Servizio a pag. 9 Servizio a pag. 24 Continuare a tessere ...

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Dalla Regione: Legge sull’Immigrazione e Consulta Servizi a pag. 3-4 La tradizionale conviviale al Galata Museo del Mare Luciana Parodi: la prima fra cento per il pesto più buono del mondo “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.” Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole” di FELICE MIGONE Continuare a tessere la rete dei liguri vicini e lontani Servizio a pag. 9 Servizio a pag. 24 REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XVIII - N. 1/2007 G ens Ligustica in orbe ha voluto dedi- care la prima pagina di questo nu- mero al ricordo di Bianca Costa Bozzo, a qualche mese di distanza dalla sua scom- parsa, avvenuta a settantotto anni lo scor- so 15 dicembre per un tumore. Una vita tutta dedicata alla famiglia (spo- sata con quattro figli) e al sociale: prima come volontaria nell’Auxilium e in Caritas, poi, nel 1973, come fondatrice del Centro di solidarietà di Genova (Ceis), che segue le persone emarginate, casi di disagio gio- vanile e di tossicodipendenza in particola- re. Bianca Costa era stata anche membro fondatore della Federazione italiana delle comunità terapeutiche, da lei stessa pre- sieduto dal 1994 al 1999. Ha detto S. E. Angelo Bagnasco, Arci- vescovo di Genova, officiando il 18 dicem- bre i funerali di Bianca Costa nella catte- drale di San Lorenzo: «Chi la conosceva da vicino, restava ammirato per le sue opere a favore di chi si trovava nel biso- gno; per la tenacia e la determinazione nell’indicare criteri e linee operative. Ma anche si restava colpiti dalla capacità di tenerezza – potremmo dire materna – ver- so le persone in difficoltà; dalla sua fede adamantina in Gesù, dal suo assoluto at- taccamento alla Chiesa Diocesana». Il Centro di solidarietà di Genova fino ad oggi ha seguito oltre cinquecento giovani che hanno portato a termine il programma riabilitativo e sono tornati a vivere. Oltre a questi, circa duecento persone, che non hanno concluso il percorso, si sono comun- que reinserite nella società. Ogni servizio offerto dal Centro di solidarietà di Genova è in convenzione con il servizio pubblico e quindi completamente gratuito per la per- sona. «Nel corso della mia esperienza – disse Bianca Costa nel discorso tenuto alla laurea honoris causa che le fu conferita nel 2004 – ho capito come dietro al “tossico” esista una persona che non ha la capacità o il coraggio di affrontare la vita da solo e di conseguenza si rifugia nella sostanza, nel tentativo di superare le proprie difficoltà». Col tempo il Centro si è arricchito dell’ap- porto di docenti universitari e di strutture a sostegno dei malati di Aids, delle persone affette da problematiche psichiatriche cor- relate, di quelle senza fissa dimora e di quel- L o scorso 7 marzo il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha nominato l’Arcive- scovo di Genova S. E. Angelo Bagnasco presidente della Conferenza episcopale ita- liana (Cei). La Chiesa genovese ancora una volta si conferma importante meta di arrivo e prestigioso punto di partenza: anni fa la nomina di Dionigi Tettamanzi Arcivescovo di Milano, a settembre scorso la nomina di S. E. Tarcisio Bertone a Segretario di Stato, ora la presidenza della Cei affidata ad An- gelo Bagnasco, un titolo che torna a Geno- va, dopo essere stato assegnato dal 1959 al 1964 al Cardinale Giuseppe Siri. «Quan- do il Papa chiama – ha scritto Monsignor Bagnasco – si risponde. Esprimo a Lui, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa, i sentimenti più profondi della mia gratitudi- ne per l’atto di grande fiducia nell’affidarmi personalmente un compito così alto e im- pegnativo a servizio dei Confratelli nell’Epi- scopato. Alla chiamata del Santo Padre ho prontamente aderito rassicurato dalle sue autorevoli indicazioni. Alla mia amatissima Diocesi di Genova e ai miei sacerdoti chie- do che mi stiano ancor più vicini con l’affet- to, la bontà e la forza della preghiera». Monsignor Bagnasco, che è succeduto al Cardinale Camillo Ruini (per sedici anni alla guida della Cei), manterrà il suo impegno di Arcivescovo di Genova. Nato nel 1943 a Pontevico (Brescia) da famiglia genovese sfollata per la guerra, torna a Genova e si diploma al liceo classico presso il Seminario arcivescovile; nel 1966 è ordinato sacerdote dal Cardinal Siri, fino al 1985 è vicario nella parrocchia di Santa Teresa di Lisieux, nel 1998 è ordinato vescovo dal Cardinale Tettamanzi, dal 1998 al 2003 è vescovo di Pesaro (arcivescovo metropolita dal 2000), dal 2003 al 2006 è ordinario militare per l’Ita- lia. Per la Cei è già stato segretario della Com- missione episcopale per l’educazione, la scuola e l’università (dal 2002 al 2005), se- gretario della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali (dal 2005), presidente del consiglio di amministrazione dell’Avvenire, quotidiano della Cei (dal 2001). Dallo scorso settembre, dopo la partenza di Tarcisio Bertone, è Arcivescovo metropolita di Genova e presidente della Conferenza epi- scopale ligure. le in carcere. Ed è stata potenziata tutta l’at- tività di prevenzione al disagio giovanile. Da anni il Ceis diffonde le sue prerogative at- traverso L’abbraccio, la rivista trimestrale del Centro. Il marito Federico ha assunto la presi- denza onoraria della Fondazione Centro di solidarietà, il figlio Enrico è il nuovo pre- sidente del Centro, suo fratello Beppe è entrato nel Consiglio della Fondazione. A breve anche gli altri due figli Nicoletta e Luigi si impegneranno in prima persona perché il Centro continui la sua attività al servizio delle fasce più deboli. L’eredità morale di Bianca Costa è gran- de. Le sue linee guida, incentrate sulla pre- venzione e sul ruolo della famiglia, rimar- ranno in tutti coloro che stanno continuan- do e continueranno la sua missione. NOSTRO NUMERO ON LINE Gens ligustica in Orbe su www.ligurinelmondo.it U n gruppo di persone che condivido- no gli stessi interessi e le stesse passioni si consociano realizzando un’or- ganizzazione e quindi un’associazione per meglio perseguire e realizzare i loro scopi. Il forte legame che i Liguri da sempre nutro- no per la loro terra è condizione necessaria per soddisfare l’interesse per nuove terre, per nuove esperienze e per nuove cono- scenze. È questa a mio giudizio l’essenza vera che anima la nostra Associazione. Certo, le tradizioni, i ricordi delle proprie origini, l’amore per questa sottile striscia di terra a picco sul mare dove è naturale guardare oltre l’orizzonte per trovare nuo- vi stimoli e nuove opportunità, sono molto forti ma non bastano: ci vuole unione, ed è necessario continuare a tessere una rete che leghi i Liguri di tutto il mondo. Questo è il compito principale della nostra Asso- ciazione, da sempre. La mia opinione sull’emigrazione della gente di Liguria non rientra nei tradizionali canoni dei diversi momenti di flusso mi- gratorio: ricerca di opportunità, di soprav- vivenza quando la madre patria non offre che miseria, particolari situazioni socio-po- litiche, gli anni a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, gli anni Cin- quanta del Novecento e così via. L’emi- grazione ligure, a mio avviso, è stata sem- pre caratterizzata da una componente di- versa e molto forte: andare per il mondo a cercare fortuna e a fare fortune, accom- pagnati da quell’intuito per gli affari e per le nuove opportunità che è tipico dei Liguri. Per la nostra Associazione, quindi, il le- game e il rapporto con conterranei “spar- pagliati” nei cinque continenti è profondo e indissolubile, non è solo “sentimentale”, è quasi “funzionale”. Questo legame va coltivato, va alimentato: oggi la tecnologia ci offre molte e immediate opportunità, però dobbiamo sempre tenere vivo il dia- logo con le nostre comunità. Colgo l’occa- sione di questo editoriale per invitare an- cora tutte le nostre consorelle e i corrispon- denti di Gens Ligustica in orbe a inviarci costantemente non solo articoli e fotogra- fie inerenti le proprie attività sociali, ma anche racconti e testimonianze di vita scrit- te da un punto di vista prezioso e unico: quello del Ligure nostalgico. Questo numero di Gens appare ancora una volta come lo specchio attraverso cui le comunità possono conoscersi e farsi conoscere. Ma non solo. Come sempre, ampio spazio è stato dedicato alla vita sociale e alle notizie dalla Liguria, mentre due intere pagine sono state dedicate al bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, l’Eroe dei due mondi. La poe- tessa Marisa Saragni curerà da questo numero la rubrica O canto di Zeneixi, e tengo a segnalare già da ora che, sulla scia delle celebrazioni del cinquecentena- rio della morte di Cristoforo Colombo, è disponibile per tutti (gratuitamente per le nostre consorelle) un Dvd con un recital sulla scoperta dell’America realizzato dal Comitato nazionale colombiano. Nelle prossime settimane vi arriverà dalla nostra Associazione una lettera in cui vi si chiede di indicarci in quale Sistema di lettura de- siderate eventualmente ricevere il Dvd (PAL, SECAM o NTSC). I l numero 1 del 2007 di Erre Elle, il pe- riodico del Consiglio Regionale della Li- guria, è stato interamente dedicato al “Gior- no della memoria” che ogni anno viene celebrato il 27 gennaio. Perché nessuno dimentichi, mai, quello che è accaduto a milioni di persone più di sessant’anni fa nel cuore dell’Europa. Continua a pag. 5 È MANCATA POCHI MESI FA Bianca Costa: un ricordo dai Liguri nel Mondo NUOVO IMPEGNO PER BAGNASCO La presidenza della Cei è tornata a Genova Omaggio della regione al “Giorno della memoria”

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Dalla Regione:Legge sull’Immigrazione

e ConsultaServizi a pag. 3-4

La tradizionaleconviviale

al Galata Museo del Mare

Luciana Parodi: la primafra cento per il pestopiù buono del mondo

“Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.”Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole”

di FELICE MIGONE

Continuare a tessere la retedei liguri vicini e lontani

Servizio a pag. 9 Servizio a pag. 24

REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA

PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XVIII - N. 1/2007

Gens Ligustica in orbe ha voluto dedi-care la prima pagina di questo nu-

mero al ricordo di Bianca Costa Bozzo, aqualche mese di distanza dalla sua scom-parsa, avvenuta a settantotto anni lo scor-so 15 dicembre per un tumore.

Una vita tutta dedicata alla famiglia (spo-sata con quattro figli) e al sociale: primacome volontaria nell’Auxilium e in Caritas,poi, nel 1973, come fondatrice del Centrodi solidarietà di Genova (Ceis), che seguele persone emarginate, casi di disagio gio-vanile e di tossicodipendenza in particola-re. Bianca Costa era stata anche membrofondatore della Federazione italiana dellecomunità terapeutiche, da lei stessa pre-sieduto dal 1994 al 1999.

Ha detto S. E. Angelo Bagnasco, Arci-vescovo di Genova, officiando il 18 dicem-bre i funerali di Bianca Costa nella catte-drale di San Lorenzo: «Chi la conoscevada vicino, restava ammirato per le sueopere a favore di chi si trovava nel biso-gno; per la tenacia e la determinazionenell’indicare criteri e linee operative. Maanche si restava colpiti dalla capacità ditenerezza – potremmo dire materna – ver-so le persone in difficoltà; dalla sua fedeadamantina in Gesù, dal suo assoluto at-taccamento alla Chiesa Diocesana».

Il Centro di solidarietà di Genova fino adoggi ha seguito oltre cinquecento giovaniche hanno portato a termine il programmariabilitativo e sono tornati a vivere. Oltre aquesti, circa duecento persone, che nonhanno concluso il percorso, si sono comun-que reinserite nella società. Ogni servizioofferto dal Centro di solidarietà di Genova èin convenzione con il servizio pubblico equindi completamente gratuito per la per-sona. «Nel corso della mia esperienza –disse Bianca Costa nel discorso tenuto allalaurea honoris causa che le fu conferita nel2004 – ho capito come dietro al “tossico”esista una persona che non ha la capacitào il coraggio di affrontare la vita da solo e diconseguenza si rifugia nella sostanza, neltentativo di superare le proprie difficoltà».Col tempo il Centro si è arricchito dell’ap-porto di docenti universitari e di strutture asostegno dei malati di Aids, delle personeaffette da problematiche psichiatriche cor-relate, di quelle senza fissa dimora e di quel-

Lo scorso 7 marzo il Sommo PonteficeBenedetto XVI ha nominato l’Arcive-

scovo di Genova S. E. Angelo Bagnascopresidente della Conferenza episcopale ita-liana (Cei). La Chiesa genovese ancora unavolta si conferma importante meta di arrivoe prestigioso punto di partenza: anni fa lanomina di Dionigi Tettamanzi Arcivescovodi Milano, a settembre scorso la nomina diS. E. Tarcisio Bertone a Segretario di Stato,ora la presidenza della Cei affidata ad An-gelo Bagnasco, un titolo che torna a Geno-va, dopo essere stato assegnato dal 1959al 1964 al Cardinale Giuseppe Siri. «Quan-do il Papa chiama – ha scritto Monsignor

Bagnasco – si risponde. Esprimo a Lui,Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa, isentimenti più profondi della mia gratitudi-ne per l’atto di grande fiducia nell’affidarmipersonalmente un compito così alto e im-pegnativo a servizio dei Confratelli nell’Epi-scopato. Alla chiamata del Santo Padre hoprontamente aderito rassicurato dalle sueautorevoli indicazioni. Alla mia amatissimaDiocesi di Genova e ai miei sacerdoti chie-do che mi stiano ancor più vicini con l’affet-to, la bontà e la forza della preghiera».

Monsignor Bagnasco, che è succeduto alCardinale Camillo Ruini (per sedici anni allaguida della Cei), manterrà il suo impegno diArcivescovo di Genova. Nato nel 1943 aPontevico (Brescia) da famiglia genovesesfollata per la guerra, torna a Genova e sidiploma al liceo classico presso il Seminarioarcivescovile; nel 1966 è ordinato sacerdotedal Cardinal Siri, fino al 1985 è vicario nellaparrocchia di Santa Teresa di Lisieux, nel1998 è ordinato vescovo dal CardinaleTettamanzi, dal 1998 al 2003 è vescovo diPesaro (arcivescovo metropolita dal 2000),dal 2003 al 2006 è ordinario militare per l’Ita-lia. Per la Cei è già stato segretario della Com-missione episcopale per l’educazione, lascuola e l’università (dal 2002 al 2005), se-gretario della Commissione episcopale perla cultura e le comunicazioni sociali (dal 2005),presidente del consiglio di amministrazionedell’Avvenire, quotidiano della Cei (dal 2001).Dallo scorso settembre, dopo la partenza diTarcisio Bertone, è Arcivescovo metropolitadi Genova e presidente della Conferenza epi-scopale ligure.

le in carcere. Ed è stata potenziata tutta l’at-tività di prevenzione al disagio giovanile. Daanni il Ceis diffonde le sue prerogative at-traverso L’abbraccio, la rivista trimestrale delCentro.

Il marito Federico ha assunto la presi-denza onoraria della Fondazione Centrodi solidarietà, il figlio Enrico è il nuovo pre-sidente del Centro, suo fratello Beppe èentrato nel Consiglio della Fondazione. Abreve anche gli altri due figli Nicoletta e

Luigi si impegneranno in prima personaperché il Centro continui la sua attività alservizio delle fasce più deboli.

L’eredità morale di Bianca Costa è gran-de. Le sue linee guida, incentrate sulla pre-venzione e sul ruolo della famiglia, rimar-ranno in tutti coloro che stanno continuan-do e continueranno la sua missione.

NOSTRO NUMERO ON LINE Gens ligustica in Orbe su www.ligurinelmondo.it

Un gruppo di persone che condivido-no gli stessi interessi e le stesse

passioni si consociano realizzando un’or-ganizzazione e quindi un’associazione permeglio perseguire e realizzare i loro scopi.Il forte legame che i Liguri da sempre nutro-no per la loro terra è condizione necessariaper soddisfare l’interesse per nuove terre,per nuove esperienze e per nuove cono-scenze. È questa a mio giudizio l’essenzavera che anima la nostra Associazione.

Certo, le tradizioni, i ricordi delle proprieorigini, l’amore per questa sottile strisciadi terra a picco sul mare dove è naturaleguardare oltre l’orizzonte per trovare nuo-vi stimoli e nuove opportunità, sono moltoforti ma non bastano: ci vuole unione, edè necessario continuare a tessere una reteche leghi i Liguri di tutto il mondo. Questoè il compito principale della nostra Asso-ciazione, da sempre.

La mia opinione sull’emigrazione dellagente di Liguria non rientra nei tradizionalicanoni dei diversi momenti di flusso mi-gratorio: ricerca di opportunità, di soprav-vivenza quando la madre patria non offreche miseria, particolari situazioni socio-po-litiche, gli anni a cavallo tra la prima e laseconda guerra mondiale, gli anni Cin-quanta del Novecento e così via. L’emi-grazione ligure, a mio avviso, è stata sem-pre caratterizzata da una componente di-versa e molto forte: andare per il mondo acercare fortuna e a fare fortune, accom-pagnati da quell’intuito per gli affari e perle nuove opportunità che è tipico dei Liguri.

Per la nostra Associazione, quindi, il le-game e il rapporto con conterranei “spar-

pagliati” nei cinque continenti è profondoe indissolubile, non è solo “sentimentale”,è quasi “funzionale”. Questo legame vacoltivato, va alimentato: oggi la tecnologiaci offre molte e immediate opportunità,però dobbiamo sempre tenere vivo il dia-logo con le nostre comunità. Colgo l’occa-sione di questo editoriale per invitare an-cora tutte le nostre consorelle e i corrispon-denti di Gens Ligustica in orbe a inviarcicostantemente non solo articoli e fotogra-fie inerenti le proprie attività sociali, maanche racconti e testimonianze di vita scrit-te da un punto di vista prezioso e unico:quello del Ligure nostalgico.

Questo numero di Gens appare ancorauna volta come lo specchio attraverso cuile comunità possono conoscersi e farsiconoscere. Ma non solo. Come sempre,ampio spazio è stato dedicato alla vitasociale e alle notizie dalla Liguria, mentredue intere pagine sono state dedicate albicentenario della nascita di GiuseppeGaribaldi, l’Eroe dei due mondi. La poe-tessa Marisa Saragni curerà da questonumero la rubrica O canto di Zeneixi, etengo a segnalare già da ora che, sullascia delle celebrazioni del cinquecentena-rio della morte di Cristoforo Colombo, èdisponibile per tutti (gratuitamente per lenostre consorelle) un Dvd con un recitalsulla scoperta dell’America realizzato dalComitato nazionale colombiano. Nelleprossime settimane vi arriverà dalla nostraAssociazione una lettera in cui vi si chiededi indicarci in quale Sistema di lettura de-siderate eventualmente ricevere il Dvd(PAL, SECAM o NTSC).

Il numero 1 del 2007 di Erre Elle, il pe-riodico del Consiglio Regionale della Li-

guria, è stato interamente dedicato al “Gior-no della memoria” che ogni anno vienecelebrato il 27 gennaio. Perché nessunodimentichi, mai, quello che è accaduto amilioni di persone più di sessant’anni fanel cuore dell’Europa.

Continua a pag. 5

È MANCATA POCHI MESI FA

Bianca Costa: un ricordodai Liguri nel Mondo

NUOVO IMPEGNO PER BAGNASCO

La presidenza della Ceiè tornata a Genova

Omaggiodella regioneal “Giornodella memoria”

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Marzo 200722

ASSOCIAZIONELIGURI

NEL MONDOONLUS - GENOVA

Presidente InternazionaleFelice Migone

[email protected] Emerito

Edward GallettiVice Presidenti Emerite

Elsa BonamicoMara CatalanoVice Presidenti

Giovanni BoitanoSegretario GeneraleGian Carlo Ponte

Segretario Generale AggiuntoFerruccio Oddera

TesoriereValerio Santagata

Consiglieri:Mauro BecchiCarlo Birone

Marina CattaneoSilvio Costa

Marisa De Barbieri CarboneMartino De NegriIsabella Descalzo

Gianvittorio DominiRoberto FalconeFina Franchini

Marina GrazianiMariano MartiniRemo Terranova

Francesco VignoliSono inoltre componenti

di diritto tutti i Governatoridelle Consociate all’estero

Revisori dei ContiGiuliano Bandettini - Presidente

Luigi CarlucciEdmondo Maggiali

ProbiviriDario Casassa - Presidente

Luigi TiscorniaGiovanna Meliconi

Associazione Liguri nel MondoVia San Lorenzo, 23/9 - 16123 Genova

Tel e Fax: 010.2477614

e-mail: [email protected] web: www.ligurinelmondo.it

Quota sociale: € 60,00c/c postale n° 13963160

c/c bancario n° 4435180: Banca CARIGE,agenzia 040 - GE (ABI 6175 - CAB 1400)

BANCO DI SAN GIORGIO - coordinate: ABI05526 – CAB 01400 sul conto corrente 5236

intestato all’Associazione Liguri nel Mondo

Modulo di iscrizione sulle pagine web*

Gens Ligustica in OrbeOrgano ufficiale dell’AssociazioneONLUS C. Fiscale 95095190104

Direttore editorialee Direttore responsabile

Felice Migone

CaporedattoreAlessandra De Gregorio

[email protected]

Autorizz.Tribunale di Genova n°5/95del 16 febbraio 1995

Direzione, Redazione, Amministrazionec/o Associazione Liguri nel Mondo.

Fotocomposizione e stampa: Grafica L.P.Via Pastorino, 200-202 r - 16162 GenovaTel. 010.7450231 - Fax 010.7450260e-mail: [email protected]

Anno XVIII n. 1/2007Stampato in aprile 2007

Il simbolo dell'Associazione è stato ideato daMara Catalano Capaccio

Questo numero di “Gens Ligustica”è spedito in 43 Paesi dei 5 Continenti.

Invariate le quote del 2007Si ricorda ai soci, che non avessero ancora versato la loro quota annua-

le (euro 60,00), invariata, che possono effettuare il versamento presso:- UFFICIO POSTALE con versamento su conto corrente numero

13963160 intestato all’Associazione Liguri nel Mondo- BANCA CARIGE – coordinate: ABI 06175 – CAB 01400 sul conto

corrente 4435180 intestato all’Associazione Liguri nel Mondo- BANCO DI SAN GIORGIO - coordinate: ABI 05526 – CAB 01400

sul conto corrente 5236 intestato all’Associazione Liguri nel Mondo

In vista dell’assemblea annuale deisoci che si terrà a giugno, il 2 mar-

zo scorso è stato convocato il consi-glio del Direttivo dell’Associazione.

Erano presenti i consiglieri: Migo-ne Felice, presidente; Elsa Bonamico,vicepresidente onorario, Mara Capac-cio Catalano, vicepresidente onorario,Boitano Giovanni, vicepresidente,Ponte Gian Carlo, segretario genera-le, Oddera Ferruccio, vicesegretariogenerale aggiunto, i consiglieri Cat-taneo Marina, Costa Silvio, De NegriMartino, Martini Mariano, DescalzoIsabella, Falcone Roberto, DominiGianvittorio, Graziani Marina, Man-cinelli Giorgio, vicepresidente dellaConsulta regionale ligure per l’Emi-grazione, quale auditore. Assenti giu-stificati: Galletti Edward, presidenteemerito, Santagata Valerio, tesoriere,De Barbieri Carbone Marisa, Franchi-ni Fina, Terranova Remo, VignoliFrancesco.

Il presidente Migone ha tracciato lelinee guida per il futuro dell’Associa-zione: apertura ai giovani, coltivare unsempre più ampio e proficuo rappor-to con le sedi estere e una vita asso-ciativa più attiva (con visite guidatealle gallerie d’arte, gite nella nostraLiguria e in altre regioni e, soprattut-to, con l’organizzazione di incontriculturali nella sede rinnovata di viaSan Lorenzo). Quindi gli interventi di

Falcone, a chiedere l’aggiornamentocostante del sito internet della nostraAssociazione e l’inserimento nel por-tale della Regione Liguria anche del-le nostre sedi estere per poter esseredirettamente coinvolte in tutti i temiche si propongono; Graziani ha pro-posto di attivare nel nostro sito unospazio ai giovani per comunicare conle sedi di tutto il mondo e visite aiPalazzi della Genova medievale e ri-nascimentale; Descalzo è intervenutasulle attività culturali in programmaper i prossimi mesi. Il consigliereDomini ha manifestato l’intenzione diseguire l’iter per il riconoscimentoformale della nuova Associazioneligure a Salto, in Uruguay, su cui rife-rirà nel prossimo consiglio.

Sono state approvate l’ammissio-ne dei nuovi soci Franca Mor, Bru-no Pesce e Antonio Bologna (Paita/Perù) e le dimissioni di Carlo Bironeda vicepresidente (ma resta consi-gliere nel direttivo), di GiancarloGrillo da revisore dei conti (resta so-cio), di Alberto Roccatagliata daconsigliere (resta socio). In loro so-stituzione sono stati proposti i nomidi Luigi Carlucci (commercialista)come revisore dei conti e di MauroBecchi come consigliere: il loro in-gresso nel Direttivo è rinviato alvoto favorevole del Comitato deisoci fondatori.

Congratulazioni da tutta l’Associazione Ligurinel Mondo al nostro consigliere Mariano Martini,che è diventato papà di Gianmaria, nato all’ospe-dale S. Paolo di Savona il 29 novembre 2006 alla1,05 di notte.

La legge 27 dicembre 2006, n. 296(legge finanziaria 2007) ha ripropostoanche quest’anno la possibilità per icontribuenti di destinare, senza aggra-vi, una quota pari al 5 per mille dell’im-posta sul reddito delle persone fisiche(Irpef) a finalità di interesse sociale.

In particolare, per l’anno finanziario2007, sono previste le seguenti possi-bilità di destinazione del 5 per mille:

sostegno delle Onlus (Organizza-zioni non lucrative di utilità sociale) dicui all’art. 10 del decreto legislativo 4dicembre 1997, n: 460, e successivemodificazioni, nonché delle associazio-ni di promozione sociale iscritte nei re-gistri nazionale, regionali e provinciali,previsti dall’art. 7, commi 1 2 3 e 4,della legge 7 dicembre 2000, n. 383, edelle associazioni riconosciute cheoperano nei settori di cui all’art. 10,comma 1, lettera a), del decreto legi-slativo 460 del 1997;

finanziamento agli enti della ricer-ca scientifica e dell’università;

finanziamento agli enti della ricer-ca sanitaria.

Come già avvenuto l’anno passa-to, un apposito decreto del Presiden-te del Consiglio dei Ministri ha defini-to le varie fasi della procedura per lapredisposizione degli elenchi dei sog-getti beneficiari, per la formulazionedella scelta e per la successiva asse-gnazione delle somme, fissando aglienti interessati di cui ai punti che pre-cedono il termine del 30 marzo per

Nella sala del comune di Serra Riccò,davanti ad un foltissimo pubblico, è

stato recentemente presentato il libro Unopiù uno uguale a uno scritto in inglese neiprimi decenni del 1900 da Jack Donghi,un emigrato ligure a Londra.

Per l’Associazione Liguri nel Mondoc’erano alcuni membri del direttivo e al-cuni soci, che hanno recato il saluto delpresidente internazionale, Fel iceMigone. Il sindaco di Serra Riccò An-drea Torre ha introdotto l’argomento;erano presenti numerosi consiglieri co-munali e l’assessore Tomaso Richini,organizzatore, presentatore e cuoco (ilpandolce finale, da una antica ricetta ti-pica della zona, è stato preparato da lui),la scrittrice Beatrice Donghi Solinas, cheha illustrato la saga familiare ambienta-ta nella storica Villa Negrotto Cambiasosulle rive del Secca, e sua figlia AnnaSolinas, traduttrice del manoscritto disuo nonno, che ha ricordato aneddoti delcasato. «Scrivo volentieri queste pocherighe per l’Associazione Liguri nel Mon-do – ci ha scritto Anna Solinas – perché

Nella foto sono visibili da sinistra verso destra i nostri soci Ferruccio Oddera,Martino De Negri, Emilio Balestrero, Renzo Dellepiane, Cesare Rosso. Al cen-tro l’assessore del comune di Serra Riccò Tomaso Richini.

Jack Donghi, nei primi anni Dieci delNovecento, fu uno di loro. Spesso dormìappoggiato alle corde dei dormitori pub-blici di New York, fece mille mestieri esolo la conoscenza perfetta dell’inglese,sua lingua madre al pari dell’italiano e delgenovese, gli consentì di praticare il gior-nalismo. Quando nel 1915 l’Italia entròin guerra fu tra i volontari che riattraver-sarono l’oceano per arruolarsi. Pur aven-do sposato una inglese e viaggiando pa-recchio, non venne mai più sfiorato dal-l’idea di stabilirsi fuori d’Italia».

Dalle parole dei relatori, il giornalistaPaolo Lingua e l’editore Marco Frilli, non-ché dalla sintesi finale tenuta da MariaCristina Castellani, assessore alla Cultu-ra della Provincia, è emerso un JackDonghi che, pur essendo emigrato in In-ghilterra, negli Stati Uniti d’America e inGermania, ove subì il campo di concen-tramento per motivi politici, ha recato sem-pre con sé il ricordo della fanciullezza egiovinezza trascorse a Serra Riccò, su queltorrente con valenze più familiari per luiche non quelle del Tamigi.

l’invio delle rispettive domande diiscrizione.

La nostra Associazione (che è Onlus“di diritto” ai sensi dell’art. 10 del D.lgs.460/1997 essendo iscritta fin dal 2004al Registro delle organizzazioni di vo-lontariato della Regione Liguria), comerichiesto dal decreto sopra ricordato,ha già provveduto a formulare per que-st’anno la domanda di iscrizione al-l’elenco dei beneficiari dell’assegnazio-ne del “5 per mille”.

Ricordiamo quindi a tutti i nostriAmici che, nella prossima dichiarazio-ne dei redditi, senza oneri fiscali ag-giuntivi, potranno destinare il 5 permille dell’Irpef per sostenere le attivi-tà della Liguri nel Mondo: un piccologesto che aiuterà la nostra Associa-zione a crescere nell’impegnativo pro-cesso di rinnovamento che ci vede tut-ti partecipi.

GIANVITTORIO DOMINI

CONVOCATO IL 2 MARZO IL CONSIGLIO DIRETTIVO

Apertura ai giovanie più iniziative

I NOSTRI SOCI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SULL’EMIGRATO LIGURE

Jack Donghi: da SerraRiccò a New York

Il cinque per milleper far crescere l’Associazione

Il nostro socio Claudio Garibaldi, presidente della Pro-Loco di Né, si è mes-so in contatto con noi per invitarci in Val Graveglia nel mese di giugno, inoccasione dei festeggiamenti per i duecento anni dalla nascita di Giuseppe Ga-ribaldi, che comprenderanno anche l’allestimento di una mostra. «La ValGraveglia – ci scrive – è stata da sempre conosciuta come la valle dei Garibaldie finalmente si è avuta la certezza che il nonno Angelo è nato nel quartiere diSan Biagio in Val Garibaldo».

Comunicheremo a tutti i soci la data e i dettagli dell’escursione con la pros-sima circolare.

Presto una gita in Val Graveglia

Fioccoazzurro

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Marzo 2007 33

Mercoledì 28 marzo 2007 un grup-po di nostri soci ha visitato, con laguida messa a disposizione dall’As-sociazione, il nuovo allestimento di tresale di Palazzo Bianco, in via Gari-baldi a Genova, interamente dedicatealle opere provenienti dalla cosiddet-ta Casa Piola.

Il pittore genovese Domenico Piolaaveva acquistato nel 1680 una palaz-zina di tre piani in salita San Leonar-do a Genova e vi aveva stabilito “casae bottega”: lì lavorarono, infatti, tre

Visita guidata a Casa Piolagenerazioni di artisti della numerosafamiglia, i cui principali esponentifurono, oltre a Domenico, il figlioPaolo Gerolamo e il genero GregorioDe Ferrari. Nel 1913 Carlotta Ageno-De Simone, ultima discendente dellafamiglia Piola-De Ferrari, con un le-gato testamentario destinò l’intera pi-nacoteca di famiglia al Comune diGenova: si tratta di circa duecento di-pinti, una selezione dei quali è stataora ordinata appunto in tre sale di Pa-lazzo Bianco.

La legge 20 febbraio 2007 N. 7 sul-l’accoglienza e l’integrazione

sociale delle cittadine e dei cittadinistranieri immigrati è entrata da poco invigore. Abbiamo ritenuto opportuno ri-volgere alcune domande di merito al-l’assessore regionale alle Politiche at-tive del lavoro Giovanni Enrico Vesco.

- Quali sono i principali obiettiviche la legge si propone nei confrontidei cittadini stranieri immigrati?

«L’obiettivo principale della Leg-ge è quello di promuovere l’effettivaintegrazione dei migranti nel tessutosociale e culturale della Regione, as-sicurando il pieno riconoscimento deidiritti e degli interessi degli stranieriin tema di accoglienza, formazioneprofessionale, istruzione, tutela e si-curezza del lavoro. Il tutto in una lo-gica di affermazione concreta dei di-ritti umani che, nel pieno rispetto del-la normativa europea e nazionale, avràeffetti positivi sull’intera popolazio-ne ligure, in termini di coesione so-ciale, qualità della vita e serena con-vivenza».

- La Regione dovrà quindi svolge-re un’azione di coordinamento degliinterventi dei vari organismi propo-nenti?

«Alla Regione spetta l’eserciziodelle funzioni di programmazione,coordinamento e valutazione degliinterventi di cui alla presente Legge.I molti interventi previsti dovranno

essere comunque programmati e rea-lizzati con il coinvolgimento e la piùampia collaborazione dei soggetti edelle associazioni che già operanonell’ambito delle politiche dell’immi-grazione. Del resto, la Legge è statacostruita mediante un intenso confron-to con le parti sociali e le associazioniimpegnate sul campo».

- Esiste la possibilità di program-mare le politiche sull’immigrazione?

«La legge prevede l’elaborazione diun Piano Triennale che definisce gliindirizzi relativi agli interventi idoneia perseguire l’integrazione sociale,orienta la programmazione regionalenei singoli settori e costituisce riferi-mento per la definizione degli obietti-

vita associativa

È durata due giorni l’intensa visitaa Genova dell’ambasciatore del-

la Colombia in Italia Sabas Pretelt DeLa Vega (nella foto a lato) a metà mar-zo. Accompagnato dal console di Co-lombia in Liguria Giovanni MassimoMartello, l’ambasciatore ha incontra-to prima il presidente della RegioneLiguria Claudio Burlando e l’asses-sore all’Immigrazione Giovanni En-rico Vesco, con cui si è discusso dicooperazione tra piccole e medieaziende e in materia di immigrazio-ne; altri incontri si sono susseguiti conS. E. Angelo Bagnasco, Arcivescovodi Genova, con il presidente della Pro-vincia di Genova Alessandro Repetto,con il sindaco Giuseppe Pericu e conil rettore dell’Università di GenovaGaetano Bignardi, che hanno confer-mato la volontà di promuovere scam-bi culturali tra l’ateneo genovese e leUniversità di Antioquia, Baranquilla,Bogotà e Medellin (il Comune di Ge-nova ha già promesso cinquanta bor-

se di studio destinate a giovani stu-denti colombiani). Nella stessa occa-sione è stato presentato il programmadi manifestazioni promosse dalla fon-dazione Casa America per la Settima-na della cultura colombiana che sisvolgerà a Genova tra la fine di mag-gio e l’inizio di giugno prossimi.

In materia di lavoro, sono previstiinoltre interventi volti alla formazionee riqualificazione professionale, all’in-serimento lavorativo e al sostegno diattività autonome e imprenditoriali».

- È ipotizzata una Conferenza stra-tegica sull’Immigrazione: con qualiprospettive e finalità?

«La Conferenza strategica saràun’occasione di confronto e di scam-bio con tutti i cittadini e con gli entipubblici e privati che operano nel mon-do economico e sindacale al fine di af-frontare argomenti di particolare inte-resse per la definizione delle linee diprogrammazione. Questo in una logi-ca di condivisione delle problematichee di attenzione alle trasformazioni del-le caratteristiche del fenomeno».

- Come Lei ben sa, la nostra Asso-ciazione si occupa di “emigrazione”.Vede dei possibili parallelismi tra ledue problematiche: immigrazione edemigrazione?

«Abbiamo pensato anche a questoaspetto cercando di dare, al momen-to opportuno, delle risposte. Infatti,alla Conferenza strategica sull’Immi-grazione che viene convocata con ca-denza triennale, parteciperanno sia laConsulta regionale per l’integrazio-ne dei cittadini stranieri immigratiche la Consulta Regionale per l’Emi-grazione. Questo nella convinzioneche l’esperienza degli emigranti pos-sa aiutarci ad affrontare con maggiorecompetenza il difficile tema dell’im-migrazione».

vi e delle strategie degli enti locali. Ilprogetto di Piano regionale è predispo-sto sulla base della proposta formulatadalla Consulta regionale per l’integra-zione dei cittadini stranieri immigratie alla sua attuazione parteciperanno glienti locali, il sistema regionale di istru-zione e formazione, gli enti del servi-zio sanitario regionale e dei servizi allapersona, le associazioni dei lavoratorie dei datori di lavoro e le organizza-zioni del Terzo settore presenti sul ter-ritorio regionale».

- Da chi sarà composta la ConsultaRegionale per l’integrazione?

«La Consulta Regionale per l’inte-grazione dei cittadini stranieri immi-grati, che avrà il compito di formula-re le iniziative e le proposte di inter-vento presso la Regione, il Parlamen-to e il Governo, sarà composta dai rap-presentanti degli enti locali, dei citta-dini stranieri immigrati e delle orga-nizzazioni che si occupano di immi-grazione. Rimarrà in carica per la du-rata della legislatura regionale».

- Quali possono essere gli interventidi settore previsti dalla Legge?

«Saranno interventi di prima acco-glienza e assistenza, di mediazionelinguistica culturale, di promozione edi integrazione sociale rivolti a don-ne e minori.

Un punto particolarmente qualifi-cante della Legge è la garanzia deldiritto alla salute per gli immigrati nelsenso che vengono garantite non solole cure urgenti ed essenziali come sta-bilito dalla Bossi-Fini, ma con unmeccanismo di incentivo alle associa-zioni di volontariato che già operanoin questo settore, cerchiamo anche diestendere l’assistenza sanitaria a tuttigli immigrati con un minore costo perl’ente e più efficienza per i cittadini.Per quel che riguarda l’aspettoabitativo abbiamo riconosciuto chenell’assegnazione degli alloggi agliimmigrati si debba tener conto del ri-congiungimento familiare, abbiamocreato la figura delle Agenzie socialiper la casa che, in raccordo con lanostra agenzia regionale per l’ediliziaterritoriale, avrà il compito di far in-contrare la domanda e l’offerta di al-loggi per tutti i cittadini, ma soprat-tutto per gli immigrati che hanno unagran difficoltà anche a contrarre unregolare contratto di affitto.

L’AMBASCIATORE COLOMBIANO A GENOVA

Colombia-Liguria:nuove intese

Il gruppo di nostri soci in visita a Casa Piola.

L’ASSESSORE VESCO SULLA LEGGE APPROVATA A FEBBRAIO

Una legge regionaleper un’integrazione vera

L’assessore Giovanni Enrico Vesco con il nostro presidente Felice Migone.

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Marzo 200744

Si è riunito a Genova lo scorso pri-mo marzo il Comitato di lavoro dellaConsulta Regionale per l’Emigrazio-ne della Regione Liguria. L’incontroè stato per i componenti molto impe-gnativo ed è durato un’intera giorna-ta di lavoro.

Il Comitato di lavoro si è occupato,dopo le decisioni della Consulta, diformulare il testo definitivo del pro-gramma annuale 2007 degli interventiregionali in materia di Emigrazione.

Si è svolto a Milano il 22 gennaio 2007 l’incontro dicoordinamento tra l’Unione Latina e le regioni interessateper il prossimo futuro a partecipare al concorso per i giova-ni di origini liguri “America Latinissima”.

Per l’Unione Latina erano presenti il direttore centraleErnesto Bertolaja e la direttrice dell’Ufficio di Roma DanielaBellati. Per le Regioni c’erano: la nuova presidente dellaConsulta Emiliani-Romagnoli Silvia Bartolini, accompagnatada Paola Monti; per la Liguria il vicepresidente della Con-sulta Regionale per l’Emigrazione Giorgio Mancinelli. As-sente giustificato Giuseppe Leuzzi per la Regione Abruzzo.

Giorgio Mancinelli ha illustrato il periodo di perma-

L’assessore alle Politiche attivedel lavoro e occupazione e alle Po-litiche dell’immigrazione della Re-gione Liguria Giovanni EnricoVesco è stato invitato dal presidentedel Consiglio regionale del P.a.c.a.(regione francese composta dalle trecircoscrizioni Provence, Alpi, CostaAzzurra) a partecipare alla sedutainaugurale del Consiglio stesso, te-nutasi a Marsiglia l’8 febbraio scor-so. L’assessore Vesco è stato saluta-to da un caloroso applauso dei par-tecipanti alla seduta inaugurale ed èstato poi invitato dal presidente apartecipare all’incontro convivialeche si è svolto presso la sede regio-nale.

L’assessore, accompagnato dalvicepresidente della Consulta Regio-nale per l’Emigrazione Giorgio

Rai International ha realizza-to una serie di interviste nei

confronti di cinque Consulte Regio-nali dell’Emigrazione. Per la Regio-ne Liguria la giornalista CristinaRinaldi ha intervistato GiorgioMancinelli, vicepresidente dellaConsulta Regionale per l’Emigra-zione. Si riporta di seguito il testointegrale dell’intervista.

- Quanti sono i liguri residenti al-l’estero che fanno parte della Con-sulta e quali comunità rappresenta-no?

«Sono undici: precisamente due ri-siedono in Australia, due in NordAmerica, cinque in Sud America, duein Europa».

- Tra le richieste avanzate dai Liguriall’estero, quali sono state recepitedalla Consulta?

«I progetti già realizzati con ilcontributo della Regione Liguria el’attivazione della Consulta sonomolteplici. Abbiamo donato unasofisticata apparecchiatura sanitariaall’ospedale di Viedma in Patago-nia che risulta essere l’unica nellaRegione del Rio Grande do Sul; inottobre abbiamo ospitato in Geno-va undici ragazzi di origini ligurivincitori del IX° concorso AmericaLatinissima, che si svolge ogni due

anni ed è stato dedicato quest’annoad Adolfo Ansaldo; la Regione hacontribuito alle venti borse di stu-dio per i partecipanti ai Corsi inter-nazionali di Santa Margherita Ligu-re che si svolgono ogni anno a set-tembre. La Consulta della Regione

Mancinelli e dal consultore RodolfoAmadeo, si è recato quindi presso lasede del Consolato Generale di Mar-siglia dove è stato ricevuto dal vice-console Francesco Capurro, a cui èstata illustrata la messa a punto diun’iniziativa volta a celebrare la ri-correnza del centenario della nascitadi una Società di Mutuo Soccorso Ita-liana sorta in Aubagne.

Il viceconsole si è dichiarato dispo-nibilissimo all’iniziativa stessa. Suc-cessivamente, l’assessore Vesco si èrecato in visita al locale Istituto Ita-liano di Cultura dove la direttrice delCentro, Fulvia Veneziani, ha svoltogli onori di casa. Al suo rientro a Ge-nova, l’assessore, ha manifestato lasua più ampia soddisfazione per lavisita operativa e organizzativa svol-ta nella città di Marsiglia.

Non è stato molto facile far coincide-re tutte le iniziative proposte con ipo-tesi di un bilancio che non consentegrandi voli pindarici. Dopo ampia di-scussione, il contenuto del documen-to è stato approvato. Successivamen-te il Comitato di lavoro ha passato al-l’esame le richieste dei contributi disolidarietà formulate da parte dellenostre Associazioni. Così come sonostate approvate alcune iniziative for-mulate da enti locali.

GIORGIO MANCINELLI INTERVISTATO DA RAI INTERNATIONAL

Consulta più attiva che maiper tenere uniti i liguri

Già al lavoro per “America Latinissima 2008”Emigrazione: pronto il programmadegli interventi per il 2007

La Regione Liguria a Marsiglia

sulta è particolarmente impegnata inquesto momento?

«Il programma per il 2007 è ricchis-simo di iniziative, come la Giornataregionale dell’Emigrante presso ilComune di Favale di Malvaro, il Con-vegno di studio per l’incidenza della

Liguria ha organizzato convegnicome “I Garibaldi dopo Garibaldi”,mostre degli artisti australiani diorigine ligure, e ha contribuito allarealizzazione del Ventennale del-l’Associazione Liguri nel Mondo».

- Ci sono progetti su cui la Con-

lingua italiana nei paesi d’emigrazio-ne, le borse di studio per i Corsi inter-nazionali di Santa Margherita, il con-vegno per il centenario della fonda-zione di una Società di mutuo soccor-so italiana a Marsiglia».

- Tanti progetti per chi vive al-l’estero, e per i Liguri che voglionotornare?

«Sono previsti contributi di rien-tro per coloro che, emigrati a suotempo dalla Liguria, intendono rien-trare definitivamente. Stiamo ancheoperando per il loro rapido reinseri-mento sociale e lavorativo nella no-stra regione».

- Come alimentare il rapporto tratutti i corregionali nel mondo e la Li-guria?

«Abbiamo dotato tutte le nostreassociazioni di strumentazione in-formatica. Un forte legame è stabi-lito dal periodico dell’Associazio-ne Liguri nel Mondo Gens ligusticain orbe che viene spedito loro rego-larmente. Stiamo mettendo in retela Consulta on line per tutti i presi-denti delle associazioni, per tutti iconsultori e per i giovani dei corsidi Santa Margherita. Abbiamo do-tato tutte le nostre associazioni del-l’abbonamento on line al quotidia-no ligure Il Secolo XIX».

nenza dei giovani ospiti del concorso “America Latinissi-ma 2006” a Genova e ha espresso la propria soddisfazio-ne per l’ottima riuscita dell’iniziativa.

Sono stati esaminati i vari aspetti della prossima edi-zione del concorso che si terrà nel 2008: sono state perfe-zionate le ipotesi di realizzo in base al documento a suotempo presentato e al fine di un rilancio del concorso so-prattutto a livello della conferenza dei Presidenti delle Re-gioni, del Ministero degli Esteri e del C.g.i.e. (Consiglio ge-nerale degli italiani all’estero). L’incontro è terminato conl’intesa di ritrovarsi appena saranno fissate le date dei rela-tivi appuntamenti operativi.

Giorgio Mancinelli, vicepresidentedella Consulta Regionaleper l’Emigrazione.

Gli undici vincitori del concorso “America Latinissima 2006” ospitidella Regione Liguria lo scorso ottobre.

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Marzo 2007 55

S e si parla di “Giorno dellamemoria”, un ricordo non può

non andare a Liana Millu, giornali-sta e scrittrice di origini ebraichescomparsa a Genova (dove risiede-va nel quartiere di Foce alta) due annifa, il 6 febbraio 2005. Nell’ambitodelle manifestazioni promosse dallaRegione Liguria per il “Giorno dellamemoria”, c’è stata anche la presen-tazione del libro del giornalista delSecolo XIX Roberto Pettinaroli inti-tolato Campo di betulle. Shoah: l’ul-tima testimonianza di Liana Milluche contiene l’ultima intervista rila-sciata alla scrittrice poco prima del-la sua scomparsa.

Nata a Pisa nel 1914 da una fami-glia ebrea, la Millu, dopo aver perdu-to il lavoro come maestra elementare

a causa delle leggi razziali, nel giu-gno del 1940 decise di trasferirsi aGenova. Dopo l’8 settembre 1943,Liana divenne membro attivo dellaResistenza ma fu arrestata dallaGestapo a Venezia nel marzo del ‘44;in maggio, dopo due mesi di prigio-ne, fu deportata ad Auschwitz-Birkenau, in Polonia. Sopravvissuta,Liana Millu potè tornare a Genovanell’agosto del 1945. Dedicò tutta lasua vita alla memoria della Shoah,scrivendo nel 1947 la raccolta di rac-conti su Birkenau Il fumo di Birkenau,nel 1978 il romanzo autobiografico Iponti di Schwerin, nel 1988 la raccol-ta di racconti La camicia di Josepha.Il volumetto Dopo il fumo – Sono iln. A 5384 di Auschwitz Birkenau, èuscito nel settembre 1990.

Emanuele “Lele” Luzzati si è spen-to a ottantacinque anni nella sua

casa di Castelletto a Genova proprionel “Giorno della Memoria”, il 27gennaio scorso. Proprio nel giorno incui lui, di origini ebraiche e rifugiato-si a Losanna per sfuggire alle perse-cuzioni razziali (dove si è diplomatoin Belle arti), avrebbe dovuto raccon-tare ai ragazzi delle scuole “come sidiventa un ebreo artista” e riceveredalle mani del sindaco di Genova Giu-seppe Pericu il “Grifo d’oro”, il mas-simo riconoscimento del Comune diGenova ai suoi cittadini. Tornato a Ge-nova alla fine del ‘45, fu illustratore,decoratore, ceramista, scenografo ecostumista per teatri come la Scala diMilano; negli anni Cinquanta ha par-tecipato alla nascita del Teatro Stabi-

le di Genova; negli anni Sessanta sidedicò al cinema di animazione (LaGazza ladra del 1964 e Pulcinella del1973 gli valsero due nominationall’Oscar) e ai libri illustrati (tra cuiRe Artù, Papageno e Papagena, IlMilione). Nel 1975 fondò con il regi-sta Tonino Conte il Teatro della Tos-se, per il quale ha firmato le sceno-grafie di tante fortunate opere. Dal2001 il museo di Porta Siberia, nelcuore del Porto Antico di Genova,conserva le sue scenografie e i suoimodellini teatrali. La Regione gli hadedicato ai primi di marzo due gior-nate nello spazio espositivo di piazzaDe Ferrari. L’ultimo riconoscimentoa Lele Luzzati è arrivato dal Festivaldi Sanremo 2007, che ha scelto comelogo ufficiale un suo disegno.

Pubblichiamo di seguito una sin-tesi della recensione condotta da

Fiammetta Capitelli sul libro di Al-berto Piccini, “I confini del lager. Te-stimonianze di deportati liguri” (Mi-lano, Mursia, 2004).

I confini del lager non è un altrolibro sull’Olocausto, se mai è uno deitanti libri che mancavano all’appellodella memoria. I deportati liguri, ol-tre mille individui strappati alla loroterra e per i tre quarti della cifra mairitornati, non avevano avuto fino allavoro di Piccini nessuna opera orga-nica che ne conservasse e divulgassela vicenda.

Alberto Piccini, che attualmenteinsegna Storia dei Totalitarismi pres-so l’Università di Genova, non arrivaa caso a occuparsi della tragedia cheha investito la regione dopo l’8 set-tembre e sono innanzitut-to i pregressi familiari chelo conducono in questadirezione. L’altra motiva-zione che sta alla base diquest’opera, è proprio laspecifica specializzazionedell’autore che si occupafin dai primi anni Novan-ta di recupero e studiodella fonti orali. Infatti, ilmezzo con il quale è sta-to possibile ricostruirel’odissea dei liguri cattu-rati e deportati nei territoridel Reich, è stato quellodell’intervista personalecondotta secondo un per-corso tematico e lasciatanon solo alla sensibilitàdel ricercatore ma soprat-tutto alla costruzione lo-gica del soggetto intervi-stato.

Le scansioni che de-scrivono la lunga e in-concepibile vicenda del-la prigionia, prendonoforma dal momento della cattura egli sfondi, indelebili nella memoriapiagata dei reduci, sono appunto viedelle città di Liguria – in primis diGenova e dei suoi dintorni – cosìcome tutto l’entroterra con specialeattenzione alle zone di attività par-tigiana. Sono, i protagonisti di que-ste pagine, tanto ebrei ricercati perla loro appartenenza “non ariana”,quanto combattenti delle formazio-ni di montagna o antifascisti già notinelle resistenza cittadina. Ad essi,sovente dopo terrificanti passagginella Casa dello Studente, centro ditorture delle SS o in carceri del NordItalia, è imposto il lungo e massa-crante viaggio sui carri bestiame,ancora confortato dalla speranza diun destino da prigioniero di guerrao lavoratore coatto.

L’illusione scompare non appena siattraversa l’autentico “confine” dellager, il portone del campo che ricor-da quella dell’inferno dantesco eschiude con esso un universo di fero-cia, di violenza e di morte. Ed infine,la parte più sconosciuta e spietata della

vita del lager: il ruolo infimo cui gliitaliani, spregiati dai tedeschi non piùalleati e odiati dai deportati d’altre na-zionalità che in essi vedevano il fede-le subalterno della Germania, vengo-no sottoposti. L’italiano è scaduto edesecrato, è una nuova razza inferiore,ultimo gradino del campo insieme agliebrei: questo spiega la terribile sortee l’alta mortalità tra i nostri connazio-nali.

Non termina la tragedia del lager almomento della liberazione: le ultimestragi, l’abbandono da parte delle SSall’anarchia nei campi, lo stato di de-nutrizione e di malattia generalizza-to, riducono ancora la capacità di so-pravvivenza dei superstiti. Lo stessointervento degli alleati, che spesso rin-chiudono nuovamente oltre i retico-lati gli ex prigionieri, viene ad aggra-

Lo speciale di 56 pagine si apre con ilcontributo di Giacomo Ronzitti, presiden-te del Consiglio regionale: «L’Olocaustonon rappresenta soltanto la memoria delpiù imponente progetto di genocidio dellastoria, ma è anche la memoria della ver-gogna dei tanti che non vollero vedere erimasero indifferenti o approvarono l’infa-mia delle leggi razziali». Nelle pagine se-guenti è riportato, introdotto da DomenicoBarci, ex consigliere regionale, il testo dellalegge regionale numero 9 varata il 16 aprile2004 nell’ambito delle iniziative per il ses-santesimo anniversario della Lotta di libe-razione nazionale. Con questa legge laRegione Liguria promuove e sostiene atti-vità dirette a diffondere e valorizzare il pa-trimonio storico, culturale e politico dellaResistenza antifascista, a cui le popola-zioni liguri hanno dato un alto contributo esul quale sono fondati i principi della Car-ta costituzionale italiana. Di seguito si puòleggere il testo della legge nazionale nu-mero 211 del 20 luglio del 2000, con cui ilParlamento italiano ha istituito il 27 gen-naio, data dell’abbattimento dei cancelli diAuschwitz, come “Giorno della memoria”,in ricordo dello sterminio e delle persecu-zioni del popolo ebraico e dei deportatimilitari e politici italiani nei campi nazisti.Ciascun capogruppo del Consiglio regio-nale ha espresso un personale commen-to sul “Giorno della memoria”. Si apre quin-di un’ampia sezione storica sulle fasi del-l’Olocausto arricchita da documentazioneiconografica e dal contributo di GiovanniVarnier, vicepreside della facoltà di Scien-ze politiche dell’Università di Genova (“Ildifficile compito dello storico: raccontarel’Olocausto”), di Gilberto Salmoni dell’Aned(Associazione nazionale ex deportati poli-tici nei campi nazisti) sulla persecuzionepolitica e razziale in Liguria, di MaurizioOrtona, presidente della Comunità ebrai-ca genovese, sulle deportazione degliebrei genovesi nel novembre del 1943, edi Raimondo Ricci, presidente dell’Istitutostorico della Resistenza. Nella seconda par-te dello speciale sono descritti i profili deiquindici vincitori della prima edizione delconcorso sul “Giorno della memoria” pro-mosso dalla Regione e rivolto alle scuolemedie superiori della Liguria: sono pubbli-cati stralci di alcune opere letterarie, musi-cali, fotografiche e teatrali premiate.

A conclusione sono segnalati alcuni ti-toli bibliografici e indirizzi di siti web sui temilegati all’Olocausto, al “Giorno della me-moria” e alle discriminazioni razziali.

Genova-Auschwitzandata e ritorno

ALBERTO PICCINI

I confinidel Lager

Omaggiodella regioneal Giornodella memoria

Segue da pag. 1

È mancatoLuzzati:“l’Ebreoartista”

vare la situazione: nei pressi diDachau, in un solo giorno, troveran-no la morte 4 mila individui che han-no avuto la sola sventura di nutrirsitroppo abbondantemente dei cibi of-ferti dai soldati americani.

Un’altra odissea indicibile è peròdietro l’angolo. Il ritorno a casa, vissu-to in un’Europa in sfacelo, disastratanelle comunicazioni e prostrata nel-l’elemento umano, è di dolorosa len-tezza e avviene spesso nell’indifferen-za e nel silenzio. A Genova, ci è caroricordarlo, Gilberto Govi offrì, nei gior-ni seguenti la festa di San Giovanni,tre serate a beneficio dei reduci deilager. Non è possibile ridare la vita achi è stato annientato dalle camere agas, ma è stato possibile ridargli voce.Tuttavia non basta e l’autore, che inquesti anni si è molto adoperato perportare in ogni angolo di Liguria il ri-sultato della sua ricerca, racconta spes-so di negligenze e resistenze sotto lequali traspare un tentativo di censurase non di negazione. E questo è l’ulti-mo “confine” che vorremmo quantoprima e definitivamente abbattere.

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Marzo 200766

Quest’anno ricorre il bicentenariodella nascita di Giuseppe Gari-

baldi, l’Eroe dei due Mondi, e l’avve-nimento riguarda in modo particolareGenova e la sua provincia in quantoGaribaldi, come si dice a parte, natonel 1807 a Nizza Marittima, attual-mente francese ma allora italiana eligure, come facente parte del Regnodi Sardegna, ebbe in riferimento allasua origine valgravegliese, la cittadi-nanza onoraria di Chiavari. Onorifi-cenza di cui lo stesso, con un suo scrit-to datato Genova, 14 aprile 1860 sidiceva grato al Consiglio comunalenella seguente lettera: “Al Consigliocomunale della Città di Chiavari. Sti-matissimi Signori, io accetto con ri-conoscenza la cittadinanza di Chiavariche il vostro Consiglio comunale ge-

nerosamente mi offre, in nome di unacittà tanto cara al mio cuore per tantititoli e culla dei miei antenati. Non in-tendo però con questo cessare di es-sere cittadino di Nizza. Io …non ri-conosco a nessun potere sulla terra, ildiritto di alienare la nazionalità di unpopolo, indipendente e protesto conla violenza fatta a Nizza con la corru-zione e con la forza brutale; riserbandoper me e per i miei discendenti il di-ritto di rivendicare il mio paese nati-vo in un’epoca ove il diritto delle gentinon sia una vana parola. Con affetto egratitudine, Concittadino vostro Giu-seppe Garibaldi”. Parole chiare, di unuomo fatto tutto d’un pezzo, potreb-be essere la chiosa di commento piùsemplice, ma che serve a inquadrarel’episodio quale “uno dei tanti privi-legi che Chiavari ha avuto dal desti-no”, come dice Cesare Dotti, l’autoredel Lunaio che è ormai una tradizio-ne cittadina grazie al Circolo Cultu-rale O Castello retto dal governatoreMino Sanguineti. Questi ha esteso lapropria gratitudine alla folta schieradi collaboratori e amici, il cui lungoelenco è comunque “istoriato” nellapresentazione dell’opera. E senza far

torto ad alcuno degli stessi vanno co-munque qui riprese le citazioni di duescrittori: Luigi Alzona (Gli antenatiliguri di G. Garibaldi, Genesi Edi-trice, Torino, 2006, di cui riportiamonella pagina seguente la recensione)e Massimo Angelici (L’invenzioneepigrafica delle origini famigliari,Quaderni storici, 1996) ed EnricoBertozzi, direttore della Scuolachiavarese del fumetto, alla cui bra-vura va ascritta la copertina delLunaio, mentre a Marina Dalfiumecompete il grazie per la grafica.

Il relativo “inandiamento” delle pa-gine racchiude quindi il racconto sto-rico mese per mese, tra la genealogiadel Comandante delle Camicie Rosseed il legame di parentela con il cugi-no chiavarese A. B. Puccio e la ripro-

duzione della targa com-memorativa dell’ospitali-tà da quest’ultimo datagliil 5 e 6 settembre 1849,con la particolare dedicadella Società economica,proprietaria della Casache fu già di EmanueleGonzalez, grande bene-fattore del popolo (targaposta il 20 ottobre 1829).In breve quindi diamol’essenziale citazione deicapitoli, corredati da am-pio numero di foto: il ter-ritorio e le radici della stir-pe (gennaio); il clan deiGaribaldi a Buenos Airescreato da Italo Garibaldilà emigrato dopo esserestato Sindaco di Né in ValGraveglia per due annidal 1946 al ‘48 (febbra-io); Garibaldi e gli scrit-tori chiavaresi, con unparticolare richiamo foto-grafico alla copertina del

romanzo “I giorni di Casimiro” di U.V. Cavassa (marzo); testimonianze ga-ribaldine al Museo del Risorgimentodella Società economica (aprile); mo-numenti all’Eroe nel Tigullio (mag-gio); Garibaldi e gli arti-sti del Tigullio (giugno);Nizza 4 luglio 1807 e daChiavari a Nizza il non-no Angelo e il padre Do-menico (luglio); manife-stazioni a tema garibal-dino (agosto); 1849: l’ar-resto in strada Dritta (set-tembre); l’inaugurazionedel monumento di Rival-ta (ottobre); Brigate par-tigiane garibaldine (no-vembre); aneddoti e cu-riosità in Camicia Rossa(dicembre). E proprio intema di aneddoti, e al ri-chiamo dell’uomo “tut-to d’un pezzo” e anchesarcastico, si può citare,prendendolo da luglio, ilgiudizio di Garibaldi suCavour (che pure dove-va poi passare alla storiacon “il Tessitore” del-

QUEST’ANNO IL BICENTENARIO DELLANASCITA DELL’EROE DEI DUE MONDI

Giuseppe Garibaldiun cittadin ciavain Giuseppe Garibaldi, l’Eroe dei due

mondi, è stato riletto in particola-re come illustre personaggio ligure, dalGruppo Cronisti Liguri che, oltre al-l’ormai trentenne attestato Cronaca diun anno di Cronaca, avevano recente-mente dedicato la loro attenzione sto-rica a Cristoforo Colombo. Di questonuovo “osservatorio” stessi i firmataridel precedente: Debora Bandinelli peri testi e Antonio Amato per le foto, nondimenticando per l’editing Marco Mas-sa e De Ferrari e, per la stampa, la Ti-pografia del Sorriso Francescano. Il ti-tolo Provincia Garibaldina spiega an-che l’interesse e il contributo della Pro-vincia di Genova, con 140 pagine incarta patinata, copertina in cartoncino,duecento foto quasi tutte in quadricro-mia (costo del volume: 26 euro).

Giuseppe Garibaldi, nato da padrechiavarese e da madre loanese a NizzaMarittima (ora francese ma allora sot-to il regno dei Savoia), meritava am-piamente questo ricordo storico nel bi-centenario della sua nascita, per le me-morie, i documenti e i monumenti chespecie nel Genovesato si ritrovano. Esi tratta di un’ampia documentazionesui rapporti intercorsi tra il Grande delRisorgimento italiano e la sua terrad’origine, iniziando dal capoluogo percontinuare con le due Riviere sino aisuoi ultimi giorni a Caprera. Primocolpo d’occhio per i monumenti diPegli e Sampierdarena, quindi le me-morie richiamate dalla raccolta esisten-te presso il Museo Risorgimentale ge-novese, che costituisce – con i repertiin mostra – una ricchissima testimo-nianza della storia garibaldina, per pro-seguire poi l’ideale tragitto rievocativonel capoluogo genovese con i richiamidi famiglia o degli uomini di maggior

ProvinciaGaribaldina

Il libro dei Cronisti Liguri

Nell’anno garibaldino che si stacelebrando merita una particola-

re segnalazione anche il volumetto diduecento pagine Val Garibaldo che ri-porta un accurato studio di CelestinoBrusco (nome d’arte di Celeste Valen-tino) ed edito dall’amministrazionecomunale di Né nel 1985, sulla valla-ta gravegliese che diede origine alcasato del grande personaggio, comespecificato anche dal sottotitolo dellibro (Dalle origini del Casato Gari-baldi).

Sette i capitoli dell’interessante edocumentato testo: lineamenti bio-grafici dell’uomo, flash su ValGraveglia, Val Garibaldo, Casato deiGaribaldi, espansione del Casato,precisazioni sullo stesso, sulle origi-ni di Giuseppe Garibaldi. Il tutto conla dedica “Ai Garibaldi fieri dellaloro stirpe e del loro nome, amiche-volmente” e con la presentazione diGianni Tiscornia, una premessa del-l’autore e un profilo dello stesso scrit-to da Andreina Garibaldi.

spicco che si strinsero attorno a lui.Così il monumento equestre di piazzaDe Ferrari legato ai vicinissimi docu-menti della “Ligustica”, e inoltre quellidi Museo Spinola e dell’Università, ei vari cippi, busti o targhe cittadine, pergiungere all’apice dello scoglio diQuarto e quindi, per la parte fondamen-tale, agli accenni di Pieve Ligure, Sori,Recco, Camogli, Santa Margherita,Rapallo, Lavagna, Borzonasca,Cicagna, Né, terra d’origine della fa-miglia, e Chiavari, che a Garibaldiconcesse la cittadinanza onoraria.

Tornando a Genova e in particolarea Quarto, dal quale partirono per laSicilia le 1098 Camicie Rosse, a que-ste in particolare il volume dedica unpaginone centrale con l’elenco di tuttii liguri sbarcati a Marsala l’11 maggio1860, oltre a una decina di pagine fi-nali che riportano accanto ai loro nomii rispettivi riferimenti anagrafici corre-dati dalle singole rispettive foto fran-cobollo: un degno completamento perl’epopea nazionale garibaldina. ( A.R.)

CELESTINO BRUSCO

ValGaribaldo

Per molti una storia sconosciu-ta, non tuttavia per tutti i nostri let-tori in quanto ne avevamo già ac-cennato in passato. È quella che siriferisce alle Camicie rosse, distin-tivo della divisia garibaldina. La siera appresa da un “pezzo” pubbli-cato nel dicembre del 2001 dallarivista “La Liguria”, trimestrale disuccesso anche per l’eleganza del-la propria veste tipografica, dovu-to all’imprenditore genovese An-drea Bruni. Titolo dell’articolo:1843: nasce la camicia moderna.Partendo dalla descrizione dell’in-dumento, già usato in forma diver-sa dai romani e passato con varinomi attraverso il Medioevo e isecoli successivi, l’articolo affer-mava la nascita, nel 1843, della ca-micia storica per antonomasia, le-gata all’epopea dell’Eroe dei dueMondi. La città di Montevideo, ca-pitale dell’Uruguay, era il suo luo-go di nascita secondo lo scrittoreGustavo Sacerdote, autore del vo-

LA CURIOSITÀ

La storia delle Camicie Rosselume La vita di Garibaldi. Per ilgrande Personaggio era d’obbligoadottare una divisa per la legioneitaliana che doveva effettuare laspedizione in Sud-America ed eragiocoforza tirare in proposito almassimo risparmio. C’era una dit-ta commerciale di Montevideo chedisponeva di un certo quantitativodi camicie di lana rossa preparateper il mercato di Buenos Aires, mac’era la guerra e gli affari eranobloccati per la chiusura dei mer-cati. Destinate, per fabbricazione,agli operai dei grandi macelliargentini, finirono invece, a prez-zo stracciato, nel guardarobagaribaldino essendo pesanti, otti-me per difendere dal freddo inver-nale e fra l’altro di un colore, il ros-so, che avrebbe dato meno risaltoalle macchie di sangue. E finironoper avere una sorte più ideale: quel-la di diventare il simbolo di tantebattaglie per la salvezza dei popolie del nostro Risorgimento.

l’Unità d’Italia: “Quest’uomo ha ven-duto la mia Patria). Un corposo e sa-piente omaggio, da parte di chi ne cu-stodisce il capitale delle tradizioni, anome della Comunità chiavarese adun suo figlio onorario di tutto lustronella storia mondiale.

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Marzo 2007 77

Protagonisti di questo librosono la Liguria e la sua gente,in particolare quelle famiglieche, emigrate a Nizza nella se-conda metà del Settecento, eb-bero la ventura di creare l’am-biente sociale e affettivo in cuivenne generata e maturò i suoiprimi sviluppi la personalità delgrande personaggio di cui que-st’anno si celebra il secondocentenario della nascita.

Pochi sono ormai gli aspettidella vita di Giuseppe Garibal-di ancora sconosciuti. Moltoscarne sono invece le notiziesulla famiglia d’origine, in par-ticolare sugli ascendenti che ri-siedevano nella riviera ligure dilevante prima di trasferirsi aNizza, attratti dagli sviluppi delporto franco di quella città. Que-sto lavoro si è proposto di ov-viare almeno in parte a una si-mile lacuna, concentrandosi sul-la figura del nonno paterno An-gelo, la cui attività marinara, tra-mandata alla famiglia, tantocontribuì alla formazione giova-nile del futuro Generale.

Dimostrata l’inconsistenza deidati di nascita fino a oggi attri-buiti ad Angelo, l’autore ha in-

GIANLUIGI ALZONA

Gli antenatiliguridi GiuseppeGaribaldi

Nella foto: da destra Luigi Castelli e Claudio Garibaldi (presidente della Pro-loco) e, di seguito, le applaudite cuoche:Giuliana, Ernestina, Patrizia, Bruna, Mariarosa.

trapreso un’appassionante “cac-cia all’uomo” tra la prima metàdel Settecento e gli inizi dell’Ot-tocento, per chiarirne la vera ori-gine e la vera identità: a Chiava-ri, dove Angelo si sposò e visseper oltre un decennio; a Nizza,dove si trasferì con la famiglia;nel territorio di Garibaldo (oggiVal Graveglia) dell’entroterrachiavarese, zona di origine delcognome. In ciascuna di questelocalità l’autore ha raccolto do-cumenti inediti o poco noti chegli hanno consentito di gettarenuova luce sulle persone e sullevicende indagate. Pur avendoconcentrato la ricerca sulla fami-glia paterna e sulle terre del le-vante da cui proveniva, il lavorotraccia un quadro complessivodelle parentele nizzarde del Ge-nerale, che tutte avevano in co-mune l’origine ligure.

AL VIA LE CELEBRAZIONI PER L’EROE DEI DUE MONDI

Tutto ebbe inizio dalla Val GravegliaQuest’anno ricorre il duecentesi-

mo anniversario della nascita diGiuseppe Garibaldi. Anche in ValGraveglia e specialmente in ValGaribaldo, da dove provengono gliantenati dei Garibaldi non manca l’in-teresse per la ricorrenza.

Il longobardo Garibaldo, feudata-rio della Valle che da lui prese nome(visse dal 661 al 758 d.C.), è da con-siderare come capostipite dei “Gari-baldi”. Da allora i Garibaldi furonolegati alle vicende via via dei Liguri,dei conti di Lavagna, della Repub-blica di Genova, della Repubblicademocratica ligure. Solo pochi cen-ni alla storia dei Garibaldi (derivatida studi recenti del preside Celesti-no Brusco e del professore GianluigiAlzona dell’Università di Torino)sono stati presentati nell’incontro deldirettivo del Comitato ParrocchialeAcli di Statale (frazione del Comunedi Né fra le colline alle spalle di Se-stri Levante) convocato il 26 novem-bre scorso nella sala parrocchiale daClaudio Garibaldi e Luigi Castelli,rispettivamente presidente e vice-presidente dell’Acli ed entrambisoci della nostra Associazione inter-nazionale. In chiusura dei lavori,cuoche volonterose ed esperte han-no servito ai soci e familiari presenti(una ottantina di persone) un pran-zo a base di specialità liguri, fra cuilo stoccafisso accomodato, le frit-telle di baccalà, l’insalata di bacca-là con fagiolane e patate quarantineliguri, dolci caserecci.

Nella riunione, cui il nostro socioFerruccio Oddera ha recato i saluti delpresidente Felice Migone e consegna-

to copie del nostro giornale, si è par-lato dei programmi che coinvolgeran-no la Val Garibaldo e il comune di Néin Val Graveglia. Le varie cerimoniedel duecentesimo anniversario dellanascita dell’Eroe dei due mondi, in-fatti, comprenderanno appuntamentie partecipazione dei nostri soci. Eccole date degli appuntamenti culturaliche riguarderanno da vicino Né e il

Levante ligure: il 19 maggio il giro diItalia percorrerà la Val Garibaldo; unacollezione di stampe storiche troveràsede proprio nell’edificio delle scuo-le sito nel punto di confluenza del tor-rente Garibaldo nel torrenteGraveglia; altre manifestazioni nelLevante (Giuseppe Garibaldi nacquea Nizza, ma la famiglia sua viveva aChiavari, dove Angelo Garibaldi, non-

no dell’Eroe, si era trasferito dallanativa Val Garibaldo).

Il nostro giornale augura buon suc-cesso alle iniziative di Statale, idilliacafrazione (600 metri sul livello delmare), ricca di carrugi e di angoli dipregiata architettura, con un verdesplendido, ultimo “acquisto” dellaprovincia di Genova - sino al 1937 erauna frazione di Maissana (La Spezia).

UN IMPEGNO DELLA REGIONE PER GARIBALDI

Presto restaurato il monumentodi Quarto dei Mille

Laura Giorgi, referente per gli Even-ti della Direzione Regionale per i

Beni Culturali e Paesaggistici dellaLiguria, ci ha mandato questo arti-colo legato alle celebrazioni per il bi-centenario della nascita di GiuseppeGaribaldi in programma nella nostraregione.

Un progetto che si sta concretizzan-do e che ci sta molto a cuore è quellodel restauro del Monumento ai Milledi Eugenio Baroni, ubicato a Quarto egià oggetto di studio del Cnr-Ismar-Genova, dell’Istituto Centrale del Re-stauro e del Comune di Genova. Il re-stauro sarà eseguito da uno specialistanazionale in materiali bronzei, peral-tro già individuato con la collaborazio-ne della Soprintendenza per il Patrimo-nio storico, artistico ed etno-antropo-logico della Liguria e dell’Istituto Cen-trale del Restauro.

L’I.c.r. ha inoltre in progetto di im-piantare, durante l’intervento di restau-ro, un cantiere-scuola con carattere for-mativo per i suoi allievi, ma che saràoggetto di visite per far conoscere l’at-tività del prestigioso Istituto. Il restau-

ro avverrà tra settembre e novembre del2007 e il suo costo è stato quantificatoin circa 130 mila euro. Prevediamo disensibilizzare la città con un’adeguatacomunicazione, con la programmazio-ne di visite guidate a scolaresche, adassociazioni e a privati cittadini, con-tando anche sulla stampa locale e na-zionale che darà grande risalto all’ini-ziativa. L’intervento di restauro verràanche accompagnato dalla riqualifica-

zione estetica della zona che attualmen-te è in stato di abbandono.

Pertanto stiamo proponendo a diver-se società che operano nel settore e avarie associazioni una possibile colla-borazione per completare l’attuazionedi questo importante e necessario pro-getto con contributi di diverso genere:ad esempio, l’installazione dei pontegginecessari al restauro, l’ospitalità per gliallievi dell’I.c.r., il finanziamento del

successivo impianto di illuminazionedel Monumento, la riqualificazionedell’arredo urbano della zona, la pub-blicazione di un volume sulla storia delmonumento, uno spettacolo di musi-che e canti del Risorgimento già pre-parato dall’Associazione culturale LaRionda dal titolo Son tanti, sono millecon la collaborazione per la ricerca sto-rica dell’etnomusicologo Mauro Balmae, organizzati da alcune associazioniculturali genovesi, in collaborazionecon la Provincia di Genova, tre percor-si storico-letterario-risorgimentali, unospettacolo teatrale e due spettacoli diburattini.

A giorni verrà presentato il nuovosito della Direzione Regionale per iBeni Culturali e Paesaggistici della Li-guria che ha lo scopo dare tutte le in-formazioni su chi siamo, dove sonosituati i nostri uffici e quali sono lenostre competenze, segnalando inoltrele attività di promozione, di conoscen-za e di valorizzazione dei luoghi dicompetenza degli istituti periferici delMinistero Beni e Attività Culturali dellaLiguria.

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Pubblichiamo di seguito una testi-monianza scritta da Giovanni Me-

riana, Bruno Marciano e Mario Cor-radi, presidente della Pro-loco Valbre-venna, sulla valle che risulta aver avu-to un ruolo da protagonista nella sto-ria dell’emigrazione ligure verso leAmeriche.

Tra le valli dell’entroterra genove-se la Valbrevenna è quella che ha pa-gato il tributo più alto all’emigrazio-ne nelle Americhe. Un territorio cosìinospitale e tuttavia “costruito” nelcorso dei secoli dall’uomo con capar-bia tenacia, muro a secco su muro asecco, fascia su fascia, non ha più po-tuto, a partire dalla prima metà del-l’Ottocento fino alle prime due guer-re mondiali, dove si registra il piccopiù massiccio di emigrazione, sfama-re famiglie numerose, prive di risorseeconomiche che non venissero daun’agricoltura di sussistenza comequella praticata nella valle. C’era sìqualche valvola di sicurezza, comel’emigrazione stagionale a mondare ilriso nelle risaie del Vercellese per ledonne e nei grandi caseggiati dellecittà lombarde per gli uomini, impie-gati come fuochisti, ma neppure que-sto bastava a far fronte alle necessitàdi famiglie prive di risorse che non

no fede la corrispondenza, le visiteperiodiche degli Americani, come lichiamano in Valbrevenna. Raccontaancora Bruno Marciano di essere incontatto da sempre con molti parentiche vivono a Stockton, mentre si era-no persi i contatti con altri parenti, fi-gli del nonno paterno emigrati a SanFrancisco. Ebbene, lo scorso anno inipoti hanno trovato il numero di te-lefono dei parenti della Valbrevennae sono venuti a far loro visita. Il fattoche siano gli Americani a premurarsidi rintracciare i parenti e quasi mai

so ristorante-pizzeria, la scritta“Funded in 1932 da GiuseppeBanchero”, nome che più tipico dellaValbrevenna non potrebbe essere.Qualche iniziativa per ristabilire con-tatti, riallacciare fili che si sono inter-rotti viene da Clavarezza, dove ungruppo di giovani ha ideato su internetil sito www.clavarezza.it, sul qualegli emigranti scrivono per scambiarenotizie con i discendenti dei parentirimasti nella valle. Scrive ancora Bru-no Marciano che tra le famiglie emi-grate la maggior parte è riuscita a

California, ha facilitato anche l’inse-rimento degli emigrati nel mercato dellavoro americano. Raccontavano glianziani all’estensore della citata notache sull’emigrazione, che da Nennogli emigrati importavano le pere, chequi si producevano in grande quanti-tà, negli Stati Uniti. «Quando arriva-va l’ordine, indicante il numero dicassette di pere da mandare in Ameri-ca, tutte le persone del paese sipremuravano di raccogliere e di im-ballare nel migliore dei modi i frutti.La cosa difficile era calcolare corret-tamente i tempi di navigazione inquanto bisognava cogliere le pereacerbe e fare in modo che queste giun-gessero mature negli Stati Uniti. Lepere venivano selezionate, una a una,

poi le più belle venivano fasciate nel-la carta straccia e messe in pesanticassette di legno». Caricate sui muliraggiungevano il porto di Genova evenivano imbarcate per l’America.Altre volte a tenere vivi i rapporti conla madre patria era il legame col San-tuario, dove per la festa annuale tuttigli abitanti della Valbrevenna, i rima-sti, quelli emigrati nel fondovalle e,

fossero quelle del lavoro dei campi.Non abbiamo al momento dati stati-stici sul fenomeno migratorio dellaValbrevenna nelle Americhe, che siaccentua dal 1880 in avanti fino alsecondo dopoguerra, con cui valutarela reale portata del fenomeno, ma l’ini-ziativa del presidente Mario Corradidella Pro Loco Valbrevenna, di dedi-care all’emigrante un monumento chericordi a chi visita la valle la sommadei sacrifici affrontati da tanta poveragente e soprattutto il progetto di met-tere in rete tutta una serie di contatticon i discendenti delle famiglie rima-ste in America per avere notizie, co-noscere la sorte di quanti hanno colo-nizzato terre straniere o fatto fortunanell’imprenditoria e nella finanza, èsicuramente la strada giusta per «sco-prire – scrive Bruno Marciano – l’af-fascinante rapporto che lega la valleai suoi figli» oltre Oceano. È una sto-ria fatta di legami tenaci con la madrepatria, ora sotto forma di corrispon-denza, ora di ritorni, in certi casi sta-bili, in altri provvisori, ora di affezio-ne alla terra natale, con la quale il le-game non si è mai interrotto. Ne fan-

accada il contrario è significativo diun attaccamento alla propria terra ealla loro cultura davvero eccezionale.Tra i paesi della valle da cui sono par-titi più emigranti c’è Carsi. La lorocorrente migratoria si è indirizzataverso l’America del Sud, con preva-lenza per il Cile. Ma anche da Maretasono partiti in molti. Personalmentericordo di aver visto a Buenos Aires,alla Boca, sull’insegna di un grandio-

mettere a frutto la propria cultura ma-teriale facendola fruttare anche neimodi più ingegnosi per migliorare leproprie condizioni economiche e chesolo pochi emigranti sono dovuti rien-trare al paese più poveri di prima peraver fallito l’obiettivo. Poiché inValbrevenna per sopravvivere biso-gnava “arrangiarsi” in tutti i modi le-citi, quest’arte, applicata dagli emi-granti ai terreni meno ingrati della

se possibile, qualcuno da oltre Ocea-no, si radunano per festeggiare la loropatrona e rivedersi. Ancora BrunoMarciano racconta questo episodio:nella chiesetta di Sant’Andrea aCaserza, sotto la statua di Sant’Anto-nio ci sono due ex voto d’argento chehanno una storia. Uno dei primi emi-grati da Caserza a San Francisco, riu-scì a salvarsi dal grande incendio chedevastò la città e, convinto che a sal-varlo sia stato il Santo venerato al pa-ese di origine, mandò due cuori d’ar-gento in segno di riconoscenza. Laterra natale, dunque, ha lasciatoun’impronta indelebile nei suoi figliandati nel mondo alla ricerca di unavita meno grama e la componente re-ligiosa è anch’essa presente: il Santo

venerato al paese ha viaggiato conloro e continua a proteggerli. Danotare infine che quando raramentegli Americani ritornano in valle, lalingua che parlano è il dialetto ge-novese, non l’italiano, sia pure par-lato con l’accento del Nuovo Mon-do: segno anche questo di legamiche non si perdono, nonostante i si-lenzi e la lontananza.

DALLA PRO-LOCO VALBREVENNA INIZIATIVE PER CONTATTARE I DISCENDENTI DEGLI EMIGRATI

Dalla Valbrevenna nelle Americhegrazie all’arte di arrangiarsi

Il santuariodi N. S. dell’Acqua

(1744).

Il ponte medievale diSenarega, sul Brevenna.

Antola, vetta piccola.

Il secchereccio di Pareto, dove sicustodivano le castagne.

Il mulino diPorcile, a 900 m

di altezza.

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Marzo 2007 99

IL CAMPIONATO IN NUMERI

Più genovese di così non poteva essere, col cognome che porta: si chia-

ma Luciana Parodi la vincitrice del pri-mo Campionato mondiale di pesto almortaio che si è svolto il 17 marzo scor-so nel salone del Maggior Consiglio diPalazzo Ducale a Genova per l’organiz-zazione dell’Associazione Palatifini(www.pestochampionship.it).

Luciana Parodi, attivissima casalinga di67 anni appassionata di cucina tradiziona-le ligure, ha sbaragliato a colpi di pestellogli altri 99 concorrenti, molti dei quali chef diprofessione. L’Associazione Liguri nel Mon-do, tra i patrocinatori dell’evento (insieme atutte le associazioni di categoria, dall’asses-sorato alla Promozione della città alla Ca-mera di Commercio di Genova), era pre-sente con numerosi soci e ha figurato nellagiuria con il presidente internazionale Feli-

ce Migone: «Ottima l’iniziativa di Palatifini –ha dichiarato Migone – Abbiamo già assi-curato il nostro patrocinio e un’eventuale col-laborazione per l’edizione dell’anno prossi-mo, con l’opportunità di coinvolgere icorregionali e le comunità di liguri all’esteroin contatto con la nostra Associazione Ligurinel Mondo». Palatifini è una associazioneculturale che non ha fini di lucro e ha orga-nizzato quest’iniziativa con lo spirito di esal-tare le eccellenze liguri. A tutti i partecipantisono stati dati gli stessi ingredienti: basilicogenovese Dop, olio extra-vergine di olivadella riviera ligure Dop, aglio di Vessalico,pinoli nazionali, fiore sardo, parmigianoreggiano e sale grosso delle saline di Cervia.

La prossima edizione è prevista per il19 aprile 2008, ma questa volta sarannoorganizzate delle gare eliminatorie nelleprovince liguri e in alcune grandi realtàinternazionali particolarmente sensibili alpesto come San Francisco e Tokio. Inapertura della gara, i Buio Pesto, gruppomusicale genovese socio della nostra As-sociazione, hanno cantato l’Inno del Pe-sto, composto appositamente per la ma-nifestazione e scaricabile dal sitowww.buoipesto.it. A latere del Campio-nato, un convegno sul basilico Dop, unincontro professionale degli assaggiatori

GRANDE ECO PER IL PRIMO CAMPIONATO MONDIALE DI PESTO AL MORTAIO SVOLTOSI A GENOVA IL 17 MARZO

di olio e una mostra dei mortai da pestodi famiglia.

Fra i partecipanti alla gara circa la metàabita a Genova e una quindicina vive inLiguria. Erano rappresentate molte regio-ni italiane, dal Piemonte alla Toscana, dalFriuli alla Sardegna. Solamente due,giunti direttamente da Parigi con il pro-prio mortaio, sono stati i concorrenti stra-nieri per questa prima edizione. Il piùanziano era un signore in pensione nato

In cento per fare il pestopiù buono del mondo

PESTO GENOVESE AL MORTAIOIngredienti. 4 mazzi (60-70

g. in foglie) di basilico geno-vese D.o.p., garanzia dellatipicità di profumo e sapore; 30g. di pinoli; 45-60 g. Parmigia-no reggiano stravecchio grattu-giato; 20-40 g. di Fiore sardograttugiato (Pecorino Sardo);1-2 spicchi d’aglio di Vessalico(Imperia); 10 g. di sale marinogrosso; 60/80 cc. di olio extravergine di oliva “Riviera Ligu-re” D.o.p.

Preparazione. Il mortaio di marmo e il pestello di legno sono gliattrezzi tradizionalmente usati per preparare il pesto genovese. Bisognalavare in acqua fredda le foglie di basilico e metterle ad asciugare su diun canovaccio senza stropicciarle. Nel mortaio si pesta uno spicchio diaglio insieme ai pinoli. Una volta ridotti in crema, si aggiungono alcunigrani di sale e le foglie di basilico non pressate a riempire la cavità. Sipesta il basilico con un dolce movimento rotatorio del pestello sullepareti. Ripetere l’operazione. Quando il basilico stilla un liquido verdebrillante, aggiungere i formaggi, Parmigiano reggiano e Fiore sardo.Versare a filo l’olio extra vergine d’oliva “Riviera Ligure” D.o.p. Lalavorazione deve terminare nel minor tempo possibile per evitare pro-blemi di ossidazione.

Ingredienti. 4 masci (60-70 g. in fuêgge) de Baxaicò Zeneise, ch’al’è ûnna garanzia pe-o profûmmo e o savõ; 30 g. de pignêu; 45-60 g. deParmixan vëgio grattòu; 20-40 g. de Sardo vëgio grattòu; 1-2 spighid’aggio de Vessalico (Imperia); 10 g. de Sâ grossa de mâ; 60-80 cc.D’Êuio Bõn d’oiva da Rivea Ligûre, dõçe e ch’o sa de frûta.

Preparaziõn. Pe fâ o Pesto a-a Zeneise ghe vêu o Mortâ de marmo eo Pestello de legno de Oiva. Besêugna lavâ ben in ægua freida e fêuggede baxaicò e mettile a asciûgâ in sce ûnna piccagetta senza friggiâle. Into mortâ pestæ ûn spigo d’Aggio co-I Pignêu. Quande sõn diventæ ûnnacremma, s’azzunze ûn pêu de Sâ grossa e e fêugge de Baxaicò, sensasciaccâle, da impî o mortâ. Pestæ o baxaicò cõn ûn movimento dõçe dopestello in gïo in to mortâ. Fælo due, træ votte. Quande o Baxaicò o l’èd’ûn bello verde brillante, azzunzèi o Parmixan e o Sardo vëgio. Versæl’Êuio Bõn d’oiva da Rivea Ligûre ch’o no crêuve o savõ di ätri ingre-dienti. Besêugna fâ fito e mesciâse, pe no fâ vegnî neigro o baxaicò.

nel 1921, che fa il pesto da sempre. Il piùgiovane era invece un apprendista cuo-co di vent’anni. Tutte le professioni era-no rappresentate: ristoratori, impiegati,imprenditori, ingegneri, studenti e pensio-nati, insegnanti, medici, avvocati edesperti informatici.

Il pesto alla genovese in pochi anni èdiventato la seconda salsa utilizzata nelmondo per il condimento della pasta. «Èfortemente identificato con Genova e con

la Liguria - ha commentato nel suo discor-so d’apertura Anna Castellano, assesso-re alla Comunicazione e alla Promozionedella città - di cui è chiaro ambasciatore diimmagine. Da un recente sondaggio emer-ge che l’89,9% degli italiani in visita a Ge-nova ritiene che il vero pesto si mangi solonella nostra città, contro il 58,4% degli stra-nieri in visita. Questa manifestazione riba-disce la leadership di qualità della nostraregione nel mondo».

180 Preiscrizioni100 Concorrenti. Età media 40 anni. 60% uomini.

Tutte le professioni. 50% genovesi, 25% liguri,25% extra liguri.

10 Finalisti.1 Campionessa: Luciana Parodi, genovese, casalinga.30 Giurati: degustatori, ristoratori, giornalisti

enogastronomici, esperti di cucina.6 Autorità e ospiti di onore: Burlando, Pericu, Odone,

Bozzano, Cassini, Castellano.25 Patrocinii: le più importanti associazioni culturali e di

categoria.17 Sponsor tra partner istituzionali, partner tecnici e me-

dia sponsor.

80 Partecipanti al Convegno sul basilico D.o.p.1000 Visitatori alla mostra dei mortai da pesto delle case

genovesi.30 Ristoratori aderenti alla Settimana del pesto.25 Degustatori professionisti O.n.a.o.o.90 Partecipanti ai Corsi di pesto al mortaio organizzati

da Palatifini.500 Persone in visita ai mercatini di Piazza Matteotti e di

Chiavari e alla BIT Fiera di Milano.1000 E-mail e telefonate di contatto prima e dopo il Cam-

pionato.6 Professionisti per il Comitato Organizzatore.13 Personale di supporto.400.000 € Il valore di impatto di comunicazione stimato circa

La vincitricedel CampionatoLuciana Parodi. Il salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale dove si è svolta la gara.

La giuria del Campionato: tra i giurati si può scorgere anche il nostro presidente Felice Migone.

C M Y N

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Marzo 20071010

Nell’articolo seguente, di cui si riporta unasintesi, Angelo Canessa ci comunica che a luglio pros-

simo è stato organizzato il raduno dei Canessa nel mondo:chiunque porti il cognome Canessa, in qualunque parte delmondo risieda, e volesse unirsi all’evento con la propriafamiglia, può contattare il Comitato “Casato dei Canes-sa”, presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Rapallo, piaz-za Nazioni, 4 – 16035 Rapallo (Italia), visitare il sito inter-net www.casatodeicanessa.org, scrivere a uno dei se-guenti indirizzi e-mail: [email protected] [email protected] o [email protected] [email protected], oppure inviareun fax al 0185/65320 o telefonare a uno deinumeri 0185/231724 –55346 – 206073 –358280 – 310484.

Dall’1 all’8 luglio prossimi si terrà a Ra-pallo il primo raduno internazionale dei Ca-nessa, in occasione dei primi dieci secoli dellaloro presenza a Rapallo.

In una raccolta di memorie delle famigliepiù antiche di Rapallo e dintorni, dall’originedel loro casato sino all’anno 1528, pubblicatanel 2003 con il titolo Liguri Antighi – I Rapal-lin (la seconda parte, dal 1528 al 1797, usciràverso la fine del 2008) è riportato che nell’un-dicesimo secolo gli abitanti di una località di Rapallo, det-ta “caneza” o “canicia” o “canitia”, hanno adottato percognome questo termine che, con il passare del tempo e lemutazioni linguistiche, alla fine è diventato “Canessa”.Questa memoria è stata desunta dagli Atti della SocietàLigure di Storia Patria - Vol. I, pag. 194, documento CL-VIII (pergamena dell’Archivio Gov., loc. cit; Carte Geno-vesi, numero 239).

L’1, 2 e 3 luglio sono anche i giorni delle celebra-zioni in onore di N. S. di Montallegro che, quest’anno,ricorrendo il 450° anniversario della sua apparizione sulMontallegro, saranno più solenni del solito, con la pre-

Lo scorso 20 gennaio a palazzo Tursi,sede dell’amministrazione comunale diGenova, è stato consegnato alla città ilcertificato di iscrizione delle Strade nuovee dei Palazzi dei Rolli nella Lista del Patri-monio mondiale dell’umanità.

L’iscrizione ufficiale del sito genovese èarrivata il 13 luglio 2006 e conferma l’ec-cezionale valore universale di uno spazioche merita di essere protetto per il benedell’intera umanità. Il sito genovese cosìonorato conserva spazi urbani unitari diepoca tardo-rinascimentale e barocca,fiancheggiati da oltre cento palazzi di fa-miglie nobiliari cittadine. Le dimore più pre-stigiose erano sorteggiate in liste ufficiali(dette “rolli”) per ospitare personaggi diStato: si presentano articolate in atri, cor-tili, scaloni e giardini, e ricche di decora-zioni interne. Si tratta di uno dei primiesempi di architettura urbana di età mo-derna in Europa.

È stata recentemente inaugurataalla presenza dell’ultimo discenden-te di Colombo, Cristòbal Colòn, lanuova Galleria Colombiana pressol’Archivio di Stato di Genova, nel com-plesso monumentale di Sant’Ignazio,in via di Santa Chiara 28 r.

Sono centottantotto i documenticolombiani che Genova conserva inquesto Archivio (Genova e Savonasono le uniche città d’Europa checonservino documenti su CristoforoColombo prima del suo arrivo nellapenisola Iberica): diciotto di questi ri-guardano direttamente il Navigatore,gli altri riguardano membri della suafamiglia, il padre in primo luogo, epersonaggi a vario titolo coinvolti nel-la sua vita. Sono documenti autenti-ci, di varia natura e provenienza (no-tarile, giudiziaria, di governo), mastrettamente correlati tra loro a costi-tuire un corpus articolato e coerenteche non solo dimostra in maniera in-dubitabile la genovesità di Colombo,ma offre un contributo fondamentalealla sua biografia: i “pezzi” senza dub-bio più rilevanti sono i libri dei privile-gi e le lettere di Colombo donati nel1670 alla Repubblica di Genova daidiscendenti di Nicolò Oderico, amba-sciatore genovese in Spagna al tem-po della Scoperta.

La direttrice Paola Càroli ha ricor-dato che l’Archivio di Stato genove-se aveva già dal 1972, nella vecchiasede di via Tomaso Reggio ora in ri-strutturazione, una sala colombianavoluta da Paolo Emilio Taviani e dal-l’allora direttore dell’Archivio AldoAgosto, frequentata per lo più da stu-diosi e ricercatori; nella nuova sedesi è però voluto realizzare qualcosadi diverso, pensato per mettere ladocumentazione colombiana a dispo-sizione del grande pubblico e soprat-tutto dei giovani. Naturalmente nonera possibile esporre la documenta-zione originale – eccezionalmentevisibile in occasione dell’inaugurazio-ne - perciò è stato realizzato uno spa-zio multimediale in cui il visitatore, at-traverso un percorso interattivo, pos-sa decifrare gli antichi documenti,comprenderne il significato e collo-carli nel loro contesto. L’installazio-ne permanente è intitolata “Colombo/Colón: un uomo tra vecchio e nuovomondo” e comprende anche un’inte-ressantissima ricostruzione dellaGenova del Quattrocento realizzatada Ennio Poleggi.

La Galleria Colombiana è visitabile dallunedì al giovedì con orario 10-17,10,venerdì e sabato dalle 10 alle 13. Il sitointernet dell’Archivio di Stato di Genovaè: www.archivi.beniculturali.it/ASGE.

Il complesso di Sant’Ignazio

Pubblichiamo si seguito i nomi dei vin-citori della terza edizione del premio “San-ta Margherita ligure – Giuseppe Pontiggia”,promosso dalle associazioni culturali “ACoalinn-a” e Anpai-Bacherontius, e dallafondazione Mario Novaro.

Per la sezione romanzo breve o raccon-to lungo inedito: premi speciali ad AlbertoVelluti di Venezia per l’opera Il leone e lafarfalla e a Mario Pettoello di San Donà diPiave (Venezia) per l’opera La sala Cali-fornia.

Per la sezione internazionale: premiospeciale a Elena Konkonskaia.

Per la sezione libro inedito: premi spe-ciali a Dario Lanzardo per il libro Il princi-pio di Archimede (Stellefilanti editore) e adAndrea Pellegrini per il libro Lettera dallaNorvegia (Fara editore).

Per la sezione giornalismo: primo pre-mio alla giornalista e scrittrice Maria Gra-zia Bevilacqua.

Il Grifo d’oro, massimo riconoscimentoconferito dal Comune di Genova, è statoconsegnato lo scorso 14 marzo alla Com-pagnia di San Paolo a Palazzo Tursi «perl’alto contributo dato alla rinascita – questele parole del sindaco di Genova GiuseppePericu al presidente della Compagnia Fran-co Grande Stevens – sostenendo significa-tivi progetti sia nel campo artistico sia nelcampo della ricerca scientifica e delle attivi-tà sociali favorendo lo sviluppo civile ed eco-nomico della nostra città».

Nicola Scopinaro (nella foto in alto), pro-fessore al Dipartimento di discipline chi-rurgiche morfologiche e metodologiche in-tegrate dell’Università di Genova diretto dalprofessor Dario Civalleri, è stato recente-mente nominato (quarto italiano in 95 anni)Honorary Fellow dell’American College ofSurgeons, la società nordamericana dichirurgia che riunisce più di 70 mila chirur-ghi generali e specialisti di tutto il mondoe il cui riconoscimento è forse il più altocui possa ambire un chirurgo operante aldi fuori del Nord America. Il professorScopinaro non è ligure, essendo nato aCastagneto Carducci nel 1945, ma si èlaureato e ha svolto tutta la sua carriera didocente nell’Università di Genova. Primadi lui erano stati eletti: Giambattista Bietti,oftalmologo di Roma, nel 1968; UmbertoVeronesi, chirurgo oncologo di Milano, nel1998; Sergio Pecorelli, ginecologo onco-logo di Brescia, nel 2005.

Inauguratala GalleriaColombiana

A luglio il primo radunointernazionale dei Canessa

Premio Pontiggia:i vincitoridella terza edizione

Onoreficenzaamericanaal prof. Scopinarodel San Martino

Grifo d’oroalla Compagniadi San Paolo

Consegnatoa Genovail certificato Unesco

Si è tenuta dal 16 al 18 marzonei chiostri quattrocenteschi di

Santa Caterina a Finalborgo (Sv)la terza edizione del Salonedell’Agroalimentare Ligure, regi-strando numeri da record rispettoal passato: quasi centosessantaespositori e un’affluenza di pubbli-co che ha quasi toccato le centomila presenze. Tra gli organizzato-ri dell’evento figurano Regione Li-guria e Unioncamere Liguria conla collaborazione della Provinciadi Savona, la Camera di Commer-cio di Savona, il Comune di FinaleLigure e la Comunità MontanaPollupice e il sostegno di associa-zioni di categoria come Coldiretti,Confagricoltura e ConfederazioneItaliana Agricoltori.

La manifestazione è nata per va-lorizzare le peculiarità e le tradi-zioni enogastronomiche liguri at-traverso l’esposizione e la degu-stazione di prodotti tipici e l’alle-stimento di diversi percorsi del gu-sto: l’auditorium dei sapori, ilCarruggio del Pesto, Largo del-l’Olio, la Cantinetta, Largo del

Bagno di follaalla terza edizionedel Salonedell’AgroalimentareLigure

Dolce, Largo degli Orti, Via deiSapori e, novità del 2007, l’Agri-piazza e il Giardino dei Sapori edei Profumi.

Tra le produzioni presenti: il pe-sto, la focaccia di Recco, la focac-cia classica genovese, la panissa,la farinata, le biscette di Solva,l’olio extravergine d’oliva, i for-maggi, i dolci, pane allo zaffera-no, l’aglio di Vessalico, i fagioli diBadalucco, Conio e Pigna, le salseliguri (tra cui patè di olive,machetto, pasta d’acciughe, cremadi carciofi), i formaggi, gliinsaccati, le castagne, il miele, ivini a denominazione di origineprotetta della Liguria, la birra ar-tigianale ed altro ancora.

Quattro i convegni tematici e un-dici i laboratori di degustazioneguidata che si sono susseguiti neitre giorni della manifestazione, ol-tre a incontri informativi e dimo-strazioni pratiche in cucina. Dome-nica 18 si è tenuta un’esibizione diLuciana Parodi, fresca vincitricedel primo Campionato mondiale diPesto al mortaio 2007.

senza pure di S. E. Tarcisio Bertone, Cardinale Segreta-rio di Stato di Sua Santità il Papa; i giorni dal 4 all’8luglio saranno invece quelli in cui avranno spazio le ini-ziative relative al raduno internazionale dei Canessa,come l’esposizione, del tutto inedita, di circa trecentostemmi (formato cm 21x29,7), dei rapallini antichi; unamostra di foto d’epoca e un’altra di cartoline, lettere ealtri ricordi della corrispondenza intercorsa con i rapalli-ni emigrati nell’800 e primi decenni del ‘900 e, inoltre,un concorso-mostra di pittura studentesca estemporanea

sul soggetto “Tra Fede, Tradizioni e Storiadi Rapallo nel 450° dell’apparizione di N. S.di Montallegro”.

Tra il 4 e il 6 di luglio il Comitato ha pro-grammato per tutti i Canessa una santa messasolenne in onore di N. S. di Montallegro e, ilpomeriggio di sabato 7 luglio, verrà celebrataun’altra santa messa da Sua Ecc. Mons. MartinoCanessa, Vescovo di Tortona e illustre Presuledel Casato dei Canessa. La sera del 7 luglio avràluogo la grande cena conviviale di tutti i Canes-sa e loro ospiti, con la partecipazione dei Presulianzidetti e di altre autorità religiose e civili.

L’1 e l’ 8 luglio mattino avranno luogodue storici pellegrinaggi al Santuario di Mon-

tallegro, il primo con fiaccolata, il secondo per il ringra-ziamento e lo scioglimento del voto, fatto dalla comuni-tà di Rapallo nel 1657 per essere stata miracolosamentesalvata dalla pestilenza che aveva colpito il genovesatoed avanzava verso levante.

Durante i primi tre giorni di luglio 2007, in concomi-tanza con le grandiose solennità religiose, sia nella basilicadi Rapallo sia al santuario di Montallegro, avranno luogogli stupendi spettacoli pirotecnici, sia di giorno, con la spa-rata del Panegirico del mezzogiorno del giorno 2, sia di not-te, nelle tre sere dell’1, 2 e 3 e, quest’anno, data la ricorrenzadel 450°, fors’anche nelle serate del 7 e dell’8 luglio.

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Il 27 marzo scorso è mancato a Pescara, dove viveva da ventitrè anni, RinoLuigi Sentieri, conosciuto come Joe Sentieri, uno dei più noti cantanti del se-condo dopoguerra. Era nato a Genova nel 1925 e si era esibito per anni sullenavi da crociera e sui transatlantici, approdando anche al Paradise di Harlem,a New York, ma divenne famoso negli anni Cinquanta quando vinseCanzonissima con la canzone Piove di Domenico Modugno e presentò alFestival di Sanremo due motivi di successo: Quando vien la sera ed È mezza-notte. È stato anche pittore, ma la sua fama è rimasta legata al saltello con ilquale concludeva immancabilmente le sue esibizioni canore.

Riaffiora, a settant’annidalla morte di GuglielmoMarconi, un misteriosoepisodio legato a un espe-rimento che lo scienziatoeffettuò nelle acque delGolfo del Tigullio nel-l’estate che precedette lasua scomparsa (1937).

Una storia che coinvol-se all’epoca (forse) agentisegreti di Sua Maestà bri-tannica e i servizi segretifascisti, e che è stata ricor-data martedì 9 gennaio nelcorso di una conferenzache lo scrittore e giornali-sta Marco Delpino ha te-nuto alla “Casa del Mare”sulla Calata del Porto aSanta Margherita Ligure.

Marconi trascorse nelGolfo del Tigullio lunghiperiodi di tempo negli anniTrenta, e per ben sette anniscelse questi luoghi comesede per i suoi esperimen-ti.

Uno di questi è avvolto daun mistero: una sorta di“spy story” attorno a unaclamorosa scoperta, quelladestinata ad estrarre, attra-verso un complicato mec-canismo di onde elettroma-gnetiche, addirittura l’orodal mare del Golfo di San-ta Margherita.

Una storia che ha dell’in-credibile, ma che è conte-nuta in un libro scritto dal-la vedova dello stesso Mar-coni, e che Delpino è riu-scito a ricostruire metten-do la vicenda in relazionead alcuni episodi accadutiin quell’estate del 1936.

Un segreto, quello del-l’estrazione dell’oro dal-l’acqua del mare del Tigul-lio, che finì per sempre nel-la tomba con l’improvvisamorte dello scienziato l’an-no successivo, il 20 lugliodel 1937.

Dal 3 marzo scorso fino al prossimo 8luglio Genova ospita la grande mostra“Luca Cambiaso. Un maestro del Cinque-cento europeo”, allestita a Palazzo Duca-le e a Palazzo Rosso in collaborazione conil Blanton Museum of Art di Austin, Texas.

I curatori della mostra sono Piero Boccar-do, Franco Boggero, Clario Di Fabio e LauroMagnani, con la collaborazione di JonathanBober. Le opere – circa duecento tra dipinti,disegni, sculture, arazzi e miniature – pro-vengono da musei di tutto il mondo, fra cui leGallerie fiorentine, la Pinacoteca di Brera diMilano, la Galleria Sabauda di Torino, il PoloMuseale romano, il British Museum, il Lou-vre, l’Albertina di Vienna, la National Gallerydi Edimburgo, il Blanton Museum di Austin,la Gemäldegalerie di Berlino, il New OrleansMuseum of Art, il Princeton University ArtMuseum, il Museo del Prado, il MonasteroReale di San Lorenzo de Escorial.

Luca Cambiaso, l’artista ligure più noto alivello internazionale, era nato a Moneglia nel

C’è tempo fino al 10 agosto 2007 per presentare domanda di ammissione alla 49°edizione dei corsi estivi organizzati come ogni anno a Santa Margherita Ligure dal

Centro Internazionale di Studi Italiani dell’Università di Genova.Ai corsi, che dureranno dal 20 agosto al 26 settembre 2007, possono accedere

studenti, studiosi, professionisti, insegnanti, funzionari, interpreti, traduttori, giornalisti,diplomatici di qualsiasi nazionalità e tutti coloro che abbiano un interesse specifico acapire l’Italia e ad approfondire gli aspetti più significativi della sua società e della sualingua. Non occorrono titoli di laurea o diplomi accademici, ma una conoscenza elemen-tare della lingua italiana. I corsi si articolano in lezioni, seminari, incontri, conferenze emanifestazioni.

Entro il 30 maggio 2007 si può inoltrare domanda per accedere alle borse di studiomesse in palio dall’Università di Genova e dalla Regione Liguria (venti borse con preceden-za a chi ha origini liguri): per maggiori informazioni si può contattare il direttore dei corsiprofessor Dino Cofrancesco all’indirizzo [email protected] o telefonare al numero 010/2099868.867 o consultare il sito web www.unige.it/centrint/.

Venerdì 9 marzo 2007 il consolato dellaRepubblica Dominicana ha celebrato il cen-tenario della sua presenza a Genova; quel-lo genovese è stato il primo consolatodominicano in Europa. La manifestazionesi è svolta a Palazzo Tursi alla presenza dimolte personalità italiane e dominicane e

Corsi estivi di S. Margherita:iscrizioni entro il 10 agosto

Il nostro socio genovese FrancoGhisalberti sta svolgendo, a livello mon-diale, ricerche di notizie riguardanti ilgrande chitarrista genovese PasqualeTaraffo (Genova, 1887 – Buenos Aires,1937) a centovent’anni dalla sua nasci-ta e a settanta dalla morte: l’intenzioneè di pubblicare un libro per far cono-scere anche ai posteri la bravura e i suc-cessi ottenuti da questo talento che, nelgenere popolare, venne considerato inSpagna “El Dios de la Guitarra”. A lui èstato dedicato il 26 marzo scorso a Ge-nova il convegno “Taraffo: una leggen-da della chitarra”.

Ghisalberti ci ha pregato di pubblica-re questo avviso sperando che qualchenostro socio sia disposto a collaborareal coronamento di un’opera veramenteimportante che potrebbe ancora eviden-ziare i valori affettivi di questa nostra po-

polazione ligure sparsa nel mondo. Chi vor-rà mettersi in contatto con lui potrà farlo at-traverso la nostra Associazione o scrivendodirettamente a Franco Ghisalberti, viaMiramare, 2 – 16128 Genova (oppure via e-mail a: [email protected]).

Pasquale Taraffo nacque nel quartieregenovese di Marassi da una famiglia diamanti della musica, passione ereditata dalpadre, anche lui chitarrista. Dopo il serviziomilitare, Taraffo, amato da tutti i genovesi,iniziò a esibirsi sia nella sua città sia nei variteatri di tutta Italia. Dal 1910 tenne spetta-coli in Spagna, in Brasile, a Buenos Aires, aMontevideo, New York, San Francisco,Oakland, Stockton; con la grande orchestradell’argentino Eduardo Blanco fece diversetournée in Europa. Nel 1936, in compagniadel cantante genovese Mario Cappello, tor-nò a Buenos Aires, dove morì il 24 aprile1937 a soli cinquant’anni.

1527 perché lì si era trasferita la sua famiglia,ma ben presto tornò a Genova, dove ebbe iprimi insegnamenti nella bottega del padre Gio-vanni. Subì il fascino delle opere di Perin delVaga, del Beccafumi e del Pordenone, in que-gli anni al lavoro nel Palazzo del Principe, e poidi Michelangelo, del Parmigianino e del Cor-reggio. Nel 1583 andò a Madrid con il figlioOrazio e l’allievo Lazzaro Tavarone, seguendole orme di Giovanni Battista Castello il Berga-masco che vi si era trasferito già negli anniSessanta, e fu nominato pittore di corte. Filip-po II gli affidò l’incarico di decorare con grandipale e affreschi la basilica del Monastero di SanLorenzo dell’Escorial ed egli in breve tempoportò a termine una tale mole di lavoro che ilsuo fisico non resse alla fatica: morì infatti pro-prio all’Escorial nel 1585.

Oltre alla mostra, della quale la nostraassociazione organizzerà per i soci una vi-sita guidata, si potranno visitare in città chie-se e palazzi che documentano l’attività diCambiaso per la committenza locale.

Taraffo: una storia da scrivere Marconinel Tigullio:fu spy story?

Cambiaso in mostratra Palazzo Ducale e Palazzo Rosso

Genova e Santo Domingovicine da cento anni

del sindaco di Genova Giuseppe Pericu, a cuiè stata conferita la cittadinanza onoraria di San-to Domingo. È in corso un progetto di gemel-laggio fra Genova e Puerto Plata, in considera-zione dei legami che uniscono la nostra città aSanto Domingo fin dai tempi delle esplorazionidi Cristoforo Colombo.

Si è spenta la voce di Joe Sentieri

Guglielmo Marconi fotografatodurante un suo soggiorno aSanta Margherita Ligure.

Il celebre chitarrista Pasquale Taraffo.

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Il 3 marzo è stato un giornospeciale. La fine di un

percorso, ma allo stesso tempoun inizio.La sede dell’AssociazioneLiguri nel Mondo in via SanLorenzo 23 a Genova è rimastaaperta tutto il giorno permostrarsi nella sua nuovaveste: nuovi colori, nuovimobili, e soprattutto un insolitospirito di rinnovamento che oraaleggia concretamente inqueste stanze portate a nuovavita. È stata, dopo la “fatica”dell’organizzazione dellecelebrazioni di ottobre per ilVentennale, l’ultima operafortemente voluta dalpresidente Migone, fermosostenitore della necessità diun’evoluzione in senoall’Associazione Liguri. Prestoci saranno altre iniziative: corsie convegni e, altro grandeobiettivo del presidente, unaforte apertura verso i giovani,per i quali è già in attoun’operazione pubblicitaria eun passaparola.Decine sono state le visite disoci e simpatizzanti (nelle fotopotete vedere solo alcuni deinumerosi ospiti intervenuti):nessuno degli amici genovesi eliguri in generale ha volutomancare anche solo per unsaluto. C’erano tutti i consiglierie c’erano anche la signoraRoberto e la signora Stagno conla figlia Francesca: un fortesegnale di affetto e continuitàper l’Associazione, a due annidalla scomparsa di GiuseppinoRoberto (il 26 aprile 2005) e auno solo da quella di GianniStagno (il 17 maggio 2006),vicepresidente vicario, a cuisono state dedicaterispettivamente la sala riunioni/convegni (in azzurro) e lasegreteria/redazione di GensLigustica in Orbe (color panna),visibili in più fotografie. Perl’occasione, la socia Dina GorniStagno, nipote di Gianni, daanni residente fuori Genova, hamandato un saluto ai Liguri e,da parte di tutti i nipoti, unricordo amorevole dello zio«che ci ha lasciato ma continuaa vivere con noi».Invitiamo tutti i soci e icorrispondenti da tutto ilmondo a farci visita nellanostra nuova sede!

TANTE VISITE SABATO 3 MARZO NELLA SEDE RISTR

Un altro segnale di dimenticare Giuseppin

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1313Marzo 2007

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1) Giorgio Mancinelli, vicepresidentedella Consulta Regionale per l’Emigra-zione, con la signora Luisa Roberto.2) Da sinistra il professor RemoTerranova, nostro socio, con la mo-glie e, al centro il nostro socio Loren-zo Dellepiane.3) Da sinistra nello studio rinnovato delpresidente: Mauro Becchi, del diretti-vo de A compagna, Felice Migone,Giorgio Mancinelli, la consigliera Ma-rina Cattaneo ed Elisabetta Parodi,nostra socia.4) Da sinistra: la signora Parodi, no-stra socia, i coniugi Friedman, nostrisoci, e Gian Carlo Ponte, segretariogenerale dell’Associazione.5) Il nostro consigliere Martino DeNegri con il nostro socio AlessandroCasaretto (a destra).6) Da sinistra, nella sala GiuseppinoRoberto, le consigliere MarinaCattaneo con la figlia Giorgia, Isabel-la Descalzo e Marina Graziani.7) Il presidente Felice Migone alla suascrivania nella sede dell’Associazio-ne.8) Da sinistra, nel locale dell’Associa-zione adibito a segreteria e redazionedi Gens ligustica, la signora EvelinaStagno con la socia Elisabetta Parodi,Francesca Stagno e la signora Fran-ca Migone.9) Da sinistra, nella sala GiuseppinoRoberto, le socie Antonietta Bonve-gna, Fiorella Turtoro, Rosetta Turaro-lo, Franca Mor e Rosaria MaggioloPonte.10) Da sinistra, i consiglieri Silvio Co-sta e Marina Cattaneo con i coniugiGrillo, nostri soci, la socia Anna Ma-ria Campello e il consigliereGianvittorio Domini.11) La sala intitolata a GiuseppinoRoberto.12) La sala intitolata a Gianni Stagno,con la segreteria dell’Associazione ela redazione di Gens Ligustica inOrbe.13) La socia Irma Matteini con il no-stro segretario generale aggiuntoFerruccio Oddera.

Le fotografie qui pubblicate sono delnostro consigliere Martino De Negri, dellagiornalista Alessandra De Gregorio, re-dattrice di Gens ligustica in Orbe, e del-la consigliera Isabella Descalzo.

LE FOTO:

UTTURATA DELL’ASSOCIAZIONE IN VIA SAN LORENZO A GENOVA

rinnovamento senza maino Roberto e Gianni Stagno

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Marzo 20071414AMER I C ALLLLLAAAAATITITITITINNNNNAAAAAARGENTINABuenos Aires

Riportiamo di seguito parte dellalettera inviata da Italo Garibaldi delClan dei Garibaldi di Buenos Aires,dove dal 1961 Giuseppe Garibaldiviene ricordato ogni anno.

Il Clan dei Garibaldi di Argenti-na è composto da quanti uomini edonne portano il cognome Garibal-di, che discende dai Longobardi findal VI° secolo ed è menzionato dalbenedettino longobardo Paolo Dia-cono nella sua Historia Longobar-dorum (VII° secolo). Questa Asso-ciazione ha carattere familiare, sen-za pretese legali. Fu istituita da Ita-lo Garibaldi, già sindaco di Né dal1946 al 1948, quando emigrò a Bue-nos Aires e incontrò centinaia di Ga-ribaldi, tanto numerosi come quellilasciati nel suo comune di origineNé in Val Graveglia (Chiavari, Ge-nova). Attualmente il Clan è direttoda Italo, Carlo Roberto, Ruben, Lo-renzo e Daniele Garibaldi, e il suoschedario conta quattrocentoventifamiglie che portano il cognomeGaribaldi.

Dagli accertamenti fatti, la mag-gior parte di questi Garibaldi

Queremos agradecer muy espe-cialmente a las amigas del CentroLigure de Pergamino cuya presi-dente es Susana Vazquez Sangui-netti, que nos enviaron tres gran-des cajas con frazadas y pañales

Il logo del Clan de los Garibaldi diBuenos Aires.

argentini non esitarono a manifesta-re di provenire dal comune di Né edi conoscere le preghiere di invoca-zione alle Madonne dell’orto di

Montallegro e della Guardia. Era de-siderio di Italo Garibaldi che ci fos-se sempre l’unione dei Garibaldi inun vero clan di mutue relazioni e disostegno fraterno. Ma in concretol’attività del Clan si limitò a una riu-nione annuale attorno a una tavolaimbandita. La prima riunione avven-ne nell’ottobre del 1961, ricordandoil mese in cui nel 1860 Garibaldi aTeano salutò Vittorio Emanuelecome re d’Italia, e gli cedette il re-gno di Napoli e delle due Sicilie dalui appena conquistato. Le cene sisono ripetute senza interruzioni finoalla numero quarantacinque nell’ot-tobre del 2005. Il numero dei com-mensali cominciò con trentatrè nel1961 per aumentare con gli anni finoa duecentocinquanta. Possono parte-cipare i Garibaldi o chi è in strettaparentela con un Garibaldi.

Il Clan dei Garibaldi da vent’annichiede all’amministrazione localel’avvio di una pratica burocratica dainoltrare alla Provincia di Genova eal Governo italiano affinché il nomedi Né, toponimo di nessun significa-to, venga abbinato a Garibaldi: in talmodo il comune assumerebbe ilnome di Né-Garibaldi, onorando cosìla tradizione orale secondo cui gliantenati dell’Eroe dei due mondi pro-vengono da Garibaldo in ValGraveglia. Questo piccolo cambia-mento toponomastico favorirebbeanche il turismo portando in ValGraveglia quanti cercano su internetnotizie sull’Eroe di fama mondiale.

Valerio Pessagno ci ha comunica-

to che lo scorso 11 marzol’Asociacion Genovesa CarbonerosUnidos, di cui è presidente, ha com-piuto 106 anni; per ricordare l’even-to è stata organizzata una grande fe-sta durante la quale è stato anche ce-lebrato il compleanno di tre sociventicinquenni: Giovanni Acosta,Ettore Pennesi, Italo Rissetto. Tra lealtre attività culturali dell’Associa-zione, ogni primo sabato del mesei soci si riuniscono per vedere in-sieme un film del neorealismo ita-l iano (Sofia Loren, Vit tor ioGassman, Ugo Tognazzi, AlbertoSordi e altri). Nel prossimo nume-ro di Gens Ligustica comunichere-mo i nomi del nuovo direttivo elet-to nell’assemblea annuale del 27aprile.

BUENOS AIRES (Argentina) – Un momento della festa dell’Asociacion GenovesaCarboneros Unidos.

CordobaI Com.It.Es. di Cordoba ci fanno

sapere che il 27 febbraio è stato inau-gurato il centro educativo “DanteAlighieri”, la prima scuola bilinguedella città. «Es un sueño concretaresto - ha commentato Rodolfo Bor-ghese, presidente dei Com.It.Es. e tragli ispiratori del progetto educativo- Es muy importante que se haganescuelas ya que es la única manerade poder combatir el analfabetismoy la ignorancia». Con emozioneGraziana Bongini, presidente del-l’Ufficio Scuola del Consolato Ge-nerale d’Italia a Cordoba, ha affer-mato che per lei è un orgoglio vederrealizzata una simile opera con pos-sibilità economiche non vastissimema con grande collaborazione e for-za di volontà di tutti.

El ChacoI liguri della provincia del Chaco

ci informano della loro ultima ini-ziativa benefica a favore dei picco-li malati della città.

Comprometidos con el desarrolloSocial y Cultural de nuestra Región,los Italianos Ligures del Chaco lle-van adelante actividades de alto con-tenido humano. En este sentido supresidente Humberto Boschetti, noscomenta lo siguiente: «Como Ar-gentinos descendientes de Italianosde la Liguria, trabajamos bajo lapremisa de “Afianzar la integraciónentre amabas Naciones en un abra-zo de Hermandad” dentro de la co-lectividad italiana y con los ami-gos del Chaco, en un concepto am-plio de integración cultural. Senti-mos la necesidad de ser solidarioscon quienes lo necesiten, para de-volver a esta tierra la generosidadque tuvieron cuando Italia pasómomentos difíciles y miles de inmi-grantes, nuestros padres y abuelos,partieron desde Génova (Liguria),llenos de necesidades, encontrandoen argentina y en el Chaco, los bra-zos abiertos para trabajar con susfamilias y desarrollar una nuevaVida en un nuevo Mundo. Nosotrosnos reunimos en torno a la idea desumar tiempo y esfuerzos persona-les apoyando obras de bien para lacomunidad. Es por ello que colabo-ramos con niños que padecen cán-cer con donaciones, dadores de san-gre y acompañamiento en el difícilproceso.

CORDOBA (Argentina) - Rodolfo Bor-ghese, presidente dei Com.It.Es.

EL CHACO (Argentina) – I Liguri del Chaco con alcuni piccoli malati della città.

QuilmesFiori d’arancio nella comunità dei

Liguri di Quilmes: il socio più gio-vane, Livio Carpi (figlio di FabioGiacomo Carpi, nato a Genova, e diVicenta Ana Cannizzaro), si è spo-sato il 17 marzo con LorenaCrotti. Tanti auguri di felicità daiLiguri nel Mondo.

descartables, sumándose a nuestracruzada. También agradecer alCentro Ligure de San Lorenzo“Emanuele Devoto” que enviarondonaciones para el interior delChaco».

QUILMES (Argentina) – Livio e Lorenanel giorno delle nozze.

RosarioDal giornale Voce d’Italia di Rosa-

rio giunge la notizia della recente fon-dazione nella città argentina di un cir-colo intitolato a Sandro Pertini, ex pre-sidente della Repubblica italiana natoa Stella San Giovanni in provincia diSavona 110 anni fa. Tra i principalipromotori dell’iniziativa figurano Mar-celo Alejandro Tedesco, nominato pre-sidente del Circolo, Antonio Bruzze-se, Graziela Callamari, Giovanni Pau-lo Carrea, Alessandra De Marco, Gio-vannino Franchina, Alberto Longhita-no, Graziela Mallia, Nicola Mazzeo,Giovanni Giuseppe Mocciaro, CanioMonaco, Diana Oviedo, Luigi Paroline Leandro Zaccari. «Il Circolo – haspiegato Tedesco – ha come finalità lapromozione dei valori politico-socialiche furono impartiti da Sandro Pertinidurante la sua vita politica. Per questosi prevede la realizzazione di incontrisociali e culturali pubblici per potersiscambiare idee, opinioni ed esperien-ze». È stata già istituita una commissio-ne di lavoro presieduta da Giovanni Pau-lo Carrea per promuovere il 4 luglio aRosario, il 10 luglio a Montevideo(Uruguay) e il 12 luglio a Porto Ale-gre (Brasile) una serie di incontri cul-turali a celebrazione del bicentenariodella nascita di Giuseppe Garibaldi.

Il 31 marzo è giunta a Genova Elisa

Repetto, socia fondatrice del Centro Li-gure di Rosario. Nell’incontro con i no-stri soci Martino De Negri e i coniugiDellepiane, Elisa ha voluto ricordarecon commozione l’amicizia che la le-gava al nostro compianto presidenteGiuseppino Roberto e ha espresso ilsuo rammarico per non aver avuto iltempo di visitare la nostra nuova sedee di porgere il suo saluto al presidenteFelice Migone, che aveva già conosciu-to nel 2001 ad Arroyo Seco e ultima-mente in occasione della sua visita aRosario (fotografia a pag. 15).

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Marzo 2007 1515

ROSARIO (Argentina) – La sfilata in costume durante la Festa della Collettivitàche si è svolta recentemente a Rosario: ben visibile al centro lo stemma dellaRegione Liguria.

Nella fotografia, da sinistra a destra il nostro consigliere Martino De Negri, lasignora Maria Grazia Dellepiane, Elisa Repetto col marito Rene Pena e il nostrosocio Renzo Dellepiane.

ROSARIO (Argentina) – La cena di fine anno organizzata dal Centro Ligure diRosario: nella stessa occasione è stato festeggiato il ventesimo anniversariodella fondazione dell’associazione.

Santa FeEcco le nuove cariche elette in seno

al Circolo italiano di Santa Fe.«El Contador Fernando Héctor Pal-

lotti fue designado como Interventordel Círculo Italiano, y tenía la misiónde recuperar el patrimonio de la insti-tución, modificar los estatutos y con-seguir la cohesión de la colectividaditaliana; Américo Di Tomasso, presi-dente; José Carlos Savignano, vice-presidente; Emilia Corradi, secretaria;Antonio Cosentino, tesorero. Vocalestitulares: Juan Cerra, María EstherValli, Salvador Novello; Vocales su-plentes: Alejandro Morresi, DoloresTramontín y María Teresa Croci.Como síndico titular fue elegido Tu-lio Papa y suplente, Pedro Santaera.Pallotti recordó que tuvo por misiónmodificar los estatutos y los objetivosde la institución, motivo por el cualfue incorporada la figura de los Aso-ciados Corporativos, que se sumarona los Activos y Vitalicios. Por estemotivo, fueron incorporadas en esacategoría diversas instituciones de lacolectividad italiana, entre las que secuentan las que representan a EmiliaRomagna, Marchigianos, Vénetos,Sicilianos, Abruzzeses, Figli di Lio-ni, Piamonteses, Lìgures y Calabre-

SAN LORENZO (Argentina) - Filippo Rossi all’interno del suo atelier.

ses. También adhirieron la Unión yBenevolenza Dante Alighieri y la So-ciedad Italo Argentina Roma, mien-tras que otras están realizando los trá-mites para ingresar como socios cor-porativos».

Emilia Corradi del Circolo Ligu-

re di Santa Fe ci segnala una bellanotizia:

SANTA FE (Argentina) – L’atleta di origini genovesi Rodolfo Valenti mostra lamedaglia con Emilia Corradi.

Santa Rosa de laPampa

Il Centro Ligure di Santa Rosade la Pampa, di recente ha presen-tato ufficialmente il proprio coro ela propria compagnia teatrale. Ilgruppo di coro è invitato a cantarecanzoni italiane nelle città argentine(a novembre 2006 si è esibito nellacittà di Rio Colorado, nella provin-cia di Rio Negro, in Patagonia, invi-tato dal locale Istituto DanteAlighieri, e il 16 dicembre nella Di-rezione Provinciale del Turismo perchiudere l’anno di lavoro). Il gruppoteatrale, invece, attraversa tutta laprovincia della Pampa mettendo inscena opere italiane (l’8 febbraioscorso nella Societá ItalianaHumberto Iº della città di Victorica,La Pampa; in diverse scuole provin-ciali di educazione elementare e me-dia, per chiudere l’anno scolastico;il 12 ottobre 2006 in un’associazio-ne pampeana di pensionati).

Dal mese di marzo, inoltre, sonoiniziate tutte le attività del Centro,tra cui i corsi di lingua, grammaticae cultura italiana nel-l’Istituto CristoforoColombo del CentroLigure di La Pampa, e icorsi di conversazione ele proiezioni di film ita-liani nella sede del Cen-tro Ligure (per informa-zioni: telefono: +542954 420042, sitointernet: www.liguresdelapampa.com.ar, in-dirizzo e-mail: [email protected])

SANTA ROSA DE LAPAMPA (Argentina) –

Un’esibizione del corodel Centro Ligure di

Santa Rosa.

«Nuestra Asociación Lìgure deSanta Fe, en la persona de la Sra.Ana María de Ghío, hizo entrega deun recordatorio de su paso por San-ta Fe al nadador italiano, de origengenovés, Rodolfo Valenti, quiénparticipó en la Maraton Internacio-nal Santa Fe-Coronda, “la más lin-da del mundo”, reconocida por laF.i.n.a., obteniendo un honroso 4ºpuesto».

San LorenzoA seguito dell’articolo L’arte dei

cestai di Ceranesi apparso sul nume-ro 3/2006 di Gens Ligustica in Orbe,ci è giunta dall’ex presidente del Cen-tro Ligure di Rosario, Elvio LentinoLanza, una memoria corredata di unafoto riferita al cugino Filippo Rossi,anch’egli cestaio di professione.

Filippo nacque a San Martino diParavanico (Ceranesi), ove appresedal padre Luigi l’arte del cestaio cheprofessò e mantenne con passione ededizione sino alla sua morte (avve-nuta nel 1996).

Elvio, con questo suo ricordo, vuo-le rendere un omaggio al cugino Fi-lippo, ai figli e nipoti che ancora oggivivono nella stessa casa paterna diCeranesi.

SANTA ROSA DE LA PAMPA (Argentina) – Daniel Bernasconi e MauricioGomez Luna, vincitori della maratona “A Pampa Traviesa 2007” che si èsvolta domenica 11 marzo.

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Marzo 20071616Viedma

Mirta Madies dell’AssociazioneGens Ligustica in Patagonia ci hamandato un resoconto delle attivitàdei Liguri di Viedma, che di seguitopubblichiamo in sintesi.

Tempo fa Lina Falchero e NormaPelle sono andate in viaggio attraver-so l’immensa Patagonia argentina perconsegnare la nostra raccolta di ge-neri diversi (alimenti e materiale sco-lastico) a un piccolo “hogar escuela”nel mezzo del deserto a 680 Km dal-la nostra città di Viedma nella pro-vincia di Rio Negro, dove abitiamo.«Abbiamo trascorso due bellissimegiornate circondate dall’affetto diquella gente semplice e buona» han-no detto Norma e Lina al loro ritor-no con numerosi disegni fatti dai ra-gazzini. Altri doni sono partiti negliultimi giorni per treno diretti semprealla volta della “hogar escuela”.

A dicembre nel Laboratorio d’Ita-liano “Fiore” si è svolta la settima-na d’integrazione, che ogni anno af-fronta il tema di una città italianadiversa (questa volta Firenze, le pas-sate edizioni Genova). A conclusio-ne dell’evento, ai partecipanti sonostati regalati gli omaggi offerti dal-l’Associazione Liguri nel Mondo inPatagonia (libri, vocabolari, il pe-riodico Gens Ligustica in Orbe). Ul-timamente stiamo promuovendoborse di studio messe a disposizio-ne da diverse università ed enti ita-liani per andare in Italia, oltre aquelle finanziate dalla Regione Li-guria, e stiamo continuando a siste-mare la “Casa Ligure”.

BRASILESan Paolo

L’ingegner Gian Franco MigoneDe Amicis di Genova ci ha gentil-mente inviato alcune pagine ricca-mente illustrate che il periodico Tu-rismo - Folha de S. Paulo del 9 no-vembre 2006 ha dedicato alla Ligu-ria e a Genova, città «poucoexplorada pelo turista brasileiro».Alle belle foto in prima pagina, conpiazza De Ferrari e il Bigo, fa se-guito nella seconda un articolo de-scrittivo della Liguria, ricco anchedi notizie storiche; la quarta paginaè dedicata alle Cinque Terre, men-tre la quinta elenca le feste tradizio-nali e le manifestazioni di interesseturistico che hanno luogo in Ligu-ria nelle quattro stagioni dell’anno.Non manca naturalmente la paginadedicata alla cucina ligure, con l’in-dicazione di ristoranti e trattorie, etra le cose da vedere, accanto al giànoto Acquario, viene menzionatoanche il meno conosciuto trenino diCasella.

Si tratta senza dubbio di una bellapubblicità per la nostra Liguria, unapubblicità attenta e obiettiva chenon causerà certo delusioni in co-loro che dal Brasile vorranno ve-nire a conoscere questo angolod’Italia.

CILEARGENTINAValparaiso

La nostra corrispondente dal CileGilda Rivara Bardi ha inviato il se-guente articolo sulla celebrazione delquarto anniversario dell’inaugurazio-ne del belvedere “Città di Camogli”a Valparaiso.

«Il belvedere “Città di Camogli” futrasformato e dedicato nel 2002 dalComune di Valparaiso alla città diCamogli, per iniziativa di PabloPeragallo. Il belvedere con il nuovonome fu inaugurato dal sindaco del-l’epoca, Hernàn Pinto Mirando, conl’assistenza di una delegazione delGoverno regionale della Liguria, al-lora presieduta da Sandro Biasotti.

Camogli è una città costiera della Li-guria, culla di molti immigrati italiani, iquali, dopo essersi stabiliti a Valparaiso,hanno contribuito allo sviluppo econo-mico e culturale della città. Per comme-morare il quarto anniversario della do-nazione del belvedere, il 5 ottobre scor-so si è svolta una cerimonia alla qualepresenziarono autorità del Comune diValparaiso, dell’Associazione Liguri nelMondo, della collettività italiana del Cilee della regione di Valparaiso. Il belve-dere “Città di Camogli” è un bellissi-mo posto da visitare e un luogo diincontro per gli abitanti del quartie-re. Sul terrazzo inferiore, chiamato“Parco Liguria”, si trova la sede co-munitaria del quartiere, che ha in unadelle sue stanze un’enorme fotogra-fia della città di Camogli; più in là,tra viti e fiori, si può vedere il bustodella poetessa cilena Gabriela Mistral,premio Nobel per la letteratura, do-nato l’anno scorso dal Comune di Pa-iano, dove nacque la poetessa.

Nel terrazzo superiore quest’anno,sul marciapiedi, è stato sistemato unpavimento dove figura il logo dell’As-

sociazione Liguri nel Mondo con lafigura del re Cigno della mitologiagreca, la più antica raffigurazione del-l’etnia ligure».

Il 13 febbraio scorso alcuni nostri

soci hanno incontrato a Genova il fol-to gruppo di studenti della “Scuola Ita-liana Arturo dell’Oro” di Valparaiso. Ilgruppo, che comprendeva cinquantottostudenti guidati dai professori AriellaBergamin, Ximena Rio Crocco eHector Carajal, è giunto a Genova altermine di un viaggio lungo tutto la no-stra penisola, dalla Sicilia al Veneto, eGenova è stata l’ultima città visitata pri-ma del loro rientro in Cile. Il tempo aloro disposizione a Genova è stato to-talmente impegnato dalle visite pro-grammate nei luoghi più importanti esignificativi della città, oltre a unaescursione sulla riviera di levante sinoa Portofino. Del gruppo faceva partelo studente Giuliano De Conti (figliodella nostra socia Gilda Bardi).

Il gruppo di studenti della scuola “Arturo Dell’Oro” ripreso sulla scalinata di Palazzo Ducale a Genova con il professor Hector Carajal che espone il gagliardettodella nostra Associazione.

Giulietta Costa, Presidente del-

l’Associazione Ligure di Valparai-so, ci segnala che la giovane Bru-nilla Moggia (nella foto a fianco),membro del consiglio direttivo del-l’Associazione Ligure di Valparai-so e molto attiva nella comunità ita-liana della città cilena, lo scorso di-cembre ha partecipato a Roma allariunione plenaria del Cgie (Consi-glio generale degli italiani all’Este-ro), in rappresentanza dei giovanidella Comunità italiana del Cile.

Gilda Rivara Bardi ci informa che

lo scorso 23 marzo in via PedroMontt a Valparaiso c’è stata la “De-claratoria de Monumento Históricodel edificio fundacional de la ScuolaItaliana Arturo Dell’Oro de Valparaí-so”. Questo è il primo edificio co-Brunella Moggia.

struito nel Cile dalla Collettivitá Ita-liana residente a ricevere tale rico-noscimento, firmato dal Ministrodell’Educazione per il Presidentedella Repubblica del Cile. Numero-se le autorità presenti; il sopranoCecilia Frigerio ha cantato gli innipatri del Cile e dell’ Italia, Va Pen-siero del Nabucco di Verdi e Il Brin-disi della Traviata accompagnata dalpianista Jorge de Hevia Angulo, men-tre il Gruppo Folcloristico della As-sociazione di giovani italo-cileni di-retto dalla professoressa Rina Andre-ani ha ballato sulle note di Tarantel-la Napoletana Tradizionale e Funi-culì Funiculá. Il sacerdote PedroIgnacio Nahuelcura Vargas, delega-to dell’Istituto Cattolico Cileno diMigrazione a Valparaiso e direttoredel Dipartimento di Moviltá Huma-na e parroco della Chiesa Cuore diMaria di Valparaiso, ha benedetto laScuola.

VALPARAISO (Cile) – I festeggiamenti per la “Scuola Italiana Arturo Dell’Oro”.

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Marzo 2007 1717COLOMBIACartagena deIndias

Il 14 marzo scorso il nostro corrispon-dente da Cartagena, Giuseppe Mazzoni,presidente di Casa Italia, ha voluto ren-dere onore, a un mese dalla tragedia, ai

PERU’Lima

Augusto Bardall Soliman, appassio-nato della storia degli italiani in Perùe in particolare di Giuseppe Garibal-di, cerca informazioni sui rapporti tradi Garibaldi e Callao, città sede delporto più importante del Perù, a 12 kmda Lima. Chiunque volesse risponder-gli può scrivere all’indirizzo e-maildell’Associazione Liguri nel Mondodi Genova: [email protected].

TrujilloPubblichiamo la prima puntata di

un diario che ci ha spedito AlfredoPassalacqua, navigatore di lungo cor-so da anni stabilito a Trujillo: il do-cumento era di Alejandro MariniFlores, figlio di Silvio Marini, unodegli undici che componevano il grup-po di liguri chiavaresi in viaggio nel1922 dal porto di Genova a Callao inPerù, dove arrivarono dopo un mesee sei giorni di navigazione.

Lavagna, 18 agosto 1922, ore 8 a.m.Alle ore 6,30 attendevamo con le ri-

spettive 17 valigie il treno delle 7: era-vamo Giovanni, Manuelo, Giulin, Sil-vio, Natalin, Pippo, Minghitto, Colom-ba, Anna, Maria, la signora di Giovan-ni. Ricorderemo sempre il commoven-te saluto rivoltoci dai nostri lavagnesi,rivolgiamo un ringraziamento specia-le ai seguenti che vollero assistere allapartenza del treno: Andrea, Teresa,Angelitta, Gina e Baciccia, Faggio,Pippo, Gerolamo, Domenico e EnricoVaccarezza, Duilio, Geppin, Gin,Tonito, Parigi, Millio, Fratelli Rizolin,Fratelli Pinasco, Frank, Enrico eQuansito, Giulio, Angelo Maggiolo,Carlo, Signora Chiappe e figlio AndreaDasso, Azzaro, Federico, Anita Mas-sa, sorelle Costa. Un brivido di com-mozione passa sia sui partenti che suipresenti alla nostra partenza quandoarriva il treno alle 8 a.m., detto brividosi rinnova al fischio del treno accom-pagnato da lacrime, baci, abbracci esventolio di fazzoletti. Ci rimane im-possibile descrivere un simile commo-ventissimo momento, solo sappiamoche i nostri cuori non lo dimentiche-

ta. Appena terminato il pasto ci rechia-mo alla stazione Principe in attesa delcortesissimo signor Carbone, che ciaccompagna agli uffici della Naviga-zione Generale italiana, ove dopo unalunga attesa con relativa sudata abbia-mo il passaporto, il biglietto d’imbar-co non che lire 14 quale rimborso deisette giorni di prorogata partenza.Dopo di che rimaniamo liberi sino alleore 7 del domani.

Manuelo, Angelo e Silvio vanno afare una partita di tiro a segno; Maria ela signora di Giovanni girano la cittàcomprando diversi oggetti occorrentiper il viaggio, Anna e Minghitto riman-gono all’albergo Piemontese, Colom-ba e Pippo vanno a Sestri Ponente atrovare una loro parente, Natalin ritor-na a Lavagna. Giovanni si reca a tro-vare Elena, Dobrila e Babbo all’Alber-go Bella Venezia. Alle 19,30 circa citroviamo nuovamente riuniti alla tavoladell’albergo Piemontese (menoNatalin, Colomba e Pippo), ci faccia-mo una vera abbuffata fra l’allegriagenerale. Beviamo diverse bottiglie allasalute dei nostri paesani. Subito dopocena Giovanni e signora, Maria, An-gelo, Manuelo e Silvio si recano sullapiazza della stazione Principe, per fareuna gita di un’ora in automobile; inter-roghiamo due o tre chauffeur, che cidomandano la piccola cifra di 50 e 60lire. Abbiamo quindi preferito sedercia un bar ove tra birra, bibite gassate ciraggiunge la mezzanotte; qualcuno hapagato, ci alziamo per andare a dormi-re al Piemontese e qui ci auguriamo laprima buonanotte dall’inizio del viag-gio Lavagna – Callao. Maria, Anna,Minghitto, Giovanni e signora, vannoa dormire in una stanza, mentre Silvio,Angelo e Manuelo, vanno in un’altradove ci sono altri due che non cono-sciamo. I letti sono quattro e noi siamoin cinque, quindi Silvio e Angelo fan-no nottata nello stesso letto, figurateviquanto dormirono, non fecero che pen-sare a quelle quindici lire di partita altiro a segno. Tutto a un tratto Giulin si

mette a gridare “Cippelo Ciappelo”: idue che dormivano nella nostra stanzasi alzarono di soprassalto e ci doman-darono pieni di spavento che diavolofosse successo. Ma visto che noi tre ri-devamo, ridono anche loro e siriaddormentano, parliamo un po’ di SanBernardo e cerchiamo di dormire an-che noi.

Alle sei ci alziamo, dopo unalavatina andiamo nella stanza ovedormirono gli altri che troviamo giàalzati e ci rechiamo in una vicina lat-teria, Silvio beve il latte e caffé in fret-ta e va a tagliarsi i capelli alti meno diun centimetro pagando solamente 7lire. Quindi tutti assieme ci rechiamoa ritirare i nostri bagagli alla stazionePrincipe e a mezzo di un facchino conrelativa carretta ci avviamo verso illocale per la disinfezione. Togliamola biancheria necessaria per il bagnoove ci avviamo a mezzo di un camion,dopo un breve tragitto giungiamo aidetti locali. Prima di fare il bagno civiene passata una visita ai capelli e connostra grande meraviglia vediamo chevengono tagliati anche a quelli chenon ne hanno, come a Silvio che pocotempo prima aveva speso sette lire perfarseli tagliare. Appena terminato ilbagno con solito camion ritorniamo aritirare i nostri bagagli ai locali delladisinfezione, ove con nostro grandepiacere ci incontriamo con Pippo eMaggiolo, portiamo i bagagli alla ban-china ove trovasi attraccato il “Bolo-gna”, lasciamo Manuelo e Natalin diguardia e ci rechiamo a pranzare as-sieme a tutti alla famiglia du Pitta.Angelo, Silvio, Pippo e Maggiolomangiano in fretta per recarsi a rile-vare quelli di guardia dopo aver pa-gato la piccola somma di 72,80 lire.

Appena pranzato anche gli altri ciraggiungono sulla banchina ove oltreai partenti sono presenti: Andrea, Te-resa, Angelitta, Gina, Baciccia, Pippo,Maggiolo, Mario e Gigetto, famigliaVanacci, Eugenio Casaretto , EnricoRaffo, Maria e Vittorio Chiappe. Ver-

due coniugi genovesi Maurizia Ascoli eGian Battista Traverso, con la deposi-zione di una corona floreale nel luogodell’agguato in cui furono uccisi lo scor-so febbraio. Il generale Mazzoni e suamoglie, Maria Rosaria Soprano condu-cono da molti anni nella città una stre-nua lotta per l’affermazione della cultu-ra e della civiltà del nostro Paese, ancheassistendo ed educando oltre trecentobambini di una delle zone più povereper evitare che divengano malviventi.

CARTAGENA DE INDIAS (Colombia) – Il generale Giuseppe Mazzoni depone lacorona di fiori sul luogo della tragedia con due esponenti dell’amministrazio-ne cittadina.

ranno e non avremo mai parole bastantiper ringraziare i nostri cari amici.

Da Lavagna a Genova, il tragitto ciè sembrato abbastanza corto, poichéeravamo tutti assorti nei pensieri no-stri intimi, pensavamo ai nostri cari.Sicché ci troviamo alla stazione Prin-cipe alle ore 10,30 circa. Dopo averdepositato le nostre valigie in stazio-ne con Giovanni alla testa, ci siamorecati al vicino albergo Piemontesedove naturalmente facemmo i duepasti. Prima di pranzare Giovanni ciporta a cambiare qualche poca mone-ta in sterline peruane e inglesi. Pran-ziamo riuniti a una stessa tavola inpiena allegria e abbastanza ben servi-

so le quindici e trenta ci fanno andaretutti via dal molo per recarci in un ap-posito locale per la vaccinazione, cheavviene dopo oltre un’ora e mezza dilunga attesa poco piacevole per il trop-po caldo. Dopo di che ci rechiamo abordo con i nostri bagagli, lasciandotutti i nostri cari; il momento che il pi-roscafo si stacca dalla banchina sarà ilpiù commovente del nostro lungo viag-gio, anche questo rimarrà impresso neinostri cuori per tutta la vita. Fintantoche si potevano udire le voci dei par-tenti con quelle sulla banchina, in mez-zo all’aria satura di commozione si in-crociavano gli addio, stammi bene,scrivi, salutami tutti i parenti, gli ami-ci, il paese, baciami il babbo, la mam-ma, i fratelli, le sorelle; qualcuno inve-ce non poteva che accontentarsi di pian-gere, poiché le parole non riusciva apronunciarle per la troppa commozio-ne, ma le macchine del piroscafo noncomprendono questo sacro momentoe il piroscafo comincia ad allontanar-si; allora sia a bordo che sulla banchi-na comincia lo sventolio dei fazzolet-ti, la commozione è in continuo aumen-to e un lungo brivido percorre tutta lanostra persona, ci allontaniamo sem-pre più, i fazzoletti tra uno sventolio el’altro asciugano le lacrime. VediamoPippo che non può più resistere: fa unlargo gesto col fazzoletto e se ne vadalla banchina, si volta ancora e pos-siamo rivolgergli un ultimo addio, il suoaddio, sembra un arrivederci in Ameri-ca. Continua ancora lo sventolio quan-tunque non si possa più distinguere lepersone, abbiamo gli occhi fissi nel pun-to ove crediamo siano i nostri cari. Nonsi vede più che una massa scura nellaquale si distingue ancora l’agitare deifazzoletti, a qualcuno scappa ancoraqualche saluto che può essere raccoltosolo dall’aria. A bordo ci asciughiamole lacrime, a terra fanno altrettanto. Perdare fine a questa irresistibile commo-zione andiamo nel camerone ove sonole nostre cuccette ad ordinare un po’ ilnostro soffice letto e a mettere le nostrevaligie in ordine.

URUGUAYMontevideo

È dello scorso 13 gennaio la noti-zia secondo cui la Regione Liguriacontribuirà a restaurare il museogaribaldino di Montevideo, in occa-sione delle iniziative del bicentenariodella nascita dell’Eroe dei due mon-di. «L’importanza storica e culturaledi questo museo, orgoglio per ogniitaliano e ancor più per un ligure – haspiegato l’assessore Giovanni EnricoVesco - contrasta visibilmente con ilpreoccupante stato di degrado in cuiattualmente versa l’edificio, e la de-legazione aveva quindi preso l’impe-gno di intervenire per risanare e riqua-lificare la struttura. Per questo moti-vo – ha concluso - quest’anno la Re-gione Liguria, utilizzando le risorseassegnate alle Politiche dell’Emigra-zione, garantirà un contributo econo-mico diretto alla ristrutturazione del-l’edificio».

Alla fine dello scorso 2006 a Va-

razze nella ricorrente e tradizionaleFesta dei Campioni sportivi dell’an-no è stato premiato Mario Mieres natoa Montevideo nel 1954. Residente adAcqui Terme, in provincia di Alessan-dria dove lavora e si allena, è statocampione anche in Uruguay. Trasfe-ritosi con la sua famiglia in Italia dap-prima a Finale Ligure, da oltre dieci

MONTEVIDEO (Uruguay) - Pranzo di fine anno 2006 della locale Associazione Ligure.

MONTEVIDEO (Uruguay) - Giovanni Andreoni ha scattato questa fotografia l’11febbraio, giornata estiva piena di liguricità, nella casa di campagna di CandidoGarrone.

titolo italiano di categoria nella sta-gione 2005 indoor in Genova quindia Riccione il titolo nazionale, sempresu pista. Il Club varazzino lo ha pro-posto per il suo esempio e la serietàche egli mette sia negli allenamentiche nelle gare., indicandolo comeesempio ai tanti giovanissimi che siaffacciano allo sport dell’atletica.

SaltoÈ con grande piacere dare conto con

queste righe della richiesta di formalericonoscimento avanzata al presiden-te della Liguri nel Mondo dall’Asso-ciazione Liguri di Salto (Uruguay).

L’Associazione, che fa capo alla co-munità ligure di Salto, ha iniziato lapropria attività nel luglio del 2005 eha già numerose iniziative al suo atti-vo, tra le quali la partecipazione allalocale Festa dell’Emigrante che vie-ne organizzata annualmente dal-l’Unione degli Emigranti.

Gli amici di Salto, recentemente, dopoaver ottenuto dal Ministero dell’Educa-zione e della Cultura della RepubblicaOrientale dell’Uruguay l’approvazionedel proprio statuto e la personalità giu-ridica, hanno richiesto al nostro presi-dente il formale riconoscimento di so-cio dell’Associazione Liguri nel Mon-do. Trattandosi di una richiesta avanzatada un’associazione, la stessa è stata porta-ta all’attenzione del nostro consiglio di-rettivo che si è riunito lo scorso 2 marzo.

anni difende i colori dell’Atletica Va-razze con importanti successi nella suacarriera. In particolare emerge nelle

gare di mezzofondo su strada, mentrein pista si distingue sulla distanza de-gli 800 metri, nella quale ha vinto il

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Marzo 20071818

USANew York

Nell’ultima riunione del Comitatodirettivo dell’Associazione Liguri nelMondo di New York il 15 gennaio scor-so è stato registrato un avvicendamen-to nelle cariche: Vivian Cardia, figliadi Elsie Cardia, succede nella carica disegretario/tesoriere all’avvocato Mari-na Perna, che ha rassegnato le sue di-missioni a causa dei suoi gravosi im-pegni professionali. Si dà notizia an-che del nuovo indirizzo dell’Associa-zione, che ora è in 860 United NationsPlace suite 12C, New York, NY 10017(www.liguriNY.com).

San FranciscoIl nostro presidente onorario

Edward Galletti ci segnala l’articolopubblicato lo scorso 15 marzo sul set-timanale di San Francisco L’Italo-americano (www.italoamericano.com)e che riportiamo di seguito nella tra-duzione di Giorgia Cattaneo Puppo.

Il 31 Marzo 2007 l’AssociazioneLiguri nel Mondo ha celebrato il suo21° anniversario alla tradizionale Fe-sta dei Fiori. L’Associazione è statafondata a Genova nel 1986 dal fonda-tore internazionale Edward Galletticon il proposito di stabilire rapporticon la cultura ligure e unire i liguri ditutto il mondo. L’associazione si èsubito rivelata un vero successo inter-nazionale. Da Genova si è estesa pri-ma a san Francisco e poi in ottantaluoghi nei cinque continenti. L’Asso-ciazione continua a essere prospera el’obiettivo principale per il quale erastata fondata rimane di fondare centriLiguri per il mondo, posti dove si puòtrovare ed esaltare le migliori tradi-zioni liguri, la storia e la cultura. Latradizionale Festa dei Fiori è uno deipiù popolari eventi dei membri dellacomunità italo-americana. L’evento

annuale celebra lo speciale momentodell’anno in cui i fiori catturano il cuo-re e la mente delle persone della re-gione Liguria, e l’intera riviera italia-na è decorata con un tradizionale espettacolare tappeto di fiori. Dopo illungo inverno trascorso, i popolariproprietari di “Fantastico”, Angelo eIrma Ferro, hanno promesso di inau-gurare la primavera e catturare lo spi-rito della sera con una brillante unio-ne di colori e fragranze. Le celebra-zioni hanno avuto luogo al BasqueCultural Center, 599 Railroad Avenue,South San Francisco, con un cocktailseguito dalla cena. Gli ospiti hannocenato con un menù a base di insala-ta, pasta, scelta fra arrosto alla NewYork o salmone, dessert, caffè e unascelta di vino della vineria Sebastiani.Danze sulla musica di Steve BalichBand hanno allietato il dopocena.

AMERICADEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORD

OCEANIAvità per le nuove generazioni riusci-ranno a sopravvivere.

Purtroppo l’emigrazione ligure nonè stata una delle più numerose: secon-do un sondaggio di trent’anni or sono,i liguri emigrati in Australia furonocirca quattromila, se si considerano idecessi e coloro che sono rientrati inLiguria durante questi anni il numerodei liguri si è considerevolmente ab-bassato.

Siamo rimasti noi cari amici liguria portare innanzi le nostre tradizionie faremo tutto il possibile per far sì

che i liguri siano degnamente rappre-sentati alla consulta e in tutte le altrestrutture della nostra regione.

Concludo, cari Liguri, augurando avoi tutti altri vent’anni di attività so-ciale. L’Australia è il nostro paese diadozione, per cui abbiamo due patrie:l’Italia, che ha visto i nostri natali, el’Australia che ci ha accolto a bracciaaperte. La Liguria è e resterà semprenel nostro cuore. Vi abbraccio tutti».

MELBOURNE (Australia) - Dall’alto, tre momenti della festa dei liguri diMelbourne per il ventennale della loro Associazione.

MelbourneRiportiamo di seguito la relazione di

Emanuele Pastrengo pronunciata il 25marzo scorso per la celebrazione delventennale dell’Associazione Liguri diMelbourne di cui è presidente.

«Cari Soci, Socie e Amici dell’As-sociazione Liguri sono passati vent’an-ni anni dalla fondazione. Nel corso diquesti anni ci hanno lasciato ventunsoci e socie, dai quasi cento soci del1987, anno della fondazione, siamopassati a cinquantasei attuali, nel ricor-do e alla memoria di questi nostri ami-ci scomparsi vi prego di osservare unminuto di raccoglimento.

Vent’anni fa, dietro richiesta del-l’Associazione Liguri di Genova, sicostituì la nostra Associazione. Sonostati vent’anni di varie attività socialiche andarono dalle mostre sulla Li-guria dei suoi costumi folcloristici,alle mostre fotografiche, alle rappre-sentazioni commemorative di artistiliguri e diciamolo con orgoglio, delletradizioni della cucina ligure che lanostra Associazione ha presentato invarie occasioni, con la farinata, la zup-pa di ceci, lo stoccafisso, la focacciae i vari dolciumi della nostra regione.

A questo punto c’è da chiedersi qua-le sarà il futuro della nostra Associa-zione che, come le altre associazioniitaliane, per varie ragioni non riesco-no ad attrarre i giovani della secondae terza generazione che si sono assi-milati completamente alla società au-straliana. Non dico assolutamente chesiamo sull’orlo della chiusura tutt’al-tro, abbiamo innanzi a noi ancora pa-recchi anni di vita sociale che, se lasalute ci assiste, possiamo ancora por-tare avanti. A mio avviso solo le grandiAssociazioni italiane che hanno a lorodisposizione strutture sportive e atti-

Segue a pag. 19

PAYSANDU (Uruguay) – Alcuni soci dell’Associazione Liguri nel Mondo di Paysanduimpegnati in un corso di italiano nella loro sede.

SALTO (Uruguay) – Il direttivo dell’Associazione Liguri di Salto.

Segue da pag. 17

SaltoIl consiglio direttivo, esaminata

positivamente la richiesta, letto lo sta-tuto dell’Associazione Liguri di Sal-to e verificato che lo statuto dell’As-sociazione dei Liguri nel Mondo pre-vede la possibilità di riconoscere allepersone giuridiche la qualifica di socifederati, ha deciso all’unanimità disottoporre la richiesta dei nostri ami-

ci dell’Uruguay al comitato dei socifondatori che, a norma di statuto, sidovrà pronunciare sulla stessa in viadefinitiva.

Nell’attesa di poter annunciare nel-le prossime edizioni di Gens il rico-noscimento definitivo di questa gio-vane e attivissima consorella estera,facciamo all’Associazione dei Liguridi Salto i nostri migliori auguri e rin-graziamo tutti i suoi componenti perl’interesse e l’impegno con i qualicoltivano le nostre comuni radici interra d’Uruguay.

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Marzo 2007 1919

EUROPAOLANDA

AmsterdamLo scorso 31 marzo si è svolta la

cena per la celebrazione del decennaledell’Associazione Liguri d’Olanda.Rimandiamo al prossimo numero unservizio più ampio, quando daAmsterdam ci giungerà un resocontocompleto dell’evento.

Aldo Cuneo, presidente dell’Asso-

ciazione Liguri d’Olanda e della Scuo-la ligure d’Olanda, ha scritto la se-guente poesia, dedicandola alla festadella donna celebrata l’8 marzo.La Contadina!C’era una volta una ragazzinasveglia, brava, bionda e carina,alla città non era vicinaperché faceva la contadina.La gente diceva: Ma cosa vuoi farestartene sola, su in quel casolare,sempre al lavoro, sempre a sgobbare,vieni in città che andiamo a ballare!Potrai vedere qui come viviamo,senza pensieri noi ci divertiamo,tu che sei una bimba sì bella,ma se resti lassù, tu resti zitella.Lei li guardava e sorridevamentre a loro così rispondeva:Scherzate, ridete, godete, ballate,ma non v’accorgete che voi vegetate.Io non son sola, ma ho la mia terraed io la lavoro sia in pace che in guerra,e lei mi regala ciò che voi comprerete:Il pane ogni giorno e da bere se ho sete.

WIJK AAN ZEE (Olanda) - Un gruppo di bambini ospiti dell’Istituto Heliomare,con cui i Liguri d’Olanda collaborano anche per promuovere la Liguria.

SVIZZERAGrenchene Lengnau

Giuseppe Mazzini trascorse in esi-lio in Francia, Svizzera, Inghilterraoltre quarant’anni: 480 mesi della suavita. La F.a.e.l.s. (Federazione delleAssociazioni Emigrati Liguri in Sviz-zera, il cui presidente è FrancoBarabino), coinvolgendo la “Mazzi-ni Stiftung” (AssociazioneMazziniana svizzera), lo scorso di-cembre ha voluto solennemente ri-cordare uno solo di questi mesi (mag-gio 1836). Quest’anno cade anche ilduecentesimo anniversario della na-scita di Giovanni Ruffini (nacque a

ZAANDAM (Olanda) – In questa fotografia si vedono i bambini di una scuolaelementare di Zaandam sul fiume Zaan, dove Aldo Cuneo insegna a cucinare inparticolare ricette tipiche liguri, come il pesto, la farinata, il castaganaccio, lafocaccia al formaggio, e altre prelibatezze. Qui i bimbi, in età dai 4 ai 12 anni,alzano la mano per far qualche domanda al Console Generale di AmsterdamMarco Giungi in visita alla scuola.

nei cantoni svizzeri. Un raro e pregiatodocumento sulla famiglia Ruffini è sta-to consegnato in copia al museosolettese, per trovar posto accanto ai ri-tratti dei fratelli Ruffini. Il saluto finaledell’avvocato Boris Banga, deputato aBerna e cittadino onorario di Genova,ricambiando i saluti giuntigli dagli as-sessori regionali Giovanni Enrico Vescoe Fabio Morchio, con parole vibranti haauspicato l’adesione della Svizzera al-l’Europa.

Il prossimo 16 giugno 2007 alle 16ci sarà la visita guidata al Parco Maz-zini di Grenchen (accanto a via Ruf-fini), che, rinnovato e ristrutturato,sarà riconsegnato alla città “mazzi-niana”. Ottima occasione per ricor-dare anche il duecentesimo anniver-sario della nascita di Giovanni Ruf-fini. La ripresa di attività culturali ela partecipazione a cerimonie com-memorative è in ripresa nelle sediall’estero: merito anche dell’influen-za che recentemente ha saputo eser-citare una rinnovata Consulta Regio-nale dell’Emigrazione, non a casocitata esplicitamente nell’interventodel consultore Balestrero.

Genova nel 1807 e morì nel1881 a Taggia, ove fu elettodeputato ai parlamenticisalpino e italiano), compa-gno di fuga di Mazzini, chela F.a.e.l.s. ha voluto ricorda-re nella stessa occasione conlo scoprimento di una targaalla presenza di autorità sviz-zere e italiane, rappresentan-ti di Com.It.Es., ospiti pro-venienti dall’Italia e parecchiliguri emigrati in Svizzera.

Mazzini, insieme ai due fra-telli Ruffini (originari di Finale Ligu-re e di Taggia), vissero nascosti aLengnau (cantone di Berna) nella par-rocchia della chiesa riformata trovan-do rifugio segreto e solidarietà, tuttiricercati dalle polizie europee e sviz-zere.

Nella sala-museo di Grenchen, da-vanti alla targa in onore e memoriadel Pastore Stähli e della comunitàevangelica di Lengnau, RuthZurschmiede, presidente della “Maz-zini Stiftung”, ha aperto l’incontroporgendo un saluto ai convenuti. Daparte svizzera, erano presenti, fra glialtri, il deputato Boris Banga, sinda-co di Grenchen, la presidente delConsiglio pastorale di Lengnau, Bar-bara Stucki Zeller, la presidente del-la Dante Alighieri di Bienne, FloraNobs, l’assessore comunale alla cul-tura Anna Messerli, la televisione ela stampa locale. Nel suo saluto lapresidente si è rivolta con attenzionee stima agli ospiti provenienti dal-l’Italia (dalla Camera dei Deputati diRoma, dalla Regione Liguria, daiComuni di Genova e di Taggia e dal-la provincia di Genova i cui auguri

sono stati portati rispettivamente daldeputato Antonio Razzi, dal cavalierEmilio Balestrero, che recava i salu-ti del nostro presidente internazionaleFelice Migone, dal presidente Fran-co Barabino, da Giorgio Revelli, pre-sidente del circolo culturale diTaggia, dal professor FerruccioOddera) e alla parte italiana prove-niente dalla Svizzera (fra cui la re-sponsabile del Consolato d’Italia aBerna, Silvana Ricci, i presidenti eresponsabili delle commissioni cul-tura di vari Com.It.Es.).

Con il quadro della situazione storicadel 1836, lo studioso svizzero AntonMeier (benemerito fondatore dellaStiftung e cavaliere della Repubblica Ita-liana) ha introdotto i presenti nel climadi libertà, di valori repubblicani, di de-mocrazia e di tolleranza che si respirava

GRENCHEN (Svizzera) - Nella sala-museo mazziniana di Grenchen, da sinistraBarbara Stucki Zeller di Lengnau, Ruth Zurschmiede, Silvana Ricci del conso-lato di Berna, Anton Meier, Emilio Balestrero, l’onorevole Boris Banga, il presi-dente dei Liguri in Svizzera Interna Franco Barabino.

GRENCHEN (Svizzera) - La targa in ricordodell’episodio di Lengnau con una delle frasidi Mazzini che ne riassume il pensiero.

OCEANIASegue da pag. 18Sidney

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Marzo 20072020

Casa di Colombo e Porta Soprana.

dal Genovesato

Le antiche Rettoriedi Arenzano

(c.r.) Il locale centro storico Töre diSaraceni alcuni anni fa compì un’accurataricerca sulle Rettorie di Arenzano e scoprìtra le carte degli archivi genovesi, ma so-

dal SavoneseRievocazionimedievalia Finale Ligure

(m.m.) Si è tenuta durante il mese digennaio a Finale Ligure la suggestivamanifestazione in costume medievale Dinoda Nùxe.

Nell’incantevole scenario di Finalborgocon lo stupendo Castel S. Giovanni chefaceva da cornice sono state rievocate la

Loano invitaa riscoprirel’entrotrerra

(a.r.) Il C.a.i. (Club Alpinistico Italiano) diLoano ha posto alla base del proprio pro-gramma annuale 2007 una serie di passeg-giate nel verde sino a giugno, e dopo l’esta-te, tese a scoprire le bellezze del proprioentroterra. Il progetto, titolato “Loano, nonsolo mare”, prevede una serie di escursionicollinari che non comportano difficoltà alpi-nistiche a chi ne è attratto, consentendoglila possibilità di ammirazione paesaggisticaad ampio orizzonte.

La bontà dell’iniziativa sta tutta nelle bel-lezze storiche e naturali godibili da una “ar-rampicata” (si fa per dire) per raggiungereantichi borghi, vecchie chiese, antichi ca-stelli e fortificazioni dei crinali dominanti ca-ratterizzati dalla suggestione panoramicache singolarmente offrono i diversi percorsiche possono arrivare anche ai confini con ilbasso Piemonte. Punta Crena, il Malpasso,le gite Ceriale-Monte Piccaro-Monte Croce,Calvisio-Sentiero dei Ciappi, Laigueglia-Marina di Andora, Spotorno-Monte Mao, percitare solo una parte del programma del-l’iniziativa, il banco di prova che ha ottenutole prime risposte di alto gradimento.

I 25 anni degli Amicidi Peagna

(i.d.) Vogliamo ricordare, anche se un po’in ritardo, che lo scorso anno l’associazione

dallo Spezzino

Il NationalGeographicper le 5 Terre

(c.r.) Cinque Terre, tredicesima meravi-glia al mondo, per il National Geographic,l’ente internazionale che giudica le bellez-ze del patrimonio paesaggistico interconti-nentale. Per la Liguria è un vanto eccezio-nale in quanto al centro del più alto interes-se dell’Unesco, confermando che il paesag-gio naturale ha anche l’uomo come suocuratore e conservatore. Un ulteriore ap-prezzamento per questa fetta di terra ligure,che fa piacere al nostro giornale pubblica-re, tanto più che la regione Liguria lo portacome fiore all’occhiello favorendolo comeméta in occasione di iniziative o riunioni pre-se, come si è in particolare ricordato, nel-

Amici di Peagna – della quale abbiamo piùvolte parlato sul nostro giornale – ha festeg-giato i venticinque anni di vita della Rasse-gna dei libri di Liguria: per l’occasione è statofatto anche un annullo postale speciale il 26agosto 2006, giorno dell’inaugurazione dellaRassegna. La manifestazione è nata nel 1981con lo scopo di diffondere la conoscenza deilibri di Liguria e promuovere la divulgazionedell’informazione editoriale, specialmente perle pubblicazioni che hanno meno visibilità sulmercato librario, e si svolge ogni anno dall’ul-timo sabato di agosto alla prima domenica disettembre a Peagna, antica frazione diCeriale. In quella settimana presso la CasaGirardenghi sono esposte tutte le novità edi-toriali liguri dell’anno e si svolgono interes-santi serate a tema, condotte da FrancoGallea, con ospiti del panorama culturale re-gionale. La Rassegna si conclude con l’as-segnazione del Premio Anthia al libro liguredell’anno, votato dai librai liguri. Nel 2006 ilpremio è andato a Gli innocenti di GuidoSeborga, giornalista, poeta e scrittore nato aTorino nel 1909 e morto nel 1990: il romanzosi svolge all’epoca del ridimensionamento del-l’industria siderurgica nel Savonese, nei pri-mi anni Cinquanta del secolo scorso, e narrale vicende di cinque operai sullo sfondo dellarealtà savonese dell’epoca.

Sono stati assegnati anche altri due pre-mi: quello per le arti figurative di Liguria a

l’ambito della propria attività per la partedella Consulta per l’Emigrazione. Tappe sto-riche, d’altra parte, rimangono l’istituzionedel Parco regionale nel 1995 e nazionalequattro anni dopo, l’area marina protetta nel1997, con il riconoscimento nello stessoanno dell’inserimento nel Patrimonio del-l’Umanità. Senza dimenticare i risultatidell’attività imprenditoriale prettamente loca-le, vere e proprie conquiste in campo, oltrechéturistico, anche agricolo e alberghiero conanche una rimodellatura nel ripristino dei fa-mosi muretti a secco. In proposito non c’èstato risparmio né di studio né di fatica, peraver saputo trasformare quanto era impervioe quasi impossibile a essere abitato in unpatrimonio di eccezionale richiamo.

A Follopremio internazionaledi letteratura

(i.d.) In Val di Vara, alla confluenza fra ilfiume Vara e il fiume Magra, è situato il co-mune di Follo di antiche origini, che con isuoi sei mila abitanti è uno dei comuni piùimportanti della vallata. La sua vicinanza asiti come il parco nazionale delle CinqueTerre e quello regionale di Montemarcello,il Golfo dei Poeti, Sarzana, la Lunigiana, laVersilia e le cave di marmo di Carrara, neaccresce l’interesse turistico.

Dal 1990 Follo è sede del premio inter-nazionale di poesia e letteratura Goccia diluna, organizzato dal Club amici delle fa-vole e delle fiabe della frazione Bastrémolicon la collaborazione dell’associazioneculturale San Martino di Durasca, che èun’altra frazione di Follo. Il concorso si tie-ne in genere tra maggio e giugno alla SalaPolivalente di Piano di Follo, con giornatadi premiazioni per la poesia e per la narra-tiva per l’infanzia, seguita da gita turisticadei partecipanti”.

Il comune di Follo ha un sito internet moltocompleto e particolarmente ricco anche dinotizie storiche, www.comunefollo.it, dalquale sono state tratte queste brevi note.

Renata Minuto e quello per la promozionee diffusione culturale all’Istituto mazzinianodi Genova.

L’associazione Amici di Peagna gestisceanche una biblioteca con oltre dieci mila ti-toli, aperta ai visitatori il venerdì pomerig-gio, e ha i seguenti recapiti: casella postale115, Ceriale (SV); telefono e fax 0182932321; e-mail [email protected];sito internet www.liguri.net/portappennini/peagna.htm.

dall’Imperiese

A Sanremogli Oscar dello Sport

(m.m.) Lo scorso 16 marzo si è svolta aSanremo, presso il Palafiori la cerimoniadegli “Oscar dello Sport” organizzata dalC.o.n.i. con il patrocinio del Comune diSanremo e della Provincia di Imperia.

Durante la cerimonia sono stati premia-ti i migliori esponenti dello sport provenientidalla Riviera di ponente tra i quali ha otte-nuto un prestigioso riconoscimento lasquadra di pallamano della BiancheriCavour di Ventimiglia per gli ottimi successiconseguiti nella scorsa stagione: la con-quista dei titoli Under 18 e Under 21 han-no garantito il diritto di rappresentare laLiguria alle “finali nazionali di categoria”.

Grande soddisfazione è stata espressadall’allenatore e fondatore della Pallamanoventimigliese.

Degno di nota anche il riconoscimento perDeborah Ginulla della San Camillo Imperiache è riuscita nella non facile impresa di in-dossare la maglia della Nazionale allieve du-rante importanti tornei internazionali.

prattutto in quello del Comune di Arenzano,che nella nostra cittadina alla fine del se-colo XII° erano sorte le Rettorie legate alprocesso di formazione storica dell’Istitu-to comunale genovese.

I capi di queste Rettorie rappresenta-vano il popolo arenzanese ed erano ov-viamente chiamati “Rettori”. Essi veniva-no designati dai gruppi di famiglie di ognizona di Arenzano. In occasione della con-sacrazione della chiesa parrocchiale del1594 (non ancora nella forma attuale) aopera del Card. Alessandro Centurione, leRettorie, con in testa i Rettori, erano pre-senti alla cerimonia con i vessilli, al centrodei quali spiccava uno stemma.

La scoperta dell’esistenza delle Rettoriearenzanesi e dei loro stemmi avvenne ca-sualmente rovistando fra i documenti del-l’Archivio comunale di Arenzano. Una lo-gora pergamena, in cattivo stato riportavasette stemmi che riguardavano ogni sin-gola Rettoria: Maen-a, Olivette, ‘Na strè,Cruxetta, Rue, Cabanin, Terarba.

Il centro storico Töre di Saraceni pensòsubito di rendere nota questa interessan-tissima scoperta, il cui oggetto era indub-biamente ignorato dagli arenzanesi, conuna pubblicazione da esso edita nel 1984,riproducendo fedelmente gli stemmi con irelativi colori. Nel documento originale i di-segni erano riprodotti in bianco e nero; aindicare i colori figuravano le lettere inizia-li dei loro nomi latini.

La Töre di Saraceni rivendica questapreziosa e importante scoperta e, mentreribadisce che tali simboli appartengono allae tradizioni storico-culturali, si augura cheessi non vengano arbitrariamente utilizza-ti o proposti in maniera poco opportuna.

vita e le tradizioni medievali. I visitatori,cittadini finalesi e turisti provenienti anchedall’estero, hanno potuto così respirareun’atmosfera particolare e unica accom-pagnati da esperte guide, per l’occasionein costume medievale.

In questo straordinario scenario si sonoesibiti in duello con spada gli “Spadaccini diFinale” e in tiro con gli archi gli “Arcieri dellaTorre dei Diamanti”. I popolani, invece, han-no offerto calde tisane in una sala della Tor-re dove ad attenderli con gli onori del casoc’era il “Marchese Giovanni del Carretto”.

I turisti hanno potuto visitare la fortezzascortati dalle “guardie dell’epoca”.

L’incontro, organizzato dall’associazioneCentro storico del Finale, ha avuto il patroci-nio del Comune di Finale Ligure e il contribu-to della Life srl di Sommaria di Perno.

ARENZANO

FINALBORGO

SANREMO

FOLLO

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Marzo 2007 2121Archivi della memoria

Viaggio in Sannio

di MAGÌ SOAVE

Dairicordidellanonna

DairicordidellanonnaIl proverbio

La ricetta

L'angolo caratteristico

IN CUCINA – 1) Il sale serve a condire e a conservare qualsiasialimento. 2) L’aceto serve a dare il brusco alle vivande postovi sopradopo fritte, a condire l’insalata e a conservare qualsiasi legume, comefunghi, cetrioli, peperoni etc. Vi si possono anche conservare alcunequalità di frutta acerba. L’infusione serve propriamente a dare un certosapore alle cose da cuocere. Serve anche a togliere il selvatico alla sel-vaggina. L’infusione nell’olio, cipolla, sugo di limone e aglio serve aconservare le carni nell’estate affinché non puzzino. 3) Le uova. Il tuor-lo serve a legare le cose affinché non si sciolgano nel cuocere e inoltre acondensare le salse e il latte. L’albume, ben sbattuto e montato in fiocca,serve e tenere soffici le cose fritte, le salse e le diverse paste dolci. Leuova impastate nella farina fanno crescere e rendono la pasta soda nelcuocere. 4) La farina di frumento serve a condensare le salse ed il latte;abbrustolita, aiuta a dare il colore d’oro agli arrosti, ragù e stufati. 5) Lecipolle, tagliate a quarti o a fette e messe a rosolare in casseruola servo-no a dare colore ai sughi e alle sostanze.

No gh’e pignatta ch’a no l’attroeve o so covercio (Non c’è pentolache non trovi il suo coperchio – Riferito a persone. Ognuno trova il suoaffine).

La veduta caratteristica - Pittoresco scorcio del ponte sul torrenteOrba, presso il paese di Urbe (SV).

di MARISA DE BARBIERI

Arriviamo che è notte a Circello(Benevento), rintronati da un

viaggio che sembrava non finire mai.Si intuiscono colline, tavolati, pic-

coli paesi: è freddo, umido e soffiaun forte vento. Le vie del paesinosono illuminate per le festività nata-lizie, c’è ordine e pulizia, un vigilegallonato si dà da fare con il nostropullman. Ci accoglie una piccola de-legazione di sindaci con la fascia tri-

licate melodie. Raramente ho pro-vato simile sconcerto e commozio-ne. E poi comincia la parte istitu-zionale con le parole del parroco,dei sindaci e delle altre personalità.

Tutto ciò merita una spiegazione,(già tempo fa vi avevo raccontatoqualcosa in merito). Nel 181 a.C. iRomani riuscirono, con l’inganno,ad averla finalmente vinta, dopo de-cenni di lotte, contro i Liguri Apui.Per porre fine a ogni velleità di ri-bellione decisero di deportarli in

colore, in testa il parroco che ci in-vita nella sua chiesa, non essendociun altro spazio per contenerci.

Ci avviamo a piedi e scorgiamosui muri alcuni manifesti che invi-tano la popolazione ad accogliere ifratelli liguri in visita. Una sorta difisarmonica suonata da un giovanot-to in costume ci accompagna, men-tre una coppia di ballerini ci volteg-gia intorno. Da un bar si affacciauno sparuto gruppetto di curiosi checi osserva. Le finestre delle casesono chiuse, in giro non c’è nessu-no. Non c’è il tempo di essere per-plessi che già ci troviamo sul piaz-zale della chiesa dove una ragazzaci porge un foglio con dei versi edella musica, l’inno dei Liguri. Sientra in chiesa, io praticamentesono fra i primi, un po’ isolata,come è giusto che sia, unica geno-vese. Bagliore, un bagliore quasiaccecante per chi viene dal buio difuori. In fondo, davanti all’altare,ordinatamente schierata con stru-menti musicali in mano, tutta la gio-ventù del paese. Ai lati una folla im-mensa, un momento di silenzio, poiesplode l’applauso scrosciante, sor-risi, parole di benvenuto. I ragazzicontinuano a suonare e cantare de-

massa (47 mila capi famiglia con lemogli e i figli) nel Sannio, nella zonadi Circello e limitrofe. Ma anzichéfarli schiavi, come d’uso, li lascia-rono liberi e diedero loro pure 150mila sesterzi per avviare le attivitàagricole, in considerazione del va-lore, della caparbietà, della forzad’animo e fisica da loro dimostrata.

Questa popolazione subì vicissitudi-ni di ogni tipo, ma arrivò comunqueal ventesimo secolo, quando si co-minciò a studiarli.

Nel 1981 vi fu il primo vero ap-proccio fra questi Liguri e la terradi origine, la Versilia; la Lunigia-na, lo Spezzino, con scambi di de-legazioni. Recentemente ci sonostate nuove visite, fino a quest’ul-tima, composta da una trentina dipersone. Erano rappresentati pa-recchi comuni della provincia del-la Spezia nelle figure di sindaci eassessori, ma anche ComunitàMontana, Consiglio provincialedella Spezia, Camera di Commer-cio, Unpli. Inoltre, c’erano delega-zioni del Cai, del Wwf, di ItaliaNostra, genetisti delle Universitàdi Milano e di Pisa, illustri studio-si dei Liguri come Renato Del Pon-te, le cui opere sono basilari percomprendere questi avvenimenti.Promotore e organizzatore infati-cabile e capace Silvano Zaccone,sindaco di Pignone (Sp). La pre-senza degli amici del Sannio eraaltrettanto cospicua e qualificata.Sono stati avviati gruppi di lavoroe tavole rotonde con argomentazio-ni ad amplissimo raggio, conside-rata la rappresentanza di speciali-sti, interrotti da piacevoli momen-ti conviviali, generosamente offertidai nostri ospiti. Dopo una brevevisita ai siti archeologici di Mac-chia di Circello, ci sono stati gliarrivederci, con le promesse dicontinuare gli scambi di visite cosìutili per le due comunità e fruttuo-se di informazioni e di sentimenti.

Ringrazio tutti gli ospiti che ci han-no accolto così calorosamente e in par-ticolare il sindaco di Circello Giusep-pa Zaccari, il presidente della Pro-Loco di Circello Alfonso Tatavitto, laresponsabile del Comune di Circelloper le relazioni esterne e cara amicaMarisa Miele, la popolazione tutta diCircello.

Marisa De Barbieri con il sindaco di Circello Giuseppa Zaccari e il sindaco diPignone (Sp) Silvano Zaccone.

Nel Comune di Circello, da sinistra, la presidente del Consiglio provincialedella Spezia Gabriella Bertone, il sindaco di Circello Giuseppa Zaccari, il presi-dente della Comunità montana Alto Tammaro Antonio Calzone, la nostra consi-gliera Marisa De Barbieri.

C M Y N

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Marzo 20072222Libri VOCI E SCRITTI DI LIGURIA Periodici

Il Lunaiodi Varazze

Le famosissime Frecce Tricolorisul cielo di Varazze: questa la coper-tina del “Lunaio” pubblicato dall’as-sociazione culturale U CampaninRussu aderente alla Consulta Ligure

Il Lunaiode A Campanassa

Rino Di Stefano

Oltre l’Orizzonte– Dal passato al futurodell’avventura politicadi Claudio Scajola

Il cammino del politico ligure Clau-dio Scajola è stato recentemente rac-contato in un libro scritto dal giorna-lista Rino Di Stefano e dal titolo: Ol-tre l’Orizzonte – Dal passato al futu-ro dell’avventura politica di ClaudioScajola.

Pubblicata da De Ferrari editore,quest’opera racconta l’avventurosoe articolato percorso politico com-piuto fino a oggi da uno dei mag-giori esponenti della politica liguree nazionale.

Da giovanissimo liceale impegna-to nella Democrazia Cristianaimperiese, divenne sindaco della cit-tà a soli 34 anni (il padre fu il primosindaco democristiano di Imperia

Vincenzo D’AmoreMaurizio Lamponi

Genova tra ottocentoe novecento

Vincenzo D’Amore e MaurizioLamponi hanno composto “in tandem”questa accoppiata storico-fotografica suGenova e dintorni tra i due secoli chehanno cambiato il volto della città.L’editore ha impugnato la penna, haaperto i “tomi” della sua pregevole col-lezione e, in compagnia di AldoRaffetto, collezionista di cartoline il-lustrate, stampe e foto d’epoca, ha “co-struito” tutta la serie di didascalie adampio respiro che aiutano il lettore ameglio comprendere il contenuto del-le immagini. L’itinerario del primo vo-lume si svolge da Nervi a Di Negrosoffermandosi sui luoghi più importantidi quel percorso.

Maurizio Lamponi, noto autore di

Nelle edicoleil Giornale di Moconesirinnovato

Al suo decimo anno di pubblicazio-ne, dal 5 marzo scorso è gratuitamen-te nelle edicole e nei ritrovi delTigullio e delle valli Fontanabuona,Aveto, Graveglia Sturla e Taro il Gior-nale di Moconesi-Corriere della Fon-tanabuona completamente rinnovato:nuovo editore (Idt-Midero), nuovaveste grafica, nuovi contenuti, 20 pa-gine a colori, 10.000 copie.

I nuovi recapiti sono:Editore: Idt-Miderowww.idt-midero.comVia Chiose 32H 16047 Moconesi (GE)Tel 0185-938009 Fax 0185-938200Giansandro Rosasco [email protected] Ricciardi [email protected] De Rosa [email protected]

Fondazione Migrantes

Rapporto sugli Italianinel Mondo 2006

Vede la luce, dopo vent’anni di at-tesa, il primo Rapporto sugli Italia-ni nel Mondo. A promuoverlo è laFondazione Migrantes, che ha volu-to dare un ulteriore segno dell’impe-gno della Chiesa italiana per l’emi-grazione, sollecitando l’apporto re-dazionale di diverse altre organizza-zioni sotto il coordinamento del-l’équipe del “Dossier Statistico Im-migrazione Caritas/Migrantes”. Que-sta ricerca, nata per valorizzare leimplicazioni di un fenomeno che havisto quasi 30 milioni di italiani par-tire da tutte le regioni della penisola,si concentra sui 3 milioni e più diconnazionali residenti all’estero esulla comunità degli oriundi che su-pera i 60 milioni di persone. Il rap-porto si struttura in quattro parti: flus-si e presenze degli italiani nel mon-do; aspetti socio-culturali e religio-

si; aspetti economico-politici; appro-fondimenti. Si tratta di 352 pagineraccolte in una ventina di capitoli neiquali, partendo dai dati statistici edall’abbondante documentazioneprodotta in Italia e all’estero, sonopresentati, in modo semplice e rigo-roso, i più importanti aspetti di quel-l’imponente fenomeno secolare cheè l’emigrazione italiana. Questo è il

senso dell’iniziativa secondo monsi-gnor Piergiorgio Saviola, direttoregenerale della Migrantes: «Far usci-re gli italiani all’estero dall’anonima-to e scongiurare nei loro confrontiun’imperdonabile perdita di memo-ria e fare perno su di essi per accre-ditare nel mondo un’immagine piùvera del nostro paese».

A chiusura del volume, sono ripor-tate regione per regione schede diapprofondimento contenenti dati nu-merici sugli emigrati italiani nel 2006aggiornati al 9 maggio 2006. Puntan-do la lente sulla Liguria, sono oltre75 mila i liguri nel mondo (di cuiquasi 42 mila originari di Genova, 10mila di Imperia e La Spezia, 13 miladi Savona); di questi, il 40,8% è emi-grato in altri paesi europei, l’1,7% inAfrica, l’1,1% in Asia, il 54,7% nel-le Americhe (di cui il 48,5% solonell’America centro-meridionale),l’1,7% in Oceania. Tra i primi paesid’emigrazione ligure figurano Cile,Argentina, Francia, Uruguay, Sviz-zera, Regno Unito, Germania e StatiUniti d’America.

dell’Italia repubblicana). Per anni aivertici delle amministrazioni localiimperiesi e sempre coinvolto nel-l’attività politica ligure, diventa de-putato e responsabile nazionale diForza Italia organizzando comple-tamente il neonato movimento po-litico di Berlusconi che diventerà ilpartito di maggioranza relativa delPaese.

Nominato per tre volte Ministrodurante la passata legislatura, Clau-dio Scajola è stato un punto di ri-ferimento importante per i liguri eper la nostra regione alla quale èsempre rimasto indissolubilmentelegato.

Il libro racconta i più importantieventi della vita pubblica del deputa-to ligure fino a giungere alla recentenomina, di estrema complessità e de-licatezza, di presidente del Comitatoparlamentare per i servizi di informa-zione e sicurezza e per il segreto distato (Copaco), nomina conferitagliall’unanimità con pieno consenso del-le forze politiche di maggioranza eminoranza.

opere su Genova e i suoi dintorni, haripreso il cammino da Sampierdarenaper giungere a Voltri da un lato, e aPontedecimo – con alcune brevi escur-sioni ai più importanti Santuaripolceveraschi – dall’altro. Ne è scatu-rita un’opera completa ed esauriente,ricca di oltre cinquecento immagini di-

vinamente riprodotte anche dal puntodi vista tecnico, distribuite nelle oltrequattrocento pagine complessive deidue volumi. Parafrasando uno sloganin voga si può riassumere il contenutodell’opera con le parole “Genova comenon l’avete mai vista”… I due volumicostano € 12,00 cadauno.

Improntato ai moti di “ieri edoggi…” il Lunaio savonese offre incopertina una visione, dal mare, dellaTorretta e dei palazzi in cui la città siidentifica; sul retro c’è la carta d’iden-tità storica de A Campanassa, con ladescrizione dell’attività originaria edelle sue iniziative storiche. Di NazarioFancello, Maestro anziano della So-

cietà, la presentazione dei testi che inogni pagina hanno per lo stesso luogouna foto di ieri e di oggi a significare icambiamenti nel tempo. Poi, ognimese, una ricetta tratta da un classicodella cucina ligure, “Pesto e buridda”,con due pezzi specifici dedicati a“Ferrer, Oste di prua” e alla sua “cuci-na a vela”. Per le pagine di ogni meSe,quindi, oltre al foglio di calendario, iltradizionale proverbio e la nota relati-va al segno zodiacale. Con un’accura-ta impaginazione grafica particolar-mente impreziosita dalla quadricromia.

con la collaborazione della locale As-sociazione Albergatori e stampatodalla Sma di Cogoleto. Pubblicatoper la prima volta a colori, grazie(come è spiegato nella presentazio-ne) agli amici del “Giornalino” (Noti-

ziario delle frazioni e della città diVarazze nella veste di periodicomensile, supplemento del Letimbro,il giornale del capoluogo savonese)hanno voluto in questa maniera fe-steggiare il loro decennale di pubbli-cazione. La facciata della Cattedraledi S. Ambrogio, uno scorcio panora-mico dell’Alpicella, una collina so-vrastante il mare imbiancata dallaneve, una foto votiva di un rito di fineaprile che dura da seicento anni, duechiesine caratteristiche, la villa ara-ba sugli scogli, la spiaggia affollatad’estate, il panorama di Casanova, ilverde delle Faie, l’ommu de Cantalù,l’invito per un pellegrino a una sostaa S. Giacomo: queste le belle foto-grafie di Mirko Saturno, a illustra-zione di ogni mese, tutte corredateda un’appropriata poesia dei variGhione, Pisani, Ghigliotti e MarioTraversi, che ha firmato i tradiziona-li proverbi.

Mirjam Sambol

Tutto Cambia, Nulla èNuovoEverything Changes,Nothing is NewTodo Cambia, No HayNada Nuevo

È stato da poco pubblicato in ottocapitoli l’epistolario della famigliadegli Ai cardi, emigranti della Li-guria di Ponente nelle Americhe. Ildocumento, che abbraccia un arcotemporale dal 1750 al 1920, si rifàa una corrispondenza conservata peranni in una cassapanca nella soffit-ta della casa della famiglia diNicolino Aicardi, marito ligure del-la scrittrice, emigrata dalla Svezia aPietra Ligure.

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Marzo 2007 2323

Marco Delpino

Storia e culturadi una città

Marco Delpino nella sua fertilitàdi scrittore, nella sfaccettatura del-la sua infaticabile attività letteraria,ha firmato un libro su Santa Mar-gherita Ligure titolato Storia e Cul-tura di una Città, opera che raccon-ta la storia della “perla del Tigullio”.Formato 16x24, con le sue 172 pa-gine di testo arricchite da fotogra-fie in bianco e nero e in quadricro-mia, nonché da un inserto a colori,opera dell’artista Tarcisio Vantag-giato, con copertina pure a colori eplastificata, il volume si snoda suivari temi delle origini, i costumi, ilterritorio, le leggende, i monumenti

Antonella Granero

Varazze sacraVarazze sacra: con questo titolo

Antonella Granero ha firmato un li-bro, edito da Elio Ferrari, che si con-figura in un viaggio attraverso la sto-ria religiosa di una importante comu-nità. Questa ha infatti dato i natali auna figura di grande prestigio, qualeJacopo da Varagine, e ha legato il pro-prio nome alle vicende di una dellepiù sante anime del mondo, Caterinada Siena.

L’autrice si dedica da anni a studidi storia religiosa e svolge la propriaattività di ricerca presso il Centro Ita-liano di studi storici delle Devozioni.Tra le sue opere va segnalata in parti-colare quella pubblicata quasi a

Nu gò què d’andà pa strada,cumme un scemmu dindolà,e in palestra buttezzà,mancu a fise anche de badda!Me ciù cau andà in te l’orto,cun a sappa puei cavà,cun a radio, cd asmorto,u servello riposà…..E quande l’è u momento,fae e puisci destegà…..Streppu a lellua in tu miagine fassu u stretching!Agueitiò finna u tramunto,puendume resciuà.Rebelliò doppu due priee a schenn-a a se ceghià.Se ai lumè ciantu e scarasse,aviò i muscoli in te brasse!Se bagnu cu stagnun,ciù de un rubbo rebelliò,ma scarolla e radicciun,sempre freschi me gustiò!Se remescio in sà e in là,nu ghe vò l’integratu,u me pa u tapirulane m’ assuigio sutta au sù.Mi sparagnu, veddu u mà,sentu oudu de rumanin,possu anche ciapettàe poi……veddu Portufin!A palestra a l’è unna taixa,megiu mì, ma senza sprescia,due tumate me cuggiò,a tò faccia mè cundiò!!!!!

Inizia con questo numero di Gens Ligustica in Orbe unpercorso poetico ispirato a temi d’attualità, scorci, si-tuazioni e personaggi curiosi della Riviera ligure di Le-vante interpretati e tradotti in versi dalla poetessa di PieveLigure Marisa Saragni, che d’ora in poi chiameremo“nonna Mari”. Sarà anche l’inizio di un viaggio allariscoperta di espressioni e modi di dire del dialetto geno-vese che forse in pochi ricordano ancora.

Non ho voglia di andare per stradaE dondolare come uno scioccoSaltellare in palestra,come se fosse anche gratis!Preferisco andare nel mio orto,e zappare con la zappettae, con la radio e il cd spenti,riposare il cervello.E, quando è il momento,sgusciare fave e piselli….Strappando l’edera dal murettoFarò lo stretching.Ammirerò anche il tramonto,rilassandomi.Dopo, sposterò anche delle pietreE farò i piegamenti con la schiena.Se pianto i bastoni ai fagioli,avrò i muscoli nelle braccia!Se innaffio con il secchio,porterò dei pesi,ma la scarola e il radicchioli gusterò sempre freschi.Se mi muovo di qua e di la,non ho bisogno di integratore,mi sembra di usare il tapis roulante mi abbronzo sotto il sole.Io risparmio,vedo il mare,sento il profumo di rosmarino,posso anche chiacchieraree poi…Vedo Portofino!La palestra costa,sono meglio io , senza fretta,raccoglierò due pomodorie me li condirò alla tua salute….

Il 24 gennaio 2007, in occasione diun’intervista sulle attività della Consul-ta ligure per l’Emigrazione, è stato con-segnato alla troupe di Rai International- d’accordo con l’interessata - il certi-ficato di nascita del bisnonno di unasignora peruviana che ci aveva chiestodi aiutarla a rintracciare il documento.

Sulla base delle indicazioni che la si-gnora ci aveva fatto pervenire, siamorisaliti alla parrocchia di San Vincenzo

TRACCE PERDUTE...E RITROVATE...

Zaira Zuffetti PavesiRoberto Vignolo

Lettere di casaMontale (1908-1938)

Di Zaira Zuffetti Pavesi, curatricedell’edizione, con prefazione di Rober-to Vignolo, è stato recentemente pre-sentato nel complesso di Sant’Ignazio,sede dell’Archivio di Stato di Genova,il libro Lettere di Casa Montale (1908/1938) alla presenza di Marianna PoliGussoni, nipote di Marianna ed Euge-nio Montale. Ricordi tratti dalla corri-

spondenza che Marianna intrattenevacon le amiche, ma in particolare conIda Zambaldi. Lettere conservate dallanipote e dalle amiche che raccontano,“quasi un diario”, la sua vita di un tren-tennio di secolo. Il fratello Eugenio, chetanto ammirava, la sua Liguria eMonterosso, la propria fede religiosa,la famiglia Montale: questi i protago-nisti delle lettere di Marianna, che morìa soli quarantaquattro anni.

Le risposte del fratello Eugenio nonsono mai state trovate. Ma lui raramen-te parlava di Marianna; accennava soloalla sua cultura letterale e alla sua espres-sione di donna. Eppure le voleva bene.

Ezio Viglione

Il puro vernacolosabazio

È stato recentemente pubblicato ilVernacolo savonese. L’opera, dal ti-tolo Il puro vernacolo sabazio, è stataconcepita con pazienza certosina dal-lo studioso Ezio Viglione.

Manuale insostituibile e del tuttounico per struttura e densità, Il purovernacolo sabazio rappresenta senzaalcun dubbio la più importante inizia-

(l’attuale chiesa della Consolazione invia XX Settembre a Genova), nei cuiarchivi abbiamo trovato la trascrizio-ne della nascita, nel 1803, di L. P., chesarebbe poi andato a Lima come con-sole del Governo sardo e lì si sarebbesposato.

Siamo lieti di aver potuto una voltadi più aiutare i discendenti di nostriantichi emigrati a ritrovare la provadocumentale delle loro radici liguri.

compimento degli anni Duemilatitolata: L’Apocalisse a Verezzi - LeApparizioni mariane, i messaggi, iveggenti e le attese di fine millennio.Inoltre: Mater Dolorosa , Albenga Sa-cra, Finale Sacra e Vado Cristiana (conF. Molteni) nonché la collaborazionea molti volumi sulla storia e di Varaz-ze e di Finale Ligure.

Il centro varazzino inoltre può van-tare, la presenza di più sedi storichereligiose nelle quali intorno ai luoghidi culto si è sviluppata nei secoli lavita quotidiana delle popolazioni e dicui è rimasta memoria nei toponimiattuali. Lo ricordano nell’introduzio-ne e nella prefazione del volume, sin-daco e assessore alla Cultura rimar-cando, quale esempio a valere per tut-ti, Santa Maria in Betlehem, l’intito-lazione all’Ospedale cittadino in me-

Libri

tiva editoriale di settore degli ultimianni.

Presentato nel suggestivo salonedell’Anzianìa nello storico edificio delBrandale di Savona, sede dell’associa-zione A Campanassa, il volume pre-senta una struttura piuttosto articolatain cui si possono studiare le regole dellagrammatica, fonologia, normologia,morfologia, sintassi, metrica eversificazione del dialetto savonese.

Originariamente realizzato per quelfilone di poeti impegnati in opere dia-lettali, Il puro vernacolo sabazio di-venterà sicuramente un punto di rife-rimento per tutti coloro che vorranno

avvicinarsi al dialetto, una sorta dimanuale che illustra in maniera chia-ra tutte le regole del dialetto savonese.In questo modo si riuscirà a mantene-re più ordine riconoscendo nei diver-si dialetti liguri la corretta “parlata”:savonese, dialetto dell’entroterra, dia-letto del ponente, genovese.

Ezio Viglione, in realtà, non è sol-tanto uno studioso del dialetto, ma èanche uno scrittore; ricordiamo lastoria di Natale pubblicata recente-mente in vernacolo sabazio intitola-ta Gelindu e Gelinda dedicata ai duepastori che per primi giungono allacapanna di Gesù Bambino.

moria della presenza locale dal XII°al XV° secolo dei Vescovi provenientidalla Terrasanta. (A.R.)

e il “Monte”, vale a dire il simboli-co Monte di Portofino, unitamenteai nomi di celebri personaggi che neltempo hanno frequentato e amato lacittà.

Un libro che si esprime con testiscorrevoli pur nella complessitàdelle sue trame, che vanno dal ri-chiamo alle origini della città alnome che essa ha preso tra storia eleggenda apparendo già dal 262 a.C.

Un buon numero delle pagine fi-nali raccoglie fra l’altro notizie suflora e fauna locale e, con l’indicegenerale della materia, quello deinomi che appaiono in tutto il conte-sto.

Significative le presentazioni diGiuseppe Pastine su “la memoria delpassato come linfa del futuro”, diRaffaello Uboldi (“un angolo di Li-guria che sa di paradiso”) e la pre-

fazione dello stesso Autore (“unitanel nome di Napoleone”) e la ripro-duzione di una preziosa testimo-nianza autografa di Vittorio G. Ros-si. (A.R.)

Palestra con vista

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Marzo 20072424

C M Y N

LE FOTO:1) Panoramica della sala del Museo del Mare di Genova dove si è svolta la cenaconviviale dell’Associazione il 9 marzo scorso.2) Da sinistra: i soci Lorenzo Dellepiane, Antonio Ruggiero e Antonietta Bonvegna.3) Il nostro segretario generale aggiunto Ferruccio Oddera con la moglie Paola.4) In piedi il presidente Felice Migone tra Nicola Castellano e la moglie IsabellaDescalzo, nostra consigliera, la socia Irma Matteini e Giuseppina Sasso Descalzo.5) Da sinistra Anna Comini con la figlia Marina Cattaneo, nostra consigliera, il so-cio Luigi Carlucci, Giorgia Cattaneo Puppo, Mauro Becchi de A Compagna con lamoglie Silvia.6) Da sinistra: la nostra socia Elisabetta Parodi, il presidente Felice Migone, il no-stro socio monsignor Lavagna, il consigliere Gianvittorio Domini con la fidanzataGisella Colletti e il socio Riccardo Lertora, il signor Raffaele Arecco, collaboratoredi monsignor Lavagna.7) Da sinistra: il socio Ercole Franceschini con la moglie, il nostro tesoriere ValerioSantagata, i soci Ivana ed Elio Mangini, il nostro segretario generale Gian CarloPonte e il socio Franco Pinna.8) Da sinistra: la nostra consigliera Marisa De Barbieri e i nostri soci coniugi Parodi,Rosaria Maggiolo Ponte, Franca Mor, Rosetta Turarolo con la nipote Paola Turarolo.9) Da sinistra: i soci Mario e Giuseppina Pastore, Vanda Revello, Claudia Laudano,Gianni Revello e Piero Laudano.Le fotografie di questa pagina sono state scattate dal nostro consigliere Martino De Negri.Un servizio fotografico più ampio della serata è disponibile presso Jolly Verdacchi di viaPisacane 29r a Genova.

La sera di venerdì 9 marzo2007 una cinquantina di

nostri soci hanno partecipatoall’incontro convivialeorganizzato presso il GàlataMuseo del Mare di Genova. Illocale era stato scelto inquanto il Gàlata è ancorapoco frequentato dai genovesi.Dalla sala adibita a ristorantesi gode di una visualeinconsueta: il panorama versola città e il porto di Genova ciha compensato di quello degliscorsi anni, sempremeraviglioso, da PortofinoKulm verso il golfo diGenova. Con l’occasione ilpresidente Migone haricordato le recenti attività checi hanno impegnato negliultimi mesi con lasoddisfazione di vederpresenti all’assemblea deldirettivo di venerdì 2 marzomolti soci nuovi e anziani;molti si sono ritrovati ilgiorno seguenteall’inaugurazione dellarinnovata sededell’Associazione. Inconclusione, un’allusione alleprossime iniziative sociali incalendario, alla prossimaassemblea generale del 2007,ai nuovi soci acquisiti e alledue nuove sedi esterecostituitesi in quest’ultimoperiodo.

Era presente anche il nostrosocio e corrispondentemonsignor RaffaelloLavagna, giornalista di RadioVaticana originario diSavona, che ha presentato unDvd sulla vita di CristoforoColombo. Il Dvd sarà inviatoprossimamente egratuitamente alleAssociazioni Liguri SediConsorelle e aicorrispondenti nel mondo.

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Al Gàlata Museo del Marela tradizionale conviviale di carnevale

AMICI VECCHIE NUOVI RIUNITIIN UNA CORNICED’ECCEZIONE