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1 Felici Condoglianze!” Commedia brillante in due atti di Maurizio Nicastro Personaggi: (5 donne + 5 uomini) Onorato Cacace _____________________________ Emma Cacace (moglie di Onorato) _____________________________ Pippuzzo (fratello di Emma un po’ scemo) _____________________________ Gelsomina “Mina” (infermiera) _____________________________ Jano Paci (compare balbuziente) _____________________________ Consolata Paci (moglie di Jano) _____________________________ Ciuzza (vicina del primo piano) _____________________________ Felice Trapasso (addetto pompe funebri) _____________________________ Notaio Carsillo _____________________________ Signora Teresina _____________________________

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“Felici Condoglianze!”

Commedia brillante in due atti di Maurizio Nicastro

Personaggi: (5 donne + 5 uomini)

Onorato Cacace _____________________________

Emma Cacace (moglie di Onorato) _____________________________

Pippuzzo (fratello di Emma un po’ scemo) _____________________________

Gelsomina “Mina” (infermiera) _____________________________

Jano Paci (compare balbuziente) _____________________________

Consolata Paci (moglie di Jano) _____________________________

Ciuzza (vicina del primo piano) _____________________________

Felice Trapasso (addetto pompe funebri) _____________________________

Notaio Carsillo _____________________________

Signora Teresina _____________________________

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Sinossi: Le nostre meschinità sulla ricchezza, sull’avidità del denaro, diventano il fulcro dell’ironia sulla quale si muovono inconsapevoli i personaggi, mettendo in luce gli aspetti cinici, comici, paradossali dell’imprevedibile quotidiano. La famiglia Cacace composta da Onorato, la moglie Emma e il fratello di lei (un po’ ritardato) Pippuzzo, ospita a pagamento la vecchia signora Teresina lo magro che viene accudita in quanto ammalata. Tutti ambiscono all’eredità di Teresina, anche i compari Consolata e Jano Paci che l’avevano ospitata dei Cacace dai quali è stata sottratta con dei sotterfugi. Varie e ripetute avvisaglie di morte (presunta) faranno accorrere i pretendenti innescando diatribe sui diritti acquisiti mitigati dalla vicina di casa signora Ciuzza. Felice Trapasso, l’impresario di pompe funebri, più volte convocato, darà le sue diagnosi non molto azzeccate, innamorandosi al fine della prosperosa infermiera Mina (Gelsomina). Alla presenza del notaio Carsillo si leggerà il testamento che prevede molte sorprese… Ma a chi finirà l’eredità? Il destino, da grande protagonista ironico e sarcastico, vorrà dire l’ultima battuta!

Personaggi: Onorato Cacace Uomo 50 anni, stempiato, fisico appesantito, barba incolta. Passa molto tempo a casa e vive con disagio la sua disoccupazione in quanto è in Cassa integrazione. Veste in maniera semplice e in maniche di camicia. Ha vissuto il suo matrimonio con Emma sopportando da sempre il cognato Pippuzzo (leggermente ritardato). Ha un rapporto conflittuale con la moglie ed è molto attaccato ai soldi, motivo per cui riesce a digerire a stento la convivenza con il cognato (che riceve una pensione di invalidità) e con la vecchia signora Teresina (ormai da tempo ammalata e a letto) pur di sbarcare il lunario.

Emma Cacace Donna sui 40 anni, moglie di Onorato e sorella di Pippuzzo. Fisico appesantito e viso con peluria evidente, veste con abbigliamento casalingo, grembiule, pantofole e calzini di lana cadenti. E’ accomodante e cerca in tutti i modi di giustificare il fratello e la presenza della signora Teresina che accudisce sia per un fatto di carità cristiana che per motivi economici. Odia l’avvenente comare Consolata per questioni di gelosia, ed è a lei che ha “sottratto” la signora Teresina. Pippuzzo Sui 40 anni anche se alle volte ha atteggiamenti di un bambino in quanto ritardato mentale. Porta i capelli brillantinati e cerchietto in testa con palline molleggianti (tipo acconciatura da farfalla) perché ama i videogiochi dei marziani, Pantaloni corti, calzettoni con sandali, camicia sgargiante e maglioncino infilato dentro i pantaloni; le bretelle esterne completano il suo look. Ama giocare con i videogiochi mettendo la tv ad alto volume, infastidendo Onorate con il quale ha un rapporto alquanto conflittuale. Gioca spesso con la signora Teresina ed è attratto dalla procacità dell’infermiera Gelsomina (Mina). Ciuzza Donna sui 50 anni. Fisico rotondetto. Bonacciona. Più volte vedova. Di cultura medio bassa. Veste abiti casalinghi, con scialle sulle spalle e grembiule. E’ la vicina di casa dei Cacace (abita al primo piano) ed è come una di famiglia anche se con Emma si danno del “lei”. E’ una persona dinamica, di spirito, pronta a dare sempre una mano d’aiuto. Gelsomina (Mina) Sui 35 anni, procace, veste gli abiti di una crocerossina evidenziando le forme del petto e del sedere. Porta con sé una borsa con gli attrezzi da lavoro. Ha capelli vaporosi, smalto alle unghie, rossetto. E’ nubile, in cerca di marito. Ha confidenza con i padroni di casa, con la signora Teresina, ed è vittima degli sguardi curiosi ed ammiccanti di Pippuzzo che quasi approfitta della sua condizione.

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Jano Paci Uomo sui 50 anni, balbuziente, basso, grassottello e con folti baffi. Veste con abito scuro e basco nero, portando al braccio sinistro un nastro di lutto. Spesso dimostra la sua avarizia trascurando per questo le attenzioni che la moglie riserva agli altri uomini. E’ vittima della moglie Consolata che è il suo perfetto contrario. E’ compare di vecchia data di Onorato Cacace. Consolata Paci Donna sui 50 anni, ancora avvenente e molto prosperosa. Veste con abiti e accessori che risaltano le sue forme (gonna, calze velate, tacchi alti e soprattutto scollature che si intravvedono sotto la giacca). Viso truccato in maniera pesante, capelli raccolti e qualche neo di bellezza sul viso. Stuzzica spesso il compare Onorato mostrando le sue forme e si intuisce che tradisca ripetutamente il marito ritenendolo un buono a nulla. E’ gelosa della comare Emma perché le ha sottratto la signora Teresina. Felice Trapasso Uomo sui 40 anni, magro. Veste sempre in nero, con camicia bianca e cravatta nera. Indossa occhiali neri e un cilindro nero. Parla in italiano. Fa l’impresario di una ditta di pompe funebri e gira con una valigetta dove tiene gli “attrezzi del mestiere” (catalogo bare, metro, lumini). E’ vedovo di tre mogli e cerca ancora un’altra anima gemella che troverà in Gelsomina. Notaio Carsillo Uomo sui 60 anni, claudicante, ben vestito, cappello, capelli bianchi e occhialini a mezzaluna; parla italiano e porta con sé una valigetta professionale. E’ attratto dalla signora Consolata. Teresina Lomagro Donna sugli 80 anni, fisico smilzo e curvo; trasandata, con le occhiaie e capelli bianchi raccolti e in disordine. Si vede subito che è stata molto ammalata. Veste una camicia da notte, uno scialletto sulle spalle, babbucce di lana cadenti e pantofole striscianti.

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ATTO PRIMO La scena rappresenta la stanza da pranzo di una casa modesta. A destra porta per camera da letto, a sinistra porta per la cucina e in fondo uscita per disimpegno ingresso casa. Onorato sonnecchia in poltrona, Emma fa la calza, Pippuzzo sta davanti alla televisione con un videogioco dalla musica ripetitiva ad alto volume, si contoce e gioca. Atto 1° - scena 1 – (MUSICA 1) Onorato:(Con gli occhi chiusi) Basta, ppi carità, basta! Emma:(interrompendo il lavoro e avvicinando l’orecchio a Onorato) Chistu sempri ca si lamenta quannu rommi… viriemu chi dici… Onorato:…Nun cià fazzu acciù! (farfugliando) Ma comu si fa…. Emma: Pippuzzu! Mettila cciù pianu ssà televisioni ca nun mi fai capiri nenti… Pippuzzo: (gasato) Ma comu , stai vinciennu cchè marziani… ppi na vota ca vinciu! Emma: E chiè? Nun puoi vinciri pianu? Fammi sentiri…. Pippuzzo: (gasato) Aspetta, aspetta, appena ammazzu a ZXP581! Onorato:(Riapre gli occhi chiusi) Basta! Nun ni puozzu acciu! Ppi tà frati hama truvari na soluzioni! Chistu mi stona a testa ra matina a niura sira, ccu sta musica o massimu volumi, sempri a stissa, sempri a stissa! (alzandosi indiavolato) E puoi comu parra! ZXP, HCV, XRG! Pari un codifi fiscali viventi! Iu nunn’u capisciu… viri se u capisci tu ca si sò suoru! Pippuzzo Ma comu? Nun sai què ZXP? Ma unni stai, ‘ntè vosca? (alla sorella) Riccillu tu , riccillu tu! Emma: ZXP… è u marzianu … chidu buonu? Pippuzzo Ca qualu! Chidu è XRG! (ride a lungo) Ruoppu tantu tiempu ancora nun tu riuordi! ZXP è chidu malignu! (a Onorato) Riccillu tu! Onorato: (ironicamente seccato alla moglie) U viri? Nun to riuordi! Chiddu è u babbu malignu! Pippuzzo No!!! Nunn’è babbu! Pari babbu ma nun c’è! Onorato: Propria comu a tia! Ca ni stai faciennu nesciri i siensi, ma appena puozzu, jautru ca collegiu, t’anfilu o carciri! Pippuzzo: (piangendo forzatamente) No, o carciri no! Riccillu tu Emma! O carciri no! Miegghiu ccà! (urlando vicino la porta di destra) Onorato: Sparti! Miegghiu ccà?!? Emma: Finitaccilla tutti rui ri ittari uci ca ddà rintra c’è a signura Teresina ca rommi! Shhh! Onorato: Miatidda! Almenu idda arrinesci a dormiri! Emma:Ma mischina, è anziana, è paralitica, è sula… Onorato: E ppi furtuna è macari surda, almenu nun senti a stu pupu ra matina a sira comu m’attocca fari a mia! Pippuzzo: Ma chista è magari a mà casa! Onorato: Se voli u signuri ancora ppi picca! (alla moglie) Tò patri nun sapìa chi fari a lassarimi stu bedu carabbubulu! Emma: Lassilu stari a Pippuzzu, u sai comè, ciuttuostu, o controllamu chi fa a signura Teresina, fra taiccia hama mangiari! Onoratu, vacci tu, viri…. Onorato: Iu?…Nooo! A mia mi fa ‘mprissioni! Emma: Ma chi ‘mprissioni ti po’ fari na vicciareda ca è tutt’ossa! Onorato: Appuntu ppi chissu, l’ossa mi fanu ‘mprissioni! Tu u sai nun mi mangiu mancu ‘ntà ‘mpanata! Pippuzzo: (contento) Ci vaiu iu, ci vaiu iu! Ci cuntu a storia re marziani!!! Emma: Si, si, vacci tu Pippuzzu mentri iu priparu a tavula… però stai attentu! All’atra vota c’iaccianasti che pieri supra a suca ro cateteri e chida stapìa muriennu! No ppi qualchi cosa…n’hama teniri cara! (Pippuzzo esce a destra) Onorato: Phu! N’hama teniri cara! Ppi quattru sordi ca ni runa!

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Emma: (dalla credenza tira fuori tovaglia e piatti) Eh! Se nun fussi ppi ssi quattru sordi vulissi virri comu avissima ghiri avanti, sulu ca tò cassaintegrazioni! Sunu sempri triccientumilaliri o misi… e puoi, chi fastidiu ti runa? (si guarda allo specchio della credenza e si aggiusta i capelli) Onorato: E basta ri taliariti o specciu! Si sempri a allicchittiariti! U sai chi differenza c’è fra tia e u specciu? Emma: (continuando a specchiarsi) Ma chi c’entra ora stu riscussu?… (girandosi curiosa verso il marito) E puoi quali fussi sta differenza? Onorato: Ca u specciu rifletti senza parrari e inveci tu parri… senza riflettiri!…anzi, agisci senza riflettiri! Mi purtasti na veccia a casa! Ma iu ricu! Emma: Onoratu, nun fari u cretinu! Onorato: Se fazzu u cretinu… è ppi farimi capiri ri tia! Emma: Ma finiscila! E puoi, mischina, nun parra, nun si lamenta, si mangia soccheggherè… Onorato: Appuntu! Mangia socchegherè, e avogghia se mangia! Vulissi sapiri unni u metti tuttu chidu ca si mangia! Emma: U sacciu iu unni u metti ca nun fazzu jautru ca livari pannizza!… Ma comunqui ppi niautri è sempri ‘n cuomudu! Acciù mischina, n’avi picca… Onorato: Javi n’annu ca m’arripieti ca n’havi picca e compuru è ancora tranti e tisa… Emma: E ti lamienti, mentri i spinnagghi ti mangi averu? Sò maritu ci lassau a beda pinsioni, si vinniu a casa e ppi nun stari sula si paja a stanza e u sirvimientu… e se u signuri ni runa a razia capaci ca qualchi cosa na lassa macari a niautri…. Onorato: Campa cavaddu ca l’erba crisci! Emma: E comunqui, sempri miegghiu ccà ca ‘ntà tò cummari…Consolata… figurati ci circava quattrucientumilaliri o misi e nun ci rava nenti! Niatri almenu ci pigghiammu a ‘nfirmera… si ca veni tri voti a simana… ma sempri miegghiu ri ddà tana ri vipiri! Onorato: Vipiri! …Nun esageramu… sempri parienti sunu… Emma: Parenti… serpenti! Chidda ci tirava u sciatu… Onorato: Tu anveci… ieuti sempri a sò casa ppi futtirici a veccia! Emma: Iu??? Ma se era a signura Teresina ca mischina soffria ri solitudini… Onorato: E ccà, u sai inveci què ca soffri ri solitudini???… Le tue cellule celebrali!!! Emma: (facendo finta di niente) Parra, parra ca ti sienti sulu tu…. mischina oghi vota ca mi viria mi spiava … finu a quannu si decisi ri veniri ccu niatri… si viri ca ccà ci piacìu cciù assai ri ddà! Onorato: E ri quannu trasiu ccà è abbiata ‘ntà ‘nfunnu i liettu e c’iappima pigghiari a ‘nfirmera …cientucinquantamilaliri o misi…bellu varagnu! Emma: E quantu avissa durari, mischina! Ciuttuostu, ciama a Pippuzzu ca siemu pronti… Onorato: Ppi piaciri ,lassalu ddà rintra ca se torna adduma n’atra vota u videogiocu! E cu u supporta! Emma: Pippuzzu! O Pippuzzu! (entra Pippuzzo da destra con una pistola marziana in mano e si siede a tavola) Pippuzzo: Forza mangiamu ca m’ha mettiri a ghiucari! Onorato: Nun viru l’ura ca ti ni vai ri sta casa! Ma chi ci fici ri mali o mà sogghiru ca mi lassau stu catapasimu! Emma: Onoratu, finiscila ccò picciriddu! (a Pippuzzu) Pippuzzu, comu stava a signura Teresina, ciò ricisti ca appena finiemu a fazzu mangiari? Pippuzzo: Si, si… iu ciò rissi! ! Mentri ca jucaumu e marziani cci sparai accussì: Pisciù! Pisciù! …Ma sai chiè brava a fari a morta! (inizia a mangiare pane e ride) Emma: Ciò ricisti ca cciù tardu arriva a ‘nfirmera? Pippuzzo: Si, si… iu ciò rissi! Ciò rissi (ride) Emma: E idda chi ti rissi? Pippuzzo: (ride) Bih! E chi m’avìa diri! Havìa fari a morta! E chiè putìa parrari? (ride) Maria chi ‘mprissioni! Onorato: Ma cu t’ha fari amprissionari a tia! Emma: E allura? Idda chi ti rissi? Pippuzzo: Ca nenti! Ci fici a puntura intrastellari e a fici arrinveniri! A tuculiai e idda u sai chi mi rissi? (ride) Onorato: Sintiemu chi ti rissi!

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Pippuzzo: Mi rissi: (imitandola) Caru Pippuzzu, ti vuogghiu beni comu a ‘n figghiu, puoi pigghiau a ciavi c’avi appizzata o cuoddu e ma resi riciennu “chisa tienilla stritta, picchì… picchì…” Onorato: Picchi??? Emma: Picchì… chi vulia riri? Pippuzzo: E chi sacciu! Ancuminciau a trantuliari accussì! (imita un rantolo con la testa barcollante) Comu fa a morta idda mancu Mazzinca Zeta!… Mangiamu va! Emma: Ma comu mangiamu va? (si reca subito verso la camera di Teresina) Maria, Maria! (apre la porta) Signura Teresina! Signura Teresina! (entra, si alza anche Onorato concitato, Pippuzzo resta seduto a mangiare il pane ridendo)… Onoratu ciama subitu o signor Trapasso! Onorato: Ha ciamari subitu o signor Trapasso?…si …si…… subitu…Ma què stu signor Trapasso? Emma: (affacciando la testa dalla camera di Teresina) Ma comu què? Chiddu re pompi funebri! Agenzia Felici Condoglianze …viri ca duocu c’è u numiru ro telefono, supra a crirenza! (rientra) Pippuzzo: Felici Condoglianze! (ride) U ciamu iu? U ciamu iu??? Onorato: Lassa stari ca nunn’è cosa ppi tia! Lassa fari a mia! (prende il foglietto con il numero e si avvicina al telefono sulla televisione – intanto Pippuzzo si alza e accente la TV e inizia a gicare – MUSICA 2)… Pronto? Agenzia Funebre Felici Condoglianze?… Come?…Felice Trapasso? Complimenti, chi nomi streusu! Si qui famiglia Cacace (più forte) Ca-ca-ce…Come? …nun si capisci nenti! Pippuzzu cala u volumi!… Si, si… Cacace! Prestu, vinissi …via dei Ponti 51… si, si currissi ca ccà aviemu u muortu intra! Comu? Ci pari ca stamu faciennu festa?... Ca quali festa, è u crastuni ri mò cugnatu cchè videogiochi!... Vinissi…prestu! Si si purtassi macari u metru… arrivederci… si, si… arrivederci! Emma: (affacciando la testa dalla camera di Teresina) Com’è? Chi dissi? Onorato: E c’avia diri? Condoglianzi! Ora veni… Emma: Vieni tu ciuttuostu, rammi na manu, mittiemula ritta… Onorato: Iu??? Mancu mo suonnu! A mia mi fa ‘mprissioni! Pippuzzo: Felice Trapasso! (ride sempre con la tv ad alto volume) Viegnu iu? Viegnu iu? Onorato: Vacci tu, vacci tu… almenu puozzu stutari stu ‘nfiernu… Emma: Si, si, stuta c’aviemu u muortu rintra… Pippuzzo: E chi ci fa? Emma: Comu chi ci fa, Pippuzzu! …Avanti vieni ccà, rammi na manu! (al marito) E tu, o ciama a signura Ciuzzeda, ca almenu mi runa viersu (escono Emma e Pippuzzo) Onorato: Si, a signura Ciuzza… (si sente suonare il CAMPANELLO) Aviri? Mancu a finisti i muntuari ca idda è ccà! Atto 1° - scena 2 Emma: (f.s. dalla camera di Teresina) O rapicci! Pippuzzo: (entrando e ridendo) Ci vaiu iu, ci vaiu iu!!! (ed esce dal fondo – Onorato guarda da lontano dentro la camera di Teresina e fa gli scongiuri – dal fondo rientra Pippuzzo che va dietro Onorato e lo fa spaventare) Pippuzzo: Onoratu! Onorato: (trasalendo) Sdisonoratu! Mi facisti scantari! Chi c’è? Chi fu? Pippuzzo: C’è unu vistutu i niuru ca vinni ppà morta e cerca a tia! Onorato: (fa gli scongiuri) Asciddu! Casu mai vinni ppà veccia, nò ppi mia!… E puoi, chiè accussi prestu? L’agenzia è all’atra banna ro paisi!?! Fallu trasiri e vai a ciamari a signura Ciuzza! (Pippuzzu esce e fa accomodare Felice) Pippuzzo: S’accomodassi, ccà c’è u muortu! (ride e esce dal fondo con gli improperi di Onorato MUSICA 3) Felice: Il signor Cacace?… Felice… (dà la mano) Onorato: (fa gli scongiuri) Onorato! Felice: No, voglio dire…. Felice…. Onorato: E io Onorato! Felice: Sentite e vivissime condoglianze…. Sono Felice Trapasso della premiata agenzia “Felici Condoglianze”, matrimoni e onoranze funebri”

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Onorato: Figghiu miu! Certu ca u so nomi e tutto un programma! Io sono Onorato di nome e Cacace di cognome… Felice: La nostra rinomata agenzia esegue qualsiasi tipo di servizio matrimoniale e funebre in Italia e all’estero, abbiamo ottime referenze tanto è vero che nessun cliente si è mai lamentato… Onorato: E vulissi virri!…Ma chiè? Ca prima i faciti spusari e puoi i faciti morri? Felice: Non esattamente: a farli sposare ci pensiamo noi suggerendo l’anima …gemella, a morire ci pensiamo direttamente i clienti… sa è un modo per lagare la clientela… nuove tecniche di marketing! Onorato: Certu! Dall’altare… all’altare! Felice: (Fulminato dallo slogan) Come ha detto? Dall’altare all’altare!?! Un bellissimo slogan! Questo è proprio bello (prende appunti) Dall’altare felice, all’altare piangente… in cosa posso servirla? Cosa le posso fare? (prende le sue misure) Onorato: A mia nenti! Ppa signora Teresina! Ni servissi… Felice: Ho capito! …Allora…Abbiamo oltre 60 articoli in catalogo, guardi (gli inizia a mostrare il catalogo con la repulsione di Onorato) Cassa in noce, in frassino, in palissandro, in ciliegio, laccate bianche lucide., opache, con finiture in acciaio, cromo o dorate… sa, adesso si usa molto il cromato… è più chic e si abbina meglio alla faccia del morto….mi scusi ma lei ha un colorito che non mi piace! Onorato: Ppi piaciri! Ghià parrannu ri certi cosi mi stanu accianannu i viermi….lei ha parrari ccù mò mugghieri… Felice: Se non si dispiace vorrei approfittare per comunicarle la nostra grande offerta: Prendi due e paghi quando vuoi. Acquistando due casse di legno massiccio, una per il morto e una per il capofamiglia si può risparmiare fino al 25% e si paga comodamente in 24 rate, dico 24 rate, con so se mi spiego…Un vero affare! Onorato: Un affare?!? Felice: Un affare sicuro! Come la morte, non so se mi spiego! Onorato: (facendo gli scongiuri) Si spiega benissimo, ma a mia nun m’anteressa completamenti! Stai tantu beddu…. Felice: (improvvisanìmente triste) Eh! …Mai dire mai!… La vita è capricciosa! … …l’altra settimana ho conoscuto un cliente poverino! ...gli ho fatto questa stessa proposta in occasione della morte della suocera e adesso… anche lui… è passato a miglior vita…. senza potere approfittare dell’offerta! Onorato: (facendo gli scongiuri) Ancora ci truzza! No! Ci rissi che non sono completamente interessato! (intanto entra Ciuzza, la vicina di casa) ….Signura Ciuzzeda finalmenti arrivastru…. Ciuzza: (arrancando dal fondo) Ccà sugnu… quattru piani ri scali si fanu sentiri… Maria, m’ammanca l’aria! (si siede stanca ansimando ha in mano una zuppiera) Felice: Buon giorno signora… permette? Felice Trapasso. (dà la mano) Ciuzza: Piacere e condoglianze! Lei è parenti ra morta? (dà la mano) Onorato: Ma quali parenti e parenti! E’ chiddu re pompi funebri! (Ciuzza ritira subito la mano) Tiempu ru secunni ca u ciamammu era ghià ccà!… Ciuttuostu, virissi ppi piaciri ri raricci na manu a mò mugghieri ppi vestiri a morta… Ciuzza: (ancora stanca) Mi facissi arripigghiari taicceda…ci purtai taiccia ri bruoru cchè ciciri, u sapi ‘ntà sti mumienti è miegghiu mangiari brurusu… (posa la zuppiera sul tavolo e si siede) Felice: E allora, mentre prende fiato, se vuole approfittare per dare uno sguardo al nostro catalogo… Agenzia Felici Condoglianze: articoli di prima qualità ….articoli che fanno venire voglia di morire! (mostra il catalogo, Ciuzza fa gli scongiuri) Ciuzza: Ppi piaciri! A mia ghià m’ammanca l’aria, c’iammanca puru lei! Emma: (da destra esce Emma) Oh, grazie sugnura Ciuzzeda, arrivastru finalmenti, ma mi rispiaci ca vi fici fari ‘n viagghiu a matila, a signura Teresina s’arrusbigghiau ora ora… Onorato: S’arrusbigghiau?!? Felice: Si è svegliata? Ciuzza: Ma comu? (chiude il catalogo e lo posa sulla credenza) Emma: E si! Jappi nu rantulu all’impruvvisu e s’arrusbigghiau, appa ssiri na finta morti! Felice: Signora, diffidi da una finta morte! Vuole che dia un’occhiata, sa, io me ne intendo…e visto che sono qui…

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Emma: Ma si, facissi, ca a mia mi fa taccia ri ‘mprissioni! (Felice esce e va in camera da letto) Ciuzza: (a Emma) Ci vaiu magari iu, vaiu a virri comu stapi…Ciuttuostu circassi qualche cosa ppi vistilla! Nun si sa mai! (esce a dx) Emma: E si... Tocca macari vistilla... Onorato! Onorato: (contrariato) E no! Mi rispiaci ma iu a morta nunn’a tuoccu! E puoi ‘n masculu c’avissa vestiri na fimmina! E unni mai s’ha vistu?!? Emma : Onoratu! Nun diri sti cosi! Tu, i fimmini, si buonu sulu a spugghialli …ccu l’uocci!!! Mi capisti è veru?…Non sò se mi spiego!?!? Onorato: (infastidito e alzando la voce) Sienti Emma, tu si bona e cara però quannu ti fissi ‘ntà na cosa si comu na virrinia! Iu t’ha rittu milli voti… Emma: (Fa cenno di abbassare la voce indicando la porta aperta) Onoratu...! Ci su ghienti strani, e puoi c’è a morta! Viruogna!!! Appuoi ni faciemu i cunti! (rientra Ciuzza) Onorato: Muta, ppi piaciri statti muta, ca se m’avissita ratu aurienza astura chi ni truaumu accussì? Ma a mia cu mu fa farai a parrari tantu nun mi sienti! Felice: Signor Onorato, permette? E' scientificamente provato che se un uomo non parla con la moglie per più di 18 mesi, o è muto… o non vuole interromperla! Onorato: Aviti arragghiuni! Emma : (a Felice) Ma lei chi vinni a fari? A dari i sintienzi? Pinsassi a fari u bicchinu! Felice: Operatore funebre! Comunque ha ragione, mi scusi… (indicando la stanza) Prego, dopo di lei! Onorato: Signor Felice! L'uomo deve cedere il passo alla donna …sulu se si tratta della sedia alettrica! Emma : Belli cosi ca rici! Chiè ppi fariti canusciri re strani? Onorato: Veramenti è ppi fari canusciri a ttia! Cara signura Ciuzzeda, ‘ntella bibbia si rici ca Dio creò la donna per seconda sulu picchì non vulia ca mentri ca creava l’uomminu ci fussi qualcunu comu a mò mugghieri ca ci rumpia i carbasisi! E bbà cuntatu u fattu! E bbi ricu cciu assai! U sapiti chi dici u proverbiu cinisi? Emma : E c’addivintasti astruitu tuttu a na vota? Onorato: I cinisi si ca cià sanu! …Riciunu …“Se u cani abbaia a porta i ravanti e tò muggheiri jetta uci ra porta i rarrieri, fai trasiri prima u cani, ca almenu quannu trasi si zitti!” … Chi proverbiu!… Ma comu mi purtau na veccia ‘n casa! …E ora macari morta o quasi! Emma: (agitatamente) Mu spittava ca nisciuti fora stu riscursu! (urlando a Ciuzza che è nell’altra stanza) E sapiti picchì, signora Ciuzzeda? Picchì mò maritu, intra, vulìa …na picciutteda!!! Puorcu! Si!…Si ‘n puorcu, livanniti u battisimu! Onorato: Vih! Ancuminciammu n’atra vota? Ma u sai ca chista è na fissazioni e a fissazioni è parigghia ra fuddia! Ciuzza: (rientrando fa cenno di abbassare la voce) Signura Emma...! Shhh! Parrati pianu!!! E puoi lei, signor Onoratu !…na picciutteda! Comu se nun c’abbastassi sa mugghieri ca ancora è un fiore…miatidda ! Onorato: Un fiore che non marcisce! Mai! Emma: (al marito) Zittiti! Scrianzatu! (poi a Ciuzza) Aviti arragghiuni! Ma comu mu potti maritari ‘n matalufu comu a chistu! Ah! Se avissa ascuitatu a bon’armuzza i mò patri! Lassilu perdiri, mi ricia, lassilu perdiri ssu piscialassini! Ah! Sacciu cu si mangiau u piu e nun puozzu parrai! Onorato: E torna ccò piu! Ciuzza: Nunn’addisprizzati chidu ca aviti! C’avissa diri iu, ca sugnu veduva e sula, ri quannu morsi mò maritu! Emma: Sulitudini beatitudini, ronna Ciuzzeda! Come vi invidio! Onorato: (facendo gli scongiuri) Vih! Patri e figghiu! Ciuzza: Cara signura Emma, u matrimoniu è il coronamento del sogno di un uomo e di una donna! Onorato:’Ntò so casu fu il sogno di suo padre ca nun vitti l’ura ri spusalla e ri lassarimi a mò cugnatu comu doti! Emma: Parra, parra però a pinsioni ri mò frati ti fa cuomutu! Ciuzza: E cca misata ra signura Teresina puoi…bi putiti ammanteniri quattru vizi…

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Onorato: (interrompendola) Lassamu stari! Cara signura Ciuzza, mò mugghieri javi ‘n pinsieru fissu! I sturìa tutti ppi farici i dispetti e nuostri cumpari! Ci vinni a felici idea r’affittari na stanza comu a chidi…mmiriusa!...iu c’avìa rittu! Pigghiamuni na pirsuna giovani ca almenu l’affittu rura cciù assai!... Nò! …Idda s’antestardiu ri luvaricci a veccia ri ddà banna ppi purtalla ccà! (imitando la moglie) “Accussì ni lassa a robba!”… Ma quali robba se vinni sulu ccu na cascia e quattro pagghiazzi ppi vistiti! Emma: Babbu ca sì! Chidda è vedova… sula… e ccà pensioni! Secunnu tia chi c’è intra a cascia? Onorato: E chi sacciu chi c’è! Ha tinutu sempre ciusa e a ciavi havutu sempre appizzata o cuoddu comu na cianciana!. Emma: Si, ma ora a ciavi l’avi Pippuzzu! Cià resi astamatina a signura Teresina, to riuordi? Onorato: Mo riuordu, mo riuordu! E ora fiuriti, tò frati!... Sa teni stritta comu na reliquia. Chiddu nunn’a runa mancu e carrabbinieri! ..Comunqui, iu t’avìa rittu… chissa campa picca! Ciuzza: E si! Quannu arrivau si vitti ca avìa nu stranu coloritu! Onorato: Era ghiarna comu 'na cocuzza ri mmiernu!… E quannu unu javi stu coloritu è l’anticamera ra morti! …(a Ciuzza) E’ veru? Ciuzza: E si! Propria accussì! U culuri ra cucuzza i mmiernu… Onorato: U viri?... Chi dicu minzogni? Emma: Ma chi c’entra a cocuzza ri mmiernu e u coloritu! Ammutisciti! Zittiti! (poi a Ciuzza) Tannu m’arriuordu ca ci rissi…”C’è na signura anziana c’arristau sula”, na pirsuna seria e ri na certa età picchì… u sapiti chi significa mittirisi intra picciuotti giovani chi po’ succerri? Onorato: E ccà cari u sceccu! Picciuotti giovani no! Però a sò frati mo piazzau ccà, ca mi fa ammancari l’aria!... A mò casa! … Chista è fissata, è fissata!!! Emma: Forsi sugnu fissata comu rici tu, però…. Quannu ni misimu rientra a francesina…arrivau u ‘nfiernu ‘n famigghia! Comu si ciamava… Brigida! Onorato: (in francese) Brigitte, Brigitte! Emma: U virissi comu so riorda!...Brigitte! Riccillu a signora Ciuzzeda cchi succiria, riccillu se hai curagghiu!... Brigitta! Onorato: (facendo finta di niente) Chi succiria, chi succiria? Emma: (quasi piangendo) Ccu lei puozzu parrari …picchì lei è di casa… Ciuzza: Parrassi, parrassi, acciù javi quasi reci anni ca ni canusciemu! Chi succiria? Emma: Succiria ca ci resimu a stanzicedda nnica unni ora c’è Pippuzzu, chida vicina o bagnu…e iddu, u signurinu ccà prisenti… ogni notti ….era squetu, ma squetu e ccu rispiettu parrannu …ogni cincu minuti havià ghiri o ciessu! Ciuzza: O ciessu? Emma: Si! ….Addumannataccilu vui! Sacciu cu si mangiu u piu e nun puozzu parrai! …Acciù u bagnu era u sò domiciliu notturnu! Ciuzza: E picchì? Onorato: Picchì …m’avia vinutu …n’irritazioni….. Ciuzza : N’irritazioni? …E unni? Onorato: A prostata! Viatri hata avutu mai a prostata? Ciuzza: Mai sia signuri! Ogni tantu m’ha durutu però c’ià stricatu a crema! Onorato: ‘Ntà prostata? A crema? Emma: Ma chi ci trasi a crema, i fimmini chi puonu aviri a prostata! Comunqui, tuttu all’ impruvvisu a mò maritu ci vinniru i rini lienti! E tutti l’autri voti? Ciuzza : Ah! Nun fu sulu una vota? Emma: Ca quali! Na vota mi purtau na tedesca…na stanca ri ru metri, bionda, cchè buocculi, ccu du labbra ca parianu ru pagnotti ri ghiarratana, (mimando) ccu ddu cosi ri ravanti e ddu cosi ri rarrieri, ca parìa ‘n jamiddu! E puoi... scipita, ma scipita! Comu si ciamava? Onorato: (quasi sognando) Eduvige! Ciuzza : Ru cosi i ravanti e ddu cosi i rarrieri, e chi era addifittusa? Onorato: A chiè muoru!… Eduvige! Oddiu c’avissa avutu na cosa fora puostu!

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Ciuzza : Maria chi nomi strolicu! Signor Onoratu, i lassassi stari i picciutti, ca dduocu ci po’ perdiri a causa!…e puoi …i stranieri! U sapi comu si rici… (avvicinandosi a Onorato) mogli e buoi dei paesi tuoi… Onorato: (guardandola) Miegghiu i buoi! Emma: Nun canciamu riscussu! Riccillu chi faciuti ccu Eduvige! Sacciu cu si mangiu u piu … Onorato: (guardandola) E nun puoi parrai, però hai sempre a ucca aperta! Emma: …Era sempre o ciessu! Ciuzza : Ma cui, a tedesca, avia i rini lienti??? Emma: Ca quali! Mò maritu! Cca scusa ri passari ravanti a sò stanza, ogni dui e tri era ddà! Onorato: Viriti… iu sugnu unu c’ha patutu assai malanni…. I rienti… i reumatisimi… a renella, i coliti…. Ma nun mi criri nuddu, mancu mò mugghieri! Emma: I rienti… i reumatisimi… a renella…a coliti …. Sintitilu o ‘mprugghiuni! ..Riccilla a verità! Signora Ciuzzeda…. quannu Eduviggia sinnìu…. ci passarru tutti cosi! Onorato: E si viri ca fici affettu a cura! Emma: (alzando la voce) A cura traunara ca ti carricassi na vota ppi sempri! Ciuzza: Signuruzza... si calmassi ca ddà rintra c’è na moribonda! Emma: Maria, mischina, si… aviti arragghiuni…ciuttuostu viriemu comu stapi! (Si apre la porta della camera da letto) Zitti, zitti ca sta viniennu u signor Felice! Onorato: (gli fa l’incontro) Signor Felice, com’è? (Felice toglie i guanti di lattice) Felice: Niente di nuovo! La signora, anche se affannosamente, respira regolarmente… quindi… non è ancora il mio momento. Onorato: E allura? Felice: Allora io vado e mi richiamerete quando sarà il caso! (Felice guarda in faccia attentamente Onorato) Emma: Mi rispiaci ca u fici veniri a matila, ma tuttu ni putieumu immaginari… Felice: Non si preoccupi…è servito per conoscerci… a proposito,.. suo marito …mi pare abbia un colorito strano…giallognolo… sofferente…sa…come il colore……come il colore… Ciuzza: Re cucuzzi ri mmiernu! Felice: Esattamente! Onorato: Uehh! Calmamuni! Pari ca mi sta tirannu u ciatu! (dal fondo entra Pippuzzo) Ciuzza: (si alza) Allura, se nunn’aviti bisuognu ri mia mi ni calu ca lassai l’autri ciciri a cociri, prima ca s’accutturanu… allura sti cosi ve lassu? Pippuzzo: Chi sunu? Chi sunu? (apre la zuppiera) Maria chi ciauru! Emma: I lassassi, i lassassi, a Pippuzzu ci piaciunu assai! Ciuzza: E allura, con permesso! (esce dal fondo – Pippuzzo l’accompagna fuori, poi ritorna, prende un cucchiaio dalla tavola e inizia ad assaggiare i ceci) Atto 1° - scena 3 Pippuzzo: Onoratu, Onoratu! Stanu accianannu Janu e Consolata! Su vistuti ca parunu ru jatti niuri! Emma: Bihh! E chi si spargiu a vuci? E cu ciò rissi? Onorato: Iu nunn’ha rittu nenti, e tu Pippuzzu? Pippuzzo: (a bocca piena) Iu?!? E c’avìa diri? … Viriemu se a signora Teresina voli ru ciciri…no, no forsi ci calanu pisanti… (si mette in disparte a mangiucchiare) Felice: Permettete? State parlando forse del signor Jano Paci e della moglie? Emma: Esattamente! Chi ciù rissi lei? Felice: Io no, …ma siccome la mia agenzia è proprio di fronte la casa dei signori Paci e venendo qua ho lasciato un biglietto nella vetrina in cui avvisavo la clientela del decesso in casa Cacace…forse…per deduzione… Onorato: A facci ra discrezioni! E ora? Chiddi capaci ca vinniru ppi mangiarisi u cuonsulu! Emma: Ca quali! Chidi vinniru picchì s’immaginanu ca morsi a signura Teresina… fiuriti magari iddi aspettanu l’eredità sulu picchì a ospitarru ppi na para ri misi! (suonano alla porta) Ccà sunu o rapicci! Onorato: Iu? Emma: E allura cui, iu?

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Pippuzzo: (a bocca piena) Ci vaiu iu, ci vaiu iu… (esce dal fondo portandosi la zuppiera) Felice: Beh! Allora è meglio che vada, signora Cacace (inchino) …signor Cacace (inchino) sempre a vostra disposizione…si ricordi dell’offerta speciale!… Prendi due e paghi quando vuoi. Acquistando due casse di legno massiccio, una per il morto e una per il capofamiglia si può risparmiare fino al 25% e si paga comodamente in 24 rate, dico 24 rate, con so se mi spiego… Onorato: Nun c’è bisuognu ri spiegari! Felice: Beh! Allora ….arrivederci! (esce dal fondo dimenticandosi il catalogo sulla credenza) MUSICA FUNEBRE Onorato: Addio! (nel frattempo entrano i coniugi Paci a lutto strettissimo Lei porta un vassoio in mano che prende subito Pippuzzo, appena entrano si fanno il segno della croce e salutano mestamente Onorato e Emma – Pippuzzo in disparte inizia ad aprire il vasoio e mangia un pò dalla zuppiera un po’ dal vassoio) Consolata: Condoglianze vivissime!… Jano: (ripete) Vivissime!… Consolata: Nun ci sunu paroli…povira signura Teresina! (buttando le braccia al collo a Onorato) Nun mi po’ paci! Jano: (ripete) Nun ni po’ paci! Emma: Onoratu! Onorato: (fingendo di piangere e abbracciando Consolata) Eh! …Cara cummari… siamo qui in questa valle di lacrime! Emma: Onoratu! Consolata: (sempre stringendo Onorato) Chi malanova, chi malanova! Emma: Onoratu! Onorato: (fingendo di piangere e abbracciando Consolata) Chi c’è Emma, chi c’è? Staiu cunsulannu a cummari Consolata! Emma: C’iabbasta ca a consola so maritu! Vieni ccà! Consolata: Vih! E comu siti ghilusa! Macari in questi momenti di dolore! Emma: (tra sé) Mu fiuru! Nun cià interessatu mai nenti ri Teresina! Consolata: Cosi, cosi… quannu s’innìu ri niatri era sana comu ‘n pisci!… Jano: (ripete) comu ‘n pisci!… Consolata: Ma comu potti succerri! (Pippuzzu inizia a ridere) Jano: Ma comu, comu? Onorato: Pippuzzu, finiscilla r’arrirri ca nunn’è u mumientu! Consolata: Poviru figghiu, u lassassi stari… chiddu chi ni capisci! Ci lassassi mangiari u cuonsulu! Jano: (sottolineando) U cuonsulu, u nuostru cuonsulu! Consolata: Comu mi rispiaci, comu mi rispiaci! Jano: Assai, assai. Rispiaci assai! (tra sé) Su sta mangiannu tuttu! Emma: Pippuzzu! Cummari Consolata (ironicamente) …capisciu ca siti tantu rispiaciuta ca bi vististru a luttu strittu, però ci devo dire ca a signura Teresina…(Pippuzzu inizia a ridere) Consolata: (interrompendo Emma) Comu mi rispiaci! Ppi niatri era comu na parenti stritta! Jano: (ripete) Na parenti stritta! Consolata: A c’ha fari na parenti stritta! Era comu na suoru! Jano: Si, na suoru! Consolata: Ma chi dicu na suoru?…Comu na secunna mamma! Jano: Comu na secunna sogghira! (Pippuzzu ride sempre più forte) Consolata: Eh! …Sunu sempri i miegghiu chiddi ca si ni vanu… bonarmuzza! Jano: Ma sogghira!... Bonarmuzza! Consolata: Janu! Viri ca sta parranno ra signura Teresina e no ra mamà ch’è sana e cina i vita! Jano: (piano) Pultroppo! Emma: Pippuzzu! Finiscila r’arrirri! Iu vi vulia riri ca stamattina a signura Teresina, iappi nu rantulu e… Consolata: (interrompendola) Povira mischina! Nu rantulu e ci vinni n’attaccu ri cori? Pippuzzu: Ca quali!!! (e ride)

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Consolata: N’attaccu ri angina? Jano: N’attaccu ri angina? Pippuzzu: Ma quali ancidda e capituni! (ride) Consolata E allura? Comu morsi? Jano: Comu morsi? Pippuzzu: Ma cu u rissi ca morsi? (ride) Onorato: A viatri cu vu rissi ca morsi? Consolata: Eh, vittimu u bigliettu ‘ntà vitrina … Addirittura aviuma pinsatu c’havia murutu lei cumpari! Jano: (a Onorato) Poviru compari, ancora giovani!! Onorato: (facendo gli scongiuri) Attonna! Patri, figghiu e ghianca i cunigghiu! Consolata: E puoi pinsammu a signura Teresina, mischina! (si inizia a togliere alcuni indumenti neri) A mò maritu ci rissi “curriemu, subbitu, se alli voti janu abbisuogniu ri niautri” Jano: Abbisuogniu ri niautri… Emma: (fra sé e sé) Squasi!... ppi sciurnicari u tistamientu! Ancora nunn’è u mumientu! Consolata: (a Emma) Ma allura a morta è viva!...Certu però… ca ri quannu va purtastru ccà… ha ghiutu sempri a peggiorari! (il marito annuisce e anche lui si inizia a togliere alcuni indumenti) Emma: E chi sintissivu a diri? Ca niatri a trattamu mali? Consolata: (acidamente) Ri niautri scìu cchè sa pieri e ccu tutta a cascia! …puoi chi sapiemu! Jano: Chi sapiemu… Emma: Virissi ca si ni vosi iri idda, picchì rici ca ccu mia s’avissa truvatu miegghiu! Consolata: (acidamente) E certu! Ci purtauvu i cioccolattini ogni vota ca viniuvu in visita… ‘n cioccolatino ogghi, ‘n cioccolatino rumani … Jano: ‘N cioccolatino passannurumani … (a Emma) A finistru ri cunvinciri, comu ccà droga! Emma: Ca quali droga! I cioccolatini si mangiava macari mò maritu e viriti chiè bedu! Jano: (a Onorato) Caru cumpari, ri beddu siti beddu! Però ssi cosi fanu unciari u ficatu, fanu veniri i buddi, abbissanu u sancu e puortanu alla tomba arrirriennu arrirriennu, ca mancu vi n’addunati! Ciuttuostu…compari, aviti nu stranu coloritu….siti ghiarnu comu…comu…na cocuzza ri mmiernu! Onorato: (fa scongiuri) Vih! Chi mala jurnata! Consolata: (acidamente) Fattu è ca ri tannu, a nostra casa nunn’hata vinutu acciù, osà picchì! Prima cummari ri ccà, cummari ri ddà, ogni dui e tri eruvu ittata a mò casa macari ca fora c’eranu lampi e trona. Capaci ca vi scurdauvu l’ombrellu, ma u cioccolattinu ppa signura Teresina… mai! Ora siti cuntenta ca l’aviti ccà o cantu ccu tutta a cascia, e capaci ca cioccalattini nun ci ni rati acciù! Jano: Chiè… nun ci ni rati acciù? Pippuzzu: Si finierru! (mangia e ride) I cioccolattini si finierru quannu vinni u nutaru, è veru Onoratu? Si ni mangiau almenu na ricina! Jano: U nutaru? Consolata: E chi facistru veniri u nutaru ccà? Onorato: E certu! A signura Teresina nun si putìa moviri e ci ciamammu u nutaru! Consolata: E chi mutivu c’era se ghià c’iaviuma purtatu niautri ‘ntò nutaru?...(al marito) Ora capisciu! Ci ficiru canciari u tistamientu! (a Emma e Onorato) Farsi! Siti agghenti farsi!... Emma: Quali farsi e farsi! A signura Teresina, mischina, jappi stu risìu… chi malu c’è? Consolata: Ca osà comu bu furriastru e girastru o nutaru!.... Povera signura Teresina comu finiu ‘ntà na tana ri lupi! Jano: ‘Ntà tana re lupi! Mischina! Atto 1° - scena 4 Onorato: Avanti lassamu perdiri sti riscussi, ciuttuostu, (sarcasticamente) vistu ca a vuliti accussì beni… chi pi casu a vuliti virri? Viniti ccu mia …(e fa per andare nella camera di Teresina) Jano: (a Onorato) No, no, a mia mi fa ‘mprissioni! Consolata: No, è miegghiu ca a lassamu arripusari, osà comu assiri stanca! Amuninni Januzzu, livamu u distrubbu… se però ci su novità…(si avvia ad uscire)

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Jano: (balbettando) Ciamatini ca viniemu subitu… Pippuzzu: Si! (ride) Ri, stu passu, avogghia i morri! Consolata: M’arracumannu! Na telefonata e siemu ccà! Emma: Ppi chissu nunn’aviemu dubbi… ma nenti c’è ppà jatta! Consolata: (sulla porta di fondo) Chi sintiti a diri? Cu avissa ssiri sta jatta? Pippuzzu: A jatta? Quali jatta? Unn’è? Miciu… miciu… miciu! Signor Paci, c’aviti na jattaredda? Jano: (balbettando) Ca quali jatta! Consolata: Pippuzzu! Rillu a jatta ri tò suoru! (esce) Pippuzzu: (ridendo) Unn’è? Miciu… miciu… miciu! Emma, unn’è a jattaredda? Emma: Ca quali jattaredda, Pippuzzu macari tu! (guardando la zuppiera)…Talè, talè! Ti finisti i mangiari tutti i ciciri ra signura Ciuzzeda? (gli toglie la zuppiera) E macari u cuonsulu? (gli toglie il vassoio) E ora niatri ora chi mangiamu? (Pippuzzo si siede a terra, accende il televisore e inizia a giocare ad alto volume) MUSICA VIDEOGANE Quantu vaiu a virri chi puozzu priparari… (esce a sinistra verso la cucina) Onorato: (rivolto a Emma fuori scena) Certu ca stu tà frati è na riennita!.... (a Pippuzzo) Com’è? Attaccammo n’atra vota ccù stu videogioco? Pippuzzu: (ridendo) Aspetta, quantu finisciu r’ammazzari ZXP581 e puoi u stutu! Onorato: (rivolto a Emma fuori scena) Emma, faccilla finiri, Emma! (esce a sinistra – dal fondo dopo qualche istante suonano alla porta – Pippuzzo non apre) Emma: (fuori scena) Pippuzzu! Viri què!..... Pippuzzu, rapi a porta, viri què! (suonano ripetutamente – entra Onorato dalla cucina) Onorato: Quannu ti metti ccù ssi marziani arrincretinisci ancora cciù assai! (esce dal fondo per andare ad aprire) Arrivo, arrivo!.... Oh, ciau Mina, trasi! (rientra in scena con Mina l’infermiera) Mina: …Buon giorno signor Onorato, comu stapi oggi a signura Teresina? (inizia a posare i suoi oggetti di lavoro sulla credenza, toglie la mantellina e sotto è vestita da infermiera molto procace e provocante, Pippuzzo toglie lo sguardo dalla tv e inizia a guardare Mina inibetito) Onorato: Chi ghiurnata! A signora Teresina ni fici pigghiari nu scantu, ci vinni ‘n sussultu… ni parsi c’havìa murutu e ciamammu magari a chiddu re pompi funebri, ma puoi pari ca s’arripigghiau… Mina: E ora comu va? Sta ripusannu? Pippuzzu: (si alza da terra) No, no! Javi l’uocci aperti!... u sai ca mi resi a ciavi ra cascia! Vieni ca ti ci accumpagnu, vieni, vieni ccu mia nna cammira ro liettu! (le dà la mano) Onorato: Lassila stari! Ci vaiu iu ccu Mina! Emma: (da fuori scena lo redarguisce) Onoratu! Vieni ccà ca a tia rici ca ti fa ‘mprissioni! Onorato: Ah, veru! Mi fa ‘mprissioni… (alludendo a Mina che si è abbassata prender qualcosa che le è caduto)) Ah! Comu m’ampressionu!… Pippuzzu, m’arraccumannu, nunn’a cuttufiari! Mina: U lassassi stari! E’ tantu simpaticu, è na piesuna semplici e javi abbisuognu ri tantu affettu! (portandogli la testa sul petto) Pippuzzu: (a Onorato) U sentisti chi dissi Mina? Jaiu bisuognu ri affetto… è vero Mina? (ride) Mina: Si, si, di tanto affetto! (poi a Pippuzzo che la stringe più del normale) Però Pippuzzu, ora nunn’esageramu! Pippuzzu: Amuninni nna cammira ro liettu! (escono a destra sempre con la testa sul petto di Mina e avvinghiandosi a lei) Onorato: Aviri a chidu! Pari babbu, ma u babbu sugnu iu ca ci vaiu appriessu! (Dal fondo entra Felice, Onorato appena lo vede ha un sussulto e cerca di toccare ferro) Felice: Permesso? Permesso! Scusate, ho trovato la bara aperta…scusate, la porta aperta… Onorato: Si, ma a latu ra porta c’è u campaniellu, almenu putia sunari! Felice: Ha ragione, ma le ruberò solo un attimo. Veda, poco fa avrò dimenticato qui il mio catalogo, sa per me è come un fiore per una lapide, come la lapide per una tomba, come il silenzio per un cimitero, come la pala per un becchino, come la croce sulla cassa da morto… Onorato: Buonu, buonu, ppi carità! U capiemmu! E comu siti scunfurtusu! Pigghiatavillu subbitu e livatammillu ri ccà! Viriti ca è duocu, supra a crirenza!

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Felice: Meno male! L’ho trovato, pensavo di averlo smarrito per strada, sa, qualcuno avrebbe potuto prenderselo… Onorato: Mu fiuru! E chi si n’avissa duvutu fari? Chi valuri po’ aviri na cosa accussì? Felice: Beh, non è il valore di per sé, è il contenuto… lei non immagina quanta tecnologia e quanta scienza contengono gli articoli del catalogo, basterebbe che la concorrenza si appropriasse del mio catalogo e per me sarebbe la morte…. Onorato: Addirittura! Felice: La morte commerciale, s’intende! A quella mi riferisco…guardi (sfoglia il catalogo mentre Onorato di chiude gli occhi) bara con sfiato dei gas, con doppio isolamento termico e acustico, in materiale ecologico, in materiale ignifugo e idrorepellente, con atmosfera controllata, con vista morto o senza, con telecomando carillon o musica classica, con lampeggiante di stazionamento e con allarme di finta morte, il tutto in essenza legno massello o laccata nei colori moda e trattamento anti tarlo e anti muffa… che gliene pare? Non sono belle? Onorato: Mah! Ri belli saranno belle, ma a mia mi fanu ‘mprissioni! Mi livassi ri ravanti ppi carità ca ghià mi sientu mali! Felice: Si sente male? Onorato: Avogghia! M’ammanca l’aria! Felice: E allora eccomi qua! Approfitti dell’offerta Prendi due e paghi quando vuoi. Acquistando due casse di legno massiccio, una per il morto e una per il capofamiglia si può risparmiare fino al 25% e si paga comodamente in 24 rate, dico 24 rate, con so se mi spiego…è la nuova forma di investimento sulla previdenza funeraria… Onorato: Ma figghiu miu, basta! Ma chi nun sapiti parrai r’autru! Muorti, tabbuta, mausulei… Circativi qualchi jautru svagu! Chi sacciu parrassi r’argomenti allegri, parrassi ri…fimmini, si parrassi ri fimmini! (Felice all’improvviso si accascia sulla sedia e inizia a singhiozzare) Chi c’è? …Chi succiriu? …Chi dissi? Felice: Le vostre parole mi feriscono nel profondo del cuore…. Onorato: Le mie parole? E chi dissi? Felice: Le donne! …E quello che mi diceva una donna in particolare…Rosa… mi diceva sempre …”Non sai parlare d’altro”, mi diceva …prima di lasciarmi! Onorato: U viriti? Accussì vi faciti lassari re fimmini! …Ma… què sta Rosa? Felice: (piangendo) Rosa, la mia prima moglie, mi ha lasciato!… una ragazza semplice! Onorato: U viriti? Nunn’è ca ricu fissarii… Felice: (piangendo) Mi ha lasciato per andarsene…. Onorato: Ccu n’autru uomminu sicuramente cciù allegru, cciù spassusu! Felice: No!... Mi ha lasciato per andarsene….definitivamente, con la bara più economica, …sa allora avevo aperto da poco l’agenzia… avevo un sacco di spese e ho dovuto fare economia…Che dolore! Onorato: E certu, certu… perdiri na mugghieri è bruttu! Felice: (piangendo) No!!!… Non dica niente, per carita! Onorato: E chi dissi!?! Rissi ca… perdiri na mugghieri è bruttu! Felice: (piangendo) E infatti! Rosa fu solo la prima… puoi ci fu Margherita… buonanima! Onorato: Margherita!?! Felice: …la mia seconda moglie… Una cara amica di Rosa che conobbi al funerale della mia prima moglie…. E anche lei… dopo tre mesi di matrimonio… buonanima! mi ha lasciato! (piange) Onorato: Figghiu ru ma cori! (fra sé) Siti comu o vilienu ppè surci! (cerca di toccare ferro) Felice: Però… a Margherita…noce chiaro… maniglie dorate e cuscino di fiori con scritta “Lutto per mia sposa”! …lo meritava! Onorato: Pacienza…Si mittissi l’arma ‘n paci e virissi ca tuttu si sistema… si trovassi n’atra mugghieri! Felice: No! Non dica niente, per carita! Onorato: E chi dissi!?! Rissi si trovassi n’atra mugghieri! Felice: E io l’avevo trovata… Viola! Onorato: Addirittura! Certu ccu ssu coluri v’antunauvu precisi!

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Felice: Ma cosa avete capito? Viola….Violetta come la chiamavo io… Che donna… una impiegata ai servizi cimiteriali, una donna di sani principi, religiosissima… Onorato: Ora pro nobis! … Felice: Affettuosa… Onorato: Ora pro nobis! … Felice: Compassionevole… Onorato: Ora pro nobis! … Felice: …ma ahimè con una salute cagionevole! Onorato: E nun mi ricissi u lassau magari idda?!? A vostra terza mugghieri? Felice: …Anche lei mi ha lasciato per sempre… dopo due anni di grande felicità! Onorato: Mo immaginu, chi felicità!!! Felice: Intanto la mia agenzia “Felici Ciondoglianze” faceva progressi con il suo apporto, sa mi portava molti clienti… Onorato: E certu! E servizi cimiteriali ro comuni, jucauvu ‘n casa! Felice: Quando… all’improvviso iniziarono i problemi di salute e da allora è stato un continuo spegnersi… Violetta, poverina! Onorato: E siemu a tri! (fa gli scongiuri) Rosa…Margherita, Violetta…tri nomi ri fiori! Felice: Tre fiori di donna! Onorato: (tra sé) Si, na bella ghirlanda! Felice: Quando fu per Violetta: carrozza a quattro cavalli, bara laccata e modanature cromate!... Sa il suo impulso aveva dato forza alla mia agenzia… se lo meritata! Onorato: E c’iammancassi jautru, mischina… e puoi? Felice: E poi cosa? Onorato: No, ricu, e puoi? Arristastru cattivu o bi spusastru n’atra vota? Felice: Ci ho provato ma senza risultati, tanto che una volta, vinto dallo sconforto, ho anche fatto pubblicare un annuncio sul giornale, CERCO MOGLIE. Onorato: E si, chista è na bella idea e comu finiu? Felice: E’ finita che il giorno dopo nella cassetta della posta ho trovato centinaia di lettere… Onorato: Addirittura! Viriti chi furtuna! Felice: Ma quale fortuna. Erano trecento mariti che mi scrivevano e dicevano: Si prenda la mia! …Mi sentivo finito tanto di pensare di rivolgermi a qualche donnina a pagamento… Onorato: No?!?...Lei? A sà età?! E puoi se u pizzicanu, si rischia a calera! Felice: In quel momento la disperazione era tanta che avrei anche rischiato!! Onorato: Si viri ca lei è ancora picciuottu e nun capisci a fortuna r’arristari veduvu? Lei u sapi qual è a differenza tra n’uomminu ca va cu na fimmina a paiamientu ccu n’autru ca sa spusa? Felice: Cosa vuole dire? Quale sarebbe questa differenza? Onorato: Ca chiddu ca ci va a paiamientu rischia tri misi i carciri, l’autru si pigghia l’ergastulu a vita! Ha,ha,ha! A parti u babbiu, sintissi a mia, lallassi i cosi comu sunu e prima o puoi trova l’anima gemella! Felice: No….Il mio cuore ha detto basta! E’ diventato freddo come una lastra di marmo! Ho provato troppi dispiaceri! E mi sono convinto che forse sono io che… Onorato: (Ironicamente e facendo scongiuri) Ma nun ci pinsassi! Si ni facissi na ragghiuni… U signori runa e u signori leva! Felice: (alzandosi e dando delle pacche sulle spalle di Onorato) Ha ragione…però …è come se mi portassi dietro una disgrazia… e mi sono convinto…che tutto quello che tocco io… muore! (Onorato gli sfugge e si attacca al portabiti di ferro) Onorato: Allura asciddu, calassi i manu e nun mi tuccassi!… Felice: …Mah! …Ora lasciatemi ritornare in agenzia che è rimasta aperta e incustodita… Onorato: E cu u sta intrattiniennu! (entra Emma dalla cucina)

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Atto 1° - scena 5 Emma: Avanti Onoratu, priparamu a tavula ca mangiamu! (accorgendosi che il marito è avvingiato al portabiti di ferro) E chi fai duocu? (Onorato indica Felice) …Oh, e lei n’atra vota ccà è? Chi succiriu? Felice: No, niente, avevo dimenticato il mio catalogo… Onorato: Si! Si ni stapia iennu… Felice: Per l’appunto, stavo andando via… (da destra esce Mina e Pippuzzo con i capelli arruffati) Mina: Buongiorno signura Emma… a signura Teresina s’arrusbigghaiu, ma mischina è cumminata mali, è cciù assai ddà ca ccà… (si sistema i capelli e la divisa) Pippuzzo: Cciù assai ddà ca ccà! (fa segno con le mani che sta morendo) Emma: Maria, Maria, capaci ca chista nunn’arriva a stasira, quantu vaiu a virri! (a Felice) Lei s’ammuvissi, nun si sa mai! Onorato: Ma chiddu ha turnari all’agenzia ca è aperta e incustodita! Emma: Fallu ammoviri… alli voti, mancu a fari n’atru viagghiu! (esce a destra per andare in camera da letto) Felice: Se proprio insiste! (Onorato si accorge che Pippuzzo si sta sistemando i pantaloni, se lo chiama in disparte) Onorato: Pippuzzu, picchì si tuttu arruffatu? Viri ca niatri a Mina a pajamu ppa signura Teresina! Nunn’è ca c’iavissima fari fari u straordinariu?!? Chiè ca facisti ddà rintra ccà ‘nfirmera? (Pippuzzu lo guarda e ride) Mina: Ma nenti! U sapi com’è so cugnatu … vosi ppi forza ca jucaumu… (intanto si accorge di Felice e iniziano a guardarsi a vicenda) Onorato: E chiè magari lei ccò videogioco? Chè marziani? Ccu PPP…comu si ciama chissu? Pippuzzo: (Tirandoselo in disparte) Ca quali! A mia ccu Mina mi piaci iucari a ‘nfirmera ccò malatu! Onorato: (rimasto interdetto) E iu pinsava ca tu eriti babbu! … E com’è, com’è stu juocu? Pippuzzo: E’ difficili! Onorato: E tu… spiegammillu… Pippuzzo: Si! Propria! Accussì ci juochi macari tu ccu Mina! Ti paru babbu, ma nunn’è ca sugnu minciuni! Mina: (interessata e interrompendo i due e a bassa voce ad Onorato) Mi scusassi signor Onorato… Ma què chistu? … Chi è ppi casu parenti vuostru? Onorato: Ppi piaciri! Mina, chissu lassilu stari ca nunn’è cosa ppi tia! Mina: Va bene, ma almenu mu prisintassi… (dirigendosi verso Felice) permettete? Gelsomina Latteri! O meglio Mina (porge la mano e si scambiano il saluto) Felice: Gelsomina!!! Che bel nome! Mi presento: Felice Trapasso titolare… Onorato: (interrompendo) E’ titolare …di un negozio di fiori! Felice: Ma cosa dite! Ho un’agenzia di servizi… per la persona… Mina: Macari lei? E che tipo di servizi, sono molto interessata… sapi, anch’io come vede mi occupo di persone…e di servizi… Pippuzzo: Se, se… e chi servizi!!! (ride, Onorato lo redarguisce) Onorato: Pippuzzu! Ccu ttia fiaciemu i cunti duoppu! Felice: Veda …mi occupo, come dire… di servizi… Signorina Mina…posso chiamarla Gelsomina? Mina: E perché no, se vuole… Felice: Allora Gelsomina, venga le faccio vedere il catalogo. Onorato: (strattonandola in disparte e Mina non comprende) Mina, lassa stari, a chiddu c’iammanca sulu u gelsominu ppi completari a collezioni! Ciuttuostu o runa na manu a mò mugghieri ddà rintra! (si affaccia Emma dalla camera da letto di destra) Emma: Prestu! Curriti! A signura Teresina, a signura Teresina! (subbuglio a soggetto: tutti tranne Felice entrano in camera da letto lasciando Felice solo in scena, dopo qualche istante di voci fuori scena esce Onorato) Onorato: Allura, ha telefonari o parrinu, all’agenzia, e puoi?... (affaccia la testa in camera da letto) A cu ricisti c’ha telefonari? Ah… si, si …e compari Paci (si accinge a fare le telefonate dal telefono sulla credenza) All’agenzia… chi sapi u nummiru ri l’agenzia mortuaria? Felice: Si…91 13 13 13 ma a quest’ora non c’è nessuno! Onorato: Comu nun c’è nudu? Picchì?

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Felice: Perché io sono già qua per servirla: Agenzia Felici Condoglienze di Felice Trapasso per servirla… (gli si avvicina) velocità, serietà, cortesia e cordoglio! Onorato: Si facissi più in là! (nervosamente) …Certu, lei è ghià ccà… staiu pirdiennu a testa!… allura ciamamu prima o parrinu o e compari Paci prima ca s’affienninu… nenti, ciamu prima a iddi, tantu u parrinu chi veni a fari tantu chida ghià è morta! (entrano in scena Pippuzzo e Emma che accenna ad un pianto poco convincente) Emma: Mischina… s’innìu! (fa il segno della croce) Si livau ri sta valli ri lacrimi! …Onoratu u ciamasti o nutaru? (Felice cerca di sbirciare da dietro la porta della morta) Onorato: U nutaru?...E tu nunn’è ca mu ricisti… ora ci telefunu subbitu, prima quantu ciamu e compari, u sai ca chiddi ci tieninu… Emma: Ci tienunu… ci tienunu… chiddi tienunu a fregarisi a cascia! Felice: Scusate… posso entrare a dare una mano all’infermiera? Emma: Se propria ci teni, s’accomodassi, pregu…. (Onorato ha composto il numero dei compari Paci) Onorato: (piangendo forzatamente) Pronto… pronto… a beda signora Teresina ni lassau… si si ni lassau…Va beni…v’aspittamu! Se, va beni… ccà siemu… (chiude il telefono) Stanu viniennu subbitu. Emma: M’arraccumannu ora, nun fari n’atra vota l’uocci ri trigghia cca cummari! Onorato: Attonna! Sempri ddà l’hai a testa! (entra Pippuzzo) Viri ciuttuostu ri fariti rari i ciavi ri to frati ppi virri chi c’è rintra a cascia prima ca s’arricuogghiunu chiddi! Emma: E fiuriti se nun pinsauti subbito o capitali… tu si u stessu ri chiddi! Pippuzzu, unni a mittisti a ciavi ra signura Teresina? Pippuzzo: Ora ta rungnu!…Chiffà, ci telefunu a signora Ciuzzeda ppè ciciri? (intanto inizia a fare il numero) Onorato: U sienti a tò frati, nun capisci né morti e né vita, chidu capisci sulu videogiochi e cosi i mangiari! Fatti rari ssi ciavi!!! Pippuzzo: Ora ta rungnu!…Allura, ci telefunu? Onorato: Mi sta scappannu a pacienza! Quantu mi lievu ri ccà sennò a tò frati u lievu ro mienzu… (esce per andare in cucina) Emma: Onoratu, o calmati ddà rintra, e tu Pippuzzu, ciamala, falla accianari ca almenu ni runa na manu… Pippuzzo: (al telefono) Signora Ciuzzeda, sugnu iu Pippuzzu (ride) mi rissi mò suoru chiffà po’ accianari ca a signura Teresina,…si, morsi attonna! Signora Ciuzzeda, mi rissi mò cugnatu…nun si scurdassi i ciciri! (dal fondo entrano i coniugi Paci vestiti a lutto di tutto punto, lei ha in mano una pentola coperta) Atto 1° - scena 6 Consolata: Condoglianze vivissime!… Jano: (balbettando) Vivissime condoglianze!… Emma: Ghià ccà siti? E unn’erivu anfilati, rarrieri u scaluni a porta? Consolata: ‘Ntà sti casi, nun si camina, s’abbola! Jano: (balbettando) Nun putieumu perdiri tiempu! Emma: (piano) Certu, alli voti aviuva perdiri u primu puostu! Consolata: Vi purtammu taccia ri bruoru ri jaddina! Onorato: (rientrando dalla cucina e abbracciando prima Jano velocemente e poi la comare) Oh compari,…cummari! Ma nunn’era u casu i disturbativi! Pippuzzo: (ridendo) Era u casu, era u casu! Jano: (balbettando) P’accussì picca! Ci vò cciù picca a dillu ca a fallu! Emma: Pippuzzu! Leva a pignata re manu a cummari! (Pippuzzo cerca di togliere dalle mani la pentola) Onoratu!!! Viri ca a pignata ra cummari è caura e ti puoi abbruciari! (finalmente si libera la pantola e Pippuzzo va a posarla in cucina - dal fondo entra Ciuzza affannata con in mano una zuppiera con i ceci) Ciuzza: Maria signuruzza! Sti scali mi fanu nesciri l’arma… facitimi assittari….com’è? A morta mossi n’atra vota? Emma: Accussì pari… ddà rintra c’è Mina e u signor Felice ri l’agenzia… Consolata: E chi stanu faciennu? Onorato: E chi putissinu fari?

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Ciuzza: Sicuramente stanu priparannu a morta… Signor Onorato, ci purtai n’atra pignata ri ciciri ppò cuonsulu, com’erano i primi ca vi purtai? Onorato: Com’eranu? E cu ha vistu? Si mangiau tutti mò cugnatu e niatri arristammu muorti i fami e sicchi i siti… Comunque, nunn’era u casu i disturbativi! (va per prendere la zuppiera ma entra Pippuzzo che lo precede) Pippuzzo: (ridendo) Era u casu, era u casu! Ci piensu iu… Signura, chiè ciò mittistru u finuccieddu e u pipidu? Picchì a mia i ciciri mi piaciunu austusi! Quantu i vaiu a pusari ‘ntà cucina… (esce a sinistra) Consolata: Poviru picciriddu, nonostante l’età ancora è sanu sanu… Onorato: Sugnu iu ca sugnu ruttu ruttu! (all’improvviso si sente un urlo di Mina che esce dalla camera da letto) Mina: Aiuto, Aiuto! Tutti: Chi fu? Chi succiriu? Chiè u fattu? Mina: (affannata) Chi scantu, ratimi taiccia ri acqua, prestu! (Emma va in cucina a prendere dell’acqua – tutti fanno accomodare Mina sulla sedia e sono in apprensione) Ciuzza: Signorinella, chi succiriu? Cuntati! Tutti: Cuntati, cuntati…. Mina: (affannata) Chi scantu, era ddà rintra ccò signor Felice che staumu preparannu a signura Teresina….mischina! (rientra Pippuzzo ed ascolta attento) Tutti: E allura, cuntati, cuntati…. Mina: In penombra, quasi o scuru a stava sistimannu ppi l‘estremo saluto… Tutti: E allura, cuntati, cuntati…. Pippuzzo: E u signor Felice unn’era? Mina: Era proprio rarrieri ri mia… (intanto arriva Emma con un bicchiere d’acqua che Emma beve) Onorato: E chi facìa, chi facìa? Mina: Mi stava rannu na manu… a sistimari i linzuola, (mima chinandosi) quannu all’improvviso… Tutti tranne Onorato: Chi fu? Chi fu? Mina: Mi sintii tuccari … Emma: Ri cui? Ra morta! Jano: (balbettando) Maria, chi ‘mprissioni! Tutti: Ra morta? Mina: Si! Ra morta … ra morta! Ciuzza: Cosi r’arrizzari i carni! Emma: Maria, maria! (beve l’acqua) Consolata: Chistu è u spiritu ra signura Teresina! Onorato: Mina! Mu fai virri com’eritu misa quannu… a morta… ti tuccau? Mina: (mima mettendosi allungata in avanti sul tavolo mostrando bene il sedere) Accussì… era misa accussì! E all’improvvisu… Onorato: All’improvviso a morta ti tuccau… Mina: Si, si! Maria chi scantu! Jano: (balbettando) E comu ti tuccau?... accussì? (tocca la schiena di Mina) Mina: No, no accussì! Cciù sutta e cciù forti! Consolata: (lo redarguisce) Januzzu! Mani o puostu e nun t’arrisicari! Vieni ccà o cantu ri mia! Onorato: E allura comu… accussì? (tocca pesantemente il sedere di Mina – intanto Pippuzzo rientra dalla cucina con la bocca piena) Emma: (lo riprende) Sdisonoratu!!!! Mina: No, No!...Accussì, tagliati, accussì! (prende la mano di Pippuzzo e si fa dare una carezza voluttosa sul sedere) Chi impressione, chi scantu! Pippuzzu: Chi ‘mpressioni! (si guarda la mano e se la guarda estasiato girando per la stanza) Mina: E puoi… Onorato: E puoi? Mina: Ppò scantu mi misi a ittari uci, era tutta agitata e pigghiai a tumpuluna a morta e tuttu chidu ca mi capitata ravanti e puoi niscì fora ra stanza!

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Onorato: Ma allura… a morta è viva!?! Pippuzzu: Secunnu mia …nun fu a morta! Emma: E allura? Cu cià fici a manu morta? Pippuzzu: Iu u sacciu! Onorato: Macari iu! Tutti: E cu potti essiri? (dalla camera da letto esce Felice con un vistoso occhio nero che occulta con una mano) Felice: Signori, ho il piacere di comunicarvi… Onorato: Ca scippastru na gran passata ri cuorpi! Felice: No… ho il piacere di comunicarvi che… la morta non è ancora morta! Jano: (balbettando vistosamente) Nunn’è mo..mo..mo…! Consolata: Januzzu, buonu ca prima ca finisci tu, a morta mori ppi daveru! Felice: Ancora una volta un caso di morte apparente! La signora era caduta in un coma reversibile ed è stata svegliata a suon di ceffoni dalla signorina Mina…ma nel trambusto ci sono entrato anch’io (mostra l’occhio nero) Mina: Viva, ancora viva?? Felice: …comunque… Onorato: Comunque??? Felice: Confidando sulla mia esperienza, non credo che ne avrà ancora per molto… uno, due giorni al massimo…. Consolata: Ma… è sicuru? Felice: Come la morte! Consolata: …Bih! ….Rui o tri ghiorna? E chi putiemu stari ccà tuttu stu tiempu… (inizia a togliersi il lutto) Vieni Januzzu, spogghiti macari tu ca ancora nunn’è u mumientu…. Jano: (balbettando) E u cuonsulu? Consolata: U cuonsulu? E no purtamu e puoi, quannu sarà u mumientu u ripurtamu cauru cauru…Pippuzzu o pigghilu u bruoru ri jaddina! Pippuzzu: Truoppu tardu! (ride) Vi puozzu rari sulu a pignata! Ciuzza: E… i ciciri? Pippuzzu: Buonissimi! Facianu cala cala, fuorru na vulata! Ciuzza: (seccata) Signura Emma! E ratici a mangiari a stu picciuottu! E chiè manera! (sta per andare) Consolata: Chi ghenti! …E a prossima vota ca telefonati hata ssiri sicuri, niatri accussì ogni vota c’iappizzamu u viagghiu… e u mangiari! Jano: (balbettando) Mancu a beda jaddina c’ammazzammu! Ciuzza: (seccata) E iu?...‘N chilu ri ciciri! E chi manera è! (esce insieme a Jano e Consolata) Atto 1° - scena 7 Emma: Amuninni Mina, jemu a virri comu stapi a signura Teresina… Mina: Ma iu mi scantu ca mi tocca n’atra vota! Emma: E tu criri ca fu idda ca ti tuccau? Vieni, vieni ccu mia! (escono per andare in camera da letto)… Onorato: (guarda Felice) Vai, vai, ca astavota nun ti tocca nuddu! Pippuzzo: Viegnu macari iu, macari iu!…a manu morta… a manu morta! (esce anche lui con la mano aperta e in alto) Onorato: (guarda Felice e ridacchia) Signor Felice… ah, ah,ah… Felice: Cosa avete da guardare … perché ridete? Onorato: Signor Felice… ma comu ci spercia! Felice: Cosa? Onorato: Ca comu cosa?... r’allisciari u rarrieri a Mina! Felice: Ma io…veramente…alla signorina Gelsomina... Onorato: Nun dicissi fissarii… Felice: E va bene, confesso! E’ come dice lei…Non ho saputo trattenere la mano… tutto quel ben di dio!

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Onorato: Quant’havi ca siti veduvu? Felice: Sono vedovo da tre anni! Onorato: E certu, nunn’è ca unu e fattu i fierru! Felice: Ma è stata una semplice carezza, … sa, in quella atmosfera,…al lume di candela! Onorato: (prendendolo in giro) Bella atmosfera romantica! Al lume di candela…ccà morta! Figghiu miu ognunu javi i so gusti! Attenzioni, nunn’è ca mi fazzu maravigghia…picchì, rittu ‘ntra niautri, forsi n’allisciata o gersominu c’iavissa ratu macari iu… e nò na vota, milli voti! ...ma fattu ri lei! Felice: Fatto da me? Cosa volete dire? Sono ancora nel FIORE degli anni! Onorato: Attonna cchè fiori! Ma chista si ca è deformazioni professionali! Vuogghiu riri però ca se è veru chiddu ca ricistru prima… Felice: Io? …Prima?... E cosa avrei detto? Onorato: Ricistru ca tuttu chidu ca tuccati… MORI!…. Fari morri na beda maccia ri chissa… fussi r’averu ‘n piccatu!... ‘N piccatu mortali. Ah,ah,ah,ah! Felice: Avete ragione! (si dà degli schiaffi sulle mani) Onorato: Vinissi ccu mia! Ah,ah,ah,ah! O pigghiamuni ‘n cafè… Ah,ah,ah,ah! (escono per andare in cucina) Pregu, prima lei… Ascidu e nun mi tuccassi! Ah,ah,ah,ah!

FINE PRIMO ATTO - SIPARIO

SECONDO ATTO (Scena vuota, dalla camera da letto esce Emma che parla con Mina ancora dentro) Atto 2° - scena 1 Emma: Avanti, ora ca a finisti i canciari, faciemula arripusari, iu intanto priparu qualchi cosa ppi niautri ca ancora siemu muorti i fami… Pippizzu, o Pippuzzu!... Vieni ccà, lassila travagghiari a Mina! (sta per andare in cucina) Pippuzzu: (fuori scena) Si, si ora viegnu! (suonano alla porta – Emma rientra) Emma: Ma què astura? Viriemu se ogghi putiemu aviri taccia ri rizziettu (va ad aprire uscendo dal fondo)… Oh, signora Ciuzzeda! Se tutti i vicini fussiru comu a lei! Haviti u cori ranni! Ciuzza: (è affannata ed ha in mano un paniere coperto) A proposito ri cori,… qualche vota c’iarriestu sicca e mi trovanu cca ucca aperta accussì, ammienzu e scali! (si siede) Emma: Chi ci vuliti fari, niatri siemu o quartu pianu… lei o primu… quannu lei ha accianari mo ricissi ca ci mannu a Pippuzzu… Ciuzza: Si! Accussì ccà supra nunn’arriva nenti! Emma: Chi sintiti a diri? Ciuzza: Sintia a diri ca siccomu viautri aviti a moribonda intra e nun putiti cucinari, mi vinni u cori ri fari ru scacciteddi… secunnu lei, putia ciamari a Pippuzzu? Emma: Aviti arragghiuni, chidu a fatta ro secunnu pianu s’avissa sguluppiatu tutti cosi e a niautri n’avissa arristatu u sulu panaru! Javi appetitu! Ciuzza: Ca magari truoppu n’avi! I beddi ciciri! N’avia fattu ‘n chilu… e chi fuorru? Na vulata!... Ora tinissi, i mmucciassi buoni ca sennò mancu i tastati!

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Emma: Si, si! Ghiustu riciti! Rassi a mia ca i sistiemu ‘ntò stipu ra cucina… (prende il paniere, alza il tovagliolo) Ma comu bbi vinniru coloriti… e chi ciauru! (dalla porta della camera, senza essere notato, affaccia la testa Pippuzzo che si accorge delle focacce) Ciuzza: Nun scummigghiassi u panaru ca ancora sunu cauri cauri e fanu ciauru, s’avissa arricogghiri u liotru! (copre il paniere- Emma va in cucina – Entra Pippuzzo concitato) Pippuzzu: Emma, Emma!... buongiorno signora Ciuzzeda! C’hata vistu a mò suoru? Ciuzza: Si…è ddà rintra (correggendosi) ‘ntò bagnu! Ci vinni n’attaccu ri dissenteria… Pippuzzu: Ri chi? Ciuzza: Ri dissenteria! Pippuzzu: E chi maladdia è? Ciuzza: A cacaredda! Pippuzzu, a cacaredda! Pippuzzu: E mu putia riri prima. (affacciandosi alla cucina) Emma! Emma! Vieni subbitu! (Emma esce dalla cucina preoccupata) Emma: Chi c’è Pippuzzu, chi c’è? Nun mi fari preoccupari… forsi a signora Teresina s’aggravau? Pippuzzu: Nonsi! Emma: … Morsi n’atra vota? Pippuzzu: Nonsi! Emma: E allura, chi fu? Parra! Pippuzzu: Siccomu… a signura Teresina… ancora nunn’è morta… mi ciamau e ‘ntà uricci mi rissi (si avvicina a Emma e le bisbiglia qualcosa all’orecchio) Emma: Chi ti rissi ca nunn’ha caputu nenti? Pippuzzu: (imitando la voce di una vecchia) Mi rissi: “Siccomu staiu muriennu… e vulissi lassari tutti cosi a viautri… Emma: Maria mischina! Accussì ti rissi? Pippuzzu: Giuru! Accussì rissi, accussì, giuru! Emma: U sintistru signora Ciuzzeda chi ci rissi…. (Ciuzza si avvicina) Ciuzza: U ‘ntisi, u ‘ntisi! Emma: E allura? Cunta, cunta Pippuzzu! Pippuzzu: Si, si ora tu cuntu… (imitando la voce di una vecchia) Mi rissi: “Siccomu staiu muriennu… e vulissi lassari tutti cosi a viautri… avissi vogghia ri livarimi l’ultimu piaciri… Emma: (commossa) L’ultimu piaciri!!! Ciuzza: E chi piaciri è? Emma: E chi sapiemu… cunta Pippuzzu! Pippuzzu: (si avvicina a Emma e le bisbiglia qualcosa all’orecchio) ….U capisti? Emma: No, nun capì nenti, Chi vulìa? Parra forti! Pippuzzu: Ma c’è a signura Ciuzzeda! Emma: Nenti ci fa! A signura Ciuzzeda è comu una ri famigghia! Parra! Pippuzzu: (esitando) ….A signura Teresina vuliiaa Emma: Vuliiiaaa… Pippuzzu: … ru scacciteddi! Emma: Ru scacciteddi?!? (rivolgendosi a Ciuzza) Ma ‘n ci fanu mali? Ciuzza: E certu! Mi parunu taccia pisantuliddi! Pippuzzu: Pisanti! Pisanti! A vuliti fari morri senza accuntintalla? E se idda puoi voli a ciavi n’arrieri e nun ni lassa nenti? Ciuzza: Signora Emma, non ppi qualche cosa, ma a mia mi pari ca i scacci c’iavissina carri pisanti! U caciu, u pummaroru, a cipudduzza, u pitrisinu, l’uogghiu i casa… Emma: (a Ciuzza) Certu, mi pari ca avissina ssiri pisantuliddi… Pippuzzu: Viri ca chidda nun ni lassa nenti! Emma: (a Ciuzza che fa no con la testa) Macari ci ni ramu picculidda…. Pippuzzu: …Nenti ri nenti! Emma: Na scagghida….

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Pippuzzu: …Mancu na lira! Lassa tutti cosi a cumpari Janu e cummari Cunsulata! Emma: E no! Chissà no! …Chi putiemu fari morri a vicciaredda ccu stu risìu! (a Pippuzzo) Aspetta Pippuzzu ca i vaiu a pigghiari….(va per uscire a sinistra) Ciuzza: Rataccinni picca picchì a cipudda e fritta e ci cala pisanti! (Emma esce e va in cucina) Atto 2° - scena 2 Pippuzzu: (a Ciuzza) Uh! Chi siti spizzica! (si avvicina alla porta della cucina) Emma, portani assai picchì sennò a ciavi sa ripigghia e a runa a Janu e Cunsulata! (da destra entra Mina) Mina: (chiudendo piano la porta) Ecco fatto! E macari sta vota s’a scansiau! Buongiorno signura Ciuzza… Ciuzza: Bongiornu Mina… comu stapi, comu stapi? Mina: Ora sta rummiennu mischina… ma acciù si viri ca n’havi picca… Ciuzza: N’havi picca?... E voli i scacci? Mina: Cui? Pippuzzu: (a Mina) A signura Teresina! Prima, mentri ca tu eritu vutata pianu pianu mi rissi ca vulìa ru scacciteddi… Ciuzza: E happa diri accussì pianu ca Mina nun ‘ntisi nenti… ‘mbrugghiuni! Pippuzzu: Ma quali ‘mbrugghiuni e ‘mbrugghiuni! (a Mina) I scacci chi ci fanu mali? Mina: Ma, veramente, tantu beni nun ci fanu, ma acciù, a stu puntu, se c’è ri morri almenu lassamila morri contenta! Pippuzzu: (a Ciuzza) U sintistri cchi dissi Mina? Se ha morri, almenu mori contenta! (rientra Emma dalla cucina con un piattino coperto da un tovagliolo) Emma: Ccà ci suni i scacci… ci sta rannu tutti, alli voti c’iavvissina rapiri l’appititu… e puoi c’è ‘ntò mienzu a cascia, l’eredità! …Chi puonu siri ru scacciteddi! Pippuzzu: Rammi a mia ca ci vaiu iu, viatri nun vi disturbati! (toglie il piatto dalle mani di Emma e si dirige in camera da letto a destra) Emma: Oh, Mina… comu finiu? Mina: Finiu ca rantuliau finu a cincu minuti fa, ora a canciai e finalmente pari ca sta arripusannu mischina… ma …(inizia a rassettare le sue cose) Emma: Sta arripusannu? E allura ciamamu a Pippuzzu ca sennò chidu a rrusbigghia! (si addentra a destra e riporta in scena Pippuzzo che ha la bocca piena e il piatto vuoto) Vieni ccà ca a signora Teresina sta arripusannu, i scacci ce runi duoppu! (dal fondo entra Onorato che ha sentito le ultime parole) Onorato: I scacci? Quali scacci? Ciuzza: Arrivastru truoppu tardu! Onorato: Truoppu tardu? …Chiè? A morta morsi n’atra vota? Ciuzza: Ca quali! Arrivastru truoppu tardu ppè scacci! U viriti a vuostru cugnatu che ganasci cini? Iu stamattina havia ampastatu ru scacciteddi e havìa purtatu ppi viautri… Onorato: (guardando Pippuzzo che mastica a bocca piena) E ti mangiasti tutti tu?… comu fu ppe ciciri e ppa jaddina? Emma! Ma stu tò frati… Emma: Ma chi ci vuoi fari… u picciriddu haviri u vermi solitario! Onorato: U vermi solitario??? Ma chistu haviri ‘ntà panza na culorva solitaria! Ma sicuramente nunn’è mancu solitaria, n’haviri na mannira! Ciuzza: Aviti arragghiuni! I beddi scacci, cauri cauri… Pippuzzu: (a bocca piena) Veramente s’aviuna arrufriddatu! Onorato: Zittiti! Mangia pani a trarimientu! Pippuzzu: (a bocca piena) Viri ca nunn’è pani, su scacci! Emma: (scusandolo) Ma Pippuzzu havìa purtatu a signura Teresina ca i vulìa… è veru Pippuzzu? Pippuzzu: Si, ppi l’eredità! E siccomu idda rummìa, a ciamai… a ciamai attonna, a tuculiai e idda nun m’arrispunniu…c’havìa fari? Pigghia e mi mangiai iu…. Onorato: E bravu! Accussì si fa! Mina: Comu, comu? Pippuzzu, a signura Teresina nunn’arrispunniu? Pippuzzu: No, nun m’arrispunniu…c’havìa fari?

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Mina: (agitata) Ma comu nunn’arrispunniu?!?... Nun criru ca… (a Emma) Prestu, prestu! Viniti ccu mia! (scappano a destra in camera da letto recitando a soggetto) Emma: (prima di uscire, al marito) Onoratu, tieniti prontu picchì piensu ca sta vota è ppi daveru… Onorato: Prontu? E c’ha fari, m’ha vistiri a luttu? Emma: Ma no! Babbaleccu! Ha telefonari o signor Felice, o nutaru, o parrinu e (con sfottò) a cummari Consolata!... E nun stari a talari comu a ‘n minciuni! Alliestiti! (ed esce per andare in camera da letto - Pippuzzo ride) Atto 2° - scena 3 Pippuzzu: Ah,ah,ah (con cantilena) … Babbaleccu! …Minciuni! Onorato: Talè, Pippuzzu! Finiscila picchì chistu nunn’è u mumientu! Signura Ciuzza, ciò ricissi lei! Ciuzza: Iu??? E cu cià putiri ccù sta cura traunara! Ciuttuostu quantu vaiu a virri macari iu! (esce anche lei per la camera da letto – Pippuzzo si piazza davanti alla TV, la accende i inizia a giocare con il volume alto) Onorato: (fra sé e sé) Allura, U signor Felice, u nutaru e u parrinu, a cummari…. Ma n’è miegghiu prima u parrinu, puoi a cummari ccò compari, puoi u signor Felici e u nutaru?... No, no, ciamu prima a cummari Cunsulata ca chida ci teni e puoi viriemu (intanto compone il numero telefonico) Pronto? Si, cumpari Janu… iu sugnu, Onoratu….a bon’arma forsi ca morsi n’atra vota, viniti, prestu!... Comu? Se sugnu sicuru?... aspettati ca addummannu… (lascia il telefono e si reca davanti alla porta della camera da letto) Emma! Com’è… morsi?... Emma: (fuori scena) Forsi!! Onorato: Ma comu forsi! Talè ca c’iappizzai a telefonata! (la musica di Pippuzzo disturba) Pippuzzu mettila cciù pianu ssa televisioni! Allura, Emma, morsi o nun morsi ca sugnu o telefunu ccò compari Janu! (entra Emma) Emma: (uscendo coprendosi il capo con un fazzoletto nero) Sta vota… mi sa ca a signura Teresina s’inniu ppi sempri! Onorato: E allura Morsi? (corre al telefono) Si, a morta morsi, e sta vota ppi daveru!... Comu? C’hata purtari?... E chi sacciu… Pippuzzu: Ma comu chi sacciu?... U cuonsulu! (si avvicina la telefono) Hata purtati u cuonsulu, però sta vota a jaddina purtatila cchè patati picchì schitta nun sapi bbona! (Tafferuglio con Onorato, interviene Emma che lo trascina via dal telefono) Emma: Viani ccà tu, e stutamu sta televisioni ca siemu a luttu! Onorato: (riprende la conversazione) Faciti comu vuliti… ccà siemu… arrivederci! (chiude il telefono – a Emma) Allura ora a cu telefonamu?...O parrinu, o nutaru o a chidu ri l’agenzia? Emma: Fai tu, abbassa ca t’alliesti! Onorato: O parrinu chi ci telefunu a fari, ghià morsi! E puoi chi s’havia cunfissari?…. Nenti, ora ciamu o nutaru…no, forsi è miegghiu o signor Felice…. (suonano alla porta) E què, cu po’ esseri?... Pippuzzu, o rapi! (Pippuzzo va ad aprire – dalla camera da letto entrano Ciuzza e Mina che fanno il segno della croce) Emma: Signura Ciuzzeda, mi rassi na manu lei ca iu nun sacciu c’ha fari! Ciuzza: Nun si scapacitassi, fazzu iu ca jaiu esperienza….m’hana murutu ghià ru mariti e tri sogghiri! (guardando Onorato che fa gli scongiuri) E si! Quannu a morti trasi ‘ntà na casa è difficili ca si ni và! (poi a Emma) Ora priparamu a casa ppò muortu…lei si issi a mettiri u luttu ca ccà ci piensu iu… Mina: Vinissi ccu mia ca ci rugnu na manu r’aiutu! (Emma e Mina escono verso la cucina - Onorato sta con le spalle all’ingresso principale quando si sente toccare sulla spalla da Felice che entra) Atto 2° - scena 4 Felice: Requiem Eterna!! Onorato: Matri Maria chi scantu! Felice: Requiescant in pace!...Sentitissime e felici condoglianze! (si inchina e toglie il cappello) Onorato: Ma lei è ghià ccà? Com’è ca fici accussì prestu? Felice: Ero qui di passaggio! Ciuzza: Si!!!! Chiddu i muorti i senti ccò sulu ciauru!

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Onorato: (a Felice) Nun mi ricissi ca ghià si spargiu a vuci? Ciuzza: (ad Onorato confidenzialmente) Ca quali! Chiddu quannu ci su moribbondi …i pustìa! Onorato: (a Felice) Allura nunn’era ccà ri passaggiu?!? Felice: (toccando Onorato) In questa valle di lacrime… siamo tutti di passaggio! (Onorato si tocca per scaramanzia)… Requiem eterna, requiescant in pace!! Onorato: (a Felice e allontanandosi da lui) Nun parrassi accussì ca mi fa ‘mprissioni! Ciuzza: Signor …comu si ciama… Felice: Felice, Felice Trapasso dall’agenzia Felici Condoglianze, servizi funebri e per la persona, mi dica… Ciuzza: Avissima ancuminciari a pinsari ppà morta, i cannili, i fiori, u bauli…niscissi u calapinu… Felice: Senza fretta! Ci sarebbe da andare a prendere i candelabri con le candele… Onorato: Ppi chissu ci pinsamu niatri. Pippuzzu, o vai a cattari i cannili ‘ntà putiara! Pippuzzo: Iu? E picchì iu? Onorato: Picchì caminari a peri ti fa beni, accussì abbruci tuttu chidu ca ta mangiatu! Pippuzzo: E se puoi abbruciannu mi veni cciù fami? Onorato: Vatinni e nun tu fari riri ru voti! Vai! Fila! (lo accompagna fuori dal fondo)… Allura signor Felice viniemu o nuostru. Parrassi! Felice: Davanti alla morte non bisogna avere fretta! Fatemi prima costatare l’avvenuta morte, posso? (va per andare in camera da letto poi a Onorato) Lei vuole seguirmi? Onorato: Iu???...Ppi carità! Mi facìa ‘mprissioni ri viva fiuramuni ri morta! Facissi lei, facissi lei! Felice: (confidenzialmente e toccando Onorato) E qui sbaglia signor Onorato. Non è dei morti che bisogna avere paura ma piuttosto dei vivi!...Che brutto colorito avete! … Con permesso! (esce per andare in camera da letto –Onorato si guarda allo specchio il suo colorito - dal fondo entrano Jano e Consolata a lutto strettissimo, Consolata tiene in mano un paniere coperto da un tovagliolo – Musica funebre - Ciuzza prepara le sedie ai lati della stanza) Consolata: Condoglianze vivissime!… Jano: (balbettando) Vivissime condoglianze!… Onorato: Eh, caru compari …cara cummari! (abbraccia fugacemente Jano e più lentamente Consolata) Consolata: Chi disgrazia ca trasiu ‘ntà sta casa! Jano: (balbettando) Quannu unu menu s’aspetta… a morti veni e ti pigghia! (allontana Onorato dalla moglie) Onorato: Riciti ghiustu cumpari Janu!... (vede il paniere) Ma chi purtastru? Nunn’era u casu i disturbativi! Jano: (balbettando alla moglie) T’avìa rittu… ca nunn’era u casu i disturbarinni! (toglie il paniere alla moglie) Cumpari Onoratu, se c’è disturbu ni ripurtamu tutti cosi! Onorato: Chi c’entra… sti cosi si riciunu accussì, tantu ppi diri! (toglie il paniere a Jano) Consolata: Unn’è a cummari? (sarcastica) Astura sarà ddà rintra ca cianci, è veru? Onorato: Si, e comu cianci! No frattiempu si sta canciannu ppi mittirisi u niuru… Consolata: E …si sta mittiennu u luttu strittu comu a niautri, è veru?...Taliati cumpari…niuru fora e niuru intra! (allarga gli indumenti) Jano: (balbettando) V’hata fiurari ca mò mugghieri mi fici mettiri macari i causetti niuri…taliati! Consolata: E certu! A bon’arma su miritava! Jano: E macari i mutanni niuri…taliati! Onorato: (attratto più dalla comare) No, no, ci criru, ci criru! Consolata: (a Onorato languidamente) Ppi l’occasioni mi misi macari u reggipetto nero, mutandine nere e calze con reggicalze …niuri!!! Jano: Ma chi ci po’ interessari o cumpari chi ti mittisti tu! Onorato: M’interessa, m’interessa!... U sapiti… è ppi falli mettiri… macari a mò mugghieri… Ciuzza: (richiamandolo all’ettenzione) Vostra mugghieri u sapi chi s’ha mettiri! U luttu si porta ‘ntò cori e nnò ccò reggipetto niuru, mutandini niuri e calze con reggicalze …niuri!!! (toglie il paniere dalle mani di Onorato) Consolata: (a Onorato) Hiii! Chiè sdirrittata sta vostra vicina! (dalla cucina entra Emma vestita di nero e Mina – Emma ha in mano una cravatta nera per Onorato)

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Atto 2° - scena 5 Emma: OH! Cummari, cumpari, ghià ccà siti!?! (si abbracciano con Jano e Consolata) Ciuzza: I vuostri parienti vi purtarru u cuonsulu, (alza il tovagliolo e guardando) vistu ca su a luttu strittu purtarru a pasta ccò niuru re sicci! Unni u mettu prima ca u viri u liotru? Mina: Vinissi ccu mia ca u sistimamu ddà rintra, ammucciatu! Emma: Onoratu, ti purtai a cravatta niura, mettatilla! Jano: A sula cravatta!?! A mia mò mugghieri mi vistiu ca paru ‘m piezzu ri crauni! Consolata: (sarcastica) Si viri ca niatri aviemu cciù rispiettu ppà bon’armuzza! (fingendo un pianto) Ppi niatri u luttu è strittu, comu ppi una ra famigghia! Emma: Ma chi cuntati, se nun vi mittistru a luttu mancu quannu morsi a vostra zia! Consolata: Chi c’entra! A zia ri mò maritu morsi anziana ruoppu cinc’anni i malattia! Riccillu tu Januzzu! (Jano sta per iniziare ma viene interrotto) Emma: E quannu morsi vostra cugnata? Scamiciato ble a pois bianchi! Pari ca aviuva ghiri a ‘n matrimoniu! Consolata: Ppi precisa vuluntà ri mò cugnata, bon’arma! A chidda u niuru nun ci piacia ! Riccillu tu Januzzu! (Jano sta per iniziare e viene ancora interrotto) Emma: E allura, quannu s’inniu a bon’arma ro vuostru cucinu? Taglierino grigio topo fumo di lontra e lisesa aranciò! Haviuva fari a modella! Consolata: (pavoneggiandosi) Eh!... tannu si c’avia na bella linea! Riccillu tu Januzzu! Chi linea c’avia! Jano: Se, se… mo rivuordu… chi linia, tutti i curvi o puntu ghiustu! (a Onorato) Vo riurdati? Onorato: E comu no? Emma: Zittiti tu, maccarruni! (sarcastica) Ora anveci i curvi s’ammiscarru cche linii e nun si capisci nenti acciù! Ppi chissu vi vistiti ri niuru, picchì u niuru strinci! Onorato: Comunqui, finiemula e parramu ri iautru ciuttuostu! Jano: Si, si…parramu r’autru… Consolata: Zittiti tu e lassa parrari a mia! Chiè hata avvisatu ghià o nutaru? Onorato: Veramenti… Emma: Zittiti macari tu e lassa parrari e fimmini! No ancora nunn’hama avvisatu picchì nunn’hama avutu u tiempu! U sapiti, ccà hama avutu ri cchi cummattiri ccu na povira malata! Consolata: Vih!!! E se ghiè ppi chissu… cià cummattutu puru iu, e puru iu u tiempu u truava! Emma: Squasi! A lassauvu cociri ‘ntò sò bruoru ppi fari i vuostri comodi… Sacciu cu si mangiu u piu e nun puozzu parrai! Bih! ….e mischina nun vitti l’ura ri irasinni! Consolata: Ccu tutta a cascia! Emma: E certu! Chida ddà rintra ci teni tutti i sà cosi! Consolata: E capaci ca viatri gghià a rapistru ppi pigghiarivi tutti i cosi ri valuri! Emma: Nun sia mai! Se u vuliti sapiri a ciavi a vicciaredda astamatina a cunsinnau a Pippuzzu e chidu sa sta tiniennu comu na reliquia e nunn’ha datu mancu a mia ca sugnu so souoru. No comu a viautri ca ccà scusa c’aviuva lavari e canciari ci sfilauvu sempre a ciavi finu a quannu a signura Teresina mi rissi ri cancialla ansiemi o lucchetto! Consolata: (al marito) Avistu a veccia, babba babba!...Eccu picchì nun si rapìa! Emma: E chidda, mischina, mi priava ppi purtalla a mò casa, picchì sicuramente ‘nti viautri nun si trovava bona! Consolata: Certu! Ruoppu ca abbituauvu cchè cioccolattini ra matina a sira, acciù parìa comu n’armaluzzu ammaestratu! Virassi ca macari iu sacciu cu si mangiu u piu e nun puozzu parrai! Onorato: Buonu acciù! E chi stamu faciennu? Accussì finisci ca vi sciarriati! Ora parramu niautri uommini! E’ ghiustu cumpari Janu? Jano: (balbettando fortemente) E’….. ghiustu… ora parramu niautri…. Emma: Si! Bellu parrai! E ri stu passu finisci ca a morta ni feti intra!... Ciuttuostu, chiffà vinni u signor Felice? Onorato: Vinni, vinni. E’ ddà rintra che sta “costatando la morte certa”. Jano: (balbettando) E l’importanti ca è certa, sennò chi morti è! Onorato: Giusta a parola! Compari Janu parra picca, ma quannu parra è na sintenza!

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Atto 2° - scena 6 Mina: (entrando dalla cucina) Ammucciai u panaru intra u stipu ro cammarinu, ora vaiu ddà rintra ca a signura Teresina arristau sula! Onorato: Sula nunn’è! C’è u signor Felice ca sta pigghiannu i misuri… Mina: U signor Felice? E’ ccà? Quantu vaiu a virri… (si dirige in camera da letto) Onorato: Mina, Gelsomina, stai attenta ca chidu s’allappa! Mina: (si ferma) Chi dicistru? Emma: Nenti, lassilu stai ca sta arrimbambiennu! (Mina va in camera da letto) Ora ciuttuostu, s’ha pinsari o funerali. Consolata: Ma …nun fussi miegghiu ca prima rapissimu a cascia ppi virri quantu lassau, a cu lassau, e in basi a chissu… Emma: E ccà cari u sceccu! Allura viautri siti ccà ppè sordi e nò ppa morta! A cascia si rapi ruoppu o funerali! Vui chi ni pinsati compari Janu? (Jano cerca di balbettare senza proferire parola) Cu taci acconsenti! … allura, iu intanto ricissi ri faricci na ghirlanda all’unu, una la famiglia Cacace e una la famiglia Paci, ghiustu? Jano: Ma nun fussi miegghiu… Onorato: Ca ni facissimu una sula ccù tutti i ru nomi: le famiglie Cacace e Paci Consolata: Semmai Paci e Cacace! Prima fu ‘nti niautri! Emma: Chi c’entra! Però morsi ‘nti niatri! (entra Ciuzza dalla cucina) E puoi a C veni prima re P…Lei chi ni pensa? Ciuzza: Ccà nun c’è nenti chi pinsari, hata fari comu bi rici u cori… Se, comu riciti, siti accussì affezionati a signura Teresina… Consolata: E allura viriemu prima quantu costa e puoi viriemu… a proposito, unn’è u signor Felice? Ciuzza: Chidu è ancora ddà rintra …nun criru c’attisau i palitti macari iddu! Quantu u ciamu va! (va in camera da letto) Emma: Allura, prima ca arragghiunamu ri sordi, decidiemu comu hama fari… iu ricissi ri spartiri i spisi ro funerali a mità! Consolata: A mità??? E chi c’entra a morta morsi ccà! Onorato: Si! Ma viatri accampati diritti supra a cascia, motivu per cui… ricu ghiustu compari Janu? Jano: (balbettando) Beh, veramenti…. Consolata: Zittiti tu e lassa parrari a mia! …Tuttu addipenni ri chidu ca lassau e unni va a finiri a cascia! Onorato: Però addipenni macari ri chidu ca c’è intra a cascia! … Ricu ghiustu compari Janu? Jano: (balbettando) Affettivamenti…. Consolata: Mutu statti ca parru iu! (riflette) … E va beni…. Però!... Vistu ca nun sapiemu chi c’è intra a cascia… circamu ri fari i cosi parsimuniusi e senza esagerari! Emma: (ripetendo sarcastica) “Circamu ri fari i cosi parsimuniusi e senza esagerari!” Però quannu vi passava u mensili nunn’eruvu parsimuniusa… u parrucchieri, a sarta… erivu abbiata a profumi e balocchi! Consolata: Affari miei! Chissi eranu jautri tiempi! Comunque, parra tu Janu, rilla qualche cosa! Addifiennimi! Jano: (balbettando) Circamu sulu ri nun esagerari…. Atto 2° - scena 7 Onorato: Chistu si ca è parrai! (dalla camera da letto entrano Felice, Mina e Ciuzza) …Oh! Ccà c’è u signor Felice… Allura, signor Felice, a morta è morta? Felice: Dopo un attento esame …del corpo della signora… Onorato: (alludendo a Mina) Quali signora? Felice: Ma della morta, ovvio! …ho potuto costatare che il battito cardiaco è inesistente e che i parametri vitali non sussistono… Onorato: Ma, ‘nsumma… è viva o è morta?! Felice: Tutto lascia pensare che sono sopraggiunte complicazioni cardio-respiratorie e quindi… Tutti tranne Ciuzza e Mina: E quindi??? Onorato: E’ viva o è morta?! Ciuzza: Morsi, morsi mischina! (si segna con la croce)

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Mina: Ha finito di soffrire! Felice: (si avvicina a tutti stringendo la mano e togliendo il cappello) Condoglianze! …. Condoglianze! …. (dopo aver finito sistema sul tavolo gli attrezzi da lavoro –depliant, carpetta, portapenne a forma di bara, penna ecc.- e si siedementre tutti gli altri si scambiano le condoglianze) …Allora, signori, posso illustrarvi i nostri servizi? Onorato: (facendo gli scongiuri) Nun c’è bisuognu ca illustra, abbassa ca parra! (tutti si siedono attorno al tavolo) Ciuzza: Signora Emma, ci vaiu a priparari taiccia ri cafè… vu pigghiati è veru? (va per andare in cucina) Emma: Si, si ma nunn’esageramu, faciemulu luoncu e liegghiu! Consolata: Vih! Chi siti spizzica! Ppi niatri u facissi forti e ristrettu! Onorato: (a Ciuzza) U facissi normali… grazi signora Ciuzzeda! (Ciuzza esce - poi a Felice)… Allura, parrassi! Felice: Allora… visto che voi siete tanto affezionati alla buonanima…. Consolata: (forzando un pianto) Assai, assai… riccillu tu Januzzu! Jano: (balbettando) Assaissimu! Felice: Converrete con me quindi che occorrerà fare un funerale di lusso….corteo composto da carrozza con quattro cavalli bianchi con pennacchio, banda musicale con 16 elementi, coro di voci bianche di 10 elementi, bara in rovere e manici laccati d’oro, messa in cattedrale…. Mina: Con canto gregoriano! (tutti iniziano a mostrare disagio) Onorato: Signor Felice, …veramente niautri vulieumu fari na cosa …cciù … Consolata: Na cosa cciù … Emma: Comu si putissi riri…cciù… Felice: Ho capito! Funerale extra lusso? Va bene, aggiungiamo 4 trasportini in livrea! (scrive) Jano: (senza balbettare) Ca quali !?! Felice: E allora? Ditemi, sono qui per voi! (tutti fanno gli scongiuri) Onorato: Nunn’esageramu, lei è ccà ppa signura Teresina! …Virissi ri fari…na cosa… Felice: Ho capito! Abbandoniamo l’extra lusso e il lusso… (depenna dal foglio appunti) Facciamo un funerale lusso normal…togliamo la carrozza con i cavalli (depenna sul foglio) e mettiamo un bel mercedes blu notte modello “ultimo viaggio”, niente banda musicale…niente cassa in rovere, facciamo in ciliegio con manici laccati argento, togliamo anche i trasportini in livrea… ma almeno il coro di voci bianche… Consolata: (riprendendolo) Signor Felice! U biancu …cco luttu?!? Ci sdici! Riccillu tu Januzzu! Mina: Il corteo di verginelle! Onorato: Mina?!? Ma chi pi casu stati faciennu società? Mina: Eh, nel momento in cui avissa arristari senza travagghiu, almenu mi rugnu viersu! Emma: Signor Felice, sintissi a mia… a signura Teresina, bonarmuzza, era na pirsuna semplici e tutti sti cosi c’iavissina ratu fastidiu… Felice: Lasci fare a me! Allora propongo un funerale semi-lusso: una bellissima Fiat Duna bordò con croce luminosa e angioletti piangenti sulle fiancate, una cassa in faggio con manici colore bronzo che si abbinano al colore della macchina e la messa nella chiesa del quartiere… questo è il semi-lusso… Jano: (senza balbettare) Ma chi c’entranu i semi? Felice: Vi ho proposto il funerale di extra lusso e non va bene, il funerale di lusso e non va bene, a quello di semi lusso mi avete detto di no…come lo volete questo funerale? Onorato: Signor Felice, …veramente niautri vulieumu fari na cosa cciù modesta… Consolata: Na cosa cciù intima… Emma: …Decorosa , ma soprattutto…comu riri… Jano: (senza balbettare) Economica! Onorato: Si, bravu… economica! Virissi… mò compari Janu parra picca, ma quannu parra… Chi ci forra ri economicu? Felice: Economico? E potevate dirlo subito! Ci sarebbe il…(sfoglia il catalogo) funerale fai-da-te! “Felici Condoglianze” propone: Una cassa in abete con modanature e manici ferro zincato…se volete la potete assemblare voi perché arriva in scatola di montaggio con le istruzioni… e trasporto a spalla a cura dei familiari!

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Consolata: Eccu, bravu… faciemu na cosa semplici semplici, ru ghirlandi, ci faciemu riri na missa, a purtamu o cimiteru, e si finiu a festa! Mina: Scusati, ma ravanti a morti u milliliri nun si talìa! Emma: (indispettita) Mina! Ghià trasisti ‘ntà parti?!! Onorato: Finiemula!… Allura, signor Felice, si fici i cunti ri quantu vinissi stu funerali? Felice: (sfoglia il catalogo, fa due calcoli) Beh, diciamo che il Funerale fai-da-te viene a costare appena appena …due milioni e mezzo! Jano: (balbettando) Signor Felice?!? Ru miliuna e mienzu? Abbanè ca a morta cià mittiemu niautri, ca sennò o quantu n’avia custari! (entra Ciuzza col Caffè) Atto 2° - scena 8 Ciuzza: Avanti, ccà c’è u cafè! Sirvitivi! (posa il vassoio sul tavolo e tutti si avvicinano e si servono) Felice: Se volete posso farvi… un prestito agevolato… oppure… se prendete due Funerali fai-da-te posso applicarvi lo sconto del 30% che è una grande convenienza… (toccando Onorato) non si sa mai! Onorato: (Sputando il caffè) Attonna ccò pupu! Ma u sapi ca lai è curiusu! Felice: (alzandosi e raccogliendo le sue cose) Scusate, ma ora io vado in agenzia a preparare tutto, così vi porto il preventivo scritto e andiamo avanti…Gelsomina, vieni con me? Mina: Ma si, tantu acciù ccà nun c’è nenti chi fari! Emma: Si, si, ca niatri accussì ni priparamu ppò funerali. Ciuzza: Si, si. Mi ni calu macari iu, vaiu a dari u mangiari o jattu! (si alza e uscirà insieme a Felice e Mina) Onorato: Signor Felice, m’arraccumannu! Ci issi alliegghiu e nun carcassi a manu! Felice: Non si preoccupi, cercherò di lasciarvi contento, così alla prossima occasione non avrete dubbi su chi scegliere. Onorato: (accompagnandolo all’uscita di fondo e facendo i dovuti scongiuri) Astura pinsamu a chista e puoi sui viri! Felice: E allora, arrivederci, ci vediamo più tardi. Di nuovo condoglianze vivissime a tutti! (tutti rispondono a modo loro - esce) Consolata: (enigmatica e guardinga) Sintiti…. Ora siemu suli? …Nun c’è nudu ri strani?... Cummari, ciuriti i porti! Emma: (non capendo) Tutti ciusi su, picchì? Consolata: (a tutti) Iu …ri sta cosa… nunn’ha parratu mancu ccu mò maritu! Ni parrai sulu ccò nutaru! Onorato: Ccò nutaru? (Tutti diventano più attenti) Consolata: (a tutti) Si, si! Ro tistamientu ra signura Teresina! Onorato: E chi c’è ri stranu? Emma: Zittiti tu!... Allura? Consolata: E allura circai ri cunvinciri o nutaru ri farmi sapiri qualchi cosa…. Emma: E comu facistru? U nutaru nunn’è ca po’ parrari! Consolata: E m’addumannati comu fici? (facendo notare il petto prosperoso) Ca usai i mò armi ri persuasioni! Jano: (balbettando) Cunsulata! Ccò nutaru?!? Emma: Ccò nutaru, ccò macellaiu, ccò virduraru! A cummari l’avi ppi viziu r’ammusciari …u prospettu principali! Eh! Sacciu cu si mangiu u piu e nun puozzu parrai! Onorato: Zittiti! Chissa è a mmiria ca ti fa parrai! Mò mugghieri è comu a sarda, è bona e cara ma senza testa! Issi avanti cummari! Consolata: (facendo finta di non aver sentito) E allura u nutaru si sbuttunau! Jano: (balbettando) Cunsulata! Consolata: Vulia diri ca si rapiu, mi rissi chidu ca vulia sapiri va! Onorato: E chi dissi, chi dissi? Consolata: Mi rissi ca a veccia priparau na bella sorpresa ppi tutti niatri! Emma: Chi vuliti riri ccu stu “niatri”? A tutti niautri o sulu a viautri? Consolata: Vulia riri a niautri e a viautri! Emma: (al marito) Povira signura Teresina, bon’armuzza! A vistu? E tu ca nunn’ha pututu suppurtari!

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Onorato: Nunn’è ca nunn’ha pututu suppurtari! E’ ca mi facia siensu manciarimi a pastina ccò bruoru ca lassava ida! Emma: (al marito) Hiii! Comu si schifittusu! Onorato: Zittiti, va! (alla comare) E allura, ora chi diciti ri fari? Consolata: Iu, prima ri veniri ccà, ci fici na telefonata p’avvisallu! Onorato: E iddu? Consolata: E iddu mi rissi ca, (toccandosi il petto) vista a situazioni… quannu siemu pronti u ciamamu e ni fa sapiri u riestu! Onorato: E allura, chi stamu aspittannu? Telefonatici! Consolata: Cui iu? Nò. Iu ghià a mò parti a fici! (a Emma) Telefonatici viautri cummari! Emma: Iu? Ma chista è cosa ri uomini! Telefonatici vui compari Janu! Jano: (balbettando) Ratimi u nummiru ca ci telefunu! Onorato: Lassati stari, ca ci piensu iu! …Qual è u nummiru? (Consolata dal petto esce un fogliettino di carta) Consolata: Ccà c’è u nummiru! Emma: Cummari? Ma duocu rintra chi ci tiniti a rubbrica telefonica? Eccu picchì purtati a quinta misura! Consolata: Se v’arrispunnu v’affiennu! C’è cu po’… e c’è cu nun po’! Io puo’ e mi ni vantu! Onorato: (vicino al telefono sta già componendo il numero) Allura, iu staiu telefonannu. Chi ci ricu? Emma: Ma comu chi ci rici, baccalà! Onorato: Ci ricu accussì…”Nutaru… vinissi …ca a morta morsi!” Emma: Ma chi c’entra! Què sta morta? Cià diri a signura Teresina! Consolata: Però ricitaccillu tragicamente… facitici capiri ca siti addoloratu! Emma: Mettaccillu “bonarmuzza” ‘ntò riscussu! Onorato: Allura ci ricu accussì…(impostandosi la voce e imitando un pianto) Nutaru… vinissi …ca morsi a signora Teresina! Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza! Consolata: Ora ci siemu! Telefonati! (Onorato finisce di comporre il numero) Onorato: Pronto! …Pronto! Vinissi, prestu, ca morsi a signura Teresina! Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza!... Comu? Ma… ma… ma lei què?... Macelleria “il vitellone d’oro”??? Scusati, appa sbagghiari! (abbassa il telefono) Consolata: (dal petto esce altri foglietti di carta, li controlla e gliene dà un altro) Maria, cumpari! M’ata scusari! Sbagghiai! Pigghiai n’atru nummiru ri telefunu! (conserva i biglietti in seno) Emma: (tra sé) U ricia iu! Osà ch’iavi ddà rintra! Onorato: (a Consolata) Siemu sicuri ca chistu è chidu ghiustu? Consolata: (guardando il biglietto) Maria no! Chistu è chiddu ro funtanieri! (prende un altro biglietto dal seno) Tinissi, chistu è chidu ghiustu! Telefonati! (Onorato inizia a comporre il numero) Onorato: Pronto! …Pronto! Chiè l’ufficiu ro nutaru? …(impostandosi la voce e imitando un pianto) Qui parla Onorato Cacace…si, si…sa già tutto? A signora Consolata ci illustrau u… problema… comu rici?…i problemi (tra sé e indicando il petto) certu i problemi eranu rui, … allura vinissi, prestu, ca morsi a signura Teresina! Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza!... Si morsi oggi! Vinissi ca u spittamu…... Si, si…comu? …Si… tutti ccà siemu… vinissi prestu… arrivederci! M’arraccumannu… nun si scurdassi u tistamientu!!! (abbassa il telefono) Atto 2° - scena 9 Consolata: Quannu rissi ca veni? Onorato: U tiempu ra strata! Emma: E unni l’havi l’ufficiu? Consolata: Ru strati sutta ri niatri. (suona il campanello) Emma: Vih! E comu fu veloci! O rapi, Onoratu! Prestu sistimamu tutti cosi! (Onorato va ad aprire - dal fondo entra Pippuzzo con due candele accese – cammina pianissimo)

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Pippuzzo: Cca ci su i cannili! M’appa fari pianu pianu sennò si stutaunu! Mi fici rari macari i portacannili! Onorato: Ma nun mi riri ca ti facisti tutta a strata cche cannili addumati? Pippuzzo: E certu! Accussì su pronti all’usu! (li poggia sul tavolo) Fatimi mangiari qualchi cosa ca sugnu stancu! Emma: Lassa perdiri ca a tia mangiari assai ti fa dannu. Leva sti cannili ri ccà e mettili ddà rintra, vicinu o liettu ra signora Teresina… Onorato: (a Pippuzo) E stutalli ca astura nun ci su visiti e si cunsumanu a matila! Pippuzzo: (Pippuzzo indispettito spegne le candele e va in camera da letto) Mancu u traficu ca fici! (appena esce suona il campanello) Emma: Maria! E què? Consolata: Sarà u nutaru! Onorato: E chiè? Accussì prestu? Comu po’ ssiri? (risuona il campanello) Emma: Comu si camurriusu! Quannu, comu, picchì! O viri què ciuttuostu! Onorato: (si alza per andare an aprire e incrocia Pippuzzo che sta uscendo dalla camera da letto) Pippuzzu, adduma i cannili ca ci su visiti! (va verso il fondo e Pippuzzo rientra in camera da letto – tutti si sistemano ed iniziano a fare l’espressione triste – dal fondo entra Onorato e Ciuzza con un vassoio in mano, tutti restano delusi) S’accomodassi! Emma: Signora Ciuzza! Siti viautri? Ciuzza: (affaticata e ansimante) Iu sugnu, ma picchì? A cu aspittauvu? Emma: Eh, ri sta scampanata ni parsi u nutaru! Ciuzza: Ma picchì? U nutaru sona comu suonu iu? Onorato: Ma muggheri vulia riri ca stamu aspittannu o nutaru. (esce Pippuzzo dalla camera da letto) Pippuzzu! Stuta i cannili! Pippuzzo: Stuta, adduma! Adduma, stuta! Deciditi!... Addumari o a stutari? Onorato: Stutali ca ancora nunn’è ura! (Pippuzzo rientra in camera da letto - suona il campanello) Aspetta, aspetta! (Pippuzzo riesce e sta davanti alla porta sbuffando) Quantu viriemu què! (va ad aprire) Consolata: Stavota sarà u nutaru! Pippuzzo: (urlando verso Onorato che è fuori scena) ... Addumari o a stutari? (entra Onorato con il notaio che tiene una borsa portadocumenti) Onoratu! Sti cannili s’hana stutari oppure s’hana addumari? Emma: (imbarazzata) Pippuzzu! Ma chi dummanni fai? Buongiorno Signor Notaio! Pippuzzo: (al notaio) Certu ca sti rui su strani! Prima mi riciunu ri stutalli ca cunsumanu a matila, ora mi riciunu r’addumalli! Mittitivi r’accuordiu! Iu i vaju a dumari, mischina chida è o scuru completu! (esce verso la camera da letto) Notaio: (Non capendo) Buongiorno a tutti e …condoglianze! (si toglie il cappello e abbraccia Consolata) Consolata: (singhiozzando) Chi disgrazia ca trasiu ‘ntà sta casa! (Onorato fa scongiuri) Jano: (senza balbettare) E i sbinturi nun vieninu mai suli! Onorato: (tra sé e sfacendo corna) Ma viri tu comu addivintau latinu ccò parrai!... Nutaru s’assittassi, s’accomodassi! (gli porge una sedia) Prego! (nel frattempo entra Pippuzzo con delle chiavi in mano con le quali ci gioca) Notaio: Si, si, grazie! Cari signori, scusate la mia schiettezza, ma dobbiamo fare velocemente perchè fra non molto ho un appuntamento nel mio gabinetto! Pippuzzo: (Iniziando a ridere) Bellu malarucatu! Ah,ah,ah! Nutaru! Unni aviti l’appuntamentu? Ah,ah,ah! Notaio: Nel mio gabinetto! Perché? (guarda tutti esterrefatto) Pippuzzo: Bellu malarucatu! Ah,ah,ah! Arriciviti agghienti ‘ntò gabinettu? O viri tu chi fietu!!! Ah,ah,ah! Emma: (imbarazzata) Pippuzzu! Ma chi capisti? U gabinetto ru nutaru è l’ufficiu! Pippuzzo: E appuntu! Ah,ah,ah! Appena a ghenti trasi si calanu i causi e s’assittanu! Ah,ah,ah! Notaio: Signori! Per piacere! Un po’ di contegno! Un po’ di rispetto nei confronti della povera signora Teresina! Onorato: Nutaru! N’hata scusari! Mò cugnatu ccà testa c’è picca! U viriti chi mi tocca suppurtari ogni ghiuornu! Emma, mannalu ddà banna a chissu! (indicando la cucina) Pippuzzo: (frignando) Ma iu vuogghiu stari ccà! Emma: Pippuzzu! Vatinni ‘ntà cucina ca chisti nun su cosi ppi ttia! (Pippuzzo continua a frignare)

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Ciuzza: Signora Emma! Lassassi fari a mia! (Fa vedere a Pippuzzo cosa c’è nel vassoio) Vieni ccu mia Pippuzzu, ca c’è na cosa ppi tia! (e se lo porta in cucina) Onorato: Arrufriscu! Allura nutaru, ora siemu pronti,… ligghissi! Notaio: Allora …Posso??? Consolata: (singhiozzando) Putiti! Putiti! …Chi sbintura! Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza! Mò compari Janu voli riri bonarmuzza!! Notaio: Allora …salto tutti i preliminari… Onorato: Sautassi, sautassi… Notaio: Ecco qua! “Io Teresa Lomagro…nella piena facoltà di intendere e di volere…lascio tutti i miei averi”… Consolata: (singhiozzando) Nutaru! Ppi niatri era comu na secunna matri! Tutti i suoi averi…Chi sbintura! Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza! Emma: Zittitivi ca u nutaru ha ghiri avanti! Notaio: Ben detto signora! Allora, continuiamo …”lascio tutti i miei averi… a chi mi ha assistito negli ultimi anni della mia esistenza”! Emma: Havìa rittu iu! (singhiozzando) Chi cori ranni! Consolata: (singhiozzando) Ppi niatri era comu na suoru! …Chi sbintura! Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza! Notaio: (inserendosi forzatamente) “E precisamente lascio la mia cassa…”! Consolata: (singhiozzando) A cascia, a cascia!.. Unn’è a cascia? Emma: Ntà so stanza è! Ora a pigghiamu! Onuratu! Fatti rari na manu ro compari Janu e pigghiatila! Consolata: (singhiozzando) E acciù ca ci siti… farcitivi rari a ciavi ri Pippuzzu! (i due si alzano e vanno in camera da letto) Atto 2° - scena 10 Notaio: Certo che la buonanima deve avervi stimato molto per lasciarvi unici eredi! Emma: Nun dicu ppi vantarimi, ma ppi mia era acciù una ra famigghia! Consolata: (singhiozzando) Ma picchì? Ppi niautri nò?...Povira signora Teresina! (rientrano Jano e Onorato che portano la cassa che poseranno al centro) Oh! Ccà c’è a cascia, a cascia!... Emma: (Gridando verso la cucina) Pippuzzu,vieni prestu, porta a ciavi! Notaio: (inserendosi forzatamente) Un attimo! Lasciatemi finire! Quindi…“lascio la mia cassa e il suo prezioso contenuto a chi ha saputo dimostrare di volermi bene semplicemente per quella che sono ”! Consolata: (singhiozzando) Vih! Santi paroli! Niatri… iu e mò maritu… hama vulutu sempri beni! E’ veru Januzzu? Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Emma: Ma picchì, ppi niatri a signura Teresina ha statu una ra famigghia! Riccillu Onoratu! Onorato: Eccomu! Ha vulutu beni comu na sogghira! (Gridando verso la cucina) Pippuzzu, comu finiu ccu sti ciavi??? Pippuzzo: (entrando) Ccà ci sunu i ciavi, ma viriti ca a signura Teresina i resi a mia picchì ci cuntava a storia re marziani… Onorato: (prendendo la chiave) Jautru ca marziani! Rammi sta ciavi e finiemula! Acciù chidu ca è fattu è fattu! U tistamientu è scrittu… Pippuzzu leviti ri ravanti ca chisti nun su cosi ppi tia! (Pippuzzo brontolando va in cucina) Consolata: (singhiozzando e avvicinandosi al notaio) Avanti, nutaru! Virissi comu m’abbatti u cori! …tagliassi (il notaio guarda rapito, lei voluttuosa) Rapiemula sta cascia! Emma: (avvicinandosi anche lei al notaio) Nutaru, macari a mia m’abbatti u cori taliassi! Onorato: Emma! Lassa stari! (chiamandola a sé e parlando piano) chi vuoi mettiri u tò…cori cu chidu ra cummari? Viri ca accussì pirdiemu a causa ‘n partenza! (al notaio battendo la mano sul tavolo) Nutaru, rapiemu sta cascia e nun si ni parra acciù!

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Notaio: E va bene! Apriamo la cassa! Datemi le chiavi! (Onorato gli dà la chiave e il notaio si porta a centro della scena per aprire la cassa - tutti si avvicinano) Jano: (balbettando) Chi pal..pal…palpitazioni! Jano, Emma, Onorato e Consolata: (a soggetto) (appena la cassa è aperta tutti si sbalordiscono perché dentro trovano dei vecchi vestiti, dei giornali, delle foto che butteranno in aria alla rinfusa fino a quando fra le tante cose non uscirà fuori una grande busta gialla con un disegno di Marziano che verrà buttata in aria anch’essa - Pippuzzo raccoglierà la busta) Pippuzzo: Nutaru! Nutaru! Ma chista è a busta ca ci resi iu a signura Teresina! Ccà rintra ci sunu i disigni re marziani! (apre la busta ed esce i disegni mostrandoli) A idda ci piacianu! Talìa Onoratu! (Onorato non lo considera) Talìa Emma! (Emma non lo considera così come Jano e Consolata, poi si rivolge al notaio) Virissi chistu è ZXP581, chistu è XG950 e chistu è (trova un foglio scritto a mano)…ma …ma chistu nunn’è disignu miu! E chiè stu fuogghiu? Chi c’è scrittu? Jano, Emma, Onorato e Consolata: (a soggetto) Quali fuogghiu? Notaio: (prendendo il foglio) Questo è il vero testamento della signora Teresina! Jano, Emma, Onorato e Consolata: U tistamientu ?!? Onorato: E chi dici, chi dici? Consolata: Ligghissi, subitu, ligghissi!! Emma: Viriemu chi c’è scrittu! Notaio: (aprendo il foglio) Calmatevi e accomodatevi! (tutti si siedono velocemente) Jano, Emma, Onorato e Consolata: Ligghissi, ligghissi… Notaio: (legge) Allora….”Io Teresa Lo Magro, nella piena facoltà di intendere e di volere… Onorato: volere…. Notaio: “lascio ogni mio avere”… Consolata: ogni suo avere… Emma: ogni suo avere… Notaio: “contenuto nella cassa”… Consolata: nella cassa… Emma: nella cassa… Notaio: “alle famiglie Paci e Cacace” Consolata: Paci… Emma: e Cacace… Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza! Notaio: “Per quanto riguarda la palazzina a 4 piani sita a Roma in via delle Acacie, il deposito bancario consistente in lire 300 milioni lasciatomi dal mio devoto marito dispongo che” Consolata: 300 miliuni!!! Maria, Maria, mi sta viniennu u fridu e a frevi! Emma: A ccu u riciti, …a palazzina, a Roma!…ligghissi nutaru, ligghissi! Onorato: (balbettando) Bo…bo…bo Jano: Bonarmuzza! E chiè ancuminciastru a chicchiari macari viautri!… ligghissi nutaru, ligghissi! Onorato: Cumpari Janu, addivintastru latinu tuttu a na vota! Notaio: (inserendosi forzatamente) Dispongo che…questo capitale …venga gestito e utilizzato dal notaio per premiare chi ha mostrato rispetto e benevolenza vera nei miei confronti. Consolata: Niatri! Siemu niatri!! Janu siemu ricchi! Emma: Ma quali viautri! Zittitivi ciuttuostu e faciti parrari o nutaru! Notaio: (inserendosi forzatamente) “Dispongo pertanto che venga istituita una casa di accoglienza per quanti, come Pippuzzo, vivono in situazione di disagio. A lui va il mio estremo ringraziamento per le ore liete passate insieme ai suoi marziani e per la semplicità con la quale ha dimostrato il suo affetto. Spero che possiate condividere il mio gesto. Teresa Lo Magro!” Consolata: Ma…ma …comu? Finiu accussi? Ccu ddu pezzi n’accurdau??? Emma: Ma … iu ‘n funnu ‘n funnu nun mi lamientu! E tu Onoratu? Onorato: Iu? E c’avissa diri? E viatri cumpari Janu???

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Jano: (balbettando) Bo…bo…bo Onorato: Bonarmuzza??? Jano: (balbettando) Ca quali! Bo…bo…bo Botta ri sancu a idda! (il notaio rassetta i fogli nella cartella e dal fondo entra Felice e poi Mina) Atto 2° - scena 11 Felice: Signori scusate! La porta era aperta e mi sono accomodato…Ho appena finito di preparare il preventivo per il funerale e adesso la mia segretaria ve lo presentarà nei dettagli…Gelsonima!…(entra Mina) Onorato: Mina?!? Segretaria? Emma: A picciotta nun ci persi tiempu! Consolata: U tiempu ciuttuostu u stamu pirdiennu niautri!…Janu amuninni! Ssi cosi intra a cascia vi rialamu, nunn’aviemu chi faranninni! Notaio: Aspettate, c’è da organizzare il funerale! Consolata: U funerali? E niatri chi ci trasiemu ??? Mancu se fussi parenti nostra! Emma: Ma comu? Ghià ca a signura Teresina era comu na mamma, na suoru… Consolata: Ehhh! E chissi su cosi ca si riciunu! … Janu amuninni! Condoglianzi a tutti e arrivederci! (escono dal fondo) Felice: Signori, ma per il funerale? Non vorrete lasciare la morta così, senza sepoltura?! Emma: Signor Felice, ma lei ci pari ca niatri siemu ghenti senza cori? Onorato: Mina, vistu ca tu si a segretaria, pensaci tu, picchì a signura Teresina,sulu sulu picchì mi leva a mò cugnatu r’ammienzu e pieri si merita chissu e jautru…(dalla cucina entra Pippuzzo con la bocca piena il muso sporco di nero di seppia e col paniere in mano) e tu Pippuzzu vienu ccà… Pippuzzo: Emma! Talè chi truvai ‘ntò stipu ro cammarinu! Onoratu, chi ni vuoi taiccia? Nutaru, affavuriri? Onorato: Ma si, ramminni magari a mia e offrili a tutti, alla saluti ra bon’arma! Faciemu stu funerali e nun si ni parra acciù! M’arraccumannu na cosa decorosa…a propositu signor Felice, qual’era l’offerta speciale? Felice: Prendi due e paghi quando vuoi! Mina: Acquistando due casse di legno massiccio, una per il morto e una per il capofamiglia si può risparmiare fino al 25% e si paga comodamente in 24 rate…. Notaio: Un momento, per favore! A questo punto è obbligo leggere l’ultima lettera che la buonanima mi aveva detto di aprire dopo che si era deciso per il suo funerale (prende una lettera dalla borsa, la apre e inizia a leggere)…”Per mia precisa volontà dispongo che a chi si occuperà di pagare il mio funerale vada una cifra forfettaria di 5.000.000 di lire più una rendita mensile vitalizia di 700 mila lire che sarà corrisposta direttamente dal notaio Carsillo a fronte della loro grande disponibilità. Teresa Lo Magro”…Signori questo è tutto, adesso scusatemi ma devo correre in nel mio gabinetto… Pippuzzo: E chi ci scappau a cacaredda all’impruvvisu? Ah,ah,ah! (seguendo l’uscita del notaio dalla porta di fondo) Onorato: Comu, comu comu??? Emma: 5 miliuna!?! (si sente mancare) Onorato: 700 Mila liri o misi?!?…Pippuzzu ciama a signura Ciuzzeda ca mi sientu mali!!! (si lascia andare su una sedia spossato) Mina: Pippuzzu, lassa perdiri! Ccà ci sugnu iu! Ancora ppi oggi sugnu ‘nfirmera! Onorato: No! Tu acciù nun si ‘nfirmera! Fai parti ri l’agenzia mortuaria, ppi piaciri no! Felice: La nostra rinomata agenzia esegue qualsiasi tipo di servizio dedicato alla persona e questo servizio, questa volta lo facciamo gratis! Gelsomina, all’opera! (tutti attorno a Onorato ad accudirlo, anche Ciuzza è entrata dalla cucina con un bicchiere d’acqua – Pippuzzo salterella intorno) Pippuzzo: Magari iu! Macari iu vuogghiu iucari o malatu e a ‘nfirmera! Mina, macari iu! Facitimi iucari!... Facitimi iucari! Onorato: (Ancora accasciato sulla sedia) 5 Miliuna? … Emma, ricci a Pippuzzu r’addumari tutti i cannili c’aviemu! Addumamu tutti i cannili!!!

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(Felice distribuirà delle candele dalla tasca, tutti le accenderanno esultando. Nel trambusto più totale dalla camera da letto esce la signora Teresina in camicia da notte, cappottone pesante e scialletto sulle spalle – appena la vedono spaventati cadono in un silenzio totale) Teresina: Ma chiè tuttu stu baccanu? Oh, comu nun si po’ ripusari ‘ntà sta casa! E puoi, chi su tutti sti cannili? Stutatili! C’aviti u muortu rintra? Pippuzzu, vieni ccà aiutami, arricuogghi tutti ssi cosi e mettili intra a cascia ca ri sta casa mi ni vuogghiu iri! Vaiu a casa ri ripuosu re monachi, abbasta ca tu mi vieni a truvari ogni tantu cchè tò marziani accussì jucamu, u capisti? Però ora fammi iri ddà rintra ca mi vinni taiccia r’appetitu…(Pippuzzo la aiuta ed escono a sinistra per la cucina – tutti restano per un momento senza parole) Pippuzzo: Si, signura Teresina, vinissi ccu mia ddà rintra! Ci sunu i ciciri, i scacci, a jaddina ccò bruoru…(indicando la cucina – Teresina lo segue lentamente- tutti spengono le candele e Felice le raccoglie) Onorato: (Balbettando e fuori di sè) A…a .. morta… è viva?!? Signor Felice, a morta è viva! Abbularru i 5 miliuna, i 700 mila liri mensili! (si alza minaccioso verso Felice) Rici ca aviuti l’uocciu clinicu? Vieni ccà ca ti ni fazzu due di occhi clinici! Sdisonoratu! Vieni ccà ca t’affucu! Stutati tutti ssi cannili ca portanu mali! U capisti Emma! Persimu tuttu u beni, jautru ca sordi, palazzi, funerali! Disonaratu! Delinquenti!… Ma sta vota l’offerta speciali ta fazzu pigghiari a tia! Vieni ccà! Vieni ccà! (Tutti a soggetto cercano di calmare Onorato che minaccioso cerca di acciuffare Felice girando attorno al tavolo ed infine escono tutti dal fondo) (nel frattempo da sinistra rientrano Teresina e Pippuzzo con dei piatti in mano che mangiano) Teresina: (entrando da sinistra ancora mangiando) Maria Pippuzzu chi fu bellu! Aulivi abbunati e pani i casa! E i scacci? Mi sientu n’autra! Vieni, vieni , jucamu e marziani… comu ricisti ca si ciama chiddu? PPP? ( si siedono sul divano con la Tv di davanti per giocare al videogioco) Pippuzzo: Ca quali PPP! Si ciama ZXP? Vu riurdati? ZXP u marzianu, chidu buonu! Teresina: Va bè, va bè, hai arragghiuni tu! …Ma …unni s’innierru tutti? U sai chi ti ricu? Ora ca mi sientu cciù bidduzza, m’arriestu ccà, ntè monachi tantu assai nun mi piaci, picchì ddà nunn’è ca ci sunu i scacci accussì buoni! Pippuzzo: Aviti arragghiuni, però ora iucamu, avanti! Avanti! Teresina: Si, si… mi sientu na picciutteda ri vint’anni!… Però, …chi famigghia ri pazzi!

FINE SIPARIO

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