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Service s.r.l. Dichiarazione Ambientale 04/07/2015 Sede legale ed operativa : Via G. Strusi - Zona Industriale - Monteiasi (TA) Tei. 099-5901884/5901858 Fax : 099-5908054 e-mail : [email protected] web : www.isolantservice.it II rispetto per l'Ambiente nasce dall'impegno con cui tutti noi di Tsolant Service S.r.l. ci rivolgiamo verso il nostro territorio. L'adesione al Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009. sostenuta da un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla Norma UNI EN ISO 14001, intende dare maggior forza e visibilità al nostro rispetto verso l'Ambiente, portandolo a conoscenza di tutti ed, in particolare, di coloro che conoscono ed impiegano i nostri prodotti.. EMAS GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA Reg.n.IT- 001380 L'Amministratore Unico Ing. Giovanni Do Catelli \. 1 di 77

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S e r v i c e s.r.l.

Dichiarazione Ambientale04/07/2015

Sede legale ed operativa : Via G. Strusi - Zona Industriale - Monteiasi (TA)Tei. 099-5901884/5901858 Fax : 099-5908054 e-mail : [email protected] web : www.isolantservice.it

II rispetto per l'Ambiente nasce dall'impegno con cui tutti noi di Tsolant Service S.r.l. ci rivolgiamoverso il nostro territorio.L'adesione al Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25novembre 2009. sostenuta da un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla Norma UNI EN ISO14001, intende dare maggior forza e visibilità al nostro rispetto verso l'Ambiente, portandolo aconoscenza di tutti ed, in particolare, di coloro che conoscono ed impiegano i nostri prodotti..

EMASGESTIONE AMBIENTALE

VERIFICATAReg.n.IT- 001380

L'Amministratore UnicoIng. Giovanni Do Catelli \. 1 di 77

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S e r v i l e s.r.i.

INDICE 2

PARTE I - PRESENTAZIONE dell'ORGANIZZAZIONE 41 Identificazione dell'Organizzazione che ha predisposto la DA 42 Descrizione delle attività dell'organizzazione 43 Descrizione esposizione Geografica del sito 111 Politica Ambientale 132 Breve descrizione SGA 15

Struttura organizzativa Ì5Responsabilità ed autorità 16Struttura del SGA 17Documentazione primaria dì SGA 22 17

PARTE III - IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI ASPETTIAMBIENTALI SIGNIFICATIVI 24

1 Criteri di identificazione e valutazione degli Aspetti Ambientali (diretti ed indiretti) ....242 Contenziosi incorso 29

Parte IV - PRESENTAZIONE DATI AMBIENTALI 301 Materiali, Prodotti e servizi 32

Materie prime e materiali ausiliari 32Prodotti 37Indicatori materie prime e prodotti 38

2 Fonti energetiche 41Energia elettrica 41Energia termica 42Combustibili ...42Consumi energetici 42

3 Emissioni in Atmosfera 45Emissioni diffuse 46Emissioni convogliate 46

4 Approvvigionamento idrico 525 Scarichi idrici 54

Acque reflue assimilate alle urbane, 54Acque meteoriche di dilavamento 54Gestione deile emergenze 55

6 Suolo/sottosuolo 577 Rifiuti ........588 Altre prestazioni ambientali 61

Odori 61Trasporto interno , 61Impatto visivo ,. 62Amianto 62Sostanze lesive dello strato di ozono e gas serra 62PCB-PCT 62IPPC WSostanze pericolose 62Inquinamento elettromagnetico 63Effetti sulla biodiversità 63

9 Aspetti Ambientali relativi a Fornitori 63Trasporti ,, .^s, K./>. - ; 63Fornitori/AppaltatoriCriteri ambientali ed etico-sociali sceSta fornitori, appaltatori e subappaltatori i

10 Monitoraggi Ambientali &.^$j '.&J. 65

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S e r v i c e s.r.l.

PARTE V- CONFORMITAA' LEGISLATIVA 64PARTE VI - OBIETTIVI E PROGRAMMI AMBIENTALI 65

1 Obiettivi e Programmi Ambientali 73Obiettivi ambientali 73Programmi ambientali Errore. Il segnalibro non è definito.

PARTE VII - CONCLUSIONI 781 Informazioni Dichiarazione Ambientale 772 Scadenza Presentazione Dichiarazione Successiva 773 Verificatore Ambientale Accreditato „ , 77

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OLANTS o r v i e e s.r.L

PARTE I - PRESENTAZIONE dell'ORGANIZZAZIONE

1 Identificazione dell'Organizzazione che ha predisposto la DA

La Dichiarazione Ambientale è stata predisposta dalla Isolani Service S.r.l.; nel seguito se nedichiarano i principali dati identificativi :

Ragione Sociale:Indirizzo:Telefono:Fax:e-mail:Referenti ambientali:

Numero dipendenti:Codice NACE:Settore accreditamento1.

Isolani Service S.r.l.Via G. Striisi Zona Industriale - MONTEIASI (TA)099-5901884/[email protected] Giovanna Tignatale (Rappresentante della Direzione e Responsabilede! Sistema Integrato di Gestione)Dott. Michela Striisi (Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale)21(compresi 2 soci)

23t.2Q-Fabbrìcazione dì prodotti refrattariEA15

La Isolani Service S.r.l. è classificabile come PICCOLA IMPRESA in quanto:• ha in organico meno di 50 dipendentiS il fatturato annuo non è superiore a 7 milioni di EURS il suo capitale non è controllato per più del 25 % da altre imprese

Dal momento che gli aspetti ambientali rilevati dall'analisi ambientale iniziale risultamo significativi,Isolani Service S.r.l. non può avvalersi della facoltà di derogare dalla prescrizione di convalidaannuale delle informazioni contenute nella Dichiarazione Ambientale, secondo quanto previstodall'articolo 7 del Regolamento EMAS (Reg. CE n° 1221/2009 del Parlamento Europeo e delConsiglio del 25 novembre 2009).

2 Descrizione delle attività dell'organizzazione

L'azienda svolge attività di produzione di polveri di copertura isolanti, esotermiche e captanti perpaniere e siviere, desolforanti per ghisa ed acciaio e set di formati in calcestruzzo/argilla refrattario.La Isolani Service S.r.l. ha iniziato l'attività produttiva dal 1991, a partire dall'esperienza di unapreesìstente società che operava nella zona industriale di Massafra.L'allocazione dell'attività produttiva nell'attuale sede è avvenuta nel 2001, con la costruzione del 1A

capannone (A) e l'aggiunta del processo di produzione degli atomizzati; infine, dal novembre 2008 èiniziata l'attività produttiva anche nel 2A capannone (B) (Vedi Figura 3).

La Isolani Service S.r.l. produce polveri di copertura isolanti, esotermiche e captanti per paniere esiviere nelle tre diverse tipologie:

v^ Atomizzate•S GranulateS Tal quali

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S e r v i c e s.r.l.

Le polveri in produzione presentano diversa composizione chimico-fisica; sì suddividono in acide,basiche e captive. Queste ultime producono un alto potere captante delle inclusioni non metalliche esono adatte alla copertura di acciai molto puliti.La Isolant Service S.r.l. produce inoltre diverse tipologie di desolforanti per ghisa ed acciaio, che sidistinguono per la granulometria e per la composizione chimica e vengono ottimizzate in funzionedel tipo di acciaio da produrre e del suo livello di disossidazione.Per la desolforazione della ghisa l'azienda produce anche delle miscele a base di magnesio metallicoa granulometria controllata, per sistemi di insufflazione a lancia.Infine la Isolant Service S.r.l. progetta e produce set di formati in calcestruzzo/argilla refrattario perla regolazione del flusso acciaio in paniera, al fine di ridurre al minimo le microinclusioni nonmetalliche.

La produzione si sviluppa esclusivamente su commessa ed i principali clienti sono le grandi acciaieriesul territorio nazionale, quali :^ ILVA S.p.A. di TaranteS LUCCHINI S.p.A. di Piombino^ THYSSENKRUPP di Terni

Nel seguito si riporta l'indicazione dei principali macchinarii e impianti di cui Isolant Service S.r.l.dispone per la realizzazione dei processi produttivi:

•S n. 2 Vagli a massa vibrante con potenza di 5 KW ed 1 chiuso con sistema vibrante conpotenza inferiore a 5 KWS compressore da 15 KW e capacità di 500 litri, raffreddato a olioS 2 compressori da 30 KW e capacità di 500 litri, raffreddati a olioS gruppo materie prime costituito da 4 silos con capacità di circa 50 me.S gruppo additivi costituito da 4 silos di capacità di circa 15 me.S gruppo prodotti costituito da 2 silos con capacità di ciraca 40 me.^ 2 mulini da 75 KWS I miscelatore con motore da 15 KWS 5 gruppi di nastri elevatori a tazzeS 2 essiccatori verticali da 1200 L/hS 2 miscelatori per KAS con motore da 10 CV

11 ciclo tecnologico varia a seconda che si tratti della produzione di polveri/miscele o di manufatti incalcestruzzo.Il diagramma seguente illustra visivamente lo schema funzionale del processo produttivo per polverie miscele.

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Figura I-Schema funzionale del processo produttivo di polveri/miscele

Per quanto riguarda la produzione di polveri e miscele si distinguono i processi di produzione per•S granulatiS atomizzati

Per entrambe le linee di produzione viene eseguito un primo sottoprocesso comune ad entrambe:

1) Ricevimento, scarico e stoccaggio della materia primaLa materia prima, costituita da materiale polverulento, arriva allo stabilimento nella maggior parte deicasi su automezzi muniti di cisterna, o in "big bags" coperti da tendoni. L'automezzo viene pesatoall'ingresso su di una pesa a ponte ed il suo contenuto viene classificato e stoccato all'interno digrossi silos adeguatamente identificati o, nel caso che i silos si presentino pieni, viene stoccatoall'interno di "big bags" e conservato all'interno del magazzino.

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OLANT«-«»««HH. S e r v i c e s.r.l.

L'attività di stoccaggio, all'interno dei silos avviene rovesciando la materia prima in un elevatore atazza; tutto il trasporto del materiale avviene all'interno di condutture metalliche, ciò permette diminimizzare al massimo le dispersioni delle polveri in atmosfera.L'impianto di stoccaggio della materia prima è dotato di un filtro depolverizzatore a maniche con unaportata di 4.000 Nm3/h che accede al punto di emissione El.Nel depolverizzatore l'aria insieme alle polveri vengono convogliate attraverso un tubo collettore, adun insieme di maniche in tessuto per depressione generata da un ventilatore-aspiratore, di tipocentrifugo, posto a valle dello stesso filtro.L'aria polverosa, viene costretta ad attraversare il tessuto filtrante a microporosità dall'esterno versol'interno delle maniche, su cui la polvere viene trattenuta.L'aria depurata, in uscita dal filtro, viene convogliata al camino ed emessa in atmosfera. La polveredepositata sulla superficie esterna del tessuto delle maniche viene eliminata con brevi impulsi di ariacompressa dall'interno verso l'esterno delle maniche.L'attività di pulizia delle maniche viene gestita da una centralina elettronica che provvede a regolarela sequenza e la frequenza dei cicli di pulizia per ciascuna serie di maniche con getti di ariacompressa a 6,0 atm.La polvere distaccatasi dal tessuto, si raccoglie nella tramogge sottostante al filtro, evacuata e raccoltain un sacco di iuta a tenuta.Tali polveri vengono successivamente recuperate e immesse nel ciclo di produzione.La stessa modalità di stoccaggio viene adoperata per i materiali ausiliari, additivi e calcinati vari, mal'immagazzinamento avviene in silos differenti; anche l'impianto adibito allo stoccaggio degliadditivi è dotato di un filtro depolverizzatore a maniche con una portata di 3.000 NnrVh che accede alpunto di emissione E2.L'impianto è funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione El.

Il processo di produzione di granulati si sviluppa quindi con i sottoprocessi indicati nel seguito.

2) Mi sedazione dei materialiL'impianto di cui è dotato lo stabilimento può lavorare in automatico o in semiautomatico; durantequesta fase gli addetti alla lavorazione preparano la miscela tramite l'ausilio di un computer che pesai diversi quantitativi di materia prima da utilizzare. Il materiale mediante un sistema meccanico dicoclee e nastri trasportatori viene riversato all'interno del miscelatore e lavorato per un periodovariabile di circa 15 minuti.L'impianto di miscelazione allocato presso il capannone A è dotato di un filtro che accede al punto diemissione E3; l'impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per ilpunto di emissione E2.Un impianto analogo è allocato presso il capannone B ed è dotato di un filtro depolverizzatore amaniche che accede al punto di emissione El i ; l'impianto ha una portata di 8.000 Nm3/h ed èfunzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E5.

3) Immagazzinamento del prodotto finitoII prodotto finito proveniente dall'attività di miscelazione viene successivamente inviato, a mezzo diopportuni nastri di trasporto, all'interno di silos o imballato in "big bags" a seconda delle modalità ditrasporto da utilizzare per la spedizione.

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L'impianto di stoccaggio è dotato di un filtro che accede al punto dì emissione E4; l'impiantofiltrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E2.Lo stoccaggio in "big bags" avviene al coperto e su pedane in legno.

TI processo di produzione di atomizzati è invece costituito dai sottoprocessi indicati nel seguito:

2) Macinazione e miscelazioneDurante questa fase gli addetti alla lavorazione preparano la miscela tramite l'ausilio di un computerche pesa i diversi quantitativi di materia prima da utilizzare. Il materiale viene quindi avviato alla fasedi macinazione, dove avviene anche la miscelazione con acqua.

Durante la fase di lavorazione vengono effettuati controlli analitici sul materiale (peso specifico,granulometrìa, umidità] al fine di garantire la corrispondenza ai requisiti richiesti dal cliente.

3) EssiccazioneLa miscela ottenuta viene spruzzata mediante l'uso di una pompa nella camera di essiccazione,all'interno della quale avviene poi la caduta sul fondo del prodotto atomizzato.

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L'impianto allocato all'esterno del capannone A è dotato, per le vasche ed il mulino, di un filtro cheaccede al punto di emissione E5; l'impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo aquello descritto per il punto di emissione E2.Per l'atomizzatore è invece presente un Filtro a maniche con portata di 4.700 Nm /h che accede alpunto di emissione E6.Nel filtro a maniche si esegue la pulizia automatica del mezzo filtrante in controcorrente mediantearia compressa; il corpo centrale del filtro è costruito in lamiera di acciaio Inox opportunamentelavorato ed è dotato di un sistema per il controllo della perdita di carico.Un altro impianto atomizzatore analogo è allocato presso il capannone B ed è dotato di un filtro amaniche che accede al punto di emissione E10; l'impianto filtrante è strutturalmente efunzionalmente analogo a quello descritto per il punto di emissione E6.

4) Immagazzinamento del prodotto finitoII prodotto finito viene successivamente inviato all'interno di silos o imballato in "big bags" aseconda delle modalità di trasporto da utilizzare per la spedizione.Il diagramma seguente illustra invece visivamente lo schema funzionale del processo produttivo per iformati di calcestruzzo/argilla.

Stampo iracciaro

Formazione dellostampo in acciaio

Ricevi mento,scarico e

«tocca99 i omaterie prime

Calcestruzzo

ès*\a 2-Schema funzionale del processo produttivo di formati in calcestruzzo/argilla

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Il processo di produzione di formati in calcestruzzo/argilla è costituito dai sottoprocessi indicati nelseguito:

1) Ricevimento, scarico e stoccaggio della materia primaII processo viene eseguito con le stesse modalità viste in precedenza; le materie prime vengonoscaricate con i carrelli in big bag e allocate nell'area adibita allo stoccaggio delle materie prime.

2) Formazione dello stampo in acciaioNello stabilimento è presente un'area officina destinata alla realizzazione degli stampi per le barriere.

3) Realizzazione dei formati in calcestruzzo/argillaII manufatto in calcestruzzo viene realizzato mediante la lavorazione di miscele specifiche lavoratecon la molazza. Il cemento così prodotto viene colato all'interno degli stampi e sottoposto adasciugatura a temperatura ambiente per circa 20 ore e ad essiccazione all'interno di un essiccatorealimentato a GPL.

L'impianto di realizzazione dei formati è dotato di un filtro depolverizzatore a maniche con unaportata di 4.000 Nm7h che accede al punto di emissione E7 ed è strutturalmente e funzionalmenteanalogo a quello descritto per il punto di emissione El.Inoltre l'impianto che provvede alla fase di essiccazione è dotato di un filtro a maniche che accede alpunto di emissione E8; l'impianto filtrante è strutturalmente e funzionalmente analogo a quellodescritto per il punto di emissione E6.

4) Immagazzinamento del prodotto finitoI manufatti in calcestruzzo vengono stoccati all'interno del capannone, la movimentazione avvienemediante l'ausilio di carrelli elevatori elettrici.

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OL.ANTS e r v i c e s.r.l.

3 Descrizione esposizione Geografica del sitoInquadramento urbanisticoL'insediamento produttivo della Isolani Service S.r.l. è situato nella zona industriale del Comune diMonteiasi su un suolo di superficie totale di circa 32.900 mq di cui circa 6.300 sono coperti dapalazzina uffici e 2 capannoni (A e B); il secondo dei 2 capannoni industriali (B) è attivo dalnovembre del 2008.Quest'area viene definita, nel piano regolatore comunale, come zona industriale; l'insediamento ècontraddistinto dall' identificativo catastale Foglio 7 - Part. 119/120 e 180Lo Stabilimento si articola su 2 corpi di fabbrica

^ capannone A ed uffici : CE n. 1 del 03-01-2001 con agibilità del 18-08-2001v^ capannone B : Aut. 2 del 24-03-2006 del SUAP di Tarante con certificato di agibilità n. 30 del29-10-2008.

Allo scopo di delimitare i processi eseguiti nei vari reparti, le aree di lavoro del sito produttivo sonostate individuate come :

S Al -Ricevimento materie primev' A2-Stoccaggio materie prime (silos)v^ A3-Stoccaggio prodotti finiti (silos)v' A4-Produzione (capannone A)v' A5-Deposito materie prime e prodotti finiti (big bags)-capannone Av' A6-Area verdev' A7-Impianti ausiliari (gruppo elettrogeno; serbatoio gasolio)S A8-Impianti ausiliari (serbatoio GPL, riserva antincendio, compressori))S A9-Impianti ausiliari (riserva antincendio, compressori)•S A10-Area di scorrimentoS Ali -Stoccaggio magnesio metallicoS A12-Deposito materie prime e prodotti finiti (big bags)-capannone BS A13-Produzione (capannone B)S A14-Cabina elettricaS A15-Uffici

La Planimetria di stabilimento evidenzia la distribuzione di uffici, depositi ed aree produttive :S Area produttiva (Capannoni A e B): 6.000 mq.^ Uffici: 260 mq.S Tettoia (esterna): 40 mq.S Area esterna: 26.600 mq.

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O LANS e r v i e o ».r.

Figura 3-Planimetria dello stabilimento

L'area limitrofa all'attività produttiva è caratterizzata da un basso livello di urbanizzazione, inoltrenelle immediate vicinanze dell'area produttiva non si riscontrano ulteriori nuclei industriali.Le principali infrastnitture di comunicazione adiacenti lo stabilimento sono rappresentate dallaSuperstrada Taranto-Grottaglie e dalla S.P. 21.

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Non si segnala la presenza, nelle vicinanze dell'insediamento produttivo e nelle aree prossime, dizone di rilevante importanza dal punto di vista paesaggistico, turistico, archeologico o storico-culturale, né di habitat di particolare interesse naturalistico.L'area può essere classificata come "area esclusivamente industriale" ai sensi del D.P.C.M. 14-11-1997.

PARTE II - SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALEDELL'ORGANIZZAZIONE

1 Politica AmbientaleL'Alta Direzione della ISOLANT SERVICE S.r.l., con l'implementazione di un Sistema di GestioneIntegrato per la qualità e l'ambiente, in conformità con le norme di riferimento UNI EN ISO 9001:2008, UNIEN ISO 14001:2004 e Regolamento EMAS, si assume l'impegno di gestire le attività di "Progettazione eProduzione di polveri di copertura, desolforanti, defosforanti, masse da spruzzo e manufatti refrattari per usosiderurgico'', in modo tale da identificare e soddisfare le esigenze e le aspettative qualitative e ambientali ditutte le parti interessate, consolidando e migliorando l'immagine di serietà e competenza conseguitadall'Organizzazione nel settore, oltre che trarre dei vantaggi interni aggiuntivi derivanti dal perfezionamentoorganizzativo.Il programma di gestione integrato copre tutte le fasi delle attività e garantisce che i processi siano condottinel totale rispetto delle richieste esplicite ed implicite del Cliente, della normativa ambientale cogente,nell'ottica del miglioramento continuo di tutte le prestazioni aziendali. Tale programma di ottimizzazione,realizzato attraverso lo studio delle dinamiche e dei processi aziendali, delle risorse umane, materiali efinanziarie disponibili, ha individuato modelli comportamentali sempre più condivisi da tutti i livellidell'Organizzazione, permeando così la stessa del concetto di "Cultura della Qualità e dell'Ambiente".La Isolant Service S.r.l., in conformità alle norme suddette, si prefìgge di mantenere e migliorare, attraversol'attuazione del Sistema di Gestione Integrato, i seguenti obiettivi:

S Soddisfazione del Cliente e delle Parti Interessate, assicurando che i requisiti cogenti e delCliente siano conosciuti, individuati, definiti e soddisfatti insieme ad altri requisiti sottoscrittidall' Organizzazione;

S Conformità del prodotto realizzato ai requisiti di qualità;

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O LAN"S e r v i c e s.r.l.

^ Efficacia ed efficienza del SCI, riesaminando periodicamente la Politica, gli obiettivi e i relativitraguardi per la salvaguardia dell'ambiente e per la qualità;

S Perseguimento di un ragionevole e costante miglioramento continuo del Sistema, della "qualità",ambientale e dei propri prodotti;

S Efficienza nell'organizzazione interna di compiti e risorse, intesa come rispetto delle pianificazionidelle attività;

•S Mantenimento della conformità alla normativa ambientale cogente applicabile al sito produttivo e alleattività svolte;

S Riduzione degli impatti ambientali dovuti alle attività espletate, su aria, acqua, suolo e sottosuolo, equindi impegno alla prevenzione dell'inquinamento;

S Riduzione dell'utilizzo di risorse energetiche;S Ottimizzazione della gestione dei rifiuti;S Incremento della quantità di rifiuti avviati al recupero;S Selezione dei propri fornitori sulla base delle loro capacità tecniche, qualitative, produttive di fornire

il prodotto servizio richiesto e di osservare la normativa ambientale;S Sensibilizzazione, tramite azioni di formazione ed informazione, l'attenzione del personale interno e

di fornitori/appaltatori che lavorano nel sito per conto dell'Organizzazione, affinchè applichino lenorme e le procedure/istruzioni previste nel Sistema, promuovendo contemporaneamente lapartecipazione attiva di tutto il personale;

S Dialogo trasparente e continuo con il mondo esterno.Implicitamente, questi obiettivi comportano un impegno e un aggiornamento continuo sia nel modo disoddisfare le esigenze delle parti interessate, sia nell'adeguamento dei processi, mantenendo livelli di qualitàe affidabilità in linea alle tendenze ed esigenze del mercato.Gli obiettivi indicati, infatti, non sono chiaramente realizzabili una volta per sempre, ma devono essereperseguiti con metodicità e costanza e con la consapevolezza che la politica del miglioramento continuorichiede uno sforzo e un atteggiamento positivo da parte della Direzione, oltre che la piena e deditacollaborazione di tutto il personale.La Direzione avrà un ruolo attivo nella promozione e nella guida di tutte le azioni che porteranno alraggiungimento degli obiettivi. A tal fine ha stabilito degli indici di misurazione degli stessi, che, esaminati insede di Riesame della Direzione, consentiranno di valutare l'efficacia e l'efficienza del Sistema, nonché glieffettivi miglioramenti/benefìci derivanti dall'applicazione dello stesso.In ogni caso la Direzione riesaminerà periodicamente il seguente documento, nel quale provvedere adaggiornare ed attualizzare gli obiettivi dell'Azienda, nell'ottica del miglioramento continuo.Sarà inoltre interesse e cura dell'Alta Direzione assicurarsi, attraverso incontri periodici cui parteciperannotutti i livelli aziendali, che tale politica sia compresa e appresa, affinchè tutto il Personale aziendale concorraper competenza al conseguimento degli stessi obiettivi prefìssati.La Isolani Service S.r.l. si impegna pertanto a perseguire una moderna gestione per la qualità e l'ambiente,adottando le migliori tecnologie disponibili ed economicamente attuabili, promuovendo la sensibilizzazionedel personale interno sugli effetti ambientali oltre che sulla "Customer Satisfactiori".Su questi pilastri si basa la filosofia aziendale, una filosofìa marketing-oriented, che pone il cliente el'ambiente al centro del sistema, ne studia i bisogni e le modalità per soddisfarli.

Amministratore UnicoIng. Giovanni Donatelli

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2 Breve descrizione SGA

II Sistema di Gestione è integrato tra Qualità (Norma ISO9001) e Ambiente (ISO14001).

Struttura organizzativaLa struttura organica di Isolani Service S.r.l. è costituita da 21 operatori (16 operai, 3 impiegati e 2soci); l'attività è articolata su 3 turni giornalieri dal lunedì al venerdì.Nel seguito è riportato l'Organigramma che descrive l'organizzazione della Isolant Service S.r.l. e nedefinisce i rapporti di autorità e responsabilità.

Responsabile Dati PersonaliEmma ADAMO

Rappresentante detta Direzionee Responsabile RSI

Giovanna FOGNATALE

Resp. RGA /D.A. Interfaccia ISPRA«chete STRUSI

ISOLANISERVICE S.R.L,

DIRETTORE GENERALEResponsabile Commerciale

Giovanni DONATELLI

R. AmministrativoEmma ADAMO

DIRETTORE DELLA PRODUZIONEAntonio STRUSI

Responsabile ProgettazioneGiovanni DONATELLI

Responsabile RSPPGiovanni Donateti!

Responsabile SEGAntonio LAGIOIA

R. PersonaleAntonio STRUSI

OPERATORI

Figura 4 - Organigramma aziendale

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OL.ANT•HWIMWW— S e r v i c e s.r.l.

Responsabilità ed autoritàLa Direzione aziendale della Isolani Service S.r.l. ha inteso integrare le responsabilità derivanti dagliimpegni della politica ambientale con quelle operative derivanti dalla politica aziendale complessiva;pertanto:a. i compiti operativi di attuazione del SGA e sorveglianza delle prestazioni ambientali dell'azienda

sono affidati al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale;b. le responsabilità di indirizzo e miglioramento sono state attribuite al Rappresentante della

Direzione.Al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale sono attribuite le seguenti mansioni:

S propone modifiche alla documentazione primaria del SGAS mantiene e distribuisce la documentazione primaria del SGAS verifica la congruenza delle modifiche alla documentazione primaria del SGA•S gestisce la configurazione della documentazione primaria del SGAS tiene in consegna ed aggiornata la documentazione di origine esterna di carattere normativo etecnicoS mantiene ed aggiorna l'elenco delle registrazioni del SGAS mantiene ed aggiorna la raccolta delle prescrizioni normativeS cura la conservazione ed il mantenimento degli adempimenti normativi di competenzaS collabora alla valutazione di significatività degli impatti ambientaliS collabora alla definizione di obiettivi specifici e dei programmi di gestione per raggiungerliS definisce il piano dei controlli ambientali*/ raccoglie e riscontra le segnalazioni ambientali•S cura la diffusione dell'informativa ambientaleS cura l'erogazione e la valutazione di efficacia dei processi formativiS mantiene la delega alla gestione dei registri di carico e scarico dei rifiuti e dei relativiadempimenti amministrativiS sorveglia sull'applicazione dei sistema di gestione Qualità-Ambi enteS raccoglie, valuta ed elabora i dati aziendali per l'attuazione del programma di gestioneambientale e la valutazione delle prestazioni aziendaliS coordina l'attuazione del pieno dei controlli ambientaliS gestisce la Dichiarazione Ambientale e cura le relazioni istituzionali con ISPRA.

Al Rappresentante della Direzione sono attribuite le seguenti mansioni:S coordina la definizione del piano di formazione del personaleS cura la realizzazione del piano di formazione del personale ed aggiorna conscguentemente lascheda personaleS coordina la valutazione di efficacia della formazione del personaleS coordina il monitoraggio del piano dei controlli ambientaliS coordina il monitoraggio del programma di gestione ambientaleS collabora alla valutazione delle prestazioni del SGAS coordina l'esecuzione degli audit ambientaliS collabora con i responsabili di funzione alla presa in carico ed alla gestione delle NC,suggerendo eventuali azioni correttive e/o preventiveS verifica e autorizza la pubblicazione della Dichiarazione Ambientale, unitamente alladirezione aziendale.

Nell'ambito dellacaratterizzato da

struttura organizzativaresponsabilità, requisiti

della Isolani Service S.r.l. ogni profilo funzioé11 sjr\»3***xSP

minimi ed interconnessioni con le altre funzioni Stetae£ \JS5-

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O LANS e r v i c e s.r.l.

nei riguardi del Sistema Integrato di Gestione Qualità-Ambiente (SCI), tutti i Responsabili difunzione hanno i seguenti compiti:

S collaborare alla redazione/revisione dei documenti di definizione e attuazione del sistema digestione, per quanto di loro competenza;S sorvegliare l'applicazione del sistema di gestione e collaborare alla individuazione eattuazione di eventuali azioni che permettano di migliorare le prestazioni dei processi aziendali;S garantire l'appropriato utilizzo delle procedure operative previste;S assicurare che tutto il personale abbia il necessario grado di addestramento ed istruzionerispetto ai compiti affidati per il corretto espletamento delle procedure previste per la qualità e perla tutela ambientale e della sicurezza.

Struttura del SGAPer giungere alla realizzazione del SGA il vertice aziendale:

S ha definito un assetto organizzativo che possa utilizzare al meglio l'apporto professionaledelle risorseS ha analizzato le proprie attività, prodotti e servizi, compresi nel campo di applicazione delSGA, identificando gli aspetti ambientali (diretti ed indiretti), ad essi correlati, che può teneresotto controllo o sui quali comunque può esercitare un'influenza, valutandone il livello disignificatività di impatto sull'ambienteS ha identificato tutte le prescrizioni applicabili all'organizzazione ed i conseguentiadempimenti•S ha definito una politica ambientale appropriata agli scopi dell'azienda, correlati obiettivimisurabili ed un Sistema di Gestione Ambientale che persegue il raggiungimento di tali obiettiviS ha definito la documentazione primaria del SGA ed il ciclo di vita della documentazione,indicando le modalità e le responsabilità con cui i documenti prodotti all'interno del SGA devonoessere identificati, redatti, approvati, emessi, distribuiti, conservati, rintracciati, riesaminati,aggiornati, dismessiS ha individuato le registrazioni che devono essere effettuate e per ciascuna di esse haidentificato il responsabile dell'archiviazione, il luogo ed il criterio di archiviazione, il tempo diconservazione ed i destinatari della distribuzioneS ha pianificato le risorse necessarie all'organizzazione in termini di risorse umane e diinfrastnitture produttive per l'esercizio del SGAS ha definito le esigenze di formazione e di sensibìlizzazione alle problematiche ambientalidelle risorse umane che operano, direttamente o indirettamente per l'organizzazioneS rispetto agli obiettivi specifici di Politica Ambientale ha provveduto ad individuare traguardiintermedi, programmi di gestione e piani di controllo ambientaleS ha reso possibile la valutazione delle prestazioni ambientali dell'organizzazione rispetto agliobiettivi mediante l'individuazione di opportuni indicatori e delle relative modalità divalorizzazione e controllo^ si è organizzata in modo da poter disporre di misurazioni che le consentissero dì monitorareed analizzare i processi e i prodotti al fine di poterli migliorare continuamente per ilconseguimento degli obiettivi espressi dalla Politica AmbientaleS esegue audit ambientali secondo un prestabilito programma con l'obiettivo di verificare laconformità del SGA (rispetto a quanto è stato definito nei piani e nei programmi aziendali ed airequisiti delle norme di riferimento), la sua efficacia (capacità di raggiungere i traguardi di qualitàed ambientali fissati) e le possibilità di miglioramentoS riesamina con frequenza annuale il SGA per assicurarsi che si mantenga idoneo, acefficace

r~

S ha predisposto la Dichiarazione ambientale e ne cura l'aggiornamento ed il rinnovo.^.

Pag. 17 di 77 D N V / . 10 IS

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Il diagramma seguente descrive visivamente la struttura del SGA

Monitoraggiopiano dei controlli

ambientali

DichiarazioneAmbientate

»• Riesame del SGA *

DichiarazioneAmbientale

Acquisizionecommesse

Verbale diaudit

Azioni correttive

RichiestaAC

Audit ambientale

Va lutazione delleprestazioniambientali

"A"

Gestione delle NCDati

ambientali

Monitoraggioprogramma

gestioneambientale

Datiambientali

Programmagestione

ambientale

Segnalazioni NC

Impiantì estrutture

Produ zi orefratta ril'industria

metallurgica

ST *

Obiettivi etraguardi

ambientali

Pianoformazione RU

PGR1 Gestionerisorse

Figura 5 - Struttura del SGA

I principali processi del SGA sono descritti sinteticamente nel seguito.

Prodottoin

consegna

Consegnaprodotti

Dossiercommessa

Prodottofinito

" Analisi ambientale inizialeViene eseguita un'analisi ambientale iniziale, secondo le indicazioni dell'Allegato I del RegolamentoCE 1221/2009, al fine di individuare e valutare gli aspetti ambientali dell'organizzazione, correlatiall'attività aziendale, sui quali l'organizzazione ha un controllo diretto (aspetti diretti) o checomunque può in qualche modo influenzare (aspetti indiretti).

• Prescrizioni legali ed altre prescrizioniL'organizzazione ha identificato e conosce le implicazioni di tutti gli obblighi normativi applicabili inmateria di ambiente, emerse nel corso dell'analisi ambientale di cui all'allegato I del RegolamentoCE 1221/2009.L'organizzazione provvede al rispetto della normativa ambientale, comprese le autorizzazioni e irelativi limiti e ha predisposto procedure che consentono all'organizzazione di rispettare nel tempotali obblighi.

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I Definizione della Politica AmbientaleLa Direzione della Isolani Service S.r.l. ha definito gli impegni della Politica per l'Ambiente e lerelative modalità di controllo ed aggiornamento, avviando quindi la realizzazione del SGA che da taliindirizzi deve essere guidato.

" Definizione obiettivi e traguardi ambientaliQuesto processo definisce gli obiettivi specifici del SGA in corrispondenza degli impegni di PoliticaAmbientale, delle prescrizioni normative, delle esigenze operative aziendali, del punto di vista delleparti interessate e dei livelli di significatività assegnati agli aspetti ambientali.II grado di raggiungimento degli obiettivi è stato reso misurabile mediante l'individuazione diopportuni indicatori e delle relative modalità di valorizzazione e controllo.Le prestazioni ambientali dell'organizzazione rispetto ai suoi obiettivi e traguardi sono valutateall'interno del processo di riesame della direzione. L'organizzazione inoltre è impegnata a migliorarecontinuamente le proprie prestazioni ambientali, anche basando la sua azione su programmiambientali locali, regionali e nazionali.

• Pianificazione ambientaleRispetto agli obiettivi specifici di Politica Ambientale si provvede ad individuare traguardi intermedi,programmi di gestione e piani di controllo ambientale.Il SGA è orientato alle effettive prestazioni ambientali dell'organizzazione con riferimento agliaspetti diretti e indiretti rilevati nell'analisi ambientale.

• Riesame del SGAIsolani Service S.r.l. ha pianificato di riesaminare con frequenza annuale il SGA per verificare che

S sia sempre idoneo a perseguire gli obiettivi aziendaliS sia adeguato agli impegni aziendali per la qualità e l'ambienteS sia efficace nel perseguimento degli obiettivi specifici di qualità e ambientaliS valuti le prestazioni ambientali dell'organizzazione con riferimento agli aspetti diretti eindiretti rilevati nell'analisi ambientale e orienti l'organizzazione a migliorarle continuamente.

Possono essere programmati riesami straordinari per :S rilevanti trasformazioni del SGAS particolari modificazioni organizzative•S significative variazioni di strategia aziendale .

• Gestione risorseNell'ambito della gestione delle risorse, rese disponibili dalla Direzione aziendale per l'attuazione delSGA, sono compresi i seguenti sottoprocessi:

S Partecipazione del personaleL'organizzazione riconosce che la partecipazione attiva del personale è un elemento trainante epresupposto per continui miglioramenti ambientali ed è una risorsa fondamentale per migliorare leprestazioni ambientali e il metodo migliore per ancorare con successo il sistema di gestioneambientale all'interno dell'organizzazione.L'organizzazione riconosce che l'impegno, la risposta e il sostegno attivo da parte della direzionesono il presupposto per il successo di questi processi.Al fine di consentire la partecipazione e l'informazione delle singole persone e dei lororappresentanti, la Direzione aziendale ha istituito uno schema di partecipazione del personaleche prevede specifiche modalità di "feedback" nei confronti del personale, mediante J.coinvolgimento attivo nel processo di gestione ambientale dei rappresentanti dei lavorator^T^

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LANT^ S e r v i c e a.r.l.mmm*^s~

S Formazione del personaleII Piano di formazione RU (RU = risorse umane) viene predisposto a cura del Responsabile delPersonale con approvazione della Direzione Generale.Il Responsabile della Gestione Ambientale, in collaborazione con i responsabili di funzione,provvede ad individuare i necessari supporti formativi, a definire le relative modalità e tempi dierogazione, nonché i costi preventivabili.Gli interventi formativi pianificati vengono realizzati secondo la pianificazione prevista,aggiornando il piano di formazione con l'annotazione degli interventi eseguiti.Il Responsabile del Sistema Integrato di Gestione (RSI), in collaborazione con i responsabili difunzione, e segue una vantazione degli "skills" del personale in carico, degli interventi formativieseguiti e delle esigenze in termini di competenze, al fine di individuare eventuali ulterioriesigenze formative.

S Gestione degli impianti e delle infras tratturePer le infrastrutture tecnologiche viene eseguito un processo di manutenzione ordinaria secondoun programma di manutenzione che prevede, per ciascuna componente o categorie di componenti,determinate operazioni di controllo; il processo ha l'obiettivo di verifìcare le condizioni generalidi manutenzione delle infrastrutture tecnologiche, dei mezzi e delle strumentazioni, per assicurareche le prestazioni fornite ai processi di produzione siano rispondenti ai requisiti attesi.

S Gestione ambiente di lavoroII processo si esplica sostanzialmente attraverso la individuazione delle lavorazioni rilevanti per lacorretta esecuzione delle attività produttive e con le predisposizione delle procedure e istruzioni dilavoro ritenute necessarie.Si è definito inoltre il Documento di valutazione dei rischi ed il relativo Piano di emergenza,integrandoli con le istanze derivanti dagli aspetti ambientali dell'attività aziendale.

S Comunicazione ambientaleL'azienda mantiene un dialogo aperto con il pubblico e le altre parti interessate, comprese lecomunità locali e i clienti, circa l'impatto ambientale delle prorprie attività e dei propri prodotti eservizi per individuare le questioni che preoccupano il pubblico e le altre parti interessate.In particolare il processo comunicativo :

o definisce i principali flussi informativi aziendalio individua i responsabili delle varie tipologie di comunicazioneo individua i principali canali di comunicazioneo rende evidente alle parti interessate (interne ed esterne) l'impegno per l'Ambientedella Direzione aziendaleo coinvolge nella misura più larga possibile il personale nell'approccio delleproblematiche della qualità e dell'ambienteo acquisisce segnalazioni e suggerimenti per migliorare le prestazionidell ' organizzazione

La Politica Ambientale è comunicata in forma scritta ai principali clienti e fornitori e pubblicata sulsito Internet aziendale.Il Responsabile della Gestione Ambientale ha il compito di raccogliere tutte le segnalazioni ed isuggerimenti provenienti dalle parti interessate interne ed esterne.La Dichiarazione Ambientale, aggiornata e convalidata annualmente e rinnovata contriennale, è resa disponibile alla pubblica consultazione:

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OI.ANS e r v i c e s_rJ.

^ in forma cartacea, mediante apposita richiesta indirizzata al Responsabile del SGA, dainviare per fax o e-mail, almeno 1 giorno prima della data di consultazione richiestaS sul sito Internet aziendale, in estratto e senza alcun vincolo di accesso.

• Monitoraggio del piano dei controlli ambientaliII Responsabile della Gestione Ambientale coordina il monitoraggio del piano dei controlliambientali.Per i controlli che prevedano misure di sorveglianza particolarmente significative, ne vienemantenuta evidenza nel Registro dei controlli operativi e monitoraggi.

• Monitoraggio del programma di gestione ambientaleII Responsabile della Gestione Ambientale coordina il monitoraggio del programma di gestioneambientale; per ogni aspetto ambientale incluso nel programma e per ciascuna attività, si controllache :

S l'attività sia stata eseguita•S l'attività sia stata eseguita secondo le previste modalità proceduraliS l'attività sia stata eseguita impegnando le risorse (umane e temporali) previsteS i risultati siano in linea rispetto ai risultati attesi.

• Vamtazione delle prestazioni del SGAPer ciascuno dei processi per cui sono definiti sistemi di controllo delle prestazioni, i relativi "processownef prendono in esame gli indicatori definiti per ciascun processo.I dati definiti rispetto agli indicatori ambientali scelti vengono valutati rispetto agli obiettivi ed aiprogrammi di gestione ambientale, al fine di individuare problematiche ed opportunità dimiglioramento.Nel definire gli indicatori delle prestazioni ambientali da utilizzare, la Isolant Service S.r.l. ha tenutoconto di quanto prescritto dall'Allegato IV al Regolamento (CE) n. 1221/2009 del ParlamentoEuropeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 ed ha individuato gli indicatori chiave prescritti alpunto C del succitato allegato, identificandoli con la sigla KPI (Key Performance Indicator] seguitada un numero progressivo.Ove significativo, sono stati individuati anche altri indicatori di prestazioni ambientali ritenutipertinenti.La valutazione annuale degli indicatori di prestazione viene utilizzata per l'aggiornamento annualedella Dichiarazione Ambientale da sottoporre a convalida.

• Audit internoLe verifiche ispettive interne sono uno strumento di regolazione del SGA ed hanno per obiettivo laverifica di :

•S conformità (rispetto a quanto è stato definito nei piani e nei programmi aziendali ed airequisiti delle norme di riferimento)S efficacia (capacità di raggiungere i traguardi ambientali fìssati)S miglioramento (si valutano le prestazioni ambientali dell'organizzazione con riferimento agliaspetti diretti e indiretti rilevati nell'analisi ambientale e le possibili azioni di miglioramento)

Questo processo presenta le seguenti caratteristiche fondamentali :a) viene pianificato sulla base di uno specifico programmab) viene eseguito secondo una procedura documentatae) il personale del gruppo di audit ha la necessaria preparazione, competenza edrispetto agli obiettivi della verifica

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MS e r v i c e s.r.l.

d) i valutatori non hanno diretta responsabilità nelle aree in verificae) i risultati delle verifiche sono verbalizzati e sono discussi con i responsabili delle funzioniinteressate.

Isolani Service S.r.l. ha stabilito di eseguire durante l'anno, secondo un programma di auditdefinito, un ciclo di audìt su tutti i processi del SGA.Possono essere stabiliti cicli di audit straordinari, rispetto a quelli programmati, per :

a) significative trasformazioni del SGAb) rilevanti innovazioni degli impianti e dei macchinarie) significative modifiche normative intervenuted) rilevazione di non conformità particolarmente significative e frequenti.

• Gestione delle NCRelativamente agli aspetti ambientali, una non conformità (NC) può verificarsi per :

S incidenti in produzione, trasporto e movimentazioneS carenza di manutenzione degli impianti•S gestione non corretta dei rifiuti, degli scarichi o delle emissioni in atmosfera•S errore di comprensione o esecuzione da parte degli operatoriS emergenze esterneS superamento di limiti normativiS audit del SGA.

Il processo prende in carico le segnalazioni di NC pervenute affinchè siano analizzate dalResponsabile della Gestione Qualità-Ambi ente e dal "process owner", i quali devono :a) verificare la possibilità di correggere la NC in attob) definire eventuali disposizioni in merito anche ad eventuali correzioni e decidere se richiedere

un'azione correttiva (AC)e) suggerire un'analisi di merito per eventuali azioni preventive (AP).• Azioni correttiveII processo parte sempre dal riesame delle segnalazioni di NC che hanno richiesto l'individuazione diun'azione correttiva e :

a) analizza le possibili cause di NC e le azioni che possano eliminarle o ridurleb) promuove l'adozione di tali azioni in collaborazione con i Responsabili di funzione e neverifica gli esiti.

• Azioni preventiveTenendo conto delle NC verificate, delle considerazioni e dei suggerimenti emersi dal riesame delSGA da parte della Direzione aziendale, dell'analisi degli indicatori di prestazione dei processi e disoddisfazione dei clienti, rispetto agli obiettivi della politica per l'ambiente, il processo mette in attoattività per :

a) individuare cause di potenziali NC che potrebbero verificarsi ed inficiare l'efficacia e laconformità del SGAb) valutare le possibili azioni volte a prevenire tali NCe) classificare le possibili azioni preventive, valutandone i livelli di possibile efficacia ed i costicorrispondentid) far approvare dall'Amministratore Unico la/le azione/i da mettere in attoe) attuare tali azioni in collaborazione con i Responsabili di funzione, monitorarle e valutarne irisultati

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S e r v i c e s.r.l.

Documentazione primaria del SGANell'ambito del processo di gestione del SGA la documentazione primaria del sistema è costituitada:

S la dichiarazione documentata della Politica per la Qualità e l'Ambiente definita nei suoiobiettivi specifici dal documento Obiettivi e traguardi per la Qualità e l'AmbienteS il Manuale del Sistema Integrato di Gestione Qualità-AmbienteS il Manuale delle Procedure del sistema di gestioneS i documenti di registrazione del sistema di gestione, richiesti dalle norme ISO 9001 e ISO14001S le normative ISO di riferimento: UNI EN ISO 9001; UNI EN ISO 14001•S il documento di Analisi Ambientale Iniziale•S la Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS (Reg. CE n° 1221/2009 delParlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009)S la procedura APAT per la registrazione EMAS•S il Regolamento dell'Ente Certificatore per la gestione delle registrazioni EMASS i documenti (cartacei e/o elettronici) utilizzati come supporto di comunicazione tra i processidefiniti nel Manuale•S il documento di valutazione dei rischi dei lavoratori sul luogo di lavoroS le disposizioni legislative e le normative tecniche elencate nel documento Registro delleprescrizioni normativeS il Piano di emergenza aziendales i manuali tecnici emessi dai fabbricanti delle apparecchiature utilizzate

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OI.ANS e r v i c e s.r.l.

PARTE III - IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEGLIASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI

/ Criteri di identificazione e valutazione degli Aspetti Ambientali (diretti edindiretti)

La Isolani Service S.r.l. ha eseguito una valutazione di significatività dei propri aspetti ambientalidiretti e indiretti tenendo conto dei requisiti espressi dall'Allegato 1 al Regolamento (CE) n.1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009Si è adottato un approccio metodologico di tipo semi quantitativo (metodo a matrice) che ha permessodi valutare la significatività degli aspetti ambientali identificati.Gli aspetti ambientali sono stati identificati per ciascuna delle fasi del processo produttivo,considerando tre distinte condizioni di operatività:

v^ funzionamento normale: attività svolte in condizioni ordinarie, con regolare funzionamentodegli impianti;^ funzionamento anomalo: attività normalmente estranee al ciclo produttivo, ma comunqueprevedibili (ad esempio uno stoccaggio straordinario);S emergenza: situazioni di emergenza, ad esempio casi di rottura degli impianti.

Successivamente, per ognuno degli aspetti ambientali si sono valutati i potenziali impatti negativisull'ambiente in funzione sia della frequenza di accadimento dell'attività che genera l'impatto, chedella severità dell'impatto stesso; la significatività di un aspetto ambientale è valutata da unafunzione del tipo:

m cui:

S ^-significatività dell'impatto è la rilevanza dell'aspetto ambientale in esame.S ^-frequenta di accadimento è la frequenza con cui viene svolta in condizioni ordinariel'attività del ciclo produttivo che genera l'impatto ovvero la probabilità di accadimentodell'evento estraneo al ciclo produttivo che genera l'impatto in condizioni anomale o diemergenza.S G-gravità delle conseguenze è la severità dell'impatto ambientale determinato dall'attivitàsvolta in condizioni ordinarie ovvero generato da situazioni anomale o di emergenza.

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S e r v i c e s.r.l.

I parametri F e G possono assumere valori compresi tra 1 e 4, secondo la tabella seguente:

F

Con

dizi

oni

ordi

nari

e

Condizioni

anomale e/o di

emergenza

VALOREATTRIBUTO

4

3

2

1

4

3

2

1

Elevata

Media

Medio bassa

Bassa

Elevata

Media

Medio bassa

Bassa

0EFINIZIONE/CRITERI

Attività che viene svolta con frequenza molto elevata

Attività che viene svolta con media frequenza

Attività poco frequente o saltuaria

Attività che viene svolta occasionalmente, raramente

Evento verificatosi più volte nell'azienda

Evento verificatosi raramente nell'azienda, di cui sono noti molti casi inaltre realtà similiEvento mai verificatosi nell'azienda, di cui sono noti alcuni casi in altrerealtà similiEvento mai verificatosi nell'azienda, di cui sono noti solo rari casi inrealtà simili

G

Con

dizi

oni

ordi

nari

e,an

omal

e, d

iem

erge

nza

VALOREATTRIBUTO

4

•5

2

1

DEFINIZIONE/CRITERI

Può dar luogo a violazioni delle leggi e/o a danni ambientali importanti

Può dar luogo al raggiungimento di soglie di legge e/o a danni ambientalisignificativi

Può dar luogo a danni ambientali modesti e facilmente eliminabili

Conseguenze ambientali praticamente nulle

La significatività (S) dell'aspetto ambientale è data dal prodotto dei valori attribuiti ai due parametriFé G, come dalla seguente matrice:

Fre

quen

za

4

3

2

1

8

6

4

2

12 16

9

6

"i

12

8

4

Gravita

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S e r v i c e s.r.l.

Sono classificati come significativi gli impatti ambientali la cui significatività risulta maggiore di 4.

La tabella seguente riepiloga sinteticamente la situazione di significatività degli aspetti ambientalidiretti correlati ai processi aziendali della Isolant Service S.r.l.

Aspetto ambientale

Emissioni in atmosfera

Polveri diffuse

Condizione operativa

Tipo (N, A, E) Descrizione condizione

Criteri di significativitàF-

Frequenza G-Gravità S-Significatività

N

E

N

Scarico e stoccaggiomaterie primeScarico e stoccaggiomaterie primeMiscelazione materieprime

ij

2

o

2

4

2

6

8

6

Emissioni convogliate dacamini

Emissioni diffuse di gas discarico

Inquinamento suolo esottosuoloLiquidi contenentiinquinanti

N

E

N

N

N

N

E

N

E

N

E

N

E

N

E

N

N

N/A

Immagazzinamentoprodotto finitoImmagazzinamentoprodotto finitoRealizzazione manufatti incalcestruzzo

Manutenzione impianti

Movimentazioni inteme

Convogli amento emissionied abbattimento fumiConvogliamento emissionied abbattimento fumiScarico e stoccaggiomaterie primeScarico e stoccaggiomaterie primeImmagazzinamentoprodotto finitoImmagazzinamentoprodotto finitoRealizzazione manufatti incalcestruzzoRealizzazione manufatti incalcestruzzoConvogliamento emissionied abbattimento fumiConvogìiamento emissionied abbattimento fumi

Uffici

Pesatura automezzi inentrataMovimentazioni interne

3

2

2

2

2

3

2

2

2

2

2

2

2

2

2

2

2

2

2

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2

2

2

2

4

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2

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2

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2

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NPesatura e scarico materieprime

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ANTS e r v i c e s.r.l.

Consumi energetici

Gasolio

Energia elettrica

E

E

E

A

E

Manutenzione impianti

Stoccaggio gasolio

Rifornimento automezzi

Lavaggio automezzi

Perdita impiantotrattamento acquemeteoriche

2

2

2

2

1

2

2

2

2

2

4

4

4

4

2

N

N

N

N

Servizi e movimentazioniinterneScarico e stoccaggiomaterie primeProduzionepolveri/misceleCostruzione manufatti incalcestruzzo

*>

o

o

4

1

1

1

1

3

3

3

4

GPL

Consumi idrici

Acqua

Materie prime

Minerali

Calcinacci

Pezzi di ricambio, parti diimpianto

Scarichi idrici

Inquinanti nei reflui idrici

Rifiuti

Scarti di olio minerale permotori, ingranaggi elubrificazione nonclorurati

A

N

N

N

Manutenzione impianti

Convogliamento emissionied abbattimento fumiAsciugatura dei manufattiin calcestruzzoUffici

2

4

i

i

1

1

1

1

2

4

3

3

N

AA

Realizzazione deimanufatti in calcestruzzoManutenzione impiantiLavaggio automezzi

2

22

1

22

2

44

N

N

N

N

N

A

Produzionepolveri/misceleRealizzazione manufatti incalcestruzzoProduzionepolveri/misceleRealizzazione manufatti incalcestruzzoCostruzione stampi permanufatti in calcestruzzoManutenzione impianti

3

3

"i

•3

2

1

1

1

1

1

1

3

3

3

3

3

2

NN

Lavaggio automezziUffici

2

2

2

24

4

A Manutenzione impianti 2 o 6

Pae. 27 di 77

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NS e r v i c e s.r.l.

Materiali assorbenti,filtranti, stracci edindumenti protettivicontaminati da sostanzepericolose

Contenitori contaminati dasostanze pericolose

Ferirò e acciaio

Imballaggi in plastica

Fanghi di disoleazione

Residui di dissabbiatura

Toner e cartucce esausteper stampanti efotocopiatrici, contenentisostanze pericolose

Carta/cartoneVetroRumore

Rumore esterno

Sostanze lesive dellostrato di ozono

GasR22

ImballaggiPlastica (big bags)Legno (pedane)

IncendioLegno

Gas combustibili in serbatoifissi (liquefatti) : GPL

Gas combustibili inserbatoi fissi : Gasolio

Oli idraulici

BiodiversitàSuperficie edificata

A

A

NA

A

A

NN

Manutenzione. impianti

Manutenzione impiantì

Costruzione stampi

Impianto acquemeteorìcheImpianto acquemeteoriche

Uffici

UfficiUffici

2

2

22

2

2

•*>

"i

3

•3

2

2

2

2

1

1

1

6

6

44

4

4

3

33

N

N

N

N

N

AN

N

Pesatura automezziScarico e stoccaggiomaterie primeProduzionepolveri/misceleCostruzione stampiRealizzazione manufatti incalcestruzzoManutenzione impianti

Movimentazioni in temeConvogìiamento emissionied abbattimento fumi

i

^

3

">

2

1

2

o

1

1

1

1

2

2

1

1

3

3

3

3

4

22

3

NImpianto diclimatizzazione

3 2 6

N

N

Consegna prodottiConsegna prodotti

i

i3

2

26

6

N

N

N

A

Deposito prodotti finiti

Produzione; Uffici

Automezzi propri

Manutenzione impianti

i

^

**

o

2

2

2

2

6

6

6

6

N Attività produttiva 4 1 4Tabella 1-Significatività aspetti ambientali diretti

Gli aspetti ambientali indiretti valutati riguardano i seguenti elementi compresi nell'Allegate"!Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 200fe

S aspetti legati al ciclo di vita del prodotto (imballaggio e trasporto);

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S e r v i c e s.r.I.^^>~

S decisioni di programmazione;S prestazioni e pratiche ambientali degli appaltatori, subappaltatori e fornitori.

La Isolani Service S.r.I. ha identificato gli aspetti ambientali significativi connessi alle procedure diappalto (trasportatori, manutentori, fornitori di materiale di cava) e tali impatti ambientalisignificativi, associati a questi aspetti, sono affrontati nell'ambito del sistema di gestione.L'organizzazione è impegnata ad assicurare che i fornitori e coloro che agiscono per suo conto siconformino alla politica ambientale dell'organizzazione quando svolgono le attività oggetto delcontratto.La tabella seguente riepiloga sinteticamente la situazione di significatività degli aspetti ambientaliindiretti correlati ai processi aziendali della Isolani Service S.r.I.

Aspetto ambientale

Progettazione

Materie Prime

Trasportatori

Polveri, SOx, NOx

Consumo dì gasolio

Liquidi contenentiinquinanti

Rumore esterno

Fornitori/ Appaltatori

Rifiuti da lavori dimanutenzione di impianti emacchinari

Rifiuti di estrazione dacave

Fornitori/Appaltatori

Rifiuti da lavori dimanutenzione di impianti emacchinari

Imballaggio e trasportoPlastica (big bags)Legno (pedane)

Condizione operativa

Tipo (N, A, E) Descrizione condizione

Criteri di significatività

F-Frequenza

G-Gravità S-Significatività

NAcquisto materie prime eprodotti (SDS)

2 4

N/A

N

E

N

Trasporto materie prime eprodottiTrasporto materie prime eprodotti

Trasporto materie prime eprodottiTrasporto materie prime eprodotti

2

3

1

oj

4

2

6

2

8

6

6

6

A

N

Manutentori impiantiausiliari

Fornitori ossido di calcio ecalce dolomitica

2

'-i3

1

1

2

3

AManutentori impiantiausiliari

2 1 2

N

N

Consegna prodottiConsegna prodotti

•3

'i

2

266

Tabella 2-Significatività aspetti ambientali indiretti

2 Contenziosi in corsoL'azienda non ha contenziosi ambientali aperti.

;<sK

Pag. 29 di 77

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Parte IV - PRESENTAZIONE DATI AMBIENTALI

Nel seguito vengono presentati i dati ambientali dell'azienda con riferimento ai singoli aspettiambientali identificati.Al fine di rapportare il dato relativo a ciascun consumo/impatto misurato (dato A) rispetto allaproduzione totale annua dell'organizzazione (dato Bì si è scelto di fare riferimento alla produzionetotale annua di polveri/miscele che costituisce la parte assolutamente prevalente della produzioneaziendale e quindi può costituire un riferimento omogeneo nella valutazione delle prestazioniambientali dell'azienda.Nel seguito sono presentati i dati ambientali relativi agli esercizi dal 2008 al 2013 durante i quali lastruttura impiantistica si è consolidata e l'organico si è assestato ai livelli attuali. Sono inoltrepresentati i dati relativi ai primi 5 mesi del 2014, dai quali, per estrapolazione, si sono ricavati i datitendenziali del 2014 a livello annuo.

Per i dati ambientali sottoposti ad operazioni di misurazione e miglioramento, la tabella seguentedefinisce le fonti dei dati utilizzate, il fornitore dei dati, la frequenza di aggiornamento disponibile ela frequenza di rilevazione.

Fonte dati

Fatture fornitoreenergia elettrica

Fatture AQP

Fatture GPL

Fatture gasolio

MUD

Fatture fornitori

Rapporto di analisiacque di primapioggia

Rapporto di analisidelle emissioni inatmosfera

Inventano

Fatture cliente

Fornitore

ResponsabileAmministrativo

ResponsabileAmministrativoResponsabileAmministrativoResponsabileAmministrativoResponsabileAmministrativoResponsabileAmministrativo

Laboratorio esterno

Laboratorio esterno

ResponsabileMagazzinoResponsabileAmministrativo

Frequenza diaggiornamento

Trimestrale

Trimestrale

Per ciascun carico

Per ciascun carico

Annuale

Annuale

Annuale

Semestrale

Annuale

Semestrale

Uso dei dati

Monitoraggioconsumi di energiaelettricaMonitoraggioconsumi di acquaMonitoraggioconsumo GPLMonitoraggioconsumo gasolioValutazione dellaproduzione di rifiutiValutazione consumomaterie primeControllo rispettodella Tabella 4dell'Allegato 5 allaParte III del D.Lgs.152/06Controllo rispetto deilimiti prescritti inautorizzazioneprovincialeValutazione consumomaterie primeValutazione dati diproduzione

Frequenza dirilevazione

Semestrale

Semestrale

Annuale

Annuale

Annuale

Annuale

Annuale

Semestrale

Semestrale

Annuale

Tabella 3 - Fonti dei dati per la sorveglianza ambientale

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LANTS e r v i c e s.r.l.

La figura seguente descrive sinteticamente il Bilancio Ambientale complessivo dell'azienda.

Emissioni in atmosferaPolveriNOxSOxFluoro e compostiAmmoniaca

RumoreRumore esternoRumore interno

Consumo di risorseEnergìa elettricaGPLGasolioAcqua

Materie primeAlluminato di calcioBauxiteCalce dolomiticaOssido macinatoFioriteGrafiteCalcio cloruroMagnesiteBentonite 7C UttragelDischi 80/100Aste per tappiRandalite W3Magnesio metallicoCalcestruzzi

Scarichi idriciReflui domesticiAcque meteoriche

roduzione

Inquinamento suoloSpandimentocarburante e olimotoreSpandimento dimateriale polverulentoSpandimento digasolioSpandimento acquedi prima pioggiaSpandimento refluidomestici

Figura 6 - Bilancio ambientale

ProdottiFormati incalcestruzzo/argilla

I». • Polveri di coperturaisolanti, esotermiche ecaptanti per paniere esiviere

RifiutiCarta/cartone, plastica, vetroScarti di olio minerale per motori, ingranaggi elubrificazioneFerro e acciaioContenitori contaminati da sostanzepericoloseMateriali assorbenti, filtranti, stracci edindumenti protettivi contaminati da sostanzepericoloseApparecchiature fuori usoToner e cartucce esauste per stampanti efotocopiatrici

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^*' r.

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S e r v i c e s.r.l.

1 Materiali, Prodotti e serviziMaterie prime e materiali ausiliariComplessivamente le principali materie prime ed ausiliarie impiegate nei processi produttivi sonoriepilogate nelle tabelle seguenti rispetto ai consumi registrati negli anni 2008, 2009, 2010, 201T,2012, 2013 e 2014; per l'esercizio 2015 sono riportati i dati tendenziali ricavati per estrapolazionedai consumi registrati nei primi 5 mesi dell'anno :

• polveri/miscele

Materieprime

Alluminato dicalcioBauxite

CalcedolomiticaOssido dicalcio

Fluorite

GrafiteBentonite 7 CULTRAGEL

Randalite W3

MagnesiometallicoSabbia tedescaSabbia diCromite

Totaleconsumoannuo

UM

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Consumi2008

120.220

243.000

1 .595.700

3.106.440

723.460

263.210

28.600

150.000

368.000

710.040

1.357.530

8.666.200

2009

48.000

123.180

549.540

2.761.120

296.540

249.210

85.600

0

350.800

174.620

364.000

5.002.610

2010

192.000

56.640

1 .053.470

4.850.710

777.294

364.780

203.382

0

424.200

350.810

1.189.000

9.462.286

2011

422.300

819.960

1.283.460

4.654.260

1.019.317

293.190

42.640

0

250.200

280

958.920

10.024.287

2012

0

370.910

614.260

3.370.760

1.207.060

337.410

55.600

0

134.000

57.200

992.000

7.139.200

2013

120.000

482.522

240.600

4.032.100

686.840

410.980

28.720

0

136.200

1.832.060

548.650

8.494.672

2014

48.000

604.407

114.480

2.382.080

687.420

226.720

156.500

3.338

48.000

2.017.600

1.058.960

7.347.505

2015Gen/mag

0

163.311

0

1.170.060

115.080

112.100

28.700

0

0

306.000

422.680

2.317.931

II grafici seguenti descrivono la distribuzione percentuale del consumo tra le diverse materie prime.Si riportano a consuntivo le distribuzioni grafiche dal 2010 .

Pag. 32 di 77

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ANS e r v i c e s.r.l,

La caratterizzazione della distribuzione del consumo di materie prime del 2010, evidenzia soprattuttoche sono prevalenti ossido macinato (51%), sabbia di cromite (13%), con notevole incrementorispetto al 2009, calce dolomitica (11%), grafite (4%), magnesio metallico (4%), sabbia tedesca(4%), bentonite (2%) e fluorite (9%).Si conferma l'assenza di consumo di randalite W3

alluminatodi ,--,\,-f>i • à Lo !*_*_

nlrin bauxitesabbia tedesca^, U<""IU ,„, .dolomitica

11%

fluorite bontomtc

ultragel2%

consumo materie prime 2010

La variazione del "mix" di materie prime utilizzate è comunque dipendente dalle richieste delmercato di riferimento. Possiamo rilevare che nel 2011 il mix di materie prime utilizzate è moltosovrapponile, nella distribuzione, a quello del 2010; degno di nota solo l'incremento della bauxiteche passa dall'I % del 2010 al 8% del 2011, mentre la randalite si conferma assente.

magnesiometallico

3%

sabbia Abbiadi alluminatoditedesca crOmite calcio

10% 4%bauxite

8%,

calcedolomitica

13%

ossidomacinato

46%

Consumo materie prime 2011

Anche nel 2012 le materie prime utilizzate rispecchiano quelle del 2011; da evidenziare soltanto unincremento di fiorite da 10%a 17% e l'assenza di consumi di bentonite. Nel 2014 si evidenzia unariduzione, rispetto al 2013, di ossido di Calcio che passa dal 48% sul totale al 32%, e un incrementodi sabbia di cromite che passa dal 6% al 14%. Si registra infine un ripresa, seppur minima, deiconsumi di randalite.

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S e r v i c e s.r.l.

Magnesio Sabbiametallicojcdcsca

2%

Alluminato di

Cromite calcio Bauxite Calcc

14%^ 0% \ dolomitica

consumo materie prime 2012

AlluminaloSabbiaci! , ,

di calcio D-,,,„,»,",Cromite BauxiteSabbiatedesca

22%

1% 5%Calce

dolomìtica

Magnesiometallico

2%

RandaliteW3

0%GrafiteC\li

Bentonite"'

Fiorite0% . . ~«-~8% consumo materie prime 2013

Sabbia diCromite

14%

.Allunimato . _-- „,consumi materie prime 2014airjtcìb

Bauxite Calce8% ^dolomitica

2%

Magnesiometallico

1%Randaiite

W3 Bentonite

0% 2%

Pag. 34 di 77

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formati in calcestruzzo/argilla

Materieprime

Calcestruzzi

UM

Kg

Consumi2008

403.000

2009

267.000

2010

630.000

2011

531.000

2012

350.360

2013

403.650

2014

155.960

Gen/Mag2015

155.000

2015trend

372.000

II grafico seguente descrive l'andamento del consumo di calcestruzzo, con riferimento ai datiregistrati dal 2008 al 2013 e tendenziali per i primi 5 mesi del 2014.II dato del 2010 registra un notevole incremento, mentre i valori del 2011 evidenziano un decrementodel 15.7% rispetto al 2010 e i valori 2012 confermano questa discesa con un decremento del 24.3 %rispetto al 2011. Il 2013 mostra, rispetto al 2012, un incremento di circa il 15 % dei consumi dicalcestruzzi dovuto alla produzione di formati dal peso maggiore. Nel 2014 si evidenzia un notevoledecremento, del 61,36% dovuto alla notevole riduzione di utilizzo da parte di un cliente. Il trend2015 invece evidenzia un ripresa di consumi del 138% rispetto al 2014.

Consumo di calcestruzzo in Kg

• 2008

• 2009

• 2010

• 2011

• 2012

• 2013

2014

trend 2015

Per l'approvvigionamento di materie prime si utilizza essenzialmente il trasporto su gommaeseguito dagli stessi fornitori.

Tra le materie prime ausiliarie è importante segnalare:

• ImballaggiPer l'imballaggio dei prodotti finiti in consegna vengono utilizzati

v' Big bags in tela plastificata^ Pedane in legno.

I consumi di materiali da imballaggio sono molto influenzati dalla possibilità dipolveri/miscele in cisterna legata alla capacità di stoccaggio dei clienti.

Pae. 35 di 77

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Nella tabella seguente sono riepilogati i consumi di materiali di imballaggio impiegati nei processi di"packaging" dei prodotti; oltre ai dati relativi dal 2008 al 2014 sono riportati i consumi dei primi 5mesi del 2015 e, per estrapolazione, negli istogrammi i consumi tendenziali del 2015 a livello annuo.

Imballaggi

Big bags (intela plastificata)

Pedane (inlegno)

UM

Pz

Pz

Consumi2008

14.323

9.979

2009

9.200

6.749

2010

17.400

11.128

2011

23.389

11.823

2012

19.470

34.444

2013

15.050

11.593

2014

9.833

8.399

Gen/Mag2014

2220

3968

trend2015

5328

9523

I grafici seguenti mostrano visivamente l'andamento dei consumi dei materiali di imballaggio edevidenziano come:

S Consumo di big bags in tela plastificata : il notevole incremento di consumi di big bagsdell'anno 2011 (incremento del 25.61 %) rispetto al 2010 è invece dovuto al fatto che nell'anno iclienti hanno richiesto soluzioni di "packaging" differente: big bags dal taglio più pìccolo (es. 2da 500 Kg invece che 1 da 1000 Kg su una pedana). Il 2012 registra un decremento di circa il20% rispetto al 2011, dovuto al fatto che a parità di consumo delle pedane si ha una diminuzionedei big bags derivante dalla possibilità di riutilizzo di quelli del fonitore. Il 2013 evidenzia undecremento del 22 % circa del consumo di big bags dovuto sia al riciclaggio delle pedane dafornitore sia alla flessione produttiva di polveri e miscele che richiedono questo tipo diimballaggio. Il 2014 mostra una flessione del 46 % circa, dovuto alla richiesta dei clienti di averei proboti imballarti in schhetti non in big bags. Il trend 2015 conferma questa tendenza.

S Consumo di pedane in legno : il dato del 2010, in cui la produzione è aumentata, riporta ilvalore a livello del 2008. I dati 2011 e tendenziali 2012 confermano i consumi del 2010-2011.Nel 2013 vediamo un decremento del 19.7 % di consumo di pedane dovuto come già premessonel paragrafo precedente a un calo della produzione di polveri e miscele. Il 2014 mostra unariduzione del 27.55% rispetto al 2013 dovuto a un calo produttivo, mentre il trend 2015 evidenziaun incremento del 13.38%.

consumo pedane

15.000

10.000

5.000

consumo big bags

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

O

Pag. 36 di 77

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S e r v i c e s.r.l.

• Altre materie prime accessorieVengono inoltre impiegate in piccole quantità le seguenti altre materie prime:

•S Additivi (per le miscele)S Oli idraulici (per i motori di impianti e macchinari)

Prodotti

I prodotti finiti possono essere raggnippati nelle seguenti tipologie:S polveri/miscele•S formati in calcestruzzo/argilla.

I corrispondenti dati di produzione sono stati:

Prodotti

Polveri/Miscele

Formati incalcestruzzo/argilla

UM

Kg

Pz.

Dati di produzione2008

11.453.402

14.906

2009

8.437.000

1.869

2010

13.662.000

4.394

2011

14.925.360

5.427

2012

13.059.570

2.317

2013

12.153.465

2.142

2014

11.071.318

658

2015Gen/mag

4.343.325

252

2015trend

10.423.980

604

I dati del 2010 portano ad un notevole incremento di produzione di polveri/miscele, con valoriaddirittura superiori a quelli 2008 di circa il 135,1%, mentre la produzione annua dì formati incalcestruzzo/argilla risale notevolmente rispetto al 2009. Il 2011 conferma la tendenza di crescitanella produzione di polveri e miscele con un incremento del 9.2% rispetto allo stesso 2010 mentre il2012 evidenzia un decremento di circa il 14% rispetto al 2011. L'incremento di formati del 2011rispetto al 2010 è del 24% , mentre il trend 2012 mostra un drastico decremento del 57% rispetto al2011. Il trend 2013 mostra un calo della produzione di polveri del 7.7% e un incremento dellaproduzione dei formati del 24.9% dato dalle diverse richieste dei clienti. Il 2013 mostra una flessioneproduttiva del 7 % relativamente alle polveri/ miscele e dell' 8% in relazione ai formati. Il 2014continua a evidenziare una flessione di produzione polveri del 8.9% e del 69.3% di produzione diformati, in quanto nell'anno la richiesta di un cliente si è azzerala. Il trend 2015 per le polveriprevederebbe una ulteriore flessione del 5.8% mentre la tendenza dei formati è stabile.

Pae. 37 di 77

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Produzione polveri e miscele

16000000

14000000

12000000

10000000

8000000

6000000

4000000

2000000

O

S e r v i c e s.r.l.

1 2 3 4 5 6 7

Produzione formati in calcestruzzi/argilla

15000

10000

5000

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

trend 2015

Per la consegna dei prodotti l'azienda utilizza quasi esclusivamente mezzi propri, per le consegne inzona e trasportatori esterni negli altri casi.

Indicatori materie prime e prodottiAl fine di valutare l'efficienza d'uso dei materiali, rapportando il flusso di massa annuo dei diversimateriali utilizzati in produzione, si possono definire i seguenti indicatori di prestazione:

S KPIOl-Materie prime per unità di polveri/miscele prodotta: esprime il rapporto su baseannua tra il quantitativo complessivo di materie prime utilizzate ed il quantitativo dipolveri/miscele prodotteJ KPI02-Calcestruzzo impiegato per unità di prodotto: esprime il rapporto su base annuatra il quantitativo complessivo di calcestruzzo utilizzato ed il numero complessivo di pezziprodotti; solo per questo indicatore viene utilizzato quale "parametro della produzione (dato B)"il numero dei pezzi prodotti che consente una maggiore significatività nella valutazione dellaprestazione.

Dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI01 per polveri/miscele.

MATERIEPRIMEDescrizionedato

Consumomaterieprime

Produzione polveri/miscele

KPIOl-Materieprime perunità diprodotto

U.M.

Tonmat

IH-

Tonmal/

esercizio

2008

8.666.200

1 1 .453.402

0.75

2009

5.002.610

8.437.000

0.59

2010

9.462.286

13.662.000

0.70

2011

9.744.527

14.925.360

0.65

2012

7.139.200

13.059.570

0.55

2013

8.494.672

12.353.465

0.70

2014

7347505

11.071.318

0.66

2015trend

5563034.4

10.423.980

0.53

Si nota che l'indicatore subisce una crescita pari al 17.7% circa nel 2010 rispetto al 2009.osserviamo un calo del 3.8% rispetto al 2010 e nel 2012 un ulteriore calo del 16.3%, il 2013

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AN'S e r v i c e s.r.t

un incremento del 28% circa rispetto al 2012 mentre il 2014 un decremento del 5.05%. Il 2015evidenzia un ulteriore flessione del 19.58% rispetto al 2014 dovuto al calo di acquisti di materieprime e produzione di polveri e miscele.

0,8

0,6

0,4

0,2

O

consumo di materie prime per polveri emiscele

66

0.53

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 trend2015

Dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI02 per formati incalcestruzzo/argilla; per questo indicatore il dato B di cui all'Allegato IV del Regolamento (CE) n.1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 viene espresso in numerodi pezzi prodotti, dal momento che per questo tipo di prodotto non è disponibile il peso in tonnellateche è molto variabile in dipendenza dal tipo di formato.

CALCESTRUZZODescrizionedato

Consumocalcestruzzo

Produzioneformati incalcestruzzo/argillaKPI02Calcesfruzzo per unitàdi prodotto

U.M.

Toncalc

r Zform

Toncak/P

*form

Esercizi2008

403.000

14.906

0,027

2009

267.000

1.869

0,142

2010

630.000

4.394

0,143

2011

531.000

5.427

0,097

2012

350.360

2.317

0,151

2013

403.650

2.142

0,188

2014

155.960

658

0,23

2015TREND

300.000

604

0,61

La tabella seguente illustra il "trend" in atto, che evidenzia una produzione specializzata su formatimolto più pesanti che in precedenza.La situazione è collegabile al fatto che nella produzione di formati in calcestruzzo/argilla sonocomprese le barriere ( con un peso variabile da 60 a 270 Kg/cad) ed i tappi (con un peso di circa 20Kg/cad); nell'anno 2009 non sono stati venduti tappi, ma quasi esclusivamente barriere, analogamentenel 2010 e nel 2011. Nel 2012 assistiamo a un calo della produzione dei formati del 57% dovuto aduna minore richiesta dei clienti che hanno ridotto la loro produzione, mentre nel 2013 si rileva unincremento del 24.6% rispetto al 2012, essenzialmente di barriere, come già spiegatoprecedentemente. Il 2014 evidenzia invece un incremento del 25,77 % del KPI 02. Il 2015 alcontrario evidenzia un incremento del 159% dovuto alla ripresa produttiva dei formati.

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S e r v i c e s.r.l.

consumo di materie prime per formati incalcestruzzo/argilla

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Al fine di valutare l'efficienza d'uso dei materiali da imballaggio, si è definito l'indicatore diprestazione seguente:

S KPIlO-Consumo di imballaggi in plastica per unità di prodotta: esprime il rapporto subase annua tra il quantitativo complessivo di imballaggi in plastica (big bags) utilizzato ed ilquantitativo di polveri/miscele prodotto.

Dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI10 per polveri/miscele.

IMBALLAGGI

Descrizione dato

Consumo diimballaggi inplastica

Produzionepolveri/miscele

KP flO-Consumodi imballaggi inplastica perquantità diprodotto

I.M.

PZìmb

Tonpolv

PZimb/Tonpolv

Esercizi2008

14.323

11.453,402

1,251

2009

9.200

8.437,000

1.090

2010

17.400

13.662,000

1.274

2011

23.389

14.925,360

1.567

2012

19.470

13.059.570

1.491

2013

15.050

12.153,465

1.238

2014

9883

11.071.318

0.893

2015Trend

53 28

10.423.980

0.511

L'andamento della prestazione aziendale in tema di consumi di imballaggi in plastica è descritto dalgrafico seguente che mostra una tendenza alla riduzione del consumo di imballaggi dal 2008 al 2009,un incremento nel 2010. Nel 2012 si assiste, invece, ad un decremento del 20.13 % confermato daun'ulteriore flessione del 17% circa nel 2013. Nel 2014 continua a evidenziarsi la riduzione con unulteriore decremento dell'indicatore del 27% che viene confermato dal trend 2015. La discesacostante dell'indicatore è dovuta sia alla flessione di produzione, sia al riutilizzo dei big bag daifornitori e sia alla richiesta dei clienti di nuovi tipi di imballo.

consumi di imballaggi in plastica per quantità diprodotto

0,51

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 trend2015

- -- -£-< —£, .Per gli altri materiali ausiliari non si è ritenuto opportuno proporre l'uso di indicatori, consiojrjttlìafa ^loro scarsa significatività.

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S e r v i c e s.r.l.^^^^^^fc^X"

2 Fonti energetiche

Le principali fonti di approvvigionamento energetico dello stabilimento sono costituite da:^ energia elettricaS energia termica

Energia elettricaLo stabilmente è servito dalla rete ENEL per la fornitura di energia elettrica (N. Presa73527073000115) a 20.000 Volts e 50 Hz., con potenza impegnata di 400 KW , inoltre da Luglio2011 la società si è dotata di impianto fotovoltaico con potenza di picco di 344 KWp e capacità diproduzione media di circa 420 MWh. Entrambe le fonti vengono utilizzate per illuminazione uffici ecapannoni, alimentazione dispositivi informatici e relativi accessori, funzionamento impianti dilavorazione, carrelli elevatori per la movimentazione delle merci all'interno del capannone.Il grafico seguente evidenzia V andamento dei consumi elettrici negli esercizi dal 2008 al 2014 etendenziale 2015.

Consumi elettrici (MWh)

6,30

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 trend2015

Nel 2010 registriamo un ulteriore incremento del 15.8%, rispetto al 2009, dovuto all'incremento delleproduzione degli atomizzati. Il 2011 conferma l'incremento già registrato nel 2010 che si consolidanel 2012 con un aumento del 1.9% . Nel trend 2013 si rileva un incremento del 30.6%, talecospicuo incremento relativo al primo semestre 2013 è dovuto all'istituzione temporanea del terzoturno lavorativo, dalle 23.00 alle?.00. Il trend 2014 tende al plateau mentre il trend 2015 mostra unincremento del 32% dovuto ali'inserimento del turno notturno.

Lo stabilimento è dotato di una cabina di trasformazione con 1 trasformatore a resina SIEMENSALda630KVA.

Da quando l'azienda consuma parte dell'energia prodotta con impianto fotovoltaico (Luglio 2011)viene valutato anche il rapporto tra energia autoprodotta e consumata e totale energia consumata.KPI14 - Rapporto tra la quantità annua di energia prodotta da fonti rinnovabili e il corrispondenteconsumo totale di energia elettrica.

Pae. 41 di 77

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S e r v i c e s.r.l.

ENERGIA ELETTRICA DA FONTIRINNOVABILI

Descrizione datoQuantità annua di energiaconsumata da fonti rinnovabiliConsumo di energia eletticatotale ( da fonti rinnovabile+Enel)KPÌ14- quantità di energiaelettrica utilizzata da fontirinnovabili sul totale dienergia elettrica consumata

li. M.

MWh

MWh

Esercizi2011

97

467,00

0,208

2012

207,04

476,04

0,435

2013

247,62

570,9

0,434

2014

237,8

572,2

0,410

2015trend

272,3

756,3

0,36

Energìa termicaIn azienda sono presenti:

v' 2 bruciatori alimentati a GPL con potenza nominale di 600 KW (513.000 Kcal/h) asserviti adessiccatori continui utilizzati come atomizzatori delle polveri granulatev^ 1 bruciatore alimentato a GPL con potenza nominale di 560 KW (480.000 Kcal/h) asservitoal Forno utilizzato per l'essiccazione dei formati in calcestruzzo

CombustibiliI combustibili attualmente utilizzati sono: GPL e gasolio.

GPLII Gas di Petrolio Liquefatto (GPL) viene ottenuto da gas naturali ed è composto principalmenteda propano e butano.I GPL hanno un rendimento nella combustione assai elevato e un potere calorico pari a 50.000kJ/Kg.II GPL è stoccato in 2 serbatoi fuori terra

•S 1 della capacità di 12.500 litri utilizzato per alimentare gli atomizzatori per il processo diessiccazione e per il processo di miscelazionev' 1 della capacità di 1.000 litri utilizzato per riscaldamento.

Gasolio

II Gasolio viene ottenuto da gas naturali ed è composto principalmente da propano e butano.In azienda è presente un serbatoio fuori terra della capacità di 9 me. utilizzato per l'alimentazione delgruppo elettrogeno a supporto dei reparti produttivi in caso di emergenza, ovvero nei casi disospensione della fornitura eventuale di energia elettrica.

Consumi energeticiI consumi registrati negli ultimi esercizi sono indicati nella tabella seguente, ove sono anche riportatigli equivalenti corrispondenti in Tep (tonnellate dì petrolio equivalente}'.

,SK?

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S e r v i c e s.r.I,

Fonte dienergia

Gasolio (litri)

GPL (litri)

Energia elettrica(MWh)

Totale consumoannuo dienergia (Tep)

Consumi2008

32.002

306.860

298,447

288,9

2009

20.000

442.487

398,311

385,2

2010

31.000

619.972

461.532

517,25

2011

28.000

579.178

467.000

492,252

2012

28.000

567. 395

476.04

487,383

2013

24.000

743.170

570.9

613,856

2014

24.000

693.241

572,2

583,99

2015trend

28.800

892.068

754,6

754,600

ove i fattori di equivalenza sono:S Energia elettrica (BT) 1000 KWh^ GPL (peso specifico - 0,55 Kg./lt.) 1 tons Gasolio (peso specifico = 0,83 Kg./lt.) 1 ton

0,25 Tep1,10 Tep1,08 Tep

I grafici seguenti mostrano l'andamento annuale dei consumi energetici complessivi ed, in dettaglio,dei consumi di energia termica.

CONSUMI ENERGETICI TOTALI (Tep)

- - 585,--238,9

54,6579,6

Oi '

CONSUMI TERMICI (Tep)

2003 2009 2010 2011 2012 2013 2014 trend2015

Consumi energetici totali:! dati del 2010 evidenziano un ulteriore incremento del 34.3% circarispetto al 2009. Nel 2011 assistiamo ad una leggera flessione, pari al 5%, rispetto al 2010 e il 2012sembra conferma questo andamento con un ulteriore decremento rispetto al 2011. Il 2013 e il trend2014 porta i Tep totali in ascesa parallelamente all'aumento dei consumi di energia elettrica (vedi §fonti energetiche) con un incremento del 25% circa del 2013 sul 2012 e una lieve flessione del 4.86%del 2014 rispetto al 2013. Il trend 2015 evidenzia un incremento del 29.2% rispetto al 2014 dovutoad un incremento di gpl ed energia elettrica correlato alla produzione di atomizzati anche su turnonotturno.Consumi termici : i dati del 2009 evidenziano un ulteriore incremento, rispetto al 2008, di circa il33,3%; quelli del 2010 un ulteriore incremento su base 2009 del 31.5% circa. I dati 2011,analogamente ai consumi energetici totali, evidenziano una leggera flessione pari al 6.8 % , rispettoal 2010; il 2012 conferma questa flessione con un decremento dell'I % circa , mentre il 2013 sovvertela tendenza con un incremento di circa il 28% dovuto all'aumento di produzione di atomizzati mentreil 2014 evidenzia una leggera flessione del 6.4 % parallela alla flessione di produzione. Il trend 2015

O * e"' 'invece mostra un'ascesa del 28.2 % parallela all'aumento di consumi di gpl come già spiegme^ftéjparagrafo precedente.

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S e r v i c e s.r.L

Al fine di valutare l'efficienza energetica dell'azienda, si utilizzano i seguenti indicatori:S KPI03-Consumo di energia elettrica per unità di prodotto: esprime il rapporto tra ilconsumo annuale di energia elettrica ed il quantitativo complessivo di prodotto; è espresso inMWh per tonnellata (Ton) di prodotto (si fa riferimento alla produzione di polveri/miscele,decisamente prevalente).S KPI04-Consumo di energia termica per unità di prodotto : esprime il rapporto tra ilconsumo annuale di energia termica ed il quantitativo di prodotto; è espresso in Tep per tonnellata(Ton) di prodotto (si fa riferimento alla produzione di polveri/miscele, decisamente prevalente).

Dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI03:

ENERGIAELETTRICA

Descrizione dato

Consumo energiaelettricaProduzioneannuapolveri/m isceleKPI03-Energiaelettrica perunità di prodotto

l'.M.

MWh

Tonpolv

MWh/Tonp0|V

Esercizi2008

298.447

11.453,402

0,026

2009

398,311

8.437,000

0,047

2010

461,532

13.662.000

0,033

2011

467.000

14.925.360

0,031

2012

476.04

13.059.570

0,036

2013

570.900

12.153,465

0,047

2014

572,200

11.071.3Ì8

0,051

2015trend

754.600

10.423,980

0,054

che, riportati nel grafico seguente, evidenziano nel 2009 un incremento del 81,1% circa rispetto al2008, nel 2010 riscontriamo invece una riduzione del valore del 29% circa.Il fenomeno è dovuto al fatto che, a fronte di un calo produttivo congiunturale nel 2009, ha assuntomaggior incidenza su questa prestazione la componente fissa di consumo legata a illuminazione eservizi, per di più cresciuta a seguito della messa a regime del 2A capannone; conscguentemente nel2010 essendo cresciuta notevolmente la produzione, la componente fissa ha meno incidenza sul datocomplessivo per questo riscontriamo la riduzione evidenziata. Analogamente nel 2011 e 2012,avendo dati di produzione sovrapponibili e mantenendo ferma la quota fissa, si osserva valori diJHWJ-molto simili fra loro . Diversamente nel 2013, avendo istituito per circa due mesi il turnolavorativo notturno, osserviamo un incremento dell'indicatore di circa il 29%. Il 2014 conferma ildato del 2013, mentre il trend 2015 evidenzia un incremento dei consumi elettrici a motivo delreinserimento del turno notturno da Febbraio 2015.

0.06

0,04

0,02

0.00

Consumi elettrici per unità di prodotto(MWh/Ton)

X^2^^^™^^^1^^0'^0,03 ' U " ' '

2008 2009 20ÌO 2011 2012 2013 2014 trend

2015

,-PU J>r, • ' , -

k $$Ì ?\^^~-^

!*

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ANTS e r v i c e s.r.l.

Analogamente dai dati disponibili risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI04:

ENERGIATERMICA

Descrizione dato

Consumo energiatermicaProduzioneannuapolveri/miscele

KPI04-Energiatermica per unitàdì prodotto

H.M.

Tep

Tonpolv

Tep/

TonDolv

2008

214.3

11.453,402

0.019

2009

285.6

8.437,000

0.034

2010

402.9

13.662,000

0.029

2011

375.5

14.925,360

0.025

2012

368,4

13.059,570

0.028

2013

471.1

12.153,465

0.039

2014

440,9

11.071.318

0.040

2015trend

565,5

10.423,980

0.054

La visualizzazione grafica seguente mostra, per i consumi di energia termica per unità di prodotto,mostra per il 2009 un incremento del 79% circa rispetto valore registrato per il 2008, i dati del 2010indicano un decremento del 20.5%.Il notevole incremento del 2009 è dovuto al fatto che l'azienda ora produce in proprio polveri didiversa granulometria che, in precedenza, in parte acquistava per procedere poi ai processi dimiscelazione; l'utilizzo più spinto degli impianti atomizzatori induce un incremento dei consumienergetici interni (soprattutto termici). Il 2010 e il 2011 dimostrano una continua riduzione rispettoall'anno 2009 e un assestamento dei consumi, quindi un andamento rettilineo del grafico confermatoanche dal 2012. Il 2013 evidenzia invece un'impennata dei consumi termici dovuto alla produzione diuna maggiore quantità di atomizzati, che richiedono uso di gpl, sul totale delle polveri e il 2014 masoprattutto il trend 2015 confermano con incisività questa tendenza con un aumento del 36% circadel KPI 04.

Consumi termici per unità diprodotto (Tep/Ton)

,04,054

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 trend2015

3 Emissioni in Atmosfera

Le emissioni in atmosfera sono costituite, in generale, dalle sostanze espulse dagli impianti termici,dagli autoveicoli e dagli impianti industriali, che si diffondono nell'ambiente circostante;contribuiscono all'inquinamento dell'aria con nebbie, fumi e polveri.Fra i principali inquinanti dell'atmosfera si trovano i gas prodotti dalla combustione di diversicombustibili, soprattutto derivati del petrolio e del metano. I principali gas inquinantimonossido di carbonio (CO), l'anidride carbonica (COz), il biossido di zolfo o anidride

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S e r v i c e s.r.l.

), l'ossido di azoto (NO). Quest'ultimo, a contatto con l'ossigeno atmosferico e in presenza diradiazione solare, da origine al biossido di azoto (NCh).Le emissioni in atmosfera possono essere identificate come emissioni convogliate ed emissionidiffuse.

Emissioni diffuseLe sorgenti di inquinanti che determinano emissioni diffuse in atmosfera possono essere ricondottein condizioni operative normali, prevalentemente alle attività di scarico e immagazzinamento dellamateria prima all'interno dei silos di stoccaggio e in minima parte al traffico veicolare indottodall'attività svolta nel sito. Obiettivo di miglioramento per il triennio 2013-2015 è quello di ridurre leemissioni diffuse dovute alle fase di lavorazione e miscelazione dei prodotti organizzando strutture dicaptazione

Emissioni scarsamente rilevantiNello stabilimento produttivo, della Isolant service, oltre ai bruciatori sopra indicati sono presenti 3_gruppi elettrogeni a gasolio per "backup" della fornitura di energia elettrica da rete ENEL:

S 1 gruppo da 25 KVA (20 KW) alimentato a gasolio per illumuiazione esterna (non in uso)S \o da 120 KVA (96 KW) alimentato a gasolio a servizio dell'impianto produttivoallocato nel primo dei 2 corpi di fabbricaS 1 gruppo da 400 KVA (320 KW) alimentato a gasolio a servizio del resto dell'impiantoproduttivo

I gruppi elettrogeni entrano in funzione in caso di emergenza, ovvero nei casi di sospensioneeventuale della fornitura di energia elettrica.

Emissioni convogliatePer quanto concerne le emissioni convogliate in atmosfera, si precisa che le sorgenti di emissionesono rappresentate dai camini a servizio degli atomizzatori alimentati a GPL e dai camini connessiagli impianti depolverizzatori ambientali a servizio dei silos di stoccaggio e dei miscelatori verticaliper granulati secchi. 'L'attività di introduzione del materiale in polvere nei silos è servita di impianti di aspirazione checonvogliano le polveri all'interno di sacchi di raccolta, previo abbattimento delle frazioni più sottiliper mezzo di filtri a maniche, mentre l'aria filtrata esce dal camino.Per le lavorazioni che fanno riferimento alla produzione di polveri/miscele granulate e desolforanti,sono stati individuati i seguenti 8 punti di emissione attivi ed 1 da attivare:

Fase di lavorazione

Scarico e stoccaggio materia prima

Macinazione e miscelazione polveri

Essiccazione di polveri e miscele

Indice

El - Silos stoccaggio materi e primeE2 - Silos stoccaggio additiviE3 - Miscelatore granulati edesolforanti (capannone A)Eli - Miscelatore (Capannone B)E5 - Vasche e mulino atomizzatore(Capannone A)E6 - Atmizzatore-Impianto(Capannone A)

Inquinanti

PolveriPolveriPolveri

PolveriPolveri

PolveriSOxNOxF e suoi composti come acsdb ifluoridrico •£• <£&Composti inorganici del CI |3qBv&,

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S e r v i c e s.r.l.

Immagazzinamento di polveri emisceìe

E9 - Vasche e mulino atomizzatore(Capannone B)- ATTUALMENTENON IN ESERCIZIOE10 - Atomizzatore-Impianto(Capannone B)

E4 - Silos Stoccaggio prodotti finiti(Desolforanti)

acido cloridricoAmmoniacaMetalliPolveri

PolveriSOxNOxF e suoi composti come acidofluoridricoComposti inorganici del CI comeacido cloridricoAmmoniacaMetalliPolveri

Tabella 4 - Punti di emissione in atmosfera per la produzione di polveri/miscele

Per le lavorazioni che fanno riferimento alla produzione di formati in calcestruzzo, sono statiindividuati i seguenti 2 punti di emissione:

Fase di lavorazione Indice Inquinanti

E7 - Realizzazione formati incalcestruzzoE8 - Essiccatore formati incalcestruzzo

Realizzazione dei formati incalcestruzzo

Polveri

PolveriSOxNOxF e suoifluoridricoComposti inorganici del CI come acidocloridricoAmmoniacaMetalli

composti come acido

Tabella 5 - Punti di emissione in atmosfera per la produzione di formati in calcestruzzo/argilla

Per l'adeguamento del proprio impianto di produzione, manipolazione e stoccaggio di materialipolverulenti, l'azienda ha presentato istanza di autorizzazione alla Provincia di Tarante; è stataottenuta l'autorizzazione 37 del 25-02-2009 e l'azienda ha provveduto a dar seguito a tutti gliadempimenti previsti dalla vigente normativa.L'impianto è stato messo in esercizio il 28-11-2009 ed a regime il 28-12-2009, come comunicato agliEnti competenti in data 13-11-2009.I limiti di emissione da rispettare sono quelli contenuti nella citata autorizzazione provinciale, ove, inparticolare, per i punti di emissione E6/E8/E10, si fa riferimento ad un tenore di ossigeno del 17% edalla Parte III dell'Allegato I alla parte V del D.Lgs. 152/2006 punto 2.I limiti di emissione imposti sono riepilogati nella seguente tabella.

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c e s.r.l.

Inquinante

Ossidi di azoto (NO2)

Ossidi di zolfo (SO2)

PolveriF e suoi composti comeacido fluoridricoComposti inorganici delCloro espressi come acidocloridricoAmmoniaca

Metalli

Valore dì emissione(espresso come concentrazione)

U.M.

mg/m3

mg/m3

mg/m

mg/m

mg/m3

mg/m3

mg/m

Limitemassimo

500

50050

10

30

250

0,5

Tabella 6 - Limiti di emissione in autorizzazione alle emissioni in atmosfera

L'autorizzazione provinciale inoltre impegna l'azienda ad eseguire le analisi chimico-fisiche degliinquinanti emessi con frequenza:

S annuale per i punti di emissione E1/E2/E3/E4/E5/E7/E11•S trimestrale per i punti di emissione E6/E8/E10

Al fine di valutare le emissioni dell'azienda, si utilizzano i seguenti indicatori:s KPI06-Emissioni totali di PM per unità di prodotto: esprime il rapporto tra il

quantitativo annuale di PM emesse ed il quantitativo complessivo di prodotto; è espresso inTonpM per tonnellata (Ton) di prodotto (si fa riferimento alla produzione di polveri/miscele,decisamente prevalente).

s KPI07-E miss ioni totali di NOX per unità di prodotto: esprime il rapporto tra ilquantitativo annuale di NOX emesso ed il quantitativo complessivo di prodotto; è espresso inTon^ox per tonnellata (Ton) di prodotto (si fa riferimento alla produzione di polveri/miscele,decisamente prevalente).

s KPIll-Emissioni totali di SOX per unità di prodotto: esprime il rapporto tra ilquantitativo annuale di SOX emesso ed il quantitativo complessivo di prodotto; è espresso inTonsox per tonnellata (Ton) di prodotto (si fa riferimento alla produzione di polveri/miscele,decisamente prevalente).

L'azienda ISOLANT SERVICE esegue i controlli dei camini di emissione in accordo a quantoindicato nella detrmina dirigenziale n. 37 del 26.06.2009, rispettando i limiti e le prescrizioni in essacontenuti.I dati riportati sono quelli dal 2010 al 2014 ricavabili dalla media dei valori ottenuti durante l'annoper ciascun camino e moltiplicati per le ore di esercizio giornaliero e per 220 giorni lavorativi mediannui.

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AIMTS e r v i c e s.r.l.

Punti diemissione

El

E2

E3

E4

E5

E6

E7

E8

E10

E l i

Inquinanti

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Nox

Sox

Polveri

MediaFlusso di

massa (g/h)

20.59

15.38

14.78

7.72

16.57

99.29

136.27

7.48

7.42

9.08

49.105

0,00

40.83

573.71

85.23

10.63

Duratamedia

emissioni(ore)

8,0

8.0

8,0

8.0

8,0

16.0

16.0

16,0

8,0

8.0

8.0

8.0

16,0

16.0

16,0

8,0

Frequenzagiornaliera

1

1

1

1

1

1

i

1

1

1

1

1

1

1

1

1

Quantitàemessa (Kg)

36.23

27.06

26.01

13.58

29.16

349.50

479.67

26.32

13.05

15.98

86.41

0,000

17.00

2016

300

18.70Tabella 7 - Calcolo degli inquinanti emessi a livello annuo (2010)

Punti diemissione

El

E2

E3

E4

E5

E6

E7

E8

E10

E l i

Inquinanti

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Nox

Sox

Polveri

MediaFlusso di

massa (g/h)

12,458

7,292

11,848

7,909

12,764

89.85

363,57

29.13

7,466

16,65

102,31

0,00

58,76

465.73

28,01

12,458

Duratamedia

emissioni(ore)

8

8

8

8

8

16

16

16

8

8

8

8

16

16

16

8

Frequenzagiornaliera

1

1

1

1

1

1

1

1

I

1

1

1

1

1

1

Quantitàemessa (Kg)

21,91

12,83

20,85

13,92

22,46

316,26

1279,76

102,99

13.14

29,31

180,06

1,76

206,84

1639,37

99,02

12,53Tabella 8 - Calcolo degli inquinanti emessi a livello annuo (2011)

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NS e r v i c e s.r.l.

Punti diemissione

El

E2

E3

E4

E5

E6

E7

E8

E10

El i

Inquinanti

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Nox

Sox

Polveri

MediaFlusso di

massa (g/b)

12,72

7,59

13,03

7,05

12.93

35.66

756-28

6,25

6,2

15,52

54, li

6,78

34,45

653,85

66,85

7.119

Duratamedia

emissioni(ore)

8

8

8

8

8

16

16

16

8

8

8

8

16

16

16

8

Frequenzagiornaliera

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

f

i

i

1

Quantitàemessa

(Kg)

22,39

13,36

22,93

12,41

22,76

125,51

2662,1 1

22,00

10,91

54,63

190,45

23,85

121,13

2300,60

235,31

10,56

Tabella 10 - Calcolo degli inquinanti emessi a livello annuo (2012)

Punti diemissione

El

E2

E3

E4E5

E6

E7

E8

E10

El i

Inquinanti

Polveri

Polveri

Polveri

PolveriPolveriPolveri

Nox

Sox

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Nox

Sox

Polveri

MediaFlusso di

massa (g/b)

11.16

5,81

7.2

7,4612,64

20.33

8.35

37,97

4,61

11,34

178,00

11,59

29,15

447.17

11.07

4.8

Duratamedia

emissioni(ore)

8

8

8

8816

16

16

8

8

8

8

16

16

16

8

Frequenzagiornaliera

1

1

111

1

1

1

1

I

1

1

1

i

1

Quantitàemessa

(Kg)

19,64

10.22

12,67

13,1222,2471,58

735,41

133,67

8,11

39,93

626,50

40,81

102,60

1574,04

38,98

8,44Tabella 10 - Calcolo degli inquinanti emessi a livello annuo (20i3)

Pag. SO di 77

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S e r v i c e s.r.I.

Punti dìemissione

El

E2

E3

E4

E5

E6

E7

E8

EiO

Eli

Inquinanti

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Polveri

Nox

Sox

Polveri

Nox

Sox

Polveri

MediaFlusso di

massa (g/h)

20.59

15,38

7.2

7.72

16.57

26,29

250,6

44,32

7.42

6.91

224.9

9,55

51.00

390,00

9,55

1

Duratamedia

emissioni(ore)

8

8

8

8

8

36

16

16

8

8

8

8

16

16

16

8

Frequenzagiornaliera

1

1

1

1

1

1

i

I

1

1

1

1

1

1

1

Quantitàemessa

(Kg)

36,24

27,07

12.67

13,59

29,! 6

92,54

882,11

156,01

13,06

12,16

395,82

16.81

179,52

3,91

33,62

16,16

Risultano i seguenti valori dell'indicatore KPIQ6:

EMISSIONI-POLVERI

Descrizione dato

Emissioni totali di PM

Produzione

polveri/miscele

KPIQó-Emissioni totali di

PMper unità di prodotto

VM.

TonPM

Ton^

TonPM /

TonpoK,

Esercizi2010

0.55

13.662.000

0,0000402

20 11

0.64

14.925,360

0,000043

2012

0.41

13.059.570

0,000031

2013

0.09

12.153.465

0,000007

2014

0.43

11.071,318

0,000039

Risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI07:

EMISSIONI-NOx

Descrizione dato

Emissioni totali di NOX

Produzione polveri/miscele

KPI07~Emissioni totali di

NO x per unità di prodotto

I '.M.

TonNOx

Tonpolv

TonNOx

/TonDolv

Esercizi2010

2.58

13.662,000

0,000188

2011

3.10

14.925.360

0,000208

2012

5.15

13.059.570

0,0003950

2013

2.94

12.153.465

0,000242

2014

0.87

1 1 . 0 7 1 , 3 1 8

0,000078

Risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI11:

EMISSIONI-SOx

Descrizione dato

Emissioni totali di SOX

Produzione polveri/miscele

KPI 11 -Emissioni totali di

SOxper unità di prodotto

U.M.

Tonso,

Tonpolv

Tonso*

Tonoolv

Esercizi2010

0.32

13.662.000

0,000023

2011

0.20

14.925.360

0,000014

2012

0,281

13.059.570

0,000022

2013

0.213

12.153.465

0,000018

2014

0.206

1 1 . 0 7 1 , 3 1 8

^oAnopi%i4'•ì. n^i-/*7J

Pag. 51 di 77 D'/V

t-ì

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Dai risultati delle analisi si può rilevare dal confronto delle tabelle precedenti vengono rispettati ivalori limiti delle emissioni . Gli indicatori delle emissioni evidenziano valori poco rilevanti esostanzialmente stabili.Inoltre, poiché l'azienda utilizza combustibili (GPL, Gasolio) per la produzione di energia termica,si può calcolare un indicatore KPItl-Emissioni totali di CO2 per unità di prodotto che esprime ilrapporto tra il quantitativo annuale di CC>2 equivalente emessa ed il quantitativo complessivo diprodotto; è espresso in Tonco2 per tonnellata (Ton) di prodotto (si fa riferimento alla produzione dipolveri/miscele, decisamente prevalente).

I dati utilizzati sono riportati nella tabella seguente; per il calcolo si è fatto riferimento a EU ETSGHG dell'Allegato II della Decisione 2007/589/CE.Risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI12:

EMISSIONI-C02 equivalente

Descrizione dato

Emissioni totali di CO?

equivalenteProduzione polveri/miscele

KPÌU-Emìssioni totali di CO2

equivalente per unità di prodotto

I. M.

Tonco2

Tonp<,,v

Tonc02 /Tonpo]v

Esercizi2010

1.101,65

13.662

0,0806

2011

953,66

14.925

0,0688

2012

1007,22

13.059

0,0771

2013

1286,25

12.153

0,105

2014

1204,04

11.07)

0,11

Dati i valori di emissione totale di CO2 , come da tabella presedente, e considerando il fattore diemissione relativo e il coefficiente di ossidazione otteniamo la quantità totale emessa di CO2

Combustibuli

GPL( litri)

Gasolio ( ton )

Totale CO 2

equivalente

Fattoreemisssione

3.024

3.173

Coefficientediossidazione

0.99

0.99

Quantitàemessa2010 Ton1020,83

80,82

1.101,65

Quantitàemessa2011 Ton

953,66

73,00

1 .026.66

Quantitàemessa2012 Ton934,25

73,09

1007,26

Quantitàemessa2013 Ton1223.68

62,57

1.286,25

Quantitàemessa2014 Ton

1141,47

62,57

1 .204,04

Come si evidenzia dalla tabella precedente la quntità totale di CO2 prodotta è in aumento a causa delmaggior consumo di gpl dovuto ad una maggiore produzione di atomizzati sul totale di polveri emiscele.Per gli altri parametri delle emissioni non sono stati valutati indicatori di prestazione, in quanto nonsignificativi per l'organizzazione.

4 Approvvigionamento idrico

La risorsa idrica viene utilizzata per usi potabili, igienico sanitari, giardinaggio, produzione (dal2008) e per l'impianto antincendio; la zona è servita dalla rete dell'Acquedotto Pugliese (AQP)(Codice Cliente 1513564; Pratica 2008 C 18121).L'approvvigionamento idrico per i servizi igienici del complesso industriale fino al luglio 200.8 èavvenuto attraverso una riserva idrica di circa 200 me alimentata da acque emunte da pozzo ajgfesianoposto all'interno del capannone. La struttura della riserva idrica è stata realizzata internameate in\o armato protetto da uno strato di resine epossidiche. RrWv-./' -•

Pag. 52 di 77

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S e r v i c e s.r.L

la tabella seguente riporta i dati di approvvigionamento idrico disponibili.

Consumo idrico (me)2008

9.200

2009

5.617

2010

8.340

2011

6.492

2012

7.106

2013

7.569

2014

7.571

2015Gen/mag

4.018

2015trend

9.643

II dato del 2010 fa registrare un incremento del 48% mentre il 2011 riporta rispettivamente unaflessione dei consumi di circa il 22 % rispetto ai valori del 2010. Il 2012 e il trend 2013 evidenzianouna nuova crescita dei consumi, nel 2012 infatti abbiamo un incremento del 9.45% rispetto al 2011 eil 2013 un ulteriore crescita del 6.5 % rispetto al 2012. Questo andamento è dovuto al fatto chel'azienda, negli anni, ha notevolmente incrementato la produzione delle polveri atomizzate, cherichiedono un significativo utilizzo della risorsa idrica; quindi le oscillazioni del consumo idricoriflettono quelle della produzione di atomizzati.Le prestazioni ambientali dell'azienda nei riguardi del consumo della risorsa idrica possono esserevalutate mediante l'uso dell'indicatore KPIOS-Consumo idrico per unità di prodotto, che esprimeil rapporto tra il consumo idrico annuale ed il quantitativo complessivo della produzione; l'indicatoreè espresso in metri cubi per tonnellata di prodotto.I dati, disponibili integralmente dal 2008, forniscono le seguenti risultanze:

CONSUMOIDRICO

Descrizione dato

Consumo ìdricoannuo

polveri/misceleKPIOS-Consumoìdrico per unitàdi prodotto

ILM.

m3

Tonpolv

m3/TODpoiv

Esercizi2008

9.200

11.453

0,803

2009

5.617

8.437

0,666

2010

8.340

13.662

0,610

2011

6.492

14.925

0,435

2012

7.106

13.059

0,476

2013

7.569

12.153

0,623

2014

7.571

11.071

0,684

2015trend

9.643

10.423

0,925

II grafico seguente, che riporta l'andamento temporale dell'indicatore. I dati del 2010, 2011 e 2012mostrano un decremento rispetto al 2009. Il 2013 evidenzia un incremento del 31% rispetto al 2012dovuto alla maggiore produzione di atomizzati sul totale di miscele prodotte. 11 2014 non evidenziasostanziali variazioni rispetto al 2013 mentre il trend 2015 mostra un incremento di consumi del 35%circa.

Consumi idrici per unità di prodotto(mc/Ton)

0,925

2003 2009 2010 2011 2012 2013 2014 trend

2015

Pag. 53 di 77

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MS e r v i c e s.r.l.

5 Scarichi idriciGli scarichi idrici prodotti dallo stabilimento produttivo sono attualmente limitati a

S acque reflue assimilate alle urbaneS acque meteoriche di dilavamento

Acque reflue assimilate alle urbaneLe acque reflue assimilate alle urbane sono derivate dai consumi idrici per uso igienico del personalee, dal luglio 2008, sono convogliate mediante apposito allacciamento al tronco stradale nella condottadi fognatura nera dell'Acquedotto Pugliese (Codice Cliente 1513564; Pratica 2008 C 18121),

Acque meteoriche di dilavamentoIn tale categoria di scarichi idrici sono comprese:

•S acque meteoriche di dilavamento: le acque di pioggia che precipitano sull'intera superfìcieimpermeabilizzata scolante afferente allo scarico o all'immissione;S acque di prima pioggia : le prime acque meteoriche di dilavamento fino ad una altezza diprecipitazione massima di 5 millimetri, relative ad ogni evento meteorico preceduto da almeno 48h di tempo asciutto, uniformemente distribuite sull'intera superficie scolante.

Nello stabilimento Isolani Service S.r.l. le acque meteoriche di dilavamento vengono avviate ad undepuratore a gravita a tre stadi (grigliatura, dìssabbiatura, disoleazione) e, quindi, ad una vasca diraccolta velatamente sovradimensionata da 200 me che viene utilizzata come riserva idrica perl'impianto antincendio, eventuale subirrigazione e acqua di processo.La sezione di grigliatura, per eliminare i solidi grossolani, è realizzata mediante una griglia metallicacon luce passante da 20 mm. sui canali di raccolta delle acque piovane.La dissabbiatura è ottenuta in due sezioni dell'impianto; nella prima sezione avviene unadissabbiatura grossolana e fine, mentre nella seconda sezione ha luogo una dissabbiatura fineattraverso un sistema di pacchi lamellari.Tramite l'operazione di disoleazione vengono separati per flottazione e rimossi i materiali piùleggeri dell'acqua ed, in particolare, oli e grassi; il processo avviene in una vasca nella quale sonoalloggiati fogli termoformati in PVC (pacchi lamellari).

Sì espone qui di seguito la corografìa in scala della zona con l'indicazione del punto di fuoriuscitadelle acque trattate.

Pag. 54 di 77

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s.r.l.

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--*4'' *$»&«&,$; S V '''-^-i,. XìT^x-'-.X; iÀ'''" - ''" ylì!

COMUNE DI MONTEIASI (TA)

RELAZIONE GEOLOGICAED 1DROGEOLOGECA PERLO SMALTIMENTO DELLEACQUE METEOKJCHE DI

DILAVAMENTO DI UNINSEDIAMELO

INDUSTRIALE

STRALCIO COROGRAFICO 1:25000

O

LEGENDA:

Ubicazione ire* di interventoe sito di smaltimento

Coordinate tJ.T.M. Riferite i Greeu Wich

Figura 7 - Stralcio della corografia della /ona di smaltimento delle acque meteoriche

L'azienda ha ottenuto dalla Provincia di Taranto l'autorizzazione allo scarico con determina n. 18 del28/12/2013

Dalle operazioni di trattamento esitano i seguenti rifiuti, che vengono smaltiti attraverso gestoriambientali autorizzati :

•S Residui delle operazioni di dissabbiatura (Codice CER 19 08 02)Sono costituiti dai residui delle operazioni di dissabbiatura dell'impianto di trattamento•S Fanghi dal trattamento di disoleazione delle acque meteoriche (Codice CER 19 08 10)Sono costituiti dai residui delle operazioni di disoleazione dell'impianto di trattamento epossono contenere miscele di oli e grassi derivanti dal processo di disoleazione.

Gestione delle emergenzeLe possibili emergenze ambientali derivanti dagli scarichi idrici prodotti in azienda sono costituite daspandimenti accidentali di reflui dall'impianto di trattamento delle acque di prima pioggia; ilfenomeno è connesso alla possibilità che si verifichi uno spandimento di acque trattate e/o fanghi acausa di perdite dell'impianto di trattamento delle acque di prima pioggia.Per garantire la tenuta delle vasche interrate costituenti l'impianto di trattamento delle acquemeteoriche e di dilavamento delle aree esterne, con periodicità almeno annuale, l'azienda provvedead eseguire e registrare gli opportuni controlli di tenuta, effettuando una doppia misurazione dellivello idrico rispetto al livello di scarico ad un intervallo dì tempo non inferiore a 2 ore ed in assenzadi precipitazioni; la tenuta è assicurata dall'uguaglianza delle 2 misurazioni eseguite ed, in caso diperdita, il Responsabile del SGA procede all'attivazione dei necessari interventi di manutenzione.Monitoraggio ambientale degli scarichi idriciCon frequenza semestrale, secondo quanto prescritto dalla citata autorizzazione provinciale del28/02/2013, si eseguono analisi chimiche e biologiche delle acque meteoriche di dilavamento trattate,al fine di verificare il mantenimento del rispetto dei limiti prescritti dalla Tabella 4 dell'Allegato 5 allaParte III del D.Lgs. 152/06. oSvI rapporti di prova riportano dati decisamente al disotto dei limiti prescritti; la tabella seguente-^i dati misurati per i parametri più significativi degli ultimi prelievi.

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S e r v i c e s.r.l.

Parametro

pH

Solidi sospesitotali

COD

BOD5

Fluoruri

Cloruri

Azoto totale

Fosforototale

Tesnsioattivitotali

Idrocarburitotali

Alluminio

Cromo totale

Ferro

Saggio ditossicità

U.M.

mg/!

mgeyimg

oyimgF/l

mgCl/1

mg/i

™gP/l

mg/1

mg/1

mg/1

mg/I

mg/1

LC50

24h

MISURA

17.02.10

7.50

15

16

6

«U

44.2

<0.1

0.05

<0.01

<0.05

0.740

0.0 1

0,10

8

15.04.10

7.61

10

<10

<I

0.12

155

3,4

0.07

0,04

<0,05

0.023

<0,01

<0.02

12

05.01.11

7.44

1

<10

<1.0

0.14

188

Nonvalli lai

0

0.06

Nonvalutai

o

<0.01

Nonvalutat

0

<0.01

Nonvalutat

0

Nonvalutat

0

14.07.11

7.38

16

29.3

8.7

0.15

61.2

0.7

0.04

0.03

<0.0l

0.018

0.04

0.07

5

04.04.12

7.36

12

<10

<1.0

0.13

28.4

2.8

0.11

<().() 1

0.24

O.OOI

0.005

0.03

5

3.04.13

7.98

4

<10

<1.0

<(). I

80.6

1.5

0.24

<0.01

<0.05

0.261

0.02

0.10

4

14.03.14

7.92

4

32.0

2.8

<0. 1

183

0.2

<0,OI

0.06

0,21

0.10

<0,OI

0.08

Nonvalutato

08.Ì0.14

6.79

2

36.0

3.4

<0. 1

188

3.5

0.08

<0,01

<0.05

0.18

0.03

0.11

Nonvalutato

25.02.15

7.29

5

24,0

2.3

<0. 1

13.5

1.7

<0,Q1

<(),() !

<0.05

<0.1

<0.02

0.04

Nonvalutato

Limite

6—8

25

100

20

1

200

15

2

0.5

1

i

2

< 50%

Tabella 9 - Analisi degli scarichi delle acque meieoriclie di dilavamento delle aree esterne

Con frequenza annuale si eseguono analisi chimiche e biologiche delle acque reflue assimilate alleurbane, al fine di verificare il mantenimento del rispetto dei limiti prescritti dalla Tabella 3dell'Allegato 5 alla Parte TU del D.Lgs. 152/06.Gli ultimi rapporti di prova riportano valori decisamente al disotto dei limiti prescritti; la tabellaseguente riporta i dati misurati per i parametri più significativi.

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Parametroin

misurazione

PH

Solidi sospesitotali

COD

BODS

Fosforototale

Tesnsioattivitotali

Ferro

Cloruri

Fluoruri

U.M.

mg/1

mg02/1

mgO2/l

mgP/1

mg/1

mg/I

mgCl/1

mg F/l

Misura07.06. 10

7.2

24.06

130.18

28.16

3.05

<0.01

0.20

60.11

<0.08

Misura05.09. 11

7,33

22.15

80.09

22.33

1.20

0.12

0,25

115.16

0,11

Misura18.06. 12

7.6

27.33

117.44

25.13

3.28

<0.01

0.35

54.12

<0.06

Misura07.06. 13

7.35

23.48

121.56

24.82

2.83

<0.01

0.18

50.16

0.10

Misura05.06. 14

7,18

21,11

96,62

23,18

2,66

<0.01

0,27

71,19

0,16

Misura17.06.2015

6.98

22.33

98.11

24.16

2.01

<0.01

0.32

73.18

0.14

Limitedi

prescrizione

5,5—9,5

200

500

250

10

4

4

1200

12

Tabella 10 - Analisi degli scarichi di aeque reflue assimilate alle urbane

I consuntivi evidenziano il rispetto dei limiti di legge e risultano sostanzialmente stabili ad eccezionedi qualche valore puntuale

Suolo/sottosuolo

II suolo su cui sorge lo stabilimento è compreso nella zona P.l.P. del Comune di Monteiasi eprecedentemente alla costruzione dell'opificio era terreno agricolo.I caratteri di permeabilità delle formazioni strati grafi che presenti nell'area possono essere riassuntinel modo seguente:

v' Calcareniti permeabili per porosità e per fatturazione, con valori del coefficiente K= IO*4

/10'6m/s;v^ Calcare di Altamura, permeabile per fatturazione e carsismo K= IO"3 /IO"5 m/sv' Argille subctppennine, praticamente impermeabili.

Per quanto riguarda la possibilità di inquinamento al suolo, i processi produttivi aziendalipotrebbero avere impatti negativi per emergenze dovute a:

•S Spandimenti accidentali di reflui dall'impianto di trattamento delle acque di prima pioggiaII fenomeno è connesso alla possibilità che si verifichi uno spandimento di acque trattate e/ofanghi a causa di perdite dell'impianto di trattamento delle acque di prima pioggia.v^ Spandimento di materiale polverulentoIn caso di incidenti (rottura degli imballaggi del materiale stoccato, perdita del materiale da siloso condutture metalliche) si potrebbero verificare spandimenti di sostanze, le quali però,natura, non risultano essere pericolose per l'ambiente. Il materiale in questione ri

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facilmente palabile; inoltre sia all'interno dei capannoni che nell'area esterna non si osservanosuperfici di suolo scoperte.S Spandimento di gasolioPotrebbe essere determinato dalla rottura accidentale del serbatoio nel quale è stoccato il gasolio.S Spandimento di carburantePotrebbe essere determinato dalla rottura dei serbatoi di carburante degli automezzi operanti nellostabilimento.

Al riguardo l'azienda ha predisposto:S opportune attività di sorveglianzaS adeguate misure di primo contrasto che prevedono anche la disponibilità di appositi "kit diemergenza" facilmente trasportabili, la messa in opera di opportune istruzioni operative ed ilrispetto di altre precauzioni, eventualmente necessarie, quali il divieto di utilizzare la segatura perassorbire spandimenti di prodotti corrosivi e la messa in sicurezza nel più breve tempo possibile.

7 Rifiuti

Dai processi di lavorazione derivano rifiuti solidi e reflui liquidi.In fase di esecuzione dell'Analisi Ambientale Iniziale è stata eseguita un'accurata attività diindividuazione di tutti i rifiuti producibili dai processi di lavorazione nelle diverse condizionipossibili (normale funzionamento, funzionamento anomalo, emergenza).Per i rifiuti identificati sono stati censiti l'indicazione della descrizione del rifiuto, il CER, iltrasportatore autorizzato ed il destinatario del rifiuto, la definizione dei termini del depositotemporaneo e l'indicazione di eventuale pericolosità.I rifiuti vengono raccolti a deposito temporaneo ^raggruppamento dei rifiuti effettualo, prima dellaraccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti"} in appositi contenitori identificati, allocati in zonededicate adiacenti alle aree ove tali rifiuti vengono prodotti.

La condensa dei compressori presenti in azienda viene raccolta e riutilizzata nel ciclo produttivo;analogamente gli scarti produttivi e da pulizia degli impianti vengono reinseriti nel ciclo produttivo,previa preventiva frantumazione (quando necessaria).

La tabella seguente riporta le tipologie e le relative quantità dei rifiuti prodotti in azienda; i datiprospettati sono riferiti agli anni 2008, 2009, 20ÌO, 2011, 2012 e 2013; per il 2014 si espongono idati ricavati dalle operazioni di carico dei rifiuti registrate nei primi 5 mesi dell'anno.

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S e r v i c e s.r.l.

Codice

CER

080318

13 02 08

1501 10

160601

160107

160214

170405

17 04 II

15 02 03

120103

16 02 16

Descrizione

rifiuto

Toner e cartucceesauste per stampanti efotocopiatrici,contenenti sostanzepericoloseOli per motori,ingranaggi elubrificazioneImballaggi contenentiresidui di sostanzepericolose ocontaminati da taiisostanze

Batterie al piombo

Filtr contenenti olio

Apparecchiature fuoriuso

Ferro e acciaio

Rottami di cavi

Materiale Filtrante

Limatura mat NonferrosiComponenti da app.elettriche

Totale rifiuti non pericolosi

Totale rifiuti pericolosi

UM

Kg

Kg.

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

Kg

KgKg

Quantità2008

2.720

2.720

0

2009

3,0

120,0

80,0

920,0

1.003120,0

2010

2

20

6.940

6942

20

2011

22

35

10

860

253

1.11367

2012

8

252

11.040

2075

4

200

207

13.534

252

2013

5

40

120

1.820

140

1.965160

2014

20

250

3.720

50

4.040

250

2015Gcn/gtu

9

9

0Tabella 11 - Dati di produzione dei rifiuti

Rifiuti pericolosi sono prodotti molto raramente, prevalentemente in occasione di operazioni dimanutenzione di impianti (CER 08 03 18, CER 13 02 08 e CER 15 01 10).I refluì domestici, derivati dai consumi idrici per uso igienico del personale, venivano avviati, fino al2006, in fossa settica tipo IMHOFF, interamente prefabbricata in cemento armato vibrato edautorizzata dal Comune di Monteiasi con prot. 8768 del 9/10/2001.Dal novembre 2008 è stato attivato il collegamento alla rete di fognatura nera dell'AcquedottoPugliese e, pertanto, i relativi codici CER per le acque chiarificate e per i fanghi derivanti dalle fossesettiche non sono più utilizzati.Dai dati esposti si può ricavare la considerazione che la produzione di rifiuti non costituisce unaspetto ambientale significativo per l'azienda se si considera che i rifiuti ferrosi sono dovutiesclusivamente alla demolizione di vecchie apparecchiature ed alla predisposizione "una tantum"degli stampi per i set di calcestruzzo/argilla. Negli anni 2010 e 2012 sono state portate a demolizioneparti di impianti ormai in disuso.In ogni caso, al fine di valutare le prestazioni aziendali rispetto al tema dei rifiuti, si utilizza ilseguente indicatore :

s KPI09-Produzione totale di rifiuti per unità di prodotto: esprime il rapporto tra ilquantitativo annuale di rifiuti prodotti ed il quantitativo complessivo di prodotto; è espressoin tonnellate per tonnellata di prodotto.

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S e r v i c e s.r.l.

Dai dati disponibili, risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI09:

RIFIUTI TOTALI

Descrizione dato

Produzione annuatotale di rifiutiProduzione annuapolveri/misceleKPI09-Produzjone totaledi rifiuti per unitàdì prodotto

l!.M.Ton

R

Ton

Ddlv

Tonpoiv

Esercizi2008

2.720000

11.453,402

0,000024

2009

1.123000

8.437,000

0,000013

2010

6.9620

13.662,000

0,0005095

2011

6.9620

Ì 3-662,000

0,0005095

2012

13.786

13.059.00

0,001056

2013

2,! 25

12.153.465

0,00033

2014

4.040

11.071.318

0,00036

2015trend

0,009

10.423,980

0,000002

II dato del 2011, è in netta opposizione rispetto al dato 2010 ( in diminuzione), mentre non èsovrapponibile al 2012 in quanto in questo periodo l'azienda ha effettuato attività di manutenzioni/dismissioni impiantistiche; questo consolida il concetto che la produzione dei rifiuti, per laISOLANI, non è correlata alla produzione ma alle attività di manutenzione. Il 2013, infatti evidenziauna riduzione della produzione di rifiuti con una flessione dell'indicatore relativo dell' 83.4% e iltrend 2014 conferma questo indicatore. Il valore dell'indicatore KPI 09 per il trend 2015 al momentonon è ritenuto significativo.

Rifiuti per unità di prodotto

0,00150,001

0,0005O

Un altro indicatore che può essere utilizzato per valutare le prestazioni ambientali dell'azienda intema di rifiuti può essere KPI13-Produzione totale di rifiuti pericolosi per unità di prodotto:esprime il rapporto tra il quantitativo annuale di rifiuti pericolosi prodotti ed il quantitativocomplessivo di prodotto; è espresso in tonnellate per tonnellata di prodotto.Dai dati disponibili, risultano i seguenti valori dell'indicatore KPI13:

RIFIUTI PERICOLOSI

Descrizione dato

Produzione annua totale dirifiuti pericolosi

Produzione annuapolveri/m tscele

KPfl3-Produzione totaledi rifiuti pericolosi perunità di prodotto

I'. M.Ton

RP

Tonpolv

TonRP /

TonDOlv

Esercizi2008

0

11.453

0,0

2009

0.123

8.437

0,000014

2010

0,022

Lì. 662

0,000001

2011

0,067

14.925

0.0000044

2012

0,252

13.059

0,000019

2013

0,160

12.153

0.0000132

2014

0,250

11.071

0,000023

2015 tremi

0

10.423

0,0

I valori di questo indicatore evidenziano chiaramente la bassissima significatività di questoambientale.

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8 Altre prestazioni ambientali

Nel seguito si caratterizza la posizione dell'azienda rispetto agli altri aspetti ambientali.

OdoriLo stabilimento produttivo non produce emissioni maleodoranti.

Trasporto internoTra gli agenti responsabili dell'inquinamento atmosferico sono da annoverare le polveri, ottenutedalla frantumazione di materiali solidi in particelle di diametro compreso tra 10 e 100 um.; una classemolto importante è costituita dalle particelle con diametro aerodinamico inferiore ai 10 um, indicatecon la sigla PM10 (Particulate Matter 10). Queste particelle, a causa delle ridotte dimensioni,possono superare le barriere offerte dalle alte vie respiratorie e raggiungere le basse vie, fino aglialveoli polmonari.

In azienda polveri sono prodotte da :S carico, scarico, manipolazione e stoccaggio di materiali polverulentiS traffico veicolare di stabilimento.

Per quanto riguarda il traffico veicolare di stabilimento si segnala che l'azienda possiede i seguentimezzi propri che vengono costantemente mantenuti in efficienza e regolarmente sottoposti arevisione.

TIPO MEZZO

BMW 530 XD ATTIVA

CISTERNA MISTRALL (abilitato ADR)

CISTERNA MISTRALL STCR

RIMORCHIO BARTOLETTI

AUTOCARRO IVECO

FIAT FIORINO

FORD FIESTA

TRATTORE FIAT IVECO (abilitato ADR)

TRATTORE FIAT IVECO (abilitato ADR)

TARGA

DF 993 HV

AF 26061

AB 95 193

TA 7609

EB 043 XD

EG 137 CJ

DZ255HK

AV 733 ZB

DW 163TR

Tabella 12 - Automezzi aziendali

L'azienda ha sospeso la produzione che sottostava al trasporto secondo la normativa ADR.

Con i propri mezzi l'azienda esegue soprattutto le consegne dei propri prodotti ai clienti in zona.

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Impatto visivoLo stabilimento produttivo è collocato in zona industriale e non è caratterizzato da problematicheambientali correlate ali'impatto visivo.

AmiantoNello stabilimento produttivo non sono presenti manufatti contenenti amianto.

Sostanze lesive dello strato di ozono e gas serraLe sostanze lesive dell'ozono atmosferico sono essenzialmente: clorofluorocarburi (CFC), altri CFCcompletamente alogenati, halon, tetracloruro di carbonio, 1,1,1-tricloroetano, bromuro di metile(MBr), idroclorofluorocarburi (HCFC).Queste due famiglie (prevalentemente la prima) sono responsabili di lesioni allo strato di ozono acausa del loro comportamento quando raggiungono la stratosfera, pertanto, nel corso degli anni, si ècercato prima di contingentare e poi di eliminare completamente l'utilizzo dei clorofluorocarburi(Regolamento CE 1005/2009).Le principali sostanze sostitutive utilizzabili sono gli HFC (idrofluorocarburi), nelle varieformulazioni; in particolare TR407C risulta più idoneo per l'utilizzo nei medesimi impiantifunzionanti a R22 mentre TR410A necessita, date le sue più elevate pressioni, della riprogettazionedei circuiti frigoriferi.R407C e R410A sono miscele di HFC e sono soggette al DPR 147/06 e Regolamento CE 842/2006,per cui necessitano del libretto di manutenzione e, per cariche maggiori di 3 Kg. anche di operazionidi controllo fughe periodiche.

• Impianti di climatizzazioneLo stabilimento produttivo è dotato di 1 impianto centralizzato MHWAK/WP con una carica di 3.9Kg di gas R410A. Il gas R410A è una miscela di HFC (idrofluorocarburi) , tali sostanze noncontenendo Cloro non sono gas ozonolesivi. L'azienda annoterà su un apposito libretto di impianto laricerca di eventuali fughe e i controlli sulla stessa in osservanza al Regolamento Europeo 842/2006che regolamenta l'uso dei gas che contribuiscono all'effetto serra.

PCB-PCTNello stabilimento produttivo non sono presenti impianti o apparecchiature contenenti PCB e/o PCT.

Rischio di incidente rilevanteL'azienda non è soggetta agli adempimenti previsti dal D.Lgs. 334/99.

IPPCL'azienda non ricorre nei termini previsti dal D.Lgs. 59 del 18-02-2005 per l 'IPPC.

Sostanze pericoloseLe sostanze pericolose ai sensi del D.Lgs 03/02/1997 n.52 e successive modificazioni ed i preparatipericolosi ai sensi del D.Lgs 16/07/1998 n.285 e successive modificazioni; sono quelle classificatecome: esplosivi, comburenti, infiammabili, molto tossici, tossici, nocivi, corrosivi, irritanti.sensibilizzanti, cancerogeni, mutageni, tossici per il ciclo produttivo.La classificazione può essere individuata dalle frasi di rischio (frasi R) presenti sulle schede disicurezza. o <=.!•,

L'azienda mantiene aggiornata la raccolta delle schede di sicurezza di tutte le sostanze eiapresenti in azienda

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S e r v i c e s.r.l.

In particolare, lo stoccaggio del magnesio metallico viene eseguito in un'apposita area recintata delcapannone B, in ottemperanza delle disposizioni dei VV.FF.

Inquinamento elettromagneticoGli impianti ed i macchinar! presenti in azienda non producono inquinamento elettromagnetico.

Effetti sulla biodiversitàI processi produttivi aziendali producono limitati effetti sulla biodiversità.A titolo indicativo si può valutare l'utilizzo del terreno, misurando la superficie edificata (in metriquadrati) e rapportandola alla produzione annua; si ottiene l'indicatore KPI08 Superficie edificataper unità di prodotto.E' da tenere presente che lo stabilimento Isolani Service S.r.l. è stato costruito in 2 lotti successivi, avalle dei quali si ha la seguente situazione :

S 1A lotto : superficie totale di 21.400 mq dei quali 3.260 copertiS 1A lotto + 2A lotto : superficie totale di 32.900 mq dei quali 6.300 complessivamente coperti.

Dai dati disponibili si ottiene:SUPERFICIEEDIFICATA

Descrizione dato

Superfìcie edificata

Produzionepolveri/m iscele

KPJOS-Sperficieedificata per unitàdi prodotto

I . M.i

m"

Tonpo

Iv

m1/Tonpo

Iv

Esercizi2008

3.260

11.453

0,285

2009

6.300

8.437

0,747

2010

6.300

13.662

0,461

201 1

6.300

14 92?

0,422

2012

6.300

13,059

0.482

2013

6.300

12.153

0,518

2014

6.300

11.071

0,569

2015tremi6.300

1 0.423

0.604

Si nota che l'indicatore subisce un significativo peggioramento nel 2009, incrementandosi di 1,5volte, a causa della contemporanea contrazione della produzione e dell'attivazione del 2A

capannone; nel 2010 l'indicatore si assesta ad un valore inferiore di circa il 37,8% rispetto a quellodel 2009. Nel 2010, 2011 2012 i valori dell'indicatore risultano abbastanza sovrapponi bili dato che idati di produzione sono abbastanza vicini fra loro, nel 2013, invece, si riscontra un incrementodell'indicatore del 7.5% rispetto al 2012 e del 9.7% nel 2014 ripetto al 2013 dovuto alla flessione diproduzione. Per la stessa motivazione il trend 2015 mostra un ulteriore incremento del 6 %.

9 Aspetti Ambientali relativi a Fornitori

L'azienda, otre agli impatti ambientali che produce direttamente, può esercitare un'influenza indirettasull'ambiente tramite i beni e i servizi che utilizza e tramite i prodotti che fornisce.Nel seguito si descrivono le attività che possono configurare aspetti ambientali indiretti.

TrasportiPer l'approvvigionamento di materie prime si utilizza essenzialmente il trasporto su gomma.Per quanto attiene ai materiali in ingresso, con particolare riferimento ali'approvvigionamento dimaterie prime, mediamente si possono valutare circa 450 carichi/anno.Per ottenere una valutazione media del traffico veicolare indotto dai processi di trasporto dellostabilimento, si sono considerati i processi di approvvigionamento delle materie prime maggiormenteutilizzate, ripartendo il trasporto annuo secondo la percentuale di incidenza di ciascuna materia primasul totale degli approvvigionamenti; successivamente si è considerato il chilometraggioattribuibile (andata e ritorno) a ciascun carico di materiale sulla base della provenienzamateriale.

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OLÀS e r v i c e s.r.l.

Si è così ottenuta la seguente tabella, che evidenzia per le principali matene prime approvvigionate, iltraffico veicolare indotto:

Materia prima

Ossido macinato

Bauxite

CromiteFioriteSabbia tedesca

TOTALI

%incidenza

37

18

1688

87

N.carichi/anno(estrapolato)

167

81

723636

392

Provenienza abituale

Basilicata/MoliseCina (via mare; porto diTaranto)Emilia-RomagnaVenetoVicenza

Km persingolocarico

250

50

1 .5001,9001.900

Kmtotali

per anno43.750

4.050

108.00068.40068.400

290.600Tabella 13 - Traffico veicolare indotto per approvvigionamento materie prime

Si ottiene dunque una percorrenza media complessiva annua di circa 290.600 Km.

Per quanto riguarda la consegna dei prodotti finiti ai clienti non in zona, dai dati disponibili per il2008, si è rilevato che, dei 525 carichi totali in uscita, 74 sono stati eseguiti utilizzando serviziesterni di trasporto verso i principali clienti (LUCCHJNI S.p.A. di Piombino e THYSSEN KRUPPdi Terni ), con una percorrenza media complessiva annua di circa 105.000 Km.Considerando dati della Organizzazione Mondiale della Sanità sui traffico veicolare (traffico pesantediesel su percorso suburbano), si possono valutare (approssimativamente) i contributi annui datiall'inquinamento atmosferico dal traffico veicolare dello stabilimento (per complessivi 400.600 kmpercorsi con mezzi di servizi esterni di trasporto):

^ Polveri (PTS) (fattore di emissione - 2,00 g/Km.) : 801 Kg.^ SOX (fattore di emissione = 2,00 g/Km.) : 801 Kg.S NOX (fattore di emissione = 14,00 g/Km.) : 5.608 Kg.S CO2 (fattore di emissione - 237,00 g/Km.) : 94.942 Kg.

Fornitori/AppaltatoriTra i fornitori il cui livello di servizio può essere significativo dal punto di vista ambientale sono daannoverare le ditte fornitricì di materie prime (cave di ossido macinato e calce dolomitica) edadditivi, i trasportatori, i manutentori degli impianti di condizionamento, dei bruciatori e dei serbatoidi GPL e gasolio, i gestori ambientali.

Criteri ambientali ed etico-sociali scelta fornitori, appaltatori e subappaltatoriAl riguardo sono attivate prassi di omologazione e qualificazione dei nuovi fornitori, con relativarevisione periodica (biennale), che hanno l'obiettivo di valutare la loro sensibilità e capacità dirisposta alle istanze ambientali.Il processo ha l'obiettivo di acquisire in modo controllato le materie prime, i semilavorati, i materialied i servizi necessari al funzionamento dei reparti operativi, per garantire elevati standard qualitativi,nel rispetto della Politica e degli Obiettivi definiti per l'Ambiente.I fornitori ritenuti "critici" rispetto alle politiche ambientali, sono distinti nelle 2 classi seguenti:

S Fornitori qualificatiS Fornitori con riserva

Per ciascun fornitore viene compilato un apposito questionario; il processo, integrato nella proceduradi qualificazione dei fornitori prevista dal Sistema di Gestione per la Qualità, prevede che venga,anche valutato un livello di qualificazione ambientale che fornisce una indicazione del grado in^jprììfornitore è sensibile e capace di rispondere positivamente alle istanze ambientali, soprattuttojlabsquanto riguarda il rispetto della normativa ambientale vigente. O

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S e r v i c e s.r.l.

Con periodicità biennale vengono eseguite le operazioni di sorveglianza sui fornitori utilizzati, pervalutarne la possibilità di conferma nella classe assegnata o l'eventuale declassamelo.

10 Monitoraggi AmbientaliL'azienda ha definito un piano dei controlli ambientali che, per tutti gli aspetti ambientali sui qualidevono essere eseguite attività di sorveglianza, definisce le modalità esecutive ed i tempi diattuazione, i criteri dì accettazione e le relative responsabilità di coordinamento e di attuazione.11 Responsabile della Gestione Ambientale coordina il monitoraggio del piano dei controlliambientali.

PARTE V - CONFORMITÀ' LEGISLATIVA

Aspettoambientale Riferimenti legislativi Stato degli adempimenti

Consumienergetici

Legge n. 10 del 09/01/1991 "Norme per l'attuazionedel Piano energetico nazionale in materia di usorazionale dell'energia , di risparmio energetico e disviluppo delle fonti rinnovabili di energia"

D.Lgs. 25 febbraio 2000 n. 93 "Attuazione dellaDirettiva 97/23/CE in materia di attrezzature apressione (Direttiva PED)"

D.M. 14 maggio 2004 "Approvazione della regolatecnica di prevenzione incendi per l'installazione el'esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto concapacità complessiva non superiore a 13 me.", comeintegrato dal D.M. 5 luglio 2005

D. Lgs. n. 128 del 22 febbraio 2006 "Riordino delladisciplina relativa alla installazione e all'esercizio degliimpianti di riempimento, travaso e deposito di GPL,nonché all'esercizio dell'attività di distribuzione evendita di GPL in recipienti, a norma dell'art. 1,comma 52, della leese 23 asosto 2004, n. 239"? OC? o „ _ n

Contratto ENEL (N. Presa73527073000210) e codice cliente898161161

Dichiarazione CE di conformità (deiserbatoi GPL) alla Direttiva PEDII GPL è stoccato in 2 serbatoi fuori terra

S 1 della capacità dì 12.500 litriS 1 della capacità di 1.000 litri

Dichiarazione CE di conformità (deiserbatoi di gasolio) alla Direttiva PEDIn azienda è presente un serbatoio fuoriterra della capacità di 9 me.

I serbatoi di GPL sono a norma delD.Lgs. 32/98 (ait. SO, comma 4) e sonoesentati da necessità di autorizzazione aisensi deli'art. 6 comma 3 del D. Lgs. 22febbraio 2006, n. 128.

Aspettoambientale

Riferimenti legislativi Stato degli adempimenti t~ s^jf^i^wjgjjr

"/&>Pag. 65 di 77 T!c, -4 -

^

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Emissioniatmosfera

in D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 "Norme in materia ambientale"(Parte Vartt. da 267 a 281)

D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 Allegati Parte V

D.P.C.M. 21/07/1989 "Atti di indirizzo e coordinamento alleRegioni ai sensi dell'ari. 9 della Legge 8 Luglio 1986 n. 349per l'attuazione e !'interpretazione del D.P.R. 24 maggio1988 n. 203, recante norme in materia di qualità dell'ariarelativamente a specifici agenti inquinanti e di inquinamentoprodotto da impianti industriali".

D.M. 12/07/1990 "Linee guida per il contenimento delleemissioni degli impianti industriali e la fissazione dei valoriminimi di emissione".

D.P.R. 25 luglio 1991significativo - AH. 1

Attività con inquinamento poco

D.G.R. 11 ottobre 2002, n. 1497 "D.P.R. 203/88.Autorizzazione in via generale ai sensi dell'ari. 5 del D.P.R.25/7/91 delle 31 attività a ridotto inquinamento atmosfericodi cui all'ali. 2 del decreto medesimo: criteri, procedure emodulislica. Disposizioni in materia di inquinamentoatmosferico poco significativo.''1

D.G.R. 26 settembre 2003, n. 1497 "Circolaresull'applicazione delle disposizioni contenute nelladeliberazione di Giunta regionale 11 ottobre 2002, n. 1497"

Per l'adeguamentoimpianto di

del prorpioproduzione,

manipolazione e stoccaggio dimateriali.,,polverulenti, l'azienda hapresentato istanza di autorizzazionealla Provincia di Tarante; è statarilasciata l'autorizzazione è statarilasciata n. 37 de! 25-02-2009 el'azienda ha provveduto a dar seguitoa tutti gli adempimenti previsti dallavigente normativa.Per I bruciatori èstata effettuata comunicazione alsindaco : sono riportati all'attività 21dell'Ali.! della D.G.R. Puglia 1497del 2002, configurando un'attività lecui emissioni sono scarsamenterilevanti agli effetti dell'inquinamentoatmosferico ex art. 272 comma 1 delvigente D-LSS. 152/06.

11 DLgs 128/2010 prevede lacomunicazione di tali punti diemissioni "poco significativi".

Comunicazione al Sindaco delComune di Monteiasi per l'attività 26dell'Alii della D.G.R. Puglia 1497del 2002

^ in data 28-10-2003 per igruppi elettrogeni da25(atluct!menle dismesso) e 120KVA^ in data 26-06-2009 per ilgruppo elettrogeno da 400 KVA

Aspetto ambientale Riferimenti legislativi Stato degli adempimentiApprovvigionamentoidrico

D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 "Norme in materiaambientale" (Parte III arti, da 53 a 176)

D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 Allegati Parte III

Regolamento AQP

R.D. 1775 del 11-12-1933 "Testo unico delle disposizionidi legge sulle acque e impianti elettrici"

I.R. n. 18 del 05-05-1999 "Concessione per l'estrazione el'utilizzazione dì acque sotterranee ad uso industriale" es.m.i.

Dal luglio 2008l'approvvigionamento idricoavviene anche mediantel'allacciamento alla rete AQP(Codice Cliente 1513564: Pratica2008 C 18121).

Concessione rilasciata dallaRegione Puglia - Ufficio delGenio Civile di Tarante- in data29/11/2000 Protocollo n.19253/DF e rinnovata conconcessione n. 67 del 26-06-2006.Nuova rinnovo in data 11-05-2010, prot 110/2011 concontestuale richiesta diincremento dei me da emunerepari a un totale di 10.000

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Aspetto ambientale Riferimenti legislativi Stato degli adempimenti

Scarichi idrici D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 "Norme in materiaambientale" (Parte III artt. da 53 a 176)

D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 Allegati Parte HI

Decreto Commissario Emergenza AmbientaleRegione Puglia n. 282 del 21-11-2003 "Acquemeteoriche di prima pioggia e di lavaggio di areeesterne di cui all'art. 39 D.L.gs. 152/1999 comemodificato ed integrato dal D.Lgs. n. 298/2000.Disciplina delle Autorizzazioni. "

D.G.R. Puglia 1441 del 04-08-2009 "Piano diTutela delle Acque della Regione Puglia - art. 12 !delD.Lgs.n. 152/2006"

Piano di Tutela delle Acque della Regione Pugliadel giugno 2009-Relazione generale, relazione disintesi non tecnica

Autorizzazione provinciale n. 18 del28.02.2013.

Aspetto ambientale Riferimenti legislativi Stato degli adempimenti

Rifiuti Reg. UÈ 1357/2014 e la Decisione 2014/955/UE

Legge 70 del 25-01-1994 ESIMI "Norme per lasemplificazione degli adempimenti in materiaambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, nonchéper l'attuazione del sistema di ecogestione e diaudit ambientale."

D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 "Norme in materiaambientale" (Parte IV artt. da 177 a 266)

D.Lgs. n. 152 del 03-04-2006 Allegati Parte IV .

D.M. del 05/02/1998 "Recupero dei rifiuti nonpericolosi", come modificato dal D.M. n. 186 del 5aprile 2006 "Regolamento recante modifiche aldecreto ministeriale 5 febbraio 1998«Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottopostialle procedure semplificate di recupero, ai sensidegli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5febbraio 1997,n. 22»."

D.M. n. 145 01/04/1998 e 148"Regolamentoindicante la definizione del modello e dei contenutidel formulario di accompagnamento dei rifiuti"

La nuova disciplina adegua lanormativa, in merito alle definizioni-delie caratteristiche di perkoìo per ir if iut i , allineandola con le disposizionicontenute nei Regolamento 1272.2008sulla classificazione,

MUD (Modello Unico di Dichiarazione)(Legge 70 del 25-01-1994) :comunicazione annuale alla CCIAAentro 30/04 delle operazioni riferiteall'anno precedente

L'art. 183, comma L ____ lettera m),specifica le regole che devonocontraddistinguere la conduzione deldeposito temporaneo come "//raggruppamento dei rifiuti effettuato,prima della raccolta, nel luogo in cuisono prodotti

In data 23-02-1999 è stata fattal'iscrizione al CONAI come utilizzatoreindustriale di imballaggi primari; il 16-01-2009 è stata formalizzata al CONAIla dichiarazione per attività diimportazione di imballaggi pieni conrelativa liquidazione del contributoambientale

Registri di carico e scarico. L'definisce i soggetti obbligatidel registro di carico e scarico fep 3\i i

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NS e r v i c e s.r.l.

Circolare 4 agosto 1998, n. GAB/DEC/812/98"Circolare esplicativa sulla compilazione dei registridi carico e scarico dei rifiuti e dei formularì diaccompagnamento dei rifiuti trasportati individuati,rispettivamente, dal decreto ministeriale 1° aprile1998, n. 145 e dal decreto ministeriale 1° aprile1998, n. 148

D.M. n. 392 del 16/05/1996 "Regolamento recantenorme tecniche relative alla eliminazione degli oliusati"

Art. 193-Trasporto dei rifiuti recita che,durante il trasporto effettuato da Enti oimprese i rifiuti sono accompagnati daun formulario di identificazioneII formulario di identificazione deveessere redatto in quattro esemplari,compilato, datato e firmato dalproduttore o dal detentorc dei rifiuti econtrofirmato dal trasportatore. Unacopia del formulario deve rimanerepresso il produttore o il detentorc e lealtre tre, controfirmate e datate in arrivodal destinatario, sono acquisite una daldestinatario e due dal trasportatore, cheprovvede a trasmetterne una aldetentorc. Le copie del formulariodevono essere conservate per cinqueanni.L'Art. 212-Albo nazionale gestoriambientali, costituisce presso ilMinistero dell'ambiente e tutela delterritorio, l'Albo nazionale gestoriambientali, di seguito denominatoAlbo, articolato in un Comitatonazionale, con sede presso il medesimoMinistero, ed in Sezioni regionali eprovinciali, istituite presso le Camere dicommercio, industria, artigianato eagricoltura dei capoluoghi di Regione.L'iscrizione deve essere rinnovata ognicinque anni e costituisce titolo perl'esercizio delle attività di raccolta, ditrasporto, di commercio e diintermedi azione dei rifiuti

E' fatto divieto ai consumatori diprocedere alla diretta eliminazione deglioli usati" (art.3 comma 5 D.Lgs.95/92).

Poiché le quantità detenute di oli usatisono < 300 litri, non ricorrono lecondizioni di applicazione del D.Lgs. n.95 del 27/01/1992, ma, sulla basedell'ari. 6 comma 1 lett. M del D. Lgs.22/97, gli oli usati devono esserecomunque obbligatoriamente conferitiad un Concessionario COOU(Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati,)

Per il deposito temporaneo:

» il deposito temporaneo degli oliusati va effettuato obbligatoriamente nelluogo dì produzione degli stessi11 gli oli usati non devonocontenere :

S PCDD(Pentaclorodìbenzodiossina)

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LANS e r v i c e s.r.l.

D.M. 17-12-2009 "Istituzione del sistema dicontrollo della tracciati i lita' dei rifiuti, ai sensidell'art. 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 edell'alt. 14-bis del decreto-legge n. 78 del 2009convcrtito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del2009"

D.M. 15-02-2010 "Modifiche ed integrazioni aldecreto 17 dicembre 2009, recante: «Istituzione delsistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, aisensi dell'articolo 189 del decreto legislativo n. 152del 2006 e dell'articolo 14-bis del decreto-legge n.78 del 2009 convcrtito, con modificazioni, dallalegge n. 102 del 2009».".

Decreto Legge n. 83/2012, l'art. 52, comma 1pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26giugno 2012 "

(Pentaclorodibenzofurani) (< 2,5mg/kg)S PCB (Policlorobifenili) e PCI(Policlorotrifenili) (< 25 mg/kg)•S Acqua in quantità superiore al15% in peso

Qualora l'olio usato possa ritenersiinquinato (ricorre una delle condizioniprecedenti) dovrà essere smaltito atitolo oneroso.

Iscrizione al SISTRJ pratica\VEB_TA_23703; in data 08-07-2010è stata ricevguta la chiave USB perl'avviamento dell'operatività delSiSTRI.

Aspettoambientale

Riferimenti legislativi Stato degli adempimenti

Sostanze lesivedelio strato diozono e gas serra

Legge 28 dicembre 1993, n. 549Misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente

Legge 16 giugno 1997, n. 179Modifiche alla legge 28 dicembre 1993, n. 549 recantemisure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente

Regolamento (CE) n. 1005/2009Sostanze che riducono lo strato di ozono

D.M. 3 ottobre 2001 "Recupero, riciclo, rigenerazionee distribuzione degli haìon" come modificato dal D.M.20 dicembre 2005

D.P.R. n. 147 del 15 febbraio 2006 "Regolamentoconcernente modalità per il controllo ed il recuperodelle fughe di sostanze lesive della fascia di ozonostratosferico da apparecchiature di refrigerazione e dicondizionamento d'aria e pompe di calore, di cui alregolamento (Ce) n. 2037/2000"

Regolamento 17 maggio 2006, n. 842/2006/Cee"Regolamento (Ce) n. 842/2006 del Parlamentoeuropeo e Consìglio del 17 maggio 2006 su taluni gasfluorurati ad effetto serra"

Libretto di manutenzione (ai sensidel D.P.R. n. 147 del 15 febbraio2006 e controllo perdite annuale percarica superiore ai 3 Kg.

qualifica dei manutentori per i GasOzonolesivi e/o ad Effetto serra eadempimenti .

DPR 93 del 16.12.2011Febbraio 2012

convcrtito in legge nel

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S e r v i c e s.r.l.

Aspettoambientale

Riferimenti legislativi Stato degli adempimenti

Rumore Legge 447 del 26/10/1995sull'inquinamento acustico"

"Legge quadro

D.P.C.M. del 14/11/1997 "Determinazione dei valorilimite delle sorgenti sonore"

D.M 16 marzo 1998 "Tecniche dì rilevamento e dimisurazione dell'inquinamento acustico"

L.R. n. 3 del 12 febbraio 2002 "Norme di indirizzo per ilcontenimento e la riduzione dell'inquinamento acustico".

Documento di valutazione di impattoacusticoLa relazione di valutazione di impattoacustico è stata redatta in data 30-12-2009 a firma dell'Ing. Carlo Fomaroiscritto nell'elenco dei tecnicicompetenti della Regione Puglia conDeliberazione di Giunta n. 75 14-07-1999.Non ci sono variazioni impiantistiche

Aspettoambientale

Riferimenti Legislativi Stato degli adempimenti

Incendio D.M. 16 febbraio 1982 "Modificazioni al DecretoMinisteriale 27 settembre 1965, concernente ladeterminazione delle attività soggette alle visite diprevenzione incendi"

DPR n. 577 del 29 luglio 1982 "Approvazione delRegolamento concernente l'espletamento deiservizi antincendio"

D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 "Attuazione dell'art.1 della Legge 3 agosto 2007 n. 123, in materia ditutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro"

D.P.R. 12 gennaio 1998 n. 37 "Regolamentorecante disciplina dei procedimenti relativi allaprevenzione incendi a nonna dell'art. 20 comma 8della Legge 15 marzo 1997 n. 59"

Certificato prevenzione incendiL'azienda dispone del Certificato diPrevenzione Incendi rilasciato in data19.09.2014 con scadenza 19.09.19 leattività comprese nel CPI sono:

S 4 ("'Depositi di gas combustibiliin serbatoi fìssi"}^ 15 ^Depositi di liquidiinfiammabili e/o comustìbili")^ 34 ^Stabilimenti ed impiantiove si produce, impiega o detienemagnesio, elektron e altre leghe adalto tenore di magnesio")• 64 ('''Gruppi per la produzionedi energia elettrica sussidiaria conmotori endotermici di potenzacomplessiva superiore a 25 KW"}^ 88 ^'Locali adibiti a depositidi merci e materiali vari con superficielorda superiore a i.000 mq")• 91 ("Impiantì per laproduzione del calore alimentati acombustibile solido, liquido o gassosocon potenzialità superiore a 100.000Kcal/h")

Documento di valutazione del rischioincendio in data 10-12-2008 erevisionato il 18.12.2012

Registro antincendio (art. 5 comma 2)I responsabili dell'attività riportano icontrolli, le verifiche, gli interventi dimanutenzione, l'informazione e laformazione del personale, che vengonoeffettuati; il registro deve esseremantenuto aggiornato e reso disponibileai fini dei controlli dicomando VV.FF. ' &-3&V

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LAISITS o r v i e e s.r.l.

D.M. 10 marzo 1998 "Criteri generali di sicurezzaantincendio e per la gestione delle emergenze neiluoghi di lavoro"

D.M. 7 gennaio 2005 ''Norme tecniche eprocedurali per la classificazione ed omologazionedi estintori portatili di incendio"

DPR 151/2011 del 01/08/2011

II Piano di emergenza ed evacuazioneè in data 01-12-2009

Sorveglianza: misura di prevenzioneatta a controllare l'estintore nellaposizione in cui è collocato.

Controllo: misura di prevenzione atta averificare, con frequenza almenosemestrale, l'efficienza dell'estintore.

Revisione: misura di prevenzione, difrequenza almeno pari a quella indicatadalla norma UNI 9994, atta a verificaree rendere perfettamente efficientel'estintore (per estintori a polvere: 36mesi).

Collaudo: misura di prevenzione atta averificare, con la frequenza specificatanella norma UNI 9994, la stabilità delserbatoio o della bombola dell'estintorein quanto facente parte di apparecchi apressione (per estintori a polvereconformi alla Direttiva 97/23/CE : 12anni, altrimenti 6 anni)).CARTELLINO DIMANUTENZIONE (documento cheattesta gli interventi effettuati inconformità alla UNI 9994)Sono presenti in azienda:

S 35 estintori portatili a polverecon carica da 6 KgS 8 estintori a CO2 dei quali 5 da5 kg e 3 da 2 kg^ impianto idrico con 3 attacchiUNIVO, 11 attacchi UNI45 e riservaidrica da 200 me.S sabbia asciutta in fusto da 200litri

II regolamento di semplificazione deiprocedimenti di prevenzione incendiintroduce un nuovo elenco di attivitàsottoposte ai controlli dei Vigili delFuoco. Modifica le voci del D.M. 16febbraio 1982

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NS e r v i c e s.r.l.

Aspettoambientale

Riferimenti Legislativi Stato degli adempimenti

Sicurezza e salutenei luoghi di lavoro

D. Lgs. N. 81 del 9 aprile 2008 "Attuazionedell'ali. 1 della Legge 3 agosto 2007 n. 123, inmateria di tutela della salute e della sicurezza neiluoghi di lavoro" come corretto dal D. Lgs. 106del 3 agosto 2009

D. Lgs. N. 195 del 10 aprile 2006 "Attuazionedella direttiva 2003/10/Ce relativa all'esposizionedei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici(rumore)"

D.L. n. 25 del 2 febbraio 2002 ''Attuazione dellaDirettiva 98/24/CE sulla protezione della salute edella sicurezza dei lavoratori contro i rischiderivanti da agenti chimici durante il lavoro"

D.Lgs. N. 187 del 19 agosto 2005 "Prescrizionicontro i rischi da esposizione a vibrazionimeccaniche"

D.P.R. n. 459 del 24 luglio 1996 "Regolamentoper l'attuazione delle direttive 89/392/CEE,91/368, 93/44 e 93/68 concementi ilriavvicinamento delle legislazioni degli Statimembri relative alle macchine"

Normativa ADR : relativa al trasporto di mercépericolosa Dlgs 35 del 27/01/2010

II Documento di vatutazione deirischi è stato redatto in data 10-12-2008 e revisionato il 02.09.2013

Attuazione Normativa trasporto mercipericolose relativamente al trasporto diMagnesio metallico

Aspettoambientale

Riferimenti Legislativi Stato degli adempimenti

Norme generali R.D. n. 1265 27 luglio 1934 'Testo Unico delleLeggi sanitarie"

Legge 47 del 28-02-1985 "Nonne in materia dicontrollo dell'attività urbanistico - edilizia,sanzioni, recupero e sanatoria delle opereabusive"

D.P.R. 380 del 06-06-2001 "Testo unico delledisposizioni legislative e regolamentari in materiaedilizia" aggiornato dal D.Lgs. n. 301 del 2002

Legge 443 del 21-12-2001 "Delega al Governo inmateria di infrastnitture ed insediamenti produttivistrategici ed altri interventi per il rilancio delleattività produttive"

D.L. 5 settembre 1994 "Elenco delle industrieinsalubri"

Nulla-osta sanitario Prot. 4481 del11/10/2001

Concessione edilizia• 1A capannone (A) : CE 1 del03-01-2001 (Foglio 7 - Part. 119/120)• 2A capannone (B) : Aut. 2 del24-03-2006 del SUAP di Tarante

Certificato di agibilità• 1A capannone (A): del 18-08-2001• 2A capannone (B) : certificatodi agibilità n. 30 del 29-10-2008

Comunicazione industrie insalubri del11-05-2010:Parte I-Industrie di I classe-A)Sostanze chimiche

S punto 79-Magnesio: produzioi(et

impiego

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S e r v i c e s.r.i.

PARTE VI - OBIETTIVI E PROGRAMMI AMBIENTALI1 Obiettivi e Programmi Ambientali

Obiettivi ambientaliIn corrispondenza degli impegni di Politica Ambientale, delle prescrizioni normative, delle esigenzeoperative aziendali, del punto di vista delle parti interessate e dei livelli di significatività assegnatiagli aspetti ambientali, la Direzione della Isolani Service S.r.l. ha definito appropriati obiettivi, chesono stati resi misurabili mediante l'individuazione di opportuni indicatori e delle relative modalità divalorizzazione e controllo.L'azienda si propone al momento di raggiungere 5 obiettivi operativi nel triennio 2013-2015; l'azionedi monitoraggio viene espletata mediante la valutazione degli indicatori di prestazione operativaKPI07, KPIlle KPI12, mentre gli altri indicatori valutati sono utilizzati per comprendere megliol'andamento delle prestazioni ambientali dell'azienda .Come si può evincere dalla tabella seguente gliobiettivi fissati sono tutti orientati al miglioramrento della qualità delle emissioni convogliate e delletecnologie e impiantistiche. La Direzione ritiene infatti che sostituendo la macchina refrigerantecontenente R22 e approvvigionandosi di gas metano, definito "gas pulito" ,riuscirà ad ottenere unmiglioramento a livello delle emissioni ( Tab. 15)..Gli obiettivi ambientali definiti vengono ribaltati sulle finizioni e sui processi aziendali con lo scopodi formulare il programma ambientale ( Tab. 17) che deve essere realizzato con le risorse messe adisposizione e nei tempi assegnati.Per ogni azione di miglioramento prevista sono stati identificati:

S tempi di realizzazione•S responsabili dell'esecuzioneS risorse

Come si evince dalla tabella seguente e da quella successiva ,di sintesi di tutti gli indicatori, gliobiettivi prefissi sono stati monitorati e in parte raggiunti.Alcuni obiettivi relativi al miglioramento tecnologico, invece, sono stati rimandati.In dettaglio per raggiungere l'obiettivo della riduzione delle emissioni sono stati presi inconsiderazione KPI 11 (emissioni totali di SOx per unità di prodotto), KPI 12 (emissioni totali diCO2 per unità di prodotto) e KPI 07; tali indicatori sono stati misurati con i dati di emissione raccoltinel 2014 come riportato in tabella.Per l'obiettivo miglioramento tecnologico è stata pianificata la sostituzione della macchinarefrigerante, la creazione di due punti di captazione dedicata, la sostituzione graduale di lampade perilluminazione con lampade a led, la sostituzione dell'approvvigionamento di gas da gpl a metano.

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S e r v i c e s.r.l.

Impegno diPolitica

Miglioramentocontinuo eprevenzionedell'inquinarnenrrtI1IU

Miglioramentotecnologico

Obiettivi

Riduzione emissioni SOx

Riduzione emissioni Nox

Riduzione emissione di CO2

Riduzione emissioni diffuseEntro il 2015 realizzarealmeno due presidi dicaptazione dedicata aparticolari fasi di lavorazione.Ripetere i rilievi delleemissioni diffuse

Sostituire macchina perimpianto refrigerante poichécontiene Gas R22 lesivo dellostrato di ozono

Sostituireapprovvigionamento gas gplcon gas metano

Avvio della sostituzionedella illuminazione esterna einterna con tecnologia a led

i — . . „

Traguardi

2013

0,00001

0,000242

0,105

Realizzati idue presidi di

captazionededicata

Obiettivorimandato.

La macchinanon presenta

fughe ed èancora

perfettatnentafunzionante

Avviatepratiche

burocraticheper

raggiungimento della retegas (prot

0004257/2014Comune diMonteiasi)

2014

0,00001

0,00078

0,11

Sostituitacon

macchinapriva di

R22

In attesadi

risposta

2015Obiettivo

2015

0,00001

0,0002

0,05

2 presididi

captazione

Indicatore

KPI11Emissioni totalidi SO, per unità

di prodotto

KPI07Emissioni totalidi NON per unità

di prodotto

KPH2Emissioni totali

di CO,equivalente per

unità di prodotto

N. punti

Sostituzionemacchina

refrigerante

Sostituzionegas

Sostituzionelampade

Tabella 14 - Obiettivi e traguardi ambientali

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S e r v i c e s.r.l.

Si riporta nel seguito una valutazione complessiva delle prestazioni ambientali registrate dal 2008 al2014 e target 2015 (obiettivi prossimo triennio)

Indicatore diprestazione

Codice

KPI01

KPI02

KPI03

KPI04

KPT05

KPI06

KPI07

KPI08

KPI09

KPI10

KPIil

KPI12

KPI13

KPI14

DescrizioneConsumo dimaterie prime perunità dipolveri/misceleprodottaConsumo dicalcestruzzo performato prodottoConsumo dienergia elettricaper unità diprodottoConsumo dienergia termicaper unità diprodottoConsumo idricoper unità diprodottoEmissioni totalidi PM per unitàdi prodottoEmissioni totalidi NOX per unitàdi prodottoSuperficieedificata per unitàdi prodottoProduzione totaledi rifiuti perquantità diprodottoConsumo diimballaggi inplastica per unitàdi prodottoEmissioni totalidi SOV per unitàdi prodoltoEmissioni totalidi CO,equivalente perunità di prodottoProduzione totaledi rifiutipericolosi perunità di prodottopercentuale dienergia elettricautili" aia dafonti rinnovabilisu! totale dienergia elettricaconsumata

UM

Tonma,/

Toflpoiv

Tonca]c/

Pzform

MWh/Toripou

Tep/Totlpolv

m3/Ton

TonpM/TOTIpolv

TonNOx/

Tonp

M2/

Toilpoh

TOHR/Toripou

PWTonpo|v

TonSo*/Tonp

TontWTonp

TonR/ToripoK

MWh

2008

0,757

0,02704

0,02606

0,019

0,803

0,285

0,000024

1,251

0

2009

0,593

0,14286

0,04721

0,034

0,666

0.747

0,000013

1,090

0,000014579

2010

0.69

0.1433

0.0337

0,027

0.610

0,0000402

0,000188

0,461

0,0005095

1.274

0,00023

0,141

0.0000016

2011

0.65

0.98

0.031

0.025

0.043

0.0086

0.000012

0.42

0.000079

1.567

0.000018

0.068

0.000004

0.208

2012

0.55

0,1512

0.0365

0.028

0.0476

0.000031

0.000395

0.482

0.00105

1,491

0.000022

0.0771

0,00019

0.435

2013

0,70

0,188

0,047

0,039

0,623

0,000007

0,000242

0,518

0,00017

1,238

0,00018

0,105

0,0000132

0,434

2014

0,66

0,23

0,040

0,051

0,684

0,000039

0,000078

0,569

0,00036

0,893

0,000019

0,11

0,000023

0,41

Target2015

0,0002

0,00001

0,05

Tabella 15 - Valutazione delle prestazioni ambientali

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S e r v i c e s.r.l.

La tabella seguente riporta il programma degli obiettivi ambientali per il perìodo 2013-2015 e primosemestre 2016,

Tematica

Emissionimatmosfera

Emissionidiffuse

Migliorarnentotecnologico

Obiettivi e target

Riduzione emissioniSOx ed NoxEntro i! 2015 ridurre leemissioni di NOx E SOx.

Riduzione emissione diCO2

Ridurre le emissionidiffuse all'interno dellostabilimento

Sostituire macchina perimpianto refrigerantepoiché contiene Gas R22lesivo dello strato di ozono

Sostituireapprovvigionamentogas gpl con gas metano

Avvio della sostituzionedella illuminazioneesterna e interna contecnologia a led

Attività

Monitorare KPI11 e KPI 07

Monitorare KPI12

Entro il 2015realizzarealmeno duepresidi dicaptazionededicata aparticolari fasidi lavorazione.Ripetere i rilievidelle emissionidiffuseContattarefornitori abilitatialla rimozione esostituzionedella machinarefrigerantecontenente R22Implementaretutte le pratichee l'impiantisticaopportuna per lasostituzionedell'approwigionamento da gpla metano

Nel corso deltriennio valutarela sostituzionedelle lampadeinterne edesteme allostabilimento .

Tempir

Fine2015,

valutaziione a fine I

sem.Fine

2015,valutaziione a fine I

sem.

Fine2015,

valutaziione a fine I

sem.

Fine 20 15

Fine 20 14

Fine2015,

valutaziione a fine I

sem.valutaziione a fine I

sem.

Responsabilità

Rappresentantedella Direzione

Rappresentantedella Direzione

Rappresentantedella Direzione

Rappresentantedella Direzione

Rappresentantedella Direzione

Rappresentantedella Direzione

Risorse

Umane

Resp.leProduzione

Resp.leSGAResp.leProduzione

Resp.leProduzione

Finanziarie

€8.000

€5.000

€5.000

€100.000

Tabella 16 - Programma ambientale 2012-2015 e I semestre 2016

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O LANS e r v i c e s.r.l.

PARTE VII - CONCLUSIONI

1 Informazioni Dichiarazione Ambientale

La Dichiarazione Ambientale sarà resa disponibile alla pubblica consultazione:S in forma cartacea, presso il Responsabile del SGA, mediante apposita richiesta da inviare per fax0 e-mail, almeno 1 giorno prima della data di consultazione richiesta•S sul sito Internet aziendale, in versione integrale, senza alcun vincolo di accesso.L'azienda provvederà comunque all'aggiornamento annuale dei dati ambientali che saranno resipubblici con le modalità indicate in precedenza per la Dichiarazione Ambientale.1 riferimenti aziendali per la Dichiarazione Ambientale sono riportati nel seguito.

Ragione Sociale :Indirizzo :Telefono :Fax :e-mail :Referenti ambientali:

Isolani Service S.r.I.Via G. Strusi Zona Industriale - MONTEIASI (TA)099-5901884/[email protected] Giovanna Pignatale (Rappresentante della Direzione)Dott. Michela Strusi (Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale)

La Isolani Service S.r.I. è classificabile come PICCOLA IMPRESA in quanto:•^ ha in organico meno di 50 dipendenti«^ il fatturato annuo non è superiore a 7 milioni di EUR• il suo capitale non è controllato per più del 25 % da altre imprese

Dal momento che gli aspetti ambientali rilevati dall'analisi ambientale iniziale risultamo significativi,Isolani Service S.r.I. non può avvalersi della facoltà di derogare dalla prescrizione di convalidaannuale delle informazioni contenute nella Dichiarazione Ambientale, secondo quanto previstodall'articolo 7 del Regolamento EMAS (Reg. CE n° 1221/2009 del Parlamento Europeo e delConsiglio del 25 novembre 2009).

2 Scadenza Presentazione Dichiarazione Successiva

La data di scadenza per il rinnovo della presente Dichiarazione Ambientale si colloca a 3 anni(Luglio 2016) dalla data di rinnovo precedente, con convalida annuale della DichiarazioneAmbientale aggiornata (prossima convalida Luglio 2016).

3 Verificatore Ambientale A ccreditato

II Verificatore Ambientale Accreditato è individuato dal codice IT-V-0003 DNV GL BusinessAssurance Italia S.r.I. - Via Energy Park 14, 20871 Vimercate (MB)- Italia.

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