S.B. Conciliazione, ètempo diaccelerare

1
L a pausa per le va- canze estive rap- presenta solita- mente un momen- to di riflessione, una sor- ta di “tagliando di metà percorso”, rispetto alle attività realizzate e da in- traprendere nella secon- da parte dell’anno. Ci la- sciamoallespalleseime- si d’intenso lavoro che hanno visto la Cisl impe- gnata sia sul fronte ester- no, con proposte e idee finalizzate a favorire una ripresa della crescita e dello sviluppo soprattut- to in termini di coesione sociale e riduzione delle diseguaglianze, sia da quello interno, segnato dalla lunga fase congres- suale culminata con il XVIII Congresso confede- rale nazionale da cui l’or - ganizzazione è uscita più unita, più forte e compat- ta. Rilanciare il mercato del lavoro ancora sta- gnante, in particolare per giovani e donne, ac- celerare con le imprese nella costruzione di un nuovo modello di relazio- ni industriali per meglio soddisfare esigenze di la- voratori e aziende, rive- dere un sistema previ- denziale eccessivamen- te rigido e poco incline al ricambio generazionale, riformare un sistema fi- scale che non aiuta le fa- miglie, oggi sempre più povere, restano tra le priorità da affrontare a partire dal prossimo au- tunno. Grande attenzio- ne è stata dedicata inol- tre alle diseguaglianze le- gate al genere, rimarcan- doilfattochelamancan- za di strategie politiche strutturali per ridare slancio all’occupazione femminile rendono di dif- ficile soluzione anche al- tre partite come quella demografica, che vede l’Italia in “discesa libe- ra” quanto a numero di nascite, con ricadute so- stanziali sulla tenuta del sistema Paese, e quella più sentita della violenza che continua a fare vitti- me anche tra i minori, spesso bersaglio di vio- lenza insieme alle loro mamme. A proposito di minori, sarebbe ormai giunto il tempo di appro- vare l’apposito disegno di legge sugli orfani di femminicidio - sono cir- ca 1600 attualmente - che giace fermo in Parla- mento rinviando impor- tanti risposte di tutela da parte dello Stato. Dun- que, il lavoro resta alla base di ogni progresso economico e sociale. Per le donne risulta ancora scarso, pur con le dovute differenze tra pubblico e privato evidenziate an- che in una recentissima pubblicazione dell’Ocse che ha lasciato intravede- re la strada seguire per migliorare la situazione. L'occupazione femmini- le - afferma lo studio dell’Ocse - nel pubblico impiego è al 58%, men- tre nel privato è al 45%. L'Italia, insieme alla Dani- marca, la Grecia, il Belgio elaSpagna,hamantenu- to un equilibrio di gene- re, con una presenza femminile tra il 51 e il 52%. Alcuni settori chia- ve del pubblico, come gli insegnanti e gli infermie- ri, sono fortemente do- minati dalle donne. Dati questi che rispecchiano condizioni di lavoro più flessibili nel settore pub- blico rispetto al privato. Il suggerimento che ne viene fuori è, dunque, quello di dare vita a politi- che più efficaci di conci- liazione tra famiglia e la- voro creando condizioni di welfare più adeguate alle esigenze di donne e famiglie, senza limiti le- gati alla sporadicità e alla temporaneità di misure che necessitano invece di ampio respiro. Come donne, ce la stiamo met- tendo tutta per contribui- re in ogni ambito lavorati- vo, tramite il welfare con- trattuale, alla costruzio- ne di quelle condizioni di benessere organizzativo all’interno dell’azienda chefannotantobenean- che alla produttività. Il bi- lancio tra lavoro e vita privata rappresenta or- mai una questione diri- mente per il futuro delle lavoratrici e dei lavorato- ri, in linea con la recente proposta di direttiva emanata dalla Commis- sione Europea, valutata positivamente dalla Con- federazione Europea dei Sindacati, che prevede il superamento della vec- chia direttiva sui congedi parentali ampliandoli e il diritto ad accordi di lavo- ro flessibili per le lavora- tricieilavoratoriconfigli o altri familiari dipenden- ti, realizzabili a pieno pe- rò solo con la disponibili- tà dei datori di lavoro. Le vacanze ci aiuteranno a recuperare le giuste energie che ci servono per proseguire in questo lavoro che in molte real- tà sta dando buoni frutti. Buone vacanze a tutte e a tutti. Liliana Ocmin C ensis e Confcooperative hanno pubblicato di recente uno studio dal titolo ”Donne al lavoro, la scelta di fa- re l'impresa”. L’indagine dimostra, dati alla mano, la forte volontà delle donne di partecipare al mercato del lavo- ro anche a fronte di una situazione occupazionale che le vede sotto di circa venti punti percentuali rispetto ai colle- ghi uomini (48,5% contro il 66,9% degli uomini). Le difficol- tà ben note di ricerca di un posto di lavoro non hanno sco- raggiato più di tanto la componente femminile del Paese chesièmessaingioconegliultimianniguardandomaggior- mente, nonostante i contraccolpi della crisi e grazie anche agli sviluppi delle tecnologie comunicative e ai minori costi d’avvio, ad attività di tipo imprenditoriale, dimostrando in questo non solo grandi capacità di iniziativa ma anche di tenuta e gestione dell’impresa. Le donne imprenditrici in Italianel2016sonoparia51milacontroi184milaimprendi- tori uomini. Nel 2007, anno immediatamente precedente almanifestarsidellacrisi,ledonneallaguidadiimpreseera- no 64mila, gli uomini 253 mila. Il saldo negativo in entrambi i casi risulta evidente, ma se si osservano i dati più recenti si registra una tendenziale ripresa delle donne dal 2015, che anticipa di un anno la crescita degli imprenditori uomini av- venuta solo nel 2016. I numeri indice con base uguale a 100 nel 2007 confermano per le donne il rimbalzo dopo il 2014 e il consolidamento nel 2016. Lo studio tiene a precisare, inoltre, che non si tratta di una femminilizzazione di alcune professioni in declino o di un inserimento in parti marginali di attività economiche, ma la realizzazione di una scelta, sia pure obbligata dalla situazione del mercato del lavoro, di un’aspirazione e di una volontà a mettersi in proprio. (L.M.) Uno studio di Censis e Confcooperative evidenzia la propensione delle donne a scegliere di fare impresa Conciliazione, ètempo diaccelerare conquiste delle donne Le donne si emancipano ed entrano sempre più numerose nel mondo del lavoro. Ecco un’aula della Scuola infermiere Donata Agnelli. Per gentile concessione Archivio Storico Carlo e Maurizio Riccardi I tempilunghidellagiustiziamalsiconcilia- no con l’esigenza di risposte dei cittadi- ni, a maggior ragione quando si tratta di reati odiosi come quelli della violenza sul- ledonne.Benedunquelasempremaggio- re consapevolezza anche in chi ammini- stra la giustizia sulla necessità di agire in concreto. Ne è convinto anche il Consiglio superiore della Magistratura che ha preso l’impegno a dare una risposta giudiziaria sempre più tempestiva per combattere il femminicidioelaviolenzadigenere.Apar- tire dall’incidere sull’organizzazione de- gli uffici per accelerare le procedure. Ma non solo. Diventa centrale anche puntare sulla formazione mirata dei magistrati ma anche condivisa con le altre parti coinvol- te.Unannunciodatoinoccasionediunin- contro con i principali rappresentanti del- leretinazionalideicentriantiviolenza.An- nunciata poi anche un’altra iniziativa: a settembre si terrà un confronto anche conl’avvocatura elaScuolaSuperioredel- la Magistratura. Un’iniziativa con cui il Csm”intende raccoglierelagrandeatten- zione del Presidente della Repubblica Ser- gio Mattarella e stimolare il confronto sia con il Parlamento, grazie anche alla sensi- bilità della presidente della Camera Laura Boldrini,coneventualimodifichenormati- ve,siaconilGovernoeilDipartimentoper le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il sottosegreta- rio Maria Elena Boschi che sta lavorando al piano nazionale Antiviolenza”. S.B. Femminicidi. Dal Csm impegno per risposta giudiziaria tempestiva 7 giovedì 27 luglio 2017 7 Dibattito

Transcript of S.B. Conciliazione, ètempo diaccelerare

Page 1: S.B. Conciliazione, ètempo diaccelerare

La pausa per le va-canze estive rap-presenta solita-mente un momen-

to di riflessione, una sor-ta di “tagliando di metàpercorso”, rispetto alleattività realizzate e da in-traprendere nella secon-da parte dell’anno. Ci la-sciamo alle spalle sei me-si d’intenso lavoro chehanno visto la Cisl impe-gnata sia sul fronte ester-no, con proposte e ideefinalizzate a favorire unaripresa della crescita edello sviluppo soprattut-to in termini di coesionesociale e riduzione dellediseguaglianze, sia daquello interno, segnatodalla lunga fase congres-suale culminata con ilXVIII Congresso confede-rale nazionale da cui l’or -ganizzazione è uscita piùunita, più forte e compat-ta. Rilanciare il mercatodel lavoro ancora sta-gnante, in particolareper giovani e donne, ac-celerare con le impresenella costruzione di unnuovo modello di relazio-ni industriali per megliosoddisfare esigenze di la-voratori e aziende, rive-dere un sistema previ-denziale eccessivamen-te rigido e poco incline alricambio generazionale,riformare un sistema fi-scale che non aiuta le fa-miglie, oggi sempre piùpovere, restano tra lepriorità da affrontare apartire dal prossimo au-tunno. Grande attenzio-ne è stata dedicata inol-tre alle diseguaglianze le-gate al genere, rimarcan-do il fatto che la mancan-za di strategie politichestrutturali per ridareslancio all’occupazionefemminile rendono di dif-ficile soluzione anche al-tre partite come quellademografica, che vedel’Italia in “discesa libe-ra” quanto a numero dinascite, con ricadute so-

stanziali sulla tenuta delsistema Paese, e quellapiù sentita della violenzache continua a fare vitti-me anche tra i minori,spesso bersaglio di vio-lenza insieme alle loromamme. A proposito diminori, sarebbe ormaigiunto il tempo di appro-

vare l’apposito disegnodi legge sugli orfani difemminicidio - sono cir-ca 1600 attualmente -che giace fermo in Parla-mento rinviando impor-tanti risposte di tutela daparte dello Stato. Dun-que, il lavoro resta allabase di ogni progresso

economico e sociale. Perle donne risulta ancorascarso, pur con le dovutedifferenze tra pubblico eprivato evidenziate an-che in una recentissimapubblicazione dell’Ocseche ha lasciato intravede-re la strada seguire permigliorare la situazione.

L'occupazione femmini-le - afferma lo studiodell’Ocse - nel pubblicoimpiego è al 58%, men-tre nel privato è al 45%.L'Italia, insieme alla Dani-marca, la Grecia, il Belgioe la Spagna, ha mantenu-to un equilibrio di gene-re, con una presenza

femminile tra il 51 e il52%. Alcuni settori chia-ve del pubblico, come gliinsegnanti e gli infermie-ri, sono fortemente do-minati dalle donne. Datiquesti che rispecchianocondizioni di lavoro piùflessibili nel settore pub-blico rispetto al privato.Il suggerimento che neviene fuori è, dunque,quello di dare vita a politi-che più efficaci di conci-liazione tra famiglia e la-voro creando condizionidi welfare più adeguatealle esigenze di donne efamiglie, senza limiti le-gati alla sporadicità e allatemporaneità di misureche necessitano invecedi ampio respiro. Comedonne, ce la stiamo met-tendo tutta per contribui-re in ogni ambito lavorati-vo, tramite il welfare con-trattuale, alla costruzio-ne di quelle condizioni dibenessere organizzativoall’interno dell’aziendache fanno tanto bene an-che alla produttività. Il bi-lancio tra lavoro e vitaprivata rappresenta or-mai una questione diri-mente per il futuro dellelavoratrici e dei lavorato-ri, in linea con la recenteproposta di direttivaemanata dalla Commis-sione Europea, valutatapositivamente dalla Con-federazione Europea deiSindacati, che prevede ilsuperamento della vec-chia direttiva sui congediparentali ampliandoli e ildiritto ad accordi di lavo-ro flessibili per le lavora-trici e i lavoratori con figlio altri familiari dipenden-ti, realizzabili a pieno pe-rò solo con la disponibili-tà dei datori di lavoro. Levacanze ci aiuteranno arecuperare le giusteenergie che ci servonoper proseguire in questolavoro che in molte real-tà sta dando buoni frutti.Buone vacanze a tutte ea tutti.

Liliana Ocmin

Censis e Confcooperative hanno pubblicato di recenteuno studio dal titolo ”Donne al lavoro, la scelta di fa-re l'impresa”. L’indagine dimostra, dati alla mano, la

forte volontà delle donne di partecipare al mercato del lavo-ro anche a fronte di una situazione occupazionale che levede sotto di circa venti punti percentuali rispetto ai colle-ghi uomini (48,5% contro il 66,9% degli uomini). Le difficol-tà ben note di ricerca di un posto di lavoro non hanno sco-raggiato più di tanto la componente femminile del Paeseche si è messa in gioco negli ultimi anni guardando maggior-mente, nonostante i contraccolpi della crisi e grazie ancheagli sviluppi delle tecnologie comunicative e ai minori costid’avvio, ad attività di tipo imprenditoriale, dimostrando inquesto non solo grandi capacità di iniziativa ma anche ditenuta e gestione dell’impresa. Le donne imprenditrici in

Italia nel 2016 sono pari a 51mila contro i 184mila imprendi-tori uomini. Nel 2007, anno immediatamente precedenteal manifestarsi della crisi, le donne alla guida di imprese era-no 64mila, gli uomini 253 mila. Il saldo negativo in entrambii casi risulta evidente, ma se si osservano i dati più recenti siregistra una tendenziale ripresa delle donne dal 2015, cheanticipa di un anno la crescita degli imprenditori uomini av-venuta solo nel 2016. I numeri indice con base uguale a 100nel 2007 confermano per le donne il rimbalzo dopo il 2014e il consolidamento nel 2016. Lo studio tiene a precisare,inoltre, che non si tratta di una femminilizzazione di alcuneprofessioni in declino o di un inserimento in parti marginalidi attività economiche, ma la realizzazione di una scelta, siapure obbligata dalla situazione del mercato del lavoro, diun’aspirazione e di una volontà a mettersi in proprio. (L.M.)

UnostudiodiCensise

Confcooperativeevidenzia

lapropensionedelledonneascegliere

difare impresa

Conciliazione,ètempo

diaccelerare

conquiste delle donne

Le donne si emancipano ed entrano sempre più numerose nel mondo del lavoro. Ecco un’aula dellaScuola infermiere Donata Agnelli. Per gentile concessione Archivio Storico Carlo e Maurizio Riccardi

Itempi lunghidellagiustiziamalsiconcilia-no con l’esigenza di risposte dei cittadi-

ni, a maggior ragione quando si tratta direati odiosi come quelli della violenza sul-ledonne.Benedunquelasempremaggio-re consapevolezza anche in chi ammini-stra la giustizia sulla necessità di agire inconcreto. Ne è convinto anche il Consigliosuperiore della Magistratura che ha presol’impegno a dare una risposta giudiziariasempre più tempestiva per combattere ilfemminicidioelaviolenzadigenere.Apar-

tire dall’incidere sull’organizzazione de-gli uffici per accelerare le procedure. Manon solo. Diventa centrale anche puntaresulla formazione mirata dei magistrati maanche condivisa con le altre parti coinvol-te.Un annuncio dato in occasione di un in-contro con i principali rappresentanti del-lereti nazionalideicentriantiviolenza.An-nunciata poi anche un’altra iniziativa: asettembre si terrà un confronto ancheconl’avvocatura e laScuolaSuperioredel-la Magistratura. Un’iniziativa con cui il

Csm”intende raccogliere lagrandeatten-zione del Presidente della Repubblica Ser-gio Mattarella e stimolare il confronto siacon il Parlamento, grazie anche alla sensi-bilità della presidente della Camera LauraBoldrini,coneventualimodifichenormati-ve, sia con il Governo e il Dipartimento perle pari opportunità della Presidenza delConsiglio dei Ministri, con il sottosegreta-rio Maria Elena Boschi che sta lavorandoal piano nazionale Antiviolenza”.

S.B.

Femminicidi.DalCsmimpegno

perrispostagiudiziariatempestiva

7

giovedì 27 luglio 2017 7Dibattito