Significato delle alterazioni elettrocardiografiche I I criteri ECGrfaici sono espressione...
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Significato delle alterazionielettrocardiografiche I
• I criteri ECGrfaici sono espressione dell’ischemia e non sono sufficienti a definire un IMA. La diagnosi finale di IMA si basa sulla determinazione dei markers biochimici nel sangue
• il sottoslivellamento ST da V1 a V3 in assenza di sopraslivellamento in altre derivazioni, dovrebbe essere considerato indicativo di ischemia o infarto posteriore, ma si rendono necessarie indagini di imaging
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
Significato delle alterazioniElettrocardiografiche II
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
• il BBDx non impedisce la diagnosi di
onda Q
• il BBSin solitamente non consente la diagnosi di onde Q
• la comparsa di nuove onde Q in presenza di BBSin deve essere considerata patologica
Significato delle alterazioniElettrocardiografiche III
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
• non tutti i pazienti che sviluppano una necrosi miocardica presentano alterazioni dell’ECG
• un normale ECG non esclude la diagnosi di IM• i nuovi marker biochimici possono evidenziare una
necrosi miocardica troppo piccola per essere evidenziata dall’ECG
• tali pazienti possono essere accreditati della diagnosi di micro infarto, ma tale aspetto necessita di futuri chiarimenti
Variazioni dell’ ECG nell’ IMA conclamato I
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
• ogni onda Q da V1 a V3, onde Q 30 ms (0.03 s) nelle derivazioni D I, II aVL, aVF, V4, V5, V6
• Variazioni dell’onda Q devono essere presenti in 2 derivazioni contigue ed essere 1 mm di profondità
Variazioni dell’ ECG nell’ IMA conclamato II
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
• la necrosi miocardica (o l’IM clinico) può essere stabilita sulla base di un ECG a 12 derivazioni in assenza di possibilità di confusione (BBS, ipertrofia VS, WPW) ma non immediatamente dopo bypass
• un singolo ECG che presenta onde Q significative è indicativo di “pregresso” IM
• un’ onda Q <30 ms accompagnata da sottoslivellamento ST - T può essere espressione di un IM, ma richiede conferma
Il razionale dell’imaging nell’IMA
RAZIONALE:
l’ischemia comporta ipoperfusione miocardica regionale che può portare a disfunzione e morte cellulare
E’ USATA PER:• confermare o escludere la presenza di IM o ischemia • identificare condizioni non-ischemiche che
comportano dolore toracico• definire la prognosi a breve e lungo termine• identificare complicanze meccaniche dell’IMA
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
Tecniche di imaging nell’ IMA
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
• ECOCARDIOGRAMMA:
evidenzia molte cause di dolore toracico non ischemico : pericardite, miocardite, vizi valvolari, dissezione aortica
• RADIONUCLIDI:
evidenziano la perfusione al momento del ricovero. L’analisi quantitativa è molto accurata e fornisce informazioni sia sulla perfusione che sulla funzione
L’ imaging nell’ IMA in evoluzione
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
A) ISCHEMIA & IM ACUTI o in EVOLUZIONE
• ECO: evidenzia anormalità regionali entro pochi minuti da un evento ischemico e determina entità e localizzazione di un IM
• ECO & RADIOISOTOPI: molto utili nella diagnosi di sospetto IM
L’ imaging nell’ IMA conclamato
LA DIAGNOSI DELL'INFARTOMIOCARDICO ACUTO (IMA) DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
A consensus document of The Joint ESC / ACC Committee for the Redefinition of MI, 2000
•ECO (da sforzo o dobutamina): analisi della funzione ventricolare residua e valore prognostico. Identificazione di disfunzione valv. mitralica, espansione dell’IMA, trombosi etc.
•RADIONUCLIDI ( da sforzo o dipiridamolo): evidenza di reversibilità e di malattia multivasale.
•IMAGING di PERFUSIONE QUANTITATIVA: (thallio or tecn.99m) determinazione della vitalità miocardica
Criteri per il sospetto IMA
LA DIAGNOSI DELL'INFARTOMIOCARDICO ACUTO (IMA)
ALGORITMO PER LA DIAGNOSIDI INFARTO MIOCARDICO ACUTO
• dolore tipico: da almeno 30 m’, resistente alla TRINITROGLICERINA (1-3 cps sl)
• alterazioni ECGrafiche:– 1 sopraslivellamento del tratto ST > 0.1 mv in >
2 derivazioni periferiche– 2 sopraslivellamento del tratto ST > 0.2 mv in
> 2 derivazioni precordiali contigue– 3 comparsa di BBS– 4 sottoslivellamento del tratto ST
Algoritmo per la stratificazione e lagestione del paziente
LA DIAGNOSI DELL'INFARTOMIOCARDICO ACUTO (IMA)
ALGORITMO PER LA DIAGNOSIDI INFARTO MIOCARDICO ACUTO
PC Cannon : from Acute Coronary Syndromes 3,2; 2000
Evoluzione elettrocardiograficadopo fibrinolisi
Roe et al: J Am Coll Cardiol 2001; 37,1: 9-18
Capitolo IILA TERAPIA DELL’ INFARTO MIOCARDICO ACUTO
TORNA ALL’ INDICE
Cenni storici I
LA TERAPIA DELL'INFARTOMIOCARDICO ACUTO (IMA) INTRODUZIONE
• Evidenza di un rapporto tra aritmie ven-tricolari e morte improvvisa.Levine SA. Coronary thrombosis: its various clinical features. Baltimore; Williams & Wilkins, 1929
• Cardioversione di FV con elettro-shock.Beck CF, Pritchard WH, Feil HS: Ventricular fibrillation of long duration abolished by electrical shock. JAMA 1947; 135: 985-6
• Primo elettro-shock di FV in corso di IMABeck CF, Weckesser EC, Barry FM. Fatal heart attack and successful defibrillation: new concepts in coronary artery disease. JAMA 1956; 161: 434-6
Cenni storici II
LA TERAPIA DELL'INFARTOMIOCARDICO ACUTO (IMA) INTRODUZIONE
• Dimostrazione della possibilità di abbattere la mortalità nell’IMA
Julian DG. Treatment of cardiac arrest in acute myocardial ischemia and infarction. Lancet 1961; 840-4
• Riduzione della mortalità: dal 26% in reparto al 7% in UCC
• Classificazione degli IMA in base alla severità
Killip T, Kimball JT. Treatment of myocardial infarction in a coronary care unit: a two-year experience with 250 patients. Am J Cardiol 1967; 20: 457-64
Infarto miocardico acutoMisure generali urgenti
• conferma del sospetto clinico• posizionamento agocannula sicura• raccolta dati anamnestici ed esame obiettivo• monitorizzazione elettrocardiografica• primi interventi in UCIC o ER• esami urgenti• radiografia del torace• inquadramento prognostico precoce• monitorizzazione emodinamica
Infarto miocardico acutoObiettivi della terapia
• ridurre il consumo d’ossigeno• ottenere, nel tempo più breve possibile, la
riperfusione• ridurre le possibilità di una riocclusione• influire sulla dinamica vascolare per
limitare il processo di rimodellamento ventricolare
• ridurre l’incidenza di complicanze
L’ ipotesi dell’ arteria pervia
ottenere la pervietà del vaso coronarico responsabile con un normale flusso anterogrado consente di:
• salvare miocardio “stunned”• preservare la funzione meccanica
ventricolare sinistra• influenzare positivamente la prognosi
Il monitoraggio emodinamico
LA TERAPIA DELL'INFARTOMIOCARDICO ACUTO (IMA) INTRODUZIONE
• INDICAZIONI– ipotensione persistente e shock– congestione persistente e/o EPA– complicanze meccaniche (sospette o documentate)– tachicardia inspiegabile e persistente– assistenza circolatoria meccanica– ipotensione non rispondente fluidi (ACC/AHA 1999
Class IIa)
• CONTROINDICAZIONI– stato incoagulabile, setticemia, trombolisi
• COMPLICANZE– emorragie, Pnx, aritmie (A&V), dislocamento e
rottura, sepsi, infarto polmonare
La terapia del dolore precordialenell’ XI secolo
“Se sopraggiunge nel petto o nei precordi un dolore o una
oppressione accompagnati da un dolore alle braccia,
costrizione alle spalle e fitte al rachide, praticare subito un
salasso””
Petroncello, Scuola Salernitana, XI secolo
GLI ANTIAGGREGANTI
RAZIONALE DELLA TERAPIA• effetto proaggregante della trombina che può
produrre retrombosi• l’ASA possiede un potente effetto antiaggregante
che, da solo, ha ridotto la mortalità a 30gg del 23%
CONTROINDICAZIONI (solo relative)• ulcera peptica in fase attiva• grave e documentata intolleranza al farmaco
(broncospasmo, angioedema)
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE• 160-325 mg per os a partire dal sospetto dia-
gnostico e seguiti da 75-160 mg sine terminePARAMETRI DA MONITORARE:• emocromo, piastrine, PT, PTT, INREFFETTI INDESIDERATI:• gastrite erosiva e ulcera gastrica• sanguinamenti GI• moderato aumento della PA e lievi aumenti della
creatininemia• broncocostrizione (anche <30mg di ASA)
GLI ANTIAGGREGANTI
Primi interventi in UCC o PS I
• ASA 160-325 mg X os evitando formulazioni gastro-protette
• eparina: bolo 60 U/Kg (max 4000 U); infusione 12 U/Kg/hper 48h (max 1000 U/h) con PTT 50”-70” (ACC/AHA 1999 Class IIb)
• t-PA: bolo 15 mg, infusione: 0.75 mg/Kg per 30’ (<50mg) seguiti da 0.5 mg/Kg per 60 m’ (<35mg)
in alternativa:
• ASA: 160-325 mg X os• streptochinasi: 1.5 mil U in 60 m’• eparina sodica: sottocutanea 12.500 U
ogni 12 h
oppure:• PTCA primaria
Primi interventi in UCC o PS II
I farmaci nella terapia dell’ IMA
• Nitroderivati
• Terapia antalgica e sedativa
• Ossigeno-terapia
• Trombolitici
• Betabloccanti
• PTCA primaria
• Antiallergici
• Anticoagulanti
• ACE inibitori
• Statine
RAZIONALE DELLA TERAPIA• riduzione significativa del precarico del
ventricolo sia Dx che Sin• riduzione del postcarico• riduzione della tensione di parete• azione dilatatrice diretta sui vasi
coronarici epicardici e sui circoli collaterali
CONTROINDICAZIONI• ipotensione, IMA inferiore, intolleranza
Nitrati
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE• per le prime 24-48h in tutti i Pz in assenza di
ipotensione, bradi o tachi-cardia (ACC/AHA 1999 Class I)
• terapia infusiva alla dose di 10-20 /m’, aumentata di 10 /m’ ogni 5-10m
PARAMETRI DA MONITORARE:• PA, PVC, FC
EFFETTI INDESIDERATI:• ipotensione, tachicardia e bradicardia riflessa
(atropina 0.5-1mgEV), cefalea pulsante
Nitrati
RAZIONALE DELLA TERAPIA• variazioni emodinamiche indotte dal
dolore: tachicardia, ipertensione, aumento della GC
• morfina: vasodilatazione A-V, riduzione del lavoro respiratorio, riduzione della frequenza ed aumento della profondità del respiro, riduzione della FC
CONTROINDICAZIONI• ipersensibilità dimostrata, effetto
costrittore sulla muscolatura liscia (sfintere vescicale!)
LA TERAPIA ANTALGICA SEDATIVA
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE• morfina solfato: 2-3 mg EV in boli ripetuti ogni 5-30
m’ sino alla completa scomparsa del dolore• meperidina: (boli di 25.100 mg) in caso di ipertono
vagale
PARAMETRI DA MONITORARE:• PA, FC e respiratoria
EFFETTI INDESIDERATI:• nausea, vomito, ipotensione: (atropina 0.5-1mg)• depressione resp.: (naloxone 0.1-0.4 mg EV ripetuti
dopo 15 m’.
LA TERAPIA ANTALGICA SEDATIVA
L’ OSSIGENOTERAPIA
RAZIONALE DELLA TERAPIA• correzione dell’ ipossia (frequente
nell’IMA) ed aumento della disponibilità miocardica d’O2 (miglioramento la performance ventricolare)
CONTROINDICAZIONI• in assenza di ipossiemia: all’aumento
delle resistenze sistemiche non può accompagnarsi un aumento della cessione di O2 ai tessuti
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE• O2 a 2-4 l/m con cannula nasale, nelle prime 2-3 h
(ACC/AHA 1999 Class IIa), tra le 3-6 h (Class IIb)
• riprendere in caso di dispnea, aritmie maggiori o ripresa dell’angor
• se ipossiemia persistente: intubazione (PEP)
PARAMETRI DA MONITORARE:• pH, pO2, pCO2, BE
EFFETTI INDESIDERATI:• aumento delle resistenze sistemiche e della PA
con possibile riduzione della portata cardiaca
L’ OSSIGENOTERAPIA
RAZIONALE DELLA TERAPIA• ricanalizzazione e conseguente riperfusione del
vaso responsabile dell’infarto• CONTROINDICAZIONI• assolute & relative
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE• tipo di trombolitico• associazione con antiaggreganti o anticoagulanti• sede & estensione della necrosi• presenza o assenza di sopraslivellamento ST
LA TERAPIA TROMBOLITICA
Controindicazioni assolute
• Pregresso ictus emorragico (in qualunque epoca), altri ictus o eventi cerebrovascolari nell’ultimo anno
• Neoplasia intracranica nota• Emorragie interne in atto• Sospetta dissezione aortica
1999 Update ACC/AHA AMI Guideline
LA TERAPIA TROMBOLITICA
Controindicazioni relative I• Ipertensione severa non controllata (>180/110) al
ricovero• Anamnesi di pregresso accidente
cerebrovascolare o patologia cerebrale nota non inclusa nelle controindicazioni assolute
• Uso attuale di anticoagulanti a dosi terapeutiche (INR >2); diatesi emorragica nota
• Trauma recente (ultime 2-4 settimane), inclusi traumi cranici o RCP traumatica o prolungata (>10 min) o interventi chirurgici maggiori (<3 settimane)
1999 Update ACC/AHA AMI Guideline
LA TERAPIA TROMBOLITICA
Controindicazioni relative II
• Punture vascolari non comprimibili • Emorragia interna recente ( 2-4
settimane)• Per SK/anistreplase :precedente
esposizione o pregressa reazione allergica
• Gravidanza• Ulcera peptica attiva• Anamnesi di ipertensione cronica grave
1999 Update ACC/AHA AMI Guideline
LA TERAPIA TROMBOLITICA
rtPA e SK: quale trombolitico?
rtPA particolarmente consigliata:• nei <70 aa• diatesi allergica (o precedentemente trattati
con SK)• in caso di ipotensione
SK particolarmente consigliata: • in tutti i casi in cui è ipotizzabile una strategia
più aggressiva (per la brevità dell’emivita)• nei > 70 aa
PARAMETRI DA MONITORARE:• emocromo con formula e piastrine• Pt, Ptt, INR fibrinogeno, FDP• esame clinico neurologico (strumentale)
EFFETTI INDESIDERATI:• sanguinamento (specie se: età avanzata, dosi non
rapportate al peso, precedenti malattie neurologiche, manovre rianimatorie)
• ipotensione (SK)• reazioni anafilattiche (SK)
LA TERAPIA TROMBOLITICA
Linee guida ACC/AHA 1996/99per la terapia trombolitica
Class I ST >0.1 mV in 2 o più deriv. cont., < 12h e <75aaClass IIa ST e >75aaClass IIb ST ed inizio terapia tra le 12 e le 24h• PA>180/110 mm Hg con IMA ad alto rischioClass III ST e > 24h, senza dolore• solo ST
Modalità di somministrazionedella terapia trombolitica I
1°opzione:• ASA 160-350 mg dal primo giorno e per sempre• dipiridamolo, ticlopidina o clopidogrel possono sost.
ASA solo in caso di dimostrata allergia o mancata risposta (ACC/AHA Class IIb)
• Eparina 60 U/Kg (max 4000 UI) in bolo, seguito da 12 U/Kg/h (max 1000 UI/h) per 48h. PTT: 50-70sec. (ACC/AHA 1999, Class IIa)
• rt-PA accelerata (front-loaded) 15mg EV in bolo, seguiti da 0.75 mg/Kg in 30 m’ (dosaggio max: 50 mg). Esempio per 70 Kg: bolo: 15 mg, 50 mg in 30m’, 35 mg in 60m’
Modalità di somministrazione della terapia trombolitica II
2° opzione:• ASA 160-350 mg• Strepto-Kinasi EV 1.500.000 U in 60 m’• eparina calcica 7.500 U X 2 SC per 7 gg dopo 4h
dall’inizio della trombolisi• eparina EV in caso di alto rischio di embolie: AF,
IMA esteso, trombo IV, precedenti embolie (ACC/AHA Class IIa)
Modalità di somministrazione della terapia trombolitica III
3°opzione:• ASA 160-350 mg• Eparina 60 U/Kg (maz 4000 UI) in bolo, seguito da 12
U/Kg/h (max 1000 UI/h) per 48h. PTT: 50-70sec. (ACC/AHA 1999)
• inibitori glicoproteina IIb/IIIa• rt-PA accelerata (front-loaded) 15mg EV in bolo,
seguiti da 0.75 mg/Kg in 30 m’ (dosaggio max: 50 mg)oppure:
• PTCA primaria
Gli obiettivi di un nuovo trombolitico
• Aumentare l’emivita plasmatica (somministrazione in bolo singolo)
• Aumentare la specificità per la fibrina (minori livelli di deplezione sistemica di fibrinogeno)
• Aumentare l’attività litica (ripristino più rapido di un flusso TIMI di grado 3)
• Aumentare la resistenza PAI-1 (preservazione dell’attività litica)
• Aumentare l’emivita plasmatica (somministrazione in bolo singolo)
• Aumentare la specificità per la fibrina (minori livelli di deplezione sistemica di fibrinogeno)
• Aumentare l’attività litica (ripristino più rapido di un flusso TIMI di grado 3)
• Aumentare la resistenza PAI-1 (preservazione dell’attività litica)
TNK-tPA: la molecola
Ala-Ala-Ala-Ala perLys-His-Arg-Argin pos. 296-299
Ala-Ala-Ala-Ala perLys-His-Arg-Argin pos. 296-299
Gln per Asn in pos. 117Gln per Asn in pos. 117
Asn per Thr in pos.103Asn per Thr in pos.103
NH2NH2
HOOCHOOC
Inibizione delle GP IIb/IIIa nelle strategieinvasive e conservative per le sindromi
coronariche instabili
CP Cannon et al: Tactics Invest. N Engl J Med 344,25; 2001
Inibizione delle GP IIb/IIIa nellostent coronarico per IMA
G Montalescot et al: ADMIRAL Invs. N Engl J Med 344,25; 2001
LA TERAPIA DELL'INFARTOMIOCARDICO ACUTO (IMA) LA TERAPIA TROMBOLITICA
Modificazioni elettrocardiografichedopo fibrinolisi
Roe et al: J Am Coll Cardiol 2001; 37,1: 9-18
Limiti della terapia trombolitica
• lisi inefficace nel 25%
• riperfusione incompleta nel 30%
• riocclusione precoce nel 10%
• controindicazioni al trattamento
TAMI Study Group. TAMI Study Group. Circulation 1990 Circulation 1990
The GUSTO Angiographic Investigators. The GUSTO Angiographic Investigators. N Engl J Med 1993N Engl J Med 1993
I BETABLOCCANTI
RAZIONALE DELLA TERAPIA• riducono la domanda miocardica di ossigeno• contrastano gli effetti dell’increzione di
catecolamine• posseggono proprietà antiaritmicheCONTROINDICAZIONI• bradicardia relativa (FC<65)• ipotensione (PA sist <100 mmHg)• blocco AV di I° (PR >0.24”) o maggiore• scompenso congestizio• asma bronchiale
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE (metoprololo)• 15 mg EV in 3 somministrazioni di 5 mg a
distanza di 2-5m’• sospensione in caso di: BAV di 2° o 3°, crepitii
estesi a >1/3 basi polm., 3° tono, FC < 50 bpm, PA sist <95 mmHg, PCW > 20 mmHg
• dopo 6-8h : 50 mg X 2 /die, quindi 100 mg X 2PARAMETRI DA MONITORARE• FC e PA• breve ECG dopo ogni bolo
I BETABLOCCANTI
Effetti collaterali
costituiscono i criteri di esclusione o di sospensione della terapia limitandone, di fatto, l’utilizzo a non più del 50%
• BAV di 2° o 3°• crepitii estesi a >1/3 basi polmonari• comparsa di 3° tono• FC < 50 bpm• PA sist <95 mmHg• PCW > 20 mmHg
I BETABLOCCANTI
Linee guida ACC/AHA 1996/99per la terapia betabloccante
Class I• assenza di controindicazioni, entro la 12°h,
indipendentemente da trombolisi o PTCA primaria• dolore ischemico continuo o ricorrente• tachiaritmie (FA, TSV etc)• IMA senza ST Class IIb• scompenso moderato (accurata monitorizzazione)Class III• scopenso conclamato
L’ ANGIOPLASTICA PRIMARIA
Il ripristino del flusso coronarico deve essere:
• rapido• completo• persistente
per ottenere i seguenti effetti:• riduzione delle dimensioni della necrosi• miglioramento della funzione ventricolare• riduzione della mortalità
RAZIONALE DELLA TERAPIA• riperfusione rapida e spesso completariperfusione rapida e spesso completa• assenza di assenza di stato liticostato litico• diagnostica completadiagnostica completa
CONTROINDICAZIONI • le medesime della PTCA tradizionale (lesioni le medesime della PTCA tradizionale (lesioni
diffuse e sede distale delle lesioni)diffuse e sede distale delle lesioni)• considerazioni di carattere economico e considerazioni di carattere economico e
organizzativoorganizzativo
L’ ANGIOPLASTICA PRIMARIA
MODALITA’ DI ESECUZIONE• timely fashion (gonfiaggio <90 m’ dalla diagnosi)
(ACC/AHA 1999, Class I)
• terapia standard tranne trombolisiPARAMETRI DA MONITORARE• Pt, PTT, INR, emocromo con piastrine• perfusione delle estremità• frequenti controlli delle sedi di punturaEFFETTI INDESIDERATI• vasocostrizione microvascolare (no-reflow)• sanguinamento
L’ ANGIOPLASTICA PRIMARIA
Linee guida ACC/AHA 1999per la PTCA primaria
Class I ST o nuovo BBS < 12h, o più se persistono
sintomi di ischemia• < 36h dall’esordio shock < 75aa e < 18h
(dall’inizio dello shock)Class IIa• terapia trombolitica controindicataClass IIb• IMA senza ST ma < TIMI 2 quando la PTCA può
essere eseguita < 12h
Linee guida ACC/AHA 1996-1999per l’ angiografia precoce e la PTCA
Class I• episodi persistenti o ricorrenti di ischemia
sintomatica, spontanea o indotta, con o senza alterazioni ECG
• presenza di shock, grave congestione polmonare o ipotensione persistente
• Class IIa e IIb• nessuna
• efficacia assoluta (“efficacy”): l’intervento può funzionare in condizioni ideali?
• efficacia relativa (“effectiveness”): l’intervento funziona effettivamente in condizioni reali?
• disponibilità (“availability”): l’intervento è realmente disponibile per tutti coloro che ne hanno bisogno?
IL MEDICO E IL MANAGEMENT. M. Zanetti et al. Forum Service Edit. 1996
L’ ANGIOPLASTICA PRIMARIA
PTCA primaria e trombolisi:due tecniche a confronto
TROMBOLISI• assenza di limitazioni di
centri, personale, orario• controindicazioni• mancata riperfusione al
90’ nel 15 - 20% e TIMI 3 nel 50%; ischemia residua 10-15%; riocclusione precoce 8-10% e tardiva del 20-25%
• concrete possibilità di ottimizzare la terapia
PTCA primaria• screening precoce• minor mortalità immediata• trend vs minor sanguina-
mento intracranico • trend vs miglior sopravvi-
venza tardiva• più frequente TIMI 3 (>70%)• particolarmente consigliata
nell’IMA anteriore, donne, anziani,CHF e shock
Equivalenza tra PTCA primaria e trombolisi
• < 60’ dalla diagnosi al laboratorio• < 90’ dalla diagnosi alla procedura• medico con > 75 PTCA/anno• centro con > 200 PTCA/anno
(ACC/AHA 1999, Class I)
RAZIONALE DELLA TERAPIA• prevenzione della retrombosi, favorita
dall’effetto procoagulante dei fibrinolitici• l’eparina EV è necessaria (48h) per
mantenere la pervietà del vaso dopo tPA
CONTROINDICAZIONI • ipertensione arteriosa• piastrinopenia
L’EPARINA
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE• eparina 60 U/Kg (max 4.000U) in bolo,
seguite da 12 U/Kg/h (max: 1.000 U/h) per 48h (ACC/AHA 1999, Class IIa)
PARAMETRI DA MONITORARE:• a PTT dopo 6h dal bolo di eparina e,
successivamente, ogni 6h (valori ottimali: 50”-70”) (ACC/AHA 1999, Class IIa)
L’EPARINA
EFFETTI INDESIDERATI:• sanguinamento più probabile:
– >60 anni, – nei forti bevitori, – nelle donne e nei Pz con urea
>50mg/100ml
• trombocitopenia: con possibilità di trombosi disseminata anche fatale
L’EPARINA
Eparine a basso peso molecolare
EFFETTI FARMACOLOGICI• assorbimento SQ rapido
e prevedibile• dose risposta più stabile• resistente all’inibizione
del PF4• produzione di anticorpi
anti-eparina ridotta del 70%
• maggiore attività anti-Xa• minore attività anti-IIa
BENEFICI CLINICI• livello di anticoagulazione
più attendibile• non necessita di
monitorizzazione• ridotta incidenza di
trombocitopenia• maggior effetto
antitrombotico• ridotti sanguinamenti
Eparine a basso peso molecolare:dati dai trials
J Young and D Kereiakes: Acute Coronary Syndromes 2000
GLI ACE INIBITORI
RAZIONALE DELLA TERAPIA• riducendo l’afterload sono in grado di
contrastare il rimodellamento ventricolare• IMA con sopraslivellamenti ST in 2 deriv.
anteriori o in scompenso (clinico) < 24h
CONTROINDICAZIONI • PA sist <100 mmHg (ACC/AHA 1999, ClassI)• stenosi bilaterale dell’arteria renale• documentata intolleranza al farmaco
INDICAZIONI• coronaropatia in assenza di controindicazioni• coronaropatia con PA > 130 mm Hg• diabete tipo 2 con o senza coronaropatia• insulino-resistenza con PA > 130 mm Hg• scompenso o disfunzione ventricolare SinCONTROINDICAZIONI• PA sistolica < 100 MM Hg• angioedema dovuto agli ACE inibitori• tosse intollerabile
O’Keefe JH et al: Should an ACE inhibitor be standard therapy for Patients with atherosclerostic disease? JAmColl Card 2001; 37,1
GLI ACE INIBITORI
MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE:• captopril (da preferirsi all’inizio per la brevità
dell’emivita) 6.25 mg X3, aumentando sino a 50 X3
PARAMETRI DA MONITORARE:• PA, azotemia, creatininemia, esami urine
(proteinuria)
EFFETTI INDESIDERATI:• ipotensione, riduzione funzione renale
(ipovolemia!) ed iperkaliemia (risparmiatori di K!), tosse stizzosa, ittero, edema angioneur.
GLI ACE INIBITORI
Correzione dello SCOMPENSO da DEFICIT CONTRATTILE
• correzione dell’ipossia• ACE inibitori• diuretici• digitale• amine simpaticomimetiche• vasodilatatori EV• assistenza circolatoria meccanica
seguiti, o meno, da:• interventi di rivascolarizzazione coronarica• correzione chirurgica delle complicanze
LO SCOMPENSOCARDIOCIRCOLATORIO
E LO SHOCK NEL POST IMATERAPIA
CAUSE DI SCOMPENSO E SHOCK NEL POST-IMA
RIDUZIONE CRITICA DELLA PORTATA per:• disfunzione sistolica regionale• disfunzione diastolica regionale e globale• espansione dell’area infartuata e
rimodellamento ventricolare• ipovolemia assoluta o relativa• complicanze meccaniche• alterazioni dell’equilibrio acido-base• blocco atrio-ventricolare completo