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Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino Via E. Ferri, 75 - 25123 Brescia (Italia) Tel: 0302306873 - Fax: 0302309427 Mail: [email protected] - Web: www.scaip.it Gli uffici della segreteria sono aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. Chiuso il venerdì pomeriggio. In caso di momentanea assenza funziona la segreteria telefonica. Notiziario Nº 3 - Dicembre 2004 “La santità non è un lusso per qualcuno, ma una necessità per tutti”. Madre Teresa di Calcutta

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Servizio CollaborazioneAssistenza Internazionale Piamartino

Via E. Ferri, 75 - 25123 Brescia (Italia)Tel: 0302306873 - Fax: 0302309427

Mail: [email protected] - Web: www.scaip.it

Gli uffici della segreteria sono aperti dal lunedì al venerdìdalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. Chiuso il venerdì pomeriggio.

In caso di momentanea assenza funziona la segreteria telefonica.

Notiziario Nº 3 - Dicembre 2004

“La santità

non è un lusso per qualcuno,

ma una necessità per tutti”.

Madre Teresa di Calcutta

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In che consiste la santità?

«La santità consiste unicamente nel fare la santa volontà diDio, che dovete scoprire in ogni cosa che vi avvenga, grandeo piccola».

(lettere)

Dalle lettere di S. Paolo vediamo come i primi cristiani sichiamavano «santi».Ciò vuol dire che ciascuno nel proprio stato di vita non solopuò salvarsi ma può, con facilità, raggiungere quella gloriadei grandi santi nel cielo.Questa facilità nel santificarsi è dovuta al fatto che Dio vuoleche ci santifichiamo facendo la sua volontà e la sua volontà èche noi acquistiamo la virtù non facendo grandi cose, ma nelfare bene le varie cose di ogni giorno e nel farle come Luivuole.

(notes 25)

La santità non dipende tanto dalle cose che facciamo ma dal«come» le facciamo. Sembra un’affermazione semplice ma èsufficiente per impegnarci nel bene per tutta la vita e a rag-giungere la santità.

(notes 14)

Mosè fece grandi cose: con la verga toccò la pietra e ne sgor-gò una sorgente d’acqua, toccò i fiumi e si tinsero di sangue,minacciò il mare rosso e il mare si aprì e lasciò passare ilpopolo ebreo. La Madonna, al contrario è umile, povera,sconosciuta. Vive nella sperduta Giudea; cuce povere lane ericama rozze tele.Le opere di Mosè sono più grandi di quelle di Maria, maquanto più gradite sono al Signore le opere di Maria.

(notes 25)

È l’osservanza fatta con puntualità di tutte le regole, grandio piccole che siano, che ci fa raggiungere la santità.

(notes 14)

Santità senza aspettare.

Chi va alla casa del «dopo» arriva alla casa del «mai».(notes 1)

Come fare passi da giganti nella via della santità? Comecoronarci un giorno da trionfatori?Molti vorrebbero diventare subito santi, vorrebbero abban-donare subito il peccato, pregano anche, ricevono i sacra-menti... Ma non vogliono fare il primo passo.

(notes 20)

A Colui che ci chiede il cuore diamo solo parole. E così digiorno in giorno e di anno in anno continuamo a resisterealla sua chiamata.

(notes 2)

La santità “non è”.

La santità non consiste nell’avere ez<stasi e nel fare miracoli.Togliamoci dagli occhi quest’ultima ombra: non sono le estasi,non sono i miracoli, non sono il dono delle lacrime a formare isanti, ma è la risoluzione sempre di fare la volontà di Dio.La santità non consiste neppure nel fare mortificazionistraordinarie, né in penitenze eccessive come alcuni santihanno fatto.

(notes 49)

Via alla santità.

Potete essere creature nuove create in Gesù Cristo, vivere dellastessa vita di Cristo, senza pensare di fare cose grandi e strane,ma rimanendo nello stato di vita in cui state vivendo: di papà,di mamma, di figli e uguagliare così la gloria dei Santi.

(notes 54)

Come si conosce questa volontà di Dio che ci porta alla san-tità? In che consiste? Come agire in conformità a quello cheil Signore vuole, così che io possa santificarmi? Ecco la rispo-sta: 1) Non commettere peccati gravi, e nemmeno il peccatoveniale. 2) Compi bene i doveri del tuo stato.

(notes 49)

Il santo vive bene! Il santo è felice! Il santo è sereno! Se, come dice S. Agostino,“Tu o Signore, ci hai fatto per te ed il nostro cuore non trova pace finché nonha trovato Te”... comprendiamo la verità delle affermazioni iniziali.

Notizie dallo SCAIP

I pensieri di P. PiamartaLa Santità

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NotizieFlash

• Con “Il Caffé della Solidarietà”, al 30 novembre, la nostra asso-ciazione ha raccolto quasi 7000 Euro.A coloro che hanno contribuito il nostro grazie e l’invito per tuttia gustare il piacere di un buon caffè!

C arissimi, ilNatale èsempre una

sfida, da parte di Dioe da parte dell’uma-nità, di fede e dibuona volontà.Ancora una volta civiene chiesto di cre-dere alla verità e allaforma del Natale.Ancora una volta civiene chiesto, non-ostante tutti i rumoridi guerra, di credereche la pace è possibi-le ed è l’unico beneche merita l’impe-gno di tutte le perso-ne: uomini e donne di fede ma anche uomini e donne dibuona volontà. Ancora una volta ci viene chiesto di fermarcidavanti a questo Bambino che ci è donato per scoprire nelmistero della vita umana quell’importanza che la fa diventa-re un’esperienza unica anzi divina.Tutto questo per essere vero e bello deve diventare concretoe possibile per tutto il mondo, in ogni luogo della terra dovec’è una persona umana, specialmente quando è all’inizio delcammino della vita.Nessuno negherebbe a Gesù un po’ di caldo, un po’ di latte,un po’ di luce... un po’ di cuore.Ebbene Lui dice: “Tutte le volte che avete fatto questo ad un“piccolo” l’avete fatto a me!”Dobbiamo dire grazie ai missionari e ai volontari che ci permet-tono di realizzare questo monito evangelico anche con offertepiccole, ma piene di solidarietà. Ecco quindi il nostro augurio:dieci parole che rendono il nostro Natale 2004 un’esperienza difede, di speranza e di amore, personale, familiare e mondiale!

BENEDIZIONE... che ci faccia sentire amati anziprediletti da Dio.

UNIVERSALITÀ... una grande gioia che è per tutti.

OTTIMISMO... ogni bimbo che nasce dice cheDio non si è stancato del mondo.

NASCITA... davanti ad un bimbo vogliamo ilsuo sorriso... perché non lodoniamo anche noi?

NOVITÀ... Buon anno... che i propositi deiprimi giorni durino gli altri 360!

ALTRUISMO... il Padre ha tanto amato il mondoda dare suo Figlio a noi vienechiesto molti di meno.

TRINITÀ... il nostro Dio che sa di amoreinterpersonale e solidale.

AMICIZIA... la concretezza dell’amore! Sonovenuto per chiamarvi amici.

LIBERTÀ... dono di Dio per vivere l’amore.

ESISTENZA... un dono ricevuto, da gustareinsieme e da ridonare.

Padre Giancarlo

Scaip in primo piano

Notizie dallo SCAIP

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I progetti dello SCAIP

L’ attività storica della nostraAssociazione ha il propriofondamento nell’impegno

allo studio e alla progettazione diinterventi rivolti a favorire lo svi-luppo delle popolazioni terzo-mondiali.In un contesto di globalizzazionetotale, questa attività è di primariaimportanza perché pone l’atten-zione su problematiche che, acausa del nostro vivere quotidianospesso dimentichiamo.Le necessità che i nostri missiona-ri ci espongono spesso si replicanoper ogni loro missione e rispondo-no a primarie necessità: acqua,sanità, educazione e formazione.Essere incaricati di diventare tra-miti tra la loro realtà e il nostromondo ci impegna ad esprimerecon forza e determinazione i lorobisogni.Ogni buon risultato conseguito èil giusto aiuto e riconoscimentoper il lavoro e gli sforzi compiutidai nostri missionari.D’altra parte le sconfitte sono ilsegno del nostro limite a tradurrei loro appelli in parole, immagini efatti.Aiutateci in questo nostro compi-to e diventate con noi, portatori diquesto messaggio di pace e di que-sta richiesta di aiuto.

I progetti SCAIPper il 2004

P R O G E T T I D E L 2 0 0 4Sviluppo delle abilità lavorative e trasferimento di know-howattraverso la locale scuola agricola professionale per i giovanidei Municipi di Matelãndia e Ramilândia, Paraná, Brasile.

––––––––––––––Avviamento di un centro d’itticoltura per i giovani deiMunicipi di Matelãndia e Ramilândia, Paraná, Brasile.

––––––––––––––Progetto pilota per l’istruzione di formatori professionali dioperatori agrozootecnici nel nord – est del Brasile

––––––––––––––Escuela Agropecuaria “San Martín de Porres” Callao – Perù

––––––––––––––Avviamento di corsi atti alla professionalizzazione femminileattraverso la formazione di 100 animatrici del quartiere pove-ro di Golf Dois, Luanda, Angola.

––––––––––––––Creazione di corsi di formazione professionale nel settore del-l’elettricità e dell’informatica oltre alla costituzione di un nuovoposto medico per il quartiere Golf Dois a Luanda, Angola

––––––––––––––Creazione di corsi di formazione professionale: femminile neisettori della sartoria e maschile nell’ambito della meccani-ca, con la collaborazione del Centro Beato GiovanniPiamarta di Luanda, Angola.

––––––––––––––Progetto per la promozione dell’assistenza socio-sanitaria nelquartiere Golf Dois di Luanda, Angola.

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I progetti dello SCAIP

Costruito un moderno edifi-cio per l’infanzia a Satu Maregrazie all’impegno – finan-ziario e materiale – del grup-po missionario navense.

L a casa di accoglienza perbambini e bambineabbandonati realizzata dai

volontari del gruppo missionarioMuratello a Satu Mare (Romania) èfinalmente realtà. Una trentina divolontari s’era impegnata la scorsaestate per completare una strutturainiziata (c’erano solo i muri esternie le solette) ma poi abbandonata peresaurimento di risorse finanziarie.La prima parte del compito(costruire le pareti interne, realizza-ti pavimenti, bagni, impianti elettri-ci, idraulici, serramenti e arredo)non era stata ultimata e il gruppo diMuratello è tornato una secondavolta in Romania, con altri volonta-ri, per completare l’edificio che sisviluppa su tre piani per complessi-vi 675 metri quadri, dotandolo dilocali adibiti a magazzino e caldaia.La struttura si presenta pregevole,tanto che alcuni giornalisti, visitan-dola, l’hanno descritta sulla stampalocale come “un albergo a tre stel-le”. Il gruppo missionario diMuratello, coordinato da IlarioFanelli, aveva raccolto l’appello disuor Rosalia Cardozo attraversol’associazione Chiese dell’Est pre-sieduta da don Antonio Rossi, pro-motore degli aiuti indirizzati inquelle zone dove molte famigliestentano a sopravvivere e i bambinisono i primi a soffrire e a pagarepesanti conseguenze fisiche e mora-li. Suor Rosalia purtroppo non hafatto in tempo a veder esaudito ilsuo sogno: aveva chiesto aiuto pro-

prio per realizzare una “Casa” per ipiccoli, soprattutto per le bambinespesso abbandonate sulla strada.Ilario Fanelli aveva fatto un sopral-luogo con alcuni componenti ilgruppo missionario Muratello e,dopo aver constatato la miseria, lasofferenza e le necessità in cui ope-ravano le suore francescane dellaMisericordia di Satu Mare, avevapreso l’impegno di completare lastruttura. Grazie ai finanziamentiricevuti da don Rossi e da altrigenerosi amici e alla collaborazionedello SCAIP, il gruppo, in dueriprese, non solo ha mentenuto fedealla promessa, ma si è ulteriormen-te adoperato per raccogliere e por-tare in Romania strutture funziona-li per l’Ospedale di Satu, soprattut-to letti e armadietti che hanno

sostituito arredi obsoleti. L’espe-rienza si aggiunge ad altre svolte dalgruppo muratellese in Mali e inAngola, soprattutto per costruirescuole e centri professionali. Ilgruppo missionario Muratello hadunque testimoniato con i fatti fedee opera di evangelizzazione: chivolesse aggiungersi o saperne di piùpuò contattare Ilario Fanelli(030.2530775, [email protected],www.gruppomissionario.it).

Una Casa accoglienzain Romania grazie a Muratello

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I progetti dello SCAIP

L a fine della guerra civile inAngola, nel aprile 2002, haaperto una nuova fase storica

per il paese, dopo oltre 27 anni diviolenze che ne hanno lacerato iltessuto sociale e le infrastrutture dibase, pregiudicandone ogni possi-bilità di sviluppo sociale ed econo-mico. Nonostante le immense ric-chezze economico-naturali delpaese – l’Angola è un grande pro-duttore di petrolio e di diamanti - ilprocesso di ricostruzione richiederàmolti anni, a causa del devastanteimpatto avuto dal conflitto: il siste-ma dei servizi pubblici è ridotto inuno stato di grave decadimento; il25% della popolazione, in grandemaggioranza donne e bambini, èrimasto sfollato a causa del conflit-to; il massiccio esodo verso i centriurbani, conseguenza dello sfolla-mento delle popolazioni, ha contri-buito a sottoporre i servizi sociali dibase a una pressione insostenibile,limitandone fortemente le possibi-lità di accesso, a scapito, in primoluogo, delle fasce più povere e vul-nerabili della popolazione. Su oltre13 milioni di abitanti, il 60% risul-ta oggi concentrato nelle aree urba-ne, con le popolazioni sfollate spes-so ammassate in baraccopoli fati-scenti, che crescono in modoincontrollato alle periferie deigrandi centri urbani. I principaliindicatori sociali, inoltre, dimostra-no come la situazione sia addirittu-ra peggiore nelle zone rurali, dove iservizi di base sono stati distruttidurante la guerra e risultano oggivirtualmente inesistenti. Sebbenenumerose aree del paese siano dive-nute nuovamente accessibili, glisforzi di ricostruzione risultano tut-tora ostacolati dal pessimo statodelle vie di comunicazione, dai

ponti crollati o inagibili, dal grandenumero di territori densamenteminati: l’Angola è il 3° paese almondo per presenza di mineantiuomo sul territorio. Per soste-nere il processo di ricostruzionesociale e materiale del paese, risultadunque prioritario il ripristino delsistema delle infrastrutture pubbli-che e il potenziamento dei servizisociali di base, oltre che un massic-cio sostegno alle economie dellezone rurali, agevolando il reinseri-mento degli oltre 3 milioni di sfol-lati che stanno facendo progressiva-mente ritorno alle rispettive comu-nità di origine. Tra i vari problemiesistenti, il denso minamento delterritorio rende tuttora rischioso ilprocesso di ritorno delle popolazio-ni ed ostacola la normale ripresadelle attività agricole, inficiando, inultima analisi, la stessa sicurezzaalimentare delle popolazioni rurali.A 2 anni dalla fine della guerra civi-le l’Angola figura ancora agli ultimiposti della graduatoria ONU sullosviluppo umano, un indicatore chetiene conto non solo di parametrimacro economici come il PNL(Prodotto Nazionale Lordo), maanche di aspetti quali la distribuzio-ne pro capite del reddito, la speran-za di vita media e il livello di istru-zione, attinenti quindi al livellostesso di qualità della vita nel paese:sebbene nel dopoguerra si sianoregistrati alcuni importanti pro-gressi, la grande maggioranza dellapopolazione dell’Angola continua avivere nell’estrema indigenza,

sottoposta a condizioni di vita inso-stenibili, in un contesto in cui leenormi ricchezze del paese conti-nuano a rimanere appannaggio diuna ristrettissima minoranza. Leprime vittime di questa situazionesono i più deboli e, in primo luogo,i bambini dell’Angola. Infatti suuna popolazione di 13.184.000 abi-tanti, oltre 7 milioni hanno meno di18 anni, 2.609.000 meno di 5 anni.L’Angola è il 3° paese al mondo permortalità infantile sotto i 5 anni,con 260 bambini che, ogni 1.000nati vivi, non raggiungono il 5°anno di vita; la mortalità infantilesotto 1 anno di età raggiunge i 154bambini morti ogni 1.000 nati vivi.Seppur non vi siano dati certi, suscala nazionale, circa il livello effet-tivo di mortalità materna, si stimache 1.800 donne, ogni 100.000parti, muoiano per complicazionilegate alla gravidanza o al partostesso, con un tasso di mortalità trai più alti al mondo. Le carenzenutrizionali costituiscono la princi-pale causa di malattie e mortalitàinfantile, soprattutto nelle areeinaccessibili durante la guerra: lacrescente povertà familiare e la dif-fusa insicurezza alimentare hannocontribuito ai livelli estremamentealti di deperimento tra la popola-zione infantile, con il 45% dei

L’Angola

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I progetti dello SCAIP

bambini sotto i 5 anni che soffronodi malnutrizione cronica, il 31%sottopeso e il 6% affetti da mal-nutrizione acuta. La malaria èresponsabile del 76% della mortali-tà infantile, con appena il 2% deibambini sotto i 5 anni che dormo-no al riparo di zanzariere trattate,mentre l’HIV/AIDS rappresentauna seria minaccia, con un incre-mento del tasso di sieropositivitàtra le donne in gravidanza - regi-strato nella capitale Luanda tra il1998 e il 2001 - del 250%, un anda-mento che fa prevedere un tasso del18% entro il 2010. Infezionirespiratorie , diarrea acuta emalattie prevenibili mediantevaccinazione, in particolare il mor-billo, sono le altre principali causedi mortalità infantile. Nel quadrodelle vaccinazioni, appena il 27%dei bambini sotto i 5 anni ha rice-vuto il ciclo completo di vaccina-zioni: se negli ultimi anni si sonoottenuti importanti progressi nelcontrollo delle epidemie di morbil-lo e nell’eradicazione della polio, ilivelli di copertura vaccinale dellapopolazione infantile risultanoancora insufficienti, con il 42% deibambini sotto i 5 anni vaccinatocontro la polio, il 74% contro ilmorbillo, l’82% contro la tuberco-losi e il 47% contro tetano, difteri-te e pertosse. Un grave ostacoloalla lotta alla diarrea acuta è costi-tuito dall’insufficiente accesso dellapopolazionead acqua potabile e aimpianti igienico-sanitari ade-guati, che si attesta al 38% nelprimo caso e al 44% nel secondo. Acompletare il grave quadro della

condizione dell’infanzia in Angola,gli indicatori riguardanti il settoreistruzione e la situazione dei bam-bini in condizioni di particolarevulnerabilità: 1,1 milioni di bam-bini non frequentano la scuola, contassi di abbandono scolastico e dimancato completamento deglistudi più alti tra le bambine che neibambini; oltre 100.000 bambinisono stati forzatamente separatidalle famiglie a causa della guerra;l’11% della popolazione infantile èrimasta orfana di uno o entrambi i

genitori; la registrazione dei bam-bini alla nascita, condizione indi-spensabile per aver accesso al dirit-to di cittadinanza e ai servizi socia-li di base, sfiora appena il 30% ditutti i bambini; un’analoga percen-tuale di bambini, d’età compresatra i 5 e i 14 anni, sono costretti alavorare. Ogni anno in Angolamuoiono oltre 181.000 bambinisotto i 5 anni; la speranza di vitamedia è di appena 40 anni, il reddi-to annuo pro capite di soli 660 dol-lari.

AIUTIAMO I BAMBINI DELL’ANGOLA

• Angola 3° paese al mondo per mortalità 0-5 anni (260 mortiogni 1.000 nati vivi); il 73% dei bambini non riceve il ciclo com-pleto di vaccinazioni.

• Malaria causa del 76% della mortalità infantile. • Malnutrito il 45% dei bambini. • Il 54% dei bambini (l’80% nelle zone rurali) non ha accesso

all’acqua potabile. • 1,1 milioni di bambini senza accesso alla scuola. • Protezione dei bambini a rischio: registrati alla nascita 2,3

milioni di bambini; identificati 6.177 bambini rimasti soli, di cui2.675 ricongiunti alle famiglie.

• 3 milioni gli sfollati di ritorno alle rispettive terre di origine.

I PROGETTI DELLO SCAIP IN ANGOLA

Su richiesta dei padri piamartino lo SCAIP contribuisce aquesti importati progetti:

• Campagna per il ritorno a scuola dei bambini profughi.

• Costruzione di un laboratorio per la produzione dipane e l’insegnamento delle professione di panettiere.

• Centro di formazione professionale nei settori: taglio ecucito, acconciatura, meccanica, carpenterie, infor-matica e elettrotecnica.

LE MISSIONIPIAMARTINEIN ANGOLA

LucalaI missionari padre Felice e padere Edelto Tavares Leite giungono in Angola il 31 luglio 1992,chiamati da vescovo di Ndalatando, Mons. Luigi Scarpa, per la parrocchia di Lucala. Abitano,nei primi tempi, presso i Fratelli Maristi di Ndalatando, non essendo accessibile a Lucala lacasa parrocchiale, distrutta dalla guerra.La missione viene sospesa nel gennaio del 1993, per l’improvvisa morte di padre FelicePistoni, avvenuta il 12 gennaio. È riaperta il 21 novembre 1996, con attività pastorale a Lucala,nella parrocchia Nossa Senhora da Conceição, nell’ospedale per la cura della malattia delsonno e nel seminario di Ndalatando.

LuandaNel 1998, ripresa la missione piamartina in Angola, viene aperta la seconda casa nella perife-ria di Luanda, capitale dello Stato, nella quale si vanno concentrando agglomerati umani sem-pre più grandi per il continuo esodo della popolazione dai territori della guerriglia.Viene costituita un’ampia struttura nella zona di Golf Dois (Kilamba Kiaxi): si ricava l’abita-zione della comunità religiosa, una scuola di secondo grado, laboratori per corsi di prima pro-fessionalizzazione, il seminario.Nel gennaio del 1999 alla Congregazione viene anche affidata la parrocchia di San Matteo,popolata da circa 80.000 abitanti e costituita da una quarantina di cappelle distribuite nellaperiferia di Luanda e nell’interno.Nel gennaio del 2003 hanno emesso la Professione i primi 3 piamartini angolani.

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I progetti dello SCAIP

FORTALEZA:una scuola professionalePadre Sidnei Felski ha avviato dei nuovi corsi di informaticaed elettronica ed elettronica per offrire un futuro ai giovanidi Fortaleza in Brasile. La gestione dei corsi è affidata a insegnantilocali. Si tratta di attrezzare i laboratori con tutti gli impiantidi base necessari.

Costi:- 1 banco con sedia Euro 20,00- 1 kit attrezzi elettronica Euro 50,00- 1 computer Euro 450,00

Nel dare il tuo contributo specifica la causale “SCUOLA FORTALEZA”

Ringraziando i benefattori che hanno già risposto

alle richieste dei nostri missionari, in questo

numero vi proponiamo altri progetti promossi in

alcune missioni.

MATELÂNDIA:una scuola d’itticolturaA Matelândia in Brasile i Padri stanno dando il via ad un centro d’itticolturaper preparare professionalmente i giovani dei comuni di Matelândiae Ramilandia. Le infrastrutture sono costruite in economia dalpersonale locale, mentre i materiale tecnici devono essere acquistati.Gli alunni necessitano degli elementari supporti didattici e del pranzoper seguire i corsi pomeridiani.

Costi:- 1 lavagna Euro 50,00- 1 banco con sedia Euro 20,00- mensa per un mese per ragazzo Euro 25,00

Nel dare il tuo contributo specifica la causale “SCUOLA MATELÂNDIA”

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LUANDA:una scuola per i bambiniAll’interno della parrocchia di Luanda in Angola i nostri padri stanno dando vitaad un nuovo progetto d’istruzione denominato “Campagna per i ritornoa scuola dei bambini profughi”.In Angola oltre un milione di bambini non frequentano la scuola e laguerra civile che per 27 anni ha interessato il paese ha purtroppocontribuito a far drasticamente crollare il tasso di alfabetizzazione.Questa iniziativa tende a colmare parzialmente la lacuna creatasi.

Costi:- 1 banco biposto Euro 50,00- 1 sedia Euro 25,00- 1 lavagna Euro 90,00- 1 cattedra Euro 80,00

Nel dare il tuo contributo specifica la causale “SCUOLA LUANDA”

UNIÃO DA VITÓRIA:un pane per i poveriP. Osvaldo Santoni, direttore dell’Istituto Piamarta di União da Vitória in Brasile,lancia l’iniziativa “Un pane per chi ha fame”. Per far fronte alle grossedifficoltà economiche che assillano la popolazione, raggiungendoaddirittura la mancanza di cibo, ha pensato di costruire un forno cheproduce 2000 panini al giorno in grado di sfamare quotidianamenteoltre 513 bambini adottati dall’Istituto.

Costi:- impastatrice Euro 150,00- forno Euro 4.000,00- pompa per acqua Euro 70,00- 1 sacco di farina Euro 30,00

Nel dare il tuo contributo specifica la causale “UN FORNO A UNIÃO”

VERSAMENTILe offerte per sostenere lo SCAIP, le missioni ed i progetti possono pervenire tramite:• versamento presso la ns. sede;• versamento sul c/c postale n. 12053252 intestato a SCAIP;• bonifico sul c/c bancario n. 171010, intestato a SCAIP, presso BCC di Brescia filiale Brescia 1° Maggio (ABI 8692 - CAB 11202).

VANTAGGI FISCALILe offerte e i contributi alla ONG S.C.A.I.P. da privati e dalle imprese, sono inseribili nella dichiarazione dei redditi. Ai sensi delle vigentileggi, è possibile richiedere a SCAIP una dichiarazione per poter usufruire delle previste agevolazioni fiscali. La normativa impone cheil versamento debba pervenire attraverso “idonei mezzi di pagamento” quali:• assegno bancario, postale o circolare intestato a SCAIP;• versamento su c/c postale o c/c bancario intestato a SCAIP.Detta offerta dovrà essere accompagnata dai dati anagrafici dell’offerente (compreso di codice fiscale o di partita IVA).Qualsiasi altro mezzo di pagamento precluderà la possibilità di emettere la suddetta dichiarazione.

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Notizie dallo SCAIP

Fare del benecon le ultime lire

Un po’ di storia

O riginariamente la lira erauna moneta di conto.Divenne unità monetaria

reale nel XV sec., quando venneconiata, in diversi tipi, a Venezia(1472), Milano (1474), Genova(1498), Firenze (1539), Torino(1561) e in altri Stati italiani. Inseguito la lira divenne la monetalegale della Repubblica Italianacreata da Napoleone e nel 1862diventò l’unità monetaria delRegno d’Italia. I pezzi da 1/2 lira, 1,2, 5 lire erano d’argento (in seguitoanche quelli da 10 e 20 lire); in oroerano coniati i pezzi da 20, 50, 100lire. Successive inflazioni ridusseronotevolmente il valore e il contenu-to aureo della lira, che prima del1914 corrispondeva a circa 0,3 g fifino; nel 1936, anche in seguitoall’allineamento monetario, il con-tenuto aureo fu ridotto a 0,04677 gdi fino. Dopo la seconda guerramondiale e la conseguente abolizio-ne della convertibilità, la lira-cartaha subito ulteriori svalutazioni. Dal1979 la lira è entrata è entrata a farparte del Sistema MonetarioEuropeo, SME. Come sappiamodal 1 gennaio 2002 la lira è andatain pensione sostituita dall’Euro.

Le lire in circolazioneDopo il primo periodo (6 mesi) incui la convertibilità lira-euro erafatta da tutte le banche e gli ufficipostali, ora solo la Banca d’Italia faquesta operazione. Che fare alloradelle poche lire che mi sono rimastenei vari cassetti o borsellini? SCAIPed Operazione Lieta (tutto per ilsorriso dei bambini) hanno pensatoad una campagna di raccolta e tra-sformare queste ultime lirette incibo, materiale didattico, giocattoli,assistenza e quant’altro è utile per ipoveri del mondo.Già in alcune parrocchie e bancheabbiamo messo il nostro contenito-re. Abbiamo raccolto più più di5.000,00 euro, che sono 10.000.000di lire.

Vuoi partecipareSe vuoi unirti a noi in questa sorri-dente operazione, lo puoi fare indiversi modi:a) raccogliendo presso amici econoscenti le lire e farle pervenirealla segreteria o di Scaip o diOperazione Lieta.b) Se conosci qualche parroco ocurato chiedere se vogliono metterenella loro parrocchia o oratorio uncontenitore per raccogliere le lire.Ti puoi mettere in contatto con ledue segreterie per avere il materiale.c) Se hai un’attività dove vengonomolte persone, ci puoi collocare unnostro contenitore.

Altre iniziative sono lasciate alla tuafantasia.

Grazie!

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Circa 250 pezzi ricavati da materiali diogni tipo: gomme bucate delle automobi-li, lattine, corde, reti da pesca, fibre vege-tali, tappi di bottiglia, bastoncini dilegno, fili di ferro, sassi, conchiglie...

M olti dicono che i bambininon sanno più giocare.Hanno tanti giocattoli, ma

si annoiano subito; sono apatici,“distruttivi” e sempre insoddisfatti.È vero? Forse c'è un motivo: il gio-cattolo è diventato oggetto di con-sumo, una merce come tante altre,il più delle volte acquistata percoprire il senso di colpa dei genito-ri che hanno poco tempo da dedica-re ai figli. Sempre più spesso i gio-cattoli “giocando da soli”, il bambi-no non può fare altro che guardarlimentre si muovono ed emettonoluci e suoni. Quando il bambino sistanca, per divertirsi recupera unruolo attivo rompendoli.Il gioco è una componente impor-tante in ogni società. Rispecchiaanche le abitudini e le condizioni divita di un popolo o di un territorio.In Africa i bambini non hanno laplay station, la barbie, il lego, ilcomputer… Giocano con ciò cheoffre loro la natura o riciclandomateriale di scarto. Nel riutilizzaree trasformare elementi e oggetti giàesistenti, i bambini africani salva-guardaqano il loro patrimonioambientale e diventano creativi. Siservono di materiali di ogni tipo:gomme bucate delle automobili,lattine, corde, reti da pesca, fibrevegetali, tappi di bottiglia, baston-cini di legno, fili di ferro, sassi, con-chiglie…; ogni cosa, insomma, chepossa essere riutilizzata.

Per far conoscere quali sono i gio-cattoli dei bambini africani, i mis-sionari saveriani di Brescia hannoallestito una mostra nello storicochiostro di San Cristo in viaPiamarta, 9. Saranno esposti 250pezzi tra giocattoli e strumentimusicali, La mostra, inaugurata il12 novembre potrà essere visitatatutti i giorni fino al 9 gennaio 2005.Si tratta in genere di oggetticostruiti con materiali poveri,spesso raccolti tra i mucchi dellaspazzatura, nelle discariche. Queigiocattoli realizzati utilizzando lat-tine di coca cola, fili di ferro, pove-ri stracci arrotolati insieme inmodo da ricavarne una palla sonopiccole opere d’arte. Una biciclet-ta costruita interamente in legno èun capolavoro di meccanica.La mostra ha anche l’obiettivo di par-lare ai bambini e agli adulti di mon-dialità, di sviluppo e di tolleranza.Per questo sono previste proposteeducative per le diverse età chemirano a sensibilizzare sulle tema-tiche del gioco, del riciclo deimateriali e del rispetto per l’am-biente. Alcune schede di appro-fondimento possono essere riti-rate all’uscita dalla mostra da chiè intenzionato a realizzare per-corsi educativi partendo dalleschede di approfondimento odalla visita alla mostra. Gli ela-borati o i giocattoli prodottidalle scolaresche possonoessere inviati alla segreteriadi CEM (CentroEducazione alla Mondialità,Via Piamarta 9) entro il 15febbraio. Tra questi ne verranno

scelti tre per ogni fascia d’età. I loroautori saranno premiati con alcunidoni della “ Libreria dei popoli ”. Ènecessario prenotarsi, per tempo,telefonando allo 030.3772780; fax030.3772781, specificando se si desi-dera partecipare al laboratorio perimparare l’arte della costruzione deigiocattoli. L’ingresso è libero. La mostra è situata in zona di traf-fico limitato, però a tutti i parteci-panti è consentito l’ingresso all’am-pio parcheggio.

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Notizie dallo SCAIP

I giocattoli dei bambiniafricani in mostra al San Cristofino al 9 gennaio

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«Il mondo come una casa: dalla diffi-denza all’accoglienza»

L a Chiesa italiana ogni annonella terza domenica dinovembre propone alle

comunità, ai gruppi, alle istituzio-ni la celebrazione della GiornataNazionale delle Migrazioni, volutada Papa S. Pio X.È la più antica Giornata da cele-brarsi: risale al 1914 allorquandouna marea di italiani dal sud e dalnord della Penisola e delle isolelasciavano nazione, paese e famigliaper emigrare in cerca di lavoro.Forse si ripetevano da noi le sceneche sappiamo ripetersi oggi neipaesi donde partono migliaia diuomini, donne, bambini pronti adaffrontare viaggi costosi e pericolo-si per raggiungere il “sognato para-diso terrestre” delle terre europee.Forse si respirava anche allora dainostri connazionali, che si stanzia-vano oltreoceano o nelle nazionieuropee ricche di risorse e di lavo-ro, quel clima di sospetto e di dif-fidenza che sovente respirano inumerosi immigrati appena met-tono piede in Italia.Fuggire dalla fame, dalla violenza,dalla mancanza di lavoro, dai con-flitti armati in cerca di pace, digiustizia, di lavoro è dovere, èsacrosanta esigenza. Chi non locapisce? Accogliere queste perso-ne senza tensioni, anzi con la gioiadi farle trovare in un luogo dovec’è pace e con la pace l’instaura-zione di un processo dinamico epartecipativo che coinvolge ognifascia della società, dalla famigliaalla scuola, alle varie istituzioni oorganizzazioni, deve diventarel’ansia, il desiderio, il sogno dei

singoli e delle organizzazioni pub-bliche e private. Sappiamo chenon è sempre e dovunque così.

A Natale meditiamo il vangelo diS. Giovanni che dice “Il verbo siè fatto carne e venne ad abitarein mezzo a noi”.Noi siamo chiamati a rendere que-sto nostro mondo una “casa” dove ilnostro modo di vivere, di trattare,di accogliere, di amare ogni uomo,ogni migrante dimostra che inquelle persone accogliamo, amiamoe vediamo Gesù.Le nostre Chiese diocesane presen-tano molteplici luoghi, ambiti chenoi possiamo cambiare in casa ospi-tale, in rapporto familiare.– sia quando vediamo gruppi di

immigrati di ogni colore frequen-tare i nostri stessi pubbliciambienti;

– sia quando sentiamo parlare di ita-liani – ancora tanti – che vivono ilproblema migratorio all’estero,spesso dimenticati e abbandonati;

– sia incontrando sulle nostre piaz-ze fieranti e circensi e facendofesta con loro;

– sia rispettando anche la cultura eil modo di rapportarsi dei Rom e

dei Sinti sovente oggetto discherno;

– sia pensando al duro lavoro cuisono sottoposti gli addetti allenavi di trasporto merci o di navicrociere.

È così che il mondo diventa unacasa ospitale, serena dove ci siaccoglie, ci si rispetta e ci si ama.

Riusciremo a frenare la ferociadella nostra società che non rispar-mia nessuno, nemmeno l’infanzia?E se questa ferocia e crudeltà chenon spunta dal nulla fosse un po’ lacolpa di tanti che cominciano colnon rispettare più il vicino, il pove-ro, il migrante?Le condizioni dell’umanità sullaterra sono così precarie, così grandile disparità economiche, così facili igesti politici in cui i diritti umanisono violati, che i flussi migratorisono più facilmente motivo di ten-sione e diffidenza che di solidarietàe di riconoscenza. Riusciremo a“mantenere la consapevolezza chestiamo ricevendo doni nel momen-to in cui offriamo accoglienza”?

“Auspico di cuore – dice il Papa nelsuo Messaggio per la GiornataMondiale del Migrante 2004 – cheogni comunità ecclesiale, formata damigranti e da rifugiati e da coloro che liaccolgono, attingendo stimoli alle sor-genti della grazia, si impegni a costrui-re la pace. Nessuno si rassegni all’ingiu-stizia, né si lasci abbattere dalle difficol-tà e dai disagi”.

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Notizie dallo SCAIP

Giornata Nazionaledelle migrazioni

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Lavoratori MigrantiLe migrazioni fanno parte della storia umana. Da sempre le persone e i popoli si spostano da luoghi in cuila sopravvivenza è difficile verso luoghi dove hanno maggiori speranze. Fino a pochi anni fa l’Italia era unpaese di emigrazione, oggi, diventato uno tra i paesi più ricchi del mondo, si sta trasformando in paese diimmigrazione. L’aumento delle disuguaglianze planetarie non fa che accrescere il fenomeno.

Gli immigrati in ItaliaIn Italia gli immigrati provengono per il 38,5% dall’Europa, per il 28,8% dall’Africa, per il 19,3% dall’Asia e per il 13,1%dall’America. I lavoratori stranieri in Italia sono così ripartiti tra i vari settori: 23,5% lavora nell’agricoltura, 41% lavoranell’industria, 35,5% lavora nei servizi (il 5,3% nel lavoro domestico e il 10,7% nei servizi pubblici).

L’immigrazione è una necessitàAppare sempre più chiaro che l’Europa non può fare a meno dell’immigrazione: la popolazione è soggetta ad un pro-gressivo invecchiamento. Si calcola che dal 2000 al 2020 la popolazione italiana diminuirà di 4 milioni di persone. Lapopolazione lavorativa diminuirà in Europa di 7,9 milioni. In questo quadro l’immigrazione non è una soluzione, ma ènecessaria per rendere la trasformazione demografica meno traumatica perché serviranno lavoratori e contribuenti cheversino soldi per pagare le pensioni di una popolazione sempre più anziana.

Il lavoro dei migrantiGli stranieri che immigrano in Italia per motivi di lavo-ro sono circa il 60% del totale. Di questi, circa il 7%svolge un lavoro autonomo.Tra gli immigrati per motivi di lavoro il 73% risultaoccupato, l’11,5% in attesa di occupazione.L’ISTAT ha calcolato che sul totale degli immigrati il52% svolge un lavoro regolare. Gli altri sono in partedisoccupati ed in parte lavoratori “in nero”.La manodopera straniera si caratterizza per la suaflessibilità, perché è più disponibile agli spostamentie accetta lavori meno appetibili, stagionali e scarsa-mente retribuiti.I lavoratori immigrati, soprattutto se clandestini, sonofacilmente vittime dello sfruttamento “nero” perchénon riescono a far valere i propri diritti e sonocostretti ad accettare le peggiori condizioni impostedai datori di lavoro. Il fenomeno è diffuso soprattuttonel sud Italia, particolarmente in settori come l’agri-coltura e l’edilizia.

Le RimesseLe rimesse sono i soldi che i lavo-ratori immigrati riescono arisparmiare ed inviare alle fami-glie nei paesi di provenienza erappresentano un’importante fat-tore dello sviluppo di questi paesi.Nel 1997, per la prima volta, lerimesse degli stranieri in uscitahanno superato le rimesse inentrata degli italiani all’estero.Si calcola che in media ogni immi-grato ha mandato nel 1998 alsuo paese oltre 300 Euro. Maqueste sono solo le cifre passatenei canali ufficiali. Per il 40,8%sono state mandate in Asia, peril 30,35% in Europa, per il20,7% in America, per il 6,4% inAfrica.

La politica sulle immigrazioniLe politiche sull’immigrazione negli ultimianni sono state contraddistinte da pro-gressive restrizioni. Non si è tenutoconto delle reali esigenze delle popolazio-ni impoverite e di popoli disperati, masolo degli interessi dell’economia deipaesi ricchi. Quindi si fanno entrareimmigrati solo in relazione alle esigenzedel mercato del lavoro, per coprire queisettori in cui la manodopera locale ècarente.Così gli immigrati vanno a coprire i set-tori dell’economia più precari, degradan-ti, insalubri che gli occidentali tendono adabbandonare.

Immigrazione clandestinaUna politica dell’immigrazione restrittiva inun’epoca di grande povertà globale favoriscel’immigrazione clandestina. A sua volta l’im-migrazione clandestina rappresenta un lucro-so settore per la malavita organizzata. Sicalcola che da 1/6 ad 1/3 dei clandestini siserva di queste organizzazioni generando ungiro d’affari di 7 miliardi di $, secondo solo alnarcotraffico nei settori della criminalità.L’immigrato clandestino fa fatica a trovare unlavoro e quindi cade spesso vittima dellamalavita che gli ha permesso di entrare nelpaese, diventando manovalanza a bassocosto per i “lavori sporchi”.

In Europa,nel 1996, c’erano18 milionidi immigrati,cioè il 5,1%della popolazionetotale. Il 70% deglistranieri in Europaè di origineextracomunitaria(3,5% dellapopolazione europea)In Italia gli stranieriregolari nel 1998risultavano1.250.214.I lavoratori stranierisono il 2,9%del totaledei lavoratori,ma ben il 12,3%dei lavoratori“in nero”.

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Notizie dallo SCAIP

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Per contribuire al nostro progetto ti invitiamo a trasformare i con-sueti regali di Natale in un impegno di solidarietà attraverso l’ac-quisto delle confezioni che abbiamo selezionato: sarà un modoconcreto per dimostrare la propria sensibilità verso i più bisognosi.

Per inoltrare i tuoi ordini è sufficiente contattare i nostri uffici.

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Art. CPR003 € 21,90

Tutte le nostre confezioni sono contenute in un sacco di jutaall’interno del quale è presente una copia del periodico di SCAIPe Operazione Lieta che informa dell’iniziativa del “Caffè dellaSolidarietà”.Una busta posta sull’esterno del sacco contiene un biglietto diauguri delle nostre Associazioni. In caso di spedizione è compre-sa una confezione di cartone.

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Lietaoperazione

Tutto per dare un Sorriso ai Bambini del Mondo

Barattoli da 250 gr di Caffè.Macinato per Moka.- Miscela Pelourinho 100% arabica € 3,13- Miscela Pelourinho Gusto Intenso € 2,98- Miscela Decaffeinato € 3,22

Confezioni da 1 Kg di Caffè in grani.- Miscela Pelourinho 100% arabica € 15,97- Miscela Pelourinho Gusto Intenso € 14,24

Il progetto del “Caffè della Solidarietà”nasce dalla collaborazione intrapresacon i Magazzini del caffè, produttoridi miscele di alta qualità.Con l’acquisto di questi articoli sicontribuirà economicamente aiprogetti che SCAIP e OperazioneLieta hanno in corso in Brasile. Peraiutarci concretamente ti invitia-mo ad ordinare il “Caffè dellaSolidarietà”: un modo concreto perdimostrare la propria sensibilità versoi più bisognosi. Per sapere come acqui-stare è sufficiente contattare i nostri uffici,oppure i responsabili di zona, oppure diretta-mente i Magazzini del Caffè. I prossimi numeri dei nostri perio-dici e i nostri siti internet pubblicizzeranno con la massima tra-sparenza tutte le fasi di questo nuovo progetto.

IL CAFFE’DELLA

SOLIDARIETA’

Magazzini del Caffè S.p.A.via E. Mattei, 26 - 25030 Torbole Casaglia (BS)Tel. 030 2150792 - Fax 030 [email protected]

- I prezzi si intendono iva inclusa e franco magazzino Torbole Casaglia (Bs)oppure presso gli uffici di SCAIP e Operazione Lieta.

- L’ordine minimo di acquisto è di Euro 15,00.- E’ possibile richiedere la spedizione dei prodotti.- Le condizioni di vendita sono presenti sul sito www.magazzinidelcaffe.com

Confezioni da 250 gr di Caffè.Macinato per Moka.- Miscela Pelourinho 100% arabica € 2,23- Miscela Pelourinho Gusto Intenso € 2,12

Le dichiarazioni dellla Prefetturae della Cooperativa locale diVitória da Conquista (Bahia - Bra-sile) che attestano, nella fasedella raccolta e della lavorazio-ne, il pieno rispetto della legge, ilnon uso di manod’opera minorilea favore del locale sviluppo socioeconomico.

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ServizioCollaborazioneAssistenzaInternazionalePiamartino

25123 Brescia (Italia)Via E. Ferri, 75Tel: 0302306873Fax: 0302309427Mail: [email protected]: www.scaip.it

Pubblicazione periodicadi collegamento con amicisimpatizzanti e benefattori.

In caso di mancato recapito inviare a CMP Bresciaper la restituzione al mittente, previo pagamento resi.

PDI/107/02

valida dal 13/03/2002

In copertina: Bambini di una missione di Fortaleza - Brasile

Una Bomboniera... Amica“Rendi i più poveri protagonisti di una giornata felice”.

SCAIP, in sostituzione delle tradizionali bomboniere,

propone per battesimi, prime comunioni, cresime, matri-

moni ed anniversari delle pergamene personalizzabili con

le quali i vostri amici e parenti parteciperanno, insieme

a voi, all’impegno concreto per la costruzione di opere

solidali nei paesi in via di sviluppo sostenuti da SCAIP.

Questo rimarrà a ricordo perenne di un’opera di bene.

Investi bene, fai del bene.VERSAMENTI Le offerte per sostenere lo SCAIP, le missioni ed i progetti possono pervenire tramite:• versamento presso la ns. sede;• versamento sul c/c postale n. 12053252 intestato a SCAIP;• bonifico sul c/c bancario n. 171010, intestato a SCAIP, presso BCC di Brescia, filiale Brescia 1° Maggio (ABI 8692 - CAB 11202).

VANTAGGI FISCALI lo Scaip è una ONG (Organizzazione non governaiva) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri ed è ancheuna ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale). Per questo motivo le offerte alla nostra Associazione sono, agli effettifiscali deducibili o detraibili a scelta dell’offerente. I versamenti devono essere fatti con conto corrente postale o con bonifico ban-cario e devono essere effettuati dalla persona che intende avvalersi del vantaggio fiscale.

La deduzione si applica sull’imponibile coi limiti del 2% del reddito dichiarato e determina un risparmio pari all’aliquota dell’impostapagata. Nel Modello 730/2004 si indica nel Quadro E, Sez. II, rigo E 24 riportando il codice 2 nella colonna 1 e l’importo dell’offertanella colonna 2. Nel Modello Unico 2004 il contributo va riportato nel Quadro RP Sez. II, rigo RP 25: nella colonna 1 codice onere 2,nella colonna 2 il relativo importo. Fonti legislative: D.P.R. 22/12/1986 n. 917 Testo Unico Imposte sui Redditi Art. 10, comma 1, lette-ra g).

La detrazione si applica sul 19% delle somme versate con il limite di € 2.065,83 e si indica nel Modello 730/2004 nel quadro E, Sez.I, rigo E15: nella colonna 1 il codice 16, nella colonna 2 il relativo importo. Nel Modello Unico 2004 al Quadro RP, Sez. I, rigo RP 15:nella colonna 1 il codice 16, nella colonna 2 il relativo importo. Fonti legislative: D.P.R. 22/12/1986 n. 917 Testo Unico Imposte suiRedditi Art. 15, comma 1, lettera i-bis).

La convenienza nella scelta della detrazione o della deduzione dipende da due fattori: il reddito dichiarato e il contributo versato.Esempio 1 - Reddito di € 30.000. Aliquota d’imposta 31%. Versamento di € 500. Il risparmio fiscale applicando la deducibilità è di €155, pari al 31% di € 500. Il risparmio fiscale applicando la detraibilità è di € 95, pari al 19% di € 500.Esempio 2 - Reddito di € 20.000. Aliquota d’imposta 29%. Versamento di € 700. Il risparmio fiscale applicando la deducibilità è di €116, pari al 29% di € 400, considerato che la deduzione può essere effettuata nella misura massima del 2% del reddito. Il risparmiofiscale applicando la detraibilità è di € 133, pari al 19% di € 700.

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