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anno 89, n. 17 - 5 maggio 2016 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974 Chiuso in redazione il 2/05/2016 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue Editoriale la vignetta della settimana La scienza e la cura Nella notte fra il 7 e l’8 maggio Forlì ospiterà la XXXI marcia nazionale della Famiglia dei Servi di Maria. Camminare insieme per ricordare Pellegrino “ghibellino e santo” che in questa città nacque 750 anni fa. Lungo la marcia si farà memoria delle povertà che affliggono il nostro tempo: cibo, lavoro, salute. Pellegrino è protettore dei malati di tumore e sono tante le persone che si fermano alla chiesa dei Servi di Maria per prega- re, chiedere consolazione e guarigione. Per una felice coincidenza Forlì è diventata negli anni centro di eccellenza nella preven- zione e cura; l’Irst-Irccs di Meldola ha fama interna- zionale; negli hospices di Forlimpopoli e Dovadola cura e umanità camminano insieme; lo Ior da oltre 60 anni sostiene e diffonde una cultura di prevenzione; il reparto di senologia è un fiore all’occhiello a livello nazionale... Perché allora, nel nome di Pellegrino, non fare di Forlì, come sta avvenendo per le mostre, il modello di un nuovo modo di rappor- tarsi con la malattia, dove al centro sia l’uomo e la sua dignità? LUCIANO SEDIOLI COLDIRETTI Folta delegazione forlivese alla manifestazione di Bologna Nostro servizio a pag. 5 GIOVANNI PAOLO II A FORLI Trent’anni fa, l’8 maggio 1986, iniziò in città la visita del Papa in Romagna Giovanni Amati a pagg. 12-13 FONDAZIONE CARISP FORLì Nel 2015 l’ente ha erogato al territorio 11,4 milioni di euro Nostro servizio a pag. 3 Il pizzicotto Critica a fin di bene Alfonso Celotto, docente universitario di diritto costi- tuzionale ha scritto il libro: “Non è vero ma ci credo. Storie di ordinaria burocrazia”. Nove capitoli per comporre il manuale di sopravvi- venza del perfetto burocrate. Il capitolo 4, dedicato al “Non fare”, recita così:. “Nel dubbio astenersi dal prendere decisioni impe- gnative, esercitare l’arte del rinvio, dare ad altri l’ultima parola”. Cose già viste. Servizio a pag. 19 La notte tra il 7 e l’8 maggio centinaia di persone toccheranno i luoghi della vita del patrono di Forlì Marcia nazionale per San Pellegrino Si svolgerà a Forlì la XXXI marcia nazionale della Famiglia dei Servi di Maria. Quest’anno l’evento vuole celebrare i 750 anni della nascita del santo e fare memo- ria delle povertà e ma- lattie del nostro tempo: fame, lavoro, salute. Alcune delle tappe: in Cattedrale, al Comi- tato, nelle chiese di Coriano e Ronco e la conclusione nell’abbazia di San Mercuriale. Dall’alto da sinistra, alcune delle tappe della Marcia: l’affresco miracoloso nella sala del capitolo della basilica di San Pellegrino, la lapide sulla casa natale del Santo in via Lazzarini, la sede del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo e piazza Saffi, con la basilica di San Mercuriale

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anno 89, n. 17 - 5 maggio 2016 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45%D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974

Chiuso in redazione il 2/05/2016 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue

Editoriale

la vignetta della settimana

La scienza e la curaNella notte fra il 7 e l’8 maggio Forlì ospiterà la XXXI marcia nazionale della Famiglia dei Servi di Maria. Camminare insieme per ricordare Pellegrino “ghibellino e santo” che in questa città nacque 750 anni fa. Lungo la marcia si farà memoria delle povertà che affliggono il nostro tempo: cibo, lavoro, salute.Pellegrino è protettore dei malati di tumore e sono tante le persone che si fermano alla chiesa dei Servi di Maria per prega-re, chiedere consolazione e guarigione. Per una felice coincidenza Forlì è diventata negli anni centro di eccellenza nella preven-zione e cura; l’Irst-Irccs di Meldola ha fama interna-zionale; negli hospices di Forlimpopoli e Dovadola cura e umanità camminano insieme; lo Ior da oltre 60 anni sostiene e diffonde una cultura di prevenzione; il reparto di senologia è un fiore all’occhiello a livello nazionale...Perché allora, nel nome di Pellegrino, non fare di Forlì, come sta avvenendo per le mostre, il modello di un nuovo modo di rappor-tarsi con la malattia, dove al centro sia l’uomo e la sua dignità?

Luciano SEdioLi

coLdiRETTiFolta delegazione forlivese alla manifestazione di Bolognanostro servizio a pag. 5

GioVanni PaoLo ii a FoRLiTrent’anni fa, l’8 maggio 1986, iniziò in città la visita del Papa in RomagnaGiovanni amati a pagg. 12-13

FondaZionE caRiSP FoRLìNel 2015 l’ente ha erogato al territorio 11,4 milioni di euronostro servizio a pag. 3

il pizzicottoCritica a fin di bene Alfonso Celotto, docente universitario di diritto costi-

tuzionale ha scritto il libro: “Non è vero ma ci credo. Storie di ordinaria burocrazia”. Nove capitoli per comporre il manuale di sopravvi-venza del perfetto burocrate.Il capitolo 4, dedicato al “Non fare”, recita così:. “Nel dubbio astenersi dal prendere decisioni impe-gnative, esercitare l’arte del rinvio, dare ad altri l’ultima parola”.Cose già viste.

Servizio a pag. 19

La notte tra il 7 e l’8 maggio centinaia di persone toccheranno i luoghi della vita del patrono di Forlì

Marcia nazionale per San Pellegrino

“Si svolgerà a Forlì la XXXI

marcia nazionale della Famiglia dei Servi di Maria. Quest’anno l’evento vuole celebrare i 750 anni della nascita del santo e fare memo-ria delle povertà e ma-lattie del nostro tempo: fame, lavoro, salute. Alcune delle tappe: in Cattedrale, al Comi-tato, nelle chiese di Coriano e Ronco e la conclusione nell’abbazia di San Mercuriale.

dall’alto da sinistra, alcune delle tappe della Marcia: l’affresco miracoloso nella sala del capitolo della basilica di San Pellegrino, la lapide sulla casa natale del Santo in via Lazzarini, la sede del comitato per la lotta contro la fame nel mondo e piazza Saffi, con la basilica di San Mercuriale

5 maggio 20162costume

Redazione e amministrazione:Via Solferino, 21 - 47121 Forlì - Tel. 0543.36861- Fax. 0543.376786 - e-mail: [email protected] - sito internet: www.ilmomento.bizDirettore responsabile: Luciano SedioliIn redazione: don Giovanni Amati, don Franco Appi, Beppe Brescia,Paola Mettica, Franco Garavini, Roberta BrunazziImpaginazione grafica: Damiano DitiUfficio abbonamenti e amministrazione: Eleonora GaraviniPubblicità: Pigreco srlProprietà: Chiesa Cattedrale di Forlì - P.zza Dante, 1 - 47121 ForlìStampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di ImolaVia Selice 187/189 - 40026 Imola (BO)Il Momento è associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici)e a USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)

Settimanale d’informazionedella diocesi di Forlì-Bertinoro

A confronto su: xxxxxxxxxxxPorte aperte & Porte chiuse

Dal 15 al 22 luglio a Firenze si terrà la prima edizione di Trisome Games, manifestazione riservata ad atleti con sindrome di Down, che si cimenteranno nel ten-nis, nel ping pong, nel nuovo, nell’atletica, nel judo, nel futsal e nella ginnastica ritmica. Quella di Firenze sarà la prima Olimpiade dedicata unicamente ad atleti con sindrome di Down: al momento sono già iscritte 34 nazioni provenienti dai 5 continenti, con la presenza di quasi 900 fra atleti e tecnici. L’evento, organizzato dal Comitato organizzatore locale presieduto da Alessio Focardi, è stato assegnato all’Italia e nello specifico a Firenze dalla Su-ds, Sport Union for athletes with Down Syndrome, l’organismo internazionale che so-vraintende lo sport per atleti con sindrome di Down. “Lo sport - ha detto l’assessore regionale allo sport e alle politiche sociali Stefania Saccardi - è un fantasti-co strumento di integrazione. L’idea delle Olimpiadi per atleti con sindrome di Down era partita come un sogno ma adesso sta diventando realtà. La Regione ha stanziato 20mila euro per sostenere questo evento”.

Il 2015 è stato un anno nero per le morti sul lavoro, aumentate del 16%. I casi di infortuni mortali regi-strati lo scorso anno sono stati 1172, 163 in più ri-spetto al 2014, mentre le denunce d’infortunio nello stesso periodo sono state 632.655, un 3,9% in meno rispetto al 2014. Mentre calano gli incidenti (dal 2010 al 2014 c’è stata una riduzione delle denunce del 23,9%), la tendenza dei casi mortali dopo quat-tro anni di flessione improvvisamente si inverte. Pur essendo i numeri del 2015 ancora provvisori, il dato è drammatico: sul lavoro si registrano tre morti al giorno. Dietro questi tragici eventi spesso si nascon-dono fenomeni come il sommerso e il caporalato. La crisi espone chi cerca un impiego a rischi a volte mortali. Il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, denuncia: “Quando un Paese ha tutti questi infor-tuni sul lavoro che non accennano a diminuire, con una media di tre lavoratori al giorno, è una sconfitta per tutti, istituzioni, imprese, organismi di controllo, parti sociali”.

Aumentano i morti sul lavoroOlimpiade dei ragazzi down

un Momento in cucina

Biscottini di ricotta e gocce di cioccolato

un Momento in cucina

a cura di Cecilia Sedioli

Quanto è difficile trovare dei biscotti buoni, sof-fici, senza grassi, con pochi zuccheri e farine non raffinate?Quasi impossibile direi! O non hanno olio di palma ma hanno tanto zucchero, o hanno poco zucchero ma tanti grassi, o pochi grassi ma farine raffinate... È così via... Per non parlare dei prezzi che ci sparano nei negozi “specializzati”.E allora facciamoceli da soli: poca spesa e molta salute!Ingredienti (per circa 40 biscotti):• 220 g ricotta di siero; • 120 g di farina di tipo 1;• 80 g di farina integrale;• 70 g di zucchero;• 1/2 bustina lievito vanigliato per dolci;• 2 uova;• Gocce di cioccolato fondente q.b. (circa 100 g).L’impasto è molto semplice: mescolate ricotta, uova e zucchero. Poi unite le farine ed il lievito; per ultime le gocce di cioccolato. Dovete ottenere un impasto morbido ma lavorabile con le mani, quindi, se risultasse troppo appiccicoso aggiungete un po’ di farina integrale (il tutto dipende da quan-ta acqua ha la ricotta).Ora stendete la pasta ad uno spessore di circa mezzo centimetro e con una tazzina da caffè ritagliate tanti tondini. Cuoceteli in forno preriscal-dato a 180 gradi per 15 minuti circa (finché non saranno dotati).Una precisazione: utilizzate una ricotta di qualità, meglio se biologica e acquistata dal produttore; se non ne avete la possibilità, prendete quella sfusa al banco gastronomia e non quella confezionata! Il risultato sarà sicuramente migliore!P.s. Questi biscotti sono stati promossi dai miei fratelli (che sono letteralmente assuefatti dal cibo confezionato... Come tutti i ragazzi della loro età) quindi provateli e dateli anche ai bambini!

cent’anni fa di Umberto Pasqui

A metà maggio di cent’anni fa, gli austriaci sferrarono la “stra-fexpedition”, spedizione punitiva sugli altipiani vicentini contro l’esercito italiano. In giorni tanto delicati, fondamentale fu il servizio dei soldati “postini”. Un documento conservato a Forlì e indirizzato al Comando della 13° Divisione di Fanteria dal Maggior Generale in “Zona di guerra”, ne trae un elogio. Spe-cialmente per quanto riguarda lo “zelo veramente encomiabile, nonostante le molteplici diffi-coltà che spesso si sono opposte al regolare funzionamento del servizio stesso”. Pertanto: “Sia

che l’artiglieria nemica batten-do le strade ne rendesse molte volte difficile il transito, sia che l’eccezionale rigore della stagio-ne invernale con l’abbondanza delle nevi e gli imminenti pericoli delle valanghe contrastasse e sconsigliasse le comunicazioni, le truppe di questa Divisione poterono ricevere sempre la loro corrispondenza”. Gli addetti alla posta militare erano assimilati al personale in forza all’eserci-to così, mentre per gli uomini diventava ineluttabile la via del fronte, in zona di pace inizia-rono a lavorare le prime donne portalettere.

Gli eroici postini di guerra

5 maggio 2016 3 attualità

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La storia di Mario Capecchi (nella foto), premio Nobel per la Medicina nel 2007, s’innesta nella storia del ‘900 come un capitolo significativo sot-to vari punti di vista, sotto il profilo scientifico e anche umano. Sarà lui stesso, lunedì 9 maggio, a raccontarla ai forlivesi, nell’incontro ospitato al Teatro Diego Fabbri, nell’ambito del ciclo “Ex-perience Colloquia” promossi dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. L’appuntamento è alle ore 16.30, aperto a tutti gratuitamente.Nato a Verona nel 1937, la sua infanzia è stata profondamente segnata dalla guerra: Capecchi rimase, infatti, presto senza padre, pilota d’avia-zione chiamato a combattere in Libia durante il colonialismo fascista e là dato per disperso. Sua madre, Lucy Ramberg, venne arrestata nel 1941 dalle SS mentre viveva in Alto Adige, e fu deportata a Dachau come prigioniera politica. La donna affidò il bambino, che aveva solo tre anni e mezzo, ad una famiglia di contadini sudtirole-si. Un anno dopo, finito il denaro ricevuto per mantenere il piccolo, la famiglia lo abbandonò, e lui cominciò a vagabondare senza meta. Libera-ta dagli americani nel 1945, la madre lo ritrovò fortunosamente un anno dopo in un ospedale di Reggio Emilia, ammalato e denutrito. Madre e figlio raggiunsero insieme Napoli e, nel 1946, si imbarcarono per gli Stati Uniti, dove vennero accolti da un fratello della donna, Edward Ram-berg, docente di fisica. All’università il giovane Capecchi seguì i corsi di biologia molecolare dapprima al Mit di Boston e poi ad Harvard, con il professor James Watson, il padre della ricerca sul Dna. Si trasferì quindi all’Università dello Utah dove lavora tutt’ora, e dove ha compiuto le scoperte sul gene-targeting che gli sono valse il Nobel. L’incontro forlivese è organizzato insie-me al CeUB di Bertinoro e all’European Genetic Foundation, con i quali il professor Capecchi collabora continuativamente da molti anni.

Mario Capecchi, l’avventuraumana del premio Nobel

il 9 maggio al diego FabbriLa salute è un diritto di tuttiRifugiati e solidarietà: se ne parla al convegno del 13 maggio del centro Donati

Un diritto, quello alla salute, intrecciato con il tema dei migranti e degli scambi transnazionali che rendo-no difficile il controllo e la prevenzione; un diritto incastonato tra il dovere della solidarietà e il ruolo del volontariato. Ad organizzare l’incontro, aperto a tutti gli operatori sanitari del territorio, è il Centro Studi “Giovanni Donati” per il volontariato e la solidarietà (ex ASL Forlì), che su questo tema ha organizzato un ciclo in programma fino all’autun-no, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e Comune di Forlì. Il Centro Donati, coordi-nato da Daniela Valpiani, rappresenta un’interessante

unicità nata all’interno dell’Azienda sanitaria terri-toriale, per la sua peculiare attenzione agli aspetti sani-tari legati a doppio filo con il mondo del volontariato e della solidarietà.Vari sono gli obiettivi per-seguiti: innanzi tutto quello di far convergere, all’inter-no dell’Azienda Romagna, attività ed eventi formativi sulla cooperazione interna-zionale (missioni sanitarie umanitarie) e il volontariato in ambito sanitario, per poter avviare un comune percorso in ambito di coo-perazione e solidarietà.Al seminario del 13 maggio, introdotto dai saluti dell’as-

sessore Raoul Mosconi e coordinati da Walter Neri e Claudio Cancellieri, par-tecipano in veste di relatori Angelo Lorusso del Centro studi e ricerche in salute in-ternazionale e interculturale dell’Università di Bologna; Nicoletta Fantini di Am-nesty International Forlì; la pediatra Laura Gaspari e Carla Nannetti Capacci, che parlerà del progetto “Ettore Capacci: un sorriso per l’Africa”. Parleran-no delle loro esperienze vissute in America Latina e dintorni Matteo Noris, Pippo Tadolini e Giorgio Verdecchia, seguiti dagli interventi di Bruno Turri,

Andrea De Vito e Vanni Cuni, con conclusioni affi-date al direttore di distretto Lucio Boattini e a Daniela Valpiani. “I professionisti della salute - si legge in un articolo che intriduce al seminario - non possono evitare che le persone divengano rifugiati; ciò sta nella responsabilità dei politici e della società civile, ma gli operatori sani-tari possono modellare una risposta umana alla crisi dei rifugiati e denunciare ad alta voce l’ingiustizia e l’iniquità globale che ne è alla base. Gli operatori sa-nitari devono rammentare alla società che la richiesta di asilo non è un crimine, che i migranti non mettono necessariamente a rischio la sicurezza, che i rifugiati hanno bisogno e meritano il nostro rispetto, e che non sono venuti per occupare l’Europa o per appropriarsi delle risorse sanitarie”.Il messaggio è quello di agire, superando divisioni, riluttanze e opportunismi. In gioco c’è una questione etica e morale.

“Garantire e pro-muovere il diritto

alla salute oggi: è il titolo del seminario che la sala Pieratelli dell’ospedale Morgagni ospiterà vener-dì 13 maggio, dalle ore 14.00 alle 18.00.

Investimento record a favore dello sviluppo del territorio, attraverso un’attività erogativa portata dai 10,2 milioni di euro del 2014 agli 11,4 milio-ni di euro del 2015. È il dato saliente del bilancio annuale 2015 approvato nei giorni scorsi dagli organi della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Il docu-mento economico confer-ma l’impegno assunto dalla Fondazione nel settore arte, attività e beni cultura-li, per gli eventi espositivi nei Musei San Domenico, a supporto dell’associa-zionismo culturale e per il recupero sui beni storico-

artistici. L’aumento di circa il 10% rispetto al 2014 è determinato dallo stanzia-mento per l’adeguamento acustico dell’ex chiesa di San Giacomo. Aumentato anche l’impe-gno nel settore sviluppo locale ed edilizia popolare (+14% rispetto al 2014), con un consistente stanzia-mento per il Bando Distret-to a favore dei Comuni del territorio e l’accantonamen-to per la realizzazione dei Giardini dei Musei in piazza Guido da Montefeltro.Maggior attenzione è stata riservata anche al settore ricerca scientifica e tecno-logica, a favore del Campus

e al completamento del Tecnopolo (+15% sul 2014 e +70% sul 2013). Confermate le risorse desti-nate al settore volontariato, filantropia e beneficenza, per oltre mezzo milione di euro, così come la quarta

edizione del bando “Terri-tori di comunità”, con oltre 610 mila euro. Ad aumenta-re sono invece le risorse nel settore salute pubblica e gli investimenti per l’assistenza agli anziani” e per le attività sportive.

L’ente ha erogato nel 2015 11,4 milioni di euro, 1,4 milioni in più rispetto al 2014Fondazione, più investimenti

5 maggio 20164attualità

“Dal Comune - dichiara il coordinatore Valerio Giu-lianini - abbiamo ottenuto il piano terra dell’edificio, subito dopo che lo stesso è stato tolto dal patrimonio alienabile per mancanza di compratori”. Villafranca, a parte la parrocchia e gli ex circoli di partito, non ha luoghi di aggregazione pubblici: l’in-tenzione di Giulianini e C. è di farne un polo socio-culturale a disposizione di tutti. Le premesse ci sono: “Grazie al lavoro dei mem-bri del Comitato - continua Giulianini - abbiamo riatta-to l’intero piano terra con la speranza di ricavarne spazi sufficienti per le varie istanze del quartiere: sede

del Comitato ma anche doposcuola per i ragazzi, biblioteca, sala musicale e centro di ritrovo per gli anziani”. Tutto è stato fatto nel tempo libero e a titolo assolutamente gratuito. Villafranca è ancora terra di contrasti politici: sarà la lontananza dal centro città (8,94 chilometri a nord di Forlì), ma sulla via Lughese i contrasti ideologici, soprattutto fra le persone più anziane, non si sono mai sopiti. “Ancora oggi - ammette il coordinatore - quando ci si approcia ad un tema di una certa rilevanza sociale o di costume, si guarda alla propria estrazione politica prima di rispondere e met-terla sul piano dialettico”. Peppone e don Camillo sono ancora fra noi. L’ar-monia e la condivisione ritornano sovrane, però, non appena si riaffacciano questioni che toccano tutti gli abitanti. Basta vedere la “risposta” compatta di un intero quartiere l’indomani dell’ultima “alluvione” che

ha messo in ginocchio Vil-lafranca. Appena un anno fa, nel maggio 2015, la zona ha rischiato di diven-tare una piccola Venezia. “La scarsa manutenzione dei canali di scolo - ricor-da Giulianini - unita alle problematiche generate dal C.E.R., il Canale emiliano-romagnolo, che ha creato una vera e propria barriera frangiflutti, hanno ridotto sott’acqua gran parte del nostro territorio, creando problemi e allagamenti alle

abitazioni e chiusura di strade”. La mobilitazione fu veramente massiccia, con la pronta risposta del sindaco Drei, subito intervenuto alle assemblee del popolo villafranchese. Sono arrivati i soldi della Regione e il Consorzio di Bonifica ha ripulito i fossi più importanti, consenten-do un rapido deflusso delle acque. La trinciatura ha riguardato i 120mila metri quadri di superficie erbosa, per un’estensione delle vie

d’acqua che si aggira sui 20 chilometri. “I lavori si sono rivelati efficaci - ammette il coordinatore -, al punto che con le intense piogge del marzo di quest’anno non si sono più registrati i ristagni di un anno fa”. L’altra questione che scalda gli animi dei circa duemila residenti di Villafranca è la palese insufficienza della rete viabile. “Sulla peri-colosità della via Lughese sono stati versati fiumi d’inchiostro - continua Giulianini - mentre non si sa praticamente nulla della via XIII Novembre, che collega Villafranca a Roncadello”. Per farla breve, la careg-giata non ha l’ampiezza sufficiente per sostenere il carico veicolare prove-niente da Russi e Faenza e diretto alla zona industriale di Forlì. Viviamo in tempi di vacche magre e i bilanci pubblici sono in rosso perenne; l’allargamento della strada, però, appare sempre più una priorità indilazionabile.

PiERo GhETTi

Villafranca, il dibattito è ancora di casaNel Quartiere lungo la Lughese la polemica politica non si è mai sopita ma l’emergenza unisce tutti

“Villafranca di Forlì è un crogiu-

olo di passato e di futuro messi insieme, a cominciare dalla sede del Comitato di Quartiere, ospitato nei locali dell’Ex Istituto Agrario, meglio conosciuto come il Palazzone.

Un interessante evento astronomicoavrà luogo lunedì 9 maggio, dalle ore 13.00 alle ore 20.00: si tratta del passaggio del pia-neta Mercurio davanti al disco solare.Il Gruppo Astrofili Forlivesi metterà a disposizione i propri strumenti perseguire il fenomeno in tutta sicurezza (si ricorda che non si può osservare il Sole senza adeguato filtro protet-tivo).L’osservazione avverrà al parco urbano “Fran-co Agosto” di Forlì a partire dalle ore 13.00.L’ingresso è libero.

cLaudio LELLiGruppo Astrofili Forlivesi

Mercurio davanti al Sole il 9 maggio

Gruppo astrofili

Valerio Giulianini di fronte alla sede del comitato di Quartiere

5 maggio 2016 5 attualità

Si chiama Furlè e sarà un vero e proprio angolo di Romagna nel centro di Madrid. Dal mese di giugno il locale, ristorante ma non solo, permet-terà ai madrileni di gustare tortelli e cappelletti rigorosamente fatti a mano, in un ambiente di 400 metri quadrati con cucina a vista e sfoglina armata di tagliere e mattarello a tirar la sfoglia in sala. Nel menù non mancherà neppure la pizza, cotta nel forno a legna e realizzata da provetti pizzaioli. Sarà un locale multiforme che, ade-guandosi allo stile di vita madrileno, aprirà alle otto del mattino come bar per le colazioni, si trasformerà in ristorante per pranzo e cena e sarà gelateria e lounge bar fino a notte fonda, con musica dal vivo. Furlè si trova nel centro della capitale spagnola, a pochi passi dall’Am-basciata italiana. L’obiettivo è quello di aprire il 2 giugno, in occasione della Festa della Repub-blica, e già si lavora con l’Ambasciata italiana a Madrid e la Camera di Commercio italiana in Spagna per creare un evento nell’evento. Capofila del progetto è Felix De Iturriaga, padre spagnolo, madre romagnola, innamorato della Made in Romagna; la selezione di prodotti, aziende e personale di cucina e sala è ancora in corso (chi fosse interessato, può scrivere a [email protected]).

A Madrid tagliatellee tortelli targati Forlì

apre “Furlè”

L’iniziativa promossa da Coldiretti si è svolta a Bo-logna giovedì 28 aprile. Da Forlì e Cesena oltre 700 agricoltori, affiancati da sindaci e assessori co-munali, hanno denunciato le imitazioni enogastro-nomiche che minacciano le nostre produzioni di qualità svelando il primo Dossier Coldiretti, redatto insieme alla “task force” dei Carabinieri dei Nas all’estero, dal titolo “Cosa mangiano di italiano in Eu-ropa”. Nel dossier si tro-vano, purtroppo, capisaldi della tradizione culinaria del Bel Paese: dai Kapeleti sloveni al Parmezali rume-no, dalla Milaneza pasta portoghese, fino al “Car-paccio formaggio” olan-dese. Da segnalare, inoltre, che il furto delle tradizioni gastronomiche riguarda anche le ricette delle nostre nonne come il tiramisù che

viene realizzato all’este-ro con la panna al posto del mascarpone. Così gli spaghetti perdono conso-nanti o cambiano vocali a seconda del Paese “imita-tore”, diventando Spageti in Slovenia, Spaghete in Romania, fino all’incredi-bile Spagheroni scovati nei supermercati olandesi. Ma le storpiature la fanno da padrone un po’ per tutti i prodotti. La vicina Slovenia si distingue più degli altri per la fantasia con cui imita le specialità Made in Italy, dalla Morta-dela al Bovizola, formag-gio bovino che dovrebbe

evocare il gorgonzola, dalla Milanska salama al Ma-skarpone con la “kappa”. In Germania si commer-cializzano la “Mortadella a macina grossa italiano”, la Zottarella, formaggio che richiama la nostra mozza-rella e persino il “Tortello-ne all’italiana”. Mentre nei supermercati di Bruxelles è facile imbattersi in “Italia-no sugo”, “Sugo Napoli”, Ravioli e Cappelletti con la scritta in italiano “Come a casa” fino alle Tagliatelle Carbonara, che non esisto-no nella cultura culinaria nazionale. Con 8 miliardi di falsi prodotti agroa-

limentari che si rifanno all’enogastronomia regio-nale, l’Emilia-Romagna ha il primato delle imitazioni a tavola del Made in Italy, che nel mondo valgono 60 miliardi”. È stata l’occa-sione - ha detto Andrea Ferrini presidente della Coldiretti Forlì-Cesena - per mostrare le grandi potenzialità che possono essere espresse dalle nostre imprese, ma anche per riflettere su innovazione e tutela della legalità, fattori indispensabili per dare tra-iettorie di futuro ad azien-de sempre più condotte da giovani imprenditori”.

Anche il tiramisù è taroccato!Circa 700 forlivesi alla manifestazione di Bologna per difendere il Made in Italy

“Oltre 7mila agri-coltori sono scesi

in piazza per difendere il Made in Italy sotto l’at-tacco di inganni, schifezze, low cost e speculazioni avallate dall’Unione Europea, che mettono a repentaglio la qualità dei prodotti italiani.

a cura della F.n.p.-Cisl Forlì, Piazza del Carmine 20 - tel. 0543 26007NOTIZIARIO PENSIONATIDichiarazione

dei redditi: 730 precompilato

Dal 15 aprile è possibile prendere visione del mod. 730 precompilato messo a punto dalla Agenzia delle Entrate, e verificare l’esat-tezza delle spese indicate che danno diritto a detra-zioni fiscali. Dal 1° maggio è possibile modificare o integrare le varie voci. “Se da un lato si plaude alla digitalizzazio-ne - afferma l’Adiconsum, associazione difesa del consumatore della Cisl - dall’altro non si possono ignorare le problematiche non risolte dallo strumen-to del 730 precompilato”, come le difficoltà di acces-so da parte degli anziani e tutto ciò che concerne la responsabilità del contri-buente. Infatti, solo nel caso di accettazione senza modifiche del 730 precom-pilato non si è soggetti ai controlli, e la responsabilità della corretta dichiarazione è dell’Agenzia delle Entrate,

mentre in caso di modifi-che o integrazioni ricade sul contribuente. In tal caso, quindi, il consiglio di Adiconsum è di rivolgersi ad un CAF (Centro Assi-stenza Fiscale). Il nostro si può contattare al numero 0543.454511.

Fisco: agevolazioni 2016

Diamo alcune notizie sulla dichiarazione dei redditi da presentare entro il 7 luglio prossimo. Sono prorogate le detrazio-ni del 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio; del 65% delle spese per interventi di risparmio energetico, e del 50% delle spese per l’acquisto di mo-bili e grandi elettrodome-stici di classe non inferiore alla A+, finalizzati all’arre-do dell’immobile ristrut-turato, su un ammontare complessivo non superiore a 10mila euro. Inoltre è riconosciuta la detrazione del 65% delle spese per l’acquisto e posa

Part-time agevolato per lavoratori anziani

Il ministro Poletti ha firmato il Decreto di attuazione della norma sull’“invecchiamento attivo”, che stabilisce la possibilità di usufruire del part-tame agevolato per i lavoratori ai quali mancano meno di tre

anni alla pensione. La norma riguarda, però, solo i lavoratori del settore privato assunti a tempo pieno e indetermi-nato che abbiano versato 20 anni di contributi e che maturino il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018. Assie-me al datore di lavoro potranno concordare

il passaggio al part-time con una riduzione dell’orario di lavoro tra il 40 e il 60%, ricevendo in busta paga ogni mese, oltre la retribuzione per il part-time, una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per l’orario non lavorato.

Inoltre, per il periodo di riduzione della presta-zione lavorativa, lo Stato riconosce al lavoratore la contribuzione figura-tiva corrispondente alla prestazione non prestata, in modo da salvaguarda-re l’intero importo della pensione quando scatterà l’età per ritirarsi definiti-vamente dal lavoro.

in opera delle schermatu-re solari e di impianti di climatizzazione invernale, dotati di generatore di calo-re alimentato da biomasse combustibili.

L’Istat presenta il declino demografico dell’Italia

Gli indicatori demografici Istat di febbraio conferma-no un trend preoccupante del nostro Paese: sale il

tasso di mortalità e scende quello di natalità, nonostan-te gli immigrati. La popolazione al 1° gennaio 2016 era di 60 milioni 656mila residenti (-139mila), di cui 5 milioni 54mila stranieri (+39mila), l’8,3% della popolazione to-tale. I morti nel 2015 sono stati 653mila (+54mila), fecendo registrare il più alto tasso di mortalità dal 1945, concentrato nella fascia di età 75-95 anni.

5 maggio 2016sette giorni 6

Forlì sette giorni di Beppe Brescia

Internet day, convegno per i 30 anni della “rete”

Oltre 160 ragazzi di quattro Istituti superiori forli-vesi hanno partecipato il 29 aprile scorso all’evento “Italian Internet Day Forlì-Cesena - Le Camere di Commercio e la trasformazione digitale delle impre-se”. L’iniziativa, organizzata dalla Camera di Com-mercio, rientra tra le attività indette a livello nazio-nale per celebrare il trentesimo anniversario della prima connessione dell’Italia alla rete, avvenuta il 30 aprile 1986, quando il segnale partito dal Cnr di Pisa arrivò alla stazione Roaring Creek in Pennsylvania. Fra i temi trattati gli strumenti di semplificazione e facilitazione della vita del cittadino e delle imprese ad opera del sistema camerale e le iniziative dell’Istituto Ruffilli per finanziare il progetto di video-laboratorio dedicato ai ragazzi disabili.

A Forlì la manifestazione “Una piega per l’Hospice”

La manifestazione “Una piega per l’Hospice” torna a Forlì, dopo la positiva prima edizione dello scorso anno. L’evento si svolgerà domenica 8 maggio dalle ore 9.00 alle 18.00, in piazza Saffi nei locali dell’am-ministrazione comunale posti di fronte allo scalone di ingresso. Il meccanismo dell’evento è quello collaudato della scorsa edizione e prevede, grazie alla disponibilità di tanti parrucchieri che mettono a disposizione gratuitamente la propria professionalità, una messa in piega alle signore, a fronte di un contri-buto di appena 10,00 euro, che sarà totalmente desti-nato alle attività dell’associazione Amici dell’Hospice, che da quasi 15 anni promuove attività di assistenza e socializzazione rivolte agli ospiti degli Hospice del territorio e ai loro famigliari.

Confindustria provinciale,si dimette il presidente

Il 27 aprile scorso Vincenzo Colonna (nella foto) ha rassegnato le sue irrevocabili dimissioni dalla presi-denza di Confindustria Forlì-Cesena. Alla base della sua decisione c’è il voto contrario espresso dal Consi-glio direttivo dell’associazione sul progetto di fusione nell’unico soggetto Confindustria Romagna. La pre-sidenza di Vincenzo Colonna, iniziata nel 2013, ha coinciso con una fase particolarmente complicata per Confindustria Forlì-Cesena. A Colonna va il merito di aver risolto le problematiche lasciate in sospeso dal 2011, conseguenti la fusione con Confapi. Su Confindustria Romagna, però, si è via via delineata una frattura tra il presidente e il consiglio direttivo, sfociata nei voti negativi espressi nella seduta consi-liare del 15 aprile e nelle dimissioni di Colonna.

Insegnanti di sostegno, bene a Forlì e Cesena

Secondo un censimento dell’Ufficio Scolastico, nella provincia di Forlì-Cesena ci sono 986 alunni con disabilità: 84 nelle scuole dell’infanzia 414 nella primaria, 237 nelle scuole medie e 251 alle superiori. I docenti a loro assegnati sono in totale 548: 58 per l’infanzia, 226 per la primaria, 140 per le medie e 124 per le superiori. Il rapporto è di 1,8 per alunno, migliore rispetto alla media regionale che è di due.Fra le varie forme di disabilità, 920 sono di tipo psicofisico, 18 visive e 48 uditive. Tra i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole locali si registra una costante crescita dell’autismo: un totale di 135 casi, pari al 13,69%, con un incremento dell1% nell’ultimo triennio.

Premio di laurea intitolatoalla memoria di Melandri

Premio di laurea intitolato alla memoria del senatore Leonardo Melandri (nella foto), istituito presso il Cam-pus di Forlì dell’Università di Bologna. Il premio, del valore di 2mila euro, sarà assegnato alla migliore tesi su sviluppo economico, democrazia e relazioni inter-nazionali. Possono partecipare coloro che, nel 2016, abbiano conseguito la Laurea Magistrale nei corsi di studio attivati a Forlì dalle Scuole di Economia, Ma-nagement e Statistica; Lingue, Letterature, Traduzione e Interpretazione e Scienze Politiche, con voto non inferiore a 110/110. Le domande, in carta semplice, vanno inviate entro il 13 gennaio 2017 a Coordinatore del Campus di Forlì - Università di Bologna, Padiglio-ne Melandri, piazzale Solieri 1, 47121 Forlì (FC). Info: www.unibo.it/it/bacheca/forli.

Comune e associazioniricordano Marie Curie

Una serie di manifestazioni in onore di Marie Curie si sono svolte in città, organizzate dal Comune di Forlì in collaborazione con diversi organismi, tra i quali l’asso-ciazione Gruppo di preghiera di Montepaolo, Sorop-timist Club di Forlì e la locale comunità polacca. Una mostra fotografica nel chiostro di San Mercuriale, un incontro dedicato a lei, un convegno sul tema: “Pro-muovere i talenti, far crescere l’eccellenza” e un con-certo, con letture di brani delle sue lettere, sono stati i momenti salienti del ricordo della ricercatrice polacca che, unica donna, ricevette due premi Nobel, nel 1903 per la fisica e nel 1911 per la chimica. Un’occasione per sottolineare, tra l’altro, l’importanza della ricerca e dello studio nello sviluppo del progresso scientifico, per assicurare migliori condizioni di vita.

5 maggio 2016 Consorzio Solidarietà Sociale7

da martedì a domenica dalle 7.00 alle 21.30

chiuso il lunedì

Telefono 340.3712548

Facebook: Piada52

Tutti i giorni: aperitivi, pizze, anche da asporto, bruschette, panini e hamburger...

Per compleanni, anniversari e le tue occasioni speciali: aperitivi,

merende, buffet, feste a tema...

Via Pigafetta, 19 - 47121 ForlìPolisportivo Treossi Vecchiazzanotel. 0543.480080cel. 334.1687427

Aperto dal lunedì alla domenica dalle 14.00 alle 22.30. Facebook: terzo tempo caffè Non solo un bar!

Si tratta di un’occasione di incontro intergene-razionale che intende favorire la relazione e la socializzazione contra-stando le situazioni di so-litudine soprattutto tra gli anziani. Il Caffè per tutti sarà un pretesto per mo-menti ricreativi e scambi di saperi e talenti. Non macheranno momenti

conviviali davanti ad un caffè e ad una fetta di ciambella. Arte, musica, letteratura, movimento e gioco, saranno le attività proposte stimolanti la creatività, i desideri e le attitudini personali, in un’ottica di benessere per il corpo e lo spirito. Non mancherà, ogni marte-dì, un allegro momento conviviale davanti ad un caffè o una tisana, una fetta di ciambella e una risata! In attesa del primo incontro, in programma martedì 10 maggio, è ancora possibile parteci-pare al secondo dei due appuntamenti previsti per la parte formativa rivolta ai volontari.

Caffè per tutti a VecchiazzanoFondazione e coop. L’Accoglienza, dal 10 maggio un servizio per gli anziani

Se hai voglia di metterti in gioco nella relazione con persone anziane ma non credi di essere pronto, ti proponiamo un percorso di for-mazione in due serate gratuito che intende fornire strumenti e risposte credibili per aiutare le persone più deboli, favorendo la

loro vita sociale. La proposta formati-va, rivolta a volontari di tutte le età, intende offrire informazioni e conoscenze volte a favorire la relazione e la comunicazione, elemen-ti base nella vita sociale di ognuno e fonda-mentali nel contrasto all’isolamento ed alla

“Un servizio tutto nuovo, del quale la

cooperativa sociale L’Ac-coglienza, col contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, avrà la regia insieme a diversi partner.

solitudine.La sede del corso e del “Caffè per Tutti” è presso il Polisportivo di Vec-chiazzano.Giovedì 5 maggio si terrà la seconda giornata

formativa sul tema “tra comunicazione e relazio-ne” (dalle ore 18.00 alle 19.30).Sperando di incontravi, davanti ad un “caffè per tutti”.

Percorso di formazione

Nell’area verde di via Dragoni il 29 aprile, Giornata europea della solidarietà tra le generazioni, si è tenuto l’incontro conclusivo di “Lega-mi e storie”, percorso di incontro tra generazioni, che ha facilitato il dialogo e la riscoperta del rapporto fra bambini e anziani. È stato un viaggio lungo sei mesi, che ha coinvolto le sezioni 4 e 5 anni della scuola dell’infanzia Arcoba-leno, le classi terze della scuola elementare Rivalta, i ragazzi del centro educativo San Paolo e naturalmen-te i nonni, quelli dei bambini e dei ragazzi e quelli del centro diurno Casa d’Accoglienza. I bambini, aiutati dai loro insegnanti, hanno incontrato persone anziane, condotto diverse attività e intervistato i loro nonni per farsi raccontare come fossero la scuola, i giochi, il cibo, la famiglia, le amicizie ai loro tempi. Il risultato finale è stata la pubblicazione di un libretto, distribuito fra tutti coloro che hanno contribuito a realizzarla. Prezioso partner del progetto è stata la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, alla quale va un sentito ringraziamento, e grazie anche alle scuole Arcobaleno, Rivalta e ai loro insegnanti. La festa per la conclusione del progetto, fatta in occasione del pri-mo compleanno del “Caffè per tutti”, è stata condot-ta da Pier Giuseppe Bertaccini, con la partecipazione dell’assessore al welfare Raoul Mosconi.

dalle realtà socie

Il 3 e 4 maggio, in occasione del 2° meeting del progetto europeo id-ICT di cui è partner, il Consor-zio Solidarietà Sociale ha ospitato un gruppo di ricercatori universi-tari, funzionari e operatori sociali provenienti da Spagna, Portogallo, Slovenia, Croazia e Germania. Il progetto, co-finanziato dalla Com-missione Europea, mira ad abbattere le barriere che ostacolano l’accesso alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) a perso-ne con disabilità intellettiva. Duplice è il suo obiettivo:• Individuare, testare e classificare le principali applicazioni/risorse esistenti, seguendo l’approccio del

Modello della Qualità di Vita, considerando criteri di accessibilità e facilità di utilizzo da parte di persone con disabilità intellettiva per lo sviluppo della loro autonomia, del benessere e dell’inclusione sociale.• Sviluppare una Metodologia formativa, basata sulla trasmissione di linee guida accessibili e facilmente utilizzabili dalle persone con disabili-tà intellettiva - ma anche famigliari e operatori - che verranno raccolte in una Piattaforma online. I risultati finali del progetto, ora in fase di sviluppo, saranno presentati a partire da settembre 2017.

L’Europa incontra il Consorzio

“Lega-mi e storie”

Sabato 7 maggio, dalle 16.30 alle 18.00, si tiene l’Open Day del centro estivo di Villa Gesuita. Come gli scorsi anni gli educatori hanno organizzato un pomeriggio dedicato alle famiglie con giochi nel grande parco della villa, merenda per i bambini e la possibilità di avere informazioni e chiarimenti per i genitori. Durante il grande gioco dei bambini con gli educatori, per i genitori si terrà una breve riunione informativa, con la pre-sentazione del centro estivo e di alcune novità dell’estate 2016. Si potrà quindi visitare il centro, ed iscriversi con quota agevolata.

Domenica 8 maggio l’associa-zione sportiva dilettantistica Forlì Trail invita tutte le famiglie alla corsa-camminata Forlì City Trail, con partenza da piazza Saffi alle ore 9.30 lungo un suggestivo percorso cittadino. Per ogni iscrizione sarà devolu-to un euro a CavaRei, l’area che le coop Tangram e Il Cammino stanno riqualificando in via Bazzoli, nel quartiere Cava a Forlì. Gli organizzatori, pertanto, invitano le famiglie a festeggiare alla scoperta della città mercuriale, aiutan-do un progetto che coinvolge tutta la comunità. Saranno premiati i primi 15 assoluti all’arrivo.Il percorso è studiato per le esigenze di tutta la fami-glia: breve (6 km) o più impegnativo (9,9 km), di corsa o in camminata, vince chi partecipa!

Forlì City TrailVilla Gesuita

5 maggio 2016territorio 8

Rocca San casciano

Il maestro Fulvio Angius, direttore d’orchestra e di coro, pianista, compositore e musicologo ha deciso di donare alcuni suoi premi alla carriera al Comune di Rocca San Casciano, a ricordo della madre, Adele Scozzoli originaria del paese. Lo stesso maestro Angius è vissuto fino a 18 anni in paese. La manife-stazione, patrocinata dall’Associazione prosa e lirica “Carlo Alberto Cappelli”, si è svolta sabato 30 aprile con una cerimonia presieduta dal sindaco Rosaria Tassinari. Spiega Dodo Frattagli, presidente dell’As-sociazione ‘Cappelli’: “Siamo molto contenti che il maestro Fulvio Angius rafforzi con questo gesto i suoi legami con Rocca San Casciano, nella cui piazza ha ricevuto il Premio Cappelli nel 1997”. Ag-giunge il vicepresidente Mario Biserni: “Con Fulvio Angius molti di noi hanno trascorso l’infanzia e l’a-dolescenza”. Nella sua carriera fra Bologna, Roma e varie città del mondo, il maestro Angius ha ricevuto tanti riconoscimenti, fra cui trofei, premi e meda-glie. Fra quelli che ha donato al Comune anche la medaglia ricevuta dal papa Paolo VI. I rocchigiani, e gli amici della lirica in particolare, sono orgogliosi del dono del maestro, che indirettamente riconosce anche il prezioso lavoro che sta svolgendo l’associa-zione prosa, lirica e teatro dedicata a Carlo Alberto Cappelli, sovrintendente al teatro comunale di Bo-logna prima e all’Arena di Verona poi. Fu proprio Cappelli a scoprire il giovane talento di Luciano Pa-varotti, che nel 1987 aprì la serie del Premio Cappel-li, ricevuto dieci anni dopo proprio da Angius. “Le sue radici rocchigiane del maestro -spiega il sindaco, Rosaria Tassinari- si rafforzano con la sua donazio-ne, confermando il ruolo musicale del nostro paese, come dimostra l’attività dell’Associazione Cappelli”. Il maestro ha ringraziato gli amici e parenti presenti, il Comune e l’associazione lirica, rappresentata dal presidente e vicepresidente, Dodo Frattagli e Mario Biserni. Angius ha ricordato quando da ragazzo suonava l’organo della chiesa e il pievano di allora, don Mario Valentini, glielo concedeva, “purché suonasse musica sacra”, ma lui preferiva le arie della Traviata. Fra i ricordi c’è anche una notte trascorsa in cima al Campanone della piazza, insieme con altri amici, quando di lassù accompagnarono con le trombe il suono della grossa campana che suonava i rintocchi della mezzanotte. Per mantenersi agli studi il giovane Angius andava a insegnare anche in carcere a Forlì. Un giorno, durante una pausa, stava componendo musica per un esame al conservatorio, quando lo trovarono le guardie che, non sapendo della sua presenza, gli chiesero cosa stesse facendo e lui impassibile “Sto ultimando la fuga”. Evitò le manette per l’intervento del direttore.

QuinTo caPPELLi

Il direttore d’orchestra Fulvio Angius dona premi al paese

Valli del Bidente, Rabbi, Montone

Insieme per un progetto di promozione dei territori appenninici. Tre Comuni (Santa Sofia come capo-fila, Bagno di Romagna e Premilcuore), il Parco nazionale delle Foreste ca-sentinesi monte Falterona e Campigna, con il sup-porto di Romagna Acque, partecipano al bando del Programma Operativo Regionale 2014-2020, Asse 5, del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, in sigla Por-Fesr. Il progetto proposto a finanziamento, e approvato da tutti i con-sigli degli enti coinvolti nei giorni scorsi è denominato “Vias Animae - le strade ritrovate”, e ha lo scopo di migliorare la capacità di attrazione turistica attra-verso azioni in grado di innescare processi di am-modernamento e sviluppo. Nello specifico prevede la realizzazione di un grande intervento infrastrutturale che coinvolge la sentieri-stica (in ogni suo aspetto) e i servizi al turista, oltre a rendere fruibili con un re-stying deciso il Parco della Resistenza a Santa Sofia e gli ingressi agli abitati di

Camposonaldo - Calci. Tale impostazione si prefigge di superare una visione frammentata del piano di azione e si pone l’obiettivo di migliorare, attraverso la valorizzazio-ne sistematica e integrata delle risorse, le condizioni di offerta e la fruizione del patrimonio naturalistico del Parco nazionale. Nell’area protetta, già dagli anni ‘90, sono stati aperti centri visite, centri di educazio-ne ambientale e punti di informazione. Per molti di questi, già da tempo, è stata rilevata la necessità

di aggiornare gli arredi e gli strumenti di comuni-cazione: seppur di elevata qualità, devono tener conto dell’evolversi delle tecnolo-gie e delle nuove abitudini che queste hanno introdot-to nel processo di informa-zione e di apprendimento. Una specifica voce del programma permetterà di intervenire sui tre centri visite del Parco, situati rispettivamente nei comuni di Santa Sofia, Bagno di Romagna e Premilcuore, liberando risorse a favore delle strutture di educazio-ne, promozione e informa-

zione dislocate negli altri comuni dell’area protetta. L’importo complessivo per la realizzazione del proget-to integrato ammonta a più di quattro milioni di euro. Il Parco si prende carico, in quota di compartecipa-zione, l’8% circa della cifra. Romagna Acque, a sua volta, con proprie risorse e progetti diretti interverrà sull’area vicino al Biden-te in località Brusatopa, interessata dal percorso del parco fluviale “Giorgio Zanniboni” e dal parco delle sculture all’aperto.

oScaR Bandini

Appennino: sono coinvolti i comuni di S. Sofia, Bagno e Premilcuore, il Parco e Romagna Acque

La promozione si fa, ma insieme

Predappio: lo scorso fine settimana ha visto coinvolti trenta ragazzi nella casa di Montemaggiore

Gli scout vanno a scuola di metodoTrenta ragazzi, poco più che ventenni, hanno par-tecipato per una settimana al corso di formazione metodologica L/C (lupetti e coccinelle) che si è svolto nella casa scout di Mon-temaggiore a 380 metri di altitudine. “Li abbiamo accolti alla stazione ferro-viaria lunedì 25 aprile - rac-conta don Urbano Tedaldi parroco di Predappio che è stato l’assistente spiri-tuale del corso - ma dalla Solfatara di Predappio Alta hanno proseguito a piedi in una giornata fredda e piovosa con neve mista a ghiaccio. Tuttavia appena arrivati a destinazione senza esitazione hanno iniziato le lezioni gestite da uno staff di cinque formatori”. Giornate assai impegnative, dal primo mattino con la sveglia alle 7.20 fino a sera dopo cena

quando venivano illustrati i giochi da far provare ai giovani scout. Nella prima parte della giornata tutti i giorni del corso di forma-zione che si è concluso domenica primo maggio era prevista la catechesi mentre in serata la riflessio-ne diventava comune sugli argomenti illustrati in un confronto aperto. Ed ogni giorno è stato trattato un tema diverso. “Mercoledì sera - aggiunge don Urbano - ho celebrato una messa che si richia-mava alla lavanda dei piedi del giovedì santo dopo che era stata effettuata un’ap-profondita meditazione sul tema della Misericordia. Anche il congedo dell’ulti-ma giornata è avvenuto al termine funzione Eucari-stica”. I giovani capi scout provenivano davvero da tutt’Italia, Roma, Torino,

Como, Lucca, dal Friuli ma con la maggiore rappresen-tanza dell’Emilia Romagna. “È stato un momento molto bello - conclude l’as-sistente spirituale del corso - che ha messo a confronto giovani anche inesperti ma animati da un grande desiderio di crescere”. Una settimana che ha arricchito anche Ester Celli presidente del comitato anziani di Predappio ma

componente degli scout che insieme al marito Gior-gio ed a Laura Vignoli ha curato la cucina. “Da quat-tro anni si ripete questo corso a Montemaggiore ed ogni volta è un momento che mi arricchisce dando-mi nuove forze ed energie anche se preparare cola-zione e pasti ogni giorno per oltre 40 persone non è semplice”.

RiccaRdo RiniERi

un gruppo di escursionisti in mountain bike a San Paolo in alpe

5 maggio 2016 territorio9

Forlimpopoli - Bertinoro

Bertinoro

Torna a vivere il sentiero sotto le antiche mura bertinoresi. Quello che da via del Soccorso, di fronte alla Porta che ricorda l’uscita dei soldati bertinoresi partiti per dar soccorso ad Ancona, assediata dalle truppe di Federico Barbarossa, con-duce fino alla Porta dei Santi. Ad inaugurare la risistemazione del sentiero è stato il sindaco Nevio Zaccarelli lo scorso 30 aprile: il Comune di Bertinoro ha iniziato da tempo una riqualificazione dei percorsi ciclopedonali del terri-torio, collaborando con le associazioni bertinoresi. In particolare l’associazione “Il Molino - Prote-zione Civile”, con il pieno appoggio dell’ammini-strazione comunale, si è impegnata per il recupero del vecchio sentiero, che costeggia tratti delle mura millenarie di Bertinoro e offre uno scenario davve-ro spettacolare sulle colline circostanti.Il sentiero è segnalato da un apposito cartello che riporta il nome con cui quel tratto pare fosse conosciuto un tempo, “E mont di pritt” (il monte dei preti), così chiamato perché nella parte iniziale passa sotto al vecchio seminario vescovile, oggi recuperato come foresteria e mensa della struttura di alta formazione del Centro residenziale Univer-sitario di Bertinoro. Il lavoro di recupero, costituito dalla pulizia del sentiero dalle sterpaglie e arbusti che lo aveva-no invaso in modo massiccio, è durato diverse settimane e proseguirà ancora dopo il momento inaugurale, per rendere completamente visibili le mura (al momento sono stati liberati dall’edera rampicante due degli antichi torrioni) e per recupe-rare anche l’accesso ad una suggestiva grotta, che conduce fin sotto al giardino interno del seminario.

Torna a vivere “E mont di pritt”,il sentiero sotto le antiche mura

Obiettivi puntati sul tema “Educazione e Margina-lità”, scelto dalla coope-rativa Lamberto Valli per la sua rassegna 2016, al cinema Verdi di Forlim-popoli. Tutti i giovedì sera del mese di maggio (ore 21.00) l’appuntamento è con una pellicola dal forte contenuto umano e sociale. Si comincia giovedì 5 maggio con il film “Che cos’è un Manrico”, per la regia di Antonio Morabito: è la storia di un trenten-ne distrofico, che muove debolmente solo la testa e i pollici. Orfano di padre e madre, vive da solo con la nonna ormai incapace di provvedere alle sue esigen-ze, in totale dipendenza da operatori sociali e volon-tari. Manrico è sarcastico, incisivo, provocatorio, sessuato, arrabiato, ironico, sorridente, ridanciano. Ma non è solo questo. La sua sfaccettata personalità sarà via via presentata nel corso della pellicola.Il secondo appuntamento, giovedì 12 maggio sempre

alle ore 21.00, è con il film “Freeheld” di Peter Sollett, basato sull’omonimo cortometraggio documen-tario vincitore dell’Oscar, che racconta la vera storia d’amore di Lauren Hester (interpretata da Julianne

Moore) e Stacle Andree (Ellen Page), e della battaglia da loro condot-ta per ottenere giustizia, affinchè la pensione di Lauren, malata di cancro, possa andare alla compa-gna. Giovedì 19 maggio

è quindi la volta del film “Quel fantastico peggior anno della mia vita”, diver-tente e commovente storia diretta da Alfonso Gomez-Rejon con protagonista il giovane Greg, liceale che cerca di mimetizzarsi nel suo ambiente di teena-gers, evitando relazioni profonde. Quando però sua madre insiste affinché lui passi del tempo con Rachel, una compagna di scuola colpita dal cancro, Greg scoprirà quando valore può avere un vero rapporto di amicizia. La rassegna si chiude con la proiezione del film “Un bacio” di Ivan Cotroneo, dedicato all’adolescenza e alla ricerca della felici-tà, che tocca però anche temi come il bullismo e l’omofobia. Lorenzo, Blu e Antonio hanno 16 anni e molte cose in comune; tut-te e tre, per motivi diffe-renti, finiscono per essere isolati dai coetanei. Una storia drammatica fatta di amicizia, attrazione e paura del giudizio altrui.

Forlimpopoli: tutti i giovedì di maggio al Verdi promosso dalla cooperativa Lamberto Valli

Educazione e marginalità al cinema

Forlimpopoli artusiana

Annunciati i Premi Marietta ad honorem 2016, che saranno conse-gnati a Forlimpopoli il 26 giugno, nell’ambito della Festa Artusiana. I riconoscimenti vanno a Renato Brancaleoni e Lisa Casali, degni successori di Pellegrino Artusi e del poeta Olindo Guerrini, di cui ri-corre quest’anno il centenario della morte, autore di “L’arte di utilizzare gli avanzi in cucina”. Brancaleoni è un grande esperto ed affinatore di formaggi, mentre Lisa Casali, noto volto televisivo, è la fonda-

trice dell’ecocucina. Due mondi, i loro, che scorrono in parallelo con un obiettivo comune: da un lato la tradizione e il rispetto assoluto per

materie prime e territorio, dall’altro la volontà di ridurre costi e impatto ambientale, esaltando l’autoprodu-zione e la pratica domestica.

Premi ad honorem per Lisa Casali e Renato Brancaleoni

5 maggio 2016

L’orchestra giovanile e il logo dell’anniversario

Le proposte culturali del Momento

cultura 10

È possibile educare oggi oppure è un’im-presa aleatoria, che riesce una volta ogni tanto? Si apre con questa domanda il” Piccolo manuale della famiglia”, una raccolta di testi del cardinale Carlo Maria Martini sul tema della famiglia, scritti o pronunciati negli anni ottanta du-rante il suo episcopato a Milano. Come educare in fa-miglia, primo approdo e ambiente privilegiato per la crescita e l’ini-

ziazione ai valori della vita e della fede dei figli?Pur non mancando le risposte a queste e altre do-mande, i testi raccolti invitano i genitori a fermarsi, a riflettere, a pensare sulle basi della propria esperienza educativa. Il cardinale li accompagna e li aiuta a supera-re l‘ansia, la paura di sbagliare, che spesso è dominante e a focalizzare sull’essenziale della missione educativa cristiana che apre a qualcosa di più alto.“Non scoraggiatevi dei fallimenti ma inglobateli in un cammino di amore più grande”, è questo il cuore del messaggio che l’arcivescovo rivolgeva nel 1988 alle famiglie nel duomo di Milano e che mantiene intatta la sua attualità.Il cardinale conosce le difficoltà delle famiglie, sa che il loro compito è impegnativo, che deve fare sempre i conti con la libertà dell’altro. Con tono delicato e comprensivo sprona i genitori e indica il cuore del pro-blema: la vera educazione è dedizione totale, radicale e incondizionata. Il senso della vita, ripete il cardinale, sta nel dono incondizionato di sé, la libertà si realizza in pienezza nel dono totale di sé.All’indomani della festa diocesana della famiglia, ecco un piccolo strumento di riflessione e di accompagna-mento.

Carlo Maria MartiniGiunti Editore - Euro 10,00

Piccolo manuale della famiglia

Avendo sempre come punto di riferimento la figura del grande mece-nate, in questi 90 anni la scuola è divenuta luogo privilegiato della cultura di Forlì, di cui è la piaz-za musicale. Proprio per rivitalizzare questo ruolo sono già partite una serie di iniziative che vanno sotto il nome “Il Masini fa Novanta” e che corrono parallelamente alla rinasci-ta dell’associazione Amici del Masini, ponte tra la scuola e la città. Gli insegnanti saranno i primi a mettersi in gioco in “Docenti in concerto”, una serie di appuntamenti in Sala Sangiorgi in cui l’ascolto dei brani sarà accompagnato dalla pre-sentazione degli strumenti per avviare un percorso di formazione del pubblico. Il ciclo abbraccerà diversi generi e musiche di varie epoche e ospiterà anche interpreti esterni. Si parte l’11 maggio con “Flauti in Trio”; si proseguirà con “Da Piero della France-sca a Luigi Nono” (16 maggio), “Corde risonanti in… dialogo” (20 mag-gio), “Il Violino Barocco” (8 giugno), “Il Pianoforte Romantico” (15 giugno),

“L’Oboe tra ‘800 e ‘900” (22 giugno) e “Viaggio tra Suoni e Vibrazioni” (29 giugno).I protagonisti, però, saranno soprattutto gli allievi che si esibiranno in vari punti ed in diversi momenti significativi della vita cittadina: la Giovane Orchestra, accanto agli studenti del Liceo Musica-le Statale, sarà presente il 5 giugno al San Giacomo in occasione dell’Open Day. Il 15 giugno essa sarà poi impegnata al Teatro Diego Fabbri, in occasio-ne del 90° anniversario di Unindustria. In questo modo si instaura una collaborazione tra l’Istitu-to ed altre realtà forlivesi, in cui si colloca anche l’iniziativa del 10 giugno quando, da uno dei cortili

di palazzo Sangiorgi, al-cuni studenti della scuola suoneranno durante “La Tevla de Sdaz”, una gran-de tavolata in programma nel vicolo Gaddi.Apertura all’esterno signi-fica anche essere presenti in luoghi particolarmente problematici della vita di una comunità: il 18 giugno la Big Band Masini Project suonerà nell’Atrio del Padiglione Morgagni dell’Ospedale Pierantoni, dando il via ad un serie di concerti che porterà gli studenti in situazioni difficili come le carceri.Maggio è anche tempo di presentare il lavoro svolto durante l’anno: oltre ai saggi finali degli alunni, che si terranno dal 25 al 30 maggio alla Sangiorgi, lo spettacolo

“Cantiamo con l’orchestra Mary Poppins” è previsto il 23 maggio al Fabbri e il 25 maggio alla scuola La Nave. Si tratta del risul-tato di un progetto che ha coinvolto 350 bambi-ni delle scuole primarie forlivesi, testimoniando l’impegno del Masini nella prima alfabetizzazione musicale, che si concre-tizzerà anche dal 4 all’8 luglio nel consueto stage “Summer Music” rivolto ragazzi dagli 8 a 15 anni.Si sono intanto aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2016-17: i docenti sono a disposi-zione per fare conoscere gli strumenti ai ragazzi ed indirizzarli.Per informazioni: 0543.33598.

STEFania naVacchia

Fra le iniziative in programma “Docenti in concerto” a partire dall’11 maggio

Il Masini celebra novant’anni

“L’istituto Musicale Angelo Masini si

rimette in movimento per rinnovare il dono che il tenore forlivese fece alla sua città nel 1926, anno in cui morì.

La Farmacia Mancini, cura e arteLa Farmacia Mancini, in corso Garibaldi 91, è una delle botteghe storiche più appariscenti del cen-tro urbano forlivese. La dottoressa Maria Meardi, attuale titolare dell’attivi-tà, è subentrata nel 1963 ad Ester Flamigni Manci-ni, mantenendo l’inte-stazione della farmacia e gli interni presenti. Si tratta nientemeno che degli elementi di arredo appositamente progettati nel 1930 dall’architetto Leonida Emilio Rosetti e realizzati dall’ebanisteria Cicognani. Incastonata alla base dell’antico Pa-lazzo Aspini, la spezieria

consente veramente un tuffo nel passato: l’ebanista ideò un’alta scaffalatura in legno dallo stile classicheggian-te che abbraccia l’intero ambiente, completata dal banco per la vendita e da quello per l’angolo dedi-cato ai preparati erbori-stici. Dietro al bancone campeggia un singolare medaglione con canta-ro e serpente. Persino il soffitto si fa notare dall’utente per la qualità dei cassettoni e fioroni in stucco bianco su fon-do blu, con quadrature dipinte a coda di pavone. All’interno dell’esercizio

sono conservati anche i cinque lampadari, sospesi al soffitto con catene, co-stituiti da globi in vetro e ghirlande, in ferro su cui sono presenti resti di dorature. La Farmacia Mancini è la

discendente diretta della “Spezieria Croppi”, sorta nell’800 nello stesso contesto immobiliare di corso Garibaldi, in cui opera l’attuale bottega storica.

PiERo GhETTi

Tesori nascosti. L’arredo fu progettato nel 1930 dall’architetto Leonida Emilio Rosetti

Chi sei tu? Al Novelliil Vangelo dell’asino paziente

Teatro Sacro

Terzo e ultimo appuntamento per la rassegna di Teatro Sacro, al teatro No-velli di via Seganti 54. Venerdì 6 mag-gio, alle ore 21.00, l’appuntamento è con lo spettaco-lo dal titolo “Chi sei tu? Il Vangelo dell’asino paziente”, interpretato dalla compagnia “Teatro Fondamenta Nuove”. In scena la narrazione della vicenda di Gesù raccontata dal suo asino, che a ritroso ricorda la vita accanto a lui con una messa in scena originale, particolarmente adatta per bambini e famiglie. Info: 0543.30527.

5 maggio 2016

Bacheca culturale

cultura11

“Marmo” è nato da “La scrittura del disastro” di Maurice Blanchot, a lungo studiata dal regista e fondatore di Masque, Lorenzo Bazzocchi. “Come scopritore di mondi e come ricercatore teatrale - spiega Baz-zocchi - mi avvicino a un’opera per empatia, cercando di dare corpo a sensazioni che per me sono una leva, un motore capace di forzare il mon-do della scena che ha statutariamente regole diverse: se la scrittura di Blan-chot appartiene allo spazio letterario, ‘Marmo’ lo plasma facendolo diven-tare ritmico e corporeo: elementi propri della scrittura scenica”. L’uo-mo, nell’interpretazione di Masque, è esausto, ansioso, non sa dove si trova, perché la civiltà volge al decli-no. Il riferimento è rivolto anche ad un capitolo di un libro del rumeno Emil Cioran, che reca il titolo dello spettacolo “Su una civiltà esausta”. La sensazione che si prova è simile a quella di chi esce dal coma e non riconosce la realtà che gli sta attor-no, ma nemmeno il passato. Ideato e diretto da Lorenzo Bazzocchi, lo spettacolo vedrà in scena Matteo Ra-mon Arevalos, Lorenzo Bazzocchi, Giacomo Piermatti, Silvia Proietti ed Eleonora Sedioli, con scene firmate da Lorenzo Bazzocchi ed Eleonora Sedioli, elettronica da Matteo Gatti, video da Andrea Basti, tecnica da Tommaso Maltoni, costumi da Anna Bazzocchi, musiche da Matteo Ra-mon Arevalos e Giacomo Piermatti, organizzazione di Jessica Imolesi. La scena è quella che appare ad un gruppo di persone che, dalla cima di

una duna appena scalata, osserva ciò che appare al di là di essa. Si vedono reperti industriali, ma anche quelli di antiche civiltà. Qui si percepi-sce il segno della sofferenza, della decadenza, dell’incertezza, come quella di esili figure che compaiono reggendosi a malapena sulle gambe. La metafora è evidente. Tutto quello che appare porta il segno dell’irrepa-rabilità. Di qui la sensazione che la civiltà contemporanea sia quella di una “frantumazione inesorabile”. C’è però una cosa che non va dimentica-ta. “L’inconciliabilità tra quello che appare come razionale ed evidente

ai nostri sensi e la vera natura delle cose - conclude Bazzocchi - mi spin-ge a ricercare con pervicacia, anche se con notevole affanno, quello stato originario che possa far avanzare, passo dopo passo, verso la propria riconoscibilità. Vorrei chiamare questo affanno ‘passività’. Progettare le cadute senza studiarne la risalita. Mettersi a repentaglio per amore del rischio. Quindi occorre essere di pie-tra, o meglio di marmo, per resistere agli assalti furiosi dell’omologazio-ne”. Biglietto: 10,00 euro intero; da 7,00 a 5,00 euro ridotto.

RoSanna Ricci

Al Diego Fabbri il 6 maggio alle ore 21.00 debutta la pièce di teatro contemporaneo

Marmo, spettacolo di Masque

“Prima assoluta per lo spetta-colo “Marmo - Su una civiltà

esausta” di Masque Teatro, in co-produzione Mood Indigo_Bologna, il 6 maggio alle ore 21.00 presenta al Teatro Diego Fabbri di Forlì.

Sono lo scultore Ivo Gensini, il fotografo Fausto Fabbri e la pittrice Deanna RibaldiTre artisti in mostra al S. Sebastiano

“Chi ha paura della materia, dell’immagine e del colore?”: certamente non lo scultore Ivo Gensini, il fotografo Fausto Fabbri e la pittrice Deanna Ribaldi. I tre artisti, nella loro mostra allestita dal 7 al 29 mag-gio all’Oratorio San Sebastiano, intendono dimostrare che in qualsiasi luogo si può “usa-re l’arte”. I tre artisti, infatti, hanno elaborato un progetto con l’intenzione di ricostruire ciò che prima si era disgregato. “Non una ricerca di equilibrio e sintesi - spiegano - ma una dilatazione nella città/spazio ed una dilatazione nei diversi modi di plasmare e manipolare il reale/presente e riproporlo prepotentemente come ‘mondo

nuovo’, per niente formale”. In pratica, la materia subisce un cambiamento, perché viene plasmata ed assemblata. La fo-tografia affida la sua tecnica ad una continua sperimentazione e la pittura comunica in modo vivace, attraverso luci e colori, la realtà e il mondo interiore. Questi linguaggi, all’apparenza contrastanti, si contaminano e sono in continua e costante evoluzione. In questo modo “la dilatazione dello spazio artistico personale - concludo-no i tre - diventa dilatazione nello spazio artistico cittadino”. Presentata da Gabriele Zelli, la mostra può essere visitata nei seguenti orari: 10.00 - 12.30; 16.30 - 19.00. (R.R.)

Venerdì 6/5Forlì - Teatro Diego Fabbri, corso Diaz 47 - ore 21.00Marmo, spettacolo presentato da Masque Teatro, per la stagione di Teatro contemporaneo. Con Eleonora Sedioli, Silvia Proietti, Matteo Ramon Arevalos e Gia-como Piermatti. Ideazione e regia di Lorenzo Bazzoc-chi. Info: 0543.712167; www.teatrodiegofabbri.it

Forlì - Sala San Luigi, via Luigi Nanni 14 - ore 21.00La compagnia “Suxnovae” dell’Oratorio Alberto Mar-velli di Ca Ossi presenta Un ciclone... in convento!!!, spettacolo nell’ambito della rassegna San Luigi Musical 2016. Info: 0543.375688; www.salasanluigi.it.

Forlì - Palazzo Romagnoli, via Albicini 12 - ore 17.00Incontro con Giovanni Brizzi, organizzato con la colla-borazione di Italia Nostra-Sezione di Forlì, sul tema 70 d.c. La conquista di Gerusalemme. Ingresso libero.Info: 0543.712627; [email protected].

Sabato 7/5Forlì - Circolo Democratico, via Maroncelli 7 - ore 21.00Seconda edizione del Tale e quale Show degli am-ministratori pubblici romagnoli. Durante la serata, organizzata a scopo benefico, gli amministratori del comprensorio forlivese saranno coinvolti in un con-corso di ballo, canto, recitazione e altro, presentati da Marco Viroli. Info: www.circolodemocraticoforlivese.it Santa Sofia - Teatro Mentore, piazza Garibaldi 1 - ore 21.00Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta lo spet-tacolo di Marcello Chiarenza Pollicino, interpretato da Claudio Casadio, con musiche originali di Beppe Turletti eseguite dal vivo. Info: 0543.975428.

Forlì - Biblioteca Saffi, corso della Repubblica 78 - ore 17.30Il cyborg e la vita: per il ciclo “Philosophy of hor-ror”, incontro con Daniele Poccia, curatore dle volume di Raymond Rayer “La superficie assoluta”. Interven-gono Alessandra Campo, Veronica Cavedagna e Rocco Ronchi. Ingresso libero. Info: 0543.712601 - 712608.

Forlì - Fiera di Forlì, via Punta di Ferro 2 - anche domenica 8Nuova edizione di Expo Elettronica, appuntamento privilegiato per andare a “caccia” di occasioni fra ma-teriali di consumo e pezzi di ricambio. Aperta sabato 7 e domenica 8 maggio dalle ore 9.00 alle 19.00. Info: 0543.798466; [email protected].

Forlì - Palazzo Romagnoli, via Albicini 12 - ore 15.00Per la rassegna Peers - Conferenze d’artista, gli artisti Jacopo Casadei e Massimiliano Fabbri si confrontano, descrivendo l’uno la ricerca dell’altro. Ingresso libero.

Domenica 8/5Forlì - Musei San Domenico, p. G. da Montefeltro - ore 11.00Omaggio in musica a Piero della Francesca, con la voce di Giovanni Cantarini e Pier Luigi Colonna, al liuto rinascimentale, liuto barocco e chitarra. Evento a cura dell’Istituto musicale “Masini” di Forlì. Ingresso libero. Info: 0543.712659.

Lunedì 9/5Forlì - Biblioteca Saffi, corso della Repubblica 78 - ore 16.30Per il ciclo di incontri “Le donne protagoniste della storia sociale, politica e culturale del ‘900”, incontro con la senatrice Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, sul tema A settant’anni del voto alle donne. Ingresso libero. Info: 0543.712608 - 712601.

Martedì 10/5Forlì - Sede Fondazione CarispFo, c. Garibaldi 45 - ore 17.00Per il ciclo di incontri “...e del tempo fu sospeso il corso”, Alessandro Merci tiene una conferenza sul tema: Lo stupore e l’incanto: il Realismo magico di Massimo Bontempelli. Ingresso libero. Info: [email protected] - [email protected].

Forlì - Teatro San Luigi, via Luigi Nanni 14 - ore 20.45Nell’ambito dellla rassegna “Voci, inni, ferite, da Forlì al Fronte”, serata sul tema Coscienza cristiana e so-lidarietà. Forlì Città e Chiesa nella Grande Guerra. Ingresso libero. Info: 0543.71262 - 712449.

5 maggio 201612focus su...

“Per un altro risorgimento umano e cristiano”Questo il compito che il Papa diede alla comunità forlivese l’8 maggio 1986. Come è stato realizzato questo impegno?

Fu una giornata importante per il Papa che “tornava” in Romagna dopo 129 anni e per i forlivesi che, tutti, vollero partecipare a quello storico incontro. Caddero anche da noi, grazie alla fede e alla forza del Papa, alcuni steccati e muri, e si vide una Chiesa giovane capace di uscire dalle sacrestie, di andare in piazza incontro alla gente, di radunare un popolo come nes-suna ideologia, partito o potere può fare.Ma trent’anni sono comun-que passati e tante cose sono cambiate. Sono caduti alcuni muri e altri si stanno costruen-do, due Papa si sono succeduti a Giovanni Paolo II, che oggi veneriamo come Santo e a cui è dedicata la piazza davanti alla Cattedrale.E qui, cosa è cambiato? Abbiamo capito di più Gio-vanni Paolo II noi che a Forlì abbiamo avuto anche il dono di conoscere in anticipo la sorpre-

sa, la novità del Papa venuto dalla Polonia grazie a don Fran-cesco Ricci? Il sacerdote forlivese, di cui ricorderemo il 25° anniversa-rio della morte il prossimo 30 maggio, aveva infatti viaggiato a lungo nei Paesi dell’Est quando la cortina di ferro divideva l’Eu-ropa in due, aveva conosciuto Karol Wojtyla e altri protago-nisti della Chiesa del silenzio e aveva fondato a Forlì prima il Centro Studi Europa Orientale, per raccontare di loro, e poi la rivista il Nuovo Areopago, edita ancora oggi dalla coop. La Nuova Agape, per far capire il pontificato di Giovanni Paolo II. Che ne è, inoltre, di quella “grande eredità, religiosa e civile, ricca di umanità e di pro-fonde aspirazioni alla libertà” che il Papa ci ricordò nel suo saluto in piazzale della Vittoria, esortandoci a “lavorare per un futuro di ideali, dove la dignità dell’uomo sia unita ai valori trascendenti, per dare luogo a un altro risorgimento umano e cristiano, in cui fiorisca la civiltà nuova dell’amore”?Abbiamo visto a Forlì il risorgi-mento?Forse questo anniversario potrà servire non solo a ricordare ma a interrogarsi, per continuare o cominciare questa opera.

“Sono trascorsi trent’anni da quell’ 8 maggio 1986

quando, alle 11.40, atterrò nei pressi di piazzale della Vittoria l’elicottero che trasportava papa Giovanni Paolo II, che da Forlì diede il via alla visita in Roma-gna.

30 anni fa Giovanni Paolo II a Forlì

8 maggio 1986: papa Giovanni Paolo ii, prima della celebrazione eucaristica, saluta i forlivesi che gremiscono piazza Saffi

in cattedrale la preghiera e il saluto agli ammalatiin piazza del duomo, Giovanni Paolo ii partecipò alla fiorita alla Madonna organizzata per l’occasione

L’arrivo del Papa in piazzale della Vittoria, accolto dalle autorità

5 maggio 2016

“Voi avete una grande eredità religiosa e civile”Le parole di papa Giovanni Paolo II ai forlivesi: il saluto in piazzale della Vittoria e l’omelia alla messa in piazza Saffi

“Voi avete ricevuto una grande eredità” “Il vostro sincero entu-siasmo è di per sé stesso un segno assai eloquente del fatto che tanta acqua è passata sotto i ponti della storia, con il suo imman-cabile incrocio di luci e di ombre. Bisogna risalire a 129 anni fa per ritrovare la visita di un altro Papa in Romagna e nella città di Forlì, e precisamente a Pio IX, l’ultimo Pontefice dello Stato Pontificio. Da allora la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente ricono-sciuta dalla Chiesa. Oggi io vengo a voi, come sono andato in altre parti

d’Italia e del mondo, in pellegrinaggio pastora-le, col solo fine cioè di portare avanti la missione eminentemente spirituale della Chiesa... In questa vostra pietà cit-tadina primeggia, a giusto titolo, la devozione verso la Madonna, venerata sotto il titolo di Madonna del fuoco. Dal giorno in cui la sua immagine fu prodigio-samente salvaguardata dalle fiamme dell’incen-dio, nel lontano 1428, la vostra storia è legata alla sua storia, e il cuore di ogni forlivese, vicino e lontano, si commuove al suo nome e la invoca protettrice della città. Voi avete ricevuto una grande eredità, religiosa e civile, ricca di umanità e di profonde aspirazioni alla libertà. Essa deve spingere i forlivesi di oggi a lavorare per un futuro di ideali, dove la dignità dell’uomo sia unita ai va-lori trascendenti, per dare luogo a un altro risorgi-mento umano e cristiano,

in cui fiorisca la civiltà nuova dell’amore”.

(dal saluto in piazzale della Vittoria)

“Non ridurre in spic-cioli il grande senso della vita”“Vi è nel Vangelo una particolare potenza di tra-sformazione dell’uomo. Vi è in esso una partico-lare forza di dedizione disinteressata agli altri sull’esempio di Cristo. Da esso nasce ciò che è più nobile nell’uomo. Ciò che fa la vita umana piena-mente degna dell’uomo. Ciò per cui veramente vale la pena di vivere. “Che cosa, infatti, po-trebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?” (Mc 8, 37). È la domanda che occor-re porsi sempre di nuovo. Tale domanda è partico-larmente necessaria per la generazione contem-poranea, la quale forse più che mai è minacciata dalla perdita del vero senso della vita. La mi-naccia viene dal pericolo

di ridurre “in spiccioli” questo grande senso. Il Vangelo è un costante richiamo alla vita secondo questo grande senso che Cristo ha portato all’uo-mo”.

(dall’omelia in piazza Saffi)

“Non possiamo esser stanchi perché Cristo risorto è sempre giova-ne”“In modo speciale ringrazio i giovani che hanno portato a questa comune celebrazione la testimonianza della loro giovinezza spirituale e auguro questa giovinezza spirituale a tutti i cristia-ni e a tutti i cittadini di quest’antica Chiesa di Forlì, specialmente agli anziani e ai sofferenti. Carissimi non possiamo mai essere stanchi, perché Cristo, che porta la croce, Cristo crocifisso, Cristo risorto, è sempre giovane, e sempre davanti. Allora camminiamo seguendo Cristo Gesù”.

(al termine della messa in piazza Saffi)

13 focus su...

30 anni fa Giovanni Paolo II a Forlì

davanti all’immagine della Madonna del Fuoco con l’allora Vescovo mons. Proni (a destra) e mons. Sozzi

con i rappresentanti del mondo economico e al centro mons. Fusconi don Francesco Ricci fece conoscere in anteprima il card. Karol Wojtyla 1° maggio 2007: inaugurazione della piazza Papa Giovanni Paolo ii

durante la messa in piazza Saffi il Papa amministrò il sacramento del battesimo a sette bambini

Che cosa disse Giovan-ni Paolo II ai forlivesi? Abbiamo ripreso alcuni passaggi dai suoi discorsi di quell’8 maggio.

5 maggio 2016CSI Forlì 14

Finali di calcio a 5 femminile Al palazzetto dello sport di Meldola il 22 aprile la consegna della coppa CSI

Al termine della prima fase le prime quattro squadre classificate di ogni girone hanno dato vita ai play-off, dai quali è uscita la vinci-trice del campionato. Le squadre che non hanno avuto accesso agli spareggi del post season si sono affron-tate nella Coppa CSI. Entrambe le manife-stazioni hanno avuto termine proprio il 22 aprile con la disputa delle relative finali. Nella finale della Cop-pa si sono affrontate ASD Quadrifoglio e Drink Team, con la gara terminata 4-2 per ASD Quadrifoglio, che si è aggiudicata quindi la Coppa. La finalissima del Cam-pionato invece ha visto

scendere in campo le compagini del Futsal Cotignola e della Pani-ghina: dopo una partita avvincente, sempre in bilico e magistralmente giocata, ha avuto la meglio il Futsal Coti-gnola con il punteggio di 2-1 dopo l’iniziale vantaggio per 1-0 della Panighina. Nelle prossime settimane si svolgeranno le finali di tutti i campionati CSI di calcio a 5, calcio a 7 e Pallavolo.

Nella foto la squadra vincitrice del Campionato,

Futsal Cotignola.

“Venerdì 22 aprile si sono

svolte, presso il Palaz-zetto dello Sport di Meldola, le finali del Campionato (al via lo scorso ottobre con ben 15 squadre divise in due gironi) e della Coppa CSI di calcio a 5 femminile.

Comitato di Forlì del Centro Sportivo Italiano - Largo Annalena Tonelli, 1 (via Lunga, 45) - seminterrato lato sinistro ex seminario vescovile - www.csiforli.it - Ci trovate tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 18.30 alle 20.30. Se volete chiamarci componete lo 0543.704225 (telefono e fax). Per richieste o comunicazioni urgenti potete contattare anche il seguente numero: 347.0777268 (Stefano Gurioli).

Concluso il quadriennio, per il CSI è arrivato il momento del rinnovo delle cariche associative. Non solo, il termine ultimo del triennio, è anche momento di bilancio. Tutto sommato positivo. Sia sul lato sportivo che su quello di previdenza: il CSI, infatti, ha organizzato corsi per preparare addetti all’uso del defibrilla-tore e nei primi tre mesi del 2016 sono state preparate almeno un centinaio di queste figure. Tra questi, anche alcuni arbitri, in modo da garantire il più possibile sui campi la presenza di uno o più addetti all’emergenza. Sul lato sportivo invece bisognerebbe impegnarsi di più, per riportare lo sport ai suoi valori originali oggi troppo spesso dimenticati: lealtà, onestà, impegno, gratuità, altruismo, rispetto dell’avversario e di se stessi appaiono concetti quasi astrusi e utopici nell’attuale società civile, nella quale risalta-no piuttosto l’arrivismo, l’egoismo e la volontà di emergere a tutti i costi, magari prevaricando gli altri con qualsiasi mezzo, lecito od illecito che sia. Dal lato puramente sportivo invece, in quattro anni il CSI è passato da 77 a 95 società sportive ed è un risultato ottimo, soprattutto se si considera che negli ultimi anni le società sportive tendono ad accorparsi. Anche nel numero dei tesserati si evidenzia un aumento consistente: da circa 5800 di quattro anni fa ai 6800 della passata stagione. Ciò che invece veramente soddisfa l’associazione è l’aumento dell’attività sportiva: grande impulso ha avuto il Calcio a 7 che, partendo da zero, è arrivato ad avere ben due categorie divise in 3 diversi gironi. Altrettanto im-portante l’evoluzione del calcio a 5 femminile, che ad oggi vede la partecipazione di ben 16 squadre. Non solo calcio, però: anche i numeri della pallavolo sono confortanti. In questa disciplina si è raggiunto un importante traguardo: nell’ultimo anno il CSI è riuscito ad organizzare i campionati romagnoli di pallavolo open maschile e femminile. Grazie all’aiuto di sei diversi comitati (tutti limitrofi a quello forlivese) che si sono messi in rete per offrire un’attività bella e coinvolgente, è nato un esempio lampante e in-discutibile che l’unione fa la forza e che, assieme, si possono rag-giungere risultati impensabili. Negli ultimi due anni si è poi data tanta importanza ad alcune discipline individuali, prima fra tutte il ciclismo, che nei prossimi anni si vedrà potenziato al massimo a livello di settore. Il nuovo consiglio direttivo è composto da: Ste-fano Gurioli (presidente, nella foto), Matteo Lacchini (revisore dei conti) e dai consiglieri Antonio Di Franco, Raffaele Fiorini, Vito Foggetti, Francesco Lami, Agostino Marcellino, Marco Marchetti, Giuliano Mazzoni, Mario Palermo, Stefano Raggi, Stefano Rossi, Ciro Starace e Sara Tomidei.

Proseguono le prove sportive legate all’Orato-rio Cup 2016. In aprile si sono svolte le gare di Dodgeball categorie under 12, con i Romiti che hanno avuto la meglio sul Ravaldino; under 14, Villanova vincente sui Romiti e under 16, che ha visto trionfare Carpena/Magliano contro Regina Pacis. Durante la prima settimana di maggio sarà invece la categoria Open a cimentarsi in quello che una volta era palla avvelenata. La classifica, aggiornata a quattro prove dal termine (Dodgeball e calcio a 5 open, calcio a 5 under 12 e under 14), vede i Romiti in testa con 100 punti, a seguire Carpena/Magliano con 90, Civitella/Cusercoli 69, Regina Pacis 68, Santa Maria del Fiore 56, San Paolo 36, Villanova 34, Ravaldino 11, Santa Rita 9, San Pio X 8 e San Luigi 1.

cSi - comitato di Forlì

oratorio cup

Rinnovo delle cariche

5 maggio 2016 mondo15

C’era una volta il lago Ciad. C’erano le sue acque da solcare con le barche da trasporto di merci e passeggeri. C’era un sistema economico e sociale organizzato attorno alla pastorizia, alla pesca e all’agricoltura, che dall’acqua di quel lago traeva i mezzi di sostentamento. C’è oggi fame, dispera-zione e violenza per un’area che conta più di 2,7 milioni di persone sfollate, in quella che è ritenuta una delle più gravi crisi umanitarie del continente africano. Passato da una superficie di ben 25mila km2 nel 1960 agli appena 1500 km2 di oggi, con una profondità media di un metro e mezzo (e solo 7 metri nel punto più profondo). Il grande spec-chio d’acqua ha perso la posizione di settimo lago al mondo per superficie ed è destinato a scendere ulteriormente nella classifica a causa dello sfrut-tamento intensivo dell’acqua dei suoi affluenti, decretandone l’inaridimento, unito al surriscalda-mento globale e, dunque, alla crescente siccità ed evaporazione dell’acqua. In assenza di un inter-vento incisivo, il lago Ciad rischia di seccarsi del tutto nel giro di pochi anni. Per questa ragione si sta predisponendo un intervento faraonico ideato oltre trent’anni fa dall’ingegnere italiano Marcello Vichi, per trasferire dal bacino del fiume Congo a quello del lago Ciad circa 100 miliardi di metri cubi di acqua all’anno. Un investimento ingente di cui è stato chiesto il supporto finanziario ai Paesi sviluppati alla Conferenza COP21 dello scorso dicembre a Parigi, per scongiurare un ulteriore peggioramento di una crisi preannunciata da anni. Difficoltà per l’agricoltura, la pastorizia e la pescicultura locale hanno determinato fenome-ni di migrazioni di massa, da tempo denunciati anche dalle organizzazioni umanitarie presenti sul territorio. Ai grandi movimenti transfrontalieri si sono aggiunti alti tassi di emigrazione e conflitti sociali che sono stati sintetizzati dal presidente del Niger Mahamadou Issofou con le parole “Non è un caso che Boko Haram abbia avuto origine nella regione del Lago Ciad”. La violenza di Boko Haram che insiste in quel territorio è stata armata anche dal progressivo impoverimento del territo-rio, causa dunque diretta di migrazione e di proli-ferazione del terrorismo. Il conflitto, inizialmente nato in Nigeria, si è esteso attraverso i confini di Camerun, Ciad e Niger (i quattro stati includenti il lago), causando sofferenza e sfollamento di massa dinanzi ai molteplici attentati suicidi, agli attacchi e ai rapimenti. La rivitalizzazione del Lago Ciad favorirebbe la pace in una regione altamente in-stabile, eliminando una delle concause delle attuali grandi ondate migratorie; una considerazione che sembra aver sbloccato le perplessità ambientaliste sulle opere di approvvigionamento idrico del Lago Ciad e sui loro costi.Da tempo gli osservatori internazionali hanno rilevato che le guerre di un futuro non così lonta-no saranno combattute per detenere il controllo dell’acqua. A maggior ragione in Africa, il conti-nente demograficamente più giovane e popoloso, il controllo delle risorse idriche risulta un fattore geostrategico determinante, già al centro di con-troversie e profonde crisi diplomatiche.

MiRiaM RoSSi

Dove c’era il lago Ciad oggi ci sono fame e violenza

ambiente

Flash dal mondo di Franco Garavini

A un anno esatto dal terremoto la nazione ricorda le 8961 vittime, ma rimangono ancora migliaia gli sfollati che ancora non hanno una casa dove vivere. Il terre-moto di magnitudo 7.9 ha distrutto le abitazioni di al-cuni milioni di persone e ha fatto danni ad almeno altri 8 milioni di persone. Ancora oggi in migliaia lavorano e soffrono per un po’ di cibo e un tetto dove ripararsi. A suo tempo il governo aveva domandato alla comuni-tà internazionale di sostenere le operazioni di salva-taggio e la distribuzione di beni di prima necessità, ma ora non permette ad alcuna organizzazione di dare un contributo volontario senza il consenso delle autorità. La maggior parte delle vittime vive ancora con il cibo e le cose che sono state distribuite dalle organizzazioni caritative.

Ecuador, il terremoto causa difficoltà estreme alle persone colpite da disabilità

Nepal, ad un anno dal sisma ancora migliaia di sopravvissuti senza casa

L’aereo Solar Impulse 2 ha attraversato con succes-so l’Oceano Pacifico ed è atterrato nella baia di San Francisco, nell’ex aeroporto militare, sede del più importante centro di ricerca della Nasa. Il velivolo, con oltre 17mila celle fotovoltaiche sulle ali, era decol-lato dall’aeroporto hawaiano di Kalaeola e ha volato per circa 70 ore. “È l’inizio della rivoluzione della tecnologia pulita”, afferma Piccard, uno dei due piloti svizzeri che con André Borschberg vuole portare a termine una storica impresa: compiere il giro del mondo grazie alla sola energia solare. L’aereo mono-posto era partito il 9 marzo del 2015 da Abu Dhabi e dopo una serie di tappe aveva raggiunto le Hawaii il 3 luglio. A causa di un danno alle batterie, l’aereo era stato costretto a una sosta di 9 mesi.

Oceano Pacifico, missione compiuta perl’aereo alimentato dal sole

Il divieto di consumo di carne suina, alcolici e derivati previsto dall’islam, ha aperto la strada al commercio di prodotti “halal” (lecito, in arabo), ammessi anche per i più stretti osservanti musulmani. E questo non solo per cibi e bevande, ma anche per prodotti di bellezza, profumi e trucchi che non abbiano fra le componenti “ingredienti proibiti”. Nei giorni scor-si a Parigi si è tenuta una rassegna di prodotti per la bellezza anche “halal”. “Se un prodotto derivato da animali non è ‘halal’ o contiene alcol - racconta Shaikh Ali Achcar, esperto di legge musulmana - è da considerarsi impuro: per questo non puoi usarlo per il viso o per la pelle”. Fra i prodotti finora off-limits vi sono rossetti e profumi, molti dei quali contenenti grasso del maiale o sostanze alcoliche.

Islam e modernità: cresce il business di cibie cosmetici “halal”

Nigrizia - Laperfettaletizia - Fides - lapresse.it - Asianews - Radio Vaticana - ilfattoquotidiano.it

Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito l’Ecuador: oltre 710 tra morti e dispersi e 16.600 feriti, alcuni in gravi condizioni. Mancano acqua, cibo e beni di prima necessità. Nelle emergenze il tasso di mortalità delle persone con disabilità è dop-pio rispetto al resto della popolazione. Dal giorno del terremoto, gli operatori di CBM onlus italia lavorano per far sì che le persone con disabilità, le loro fami-glie, le persone anziane e le altre categorie vulnerabili, ricevano acqua, cibo, medicine, riparo e ausilii motori. In particolare, nella provincia di Esmeraldas, il partner OVCI Nostra Famiglia, che lavora a stretto contatto con il Governo, si occupa di produrre e importare dispositivi e ausili motori come sedie a rotelle e stam-pelle.

5 maggio 2016

fase iniziale è stato quello di valorizzare l’esistente, il percorso già fatto, le ricchezze presenti in ogni comunità, coinvolgendo tutte le persone di buona volontà.

Nel comune progetto

pastorale ogni parroc-chia, tuttavia, si sta caratterizzando per un aspetto e ne è punto di riferimento per le altre. Sì è proprio così. Per esempio, a Bagnolo l’ac-cento pastorale è posto sulla preghiera e l’atten-zione ai malati. Il diacono Piero Maestri guida ogni giovedì sera alle ore 20.00 l’adorazione. A Carpinello, invece, il cuore batte sulla questio-ne educativa. Qui si fa il catechismo ai bambini, ma anche gli incontri formativi per i ragazzi e gli adulti. La società sportiva Carpinello svolge una preziosa attività di coinvolgimento dei ragazzi. A Villa Rotta è iniziato, con la lettura dell’Amoris laetitia di papa Francesco, un cammino di attenzione

verso le famiglie che mi auguro possa concretizzar-si in gesti e scelte concrete. Il santuario di Fornò, infine, s’impone come punto di riferimento e cuore dell’unità pastorale, luogo della liturgia e dei sacramenti, ma soprattutto centro del culto a Maria.

Quale deve essere il ruolo del prete in queste piccole comunità?Spesso facciamo dei lunghi programmi pastorali che, all’atto pratico, rimango-no solo sulla carta perché manca chi li porta vanti. È meglio concentrarsi su poche cose, sapendo che dietro ognuna c’è un responsabile e lasciamo tempo al prete di occuparsi della pecorella perduta che ha bisogno di lui e solo di lui.

16visita pastorale

L’itinerario ha avuto inizio presso il Santuario di Fornò lunedì 18 aprile, con l’in-contro con i rappresentanti delle quattro parrocchie che il vescovo ha poi salutato a Carpinello nell’assemblea conclusiva il 28 aprile, invi-tandoli a camminare nell’u-nità e nella collaborazione perché la chiesa sia segno di speranza per tutti gli uomi-ni del nostro tempo.Nelle due settimane di permanenza monsignor Pizzi ha voluto incontrare bambini, ragazzi, giovani, educatori, famiglie, lavo-ratori, malati; a tutti ha rivolto parole di conforto e di incoraggiamento per il lavoro svolto. Fra le tappe più significa-tive quella con il mondo del lavoro, con la visita a tre aziende nella giornata del 19 aprile. Il vescovo ha incontrato lavoratori e maestranze che l’hanno

ringraziato per l’attenzione e la cura con la quale segue i loro problemi. Tappa im-portante e sempre gradita quella della visita ai malati, nella giornata del 20 aprile. Domenica 24 aprile monsi-gnor Pizzi si è recato a For-nò, per incontrare i ragazzi e gli operatori della comu-nità terapeutica dell’asso-ciazione papa Giovanni

XXIII. Nella sua visita all’unità pastorale il vescovo ha sottolineato la vocazio-ne propria delle singole parrocchie, incontrando a Bagnolo i laici impegnati nel canto, nel servizio litur-gico e nei ministeri; a Villa Rotta, le famiglie, a Carpi-nello, i catechisti, i giovani e i bambini di catechismo e i dirigenti della locale società

sportiva e al santuario di Fornò i membri dell’asso-ciazione “Amici del san-tuario di Fornò”, sorta nel 2014 e alla quale aderiscono oltre trenta persone. La visita pastorale ha avuto la sua degna conclusio-ne sabato 30 aprile, con l’apertura della porta santa e il giubileo diocesano dei lavoratori.

Don Mauro Ballestra dal 1° ottobre 2013 è parroco di Forniolo, Bagnolo e Vil-la Rotta, amministratore parrocchiale di Carpinello e rettore del santuario di Fornò e moderatore dell’Unità Pastorale. Al termine della visita del vescovo gli abbiamo posto alcune domande.

Quali sono le caratteri-stiche di questa piccola unità pastorale?L’unità pastorale è giova-ne, nuova nel suo gene-re e per questo molto stimolante. È composta di quattro piccole parrocchie, che fino a poco tempo fa facevano riferimento a due comunità molto grandi, San Paolo e Coriano. Da tre anni è partito un cam-mino comune autonomo. Il mio compito in questa

“Il vescovo mons. Lino Pizzi dal

18 al 30 aprile ha fatto visita all’unità pastorale delle parrocchie di Bagnolo, Carpinello, San Giorgio in Forniolo, Villa Rotta e santuario di Fornò.

Unità pastorale nuova e giovane

Insieme, valorizzando le diversità

Le quattro parrocchie, ora unite, fino a ieri erano dipendenti da San Paolo e Coriano

Intervista a don Mauro Ballestra, moderatore dell’unità pastorale dal 1° ottobre 2013

don Mauro Ballestra

il 28 aprile si è svolta l’assemblea dell’unità pastorale “Madre della divina Misericordia” con il Vescovo

Visita Pastorale (15)

Fornò

“Ho concluso giovedì scorso la visita all’unità pastorale di Carpinello, Bagnolo, Fornò/

Forniolo e Villa Rotta. È un’unità pastorale di recente costituzione, ma sta crescendo la collabora-zione tra le varie parrocchie, guidate da don Mauro Ballestra e dal diacono Piero Maestri, e si sta deli-neando una attribuzione particolare pastorale per ognuna. Centro spirituale per tutte resta il Santua-rio di Maria, Madre di Misericordia e delle Grazie di Fornò. L’impegno è notevole e ci sono belle realtà in cammino: la casa di accoglienza per gli anziani, la Comunità Papa Giovanni XXIII, l’associazio-ne Amici del Santuario, la società sportiva per i bambini, la scuola primaria, la scuola dell’infanzia e l’asilo nido. Un discreto numero di volontari per la catechesi, per la liturgia e il decoro delle chiese e per altre iniziative mantiene vive queste comunità, insieme al consiglio pastorale che si sta costituendo a livello di unità pastorale, e i consigli economici. Mol-to interessanti sono state le visite alle fabbriche e ai malati nelle case; stimolante anche l’incontro con le famiglie e i giovani; piacevole l’assemblea conclusiva. Sono già stati intrapresi anche lavori di restauro e di consolidamento a varie strutture e altri si dovran-no affrontare. Con molta gioia degli abitanti, è stata finalmente collocata nella nicchia della facciata del Santuario la statua della Madonna, copia fedele della originale di Agostino di Duccio. Il cammino comunitario è iniziato bene; ci auguriamo che possa progredire sempre più, anche per lo stimolo della Porta Santa, che abbiamo aperto sabato scorso a Fornò. Il Signore benedi-ca tutti insieme.

Bagnolo, Carpinello, San Giorgio in Forniolo, Villa Rotta

In occasione della visita pastorale il vescovo mons. Lino Pizzi, presente il parroco don Mauro Ballestra, ha incontrato gli ospiti e gli educatori della comunità terapeutica di Fornò. Si è dapprima intrattenuto per la cena ed in segui-to ha aperto un confronto mettendosi in profon-do ascolto delle diverse problematiche esposte e portando loro parole di comprensione conforto ed incoraggiamento. Il momento di dialogo, seppur breve, è stato un ben apprezzato da tutti gli ospiti della Comunità terapeutica, impegnati nel difficile compito di riprendere in mano la loro vita per riac-quistare una dignità perduta e rientrare a pieno titolo nella società civile.

andREa LucciTELLi

L’incontro con i ragazzi della comunità terapeutica

5 maggio 2016 17 visita pastorale

A circa sei secoli di di-stanza, sabato 30 aprile, nell’anno del giubileo della misericordia indetto da papa Francesco, il vescovo di Forlì-Bertinoro monsi-gnor Lino Pizzi ha aperto nel Santuario la porta santa (nella foto), che verrà chiusa solennemente il 29 mag-gio prossimo. I tanti fedeli presenti, molti dei quali provenienti dalle parrocchie vicine, hanno vissuto lo straordinario evento con intensa commozione e grande partecipazione. Il tema della misericordia, infatti, è particolarmente vivo in queste comuni-tà, al punto che l’intera Unità Pastorale è dedicata

alla “Madre della Divina Misericordia”. L’intero mese di maggio, che la tradizione dedica a Maria, sarà occasione per fedeli e pellegrini, che varcheranno la porta santa del santuario, di ottenere l’indulgenza plenaria (vedi orari riportati nel riquadro a destra). L’apertura della Porta Santa è coincisa anche con la celebrazione diocesana del Giubileo dei lavoratori. La commissione della pastorale sociale e del lavoro ha voluto che il tradizionale appuntamento di preghiera e di riflessio-ne, in vista della festa del

primo maggio, quest’anno coincidesse con l’aper-tura della porta santa nel santuario di Fornò. Sono in programma progetti di re-cupero e restauro, promossi dall’associazione “Amici del Santuario di Fornò”. Riguarderanno la struttu-ra del santuario a partire dalla grande chiesa circolare dove, nel frattempo, è tor-nata al suo posto originale la statua della Madonna, di cui è stata realizzata una copia in occasione della mostra sull’arte rinascimen-tale che ha in Fornò una delle sue tappe principali.

Nel 2014 si è costituita l’associazione “Amici del Santuario di Fornò”, presieduta da don Mauro Ballestra. Le tre finalità sono:• aiutare i più bisognosi;• sostenere le famiglie nel difficile compito dell’edu-cazione dei figli;• restituire l’antica bellezza e una nuova funzionalità al Santuario di Fornò.A questo proposito, la pri-ma decisone assunta è stata quella di realizzare una guida rivolta a tutti coloro che visiteranno il santuario. La guida, un centianaio di pagine a colori, è stata curata da Marco Vallicelli, studioso di arte, e sarà ufficialmente presentata dall’autore e dal rettore del santuario don Mauro Ballestra il 20 maggio alle ore 21.00.

“Sul portale d’ingres-so del santuario di

Fornò è visibile questa iscri-zione: “L’anno del giubileo 1450 mi piero bianco da durazzo principiai questa chiesa di santa maria di misericordia e di grazia facta con tuti i beni e orna-menti suoi bellissimi a dio nostro dilettissimo signore degnissimo salvatore eterno per sempre in secula”.

Fornò apre la sua Porta Santa

La guida del Santuario

Il 30 aprile, alla presenza del Vescovo, il grande evento e il Giubileo dei lavoratori

Curata da Marco Vallicelli, sarà presentata il 20 maggio

Visita Pastorale (15)

Il Vescovo incontrail mondo del lavoro

Lo sport come momento di aggregazione

Visita alle aziende

carpinello

Bagnolo, Carpinello, San Giorgio in Forniolo, Villa Rotta

Martedì 19 aprile il vescovo di Forlì-Bertinoro Lino Pizzi, ha visitato le aziende Ceracarta, Romagna Caccia e Tambra (nella foto) accompagnato dal parro-co don Mauro Ballestra.Accolto con grande cordialità dai titolari e dai lavoratori, si è informato sulla difficile situazione economica e sulle prospettive occupazionali delle aziende locali.

Giovedì 28 aprile il vescovo Lino Pizzi ha incon-trato atleti e dirigenti dell’A.S.D. Carpinello - Forlì 1919. La società sportiva, nata negli anni ’80 con il nome di AC Carpino ed AC Carpinello, negli anni 2000 si è fusa con il Forlì 1919 e ha cambiato nome, assumendo quello attuale di A.S.D. Carpinello - For-lì 1919. Attualmente milita nella 1a Categoria, dove nella passata stagione ha vinto il Campionato di 2a Categoria. Il settore giovanile è costituito da circa 45 ragazzi di varie annate, molti di loro provenienti da situazioni svantaggiate. Ruolo dell’associazione è garantire a tutti inserimento e partecipazione.

Orari feriali9.30 - Apertura Porta21.15 - Chiusura Porta9.30-12.00; 18.00-19.00- Confessioni19.45 - Messa20.30 - Rosario del mese di maggio

Orari domenicali8.30 - Apertura Porta19.30 - Chiusura PortaTutto il giorno - Confes-sioni19.00 - 11.00 - 18.30 - Messa17.45 - Rosario del mese di maggio

47122 Forlì (Italy) Via Secondo Casadei, 14Tel. +39 0543 780055 - Fax +39 0543 781404

www.ceracarta.it - www.ceratag.it - [email protected]

Carte diagrammate per apparecchi registratoriCarte diagrammate per elettromedicaliCarte per videostampantiAccessori elettromedicaliEtichette radiofrequenza e soluzioni integrateRfid labels and chain solutionsBiglietti radiofrequenza e soluzioni integrateRfid tickets and chain solutions

apertura Porta Santa

Libro

Don Mauro Ballestra, parroco a Fornò, è una bella penna. Il suo ultimo lavoro, “Chi è mai costui, il Vangelo della Miseri-cordia”, raccoglie cate-chesi e omelie sul tema della misericordia nate soprattutto a contatato con i ragazzi. Con uno stile semplice, accatti-vante e mai scontato, sa narrare la “buona novella”. Esercizio certamente non facile.

5 maggio 201618diocesi

Si è svolta domenica scorsa (1° mag-gio) al tempietto del Monte Busca, detto popolarmente La Madonnina, la festa dell’Ascensione, anticipata dal punto di vista liturgico perché domenica prossima c’è a Tredozio la festa della patrona Madonna delle Grazie. Nonostante il tempo incerto, la festa è stata animata da una trentina di persone provenienti da Tredozio, Rocca San Casciano e Portico. Il tempietto, infatti, si trova lungo la strada provinciale 22 della Busca, a metà strada fra Portico e Tredozio. Nel pomeriggio il parroco di Tredozio don Massimo Monti ha celebrato la messa. Il tempietto, dedicato alla Beata Vergine delle Grazie o Regina della Pace, esistente da secoli come piccola edicola, fu rifatto nel 1918 dall’allora parroco di S. Maria in Castello, don Ange-lo Tarabusi, come monumento ai

caduti della prima guerra mondiale. Infatti, sul frontespizio sono scritti i nomi dei caduti in guerra di quella parrocchia, che è stata soppressa nel 1986 e unita a quella di Tredozio.

L’edificio è proprietà della famiglia Pasqui di Rocca San Casciano, anche se la giurisdizione ecclesiastica è della parrocchia di Tredozio.

QuinTo caPPELLi

I funerali sono stati pre-sieduti dal vescovo, mons. Lino Pizzi, nella chiesa di San Pietro in Bosco. Pre-senti parrocchiani, familia-ri, amici e rappresentanti di numerose associazioni cittadine, con le quali don Carlo aveva a lungo colla-borato. Don Fabbretti era nato il 10 settembre 1937 a Monterone di Sestino, in provincia di Arezzo, dio-cesi di Sansepolcro, ed era stato ordinato sacerdote a Sansepolcro il 29 giugno 1961. Dopo l’ordinazione fu nominato parroco di Santa Maria in Casale nel comune di Anghiari e il primo novembre 1968 fece il suo ingresso nella parrocchia di San Pietro in Bosco di Galeata. Nel 1972, quando le parrocchie dell’alta Val Bidente furono aggregate alla diocesi di Forlì, don Carlo, come altri sacerdoti della diocesi di Sansepolcro, scelse di passare alla nuova diocesi continuando il suo mini-

stero a Galeata. Contem-poraneamente ebbe anche la responsabilità della cura pastorale di San Paterniano in Raggio, delle parrocchie di Pantano e di Pianetto. Nei 40 anni di servizio parrocchiale a Galeata don Carlo si è impegnato nella formazione dei ragazzi e dei giovani, ha ridato impulso alla devozione alla patrona, la Madonna dell’Umiltà, con la festa so-lenne che si celebra la pri-ma domenica di agosto; è stato insegnante di religio-ne nella locale scuola media e nella sezione distaccata

della scuola professiona-le Comandini di Cesena. Dal 1987 don Fabbretti era anche amministratore pastorale dell’abbazia di Sant’Ellero. Qui ha curato la valorizzazione della devozione e della festa del Santo, i lavori di ristrut-turazione dell’abbazia e della canonica, che ora può ospitare anche gruppi per vacanze e giornate di ritiro, il rifacimento della via delle cellette, che da Galeata sale fino all’abbazia e dove ogni anno, nel mese di maggio si svolge la fiaccolata. E ogni anno il 15 maggio, giorno

della festa di Sant’Ellero, don Carlo invitava all’abba-zia tutti sacerdoti della dio-cesi per la concelebrazione presieduta dal Vescovo.Amico e sostenitore dell’Opera Madonnina del Grappa, il parroco di Galeata seguiva con par-ticolare attenzione la vita delle due case dell’Opera che si trovano in parroc-chia, il centro per minori in paese e il centro educativo a Torricella, collaborando con il sacerdote responsa-bile delle case dell’Opera, don Carlo Zaccaro, che veniva spesso a Galeata. In occasione di calamità naturali, come i terremoti in Friuli e in Irpinia, don Carlo era sempre pronto a partire assieme ai volontari della parrocchia e della locale Fraternita di Miseri-cordia, per portare soccor-so alle popolazioni colpite e annualmente organizzava per i parrocchiani pellegri-naggi ai santuari nazionali e all’estero. Alla fine del 2007, a causa di un inci-dente domestico, don Car-lo era stato ricoverato in ospedale poi si era ritirato nella canonica di Galeata, assistito dalla sorella, ral-lentando sempre più i suoi impegni pastorali. Nel 2008 fu sostituito alla guida della parrocchia da don Mas-simo Bonetti. Al termine delle esequie la salma di don Carlo è stata tumulata nel cimitero di Galeata.

L’ultimo saluto a don FabbrettiA Galeata si sono svolte le esequie del sacerdote morto il 28 aprile a 78 anni

“Tutta Galeata ha dato l’ultimo

saluto sabato 30 aprile a don Carlo Fabbretti (nella foto), parroco del paese della Val Bidente per40 anni, morto il 28, a 78 anni, all’ospedale Nefetti di Santa Sofia, dove era ricoverato da alcuni giorni.

Il dubbio nel voltodei giovani visitatoriNegli occhi dei ragazzi musulmani e in quelli dei visitatori più consapevoli e accorti, emerge spesso un’espressione di dubbio. Si tratta di un dubbio generato da ragioni e da questioni molto diverse tra loro. Per un giovane musulmano nato in Italia oppure cresciuto nel nostro Paese, le ragioni di questo dubbio sono più laceranti. Da una parte, c’è un modello sociale e politico che riconosce i diritti fondamentali della persona, l’uguaglianza tra i cittadini, la parità tra i sessi (oggi si direbbe tra generi), la libertà di religione e di coscienza, l’accesso all’educazione garantito (almeno fino ad una certa età), la libertà di espressione, senza con-tare un’ampia libertà sessuale. Un modello sociale, infine, che offre piene garanzie anche dal punto di vista del diritto di famiglia: esiste la possibilità del divorzio, con precise garanzie di tutela a favore delle donne e dei minori. Anche il nostro Paese si sta poi avviando verso una delle grandi conquiste della modernità, rappresentata dal riconoscimento delle unioni civili, tanto etero che omosessuali. Il migliore dei mondi possibili? Probabilmente sì, se dall’altra parte non ci fosse una realtà un po’ diversa, che mostra l’uguaglianza tra i cittadini rispettata a tratti, una parità di genere che viaggia spesso a singhiozzo, un accesso all’istruzione che non tiene sempre conto del merito effettivo, una libertà di espressione spesso non riconosciuta (a meno che non si tratti della celebrazione delle ma-gnifiche sorti umane progressive), senza contare una libertà sessuale che spesso si riduce alla com-mercializzazione dell’erotismo (quanto mancano i “Comizi d’amore” di Pasolini?). Senza parlare della condizione della famiglia tradizionale: a tale proposito, sarebbe interessante rileggere la risposta di un imam al cardinale Biffi. È in questa crisi, intesa nel senso di frattura, che si inserisce un altro modello utilizzando un sistema di comu-nicazione molto efficace e, a volte, tragicamente persuasivo. La comunicazione dell’estremismo islamista fa leva sul ritorno ad un Islam delle ori-gini, duro e puro, al di fuori di qualsiasi contestua-lizzazione storica. I contenuti del messaggio sono chiari: se hai perso la tua identità (magari perché sei parte della seconda o della terza generazione), siamo qui noi, pronti a restituirtela. È qui, in terra d’Islam, che puoi vedere finalmente una società di uomini (e qui la distinzione di genere è d’obbligo) uguali tra loro, dove esiste una comunità solidale nei confronti dei più deboli, l’accesso all’istru-zione è garantito sempre (senza poi specificare su quale merito), dove la famiglia è restituita al posto d’onore che merita e dove la libertà sessuale è praticata (e riconosciuta sulla base del genere) entro vincoli ben precisi. Senza contare l’assolu-to rispetto verso la condizione femminile, ben lontana dalla diabolica mercificazione occiden-tale del corpo femminile. È davanti a questi due modelli che il dubbio si insinua e prende vigore. È un dubbio giusto, che ci interroga da vicino e in modo urgente: un dubbio al quale occor-re dare risposta per rispetto della persona dalla quale viene la nostra fede. I cristiani hanno fatto dell’esperienza del dubbio una strada verso la verità. Questi ragazzi sono nella stessa condizione di Tommaso: hanno bisogno di toccare una carne, dove i nostri valori non siano vuote enunciazioni, ma esperienze vere, siano testimonianze vive. Di-versamente, “l’offerta dell’altra parte” pone solo una piccola clausola per “il loro miglior mondo possibile”, una bagatella: un kalashnikov o una cintura esplosiva.

Voce dal collea cura di Enrico Bertoni*

*Direttore del Museo Interreligioso di Bertinoro

Celebrata in anticipo la festa dell’Ascensione

al Monte Busca

5 maggio 2016 19 diocesi

Le celebrazioni in onore di San Pellegrino avranno una appendice straordinaria la notte tra sabato 7 e domenica 8 maggio quando si svol-gerà a Forlì la XXXI marcia naziona-le della Famiglia dei Servi di Maria. Pellegrini provenienti da tutta Italia si ritroveranno presso il convento dei Servi di Maria dove, alle 20.00, avrà inizio la marcia che avrà come tema “San Pellegrino, ghibellino e Santo”. Prima tappa alle 21.30 in via Laz-zarini presso la casa natale di San Pellegrino, con una sosta di silenzio e preghiera, poi alle 22.00 in cattedrale per la messa presieduta da mons. Lino Pizzi, vescovo di Forlì-Bertino-ro, con la consegna di un messaggio alla città. Le altre tappe sono previste alle 0.30 in seminario, con l’incontro con il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo “A servizio dei poveri. Ricordando Annalena Tonel-li”, alle 3.30 nella chiesa di Coriano per l’incontro “A servizio dei fratelli e della dignità del lavoro” e alle 5.30 alla chiesa del Ronco, per la rifles-sione sul tema della misericordia

propria dell’Anno Santo in corso. Conclusione alle 7.30 nell’abbazia di San Mercuriale, con l’ultima tappa dal titolo “Pellegrini nel mondo, sulle strade dell’uomo”.“Il luogo della marcia nazionale - af-ferma Rosanna Marchionni presiden-te dell’Unione italiana della famiglia dei Servi di Maria - viene individuata in base ad alcuni anniversari o festi-vità collegate con Santi dell’Ordine o con anniversari di persone signi-ficative della Famiglia dei Servi, con anniversari di fondazione dei diversi gruppi oppure, come è stato lo scor-so anno, con situazioni di periferia, ossia dove le problematiche sociali sono forti. Quest’anno è stata scelta Forlì perché è la città di San Pellegri-no. In questa città il santo è nato 750 anni fa e qui ha vissuto gran parte della sua vita, ha sperimentato la mi-sericordia del Signore che, attraverso diverse vicende e grazie all’amore dei fratelli, l’ha portato verso la santità e di questa città è il patrono. La marcia non vuole essere una processione, ma un camminare insieme, tra fratelli

e sorelle, nella notte per conoscerci, ritrovarci, e per incontrare altri fratel-li e sorelle della città in cui cammine-remo”.

Il vescovo mons. Lino Pizzi ha annunciato lunedì 2 maggio, al termine del Consiglio presbiterale, la nomina di nuovi parroci e altri incarichi diocesani.Don Emanuele Lorusso (foto 1) diventa parroco di Bertinoro succedendo a mons. Luigi Pazzi, morto improvvisamente lo scorso 7 ottobre. Nel nuovo incarico don Lorusso, che lascia San Pio X in Cà Ossi, dove era parroco dal 2006, avrà la responsabilità di 5 comunità: la Concattedra-le, Santa Maria d’Urano, Massa, Lizzano e Polenta, complessivamente 1260 fa-miglie e oltre 3300 persone.Don Davide Medri (foto 2) lascia Carpena e Magliano, dove era parroco dal 2008 e succede a don Lorusso a San Pio X in Ca’Ossi, per guidare la parrocchia più numerosa della diocesi che conta 3600 famiglie e oltre 8400 persone.Don Antonio Paganelli

(foto 3) lascia Meldola dove dal 2010 era collaboratore parrocchiale per succedere a don Medri a Carpena e Magliano, le due comunità che insieme contano circa 800 famiglie e 2100 perso-ne. Don Antonio conti-nuerà anche il suo servizio come cappellano dell’Irst di Meldola.Don Rino Giunchi (foto 4) è nominato vicario parroc-chiale della Concattedrale di Bertinoro, di Santa Maria

di Urano, Lizzano, Massa e Polenta.Don Andrea Carubia (foto 5) è nominato parroco di Pieveacquedotto, responsa-bile dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, della pastorale vocazionale e vicerettore del seminario.Don Antonino Nicotra (foto 6) è nominato direttore spirituale del seminario e assistente dei giovani di Azione Cattolica.Don Germano Pagliarani

(foto 7) è nominato vicario parrocchiale del Ronco, Santa Rita e Selva.

Nuove nomine per la diocesiDon Emanuele Lorusso parroco a Bertinoro, don Davide Medri a S. Pio X di Ca’ Ossi

La notte tra il 7 e l’8 maggio si svolge a Forlì la marcia nazionale dei Servi di MariaSul cammino di San Pellegrino

San Pellegrino Laziosi

Sono passati 5 anni dalla scomparsa di don Ame-deo Pasini, ma la testimonianza di questo sacer-dote appassionato di Dio e dei fratelli più poveri non solo è ancora viva, ma è presente con forza, nelle tante iniziative di carità attive nella “sua” parrocchia di San Paolo e nell’intera Diocesi di Forlì-Bertinoro. Per questo motivo, prendendo spunto dai suoi insegnamenti, è stata promossa la conferenza sul tema “Dignità della vita e esperienza di fede nella sofferenza umana”, prevista domenica 8 maggio alle ore 21.00 presso la sala polivalente della stessa parrocchia di San Paolo (via Pistoc-chi 19). Il tema sta a significare che i momenti più drammatici della sofferenza umana non sono da leggere come esperienze di solo sconforto, ma possono diventare occasioni di riflessione sul significato della vita e sulla scoperta della fede. La stessa breve malattia, che 5 anni fa portò alla scomparsa di don Amedeo, fu un esempio formidabile di fiducia e abbandono in Dio, una speciale testimonianza che il sacerdote origina-rio di San Mauro in Valle ha consegnato a tutti coloro che hanno percorso un tratto di strada insieme a lui. La conferenza, che sarà introdotta da Gigi Mattarelli e don Mino Flamigni, vedrà la presenza in qualità di relatori don Erio Castel-lucci (nella foto a sinistra), arcivescovo di Modena e Nonantola, e di Marco Maltoni (nella foto a destra), direttore Unità Cure palliative dell’Ausl Romagna (sede di Forlì).

Il vescovo e il medicoricordano don Amedeo

conferenza a San Paolo

Pubblichiamo il comu-nicato della Diocesi di Forlì-Bertinoro del 2 maggio relativo alle nomine dei nuovi par-roci e di altri incarichi diocesani.

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5 maggio 2016diocesi 20

Capita di essere “in missione” (a due passi dalla Guinea) e di scrivere anche due “orgogliose” righe a “il Momento” sul Gruppo Missionario Parrocchiale del mio Premilcuore. Qui dall’Africa, nonostante “fisiologiche” difficoltà, anche stavolta la soddisfazione (nel mio piccolo) di aver contri-buito a dare qualche possibilità di vita un po’ più dignitosa, magari ad un bambino senza gambe e senza mani come Aristid, oppure ad una ragazza con gravi malformazioni cranio-facciali (operata più volte a Cesena) come Irene, o ad altri casi “sensibili”. Aiuti resi possibili anche grazie all’im-pegno di un bel gruppetto operativo di volontari com’è quello premilcuorese, dalle offerte ricavate dagli oggetti (preparati in particolare dalla laborio-sa Francesca & C.) per mercatini vari e per eventi vari, assieme a prodotti “solidali africani doc” che spesso recupero nei miei viaggi. Un Gruppo Mis-sionario, quello premilcuorese, capace di onorare una lunga tradizione solidaristica locale, che va da padre Pietro Leoni (a lungo prigioniero nei gulag sovietici), al ciellino “cosmopolita” don France-sco Ricci (sepolto su da noi), la cui stoica sorella Eugenia, negli anni, ha garantito costante presen-za e aiuto. Un Gruppo Missionario da sempre a fianco del suo tenace cappuccino padre Egidio Guidi, recentemente scomparso, dopo una vita passata tra i poveri in Tanzania. Senza dimenticare la nostra “montaltina” suor Ambrogia Casamenti, che da tanti anni in Costa d’Avorio sta mettendo a frutto competenze derivanti da una sua espe-rienza “pre-vocazionale” di creatrice di modelli per stilisti, insegnando a generazioni soprattutto di ragazze, utili per dar loro un lavoro e una dignità. Ecco perché è importante sostenere i suoi labora-tori di moda, di taglio e cucito, di parrucchiera, di computer... Dal Gruppo Missionario Parrocchiale Premilcuorese arrivano anche sostegni concreti a missionari incrociati nel tempo come l’inossi-dabile rocchigiana Caterina Savini (vera e propria icona dei lebbrosi nello Zimbabwe), al forlivese Andrea Francia (con la sua Ciudad per bambini di strada in Guatemala) e non ultima Sorella Rosa, che tra il Camerun e il Ciad sfida anche i terroristi di Boko Aram, proteggendo centinaia di persone, in gran parte malati e bambini. Non salveremo il mondo, ma anche attraverso il completamento del locale sanitario-dentistico proprio all’interno di questa missione (mia prossima tappa “africana”) ricaviamo una grande soddisfazione, per aver contribuito con questo piccolo-grande tassello di solidarietà. Grazie ai nostri splendidi missionari, quei silenziosi ma concreti piccoli-grandi eroi che hanno scelto di donare la propria vita agli ultimi, in terre povere e desolate. Il Gruppo Missionario Parrocchiale di Premilcuore è fiero di dare il pro-prio aiuto concreto. Stateci vicino!

daMiano BaRToLini

Premilcuore, spirito missionario

Missionari & Missione

damiano Bartolini con aristid e irene

Inizialmente era un’unica giornata passata insieme, che andava a concludersi con la veglia di Pentecoste in Duomo. Da qualche anno l’entusiasmo dei vari settori ha fatto sì che, piano piano, si arrivas-se a costellare un’intera settimana di eventi. Il tema di quest’anno non possono che essere le 5 vie del 5° convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015, che abbiamo approfondi-to e sulle quali abbiamo riflettuto durante le Scuole di Formazione di tutto l’anno: Uscire, Abitare, Annunciare, Educare e Trasfigurare. Lo stile vuole essere quello citato anche dal nostro presidente nazionale Matteo Truffel-li: quello del dialogo, da perseguire con ostinata determinazione dentro e fuori la Chiesa. “Questo nostro tempo ha un dispe-rato bisogno di uomini e donne di buona volontà che compiano ogni sforzo per cercare terreni comuni su cui ci si possa incon-trare e costruire insieme, invece che sfidarsi in

battaglie ideologiche tra diverse visioni del mondo, dell’uomo, della società, della religione”. E allora andiamo a dare un’occhiata agli eventi or-ganizzati per un confronto dentro e fuori la nostra associazione. Si parte scal-dando gli animi dei giovani e giovanISSIMI con lo SpringParty, giornata di giochi insieme con cena e serata che si terrà domeni-ca 8 maggio dalle ore 16.00 alle 23 presso la parrocchia dei Romiti, con un’atten-zione particolare, grazie al concorso fotografico #selfieconlafamiglia, alla “Festa della mamma” che, per quanto commerciale possa essere, è stata colta dall’equipe giovani come un’occasione per passare del tempo in famiglia..(sottolineamo il positivo!). Giovedì 12 maggio si terrà,

invece, alle 20.45 presso la parrocchia di Villagrappa, l’ultimo incontro dei labo-ratori di Scuola di Forma-zione, dove si continueran-no a declinare le 5 vie di Firenze nelle 3 realtà che comunque caratterizzano le nostre vite: famiglia, lavoro e Chiesa in cambia-mento. È slittato a lunedì 23 maggio, sempre alle 20.45 presso la parrocchia di Villagrappa, il congresso Mlac (Movimento Lavo-ratori Azione Cattolica). Questo congresso, con la partecipazione di un rappresentante del centro nazionale del movimento e del ricercatore di economia politica presso l’Università di Bologna professor Mau-rizio Mussoni, è dedicato a tutti i giovani e adulti che vogliono vivere il mondo del lavoro in maniera attiva e propositiva, miglioran-

dolo attraverso il confronto. Ma il cuore pulsante del

Festincontro 2016 è indubbiamente per sabato 14 maggio alle ore 15.00, con l’inaugurazione delle Acrriadi (le olimpiadi dell’A-zione Cattolica dei

Ragazzi della dio-cesi) da parte di Alessandra Ven-tura, capitano della squadra di volley femmini-

le neo-promossa in serie A.

A seguire, sempre in quella cornice familiare che quest’anno sarà per noi Villagrappa, alle ore 18.00 si svolgerà l’incontro-testimonianza aperto a tutti con il giovane attore Simone Riccioni, salito alla ribalta per una nota pubblicità di cioccolato. Simone ci aiuterà a capire com’è possibile al giorno d’oggi coniugare i valori cristiani con il mondo dello spettacolo, partendo dalla sua esperienza per-sonale in Africa, fino ad arrivare alla presentazione del suo nuovo film “Come saltano i pesci” del quale è protagonista e sceneg-giatore. La giornata non può che concludersi con la cena insieme, per poi ri-trovarsi con tutta la diocesi in Duomo alle 20.45 per la Veglia di Pentecoste, per essere Chiesa nel momen-to spensierato del gioco, in quello confronto e nella preghiera. Vi aspettiamo!

MichELa daSSani

L’AC si prepara a FestincontroSabato 14 maggio la pallavolista Alessandra Ventura inaugurerà le Acrriadi

“Anche quest’anno con l’arrivo della

primavera fervono i prepa-rativi per la festa conclusiva dell’anno associativo, che per noi di Azione Cattoli-ca si chiama Festincontro, perché questo vuole’essere un momento gioioso insieme che non può che nascere dall’incontro!

L’attore Simone Riccioni ospite di Festincontro 2016

Forlimpopoli collina

Festa del ritorno per i “ragazzi di Sant’Andrea” Le “Rogazioni”La prima volta è stata l’anno scorso, ed è stato molto bello.Poi i “ragazzi di Sant’Andrea”, cresciuti all’ombra del campa-nile e ora coi capelli grigi, hanno deciso che incontrarsi fa bene. E così il 17 aprile si sono dati appuntamento a ta-vola a Forlimppoli. Visi cambiati ma ancora ben riconoscibili e tanta emozione. Al centro della tavolata Teresa Benzi, persona speciale, alla quale tanti sono debitori di consigli, aiuti disinteressati ed educazione cristiana. È venuta da Taglio di Po,

portando con sé l’entu-siasmo di sempre. Con lei Giuseppina Mazzavillani, che ha curato la rete degli inviti a cui tanti hanno risposto.

“La vita ci ha cambiato - hanno detto in coro tutti al termine della bella giornata - ma le radici sono ancora lì, attorno alla chiesa di Sant’Andrea”.

Nella chiesa di Sant’Apolli-nare in Collina, nei giorni 5, 6 e 7 maggio, si terranno le “Rogazioni”. Si inizierà alle ore 6.00 del mattino con la santa messa, alla quale seguirà la benedi-zione della campagna, delle acque e dei luoghi di lavoro dell’uomo.

Apertura domenicale della Chiesa di Collina

Fino alla fine di maggio l’antica Chiesa di Collina sarà aperta nei pomeriggi della domenica dalle ore 15.00 alle ore 17.00. (P.M.)

5 maggio 2016

Saranno proclamati beati l’arcivescovo di Du-razzo, Vincenzo Prennushi, francescano, assie-me ad altri 37 compagni, tutti martiri albanesi trucidati con l’avvento del regime comunista di Enver Hoxha. Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulga-re i relativi Decreti. La Chiesa albanese è grata a Papa Francesco per questo dono, che si aggiunge all’altro: la prossima canonizzazione (4 settem-bre) di Madre Teresa, figlia della stessa terra. I 38 martiri sono stati testimoni delle virtù eroiche e di un popolo che non volle abbandonare la fede in Cristo e nella Chiesa. Il Sir ha riportato una testimonianza del parroco della Concattedrale di Durazzo nella quale viene ricordata la morte di monsignor Vincenzo Prennushi, che prefe-rì subire il carcere, la tortura e la morte pur di non cedere alla richiesta di Hoxha di creare una chiesa nazionalista staccata da Roma e dal Papa. Oltre all’arcivescovo di Durazzo furono uccisi altri due parroci dell’allora cattedrale: don Anton Zogaj, fucilato nei pressi di Durazzo e sepolto non si sa ancora dove, e monsignor Jul Bonati, rinchiuso in un manicomio negli ultimi anni di prigione. La persecuzione anticristiana perpetra-ta in Albania è “probabilmente la più tragica di quelle avvenute nel secolo passato”, ha ricor-dato mons. Marcello Semeraro, membro della Congregazione delle cause dei santi Semeraro, sottolineando che “i documenti storici dimo-strano che per tutti questi martiri la morte fu causata dall’odium fidei”. Dalle carte del proces-so risulta che “sono molti i testimoni oculari che restituiscono quello che né il regime né il tempo è riuscito a cancellare, ossia lo strazio dei corpi, facendo emergere al contempo la forza d’animo di questi cristiani di fronte ai loro aguzzini che volevano togliere la speranza, e non solo la fede, nel cuore di quelle persone”. A breve, dunque, i due vescovi Vincent Prennushi e Fran Gjini, i sacerdoti diocesani e i religiosi (francescani e gesuiti), un seminarista, tre laici e la ventiduen-ne Maria Tuci, aspirante stimmatina, saranno proclamati beati. Non a caso papa Francesco, in occasione della sua visita nel settembre del 2014, non esitò a definire l’Albania “un popolo di mar-tiri” dopo aver ascoltato due sopravvissuti, suor Maria Kaleta e don Ernest Simoni.

Presto arriveranno sugli altari 38 martiri albanesi

Beatificazione

chiesa italiana21

Fidenza e Piacenza, dal 28 al 30 aprile hanno ospitato tre appuntamenti culturali di livello internazionale che vedono protagonisti la Regione e la Conferen-za Episcopale dell’Emilia Romagna. Proprio le due realtà istituzionali sono le protagoniste dell’apertura lavori con la firma di una convenzione per valoriz-zare la Via Francigena e gli altri antichi cammini dell’Emilia-Romagna. Inoltre, la tre giorni emi-liana è stata occasione per l’insediamento del Gruppo di coordinamento ministe-riale per la candidatura a patrimonio Unesco dell’u-manità della Francigena, e una tre giorni per festeg-giare il 15° anniversario della fondazione dell’as-sociazione europea delle Vie Francigene. Venendo alla firma tra la Regione

Emilia-Romagna e la Com-missione regionale per il turismo, sport, tempo libero e pellegrinaggi della Conferenza Episcopale, rispettivamente rappresen-tate dall’assessore al Turi-smo e commercio Andrea Corsini e dal vescovo di

Fidenza, monsignor Carlo Mazza, l’obiettivo è quello di dare avvio a un tavolo di lavoro congiunto volto a valorizzare il turismo religioso, premessa per la creazione di un circuito tu-ristico regionale specifico.In quest’ottica si inseri-

sce anche l’incontro del Gruppo di coordinamento per la candidatura Unesco della Via Francigena, con-vocato dal Ministero per i Beni Culturali e Turismo in accordo con l’associa-zione Europea delle Vie Francigene, Aevf. Candi-datura, quella Unesco, che associa anche la cattedrale di Fidenza. Proprio l’Aevf fa da collante a questa serie di iniziative, attraverso il convegno “Via Francigena, via di pace”, organizzato per i suoi primi 15 anni di attività, cui prendono parte ospiti ed esperti interna-zionali, unitamente alla Regione Emilia-Romagna e a una delegazione del Governo italiano. Si stima che lo scorso anno 40mila persone abbiano intrapreso il percorso della via Francigena.

GiuLio donaTi

Lo ha ricordato papa Francesco in una lettera al cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l’Ame-rica Latina, sottolineando che il clericalismo “va spegnendo poco a poco il fuoco profetico di cui l’intera Chiesa è chiamata a rendere testimonianza nel cuore dei suoi popoli”. Nel testo papa Francesco si sofferma, in modo par-ticolare, sull’immagine del “Santo Popolo fedele di Dio” per riflettere sull’at-tività pubblica dei laici nel contesto latinoamericano. “Guardare continuamente al popolo di Dio ci salva da certi nominalismi di-chiarazionisti (slogan) che sono belle frasi ma che non riescono a sostenere la vita delle nostre comu-nità. Per esempio, ricordo ora la famosa frase è l’ora dei laici, ma sembra che l’orologio si sia fermato”. “Non si possono dare

direttive generali per or-ganizzare il popolo di Dio all’interno della sua vita pubblica”, ha proseguito in un altro passaggio papa Francesco, “è illogico, e persino impossibile, pensare che noi come pastori dovremmo avere il monopolio delle soluzioni per le molteplici sfide che la vita contemporanea ci presenta”. “Al contrario - ha spiegato Francesco - dobbiamo stare dalla parte della nostra gente, accompagnandola nelle sue ricerche e stimolan-do quell’immaginazione

capace di rispondere alla problematica attuale. E questo discernendo con la nostra gente e mai per la nostra gente o senza la nostra gente”. In merito, il Papa cita sant’Ignazio di Loyola, che raccomanda una pastorale “secondo le necessità di luoghi, tempi e persone”. Ossia non uniformando. “L’inculturazione - ha scritto il Papa - è un pro-cesso che noi pastori sia-mo chiamati a stimolare, incoraggiando la gente a vivere la propria fede dove sta e con chi sta. L’incul-

turazione è imparare a scoprire come una deter-minata porzione del po-polo di oggi, nel qui e ora della storia, vive, celebra e annuncia la propria fede. Con un’identità partico-lare e in base ai problemi che deve affrontare, come pure con tutti i motivi che ha per rallegrarsi. L’incul-turazione - ha ricordato Papa Bergoglio - è un lavoro artigianale e non una fabbrica per la produ-zione in serie di processi che si dedicherebbero a fabbricare mondi o spazi cristiani”.

Il clericalismo spegne la ChiesaLa lettera di papa Francesco alla Pontificia commissione per l’America Latina

“Il clericalismo è “frutto di un modo

sbagliato di vivere l’eccle-siologia proposta dal Va-ticano II” ed è “una delle deformazioni più grandi che l’America Latina deve affrontare”.

Accordo della Regione Emilia-Romagna e Ceer per valorizzare le strade dei pellegriniIn cammino sulla via Francigena

Istituto Diocesano Sostentamento Clero Vendita diretta presso la sede: Via S. Martino, 6

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5 maggio 2016vita diocesana 22Tracce di Cammino: xxx

il Vangelo della domenica

Festa dell’Ascensione

8 maggio 2016

Celebriamo l’Ascensione del Signore, ultima tap-pa del tempo di Pasqua, che si concluderà con la solennità di Pentecoste. L’Ascensione (il cui termine ci rimanda al “salire”) ci invita a guarda-re al cielo, dove Gesù è stato elevato, ma anche la terra, dove ciascuno di noi, come battezzato, e insieme come chiesa, siamo chiamati ad annun-ciare e a testimoniare il vangelo, buona notizia per gli uomini e le donne di ogni tempo.Lasciamoci interrogare dalla pagina del Vangelo. Siamo nel lungo giorno di Pasqua, dove Luca descrive gli incontri del Risorto con i discepoli (i discepoli di Emmaus e gli undici). È il momento dell’invio in missione. Gesù stes-so rilegge la sua vicenda culminata nella Pasqua, chiave di lettura delle Scritture e nucleo centrale della predicazione, che riguarda “tutte le genti” e provoca e offre una opportunità di cambia-mento e di liberazione (conversione e perdono dei peccati). Gesù si rivolge poi direttamente ai discepoli: “Di questo voi mi sarete testimoni”. C’è un gioco di pronomi personali interessante: “voi, mi”, a ricordarci che la missione non può non passare che attraverso una relazione perso-nale col Signore e non limitarsi ai suoi racconti o ai fatti da lui compiuti. Ai discepoli, a noi, è chiesto di raccontare Gesù, la sua persona, come “testi”, che hanno visto e che perciò parlano an-che a costo della vita. Una missione che si può realizzare non con le nostre forze, ma grazie alla forza dello Spirito Santo (dono dall’Alto), che occorre attendere e accogliere, “restando in città”. Gesù, quindi, conduce fuori i suoi discepoli e, compiendo un gesto sacerdotale, li benedice, mentre “viene portato in cielo”. Gesù, il Cro-cifisso risorto, è costituito Signore: di qui il gesto di adorazione e la gioia dei discepoli, che tornano a Gerusalemme, riunendosi nel tempio a lodare Dio.C’è un viaggio che si compie, quello di Gesù, e un viaggio che inizia, quello della Chiesa, il nostro; per questo il racconto rimane aperto e continua nel Libro degli Atti, da considerarsi un tutt’uno col vangelo di Luca. C’è una meta di questo viaggio, la città, che non è solo geo-grafica, ma anche teologica. Restare in città, in attesa del dono dello Spirito, significa per noi oggi accogliere le domande e le inquietudini dei nostri contemporanei, per poi dire loro la buona notizia della Pasqua. Nella consapevolezza che “quando si riesce ad esprimere adeguatamente e con bellezza il contenuto essenziale del Vange-lo, sicuramente quel messaggio risponderà alle domande più profonde dei cuori” (EG 265).

MaRia cEciLia ScaFFaRdi

a cura dei direttori dei settimanali cattolici Emilia-Romagna

compleanni dei sacerdoti

Dal 5 aprile all’11 maggio compresi:

Don Pino Ricci8 maggio

Mons. Antonio Giorgini11 maggio

Il tutto ha preso forma in un volumetto dal titolo “Il Sasso e La Rondine”, presentato di fronte ad oltre 100 persone venerdì 29 aprile presso le sede della stessa parrocchia. L’opera è una significativa raccolta di 60 composizio-ni, correlate da diversi brani in prosa e disegni originali, che ripercorrono la vita dell’autrice, con particolari riferimenti alla propria esperienza umana, fatta di fatiche e sofferenze, ma anche di una straordinaria capacità di risorgere da situazioni buie, grazie alla propria tenacia e al prezio-so conforto della fede. Lo stile di Barbara, nelle poe-sie, come nei testi discor-sivi, è essenziale e di buon livello - come ha affermato Margherita Collareta, che ha seguito passo passo la

nascita e lo sviluppo del libro - ed esprime una dote innata alla scrittura, frutto anche della propensione dell’autrice alla lettura e allo studio, passioni che coltiva nel silenzio con grande de-dizione. Barbara, parla del doloroso distacco dal padre in tenera età, del difficile rapporto con la madre, dell’esperienza della dipen-denza da sostanze e della successiva rinascita alla vita,

dell’amore con Fabio, fino alla sua morte. La scintilla per la pubblicazione scocca quando, stimolata da diversi amici, Barbara si rende conto che dare visibilità alla propria esperienza umana racchiude un’importante testimonianza che può diventare preziosa per tante persone, ovvero che la tribolazione più pesan-te e la stessa morte non rappresentano la fine dei

destini umani, ma possono essere uno spazio, seppur complesso, per mettere le basi ad una rinascita dello spirito al fine di aprirsi ad una vita piena.Il titolo del libro, quindi, diventa la sintesi perfetta di questi stati d’animo: il Sas-so rappresenta il peso delle angosce e dei dolori umani, ma, nel procedere della narrazione, a poco a poco lascia spazio alla Rondine, che, al contrario, è simbolo di leggerezza e capacità di volare in libertà verso nuovi orizzonti della vita, rag-giunti, nel caso di Barbara, grazie al costante conforto della fede in Dio.Alla presentazione del volumetto, oltre all’autri-ce, sono intervenuti don Mino Flamigni, la già citata Margherita Collareta e Gigi Mattarelli, Daniela Valenti e Luca Santamorena (che hanno letto alcuni alcune poesie contenute nel libro), Marco Conti e Angela Monti (che hanno esegui-to alcuni brani musicali a tema). Il volume è disponibile presso la parrocchia di San Paolo (costo euro 7,00): il ricavato sarà destinato in beneficenza.

Tracce di Cammino: Barbara Giunti

La poesia della “segretaria”

“Ci sono voluti ben 20 anni prima che

Barbara Giunti (nella foto), storica segretaria della parrocchia S. Paolo, decidesse di dare visibilità ad una sua passione colti-vata fin da ragazza, ovvero la poesia.

Giovanni Ramonda, successore di don Ore-ste Benzi alla guida della Comunità Papa Giovanni XXIII, presenterà a Forlì mercoledì 11 maggio, alle 18.00 presso i locali de “L’urlo” (via Marcolini 4), il suo libro “I cinque talenti degli sposi”, “provocazioni su matrimonio e famiglia”, nato in occasione del recente percorso sinodale. Da oltre trent’anni sposo e

papà di tre figli nati dal ma-trimonio e di altri 8 accolti a tutt’oggi nella sua casa famiglia, propone di partire dal concetto del dono. Sen-za prediche e moralismi, si chiede e approfondisce i “doni” specifici che gli sposi sono chiamati a far fruttare, come nella para-bola evangelica.Il libro è arricchito dalla prefazione di mons. Bruno Forte, Arcivescovo Me-

tropolita di Chieti-Vasto e Segretario Speciale del Sinodo sulla Famiglia.

Il successore di don Oreste Benzi presenta all’Urlo il suo libro sulla famiglia

Paolo Ramonda l’11 maggio a Forlì

L’11 maggio dalle ore 9.30 il Bar “L’urlo” (via Marco-lini 4) ospita un momento di formazione sul tema “Chiamati a costruire la pace con il popolo rom e sinto”: sono previsti interventi sulle criticità e le risorse per l’integrazione, a partire dalle esperienze. Info. e iscrizio-ni: [email protected]; tel. 348.9802498.

Foto Frasca

5 maggio 2016 vita diocesana23il Vescovo incontra

PREFESTiVo15.15 Santa Maria in Fantella15.30 Osp. Pierantoni pad. Morgagni, Villa Serena16.00 Casa di riposo di Vecchiazzano, S.Benedetto in Alpe, Bocconi, Portico di Romagna16.15 Casa di riposo di Castrocaro16.30 Carpinello, casa di rip. Terra del Sole, Selba-gnone (chiesa campo sportivo), Galeata17.00 Casa di riposo Al Parco, Fratta Terme, Portico di Romagna, Premilcuore (oratorio), S.Sofia, S.Francesco di Meldola, Rocca S.Casciano17.30 S.Pellegrino,Suffragio di Bertinoro, S.Lucia, Coriano (via Pacchioni), Duomo, 18.00 S.Giovanni Ev., Pianta, Ravaldino, S.Biagio, S.Caterina, S.Giuseppe Artigiano, Suffragio, Cava, Ronco, S.Colombano, Dovadola, Castrocaro, Forlim-popoli, Madonna del Popolo, S.Maria del Fiore, S.Antonio in Predappio, Carmine, S.Leonardo, Romiti, S.Rita, S.Francesco di Forlì18.30 S.Pio X in Ca’Ossi, Cappuccinini, S.Paolo, Nespoli, Villarotta, Terra del sole (1° del mese S.Reparata), Bagnolo, Regina Pacis, Bussecchio19.00 Opera Nostra Signora di Fatima19.30 Grisignano19.15 S.Filippo20.00 Magliano, Vecchiazzano, S.Giorgio, S.Spirito, S.Pietro in Vincoli, S.Pietro in Tontola, Capocol-le, Villafranca, Vitignano, S.Giuseppe Operaio (Forlimpopoli)

FESTiVo7.00 Corpus Domini, S.Rufillo7.30 Ronco, S.Maria delle Grazie, Pieve Salutare8.00 Ravaldino, Bussecchio, S.Rita, Vecchiazzano, S.Pio X in Ca’Ossi, Santuario del Lago, S.Pietro For-limpopoli, S.Spirito, Suore Agostiniane, Santuario Suasia, Collinello, S.Sofia, Castrocaro, Cava, Badia Bertinoro8.30 Pianta, Schiavonia, Regina Pacis, S.Benedetto, S.Pellegrino, S.Giuseppe Artigiano, Suore Fran-cescane (via A. Cantoni), Romiti, S.Giovanni Ev., Duomo, S.Pietro in Vincoli, Cappella di S.Rosa in Predappio, Villafranca, S.Martino in Villafranca, Fiumana (chiesa antica), S.Bendetto in Alpe9.00 Cappuccinini, S.Lucia, Cimitero Urbano, S.Biagio, Dovadola, S.Maria del Fiore,S.Francesco di Meldola, Malmissole, S.Rufillo, S.Leonardo, Rocca S.Casciano, Bagnolo, Terra del Sole, Rovere, Monticino, Coriano, Villa Rotta9.30 Ravaldino, Ospedale Morgagni, S.Paolo, Casa di Riposo Zangheri, Spinello, Ist. Davide Drudi, Cusercoli, S.Pietro in Tontola, Premilcuore (pieve), Cappella Opera S.Camillo in Predappio, Ricò, S.Francesco di Forlì, Villanova, Lizzano/Massa, Polenta, S.Caterina, San Lorenzo in Noceto9.40 Isola10.00 Bussecchio, S.Pio X in Ca’ Ossi, Maglia-no, Villarotta, Duomo, Villa Selva, S.Spirito, S.Giuseppe Operaio (Forlimpopoli), Pianetto, Duraz-zano, Ladino, S.Antonio in Predappio, Branzolino, Carmine, S.Tomè, Fornò, Borgo Sisa10.15 S.Pietro10.30 Regina Pacis, S.Pellegrino, S.Varano, Pieve Salutare, Dovadola, S.Rita, Fratta Terme, S.Lucia in Predappio, S.Savino, Capocolle10.45 S.Benedetto, Collinello11.00 Cappuccinini, Carpena, S.Caterina, Pianta, S.Giorgio, S.Mercuriale, Cava, Vecchiazzano, S.Paolo, Barisano, Roncadello, Santuario del Lago, S.Rufillo, S.Andrea, S.Colombano, Corniolo, Civitel-la, Castrocaro, Collina di Pondo, Fiumana (chiesa grande), S.Sofia, Rocca S.Casciano, S.Marina in Particeto, San Zenone in San Zeno, Villafranca, S.Nicolò, Schiavonia, S.Giovanni Ev., Monte Paolo, Concattedrale Bertinoro, Teodorano, S.Martino in Strada11.10 Bussecchio11.15 Romiti, Suffragio, S.Giuseppe Artigiano, Ga-leata, Terra del Sole, S.Pietro in Vincoli, Carpinello, S.Martino in Villafranca, Coriano (via Pacchioni)11.30 S.Maria del Fiore, S.Pio X in Ca’Ossi, Duomo, Ronco, Madonna del Popolo, S.Cassiano, Ravaldino12.00 Regina Pacis, S.Filippo15.00 Voltre, Irst di Meldola15.30 Ospedale Pierantoni, Villa Serena16.00 Villa Igea, Bocconi, Monte Paolo17.00 S.Maria del Fiore, Premilcuore (pieve), Bus-secchio, S.Sofia, San Nicolò Meldola, Predappio Alta, Galeata17.30 S.Pellegrino, S.Lucia18.00 S.Biagio, Castrocaro, Dovadola, Villagrappa, S.Giovanni Ev., S.Rufillo, S.Rita18.30 Suffragio, Duomo, Coriano (via Pacchioni), Regina Pacis19.00 Cappuccinini, S.Mercuriale, Opera Nostra Signora di Fatima20.00 S.Giuseppe Operaio, Regina Pacis

Gli orari possono subire variazioni per esigen-ze pastorali delle parrocchie.

orari Messe

Giovedì 5/05Ore 9.00 - RoncoVisita la facoltà di In-gegneria Aerospaziale e l’E.N.A.V.

Ore 15.00 - RoncoVisita le aziende

Ore 18.15 - RoncoIncontra i giovani

Ore 21.00 - RoncoIncontra catechisti ed educatori

Venerdì 6/05Ore 9.00 - RoncoVisita gli ammalati

Ore 21.00 - RoncoIncontra lettori ed accoliti e ministri stra-ordinari dell’ecucarestia

Sabato 7/05Ore 9.30 - RoncoVisita gli ammalati

Ore 15.00 - Santa RitaIncontra i ragazzi del catechismo

Domenica 8/05Ore 10.00 - RoncoCelebra la messa nel parco della parrocchia

Ore 17.30 - CattedralePartecipa alla celebra-

zione del trentennale della visita di papa Giovanni Paolo II a Forlì

Lunedì 9/05Ore 17.00 - SeminarioPartecipa all’incontro di presentazione della “Amoris laetitia” ai sacerdoti

Ore 21.00 - CorianoPartecipa all’incontro pubblico di presenta-zione della “Amoris laetitia”

Martedì 10/05Ore 9.30 - Bologna

Partecipa all’incontro sui sacerdoti Fidei Donum

Ore 21.00 - VillaselvaIncontra educatori giovani, Clan, Azione Cattolica e i responsa-bili dell’oratorio

Mercoledì 11/05Ore 9.00 - RoncoVisita le scuole dell’u-nità pastorale

Ore 21.30 - RoncoIncontra i responsa-bili dei gruppi e loro formazione

Pastorale scolastica

San Rufillo

Lunedì 9 aprile

Prossimo incontro il 16 maggio

Apertura della Porta Santa il 7

Mons. Vincenzo Paglia presenta la “Amoris laetitia”

Lunedì 16 maggio alle ore 17.15 nell’Aula Magna dell’ISSR, presso il seminario di Forlì, si svolgerà l’incontro di aggiornamento per gli insegnanti di religione e per tutti coloro che sono interessati alla pastorale scolastica. In programma l’attività laboratoriale guidata da Iolanda Zanetti, responsa-bile della pastorale scolastica della diocesi, con gli insegnanti suddivisi nei quattro ordini di scuole. Tema dell’incontro sarà l’innovazione delle pro-gettazioni e metodologie educative, nel contesto pedagogico-didattico attuale. Lo stile didattico di tale incontro è teso a trasformare la lezione da processo di trasmissione unidirezionale in attività che preveda la partecipazione attiva ed originale di tutti i partecipanti.Saranno esaminate le strategie suggerite dalla “di-dattica inclusiva”, alla base delle prove d’esame dei concorsi a cattedre che si stanno svolgendo.

Le celebrazioni in onore di San Rufillo avranno inizio sabato 7 maggio con l’aper-tura della Porta Santa: alle 17.00 esibizione degli sbandieratori, alle 18.00, davanti alla basilica, preghiera di apertura della Porta Santa e messa presie-duta dal Vescovo, alle 20.00 consegna del “pane di San Rufillo” e alle 20.30 buffet organizzato dall’Isti-tuto alberghiero di Forlimpopoli.

Mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, sarà ospite d’eccezione a Forlì lunedì 9 aprile per presentare l’esortazione apo-stolica postsinodale di papa Francesco “Amoris laeti-tia”. Alle 17.00, in seminario, mons. Paglia incontrerà i sacerdoti e alle 21.00 sarà relatore nell’incontro pubblico che si svolgerà nella chiesa di Coriano.