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1 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Azienda USL Ferrara (NZ01954 – albo regionale – classe seconda) – Via Cassoli n. 30 – Ferrara – Tel. 0532/235111 – www.ausl.fe.it L’Azienda USL di Ferrara ha personalità giuridica pubblica, autonomia economica, finanziaria, gestionale, patrimoniale e organizzativa. E’ indirizzata alla erogazione di servizi sanitari e socio-assistenziali ad elevata integrazione sanitaria in conformità ai livelli essenziali e uniformi di assistenza previsti dal Piano Sanitario Nazionale e dalle leggi regionali locali. L’Azienda concorre alla formazione dei Piani per la salute e provvede alla realizzazione degli obiettivi indicati. Ha come territorio di competenza la Provincia di Ferrara il cui territorio è suddiviso in 26 Comuni organizzati in 3 Distretti: Ovest, Centro Nord e Sud Est. Il progetto di servizio civile volontario di seguito rappresentato fa riferimento al territorio del Distretto Ovest. 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Un aiuto ci rende più felici – 2^ Edizione 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: assistenza area di intervento: A 08 Pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti (prevalente). Anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti codice 01 2a NZ01954 Regionale – Emilia Romagna

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Azienda USL Ferrara (NZ01954 – albo regionale – classe seconda) – Via Cassoli n. 30 – Ferrara – Tel. 0532/235111 – www.ausl.fe.it L’Azienda USL di Ferrara ha personalità giuridica pubblica, autonomia economica, finanziaria, gestionale, patrimoniale e organizzativa. E’ indirizzata alla erogazione di servizi sanitari e socio-assistenziali ad elevata integrazione sanitaria in conformità ai livelli essenziali e uniformi di assistenza previsti dal Piano Sanitario Nazionale e dalle leggi regionali locali. L’Azienda concorre alla formazione dei Piani per la salute e provvede alla realizzazione degli obiettivi indicati. Ha come territorio di competenza la Provincia di Ferrara il cui territorio è suddiviso in 26 Comuni organizzati in 3 Distretti: Ovest, Centro Nord e Sud Est. Il progetto di servizio civile volontario di seguito rappresentato fa riferimento al territorio del Distretto Ovest.

2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

Un aiuto ci rende più felici – 2^ Edizione 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore: assistenza area di intervento: A 08 Pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti (prevalente). Anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti codice 01

2a

NZ01954

Regionale – Emilia Romagna

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6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Il contesto di riferimento mica per rilevare:ritoriale della popolazione Distribuzione territoriale della popolazione La popolazione residente nell’Azienda USL di Ferrara al 1 gennaio 2012 ammonta a 359.686 abitanti, in lieve calo rispetto all'anno precedente.

La popolazione è distribuita con discreta disomogeneità nei tre Distretti: Centro-Nord: circa 177.898 abitanti, Sud-Est circa 102.687 abitanti, Ovest circa 79.101 abitanti. Lo scarso numero di abitanti per chilometro quadrato (136,8 abitanti/Kmq rispetto ai 201,6 della Regione Emilia Romagna) è un parametro importante per i costi in sanità che se non corretti, rischiano di mostrare una relazione inversa automatica. Il distretto Sud-Est con 77,2 abitanti per chilometro quadrato ha una densità paragonabile alle aree di montagna.

Solo 4 Comuni fungono da poli di attrazione per il 60% della popolazione ferrarese (Ferrara, Cento, Comacchio e Argenta). Il restante 40% degli abitanti è distribuito su un ampio territorio con differenze di densità demografica di quasi 20 volte, si va infatti dai 552,0 abitanti/kmq di Cento ai 28,2 abitanti/kmq di Jolanda di Savoia.

Composizione per età e sesso La composizione per età di una popolazione è il determinante più importante delle condizioni di salute, della conseguente domanda espressa di servizi sanitari e dei costi sanitari risultanti. Per questo la conoscenza della struttura per età della popolazione consente di prevedere con una buona approssimazione l’entità della spesa sanitaria. L’età media dei residenti è maggiore di quasi 3 anni rispetto all’età media in regione. Questa caratteristica è dovuta alla concomitante presenza nella provincia di Ferrara di un’alta percentuale di over 65 (25,8%), tra le più alte in Italia, e di una bassissima percentuale di under 15 (11,1%), la più bassa in Italia. La composizione delle famiglie ferraresi evidenzia una dimensione media pari a 2,18 quasi in linea con quella regionale pari a 2,23 unità Il distretto Ovest, rispetto agli altri distretti, presenta la percentuale più alta di popolazione inferiore ai 40 anni

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(77,6% rispetto al 72,9% del Centro Nord e 74,0% del Sud Est) e di conseguenza anche il più basso indice di vecchiaia (164 individui con 65 anni o più ogni 100 individui in età 0-14 anni). In generale, l’indice di vecchiaia (valori superiori a 100 indicano una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi) è in diminuzione in tutta la Regione [sono in ripresa le nascite] (167,3 vs 170,2 dell’anno 2010), sebbene rimanga a livelli elevati. L’indice più alto si registra nella Provincia di Ferrara (231,01). Gli stranieri residenti L’incremento demografico del nostro Paese, e questa vale in particolare per Ferrara, è da ascriversi prevalentemente a un saldo migratorio con l’estero positivo. (per inciso a Ferrara è presente anche una certa quota di immigrazione da province del meridione d’Italia). Il progressivo radicamento dei cittadini stranieri comporta ricadute rilevanti in termini di integrazione. Le politiche di governo dei territori non possono prescindere dalle caratterizzazioni determinate dalla distribuzione e concentrazione delle diverse comunità nazionali e dai conseguenti riflessi sull’accesso della popolazione straniera al sistema del welfare locale. La Regione Emilia-Romagna è caratterizzata da flussi migratori tra i più alti a livello nazionale: sono poco più di 500.000 gli stranieri residenti nel territorio regionale e rappresentano l’11,9% dei residenti equamente distribuiti per sesso (11,9 femmine e 11,8 maschi). Ferrara si è distinta nel corso degli anni per una presenza più ridotta di stranieri rispetto alla regione: nel 2012 erano residenti 29.067 stranieri pari a 8,1 stranieri ogni 100 abitanti, con una prevalenza di femmine. (8,6 rispetto a 7,5 maschi). Quota di stranieri per Distretto Azienda USL di Ferrara (2012)

Distretti

sanitari di

residenza

0-14 anni 15-29 30-44 45-59 >=60 TOTALE % su pop.

Residente

Distretto SUD-

EST 1567 1798 2495 1339 305 7504 7,3

Distretto

CENTRO-

NORD

2281 3228 4662 2810 749 13730 7,7

Distretto

OVEST 1878 1740 2718 1194 303 7833 9,9

AUSL Ferrara 5726 6766 9875 5343 1357 29067 8,1

TOTALE 106003 121286 187843 91244 23639 530015 11,9 Il capoluogo conta il maggior numero di stranieri residenti (11.581), mentre il comune di Portomaggiore con 1.710 stranieri residenti presenta la più elevata percentuale di stranieri rispetto al totale della popolazione (13,8%). La modesta presenza di stranieri nel ferrarese ha comportato nell’ultimo periodo un incremento relativo di stranieri maggiore in alcune aree del ferrarese rispetto a molte altre aree della regione. Ferrara presenta una distribuzione simile di stranieri residenti per cittadinanza alla Regione Emilia Romagna, dove prevale la percentuale di soggetti provenienti da Altri Paesi europei (senza comprendere i Paesi dell'UE a 15) che è pari al 51,25% del totale degli stranieri residenti contro il 46,6% del dato regionale. Questo può essere riconducibile al fenomeno legato alla richiesta di personale domestico e di cura.

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Popolazione anziana Il bisogno di mantenere gli anziani in salute, di migliorarne lo stato di benessere psico-fisico, di facilitare il loro accesso a servizi che possono rallentare l’insorgenza di malattie sia un bisogno di tutta la collettività e sulla risposta che viene data a tale bisogno si misura la civiltà e il benessere dell'intera società. Favorire un invecchiamento sano significa, da un lato, promuovere la salute lungo tutto l'arco della vita in modo da prevenire i problemi di salute e le disabilità fin dalla più giovane età e, dall'altro, combattere le disparità a livello di salute derivanti da fattori sociali, economici e ambientali. L'Unione europea ha proclamato il 2012 "Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni”, con l'obiettivo di valorizzare il contributo degli anziani alla società e favorire un invecchiamento sano e attivo per avere di più e non certo di meno - dalla vita quando si va su con gli anni, sia sul lavoro, che a casa, che all’interno della propria comunità locale. I vantaggi non sono soltanto individuali, ma riguardano la società nel suo complesso. La popolazione anziana consuma più del 50% delle risorse del servizio sanitario e oltre il 45% di quelle del servizio sociale. Le proiezioni della Commissione Europea indicano che se le persone vivono più a lungo mantenendosi in buona salute, l'aumento della spesa sanitaria dovuto all'invecchiamento dovrebbe dimezzarsi (The impact of ageing on public expenditure: projections for the EU25 Member States on pensions, health care, long term care, education and unemployment transfers (2004-2050), Comitato di politica economica e Commissione europea (DG ECFIN) 2006, Economia europea, Rapporto speciale n. 1/2006). L’allungarsi della durata della vita fa sì che la popolazione anziana si vada sempre più differenziando, tanto da poter distinguere i giovani anziani (vicini alla soglia dei 65 anni) dai grandi anziani (ultra80enni).

La popolazione ultra sessantacinquenne residente a Ferrara nel 2012 risulta pari a 92.648 persone su una popolazione di 359.686 abitanti (25,76%). I ferraresi ultra75enni sono pari a 48.041 persone (13,36% dei residenti; in regione sono l’11,72%). Le persone con più di 85 anni possono essere considerate come un gruppo di popolazione interamente bisognoso di assistenza: si tratta di 13.835 persone pari al 3,85% dei residenti (in regione: 3,57%). Una stima della popolazione anziana a rischio di fragilità e con disabilità.

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Cenni epidemiologici Provincia di Ferrara

I disturbi circolatori dell’encefalo sono la prima causa di morte Le malattie tumorali sono la seconda Seguono le cardiopatie ischemiche croniche e l’infarto del miocardio ( il Distretto Ovest ha il tasso di mortalità più alto rispetto agli altri 2 Distretti ) Questi 3 tipi di patologie però sono in decrescita in coerenza con la realtà sanitaria regionale anche se in minor grado per quella tumorale . In aumento sia a livello provinciale che regionale le malattie degenerative involutive cerebrali senili e pre-senili La percentuale di persone ipertese cresce progressivamente con l’età: nel gruppo 50-69 anni più di una persona su 3 riferisce di essere ipertesa (38%). La prevalenza conosciuta del diabete ha superato il 5% della popolazione e quella stimata per le patologie croniche respiratorie raggiunge il 4%. Nella classe di età 18-69 anni l’ipercolesterolemia è presente nel 22,4%. Le strutture di offerta dei Distretti Il grafico successivo mostra i comuni compresi nell’ambito territoriale del Distretto, indicando le strutture sanitarie presenti sul territorio distrettuale: · i Presidi Ospedalieri; · i Servizi Territoriali , quali i Consultori pediatrici e familiari, i Nuclei di Cure Primarie, i Poliambulatori, i Servizi per le Dipendenze Patologiche, i Servizi Assistenziali Socio-Sanitari Integrati (S.A.S.S.I.), i Centri Diurni per Anziani (C.D.), i Centri di Salute Mentale (C.S.M.), i Gruppi Appartamento della Salute Mentale, i Centri Diurni della Salute Mentale;

· le altre residenze sanitarie, quali le Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.), le Case Protette (C.P.), le Residenze Sanitarie Psichiatriche, gli Hospice.

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Il Distretto Ovest

I servizi del Distretto

Assetto organizzativo dell'assistenza di base Nella seguente cartina viene evidenziato il numero di ambulatori dei Medici di Base e dei Pediatri di Libera Scelta nonché i punti di Guardia Medica presenti in ciascun ambito comunale.

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Assistenza specialistica L’assistenza specialistica comprende le prestazioni (visite e/o esami) erogate agli utenti da parte di medici specialisti nelle diverse branche medico-chirurgiche. Rispetto all’indice di consumo complessivo standardizzato per 1.000 abitanti della Regione Emilia-Romagna, quello della provincia di Ferrara presenta un valore superiore di circa il 7% (4.189 vs 3.919).

I Comuni del Distretto Ovest presentano un indice di consumo (4.126,89 prestazioni per 1.000 abitanti) inferiore a quello provinciale (4.774,21/1.000), ma un indice di consumo in mobilità passiva (617,63/ 1.000) superiore (550,88/1.000). Come si può osservare il Comune di Cento presenta l’indice di consumo più basso (3.847,58/1.000), ma un indice di consumo in mobilità passiva più elevato pari a 768,55/1.000. I cittadini centesi usufruiscono di prestazioni specialistiche in strutture extra-provinciali (infra-regionali o extra-regionali) in misura maggiore dei cittadini appartenenti agli altri comuni del Distretto Ovest.

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La maggior parte delle prestazioni specialistiche in mobilità è stata erogata in strutture extra-provinciali, ma infra-regionali. Il Comune di Mirabello presenta invece un elevato indice di consumo (5.249,79/1.000), ma un indice di consumo in mobilità passiva relativamente basso (431,81/ 1.000). L’area ospedaliera L’assistenza ospedaliera dell’Azienda USL di Ferrara, al 31/12/2012, si articola sul territorio provinciale nel seguente modo: Area 1 OVEST comprendente gli ospedali di Cento, di Copparo e di Bondeno; Area 2 EST comprendente gli ospedali del Delta, di Comacchio e di Argenta. e prevede i seguenti Dipartimenti: 1. Chirurgico;2. Medico; 3. Materno - Infantile; 4. Emergenza; 5. Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica. Complessivamente il sistema ospedaliero dell’Azienda USL di Ferrara è dotato di 721 posti letto (compresi 30 posti letto di psichiatria di cui 15 presso l’Ospedale del Delta e 15 facenti parte del SPDC di Ferrara situato all’interno dell’Ospedale S.Anna), di cui 640 di ricovero ordinario e 81 di ricovero in regime di Day Hospital, suddivisi in 13 discipline, a sua volta articolate nei diversi stabilimenti. Il progetto di Servizio Civile “ Un aiuto ci rende più felici” – 2̂ Edizione si svolgerà presso il Distretto Ovest dell'Ausl di Ferrara, nella struttura ospedaliera “SS.Annunziata” di Cento, all'interno della “piastra medica” del dipartimento di Medicina, che comprende le Unità Operative di Medicina (55 pl), Cardiologia(12 pl) e Lungodegenza Post Acuzie (28 pl) per un totale di 95 posti letto e della Piastra Chirurgica che comprende le Unità Operative di Chirurgia, Ortopedia eUrologia per un totale di 38 posti letto.

L'Unità Operativa chirurgica, oggi definita "piastra chirurgica" è dotata di 38 posti letto condivisi fra le UU.OO. di Urologia, Chirurgia ed Ortopedia. E' situata al primo piano dell'ospedale di Cento ed è composta da cinque stanze a quattro letti e nove stanze a due letti. Ci sono, inoltre, 2 ambulatori per visite mediche ed una zona dedicata all'attività di pre-ricovero e piccoli interventi.

Equipe:

1 coordinatore, 19 infermieri professionali, 14 operatori sanitari, 8 chirurghi, 4 urologi e 8 ortopedici.

Cardiologia Il reparto è situato al 2° piano dell'ospedale di Cento, è dotato di 4 letti di UTIC, 11 letti di degenza ordinaria e 1 letto di Day Hospital. Le stanze di degenza ordinaria sono ad uno o due letti, tutte dotate di servizi igienici. Sono presenti spazi comuni, una sala con TV ed una saletta per elettrofisiologia. Al piano terra ci sono 5 ambulatori ed una sala di accettazione. O rari di visita: Tutti i giorni dalle 7 alle 8, dalle 12.30 alle 14 e dalle 18.30 alle 20. Orari per informazioni:Accettazione dalle 9 alle 16 (telefono 051.6838251). La coordinatrice è a disposizione dei pazienti e famigliari dal lunedì al venerdì dalle

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13.00 alle 14.00. Equipe: 1 coordinatore, 20 infermieri per l’attività di degenza, 3 per l’attività di elettrofisiologia e 5 per l’attività ambulatoriale, 1 direttore, 8 cardiologi Prestazioni:

• Elettrocardiografia Ecocardiografia transtoracica • Ecocardiografia transesofagea e da stress Holter ECG • Holter pressorio Test da sforzo • Registrazione potenziali ventricolari tardivi Tilt test • Impianto e controllo pacemaker Impianto e controllo defibrillatori • Cateterismo elettrofisiologico Impianto “loop recorder” • Cardioversioni elettriche • Ablazioni transcatetere delle tachiaritmie • Interpretazione delle angio-TAC coronariche in collaborazione con i radiologi • Esecuzione delle coronarografie e delle angiopastiche coronariche presso la

sala di Emodinamica dello Arcispedale S. Anna di Ferrara

Tecnologie:

• Monitoraggio ECG con postazione centrale Poligrafo per elettrofisiologia • Intensificatore di brillanza Poligrafo per mappaggio elettrofisiologico “non

contact” (per le ablazioni transcatetere). Apparecchio per la liberazione di radiofrequenza

• Apparecchio per ricezione ECG 2 ecocardiografi • Apparecchio per ergometria con tredmill e cicloergometro • Apparecchio per Holter ECG Lettore per monitoraggio ambulatoriale • Lettori per loop recorder esterni ed impiantabili Lettino per tilt test • Apparecchio per monitoraggio emodinamico durante tilt test o test da sforzo

• Eccellenze: Attività aritmologica clinica ed invasiva, Unità per lo studio della sincope

Medicina Interna L'Unità Operativa è suddivisa in tre sezioni Medicina A, B e C ubicate al II piano dell’Ospedale SS. Annunziata, Via Vicini 2, Cento (FE). Il Reparto di Degenza è dotato di 55 posti letto (Medicina A 15 posti letto, B 20 posti letto e C 20 posti letto) suddivisi in camere da 2 letti, 1 camera da 1 letti ed 1 camera da 3 letti tutte fornite di bagno ed apparecchio TV. Tutti i 55 letti di degenza sono articolati e dotati di comando manuale per la variazione della postura e dell’altezza. Ogni stanza è provvista di tende scorrevoli per garantire la riservatezza di un posto letto in caso di visita medica o di gravi condizioni cliniche. Sono presenti, lo studio della coordinatrice dotato di bagno (Medicina B), tre guardiole infermieri, due sale soggiorno/sala d’attesa, tre ambulatori, una stanza per il medico di guardia notturna dotata di bagno, due cucine, un vano deposito salme. All’ingresso in reparto viene consegnato al paziente o ai parenti un foglio informativo con le indicazioni principali attinenti la degenza. Le informazioni sono fornite dal personale medico ed infermieristico secondo le proprie competenze. Visita ai pazienti: tutti i giorni feriali e festivi dalle 7 alle 8, dalle 12.30 alle 14 e dalle 18.30 alle 20. Dalle ore 9 alle ore 12:30 i parenti non espressamente autorizzati ad una assistenza continuativa al letto del paziente, sono tenuti ad allontanarsi dal reparto di degenza al

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fine di garantire la riservatezza alle terapie e cure alla persona.

Equipe : 1 coordinatore, 20 infermieri, 12 operatori socio sanitario, 1 direttore, 10 internisti. Prestazioni:

• Ambulatorio Diabetologico • Ambulatorio di Gastroenterologia • Ambulatorio delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino • Ambulatorio di Medicina Interna • Ambulatorio Oncologico • Ambulatorio Pneumologico • Ambulatorio dello Screening del Cancro del Colon • Chemioterapie

Tecnologie:

• Esofagogastroduodenoscopia (diagnostica ed operativa) • Pancolonscopia (diagnostica ed operativa) • Asportazione di polipi del tratto gastroenterico superiore ed inferiore • Posizionamento di P.E.G. (gastrostomia endoscopica percutanea) • Emostasi delle emorragie digestive del tratto digestivo superiore ed inferiore • Urea Breath test per la ricerca dell’Helicobacter Pilory • Spirometria

M.O. di Lungodegenza Dotazioni posti letto : 28 posti letto totali

• 3 stanze singole con TV, bagno, e doccia in camera • 3 stanze triple con TV, bagno, e doccia in camera • 11 stanze doppie con TV, bagno, e doccia in camera

Presenza di una sala soggiorno, ambulatorio e con accesso alle 2 palestre fisioterapiche attrezzate. Non vengono rilasciate informazioni durante il giro visita del mattino e il colloquio con il medico responsabile è il seguente dal lunedì al sabato dalle 12,30 alle 13.30. Orari di visita ai degenti: Tutti i giorni : 07,00-08,00 12,00-13,00 18,00-19,00 Orario Pasti: Colazione alle ore 8 - Pranzo alle ore 12 - Cena alle ore 18 Equipe: 1 coordinatore, 12 infermieri, 9 operatori socio sanitario, 3 medici.

L'Unità Operativa chirurgica, oggi definita "piastra chirurgica" è dotata di 38 posti letto condivisi fra le UU.OO. di Urologia, Chirurgia ed Ortopedia. E' situata al primo piano dell'ospedale di Cento ed è composta da cinque stanze a quattro letti e nove stanze a due letti. Ci sono, inoltre, 2 ambulatori per visite mediche ed una zona dedicata all'attività di pre-ricovero e piccoli interventi.

Equipe:

1 coordinatore, 19 infermieri professionali, 14 operatori sanitari, 8 chirurghi, 4 urologi e 8 ortopedici.

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Prestazioni:

• Chirurgia urologia, uro-oncologica e ricostruttiva

• Chirurgia andrologica

• Endoscopia delle alte e basse vie urinarie

• Nefrolitotrissia percutanea (PCNL)

• Diagnostica ecografica urologia ed andrologica

• Esame urodinamico completo

• Riabilitazione pelvi-perineale (biofeedback/elettrostimolazione)

Tecnologie:

• Video-endoscopi rigidi e flessibili (cistoscpi/ureterorenoscopi/nefoscopi)

• Fonti energetiche per litotrissia laser ed ultrasonica

• Macchina per esame urodinamico completo e riabilitazione pelvi-perineale

• Ecografo con sonda convex, lineare ed endocavitaria con modulo doppler

Prestazioni:

• Chirurgia dell'anca: Protesizzazione sia endo che artroprotesi, chirurgia di revisione

• Chirurgia del ginocchio: protesi, artroscopia per lesioni meniscali e ligamentose

• Chirurgia della spalla: lesione di cuffia dei rotatori, protesi, interventi su instabilità di spalla

• Chirurgia della mano: neurolisi per tunnel carpale, De Quervain, Dupuytren, neurolisi periferiche, epicondiliti, asportazione cisti, dita a scatto

Tecnologie:

• Sistema di visualizzazione digitale di immagini

• Tecnologia artroscopica di ultima generazione

Prestazioni:

• Chirurgia Generale open e laparoscopica in elezione ed urgenza

• Chirurgia Endocrinologica

• Ambulatorio di Colon-proctologia

• Endoscopia Digestiva

Tecnologie:

• Colonna laparoscopica Wolf

• Strumento per eletrochirurgiaTrivers con Ligasure integrato

• Dissettore ad ultrasuoni Harmonic scalpel

Destinatari del progetto “Un aiuto ci rende più felici – 2^ Edizione” Il progetto è rivolto agli utenti in fase di ricovero, che per la maggiore parte sono

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anziani con polipatologia.

Il progetto si rivolge in particolare a due target di pazienti/cittadini:

• i pazienti ricoverati in condizione di non autosufficienza o di autosufficienza parziale, segnalati dal coordinatore di reparto. In questi casi il coordinatore ha il compito, in collaborazione con l’OLP (referente della Direzione Infermieristica e Tecnica), di stilare il piano di lavoro personalizzato dei volontari, da realizzarsi nel periodo di ricovero e che prevede la gestione di attività di compagnia/intrattenimento e, se necessario, di aiuto alla persona nella gestione dei bisogni della vita quotidiana (alimentazione, dove possibile; cura della persona, ecc...).

• i pazienti in fase di dimissione e loro familiari (o caregiver). Per essi è prevista la predisposizione di un percorso specifico di facilitazione alla dimissione, che prevede l’impiego dei volontari per promuovere la conoscenza dei servizi offerti e facilitarne l’utilizzo (prenotazioni C.U.P., visione dei percorsi ambulatoriali, accompagnamento ai servizi, accompagnamento all'uscita, ecc...).

Beneficiari A beneficiare del progetto, oltre agli utenti ricoverati e ai loro famigliari (o caregiver), sarà il sistema dei servizi distrettuali, che potrà contare sulla presenza di risorse dedicate in maniera specifica alle attività di accompagnamento e di informazione degli assistiti in due fasi così complesse come quelle del ricovero e della pre-dimissione. Inoltre queste attività, oltre ad avere un impatto significativo in termini di sollievo e di miglioramento della qualità della vita degli assistiti, promuovono equità, perché facilitano l’accesso alla rete dei servizi da parte dei cittadini che si trovano in condizioni di particolare svantaggio.

7) Obiettivi del progetto:

Obiettivo generale:

Obiettivo generale del progetto “Un aiuto ci rende più felici – 2^ Edizione” è promuovere, con azioni di compagnia e socializzazione, la qualità della vita dei pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri e facilitarne il percorso di dimissione, assicurando un supporto in questa fase così delicata, in particolar modo, a quei cittadini che presentano una condizione di vulnerabilità. Aspetti qualificanti del progetto sono l’integrazione della vita di reparto con gli stimoli provenienti dal mondo esterno e, considerato l’aumento delle famiglie straniere che afferiscono al Servizio, il potenziamento delle azioni di accompagnamento e mediazione nei processi di integrazione multiculturale. La presenza, accanto agli operatori, dei Volontari in Servizio Civile rappresenta, oltre che un’occasione di arricchimento dei Servizi ospedalieri con gli stimoli provenienti dall’esterno, un’opportunità di crescita professionale e personale dei giovani che prenderanno parte alle attività di reparto. L’ente ha sottoscritto il Piano Provinciale del Servizio Civile definito in ambito COPRESC e quindi ne condivide valori, strumenti metodologie e azioni programmate e previste dal Piano stesso; tra queste sono incluse iniziative e azioni proposte dall’ente e recepite nel piano provinciale di promozione e sensibilizzazione coordinata e congiunta al fine di evidenziare come il Servizio Civile possa essere inteso come bene pubblico e come risorsa per il territorio.

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Obiettivi specifici

L’obiettivo generale si può declinare in diversi obiettivi specifici che tengono conto dei punti di vista de: il Servizio/Reparto, inteso nei suoi aspetti organizzativi e clinici; i Cittadini ricoverati e loro care giver; i Volontari, dal punto di vista dell’esperienza umana e professionale.

Obiettivi riferiti al Servizio/Reparto e ai cittadini ricoverati e/o loro care giver:

a. Potenziare le azioni di accompagnamento e di supporto agli utenti durante la fase di accoglienza nei reparti e durante tutto il periodo di permanenza nella piastra medica e (LPA, Cardiologia e medicina internistica) e chirurgica (chirurgia, ortopedia, urologia) dell'ospedale di Cento. Nel periodo pre-dimissione, l'attività dei volontari a fianco degli operatori è rivolta ad incrementare le attività leggere e “di sollievo” atte a soddisfare: - i bisogni relazionali dei pazienti attraverso attività di svago ( gioco delle carte...) - il bisogno di socializzare con attività di compagnia (lettura del giornale....) - il bisogno di prendersi cura di sé e di rispondere ai bisogni quotidiani (consumo del pasto, cura estetica...)

b. Facilitare il percorso di preparazione della dimissione, accompagnando in particolare le persone che si trovano in una condizione di fragilità a causa di disabilità psico/fisica, debolezza della rete famigliare o difficoltà nell'utilizzo della lingua italiana.

c. Migliorare nei cittadini la conoscenza e l'uso dei servizi disponibili, sia intra che extra ospedalieri.

d. Promuovere tra gli assistiti il corretto utilizzo dei servizi offerti dalla rete dei servizi

Bisogni \criticità che possono essere superati con il

progetto.

Risultati attesi e dimensioni oggetto di monitoraggio

Promuovere la partecipazione dei pazienti, quando le loro condizioni lo consentono, ad attività di svago e favorire l’instaurazione di momenti di sollievo e di compagnia durante il periodo di ricovero ospedaliero

Peggioramento della qualità della vita dei pazienti ricoverati, a causa del disorientamento causato dall’istituzionalizzazione e per la limitata presenza di stimoli e di occasioni di relazione durante il periodo di permanenza nell’ambiente ospedaliero

Favorire nei pazienti più fragili il recupero delle competenze cognitive, ad es. attraverso semplici letture o altre attività di stimolazione cognitiva

Supportare i cittadini in stato di bisogno nella gestione dei bisogni quotidiani ( consumo del pasto e cura estetica)

INDICATORI/dimensioni del monitoraggio : numero di pazienti fruitori delle attività svolte dai giovani volontari

Difficoltà del paziente più fragile e/o della sua famiglia a gestire correttamente il percorso di rientro a domicilio, anche a causa di una limitata conoscenza dei servizi offerti e delle modalità di accesso

orientare l’utente e la famiglia/care giver alla corretta fruizione della rete dei servizi, attraverso azioni informative ad hoc INDICATORI/dimensioni del monitoraggio : numero pazienti e nuclei familiari facilitati nel percorso di dimissione numero collaborazioni con ufficio mediazione

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Obiettivi riferiti ai Volontari in Servizio Civile � I giovani potranno sperimentare un'occasione di crescita umana e personale che

li porterà a svolgere un ruolo attivo nella vita sociale e nell'ambito ospedaliero, con un'esperienza di formazione civica e solidarietà sociale

� Vivranno concretamente un’esperienza di formazione civica e di solidarietà sociale, di promozione della cooperazione con particolare riguardo alla tutela dei Diritti Sociali, ai Servizi alla Persona come previsto dall’art. 1 della legge 6 marzo 2001, n 64.

� Il periodo di servizio civile rappresenta per i giovani interessati un'opportunità professionale da spendere in ambito Sociale e nei Servizi alla Persona, permettendo la valorizzazione delle loro attitudini e lo sviluppo delle conoscenze riguardanti: - ruolo del care givers in struttura protetta - conoscenza della rete dei Servizi Socio Sanitarie - metodologie di intervento in situazioni socio sanitarie di bisogno - utilizzo di piani individualizzati di assistenza - comunicazione e relazione col pubblico

Obiettivi specifici Risultati attesi ed indicatori

Fornire occasioni ai giovani volontari la possibilità di sperimentare concretamente i valori costituzionali di difesa civile e non violenta della Patria, di solidarietà sociale, attraverso la conoscenza delle problematiche sociali del territorio riguardo alla popolazione in condizione di disabilità o di “fragilità”.

Maggiore conoscenza e consapevolezza del tessuto sociale e delle sue criticità non solo relative al progetto specifico ma anche delle aree di intervento del territorio Indicatore Partecipazione dei volontari a n.3 iniziative di sostegno alla socializzazione, culturali, ricreative, di animazione sul territorio.

Favorire tra i Volontari una concreta assunzione di responsabilità contribuendo a sviluppare tra i coetanei la consapevolezza di cittadinanza attiva

Partecipazione ad iniziative di promozione, divulgazione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale in collaborazione con il Co.Pr.E.S.C provinciale Indicatore Partecipazione alle iniziative programmate dal Servizio e dal Co.Pr.E.S.C. Nel numero di ore previste nel piano di promozione coordinata e congiunta.

Riconoscimento e sviluppo delle attitudini, capacità, abilità del Volontario

Sviluppo della crescita personale, umana e professionale, del senso di autoefficacia e di autostima Indicatore Gradimento dell'esperienza e significatività nel percorso individuale rilevato attraverso la somministrazione dei questionari prevista dal sistema di monitoraggio.

Acquisizione di competenze di base e trasversali come previsto dal Prontuario Regionale.

Conoscenza del contesto, della struttura presso cui il Volontario è inserito e delle sue interfacce. Saper riconoscere ruoli e competenze delle figure professionali operanti nel settore.

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Buona integrazione nel gruppo multiprofessionale e collaborazione al lavoro di equipe relativamente ai propri compiti e ai risultati da raggiungere. Adottare un atteggiamento responsabile e collaborativo nel gruppo di riferimento. Adeguarsi al contesto gestendo la propria attività con riservatezza ed eticità, sia nel linguaggio che negli atteggiamenti. Indicatore Verifica dell'adeguatezza da parte dell'OLP. Grado di soddisfazione degli operatori dell'Equipe

Acquisizione di competenze tecnico-professionali come previsto dal Prontuario Regionale.

Acquisizione di competenze: sviluppo di capacità di attenzione e di orientamento degli utenti e delle loro famiglie in relazione ai loro bisogni; acquisizione di tecniche di osservazione, di comunicazione verbale e non verbale, di animazione, informatiche, logistiche, organizzative. Indicatore Grado di soddisfazione attraverso le osservazioni dei componenti dell'Equipe di lavoro e delle interfacce.

Valutazione e certificazione delle competenze acquisite

Certificazione delle competenze e professionalità acquisite nell'esperienza di Servizio Civile, spendibili ai fini del curriculum vitae. Indicatore Rilascio dell'attestato delle competenze da parte dell'ente.

Riconoscere le dinamiche interpersonali e comprenderne la gestione.

Instaurarsi di relazioni significative con gli operatori, con gli altri Volontari, con i pazienti ricoverati e le loro famiglie. Indicatori Percezione di buon grado di senso di utilità da parte del Volontario

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le attività previste per il raggiungimento degli obiettivi del progetto sono descritte nella tabella che segue:

Fasi Risorse umane presenti

Fase zero

Costituzione di un gruppo di lavoro per

Preliminarmente all’elaborazione del progetto di Servizio Civile, un gruppo di lavoro composto dall’

referenti tecnici aziendali

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programmazione attività, obiettivi del progetto, modalità di gestione , di realizzazione e di promozione dello stesso

OLP, responsabile Direzione Infermieristica e tecnica e dai Referenti aziendali per il SCV si è riunito per valutare necessità e finalità progettuali

per SCV Il Responsabile Direzione Infermieristica e Tecnica (DIT) OLP

Progettazione Partendo dall’analisi dei bisogni del territorio

Individuare i bisogni a cui è possibile rispondere con attività integrate con figure non professionali e in particolari con i giovani del Servizio Civile Stendere il progetto in collaborazione con tutti i protagonisti – responsabili, operatori, pazienti, volontari in servizio, terzo settore – e con i referenti aziendali Raccogliere la documentazione necessaria

Il Responsabile Direzione Infermieristica e Tecnica (DIT) OLP referenti tecnici aziendali per SCV

Adesione alla pianificazione e programmazione previste dal Piano Provinciale del Servizio Civile condiviso in ambito COPRESC

Prioritaria alle attività è considerata la sottoscrizione da parte dell’ente del Piano Provinciale del Servizio Civile definito in ambito COPRESC e condividendone obiettivi , valori , strumenti e metodologie , conseguentemente aderirà alle molteplici azioni programmate e previste dal Piano stesso ; l’ente contribuirà con proposte che confluiranno nel piano provinciale alla programmazione organizzazione annuale e condivisa di iniziative di promozione e sensibilizzazione coordinata e congiunta. L’ente parteciperà inoltre ad iniziative di orientamento dei giovani nella scelta del progetto attraverso iniziative rivolte al territorio, agli Enti alle comunità locali, ai giovani, alle loro famiglie , da realizzarsi nelle scuole, nelle università nei centri di formazione professionale negli ambienti di lavoro, nei luoghi di aggregazione e nelle altre occasioni di incontro – concerti, avvenimenti sportivi, sagre ecc

Responsabile SCN e referenti tecnici aziendali per SCV

Pianificazione operativa specifica

Identificare gli operatori coinvolti nel progetto Fornire le informazioni necessarie per lo sviluppo del progetto Organizzare le attività Predisporre il percorso formativo specifico per i contenuti, i tempi e le modalità Predisporre lo sviluppo organizzativo, la turnistica, l’orario di servizio, il servizio mensa

Responsabile Direzione Infermieristica e Tecnica (DIT) L'OLP Gli operatori referenti dell’unità operativa

Pubblicizzazione del progetto

Garantire la pubblicità del progetto Programmazione e realizzazione delle iniziative pubbliche per la promozione all’apertura del bando del progetto.

Referenti tecnici aziendali SCV Referente Direzione Infermieristica e Tecnica

Valutazione ex ante Pianificazione del progetto

Definizione del sistema di monitoraggio Individuazione dei tempi e degli strumenti di valutazione del progetto

responsabile DIT OLP La Commissione Aziendale del SCV

Pubblicazione del progetto, azioni orientative coordinate con il Copresc diffusione, selezione e

1. pubblicazione dell’avviso pubblico diffuso attraverso il sito internet istituzionale dell’Ente ed i siti internet degli enti che aderiscono al progetto, del Copresc, delle associazioni interessate;

referenti tecnici aziendali Referente DIT Operatori Copresc e degli Enti associati

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valutazione delle domande

2. incontro pubblico in collaborazione con il Copresc Provinciale garantendo che la proposta rivolta ai giovani sia chiaramente definita e comunicata in modo trasparente, 3. partecipazione ad azioni di orientamento dei giovani nella scelta del progetto attraverso iniziative rivolte al territorio, agli Enti ed alle comunità locali, ai giovani, alle loro famiglie , nelle scuole, nelle università nei centri di formazione professionale negli ambienti di lavoro, nei luoghi di aggregazione e nelle altre occasioni di incontro – concerti, avvenimenti sportivi, sagre ecc. 4. definizione delle procedure per la selezione dei volontari 5. definizione del piano attuativo del sistema di selezione predisposto e utilizzo dei relativi strumenti 6. selezione dei volontari 7. realizzazione di una giornata comune di selezione con la partecipazione di tutti i candidati. 8. predisposizione dei colloqui d’orientamento in cui i volontari prenderanno visione del progetto e del contesto in cui verrà realizzato 8. rilevazione dei prerequisiti di motivazione, formazione, conoscenze e competenze nei ragazzi che stanno intraprendendo il percorso di scv 9. incontro con i ragazzi scelti per fornire i principali contenuti del progetto 10. predisposizione del primo incontro con i volontari, il Responsabile Assistenziale del Dipartimento, i Coordinatori, i Responsabili medici, gli OLP, a cui in precedenza è stato inviato il progetto 11. organizzazione della prima settimana di presenza con predisposizione di un orario di servizio 12. predisposizione della fase d’affiancamento agli operatori individuati per competenza tecnica e relazionale 13. definizione di un calendario d’incontri con i ragazzi per il progressivo monitoraggio del servizio 14. calendarizzazione della formazione specifica

Fase 1 Accoglienza, inserimento dei volontari Accoglienza, inserimento dei volontari , analisi delle

Accoglienza dei ragazzi nel giorno previsto dal calendario aziendale, presentazione della sede, dei luoghi e delle funzioni

Responsabile DIT OLP Coordinatori e operatori

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loro competenze, delle loro aspirazioni - > 1° mese

presentazione dello staff raccolta delle informazioni personali circa le motivazioni, le competenze, i desiderata definizione delle regole comportamentali

referenti dell’unità operativa

Fase 2 Affiancamento agli operatori Conoscenza del contesto, delle risorse, dei pazienti

Informare gli operatori dell’unità operativa del progetto e delle funzioni che i ragazzi possono svolgere Predisporre la turnistica affinché gli operatori referenti siano presenti nella prima fase d’accoglienza Predisporre i momenti periodici di verifica periodica

Responsabile DIT OLP Coordinatori di reparto

Integrazione nel gruppo poli-professionale – - > 1 e 2° mese

Presentazione ai volontari del contesto organizzativo, delle relative regole, delle professionalità Integrazione nel gruppo poli-professionale di reparto attraverso momenti strutturati Le attività dei volontari saranno di formazione e di affiancamento agli operatori nelle attività rivolte agli utenti, per acquisire conoscenze e competenze.

Responsabile e referente DIT OLP equipe di reparto

Fase 3 gestione diretta delle attività di sollievo/supporto e compagnia � Dal 3° mese

Svolgimento in autonomia da parte dei volontari delle attività dirette al sollievo, supporto e compagnia del paziente e /o del care giver impegnato in attività di assistenza:

• attività rivolte alla cura estetica del paziente ( es. preparazione materiale ed aiuto per lavaggio del viso, manicure, barba, capelli........) • attività di supporto al consumo del pasto • attività di supporto/accompagnamento negli

spostamenti del paziente • attività di intrattenimento( es. giochi, letture,

compagnia) • attività di informazione (divulgazione

dépliant, volantini....) • supporto per prenotazioni, ritiro di semplici

pratiche Supporto all'ufficio mediazione Sono previsti incontri settimanali con l’ OLP per la verifica del piano di lavoro

l' OLP coordinatore e equipe di reparto Ufficio mediazione

� Dal 4° mese Attività di supporto ai pazienti/familiari nella fase di pre-dimissione: - Supporto per prenotazioni C.U.P./ausili - collaborazione con ufficio U.R.P./cartelle cliniche e

mediazione culturale - prenotazione e/o ritiro farmaci presso farmacia

aziendale - fornire informazioni sui servizi esterni (ad esempio

il servizio trasporto, assistenza domiciliare, associazioni di volontariato, ecc...)

l' OLP coordinatore e equipe di reparto Ufficio mediazione Sportelli comunali

Valutazione intermedia -> 6° mese Incontro con i ragazzi per il monitoraggio e la

valutazione dello sviluppo del progetto con indicazioni de: il grado d’integrazione all’interno del servizio le relazioni instaurate tra i volontari e gli operatori l’adeguatezza della struttura

Esperto del monitoraggio L’OLP

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la formazione svolta il ruolo ricoperto dai volontari preparazione di una scheda sintetica di presentazione delle attività svolte, di punti di forza e delle criticità, con indicazione: la soddisfazione dei bisogni della comunità i cambiamenti riscontrati rispetto al contesto e ai destinatari Partecipazione al momento aziendale di valutazione con indicazione: del grado di raggiungimento degli obiettivi delle attività e la loro realizzazione secondo i piani previsti dell’ efficacia degli strumenti e dei metodi utilizzati gli effetti delle attività dei punti di forza e di debolezza degli ostacoli che si sono presentati

Fase 4 Valutazione finale \ di risultato che terrà conto del valore aggiunto che il progetto riporterà, nei confronti: degli utenti dei volontari dei soggetti pubblici e privati coinvolti

Preparazione con i ragazzi di un semplice elaborato da presentare al momento aziendale di valutazione Compilazione della scheda di valutazione individuale e della competenze acquisite

L’OLP

Fase 5 Valutazione ex post Stima dell’impatto e del valore aggiunto del progetto Individuazione d’eventuali interventi correttivi per la programmazione e la pianificazione di nuovi interventi progettuali Fidelizzazione dei volontari e valorizzazione sociale della loro esperienza

Valutazione della ricaduta del progetto all’interno dell’incontro d’equipe Presentazione delle valutazioni nell’incontro generale a livello aziendale valorizzazione sociale della esperienza dei volontari : loro coinvolgimento nelle attività di promozione del servizio civile e d’animazione del territorio promossa dal CoPrESC o dall’Ente successivamente alla conclusione del progetto. Analisi dei punti di forza e di debolezza del progetto. Predisposizione di un report conclusivo sul quale ri-articolare la progettazione successiva e da utilizzare nella presentazione pubblica delle attività di servizio nell’ottica della trasparenza, dell’informazione al cittadino/utente, alle associazioni di volontariato e dei familiari , e di condivisione del servizio civile come bene pubblico. Tale documento permette una rivisitazione del progetto enucleando le criticità, i punti di forza e di evidenziare i percorsi di miglioramento sia in itinere che nella progettazione successiva.

Responsabile DIT OLP L’equipe di reparto

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Fasi Azioni/Attività Prima Durante il progetto Un aiuto ci rende più felici

2^ Edizione

Dopo

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 Fase 0 Programmazione X Valutazione ex ante X Fase 1 Accoglienza, dei

giovani in servizio civile

X

Fase 2 affiancamento agli operatori (conoscenza del contesto e integrazione nel gruppo di lavoro)

X X X

Fase 3 gestione diretta delle attività di sollievo /supporto e compagnia

X X X X X X X X X X

Attività di supporto pre-dimissione

X X X X X X X X X

Valutazione intermedia X

Fase 4 Valutazione finale/ di risultato

X

Fase 5 Valutazione ex post X X X

8.2) Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

L'attività, diurna, potrà essere svolta: 1. nel settore medico ad indirizzo cardiologico composto da 27 posti letto con una presenza di 1

coordinatore, 4 infermieri, 2 operatori socio assistenziali, 1 cardiologo ed 1 internista. 2. nel settore medico internistico composto da 40 posti letto con una presenza di 1

coordinatore, 4 infermieri, 3 operatori socio assistenziali e 2 internisti. 3. nel settore della lungodegenza composto da 28 posti letto con una presenza di 1

coordinatore, 3 infermieri, 3 operatori socio assistenziali ed 1 internista. 4. nella piastra chirurgica a cui afferiscono 38 posti letto condivisi fra le UU.OO di Chirurgia,

Ortopedia e Urologia con una presenza di 1 coordinatore, 19 infermieri professionali, 14 operatori sanitari, 8 chirurghi, 4 urologi e 8 ortopedici.

Il responsabile del progetto di servizio civile che coordinerà le attività, sarà presente nella fascia oraria del progetto

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Le attività che i volontari sono chiamati a svolgere in autonomia, nel rispetto delle indicazioni ricevute dal personale sanitario, sono quelle indicate nella precedente fase 3, e in dettaglio:

• attività rivolte alla cura estetica del paziente ( es. preparazione materiale ed aiuto per lavaggio del viso, manicure, barba, capelli........)

• attività di supporto al consumo del pasto • attività di supporto/accompagnamento negli spostamenti del paziente: • accompagnamento, sia in carrozzella che deambulante, del paziente anche in ambiente

esterno ( es. in giardino….) e alla dimissione all'uscita dell'ospedale. • intrattenimento attraverso gioco delle carte o simili, lettura (con eventuale

reperimento) di giornali, compagnia.

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• attività di informazione (divulgazione dépliant, volantini....) • attività di fattorino per disbrigo, prenotazioni, ritiro di semplici pratiche • supporto all’Ufficio Mediazione • fornire dépliant e informazioni di attività di uso comune all'interno dell'U.O. come la

corretta esecuzione del lavaggio delle mani. • Attività di supporto pre-dimissione come accompagnatore di famigliari, quali:

- prenotazioni C.U.P./ausili con impegnative cartacee - collaborazione con ufficio U.R.P./cartelle cliniche e mediazione culturale - prenotazione e/o ritiro farmaci presso farmacia aziendale - fornire informazioni sui servizi esterni, sia pubblici che non, quali ad esempio

il servizio trasporto, assistenza domiciliare, associazioni di volontariato, ecc...

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto:

Per consentire una maggiore continuità delle attività previste dal progetto nelle ore centrali della giornata, per i volontari è prevista la fruizione del servizio di vitto. Il pasto è a carico dell'AUSL di Ferrara e sarà fornito dalla mensa aziendale

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

lunedì/venerdì nella fascia oraria dalle 8,00 alle 16,00 .

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Mantenere l'adeguata riservatezza per quanto attiene la privacy dei pazienti e delle informazioni a cui si viene a conoscenza. Rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Usare un abbigliamento ed un linguaggio consono all'ambiente in cui si opera. Disponibilità a partecipare a momento formativi fuori sede sia in ambito aziendale che extra aziendale.

5

2

0

2

0

30 ore/sett

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede

N. vol. per

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome e

nome Data di nascita

C.F.

1

U.O Medicina e geriatria

Ospedale di Cento

Cento Via Vicini 2 271 2 Tassinari

Fabio 02/05/1968

tssfba68e02c469u

Forlani Massimo

29/09/1955

FRLMSM55P29D548X

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

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PROG_Un aiuto ci rende piu felici 2^ Edizione 23

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

ATTIVITÀ DI PROMOZIONE, SENSIBILIZZAZIONE ED INFORMAZIONE COORDINATA E CONGIUNTA A LIVELLO PROVINCIALE DEL SE RVIZIO CIVILE L’Ente crede fermamente nel ruolo della comunicazione e della sensibilizzazione rispetto ai temi del Servizio Civile, nei confronti della cittadinanza ed in particolare al target principale dei giovani, come forma di promozione dei valori della pace e della non violenza, della difesa non armata della Patria e della cittadinanza attiva. Per questo l’Ente partecipa attivamente a tutte le iniziative e agli eventi organizzati in ambito provinciale da parte del CO.PR.E.S.C. della Provincia di Ferrara, con il quale ha sottoscritto un Protocollo d’intesa e una scheda di adesione annuale, attraverso la quale si è impegnato a svolgere almeno 21 ore in iniziative congiunte di sensibilizzazione dei valori del servizio civile, delle opportunità presenti sul territorio e delle modalità di accesso con incontri strutturati presso varie realtà, luoghi e momenti dell’anno (percorsi formativi, seminari, iniziative pubbliche scuole, università, eventi pubblici cittadini e provinciali, ecc), ed attraverso la presentazione coordinata e congiunta dei bandi per i giovani con incontri informativi a tema per i volontari e/o i referenti degli Enti. Nello specifico, tale attività è declinata nella seguente modalità e nei vari livelli di seguito esposti: SENSIBILIZZAZIONE: 1. Sensibilizzazione presso gli istituti secondari superiori e presso le università, attraverso percorsi formativi e informativi con i gruppi classe, all'interno di assemblee e con la presenza di alcuni volontari in qualità di testimoni;

2. Sensibilizzazione presso eventi locali diversi, quali festival, forum, fiere, sagre, mostre, ecc, attraverso la presenze di referenti e volontari agli stands informativi;

3. Sensibilizzazione attraverso la comunicazione via web, con il costante aggiornamento del sito Copresc e degli enti soci, invio newsletter periodiche e tematiche, presenza e cura del Copresc nei principali social network (es. Facebook);

PROMOZIONE: 1. Promozione del Servizio Civile in occasione dell’uscita dei bandi per i giovani, attraverso un piano di attività congiunte con gli enti soci del Copresc che sappia promuovere progetti e posti inseriti nei bandi, ma sappia, al contempo, garantire pari informazione a tutti i giovani del territorio ferrarese, al di là delle sedi di attuazione dei progetti finanziati.

ORIENTAMENTO : Orientamento dei giovani interessati a svolgere il Servizio Civile nei mesi di apertura dei bandi. E’ necessario che il Copresc e tutti gli enti con progetti finanziati, entrino in sinergia e collaborazione in questa delicata fase di orientamento, al fine di garantire pari e completa informazione a livello provinciale relativamente ai progetti inseriti nei bandi, e attuino un efficace orientamento ai giovani, tenendo conto delle loro propensioni e attitudini a svolgere il Servizio Civile nei diversi settori di impiego, nonché della loro personale volontà. Si chiede, cioè agli Enti, di fare un passo in avanti e di orientare i giovani rispetto a tutti i progetti finanziati e non solo rispetto ai propri progetti. Inoltre l’Ente si impegna ad organizzare iniziative programmate in proprio, ma allo stesso tempo condivise nella cornice provinciale del Coordinamento, in modo tale da riuscire a razionalizzare e condividere le risorse a disposizione. In particolare i volontari, saranno impiegati in attività di promozione e sensibilizzazione durante le manifestazioni e le iniziative del territorio, tra cui per esempio : Settembre Centese Festa del volontariato

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PROG_Un aiuto ci rende piu felici 2^ Edizione 24

MONTE ORE PREVISTO: Almeno 21 ore complessive annue per Ente, tra attività proposte dal Copresc e attività programmate in proprio dall'ente ma condivise in ambito Copresc. RISORSE: Per la attività di promozione e sensibilizzazione è previsto il coinvolgimento di: • Operatore Copresc; • Referente Copresc delle attività legate alla Sensibilizzazione e Promozione del SC; • Referente dell’Ente per il Servizio civile; • OLP e volontari dell’Ente. STRUMENTI: • Materiale cartaceo di informazione ordinaria delle attività, dei principi del servizio civile e/o di eventuali iniziative locali promosse dal Copresc; • Materiale cartaceo e/o video di informazione dei progetti a bando; • Giornali locali per la diffusione di comunicati stampa su eventi mirati; • Su supporto informatico: aggiornamento siti internet, profilo facebook, invio di newsletter con cadenza mensile; • Implementazione di finestre dedicate al servizio civile con relativi collegamenti al sito Copresc sul sito internet dell’Ente e divulgazione attraverso canali istituzionali afferenti all’Ente (ove possibile); Utilizzo di canali radiofonici per la comunicazione di eventi

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si intende adottare il sistema di selezione proposto dall’Ufficio Nazionale Servizio Civile utilizzando i criteri indicati nel decreto n 173 11\06\ 09 Alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande verrà organizzata una giornata di selezione ufficiale a cui saranno rimandati tutti i candidati che hanno presentato domanda. La selezione avverrà attraverso il seguente percorso: - convocazione dei volontari presso la sede dell’Ente e colloquio con una Commissione composta dal selettore accreditato dell’Ente, segretario verbalizzante ed esperto in materia per condurre i colloqui di selezione individuali dedicati all'approfondimento del progetto e delle attitudini e delle motivazioni del volontario; calcolo punteggio e stesura graduatorie; contatto con i giovani risultati idonei ma non selezionati per mancanza di posti per richiedere una disponibilità al passaggio su un'altra sede del medesimo progetto con posti vuoti o presso sedi di altri progetti dell'Ente con posti rimasti vuoti; pubblicazione presso la sede dell’Ente e sul sito dell’Ente delle graduatorie definitive. Nell’eventualità che il bando del servizio civile nazionale preveda la possibilità di partecipazione di cittadini stranieri comunitari e non in possesso dei requisiti richiesti, è assicurato il coinvolgimento di un esperto di immigrazione a fianco del selettore.

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO NESSUNO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del

progetto:

Il Sistema di monitoraggio è stato condiviso in ambito COPRESC sia con specifici “tavoli di lavoro” dedicati che con momenti di incontro finalizzati alla redazione e produzione di adeguata reportistica.

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PROG_Un aiuto ci rende piu felici 2^ Edizione 25

L’Ente condivide il sistema e aderisce al percorso attuativo coordinato e congiunto per la condivisione degli standard minimi di qualità del monitoraggio interno Copresc rispettandone le relative modalità di realizzazione al fine di offrire uno strumento ai Volontari in scv ed agli operatori dell’Ente per comuni scambi di opinione, di incontro condiviso e di reciproca conoscenza. Per quanto riguarda le attività, i contenuti e le modalità del sistema di monitoraggio coordinato e condiviso a livello provinciale e il programma attuativo Copresc di accompagnamento si richiamano pertanto gli allegati alla scheda di adesione, debitamente sottoscritta e parte integrante del progetto.

TEMPISTICA : L’Ente intende monitorare l’andamento del progetto durante l’intero periodo di svolgimento dello stesso prevedendo specifici momenti di rilevazione da attuarsi: ex ante, in itinere, alla fine ed ex post. Il Monitoraggio riguarderà il Progetto in argomento e più in generale l’esperienza dei scv nell’Ente.

MODALITA’ = Relativamente all’attività di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento e dei risultati del progetto verranno effettuati incontri periodici fra i Giovani Volontari/e, i Responsabili di Progetto, il Responsabile del Servizio Civile Nazionale, e le altre figure dell’Ente impegnate nel servizio civile a cadenza semestrale (entro i primi sei mesi e alla fine del periodo di scv).

OGGETTO DEL MONITORAGGIO = oggetto del monitoraggio interno, in particolare saranno le competenze di base, trasversali e professionali e l’impatto del servizio svolto dai giovani sull’ente e sul territorio. Particolare attenzione sarà posta alla rilevazione di dati per monitorare l’esperienza formativa sia generale che specifica rivolta agli stessi volontari tramite la somministrazione di questionari specifici. Il monitoraggio interno dell’Ente sarà svolto nelle seguenti fasi: MONITORAGGIO EX ANTE La definizione del sistema di monitoraggio inizia con incontri finalizzati a rilevare le aspettative dei volontari e quelle dei responsabili di progetto. Un incontro collettivo organizzato prima dell’arrivo dei volontari, servirà a definire le aspettative dei responsabili di progetto delle diverse sedi per condividere obiettivi generali e specifici e modalità di coinvolgimento dei volontari. Un incontro successivo tra responsabili di progetto e volontari avrà l’obiettivo di facilitare la conoscenza reciproca, di presentare ai volontari il servizio in cui sono inseriti, raccogliere le loro aspettative rispetto all’esperienza che andranno ad affrontare. In questa fase ai volontari sarà somministrato un questionario di inizio servizio, il primo giorno di accoglienza; MONITORAGGIO IN ITINERE Si pone l’obiettivo di individuare eventuali aree di miglioramento del progetto in essere nell’Ente: - rispetto all’esperienza del volontario verificando l ’attinenza del percorso realizzato da questi in relazione a quello proposto nel progetto, la regolarità della gestione dell’orario, l’adeguatezza della struttura organizzativa intorno ad esso . - rispetto all’impatto sull’Ente. Sono quindi previste azioni sia presso ciascuna sede di progetto che trasversali. finalizzate alla rielaborazione dell’esperienza .

Strumenti = si utilizzeranno diversi strumenti di rilevazione sia qualitativi: 1.colloquio individuale - tra volontario e Olp per analizzare l’andamento del progetto in relazione all’attività, alle relazioni, alle competenze ed alle conoscenze acquisite dal volontario; 2.la relazione semestrale che dovrà far emergere criticità e punti di forza del progetto; 3.strumenti più strutturati tre i quali: questionario di monitoraggio sulla formazione generale, questionario di monitoraggio sulla formazione specifica, questionario di valutazione di metà percorso

Per favorire un confronto trasversale sull’esperienza di scv nell’ente sono previsti due Incontri di gruppo - a cadenza semestrale - con i Volontari alla presenza dell’esperto del monitoraggio presenti gli OLP. Tempi: al sesto ed al dodicesimo mese

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.

Il MONITORAGGIO FINALE Il monitoraggio finale terrà conto del valore aggiunto che complessivamente il progetto riporterà, nei confronti del servizio, e dei volontari in scv. Strumenti: Ai Volontari saranno somministrati:

Questionario finale Nota denominata “quello che avrei voluto dirti e non ti ho detto…” (il Volontario potrà

esplicitare un suo pensiero all’Olp o al Responsabile del progetto) Scheda di valutazione rivolta al OLP/tutor referenti dell’ente.

Tempi: entro il dodicesimo mese

IL MONITORAGGIO EX POST L’obiettivo della valutazione ex post è quello di rilevare il grado di realizzazione degli obiettivi del progetto e di individuare azioni di miglioramento per “ritarare” quelli futuri e di stimare l’impatto, il valore aggiunto, portato dall’esperienza di SCV presso l'ente e sul territorio. L’analisi dei dati raccolti nel corso delle fasi precedenti e sull’ulteriore raccolta di informazioni quantitative e qualitative sarà oggetto di un incontro – da tenere alla conclusione del periodo - con i referenti dei servizi coinvolti nei progetti . Tempi: entro tre mesi dalla conclusione dell’esperienza di Servizio Civile. Il monitoraggio EX POST si basa: Analisi di indicatori quantitativi, quali: 1 Numero di domande / Numero di volontari richiesti 2 Numero di volontari selezionati / Numero di volontari richiesti 3 Numero volontari entrati in servizio / Numero volontari selezionati 4 Numero di abbandoni / Numero volontari entrati in servizio Motivi e tempi dell’abbandono 5 Numero di volontari che portano a termine il servizio / Numero di volontari inseriti. Analisi di indicatori qualitativi, quali: Questionari per volontari raccolti Questionari per OLP raccolti Resoconti degli incontri con volontari Resoconti degli incontri con referenti di progetto Indagine di gradimento dell’utente/cliente interno ed esterno PARTECIPAZIONE AL PERCORSO COORDINATO E CONGIUNTO A LIVELLO PROVINCIALE PER LA CONDIVISIONE DEL MONITORAGGIO IN TERNO DEI PROGETTI L’ente sostiene l’importanza di condurre un’azione di monitoraggio coordinata e condivisa con gli enti di servizio civile del territorio. In linea a quanto previsto nel Piano Provinciale del Copresc di Ferrara, l’ente aderisce al “Percorso coordinato e congiunto per la condivisione degli standard minimi di qualità del monitoraggio interno dei progetti” rispettandone le relative modalità di realizzazione al fine di offrire uno strumento ai giovani in SC ed agli operatori dell’Ente per comuni scambi di opinione, di incontro condiviso e di reciproca conoscenza. La condivisione dei dati che si intende rilevare avviene attraverso l’elaborazione, da parte dell’ente di un proprio sistema di monitoraggio interno che tenga conto di: o Strumenti comuni per la rilevazione (questionari e colloqui) o Messa a disposizione: del materiale rilevato, dell’esperienza maturata, delle

professionalità specifiche presenti all’interno dell’ente, di strumenti e metodologie e di risorse umane.

o Partecipazione agli incontri di valutazione in ambito Copresc. I risultati delle diverse fasi di monitoraggio che l’ente attiverà durante l’intero periodo di svolgimento del SC (ex ante – in itinere ed ex post), saranno, dunque, oggetto di riflessione sia all’interno dell’ente, sia negli incontri condivisi a livello provinciale ed organizzati in ambito Copresc ed andranno a confluire nell’analisi della situazione globale del servizio civile del territorio provinciale ferrarese (Piano Provinciale). Attraverso queste rilevazioni si arriverà, infatti, alla MAPPA DEL VALORE DEL SC a livello territoriale e, da qui, alla nuova riprogettazione e alla nuova pianificazione provinciale.

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Le fasi di Monitoraggio divise per step:

• STEP PRELIMINARE: INCONTRO DI PROGRAMMAZIONE DEL MONITORAGGIO

In questa fase i progetti meritano sicuramente un’attenzione particolare, in quanto da essi dipende in larga misura la qualità dei risultati. La finalità di questa fase propedeutica è, dunque, la definizione dei criteri di attuazione del monitoraggio e della coerenza interna dei progetti a partire dalla chiarezza degli assunti di base. Verranno coinvolte le seguenti figure: 1) i REFERENTI che parteciperanno all’INCONTRO DI PROGRAMMAZIONE per la condivisione delle varie fasi del monitoraggio e degli strumenti da utilizzare nei vari step.

• STEP I: VALUTAZIONE EX ANTE In questa fase iniziale del percorso si andranno a rilevare le aspettative e le motivazioni del volontario, la capacità e le conoscenze che vorrebbe acquisire, la capacità e le conoscenze che vorrebbe mettere in campo ed, infine, le aspettative sull’efficacia complessiva del progetto. Verranno coinvolte le seguenti figure: 1) i VOLONTARI che compileranno il QUESTIONARIO DI INIZIO SERVIZIO; 2) i REFERENTI che parteciperanno al 1° TAVOLO DI MONITORAGGIO.

• STEP II: VALUTAZIONE DI PROCESSO In questa fase intermedia (entro 6 mesi dall’entrata in servizio) si andrà a valutare l’eventuale scollamento tra quanto dichiarato nel progetto e quanto ottenuto fino a quel momento, l’andamento e lo stato di avanzamento dei progetti. Verranno coinvolte le seguenti figure: 1) i VOLONTARI che compileranno il QUESTIONARIO DI METÀ SERVIZIO; 2) Gli OLP che parteciperanno al TAVOLO DI VALUTAZIONE : uno scambio di riflessioni riguardante l’andamento dei progetti nelle diverse sedi di servizio; 3) i REFERENTI che parteciperanno al 2° TAVOLO DI MONITORAGGIO.

• STEP III: VALUTAZIONE DI RISULTATO e VALUTAZIONE DI IMPATTO In questa fase finale si valuterà l'efficacia e l'efficienza dei progetti e, nello specifico, il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. Dalle considerazioni emerse si arriverà, successivamente, alla formulazione di un REPORT FINALE finalizzato alla riprogettazione ma anche alla valutazione provinciale delle ricadute sociali del servizio civile nel territorio; in ultimo si coinvolgerà la comunità, diretta fruitrice dei servizi. Verranno coinvolte le seguenti figure: 1) i VOLONTARI che compileranno il QUESTIONARIO DI FINE SERVIZIO; 2) la COMUNITA’ a cui verrà chiesto di compilare il QUESTIONARIO DI IMPATTO; 3) i REFERENTI che parteciperanno al 3° TAVOLO DI MONITORAGGIO. RISORSE COINVOLTE 1) L’OPERATORE COPRESC 2) il REFERENTE DEL MONITORAGGIO PER IL COPRESC 3) l’ ESPERTO DEL MONITORAGGIO dell’Ente 4) gli Olp e i VOLONTARI; 5) la COMUNITÀ. STRUMENTI UTILIZZATI Si prevede la somministrazione di strumenti che fanno parte del Piano di Monitoraggio condiviso in ambito Copresc:

• Questionari cartacei • Colloqui

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

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NO NESSUNO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Nessuno: al fine di favorire la partecipazione dei giovani al servizio civile non sono necessari specifici requisiti per l’accesso, in quanto le attività previste non comportano il possesso di particolari abilità e conoscenze. A tal fine l’Ente intende riservare una quota del 25% (arrotondata per eccesso all’unita superiore) dei posti richiesti nell’ambito del progetto, a favore dei giovani con bassa scolarizzazione.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione

del progetto:

L’Ente mette a disposizione un fondo complessivo di Euro 1.500 per l’acquisto del materiale per realizzare le diverse attività a cui parteciperanno i volontari di SC.

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

1) Co.Pr.E.S.C. – Coordinamento Provinciale degli En ti di Servizio Civile di Ferrara , c.f. 93064150381, associazione senza fini di lucro di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale costituitasi ai sensi dell’art. 16 della L.R. 20/10/2003 n. 20 e nel contesto della L. 64/2001 e del D.Lgs. 77/2002, non iscritto autonomamente ad alcun Albo degli enti di Servizio Civile, né sede d’attuazione di progetto di alcun ente accreditato, e rappresentato dalla vice presidente Nicoletta Vallesi. L’associazione Co.Pr.E.S.C. di Ferrara collaborerà con l’ente titolare del progetto Comune di Ferrara allo svolgimento delle attività previste dal protocollo allegato nei limiti indicati nella scheda di adesione.

2) Università degli Studi di Ferrara , c.f 80007370382 E’ attivo un protocollo di intesa siglato il 30/06/2014 per la promozione del Servizio Civile Nazionale tra l’Università degli Studi di Ferrara e il Coordinamento provinciale degli enti di servizio civile di Ferrara – COPRESC per il riconoscimento delle attività svolte dai volontari nei progetti di servizio civile nazionale promossi dagli Enti soci del Copresc di Ferrara in termini di crediti formativi universitari per il tirocinio e la promozione delle opportunità del servizio civile per i giovani in contesti universitari

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

RISORSE TECNICHE E

STRUMENTALI A SUPPORTO DEL PROGETTO

n.1 ufficio, n.1 sala riunioni per incontri di gruppo e attività di formazione, n.1 postazioni informatica con collegamento a internet e posta elettronica, n.1 fotocopiatrice, n.1 fax n.1 telefono Materiali di cancelleria Materiale didattico: libri, dispense, riviste Sale per attività ricreative Materiale informativo sui servizi (brochure) Carte, vari giochi di società

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CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

È stato siglato, in data 30/06/2014, un Protocollo d’Intesa tra il Copresc di Ferrara e l’Università degli Studi di Ferrara, per la promozione del servizio civile e per il riconoscimento di crediti per le attività svolte dai volontari nei progetti di servizio civile promossi dagli enti soci del Copresc

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

Il presente progetto, visto il Protocollo d'Intesa tra Università degli Studi di Ferrara e Copresc firmato in data 30/06/2014, può vedere riconosciuti crediti di tipo F per il tirocinio. Tale riconoscimento può avvenire qualora il volontario/studente presenti al termine dell'anno di servizio istanza alla Segreteria della Facoltà a cui è iscritto e sarà subordinato alla verifica della congruità del progetto con il percorso curriculare e formativo previsto dai regolamenti didattici dei corsi di studio di riferimento e sottoposto alla Commissione crediti che delibererà in merito al numero di crediti riconoscibili.

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

L’ente si è dotato di un documento denominato “Il sistema di rilevazione e valutazione delle competenze nel SCV” contenente una dettagliata elencazione delle diverse competenze acquisibili. Il progetto in argomento consente l’acquisizione delle seguenti competenze e abilità utili alla crescita professionale dei Volontari in servizio civile: COMPETENZE DI BASE - Consapevolezza del significato del Servizio Civile Nazionale; - Disponibilità a sperimentare situazioni nuove e complesse - Capacità di ricercare le informazioni utili al proprio compito - Disponibilità ad una partecipazione attiva nella formazione generale e specifica; COMPETENZE TECNICHE PROFESSIONALI: Conoscenza del Servizio e della complessa rete di Agenzie con le quali collabora; Elementi di progettazione di interventi riabilitativi sia individuali che di gruppo; Elementi di programmazione di gruppi psicoeducativi sia dal punto di vista organizzativi che dal punto di vista clinico; Gestione della complessità rispetto al proprio ruolo, ai minori e alle loro famiglie e agli operatori del Servizio ed individuazione delle priorità di lavoro; Calibrazione della relazione in merito al proprio ruolo; Elementi di psicopatologia dell'età evolutiva; Elementi di organizzazione di un Servizio in funzione ai bisogni dell'utenza. COMPETENZE TRASVERSALI: Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia. Collaborare con il personale dell’Ente, con i colleghi e con i professionisti coinvolti nel progetto, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere. Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non. Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari. Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. Lavorare in team per produrre risultati collettivi. Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti. Al termine del progetto al Volontario in SC sarà rilasciata, da parte dell’Ente, una dichiarazione di competenza con dettagliata descrizione di:

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- ambiti di formazione sostenuti - numero di ore complessive di servizio - tipologia delle competenze maturate.

Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:

Le sedi verranno individuate, presa visione dei progetti approvati e finanziati, tra quelle messe a disposizione dagli enti – sotto riportate – che risultino più idonee in base alla distribuzione territoriale delle sedi di servizio e al numero di volontari in esse presenti

• sala Polivalente presso Presidio Sanitario Eppi – Via De Amicis 22 – Portomaggiore (FE); � sala riunioni presso Area di San Bartolo, ex ospedale psichiatrico, via S.Bartolo 119 – Ferrara; � sala presso la l'ASP del Delta Ferarese – via Cavallotti, 98 – Codigoro (FE); � sala Comunale presso Municipio di Codigoro – p.zza Matteotti, 60 – Codigoro (FE); � sala Consigliare presso il Comune di Formignana – via Vittoria, 29 – Formignana FE � sala Consigliare presso Comune di Fiscaglia(località Migliaro) – p.zza XXV Aprile, 8

– Migliaro (FE); � sala Torre presso il Comune di Copparo – via Roma, 20b – Copparo (FE); � sala in Palazzo Bellini – Via Agatopisto, 5 – Comacchio (FE); � Biblioteca "M. Soldati" - via Marcavallo 35 - Ostellato (FE); � Biblioteca Comunale - P.zza Umberto I - Mesola (FE); � sala riunioni presso “Consorzio sì” – Via G. Fabbri, 414 – Ferrara; � sala presso la Biblioteca Bassani – Via G. Grosoli, 42 – Ferrara; � sala riunioni presso Centro di aggregazione giovanile “Area giovani” del Comune di

Ferrara – Via A. Labriola, 11 – Ferrara; � Parrocchia della Beata Vergine Addolorata - via della Fortezza, angolo C.so Piave 25

– Ferrara; � Centro Idea - via XX Settembre 152 – Ferrara; � sala ricreativa presso Anffas di Ferrara – Via Canapa 10/12 – Ferrara; � Ass. NOI PER LORO via Adelardi 9 -FE ; � Fienile di Baura - via Raffanello 77 - Baura (FE) � Cedis - via Ripagrande 1 – Ferrara; � Caritas Diocesana di Ferrara-Comacchio - via Brasavola 19 - Ferrara � Fondazione Zanotti – via Borsari 4/c – Ferrara; � Work & Services S.Giuseppe di Comacchio - via del Pozzo 15 – Comacchio; � Parrocchia S.Spirito - via Resistenza 1 - Ferrara; � Centro adolescenti “Circauncentro” - Via dei Mercanti 1 – Comacchio; � Teatro De Micheli - p.zza del Popolo 11 – Copparo; � Sala Polivalente "Grattacielo" (c/o Centro di Mediazione) - viale Cavour 177/179 –

Ferrara; � Aula Magna dello IAL - via Montebello 46 – Ferrara; � sala ricreativa presso CSR 'La coccinella gialla' – Via Dei Tigli 2/b – Cento. � Sala “ Il Chiostro”, presso l’ospedale SS.Annunziata di Cento, Via Vicini 2 – 44042

Cento (Ferrara)

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30) Modalità di attuazione:

Referente Co.Pr.E. S. C. per la formazione: Individuato tra i formatori accreditati in carico agli Enti soci, ne coordina il lavoro. Partecipa agli incontri di coordinamento e verifica organizzati dalla Regione Emilia Romagna. Formatori accreditati in carico agli Enti di servizio civile associati al Co. Pr.E.S.C.: Predispongono il piano complessivo della formazione generale. Affiancano i referenti degli Enti nella programmazione dei contributi formativi ad essi richiesti. Conducono gli incontri di formazione incentrati sul gruppo. Accompagnano i volontari negli incontri di formazione gestiti dagli Enti. Su convocazione del Co.Pr.E.S.C partecipano agli incontri di monitoraggio e verifica della formazione generale. Referenti degli Enti per la formazione generale: Partecipano agli incontri di programmazione della formazione generale. Sovrintendono alla programmazione e alla realizzazione delle giornate formative curate dagli enti. Su convocazione del Co.Pr.E.S.C partecipano agli incontri di monitoraggio e verifica della formazione generale. Tutor: Tiene i registri delle presenze. Verifica la logistica per il corretto svolgimento degli incontri di formazione. Partecipa agli incontri di formazione nel ruolo di osservatore e riferisce ai formatori o ai referenti degli enti eventuali elementi di criticità. Su convocazione del Co.Pr.E.S.C partecipa agli incontri di monitoraggio e verifica della formazione generale. Esperti e testimoni: Individuati tra gli operatori locali di progetto degli Enti soci e tra gli esperti e testimoni di tutti gli Enti soci del Co.Pr.E.S.C della Provincia di Ferrara, intervengono nella formazione generale per approfondire tematiche specifiche o illustrare realtà territoriali di particolare interesse, apportando il proprio contributo con la capacità di trovare fili conduttori tra l'argomento presentato e l'esperienza di Servizio Civile Volontario.

31)Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

NO NESSUNO

32)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezione frontale : attività in cui è prevalente l’esposizione di contenuti teorici da parte di un esperto con l’eventuale ausilio di cartelloni o slide; prevede comunque momenti interlocutori tra il relatore e il gruppo, e momenti di discussione guidata e dibattito tra i partecipanti. Metodologie incentrate sul gruppo (dinamiche non fo rmali) . Focus group: gruppo di discussione a tema cui li formatore partecipa nel ruolo di facilitatore/ moderatore; Esercitazione: attività individuale o di gruppo che si svolge mediante l’utilizzo di schede di lavoro: istruzioni di gioco, tabelle o schemi che i volontari devono compilare o redigere; Laboratorio: attività individuale o di gruppo che prevede la realizzazione di manufatti (disegni, composizioni di oggetti ecc); Giochi-esercizio: attività dinamica che prevede l’uso del corpo, il movimento nello spazio, e l’interazione fisica con gli altri partecipanti; Uscite sul territorio per visitare i luoghi di maggior rilievo sociale culturale o ambientale.

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33) Contenuti della formazione:

FIGURE COINVOLTE: Referente Copresc per la formazione – coordinatore della formazione generale. Individuato tra i formatori accreditati in carico agli Enti soci, coordina il lavoro di programmazione svolgimento e monitoraggio della formazione generale assieme agli altri formatori e ai referenti per la formazione degli enti. Partecipa agli incontri di coordinamento e verifica organizzati dalla regione Emilia Romagna. Formatori accreditati in carico agli Enti di servizio civile associati al Copresc. Predispongono il piano complessivo della formazione generale assieme ai referenti degli enti. Affiancano i referenti degli enti nella programmazione dei contributi formativi ad essi richiesti. Conducono gli incontri d’aula per complessive 20 ore. Accompagnano i volontari negli incontri di formazione a cura dagli enti. Partecipano agli incontri di monitoraggio e verifica della formazione generale. Referenti degli Enti per la formazione generale. Partecipano agli incontri di programmazione della formazione generale. Sovrintendono alla programmazione e alla realizzazione delle proposte formative a cura dagli enti, assieme al tutor. Partecipano agli incontri di monitoraggio e verifica della formazione generale. Tutor Affianca i referenti degli enti nella definizione dei contenuti e delle modalità di attuazione delle proposte formative. Predispone il prospetto complessivo delle proposte e raccoglie le adesioni dei volontari. Verifica le assenze, le presenze e il numero di ore di formazione per ciascun volontario. Partecipa agli incontri di formazione nel ruolo di osservatore e riferisce ai formatori o ai referenti degli enti eventuali elementi di criticità. Partecipa agli incontri di monitoraggio e verifica della formazione generale. Esperti e testimoni Individuati primariamente tra gli operatori locai di progetto degli enti soci, intervengono nella formazione generale per approfondire tematiche specifiche o illustrare realtà territoriali di particolare interesse. FINALITÀ DELLE FORMAZIONE GENERALE: Nella convinzione che il valore formativo del servizio civile si fondi primariamente sull’esperienza di servizio proposta ai giovani, la principale finalità della formazione generale è quella di attivare nei volontari alcune attenzioni che possano aiutarli a cogliere e sviluppare il valore formativo dell’esperienza non solo alla luce dei valori di riferimento ad essa attribuiti dal legislatore e dalla storia dell’obiezione di coscienza (difesa della Patria, nonviolenza, solidarietà costituzionale, cittadinanza attiva…), ma anche in ragione dei limiti e delle criticità con cui esso deve confrontarsi sul campo (interessi personali, organizzazione dei contesti di lavoro, complessità dei bisogni sociali, tempi ed energie disponibili…). Per rafforzare il collegamento tra il contesto della formazione generale e il contesto di servizio in cui gli Enti e i volontari sono impegnati si è ritenuto opportuno:

- il coinvolgimento diretto degli Enti nella programmazione e nella realizzazione degli incontri formativi;

- la predisposizione, durante il percorso formativo, di momenti esplicitamente riservati alla condivisione e rielaborazione delle esperienze dei volontari.

In questo modo si cercherà di acquisire dall’esperienza di servizio spunti e contributi utili per conferire concretezza alla formazione generale, e, ad un tempo, si cercherà di fornire attraverso la formazione generale nuovi stimoli e strumenti di lettura dell’esperienza, non solo ai giovani volontari, ma anche agli adulti che nei diversi enti sono responsabili del loro percorso di servizio.

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IMPIANTO DELLA PROPOSTA FORMATIVA: La proposta formativa è articolata in 3 aree tematiche per complessive 45 ore. 1. Patria e Difesa: il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio:

analisi dei modelli legislativi, culturali e valoriali ai quali si ispira il servizio civile, e loro evoluzione storica. (15 ore a cura del Copresc)

2. Difesa e cittadinanza: attori e dinamiche sociali: forme attuali (e locali) di realizzazione della difesa civile, sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. (25 ore a cura degli Enti)

3. Cittadinanza attiva e servizio civile: verifica progettuale delle esperienze di servizio. (5 ore a cura del Copresc)

Le ore di formazione a cura del Copresc sono suddivise in 4 incontri di 5 ore ciascuno, condotti direttamente dai formatori accreditati, per gruppi classe da 20 giovani. La partecipazione agli incontri a cura del Copresc è obbligatoria per tutti i volontari. Gli incontri sono centrati sul gruppo in formazione, per favorire una lettura critica dell’esperienza in corso attraverso il confronto diretto tra i volontari. Le ore di formazione a cura degli Enti sono centrate sulle realtà sociali e territoriali in cui essi operano. La programmazione e la realizzazione di questi incontri sarà affidata ai referenti degli enti affiancati da un tutor. Per la realizzazione degli incontri gli enti potranno avvalersi di esperti e testimoni. Ogni ente si impegna a definire una o più proposte formative specificando per ciascuna di esse il numero massimo di partecipanti, la durata, la sede, gli obiettivi (in linea con le finalità generali del piano formativo), gli ambiti tematici, le attività proposte, la qualifica e il ruolo di eventuali esperti e testimoni. L’obiettivo è di comporre un pacchetto di proposte all’interno del quale i volontari, in accordo con i propri olp, possano scegliere, per complessive altre 25 ore di formazione, quelle che ritengono più utili e affini ai propri interessi e ai percorsi di servizio intrapresi. I CONTENUTI E IL PIANO DEGLI INCONTRI: A) PATRIA E DIFESA: IL CONTESTO CHE LEGITTIMA LO STATO A SVILUPPARE L’ESPERIENZA DI SERVIZIO (15 ORE) 1. IL VALORE FORMATIVO DEL SERVIZIO CIVILE Durata: 5 ore Corrispondente ai seguenti moduli previsti dalle Linee guida del Dipartimento della gioventù e del servizio civile: → L’identità del gruppo in formazione → La normativa vigente e la carta di impegno etico → L’organizzazione del servizio civile e le sue figure → Disciplina dei rapporti tra enti e volontari Obiettivi. Creare il gruppo e definire le modalità di lavoro che il gruppo seguirà lungo tutto il corso di formazione. Far esplicitare le motivazioni e le aspettative dei volontari rispetto al SCN e alla formazione generale. Presentare l'organizzazione istituzionale e la disciplina del SC. Formulare il patto formativo. Contenuti. Presentazione e conoscenza reciproca dei partecipanti. Motivazioni e aspettative dei partecipanti rispetto al SC e alla formazione generale. Finalità istituzionali, assetto istituzionale e disciplina del SC. Obiettivi, contenuti, regole di convivenza e modalità di svolgimento della formazione generale.

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Incontro preliminare all’avvio della formazione generale, che, collocandosi all’inizio dell’esperienza di servizio, assume anche rispetto a quest’ultima una funzione introduttiva, non solo per fornire ai volontari le informazioni utili ad orientarsi nel sistema, ma anche per aiutarli a cogliere la dimensione comunitaria del Servizio Civile, e stimolarli a percepirsi come membri di un corpo civile di difesa della Patria. Si valuterà quindi la possibilità di svolgere l’incontro in forma assembleare, con la partecipazione congiunta di tutti i gruppi classe, dei loro formatori e tutor di riferimento, e dei referenti degli enti. 2. L’ETICA DEL SERVIZIO CIVILE Durata: 10 ore. Obiettivo. Conoscere i valori che la storia e il legislatore attribuiscono al servizio civile e sviluppare una riflessione condivisa sulla loro necessità e attuabilità attraverso il servizio civile. La seconda tappa del percorso formativo è dedicata all’approfondimento dei valori espressi dalla legge 64 del 2001 (art. 1 – principi e finalità) e dalla Carta di impegno etico del servizio civile, considerati non solo nella loro qualità assoluta (quella che li rende una fondamentale ‘premessa’ al servizio civile), ma anche, e soprattutto, nel loro grado di attuazione e praticabilità attraverso la concreta esperienza di servizio. Contenuti (e corrispondenza alle Linee guida dell’Dipartimento della gioventù e del servizio civile → Il dovere di difesa della Patria La Costituzione Italiana (principi fondamentali e valori costituzionali di solidarietà sociale). Il termine Patria come viene definito dalla Carta Costituzionale e successivamente ampliato dalle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. → La formazione civica Dichiarazione universale dei diritti umani, ruolo degli organi costituzionali, organizzazione delle Camere, iter formativo delle leggi. → Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà. Storia dell’obiezione di coscienza in Italia: percorso di idee esperienze e fatti ai quali si deve la maturazione in Italia della consapevolezza che la difesa della Patria non è compito delegato e assolto dalle sole Forze armate, ma che esistono e sono vitali per il Paese e per la sua stessa difesa anche “attività e mezzi non militari”. La nonviolenza: i valori e le teorie di riferimento (i maestri della nonviolenza), gli esempi storici (le lotte nonviolente in Italia e all’estero), le strategie (la pratica della nonviolenza nella gestione dei conflitti). La Difesa popolare nonviolenta (modelli, sviluppi giuridici e istituzionali, legami col servizio civile).

B) DIFESA E CITTADINANZA: ATTORI E DINAMICHE SOCIALI (25 ORE)

Corrispondente ai seguenti moduli previsti dalle Linee guida del Dipartimento della gioventù e del servizio civile → La protezione civile → Le forme di cittadinanza → Presentazione dell’Ente Obiettivo Esplorare il concetto di cittadinanza come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un dato territorio.

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La terza tappa del percorso formativo è dedicata all’approfondimento della dimensione territoriale all’interno della quale il servizio civile si colloca e agisce, non da solo, ma a integrazione e supporto di un’organizzazione istituzionale e sociale esistente di per sé e strutturalmente predisposta alla promozione e alla tutela del benessere, della vivibilità, dell’ordine, della sicurezza. L’obiettivo è quello di accrescere nei volontari la conoscenza del territorio in cui vivono e la consapevolezza dei bisogni e degli interessi in gioco nella tutela del patrimonio comune che esso rappresenta, come premesse essenziali alla maturazione di un senso civico fondato sulla responsabilità e sulla partecipazione.

La terza tappa del percorso formativo è affidata agli Enti di SC a ciascuno dei quali si richiedere di progettare e gestire, nell’ambito della formazione generale, un incontro di 5 ore. Gli incontri organizzati dagli enti con la supervisione dei formatori accreditati verranno inseriti nel calendario della formazione generale in modo che ciascun gruppo classe partecipi a 5 incontri organizzati da altrettanti enti del territorio. Il programma degli incontri verrà sviluppato secondo una traccia di lavoro predisposta dai formatori accreditati. La traccia di lavoro non vincola il contenuto della proposta formativa ad un singolo modulo tra quelli previsti nelle linee guida dell’DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ E DEL SERVIZIO CIVILE ma li attraversa tutti trasversalmente. Punto di partenza è la Carta Etica sottoscritta da tutti gli Enti accreditati: “Gli enti che partecipano ai progetti di Servizio Civile Nazionale sono consapevoli di partecipare all'attuazione di una legge che ha come finalità il coinvolgimento delle giovani generazioni nella difesa della Patria con mezzi non armati e non violenti, mediante servizi di utilità sociale. Servizi tesi a costituire e rafforzare i legami che sostanziano e mantengono coesa la società civile, rendono vitali le relazioni all'interno delle comunità, allargano alle categorie più deboli e svantaggiate la partecipazione alla vita sociale, attraverso azioni di solidarietà, di inclusione, di coinvolgimento e partecipazione, che promuovono a vantaggio di tutti il patrimonio culturale e ambientale delle comunità, e realizzano reti di cittadinanza mediante la partecipazione attiva delle persone alla vita della collettività e delle istituzioni a livello locale, nazionale, europeo ed internazionale”. Ma la funzione degli Enti ai fini della Difesa della Patria non è determinata dallo loro adesione al sistema del Servizio Civile. È piuttosto un prerequisito che gli Enti devono possedere per accreditarsi, e poggia sulla loro natura e sulla loro ‘ordinaria’’ attività sociale. Si chiede dunque agli enti di presentare ai volontari esempi concreti e significativi di ‘difesa civile’ della Patria secondo la loro natura e le loro modalità di intervento sul territorio. Gli esempi possono far riferimento all’Ente in sé per sé (es. la funzione del Comune e le sue relazioni con i cittadini) o a specifiche iniziative promosse nei differenti settori di intervento (assistenza, educazione, ambiente, patrimonio artistico…). I contenuti specifici e le modalità di svolgimento degli incontri saranno definiti dai referenti degli enti in accordo con il tutor e condivisi nel tavolo provinciale per la programmazione delle formazione generale. Nella programmazione degli incontri si chiede di tenere in considerazione alcune attenzioni formative: - a partire dagli esempi proposti fornire elementi utili alla comprensione dei contesti sociali

ad essi sottesi (attualità, politica, evoluzione storica delle situazioni di bisogno, criticità…);

- stimolare i volontari ad un’analisi critica dei temi trattati, offrendo spazio alle loro opinioni e alle loro esperienze.

Per orientare il lavoro di programmazione si consegnano agli enti le 5 domande che saranno proposte ai volontari come chiave di lettura degli incontri formativi cui parteciperanno. 1 CHI DIFENDE LA PATRIA? (come si colloca l’Ente nel contesto istituzionale) 2 DIFENDERE CHI (o CHE COSA)? 3 PERCHE’ DIFENDERE? (valori e principi di riferimento dell’azione sociale) 4 DIFENDERE DA CHE COSA (o DA CHI)? (questioni di rilevanza sociale: attualità – territorio) 5 DIFENDERE COME? (risorse strumenti e metodologia dell’azione sociale)

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C) CITTADINANZA ATTIVA E SERVIZIO CIVILE (5 ORE) Corrispondente ai seguenti moduli previsti dalle Linee guida del Dipartimento della gioventù e del servizio civile → Il lavoro per progetti → Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti → Rappresentanza dei volontari in servizio civile Obiettivo Conoscere la struttura di un progetto e comprenderne la logica; Verificare la corrispondenza tra l’esperienza che i volontari stanno svolgendo, le finalità generali del servizio civile e i suoi obiettivi specifici; Verificare il gradimento della formazione generale e le sue ricadute sull’esperienza di servizio e sulla crescita personale dei volontari; Nell’ultima tappa del percorso formativo si utilizzerà la scheda progetto come strumento per la comprensione della logica di intervento sociale adottata dal servizio civile, Si solleciteranno i volontari a definire se i in che modo il servizio civile rappresenta un modello positivo e attuabile di cittadinanza solidale sia rispetto ai bisogni della comunità sui quali i progetti intendono intervenire sia rispetto alla qualità delle relazioni che i volontari sperimento nelle sedi di servizio. Su queste basi si raccoglieranno possibili proposte migliorative da affidare ai rappresentanti regionali o nazionali di cui si presenterà il ruolo e la modalità di elezione.

34) Durata:

Durata: 45 ore suddivise in: • 20 ore d’aula (a cura del Copresc) • 25 ore di conoscenza dei servizi sociali del territorio (a cura degli Enti)

Tempi di attivazione: a distanza di un mese dall’avvio dei progetti. Tempi di conclusione: entro il 180° giorno dall’avvio dei progetti. Gli enti si impegnano a concordare con il Copresc la data di avvio in servizio dei volontari.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione:

Sala riunione Il Chiostro e sedi della formazione interne all'Ospedale SS.Annunziata di Cento in Via Vicini 2 – 44042 Cento.

36) Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente l modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC ( 4 ore) sarà realizzato con la metodologia a distanza, utilizzando l’ambiente on line del sistema SELF della Regione Emilia Romagna

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

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infermiere esperto Battaglieri Alessandro, nato il 10/12/1975 infermiere esperto Fiorini Michela, nata il 11/07/1970 responsabile URP Sara Castellari, nata il 9/7/1965

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

I formatori sono esperti nel settore di riferimento delle Unità Operative in cui si svolgerà il progetto; infermieri esperti nelle tematiche organizzative e gestionali del servizio di medicina e responsabile del servizio URP competente nelle tematiche relazionali Battaglieri Alessandro: Diploma universitario in Scienze Infermieristiche conseguito nel 2002 presso l’Università degli Studi di Genova, dal 2007 ad oggi esercita la professione infermieristica presso l’U.O. Medicina Interna dell’Ospedale SS.Annunziata di Cento. Dal 2008 è il Referente del Rischio Clinico per l’area comparto della stessa Unità Operativa. Attualmente ricopre il ruolo di tutor clinico nei tirocini degli studenti frequentanti il corso di Laurea in Infermieristica. Fiorini Michela : Infermiere, dal 1989 in servizio presso l’Ospedale SS. Annunziata di Cento (Fe) e inquadrata come collaboratore professionale sanitario esperto nell’ambito della piastra medica, attualmente ricopre il ruolo di tutor clinico per studenti del corso di Laurea in infermieristica. Ha partecipato al corso come facilitatore alla mediazione culturale ed è referente per le innovazioni organizzative nell’ambito della riorganizzazione del presidio ospedaliero attraverso il metodo per l’intensità di cura. Castellari Sara: Laurea in Scienze Politiche a indirizzo politico-sociale conseguita il 31.03.1995 e Laurea specialistica in Sociologia della Salute e degli Stili di Vita conseguita il 26.03.2008. Dal 14.06.2002 svolge il ruolo di Responsabile dell’Ufficio Centrale di Coordinamento URP dell’Azienda Usl di Ferrara.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezione teorica frontale, supportata da diversi materiali informatici; Gruppi di discussione a tema cui il formatore partecipa nel ruolo di facilitatore / moderatore; Attività individuale o di gruppo di interesse specifico pertinente al Servizio e che apporti un valore aggiunto al lavoro; Partecipazione ad eventi formativi aziendali Il modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile sarà realizzato con la metodologia della formazione a distanza, utilizzando l’ambiente on line del sistema SELF della Regione Emilia Romagna

. 40) Contenuti della formazione:

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PROG_Un aiuto ci rende piu felici 2^ Edizione 38

L'azienda usl Ferrara (Docente: Sara Castellari- 4 ore) 1. organigramma e mission aziendali 2. il distretto di Cento; il contesto.

L'organizzazione della piastra medica di Cento ( Docente: A.Battaglieri-4 ore)

1. organizzazione 2. attività e strumenti 3. epidemiologia e caratteristiche degli utenti

I servizi dell'azienda (Docente: S.Castellari - 4 ore)

1. l'offerta dei servizi territoriali 2. logistica dei servizio 3. modulistica utilizzata

Metodologie operative (Docente S.Castellari – 4 ore)

1. la relazione con gli utenti 2. principi metodologici di intervento assistenziale individuale

Gli strumenti aziendali (Docente: M.Fiorini – 4 ore)

1. utilizzo dei presidi 2. le tecnologie

Con i docenti M.Fiorini e A.Battaglieri e’ prevista la preparazione di un modello riportante le attività che il volontario dovrà eseguire sul campo, con classificazione della competenza acquisita. L’attività (durata di 48 ore) prevede le seguenti fasi:

- preparazione di un modello di riferimento - illustrazione e condivisione attività diretta rivolta al paziente - illustrazione e condivisione attività indiretta rivolta al paziente - classificazione competenze acquisite - raccolta delle criticità e loro risoluzione - azioni di miglioramento

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC ( 4 ore) : il modulo di sarà realizzato in maniera coordinata e congiunta nell’ambito del Copresc, mediante 4 ore di approfondimento dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza nei luoghi di servizio.

41) Durata:

72 ore Le ore di formazione specifica saranno espletate nella seguente modalità: - 70% delle ore previste entro 90gg dall’avvio del progetto e il restante 30% entro e non oltre il 270 giorno dall’avvio del progetto. Il modulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi all’impegno dei volontari in progetti di servizio civile sarà erogato entro il 90 giorni di avvio del progetto.

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PROG_Un aiuto ci rende piu felici 2^ Edizione 39

Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Per la valutazione della formazione specifica, il personale coinvolto all’addestramento dei volontari di SC provvederà a monitorare periodicamente le competenze acquisite e la qualità delle attività svolte attraverso incontri di gruppo per scambi e riflessioni sulle esperienze vissute, con un approfondimento sulle conoscenze e competenze necessarie per svolgere le attività previste dal progetto. Le attività di monitoraggio saranno realizzate con le seguenti modalità: - Discussione, individuale e/o in gruppi, sulle conoscenze teoriche acquisite - Riflessioni di gruppo sulle competenze che il Volontario ha acquisito nel corso dell'anno di Servizio - Affiancamento - Tutoraggio Il monitoraggio della formazione specifica sarà coordinato all’interno dei vari moduli formativi. Nello specifico sono previsti tre momenti strutturati di rilevazione. Primo – iniziale Durante il primo incontro di formazione i volontari verranno coinvolti in un'attività dinamica per rilevare: - le aspettative del giovane rispetto alla formazione specifica; - la percezione del volontario delle possibili ricadute della formazione sulla proposta di servizio. Elemento fondamentale per avvicinare la formazione generale alle realtà di servizio, nei diversi settori. Metodologia: attività dinamica, discussione con il gruppo classe e commento del formatore. Secondo – in itinere A metà del percorso formativo verrà attivato un momento di condivisione con i volontari sull'andamento della formazione, per indagare:

18) il grado di apprendimento dei contenuti da parte dei volontari; 19) l'effettiva efficacia dei formatori; 20) l'attinenza alla traccia di lavoro; 21) eventuali criticità.

Metodologia: discussione del gruppo classe; commento del formatore. Terzo – finale Al termine del percorso formativo, durante l’ultimo incontro, verrà somministrato un questionario di verifica della formazione specifica, con verifica e commento delle risposte attraverso attività dinamiche, per rilevare:

1) l'andamento della formazione (contenuti, dinamiche, metodologie, organizzazione); 2) la reale ricaduta della formazione sulla proposta di servizio che il volontario sta

vivendo, per indagare le connessioni tra formazione, attività, progetto. Metodologia

• somministrazione del questionario a risposta chiusa e aperta: compilazione individuale;

• attività dinamiche; • verifica in plenaria, coordinata dal formatore, con dialogo con i volontari.

I dati raccolti e rielaborati dalle rilevazione saranno analizzati anche in ambito Co.Pr.E.S.C, ed in parte utilizzati per la riprogettazione del percorso formativo con gli Enti partecipanti. MONITORAGGIO DELLA FORMAZIONE GENERALE condiviso in ambito Copresc Il monitoraggio della formazione generale congiunta sarà coordinato, all'interno del percorso formativo dei volontari, attraverso due momenti di rilevazione.

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PROG_Un aiuto ci rende piu felici 2^ Edizione 40

Primo – iniziale Durante il primo incontro di formazione i volontari verranno coinvolti in un'attività dinamica per rilevare:

3. le aspettative del giovane rispetto alla formazione generale; 4. la percezione del volontario delle possibili ricadute della formazione generale sulla

proposta di servizio. (Elemento fondamentale per avvicinare la formazione generale alle realtà di servizio nei diversi settori).

Metodologia • Attività dinamica; • Esercitazione individuale; • Condivisione in plenaria e commento del formatore.

Secondo – finale Al termine del percorso formativo, durante l’ultimo incontro, verrà somministrato un questionario di verifica della formazione generale con successiva discussione e rielaborazione orale delle risposte attraverso attività dinamiche. Questo per rilevare:

3. l'andamento della formazione generale (contenuti, dinamiche, metodologie ed organizzazione);

4. la reale ricaduta della formazione sulla proposta di servizio che il volontario sta vivendo. (Elemento fondamentale per indagare le connessioni tra formazione, attività e progetto).

Metodologia • Somministrazione del questionario a risposta chiusa e aperta: compilazione individuale; • Attività dinamiche (giochi di posizione e di schieramento); • Verifica in plenaria, coordinata dal formatore, con dialogo con i volontari. I dati raccolti e rielaborati dalle rilevazione saranno analizzati anche in ambito Copresc in seguito presentati in una riunione di verifica e di riprogettazione del percorso formativo con i referenti per la formazione generale degli enti partecipanti.

26/06/2015 Il Responsabile del Servizio civile nazionale Dell’Az. USL di Ferrara Dr. Felice Maran (documento firmato digitalmente)