SENATODELLAREPUBBLICA · 2011-03-15 · tal Isenso che siesprimeva una de

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SENATO DELLA REPUBBLICA VI LEGISLATURA 430a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO , )\IARTEDI l5 APRILE 1975 (Pomeridiana) Presidenza del Vice Presidente ALBERTINI, ~ indi del Vice Presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia e del Vice Presidente VENANZI INDICE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU. DIZIO Deferimento di domanda all'esame della Giunta delle elezioni e delle immunità par- lamentari . o o o o o Pago 20311 Trasmissione di domande . o o . o o 20311 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazione concernente la gestione finanziaria di ente o . o o . o 20311 DISEGNI DI LEGGE Presentazione di relazioni o . . o . . 20311 Discussione: «Attuazione delle direttive del Consiglio delle Comunità' europee per la riforma del. Discussioni, f. 1545. l'agricoltura» (1913-Urgenza) (Approvato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale): BOANO, relatore DE SANCTIS MARI PECORARO o PISIOLESE o TEDESCHI Franco ZA v A ITINI ZICCARDI o o o o Pago 20312 o 20332 o 20347 o 20344 o 20352 o 20360 o 20325 o 20357 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI Annunzio o o o o o . o o o o 20365,20366 PROGRAMMI SPAZIALI INTERNAZIONALI Trasmissione di relazione o o . . o o o 20311 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAVI LEGISLATURA

430a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO,

)\IARTEDI l 5 APRILE 1975

(Pomeridiana)

Presidenza del Vice Presidente ALBERTINI, ~

indi del Vice Presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia

e del Vice Presidente VENANZI

INDICE

AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU.DIZIO

Deferimento di domanda all'esame dellaGiunta delle elezioni e delle immunità par-lamentari . o o o o o Pago 20311

Trasmissione di domande . o o . o o 20311

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazione concernente lagestione finanziaria di ente o . o o . o 20311

DISEGNI DI LEGGE

Presentazione di relazioni o . . o . . 20311

Discussione:

«Attuazione delle direttive del Consigliodelle Comunità' europee per la riforma del.

Discussioni, f. 1545.

l'agricoltura» (1913-Urgenza) (Approvatodalla Camera dei deputati) (Relazioneorale):

BOANO, relatore

DE SANCTISMARIPECORARO o

PISIOLESE o

TEDESCHI FrancoZA v A ITINI

ZICCARDI o o o

o Pago 20312

o 20332

o 20347

o 20344

o 20352

o 20360

o 20325

o 20357

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzio o o o o o . o o o o 20365,20366

PROGRAMMI SPAZIALI INTERNAZIONALI

Trasmissione di relazione o o . . o o o 20311

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20311 ~~

15 APRILE 1975430. SEDUTA (pomerid.) ASSE}\I 131EA . RESOCONTO STEhOCR\,::;:,'I,

Presidem~a del Vice Presidente ALBERTINI

P RES I D E N T E. La seduta è acperta(ore 17).

Si dia let!tura del pl'Ooesso verbale.

F I L E T T I , Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del giorno pre-oedente.

P RES I D E N T E. Non essenidovi os-servazioni, il prO'cessO' v,e]1bale è approvato..

Nel CD]1S0 della seduta potranno. essereeffettuate votazioni mediante procedimentoelettronico.

Annunzio di presentazione di relazioni

P RES I D E N T E . A nome della 5aCo.mmissione permanente (Pro.grammazioneeconomica, bilancio, partecipazioni statali),sono state presentate le seguenti relazioni:

dai senatori MAZZEI e REBECCHINI suldisegno di legge: «Bilancio di previsionedello Stato per l'anno finanziario 1975»(1971);

dal senatore COLELLAsul disegno di leg-ge: «Rendiconto generale dell'amministra-zione deLlo Stato per l'esercizio finanzia-rio 1973» (1972).

Annunzio di trasmissione di domandedi autorizzazione a procedere in giudizio

P RES I D E N T E. Il Ministro di gra-zia e giustizia ha trasmesso le seguenti do-mande di autorizzaziDne a procedere in giu-dizio:

oontrO' il senatore CorraO' per il reatO'di peculato aggravato (articoli 112, n. 1, e314 del Codice penale) (Doe. IV, n. 138);

oantro. il senatore Merloni, per [a con-travvenzione prevista e punita dall'articolo

1193 del Codice della navigazione (InDsser-vanza deLLe disposizioni sui documenti dibordo) (Doc. IV, n. 139).

Annunzio di deferimento all'esame dellaGiunta delle elezioni e delle immunitàparlamentari di domanda di autorizzazio-ne a procedere in giudizio

P RES I D E N T E. La domanda di au-torizzazione a procedere in giudizio annun-ciata nella seduta dell'S aprile 1975 ~ Doc.IV, n. 137 ~ è stata deferita a1l'esame ddlaGiunta delle elezioni e delLe immunità par-lamentari.

Annunzio di trasmissione di relazione dellaCorte dei conti sulla gestione finanziariadi ente

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCorte dei conti, in adempimento al dispostodell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 259, ha trasmesso la relazione conoernenteil risultato dell controllo eseguito sulla ge-stione finanziaria del Fondo di assistenzaDer i finanzieri per gli esercizi 1972 e 1973(Doc. XV, n. 40).

Tale documento sarà inviato alla Commis~sione competente.

Annunzio di trasmissione di relazione sullo.stato della partecipazione italiana ai pro-grammi spaziali internazionali

P RES I D E N T E. Il Ministro pef ilcoordinamento della ricerca scientifica e tec-nologica ha trasmesso la relazione sullo sta-to della partecipazione Italiana ai program-mi spaziali internazionali (Doc. XXXVII, [)JU-mero 2).

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1'[ LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20312 ~.

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Discussione del disegno di legge:

« Attuazione delle direttive del Consiglio del-le Comunità europee per la riforma del-l'agricoltura» (1913-Urgenza) (Approvatodalla Camera dei deputati) (Relazioneorale)

P RES I D E N T E. L'ordine dell giOTnoreca la d:isauslsione diel di,segno di legge: «At~tuazione deLle direttive del Consig!lio deUeCOiillunità europee per la riforma dell'agri-ooltura »' già approvato dalla Camera dei de~prutati, per il quale è stata dkhialrata ['ur~genza ed è stata autorizata la relazione orale.

Pertanto ha facoltà di padar,e l'onorevole I

relatore.

B O A N O, relatore. SignOlr Presidente,'Onorevoli coHeghi, ,la lunghi:srsima attesa cheha preceduto questo dibattito e l'eco cheperaLtro ques:ti temi hanno già avuto nel pae-Sie mi esimono da una esposizione ~llustrra~itiva del contenuto delle direttive e del di~s:egno di legge di recepimento. Quindi miilimiterò a rilevare a1cUiIli aspetti essenzialiche hanno assunto una impo!rtanza partico-lare non soltanto per H 10lr,osignificato in-trinseco, ma anche per reco che hanno avutogià in sede di di'Slcussione prClparatoria nel~1'ambito delll,a Commissione agricoLtura

Tra le tre direttive, non soltanto per ragio~ni di precedenza numerica, viene indubbia~mente prima per importanza la 159 ohe èun po' l'asse pOlrt1a:ntedi Itut,te e We le di-Tettive; è quella ohe in sede comunitaria,:allmeno, ha ottenut,o gli Sltanziamenti più ri~rLevanti, è l'unvca che nel testo in cui si estrin"\Seca non ,consenta, oOlme inveoe accade perLe altre, la corresponsione da parte deg1liStati membri di aiuti complementari, i,] cheriflette l'intenzione di rispondere a quel cri~terio di sistematidtà e di uniformità che più,dene aLtre questa direttiva si propone.

Nel COII"S,odeHa mia esposizione farò anche,qualche riferimento agHaspetti essenziaJidelle leggi di reoepÌimento degli altri Statimembri, sia per aver modo di definire at~traveI1SO questa visione comparata in manie~ra più approfond1ta il contenuto e la finalità

delle direttive, sia per testimoniare un con~vincimentoche ho dedotto da questo con~fronto, cioè che il diisegno di legge n. 1913,iSalvo alcuni aiSpet:ti partkolari, non si disco~:sti sostanzialmente daHe leggi di recepimen~,10 Idelle direttive vaTaite dagli alItri paesimembri. Insomma, buone o cattive che sianoqueste l,eggi di reoClpimento, ilndubbiamentemanifestano tra di loro una sensibile con~vergenza.

Venendo speciHca:tamente alla 159, per(quanto concerne i benefkiari delle mIsureidi intervento, vOI1reirilevare che nel definireaa nozione di imprenditore agricollo a titolo[principale tUlNi gli ailtri paesi mem:brri sisono attenuti aHa norma generale comuni~talria che richiede una oomponente di a:tti~vità e di tempo di lavoro agricolo pari osuperiore al 50 per cento; ovviamente lanorma elevata ai due terzi contenuta nel(disegno di legge a'l nostro esaune si inseri~sce perfettamente nel Itesto deUa formu'lacomunitalria usata alI riguardo. Nessun pae-se si è avvaliso delLa fac,oltà di protarre oltrei s,ei anni il periodo di attuazione dei pianiaziendali di svHuppo, aJnzi la Repubblica fe~derale lo ha addirittura abbreviato a quaUroanni, decoI1renti però dalla Id!ata di conoes~'sione deH'aiuto.

Nel quadro deUe nOJ:1me<coiillplementari chele direttive consentono ai singoli Stati mem~bri di adattare è da sottolineare una dellepremesse poste dalla legislazione franceseper l'approvazione dei piani di sviluppo, checioè il beneficiario si inserisca, per quantopossibHe, nell'organizzazione economica esi~stente sul piano locale in materia di produ~zionee di commerdalizzazione dei prodotti.

Per qUaJnto <concerne il reddito da lavo\r,olcompara:bile, è a tutti noto 'dhe i HveHi dei,redditi da lavorro cmnpambiH di provenien~za extra agricola sono di solito più elevatinegli altri Stati membri rispetto agli indiciche risulteranno per Il'Italia. Di solito questilivelli negli alJtri Stati membri sono aggio(['~nabili. Per la &eprubblioa fedieI1aJeil redditoda lavoro comparabile viene riferito al 10gennaio dell'anno in cui viene presentato ilpiano; in Beilgio ilJ:1edd~to eompaTaibi1levienefissato anno per anno dal Ministero dell'agri~coltUJ1a; in Lussemburgo può essere modifi~

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VI LegislaturaSenato della Repubbhca ~ 20313 ~.~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

cato con regolamento mrnisterirule; in Olandadallo dioembre 1973 è 6[tato fissato in 400fiorini per settimana indicizzabili e gli ade~gurumenti veng0'no effettiUruti allo luglio diogni a,nno. Il ,livello dell reididito oomparabileè variabile anche in Danimarca e rIa sua defi.nizione compete al Ministero de1l'agri,coltura.Un paese che oHre, come l'Italia, diversitàdi sviluppo russai sensibili a seconda dellevarie regioni, l'Inghiltel1ra, ha invece previ-sto, diversaJIDente da noi, un'indicazione diIreddito camparabile identica per tutto ilpaese, ritenendo che le disparità regionalipresentate dai redditli di lavoro extra agri-colo nO'n fossero tanto significative da in-durre ad adottar[e indici diffenzialti.

Da alcune parti nel COI]1S0della discussionein Commissione agrioo:ltura si è espJ:1essapreoccupazione per il fatto che il livello me~dio del I;edldito comparabile si fisserrà in Ita-lia su indici sensibilmente più bassi chenella mrug:giOT parte degli altri 'Paesi dellaC0'munità. Ritengo però che questa diveflsitàdi indici abbia un significato relativo ai finidell'utilizzazione globale e dell'efficacia dell.l'intel1vento. È vero infatti ohe nei pa,esi incui il livelLo medio del reddito comparabileè sensibilmente più allto, azie[)Jde che sUlllascorta dei nO'sltri indici sarebbero cO'nsidera-'tie già modemee quindi non più assistibiliai sensi della 159 p0'ssono ancora beneficia-re di aiuti c0'munitari, ma per contro da noisono suscettibili di aiuti c0'munitari azien-de ohe negli altri paesi sarebbero escluse perrnaldreguaJtezza. Ritengo quindi che la fasciadi intervento abbia incidenza ed effetti PreiS-sO'ohè equivalenti, dete1l1minati essenzialmentedell'entità degH Sltanzia,menti, sia che essa sicol,lochi un po' più in basso sia che si cOll-lochi un pO" più in 'alto nella scala dei va,lorriassoluti.

Ritengo invece positivo il fatto che il di-segno di 'legge n. 1913 abbia stabilito che ilivelli di 'reddito medio comparabi1le sonoda Òleva1rsi per zona anzichè per rregioni oper l'insieme del territorio nazionale. Lazona è una dimensione operrutiva il cui signi~,neato è stato, come è noto, accentuat0' inmaniera particolare da'll'articolo 3 di que.

'sto disegno di legge ma che info,rma, direi,come conoeHo ba,se tut,te e tre le dire:ttive

15 APRILE 1975

comunitade. Infatti uno dei ,loro princìpi car.dine è che gli Stati membri passano gra-duare l'applicazione delle varie misure op~pure addirittura !esoludelDIaa seconJda del1evarie zone.

Nella teIminologia cOffiUinÌ'taria i,l concettodi zona si è venUito in questi ultimi annienucleando e precisando: dal suo significatoiniziale ampio e generico di vastO' spazioidentificabile o addirittura sovra:pponibilealla dimensione regionale (ad esempio legrandi zone O'perative sulla base ,deIle qualiveng0'no rilevate le statistiche FEOGA-orien-tamento) questo conGetto iniziale si è a pocoa poco venuto delimitando, specie ,in conca-mitanza con il progredi:re della Iett,eraturacomunitaria sulle iCoskLdette l'egioni o zoneagricoLe prioritalìie, fino a identificarsi conil concetto di spazio limitato sub.regionale,avente caratteristiche e prob},emi omogenei.In questo senso ,la dimensione zonale cons[en-te di individual1e realtà e problemi localiche sarebbero inavvel'tibHi nel quadro dellerilevazioni indistinte OIpemte su bruse geo~grafica regio.nale. Purtlroppo ,la consuetudinestatistica ci ha assuefatti a vallutare per re~giani, indU!cendoci a dimenticare che questea volte inc1UidonOldelle calratteristiche zo-nali tira di ,loro diveI1sissime. Richiamo aquanto sosteneva, ad esempio, nell'aItro ra~ma del Parlamento, nel suo esaurientissimodOlcumento introduttiìéo a questo stelsso dise-gno. di legge, il 'relatore per la maggi0'ranzaVetrone, il quale evidenziava questa diffe~renziazi0'ne riferendosi ai grandi divari esi-senti nella percentuale di pO'pO'lazione agri~cola tira provincia e provincia (quindi prati-camente tra zona e zona) in una stessa re~gione. In Piemonte, ,a,desempiO', si passa dal7 per oento di attivi in agricoltura di NovaraaH'oltre 30 per centO' di Cuneo ed Asti; inCampania [si passa dal 50 per oento di Avel~lino all'11 per oento di Napoli. Oltre chetermine di individuazione di realtà sOlcio-ecO'nomiche che perdono la loro fisionomiase dissolte in un ambito più vasto qualequello regionale, che è spesse volte s0'lo larisultanza di un'ooorusionale proces1so stori-co, la zona è in questo disegno di legge oon-siderata cOlme un termine di riferimentoraziO'nale e sistemaltico per il coordinamento

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20314 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

dei piani aziendali. :E. ovvio che la ristrut~tUl1azione aziendale nOln si coHOIoa nel vuoto,ma OIccorre presuppoda e inserirla in uncontesto. Quindi il nesso <stabihto dal di<se~gno di ,legge 1913 tra piano aziendale e pia~no zOlnale deve essere considerato come unprincipio positivo, cOlme un riohiamo a deHeesigenze di cooldinamento e di razionale si~stematicità. In tal senso ìl determinare unnesso tra piano lliZi<eIIdale e piano zonale èun fatto nOln sOllo accettabile ma anche op~portuno.

_ Si comprende ovviamente come possano al

riguardo insorgeI1e preoooupazioni dettatedal timore che, attraverso l'obbhgato~rietà di tale nes,so, si giunga ad imprimereun indirizzo condiiZionatore dello sviluppoaziendale al di là o in contrasto con un in~dirizzo di 'sviluppo imprenditoriale tecnica~mente giustificato e valido. :E. appunto intal Isenso che si esprimeva una de<Ue raoco~mandazioni dell'Esecutivo di Bruxelles, chenon intendeva negare il nesso <tra piano azien~dale e pro.grammazione zOIIale, ma si preoc~cupava idi tutelare l'autonOlmia impr,endito~riale del richiedente qualora il piano di svi~ <

lUJ'P'popresentato soddisfi alle esigenze eco~nOlmiche e tecniche richieste dalla Comunità.

Noi non pOlssiamo as:serire a priori chequesta autonomia debba venire coartata.Se dò si dovesse constatare, in siede di veri~fica annuale delle pubblicaziOlni deLle di<ret~tive, si potrà introldurre una nOJ'ma di salevaguaI1dia contro. tale eventualità.

Del resto, penso che la st,essa COImmissionedi Bruxelles si preoocuperà di evidenziareeventuali inconvenienti al riguardo, per farsì che sia tutelato uno dei princìpi essen~ziali deMa sua filosofia di intervento.

Dubbi sono pure stalti espressi quantoaUe condizioni di inclusione, tra i benefi~dari delle provvidenze della 159, delle asso~ciazioni di imprenditori agnicoli. Sulla basedi quanto ,stabilito dall'artiwlo 5 della 159, I

il disegno di legge 1913 dà facoltà di a'VVa~lersi delle pro'VVidenze previste dal titoloterzo anche alle assOlciazioni di imprenditoriagricoli ohe presentino un piano comune disviluppo per la cOlnduzione Ì<ncomune deMeaiZiende, sempre che i soci ritraggano dall'at~ <

tività aziendale ed assOlciata almeno i,l 50

per oento del 100mreddito di lavo.:w e dedi~"-chino almeno il 50 per cento del 10m tem~

po di lavom <aH'attività agricola. In questocaso si tratJta quilIIdi di impreIIdit'O'ri che po~trebbe'ro definirsi impI1enditori a titolo prin~dpale, seoondo il parametro oomunit'a,rio,mentre inveoe secOlndo la legge italiana cheha elevato Idetto limite a due terzi 'risultanosolo impI'enditoriagrkoli, senZia,pO'ter e:S'se~re definiti tali a titolo priIIdpak Detto arti~0010 nel suo contenuto sembra ignorare laipot,esi di un reddito da lavoro aocresciutograzie rulla riduzione delle unità lavorative,come è negli obiettivi di qualsiasi attivitàagricola a'ssociatJa.

Più duttile al riguardo e forse più prati~camente OIperante ai fini deHa ristrurtturazio~ne deHe azienlde appaI1e il principio fislsatodalla legge delLa Repubblica federale che, neloaso in oui il tempo e il reddito di lavorodi 'taluni imprenditori abbiano una com~ponente agricola addirittura inferiOl'e al 50per cento del to.tale, estende anche ad essigli aiuti, ma Idispone che siano erogati sOilonella misura in cui gli interessati pro.cedanoad investimenti nell'interess'e della lalro aiS'SO~ClaZ~OIIe.

Sempre a prOlposito dei benefida['i, indub~biamente uno. dei problemi di maggiore ri~lievo riohiamato dalla 1913 è quello delJ,amezzadria. Nel corso delLa discussione inCommissione agricoltura, i colleghi comuni-sti hanno 'ammesso ohe con la formulazionedell'artko.lo 13 si è già operruto un passosostanzirule Tispetto ana legge n. Il dell'Ilfebbraio 1971. È stato un passo di granderilievo, perchè con quella legge si concedevaaH'affittuario di operar,e, ancherul di fuorio contro la volontà del conoedente, dellemigliorie; qui si dà al coLOInoe al mezzadroaddirittura la facoltà di gestiTe, di dirigerenon una azione idi mi,glioria, ma un pianoglobale di trosformazione e di sviluppo. Pen~so che taluni aspetti di questa faJco1tà pos~Sano essere megliO' esplicitati, anche se in~dubbiamente persistono (nè SOlIo politi1Ca~mente D tecnicamente risolvibili per via faJCi~le nell'esiguo tempo che ora ci è concesso)dei problemi ruHinenti allIa configurazionegiUlridka del nuovo rappol1to tra concedentee mezzadro; rapporto che indubbiamente ve~

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VI Legislatura::;enalO della Repubblica ~ 20315 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STEt-IOGRA,TCO

de sostanzialmente mutat,e 'aloU'ne delle suecomponenti tradizionali e fondaanentaH.

Quanto aH'abbuono del tasso di interesseche da aloune parti è stato definito troppocontenuto, vorrei rilevare che nei vari paesimembri esso O'scilla intorno al 5 per cento(6 per oeIllto in Olanda, eccettO' che per leaziende di allevamento e a carattere mistO'

. per le quali rimane il 5 per cento). Laddovenella ,legislazione degli altd paesi membrisi riscontrino lal 'riguardo delle deroghe, que~sie ope:m:no in S(mSO' restrHtivo e si riferi-scono di solito ai settori nei conkonti deiquali la stessa nOl1mativa comunitaria gene-rale è oautelativa. Ad esempio in Olanda èlimitato all'l per cento l'abbuono del tassodi interesse quando si tmtti di acquisti dibO'vini, sempre, ovviamente, che dò appaiaindispensabile per conseguiDe r obiettiv,o diammodemamento deLl'azienda. La legislazi,o-ne francese e l'unica ad adottare al riguardoun criterio un po' particolare che risale atempi di maggiore stabilità finanziaria. Nondimentichiamo che 'la Francia non ha ancorapraticamente formalizzato il testo di recepì-mento delle direttive in forma definitiva;ma, ,avendo già tutta una legisibzione al ri-guardo, ha richiamato antiÌchi testi che piùo meno operavano già nel senso degli inter-venti contemplati daMe direttive. Si spiegaquindi come la Francia pO'ssa ancora a tut-t'oggi <adottar'e una nO'rma risalente a pa-DeCCm anni fa, a pel1iodi quindi di relativastabilità monetaria, ohe 'la diffel1enzia dailcriterio seguito dagli altri paesi membri.CiO'è, anzichè definire il limite massimo ddlapeJ1centuale di abbuono, la Francia indicavail limite massimo di interesse a carico deilbeneficiario. Tutti gli aLtri paesi membri sisono invece limitati a disp,orre che il tassoa carico del beneficiario non possa essere in-feriore aI 3 per cento.

Problema di maggior dignità eGlil temp,ostesso anche di maggiore difficoltà, insort.onelle discussioni in Commissione a propo-sito della 159, è quello dell'ampiezza dell'au~tonomia legisJativa Ida concedere alle regioni,specie a quelle a statuto speciale, nel quadrodi applkazione delle dÌl~ettive. Come è notoquesto problema ha dato origine, anche nel-l'ahro ramo del Pad'amento, a diverse tesi

che si sono a lungo contrapposte e sonopoi sfociate, con il'appO'rto sostanziale dellaCommissione affari costituzionali, in un pa-rere che è stato allla ba,se dell' elabomzionedell'attuale articolo 2 del di:segno di legge1913, redatto nella formulazione attuale, aconclusione di un difficO'litoso compromesso.

DevO'premettere che iliesto dell'articolo 2,così come ci è stato trasmesso dalla Cameradei deputati, ha in sè un piccolo germe diincertezza, laddov,e, a CaVél111O'trra il cO'mmasecondo e il comma terzo, viene usatO' il ter-mine {{norme» c,on una portata che dev'e,nei due casi, cO'nsiderarsi diversa, ma chep:wprio per l'immediatezza della sua reitera-zione può dar luogo a degli equivoci. Infattinel <comma secondo, <chesi riferisce alle re-gioni a statuto speciale, si dice che questetrovano limiti alla loro attività legislativa nel-le direttive comunitarie e poi, con una for-mula ibrida dedotta dallo statuto della Regio-ne siciliana e delle altre regioni ~ formuLarituale anche se la sintesi qui adottata è nuo-va ~ neUe norme fO'ndamentali delle rifor-me agrarie ed economÌICo~socialìi deHa Repub-blica. È ovvio che in questO' caso il termine{{norme» assume un valiO're amplificativoche va addirittura al di ,là del significatoabitual,e attribuito alla parola ({ prindpi ».Subito dopo, aIrinizio del terzo comma, èscritto: «Si considerano fondamentali lenorme e iprindpi. . . ». In questo :caso in-Vleceil termine {{ nOJ1me» accostaltO' al termi-ne {{prindpi» ha un dhiaro significato l'i-duttivo, cioè nettamente in antitesi col va-lore che aveva due righe prima. Di qui ilgenerarsi di equivO'ci.

Fatta que1sta premessa, è a tutti nota l!'in-terprertaz'ione che gli lestensori del Itesto nel-l'altro ramo del Parhmento avevano volutO'dare a questo a'rticolo. In oSlsequio aH'arti-colo 117 della Costituzione tutte le regi,oniS,0110vincolate in materia agricola solltant,oalla legislazione nazionale di principi,o e que-sto è quanto è aftermato nel comma primo.Il oomrma secondo è un comma un po' a sestante, dice cioè che le regioni a statuto spe-ciale sono vincolate dalle direttive e da quel-le norme fondamentali che regolano le rifor-me agricole e socio-economiche della Repub-bJioa. Viene poi il comma terzo che individua

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Senato della Repubblica ~ 20316 ~ Vl Legislatura

430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

nel cor-so del disegno di legge 1913 una seriedi artÌiCoH o di singoli c0'mmi che sono con~siderati }J1IdeJ:10'gaibih.A quale destillJatario si t

rilferiJScequest0' comma terzo? A tUltrt'ele re-gi0'ni itllJdisHllJtamente o saltanto alle regionia statuto ordinad0'? L'rurtÌiCollo2 non è slUlffi-cientemente ohiaro nel ISUOtesto attuale es-sendo un testo neutr0', bivalente. È crnaroperò dal resoconlto delila discussione che l'in~tento dellegislato:re aUa Camera era di con-siderare inderogabiH le norme esrplkitamentequi citate amche per Leregioni a statuto spe-ciaLe. Quindi 'il grosso problema che si P0'ne Iè questo: possono lIe regioni a statuto spe- I

d. I

ciale ,rivendicare il diritt0',

i il.1ll'a pIena au- ìtonomia legislativa nel settore dell'agrkoltu~

Ira, trattandosi di un settore in cui esse han~no competenza primaria e non soltanto ap-

I

plicativa di Leglgenazionale? Dov'!:1emmode~

l

,durre che 'Shii suffidente n~Ua ~leg~e ~az~o-na.rle di recepiment0' delle dmettlVe Il nch1a- ,

I

ma ali limiti posti daiHe stesse come quadro iin cui debba e1srplicarsi l'atltivirtà legiskutivadi applicazione da parte deHeregi0'ni a sta-tut0' speciale? La tesi che l'unko limite po- isto alle regioni a strutut0' :speciale siano le

!

direttive ,e le narme fondamentali delle ri~I

fOJ:1mesocio-econ0'miche deUa Repubblica sa~:

rehbe aocetta:bile, a mi0' giudizio, qualOI1a il I

testo delle tre direttive, il testo comunitario,fosse castituito da narme in se stesse esau~rienti benchè di natura generale e quindipa's,sibili di applkazione di legislazione didettaglio. In tal cruso e'Slsendo la nOT'IIl,aco~munitaria di per sè già esaul1iente, su di essae nelll'ambito di essa l,e regioni a statutlO 'spe-ciale potrebbero esphcal'e la 1000'ofacoilttà dilegislazione primaria.

C'è un esempio 0'LtJ:1emodosigJ1ifioativo diquesta procedura e di questo diritto nell'ar-tioolo 31 di questo disegno di legge. L'arti~cala 31 riguarda uno dei cardini della diret~tiva oomunitruria di cui rirpl1ende l'aiI'tkolo 14.L'artiteoil0' 14 delLa 159 ass,eriva ohe d'oro inpoi in tutti gli Stati membri della C0'munitànon si possono qJiù cOIncedere aiuti eccettoIOheper fabbricati e per miglioramenti £an-diari alle azi,ende pmmOlSise dalla 159 chesian0' diffevenziati da quelli contemplati nel-la stessa nè passono essere riv<olti a destina-t'ari diversi se non a condizioni meno age~

voli. Seguono poi alcune rderoghe richieste,ma per un periodo limitato di cinque anni,sOlstanziailmente daJll'Halia.

Ora propri0' su questo tema di capitale im-portanza, fondamentrule nella direttiva 159,l'artiCOilo 31 di questo disegno di legge chelo richiama non elabora, anzi non contieneneppure una dei prindpi enunciati nel lOor~rilsplOndente al11ilOoI1o14 del testo comuni~tario, ma si limita a richiamarne il conte~nuto. Questo peJ:1chè l"articolo comunitalrioè già di per S'è eSlauriente. Quindi ila no'St['alegge ne 6chiama soltanto il contenuto al-l'attività legisrlativa deUe regioni. Irl riohiamoalle diJ:1ettive comunitarie COimead un testolegislativo già espliciitato, e quirndi diretta-mente ed immediatamente ada:ttarbile aHalegislazione deLle regioni a statuto speciale,sembro invece precluso dallo stesso testodeUe direttive dhe molte volte resta voluta-mente g,enerirco, per devolve,re espakitamenteagli Stati membri il compito di dare orga-nicità a princìpi generali richiamati nel te-sto comunitario sofIa nei loro termini essen~ziali, oppure a norme di attuazione fotrmulatenel testo comunitario in modo da c0'nsentirescelte a margini 'abbastanza ampi di app'li~cazione.

Quindi questt'obbligo di legi:f'etrazione posi~tiva a cui sOlno tenuti gli Stati membri se-condo le direHive conferma l'il1ldispensabi~1ità della ,l0'ro azione legislat<iva intermediariae l'inaccettabiilità del principia 'di una tra~sposizione legislativa diretta dalle direttivecomunitarie alla legisLaziane regianale a sta~tuta speoiale, che non avrebbe neppure ra~gion d'essere qualora uno Stato membro,come è esplicitamente sancito nel testo co~munitario, decidesse, oome è sua f'ac0'ltà siapure da meditarsi, di non applicare in una

0' più Degiani a statuto speciale una, o piùdiretti ve: ail limite, per assurdo, se l'Italiadecidesse di non applicare in nessuna deLleregioni a statuto speciale le direttive COiillU~nitarie, restetrebbe ancora nell'ambito forma~le della direttiva comunitaria. La necessi,tàdell'interparsi di una Legge~quacko nazionaleè ribadita nei testi delle ure dir'ettive, chestabiliscono che glli Stalti membri pongonoin appHoazione le misure necessarie per con~

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::l<:II,;tO d2';a Renubblica VI Legislatura~ 20317 ~

15 APRILE 1975430. SEDUTA (pomerid.)< ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

farmarsi alle disposizioni delle dimttive en-tm il termine di U!Il annO'dal:la lara natifica-zione e deteI1!Ili1nana, essi 'stes1si, aHe candi~ziani fis,sate dal:la COilluniltà, ,in che misuratale aziane deve ,esseI1e intensificata a oan-oentrata sola in ailcune ZJane.

Difaltti tUltti gli Stati membri non si sonalimitati nelUe 1011'0leggi di reoepimenta arare un riferimentO' globale m toto alle di-rettiv;e ma hanno elaborata delle disposizianilegislative di attuaziane più dettagliate. An-che nella Repubblioa federale, 10 Stata che,per la sua struttura amministm,tiva, è piùoamparabile alla struttura regianalizzata del-l'Italia, il Bundestag nel 1973 ha adottata pri-ma di tutta Ulna legge-quadro sull'azione ca~munitaria denaminata « mig[io['amenta dellestrutture agrlcale e delle opere di protezionedeLle caste ù, legge-quadro che pr,evedeva lacreazione di ,un comÌitato per la pragramma-zione delle strutture agricole, iTPlanak, a cuiveniva attribuita l'ad azione di un piana ge-nemle valHdo per il periodO' 1973-76 adegua-bile OIgniannO'. È p:mpri0' in questa camiceche i singoli Lander prooedano alll'alplplica-zione lacale dei p1ani mediante deoreti, ci:(ca-lari e direttive . . .

B RUG G E R Il diÌiI1itto dei Landerè suboI1dinata a quelLo del Bund. Le regionia statuto speciale hanno competenza prima-ria in agriJcdltum.

B O A N O, relatore. D'aClcoI1do,ma cisana dei Isoggetti a propas1ta dei quali espli-citamente le dire1:t,ive comunitarie richiama-no in causa l'attivÌità legislativa dell,lo Statanazianale. Io, senatore Brugger, 3 giO'rni fasosteneva ,la sua 'tesi, riferendomi alla pre-minenza del testo comunitario; ma pokhèlo st,esso testa oomunitaria dice che devonopronunciarsi 0'b'bhgatoriamente gli Staltimembri, ha mutata la mia opiniane (natu-ralmente passo sbalgliare).

Alla luce di queste oonsiderazioni qUÌindisono indotto apensaJ1e che glMarticali e i !cammi del dÌisegna di legge 1913 indicati ail

I

comma terzo dell'articolo 2 come inderogabi- j

li siano tali anche per le regioni a statuto Ispeciale. L'Assemblea inoltre, se lo ritiene

Iapportuna, può confartarsi del parere dellaI

DIscussIOni, f. 1546.

propria Commis1siane affa:ri castituzio[)Jali,ma iO' sono di apinione che quegli artiJcolie quei comani sÌiana per ,tutti vincol'aIllti eche per tutte le altre panti dell disegno dilegge 1913 la differ:enza tra mgioni a statutoandinario e regioni a ,statuto speoiale si espli-chi nel fatto che mentre le prime paslsonoadattare le restanti norme alle esigenze deisiingoH terrÌitori o zone agricoile, le regionia Sltatuta speciale pOlssono 0'perare anche inde,rOlga aid eSlse, fatti salvi ovviamernte i H-miti g,enem1i di cui 'Sopra.

P,ensa invece che debbanO' persistere di~spasizioni legislative elabarate in precedenzadaLle regioni in riferimentO' alla stessa campod'azione delle direttive medesime, sempre cheoVVliamente non infralllgana quei limiti. Que-sta tesi infatti nan fa che esplicitare il prin-cipio contenuta nel primo comma dell'artico~lo 17 della direttiva 159 poi ripl'esa dalle altredue direttive, là dave si fa OIbbligo agli Statimembri di cOImunicare alla Commissione iltesta delle dispasizioni atte a consentire l'ap~

I plicazione della pl'esente direttiva vigenti

anteriormente a/1I1a dalta daJla quaile essaprende effettO'.

A oampl'ova di ciò,ald esempiO', dirò chein Baviera, a proposi,ta delle azioni di a;s,so~ciazione interaziendale di cui agli arrtiCO'li 12deJJ.a 159 e 30 del nostro disegno di Legge, ven-gano finanziati oentlri alventi come compitodii assumere e mettere a disposizione deglials,sistenti di viilllaggi e degli aSlsiÌ'Sltenti azien~dali o di associazioni per l'uso collettivodi macchine, a'ttrezzature agrioQile, riferen-dosi aHa legge di ia:Lcentivazione deWagrrkol-tUI1a bavarese che è di due ,anni anterioreall'emanazione ddLe direHive e cioè del 27dicembre 1970.

Verrenda aid 'aLouni aspetti minari ddla159, penso che opportunament,e Ja Commis-siOlne agricoltura del SenatO', can voto con~vergente di 'tutte lIe parti politiohe, si siaespressa a favare della estensione deLle age~valaziani sul credito, oMre ohe a tutto il Mez~zogioI1no e alle zone depresse del:l'Halia cen~traLe, anche alle zane mOlntarne e aLle pOlchealree dep:resse del Nord del paese. Si trattadi zone algricole le cui diffÌiooLtà sona ana/lo-ghe a quelle di altre zone sfavorite ed ai cuidi1sagi inizia1Ì si è aggiunto quello dea rifìlus~

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VI LegislaturaSenato della Revubblica ~ 20318 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO' 15 APRILE 1975

sa di V1asta mano d'opera dai settori in crisidell'industria. Occorre pure tenere presen~te ohe 1'80 per centa degli interventi deù.FEOGA~garanzia, che assarbe i 14 quindi~cesimi del 'totalI e IdeHe spese agricale dellaCamunità, canveJ1ge verso altre pa:rti del pae~se, riferendosi a calture ad esse tipiche. Nèquesta squilibriO' può essere car\fetta nelram~bita della seziOlne orientamento la quale, nelmargine ridatltissima di drca 50 miliani diunità di conta, nell',ambita dei quali puòmediamente aperare OIgni anno, vede il161 peroenta dei fandi destinata al Centra~Sud esolo i,l 39 per centO' al Nord~

Aggiungasi, da ultima, che Ìll Gaverna ita-Hano daveIJIdo defÌtnire, in previsione dell'im-minente applicazione della direttiva oamuni~taria sulla mOlntagna, le zone sdiavorite com~parabili al1e zone mOlntane, lIe ha identifi-cate unicamente nel Centro-Sud della Pe-nisala.

Infine, OIocOlrre.pureconsiderare che nellescarse settimane si è verificata l'unica possi-bilità ldi interventO' camunitaria a propositodelle zone depresse del NOIrd, quelle pochezane :che la Comunità aveva inlsedto tra lIezone aJgricole sfavorhe. Ebbene, questa pOlS-sibilità si è dissolta in quanto, come è no-ta, il Cansiglia dei ministri ha di recentedeÒso di soprassedere in tutta Ila ComunitàaHa meSisa in atto ldiegli intJervel1ti per leregioni agrieole sfavarite, interventi pelI' iquali eranO' già stati aocantanati 150 mi:lionidi uni,tà di conta per devOllvere tale ci£m alIprimo avvia della palitica 'regionale che ilGave]1no italiana ha già dichiarato, per eam-prensibili ragioni, di voler esplicare unica-mente nel Mezzagiorno del paese.

Una parola ancora per quanta concernegli aiutI di avviamentO' alle assaciaziÌani diassistenza interaziendalle. L'articolo 12 delladirettiva 159 ,stabilisce che gli Stati membricOlncedono alle assaciazioni riconosciute,aventi come scopa l'aJSisistenza inte:mzienda1e

O' una più razionaJIe utilizzazione in comunedi sltrutture e mater:Ua!le agricalo, un aiutadi avviamentO' destinato a contribuilie ai co-sti di avvia e di gestiane fissata nell'ambitodi una fomella che va da 2.500 a 7.500 unitàdi cDnto. Questa qualificata forma di inter-vento ha trovato ecceziDnale rispandenza ]n

Gelimania da parte dei vari Lander: di,reiche è la farma di intervento preminente tratutte quelle contempla:te idaLIa direttiva 159attuatla dalla Germania federale.

Per oOlnt[[1Onel disegno di 11egglen. 1913a11'aJ1tiool0 30 a tale forma di iiilitervento as-,sociativa lestJ1emamente q'\.1Jalificante è dedi-

cat'O uno stanz:iamento aih]1emado esdll9Uo, 4miliardi e mezzo per tuttO' il quinquennio,,dI If:mnte, aid esempio,a:i 74 mmal1di ,e600

:milliOlni devO'luti iPer gli impIlendiJtOlri IchelteilligaulOuna rDOil1!tabiHtàaziendale; lstanzia.mento resa ancora più esiguo dal fatto che,anzichè essere la farcella in cui si espli-:ca indicata in unità di Ic'Onto, è indlcata inlire :iltaHane. Quest'O probLema ddl:a ltradu-ZIone in ,l,ieneitaliane dell'unità di oonto, an~che per le sue ,i;mplircaziani Hnalnziarie, niOn,può owil3JmenTIe ÌlIIovaI1eIsolruzione nei IUmitidi tempo che ci sO'na consentiti; ma indub-biamente è un problema che si pone.

Come è illata, la ,lira jJtaliana ha una parHàuffidal:e defi:nJÌ:ta a BI'etlÙon Woods e valiidaancoIla per il,Fando mDnetario internaziona-l:e di 625 l,ill1edspettO' lall'unità di mnto edha UIIlJas:so r,apprestBntatilVoadottato per rlaagricoltura con suocessivi aggiornamenti ag-gi £issata in 833 lÌJre per UlDJiltàdi oOlntO'. Eb-bene, gl1i :ilI1terventi Isulla Isezione gaI1anziavengono eDfet:tuati 'in Italdla oOiIDputando launi,tà di Icont'O 833 J,:UIIe;,gliintervemJtiÌ Isulla

:s'e'Z1ioneorientam,ento, tOOImerbut<tiquesti oon-:templati nel disegno di Ilegge 131111r01stIlOlesa-me, vengono eHettuaJti iOOIlllPutando <l'unitàdi 0011tO 625 H:re. Si potu:1ebbe ossrervarne ohegli i'nterventi sUIl FEOG:A~OIYientanIento 'VIen~gano computati a 625 lime ipeIlchè, oOlme èIDJOitIO,sona pagati di IsoHto soLo per il 25

I :per :cento rdallb COlIIlluni,tà le per :i:l :Iiesto ,sonoa carico del bilancia nazionale, IffiOOTIreIgli:llntlerventi e£fìettuati 'SuLla Isez10ne ga:ranziaViengono pagati al 100 per oento dalla Co-:mUlnità; ma non rdÌ'mentirchilamo ohe lle som-me devolute aLla sezione garanzia affluisco-no daglii Stati membri; che l'IitaH:a ne pagauna quantità ,cospicua; che ess'e Iiapp:I1eSen~tana a :tutto ill 31 dioea:nhI1e del 1973 i 14quindi:cesimi di tutte lIre spesre3lgIiÌ!col1e dell~la CEE le che tale Ira:ppoI1to s,ea:nbra eSS:eJI'Iedestmalto ulteriomnentre a de1erior:aJrsi la sca-pito della sezione orientamento, perÒhè ne'!

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20319 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

cO'rsa del 1973 il rapporto comunitario tragli interventi-or,ientamento le glli linterv,eDlti-gaI1a1I1zianan fu, carne abitualmente si dice,da 1 a 10, ma esattamelJJlt'e da 1 'a 20. Qruindiin quel quadI10 di iSlpelllimentaliità ohe ;tutti!Siamo d'aocoI1do nell'attlribuire a questa l1eg-ge, ,in quel prooessiO di reviÌsione le di v,ed-f10a ohe in sede ,nazionale .ci Isarà impostodalle S'tesse dilre1Jtive, mi ,atligul1O che !in unpJ1O'ssimo futUlro, ,aLmeno gH jJnterv,enti, iOO~me quesito, 'Più qualifiloanti piOssano ieSlSeI1ecomputati ,in unità di 'oonto :anzk:hè adO't-tfmdo nndicazÌ!oa::ue :in liira :r,alP'portruta ,al tas-

SO' di 625. Pemltro l'indicazione in unitàdi conta non è un'indicaziane imperativa,è Uin',indiJca'ZiiOneIneutlra ohe Ìin ogni lOasiOac~COlnsent'e una oophcità di 'soluzioni 'a Isecon-da dene disponibilità finanziaJ1ie dello Sta-io: carne .indicazione neutra può lilllogllli mo-'mento 100nlslentilI1esj,a la tl]:~aduziolI]e a 625 siala tmduzione a 833. E <l'indioaZJilOue in 'llIlliltàdi conto, anzliohè in mO'neta nazionale, èquanto hanno faNo tutti gli Stati camunitaria moneta debole, segnatamente l'Inghilterrae l'Idanda, per nan penaMzzare a priori iJo.vo '3Jgrkohod, 'maaooOlnsen1JÌlI1e '3 se ImecLe~simi una £lessibiilità di manovm lohe pas'slaes.seJ1eOI:dentabi,l.ein en1Jr,ambe lIe cLiI1ezilQ[nL

Vengo 0113 a'ss.a,i più b:r,ervemelJJlte alLe al~tre due direttive. La direttiva 160 prevededrue tipi d'interventiO ,le cui oons'eguenze siintJ1ecciano al punto da Ir,oodeI1e ,dHì£iciileUlnaetSlpos'izione distinta daLla Id:S'pe1Jti'V:aiIliorma;in stiJ1eaa oon'l1!essio'l1le lOon 113159, la 160 ,sip:J1qpOlnedi ,aOCJ1esoe:re.131di:spiOniblliiltà di i1Jer-reni agricoli allo scopo di miglioramento del~,l" stJllUttume.A 'tal f,ÌJne pl1ev,ede due <tilpi diazione: la conoesSlione di iUJ1Ja':Unldenni,tà ,an-nua agli imprenditori algrioOoli tlna i 55 e i65 anni disposti ,a oOeSISaI1ela 'lOlI10attività,nOinchè ai ,coad1uVian1Ji famiLiari eai iIavo:ra-fori dipendenti a rtitOllopel'manente ,che Isianooocupati in aziende che scompaiono; la con~cessione di un :piI1eaniora:ppolrtato 311,131Isuper-ficie ag,I1Ìcola messa a dispasizione a que-gli ,impr,endit'Olri3lgdooli ohe ne Lfiaociano :ri-Ichiesta. Il primo irnt{wvento quilndiè lriferi-to 311.lepeI1sone,il seoondo linveoe 3IlJa Isuper~fjci'e agrioO'la 'vesa disiponibile. La pJ1Ì!malaziiO-ne è imputabile al FEOGA, ,la s,eoonda iI1JO,benohè si:runo inveoe impUltaJh:iJli all FEOGA

anche ,le OO[1;g,eg;uen~edi questa seoonda azio.ne ,sui [salami'ati ,e sui oO'adiuv:anti rfiami1:ian:ipeI1manenti agI1iOOili, ISlempme ,che siano inetà tm i 55 'e i 65 anni. NeLla .indi,viduazionedei benefic:i:ari di questa misura il disegnodi ILegge iIli. 1913 [ritorna ,aH'antÌiCa norma 100-'muI1Jita,ri:a, da oui :si era prilma disiOOiSlta:toper defini'I1e ,la f,ÌJgura deLl',im:pI1endito:re :agd-,calo a ItitOll'Op'J:1inc~pale. POSlsono ilnv'eoe be-Ineficiare di questo ,intervento 0010lJ10,che de-dICano almeno ill 50 Iper cento dellorr;o tlero-po di 1av:aro all'lattività agricola, che abbia~Ino neI 110'1'.0r,eddi:to runa iOomponente ,agdoo-,la di aJmeno il 50 Iper oOooto. Anche per gli

attiri 'aspetti lilldilslegno di ~Iegge sO'1JtoquestoIrÌiguardo ,si adegua 'aLla nOI1mativa oomuni-taria e devoaggiungwe ,éhe lanche le Il'egi-sJazioni di tutti glii St.a:ti membl'i 'l1!on'si soo-.stano 'gI1an che daUa p.ia1Jta:£OIrmaiIJappiJ:1esen-1:ata dalla dilI1eUÌ!va CEE. Poichè in detta di-rettiva sii oon'templa Il'evog,az:ioI1Jedi una .solaindennità annua per azilenda che ISlOmn:pare,si pone il problema della priorità di diritto

'Ìm.i benefidari. ,La ,legge ,ÌJ1JaliaiJ1la,ad esem-pio, tra i ooadiuvanti bmi,l,iari le :i 113iVoratori

agri'ooli dipendenti a tital'O prinoipaLe privi-legiJa i primi; al1JJ1e,leggi inv,eoe, ,ad ,esempioquelle r6I1anoese e ,llu;s'sembuI1ghese, rpl'esiU'p-pongonO' che se esistono 'Più aventi didttoalla ooncessiolne deLI',ilndennizl]o di Qess:a:zÌ!o-ne da1l'attlivitàagriooLa, queSito dov,rà 'essereIri:pa:rtito in. parti I(~guali Itlra ,tiUJttii pO't,enzialibenefidari. Ail<triStati, ;avv,alendO'si di qiUaiIl-io dispos:to dall',arti,oolo 14 della di:I1etlt!iva160, che aOOOI1'sentle ,agIli Stati membri diadattl3!,r,e nel 'Settolt1e da ,essa disdplina1Jo ani.stive di :3'1uto ISlUipplementari, hanno 'OO[]OOS-so pl'O'vvidenze !più favoI1evoli: ,iill Olanda,ad esempio, per .la oeSlsazionle da:~l':attivitàa:gricola v.iene oonrilsposta WJia iindenI1iità m,en-s,11,egià a paJ1ti:J1e dal 50° IanTha di ;e:tà fino

al compilmento del 65°, OIVV:ilamente imputa-bi;Ie al FEOGA 51010'da quel limite ,di letà dacui Isca1Jtano le J1<01I1IDedi inte!1Vlenta 'Comuni-ta:rio. L'importo dellil'.indennità melI]sUe èdentico in OlaiIlda per i iOoadiuvanti, per ilavoratori .agriciOllidiipendenti, per ,gli iÌ.mpren~

I ditori: 217 Hor,iilli mensili ilndidzzati.

Bremio di apipo:rtos1JruttumI.e. In 'aJ1C'UID:1paesi, cOlme ad 'esempio <l'OlaJnda 'e ,1a Ger-malnia, l,a nOlI1ma!tiva rigru:a:I1dan1Jeil pI1emio

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20320 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ REsocaNTa STENaGRAFICa 15 APRILE 1975

d'appoll'to Stiro trtruiI~aleè i:n:timamen te o~es-<saIOOillquella conoernente il'.imJcLe:I1ini:tàdi oes-sazilone. Tuttavia il puemio di <apporto str1Ut~,tu:mle ha illoti~azioni diverse d3llil'iincLennitàd, oessazione: esso è ri£erito allla :superficie

ir~sa disponihille e si dislt.imJgrue daM'incLen-nità ,di oessazione 'SOplJ~3I1:t,uHo!per tme aSIp'et~tiÌ: v:iene ooncesso anahe :3Igli lilmprenditoriagrioorli :non a titolo Iprindpale, vilene ellìoga-to 'alnohe ai titola1r:i a,l di SOltto dei 55 anniE.non è imputabiile alI FEOGA, ma agli Sta~ti lmembr:i.

È pOlrticola'J:'ìe al I1igu3II1do l'odell!tametntoseguito dallJa Repubblka f,edeml,e che, prurdlando priorità 'agli aspetti iOonoem,enti :l<apo-Etioa ddle st,ruttume, ha <Ìu1tav:i<aritenuto ptJ.'1e-milnente ,l'obiettirv;o più generale di COll'se-guiI'e l,a Ipalri:£icaziOlne ,sodale degli agriool-tori com le a:lt:l1eoategorie; ha quindi nellasua legg,e r.inundaito aMa ipiregiudiZJiale delmiglioramento deLLe struttume e ,ana oO[)Jse~guente limitazione del illQ1lIl1er:odei benef1cia-

l'i, richiamandosi invece eSlsenzia!lmente alprilnoipio che ,tutti gli ,agricoltori che Isonocostretti :a oessaJI'e 1'13IHività devon'o av,ere lapossibilità di 1000mpiel1e questo pas,so tute-<1andosi adegua:tamente, anche in v,i'sta del-la vecchia'ia. Ha quindi nella sua legge con~templato tl1e ti<pi di misure IsociaH: Ja pen-sione per 113oes:s~one di rteI1neni .di cui pos~sono beneficiare tutte le aziende non in gradodi svi,lupparsi, qualunque sia l'età del con.-du1tol0e e, forma paJrtiloarla:l1e, il sussildio peril veI'samento IretI'oa:ttivo dei contributi. Gliaglrkol tori cioè che hanno <compiuto ill 500alThI1:0di ,età, s:e hanno 'oeduto ~e 10:1'0raz,ien-de 'ConfonmementeaM,e di!srpars.izio:nJivigentipossono lI1esta:l1eiSiC!:dttipiI1esso 'gli iSltitluti dipl1eviden:na ,e rioevono ,un 'sussidio f,ederalepani al 70 per oento dei oontributi da ver~saIls,i l'etI1oattivamente, £.luiOaHa IOOnCOIlìI'en~za di una hase aSlsirouraltiva Jdi cO[}jtlriibuti ohepOlssa poi ciOlrLispoQ1ideI1e,ai benefidalri unapensione equivalient,e ai \l1edditi medi del mo-mento. Da ulti<mo,una .terza TOII1madi inter-vento sodale neHa Repubblica £ederale .è 00.stituita .daLIre pl10vvidenze ,generiche per laveochiaia, le quaH sono suborrdinate, tra 11'all~tra, al fatto che l'azienda agricola venga tra~sfenita aJl'errede opipume <ceduta. Ed è IpIìopiriogra:zi:e a truH Inorme Iche :Iramedia degliagni~

cohorii:n atthTità IneJ,la Gel1ma:rria l£ede\l1aJeè di età seùJIsihUmente inferiOlre a:llla media:"elgi'strata negli I3ILtri paesi eUl1Opei. Anchein GermaJnia il Isussidio di veochi<ai,a è srtatoportato dallo gennaio 1974 a 264 ma\l1chial mese 'PelI' i benefieialri lOoniugati e a 176imrurchi per i beneficiaI1i lSenZJa:oolITiuge.

Siamo quindi più D meno s.ugli s:tes,si [i-veMi di indenlllità pl1èev.is:tidal disegno di leg-gI.: al nostlro esame. Al :I1igual1cLodi questaciil1ettiva è ,sltata esp.l1eS'SlaJa piI'eolOoU!paz~o!Ileche essa possa oontlribuÌl1ead ,aooelemI1e informa 'a:nol1mrule l'esodo lagrkOllo. Non pensoche detta piI'eoooUlp:aZ\ione debba rsussilsteJ:'ìe.Penso che oggi ,ne's.suno si ilnurbi per il fat-/a di poter disponI1e di un Iìeddito di 900unità di cornto .all'anno, Ise impIìenditore, edi 600 unità di :conto Inegli 'alltri C<1ISli.Tut-t'al 'piLl pot,rebbe det,erminalI1si, senza Isposlta.:menti di IpOpoJraziOlne, un cont'enuto effettodi cLenuralizzazione, ma penso ,che non deb~bano sussistere ll1agioni di p'l1eoccupazionc,per tre motivi,.

Ilil primo luogo la s£era di incidenz.a diqueste mi's,ure 1rigururda persone di una Ita,leetà .ohe in ,esse non è più ,leci,to speraI1e perun ravvrivamento dell'O srpilrito ,ilmp:I1endirto-.riruleo ddI',eoonomia :ruglI1iIClOilradeLLe ZJolTheemargirnate.

In :secondo luogo l'entità finanziaria del-1'indennità erogata non è tale da :promuove-,re un pl1Ocesso,che vada al di là reLeLle \Sueobiettive Irrugioni d'esscIIe.

In terzo .luogo ~ ed è, a mio giU!dizio,la loonstat:azione lpiiù oO!Ilvinoentle ~ se I()Isser~

viamo l"evollvelI'si il11deanesoenza deLla per-oentua:le deJla popollaziolne ,agrioola nei vruriStiMi dell'Eurro;pa occiJdJentale ~n un lOert.oamo di tempo, cioè in questi ultimi 15~,daJ 1958 ,al 1973, not13imo ,cilie ,la porpo.laziio-ne aglriool'a attiva denota in ltutti gli Statiuna pementuale di :I1egmssione sopnmdenrte-mente rstalbillizzata Isul 50 per oento, rpUlrPalr-rendo da inrdioi miziarli Isre:nJsibUmente diVieT-si. Ilnfatlti in ques.ti 15 anni la popOlla:ziolTheagricola è diminuilta dal 15,7a:1 7,5 Iper '0en-t~) nella R<~pubb:lica £edemle, dal 23,7 :<11112,2-per !Cento in Francia, dal 12,6 3116;8 pelI' oen~to in manda, dal 17,9 :all 9,1 !per cento [)jelLuS'sembul1go e ,globalmente drul 22 .rull'l1,1per cento nella Comunità a sei, pur trattan~

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20321 ~.~~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dosi di 'pales'i con divers'O g~adO' di IsviLupp'O,con diversa Ipr'OslperHà eoonomioa,a1cunidei quali, oOlme Ia Emndia e :la Germaniafederale, erogavano già da a:nmi, per JegginaZJionaH, Il'indennità di oesiSazi'O[1e, menrtll',ealtri, oO'me l'Ii/:aHa 'e i iJ1estanti paesi ddlaCOIillUJllità, la devono anooll'a 'Oggi metterein atto.

Ebbene, i,l fatt'O che rnegli ull1t:imi 15anni,l'esodo ag1ricol'Oa:bbia in tflUtti questi paesisegnauo 110 stesso ,indioe del 50 !per oent'Otesltimonia che ques'to pllOlCiesso è illl'f:luen'Za~to lin maniera dweÌ inliilevanue da ,stimoli,elsDerni alnche specifici le' obbedi,soe illlVieCieaim;pulsi lilITtrillllsecioomplessi, anche di natu-ra 'Psiool'Og,ioa.

P/enso quindi IOhe iUJllarpneoocupazÌ!one ab-bia luna Ir,C\!giond'essel1e non rtan:uo per :Lemi-SUJ1edi stimolO' ,a:lla >cessazione dell' aJtt:ivitàagJriealaoonsidelrrute di per 'sè 'e rrl>elJ:ail:omfinalità, ma per !'ipotesi che queste misureresti1no isolate, seI1ZJa doè J'ÌIllIstaull'arsi pa-ra:lle1O' di una polit:ioa di ICJ1eazio[]]edi nu'Oviposti di lavoro, specie nelle regioni dove

l'es'Odo è stato più massioCÌto.Questa ipotesi della creazione di nuovi po-

sti di lavoro ,extm agricoLo è, dÌ!r,ei, IM,Labalse delil:a terza di:r,etti:v;a, Ila 161, ohe peròsi pone -i,l problema in modo soltanto rplJ10~pedeutioo. Anche la terza dÌiret>tiv:a è ISDJ1etta-'mente connessa Inel 'suo p:rindp.Ì!o iSlpÌlratoll'eeon lea:ltJ1e due. Ima:tti Iliariforma deLLe S'tJ1Ut~tUlJ1epvedilS'posta da:Ua lpidiffia rdh1ert:tiva, age-vOILata daUa secOInda, deuerrrnilOla liThdubibia~mente un fattol1e di mobilità per gli oocu-pati nel ,settore deltl'agdooltUrm. E quindi lIescelte ohe ad essi Isi p:wspeDtallllO sono lessen-zi,almente ,due: iO 111estrurlein agricoltura, ilche pone 1'esig,em.za di Ulna ult:ocioT,e qua:lifi-caZJione, oppure decidere di abbandol1are laalg1liicoLtul1a e a quesito punio J'opzirane sidelinea su due oriental1Tl!enti: o il 'Pr'epeniS;to~na:menuo ,o, se -l'età 1'0 iOOrllsente, la 'S'oel:t1adiun'ahra attività. Per oollllsen1Jil1equindi rugliin'ueressati di decidel1e iConsapevOIlrnenite dellolro futu'rO destin'0, Iliadim1Jtiv:a 161 dilsip'0neJ'j,stituzione di a:ppositi ISlell'Vizi,c1i d:nfoll'ma~zione socira..,eoonomiiOa. Consulenti ISiOdo~eiCO~nomic.i apposita:men1:e pll"eipail"alti'Su:l:lla:SiOor~ta di un'appTofo[]]dita oonO'scenza del1ea:Ìiti~tudin:i degli in:teressa:ti, delle calJ~aUeriS'tiohe

it.'conomtCio-sociali dell'ambitente e delle :pro-spettivle che essO' of£re, dovJ1ebbero da:r vitaad iUl1'aregolazione o, Iper meglio ,dj,J1e, aduna uti,l:izZJaZJione deM'esodo :agriJoolo, rialtli-ll1;()indol'armbiente oontC\!dino, 'tl1aspolllendo al~l'interno di esso i 'problemi generali dellosvilupp'O del tel1l'itorio IneUe ,sue earaueriSiti~che specifkhe,£ornendo argli interessati utilielementi per ,la <v:rulutaziolllledei tp'l1oblemi dinaltura agricola ed extr:a lagricola ohe ad eSlsìsi prospettarllo.

Si rtnMlta di urn servizio che non ha preoe-,den ti tradizionali IneppUlJ1e 'sul Ipia:no iSperi~mentale, almem.'0 'in ItaHa. Solo .l'Olanda ave~va dato vilta anni fa aUa Igestio[1e di un Iser~vizio analogo, poi formalizzata con legge. In~faltti in detto paes,e ICon un inizio led runa dif-fusione spon:taneistJica [ljell'ambito di tresBrutture coUettive di oonduzi'0[lje agr,irOola(tabacoo. g,ener.i allimentmri le stimolanti) siera negli :SiOO!DSiIanni ,inizi,aJto a <fornÌ/De Ut'1duplice tip'0 di ,iillformruzione: :iilll£ormazioneisocio~a:glrioolta e ii,nforrrnaziOlne slOdo~eooThomi~ca. Dal 1965 ,Uln deiCreto~legge av,ev:a astitu-zionaHzzauo deiHo servizo, affida:ndol'O a or-.galnis.mi distinti daMe iOoopeJ:1a:tivle, cioè a{{ fondazioni », pl'Oprio per consentire un fi~lli()illzi'amento tJ:1ruspalDenue,distiilLtra dal:la g'e-stiOlne delle ooopel1ative.

In questi uMimi tempi poi l"evoLuzione del~te stJ:1utture nerI settore ag,doolo, la cresomneiCOimple'ss:iltà dei prO'bLemi conseguente allaIsottrazi'0ne di V'aste al1ee agr,i,ooLe a11.a IIOlroprimitiva deSlti,nazi:one rcul<tura;le per :l'attU'a~zioille di rpialni di il1Jsta1La:ÒOIneinrdustria1e edi Uirbanizzaz:i'One tha:llillO v:ia via tJ:1asfonma-to e Iresa più Icompl,essa <la natulra di dettoservizio, Domporta:ndOlne la tras£ormazioneda informazione [socio-agriooLa in illJ'fonma-zi one sOrcio..,eoonomioa e l1ende:ndola peJ1lffia-Eente. QUresuo 'P'J1ooeSlSOdi ,evolluziOine si è'l>perruto in Olanda ~ ISltiramo a di'l1si ~ lad-

climi Hura Don flUlla l:riduzione degli ol1ganiciiniziruli. Di,f3!tti Isi parsls.erà da 3 .dÌ!rrgenti 'oen-trali e da 35 collabOl:mtori :plrOVlelllÌierrtidalledivell'se pro'Vinoe del paese e ret:ribuiti amezzo servizio :a 3 dirigenti oentmlii e 24 col-1aboratO'ri che, inslieme ai dirigenti delle 3assiOciaz~oni oooperativistkhe s'Op.ra lrioorda~t,e, attrav'eJ1SO 'incontri Ìin ogni di:stnetto, ge-

stÌil"annoil servizio 'sia di ,informazione ge-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20322 ~ ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nem1e, ,sia di 'irnOlI1maz1one individuale rsu:tu1Jto ,il ltenritor10 olandese: 27 pe\I1slOlllJedniUÌ'1n!

,La novità di ,de1:to ,s,ervizio SIp~ega sia illfatJto che a 1:11t't'oggi slOl.o l'Olia[lda ha, tra l9 paesi membri, adottato questa terza diret~t'lVa, sia ,la meno ohia:na de£iniz~one deLLe £i~nalità da peJ1s.eguiJ:1e ,ÌII1Isita [)Jella di:nettiva'stessa. Infrutti lI1JeppUlI1ea ilive:Ho iOomllinita~,rio si è riusciti a def.inàrne. in termill1'i ohiar:i,con ,la 161, il pl1ofÌ!10 pct1O'teSlsioll'aledel iOOItl~slUilente sodo"economioo. La dilrrettiVla iOomll~nitaria [)Jon fia che 1f'1pnel1ldwe i termitl1Ji del-la preesiSltent,e Ilegge olandesre, senza preoc~oupa:I1si di 'appI1OvOItldirJ1Jere idiVierSlificalme gliaspetti, in modo da cO'nfigunare un provvedi~mento ,agevolmente 'a:deguabile lalIJa etell'oge~iIleità delle es:igen:zje degli ra:mbÌien:ti looraH neivari paesi del<la OOlIIlunità. Si nota anohe neltesto della 161 una Ìinoenta osdlJla:zione nelde£,inire lafilnaHtà di qruesto ,servizio di i~formazione, i lOuiItermini di riferimlento SiOinoaMernativamente oostituiti OIm dai lavorato-ri ,agniooH mutanti, 'ohe pirussa:no-ad a:hlf'i Iset-tor,i, o,'ra inVieoe da q'l1dli che ia:rt,ood'Ùno per~$,lsltere neII'rugrioohura e per i qurul;i ,le finla~Jità di q'l1!aIificaz~one IPlm£eSlsiolI1Ja:le,e lIe pJ:10-spettivce futuJ1e ,sono hen diVleI1sle.

'È O'vv.i'Ùche, neH'Ù 'spiritO' della diTlettiva161, ,!<afigura del oOlI1JsiU!I,en:tersodo~ec'Ùn'Ù[ffi,ioo

non deve identi'fiircansi sempHoemeill1Je oonque:I,la <del t'ecn]c'O agriool'Ù ma plJ:1es<U!pponeun'esperienza più loompl,essa di oaratltleo:-eglo-ba!<e 'e itnt'eJ:1d~sdplin:M1e.Ail oonr/ìmntO' appa:requindi '1'estrittivo H or:Ìiter:Ìio 'seguit'Ù lI1Jelldi-segno di ,legge ill. 1913, secondo iI qualle lepe:rsone ;più 'indicate :per 'I1eall,izzal1equestotipo di attività 'semhrembbeJ:1o eSlsene prremi~nen:teme:nte i Ilaurreati e j dÌlp:!omati :iillsden-ze ,agrarie. PeraIvJ1o, se si ruooe:t1Jaquesto a's~

sunt'Ù nOln si 'OolmplJ:1oocLeal10ma J'esdrusi'Ùnedall'ammisS'ibilità ,ai oOlnsi di tomnazio[}Je peroonsulente Isocio.economioo di <diplomati elauJ:1eati ii:n d1sdpHne 'S'wett:ameJ1Jte aiìfini aquelle inldica1:e dalI,l'art1oo10' 52 di questO' di-segno di iLegge.

In generale, drullia ,LettUlra degli art1oo1i delprovvedÌimooto lal JJJOSltJ:10esame, Isitl1ae piut-tos'to l'impI11e:s1sione ohe si ÌII1Itenda mettlerein atto un s.ervizio a J,iVle~l'Ù'div'l1lllgativ'Ùe dimassa. Invece l,e filITa,Htàohe b diirettiva sem~

bra pl1opolt'si 'S'ÙII1JO,ardue e ISlperai£1ohe,OOlIIlCtestimo:nia Il'espe:r.iern:za olaJJJdesle ,ed i :limitiarnche di personrul'e lOon 'oui è Istruta led è 'OO[l~,dotta. Un 'servizi'Ù di ,m£o,rrmazione ISOlci'Ù-'eoonomioo lohe pt1etenda di oO[]JsirgHa:neIs,u11a.permane:nwa '0 meno ,in agrioohma <OIsuLloo1'Ìelltamento vel'SO altri ISletbor.iIdi !laVlOil1ononpuò aiIldaJ:re disgiunto daLla mes'sa Ìin :rutto di

una po1.itioa 'programmata dell'ooaupa:z10Ille.Infatti OgillJ dedslÌ:ol1le Isrull'ravv,enÌJre dei sin.goli, ogni 'a<cquisizione ,di TIiUov,e,ca:p:adtà pJ10-,f,essionali è condiziollato dal t~po <di pOlliti~

ca agrrÌcolla ,e oooUlPazi'Ùnal,e che Isi lintendeattuare ,e il disOOlI1s0'siU!11eposlsThL1Ìitàdi Ja'Vio-;10 nei vari ,settoriextm-agriooli le:dagrÌ!oolidivile:nle concreta 'SOlIIOse ,oolliegruto ad U'llIapro-gmmmaZJione oool1din'a1Ja degli ,Ìlltef¥entipubblki e privati in UIlla data ,entità toori-tor.ia.le. Quindi 'anche a ,questo IrilgiUarrdo,oo~me per la prima dÌlrettirv:a, rè lI1Jeoes,sa:riop()ll'~Sii come quadra 'Operativo ,razianale e omo-geneo La dimel1s,~ollle ,wna.le.

V,enendo da ultimo ai dest'inatari deIJ'iiD:-fOJ:1mazio[]Je,sodo-.,eoonomica, 'La dirletJtiva 161si 'prop.one, aJttravell'so J'lef£eMua:zi'ÙnJedi cOlr~s.i, di affina!1e la fO!1mazione professianaledi quanti deddeslseJ:1o di InestJa:rrenell'lagr~ool~tura e di daJrne U!IlIanUOiVa.a quanti in1Jendes-sero <riqiU!a:lificansi!per a1to:-is,etJtnri di lavoro.NatlJlrmlmente ,j,} primo 'ÙbiettiVlo di ,queslta

opera di qUallifica:zio[l'e iOdi :riqua1if.icazio:nedeve essere queLlo del,l'ooc'l1!pazÌiolne. Oooor-re quindi e",it'rul1erigo!1olsamelllte di espletaJfe<corsi ,di qrualifi,ca:ziol1le p!101£es.s,ionirulienon ri-'Chies:ti o linadeguati.

Possono al r1gual1do nasoere pI1e:oooupa:zio-ni, iOonsidemtiad resempio .i tempi brevi ohe

1'rurticolo 55 del ,dilSiegno di IIegge pO'ne rulIe:l1eg~ollliper l'is:tituziollle degIiaprpos,it'Ì servi-zi di qua.lifka:zione profeslsionaJIe (tl1e mesiin tutto), IpreO'ooupaziani 'aOOe:ll!tuatJe!aJ1!ohedmLla bl1evità dei oOflsi plI1ev~sH, ,btrevità ,ches,embra igl1l0I'awe H Lungo t'elrmLnle che ;r1ahi.e-

danO' gili ,rnterV'en:ti [orma!tivi in agr1ooJ.tUJra!per iOOIl1S,entÌTe,anche di VleIf'irficrure,ed ruppro~f011JdiI1ea HVleI1a1a:z1endaJI,el,e nozi'Ùni aoqui-site. Una :norma del dilslegno di ,lle:ggen. 1913,

IS'li cui ,J',es;perienza i[}Jool1rà fiolJ1se a lritornare,è qudla ohe dirHewenzia gli .impI1enditori Ci

cosiddetti ,capi d'azienda) dai ooadiuvanti fa~

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Senato della Repubblica ~ 20323 ~ VI Legislatura

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESuCONTO STENOGRAFICO

miLiaJri ai fini :c1ella qUall:1fka~~ollie iProfes~sioll3Jle.

La direttiva 161, all'aJrtiJoolo 5, IIi 'alOOOlmU~na len:t.mlmbi :COlme dest'inatalri del servizio<diqualif1ca:zioa:1<eplvofiessionale, Isenza pI1esiUlp-pOI1.reuna 11011'0pa:rtedpa:zione a <tipi di oorsidifferenziati. Anche l'alrtioo10 12 :della 161,che ,defini,soe la quota iJmpUltahiJl,e al F,BOGAper .i vari tipi di aziOlne, Thon opena al1oUJ1;a,distinzÌione tra ,Ledue ca:t,egorile, rlimitlalIldosia tpor:re un maSisimal:e di 1.500 unità di :con~to per ogni agriool1Jol'e IOhe 3Jbbia :seguito undolo completo di ,l,ezioni. Invece il disegm:odi Legge n. 1913, aLl'artÌiOowo 61, diSltingue, aifini ddla qua:Hfi:cazioll1!e, i calpi azienda daicOIadiu van ti familia:ri e dai ,l,av:oratOlri dipen-,denti,attJri:buendo ILOII1oa:ncheun divernso plne-mio di fI1equenza sulla scorta di una diver-siHcazione già OIpemta dall'artÌioolo 58, ,se-condo <la quale :la qualificazione per :i capiazi,eJ1Jdadovlrà rif,erirsi a ,temi di v:asto Ialmbi~to, alh 19,estioilJJeaziendaLe, ai p.:rob Lemi del

mel'ca:to e deHa rOommencial:izzazioilJJe, 'aH'at-tività associativa, 'aLle p['ovvidenze in a:tto sulpiano l:re:gional:e, naz~oa:1<ale e iOomlltnitario,mentre pm .icoadiuvanti famiiNad e li 1avOlra~tmi dipendenti dOVir,ebbe :e££ettuallisi soLtan~t10 una qualifi:ca:zioilJJe a basso ,li:viello conoer-nente le operaziomi oo,l1!lir,ali, riUlso IdeU:e!IT1a1C~chine, degli antipamassitari, dei oOl1!cimi, rec-cet<elI1a.

I:ndubbi3Jment,e questa limpoSlta.zione Tif,let-te una conoezione al:rcai:ca basa'ra su !Un lOom-cetto autaritaria del capoframiglia e su unaminore dignità dei coadiuv3Jnti familiar,i, cheiCOTI:trasta 'Con ri,lpllìindpio 'lìecentement,e lS.aIIl-dto dal Senato nell"alppl1Ovame il Ites:to dellanfo[1ma del ,diiritto di famiglia, seoondo 11quale l'imp:resa famiHa:re viene definita IOO~me un'unità i cui oomponea:rtii hanno tOltrule!parità di di:ritti e di Ipant,ecipazione deCÌisio~rIlale nelLa ,gestio:rue.

H dils'egno di Legge m. 1913 non cdpiI1endel'arti:c:olo 7 della 161 che <contemplava !Un ['e~gime di 'aiuti per :ganmt,ire ill :neddÌito duran~te il :periodo di r:iconv,elI1sione 'plio£es,sional,ea coloro ,che mtlendoa:1<aabbandonalI1e l'atti-vità agricola per leSSeI:reocoUlpati in :altri Iset-tori. Evidemtemente ISlipI1eSìUlppOI1JeViache po-

I

N:s.se Sli'PlplÌJ:rea qruesta <Calnenza.i1mÌiooI1so al Ifendo sacia,le eUI101peO,rÌinnovato, al'oui p'ro~

~I

:pOIs,i:tosi potrebbe qui a!pirilie un ,lungo le noncerto oon£ortante disoo:rsos.ul gr3Jdo di utI-lizzaziane da Iparte dell'Iltalia degLi ,interVlen-ti oomunitalri. Ainohe .nel quadm ,di questadinettiv:a ,si p:msupponeva Uin llieSISOrtva Il'at-tivi,tà di :riqua.1ifica:zione e ,la iO:rea:zione dinuovi posti di lavoro non agricolo, nel qua~dw di tutta una senile di interventi :già ipre~disposti neLl'e cosiddet:te [regioni le zone agd~oole Iprioritarie.

Come ho già detto, ,a seguito deLla :deci-,sione assunta a P:ari:gi Id3JLla oon:ferenza alvertÌioe del 9 di,oembm 1974, IiI Consj.gl:io rdel~la Comunità ha deciso neLle ISOOlI1selSettima~ne di stornalie i 125 mirlionidi un:ità di lOon-

t'0 da:l:1a riserva esistente 'PI1es:so la sezioneorientamenro ,del FEOGA ,e :già destinati,proprio pelI' questie azioni, aLLe ,I1egioni ,agd-cole priorita:rie, 3JIfine di dare un primo av~

vi'O al Fondo di iSVÌ1UiPpolìegion:ale.Prur oOQ1Js:idelia:ndouOItalme11'te postitivo que.-

sto IpdlillO oonoreto aVVlia della politioa :negio-nalLe, non si IPUÒ faDe a meno di deplocra:re<l'aocantonamento del,l'azione già decisa a fa-vore deLle llìegio,ni ragriooilre Iprio:rjta:r,ie, esdu-se per ora, e forse per ,Lungo tempo, dal!l'at~Venz'ione delila Comunità tanto che, ,in oon-seguenza della suddetta decisione del Com:si~gho dei ministlri, la CommissIone ha di rle-oentJe ritiralto addiJrittrura Ila sua prrOlposta di,deoi'si'One 'al :riguaI:rdo.

E vengo ad 3J1oUilJJebneviissilme oOll!sidera-zioni finali, r:iservandomi di riprendere inmaniera Iilleno arida ,e :più pertinente qua;l~:che altra considemzioJ1Je lin fase di ,neplica.Alla base di queste .dÌireHiVle :c'è ,indubbia~menlte un probLema di stalnziamento che datutte lIe panti è Is,tato dichialrato :insufficie:n-

te. 566 miJlli:aJ:1die 600 miliorllli per ,i,l p\rimoquinquennio. Questo Istanziamento, OOlIlliUn-que, se irapportato ,a11o s:tanziamento gloha~1e della Comunità Iperi priJmi dnque ialIlll1i,

cioè 830 mi:lioni di Ulliità di lconto, Isia pure,tenendo conto deHa diVieiJ:1saperoemtuaLe diapporto lohe viene oorrispOls:ta per lIe variea~ioni daLla Comunità re .da'i 'singoli Statimembri ,3Jppalre sensibilmel1!tle sup.er~io(fe "",l.b_ quota ,di a:P'P'OITroohe medi3JIDente è do~vuta da1J'HaIHa ISiUUasloorta dei :1:Iradi.zionalicriteri di ripartizione.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20324 ~~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 15 APRILE 1975

Gli s,tanzilame:I1lti sono rimasti quelli io:ti-z:a1i ,e risalgono ad aLauni anni OIr sono; ov-viament,e J'infrlaziome ili ha as'sottig1Lati runpIO' per tutt!Ì i paesi membri, sia pure in ma-niera difforme,e oiaè più per noi, più perl'InghiltelI1ra, rpiù rplerl'IlrlaJ1Jda. In proposi-to .si Iripropone i1 discorso che 19ià p:dmaho fatto del tasso ,di <Ìmduzi.one Ì1l tire ita-haillle deLl'unità di Gonta, diJSoa~so ohe ise nonin qlUeslta siede quanto prima dovrà eSlsere ri-pI'eso per man penaMzzane di un 30 per oen-ta 1m media (e ,addi:I'i:ttUlra di IUn 40 per oen-to nei oOlI1frronti della :&epubhliJca feder,ale)i nost:ri agriooltori a parità di azioni peridentioi Itipi di :Ìn1Jerven:ti.

Si rpone pOli iil rpmhlema di lU:I1adivleI1sa n-iÌeVlanza finanziaria da la:ttribuiì1'sIÌ aLl,e Itre di-rettive; pensa 'One l'esperienza dirndu:nràadlUna l:r:Ìiaoil1:siderazione dd peso e del siJgnifi-Caito attlriJhuito lama in questo disegno dIÌ :leg-ge anohe dal pU[)j-vodi vis-va firIianzialria, pre-sumibilme:nte a 'scapÌito deLLa t,erza d'inetti-va, <certamente a favore deLla pr:Ìlmia. (Inter-ruzione del senatQre Cipolla). A:neiheall'inter-na deUa prima direttiva, però, e quindi deltit.oila del di'Slegno di l,egge n. 1913 ,ohe lariHette, <credo 'Sia neoeslS'aJ:1io nel pJ:1ossimofurtum rivedere laJLCfU:J1!icri-vemi di arppLkazio-ù1,e.H o .già rtIeva-vo, ad lesempio, Ila .sp~orpor-zione stnide:n;te di stanzkumento tra i 74 mi-Jirurdi e 600 miliani per ,gli agniOOlhmi cheterranno l\.tI1Jacantabilità aZÌJendale, e i 4mHiardi ,e me2):w appena 'in cinque lana:liiperinorernentame il oostÌ<tuin::s,idi 'associazioni traagrioo1to:d peratti'Vità 'OOIDU1Il!iin:t,ocazienda-:li e per la gestione associata di servizi.

A questi e ad 'alt.:d ri:IILevilahe Is:ipOS1SO!IJJafa-

'l'e sul disegno di ,}egge idiireoepimento delJ1etl1e di:l1et't,hre si aggiu:ngoniO IOvvilamente qruel~li attinenti ,aLle caI1e1llZeintrinseahe ,culleIdiÌrret-tive stesse, che già sana state illustrate egre-giamente dai lCaHeghi nel dibattito svoJtosiin Commi'ssione ,agrioo:L1Jura e lahe ,av,:mThilOoertamente aIlloolI"a run'ieaa [)JeUa dilsloosslioll1egeneral'e in ques.t'Aul,a, a partire da:l1a for-muiIazia[)Je tro~po ,anaHtÌ<CadeWIedi:l1e:ttive pergiungel1eallfaltto dellloro isolamento da runsisltema oOio~dinato di Lnterven-va. Infatti di.consrueto tldisoaJ:1s.o comu:nitania tradizionJal-mente si condude loon 1'afliemna'zi.one deHaneoessità di un dup1i:oe sohema di 'interVIenti

globali e oooJ1dÌù1ati: funo la;pp,]ilcaJtaall'agri-ooltura, ,1'a\lt1I1a,più vaJslto,a;pipHoato a1l'inslie-m,e dell',eoonomi:a.

Il primo sottalinea ~ e giustamente ~ la[}Jeoesshà che aM'e tl1e prime dÌ:I1et,tivleIse neagg,iungano,e divlentiiI1iOpreslto operanti, al-tre compl,ementari; queliLa per l',agdoolt'lliradi mon-vagna ,e ,per ~e ah'l1e :WlThesfavorire,

,

queUa sUll'la fo,l1es.1aZJionee slulla messa in. at-t.o ,diazioni ,camuni di menoato. H seoondaschema ooe .di 'solita Isi pl10spetta è IOOillse~gUenJte e, dLl1ei, perfettlÌrvo del ~lI"i:ma: ll1i1evainfatti ~ e anche qui giustamente ~ che an-ohe se una politica agricola fosse integratacon tutti questi interventi sistematioi in tuttiquesti settori paraLleli, non patl'ebbe da solarisolvere tutti i Iprohlemi deJJl"agrioaMul'a edegLi agriooilrtori per Il'ovvi:a oonnessione esi-stente oon l'evolViel'si del sis:tema economicoglenerale ,e oon Ila nJeoessaria messa in atta da:parte della CEE .di aLtII1epolitiche OOmL1iI1.k,

Ie loosidcLeue azioni paI1aUele. Si ev,ide:nziaquindi, di consueta, il collegamenta che si im-pone tra la ri£oJ1ma delile s1Jr'l1!t1Jure'agrioolee Il'attuazione .di lUna iploLitica oamlUnita\r[,a; di

S"\éil'l1!ppo-regianale lahetenda a CIiewe n.iUJOviposti di Lavoro nelle regioni agricole sfavoriteno:nohè UIll'adegualta nra:strottruxa ecanomi-ca e 'Civill'e,,e si loorIiolude poi rH,evando, anchequi giustamente, che la stessa unità dei mer-cati agrkaJi nan sarebbe passibile senza unsistema monetaria ,stabi,le il quale ovviamen-te deve risultaIie dal1a convergenza delle pa-Htiohe ecanamiche e finanziarie degli Statimembri.

Ora, IliacansequelllziaLtà di queste ,wgOimen-tazioni è, oome vledete, IpaleSle le perfetta. Mai,ll:dchiamo a.d es'Se fattosli rpiù f,I1equente da'quailche ,tempo, speoie da pa~te di espoiIlentidi qruegli St,ati anemh:d iOhe sono più 'riluttan-ti a 'Compiere ulteriori saJoni,hci :finanziari ,inossequio alle esigenze dell'integraziane euro-pea, può Idf1etteIie, nel SIUOper£ezionismo, :unintento di elusione di ~mpegni più immedi:a:tie oonoreti. QlUi[]jdi,preoocupa:ti da queslta 'ipo-tesi ~ <ed è la 'fiLa iOonJcluSLOTJJe~aaoetJti:am.oqueste dinettirv,e;per qUaiIltadi buono le anchedi meno aJdaHo esse haIllI1o. Comim.oiam.o la ve-rificade, ad a'p;plicarJe, giUJlJgendo pelIialltrobuoni ultimi ~ e con quaLe

~ distacco! ~ .do-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20325 ~~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESf'CONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

po aver.le .richieste, come :tutti Idco!I1dano, ecan altI lai, per tanti anni.

110c~edo che si debba qrui fare iOosltro lirConoetùolespvesiSonel noto paJI1eredel CNELdel 29 marzo 1973, laddave quell'arganismaasseriva di nan aver voluto disperdere la pro~pria attenzioil1e nella valutaziane retrospetti~va di come le direttive avrebero po,tUtOesseremeglia formulate, con più aderenza soprat~tutta alle esigenze specifiche del nostro paese.

Presidenza del Vice Presidente

(Segue B O A N O, relatore). Io mi au~oche questo I1aJma del P,wlalID.,ento pos1sa dairetra oggi e dOn1'a:I1Jiun arppoI1to :s'OstanziaJ.men~Ledefinitivo aLla messa in atto di questo iplri~ma passo vrerso fauspicata inv,ersÌione di ten-denza 'nelLa gestione deLla poJrrtica agniJcolacOlIT1lUtD'itaria.NeH'esame ohe di qrues'te dwet-tivle e del dÌisegmo 1913 abbialID.o fatto in Com~missiane agricoltura abbiamo Itutti lrilevato,a volte oon amwezza, qUaThto a lCÌasoUJno dinoi ,costasse il ,nIDunCÌa.r;e a plausibili rper;fe-zicmamenti, p~opdo per niOn :riaplrilr,e dei 'gnos-si IprobLemi, dei 'gJ1Ossidibattiti che 'si elraJ10già t,amto a lungo 'P'mtratti :nell'a:lwo Iramadel Pall1lamen:to. Abbiamo 'C0ill pena sacrifi-cato questa esigenza di miglioramento al-l'esigenza deH'UJrgenza. Di solito è Ja prima,queUa del migHo,ramento, ,che iplI'eva1e 'su1Laseoonda, ma io iCI~edo,che oggi rdovmemmo Ire-'Sponsa:b:ilmente considexaI1e pmmlinente ildover,e imiPerÌiosiO de11',ungenza. IJ. che sareb~bf 'stollto $le ,le di!Iiettiv,edel disegno di J,egge1913 non dovessero per IorIO intrinseco det~tame lesselre rivÌiSlte per obbligo ogni 'anno, Iri-vi s'te e perfeziona t,e. Trutti ,siamo peI'suasi che1:1prima es1geniZa che si po[]e oggi per l'I taJ.[ain calmpo GOIDuni1JaI1ioè 'lln'esi,geniZa di ~i,ac-quisto di credibilità. Ogni discarsa sul,la ne~cessità viltaLe .che l'Italia rié\JcquiiSltipeso e de-telJ:~minazione ,negLi OIdentamentli deLla pOIli-tica .agrkola comunitaria 'si GOiThfmnta oonquesta pDegiudizia1e melusiM1e: ,1'esigenzacioè che :il nostI1O paese Irié\Joqruisti anedibHitàaÌi1I1averso ILacoerenza deglia;tte~giamenti, la

DISCUSSIOn!, f. 1547.

Questo la'Vo:I1OarÌitioo, dioeva mI dooumeniodel CNEL, r,isdrie~ebbe di risultall1e sterilepokhè ,le dilrettiv,e ISOiThOgià !state appro¥atee ahrove ,applicate e ~ io a~giiU'I1go~ decor-

rOillO già pelT nai deglli oneri cresoenti ,di pa~l~amelJJto a fa1éOlI1edegli iagrioo1tori di altriStati. Necessità ,qiUÌindied ,urgenza di arppli~caDe queste dill1ettive ,oonla miglior Isaggezzarpos1siib11e,utilizzaIlldo i lIIlaI1gÌlI1Ìdi disoI1ezio-na1ità in ,esse previste.

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia

J.'"Ì'sipond~a ,t~a l1e afiermazioni di IprÌilldpio,e la ,}OIro:tJraduzione Ìill a:tto, e ~a dimostrata

capacità di 'ess~e in grado ,almeno, di utiliz-zare, piU!rneLla :Loro limita!ta pOlrtata, ,Lemisu-re ,e ~li :mterventi oOiIIllUnitairigià operanti.

Di mese in mese.Ie dfl1e che noi velrsiamocome :contribuenti senza loontrorpa:irt.Ìi1Japerde 1I1i:fo:mneIstruttUlI1ali ,deBeagrico~tUI1e di al-tri 'paesi 'CI1es:cono, si mOI1tip~kano. IntelìI10m.pialID.o quindi illP1mgr,edÌiDe di questo ingiustoe as'surdo sqruili1brio 'P'IroponendO'ci fin da og~gl., dopo av,erli applrovati, di pedezionare sen-La indugio quesiti rpJ.'"imi strumenti da :noitanto invocati le a tutt'oggi, purtroppo, uti~111zzati so1tanto daaltI1i ,e a nostro Iscapito.(Vivi applausi dal centro e dalla sinistra. Mol~te congratulazioni).

P RES I D E N T E . Dichiaro aperta ladiscussione generale. È iSlcritto a parlare il se-natore Zavattini. Ne ha faco,ltà.

Z A V A T T I N I. Si~or PI1esidernte,ono-J1evoli colleghi, onorevole Sottosegretario, laamarezza e la rde~u:siorneplrovata in Commis~sione agricoltura sul rdisioOI'sOddle direttivecomunitarie, l'ha testè manifestata lo stessol'elatore Boano, al qUaJle diamo atto di aver-ne quì riferto. Il disegno di legge n. 1913di attuazione delle di~ettive del Consigliodelle Comunità europee per la J1iforma del-l'agricoltura dopo tre anni dall'approvazio~ne da parte degli argani comunitari giunge:finalmente all' eSaIille deI,la nostra Assemblea.

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Sellato della Repubblica ~ 20326 ~ VI Legislatura

15 APRILE 1975430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

:È!. questo un grave e ingiustificabile ritardoche va al di là della logica che la proposta dilegge contiene, e che noi non condividiamo af.frutto, per cui ci propaniamo, onorevoli colle.ghi, di modificarla sulla scorta di emenda.menti ben precisi che la mia parte politicaha avanzato in Commrssione e che ripropanequi in Aula auspicando sin da adessO' chequesto nostra praponimento, il quale t'ravala sua ragian ld'essere neHo stata oggettivoin cui versa l'agrrcohura italiana e nellle con.dizioni di sooramenta econamko cui sanosattopOlsti i caltlivatori e i ~avomtori d~llaterra, trovi qui accoglimento ai fini di unmiglioramento sostanziale del provvedimentoin parola. Il ritaI1da, dunque, con cui si af.fronta questa aspetta nan ce['to secandarioper uno dei settari rpartanJti dell'econamiadel paese è una grave colpa per i governi e lemaggioranze sin qui suocedutisi, e nel casospecifica da11972 'aidO'ggi,cioè da quando gliorgani comunitari hanna approvato le di:retti.ve in esame. Voglio ricordare che in tuttoquesto tempo e OIgni qualvalta venivano indiscussione in Commissione o in Aula i pro.blemi di fonda per la sviluppa dell'agricol.tura, per il suo riaJ:1dino, per J'incrementoproduttiva, agni qUaJlvolta ildiscarso e quin.di le decisiani investivano questiani di de.oentramenta ministeriale, di prospettive re.giO'nali, di incentivazioni a particolari settoridella produzione o di aiuta alle aziende col.tivat:r:id a a forme assOlciate o cooperative,o per la riorganizzazione degli enti di svioluppa, o per la piooola Iproprietà cantadina,IOper guel:la che riguaJrda1e aree depressle ei pl'oblemi deUa montagna, ogni qualvorlta sisono aJffrontat,e queste questioni la rispostache veniva data aUe nastre p:ressanti l1ichie.ste per dare definitiv,e e adeguate soluzio.ni normative alle questioni sul tappetO',era divenuta rituale da parte dei mi.nistri che si sono sucoeduti all'agricoltura inquesta scarda di legislaziorne: la risposta cheoi fu sempre data era che le varie, camplessee insalute materie Isallevate avrebbero trova.to adeguate rispandenze al mamento del rece.pimento delle direttiv,e comunitarie.

Ora le direttive le abbiamo dinanzi e va.glio dire che esse fina a questo momento han.nOiservi,to da alibi, a meglio da attaocapanni

su cui depositare tutte le speranze per elude.r,e le esigenze e le aspettative che, piacda onon piaccia, non sano più rÌnviahili. Ades.so però che ci appflestiaJll10 al recepimento diqueste indicazioni camunitarie, ci sentiamodire che queste hanno carattere di translÌto.detà, che sono solo un esperimento e checomunque eventuali dit£fiiooltà !di appilicazio.ne delle norme che qui vengono dettalte pc.tranno essere superate in accasiane della re.visione prevista per il primo anno di attua.zione oonCl1eta deUe ditrettive medesime. :È!.quindi anche ,legittimo pensare a questo pun.to che si tenda ancaDa a precos.tituire altrialiblÌ, a far sHttare ancora i prablemi nadali,a 1Jel1dere tempo e a non affrO'ntare così Jasostanza ddla tematica che è aH'ordine delg1aI1noneUe campagne e nel paese: ,la priori.tà del sastegno della sviluppo produttiva inagrkoltura, al quale argomento pure il PI1e.sidente del Consiglio ha fatto ,riferimentoneHe SiUe dichiaJraZJiOlnip:mgrammatiche rulmomento dell'insediamento deJ nuavo Go.verno.

Da parte nO'stira, onoI1evali coUeghi, abbia.ma più vallte pTlé~oisatole nOSltre valutaziani,Ie nO'stre pasiziani ISUtuHa ,l'articalata que.stione dell'agricoltura. Lo st'esso nostro 14°congresso nazianale del partito ne ha am.piamente trattata danldio pr,edse indicaziani.Anche l'altlro giomo, in ooca~ione delle in.te'r.rogazioni sulle vicende del blocco operatodal governa francese per i vmi italiani e s'lIMaquestiane della dapertura dellefr'O'ntiel'e perciò che riguaJ1da :la ca['ne bovina, abbiamaaJvuto mO'do di dire e di suggerire un ceLrtocomportamenta, che aplPunto dal di dentrodella Comunità ntaIia può e deve adottarenell'intereslse dei produttari italiani, senzaovviamente cadere can dò in un as'SuJ1dona.zionalismo, bensì restanda in armonia con,la visione di fondo di una, vogliama sperare,diversa politica camunitaria.

Noi affermiamo che oocOlrre fissare a1cuniobiettivi priO'ritari di politica economicaagraria, reailistici, e di attuare can certezzaun quadro di riferimenta nuovo nelila svHup-pO' agricolo e subardinare a questi obiettivitutto <ilresto. Su un tale indirizzo sembJ1avavolesse avviarsi anche la Demoorazia cristia~na, sia pure cOIn 'pOlsizioni assai diveirgenti

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Senato della Repubblica ~ 20327 ~ VI Legislatura

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dalle nostre, ma anche 'Oon punti comuni chenoi ritenevamo essenziali per avviare unanuova politica agricO!la nel nO!si)ra paese. Miriferisco, se r:UOOl1dObene, al convegno indet~

t'O da questo partito, nel quale fu relatO!reil senatO!re Medici, versa la fine del 1973. Tut~tavia 'ricordiamo meglio allcora la reoenteassemblea [di MO'ntecatini, indetta dalla CO!I~diretti, che ha dimostrato il dispiegarsi sem~pre più nella base di questa associazione diun chiaro orientamento verso una necessariarevisione della deleteria tradizionale politicaassistenziale e di quella del sostegno deiprezzi agricoli che sono state fin qui seguite,senza che siano mai state toccate seriamentele strutture.

L'analisi che anche il Partito sO!cialista por~ta avanti sul piano dell'elabO'razione in rap~porto a quesJi temi coincide per molti versicon le esigenze reali e le istanze stesse chenOli comunisti avanziamo da tempo. Ritenia-mo infatti, signor Presidente, che un muta-mento della politica eoonOlmica per avviarela riorganizzazione delle strutture agrarie,sollecÌ!ta're la ripresa produttiva e garantirel'integrazione dei 'redditi ai contadini si pos~sa ottenere, prima di tutto, riconsiderandol'uso che si è fatto delle tel1I~e nella duplicedirezione del recupero aIla produttività delleterve abbandonate e incolte e dell'uso di quel-le coltivate per produzioni che corrispondonoai bisogni nazionali.

È su tali soelte ohe si devono quindi pro-grammare e attuare le grandi .opere primariee secondaI1ie di irrigazione e idJefinire cOIsì iprincipali seUori di produzlione da incentiva~re, primo fra tutti la zootecnia con la relativamangimistica, la bieticol1tura, l' ortof'rutta,

l' oviool tura.Ceri)o, così facendo ~ ed è questa second.o

n.oi la s.ola strada per la ripresa ~ l'investi~

mento pubblico da erogare attraversa il ca~naIe costituzionalle ddLe regioni deve avve~nire in modo tale da provocare nel cOlntempoanche l'investim'ento privato e IdJeve puntareallo svilupp.o intensivo su tutta l'area delpaese (pianura, coUina e mO'ntagna) attraver~so piani di zona che coinvolgano tutte le di~verse reaJtà aziendali, faoendo leva sO!prat-i)utto sune piocole e medie aziende e incenti~vandone l'associaziorrismo.

Ma ciò presuppone, oome dirò anche piùavanti, il sUlperamento di uno dei nO!di st~rid ohe opprime lo sviluppo del1'agrico1tu~l'a italiana. Intendo parlare della trasfor-mazione dei oontratti agmri di mezzadria edi colonia e deUe comparteoipazioni in oon~tratti di affitto. Il sruperarnento di questicontratti è OIl1maiacquisito da tutti quantihanno seriamente a cuore i prO!blemi dellaagricoltura e costitUlÌsce la via incentivanteper un ampio processo di ricomposizionefondiaria, di incoraggiamento agJi investi~menti, aHa trasformazione delle strutture equindi allo sviluppo produttivo in agricol~tura.

Questi indirizzi, inoltve, devono consentireun intervento pTogrammato nella direzionedeLl'industria alimentare che chiami diretta~mente in causa ILepartecipazioni statali e fac~cia perno ,sulle !Cooperative, sui consorzi esuLle associazioni dei produttori. In pari tem-po va risolto il prob1ema dei prezzi e dei mez-zi teonici e chimici usati in agricoltura, comeda tempo viene vec1arnato daLle categorie Iin~teressate.

Certo che un tale piano di intervento de'Vep,revedeve anche la riforma den'AlMA sia perciò che riguarda i prezzi, ,sia per garan~tire la giusta remlli:lerazione del lavoro con~tadino. Si tratta inoltre di dare avvio auna diversa politica della ricerca e dellaspel1imentazione agraria aldeguandole alle esi~gen~e dello 'Sviluppo agT:Lcoloattraverso unanUJorvastrutturaziorLe e un coordinamentO' delset,tove da affidare, o~iamente, allle regioni.

Così dicasi della necessità politica di in~tervenire nel rapporto stretto che intercorretra sviluppo agJ:1:Lcoloe sviluppo civile nellecampagne, disponendo interventi nei servizisO!ciali (strade, trasporti, elettrificazione) esanitari là dove questi sono carenti e soprat~tutto dove sono totalmente assenti.

Sono questi, onorevo1i colleghi, i principaliproblemi da risolvere se si vuole vel1amentecambiare .la J:1Ottae portare tranquillità e fi-ducia neUe campagne e così OUOTare anchegli impegni assunti oon le categorie e colpaese e O!perare seriamente aHo svilupp.o pr~duttivo e al. gradua:leriequiLibrio della no~stra bilancia dei pagamenti.

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VI LegislaturaSenatu della Repubblica ~ 20328 ~~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

L'ono]1evOlleMOIro,infatti, nel SUOIdiscoQ'soprOlgrammaticOl in quest'Aula ha detto cheil progmmma d'urgenza dovrà permetteredi assicurare all'agrkoltura le necessarie ri-SO!fseper una Impidaespansione della produ~zione in modo da rovesciare già nei primi an-ni l'impressionante scalata al deficit alimen-tare della bilancia dei pagamenti. Non' pun-tiamo, ha continuato 1'00norevole Moro, all'au-tosufficienza ih ogni settore e intendiamo in-vece, nell'ambito della pOllitica agricola euro-pea, al cui aggiornamento ci proponiamo dipartecipare con più continuativo impegno,valorizzare le produzioni per le quali l'agri-coltura ~taliana presenta una più elevata vo-cazione.

A noi sembra, onorevoli coUeghi, che a di-stanza di poco più di cinque mesi da queldiscO'rso, a quei propOIsiti ora non cOl1rispon-dono fatti conoreti e qualificanti. La ~ipro-va ci è fornita anche daU'odierno dibattitoe soprattutto dal ipI1ovvedimento che la Ca-mera dei deputati con il suo voto di maggio-ranza ai ha ,licenziato nel febbraio s.corso.

Un auto!fevolle collega democristiano inCommissiO'ne agricoltura, mentre si discute-va del bilancio deUo Stato,ebbe ad affermarecon prOlfonda amarezza che i contadini ita-

I

liani ,sono stati ridO'tti aid un punto ta,le discoramento e di sfiducia gen~rale per )le pro-messe non mantenute, per le delusioni subite,per la mancanza di tutela e di ,indirizzo e diaiuto, che ora non hanno più neanche la

fO'rza di pJ1otestare. È una triste considera-zione, ono:mvoli colleghi,oheanohe nO'i de-nunciamo nella prima parte di questo discor-so, ma non condividiamo il .giudiziO' suUa ms-segnazione O'sulla venuta meno deUa combat-tività che aVI1ebbe coltO' la gente dei campi;anzi è vero il contrario, cOlme ha dimostratO'la protesta massiocia dei coltivatori lazialinei giOlrni scorsi e quella di ieri dei viticol-tori italiani. Se mai, diciamo noi, va esaltato101spirito di Isacricifio e il senso di respon-sabilità che fin qui hanno dimostrato i Javo-ratori produttori italiani. Però attenti, atten-ti tutti noi a 1Ji:r~areancora la corda; saI1ebbeun delitto politico continU!are a tiraI'e, fidan-do neUa comprovata sopportazione di questilavoratori.

Anche per queste I1agioni, onorevoli cO'Ue-ghi, ma soprattuttO' per la esigenza di un

l1ilancio programmato dell'agricoltura italia-na noi abbiamo fatto la proposta che in par-te ci sembra sia stata accolta dal relatoreBoano, almeno in Commissione, di costituireuna Commissione per e£fettuane una appro-fondita indagine in sede padamenta!fe sul-l'attuazione ed i risultati deIIa Ipolitka comu-nÌ<taria nel:l'ambito ddl'agricoltura italiana,sia per accertare le effettive responsabiHtàciDca le disfunzioni di cui 1'1talia t'roprpo srpes~so è accusata in sede comunitaria, sia perevidenziare anche nei rapporti con gli altripaesi della Comunità le carattedstkhe e lepeouliari esigenze delila nostra agricoltura.

Appare chiara dlUJlque anohe da questa pro-pO'sta ~ semmai ce ne ,fosse ancora bisogno~ ,la nostra posizione politica in rapportoaUa Comunità europea e alla politica agricolaoomune, posizione 'Che non può che collocar~si aU'interno del prooes'So di integrazioneper modificanlo in positivo nei suoi contenutie nei suoi indirizzi, cosÌ come d'altronde]'esperienza sofferta manifesta ampiamen~te ]'esigenza.

Infatti il testo che abbiamo in esame ora,III nuovo testo, in quanto queI.lo originariodel giugno 1973 presentato dal Go~erno dioentro-destra e .dall'aHoI1a ministro Natalirappres.entava la negazione assoluta dei piùelementari bisogni dell'azienda a cO!l1Jduzionefamiliare, è stato, sia pure tra mille contra-sti, neUa maggioranza prima e alla Cameradei deputati poi, ritoocato e in parte modifi-cato. Ciò nonostante il Inorstro giudizio ri-mane compleslsivamente negativo in quantola struttura, la logica del progetto origina-rio sono rimaste immutate. Non si tiene con-to in esso, tra l'altro, di un fatto macrosco-pico, carat,teris.tico deLla situazione econo-mica produttiva generale, del mOlmento cheinvest,e tutta la Comunità la quale è profon-damente mutata da quando :le direttive a li-vello della CEE furOlno concepite. Infatti ildisordine monetario, la crisi energetica, lacarenza a liveLlo internazionale di prodottiagrieoli alimentari, con la conseguente lievi-tazione dei 100rO'pI1ez~isul mer:cato mondialeimpongono ora un'attuazione delle direttiveche abbam!dlO'nila £ilosofia pseudo-eHicienti-stica del settore, che inorementerebbe l'eso-do agricolo, il progressivo abbandonO' di ter-re produttive e quindi l'ulteri,ore ricorso da

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Senato della Repubblica ~ 20329 ~ VI Legislatura

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ REso,co,NTo, STENo,GRAFICO

parte italiana aU'importazione di derrate aLi~mentari.

Occorre viceversa, onorevoli colleghi, unrecepimento che operi nella direzione di fa~vorire e garantire l' oocUlpazione agricola, laristrutturazione aziendale, [a riorganizzazio-ne produttiva per un aumento consistentedella proidiuzione agricola al IOJ1do vendibileche assicuri redditi adeguati ai produttorie prezzi equi ai consumatori nella garanziadegli approvvigionamenti e contribuisca in~fine ad alleviare il pesante deficit della no~stra bilanoia commeJ1ciale.

Se partiamo da questa oonsideraziane, nescaturisce 110.necessità di rivedere gli stan~ziamenti finanz'iari qui pvevisti che, se re-stano fevmi alla proposta 'indicata nel pro~getto di legge, non permetterebbero che inminima parte di affrontare i numerosi ecomplessi problemi strutturali della :nostraagricoltum:infatti Vliene indicarta !'irrisoriacifra di 95 miliaJ1di in 5 anni a titalo di con-cQlrso nei pagamenti degH interessi sui mu~tui per la realizzazione dei piani aziendali.Con talle somma, semprechè le banche con-cedano i mutui ai tassi ufficiali del creditoagrarIO, si potrà mettere in movimento unaoifra di 1.000-1.200 miliardi in urn quadrien~nio, il che non permette direa:lizzare più di70-80.000 piani aziendali, considefaluda unaspesa di 15 milioni per dascun piano, afronte di altre 3 milioni di aziende esistienti ,di cui 1 milione dJ1ca 'superiari ai 5 ettaridi estensione.

Va cDnsiderato pO'i il numero delle aziendeche res1terebbero in pratica esduse d~lla pos~sibilità di attuare i:l piano,. Inoltre il mecca~nismo finanziario aperante, se res'ta così ca~me s'i legge nel progetto, e:sduderrebbe lamaggioranza delle piccole e delle medie azien~de, quelle che nO'n patranno raggiungere co-munque il ,reddito compambHe con que:Ilodei settori extra-agricoli O' con quelllD deisettori di riferimento, cosicchè continueràancora a piovere sul bagnato e si perseguiràfQln!damentalmente una ,llinea anticOlntadina esoprat'tutto antimeridionalista e di ulterioreimpoverimento delle zone depresse del Cen~tro-NOIrd e deLla montagna.

Con la discussione odiel1na e sorprattuttocon gli emendamenti di noi ~laborarti voglia~

, mo attirare la vostra attenz:ione ed ill vostro,i !Consenso, o~tre che sulle cO'se dette, su un

altra gruppo di problemi che le condizioniaggettive della ,reaLtà italiana reclamano eohe SDp'fattuttO' ancora una volta la prorpo~sta governativa elude: ci riferiamo in prima,luogo allIe competenze ed aUe prerogativeche, per dettame costituzionale, spettano alleregioni e le quali a bUOln dir:itto esse rivendi~cano sia in fatto di agricoltura globalmentepresa, sia in fatto di istruzione prDfessionale.

Noi riaffermiamO' che la legge in discus~siOlne doveva e deve essere una legge di prin-dpi, rivalta ajd ass1curare il necessario coor-dinamento e a far cordspondere l'attuazionede/lIe di,rettive agli interessi nazionali, madeve demanda;re alle regiDni l'attuaztione pra-tica di esse, assolvendo in tal modO' agli ab-blighi internazionali ,e quindi al raggiungi-mento degli obierttiVli indicati, benitenso conle forme ed ~ i mezz,i che Je regioni stessein moldo autonomo, e alla luce della realltàe delle esigenze locali, ritengono più oprpQ['~tuna a vantaggio della rprOlduzione, a salva-guardia dell'ambiente e del diritto dei pro~duttori e dei JavDnatori dipelljdenti.

Questa è, a nostro avviso, un modo serio,per adeguare, nel rispetto costituzionale, ilnostro ordina;mento J1egional,istko dello Sta~to agli obblighi che ci derivano in tema agri~colo dai trattati comunitari; viceversa nelprogetto governa;tivDsi riscontlra l'esatto con-trario di ciò che dovrebbe esselre un dove~rOlso adempimento del diritto.

SignO'r Presidente, onorevO'li colleghi, unrapporto corretto fra Stato e ,regioni va fi-nalmente instaurato e messo, in pratica, siaperchè l'articolo 117 della Costituzione èesplLidto, sia perchè le regioni a statutO' ar~dinario 'sonO' una l1ealtà opera:n'te e attiva or~mai da 5 anni ,e con il prossimo giugnO' esseiniziieranno la loro secOlnda legislatura dellasto:da del nostro 0l1d:inamento regiona:listico,e non è quindi più possibile trattare, casìcome è stato sinora fatto, queste nostreistituzioni della Repubblica, CDme creatureche devono ancora farsi le ossa, crescere afarsi un' espeIìienza.

No, eSSe hanno maturato l'esperienza ne~oessaria, hanno capacità e conoscenza deiproblemi perchè appunto sono sul posto, vi~

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VI LegislaturaSenato della Repubblicc ~20330 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

cine alle necessità ed atlle esigenze delJa po~poI azione e perchè l'hanno dimosltrato in mil~le modi; hanno, con una sana visione regiona~listica, iflsenso unitario dello Stato e questaè una deLle caratterjstiche mimliOlri del no~stro popolo.

L'akr~o aspetto che ai preme sottollineareriguaI1da il problema inerente la ]1egOllamen~tazione del diritto del cOIlono e del mezza~dro d1 effettuare le trasf0'rmazioni e i pianidi sviluppo aziendali, vale a dire, una voltache questi sono aJPp['QIvatlidalle regioni, aimezzadri e ai coloni deve essere cOOJloessalafacoltà. su 10r0' ricMesta, di tmsformare ilcontratto di colonìa o mezzadria in contrattodi affitto a norma della legge n. 11 del 1971.Muoversi in questo mOldo vuoI dire ~ nesiamo canvinti ~ iniziate a camminare n~lsenso del sUlperamcnta dei superstÌlti ed ar~caici rapporti con:trattuali e favodre CiOnscelte giuste quelle farze che devono alslsu~mere iJ ruorlo di protagonisti per un realeammoldiernamento e rinnovamento dell'agri~coltura, favorendo e spin:gcndo nel oantempoversa l'a:ssooiaziani'SiIDo in quarnlta cO[}ldizioneeSlsenziale senza la qualle ogni proposito ,dirilando del se1ttorreagvicolo isi riduce la purae semuHce velrldtà verbale.

Certo nai n0'n abbiamo mai pensat0', a di~sd0'ro di Quanti anche J1ecentemente ,IO'anda~van0' affermand0', che con le direttive comu~nitarie si salrebbero g'UaJrititutti i mali o perr10 meno i più acuti della nostta economiaa:g;ricoIa. anzi siamo stati Quellli che respon~sab~lmeJ1ite haiTIno ceJ1cato di srfat8xe le iUu~sioni che aid airte si volevano alimeTIltare pro-prio perrchè avevamo ed abbiamo cOIslCÌenzache i nTesupposti su cui aues1te dkettive, Va~r8te alcuni anni fa. si fondavan0', si sonor1vebti infondati, anche perchè come abbia~mo già affermato, 'Ie Istes'se condizionI verne~rali nel frattempo si sono radicalmente mo~dificate.

Ecco perchè, da parte nostra, nelIe diver~se occasioni ,in cui in Quest'Aula ci siamo oc~cupati di problemi agricoH, come per laJeP"P"esulIa montagna, per la auesti'Ùne del~J'3ffitto ner i prob1emi degli incendi boschi-vi, del credito agrario e 'delIa z:ootecnia o,in occasione delIa discussione di interpeLlan-ze e mozioni da noi presentate sui prezzi

e sui rregolamenti oamunitari, abbiamo sem~pre oercato di far daDe risposte organichee 'tlempestive all'accumularsi ed all'aggr'Ùvi-gliarsi dei problemi per dare ad essi unosbocco nuovo ed adeguato che rispondessead esigenze di sviluppo programmato e nelcontempo desse tranquillità e fiducia a tuttigli .operatori del settore agricolo. Ma siste~maticamente questo nostr'Ù sforzo non è sta-to preso in c0'nsiderozi0'ne, bensì osteggiatoperchè si diceva che successivamente sareb-bero venuti i provvedimenti risolutivi.

Noi non abbiamo mai creduto lIJIe1les'Ùlu~zioni miraoolistiche e t3Jnto meno per dòche riguarrdava le direttive. Però era altret~,tanto legittimo attendersi, almeno in questaoccasione, un segno, una indicazione, un cen-no di volontà politica tendente a cambiarerotta, per ciò che riguarda almeno il met'Ùdocon cui vengono affrontati i problemi e lasostanza dei provvedimenti che si intendonovarare.

Infatti non deve essere trascurato unaspetto del progetto di legge, a parer nostromolto grave, per le ripercussioni negativeche quest0' determinerà nel prassimo futuroche vedrà accentuarsi 10 squilibrio (per nondire il totale abbandono) delle zone depressee della montagna nei com,ronti di quellezone, diciamo tra virgolette, più fortunate.

Se consideriamo poi l'altro aspetto dellaquestione, vale a dire che, a fronte di unaspesa di 9S miHardi nel quinquennio per ipi3Jni aziendali, il disegno di legge prevedeuna spesa di ben 76 miliardi peT l'i~dennitàall'anticipata cessazione dell'attività agrico~la per i coltivatori tra i 55 e i 65 anni, chedovr~bbe essere applicata indiscriminata~mente su tutto il ,tel1ritorio nazionale, è fa-cile rilevare 10 stridente contrasto con lepressanti esigenze dello sviluppo della pro-duttività agri cala. Lo stesso CNEL, oppor~tunamente, ha consigliato molta caute1ain materia facendo osservare che in moltezone si verificano già situazioni di mancan~za di manodopera.

Ora, se l'anticIpata cessazione dell'attivitàagricola da parte delle persone anziane fosserimpiazzata con f'Ùrze giovani, il prepensio~namento potrebbe av,ere una ragione, ma

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S,mato della Repubblica ~ 20331 ~ VI Legislatura

15 APRILE 1975430a SEDUTA (po.merid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICa

purtro.ppo oosì non è per una serie di con-sideraziani, prima fra tutte i bassi redditinelle zo.ne depresse; e allo.ra le consleguenzenon possono che essere ancora più negativecon la inevitabile estensione di altre aree in-colte che già al1.o stato attuale superano i5 mHioni di ettari, e via via significa restri-zione delle colture pregiate le quali, come ènoto, richiedona più manodopera e ciò com-porta di fatto riduzione ulterioI1e della produ~zione agrioola e zootecnica nazianale.

Da queste considerazioni, onoI1evole Pre-sidente, e purtroppo facili previsioni de~riva la pmposta che noi abbiamo fatto dichiedere alla Comunità la deroga all'applica-zione della diirettiva 160, o in via subordinatadi riconoscere almeno alle I1egioni la facohàdi differenziaI1e o di non applicare, a secondadelle zone, e in relazione alle condizioni og~gettive, l'indennità di anticipata cessazionedell'attività agricola.

Inoltre, ,e su questa questione pensiamoche la stragrande magg,ioranza dei colleghiparlamentari concordino, si pone l'esigenzanon formale, ma sostanzinle, di adeguare lalegge al nuovo diritto di famiglia, finalmen~te varato, dal cui dibarttito siamo usciti direcente, ed al quale ha fatto riferimento te-stè lo stesso relatore.

Per ciò che r,iguarda la terza direttiva ab~biamo già devto che alle ragioni spettano lecompetenze in fatto di istruzione professiona-lIee di formazione dei consulenti socio~econo~miei.

Questa prerogativa deve essere integral-mente fatta salva e ciò non solo perchè essaè già acquisita dalla legge dello Stato, maanche perchè si tratta di vedeI1e !'istruzione,e la cultura nan in senso strumentale, morndissaciata dall'acquisto delle sufficienti ca-pacità profess.ionali sulla base di piani disviluppo concreti e quindi in collegamentocon i piani di svriluppo, con i piani di zona,con la politica agraria regiomale, con glienti di sviluppo agricolo che .operino in sen~sa democratica, facendo procedere così dipari passo !'istruzione e la capacità profes-sianale con i programmi di sviluppo.

Voglio cioè dirre che una formazione pra-fessionale ed una informazione socio-econo-

mica che pretenda di consigliare se restareo non restare in agriooltura non hanno sensose dissociate o in assenza di una politicaprogrammata o (regionale sull'occupazione.

È chiaro pertanto ohe ogni decisione delsingolo per l'acquisizione di nuove capacitàprofessionali non può che essere condiziana-ta dal tipo di: palitica agraria che si intendesvolgere e quindi dalla programmazione edai piani di zona. Pertanto non possono cheessere le regioni, in oollaborazione con glienti locali, i comuni, le comunità montane,ad impostare e distribuire le varie attivHàdi istlruzione pmfessianale ed informazionesocio~economica. Infine, quando s.i parla diformazione profess.ianale, proprio perchè ilprogetto di legge pI1evede di ,regolare in mo-do minuzioso materi,e di competenza costi-tuzionale delle regioni, il che contraddiceanche gli srtatuti regionali, si arriva al puntoveramente sconcertante di suddiv,ideI1e i la-voratori e i conduttori agrLeoli in due distin-te categorie (come ricordava lo stesso sena~tore Boano): i capi d'azienda da una parte,e ojcoadiuvanti familiari e i salariati dall'al-tra parrte; così che i primi dovI1ebbero occu-parsi della direzione e gestione dell'azienda,mentre i secondI dovrebbero specializzarsisui limi,tati aspetti della coltivazione, dell'u-so del1e macchine e dell'allevamento del be-stiame.

Questo strano modo di concepilre le cosetende di fatto a ristabllire all'interno dellaimpresa familiare la superata concezionebasata sull'autorità del capo famiglia e ,Jasottopos.izi,one del cosiddetto coadiuvante fa-miliare. Tutto ciò ovviamente è in netto con~11I1astocon il nuovo diritto di famiglia chesi basa suil.l'unità familiare e sul principiodella comunione, che vuole l'imp:r;esa fami-liare contadina come una forma di lavoraassaciato e suscettibile di ulteriori formeassociate e di conseguenti nuove dimensioniproduttive. Ogni componente, quindi, del-l'impresa familiare ha il diritto e il do-vere di conoscere i problemi aziendali edesse!fe in grado di rappresentare la stessafamiglia nei suoi I1apporti esterni.

Sono queste, onorevoÌÌ colleghi, le ragionidi fondo che abbiamo sastenuto in Commis-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20332 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

sione, che ora sottoponiamo alla vostra ri-flessionee c;he renderemo ancora più pun-tuali con i prossimi interventi dei colleghidel mio Gruppo e con gli emendamenti pre-disposti dalla nostra parte p.olitica. Ciò an-che per quel che riguarda le provvidenze afavore dei piccoli proprietari di terreni af-fittati, la stessa drurata minima del contrattoper i ooltivatori diretti, che deve essere pa-d£kata a quella degli affittuari capitalisti,nochè la trasformazione in affitto dei con-tratti di mezzadria e colonia.

A tale proposito va rammentato che Jamaggi.oranza e i gov,erni ultimamente succe-dutisi avevano ripetutamente assunto il pre-ciso impegno di affrontar,e questi problemicontestualmoote al Irec~pimento delle diret-tive oomunitarie. Ma nulla fino a questo mo-mento è stato fatto e nessuna garanzia esi-ste per il prossimo futuro. :È:questa, .onore-voli oolleghi, una grave inadempienza che cicorre l'obbligo di denunciare qui in Parla-lento e nel paese. (Applausi dall' estrema sini-stra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. :È:iscritto a par-lare il senatore De Sanctis. Ne ha facohà.

D E S A N C T IS. Signor Presidente,onorevole rappresentante del Governo, ono-revoli colleghi, ho seguit.o con estrema at-tenzione l'acuta ed attenta relazione del col-lega Boano, al quale mi sia consentito diesprimere un sincero apprezzamento pèr lecose che ha detto, per i particolari sui qualisi è intrattenuto, per talune cose che hapreannunciato che dirà nella sua r~plica. Emi d.olgo fin da ora Sie UiIl impegno al Parla-mento europeo non mi consentirà di ascolta-re la sua repLica domani perchè avevo edho la curiosità di udire ciò che H collegaBoano potrà dÌire come ragionamento di sin-tesi oonclusi'Va sui problemi di fondo che .ildisegno di legge oggi al nostro esame im-pone alJa nostra attenzione.

Ho seguito prima con attenzione, attra-verso la lettura dei resoconti, ciò che è avve-nuto nell'ahro ramo del Parlamento e inparticolare ciò che è avv,enuto nella Commis-si.one agricoltura del nostro Senato laddove

vi è s'tato fra l'altro ~ anche qruesto mi sia

consentito di dirlo ~ l'attento, appassiona-to, acuto e intelligente, ca,me sempre, app.or-to del oollega Pistolese ohe io, essendo ilprimo del mi.o Gruppo a parlare in questasede, voglio pubblicamente ringraziare percerte cose ohe ha detto e alle quali mi ri-porto. E questa non vuole assolutamenteessere, collega Pistolese, una manifestazionedi adulazione, ma vuole essere il dferimentoalle premesse sostanziali ,e non ~meramenteformali del mio intervento in questo dibat-tit.o che è motivato, come del resto i colle-ghi sanno, non tanto da una mia competen-za specifica in materia di problemi agricoliquanto dalla responsabilità che mi derivadall' essere uno degli appartenenti alla dele-gazione italiana nel Parlamento ,europeo a

I StrasbuJ1go. Ed è proprio a li'Vello della co-siddetta ottica comunitaria (è ,una bruttaespressione, ma la pronuncio ,lo stesso) chemi accingo a guardare a quelli ~he p.ossonoe debbono essere definHi i momenti più ,si-gnificativi del dibattito che è in corso: nonsoltanto del dibattito in quest'Aula, che deveeSSiere il dibattito conclusi:vo dell'iter del di-segno di legge sottop.osto al nostro esame,ma del diba<ttito più in generale in atto, co-me suoI dirsi, nel paese e fra le forze poli-tiche non da oggi.

Infatti è passato, ahimè, tanto temp.o dalmomento nel quale, nel 1972, sano arrivatele tre dkettive comunitarie che formano

, .oggetto di questo disegno di legge di Irece-pimento. Il tempo non è 'trascorso invanoperchè non soltanto debbono ritenersi comevalide le preoccupazioni e le premesse cheanche qualche altro ha posto prima di menel valutare la gravità e la delicatezza diuna situazione che deriva proprio dalla cir-costanza che è trasc.orso vario tempo (l'ahroramo del Parlamento si è tenuto queste co-se per le mani troppo a lungo probabilmen-te) dal momento in cui le direttive sono sta-te emanate e l'autorità go'Vernativa italianaha voluto prenderle in esame e concepiireil disegno di legge che stiamo discutendo;ma nel frattempo sono successi poi in Eu-ropa ,e in Italia avvenimenti di ogni tipo.molti dei quali paiI1tioolarmente gravi e par-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20333 ~.

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

ticolarmente influenti proprio sulla materiadi cui dobbiamo accuparci stasera in questodLbattito. Ecco perchè, onorevoli colleghi, ri-tengo di dover affermar,e che !Thell'avvicinar-ci a questi probleffil can senso dil i~eaHsmo,con senso di responsabilità, senza dar luogoa trionfahsmi ~ e debbo dare atto al collegaBoano che come relatore di questo disegnodi legge ,trionfalismi in verità non ne haavuti ~ ma senza dar luogo neanche aUa pro-

spettaz10ne di chissà quali orripilanti ,e or-rende prospettive future, come il collega chemi ha preceduto ha voluto significare allanostra attenzione, avvicinandosi a que-sto tema con questo spkitoe con questiintenti noi ci dobbiamo porre, direi comepremessa non '.Soltanto formrule ma sostancziale dell'1ntero ragionamento, un discorsodi carattere eminentemente politico. Perchèsi tratta ~ lo voglio dire in sintesi subito

ed è l'argomento che svilupperò per primo~ di compiere delle scelte particolari e qual-

cuno paI1la persino di filosofia della politicaagricola; qualche altro ha osato una termi-nologia ben più digestiva di quella che stoio per USM"e.

Ma la sintesi del mio pensiero su que-sto primo punto sta esattamente in que-sti termini: si tratta cioè di intendere sesi vuole stare nell'Europa e con rEuropa,o se si vuole stare contI1O l'EuI1opa o, vODreiaggiungere ancora per quella che è la tema-tica e la problematicae la polemica che cer-te parti politiohe vanno facend'Ù su un argo-mento come questo, si ,tratta di intendere sesia vero 'Omeno che oggi o ieri o ava:nti ieri,la Comunità europea sLa stata o sia controdi noi, cioè contro gli interessi nazionali delnostro paese. È alla suggesHone di un argo-mento come quest'uItimo che intendo subi-to riferirmi proprio in relazione alla circo-sta:nza che fra l'altro è quella che sta tenen-do lontana da quest'Aula questa sera la pre-senza del Ministro dell'agricoltura, che a-vrebbe dovuto esserci, cioè il meeting ~ lo

chiamerò eufemisticamente così ~ che si stasvolgendo proprio in queste ore a Lussembur-go e che si spera porti ad una conclusione

~ ancora non ci sono arrivate notiz1e, perlo meno da parte nostra non ne abbiamo

DIscussIOni, f. 1548.

~ felice di quella che è stata definita non

a caso ,la cosiddeHa guerra dei vini.Si tratta di un episodio particolarmente

importante e delicato della vita della Comu-nità europea, dei rapporti fra i partners leu-ropei che ha drammatizzato gli eventi co-munitari di queste ultime settimane ed haparticoJa:rmente sensibilizzato ciascuno dinOli nell'ambito di quei momenti di risco-perta che da un po' di tempo si vanno fa-cendo per fortuna in Italia degli interessie ddle ragioni comunitarie e delle motivazio-ni con cui affrontare sul piano delle scelte,i singoli temi settoriali del1e varie economie,delle varie politiche economiohe e in parti-colare della politica economica in materia a-grioola. Qui1ndi si tratta di lintendere benequeSito primo punto, che se non si intendessecon chiarezza ogni ulteriore ragionamentosarebbe precario, difficile e probabilmenteanche inutile. Cioè dobbiamo essere convin-ti ~ è una convinzione non retorioa e perlo meno la nostra parte me ne dà sicuromandato; io so di rappresentarla bene inqueSito senso, almeno con le pov:ere paro-le che sto cercando di esprimere ~ di starecon l'Eu~opa e nell'Europa come canale nonreversibile, come realtà inal:ienabile, comerealtà incancellabile attraverso la quale sideve necessariamente passare ~ intendo larealtà comunitaria ~ per raggiungere gliobiettivi finali dell'integrazione politica, eco-nomica e monetaria. Tanti passi sono sta-ti fatti; purtmppo molti di questi passi han-no avuto l'andatura del passo del gambero,ma è anche vero ~ e possiamo realistioa~mente tutto questo constatarlo ~ cheoggi noi se affrontiamo questa temati-ca attraverso la prospettazione, come di-cevo poco fa, di un' ottica coscienziosa-mente comunitaria abbiamo la possibili-tà e la prospettiva invero lieta, per lomeno sorridente, per lo meno abbastan:oarazionalmente ottimistica di affrontare le ri-solvere certi problemi nel migliore dei modi.

Sono in gioco quindi, onorevoli colleghi,princìpi ~ ecco perchè ,si è trattato e si èpal1lato da prurte di altri e lo si è detto an-che neUa documentazione scritta ~ di scel-te di fondo o di versanti. Si tmtta quindi

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Senato della Repubblica ~ L0334 ~ VI Legislatura

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

di capi~e bene se vi sia e come vi sia laconcezione oomunitaria della politica agri~cola, qual,e tra le piÙ disparate delle tesi edeLle opinioni che si possono seguire sia lapiù adeguata nell'affrontare i problemi cheahbiamo al nostro esame, se sia valido ilprincipio fondamentale di una programma-zione agricola europea iIllstretto oollegamen~to con i princì,pi e i modi della politica mo-netaria, sociale e regional,e dell'Europa. Equi ho finito con l'esprimere un altro con~cetto di sintesi che mi sembra piuttosto p~e~gnante: non potremmo mai panlare di unapolitica agricola adeguata e reaListica nèin sede comunitaria nè in sede nazionale,se non facciamo riferimento ai presupposti,ai modi e alle finalità di una adeguata poli-tica monetaria, sociale ,e regionale della Co-munitàeuropea.

Lo stesso onorevole relatore si è riferito~ se non vado errato ~ nel corso della suarelazione di stasera a princìpi di questo tipo;e non poteva non farlo, vivendo come eglivive intensamente, dal di dentro, la vita del~la Comunità economica ,europea. Noi sap~piamo perfettamente, amico Boano, che citroviamo ogni giorno alle prese con unaproblematica di questo tipo, e ci trorv:iall11otante volte a procedere da premesse anchepsicologiche dalle quaJi ciasouno di noi devesaper muovere per intendere in che modo,sia pure sul piano strumentale, a volte sol-tanto contingente, si possano o si debbanoaffrontare e risolvere nell'ambito comunita~ria i problemi della nostra [realtà economicanazionale. Boco, bisogna procedere evidente-mente secondo un tipo di psicologia e dimentalità che sfugge ~ e qui la polemica PO-

litica si fa un po' più incandescente da partemia contro qualcuno ~ a ohi, come chi mi hapreceduto nel dibattito poco fa, mppr:e-senta gli interessi di una parte politica chemolto a parole, ma assai poco nei fatti, sem~bra voler concorrer,e onestamente alla co~struzione di una ,realtà oomunÌ'ta:da. Nel mo-mento stesso in cui, pJ:1eoccupandosi di scri-vere, come è stato scritto nell'altro ramo delParlamento, in una relaZJione di minoranzache bisogna tener d'occhio soprattutto gliinteressi nazionali, si mira a sottolineare la

definizione del nostro Stato con un linguag~gio pruragiuridico che non credo siÌa ragione-volmente accettabile da alcuno: si definiscei,l nostlro come uno Stato regionale, si insi~ste sulla tematica regionalistica porta:ndolafino aLle estreme conseguenze, di cui abbia-mo avuto un sia pur paU1do acoenno questasera nell'intervento che mi ha preceduto. Eallora, nel momento st'esso in cui si mira asgretolare la struttura sostanziale del nostropaese nella sua costruzione dal punto di vi-sta isdtuziolnale e costituzionale, .esaltandooltre lÌ limiti del dovuto e del giuridico quel~,la che è la formulazione della CaJrta costi-tuziOlnale e la .struttUlrazione interna dal pun-to di vista delle istituzioni generali e localidel nostiJ:1Opaese, quando si arriva al pun-to di lavornre per sgretolare l'unità nazio-nale, certo o non si è in buona fede o co-mUlnque non si ha legittimazione suffkien~te per poter parlare dl intenti cOlmunitarieuropei in senso unitario, se non in relazionea £inalismi >lacui interpretazi,one è talmenteovvia e facile che non perdo tempo ~essen-do tra pochi ,intimi di cui nOln voglio attarr-dare l'attenzione ~ stasera ad illustr.are.

Compiamo anche in sede comunitaria uncerto tipo di battaglia delle ridee a questo ri-guardo; voglio che resti attraverso le mi,eparole que~ta t,estimonianza di una nostrapresa di posizione ohe, se nasce dalla consa-pevole volontà di definilrci europei nel sensopi!Ùpieno e più integrale del termine, vuol'eavere il sIgnificato, non mera:mente formali-stico, non puramente dialettica, di pors.i inalternativa a chi per questa causa europeasoltanto a parole dichiara di lavoraJ1e, manella sostanza combatlte con p~essante urgen-za e .sollecitudine perchè l'Europa, o almenO'questa Europa, nO'n si faccia.

Ecco, rendersi conto di questo significadunque ~e lo sottolilneo ancora una volta

~ Irendere politico più ohe mai il discorsoche facciamo in questa sede questa sera, silain senso comunitario che in sensO' nazionale.Che cosa significa in definitiva ~ e mi rife-risco all'oggetto del nostro dibattito ~ ave.

re il selIlsa della comunità? Alle volte ci sidimentica del significato delle parole chenon sono state poste a casa. Un'altra oeca-

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Senato della Repubblica ~ 20335 ~~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.)

VI Legislatura.........

ASSEMBLEA - REsacaNTa STENaGRAFICa

siane ebbi in questa sede di ilLustrare a ca-loro che cortesemente vollero allara ascal-taJ]:~miche senso ha dal punta di vista giuri-dioo, marale e sociale parlare di una nozio-ne di camunità, nella quale ciascuno deicomponenti deve saper trovare il giusto l~mite di equilibrio, di con temperamento e diarmonÌzzazÌ:one dei rispettivi interesstÌ parti-colari, delle rispettive pasizioni particolariper cercare di creare un'unità che non siasoltanto un mosaico più o meno disordinatodi interessi troppo spesso in contrasto ,e ca-munque mai confluenti verso un f.inalismounitario, nella quale cioè è apportuno trova-re equilibrio e nan creare la rissa.

Se rUno sguardo al passato abbiamo il do-vere di darlo ~ e non sto qUiia fare nè cro-naca nè stoda, chè già la Comunità europeaun po' di s,toria l'ha costruita ~ penso chesi possa ritrovare nella vita della Comunitàin questi anilli perlomeno l'elencazione di unaserie di sforzi razionaH e sinceri che sonostati compiuti per arrivare a postulare dellepremesse e a costruire delle basi.

Certo dei p.iloni portanti vi sono, ma se do-vessimo assumere emblematicamente ad e-sempio di queLlo che doveva farsi nella Co~munità la sua politica agricala dovremmodire ~e il relato:re stesso me ne ha datoimplicitamente atto nelle sue dichiarazionidi questa sera ~ ohe la politica agricoladella Comunità non è ,stata finora quellostrumento esaltante che pO'trebbe stare arappresentare che cosa un giorno la Comu-nità economica europea o meglio un'Europaunità potrebbe essere o diventare.

Dimostrerò tra iPOCOcon tUna hrevissimaosservazione ohe a I1JosrtJro,avvilso se çamenzevi sona state 'e se pI1ecCI'ri:etàdi situazioil1ii viè stata in siede comunitaria e soprattUJtto ~

e qui non inoolpevol:mente ~ 'in Isede naziona~

le, esse sono dipese non soltanto dall'impo~stazione in assoluto deLla politica iagrioolasia in sede oomunitada che i:nsede naziolllia-le ma anche da una serie di fattori conco-mhanti ohe con la poliJt:icaagdcoJa ~in'sensostretto arvrebbero per Ila Vìeri:tàben pooo ache vedere.

Certo è che se noi i!taH:anisiamocollpevolidel ritardo 'neH',at;tuaz1onede.lle diJrettiv,e e

'Che :se ill siede oomunitaria, quando si detteluogo all'.impos:tazione di cam:ttelìe general,edelle 'Prime atltuazioni dei prindpi oontenutiillei traviati di Rioma, si è inaugUlravo UI11oer-to modo di fa:re una po1Ìitka de1l'.agrico:ltu-ra, è ,facile osservare, onorevoli colleghi, chetutto ciò avv,oone e ,si verificò s,ecO'ndo uncerto regime e un oerto sist,ema dii:nterven~ti che :detltero :luogo ad un'impostaziollle del-la politica ,agricola che vorrei defìni:re dn Isen~so assi!SitenziaJ,eo p:i'etistioo ,e non nel sensocostruttivo che gli stessi ideatori della po~litica agricola comunitaria volevano porree p:roporre.

Tant'è che si è fini!to cOIllpar}ar,edella oosi-,detta polit1ca delle strutture soLta:nto canestremo ritardo, quando la crisi nel mondomt,ero delle £onti di eneJ1gia e tUltta una Iseriedi ,eventi .e di f:atti ohe sOlnoa noslvra direttaooglllizione ~ perohè da qualche deoennioli stiamo vivendo tutti ,iil1isieme ~ hanno de~termina,to 't'J1agliahrÌaspetti gravi di questoS'tato di <cose una 'realità pa:rtico:la:rment,e 'P're~ocoupante: queLla !ra'Ppresentata dalla ,o1:1sidel,le fonti di aJimentazione, per la quale va-r~e Iplaghe del mondo lsoffrono dedsamentela fame. E qua1ndo ci S'i è Iresi conto ohe unoerto Itipo di poHtioa avev;a portato UI11raOeilìtafetta della società oonsumistica, cheoOrstiltui-see il mondo più evoluto, ad uno stato di '00-se, che noi conosciamo e ,che quindi 'Sarebbesuperfluo illusrtra:re, quando ci si è ,:resi contoche tut,to questo av,eva cLetermina:tos1tuazionidi precarietà di debolezza e di lacunosità ~

inconveniren,ti della situazioillre economka ge.nemle che ,tutto il monto sta ,soffrendo e inpall'ticolare i paesi dell'Europa comunitalriastanno subendo :in maniem a volte ancheumHiante ~ si è :pa,rtirti improvv:is,amente, ,sia

in Malia che fuori, alla riscoperta delle fon-ti di :energia « prov,enienti dal ca,mpo, dal set-tore, dal mondo dell'agrioOlltura ». E :la rri~scoperta di tutto questo si è fatta lsoprattuttonel nostro pa,ese Ià dove (e questa è storiarecente che qUÌindi non dobbiamo lrifare in-'8i,eme; c'è gente che ha vi,ss:uto ,tutta ques,tavioenda daI di dentro prima di me) si sonov,erificati ,tutta una serie di fatti eSitremamen~te grav:i quando ,nei Itentativi demagogici del.iJecosiddette ,riform,e agra,rie, ,aUraverso IT:ut.tauna 'sierie di eventi ohei oolleghi conos'oono

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 20336 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

perfeHamente 'e ohe :non spetta a .me ,rievoca-re, ,si è CI1eato quel .complesso di fatti :cLever-m1nanti, quella situazione di ordine generaleche altri .col1eghi hanno :già posto inlruoe siain CommissiO'ne che in Aula. Non debbo ri-'petenli nè ripeteI1mi ,salvo 'Sottoliineare l'est'r,e-:ma precarietà di iUlna si:tuazione di ques'to ti-pIO (ecco un altro 3Js'Petto poliiticamerr:ut,e iÌm-'portante del dibatt'it.oche stiamo svolgendo):il tipo di scelta ,che l"3Jttuaz:ione di qruest'e di-II1ettive impone 'significa vemmenrbe (,Io dico,mch'io con un 'tantino di retoPÌca) una scel-ta di fondo o una scelta di vers,ante; lo ,si-gnifica pr'Oprio sotto il profilo di .comi:ndarea capire cOIsa si debba Ifare ,an,ohe Is'e~ illin-

guaggio è impe'rltinente iperchè 'st,i,amo ipa'dan-do di agI'icO'ltum ~ i buoi sO'no fuggiti dalle

stal,le, doè 'anche se ci Itrovi,amo ad at1marein r.itardo ,cos'e che iS'e tempestivamente at-tuate avrebbero sicuramente a,tltenuato i ,ri-Ischi, i dalnni, Ie grarvi impHoazi,oni e COllise-guenze delle qua:li dobbiamo stalseira oooupaiI'-ci malinoonicamente insieme. Se ,ill bi,l,anciodel passat'O è un bilancio 'll'egatirv'O, ,le pI'O-.spettive per iil futur'O 'possono oominda:I'e ad8,Sisumere lUna loro luoedi Ipos,itivhà sia puretenue se si vuole intendere con sano realismo:il signifioato interioDe delle scelte che stia-mo per compiere; non le rifiutiamo apriO'ri-stkame:nte e assumiano Iper esempio una p'O-sizione che il nostm Gruppo ha Iritenuto diassumeI'e anche nell'altro ramo del Parla-mento direcepi're Il,e,non poche ,cos'e positiveche le dh'elttive 'pJ:iopong'Ono, di intenrdeJ:ie qua-Il sono le Ilacune che 'rima:ngOlno, di oerca,re diproporre quaI,ohe alternativa :perchè qua1cheaMernativa e'è (in dettaglio ne palIìlerà megliodi me quakhe ool1ega del Grupp'O ohe mi 'se-guirà in questa di,seussÌone genera,le), di cer-czcne comU!llque di oost'ruir,e .iln<senso ,I1eaHSiti~eo e responsabile dò ohe è 'neoessario che sidica e che si facda soprattutto in 'velazionelai !fatlti ohe si Isono verifioati in ques'ta ulti-ma annata e mezza. Mi IpOSSO,ri!3erire ai da-ti che sono ,dpoI1tati dall'uMima:relazione sul-.la vita deUe Comunità ,eu:ropee nelrl'ambHodel 1974 ed i COiHeghi sanno quel che è av-venuto di pa,rticolarmente drammatico, 'pereSelITIpi'O,:nella vioenda dei oosidde1iti 'PI1ezziagricoli, quello che nelFambito comum:itariosi è dovuto eSlamÌù.1are 'e apprafonmre 'a pm~

'Posito di taluni aspetti per Ila vedtà non set-toriali e non m3Jr:gilnalidella vi,ta eoonomicadella Comunità st,essa ÌJn IvelaziiQ[lie,ai p.roble-mi 'specIfici deI.l'agdooltura. Si è 'visito chehisognava mettersi sullla s1Jrada di p:r,endereVienamente (anohe queSlta è un',eslppessione-ridioola) il t'Or.o 'Perle <oonna, affidandOls'i ad

'Una prospetti<va di poHti'oa deUe stlruttupe inI materia agrioola. Si è visto (la relazione deLla

Comunità 10 dioe) ohe la politica dei mercatie dei prezzi non potev,a essere al<i:en:adalla,concezione di bUi eoonomici .deH',agdcolturache si i'IDlperni'asse 'Su aziende moderne (ec~

C'Oche comilncio ad ana1izzame il disoors'O cheanima dal di ,den1iI1ole cLi<rlettiVieche 'Oggi sistanno per attuare 'anohe []relmosltro paese).Si è fattla anche in ,sedeoomuni,taria quella'riscoperta deU'agricolrtuna a1rla quaIe pocofasia pure .in te:rmimi generici o generali inten-devo rl£ericr"mi ,e oi si è :J1e:siconlto infine cheevidentemente è Desistita una sorta di ,erroredI fondo in una certa impostazione di un Item-po relativa aHa politica agricola della Comu-nità (vog,liori£e:pinmi a11"Ì!mpostazi!one ohevoLle darle Mansholt, un grosso nome al ri-guardo, quell'O .ahe è stMo ill nume tutela'I'eper quakhe decennio deLla :poli ticaagdoalacomune) quando si vol1e pensaI1e ohe ,era pos~sibile impostar,e U:ll mercato unioo elUI10peOper le merci ,,agrioole ,senza una polilt:lca leco-nomica e monetapia unioa. Che molite diffi-cohà <Ci fossero, 'Onorevoli <colleghi, :ad im-postare luna 'polHka eoonomÌ'aa in s,ens'O iUJni-:tario, era evidente. Ques,to era 'il o3JillIDinotravagIiato che dec:i:s.a;ment'e l'Eumpa dov,e-va compiere in .ordine aHe Isue prospettive:non soltantJo :a medio ma soprattutto a Ilun~go .teI1mine;ed ,era ed è un disC0I1s0 che ["i-

I anane co,uegato a11'impO's.ta:zione del 'giI1O:S-

<;0problema di, fondo dell'unÌJtà politica eu-,ropea. Ma soprattutto .in questi ultimi tem-pi, Inell'ultimo paio di anni, è diventata :gra-vissima la C'ons.iderazioIT1!e(ohe 'Oggi è de-nunzia .concorde da parte di .tutti noi chedobbiamo reaHstkamente 'ri!proporla tra lIepremesse della nostra di:scUJssione di sta-sera) del Didone ohe Siiè abbattuto sullla po-litka monet2l'ria deUa .comunità eIl1I1opea.Se,arriviamo tutti insieme lalla considerazione,reahstica che non si può parlare di politica.a:grkolla <oomUlll'ese non .si ,:r:is'OlvOlnoi pro..

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Senato della RepubblicCi VI Legislatura~ 20337 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

brlemi del>la politica eoonomka in Igene:ralee sopra:ttuTIto deHa politica ,monetaria, ab~biamo aperta ad un ceDta momenta Inon unospiI1aglio, ma un'enorme finestra su quel pro~blema che lei ha affrontato, 'senatOl'e Boa-EO, nella sua Irelazione e ,dhe l'i:guardaVla salo

dal Ipunto di vi,slta finanziario le r6l1Ogazioni,il tema delle unità di oorn:to, ,i,l tema dei ,r:ap-

pO'l'ti qu~ndi t:ra ,le unità di oonto e le s'irn~gole monete nazionali, il tema deLle ISQJer'e~

quazioni tra lIe singole leooil1omi,e nazioDiaH(la nostra posizione più deboIre 'rilspetto al-

la 'posizione tedesca, esempio ohe lei ci haporta:to st,asera in termini si'gil1'i£ka,tivi e per-

tinenti ad in,dica're cosa SitO.sUrooedendo mel-l'ambito della politica agricola della Comu-nità).

Lasciando lo sconquasso ohe ISlta avv,ernen~do in ordine aUa guerra dei vini e ai pro~blemi cui faoevo oenrno porc'anzi, bisognaH~ndersiconto d:i Ulna situazione di questogenere e richiamare nai s,tes'si all Datta che11 limite del dilsegna di legge di attuazionedi queste direttive comunitarie è raJpp:r,esen~ta'to, come confine est,erno, da:l,l,e oose cherho ,sottalineato fino a ques:to mome01Jto; bi-sogna asslUmwe ,allara Il'iim!pegno, SeTIaJtoreBoano, realistico re ,sosrtanzia:le di anda'reavanti su questa strada. Non si tratta ,soladel problema ~ ,che poi diventerebbe di det-tagliro ~ dell'impegno che dIa chiede, oo~

me noi tutti chiediamo, ,a,l Gov,erno di ;rj,sol~vere (mi riferisco ad un pJ10hlema che sem-bra marginale ma [lOn lo è tanto) i,l temadelle uni;tà ,di cornto ma dobbiamo basa,:rc:ipT,ima di tutto 'SUdeterminate 'pl'emesse: noiden:unciarvamo già ~ ero pIìesente anch'ioed ,ebbi rOnalDe ,ed il 'privilegio di interve~nÌrre accanto ,al co1lrega Pisltolese in Commis-sione agrico1tura oltre un ,anno fa ~ rin-

convieni ente di fondo di C3JI1attere sosltanziale

che ,senza una 'paEtica Imonetaria adeguata,l'Jta1ia, dall punto di vista della ,risoluzionedei probl,emi monetruI:Ì, non rpotev,a parlal'e insenso serio della risaliUZi,one dei pl10blemidel,l',eco,nomia iltlaliarna in rgenel'a:l,e ed in 'Par..

Lioolare di quel mondo deH'agrkollDura di cuici occupavamo in quella sede e di cui ci dob~biamo ocouparrc panticolarmente oggi.

PotI1emmo ailIona Ipa'rlalre non di una filo~rSOfiadeMe soehe ma della necessità di unasceha ohe attiene ad un quadJ10 po1itka edeconomico di ca:ratrtel'e più gooeralle, :in or-dine al qua:le dobbiamo denunzicul1e che ,lacamnzla del Gov,erno è colpevole. E'Ooo dov,epossiamo rintmcci,l'l1e i Igermi di una 'Pre-cariBtàinterna di questo disegno di leggedi a,ttuazione delLe dill1ettriv,eoomunit,a,rie, che~estalno là Dame di;rettive che sono sltate oon~,cordate ~ non dimentichiamolo ~ in sede

comunitaria da persone one poi slOno i :ra'P~pres'ent,anrti dei singoH ,goVie~n'inazianaLi, ohe

hanno cercato di po:r;tane, sia pure su unt,elTeno compromiSisoria, conoetti, nozioni e

dati della IloTO Isiingola vi,tla di nazione, oer-ccmdo anche, sul piano della conoe~ione edella identiHca1Jione deHe ,ilsti,Duzioni ,e de-gli isui1uti girur.idki, di deuel'milnall'e rOols'e

che andassero bene per tu:tti. A queSito Lri-guaJ1do va inserrito il prohlema deHa llJ!o~io~pe di 'irrnprenditor:e 'agrico~o, oosì come 1a,troviamo trasfusa nel testo de:llle t~e diretti-

ve di cui ci stiamo occupando. Sappiamoche nei confronti delila no~iOlne di ,im'pnen-ditore agricolo o di impl'esa agrircola ~ V3Jr~

r~t Ja pena di sottorl>inea:I1e cosa c'è da pOll're

in evidenza degli elementi soggettivi ohe 'a:t~tengono ana figura de1,l'implt"rendita:re re de~gH ekme:nti aggettivi che attell1gono rulla fi-gura delt1'impJ:1esa ~ ill disegno di 'legge di

attuazione delil,e tre direttive comunitarie di~verge almeno in 'Part,e, one non è IsO'l'Ounapart,e intenpretativa, da ciò che le dill'ettivrecomunitari,e dicono quando oi ,si rrifreri,srce

alle carratteristiche cui dev;e :rispondere la fi-gura ddl'implrenditol'e per essere soggetlto ooggetto di Idetermirnarte provvidenze o pOlrta~

tor'e di determ~nati i'nteressi.

Ecco che .il d,isCOI1slQfamoso dei due terzif) del 50 per oento, collega Hoano, per ,ca~

'p1I1si sul ter,reno delLe cose prraitircne, lat:tie~ne aIrla concezione ist'Ì,tuzion3Jle che dobhira-ma avere, 'sul piano deilla n011mativra giuri~dka, di questa direttiva la aui linteJ:1prreta-

zione di,vento. così fatioosa per ,altri pmble~mi/mentre là dove è ohialr:a re non dovl'ebbe,dar Juogo ad equivoci diventa im'Provvisa~

mente perig1iosa o difficile per come viene

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Vl LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20338 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

tl1asfusa nel disegno di legge che si ,tirava adIvergere da ciò che le diiJ1eftivehanno detto...

BOANOoltre.

relatore. Non divleJ1ge,va

D E S A N C T I S Va olt!'e, 'però nelsenso già Ipiù pesante del1te:runine pwahè do~

.v,er a,ttribuÌire queLl,e .caraJtlterisHohe 't>artiço~l:ari aMa figura dell'impl1enditore si'gnifi,oasaUrarre 'UIlla buona parrte degli ilffi'P'rend'i>1)o~ri agricoli italiruni é\Jl beneficio di ciò ohequelste diJ1ettive VOghOa:lO'elaJ1gLl1enei 'termi-ni di una :dnasdta dell'eoonomia eUl'opeae in queSito ambilto deH',ecOlJ1Jomia lagl'icolaitaliana.

La di:vel1genz'a nan è sol,tanto fiormé\Jle maè di camttere sostanzié\Jle. Infatti in questianni, se non vado 'el1l1ato, si è così 'Operatoper distogliere i lavoratori dalla t,erm man~dandone tanti a soffrire nelle città; mentreora ohe Is'i'riscopl1e la te~ra, ci si aooorrge cheInon è fadle 'riperCOlrl1el'e un oerto oammino.In particolaPe, oosa si è fatto? Si è agito inmodo che, data la 'situazione dell'agrico11Ju-r,a, 0010'110che hanno volut'O anoora OOiI1Jser~yare una posizione 'im!p~endho:da'l,e :irn que~s'to campo ~ ed in Italia sono pochi ~dppl1eZZas,sero se stessi anohe per dedioa11siad altre ,attività. Di oonseguenza quel gioco,di 'peroentuaLi di cui C'Ì lOocu'P,iamo e pil1eoc-cupiamo ,insieme stasera in ordin,e 'a/LIreoa-:ratteriSttkhe ohe l'imprenditOll1e deve av;e:re

, ,relativamente alla itntensità deU'impegno nel-

l'ambito deU'attiviltà principale, che dov:Deb-be essere l'agr;icollt'llra, per benerfie:i:a:re dellenOTIne -contenute ndle dil1e1Jtive oomun[l1Ja-ne, deve essere visto inll'elazione ad una 111eal~tà particOllal'e nel Inostro paese in cui si èperso un ,po' il ,seme dell'imp:renditol]:~e agri~colo che facciasO'lltanto J"impmendi,tome agri-colo ,e nan ,ahre cose.

Ho gua:Ddato in maniera esemplifioativa aqrueSlto che è uno degli iaspetti del p'J1Obl>ema,ma !possono eSls'ercene ,anohe altri. Del 'nesta,non a caso t,ra i modeltli che in sede di oom-missione delle .comunità Isi éw,evano di f'J1On~'te, vi erano anche quelH ,:Delati'vi 'a/gli imp'I1en~dito:Di agrkoli dei paesi che :hanno un',eoo~nomia 'agricola 'PiùevOILuta della illos1Jl1a,per

i quali ci si è fermati al f.amoso diSicO'rsodel50 per oento. InO'lltnenello st,es'so teSlto delledkettive a neH',HIustrazio/J.1les,i fa rif,erimen-toOproprio al fatto che queste oaratter1stj.'che organollett>iche (Iper pana:frarsal1e UJnHn~guaggio tirpko di ques,1Ja materia) dell'im-prendit'O:De agricolo v,enivafuori da quellIoche ,i vari ,mpp!'esenta:nti dei membri delrlaComunità erano stati in gnado di pom1e oonevidenza oome cara'tteri'stÌca fondamentale oPlievalente della figura de11',impl1endi:to!'e,agricolo nei singoli Stt~atinazionali. Questo 10dioe ,La,stessa di,:rettiva che 'Per prima dà la111ozi:onedi ouimi ,sto oocupando.

Ed aHara, oollega Boano, esailtiamooi in~vece un po' sia pure con oautela in ordineal significato che dobbi,amo dall'e ,alla figuradeIl'imprenditOll'e agmi'oo10,a:II.e sue cana;t'te~ristiohe 'soggettive, a quello ,cioè che io de~fimis'co ,il ri,trovamenta dell'uomo ~ ed il,se~natore Boa.iTI'oil'ha detto 'prima di me, per

'Ùui ho Un buon rpreour;sO:J1e ~ nell'amb:Ì'to

deE'economia agricola n,azioJ1Jal'ee oomrun:itla~ria. Questa espressione signilfica r,itrov,arel'uomo venamente nell'ambito di ,tutti ,i p'ro~tagonisti deLla V1kenda economica e sociéllledel mondo agricolo, ,e quindi ad ogni liv:el~lo, ,là dove nai non vogliamo e non ,saplpi1amoparla/re in ,senso demagogioo <Odecadente, co-me Sii fa ,da parte oomuni'sta, del triste ,la-voratore della terra, ma vO'gHa:mopanIrare digent,e che si ,eleva aUnaverso ,la ,sua capaci-tà, la sua intelligenZ!a, La ,sua o~erosità sulpi.:;modi una mora:liità pal1tiool,a:J1eche ,il mon~do dell' ag,rioO'l:tura hasempI1e manifestatoInelle sue figU'I1epiù umili, es,Siendoooeffiden-

r ti tra 1'all1Jro, a volte 'in m'Odo ilnconSlapevole,

! dI una società oUJlturalmente amIChe'Piuttosto'PI1o£onda ,ed ,eleva1ta, nonosltante una oertaJ:1ozzezza di dimensi'Oni ed a voltre una oertaimproprietà di espl'essioni.

È quindi per 'r~t'rOVIaJ1ele Itraooe di unaevoluzione 'in questo senso ohe queUe indica-zjOlni di principio .ohe le dil1eHive comua:lita~

T~'e'possono daI1e re lla nostna ,capacità di ,re~'oepine in teI1mini s'ostanziéllli e 'pra:gmatki (enon in termini di prindpiro generioo e basta)danno oontenuti Vier;amente seri ,al:l'opera ,oheattrav'el1S0 questo disegna di ,Iegge vogliramo<compiere tutti insieme ,con un'O sforzo che

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20339 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

ci aocomuna ad un Hvello prurticalaJr111ente in-teressalnte e :raggua:rdev-.. ~~.

Onoreva li colleghi, quand'O ci ir'ifedamodia realta fiO'rale dei pJ:1Otaganislti del man-da dell'agricol'tiUra, .intendiamo ri£.eDi:rai adun dibatNio in corso in questi uMimi tempian.che su certa 'staJmpa 'spec1aHzzlata e nanche mira arH'identifica;z,ione (ed ha It'ravataestremamente 'puntiUJale questo cOlnoetto .che:taluni giOirnalisti p'DOvveduti haruna volutoIsaitoHneare) di quel'le che daVlJ1ebbero 'esse-,re, aH.rav,eJ1sa l'attuazione delle dinetHv'e co-munitarie, le oamtteristirche dell'imprendi-tOJ:1e agricola in gene~ale e del cantadinamedio ,eurapeo. È queslta lUna ter:mino1ogiache si va usa,nda ,attua1mente nel diba:ttiltache si fa giorn3JHstioamerute.

Ho enunciata .tutt'O questo 'Pra'Pliia p.erda:fferma're che nei rOa[1[,11'Onti di quesiti :sog-gel ti sar-ebhe assurda ,ricademe negli er:rlO'ride] pa.ssato di una politioa carri tatevol,e edassistenziale quando :inv:ece deVle Ì'IìattaI1S'idi una pO'1.itica di ~noeintivazionre, di 'sostegna,dI progressa ,tecnolo.gica. Ecca IpeIìchè ciòche è trasfusoin llirnea di prindpia nella di-relitiva comuni t,aria è dalla nostra palPte lar-gamem:te aocettata ,e Isi callega a questa nansoltanta il problema deU' ent!~tà deg1ijJl1ter~

VE'nti (e sona d'acc'Orda CO'n Ìll!J1elatoJ1eqUJan~do afferma che .ci tJ1aviama di rfrant,e .a de~gli stanziamel1'ti modesti se 'Oolnrs:iderati :nreJ-le spazia deI quinquennia ,al qlUale andiamaÌ'TI'Cantro, soprattUltta peIìchè .la maneta .chedeve essere ela:r:gita nel fra>Hempa ri,spettaalle diJ1ettive iniziali siè 'paJrticola:rmeTI.'te im-J:overita), ma anche i,l problema deUa quaH-tà e del moda degli inlterv<enti.

Non siamo per ,l,averHà imteg;r,almentle sod-disfaltti del oantenuta del dis,egno di ,legge;non la pos,s,iama esse:J1e nel momooto 'Ìm.cuiprendiamo soprattutto in eSlame lUna degliaspetti che possona es.seJ1e qualificanti del~la riforma (così viene definita) del mondaagrkala italiana in attuaziane delLe diretti-ve comunitarie. Im.tendo rifer.i:rmi (e qui lapolemica è grossa e ,iil dibattho particolar-mente impegnaitivo)aUe cOlse ohe sono Ista-te scrit.te e dette a praposita di questa Ite-matica in 'Ordine alI .grosso piJ10blema dei Irap~porti tra la Stato naz,ionale Ìltal:i.3Jl1o,e 'le re-gioni che la compongana. Sappi.aJIIl"O, OIla-

iI'evo}e 'Delatore, anoIievole IrapplIiesemb3Jl1tedelCovePllo, che !SIUquesto !piano :la bagarre ègrassa ed :a/nehe questa sera ha asoa:ltaJto unoallega di parte ,camunista ,Ì1nV1ersti:J1equesitoproblema in temnini particola/rmente decisi.Del restocanasceva ita pos.izione di partecomunÌislta al IriguaIido. 'Ebbene, mOln rè IClheda parte nost~a ci Isi aocinga a rÌispondere

~ me 1"0can'senta il 'Cail:llergache mi ha pre-

ceduto ~ agli largamen:1Ji un Itantina vi'sloe-ralmente praposti in riferimento all'esalta-

ziO'ne de1l'.istituta II1egionale oan ,a:rgorrDient,i.che vogliona 'esseI1e antii:rergiona:Hsti ISU un'piano al1JJ1ettanta viscelmle. N'O; il discarsa in'prima luoga è di ca:t1atteJ1e giuridico; poi puòdiventare dail 'punto di vista .1Sit:i'tuziona~equakasa di più ,e di div,er.so e finilsoe cIOn ilCOThor'eta~si .in una v:ilsrualle politica ahe èqueHa che ci al101ntana mei modi di attua~zione di oente >cos,esuUe quali dabbiamo <l:V1e~Tie idee chÌ1are per li pI1esU!ppos:ti dai qualiciascuna di noi dev,e mua'VIere, aLtr,imenlti ildibattito sarebbe inutiJle e staremmo ad af-frarrta,rd SIUpkuni oosì1ontaIIi e dÌ!versi .cheIsarebbe anohe ,ass.urda rivalgleDsi Il'lUna ,311-l'.ahJ1a.

E mi spiego. 11 probl'ema Il'ha aff<ronta-to ISltase'!:'a'Per primo il rd:a:tOlIìe quand'O havaluto oriferÌTsia:IJa pOisi~ioIlie iJ1el:ativa ai pI1a~biemi, pelr esempio, deHe ,regioni a statutoS'peciale, in quellaSlpeoi,e di giarbata polemi-ca ohe stava nascenda .0011!Collega Bruggerche è qui portato:re .degli inteJ1e:s.s:idi: una l1e-giOlne ~a statuta ISlpedaJle ,ed è quindi palrti-colarme:nt,e s,ensibi1izZJ3ito a queste cose. Inquel,mO'mento ha oeI1cata di faJ1e una aertariflessione: che nOll1 vOIr,r:eimi dividessle dal-la part,e ,oamunista, ma :in realtà 'so che midiv.ide daHa parte aamUinista run £aJtta di ori.gine ou:1tmrale; non llacuhlUlra .oantl101:a non:cu1tura, ma due >culture diveI1sle ,ene l11'0npassono inoontI1arsi ,se nan ,si fa iU:l1,oerto,tipo di~agionamenta. Sono ,due culture di-verse in questa isens'0.

La Isocietà alttUlale nel:la qUall,e viviama,neLla qua:l'e oerti istituti ~ re nan per ISell-

,sa deIJa 'tradizilOll1e a delLa oans,ervazÌ!ane ~

hanna un loro significato, o viene vista, isti-tuzionalizzata oam'è, ,i:n um. oema m'Odo aaltrimenti ,tutta dò .che nasce iIlJansoltantain sede di diba:ttho, ma ill .ool1isegueIl'Zie,ip!Uò

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20340 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

,dal1e adito a detel1mia.1aJte imp1<icazioru. ohe

sa.rebbel'O peric010sle contro quel principiodella oertezza del dirit'to che deve presidia-re qualunque ,attività di isodetà hene o:nga-H}izz'atae ohe 'S'opl1attutto .come pri'l1dpio,qualunque sia Ìil dilrilltto çhe sivuoll,e ,11eaHz-

za:re, deve essere in£a/1HbLmnente siCUI'OÌinqu.alunqrue modo ideologkaa.nente la Isi pen-si. Senza 1a oel1tezza del d:ùl1itto voi non eo-sltruireste iUlna società a modo VOSIWO,n'Olinon la COlst:r1ULwmmoa ,modo IThOsl1Jro,le cosìgli altri che possono a\1el1e ideoLogIe diverseda quelle di cui sÌ<Gumoportatori. Su qruesltopdndpio come pl1emess'a c!1edo ,ohe nOn si

pO'ssa essere in disaJcCOIT"'do.E oadl1este inoontradd'izione nel m'Omento lÌn cui volesteparlo in discussione ~ pe:rchè n0'n è un prin-c,ipi,o p-ro:prio deLlo Sta<t'O di di:ritto, ,è UTIprincipio p:roprio del:Lo Stato in quant'O ta-le ~ p:rop:rio \1oi ,dhe dite che, essendociuna Costituzione f,atta in un cert'O modo, c'è

un 'Istituto regionale che andrebbe visito suun oerto piano di ooll1ooa:z10ne e ,in una 'oeT-ta dimensioil1le. Quill'di almen'O sulla primapremessa non p'Oslsiamo essere lontani.

Ma sul pian'O della oertezza del dkiltlto viè quella che sii chiama 1a teoa:-ia degli OIrddna-menti giuridid. Vi sono gli ordinamenti ~iu-ridici nazionali degli Stati che a un certo mo-mento nanlno voLo:n:tariamen:1Je aSSeVie,:ra,todien1Jrare a far part,e di quell'ordinamenvo giu-ridiGO dirveJ:1so ohe è ,la Comunittà europeache ha un suo ordinamento giuridIco, che hauna sua ilsuituzionalizzazione, ha oerti lentie certe strutture le che £unzionailil un ,oertomodo. Per vi'rtù dei lurattarti .ohe sOlno s:tatiun gior1llo sottoscritti la Comunità economi-oa leUl101pea stabiHsoe, attnav;ensiO (le :sue di-rettive, dei fatti v.incolarrm per i siUoi partners.

Quali sDlno gli omgani che !istituz1onalmen~te trattano, deo1dOln'O e IrilsolviO'no le questio-ni 'Sul piano della contrartJtazrOlne gi11'ddka?I slingoli Stati nazIonali nei confronti deLla I

Comunità. Non ci 'sono OiJ:1ganiSUI1J:1ogaJtOiriosostitutivi dei (simgorli Statiruazionali: non10 sono i Lander tedeschi, che hanno quel-l'autonomia giu:nidioa e liSltLtuziona!Leche han~'no, .tarnto meno è da con1Jemp/1ars:i Idhe 'liopos-sano essere le regi0'ni italiane, a statut'O '01'-dina::do o speciale che siano. Il disloo'I's'O del

collega Boano V1eIT"'tevasoprattu:tto (sulLe l'le-gioni a ,statiUto speciaLe pe'flohè per lie regio-ni a statuto ordinario ,illdÌ!soolnsodev,e esserepiù s'Contato ,e più skura che mai nel sen-so delLe c'Onolusioni ooi 110SlteSlso,mlatiOlJ:1eèpervenuto, che 'll!onIsono assoJu:tamente COIIl-cordi con queLlo <che il ool1ega di pa1rte co-munista 'poco fa sost:eneva.

In che ,oosa <OOrrllsislvel'auton0'mIa deLl,e !le-gioni? Ecco, tutti discutiamo attorno al fa-moso (non vogLio d1I1e frumig,emto peJ:1chèl,a Costi:tuz:ione la rilspeu<o)arHcolo 117 del-la Costi,tuzione. Quesito :alrticoùo è un gl'OSSOte,f11einOdi soont:d :e di batia:gilia; e ,la pa1rtecomunista si fa pOir'tatrke di una ceTta suabattaglia celrcando di inteI'pI1etarlo neHa ma-n1em più dilatata possibile. Si dice cioè cheper determinati settori e per determinate at-tività deLla società organizzata ana regione a'Statulto olJ:1dinario vIene iIÙoonosciuta la po-Itestà normativa, ci sono dei poteIT"'iche essaha 1m,esdusliva ,esdudendo alhr.i poteTi dellloStato centml:e, d sono dei poteri che hasolltanto in mani'era ,HmÌltata o deLegata; nonè che dobbiamo faI1e lil dis00I1s0 costituzio-nalistic'O sulla ,infinilta oas,1slti:aaohe questot{~ma propone. È oerto Iperò ohe le I1egion.Ìnon sono soggetti di diritto inlte'I1na.z10nale,[lon lo Iso<noass'Olutlamente, non possono er-gersi a questo livello. E nell'ambito della Co~munità europea, '0osìoome les'Saoggi è oOlslti-tuita, o si è soggetti di dirìtto internazionaleper decide:re, :per .t'lìa.tJtave,per ,oonv,eniI1e,peraocettar,e o per .IiespingeJ.1eo s'e non 110siè non si può fare la voce grossa, e non si puòaVeI1equesta pretesa attraveJ.1SOu~a legge dàrecepimento de11e divettive che essa Comuni~tà propane ai suoi partners. Saremmo infattiin posiziane di anticostituzionalità comuni-taria, se mi ,è consentito questo termine, sedessimo quel maJrgrne di libertà che, andan~do oltre un certo tipo di cantrattazione e dicoordina.mento dello Stato naziomule, può de~te:rminaI'e le situazioni alle quali si va in-c0'ntro, c0'l1ega Zavattini, se sii insiste su quel-la p:resa di posizi0'ne che ho sentita enunciare(non è La prima valva che 1'ascolto ovvia-mente) proprio stasera nel dibattito che stia-mo compiendo.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20341 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

Stiamo attenti a ques.ta impastaziane; è,la teonia féIJmosa, l'iabbiamo ~mpaJ.1ata tuttia scuola, degli ,ordinamenti giuridici, dei lo-ro 'rapporti, delle 10m aUltonom1e, eoce1:ena.Esiste quindi evidentemente quelLo che i'Ochiamavo una sOlrta di r;etrrorterra lllatJU:ral,eche 'presidia la capacità di oapi,re 'e di ca-Ipirsi in ordine ai ,si:ngolli poteri, lalLlesilngoLe,attribuzioni, aI:le poslsibilità ahe ,si hanna dapaJ1te di ciascuno di queSiti ,ooti di muoversilungo 'oerti call1ali le su una oeJ1ta strada.Questo è il discorsa e :élIUoraIllon è :tanta ildI,scorsasulle reg10ni; l,e ,ohiiamiamo oosìperchè ,in It,alita ci 'Sono le 'regioni, ,liepotrem-mochi,amalJ1e ,i,n altro mo d'O, lrifer,endoci aqualunque altI10 ente loC'ale o ped£erioo oheesiste nel nostro paese, a cui slia ,aUribuitoun mini,mo di autonomia non Isoltanto fun-zi.onale, :ma gi,u:ddka 'edammiI1Jisrt'mtiVla. Ildiscorso sull'autonomia degli enti 10mB ciporterebbe lontano a questo riguardo, e nes-suno di noi è per la polv:enizzazione di po-teri o di fUlnmon:i che sono delegabili dalHoStato nazionale, ma ohe si incentrano sulloSt,atonazionale in virtù di Una v,i,siOlne glo-bale e anche sul piano della programmazio-ne sociale, economica, sostanziale delle coseche debbono Darsi. Altrimenti finiremmo coloreare una società veramente disgregata inun paese come il nostro nel quale ci sono,sì, divergenze fra terra e terI1a, f,ra zona ezona ~ è un discorso quelJo delle zone cheai regionalisti piace tanto e sul quale ci in-tratterremo fra un momento ~ ma siamosempre neLl'ambito di run paese geografica-mente modesto nelle sue dimensioni e inuna realità societaria ocornunitaria nazio-nale che è quella che è.

Bisogna stare molto atten1Ji a tutto que-sto peI1chè il discorso delle ,autonomie por-t,erebbe ,lontano. Porta ~ ,scusate la pole-mica, 10 dico ,ai 'coHeghi di parte comuni-sta iperchè so che finaHsmi: hamll'o le li de-nunzia questi filnabsmi 'e ,li combatto ~

alla d,isgr<egaZJionedi ,un oerto tipo diOT'ga-'nizzazione di queSlta sO'cietà. Ohe questo siafatto a .fiIn di bene, non ,lo V'aglio dubitare,dJoequesto 'risponda ad una certa conoezio~ne 10 so, ma che questa sia una concezioneche risolve megldo i problemi di quanto nonsiano stati risolti fino ad om, questo è un di~

:SCOil"iSOsUiI q nalie i:o faccio cosoenz.iols:amentee Iresponsahilmente l,e mi,e r.1>serve.CiI'edo sol-tanto ohe ci tI1oveI1emmo nel dilso:rdine e nel-la confusl~ome e non ci tlfoveJ:1emmo a realiz-zare un beI niente.

Ecco perciò che fra quello che è non150110un sano e razionale decentramento difunzioni, ma anche una oapacità di inter-veruto che 'può assumere ,es,altazione dal pUin-to di v:ista normativa, noi non dobbiamo maiperdeJ:1edi vista il di,scorsa dei ,rapporrti frala oomuTI'~tà nazional,e ,e la Comunità euro-pea. È un discorso che riguarda lo Stato eriguarda 11a CEE, non nig:ualrda h 'J:1eg10nenei confrornti delLa CEE, neamche srul pirunodEgili uffici di mppJ.1esentanza. strano e sin-golalre malrchingegna che si sta ilnv,entandoo che si vuole ,i:1v,enltare da Iparte di qualche,regione 13110'scopa di far rientrare dalla fi-nest:ra oiò che im,vece deve staTe ,rigo'rosa-mente fuori deUa 'PO'rt:a. Il1Itendiamooi ,su que-sto piano; se il discorso è serio e pie-no, si rivitalizza ~ ed è questo che nonvolete intendere e so perchè non vo-lete intenderr1o, l'ho denundato un momen-10 fa ~ anche :l,a s,tessia fUJnzione della regio-ne e non la s.i l:rende così astrrélltta e cosìcapaoe di tutto per es'se:re 'pO'i in definitivacapace di niente, oome Isi stia verifioando. Ionon esalterei i cinque anni della prima legi-slaturaregioll'ale, 'perohè se lla seoonda do-v,esse sO'miglirure a:1la prima, tanti veUeÌita-rismi, tanto dientelismo, tanta burocretÌ<zza-zio'The, tlanto di tutto si aV!1ebbe, meno chel'ass'Ewerazione di funziani di lUna ordilllaitaammimistraz~one e quindi il dubbio sol,enneche io ho, neJ,la mia pOSiiZJionedi non regio-nélllista (posiziollle comunque ,seria e conlsa~!pevol<e: questo OIrdinam,en1Jo c'è, e,lo con-t,empIo per come è) è che a un ,oe!1to pun-to ,}'eccesso di oapacità ,normative ,su 'untessuto di questo tipo, inveochialto primaanoora di nas'cere,sigl1'il£~oa Iri,peI1petua!1e iguai ddlo S'tato naziOlnale unitario mOlLtip;li-candotli per 18 o per 21, quante sono Le 'Sin~,gole st'rutturazi'Oni region.ali.

QueSito noOn è un diiscol1s0 vi,scerale, maè un discorsa serio, sereno, consapevo1e, di'ag~I1essi'One 'nei con£ronti di una Ireahà ohenon può a,ndare 'avanti in quesito mod'O eIneHa qualle non si 'tr:ova la soluzione dei pm-

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VI Legislaturt.Senato della Repubblica ~ 20342 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- REsacaNTa STENaGRAFICa 15 APRILE 1975

bl,emi dell'economia agricoila ÌJtaHall1Ja,comev.oi pretendete. Ecco Iper.chè h.o apprezza:toil 'ragionamento che ,il senatO/re Boano hafatto quando 'Si mi:beriva aH'aT1ti'Colo 2 delladi'rettiva 159, :la quale sottopone aH:a \nO--stra alttenzione quello che in definitiva è ilproblema clou di tutta la V'eJrItenza in mate--na agricola che ,si sta agHarndo poli:ti,oamen-te nel nOlstJ'o pa<ese. Da questo disoende tut-to 'i,l Jresto; pOIÌ sui deJttagliÌ possiamo esse-Ire in acc'Ordo 'O in disaocoil1do: i t,ocnici piùdi me sanno studiaJ:1e queste oose e appro-fondide e non .deV'o preoocuparmà ~ per lomeno non è H mio .compi1o sValsera ~ dei,òettagli inf:ill1!iti che questa 'problematica dpropone. So che bisogna esseJ:1e bene attentia queste premesse, e a riguardo c'è una con-dIZione civ1le, cu1:turaJ,e, g,iur.idica deUa !ThO-stm società che iJ:1eagisoea tutto questo. Nonso se .questa 'l'eazione ,riesca ad ,eSlsere palle-se attraverso queste ,mile paJ:101,e;penso chese mi 'riferisoo a quesito fatto auhura.Le :in-terpreto lo Stato nazionale per quello chevuole e deve esseJ:1e, interpreto l'O StM.o ruel-],e su,e 'regi'Oni ,e in:terpIìeto per altJro verso

la realtà oomuni\ta,ria 'Come 'éllmbito 'Supenna-zlonal:e, nel quale si deve sra<per lavoralre 'S'ell-za volontà disgregati va, a].trimenti 'ripeto cheill discorso non 'Siipuò féllI1elin nessun modo.

Ho detto pO'co .fa, 'OnOrl1evO'H,ooLLeghi,chemi irif,eriv.o anche ai temi de1Ja ipo:1itiea 50-ci,ale, iregionaJ.e ,e monetaria oomuillitarila enazionale, che sono tm i Ipr.esuppostd di [0.11-do per larÌ1sOiluzione di 'Problemi 'oO'me quel-<li che a'gitano le nostI1e oosdenze. ,Ma seguardiamo alla tematÌ>oa dei pi110blemi .in ,se-de 'spiccatamente nazionale, so peJ:1f,ettamen-t,e che ,nOn era in sede di di.segno di 'lregge

di /Te'cepimen to deMe Ì'I1edinettiv,e oomunita-

ri'e, di ClUIÌci stilamo oocupéIIlldo, che si pote-va 'P0nre ,l',acoento sul <pJ:1ObLemaiOhe sto peraH:wnta:re. Però gradi,ròse in siede di me-Iplica da parte del 'J:1elatOrJ:1ee del Govel!1no

d'sii potrà dire qu:akhe cos'a di tranquillantea proposito di ,alt<re facoende ohe 'riguéllrda-no questo mondo Ia<grioolo in partkolaJ1e, ma

aHengono in geill<eI1aJleal:l'economia iitaHéIIlla.

Due som,o i prO'b,llemi sostanziaH da cuiIsono sempre nate tut)ta iUJna'serÌie di oompli-oaZJioni, ,che avvertiamo iOome cit,tadilIli OOill-

sumatori in primo luogo, e oome membni diuna società in cui tu1Jto dò me mÌina a por-tare di,so!1dlllne,sopraffazione e oomulThqlieil-l'egitltimità :non può eSlsere la,ocetta1o; ed ènella nostra 'J:1espomsabillità,eLiJ,egislatoni far-ne oenno adesso e pmndere possibilmentetutti insieme, ooncolrdemente, degli impegniper il futuro an,che pr,ossimo. Che 'Cos'a ca-de a va:1anga sul mondo economi,oo italianO'e n:mde diffiaile :La,soluzione di iOerti plmbJe-mi deLl'eoOlnomia itarHéIIlla?T,ra lIe :aLtr,ecose,s.enatore Boano, i probLemi ohe ,att,engono,in plarticolaJ'e per rl'agrioOllltura, 'alla commer-dalizzazione ~ <Dame Isi di,ce ~ cioè ,aHa di-s1!ribuZJione dei pwdo:tti dell'.agriroo:ltuna, eonil oo:wl1ario ~ 'che è aJ.tJro p:roMema piut-tOSlto not,evol,e ~ dellla oosiddetta interme-diaziOlne deH'él'ttiVlità terzia:ria, si insilllUaJ11Jo,e (Than da oggi, nei probl<emi che IrigJUaJrdéllllolo stato dei meI1cati, geneI1aJli 'O particol,ariche siano, nel nos:tI1O paese. A:ngmll<enti inparte tabù, argomeIllti mol:to spesso snonati,aJl'gomenti dei quali d si preoooupa, ma deiquali non ci si è mai ipTeOOCUlpatiabbaSlt'an~za; e saJI1ebbe a,ssuIìda uma poHtiea delle strut-tUtr,e che niQ]:sdsse i,n bI1eJvisslimo 'tempo la f.a--re della nost.ra economia a:gricola un'eoona-mJ<a organ'Ìz2Jata ~n senSo moderno e 'I1azi'O-nale~ l'imprendito!1e nella sua posizione piùsfoLgoran1Je, ciascuna delle oategorie degldoperat.ori de11'ragricOlltuna messa al posto giu-sto, giusti Isala!I1Ì,giuste Inet:dbuzioni, giusti

affiltti, giust.e mmunentzioni, gmsti pJ:1ezzi al-

l' olrigilne. A questo PUiI]to 'caJsoa l"éIIsino per-çhè ItUttO crol:la quando <Ci'si <rrtmVla a con-

tatto eon quest.o mondo ohe dilssesta impI1Ov-vÌisamente tutti gLi sforzi di organizzazionedi struttur,e che siano 'ecOllloroicéllmente Slag-gi ,e 'razi'Onali.

CoLlega Boano, Inon 'so 'SE'<tutto questo po-trà llnteJ:1essanla e se nel[a sua replica avràIla oompiaoenza di !porvi <l'alcoeTIJto,a}menocome un di.scorso sul quaLe sia possibil'e ,in-vocare, per noJ stessi e per l'intena sacietànazionale, ohe ci si preoocupi a livella go-veJ1nativo. Infatti questa prohlematica par-'Ì'ÌiColare, sia pu:re ISOtt'Ola ,spinta ,e 1'lUJrgenza,di problemi di ben più Vialsto :respi'I1Oed 1m-

pontanzia, è rimasta un IpO' a/i ma,I1ginJi dellavi,ta !poLitica italiana, mentr.e ogni voha che

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;enato della Repubblica ~ 20343 ~

15 APRILE 1975

VI Legislatura

j:J.j(}" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

ci ricordi,amo dei pI10blemi dei prezzi, del,costo della vita, deU'in£laz10ne galoppantee via dioendo MsogneI1ebbe resseDe in gmdodi muoversi su Uin oeI1to te~reno con pro~spettive a breve 'e a lUingo t,ermine che slia~no veramente rasseJ:1enatrid la questo ,riguar-do anche sul p:iano deIla moraLiità de1l:a vhaeconomioa.

In Isede più spiocatamente politica ci s!ila~:!l10 'preaocupati deHa immomlità deg,H entiipubblici inutili: preoccupiamooi quindi an-che di tutto qUiesto poiohè silama sullo 'SItes-s.o piano. Non vaglio Uis,are ahri ,aglgettivi oaItre indicazioni Iche 'p01JrebbeI1O esseJ:1e distretta campet,eiITZa di Ulna commissione spe~ci,aIe che i due ,rami del Piru:dameTIito :hannoda tanti anni costitUiito, che 9periamodiadei risultati, nella qUiall'e pJ:1Obahilme!Ilte tra-veremma la soluzione delll,a pl1Ob:lem.atka dicui vi IstO paTIrundo.

Vi è un altm 'p'J:1oblema del qual,e dobbi,a~mo preoocupaI1ci re il collega Boano ,sa chec,e ne ,siamo. OOOUipa1JiinslÌemle in sede cOlmu~[}jltairia. Nan si traÌ'tla deUe questioni Telati~ve ai prezzi dei ipI1Odotti ,e via diloendo, dicui ho palrklto poco fa, rma deUe questioniIrelative a.J:I'appravvÌ-gio:namento dei piI1ezzideUe materie 'prime per prodoltti destmatiall'agricoltum e a Ulna Isenia politioa indu~<;'triaJe deiUe macch:ime e deHe a1:tJ:1ezzatUI1eper.J'agrkohura. E un disoorso ,ohe si ooHega inmodo IDon casua.le a tutta 1a p,rablematicadi cui si occupano :le di:retth'ie oomuni,ta,rie.Ouando. dobbiamO' aiutare >gli im}JIJ:1endi,toria ttmve~sa gI:i ,s.ohemi 'e i moduli indicati nel~le di:rettiv:e comunitari:e ,e [)Jello stesso dlise~gno di .legge di lI:1eoepimen:to dobbi,amo sape~re come vengono spesi i soMi e quali SOlDOgli oneri. Credo che questo sia lUno dei oom~piti di un ,legislrutoreavv,eduto e oOtnsape-

vole. Non è, collega Boano, che 10 voglia met~t,er'e tutto al fuoco: conosoo i H:miiti dii que-ste direttive e oonosoo e lapprezzo i limitidi questo disegno di .legge. Mi riferisco 'tut-

tavia al,la neoessità :ea;ll'opportunhà di nonCOEt1ere il r11sohio di peI1dere ,i vanta;ggi dei

.contributi e ,degli interventi .che possonoveI1live sia diret'tamente daLla sede oOilll\..1l1i-

trunia 'sia daLla sede naziOlnal'e del Govern.oit ai!Ìla'n.o.

11 problema di fondo, lin deti:nH:iv:a, è :l'ap~pJ1esentato da un utilizzo 'tempesltivo ~ etempestivo non è più st,ato ~ e 'Comunque

,non disipersivo e ,adeguato delle provviden-ze oomu:nitall1ie.

Onmevoli colleghi, amohe se fiino ad ora,nella stessa Commissione agnÌ!ooltura, si èdat.o a queSito aspetta dei pl'o.blemi che cistanno ocoupando staseJ:1a una collocazionein quakhe modo secandaria, des1dem bI1e1Ve-mente far oenlIlo ,sUa direttiva 161. Essa ap-pare allla mia falntasia ~ lint'Emdo in 'sensopaJiÌtica ~ carne una direttiva ohe ha unasua particolare importanza. L"info:rmaz101neIsoCii'O~eoonamica'e la quaHfioazione 'Profes~s:iona,le delle persolIle che :lavorano 1nagriool-tUDa significa ~ mi 'rif'elI'isco, ooJi1ega Boa-

no, a qualohe cosa ohe Jlei ha .detto Istasera,e all,a quale ho voluto ,rifiarmi ,all'ilI1iZiiodelmio intervlento ~ ,tutto ciò oheattiene 'al~

la ,ris.coperta dell'ulomo nemambito della ipO~IUtioa agrioola itailÌ:ana. Io mi auguiIio, a di,f~£Crenza di queUa che è st'at.o detto da part,edi quakhe caHega .che ha iÌm:te~rotto l':inter~v,ento del s'enatare Boruno, 'Che la 161 siauna direttiva che, nel recepimento che av~viene attliaverSO questo disegno di legge, ab~bia dei suolÌ 'rÌ'sru:ltati concmti su un pianoeseoutivo non secondario, per un significa-ta n'On soltanto tecno:logioo ma per un si-Ig.ni,£ka:todiverso che voglio drure ,e che ere~do 'si possa dar,e :all'inberpJ:1etazLon1edi oer~te norme. Se evitiamo ,la burocnatizzaziOlnedeJ,J,enostJ:1ecoscienze nel:1'avv:ic:inaa:,da 'oer~ti problemi, penso che t'Dovilamo i:1mO'do diaff:mntare >redi ll1ilsolveJ:1eper .il futuro leautentiche ,riforme, se si intraprende unastrada. Abbiamo molte perplesSlità e moltedivergenze cima la posizione ohe ,i,!di!segnodi legge ha 'a'SSlUlnto,3]1:riguardodi certi pro-blemie altri colleghi ne p.a'l1lerarnno:megliodi me per .la mÌ!a IpClJrt'e.R,esta però un !pla-,rere bv.orevole di fondo che nai di.amo. aUedireNive; !resta la volantà ohe esse v,enganoreoepi,te nel 'più reaUstioo dei modi ,e ill sen-so di caIDs.apev;olezz'aehe ,anche in quest.oill odo, ,runche da questo banco. 'c.on molta .umil ~tà ma ,con molto senso di piaiI1te.aipazione sicontribuisoa a£ar meglio in Italia per farmegHo in Europa. (Vivi applausi dall'e'Stre~ma destra).

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Senato della RepubblicC! ~ 20344 ~

15 APRILE ~975

VI Legislatura

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Presidenza del Vice Presidente VENA NZ I

P RES I D E N T E. :È iscritto a parlareil senatore Pecoraro. Ne ha facoltà.

P E C O R A R O. Onorevole Presidente,onorevole rappresentante del Governo, ono-revoli colleghi, la discussione che il Senatoaffronta sul provvedimento concernente l'at-tuazione delle direttive del Consiglio delleComunità europee per la riforma dell'agri-coltura rappresenta l'ultima tappa (o quasiperchè dovremo ancora affrontare pressogli organi comunitari il giudizIO di confor-mità della legge interna con la normativadella CE E) del lungo cammino che ha con-dotto ad una Pdlitica e ad una legislazioneagricola della Comunità non solo fondata edoperante sulla disciplina e sul conguaglio

dei prezm dei prodotti agricoli, ma altresìsulla sostanziale riforma delle strutture, sul-la trasformazione delle aziende agricole esull'aggiornamento e ammodernamento deimodi di gestione dell'impresa agricola.

C'è forse da lamentare che l'Italia è statol'ultimo paese a tradurre in legislazione na-zionale le leggi-quadro che il Consiglio delleComunità aveva predisposto; malgrado chefosse stato proprio il nostro paese ad ecci-tare la messa in cantiere di questo proble-ma, malgrado che potesse ritenersi l'ItaliaIl paese maggiormente interessato ad unatrasformazione di fondo delle strutture fa n-dI ari e e agrarie, malgra:do che il nostro pae-se sia ancora costretto a trascinarsi dietroil pesante problema del Mezzogiorno che evi-dentemente non è problema che coinvolgaesclusivamente l'agricoltura e le sue strut-ture ma per il quale certamente l'agricolturarappresenta senza dubbio un dato e una com-ponente essenziale.

Comunque il tempo perduto e la criticache si possa fare a chi ne porti la responsa-

bilità non sono argomenti per ritenere ilprovvedimento obsoleto o inattuale o da

scartare come una facile e spesso non gene-rosa e comunque non lungimirante polemica

vorrebbe far ritenere. Sì, è vero, il provve-dimento arriva tardi, alcune cose sono cam-biate; la congiuntura nazionale e internazio-nale si è appesantita, i finanziamentl si sonoassottigliati vuoi per il ritardato utilizzo,vuoi per colpa dell'accentuato processo in-flazionistico di questi ultimi anni. Siamo ad-dirittura esposti a pagare di nostro la ricon-versione dell'agricoltura degli altri paesi eu-ropei; ma i problemi di fondo sono rimastiquelli che erano 3 anni fa quando le diret-tive comunitarie furono emanate, anzi qualierano 7 anni fa quando fu reso pubblico ilpiano Mansholt, che rappresentò 12.Ealsarigasulla quale la Commissione ed il Consigliodei ministri redassero i provvedimenti, anziquali erano 17 anni or sono quardo ebbeluogo la conferenza di Stresa sui problemidell'agricoltura integrata, conferenza cheaveva fin d'allora posto l'accento tanto soprauna comune politica di prezzi, quanto sullapolitica agricola di trasformazic:'e deJ1estrutture.

Si potrà anche sostenere che il provvedi-mento che stiamo discutendo è insufficiente,ma intanto è necessario stabilire e ribadirequesto punto di partenza, questo principioessenziale di una dimensione europea, diun interesse europeo, di un interesse comu-nitario all'aggiornamento delle aziende agri-cole di ciascuno dei paesi membri ed alJaloro moderna conduzione.

Credo non sia conveniente, dopo l'esau-riente relazione che ab::'iamo testè ascoltatodal senatore Boano, per la quale mi per-metto di aggiungere le mie congratuJa-zioni a queUe che privatamente e pub-blicamente gli sono state già tributate,

I dopo l'ampia discussione che si è avu-ta nell'altro ramo del Parlamento daDola pubblicazione dei resoconti d~lle ~e~dute delle Commissioni agricoltura della Ca~me l'a e del Senato, dopo l'ampio dibattitoche ha avuto luogo sulla stampa, riprenderein esame ed analizzare !'intero provvedimen~to, anche perchè non sarei in condizioni di

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Senato della Repubblic" VI Legislatura~ 20345 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

stare nei brevi limiti che mi sono prefisso.Mi limiterò quindi a<d alcune osservazioni ead alcune considerazioni su tre o quattro ar-gomenti che ritengo meritino particolare ap-profondimento e sui quali mi pare di poterportare un personale contributo; anche per-chè i problemi che intendo affrontare, oltreDd essere di rilievo notevole, sono stati al-tresì oggetto di pareri contrastanti.

Penso non sia slaw sufficientemente rile-vato che la riforma deH'agricoltura, come èprevista dalle direttive e come è stata rece-pita nel disegno di legge che stiamo discu-tendo, malgrado tutte le sue imperfezioni,tende a creare un nuovo e più efficiente equi-librio tra i vari fattori della produzione nel-l'attività economica agricola e nella gestionedell'azienda agraria. Lo sforzo che si perse-gue è pertanto quello di dare all'aziendaagricola in primo luogo una dimensione ter-ritoriale economica.

Non starò qui a ripetere cifre già larga-mente conosciute, perchè tutti sanno ohe ,

i terreni coltivati che sono al di sot-to dei 10 ettari, quelli ral di sotto dei 5ettari, quelli al di sotto di un ettaro sonoancora la grande maggioranza di tutte le;:}ziende italiane. Orbene, è noto che un'azien-da, anche piccola, può considerarsi economi-camente produttìva se è capace di un cospi-cuo assorbimento di lavoro e di alte produ-zIOni: un'azienda per la coltivazione dei fiorit già da considerarsi non piccola se è estesa[nche solo un ettaro, un'azienda agrumicoladi 5 o 6 ettari è più che una media aziendae un vigneto di 10 ettari coltivato in manieraesemplare può dare una produzione di vinodi 1.000 o anche 1.500 etto1ìtri.

Ma di quante aziende italiane di tali pic-c.ole o piccolissime dimensioni si può direc.he sIano economicamente sufficienti, diquante si può affermare che producano peril mercato e che vengano gestite con unaattrezzatura moderna ed a costi competitivi?E quelle stesse che avrebbero dimensionisufficienti hanno forse subìto tali trasforma~ZIoni fondiarie e sono dotate di un capitaledi scorta e dei capitali di esercizio sufficientia sostenere validameme la concorrenza deiprezzi del mercato?

La legge che stiamo discutendo è dunquepredisposta per ovviare anche a queste im.

prorogabili esigenze di riconversione. Allaimmissione di capitali con finanziamenti difavore ed a tassi agevolati (riequilibrio delfattore capitale) si aggiunge tutto un siste-ma che contemporaneamente è di riassettofondiario e di ulteriore alleggerimento del[attore lavoro. Le provvidenze stabilite nellaseconda direttiva prevedono appunto l'anti-CIpato pensionamento delle leve anziane, conla conseguente possibilità di aggregare leterre lasciate libere a fondi di dimensionetroppo esigua, in modo da creare aziendeauto sufficienti e di dimensioni idonee a pro.durre in termini economici e competitivì.

Da questo punto di vista non mi sento diconsentire con quanti ritengono e sostengonoIJ mantenimento all'agricoltura delle attualiforze di lavoro. Infatti l'elemento essenzialeche caratterizza lo Stato moderno è quellodella riconduzione della popolazione aJddetltaall'agricoltura entro limiti più rIstretti. Il110stro paese, con tutte le sue manchevolez-ze e con tuite le sue insufficienze, è riuscitoa passare dalla quota spaventosa del 40 per-:ento di addetti all'agricoltura nel 1945, nelgiro di un trentennio, all'attuale situazioneche si aggira intorno al 17 per cento. MafJuesto livello è ancora troppo alto e ritengoche dovremo far scendere al di sotto del 10per cento la popolazione agricola se vorre~ma conseguire il risultato di creare un so-stanziale equilibrio tra la terra, l'azienda, icapitali e le forze del lavoro e se vorremoavvicinare e perequare i redditi degli addettiall'agricoltura con i redditi dei cittadini ad-detti alle attività secondarie e terziarie.

Possiamo essere d'accordo che questo ul-teriore esodo si svolga in termini articolati,programmati e con modalità che non creinosacche di disoccupazione, che prevedano for-me di qualificazione e riqualificazione profes-sionale (d'altronde ciò è un argomento fon-damentale nelle direttive comunitarie) e chenell'effettuare il riequilibrio dei fattori pro-duttivi in agricoltura, con l'uscita di altreforze di lavoro, venga assicurato un nuovoequilibrio delle attività economiche non agri-cole, con l'ingresso di nuove forze di lavoro.

Ci rendiamo conto inoltre di alcune parti-colarità che caratterizzano la situazione delrostro paese e di alcune regioni di esso. In-fatti, mentre nell'agricoltura di pieno campo

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Vl LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20346 ~

15 APRILE 1975430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STE),[OGRAFICO

è facile e può risultare necessario sostituiresempre più la maechina al lavoro umano,nelle colture dei paesi mediterranei e dellezone temperate proprie dell'Italia peninsu-!are e specialmente dell'Italia meridionale(mi riferisco in particolare alla vite, agliagrumi, agli alberi da frutta, alle colture il'rigue e così via) il fattore uomo occupa an-cora e continuerà ad occupare per lungo tem-po un ruolo considerevole. '

Ma proprio per questo riteniamo che il li-vdlo occupazionale agricolo sia dellO percento come media nazionale, anche se è sta-to autoI1evolmente ricol'c1ato che in Lombar-dIa siamo già scesi al 5 o al 6 per éento: saràinfatti la media tra queste regioni e quellead agricOlltUira attiva, nelle quali cioè il fat-tore lavoro gioca un rU'Jlo tuttavia considere-vole, a far sì che vengano mantenute dellemedie relativamente elevate.

Anche per noi, inoltre, si pone il problemadegli addetti alla conservazione dell'ambien-te ed alla difesa ecologica. La questione èassai vasta e impegnativa e merita di essereapprofondita anche al di là della diScussioneodierna. Tuttavia a me sembra che non sipossa, nè si debba confondere la questionedelle forze di lav01ro in funzione produttivacon quella degli addetti non tanto all'agri.coltura, quanto all'ambiente rurale e cheesercitano una funzione ben distinta daquella del fattore .lavoro nella produzioneagricola.

Come si vede, questo disegno di legge diattuazione delle direttive comunitarie apreo riapre !'intero problema dell'agricolturaitaliana, molto al di là delle norme che sonocontenute nel provvedimento in esame. Cer-tamente non è qui il caso di andare oltre gliargomenti in discussione; ma è giusto av-vertire che il rendere operative le direttivecomunitarie consente ed anzi impone la ri-messa all' ordine del giorno di vari problemiooncor,renti e connessi, tanto a livello comu-nitario, quanto a livello interno.

E noto del resto che in sede comunitariaciò è stato chiaramente avvertito, e sono sta-te effettuate ricerche, approfondimenti e la-

. vori preparatori concernenti settori stretta-mente legati allo spirito, alla filosofia, maanohe ad una attuazione efficiente e seria

delle direttive medesime nella generale e va.sta problematica delle proposte di Mansholt.E così sarà bene che vengano tradotte inprovvedimenti urgenti o comunque sollecitile proposte concernenti i problemI dellamontagna e quelli della foresta, i probleIPiconcernenti le associazioni di produttori,quelli relativi ai rapporti tra industria e agri-coltura, sia a monte che a Vlalle della strettaat tività agricola.

Bisogna bene rendersi conto ~ e il Mini-stro dell'agricoltura italiano mi pare sia per-fettamente consapevole di questo problema

~ che non bisogna staccare l'elemento speci-fico della coltivazione e produzione di der-rate agricole dal ciclo completo che parten-do dai fattori di produzIOne e dai mezzi tec-nici necessari alla produzione (fertilizzanti,anticrittogamici, antiparassitari, macchineagricole, eccetera) deve poi trovare un suocompletamento nelle industrie di trasforma-zione dei prodotti agricoli, nei processi .diconservazione, oonfezione e standardizzazio-ne di essi, per pervenire alla situazione di pre-ordinato e permanente approvvigionamentodel mercato, il che significa pervenire ad unaefucace stabilizzazione dei prezzi.

Altri problemi potrebbero essere o dovrebbel'o essere affrontati in sede comunitaria,il che vuole dire in chiave europea, comequello già ricordato della difesa ecologica,come quello concernente la rkerca e la spe-rimentazione in agricoltura e molti altri; ma,rilDeto, discuterne ci allontanerebbe dal pro-blema centrale al quale desi<dero rimanerefedele. Mi limiterò, pertanto, ad accennarerapidamente ad alcune implicazIOni interneche la nuova problematica derivante dall'at-tuazione delle direttive ripropone in terminipressanti ed urgenti.

Un primo problema è quello del contem-peramento, dell'adattamento della legge 1913con le istituzioni regionali. Se ne è parlatolargamente nell'altro ed in questo ramo delParlamento, quindi mi limiterò ad un bre-vissimo accenno.

E già stato detto che la legislazione comu-nitaria, che questa legge traduce in dkittointerno, rappresenta il banco di prova dellenostre strutture istituzionali decentrate. Lemodifiche apportate al testo del Governo

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Senato della Repubblica ~ 20347 ~ VI Legislaturel

430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

dalla Commissione agricoltura della Camera,su suggerimento della Commissione affaricostituzionali dell'altro ramo del Parlamen-to, mi pare vengano incontro alressenzialeduplice esigenza del rispetto delle autonomie'regionali e contemporaneamente del mante-nimento di un quadro nazionale d'insiemeche non provochi squilibri e partJic01a;rismi.Speriamo che all'intelligenza e all'elasticitàdi cui hanno dato pr-ova i proponenti e di cuiil Parlamento si assume la responsabilitàcorrisponda uno sforzo di buona volontà e diretto impegno nelle successive fasi ammini-strativa ed anche legislativa pertinenti allerispettive regioni.

Un secondo argomento che non potrà nonessere eccitato e riproposto per una conve-niente sistemazione è quello della definizionedi più perfezionati rapporti giuridici tra laproprietà della terra e l'impresa e fra l'im-presa e il lavoro in agricoltura. La materiaè molto complessa e delicata e ha dato luogonel dopoguerra ad una escalation legislativache merita, come si è detto, di essere defi-nita, perfezionata e riordinata. Anche in que-sto settore il ministro Marcora ha espressola sua intenzione di sollecito adempimento.

Infine il terzo problema che le direttivee la legge in esame propongono e sottolinea-no, e che mi sembra possa essere la conclu-sIone ragionevole e consapevole di questomio modesto intervento, è quello della esal-tazione delle funzioni imprenditoriali nelcampo dell'agricoltura. Queste direttive equesta legge fanno a nostro parere usciredefinitivamente l'imprenditore agricolo dauna posizione subordinata e compressa e loconducono al livello della più efficiente e piùnobile attività ,imprenditoriale. Tutto quantoconcerne e concorrerà nella legislazione in-terna e in quella comunitaria ~ e questiprovvedimenti ne costituiscono una primavalida ossatura ~ ad assicurare la perma-nenza dell'imprenditore sul fondo, a coope-l'Ne alla sua formazione e qualificazione pro-fessionale, a dargli il massimo di aiuti dalpunto di vista dell'informazione tecnica edeconomica, ad assicurarlo dei necessari in-centivi di carattere finanziario e di una con-veniente apertura nel credito fondata anchesull'affidamento alle sue qualità personali,

15 APRILE 1975

all'impegno che gli si chiede di tenere unacontabilirtà aziendaile, saranno tutti elementidestinati a dare un nuovo volto al<l'agricolto-re imprenditore e gli consentiranno di essereassai più di prima, a più ampio e più legit-timo titolo e con più fondata consapevolezza,elemento innovato re essenziale di benesseree dI progresso per il nostro paese. (AppLausIdal centro).

P R,E S I D E N T E. È iscritto a parlareil senatore Mari. Ne ha facoltà.

M A R I. Onorevole Presidente, onorevo-le Sottosegretario, onorevoli colleghi, comeè stato già detto dal collega Zavattini, comehanno sostenuto i deputati comunisti allaCamera e come è stato più volte affermatoe ribadito pubblicamente nel corso degli ul-timi tJ:1eanni, 11anostra parte politica è deci-samente contraria al contenuto e alle fina-lità che si propongono le direttive comu-nitarie agricole di cui ci stiamo occupandoe ancora di più al modo come il Governo ita-liano intende recepirle nella nostra legisla- ~

zione. Le motivazioni di questa ferma oppo-sizione sono molteplici, sono state già illu-strate, e non desidero riprenderle tutte. Mipreme però sottolineare come anche diversi~appresenbanti di ahri Groppi poLitici dellastessa maggioranza nel corso del lungo di-battito sull'argomento abbiano dovuto cri-ticare queste direttive, diventate oramai ve-tuste in quanto risalgono esattamente a treanni addietro e che vanno considerate oltreche vecchie anche insufficienti, praticamentedel tutto superate dagli eventi e quindi assur-de, specie nella realtà generale dell'agricol-tura d'oggi ed in particolare di quella delnostro paese.

Nel dibattito svolto si in Commissioneagricoltura abbiamo avuto spesso l'impres-sione che per molti colleghi della maggio-ranza, questa legge rappresenterebbe soltan-to un rituale da assolvere, cioè un atto dipura formalità verso la Comunità con l'in-tima convinzione, però, di trovarci di frontead una serie di misure non solo negativeper la nostra agricoltura e per la nostra eco-nomia ma di improbabile se non addiritturaimpossibile applicazione. AnCiheda parte del-

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Senato della Repubblica ~ 20348 ~ VI Legislatura

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

lo stesso relatore, ancora poc'anzi, sono ve~nuti avanti, con la sua amarezza, dubbi eperplessità, e il fatto stesso che su alcuniarrticoli la Commissione non ha potuto oon~eludere l'esame per arrivare a proprie con~clusioni sta a dimostrare l'incertezza cheregna su questa legge, in conseguenza dellainsoddisfazione generale che essa suscita.Desidero brevemente richiamare due aspetti,a nostro parere molto importanti, della peri~colosità e dei limiti, sia delle direttive chedella legge di attuazione. Il primo si riferi~see agli effetti negativi della politica agricolacomunitaria in generale sulla nostra econo~mia, e più marcatamente su quella di unavasta zona del nostro paese, che prevedibil~mente saranno vieppiù aggravati da queste~etttÌ.ve, e mi rifenisco al Mezzogiorno d'Ita~lia; il secondo riguarda il rapporto Stato-regione ohe, così come viene enucleato inquesta legge, è in netto contrasto con l'as-setto costituzionale ed amministrativo delloStato. Per il primo aspetto, sembra che leesperienze negative finora fatte con una er-rata politica agraria nazionale e di cui c'èormai ampia coscienza anche a livello gene-ra1e non abbiano posto ai Governi ed anchea questo Governo alcun serio problema diriflessione critIca e quindi di quel conseguen-ziali compol1tamenti per non persistere neglIerrori del passato. La degradazione di vastiterritori, a seguito dell'abbandono di massadell'attività agricola e dell'esodo tumultuosodalle campagne, l'emarginazione di un im-portante settore produttivo come l'agricol-tUJra, che ha avuto gravi e pregiudizievoli ri~flessi negativi sull'economia complessiva delpaese, sono fatti che hanno colpito, in modopiù drammatico di altre zone, il Mezzogiornod'Italia. Di fronte ad una tale situazione, uncerto interesse avevano suscitato alcune di~chiarazioni fatte dal ,Presidente del Consi~glio, al momento della presentazione al Par-lamento dell'attuale Governo, cioè quellerelative alla revisione della nostra politicaagricola per correggere gli errori fin quicommessi e per cambiare indirizzo. Ancorapiù interessanti sono state alcune altre di-

chialraZ'ioru del ministro Marrcora sulla ne-cessità di una revisione di fondo della poli~tica agricola comunitaria. Ma non ci pare

che si voglia veramente procedere a quelcambiamento di rotta, giudicato necessarioe urgente, quando si insiste, così come fannoil Governo e la maggiomnza, per fare appro~vare senza ulteriori, sostanziali, giuste e op~portune modifiche questo disegno di leggeohe ~ come è stato ricordato ~ venne pre~disposto e presentato da altro governo eda altro ministro, sostenuti da una maggio-ranza di centro-destra.

Nè sembra abbiano conseguenze pratichele interessanti notazioni fatte dal senatoreRossi Doria nella relazione alla tabella del-l'agricoltura del bilancio dello Stato per il1975, con cui invocava un cambiamento del-la nostra politica agraria, invertendo il si~sterna con cui i governi hanno sempre ope~rata verso l'agricoltura. Il disegno di leggeche stiamo discutendo, anche se è stato inparte modificato nel suo contenuto rispettoalla stesura iniziale, lungi dal rappresentareun mezzo di sollievo e di aiuto, è uno stru:mento a nostro parere grave, che porta unulteriore attacco alla nostra agricoltura e piùparticolarmente alle aziende più deboli e piùbisognose di sostegno, cioè alle aziende con~tadine coltivatrici. Non solo, ma esso portaun altro duro attacco al Mezzogiorno d'Ita~lia, che ha già pagato un alto prezzo allepolitiche sbagliate e folli con l'accentuatop['ocesiSO detlla sua disgregazione sociale edeconomica; Mezzogiorno che non ci trasci~niamo dietro, ma che ancora viene chiamato,senatore PecorM'o, a subire fatalmente altricolpi da1<l'incentivazione all'ulteriore abban-dono delle terre e dell'attività agricola; dalmancato rec'llpero e messa a coltura di vastesuperfici di terre incolte e mal coltivate, su]quale obiettivo c'è un impegno programma-tico del Governo ohe francamente non sap-piamo che fine farà; dalla conseguente ulte-riore mortificazione di importanti colturetipiche, proprie del Mezzogiorno, che sonoquelle mediterranee, fondate principalmentesui prodotti vegetali, prodotti e colture datempo in crisi, perohè mai protette dallaComunità che ha invece sempre privilegiatole agricolture di altri paesi che hanno nelsettore animale i pilastri della loro produ-zione.

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VI LegislaturaSenato della Repubbliw ~ 20349 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEJVBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

È il caso, per esempio, del grano duro, .dicui il Mezzogiorno produce circa 29 milionidi quintali sui 31 milioni dell'intera produ-zione italiana, che a sua volta rappresenta1'86 per cento di quella comunitaria. È Ilcaso anche dell'olio d'oliva: 3 milioni diquintali di produzione nel Mezzogiorno sui3.700.000 quintali dell'Italia, che produce il97,6 per cento, quindi la quasi totalità,della produzione complessiva comunitaria.

È ancora il caso degli ortaggi, con i 350mila ettari coltivati nel Mezzogiorno sui 577mIla dell'Italia. È più drammatico il casodel vino, di cui ci siamo occupati ampia-mente nei giorni scorsi in altro dibattito inquest'AlUla: il Mezzogiorno ne produce dai25 ai 30 milioni di ettolitri, sui circa 60-65milioni dell'intero paese. È in~ine il casodella frutta e di altri prodotti tipicamentemeridionali come l'uva da tavola e gliagrumi.

L'incentivazione ad abbandonare l'attivitàagricola espone perciò !'intera economia me-ridionale ad un pericoloso tracollo, destina-to ad aggravare gli attuali squilibri territo-riali, economici, occupazionali e di reddito.Il premio previsto per coloro che cessinol'attività e non abbiano diritto all'indennitàdi cessazione altro non significa che un in-vito anche ai pochi giovani che sono rimastinelle campagne nell'attività agricola ad ab-bandonarle .e ad andare via. Ciò rappresentaun grave pericolo di indebolimento socialeper le campagne in generale, che già risen-tono di mancanza di mano d'opera, e perquelle meridionali in particolare; ciò accen-tuerà inevitabilmente il processo migrato-rio, specie per la mancanza di programmi disviluppo capaci di offrire concrete prospet-tive e di trattenere sul posto le giovani levedi lavoratori per utilizzarle in agricoltura ein altri settori produttivi ad essa collegati.

Perciò le direttive comunitarie recepitenella legislazione nazionale nel modo peg-giore, così come si intende fare; la perma-nenza nelle campagne di strutture socialiarretrate e di rapporti contrattuali arcaici,come la colonia e la mezzadria, alla cui tra-sformazione in rapporti di affitto il Governoe la maggioranza oppongono ancora incon-cepibili resistenze, spiegabili solo con l'evi-

15 APRILE 1975

dente volontà di mantenere intatte arretra-tezze e privilegi; il basso reddito contadinoe il rifiuto ad adottare misure per integrarequesto reddito; la permanenza delle dispa-rità previdenziali tra lavoratori agricoli elavoratori di altri settori, fanno sì ohe il set-tore agricolo e !'intero Mezzogiorno sianoindotti a pagare un altro alto contributo allapolitica dissennata ohe si vuole perpetuaree aggravare con l'applicazione delle direttive.

Il secondo aspetto negativo che desiderobrevemente trattare è quello della mortifi-cazione che con questa legge si vuoI inflig-gere alle regioni con la limitazione arbi-traria dei loro poteri, conseguenza di un'im-postazione restrittiva e inaccettabile delrapporto Stato-regioni.

Questo grave limite rimane anche dopo lemodifiche apportate dalla Camera al testooriginario del disegno di legge a seguito dellatenace battaglia condotta dai comunisti.

La soluzione che viene data alla questionedei rapporti Stato-regioni non può essere danoi condivisa, oltre che per ragioni di ordinecostituzionale, per la sfiducia preconcetta>che anche in questa occasione si dimostradi avere nei confronti delle regioni. Infattinon è il primo e l'unico caso che ci offrela riprova di una tale sfiducia o peggio delmalcelato intendimento di continuare a man-tenere nelle mani accent:ratriai dei ministerie della burocrazia centrale ogni potere, an-ohe per le materie da tempo regolarmentedelegate alle regioni.

Quanto viene proposto in questo disegnodi legge in sostanza non fa che confermareun orientamento, già verificato in altri nu-merosi casi, che umilia e offende l'autono-mia e la potestà primaria delle regioni.

La Commissione affari costituzionali dellaCamera ha esaminato in modo approfonditoquesto problema riconoscendo che per ri-slpettare le competenze legislative delle re-gioni una legge nazionale di attuazipne delledirettive comunitarie in materia di struttureagricole e di istruzione professionale develimitarsi ad una normativa di princìpi fon-damentali, ai sensi dell' articolo 117 dellaCostituzione, da valere nei confronti delleregioni a statuto ordinario dotate di com-petenza concorrente.

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Senato della Repubblica ~ 20350 ~ VI Legislaturo

430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Pur ammettendo contraddittoriamente lapossibilità di stabilire con legge nazionaleuna completa normativa di attuazione delledirettive per garantire la loro immediata at~tuazione, la Commissione affermava chiara-mente che ciò non avrebbe dovuto comunquelimitare il diritto delle regioni a legiferarein materia anche in deroga alla disciplinadella legge nazionale di cui devono inten-dersi vincolanti solo i princìpi fondamentali.

La 1a Commissione del Senato non haespresso, sebbene le fosse stato richiesto,un proprio parere in merito, ma in quelloespresso dalla Giunta per gli affari delleComunità europee, riprodotto nello stam~pato 1913~A, si legge testuwlmente: {( La Giun~ta sottolinea il grosso problema dei rapportiStato-regioni e delle rispettive competenzeper quanto attiene al provvedimento in esa~me e a tal uopo è stata ricordata la note-vole importanza che ha assunto, per la defi~nizione del provvedimento, il parere espres-so dalla Commissione affari costituzionalidell'altro ramo del,Parlamento »; parere che,a nostro giudizio, è stato disatteso nelle sueparti fondamentali.

Noi comunisti ci siamo battuti affinchè '

l'attuazione delle direttive comunitarie fosseinteramente demandata alle regioni nell'am~bito di una legge nazionale che si limitassesolo a fissare i princìpi di carattere generalerivolti ad assicurare il necessario coordina~mento per far ~ordspondere l'attuazione del-le direttive agli interessi nazionali.

Questa corretta impostazione è stata peròrespinta dal Governo e dalla maggioranzaalla Camera e nella nostra Commissione agri~coltura, ma noi, come è stato annunciato,abbiamo presentato all'Assemblea una seriedi emendamenti che tendono a riconoscerela dovuta autonomia alle regioni nel decideree nel legiferare sulle materie di propria com~petenza.

Abbiamo presentato intanto un emenda-mento sostitutivo dell'articolo 2 che è unodegli articoli chiave, su cui la Commissionenon è stata in grado di decidere riservan~dosi un ulteriore approfondimento; emen-damento che ha lo scopo di géllranti~re sia alle regioni a statuto ordinariosia a quelle a statuto speciale di esercitare

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la propria competenza legislativa al di £uoridi ogni gabbia predeterminata dalla leggenazionale, non essendo accettabile nè il testode1l'articolo come è stato approvato dallamaggioranza della Camera nè l'emendamentopresentato dal Governo in seno alla nostraCommissione agricoltura che, a nostro pare-r,e, aggraverebbe ancora di più la situazionespecie là dove tende a spogliare le ragioni astatuto speciale delle loro competenze pri-marie nel legifenare in materia agricola.

Intanto proprio nella logica della diversaimpostazione del rapporto Stato~regioni deveessere rivisto e madificato -il meccanismo difinanziamento per l'attuazione delle diret-tive, iscrivendo le somme relative non nellostato di previsione del Ministero dell'agri~coltura ma sul fondo per il finanziamentode~ programmi :r;egionali di sviluppo di cuiall'articolo 9 della legge 16 maggio 1970, nu-mero 281.

Esaminando poi gli articoli del disegno dilegge che si riferiscono alle competenze delleregioni vediamo chiaramente quanti impedi~menti e quante gabbie siano state costruitea danno del loro autonomo potere decisio~naIe. Si tratta per lo più o di vera e propriasottrazione di competenza oppure di specifi~cazione minuziosa di vincoli entro i qualidevono rimanere le decisioni delle regioni.

Una ;rapida oarreUata fa infatti balzare allanostra attenzione un gruppo di articoli ovepiù marcato è l'ostracismo alle regioni.

L'articolo 12 sottrae l'accertamento delrequisito della capacità professionale alleregioni, e per quella minima parte che loriconosce lo vincola al giudizio di commis-sioni provinciali di cui viene prefabbri~cata la composizione.

L'articolo 14 espropria le regioni del di~ritto di determinare l'impostazione tecnicae tutti gli altri elementi sui quali dovrannobasarsi i piani di sviluppo aziendale, e ciòdisattel1!dendo N concettO' della stretta corre'"lazione che è necessaria fra programma eco~nomico regionale, piani di sviluppo zonali,piani delle comunità montane o di compren-sori e piano di sviluppo aziendale.

L'articolo 21 esclude l'articolazione regio-nale della sezione speciale per la prestazione

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delle fideiussioni e quindi ogni interventodelle regioni nella materia.

L'articolo 26 lingabbia le regioni in ferreenorme procedurali per l'attuazione degli in-terventi previsti dalla legge riducendo il lororuolo a semplici esecutrici di disposizioni le~gislative che si fanno cadere dall'alto senzapossibilità alcuna di adeguamento alle di-verse realtà regionali e zonali.

L'articolo 30 sottrae alle regioni ogni com-petenza e le funzioni amministrative sulleassociazioni a carattere interregionale, com-pito che viene riservato al Ministro dell'agn-coltura.

L'articolo 31 circoscrive ai princìpi ed ailimiti stabiliti dall'articolo 14 della direttivacomunitaria n. 159 ogni decisione deUe re-gioni nella emanazione delle norme di pro-pria competenza nel settore delle struttureagrarie e fondiarie anzichè fare J:1ifel'imento,come sarebbe giusto, agli articoli 39, 92 e 93del trattato di Roma.

L'articolo 32 preclude ogni possibilità alleregioni di differenziare o non applical'e l'in-dennità a favore degli impr,enditori agricoliche anticipano la cessazione della propriaattività, ignorando sia le varie l'ealtà zonali,sia 1'esigenza di conservare adeguati livellidi occupazione in agricoltura, sia i collega-menti delle esigenze occupazionali con i pro-grammi regionali di sviluppo ed i pianizonali.

L'artIColo 39 spoglia le regioni del dirittodi designare esse gli organismi fondiari, de-terminando come fatto obbligatorio che sia-no solo gli enti di sviluppo regionali (cheperaltro non esistono in tutte le regioni) ela Cassa per la formazione della piccola pro-prietà contadina gli unici organismi fondiari.

L'articolo 44 affida compiti solamente ese-cutivi alle regioni su tutta la materia dellemodalità e dei criteri di presentazione e ac-cettazione delle domande di indennità perl'antiaipata cessazione dell'attività agricola edel premio di apporto strutturale, sottraen-do la materia ad una disciplina da far deci-dere autonomamente alle regioni.

A parte questi articoli particolari che hovoluto citare, è però tutta la legge intrisa diantiregionalismo preconcetto e questo 0.1..',-

cresce, con la nostra preoccupazione, il giu-dizio negativo finora espresso.

Ma c'è di più. La parte del disegno dilegge che si riferisce alla direttiva relativa,all'informazione socio-economioae alla qua-lificazione professionale è sotto ogni aspettoe nel modo più assoluto inaccettabile per-chè grossolanamente anticostituzionale e an-cora più gravemente lesiva dei poteri regio-nali. C'è in questa parte, specie agli articoli48, 51, 56 e 59, una vera e propria pretesa,mi si consenta il termine, di rapinare leregioni di funzioni di loro chiara, piena eassoluta competenza nel campo della for-mazione di consulenti socio-econornki e, so-prattutto, della qualificazione professionale.

Si pl1ettende, infatti, che la £or:mazione deiconsulenti socio-economici debba essere ob-bligatoriamente affidata alle università e perlo più sulla base di convenzioni stipulatedal !Ministero dell'agricoltura, sottraendo lamateria ad ogni possibilità di intervento del-le regioni e ignorando finanche che talunedi esse hanno già provv,eduto ad attuare, intale campo, loro appositi serviZJi funzionantied efficienti.

Inoltre è ancora previsto che le regioni,in violazione del carattere pubblico del ser-vizio, devono obbligatoriamente affidare alleorganizzazioni professionali agricole la qua-lificazione professionale delle persone chelavorano in agricoltura, in omaggio ad unmalinteso principio di autogestione dellacategoria.

Il quadro assurdo è quindi completato daquesta parte del disegno di legge.

Anzichè valorizzare il decentramento re-gionale dello Stato, anzichè aiutare le regioniad esercitare le proprie funzioni, anzichè sbu-rocratizzaI'e e semplificare l'intervento e lafunzione pubblica, assistiamo ogni giorno,si può dire per ogni legge, ad un assurdobraccio di ferro per conservare in mano aiMinisteri poteri e prerogative che essi nonpossono più avere.

Ai motivi generali, perciò, che ci fanno col-locare in posizione fortemente critica e nega-tiva rispetto alle d:iriettÌ,v.ecOmUtI1~tmie 159,160 e 161 ed al disegno di legge di recepi-mento nella legislazione italiana, noi aggirun-giamo quelli della violazione che si vuole

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operare del giusto rapporto costituzionaleStato~regioni e a cui siamo decisamente con~trari. (Vivi applausi dall' estrema sinistra).

P RES I lD E' iN T E. È iscritto a par~lare il senatore IPistolese. Ne ha facoltà.

P I S T O L E SE. Signor Presidente,onorevole !Sottosegretario, onorevoli colle~ghi, il disegno di legge sul recepimento delledirettive comunitarie arriva al Senato tardie male; anticipo così il mio giudizio finalesu questa proposta.

Noi siamo sostanzialmente favorevoli allospirito che ha animato le tre direttive comu~nitarie, ma dobbiamo subito manifestare lenostre più vive pel'plessità sulle modifièhedi forma e di sostanza che sono state inse~rite nel testo approvato dalla Camera deideputati. Sono state queste incertezze chehanno fatto rinviare per circa tre anni ilreoepimento delle direttive e che hanno ri~tardato l'applicazione della grande riformaagraria indicataci dalla Comunità europea.

Per la verità questo ritardo ha recato dan~ni notevolissimi che sono a tutti evidenti,danni che potrei classificare e suddividerein tre specifici settori: anzitutto la perditadi credibilità verso La Comunità europea (ilohe ci ha fatto denunciare all'alta Corte digiustizia numerose volte) per la richiestadi due proroghe. In secondo luogo il pre~giudizio che hanno subìto i nostri agri~coltori per non aver potuto godere dei bene~fici di questa legge di cui potevano avvan~taggiarsi già da tre anm. In terzo luogo 11fat~to che in questi ultimi tre anni ~ e questoforse è il fatto più grave ~ sono state appro-vate leggi in netto contrasto con l'imposta-zione delle direttive comunitarie. Il tempofrapposto, in sostanza, non ha certo giocatoa nostro favore e nel momento in cui ci accin-giamo a recepire nel nostro paese le tre diret~tive mohe cose sono cambiate; molte leggisono state approvate in difformità dello spi-rito animatore delle direttive stesse.

Quali erano le finalità delle tre difettive?Anzitutto predisporre l'ammodernamentodelle strutture attraverso adeguati piani disviluppo al fine di uniformare la redditivitàagricola nei vari Stati membri, stimolare

l'impresa in modo da potenziarne la econo-micità, allineando il reddito di lavoro alreddito delle altre attività extra agricole;adeguare il congegno di interventi finanziariper il concorso nei pagamenti di interessi,per le garanzie sussidiarie, fideiussioni ecostituzioni di fondi interbancari.

Collateralmente a tale potenziamento dellestrutture si doveva incoraggiare la cessa~zione delle attività agricole con relative in~dennità, procedere all'acquisizione, destina~zione ed accorpamento delle terre rilasciateed all'assegnazione di premi di apporto strut~turale; infine predisporre mezzi e strumentiper l'informazione socio~economica e per laqualificazione professionale dei lavoratori.Su questa impostazione si inserisce il dise-gno di legge che noi stiamo esaminando eohe si rivela molto spesso contraddittorio enon aderente allo spirito animatore delledirettive stesse. Quella che doveva essere insostanza una vera e propria legge~quadro perlo sviluppo della nostra agricoltura lasciainvece aperti grossi problemi di fondo, rive~landa ancora una vOllta quella inoertezzadelle scelte politiche che da anni andiamodenunciando, scelte che ancora oggi maggio~ranza e Governo non intendono adottare invia definitiva.

Passando alle prime critiche, dobbiamo su-bito osservare quanto è già stato rilevatodalla stampa nazionale ed estera. Ho quialcuni bollettini i quali mettono in evidenzauna delle critiche maggiori avanzate in cam~po internazionale e cioè che il disegno dilegge... (Interruzion.e del senatore Ziccardi).Potrei citarli, ma li do per letti: volevo leg~gerli, ma li commenteremo in sede di emen-damenti. ,Perciò, per abbreviare la discus-sione generale, salterò i richiami, allungandonaturalmente la discussione di domani.

Gli articoli 2 e 3, per esempio, rivelanoquesta volontà della maggioranza di cederee di non cedere al tempo stesso, creandodubbi ed incertezze sulle competenze e suipoteri. L'articolo 3, ad esempio, di aui noichiediamo con un emendamento la soppres-sione, prevede che i piani di sviluppo deb-bono armonizzarsi con i programmi regionalidi intervento e con i piani zonali, bloccandocosì ogni attività imprenditoriale e vinco~

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landola alle scelte ed alle direttive spessocontrastanti delle regioni.

La Commissione esecutiva (anche su que-sto punto mi riservavo di leggere i commentidella Commissione esecutiva) sollevò delleosservazioni in merito in sede di parere diconformità, invitando il Governo italiano ameglio chiarire la situazione. Ed invece conl'articolo 3 si insiste con questa erronea im-postazione senza tener conto dei rilievi dellaCommissione, rischiando un possibile dinie-go di approvazione definitiva.

L'ammontare della spesa prevista al tito-lo II risulta certamente insufficiente (lo han-no già detto tutti i colleghi che mi ihannopreceduto ed è stato rilevato già ampiamentein Commissione), sia come entità globale de-gli stanziamenti, sia per l'eccessivo fraziona-mento della spesa da doversi ripartire poi,attraverso la Commissione interregionale,tra lie regioni, sentito il CI~E.

Come abbiamo già detto anche in Com-missione discutendo sulla tabella 13 del bi-lancio dell'agricoltura, i 128 miliardi che ven-gono stanziati con questa legge di recepi-mento delle direttive comunitarie non saran-no probabilmente mai utilizzati nè perver-ranno realmente all'agricoltura, per la ra-gione tecnica che ho già illustrato ampia-mente in sede di discussione sul creditoagrario.

Da quanto ha riferito il senatore Boanonella sua relazione risulta evidenziato que-sto punto importantissimo, cioè altri Statihanno finalmente capito che per poter uti-lizzare il credito agrario è necessario che ilcontributo sugli interessi sia elastico. iL'uni-co elemento fisso deve essere il contributoa carico dell'imprenditore: questo è il punto.

Onorevole Sottosegretario, lei non era pre-sente, ma in sede di discussione sul creditoagrario ne ho parlato lungamente; è inutiledire che il contributo sugli interessi è del 7o dell'8 per cento; se le banche chiedono il18, è chiaro che non saranno mai utilizzatii famosi 75 miliardi che abbiamo recente-mente stanziato per l'agricoltura. Lo stessoconcetto vale per le direttive comunitarie,se non ci aggiorniamo con un sistem.a checonsenta effettivamente di utilizzare le som-me. Diversamente andranno ad ingrossare iresidui passivi.

Il punto centrale della legge di recepi-mento è il titolo III, che stabilisce a qualiaziende si applicano le provvidenze dellapresente legge (si parla di aziende singole edassociate: questo è ripetuto sempre in tuttala legge ed è già una difformità dai sistemiabitualmente usati fino ad oggi nel nostropaese), quali sono i requisiti necessari perpoter beneficiare delle provvidenze stesse,quali sono le percentuali di tempo e di la-voro. Qui vi è un primo rilievo: l'articolo 12si allontana dalla direttiva comunitaria e pre-cisa che si considera imprenditore agricolochi dedica almeno due terzi del proprio red-dito globale a tale attività. Le direttive indi-cano invece il 50 per cento. Ne abbiamo di-scusso lungamente in Commissione e ci tor-neremo in sede di emendamenti: questo re-stringe enormemente la fascia di coloro chepossono beneficiare di queste provvidenze.Si crede di agevoiaI'e la picoola proprietà:non è affatto vero, si restringe la libertà del-!'imprenditore di beneficiare delle provvi-denze di questo disegno di legge. Questa di-versificazione fra il nostro paese e gli altriStati membri è un'innovazione contro laquale ci siamo battuti in Commissione e sullaquale ritorneremo.

Un senatore democristiano, il senatore Be-l1iaglia, ci ha chiarito in Commissione che leaziende maggiori, che in Italia sono 360.000,coprono il reddito globale in ragione del 50per cento mentre i 2 milioni e mezzo diaziende minori coprono l'altro 50 per cento.Quindi in definitiva bisogna tendere a po-tenziare le aziende economicamente reddi-tizie. La diversa volontà politica della mag-gioranza, che è in contrasto col sistema eco-nomico del mondo occidentale, è avvaloratapoi dall'ultimo comma dell'articolo 11 dovesi parla di preferenza alle imprese familiaricoltivatrici singole ed associate. Anche suquesto punto abbiamo presentato un emen-damento soppressivo.

Queste innovazioni fanno parte di queicedimenti concordati in sede di compromes-so e rappresentano uno dei punti di dif-formità dallo spirito delle direttive comu-nitarie. Ma c'è di più: sono anche in contra-sto (e l'abbiamo già detto in Commissione)con l'articolo 13 dove si ritorna al concettodel 50 per cento; se cioè si tratta di associa-

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zioni di produttori e di cooperative, allora ilreddito è del 50 per cento. Ritorniamo allospirito comunitario; e qui forse si potrebbenon parlare neanche di percentuale perchèla cooperativa ha una struttura del tuttodiversa...

S C A R rDA C C ,IO iNE, Sottosegretariodi stato per l'interno. Si diceva: almeno il50 per cento; per noi avremmo dovuto met-tere il 90, invece abbiamo messo i due terzi.

P I S T O L E 6 E. Un altro punto sulquale sono certamente in disaccordo conl'onorevole Sottosegretario (conosco il suopensiero per le discussioni fatte in Commis-sione) è quello per oui i benefici possonoessere concessi anche al colono e al mezza-dro indipendentemente dal consenso del con-cedente. È questa una vecchia questione cheabbiamo già sollevato in sede di discussionesull'affitto dei fondi rustici, ma che ora di-venta ancora più grave; e l'ha detto ancheil relatore con molta chiarezza e con moltaonestà. Abbiamo allargato moltissimo quellaohe era la sfera di azione delle provvidenze,legislative in sede di affitto. Qui invece par-liamo di piani di sviluppo, consentiamo alconcedente, all'affittuario di effettuare gros-sissime trasformazioni. Quali saranno poi leconseguenze giuridiche? Lo vedranno i ma-gistrati perchè si determineranno delle situa-zioni gravissime. Poniamo il caso dell'affit-tuario che crea una stalla, che mette deglianimali e contrae quindi dei mutui venten-nali, al di là quasi della vita umana: chipagherà? A ohi resterà tutto questo? È facilefare le leggi, ma poi bisogna vedere comevengono applicate. Questo è un punto vera-mente delicato che porterà delle grosse com-plicazioni giuridiche.

Anche qui si è voluto, a mio giudizio, ce-dere ancora alle pressioni ahe vengono dallesinistre. Ma a quale prezzo? Vi rendete contoche abbiamo già anticipato il disegno di leggesulla trasformazione della mezzadria in af-fitto? In Lina legge quadro indirettamenteavete preparato la strada alla trasformazionedella mezzadria in affitto. È uno dei disegnidi ~egge che giaoe da tempo, che la maggio-

l'anza non vuole passare, e voi indirettamenteriuscite a far passare così una norma...

S C A R D A C C IOiN E, Sottosegretariodi Stato per l'interno. Meno male, una cosabuona.

P I iS T O LLE SE. A chi piace, è unabuona occasione. Noi diciamo che bisognafare delle scelte, non si può restare eterna-mente nell'equivoco. Voi non affrontate ilproblema direttamente della trasformazionein affitto della mezzadria e poi indiretta-mente 10 fate entrare in questa norma. È ilsolito sistema. Su questo punto noi natural-mente ci riportiamo a quello che abbiamodetto: violazione dell',a:rticolo 42, disappli-cazione delle sentenze della Corte costituzio-nale, eccessiva compressione del diritto diproprietà quando si arriva ad una specie diespropriazione indiretta. Non mi soffermosulle varie provvidenze previste dall'artico-

I lo 15, sui parametri e sui livelli di compa-l'abilità perchè il meccanismo è complesso eresta solo da sperare che il comitato inter-ministeriale per la programmazione econo-mica, peraltro molto fantomatico, oppure leregioni, sappiano provvedere all'applicazionedi tali normative e procedeI'e con obiettivitàsoprattutto alla individuazione delle cosid-dette. aziende di riferimento. Importante èinvece soffermarsi sulle a:gevolazioni credi-tizie ~ articoli da 18 a 24 ~ perchè questoè lo spirito della direttiva 159; questa èl'impostazione occidentale europea dellagrande riforma agraria che si intende effet-tuare. e ohe è stata voluta dalla Comunità.Tutto l'ammodernamento delle strutture de-ve essere effettuato con il criterio del cre-dito agevolato: sacrificio economico cioèdell'imprenditore agricolo, intervento delloStato come concorso negli interessi o con-tribuzioni varie, ma (e questo è il punto chenon viene accettato dalle sinistre) tutto èbasato sull'impresa privata. Questo è lo spi-rito delle direttive: l'impresa privata, l'im-prenditore; abbiamo abbandonato il vecohioconcetto dell'agricoltura assistita con sussi-di o con opere di beneficenza: l'impresadeve essere economica e deve rendere.L'impresa pkcoJa che non l'ende, che non è

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430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

economica deve cessare. Chi non può realiz-zare dalla sua terra un minimo di redditivitàla lasci, avrà le sue indennità, la terra saràmessa a disposizione e avremo la grande im-presa agricola che sarà economicamente va-lida e redditizia.

Questo è Io spirito: l'impresa agricolacome l'impresa industriale quotidianamentefunzionante. Se noi ci allontaniamo da que-sto spirito non abbiamo fatto niente. È unodei punti fondamentali; proprio la novità diqueste direttive è il ritorno all'impresa pri-vata, economicamente valida e ,redditizia.

S C A R D A C C I O:N E, Sottosegretariodi Stato per l'interno. Che sia un'impresa ot-tima, economica, efficiente, competitiva an-che se di modeste dimensioni con uominicapaci di produrre competitivamente; ap-provvigionare quindi i contadini di capitali,di mezzi per stare nella terra e non ridurneil numero.

P I S T O L E SE. Si potrebbero utiliz-zare in numero maggiore anohe nella grossaazienda. Dal nostro punto di vista questa èproprio la scelta che non è stata fatta inesatta conformità delle direttive, che èstata indicata da parte della Comunità euro-pea e che soprattutto si inserisce, si calanella realtà del mondo ocddentale. Noi nonpossiamo stare a cavallo di due mentalità.Questa è la tragedia dell'agricoltura italiana:noi siamo ostili a recepire queste direttivecomunitarie perohè ci impongono di inserircinel sistema economico del mondo occiden-tale. Noi vogliamo stare nell'Occidente, nel-l'Europa ma vogliamo comportarci in ma-niera diViersa, secondo una economia che nonè l'economia del nostro mondo occidentalle.

Confermo quanto riguarda gli interes-si ~ ne ho già parlato prima e quindi miesimo dal ripetere~; certo è importante cheanche l'onorevole Sottosegretario abbia re~cepito l'importanza della normativa suH'am-montare degli interessi, perchè, se non si ar-riva ad un' esatta impostazione di questò pro-blema, tutte le leggi che stiamo varando inagrkoltura restano assolutamente inoperan-ti. Ho parllato all'inizio di una eccessiva re-gionalizzazione e gli articoli 26 e seguenti ce

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ne danno la conferma. Ma su questo argo-mento ha già parIato ampiamente, 'Con mol-ta competenza, il senatOI1e De Sanctis, nelsuo intervento precedente sul raffronto tra11 I1ispetto delle leggi comunitarie e il ri-spetto della nostra Costituzione e sull'inse-rimento delle regioni in un sistema coor-dinato internazionale, indicando i limi-ti e le potestà delle regioni in questo siste-ma internazionale. Ma quello che è interes-sante ~ da parte oomunista viene presentatoun emendamento soppressivo ~ è che se,le regioni non provvedono nei sensi dell'at-tuale ,legge il Consiglio dei ministri autoriz-za il ministro dell'agricoltura a provvedervi;si è detto in quanto tempo Io deve fare, e,se non 10 fa, si oreeranno diverse compli-cazioni. Su questo punto ritorneremo doma-ni, quando il Governo presenterà un emen-damento all'articolo 2 che riaprirà tutto ilragionamento sulla difficoltà di coordinarele competenze dello Stato e delle regioni;ma è certo che quando l'onorevole Ministrovénne in Commissione, in occasione del bi-lancio, :dconobbe la necessità di creare unalegge-quadro per un coordinamento tra Sta-to e regioni, pellchè non è possibile che ognivolta dobbiamo discutere e perdere moltotempo per trov;are un compromesso su que~ste disposizioni.

Non sono d'accordo con quanto ha dettol'onorevole relatore sull'articolo 31. Pensoanche che la sottigliezza finale è data pro~prio daIl'artioO'lo 31 nella disputa tra Statoe regioni: dopo aver creato tra Stato e re-gioni confusione di poteri, dopo aver deman-dato tutto aIle regioni, con una semplicitàe un candore veramente angelico nell'arti-colo 31 si dice: però ,le regioni devono ri-spettare l'articolo 14 che è un punto inde-rogabi,le del:le c1ir:e:ttive! Ma al1:l'a:rticolo 2 ah-biamo letto che vi sono altri punti indero~gabili, anzi tra questi non c'è l'articolo 311Non mi rendo conto del perchè in una elen-cazione di norme, al terzo comma dell'arti~colo 2, che devono essere inderogabilmenteI1ispettate dalle regioni, non c'è l'articolo 31il quale invece riporta l'articolo 14 che èfondamenta'le.

Poche considerazioni sulla direttiva 160. Lalimitazione del beneficio delle indennità di

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VI Legislaturu

430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

cessazione dell/attività agricola ai titolari diaziende con una superficie superiore ai 15ettari è stata duramente criticata dalla Com-mrssione esecutiva; ne abbiamo lungamenteparlato in Commissi'One e in tal senso pre-sentiamo un emendamento. Domani leggeròil commento della Commissione esecutiva suquesto argomento, che in sintesi dice: porrelimiti alle imprese che possono chiedere ibenefici della presente legge costituisce unavi'Olazione assoluta dello spirito delle tre di-rettive comunitarie, cioè della llibertà dell/im-prenditore di fare le proprie scelte. Tutti gliimprenditori quindi debbono essere ugualie <liberi di scegliere se restare nell'aziendao andare via. Si tratta di una violazione difondo di un concetto fondamentale che nonvolete rispettare quando mettete un limitedi 15 ettari solo per questa parte'

C'è poi l'articolo 37, in cui si parla dellaconcessione delle indennità e tra le condi-zioni previste si stabilisce che il terreno deveessere destinato ad affitto almeno per 15 anni.Anche qui abbiamo un po' allargato i termi-ni indicati daMa direttiva oomunitaria; essapanlava di almeno 12 anni, noi abbiamo fat-to IS, la parte comunista chiede 18; noi conun nostro emendamento chiediamo 12 anni.La realtà è, onorevole Sottosegretario, cheanche qui anticipiamo un disegno di leggepreséntato, su cui non c'è accordo da nes-suna parte politka. Esaminando la propostadi legge sull'affitto dei fondi rustici ne ab-biamo discusso: questa ,legge non va avanti,è ancora bloocata; evidentemente non c'è unaccordo di maggioranza. Nonostante questasituazione, mettiamo 15 anni, cioè già antici-piamo una decisione sulla d~ata dell'affitto,che per una parte è determinata in 15 anni eper l'a11,ra parte è da determinarsi ... (Interru-zione del sottosegretario Scardaccione). Co-munque vi trovate già impegnati in questascelta che dovrete fare successivamente.

Un'altra critka riguarda ill premio di ap-port.'O strutturale: anche qui facciamo i so-liti due pesi e due misure. Alla lettera c)dell'articolo 42 è prevista una diversità ditrattamento nel caso di un proprietario che,senza avere titolo alla cessazione, offra i pro-pri terreni per gli scopi previsti daM'artico--lo 37. Vengono quindi attribuite 8 annualità

agli affittuari e 6 annualità al pr'Oprietario.Questa diversità è stata oommentata anchenel parere di conformità della Comunità eu-ropea. Anche in questo caso si tratta di unprovvedimento punitivo dellla proprietà pri-vata che sarà certamente annullato dalla Cor-te costituzionale per violazione de1l'artico-,lo 42. Approfondirò la questione in sede diesame degli emendamenti.

Non vi parl'O degli organismi fondiari. Midispiace che in questo momento non siapresente il sottosegretario Scardaocione. Sia-mo contrari agli enti di sviluppo, come ab-biamo sempre affermato. Riteniamo che talienti avevano una ragi'On d'essere nello Statocentra:lizzato ma che in uno Stato regiona-lizzato costituiscano un doppione delle re-gioni in quanto tutti i poteri degli enti disviluppo potrebbero essere assorbiti intera-mente daMe regi'Oni cui è devoluta l'attivitàprimaria nel campo dell'agricoltura. Nellaseconda direttiva sono poi previsti dei rap-porti Stato-regione nei quali si inserisce que-sta volta ,la previdenza socia:le come mecca-nismo erogatore della spesa.

Per quanto riguarda la 161 dirò soltantoche sono importanti, come ha già sottoli-neato molto validamente il senatore DeSanctis, l'informazione socio-eoonomica e laqualificazione professionale. Anche su que-sta terza direttiva vi sono state delle discus-sioni circa i poteri delle regioni, eccessivi omeno secondo le diverse interpretazioni. Ènota anche la disputa sul riconoscimento deititoli di studio in rapporto ai requisiti perpoter partecipare ai corsi o essere ammessiai corsi di perfezionamento e di formazio-ne per capi di azienda. Si tenta di conte-stal'e, attraverso tutto questo, proprio lafunzione del capo di azienda, mentre lospiIiito deLla direttiva comunitada è propriodi sviluppare l'azienda, di creare del perso-nale, il dirigente, il tecnico, il nagioniere,cioè un' mga:niz~azio!l1e dell'azienda agricolasimile a queUa dell'azienda industriale.

Signor Presidente, onorevoli c'Olleghi, hoomesso di trattare vari punti sui quali tor-nerò successivamente e ho cercato di evi-denziare le norme con ,le quali .il disegnodi legge si discosta dalle direttive comuni-tarie. Si tratta di punti essenziali perchè

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20357 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

cercano di minare alla base lo spirito ani~matore di questa che chiamiamo una granderiforma agricola voluta dalla Comunità eu-ropea per creare una base comune di svilup-po ,e di allineamento dell'agricoltura degHStati membri.

Confermo ancora una volta che lo spiritodelle direttivein discussione è queJJo di Pe["-venire ad una sostanziale modifica dei siste~mi di conduzione del mondo agricolo: crea~re cioè !'impresa, preparare la capacità tec~nica dell'imprenditore e del capo di azien~da, uscire dal sistema assistenziale finoraseguito con aiuti, sussidi o contributi vari,creare invece un' organizzazione moderna,tecnicamente produttiva ed economicamentevalida, abbandonare la tendenza alla pub~blkizzazione della terra e intervenire invecenel potenziamento dell'agricoltura attraver~so forme più moderne ma ispirate ai prin~dpi costituzionali del rispetto deltla proprie-tà, deU'incoraggiamento dell'impresa privata,dell'accorpamento delle terre stesse per eli~minare il frazionismo antieconomico e de~magogico; creare in sostanza l'azienda agri~cola come un'impresa privata industriale conincoraggiamenti da parte dello Stato che im~portino alleggerimento degLi oilleri per l'im-presa, ma sostanzialmente accQi110 dene pas~sività da parte dell'impresa stessa.

Questa è la filosofia delle direttive comu~nitarie: portare il mondo agricolo alla con-cezione privatistica deHa terra, deH'impresacon massicci interventi dello Stato per incen~ti~arne lo sviluppo ed il potenziamento.

Eoco le ragioni, 'Onorevole Sottosegretario,per ,le quali il disegno di attuazione delledirettive ha incontrato tante difficaltà nel 'nastro paese. Si tratta di una inversione ditendenza in ~relazione a quanto è stato fattoin Italia negli ultimi tempi. È una scelta;bisogna avere il coraggio di farIa se vogHa~ma restare nel sistema economico del mon~do oocidentale. Bisogna abbandonare il vec~chio sistema demagogico ed antieconomicoche ha distrutto la nostra economia agraria.

Noi ci auguriamo che nonostante le diffor~mità e le incertezze l'Italia si possa avviareverso questa gmnde riforma nel rispetto del-la tradizione per 10 sviluppo delle nostre at~tività produttive.

Per queste ragioni, confermando il nostrogiudizio positivo sul contenuto delle diret-tive comunitarie, presenteremo numerosiemendamenti diretti a migliorare il testodel disegno di legge rendendolo più confor~me alle direttive stesse. In relazione al<l'esitodel dibattito noi formuleremo il nostro giu~di'lio definitivo sul disegno di legge in di~scussione. (Applausi dall' estrema destra).

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareil senatore Ziccardi. Ne ha facoltà.

Z I C C A R D I. Signor Presidente, signorSottosegretario, onor;evoli colleghi, data l'oratarda sarò veramente breve. Sulle direttivecomunitarie che pomposamente, 'Si dice, do~vr:ebbero riformare <l'agricoltura, è stato giàdetto e scritto abbastanza e questa sera icolleghi Zavattini e Mari hanno ripropostole nostre posiziQini di fondo. Poichè rite~niamo che queste direttive non riforminoproprio nulla, vorrei più modestamente por~re solo un probl!ema la cui soluzione ~ e sipuò risolvere ~ può contribuire a rafforzare

'l'agricoltura italiana. Voglio intrattenermi,onorevole n7latore, onorevole Sottosegreta~rio, sul problema del mercato del ,lavoroagricolo.

Mi sia consentito prima però, anche perdare il senso del1e cose ohe dirò dopo, diaffrontare un a:rgomento di carattere gene-rale. Queste direttiVie, a parte tutti i .loro di~fetti, hanno un Hmitedi fondo e cioè !'illu~sione di poter risolvere i problemi dell'agri~,coltura isolandoli dal contesto generale del~l'economia.

Certo, anche noi siamo convinti che l'agri~coltura ha bisogno di profonde riforme distruttura, che le direttive, tra l'altro, nonaffrontano nemmeno aUa ,larga; ma insiemea queste riforme di struttura dell'agricolturaoccorre vedere l'insieme della situazione eco~nomica, occorre modificare la ragione discambio tra agricoltura e industria, rifor~mare e instaurare nuove strutture della di~stribuzione. In sostanza è necessaria la ri~forma agmria, non quelLa di cui parla il se-natore Pistolese, ma la riforma agrariache deve interessare congiuntamente i

I

problemi. delle strutture fondiarie dan~

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Senato della Repubblica ~ 20358 ~ VI Legislatura

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

do la tet1ra a chi la lavora, delle tra~sformazioni agronomiçhe, della regola~mentazione dei pr,ezzi dei mezzi teonicioccorrenti aU'agricoltura, della contrattazio~ne collettiva dei prezzi dei prodotti agricoli;una riforma, dunque, economica e s'Ocialeche modifichi qualitativamente gli attualirapporti fra città e campagna, tra agricol~tura e industria, parifichi veramente la re~munerazione del lavoro e anche dei capitaliInvestiti in agricoltura rispetto ad altri set-tori che sono più avanti, blocchi i fenomenidegli spop'Olamenti e delle congestioni insie~me, consenta una gestione sociale e demo-cratica del territorio e in sostanza attui ,laprogrammazione economica e democratica.

.A!l conseguimento di questo obiettivo noiabbiamo lavorato e continueremo a lavora-re. Questo obiettivo è certamente estraneoalle diI1ettive comunitar,ie ma riteniamo chenon sia in contrasto con le finalità delMercato tComune europeo. Del resto se ilMemato comÙl1e europeo è in crisi, come èevidente, se il consuntivo in materia di agri~coltura è negativo per l'Italia, tutto ciò sideve al fatto che in Italia non vi è stata larif'Orma agraria, ,la sola capace di rafforzarela nostra ag:dcoltura sia nel senso di garan-tire le esigenze interne sia nel senso di ren-derla competitiva a ,livello comunitario einternazionale. Ma, come ho detto, questomio intervento vuole richiamare 1'attenz,ionedel Governo sun' esigenza di stabilizzare ilmeI1cato del lavoro agricolo. Abbiamo in Ita-lia un'organizzazione di imprenditori agri~coli, di cui il senatore Pistolese evidente-mente è un rappresentante, che non si è maiposto questo problema, anzi la Confagricol-tura ha sempre agito, e non certo tutdandobene gli interessi degli stessi imprenditori,per contrastare ,la soluzione di questo pro-blema. Spetta perciò al potere pubblico, alGoverno acquisire maggi'Ore coscienza ddlaesistenza di questo problema e agire conse-guentemente per risolverlo.

La prima richiesta che avanziamo è que-sta: dovete fare una politica nazionale e bat-tervi all'interno del MEC per assicurare pie-na oocupazione in agricoltura. Fin quandoil mercato del lav'Oro agricolo sarà caratte-rizzato sostanzialmente dalla disoccupazione,

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da1la sottoccupazione, comunque dall'insicu-rezza e da una forte mobilità, alla nostraagricoltura mancherà sempre una delle suepiù importanti strutture portanti. Non po~niamo sOllo una questione sociale di granderHievo, ma poniamo anohe e soprattutto ungrosso problema economico e produttivo; ri-flettiamo suMa storia dell' economia agrariadel nostro paese. Al di là di tutte le elucubra-zioll1i e le «filosofie» (si abusa ~ del termi-ne filosofia), l'agricoltuI1a più forte l'abbia-mo avuta e l'abbiamo dove c'è stato unosviLuppo della proprietà e dell'impresa colti-vatrice, lampante esempio di stabiHtà di la-voro (e questo è uno dei motivi della diffe-renza tra il nord e il sud: al nord si è svi-luppata prima la proprietà e l'impresa col-tivatrice), e dov,e i lavoratori agricoli sonoriusciti ad ideare e ad imporre i più varirapporti di ,lavoro con la garanzia della pie-na occupazi'One: andiamo con la mente aivari contratti d'imponibi,le di mano d'ope~ra, deLla meanda, per certi aspetti deÌila stes-sa compartecipazione, della colonìa, che vo-gliamo superare nella direzione prima del-l'affitto e poi della proprietà contadina, mache tuttavia erano rapporti di lavoro agra-rio che davano stabilità di lavoro e consenti-vano ,la trasformazione ed ill rafforzamentodell' agricol tura.

Nel periodo deHa trasformazione deWIta-lia in paese Ìindustriale agricolo, voi del Go~verno non avete voluto e saputo affrontaree risolvere il problema della stabilità delmercato del ,lavoro agricolo e oggi siamodi fronte ad una situazi'One paradossale: ab-biamo insieme disoccupazione agricola emancanza di lavoratori per questo settore.Abbiamo in sostanza un mercato di lavoroagricolo disordinato che frena lo sviluppodell'agricoltura e ha già creato fenomeni de-ma grafici di difficHe governabirlità. Dobbiamouscire in fretta da questa situazione se nonvogliamo vedere aggravati tutti i nostri pro-blemi economici e sociali e se ne può usciresolo che si abbia volontà politica e chiarez-za di idee.

Abbiamo una legge sul collocamento agri-colo che consente due operazioni: prima ditutto, consente di fare previs.ioni 'Circa le esi~genze di occupazione partendo dall'analisi

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Senato della Repubblica ~ 20359 ~ Vi Legislatura

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

delle forze lavoro; in secondo ,luogo, attra~verso le denunzie ooltuI1ali si arriva a sta~b1lire le possibilità di oocupazi'One. Se talidenunzie vengono estese, come è possibileperchè la ,legge non lo impedisce, alle operepubbliche di bonifica, alle opere idraulico~foresta:li, potremo disporre di un quadrooompleto delle 'possibiiltà di occupazione.Si tratta di saper coordinare i tempi di at~tuazione delle opere pubbliche con ,le esi~genze delle aziende agrarie (e da questo pun~to di vista guardiamo anche aHe impreseagrarie), di finalizzare con più rigore l'attua~zione del,le opere pubbliche con le trasforma~zioni agronomiche, di selezi'Onare gli investi~menti anche in base alle es1genze territoriali.

In questo quadro sapranno bene i ,lavora~tori e le commissioni di collocamento agri~colo, come hann'O sempre fatto, come di~'stribuire il lavoro e come avviare il proces~so di stabile e piena oocupazione anche inagricoltura.

Vi invitiamo a considerare attentamentequesto problema e ad attuare ,le direttivecomunitarie, che vi aocingete con estremaleggerezZJa ad approViare, in mO'do da agevola-re possibilmente e comunque non contra~stare la soluzione di questo problema. Perquesto vi chiediamo di non allargare la basedel prepensionamento. Voi della maggioran~za in questa materia vi muovete in mod'Ostrano e contraddittorio: da un lato negateai contadini la parità nell'età pensionabile;da un 1ato lamentate che vi sono molte pen~sioni di invalidità tra i coltivatori e poiaocettate una direttiva che n'On risolve maaggrava il problema. Nulla vi impediva difarvi dare, su questa materia, una delegaspeciale per utilizzare quei fondi in armoniacon le peculiari situazioni delle singole re~gioni italiane, cioè per integrazioni di red~diti e prestazioni previdenziaH, allo scopodi incoraggiare i lavoratori e i contadini arimanere sulla terra, perchè di quest'O ab~biamo bisogno se vogliamo uscire, non solodaLla crisi agricola, ma dalla crisi economi~ca generale del nostro paese.

Vi sono regioni nelle quali son'O stati crea~ti invasi, ma non vi sono terreni irrigui per-chè c'è 'l'imp~cHmento degli interessi dellagrande proprietà terriera, ma c'è anche il

fatto che manca una spinta sociale in conse-guenza di quella delittuosa politica di caccia-ta forzosa dana terra dei braccianti e deipiocoli oontadini ai quali non avete saputoassicurare garanzie di stabile oocupazione eredditi uguali ai settori che sono più avanti.Attenzione dunque all'applicazione della di~I1ettiva 160 del 17 aprile 1972 e cercate dinon oontinuare in una rovinosa politica at-traverso una indiscriminata concessione del~la indennità per la cessazione ddl'attivitàagric'Ola.

Ricordatevi che ana fine degli anni '50voi diceste che l'emigrazione avrebbe 'stahi~lizZ!ato il meJ:1Oato dellavO':m agricolo, aVireb-be consentito a qudLi che rimanevano unamigliore distribuzione del reddito. I fatti di~cono che quelle previsi'Oni si sono avverateal contrario. Partiamo dunque dalla realtàe dall'esperienza e muoviamoci di conse~guenza.

Riproponiamo in questa sede la richiestadi esaminare bene questo problema e quindivi proponiamo di conv'Ocare congiuntamentele Commissioni ,lavoro ed agricoltura. Stu-diamo ed adottiamo in questa sede direttiveper risolvere il problema della stabilità delmercato del lavoro agricolo. Confrontiamoqueste direttive, che potremmo adottare, conla realtà delle singole regioni e faociamo de~rivare da questi elementi gli orientamenti an~ohe per l'applicazione del vostro provvedi-mento legislativ'O. Cerchiamo di usare final~mente ì1 fondo sociale europeo, utilizziamoloanche per il settore agricolo con un piùstretto coordinament'O di tutti i fondi previ~sti per ,la formazione e specializzazione pro-fessionale.

Su questa materia non solo vanno rispet-tate ,le prerogative delle regioni, come haosservat'O il collega Mari, ma si rende neces-sario delegare alle regioni poteri in materia~i ,lavoro agricolo, visto fra l'altro che il M;~

nistero del lavoro non riesce ad oocuparsiseriamente di questo sett'Ore. Il principio dirapportare ai redditi più elevati extra agri~coli quelli dei coltivatori per considerareefficienti e .degne di avere contributi e mu~tm 1e aziende coltivratrici, se non si vuoJeche rimanga astratto, deve essere intantoapplicato ai salari agricoli. Bisogna fare

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20360 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

uscire i lavamtori agricoli dall':inferiarità sa~lariale e anche per alcuni aspetti da quellaprevidenziale; finalmente chi è lavoratareagricola a lo vuole diventare deve aVE-Irelasicurezza della piena e stabile occupazionee di redditi non inferiari rispetta ai lavOl'a~tori di altri settori.

È questa una delle oandizioni per rilan~aiare l'agricahura italiana. Dovete convin-cervi di questa necessità e dovete operaredentrO' H MercatO' comune per canvincere inostri saci ai quali si può chiedere e daiquali si può attenere che vi siano direttivecapaci di risalvere questo problema che, senan esclusivamente, di certa è tipicamenteitaliano.

Signor Presidente, anorevole Sottosegre-tario, onarevoli colleghi, queste richieste ,leavanziamo da anni; se prima, però, in pre-senza del boom industriale e ~ mi si consen-ta di usare una espressione paca parlamen-

r

tare ~ dell'ubriacatura della industrializza-zione, potevate non tenerne canto, adesso,di fronte alla crisi econamica, ai licenzia-menti, al gonfìamenta pauraso della cassaintegraziane, avete il :dovere di cansiderareta:le prahlema con attenzione.

RiteniamO' di poter chiedere all'anarevolerelatore ed al rappresentante del Governa difarci canoscere con chiarezza illaro pensierO'e il loro orientamentO'. E poichè per ragioniindipendenti dalla sua volontà non è presen-te il signor Ministro e, quindi, per consen-tire all' anarevale Sattosegretaria qui pre-sente di ben annotare quanta stiamO' dicen-do, affinchè i,l Ministro ci rispanda can pre~cisiane, desideriamo riepHogare ill senso del-le questioni sollevate. In Italria esiste un mer-

catO' di lavoro agricolo instabile e disordi-nata che pravoca insieme disaocupazione emancanza di lavoratori per le aziende agra-rie. Le direttive comunitarie se applicatemeocanicamente passanO' aggravare ulterior~mente questa situazione. Di qui la richiesta

di fare usa di tali direttive tenendo contodella realtà deUe singale regioni italiane.

È urgente avviare una pO'litica ,per garan-tire ai ,lavoratori agricoli piena e stabile oc-

cupazione e salari e trattamenti previden-ziali uguali rispetto ai settori più avanzati.

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A tale scopo vi chiediamo (e su questo de-sideriamO' una risposta precisa) 1a convO'ca~ziane congiunta della Cammissione agrical-tura e deNa Cammissiane rlavora del SenatO'per elabarare e adottare una direttiva ita-liana su questa problema da applicare inI talia, ma anche da far passare in sede ca-munitaria; vi chiediamO' di far considerarepiù attentamente nel camplessa la tipica si-tuaziane delle realtà regianali pel'chè nan citroviamO' di £ronte ad un'unica realtà, ma arealtà regianali italiane all'1nterno del Mer~cata comune.

Onarevole relatare, anarevale Sattasegre-taria, su queste cansideraz,iani e richieste sipuò consentire (e noi auspichiama che voioansentiate), carne si può nan essere d'ac-

cal'da: è una vastra facal,tà e il paese giu-dicherà dalle vastre rispaste; ma quella chenon potete fare è non rispondere su taliquestiani. AttendiamO' perciò una vostra ri~sposta chiara e passibilmente anche precisa.(Applausi dall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritta a par-lare il s.enatore Franco Tedeschi. Ne ha fa-coltà.

T E D E S C H I FRA N C O. SignorP,residente, mi intratterrò sulle linee gene-rali del provvedimentO' legislativa al nastroesame riferendami alla relazione pregevole,svalta, soprattuHo in Commissione, dal se-

I natore Boano che ha puntualmente messo inluce le caratteristiche principali di questodisegno di legge. Mi l'iferisoo anche alla di-scussione che si è svalta nell',altro ramo delParlamento per affrermare che il nostro di-battito non può essere costretto in una spe-de di camicia di forza dalla quale non sipaSSia assolutamente uscire; del resto pareproposito del Governo non oostringeDsiesso stesso in una camicia di ,forza dal mo-mento che nel corso dei lavori della Com-missione abbiamo appurato che c'è volontàdi introdurre qualche emendamento.

ai sono degH emendamenti che ci piaccio-no ed altri che ci piacciono molto meno,senatOJ1e Boano; e lei che ha potuto valutarele nostre osservazioni sa hene a oosa ci iI"ilfe-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20361 ~

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damo. DeJ resto ne ripaI1leJ1emo. Invero nontutte le perplessità che sono state manife-state nel corso del dibattito dall'altro ramodel Parlamento possono considerarsi supe-rate perchè alcune di esse attengono a pro-blemi di fondo di natura politica sui qualici sembra opportuno e necessalrio un ulte-riore approfondimento, anche se l'urgenza difronte alla quale ci troviamo oi obbliga aduna discussione in tempi abbastalnza abbre-viati.

Non ho avuto la fortuna di ascoltare tut-ti gli interventi dei coUeghi comunisti, mariferendomi al dibatti,to nell'altro ramo delParlamento debbo dire che il Gruppo comu-nista ha manifestato deLle perplessità drcala capacità della legge di J1ecepimento delledirettive comunitarie di cont:r~astare con effi-cacia l'esodo dall'agricoltUlra. Anzi nel oorsodel dibattito i colleghi comunisti halTIno ri-tenuto che sostanzialmente la legge al nostroesame sia una legge facillitante l'esodo e han-no negato qualsiasi efrf.iJeada aili1enorme conle quali si è inteso invece ~ e noi diciamofinalmente ~ prospettare una Iregolamenta-zlone dell'esodo per consentire che rimanga-no sui campi le forze valide e possano al-10ntan3Jrsene .invece le forze meno valide; an-che se abbiamo dei dubbi circa l'idoneitàdelle misure con le quaili s,i intende conse-~uire questo scopo.

La nostra parte poHtica non ha perplessitàdi questo genere nell' esame di questo dise-gno di legge: si tratta di perpilessità, iJnfatti,che giudichiamosuperabiH ed è propr1o inin ques'to giudizio che trova confeJ1IDa la no-stra piena adesione alle linee di riforma im-maginate dal presidente Mansholt (non acaso appartenente alla nostra stessa ideo-logia) ormai parecohi anni fa...

Z I C C A R D I. Ma le ha immaginate.in base all'agricoltura del suo paese.

T E D E S C H I FRA N C O. No, leha immaginate in base ad un'agiricoltura cheabbia una vali'dità europea e non in base adun'agricoltura che abb1a una vw1idità soltan-

to provinciale, oui mi pare si riferisca il col-lega Ziccardi.

Dicevo che confermiamo la nostra pienaadesione alle linee di riforma immaginate dalpresidente Mansholt pareochi anni fa, ma chequanto ad efficacia non giudichiamo assolu-tamente superate e che riteniamo pienamen-te valide.

Ci sia consentÌ,to esprimere ad alta voceuna certa meraviglia per la preoccupazioneche assilla i colleghi di parte comunista,perchè si tratta di una preoccupazione stra-na. Ho già manifestato ques,ta mia opinio-ne in sede di lavori di Commissione, soprat-tutto alla luoe dell'aoomsduta influenza po-litioa deLla loro parte, influenza che è in rap-porto direttamente proporzionale con il de-crescere del tasso di ruI1a1ità del nostro si-stema economico. Ma nemmeno possono oon-siderarsi superate le peI1plessità comuni, mipare generalmente manifestate, CÌ\rca la nongmnde ampiezza dei provvedimenti dispo-sti, con i quaLi, secondo i cakoli originari,si sarebbe in gmdo di intervenire sull'or-dine di circa 160.000 aziende, almeno cosìsi legge in una delle tante relazioni che cisoma state distribuite.

Z A V A T T I N I. Sono molto di meno.

T E n E S C H I FRA N C O. Indub-bIamente già molto poche per i'l grandehj;sogno di profonde ris'trutturazioni che ser-vono all'agricoltura del nostro paese. Ma aquesto si è aggiunta, benchè il oa1colo del-le 160.000 aziende risalga aJ momento incui il disegno di ,legge è stato elaborato dalMinistero dell'agricoltura, la svalutazione aridurIie l'entità dell'intervento ed anche unavolontà politica, dalla quale non emerge contutta la necessaria chiarezza come sia tem-po di chiedere un dÌver~o orientamento allaComunità economica europea, soprattuttoper quanto riguarda !'impegno da profonde~re nelle strutture lin rapporto a quanto si èprofuso e a quanto si sta ancora profonden-do in favore della politica di sostegno deiprezzi. A proposÌ'to di quest'ultimo aspetto,penso che occorra chiedere una maggiore de-

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VI LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 20362 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pO'merid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

stinaziome di risorse comuni agli interventiper la politItca strutturale perchè questasembna l'unica via in gnado di ridur,regli squilibr.i di reddito e di prO'duttività al~l'interno della Comunità e tra il settore agri-colo e alt:d settori produttivi. Fino ad oggiil 90 per cento, a quanto ci risulta, dei fondidella Comunità eoonomi.ca europea è statodestinato agili intervrenti di mercato e soloil 10 per cento è stato destinato ad interventidi carattere strutturale. Inoltre mentre lagaranzia dei prezzi è a totale car,ico della Co-muni,tà economica eUJropea, per gli interverntiS'tI1utturali il concorso della Comunità eco-nomica europa è percentualmente assai limi-tato. Non ci convince ~ e lo diciamo soprat-tutto al senatore Boano che sappiamo ass:i-duo frequentatore degli ambienti comunitariper ragioni del suo ufficio ~ '!'ironia concui si parla negli ambiernti comunitari dellastraordinar.ia ricchezza da cui sarebbe addi-riaura afflitto il nostro paese così da con-sentirgli di non avere' anoora rUtiilizzato ifondi di cui ci stiamo ocoupando a causadel non anOOlI1aavvenuto recepimento, nellanOlstra legislazione, del1e direttive comunita-rie. Certo, la constatazione di questo nitardonon ci iral1egra anche se il c'lima di profondacrisi che ha attraversato il nostro paese in

. questi anni, clima nel qUalIe siamo ancoraprofOlndamente immersi, può giustificanemo1te cOlsee molte altre cOlse; cioè il ritardonegli adempimenti dei nostri doveri tmeorigine dalla obiettiva difficoltà di equi-Hbrare immaniera oostituzionalmente cornet-ta i lrapporui tra Comunità, Stato e regioni,problema che mi sembra particolare per :ilnostro paese, che è tipico e che per noi siimpone con paI1ticolare evidenza per la trop-po recente introduzione dell'ordinamentO' ne-gionale su tutto ill territorio nazionale, peruna inversiOlne di tendenza cui è stata 00-st1reHa la nostra agirkoltura sia per effettodell'in'troduzione della politica comunitaria,sia per effetto contemporaneo della presenzadegli istituti regionali cui è affidata la com-petenza pdmaria ,in materia di agricoltura.

Un modo diverso di amministrare l'ecano-mia agricola italiana richiede tempieviden-temente non brevi, onde superalTe gli schemi

rigidi del passa to e ,intrrodurre un processodi adaNamento la oui rapida attuazione ,di-pende in grande misma dail1a capacità dellaclasse di'ri:gente a tutti i livielli di sapersi i~tegrare con le nuove esigenze che di manQin mano emergono. Le ironie che si cOllgonoa livello comunitario sulle insU!fficienze dellapubblica amministrazione italiana sono cer-tamente gius,tilficate; tuttavia mi sia consen-tito chiedere quanto queste insufficienze sia-no più pregiudizievoli al processo di mte-grazione ecanOlmica e politica europea checostituisoe, almeno per la nostra patrte pOlli-tica, un costante punto di riferimento, rispet~to al mO'do, per esempiO', con il quale laFrancia ha trattato e s,ta trattando tuttora ilproblema del vino o rispetto al modo comela Germa!llia ha trattato e sta 'trattando ilproblema degli al,levamenti. Questi italianiche sarebbero sempre scoJ:1retrti, iIn talunecircostanze potrebbero dare ~ come stannofacendo in questa fase ~ concreti insegna-

menti a coloro i quali i:ronizza:no sull metodocon ooi viene gestita la cosa pUlbblica all'in-terno del nostro paese.

Oltre a ciò occorI1e che ci ohiediamo anohese per risolvere i problemi di produziome so-vrabbondante si debba ricolrl"1erea'! metododi distruggere ricchezza, e non inveoe di ope.rare nell'intento di ridurre i cOSitieli prod'll.zione. Se è inefficiente la macchina burocra-tica italiana ~ e non vi è dubbio che lo sia

~ cosa dire di una macchina burocratica

come quella europea, che ha creato meocani-smi di governo dei prezzi che si avvicÌlllanoa sciarade, tanto poco aderisconO' alle esi-genze di mercatO', e cui è mancata la capa-CÌJtàdi prevedere le conseguenze verirfdcatesia segui,to delle misure adottate nella poLiticadegli alLevamenti, per non citalre che i feno-meni più appariscenti attra¥erso i quali sisono ricreati i confini, le gabelle, i dazi ohenella 10giica del Mercato comune eu:ropeo do-vrebbero essere considerati fenomeni ormaiabbondantemente e rlargiamente superati!

Ecco perohè il prob:lema, onorevoH cone-ghi, della insufficienza delle misure non par-'te solo da considerazioni di pura valutazio-ne dello sforzo finanziario, pe:rchè sarebbeun mO'da troppo misera per affrontare il

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20363 ~

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

problema, ma abbraccia invece un arco div,dutazioni e di motivaziQ[li ohe non a1Jten--gono solo i problemi di natura ,finanziaria,bensì anche quelli di matura palitica, per unimpegna maggiore della Comunità verso rreregioni europee mena dotate e che più dellealtre possono essere stimolate dalle spintedivaricatrici che la crisi economica su diesse finisce per esercitare. Dobbiamo pren~dere. aMo con viva soddisfaziQ[le di comequeste zone meno provvedUlte della Comu~nità ~ e mi r1fer:isco in particolar,e al no~stra paese ~ abbiano meno di altre soggia~duto a queste tendenze di mrattere divari~cataria.

So'lo la considerazione ohe si tratti dopo~tuHo di provvedimenti il cui caratter,e è es~sènzialmente sperimentale e ohe occorreràtra non mOllto rivedere, aHenua in parte lanostra perplessità, alGui superamento tutta~via avrebbe potuto dare un sostanziale con-tdbuto raccoglimento da parte del GOVeImodel suggerimento farnito anche dal nostrostesso relatore, che ha ,sostenuta l'opportuni~tà di adottaire come termine valutario l'uniitàdi oonto in tutti gli articoli, anziohè alter~nativamente unità di conto e 'lira italiana.Giò non solo per ragioni di sistematica le~gis'lativa, evidentemente, ma anohe per usu~fmi;re dei maggiori vantaggi finarnzia,ri cheun simile metodo comporterebbe.

Un terzo ardine di perpless:iJtàabbiamoragione di prospett3iI1e,. onorevoLi colleghi,soprattutto dopo la disGussione avvenuta in

Commissione a p:mposito di un'eventualemodificaziOlne dell'articolo 2 SIUproposta del

Governo. Riprenderò nei particolari l'aI1ga-mento nel COll'SOdell'esame degli aI1tico'M S'e

sarà necessario. Tuttavia qualche anticipa~zione mi pare indispensabì1e perchè non è

tanta dell'articola 2che si tratta quamto :delmodo come si definiscono i rappaI1ti ,tra

Comunità, Stato e regioni di cui ci vogliamooccupare.

Ai fini di un'esatta def.inizionedei rappor~

ti tra Comunità, Stato e 'regioni, infatti, 10articola 2, insieme a tutti gli ahri che sioccupano di questi tipi di rapporto deveconsiderarsi molto importante, direi 'essen-

ziale. Alla sua stesura collaborarono esperticostituzionalisti dei partiti della maggioran~za. L'articolo 2 è passato al vaglUo dellaCommissione affari costituzionali della Ca~mera e ha attenuto l'approvaziOlne :dell'aLtroramo del Parlamenta. La nostra parte poli-tica ~ non lo nascondo ~ è arrivata all'ac-

coglimento dell'articolo 2 ndla stesura nellaquale l'abbiamo valutato in Commissioneagricoltura al Senato della RepUibblicaconnon poche difficoltà e con non pO'che per~plessità. Vorrei dire che le nostI1e dif~fiooltà non possono certamenf1e esseresgombrate per il 1011'0taglio politico chetaJluno potrebbe giudicare avanzato o arre~trato a seconda di una mO'da abbastanza cor~l'ente. Noi non ci chiediamo se saremO' giudi~cati avanzati o più arretrati quando manife~stiamo dubbi circa l'.itltroduzione di un pote~re sUJ1wgatorio dello Stato nei confronti del-le r~gioni che si rendano responsabili di per~si,stente :inadempimento nello svolg1mento diattività di carattere ammÌinis1Jrativo, così co-me è detto nell'articolo 27 del disegno di leg~ge in esame, dave il «persistente» tra lealTIrecose 'sta per « durar con costanza tal~volta ostinata nel bene o neU male senza ohe

ci si inchiuda il problema di nOln mutar mai »,come d insegna il Tommaseo.

A questa riguardo s.iamo convinti che oc-corna una norma cos.tituzionale per configu~

rare iloontrollo sUI1rogatoriodello Stato neiconfronti della regione, controllo che altrove

è previsto solo in quanto si prevede al tempostesso il potere Iregionale di esecuzione dei

I trattati. Ma da noi deve :d:tenersi esdlusa

un'eventualità di questo genere dal momentoche i soli cantrolH possibili, ex articolo 125della Castituzione, sono quelli sulla legitti~mità degli atti amministrativi delle regioni.Contlrolli, quindi, demo Stato repressivi enon sostitutivi; control'li che afferiscono adatti d£evtivamente omessi e non ai campo["~tamenti omiss.ivi deglioJ1gani regionali an-corchè persistentì. O siamo invece da comsi-derare arretrati, onorevoli colleghi, quandoaffermiamo che l'esecuzione degli obblighicomunitari altro non è se non un settore del~l'esecuziane degli obblighi intemazionali che

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~20364 ~

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

lo Stato oontrae e ohe lo Stato è tenuto adadempiere emanando atti legislativi o di al~tra natura a seconda dd compimento del~l'obbligo che sii.l'enderà necessario? Avanza~ti o arretrati si diventa dunque su questamateria, almeno secondo l'opinione corrente,soltanto nella misura in oui si è disposti aconcedere più ampia spazio lal potere dellel'egioni o a non concederlo, pI1esCÌindendo in~vece, carne noi pensiamo cantrariamente ditare, da ogni sfarzo diretto a far corrispande~re la norma Jegis.lativa al dettato costit,uzio~naIe. E nell' esame di questa disegno di leggedue ,elementi cancorrono a giustificare que~sto aHeggiamento che vorrei definire abba~stanza allegro: da una paJrte la volontà di al~largare quanto più possibile i poteri alle re~giani, il che può anohe essere un or:ientamen~to ammissibile e da noi condividibile pUJ:1chèvenga perseguito attraverso forme oostÌ'1:uzio~nailmente COJ:1rette;da un'a:ltra parte perchèci si dice ohe il provvedimento è urgente. Noisiamo d'accoJ:1do con l'Ulrgenza ohe non ci ap~pare peraltro convenienteD;1ente aiutata seper esempio si dovesse profilare il pericolodi incagliare là legge su di una impugnativadi cam1:terecostituzianale. Noi crediamo chegli stessi ["isuhati cui si è ispimto il legis'la-tore dell'altro Iramo del Par.lamento possanoessere raggiunti oon mezzi diversi, più cor~rettamente orientati a non deviare dai pro~positi chiaramente manifestati dai nostrico~stituenti.

Quanto al metodo con cui si è prospettatal'eventualità di emendare 'l'artioolo 2, dob~hiamo ribadire la nostra meraviglia per ilmodo con il quale dopo 'l'avvenuta approva~zione di un ramo del Parlamento :Ciè stataprospettata appunto questa eventualità. Lanorma era stata frutto di jjntenso lavoro coll~legiale, di consultazioni ampie, vaste ederail risultato di uno sforzo secondo noi equi~liJbrato, direttoà non disattendere nel limiteconcesso dall'umana possibilità tutte le esi-genze prospettate daHe vade partii poMtiche.In un primo momento ci venne presentatocome frutto di un accordo di maggiO'ranzama tale non è, onorevoli caJtleghi, come mi af-frettai a chiarke in sede di Commissione anome della mia parte politica che di detto ac-

cardo non conosoeva e non conosce assollu-tamente nulla. E hadate, onOll'evoli oolleghi,che non voglio fare di questo una steriJe po~lemica. Desidero soltanto esporre un proble-ma perchè a me paJ:1eche ci sianO' dei modicorretti e cO'nvenienti per iIìisolverlo eahedobbiama sforzarci ~ come già è s'tato avan~

zato da alIt,re parti pohtlOhe ~ di trovare leformule attmversa le quali fenomeni di que~sto genere non possono aocadere e non sol~tanto, anorevOili colleghi, nell'ambito dellamaggioranza, ma nell'amhito del rispetta diun corretto rapporto di caJrattere parlamen-tar,e.

In una memoria infatti di cui i oo'lleghi del~la maggioranza dovrebbero essere in posses~so, noi socialdemocratici facevamo illotrureper esempio l'assenza di un OI'gaJnOdi mc~corda tra Stata ,e regioni. Il nostro sistemacostituzionale infatti difetta di strutture ohesoocorrano a questo fine e ,che negli. stessiS:tati fedemli sono del resto appaI'se in unafase recente e progredita dell'esperienza co~stHuziona:le. Si dovrebbe, dioevamo, pensareallora ad una Commissione compO'sta dai:mppresentrunti dello Stata ed insieme delleregioni e legata da un oantocon la P,resi-denza del Consiglio e dall'altr'o con la Com-missione interparlamentaI1e per le questioniregionali. Essa potrebbe servire a ooordina~re i disegni di legged'i:niziativa de~le regio~ni con quelli del Governo ohe toccano mate-riadi interesse regionale; coordinare tuttele attività di concerto tra Stato e [[1egioniefornire in ogni caso la sede più idonea allaconsulitazlone deI,le Iregioni ogni volta che 'Sene ravvisi H bisogno. Si trai'ta ancora diUin~ideaaHo stato grezzo e sulLa quaJle stiamolavorando per approntare scihemi più moder-ni ed aderenti alle esigenze del decentra!ffien~to regianale e proprio l'assenza di un O[[1ga-nismo di questa specie ha permesso .tI sorge~re delle nubi che si sono profilate atl'oriz~zonte della maggioran:lJaa propO'sito deLl'esa-me di questo disegno di legge: si tratta ~ è

vero ~a:ppena di una: foschia dspetto a pro-blemi che esistono in a:ltI1isettori dell'attivi-tà poli6ca ma: è una fosohia che si manife-sta e che un olìganismo come quello di cui

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20365 ~

15 APRILE 1975430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

abbiamo profiLato l',~mmagine poteva imme-diatamente dissipare perchè con la consull- Itazio.ne preventiva di una co.mmissione inter-paidamentare da parte della Presidenza delCo.nsiglio, che ha ritenuta di accogliere esi-genze praspettate dai rappresentanti delle re-gioni a statuto 'speciale, non saremmo o.ggisatta !'impressione di subiI1e, a questo 'ri-guardo, !'influenza di una volontà che, perquanto responsabile ed auto.revole e nono-smnte il suppo.rto innegabHmente importan-te dell'aocordo. raggiunto. con le regio.ni a sta~tuta speciale, non può dimenticare che ilParlamento ha il diritto-do.vere 'di deciderecon la prapria testa, salvaguardando la pienasua autonomia.

Abbiiamo detta quello che 'Sostanzia'lmentepensiamo nel merito dei problemi genemlidi questo disegno di legge e nan intendiaiIl10andare oltre, anche perohè la disoussianedegli articoli ci permetterà di approfondi-I1e ciascuno degli argomenti che ci sarannoprospettati.

Tuttavia un giudizio generale o, se volete,generico, ci pel'mette di dire ohe si trattadi provvedimenti che dav,rannosubire il va-glia dell'esper,ienza e quindi, ribadiamo, dinatura sperimenta:le. Credi,amo ohe sùlla lo-ro direttrice cammini tuttavia il futuro svi-luppo dell'agricoltura europea, che ha hiso-gno di veder realizzate strutture più razio-nalmente concepite se non vorrà £amrel'obiettivo sostanziale della riduzione dei co-sti di praduzione.

Se, carne dice l'articolo 1 della legge, riu-sciremo, con il regime degli àiuti che vieneistituito, a co.nseguire gli obiettivi della leg-ge, onestamente a questo punto non possoaffìermarla.

I miei dubbi riguardano i limiti dell'im-pegno £inanziado ma penso che sotto il pro-filo della linea di 'tendenza tutte lIe normeproposte produoano effetti pasitivi ai Hnidell'ammoclernamento e del patenziamentodella struttura deiIle aziende, del migliora-mento. delle condiziani di produziane, di la-voro e di reddito, che producano effetti posi-tivi i metodi diretti ad assicurare un'adegua-ta mobilità dei terreni e ohe pure pro.ducanoeffetti positivi le narme dkette ad adeguare

il livella di formaziane generale tecnioa edeconomica degli addetti aLl'agricoltura.

Ci adegueremo., nel cOIrso del dibattito suisingali articolli, agli arientamenti che mi so-no sforzata di iUustrare, nella fondata spe-ranza che il comune sforlio sia in grado. diintrodurre quegli .indispensabili ritacchi chepotremo. insieme giudicare opportuni, respin.gendo quelli che potrebbero apparire super-£lui se non addìri ttum nocivi. al fine che ciprefiggiamo. e che cons:iste nel,l'introcluI1re £i~nalmente anche nel nostra paese una politicadeIle strutture degna di essere chiamata eu-ropea. (Applausi dal centro-sinistra).

P RES I D E N T E . Rinvio il seguitodella discussione alla prossima 'seduta.

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E . Invito iìl senatoreSegretario a dare ,annunzio della interpellan-za pervenuta all1a Presidenza.

F I L E T T I , Segretario:

NENCIONI, CROLLALANZA, TEDESCHIMario, PAZIENZA, ARTIERI, BASADONNA,BONINO, CAPUA, DE FAZIO, DE SANCTIS,DINARO, ENDRICH, FILETTI, FRANCO,GATTONI, LANFRÈ, LA RUSSA, LATANZA,MAJORANA, MARIANI, PECORINO, PEPE,PISANO, PISTOLESE, PLEBE, TANUCCINANNINI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro di grazia e giustizia.~ Premesso che l'Associazione italiana giu-

dici per i minwenni ha approva.to un ordinedel giorno nel quale si legge:

« rilevato che il normale funzionamen-to di tutti gli uffici giudiziari minarili è gra-vemente co.mpromesso daM'assoluta insuffi-denza delle pilante organiche dei magistrati,dei cancellieri e dei coadiutori giudiziari cheingi'llstificatamente sono sensibi,lmente infe-riori alle piante organiiOhe di tutti gli altriuffici giudiziari (mentre negli uffici giudizia-l'i o.rdinari è previsto un magistrato agni20.000 abitanti, gli uffici giudizi ari minori-li hanno. di norma un magistrato agni mi-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica. ~ 20366 ~.

15 APRILE 1975430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

lione di abitanti; mentre il £lussò di proce-dimen ti per anno è per. gli uffici giudiziariordinari di circa 200 pmcedimenti, nei Tri-bunali per minorenni tale flusso è di circa1.000 procedimenti per magistrato);

ri/levato ohe tale situazione ha gravissi-me ripercussioni su procedure (come quellecivili, adoziona,1i e 'ri'educativ;e) che per rag~giungere il loro scopo debbono essere neces-sariamente espletate tempestivamente;

rilevato che nè ill Consiglio superioredella Magistratura nè il Ministero di graziae giustizia ~ ripetutamente investitiael pro~blema ~ hanno preso concrete iniziative perrisol\'iere la situazione di quasi completarparalisi in cui questi argani giudizi ari spe-cializzati verSaJllO;

rHevato che il Parlamento ~ attraversola rifarma del diritto di famiglia ~ va giu-stamente attribuendo ai Tribunali per mi~norenni nuovi compitiohe tali organi ......:..

ove non siano riviste tempestivamente lepiante organiche del personale ~ non saran~no in grado di assolvere,

invita il Consiglio superioI1e della Magi~stratara, il Ministero di grazia e giustizia, i,1Parlamento, nell'ambito delle rispettive com-petenze, a prendere immediatamente tutte leiniziative opportune per risolvere quantoprima una simile situazione di carenza or-ganizzativa dei Tribunali per minorenni, ov~vero ad assumersi la responsabilità politicadi chiedere a decidere la s.orppnessione deiTribunali stessi, che evidentemente si riten~gono inutili se non vengono forniti degli stru-mentiindisrpensabili per operare,

chiedeall'opini.one pubblica ~ direttamen~

te cainvolta e danneggiata da tali macrosco-piche deficienze ~ di voler far sentire la suavoce per esigere che, se organi giudiziarispeciahzzati è opportuno che esistano, essisiana messi in condizione di svolgere fun-zioni di alt.o valQDe sociale a tutela dellapersonalità dei minori »,

gli interpellanti chiedono di conQscerle qua-li provvedimenti il Gov;erno intende pren-dere per venire incontro alle carenze lamen-tate, che veramente paralizzano l'azione at-tribuita per competenza all'autorità giudi~ziaria nel delicato settore dd diritto di fa-miglia.

(2 ~ 0416)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E . Invito il senatoreSegretario a dare annunzio ddle interroga-zioni pervenute al1a Presi,denza.

F I L E T T I , Segretario:

SIGNORI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dell'interno. ~

Il gravissimo attentato mess.o in atto dal~l'eversione nera ,sulla linea ferroviaria Fi~renze~Roffia, che solo per un caso non si ètrasformato in un disastro, costituisce l'ul~tiffio anello di una ,lunga catena di atti ter-roristici compiuti in Toscana da una o piùcentrali che puntano allo scardinamento del-le istituzioni democratiche e che hanno, evi-dentemente, mandanti, finanzia tori e protet~tori numerosi e ben organizzati.

Ciò premesso, l'interrogante domanda qua~li provvedimenti straordinari, massicci edurgenti si intendonoprenàere per assicu-rare alla giustizia i mandanti e gli esecutorimateriali di atti così gravi, al fine di resti~tuire tranquillità alle popolazioni della To~scana e di tutelare le istituzioni democrati~che insidiate dall'eversione fascista.

(3 ~ 1618)

BOLDRINI, BIANCHI, BRUNI. ~ Al Mi-nistro dell'interno. ~ ,Pmemesso:

che, nella notte fiDa sabato 12 e dorme-nica 13 aprÌ11e 1975, è staJta tIìO'VaJtam An-cona, di,etro Slegna1~ione anoni/ma, una bom-ba ad aLto potenziale esplosivo, 'Presso la se.de deLl'Amministrazione provinciale e de~gli uffici di rappresentanza della RegioneMarche;

,che il grave atto or,iminaJ'e, di chiaiI'amaDca fasci:sta, era oertamerute dirett.o oon-tro l',impegno antilfasdsta della Regione MaJr-che ,e Sii è ,risoHo in un tentativo di str.agedeUe fo,rz;e dell'ordine chiamaJte sul postodalla ,telef.onata anonima, nell'inrellJ1:o di ali-menta:re .1a s'trategia del,l'eveIìsione, anche invista ddlle rp,rO'ssimee1ezioni lDegionali,

g1i i:ntenroganti cMedono di sape>re gli svi-luppi del1e indagilni sul Igraveattenta1Jo dina~'

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Senato della Repubblica ~ 20367 ~ VI Legislatura

430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

mitardoe di conosoere quaLi mi'sU'I1esaran~no pr:es.e per rreprimer:e i conati e>versivi del~la destra fascista diretti contro le istiltuzio~[1,ie per identiHca:re, 'al di là dell'e diohia~:raZJianidi buona volontà, gli eseoutori, i man-danti ed i finanziatoridegli attentatlÌ fasdsti.

(3 -1619)

Interrogazianican richiesta di rispasta scritta

MURMURA. ~ Al Presidente del Cansigliadei ministri. ~ Per ess'ea.'e imormata suLleragioni della mancata istÌ'tuZiÌone deLle sez.io~ni staccate dei T1ribUiIlaliammin:i:sltTativi re-gianali in Lombardia, Emilia, Lazio, Abruz~w, Campamia, HUlg1ia,Calabria le Sicilia, esui tempi di atltuazione di un ta1e pireciso enon più pTocrast1nabi1e impegno legislativo.

(4 ~4209)

MURMURA. ~ Al MinistrO' dei lavari pub~bliei. ~ Per essereIDfo:mnato deti motivi peri qual'i la ,revisione dei prezzi non viene appli-cata peT gl:i appalti relativi. alla costruzionedi ohiese e case .canoniche,finamziate 'con lalegge 18 alprile 1962, n. 168.

(4 ~ 4210)

MURMURA. ~ .41 Ministro del tesaro. ~

Per essere infarmato sulle ragioni del gra~vissimo ritardo nell'espletamento delle pra~tiche di pensioni di guerra, rimesse dallaCorte dei conti ai sensi della legge 28 luglio1971, n. 585, e sui provvedimenti che si in~tendono adottare per pO'l're sollecito rime~dio a tale gravissima situazione, che è cau~sa di natevale e giustificata agitazione daparte dei richiedenti.

(4 ~421l)

TERRACINI. ~ Al Ministro dell'interno.~ Per sapere:

se i suoi uffici lo abbiano infarmato,secondo ,loro dovere, deJ1a gravissima, allar-mante situazione creatasi da lungo tempo

15 APRILE 1975

in senO' aill'ENPA a causa dei metodi spre-giudicati e biasimevdli di direzione e di am-ministraziane spavaldamente instaurati edappli:cati ail oentro ed alla periferia da tlroppidi caloro che ViÌebbero e che continuanO' adoccuparvi posti di responsabilità e sui qualigià fece luce ndlo scorso anno un'ispezioneministedale che si candluse can Ila denunciafarmalle a~l'autarità giudiziaria sia del presi~dente nazionale come del direttare generale,raggiunti da ritua.li avvisi di reatO' in baseagli articoli 81~314 e 81-328 del codice penale(pecUJbta aggravato ed interesse in proprioin atti d'ufficio);

se, cO'nseguentemente, non ritenga didavere, per intanto, sospendere dalle laracariche, di cui fecero così malIa uso, e daagni attività connessa, le persone di ouisopra, e dò sia a tutela degli interessi ma~teriali e morali dell'Ente, sia a giusta tran~quillità dei saci, i quali, più valte, anchein moda damoroso con pubbliche manife~staziani ed affissioni di manifesti, hannorichiamata sui fatti denunciati l'attenzionedell'autorità, mentre tutta la stampa nazil()~naIe ne dava natizia, senza tuttavia risve~gliare dall,loro letargo gli uffici ai qUalli perlegge è rimessa il controllo dell'ENP A;

se, megliO' ancora, non dtenga di dispor-re lo scioglimento del cansiglio centraile del~l'ENPA, a norma dell'articolo 9 del sua sta~tuta;

se, infine, acoertate le torbide manavrepaste in essere dagli interessati, fadlmenteidentificahili, per alterare i risultati, non av~verta la necessità di disporre il rinvio diogni incombenza statutaria diretta al rinno-vamento delle cariohe, sia al oentro che allaperiferia dell'Ente (oonvacazione delle as~semblee dei saci, indizione delle elezioni peril rinnovamento delle cariche, presentazia~ne deUe liste dei candidati, eocetera), di~chiaranda comunque la nullità di quelle giàposte in essere, can speciale riferimento aHasezione di Bolagna, nella qUaile l'andazzodeteriore, satta specie di clientelismo, sper~pera di danaro, ~trascuranza sfaociata deicompiti di istituto, dispregio dei diritti de~

mocratici dei soci, intrallazzi temerari, ecce~tera, ha superato agni limite di toLlerabilità.

(4 ~ 4212)

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Senato della Repubblica ~ 20368 ~ VI Legislatura

430a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 15 APRILE 1975

SIGNORI. ~ Ai Ministri delle partecipa-

zioni statali, del lavoro e della previdenzasociale e dell'industria, del commercio e del~l'artigianato. ~ Per sapere se sono a cono~scenza del fatto, gravissimo (che già l'inter~rogante aveva paventato con una sua inter-rogazione del 12 marzo 1975), che la « Mon~tedison» ha posto in cassa integrazione azero ore i 500 dipendenti dello stabilimentodi Scarlino che produce biossido di titanio.

Colpiti da tale assurdo ed ingiustificatoprovvedimento sono anche circa 400 dipen~denti delle ditte appaltatrici, per cui i la-voratori interessati direttamente alla scon~certante vicenda ammontano a 900 unità, de~terminandosi, così, una grave situazione eco~no mica ed occupazionale in tutto il compren~soria, e segnatamente nella zona mineraria.

Il consiglio di fabbrica, nel convocare laassemblea permanente dei lavoratori al1'in~temo dell'azienda, 11..qdichiarato la propriadisponibilità a fornire tutto il personale ne-cessario a garantire la sicurezza degli im~pianti, ma la direzione aziendale della ({ Mon-tedison» ha lasciato cadere tale responsa-bile proposta abbandonàndo la fabbrica e la~sciando gli impianti stessi in condizioni dinon sicurezza.

Ciò premesso, l'interrogante domanda qua-li interventi e provvedimenti urgenti si in-tendono assumere per garantire la ripresadel lavoro nello stabilimento di Scarlino e,quindi, il mantenimento degli attuali livellidi occupazione operaia ~ed impiegatizia.

(4-4213)

GATTO Eugenio. ~ Al Ministro della di-fesa. ~ Per oonosceI1e se rispondano al veroreoell'vi, ,insistenti notizie di stampa secondole quali, nell'amhito .della. ristm1Jturazionedelle Forze armat,e,venrà sciaMo o ,ridottoil Corpo dei ~a:gunari.

Da qUMl!to ,sii è potuto apprendere daLlastampa, daUe dichiM'az~oni e dalle in'tervi~ste rilasciate dai 'responsabiLi politici e mi-litar,i, gli obiettiVii della ds'tmtturazionesembrano 'essere:

in relazione alla capacità di adempiereai oompiti prettamente militari:

dispor,re di unità dicLimensioni limita-te, mobili, agih, autonome, costituite daveparti meocanizzati e oorazza ti;

as,siCUJraJ:Dea tali a1erpamti più possib:i!1itàd'impiego, come, ad 'esleffipio, peT gild alpini,per i quaJi si s'ta pensando di dispoTre diequ1paggia:menlti t'ali dare'l1!del'e possibileil loro impi,ego anlche in piaTh~a senza smi-nuir,e la ,lO1'Ocapacità :insostMuibi.le di .ope-fa'r,e sulle Alpi;

in ,relazione aUe es~genze ,di Viita mo~dema ed aHe funzioni sociali dell'Eserdto:

pervenÌil'e ad un II1eduta:mlento Tegiona},eo <locale per asskura'!:"e UI110S'cambio di Tap~

pO'l'ti tra Ese::rdto e PIQPolazione e per evi~t3ire oheil mi1ital'e eli ,leva si s'eTIJtaavulsodal contesto sociaLe;

assicurare efficacia le tempesthrità di in~terventi in favore deUe PIQPolaziol!1i ,in casodi calamità o di alitre esiigenze medi'aJ:I1te Te~partii dota'ti di mezzi idonei 'e costituiti dapersonale ohe pada la medesima «Mngua »e sof.£re gH stessi !pi!1ob.l!emidelle popolazio-nico,lpite.

Premesso, altresì:che, sotto tali pl'ofHi, .il 111eggimento lag'll~

Ilari «Serenissima» sembra un carrupionesperimentale che craocogHe tutti i Irequasitiche la ristrutturazione oe:I1Oa di asskurareaHe Forze armate mO'derne (infatti, a quan-to consta aH'iiIl'teriI'ogante, i lagunari non SIQ-

.1'0 sono già da 'tempo meocanizzati e COlraz~zati, ma dispo[]gonO' anche di mezzi anfibie di imbarcazioni pie!!' O'peraTe sia in laguna

che in mare, e possono perciò operaT,e siain terra che li>naoqua);

che, in :relazione 'alle esigenze pr'Lma espo-ste di un maggioTe ooUegamento tra For~zearmate e .società dvi,le, è da ,rilevaI1e co-

me il reg.gimento la'gunarisia UIl1 caso par-ticolarmente avanzato anche sotto tale pro-mo: il :reclutamentoI1egional,e, infattiÌ, indetto eOTpo è molto looalizzato, al pUll1toda poter1o quasi defÌlnilre ipl1o'VIÌ.iIl'aialie,e que-sta è da sempre lUna caiI'atterisltica peculia-re ditale uniltà;

che detta partko:laI1e .condizione ha tro~va:to modo di esprimere tUit11ii suoi eHettiposi:tiov:i ,in occasione delle piUlrtmoppo deor-

l'enti calamità naturali che 'colpilI1Ono il baseso Veneto e nelle quali i .1agunari ihaJ:l1noavuto modo di dimo:st'Dar,e tutta la ,loro ef~fidenza ndl'opera d<i s0'ecorso alle popola-zioni oolpite: a 'tale !piI'oipositoè appena i1

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20369 ~

430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 15 APRILE 1975

caso di ricO'rcLaJ:1ele aLluvioni del Polesinee del Taglia!Inenta, ma soprattultta queLladel 4 novemhre 1966 iOne :ha viSito la stessacittà di Venezia, oLt1re a 'gran paJ:1te della slllaprovincia, soccombeJ:1e alle crulami!tà n:atwral,j;

che la pal'ticalaJ:1e oonfigurazdOlI1e momfa~logka del basso VenetO' Ie dell'hintedandveneziana fannO' ritene~e nan ,improbabiH si~mili eventi;

che, pel"ltanta, :~isu1terebbe ilLogico Ipril\Ta:r~si di una si1mile unità che rapp:res1enta si~curezza per le popolaziani 'V'enet,e;

che la Repruhblka veneta annaverò sem.p'l,e tra le sue AI1mi Ila ,fante~ia di mare,e tale 'Preoedentle ,smorico dà l'ooeasiane diIrioordruI1e oo.me abhia un senso pal'ticolaretrovare gli attualii fanti di ma,re lin una eittàche cerca disperatamente di salvaguardarela prapria storia ed il pJ:1Oprio passruto e diassicurarsi un aVVlenil'e, ,e come, inoltJ:1e, igio.valni veneziani e veneti non inteJ:1essatiaJla leva di mare di'V'entino quasi tutti la-guna'ri,

tu1Jto dò ip'I1emes'So.1'intenJ:1Ogante ohiede:a) di avere assiourazione che il CO'I1pa

suddetto non sarà :ridort,to;b) se non sia il caso, nen'ambito delila

'ristrutturazione del1e FOY2!earmate e seoon-do ,le ,indicazioni Il'eceTIitemenrte fornite aMaCommissione difesa del SenatO' dal Mini.svro, di prevedere la castitu:zJione di una bri-gata lagunalle attes,tata sune .coste dell'aMoAdriaHoo con il oomrunda a Venezia, oppu~re, ove oiò non fosse possibHe, J'll1JtiHzzazio-nedeH'a1Jtuale Il'eggimento l'a,gunami, senzaulteriori ~iduzioni, nelil'ambitodi una briogata iIeui oomando abbia pure sede !in Ve-nezia.

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MANCINI. ~ Al Ministro dell'industria,del commercio e dell' artigianato. ~ Per sa~pere se risulta al SU'0Ministero ohe il presi-dente deH'ANIA ha recentemente 'avanzatola richiesta di un nuovo aumenta deUe tarif~fe di asskurazione per cO'prire un'asseritaperdita di circa 200 m~liardi di Ure che, nel1974, le compagnie avrebbero subìto sui ti~tali in lara possessO', per effettO' della sva-lutaziQne.

L'interrogante ohiede, inohre, di cono-scere:

1) se al MinÌJstero risulta la cansistenzarealIe dei profitti che dette cO'mpagnie han-

nO' incamerata nel periO'da cansiderata perinteressi sui prestiti, sulle operazioni di cam~bio e sulla rivalutazio.ne delila rendita im-mO'biliare;

2) quale sia la ,pasiziO'ne del MinisterO'verso nuove richieste di aumenti tariffari,dapa l'avvenuta aboLiziane della sconta suipremi asskurativi RCA.

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FERRALASCO. ~ Al Ministro del lavoroe della previdenza sociale. ~ Per canO'scere

le ragiani per cui l'INPS no.n ero.ga le inte-gl'azioni di pensiane a favO're dei lavoratoriautanomi previste dalle leggi mgianalidellaRegione autonomadella Sardegna del 10maggio 1972, n. 13, e de19 giugno 1972, n. 18,pur peroependo dalla Regione ste'ssa i fO'ndiÌneoessari agli adempimenti.

Si confida, inoltre, in un soJlecito inter~vento del MinistrO' atto a sbloocare rapida-mente la situaziO'ne, ohe Cl'ea un nO'tevO'le di~sagia e lede i diritti acquisiti da una vastacat,ego:ria di cittadini.

(4.4216)

FERRALASCO. ~ Al Ministro di grazia

e giustizia. ~ Per Isapere se è a cO'noscenza

de'l grave stato di disagiO' ohe si è creato ne-gli ambienti giudiziari di Oagliari, in anacIO'giaoon situazioni simili in ruJ.trecittà, perl'Ostata d'agitazione nazionalle che vede, findal mese di gennaiO' 1975, impegnati gli aiu-tap.ti ufficiali giudizi ari e gli ufficialli giudi-ziari su alouni punti fondamentali del JorotrattamentO' ecO'nomka e normativa, quali:la rivalutaziO'ne deUe pensioni, l'unificazianedeLle due ca1Jegorie, che risponde ad un ele~mentare oriteriQ di equità, -l'adeguamentadeHe tariffe, le anticipaziani ,sulle spese ditrasferta, eccetera.

.

!il manoato aocol'da ha già determinataun prolungata sciopera ad oltranza che ri-schia di ripetersi oon maggiare gravità. Intali candizioni appare 'OppO'rtuna interroga-re il MinistrO' per sapere quaM iniziative in-

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430" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA.~ RESOCONTO STENOGRAFICO

tende prendere pér venire incontro a~llegiu~ste riohieste di una benemerita categoria,troppo spesso trascurata.

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Ordine del giornoper le sedute di mercoledì 16 apriile 1975

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi domani, mercolledì 16 laprile, in duesedute pubbliche, la prima alle ore lOe1aseconda alle ore 17, con ,il seguente ordinedel giorno:

15 APRILE 1975

Seguito della diis'CiUssione del disegno di,J,egge:

Attuazione delle diJretJtive del OO[lJsigliodelle ComUIruità europ'ee per la irifmmadell'agricoltura (1913~Urgenza) (Approvatodalla Camera dei deputati).(Relazione orale).

La s,eduta è tolta (ore 22,15).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei' resoconti parlamentari