SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music)

2
SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music) Organa da Musica enchiriadis Il Musica enchiriadis (manuale di musica) è uno dei più diffusi trattati di musica del Medioevo e sopravvive in circa cinquanta fonti manoscritte, la più antica delle quali risale all’890. L’attribuzione è incerta. Si tratta di un manuale pratico che raccoglie istruzioni sulla teoria e sulla pratica della musica da chiesa. Uno degli argomenti trattati riguarda la maniera di eseguire la diafonia, o organum, vale a dire musica a due voci cantata in maniera estemporanea. I tre estratti che ascoltiamo sono esempi presenti nel trattato. Essi non devono essere considerati come composizioni, ma piuttosto come modelli di come dovesse essere cantato questo tipo di polifonia. In tutti i casi, una delle voci – detta voce principale (vox principalis) – era presa da un canto preesistente. L’altra voce – detta voce organale (vox organalis) – veniva derivata dalla voce principale secondo un insieme di regole che vengono descritte nel manuale, motivo per cui non era necessario mettere per iscritto la parte aggiunta. Tu patris sempiternus es filius è un esempio dell’organum parallelo alla quinta inferiore, una pratica probabilmente antica in vigore prima della stesura del manuale. Alla voce principale che esegue il canto si aggiunge una voce organale che canta per moto parallelo una quinta sotto, producendo una sonorità più ricca del canto all’unisono. Sit gloria domini illustra la possibilità di raddoppiare una o entrambe le voci all’ottava per arricchire ulteriormente la sonorità. In questo caso la voce principale è raddoppiata all’ottava inferiore, mentre la voce organale è raddoppiata all’ottava superiore, ma il manuale dà come ammissibili anche altre combinazioni. Questi tipi di raddoppi potrebbero essersi verificati spontaneamente in cori in cui cantavano assieme uomini e ragazzi, a causa delle differenti estensioni delle voci.

Transcript of SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music)

Page 1: SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music)

SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music) Organa da Musica enchiriadis Il Musica enchiriadis (manuale di musica) è uno dei più diffusi trattati di musica del Medioevo e sopravvive in circa cinquanta fonti manoscritte, la più antica delle quali risale all’890. L’attribuzione è incerta. Si tratta di un manuale pratico che raccoglie istruzioni sulla teoria e sulla pratica della musica da chiesa. Uno degli argomenti trattati riguarda la maniera di eseguire la diafonia, o organum, vale a dire musica a due voci cantata in maniera estemporanea. I tre estratti che ascoltiamo sono esempi presenti nel trattato. Essi non devono essere considerati come composizioni, ma piuttosto come modelli di come dovesse essere cantato questo tipo di polifonia. In tutti i casi, una delle voci – detta voce principale (vox principalis) – era presa da un canto preesistente. L’altra voce – detta voce organale (vox organalis) – veniva derivata dalla voce principale secondo un insieme di regole che vengono descritte nel manuale, motivo per cui non era necessario mettere per iscritto la parte aggiunta. Tu patris sempiternus es filius è un esempio dell’organum parallelo alla quinta inferiore, una pratica probabilmente antica in vigore prima della stesura del manuale. Alla voce principale che esegue il canto si aggiunge una voce organale che canta per moto parallelo una quinta sotto, producendo una sonorità più ricca del canto all’unisono.

Sit gloria domini illustra la possibilità di raddoppiare una o entrambe le voci all’ottava per arricchire ulteriormente la sonorità. In questo caso la voce principale è raddoppiata all’ottava inferiore, mentre la voce organale è raddoppiata all’ottava superiore, ma il manuale dà come ammissibili anche altre combinazioni. Questi tipi di raddoppi potrebbero essersi verificati spontaneamente in cori in cui cantavano assieme uomini e ragazzi, a causa delle differenti estensioni delle voci.

Page 2: SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music)

Il caso dell’organum alla quarta inferiore, qui illustrato in Rex caeli domine, è più complesso (anche per una serie di ragioni che non è possibile discutere in questa sede) in quanto include il moto obliquo. Questo tipo di organum si svolge dunque in parte per moto parallelo e a tratti rassomiglia a una melodia su un bordone. Le seconde e le terze (le terze allora erano ancora considerate dissonanze) sono permesse mentre la voce organale è ferma. Alla fine di una frase, se la voce organale viene a formare una seconda o una terza con la voce principale essa si muoverà per unirsi al canto in unisono.

Tutti e tre gli stili di organum qui illustrati potrebbero essere cantati da un gruppo in maniera improvvisata o con poche prove dal momento che le regole per derivare la voce organale dalla principale sono chiare e relativamente semplici. Tuttavia il sistema mostrato da Rex caeli domine fa presagire nuove possibilità. Benché l’organum che utilizza i moti parallelo e obliquo fosse ancora un sistema per cantare polifonicamente in maniera improvvisata, il sistema può essere considerato in retrospettiva come il primo passo verso una polifonia di voci realmente indipendenti.