono firmate dal produttore; 1 rimaneal produttore e 1 accompagna il trasporto.

Produttore che destina fanghi allo spandimento in agricoltura ai sensi del d.lgs. 27/01/1992 n.99

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Ulteriori Deroghe al sistema (3/8)

DESTINATARIOIscritto a SISTRI

Accede al SISTRI e stampa 2 copie dellaScheda SISTRI aperta dal produttore

SEDE LEGALE PRODUTTORE

Iscritto a SISTRI

Il responsabile dell’azienda di trasporto ha 2 giorni per inserire data e ora esatte nel sistema.

Controfirma la scheda e la restituisce al produttore

Accede al SISTRI, compila il Registro Cronologico entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto.Compila la scheda SISTRI –Area Movimentazione almeno 4 ore prima della movimentazione di un rifiuti pericoloso, comma 6 dell’art. 5

Il responsabile firma le due schede, ne trattiene una, l’altra accompagna i rifiuti. Il trasportatore annota manualmente data e ora ai sensi dell’art. 5 comma 6

TRASPORTATOREIscritto a SISTRI

Cantieri di durata inferiore a sei mesi e che non dispongono delle tecnologie per l’accesso al SISTRI

TRASPORTATOREIscritto a SISTRI

CANTIERE PRODUTTORE

Non iscritto a SISTRI

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Ulteriori Deroghe al sistema (4/8)

PRODUTTORE

Non iscritto a SISTRI

TRASPORTATORE

Non iscritto a SISTRI perchécoincide con il produttore e trasporta ai sensi del comma 8 dell’art. 212 D.Lgs. 152/06

DESTINATARIOGestore del servizio pubblico di raccolta operante in convenzione con il produttoreIscritto a SISTRI

Richiede preventivamente al destinatario il rilascio di un determinato numero di schede SISTRI – Area Movimentazione, ai sensi dell’art. 7 comma 3

Compila le schede SISTRI – Area Movimentazione che accompagnano il trasporto

Accede al sistema e inserisce i dati delle singole schede

La responsabilità del produttore è assolta al momento della presa in carico dei rifiuti da parte del destinatario

Produttore che conferisce, in convenzione, i propri rifiuti al gestore del servizio pubblico

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Ulteriori Deroghe al sistema (5/8)

PRODUTTORE

Non iscritto a SISTRI

TRASPORTATORE

Non iscritto a SISTRI perchécoincide con il produttore, comma 8 dell’art. 212 D.Lgs. 152/06

Il trasporto viene fatto compilando un normale formulario di identificazione del rifiuto.

DESTINATARIOIscritto a SISTRI

Al ricevimento del rifiuto accetta il formulario e invia al produttore la 4° copia.

Al ricevimento del rifiuto il destinatario dovrà presumibilmente compilare e chiudere una scheda SISTRI relativa a tutto il viaggio o perlomeno caricare il rifiuto facendo riferimento al numero di formulario

Produttore che trasporta i propri rifiuti non pericolosi ai sensi dell’art.212 c.8 del d.lgs.152/06

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Ulteriori Deroghe al sistema (6/8)

Soggetti tenuti alla compilazione della scheda SISTRI che non dispongano temporaneamente dei mezzi informatici per cause non imputabili alle loro responsabilità art. 6 comma 4La compilazione della scheda SISTRI – Area

Movimentazione è effettuata, per conto di tale soggetto e su sua dichiarazione, dal soggetto tenuto alla compilazione della parte precedente o successiva della Scheda medesima

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Ulteriori Deroghe al sistema (6/8)

Temporanea interruzione del sistema SISTRI art. 6 comma 4I soggetti tenuti alla compilazione delle schede

SISTRI – Area Movimentazione sono tenuti ad annotare le movimentazioni dei rifiuti su un’apposita scheda SISTRI, da scaricarsi dal sistema, e a inserire i dati relativi alle movimentazioni dei rifiuti effettuate, entro le 24 ore dalla ripresa del funzionamento del sistema

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Ulteriori Deroghe al sistema (7/8)

Attività di manutenzione o svolte fuori sede di cui al comma 7 art. 6

Il registro cronologico è compilato dal delegato della sede legale dell’impresa o dal delegato dell’unità locale che gestisce l’attivitàmanutentivaAttenzione si parla di attività di manutenzione non di attività di bonifica sia essa di siti contaminati (cat. 9 dell’ Albo Gestori Ambientali) o di materiali contenenti amianto (cat. 10 dell’Albo Gestori Ambientali).

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Ulteriori Deroghe al sistema (8/8)

Movimentazione dei rifiuti di manutenzione dal punto in cui si originano tali materiali al luogo dove viene realizzato il deposito temporaneo -comma 8 art. 6

Nel caso in cui dalla manutenzione derivino rifiuti pericolosi la movimentazione dei materiali alla sede legale o all’unità locale dell’impresa dove viene eseguita la verifica tecnica è accompagnata da una copia della scheda SISTRI – Area Movimentazione compilata e sottoscritta dal manutentore

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Ulteriori Deroghe al sistema (8/8)

Dubbi:tale scheda dovrà poi essere registrata o serviràsolo per il controllo del trasporto?e per il trasporto di rifiuti non pericolosi?

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Flusso dei dati•Utenti del SISTRILe informazioni del

sistema sono rese disponibili agli organi di sorveglianza

Catasto dei rifiuti

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Disposizioni transitorie

Chi era tenuto alla presentazione del MUD deve comunicare, entro il 31dicembre 2010, con apposito modulo:quantitativo totale di rifiuti annotati in carico sul registro, suddiviso per codici CER;quantitativo totale di rifiuti annotati in scarico sul registro, suddiviso per codice CER, con le relative destinazioni;per le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento dei rifiuti, le operazioni di gestione dei rifiuti effettuate;per ciascun codice CER, il quantitativo totale che risulta in giacenza.

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Disposizioni transitorie

Per un mese successivo all’operatività del SISTRI si devono comunque tenere formulario di identificazione rifiuti e registro di carico/scarico

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Cosa manca per la corretta attuazione del SISTRI

Entro il 13 febbraio dovranno essere definite modalità, tipologia e tempi di trasmissione dei dati al Catasto dei Rifiuti e all’Albo Nazionale gestori ambientali, con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio art. 8 commi 2 – 4.

Ai sensi dell’art 10 verrà stabilito un Catasto dei Rifiuti contenente le informazioni inerenti i rifiuti tracciati, comprese le autorizzazioni per il trasporto e il trattamento dei rifiuti. A tale scopo le amministrazioni autorizzanti comunicheranno all’ISPRA i dati necessari, subito dopo il rilascio dell’autorizzazione.

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Cosa manca per la corretta attuazione del SISTRI

Non è ancora chiaro, però, se saranno contenute anche le autorizzazioni rilasciate prima dell’entrata in vigore del decreto.

Si attende un decreto che preveda l’abrogazione o la sostituzione dei documenti in uso prima del SISTRI, in quanto, se non esplicitamente abrogati o sostituiti sono da considerarsi ancora validi.

Al momento non sono previste sanzioni, ma si attende una legge che recepirà la direttiva comunitaria sui rifiuti

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Criticità del sistema

Contributi annuali elevatiUlteriori costi dovuti alle fasi di registrazione, installazione delle black box, servizi di assistenza e manutenzione, ma anche per le attività relative al caricamento dei dati che, per le piccole imprese, risulterebbero onerose al pari del sistema attualeNecessità di disporre dei supporti informatici per ogni sito produttivo o mezzo di trasportoTempi ristretti per l’iscrizione e soprattutto l’inizio di operatività del sistemaRigidità del sistema

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Gestione dei rifiuti in azienda

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Gestione dei rifiuti in azienda

Identificazione e attribuzione del codice CERIl deposito e la movimentazioneIl rapporto con trasportatori e destinatariCompilazione di registri e formulariLe verifiche analitiche

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Il quadro normativo di riferimento

Direttive Europee91/156/CEE sui rifiuti,

91/689/CEE sui rifiuti pericolosi, 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti

da imballaggio

Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006

- Parte IV delTesto Unico Ambientale –

come modificato dal D.Lgs. 16/01/08 n. 4

D.M. 05/02/1998 cosìcome modificato da D.M. 186/2006Procedure semplificate per le operazioni di recupero sui rifiuti non pericolosi e criteri di classificazione

D.M. 161/2002Procedure semplificate per le operazioni di recupero sui rifiuti pericolosi

(continuano a essere in vigore fino all’emanazione di appositi Decreti)

D.M. 01/04/1998 n. 145Formato e modalità di compilazione dei FORMULARI

D.M. 01/04/1998 n. 148Formato e modalità di compilazione dei REGISTRI DI CARICO E SCARICO

(continuano a essere in vigore fino all’emanazione di appositi Decreti delMinistero dell’Ambiente)

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Gli errori nell’attribuzione dei codici CER

Responsabilità di attribuzione del codice CER

Mancanza di una metodologia nell’attribuzione del codice CER

Frequente cambio di codice CER a fronte della medesima tipologia di rifiuto

Rifiuti gestiti come beni e/o sottoprodotti

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Identificazione del rifiuto (1/5)

D.Lgs. 152/2006 – allegato D (conforme alla Direttiva 9 aprile 2002)Ogni rifiuto è univocamente identificato da un codice di 3 coppie di numeri, eventualmente seguite da un asterisco per i rifiuti pericolosi:la prima coppia indica l’origine e va da 01 a 20;la seconda coppia individua il processo produttivo;la terza coppia specifica la natura del rifiuto.

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Identificazione del rifiuto (1/5)

Per attribuire il corretto codice CER occorre procedere come segue:identificare la fonte che genera il rifiuto consultando i titoli dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20; risalire quindi al codice a sei cifre riferito al rifiuto in questione, ad eccezione dei codici dei suddetti capitoli che terminano con le cifre 99;se nessuno dei codici dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 risulta adeguato, occorre esaminare i capitoli 13, 14 e 15;

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Identificazione del rifiuto (1/5)

se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre definire il rifiuto utilizzando i codici di cui al capitolo 16;se un determinato rifiuto non e classificabile neppure mediante i codici del capitolo 16, occorre utilizzare il codice 99 (dei capitoli di cui alla lettera a).N.B. I rifiuti di imballaggio oggetto di raccolta differenziata vanno classificati alla voce 15 01 e non alla voce 20 01.

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Identificazione del rifiuto attribuzione del codice CER (2/5)

Codice CERXX YY ZZ

XX = 01 ÷ 12XX = 17 ÷ 20

ZZ <> 99

CER trovato?

FINE

XX = 13 ÷ 15ZZ <> 99

CER trovato?

FINE

XX = 16ZZ <> 99

CER trovato?

FINE

XX = 01 ÷ 20 ZZ = 99

FINE

si

no

si

no

si

no

N.B.Inoltre valutare sempre se è

opportuno/necessario eseguire analisi

XX = attività che genera il rifiuto YY = sottoprocessoZZ = natura del rifiuto generato

XX

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Identificazione del rifiuto (3/5)

D.Lgs. 152/2006 – allegato D (conforme alla Direttiva 9 aprile 2002)Alcuni rifiuti, possono presentare due codici CER “a specchio”, uno pericoloso e l’altro non pericoloso; ad esempio:17 04 10* cavi impregnati di olio, di catrame di carbone o altre sost. pericolose17 04 11 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10

Criteri frasi H

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Identificazione del rifiuto (3/5)

In presenza di voci “a specchio” l’identificazione del corretto codice CER necessita un’approfondita analisi del ciclo produttivo, delle schede di sicurezza delle sostanze utilizzate e di analisi di laboratorio.

In altri casi la natura del rifiuto è tale da renderlo inequivocabilmente pericoloso o non pericoloso; ad esempio:17 04 05 ferro e acciaio16 06 01* batterie al piomboPer i rifiuti pericolosi devono essere individuate le frasi H (caratteristiche di pericolo)

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Identificazione del rifiuto (4/5)

Estratto di un certificato di analisi del rifiuto (es. 150202*)

N.B. se il rifiuto èinvece destinato ad un impianto di recupero autorizzato in procedura semplificata, può essere necessario il TEST DI CESSIONE ai sensi del D.M. 05/02/1998, art. 9

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Identificazione del rifiuto (4/5) Estratto di un certificato di analisi del rifiuto (es. 150202*)

N.B. se il rifiuto èinvece destinato ad un impianto di recupero autorizzato in procedura semplificata, può essere necessario il TEST DI CESSIONE ai sensi del D.M. 05/02/1998, art. 9

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Identificazione del rifiuto (5/5)

Gli errori nelle verifiche analiticheMancata effettuazione di analisi necessarie

Verifiche analitiche una tantum e non sistematiche

Rappresentatività del campione sottoposto ad analisi

Mancata corrispondenza tra frasi H e risultati analitici

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3. Rappresentatività del campione sottoposto ad analisi

Tecniche di campionamento e analisiLa normativa base relativa alle modalità di effettuazione del campionamento per i Rifiuti è(UNI 10802:2004)Campione tal qualeCaratterizzazioneTest di cessione

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3. Rappresentatività del campione sottoposto ad analisi

Analisi sul tal qualeAnalisi sul tal quale norma UNI EN 12457-2 95% in peso < 4 mm; 24hVerifica requisiti richiesti dall’attività di recupero/smaltimento a cui i rifiuti sono avviati (es. ammissibilità in discarica, al recupero in procedura semplificata, ecc.)

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Sottoprodotto

D.Lgs. 152/2006 - Art. 183 – comma 1 – lettera p)

SOTTOPRODOTTO: sono sottoprodotti le sostanze ed i materiali dei quali il produttore non intende disfarsi […], che soddisfino tutti i seguenti criteri, requisiti e condizioni: 1) siano originati da un processo non direttamente destinato alla loro produzione; 2) il loro impiego sia certo, sin dalla fase della produzione, integrale e avvenga direttamente nel corso del processo di produzione o di utilizzazione preventivamente individuato e definito;

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Sottoprodotto

3) soddisfino requisiti merceologici e di qualitàambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni e ad impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli autorizzati per l'impianto dove sono destinati ad essere utilizzati; 4) non debbano essere sottoposti a trattamenti preventivi o a trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale di cui al punto 3), ma posseggano tali requisiti sin dalla fase della produzione; 5) abbiano un valore economico di mercato;

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Gli errori nel deposito e nella movimentazione

Mancato rispetto dei criteri quantitativi/temporali di deposito temporaneo

Scorretta/incompleta identificazione del deposito temporaneo

Non conoscenza delle norme tecniche di deposito temporaneo

Confusione tra deposito di reparto e deposito temporaneo

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Il deposito e la movimentazione

D.Lgs. 152/2006 - Art. 183 – comma 1 – lettera m)DEPOSITO TEMPORANEO: il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti alle seguenti condizioni :

i rifiuti depositati non devono contenere policlorodibenzodiossine, policlorodibenzofurani, policlorodibenzofenoli in quantità superiore a 2,5 ppm né policlorobifenile, policlorotrifenili in quantità superiore a 25 ppm;

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Il deposito e la movimentazione

i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore, con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 10 metri cubi nel caso di rifiuti pericolosi o i 20 metri cubi nel caso di rifiuti non pericolosi.In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti pericolosi non superi i 10 metri cubi l'anno e il quantitativo di rifiuti non pericolosi non superi i 20 metri cubi l'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;

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il deposito temporaneo deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative nonne tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute; devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose;

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Il deposito e la movimentazione

D.Lgs. 152/2006 - Art. 183 – comma 1 – lettera m)DEPOSITO TEMPORANEO: il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti alle condizioni seguenti: il deposito temporaneo deve essere effettuato per categorie omogenee e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute;

5 devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura dei rifiuti pericolosi;

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Il deposito e la movimentazione

SENTENZA !!Corte di Cassazione, III sezione penale, sentenza 39544 del 30/11/2006il “tenore letterale della disposizione (sia nel testo previgente sia nel testo vigente) […] non si riferisce mai ai singoli conferimenti, ma ha riguardo solo alla quantità complessiva dei rifiuti esistenti in un dato momento e alla durata complessiva del loro deposito”

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Il deposito e la movimentazione

D.Lgs. 152/2006 - Art. 183 – comma 1 – lettera l)

STOCCAGGIO: le attività di smaltimento consistenti nelle operazioni di deposito preliminare di rifiuti di cui al punto D15 dell'allegato B alla parte quarta del presente decreto, nonché le attività di recupero consistenti nelle operazioni dimessa in riserva di materiali di cui al punto R13 dell'allegato C alla medesima parte quarta

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Il deposito e la movimentazione

STOCCAGGIO

DEPOSITO PRELIMINAREDeposito preliminare prima di una

delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito

temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)punto D 15 dell'allegato B: è

un’operazione di SMALTIMENTO

MESSA IN RISERVAMessa in riserva di rifiuti per sottoporli

a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel

luogo in cui sono prodotti)punto R 13 dell'allegato C: èun’operazione di RECUPERO

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Il deposito e la movimentazione

Deliberazione (naz.) del 27/07/1984•i recipienti, fissi e mobili, destinati a contenere rifiuti tossici e nocivi devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazioni alle proprietàchimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti; •i rifiuti incompatibili che possono dare luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili e tossici, ovvero allo sviluppo di notevole quantità di calore, devono essere stoccati in modo da non poter venire a contatto tra di loro;

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Il deposito e la movimentazione

Se lo stoccaggio dei rifiuti liquidi avviene in un serbatoio fuori terra, questo deve essere dotato di un bacino di contenimento di capacità pari all'intero volume del serbatoio; qualora in uno stesso insediamento vi siano più serbatoi, potràessere realizzato un solo bacino di contenimento di capacità almeno uguale alla terza parte di quella complessiva effettiva dei serbatoi stessi (in ogni caso, il bacino deve essere di capacità pari a quella del più grande dei serbatoi) – nota tecnica: aumentata del 10 %;

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Il deposito e la movimentazione

Deliberazione (naz.) del 27/07/1984

I serbatoi contenenti rifiuti liquidi devono essere provvisti di opportuni dispositivi antitraboccamento qualora questi ultimi siano costituiti da una tubazione di troppo pieno, il relativo scarico deve essere convogliato in modo da non costituire pericolo per gli addetti e per l'ambiente;

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Il deposito e la movimentazione

Se lo stoccaggio avviene in cumuli, questi devono essere realizzati su basamenti resistenti all'azione dei rifiuti; i rifiuti stoccati in cumuli devono essere protetti dalla azione delle acque meteoriche e dall'azione del vento;I recipienti, devono essere opportunamente contrassegnati con etichette o targhe, apposte sui recipienti stessi o collocate nelle aree di stoccaggio

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Il deposito e la movimentazione

I depositi di reparto devono avere una chiara identificazione e le medesime caratteristiche di sicurezza del deposito temporaneoÈ consigliabile, specie per i deposti di reparto di indicare sui contenitori anche ciò che non deve esservi introdotto

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Il deposito e la movimentazione

Il dilavamento da acque meteoriche dei depositi esterni non deve determinare la contaminazione degli scarichi, che divengono altrimenti “scarichi industriali”La cartellonistica di identificazione dei depositi deve contenere: codice CER, descrizione del rifiuto e, se si tratta di un rifiuto pericoloso, l’indicazione delle frasi H e apposita “R” nera su fondo giallo

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Gli errori nel rapporto con trasportatori e destinatari

Mancato controllo di trasportatori/destinatari

Mancata verifica delle targhe dei mezzi di trasporto

Trasporti in ADR effettuati in modo scorretto

Nessun controllo su aggiornamenti e autorizzazioni

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

D.Lgs. 152/2006 – art. 188

Il produttore/detentore è responsabile per il corretto recupero o smaltimento dei rifiuti;

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

SI LIBERA DI TALE RESPONSABILITÀ QUANDO:

provvede all’autosmaltimento dei rifiuti;

conferisce il rifiuto al servizio pubblico di raccolta;

conferisce il rifiuto a soggetti autorizzati alle attività di recupero o di smaltimento, a condizione di ricevere la quarta copia del formulario entro 3 mesi dalla data di conferimento dei rifiuti al trasportatore stesso (6 mesi in caso di trasporto transfrontaliero)

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

IL PRODUTTORE DEVE VERIFICARE LE AUTORIZZAZIONI dei soggetti coinvolti:

iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (categoria 2, 3, 4 o 5) per i trasportatori (ordinaria o semplificata);

autorizzazione (ordinaria) o iscrizione (semplificata) per i destinatari.

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

IN ENTRAMBI I CASI OCCORRE VERIFICARE

data di scadenza;elenco CER autorizzati.Per i trasportatori occorre verificare anche l’elenco delle targhe.Per i destinatari occorre verificare anche le operazioni autorizzate.

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

RIFIUTI TRASPORTATI IN ADR

Nel caso la tipologia del rifiuto richieda la gestione dello stesso in ADR si deve:Verificare se il trasporto avviene con le frequenze indicate al DM 4/7/2000 (24 anno, 3 al mese, non più di 180 t/anno) allora possiamo si può essere esentati dal obbligo di nomina del consulente ADR ma è necessario fare comunicazione alla Motorizzazione di competenza.

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

La copia della comunicazione deve accompagnare la merce pericolosa in ciascuna delle stesse operazioni corredate, a cura dell’impresa, della preventiva annotazione della data, del tipo e della quantità della merce trasportata ogni volta.Nel caso non si rientri fra le esenzioni previste dal DM 4/7/2000 si dovrà provvedere alla nomina del consulente ADR.

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

L’ADR prevede una esenzione per le batterie 598 I seguenti oggetti non sono sottoposti alle disposizioni dell’ADR.…..(b) Gli accumulatori usati, quando:non presentino danneggiamenti dei loro contenitori;- siano sistemati in modo tale che non possano perdere, scivolare, cadere o danneggiarsi, per esempio impilati su pallet;

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

gli oggetti non presentino esteriormente nessuna traccia pericolosa d’alcali o acidi;-siano protetti contro i cortocircuiti.

Per “accumulatori usati” s’intendono accumulatori trasportati in vista di un loro riciclaggio al termine del periodo di normale utilizzo.

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

impianto di trattamento

Garanzie finanziarie.(Autocertificazione e esito verifiche ispettive se l’impresa è registrata

EMAS o certificata ISO 14001 – SOLO PER RINNOVI)

10 anniAutorizzazione Provinciale o Regionaleord.

RecuperoSmaltimento

(artt. 208 e 209)

Diritti d’iscrizione annuali5 anniInvio di comunicazione di

inizio attività alla Provinciaterritorialmente competente (*)

sempl.Recupero(artt. 214 e 216)

pericolosi

Garanzie finanziarie.(Autocertificazione e esito verifiche ispettive se l’impresa è registrata

EMAS o certificata ISO 14001 – SOLO PER RINNOVI)

10 anniAutorizzazione Provinciale o Regionaleord.

RecuperoSmaltimento

(artt. 208 e 209)

Diritti d’iscrizione annuali5 anniInvio di comunicazione di

inizio attività alla Provinciaterritorialmente competente (*)

sempl.Recupero(artt. 214 e 216)

non pericolosi

Verifica documentiamministratividuratatipologia

(semplificata / ordinaria)Destinazionetrattamento

Rifiutoconferiti

tipologia difornitore

AUTORIZZAZIONEFORNITORE

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

Diritti d’iscrizione annuali-Richiesta scritta alla Sezioneregionale dell’Albo Nazionale

Gestori Ambientali-

recuperoSmaltimento

(art. 212, c. 8)

Propri Non Pericolosi

Diritti d’iscrizione annuali.Garanzie finanziarie (*)(polizza fidejussoria)

5 anniRichiesta scritta alla Sezioneregionale dell’Albo NazionaleGestori Ambientali (cat. 4)

ord.Recupero

Smaltimento(art. 212, c. 5)

Diritti d’iscrizione annuali5 anniInvio di comunicazione di

inizio attività alla Sezione reg. dell’Alboterritorialmente competente (cat. 2)

sempl.Recupero

(art. 212, c. 18; art. 216)

Non Pericolosiprodotti da terzi

Trasportatore

Verifica documentiamministratividuratatipologia

(semplificata / ordinaria)Destinazionetrattamento

Rifiuticonferito

tipologia difornitore

AUTORIZZAZIONEFORNITORE

Nota (*): le Garanzie finanziarie sono ridotte per le aziende registrate Emas (-50%) o certificate ISO 14001 (-40%)

N.B. i diritti annuali di iscrizione devono essere pagati entro il 30 aprile di ogni anno)

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Il rapporto con trasportatori e destinatari

Diritti d’iscrizione annuali-Richiesta scritta alla Sezioneregionale dell’Albo Nazionale

Gestori Ambientali-

recuperoSmaltimento

(art. 212, c. 8)

Propri Pericolosi < 30 kg o litri al

Giorno

Diritti d’iscrizione annuali.Garanzie finanziarie (*)(polizza fidejussoria)

5 anniRichiesta scritta alla Sezioneregionale dell’Albo NazionaleGestori Ambientali (cat. 5)

ord.Recupero

Smaltimento(art. 212, c. 5)

Diritti d’iscrizione annuali5 anniInvio di comunicazione di

inizio attività alla Sezione reg. dell’Alboterritorialmente competente (cat. 3)

sempl.Recupero

(art. 212, c. 18; art. 216)

Pericolosi prodotti da terzi

Trasportatore

Verifica documentiamministratividuratatipologia

(semplificata / ordinaria)Destinazionetrattamento

Rifiuticonferito

tipologia difornitore

AUTORIZZAZIONEFORNITORE

Nota (*): le Garanzie finanziarie sono ridotte per le aziende registrate Emas (-50%) o certificate ISO 14001 (-40%

N.B. i diritti annuali di iscrizione devono essere pagati entro il 30 aprile di ogni anno)

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Gli errori nella compilazione di registri e formulari

REGISTRI

Differenze tra quantità caricate e scaricate

Mancato rispetto delle tempistiche di compilazione

Coincidenza di Carico e Scarico in una sola operazione

Utilizzo di errate metodologie di correzione e/o compilazione

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Gli errori nella compilazione di registri e formulari

FORMULARI

Responsabilità di compilazione del formulario

Errata identificazione del produttore del rifiuto

Errata gestione dello smarrimento copie del formulario

Mancata compilazione dei campi che garantiscono la corrispondenza biunivoca tra formulario e registro

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Compilazione di Registro e Formulari

D.Lgs. 152/2006 – art. 190

I registri sono numerati, vidimati e gestiti con le procedure e le modalità fissate dalla normativa sui registri IVA. Gli obblighi connessi alla tenuta dei registri di carico e scarico si intendono correttamente adempiuti anche qualora sia utilizzata carta formato A4, regolarmente numerata. I registri sono numerati e vidimati dalle Camere di commercio territorialmente competenti.

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Compilazione di Registro e Formulari

Le annotazioni devono essere effettuate:a) per i produttori, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo;b) per i soggetti che effettuano la raccolta e il trasporto, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla effettuazione del trasporto;c) per i commercianti, gli intermediari e i consorzi, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla effettuazione della transazione relativa;d) per i soggetti che effettuano le operazioni di recupero e di smaltimento, entro due giorni lavorativi dalla presa in carico dei rifiuti.

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Compilazione di Registro e Formulari

D.Lgs. 152/2006 – art. 190 commi 3 e 4

I registri sono tenuti presso ogni impianto [...]. I registri integrati con i formulari relativi al trasporto dei rifiuti sono conservati per cinque anni dalla data dell'ultima registrazione […] (meglio 10 perché documenti fiscali) I soggetti produttori devono effettuare le annotazioni almeno entro 10 giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto (carico) e dallo scarico del medesimo.

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Compilazione di Registro e Formulari

I soggetti la cui produzione annua di rifiuti non eccede le 10 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 2 tonnellate di rifiuti pericolosi, possono adempiere all'obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti anche tramite le organizzazioni di categoria interessate o loro società di servizi che provvedono ad annotare i dati previsti con cadenza mensile, mantenendo presso la sede dell'impresa copia dei dati trasmessi.

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D.Lgs. 152/2006 – art. 266 – c. 4I rifiuti provenienti da attività di manutenzione o assistenza sanitaria si considerano prodotti presso la sede o il domicilio del soggetto che svolge tali attività

Compilazione di Registro e Formulari

Chi è il produttore ?Numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno confermato che il produttore dei rifiuti da manutenzione è colui il quale materialmente esegue la manutenzione.

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Compilazione di Registro e Formulari

Dove tenere il Registro di C/S ?L’art. 190, c. 3 del D.Lgs. 152/2006 prevede che i Registri siano tenuti presso gli impianti dove sono prodotti i rifiuti; quindi, a rigore, presso ogni cantiere deve essere tenuto un registro di carico e scarico.Alla chiusura del cantiere il Registro saràconservato presso la sede legale dell’azienda.

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Compilazione di Registro e Formulari

D.Lgs. 152/2006 – art. 193 – commi 1- 2

Durante il trasporto effettuato da enti o imprese i rifiuti sono accompagnati da un formulario di identificazione.Tale formulario presenta almeno 4 copie, da conservare per almeno 5 anni (meglio 10 perchédocumenti fiscali).D.Lgs. 152/2006 – art. 193 – comma 4

Formulario

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Compilazione di Registro e Formulari

Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano al trasporto di rifiuti urbani effettuato dal soggetto che gestisce il servizio pubblico ne' ai trasporti di rifiuti non pericolosi che non eccedano la quantitàdi 30 kg o di 30 l, effettuati dal produttore dei rifiuti in modo occasionale e saltuario.D.Lgs. 152/2006 – art. 193 – comma 6 lettera b) I formulari di identificazione devono essere numerati e vidimati e devono essere annotati sul registro IVA- acquisti

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Compilazione di Registro e Formulari

D.Lgs. 152/2006 – art. 193 – comma 8La scheda di accompagnamento di cui al decreto legislativo 27/01/92, relativo all'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura, è sostituita dal formulario di identificazione

D.Lgs. 152/2006 – art. 193 – comma 13 Il formulario di identificazione dei rifiuti di cui al comma 1 sostituisce a tutti gli effetti il modello F di cui al decreto ministeriale 16 maggio 1996, n. 392.

Formulario

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D.M. 1 aprile 1998, n°.148Regolamento recante approvazione del modello dei

registri di carico e scarico dei rifiuti

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Registro modello A

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Registro modello A

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Registrazione del carico di un rifiuto 1/2

X

I°colonna

II° colonna III° colonna

15/05/2005

01

13 02 05

Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

Liquido (oppure 4)

H 3A, H 3B, H4, H 5, H6, H7, H8, H13 e H14

65

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Registrazione del carico di un rifiuto 1/2

IV° colonna V° colonna

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Registrazione del carico di un rifiuto 1/2

X

I°colonna

II° colonna III° colonna

18/05/2005

02

13 02 05

Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

Liquido (oppure 4)

H 3A, H 3B, H4, H 5, H6, H7, H8, H13 e H14

55

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Registrazione del carico di un rifiuto 1/2

IV° colonna V° colonna

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Registrazione del carico di un rifiuto 1/2

XI°colonna

II° colonna III° colonna

18/05/2005

03

13 02 05

Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

Liquido (oppure 4)

H 3A, H 3B, H4, H 5, H6, H7, H8, H13 e H14

Peso verificato a destino

Kg _________

120

01 e 02 del 2005

878151

20/05/2005

X R 13

110

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Registrazione del carico di un rifiuto 1/2

IV° colonna V° colonna

Peso verificato a destino

Kg _________110

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Registro modello B

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Registro modello B

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D.M. 1 aprile 1998, n°.145 Regolamento recante la definizione di del modello e

dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti

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D.M. 1 aprile 1998, n°.145Modello uniforme e disciplina del formulario

Con Decreto Ministeriale 1° aprile 1998, n° 145 il Ministero dell'Ambiente ha approvato il modello e stabilisce che:Che il formulario di identificazione deve essere emesso, da apposito bollettario a ricalco conforme sostanzialmente al modello riportato negli allegati «A» e «B»Che qualora siano utilizzati strumenti informatici i formulari devono essere stampati su carta a modulo continuo a ricalco.

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D.M. 1 aprile 1998, n°.145Modello uniforme e disciplina del formulario

Fatta salva la documentazione relativa al trasporto di merci pericolose, ove prevista dalla normativa vigente, e alle spedizioni di rifiuti disciplinate dal regolamento CE 59/93, il formulario sostituisce gli altri documenti di accompagnamento dei rifiuti trasportati.Durante il trasporto devono essere rispettate le norme vigenti che disciplinano l’imballaggio e l’etichettatura dei rifiuti pericolosi nonché le norme tecniche che disciplinano le attività di trasporto dei rifiuti.

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AAA_XXXImpianto di Trento Nord

0518456841254

20/05/2005

Ambiente - DiscaricaIschia Podetti

05698541326 1713/02 05/12/2002

0 3 / 0 5

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AAA_XXXImpianto di Trento Nord

0518456841254

20/05/2005

Ambiente - DiscaricaIschia Podetti

05698541326 1713/02 05/12/2002

0 3 / 0 5

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Trasporti - STR

TN/175 01/01/200305268749254

Via Brennero, 30 – 38100 TRENTO

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Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

13 02 05* liquido H 3A, H 3B, H4, H 5, H6, H7, H8, H13 e H14

R 13

120

XX

X X

RV 135 CC KD 888 OL

Mario Rossi 20/05/2005 17:30

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Da compilare a cura del destinatario

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D. Lgs. 3 aprile 2006 n°. 152Incrocio tra formulario e registro

PRODUTTORE/DETENTORE

TRASPORTATORE

Riparte con 3 COPIE

DESTINATARIO

4° copiaFormulario 878151

n. Registro

operazione di scarico; formulario 878151 1° copia,

n. registro

operazione di carico/scarico;

formulario 8781512° copia, n. registro

operazione di carico; formulario 878151 3° copia,

n. registro

Una settimana

Una settimana

24 ore

90 giorni

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Le principali sanzioni

RNP (rifiuti non pericolosi); RP (rifiuti pericolosi); C.P. (codice penale)Abbr.

arresto (6 anni)Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti

260

€ 26.000 e arresto (2 anni)Traffico illecito di rifiuti259

RNP: € 15.500 RP: € 93.000 e Art. 483 C.P. (arresto 2 anni)

Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari

258

RNP: € 26.000 o arresto (1 anno) RP: € 52.000 e arresto (2 anni)

Bonifica dei siti 257

RNP: € 26.000 o arresto (1 anno) RP: € 26.000 e arresto (2 anni)

Attività di gestione di rifiuti non autorizzata256

1550 €Abbandono di rifiuti255

SANZIONI MASSIMEOGGETTOART.

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MUD 2010! Quale?

D.P.C.M. 24/12/2002 e D.P.C.M. 22/12/2004O

D.P.C.M. 02/12/2008

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MUD - INTRODUZIONE

Le modalità per la compilazione e la presentazione del MUD sono definite dal D.P.C.M. 24/12/2002, successivamente integrato dal D.P.C.M.24/02/2003.

Il D.P.C.M. 24/12/2002 è stato poi integrato dal D.P.C.M. 22/12/2004, con il quale è stata introdotta una nuova sezione del MUD relativa ai veicoli a fine vita o fuori uso. Il D.P.C.M. 22/12/2004 ha anche sostituito l'allegato 2 al D.P.C.M. 24/12/2002, aggiornando la classificazione ISTAT (Ateco 2002).

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MUD - Introduzione

Il D.P.C.M. 08/12/2008 fondamentalmente aggiorna alcune parti del MUD, ne modifica altre ed aggiunge la sezione RAEE.

A seguito dell'emanazione di tali norme il MUD risulta quindi così articolato:Capitolo 1 – rifiuti - Comunicazione rifiuti- Comunicazione veicoli fuori usoCapitolo 2 – emissioni - Dichiarazione INES

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MUD - Introduzione

Il D.P.C.M. 08/12/2008 ha modificato relativamente poco la sopraindicata sezione mentre ha introdotto:

Comunicazione RAEE - Comunicazione rifiuti

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MUD – IntroduzioneSoggetti obbligati - riferimenti normativi

I soggetti obbligati alla presentazione del MUD per l'anno 2009 sonoCapitolo 1 – rifiuti - Comunicazione rifiuti: i soggetti individuati dall'articolo 189 del D.Lgs. 152/06 nonchè i soggetti individuati dall'articolo 4, comma 6, del D.Lgs. 24/06/2003, n. 182- Comunicazione veicoli fuori uso: i soggetti individuati dall’articolo 11, comma 3, del D.Lgs.24/06/2003, n. 209

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MUD – IntroduzioneSoggetti obbligati - riferimenti normativi

Capitolo 2 – emissioni Dichiarazione INES: i gestori di complessi IPPC, cioè di complessi all'interno dei quali è svolta almeno un'attività IPPC, nelle cui emissioni in aria e/o in acqua è presente almeno uno degli inquinanti riportati nelle Tabelle 1.6.2 o 1.6.3 di cui all'allegato 1 al D.M. 23/11/2001 in misura superiore al valore soglia corrispondente definito nelle stesse tabelle (le attività IPPC sono riportate nell'allegato I al D.Lgs. 04/08/1999, n. 372)

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MUD – Introduzione Soggetti obbligati - riferimenti normativi

I soggetti obbligati alla presentazione del MUD per l'anno 2009 sarebbero: Comunicazione RAEEI soggetti coinvolti nella raccolta e nel trattamento dei RAEE rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 151/2005 ed in particolare:

- impianti di trattamento dei RAEE

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MUD – Introduzione Soggetti obbligati - riferimenti normativi

- centri di raccolta istituiti dai comuni o dai produttori o tersi che agiscono in loro nome ai sensi dell’art. 6, comma 1 del D.Lgs. 151/2005

- soggetti che effettuano attività di trasporto, limitatamente ai RAE professionali, dal sito del produttore all’impianto di trattamento,

Sarebbero tenuti a presentare la sezione RAEE anche i produttori di AEE.

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MUD – Introduzione Modalità di invio

I soggetti obbligati alla presentazione del MUD, in base alle disposizioni definite dal D.P.C.M.24/12/2002 e dal D.P.C.M. 22/12/2004 potranno inviare i dati secondo le seguenti opzioni: Capitolo 1 – rifiuti - Comunicazione rifiuti:a) se produttori di rifiuti: su carta o su supporto magnetico o telematicamente b) se gestori di rifiuti: su supporto magnetico o telematicamente- Comunicazione veicoli fuori uso: su supporto magnetico o telematicamente

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MUD – Introduzione Modalità di invio

Capitolo 2 – emissioni Dichiarazione INES: solo telematicamente

Ai sensi del D.P.C.M. 15/12/2008

Su carta solo comuni con meno di 5.000 abitanti e produttori con meno di 5 rifiuti che, per ognuno di essi, utilizzano massimo 3 trasportatori e 3 destinatari (nuove schede semplificate); non esisterebbe il supporto magnetico.

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Capitolo 1 – Rifiuti(Comunicazione rifiuti e Comunicazione

veicoli fuori uso)

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MUD 2010 - Capitolo 1Soggetti Obbligati alla presentazione

Gestione dei rifiutiChiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiutiCommercianti ed intermediari di rifiuti sia con detenzione sia senzaChiunque svolga operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti

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MUD 2010 - Capitolo 1Soggetti Obbligati alla presentazione

Gestione dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiale Chiunque svolga le attività di raccolta, di trasporto e di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali ai sensi del D.Lgs. 209/2003Chiunque svolga attività di gestione di veicoli fuori uso non rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 209/2003N.B.: questa sezione è solo per chi svolge attivitàdi Autodemolizione, Frantumazione e Rottamazione e NON AL PRODUTTORE DEL RIFIUTO come ad esempio le CONCESSIONARIE

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MUD 2010 - Capitolo 1Soggetti Obbligati alla presentazione

Produzione di rifiuti pericolosiimprese ed enti che producono rifiuti pericolosiimprese agricole con un volume di affari annuo superiore a Euro 8.000,00

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MUD 2010 - Capitolo 1Soggetti Obbligati alla presentazione

Produzione di rifiuti non pericolosi – imprese e enti con più di 10 dipendentiimprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni industriali *imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni artigianali *imprese ed enti che producono rifiuti non pericolosi da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi non pericolosi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi

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MUD 2010 - Capitolo 1Soggetti Obbligati alla presentazione

* Per lavorazione industriale o artigianale si intende qualsiasi attività di produzione di beni, anche condotta all'interno di un'unità locale avente carattere prevalentemente commerciale o di servizio, purché tale lavorazione sia identificabile in modo autonomo e non finalizzata allo svolgimento dell'attività commerciale o di servizio.

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Soggetti obbligati alla presentazione

Gestione dei rifiuti urbani ed assimilati- Comuni, o loro Consorzi o Comunità montane ovvero Aziende speciali con finalità di smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati

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Soggetti obbligati alla presentazione

Rifiuti prodotti dalle navi e da queste consegnati nei porti- gestore dell'impianto portuale di raccolta e del servizio di raccolta

Rifiuti non assimilati conferiti al servizio pubblico di raccolta in base a convenzione- gestori del servizio pubblico

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MUD 2010 - Capitolo 1Soggetti Esclusi dalla presentazione

Produzione di rifiuti speciali

imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del Codice civile con un volume di affari annuo non superiore a Euro 8.000,00produttori di rifiuti che li conferiscono al servizio pubblico di raccolta (in questo caso la comunicazione viene effettuata dal gestore del servizio, limitatamente alla quantità conferita)rifiuti non pericolosi derivanti da attività agricole e agro- industrialirifiuti non pericolosi derivanti da attività di demolizione e scavo

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MUD 2010 - Capitolo 1Soggetti Esclusi dalla presentazione

Produzione di rifiuti speciali

rifiuti non pericolosi derivanti da attivitàcommercialirifiuti non pericolosi derivanti da attività di serviziorifiuti non pericolosi derivanti da attività sanitariemacchinari ed apparecchiature deteriorati e obsoleti (se non pericolosi)veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti (se non pericolosi)

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MUD 2010 - CAPITOLO 1IMBALLAGGI - Soggetti Obbligati

Adempimento ora totalmente in capo a CONAI

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

La Comunicazione rifiuti e la Comunicazione veicoli fuori uso, complete in tutte le loro parti, devono essere presentate, unitamente all'attestato di versamento dei diritti di segreteria (€ 10 per le dichiarazioni su supporto magnetico e € 15 per quelle su supporto cartaceo), alla Camera di Commercio della provincia nel cui territorio ha sede l'unità locale cui si riferisce la dichiarazione entro il 30 aprile 2010

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Nei casi in cui un soggetto sia tenuto per la medesima unità locale alla presentazione sia della Comunicazione rifiuti sia della Comunicazione veicoli fuori uso è previsto il pagamento di un unico diritto di segreteria se la consegna viene fatta congiuntamente.Se un soggetto obbligato non ha effettuato alcuna delle attività per le quali è tenuto alla presentazione della Comunicazione rifiuti e/o della Comunicazione veicoli fuori uso non deve presentare una Comunicazione rifiuti e/o una Comunicazione veicoli fuori uso in bianco

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Deve essere presentata una Comunicazione rifiuti e/o una Comunicazione veicoli fuori uso per ogni unità locale non una per ogni registro di carico e scarico presente nell’unità locale.Ad esempio va presentato un solo MUD se:all’interno della stessa unità locale si detiene un registro per gli oli usati e uno per tutti gli altri rifiutiun azienda che effettua trasporto conto terzi produce anche dei rifiuti

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Se all’interno di una stessa unità locale sono svolte più attività di gestione dei rifiuti è consigliabile invece presentare una Comunicazione rifiuti per ognuna di esse.Ad esempio è opportuno presentare un MUD per ogni attività se:nell’unità locale, che è anche sede di un’attività di trasporto rifiuti conto terzi, si realizzano distintamente il riciclo di alcuni materiali inerti e la discarica definitiva di altri

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

La Comunicazione rifiuti e la Comunicazione veicoli fuori dovranno essere presentate utilizzando:la classificazione CER di cui alla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 come modificata dalle decisioni 2001/118/CE, 2001/119/CE e 2001/573/CE (CER 2002)la classificazione ISTAT come aggiornata dal D.P.C.M. 22/12/2004 che ha sostituito l'allegato 2 al D.P.C.M. 24/12/2002 (Ateco 2002)

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Con il “nuovo MUD” utilizzeremo i codici attivitàaggiornati

Dette Comunicazioni devono essere presentate mediante spedizione postale a mezzo di raccomandata senza avviso di ricevimento, consegna diretta alla competente Camera di Commercio oppure invio telematico.

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Supporto cartaceoIl materiale necessario per la compilazione della Comunicazione rifiuti su supporto cartaceo può essere richiesto presso gli uffici della Camera di Commercio di Trento o scaricato dal rispettivo sito all’indirizzo internet:

http://www.tn.camcom.it/servizi/mudeserviziambientali/mud/Modulistica.html

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

La dichiarazione dovrà essere:compilata con inchiostro nero, preferibilmente a macchina o in alternativa a mano con caratteri in stampatellospedita o consegnata in busta chiusa, su cui si dovranno riportare i dati secondo lo schema previsto dall'Allegato 3 al D.P.C.M. 24/12/2002. Ogni busta deve contenere la dichiarazione relativa ad una sola unità locale

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Supporto magnetico Ai sensi del D.P.C.M.15/12/2008 non esisterebbe più come possibilità.Per la compilazione della Comunicazione rifiuti e/o della Comunicazione veicoli fuori uso su supporto magnetico e necessario l’utilizzo di un software. Può essere utilizzato il software di compilazione MUD (gratuito) fornito dalla Camera di Commercio di Trento richiedendolo presso gli uffici della stessa o scaricandolo all’indirizzo internet

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

La registrazione dei dati su supporto informatico deve essere comunque organizzata secondo le specifiche ed i tracciati multirecord riportati negli allegati 4 (rifiuti) e 9 (veicoli fuori uso) al D.P.C.M.24/12/2002In caso di dichiarazioni multiple su supporto magnetico è consentita l'effettuazione di un unico versamento, utilizzando un unico bollettino di pagamento di importo pari alla somma dell'importo dei diritti di ogni singola comunicazione rifiuti contenuta nella dichiarazione multipla

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Supporto magneticoIn caso di compilazione della Comunicazione rifiuti e/o della Comunicazione veicoli fuori uso su supporto magnetico i supporti medesimi potranno recare le dichiarazioni relative a più unità locali sia appartenenti ad un unico soggetto dichiarante che appartenenti a più soggetti dichiaranti (dichiarazione multipla). I supporti magnetici devono essere spediti o consegnati in un plico sul quale siano riportati i dati secondo lo schema previsto dall'Allegato 3 al D.P.C.M. 24/12/2002, e devono inoltre essere accompagnati:

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

…dalla stampa delle sezioni anagrafiche di tutte le unità locali contenute nel supporto debitamente firmate- dall'attestazione di versamento dei diritti di segreteria, è consentita l'effettuazione di un unico versamento, utilizzando un unico bollettino di pagamento di importo pari alla somma dell'importo dei diritti di ogni singola comunicazione rifiuti contenuta nella dichiarazione multipla- dall'elenco riepilogativo di tutte le dichiarazioni contenute nei supporti secondo lo schema riportato negli Allegati 7 e 10 al D.P.C.M. 24/12/2002

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Invio TelematicoIn caso di compilazione informatica della Comunicazione rifiuti o della Comunicazione veicoli fuori uso, in alternativa alla modalità di invio dei dischetti tramite posta o tramite consegna diretta alla Camera di Commercio, queste possono essere spedite per via telematica utilizzando la smart card contenente la firma digitale. Gli utenti che intendono avvalersi di tale possibilità devono disporre di un collegamento a Internet, un computer e una smart card con relativo lettore

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Per inviare telematicamente la Comunicazione rifiuti o la Comunicazione veicoli fuori uso, una volta compilate tramite software, bisogna collegarsi al sito www.mudtelematico.it. La procedura informatica sarà accessibile attraverso un normale browser web (Netscape, Opera, Internet Explorer, ecc.) da qualsiasi punto della rete.Le istruzioni per l'invio telematico delle suddette comunicazioni possono essere reperite anche presso i seguenti siti: www.minindustria.it, www.minambiente.it, www.apat.it, www.unioncamere.it, www.infocamere.it, www.ecocerved.it.

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Invio TelematicoLe associazioni di categoria e gli studi di consulenza potranno inviare telematicamente le Comunicazione rifiuti e le Comunicazioni veicoli fuori uso compilate per conto dei propri associati e dei propri clienti apponendo cumulativamente ad ogni invio la propria firma elettronica sulla base di espressa delega scritta dei propri associati e dei clienti (i quali restano responsabili della veridicitàdei dati dichiarati) che dovrà essere mantenuta presso la sede delle medesime associazioni e studi

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

In caso di invio telematico permane la possibilità di pagamento cumulativo di cui sopra, da effettuarsi mediante l'utilizzo di sistemi di pagamento elettronici sicuri (carta di credito) e/o con altre modalità concordate dalle associazioni di categoria e dagli studi di consulenza con la Camera di Commercio territorialmente competente.

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Eventuali modifiche od integrazioni alla Comunicazione rifiuti o alla Comunicazione veicoli fuori uso potranno essere comunicate unicamente attraverso la presentazione di una nuova comunicazione completa anche dei dati già dichiarati, riportando sulla nuova busta la dicitura "annulla e sostituisce la precedente del gg/mm/aaaa"; La presentazione di una nuova Comunicazione rifiuti o di una nuova Comunicazione veicoli fuori uso rifiuti è sottoposta al nuovo pagamento dei diritti di segreteria e, nel caso siano presentate oltre il termine di scadenza, alle sanzioni previste. Ai fini del rispetto della scadenza fa infatti fede la data dell’ultima dichiarazione consegnata e non la prima.

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Nel caso di Comunicazione rifiuti o Comunicazione veicoli fuori uso pervenute alla Camera di Commercio illeggibili a causa di danni originati dalle operazioni di spedizione e/o trasporto, la Camera di Commercio potrà richiedere la presentazione di copia delle comunicazioni; in questo caso il dichiarante non dovrà ripagare il diritto di segreteria ma allegare copia della ricevuta del pagamento già effettuato.

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MUD 2010 - Capitolo 1Modalità di presentazione

Obbligo di presentazione al COBATTutti coloro che raccolgono batterie esauste o rifiuti piombosi senza incarico dal COBAT (Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi) dovranno trasmettere al consorzio stesso, al momento della presentazione della Comunicazione rifiuti e/o della Comunicazione veicoli fuori uso, copia della medesima, pena l'applicazione delle sanzioni previste per la mancata presentazione del MUD.

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MUD 2010 - CAPITOLO 1Sanzioni – Comunicazione Rifiuti

La mancata o incompleta o inesatta compilazione della Comunicazione rifiuti entro la scadenza prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 2.600,00 a Euro 15.500,0Se la comunicazione è effettuata entro 60 giorni dalla scadenza del termine la sanzione amministrativa pecuniaria va da Euro 26,00 a Euro 160,00Se le indicazioni sono formalmente incomplete o inesatte ma è possibile ricostruire le informazioni dovute si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 260,00 a Euro 1.550,00

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MUD 2010 - Capitolo 1 Sanzioni – Veicoli fuori uso

La Comunicazione veicoli fuori uso è prevista dall’articolo 11, comma 3, del D.Lgs 209/2003. Per quanto riguarda le sanzioni l’articolo 13, comma 7, del medesimo D.Lgs.209/2003 prevede che:“Chiunque non effettua la comunicazione prevista dall’articolo 11, comma 4, o la effettua in modo incompleto o inesatto, è punito con la sanzione pecuniaria amministrativa da 3.000 euro a 18.000 euro.” ’ stato quindi commesso un involontario errore in G.U. (l'articolo11, comma 4, è relativo alla relazione in materia che APAT deve trasmettere al Ministero dell’ambiente) e quindi sembra corretto affermare che, in assenza di uno specifico errata corrige da parte degli Enti competenti, tale sanzione non sia applicabile.

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MUD 2010 - Capitolo 1 Sanzioni – Veicoli fuori uso

Si evidenzia in proposito che secondo alcune interpretazioni restano comunque applicabili le sanzioni previste dal D.Lgs. 22/1997 relative alla presentazione del MUD.

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MUD 2010 – Capitolo 1 Comunicazione RIFIUTI - Struttura

La Comunicazione rifiuti si articola nelle seguenti Sezioni:Sezione anagraficaSezione rifiutiSezione comunicazione semplificataSezione intermediazione e commercioSezione costi e ricavi servizio rifiuti urbani

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MUD 2010 – Capitolo 1 Comunicazione RIFIUTI - Struttura

I diversi soggetti dichiaranti devono presentare solo le Sezioni per le quali sono tenuti ad effettuare la dichiarazione.Le istruzioni sulla compilazione delle diverse sezioni con le descrizioni delle singole voci da inserire possono essere scaricate all’indirizzo internet:http://www.tn.camcom.it/opsmedia/pdf/Istruzioni_rifiuti.pdf

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MUD 2010 – Capitolo 1 Sezione Anagrafica – Scheda SA1 e SA2

Ad esclusione dei soggetti tenuti a presentare la sezione comunicazione semplificata la Sezione Anagrafica deve accompagnare tutte le dichiarazioni.Tale sezione è composta dalle schede SA1 E SA2:La scheda SA1 è la SCHEDA ANAGRAFICA vera e propria dell’unità locale che effettua la presentazione. La scheda SA2 è la SCHEDA RIASSUNTIVA dove viene riportato il numero e la tipologia delle schede compilate per ogni sezione che si presenta

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MUD 2010 – Capitolo 1 Sezione Anagrafica – Scheda SA1 e SA2

ERRORE FREQUENTE: utilizzare un codice Istat non aggiornatoutilizzare la Partita IVA e non il Codice Fiscale del DichiaranteLe dichiarazioni rese su supporto magnetico devono essere accompagnate dall’elenco delle dichiarazioni che contiene gli estremi del compilatore.

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MUD 2010 – Capitolo 1Sezione Anagrafica – Scheda SA1 e SA2

Con D.P.C.M. 08/12/2008 modificata:

- inserita possibilità di indicare annulla e sostituisce- va indicato il numero di mesi anno di attività- vanno indicati eventuali certificazioni EMAS o ISO 14000- è inserita una scheda SA AUT dove devono essere indicati gli estremi di eventuali autorizzazione al recupero e/o smaltimento presenti e vanno qui indicati i dati sulle discariche precedentemente messi nella scheda MG

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MUD 2010 – Capitolo 1 Sezione Rifiuti – Scheda RIF

La normativa prevede che:Sia necessario compilare una Scheda RIF per ogni rifiuto speciale o pericoloso che il dichiarante, nel corso dell’anno cui si riferisce la dichiarazione, abbia:prodotto nell’unità locale cui si riferisce la dichiarazione;prodotto fuori dall’unità locale nell’ambito di attività svolte in sedi non costituenti unità locali (es. cantieri) o presso altre unità locali (es. bonifiche o manutenzioni).

Ai sensi del D.P.C.M. 15/12/2008 non esisterebbe più

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MUD 2010 – Capitolo 1 Sezione Rifiuti – Scheda RIF

E inoltre per ogni rifiuto urbano, speciale o pericoloso che il dichiarante, nel corso dell’anno cui si riferisce la dichiarazione, abbia:ricevuto da terzi, compresa altra unità locale dello stesso dichiarante;

recuperato o smaltito, anche se ricevuto o prodotto in anni precedenti quello cui si riferisce la comunicazione rifiuti.

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MUD 2010 – Capitolo 1 Sezione Rifiuti – Scheda RIF

In pratica la Scheda RIF va compilata per ogni tipologia di rifiuto, identificato dal codice CER e dallo stato fisico, che il dichiarante, nel corso dell’anno cui si riferisce la dichiarazione, ha annotato sul registro di carico e scarico dei rifiuti.

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MUD 2010 – Capitolo 1 Sezione Rifiuti – Scheda RIF

Questa scheda è un modulo riassuntivo di ogni singolo rifiuto dove viene riportata:la sua origine: prodotto nell’unità locale, ricevuto da terzi (moduli RT) e/o prodotto fuori dall’unitàlocale (moduli RE);le sue destinazioni (moduli DR e TE);le eventuali attività svolta su di esso solo trasporto o gestione (moduli MG e MA13). Giacenza al 31/12Distinguere produttore iniziale o produttore da recupero

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MUD 2010 – Capitolo 1 Sezione Rifiuti – Scheda RIF

Essendo il MUD un riepilogo dei registri di carico e scarico in esso è opportuno indicare tutti i rifiuti, anche quelli per i quali non si era tenuti a farlo, che vi sono stati inseriti.ERRORI FREQUENTI: Mancata corrispondenza fra codice CER e nome del rifiuto (se comunicazione presentata su supporto cartaceo), ciò che fa fede èil codice CER;Inserimento errato o non completo dello stato fisico del rifiuto, se produco un medesimo rifiuto però in più stati fisici (ad es. liquido e fangoso) lo devo considerare come due distinti rifiuti (due schede RIF);

Non servirebbe più indicarlo

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MUD 2010 - Capitolo 1 Modulo RT - Rifiuto ricevuto da terzi

Il Modulo RT va compilato solo se nell'anno di riferimento il dichiarante ha ricevuto da terzi, compresa altra unità locale dello stesso dichiarante, per attività di smaltimento, di recupero o di trasporto, il rifiuto oggetto della SCHEDA RIF a cui va allegato.

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MUD 2010 - Capitolo 1 Modulo RT - Rifiuto ricevuto da terzi

È quindi necessario compilare ed allegare alla SCHEDA RIF un Modulo RT:· per ogni unità locale dalla quale si è ricevuto il rifiuto;· per ogni soggetto dal quale si è ricevuto il rifiuto, se il rifiuto proviene dall’estero.In questo caso non va quindi indicata l’unità locale di provenienzaN.B. nel caso in cui il rifiuto sia stato ricevuto tramite un soggetto che svolge esclusivamente attività di trasporto (vettore) compilare il Modulo RT solo per il mittente.Il D.P.C.M. 08/12/08 avrebbe inserito la possibilità di indicare rifiuti ricevuti da privati

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MUD 2010 - CAPITOLO 1 – RIFIUTI Sezione RifiutiModulo RE - Rifiuto prodotto fuori dall’unità

locale

Il Modulo RE va compilato solo se nell'anno di riferimento il dichiarante ha prodotto il rifiuto, in tutto o in parte, fuori dall’unità locale (in luoghi che non costituiscono unità locale o da proprie attività svolte presso unità locali di terzi es. bonifiche, manutenzioni, pulizie, ecc., ove sia prevista la presa in carico, da parte del dichiarante, dei rifiuti originati da dette operazioni).

Ai sensi del D.P.C.M. 15/12/2008 non esisterebbe più

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Modulo RE - Rifiuto prodotto fuori dall’unitàlocale

ALLEGATO C-1 DEL D.M. 1 APRILE 1998, n. 148“…. d) Nella quarta colonna deve essere indicato il luogo di produzione e l’attività di provenienza dei rifiuti (solo per i soggetti che effettuano attività di manutenzione) nonché (qualora la presa in carico o l’uscita del rifiuto dallo stabilimento sia gestita tramite un intermediario o commerciante) i seguenti dati della società commerciale o di intermediazione:….”

Ai sensi del D.P.C.M. 15/12/2008 non esisterebbe più

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Modulo RE - Rifiuto prodotto fuori dall’unitàlocale

Va compilato ed allegato alla SCHEDA RIF cui si riferisce un Modulo RE per ogni Comune sul cui territorio il dichiarante ha prodotto rifiuti derivanti da proprie attività di:

· demolizioni;· manutenzioni;· bonifiche;

Ai sensi del D.P.C.M. 15/12/2008 non esisterebbe più

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MUD 2010 – Capitolo 1Modulo RT o Modulo RE

MODULO RT

MODULO MG

PRODOTTO DA TERZIO FUORI DALLAUNITA’ LOCALE

DICHIARANTE(GESTORE DEL

RIFIUTO)

PRODOTTO DA TERZI

DICHIARANTE(TRASPORTATORE)

DESTINATARIOTERZO

MODULO RT

MODULO DR

N.B. rifiuto ricevuto da vettore Modulo RT solo per il mittente

MODULO RETRASPORTATORE

Ai sensi del D.P.C.M. 15/12/2008 non esisterebbe più

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MUD 2010 - Capitolo 1- Modulo RT o Modulo RE

ERRORI FREQUENTI – Modulo RT: Indicare la Partita IVA e non il Codice Fiscale del soggetto che ha conferito il rifiuto;Numerazione progressiva del Modulo, ogni scheda RT fa riferimento ad una determinata scheda RIF e per tale motivo il loro numero progressivo di identificazione riparte da 1 ad ogni nuovo rifiuto.ERRORI FREQUENTI – Modulo RE: Numerazione progressiva del Modulo, ogni scheda RT fa riferimento ad una determinata scheda RIF e per tale motivo il loro numero progressivo di identificazione riparte da 1 ad ogni nuovo rifiuto;Indicazione dell’attività che ha generato il rifiuto.

Ai sensi del D.P.C.M. 15/12/2008 non esisterebbe più

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Sezione Rifiuti – Numerazione Moduli RT e RE

SCHEDA RIF 1 (RIFIUTO 13 02 05*)

MODULO RT o RE n° 1

MODULO RT o RE n° 2

MODULO RT o RE n° 3

MODULO RT o RE n° 4

SCHEDA RIF 2 (RIFIUTO 15 01 06)

MODULO RT o RE n° 1

MODULO RT o RE n° 2

MODULO RT o RE n° 3

MODULO RT o RE n° 4

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Sezione RifiutiModulo DR – Destinazione del rifiuto

Il Modulo DR va compilato solo se il dichiarante nell'anno di riferimento ha conferito il rifiuto, oggetto della singola SCHEDA RIF, a terzi o ad altra unità locale dello stesso dichiarante per attività di recupero o smaltimento.

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Sezione RifiutiModulo DR – Destinazione del rifiuto

Va compilato ed allegato alla SCHEDA RIF un Modulo DR:· per ogni unità locale di destinazione del rifiuto, se situata in Italia;· per ogni soggetto al quale è stato conferito il rifiuto con destinazione estera.N.B. nel caso in cui il rifiuto sia stato conferito tramite un soggetto che svolge esclusivamente attività di trasporto (vettore) compilare il Modulo TE per il/i vettore/i ed il Modulo DR solo per il destinatario.

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Sezione RifiutiModulo TE – Elenco dei trasportatori

Il Modulo TE va compilato, per i rifiuti in uscita dall’unità locale, solo se il dichiarante nell'anno di riferimento ha conferito il rifiuto oggetto della singola SCHEDA RIF a terzi tramite soggetti che esercitano esclusivamente attività di trasporto (vettori), ovvero soggetti diversi dal destinatario. Se il rifiuto è stato affidato a più di sei trasportatori continuare l’elenco in altri Moduli TE numerati progressivamente. Ai sensi del D.P.C.M.08/12/2008 si dovrebbe anche indicare i relativi quantitativi che ogni trasportatore ha movimentato

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Sezione RifiutiModulo TE – Elenco dei trasportatori

PRODUTTORE

TRASPORTATORE

DESTINATARIO

MODULO TE

MODULO DR

TRASPORTO REALIZZATOCON MEZZO DEL MITTENTE

O DEL DESTINATARIO

PRODUTTORE

DESTINATARIO

MODULO DR

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Sezione Rifiuti - Modulo TE e Modulo DR

ERRORI FREQUENTI – Modulo TE e Modulo DR: Indicare la Partita IVA e non il Codice Fiscale del soggetto trasportatore o destinatario del rifiuto;

Numerazione progressiva del Modulo, ogni scheda TE e DR fa riferimento ad una determinata scheda RIF e per tale motivo il loro numero progressivo di identificazione riparte da 1 ad ogni nuovo rifiuto.

MODULO DR 1

MODULO DR 2

MODULO DR 3

MODULO DR 1

MODULO DR 2

MODULO TE 1

SCHEDA RIF 1 (RIFIUTO 13 02 05*)

SCHEDA RIF 2 (RIFIUTO 15 01 06)

MODULO TE 1

MODULO TE 1

FINO A 6 TRASPORTATORI HO UN SOLO MODULO TE

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Sezione RifiutiModulo MG – GESTIONE

Il Modulo GESTIONE va compilato solo se il dichiarante ha eseguito, presso l’unità locale, operazioni di recupero o smaltimento; attraverso tale Modulo il dichiarante descrive le singole attività di gestione del singolo rifiuto svolte, secondo i punti di cui agli allegati B e C al decreto legislativo 22/1997, indicandone la relativa quantità gestita.

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Sezione RifiutiModulo MG – GESTIONE

OPERAZIONI DI DEPOSITO DEFINITIVO (DISCARICA).Riportare la quantità, in tonnellate depositata nell’anno con le operazioni di cui ai punti D1, D5, D12 dell’allegato “B” al decreto legislativo 22/1997 e barrare le caselle corrispondenti al tipo di deposito definitivo (discarica) cui è stato destinato il rifiuto nell’unità locale. Indicare inoltre la capacità residua totale complessiva dell’impianto di deposito definitivo (discarica) in metri cubi.

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Sezione RifiutiModulo MG – Destinazione del rifiuto

OPERAZIONI DI RECUPERO O DI SMALTIMENTO.Va riportata la quantità di rifiuto recuperata e/o smaltita nelle caselle corrispondenti alle rispettive operazioni svolte sul rifiuto nell’unità locale.Se nell’unità locale è stata compiuta un’operazione di messa in riserva o deposito preliminare del rifiuto va indicata la quantità in giacenza al 31/12. Ai sensi del D.P.C.M.08/12/2008 si dovrebbe anche indicare ora la quantità totale messa in riserva nel corso dell’anno

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Sezione RifiutiModulo MG – Destinazione del rifiuto

Se nell’unità locale il rifiuto è stato avviato a piùoperazioni di recupero o smaltimento “in parallelo”, ad esempio parte a R1 e parte a R2, ovvero parte a D2 e parte a D4, indicare la quota di rifiuto avviata ad ogni singola operazione.Se nell’unità locale il rifiuto è stato avviato a piùoperazioni di recupero o smaltimento “in serie” o “in cascata”, ad esempio parte a R4 e successivamente a R1 ovvero parte a D9 e successivamente a D10, indicare la quota totale di rifiuto avviata ad ogni singola operazione ripetendo la quantità per ogni operazione.

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Sezione RifiutiModulo MA13 – Articolo 13

Il Modulo ARTICOLO 13 va compilato se il dichiarante ha eseguito operazioni di smaltimento del rifiuto in base ad ordinanza di cui all’art. 13 del d.lgs. 22/1997 e successive integrazioni e modifiche.

Il comma 1 del suddetto articolo prevede che, qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente necessità e sotto determinate condizioni, si possa temporaneamente ricorrere a speciali forme di gestione dei rifiuti anche in deroga alle disposizioni vigenti.

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Sezione RifiutiModulo MA13 – Articolo 13

Attraverso il Modulo ARTICOLO 13 il dichiarante identifica le attività di smaltimento svolte indicandone la relativa quantità analogamente a quanto previsto, per le operazioni di smaltimento e deposito definitivo, per il Modulo Gestione MG.

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Sezione Rifiuti – Esempi di Flussi

PRODUTTORE(MITTENTE)

TRASPORTATORE(VETTORE)

SMALTITOREO

RECUPERATORE(DESTINATARIO)

- SEZIONE ANAGRAFICA- SCHEDA RIF (descrizione del rifiuto) PER OGNI RIFIUTO

•MODULO TE (elenco dei vettori in uscita)•MODULO DR (destinatario)•MODULO RE (se produce rifiuti fuori dall'unità locale)

- SEZIONE ANAGRAFICA- SCHEDA RIF (descrizione del rifiuto) PER OGNI RIFIUTO

•MODULO RT (mittente)•MODULO DR (destinatario)

- SEZIONE ANAGRAFICA- SCHEDA RIF (descrizione del rifiuto) PER OGNI RIFIUTO

•MODULO RT (mittente)•MODULO GESTIONE (attività svolte sul rifiuto)•MODULO ARTICOLO 13 (se l'attività è svolta su ordinanza)

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Sezione Rifiuti – Esempi di Flussi

PRODUTTORE(MITTENTE)

SMALTITOREO

RECUPERATORE(DESTINATARIO)

- SEZIONE ANAGRAFICA- SCHEDA RIF (descrizione del rifiuto) PER OGNI RIFIUTO

•MODULO DR (destinatario)•MODULO RE (se produce rifiuti fuori dall'unitàlocale)

- SEZIONE ANAGRAFICA- SCHEDA RIF (descrizione del rifiuto) PER OGNI RIFIUTO

•MODULO RT (mittente)•MODULO GESTIONE (attività svolte sul rifiuto)•MODULO ARTICOLO 13 (se l'attività è svolta su ordinanza)

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Sezione Semplificata – Schede SCS1 e SCS2

I soli soggetti dichiaranti per i quali ricorrono contemporaneamente tutte le seguenti condizioni:presentano la Comunicazione rifiuti su supporto cartaceosono produttori di non più di 3 rifiuti – 5 per il D.P.C.M.08/12/08i rifiuti sono prodotti nell'unità locale cui si riferisce la dichiarazioneper ogni rifiuto prodotto non utilizzano più di tre trasportatori e più di tre destinatari sono tenuti a compilare esclusivamente la Sezione comunicazione semplificata (schede SCS1 e SCS2), salvo non ricorrano anche le condizioni per cui siano tenuti a compilare anche le pertinenti schede della Sezione imballaggi.

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Sezione Semplificata – Schede SCS1 e SCS2

Il disposto deve essere inteso nel senso che tali soggetti non sono obbligati a presentare la Comunicazione rifiuti su supporto cartaceo (restano infatti liberi di presentarla su supporto magnetico) ma che qualora intendano presentarla su supporto cartaceo devono utilizzare le schede SCS1 e SCS2.

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Sezione Intermediazione e Commercio

La Sezione Intermediazione e Commercio deve essere compilata unicamente dai soggetti che svolgono attività di brokeraggio di rifiuti, pertanto non ne hanno l’effettiva detenzione.I soggetti che commerciano rifiuti stoccandoli presso i propri impianti esercitano un’attività di gestione e, conseguentemente, utilizzeranno unicamente la sezione rifiuti.

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Sezione Intermediazione e Commercio

I soggetti che hanno attività di commercio ed intermediazione miste, ovvero in parte con detenzione fisica ed in parte no, dovranno utilizzare entrambe le sezioni riportando:le quantità commercializzate con detenzione nella sezioni rifiutile quantità commercializzate senza detenzione nella sezione intermediazione e commercio.

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Sezione Intermediazione e Commercio

E’ costituita dalla Scheda INT e dai Moduli UO e UD.SCHEDA INTCompilare una Scheda per ogni rifiuto urbano, speciale o pericoloso, e per ogni stato fisico, che il dichiarante, nel corso dell’anno cui si riferisce la dichiarazione, abbia trattato.

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Sezione Intermediazione e Commercio

Ogni Scheda è corredata da Moduli da compilare ed allegare, uno per le unità locali di origine (Modulo UO) e uno per le unità locali di destinazione (Modulo UD) del rifiuto stessoRiportare l’elenco delle unità locali di origine del rifiuto intermediato o commercializzatoModulo UDRiportare l’elenco delle unità locali di destinazione del rifiuto intermediato o commercializzato

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Sezione Intermediazione e Commercio

COME TUTTI I GESTORI DI RIFIUTI GLI INTERMEDIARI ED I COMMERCIANTI DEVONO PRESENTARE IL MUD SU SUPPORTO MAGNETICO

PRODUTTORE(MITTENTE)

TRASPORTATORE(VETTORE)

SMALTITOREO

RECUPERATORE(DESTINATARIO)

MITTENTE, VETTORE E DESTINATARIO PRESENTANO IL LORO MUD COME VISTO NELLA SEZIONE RIFIUTI

Flus

so d

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org

aniz

zato

da

inte

rmed

iari

o

L'INTERMEDIARIO O IL COMMERCIANTE PRESENTANO IL MUD ALLEGANDO:

– LA SEZIONE ANAGRAFICA SCHEDE SA1 E SA2– LA SCHEDA INT (descrizione del rifiuto)– IL MODULO UO (uno ogni tre “mittenti” del rifiuto)– IL MODULO UD (uno ogni tre “destinatari”del rifiuto)

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Sezione Intermediazione e Commercio

ERRORI FREQUENTI – Modulo UO e Modulo UD: Mancata corrispondenza fra codice CER e nome del rifiuto (se comunicazione presentata su supporto cartaceo), ciò che fa fede è il codice CER;Indicare la Partita IVA e non il Codice Fiscale del soggetto produttore o destinatario del rifiuto;Numerazione progressiva del Modulo, ogni scheda UO e UD fa riferimento ad una determinata scheda INT e per tale motivo il loro numero progressivo di identificazione riparte da 1 ad ogni nuovo rifiuto intermediato.

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Comunicazione veicoli fuori uso - Struttura

La Comunicazione rifiuti si articola nelle seguenti Sezioni:Sezione anagrafica veicoli fuori usoSezione autodemolitoreSezione rottamatoreSezione frantumatoreI diversi soggetti dichiaranti devono presentare solo le Sezioni per le quali sono tenuti ad effettuare la dichiarazione.

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Comunicazione veicoli fuori uso - Struttura

I dati da riportare nella Comunicazione veicoli fuori uso devono essere desunti dalle registrazioni effettuate nel registro di carico e scarico dei rifiuti, ove ciò non fosse possibile da altri registri la cui tenuta presso l’'impresa sia obbligatoria e in ultima analisi è possibile effettuare il calcolo sulla base di una stima effettuata con la migliore accuratezza possibile. Tale calcolo dovrà essere allegato al registro di carico e scarico.

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Sez. Anagrafica – Scheda SA1-VEC e SA2-VEC

La Sezione Anagrafica Veicoli fuori uso deve accompagnare tutte le dichiarazioni.Tale sezione, analogamente a quella analoga della comunicazione rifiuti, è composta dalle schede SA1-VEC e SA2-VEC:La scheda SA1-VEC è la SCHEDA ANAGRAFICA vera e propria dell’unità locale che effettua la presentazione.

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Sez. Anagrafica – Scheda SA1-VEC e SA2-VEC

La scheda SA2-VEC è la SCHEDA RIASSUNTIVA dove viene riportato il numero e la tipologia delle schede compilate per ogni sezione che si presentaLe dichiarazioni rese su supporto magnetico devono essere accompagnate dall’elenco delle dichiarazioni che contiene gli estremi del compilatore

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Sezione Autodemolitore – Scheda AUT

LA SCHEDA AUT DEVE ESSERE COMPILATA DAI SOGGETTI CHE EFFETTUANO OPERAZIONI DI MESSA IN SICUREZZA E DEMOLIZIONE AI SENSI DEL D.LGS.209/2003 ED E' RELATIVA A TUTTI I RIFIUTI RICEVUTI, PRODOTTI E GESTITI IN RIFERIMENTO A TALI ATTIVITÀ.

PER IL CODICE RIFIUTO 16 01 04 – VEICOLI FUORI USO – RIPORTARE LA QUANTITÀ COMPLESSIVA DIVEICOLI FUORI USO RICEVUTA SUDDIVIDENDOLA POI IN RIFERIMENTO AI VEICOLI FUORI USO PRODOTTI PRECEDENTEMENTE AL 1 GENNAIO 1980 E PRODOTTI SUCCESSIVAMENTE AL 1 GENNAIO 1980.

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Sezione Autodemolitore – Scheda AUT

PER QUANTO RIGUARDA IN PARTICOLARE I DATI RELATIVI ALLA GESTIONE DEGLI AUTOVEICOLI CHE NEI REGISTRI DI CARICO E SCARICO DEI RIFIUTI SONO INQUADRATI TUTTI INDISTINTAMENTE CON IL CODICE 16 01 04, IL CALCOLO DELLE QUANTITA' SARA' EFFETTUATO RISPETTANDO L'INCIDENZA PERCENTUALE DELLA MASSA DEGLI AUTOVEICOLI RISPETTO ALLA MASSA TOTALE DEI VEICOLI IN INGRESSO.

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Sezione Autodemolitore – Scheda AUT

ESEMPIO: UN IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE IN CUI, NEL 2004, SONO ENTRATI 80 TONNELLATE DIAUTOVEICOLI, ASSOGGETTATI ALLE DISPOSIZIONI DEL D.LGS. 209/2003, E 20 TONNELLATE DI ALTRI VEICOLI NON RIENTRANTI NEL CAMPO DIAPPLICAZIONE DEL CITATO D.LGS. 209/2003 MA IN QUELLO DEL D.LGS. 22/1997 (DATI CHE RISULTANO DAL REGISTRO DI CARICO E SCARICO) DOVRA' INDICARE, COME QUANTITA' IN USCITA DICARCASSE/ROTTAMI FERROSI ATTRIBUIBILI AGLI AUTOVEICOLI, L'80% (80 T SU 100 T) DEI ROTTAMI TOTALI IN USCITA E COSÌ PER TUTTI I RIFIUTI PROVENIENTI DALLA DEMOLIZIONE DEGLI AUTOVEICOLI.

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Sezione Rottamatore – Scheda ROT

LA SCHEDA ROT DEVE ESSERE COMPILATA DAI SOGGETTI CHE EFFETTUANO OPERAZIONI DIROTTAMAZIONE ED ADEGUAMENTO VOLUMETRICO DELLE CARCASSE DI AUTO CHE SONO GIÀ STATE SOTTOPOSTE AD OPERAZIONI DI MESSA IN SICUREZZA AI SENSI DEL D.LGS. 209/2003 ED E' RELATIVA A TUTTI I RIFIUTI RICEVUTI, PRODOTTI E GESTITI IN RIFERIMENTO A TALI ATTIVITÀ.

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Sezione Rottamatore – Scheda ROT

PER QUANTO RIGUARDA IN PARTICOLARE I DATI RELATIVI ALLA GESTIONE DEGLI AUTOVEICOLI ASSOGGETTATI AL D.LGS. 209/2003 IL CALCOLO DELLE QUANTITA' SARA' EFFETTUATO RISPETTANDO L'INCIDENZA PERCENTUALE DELLA MASSA DEGLI AUTOVEICOLI RISPETTO ALLA MASSA TOTALE DIROTTAME IN INGRESSO.

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Sezione Rottamatore – Scheda ROT

ESEMPIO: UN IMPIANTO DI ROTTAMAZIONE IN CUI, NEL 2004, SONO ENTRATI 80 TONNELLATE DICARCASSE/ROTTAMI PROVENIENTI DA AUTOVEICOLI ASSOGGETTATI AL D.LGS. 209/2003, E 20 TONNELLATE DI CARCASSE/ROTTAMI PROVENIENTI DA AUTOVEICOLI NON RIENTRANTI NEL CAMPO DIAPPLICAZIONE DEL CITATO D.LGS. 209/2003 MA IN QUELLO DEL D.LGS. 22/1997 O COMUNQUE AVENTI ORIGINE DIVERSA (DATI CHE RISULTANO DAL REGISTRO DI CARICO E SCARICO), DOVRA' INDICARE, COME QUANTITA' IN USCITA DI ROTTAMI FERROSI ATTRIBUIBILI AGLI AUTOVEICOLI ASSOGGETTATI AL D.LGS. 209/2003, L'80% (80T SU 100T) DEI ROTTAMI TOTALI IN USCITA.

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Sezione Frantumatore – Scheda FRA

LA SCHEDA FRA DEVE ESSERE COMPILATA DAI SOGGETTI CHE EFFETTUANO OPERAZIONI DIFRANTUMAZIONE DELLE CARCASSE DI AUTO CHE SONO GIÀ STATE SOTTOPOSTE AD OPERAZIONI DIMESSA IN SICUREZZA, SMONTAGGIO DELLE PARTI RECUPERABILI ED EVENTUALE ADEGUAMENTO VOLUMETRICO AI SENSI DEL D.LGS. 209/2003 ED E' RELATIVA A TUTTI I RIFIUTI RICEVUTI, PRODOTTI E GESTITI IN RIFERIMENTO A TALI ATTIVITÀ.

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Sezione Frantumatore – Scheda FRA

PER QUANTO RIGUARDA IN PARTICOLARE I DATI RELATIVI ALLA GESTIONE DEGLI AUTOVEICOLI ASSOGGETTATI AL D.LGS. 209/2003 IL CALCOLO DELLE QUANTITA' SARA' EFFETTUATO RISPETTANDO L’INCIDENZA PERCENTUALE DELLA MASSA DEL ROTTAME PROVENIENTE DAGLI AUTOVEICOLI RISPETTO ALLA MASSA TOTALE DI ROTTAME IN INGRESSO.

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Sezione Frantumatore – Scheda FRA

ESEMPIO: UN IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE IN CUI, NEL 2004, SONO ENTRATI 80 TONNELLATE DIROTTAMI PROVENIENTI DA AUTOVEICOLI ASSOGGETTATI AL D.LGS. 209/2003, E 20 TONNELLATE DI ROTTAMI PROVENIENTI DA AUTOVEICOLI NON RIENTRANTI NEL CAMPO DIAPPLICAZIONE DEL CITATO D.LGS. 209/2003 MA IN QUELLO DEL D.LGS. 22/1997 O COMUNQUE AVENTI ORIGINE DIVERSA (DATI CHE RISULTANO DAL REGISTRO DI CARICO E SCARICO), INDICHERA', COME QUANTITA' IN USCITA DI ROTTAMI FERROSI ATTRIBUIBILI AGLI AUTOVEICOLI ASSOGGETTATI AL D.LGS. 209/2003, L'80% (80T SU 100T) DEI ROTTAMI TOTALI IN USCITA.

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Moduli allegati alle schede

I moduli da allegare alle Schede AUT, ROT, FRA sono i seguenti:

RT-VEICTE-VEICDR-VEICMG-VEIC

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Moduli allegati alle schede

Si tratta di moduli sostanzialmente analoghi a quelli presenti nella Comunicazione rifiuti ed in uso da anni. Le uniche differenze rispetto ai moduli "tradizionali" sono le seguenti:RT-VEIC: prevede un apposito campo per indicare i rifiuti ricevuti da privatiDR-VEIC: prevede l'indicazione delle quantitàconferite a terzi in riferimento alle operazioni di recupero/smaltimento cui il rifiuto è destinato

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Moduli allegati alle schede

MG-VEIC: prevede le sole operazioni di recupero/smaltimento tipiche della gestione dei veicoli fuori uso e dei relativi rifiuti e per le operazioni R13 e D15 prevede l'indicazione sia della quantità complessiva sottoposta a tali operazioni nel corso dell'anno che quella della quantità in giacenza al 31/12Il modulo TE-VEIC è invece analogo al "tradizionale" modulo TE