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MAGAZINE RiccardoChailly,ZubinMehta GiovanniAntonini,PaoloCarignani DavidColeman IldarAbdrazakov,AtallaAyan,GiorgioBerrugi,AngelBlue,CharlesCastronovo, MaxEmanuelCencic,SabineDevieilhe,PlácidoDomingo,ChristopheDumaux, ElıˉnaGaranc ˇa,AidaGarifullina,EkaterinaGubanova,FedericaGuida, SaioaHernández,JonasKaufmann,SimonKeenlyside, TomaszKonieczny,MichaelKönig,GiulioMastrototaro,FrancescoMeli, AnnaNetrebko,LeoNucci,CamillaNylund,MattiaOlivieri,GeorgePetean, SimonePiazzola,AnitaRachvelishvili,MarinaRebeka,LucaSalsi,DanielaSindram, KrassimiraStoyanova,CarloVistoli,TamaraWilson MaurizioPollini,DanielBarenboim AlessandraFerri,SvetlanaZakharova,RobertoBolle Orchestra,CoroeCorpodiBallodelTeatroallaScala FilarmonicadellaScala Settembre-Novembre2020 RitornoallaScala Sponsor Principale della Stagione Foto Brescia-Amisano

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MAGAZINE

Riccardo­Chailly,­Zubin­MehtaGiovanni­Antonini,­Paolo­Carignani­

David­ColemanIldar­Abdrazakov,­Atalla­Ayan,­Giorgio­Berrugi,­Angel­Blue,­Charles­Castronovo,Max­Emanuel­Cencic,­Sabine­Devieilhe,­Plácido­Domingo,­Christophe­Dumaux,­

Elına­Garanca,­Aida­Garifullina,­Ekaterina­Gubanova,­Federica­Guida,­Saioa­Hernández,­Jonas­Kaufmann,­Simon­Keenlyside,­

Tomasz­Konieczny,­Michael­König,­Giulio­Mastrototaro,­Francesco­Meli,­Anna­Netrebko,­Leo­Nucci,­Camilla­Nylund,­Mattia­Olivieri,­George­Petean,­

Simone­Piazzola,­Anita­Rachvelishvili,­Marina­Rebeka,­Luca­Salsi,­Daniela­Sindram,Krassimira­Stoyanova,­Carlo­Vistoli,­Tamara­Wilson

Maurizio­Pollini,­Daniel­Barenboim

Alessandra­Ferri,­Svetlana­Zakharova,­Roberto­Bolle

Orchestra,­Coro­e­Corpo­di­Ballo­del­Teatro­alla­ScalaFilarmonica­della­Scala

Settembre-Novembre­2020

­­Ritorno­alla­Scala

Sponsor Principale della Stagione

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Il Teatro alla Scala riparte con oltre 60 rappresenta-zioni da settembre a dicembre tra opere, concerti,

balletti, spettacoli per i bambini, a cui si aggiungono leattività del Museo e l’offerta culturale. In apertura duegrandi appuntamenti simbolici per Milano: la Messa daRequiem di Verdi in Duomo e poi a Bergamo e Bresciaper ricordare le vittime della pandemia e condividere ildolore delle famiglie, e la Nona di Beethoven per un ri-torno in Teatro pieno di speranza. La prima serata saràdedicata al personale sanitario, dalla seconda la Scala ri-troverà il suo pubblico. Dopo i lunghi mesi dell’emer-genza sanitaria il Teatro riapre in un panorama ancorapieno di incognite. Per questo abbiamo deciso di pro-grammare fino alla fine di ottobre secondo le norme didistanziamento sociale attualmente in vigore, auspi-cando di poter riprendere la piena attività in corrispon-denza dell’inizio delle prove per l’Inaugurazione diStagione. In queste condizioni di incertezza il lavoro diprogrammazione è stato arduo, a tratti frustrante, e vo-glio ringraziare lo staff e i lavoratori del Teatro per laloro dedizione e tenacia, così come i moltissimi artistiche hanno voluto restare vicini alla Scala e tornare inpalcoscenico appena possibile. Un impegno particolareè quello di Riccardo Chailly, che riprende il percorso conl’Orchestra e il Coro scaligeri attraverso un lavoro quo-tidiano sui capisaldi del repertorio operistico e sinfo-nico. Infine voglio rivolgere un sentito ringraziamento aisostenitori che sono rimasti a fianco del Teatro in que-sti mesi difficili e soprattutto agli abbonati e al pubblicola cui vicinanza e il cui affetto per la Scala non sono maivenuti meno.

Dominique Meyer

Giuseppe Verdi e Ludwig van Beethoven sono gli au-tori con cui abbiamo deciso di riprendere l’attività

artistica del Teatro alla Scala. I mesi trascorsi hanno la-sciato un segno su ciascuno di noi. La malattia, i lutti, le città paralizzate, le attività inter-rotte non possono essere dimenticate e la Messa da Re-quiem nel Duomo di Milano sarà un momentoimprescindibile di riflessione spirituale e raccoglimentocollettivo. Nello stesso tempo è necessario riprenderela vita, riacquistare la fiducia nel futuro nostro e dellacittà. Lo faremo rientrando nella sala del Piermarini conla Nona di Beethoven, un caposaldo della musica e del-l’intera cultura occidentale che ho spesso diretto a Ca-podanno per il suo significato di coesione e augurio perl’avvenire. A Verdi è legata un’occasione speciale: dall’autunno2019 è disponibile la partitura originale dell’inizio del IIIAtto di Aida con 108 battute inedite che faremo ascol-tare per la prima volta il prossimo ottobre eseguendol’opera in forma di concerto. A settembre tornerò a dirigere la Filarmonica nel Con-certo per Milano in Piazza del Duomo e alla Scala, ri-prendendo gli appuntamenti cancellati. Ho voluto segnare questi mesi di ripresa con un impe-gno assiduo e dedicato al grande repertorio: dopo mesidi separazione è necessario un lavoro quotidiano perricostituire l’amalgama sonoro ma innanzitutto lo spi-rito di identità collettiva che forma l’Orchestra e il Coro,nella gioia di ritrovarci e di ritrovare il pubblico dellaScala.

Riccardo Chailly

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Un­Requiemper­ricordare­insiemeRiccardo­Chailly­dirige­le­note­di­Verdi­in­Cattedrale­e­nellecittà­di­Brescia­e­Bergamo.­La­pagina­che­più­di­ogni­altra­si­identifica­con­la­tradizione­scaligera­torna­a­ispirarel’omaggio­alle­vittime­della­pandemia­nelle­città­lombarde

La musica riprende nei luoghi simbolodella Città e della Regione: il 4 settem-

bre Riccardo Chailly dirige la Messa da Re-quiem di Giuseppe Verdi nel Duomo di Mi-lano con l’Orchestra del Teatro alla Scala, ilCoro guidato da Bruno Casoni e i solisti Ta-mara Wilson, Elīna Garanca, FrancescoMeli e Ildar Abdrazakov. Un momento diraccoglimento spirituale dell’intera comu-nità cittadina in memoria delle vittime dellapandemia, realizzato grazie alla collabora-zione con la Veneranda Fabbrica delDuomo e trasmesso in diretta televisiva daRai1 e da Arte. Nei giorni successivi il Re-quiem risuonerà sotto le volte della Catte-drale di Sant’Alessandro a Bergamo e nelDuomo vecchio di Brescia. Il quartetto vocale riporta a Milano quattrovoci di valore assoluto: il soprano TamaraWilson, richiesta dai maggiori teatri euro-

pei, ha già impressionato il pubblico nel Re-quiem diretto da Riccardo Chailly nel 2018;anche Elīna Garanca, che alla Scala è stataCarmen, ha cantato la Messa con DanielBarenboim nel 2012 e con Chailly nel2014. Francesco Meli torna con i complessiscaligeri a Verdi, di cui ha già cantato sei ti-toli al Piemarini, e Ildar Abdrazakov ritrovail pubblico milanese dopo il trionfo comeprotagonista di Attila il 7 dicembre 2018. Quando nel 1874 la Messa da Requiemvenne eseguita per la prima volta, il diret-tore d’orchestra Hans von Bülow fece pub-blicare su un giornale un insolente articoloa pagamento. Vi dichiarava che si trovavaa Milano per i fatti propri, e non per ascol-tare «l’ultimo melodramma in veste chie-sastica», dovuto all’«onnipotente corrut-tore del gusto artistico italiano». Cambiòidea vent’anni dopo, anche perché Brahms,leggendo lo spartito della Messa, la definìl’opera di un «genio». E, senza tanti com-plimenti, scrisse pure a Bülow che avevafatto una gran brutta figura. E questi scrissea sua volta a Verdi, scusandosi per i passatigiudizi avventati: aveva studiato Aida,Otello, aveva pianto ascoltando il Requiem.«… non è il caso di parlare di pentimenti edi assoluzioni! - gli rispose Verdi - Se le vo-stre opinioni d’una volta erano diverse daquelle d’oggi, voi avete fatto benissimo amanifestarle; né io avrei mai osato lagnar-mene. Del resto, chi sa... forse avevate ra-gione allora». Che lezione!A parte Wagner, che ascoltandolo non volleesprimersi per superiore disprezzo, il Re-quiem di Verdi è tra le pagine che mettonod’accordo quasi tutti gli ascoltatori, anchei più esigenti. È un’opera complessa e ma-gistrale, che non ricorda le pur geniali sem-plificazioni melodrammatiche di titoli comeIl trovatore.Da quando Verdi lo diresse alla Scala, lunedì25 maggio 1874, la Messa da Requiem ègradualmente diventata un simbolo del-l’arte sacra italiana, intrisa di drammaticoumanesimo, una specie di Giudizio Univer-sale in musica ambientato nel Teatro mila-nese. La conquista è stata tuttavia gra-duale: all’inizio, limitandoci alla Scala, leesecuzioni erano rare e programmate perparticolari occasioni. Nel 1879, ad esempio,Verdi lo diresse per raccogliere fondi a fa-vore delle popolazioni colpite dalle inon-dazioni. Nel 1883, concertato da FrancoFaccio, si commemorava il decennale dellascomparsa di Alessandro Manzoni. Tosca-nini lo diresse nel 1902, a quanto pare,per la prima volta senza ricorrenze. Nel1913 lo ridiresse per la “solenne comme-morazione” del centenario della nascitadell’autore. E a distanza di un decennio, nel1923, ancora un’occasione, con Toscaninisul podio: il cinquantenario della morte diManzoni. Come si vede, in mezzo secolo leesecuzioni in Scala si contavano ancorasulle dita di una mano.

4­settembre­2020­Duomo di Milano7­settembre­2020­Duomo di Bergamo9­settembre­2020­Duomo di Brescia

Coro­e­Orchestra­del­Teatro­alla­Scala

Direttore

Riccardo­Chailly

Giuseppe VerdiMessa da Requiemper soli, coro e orchestra

Tamara­Wilson, sopranoElīna Garanča, mezzosopranoFrancesco­Meli, tenoreIldar­Abdrazakov, basso

Maestro del CoroBruno­Casoni

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Poi arrivò De Sabata, il profeta del Re-quiem. Lo diresse nel 1936, nel 1937 e nel1938. In tre anni, quanto Toscanini in venti.Nel 1944 ci fu sul podio Vittorio Gui e nel’45 Tullio Serafin, per la commemorazionedi Roosevelt e dei caduti per la libertà. Nel‘48 torna De Sabata per un concerto dinuovo dedicato alle Cinque giornate e atutti i caduti per la libertà. Il Requiem è or-mai diventato un pezzo di repertorio dellaScala. L’ha capito Toscanini che lo dirige an-cora nel 1950, anno in cui De Sabata loporta a Edimburgo, in quello che allorachiamavano “giro artistico”. L’anno dopo,1951, c’è il cinquantenario della morte diVerdi e De Sabata lo ripropone in Scala e loporta a Venezia per il Festival di MusicaContemporanea. Ma nel 1953, dopo la re-gistrazione di Tosca - con Callas, Di Ste-

fano, Gobbi e l’Orchestra della Scala - DeSabata smette di dirigere a causa di un in-farto. Sul podio per il Requiem sale Anto-nino Votto (1953 e 1958 per l’esposizioneuniversale di Bruxelles), ma De Sabata nel1954 si fa forza e lo incide in studio.Negli anni Sessanta il Requiem passa a Her-bert von Karajan: due volte nel 1963, nel‘64 a Mosca, nel ’67, registrato in video acolori, e all’Expo di Montreal. È importanteche la Scala abbia voluto un grande diret-tore non-italiano, chiamato a sposare lapropria arte alla tradizione italiana che eratutta lì, nei respiri dell’orchestra e del coro.Forse sono ancora gli stessi che trasmiseVerdi a suo tempo, passati da una genera-zione all’altra di musicisti.Claudio Abbado ha diretto il Requiem in al-meno otto stagioni, portandolo nel mondo:

Muti per undici, facendo lo stesso. Baren-boim lo ha concertato i cinque anni conse-cutivi, anche all’estero. Da decenni i direttoristabili o musicali perpetuano la tradizioneesecutiva della Scala. Così oggi RiccardoChailly, che lo ha diretto nell’ottobre del2014 in memoria di Claudio Abbado e lo hariproposto al Teatro Bol’šoj di Mosca nel set-tembre 2016 e a Pavia, ad Amburgo e allaPhilharmonie di Parigi nel maggio 2018. L’Orchestra e il Coro per i quali la Messa daRequiem è nata ne stanno conservando ilsuono, gli accenti, la forza. Per il pubblicointernazionale pagine come il Dies Irae rap-presentano un mito dell’arte dei suoni, perla città di Milano la Messa scritta per Ales-sandro Manzoni resta un momento impre-scindibile di condivisione e raccoglimento.

Franco Pulcini

Riccardo Chailly con il Coro e l’Orchestra del Teatro alla Scala

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Francesco Meli Ildar Abdrazakov

Elīna GarancaTamara Wilson

Bruno Casoni

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La­Nona­di­Beethoven,note­di­fiducia­e­speranzaOrchestra­e­Coro­tornano­nel­loro­Teatro­sotto­la­guida­del­Direttore­Musicale­con­i­solisti­Krassimira­Stoyanova,Ekaterina­Gubanova,­Michael­König­e­Tomasz­Konieczny.La­prima­serata­è­dedicata­al­personale­sanitario,­poi­tre­concerti­aperti­al­pubblico­

Dopo il raccoglimento con il Requiemnelle tre cattedrali lombarde, per il ri-

torno nella Sala del Piermarini RiccardoChailly sceglie di riunire nuovamente Coroe Orchestra sulle note della Nona Sinfoniadi Beethoven, messaggio di fiducia nel fu-turo e nell’unione tra gli uomini. Il primoconcerto, il 12 settembre, vede per la primavolta i musicisti scaligeri riuniti a pieni ran-ghi nel loro Teatro ed è un atto di gratitu-dine verso il personale sanitario che nelcorso di questi mesi si è prodigato e ancorasi prodiga per affrontare una situazione ec-

cezionale. Medici, infermieri, scienziatihanno offerto assistenza e sostegno ai ma-lati con professionalità e dedizione com-battendo un male che imparavano a cono-scere sul campo, giorno per giorno.Proprio questo impegno fino al sacrificio disé è il primo elemento su cui è possibile ri-costruire fiducia nel futuro della nostraCittà e della nostra Regione. Alla prima se-rata, riservata a medici e infermieri, ne se-guiranno altre tre aperte al pubblico, chedopo molti mesi potrà riascoltare Orchestrae Coro scaligeri nella sala del Piermarini.

­­12­settembre­2020(riservato al personale sanitario)14,­16,­17­settembre­2020­

Coro­e­Orchestra­del­Teatro­alla­Scala

DirettoreRiccardo­Chailly

Ludwig van BeethovenSinfonia n. 9 in re min. op. 125per soli, coro e orchestra

Krassimira­Stoyanova, sopranoEkaterina­Gubanova, mezzosopranoMichael­König, tenoreTomasz­Konieczny, basso

Maestro del Coro Bruno­Casoni

Riccardo Chailly

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L’impegno­del­Direttore­Musicalescaligero­nella­ripresa­della­vita

musicale­cittadina­si­concretizza­inuna­presenza­costante­che­tocca­gliambiti­dell’opera,­della­musicasinfonica­e­del­repertorio­sacroportando­l’Orchestra­nelle­Cattedralidi­Milano,­Bergamo­e­Brescia,­allaScala­ma­anche­in­piazza.­Oltre­alRequiem verdiano,­la­Nona­diBeethoven­e­Aida infatti­il­Maestrodirige­un­concerto­in­recupero­e­iltradizionale­Concerto­per­Milano­inpiazza­del­Duomo­che­la­Filarmonicadella­Scala­aveva­come­sempreprogrammato­per­il­mese­di­giugnoed­è­stato­posticipato­al­13­settembrea­causa­dell’emergenza­sanitaria.

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Per questo grande concerto di riapertura siriunisce un illustre quartetto di solisti. Kras-simira Stoyanova, che nei mesi del lock-down è rimasta vicina alla Scala parteci-pando all’incisione a distanza del finale diSimon Boccanegra, torna nella sala dove èstata applaudita in un repertorio che spaziadalla Marschallin del Rosenkavalier aAriadne, Aida e Elisabetta in Don Carlo.Egualmente versatile Ekaterina Gubanova,che alla Scala è stata Fricka in Die Walkürema anche Eboli e Amneris oltre che mez-zosoprano nella Messa da Requiem direttada Riccardo Chailly. Il tenore è Michael Kö-nig, che abbiamo ascoltato come Max inDer Freischütz e Bacchus in Ariadne aufNaxos, e il basso Tomasz Konieczny chealla Scala ha partecipato a produzioni diDon Giovanni e Fierrabras. Il 2020, anno del 250° anniversario dellanascita di Beethoven, ha visto le maggioriorchestre e istituzioni musicali di tutto ilmondo programmare le opere del grandecompositore. Il Teatro alla Scala aveva pro-grammato un ciclo completo delle Sinfonieche avrebbe visto il Direttore Musicale sul

podio di Coro e Orchestra della Scala, dellaFilarmonica e dell’Orchestra dell’Accade-mia, e che è stato solo parzialmente realiz-zato. Prima tappa è stata l’esecuzione dellaSinfonia n. 4 insieme alla Quarta di Mahlera settembre; sono seguite le Sinfonie n. 2e n. 3 a novembre e le n. 8 e n. 5 a gen-naio, prima che il ciclo fosse sospeso acausa dell’emergenza sanitaria. Le serate diriapertura del Teatro riprendono il discorsointerrotto aggiungendovi un sentimentopiù profondo, un significato particolare.Per molti anni a Lipsia Riccardo Chailly hadiretto la Nona a ogni Capodanno, unatradizione che ha voluto introdurre anche aMilano con l’Orchestra Verdi. Con i concertialla Scala le note di Beethoven tornano an-cora una volta ad accendere le speranze diun nuovo inizio, per il Teatro e per la Città. Il rapporto di Chailly con Beethoven è lastoria di una vita, ma solo nel 2011 il Mae-stro ha deciso di affidare al disco un’inte-grale sinfonica con il Gewandhaus di Lipsia,

la più antica orchestra d’Europa di cui eraDirettore Musicale e la cui tradizione bee-thoveniana, radicata nelle letture di Men-delssohn, era passata dalle bacchette diArtur Nikisch, Wilhelm Furtwängler, BrunoWalter fino a Kurt Masur e Herbert Blom-stedt. La scelta di allora, maturata in annidi studio, esperienza e riflessione, era stataradicale: rispettare i metronomi d’autore,notevolmente più rapidi di quelli abituali,per scoprire un Beethoven autentico, anti-convenzionale e spavaldamente contem-poraneo, sebbene non privo di precursori:certamente Toscanini, ma anche Szell eGardiner. Il risultato, tra entusiasmi e resi-stenze, era stato un nuovo, fortissimo im-pulso al dibattito musicologico ma ancheestetico sull’opera del compositore di Bonn.Ora, a nove anni di distanza, Chailly è tor-nato alle nove sinfonie con un’orchestraitaliana e una prospettiva inevitabilmentetrasformata ma che conserva il rigore e laforza musicale dell’approccio di allora, oggiilluminato dall’entusiasmo di un discorsomusicale che riprende riallacciando i legamicon la città.

Ekaterina Gubanova

Michael König

Tomasz Konieczny

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Krassimira Stoyanova

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15,­18,­22,­25,­28­(Serata riservata allaPromozione Culturale) settembre­2020

Giuseppe­Verdi

La­traviataDirettore Zubin­Mehta­

In forma di concerto

Interpreti Violetta Valéry Marina­RebekaFlora Chiara­IsottonAnnina Francesca­Pia­Vitale*Alfredo Germont Atalla­AyanGiorgio Germont Leo­NucciGastone Carlo­BosiBarone Douphol Fabrizio­BeggiMarchese d’Obigny Costantino­FinucciDottor Grenvil Alessandro­SpinaGiuseppe Brayan­Avila­Martinez*Commissario/Domestico Ernesto­Panariello

*Allievi Solisti dell’Accademia Teatro alla Scala

Zubin­Mehta­dirigeLa traviataIl­Maestro­dirige­per­la­prima­volta­alla­Scala­il­capolavoroverdiano­per­cinque­serate­in­forma­di­concerto­con­Marina­Rebeka,­Atalla­Ayan­e­Leo­Nucci­

Anche in campo operistico, la Scala ri-comincia dai titoli più identificativi

della sua storia. Tosca diretta da RiccardoChailly nell’allestimento di Davide Liver-more e La traviata diretta da Zubin Mehtanello spettacolo storico di Liliana Cavaniavrebbero dovuto segnare il grande ritornodel Teatro alla Scala in Giappone con otto recite d’opera tra Bunka Kaikan e NHK diTokyo dal 15 al 27 di settembre. Dopo l’an-nullamento della tournée a causa dellapandemia, La traviata apre il cartelloneoperistico d’autunno in forma di concertoa Milano, con una dedica particolare di Zu-bin Mehta. “Sono ben consapevole - scriveil Maestro - di quanto siano stati terribili imomenti che tutti a Milano e alla Scalahanno passato negli ultimi mesi e sonomolto felice che i miei colleghi abbiano ilcoraggio e la forza di riaprire questo me-raviglioso Teatro per permettere a tutti ditornare ad ascoltare splendida musica. Inquesta difficile situazione auguro al nuovoSovrintendente Dominique Meyer tutto ilmeglio e tanto successo".All’attesa per la direzione del MaestroMehta si aggiunge il prestigio di un cast im-portante, a cominciare dalla protagonista,Marina Rebeka, che è oggi tra le voci di so-prano più richieste dai teatri di tutto ilmodo: ha cantato la parte di Violetta tral’altro alla Wiener Staatsoper, al Metropo-litan di New York e all’Opéra di Parigi primadi interpretarla alla Scala - dove aveva de-buttato nel 2009 come Contessa di Folle-ville nel Viaggio a Reims nel 2009 - nelle ri-prese dello spettacolo di Liliana Cavanidirette da Myung-Whun Chung nel 2019.Marina Rebeka tornerà nell’autunno scali-gero anche nei panni di Mimì in forma sce-nica a novembre, prima di cantare Desde-mona nell’Otello diretto da Zubin Mehtaall’Opera di Firenze. Accanto a lei Alfredoè Atalla Ayan, che alla Scala è stato Ne-

morino con la direzione di Fabio Luisi nel2015 e che è tra i più apprezzati interpretidella parte nei teatri di tutto il mondo: neiprimi mesi del 2021 la canterà al Metro-politan di New York, alla Staatsoper di Am-burgo e alla Semperoper di Dresda. Nellastagione della ripartenza scaligera non po-teva mancare Leo Nucci, che è stato tra ivolti e le voci più identificative degli ultimidecenni di storia scaligera: come Germontlo ricordiamo nel 2007 con Lorin Maazel,nel 2017 con Nello Santi e nel 2019 conMyung-Whun Chung. Dal debutto nel 1962, il Maestro Mehta,che è considerato tra i più autorevoli inter-preti verdiani del nostro tempo, ha direttosolo tre opere di Verdi alla Scala: Il trovatorenel 1978, Jérusalem per l’anno verdiano nel2001 con i complessi della Wiener Staatso-per e Aida nel 2015, oltre alla Messa da Re-quiem nel 2016. Tanto maggiore è l’inte-resse per la sua lettura de La traviata, operache ha diretto in numerose occasioni e incisonel 1993 con i complessi del Maggio Fio-rentino, Kiri Te Kanawa e Alfredo Kraus.Per la Scala, La traviata è un titolo di asso-luto riferimento, già dalla prima esecuzioneche avvenne il 29 dicembre 1859. Eranopassati sei anni dal turbolento esordio del-l’opera alla Fenice di Venezia, e il pubblicomilanese respinse l’opera con eguale vee-menza giudicandola mal rappresentata ecantata, troppo intima per i vasti spazi delpalcoscenico scaligero e, soprattutto,troppo scabrosa. Si leggeva sulla Perseve-ranza: “La questione se l’arte possa rag-giungere l’espressione esclusiva di certisensi intimi e anormali, se possa figurare ildramma di famiglia nelle sue prosaiche ob-biettività, è troppo complessa per poterla ri-solvere qui sui due piedi: io credo troppo al-l’efficacia espressiva della musica, alla suainfinita potenza, per ammettere esclu-sioni”. La storia diede ragione alla Perseve-ranza e torto al pubblico scandalizzato etumultuante, ma il cammino non fu lineare:nel corso dell’Ottocento seguirono solo altresei produzioni. Vendicatore dell’espressionedei sensi intimi e anormali fu Arturo Tosca-nini, che diresse l’opera nel 1923, 1925,1926 e 1928 facendone un titolo del reper-torio corrente, ripreso negli anni seguenti daMarinuzzi, Serafin e De Sabata. Nel 1948 afirmare la regia è Giorgio Strehler, al suo se-condo titolo alla Scala dopo L’amore delletre melarance. Ma è nel 1955 che La traviatatorna a segnare uno spartiacque nella sto-ria del teatro musicale, con l’allineamentoastrale della direzione di Carlo Maria Giu-

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lini, la regia realista e postdatata rispetto allibretto di Luchino Visconti, le sontuosescene pittoriche di Lila de Nobili e un castin cui l’oggettiva grandezza di Giuseppe DiStefano e Ettore Bastianini è sovrastatadalla sconvolgente verità drammatica diuna Callas che usa le sue molte voci per di-segnare un personaggio senza precedenti.Anche questa volta brontolii per la volgaritàdi una scarpa lanciata, per un cappellino in-dossato al momento sbagliato, per le dise-guaglianze di una voce fin troppo espres-siva, ma in definitiva il trionfo dellospettacolo a oggi più celebrato della storiadella Scala. Tanto da inibire i successori: iltentativo di riportare l’opera in scena nel1964 cade sotto l’indignazione del pub-

blico, nonostante i nomi coinvolti fosseroquelli di Herbert von Karajan, Franco Zeffi-relli e Mirella Freni, e per quasi tre decennisi ritiene prudente non riprovarci. A Ric-cardo Muti il compito di rompere l’incan-tesimo, nel 1990, nell’ambito di un pro-getto complessivo di proposta delle operedi Verdi “secondo partitura”. Protetto dallecontestazioni all’impianto scenico da unallestimento curatissimo, opulento e cine-matograficamente tradizionale di LilianaCavani, Muti gioca la carta delle giovanivoci e porta in scena Tiziana Fabbricini, Ro-berto Alagna e Paolo Coni, ardenti e im-medesimati. Il successo è tale da aprire laporta a innumerevoli riproposte, prima conlo stesso Muti, poi con Lorin Maazel, Carlo

Montanaro, Nello Santi, Myung-WhunChung e le voci di Andrea Rost, Angela Ge-orghiu, Mariella Devia, Anna Netrebko finoa Angel Blue. Ma nel frattempo l’opera diVerdi prende ancora una volta in contro-piede le aspettative: il 7 dicembre 2013,con la direzione di Daniele Gatti e unaprova superba di Diana Damrau, va inscena la versione contemporanea firmatada Dmitri Tcherniakov in cui il dramma difamiglia torna a essere mostrato, comeaveva scritto la Perseveranza un secolo emezzo prima, “nelle sue prosaiche obbiet-tività” suscitando come la prima volta ilfuoco di fila del pubblico. Potenza inesau-ribile di Verdi, La traviata non smette dicommuovere e di colpire.

Zubin Mehta

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6,­9,­12,­15,­19­(Serata riservata alla Promozione Culturale) ottobre­2020

Giuseppe­Verdi

AidaDirettore Riccardo­Chailly

In forma di concerto

Interpreti Il Re Roberto­TagliaviniAmneris Anita­RachvelishviliAida Saioa­HernándezRadamès Francesco­MeliRamfis Dario­RussoAmonasro Luca­SalsiMessaggero Francesco­PittariSacerdotessa Chiara­Isotton­­

Riccardo­Chailly­dirige­un­grande­cast­in­un’Aidamai­ascoltata­Saioa­Hernández,­Anita­Rachvelishvili,­Francesco­Meli­e­Luca­Salsi­protagonisti­in­un’edizione­in­forma­di­concerto­che­promette­di­essere­una­pietra­miliare­negli­studi­verdiani:­si­ascolterà­per­la­prima­volta­la­versione­dell’inizio­del­III­Atto­scoperta­a­Parma­nel­2019­­­­­­­­

Riccardo Chailly torna a Aida dopo l’inau-gurazione della Stagione 2006/2007

con regia, scene e costumi di Franco Zeffi-relli. Questa volta non ci saranno ispirazionipittoriche e scene monumentali ma un caststellare che schiera Saioa Hernández, AnitaRachvelishvili, Francesco Meli e Luca Salsi ela possibilità di ascoltare per la prima voltauna versione del terzo atto scoperta pochimesi fa che getta nuova luce sulla genesidell’opera. Abbiamo chiesto al musicologoAnselm Gerhard, docente dell’Università diBerna, di raccontarci qualcosa di questanuova musica di Verdi, nell’attesa di ascol-tarla. Il prezioso documento è stato sco-perto negli archivi di Parma e da lui appro-fondito nell’articolo "«Kirchengewänder»an den Ufern des Nils. Ein Chor «in der ArtPalestrinas» und der Beginn des dritten Ak-tes von Verdis Aida", uscito sull’ultimo nu-mero di Verdiperspektiven, la rivista tedescadedicata a Giuseppe Verdi e diretta dallostesso Gerhard. Una delle più grandi operedi ogni tempo come Aida merita l'interessedel pubblico, oltre a quello degli studiosi,per la sua genesi e progressiva trasforma-zione, fino alla perfezione del capolavoroassoluto.

Palestrina in Egitto – una prima asso-luta di Verdi con 150 anni di ritardo

Aida, l’opera di Verdi scritta esattamente150 anni fa, subì le conseguenze dellaguerra franco-prussiana del 1870. Poiché,infatti, il teatro del Cairo aveva commis-sionato scene e costumi agli atelier del-l’Opéra di Parigi assediata dai tedeschi, laprima assoluta non poté aver luogo «du-rante il mese di gennaio 1871», come sti-pulato nei contratti. Alla fine, i melomaniin Egitto dovettero aspettare il 24 dicem-bre di quello stesso anno, mentre la primaeuropea seguì l’8 febbraio 1872 allaScala.Quel fastidioso ritardo ebbe addirittura uneffetto vantaggioso. Costretto ad aspet-tare, Verdi nell’agosto 1871 decise di rie-laborare l’inizio del terzo atto: aggiunse laceleberrima romanza strofica per Aida («Ocieli azzurri... o dolci aure native»), pernulla prevista nella partitura originale. Allostesso tempo, tagliò un monologo di Aidain stile recitativo e sostituì il coro dei preti(«O tu che sei d’Osiride») con una nuovamusica dai profumi esotici. Anche se uncontemporaneo di Verdi volle riconoscerenell’unisono dei preti egiziani il canto di unvenditore ambulante di «boiènt i pèr còtt,boièèènt», di «pere cotte bollenti» aParma, mentre alcuni critici moderni col-sero un’eco del corale gregoriano.Già dal 1913, data della pubblicazione deiCopialettere di Verdi, era noto che questocoro dalle tinte esotiche fosse stato scrittoin sostituzione di un altro pezzo. Il 12 ago-sto 1871 Verdi aveva scritto al suo editoreRicordi, parlando di un «Coro a 4.° vociben lavorato ad imitazioni uso Palestrina».Ma solo nell’autunno 2019, quando il fa-moso «baule» di Verdi (quasi 5.000 paginedi musica manoscritta, ora preservatepresso l’Archivio di Stato di Parma) è statoaperto ai ricercatori, anche la partitura diquesta prima versione del terzo atto diAida ha ritrovato la luce e per la primavolta è stato possibile studiarne la musica.

Il brano «neopalestriniano» si rivela bensuperiore a quello che ci si poteva aspettaredalla qualificazione beffarda nella letteraappena citata. Verdi aveva immaginato cheil suo coro avrebbe potuto fargli «buscareun bravo dai parrucconi e […] aspirare […]ad un posto di contrappuntista in un Liceoqualunque», concludendo: «non sarò maiun savant in musica: sarò sempre un gua-stamestiere!».Al contrario, il compositore non buttò persempre questo coro, la stessa musica riap-parirà, con modifiche soltanto testuali,nella «Messa da Requiem» del 1874.Ascoltando questa prima versione dellascena alle rive del Nilo si pongono parec-chie domande. Il coro dei preti «ad imita-zione uso Palestrina» significava per Verdiun esercizio di stile, sterile, da pedante in-segnante di contrappunto? Sappiamo in-vece che professava una grande ammira-zione per Palestrina. In una lettera del 5agosto 1871 sostenne che «la musica delprimo coro dell’atto terzo» non fosse «ab-bastanza caratteristica». Allora perchéfarne un riuso in una composizione così im-portante come la «Messa da Requiem»?Forse un contesto liturgico poteva allorareggere una musica poco profumata,troppo savant per dirla con le parole delcompositore, il teatro invece no?Verdi voleva attenuare l’analogia fra sacer-doti egiziani e preti cattolici del suo tempo,resa (troppo) ovvia da una musica «uso Pa-lestrina»? Oppure non volle più attribuire lesonorità armoniose del suo coro in Fa mag-giore a quei «tigri infami di sangue asse-tate» al servizio della «chiesa» faraonica? Oaddirittura rendere ancora più palesi le pos-sibili analogie fra gli «inesorati ministri dimorte» e il clero italiano del suo tempo,grazie al riferimento al canto gregorianoappena ristabilito in alcune liturgie? Spet-terà al pubblico della prima esecuzione as-soluta il compito di trovare risposte a que-ste (e forse anche a tante altre) domande.

Anselm Gerhard

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Saioa Hernández

Francesco Meli

Luca Salsi

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Giuseppe Verdi

Riccardo Chailly

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4,­7,­10,­12,­14,­17­(Serata riservata allaPromozione Culturale) novembre­2020

Giacomo­Puccini

La­bohèmeDirettore Paolo­Carignani­Regia e scene Franco­Zeffirelli

Interpreti Rodolfo Giorgio­Berrugi/Charles­CastronovoSchaunard Giulio­Mastrototaro/Mattia­OlivieriBenoit Costantino­FinucciMimì Marina­Rebeka/Angel­BlueMarcello George­Petean/Simone­PiazzolaColline Alessandro­Spina/Fabrizio­BeggiAlcindoro Alfonso­AntoniozziMusetta Aida­Garifullina/Federica­GuidaParpignol Paolo­Antonio­Nevi*Sergente dei doganieri Giorgi­Lomiseli*Doganiere Toni­Nezic*Venditore ambulante Brayan­Avila­Martinez*

*Allievi Solisti dell’Accademia Teatro alla Scala

Con­La bohème la­Scalatorna­in­palcoscenico­Il­leggendario­allestimento­di­Zeffirelli­del­1963­torna­inscena­con­la­direzione­di­Paolo­Carignani­e­un­doppio­castche­schiera­nelle­parti­principali­Marina­Rebeka­e­Angel­Blue,­Giorgio­Berrugi­e­Charles­Castronovo,­Aida­Garifullina­e­Federica­Guida

Il ritorno all’opera in forma scenica dopola lunga pausa imposta dalle misure di si-

curezza è previsto a partire dal 4 novembrecon La bohème di Giacomo Puccini nell’al-lestimento storico di Franco Zeffirelli, sulpodio Paolo Carignani e in scena due casta dividersi le sei rappresentazioni. Marina Rebeka veste i panni di Mimì a no-vembre dopo aver sostenuto a settembre laparte di Violetta in forma di concerto, feliceritorno di un’artista straordinaria per sensi-bilità e sempre puntigliosa preparazione.Con lei si alterna Angel Blue, che propriocon La bohème aveva debuttato alla Scalanell’edizione diretta da Gustavo Dudamelnel 2015 ma nella parte di Musetta. GiorgioBerrugi, che il pubblico ricorda in titoli ver-diani come Rigoletto con Dudamel, la Messada Requiem diretta da Zubin Mehta e SimonBoccanegra diretto da Myung-Whun Chungoltre che nella Fledermaus, divide le recite diRodolfo con Charles Castronovo, uno deipiù eleganti tenori lirici del panorama inter-nazionale, che con questa parte fa il suo de-butto in scena alla Scala.

Ma tutti i personaggi di questa Bohèmehanno voci importanti: come Marcello siascoltano George Petean, che alla Scala èstato il generale romano Ezio nell’Attilainaugurale della Stagione 2018/2019, e Si-mone Piazzola, recentemente intervenuto asostituire l’indisposto Luca Salsi nel primoconcerto da camera al Piermarini dopo imesi di chiusura, ma già ascoltato in DonCarlo e Simon Boccanegra. Schaunard ha levoci di Giulio Mastrototaro, rivelazione delrecente Turco in Italia scaligero nella partedi Geronio, e di Mattia Olivieri che questaestate ha entusiasmato nel debutto comeDon Giovanni a Macerata. Uno sguardoparticolare meritano infine le due interpretidi Musetta: debutta infatti al PiermariniAida Garifullina, nata a Kazan nel 1987 ecresciuta fino a diventare un’autentica divaall’Opera di Vienna ma anche negli altrigrandi teatri europei. Con lei si alternaun’altra debuttante: la giovanissima Fede-rica Guida, vincitrice del Concorso di Por-tofino del 2019. Sul podio il direttore e pianista milanesePaolo Carignani, che alla Scala ha debut-tato con Alì Babà e i 40 ladroni di Cheru-bini per il Progetto Accademia e che è ac-creditato tra i più autorevoli specialisti delrepertorio italiano nei grandi teatri europei.Tra i suoi prossimi impegni Nabucco e Ri-goletto a Vienna, Macbeth ad Amburgo eLa traviata a Ginevra. Nel 1963 Franco Zeffirelli, quarantenne,

La bohème, atto secondo; a destra atto primo

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era un regista con un decennio di carrierascaligera alle spalle. E non una carriera dapoco: già a ventinove anni, nel 1953, chia-mato a disegnare bozzetti e figurini per larossiniana Italiana in Algeri diretta (meravi-gliosamente) da Carlo Maria Giulini, avevacondotto in porto lo spettacolo sostituen-dosi di fatto al regista Corrado Pavolini.Con Giulini aveva realizzato subito ancheLa Cenerentola e L’elisir d’amore e nel 1954aveva portato in nuovo allestimento allaScala Il turco in Italia con Gianandrea Ga-vazzeni e una Maria Callas fisicamente tra-sformata rispetto alle precedenti rappre-sentazioni romane del titolo. ConGavazzeni c’era stata anche Mignon diThomas, e con Sonzogno La Cecchina o siala buona figliuola, Don Pasquale e Le astu-zie femminili alla Piccola Scala, mentre perLo frate ‘nnamorato aveva incontratoBruno Bartoletti. Otto titoli in dieci anni,con artisti immensi in palco e in buca, mapur sempre ai margini del grande reperto-rio. Per questo l’anno 1963 segnava unasvolta, con due titoli come La bohème, di-retta da Karajan con Mirella Freni e GianniRaimondi, e Aida con Gavazzeni, le scenesecondo impero di Lila de Nobili e la schiavaetiope Leontyne Price innamorata di CarloBergonzi e tiranneggiata da Fiorenza Cos-sotto. La bohème resterà il capolavoro di Zeffirelli,la sua regia più amata, riproposta in diversiteatri in diverse versioni, e rivista alla Scalain riprese innumerevoli: nel 1964, 1966,1967, 1968, 1969, 1971, 1975, 1976,1977, 1979, 1981, 1988, 1991, 1994,2000, 2003, 2005, 2008, 2012, 2015 e2017. Tra i direttori spiccano Carlos Kleibere Georges Prêtre, ma vanno ricordati ancheGianandrea Gavazzeni commovente conMirella Freni e Roberto Alagna, e BrunoBartoletti. Infine, ogni volta che pensiamoa Mirella Freni e Luciano Pavarotti insieme,è in questo spettacolo che li ricordiamo. Leragioni del successo, dell’insuperata co-municativa di questo allestimento sonomolteplici. Certo colpisce il contrasto tral’intimità intirizzita della soffitta del primoquadro e l’esplosione di gioia chiassosa delquartiere latino nel secondo, in cui la fan-tasia sfrenata di Zeffirelli raddoppia il pal-coscenico in un brulichio di figure tutte ca-ratterizzate, tutte vive, senza che per unattimo si riducano a massa uniforme. Nelterzo il contrasto è tra la notte innevata allabarrière d’Enfer e la luce calda che provienedal cabaret, piccola capannuccia conforte-vole ma anch’essa indifesa nel buio, fino alritorno nello squallore della soffitta, solo in-gannevolmente animato dall’allegria degliamici. In questo spettacolo come in po-chissimi altri Zeffirelli trova l’equilibrio per-fetto tra la poesia dei piccoli gesti e il gu-sto sfacciato per il grande spettacolo,lasciando che l’una si alimenti dell’altro.Per questo ritrovare questa Bohème è ri-trovare una parte importante della tradi-zione del nostro Teatro.

Paolo Carignani

Giorgio Berrugi

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Marina Rebeka Angel Blue

Charles Castronovo

Aida Garifullina Federica Guida

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Un­Gala­per­il­Corpo­di­Ballo,­con­Alessandra­Ferri,­Svetlana­Zakharova­e­Roberto­BolleQuattro­serate­per­tornare­in­scena,­con­i­passi­a­due­affidati­ai­danzatori­che­sono­vicini­anche­fuori­dal­palcoscenico­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­

Occasione per soddisfare il desideriodi danza, di spettacolo e di alta

qualità, nello spirito di riunire le eccel-lenze del balletto, i Gala di Balletto allaScala sono una tradizione che porta inscena i titoli più amati, i virtuosismi,firme coreografiche e musicali di pri-m’ordine, in omaggio al pubblico e allastoria del balletto attraverso i suoi pro-tagonisti. E mai come questa voltal’omaggio è davvero profondo e sen-tito: con queste serate il Balletto dellaScala riabbraccia il suo palcoscenico eil suo pubblico dopo tanti mesi e lo faattraverso un inanellarsi di passi a duee assoli, con i suoi primi ballerini, i so-listi e gli artisti del Corpo di Ballo econ le sue étoiles: Svetlana Zakharova

e Roberto Bolle, che riporterà in scenasul mitico tavolo rotondo la potentesensualità e la trascinante intensità delballetto-icona di Béjart sul Boléro diRavel e con la straordinaria presenza diuna artista che alla Scala ha indissolu-bilmente legato il suo nome: Alessan-dra Ferri. Quattro serate per un omag-gio alla danza, alle emozioni chetrasmette, alla profonda e vibranteconnessione che si instaura nel mo-mento unico e irripetibile della perfor-mance dal vivo tra interprete e spetta-tore, tra musica e movimento, alprofondo desiderio di espressione arti-stica che in questi mesi ha proiettato laCompagnia verso la ripresa delle atti-vità nel suo Teatro.

23,­24,­26­settembre;­2­ottobre­2020­

Gala­di­BallettoOmaggio­alla­danza­in­occasione­della­ripresa­delle­attività­di­Ballettoalla­Scala­

Corpo­di­Ballo­del­Teatro­alla­Scala

ÉtoilesSvetlana­Zakharova­Roberto­Bolle

Artista ospiteAlessandra­Ferri

Direttore David­Coleman

Orchestra­del­Teatro­alla­Scala

Roberto Bolle

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Svetlana Zakharova

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Alessandra Ferri

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È­Giselle il­primo­balletto­a­ritrovare­scene­e­costumi­La­coreografia­di­Yvette­Chauviré­da­Coralli-Perrot­e­l’allestimento­di­Benois­hanno­girato­il­mondo­e­ora­segnano­il­rientro­a­casa­del­Corpo­di­Ballo­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­

Una storia d’amore, tradimento e re-denzione, tra gioiose feste contadine

e il bianco stuolo di willi, affascinantiquanto spietate: Giselle, balletto roman-tico per eccellenza, continua a commuo-vere il pubblico con la sua storia delicata,a coinvolgerlo grazie alla tecnica e allasensibilità dell’interpretazione dei prota-gonisti, nel contrasto fra un mondo solaree un regno oscuro e terribile, popolato dispiriti. Giselle e il principe Albrecht sonoruoli paradigmatici nel repertorio classico:i protagonisti, nello sviluppo coreografico,sono chiamati a variare il registro tecnico-espressivo dall’allegria alla disperazione,dalla scanzonata padronanza di sé allaconsapevolezza che la vita non ha scoposenza amore. Giselle racchiude tutti glielementi del balletto romantico, li esalta inuna storia universale e in una strutturaesemplare della tradizione, arricchito dal-l’allestimento di Aleksandr Benois che èparte del repertorio scaligero. Il Corpo diBallo porta di nuovo in scena l’indimenti-cabile coreografia di Coralli-Perrot nellaripresa di Yvette Chauviré, che propriocon la cura e la raffinatezza di ruoli comeGiselle ha esaltato la tradizione classica intutta la sua purezza e consegnato la suafama al mondo. La sua versione, per la

prima volta alla Scala nel 1950,la vide proprio nel ruolo dellasfortunata giovane di campa-gna che sognava l’amore eamava danzare. Giselle vienemessa in scena anche comeomaggio a Yvette Chauviré,straordinaria artista recente-mente scomparsa, che cosìcommentava: Il virtuosismo diGiselle consiste nel rendere in-visibile la tecnica. Ho studiatoogni possibile evoluzione co-reografica, le entrate e leuscite di scena e i “tempimorti” - se così posso dire - trai diversi enchaînements, il flut-tuare degli arabesques e la

29,­30­ottobre;­3,­5,­6,­11­(Serata riservata alla Promozione Culturale),­13,­18­novembre­2020­

Adolphe­Adam

GiselleCoreografiaJean­Coralli­-­Jules­Perrot

Ripresa coreografica Yvette­Chauviré

Scene e costumi Aleksandr­Benois

rielaborati da Angelo­Sala­e Cinzia­Rosselli

DirettoreDavid­Coleman

Corpo­di­Ballo­e­Orchestra­del­Teatro­alla­Scala

posa respirata delle braccia. Quando dan-zavo, la mia ossessione era quella di far di-menticare la carnalità dei piedi … sempretroppo umani, ai quali bisognava dare“l’apparenza di un respiro”. Con questa in-dimenticabile coreografia il Corpo di Balloscaligero ha ottenuto grandi riscontri an-che nel corso delle passate tournée: inOman, in Brasile, a Hong Kong, a Parigi, in

Cina, a Costa Mesa in California, nellaprima visita in assoluto della Scala in Au-stralia. La tournée più recente, a inizio2020, è stata in Kuwait: per la prima voltanella storia di questo Paese il pubblico hapotuto assistere a un balletto rappresen-tato su un palcoscenico e non attraverso latelevisione, un vero e storico debutto as-soluto, per la Scala, per la Compagnia,per il Paese stesso. Protagonista delle re-centi stagioni scaligere e delle tournée in-ternazionali, Giselle è un titolo che faparte della storia del nostro Teatro, patri-monio da innumerevoli anni della Com-pagnia e degli artisti scaligeri che lo hannorappresentato in molti Paesi del mondo,infondendo a ogni ripresa linfa nuova enuove emozioni, mantenendo vivo questomeraviglioso spettacolo.

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David Coleman

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Zubin­Mehta­torna­con­Strauss­e­MahlerVier letzte Lieder,­Ein Heldenleben,­la­Terza­di­Mahler:­il­grande­repertorio­sinfonico­tra­‘800­e­‘900­diretto­da­uno­dei­suoi­interpreti­più­autorevoli­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­

Grande attesa per il ritorno alla Scala,questo autunno, di uno dei maestri

più amati, Zubin Mehta, che oltre alla Tra-viata di Verdi dirige due serie di concerti.Nelle date del 29 e 30 settembre e 1 otto-bre esegue con la Filarmonica della Scalaun programma straussiano che accosta iltono crepuscolare e melanconico dei Vierletzte Lieder all’autobiografismo eroico delpoema sinfonico Ein Heldenleben. Neiquattro Lieder, dalle sonorità solenni e alcontempo intime, in cui risalta luminosa enetta la parte vocale, si ascolta la vocecalda e duttile di Camilla Nylund, sopranolirico-drammatico di origini finlandesi, ap-

prezzata a livello internazionale special-mente come interprete di titoli straussianie wagneriani.

Nei concerti del 14, 16 e 17 ottobre Mehtaeseguirà la Sinfonia n. 3 in re min. di GustavMahler con l’Orchestra e il Coro della Scalae il Coro di Voci Bianche dell’AccademiaTeatro alla Scala. La parte solista è affidata aDaniela Sindram, già applaudita alla Scala neLes Contes d’Hoffmann (Niklausse / LaMuse, 2012) e Ariadne auf Naxos (Der Kom-ponist, 2019). Mahler terminò la composizione di questomonumentale inno alla natura nel 1896 du-

29,­30­settembre,­1­ottobre­2020­

Filarmonica­della­Scala

Direttore

Zubin­Mehta

Richard StraussVier letzte Liederper soprano e orchestra

Camilla­Nylund, soprano

Richard StraussEin Heldenlebenpoema sinfonico

14,­16,­17­ottobre­2020­­­

Coro­e­Orchestra­del­Teatro­alla­Scala

Direttore

Zubin­Mehta

Gustav MahlerSinfonia n. 3 in re min.

Maestro del coroBruno­Casoni

Coro­di­Voci­Bianche­dell’AccademiaTeatro­alla­Scala

Daniela­Sindram, contralto

Zubin Mehta

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rante la villeggiatura a Steinbach sull'Atter-see. Si tratta di una delle partiture sinfonichepiù colossali e complesse mai scritte: si com-pone di sei movimenti e prevede appunto,oltre a un grande organico orchestrale, uncontralto solista, un coro femminile e uncoro di voci bianche. Di questa composi-zione Mahler, in una lettera alla cantanteAnna von Mildenburg, scrisse: “Si cominciacon la natura inanimata e si ascende fino al-l'amore di Dio” - e in una lettera successiva:“La mia sinfonia sarà qualcosa di inaudito.Tutta la natura vi trova una voce e narra unmistero così profondo quale forse nel sognosi può presagire”. “Ciò che il musicista puòpresentire solo nel sogno e nel sogno reli-giosamente evocare” - commentava SergioSablich - “viene sottratto al mistero silen-zioso del nulla e alla paura della solitudine,diventando esso stesso un atto di riscatto,una forma di amore”.

Mahler e Strauss sono tra gli autori più ese-guiti nei programmi sinfonici proposti daZubin Mehta alla Scala durante il lungo so-dalizio con il nostro Teatro avviato nel 1962,segno di un’affinità consolidata fin daglianni di studio a Vienna con Hans Swarow-sky. Proprio al suo primo concerto scaligero,il 21 giugno di quell’anno, il Maestro pro-

pose tra l’altro il poema sinfonico Don Chi-sciotte di Strauss. Di questo autore Mehtaha diretto al Piermarini anche le opere Sa-lome (nel 1974, al suo debutto operistico) eDer Rosenkavalier nel 2016 con la regia diHarry Kupfer, una produzione che vinse ilPremio Abbiati della critica italiana comemiglior spettacolo dell’anno.

La cronologia della feconda collaborazionetra Zubin Mehta e la Scala ricorda, oltre ainumerosi concerti con i complessi scaligeri,le opere verdiane Il trovatore nel 1978 nel-l’allestimento di Luchino Visconti, Jérusa-lem per l’anno verdiano 2001, ospiti i com-plessi della Wiener Staatsoper con ilmemorabile spettacolo di Robert Carsen,Aida nell’allestimento di Peter Stein e Falstaffcon Ambrogio Maestri e la regia di DamianoMichieletto ambientata a Casa Verdi; inol-tre un titolo pucciniano, Turandot nel 1976con l’allestimento di Margherita Wallmann,uno wagneriano, Tannhäuser con la Furadels Baus, e uno mozartiano, Die Entfü-hrung aus dem Serail nel 2017, per ricor-dare il ventennale della scomparsa di Gior-gio Strehler e il decennale di quella diLuciano Damiani riprendendo lo storicospettacolo che proprio Mehta aveva bat-tezzato al Festival di Salisburgo.

Camilla Nylund Daniela Sindram

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Gli­altri­concerti

La Scala non è solo la Scala: oltre alla sua Stagione la sala del Piermarini ospita i concerti di istituzioni milanesi con le qualiesiste un consolidato rapporto di collaborazione.I concerti di recupero della Stagione della Filarmonica della Scala saranno annunciati prossimamente, di seguito riportiamo i programmi dei concerti autunnalidella Verdi e di Milano Musica.

20­settembre­2020,­ore­20­Inaugurazione della Stagione di Concerti de laVerdi

Gustav Mahler: Rückert-LiederLeoš Janácek: Taras Bulba

Orchestra­Sinfonica­di­MilanoGiuseppe­VerdiPetra­Lang, sopranoClaus­Peter­Flor, direttore

18­ottobre­2020,­ore­20­

Milano­Musica­Claude Debussy Étude n. 10 pour les sonorités opposéesMarco Stroppa Trois études pour piano Prima esecuzione assoluta nella versionedefinitivaClaude Debussy Étude n. 1 pour les cinqdoigts d'après Monsieur CzernyGeorges Aperghis Scherzo II Prima esecuzione assolutaYan Maresz Miniatures per pianoforteCommissione Milano MusicaPrima esecuzione assoluta Robert Schumann Kreisleriana op.16

Mariangela Vacatello, pianoforte

Alle ore 19 il concerto è preceduto da una conversazione con Georges Aperghis,Yan Maresz, Marco Stroppa e Luciana Galliano

16­novembre­2020,­ore­20­

Milano­Musica­Olivier Messiaen Un sourireFrancesco­Filidei Tre quadriConcerto per pianoforte e orchestra

Co-commissione Milano Musica, Casa da Música di Porto, Warsaw Autumn Prima esecuzione assoluta Torino / Reggio Emilia / Milano

Franco Donatoni In cauda IIIIgor Stravinskij Le chant du rossignol

Orchestra Sinfonica Nazionaledella Rai Maurizio Baglini, pianoforteTito Ceccherini, direttore

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Era l'ottobre 1958: Maurizio Pollini, se-dicenne, debuttava alla Scala con la

Fantasia per pianoforte e strumenti a cordadi Giorgio Federico Ghedini, diretta da Tho-mas Schippers. Già in adolescenza Polliniaveva un'apertura inusuale verso le espres-sioni artistiche contemporanee: non solo lamusica, ma anche le altre arti, grazie al-l'esempio del padre Gino, architetto razio-nalista, e dello zio, lo scultore Fausto Me-lotti. Pollini fu fin da subito un pianistadiverso da qualsiasi altro: dopo la vittoriaallo “Chopin” di Varsavia, nel 1960,avrebbe potuto intraprendere una carrierafulminea e comoda, come tanti altri vinci-tori. Continuò invece a studiare, consape-vole che il cammino dell'arte è irto. Il suoarricchimento passò anche attraverso ciòche Milano offriva: Pollini, che già a diecianni aveva avuto modo di ascoltare Tosca-nini alla Scala, non soltanto si nutriva deiconcerti dei grandi pianisti (Backhaus, Gie-seking, Rubinstein, Benedetti Michelan-geli), ma seguiva la vita artistica della cittàa tutto tondo. L'amicizia con Claudio Ab-bado nacque sotto il segno di una Milanoin cui essere artisti significava anche andare

agli spettacoli di Strehler, da cui nascevanomille suggestioni. Questa curiosità culturaleè un filo rosso nella vita di Pollini: le sue let-ture (fra le tante, tutto Proust, Balzac, Sha-kespeare e il teatro greco in lingua origi-nale) si riflettono nella profondità delleinterpretazioni. «Non c'è niente di piùodioso di una musica che non celi un pen-siero latente»: questa frase di Chopin po-trebbe ben introdurci alla presenza di unelemento di mistero nell'arte di Pollini.Qualcosa di intangibile, che non riguardal'aspetto superficiale della timbrica, ma ilmodo in cui il suono trasmette il pensiero.È per questo che Pollini riesce a cogliere latensione noumenica sottesa al mondo diBeethoven. Nonostante il Prix Mondial duDisque ricevuto nel 1978 per l'incisionedelle ultime Sonate e l'integrale scaligeradel 1995-96, oggi Pollini torna all'ultimoBeethoven (e lo incide nell'ultimo discodella sua vita) perché sa che la ricerca suquelle Sonate non ha limiti. E, come Bee-thoven, accusato dai contemporanei di tra-dire la classicità settecentesca con bizzarriee pericolose innovazioni, Pollini si è fattoportavoce del moderno, affrontato tutt'al-tro che freddamente, con un pathos noninferiore a quello adottato per i romanticitedeschi – come è evidente dalla sua in-terpretazione dell'op. 11 di Schönberg pre-sentata anche in questo concerto o diComo una ola de fuerza y luz di Nono, inprima assoluta proprio alla Scala nel 1972.In quello stesso anno, il 19 dicembre, Pol-lini, alla Società del Quartetto nella SalaVerdi del Conservatorio, si tolse un fo-glietto dalla tasca e iniziò a leggere una di-chiarazione contro la guerra in Vietnam.Sommerso dai fischi, non suonò. Negli annidella Scala di Paolo Grassi, suonava neiconcerti per i lavoratori e per gli studenti,nelle fabbriche, nelle periferie. Non unvezzo, ma l'utopia di una musica d'arte vis-suta come parte integrante del vivere so-ciale.

Luca Ciammarughi

Maurizio­Pollini,­coscienzamusicale­di­Milano­Tra­gli­appuntamenti­più­significativi­dell’autunno­il­ritorno­alla­Scala­del­grande­pianista­che­ha­incarnatocinquant’anni­di­cultura,­impegno­e­ideali­della­città.Esemplare­il­programma,­che­accosta­a­Brahms­e­Schönberg­le­ultime­sonate­di­Beethoven­

Maurizio Pollini

27­settembre­2020

Pianoforte

Maurizio­Pollini

Johannes BrahmsTre intermezzi op. 117

Arnold SchönbergDrei Klavierstücke op. 11

Ludwig van Beethoven Sonata n. 31 in la bem. magg. op. 110 Sonata n. 32 in do min. op. 111

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Si tratta di un ciclo di 33 variazioni su unvalzer piuttosto banale di Anton Dia-

belli, compositore austriaco ed editoredello stesso Beethoven. Il progetto di Dia-belli consisteva nel raccogliere variazionisul proprio tema scritte da importanticompositori dell’impero asburgico col finedi creare una sorta di "associazione dicompositori della madre patria" (Vater-ländischer Künstlerverein). Al progettoaderirono una cinquantina di nomi, tra iquali Franz Xaver Wolfgang Mozart (il fi-glio di Wolfgang Amadeus), Franz Schuberte l'undicenne Franz Liszt. Beethoven ini-zialmente non si mostrò interessato all'idea.Solo in un secondo momento decise dicontribuire con un intero ciclo di variazioni,che però avrebbe dovuto fare opus a sé. La "vulgata" sostiene che Beethoven di-sprezzasse il tema di Diabelli, ma in realtàne era affascinato: la sfida consisteva pro-prio nel creare qualcosa di interessante daun materiale estremamente semplice,smontando e "vivisezionando" ogni sin-golo elemento costitutivo del valzer:l'aspetto melodico, l'armonia, il ritmo, le di-namiche, le cellule intervallari, gli orna-menti. In questo senso, possiamo parlare di"variazioni strutturali". Già dalla prima va-riazione, il tema pare praticamente an-nientato e nel tessuto dell'intero ciclo l'ef-

fettiva presenza tematica e melodica origi-nale è appena riconoscibile, lasciando spa-zio alla pura e geniale speculazione com-positiva. La stessa fedeltà alla strutturadell'innocuo valzer di Diabelli, infatti, noncomporta necessariamente che le succes-sioni armoniche siano mantenute uguali etalvolta l'estro beethoveniano giunge aspezzare qualunque logica compositiva ra-zionale, come nella variazione 20.La gestazione delle variazioni non fu conti-nuativa: Beethoven iniziò a lavorare nel 1819e l'intero corpus venne pubblicato nel 1823.Nel frattempo scrisse le ultime sonate e laMissa Solemnis. Le Diabelli, appartenentidunque all'"ultimo stile", si possono acco-stare a buon diritto alle Goldberg bachiane,tanto più che anch'esse sono 33. SecondoHans von Bülow, che per primo le ha suo-nate in concerto, non si dovrebbe eseguirel'opera intera, ma soltanto una scelta di va-riazioni. Ma in questo modo, l'opera diver-rebbe irriconoscibile. Nel corso della scrit-tura si sono dischiusi all'autore stesso nuovie imprevedibili orizzonti compositivi, com-prensibili solo se le Diabelli vengono presen-tate come un'unica grande campata archi-tettonica: le relazioni di una variazione conl'altra, gli intrecci dei contrasti, i collegamentidei singoli gruppi, le intensificazioni e gli in-dugi danno vita a una vera e propria "dram-

Le­Variazioni Diabellisecondo­Daniel­BarenboimUn­dono­per­Milano­del­direttore­e­pianista­alla­finedell’anno­beethoveniano

5­dicembre­2020

Concerto straordinario

Pianoforte

Daniel­Barenboim

Ludwig van BeethovenTrentatré Variazioni su un Valzerdi Diabelli

maturgia" che solo una visione interpretativaunitaria può mettere in luce. Per queste ragioni le Diabelli costituisconoun cimento di fondamentale importanzaper qualunque pianista, a maggior ragionese direttore d'orchestra: solamente la vi-sione dall'alto di questo colosso metafi-sico ne consente la comprensione e quindiuna proposta di lettura coerente. Del resto,infatti, lo stesso accade per le grandi su-perfici sinfoniche di Bruckner o per le am-pie saghe wagneriane, delle quali Baren-boim medesimo è, non a caso, memorabileinterprete. Le sue esecuzioni colpisconoper unitarietà e visione: nel gesto musicaleiniziale possiamo intravedere la grandedistesa del capolavoro presentato, finoalla fine. La coerenza della lettura del-l'opera nei suoi rapporti strutturali e lanarratività stringente che ne deriva av-vince l'ascoltatore, portandoci a unascolto "intelligente" e mai passivo. Ba-renboim si pone certamente nel solcodella grande tradizione interpretativa diArrau, Rubinstein, Furtwängler, Celibida-che. L'inequivocabile molteplicità di toccopianistico e direttoriale ci porta in una sorta didimensione etica dell'estetica, dove la più de-bole delle Hauptstimmen si fa sempre stradanella complessità delle strutture musicali, ren-dendo le partiture trasparenti, pur nella lorointrinseca densità. Il coraggio musicale diosare e non addolcire le asperità della scrit-tura, tanto più estreme nell'ultimo Beetho-ven, ci esorta ad avvicinarci alla musica senzacompromessi. Non sarà dunque necessarioessere un ascoltatore "esperto", ma essereaperti a darsi alla musica, in una dimensionedi fiducia e ascolto che si pone come auten-tica metafora del vivere nel mondo.

Michele Gamba

Daniel Barenboim

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Icicli di recital di canto sono oramai unatradizione delle stagioni scaligere e pre-

ziose occasioni per godere delle migliorivoci internazionali nell’atmosfera intima,raccolta e concentrata che solo una seratainteramente dedicata al canto può offrire.La coda della Stagione 2019-2020 dei Re-cital di Canto vedrà protagonisti tre im-portanti cantanti già applauditi recente-mente anche nel cartellone operistico mamai apparsi in veste concertistica: il bassoErwin Schrott e i soprani Marina Rebeka eSabine Devieilhe.

Il primo appuntamento, domenica 4 otto-bre, è il recupero del concerto di ErwinSchrott previsto a gennaio di quest’annoassieme al pianista Giulio Zappa. Nella me-moria scaligera, il nome di Schrott è legatosoprattutto ai suoi successi in due inaugu-razioni di stagione: Escamillo in Carmen nel2009 e Pharaon in Moïse et Pharaon nel2003, rispettivamente sotto le bacchette diDaniel Barenboim e Riccardo Muti. E comedimenticare il suo istrionico ruolo d’ele-zione, Don Giovanni, impersonato nel2006 e 2010, ma anche più recentementela parte del “filosofo” Alidoro ne La Cene-rentola del 2019. Il programma del con-certo di ottobre coglie l’eclettismo e la ge-nerosità di questo artista con brani scelti daMozart, Verdi, Gounod, Guastavino (com-positore sudamericano come lui), Boito eTosti. Un’alternanza di arie da camera ed’opera, come Et toi, Palerme dai Vespri si-ciliani in versione francese o l’Ave Signordal Mefistofele.

Il secondo appuntamento, martedì 20 ot-tobre, è in compagnia di Marina Rebeka,confermatasi negli ultimi anni tra i migliorisoprani lirici della scena internazionale.Dopo la sfolgorante prova come ViolettaValéry nel 2019, questo recital conferma lacentralità di questa interprete nel cartel-lone scaligero autunnale, accostandosi airuoli da protagonista ne La traviata e Labohème. Nel programma del concerto mu-siche di Rachmaninov, Bellini e Verdi ac-compagnate da Giulio Zappa al pianoforte.

Parata­di­voci­per­i­Recital­di­Canto­­Erwin­Schrott,­Marina­Rebeka­e­Sabine­Devieilhe­chiudono­la­programmazione­2019/2020,­Simon­Keenlyside­apre­la­Stagione­2020/2021

Recital­di­Canto­2019/2020

4­ottobre­2020

Basso - baritonoErwin­SchrottPianoforteGiulio­Zappa

Musiche di Mozart, Verdi, Gounod, Guastavino, Boito, Tosti

20­ottobre­2020

SopranoMarina­RebekaPianoforteGiulio­Zappa

Musiche di Rachmaninov, Bellini e Verdi

19­novembre­2020

SopranoSabine­DevieilhePianoforteAlexandre­Tharaud

Musiche di Debussy, Poulenc, Fauré e Ravel

Recital­di­Canto­2020/2021

3­dicembre­2020

BaritonoSimon­KeenlysidePianoforteMalcolm­Martineau

Musiche di Schubert e Mahler

Erwin Schrott

Marina Rebeka

Sabine Devieilhe

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Voce stupefacente e perfetta incarnazionemoderna e perfino social delle grandi

dive del canto, Anna Netrebko torna allaScala dopo il trionfo come protagonista diTosca lo scorso 7 dicembre. Era la sua quartainaugurazione (terza con Riccardo Chailly),ma alla Scala aveva debuttato già nel 1998con un concerto della Filarmonica diretto daValery Gergiev; sempre Gergiev la dirige dueanni più tardi in Guerra e Pace di Prokof’ev.Torna quindi come Donna Anna in Don Gio-vanni diretto da Daniel Barenboim il 7 di-cembre 2011, come Mimì ne La Bohème di-retta da Daniele Rustioni nel 2012, Giovannad’Arco per il 7 dicembre 2015 e come Vio-letta ne La traviata diretta da Nello Santi nel2017. In attesa di rivederla e riascoltarla nel-l’opera, il 15 novembre i milanesi hannol’occasione di trovarla in un concerto straor-dinario in cui per la prima volta si presentaalla Scala senza orchestra ma dividendo ilpalcoscenico con artisti di assoluto valore esoprattutto affrontando un repertorio varie-gato tra Lieder e arie del repertorio russo, te-desco e francese che le permetterà di pre-sentare nuovi aspetti della sua arte vocale.Il mezzosoprano Elena Maximova, che alPiermarini ha debuttato nei panni di Carmennel 2010 diretta da Gustavo Dudamel pertornare nei panni (femminili) di Orlofsky nellaFledermaus del 2018, si è formata a Mosca,dove ha iniziato la carriera nella compagniadel Teatro Stanislavsky per poi affermarsi neimaggiori teatri europei. Tra i suoi ultimi im-pegni ricordiamo Angelina ne La Ceneren-

Anna­Netrebko,­non­solo­opera­­L’artista­torna­alla­Scala­dopo­il­trionfo­in Tosca in­unconcerto­straordinario­insieme­al­mezzosoprano­Elena­Maximova,­al­pianista­Malcolm­Martineau­e­alla­rivelazione­del­violino­Giovanni­Andrea­Zanon,presentando­un­ricchissimo­programma­da­Rachmaninov­a­Offenbach­

Ultimo appuntamento della Stagione incorso, il 19 novembre, con la strabiliantecoloratura di Sabine Devieilhe. Il giovanesoprano francese è già un riferimento intutto il mondo per il repertorio più bril-lante, come testimoniano i suoi ultimi duesuccessi alla Scala: Zerbinetta nell’Ariadneauf Naxos di Richard Strauss e Blonde nelRatto dal serraglio. Assieme ad AlexandreTharaud al pianoforte, si dedicherà alleraffinate romanze da camera dei suoi con-nazionali Debussy, Poulenc, Fauré e Ravel.

Anche per Sir Simon Keenlyside, cheapre la nuova Stagione dei recital il 3 di-cembre, le apparizioni scaligere sono statesempre occasioni preziose e di grande ri-chiamo. Il suo debutto, folgorante, fucome spesso avviene per le grandi vocinell’occasione più importante: il 7 dicem-bre. Correva l’anno 1995 quando RiccardoMuti propose per la prima e unica voltanella storia scaligera di aprire la stagionecon Il flauto magico di Mozart, trovando inKeenlyside un Papageno giovane ma già dialtissima caratura. Muti lo sceglierà ancoraquattro anni dopo per l’Armide di Gluck eil pubblico ne potrà apprezzare la sempremaggiore duttilità con L’elisir d’amore esvariati recital di canto. Più recentemente,ricordiamo il suo ritorno dopo molti anni diassenza nel 2016 per alcune recite comeConte d’Almaviva ne Le nozze di Figaro,uno dei suoi cavalli di battaglia.

Simon Keenlyside

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tola di Rossini alla Wiener Staatsoper, men-tre nel 2021 è attesa a Dresda come Carmene Principessa Eboli. Al pianoforte siede uno tra i più illustri spe-cialisti del nostro tempo, lo scozzese Mal-colm Martineau, che ha sostenuto, guidato,accompagnato nei repertori più diversi al-cuni dei più importanti cantanti del pano-rama internazionale, in palcoscenico e in di-sco. Martineau ha firmato cicli di concertialla Wigmore Hall e al Festival di Edimburgo,e ha inciso tra l’altro per EMI, Decca, Chan-dos e DG. Ulteriore motivo di interesse è la presenza diuno dei più brillanti nuovi talenti italiani, ilventiduenne Giovanni Andrea Zanon, ta-lento precocissimo che a soli quattro anniviene ammesso al Conservatorio di Padova.Dopo essere arrivato in finale al concorso“Wieniawski-Lipinski” in Polonia, nel 2013vince il primo premio assoluto al concorso diNovosibirsk e l’anno seguente, su consiglio diZubin Mehta, si trasferisce negli Stati Unitiper studiare con Pinchas Zukerman alla Man-hattan School di New York.

15­novembre­2020

Recital straordinario

SopranoAnna­NetrebkoPianoforteMalcolm­MartineauMezzosopranoElena­MaximovaViolinoGiovanni­Andrea­Zanon

Musiche di Rachmaninov, Rimskij-Korsakov, R. Strauss, Debussy,Charpentier, Cajkovskij, Leoncavallo,Fauré, Dvořák, Moore, Offenbach

Anna Netrebko

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Ogni serata che veda protagonista JonasKaufmann è una data da segnare per

gli appassionati d’opera e di Lieder, dispo-sti a viaggi intercontinentali pur di sentirlo.Così sarà anche giovedì 22 ottobre,quando il tenore bavarese tornerà allaScala, come sempre accompagnato al pia-noforte dallo specialista Helmut Deutschcui lo lega un sodalizio artistico consoli-dato. Il legame di Kaufmann con Milano ri-sale addirittura agli esordi della carriera,quando prese parte allo storico Così fantutte che inaugurò il nuovo Teatro Strehleril 25 gennaio 1998, nell’ultima regia - po-stuma - di Giorgio Strehler. Debutta allaScala l’anno dopo come Jaquino nel se-condo cast del Fidelio inaugurale del 2009,diretto da Riccardo Muti. Una voce leg-gera, mozartiana, diversa da quella bru-nita e possente che il pubblico milaneseavrà occasione di risentire quasi dieci anni

dopo, da protagonista assoluto, nei due ti-toli inaugurali diretti da Daniel Barenboime quasi costruiti su misura per lui: Carmennel 2009 - accanto a una debuttante AnitaRachvelishvili, appena uscita dall’Accade-mia, nella regia di un’altra debuttante,Emma Dante - e Lohengrin nel 2012 ac-canto a Anja Harteros (ma alla prima la so-stituì Annette Dasch) nella regia poeticis-sima di Claus Guth. Con poche eccezioni(alcune recite di Traviata già nel 2007 conLorin Maazel, quindi Tosca diretta da OmerMeir Wellber nel 2011 e una sostituzionedell’ultimo minuto in Fidelio), Kaufmann ètornato da allora alla Scala soprattutto inconcerto, lasciando sempre un’impressioneindelebile insieme a Helmut Deutsch al pia-noforte. Sono tutti da ricordare i recitalliederistici, dal primo nel 2007, in cui Schu-bert e Britten preludevano a un denso pro-gramma straussiano, alla serata del 2013costruita intorno alla Dichterliebe e ai We-sendonck-Lieder, fino alla Winterreise nel2014 e all’impaginato del 2018 che a branidi Liszt e Wolf accostava i Rückert-Lieder diMahler e l’insolita versione per tenore deiVier letzte Lieder di Strauss. Ma la pre-senza di Kaufmann alla Scala passa anchedalla Messa da Requiem di Verdi, diretta daDaniel Barenboim nel 2009 e nel 2012.Negli anni più recenti hanno ottenuto ri-sonanza internazionale la serata dedicata aGiacomo Puccini nel 2015 e il Gala degliAmbasciatori Rolex del 2019, entrambi re-gistrati e trasmessi in tutto il mondo. Tra gliultimi impegni di Jonas Kaufmann si di-stingue la nuova incisione di Otello di Verdidiretta da Antonio Pappano con FedericaLombardi, già allieva dell’Accademia, comeDesdemona: per la seconda volta dopoCarmen Kaufmann accompagna al suc-cesso internazionale una giovane cantanteproveniente dai corsi scaligeri.

Jonas­Kaufmann,­la­grandezza­del­Lied­­­Il­grande­tenore­in­un­concerto­straordinario­il­22­ottobre,­accompagnato­da­Helmut­Deutsch­

22­ottobre­2020

Concerto straordinario

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Jonas­KaufmannPianoforte

Helmut­Deutsch

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L’ avevamo lasciato circondato dall’af-fetto e dagli applausi scroscianti del

pubblico scaligero, il 15 dicembre 2019, acelebrare in un Gala verdiano il 50° del de-butto al Teatro alla Scala, al fianco di arti-sti come Saioa Hernández, Jorge de León eFerruccio Furlanetto. Ad accompagnarlocoro e orchestra dell’Accademia del Teatro,con i quali si era stabilito da subito un fortelegame artistico e umano.Il 30 novembre il grande artista spagnolosale nuovamente sul podio dell’Orchestradella Scuola scaligera dopo i mesi del si-lenzio e della malattia. Era avvenuto per laprima volta nel 2017, in occasione di unconcerto memorabile tenuto al Teatro allaScala con la travolgente naccherista LuceroTena e il tenore Jorge de León ad animareun programma di noti compositori dellapenisola iberica, da Manuel de Falla a Ru-perto Chapi, da Pablo Luna a Enrique Gra-

nados, e ancora Pablo Sorrozaba, Isaac Al-beniz, Tomás Bretón, Reveriano Soutullo eJosé Serriano Siméon.Per gli allievi dell’Accademia trovarsi difronte a un artista che è sinonimo del-l’Opera nel mondo costituisce una forteemozione. Tenore ma anche baritono, di-rettore d’orchestra, organizzatore e pro-motore delle nuove generazioni del cantocon il concorso Operalia, si è guadagnatol’affetto di generazioni di appassionati e halegato il suo nome a quello della Scala inun repertorio vastissimo che da Verdi ePuccini si è esteso a Wagner, Saint-Saëns eperfino alla Zarzuela, con direttori comeVotto, Abbado, Gavazzeni, Prêtre, Kleiber,Maazel, Muti, Barenboim e Chung. Dal1969 a oggi Domingo ha partecipato a 35produzioni di 23 titoli d’opera (otto deiquali inaugurazioni di stagione), due ese-cuzioni della Messa da Requiem e ottoconcerti per un totale di 155 serate. Il debutto in Ernani nel 1969 accanto aRaina Kabaivanska con la direzione di An-tonino Votto e la regia di Giorgio de Lulloè anche il primo 7 dicembre di Domingo (laterza rappresentazione, prevista per il 14,fu sospesa a seguito dell’attentato diPiazza Fontana). Seguiranno i 7 dicembredel 1972 con Un ballo in maschera direttoda Gianandrea Gavazzeni con la regia diFranco Zeffirelli, del 1976 con Otello di-retto da Carlos Kleiber e ancora Zeffirelli,del 1982 con Ernani diretto da RiccardoMuti con Mirella Freni e la regia di LucaRonconi, del 1984 con Carmen diretta daClaudio Abbado con Shirley Verrett e la re-gia di Piero Faggioni, del 1991 con Parsifaldiretto da Riccardo Muti con Waltraud Me-ier e la regia di Cesare Lievi, del 1995 conDie Walküre ancora con la Meier, la dire-zione di Muti e la regia di André Engel, einfine del 2001 con Otello diretto da Muticon Barbara Frittoli e la regia di GrahamVick. Tra queste inaugurazioni spiccal’Otello del 1976 con Mirella Freni e PieroCappuccilli che fu trasmesso in diretta inmondovisione dalla Rai segnando un mo-mento storico nella collaborazione tra laScala e la televisione pubblica.

Plácido­Domingo,­un­mitodell’opera­con­l’orchestradell’Accademia­­­Un­concerto­straordinario­con­il­grande­artista­che­debuttò­alla­Scala­in­Ernaninel­1969­

30­novembre­2020

Concerto straordinario

Orchestra­dell’Accademia­Teatro­alla­Scala

Plácido­Domingo

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Negli ultimi anni in seno all’Orchestradel Teatro alla Scala è nato un com-

plesso dedito all’interpretazione del reper-torio preclassico e classico secondo prassiesecutive storicamente informate. Le Sta-gioni hanno incluso ogni anno un titolo ba-rocco, con crescente successo di pubblico.Nel 2019 Giulio Cesare in Egitto di Händeldiretto da Giovanni Antonini con la regiasmaliziata e affettuosa di Robert Carsen(premio Abbiati come miglior regista del2019 per questa e altre produzioni) haspinto la stampa internazionale a parlare diHändel-mania a Milano. Il trionfo di Giulio Cesare costituiva tra l’al-tro la definitiva affermazione del timbro delcontrotenore anche nel gusto del pubblicomilanese meno avvezzo alla filologia mu-sicale. In scena se ne ascoltavano quattro,diversissimi per tecnica, timbro e inten-zioni ma tutti sfolgoranti per virtuosismoed espressività. Dal 21 novembre Giovanni Antonini tornaalla Scala per un concerto barocco che sipresenta come un nuovo agone tra vocimaschili acute. Christophe Dumaux, cheper la sua interpretazione di Tolomeo inGiulio Cesare ha vinto il premio Abbiati2019 come miglior cantante, nel 2019 èstato Orlando con Antonini a Vienna eCaino ne La Morte d’Abel a Salisburgo conCapuano, oltre a festeggiare il 40° anni-versario delle Arts Florissants. Il timbrocaldo di mezzosoprano cresciuto tra i Wie-ner Sängerknaben ha conquistato a MaxEmanuel Cencic il consenso delle platee di

tutta Europa in un repertorio che da titolicome Orlando e Armino di Händel e Gi-smondo re di Polonia di Vinci si estendefino a La donna del lago di Rossini. Accla-mato nei mesi scorsi alla Scala in Semele diHändel con Sir John Eliot Gardiner e al-l’opera di Roma con Orfeo di Gluck conGianluca Capuano e la regia di Carsen,Carlo Vistoli è tra le migliori voci italiane dioggi, proiettato sulla scena europea graziea una particolare intensità espressiva e auna versatilità che lo porta a interpretareda Cavalli a Sciarrino. Antonini, nato a Milano, ha studiato allaCivica Scuola di Musica e al Centre deMusique Ancienne di Ginevra ed è mem-bro fondatore dell’ensemble barocco “IlGiardino Armonico”, che dirige dal 1989.Ospite regolare dei Berliner Philharmoni-ker, del Concertgebouworkest e del Ge-wandhausorchester di Lipsia, alla Scala hadiretto, oltre a Giulio Cesare, Le nozze diFigaro di Mozart e Alcina di Händel e alFestival di Salisburgo Norma di Bellini conCecilia Bartoli. È direttore artistico del pro-getto Haydn 2032, nato per registrare edeseguire con il Giardino Armonico e il Kam-

L’autunno­è­Barocco­­Giovanni­Antonini­dirige­l’Orchestra­del­Teatro­su­strumenti­storici­in­una­festa­musicale­e­vocale­che­coinvolge­tre­controtenori:­Max­Emanuel­Cencic,Christophe­Dumaux,­Carlo­Vistoli

21,­22,­24­novembre­2020

Orchestra­del­Teatro­alla­Scala­su­strumenti­storici

Direttore

Giovanni­Antonini

Max­Emanuel­Cencic­Christophe­Dumaux­Carlo­Vistoli­controtenori

merorchester Basel le sinfonie complete diFranz Joseph Haydn in occasione del 300°anniversario della nascita del compositore.La Scala è famosa per essere il teatro deigrandi compositori dell’Ottocento ita-liano, ma il repertorio dei secoli prece-denti è stato presentato con una certa re-golarità nel corso dei decenni e secondole diverse sensibilità artistiche e musicolo-giche. Dalle prime esecuzioni con grandivoci e tentativi pionieristici di ricreare unsuono barocco fino alla creazione del-l’ensemble scaligero su strumenti origi-nali, dagli spazi raccolti della Piccola Scalaagli allestimenti più fastosi, il Baroccoabita a buon diritto le mura del Piermarini,che è pur sempre un teatro del XVIII se-colo. Per gli anni a venire il percorso nellamusica preclassica si concentrerà sul re-pertorio italiano e sul cammino che daMonteverdi ha portato allo sviluppo del-l’opera come la conosciamo. Le scuole diVenezia e Napoli costituiscono un im-menso patrimonio ancora in buona parteinedito per le scene italiane e alla cui co-noscenza un teatro come la Scala sente laresponsabilità di dare il suo contributo.

Giovanni Antonini

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Per gli allievi dell’Accademia di perfezio-namento per cantanti lirici del Teatro

alla Scala il concerto istituzionale rappre-senta uno dei momenti più attesi del per-corso di formazione. Per molti di loro, in-fatti, si traduce nella conquista dell’ambitodiploma, dopo il biennio di studi rigorosoma entusiasmante, sotto la guida di quegli

artisti che hanno contribuito a valorizzare erendere imperitura la tradizione del canto li-rico, soprattutto italiano. Sul podio dell’or-chestra dell’Accademia scaligera che li ac-compagnerà il maestro Pietro Mianiti, checon la Scuola del Teatro vanta ormai unacollaborazione ultradecennale. Mai come quest’anno l’appuntamento èvissuto dai ragazzi con trepidazione e co-raggio allo stesso tempo, dopo mesi diffi-cili in cui sono stati anche capaci di adottareuna nuova modalità di apprendimento. Manel loro corredo, grazie alla Scuola scaligerala cui responsabilità didattica è affidata aLuciana D’Intino, possono annoverare di-

L’emozione­del­palcoscenicoAnche­per­gli­allievi­dei­corsi­di­perfezionamento­dell’Accademia­questi­sono­stati­mesi­difficili.­E­il­concerto­nella­sala­del­Piermarini­diventa­un­passaggio­ancora­più­importante

verse esperienze sul palcoscenico che per-metteranno loro di affrontare la carrieraprofessionale con una preparazione solida,forti di una confidenza con la scena che dif-ficilmente avrebbero potuto sviluppare inaltri contesti. Basti ricordare gli impegnipiù recenti, ardui quanto fecondi, nel dit-tico Gianni Schicchi / Prima la musica e poile parole o nel Rigoletto accanto a mostrisacri come Ambrogio Maestri e Leo Nucci,oltre ai titoli per i bambini del ciclo GrandiOpere per Piccoli e ai concerti di musica dacamera al Ridotto, senza contare le nume-rose partecipazioni in ruoli di rilievo nelleproduzioni operistiche inserite nella Sta-gione del Teatro.Il programma della serata li mette alla provanell’interpretazione di arie e brani d’in-sieme tratti dalle opere di Vincenzo Bellini(Norma), Domenico Cimarosa (Il matrimo-nio segreto), Gaetano Donizetti (Lucia diLammermoor), Gioachino Rossini (Ladonna del lago), Georges Bizet (Les pê-cheurs de perles), Giuseppe Verdi (Oberto,conte di San Bonifacio, Falstaff e Simon Boc-canegra), Amilcare Ponchielli (La Gioconda),Camille Saint-Saëns (Samson et Dalila).A conseguire il diploma il soprano Fran-cesca Pia Vitale, i mezzosoprani ValeriaGirardello e Caterina Piva e il baritonoGiorgi Lomiseli. Al loro fianco gli allieviche attualmente frequentano il primoanno, i soprani Clarissa Costanzo, AriannaGiuffrida, Noemi Muschetti e Forooz Ra-zavi, i mezzosoprani Andrea Orjuela eMartina Serra, i tenori Paolo Antonio Nevie Taras Prysiazhniuk, i baritoni Paul Grante Chi Hoon Lee, i bassi Bozhidar Bozhkilove Toni Nežic.

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24­ottobre­

Concerto­Istituzionale­dell’Accademia­Teatro­alla­Scala­

Allievi­dell’Accademia­di­perfezionamento­per­cantanti­lirici­del­Teatro­alla­Scala

Orchestra­dell’Accademia­Teatro­alla­Scala­

Direttore

Pietro­Mianiti

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Fra i maggiori successi degli ultimi anni siannoverano sicuramente i titoli del pro-

getto Grandi Opere per Piccoli, che ha por-tato alla Scala migliaia di spettatori in erba,accanto ai loro genitori e insegnanti graziea una formula vincente: celebri opere del re-pertorio affidate ai complessi musicali del-l’Accademia scaligera, ridotte per durata(poco più di un’ora) e orchestrazione e cor-redate dall’inserzione drammaturgica di unattore ad accompagnare i più piccoli nel di-panare le trame spesso molto articolate. Il progetto è nato nel 2014 proprio con LaCenerentola di Rossini che torna in au-tunno per sei rappresentazioni (7, 8, 29novembre e 2 dicembre) con l’Orchestradell’Accademia diretta da Pietro Mianiti,con la regia di Ulrich Peter e l’elaborazionemusicale di Alexander Krampe. In scena igiovani solisti del Corso di perfezionamentoper cantanti lirici. I titoli messi in scena finoa oggi contano opere di Mozart (Il ratto dalserraglio e Il flauto magico), Donizetti (L’eli-sir d’amore), oltre al Barbiere di Siviglia peri bambini dello stesso Rossini in occasionedel 150° anniversario della morte. Per gli al-lievi dell’Accademia una vera palestra, an-che per l’entusiasmo travolgente dei bam-bini, ascoltatori tanto aperti quanto critici eattenti. Ma non solo opera. Tornano anche i Con-certi per i bambini con due appuntamentidomenicali da non perdere. L’11 ottobresarà la volta dei Cameristi della Scala - Fa-brizio Meloni, Darko Brlek e Massimo Mer-

La­Scala­riapre­anche­ai­più­piccoliCon­sei­rappresentazioni­della­Cenerentola per i bambini riprende­la­programmazione­per­il­pubblico­di­domani­che­è­stato­uno­dei­più­grandi­successi­della­Scala­negli­ultimi­anni.­E­la­domenica­pomeriggio­tornano­i­concerti­con­i­complessi­da­camera

celli - diretti da Ernest Hoetzl in un pro-gramma che accosta il classicismo del com-positore tedesco Carl Stamitz (Concerto insi bem. magg. per due clarinetti e orche-stra) al linguaggio contemporaneo di EnnioMorricone con l’esecuzione di Notturno-passacaglia, in omaggio al caratteristicoborgo di Cervara di Roma nella ValleAniene, e l’originale lettura della fiaba mu-sicale Il lupo e Pierino del compositoreabruzzese Marco Taralli, con la voce diPeppe Servillo. Il 25 ottobre concerto degliArchi della Scala fra Gioachino Rossini (So-nata VI in re magg.), Niccolò Paganini (In-troduzione e variazioni in fa min. sul temadell’aria del Mosè in Egitto di Rossini “Daltuo stellato soglio”), Giovanni Bottesini(Gran duo concertante, per violino, con-trabbasso e orchestra) e Nino Rota (Con-certo per archi). Max Pisu accompagnerà ipiccoli ascoltatori alla scoperta dei brani af-fidati alle virtuose corde di Francesco DeAngelis e Francesco Siragusa. Infine, il 22 novembre l'atteso concertocon cui si chiude la prima edizione del pro-getto "La Scala fa Scuola. Un Coro inCittà", iniziativa didattica promossa in col-laborazione con Fondazione TIM, che haportato alla creazione di cori di voci bian-che nelle scuole primarie milanesi. Dopo labattuta d'arresto dei mesi scorsi, sarà fi-nalmente un'occasione di festa per i bam-bini dei cori, che vivranno l'emozione di esi-birsi accanto ai cantori del Coro di VociBianche dell'Accademia.

Grandi­opere­per­piccoli­

7­(due­rappr.),­8,­29­novembre,2­(due­rappr.)­dicembre­2020

Gioachino­RossiniLa­Cenerentola­per­i­bambini

Solisti­e­Orchestra­dell’Accademia­Teatro­alla­Scala

Concerti­per­i­bambini­­

11­ottobre­2020

Cameristi­della­Scala­DirettoreErnest­Hoetzl

Carl StamitzConcerto in si bem. magg.per due clarinetti e orchestraFabrizio Meloni e Darko Brlek, clarinetti

Ennio MorriconeNotturno passacagliaper clarinetto, flauto, oboe, pianoforte e archiMassimo Mercelli, flauto

Marco TaralliIl lupo e PierinoFavola in musica

Con la partecipazione di Peppe Servillo

25­ottobre­2020

Archi­della­Scala­­

Francesco De Angelis, violinoFrancesco Siragusa, contrabbasso

Gioachino RossiniDalle Sonate a quattro Sonata VI in re magg. per archi

Niccolò PaganiniIntroduzione e variazioni in fa min. sul tema “Dal tuo stellato soglio” dal Mosè in Egitto di Rossiniper violino e orchestra

Giovanni BottesiniGran duo concertanteper violino, contrabbasso e orchestra

Nino RotaConcerto per archi

Con la partecipazione di Max Pisu

22­novembre­2020

La Scala fa scuola. Un Coro in Città

Coro­di­Voci­Bianche­dell’Accademia­Teatro­alla­Scala­e­Cori­delle­Scuole­primarie­milanesi

DirettoreBruno­Casoni

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Nella Stagione 2020/2021 il Teatro allaScala arricchirà la sua offerta culturale

proponendo un palinsesto di appuntamentiche accompagnano gli spettacoli fino acreare un’autentica stagione parallela fattadi approfondimenti, incontri, presentazioni. Si conferma nella prossima Stagione la pos-sibilità di seguire nel Ridotto delle Gallerieuna breve introduzione a ogni rappresen-tazione operistica un’ora prima dell’inizio.I relatori provengono dall’ambiente univer-sitario, come quasi sempre avviene anchecon le frequentatissime “Prima dellePrime”, le conferenze più approfondite or-ganizzate dal Teatro insieme con gli “Amicidella Scala” nel Ridotto dei Palchi per pre-sentare in dettaglio ogni titolo d’opera e diballetto della Stagione. Per gli appassionati di interpretazione, dadicembre tornerà anche “Grandi voci allaScala” con gli appuntamenti del sabatopomeriggio in collaborazione con la rivistal’Opera. Il belcanto del passato, di ieri e dioggi, narrato da protagonisti ed esperti, lemutazioni del gusto, la rinascita del cantobarocco.

Parlando­di­MusicaLa­Scala­rafforza­il­suo­palinsesto­di­attività­culturali­

Vi sono poi gli approfondimenti dei con-vegni, organizzati in modo da essere frui-bili anche dal pubblico e non solo dagliesperti del settore.Chi segue i destini della musica recentepotrà assistere alla Tavola rotonda di Mi-lano Musica “Creazione artistica comebene pubblico e necessità sociale” mode-rata da Oreste Bossini.Come ogni anno, vi sarà un convegno distudi sull’opera inaugurale, che verrà an-nunciato contestualmente alla nuova Sta-gione. Un ulteriore approfondimento sarà dedi-cato alla figura di Saverio Mercadante nelcentocinquantenario della scomparsa conun convegno organizzato in collaborazionecon il Conservatorio di San Pietro a Majella. Includendo anche gli appuntamenti alMuseo illustrati qui a lato si disegna unprogetto articolato di incontri gratuiti de-stinati a diversi pubblici con cui la Scalariafferma il suo ruolo non solo nella pro-duzione degli spettacoli, ma anche nellacreazione di cultura musicale e consape-volezza dell’ascolto.

Prima­delle­Prime

Ridotto­dei­Palchi­"A.­Toscanini"ore­18

Venerdì 11 settembre

La traviata di Giuseppe VerdiRaffaele Mellace“Un dramma breve di molto interesse, di molto movimento, di moltissima passione”

Mercoledì 30 settembre

Aida di Giuseppe VerdiAngelo Foletto“Astri del cielo azzurro copritevi d’un vel”Amore e libertà perduti sotto i cieli egizi

Martedì 20 ottobre

Giselle di Jean Coralli e Jules PerrotFrancesca Pedroni“Romanticismo e ballet blanc: il culto della figura femminile nel ballettodi primo Ottocento”

Giovedì 29 ottobre

La bohème di Giacomo PucciniVirgilio Bernardoni“Le parole della Bohème”

Venerdì­30­ottobre

Convegno­su­Saverio­Mercadantenel­centocinquantesimo­anniversario­della­morte

In collaborazione con il Conservatorio San Pietro a Majella

Milano­Musica­

Ridotto­dei­Palchi­"A.­Toscanini"­

Lunedì­16­novembre­ore­15­

Tavola rotonda Creazione­artistica­come­benepubblico­e­necessità­sociale­

Introduzioni­prima­degli­spettacoli

Ridotto­delle­Gallerie

La traviata a cura di Liana Püschel

Aida a cura di Franco Pulcini

La bohème a cura di Cesare Fertonani

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Il primo segnale di riapertura della Scala,dopo quasi quattro mesi di blocco delle

attività, è arrivato dal Museo Teatrale loscorso 20 giugno. Da allora i milanesihanno potuto ritrovarsi di nuovo nell’at-mosfera da salotto ottocentesco delle sale,incrociare i tanti sguardi alle pareti dei pro-tagonisti della Scala, da Rossini a Barbaja,

e affacciarsi da un palco per rivedere lasala del Teatro, rimasta al buio per tuttequeste settimane. Nella sala Esedra il pia-noforte di Liszt è ancora sorvegliato a vistadai ritratti delle due grandi dive (e rivali) delmelodramma romantico, Giuditta Pasta eMaria Malibran. Insomma nulla è cambiato,a parte il percorso di visita che è stato mo-dificato per seguire le nuove misure di si-curezza.Ad accogliere i visitatori che entrano nelMuseo c’è il ritratto di Guido Visconti diModrone, appartenente a una delle tante fa-

Ritrovarsi­al­Museo,­il­salotto­musicale­di­MilanoLa­mostra­“Nei­palchi­della­Scala”­è­prorogata­fino­al­30­settembre.­Nell’attesa­della­prossima­esposizionefirmata­da­Pier­Luigi­Pizzi­il­Museo­moltiplica­le­attività:ai­concerti­in­collaborazione­con­“Musica­con­le­Ali”­si­aggiungono­le­lezioni­concerto­con­Michele­Gamba­e­le­presentazioni­di­libri­con­Armando­Torno­­

miglie di palchettisti a cui è dedicata la mo-stra “Nei palchi della Scala - Storie milanesi”a cura di Pier Luigi Pizzi, che è stata proro-gata fino al 30 settembre. A novembre saràinaugurata una nuova mostra, sempre acura di Pier Luigi Pizzi, che si può conside-rare il naturale proseguimento dell’attuale eche continuerà l’indagine sulla vita sociale eculturale della Scala concentrando l’atten-zione sul dibattito culturale che si è svilup-pato intorno agli spettacoli. Il titolo, “Va’pensiero - Il mito della Scala tra cronaca ecritica”, anticipa un percorso destinato aintrecciarsi alla riflessione sulla critica in oc-casione del quarantesimo anniversario delPremio Abbiati nel 2021.Riprendono anche le iniziative del Museo. Gli incontri di “Letture e note” a cura di Ar-mando Torno giungono ormai al quarto ci-clo. Inoltre nasce una nuova iniziativa di le-zioni concerto sulla musica d’oggi in salaEsedra e in streaming con Michele Gamba,pianista e direttore d’orchestra, che al Mu-seo della Scala ha già presentato al piano-forte pagine di Fabio Vacchi e Luca France-sconi in occasione della Festa della Musica. Infine il Museo propone, sempre con il sup-porto della trasmissione in streaming, unnuovo ciclo di concerti da camera in salaEsedra realizzato dall’associazione “Musicacon le Ali” in collaborazione con la Dire-zione Artistica del Teatro alla Scala. Il pro-getto nasce con il duplice obiettivo di offrireun’opportunità di crescita professionale e divisibilità ai giovani musicisti sostenuti dal-l’Associazione e dare al tempo stesso alpubblico la possibilità di vivere la musica inun luogo di straordinario valore storico eculturale come il Museo Teatrale alla Scala.

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Pianta del Teatro per gli spettacoli in scena dal 14 settembre al 20 ottobre 2020

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SINISTRADESTRA

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Schema dei palchi

La disposizione dei posti a sedere potrebbe subire modifiche in base alle norme di distanziamento vigenti al momento degli spettacoli.

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Prezzi per gli spettacoli in scena dal 14 settembre al 20 ottobre 2020

Giallo

Verde

Marrone

Regolamento di Sala aggiornato in ottemperanzaall’Ordinanza della Regione Lombardia n. 566 del 12/06/2020,relativa alle misure per la prevenzione e gestionedell’emergenza epidemiologica da Covid-19.I­posti­a­sedere­sono­assegnati­e­prevedono­il­distanziamentominimo­di­almeno­1­metro­tra­uno­spettatore­e­l’altro,­sia­frontalmente­che­lateralmente.­Questa­misura­non­vieneapplicata­­per­i­nuclei­familiari,­i­conviventi­e­le­persone­che,­in­basealle­disposizioni­vigenti,­non­sono­soggette­al­distanziamentointerpersonale­(detto­ultimo­aspetto­afferisce­alla­responsabilitàindividuale).­Per­questi­soggetti­vi­è­la­possibilità­di­sedere­accanto,­garantendo­la­distanza­fra­loro­e­gli­altri­spettatori­di­1­metro.L’accesso­in­Teatro­avviene­a­partire­da­1­ora­prima­dell’inizio­dello­spettacolo,­secondo­gli­ingressi­e­i­percorsi­segnalati­in­base­alla­categoria­di­biglietto­acquistato.Prima­dell’accesso­in­Teatro,­sarà­rilevata­la­temperatura­corporeatramite­appositi­termoscanner e,­se­superiore­ai­37,5°,­non­saràconsentito­l'accesso­(la­rilevazione­del­dato­della­temperatura corporeaè­istantanea­e­non­soggetta­a­registrazione).­Analogamente­si­provvederà­all’allontanamento­dello­spettatore­se­durante­lo­spettacolo­lo­stesso­dovesse­manifestare­i­sintomi­di­infezionerespiratoria­da­Covid-19­(es.­febbre,­tosse,­raffreddore,congiuntivite).In­caso­di­necessità,­in­Foyer­di­platea­e­in­seconda­galleria­sarannodislocate­due­zone­destinate­a­infermeria.

In Teatro ogni spettatore è tenuto a:l indossare­la­mascherina­durante­tutto­il­tempo­di­permanenza­in­Teatro;

l rispettare­l’assegnazione­del­proprio­posto,­non­è­consentito­occupare­posti­diversi­anche­se­liberi­o­scambiarsi­di­posto,­anche­in­caso­di­acquisto­di­posti­a­coppia;

l evitare­gli­assembramenti;lmantenere­la­distanza­di­almeno­1­metro­dagli­altri­spettatori,­ad­eccezione­dei­componenti­dello­stesso­nucleo­familiare­o­conviventi­o­per­le­persone­che­in­base­alle­disposizioni­vigenti­non­siano­soggette­al­distanziamento­interpersonale­(detto­aspettoafferisce­alla­responsabilità­individuale);

l seguire­le­indicazioni­dei­percorsi­separati­per­l’entrata,­per­l’uscita­e­per­ogni­spostamento­all’interno­del­Teatro;

l utilizzare­prodotti­per­l’igiene­delle­mani,­disponibili­in­corrispondenza­degli­accessi­e­in­prossimità­delle­scale­ad­ogni­piano.

l Il­personale­di­sala­è­a­disposizione­per­informazioni­e­assistenza­in­Teatro.

Si consiglia il gentile pubblico di consultare periodicamente il sito www.teatroallascala.org per eventuali variazioni e aggiornamenti del Regolamento.

Informazioni per il pubblico

Opera

OperaLa traviata 150 120 70 11

Opera Aida 150 120 70 11

Balletto

Balletto Galà di danza 150 120 70 11

Concerti Sinfonici

Concerto Riccardo Chailly 95 79 55 7

Concerto Zubin Mehta 95 79 55 7

Concerti Straordinari

Recital Maurizio Pollini 95 79 55 9

Recital di canto

Recital Erwin Schrott 40 30 20 6

Recital Marina Rebeka 40 30 20 6

Grandi Spettacoli per Piccoli

Concerti per bambini 15 10 10 10

Arancione

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Schema colori/prezzi dei palchi

Posti a visibilità ridotta

Pianta del Teatro per Opera e Balletto dal 22 ottobre al 5 dicembre

Schema dei palchi

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Schema colori/prezzi dei palchi

Pianta del Teatro per Concerti, Recital e Spettacoli per bambini dal 22 ottobre al 5 dicembre

Schema dei palchi

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Giallo

Arancione

Blu Verde

Fucsia

Azzur

ro

Marrone

Ingressi

Verde chiaro

Lilla

Prezzi dei biglietti per gli spettacoli dal 22 ottobre al 5 dicembre

Foto

Bre

scia

/Am

isan

o

Opera

La boheme 250 200 130 80 63 100 79 50 29 15

Balletto

Giselle 150 120 79 50 42 70 53 38 18 11

Concerti

Concerto Giovanni Antonini 95 79 55 55 39 15 7

Concerti Straordinari

Recital Jonas Kaufmann 120 100 65 70 50 20 9

Recital Anna Netrebko 120 100 65 70 50 20 9

Concerto Domingo/Orch. Accademia 95 79 55 55 39 15 7

Recital Daniel Barenboim 95 79 55 55 39 15 7

Recital di Canto

Recital Sabine Devieilhe 40 30 20 20 14 9 6

Grandi Spettacoli per Piccoli

La Cenerentola per bambini 40 40 20 20 20 20 5

Concerto per i bambini 15 10 10 10 10 10 5

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Gli spettacoli in scena dal 14 settembre al 20 ottobre 2020 vanno in vendita giovedì 3 settembre 2020 alle ore 10.00 tramite i canali autorizzati.Il calendario di vendita degli spettacoli in scena dal 22 ottobre al 5 dicembre 2020 sarà comunicato appena disponibile.Si consiglia il gentile pubblico di consultare periodicamente il sito www.teatroallascala.org per aggiornamenti e eventualivariazioni alle date e agli orari indicati.

Calendario di vendita

Prelazione dedicata agli Abbonati del Teatro alla Scala

Gli Abbonati della stagione 2019/2020 hanno la possibilità di acquistare in prelazione i biglietti per gli spettacoli in scenadal 14 settembre al 20 ottobre 2020, senza costi di prevendita, secondo le seguenti modalità e fino a esaurimento dei posti disponibili:- a partire dal 20 agosto 2020 alle ore 12.00 online, accedendo

con il proprio ACCOUNT personale nell’area di venditadal sito www.teatroallascala.org o telefonando al numero +39 02 89 70 90 10 dedicato agli Abbonati a partire dal 20 agosto 2020 alle ore 12.00;

- dal 25 agosto 2020 anche presso la Biglietteria del Teatro, in orario lunedì/sabato ore 12.00/18.00.

È possibile acquistare i biglietti in prelazione utilizzando ilVoucher ricevuto a fronte degli spettacoli in abbonamentonon fruiti a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Gli Abbonati Under 30 avranno la possibilità di acquistare in Prelazione i biglietti a prezzi ridotti a loro riservati.

Benefit e altri servizi per gli Abbonati del Teatro alla ScalaProgramma di sala: gli Abbonati Opera, Prime Opera e Prime Balletto hanno a disposizione un carnet di voucher per il ritiro di un programma di sala gratuito per ciascunspettacolo.Prenotazione Taxi: gli Abbonati possono chied ere al personaledi sala di prenotare un taxi del Servizio 8585 a cui accedere in via prioritaria (secondo l’ordine di richiesta) al termine dello spettacolo.La Scala Shop: 10% di sconto su tutti i prodotti, su esibizionedella tessera d’abbonamento o della “La Scala Shop Card”(non cumulabile con altre promozioni).Museo Teatrale: l’ingresso al Museo Teatrale è gratuito pertutti gli Abbonati. Per l’accesso è sufficiente esibire la tesserad’abbonamento. Per maggiori informazioni sulla collezione e sulle mostre temporanee visitare www.museoscala.org.

Prelazione dedicata agli acquirenti dei biglietti per gli spettacoli annullati

Gli acquirenti dei biglietti per gli spettacoli annullati (dal 24 febbraio al 16 luglio 2020) hanno la possibilità di acquistare in prelazione i biglietti per gli spettacoli in scena dal 14 settembre al 20 ottobre a partire dal 27 agosto 2020 alle ore 12.00, secondo le seguentimodalità e fino a esaurimento dei posti disponibili:- online accedendo con il proprio ACCOUNT personale

nell’area di vendita dal sito www.teatroallascala.org;

- presso la Biglietteria del Teatro, in orario lunedì/sabato ore 12.00/18.00.

È possibile acquistare i biglietti in prelazione utilizzando il Voucher ricevuto a fronte dei biglietti acquistati per gli annullati a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19 (vd. Informazioni per i possessori di voucher e su www.teatroallascala.org).

Acquisto biglietti per gli spettacoli dal 14 settembre al 20 ottobre 2020

Per ogni data di spettacolo, è consentito l’acquisto fino a un massimo di:2 posti in platea4 posti in palco (solo palchi interi, secondo disponibilità)2 posti in galleria

In ottemperanza all’Ordinanza della Regione Lombardia n. 566 del 12/06/2020, relativa alle misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, i posti a sedere sono assegnati e prevedono il distanziamentominimo di almeno 1 metro tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente. Questa misura non vieneapplicata per i nuclei familiari, i conviventi e le persone che, in base alle disposizioni vigenti, non sono soggette al distanziamento interpersonale (detto ultimo aspettoafferisce alla responsabilità individuale). Per questi soggetti vi è la possibilità di sedere accanto,garantendo la distanza fra loro e gli altri spettatori di 1 metro (Regolamento completo su www.teatroallascala.org).

Online su www.teatroallascala.orgÈ possibile scegliere facilmente il proprio posto sulla pianta delTeatro con un’anteprima della visibilità. Il biglietto elettronico

così acquistato - e-ticket in formato pdf, allegato alla email di conferma d’acquisto - consente l’ingresso in sala evitando la coda in biglietteria, previa esibizione del proprio bigliettosia in cartaceo sia su smartphone, in ottemperanza ai provvedimenti di contenimento del contagio da Covid-19.Online è possibile pagare con carta di credito (Visa, Mastercard, American Express, Diners, JCB, Union Pay) e tramite il servizio PagoInConto riservato ai clientiIntesaSanPaolo.

Biglietteria del Teatro alla Scala - Largo Ghiringhelli, 1È possibile acquistare i biglietti presso la Biglietteria del Teatro(lunedì/sabato ore 12.00/18.00), con gestione elettronica della coda e registrazione anagrafica presso i totem dedicati.Modalità di pagamento:- in denaro contante, valuta in euro; è vietato il trasferimento

di denaro contante per transazioni il cui importo è complessivamente pari o superiore a 2.000,00 €, anche se effettuate con più pagamenti inferiori alla sogliache appaiano artificiosamente frazionati (Legge n. 208 del 28 dicembre 2015);

- con carte di credito e bancomat (Visa, Mastercard, American Express,Diners, JCB, Union Pay).

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Punti vendita autorizzatiElenco consultabile sul sito web del Teatro e di TicketOne.Il biglietto elettronico acquistato presso i punti venditaautorizzati (e-ticket in formato pdf, allegato alla email diconferma d’acquisto) consente l’ingresso in sala evitando lacoda in biglietteria, previa esibizione del proprio bigliettosia in cartaceo sia su smartphone.

Registrazione anagrafica e intestazione dei biglietti La registrazione anagrafica è obbligatoria e necessariaprima di procedere all’acquisto (nome/cognome, indirizzo,e-mail, numero di telefono, data di nascita) e deve essereeffettuata una volta sola.Per ogni acquisto in Biglietteria è necessaria l’esibizione diun documento d’identità e del proprio codice cliente, chepuò essere ottenuto registrandosi:- online su www.logscala.org (anche da telefono mobile)

ricevendo il codice cliente via e-mail;- alla Biglietteria del Teatro presso l’apposito totem di

registrazione, con rilascio dello scontrino con il codice cliente.

Annullamento dello spettacolo e modalità di rimborsoIl rimborso è previsto solamente in caso di variazione delladata o cancellazione dello spettacolo.Il Teatro darà comunicazione della variazione della data odella cancellazione tramite il proprio sito Internet e, ovedisponibile, mediante comunicazione e-mail agli utenti,indicando anche le modalità con cui, se del caso, saràpossibile assistere a un’altra replica del medesimospettacolo in altra data.Le modalità di rimborso sono consultabili nel dettaglio suwww.teatroallascala.org.

PrezziI prezzi dei biglietti sono indicati per ogni spettacolo a pag. 29 e pag. 31 e su www.teatroallascala.org. Tutti i prezzi esposti sono comprensivi di tasse e noncomprendono il diritto di prevendita (10% in biglietteria, 20% online).In prossimità degli spettacoli, il Teatro alla Scala mette invendita biglietti a prezzo ridotto fino al 25% di sconto senzaprevendita, esclusivamente online suwww.teatroallascala.org, in base alla eventuale disponibilità residua dei posti.

Giovani, Studenti under 26 e Adulti over 65 (G.S.A.)Per gli spettacoli di Opera e Balletto in calendario ilMartedì e il Mercoledì, per i Concerti Sinfonici e per iRecital di Canto è prevista una riduzione del 25% circa sututti i settori secondo disponibilità, riservata a:- Giovani fino a 18 anni;- Studenti under 26;- Adulti over 65.All’ingresso in sala viene richiesta l’esibizione del documentod'identità; nel caso in cui i dati anagrafici non dovesserocorrispondere alla categoria degli aventi diritto alla riduzionedi prezzo, il Personale di Sala negherà l’accesso al possessoredel biglietto.

DisabiliPer gli spettacoli in scena dal 14 settembre al 20 ottobre2020, il Teatro mette a disposizione, fino ad esaurimentodei posti disponibili:- 1 posto in platea, con relativo accompagnatore,

per i disabili in carrozzina;- 1 posto in platea, con relativo accompagnatore,

per i disabili deambulanti.

Prezzi dei biglietti per i disabili con invalidità del 100%:Opera € 80 /Balletto € 50 / Sinfonica € 40 / Recital di canto € 7 / Concerti Straordinari € 60 / Grandi Spettacoli per Piccoli € 1.Per l’accompagnatore è previsto un biglietto omaggio.La prenotazione dei biglietti deve essere effettuataesclusivamente tramite il servizio dedicato al numero +39 02 8879 6112, attivo dal lunedì al venerdìdalle ore 12.00 alle ore 18.00. Gli spettatori disabili devonoinviare idonea documentazione che attesti la percentualedi invalidità dichiarata e in caso di deficit motorio,specificare se sono dotati di sedia a rotelle.

Ingressi numerati di galleriaPer gli spettacoli in scena dal 14 settembre al 20 ottobre2020, il Teatro mette a disposizione biglietti numerati diprima e seconda galleria per ogni spettacolo ad eccezionedegli spettacoli che fanno parte dei progetti speciali(Riservati alla Promozione Culturale, Grandi Spettacoli perPiccoli), proporzionati in base alla capienza consentitadalla normativa vigente.I biglietti sono nominativi e ogni cliente può acquistare almassimo 1 biglietto.Le informazioni di acquisto saranno disponibili neldettaglio su www.teatroallascala.org.All’ingresso in sala viene richiesta l’esibizione deldocumento d'identità; nel caso in cui i dati anagrafici nondovessero corrispondere alla categoria degli aventi dirittoalla riduzione di prezzo, il Personale di Sala negheràl’accesso al possessore del biglietto.

Servizio Promozione Culturale (SPC)Le Civiche Biblioteche, gli Istituti Scolastici e i GruppiAnziani, Le Associazioni Culturali riconosciute dallePubbliche Amministrazioni, possono fruire di particolariagevolazioni sul normale prezzo di Biglietteria per iconcerti, i recital e per gli spettacoli di opera e balletto aloro riservati.Per informazioni: Via Silvio Pellico 1 - 20121 Milanoda lunedì a venerdì, ore 11-13 e 15-17 (su appuntamento)Fax +39 02 88 79 20 16Biblioteche Civiche: +39 02 887920.12Istituti Scolastici di I e II grado: +39 02887920.13Istituti Scolastici Superiori: +39 02 887920.14Gruppi Comunali della Terza Età: +39 02 887920.12/13

Grandi Spettacoli per PiccoliIl Teatro alla Scala mette in scena spettacoli d’opera e concerti pensati appositamente per aprire le sue porte ai più piccoli, sia per le scuole sia per le famiglie.I biglietti per i Concerti per bambini in scena dal 14 settembre al 20 ottobre 2020 saranno in vendita da giovedì 3 settembre 2020, ore 12.00.L’ingresso al prezzo di € 1 è riservato a bambini e ragazzi che nel giorno dello spettacolo abbiano un’età nonsuperiore a 18 anni. I familiari o accompagnatori di etàsuperiore ai 18 anni potranno acquistare il relativobiglietto in associazione con il biglietto del minore. Non verranno rilasciati più di 2 biglietti a € 1 per ogni accompagnatore. È necessario esibire il documento del minore al momentodell’accesso in sala.

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Informazioni per i possessori di Voucher

È possibile utilizzare il voucher per l’acquisto di biglietti per glispettacoli in programma al Teatro alla Scala, in vendita o inprelazione al momento della conversione del voucher, quindianche per il periodo successivo alla scadenza del voucherstesso, online su www.teatroallascala.org o presso laBiglietteria del Teatro in orario lunedì/sabato ore 12.00/18.00.

Donazione / Erogazione liberale a favore della FondazioneTeatro Alla Scala.È possibile devolvere l’importo totale del voucher a sostegnodella Fondazione Teatro alla Scala, scegliendo di rinunciareall’utilizzo dello stesso e trasformarlo in erogazione liberale afavore della Fondazione Teatro alla Scala.In questo caso, oltre ad essere un importante supporto per lariapertura del Teatro e garantire la sua missione di diffusionedell’arte e della musica in Italia e nel mondo, sarà possibilebeneficiare, nei limiti previsti dalla normativa, di un creditod’imposta pari al 65% dell’importo del voucher utilizzando ibenefici previsti dalla normativa Art-Bonus.

Chi volesse usufruire di questa possibilità dovrà compilarel’apposito modulo scaricabile su www.teatroallascala.org e dainviare per email all’indirizzo [email protected],allegando il voucher nominativo in proprio possesso.A seguito della ricezione del modello debitamente compilatoe firmato, la Fondazione Teatro alla Scala invierà al titolare del voucher la ricevuta attestante l’erogazione e il diritto abeneficiare del credito d’imposta nei limiti della normativa.

Sarà cura del Teatro comunicare appena possibile laprogrammazione della Stagione 2020/2021, le modalità di acquisto in prelazione riservate anche ai donatori e ogni eventuale aggiornamento, disponibile anche sul sito e sui social del Teatro. Per ulteriori informazioni è possibilescrivere all’indirizzo [email protected].

La Fondazione desidera ringraziare tutto il suo pubblico per la partecipazione e il supporto dimostrato.

Avvertenze per il pubblico

Il regolamento di Biglietteria è consultabile integralmente sul sito www.teatroallascala.org.

I biglietti non possono essere annullati, sostituiti o rimborsati.I biglietti sono validi esclusivamente per la data e l’orarioindicati sugli stessi, si consiglia pertanto di controllarne la correttezza al momento dell’acquisto.Il biglietto deve essere esibito integro e in originale, è valido per un solo ingresso e non può essere riutilizzatodopo il primo controllo di accesso in Sala.In caso di mancato utilizzo o rinuncia da parte del Cliente ad assistere allo spettacolo, non è consentita la conversionedei biglietti per un’altra data.

Si consiglia il gentile pubblico di consultare periodicamente il sito www.teatroallascala.org per eventuali variazioni e aggiornamenti del Regolamento di Biglietteria.La Direzione del Teatro alla Scala si riserva il diritto di apportare al programma della stagione i cambiamenti resi

necessari da esigenze tecniche o per causa di forza maggiore.Eventuali variazioni saranno pubblicate sul sitowww.teatroallascala.org.

La vendita di biglietti del Teatro alla Scala da parte di soggettinon autorizzati è vietata. Nessun rivenditore può essere in possesso di biglietti prima della data di messa in venditaufficiale degli spettacoli. Inoltre, i biglietti non possono essererivenduti ad un prezzo maggiorato rispetto a quello indicatosul biglietto per finalità di lucro e, in particolare, in violazionedelle disposizioni di cui ai commi 545 e 546dell’art. 1 dellalegge 232/2016 e relativa normativa di attuazione in materiadi vendite di biglietti sul mercato secondario (c.d. secondaryticketing); il Teatro alla Scala si riserva il diritto di procederealla segnalazione di eventuali fatti rilevanti alle competentiAutorità. Il Teatro alla Scala declina ogni responsabilità che possa derivare dalle caratteristiche, dalla qualità e dai prezzi di biglietti irregolarmente acquistati attraversocanali di vendita non autorizzati.

Contatti

www.teatroallascala.org

Biglietteria del Teatro alla Scala Largo Ghiringhelli, 1 - 20121 MilanoAperta dal lunedì al sabato dalle ore 12.00 alle ore 18.00.Esclusivamente per la vendita dei biglietti dello spettacolo del giorno, la Biglietteria è aperta, anche la domenica, da 2 ore prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo.Riapertura: martedì 25 agosto 2020.Si consiglia il gentile pubblico di consultareil sito www.teatroallascala.org per eventuali variazionie aggiornamenti degli orari di apertura.

Servizio InfotelPer informazioni su disponibilità dei posti, modalità diacquisto di biglietti e abbonamenti.Tel. +39 02 72 003 744 (servizio attivo dal lunedì al sabato dalle 12.00 alle 18.00)[email protected]

Servizio AbbonatiServizio telefonico dedicato agli Abbonati del Teatro alla Scalaper l’utilizzo dei propri Voucher: +39 02 89 70 90 [email protected]

La Scala [email protected]

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SETTEM

BR

E2020

Direttore­responsabile­Paolo­Besana

Grafica­G&R­associati

laScalaMagazine

settembre/ottobre/novembre­2020

Registrazione­n.­221­del­10­luglio­2015

4 venerdì, ore 20Duomo di Milano

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreRiccardo Chailly O

TTO

BR

E2020

NO

VEM

BR

E2

02

0

12 sabato, ore 20Serata­riservata­al­Personale­sanitario

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreRiccardo Chailly

14 lunedì, ore 20

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreRiccardo Chailly

15 martedì, ore 201­rappr.

La traviata

16 mercoledì, ore 20

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreRiccardo Chailly

17 giovedì, ore 20Riservato a Promozione Culturale

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreRiccardo Chailly

18 venerdì, ore 20

La traviata

22 martedì, ore 20

La traviata

23 mercoledì, ore 201­rappr.

Gala di Balletto

24 giovedì, ore 20

Gala di Balletto

25 venerdì, ore 20

La traviata

26 sabato, ore 20

Gala di Balletto

27 domenica, ore 20

Maurizio Pollini, pianoforte

28 lunedì, ore 20Riservato a Promozione Culturale

La traviata

29 martedì, ore 20

Filarmonica della ScaladirettoreZubin MehtaCamilla Nylund, soprano

30 mercoledì, ore 20

Filarmonica della ScaladirettoreZubin MehtaCamilla Nylund, soprano

1 giovedì, ore 20Riservato a Promozione CulturaleFilarmonica della ScaladirettoreZubin MehtaCamilla Nylund, soprano

2 venerdì, ore 20

Gala di Balletto

4 domenica, ore 20

Erwin Schrott, basso-baritono

6 martedì, ore 20

Aida

9 venerdì, ore 20

Aida

11 domenica, ore 16.Concerti per bambini

Cameristi della Scala

12 lunedì, ore 20

Aida

14 mercoledì, ore 20

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreZubin MehtaDaniela Sindram, contralto

15 giovedì, ore 20

Aida

16 venerdì, ore 20

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreZubin MehtaDaniela Sindram, contralto

17 sabato, ore 20Riservato a Promozione CulturaleCoro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreZubin MehtaDaniela Sindram, contralto

19 lunedì, ore 20Riservato a Promozione Culturale

Aida

20 martedì, ore 20

Marina Rebeka, soprano

22 giovedì, ore 20

Jonas Kaufmann, tenore

24 sabato, ore 20riservatoOrchestra dell’Accademia Teatro alla ScaladirettorePietro Mianiti

25 domenica, ore 16

Concerti per bambini

Archi della Scala

29 giovedì, ore 201­rappr.

Giselle

30 venerdì, ore 20

Giselle

3 martedì, ore 20

Giselle

4 mercoledì, ore 201­rappr.

La bohème

5 giovedì, ore 20

Giselle

6 venerdì, ore 20

Giselle

7 sabato, ore 11 e ore 15

Grandi Spettacoli per bambini

La Cenerentola per bambini

7 sabato, ore 20

La bohème

8 domenica, ore 11

Grandi Spettacoli per bambini

La Cenerentola per bambini

10 martedì, ore 20

La bohème

11 mercoledì, ore 20Riservato a Promozione Culturale

Giselle

12 giovedì, ore 20f

La bohème

13 venerdì, ore 20

Giselle

14 sabato, ore 20

La bohème

15 domenica, ore 20f

Anna Netrebko, soprano

17 martedì, ore 20Riservato a Promozione Culturale

La bohème

18 mercoledì, ore 20

Giselle

19 giovedì, ore 20

Sabine Devieilhe, soprano

21 sabato, ore 20

Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storicidirettoreGiovanni Antonini

22 domenica, ore 12

La Scala fa scuola - Un coro in città

Coro di Voci Bianche delle Scuole primariedi Milano e dell’Accademia Teatro alla Scala direttoreBruno Casoni

22 domenica, ore 20

Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storicidirettoreGiovanni Antonini

24 martedì, ore 20Riservato a Promozione CulturaleOrchestra del Teatro alla Scala su strumenti storicidirettoreGiovanni Antonini

29 domenica, ore 11

Grandi Spettacoli per bambini

La Cenerentola per bambini

30 lunedì, ore 20

Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala

Plácido Domingo

DIC

EMB

RE

20

20

2 mercoledì, ore 11 e ore 15

Grandi Spettacoli per bambini

La Cenerentola per bambini

3 giovedì, ore 20abb.­Recital­di­Canto­2020-2021

Simon Keenlyside, baritono

5 sabato, ore 20

Daniel Barenboim, pianoforte

11 venerdì, ore 18Ridotto­dei­Palchi­“A.­Toscanini”Prima delle prime - Opera

La traviata

30 mercoledì, ore 18Ridotto­dei­Palchi­“A.­Toscanini”Prima delle prime - Opera

Aida

20 martedì, ore 18Ridotto­dei­Palchi­“A.­Toscanini”Prima delle prime - Balletto

Giselle

29 giovedì, ore 18Ridotto­dei­Palchi­“A.­Toscanini”Prima delle prime - Opera

La bohème

18 domenica, ore 20In collaborazione con Milano Musica

Mariangela Vacatello, pianoforte

16 lunedì, ore 20In collaborazione con Milano MusicaOrchestra Sinfonica Nazionale della RaidirettoreTito CeccheriniMaurizio Baglini, pianoforte

20 domenica, ore 20

Orchestra Sinfonica di Milano G. VerdidirettoreClaus Peter FlorPetra Lang, soprano

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