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Servizio a pag. 7 Il Lûnäio zeneize dell’Editore Valenti in regalo ai lettori “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.” Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole” Inserto a pag. 14-15 REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XX - N. 2-3/2009 PUOI LEGGERE Gens ligustica in Orbe anche su www.ligurinelmondo.it Servizio a pag. 10 S abato 19 dicembre ha avuto luo go a Genova la cerimonia del Con- feugo. Nel pomeriggio della vigilia sulla città era scesa una bella nevica- ta e il mattino dopo, nonostante il cie- lo terso, la temperatura vicina allo zero aveva reso difficile muoversi sulle strade in parte ghiacciate. Si è dovuto quindi rinunciare al tradizionale cor- teo e la manifestazione ha avuto ini- zio direttamente in piazza Matteotti, con le danze a cura dei gruppi storici e dei bambini delle scuole di Castel- letto e l’esibizione degli Sbandierato- ri dei sestieri di Lavagna. Pietro Bordo, consultore de “A Compagna”, ha raccontato in genove- se la storia del Confeugo (che val la pena di leggere sul sito internet www.acompagna.org), quindi il pre- Confuego con mugugni e buon auspicio sidente de A Compagna” Franco Bampi, nel ruolo di abate del popo- lo, ha offerto al sindaco di Genova Marta Vincenzi, doge per l’occasio- ne, il ramo d’alloro con il rituale scambio di saluti: “Ben trovòu Mes- sé ro Duxe”, “Ben vegnùo Messé l’Abbòu”. Il sindaco ha poi asperso col vino il ceppo d’alloro e gli ha appiccato il fuoco: le fiamme si sono alzate belle dritte e vigorose, ottimo auspicio per l’anno venturo! Nel salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale l’attrice Maria Vietz ha letto il suo mugugno in ver- si in genovese, immaginandosi que- st’anno seduta su una panchina a col- loquio con Dante Alighieri; Marta Vincenzi ha risposto con l’invito a mettere in pensione i mugugni per sostituirli con i consigli e ha prean- nunciato una iniziativa in collabora- zione con A Compagna”: a ogni bimbo che nascerà a Genova, maga- ri da genitori venuti da fuori, verrà donato un CD con le più belle ninne nanne genovesi. Fra le varie esibizioni che si sono susseguite è stata particolarmente ap- plaudita quella del coro “Gratia D. Ensemble”, composto da allieve del liceo linguistico internazionale “Gra- zia Deledda” preparate dalla maestra Enza Nalbone. Al termine, come ogni anno, tutti i presenti si sono alzati in piedi per can- tare “Ma se ghe penso” e poi scam- biarsi gli auguri con focaccia, vino bianco e pandolce. Il sindaco Marta Vincenzi accende il ceppo. Le fiamme si levano belle alte per la gioia di liguri e non. D opo quasi due anni di silenzio i Trilli (www.itrilli.com) son tor- nati e potrà capitarvi spesso di assi- stere a una loro esibizione in una del- le piazze o in uno dei locali della Li- guria o, dal prossimo gennaio, in te- levisione su Telenord nel programma “A cena coi Trilli”. A portare avanti la storia del mitico duo genovese fondato da Pippo e Pucci, entrambi prematuramente scomparsi, il figlio di Pippo, Vladimiro Zullo, e Francesco Zino che, con un gruppo di vecchi amici (Sergio Bavastro, Savino Carlone, Marco Scarano, Franco Rosati, Luca Marangon), hanno di recente pubbli- cato il nuovo cd “Trilli Trilli e la sto- ria continua...” con tutti gli storici suc- cessi e la prefazione di Don Andrea Gallo. A brevissimo è attesa l’uscita del secondo cd con anche qualche ine- I trilli son tornati! dito e la ristampa degli album storici dei Trilli e, per l’inizio del 2010, un concerto benefico a sostegno della Comunità di San Benedetto al Porto di Don Gallo e la partecipazione di Vladimiro e Francesco in veste di due pirati per beneficenza nel secondo film dei Buio Pesto “Capitan Basilico 2”. Quindi partirà il tour estivo in giro per la Liguria insieme allo staff di 25 persone tra musicisti, tecnici e balle- rine (le ormai celebri “Trilline”, seguitissime anche su Facebook). Tra le varie tappe, il 17 luglio il tour sarà a Savignone per partecipare al pre- mio “Pippo dei Trilli”: una manife- stazione dedicata alla musica made in Liguria che premierà artisti rive- lazione e vecchie glorie nati nella nostra regione. «Speriamo la prossi- ma estate – ha dichiarato Vladimiro – di poter fare un concerto anche a Genova. Stiamo aspettando una ri- sposta dalle istituzioni. E poi, nel 2011, vorremmo realizzare il sogno più grande: riportare i Trilli a canta- re a San Remo, dopo 27 anni dalla prima partecipazione di Pippo e Pucci con la canzone “Pomeriggio a Marrakesh”». Gli emigranti della Val Vobbia Nuova associazione in Argentina Un segno augurale nella nostra sede di via San Lorenzo Giungano ad ognuno gli auguri di un Santo Natale e di un felice 2010. Un pensiero particolare lo vogliamo rivolgere ai liguri ovunque si trovino nel mondo. Felice Migone Un significativo bozzetto augurale inviatoci per il Santo Natale da una nostra Associazione ligure argentina.

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Servizio a pag. 7

Il Lûnäio zeneizedell’Editore Valentiin regalo ai lettori

“Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.”Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole”

Inserto a pag. 14-15

REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA

PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XX - N. 2-3/2009

PUOI LEGGERE Gens ligustica in Orbeanche su www.ligurinelmondo.it

Servizio a pag. 10

Sabato 19 dicembre ha avuto luogo a Genova la cerimonia del Con-

feugo. Nel pomeriggio della vigiliasulla città era scesa una bella nevica-ta e il mattino dopo, nonostante il cie-lo terso, la temperatura vicina allo zeroaveva reso difficile muoversi sullestrade in parte ghiacciate. Si è dovutoquindi rinunciare al tradizionale cor-teo e la manifestazione ha avuto ini-zio direttamente in piazza Matteotti,con le danze a cura dei gruppi storicie dei bambini delle scuole di Castel-letto e l’esibizione degli Sbandierato-ri dei sestieri di Lavagna.

Pietro Bordo, consultore de “ACompagna”, ha raccontato in genove-se la storia del Confeugo (che val lapena di leggere sul sito internetwww.acompagna.org), quindi il pre-

Confuego con mugugni e buon auspiciosidente de “A Compagna” FrancoBampi, nel ruolo di abate del popo-lo, ha offerto al sindaco di GenovaMarta Vincenzi, doge per l’occasio-ne, il ramo d’alloro con il ritualescambio di saluti: “Ben trovòu Mes-sé ro Duxe”, “Ben vegnùo Messél’Abbòu”.

Il sindaco ha poi asperso col vino ilceppo d’alloro e gli ha appiccato ilfuoco: le fiamme si sono alzate belledritte e vigorose, ottimo auspicio perl’anno venturo!

Nel salone del Maggior Consigliodi Palazzo Ducale l’attrice MariaVietz ha letto il suo mugugno in ver-si in genovese, immaginandosi que-st’anno seduta su una panchina a col-loquio con Dante Alighieri; MartaVincenzi ha risposto con l’invito a

mettere in pensione i mugugni persostituirli con i consigli e ha prean-nunciato una iniziativa in collabora-zione con “A Compagna”: a ognibimbo che nascerà a Genova, maga-ri da genitori venuti da fuori, verràdonato un CD con le più belle ninnenanne genovesi.

Fra le varie esibizioni che si sonosusseguite è stata particolarmente ap-plaudita quella del coro “Gratia D.Ensemble”, composto da allieve delliceo linguistico internazionale “Gra-zia Deledda” preparate dalla maestraEnza Nalbone.

Al termine, come ogni anno, tutti ipresenti si sono alzati in piedi per can-tare “Ma se ghe penso” e poi scam-biarsi gli auguri con focaccia, vinobianco e pandolce.

Il sindaco Marta Vincenzi accende il ceppo. Le fiamme si levano belle alte per la gioia di liguri e non.

Dopo quasi due anni di silenzio iTrilli (www.itrilli.com) son tor-

nati e potrà capitarvi spesso di assi-stere a una loro esibizione in una del-le piazze o in uno dei locali della Li-guria o, dal prossimo gennaio, in te-levisione su Telenord nel programma“A cena coi Trilli”.

A portare avanti la storia del miticoduo genovese fondato da Pippo ePucci, entrambi prematuramentescomparsi, il figlio di Pippo,Vladimiro Zullo, e Francesco Zinoche, con un gruppo di vecchi amici(Sergio Bavastro, Savino Carlone,Marco Scarano, Franco Rosati, LucaMarangon), hanno di recente pubbli-cato il nuovo cd “Trilli Trilli e la sto-ria continua...” con tutti gli storici suc-cessi e la prefazione di Don AndreaGallo. A brevissimo è attesa l’uscitadel secondo cd con anche qualche ine-

I trilli son tornati!dito e la ristampa degli album storicidei Trilli e, per l’inizio del 2010, unconcerto benefico a sostegno dellaComunità di San Benedetto al Portodi Don Gallo e la partecipazione diVladimiro e Francesco in veste di duepirati per beneficenza nel secondo filmdei Buio Pesto “Capitan Basilico 2”.

Quindi partirà il tour estivo in giroper la Liguria insieme allo staff di 25persone tra musicisti, tecnici e balle-rine (le ormai celebri “Trilline”,seguitissime anche su Facebook). Trale varie tappe, il 17 luglio il tour saràa Savignone per partecipare al pre-mio “Pippo dei Trilli”: una manife-stazione dedicata alla musica madein Liguria che premierà artisti rive-lazione e vecchie glorie nati nellanostra regione. «Speriamo la prossi-ma estate – ha dichiarato Vladimiro– di poter fare un concerto anche aGenova. Stiamo aspettando una ri-sposta dalle istituzioni. E poi, nel2011, vorremmo realizzare il sognopiù grande: riportare i Trilli a canta-re a San Remo, dopo 27 anni dallaprima partecipazione di Pippo ePucci con la canzone “Pomeriggio aMarrakesh”».

Gli emigrantidella Val Vobbia

Nuovaassociazionein Argentina

Un segnoauguralenella nostra sededi via San Lorenzo

Giungano ad ognunogli auguri di un Santo Natale

e di un felice 2010.Un pensiero particolare

lo vogliamo rivolgere ai liguriovunque si trovino nel mondo.

Felice Migone

Un significativobozzettoauguraleinviatociper il Santo Nataleda una nostraAssociazioneligure argentina.

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Dicembre 200922

ASSOCIAZIONELIGURI

NEL MONDOONLUS - GENOVA

Presidente InternazionaleFelice Migone

Presidente EmeritoEdward Galletti

Vice Presidenti EmeriteElsa BonamicoMara CatalanoVice Presidente

Giovanni BoitanoSegretario GeneraleGianvittorio Domini

Segretario Generale AggiuntoFerruccio Oddera

TesoriereValerio Santagata

Consiglieri:Mauro BecchiCarlo Birone

Marina CattaneoSilvio Costa

Marisa De Barbieri CarboneMartino De NegriRoberto FalconeFina Franchini

Mariano MartiniGian Carlo PonteRemo Terranova

Francesco VignoliSono inoltre componenti

di diritto tutti i Governatoridelle Consociate all’estero

Revisori dei ContiAlessandro Camicione - Presidente

Luigi CarlucciEdmondo Maggiali

ProbiviriDario Casassa - Presidente

Luigi TiscorniaGiovanna Meliconi

Associazione Liguri nel MondoVia San Lorenzo, 23/9 - 16123 Genova

Tel e Fax: 010.2477614e-mail: [email protected]

pagine web: www.ligurinelmondo.itQuota sociale: 60,00

BANCO POSTAIBAN: IT52F 07601 01400 000013963160

BANCA CARIGE, agenzia 040 -IBAN: IT95G 06175 01400 000004435180

BANCO DI SAN GIORGIOIBAN: IT46V 05526 01400 000000005236Modulo di iscrizione sulle pagine web

*Gens Ligustica in Orbe

Organo ufficiale dell’AssociazioneONLUS C. Fiscale 95095190104

Direttore editorialee Direttore responsabile

Felice MigoneCaporedattore

Alessandra De [email protected]

Autorizz.Tribunale di Genova n°5/95del 16 febbraio 1995

Direzione, Redazione, Amministrazionec/o Associazione Liguri nel Mondo.

Fotocomposizione e stampa: Grafica L.P.Via Pastorino, 200-202 r - 16162 GenovaTel. 010.7450231 - Fax 010.7450260e-mail: [email protected]

Anno XX n. 2-3/2009Stampato in Dicembre 2009

Il simbolo dell'Associazione è stato ideato daMara Catalano Capaccio

Questo numero di “Gens Ligustica”è spedito in 43 Paesi dei 5 Continenti.

Sarà certamente difficile dimenti-care l’intensa emozione che ab-

biamo provato accompagnando Fe-lice Casanova, novant’anni ben por-tati, la figlia Patricia col maritoHector, e il nipote Damian con lacompagna Nadia, a Serra Riccò a vi-sitare la casa dei loro avi, e la grati-ficazione per tutto quanto hanno po-tuto conoscere della nostra Liguria,compreso Portofino.

Arrivati a Genova lo scorso 10 apri-le accolti dal nostro consigliereMartino De Negri, durante la loro per-manenza hanno scoperto i luoghi, lacasa e l’ambiente in cui hanno vissu-to i loro progenitori (nativi di SerraRiccò da parte paterna, e di CanalBorzone vicino a Savignone da partematerna), dando prova non solo dellegame indissolubile dei nostri emi-grati con la propria terra d’origine, maanche di come, con intraprendenza esacrificio, i nostri antichi conterranei,lasciata l’amata Liguria costretti dal

Da Buenos Aires alla LiguriaTre generazioni di liguri sulle orme dei propri antenati

bisogno, abbiano saputo trapiantare lapropria vita altrove e integrarsi con inuovi “vicini”, arrivando, in alcunicasi, a ricoprire oggi posizioni impor-tanti nel tessuto della societàargentina.

La permanenza a Genova si è con-clusa dopo tre giorni con una serataconviviale organizzata dal sindaco diSerra Riccò Andrea Tomaso Torre conla partecipazione dei coniugi Giannae Angelo Beretta e del nostro socioRenzo Dellepiane.

I Casanova, prima del loro rientro aBuenos Aires, hanno rivolto un calo-roso ringraziamento alla nostra Asso-ciazione, all’amministrazione comu-nale di Serra Riccò e in particolare alsindaco e all’assessore TomasoRichini per la squisita accoglienza eil prezioso aiuto a loro prestato nellaricerca delle loro origini, e ai coniugiOfelia e Romualdo Risso e Maria Gra-zia e Lorenzo Dellepiane per la loroeccellente disponibilità.

Sopra: di fronte alla casa materna dei Casanova a Savignone.Sotto a sinistra: in visita al Santuario della Madonna della Guardia, da sinistra,Monsignor Granara, Felice Casanova e il consigliere della nostra AssociazioneMartino De Negri.Sotto a destra: foto di gruppo con i Casanova, il sindaco di Serra Riccò AndreaTomaso Torre, Martino De Negri e alcuni rappresentanti dell’amministrazionecomunale di Serra.

VISITE IN SEDE

Martedì 2 aprile, provenienti dallaSvizzera, hanno visitato la nostra sedequattro “liguri” residenti a Winterthur(cantone di Zurigo): il cavalier Emi-lio Balestrero con la moglie Ruth, lafiglia Sandra e il genero MartinWymann (ritratti nella fotografia in-sieme al presidente Felice Migone, adalcuni membri del direttivo e alla gior-nalista Alessandra De Gregorio).Liguri è tra “virgolette” perché nontutti e quattro i visitatori sono natiliguri.

Il “nostro” Emilio Balestrero(“Mario” per la famiglia) lasciò lanatìa Val Polcevera per la Svizzeranel 1947, quando aveva 26 anni. La

moglie Ruth è diventata ligure permatrimonio e la loro figlia Sandra,ragioniera, ha trasmesso la naziona-lità italiana ai due figli (a Manuel,ora diciannovenne, e a Nadine, di dueanni più giovane), ed è riuscita adestendere la nazionalità italiana an-che al marito Martin Wymann, inse-gnante nelle scuole medie svizzero-tedesche.

Sandra, Martin e la signora Ruthhanno visto la nostra sede rinnovata ehanno espresso vivi complimenti perl’accoglienza dei locali.

Emilio Balestrero, a nome dellaFaels di cui è vicepresidente, ci haanticipato che a novembre del 2009 a

Zurigo si terrà un incontro-convegnosui rapporti secolari fra la Svizzera ela Liguria. Il nostro giornale non man-cherà di darne notizia.

Lunedì 15 giugno abbiamo accolto

con gioia nella nostra sede, in visita asorpresa a Genova dal Paraguay,Ignacio Vierci Casaccia e la moglieTeresa (nella foto insieme al presiden-te Migone e alla socia IsabellaDescalzo).

Ignacio, che è membro del Tribu-nale di condotta del Circolo Ligure del

Paraguay, ci ha portato i saluti del pre-sidente Armando Ficorilli e di tutta lacomunità ligure locale. La visita è sta-ta una graditissima improvvisata: pec-cato non esserne stati preavvisati, per-ché si sarebbe potuta preparare unamigliore accoglienza e avremmo fat-to molto volentieri da ciceroni ai no-stri ospiti, che comunque hanno visi-tato un po’ Genova da soli e se ne sonodichiarati entusiasti.

Un grazie a Ignacio e Teresa per laloro simpatia e cordialità e per il lorogeneroso invito ad Asunciòn.

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Dicembre 2009 33

La nostra Associazione è stata tra ipromotori del ciclo di conferenze

ed eventi dedicati al Perù dal titolo “Ge-nova y el Perù un abrazo - Genova Pe-ruwan: maqinta qunakun. Zena e uPerù streiti in te n’abbrassu”. L’inizia-tiva, ideata e realizzata da Franco An-dreoni, Pietro Bellanton, Tatiana Ara-oz Valverde (presidente e componentidell’Associazione “Lameladivetro”) edalla nostra socia Marcella Rossi Pa-trone (coordinatrice culturale), è statapresentata lo scorso maggio nella no-stra sede di via San Lorenzo a Genovain una conferenza stampa durante laquale è stato offerto il tradizionale ape-ritivo “pisco sour”.

Gli incontri in programma si sonosvolti in varie location genovesi e han-no affrontato diversi argomenti (i con-vegni “Genova e Perù in un abbraccio:percorsi di fede”, “Genova – Perù, sul-le ali del gusto”, “Il volo del condor:dal Perù a Genova”, “Genova – Perù,in un abbraccio tra le scuole”, la mo-stra pittorica collettiva “Genova e Perùin un abbraccio di colori”, ospitata nellaSala di Minoranza e nel Loggiato infe-riore del palazzo Doria Spinola).

L’associazione culturale “Lameladi-vetro”, fondata a Genova nel 1995 suibanchi dell’Accademia Ligustica diBelle Arti, ha dedicato la sua attività allatutela e alla valorizzazione dei beni arti-stici e storici collaborando con istituzionipubbliche e private: «La mela – ci han-

Il tavolo dei relatori al convegno “Genova Perù, sulle ali del gusto” svoltosi nella sede di Casa America a Villa Rosazzalo scorso 21 maggio: da sinistra Pietro Bellantone (PR de Lameladivetro), Marina Dondero (vicepresidente della Provin-cia di Genova), Roberto Speciale (presidente della Fondazione Casa America), Luis Rodomiro Hernàndez Ortiz (Consolegenerale del Perù), Maura Di Meo (Compagnia degli Alabardieri) e Luigi Piacenza (ricercatore archeologo).

in breve

Foto di classe con i professori, lo scorso 28 maggio al Porto Antico di Genova, per la terza classe del liceo di ClujNapoca (Romania) durante un viaggio d’istruzione di quattro giorni trascorsi nella nostra città. Il gruppo comprendevaquattordici studenti e quattro insegnanti, due dei quali docenti di italiano.

Con grande gioia lo scorso maggio abbiamo accolto Gonzalo Penna, un no-stro “vecchio” amico argentino, ex borsista di Santa Margherita edizione 2007,a Genova per pochi giorni durante una pausa da un master che sta frequentan-do a Barcellona. Nella foto, scattata in una pizzeria nel cuore dei vicoli genove-si, a due passi dalla nostra sede, da sinistra, i soci Paolo Torazza e RobertaBottino, Gonzalo, il segretario generale Gianvittorio Domini e il caporedattoredi Gens Alessandra De Gregorio.

Il 10 aprile scorso è venuto a man-care Aurelio Mangini, imprenditoreardesiaco della Fontanabuona. Avevacominciato a lavorare giovanissimonella cava di ardesia che il nonno pos-sedeva nel monte Balano, vicino aVerzi in comune di Lòrsica; quandoaveva appena diciassette anni gli eraesplosa tra le mani una carica di dina-mite e portava ancora le cicatrici delleustioni riportate sul viso e sul corpo.

Addio ad Aurelio Mangini, imprenditore dell’ardesia

(a pag. 25 troverete, eccezionalmen-te ospitata nella rubrica “I ricordi del-la Nonna”, una ricetta peruvianamolto adatta al periodo estivo).

no spiegato – simbolo di tentazione, eil vetro, sinonimo di trasparenza, si fon-dono per una azione creativa, rivestitad’amore e di bellezza, per contribuire inmodo attivo alla valorizzazione e alladifesa del patrimonio storico ed etnode-moantropologico». Il raggio d’azione de“Lameladivetro” va oltre i confini nonsolo della città ma pure dell’Italia: in-fatti, ha promosso eventi anche all’este-ro ed è presente in Perù con “Lamanza-nadevidrio” (per informazioni: Lamela-divetro Internazionale, via Ameglia 12/2, 16136 Genova, tel. +39339968338 o+393481563966, e-mail [email protected], sito:www.lameladivetro.org).

Le manifestazioni hanno visto coin-volti, oltre alla nostra Associazione,anche la Provincia e il Comune diGenova, l’ente governativo peruvianodi promozione turistica “PromPerù”e il Consolato generale del Perù che,nella persona del Console generaleLuis Rodomiro Hernàndez Ortiz, si ècosì espresso: «In questo mondo dovela globalizzazione selvaggia sembracancellare la poesia e i sentimenti,parlare di cultura, di pace e di fratel-lanza significa tracciare un segno for-te e sicuro».

Negli anni ’60 si era sposato e dalmatrimonio erano nate due figlie, An-gela e Donatella: a quei tempi la man-canza di un erede maschio non facevaben sperare per il futuro dell’azienda,e invece, proprio alle figlie, AurelioMangini aveva saputo e potuto affida-re, già più di dieci anni fa, la responsa-bilità di mandare avanti l’impresa, dan-do loro la più assoluta libertà di azionee decisione ma non facendo mai man-

care il suo appoggio e, se richiesti, isuoi consigli; e loro non lo hanno cer-to deluso, come testimonia oggi la pro-sperità dell’azienda “ArdesiaMangini”, che porta il segno tutto fem-minile della creatività, del gusto e del-la tenacia di Angela e Donatella.

La nostra Associazione aveva aderi-to ben volentieri al suo invito a visita-re una sua cava e i laboratori, e un grup-po di soci aveva trascorso una piace-

vole e istruttiva giornata in Fontana-buona il 29 marzo dell’anno scorso(il resoconto e le foto a pag. 24 delnumero 1/2008 di Gens Ligustica inOrbe).

Alla moglie signora Ivana, alle fi-glie Angela e Donatella, agliamatissimi nipoti Mariasole eLeonardo e ai famigliari tutti por-giamo le nostre più sentite condo-glianze.

CICLO DI INCONTRI LO SCORSO MAGGIO PER UNIRE GENOVA E PERÙ

Tradizioni, cucina e cultura in un abbraccio

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Dicembre 200944

Da Canterbury a Roma a piedi:questa è stata l’ultima impresa

del ventottenne Gabriele Gualco, l’atleta genovese che ha voluto riper-correre il tragitto della via Francigenasulle orme degli antichi pellegrini me-dievali (vedi Gens 1/2009, pag. 4).Un’avventura lunga 1800 chilometriiniziata lo scorso 22 aprile aCanterbury, in Inghilterra, con la be-nedizione di Mr. Christopher Smith,Capo di Stato Maggiore dell’Arcive-scovo, per concludersi il 24 luglio aRoma.

Dopo aver percorso a piedi e in so-litaria più di 900 Km in “terra stranie-ra”, Gabriele Gualco si è lasciato allespalle il tratto Britannico-Francese-

DIARIO DI UN PELLEGRINO MODERNO SULLA VIA FRANCIGENA

Gabriele Gualco, una camminauna camminata nella storiata nella storia

Cos’èla VIA FRANCIGENA

La Via Francigena è un itinerarioche appartiene alla storia, una viamaestra percorsa in passato damigliaia di pellegrini in viaggio perRoma. La storia narra che fu Sige-rico, Arcivescovo di Canterbury, re-candosi a Roma in visita al PapaGiovanni XV, a segnare l’inizio delcammino, noto come Via Francige-na, determinando la nascita di unodei più importanti itinerari di pelle-grinaggio.

Le città attraversate nei circa1800 chilometri di cammino sono:Canterbury, Calais, Bruay, Arras,Reims, Chalon sur Marne, Bar suAube, Besancon, Pontarlier, Losan-na, Gran San Bernardo, Aosta,Ivrea, Santhià, Vercelli, Pavia, Pia-cenza, Fiorenzuola, Fidenza, Par-ma, Fornovo, Pontremoli, Aulla,Luni, Lucca, S. Genesio, S. Gimi-gnano, Siena, S.Quirico, Bolsena,Viterbo, Sutri e Roma.

Chi è GABRIELEGUALCO

Nato a Genova nel 1981, si di-ploma al Liceo Artistico “Barabino”e frequenta per due anni il corso didesign all’Accademia di Belle Arti diBrera. Appassionato di viaggi e diavventure, passione maturata du-rante la sua esperienza lavorativacome proiezionista nei cinema,Gualco ha da sempre messo allaprova il suo senso della sfida conla bicicletta. Nel 2005 ha compiutola sua prima impresa girando total-mente l’Irlanda (3.500 chilometri)mentre tra il 2007 e il 2008 ha per-corso 15 mila chilometri attraversotutta l’Europa arrivando fino a CapoNord.

1) Gabriele Gualcoa Genova sotto lasede della RegioneLiguria in piazza DeFerrari.

2) Gabriele Gualcoa Besançon.

3) Gabriele con lozaino fotovoltaicoche lo ha accompa-gnato lungo tutta lavia Francigena con-sentendogli di rica-ricare la sua tecno-logia.

4) Gabriele Gualcoall’arrivo a Roma.

5) Un momento disosta lungo la mar-cia.

Svizzero della Via Francigena, e l’11giugno scorso ha finalmente messopiede su suolo italiano. Queste le pri-me parole “italiane” di Gabriele: «Lasensazione provata al momento del-l’arrivo sul Gran San Bernardo è stataindimenticabile, è qualcosa che por-terò dentro di me per sempre. Nel suddel Regno Unito ho trovato una fortepartecipazione da parte dalle personeche ho incontrato lungo il percorso.Della Francia cito con grande affettoEscalles, un piccolo paesino affaccia-to sul mare, il ricordo rimarrà grazieanche alla magnifica ospitalità di fa-miglie con bambini educati e casesempre aperte. Ho chiacchierato escambiato opinioni con diverse per-

sone e molti mi hanno offerto cola-zioni, pranzi e cene. In Svizzera poiho potuto ammirare paesaggi ancorpiù incredibili di quanto mi era statodetto, raramente mi sono trovato indifficoltà a trovare le indicazioni perla via e le strade erano spesso desti-nate al cammino o con uscite all’in-terno di ampi spazi dove si può arri-vare solo a piedi o in mountain bike».

Dopo una prima tappa a Fidenza,l’atleta ha sostato a Sarzana, dove è sta-to omaggiato dall’amministrazione cit-tadina e dall’assessore al Turismo del-la Regione Liguria Margherita Bozza-no. Quindi, le fatiche di Gabriele Gual-co si sono concluse venerdì 24 luglion Piazza San Pietro a Roma, dove Gual-co ha ricevuto il “Testimonium”, ildocumento che attesta di aver percor-so almeno gli ultimi 100 km della viaFrancigena. Il “Testimonium”, come la“Compostella” che si ottiene al termi-ne del cammino di Santiago, è la per-gamena che attesta il pellegrinaggiocompiuto “devotionis causa”. Nella tra-dizione storica tale certificazione eraimportantissima: con questo documen-to, infatti, il pellegrino poteva tornarea casa e dimostrare alle autorità eccle-siali, che avevano rilasciato la creden-ziale, che il pellegrinaggio era compiu-

to e che il voto era sciolto. «Sono feli-ce di aver ricevuto questo “pezzo dicarta” che vale 1800 chilometri – hadetto Gualco al momento della conse-gna del “Testimonium”. Ho portato atermine un percorso lungo, faticoso esegnato dalle difficoltà. In tre mesi dicammino mi sono effettivamente resoconto di quanto fosse dura la vita deipellegrini che in epoche remote affron-tavano un così lungo cammino: pureio come loro ho visto l’arrivo a Fiden-za e poi in piazza San Pietro come unameta agognata anche per ristorarmi eriposare. Per il futuro – ha conclusoGabriele – ho in programma diversenuove imprese tra cui una “mista” chevoglio intraprendere in Abruzzo nellezone colpite dal terremoto».

Particolarità del viaggio, è stato ilfatto che Gabriele ha deciso non solodi percorrere la Via Francigena in so-litaria, ma lo ha fatto in piena sosteni-bilità ambientale: infatti, ha montatosul proprio zaino un pannellofotovoltaico (fornito da Enecom Ita-lia) che gli ha permesso di ricaricarela propria tecnologia rispettando l’am-biente che lo circonda. Così i suoi fanshanno potuto seguire in diretta le av-venture di Gabriele anche sul suo blog(gabrielegualco.clickutility.it).

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Dicembre 2009 55

Valerie Betz, diciottenne italo-te-desca che vive a Dolceacqua dove

frequenta l’ultimo anno di liceo lingui-stico e da dove si trasferirà per andarea Berlino o a Milano (d’altronde è bi-lingue!) per seguire una scuola di gior-nalismo, è la vincitrice della gara dipesto al mortaio dedicata alle finalistedi Miss Muretto di Alassio 2009.

Dieci le concorrenti in gara, giova-nissime e tutte assolutamente bellis-sime! Il pesto lo mangiano sempre evolentieri, alcune lo adorano. Ma nes-

PROVE GENERALI DEL CAMPIONATO DI PESTO 2010 ANCHE AD ALASSIO, A MISS MURETTO

È Valerie, italo-tedesca di Dolceacqua, la nostra “Miss Pesto”

1) La vincitrice della gara di pestoal mortaio dedicata alle finalistedi Miss Muretto di Alassio 2009Valerie Betz con un membrodell’Associazione Palatifini.

2) Le finalisteper Miss Muretto 2009.

3) Un momento della gara:due finaliste a Miss Muretto 2009intente a “pestare”.

Quando’ a mè madònà a faxeva u Pestoa dòviava u Murtà cun u Pestellòu lè metudu antigu - ma u lè quelluu verò modò de fa ben u Pestu.Ma oua nu se pòCiù perde tempue u Pestò u se fà in t’en mòmentòse cacci tuttò dentrò in tu Frulinma a questo mòdo u vegne troppo fin.Viva u Pesto... Viva u Pesto...Viva u Peesto...!

U Rè de Cundimenticuè Trenette e cuè Lasagnetutti quanti u fa’ contentima ciù bun u l’è u se fàse u lè fetu in tu Murtà.Viva u Pesto... Viva u Pesto...Viva u Peesto...!

U modu giustu pe fa’ u veru Pestumi vôgiù che l’imparè anche u Furestu...de Baxeicou se piggia i sô massettiûn spigu d’Aggiùnà magnà de Pignòe due Noxe, trenta grammi de Formaggiù,se u lè Sardu, lè meggiù, poi se pestacun un pò de Sà e l’Oiu ben dusoùe u Pesto u lè sa bellò preparou.Viva u Pesto... Viva u Pestu...Viva u Peesto...!

Amiâ commeu l’è Bellou Rè Pesto

Pestôu cun uPestellò!

Pestôu cun Amö,cun Pazienza

e cunU Mæ…CHËU!

suna lo aveva mai preparato prima etantomeno con il mortaio di marmo eil pestello di legno. Grande l’impegnoe l’energia da parte di tutte le aspiran-ti Miss nella preparazione della gusto-sa salsa e tanto soprattutto il diverti-mento!

Valerie ha vinto la partecipazionedi diritto al Campionato Mondiale diPesto al Mortaio organizzato dall’As-sociazione Palatifini che si terrà sa-bato 20 marzo 2010 a Palazzo Ducalea Genova.

La giuria era composta da PaulBallaglini, Giampaolo Badino, GioBarbera, Gianni Di Biase, FrancescoFiducia e Raffaella Ravera. La mani-festazione è stata resa possibile gra-zie all’Azienda Speciale della Came-ra di Commercio di Savona e aConfartigianato Liguria. L’eliminato-ria di pesto al mortaio era parte di unaserie di gare specificatamente dedica-te alla promozione e alla valorizzazio-ne del nostro territorio e delle sue ec-cellenze.

Wanneer mijn oma maakte de Pestozij gebruikte de Vijzel met de Stamperhet is de methode antieke - maar het is diede zekere manier om de Pesto te maken.Maar nu kan men niet meertijd verliezenen de Pesto maakt men in een telmen gooit alles in de Mixer,maar op zo=n manier wordt te fijn.Leve de Pesto... Leve de Pesto...Leve de Peesto...!

De Koning van de kruidingenmet Trenette en met de Lasagneiedereen maakt hij blij,maar lekkerder is als men hem maakt...àls hij in de Vijzel wordt gemaakt.Leve de Pesto... Leve de Pesto...Leve de Peesto...!

De juiste manier om de echte Pesto te maken,ik wil dat ook een Buitenlander dat leert...van de Basilicum men neemt zijn bosjes,een teentje Knoflook,een handvol Pijnboompittenen twee Walnoten, dertig gram Kaas,als het Sardijns is, is beter, dan stampt menmet een beetje Zout en Olie goed gedoseerden de Pesto is al Mooi Klaargemaakt.Leve de Pesto... Leve de Pesto...Leve de Peesto...!

Bewonder hoeMooi is

de Koning PestoGestampt met de

Stamper!Gestampt met Liefde,

met Geduld,en met

Mijn…HART!

VIVA U PESTOParolle e Musicadi Trapani-Giardina

BASILICUMSAUSWoorden en muziekvan Trapani Giardina

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Dicembre 200966

I l primo raduno mondiale deiRapallin si è svolto dal 7 al 13 set-

tembre scorsi ed è stata accompagna-ta da mostre, concerti, convegni, e dadue eventi d’eccezione: il conferimen-to della cittadinanza onoraria al dottorMario Canessa nella sede comunale edel premio speciale denominato“Rapallino d’Oro”, consegnato dalVescovo di Tortona nella Basilica diRapallo, rispettivamente il 10 e il 12settembre.

Il comitato organizzatore è già allavoro per preparare la seconda riu-nione mondiale dei Rapallin che avràluogo dal 28 giugno al 4 luglio 2010,periodo che comprende i tre giorni difesta (1, 2, 3 luglio) in onore di No-stra Signora di Montallegro. L’incon-tro mondiale conviviale si terrà la seradel primo luglio 2010, dopo lo svol-gimento della 2° edizione del“Rapallino d’Oro” alla presenza delVescovo presso la Basilica di Rapal-lo. Chi volese maggiori informazio-ni, può scrivere una mail [email protected] o consultare ilsito www.liguriantighi.it o telefona-re alla Segreteria del comitato ai nu-meri 0185/206073 o 328/7137716.

IL 1° RADUNO MONDIALE DEI RAPALLINI LO SCORSO SETTEMBRE. I CANESSA SEMPRE PROTAGONISTI

Rapallini in festa pensando al prossimo luglio

1) Il dottor Mario Canessa all’entrata del Salone Comunale.2) Mario Canessa e il sindaco di Rapallo durante il conferimento della Cittadi-nanza Onoraria.3) Veduta del salone comunale durante il conferimento della Cittadinanza Ono-raria al dottor Mario Canessa.4) Il Dott. M. Canessa conferito del Rapallino d’ oro dal Vescovo di Tortona M.Canessa.5) Gli sbandieratori di Volterra intervenuti al conferimento del Rapallino d’oro.6) Il Rapallino d’Oro.

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D allo scorso maggio Genova eBuenos Aires sono unite da un fil-

rouge in più: il tango, non solo una for-ma d’arte che associa musica e danza,ma soprattutto una forma di comunica-zione, nata nella “Torre di Babele” cheera la Buenos Aires di fine Ottocento.Proprio nel segno del tango, infatti, sa-bato 30 maggio, nella Sala dei Chiericidella Biblioteca Berio del capoluogoligure, l’evento “¿Quien me quita lobailado? A dansa da vitta”, ha siglato ungemellaggio inedito tra le due città .

Il gemellaggio è nato da un’iniziati-va dell’associazione “Lameladivetro”,gruppo culturale di ricerca e sperimen-tazione internazionale con sede a Geno-va, che ha organizzato una conferenza,

Genova e Buenos Aires. Una lunga storia in musicasostenuta da significative immagini pro-iettate su un grande schermo, e un’esi-bizione del gruppo “Zena Antiga”, com-posto da Bruno Mantero (voce), PiaPonte (voce), Franco Albanese (Chitar-ra).

Com’è nata l’idea di associare BuenosAires, Genova e il Tango? Il presidentedell’associazione “Lameladivetro”,Franco Andreoni, ha spiegato l’interes-se che le espressioni artistiche suscita-no e rivolgono alle vicende storiche diciascun popolo.

Felice Migone, presidente della no-

stra Associazione, ha illustrato il vero eproprio fenomeno costituito dall’emi-grazione genovese a Buenos Aires nel-l’Ottocento, rilevando le capacità e latenacia dei Liguri portatori di valori ebenessere.

Del “Lunfardo”, invece, ha parlato l’in-segnante e traduttrice argentina ClaudiaSilvia Brasca: questo particolare vocabo-lario, composto da parole di varia origi-ne, fu inizialmente utilizzato dagli emar-ginati di Buenos Aires al posto della lin-gua ufficiale e poi si diffuse in tutta l’Ar-gentina, contemporaneamente al Tango.

Alla fine dell’Ottocento una zonaportuale di Buenos Aires, costituita dagrandi baracche per gli schiavi neri, fupopolata dagli immigranti genovesi,che le hanno dato l’aspetto attuale. Lanostra socia Isabella Descalzo ha in-tervistato sulla Boca Juan CarlosLanza, argentino ora a Genova, eMartino De Negri, il consigliere re-sponsabile dei rapporti con il Sud Ame-rica: Genova è ancora ben presente aBuenos Aires anche nella cucina, nel-l’arte e nello sport.

“¿Quien me quita lo bailado?” dico-

no a Buenos Aires. Chi può togliermiil ballo ballato, ma anche la vita vissu-ta, l’amore amato? Il ricordo e l’amoresostengono la vita, le danno significa-to: così ha spiegato la socia MarcellaRossi Patrone, intervenuta alla mani-festazione.

Il ricordo e l’amore sono anche i temidel Tango, la cui storia è stata ripercor-sa attraverso l’esibizione dei balleriniLuciana Orlando, Maria Antonietta Pe-losi, Mario Vassallo e GiancarloVisendaz, presentati da Anna Nicora eAndrea Patrone su testo scritto daMarcella Rossi Patrone per essere rap-presentato in due tempi, ovvero “¿Quienme quita lo bailado? Storia danzata delTango argentino”.

1) La nostra socia Isabella Descalzo e il presidente dell’Associazione Liguri nel Mondo Felice Migone con Franco Andreoni, Claudia Silvia Brasca e Marcella Rossi Patrone in un momento dellaconferenza. 2) Bruno Mantero, Pia Ponte, Franco Albanese del gruppo “Zena Antiga”. 3) Luciana Orlando, Maria Antonietta Pelosi, Mario Vassallo e Giancarlo Visendaz. (le foto sono di Andrea Patrone)

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La Val Vobbia, limitrofa alla più conosciuta Valle Scrivia, si trova in

provincia di Genova, al confine conil Piemonte. La Valle è attraversata daltorrente omonimo il quale dopo untortuoso e suggestivo percorso di 10Km confluisce nel torrente Scrivia adIsola del Cantone. Attualmente, ilComune di Vobbia conta circa 500abitanti. Il calo demografico nel cor-so del secolo scorso è stato notevole,tenuto conto che nel 1911 risiedeva-no nella vallata circa 2 mila persone.

Le frazioni principali del Comune,oltre al centro capoluogo, sono Alpe,Arezzo, Noceto, Salata, Vallenzona,mentre i cognomi più diffusi nella zonasono: Risso, Beroldo, Rebottaro, Impe-riale, Ratto, Oberti, Garavano, Lagorio,Lanzone, Pruzzo, Mignacco, Re.

Il nostro socio Paolo Torazza haincontrato Maria Ratto, maestra ele-mentare in pensione autrice di diversilibri sulla Val Vobbia e le sue tradi-zioni storiche, per ricostruire la storiadel flusso migratorio, diretto prevalen-temente verso California, Argentina ePerù, che si registrò nel periodo com-preso fra la fine dell’800 e l’inizio del900.

La magra economia delle fascestrappate alla montagna non era piùsufficiente per sfamare la crescentepopolazione e molti vobbiesi dovet-tero emigrare verso l’ignota avventu-ra della “Merica”.

È difficile stimare le dimensioni delfenomeno: un censimento del 1871 re-gistra che ben 845 abitanti furono as-senti per più di sei mesi dalle loro abita-zioni (allora il territorio vobbiese face-va parte del Comune di Crocefieschi).

Nel 1903 i vobbiesi ottennero l’in-dipendenza comunale da Crocefieschie un’indagine del 1904 attesta chequell’anno partirono da Vobbia bensessanta emigranti. In qualunque par-te del mondo si trovassero, gli emi-granti vivevano con il pensiero sem-pre rivolto alla loro casa, come testi-moniano la corrispondenza e le foto-grafie conservate da Maria Ratto, gua-dagnando il poco per vivere e quantoserviva per sostenere i familiari rima-sti a Vobbia.

Maria Ratto racconta che AngeloRatto (nato nel 1843) e Giovanni Rat-to (nato nel 1853), fratelli di suo non-no, emigrarono intorno al 1870 inArgentina nella città di Conception delUruguay, nella provincia di Entre Riosdove, nel 1886, fondarono la“panaderia Ratto”.

Con orgoglio, Maria Ratto aggiun-ge che la figlia di Angelo Ratto, Tere-sa Ratto, nata nel 1877, divenne fa-mosa per le sue capacità di studio. Lagiovane, infatti, dopo la EscuelaNormal terminata con il titolo di ma-estra nel 1892, frequentò il ColegioNacional dove conseguì il titolo di“bachiller” (bacceliere) nel 1895. Suc-cessivamente, Teresa Ratto frequentòl’Università di Buenos Aires dove silaureò in medicina nel 1903, divenen-do il primo medico donna della Pro-vincia di Entre Rios e la seconda ditutta l’Argentina. La giovane, termi-nati gli studi alla Escuela Normal, sipropose un obiettivo che per queglianni sembrava impossibile, intrapren-dere una carriera universitaria, per la

L’INTERVISTA A MARIA RATTO, DISCENDENTE DI UNA FAMIGLIA DI EMIGRANTI

La Val Vobbia e la sua gloriosa storia di emigrazionena insieme con Alicia Moreau e altremilitanti dell’epoca.

Una volta conseguita l’abilitazioneprofessionale, la dottoressa TeresaRatto esercitò la professione di medi-co presso la propria abitazione aConception del Uruguay per soli 3anni, perché scomparve prematura-mente nel 1906 a soli 29 anni. In oc-casione di una epidemia vaccinò tuttala popolazione della città. Nel 1975fu dedicata alla doctora Ratto una stra-da a Conception, dove risiede ancorauna nipote omonima, proprio nellacasa della sua famosa antenata.

In occasione del centesimo anniver-sario della sua scomparsa, la Camera

1) Maria Ratto.2) Vobbia.3) Teresa Ratto.4) La “Panaderia Ratto” fondata nel 1886 a Conception del Uruguay da Angeloe Giovanni Ratto, fratelli del nonno di Maria Ratto.5) Monsignor Josè Lorenzo Sartori Ratto.

Concepcion del Uruguay. Dopo averricoperto incarichi direttivi nelle as-sociazioni di emigrati, nel 1889 funominato Agente Consolare del Re-gno di Italia per la provincia di EntreRios. Durante questa carica cercòsempre di stringere saldi legami fraitaliani ed argentini, tentando di ap-pianare le difficoltà dell’integrazione.

Anche i figli di Francesco si distin-sero: Francisco fu importante notaioin Buenos Aires, rivestendo anche gliincarichi di senatore e ministro, men-tre Laura, che si era dedicata all’inse-gnamento, divenne direttrice scolasti-ca a Paranà.

Un altro famoso vobbiese fu il ma-estro Renzo Bracesco, musicista ecompositore nato a Lima (Perù) nel1888 da genitori di Vobbia e dellaValbrevenna. Giovanissimo tornò dalPerù in Italia per studiare musica pres-so il conservatorio Giuseppe Verdi diMilano. Nel 1947 il maestro fu invi-tato in Perù per dirigere la scuola re-gionale di musica a Trujillo, la terzacittà del paese sudamericano. Nel1954 gli fu offerta la direzione delConservatorio Nazionale, ma luì pre-ferì restare a Trujillo dove guidò laEscuela Regional de Musica delNorte.

Un altro personaggio, residente ne-gli Stati Uniti e tuttora vivente che hadato lustro al nostro territorio è Frank

Garavano, classe 1913. I genitori diFrank, Costantino Garavano e TeresaBertolotto, erano originari delle fra-zioni vobbiesi di Arezzo e Vallenzona.Frank Garavano, anche grazie ai sa-crifici del padre, è stato un imprendi-tore affermato in California, dove haguidato fino circa 20 anni fa l’azien-da Indipendent Trucking Company.L’illustre emigrante ha contribuito pertutta la vita, attraverso l’appoggio diinnumerevoli iniziative, alla diffusio-ne della cultura italiana negli USA. Èstato tra i soci fondatori dell’Associa-zione dei Liguri nel Mondo e sosteni-tore delle scuole italiane in Califor-nia. Frank Garavano ha sempre man-tenuto stretti rapporti con il paese diArezzo di cui è originario, effettuan-do donazioni a favore della comunitàlocale.

Questa che vi abbiamo raccontatoper sommi capi è la storia dell’emi-grazione da questo piccolo comunedell’entroterra ligure. Negli ultimianni la comunità vobbiese ha cercatodi mantenere vivi, grazie agli appas-sionati studi e pubblicazioni di MariaRatto e di Alessio Schiavi, non solo ilricordo della propria storia e cultura abeneficio dei concittadini più giova-ni, ma anche i legami con i discen-denti di quei suoi figli che il fenome-no migratorio ha portato in altri lon-tani angoli del mondo.

quale occorreva il titolo di “bachiller”.Non fu facile entrare nel ColegioNacional del Uruguay “Justo Josè deUrquiza”, storico istituto fondato dalprimo presidente costituzionaleargentino, in cui si formarono altri trepresidenti costituzionali argentini, ol-tre a 23 ministri. Teresa Ratto fu so-stenuta dal rettore dell’istituto JosèBenjamin Zubiaur, uomo progressista,unico americano tra i fondatori delComitato Olimpico Internazionale in-sieme al barone francese Pierre deCoubertain.

Certamente, la doctora Ratto fu unodei primi esempi di emancipazione fem-minile in Argentina e dovette lottarecontro diffidenza e pregiudizi in un am-biente ancora molto maschilista. TeresaRatto fu fondatrice di una delle primeorganizzazioni femministe, el “Centrode Universitarias” ed ebbe come guidaCecilia Grierson, prima donna medicodel continente sudamericano, organiz-zatrice del Primo Congresso Femmini-sta Internazionale realizzato in Argenti-

dei Deputati Argentina ha dichiaratol’anno 2006 dedicato all’omaggio e alricordo di Teresa Ratto.

Maria Ratto racconta di essere tut-tora in contatto con un suo lontanocugino, nipote di Giovanni Ratto (l’al-tro fratello di suo nonno emigrato inArgentina). Il parente in questione èMonsignor Josè Lorenzo Sartori Rat-to, fino allo scorso anno Vescovo del-la Diocesi di San Roque del Chaco nelnord dell’Argentina. Recentemente,presso la Diocesi in oggetto, è statainaugurata una nuova scuola intitola-ta alla Madonna della Guardia, grazieal fattivo contributo alla sensibilità diItalo Garibaldi, grande benefattore diorigine ligure recentemente scompar-so.

Maria Ratto aggiunge che nel cor-so del ‘900 anche altri emigrantivobbiesi raggiunsero posizioni socia-li prestigiose e i loro figli si distinseronella società del loro nuovo paese.Francesco Ratto, ad esempio, nato aVobbia nel 1834 emigrò anch’egli a

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Commozione, orgoglio e buon Genovese hanno dimostrato l’im-

portanza delle prestigiose pergameneche rappresentano i “Premi A Com-pagna 2009”, esclusive esecuzionidella nostra artista Elena Pongiglione.

Il presidente Franco Bampi e il grancancelliere Maurizio Daccà, con Isa-bella “Susy” De Martini, figlia dellostorico presidente Luigi De Martini,hanno valorizzato Genova e la Ligu-ria attraverso un premio che esprimel’ampia visione della cultura genove-se e ne riconosce gli esemplari con-tributi.

Il rappresentante del Consiglio del-la Regione Liguria ha consegnato ilPremio dedicato a Luigi De Martini,per le attività di studio e promozionea favore della lingua genovese e delleparlate liguri, a Pier Luigi Gardella,ricercatore di storia locale.

Il sindaco di Recco Dario Capurroha consegnato il premio dedicato aGiuseppe Marzari per il teatro, il can-to popolare, il folklore e le tradizioniin genere, al musicista fisarmonicistaLuigi Guido Dellepiane.

L’assessore alla cultura della Pro-vincia di Genova Giorgio Devoto haconsegnato il premio dedicato a An-gelo Costa , per l’impegno civile e perlo sviluppo dell’economia, al presi-dente dell’Associazione “Festival del-la Scienza” Manuela Arata.

Il sindaco di Bogliasco LucaPastorino ha consegnato il premiodedicato a Vito Elio Petrucci per l’at-tività a favore della cultura genovese

Liguria in vetrina da LiguriastyleDa qualche tempo la Liguria dispo-

ne di una bellissima vetrina perl’esposizione e la vendita dei suoi pro-dotti tipici e del suo artigianato di ec-cellenza: si chiama Liguriastyle.it e hauna sede prestigiosa a Genova nel pa-lazzo Imperiale di Campetto, uno deipalazzi dei Rolli.

LiguriaStyle.it è una società consortilea responsabilità limitata nata nel 2008 pervolere delle Federazioni regionali di Con-fartigianato e CNA Liguria, con il contri-buto della Regione Liguria per il tramitedi Liguria International, e ha il còmpito di

gestire il centro e di promuovere le im-prese artigiane liguri.

Il nome si rifà a quell’italian style rico-nosciuto e ammirato in tutto il mondo, fo-calizzato però sui soli prodotti liguri: an-che il simbolo scelto, l’arco della Liguriache attraversa il palmo di una mano aper-ta, evoca la manualità artigiana in un ven-taglio di applicazioni apprezzabili con icinque sensi.

La sede occupa il secondo piano nobiledel palazzo fatto costruire intorno al 1560 daVincenzo Imperiale su progetto di GiovanniBattista Castello detto il Bergamasco: gli

ambienti, affrescati dallo stesso Bergamasco,da Luca Cambiaso e da Bernardo Castello,creano un’atmosfera di grande fascino attor-no al percorso espositivo e di vendita, cheoffre un panorama completo dell’artigianatoligure d’eccellenza attraverso manufatti, stru-menti e tecniche di lavorazione.

Si va dalla ceramica alla filigrana, all’ore-ficeria, al ferro battuto, all’ardesia, alle se-die di Chiàvari; e poi dal damasco di Lòr-sica al velluto di Zoagli, al macramé, allaliuteria, alla legatoria, ai paramenti sacri;e ancora al profumo, alla tessitura, al ve-tro e alle vetrate artistiche, alle calzature

in pelle e agli accessori pure in pelle; unasala è dedicata al settore alimentare, conl’immancabile pesto, l’olio, i vini, il ciocco-lato e altre prelibatezze. C’è anche unospazio dedicato all’editoria e nel centro sisvolgono corsi, laboratori e incontri con gliartigiani.

Il centro LiguriaStyle.it è aperto tutti igiorni dalle 10 alle 18.15, eccetto il mer-coledì e le festività civili e religiose macompresi il sabato e la domenica (telefo-no + 39 010 261036).

Per saperne di più si può visitare il sitointernet www.liguriastyle.it.

Il Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Guerello hapartecipato alle iniziative in programma il 12 ottobre, nel-l’occasione della giornata colombiana. Nella foto è insie-me con l’agente consolare USA Anna Maria Saiano e ungruppo di figuranti davanti all’ingresso della casa natale diCristoforo Colombo, dove è stata deposta una corona.

In un contesto temporale come il nostro,nel quale popolazioni provenienti dal terzomondo tentano di raggiungere l’Italia e l’Eu-ropa allo scopo di migliorare le proprie condi-zioni di vita, giova sinteticamente soffermarsisulla condizione di rifugiato, al fine di indivi-duare, sommariamente, nei limiti della presen-te rubrica, quelle che sono le condizioni pergodere, in Italia e in Europa, di un permessodi soggiorno per motivi umanitari.

Il rifugiato è il cittadino di un Paese nonappartenente all’Unione europea il quale, peril timore fondato di essere perseguitato permotivi di razza, religione, nazionalità, appar-tenenza ad un determinato gruppo sociale oopinione politica, si trova fuori dal territorio delPaese di cui ha la cittadinanza e non può o, acausa di tale timore, non vuole avvalersi del-la protezione di tale Paese, oppure se apoli-de (ossia privo di alcuna cittadinanza) si tro-va fuori dal territorio nel quale aveva prece-dentemente la dimora abituale e per lo stes-so timore sopra indicato non può o, a causadi siffatto timore, non vuole farvi ritorno.

Il cittadino straniero istante è tenuto a dimo-

strare il carattere personale e diretto della per-secuzione temuta, nonché l’effettività e l’attua-lità del rischio paventato in caso di ritorno inpatria. Ai fini del riconoscimento dello status dirifugiato, dunque, non è sufficiente la mera ge-nerica gravità della situazione politico-socialenello Stato di provenienza, oppure la mancan-za dell’esercizio delle libertà democratiche, do-vendo per contro valutarsi se le condizioni og-gettive in cui versa il paese di origine, in rela-zione alla specifica situazione del soggetto ri-chiedente, siano tali da far ritenere ragionevo-le l’esistenza di un grave pericolo per l’incolu-mità della persona.

I decreti legislativi 19.11.2007, n. 251 e28.1.2008, n. 25 hanno introdotto due diversistatus di protezione internazionale che sisostanziano nella declaratoria di rifugiato in sen-so stretto, a cui sopra si è accennato, e nellaprotezione sussidiaria, forma di riconoscimen-to che si fonda sul presupposto di un dannograve cui il soggettto potrebbe essere espostoin caso di rimpatrio.

Lo status di protezione sussidiaria è rico-nosciuto a stranieri extracomunitari o apolidi

che abbiano presentato domanda di protezio-ne internazionale e, pur non avendo i requisi-ti previsti per ottenere lo status di rifugiato,rischiano di subire un danno grave in caso dirientro nel loro paese di origine.

Va segnalato che la Corte di Giustizia CE,con la pronuncia 17.2.2009, C-465/07, si è re-centemente pronunciata su una questionepregiudiziale sollevata dall’autorità giudiziariaolandese in ordine alla sussistenza delle con-dizioni per godere della protezione sussidiaria.

Il giudice comunitario ha enunciato, conriferimento al caso riguardante due cittadiniiracheni, marito e moglie, che l’esistenza diuna minaccia grave e individuale alla vita oalla persona può essere, in via eccezionale,considerata provata qualora il grado di vio-lenza indiscriminata che caratterizza il con-flitto armato in corso raggiunga un livello tal-mente elevato che sussistono fondati motividi ritenere che un civile, rientrato nel Paeseo nella regione in questione correrebbe, acausa della sua sola presenza sul territorio,un rischio effettivo di subire la predetta mi-naccia.

DIRITTO E ITALIANI ALL’ESTERO a cura di FRANCESCO VIGNOLI

Lo Status di rifugiato del cittadino extracomunitario

e ligure tra i giovani, a Emilio Razeto,storico fotografo e padre delle lezionidi Genovese a Recco.

I discorsi di autorità, rappresentantie premiati hanno dimostrato il comu-ne amore per la tradizione, intesa comeimportante veicolo di sapere e di pace.

Le parole di Marta Vincenzi, sindacodi Genova, hanno evidenziato come laCittà sia in grado di legare la tradizioneal presente per guardare al futuro.

Con lo stesso spirito si sono espres-si Elmo Bazzano, Presidente dellaConsulta Ligure e Felice Migone, Pre-sidente dei Liguri nel Mondo.

Luigi Guido Dellepiane e il Grup-po Folclorico Città di Genova hannoinfine offerto un entusiasmante spet-tacolo ai presenti, che si è conclusocon il canto corale di tutta la sala del“Ma se ghe penso”.

Ogni anno, dal 1927, il 23 aprile A

Compagna solennizzava la festa di sanGiorgio (patrono di Genova con SanGiovanni Battista, San Lorenzo e SanBernardo) facendo celebrare una mes-sa nella chiesa a lui dedicata, nellaquale in un glorioso passato venivaconservato il gonfalone della Repub-

blica; alla cerimonia religiosa parte-cipavano i soci con lo stendardo e tal-volta era presente anche il cardinalearcivescovo di Genova.

Quest’anno purtroppo non si è potutaavere la disponibilità della chiesa (checome altre del centro storico non è piùregolarmente officiata per mancanza disacerdoti) e A Compagna ha pensato dicelebrare la ricorrenza domenica 26 apri-le nel cortile maggiore di PalazzoDucale, offrendo gratuitamente alla cit-tadinanza, intervenuta numerosa nono-stante il maltempo, lo spettacolo A Pâxoin zenéize (A Palazzo Ducale in geno-vese), realizzato con contributi di Ge-nova Palazzo Ducale Fondazione per laCultura e di Fedagro Mercati Genova.

Oltre alle danze e ai canti dialettali incostume del Gruppo Folclorico Città diGenova, l’esibizione del cantante Clau-dio Bocchi e la riproposizione di alcunedelle più famose scenette di GilbertoGovi da parte degli attori Eugenio eMario Montaldo e Cristina Aprile, han-no dato prova di bravura i BastonatoriGenovesi del maestro Claudio Parodi,mostrando le antiche tecniche difensivenote come bacco zeneize.

Questa interessante e poco nota artemarziale cominciò ad essere praticatadai genovesi tra il quindicesimo e ilsedicesimo secolo, quando il sultanoottomano vietò loro di portare armie perciò i mercanti si facevano scor-tare da guardie che maneggiavano ilbastone con la tecnica della schermadi spada a due mani (http://bastonegenovese.gipoco.com/).

A Compagna. Premi ed eventi legati alla tradizione ligure

GENOVA – Un momento dell’esibizione di bacco zeneize al Ducale per la festadi San Giorgio (foto di Andrea Patrone dal sito de A Compagna).

Domenica 28 giugno 2009 A Com-

pagna ha presenziato al 54° Palio di SanPietro e ha letto in Genovese il regola-mento. Aveva già sostenuto la sua va-lorizzazione traducendo in lingua ge-novese i documenti ufficiali e ricordan-done la storia a “I martedì” del Ducale.

La competizione, organizzata dalComitato Provinciale di Genova di ca-nottaggio a sedile fisso in collabora-zione con l’Assessorato allo Sport delComune di Genova, è stata vinta dalrione di Quinto. Complimenti. Il moz-zo del Quinto ha issato la bandierinasul castello precedendo di pochissimoil Nervi, arrivato primo sulla spiag-gia. Complimenti anche al Nervi.Dopo una gara avvincente tra i diecirioni genovesi, l’epilogo ha dimostra-to come essere bravi in acqua non siasufficiente per vincere il Palio.

Tutti i partecipanti sono stati pre-miati con significative coppe, ma ilQuinto ha portato a casa il TrofeoAndrea Doria, l’artistico batacchio delportale nord di Palazzo del PrincipeDoria Pamphilj.

È stato un pomeriggio speciale perla spiaggia della Foce, dove si è rinno-vata una manifestazione sportiva po-polare entusiasmante, animata dal Cor-teo Storico di Genova e dai canti tradi-zionali genovesi del Gruppo FolcloricoCittà di Genova. Le autorità presentihanno dimostrato di essere vicine allaCittà con la volontà di curare le tradi-zioni e la lingua genovese.

Le notizie su A Compagna sono di Marcella Rossi Patrone

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Dicembre 2009 99

Hanno collaborato: Ci sono stati preziosi compagni di lavoro nell’alternarsi o prestarsi alla realizzazione materiale del Giornale componenti dei reparti tecnici ed amministrativi della GRAFICA L.P. Ne vogliamo citare i nomi: Eliana Risso, Fabrizio Binello, Umberto Bazzo, Andrea Bracco, Lorenzo Insinna, Fabio Poggi.

GLI EDITORIALI (di Felice Migone) pag.La comunicazione, prima di tutto N° 1-08 1Guardare avanti con serena concretezza N° 2-08 1Coscienti del nostro impegno N° 3/4-08 1

VITA ASSOCIATIVA pag.Liguri in Svizzera e a Taggia N° 1-08 2Dicono di noi: Annalisa Scifo si è laureata con una tesisugli italiani nel mondo N° 1-08 2Benvenuto a Maria Eugenia N° 1-08 2Soci alla mostra su Garibaldi N° 1-08 3Visite in sede: Dora Massaioli e Celia Bastianon (Cordoba, Argentina) N° 1-08 2Una pagina di storia di Genova scritta sulla carta dell’Acquasanta N° 2-08 2Il Premio San Giorgio 2008 all’Associazione Liguri nel Mondo N° 2-08 2Visite in sede: Juancito Traverso (Arrojo Seco, Argentina),Annalisa Scifo (Madrid, Spagna) N° 2-08 2Un dibattito aperto nell’interesse dell’Associazione N° 2-08 3Liguri nel pallone: giochi anche tu? N° 3/4-08 2Lutto per la nostra Associazione (funerali di Giuliano Bandettini) N° 3/4-08 2Visite in sede: Marina Tedesco e Rosanna Corrias (Cordoba, Argentina),Hugo Gamba e Graciela Polero (Santa Rosa de la Pampa, Argentina),architetto Rosso (Buenos Aires, Argentina), Joe Gardella (San Francisco, Usa),Miguel Angel Bacre Maggi (Gutierrez Zamora, Messico) N° 3/4-08 2

DALLA REGIONE pag.Obiettivi del 2008:Conferenza mondiale dei giovani e associazionismo estero N° 1-08 3Tutti i tesori del Mar Ligure sul web N° 1-08 3Rai International in tutta Europa: istruzioni per l’uso N° 1-08 3Narducci nuovo presidente Unaie N° 1-08 3Non c’è più Adriana Stagno N° 1-08 3Aperte le iscrizioni ai corsi di S. Margherita N° 1-08 3Cosa dice la legge N° 1-08 4Un centro per salvare i dialetti e le tradizioni della nostra terra N° 1-08 4In Galilea come a Sottoripa: un tuffo nella storia medievaledei genovesi N° 1-08 4“Da o Vittorio” a Recco promosso locale storico N° 1-08 4Un premio per i piccoli amanti dei cani N° 1-08 4Dopo la Liguria subito in Argentina per fondare nuovi corinelle comunità liguri N° 2-08 4Riunito il Comitato di lavoro della Consulta Regionaleper l’Emigrazione N° 2-08 4Feste religiose e tradizioni del Ponente ligure su un sito italo-francese N° 2-08 4Verso la Conferenza dei giovani liguri nel mondo N° 2-08 1Frank Sinatra e Dolly Garaventa, il destino nella voce N° 3/4-08 3Riunito il Comitato di lavoro della Consulta Ligure N° 3/4-08 3

SERVIZI pag.Dall’Alsazia alla Valbisagno: così i Ferretti sono diventati liguri N° 1-08 5Monsignor Lupi: «Ora mi attende una chiesa ricca di santi e di Papi» N° 1-08 6Un gioiello della tecnologia contro lo smog e il traffico di Tenerife N° 1-08 7Alla scoperta dell’oro nero della Val Fontanabuona N° 1-08 24Il pesto più buono del mondo parla americano N° 2-08 5Liguri uniti dalla devozione mariana e dalla grande gioiadi accogliere il Papa N° 2-08 6Liguri nel mondo per fare del bene a chi ha bisogno N° 2-08 5Echi di storia risorgimentale da Lengnau a Taggia N° 2-08 24Quando la barca è un sogno per tutti (o quasi...) N° 3/4-08 4Diritto e italiani all’estero: principi generali in tema di cittadinanza N° 3/4-08 4Chiara Montaldo, medico per professione, volontaria per missione N° 3/4-08 5Il “Procer” dell’indipendenza argentina è tornato a Imperia N° 3/4-08 6Chiavari come Lima nel nome dell’indipendenza del Perù N° 3/4-08 7Concerti d’organo a San Filippo N° 3/4-08 7

NOTIZIE pag.Politiche 2008: ecco i parlamentari liguri N° 1-08 1Ha il cuore “gaucho” il primo genovese nato nel 2009 N° 1-08 8A.A.A. Famiglie liguri all’estero cercansi per show televisivo N° 1-08 8A maggio il nuovo raduno dei Canessa N° 1-08 8Un’argentina di origini genovesi trionfa al Festival di San Remo N°1-08 8I genoani si allargano N° 1-08 8Tra i caruggi di Sori sulle tracce di Pablo Picasso N° 1-08 9Lo swing genovese trionfa a Barcellona N° 1-08 9Savona-Saona: inedito gemellaggio all’ombra della Torretta N° 1-08 9Addio a Zeffirino, ma la storia continua N° 1-08 9Mary Solari e l’emancipazione femminile in Italia a fine ‘800 N° 1-08 10A un sanremasco il premio Ciävai 2007 N° 1-08 10Quale futuro per la Messa Zeneize? N° 1-08 10Genova fa bella figura alla Mitt di Mosca N° 1-08 10Le produzioni savonesi apprezzate in Germania N° 1-08 10La Provincia di Genova si affaccia sulle Marche N° 1-08 10Da Genova a Roma a forza di remi N° 1-08 10Cognomi liguri che più liguri...non si può N° 2-08 8Un Ministro ligure nel nuovo Governo N° 2-08 8Il prof. Giacomo Ferrari nuovo Rettore dell’Ateneo ligure N° 2-08 8

Addio alla Rina, la cuoca di Pertini N° 2-08 8Nuovi parlamentari all’estero: nessun ligure N° 2-08 8Da Genova a Ellis Island tra nostalgia, timori e speranze N° 2-08 1, 9Nuova stazione per la ferrovia Genova-Casella N° 2-08 9Festival della cucina italiana al “Santa Caterina” di Varazze N° 2-08 9Tuberi da tutto il mondo in mostra a Torriglia N° 2-08 9Assegnati i Premi “A Compagna” e “Poetando insieme” N° 2-08 9Sport: Museo del Genoa, è scattato il conto alla rovescia N° 2-08 10Sport: Pro Recco, fantastico grande slam N° 2-08 10Sport: I segreti della Sampdoria su una web tv tematica N° 2-08 10Un osservatorio per capire il turismo ligure N° 3/4-08 6I primi vent’anni del Banco San Giorgio N° 3/4-08 6Facoltà di Ingegneria al femminile N° 3/4-08 6Una mostra per ricordare Fabrizio De André N° 3/4-08 6I viaggi di Macramè per i nostri soci N° 3/4-08 7La Campanassa verso il restauro N° 3/4-08 7Le Repubbliche marinare tra mare e storia N° 3/4-08 7Sport: Olimpiadi e Paralimpiadi: tutti i liguri di Pechino 2008 N° 3/4-08 8Sport: Una favola del calcio tra Rosario e Sestri Ponente N° 3/4-08 8Sport: Una radio tutta del Grifone N° 3/4-08 8Sport: Parlano ligure le baby pallavoliste campionesse d’Europa N° 3/4-08 8Sport: Corsica-Liguria a nuoto: record di Giovanni Brancato N° 3/4-08 8Sport: Il Boca Juniors vince la sua quarta Recopa N° 3/4-08 8Tanti auguri, avvocato Tiscornia! N° 3/4-08 1

SPECIALE EVENTI pag.Natura, arte e pesto: così i canadesi hanno scoperto la Liguria N° 1-08 12-13Da ogni parte del mondo per rinsaldare il legame con le origini(48esima Giornata dell’Emigrante a Favale di Malvaro) N° 2-08 12-13Cinquant’anni di cultura e storia italiana in riva al mar Ligure N° 3/4-08 12-13Dai quadri di Anna Maria Y Palacios un abbraccio virtualea tutti i liguri nel mondo N° 3/4-08 24

DALLE NOSTRE COMUNITÀ pag.Argentina (Buenos Aires, Neuquén, Rosario,Santa Rosa de la Pampa) N° 1-08 11-14Liguri illustri: Luigi Domenico Gismondi (La Paz, Bolivia) N° 1-08 16Canada (Toronto): è nata Noelle, nipotina di Luigi Ripandelli N° 1-08 16Cile (Santiago, Valparaiso, Villa Alemana) N° 1-08 16Ecuador (Guayquil) N° 1-08 16Perù (Da Lavagna a Callao: diario di viaggio, 5a puntata;illustrazione di A. Di Salvo) N° 1-08 16Uruguay (Paysandù) N° 1-08 16Usa (New York, San Francisco) N° 1-08 17Olanda (Zaandam) N° 1-08 17, 18Australia (Sydney) N° 1-08 18Svizzera (Olten, Winterthur) N° 1-08 18Moldavia (Chisinau) N° 1-08 18Spagna (Barcellona) N° 1-08 18Argentina (Buenos Aires, Neuquén, Pergamino, San Lorenzo,San Nicolas, Santa Rosa, Tigre, Viedma) N° 2-08 11,14,15Liguri illustri: Maria del Lanzo Paccini (Neuquén, Argentina),Vittorio Tollo Mazzola (Tacna, Cile) N° 2-08 15, 16Brasile (Brasilia) N° 2-08 16Cile (Concepcion, San Fernando, Santiago, Valparaiso) N° 2-08 16, 17Perù (Da Lavagna a Callao: diario di viaggio, 6a puntata;illustrazione di A. Di Salvo) N° 2-08 17Olanda (Groenekan) N° 2-08 18Svizzera (Wettingen, Winterthur, Trentennale dei Liguri in Ticino) N° 2-08 18Spagna (Madrid) N° 2-08 18Australia (Sidney) N° 2-08 19Argentina (Buenos Aires, Neuquén, Paranà, Quilmes, Rosario,San Lorenzo, Santa Fe, Viedma) N° 3/4-08 11, 14,15, 16Brasile (Lettera di Salvatore Amedeo Zagone) N° 3/4-08 16Cile (Santiago, Valparaiso) N° 3/4-08 16Colombia (Bucaramanga) N° 3/4-08 17Perù (Da Lavagna a Callao: diario di viaggio, 7a puntata;illustrazione di A. Di Salvo) N° 3/4-08 17Uruguay (Paysandù) N° 3/4-08 17Canada (Toronto) N° 3/4-08 17Usa (San Francisco, Stockton) N° 3/4-08 17Olanda (Addio a Cesare Milillo; Groenekan) N° 3/4-08 18Australia (Sidney) N° 3/4-08 19

TRACCE PERDUTE E RITROVATE pag.Argentina: Agostino Guido N° 1-08 15Cile: Luis Ventura N° 1-08 15Uruguay: Juan Silvestre N° 1-08 15Canarie: Mario Novaro N° 1-08 15Francia: Mauricette Gorlero Barbieri N° 3/4-08 19Cile: Jose Bernerdo Peirano Solari N° 3/4-08 19Argentina: Lorenzo Baciocco N° 3/4-08 19Canada: Giovanni Velati N° 3/4-08 19Usa: Antonio Mallarino N° 3/4-08 19

MISCELLANEA LIGURE pag.Genovesato – Quando il “mandillo” diventa una festa N° 1-08 20Savonese – Stella ha ricordato Sandro Pertini;Danze rinascimentali al Santuario di Savona N° 1-08 20Imperiese – La notte dei furgari di Taggia; Il ricordo di un ligure tenace;Carri, giochi e danze al carnevale dianese N° 1-08 20Spezzino – La cava di marmo “rosso Levanto” N° 1-08 20Genovesato – A Gorreto sulle tracce di un passato glorioso N° 2-08 20Savonese – Il motto e lo stemma episcopale di Monsignor Lupi N° 2-08 20Imperiese – Un nuovo organo da 3.500 canneper il Seminario di Bordighera N° 2-08 20Spezzino – Riportata agli antichi splendori villa Pratoladi Ponzano Magra N° 2-08 20Genovesato – Vele, musica e mostre nel Golfo Paradiso;Gorreto e la Seconda Guerra Mondiale N° 3/4-08 20Savonese – Amaretto, amore a primo assaggio;Rievocazioni storiche a Vellego d’Albenga;Grande successo per “Alassio centolibri” N° 3/4-08 20Imperiese – Imperia capitale delle vele d’epoca;Pieve di Teco ricorda Tommaso Salvini N° 3/4-08 20Spezzino – Deiva dialoga con l’arte N° 3/4-08 20

ARCHIVI DELLA MEMORIA pag.Mario Canessa, un eroe tutto ligure N° 1-08 21Era un “recchelino” il poeta delle barche (di Sandro Pellegrini) N° 2-08 21La lunga storia di Vellego N° 2-08 21L’isola di Porto Santo, culla della scoperta dell’America(di Sandro Pellegrini) N° 3/4-08 21

DAI RICORDI DELLA NONNA(il proverbio, la ricetta, l’angolo caratteristico) pag.Va ciù un a fa che æentu a comandà; Anatra alle olive alla spezzina;San Pietro di Portovenere (SP) N° 1-08 21O no capisce unn-a troffia; Riso marinaro;Architettura rurale in Fontanabuona (GE) N° 2-08 21Natale a o barcon, Pasqua a o tisson; Menù genovese per Natale;Villanova d’Albenga (SV) N° 3/4-08 21

VOCI E SCRITTI DI LIGURIA pag.Fiabe liguri illustrate (di Anselmo Roveda) N° 1-08 22L’arbaxia e l’endego (di Elsa Pastorino Alloisio) N° 1-08 22Cronaca di un anno di cronaca: il 2007 in Liguria(del Gruppo ligure dei giornalisti cronisti) N° 1-08 22Vaze te veugio ben (di Enzo Giusto) N° 1-08 22Sulle pietre del tempo (di Beba Badaracco) N° 1-08 22Liguri: lo sconto (di Claudio Paglieri; illustrazione di A. Di Salvo) N° 1-08 22La narrativa di Giovanni Meriana. Fantasia e storia(di Liliana Porro Andriuoli) N° 1-08 23Genova e Liguria. Dove & chi 2008(di Serenella Rosalba e Paolo Zerbini) N° 1-08 23Valpolcevera segreta (di Enrica Marcenaro) N° 1-08 23Liguria su internet: le news del Tigullio in un clic N° 1-08 231918 – Gli italiani sul fronte occidentale(di Alberto Caselli Lapeschi e Giancarlo Militello) N° 2-08 22Un CD per salvare gli organi delle chiese liguri(di Giorgio Revelli) N° 2-08 22Il Privilegio del ricordo (Francesca Di Caprio Francia) N° 2-08 22Dizionario degli scrittori liguri(1861-2007; di Federica Pastorino e Marilena Venturini) N° 2-08 22Dietro l’angolo (di Maria Galasso) N° 2-08 22Liguri: I negozianti delle riviere(di Claudio Paglieri; illustrazione di A. Di Salvo) N° 2-08 23Pilota a bordo! (di Jacopo Brancati) N° 2-08 23Liguria su internet: Nostalgia zeneize on line N° 2-08 23Chi nasce mulo bisogna che tira calci (AA.VV.) N° 3/4-08 22Guida di Genova (AA.VV.) N° 3/4-08 22Itinerari e storia delle confraternite (di Pietro Tarallo) N° 3/4-08 22Liguri: I negozianti di Genova(di Claudio Paglieri; illustrazione di A. Di Salvo) N° 3/4-08 22Mestæ de ‘na votta (di Mario Traversi) N° 3/4-08 22Sessant’anni di navi con Costa Crociere N° 3/4-08 22Palazzi dei Rolli (di Gioconda Pomella) N° 3/4-08 23Un pugno al pallone (di Roberto Pizzorno) N° 3/4-08 23Emigrazione al femminile (di Sylvana de Riva) N° 3/4-08 23Valbrevenna. Le meraviglie della valle nascosta (di Giovanni Meriana) N° 3/4-08 23

O CANTO DI ZENEIXI pag.Che tempo! (di Marisa Saragni; illustrazione di A. Di Salvo) N° 1-07 23Speranze perdute (di Marisa Saragni; illustrazione di A. Di Salvo) N° 2-08 23Per funghi (di Marisa Saragni; illustrazione di A. Di Salvo) N° 3/4-08 23

INSERTI E INDICI pag.O lunaio Zeneise gen-feb-mar-apr-mag-giu 2008,omaggio dell’editore Valenti N° 3-07 9-10O lunaio Zeneise lug-ago-set-ott-nov-dic 2008,omaggio dell’editore Valenti N° 4-07 9-10O lunaio Zeneise gen-feb-mar-apr-mag-giu 2009,omaggio dell’editore Valenti N° 3/4-08 9-10

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Dicembre 20091010COMUNICAZIONI

Molte delle nostre comunità all’estero cihanno inviato messaggi di solidarietà dopo ilterremoto che in aprile ha colpito l’Abruzzo:ringraziamo tutti loro, che da lontano abbrac-ciano non solo la Liguria ma tutta l’Italia,per la commossa partecipazione e, come ri-chiestoci, segnaliamo il sito www.google.it/landing/terremoto_abruzzo.html, attraversoil quale è possibile avere aggiornamenti sul-la situazione e far pervenire eventuali aiuti.

Caro Aldo,il tuo contatto col Secolo XIX ha prodotto un

incontro tra me e il giornalista del Secolo XIXnel quale abbiamo ipotizzato la possibilità di tra-durre Ma se ghe penso nelle lingue dei Paesi neiquali maggiormente risiedono i Liguri all’este-

ro, e cioè spagnolo, portoghese, inglese e yankee,cosa che probabilmente faremo.

Per adesso, con apposito articolo di richiamo,inviteremo le nostre associazioni all’estero a farequanto hai fatto tu.

Un caro saluto.FELICE MIGONE

Innanzitutto, un sentito grazie per quello che

fa la redazione e l’Associazione e per il vostroimpegno nel pubblicare foto e informazioni sul-l’emigrazione nel mondo che danno la possibi-lità ai liguri emigrati di non sentirsi isolati dallaregione di origine ed eventualmente di coglierenotizie di amici o parenti in altri paesi.

Il sottoscritto è cugino in seconda di GiampaoloCarrea, Consultore per l‘Argentina (mia nonnaera sorella di suo nonno). L’importanza che rive-

ste la vostra associazione nei nostri rapporti è dicapitale importanza; per noi liguri la nostra re-gione o come il sottoscritto, la nostra città (Geno-va) non verrà mai dimenticata.

Grazie di cuore e buon lavoro.

Gentili Signori, mi chiamo Enrico Delponte esono di Chiavari e sono “esiliato” qui adAmsterdam fin dal 1961. Sono integratissimo eparlo la lingua olandese quasi come un’olandese.Mi occupo di arte, eseguirla, leggendola e guar-dandola; sono amico e donatore dello StedelijkMuseum da più di venti anni. Già da qualche annoleggo il vostro simpatico giornale specialmenteil diario da Lavagna a Callao mi interessa dalmomento che come crocerista ho fatto la traver-sata dell’Atlantico, credo, sei volte, ma in condi-zioni molto migliori. Dal 2005 sono menbro del

sito Flickr dove ho messo più di 14000 fotogra-fie: viaggi fatti, musei visitati. e arte mia. AChiavari ho dedicato un set con 160 pastelli/aquarelli. Ecco l’indirizzo del mio sito:www.flickr.com/photos/mimmo-da-chiavari

Cordialmente,ENRICO DELPONTE ([email protected])

L’Associazione Ligure del Cile ha ricevuto il

pacco postale inviato dalla Regione Liguria,contenente libri e alcuni video di favole in ge-novese, e ringrazia vivamente. La bibliotecadella Dante Alighieri di Valparaíso, che ospitauna sezione genovese, si arricchirá con i libridella nuova rimessa.

Anche l’Associazione Liguri nel Mondo di

Genova è su Facebook.

AMER I C ALLLLLAAAAATITITITITINNNNNAAAAA

Riceviamo tutti i giorni messaggi digente che vuole unirsi al progetto, farel’apporto di idee, e soprattutto man-tenere vive le tradizioni che i nonniitaliani ci hanno tramandato. Benchéassociazioni di liguri in Argentina cene siano tantissime, ciò che mancavaera questo spazio proposto soltantoper i giovani, cercando una parteci-pazione più attiva, senza tanto forma-lismo, e senza le divisioni tra città,province o paeselli come esistono algiorno d’oggi. Noi vogliamo fare diquest’associazione un punto di rife-rimento attivo per lo scambio cultu-rale e uno spazio attraente e diver-tente per i giovani.

Chi siamoSiamo un gruppo di ex borsisti del

Corso di Lingua e Cultura Italiana alquale la Regione Liguria, insieme al-l’Università di Genova, ci offerto l’op-portunità di partecipare nel 2007. Inol-tre, ci ha dato la possibilità di cono-scere e visitare la terra dei nostri ante-nati, i paesi dove loro nacquero e divivere le loro tradizioni e l’identità

I giovani liguri dell’America latinae il progetto “Gioventù ligure in Argentina”Un fortissimo augurio a Maria Laura, Gonzalo, Victoria, Federico, Pablo e Carolina per questa bella eimportantissima iniziativa che speriamo coinvolga presto un altissimo numero di giovani argentini

ligure che fino ad oggi si tramanda digenerazione in generazione.

Il corso è stato per noi qualcosa inpiù di un’esperienza accademica: c’èstata una motivazione sufficiente inmodo tale che oggi possiamo averela forza per fare della nostra identitàligure ereditata, un sentimento colti-vato, una tradizione viva e sempre rin-novata, per poter anche ritrasmetterlaai nostri discendenti. Tutto questo per-ché siamo consapevoli che cose delgenere non possono cadere né nell’in-differenza né nell’oblio.

Le conseguenze di questa esperien-za sulle nostre vite sono state tantoforti che tutti noi abbiamo dato im-pulso ai nostri fratelli, parenti e cono-scenti (che ovviamente hanno le no-stre stesse radici) a concorrere per laborsa della Regione e quindi fruire diquella gradevole, ricca e significativaesperienza.

I nostri obiettiviCosicché oggi, due anni più tardi,

non abbiamo perso il vincolo che cilega che abbiamo costruito là, nella

cara Liguria. Periodicamente abbiamofatto riunioni, ci siamo scambiati in-formazioni e pareri, abbiamo ricorda-to con allegria quei momenti.

Ma oggi siamo disposti ad andareoltre, e fare della nostra identità co-mune un’organizzazione capace dicoltivarla e trasmetterla ad altri gio-vani liguri-argentini. E capace di, pen-sando anche al futuro, tramandaretutto questo ai nostri discendenti.

È perché osserviamo con tristezzache la nostra generazione sta dimen-ticando a poco a poco il sentimentodi attaccamento che avevano i nostrinonni e bisnonni alla loro terra italia-na, che desideriamo, tramite un’asso-ciazione, fare qualcosa per non lasciarandare via quest’affetto. Anzi, arric-chirlo e invitare a molti di più a parte-cipare alla nostra iniziativa.

L’AssociazioneCon gli obiettivi esposti intendia-

mo costituire un’Associazione Civilesenza scopo di lucro (con personalitàgiuridica valida in tutta la Repubbli-ca Argentina) che raggruppi i giovaniargentini discendenti di liguri (che ab-biano o no frequentato il corso a San-ta Margherita), affinché partecipino auno spazio dove si tengano le tradi-zioni e la coscienza di questa grandefamiglia, erede del percorso storicodella Repubblica di Genova, La Su-perba.

Il presente progetto vuol essere unanuova associazione ligure, ma esclu-sivamente di giovani di tutte le pro-vince argentine. Desideriamo costi-tuirci in un’istituzione dove, con li-bertà, ampiezza di criterio e integra-zione, poter scambiare conoscenzesulle tradizioni liguri, imparare lastoria politica, sociale e culturale, in-formarci e dibattere sulla realtà inatto.

Le attività* Ci proponiamo di organizzare labo-

ratori di Letteratura, Arte, Storia, Gastro-nomia e usanze e costumi della Liguria.

* Abbiamo il proposito di agevola-re la ricerca di antenati nella RegioneLiguria tramite le diverse basi di datiche ci sono in Argentina e, in genere,nella Web, stimolando così la parteci-pazione e il coinvolgimento con laidentità regionale, per lo più poco for-te nella nostra generazione.

* Creare uno spazio dove i giovanicon cittadinanza italiana possano tro-vare informazione sulla politica ita-liana e ligure, dibattere e consigliarsiper votare con responsabilità.

* Offrire consigli legali e amministra-tivi sulle pratiche concernenti l’acquisi-zione della cittadinanza italiana, aiutan-do nella ricerca degli atti di nascita e dimorte nelle anagrafi, nei Comuni e nelleparrocchie della Regione Liguria colo-ro che vogliano intraprendere quellapratica, e orientandoli nella ricostruzio-ne della genealogia familiare.

* Organizzare attività che ricordinole feste popolari proprie della Liguria.

* Promuovere tra i giovani il turi-smo nella Regione come destinazionedi divertimento, apprendimento cul-turale, godimento dei suoi paesaggi ur-banistico-architettonici e delle sue bel-lezze naturali.

* Realizzare attività di scambi cul-turali, educativi e sportivi con la pos-sibile collaborazione della Regione Li-guria, allo scopo di rendere più saldi irapporti con la terra dei nostri avi.

* Contemporaneamente, stabilire oconsolidare i vincoli con gli italianiche si interessino ai costumi argentini,ben nutriti degli influssi italiani, inmodo che essi possano venire nel no-stro paese, accolti nelle nostre case econoscere noi, cosa facciamo e comeviviamo la nostra identità.

* Dare una forte spinta alla creazio-ne di spazi dove i giovani argentinipossano fare attività varie con i loropari italiani col proposito di rafforzarel’appartenenza ligure, qualunque siail luogo del mondo dove vivano.

* Stabilire come festività dei liguriin Argentina il 20 giugno, giacché è ladata in cui festeggiamo il Giorno del-la Bandiera Nazionale, creata da unodei nostri eroi massimi: ManuelBelgrano, i cui genitori erano liguri. Efar partecipi di quest’iniziativa i Co-muni e i Centri Belgraniani.

* Festeggiare il Giorno dell’Immi-grante Italiano, come riconoscenza aquelli che con valore, sforzo e sacrificiogiovarono allo sviluppo dell’Argentina

* Onorare gli italiani che hanno ar-ricchito il patrimonio culturale, spi-rituale ed economino argentino, in-vitando a partecipare alle diverse as-sociazioni italiane presenti nel nostropaese.

* Fare rappresentazioni teatrali, ri-cordando l’arrivo degli immigranti ela vita che menarono nel inizio del loroinsediamento in terra argentina.

* Realizzare pubblicazioni varie, in-terviste a italiani ancora vivi per co-noscere il loro legame, così come astoriografi specializzati nell’immigra-zione italiana, ecc.

Tra l’altro, vogliamo fare cose che si-ano attraenti perché le motivazioni deigiovani verso le tradizioni della Ligurianon svaniscano col trascorso del tempo.

Calorosi saluti a voi tuttiA nome di: Gonzalo Penna, Victoria

Moreno del Campo, Federico Morenodel Campo, Pablo Lapalma e CarolinaGamba, firma e vale:

MARIA LAURA [email protected]

Maria Laura Lapalma

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Dicembre 2009 1111AMER ICALLLLLAAAAATITITITITINNNNNAAAAA

ARGENTINA

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Neuquen

Celebrato il 50.esimoanniversario di residenzain Argentinadella professoressaMaria Del Lanzo Paccini

Il 4 settembre scorso, ottimamen-te organizzata dal Centro ligure del-l’Alto Valle Comahue si è svolta lacerimonia in onore della professores-sa Maria Del Lanzo per i suoi cin-quant’anni di ininterrotta residenzain terra Argentina (vedi Gens, 2/2008, pag. 16). La signora Maria,ligure di Sarzana, ha insegnato perventitré anni alla cattedra di Letteree Lingue Moderne all’Università delComahue.

A questo evento sono intervenutemolte autorità cittadine fra cui il dottorSalazar, rappresentante del Ministerodegli Esteri, il sindaco che L’ha insi-gnita del titolo di “Cittadina Illustre”e il Rettore dell’Università ove Mariaha insegnato, annunciandole chel’Università istituirà un premio a leidedicato che verrà intitolato “PremioMaria Del Lanzo”.

Al culmine della manifestazione, suun grande schermo, è stato proiettatoil video inviato dalla Regione Liguriae dall’Associazione Liguri del Mon-do con i messaggi di GiorgioMancinelli e Domenico Vitetta, rap-presentanti della Regione Liguria, edi Felice Migone, presidente dell’As-sociazione Liguri nel Mondo.

La cerimonia è stata arricchita daun’esibizione del coro “Centro Liguredella Pampa” guidato da Hugo Gam-ba; a conclusione della cerimonia, tut-ti i presenti hanno rivolto un applausoparticolare all’indirizzo della presiden-tessa del Centro Ligure, Maria Laura,e al marito Martin per aver ideato eorganizzato così magistralmente unamanifestazione così emozionante.

ARROJO SECO (Argentina) – Un momento della processione festività del-l’Ascensione della Vergine celebrata ad Arroyo Seco il 15 agosto scorso, cele-brazione a cui hanno partecipato i Portacristo di Bernal (Buenos Aires), Rosa-rio ed Arroyo Seco, coordinati come ogni anno da Juanito Traverso.

NEUQUEN (Argentina) – La signora Maria Del Lanzo.

NEUQUEN (Argentina) – Il nipote José D’Amico e i tre bisnipoti di Maria.

NEUQUEN (Argentina) – Il Gruppo Corale Médanos y Luna del Centro Ligure de LaPampa che si è esibito in onore di Maria Del Lanzo.

ROSARIO (Argentina) – L’anno scorso, il Centro Ligure di Rosario ha ricevuto la visita del gruppo “U Dragun”, arrivatoda Camogli (in questa foto, alcuni soci in posa con i membri dell’equipaggio). Dopo aver toccato vari paesi di Europa eanche New York, per arrivare in Argentina, il peschereccio de “U Dragun” ha fatto la traversata del fiume Paranà daRosario fino a Buenos Aires.

San Carlos

Altare e San Carlos:un gemellaggio storico

Il 2009 è stato l’anno del gemel-laggio tra Altare (Savona) e SanCarlos Centro (Santa Fe), due citta-dine divise da un oceano ma legateda una storia e da un’arte comune:quella del vetro (vedi Gens num. 3-4/2008, pag. 14).

ROSARIO (Argentina) – Da Rosario ci arriva la foto di questa famiglia felice. Sitratta dei Carrea: da destra, Giampaolo Carrea, consultore regionale per l’Emi-grazione e coordinatore delle Associazioni Liguri Argentine, la moglie Teresitae la figlia Clarissa col fidanzato.

Nel 1947, un gruppo di 14 giovanied intraprendenti altaresi lasciò la So-cietà Artistico-Vetraria di Altare perimbarcarsi sulla motonave Mendoza,diretta a Buenos Aires, con lo scopo difondare una vetreria. La spedizione nonsi limitò semplicemente a fondare unamanifattura, ma contribuì massiccia-mente alla diffusione dell’Arte Vetra-ria in tutto il Sud America.

Il Gruppo “TOVA” fotografato l’8 settembre del 1947.

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Oggi, a San Carlos Centro, esisteancora una solida realtà, che vive elavora intorno ad una vetreria, e nonha mai dimenticato i fondatorialtaresi.

Da tutti questi presupposti si è mos-so il Comune di Altare per creare ilComitato per il Gemellaggio con loscopo di favorire lo scambio cultura-le tra le due comunità, promuovereeventi e curare tutte le fasi dei festeg-giamenti che sanciranno la fratellan-za tra le due comunità ancora per tut-to il 2010.

Il Gemellaggio è un’occasione perAltare e San Carlos di condividere una

storia, di sigillare un legame che liunisce al di là della distanza e del tem-po trascorso dal primo viaggio in Ar-gentina dei quattordici altaresi delgruppo TOVA, di proiettare nel futu-ro la propria fratellanza al di là dellegenerazioni che passano.

È un’opportunità per affermareun’identità comune, nella scia di unatradizione che duri nel tempo proprioperché non vuole ripiegarsi sterilmen-te su se stessa, ma è sempre capace dirinnovarsi e di arricchirsi nel dialogofecondo con altre tradizioni e altreculture.

Nell’ottobre 2009 le manifestazio-ni si sono svolte a San Carlos, con lapartecipazione di una delegazione dialtaresi guidata dal sindaco, FlavioGenta; nel 2010 si terranno ad Altare.Esse cercano di coinvolgere l’interapopolazione offrendo diversi temi diinteresse culturale, dall’arte all’astro-nomia, dal vetro alla storia, dalle mi-grazioni all’intercultura.

Aldo Mario, fortissimo atleta, con-quistò il titolo di campione Italiano diciclocross per ben due anni.

Il padre di Aldo Mario, Giuseppe,visse in Argentina per moltissimianni, dove ebbe una prima figlia,Manuela.

Dopo poco tempo dalla nascita dellafiglia, rimasto vedovo, Giuseppe ri-tornò al suo paese nativo per risposarsicon Teodora Curletto e da questa cop-pia nacquero diversi figli, fra i qualiAldo Mario.

Il cugino Elvio vuole ora renderequesto omaggio ad un uomo modestoe semplice che oltre essere un fortesportman amò immensamente la suafamiglia.

L’Associazione Liguri nel Mondoinvia alla figlia Angela e famiglia ipropri sentimenti di vicinanza e cor-doglio.

ARGENTINASan Carlos

Operai al lavoro nella cristalleria di San Carlos.

San Lorenzo

Centro ligure“Emanuele Devoto”

Il 18 aprile scorso la CommissioneDirettiva del Centro Ligure “Emanue-le Devoto” di San Lorenzo, ha fattocelebrare nella chiesa San LorenzoMartire una messa in memoria dellevittime del terremoto avvenuto inAbruzzo e per la guarigione dei feriti.La Commissione Direttiva era presen-te alla messa.

Il 17 maggio il COM.IT.ES insie-me a una famiglia abruzzese di Rosa-rio hanno fatto un pranzo per racco-gliere aiuti economici e poi inviarli inAbruzzo per il terribile terremoto ac-

caduto ai primi di aprile. Il CentroLigure di San Lorenzo era presentenelle persone di Gladis Bulla, AnaMaría Scapigliati e Elvio LentinoLanza, che hanno collaborato a que-sto evento.

Da San lorenzodi Santa Fèil ricordodi un campione

Elvio Lentino Lanza, assessore allacultura del Centro Ligure EmanueleDevoto di San Lorenzo, ricorda congrande emozione il cugino Aldo Ma-rio Rossi, scomparso a San Martinodi Paravanico (in provincia di Geno-va) lo scorso 15 Luglio.

SAN LORENZO (Argentina) – Alcuni bambini liguri di San Lorenzo in posa.

Aldo Rossi.

SAN NICOLAS (Argentina) – La zarzuela “La Gran Via” del coro di ex alunni della Scuola Normale Superiore “RafaeloObligato” (tra cui le ex borsiste di Santa Margherita Carmina, insegnante di italiano, e Adriana Campora, originaria diCapomorone) diretto dalla professoressa Margherita Fiandesio, soprano e pianista, in occasione del 120esimo anniver-sario della Scuola di cui è rettore il professor Duilio Cámpora (originario di Ceranesi).

SANTA FÉ DE LA VERA CRUZ (Argen-tina) – In occasione dell’ottava Setti-mana della lingua italiana nel mondo,svoltasi dal 19 al 23 ottobre scorsi sultema “L’italiano in piazza”, SusanaColombo dell’Associazione ligure diSanta Fé (nella foto con Carla Landini)è intervenuta con una dissertazionesu “La poesia di Eugenio Montale”,genovese e premio Nobel per la lette-ratura, critico musicale, traduttore diclassici, giornalista, ma soprattuttopoeta della natura ligure e della realtàche lo circondava. La nostra sociaCarla Landini ha esposto poi una dis-sertazione accompagnata da audiovi-sivo su “Piazza Portoria a Genova”.

Santa FéIl Giorno dell’emigranteitaliano a Santa Fé,ricordi e nostalgia

La mattina del 3 giugno scorso nellaPiazza Italia è stato celebrato il Giornodell’emigrante italiano, alla presenza dirappresentanti di tutte le associazioniitaliane di Santa Fé e delle autorità dellaCoordinadora de Entidades Italiana.Tutti i presenti si sono poi recati nelParque Sur a rendere omaggio al gene-rale Manuel Belgrano, di origini ligu-ri-imperiesi e creatore della bandieraargentina, nel cui giorno natale (3 giu-gno 1870) il governo argentino ha vo-luto istituire appunto la Giornata del-l’emigrante italiano. L’Associazioneligure di Santa Fé ha posto una coronadi alloro davanti al monumento delgenerale e la piccola socia Mora Fer-nandez Lay, vestita col costume tradi-

SANTA FÉ DE LA VERA CRUZ (Argentina) – Alcuni partecipanti alla Giornatadell’emigrante italiano lo scorso giugno.

Tucuman

TUCUMAN (Argentina) – Nel mese di marzo si è tenuto a Tucuman un incontrosulla cultura italiana. Hanno partecipato la Regione Liguria con suoi rappre-sentanti e la locale Associazione ligure: da destra a sinistra, nella foto, PieroFossati, presidente dell’Associazione ligure di Tucumán, Nilda Raimonda, AnaliaKraus Fresco, Soledad Pastorino e Stefano Pastorino. L’Associazione ligure diTucumán, insieme con la Societá italiana di Tucumán (che festeggia i 132 annidi vita istituzionale), promuove tante iniziative, tra cui un corso di italiano peraltri coordinatori delle associazioni italiane della provincia, a cura di PieroFossati, e ha in programma per il futuro di insegnare il dialetto genovese.

zionale, ha portato la bandiera dellaRegione mentre sua nonna Carla Lan-dini, nata in Liguria, ha letto parolecommemorative ascoltate tra gli altridal Vice console italiano a Santa Fé.

L’Asociación Ligure Santa Fe de la

Vera Cruz nell’Assemblea generaleordinaria ha rinnovato il suo diretti-vo, che è ora così composto:

presidente: Edgardo Allignani, vicepresidente: Carla Landini, segretaria:A. Curletti, vicesegretaria: StellaDifusco, tesoriere: Tulio Papa;vicetesoriere: Silvia Gigante, primoconsigliere titolare: Emilia Corradi,secondo consigliere titolare: AngelCasanello, consiglieri supplenti:Alicia Ghio y Graciela Gigante;sindico titular: Roberto Fontanarossa;sindico suplente: Carolina Difusco.

L’indirizzo e-mail è [email protected] e quello postale èAsociación Ligure Santa Fe de la Vera Cruz- Calle Saavedra 2793. (3000) Santa Fe.

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Dicembre 2009 1313L’Associazione ligure di Tucuman

manda in onda un programma di ra-dio-diffusione AM 1190 radioNacional, il primo fine settimana daaprile 2009: il nome del programma è“Un collegamento fra due mondi” eavrà una colonna dove si parlerà de-gli articoli di Gens Ligustica. SoledadPastorino e Piero Fossati invitano tuttia inviare articoli e notizie via email.

Viedma

Una notizia bellae una bruttadai liguri di Patagonia

La vita è diversa, perciò è bella. Ciporta delle cose stupende e altre meno,a volte si avvicina ai colori grigi scurie altre a colori così radiosi. Noi ab-biamo, da mesi, notizie di queste due.

A dicembre ci ha profondamentecolpito l’improvvisa scomparsa diMaria Sacco in Costa, la nostravicetesoriere e anche allieva del La-boratorio d’Italiano Fiori.

Maria era ligure per la sua origine,discendente dei migranti che plasma-rono a Cubanea attorno al 1860 la pri-ma colonia agricola italiana nella val-lata del fiume Negro e probabilmentedella Patagonia. Maria amava, comei suoi antenati, il profumo della terrae i lavori per gestire un podere e ave-re numerose amiche. Suo marito, seb-bene fosse nato in Italia, appartenevaad una di quelle famiglie di Zerbad’origine genovese, con cui mantene-va un rapporto stretto.

Dopo essere rimasta vedova, Mariasi è avvicinata al Laboratorio d’italia-no per imparare bene la lingua e cosìparlare con la famiglia in Italia e dopoè entrata nella nostra Associazione,dove lavorava con molto entusiasmo.

La frase scritta da Leonardo da Vin-ci è proprio per lei: “così come una gior-nata bene spesa dà lieto dormire, cosìuna vita bene usata dà lietomorire”...Maria si è addormentata e ciha lasciato un vuoto, ci manca il suosorriso all’arrivare e la sua voce dolce.

La notizia brillante è questa: nelloscorso compleanno della città diViedma, su richiesta dei cittadini, èstato dato il nome di un ligure al nuo-vo imbarcadero di Viedma: AntonioPelle. Interessante scoprire la sua vitalegata all’identità d’origine.

Antonio nacque il 28 maggio 1902a Buenos Aires, nel quartiere diBarracas, in una famiglia genovese diflorida posizione economica. Era cosìcurioso e sensibile che a pochi annigià si iscrive “all’università della vita”e “all’università popolare” del quar-tiere de La Boca. In quei giorni era unposto in ebollizione, con dense lotte

degli operai per i loro diritti e con tantimigranti genovesi, che spesso suonizeneixi si ascoltavano per le strade.

Quest’ambiente sociale contribui-sce a plasmare la sua personalità e ilpercorso della sua vita seminato dinobili ideali ed azioni legate al pianodel sociale e delle cause giuste.

Nel 1936 arriva a Patagones, nelruolo d’operaio specializzato del Mi-nistero delle Opere Pubbliche.

Il 1937 è un anno dotato d’impor-tanza per la sua vita: a livello perso-nale, si sposa con Ana Maria Liguori,una compagna della vita e una pre-senza sempre vicina; a livello politi-co, fondò con altri cittadini il PartitoComunista di Viedma e Patagones.

Gli anni 40 furono rilevanti perAntonio giacché nacque la nostratesoriera Norma, figlia unica, la lucedei suoi occhi, e gli portò un rinnovodi forza. Lavora alla riva del fiume.Fa il carpentiere navale, ripara le bar-che da pesca e dalle sue mani scaturi-scono zattere e piccoli attracchi chepopolano il Rio Negro.

La sua personalità era tanto attra-ente che ogni giorno e per anni ungruppetto di ragazzi si riuniva attor-no a lui mentre lavorava, per ascol-tarlo, per chiacchiere con quest’uomoche sempre parlava delle sue idee po-litiche, di libertà. Molti di loro sonodiventati medici, giornalisti, avvoca-ti, pescatori e il giorno della cerimo-nia erano nell’imbarcadero per render-gli omaggio e ricordare aneddoti.

Ricordarono come negli anni Qua-ranta, tempi assai difficili, per esserecomunista fu combattuto, disprezza-to e finì dietro le sbarre dodici volte...anni pesanti anche per la sua famiglia.

Ricordarono la sua afflizione quan-do nel 1948 nel corso della “febbredel gattuccio,” in una tempesta prima-verile, quattro barche affondarono conventisei marinai e altre si salvaronoper miracolo... molti di loro erano isuoi clienti e amici...

Guardando il fiume che sembravad’argento e così pieno di barche aremi, a vela, a motore che erano lì quelmattino per onorare Don Antonio,rimembrarono quando aiutò a compie-re i sogni di tanti che volevanorifondare il Club Nautico La Ribera eorganizzare la Regata del Rio Negro.

Richiamarono alla memoria i suoivalori, il suo gran cuore al tempo chelo definirono “poeta delle barche e dellegno.”

Antonio lasciò la vita a 69 anni. Fuun vero esempio di vita, perciò que-sto posto simbolico della città porta ilsuo nome e rimarrà nella memoriaviva anche per le generazioni future.

Molti avevano lacrime negli occhi ementre il sole splendeva e il ventopatagonico ci accarezzava, un ragazzodi quel tempo ha letto questa poesia cheaveva scritto in un giorno di Natale...

MIRTA MADIES

CILELimache

Raduno dei Canessadel Cile

Nel 1904 arriva a Valparaiso (Cile)da Rapallo mio bisnonno GiovanniCanessa Onice. Nel 1910 torna a Ra-pallo per sposare Elisa BalestraCanessa. La madre di Elisa suonavail clavicordio al Convento delleClarisse di Rapallo. Già sposato ritor-na in Cile, dopo alcuni mesi lo rag-giungono anche i suoi fratelli : Luigi,Giuseppe e Blas.

Luigi rimane a Valparaiso lavoran-do come calzolaio. Giovanni, Giusep-pe e Blas invece si spostano nell’en-troterra alla cittadina di Limache dovecome contadini si fanno famosi per lacoltivazione di pomodori.

Tucuman

VIEDMA (Argentina) – In posa dopo la cerimonia di intitolazione ad AntonioPelle del nuovo imbarcadero di Viedma: (da destra a sinistra) l’architettoSanguinetti (del Club Nautico), Norma Pelle (figlia di Antonio), un pescatorearrivato da Bahia San Blas e amico personale di Don Antonio, Alfredo LopezKruuse (amico e autore della poesia dedicata ad Antonio Pelle), il dottor Ferreira(sindaco di Viedma); Nando Campisi (capitano di barche del fiume); BautistaMendioroz (vicegovernatore della provincia di Rio Negro) e Mirta Madies (perGens Ligustica in Patagonia).

Canessa di ieri: lo sposalizio delle figlie di Blas Canessa nel 1923.

Canessa di oggi: foto-ricordo del primo raduno della famiglia Canessa - Onice in Cile svoltosi a Limache nel Club Italo-Cileno.

Entusiasti, assieme ad altri italianifondano il Club Italo-Cileno, istituzio-ne attiva ancor oggi che aveva ed ha tut-tora lo scopo di mantenere viva la cul-tura, la lingua e le tradizioni italiane.

Dopo tanti anni, per la prima voltai discendenti dei fratelli Canessa ve-

nuti in Cile i primi anni del ventesi-mo secolo, si sono riuniti in un pran-zo nel ristorante del Club Italo-Cilenodi Limache a mangiare cima genove-se, focaccia, pansotti con salsa di nocie ravioli col ragù.

EMILIO TORO CANESSA

Temuco

I discendenti dei Picassoriuniti a Temuco

I centoventi discendenti cilenidell’antica famiglia Picasso si sonodati recentemente appuntamentonella città di Temuco, una città a675 km a sud di Santiago, oggi laquarta del Cile e capoluogo dellaRegione de La Araucanía. Qui, trala fine del secolo XIX e i primivent’anni del secolo XX arrivò unnumero importante di migranti dal-la Liguria, particolarmente dellaRiviera di Levante, che con il lorosforzo hanno contribuito allo svi-luppo di Temuco. Tra di loro, i fra-telli Giovanni Battista e FortunatoPicasso.

Nati a Pieve di Sori (oggi Pieve Li-gure) hanno deciso di emigrare in Cile,

Giovanni Battista prima e Fortunatodopo, in cerca di migliori condizionieconomiche e per contribuire allo svi-luppo della regione de La Frontera.

Giovanni Battista Picasso con suamoglie Rosa Stagno arrivò in Cile nel1885 a Valparaíso; nel 1888 si trasfe-rirono a Collipulli (IX Región) dovefondarono una ditta commerciale, chepoi nel 1905 trasferirono a Temuco,dove per oltre ottant’anni fu una dellepiù importanti case di abbigliamentodella città. Alla sua gestione parteci-parono figli e altri familiari. Giovan-ni Battista è stato anche uno dei socifondatori della centenaria Società Fra-tellanza Italiana di Temuco nel 1905.

La coppia Picasso Stagno ebbe seifigli: Juan Antonio, Felix, Italo,Costantino, Luis, Elvira, Adelina.

Fortunato Picasso, fratello minore,arrivò in Cile nel 1890, si stabilì aValparaiso, dove sposò RosaVallebuona, per poi trasferirsi a

Santiago e dedicarsi con successo alnegozio di alimentari. La coppia haavuto sei figli: Luis, Juan, José,Margarita, Teresa e Cristina, alcuni delquali abitarono in seguito a Temuco.

Ormai i discendenti di questi duepionieri non abitano soltanto aTemuco, ma sono sparsi in altre cittàdel Cile. Hanno avuto una rilevanteposizione nel campo commerciale,industriale e professionale e in parti-colare spiccano due di loro: Juan An-tonio Picasso, figlio di Giovanni Bat-tista, uomo poliedrico, deputato ne-gli anni ’20 e ’30 al Parlamentocileno, dirigente sportivo, direttoredell’Ospedale di Temuco; e LuisPicasso, figlio di Fortunato e RosaVallebuona, filantropo, mecenate delParco Nazionale Ñielol, e promoto-re di tante iniziative di progresso cit-tadino.

TEMUCO (Cile) – Il megaraduno dei Picasso del Cile avvenuto recentemente a Temuco.

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Dicembre 20091616AMER I C ALLLLLAAAAATITITITITINNNNNAAAAA

Segue da pag. 13 CILEValparaiso

La Marina Militaredel Cile donaun’ancoraper il Belvedere“Città di Camogli”

Il 14 agosto scorso ha avuto luogonel Belvedere Città di Camogli la ce-rimonia di consegna di un’ancoramodello Danfort come dono dellaArmada de Chile al Municipio diValparaiso. L’ancora, che pesa 870chilogrammi, è stata posta sul terraz-zo superiore del Belvedere, su uno deicolli di Valparaiso, sotto lo stemmadella città di Camogli, ed è stata inti-tolata “Ancora di Palinuro”.

Palinuro è una nave goletta con trealberi che appartiene alla Marina Mi-litare Italiana e viene usata come NaveScuola per l’addestramento degli al-lievi Sottufficiali. Palinuro, nell’Enei-de di Virgilio, fu il pilota della navedi Enea quando lasciò Troia dopo ladistruzione della città. Palinuro è unadelle principali località turistiche del-la Campania: la sua costa incontami-

VALPARAISO (Cile) – Rodolfo Baffico, presidente dell’Associazione Ligure delCile, il sindaco di Valparaiso Jorge Castro e Pablo Peragallo, membro dellaCollettività Italiana, fotografati lo scorso 9 ottobre, durante la cerimonia di com-memorazione del settimo anniversario del Belvedere Città di Camogli, che sitrova su uno dei colli della città di Valparaiso.

nata ha spiagge, piccole insenature,baie nascoste e grotte marine.

L’ancora rappresenta il lavoro nau-tico ed è il principale emblema marit-timo, usata nella araldica navale comelogotipo delle compagnie navali, neibottoni e nelle divise e associata an-che alla rappresentazione di san Ni-cola, patrono dei marinai greci e delporto di Amsterdam.

L’ancora per il suo simbolismo èanche tema nella letteratura: AugustoD’Almar, Pablo Neruda, FranciscoColoane, Robert Louis Stevenson.

Martedì 21 luglio 2009 si è costitu-

ito il nuovo direttivo dell’ Associazio-ne Ligure di Valparaiso: presidente èPio Borzone, vice presidente NancyMassa, segretaria Carla Crovetto, te-soriere Franco Nattero; componentidel direttivo Elsa Vacarezza, LydiaConsigliere, Pablo Peragallo e PaoloBacigalupo; per l’area giovanileBrunella Moggia ed Emilio ToroCanessa.

Un compleanno specialeIl 21 aprile è una data importante per

la Scuola italiana di Valparaiso(www.scuolaitalianavalpo.cl) perchévengono a fondersi due momenti signi-ficativi della storia: la fondazione diRoma e la fondazione della nostrascuola. Due storie di fatiche e di sacri-fici, di grandi sogni divenuti realtà.

Nell’occasione, Carla Mazza, diret-trice della scuola, ha parlato del desti-no che lega tutte e due le fondazioni.

Il presidente del Centro di Genito-ri, Paolo Massaro, ha consegnato undono a tre rappresentanti della scuo-la: Maritza Borella (personale ammi-nistrativo), Héctor Villanueva (perso-nale docente) e Carlos Rojas (perso-nale ausiliario).

D’altra parte, la presidente delCASIV Giuliana Costa ha salutato icompagni di IVº, augurando loro mol-to successo accademico e personale,e ha dato il via alla Settimana dellaScuola, invitando tutti a parteciparecon entusiasmo e generosità.

Eppure, i veri protagonisti di que-sta giornata sono stati i nostri alunnidi IVº anno di scuola media, i quali

hanno ricevuto dai loro piccoli amicidi materna ed elementare i distintivi,“piochas”, che li distinguono comealunni di ultimo anno. Una cerimoniaquesta molto emozionante, in cui igiovani incominciano a dire addio alloro percorso scolastico di tanti anni.

Nell’aula magna è stato messo inscena “Romeo e Giulietta”, diShakespeare, dagli alunni di scuolamedia, accompagnati dal coro dellascuola. La novità di questa interpre-tazione è stata che, per la prima volta,le scene sono state rappresentate in trelingue: italiano, spagnolo e inglese.Come sempre, i ragazzi hanno dato ilmeglio di sé sul palcoscenico, dimo-strando ancora una volta la loro in-condizionata collaborazione.

Congratulazioni a tutti, alunni e pro-fessori!

VALPARAISO (Cile) – L’esibizione del coro della Scuola italiana lo scorso giugno in occasione delle celebrazioni per lasua fondazione.

VALPARAISO (Cile) – Un momento della festa per il compleanno della Scuolaitaliana: la recita del “Romeo e Giulietta” di Shakespeare.

Ciao, mi fa piacere potervi raccontare di questainiziativa nata lo scorso gennaio. Sono Gian-franco Montero Zunino, ho frequentato i corsiestivi a Santa Margherita Ligure l’anno scorsoe mi sono riinnamorato della squadra di miononno... il Genoa, e per questa ragione un grup-petto di ragazzi qui in Concepción, con l’aiutodella associazione ligure di questa città, abbia-mo creato il Genoa Club Chile. Questo è unclub che presta aiuto culturale e sportivo a di-verse persone della città, e ha una squadra dipallacanestro e una pagina di fans di Facebooke una web (www.genoaclubchile.es.tl); faccia-mo anche feste per i giovani e siamo “balordi” efans del Genoa CFC, però questa è soltantouna scusa per riunirci e poter condividere unpo’ le esperienze e ricordare l’Italia, i nostri non-ni, etc.Nel futuro ci aspettano molti progetti, vogliamofare una settimana della Genoanità, anche in-viare uno striscione per le partite del Genoa,comprare bandiere etc.; è un bel progetto e conl’aiuto delle associazioni del Cile e di Conce-pción stiamo ottimisti di poter arrivare alle no-stre mete.Saluti dal Cile... FORZA GENOA...FORZAGRIFONE!!!

I membri del neonato “Genoa club Cile”, con al centro il fondatore Gianfranco MonteroZunino (con la maglia del Genoa, ahimé in bianco e nero!).

È nato il Genoa Club Chile

Concepcion

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Dicembre 2009 1717Viña del Mar

I vincitori del consuetoCampionato di Bocce“Mario Razeto Queirolo”

Domenica 15 marzo, nel Boccio-dromo del Club Sporting della cittàdi Viña del Mar, si è svolto il quintoCampionato di Bocce al Zerbin del-l’anno 2009 nella provincia di Valpa-raiso, al quale hanno partecipato cin-quantaquattro giocatori.

Questo campionato è organizzatoogni anno dai sette figli di MarioRazeto Queirolo con le loro famiglie,per ricordare il padre.

Mario Razeto nacque a Sori, emi-grò in Cile nel 1924 e si stabilì nel-la città di Los Andes, dedicandosiall’agricoltura. Nel 1941 sposò Ma-ria Migliaro, originaria di Moneglia.La coppia Razeto-Migliaro trasmi-

se ai figli il gusto per la vita all’aper-to, per la pesca e per il gioco dellebocce. Uno dei figli, Riccardo, èl’allenatore della Squadra di Boccedel Cile.

Risultati Gruppo dei Vincitori:1º Rodolfo Gàlvez - Matìas

Romero, Sportiva Italiana Valparaiso2º Gianfranco Aste - Ennio Gnecco,

Sportiva Italiana Valparaiso3º Daniel Catilao - Antonio Razeto,

Sporting Viña del Mar4º Luis Damiani - Renzo Damiani,

Sporting Viña del MarRisultati Gruppo di Consolazione:1º Angelo Podestà - Giuliano De

Conti, Limache/Villa Alemana2º Camilo Razeto - Mario Razeto,

Sporting Viña del Mar3º Daniel Ratto - Rinaldo Ratto,

Umanitaria di Santiago4º Luciano Vergara - Tomàs

Valdera, Sportiva Italiana Valparaiso.

La gara di pesto al mortaio si èsvolta in occasione della manifesta-zione “Canti, sapori e profumi di Li-guria” organizzata dall’Associazio-ne Liguri nel Mondo CapituloEcuador, riscuotendo grandissimosuccesso da parte del pubblico edei media locali. Gli italiani che sisono stabiliti in Ecuador sono circa20 mila e di questi il 75% è di origi-ne ligure: inevitabile, dunque cheanche lì il pesto genovese sia mol-to apprezzato, benché in Ecuador ipinoli non siano molto diffusi, né iformaggi stagionati.

Moltissimi i giovani che hannopartecipato alla gara e che per laprima volta usavano il mortaio dimarmo e il pestello di legno. Gran-de commozione per i concorrentipiù anziani.

Procedono così le attività di avvici-namento alla terza edizione del Cam-pionato mondiale: oltre al nome dellavincitrice dell’Ecuador, si ha già anchequello del vincitore tedesco: si chia-ma Mikael Kaiser e ha sbaragliato glialtri concorrenti in occasione della fie-ra “Plaza Culinaria” di Friburgo.

(Informazioni e immagini suwww.pestochampionship.it).

VIÑA DEL MAR (Cile) – Alcuni vincitori del Campionato di Bocce “Mario RazetoQueirolo”: da sinistra: Ennio Gnecco, Gianfranco Aste, Rodolfo Galvez, MatiasRomero e Ulisse Gnecco, presidente del Club Sportiva Italiana di Valparaiso.

COLOMBIA

In questa fotografia il “nostro” Yuri Leveratto, durante il suo recente viaggio inPerù. In tale occasione ha avuto la possibilità di conoscere alcuni discendentidella sua famiglia (tra cui le lontanissime cugine Orietta e Sandra Leveratto,qui in posa con lui), i cui antenati emigrarono a Lima nel lontano 1890.Yuri vive a Bucaramanga, in Colombia, dove la comunità italiana (molti cogno-mi fanno “Gavassa”), è unita e si riunisce sempre sotto la guida della consoleGuariglia (originaria di Salerno).

ECUADOREliminatorie del Campionato di Pesto al mortaioanche in Ecuador e in Germania

Si è svolta a Guayaquil ai primidi novembre la gara di pesto ge-novese al mortaio riservata ai con-correnti dell’Ecuador e valida peril Campionato che si svolgerà ilprossimo 20 marzo come di con-

Luigi Passano, presidente dei Liguri nel Mondo capitulo Ecuador, con lavincitrice della gara di pesto Alda De Pratila (a destra, con il grembiule) e, asinistra, Sara Di paolo, una degli organizzatori dell’evento.

Un momento della gara di pesto al mortaio svoltasi in Ecuador.

Segue a pag. 18

PARAGUAYAsunción

Il 27 giugno 2009 l’Assemblea ge-nerale del Circolo Ligure del Para-guay ha eletto il suo nuovo diretti-vo, che è così composto: presidenteJuan Carlos E. Descalzo Buongermi-ni, vice presidente Fernando Casta-gnino, componenti Roberto FarinaCastagnino, Darwin Torreani, CesarCasaccia, Justo Pastor Bello, MariaLilia Pussineri, Luis Migone, RamonCodas, Sara Maria Aseretto, TeresaCasaccia; revisori dei conti Luz Bel-lo e Carlos Cristaldo Albospino; einoltre Javier Valenzuela Aseretto,Jose Antonio Fracchia, Ignacio VierciCasaccia, Lourdes Vierci de Peralta,Sheila Cassanello, Raoul Alberto J.Descalzo, Roberto Daniel Aseretto,Andrea Ferro, Nestor Figari, GladysCasaccia.

PERÚCallao

Dal 24 al 26 marzo scorsi laFortaleza del Real Felipe del Callao(la più grande di tutte le fortezze co-struite dalla Spagna nelle colonied’America nell’anno 1747) ha ospi-tato la mostra “Giuseppe Garibaldi eL’America Latina. Le imprese e i ri-cordi” patrocinata dalla FondazioneCasa America, dall’Istituto Italiano diCultura e della Regione Callao.

All’inaugurazione della mostra han-no preso parte oltre 180 persone ingrandissima parte liguri e discendentidi liguri, tra cui il presidente dellaFondazione Casa America RobertoSpeciale, il presidente dell’Associa-zione Ligure del Perù GiuseppeOlcese, il direttore dell’I.I.C. Renato

Ormai la meta è sempre più vicina. Econ essa si avvicina anche un mondo nuo-vo, che i nostri emigranti liguri iniziano fi-nalmente a scoprire e a toccare con mano.Ma i racconti e i sogni che essi portanodall’amata Liguria sono molto diversi dallarealtà dell’America Latina di quel tempo:con loro grande sorpresa, il Venezuelaaccoglie i nostri emigranti con bambini nudiper strada, botteghe vuote e casette mol-to umili. Prossima tappa: Curaçao (illustra-zione di Anna Maria Di Salvo).

Venerdì 8 settembre 1922. Stamaneci alziamo più presto del solito (cioè ver-so le 5) per poter assistere all’arrivo a LaGuaira, dove giungiamo alle ore 6. Ab-biamo così percorso in tutto 4791 miglia.Subito dietro la città si ergono montagnedai 500 ai 1000 metri; eccetto un grandepalazzo cir-condato dapalme, sonotutte casettepiccole e bas-se, hanno tut-te l’aspetto diun presepio,se ne vedonodi tutti i colori.Si osserva unlungo caseg-giato biancoche dev’essere il Lazareto, si vede purebene la difesa col semaforo e la stazioneRadio. Nel porto si trovano solo barcheda pesca, in mezzo alle quali giganteggiail “Bologna”.

Alle 7,20 arriva il piroscafo inglese“Bienvenido”. Attracchiamo alla banchi-na, scendono diversi passeggeri, tra iquali: le Ebree, la bella bionda, i boxeurse molti napoletani. Viene scaricata moltamerce. Ci accontentiamo di guardare lacittà dalla nave, poiché è proibito scen-dere a terra. Il treno per raggiungereCaracas (capitale del Venezuela) devesalire le montagne, qui per la macchinausano la nafta.

Al primo pasto abbiamo: pasta asciut-ta, carne e fagioli. Qualcuno pesca, tracui il Fuochista di Quinto al Mare. Alle17,20 partiamo per Porto Gabello; primadi partire mangiamo pasta coi ceci, ton-no, cipolle e fagioli. All’uscita del portopochi colpi di mare di prua fanno nasce-

re qualche gattino. Null’altro di bello, sinaviga, serata buia.

Sabato 9 settembre. Mentre dormiamo,verso l’una giungiamo a Porto Gabello. Il“Bologna” si ancora fuori il piccolo portoper attendere all’alba la solita visita delleautorità. Ci alziamo che è nuvolo, marecalmo, la città ha un aspetto migliore del-la Guaira. Alle 7 attracchiamo alla ban-china; dietro di noi c’è il piroscafo“Antiochia” di Amburgo. Da La Guaira aPorto Gabello sono oltre 70 miglia e intotale fanno 4861. Scende qualche pas-seggero, tra i quali il Siciliano dalla lungabarba, la figlia dagli occhi neri e il restodella famiglia.

Al primo pasto ci danno riso in brodo,carne e lenticchie. Subito dopo scendia-mo per fare una visita alla città: immagi-

natevi la no-stra sorpre-sa! Un pae-se dellePuglie è mi-gliore! Puòparagonarsia Bengasi.Non si notanessun mo-vimento qui,tutte le botte-ghe sono

aperte ma nessuno vende, casette tuttepiccole, nessun lusso, le donne guarda-no da una specie di finestra, oppure na-scoste dietro le porte semichiuse; si vedequalche bambino completamente nudo.

Entriamo nella bottega di un italiano,beviamo qualche bottiglia di cola-champagne, la “baccata” tocca a Giovan-ni. Poi giriamo qualche via, ma si vedonosempre le stesse facce nero-giallo scuro.Nel ritornare a bordo, Manuelo e Silvio,intenti a guardare le bellezze...del pae-se, hanno perduto la compagnia, che rag-giungono a bordo dopo aver percorsoqualche via secondaria...

Al secondo pasto abbiamo pasta in bro-do, uova, sardine e cipolle; però ilFuochista di Quinto al Mare ci porta unottimo pesce e ben cucinato; Giovanniporta pure arrosto e piselli; noi si mangiatutto con forte appetito. Alle 16,30 partia-mo per Curaçao, isola olandese di fronteal Venezuela.

Da Lavagna a Callao: diario di un viaggio (nonapuntata)

sueto a Genova. La vincitrice sichiama Alda De Prati, ha 78 anni,è nata a Guayaquil da genitori ge-novesi e rappresenterà l’Ecuadoral Campionato Mondiale di PestoGenovese al Mortaio.

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Dicembre 20091818Segue da pag. 17

Poma e il vicepresidente della Regio-ne Callao Victor Albrech.

Un’iniziativa nata dallo sforzo dimantenere vivo il ricordo delle nostreradici, ricordando soprattutto chemolti discendenti ormai sono di se-conda e terza generazione, motivo peril quale queste manifestazioni diven-tano sempre più necessarie.

T R A C C E PERDUTECome sempre, chi avesse informazioni

utili per i nostri lettori, può mettersi in con-tatto con la nostra Associazione via e-mail([email protected]) o telefonando al nu-mero 010/2477614.

Mi chiamo Guglielmo Calcagno, ho sessan-tacinque anni e sono membro del Centro Li-gure di Pergamino (provincia di Buenos Aires).Sto cercando l’atto di nascita del mio bisnon-no Nicolas (o Nicolò) Calcagno, perché sa-rebbe bello potersi trovare tra parenti e rac-contarsi le cose delle nostre famiglie([email protected]).

Nicolas nacque da Santiago Calcagno eMaria Sciufrotta a Densen o Donne o Denise,in provincia di Genova nel 1819/20; emigrònel 1855 e arrivò a Buenos Aires il 24 dicem-bre dello stesso anno 1855 a bordo del va-pore “Misericordia”. Sposò Livia Carsoglio (oCarsoglia o Carzoli). Morì in Argentina nel1905, a 82 anni.

Gentile Associazione Liguri nel Mondo,da tempo sto cercando notizie del mio bi-

snonno Lorenzo Sacco che nacque a Rapalloed emigrò in Cile, nella città di Iquique, verso

la fine dell’Ottocento. Era partito con sua mo-glie Anna Norero. Mio nonno Giovanni (o JuanPablo) Sacco nacque a Iquique il 2 ottobre1899.

Ho recentemente trovato tramite internet del-le persone in Cile di cognome Sacco il cui bi-snonno si chiamava Naldo Sacco di Rapallo,ma non abbiamo abbastanza dati per stabilireuna parentela.

Poiché io non so nulla della famiglia del miobisnonno e non conosco nessun nome di suofamiliare a parte sua moglie, potreste indicar-mi come posso trovare i nominativi delle listedi imbarco degli emigranti in partenza da Ge-nova e diretti in Cile o altri dati utili?

Vi sarò molto riconoscente se potreste in-dicarmi come effettuare questa ricerca, per memolto importante.

GrazieGIOVANNA SACCO

Salve, sto pubblicando un libro sulla miagenealogia Bellone e vorrei sapere se è pos-sibile avere una foto della tomba, in Argenti-na, degli zii di mio nonno emigrati nel 1888 inGualeguaychu, Entre Rios, naturalmente seesiste ancora a loro tomba: Bellone MicheleAmedeo (1862-1935), la moglie FrancoCarolina (1865-1929). Ebbero un figlio, Bello-ne Alejandro (1889-1973), che sposò Argenti-na Julia (1895-1976)

So che tale famiglia poi si spostò a Paranà,altri membri a Cordoba, e che ora il cogno-me del nostro ramo è estinto in Argentina.Dal 1500 al 1700 i Bellone vissero nel Co-mune di Ceva (CN), poi fino al 1950 visseronel comune di Murialdo (SV), vari emigraro-no nella riviera ligure e alcuni in California eArgentina.

Distinti SalutiSIMONA BELLONE

([email protected] [email protected])

Ai primi di giugno del 2009 è giunto in sede

il ricercatore francese Jean-Pierre Chazal([email protected]) attualmente impegnato inricerche delle minoranze linguistiche nel se-colo scorso nella allora colonia franceseCocincina.

Attraverso il nostro giornale lo storico hal’assai tenue speranza di poter venire in pos-sesso di foto di Onorato Oddera (nato a Mar-siglia nel 1864 da genitori di Cairo Montenottee divenuto cittadino francese nel 1899 e poistabilitosi in Indocina – fu delegato ammini-strativo della circoscrizione del Don-Nai pro-vincia di Bién-Hoa, Vietnam). La foto di Ono-rato Oddera è stata pubblicata almeno unavolta da giornali o riviste liguri nell’ultimo de-cennio, ma sino ad ora le sue ricerche nonhanno dato esito.

URUGUAYPaysandú

Il 2 giugno scorso la CollettivitàItaliana di Paysandú ha festeggiatol’Anniversario della Repubblica Ita-liana. Al mattino è stato offerto unmazzo di fiori in piazza José Artigas

PERÚCallao

La mostra ha presentato le opere dicinquantasei artisti, molti di originiitaliane, provenienti da diversi Paesilatino-americani (Argentina, Bolivia,Brasile, Cile, Colombia, Messico eUruguay). Attraverso ex libris realiz-zati con le tecniche della xilografia edella calcografia (in latino “dai libridi”, molto diffuso in America Latina),ovvero, piccole incisioni, segni, pa-role o frasi che indicano il proprieta-rio del libro, gli artisti hanno espres-so suggestioni e ricordi sulla figuradell’Eroe dei Due Mondi.(Le fotografie e la nota di stampa sonostate cedute dal giornale “Il messaggeroItalo Peruviano” il cui direttore, GinoAmoretti, è un discendente di liguri enaturalmente un nostro consociato).

LIMA (Perù) – Il precedente presidente dell’Associazione Ligure del Perù Scot-to, Roberto Speciale, Renato Poma (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura),l’attuale presidente Giuseppe Olcese e il vicepresidente della Regione CallaoAndres Aldrich fotografati lo scorso marzo all’inaugurazione della mostra suGiuseppe Garibaldi.

al Monumento alla Lupa Romana,mentre alla sera l’Associazione Li-gure ha organizzato una cena allaquale sono stati invitati, tra gli altri,il viceconsole a Paysandú VittorioCastagno e altre Associazioni Italia-ne in Uruguay.

Una bella serata, in cui il coro del-l’Associazione ligure ha cantatocanzoni italiane, insieme a tutti ipresenti.

PAYSANDÚ (Uruguay) – Foto-ricordo dopo la cerimonia dedicata al 2 giugno.

VENEZUELACaracas

Da qualche tempo, ci dicono, Cri-stoforo Colombo non ha vita facilein Venezuela: già il 12 ottobre 2004,con un atto di vandalismo, fu abbat-tuta una sua statua (eseguita cent’an-ni prima dallo scultore carachegnoRafael de la Cova) che si trovava nelGolfo di Paria o GolfoTriste, doveegli ebbe il primo contatto con la ter-raferma durante il suo terzo viaggio.

Il 17 marzo scorso un’altra sua sta-tua ultracentenaria, quella collocatain cima a una scalinata nel parco delCalvario a Caracas, è stata rimossainsieme con altre durante i lavori direstauro che interessano la collina.

Però questa rimozione, avvenutaper ordine del sindaco JorgeRodríguez (che pare abbia detto“Quando si vedrà una statua di Hitlernella piazza principale di Berlino, al-lora sarà giustificata una statua diColombo nella piazza principale diCaracas”), ha dato luogo a una seriedi reazioni, come apprendiamo dalquotidiano locale El Nacional.

Il presidente della repubblica ve-nezuelana Hugo Chàvez ha applau-dito la rimozione, ritenendo Colom-bo “il responsabile del più grandegenocidio che la storia ricordi” e hasuggerito di sostituirla con una raf-figurante un indio o una india (lostesso Chávez nel 2002 aveva decre-tato che il 12 ottobre, già “Giornatadella Razza ispanica”, fosseribattezzato “Giorno della resisten-za indigena”).

L’opinione pubblica, come sem-pre succede, si è divisa fra chi sen-te prevalere in sé l’ascendenza in-dia e approva la rimozione e chi,

invece, la ritiene un atto di oscuran-tismo: secondo lo storico venezue-lano Elías Pino Iturrieta, è indub-bio che la Conquista fu un’imposi-zione cruenta, ma è altrettanto in-dubbio che tutti gli attuali america-ni sono frutto di questo processo eche anche i parametri morali da essiutilizzati per condannare la Conqui-sta provengono loro dall’Occiden-te. Sullo stesso tono si esprime unaltro storico venezuelano, ManuelDonis: “Siamo un popolo meticcio,e negare la nostra eredità europea ènegare le nostre radici, la nostraessenza”.

Guglielmo Calcagno (65 anni), professore di educazione fisica nella scuola elementare e inse-gnante di nuoto ai “bambini” da 3 a 90 anni, German Calcagno (40 anni) impiegato nel comunedi Pergamino, Guido Calcagno (16 anni) e Valentino Calcagno (3 anni), Mariela Calcagno, (38anni, fisioterapista) e i suoi figli Sofia (12 anni) Santiago (8 anni) e Delfina (5 anni).

Nel numero di Gens Ligustica in Orbe disettembre-dicembre 2008, Mauricette GorleroBarbieri dalla Francia, figlia di Josette, chie-deva informazioni su uno zio di suo padre chepare sia emigrato in America.

Effettivamente, Giovanni Gorlero, conosciu-to in Nicaragua col nome spagnolo di JuanGorlero, visse in Nicaragua alla fine del XIX°secolo. Le mando un passo su don Giovannitratto dalle Memorie di don Santiago Callejas,membro di di una rispettabile famiglia diChinandeg.

In queste Memorie il “Comendador” donSantiago Callejas Sansòn racconta che nel

1897, in occasione di un soggiorno a Genovainsieme a sua moglie Narcisa Mayorga Rivas,andò a Diano Marina sopite della mamma diJuan e José Gorlero, Dina Barbieri.

E qui Don Josè gli fece incontrare don JuanGorlero. Don Santiago dice che “Este señorera un capitàn de barco que se quedò en elRealejo y se fue a vivir a Chinandega; eraviudo y contrajo segundas nupcias. Don Juany su señora pusieron una pulperìa y se hicieronmuy ricos, pero tuvo la desgracia de llamar aun hijo del primer matrimonio y èste acabò contodo”. Los Palazio lo repatriaron ya viudo ypobre. Cuando llegamos a Diano Marina, a lamisma casa que ocupaban don Juan, una hijade èl y las hijas de èsta lo encontramos soloen un cuarto, ciego y con un vestido muypobre”.

Don Santiago, commosso, così commenta

nelle sue Memorie: “Que cosas la del destino,que Dios nos hace conocer. Cuantas vecescomì opìparamente en casa de los espososGorlero, y en que tristeza lo encontrè en unpueblo de Italia. Don Juan Gorlero muriò pocotiempo despuès y su hijo Juanito tambièn muriòen un pueblo de las Segovias, descalzo y en lamayor miseria y desamparo”.

Un dato curioso è che Don Santiago rac-conta nelle sue Memorie che “en el año 1881encontrò a don Juan Gorlero en Parìsacompañado de Don Josè Màntica, aùn muyjoven pero emprendedor y pronto fue èl elpatròn de don Juan”. Questo ci porta a collo-care l’arrivo di Don José in Nicaragua intornoal 1880. Don Juan, a sua volta dovrebbe es-sere arrivato in Nicaragua molto prima. Nel1878, infatti, era già anziano, mentre Don Joseallora aveva quarantuno anni.

Il ricercatore francese con il nostrosocio Ferruccio Oddera (omonimia dicognome con il funzionario francesedi origine ligure).

CARACAS (Venezuela) – Statua del Golfo Triste.

... E RITROVATE

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Dicembre 2009 1919AMER ICADEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORD

CANADATorontoGita a Ottawa

Venerdì 5 giugno 2009 un gruppo diundici persone sono partite per una gitanella capitale del Canada, Ottawa. Que-sta città ha avuto una rinascita straordi-

monete per avvenimenti speciali per benquarantacinque stati, comprese alcunenazioni europee tra cui l’Italia, l’Inghil-terra, la Slovacchia, ecc. Per alcune na-zioni mediorientali vengono coniate tut-te le monete in circolazione in quei pae-si. La gita ha soddisfatto tutti i parteci-panti.

Un’iniziativa del Consoleitaliano a Toronto

Il nostro console generale d’Italia aToronto, Gianni Bardini, ha suscitato un enor-me interesse tra gli italo-canadesi in Ontario,specialmente nella zona di Toronto e dintor-ni, dove si trovano centinaia di associazioniitaliane rappresentanti molte regioni d’Italia.Il Console ha stimolato il dialogo al fine dimotivare gli italiani al mantenimento dellacultura del Bel Paese, specialmente tra i gio-vani. Nonostante il fatto che le associazionisiano moltissime, sono, allo stesso modo,isolate le une dalle altre. Si era formato, perla verità, il Congresso Italo-Canadese, perincoraggiare gli italiani a stringere i rapportigli uni con gli altri. Purtroppo le associazionirappresentano non solo regioni, ma addirit-tura sono spezzettate in paesi singoli, cosic-ché ci sono decine di associazioni calabresi,siciliane, laziali, eccetera, che non hannonulla a che fare le une con le altre.

Noi liguri siamo una delle minoranze nu-meriche che cerchiamo di mantenere la cul-tura, non solo ligure, ma italiana. Nel 1992abbiamo celebrato le Colombiane facendogiungere in Canada una galleria d’arte daGenova che ha esposto per un mese intero.Nel 1997, dopo aver negoziato con la FieraNazionale Canadese per oltre due anni percelebrare il cinquecentesimo dell’arrivo in Ca-nada di Giovanni Caboto, abbiamo allestitouno stand alla fiera stessa con il contributo,oltre a quello della Liguria, anche di Veneziae di Gaeta. Lo stand era gestito da noi liguri.Nello stesso anno abbiamo fatto giungere daRecco l’Arciconfraternita di Nostra Signoradel Suffragio con il crocifisso storico del di-ciottesimo secolo, che ha partecipato allaprocessione del Venerdì Santo a Toronto. Neisuoi duecento anni di storia, il crocifisso fu inNordamerica per la prima volta.

In occasione del 200esimo anniversariodella nascita di Garibaldi ho pubblicato unlibretto sull’Eroe dei Due Mondi, fatto giun-gere anche in Argentina. In quel Paese miero recato con mia moglie dove abbiamo vi-sitato ufficialmente diversi sodalizi liguri, aRosario, a La Plata e a Quilmes (BuenosAires).

Nel 2007, dal 28 ottobre al 3 novembre ab-biamo organizzato una Settimana Ligure aToronto, Taste of Liguria, facendo giungere daRecco tre cuochi del ristorante “Manuelina”,nonché il proprietario dello stesso. La Regio-ne Liguria ci ha aiutato finanziariamente; ilConsolato Generale d’Italia a Toronto ha faci-litato l’importazione di tutto il cibo ligure ne-cessario per il successo della manifestazio-ne. Il nostro presidente, Roberto Zuzek, haorganizzato un incontro con le agenzie di viag-gio locali e la Regione Liguria ha donato qua-ranta pannelli su Colombo al Museo “Amici”.

Occasionalmente preparo opuscoli sullacultura italiana e ligure in particolare, che di-stribuisco ai soci della nostra associazione.Tutto ciò che facciamo ha lo scopo di interes-sare le nostre famiglie alla cultura italiana, nonsolo gastronomica. Al picnic annuale la parte-cipazione dei giovani (figli e nipoti dei nostrisoci) è significativa, anche se vorremmo chefosse più numerosa.

Noi liguri-canadesi siamo innanzitutto ita-liani e come tali ci teniamo molto a far sì chela nostra cultura venga valorizzata anche dainostri figli e nipoti. Mi permetto di aggiunge-re una nota personale: ho due nipoti che,oltre ai loro studi obbligatori, studiano l’italia-no con un programma al computer dal nomedi “Rosetta Stone”; inoltre, una volta alla set-timana faccio loro una lezione supplementa-re. I nostri due figli, maschio e femmina, par-lano italiano, sono interessati alla cultura ita-liana.

Devo anche affermare che non è facilemotivare i giovani. Uno dei problemi consi-ste nel fattore linguistico. Mentre nei popolisudamericani lo spagnolo è molto simile al-l’italiano, in Canada i nostri giovani sono cre-

sciuti nella massima parte anglofoni. Indub-biamente il fattore linguistico influisce nonpoco nella conservazione della lingua italia-na. Nel decennio degli Ottanta sono statopresidente nazionale delle chiese etniche ca-nadesi e, con la cooperazione del mio comi-tato, un sondaggio nazionale ha rivelato chela terza generazione (cioè i nipoti degli im-migrati giunti nel dopoguerra) hanno interes-se a ricuperare le radici più della secondagenerazione.

In ogni caso il dibattito continua alacre-mente nelle comunità italiane e speriamo chesi possano concretizzare situazioni che ren-dano possibile l’attuazione di programmi in-teressanti al fine di promuovere la nostra cul-tura.

Ovviamente uno degli scogli maggiori cheostacolano la via da percorrere è quello eco-nomico, poiché qualunque sia o siano le ini-ziative da proporsi, il costo sarebbe indub-biamente molto alto. Ovviamente la comuni-tà italiana canadese vorrebbe sperare che ilGoverno italiano volesse o potesse far partedella soluzione, qualunque essa sia.

Il nostro sodalizio, Gente de Ligûria, con-divide le opinioni del nostro console genera-le con la speranza che le sue idee possanogiungere a buon porto.

L’ambasciatore italiano ad Ottawa, Gabrie-le Sardo, ritorna a Roma ed è stato intervi-stato dal Corriere Canadese di Toronto. Nelriflettere sul suo compito svolto in Canadadurante la sua permanenza, pur essendostato favorevolmente impressionato dallacomunità italiana in generale, si è anche resoconto che se nulla verrà fatto l’identità italia-na diminuirà in dieci o quindici anni.

Speriamo che l’iniziativa del nostro con-sole generale Gianni Bardini possa motiva-re anche gli ambienti governativi italiani alfine di promuovere la nostra cultura che, d’al-tronde, ora fa parte anche della ComunitàEuropea, essendo l’Italia uno dei primi fon-datori della medesima.

REV JOE PIZZOLANTEPresidente onorariodi Gente de Ligûria

USAUna festa per i liguridi Oakland e San Francisco

La sera del 6 Giugno, nella città diOakland in California, è stata celebratala “Hands Across the Bay FriedshipDinner Dance”. La serata è stata or-ganizzata da Joe Brignole, presidentedell’Associazione Liguri nel Mondodi San Francisco, e da Joe Gardella,presidente del Ligure Club di Oakland(le città di San Francisco e di Oaklandsono lontane 10 km una dall’altra,separate dalla Baia di San Francisco).I partecipanti erano duecentoventi,appartenenti alle due organizzazioni.Il sontuoso pranzo è stato seguito dalballo liscio vecchio stile.

Il Ligure Club, che ha recentemen-te celebrato i suoi settantacinque anni

naria negli ultimi trent’anni. Architettida diverse parti del mondo sono statiingaggiati per ridefinire l’intera città.Palazzi di enti pubblici sono stati edifi-cati tenendo in considerazione lo stilearchitettonico e non solo la funzionalitàcomune a molti edifici in città norda-mericane. Il giorno dopo l’arrivo, saba-to, i partecipanti hanno visitato il Mu-seo della Civilizzazione, dove si sonointrattenuti per lungo tempo nella se-zione dedicata al Canada, scortati da unaguida che ha fatto una spiegazione estre-mamente interessante. Questo edificioconsiste di quattro aree che traccianol’origine della società canadese dal pri-mo millennio. L’edificio stesso rendepure l’idea della vastità del Paese, in cuimolti italiani hanno lasciato un’improntanotevole, specialmente nell’edificazio-ne edilizia. Nel pomeriggio è stata lavolta del Palazzo del Parlamento, anco-ra scortati da una guida. La domenicapomeriggio visite alla Galleria Nazio-nale dell’Arte, dove erano in esposizio-ne opere di Raffaello Sanzio. Dopo lagalleria d’arte è stata la volta della Zec-ca. La caratteristica straordinaria dellaZecca canadese consiste nel coniare

Il 19 aprile 2009 ha avuto luogo la

riunione annuale della Gente deLigûria in Toronto.

Il presidente Zuzek ha riassuntole attività dell’anno appena trascor-so alle quali hanno partecipato buo-na parte dei soci, mentre il vicepre-sidente Luigi Ripandelli, consulto-re regionale rappresentante il Ca-nada, ha messo i presenti al corren-te delle modifiche che la RegioneLiguria sta apportando ai program-mi in favore dei Liguri nel Mondo.Tra questi il collegamento a Skypeper facilitare le comunicazioni trai liguri sparsi nei molti paesi e laLiguria.

Dopo le varie presentazioni fatte dalpresidente Roberto Zuzek, il segreta-rio-tesoriere Mauro Bianco ha presen-tato il rapporto finanziario che è statoapprovato all’unanimità. Si è poi pro-seguito all’elezione delle cariche so-ciali per l’anno seguente e il presentedirettivo è stato riconfermato all’una-nimità. La riunione si è conclusa conun rinfresco preparato dalle signorepresenti.

Nella foto, alcuni soci del Gente de Ligûria di Toronto in gita a Ottawa.

TORONTO (Canada) – I membri del Gente de Ligûria dopo l’assemblea annua-le dello scorso aprile.

Mauro Bianco.

Una ritirata con onoreIl nostro segretario-tesoriere Mauro

Bianco, che è un appassionato di vela eche ha anche istruito molti marinai perconto del Politecnico Humber Collegedi Toronto, ha preso parte a una regatasul lago Ontario. Ben trecento erano lebarche a vela che si sono iscritte. Il ve-liero sul quale era il nostro Mauro ave-va quattro uomini di equipaggio.

Alla partenza i nostri erano in posi-zione avanzata e rimasero ben piaz-zati per un bel tratto. Purtroppo, a uncerto punto, lo strumento che registra-va la posizione di tutte le altre vele siè rotto cosicché non riuscivano più arendersi conto di dove si trovasserogli altri concorrenti. A complicare lecose, uno dei membri dell’equipaggiosi è sentito male e sono stati costrettia ritirarsi a circa metà gara. Fortuna-tamente, dopo una spaghettata al pe-sto, il malato si è sentito meglio, masono dovuti ritornare a Toronto dopododici ore di navigazione a motore.

di attività, è uno dei numerosi tra clube associazioni fondati da emigrantiliguri nella zona della Bay Area di SanFrancisco. Altri club, quasi centenari,sono il Monte Cristo Club e il BalillaSocial Club, ambedue della città diSan Francisco.

I fondatori del Ligure Club di co-gnome facevano Banchero, Biggi,Cademartori, Casazza, Corsiglia, Co-sta, Migone, Gelso, Mangini,Reggiardo e Rettagliata. Tutti cogno-mi Liguri doc. Originariamente sichiamava “Genova Club”, ma colpassere del tempo il Club si ingrandìe per insistenza di Joe Brignolesenior, padre del nostro attuale pre-sidente Joe Brignole junior, il nomefu ufficialmente cambiato in “Ligu-re Club” per poter includere anche inumerosi membri originari delle pro-vincie di Savona e La Spezia. Oggiil Ligure Club ha oltre quattrocentomembri.

SAN FRANCISCO (Usa) – Richard Cuneo, Fabrizio Marcelli (Console Generaled’Italia a San Francisco), Edward Galletti e Joe Brignole alla festa.

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Dicembre 20092020

EUROPAOLANDA

Groenenkan

La Mangiata chiaccherona,occasione per gustare pestoin Olanda

Eh sì! Il 19 settembre si è festeg-giata la “Mangiata Chiacchierona” aGroenenkan e per chi non lo sapesse,dal momento che Groen in Italiano èVerde e Kan è Boccale, in Genoveseil nostro covo si traduce in AnforaVerde! Ed è proprio per il nome chel’Associazione Liguri D’Olanda(A.L.D.O.) che è l’abbreviazione - esi scrive perché così si risparmia, ci siriunisce in questo posto dal nome cosîVerde che ci ricorda il Basilico e dun-que il vero pesto verde!

E a proposito di pesto, abbiamogustato quello che si è portato dietroRoberto Obino, un pensionato Ligu-re che abita a Joppe ma che viene spes-so qui per partecipare alla Mangiata,sia con la bocca e lo stomaco, sia conil cuore. Non solo il pesto ha portatonel nostro covo Verde, ma anche lapasta Agnesi, i fagiolini e le patate,che avevano un cognome quale leQuarantine, e poco dopo essere lesse,non avevano più né il nome, né il co-gnome, perché erano sparite in quat-tro e quattrotto nelle nostre pance.

Però prima di gustarci quanto so-pra, abbiamo delicatamente morsica-to la focaccia, omaggio che ci ha por-tato il papà di Chiara, la nostra segre-taria, anche lui un pensionato che abitaa Genova, e dunque la focaccia eraproprio genovese.

Subito dopo la focaccia genovese,abbiamo ingerito e digerito gli affet-tati, alquanto affettuosi che ha porta-

AMERICACENTRALECENTRALECENTRALECENTRALECENTRALE

MESSICO

In questo servizio, la recente celebrazione del 150esimo anniversario della fon-dazione della Colonia Modela (Comuni di Gutierrez Zamora e di Tecolutla,Veracruz, Messico). Evento organizzato dagli emigranti di Rapallo e di altrelocalità della Liguria in occasione del quale le autorità di Rapallo, GutiérrezZamora e di Tecolutla hanno siglato un gemellaggio.Da sinistra a destra: Emilio Zilli Debernardi, rappresentante della comunitàitaliana in Messico; Felice Migione, ambasciatore della Repubblicva Italiana inMessico; Miguel Angel Bacre Maggi, presidente dell’Associazione C.I.A.O. efunzionario del comitato organizzatore.

to Marco Peniciaro, il quale, non solosa tagliare bene detti affettati, ma ge-stisce il nostro sito e per chi non è pra-tico di internet, non si deve tagliareniente, ma digitare con le dita...www.liguridolanda.nl.

Marco non era da solo, ma con lacompagna e il figliolo Matteo, il quale èmolto contento di chiamarsi cosi e sa-pete perché? Si dice che se nel suo nomemancasse la lettera E, lui non sarebbefelice di avere un nome simile.

Durante la riunione si mangia, sibeve e si chiacchiera e a un certo mo-mento si è chiacchierato molto suChiavari. E perché? Perché, c’eranodue Ciavaini; uno si chiama MarioFerrari con la sua compagna che distaalquanto lontana da Chiavari, vistoche è Iraniana, e l’altro è Aldo Cuneo,il quale ha preparato il secondo piat-to, piatto tipico Chiavarese, visto chela ricetta l’ha avuta da Bruno Rivara,un ex macellaio che aveva il negozioin Caruggio Dritto. NaturalmenteAldo non ha cucinato la carne agliuccelletti come c’era scritto nella ri-cetta originale, anche perché nel CovoVerde non c’erano uccelletti liguri, masolo un bel cane bassotto al quale pia-ceva la carne solo se era condita colpesto. Comunque è andata bene, lacarne è sparita tutta, dunque era gu-stosa. Ma non si deve ringraziare soloAldo per avere preparato questa ricettatipica Ciavaina, ma anche Paolo Gui-di, un Ligure Spezzino, che abita inOlanda lontano da Aldo, ma lui tuttele volte lo va a prendere con la mac-china fungendo da autista e non si fapagare neanche un centesimo. E poidicono che i Liguri sono dei Tirchi.

Eh sì, la carne era sparita tutta, maguarda caso era rimasta della pasta alpesto e sapete perché?

Beh, il gruppo era formato daventun adulti, più un bimbo ed unquattro zampe, e Obino aveva cuci-

nato per questo gruppo circa 4 chilidi pasta; dunque nessuno può dichia-rare che il gruppo era formato da deiMangioni, ma da dei Gustatori. E trai gustatori c’era anche Umberto Rattie sua moglie e lui ha gridato subito,quando si parlava di Chiavari, che luiera Lavagnino. Per chi non lo sapes-se, il cognome Ratti non deriva dalRatto delle Sabine, ma da un paesinonelle colline liguri, dove tutti gli abi-tanti avevano come cognome Ratti;ma anche se Umberto avesse potutofare parte di quelli che hanno com-piuto il detto Ratto delle Sabine, que-sto ratto lui non potrebbe più farlo,visto che è il più anziano dei nostrisoci (l’età degli uomini non si dice, èproibito, c’è scritto chiaramente nel-la Costituzione dell’A.L.D.O).

Beh, neanche l’età di Bena Brandinisi può dire, il quale è anche lui unCiavain, figlio di quello che tutti aChiavari chiamavano “O Camicia”!Non perché vendesse camicie, ma nonla infilava mai nei suoi pantaloni, mala lasciava penzolare lungo i fianchi,e forse faceva così per impedire che ipesci che lui portava in una carretta,gli saltassero nelle mutande. Bena eraaccompagnato dalla sua cara mogliet-tina, e lo ha portato al nostro Covo

Verde Giacobbe, anche lui accompa-gnato dalla sua cara moglietta. EGiacobbe, che pur essendo olandese,ama la Liguria, ci ha promesso che aNatale canterà qualche canzone in ita-liano. I presenti hanno consigliato aBena di insegnargli il genovese, spe-rando che lui canti “Viva O pesto”!

Naturalmente è stato servito ancheil contorno d’insalata e tutti si sonomeravigliati quando Yvo Ferrando èandato in cucina ad aiutare la mogliedi un altro per preparare l’insalata.Questo è proprio un caso strano, poi-ché Yvo è il contabile dell’A.L.D.O.e nessuno sapeva che sapesse cuci-nare; poi tutti hanno capito in chemodo ha aiutato la mogliettina del-l’altro ligure. Visto che sa fare bene iconti, e visto che erano presentiventun persone, più un bimbo e unquadrupede, lui ha contato le fogliedell’insalata in modo che tutti potes-sero gustare lo stesso numero di fo-glie.

Chiara Poggi, che di fatto è un ar-chitetto, a stappare le bottiglie di vinosenza cavatappi, e invece lei lo facevae le stappava molto facilmente usan-do solo le mani. Forse perché dovelavora lei, nell’edilizia, ha imparatodai muratori questo trucco.

GROENENKAN (Olanda) – I liguri d’Olanda alla “Mangiata chiaccherona”.

Si è mangiato bene, come sempre,solo che… peccato per tutti i presen-ti, la nostra cuoca ligure Lucia e il suomaritino Dick non erano potuti veni-re, perché sono diventati nonni e perfar esplodere la loro contentezza, il 19hanno partecipato a una maratona.

C’erano anche Davide e Filippo,due giovanottoni Liguri, che hannoparlato della possibilità di affittare ocomprare il così detto Calciobalilla!A quanto pare una buona parte dei pre-senti, quando erano piccoli non face-vano altro che giocare al Calciobalillae per chi non lo sapesse, è un giocoinventato da uno spagnolo e simulauna partita di calcio in cui i giocatorimanovrano, in un tavolo da gioco ap-posito con sponde laterali, tramitestecche, le sagome di piccoli ominicercando di colpire con essi una pic-cola pallina e cercare di farla entrarenella porta avversaria e se fosse pos-sibile, anche spaccarla.

Beh, questo si potrà fare solo sel’unico di noi che ha i soldi, Yvo ilnostro contabile, troverà la soluzionefinanziaria. O trovare tra i nostri soci,un Giovanottone Ligure abbastanzaforzuto, che se lo camalla, portando-lo da casa sua al Covo e se lo ricamalladal Covo a casa sua.

GROENENKAN (Olanda) – La nostra brava e cara cuoca Lucia e suo maritoDick sono diventati nonni di Nathan Simon, nato l’11settembre 2009. Simon ègià un buongsustaio, assomiglia proprio a un vero ligure.Il padre si chiama Egbert Lommers ed è olandese; la mamma, figlia di Lucia eDick, si chiama Esther Lommers - Scheer, ed è, dunque, mezza ligure e mezzaolandese..La nostra cuoca Lucia di cognome fa De Andreis, ha 51 anni ed è nata a Vene-zia, cresciuta ad Alto, ma da anni è amante della nostra bella Liguria. Il nonnoè Dick Arend Scheer, è olandese ed è sposato da trentun anni con Lucia. AncheDick si è “ligurizzato”, poichè quando cuciniamo, lui è quasi sempre in cucinaa darci una mano.

GROENENKAN (Olanda) – EccoMatteo, il nostro socio più giovanedell’A.L.D.O. Matteo non sa ancoraleggere, né l’Italiano, né l’Olandese,ma sembra proprio che sia interessa-to alla lingua ligure, visto che sta sfo-gliando Gens Ligustica.

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Dicembre 2009 2121

Onore al vero pesto di Pràanche in Olanda

Qui dove abito io tutti gli abitanticonoscono una ricetta tipica del loroterritorio che in Olandese si chiama“Boerenkool met Worst” che letteral-mente in Italiano si traduce “Cavolodel Contadino con Salciccia”. Visto chela traduzione italiana del Boerenkoolè “Cavolo Riccio”, allora ho pensatodi chiamare la ricetta “Cavolo Ricciocon salciccia”, ma ho cambiato la ri-cetta originale aggiungendo ingredientitipici italiani quale l’aglio e tipici liguri,quali il pesto. Questo perché mi ricor-do che quando ero piccolo, mia nonnaVirginia, che cucinava per tutta la fa-miglia, mi diceva sempre “Bertino -questo è il mio nomignolo – se prepariin cucina qualcosa, non essere cieco efare ciò che è scritto in una ricetta, maaggiungi ciò che ti piace e togli ciò chenon ti va giù”.

Io abito nella così chiamata: -Zaanstreek = Zona lungo il fiumeZaan – che assomiglia alla zona lun-go il fiume Entella che divideChiavari da Lavagna, ma invece qui,lungo questa zona sono site undici cit-tà, e quella dove queste abito io sichiama Wormerveer. Dal momentoche Wormer è sull’altra sponda delfiume Zaan e Veer significa traghet-to, significa che: dalla città di Wormerc’è un Veer, cioè un traghetto che tiporta sull’altra sponda, Wormerveerappunto.

Alcuni allievi della Scuola elementare “Dee Werf” (il Cantiere Navale) dove il “nostro Aldo Cuneo insegna l’italiano a ungruppo di alunni che frequentano al quarta e la quinta, ha avviato un progetto insieme alla Scuola elementare “La Fara”di Chiavari, la città natale proprio di Aldo. Il progetto prevede una corrsipondenza epistolare tra gli studenti: la maggiorparte sono in inglese. In questa foto, gli alunni del Gruppo 8 (la Classe quinta in Olanda) che stanno partecipando alprogetto, con la maestra Maaike Daalman con i teloni delle cartine geografiche dell’Italia e della nostra bella Liguriainviati all’Associazione Liguri D’Olandadall’Associazione Liguri nel Mondo di Genova e dalla Regione Liguria insieme avolumi, libri, DVD sulla nostra bella Liguria.

Io insegno la nostra cultura in Olan-da, e la insegno come mia nonna fa-ceva con me, e agli olandesi insegnola nostra cucina, che loro possonocambiare secondo i loro gusti, ma in-segno loro che a volte c’è una ricettaalla quale non si può cambiare nientee si deve fare come c’è scritto nellaricetta originale, dunque:

Il pesto genovese si fa così, comedice la nostra tradizione e chi vuol fareil pesto in un altro modo non lo devechiamare pesto genovese. Io insegnoquesto (sono un paladino del pesto)ma certe ditte, che si dicono italiane,che truffano gli olandesi facendo ven-dere nei negozi in Olanda i loro pro-dotti (tra cui, dei vasetti dove c’è scrit-to pesto alla “genovese”). Bene io holetto gli ingredienti e una cosa è piùche sicura, che pesto genovese non loè, dato che nel nostro pesto non cisono, per esempio, delle patate, oliodi semi, pangrattato, cashew, etc. Inol-tre in certi vasetti c’è scritto che dopoaverli aperti, il pesto si può conser-vare quattro o cinque giorni in frigo-rifero e anche se non è stato usato ilpesto bisogna buttarlo via. Chissàcosa griderebbe mia nonna se ci fos-se ancora e venisse a sapere tuttoquesto. Si dovrebbe obbligare que-ste ditte, oltre agli ingredienti, anchea specificare da dove viene il basili-co, basilico che deve essere quellodi Genova Prà.

ALDO CUNEOLiguri d’Olanda

GROENENKAN (Olanda) – Bambini olandesi intenti a preparare il pesto geno-vese nella scuola dove insegna il “nostro” Aldo Cuneo.

200 grammi di Cavolo Riccio e 200grammi di Patateuna Cipolla rossa sbucciata, tagliata inpiccoli pezzi3 spicchi d’aglio sbucciati e pestati e2 cucchiai di foglie di sedano e prezze-molo tagliati finemente2 cucchiai d’Olio d’Oliva e 200 grammidi Salcicce50 grammi di Burro e un Uovo sbattuto4 cucchiai di Parmigiano e Sale e Pepequanto bastaun cucchiaio di Erbette secche, quali:Timo, Basilico, Origano e Ortica50 grammi di Farinaun cucchaio d’ Olio d’Oliva Etra Vergi-ne e pesto Genovese quanto basta.

8 piccole teglie 10 centimetri di diame-tro e carta da forno a sufficienza• Pela le patate, tagliale in piccole fette, metti-le in una pentola, coprile con acqua aggiungiun po’ di sale e un po’ di olio, e fai bollire fin-ché non sono cotte. Scolale, pestale fino a farlediventare una purea e mettile in una ciotola.Taglia il Cavolo in piccolo pezzettini, mettili inuna pentola, coprili d’acqua, aggiungi del salee dell’olio e cuocili per 10 minuti. Scolali e ver-sali in un piatto. Copri il fondo di una padellacon olio d’oliva, fallo scaldare, aggiungi la ci-polla, l’aglio il sedano e il prezzemolo e lasciafriggere finché la cipolla è dorata. Aggiungi ilCavolo, mescola bene con una spatola di le-gno e lascia friggere il tutto per circa 3 minuti.• Metti il burro, l’uovo, il Parmigiano, sale,pepe e le erbette secche nella ciotola dovesono le patate. Versa il contenuto della pa-della nella ciotola e mescola bene finché iltutto è diventato una specie di pappa. Ag-giungi la farina e continua a mescolare.P.S. Se aggiungi meno farina, le tartine sa-

LA RICETTA

Otto Tartine con il Cavolo Riccio e Salsiccia

SVIZZERAWettingen

Lo scorso 15 marzo si è svolta l’an-nuale assemblea della Federazione Li-gure in Svizzera presso il ristorante “LaPergola” di Wettingen con il seguente or-dine del giorno:

Situazione Federazione e relazionepresidente; resoconto cassa; presentazio-ne della gita Lago Zurigo con destina-zione Rapperswil (visita Zoo del circopiu grande della Svizzera “Knie” o ilCastello); programma 2009.

Tra i presenti (trentacinque soci), ilpresidente Franco Barabino, EmilioBalestrero (vicepresidente), GiovanniDal Forno (presidente del gruppo“Spezzini di Winterthur”), il rappresen-tante consolare Nicola Belmonte e LeoGentile, presidente dell’Avis Baden (as-sociazione volontari del sangue).

Attualmente la federazione funzionaperfettamente e soci partecipano attiva-

WETTINGEN (Svizzera) – All’Assemblea della Federazione Ligure in Svizzeradello scorso marzo, al centro il presidente Franco Barabino, sulla destra Emi-lio Balestrero (vicepresidente), Giovanni Dal Forno (presidente del gruppo“Spezzini di Winterthur”); sulla sinistra il rappresentante consolare NicolaBelmonte e Leo Gentile (presidente AVIS).

mente alle varie manifestazioni che loscorso anno 2008 sono state: quattro con-ferenze in collaborazione con la DanteAlighieri di Baden con interessanti temiculturali; la serata informativa sulle pen-sioni sociali .assicurazione invalidità ,laterza età,un problema in più per gli emi-grati (in collaborazione con altre asso-ciazioni); assemblea e pranzo sociale;visita castello di Lenzburg in occasionedella mostra sul Re Arthur; trofeo diBocce “Cinque Terre” a Winterthur.

Il resoconto cassa ha dimostrato checi sono le possibilità di continuare, an-che se come riportato nella serata infor-mativa esiste un grosso problema con laterza età, che decidono di rimanere ac-canto ai figli e nipoti e a volte sono an-che soli, per questo le associazioni or-ganizzano per loro incontri e pranzi .Pur-troppo i nostri giovani si sono integratifacilmente e non sentono il bisogno diincontrarsi come gli anziani, quindi èdifficile trovare ricambi tra i giovani.

La gita sul lago di Zurigo e il pranzosociale permettono di passare assiemeuna giornata dimenticando le ansie e i

Aldo Cuneo e il cavolo riccio.

ranno più soffici, se ne metti di più diventanopiù croccanti.• Copri il fondo delle 8 teglie con la carta daforno, riempile col contenuto della ciotola, spia-na bene la superficie e cospargila con dell’Oliod’Oliva Extra Vergine. Metti le teglie in un for-no già preriscaldato - 200 gradi – e lascialecuocere per circa 15 minuti. Quando le tartinesono ben cotte, togli le teglie dal forno metti letartine su dei piatti, senza carta da forno, ecospargile di pesto Genovese o pesto rosso.Consigli:Primo: Prima di mettere le teglie nel forno puoiricoprire la superficie con Ricotta, Gorgonzola,funghi, etc. Secondo: Invece di fare 8 porzio-ni, puoi mettere il contenuto della ciotola in unateglia abbastanza larga, così puoi fare contentiil nonno, la nonna, mamma, papà, fratelli e so-relle e tutta la famiglia. Terzo: Invece del Cavo-lo Riccio puoi usare i Broccoli, o un’altro tipo dicavolo, o indivia, o un altro tipo di verdure. Quar-to: Sei vegetariano? Allora niente salciccia.Buon Appetito Ligure!

Dalla Svizzera apprendiamo che il cav. EmilioBalestrero, dopo aver ricevuto insegne e ricono-scimenti da organi e autorità istituzionali (da Roma,dalla Regione Liguria, dalla Camera di commerciodi Genova, dal Comune di Genova, dal Consolatoitaliano di Zurigo, e da fabbriche svizzere), il 29 mag-gio 2009 ha ottenuto un riconoscimento dagli as-sociati del Comitato Cittadino Italiano di Winterthur(cantone di Zurigo). Lo storico Comitato, alla suanascita nel 1956 (e il “nostro” Balestrero ne fu au-torevole co-fondatore), coordinava cinque associa-zioni italiane della città e dintorni, e oggi ne coordi-na ventuno. Il riconoscimento testimonia la validitàdell’operato del ligure Balestrero, emigrato nel 1947e attivo concretamente e quotidianamente nel mon-do sociale da oltre sessant’anni.La nostra associazione e il nostro giornale parte-cipano con affetto al riconoscimento che, dopo lapresidenza effettiva per venti anni, ora vedeBalestrero neo-presidente onorario.

problemi sia di salute che di solitudine;ci sono molte donne anziane senza ilmarito e anche uomini ai quali è manca-ta la compagna o il compagno di una vitae sono questi che hanno bisogno di so-stegno morale, in un paese che, nono-stante vi risiedano da anni, a volte li fasentire emarginati (specialmente nellaSvizzera tedesca, dove la lingua è moltodifficile da imparare). Forse non sareb-be da suggerire alla Regione di organiz-zare un soggiorno marino per icorregionali?

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Dicembre 20092222

Sydney

Note di De Andréin Australia

Recentemente i liguri di Sydneyhanno organizzato un concerto-tribu-to a Fabrizio De André nl Conserva-torio della città, in occasione del de-cennale della sua scomparsa.

L’evento è stato organizzato da Da-nilo Sidari, segretario dell’Istituto Ita-liano di Cultura di Sydney e nato ecresciuto a Taggia, nel Ponente Ligu-re, e si è svolto sotto gli auspici dellaFondazione Fabrizio De André (DoriGhezzi ha anche inviato una toccantelettera all’organizzazione), dell’Istitu-to Italiano di Cultura di Sydney e del-l’onorevole Marco Fedi, deputato allaCamera per la circoscrizione che com-

quali i vari rapporti delle cariche piùimportanti e alcune discussioni gene-rali. Dopo le necessarie dimissioni delComitato direttivo in carica, si è pro-ceduto all’elezione del nuovo Comi-tato. Con l’espletamento dei lavori edegli adempimenti si è potuto proce-dere alla piacevole parte convivialedell’incontro: il pranzo offerto ai socidall’Associazione. Gli amici dell’As-sociazione Napoletana, che i Liguricome al solito ringraziano calorosa-mente, hanno preparato un ottimo eabbondante pranzo, che ha rallegratogli animi e gli stomaci. Ci sono statemusica e lotteria a premi e, natural-mente, risate in compagnia, non sololavoro e prassi dovute. Il nuovo Co-mitato direttivo dell’AssociazioneLiguri nel Mondo, per la gestione2009-2010, è così composto:

Presidente: Domenico Mansueto;vicepresidente: Pino Marini; segreta-rio: Andrea Agnelotti; tesoriere: RosaMansueto; consiglieri: Connie Caprì,Luciano Ginori, Aldo Reggiani, Mar-gherita Beringheli, Alma Vernola,Rudy Viglienzone, Filippo Zerbini,Francesco Di Lernia.

Una ligure premiata“Donna Italo-Australiana del 2009”

Barbara Raffellini, imprenditrice diorigine ligure che vive a Sydney, èstata premiata l’8 marzo scorso “Don-na del 2009” dall’associazioneNIAWA, che ha celebrato così la“Giornata Internazionale della Don-

Daniela Maccari, missio-naria comboniana inUganda, Messico e Mozam-bico, ci segnala il suo recen-te libro Africa blu, un diariodi viaggio sulle coste del Mo-zambico con una serie di ri-tratti d’ambiente, di perso-naggi e aneddoti. Primi de-stinatari sono le persone cheamano viaggiare e tra que-ste, in particolare, gli amantidel mare. Proprio come eraDaniele Comboni, fondatoredi una famiglia missionariasempre in cammino e sem-pre in viaggio a causa delVangelo: nato e cresciutofino a undici anni in uno deipiù suggestivi e ridenti paesiin riva al lago, Limone sulGarda, Comboni non potevanon imbattersi con la bellez-za, la generosità e la furia delmare.

Esperienze che, da relato-re di grandi reportage permare, deserti, fiumi d’Africa,città e paesini d’Europa ed’Italia, ha lasciato nei suoiscritti.

«Africa blu – spiega Danie-la – è nato dalla fusione diun grande amore per il mare(sono di Varazze) con alcu-ne pagine di diario del perio-do di vita missionaria in Mo-zambico tra il 1989 e il 2002.Un capitolo sul Vangelo checorre sul mare e le primemissionarie che vanno all’in-contro della missione ‘viamare’ è un ulteriore accosta-mento di queste due realtà:missione e mare».

Il libro ha una presentazio-ne del giornalista e poetaligure Mario Traversi.

Il senso di tutto si coglienella postfazione, dove conefficacia retorica si contrap-pone al turistico blu del maremozambicano il nero dellaspoliazione delle risorse,della povertà e dei conflitti.

Del testo colpiscono alcu-ne pagine in particolare, ibimbi e i loro giochi, le bel-lissime figlie del mare, il ma-gico ritratto del gigantescoAbu Omar, l’isoletta dellasolitudine.

OCEANIAMissionaria

in Africama con

la Ligurianel cuore

AUSTRALIAAFRICA

Daniela Maccari

prende l’Australia. L’AssociazioneLiguri nel Mondo di Sydney ha spon-sorizzato finanziariamente l’eventoinsieme ad altre organizzazioni e haricevuto il sentito ringraziamento daparte degli organizzatori.

La serata è stata splendida, con l’au-ditorio riempito al completo, in unacornice che per acustica e blasone si èrivelata perfetta. Vi sono state canzo-ni (naturalmente), recitazione e intro-duzione parlata alla vita di FabrizioDe André e ai brani stessi. Musicistidi notevole capacità artistica hannoeseguito e cantato i brani.

Festa di Natale a luglioL’Associazione Liguri nel Mondo

ha quest’anno organizzato, come fe-sta invernale, un suggestivo “Chri-stmas in July”: la neve non c’era, ilfreddo, se poi vogliamo, non eranemmeno estremo, ma domenica 19luglio, all’Associazione Napoletana

di Leichhardt, l’atmosfera era deci-samente natalizia.

I numerosi partecipanti hanno tro-vato, al loro arrivo, addobbi e alberodi Natale, regali e torroncini e perfinouna rassegna di foto di presepi napo-letani.

Il menù ha voluto essere sostanzio-so proprio come per un Natale ‘al fred-do’ e ha visto, oltre alle portate comeal solito egregiamente preparate dal-lo staff di cucina dell’AssociazioneNapoletana, il tocco personale di Rosae Domenico Mansueto, che hanno pre-parato con le loro mani le lasagne alforno e i tipici pandolci genovesi.Brindisi e musica hanno rallegrato lagiornata e una ricca lotteria ha anchedistribuito premi e piccoli doni. Unafesta ben riuscita, anche grazie all’aiu-to e all’ospitalità dell’AssociazioneNapoletana, che i Liguri di Sydneycome sempre ringraziano insieme aRosa e Domenico Mansueto, AlmaVernola, Connie Caprì, AldoReggiani, Filippo Zerbini e a tutti co-loro che hanno contribuito alla pre-parazione della festa e preparato doni.

I Liguri di Sydneyhanno un nuovo direttivo

Si è svolta domenica 31 maggio2009, presso l’Associazione Napole-tana a Marion Street, Leichhardt, l’As-semblea generale annuale dell’Asso-ciazione Liguri nel Mondo di Sydney.Con una buona partecipazione di soci,si è vista l’apertura dei lavori e deinormali adempimenti di legge, tra i

SYDNEY (Australia) – Due momenti del Natale anticipato dai Liguri di Sydney lo scorso luglio, quando in Australia si è in piena stagione invernale.

SYDNEY (Australia) – Il nuovo direttivo dei Liguri di Sydney.

na”. La cerimonia si è svolta alla Casad’Italia, situata nel cuore della LittleItaly a Sydney.

Scelta fra quasi 400 mila donne ita-liane in Australia (in Australia le per-sone di origine italiana, oltre 800mila,costituiscono il gruppo più numerosodi immigrati e l’italiano è la lingua piùusata, subito dopo l’inglese), BarbaraRaffellini è direttore di Miraworld,un’agenzia di comunicazione chel’anno scorso è stata applaudita alWorld Trade Center per il suo succes-so globale.

Figlia di due ristoratori italiani,Barbara Raffellini, oggi 43enne, si ètrasferita in Australia con la famigliaquando aveva solo cinque anni. Nel-l’arco di una carriera che ha messo inluce i suoi talenti e interessi, ispiratialla passione per il turismo el’enogastronomia, Barbara ha svilup-pato progetti per importanti organiz-zazioni come il Parco Nazionale del-le Cinque Terre, il Governo del Perù,GWSEDB (l’ente pubblico per lo svi-luppo dell’area occidentale di Sydney)e la Camera di Commercio diLiverpool.

Il suo paese d’adozione le ha giàconferito prima d’ora numerosi pre-mi prestigiosi tra cui quelli di “Im-prenditore dell’anno - 1997" e “Citta-dino dell’anno – 2001".

Il Console generale d’Italia, Bene-detto Latteri, le ha offerto una targaper onorare il suo lavoro in campointernazionale e, in particolare, per ilsuo contributo nello sviluppo dei rap-porti tra l’Italia e l’Australia.

Alla 20esima edizione del premio,NIAWA, un’associazione di donneitalo australiane, si impegna sul fron-te dell’emancipazione femminile pub-blicando diversi libri, comeCinderellas, no more, per valorizzareil ruolo delle italiane emigrate in Au-stralia.

Barbara Raffellini.

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Dicembre 20092424dal GenovesatoVilla Migone pietra miliaredella Liberazione italiana

(i.d.) In questi ultimi anni è final-mente uscita dall’oblio la genovesevilla Migone, dove la sera del 25 apri-le 1945 il generale Gunther Meinholdfirmò l’atto di resa delle truppe tede-sche al Comitato di Liberazione na-

zionale rappresentato dall’operaio to-scano Remo Scappini. Genova, cheaveva già conquistato la libertà la not-te prima guadagnandosi così la me-daglia d’oro al valor militare, fu l’uni-ca città in Europa in cui gli ufficialidell’esercito tedesco si arresero alleformazioni partigiane.

La resa fu firmata proprio in questavilla, situata nel quartiere di San Frut-tuoso vicino alla più conosciuta villaImperiale, perché Maria Anna DeAmicis, nonna di Gian GiacomoMigone (uno degli attuali proprieta-ri), e cugina prima dello scrittoreEdmondo De Amicis, donna moltoreligiosa, aveva offerto ospitalità alcardinal Boetto dopo che le bombetedesche avevano lesionato la sededell’Arcivescovato genovese; il car-dinale, che aveva poi fatto da media-tore tra tedeschi e partigiani, avevaindicato villa Migone come sede neu-trale per la firma dell’atto di resa.

Lo scorso 25 aprile l’ambasciatoretedesco Michael Steiner è stato accol-to a villa Migone dal presidente delConsiglio regionale Giacomo Ronzitti,alla presenza delle massime autoritàcivili, militari e religiose della città: erala prima volta che un rappresentantedel governo tedesco partecipava allemanifestazioni organizzate per la Fe-sta di liberazione nazionale. L’amba-sciatore Steiner ha detto di essere ve-nuto per rendere omaggio al coraggiodi Genova e al buon senso del genera-le Meinhold, che seppe capire quando

era giunto il momento di disobbedire aordini terribili quando ormai il nazismoera agonizzante, risparmiando così allacittà l’ultimo inutile e tragico danno:la distruzione del porto.

La villa è tuttora abitata dal proprie-tario, ma le stanze dove avvenne que-sto importante fatto storico sono statemantenute com’erano allora e in que-sti ultimi anni, nel mese di aprile, sonoaperte alle visite di scolaresche e stu-denti, per tramandare la memoria diquei fatti.

Arenzano in fiorecon “Florarte”

(i.d.) Dal 22 al 26 aprile scorsiArenzano ha visto svolgersi la decimaedizione di “Florarte. L’arte interpre-tata con i fiori”. Ad ospitare la manife-stazione nella sua grande serra anni ’30,villa Negrotto Cambiaso (oggi sede delComune di Arenzano), che fu fatta co-struire nel XVI secolo dal marcheseTobia Pallavicino e rimaneggiata allafine del XIX secolo dalla marchesaSauli Pallavicino secondo il gustomedievaleggiante dell’epoca.

L’evento, unico nel suo genere e coningresso gratuito, è stato ideato per re-

cuperare due tradizioni locali che sierano perdute: la floricoltura (un tem-po floridissima) e le rassegne artisti-che curate nel dopoguerra da PaoloStamaty Rodocanachi. Il duplice sco-po, nel contempo, ha anche portato lavalorizzazione sia del parco sia dellasuggestiva serra della villa comunale.

Ogni anno i fioristi partecipanti cre-ano le loro composizioni ispirandosiciascuno all’opera di un artista con-temporaneo, mentre una sezione del-la mostra è dedicata annualmente a unmaestro: quest’anno l’onore è andatoad Emanuele Luzzati.

Interessanti iniziative collateralisono state proposte ai visitatori: unconcerto di musica classica, visite allamostra e alle ceramiche del Santuariodi Arenzano, visita naturalistica delparco, una mostra mercato vivaistica,laboratori dimostrativi di ceramica,pittura su ceramica, decorazionefloreale e ...la degustazione di antichesalse al mortaio!

“Florarte” ha un suo sito in internet,www.florartearenzano.it, ma sugge-riamo di visitare anche il sito del Co-mune, www.comune.arenzano.ge.it.

Pieve Ligure,non solo mimosa!

(i.d.) Negli ultimi tempi Pieve Li-gure, che, per la sua vicinanza a Ge-nova è ormai diventata insieme a Bo-gliasco una nuova esclusiva zona re-sidenziale del Levante cittadino, stariscoprendo e rivalutando un altro suoimportante patrimonio: gli ulivi cheammantano la collina.

I pievesi hanno sempre avuto amo-re e rispetto per il loro territorio, evi-tando con cura di ricoprirlo di cemen-to. Tuttavia, avevano abbandonatol’olivicoltura, che un tempo dava la-

voro a ben otto frantoi, puntando piut-tosto sull’eccezionale fioritura dellamimosa e sull’omonima sagra che siripete ogni anno dal 1957 e che ha resoPieve famosa.

Dopo aver ottenuto nel 2006 lacertificazione europea ISO 14001per la buona gestione ambientale,Pieve è entrata a far parte del-l’”Associazione nazionale Città del-l’Olio”, che è stata fondata nel 1994a Larino, in provincia di Campobas-so, e ha sede a Monteriggioni (Sie-na). L’associazione, come si leggenel sito www.cittadellolio.it, «riuni-sce comunità montane, camere di com-mercio, province e comuni a chiara vo-cazione olivicola per promuovere l’olioextravergine di oliva e i territori di pro-duzione, riconoscendone il fondamen-tale ruolo della tradizione agricola, ali-mentare e culturale» e per «divulgarela cultura dell’olivo e dell’olio di olivadi qualità, tutelare e promuovere l’am-biente e il paesaggio olivicolo, diffon-dere la storia dell’olivicoltura, garanti-re il consumatore attraverso la delledenominazioni di origine, l’organizzareeventi, l’attuazione di strategie di co-municazione e di marketing».

Grazie al rilancio dell’olivicolturae all’impegno ufficialmente assunto dirispettarne il rigoroso statuto, PieveLigure è dunque entrata a buon dirit-to a far parte delle circa 300 “Cittàdell’Olio” italiane, ben trentasei dellequali si trovano nella nostra Liguria.

dal SavoneseSanta Caterina di Varazzee tradizionale la disfidadei cuochi

(a.r.) Ancora chef alla ribalta al San-ta Caterina di Varazze per l’annualedisfida della cucina delle regioni. El’appuntamento alla fine dello scorsomese di maggio con l’agguerrita se-mifinale ha ancora una volta messoin evidenza sia i cuochi liguri sia i ri-vali delle altre regioni. Con una certanostalgia, forse per i primi che nonsono ricorsi al basilico non tanto pernon sentirsi nella posizione, eviden-temente privilegiata, di giocare incasa, quanto per dimostrarsi in gradodi saper competere anche con la cuci-na extra moenia.

Il merito organizzativo ancora unavolta va a Renato e Francesca Grassocon il figlio Gianluca, ormai ricono-sciuti inventori-animatori, e ancheprotagonisti della manifestazionevarazzina ormai divenuta “Festivaldella cucina italiana” e giunta que-

st’anno alla sua ventunesima edizio-ne. La palma del successo è stata con-quistata da Cristiano Fastelli del risto-rante “Vecchia Cetona” di Siena, gra-zie a un “carré di vitello al forno aipepi del Madagascar con sformatinoalle erbette della Val d’Orcia”.

“Nostri” non da meno, però, inquanto un solo punto ha tolto la sod-disfazione del primato a JaimeCamposano e Giovanni Danio del ri-storante “Ai cacciatori” di Imperia conil loro “stoccafisso alla Agostino Sal-vo”, esclusivamente cucinato con pro-dotti locali e abbinato a un rossese docdi Laura Aschero. Terzo posto per un“abituale” di questa classifica, Stefa-no Durante, del ristorante “Le soddi-sfazioni” di Serra Riccò, con unasfogliatina di pasta filo ripiena di bac-calà mantecato e olive taggiasche suporri brasati ed emulsione di pepero-ni arrostiti, accompagnato da unvermentino di Varigotti, produzioneRuffino. Pari merito, per la medagliadi bronzo, anche per Luciano Odoricodel ristorante “Dal Diaul” diRivignano (Udine) con un piatto diasparagi, uova e petto di polletto alfegato grasso.

dall’ImperieseOnorato ad Onegliaun ligure “d’elezione”

Anche i Consolati di Svizzera e de-gli Stati Uniti hanno aderito alla ma-nifestazione culturale organizzata nel-la particolarissima villa Grock aOneglia per festeggiare AdrienWettach, il clown svizzero noto colnome d’arte di “Grock”. Proprio adOneglia, infatti, cinquant’anni anni fasi spense e riposa ancora l’ecletticoartista nato nel Giura bernese,scolarizzato a Biel e in Ungheria, eincoronato “Re dei clown” all’Operàdi Parigi esattamente novant’anni orsono (altro anniversario ricordato nel-la stessa occasione); era poliglotta e,fra le varie lingue parlate, c’era ancheil dialetto ligure di Oneglia, sua se-conda patria.

La manifestazione in onore diGrock è stata organizzata dall’Asso-ciazione culturale “The old bag” diSavona con la collaborazione del re-gista Ferdinando Bianchi La Foresti,che si è esibito anche in veste di pre-

ospiterà in Svizzera una giornata-con-vegno sugli stretti rapporti che da se-coli legano la Svizzera alla Liguria) nonha voluto mancare all’appuntamento,rappresentata dal nostro consigliereFerruccio Oddera: un’occasione in piùper consolidare i già stretti rapporti fraSvizzera e Liguria (il primo consolatoin Italia fu aperto dalla RepubblicaElvetica di napoleonica memoria giànel 1799, quello degli Usa addiritturadue anni prima), sottolineati pure dalConsole Navarro e rafforzati dal ricor-do dell’“onegliese di adozione” AdrienWettach, in arte Grock.

Da Bonassolaalle Cinque Terrea forza di pedalate

(i.d.) Lo spezzino Guido Ghersi ciha segnalato che procede rapidamen-te la realizzazione del collegamentociclabile e pedonale tra Levanto eFramura, passando per Bonassola, at-traverso l’ex-linea ferroviaria che cor-re lungo la costa. Un’opera attesa damolti anni, che sta sorgendo sul trattoabbandonato della ferrovia costruitafra il 1860 e il 1874 lungo la Rivieraspezzina a strapiombo sul mare: ilpercorso è per tre quarti in galleria (intotale ce ne sono trentadue) e per ilresto su terrapieni spesso artificiali.

sentatore degli eventi in programma,tra cui la mostra fotografica di FulvioGazzoli, giramondo di Savona e ValCanonica e la messinscena da parte dialcune corsiste della scuola “The oldbag” di scenette in inglese e svizzero-tedesco tratte dallo spettacolo “KnockKnock. Who’s that”.

Tra il pubblico partecipante, autori-tà cittadine, provinciali e consolari(come Anna Maria Saiano, agente con-solare USA a Genova, e SimonaNavarro, Console di Svizzera a Geno-va), e numerosi svizzeri abitanti in Li-guria accompagnati da Graziano Porettie Gertrud Fischer, rispettivamente pre-sidente e vicepresidente del CentroSvizzero del Ponente Ligure. Anche laFaels (la nostra associazione ligure inSvizzera che a novembre prossimo

La costruzione della ferrovia, se daun lato tolse dall’isolamento i paesirivieraschi, dall’altro comportò inter-venti di tale portata dal punto di vistageologico (prelievi di sabbia e ghiaiadalle poche spiagge, sbancamenti e tra-fori) da rendere in molti tratti precarioil delicato equilibrio statico della costarocciosa; per questo, una quarantinad’anni fa, fu deciso di abbandonare ilvecchio tracciato nel tratto fra SestriLevante e Levanto, collegando i varipaesi attraverso una nuova linea ferro-viaria costruita più a monte.

Il vecchio percorso però esiste an-cora: tra Sestri Levante e Deiva Mari-na è stato asfaltato e da diversi anni èun collegamento automobilistico bre-ve ma a senso unico alternato, e, men-tre il tratto fra Deiva Marina eBonassola è abbandonato e chiuso concancelli, quello fra Bonassola eLevanto, appunto, fra breve ospiteràla tanto attesa pista ciclabile e pedo-nale che permetterà di raggiungerecomodamente le solitarie calette e lepiccole spiagge del litorale (altrimen-ti quasi inaccessibili e individuabilisolo fra una galleria e l’altra, dai fine-strini del treno).

La pista, realizzata grazie a un con-sistente finanziamento da parte dellaRegione Liguria, sarà per i tre comu-ni interessati, Framura, Bonassola eLevanto, l’equivalente della “Via del-l’amore” per le vicine Cinque Terre:un’indubbia attrattiva, quindi, per ituristi, in grado di unificare il territo-rio dal punto di vista turistico e com-merciale, con indubbi benefici socio-economici e nel pieno rispetto del-l’ambiente, dato che si potrà circola-re solo a piedi o in bicicletta. Analo-go sfruttamento della dismessa sedeferroviaria è stato del resto recente-mente sperimentato, con ottimi risul-tati, anche nel Ponente ligure, fraArma di Taggia e Sanremo.

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Dicembre 2009 2525

DairicordidellanonnaIl proverbio

La ricetta

L'angolo caratteristico

Pubblichiamo di seguito la puntua-le e talvolta sarcastica replica del

professor Giulio Vignoli all’articoloapparso sull’ultimo numero di Gensa proposito del cosiddetto “sacco diGenova”: una questione, quella del-la lapide commemorativa installata loscorso novembre in piazza Corvetto,che, a quanto pare non trova tuttid’accordo. Ai posteri (più posteri dinoi) l’ardua sentenza.

Egregi Signori,ho letto con progressiva indignazione

l’articolo intitolato “In piazza Corvetto unatarga ricorda le vittime del sacco di Geno-va”, pubblicato da Gens ligustica in orbe apag. 21 del numero di marzo scorso. Qualegenovese, nato a Genova nel 1938 e fi-glio di genovesi (mia madre nacque a Ge-nova nel 1901 nel centro storico e miopadre nella non più esistente via Giulia nel1899), esprimo il mio parere.

Circa la lapideTrattasi e per il testo della stessa e per

il luogo dove posta, di una iniziativa scioc-ca nonché “malvagia e scempia” (per usa-re termini danteschi). Sciocca perché iltesto dimostra ignoranza. Del resto comepotrebbe essere altrimenti quando siasseconda chi vorrebbe la ricostituzionedi uno Stato pre-unitario, la Repubblicadi Genova, i cui ultimi secoli di vita furo-no miserevoli e disonorevoli(basti pensare alla vendita del-la Corsica. I corsi lo rinfaccia-no ancora)?

Ma esaminiamo il testo del-l’incredibile lapide.

1) Ricordo che alla data del-l’aprile 1849 il Regno di Sarde-gna era uno Stato costituzionalecon tanto di Ministri e di Presi-dente del Consiglio, Claudio Ga-briele de Launay, al quale spet-tava la decisione dell’interventosu Genova (come in tutte le de-mocrazie). Nella lapide non risul-ta. Sembra che ogni responsa-bilità sia del Re e di La Marmora.

2) Dalla lapide non risulta af-fatto che Genova fosse in manoai rivoltosi. Alcuni militari furono linciati. Siparla solo di “inerme popolazione genove-se” e di “morte di molti pacifici cittadini”.Sembra che una mattina Vittorio Emanuelee La Marmora si siano svegliati con la pravaintenzione di ammazzare i genovesi.

3) “La forzata annessione della Repub-blica di Genova al Regno di Sardegna nel1814”, come si dice nella lapide, è sempli-cemente una bufala. Nel 1814 non esiste-va più nessuna Repubblica di Genova, es-sendo stata abolita diversi anni prima da Na-poleone I che annesse la Repubblica all’Im-pero francese! Al proposito suggerirei discoprire una lapide commemorativa edeplorativa dell’evento. Non comprendoperché a tutt’oggi il partito indipendentistagenovese non lo abbia fatto. Il professorBampi, ottimo docente di ingegneria, potreb-be esserne il promotore. Comunque l’allar-gamento del Regno di Sardegna anche alterritorio ligure fu evento provvidenziale peril nostro Risorgimento.

Archivi della memoria

A proposito della lapide in piazza Corvetto:una questione storica ancora aperta

Il deprecabile episodio genovese del1849 va inquadrato nei fatti dell’epoca. Ilgoverno sardo, Vittorio Emanuele, LaMarmora e moltissimi altri si sentirono tra-diti dai rivoltosi genovesi che alle spalleapprofittavano del tragico momento in cuisi trovava lo Stato, dopo una guerra persain malo modo, e con gli austriaci in casache minacciavano di occupare tutto il Re-gno, per insorgere. Questa è la verità sto-rica.

Giustissimo era ricordare le vittime in-nocenti di quella tragedia, come sempre ègiusto, ma non sempre viene fatto in Ita-

lia, ricordare tutte le vittime innocenti diogni evento, di qualsiasi colore esso sia,ma con vera, autentica carità e pietà, esoprattutto con verità, non già per far as-saggiare a movimenti condannati dalla sto-ria piatti gelidi di risentimenti, ormai ridico-li e perciò strumentali.

L’iniziativa è inoltre “malvagia escempia” perché non fa altro che attiz-zare incomprensioni, antipatie, odi fraitaliani (come se ce ne fosse bisogno),con faziose e false ricostruzioni di av-venimenti storici di quasi duecento annior sono. E proprio quasi in occasionedelle celebrazioni per il 150esimo anni-versario dell’Unità, bene supremo dellaNazione. Unità e concordia fanno gran-di i popoli.

L’iniziativa è anche malvagia e scempiain quanto come luogo della indegna lapi-de è stata scelta la piazza dove sorge ilmonumento al Gran Re, quasi a volernesminuire la gloria. Che pena!

Circa l’articoletto anonimo1) Non c’è stato nessun “sacco di

Genova”. Ci vuol altro per aversi la messaa sacco di una città (forse si equivoca conquello di Roma ad opera deilanzichenecchi). È solo uno slogan fruttodel clima antirisorgimentale imperante.

2) Non c’era nessun “esercito sabaudo”,ma l’esercito composto da cittadini dell’in-tero Regno di Sardegna.

3) Vittorio Emanuele II “ordinò il massa-cro di molti pacifici cittadini genovesi”? Madiamo i numeri?!

4) Nel 1815 non rinacque, neppure perotto mesi, nessuna Repubblica di Genova.Nessuna delle precedenti repubbliche ari-stocratiche, ripeto, aristocratiche, italiane(Venezia, Ragusa, Lucca) venne ricostitui-ta. I “delegati” provenienti da Genova nonvennero ammessi al Congresso di Vienna.

5) “I Savoia (?!)” non “decisero” un belniente. Forse il Re si riunì con la moglie, ifigli, la madre, la cognata, il fratello, ecc.per “reprimere inviando contro la Superbaun esercito”?

Insomma avremmo una responsabilitàfamiliare collettiva come usava nell’Unio-ne Sovietica?

Circa le dichiarazionivirgolettate

1) Come facevano “i Savoia” (in grup-po?) “a cancellare ciò che nuoceva alla

loro causa”? Di cancellìno c’èbisogno per la lapide, per can-cellarne gli errori, dopo averdato un bel 4 a chi ne ha scrittoil testo. A proposito chi l’hascritta?

2) L’annessione non “trascinònella miseria e nella depressio-ne economica” la città. Agevolòinvece i traffici fra Genova e ilPiemonte e l’intera Europa cen-trale, abolendo le frontiere.

3) “Su 80mila abitanti si con-tavano ben 20mila soldati pie-montesi”. Cos’è, un refuso?

4) “I bersaglieri (tutti? Ma for-se si confonde Alfonso LaMarmora con Alessandro) ucci-

devano e stupravano (verbo venuto dimoda) gridavano: “Dov’è Balilla?”. O Clioperdona lui.

È esatto invece, che “Si trattava di unarivolta antipiemontese, non antiaustriaca”.Ecco, proprio così. Italiani (che io scrivomaiuscolo) contro Italiani, mentre il nemi-co è alle porte.

Trovo semplicemente incredibile (usoevidentemente un eufemismo) che una ri-vista come la Vostra, che va fra Italiani al-l’estero possa aver dato spazio a simili ini-ziative che con la scusa di rendere giusti-zia ai morti di quasi due secoli fa, in realtàattizzano odi e rancori. Anzi, si nutronod’essi. Concordia parvae res crescunt, di-scordia maximae dilabuntur.

Chiedo la pubblicazione integrale dellalettera.

Distinti salutiProf. Avv. GIULIO VIGNOLI

Già docente di Diritto internazionaleall’Università di Genova

Genova e la Lanterna, in una vedutadi maniera di Louis Le Breton nondatata ma collocabile a metà Ottocen-to (collezione topografica del Comu-ne di Genova, presso il MuseoSant’Agostino).

Il bacino di carenaggio della Darsena intorno alla metàdell’Ottocento (Genova, Galata Museo del Mare).

Vele latine a Camogli (foto A. De Gregorio).

Agiutta i têu e i ätri se ti pêu (aiuta i tuoi, e gli altri se puoi).

TALLARIN VERDEricetta peruviana che... somiglia alle nostre trenette al pesto!Ingredienti per quattro persone: 1 kg di trenette, 125 ml di latte, 200

gr. di foglie di basilico fresco,400 gr di spinaci, 3 gherigli di noce, 125ml di olio di semi di mais, 300 gr di formaggio fresco (tipo pecorinosardo fresco), sale, 6 patate di pasta gialla, 200 gr di fagiolini.

Preparazione: Lavate le foglie degli spinaci e fatele bollire per unminuto circa. Fate soffriggere il basilico nel tegame per 1 minuto circa.Frullate gli spinaci e il basilico aggiungendo olio, latte, noce e il for-maggio fresco. Servite la salsa verde peruviana fredda sopra le trenetteappena scolate al dente, accompagnate da patate e fagiolini bolliti.

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Dicembre 20092626

Libri

VOCI E SCRITTI DI LIGURIA

Walter Alvarez

Il vino nicoleñoLeggere il bel libro di Walter

Alvarez è come rivivere una storianostra. A partire dai cognomi dei di-versi protagonisti (Campora, Ponte,Lagostena, Montaldo, etc.) per giun-gere ai toponimi dei paesi delle origi-ni, come quelli di Santo Stefano diLarvego, Campomorone, la Valpolce-vera, il Santuario di N. S. della Guar-dia. Anche i tentativi volti a reperire iterreni adatti alla coltivazione dellavite giusta, in grado di fornire le uvepiù pregiate per la vinificazione rien-trano nelle nostre cronache più o menoantiche.

Bisogna dire che si sente alto il ri-chiamo ai paesi originari, sensazioneche si riscontra in molti racconti diemigrati o anche dei loro discendenti

giovani, incuriositi dalle parole di co-loro che hanno lasciato un po’ di cuo-re nei luoghi di provenienza, “speciedi quelli dell’alta Valpolcevera”...

I costumi della vecchiaGenova raccontatida Erga Edizioni

La Erga Edizioni ha pubblicato illibro Costumi della Vecchia Genova.Un viaggio nella storia del costumegenovese del Gruppo Folclorico “Cittàdi Genova”, che dal 1912 mantieneviva la tradizione esibendosi in cantie danze popolari della vecchia Geno-va con i costumi in uso nella città enel suo immediato entroterra nei se-coli XVII e XVIII.

Il volume (48 pagine formato 14x21rilegate in brossura, prezzo 7,50 euro)ripercorre la storia del costume geno-vese con i sofisticati damaschi e le tri-ne dei “pezzotti”, i maestosi e incom-parabili mézzeri (i copricapi più ampid’Europa), i caratteristici complemen-

Iva Baracco

L’arte del macramèIl 22 aprile scorso è stato presenta-

to nella Sala dei Chierici della biblio-teca Berio di Genova il volume L’ar-te del macramè. Tradizione e innova-zione di Iva Baracco, edito da SerelInternational.

L’autrice, insegnante di macramè,ha voluto ripercorrere dalle origini lastoria di questa antica arte sofferman-dosi in particolar modo sulle “scuoleliguri”.

Sono intervenuti, oltre all’autrice,

Balàzs Berzsenyi, curatore del Mu-seo del Damasco di Lorsica, Lore-dana Pessa, conservatore delle Col-lezioni Tessili del Comune di Geno-va, Stefano Termanini, editore dellibro, e Luciana Brescia, che è stataallieva della famosa maestra MariaChiappe e che, con Franca Segale, haesposto anche alcuni pregevoli ma-nufatti.

Il libro contiene illustrazioni e de-scrizioni tecniche utili anche a chi siè già avvicinato a questa particolarelavorazione, ma c’è da augurarsi chesusciti curiosità e interesse soprattut-to fra chi ancora non la conosce e po-trebbe decidere di dedicarvisi.

AA.VV.

Le ricette “salvacuore”L’allarme “colesterolo” trova un più

che valido alleato nelle RicetteSalvacuore; questo il riferimento a unaspecifica serie libraria edita dall’Uni-tà Ospedaliera Cardiologica dell’ASL2 Savonese.

Nel particolare, un immediato suc-cesso è stato ottenuto da due volumisul pesce. Il primo, intitolato “Unamico di nome pesce” (128 paginearricchite da oltre duecento illustrazio-ni tra foto e tavole esplicative, segui-te da curiosità, leggende di pesci epescatori tra miti e religione, nonchéda note sul pesce nell’arte), ha avutouna notorietà di tutto credito soprat-tutto grazie alla presentazione ufficialein anteprima internazionale all’Amba-sciata di Washington in occasione del-la manifestazione “Global Health”.

Dedicata ai piccoli consumatori e atutti coloro che amano il pesce, il vo-lume ha avuto riconoscimenti di pre-gio quali “contributo alla promozionedella salute” e la “meritorietà nel farriflettere sul nesso tra alimentazione esalute”. Menzioni che non possono noninorgoglire il suo promotore GualtieroFazio, responsabile della U.O. savone-se per l’ispezione dei prodotti dellapesca, insieme a Flavio Neirotti, diret-tore generale della ASL 2, a PaoloBellotti, direttore O.U. Cardiologia,

Enrica Molini, Paolo Stringa

Davagna.Nell’alta Val Bisagno

La casa editrice De Ferrari ha rea-lizzato il volume Davagna nell’AltaVal Bisagno (pag. 156 – 21 x 29, 26euro) che inaugura una nuova sezio-ne della “Collana di Studi e Ricerchedel Laboratorio Polis-Laurt” dedica-ta alle realtà territoriali e ambientalidi maggior interesse per tutte le am-ministrazioni locali regionali.

Il libro è stato realizzato con il pa-trocinio del Comune di Davagna edell’Università degli Studi di Genova(Dipartimento Polis, facoltà di Archi-tettura), che collaborano da diversianni.

Nell’opera sono raccolte le princi-pali testimonianze culturali, storico-

Piero Ottonello

I Cistercensidi Tiglieto.Mille anni di storiae di cultoin Valle d’Orba

insediative e paesistiche che sono stateoggetto di analisi, ricerca, studio e diconcrete proposte progettuali sia daparte degli studenti che dei docentidella facoltà di Architettura.

Lo svolgimento del tema del libro,edito dall’Associazione Liguri nelMondo, si riallaccia a quanto narraGiuseppe Patrone, titolare di un’of-ficina da fabbro sita ad Isoverde, inlocalità Maglietto, nel Comune diCampomorone, nella quale realizzabattagli per campane. Nel 1874, nel-la casa degli avi, era stato realizzatoun laboratorio nel quale venivanoprodotti attrezzi per l’agricoltura(zappe, vanghe, tridenti, etc.) per icugini Peruzzo, proprietari di diver-se ferramenta sparse per tutta l’Ar-gentina e aventi come clienti princi-pali i contadini di origine polcevera-sca, genovese o, comunque, ligure.Appare assolutamente legittimo pen-sare che fra i clienti dei fratelliPeruzzo vi siano stati alcuni dei viti-coltori citati da Alvarez, e questochiude un cerchio tutto nostrano fat-to di lavoro e di proficui raccolti.

ti dei pescatori e dei paesani e tantecuriosità sui vestiti dei nostri avi, cherecano con sé la storia del nostro arti-gianato più tipico.

nonché a Laura Ebbli, Laura Starnini,Enzo Guglielmetto, Luciano Pasqua-le, Angelo Gatta e Giorgia Del Bono,ciascuno per la propria parte di com-petenza professionale.

Il secondo volume (167 pagine conuna prima parte di avvertenze sul comeconoscer lo stato di freschezza dei pe-sci e dei molluschi e indicazioni perdistinguer i diversi tipi di odore “ap-prezzabili” nei prodotti della pescacome pesce fresco, alterato, stantio perambiente e colorazione etc), ospita nel-la parte centrale (ben 130 pagine) im-magini, curiosità e ricette suddivise pertipo di pesce in ordine alfabetico, contavole finali delle specie ittiche tratta-te, vini consigliati, e tabelle indicantiil contenuto in colesterolo dei princi-pali prodotti della pesca.

Piero Ottonello, nato a Masone nel1960, è giornalista, autore e curatoredi ricerche relative al territorio dellaValle Stura (compreso fra il ponentegenovese e il basso Piemonte).

Il libro (122 pagine, 15 euro, edito-re Redazione), racconta la storia delladiffusione dell’ordine cistercense nel-la Piana di Tiglieto. Nel 1120 un pic-colo nucleo di monaci approdaronodalla Francia a Tiglieto dando luogoalla fondazione della celebre Badia.Il volume, arricchito da storiche im-magini della Badia e del territorio cir-

costante, narra la storia del monaste-ro e dell’ordine Cistercense dal peri-odo di massimo splendore, attraversoi secoli di abbandono, sino al restau-ro e alla rinascita dei giorni odierni.

Ricca è la bibliografia dell’operache testimonia l’accuratezza del lavo-ro di raccolta di informazioni compiu-to dall’autore. La parte finale del li-bro contiene una galleria di immaginidella Badia e di alcuni dettagli archi-tettonici successivi al recente restau-ro che l’ha riportata al suo anticosplendore.

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Dicembre 2009 2727

Tutta la Liguriain “Blue”

Il 2 aprile scorso a Genova, nellaSala del Minor Consiglio di PalazzoDucale, è stata presentata al pubblicola nuova rivista della Sagep Editori:si chiama Blue e ha la missione diguidare gli europei alla scoperta dellaLiguria. Sostenuta dalla collaborazio-ne di esperti, di opinion leaders e diun comitato scientifico di alto profi-lo, la neonata rivista fa parte di un pro-getto più ampio di promozione dellaLiguria, delle sue aziende e delle sueorganizzazioni territoriali voluto dal-l’editore di Sagep Stefano Vablais.

Si tratta di un mensile di 104 pagi-ne a colori formato 22,5 x 28, scrittoin inglese e italiano, che sarà distri-buito (65 mila copie) in punti selezio-

PeriodiciLiguria: viaggioal centro della natura,della cucina edella musica

Un nuovo magazine dedicato all’ar-te, storia e cultura della Liguria si èaffacciato sul panorama editoriale del-la nostra regione: si chiama Viaggioin Liguria ed è il trimestrale della Fon-dazione regionale per la Cultura e loSpettacolo. La rivista, corredata daabstracts in inglese, è in vendita nelleprincipali edicole e librerie della Li-guria, del basso Piemonte e della To-scana e distribuita alle biblioteche del-la nostra regione, ai principali tour-operator e alle autorità liguri e italia-ne, alle principali comunità liguri al-l’estero.

Il primo numero è stato presentatoa Genova a Palazzo Ducale lo scorso21 aprile, in occasione dell’ottantesi-mo compleanno del chitarrista geno-vese Vittorio Centanaro, collaborato-re, tra gli altri musicisti, di FabrizioDe André, e protagonista di un alle-gato: in edizione limitata si potrà ac-quistare un cd contente le canzoni del33 giri Viva la Rosa e il cosiddettoConcerto di Portofino.

Far conoscere le eccellenze dellaregione, i suoi tesori più piccoli emeno conosciuti, approfondire i prin-cipali aspetti del turismo culturale,dare spazio ad argomenti legati allastoria, alla letteratura, allo spettacolo,

curiosità storica che vede i genovesigià commercianti e consumatori dicaviale nel Medioevo alla visita a Por-tofino di Manuel Vasquez Montalbanin cerca di una ricetta segreta per cu-cinare gli scampi. Tra i collaboratoridi questo primo numero: MaurizioMaggiani, Massimo Bacigalupo, Ga-briella Airaldi, Mauro Boccaccio,Roberto Iovino, Marina Montesano,Fabrizio Benente, Ricardo Grozio,Giovanni Meriana, Giulio Relini, Sil-via Barisione, Gianni Franzone, Pao-lo Piccione, Michele Fossi, EugenioMassolo, Mariateresa Anfossi, PaoloRedaelli, Paolo Asti.

al paesaggio e alla natura, alle tradi-zioni, all’alimentazione, alla ricercascientifica e all’economia: queste leprincipali finalità della rivista, che inogni numero si occupa di tutt’e quat-tro le provincie liguri e anche dei rap-porti tra la Liguria e le realtà interna-zionali.

Il primo numero di Viaggio in Li-guria è stato interamente dedicato altema del mare, spaziando da Imperiaalla Spezia, dall’archeologia alla pe-sca solidale, da Fabrizio De Andrè allapromozione turistica nei manifesti delNovecento, dai Santi del mare ai poe-ti che hanno amato la Liguria, dalla

nati delle principali città italiane edeuropee e ovunque nel mondo perabbonamento. La rivista è in venditaa 3 euro, l’abbonamento annuale co-sta 24 euro in Italia e 48 euro nel re-

sto d’Europa (i prezzi sono scontatiper gli aderenti al Sagep Club, vedereil sito internet www.sagep.it o con-tattare Sagep Editori S.r.l., via Corsi-ca 21/5, 16128 Genova, tel. 0105959539, fax 010 8686209).

Blue, che nella selezione fotogra-fica è impegnata a mostrare le mi-gliori attrattive e le eccellenze dellanostra regione, si pone come nuovotramite tra coloro che vivono e rac-contano per professione il territorioligure, e i lettori che restano legatialla regione per i motivi più vari: re-sidenti e non, turisti desiderosi diconoscere le realtà liguri in terminidi eventi e attività, curiosi che aspet-tano di programmare una vacanza inLiguria e anche chi è interessato amantenere un legame intellettuale esentimentale con la terra ligure, purvivendo altrove nel mondo.

Emanuele Pessagno,eroe della Val Graveglia

Il 14 marzo scorso l’amministrazio-ne Comunale di Ne, in Val Graveglia,ha presentato nei locali dell’ex scuoladi Arzeno il libro Emanuele Pessagnodalla Valgraveglia a Lisbona di Ange-lo Daneri, edito da Gammarò di SestriLevante (collana Mnemosine, 72 pa-gine, formato 17x24 rilegato inbrossura, prezzo 12 euro).

È la biografia di Emanuele Pessagno,originario della Val Graveglia, che nelXIV secolo fu ammiraglio della Mari-na portoghese e svolse vari incarichi

diplomatici presso le corti europee. Lostemma della sua famiglia, originariadi Arzeno, è tra i settantaquattro stem-mi delle famiglie nobiliari raffiguratinel Palazzo Nazionale di Sintra, cittàportoghese nei pressi di Lisbona, resi-denza dei regnanti della dinastia degliAviz.

Precursore di Colombo, EmanuelePessagno morì in data imprecisata (maprima del 1350) lasciando, come pre-visto all’atto della sua nomina, la ca-rica di Ammiraglio ai figli che gli suc-cedettero. Il suo nome è stato dato aun cacciatorpediniere della Marina ita-liana che operò durante la secondaguerra mondiale.

La nostra affezionata e solerte socia Fiorella Turtoro, origina-ria di Vellego d’Albenga, ci ha mandato questa sua poesia, con laquale aveva partecipato nel 1994 al premio di poesia “O Leudo”di Sestri Levante.

PAESAGGIODELLA MIA LIGURIACielo serenodi un azzurro sbiadito.Fusti di ulivo contortiaggrinziti come gambedi vecchia.Rami drittisnelli e liscicome braccia di neonato,verso l’altosi nascondonoall’uomoproclivea mutilarliper l’abbondante raccolto.Sottobosco di narcisireso possibiledalle foglie radee leggere.Prato declinantedolcemente,con colori sbiaditi.Qua e làciottoli non definitie terra scavata.Sparsi cespuglidi ginestrapudica.Luce abbagliantecon ombre allegreappena marcate.Visione globale,di sogno,perfetta.

PAESAGGIUDA MAE LIGURIASê serende un azzurro sbiadiu.Füsti de uivu cuntortiaggrinzii cumme gambede veggia.Rammi dritisnelli e liscicumme brasse de piccin,versu l’aetuse ciattanall’ommudispostua taggialipe l’abbundante raccolto.Suttuboscu de narcisiresu puscibileda e foeggie raddee legge-e.Prau declinantecun dulcezza,cun culuri sbiadi.Chi e làciottoli nun definie tera scavâ.Sparsi custide ginestrapudica.Luxe abbagliantecun umbre allegreappena marché.Vixiun globalede soegnu,perfetta.

Tipico paesaggio ligure arroccato a Punta Chiappa (Genova).Foto A. De Gregorio.

Page 28: Servizio a pag. 7 Inserto a pag. 14-15 Servizio a pag. 10 ... · biarsi gli auguri con focaccia, vino bianco e pandolce. ... Dopo quasi due anni di silenzio i Trilli () son tor-nati

Dicembre 20092828

Esordio finalmente in casa per lasquadra di calcio della “Liguri nel

mondo” a fine maggio nel camposportivo di Pieve Ligure.

Non ha per nulla fiaccato né glianimi né le gambe la sconfitta intrasferta rimediata nel campo ospitedi Milano lo scorso 24 aprile con-tro una selezione di avvocati e pra-ticanti dell’Avvocatura dello Statodi Milano (vedi Gens num. 3-4/2008 e 1/2009): tra il pubblico,parenti, mogli, fidanzate e amici,che hanno dovuto assistere, pur-troppo, alla cronaca di una sconfittaannunciata ma combattuta fino infondo. Stessa squadra ligure e stes-si avversari meneghini per la par-tita di ritorno a Pieve. Ne è uscitauna bella sfida coronata da unameritata tavolata.

Immancabili le pagelle (senzanomi e cognomi per precisa sceltagoliardica della redazione e dellasquadra). Alla prossima sfida, ma-gari internazionale. Noi siamo pron-ti... almeno psicologicamente. Ci of-friamo anche come...squadra mate-rasso!

GIANVI: i primi cinque minuti se-mina il terrore fra i compagni, sem-bra legato alla porta e gli avversari ti-rano anche da centrocampo. Poi si ri-prende, ma gli altri sono già tre retiavanti. Alla fine i soliti due miracoliche fanno ben sperare per il futuro.Più che Garella, sembra Van der Saar.Negli ultimi cinque minuti dà a tuttiun autentico brivido quando lascia laporta per tentare un’incursione in at-tacco… Desiderio di un nuovo ruo-lo? Perché no? Voto 6+, il più per nonmollare mai.

BEPPE: è l’autentico pilastro del-la difesa. Si era presentato a Milanocome centrocampista offensivo allaDoni e invece è un Cannavaro, capa-ce di fare reparto da solo. Si scordid’ora innanzi di passare la metà cam-po, lo vogliamo in difesa tutta la vita.Voto 8.

RICHI: il campo è decisamente piùpiccolo rispetto a quello di Milano eper lui, che ha massimo trenta minutinelle gambe, è decisamente meglio.La sua forza è quella di essere un

PARTITA DI RITORNO LO SCORSO 22 MAGGIO A PIEVE LIGURE

Liguri nel mondo: pesto e panissa e calcio di qualitàLiguri nel mondo: pesto e panissa e calcio di qualitàLiguri nel mondo: pesto e panissa e calcio di qualità

mancino naturale e di essere, tuttosommato, roccioso nei contrasti. Tie-ne quindi bene la fascia, ma purtrop-po gioca guardando il pallone e senzaalzare mai la testa. In zona tiro è sem-plicemente floscio, colpa di due pie-dini un po’ ruvidi e del fiato cortissi-mo. Però è in netto miglioramento e,se solo si allenasse un minimo, potreb-be dire la sua. Voto 7, perché i miglio-ramenti vanno premiati e perché il ra-gazzo ci crede.

MARTINO: è un personaggio incerca di ruolo. A Milano si era vo-tato all’attacco, a Pieve gioca sullafascia destra. Non è al 100% in nes-suno dei due ruoli. Sotto porta èmiope e in difesa, ogni tanto, si di-mentica l’avversario. Rimane peròl’unico vero jolly della squadra.Voto 7.

FRANCI: più concreto rispetto aMilano, soprattutto sotto porta. Cercadi fare l’uomo a tutto campo, presu-mendo di essere un calciatore vero. Ha

evidenti limiti, però ci crede… puretroppo. Voto 6+.

FRA-FRA: tecnicamente è il piùforte, non si discute, e gioca con unafastidiosa pubalgia. Eroico, ma con unvizio capitale: è innamorato del pal-lone. Scusa, caro, ma quando sei sot-to porta e vedi il compagno smarcato,perché vuoi fare il Mazzola e scartareanche il portiere? Deve diventare piùconcreto, perché lui è il più forte del-la squadra. Voto 7+, il più perché gio-ca infortunato.

BAS: ancora una volta il migliorein campo. Quando vede le maglie cro-ciate dei Liguri nel mondo diventaBuffon. Alla fine viene premiato conla coppa per la prestazione eccellen-te. Ha il cuore grande dei ragazzi diCalabria, tipo Gattuso. Voto 10.

MARCE: non segna, e questa è unanovità, perché lo sanno tutti che è il suc-cessore di “veleno” Lorenzi. Lontanodallo smog di Milano non è perfettamen-te a suo agio. Forse l’emozione di tor-

nare nella terra natia lo porta a una pre-stazione non sempre all’altezza dei suoimezzi. Però, quando meno te l’aspetti,è decisivo e salva sulla linea di porta ungoal già fatto consentendo così agli av-versari di non arrivare al pareggio. È unvincente. Voto 7/8.

ALBERTONE: una fastidiosatendinite lo lascia a spasso e lui chefa? Scende lo stesso dalla marcabergamasca per documentare l’even-to con uno strumento fotografico de-gno del National Geographic. E rea-lizza un servizio da Gazzetta delloSport. Voto 10.

ROBI: quasi a sorpresa, poco primadel calcio d’inizio, si piazza nel dischettodel centrocampo con il fischietto di or-dinanza. È un arbitro di altri tempi. Oggihanno divise tipo astronauti e lui sfoderatutone stile pigiama. È il segno che l’ap-parenza non conta e che, sotto l’abito,vi è un vero uomo di sport. Non si vedee non si sente e, per un arbitro, questo èil massimo dei complimenti perché porta

a termine il suo compito in maniera per-fetta, mantenendo la piena correttezzain campo. A fine partita tenta di fornirequalche consiglio tattico, ma purtrop-po il materiale umano con cui ha a chefare è quello che è… e molti sono im-pegnati a raccogliere le ultime forze perguadagnare gli spogliatoi con le pro-prie gambe. Voto 10, perché lorivogliamo presto.

PUBBLICO: al confronto coloroche assistono alla finale di Wimbledonsono una banda di facinorosi e teppi-sti. Sembra una partita di biliardo, nonvola una mosca. Molti guardano ilpanorama. È desolante riscontrare chenessuno del pubblico, a fine partita,sa com’è finita la gara. Tuttavia, èsemplicemente meraviglioso che visiano persone disponibili a impegna-re anche pochi minuti del loro tempoper seguire una banda di scarponi incalzoncini corti. Voto 8, di stima.

Servizio di Francesco Vignoli,fotografie di Alessandra De Gregorio

Foto di gruppo per i calciatori della “Liguri” e di una selezione dell’Avvocatura di Stato di Milano dopo la partita di andata svoltasi nel capoluogo lombardo loscorso 24 aprile (a sinistra) e a Pieve Ligure lo scorso maggio (a destra e nella sequenza in basso)