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S.E. Mons. Francesco Cavina, vescovo di Carpi Signore , insegnaci a pregare! Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

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S.E. Mons. Francesco Cavina,vescovo di Carpi

Signore,insegnaci a pregare!

Nel nome del Padre e del Figlioe dello Spirito Santo

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Signore,

insegnaci a pregare!

Nel nome del Padre e del Figlioe dello Spirito Santo

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INTRODUZIONE

Essere a casa significa riconoscere che la nostravita è custodita e protetta, ha una storia in cui siràdica ed un futuro promettente che la attende.Essere a casa vuol dire riconoscere nell’oggi iltempo bello in cui Dio, nostro Padre, riversa ilsuo amore su ognuno dei suoi figli, e saper gioiredi questo.

In ogni momento della vita il Signore ci èaccanto e ci guida con la sua paterna Provvidenza.Egli non si stanca mai, come il padre della parabola(Lc 15), di correrci incontro e di invitarci ad entrarenella sua casa, che Egli con amore e gratuità ciinvita a riconoscere come anche la nostra.

Forte di questa consapevolezza e mosso dalloSpirito di Dio il popolo di Israele, attraverso ipatriarchi ed i profeti, ha risposto alla fedeltà delsuo Signore attraverso la preghiera.

Sono molti gli episodi nella Sacra Scritturache ci presentano il popolo di Dio raccolto inassemblea per lodare ed invocare il Signore,attraverso preghiere strutturate e trasmesse dallegenerazioni precedenti come i salmi.

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Così lo stesso Gesù, Figlio unigenito di Diofatto uomo, ha sentito il bisogno di pregare il Padresuo in ogni situazione della vita, facendo anchericorso alle tradizionali preghiere del suo popolo.

Alla scuola del Cristo la Chiesa ed i credenti,che formano il popolo della nuova alleanza,possono attingere ad un ricco tesoro di preghiereche permettono loro, a livello comunitario opersonale, di lasciare risuonare nei loro cuori esulle loro labbra la voce dello Spirito Santo in ognisituazione della vita, scoprendosi così sempreaccolti nella casa di quel Padre Misericordioso eDio di ogni consolazione che, in Gesù, mai ciabbandona.

Come ricorda il papa, nell’esortazioneEvangelii Gaudium, “Le espressioni della pietàpopolare hanno molto da insegnarci e, per chi è in gradodi leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamoprestare attenzione, particolarmente nel momento incui pensiamo alla nuova evangelizzazione” (126).

Così le preghiere della tradizione cristiana,apprese a memoria e ripetute in ogni occasionedella nostra giornata, ci fanno veramentesperimentare che dove c’è preghiera, c’è casa.

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S.E. Mons. Francesco Cavina,vescovo di Carpi

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IMPARIAMO LE PREGHIERE

“Che cos’è la preghiera? E’ un gridod’amore lanciato verso Dio nostroPadre con la volontà di imitare Gesùnostro fratello”

(Benedetto XVI, Cotonou,

19 novembre 2011)

Nel corso dei secoli, questo “grido di amore”,si è espresso in una ricchezza straordinaria diesperienze e di modalità di preghiere: la preghieraliturgica, la lectio divina, il santo Rosario, le formulesemplici della devozione popolare.

Non è mia intenzione sviluppare qui untrattato sulla preghiera, a questo riguardo rimandoai tanti testi che possono aiutare ad approfondirneil valore, ma piuttosto soffermarmi su un aspettoparticolare, al quale la Chiesa ha sempre attribuito

Lettera pastorale

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una grande importanza: le cosiddette preghieredel cristiano, quelle da imparare e custodire amemoria.

1. Evangelizzare la nostra memoria: “il libroche ci portiamo appresso”Oggi, nel nostro mondo occidentale, più che

in qualsiasi altro tempo, assistiamo ad un processodi cambiamento del rapporto di ogni persona conla propria memoria.

L’uso massiccio di strumenti tecnologici, cheha invaso la quotidianità di ciascuno, especialmente dei più giovani, ha mutatoprofondamente il legame fra il presente di ognunoed il vissuto trascorso.

I nostri tablets, i nostri smart phones ed i nostricomputers sono utilissimi per registrare dati tecnicie materiali, tuttavia spesso divengono anche comeuna sorta di memoria “esternalizzata” alla qualeaffidiamo dati ben più importanti.

Vorrei soffermarmi su un piccolo esempioche mi ha fatto molto pensare. Durante la visitaad una parrocchia della nostra Diocesi, parlandocon un gruppo di ragazzi, ho chiesto loro se, nelcaso in cui avessero perso il telefonino o il loro

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account di Facebook, sarebbero stati in grado diricordare chi erano le persone presenti negli elenchidei loro contatti e dei loro “amici”. La risposta èstata negativa.

Questo la dice lunga sul fatto che spessoabbiamo affidato ed affidiamo a memorieimpersonali e elettroniche la custodia di quantodi più caro dovrebbe occupare la nostra memoria:le persone, gli amici, Dio stesso.

Mi pare che alla base di questo approcciocontemporaneo della memoria vi sia uno scorrettoatteggiamento davanti alla memorizzazione. Sidice che “non è importante imparare a memoria,ma è importante capire”. Questa affermazione èparzialmente vera, solo nella misura in cui beninterpretata. E’ come se uno dicesse ad unbambino: “Non è importante che tu sappia dov’èla tua casa, ti basta prendere una cartina eragionare…”.

Scrive S. Agostino: “La vostra memoria sia pervoi il libro che vi portate sempre appresso”. Oggicorriamo il rischio di portare con noi un libro, lanostra memoria, dalle pagine bianche, intonse.Un libro spazioso, perfetto ma quanto mai freddoe disumano.

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Così la nostra memoria anziché divenire luogovissuto e segnato dalla nostra storia personale eda quella delle nostre relazioni, corre il rischio ditrasformarsi come in un magazzino vuoto,spettrale, simile a quegli edifici decadenti che,purtroppo, siamo costretti a vedere in tanti villaggiindustriali che, dopo il terremoto del 2012 o conla crisi economica degli ultimi anni, sono statiabbandonati a se stessi.

Alla luce di tutto questo, pertanto, mi chiedo:cosa sta occupando la mia, la nostra memoria?Per cosa c’è spazio in essa? Sarebbe triste, facendoil censimento di quanto vi si trova, riscontrare lapresenza esclusiva di una nebulosa di eventi senzatempo e senza spazio, frutto di emozioni delmomento, che non ci consentono di ripercorrerecon gioiosa gratitudine la nostra personale storiadi salvezza.

Per questo ritengo che la Chiesa in uscita versole periferie, per usare la nota espressione di papaFrancesco, debba farsi carico di ridonare agliuomini ed alle donne del nostro tempo chiavi diaccesso alla loro memoria storica personale e dipopolo, permettendo, così, di riumanizzare questodeserto esistenziale del nostro oggi.

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Evangelizzare la memoria è un’urgenza chenon possiamo trascurare, una sfida nella qualeciascuno di noi battezzati è chiamato a spenderele energie missionarie di cui lo Spirito loarricchisce.

2. Imparare, custodire, mettere in pratica: lapreghiera come “memoria profumata delnostro Dio”.

Se si evangelizza la memoria anche il cuorene trarrà grandi benefici. Infatti memoria e cuoresono strettamente legati. Prova ne è il fatto chein alcune lingue, come ad esempio il francese, peresprimere il concetto di imparare a memoria sidice “apprendre par coeur”, imparare col cuore.

Questo stretto legame è ben manifestato datanti testi della Sacra Scrittura. In particolare trovopiuttosto evocativo quello di Deuteronomio alcapitolo cinque, dove Mosè, parlandoall’assemblea di Israele afferma: “Ascolta, Israele,le leggi e le norme che oggi io proclamo ai vostri orecchi:imparatele e custoditele per metterle in pratica. IlSignore, nostro Dio, ha stabilito con noi un’alleanzasull’Oreb”.

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In questo invito l’imparare ed il custodire sonoin relazione strettissima. Cosa manifestano questidue atteggiamenti se non la cura della memoriae del cuore come realtà indisgiungibili per giungerea mettere in pratica, a vivere, un’esistenza da figlidi Dio?

È, dunque, necessario che nella nostramemoria ci sia posto per la preghiera: essa, infattiè memoria profumata del nostro Dio, custodiaamorosa della fonte di ogni vero amore.

Se insegniamo ai bambini le parole per parlarecon gli altri, per custodire e vivere relazioni buone,a maggior ragione dobbiamo offrire loro le paroleper parlare con il Signore.

So bene che l’obiezione più ricorrente che siinvoca contro l’insegnamento delle preghiere amemoria è data dal fatto che quando le ripetiamo,raramente pensiamo a qualcosa, a quello chediciamo. Qualcuno ha affermato che il Rosario è“un’infilzata di distrazioni”. Difficilmente quandorecitiamo il Rosario pensiamo alla storia umanae al suo rapporto con la storia della salvezza. E’normale quindi chiederci che senso ha ripetereparole in questo modo privo di senso. Eppure laripetitività, che è parte integrante della tradizionedella Chiesa, è lo strumento che relativizza sempre

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il nostro qui ed ora mettendolo in relazione aquell’alleanza più grande che Dio ha stipulato connoi e con l’umanità intera.

Pensiamo all’esperienza dei monaci che anchenel sonno pregavano versetti della Sacra Scritturaimparati a memoria. Inoltre molte religioni sidistinguono per questa tradizione di ripetere leparole sacre.

Mandare a memoria una preghiera non è unaforzatura. Pensiamo agli adolescenti che imparanoa memoria centinaia di testi di canzoni. Aiuta a“tenere dentro”, a fare propri i testi che in tal mododiventano parte di noi stessi. Mandare a memoriala preghiera è esercizio che dilata il cuore eprofuma di gioia anche la notte più oscura.

3. Nella preghiera il Signore è con noi

Sono le preghiere imparate a memoria –quando siamo così soli e disperati da non saperepiù a chi rivolgerci, il tesoro che il nostro inconscioci restituisce. E in quei momenti scopriamo che èmolto utile dire una preghiera che sgorga dallamemoria. E’ bello parlare con Dio con le paroleche ci vengono spontanee, ma tante volte questenon ci sono, perché sembra che ci sia come un

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muro che ci separa da Lui. Le preghiere del “buoncristiano” rimangono l’ultima risorsa persgretolare quel muro e allora non sono più parolevuote ripetute meccanicamente, ma sono propriole parole che cercavamo e di cui avevamo bisognoe che, se non le avessimo imparate a memoria,difficilmente saremmo riusciti a trovare.

Il Concilio Vaticano II, nella costituzioneGaudium et Spes ci ha ricordato opportunamenteche “La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrariodell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui vocerisuona nell’intimità propria”. Così le preghiere dellatradizione cristiana, messe a memoria nel cuore,sono strumento che facilita la realizzazione diquesto mistico incontro. Esse diventano porta checi fa varcare la soglia, spesso ingombrata da pauree fantasmi se non dissimulata da false verità, diaccesso alla verità del nostro io, per riconoscercisalvati dal Dio della Misericordia.

Nell’Ave Maria, ad esempio, quandoproclamiamo “Il Signore è con te” affermiamo cheil Signore è realmente con noi e che noi siamoalla Sua presenza.

La preghiera esprime la presenza di Dio edallo stesso tempo, in virtù del di Lui libero e

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gratuito desiderio di farsi a noi vicino, ne realizzala prossimità.

Non si tratta certo di una sorta di formulamagica! Piuttosto è il mistero della vita di Cristoin noi che prende forma e si concretizza nel tempoe nello spazio.

Quando noi siamo con le persone, nonabbiamo bisogno di pensare a loro. Come ha scrittoSimon Tugwell: “Non penso al mio amico quando èaccanto a me, sono troppo occupato a godere della suapresenza. Quando è lontano, allora comincio a pensarea lui. Pensare a Dio con troppa facilità ci porta a trattarlocome se fosse assente”. Perciò nella preghiera ciò checonta non è solo pensare a Dio, ma che il Signore ècon me, anche se non ne ho piena consapevolezza.”.

4. La preghiera a memoria ci fa parlare con Dio

Noi consideriamo spesso la preghiera comeuno sforzo che facciamo per parlare con Dio. Lapreghiera appare, così, come una lotta perraggiungere un Dio lontano. Invece la preghieravocale ci ricorda che non è così. Quando parliamo,rispondiamo a una parola che ci è stata rivolta.Siamo introdotti in una conversazione che è giàcominciata senza di noi. Maestro Eckhart ha scritto

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che “noi non preghiamo, siamo pregati”. Le nostrepreghiere sono il riflesso, il prolungamento dellaparola rivolta a noi. Non è la santità della nostravita che ci permette di stabilire un rapporto conil Signore, al contrario è il nostro legame a Luiche contrassegna già germinalmente la nostra vitanella santità.

Infine, vorrei ricordare che le preghiere delcristiano sono preghiere che racchiudono tutti isegni di una predica breve e perfetta in quantoproclamano la buona novella del Vangelo. Macome ogni buona predica fanno molto di più!Pensiamo ad esempio al “Ti adoro” del mattino.Questa preghiera, come tutte le altre imparate amemoria, non si limita a trasmetterci solo icontenuti della fede, quali ad esempio che la vitae la fede sono dono di Dio, che l’uomo è statocreato per amare e lodare Dio e che è chiamato avivere in conformità alla sua dignità di Figlio diDio…, ma ci dona anche gli strumenti per aprireun dialogo personale con il Signore, perché tantevolte, come insegna San Paolo, noi non sappiamoche cosa dire (cfr. Rm 8.26).

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La preghiera imparata a memoria diviene unaParola che echeggia nelle nostre parole, una Parolache vince il nostro silenzio e ci dà voce per parlarecon Dio.

+ Francesco Cavina, vescovo

Carpi, 4 settembre 2014Solennità della dedicazione della Chiesa Cattedrale

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PADRE NOSTROPreghiera della fiducia

Il Padre Nostro è la preghiera fondamentaleper ogni cristiano: è quella che ci fa parlare conle parole di Gesù, respirare con il suo respiro,guardare al mondo ed alla vita con i suoi occhi.

Essa si compone di tre momenti fondamentali:il primo che è come la base di una sorgente e chefa trovare nella parola Padre nostro l’origine dellanostra esistenza; il secondo che è come uno

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zampillo che sale verso l’alto e che porta la nostravita verso il cielo; il terzo è come l’acqua che ricadea terra e porta vita a ciò che la raggiunge aprendoil cuore alla condivisione.

Pregando il Padre Nostro il nostro cuore siapre alla fiducia in Dio ed alla ricerca della suavolontà.

adre nostro, che sei nei cieli,sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,sia fatta la tua volontà,come in cielo così in terra.Dacci oggi il nostro pane quotidiano,e rimetti a noi i nostri debiticome noi li rimettiamoai nostri debitori,e non c’indurre in tentazione,ma liberaci dal male. Amen.

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GLORIAPreghiera del ringraziamento

Con questa preghiera i credenti cantanola loro gratitudine e quella di tutto il cosmo aquel Dio che, come ricorda l’apostoloGiovanni, è mistero di Amore.

Il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo sono lepersone del Dio Trinità, che sempre ci fapartecipi della sua vita e della sua gioia.

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Questa preghiera, che ricalca in qualchemodo la lode degli angeli davanti al Signore,ci permette di comprendere meglio che ildestino di ogni uomo è l’Amore di Dio.

loria al Padree al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio,e ora e sempre nei secoli dei secoli.Amen.

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AVE MARIAPreghiera della consolazione

L’Ave Maria si compone di due parti: laprima parte, biblica, è di lode, la seconda parte,di origine ecclesiale, è di supplica.

La lode è espressa con le parole chel’angelo Gabriele (Lc 1,28) ed Elisabetta (Lc1,42) hanno rivolto alla Vergine.

La seconda parte ci ricorda chi è Maria

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nel quadro della storia di Dio con gli uomini,ci fa sentire la materna protezione dellaVergine e la sua intercessione presso il Signore.

ve, o Maria,piena di grazia,

il Signore è con te.Tu sei benedetta fra le donnee benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.Santa Maria, Madre di Dio,prega per noi peccatori,adesso e nell’ora della nostra morte.Amen

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ANGELUSPreghiera per santificare la giornata

Questa preghiera fa memoria dell’eventocentrale della storia dell’umanità: Dio che sifa uomo per innalzare l’uomo alla dignità difiglio di Dio.

‘angelo del Signore portò l’annunzioa Maria.

� Ed ella concepì per opera dello SpiritoSanto.Ave Maria... � Santa Maria...

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Eccomi, sono la serva del Signore.� Si compia in me la tua parola.Ave Maria... � Santa Maria...

E il Verbo si fece carne.� E venne ad abitare in mezzo a noi.Ave Maria... � Santa Maria...

Prega per noi, santa Madre di Dio.� Perché siamo fatti degni delle promessedi Cristo.

Preghiamo.Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o

Padre; Tu, che nell’annunzio dell’angelo ci hairivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per lasua passione e la sua croce guidaci alla gloriadella risurrezione.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Gloria al Padre... Angelo di Dio... L’eternoRiposo...

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REGINA COELIPreghiera per santificare la giornata

Questa gioiosa preghiera viene rivolta aMaria Madre del Risorto e, dal 1742, vienetradizionalmente cantata o recitata nel tempopasquale, (da Pasqua a Pentecoste) insostituzione dell’Angelus.

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egina dei cieli, rallegrati, alleluia:� Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia.E’ risorto come aveva promesso, alleluia.� Prega il Signore per noi, alleluia.Rallegrati, Vergine Maria, alleluia:� Il Signore è veramente risorto, alleluia.

Preghiamo.O Dio, che nella gloriosa risurrezione del

tuo Figlio, hai ridato la gioia al mondo intero,per intercessione di Maria Vergine concedi anoi di godere la gioia della vita senza fine.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Gloria...Angelo di Dio...L’Eterno Riposo...

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SALVE REGINAPreghiera dell’aiuto

Perché chiamiamo Maria Regina?Questa parola non ha un valore politico,

ma porta in sé il senso di una responsabilitàaccettata e vissuta con gioia. Maria, infatti, ècolei che ha accettato di divenire Madre delsuo Signore, ed in Lui di ogni essere umano.

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Così noi ci rivolgiamo a lei per chiederleaiuto, sapendo che la vera gioia non la dannole cose che si possiedono ma il poter vedereil volto di Cristo e stare per sempre con Lui.

alve, Regina,madre di misericordia,

vita, dolcezza e speranza nostra, salve.A te ricorriamo, esuli figli di Eva;a te sospiriamo, gementi e piangentiin questa valle di lacrime.Orsù dunque, avvocata nostra,rivolgi a noigli occhi tuoi misericordiosi.E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,il frutto benedetto del tuo seno.O clemente, o pia,o dolce Vergine Maria.

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ANGELO DI DIOPreghiera della sicurezza

Tante volte ci sentiamo insicuri, indecisi.Anche allora la preghiera ha senso. Essa ci fascoprire che non siamo soli ma che Dio havoluto affidarci alla custodia ed alla protezionedi una creatura che, felice in Cielo, davanti aDio ci sostiene con la sua preghiera. Si trattadell’angelo custode.

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Pregando con le parole della tradizionescopriamo di essere inseriti in un progettod’amore, quello di Dio, della sua “pietàceleste”, cioè della sua bontà senza confini. Equesto rende più sicuri i passi del nostrocammino.

ngelo di Dio,che sei il mio custode,

illumina, custodisci,reggi e governa me,che ti fui affidatodalla pietà celeste.Amen.

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ATTO DI DOLOREPreghiera del pentimento

Dio ci ama in modo incondizionato, matalvolta nel nostro cuore preferiamo nonaccogliere questo dono inestimabile,preferiamo bastare a noi stessi.

Ma quando ci rendiamo conto di averperso un’occasione così preziosa ce nepentiamo e sentiamo il bisogno di esseretrasformati, convertiti.

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Ricordare la misericordia del Signore,allora, ci fa bene perché ci fa capire che nonsiamo noi il centro dell’universo, ma che peril suo amore possiamo rialzarci e camminareancora con Lui

io Dio, mi pentoe mi dolgo con tutto il cuore

dei miei peccati,perché peccandoho meritato i tuoi castighi,e molto più perché ho offeso Teinfinitamente buonoe degno di essere amato sopra ogni cosa.Propongo col tuo santo aiutodi non offenderTi mai piùe di fuggire le occasioni prossime del peccato.Signore, misericordia, perdonami.

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L’ETERNO RIPOSOPreghiera della speranza

Grazie alla Pasqua di Gesù ogni cristianosa che la vita non è destinata alla tomba, mache in Lui, primizia di coloro che risorgono,la nostra esistenza è chiamata all’immortalità.

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Tale certezza ci rende capaci di affrontarecon speranza i piccoli ed i grandi lutti di ognigiorno certi che Colui che ha risuscitato Gesùnon ci abbandonerà in potere della morte.

’eterno riposodona loro, o Signore,

e splenda ad essi la luce perpetua.Riposino in pace.Amen

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CREDOPreghiera della Chiesa

Fin dalle origini, la Chiesa apostolica haespresso e trasmesso la propria fede in formulebrevi e utili per tutti. Ma molto presto la Chiesaha anche voluto riunire l’essenziale della suafede in testi più organici e articolati, destinatiin particolare ai candidati al Battesimo.

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“Il simbolo della fede non fu composto secondoopinioni umane, ma consiste nella raccolta dei puntisalienti, scelti da tutta la Scrittura, così da dareuna dottrina completa della fede.

E come il seme della senape racchiude in ungranellino molti rami, così questo compendio dellafede racchiude tutta la conoscenza della vera pietàcontenuta nell’Antico e nel Nuovo Testamento”.

(S. Cirillo di Gerusalemme)

redo in un solo Dio,Padre onnipotente,

Creatore del cielo e della terra,di tutte le cose visibili e invisibili.

redo in un solo Signore,Gesù Cristo,

unigenito Figlio di Dio,nato dal Padre prima di tutti i secoli:

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Dio da Dio, Luce da Luce,Dio vero da Dio vero,generato, non creato,della stessa sostanza del Padre;per mezzo di lui tutte le cose sono state create.Per noi uomini e per la nostra salvezzadiscese dal cielo,e per opera dello Spirito Santosi è incarnato nel seno della Vergine Mariae si è fatto uomo.Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,morì e fu sepolto.Il terzo giorno è risuscitato,secondo le Scritture,è salito al cielo,siede alla destra del Padre.

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E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicarei vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.

redo nello Spirito Santo,che è Signore e dà la vita,

e procede dal Padre e dal Figlio.Con il Padre e il Figlioè adorato e glorificato,e ha parlato per mezzo dei profeti.

redo la Chiesa,una, santa, cattolica e apostolica.

Professo un solo Battesimoper il perdono dei peccati.Aspetto la risurrezione dei mortie la vita del mondo che verrà. Amen.

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TI ADOROPreghiera del mattino

Il sorgere della luce del sole la mattinaha da sempre rappresentato per i credenti unmomento favorevole per ricordare il vero soleche sorge dall’alto, Gesù Cristo, che con la suamorte Risurrezione vince l’oscurità e le tenebredel peccato e ci fa entrare nel nuovo giorno,quello della sua vita.

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Così ogni cristiano con la preghiera delTi adoro riconosce che il tempo che gli è donatoè occasione per amare e fare il bene, vivendocosì in quella luce nuova che viene dal Signore.

i adoro, mio Dio,e Ti amo con tutto il cuore.

Ti ringrazio di avermi creato,fatto cristianoe conservato in questa notte.Ti offro le azioni della giornata,fa’ che siano tuttesecondo la tua santa volontàper la maggior tua gloria.Preservami dal peccato e da ogni male.La tua grazia sia sempre con mee con tutti i miei cari. Amen.

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TI ADOROPreghiera della sera

La sera, anche da un punto simbolico, èil momento nel quale, esaminata la giornataalla luce della fede, ci si affida alla custodiadel Signore.

Questo momento della giornata ci ricordache siamo fragili, che le nostre energie nonsono infinite, che siamo limitati. Tuttavia il

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Padre nostro che è nei cieli non ci abbandonae, forti di questa certezza, possiamoaddormentarci nella pace.

i adoro, mio Dioe Ti amo con tutto il cuore.

Ti ringrazio di avermi creato,fatto cristianoe conservato in questo giorno.Perdonami il male oggi commesso,e se qualche bene ho compiuto, accettalo.Custodiscimi nel riposoe liberami dai pericoli.La tua grazia sia sempre con mee con tutti i miei cari. Amen.

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BENEDIZIONEPreghiera per i pasti

Benedire significa riconoscere che ilSignore è l’origine di ogni dono. Così, findall’antichità, i credenti hanno benedetto Dioper ogni cosa buona di cui potevano disporre.

Anche Gesù, prima di offrire la sua vitaper tutti, ha benedetto il Padre, riconoscendoche solo Lui è la fonte della vita e della gioia.

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enedici � noi, Signore,e questi tuoi doni, che stiamo

per ricevere dalla tua generosità.Per Cristo nostro Signore. Amen.

a pranzo:

l Re dell’eterna gloriaci faccia partecipi della mensa celeste. Amen.

a cena:

l Re dell’eterna gloriaci conduca alla cena della vita eterna. Amen

dopo i pasti:

i rendiamo grazie,Dio onnipotente, per tutti i tuoi benefici,Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

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Alcuni suggerimenti pastorali

1. Imparare il significato del Segno della Croce,sia nelle parole che nel gesto.

2. Imparare a memoria: Padre Nostro, Gloria,Ave Maria, Angelus, Regina Coeli, SalveRegina, Atto di Dolore, L’Eterno Riposo,Angelo di Dio, Ti Adoro (del mattino e dellasera).

3. Iniziare e concludere sempre l’incontro dicatechismo con la recita di una preghiera.

4. Prima di iniziare un momento di preghiera,cercare sempre il raccoglimento interiore peruna viva consapevolezza di essere allapresenza del Signore e in dialogo con Lui.

5. Gradualmente, spiegare il significato diciascuna preghiera.

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6. Recitare alcune preghiere all’inizio dellacelebrazione eucaristica domenicale, comefamiglia di Dio che recita insieme una voltala settimana le preghiere che recita in casaogni giorno.

7. Invitare i genitori a recitare le preghiere incasa, ad inizio giornata e a fine giornata.

8. Durante le visite alle famiglie per lebenedizioni, offrire in dono il libretto dellepreghiere con la lettera del Vescovo comeintroduzione.

9. Quest’anno, in particolare, per i ritiri o gliesercizi spirituali si potrebbe scegliere comeargomento “la preghiera”, e durante lameditazione spiegarne una o più di una(questo potrebbe essere anche per i ritirimensili dei sacerdoti).

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Elenco delle illustrazioni

Pag. 16 Miniatura dai Salteri Corali della Cattedraledi Carpi, Damiano Gafòri (Pentecoste, 1517,Museo Diocesano)

Pag. 18 Miniatura dai Salteri Corali della Cattedraledi Carpi, Damiano Gafòri (Santissima Trinità,1517, Museo Diocesano)

Pag. 20 Miniatura dai Salteri Corali della Cattedraledi Carpi, Damiano Gafòri (Assunzione di MariaSantissima, 1517, Museo Diocesano)

Pag. 22 Olio su tela, Jean François Millet (Angelus,1857-1859, Museo d’Orsay, Parigi).

Pag. 24 Scultura in legno, Gaspare Cibelli (MariaAssunta, 1515 ca, Basilica cattedrale di Carpi).

Pag. 18 Chiesa della Sagra, Cappella di Santa Caterina(particolare di angelo, sec. XV, Maestro dellaSagra di Carpi)

Pag. 24 Chiesa della Sagra, Cappella di San Martino(particolare dell’adorazione dei Magi, sec. XV,Antonio Alberti)

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Pag. 26 Santa Croce di Carpi, Madonna dell’Aiuto, tela(copia della Madonna dell’Archetto di Roma),1828 di Francesco Rosa

Pag. 28 Miniatura dai Salteri Corali della Cattedraledi Carpi, Damiano Gafòri (Resurrezione, 1517,Museo Diocesano)

Pag. 30 Miniatura dai Salteri Corali della Cattedraledi Carpi, Damiano Gafòri (Vocazione di sanPietro, 1517, Museo Diocesano)

Pag. 34 Miniatura dai Salteri Corali della Cattedraledi Carpi, Damiano Gafòri (Natività, 1517,Museo Diocesano)

Pag. 36 Chiesa della Sagra, affresco dell’abside(particolare della adorazione dei Magi, sec.XII, Maestro padano)

Pag. 38 Chiesa della Sagra, frammento di affresco (lacena di Emmaus, sec. XII, Maestro padano).

Capolettera delle Preghiere:Biblia Estienne (1538-1540)

In copertina: Scultura in legno, Dorigo Virgilio Prugger(Maria Assunta, 1973, copia dell’originale diGaspare Cibelli).

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I N D I C E

Introduzione ........................................................................................................................................................................... 2

Impariamo le Preghiere (lettera pastorale) ...................................... 5

Padre Nostro, Preghiera della fiducia ................................................................ 16

Gloria, Preghiera del ringraziamento .................................................................... 18

Ave Maria, Preghiera della consolazione .................................................... 20

Angelus, Preghiera per santificare la giornata .............................. 22

Regina Coeli, Preghiera per santificare la giornata ......... 24

Salve Regina, Preghiera dell’aiuto .............................................................................. 26

Angelo di Dio, Preghiera della sicurezza .................................................. 28

Atto di Dolore, Preghiera del pentimento ............................................... 30

L’Eterno Riposo, Preghiera della speranza .......................................... 32

Credo, Preghiera della Chiesa .................................................................................................. 34

Ti Adoro, Preghiera del mattino ....................................................................................... 38

Ti Adoro, Preghiera della sera ............................................................................................... 40

Benedizione, Preghiera per i pasti .............................................................................. 42

Alcuni suggerimenti pastorali ....................................................................................... 44

Elenco delle illustrazioni ............................................................................................................... 46