Scrivere Con i Poeti. Laboratorio Di Scrittura

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    scrivere con...

     A cura di

    Vincenzo Viola

    i poeti

    LABORATORIODI SCRITTURA

    E D I T O R E   B U L G A R I N I   F I R E N Z E

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    Copyright © 2008 EDITOREBULGARINI FIRENZE

    Editore Bulgarini Firenze, Via Petrolini, 8/10 – 50137 Firenze

    Tel. (055) 61611 Fax. (055) 6161230

    www.bulgarini.it – [email protected][email protected]

    Prima edizione aprile 2008

    Ristampe

    1 2 3 4 5 6 2013 2012 2011 2010 2009 2008

    Finito di stampare

    per i tipi della tipolitografia Stiav s.r.l.

    in Firenze

    Laboratorio di scrittura a cura di 

    Vincenzo Viola

    Editing 

    Francesca Muzzi

    Redazione 

    Simona Ciuchini

    Progetto grafico 

    Doriano Angelini

    Videoimpaginazione 

    Doriano Angelini

    Copertina Andrea Moschitta

    UNI EN ISO 9001

    Sistema di gestione qualitàcertificato

    Testo conforme

    alle norme e avvertenzetecniche previstedal D.M. 7-12-’99 n. 547

    Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun vo-

    lume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

    Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale, o comun-

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    Premessa

    A considerare le letterature di tutti i popoli c’è da domandarsi perché mai

    in ogni luogo si compongono poesie: infatti si tratta di un modo di utilizzare la

    parola sicuramente più complesso di quello abituale della comunicazione in

    prosa sia per chi lo produce che per i destinatari. Inoltre, soprattutto nelle

    epoche passate (ma anche oggi, benché in maniera diversa) la scrittura poe-

    tica era sottoposta a numerosi vincoli, regole, norme derivate dalla consuetu-

    dine, dai generi e dalla finalità del testo stesso.Allora perché scrivere in poesia? Perché il linguaggio poetico ci permette

    di esprimere ciò che col linguaggio comune sarebbe più difficile o addirittura

    impossibile dire e lo fa solitamente avvalendosi di alcune caratteristiche parti-

    colari della parola, che ora analizzeremo.

    Partiamo proprio da qui: che cos’è una parola? Potremmo dire in termini

    generali che è un suono a cui viene dato un significato. Naturalmente non

    tutti i suoni che hanno un significato sono parole: se sentiamo il suono dellasirena di un’ambulanza possiamo facilmente attribuirgli il significato di “Fer-

    matevi, lasciate libero il passaggio!”, ma quel suono trasmette il messaggio in

    maniera complessiva, non articolata: non è capace di sfumature di significato.

    La parola invece può avere molte articolazioni e unirsi con altre parole per

    esprimere pensieri e sensazioni ricche e complesse. Ma per esprimere le sue

    molte potenzialità la parola va trattata in maniera tale da valorizzare sia il suo

    aspetto fonetico, cioè relativo agli effetti del suono, sia quello evocativo, che

    appartiene maggiormente all’ambito del significato.

    Nelle pagine che seguono analizzeremo l’uso e le potenzialità della parola

    vista in questi suoi due aspetti fondamentali: quello del suono o significante,

    che costituisce essenzialmente il veicolo del messaggio che si intende tra-

    smettere, e quella del contenuto che viene trasmesso, cioè il significato, che

    non è solo concettuale, ma anche emotivo, psicologico, capace di suscitare

    sensazioni profonde. Per trattare con chiarezza entrambe queste prospettive il

    laboratorio è diviso in due parti principali; segue una breve sezione che pre-senta alcuni cenni relativi alla storia e alla trasformazioni del modo di pensare

    e di scrivere la poesia nel corso dei secoli.

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    PARTE PRIMA

    IL SUONO

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    Una particolare attenzione al suono ha caratterizzato in maniera specifica

    e fin dalle origini l’uso della parola in poesia in tutte le lingue e le tradizioni

    letterarie: a questo proposito non va trascurato il fatto che nell’antichità

    spesso la poesia era musicata e cantata.Il suono è un aspetto che appartiene a ogni parola, anzi più

    precisamente ogni parola è composta di suoni diversi: non vi sono solo

    quelli che complessivamente formano una parola di senso compiuto, ma

    anche quelli che formano le singole sillabe, che sono rappresentati dalle

    singole consonanti e vocali o da aggregazioni di segni ancora diversi.

    Così nelle vocali abbiamo suoni aperti, la A e la E (si pensi alle parole

    “mare”, “avanzare”, “ascoltare”), e suoni chiusi, rappresentati dalla O e dallaU (come si può cogliere nelle parole “cupo”, “lupo”, “notturno”); la I ha un

    suono piuttosto chiuso, acuto e penetrante soprattutto quando è accentata

    e ripetuta (“fili”, “tintinni”, “finissimi”).

    Anche tra le consonanti vi sono notevoli differenze: alcune, come P, B, T

    ecc., si pronunciano in maniera “esplosiva”, cioè con un’unica emissione di

    fiato dalla bocca, mentre altre, come M, N, R, S ecc., permettono di dare

    durata all’emissione del fiato e quindi di prolungare il suono.

    Come si combinano tutti questi suoni? Vi sono naturalmente molte

    possibilità, che ora cercheremo di imparare ad utilizzare.

    Ma prima di iniziare questo cammino, intratteniamoci un po’ con un

    poeta che attraverso i suoni si vuole proprio solo divertire: si tratta di Aldo

    Palazzeschi, vissuto nel primo Novecento. Con la “canzonetta” che

    riportiamo alla pagina seguente, assolutamente irriverente e tutta intrecciatadi passaggi inattesi, egli è capace di mettere il lettore davanti a

    un’intelligente provocazione per spingerlo a riflettere.

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    PARTE PRIMA • IL SUONO6

     Aldo Palazzeschi

    Lasciatemi divertire

    Tri tri tri,

    fru fru fru,uhi uhi uhi,

    ihu ihu ihu.

    5 Il poeta si diverte,

     pazzamente,

    smisuratamente.

    Non lo state a insolentire1.

    lasciatelo divertire

    10 poveretto,

    queste piccole corbellerie2

    sono il suo diletto3.

    Cucù rurù,

    rurù cucù,

    15 cuccuccurucù!

    Cosa sono queste indecenze?

    Queste strofe bisbetiche4?

    Licenze, licenze,licenze poetiche5.

    20 Sono la mia passione.

    Farafarafarafa,

    Tarataratarata,

    Paraparaparapa,

    Laralaralarala!

    25 Sapete cosa sono?Sono robe avanzate,

    non sono grullerie6,

    sono la... spazzatura

    delle altre poesie.

    1. insolentire: insultare e offendere.

    2. corbellerie: sciocchezze.3. diletto: piacere.

    4. bisbetiche: stravaganti

    5. licenze poetiche: si chiama “licenza poetica”

    l’uso, permesso ai poeti per ragioni metriche o pro-

    sodiche, di parole disusate o scritte in maniera in-consueta.

    6. grullerie: (termine toscano) balordaggini, cose

    di nessun conto.

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    7PARTE PRIMA • IL SUONO

    30 Bubububu,

    fufufufu,

    Friù!

    Friù!

    Se d’un qualunque nesso7

    35 son prive,

     perché le scrive

    quel fesso?

    Bilobilobilobilobilo

    blum!

    40 Filofilofilofilofilo

    flum!

    Bilolù. Filolù.U.

    Non è vero che non voglion dire,

    45 vogliono dire qualcosa.

     Voglio dire…

    come quando uno si mette a cantare

    senza saper le parole.

    Una cosa molto volgare.

    50 Ebbene, così mi piace di fare.

     Aaaaa!

    Eeeee!

    Iiiii!

    Ooooo!

    55 Uuuuu!

     A! E! I! O! U!

    Ma giovinotto,diteci un poco una cosa,

    non è la vostra una posa,

    60 di voler con così poco

    tenere alimentato8

    un sì gran foco9?

    7. nesso: legame logico.

    8. alimentato: vivo, fiammeggiante.

    9. un sì gran foco: il “sacro fuoco” della poesia.

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    PARTE PRIMA • IL SUONO8

    Huisc… Huiusc…

    Huisciu... sciu sciu,

    65 Sciukoku... Koku koku,

    Sciu

    ko

    ku

    Come si deve fare a capire?

    70 Avete delle belle pretese,

    sembra ormai che scriviate in giapponese.

     Abì, alì, alarì.

    Riririri!

    Ri.

    75 Lasciate pure che si sbizzarrisca 10,

    anzi, è bene che non lo finisca,

    il divertimento gli costerà caro:

    gli daranno del somaro.

    Labala

    80 falala

    eppoi lala...

    e lalala lalalalala lalala.

    Certo è un azzardo un po’ forte11

    85 scrivere delle cose così,

    che ci son professori, oggidì12,

    a tutte le porte.

     Ahahahahahahah!

     Ahahahahahahah!

    90 Ahahahahahahah!

    Infine,

    io ho pienamente ragione,

    i tempi sono cambiati,

    gli uomini non dimandano più nulla 

    95 dai poeti:

    e lasciatemi divertire!

    da Poeti italiani del Novecento, a cura di P. V. Mengaldo, Mondadori, Milano 1978

    10. sbizzarrisca: faccia tutto quello che gli piace.

    11. è un azzardo un po’ forte: ci vuole un bel coraggio.

    12. oggidì: al giorno d’oggi.

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    9PARTE PRIMA • IL SUONO

    Il testo è composto, lo si nota immediatamente, da versi formati da parole di 

     senso compiuto intercalati con altri costituiti da suoni-rumore. Naturalmente siamo

     in presenza di una voluta esagerazione, mediante la quale il poeta ironizza anche

     su alcune mode letterarie del suo tempo, come ad esempio il Futurismo che

     proclamava la superiorità del suono e del rumore rispetto alle forme di 

    comunicazione tradizionali e razionali.

     Ma al tempo stesso l’autore sottolinea che in un contesto poetico i suoni 

    acquistano una loro autonomia, si impongono come il punto di riferimento attorno

    al quale il poeta deve costruire il verso: deve dare, cioè, una certa successione alle

     parole, scegliere un termine piuttosto che un altro, a volte creare una struttura

     sintattica particolare per poter porre una parola o una sillaba o un accento in una

     posizione precisa, avvicinare o allontanare tra loro delle vocali o delle consonanti.

    Tutto ciò per valorizzare il suono.

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    I versi

    Nella tradizione metrica della lingua italiana i versi che compongono un testo poetico sonodefiniti non dal numero delle parole, ma dal numero di sillabe.Tutte le parole sono costituite da sillabe, da un minimo di una (“me”, “te”, “su”, “giù” ecc.) aun massimo di undici (la parola più lunga è “precipitevolissimevolmente”); però la maggiorparte delle parole della lingua italiana è costituita da un minimo di due (“mare”, “pane”,“casa” ecc.) a un massimo di quattro (“caramella”, “giocattolo” ecc.) sillabe.

    Le sillabe solitamente corrispondono alle vocali presenti in una parola, a meno che lavocale non abbia una pure funzione fonetica (come la “i” dopo “c” o “g” o la “u” dopola “q”):

    la / vo / ra / re /  leg / ge / re /  in / co / rag / gia / re /  qua / der / no

    Si tengano però presenti due importanti eccezioni presenti nell’uso poetico.

    • I dittonghi di norma contano per una sillaba, a meno che siano segnati dalla dieresi, cioèdue puntini posti sulla prima lettera del dittongo: in questo caso le due vocali valgonoper due sillabe.

    nau / fra / ga / re / / sei /  mae / stra / le /  dï  / an / zi

    • Quando una parola finisce con una vocale e la successiva inizia con un’altra vocale ledue sillabe contano per una. Questo fenomeno tecnicamente si chiama sinalefe.

    Dolce e chiar a è la notte e senza vento...

    Ogni parola presenta un accento tonico, cioè una sillaba su cui si appoggia più fortementela voce di chi la pronuncia:

    automòbile; palàzzo; città

    In base alla posizione dell’accento tonico in italiano le parole possono essere:

    piane: se l’accento cade sulla penultima sillaba (sono decisamente le più numerose);

    sdrucciole: se l’accento cade sulla terzultima sillaba;

    tronche: se l’accento cade sull’ultima sillaba.

    I vari tipi di verso si distinguono in base al numero delle sillabe che li compongono e allacollocazione degli accenti tonici, alcuni obbligatori, altri variabili.Prendiamo il verso più diffuso nella produzione poetica italiana, l’endecasillabo: esso, co-me evidenzia il termine stesso, è formato da undici sillabe, ma non si tratta di undici sillabemesse a caso. Facciamo qualche esempio.

    PARTE PRIMA • IL SUONO

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    • Spesso il male di vivere ho incontrato (Montale) è un endecasillabo

    • Nel campo mezzo grigio e mezzo nero (Pascoli) è un endecasillabo

    • Né più mai toccherò le sacre sponde (Foscolo) è un endecasillabo

    Spesso ho incontrato il male di vivere non è un endecasillabo

    • Nel campo mezzo nero e mezzo grigio è un endecasillabo

    Né più mai le sacre sponde toccherò non è un endecasillabo

    Come si può osservare i versi, anche quelli “rifatti”, sono tutti di undici sillabe, eppure didue di essi affermiamo che non sono endecasillabi. Che differenza c’è tra questi e gli altri?Osserviamo dove si colloca l’accento tonico finale dei singoli versi:

    Come si nota, per formare un verso tradizionale non basta osservare il numero delle silla-be, ma è necessario anche rispettare una determinata disposizione degli accenti.

    PARTE PRIMA • IL SUONO • I versi

    SCHEMA DEI VERSI PRINCIPALI

     VERSO  NUMERO

    SILLABE

    ACCENTO

    TONICO

    PRINCIPALE

    ALTRI ACCENTI ESEMPIO

    Endecasillabo 11 10a sillaba6a

    4a, 8aSem /  pre / ca / ro / mi / f ù / que / st’er / mo / còl / leE / que / sta / sié /  pe / che / da / tàn / ta /  pàr / te

    Novenario 9 8a sillaba 2a, 5a Do /  v’è /  ra / la / lù / na? / che in / ciè /  lo

    Settenario 7 6a sillaba Tra 1a e 4a S ìl /  via,  / ri / mem / bri an / có /  ra 

    Senario 6 5a sillaba 2a Sal /  tèl /  la e / bal  / lét / ta 

    Quinario 5 4a sillaba 1a o 2a Sèn / ti / nel / cuò / re

    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

    • Spes so il ma le di vi ve re ho in con tr  à to decima sillaba

    • Nel cam po mez zo gri gio e mez zo né ro decima sillaba

    • Né più mai toc che rò le sa cre spón de decima sillaba

    Spes so ho in con tra to il ma le di v   ì  ve re nona sillaba

    • Nel cam po mez zo ne ro e mez zo gr   ì gio decima sillaba

    Né più mai le sa cre spon de toc che r  ò undicesima sillaba

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    12PARTE PRIMA • IL SUONO • I versi

    Impariamo dunque una regola generale: i versi tradizionali sono formati da un numero pre-fissato di sillabe, disposte in maniera che l’accento tonico fondamentale batta sulla penulti-ma sillaba; gli altri accenti sono più liberi e variabili.

    Questa regola va applicata se l’ultima parola di un verso è una parola piana; negli altri casi

    va applicata con le seguenti avvertenze:

    • se in conclusione di verso ci sono parole sdrucciole (cioè con l’accento sulla terzultima,come “tènero”, “gràcile”, “splèndido” ecc.), in questo caso nel calcolo metrico non si con-ta l’ultima sillaba.

     A lui rivolse quello sguardo tènero

    è un endecasillabo perché viene calcolato come se fosse

    • se in conclusione di verso ci sono parole tronche (cioè con l’accento sull’ultima, co-me “città”, “pietà”, “felicità” ecc.): in questo caso nel calcolo metrico si conta una sil-laba in più.

    Da un nero di nubi laggiù

    è un novenario perché viene calcolato come se fosse

    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

     A lui ri vol se quel lo sguar do tè

    ne —

    1 2 3 4 5 6 7 8 9

    Da un ne ro di nu bi lag giù   +

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    1 Riconosci i seguenti versi:

    a   D’in sulla vetta della torre antica    ................................................................................

    b   Non sa che fu… qualcuno che passò   ................................................................................

    c   Primavera d’intorno   ................................................................................

    d   Brilla nell’aria e per li campi esulta    ................................................................................

    e   Un fumo al sole biancica; via via    ................................................................................

    f   Fila e si perde   ................................................................................

    g   Venivano soffi di lampi   ................................................................................

    h   Su tutte le lucide vette   ................................................................................

    2 Riconosci tutti i tipi di versi presenti nella poesia L’addio di Umberto Saba (Percorsi dipoesia, pag. 86).

    v. 1 endecasillabo

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    3 Riconosci tutti i tipi di versi presenti nella poesia Perché tardi? di Eugenio Montale(Percorsi di poesia, pag. 88).

    v. 1 endecasillabo

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Per abituarci a scrivere versi non preoccupiamoci, in questa prima fase, che il verso abbia unsenso logico o un significato particolarmente poetico. Badiamo solamente al fatto che sianocorretti rispetto alle regole metriche. Sul significato e sul valore poetico lavoreremo più avanti.Qui di seguito riportiamo alcuni esempi.

    Endecasillabo = Sognava all’alba tavole imbandite

    Settenario = Porta la pasta allora!

    Novenario = Si sente un rumor di forchetteSenario = Mi fa mal la testa

    Quinario = Passa il dolore

    1 Scrivi sei endecasillabi con accento piano sulla parola conclusiva del verso (come“màre”, “pàne”, “andàre”, “biciclétta” ecc.).

     Andava lietamente in bicicletta

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    PARTE PRIMA • IL SUONO • I versi

    Laboratorio di scrittura 

    endecasillabo

    PRIMA UN PO’ DI ALLENAMENTO

    ORA TOCCA A NOI 

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    14PARTE PRIMA • IL SUONO • I versi

    Laboratorio di scrittura 

    2 Scrivi tre endecasillabi con accento sdrucciolo sulla parola conclusiva del verso (come“t ìmido”, “f àcile”, “lògico”, “màcchina” ecc.). Ricordati la regola particolare!

     Lui non parlava, tanto era timido

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    3 Scrivi tre endecasillabi con accento tronco sulla parola conclusiva del verso (come“città”, “però”, “più” ecc.). Ricordati la regola particolare!

     Non rivedrò mai più la mia città

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    4 Scrivi tre settenari con accento piano sulla parola conclusiva del verso (vedi esercizio 1).

    Guarda chi bussa ancora

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    5 Scrivi tre settenari con accento tronco sulla parola conclusiva del verso (vedi esercizio3). Ricordati la regola particolare!

    Vedi chi viene giù

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    6 Scrivi tre novenari con accento piano sulla parola conclusiva del verso (come “càsa”,“càne” ecc.).

    Correva nei campi col cane

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    7 Scrivi tre novenari con accento sdrucciolo sulla parola conclusiva del verso (come“tràgico”, “còmico”, “stùpido” ecc.). Ricordati la regola particolare!

    Guardava l’immagine comica

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

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    15PARTE PRIMA • IL SUONO • I versi

    Laboratorio di scrittura 

    8 Scrivi tre novenari con accento tronco sulla parola conclusiva del verso (come “città”,

    “però”, “più” ecc.). Ricordati la regola particolare!

    Vedevo giocare laggiù

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    9 Scrivi due senari e due quinari con accento piano sulla parola conclusiva del verso.

     La casa piccina (senario)

     Dolce la sera (quinario)

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    10 Scrivi tre senari con accento tronco sulla parola conclusiva del verso. Ricordati la regola

    particolare!

     L’amico sei tu

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    11 Scrivi endecasillabi che comincino con le seguenti parole:

    Voleva   ............................................................................................................................................

    Giocava   ............................................................................................................................................

    Credeva   ............................................................................................................................................

    Parlava   ............................................................................................................................................

     Azzurro   ............................................................................................................................................

    12 Scrivi endecasillabi che si concludano con le seguenti parole:

    .................................................................................................................................................. vigile

    .................................................................................................................................................. cane

    .................................................................................................................................................. albero

    ..................................................................................................................................................  giù

    .................................................................................................................................................  palla

    13 Scrivi settenari che comincino e finiscano con le seguenti parole:

     Stavo.......................................................................................................................................

    ombra

    Dimmi .....................................................................................................................................  pensi 

    Cielo ........................................................................................................................................  mare

    Già .......................................................................................................................................... casa

    Voleva un mondo pieno di colori

     Lui ci seguiva con lo sguardo

    seduto all’ 

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    16PARTE PRIMA • IL SUONO • I versi

    Laboratorio di scrittura 

    14 Scrivi novenari che inizino o si concludano con le seguenti parole:

    Viveva ..................................................................................................................................................

    ...............................................................................................................................................  nell’orto

    Partivano .............................................................................................................................................

    15 Esprimi con un massimo di tre versi a tua scelta le situazioni proposte, seguendo gliesempi forniti:

    ESEMPIO

    Una brutta notizia improvvisa

    Tutti eravam contenti in quel momento,

    quando di botto giunse

     l’annuncio triste per le nostre menti.

    OPPURE

    Che brutta notizia! 

    che grave spavento

    ci colse al momento! 

    La classe attende l’insegnante che è un po’ in ritardo

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Un momento sereno con gli amici

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Il traffico caotico in città

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    16 Scrivi tre senari e tre quinari con accento sdrucciolo sulla parola conclusiva del verso.Ricordati la regola particolare!

     Il luogo era splendido (senario)

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    tranquillo tra i monti

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    17PARTE PRIMA • IL SUONO • I versi

    Laboratorio di scrittura 

     Il sole limpido (quinario)

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    17 Scrivi le seguenti coppie di versi dando loro un significato logico completo.

    Due endecasillabi

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Due novenari

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Un endecasillabo e un settenario

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Due senari

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Un endecasillabo e un quinario

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

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    18PARTE PRIMA • IL SUONO

    I suoni nel verso

    La disposizione e la successione degli accenti determina il ritmo, aspetto fondamentale diun verso; ma la parola è portatrice anche di altre caratteristiche fonetiche, cioè riguardanti isuoni, che mettono in relazione le parole tra loro e producono effetti di grande intensitàcomunicativa.Analizziamo dapprima i fenomeni che riguardano il suono delle parole dall’accento tonicofinale in poi.

    Possiamo trovarci di fronte a tre situazioni differenti:1 C à ne – l àtt e – mà gr e – carc à sse – ubri àche – st à nche – sal à me

    Che cosa hanno in comune tutte queste parole? Una sola cosa, le ultime due vocali(a…e), cioè le vocali dall’accento tonico alla fine. Quando due o più parole con questa ca-ratteristica entrano in relazione tra loro abbiamo il fenomeno dell’assonanza.

    2 Gàtt o – métt e – lòtt a – bùtt a – frùtt  i – frìtt o – rìtt  i 

    Che cosa hanno in comune tutte queste parole? Una sola cosa, le consonanti (tt ) poste

    dopo la vocale su cui cade l’accento tonico. Quando due o più parole con questa caratteri-stica entrano in relazione tra loro abbiamo il fenomeno della consonanza.

    3 V ènto – momènto – spav ènto – tormènto – att ènto – godimènto

    Che cosa hanno in comune tutte queste parole? Tutte le lettere, cioè il suono completo(ento) dalla vocale su cui cade l’accento tonico alla fine. Quando due o più parole conquesta caratteristica entrano in relazione tra loro abbiamo il fenomeno della rima.

    La rima è di gran lunga il fenomeno fonetico più importante dei tre, ragione per cui essapresenta diverse variazioni sia rispetto alla composizione che per la posizione.Rispetto alla composizione, oltre alle rime normali, consideriamo:

    • rime ricche = sono così definite le rime formate da parole che presentano identità di let-tere anche prima dell’accento tonico.

     moménto / torménto / godiménto: nelle tre parole la parte uguale comprende anche lam che viene prima della e da cui parte la rima.

    • quasi rime o rime imperfette = quando le sillabe finali delle parole in rima hanno incomune le stesse vocali, ma non le consonanti, che però sono molto simili, come l /r;

    m /n; b /p; ecc.fortùna / piùma / lùna: le tre parole possono considerarsi in rima anche se l’identità deisuoni non è assoluta ma è molto simile.

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    19PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nel verso 19

    Rispetto alla posizione le rime possono raggrupparsi come:

    • rime baciate = quando le parole in rima sono disposte in due versi posti uno di seguitoall’altro (si indicano normalmente con lo schema AABBCC);

    Meriggiare pallido e assorto A presso un rovente muro d’ orto, Aascoltare tra i pruni e gli sterpi Bschiocchi di merli, frusci di serpi. B

    • rime alternate = quando le parole in rima sono disposte su un verso sì e l’altro no(schema: ABAB);

    Un bacio. Ed è lungi. Dispare Agiù in fondo, là dove si perde B

    la strada boschiva, che pare Aun gran corridoio nel verde. B

    • rime abbracciate = quando una rima baciata sta in mezzo a due versi che a loro voltasono in rima tra loro (schema: ABBA).

    Spesso il male di vivere ho incontrato: Aera il rivo strozzato che gorgoglia, Bera l’incartocciarsi della foglia  Briarsa, era il cavallo stramazzato. A

    Generalmente le rime si trovano in fondo al verso (posizione forte). Tuttavia si possonotrovare anche in altre posizioni, cioè possono essere:

    • rime interne: se sono formate da parole all’interno dei versi

    Un’intera nottata 

    buttato vicino

    a un compagno

    massacr ato...

    • rime al mezzo: se sono in rima l’ultima parola di un verso e la parola posta a metà delverso seguente

    Loreto impagliato ed il busto d’Alfieri, di Napoleone

    i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto)...

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    20PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nel verso

    Dal Medioevo fino alla fine dell’Ottocento si è fatto un grande uso della rima: le grandiopere della letteratura italiana, come la Divina Commedia di Dante Alighieri, il Canzonieredi Francesco Petrarca, l’Orlando furioso di Lodovico Ariosto e tante altre ancora sono tutteimpostate su una successione di rime ordinate e organizzate in modi diversi.Ma non solo nel passato si è utilizzata la rima: anche nella poesia dei nostri giorni spesso larima ricopre un ruolo di primaria importanza. Giorgio Caproni, poeta della seconda metàdel XX secolo, vi ha fatto spesso ricorso, come nel testo seguente.

    Giorgio Caproni

    Battendo a macchina

    Mia mano, fatti 1:

    fatti ; e leggera

    muovendoti sulla tastiera,

    sii cauta. E bada,

    5 di fermare la 2,

    che stai scrivendo d’una 3

    che fu e fu .

    Tu sai che la mia preghiera

    è schietta, e che l’err ore

    10 è pronto a stornare4 il .

    Sii arguta e attenta: pia.

    Sii magra 5 e sii poesia

    se vuoi essere v ita6.

    E se non vuoi tradita

    15 la sua semplice gloria,

    sii fine e

    come fu lei – sii arditae trepida 7, tutta storia

    gentile, senza ambizione.

    20 Allora, sul Voltone8

     ventilata in un maggio

    di barche9, se paziente

    chissà che, con la gente,

    non prenda aire10 e cor aggio

    25 anche tu, al suo passaggio.

    da Il seme del piangere, Garzanti, Milano 1959

     popolare

    cuore

     v era viva 

    r ima

     pr ima

     vela 

     piuma 

    1.  fatti piuma: divieni leggera 

    come una piuma; concetto raffor-zato dal successivo “fatti vela”.

    2. fermare la rima: stabilire in

    maniera definitiva i versi della 

     poesia.

    3. una: è la madre di Caproni,

     Anna Picchi, morta da poco, cui il

     poeta ha dedicato una raccolta, Il

    seme del piangere, che si apre

    con questa poesia.

    4. stornare: far deviare dall’o-

    biettivo.5.  magra: asciutta, essenziale,

    senza fronzoli.

    6. se … vita: se vuoi rappresen-

    tare veramente la vita di lei.

    7. trepida: palpitante per una 

    leggera agitazione.

    8. Voltone: è una piazza di Livor-

    no, oggi piazza della Repubblica.

    9. un maggio di barche: bellis-

    sima immagine per rappresentare

    una giornata di primavera calma,

    serena, con tante barche sul mare.10. non prenda aire: non diven-

    ga audace. Aire (leggi aìre) vuol

    dire “slancio, spinta”.

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    21PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nel verso 21

    Nel testo di Giorgio Caproni abbiamo evidenziato rime, assonanze e consonanze che quidi seguito, per maggior chiarezza, riportiamo.

    Rime normali a fine verso:

     leggera / tasti era / v era / preghi era; pr  ima / r  ima;

    err ore / cuore;

     p ia / poes ia;

    v  ita / trad  ita / ard  ita;

     gl oria / st oria;

    ambizi one / Volt one;

     maggio / cor aggio / passaggio;

     pazi ente / gente

    Rime ricche:

    tast  iéra / pregh iéra;

     p rìma / rìma;

    tradìta / ar dìta

    Rime imperfette:

     pi uma / unaAssonanze:

    v e l a / v e r a;

     r  i  ma / v  i v a; ecc.

    Consonanze: piu ma / pri  ma;

    ve r a / cuo r e / popola r e; ecc.

    Come si vede rime, assonanze e consonanze sono molto numerose e determinano un fit-to intreccio di suoni che crea un collegamento forte tra parole (e quindi tra i concetti) al dilà della dimensione razionale e logica.Proprio valorizzando questo aspetto, nella poesia che abbiamo appena letto attraverso ilcontinuo rimando dei suoni, Caproni cerca di dare ordine al fluire impetuoso delle emozio-ni che sente dentro di sé nel momento in cui inizia a scrivere il libro dedicato al ricordo disua madre. Il susseguirsi delle rime baciate e delle assonanze e consonanze che si affian-cano ad esse dà un senso di ordine, di riflessione accurata, che fa ritrovare momenti di

    coincidenza tra la memoria del poeta e la realtà della vita di colei che non c’è più.

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    22PARTE PRIMA • IL SUONO • l suoni nel verso

    Laboratorio di scrittura 

    1 La poesia La gatta di Umberto Saba (Percorsi di poesia, pag. 50) è particolarmente ricca

    di aspetti fonetici di diverso tipo. Rileggila con molta attenzione e poi:– riconosci e trascrivi tutte le assonanze;

    – riconosci le rime e trascrivile suddividendole in rime normali, rime interne, rime ricche.

    Assonanze: ..........................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Rime: ...................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    2 Rileggi con attenzione la poesia Lavandare di Giovanni Pascoli (Percorsi di poesia, pag.60); poi riconosci e trascrivi tutte le rime in essa presenti, indicando la tipologia cui esseappartengono.

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    3 Leggi con attenzione i seguenti versi di Umberto Saba, tratti dalla poesia La capra (Percorsidi poesia, pag. 48):

    Ho parlato a una capra.

    Era sola sul prato, era legata.

    Sazia d’erba, bagnata

    dalla pioggia, belava.

    Riconosci ed elenca le rime, le rime interne, le assonanze in fine verso.

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    4 Nella poesia Nostalgia di Giuseppe Ungaretti (Percorsi di poesia, pag. 79) vi sonoesempi di consonanza.Rintracciali mediante un’attenta lettura e trascrivili.

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    Sono presenti anche rime? Se sì, trascrivile.

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    PRIMA UN PO’ DI ALLENAMENTO

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    23PARTE PRIMA • IL SUONO • l suoni nel verso

    Laboratorio di scrittura 

    1 Per ognuno dei cinque gruppi qua sotto riportati, scrivi tre parole in assonanza tra loro

    (attenzione, non in rima!) formata dalle seguenti vocali:Primo gruppo e / a pera, mela, seta

    Secondo gruppo i / a

    ..............................................................................................................................................................

    Terzo gruppo e / o

    ..............................................................................................................................................................

    Quarto gruppo o / o

    ..............................................................................................................................................................

    Quinto gruppo u / a

    ..............................................................................................................................................................

    2 Per ognuno dei tre gruppi qua sotto riportati scrivi quattro parole in consonanza tra loro

    (evita le rime) formata dalle seguenti consonanti:

    Primo gruppo ll

    bello, folle, palla

    Secondo gruppo gl

    ..............................................................................................................................................................

    Terzo gruppo t

    ..............................................................................................................................................................

    3 Per ognuno dei cinque gruppi qua sotto riportati scrivi tre parole in rima tra loro:

    Primo gruppo -are

     parlare, cantare, sperare

    Secondo gruppo -ella

    ..............................................................................................................................................................

    Terzo gruppo -orso

    ..............................................................................................................................................................

    Quarto gruppo -ito

    ..............................................................................................................................................................

    Quinto gruppo -ura

    ..............................................................................................................................................................

    ORA TOCCA A NOI 

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    24PARTE PRIMA • IL SUONO • l suoni nel verso

    Laboratorio di scrittura 

    4 Scrivi quattro coppie di parole ciascuna formata da una rima ricca.

    Prima coppia -rita

    ..............................................................................................................................................................

    Seconda coppia -coso

    ..............................................................................................................................................................

    Terza coppia -messo

    ..............................................................................................................................................................

    Quarta coppia -ride

    ..............................................................................................................................................................

    5 Componi tre coppie di endecasillabi, ciascuna con rima baciata.

    Correvan tutti quanti in mezzo al prato

    è ciascuno in cuor suo era beato.

    Prima coppia..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Seconda coppia..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Terza coppia..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    6 Componi due quartine di versi a tua scelta, ciascuna con rima alternata.

     Se mi levo la mattina A

    ancor tutta addormentata, B

    una bella lavatina A

    e mi sono già svegliata. B

    Prima quartina..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

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    Seconda quartina..............................................................................................................................................................

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    25PARTE PRIMA • IL SUONO • l suoni nel verso

    Laboratorio di scrittura 

    7 Componi due terzine di due endecasillabi e un settenario (la disposizione dei tre versi èlibera) con due versi in rima e uno in assonanza o in consonanza con gli altri due.

    Con la sua bicicletta

    il giovane volava e per la fretta

     non s’accorse che il freno si era rotto

    Prima terzina

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Seconda terzina

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    ..............................................................................................................................................................

    8 Componi due quartine con i versi che vuoi, una con almeno una rima ricca e l’altra conuna rima imperfetta.

    Con rima ricca

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    Con rima imperfetta

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    9 Scrivi una quartina di endecasillabi che presenti rime alternate.

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    26PARTE PRIMA • IL SUONO

    I suoni nelle parole

    Abbiamo visto che rime, assonanze e consonanze riguardano i suoni delle parole a partiredall’accento tonico alla fine. Ma non solo la parte finale delle parole può essere valorizzatadal punto di vista fonetico: vi sono altri effetti prodotti dalla presenza particolarmente rile-vante e concentrata di alcuni suoni che sono di grande importanza per la poesia sia anticache dei nostri giorni.I fenomeni che studieremo in questo capitolo sono due: l’allitterazione e il fonosimbolismo.

    L’allitterazione

    L’allitterazione consiste nella ripetizione di suoni uguali o simili in parole ravvicinatecon lo scopo di ottenere determinati effetti espressivi.Nei versi di Giovanni Pascoli

    Ma secco è il pruno e le stecchite piante

    di nere trame segnano il sereno...

    vi sono due evidenti allitterazioni che si intrecciano, la prima in “s” (secche, stecchite, se-gnano, sereno), l’altra in “r ” (pruno, nere, trame, sereno). In questo caso i suoni che si ri-petono rafforzano l’immagine di una rigida giornata autunnale.

    La presenza di allitterazioni rafforza quindi l’insieme delle immagini offerte dal testo di unapoesia. Prendiamo come esempio la poesia Meriggiare pallido e assorto di Eugenio Montale.

    Eugenio Montale

    Meriggiare pallido e assorto

    Meriggiare1 pallido e assorto2

     presso un rovente3 muro d’orto,

    ascoltare tra i pruni4 e gli ster pi5

    schiocchi6 di merli, frusci7 di serpi.

    5 Nelle crepe del suolo8 o su la veccia 9

    spiar le file di rosse formiche

    ch’ora si rompono10 ed ora s’ intrecciano

    a sommo11 di minuscole biche12.

    1. Meriggiare: trascorrere le ore del meriggio,

    di solito le più afose e opprimenti.

    2. assorto: completamente assorbito dai pro-

     pri pensieri.

    3. rovente: reso caldissimo dal sole.

    4. pruni: cespugli secchi e spinosi.

    5. sterpi: erbacce e rami secchi.

    6. schiocchi: è il verso breve e aspro del merlo.

    7. frusci: il rumore di serpi che si muovono tra 

    l’erba e i sassi.

    8. crepe del suolo: le crepe indicano che il ter-

    reno è molto arido.

    9. veccia: pianta erbacea usata solitamente co-

    me foraggio per gli animali.

    10. si rompono: il soggetto è “le file”.

    11. a sommo: sulla cima di...

    12. biche: piccoli cumuli di terra; si tratta evi-

    dentemente dei formicai.

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    27PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nelle parole

    Osservare tra frondi13 il palpitare14

    10 lontano di scaglie di mare15

    mentre si levano16 tremuli scricchi17

    di cicale dai calvi picchi18.

    E andando nel sole che abba glia19sentire con triste meraviglia

    15 com’è tutta la vita e il suo trava glio20

    in questo seguitare21 una mura glia

    che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia22.

    da Ossi di seppia, in L’opera in versi, Einaudi, Torino 1980

    Questa poesia rappresenta un angolo del paesaggio ligure che ci viene incontro spezzetta-to in mille frammenti insignificanti, se presi uno per uno: si tratta di schegge di vita che as-

    sumono la forma di rumori secchi e fastidiosi, di movimenti ripetuti e incomprensibili, dioggetti che, avvolti da una luce troppo forte, provocano un effetto di isolamento dell’osser-vatore spaesato e incapace di trovare in questo paesaggio alcuni sicuri punti di riferimento.Ma queste minute manifestazioni di vita si legano fortemente tra di loro e divengono capa-ci di rappresentare il disagio della vita nel momento in cui sono tradotte nel testo in lungheallitterazioni. Osserviamo alcuni passaggi:

    • all’inizio prevale l’allitterazione in “r” (assorto / presso un rovente muro d’ orto,/ ascolta- re tra i pruni e gli sterpi...) che ha la funzione di rappresentare la calura che non dàtregua e che rende tutto più opprimente, come se rimbombasse continuamente nel

    cervello;• più avanti (v. 11–12) abbiamo un’allitterazione in “c” ( ...scricchi / di cicale dai calvi  picchi ) che trasmette il senso di monotonia prodotto nello specifico dal continuocanto delle cicale, ma che si riferisce più in generale ai movimenti e ai rumori ripetu-ti di tanti altri piccoli animali;

    • infine l’ossessivo ripetersi del suono glia / glio nell’ultima strofa sottolinea il senso di di-sagio crescente che il poeta sente in sé nel momento in cui comprende il vero significa-to della vita.

    • Si noti infine l’ultimo verso: l’allitterazione “in cima cocci” rende difficilmente pronuncia-bile in maniera disinvolta il gruppo di parole “cocci aguzzi” (viene più spontaneo pronun-ciare cozzi agucci !) ed esprime molto efficacemente il disagio dell’animo dinnanzi allascoperta della verità della condizione umana.

    13. tra frondi: (forma arcaica per fronde) tra le

    foglie degli alberi.

    14. il palpitare: tremolare delle onde.15. scaglie di mare: il mare, illuminato dal sole,

    sembra trasformarsi in un corpo vivente che freme

    16. si levano: si innalzano nell’aria, si fanno

    sentire.

    17. scricchi: stridori secchi e improvvisi.

    18. calvi picchi: sassi che emergono dal terreno.

    19. che abbaglia: l’eccessiva luminosità del sole

     provoca quasi un senso di dolore e di disagio.

    20. travaglio: angoscia, sofferenza.

    21. seguitare: seguire camminando accanto.22. che ha in cima ... bottiglia: la muraglia è il

    muro di cinta di un giardino, sul quale sono stati

    fissati pezzi di vetro per rendere più difficile sca-

     valcarlo. La muraglia rappresenta la condizione

    della vita: è impossibile andare al di là del pro-

     prio presente (scavalcare il muro), è impossibile

    uscire dalla propria condizione di disagio.

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    28PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nelle parole

    Il fonosimbolismo

    Il fonosimbolismo è un effetto particolare prodotto da determinati suoni nell’animo di chilegge o ascolta. Infatti al di là del significato della parola in cui sono inseriti, i suoni trasmet-tono emozioni abbastanza costanti: ad esempio il suono “are ”, soprattutto se ripetuto, su-scita una sensazione rassicurante, il suono “s” frequente e prolungato fa solitamente per-cepire un senso di ansietà, la presenza di numerose parole tronche, cioè con l’accento sul-l’ultima vocale, genera un momento di sorpresa. Si tratta naturalmente di impressionisoggettive: non è detto quindi che tutti i lettori le provino nella stessa misura; ma l’effettofonosimbolico complessivo è molto efficace e abbastanza verificabile, motivo per cui i poe-ti, soprattutto a partire dalla metà dell’Ottocento, utilizzano spesso il fonosimbolismo pertrasmettere le proprie emozioni.

    Uno degli esempi più noti e significativi dell’utilizzo del fonosimbolismo è costituito dalla

    poesia L’assiuolo di Giovanni Pascoli.

    Giovanni Pascoli

    L’assiuolo

    Dov’era la luna? ché il cielo

    notava in un’alba di perla 1,

    ed ergersi2 il mandorlo e il melo

     parevano a meglio vederla 3.

    5 Venivano soffi di lampi4

    da un nero di nubi5 laggiù;

     veniva una voce dai campi:

    chiù6…

    Le stelle lucevano rare7

    10 tra mezzo alla nebbia di latte8:

    sentivo il cullare del mare,

    sentivo un fru fru tra le fratte9;

    sentivo nel cuore un sussulto,

    com’eco d’un grido che fu10.

    1. un’alba di perla: biancore perlaceo simile a 

    quello dell’alba; si noti l’uso del sostantivo in

    funzione aggettivale (anche più avanti nebbia di

    latte).

    2. ergersi: rizzarsi, innalzarsi.

    3. a meglio vederla: per vederla meglio.

    4. soffi di lampi: bagliori lontani.

    5. nero di nubi : nuvole temporalesche e mi-nacciose.

    6. chiù: è il verso dell’assiuolo, un piccolo

    uccello rapace notturno.

    7. Le stelle... rare: nel cielo ancora in parte nu-

     voloso risplendevano (lucevano) poche ( rare)

    stelle.

    8. tra … latte: in mezzo a una nebbia densa e

    biancastra.

    9. fratte: cespugli.

    10. un grido che fu: è il ricordo del grido del padre ucciso da un ignoto assassino mentre tor-

    nava a casa.

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    – i versi finali di ogni strofa invece sono caratterizzati dalla ripetizione della rima in ù, pro-dotta dall’incontro tra l’onomatopea “chiù” con espressioni comuni: “laggiù; f u; più”.

    Tutto ciò contribuisce a creare e dare efficacia al fonosimbolismo. Osserviamone alcuniesempi:

    • nella prima strofa i suoni “erg, orl, erl“ suscitano la sensazione di uno sforzo verso l’alto,mentre il succedersi dei suoni accentati “ne – nu“ trasmette il senso di una progressivachiusura, che diviene totale con la ù di “laggiù”.

    Dov’era la luna? ché il cielo notava in un’alba di perl a,ed ergersi il mand orl o e il melo

     parevano a meglio ved erl a.Venivano soffi di lampi 

    da un né

     ro di nù

     bi lagg iù

     ;veniva una voce dai campi:chiù…

    • Nella seconda strofa il fenomeno è ancora più evidente:

    – sentivo il cull are del mare, il suono “are” ripetuto trasmette un senso di serenità;

    – sentivo un fr u fr u tra le fr atte, la ripetizione del suono “fr” (e “tr”) unito prima al suo-no “u” e poi al suono “a” genera un senso di ansia, che però sembra risolversi;

    – sentivo nel c uore un su ssu lto, la parola finale piena di “u” e di consonanti raddoppiate

    fa avvertire un crescente senso di angoscia.Il verbo “sentivo”, ripetuto tre volte, acquista ad ogni verso un significato sempre differente:

    – nel primo verso esprime una sensazione essenzialmente gradevole;

    – nel secondo una sensazione di ansia prodotta da un rumore;

    – nel terzo una sensazione dolorosa determinata dal ricordo di un rumore (il grido delpadre ferito a morte) mai udito ma immaginato.

    • Nell’ultima strofa il fonosimbolismo raggiunge il punto di più alta concentrazione: la ripe-tizione ossessiva della “s” e soprattutto della “i” nei versi 19-21 traducono in parole il do-lore lacerante del poeta.

    Su tutte le luc  i de vettetremava un sosp i  ro di vento:

     squa ssavano le cavallettef  i  ni  ssi  m i sistr  i d’argento(t  i  nt  i  nn i a i  nv  isi  b i  l  i  porteche for  se non s’aprono p i ù?…);e c’era quel p i anto d  i  morte…ch i ù

    PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nelle parole

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    31PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nelle parole

    Laboratorio di scrittura 

    1 Nella poesia di Giovanni Pascoli, Pioggia, (Percorsi di poesia, pag. 46) trova le consonanze

    e le allitterazioni (ricorda che le allitterazioni possono essere formate sia da vocali che daconsonanti e anche da suoni composti).

    Consonanze:  .......................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Allitterazioni:  ........................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    2 Leggi la prima strofa della poesia di Montale Spesso il male di vivere e riporta almenotre esempi di allitterazioni.

    Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo strozzato che gorgoglia 

    era l’incartocciarsi della foglia 

    riarsa, era il cavallo stramazzato

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    Quale alliterazione è particolarmente evidente?

    ..............................................................................................................................................................

    3 Cerca di dare un valore fonosimbolico ai seguenti gruppi di parole scegliendo tra lerisposte indicate e motivando la scelta:

    a  la luce si fa avara – amara l’anima

    noia gioia paura

    Perché .............................................................................................................................................

    b in pozzanghere / mezzo seccate agguantano i ragazzi 

    leggerezza difficoltà allegria

    Perché  ..............................................................................................................................................

    c Ho strascicato / la mia carcassa

    gioia fatica speranza

    Perché  ..............................................................................................................................................

    4 Leggi con attenzione la poesia Cigola la carrucola del pozzo di Eugenio Montale(Percorsi di poesia, pag. 68) e poi rispondi alle seguenti domande.

    a Che allitterazione trovi nei versi 3-4?

    ..........................................................................................................................................................

    b Che significato fonosimbolico ritieni di poter attribuire a tale allitterazione?

    ..........................................................................................................................................................

    PRIMA UN PO’ DI ALLENAMENTO

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    32PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nelle parole

    Laboratorio di scrittura 

    ARGOMENTO NUMERO VERSI ALLITTERAZIONI

    Il vento due S – V – o entrambe

    ARGOMENTO NUMERO VERSI ALLITTERAZIONI

    L’inverno tre GR – I – GIR

    ARGOMENTO NUMERO VERSI ALLITTERAZIONI

    La luna tre L – N o M

    ORA TOCCA A NOI 

    1 Componi un endecasillabo per ogni allitterazione che ti viene richiesta.

    – allitterazione in L:   ............................................................................................................................– allitterazione in V:   ............................................................................................................................

    – allitterazione in F:   ............................................................................................................................

    – allitterazione in R:  ............................................................................................................................

    – allitterazione in A:  ............................................................................................................................

    – allitterazione in Z:   ............................................................................................................................

    – allitterazione in O:   ...........................................................................................................................

    2 Componi tre novenari (versi come quelli della poesia L’assiuolo ) in rima o in assonanza

    tra loro e con almeno un’allitterazione...............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    3 Abbastanza spesso le allitterazioni aiutano a rappresentare una situazione ambientale oatmosferica (vedi la poesia Pioggia di Giovanni Pascoli in Percorsi di poesia, pag 46).Seguendo le indicazioni che ti vengono date, prova anche tu a comporre versi, del tipoche preferisci, che parlino di eventi atmosferici e presentino allitterazioni formate dalle

    lettere indicate:

    Vento che soffia e sibila violento

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

     Limpida luna nel cielo splendeva

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    33PARTE PRIMA • IL SUONO • I suoni nelle parole

    Laboratorio di scrittura 

    ARGOMENTO NUMERO VERSI ALLITTERAZIONI SCELTE

    Il mare quattro L

    ARGOMENTO NUMERO VERSI ALLITTERAZIONI SCELTE

    Un fiume tre

    ARGOMENTO NUMERO VERSI ALLITTERAZIONI SCELTE

    La neve quattro

    4 Come nell’esercizio precedente scrivi il numero di versi richiesto sull’argomentoindicato, ma scegli tu l’allitterazione (o le allitterazioni) che ti sembra (sembrano) piùadatta/e e che indicherai dopo la stesura dei versi.

     L’onda lambisce tremula la riva

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

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    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

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    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

    5 Scrivi gruppi di parole (non importa se non sono versi completi) con cui cerchi diesprimere le seguenti sensazioni attraverso il valore fonosimbolico:

    – libertà

    ...........................................................................................................................................................

    ...........................................................................................................................................................

    ...........................................................................................................................................................

    – sorpresa

    ...........................................................................................................................................................

    ...........................................................................................................................................................

    ...........................................................................................................................................................

    – ricordo

    ...........................................................................................................................................................

    ...........................................................................................................................................................

    ...........................................................................................................................................................

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    34PARTE PRIMA • IL SUONO

    Le “parole nascoste”

    Un’ultima particolarità relativa alla capacità autonoma dei suoni di trasmettere significati inun testo poetico è costituito dalle cosiddette “parole nascoste”, cioè  vocaboli di sensocompleto presenti come parti di un altro vocabolo che, una volta “rivelati” dalle rime oda altre figure di suono, producono un arricchimento di significato a tutto il testo.

    Si leggano ad esempio questi versi di Leopardi ne La quiete dopo la tempesta:

    Ecco il Sol che ritorna, ecco sor ride

    Per li poggi e le ville. Apre i balconi,

     Apre terrazzi e logge la famiglia:E, dalla via corrente, odi lontano

    Tintinnio di sonagli; il carro stride

    Del passeggier che il suo cammin ripiglia.

    Le parole “sorride” e “stride” hanno un significato ben diverso, ma il fatto che siano in rimale avvicina notevolmente. Proprio la rima evidenzia la “parola nascosta”: si tratta di “ride”,che assume due significati differenti: nel primo caso è la luce solare che si diffonde, nelsecondo è una risata stridula e sinistra che rivela l’inganno della Natura che illude le attese

    dell’uomo.Il caso più evidente dell’uso delle parole nascoste è costituito dal sonetto A Zacinto di UgoFoscolo. Zacinto è il nome antico di Zante, isola natale di Foscolo. In questo sonetto il poetaci parla di un’isola, o meglio dell’idealizzazione dell’isola di Zante in cui egli nacque. È un’isolabellissima nella fantasia poetica e nel ricordo dell’infanzia, un’isola di sogno, che appartiene almito della bellezza classica, a cui il poeta non potrà più tornare.

    Ugo Foscolo

     A Zacinto

    Né più mai toccherò le sacre sponde1

    ove il mio corpo fanciulletto giacque,

    Zacinto mia, che te specchi nell’onde

    del greco mar 2 da cui vergine nacque

    5 Venere3, e fea 4 quelle isole feconde5

    col suo primo sorriso, onde6 non tacque

    1. sacre sponde: perché si tratta delle rive dell’i-

    sola ideale, consacrata alla bellezza e alla poesia.

    2. greco mar : si tratta del Mar Jonio, ma l’accen-

    to batte sull’aggettivo greco, che trasforma il mare

    in uno scenario in cui rivivono i miti dell’antichità.

    3. Venere: secondo il mito la dea della bellezza e

    dell’amore era nata dalla spuma del mare Ionio.

    4. fea: rendeva.

    5. feconde: piene di vita.

    6. onde: motivo per cui.

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    35PARTE PRIMA • IL SUONO • Le “parole nascoste”

    le tue limpide nubi e le tue fr onde

    l’inclito7 verso di colui8 che l’acque

    cantò fatali9, ed il diverso esiglio10

    10 per cui bello di fama e di sventura 

    baciò la sua petrosa Itaca 11 Ulisse.

    Tu non altro che il canto avrai del figlio,

    o materna mia terra; a noi prescrisse

    il fato12 illacrimata sepoltura 13.

    da Sonetti, in Opere, Ricciardi, Milano 1974

    Se leggiamo con attenzione le sillabe che formano le rime dei primi otto versi del sonetto,cioè le due quartine, ci accorgiamo che esse formano una successione alternata delle pa-role onde (versi 1, 3, 5, 7) e acque (versi 2, 4, 6, 8), non espresse direttamente, ma na-scoste in altre parole e “rivelate” proprio dalle rime.Solo una volta questi due termini vengono utilizzati sotto forma di parola esplicita e con si-gnificato proprio, al v. 3 la parola “onde” e al v. 8 la parola “acque”. Tutte le altre volte essesono parole “invisibili”, portate allo scoperto dalla rima: Foscolo ci parla esplicitamente di al-tre questioni, della propria fanciullezza e del mito di Venere, della bellezza della natura edell’importanza della poesia, ma verso dopo verso mediante i suoni che formano le parolenascoste il poeta ci fa apparire, come per magia, un mare fantastico solcato dalle onde dacui l’isola viene circondata.

    In questa maniera l’isola, che pure ha una propria realtà fisica, diviene una pura immaginedi sogno, fuori dal tempo reale e quindi irraggiungibile (per questo il sonetto inizia con trenegazioni – “Né più mai...” – nettissime e definitive), e appare dunque al poeta come col-locata non tanto in mezzo alle onde di un mare conosciuto, ma nel mare nascosto e sco-nosciuto della propria memoria. Fuori di essa vi è il presente segnato dolorosamente dallacondizione di esule del poeta, “figlio”, trattenuto al di qua delle acque e delle onde lontanodalla terra materna: all’isola, che è un puro sogno di bellezza, il poeta non potrà più torna-re se non attraverso il proprio ricordo e il proprio canto.

    Un’altra maniera con cui compaiono le parole nascoste è l’omofonia cioè l’accostamentodi parole con lo stesso suono o con suono molto simile, ma con significato differente. Nepossiamo osservare un esempio sempre nel sonetto A Zacinto: a metà del v. 6 vi è la pa-rola “onde”, che in questo caso significa “motivo per cui”; ma inserita in questo contestocontribuisce a incrementare l’immagine marina.

    7. inclito: celebre, glorioso.

    8. colui: come si lascia comprendere più avanti,

    si tratta di Omero, autore dell’Odissea.9. cantò fatali: i mari sui quali Ulisse fu sospin-

    to dal destino che lo perseguitava.

    10. esiglio: (forma letteraria per “esilio”) lonta-

    nanza dalla patria. Ulisse restò lontano da Itaca 

     per vent’anni, dieci passati ad assediare Troia e

    dieci costretto a vagare per i mari.

    11. petrosa Itaca: la piccola isola patria di Ulis-

    se è quasi tutta aspra e rocciosa.12. a noi prescrisse il fato: per me il destino

    stabilì che ci fosse…

    13. illacrimata sepoltura: una tomba lontana 

    dalla patria e dagli amici, presso la quale nessuno

     versa lacrime per lo scomparso.

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    36PARTE PRIMA • IL SUONO • Le “parole nascoste”

    Laboratorio di scrittura 

    1  Trova tre parole che contengano le seguenti “parole nascoste”.

    Mare:  ...................................................................................................................................................

    Dire:   ...................................................................................................................................................

    Fare:   ...................................................................................................................................................

    Ora:   ...................................................................................................................................................

    Ero:   ...................................................................................................................................................

    2 Scrivi quattro coppie di parole omofone, ma con significato diverso.

     fine (sottile), fine (conclusione)

    ..............................................................................................................................................................

    ..............................................................................................................................................................

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