In rapporto con le competenze chiave di cittadinanza 1CISEM 27/3/2009 - a cura di Daniela Bertocchi.
Didattica della scrittura...D. Bertocchi, Strategie di revisione, in Laboratorio di scrittura...
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Didattica della scrittura
Si può insegnare a scrivere?
Don Milani, nel 1968, affermava che “l’arte della scrittura siinsegna come ogni altr’arte”
Dagli anni Settanta si sono sviluppati diversi studi, teorie,modelli: i più efficaci partono dalla considerazione deiprocessi cognitivi coinvolti
Considerazione comune è la complessità del procedimentodi scrittura
Non ci sono ricette, ma la consapevolezza che è possibileaiutare a sviluppare negli studenti capacità di scrittura
non dando regole di comportamento,
ma insegnando strategie, facendo compiere attivitàspecifiche e sperimentando procedure e tecniche
Modello tradizionale
Fino agli anni Sessanta
Lo scrittore inesperto: fa errori di forma
☺Lo scrittore esperto: scrive correttamente
☺ L’originalità, lo stile elegante sono doti naturali
Indicazioni:
▪ ispirarsi a modelli letterari
▪ nessuna didattica della scrittura
▪ correzioni formali
▪ voto
Modello testuale
Anni Settanta
Lo scrittore inesperto: non realizza coerenza ecoesione
☺Lo scrittore esperto: organizza una strutturatestuale adottando le convenzioni linguistiche etestuali opportune.
Indicazioni:
leggere per saper scrivere
ispirarsi a testi, non solo letterari, come modelli dischemi compositivi, testuali, linguistici.
Modelli cognitivi Hayes e Flower
Fine anni Settanta, inizio anni Ottanta Si punta l’attenzione non sul prodotto finale, ma sulle
diverse fasi del processo, complesso e ricorsivo, delloscrivere
☺Scrittore esperto e scrittore inesperto compiono lemedesime operazioni (mettono in relazione glielementi cognitivi, testuali, linguistici con il compito discrittura e con il contesto).Ma gli esperti le fanno meglio.
Indicazioni:fasi ricorsive di scrittura (pianificazione, stesura,
revisione)
Modelli cognitivi Bereiter e Scardamalia
Anni Ottanta
L’attenzione ai processi di scrittura porta l’attenzioneverso il sistema mentale che elabora
Scrivere è elaborare conoscenze, ma le conoscenzenon sono “chiuse”, si trasformano nel processo discrittura
Lo scrittore inesperto dice ciò che sa (knowledge telling)
☺ Lo scrittore esperto trasforma ciò che sa (knowledgetransforming)
Knowledge telling
Lo scrittore inesperto (bambino, studente, adulto...)dice conoscenze:
scrive di getto, in modo lineare (dalle parole alle idee)
fa ricorso alla memoria
elenca le sue informazioni fino all’esaurimento
presenta spesso limiti di coerenza, di completezza
non tiene conto del destinatario, degli scopi
la revisione, se c’è, è limitata ad elementi di superficie
le conoscenze restano “inerti” (non si applicano al di fuori del
contesto in cui vengono enunciate)
Knowledge transforming
☺ Lo scrittore esperto (bambino, studente, adulto...) trasforma leconoscenze:☺ esamina attentamente la consegna, come un problema da
risolvere☺ individua che cosa conviene approfondire☺ decide prima cosa dire, poi come dirlo☺ considera i vincoli relativi al destinatario, allo scopo, al genere di
testo☺ utilizza le conoscenze scegliendole e rielaborandole☺ fa interagire il piano dei contenuti con il piano del testo Indicazioni:▪ fasi decisive la pianificazione (problema da risolvere) e la
revisione (scrittura come riscrittura);▪ la scrittura diventa conoscenza intenzionale (dopo aver
scritto si sa più di prima)
Lo scrittore sdoppiato
Scrivere è una procedura discorsiva:
per risolvere il suo problema di scrittura, loscrittore si sdoppia in un continuo dialogo tra
chi scrive chi valuta
forte valenza cognitiva e metacognitiva
Fasi del processo di scrittura
Le fasi del processo di scrittura
Progettazione pre-scrittura Orientamento (destinatario, scopo, tipo di testo) Ideazione (raccolta informazioni, elaborazione idee) Pianificazione (struttura del testo)
Stesura scrittura Sviluppo della forma linguistica
Revisione intra / post scrittura Lettura ricorsiva Correzione, modifica, in itinere e finale
Sono fasi non rigidamente sequenziali, bensì flessibili, ricorsive
I livelli di competenza
“La scrittura è un processo linguistico-cognitivo chemette in gioco simultaneamente diverse sotto-competenze o livelli di competenza, tra loro intrecciati einteragenti” (M.R. Guerriero):
Livello lessicale e grammaticale (strutturazione deglienunciati in sequenze coese e sintatticamente chiare)
Livello testuale (coerenza complessiva del testo)
Livello pragmatico (adeguatezza a scopo comunicativo,destinatari, destinazione editoriale...)
Livello metatestuale (capacità di gestione del processo, dapianificazione a revisione)
La competenza ideativa
Esiste un nesso inscindibile tra formazione/elaborazione delleidee e loro materializzazione linguistica.Il patrimonio di idee dell’individuo si può osservare e analizzareveramente solo nella sua espressione linguistica, consideratanel suo complesso, soprattutto nella sua dimensione testuale,che comporta costruzioni articolate, relazioni molteplici,argomentazioni dialettiche.Questo presupposto porta a individuare abbastanzachiaramente quattro descrittori:
1. Scelta di argomenti pertinenti2. Organizzazione degli argomenti intorno a un’idea di fondo3. Ricchezza e precisione di informazioni e dati4. Rielaborazione delle informazioni e presenza di commenti e
valutazioni personali
INVALSI – Accademia della Crusca, La valutazione della prima prova dell’Esame di Stato, Firenze, 2008
Una didattica esplicita
Una didattica esplicita della scrittura abitua gli allievi a: distinguere i diversi livelli
considerare e controllare le loro interrelazioni
pianificare i testi
distanziarsi dall’oralità
attivare revisioni continue
utilizzare le correzioni in ulteriori revisioni
Un “pentalogo” per l’educazione alla scrittura
Adriano Colombo propone ai docenti alcuni principimetodologici in cinque punti:
Praticare una varietà di generi testuali
Dare consegne particolareggiate
Creare occasioni frequenti di scrittura anche con testibrevi
Graduare le richieste
Usare criteri di valutazione differenziati a seconda delgenere testuale; valutare analiticamente le diversecaratteristiche testuali
L’ insegnante facilitatore
L’insegnante può facilitare l’acquisizione di competenze discrittura attraverso specifici compiti di produzione?
Sì, considerando la scrittura in quanto processo oltre che /piuttosto che in quanto prodotto
Sì, considerando le competenze necessarie alla suarealizzazione
Sì, distinguendo i livelli cognitivi e linguistici che siintrecciano in una produzione scritta
Tecniche di facilitazione: le consegne
Le consegne possono facilitare l’allievo se...
☺indicano lo scopo, il destinatario, il tipo di testo daprodurre
☺offrono spunti per il richiamo delle conoscenze o delleidee
☺partono da testi opportuni (scrittura documentata)
☺chiedono di riorganizzare o rielaborare conoscenzeacquisite o esperienze compiute a scuola
☺ prevedono competenze specifiche da verificare
☺ vengono esplicitati i criteri di valutazione
❖Dal basso verso l’alto
Prima si raccolgono, poi si strutturano
✓Lista✓Grappolo associativo✓Mappa delle idee✓Flusso di scrittura✓Diario
❖Dall’alto verso il basso
Dalla struttura alle idee
✓Griglia di domande✓Schemi compositivi
Generazione e organizzazione delle idee
Tecniche di raccolta
La generazione delle idee, il richiamo delle conoscenze e la loro organizzazione possono essere facilitati con opportune tecniche di raccolta delle idee
Generazione e organizzazione delle idee Attività
Attività efficaci in classe:
☺ brain storming di gruppo nella fase di pre-scrittura
☺ pratica di strutturazione di schemi (grappoli associativi,
mappe delle idee) con cui definire le idee
☺ Griglia di domande
☺ Mappe mentali, mappe concettuali
La stesura
La capacità di scrittura può essere sviluppata conmolteplici attività che mettano in primo piano le strategiedi trasformazione e manipolazione di testi (knowledgetransforming):
☺ esercizi di sviluppo espositivo di singoli nodi di mappeconcettuali o di espansione di frasi topiche
☺ esercizi di inserzione di un paragrafo all’interno di altri(coesione)
La stesura
Esercizi di riformulazione del testo (riscrittura, manipolazione)per altri destinatari,
• per altri scopi,• con altri registri,• secondo altri modelli testuali,• con altri toni (oggettivo / soggettivo, denotativo /
connotativo)• con altri formati (da testo non continuo – tabelle, grafici – a
continuo), da immagine a descrizione o narrazione...
☺ ogni attività che impegni, con un atteggiamento motivato, ascegliere le forme espressive più adatte ad uno scopo, il lessicopiù specifico, la forma sintattica più adatta alla chiarezzacomunicativa e all’articolazione del pensiero
La revisione
La revisione è, assieme alla pianificazione, l’attività che distingue
lo scrivente esperto
“Piuttosto che un’operazione è un processo che accompagna la
scrittura dall’ideazione alla redazione finale”
Contribuisce alla rielaborazione e alla creazione di nuove
conoscenze, al knowledge transforming (“dopo aver scritto si sa
più di prima”)
È una strategia volta a dire meglio le stesse cose e a chiarire
quanto si vuole dire, ristrutturando la sostanza stessa del proprio
pensiero
La revisione
Non consiste solo nella rilettura finale (revisione globale): è
anche un intervento progressivo, ricorsivo, continuo su ciò
che si scrive (revisione in itinere)
Non è un processo naturale: dev’essere insegnata, per gradi e
livelli, con una didattica esplicita
Riguarda tutti i livelli del testo: non solo l’ortografia e la
grammatica, ma la coerenza, la coesione, lo stile, etc.
“Scrivere è riscrivere”: la scrittura esperta consiste in una
attività di continua revisione per il perfezionamento
Strategie di revisione
Alcune indicazioni di Daniela Bertocchi:
➢ A rivedere si impara per gradi
➢ A rivedere si impara sulla base di esempi di chi giàpossiede questa competenza.
➢ È più facile rivedere un testo breve che un testo lungo.
➢ È più facile rivedere un testo quando le consegne discrittura sono chiare ed esplicite.
➢ Per rivedere occorre tempo: non solo il tempomateriale per la rilettura, ma anche un tempo di“distacco” dal proprio testo
Suggerimenti per l’insegnante
❖ Inserire sistematicamente brevi moduli di revisione lungo tutto ilcurricolo di scuola, ciascuno con uno o due obiettivi ben definiti,esplicitando schemi propri di diversi tipi di testo
❖ Distinguere, nella revisione, i diversi livelli (pertinenza, coerenza,coesione, correttezza...), e farli esercitare specificamente
❖ Creare in classe occasioni di rielaborazione di testi in piccoli gruppi,usando anche gli strumenti informatici
❖ Differire, quando possibile, la revisione, lasciar “decantare” il testo(soprattutto in occasioni importanti: tesina, relazione finale,pubblicazione...)
❖ Favorire in classe
✓strategie di “autoregolazione” per il controllo del propriocomportamento cognitivo durante la scrittura
✓ la capacità di “decentramento” (lettura distaccata, dal punto di vistadel destinatario)
✓ la riflessione metacognitiva e l’autovalutazione
Suggerimenti per lo studente
❖ Distanziarsi dal testo, farlo “decantare” se possibile, rileggerlo con
occhi di lettore esterno
❖ Tenere a mente i propri errori frequenti, i propri punti deboli
(ortografia, tempi verbali, coesione...), riconoscerli, tenerli sotto
controllo
❖ Rileggere “a strati”, distinguendo i diversi livelli (pertinenza,
coerenza, coesione, correttezza...)
❖ Segnare i punti critici a margine con simboli (ed es. colori), senza
fermarsi a correggere, facendolo solo alla fine della lettura
La correzione
Il primo modello di revisione è dato dalla correzione e dalla
valutazione dell’insegnante
➢ Difficoltà:
✓ Squilibrio tra impegno dell’insegnante e uso poco produttivo
della correzione da parte degli studenti
✓ Mancanza di una cultura condivisa della correzione e della
valutazione
✓ Frequente tendenza a segnalare gli errori più che ad aiutare a
superarli o a sviluppare i punti di forza
Correzione come “conversazione”
❖ La correzione più efficace è una “conversazione” sul testo scritto
tra
❖ insegnante (scrivente esperto)
❖ studente (scrivente apprendista)
❖ È interlocutoria: segnala, chiede, ascolta, suggerisce...
❖ Richiede l’azione dello studente, che deve rispondere, risolvere,
annotare, registrare problemi, soluzioni, progressi
❖ Il testo è visto in evoluzione, può / deve essere migliorato; può /
deve essere valutato in più fasi.
Suggerimenti per l’insegnante
❖ Focalizzare ad ogni correzione solo (o particolarmente) alcuni tipi di
errore per aumentare la consapevolezza e la capacità di autoregolazione
degli allievi
❖ Concordare con gli allievi dei simboli per segnalare tipologie di errore
❖ Segnalare nella correzione anche i punti di forza oltre che quelli di
debolezza
❖ Motivare gli studenti alla riscrittura
❖ Facilitare la loro rielaborazione, da compiere anche a casa, con supporti
quali liste di controllo, etc.
❖ Considerare la possibilità di integrare la valutazione delle prove scritte
in seguito alla rielaborazione compiuta con il supporto della correzione
Suggerimenti per lo studente
❖ Considerare la correzione dell’insegnante non una critica nei
propri confronti, ma un suggerimento, un aiuto a migliorare
❖ Annotare sul proprio quaderno i giudizi dell’insegnante, i suoi
consigli, tenere a mente i propri errori frequenti, i propri punti
deboli per tenerli sotto controllo
❖ Collaborare con i compagni nella ricerca di modalità espressive
migliori senza paura di venir criticati
❖ Esplicitare all’insegnante le proprie intenzioni comunicative, se
la sua correzione non sembra corrispondere a ciò che si voleva
dire: insieme sarà più facile trovare una soluzione
La valutazione
Costituisce un capitolo particolarmente importante.
Sintetizziamo gli assunti fondamentali:
❖Una valutazione della scrittura significativa ed efficacedeve:
▪ essere “per l’apprendimento” prima che“dell’apprendimento”
▪ riguardare il processo oltre che il prodotto
▪ fondarsi su criteri conosciuti e condivisi
▪ passare per l’autovalutazione e portare ad unprocesso di crescita intenzionale
Bibliografia
▪ M. Ambel, M. Guastavigna, Gli ambienti digitali di scrittura eriscrittura di testi, Materiali Poseidon, S6
▪ Bereiter, Scardamalia, Psicologia della composizione scritta, LaNuova Italia, 1995
▪ D. Bertocchi, Strategie di revisione, in Laboratorio di scritturaGISCEL, Seminari lombardi 1999-2000-2001, Mi 2003
▪ P. Boscolo, Scrivere testi, in Pontecorvo C. (a cura di), Manuale dipsicologia dell’educazione, 1999
▪ Cesarina Mesini, Modelli esperti di scrittura, Laboratorio discrittura Giscel, Relazioni e documenti dei seminari lombardi1999-2000-2001, Milano, 2003
▪ D. Corno, Teorie della scrittura, tra psicologia e semiotica,, inBereiter, Scardamalia, op. cit.
▪ A. Colombo, Laboratorio di scrittura, Fiuggi, 18-21 gennaio 2000(in Laboratorio di scrittura , Quaderni del GISCEL 4 , La nuovaItalia)
Bibliografia
▪ A.R. Guerriero, Poseidon, S8, Didattica della scrittura▪ A.R. Guerriero, Rielaborare testi: un approccio procedurale alla
scrittura, in A.R. Guerriero (a cura di), Laboratorio di scrittura, Non solotemi all’esame di stato, Quaderni GISCEL n.4, La Nuova Italia 2002 , pp.67-101
▪ INVALSI – Accademia della Crusca, La valutazione della prima provadell’Esame di Stato, Firenze, 2008
▪ M.E. Piemontese, La scrittura: un caso di problem solving, in A. R.Guerriero, Laboratorio di scrittura – Non solo temi all’esame di stato –Idee per un curricolo, La Nuova Italia, Quaderni del Giscel, 2002
▪ S. Re Fiorentin, Le fasi della produzione del testo: la progettazione,Lezione VII del Corso di Comunicazione Verbale e Scritta, Università diTorino, Facoltà di Scienze MM. FF. NN., Laurea in INFORMATICA, a.a.2008-2009
▪ http://www.educ.di.unito.it/~callasia/▪ http://didattica.polito.it/pls/portal30/sviluppo.guide.visualizza?p_cod_i
ns=02FZUAL&p_a_acc=2008▪ www.mestierediscrivere,com/testi/revisione.htm