Ruini: «Dopo la morte? Il mistero d’amore di Dio»00184 Roma; [email protected] Tel. 06...

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Una fiaccola per la Settimana della famiglia DI GIULIA ROCCHI ccenderò tra poco una fiaccola, simbolo dell’amore delle famiglie di Roma e del mondo intero». Papa Francesco lo annuncia al termine dell’udienza generale, davanti a migliaia di fedeli raccolti in piazza San Pietro, nell’ultimo mercoledì di settembre. Ed eccolo lì, una manciata di minuti dopo, sul sagrato, un cero bianco stretto in mano: si protende verso la fiaccola e A « la accende. Poi la porge a un uomo avanti con gli anni, emozionato di stare di fronte a Francesco. È un nonno di Amatrice, che la notte del terremoto è scattato in piedi per primo, ha spalancato il portone di casa per evitare che si bloccasse e ha salvato, così, figli e nipoti. Quella fiaccola, accesa quattro giorni fa dal Santo Padre, sarà portata oggi pomeriggio al Parco della Mistica per la cerimonia di apertura della Settimana della famiglia, con le Nonniadi - attività e giochi per gli anziani e i loro nipotini -, organizzata dal Centro per la pastorale familiare del Vicariato e dal Forum delle associazioni familiari del Lazio, con il contributo di tante associazioni come le Acli. Resterà accesa fino all’8 ottobre, giornata di chiusura della Settimana della famiglia, con la Festa del perdono in famiglia nella basilica di San Paolo e il Giubileo delle famiglie, con la Messa celebrata dal cardinale vicario Agostino Vallini. Illuminerà simbolicamente gli oltre cinquanta eventi, tutti gratuiti, organizzati nell’ambito della manifestazione dal tema "Insieme nell’amore". Quattro le grandi aree in cui saranno divisi. La prima, "Stare insieme", sarà caratterizzata dalla prerogativa di mettere in relazioni gruppi familiari, con giochi, spettacoli, cene, laboratori "intergenerazionali", e molto altro ancora. "Fare insieme" prediligerà invece l’approfondimento di aspetti concreti della vita sociale, dall’orientamento post-maturità all’accoglienza ai migranti, conferendo anche il premio "Family friendly" alle aziende che mostrano un occhio di riguardo verso le necessità familiari dei loro dipendenti. Ancora, "Capire insieme" sarà l’area nella quale parleranno di famiglia il mondo politico, culturale e scientifico. Ultima macro area: "Celebrare insieme", nella quale si tradurrà Accesa mercoledì da Francesco sarà portata oggi all’apertura dell’evento promosso da diocesi e Forum Lazio Si parte con le Nonniadi Sabato la Festa del perdono DI ANGELO ZEMA l dopo è Dio stesso, la comunione, in Cristo, con i nostri fratelli in umanità. E non possiamo pretenderlo, ma possiamo sperarlo come il più grande dei doni». Così il cardinale Camillo Ruini, per 17 anni vicario di Roma e per 16 presidente della Cei, vede la vita dopo la morte. Un tema, quello della morte e del "dopo", su cui ha incentrato il suo nuovo libro, C’è un dopo? La morte e la speranza (Mondadori). Nell’intervista a Roma Sette si sofferma sui contenuti del volume e su alcune implicazioni di attualità del tema che ne è al centro. Eminenza, nel suo nuovo libro lei affron- ta un tema scomodo. Cosa l’ha spinta ad approfondirlo? È un tema che riguarda tutti, piaccia o non piaccia, e riguarda in maniera particolare le persone anziane, tra le quali ci sono certamente anch’io. Ho cercato soprattutto di approfondire le ragioni della speranza cristiana, che è un dono di Dio ma deve essere integrata nella nostra vita e nella nostra cultura: per questo è giusto verificare, nella misura del possibile, la solidità del suo fondamento. Paradossalmente, è un problema di fronte a cui ci troviamo a fare i conti più volte durante la nostra vita, per la perdita delle persone care o amiche, ma non è certo un argomento di conversazione, tendiamo a rifuggirlo. Come mai? L’uomo è sempre rifuggito dal pensiero della morte, per il semplice motivo che la morte ci fa paura. L’uomo però, a differenza dagli altri animali, si è sempre interrogato sulla morte e ha sempre desiderato, in una forma o nell’altra, una vita futura. Oggi la morte è diventata un tabù perché viviamo in un mondo dominato dalla tecnologia e quando subentra la morte per la tecnologia non c’è più alcuno spazio. Non le sembra che, oltre a rimuoverlo dal- le conversazioni, si tenda sempre di più a rimuoverlo dalla scena pubblica, dallo spazio della socialità? Sono d’accordo con lei. I mezzi di comunicazione ci propongono continuamente scene di morte, soprattutto di morte violenta. Questa spettacolarizzazione, però, fa apparire la morte come qualcosa di estraneo, come un fenomeno patologico che ci riguarda ben poco. Alla cultura dominante manca la I « capacità di dire una parola sensata sulla morte, perché le manca la fiducia in un "dopo". Nel libro lei scrive che «la stessa predica- zione della Chiesa da qualche decennio tende a parlare solo marginalmente» della morte e del dopo. Come recuperare que- st’attenzione? Dando di nuovo, nella nostra predicazione e nella catechesi, uno spazio non marginale al futuro che ci attende: l’esperienza mi dice che quando ne parliamo aumentano l’attenzione e l’interesse degli ascoltatori. Ho letto in una rivista un articolo di un fi- losofo con questo incipit: «Il suicidio è il massimo di espressione di libertà e di- gnità di una persona che sta per perderle entrambe... e l’assistenza al suicidio do- vrebbe essere un diritto fondamentale del cittadino di qualsiasi Stato che si voglia civile». Siamo arrivati all’"elogio del suici- dio" come teoria filosofica. Qual è invece il pensiero cristiano sulla morte e sulla li- bertà e dignità del vivere e del morire? La morte è la fine della vita terrena ma non è la fine di tutto, è il passaggio alla nostra condizione definitiva. La libertà e la dignità, nel vivere come nel morire, non consistono nel chiuderci in noi stessi ma nell’aprirci a qualcuno che è infinitamente più grande di noi e che ci ha amati per primo. L’elogio del suicidio, invece, è oggettivamente l’elogio dell’autodistruzione. Ha fatto scalpore l’eutanasia praticata di recente su un minore in Belgio. In Italia sul tema sono state presentate alcune pro- poste di legge. Condivide la preoccupa- zione del cardinale Bagnasco secondo cui «il compito vero dello Stato di diritto non è quello di stabilire la vita e la morte, ma di farsi carico delle situazioni»? Certo: è importante soprattutto non lasciare umanamente e moralmente sole le persone vicine a morire, e nemmeno cercare di illuderle, come se non fossero in pericolo di vita. Per questo sia il personale sanitario, sia i parenti e gli amici, sia in particolare i sacerdoti sono chiamati ad offrire una presenza amica. Prepararsi alla morte non è mai facile. Qual è la via giusta? La via giusta è quella dell’umiltà e della fiducia nel Signore; in concreto della preghiera, della rettitudine della vita e dell’accettazione della sofferenza, che ci configura a Gesù Cristo nostro unico salvatore. diventata concreta in me la consa- pevolezza che terminerà, più o meno presto, la vita stessa, e il pensiero della mor- te si è fatto esistenzialmente rilevante. Que- sta nuova situazione non mi procura certo gioia; al contrario, suscita preoccupazione e qualche rimpianto. Il pensiero della morte incute timore, per il fatto stesso di dover mo- rire oltre che per la coscienza del proprio pec- cato, soprattutto di non aver veramente do- nato la propria vita a Dio e al prossimo. Non provo però un senso di rifiuto o di avvi- limento, tanto meno di disperazione. Per quel che posso capire, mi aiuta a evitare questi stati d’animo quel po’ di realismo che mi ha accompagnato fin dalla giovinezza. Mi chie- do, infatti, perché mai dovrebbe esserci un’ec- cezione per me, rispetto alla sorte comune dei mortali. Ma mi sostiene soprattutto il dono – così lo percepisco – della speranza che nasce dalla fede. Una speranza diversa dalle altre, non cioè un desiderio sospeso nel vuoto ... perché consapevole che alla prova dei fatti po- trebbe pur sempre rivelarsi illusorio. La spe- ranza che poggia sulla fede, invece, è quella che ha reso tanti credenti, in ogni epoca e anche nel nostro tempo, capaci di affrontare la morte piuttosto che rinunciare alla fede stessa. Questo è il dono che forse – lo dico con trepidazione e gratitudine – il Signore sta fa- cendo anche a me». dall’introduzione del libro È « L’intervista all’uscita del suo nuovo libro. «La cultura dominante rifugge da questo tema» Ruini: «Dopo la morte? Il mistero d’amore di Dio» Lei apre il libro con «una parola confiden- ziale» sulla sua vita. Oggi, quando - come scrive - «il pensiero della morte si è fatto esistenzialmente rilevante», qual è la sua speranza? Spero che il Signore abbia misericordia di me, perdoni i miei tanti peccati e mi accolga nella sua eterna pienezza di vita. Cosa sente di poter dire a chi sa di essere incamminato verso la morte o a chi vive l’esperienza di un lutto? C’è un dopo e qual è ? Il dopo è fondamentalmente Dio stesso, il mistero di amore del Padre, del Figlio e dello Spirito. Secondariamente il dopo è la comunione, in Cristo, con i nostri fratelli in umanità. Questo dopo non possiamo pretenderlo, come se fosse un nostro diritto, ma possiamo sperarlo come il più grande dei doni, cercando di vivere già adesso l’unione con il Signore. l’attenzione alla dimensione spirituale delle famiglie. Previsti appuntamenti quotidiani con l’adorazione eucaristica, che culmineranno nella Festa del perdono, collocando la Settimana della famiglia all’interno del Giubileo della Misericordia. «Sette giorni di eventi per ascoltare la vita delle famiglie, con le gioie e le fatiche di ogni giorno - dichiarano i promotori -. Con spazi e luoghi che diventano laboratori per riflettere insieme e costruire il futuro». E monsignor Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale familiare del Vicariato, riflette: «Vogliamo stimolare tutti a camminare insieme affinché "fare famiglia" non sia solo un obiettivo ma un metodo. La famiglia, luogo naturale della comunione, della cura e dell’accoglienza della vita diventa il paradigma di una società che impara a includere e integrare. Così anche il lavoro delle realtà ecclesiali che già fanno tanto si potenzia quando si mettono a sistema le singole energie». La speranza che nasce dalla fede Anno XLIII • Numero 30 • Domenica 2 ottobre 2016 ROMA SETTE On line su www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Sede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a 00184 Roma; [email protected] Tel. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491 Abbonamento annuo euro 58.00 C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei Spa Direzione vendite - Piazza Indipendenza 11/B 00185 Roma - Tel. 06.68823250 - Fax 06.68823209 Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871 ettetevi in gioco, nella vita come nello sport». Questo messaggio di Papa Francesco è il punto di partenza per «Sport at the service of humanity», «Lo sport al servizio dell’umanità», la conferenza che «intende riunire leader globali e "influencer" di fedi diverse e provenienti dai mondi dello sport e del settore economico per avere un impatto positivo e concreto sulla società». Ad annunciarlo è il Pontificio Consiglio della cultura, che organizza l’iniziativa con la guida del cardinale Gianfranco Ravasi, che presiede il Consiglio. «Sport at the service of humanity», prima conferenza globale su sport e fede, ospiterà leader delle più importanti tradizioni religiose e sarà presentata martedì mattina nella Sala stampa della Santa Sede (con l’intervento, tra gli altri, del pakistano Kashif Siddiqi, calciatore professionista, co- fondatore di Football for Peace). La cerimonia di apertura della conferenza, mercoledì prossimo alle ore 15.30, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, sarà presieduta da Papa Francesco, con la partecipazione del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, e del presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach. Le Nazioni unite e il Comitato olimpico internazionale, infatti, sono partner istituzionali dell’evento, che ha Allianz come partner fondatore. Nella stessa giornata - sottolinea il Pontificio Consiglio della cultura - uno speciale concerto del 34enne pianista cinese Lang Lang, uno dei più talentuosi e celebrati musicisti al mondo, sarà ospitato in Vaticano. M « «Lo sport al servizio dell’umanità»: la conferenza con il Papa, Ban Ki-moon e il presidente del Cio Il cardinale Camillo Ruini. Sopra, la copertina del suo nuovo libro

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  • Una fiaccola per la Settimana della famiglia

    DI GIULIA ROCCHI

    ccenderò tra poco unafiaccola, simbolodell’amore delle famiglie di

    Roma e del mondo intero». PapaFrancesco lo annuncia al terminedell’udienza generale, davanti amigliaia di fedeli raccolti in piazzaSan Pietro, nell’ultimo mercoledì disettembre. Ed eccolo lì, unamanciata di minuti dopo, sulsagrato, un cero bianco stretto inmano: si protende verso la fiaccola e

    la accende. Poi la porge a un uomoavanti con gli anni, emozionato distare di fronte a Francesco. È unnonno di Amatrice, che la notte delterremoto è scattato in piedi perprimo, ha spalancato il portone dicasa per evitare che si bloccasse e hasalvato, così, figli e nipoti. Quellafiaccola, accesa quattro giorni fa dalSanto Padre, sarà portata oggipomeriggio al Parco della Mistica perla cerimonia di apertura dellaSettimana della famiglia, con leNonniadi - attività e giochi per glianziani e i loro nipotini -,organizzata dal Centro per lapastorale familiare del Vicariato edal Forum delle associazionifamiliari del Lazio, con il contributodi tante associazioni come le Acli.Resterà accesa fino all’8 ottobre,giornata di chiusura della Settimanadella famiglia, con la Festa delperdono in famiglia nella basilica di

    San Paolo e il Giubileo dellefamiglie, con la Messa celebrata dalcardinale vicario Agostino Vallini.Illuminerà simbolicamente gli oltrecinquanta eventi, tutti gratuiti,organizzati nell’ambito dellamanifestazione dal tema "Insiemenell’amore". Quattro le grandi areein cui saranno divisi. La prima,"Stare insieme", sarà caratterizzatadalla prerogativa di mettere inrelazioni gruppi familiari, congiochi, spettacoli, cene, laboratori"intergenerazionali", e molto altroancora. "Fare insieme" prediligeràinvece l’approfondimento di aspetticoncreti della vita sociale,dall’orientamento post-maturitàall’accoglienza ai migranti,conferendo anche il premio "Familyfriendly" alle aziende che mostranoun occhio di riguardo verso lenecessità familiari dei lorodipendenti. Ancora, "Capireinsieme" sarà l’area nella qualeparleranno di famiglia il mondopolitico, culturale e scientifico.Ultima macro area: "Celebrareinsieme", nella quale si tradurrà

    Accesa mercoledì da Francescosarà portata oggi all’aperturadell’evento promossoda diocesi e Forum LazioSi parte con le NonniadiSabato la Festa del perdono

    DI ANGELO ZEMA

    l dopo è Dio stesso, la comunione,in Cristo, con i nostri fratelli inumanità. E non possiamo

    pretenderlo, ma possiamo sperarlo come ilpiù grande dei doni». Così il cardinaleCamillo Ruini, per 17 anni vicario di Romae per 16 presidente della Cei, vede la vitadopo la morte. Un tema, quello della mortee del "dopo", su cui ha incentrato il suonuovo libro, C’è un dopo? La morte e lasperanza (Mondadori). Nell’intervista aRoma Sette si sofferma sui contenuti delvolume e su alcune implicazioni di attualitàdel tema che ne è al centro.Eminenza, nel suo nuovo libro lei affron-ta un tema scomodo. Cosa l’ha spinta adapprofondirlo?È un tema che riguarda tutti, piaccia o nonpiaccia, e riguarda in maniera particolare lepersone anziane, tra le quali ci sonocertamente anch’io. Ho cercato soprattuttodi approfondire le ragioni della speranzacristiana, che è un dono di Dio ma deveessere integrata nella nostra vita e nellanostra cultura: per questo è giusto verificare,nella misura del possibile, la solidità delsuo fondamento.Paradossalmente, è un problema di frontea cui ci troviamo a fare i conti più voltedurante la nostra vita, per la perdita dellepersone care o amiche, ma non è certo unargomento di conversazione, tendiamo arifuggirlo. Come mai?L’uomo è sempre rifuggito dal pensierodella morte, per il semplice motivo che lamorte ci fa paura. L’uomo però, a differenzadagli altri animali, si è sempre interrogatosulla morte e ha sempre desiderato, in unaforma o nell’altra, una vita futura. Oggi lamorte è diventata un tabù perché viviamoin un mondo dominato dalla tecnologia equando subentra la morte per la tecnologianon c’è più alcuno spazio.Non le sembra che, oltre a rimuoverlo dal-le conversazioni, si tenda sempre di più arimuoverlo dalla scena pubblica, dallospazio della socialità?Sono d’accordo con lei. I mezzi dicomunicazione ci propongonocontinuamente scene di morte, soprattuttodi morte violenta. Questaspettacolarizzazione, però, fa apparire lamorte come qualcosa di estraneo, come unfenomeno patologico che ci riguarda benpoco. Alla cultura dominante manca la

    I«capacità di dire una parola sensata sullamorte, perché le manca la fiducia in un"dopo".Nel libro lei scrive che «la stessa predica-zione della Chiesa da qualche decenniotende a parlare solo marginalmente» dellamorte e del dopo. Come recuperare que-st’attenzione?Dando di nuovo, nella nostra predicazionee nella catechesi, uno spazio non marginaleal futuro che ci attende: l’esperienza mi diceche quando ne parliamo aumentanol’attenzione e l’interesse degli ascoltatori.Ho letto in una rivista un articolo di un fi-losofo con questo incipit: «Il suicidio è ilmassimo di espressione di libertà e di-gnità di una persona che sta per perderleentrambe... e l’assistenza al suicidio do-vrebbe essere un diritto fondamentale delcittadino di qualsiasi Stato che si vogliacivile». Siamo arrivati all’"elogio del suici-dio" come teoria filosofica. Qual è inveceil pensiero cristiano sulla morte e sulla li-bertà e dignità del vivere e del morire?La morte è la fine della vita terrena ma nonè la fine di tutto, è il passaggio alla nostracondizione definitiva. La libertà e la dignità,nel vivere come nel morire, non consistononel chiuderci in noi stessi ma nell’aprirci aqualcuno che è infinitamente più grande dinoi e che ci ha amati per primo. L’elogio delsuicidio, invece, è oggettivamente l’elogiodell’autodistruzione.Ha fatto scalpore l’eutanasia praticata direcente su un minore in Belgio. In Italiasul tema sono state presentate alcune pro-poste di legge. Condivide la preoccupa-zione del cardinale Bagnasco secondo cui«il compito vero dello Stato di diritto nonè quello di stabilire la vita e la morte, madi farsi carico delle situazioni»?Certo: è importante soprattutto non lasciareumanamente e moralmente sole le personevicine a morire, e nemmeno cercare diilluderle, come se non fossero in pericolo divita. Per questo sia il personale sanitario, siai parenti e gli amici, sia in particolare isacerdoti sono chiamati ad offrire unapresenza amica.Prepararsi alla morte non è mai facile.Qual è la via giusta?La via giusta è quella dell’umiltà e dellafiducia nel Signore; in concreto dellapreghiera, della rettitudine della vita edell’accettazione della sofferenza, che ciconfigura a Gesù Cristo nostro unicosalvatore.

    diventata concreta in me la consa-pevolezza che terminerà, più o meno

    presto, la vita stessa, e il pensiero della mor-te si è fatto esistenzialmente rilevante. Que-sta nuova situazione non mi procura certogioia; al contrario, suscita preoccupazione equalche rimpianto. Il pensiero della morteincute timore, per il fatto stesso di dover mo-rire oltre che per la coscienza del proprio pec-cato, soprattutto di non aver veramente do-nato la propria vita a Dio e al prossimo.Non provo però un senso di rifiuto o di avvi-limento, tanto meno di disperazione. Per quelche posso capire, mi aiuta a evitare questistati d’animo quel po’ di realismo che mi haaccompagnato fin dalla giovinezza. Mi chie-

    do, infatti, perché mai dovrebbe esserci un’ec-cezione per me, rispetto alla sorte comune deimortali. Ma mi sostiene soprattutto il dono –così lo percepisco – della speranza che nascedalla fede. Una speranza diversa dalle altre,non cioè un desiderio sospeso nel vuoto ...perché consapevole che alla prova dei fatti po-trebbe pur sempre rivelarsi illusorio. La spe-ranza che poggia sulla fede, invece, è quellache ha reso tanti credenti, in ogni epoca eanche nel nostro tempo, capaci di affrontarela morte piuttosto che rinunciare alla fedestessa. Questo è il dono che forse – lo dico contrepidazione e gratitudine – il Signore sta fa-cendo anche a me».

    dall’introduzione del libro

    È«

    L’intervista all’uscita del suo nuovo libro. «La cultura dominante rifugge da questo tema»

    Ruini: «Dopo la morte?Il mistero d’amore di Dio»

    Lei apre il libro con «una parola confiden-ziale» sulla sua vita. Oggi, quando - comescrive - «il pensiero della morte si è fattoesistenzialmente rilevante», qual è la suasperanza?Spero che il Signore abbia misericordia dime, perdoni i miei tanti peccati e mi accolganella sua eterna pienezza di vita.Cosa sente di poter dire a chi sa di essereincamminato verso la morte o a chi vivel’esperienza di un lutto? C’è un dopo equal è ?Il dopo è fondamentalmente Dio stesso, ilmistero di amore del Padre, del Figlio edello Spirito. Secondariamente il dopo è lacomunione, in Cristo, con i nostri fratelli inumanità. Questo dopo non possiamopretenderlo, come se fosse un nostro diritto,ma possiamo sperarlo come il più grandedei doni, cercando di vivere già adessol’unione con il Signore.

    l’attenzione alla dimensionespirituale delle famiglie. Previstiappuntamenti quotidiani conl’adorazione eucaristica, checulmineranno nella Festa delperdono, collocando la Settimanadella famiglia all’interno delGiubileo della Misericordia. «Settegiorni di eventi per ascoltare la vitadelle famiglie, con le gioie e lefatiche di ogni giorno - dichiarano ipromotori -. Con spazi e luoghi chediventano laboratori per riflettereinsieme e costruire il futuro». Emonsignor Andrea Manto, direttoredel Centro per la pastorale familiaredel Vicariato, riflette: «Vogliamostimolare tutti a camminare insiemeaffinché "fare famiglia" non sia soloun obiettivo ma un metodo. Lafamiglia, luogo naturale dellacomunione, della cura edell’accoglienza della vita diventa ilparadigma di una società che imparaa includere e integrare. Così anche illavoro delle realtà ecclesiali che giàfanno tanto si potenzia quando simettono a sistema le singoleenergie».

    La speranza che nasce dalla fede

    Anno XLIII • Numero 30 • Domenica 2 ottobre 2016

    ROMA SETTE

    On line su www.romasette.itfacebook.com/romasettetwitter.com/romasette

    Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo ZemaCoordinamento redazionale: Giulia RocchiSede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a00184 Roma; [email protected]. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491

    Abbonamento annuo euro 58.00C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei SpaDirezione vendite - Piazza Indipendenza 11/B00185 Roma - Tel. 06.68823250 - Fax 06.68823209Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871

    ettetevi in gioco, nella vita come nello sport».Questo messaggio di Papa Francesco è il puntodi partenza per «Sport at the service of

    humanity», «Lo sport al servizio dell’umanità», laconferenza che «intenderiunire leader globali e"influencer" di fedi diverse eprovenienti dai mondi dellosport e del settore economicoper avere un impatto positivoe concreto sulla società».Ad annunciarlo è il PontificioConsiglio della cultura, cheorganizza l’iniziativa con laguida del cardinale GianfrancoRavasi, che presiede ilConsiglio. «Sport at the serviceof humanity», primaconferenza globale su sport efede, ospiterà leader delle piùimportanti tradizioni religiosee sarà presentata martedìmattina nella Sala stampadella Santa Sede (conl’intervento, tra gli altri, del

    pakistano Kashif Siddiqi, calciatore professionista, co-fondatore di Football for Peace).La cerimonia di apertura della conferenza, mercoledìprossimo alle ore 15.30, nell’Aula Paolo VI in Vaticano,

    sarà presieduta da PapaFrancesco, con lapartecipazione del segretariogenerale delle Nazioni UniteBan Ki-moon, e del presidentedel Comitato olimpicointernazionale, Thomas Bach.Le Nazioni unite e il Comitatoolimpico internazionale,infatti, sono partneristituzionali dell’evento, che haAllianz come partnerfondatore. Nella stessagiornata - sottolinea ilPontificio Consiglio dellacultura - uno speciale concertodel 34enne pianista cineseLang Lang, uno dei piùtalentuosi e celebrati musicistial mondo, sarà ospitato inVaticano.

    «Lo sport al servizio dell’umanità»: la conferenzacon il Papa, Ban Ki-moon e il presidente del Cio

    Il cardinale Camillo Ruini. Sopra, la copertina del suo nuovo libro

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  • Usmi, unire carismi differenti per costruire il futuro

    nire carismi diversi per creare unanuova unità e progettualità: questo ilfilo conduttore dell’assemblea

    diocesana dell’Usmi, Unione superioremaggiori d’Italia, che venerdì 23 settembreha aperto l’anno pastorale delle comunitàreligiose femminili del Lazio. Temadell’assemblea, riunita nell’auditorium delSeraphicum, “Molteplicità dei carismi:insieme per costruire il futuro (visione,dialogo, cammino)”. Al centrodell’attenzione anche la solidarietà.L’incontro è stato infatti occasione per unaraccolta fondi per le popolazioni colpite dalterremoto del 24 agosto. Durantel’assemblea è stato inoltre presentato il

    programma dell’anno pastorale dell’Usmidiocesana e regionale: primoappuntamento il Giubileo della vitaconsacrata, oggi, dalle 16, a San Giovanniin Laterano. L’incontro al Seraphicum èpartito dall’invito rivolto da Papa Francesconella lettera per l’Anno della vita consacrata,nel 2014. «La comunione e l’incontro fradifferenti carismi e vocazioni – scriveva – èun cammino di speranza». Da qui è partitala delegata dell’Usmi diocesana suorGabriella Guarnieri, delle Maestre PieVenerini: «Stiamo riflettendo moltosull’idea dell’intercongregazionalità tra ivari ordini. Il calo delle vocazioni si sente,molte sono le suore anziane e malate,siamo chiamate a trovare una soluzione emettere insieme i nostri vari carismi puòdar vita a un nuovo bene comune». Nellariflessione proposta da suor Elisabetta Flick,delle Ausiliatrici delle anime del Purgatorio,l’esortazione a «lasciare il passato perguardare al futuro. Oggi – ha sottolineato –

    come congregazioni religiose, siamochiamate a costruire insieme il futuro.Bisogna guardare all’intercongregazione inchiave positiva, leggere la nostra fragilitàcome occasione meravigliosa per costruireun nuovo futuro. Nessuno di noiperderebbe nulla della sua originalità, anzi,sarebbe un arricchimento». Suor Elisabettaè la responsabile del progetto dell’Unioneinternazionale superiore generali“Migranti–Sicilia”, partito nove mesi fa.Undici suore sono impegnate, su invito deivescovi locali, a Ramacca (diocesi diCaltagirone) e ad Agrigento. «Facciamo daponte tra i migranti e la popolazione localeper dare vita all’integrazione vera – haspiegato suor Elisabetta –. Vogliamotestimoniare che è possibile vivere insiemeanche se di colore e cultura diversa. Ilnostro compito non è essere una strutturadi accoglienza, bensì essere suore di strada.Andiamo in quei luoghi dove i migranti sinascondono e li aiutiamo a muovere i

    primi passi in una terra per loro straniera».L’obiettivo è esportare il progetto per poicreare una rete tra tutte le consacrate che nelmondo lavorano con i migranti. Favorevoleall’intercongregazione anche padreGiuseppe Midili, carmelitano, incaricatodiocesano per la vita consacrata: «Lo SpiritoSanto suscita i carismi della Chiesa, primofra tutti la comunione. Se iniziamo adiventare individualisti andiamo contro loSpirito. Importante, però, è non puntare ariempire i conventi ma essere faro nelletenebre, condurre una vita semplice egioiosa per essere d’esempio». Tra gli ordinipresenti anche le Missionarie della DivinaRivelazione che dal 15 ottobre, in occasionedei 100 anni delle apparizioni dellaMadonna di Fatima e i 70 anni dellaVergine della Rivelazione alle Tre Fontane,ogni secondo sabato del mesepercorreranno con i pellegrini un percorsomariano alle Tre Fontane.

    Roberta Pumpo

    U

    «Un cristiano fa la storia»Il Papa ringrazia i catechisti

    Da venerdì a domenicail Giubileo mariano con santuari, parrocchie,associazioni, movimentiPreghiera davanti alleicone della Madonnadi Pompei e della SalusPopuli Romani. Vegliae Messa con Francesco

    Tre giornateai piedi di Maria

    DI ROBERTA PUMPO

    l mondo della spiritualitàmariana si riunisce a Roma percelebrare la Madre della

    Misericordia in occasione delGiubileo Mariano.L’appuntamento è da venerdì 7,giorno in cui la Chiesa celebra laBeata Vergine Maria del Rosario, adomenica prossima. Tre intense

    Igiornate di preghiera organizzatedal Pontificio Consiglio per lapromozione della nuovaevangelizzazione, che avranno illoro culmine domenica 9 con lasolenne Eucaristia presieduta daPapa Francesco in piazza SanPietro (inizio ore 10.30). Perl’occasione giungeranno a Romamigliaia di pellegrini provenientida tutto il mondo eparticolarmente devoti alla Madredi Cristo: associazioni,movimenti ed aggregazionimariane, famiglie marianeassociate a ordini religiosi,confraternite, parrocchie esantuari dedicati alla Madonna.Primo appuntamento venerdì 7alle ore 18 con il passaggio dellaPorta Santa e la celebrazione dellaMessa solenne nella basilica diSanta Maria Maggiore. Seguirà,alle ore 19, la recita del SantoRosario in Piazza San Pietro.L’animazione sarà curata dallaPontificia Delegazione per ilSantuario della Beata Vergine delSanto Rosario di Pompei, che

    giungerà a Roma portando l’iconatanto cara al popolo italiano eche rappresenta l’immagine dellaMadonna in trono con GesùBambino in braccio: ai suoi piedisan Domenico, che riceve ilrosario da Gesù, e santa Caterinada Siena, che lo riceve dalle manidella Vergine Maria. Al terminedel rosario sarà recitata lasupplica alla Madonna diPompei. La giornata del 7 siconcluderà con una “notte diriconciliazione”: dalle 20 amezzanotte i pellegrini sipotranno recare in una delle trechiese giubilari per l’Anno Santo(San Salvatore in Lauro, SantaMaria in Vallicella e San GiovanniBattista dei Fiorentini) doveavranno la possibilità di ricevereil sacramento dellaRiconciliazione e di soffermarsi inadorazione davanti al SantissimoSacramento. In ogni chiesa saràgarantita la presenza di confessoriin diverse lingue, pronti adaccogliere i pellegrini. Sabato 8,mentre nelle chiese giubilari

    proseguiranno le confessioni el’adorazione eucaristica, i gruppidi pellegrini potranno compiere ilpellegrinaggio verso la PortaSanta della basilica di San Pietroo delle altre basiliche maggiori(San Giovanni in Laterano e SanPaolo fuori le Mura). Alle 14 èprevisto il raduno di tutti i fedeliin piazza San Pietro dove si terràun intenso momento dipreghiera, animato da cantimariani, durante il quale partiràuna processione con ledelegazioni provenienti dallecomunità nazionali presenti inItalia e dai santuari mariani.Chiuderà la processione l’iconabizantina della Salus PopuliRomani custodita nella cappellaPaolina (o Borghese) dellabasilica di Santa Maria Maggiore.Dalle 17.30 si svolgerà la veglia dipreghiera alla quale parteciperàanche Papa Francesco. Infine, laconclusione con la solenneEucaristia di domenica presiedutadal Santo Padre, in piazza SanPietro, alle ore 10.30.

    hi vive per sé non fa la storia.E un cristiano deve fare la

    storia». Francesco, a tratti, parla abraccio. E parla con forza. Adascoltarlo, durante la Messa checonclude il loro Giubileo, domenicascorsa, oltre quindicimila catechisti,giunti da tutto il mondo in piazzaSan Pietro. Nell’omelia si sofferma acommentare la lettera di Paolo aTimoteo in cui viene presentato il«comandamento nuovo» di Gesù:«Amatevi gli uni gli altri come io hoamato voi». È amando, afferma ilPapa, «che si annuncia Dio–Amore:non a forza di convincere, maiimponendo la verità, nemmenoirrigidendosi attorno a qualcheobbligo religioso o morale. Dio siannuncia incontrando le persone,con attenzione alla loro storia e alloro cammino. Perché il Signore nonè un’idea ma una Persona viva». PoiFrancesco spiega il senso del branodel Vangelo, che propone laparabola del ricco indifferente e delpovero Lazzaro: «Questo ricco, inrealtà, non fa del male a nessuno,non si dice che è cattivo. Ha peròun’infermità più grande di quella diLazzaro: questo ricco soffre di unaforte cecità perché non riesce aguardare al di là del suo mondo,fatto di banchetti e bei vestiti».Francesco fa notare che il povero èl’unico personaggio delle paraboledi Gesù ad avere un nome e tracciala condizione interiore vissuta dalricco. «Non vede con gli occhi – diceai catechisti – perché non sente colcuore. Nel suo cuore è entrata lamondanità che anestetizza l’anima».Il Papa ai catechisti assegna un

    mandato: «Come servitori dellaparola di Gesù siamo chiamati a nonostentare apparenza e a nonricercare gloria; nemmeno possiamoessere tristi e lamentosi. Chiannuncia la speranza di Gesù èportatore di gioia e vede lontano,perché sa guardare al di là del malee dei problemi. Al tempo stesso vedebene da vicino, perché è attento alprossimo e alle sue necessità».Durante l’Angelus, al termine dellaMessa, Papa Francesco ha salutato eringraziato i catechisti, che si eranogià ritrovati, in piazza San Pietro, nel2013, in occasione dell’Anno dellaFede. «Grazie per il vostro impegnonella Chiesa al serviziodell’evangelizzazione, nellatrasmissione della fede. La Madonnavi aiuti a perseverare nel camminodella fede e a testimoniare con lavita ciò che trasmettete nellacatechesi». Sul sagrato è stata posta,infatti, l’icona di Maria Stelladell’Evangelizzazione. La Messacelebrata dal Papa è stata l’ultimoatto di tre giorni ricchi di momentidi riflessione e preghiera. Il temacentrale è stato la contemplazionedella misericordia a partire dalmotto di Papa Francesco:“Miserando atque eligendo”, sulquale i partecipanti hanno meditatostringendo tra le mani unariproduzione dell’opera diCaravaggio, la “Vocazione di SanMatteo”, che raffigura il momentodella sua chiamata. Proprio ildipinto custodito nella chiesa di SanLuigi dei Francesi ha ispirato il Papanella scelta del suo motto.

    Filippo Passantino

    arà una mostra ad aprire il cam-mino giubilare delle confraterni-

    te romane. «Servire l’uomo» è il titolodell’esposizione che all’Archivio diStato (Corso Rinascimento, 40) offriràuna panoramica storica sulle operedelle confraternite nella Chiesa delLazio. Sarà aperta dal 7 al 28 ottobre(lunedì–venerdì, 10–17.30, ingressolibero). I documenti esposti abbrac-

    ciano un arco cronologico che va dal-la metà del XVI secolo agli anni Tren-ta del XX. L’iniziativa è della Soprin-tendenza archivistica e bibliograficadel Lazio e della Consulta per i Beniculturali ecclesiastici del Lazio.Ed è anche la prima tappa del Giu-bileo della Misericordia delle con-fraternite romane in programma fi-no al 16 ottobre. Ad ogni confrater-

    nita è assegnata una delle opere dimisericordia spirituale e corporale,che verrà illustrata nella visita allachiesa e nelle celebrazioni: pro-gramma su www.confraternitero-ma.it. Culmine del cammino, la ce-lebrazione del 15 ottobre presiedu-ta dal vicegerente Iannone in SanPietro: alle 10, da Castel Sant’Ange-lo, partenza verso la Porta Santa.

    SMostra sulle confraternite nella Chiesa del Lazio

    Villaggio Breda, i primi frutti dell’Anno Santon Giubileo nel Giubileo: èquello che sta vivendo, inquesto Anno Santo della

    Misericordia, la parrocchia di SantaMaria Causa Nostrae Leatitiae. Aconclusione della festa per il75esimo anniversario dalla nascita,la comunità situata nella periferia estdella Capitale riceve la visita delcardinale vicario Agostino Vallini,che stamattina incontrerà glioperatori pastorali e presiederà laMessa. Il territorio parrocchialecomprende i quartieri di VillaggioBreda, Torre Gaia e Papillo. Èguidata da 12 anni da don AlbertoPapotti, aiutato dal viceparroco donMarco Santarelli, da cinque anni alsuo fianco, e dal collaboratoreparrocchiale congolese don EmeryMusungu. Agli anziani che

    popolano soprattutto VillaggioBreda, costruito nel 1941 daMussolini per far fronte ai bisognidegli operai dell’omonima fabbrica,si affiancano oggi molte coppiegiovani con figli. Ecco perché leattività sono molteplici.Dall’oratorio domenicale,frequentato soprattutto da bambinifra i 3 e i 10 anni, a ben sei gruppiche raccolgono giovani dai 15 ai 28anni per un totale di circa 90 ragazzi.«L’età media della parrocchia si èdecisamente abbassata – raccontadon Marco – perché stiamopuntando molto su famiglie egiovani, che sono il futuro dellaparrocchia». I primi frutti si vedonogià. «Un buon numero dei ragazziche frequentano la cresima, circal’80%, poi rimane in parrocchia –

    racconta il viceparroco – e i genitoridei bambini del catechismo per iquali abbiamo organizzato un ritironel fine settimana ci hanno chiestodi ripetere l’esperienza perché hanno“fame di Parola”». Numerose altreattività animano Santa Maria CausaNostrae Laetitiae: un gruppofamiglia, quello di preghiera diPadre Pio e una piccola comunitàGesù Risorto. Ma anche lacompagnia teatrale amatoriale “Ilmosaico” e gli Scout Agesci, oltre algruppo Marta e Maria, composto daparrocchiane di una certa età chevolontariamente puliscono i localiparrocchiali e tengono viva lapreghiera. «Questo Anno Santo –sottolinea don Marco – sta portandomolti frutti: abbiamo riscontrato chetantissimi cristiani tiepidi, anche

    spinti dalle parole di PapaFrancesco, hanno ricominciato aconfessarsi con una buonafrequenza e a coltivare una vita difede più attiva. Oggi – prosegue ilviceparroco – la nostra priorità èdare più importanza ai giovani eaprire le porte a tutti coloro chehanno sete di Dio. A volte c’è ilrischio di lavorare sempre con glistessi, ma sentiamo una forte spintaad aprire le porte». A questo è rivoltol’impegno della Caritas diocesanache, attraverso il centro d’ascolto,aiuti materiali e una cenaorganizzata in parrocchia ogniultimo giovedì del mese con ilsupporto concreto di tutti iparrocchiani, offre sostegno a uncentinaio di famiglie al mese.

    Antonella Pilia

    U

    All’assemblea del Seraphicuml’intervento di suor Flicke la solidarietà con i terremotatiOggi il Giubileo dei consacrati

    Più di 15milacatechisti a SanPietro hannocelebrato illoro Giubileocon il Papa

    cultura

    Confessioni in aumento e vitadi fede più attiva a Santa MariaCausa Nostrae Laetitiae. Oggichiusura del 75° di fondazione

    2 Domenica2 ottobre 2016

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  • L’attenzione alle popolazioni colpite dalterremoto sarà al centro dell’incontrodelle matricole con il cardinale vicarioil 17 ottobre al Teatro Brancaccio

    Universitari, l’annoparte dalla solidarietàDI MARINA TOMARRO

    ari studenti universitari,riprendiamo il nostrocammino accademico e

    pastorale, conservando nel cuorela gioia del Vangelo dellaMisericordia che insieme abbiamoascoltato e vissuto in tantimomenti dell’Anno giubilare chevolge al tramonto. Desiderorivolgere un particolare e calorososaluto a tutte le matricole che perla prima volta varcheranno lasoglia delle auleuniversitarie. Saràun’esperienzaemozionante:sarete colleghi enon semplicistudenti». Così ilvescovo ausiliareLorenzo Leuzziha aperto ierimattina ilconvegnodiocesano per glianimatori di pastoraleuniversitaria, che si è svolto allaPontificia Università Lateranense.Il primo tra i tanti appuntamentiprevisti per questo nuovo annopastorale. Si parte con l’incontrodel cardinale vicario AgostinoVallini con le matricole, ilprossimo 17 ottobre alle 20 alTeatro Brancaccio. Nella serata,che si svolgerà in solidarietà con iterremotati del Centro Italia, saràrappresentato il musical Impetumin anima ispirato alla vita di santaCaterina da Siena, in vista deltradizionale pellegrinaggio degliuniversitari, che per questaedizione si svolgerà proprio nellacittà toscana, il prossimo 12novembre. Filo conduttore di tuttigli eventi sarà il tema "Costruireinsieme la civiltà dell’amore.Protagonisti nella storia. Ildiscorso escatologico di Matteo25, 1-46". «Papa Francesco - haspiegato il vescovo ai presenti -nella veglia con i giovani aCracovia vi ha invitato ad essereprotagonisti nella storia. E questa

    C«esortazione, ci suggerisce di fare iconti con la lentezza di Dio, checome scrive l’evangelista Matteo dicui leggeremo il Vangelo nelprossimo anno liturgico, non è lasua lontananza, ma è l’invito aconoscere bene la storia, a nonevaderla ma soprattutto ad amarlae servirla». Dal 23 al 31 ottobre,inoltre, ci sarà la tradizionalesettimana dell’accoglienza, che sisvolgerà con differenti eventi invari atenei. Il 22 febbraio, nellabasilica di Santa Croce in

    Gerusalemme, sisvolgeràl’incontro inpreparazione allaQuaresima, sultema "Il coraggiodi mettere ingioco il talento"(Mt 25,14-30); eancora il 19marzo allecatacombe di SanCallisto sarà

    celebrata la Statio quaresimale.Altro importante appuntamentoper i giovani è il Forum degliuniversitari, che avrà luogo ilprossimo 6 maggio. «Per noiuniversitari - commenta SimoneTropea, studente alla facoltà difilosofia a Tor Vergata, che hapresentato il programma - questocammino pastorale èparticolarmente importante.Infatti trovare quei momenti dipreghiera, all’interno dellecappellanie, vuol dire dare unsenso diverso al tempo dellostudio intervallandolo conmomenti di riflessione che civengono offerti dai cappellani». Lacappellania diventa allora perquesti giovani un luogo della vitaquotidiana. «L’università -continua Simone - ci pone a unconfronto diretto con tanticoetanei. È bello potercicommisurare tra noi, con idee avolte anche molto diverse traloro». E molto atteso è ilpellegrinaggio a Siena. «SantaCaterina - ha concluso il giovane -

    è la figura che ci guideràspiritualmente in questo nuovoanno pastorale. Lei è unatestimone autentica della fede.Recarci in pellegrinaggio da lei,nella sua città natia, affidandole inostri studi e i nostri sogni, è ilmodo migliore di iniziare l’annoaccademico!». Tra i principalieventi di questo nuovo anno

    pastorale, ci sarà anche la recitadel Rosario in collegamentosatellitare con il santuariomariano di Fatima, dalla basilicapapale di Santa Maria Maggiore,sul tema "Nel ventre tuo siriaccese l’amore", e dal 22 al 24giugno il XIV Simposiointernazionale dei docentiuniversitari.

    La serata è fra le primetappe del camminopastorale diocesano,avviato alla Lateranenseieri mattina sul tema«Costruire insiemela civiltà dell’amore»

    uovo itinerario sullastoria della Chiesa diRoma dedicato

    esplicitamente a Gesù, nuovostage di formazione sulleproblematiche dell’autismo edella sordità, sull’affettività epellegrinaggio notturno con ineo cresimati. Novità e confermenella programmazionedell’Ufficio catechisticodiocesano. L’anno si è apertovenerdì 23 settembre con ilGiubileo dei catechisti. Sabatoalle 9.45 partirà il corso sullastoria della Chiesa di Romatenuto da monsignor AndreaLonardo, direttore dell’Ufficio, ededicato a «La vicenda di Gesù aRoma. Il cristianesimo del Isecolo e la sua novità, tragiudaismo e paganesimo».L’itinerario prevede setteincontri, sempre di sabato, chetoccheranno l’arrivo del Vangeloa Roma (8 ottobre a SanGregorio al Celio), l’arrivo diPaolo a Roma (12 novembre aSan Giuseppe dei Falegnami), ilmartirio di Pietro (3 dicembre aSanto Stefano degli Abissini), ilcristianesimo antico e l’ebraismo(14 gennaio a Santa Maria inPortico in Campitelli), ilcristianesimo antico e ilpaganesimo (4 febbraio aSant’Eligio degli Orefici), lanuova visione dell’uomo portatadal cristianesimo (18 marzo aiSanti Cosma e Damiano) e, il 1°aprile a Santo Stefano Rotondo,il tema dell’uomo ferito dalpeccato nella nuova visionecristiana. «Da 10 anni visitiamoil centro storico per conoscere lastoria della Chiesa di Roma -spiega don Andrea -. Quest’annol’itinerario sarà dedicato a Gesù.Il primo prevede la visita alPalatino per rivivere incontemporanea gli eventi

    dell’Impero romano e quelli diCristo». Venerdì 14, dalle 18.30alle 23, il pellegrinaggionotturno dei neo-cresimati daSanta Maria in Ara Coeli alCampidoglio a Santa Prisca.«Lanceremo una nuova iniziativa- aggiunge -. Inviteremo i ragazzia porsi a servizio della città, adavere cura, tutti insieme, di unluogo del loro quartiere permaturare una viva passione perla città». Sabato 22 ottobre, dalle10 alle 13, al Seminario RomanoMaggiore, stage per i catechistidell’iniziazione cristiana (fino a30 anni) dal titolo "Educareall’affettività". «È uno dei temivoluti dal Papa nell’itinerariodegli adolescenti proprio perchéquasi nessuno ha più il coraggiodi dire una parola sensata sullagrandezza dell’amore - prosegueLonardo -. I giovani voglionosapere se esista l’amore vero, sevalga la pena sposarsi. Il Papaquindi invita la Chiesa araccontare le storie di amoregrandi, anche semplici, che cisono anche nelle parrocchie, dainonni ai genitori. Una playlistsull’affettività sarà aggiunta alcanale Youtube "CatechistiRoma"». Tra le novità lo stage diformazione su catechesi eautismo in programma persabato 25 marzo dalle 10 alle 13al Seminario Maggiore. «Ci èpervenuta una richiesta disostegno alle famiglie cheassistono figli malati e disabili -continua Lonardo -. Partiamodall’autismo e dalla sordità con4 corsi in 4 zone diverse di Romasul linguaggio dei sordi perché icatechisti possano imparare leprime parole e frasi per potertradurre la catechesi, l’omeliadella Messa e il linguaggio deisacramenti».

    Roberta Pumpo

    N

    Ufficio catechistico, le novitàdella programmazione

    Pellegrinaggio notturno dei giovani (foto Gennari)

    sanità.Al Gemelli simulazioneper una emergenza chimica

    giovani.A Santa Doroteala missione «Gesù a Trastevere»

    eriti (finti), tende, am-bulanze. Tutti gli in-gredienti di una gigan-

    tesca simulazione, una duegiorni di esercitazioni perfronteggiare una maxi-emergenza sanitaria da in-cidente chimico.Teatro della simulazione èstato il Policlinico Gemelli,nell’ambito del Progetto eu-

    F

    ropeo Eden, di cui è parteattiva l’Università Cattolicadel Sacro Cuore con Danie-le Gui, docente di Chirur-gia generale e chirurgo d’ur-genza del Gemelli.Il progetto è una collabora-zione internazionale di u-niversità, società private, en-ti di ricerca e soggetti pub-blici, operativo dal 2013con lo scopo di favorire ilcollegamento tra enti desti-nati alla ricerca, alla forma-zione e all’impresa in ma-teria Cbrn (incidenti chi-mici, batteriologici e radionucleari).Alla presenza di più di cen-to invitati, provenienti an-che da Paesi europei ed ex-

    tra-europei, sono state im-pegnate più di quaranta u-nità del personale sanitarionel soccorso di trenta vitti-me simulate ma «realisti-che», molto agitate e condifficoltà a respirare. Otto leambulanze coinvolte.All’operazione è intervenu-to il sottosegretario alla Di-fesa, Domenico Rossi, cheha sottolineato come la suapresenza fosse significativadell’interesse del Governo i-taliano verso una esercita-zione che aveva tra i suoi o-biettivi principali quello distimolare la massima siner-gia tra i vari attori coinvol-ti, il travaso delle specificheexpertise, nonché di testarela preparazione e la pron-tezza operativa delle variecomponenti, per fronteg-giare potenziali minacce oattacchi di questo tipo.

    Progetto europeo:operazione di duegiorni con personalee ambulanzealla presenza delsottosegretario Rossi

    vviata venerdì scorso lamissione popolare giovanile«Gesù a Trastevere»

    organizzata dalla parrocchia diSanta Dorotea, affidata all’ordinefrancescano dei frati minoriconventuali, e dalla Comunità GesùAma. «È il terzo anno che vieneproposta in una realtà della"movida" trasteverina», spiega ilparroco, fra Umberto Fanfarillo.L’inizio è stato dato dallameditazione sul tema dellamissione, «Come il Padre hamandato me Io mando voi», tenutada monsignor Gianrico Ruzza,vescovo ausiliare della diocesi diRoma, e dalla solenneconcelebrazione presieduta dallostesso presule. Venerdì sera, nellaparrocchia di Trastevere (via di Santa

    A

    Dorotea), anche la primaadorazione eucaristica fino all’unadi notte con gli animatori impegnatinell’evangelizzazione per le strade.Ieri sera e questa sera, nuovoappuntamento con adorazioneeucaristica ed evangelizzazione distrada. Domani al via la missionenelle scuole, negli ospedali, nellecase di riposo, nel vicino carcere diRegina Coeli. Venerdì 7, alle ore20.30, è in programma la Messacelebrata dal parroco di SantaDorotea, a cui seguirà l’adorazioneeucaristica e l’evangelizzazione distrada. Sabato 8, alla stessa ora, lasolenne concelebrazione di chiusurapresieduta dal cardinale JavierLozano Barragán, titolare dellachiesa di Santa Dorotea. Seguirà,anche in questo caso, l’adorazioneeucaristica e l’evangelizzazione distrada fino all’una di notte. Infine,domenica 9, alle 9, la Messa nelcarcere di Regina Coeli conl’adorazione eucaristica.

    È partita venerdì la missionepopolare giovanile, organizzataper il terzo anno consecutivo.Previste visite nelle scuole, negliospedali, nelle case di riposo enel vicino carcere di Regina Coeli

    omani, lunedì 3 ottobre,alle ore 18, nellabasilica di San Giovanni

    in Laterano, cattedrale diRoma, è prevista la solenneconcelebrazione del Transitodi San Francesco, alla vigiliadella festa liturgica del santo diAssisi. Al termine sarà letto ilTransito del Serafico Padre;quindi è in programma laprocessione che, uscendo dallanavata centrale della basilica,giungerà fino alla statua delsanto in piazza di Porta SanGiovanni (inaugurata nel 1927in occasione del settimocentenario della morte). Lacelebrazione sarà presiedutadall’arcivescovo FilippoIannone, vicegerente di Roma,e animata dal Coro dellaCappella MusicaleLateranense, con lapartecipazione del CapitoloLateranense. La processionesarà animata invece dallaBanda Musicale dellaGendarmeria Vaticana.

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    Transito di san Francesco:celebrazione a San Giovanni

    «Peter Pan»:nuovo spazioadolescenti

    naugurato martedì lo Spazioadolescenti dall’associazionePeter Pan onlus nella sede di

    via San Francesco di Sales. Si trat-ta di un luminoso ambiente po-lifunzionale per studiare, per re-lax e laboratori, con una straor-dinaria vista sulla città.È situato all’ultimo piano dellaSeconda Stella, una delle tre ca-se d’accoglienza ai piedi del Gia-nicolo, dove l’associazione ospi-ta gratuitamente, con le famiglie,bambini e adolescenti malati dicancro in cura a Roma presso l’o-spedale Bambino Gesù e il Poli-clinico I, ma residenti in altrecittà. Spazio Adolescenti è statorealizzato grazie ai proventi dispettacoli al Teatro Golden.

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    Apostolato della Preghiera:4 giornate di convegno unitario

    isericordiosi come il Padre - L’AdP per unnuovo umanesimo» è il tema del convegnounitario 2016 promosso dall’Apostolato della

    Preghiera (AdP), che si terrà all’Istituto Madonna delCarmine di Sassone (Ciampino) dalla sera di domani agiovedì 6 ottobre. Relatori: don Raffaele Ponticelli, docentedi Psicologia presso la Pontificia Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale, e padre Ottavio De Bertolis, gesuita,vice direttore dell’Apostolato della Preghiera Italia. Previstol’impegno di gruppi di lavoro sul tema al centro dellegiornate. «Il convegno - spiega il direttore nazionale AdP,padre Tommaso Guadagno, gesuita - si prefigge l’obiettivodi approfondire il tema del Giubileo straordinario dellaMisericordia e aiutare i partecipanti a sviluppare eapplicare all’AdP le cinque vie del Convegno ecclesiale diFirenze 2015». L’Apostolato della Preghiera «è un servizioalla Chiesa cattolica diffuso in tutto il mondo, compatibilecon tutti i tipi di associazioni e movimenti, che propone laspiritualità del Cuore di Gesù per aiutare tutti i membridella Chiesa a vivere pienamente il Battesimo e l’Eucaristianello spirito del sacerdozio comune dei fedeli».

    3Domenica2 ottobre 2016

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  • 4 Domenica2 ottobre 2016

    aul Celan (nella foto),nato nel 1920 aCzernowitz, nella

    Bucovina austro-ungarica,morì a Parigi nel 1970gettandosi dal ponteMirabeau nelle acquedella Senna. Le sue poesiedistillano grumi di senso,a volte opachi, a volteluminosi: non danno mail’impressione di restaresulla carta comemacchinari sperimentali.Hanno sempre una

    vitalità ferita, per quanto tenebrosa.Siamo lontani anni luce dal simbolismo: il compitoben fatto del Novecento. Il problema non èinterpretare i versi di questo grande scrittore, uno dipiù visionari, audace fino all’astrazione eppuresempre legato alla terra, ebreo di lingua tedesca: se lofacessimo ne usciremmo troppo spesso senza ricavologico. Siamo piuttosto chiamati a viverne la forza

    febbrile, provando a sentire la dimensione spiritualeche i testi rappresentano, in certi casi evocano da unadistanza quasi incolmabile.Era da tempo che aspettavamo la traduzione initaliano della sua raccolta d’esordio, da alcunidefinita "fantasma", pubblicata a Vienna nel 1948 incinquecento copie numerate, di cui solo novevendute, e presto ritirata dal commercio per laquantità di refusi presenti: La sabbia delle urne(Einaudi, a cura di Dario Borso, pp. 183, 14 euro).Alcune poesie furono riprese nei libri successivientrando così nel canone aureo. Altre restaronoinedite. Solo nel 2003 l’editore Suhrkamp diFrancoforte sul Meno le ripropose al grande pubblico.Sono liriche brevi, fulminanti, schegge roventi primaancora di essere enigmatiche, composte da ungiovane, prima e dopo gli anni di guerra, nel fuocodella battaglia e durante la lunga risacca seguita allatempesta che massacrò la sua famiglia, sconvolsel’Europa e gettò un’ombra scura, indelebile, nellastoria umana. È sorprendente ripercorrere i passi dichi comincia a scrivere, come sorreggere un bambinoche impara a camminare: così, soprattutto nei testi

    dell’estate 1944, quando la mattanza degli ebreiraggiungeva il suo culmine, si colgono le ragioniprofonde della spinta espressiva, autenticamenteletteraria, che agì nel sopravvissuto. In Prossimità delletombe, anticipando Todesfuge, Fuga di morte, ilcapolavoro del 1945, leggiamo: «Conosce ancora,madre, l’acqua del Bug / meridionale l’onda che ticausò ferite?».In questo distico, ideato sullo stampo della canzonepopolare romena detta Doina, è racchiuso il nucleointimo dell’orfano perché il Bug era il fiume ucrainosulle cui sponde si stagliava il lager di Michailovka,dove morirono i genitori di Celan. La riflessione sullacecità della natura non è descritta in modo narrativo,ma quasi scolpita nella pietra dell’interrogazionesenza risposta, a cui segue la potenza biblica delsentimento religioso: «E non va il dio col gemmantebastone / su e giù per la collina?». Dove chi leggesente, nel medesimo istante, il mistero del giudizio,imperscrutabile e solenne, segnato dall’arma tenutain pugno, e la dolcezza della misericordia, scaturitadai germogli cresciuti sul legno.

    Eraldo Affinati

    P«La sabbia nelle urne», le schegge roventi di Paul Celanlibri

    Artrite, terapie precociper una cura ottimale

    artrite è «l’articolazione gonfia, dolente, limitata nelmovimento». Quando parliamo di artrite parliamo dun-que di una malattia dolorosa, che dà limitazione al

    movimento e impedisce le normali attività quotidiane. Un’ar-trite all’inizio può essere la manifestazione d’esordio di mol-te malattie croniche, oppure di una forma, in genere post-in-fettiva, autolimitantesi, destinata al recupero completo se trat-tata in modo corretto fin dall’esordio. La forma post-infettiva non si può evidentemente prevenire,ma si può diagnosticare correttamente e in molti casi eradi-care e dunque curare in modo ottimale. Più complessa è laforma cronica. È possibile prevenirla? Vi sono molti dati scien-tifici ed epidemiologici che identificano nel fumo, nell’obe-sità e nello stress fattori predisponenti. Dunque la prevenzio-ne primaria consiste nel contrastare questi fattori di rischio. Come si fa a diagnosticare l’artrite con caratteristiche croni-che? Questa artrite persiste per almeno 6 settimane conti-nuativamente e non risponde, o risponde solo parzialmente,alla terapia con farmaci anti-infiammatori. È quella che fapensare all’artrite reumatoide, o all’artrite psoriasica, o a quel-la del Lupus, o della sindrome di Sjogren. Di solito colpisce lepiccole e le grandi articolazioni, e agli esami del sangue di-mostra la presenza di alti test di infiammazione (Ves, Pcr), ese esprime una malattia autoimmune dimostra la presenzadi auto-anticorpi (ossia anticorpi diretti contro l’organismo delpaziente) quali il fattore reumatoide (RA test), gli anticorpi an-ti-peptidi citrullinati (Acpa), oppure anti-nucleo (Ana), o altriautoanticorpi. Nell’anziano è l’esordio di una polimialgia reu-matica o di una pseudogotta. Per diagnosticarla correttamenteè necessaria una attenta raccolta dei sintomi, un’attenta visi-ta del paziente e l’esecuzione di alcuni esami di sangue. Perdefinire la eventuale presenza di danno a carico della artico-lazione si dovrà poi effettuare qualche indagine radiologica. Per curarla al meglio è indispensabile intervenire in tempi ra-pidi, entro 3 mesi dall’esordio dei sintomi. La diagnosi e la te-rapia precoce garantiscono la percentuale più elevata di re-missione completa. I messaggi più importanti da sottolinea-re dunque sono: se un’articolazione è gonfia e dolente, an-dare entro 15 giorni dal reumatologo; gli esami da fare subi-to sono pochi: Ves, Pcr, Ra test, emocromo, esame delle uri-ne; non usare mai cortisone per non mascherare la malattiaall’esordio, ma ricorrere, se possibile, agli anti-infiammatori;segnalare allo specialista ogni sintomo o segno nuovo e inso-lito (rigidità mattutina, familiarità per artrite, psoriasi, farin-gite, febbre, rash cutaneo, sensibilità ai raggi del sole, boccasecca, eccetera). Ricordando sempre che fumo, obesità e stresssono deleteri.

    Gianfranco Ferraccioli direttore Area Reumatologia, Policlinico Gemelli

    ’L

    DOMANIA Frascati presiede i lavori dellaConferenza episcopale laziale.

    MARTEDÌ 4Alle 8.30 al Seminario Minore celebra laMessa per l’Istituto Sant’Apollinare.

    SABATO 8Alle 17.30 nella basilica di San Paolocelebra la Messa in occasione dellaSettimana della Famiglia.

    DOMENICA 9Alle 10 incontra gli operatori pastorali ecelebra la Messa nella parrocchia di SanCipriano.

    Incontro diocesano per i consacrati - Gregoriana: inaugurazione anno accademico e forum su «Amoris laetitiae»Il cardinale Müller al Regina Apostolorum - Caritas: raccolta nei supermercati - Ciclo di lezioni su Edith Stein

    celebrazioniPER LA GREGORIANA MESSA DI INIZIOANNO ACCADEMICO. Il 466° annoaccademico della Pontificia UniversitàGregoriana sarà inaugurato domanicon la celebrazione della Messa delloSpirito Santo nella chiesa diSant’Ignazio in Campo Marzio. Inizioalle 16.30. A presiedere la celebrazionesarà il nuovo rettore, padre Nuño daSilva Gonçalves, che al termine dellapreghiera pronuncerà il suo discorsoprogrammatico. I partecipantiaccompagneranno con la preghiera la36ma congregazione generale dellaCompagnia di Gesù, chiamata aeleggere il nuovo preposito generale,che ricoprirà anche il ruolo di vice-gran cancelliere della Gregoriana.

    incontriINAUGURAZIONE D’ANNO ACCADEMICOAL REGINA APOSTOLORUM. L’AteneoPontificio Regina Apostolorum celebradomani l’inaugurazione dell’annoaccademico 2016- 2017. Alle 10 larelazione del rettore padre JesúsVillagrasa, dei Legionari di Cristo,quindi la lectio magistralis delcardinale Gerhard Ludwig Müller,prefetto della Congregazione per ladottrina della fede.

    «AMORIS LAETITIA»/1: RIFLESSIONE DELVESCOVO RUZZA. Si svolgerà giovedì 6alle 18.30 al Centro di formazione allameditazione cristiana (via dellaTribuna di San Carlo, 9) il primo di 4incontri sull’esortazione apostolica"Amoris laetitia". Monsignor GianricoRuzza, vescovo ausiliare per il settoreCentro, interverrà sul tema:«Accogliere la gioia dell’amore».

    «AMORIS LAETITIA»/2: FORUM ALLAGREGORIANA. I docenti di Teologiapratica per la pastorale familiare dellaPontificia Università Gregoriana,venerdì 7 e sabato 8 (piazza dellaPilotta, 4), offriranno l’occasione perindividuare prospettive di ricerca eapplicazioni pastorali animando ilforum «Amoris laetitia: un cantiereaperto». Alle 16 il saluto del rettore,Nuño da Silva Gonçalves, e treconferenze. Sabato 8 due tavolerotonde con teologi, psicologi, esperti.Informazioni: www.unigre.it/eventi.

    INCONTRO PER CONSACRATI SUI CARISMIMISSIONARI. «Carismi missionari nellacittà di Roma» è il titolo dell’incontroper consacrati e consacrate che si terràsabato 8 alle 15.30 alla PontificiaUniversità Urbaniana (via UrbanoVIII, 16). Interverranno il missionariocomboniano padre David Glenday edon Gianni Colzani, della diocesi diMilano; condivisione e lavori digruppo nei "Caffè missionari".

    formazioneFONDAZIONE OZANAM: CORSO PERASSISTENTI DELLE PERSONE MALATE. AlPontificio Collegio Leoniano (viaPompeo Magno, 21), venerdì 7, dalle16, prima lezione del corso gratuitorivolto a volontari che assistonopersone ammalate. Il corso, che siarticola in 4 lezioni, è promosso dallaFondazione Ozanam incollaborazione con il Consigliocentrale di Roma della Società di SanVincenzo De Paoli e con laConferenza vincenziana San GiovanniXXIII. Interverranno, tra gli altri,Giuseppe Chinnici, presidente dellaFondazione Ozanam; Luigi Giaccone,direttore di Spes (Centro Servizi per ilvolontariato nel Lazio); RobertoFattorini, presidente del ConsiglioCentrale di Roma della Società di SanVincenzo De Paoli; FrancescoMarigliano, geriatra dell’Università LaSapienza; Elvira Falbo, pedagogista.Seguirà, tra gli altri, l’intervento deilvescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi. Info:www.fondazioneozanam.org.

    ISTITUTO GIOVANNI PAOLO II ECATTOLICA: MASTER IN BIOETICA EFORMAZIONE. Offrire una formazioneaccademica sulle questioni riguardantigli interventi sulla vita umana nell’etàdella tecnica; fornire gli strumentiadeguati per collocare le questionibioetiche nei vari contesti formativi econsultivi. Questi gli obiettivi delmaster in Bioetica e formazioneorganizzato dal Pontificio IstitutoGiovanni Paolo II e dall’UniversitàCattolica del Sacro Cuore di Roma. Lostudente potrà conseguire un titolo dimaster universitario di II livello, comeprevisto dalla legislazione italiana, eun titolo di master in bioetica, conriconoscimento canonico.Informazioni e iscrizioni (entro metànovembre): www.masterbioetica.it.

    CICLO DI LEZIONI SU EDITH STEIN ALLALATERANENSE. L’Area internazionale diricerca della Pontificia UniversitàLateranense organizza un ciclo dilezioni su «Edith Stein e il pensierocontemporaneo». Gli incontri sarannodedicati al confronto fra la filosofa emistica tedesca e alcuni pensatoricontemporanei su argomentifondamentali della storia dellafilosofia. Primo incontro l’11 ottobrealle 16.45. Previsto anche unseminario di specializzazione sul temadell’«identità» muovendo dalle operedi Edith Stein. Per info e iscrizioni:06.69895676-699 [email protected].

    saluteAL GEMELLI CELEBRATA LA GIORNATAMONDIALE DEL CUORE. Alla vigilia dellaGiornata mondiale per il Cuore,mercoledì Fondazione PoliclinicoUniversitario Gemelli e AssociazioneDona la vita con il Cuore Onlushanno proposto un open day dedicatoalla salute cardiovascolare con lapresentazione di un ambulatoriomobile, benedetto dal Papa, che saràimpiegato per iniziative medichegratuite a favore di personesvantaggiate che non riescono adaccedere a cure specialistiche.

    solidarietàRACCOLTA ALIMENTARE CARITAS IN 56SUPERMERCATI. Una raccoltaalimentare a favore degli Empori dellasolidarietà della Caritas si svolgeràsabato 8 nei punti vendita di Simply,IperSimply, PuntoSimply e Auchanpresenti a Roma. In 56 supermercatisarà possibile devolvere parte dellaspesa alle famiglie in difficoltà assistitedalla Caritas diocesana.

    DONAZIONI DI SANGUE: SAN LEONEMAGNO E AVIS NELLE PARROCCHIE.Domenica 9 sarà possibile donare ilsangue con l’Avis comunale nelleparrocchie San Gabrieledell’Addolorata (via Ponzio Cominio,93) e Santissimo Corpo e Sangue diCristo (via Narni, 19). All’Istituto SanLeone Magno, invece, oggi, sabato 8 edomenica 9, raccolta di sangueorganizzata con il serviziotrasfusionale dell’ospedaleFatebenefratelli dell’Isola Tiberina.

    culturaMOSTRE/1: FILATELIA RELIGIOSA ALLALIBRERIA PAOLO VI. Inaugurata venerdìalla Libreria internazionale Paolo VI(via di Propaganda, 4) la mostra difilatelia religiosa «Anni Santi». Lamanifestazione, curata dalla LibreriaEditrice Vaticana e dall’associazioneAfnir Io Collezionista, è stata apertadall’arcivescovo Rino Fisichella,presidente del Pontificio Consiglio perla promozione della nuovaevangelizzazione.

    SPETTACOLO DI SOLIDARIETÀ PER ITERREMOTATI. Oggi, alle 17.30, ilTeatro San Luigi Guanella (viaSavonarola, 36) ospiterà «Terremolive», musica emergente a sostegnodelle popolazioni colpite dalterremoto del 24 agosto. L’iniziativa èorganizzata dall’associazione IDiscepoli di Padre Pio.

    MOSTRE/2: RAIMONDO LULLO ALPALAZZO DELLA CANCELLERIA.Mercoledì 5 alle 18 sarà inaugurata lamostra «Raimondo Lullo, 700 anni dimissione» al Palazzo della Cancelleria(piazza omonima). Interverrà ilteologo Jordi Gaya Estelrich. Saràvisitabile fino al 20 novembre (orari10.30-13 e 15-19).

    CONCERTO IN ONORE DI ÁRON MÁRTON.La chiesa di Santa Maria del Suffragio(via Giulia, 59) ospiterà il 6 alle 19 ilCoro Santa Cecilia di Kolozsvár/Clujper un concerto di musica sacra inonore del Servo di Dio Áron Márton,vescovo della Transilvania tra il 1939 eil 1980. Sarà visitabile la mostra everrà presentato il libro biografico.

    GIORNATA DI STUDIO A CAMPITELLISUGLI ARCHIVI ECCLESIASTICI. Giuntaalla terza edizione l’iniziativa«Memoria fidei», che ha come scopocondividere problematiche e soluzionicomuni ad alcuni archivi ecclesiasticicon sede a Roma e nella Città delVaticano. Il tema, «Materiali specialinegli archivi ecclesiastici», saràsviluppato in una giornata di studionella Sala Baldini a Santa Maria inPortico in Campitelli. La giornata,prevista per venerdì 7, sarà conclusa -intorno alle 17 - da un concerto dellaCappella musicale di Santa Maria inPortico in Campitelli.

    DI FILIPPO PASSANTINO

    a rinuncia al pontificato diJoseph Ratzinger è stata ungesto di fede, non di

    disperazione. Sono certo che questadecisione di Benedetto XVI provengadalla sua profonda e alta concezionedel ministero petrino, inteso comeservizio. Così, nel momento in cui sentìdi non avere le forze sufficienti persvolgerlo, avvertì la necessità, o meglioil dovere, di rinunciare». Elio Guerriero,teologo e scrittore, traduttore degliscritti di Joseph Ratzinger dagli anni‘80, racconta la genesi del suo volumeServitore di Dio e dell’umanità. LaBiografia di Benedetto XVI, pubblicato daMondadori con la prefazione firmatada Papa Francesco e, in chiusura,un’intervista dell’autore allo stessoPapa emerito. «La presenza nel mioscritto di una prefazione di PapaFrancesco e di una intervista a PapaBenedetto è la dimostrazione più bella,a mio avviso, della comunione tra i due

    pontefici», ha affermato l’autore, inoccasione della presentazione del libro,martedì 27 settembre, nel complesso diSan Gallicano, alla quale sonointervenuti anche il presidente dellaFondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, padre FedericoLombardi, e il fondatore dellaComunità di Sant’Egidio, AndreaRiccardi. In rappresentanza delsegretario di Stato vaticano, il cardinalePietro Parolin, che si è recato inColombia per la firma dell’accordo dipace tra Farc e rappresentanti delgoverno, ha partecipato monsignorPaolo Borgia, che ha letto un messaggiodi Parolin. «Benedetto XVI eraconsapevole - le parole del cardinale -che l’esercizio del ministero petrinocomporta l’immedesimazione alMaestro e che avrebbe dovuto portarela sua croce, diventando un ponte fraDio e gli uomini». Il Segretario di Statosottolinea anche il suo impegno per lapace: «Mise al primo posto la preghieraincessante per chiedere la pace»,

    riferisce Borgia. Nella prefazione,Francesco aggiunge altre due qualità alprofilo di Papa Benedetto XVI:«Coraggio e determinazione hannocaratterizzato il suo operato», scrive. EGuerriero sottolinea proprio come,«pur rinunciando al servizio dipontefice, Benedetto XVI abbiacontinuato e continui a vivere "nelrecinto di San Pietro", nella preghiera ein comunione con il suo successore».Nelle 542 pagine del libro, ampiospazio è dedicato a due opere maturatedurante il pontificato di Ratzinger: ilcatechismo e i volumi su Gesù, «unatestimonianza del Papa-teologo cheguida il cammino interno dellateologia», spiega padre Lombardidurante la presentazione, moderata dalpresidente della Comunità diSant’Egidio Marco Impagliazzo. L’exdirettore della Sala stampa vaticanaricorda anche i momenti difficili vissutida Benedetto XVI, come nel caso dellaremissione della scomunica aiLefebvriani o degli incontri con chi ha

    subìto abusi da religiosi; momenti incui «ha avuto il coraggio di esporsi inprima persona» e di «entrare in sintoniacon la sofferenza delle vittime». Episodiraccontati anche nel libro di Guerriero:«È la prima biografia completa diJoseph Ratzinger-Benedetto XVI, dallanascita al tempo attuale, in cui l’attivitàpubblica è completata - affermaLombardi -. La poteva scrivere solo unapersona come Guerriero, che pertantissimi anni è stata vicina al JosephRatzinger teologo e che è potuta entrarein profondità nel suo pensiero,riuscendo a conoscere la suapersonalità». Riccardi nella biografiatrova anche «la ricostruzione delpensiero teologico di Benedetto XVI,che non si capisce solo con la politica ola politica ecclesiastica. Quando parladi san Bonaventura, dice: "Governò epensò". Governo e pensiero vannoinsieme in questo grande Papa, che si èspogliato molto di sé e che nonnascondeva a volte di sbagliare. UnPapa fortemente moderno».

    Presentata al San Gallicano la biografiadi Elio Guerriero con la prefazione diFrancesco. Interventi di padre Lombardie Riccardi, il messaggio di Parolin

    Il tavolo dei relatori alla presentazione del libro (foto Gennari)

    Benedetto XVI, un Papa «fortemente moderno»

    TECNAVIA

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