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laScala settembre ottobre 2015 La bella addormentata torna alla Scala nella versione di Petipa ricreata da Ratmansky Fabio Luisi dirige L’elisir d’amore in teatro e in aeroporto Il Requiem torna in San Marco con Zubin Mehta Daniele Gatti e Robert Carsen parlano di Falstaff Boston, Israel, Santa Cecilia, Concentus Musicus, Cleveland: le grandi orchestre al Piemarini Cecilia Bartoli, da Venezia a San Pietroburgo L’umanesimo di Wozzeck 1

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La bella addormentatatorna alla Scala nellaversione di Petiparicreata da Ratmansky

Fabio Luisi dirigeL’elisir d’amorein teatro e in aeroporto

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Il Teatro alla Scala impegna tutte le sue componenti per presentare alla ripresa autunnaleun programma estremamente ambizioso dopo l’estate di apertura straordinaria in occa-

sione di Expo.La nostra copertina è dedicata al balletto, con l’attesissimo debutto milanese, con SvetlanaZakharova e David Hallberg, della versione della Bella addormentata di Cajkovskij realizzatada Alexei Ratmansky ricostruendo i passi di Petipa, mentre Richard Hudson fa rivivere l’ele-ganza dei bozzetti di Bakst. Uno spettacolo già osannato negli Stati Uniti, che qui si vale delladirezione di Vladimir Fedoseyev. Alla Bella si aggiunge ilGala des Etoiles, in cui la Zakharovaè al fianco di Roberto Bolle.Il primo titolo d’opera, L’elisir d’amore di Donizetti, segna il ritorno sul podio di Fabio Luisie, prima di ritrovare le scene incantevoli di Tullio Pericoli, debutta all’aeroporto di Malpensain una coproduzione televisiva che esplora la possibilità offerte all’opera dalle nuove tec-nologie. Altro attesissimo ritorno direttoriale è quello di Daniele Gatti, che riprende final-mente alla Scala il Falstaff con la regia di Robert Carsen cui diede vita a Londra nel 2012.Sul fronte dei concerti, la Sinfonica chiude la stagione 2014/2015 con le ospitalità della Lon-don Philharmonic e dell’Orchestre de Paris e apre la successiva con il debutto scaligero diAlan Gilbert, direttore principale della New York Philharmonic. Il Requiem verdiano, direttol’anno scorso dal Direttore Principale Riccardo Chailly, risuona quest’anno in San Marco,luogo della prima esecuzione, con la bacchetta autorevole di Zubin Mehta.Tornano le Grandi Opere per Piccoli, le riduzioni a misura di bambino di titoli del grande re-pertorio eseguite dai giovani dell’Accademia che hanno segnato uno dei più significativi suc-cessi della scorsa stagione: alla Cenerentola per i bambini già applaudita nei mesi scorsi, inscena dal 29 settembre, si aggiunge dal 17 ottobre Il flauto magico per i bambini.La Scala continua ad intrecciare un dialogo fecondo con altre istituzioni musicali della città,ospitandone gli spettacoli e in molti casi i concerti inaugurali: è il caso di Mito con la Filar-monica di San Pietroburgo diretta da Temirkanov, della Verdi diretta da Jader Bignamini edel Festival Milano Musica che si apre con un concerto diretto da Ingo Metzmacher, men-

tre la stagione della Filarmonica della Scala si con-clude con un concerto diretto da Daniel Harding.Infine, il 20 settembre, la sala del Piermarini si aprealla proiezione in anteprima del documentario Iltempio delle meraviglie, il primo film dedicato allaScala destinato alle sale cinematografiche, arricchitoda materiali inediti e dalle testimonianze di direttori,cantanti ed esperti.

Opera, balletto, concerti:la Scala alla ripresa d’autunno

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Il balletto più sontuoso, quasi il “ballettoper eccellenza”: a Pietroburgo nel 1890

La Bella addormentata vide una collabora-zione esemplare fra coreografo (Petipa),compositore (Cajkovskij) e il direttore deiteatri imperiali Vsevoložskij, creatore an-che dei costumi, per dispiegare davanti agliocchi dei nobili pietroburghesi la dorata efavolosa grandezza della corte del Re Sole.Alexei Ratmansky ha fatto della ripresa deiclassici uno dei punti di forza nel suo ine-sauribile lavoro creativo: il suo progetto,che ha debuttato quest’anno negli StatiUniti, vede la Scala in coproduzione conl’American Ballet Theatre e ci ha portato avincere il prestigioso FEDORA-Van Cleef &Arpels Prize for Ballet: ora sarà in Italia, indebutto per il Balletto della Scala, culminedell’omaggio a Cajkovskij, nel 2015, a 175anni dalla nascita. Una Bellamancava dallenostre scene dal 2007; dopo otto anni, fi-nalmente si risveglierà in questa nuova ve-ste, nata da un attento studio e un appas-sionato lavoro di ricerca e ricostruzione diRatmansky e del suo staff artistico: “Datempo desideravo coreografare una ver-sione della “Bella”, spiega Ratmansky. “Lacomplessa partitura di Cajkovskij e il lavorocoreografico di Petipa sono il più grande ri-sultato raggiunto dall’arte classica russa,per me rappresentano la quintessenza del-l’armonia e del fascino del balletto clas-sico”. La sua ricerca si è basata sul sistemadi notazione coreografica Stepanov. “Laprima produzione ricostruita con questo si-stema a cui ho assistito fu la Bella, al Ma-riinskij nel 1999, che suscitò ragionamentie discussioni: quanto differente è il ‘tradi-zionale’ rispetto all’ ‘originale’? Può consi-derarsi autentica una ricostruzione fatta apartire dalle notazioni? Per onorare Petipasiamo pronti a sacrificare la tecnica di oggie i testi che ci sono familiari?” La notazionedella “Bella” è un corposo manoscritto di221 pagine; mancando alcuni numeri, Rat-mansky si è occupato di assemblare queste

Il balletto ingrandeStileDopo il trionfo negli Stati Uniti, arriva aMilanoLa bella addormentatanella nuova versione di Ratmanskycoprodotta dalla Scala e dall’American Ballett.Dirige Fedoseyev, in palcoscenico Zakharova eHallberg

scene mancanti. Ulteriori fonti sono statifilm d’inizio secolo dei Balletti Russi prove-nienti dall’Australia, del Royal Ballet, pro-duzioni russe di vari periodi; molti dettaglisono emersi anche da recensioni deltempo, disegni, fotografie. “Certo, le no-tazioni lasciano comunque spazio all’inter-pretazione”. Alcune note furono fatte fret-tolosamente: “venne notato in tempo realedurante le prove”. Scene e costumi di que-

26 settembre 20151, 2, 6 (2 rappr), 7, 20, 22*, 23ottobre 2015

Pëtr Il’ič ČajkovskijLa bella addormentatanel boscoCoreografiaMarius PetipaMessa in scena e integrazioni coreograficheAlexei RatmanskyDirettoreVladimir FedoseyevScene e costumi di Richard Hudsonispirati al lavoro di Léon Bakst

ÉtoileSvetlana ZakharovaArtista ospiteDavid Hallberg

Prezzi: da € 11 a € 150*ScalAperta: da € 5,5 a € 75

Sponsor Principale della Stagione

Alexei Ratmansky

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Il Gala des EtoilesDopo Excelsior e La bella addormentata, il balletto sottolinea le dateconclusive di Expo con un grande Gala alla Scala il 30 e 31 ottobre) ene sposa simbolicamente lo spirito, nel riunire le eccellenzeinternazionali. Le étoiles scaligere Svetlana Zakharova, Roberto Bolle eMassimo Murru faranno gli onori di casa accanto al Corpo di Ballo e astelle internazionali: in scena i balletti più amati, i virtuosismi, i nomipiù quotati e le nuove stelle da scoprire.

30 (ore 20) e 31 (ore 21) ottobre 2015

Gala des ÉtoilesSpettacolo di ballettoper la chiusura di Expo 2015

ÉtoileSvetlana ZakharovaRoberto BolleMassimo Murru

Étoile internazionali

Corpo di Ballo e Orchestradel Teatro alla Scala

MusicheAutori variDirettoreDavid Coleman

Prezzi: da € 11 a € 150

Sponsor Principale della Stagione

sta “Bella”, firmati da Richard Hudson,sono basati sul lavoro di Léon Bakst per lastorica produzione del Balletti Russi di Dja-gilev del 1921. “Usare i disegni dell’origi-nale del 1890 – ha commentato Ratmansky– avrebbe portato a una esatta replica dellaproduzione del Mariinskij. Bakst ci è parsa lamigliore soluzione. Chi mise in scena la pro-duzione del 1921 conosceva e adorava l’ori-ginale; la produzione di Djagilev del 1921 fu

una delle prime attestazioni dell’importanzadel balletto classico, dopo la rivoluzionemodernista dei Balletti Russi: fu tra i primi asostenere la immortalità di questo stile clas-sico e a considerarlo una continua fonte diispirazione”. L’accoglienza della produzionedi Ratmansky alla prima americana è statatrionfale con recensioni entusiastiche sulNew York Times il Financial Times e il WallStreet Journal: che l’hanno hanno definitaun “trionfo di stile e nuova vitalità” e “la

più bella ricostruzione di un balletto che ioabbia mai visto”.“Alcuni pensano – ha dichiarato il coreo-grafo - che i balletti di Petipa sono soprav-vissuti solo grazie ai cambiamenti e che sisono evoluti assieme alla tecnica. Io pensoche c’è cosi tanto di entusiasmante neglioriginali, ma di un genere differente: è l’en-tusiasmo dell’armonia classica, dell’ele-ganza, della precisione. E della musicalità.

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Svetlana ZakharovaRoberto Bolle

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Eleonora Buratto, nata nel 1982 a Man-tova, dopo il diploma in canto ha stu-

diato per oltre tre anni sotto la guida di Lu-ciano Pavarotti e Paola Leolini. Dopo ildebutto salisburghese nel Demofoonte di-retto da Muti nel 2009, il suo nome sta fa-cendo il giro del mondo: contattata dai piùprestigiosi teatri e direttori, la vedremo an-che alla Scala nel ruolo di Adina.

Come vede (e quindi come ci proporrà)il personaggio di Adina?Adina appare come capricciosa e civettuola,in realtà nel corso dell’opera è mirabile la suaconversione in donna innamorata. La musicadi Donizetti segue questo sviluppo, prepa-rando ed esaltando la vittoria dell’amore."Prendi, per me sei libero" è l’apice musicalee psicologico del personaggio, qui Donizettiesalta con straordinaria sensibilità musicalela trasformazione di Adina. Inoltre è unadonna sicura di sé: quando Dulcamara le of-fre l’elisir per riconquistare Nemorino lei ri-fiuta, consapevole che sarà la sua bellezza ariconquistarlo. Adina ha da dire la sua dalpunto di vista del carattere e da quello vo-cale; L’elisir d’amore è molto più che una“furtiva lagrima”.

EleonoraBuratto:lamiaAdina,dacapricciosaa innamorataIl giovane sopranomantovanodebutta alla Scalaaccanto aVittorioGrigolo dopo i successi a Salisburgo,Parigi,Madrid e nei principali teatri italiani

In un’intervista ha detto: “Ogni ruolova affrontato secondo le sue caratteri-stiche: carattere, fraseggio, stile”.Quanto ci ha messo a entrare nellaparte di Adina?Adina la conosco e posseggo da due anni,avendola debuttata nel 2013 al Real di Ma-drid. Amo la trasformazione del personag-gio, le dirò di più, mi ci immedesimo. Dalpunto di vista vocale è impegnativa, biso-gna dare corpo e coloratura ad un’esten-sione di tutto rispetto che richiede tecnicaimpeccabile e padronanza di tutti i registri.Un grande personaggio, un grande impe-gno vocale. Puoi immaginare la felicità diproporla alla Scala.

Alla Scala il catalogo delle cantanti nelruolo di Adina è importante: dallaStrepponi alla Freni, dalla Rinaldi allaCiofi; si è ispirata a qualche grande delpassato?

17 settembre 2015 -AeroportodiMalpensa21, 23, 28 settembre 20153, 5, 10, 15, 17 ottobre 2015

Gaetano Donizetti

L’elisir d’amoreDirettoreFabio Luisi (21, 23, 28 sett; 3, 5, 15 ott.)da definire (10, 17 ott.)

RegiaGrischa AsagaroffInterpretiAdina Eleonora BurattoNemorino Vittorio Grigolo / Atalla AyanBelcoreMattia OlivieriDulcamaraMichele Pertusi

Prezzi: da € 13 a € 210

Sponsor Principale della Stagione

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Senza tralasciare la Sutherland, la Scotto, laGheorghiu e la Netrebko. Grandissime in-terpreti. Conosco e apprezzo le loro Adinee nella prima parte di studio mi sono ispi-rata alla Freni come vocalità; quando si av-vicina il mio momento, però, non ascoltopiù nessuno, valgono solo lo studio e l’ap-profondimento.

Il suo calendario è fittissimo di impegnie nuove parti. C'è qualche sogno nelcassetto?Sì, tanti debutti e alcuni li stavo già desi-derando da tempo. Mimì, per esempio, ar-rivato al momento giusto: lo debutterò aBarcellona nel 2016. Quelli che sogno difare? Per ora Desdemona e Fiordiligi.Ognuno al tempo giusto, assecondando lamia crescita. Ma qualcuno di questi ruoli stagià arrivando!

Anna Girardi

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Prima di riprendere L’elisir d’amore alPiermarini con le poetiche scenografie di

Tullio Pericoli e una nuova regia di GrishaAsagaroff, Fabio Luisi porterà la partitura diDonizetti negli spazi insoliti dell’aeroportodi Malpensa per una recita speciale ripresadalle telecamere della RAI e di Arte.

Maestro, qual è il valore di un’opera-zione di questo tipo e quali sono lesfide tecniche e l’approccio interpreta-tivo?Il valore di un’operazione di questo tipo èsoprattutto popolare e mediatico, e si sposaquindi molto bene con un’opera di grandepopolarità e tutto sommato di facile ascoltocome l’Elisir. L’approccio interpretativo restafondamentalmente invariato, ma ci sa-ranno aspetti organizzativi da prendere inconsiderazione.

Tornati in teatro: L’elisir d’amore è unidillio rurale in cui si insinuano malin-conia e a tratti disillusione. Quale saràla cifra della sua lettura?Non amo parlare della “mia” lettura, tendopiuttosto a cercare di mettere in pratica levolontà del compositore… Leggerezza edeleganza sono comunque di rigore, comein tutto il repertorio, serio o buffo, del-l’opera protoromantica italiana.

Elisir è identificato da buona parte delpubblico nella Furtiva lagrima; qual è lafunzione di quest’aria malinconica nelcontesto di un’opera comica?Il mondo non è in bianco e nero, ed ogniaspetto comico o buffo ha una contropartedi riflessione, od addirittura di malinconia.Donizetti, nel rispetto del carattere della

L’eleganzadell’Elisir d’Amore

Fabio Luisi dirige l’opera di Donizettialla Scala.Conuna spettacolare anteprimaaMalpensa, ripresa dalla RAI

vera opera buffa derivata dalla tradizionenapoletana, riesce ad unire questi diversicolori, del resto presenti fin da subito nelcarattere sognatore e un poco tendenteall’autocommiserazione (poi tramutatasi inesagerata audacia) di Nemorino.

Quali sono le differenze e le novitànella partitura dell'Elisir rispetto aun'opera buffa per esempio di Rossini?Elisir ha una vena “popolaresca” che Ros-sini, dall’alto di una nobiltà di educazionee di carattere raramente immette nelle suebuffe. L’aspetto “naïf” viene molto accen-tuato in Elisir, raramente invece incon-triamo un Rossini “naïf”...

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Lei ha diretto alla Scala Manon di Mas-senet e Don Carlo di Verdi oltre a con-certi con la Filarmonica tra cui ricor-diamo Eine Alpensinfonie di Strauss:questo però è il debutto nel belcanto ita-liano. Quali sono le caratteristiche del-l’orchestra scaligera in questo campo?L’orchestra del Teatro alla Scala è esperta intutti i rami del repertorio operistico, da Mo-zart a Rossini, da Verdi a Wagner. Rispet-tando le caratteristiche di estrema eleganzae di una nobiltà di suono, immanenti nel-l’Elisir ed appartenenti al vocabolario del-l'orchestra, non credo che ci saranno diffi-coltà di lettura!

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29 e 30 settembre 2015

Chiesa di San Marco – Milano

Giuseppe VerdiMessa da Requiemper soli, coro e orchestra

DirettoreZubin Mehta

Maria Agresta sopranoAnita Rachvelishvili mezzosopranoGiorgio Berrugi tenoreCarlo Colombara basso

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala

Maestro del CoroBruno Casoni

Prezzi: da € 40 a € 121

Nell’era Chailly restano le tradizioni macambiano le consuetudini. L’appunta-

mento con la Messa da Requiem di Verdi,finora appannaggio del direttore musicalein carica, trova una nuova collocazione an-nuale in apertura di stagione, come pre-sentazione dei complessi del Teatro e ri-flessione comune sulla tradizione scaligera.Quest’anno sarà la bacchetta di ZubinMehta a far risuonare il portentoso Diesirae, insieme alle altre sezioni del capola-voro, con Maria Agresta, Anita Rachveli-shvili, Giorgio Berrugi e Carlo Colombaracome solisti, quinto protagonista vocale ilCoro diretto da Bruno Casoni. L’intenzionedi Chailly – che ha già diretto il Requiemnella scorsa stagione, in breve anticipo sulsuo insediamento - è di darsi il cambioanno dopo anno con altri grandi direttori,perché l’orchestra alterni diverse interpre-tazioni e si confronti con le vedute più au-torevoli di una pagina così rappresentativadel repertorio italiano: solo in questo modoci si può allenare alla complessità. Sugge-stivamente l’esecuzione di settembre avràluogo in quella stessa Chiesa di San Marcoche ospitò la prima assoluta nel maggio del1874, a un anno dalla scomparsa di Ales-sandro Manzoni, cui il Requiem è dedicato.Meditazione sulla morte prima ancora che

Con ZubinMehtailRequiemtorna a SanMarcoIl grandedirettore inaugura l’alternanza delle bacchettesulla pagina simbolo della tradizione scaligera.CantanoMariaAgresta, Anita Rachvelishvili,Giorgio Berrugi e Carlo Colombara

liturgia in musica, il Requiem si assesta suuna spiritualità totalmente terrena: unpunto di vista umano coerente con il di-chiarato agnosticismo del compositore, pertutta la vita lontanissimo da ogni forma didevozione. Da più di un secolo si speculasulla teatralità di questa anomalia non tea-trale di Verdi, creazione persino sospettaper un tale genio della drammaturgia. Ep-pure, senza forzature, la Messa condividecon le altre opere una dichiarata ribellioneverso la morte, sempre violenta e mai am-missibile nella poetica di Verdi, anche bio-graficamente toccato fin da giovane dalutti gravissimi, quando perse moglie e figlipochi anni prima del grande successo diNabucco. E laddove in conclusione di unadelle sue trame si leva la voce di un perso-naggio, nel Requiem è l’umanità intera aergersi fiera, rappresentata a volte dal coro,a volte dal particolare timbro di un solistasenza nome, ma anonimamente univer-sale, mai rassegnato alla sua condanna.

Mattia Palma

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Il «pancion», «ghiotton» protagonista del-l’ultima opera di Verdi torna alla Scala

nella versione di Robert Carsen, il registaapplaudito nel maggio scorso per l’operaecologica CO2 di Battistelli nel maggioscorso.

La sua produzione è ambientata neglianni Cinquanta del nostro secolo: per-ché ha deciso di spostare l’azione dal-l’epoca di Elisabetta I a quella di Elisa-betta II?Falstaff è prima di tutto una commedia so-ciale, e non so se un’ambientazione elisa-bettiana avrebbe permesso al pubblico diaccorgersene fino in fondo. Il conflitto traclassi che emerge vede da una parte l’at-titudine aristocratica di Falstaff, in fondopersino poetica, e dall’altra la mentalitàmiddle class di Ford, che pensa solo ai soldi.In generale sono convinto che l’attualizza-zione di un’opera possa sempre favorirel’identificazione del pubblico, a patto chesia mantenuto lo spirito originale.

La sua messa in scena è molto diver-tente, ma lei non pensa che dietro aquest’ironia del libretto si nasconda unlato più malinconico?Certamente si può avvertire una tristezza difondo, anche solo perché il protagonista sista avviando verso l’ultima fase della vita.Ma la chiave della mia produzione sta al-trove. Quando nel terzo atto Falstaff, ormaisconfitto, riesce a ribaltare il suo ruolo di-

Falstaff, personaggioimmortaleRobert Carsen racconta la sua regiadell’ultimaopera di Verdi

chiarando «Son io che vi fa scaltri», si ca-pisce che è un personaggio immortale.Come nella mia regia di Don Giovanni ilprotagonista rimane l’unico sopravvissuto,così anche di Falstaff non si può propriofare a meno.

Secondo lei l’assenza delle grandi arietradizionali condiziona la popolaritàdell’opera?I protagonisti di Verdi sono sempre degliemarginati: è la sofferenza per la loro di-

versità che porta a quegli sviluppi melodicitanto amati dal pubblico. Anche Falstaff èun outsider, in questo non fa eccezione.Ma è vero che l’opera non presenta i trattiper cui normalmente si ama Verdi. Ciono-nostante mi sembra che Falstaff acquistisempre più popolarità col passare deltempo, anche per lo straordinario valoremusicale che porta i più grandi direttori aconsiderarlo uno dei loro titoli favoriti.

Mattia Palma

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Robert Carsen

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Daniele Gatti torna alla Scala con Fal-staff , la regìa di Robert Carsen: un al-

lestimento che Gatti ha battezzato nel2012 al Covent Garden di Londra e ripresonel 2014 ad Amsterdam con il Concertge-bouw, mentre che alla Scala la diresse Da-niel Harding nel 2013.Per me - racconta Gatti - è un sogno, ungrande desiderio fare Falstaff a Milano. Ri-cordo il debutto di quello di Strehler conLorin Maazel, avevo fatto una lunga codaper vederlo in galleria. Ma Falstaff è legatoanche ai miei ricordi del Conservatorio,dove ho approfondito la partitura con imiei maestro di allora: già in quegli annidesideravo dirigerla, e più che mai qui, nelTeatro dove è nata.

Falstaff è opera di contrasti, tra comi-cità e disillusione, tra raffinatezza ecarnalità: qual è per lei il punto di equi-librio?Trovo che la cifra di Falstaff stia più nel disin-canto che nella comicità: è un’opera davantialla quale sorridere più che ridere. Prevale lamalinconia: ci si diverte anche,ma nel quadrogenerale prevale la solitudine e le scene piùpermeate da un senso di ilarità risultano infondo le più tragiche. Se dovessi riportare Fal-staff a unmomentodella giornata e alla vita diuna persona non penserei alla sera, ma al tra-monto. Almomento in cui ci si rende conto diavere ancora del tempo davanti ma non piùcosì tanto. Per questo non trovo corrette le re-gìe che fanno di Sir John un cialtrone. Falstaff

Il sorriso disincantatodell’ultimoVerdiDanieleGatti: porto alla Scala l’opera che ho studiatofin dagli anni del Conservatorio

è un uomo che non ha amici, che è solo. Nelprimo atto, con lui ci sono solo due furfanti,Bardolfo e Pistola, e poi solo persone che vo-gliono farsi beffe o approfittarsi di lui. Alloraquesta fantasia di sentirsi ancora desiderato di-viene un modo per riassaporare il tempo cheè stato. Ilmomentopiù importante è l’inizio delIII atto, quando Falstaff, ripescato dal Tamigi, èsolo e si sta ritemprando con un sorso di vincaldo al sole di un pomeriggio inoltrato: que-sto è simbolicamente il punto a cui è arrivatala sua vita. E poi c’è la scenadella quercia, sem-pre difficilissima da rendere, in cui si capiscesotto quali forche caudine debba passare perriottenere un’accettazione sociale. Ma tuttoquesto lo dico a 53 anni: forse all’età a cuiVerdi la scrisse rinnegherò tutto quello che stodicendo e la troverò un’opera comicissima…Falstaff condivide qualcosa con i grandi vecchidell’opera seria verdiana, il declino del cui po-tere è accompagnato da una delusione amo-rosa? Penso a Filippo nel don Carlo…In Filippo II prevale la solitudine di chi gestisceil potere. Certo la confessione del III atto rivelal’infelicità del sentimento verso la giovanesposa,maqui la solitudine èmanifesta. Falstaffnon è mai solo in scena se non quando èstato ripescato dal Tamigi: qui è bellissima l’in-tuizione di Robert di concedergli come inter-locutore un cavallo. Falstaff ricorda sempre diessere un Sir, e Boito all’appuntamento conAlice gli regala dei versi alati, leggeri, che risul-tano comici solo al contrasto con la grevitàdella sua figura.Come si colloca questa partitura nella musica

del suo tempo?Falstaff è un unicum: nulla lo precede enulla lo continuerà. Un miracolo, una stellache brilla di luce solitaria. Ovviamente sisentono gli sviluppi armonici dell’epoca, cisono momenti che riprendono Otello, maprevale l’originalità. E soprattutto nessunoha potuto proseguire il cammino qui trac-ciato da Verdi. Si è parlato di Schicchi, perl’aspetto ilare e la brillantezza strumentale,ma in sostanza Verdi non ha lasciato eredie l’opera italiana successiva ha guardatopiuttosto a , al cromatismo wagneriano.

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14, 16, 19, 21, 24, 26, 28 ottobre 20154* novembre 2015

Giuseppe Verdi

FalstaffDirettoreDaniele GattiRegiaRobert CarsenInterpretiSir John Falstaff Nicola AlaimoFordMassimo CavallettiFenton Francesco DemuroMrs. Alice Ford Eva MeiNannetta Eva LiebauMrs. QuicklyMarie-Nicole LemieuxMrs. Meg Page Laura Polverelli

Prezzi: da € 13 a € 210*recita ScalAperta – prezzi da € 6,50 a € 105

Sponsor Principale della Stagione

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Daniele Gatti

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27 ottobre 2015

Concerto finale di Expo 2015

MezzosopranoCecilia Bartoli

I BarocchistiDirettoreDiego Fasolis“Da Venezia a San Pietroburgo”

Prezzi: da € 9 a € 121

Con il sostegno di

Cecilia Bartoli torna alla Scala per con -cludere, insieme ai Barocchisti diretti da

Diego Fasolis, il Festival delle Orchestre In-ternazionali per Expo riportando l’atten-zione sulla musica italiana e in particolaresul nostro Settecento. Dopo aver presen-tato quattro sinfonie di Mahler, sei di Bee-thoven e una per ciascuno di Mozart, Caj-

DaVeneziaa San PietroburgoConCecilia Bartoli alla scoperta dei compositoriche nel ‘700 fecero dellamusica italianaun fenomenoeuropeo

kovskij e Bruckner eseguite dalle orchestrepiù prestigiose, i fuochi d’artificio finalisono riservati a Vivaldi e ai compositoriche nel ‘700 fecero dell’opera italiana unfenomeno europeo.

Diva anomala e anticonvenzionale, la Bar-toli ha venduto 10 milioni tra CD e DVDsenza rinunciare alla passione per la ricercae per la valorizzazione di autori dimenticatio lasciati ai margini della programmazione.In anni in cui molti artisti e molti teatrihanno cercato di resistere alla crisi rifu-giandosi in scelte sempre più ripetitive, lacantante romana ha reso di nuovo familiarial grande pubblico le arie di Salieri, Scar-latti, Steffani, Porpora e Caldara, riser-vando ai titoli del grande repertorio lettureinnovative basate sugli studi più recenti. Èdi questa estate il ritorno a Salisburgo dellaNorma di Bellini riportata alla tessitura ori-ginale. Dischi e concerti trascendono cosìl’aspetto meramente esecutivo per diven-tare occasioni di scoperta, e a volte di di-scussione, degli autori, cantanti, mecenatiche hanno costruito l’immenso patrimoniodel teatro musicale italiano tra Sette e Ot-tocento.

Il concerto scaligero parte da Vivaldi, sto-rico cavallo di battaglia dell’artista, peresplorare le fortune dell’opera italiana nellacittà di Pietro il Grande: fu la Zarina Annala prima a volere nella sua corte un com-positore d’opera italiana, scegliendo il na-poletano Francesco Araia. Il breve e infeliceregno dello Zar Pietro III portò a San Pie-troburgo Vincenzo Manfredini, che Cate-rina II sostituì con il veneziano BaldassarreGaluppi, seguito a sua volta da GiuseppeSarti e Domenico Cimarosa. Musica spet-tacolare, certo, il cui virtuosismo era desti-nato a sbalordire le corti con un fasto mu-sicale paragonabile a quello dispiegatodagli architetti italiani nei sontuosi palazziimperiali: ma in cui non manca di affiorareun elegante patetismo, e, nei componi-menti lenti, un autentico incanto.

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Continua il Festival delle orchestre Inter-nazionali, inaugurato il 2 maggio dai

Berliner diretti da Simon Rattle. Dopo i Wie-ner (sul podio Jansons), che hanno ese-guito una terza di Mahler da brividi, la Fi-larmonica della Scala con Marc Minkowski,l’incredibile Budapest Orchestra, perfettadietro alla bacchetta di Iván Fischer, e tuttii concerti legati al progetto “El Sistema”(alcuni diretti da Gustavo Dudamel), questosettembre il programma prosegue con gliappuntamenti forse più curiosi: varche-ranno infatti la soglia del teatro importanti

I grandi che non avete(quasi)mai sentitoAccanto alla Israel e a Santa Cecilia il FestivaldelleOrchestre Internazionali porta aMilano la Boston,la Cleveland e il ConcentusMusicus

orchestre d’oltreoceano, alcune per laprima volta a Milano.L’1 settembre giungerà al Piermarini unadelle “big five” degli Stati Uniti, la BostonSymphony, che guidata da Nelsons – de-buttante alla Scala – eseguirà la 6° di Mahler.La curiosità è alta se si pensa alle pagine mo-numentali della Sesta, “La tragica” di Ma-hler, che toccano momenti di drammaticitàe coinvolgimento incredibili, e in cui, a tratti,tutti i mezzi orchestrali sono impiegati ineffetti imponenti che risolvono poi nell’at-mosfera cupa e tragica delle ultime battute

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del Finale. Nelsons giungerà alla Scala dopoaver diretto la 6° già ben tre volte in questesettimane: l’appuntamento scaligero infattisi inserisce in un più ampia trasferta del-l’orchestra nelle principali capitali europeedella musica, la prima del Maestro Nelsonscon la Boston. Dopo l’ormai consueta sta-gione estiva presso il Tanglewood MusicCenter, a partire dal 22 agosto l’orchestraè decollata verso le principali capitali euro-pee della musica quali Londra, Salisburgo,Grafenegg, Lucerna; dopo la serata di Mi-lano il tour proseguirà verso Parigi, Colonia

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Festival delle Orchestre Internazionali per Expo

1 settembre 2015

Boston Symphony OrchestraDirettoreAndris NelsonsGustav MahlerSinfonia n. 6 in la min.

Prezzi: da € 11 a € 150

8 settembre 2015

The Israel PhilharmonicOrchestraDirettoreZubin MehtaGustav MahlerSinfonia n. 9 in re magg. op.125

Prezzi: da € 9 a € 121

11 ottobre 2015

Orchestra dell’AccademiaNazionale di Santa CeciliaDirettoreAntonio Pappano

Gaspare Spontinida OlympieOuverture

Ludwig van BeethovenSinfonia n. 2 in re magg. op. 36Sinfonia n. 5 in do min. op. 67

Prezzi: da € 6,50 a € 85

13 ottobre 2015

Concentus Musicus WienDirettoreNikolaus HarnoncourtLudwig van BeethovenSinfonia n. 8 in fa magg. op. 93Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92

Prezzi: da € 11 a € 150

Con il sostegno di

27 ottobre 2015

Concerto finale di Expo 2015

MezzosopranoCecilia Bartoli

I BarocchistiDirettoreDiego Fasolis“Da Venezia a San Pietroburgo”

Prezzi: da € 9 a € 121

18 ottobre 2015Serata a favore delFAI – Fondo Ambiente Italiano

The Cleveland OrchestraDirettoreFranz Welser-MöstPianoforteRadu LupuOlivier MessiaenHymne

Ludwig van BeethovenConcerto n. 4 in sol magg. op. 58per pianoforte e orchestra

Richard StraussAlso sprach Zarathustra op. 30

Prezzi: da € 11 a € 150

Con il sostegno di

3 settembre 2015

Orquesta SinfónicaSimón BolívarCoro Nacional JuvenilSimón BolívarDirettoreGustavo DudamelLudwig van BeethovenSinfonia n. 1 in do magg. op. 21Heitor Villa-LobosChôros n. 10per coro e orchestraAntonio EstévezCantata Criollaper soli, coro e orchestraIdwer Alvarez e Gaspar Colón, solisti

Maestro del CoroLourdes Sánchez

Prezzi: da € 9 a € 121

4 settembre 2015Orquesta SinfónicaSimón BolívarCoro Nacional JuvenilSimón BolívarDirettoreGustavo DudamelLudwig van BeethovenSinfonia n. 9 in re min. op. 125Genia Kühmeier, sopranoWiebke Lehmkuhl, contraltoBrian Hymel, tenoreGeorg Zeppenfeld, basso

Maestro del CoroLourdes Sánchez

Prezzi: da € 9 a € 121

Progetto “El Sistema” con il sostegno di

Progetto “El Sistema” con il sostegno di

e, il 5 settembre, si concluderà a Berlino.L’8 settembre è la volta della 9° di Mahler,forse la più bella delle sinfonie (ma come sipuò sceglierne una?), indubbiamente la piùmatura e unitaria, eseguita questa voltadalla Israel Philarmonic Orchestra sotto labacchetta del suo direttore musicale, ZubinMetha. La Israel torna nel tempio di ArturoToscanini, colui che nel 1936, a Tel Aviv, nediresse il concerto inaugurale. L’allora Pale-stine Symphony Orchestra, infatti, era nataper accogliere i musicisti ebrei in fuga dal na-zismo e Toscanini, che lasciò l’Italia nel 1938per protesta ed insofferenza per le leggi raz-ziali e fu impegnato attivamente nella lottaall’antinazismo e antifascismo, se ne fece sindalla nascita sostenitore e promotore.Nel mese di ottobre, il Festival vedrà ese-guite 4 sinfonie di Beethoven nel giro didue giorni: la 2° e la famosissima 5° diretteda Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia(precedute dall’Ouverture della Olympie diSpontini) e la 7° e 8° con Harnoncourt allaguida del Concentus Musicus Wien, l’en-semble dedicato ad esecuzioni filologicheda lui fondato. Pappano, che per la sta-gione 2015/16 ha in programma con l’or-chestra di Santa Cecilia l’esecuzione inte-grale delle sinfonie di Beethoven in unmese, si presenterà al Piermarini l’11 otto-bre; Harnoncourt il 13, dopo quasi qua-rant’anni di assenza. Complice la vicinanzatra un appuntamento e l’altro si potrannoapprezzare le differenti esecuzioni delle dueorchestre, le scelte dei due direttori e il per-corso che ha effettuato il compositore diBonn dalla 2° all’8° sinfonia.Ultimo appuntamento con Beethoven è il18 ottobre, questa volta però con il Con-certo n. 4 in sol magg. Op. 58 eseguito dauno dei maggiori pianisti viventi, RaduLupu. Il pianista dialogherà con un’altragrande orchestra americana, questa de-buttante a Milano: la Cleveland, guidata daWelser-Möst. Così come la Boston, anchela Cleveland è impegnata in un tour tuttoeuropeo che da Bruxelles giungerà a fineottobre a Vienna passando per il Lussem-burgo, Milano, Parigi, Colonia, Dortmund,Regensburg e Monaco. Se si pensa alle pa-gine del Concerto, al bellissimo tema ini-ziale proposto dal pianoforte e ripreso su-bito dopo dalla sola orchestra, ai dialoghiluminosi tra “solo” e “tutti”, se si pensa alsolista e all’orchestra coinvolti, ci si rendeconto che ci sono tutti i presupposti peruna serata memorabile. Al brano di Bee-thoven saranno poi affiancati l’Hymne diMessiaen e il maestoso poema sinfonicoAlso sprach Zaratustra di Strauss.L’ultimo concerto del Festival, che coincidecon la conclusione dell’avventura Expo il 27ottobre, è invece tutto italiano, con il ri-torno alla Scala di Cecilia Bartoli accompa-gnata dai Barocchisti sotto la guida diDiego Fasolis in una serata dedicata ai com-positori italiani del ‘700 tra Venezia e SanPietroburgo.

Anna Girardi

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6 settembre 2015Recital di Canto 2014/2015

TenoreRamón Vargas

PianoforteMzia Bachtouridze

Musiche di Liszt, de Falla, Leoncavallo,Cilea, Zandonai, Respighi, Mascagni,Denza, Pizzetti, Tosti

Prezzi: da € 5,50 a € 35

Con il sostegno di

Alan Gilbert, dal 2009 e fino al 2017Direttore Musicale della New York

Philharmonic, debutta al Piermarini inau-gurando, dal 15 settembre, la StagioneSinfonica 2015/2016, che vedrà succe-dersi sul podio alcuni dei più prestigiosimaestri del nostro tempo: Daniele Gatti,Herbert Blomstedt, Bernard Haitink, ZubinMehta, oltre al Direttore Principale Ric-cardo Chailly. Fedele alla sua passione no-vecentesca, Gilbert fa seguire alla Pasto-rale di Beethoven Il castello del ducaBarbablù, l’atto unico che rimase il solo ci-mento di Béla Bartók nel campo del teatro

musicale. Pochi giorni prima la StagioneSinfonica 2014/2015 si conclude con dueprestigiose ospitalità che si aggiungonoal calendario del Festival delle orchestre In-ternazionali. La prima, il 7 settembre, vedeil ritorno alla Scala della London Philhar-monic – l’orchestra fondata da Sir ThomasBeecham nel 1932 – qui guidata dal suoDirettore Principale Vladimir Jurowski inuno sfolgorante programma russo che ri-porta al Piermarini il ventiquattrenne Da-niil Trifonov, oggi forse il più acclamato trai giovani pianisti. Anche il concerto del-l’Orchestre de Paris l’11 presenta una star

AlanGilbertapre laSinfonicaJurowski dirige la London Philharmonice Järvi l’Orchestre de Paris conduegrandi solisti:Daniil Trifonov eHélèneGrimaud.

Vargas cantail PetrarcaRamón Vargas è una delle più apprez-zate voci di tenore del nostro tempo.Alla Scala ha debuttato come Fenton nelFalstaff diretto da Muti nel 1993, pertornare come Alfredo, Duca di Mantova,Edgardo, Hoffmann, Don Carlo e Ga-briele Adorno, oltre che per Requiem,ancora con Muti, e in recital. Accompa-gnato da Mzia Bachtouridze, Vargazapre la serata con i Sonetti del Petrarcadi Liszt e le Canzoni Spagnole di De Falla,per continuare con un omaggio alla me-lodia italiana attraverso i principali com-positori del nostro primo ‘900.

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Hélène Grimaud

della tastiera: Hélène Grimaud è univer-salmente riconosciuta come ambascia-trice di un vasto repertorio, affrontato conintelligenza e personalità. Ma l’attesa siconcentra sul ritorno alla Scala di una dellepiù illustri orchestre francesi che mancadal 1988, quando la diresse Daniel Baren-boim. Questa volta sul podio c’è PaavoJärvi, figlio e fratello di direttori, che nelloscorso gennaio, giunto al suo quinto annoda Direttore Musicale, ha diretto l’orche-stra nel concerto inaugurale della Philhar-monie de Paris, l’imponente nuova sededisegnata da Jean Nouvel.

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Stagione sinfonia 2014/2015 Stagione sinfonia 2015/2016

11 settembre 2015

Orchestre de ParisDirettorePaavo JärviPianoforteHélène GrimaudJohannes BrahmsConcerto n. 1 in re min. op. 15per pianoforte e orchestraPëtr Il’ic CajkovskijSinfonia n. 5 in mi min. op. 64

Prezzi: da € 9 a € 121

7 settembre 2015

London Philharmonic OrchestraDirettoreVladimir JurowskiPianoforteDaniil TrifonovPëtr Il’ic CajkovskijConcerto n. 1 in si bem. min. op. 23per pianoforte e orchestraDmitrij ŠostakovicSinfonia n. 8 in do min. op. 65

Prezzi: da € 9 a € 121

15, 16, 18 settembre 2015

Filarmonica della ScalaDirettoreAlan GilbertLudwig van BeethovenSinfonia n. 6 in fa magg. op. 68 “Pastorale”Béla BartókIl castello del duca Barbablù

Ildikó KomlósimezzosopranoJohn Relyea basso

Prezzi: da € 6,5 a € 85

Sponsor Principale della Stagione

Sponsor Principale della Stagione

5, 7, 10 novembre 2015

Filarmonica della Scala

DirettoreDaniele Gatti

Wolfgang Amadeus MozartSinfonia n. 34 in do magg. KV 338

Dimitrij ŠostakovicSinfonia n. 10 in mi min. op. 93

Prezzi: da € 6,5 a € 85

21, 22, 23 novembre 2015

Filarmonica della Scala

Direttore

Herbert Blomstedt

Franz SchubertSinfonia n. 7 in si min. D. 759 “Incompiuta“

Anton BrucknerSinfonia n. 9 in re min.

Prezzi: da € 6,5 a € 85

31 gennaio, 2, 4 febbraio 2016

Coro e Orchestradel Teatro alla Scala

Direttore

Bernard Haitink

Johannes BrahmsEin deutsches Requiem op. 45

Camilla Tilling, sopranoHanno-Müller Brachmann, baritono

Maestro del CoroBruno Casoni

Prezzi: da € 6,5 a € 85

17, 19, 20 marzo 2016

Orchestradel Teatro alla Scala

Direttore

Riccardo Chailly

Gioachino Rossinida Guglielmo TellOuverture

Luigi CherubiniSinfonia in re magg.

da I Vespri sicilianiBallabiliOuverture

Prezzi: da € 6,5 a € 85

14, 15, 16 maggio 2016

Filarmonica della Scala

Direttore

Zubin Mehta

Richard Strauss

Till Eulenspiegels lustige Streiche op. 28

Tod und Verklärung op. 24

Also sprach Zarathustra op. 30

Prezzi: da € 6,5 a € 85

8, 9, 11 giugno 2016

Filarmonica della ScalaDirettore

Riccardo ChaillyPianoforte

Radu Lupu

Robert SchumanndaManfredOuverture op. 115

Concerto in la min. op. 54per pianoforte e orchestra

Sinfonia n. 2 in do magg. op. 61(revisione di Gustav Mahler)

Prezzi: da € 6,5 a € 85

Alan Gilbert

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Opera di denuncia sociale,Wozzeck è ilcapolavoro del teatro musicale del No-

vecento, tutta brividi, abissi dell’inconscio,perdita d’identità, fino a un omicidio ri-tuale. Tratta delle abnormi attenuanti deidiseredati sociali. La trama ha ambienta-zione militare e la scelta porta con sél’esperienza diretta di Alban Berg nellaPrima Guerra Mondiale. Nel campo di ad-destramento di Bruck an der Leitha il mu-sicista visse dal 1915 situazioni che lo por-tarono a identificarsi col suo protagonista.Ma c’è un altro particolare vagamente au-

SfumatureautobiografichenelWozzeckIl figlio segreto di Berg sullo sfondodell’operache torna alla Scala con la direzione di IngoMetzmacher

tobiografico in quest’opera, di cui diremo.Nel finale, come noto, Wozzeck, dopo aversgozzato l’amante Marie, muore lui stessomentre cerca di nascondere l’arma del de-litto in un laghetto, in preda a deliranti vi-sioni di sangue. Un gruppo di bambinitrova il cadavere della donna. Con loro stagiocando anche il figlio della coppia, per ilquale è facile immaginare un analogo de-stino di miseria ed esclusione sociale, comese l’opera appena finita dovesse ricomin-ciare da capo.Lo spettacolo del 1997 di Jürgen Flimm, giàrappresentato alla Scala nel 2007 (e ripresoquest’autunno da fine ottobre all’inizio dinovembre), ha molti meriti, primo fra tuttiuna corretta gestualità collegata alla mu-sica. Durante gli intermezzi strumentali, lascena fissa è arricchita da qualche allusionea scene del dramma di Büchner Woyzecknon musicate da Berg. Flimm enfatizza lapresenza di un personaggio minore: ilpazzo. Questi accudisce simbolicamente il“figlio della colpa” della coppia maledetta,formata da un soldato allucinato (Woz-zeck) e da un’ex prostituta esacerbata dal

suo disperato bisogno d’amore (Marie). Eanche il bambino appare molto nello spet-tacolo. E giustamente: tra le prime accuseche l’isterico e malvagio Capitano rivolge aWozzeck c’è quella di avere un figlio “al difuori di un matrimonio consacrato”.Ora, anche Berg ebbe, come Wozzeck (ecome si diceva un tempo) un “figlio dellacolpa”. In questo senso l’opera potrebbeessere doppiamente autobiografica.Dal 1900 al 1901, tra i quindici e i dicias-sette anni, durante le vacanze estive, Albanebbe una relazione segreta con MarieScheuchl, una ragazza di campagna origi-naria della regione di Linz, che lavoravacome cuoca. Quando Alban tornò a scuolae Marie al suo paese, ella gli diede la noti-zia di aver avuto da lui una bambina, natail 25 febbraio 1902, alla quale aveva datosignificativamente il nome di Albine. Diquesta paternità erano al corrente solo ifratelli di Smaragda e Charly. Persino He-lene, la moglie di Berg, saprà di questa pa-ternità solo riordinando le carte del maritodopo la sua morte. La ragazza madre (n.b.di nome Marie) venne sempre aiutata fi-

Ingo Metzmacher

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29, 31 ottobre 20153, 6, 8, 11, 13 novembre 2015

Alban Berg

WozzeckDirettoreIngo MetzmacherRegiaJürgen FlimmInterpretiWozzeckMichael Volle / Roman TrekelTambourmajor Roberto SaccàAndresMichael LaurenzHauptmannWolfgang Ablinger-SperrhackeDoktor Alain CoulombeDer Narr Rudolf Johann SchaschingMarie Ricarda MerbethMargretMarie-Ange Todorovitch

Prezzi: da € 11 a € 150

Sponsor Principale della Stagione

Milano Musica,da Maderna ai nuovicompositoriLe recite scaligere del Wozzeck di Berg si collocano inconsonanza temporale e d’intenti con il 24° FestivalMilano Musica, dedicatoa “Bruno Maderna e l’umanesimo possibile”. Il Festival,che si apre alla Scala il 4 ottobre con la Filarmonicaimpegnata in pagine di Webern, Maderna e Berg sottola direzione dello stesso Maestro Ingo Metzmacher,propone fino al 14 novembre 19 spettacoli tra i quali

spiccano nuovecomposizioni di LucaFrancesconi e FrancescoFilidei e unacelebrazione dell’80°compleanno di HelmutLachenmann.www.milanomusica.org

nanziariamente dai Berg, un po’ come faWozzeck con la sua Marie. La figlia natu-rale di Berg era una bambina molto intelli-gente e conobbe sempre l’identità del pa-dre, anche se portava il cognome delmarito di sua madre. Si sposò, divenne bi-bliotecaria a Percholsdorf e poi segretaria diuna scrittrice. Berg le fece pervenire in gransegreto tramite l’allievo Julius Schloss un bi-glietto per la prima viennese delWozzeck,il 30 marzo 1930. Si incontrarono, aquanto pare, in una sola occasione. La gio-vane donna lo attese per un autografo da-vanti a casa. Lui, non immaginandonel’identità, la fece salire con cortesia. Lei glibuttò le braccia al collo chiamandolo indialetto: «Mei Vaterle!». La moglie era as-sente e parlarono a lungo. La camerieraAnnerl comprese la situazione e Berg pre-tese da lei la massima discrezione. Albine sipresentò ancora a casa di Berg dopo la suamorte, specificando che non si faceva vivaper questioni ereditarie. Chiese solo di po-ter vedere il luogo in cui aveva vissuto e la-vorato il padre. Fu messa bruscamente allaporta per ordine dalla moglie Helene, an-ch’essa, del resto, figlia naturale dell’Impe-ratore d’Austria Franz Joseph (detto in Ita-lia Cecco Beppe), che preferiva sua madrealla legittima moglie Sissi… Albine morirà,relativamente giovane, nel 1954.

Franco Pulcini

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Non solo una performance di musicacontemporanea, non un semplice reci-

tal di canto, piuttosto l’incontro fra dueartisti abituati a sperimentare. È il concertoche Martin Grubinger e Thomas Hampsonportano nella sala del Piermarini domenica25 ottobre. Il primo, giovane salisburgheseformatosi al Mozarteum, è una stella dellepercussioni e arriva alla Scala con The NewPercussive Planet, ensemble in cui ha rac-colto musicisti da tutto il mondo per esplo-rare le potenzialità dei suoi strumenti e me-scolare sonorità sperimentali a ritmi latini,il tango al rock, la classica al pop. Hampsonè il grande baritono che ben conosciamo,interprete di riferimento nell’opera e nellamusica da camera e da sempre protagoni-sta di tante prime esecuzioni assolute. Car-

riera e successi planetari non gli fanno scor-dare che è nato e cresciuto negli States. Enella prima parte del concerto di ottobreesplora proprio il repertorio della canzoned’arte americana: aprono il programma trespiritual e una canzone della Guerra civile,nell’imprevedibile arrangiamento per vocee percussioni di un pilastro dell’avanguardiad’oltreoceano come George Crumb, classe1929. Fanno eco gli slanci melodici e i forticontrasti espressivi del ciclo One SweetMorning, composto da John Corigliano peril decennale dell’attentato alle Torri Ge-melle. La seconda parte della serata si apreancora negli Stati Uniti, ma irrompono so-norità da big band, perché il 2015 segna ilcentenario della nascita di Frank Sinatra. Lacoppia Hampson/Grubinger omaggia ilgrande entertainer con un viaggio fra i suoibrani più celebri, da “Fly me to the moon”a “New York, New York”. Chiusura britan-nica, ma dal respiro internazionale: settepezzi dal repertorio dei Police e di Sting, au-tentico songwriter dei nostri tempi. Unevento capace di portarci fra repertori lon-tani, di tracciare un piccolo canzoniere peril nostro secolo, di conciliare voce e stru-menti in maniera inedita, imprevedibile, ac-cattivante.

Lorenzo Baldini

HampsoneGrubinger,omaggioaSinatraIl grandebaritono e l’enfant terrible delle percussionialla Scala conunprogramma sorprendente

25 ottobre 2015

Martin Grubinger e The NewPercussive Planet EnsembleBaritonoThomas Hampson

Musiche di G. Crumb, J. Corigliano, Stinge Omaggio a Frank Sinatra a cento annidalla nascita

Prezzi: da € 5,50 a € 35

Thomas Hampson

Martin Grubinger

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Direttore responsabile Paolo Besana

A cura dell’Ufficio stampa del Teatro alla Scala.Lucilla Castellari, Silvia Farina, Paola Primavera,Carla Vigevani, Paola BisiSi ringraziano Lorenzo Baldini, Elena Fumagalli,Anna Girardi, Mattia Palma, Franco Pulcini

Grafica G&R associatiFoto di copertina Gene Schiavone

laScalaMagazine

settembreottobre 2015

Registrazione n. 221del 10 luglio 2015

SETTEM

BRE

2015

1martedì, ore 20fuori abb.

EXPO 2015 - Festival delle OrchestreInternazionaliBoston Symphony OrchestradirettoreAndris Nelsons

2mercoledì, ore 20fuori abb.

La bohème

3giovedì, ore 20fuori abb.

EXPO 2015 - Festival delle OrchestreInternazionali - Progetto “El Sistema”Orchestra Sinfónicae Coral Nacional JuvenilSimón BolívardirettoreGustavo Dudamel

4venerdì, ore 20fuori abb.

EXPO 2015 - Festival delle OrchestreInternazionali - Progetto “El Sistema”Orchestra Sinfónicae Coral Nacional JuvenilSimón BolívardirettoreGustavo Dudamel

5 �

sabato, ore 21tel. 02/88464725biglietteria 02/88464748c.mitoinformazioni@comune.milano.itwww.mitosettembremusica.it

riservato

Concerto inaugurale del Festival Mito00 SettembreMusica - IX edizioneOrchestra Filarmonicadi San PietroburgodirettoreYuri Temirkanov

6domenica, ore 20abb. Recital di Canto

Recital di Canto 2014/2015tenoreRamón Vargas

7 �

lunedì, ore 18Ridotto dei Palchi“A. Toscanini”

Prima delle prime - OperaL’elisir d’amore

7lunedì, ore 21turno CStagione Sinfonica

Stagione Sinfonica 2014/2015London PhilharmonicOrchestradirettoreVladimir Jurowski

8martedì, ore 20fuori abb.

EXPO 2015 - Festival delle OrchestreInternazionaliThe Israel PhilharmonicOrchestradirettoreZubin Mehta

11venerdì, ore 21turno BStagione Sinfonica

Stagione Sinfonica 2014/2015Orchestre de ParisdirettorePaavo Järvi

13domenica, ore 20fuori abb.

Orchestra Sinfonicadi Milano “G. Verdi”direttoreJader Bignamini

14 �

lunedì, ore 18Ridotto dei Palchi“A. Toscanini”

Prima delle prime - OperaFalstaff

15martedì, ore 20turno AStagione Sinfonica

Stagione Sinfonica 2015/2016Filarmonica della ScaladirettoreAlan Gilbert

16mercoledì, ore 20turno BStagione Sinfonica

Stagione Sinfonica 2015/2016Filarmonica della ScaladirettoreAlan Gilbert

18venerdì, ore 20turno CStagione Sinfonica

Stagione Sinfonica 2015/2016Filarmonica della ScaladirettoreAlan Gilbert

21lunedì, ore 201a rappr.turno A

L’elisir d’amore

23mercoledì, ore 20turno B

L’elisir d’amore

24 �

giovedì, ore 18Ridotto dei Palchi“A. Toscanini”

Prima delle prime - BallettoLa bella addormentatanel bosco

26sabato, ore 201a rappr.

La bella addormentatanel bosco

29 �

martedì, ore 11riservato alle scuole

Grandi Spettacoli per PiccoliLa Cenerentolaper i bambini

27domenica, ore 20tel. 02/72023671www.filarmonica.it

abb. Stagione Filarmonica

Filarmonica della ScaladirettoreDaniel Harding

28lunedì, ore 20turno C

L’elisir d’amore

29martedì, ore 17fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliLa Cenerentolaper i bambini

29martedì, ore 20Chiesa di SanMarcofuori abb.

Messa da RequiemdirettoreZubin Mehta

30mercoledì, ore 20Chiesa di SanMarcofuori abb.

Messa da RequiemdirettoreZubin Mehta

1

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OTO

OBRE

2015

4 �

domenica, ore 20riservatotel. 02/67397800www.milanomusica.org

24° Festival di Milano MusicaIn coproduzione con il Teatro alla ScalaFilarmonica della ScaladirettoreIngo Metzmacher

2venerdì, ore 20turno P

La bella addormentatanel bosco

1giovedì, ore 20fuori abb.

La bella addormentatanel bosco

3sabato, ore 20fuori abb.

L’elisir d’amore

5lunedì, ore 20turno E

L’elisir d’amore

6martedì, ore 20turno R

La bella addormentatanel bosco

10 �

sabato, ore 17Ridotto dei Palchi“A. Toscanini”fuori abb.

Grandi voci alla ScalaCarlo Bergonzi

6martedì, ore 14.30Invito alla Scala

Invito alla Scala per Giovani e AnzianiLa bella addormentatanel bosco

7mercoledì, ore 20fuori abb.

La bella addormentatanel bosco

10 �

sabato, ore 20turno N

L’elisir d’amore

11domenica, ore 20fuori abb.

EXPO 2015 - Festival delle OrchestreInternazionaliOrchestra dell’AccademiaNazionale di Santa CeciliadirettoreAntonio Pappano

13martedì, ore 20fuori abb.

EXPO 2015 - Festival delle OrchestreInternazionaliConcentus Musicus WiendirettoreNikolaus Harnoncourt

14mercoledì, ore 201a rappr.

Falstaff

15giovedì, ore 20turno D

L’elisir d’amore

16venerdì, ore 20fuori abb.

Falstaff

17 �

sabato, ore 15fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl flauto magicoper i bambini

17 �

sabato, ore 20turno GLaScalaUNDER30

OperaUNDER30L’elisir d’amore

18domenica, ore 16LaScalaUNDER30

La Scala in Famiglia - Domenica alla ScalaCoro di Voci Bianchedell’Accademia Teatro alla ScaladirettoreBruno Casoni

18domenica, ore 21fuori abb.tel. 02/467615237Fax 02/[email protected]

infoscala: 02/72003744

Serata a favore del FAI - Fondo AmbienteItalianoThe Cleveland OrchestradirettoreFranz Welser-Möst

19lunedì, ore 20turno M

Falstaff

20martedì, ore 20fuori abb.

La bella addormentatanel bosco

21mercoledì, ore 20turno O

Falstaff

22 �

giovedì, ore 18Ridotto dei Palchi“A. Toscanini”

Prima delle prime - OperaWozzeck

22giovedì, ore 20ScalAperta

La bella addormentatanel bosco

23venerdì, ore 20turno HLaScalaUNDER30

BallettoUNDER30La bella addormentatanel bosco

24sabato, ore 15fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl flauto magicoper i bambini

24sabato, ore 20fuori abb.

Falstaff

25domenica, ore 16LaScalaUNDER30

La Scala in Famiglia - Domenica alla ScalaI Corni della Scala

25domenica, ore 21fuori abb.

baritonoThomas HampsonMartin Grubiner e The NewPercussive Planet Ensemble

26lunedì, ore 20fuori abb.

Falstaff

27martedì, ore 21fuori abb.

EXPO 2015 - Festival delle OrchestreInternazionaliConcerto finale EXPO 2015mezzosopranoCecilia Bartoli

I BarocchistidirettoreDiego Fasolis

28mercoledì, ore 20fuori abb.

Falstaff

29giovedì, ore 201a rappr.turno E

Wozzeck

30venerdì, ore 20fuori abb.

Gala des Étoiles

31sabato, ore 14ScalAperta

Wozzeck

31sabato, ore 21fuori abb.

Gala des Étoiles

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