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Morto Marra, fu segretario generale del Vicariato morto la sera dell’11 luglio, a Roma, l’arcivescovo Giovanni Marra, metropolita emerito di Messina, già segretario generale del Vicariato. Ad annunciarlo è stato il suo segretario particolare a Messina, monsignor Giacinto Tavilla. Nato a Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, il 5 febbraio 1931, Marra era stato ordinato sacerdote il 19 settembre 1953 dal vescovo Vincenzo De Chiara nella chiesa parrocchiale del suo paese natale. Il vicario di Roma, Angelo De Donatis – che lavorò con lui alla segreteria generale del Vicariato – e il Consiglio episcopale della diocesi di Roma lo ricordano «per il suo fecondo ministero, svolto con passionee zelo apostolico anche nella nostra Chiesa di Roma». Per monsignor Tavilla era «un grande uomo e un vescovo di elevate doti» che «ha coniugato la fermezza del governo con la tenerezza della paternità. Un arcivescovo che ha amato la diocesi di Messina tanto da voler essere sepolto nella nostra cattedrale». Un altro ricordo arriva da monsignor Guido Mazzotta, segretario della Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino, coordinatore della segreteria del Sinodo diocesano di Roma con Marra. «Aveva la capacità di suscitare collaborazione – sottolinea Mazzotta –, pensava che tutte le voci avessero il diritto di essere rappresentate, come è giusto che sia nella Chiesa. Traspariva un senso di lealtà, di amicizia, coltivava rapporti chiari». Monsignor Marra si era presto trasferito a Roma per formarsi alla Pontificia Università Gregoriana dove si era laureato in Scienze Sociali, mentre alla Lateranense aveva conseguito la laurea in diritto canonico. Aveva iniziato il suo ministero come cappellano dell’Istituto Ciechi Sant’Alessio e come collaboratore parrocchiale. Aveva prestato servizio dal 1960 al 1986 alla Santa Sede, prima presso la Congregazione per il clero, poi in Segreteria di Stato, infine all’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Il 7 giugno 1986 era stato eletto da Papa Giovanni Paolo II – che pochi giorni prima aveva annunciasto il Sinodo diocesano per Roma – vescovo titolare di Usula, con l’incarico di ausiliare di Roma per le attività pastorali ed amministrative e segretario generale del Vicariato. Negli anni in cui operò a Roma, sostenne anche per volere di Giovanni Paolo II l’opera delle Missionarie della Carità, fondate da Madre Teresa di Calcutta. In particolare seguì l’avvio di Casa Allegria, la struttura di accoglienza per ragazze madri a Primavalle. Il 14 novembre 1989 era stato nominato arcivescovo titolare di Ravello e ordinario militare per l’Italia. Il 17 maggio 1997 era stato eletto arcivescovo metropolita di Messina–Lipari–Santa Lucia del Mela. Nell’arcidiocesi siciliana aveva concluso il mandato il 5 gennaio 2007. Il 3 gennaio 2007 la nomina di Papa Benedetto XVI a membro della Congregazione per i vescovi. Dal 5 marzo 2011 al 31 maggio 2012 era stato amministratore apostolico della diocesi di Orvieto–Todi. I funerali del presule sono stati celebrati venerdì pomeriggio nella chiesa di Santo Spirito in Sassia (domani servizio su www.romasette.it). È Di origini calabresi, 87 anni, ausiliare di Roma nel 1986, era stato arcivescovo di Messina e Ordinario militare per l’Italia V ERSO IL S INODO GIOVANI IN CAMPO PER UNECONOMIA SOSTENIBILE DI ALESSANDRA SMERILLI modelli economici che hanno guidato lo sviluppo e il commercio ci stanno portando verso un sentiero non più percorribile, lo capiamo guardando alle ripetute crisi finanziarie, all’ambiente, ma anche all’aumento di disuguaglianze a livello mondiale. Nel 2016 otto persone nel mondo possedevano la stessa ricchezza di tre miliardi e mezzo di persone, cioè della metà più povera della popolazione mondiale. Secondo l’ultimo rapporto Oxfam, di tutta la ricchezza creata nell’ultimo anno l’82% è andato all’1% della popolazione mondiale, mentre il 50% meno abbiente non ha beneficiato di alcun aumento. Nelle economie avanzate, il reddito dell’1% più ricco della popolazione cresce tre volte più veloce rispetto al reddito del resto della popolazione. I giovani non ci stanno, e si fanno sentire. Con entusiasmo, e grazie alle possibilità di connessione, hanno costituito un network mondiale che ha cominciato a criticare i modelli economici e il modo in cui l’economia viene insegnata. Nel gennaio 2015 un gruppo di studenti di Economia ha illuminato la facciata dello Sheraton Hotel di Boston per accogliere i partecipanti alla conferenza annuale dell’American Economic Association con scritte provocatorie del tipo: «Is economic growth killing the planet?». Anche nei confronti dello sfruttamento del lavoro stanno iniziando le prime ribellioni, i primi scioperi: pensiamo ai lavoratori di Amazon o della Ryanair, che negli ultimi tempi si sono ribellati ad un lavoro considerato non degno, così come i dipendenti di Foodora, che chiedono maggiori tutele. Sostenibilità sta diventando oggi la parola chiave di un’economia e di una vita che i giovani desiderano. La «Laudato si’», proponendo nuovi modelli di sviluppo all’insegna dell’economia circolare, richiama tutti a comprendere l’importanza della sostenibilità: «La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale». Sostenibile è uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. E in un mondo dove la finanza domina l’economia reale, non si può affrontare il tema della sostenibilità senza prendere in considerazione gli strumenti finanziari: attraverso il denaro si muove la produzione, si muove il lavoro. Investimenti sostenibili e responsabili possono essere un segno importante per fare passi verso un’economia più umana e più equa. Come funziona la finanza sostenibile, come avviene la selezione di fondi che possano garantire la sostenibilità? Le società di gestione del risparmio più attente a queste dimensioni solitamente operano con due criteri, quello dell’esclusione di chi non garantisce sostenibilità (non entrano nei fondi imprese che operano in settori controversi, come per esempio l’azzardo) e quello del premio di chi opera in maniera virtuosa (si valuta come si trattano i dipendenti, cosa si fa per l’ambiente, ecc.). Potrebbe sembrare che, a voler rispettare tutti questi criteri, ci si privi di possibilità redditizie di investimenti. E invece no! La recente letteratura in materia finanziaria sta dimostrando che l’attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance delle imprese si traduce in investimenti meno rischiosi e anche più redditizi nel medio–lungo periodo. Scelte di futuro, nella direzione di una economia sostenibile, nel contesto degli istituti religiosi, delle parrocchie e delle diocesi, potrebbero avere una potenza evocativa grandissima. Sarebbero di sprone all’Italia e al mondo intero. I giovani sono sensibili a questi temi e investono la loro formazione e le loro competenze verso un’economia più giusta, amica dell’ambiente e della persona, e una finanza che è a servizio di questo tipo di economia. I Dublino, meeting famiglie un segno per il mondo l’evento. Dal 21 agosto l’Incontro mondiale. Ne parla monsignor Manto DI ROBERTA PUMPO al 21 al 26 agosto Dublino sarà invasa da migliaia di famiglie provenienti da 116 Paesi. La capitale irlandese è stata scelta da Papa Francesco per ospitare il IX Incontro mondiale delle famiglie, il secondo per Bergoglio, che domenica 26 agosto celebrerà la Messa al Phoenix Park, esattamente trentanove anni dopo san Giovanni Paolo II. Prevista la partecipazione di 500mila persone. I biglietti a disposizione sono stati tutti prenotati. Tema scelto per il meeting, promosso dal Dicastero della Santa Sede per i Laici, la Famiglia e la Vita, è “Il vangelo della famiglia: gioia per il mondo”. Il programma poggia le basi sull’esortazione apostolica post–sinodale di Papa Francesco Amoris laetitia. Per la diocesi di Roma parteciperà in via ufficiale una delegazione composta da monsignor Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale familiare, accompagnato da una famiglia, ma dalla Capitale partiranno anche rappresentanti di vari gruppi, movimenti e associazioni come le Equipé Notre–Dame, il Cammino neocatecumenale, Incontro matrimoniale e diverse realtà attive nella pastorale familiare che a Dublino troveranno occasioni di comunione e di confronto. L’Incontro mondiale delle famiglie ha cadenza triennale e fu voluto da san Giovanni Paolo II nel 1994. Wojtyla chiese al Pontificio Consiglio per la Famiglia (ora incorporato nel Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita) di organizzare a livello mondiale un momento di preghiera, catechesi e festa con l’intento di fortificare i legami tra le famiglie e testimoniare l’importanza fondamentale del matrimonio per la società. Il Papa polacco ha partecipato a quattro meeting, dal 1994 al 2003 e, come ricorda monsignor Manto, nell’esortazione apostolica Familiaris consortio, esortava a «cogliere l’opportunità che è la famiglia per la Chiesa come soggetto pastorale». Nutrito il programma della manifestazione, che prevede anche proposte su misura per bambini dai 4 ai 12 anni e giovani dai 13 ai 17. In calendario numerose attività, momenti di catechesi e preghiera, e un congresso teologico–pastorale dal 22 al 24 agosto, proprio mirato alla lettura de “Il vangelo della famiglia”. Il congresso proporrà inoltre mostre, eventi culturali e spettacoli musicali. Momento culminante di D ogni giornata sarà la celebrazione dell’Eucaristia nell’arena principale. A tal proposito Manto spiega che la Chiesa «offre un buon servizio alla famiglia se la vita spirituale rimane centrale. È fondamentale credere fino in fondo nella forza del Sacramento e nell’efficacia della grazia che i coniugi ricevono. Per questo è importante promuovere una vita spirituale e di preghiera e coltivare la comunità familiare come comunità che vive la gioia dell’amore alla luce di Cristo risorto». Altro momento atteso è quello del Festival delle Famiglie al Croke Park Stadium, che si svolgerà la sera del 25 agosto alla presenza di Papa Francesco. Non sarà solo una celebrazione della vita delle famiglie nel mondo con spettacoli musicali e danzanti, ma permetterà a cinque famiglie di testimoniare la loro esperienze di fede nel quotidiano. L’Incontro sarà quindi l’occasione per far festa, pregare e riflettere sull’importanza del matrimonio come fondamento della società e della Chiesa. «Soprattutto oggi, in un mondo in profondo e rapido cambiamento, vediamo insieme la fatica e la centralità della famiglia Chiesa domestica e segno dell’amore di Dio nel mondo – aggiunge Manto –. In un clima di grande individualismo e solitudini, costruire la comunione diventa difficile fuori e dentro la famiglia, che deve essere maggiormente sostenuta nel suo ruolo fondamentale per la Chiesa e per la società. La famiglia è centrale nell’azione della Chiesa per l’evangelizzazione – sottolinea il sacerdote – perché è proprio il clima di amore e di condivisione che si vive in essa che trasmette la possibilità di un’evangelizzazione sempre più efficace e sempre più concreta non solo alle nuove generazioni ma a tutta la società». Per monsignor Manto, da Dublino deve partire «lo stimolo a far crescere la pastorale della famiglia nella nostra diocesi, un lavoro capillare che deve coinvolgere le prefetture e le parrocchie perché se davvero la famiglia è Chiesa domestica ed è nucleo fondamentale della società e della Chiesa, richiede una rinnovata attenzione da parte di tutti». Il logo e l’icona del raduno egretario generale dell’Incontro Mondiale delle famiglie 2018 è padre Timothy Bartlett. Nato 53 anni fa, è vi- cario episcopale per l’educazione e di- rettore degli affari pubblici e sociali nel- la diocesi di Down e Connor e segreta- rio dei vescovi del Nord. Per il meeting sono stati creati un logo, una preghie- ra, un’icona e un inno ufficiale che ac- compagneranno i fedeli durante il per- corso di preparazione all’evento. Il cuore del logo è rappresentato da una grande famiglia che cammina. Sullo sfon- do la mappa del mondo. Il tutto racchiuso in un semicerchio rosso sormontato da u- na croce. L’icona, invece, rappresenta la Sa- cra Famiglia ed è stata scritta dall’icono- grafo Mihai Cucu con l’assistenza delle mo- nache redentoriste del Monastero di Sant’Alfonso a Dublino. S la scheda Il Papa interverrà all’Incontro mondiale delle famiglie in programma dal 21 al 26 agosto nella capitale irlandese L’arcivescovo Marra Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza a percezione di un sistema fiscale «iniquo e di- storto», l’attivazione di «molti interventi assi- stenziali non sulla base di una valutazione della situazione economica dell’intero nucleo familiare, ma spesso solo in base al reddito individuale, e talvolta solo a quello da lavoro». Sono solo due a- spetti della denuncia della Corte dei Conti conte- nuta nel Rapporto 2018 sul coordinamento della finanza pubblica. Un organismo autorevole, che mette in luce soprattutto i rischi provenienti dall’e- mergenza demografica sottovalutata in tutti que- sti anni dalla classe politica, tesa più a guardare alla successiva tornata elettorale che a orizzonti di largo respiro. «Nei prossimi anni – si afferma nel Rapporto – il bilancio pubblico sarà fortemente condizionato dall’invecchiamento della popolazio- ne e dalle modifiche della struttura demografica». Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, rilancia l’allarme se- gnalato più volte e incalza: «Le famiglie meritano giustizia, stop alle elemosine». Invocando una riforma strutturale del fisco che tuttavia non ap- pare alle porte. C’è sempre qualche priorità che rinvia il discorso di manovra in manovra. L’attesa continua. (A. Z.) L Famiglia, il fisco pesa L’attesa di una svolta La diocesi a Lourdes Tutte le informazioni sul pellegrinaggio a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLV – Numero 28 – Domenica 15 luglio 2018

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Morto Marra, fu segretario generale del Vicariatomorto la sera dell’11 luglio, a Roma,

l’arcivescovo Giovanni Marra,metropolita emerito di Messina, già

segretario generale del Vicariato. Adannunciarlo è stato il suo segretarioparticolare a Messina, monsignor GiacintoTavilla. Nato a Cinquefrondi, in provincia diReggio Calabria, il 5 febbraio 1931, Marra erastato ordinato sacerdote il 19 settembre 1953dal vescovo Vincenzo De Chiara nella chiesaparrocchiale del suo paese natale. Il vicario diRoma, Angelo De Donatis – che lavorò conlui alla segreteria generale del Vicariato – e ilConsiglio episcopale della diocesi di Roma loricordano «per il suo fecondo ministero,svolto con passionee zelo apostolico anchenella nostra Chiesa di Roma». Per monsignorTavilla era «un grande uomo e un vescovo dielevate doti» che «ha coniugato la fermezzadel governo con la tenerezza della paternità.Un arcivescovo che ha amato la diocesi diMessina tanto da voler essere sepolto nellanostra cattedrale». Un altro ricordo arriva damonsignor Guido Mazzotta, segretario della

Pontificia Accademia di San Tommasod’Aquino, coordinatore della segreteria delSinodo diocesano di Roma con Marra. «Avevala capacità di suscitare collaborazione –sottolinea Mazzotta –, pensava che tutte levoci avessero il diritto di essere rappresentate,come è giusto che sia nella Chiesa. Trasparivaun senso di lealtà, di amicizia, coltivavarapporti chiari». Monsignor Marra si erapresto trasferito a Roma per formarsi allaPontificia Università Gregoriana dove si eralaureato in Scienze Sociali, mentre allaLateranense aveva conseguito la laurea indiritto canonico. Aveva iniziato il suoministero come cappellano dell’IstitutoCiechi Sant’Alessio e come collaboratoreparrocchiale. Aveva prestato servizio dal 1960al 1986 alla Santa Sede, prima presso laCongregazione per il clero, poi in Segreteriadi Stato, infine all’Amministrazione delpatrimonio della Sede Apostolica. Il 7 giugno1986 era stato eletto da Papa Giovanni PaoloII – che pochi giorni prima aveva annunciastoil Sinodo diocesano per Roma – vescovo

titolare di Usula, con l’incarico di ausiliare diRoma per le attività pastorali edamministrative e segretario generale delVicariato. Negli anni in cui operò a Roma,sostenne anche per volere di Giovanni PaoloII l’opera delle Missionarie della Carità,fondate da Madre Teresa di Calcutta. Inparticolare seguì l’avvio di Casa Allegria, lastruttura di accoglienza per ragazze madri aPrimavalle. Il 14 novembre 1989 era statonominato arcivescovo titolare di Ravello eordinario militare per l’Italia. Il 17 maggio1997 era stato eletto arcivescovo metropolitadi Messina–Lipari–Santa Lucia del Mela.Nell’arcidiocesi siciliana aveva concluso ilmandato il 5 gennaio 2007. Il 3 gennaio 2007la nomina di Papa Benedetto XVI a membrodella Congregazione per i vescovi. Dal 5marzo 2011 al 31 maggio 2012 era statoamministratore apostolico della diocesi diOrvieto–Todi. I funerali del presule sono staticelebrati venerdì pomeriggio nella chiesa diSanto Spirito in Sassia (domani servizio suwww.romasette.it).

È

Di origini calabresi, 87 anni,ausiliare di Roma nel 1986,era stato arcivescovo di Messinae Ordinario militare per l’Italia

V E R S O I L S I N O D O

GIOVANI IN CAMPOPER UN’ECONOMIA

SOSTENIBILE

DI ALESSANDRA SMERILLI

modelli economici che hanno guidatolo sviluppo e il commercio ci stannoportando verso un sentiero non più

percorribile, lo capiamo guardando alleripetute crisi finanziarie, all’ambiente, maanche all’aumento di disuguaglianze alivello mondiale. Nel 2016 otto personenel mondo possedevano la stessa ricchezzadi tre miliardi e mezzo di persone, cioèdella metà più povera della popolazionemondiale. Secondo l’ultimo rapportoOxfam, di tutta la ricchezza creatanell’ultimo anno l’82% è andato all’1%della popolazione mondiale, mentre il50% meno abbiente non ha beneficiato dialcun aumento. Nelle economie avanzate,il reddito dell’1% più ricco dellapopolazione cresce tre volte più velocerispetto al reddito del resto dellapopolazione. I giovani non ci stanno, e sifanno sentire. Con entusiasmo, e graziealle possibilità di connessione, hannocostituito un network mondiale che hacominciato a criticare i modelli economicie il modo in cui l’economia vieneinsegnata. Nel gennaio 2015 un gruppo distudenti di Economia ha illuminato lafacciata dello Sheraton Hotel di Bostonper accogliere i partecipanti allaconferenza annuale dell’AmericanEconomic Association con scritteprovocatorie del tipo: «Is economic growthkilling the planet?». Anche nei confrontidello sfruttamento del lavoro stannoiniziando le prime ribellioni, i primiscioperi: pensiamo ai lavoratori diAmazon o della Ryanair, che negli ultimitempi si sono ribellati ad un lavoroconsiderato non degno, così come idipendenti di Foodora, che chiedonomaggiori tutele. Sostenibilità stadiventando oggi la parola chiave diun’economia e di una vita che i giovanidesiderano. La «Laudato si’», proponendonuovi modelli di sviluppo all’insegnadell’economia circolare, richiama tutti acomprendere l’importanza dellasostenibilità: «La sfida urgente diproteggere la nostra casa comunecomprende la preoccupazione di uniretutta la famiglia umana nella ricerca diuno sviluppo sostenibile e integrale».Sostenibile è uno sviluppo in grado diassicurare il soddisfacimento dei bisognidella generazione presente senzacompromettere la possibilità dellegenerazioni future di realizzare i propri. Ein un mondo dove la finanza dominal’economia reale, non si può affrontare iltema della sostenibilità senza prendere inconsiderazione gli strumenti finanziari:attraverso il denaro si muove laproduzione, si muove il lavoro.Investimenti sostenibili e responsabilipossono essere un segno importante perfare passi verso un’economia più umana epiù equa. Come funziona la finanzasostenibile, come avviene la selezione difondi che possano garantire lasostenibilità? Le società di gestione delrisparmio più attente a queste dimensionisolitamente operano con due criteri, quellodell’esclusione di chi non garantiscesostenibilità (non entrano nei fondiimprese che operano in settori controversi,come per esempio l’azzardo) e quello delpremio di chi opera in maniera virtuosa(si valuta come si trattano i dipendenti,cosa si fa per l’ambiente, ecc.). Potrebbesembrare che, a voler rispettare tutti questicriteri, ci si privi di possibilità redditizie diinvestimenti. E invece no! La recenteletteratura in materia finanziaria stadimostrando che l’attenzione allasostenibilità ambientale, sociale e digovernance delle imprese si traduce ininvestimenti meno rischiosi e anche piùredditizi nel medio–lungo periodo. Sceltedi futuro, nella direzione di una economiasostenibile, nel contesto degli istitutireligiosi, delle parrocchie e delle diocesi,potrebbero avere una potenza evocativagrandissima. Sarebbero di sprone all’Italiae al mondo intero. I giovani sono sensibilia questi temi e investono la loroformazione e le loro competenze versoun’economia più giusta, amicadell’ambiente e della persona, e unafinanza che è a servizio di questo tipo dieconomia.

IDublino, meeting famiglieun segno per il mondo

l’evento. Dal 21 agosto l’Incontro mondiale. Ne parla monsignor Manto

DI ROBERTA PUMPO

al 21 al 26 agosto Dublino saràinvasa da migliaia di famiglieprovenienti da 116 Paesi. La capitale

irlandese è stata scelta da Papa Francesco perospitare il IX Incontro mondiale dellefamiglie, il secondo per Bergoglio, chedomenica 26 agosto celebrerà la Messa alPhoenix Park, esattamente trentanove annidopo san Giovanni Paolo II. Prevista lapartecipazione di 500mila persone. Ibiglietti a disposizione sono stati tuttiprenotati. Tema scelto per il meeting,promosso dal Dicastero della Santa Sede peri Laici, la Famiglia e la Vita, è “Il vangelodella famiglia: gioia per il mondo”. Ilprogramma poggia le basi sull’esortazioneapostolica post–sinodale di Papa FrancescoAmoris laetitia. Per la diocesi di Romaparteciperà in via ufficiale una delegazionecomposta da monsignor Andrea Manto,direttore del Centro per la pastoralefamiliare, accompagnato da una famiglia,ma dalla Capitale partiranno ancherappresentanti di vari gruppi, movimenti eassociazioni come le Equipé Notre–Dame, ilCammino neocatecumenale, Incontromatrimoniale e diverse realtà attive nellapastorale familiare che a Dublinotroveranno occasioni di comunione e diconfronto. L’Incontro mondiale dellefamiglie ha cadenza triennale e fu voluto dasan Giovanni Paolo II nel 1994. Wojtylachiese al Pontificio Consiglio per la Famiglia(ora incorporato nel Dicastero per i Laici, laFamiglia e la Vita) di organizzare a livellomondiale un momento di preghiera,catechesi e festa con l’intento di fortificare ilegami tra le famiglie e testimoniarel’importanza fondamentale del matrimonioper la società. Il Papa polacco ha partecipatoa quattro meeting, dal 1994 al 2003 e, comericorda monsignor Manto, nell’esortazioneapostolica Familiaris consortio, esortava a«cogliere l’opportunità che è la famiglia perla Chiesa come soggetto pastorale». Nutritoil programma della manifestazione, cheprevede anche proposte su misura perbambini dai 4 ai 12 anni e giovani dai 13 ai17. In calendario numerose attività,momenti di catechesi e preghiera, e uncongresso teologico–pastorale dal 22 al 24agosto, proprio mirato alla lettura de “Ilvangelo della famiglia”. Il congressoproporrà inoltre mostre, eventi culturali espettacoli musicali. Momento culminante di

D

ogni giornata sarà la celebrazionedell’Eucaristia nell’arena principale. A talproposito Manto spiega che la Chiesa «offreun buon servizio alla famiglia se la vitaspirituale rimane centrale. È fondamentalecredere fino in fondo nella forza delSacramento e nell’efficacia della grazia che iconiugi ricevono. Per questo è importantepromuovere una vita spirituale e dipreghiera e coltivare la comunità familiarecome comunità che vive la gioia dell’amorealla luce di Cristo risorto». Altro momentoatteso è quello del Festival delle Famiglie alCroke Park Stadium, che si svolgerà la seradel 25 agosto alla presenza di PapaFrancesco. Non sarà solo una celebrazionedella vita delle famiglie nel mondo conspettacoli musicali e danzanti, mapermetterà a cinque famiglie di testimoniarela loro esperienze di fede nel quotidiano.L’Incontro sarà quindi l’occasione per farfesta, pregare e riflettere sull’importanza delmatrimonio come fondamento della societàe della Chiesa. «Soprattutto oggi, in unmondo in profondo e rapido cambiamento,

vediamo insieme la fatica e la centralitàdella famiglia Chiesa domestica e segnodell’amore di Dio nel mondo – aggiungeManto –. In un clima di grandeindividualismo e solitudini, costruire lacomunione diventa difficile fuori e dentro lafamiglia, che deve essere maggiormentesostenuta nel suo ruolo fondamentale per laChiesa e per la società. La famiglia è centralenell’azione della Chiesa perl’evangelizzazione – sottolinea il sacerdote –perché è proprio il clima di amore e dicondivisione che si vive in essa chetrasmette la possibilità diun’evangelizzazione sempre più efficace esempre più concreta non solo alle nuovegenerazioni ma a tutta la società». Permonsignor Manto, da Dublino deve partire«lo stimolo a far crescere la pastorale dellafamiglia nella nostra diocesi, un lavorocapillare che deve coinvolgere le prefetture ele parrocchie perché se davvero la famiglia èChiesa domestica ed è nucleo fondamentaledella società e della Chiesa, richiede unarinnovata attenzione da parte di tutti».

Il logo e l’icona del raduno egretario generale dell’IncontroMondiale delle famiglie 2018 è padre

Timothy Bartlett. Nato 53 anni fa, è vi-cario episcopale per l’educazione e di-rettore degli affari pubblici e sociali nel-la diocesi di Down e Connor e segreta-rio dei vescovi del Nord. Per il meetingsono stati creati un logo, una preghie-ra, un’icona e un inno ufficiale che ac-compagneranno i fedeli durante il per-corso di preparazione all’evento.Il cuore del logo è rappresentato da unagrande famiglia che cammina. Sullo sfon-do la mappa del mondo. Il tutto racchiusoin un semicerchio rosso sormontato da u-na croce. L’icona, invece, rappresenta la Sa-cra Famiglia ed è stata scritta dall’icono-grafo Mihai Cucu con l’assistenza delle mo-nache redentoriste del Monastero diSant’Alfonso a Dublino.

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la scheda

Il Papa interverrà all’Incontro mondiale delle famiglie in programma dal 21 al 26 agosto nella capitale irlandese

L’arcivescovo Marra

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

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a percezione di un sistema fiscale «iniquo e di-storto», l’attivazione di «molti interventi assi-

stenziali non sulla base di una valutazione dellasituazione economica dell’intero nucleo familiare,ma spesso solo in base al reddito individuale, etalvolta solo a quello da lavoro». Sono solo due a-spetti della denuncia della Corte dei Conti conte-nuta nel Rapporto 2018 sul coordinamento dellafinanza pubblica. Un organismo autorevole, chemette in luce soprattutto i rischi provenienti dall’e-mergenza demografica sottovalutata in tutti que-sti anni dalla classe politica, tesa più a guardarealla successiva tornata elettorale che a orizzonti dilargo respiro. «Nei prossimi anni – si afferma nelRapporto – il bilancio pubblico sarà fortementecondizionato dall’invecchiamento della popolazio-ne e dalle modifiche della struttura demografica».Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forumdelle associazioni familiari, rilancia l’allarme se-gnalato più volte e incalza: «Le famiglie meritanogiustizia, stop alle elemosine». Invocando unariforma strutturale del fisco che tuttavia non ap-pare alle porte. C’è sempre qualche priorità cherinvia il discorso di manovra in manovra. L’attesacontinua. (A. Z.)

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Famiglia, il fisco pesaL’attesa di una svolta

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Anno XLV – Numero 28 – Domenica 15 luglio 2018

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“Educazione alla bellezza e spiritocritico” è stato il tema di quest’annoche ha portato i partecipanti a visitare,il 13 giugno scorso, i Mercati diTraiano. Testimonial del progetto èErminia Manfredi, moglie di Nino:«Molti mi chiedono perché spendotempo con i detenuti. La verità – cidice – è che con loro si sta tra gentevera. Sono educatissimi, tanto che avolte mi sembra di essere circondatada damerini del ‘700! Sono personeche hanno capito di aver sbagliato,sono autentici. Loro sono attenti inuna società di disattenti, ed io sonofelice di fare questo scambio». L’età deidestinatari del progetto spazia tra i 20e i 75 anni. Quest’anno erano quasitutti giovanissimi e si è aggiuntaun’idea in più: due incontri sul mondodel lavoro di Roberto Santori,presidente della Sezione Consulenza,Attività Professionali e Formazione di

rte e cultura ma anche incontri,pensando al futuro dopo le sbarre.

“L’Arte dentro” è il progetto che offre,agli ospiti della casa di reclusione diRebibbia, l’opportunità di imparare lastoria dell’arte e dell’archeologia nelcorso di un anno intero, progetto chesi conclude con la visita al sito artisticooggetto di studio. L’idea nasce grazieall’unione di forze tra la DirezionePenitenziaria, Zetema Progetto Culturae la direzione dei musei archeologici estorico–artistici di Roma. Le lezioni sitengono il lunedì, nell’aula delpenitenziario maschile. Durano dueore, sono rivolte a circa 40 ospiti evedono alternarsi diversi personaggidella cultura e della didattica.L’obiettivo è offrire competenzestorico–artistiche utili al futuroreinserimento nel mondo del lavoro estimolare il senso di appartenenza allasocietà civile esterna al carcere.

A Unindustria. «Ho tenuto due lezioni sulcome prepararsi al colloquio e comescrivere un curriculum vitae – spiega –. Poi, come Unindustria, abbiamopensato di osare di più: tramiteagenzie di lavoro interinale abbiamotrovato dei fondi per finanziare laformazione dei detenuti in fase diuscita. Mentre sono ancora ospiti delpenitenziario, li prepariamo al mondodel lavoro. Una volta fuori, li mettiamoin collegamento con il mondo delleimprese. Questo avviene anche grazieall’aiuto di Confindustria Lazio perchéle aziende che assumono lavoratori diquesto tipo hanno degli incentivifiscali importanti. Quindi, da un latoaiutiamo le imprese, dall’altro questiragazzi offrendo loro la possibilità dinon ricadere negli errori del passato».Un progetto, quest’ultimo, che partiràa ottobre con il primo corso di 40 ore.

Paola Proietti

Bando Asl: in 2 ospedalispazio per la meditazione

alutare le migliori proposte progettualiper realizzare uno spazio in cui pregare eraccogliersi in silenzio negli ospedali San

Filippo Neri e Santo Spirito in Sassia. Questa lafinalità del concorso di idee “Curare lo spirito”bandito dalla Asl Roma 1 in partnership con ilTavolo interreligioso di Roma, che da vent’annisi impegna a diffondere un approcciomulticulturale e interreligioso caratterizzato dalrispetto della diversità, e con la collaborazionedell’ordine degli Architetti di Roma e Provincia. L’iniziativa, spiegano dalla Asl interessata, «sipone nella scia di una particolare attenzioneall’umanizzazione delle cure in ospedale e allapartecipazione delle associazioni divolontariato e delle confessioni religiose nelmigliorare l’accoglienza e il rispetto dei dirittidelle persone». Il bando riguarda l’ideazione diuno spazio modulare da utilizzare come luogodi meditazione e preghiera, che rispetti le varieculture e fedi e sia accessibile ai diversamenteabili. Bando consultabile sul sito aslroma1.it.

VArte e cultura a Rebibbia, testimonial Erminia Manfredi

DI MICHELA ALTOVITI

uasi 2 milioni di prestazioniambulatoriali, oltre 84mila accessi alPronto soccorso, più di 28milaricoveri ordinari, 321 trapianti di

organi e tessuti su 30mila interventichirurgici con 55 pazienti “umanitari” accoltidall’estero. Sono solo alcuni dei numeriemersi mercoledì alla presentazionedell’attività sanitaria e scientifica e delbilancio sociale 2017 dell’ospedale pediatricoBambino Gesù, che ha avuto luogonell’auditorium di San Paolo fuori le Mura.«L’ospedale non deve essere un’azienda mauna comunità aperta e accogliente – ha dettola presidente del nosocomio Mariella Enoc –perché curare è un’azione collettiva e laprima forma di carità che l’ammalato deveavere dal medico è quella della scienza», danon intendersi come una proprietà da

custodire gelosamente «ma come unpatrimonio a disposizione dei nostri pazientie di quelli di tutto il mondo: dal laboratorioal letto del malato e viceversa, in unoscambio serrato e continuo». Nel guardare airisultati raggiunti nell’ultimo anno, Enoc si èdetta «felice di poter consegnare e pubblicareun bilancio in equilibrio, caratterizzato dalsegno positivo della gestione ordinaria»,annunciando poi per i prossimi anni«importanti investimenti strutturali etecnologici»: a gennaio «aprirà a Villa Luisa,sull’Aurelia, il primo hospice pediatrico delCentro–Sud Italia – ha chiosato –; inoltre,sempre a Roma, abbiamo avviato larealizzazione di un grande polo ospedalieroa via di Villa Pamphili». Nel suo saluto, ilcardinale segretario di Stato Pietro Parolin harichiamato «i forti investimenti in atto permantenere il livello di eccellenza», fiduciosoche «stiate portando avanti questo piano di

sviluppo strutturale con prudenza e grandesenso di responsabilità perché il percorso cheavete deciso di intraprendere è apertoall’innovazione, molto complesso e necessitadi grandi risorse finanziarie». Nel sottolinearel’importanza di tenere «in grandeconsiderazione anche la sostenibilitàeconomica», il porporato ha affermato che«la continua verifica delle risorse edell’andamento dei processi di correttofinanziamento sono essenziali perraggiungere gli eccellenti risultati». Parolin hasottolineato «l’equilibrio tra buoni risultati,concretizzazione e avanzamento di processicomplessi e promozione di relazioni umanee sociali significative», evidenziando come«questo ospedale continua a coniugare conintelligenza metodo scientifico e carità, nellaconsapevolezza che assistere gli ultimi econdividere le conoscenze è una delle vie piùfruttuose per lo sviluppo dei popoli».

Quindi, l’apprezzamento del porporatoper la sensibilità dimostrata dal BambinoGesù nell’accoglienza dei numerosipazienti che vi giungono per motiviumanitari, per l’impegno nelle missioniinternazionali e nell’offerta formativa e larassicurazione su quanto «Papa Francescoha a cuore il Bambino Gesù che considerauno strumento valido per l’esercizio diquella carità che è nucleo del suomagistero». Stima per il lavoro compiuto esostegno per i progetti futuri sono statiespressi anche dal presidente della RegioneLazio Nicola Zingaretti: «Desideriamoessere un partner discreto e affidabileperché vogliamo imparare dalle eccellenze,accompagnandole». Gratitudine «per chilavora per realizzare grandi obiettivi dicura con impegno concreto e costante» èstata espressa da Giulia Grillo, ministrodella Salute.

Q

Bambino Gesù, primo hospice pediatrico del Centro-Sud

Aprirà a gennaio a Villa LuisaL’annuncio alla presentazionedel bilancio sociale dell’ospedaleGli interventi di Enoc e Parolin

L’impegno dei volontaridi sei parrocchie nel progetto“Quartieri solidali” promossodalla Caritas diocesana

Anche nei due mesi in cuimolti sono in ferie e tantirestano soli, attive le segreteriedell’assistenza domiciliare

Accanto agli anziania luglio e ad agostoDI ROBERTA PUMPO

iente vacanze per i volontaridi sei comunitàparrocchiali. Hanno deciso

di rimanere accanto agli anzianisoli assistiti attraverso il progetto“Quartieri solidali” della Caritas diRoma, finanziato con i fondi8xmille della Cei. A luglio eagosto, quando le città iniziano asvuotarsi per le ferie estive, permolti over 70 è vera emergenza eper questo le segreterie d’assistenzadomiciliare saranno attive nelleparrocchie Santa BernadetteSoubirous a Colli Aniene, SantaMaria Ausiliatrice al Tuscolano,Santissimo Sacramento a Tor de’Schiavi, San Luca Evangelista, alPrenestino–Labicano, San Pio V,nel quartiere Aurelio, e NostraSignora diLourdes a TorMarancia. Natonel 2014 comeprogettopastorale in treparrocchie,“Quartierisolidali”coinvolge oggianche lecomunità diSant’Ugo nel quartiere Serpentara eSan Giuseppe a via Nomentana eda settembre partirà a SanSaturnino in zona Corso Trieste.Assiste complessivamente 285anziani dai 70 anni in su. Lacomunità del SantissimoSacramento con l’assistenzadomiciliare leggera è quella che ha“adottato” più anziani, unatrentina, mentre a SantaBernadette, dove vi è anche lastanza “Insieme per”, luogo diincontro e socializzazione,vengono seguite una cinquantinadi persone. Lo scopo di “Quartierisolidali”, nel quale è statoinglobato anche “Condominisolidali”, è quello di «consolidarele comunità parrocchiali fino arenderle protagoniste sul territorioe far comprendere che l’anziano èuna risorsa da valorizzare», spiega

NAlessia Celentano, operatrice dellaCaritas di Roma e referente delprogetto che viene approntatosecondo le necessità dei variquartieri. «Studiamo attivitàdiverse in base al contesto chetroviamo». La diffidenza di moltianziani restii ad ospitare personeche non conoscono hanno portatoi volontari di San Giuseppe a viaNomentana ad attivare solo unservizio di teleassistenza mentre aSan Pio V si è partiti inizialmentecon il telesoccorso per arrivare poiad un piano domiciliare. GabriellaVocalelli, referente del progettonella parrocchia Nostra Signora diLourdes, riferisce di due assistitiche non gradiscono la presenza incasa di estranei. «Abbiamo datoloro il numero della segreteria espesso ci contattano solo per

chiacchierare. Avolte li chiamoanche dal mionumero privatoe mi raccontanole loro paure,angosce, i ricordidi gioventù.Hanno solobisogno diessere ascoltati».Per questo i

volontari hanno deciso di lasciareacceso il telefonino della segreteriaanche a luglio e agosto e dasettembre il servizio di assistenzatelefonica sarà potenziato. Laformazione dei volontari, perlopiùneo pensionati, è permanenteattraverso incontri mensili con glioperatori della Caritas. Si distinguela parrocchia salesiana Santa MariaAusiliatrice che coinvolge anchemolti giovani, come Valentina, chepartecipa al progetto da dicembre.«Parlando con gli anziani – spiega– abbiamo compreso che nei mesiestivi aumentano le loro difficoltà,pertanto ci siamo sentiti in doverenon solo di proseguire conl’assistenza domiciliare ma anchedi aiutarli nelle piccole faccende. Liaccompagniamo a fare la spesa, asbrigare pratiche burocratiche oalle visite mediche». Anche a Santa

Bernadette Soubirous l’anziano èal centro della comunità. In“Quartieri solidali” sono statiinseriti anche la stanza disocializzazione e “Condominisolidali”. Le attività di laboratorio,le visite domiciliari, le feste dicompleanno non vanno invacanza, chiarisce Franca, chesegue il progetto da quattro anni.«Giovedì 12 luglio abbiamoorganizzato il “Barbecue deiCondomini solidali” – afferma –Festeggiamo insieme il Natale,

l’arrivo delle stagioni, a giugnosiamo stati a pranzo ad Anzio percelebrare la festa dell’amicizia eogni due mesi la domenicafesteggiamo i compleanni. Lirendiamo protagonisti della vitaparrocchiale e vogliamocoinvolgere nel progetto anche ipiù giovani». Il pulmino dellaparrocchia accompagna gli anzianinon autosufficienti ai laboratoriallestiti nella stanza “Insieme per”in cui gli ospiti stessi propongonoattività in base ai loro interessi.

Santa Bernadette, S. MariaAusiliatrice, SantissimoSacramento, San Luca,San Pio V e Nostra Signoradi Lourdes: assistite circa300 persone. Colli Aniene,barbecue dei condomini

ronti a guardare al benedei malati, sempre. Adaccostarli con amore-

volezza e semplicità». È quantochiede il vescovo Paolo Ricciar-di agli infermieri e agli operato-ri socio–sanitari impegnati in o-spedali e case di cura di Roma. Inuna lettera diffusa ieri – festa disan Camillo de Lellis, patronodegli ammalati – il presule ri-volge innanzitutto il suo «grazie»per il loro lavoro, «per la dispo-nibilità quotidiana, anche nellafatica dei contesti dove lavorate,tra turni, pensieri, preoccupa-zioni, tensioni, attese, speranze».Realtà che Ricciardi conosce be-ne, in quanto figlio di un medi-co di famiglia. E ai medici, 12 a-prile, memoria liturgica di sanGiuseppe Moscati, aveva indi-rizzato il suo primo messaggio,dopo la nomina del Papa che ri-sale al novembre scorso. Proprioal ricordo del papà fa riferi-mento nella lettera diffusa ieri,confessando che quando è sta-to nominato «vescovo per la pa-storale della salute», il primopensiero è andato al papà Ste-fano, il quale «amava ripetereche per prendersi cura degli am-malati occorre avere una voca-zione particolare».Girando per gli ospedali, osser-va Ricciardi, «vedo che c’è tantagente che soffre. E tanta gente chesi offre». Da qui la gratitudine atutti coloro che si adoperano perla cura dei malati. Un servizioche lo stesso vescovo ha speri-mentato quando gli è capitato diessere ricoverato. «Voi siete lìsempre, depositari della fiduciadi tante persone sconosciute»,sottolinea il presule. In una so-cietà in cui «dilaga l’indifferenzae la mancanza di umanità».Ecco perché è ancora più pre-zioso l’impegno del “prendersi

cura” del malato, in ambienticome gli ospedali o le altre casedi cura «dove c’è – scrive Ric-ciardi – l’anziano che si lamen-ta, la vecchietta che vi sorride, ladonna che confida i suoi pro-blemi familiari, l’uomo con cuicommentare le partite dell’ulti-ma giornata o la politica, il ra-gazzo con cui scherzare, la ra-gazza che ha un momento disconforto, i bambini e tutto ilmondo che ruota intorno a lo-ro. Spesso per i malati diventa-te un riferiento molto più gran-de di quanto pensiate».Agli infermieri e agli operatorisocio–sanitari il vescovo associaun’immagine tratta dal Vangelo,quella delle quattro persone cheportano da Gesù un paralitico suun lettuccio in una casa e salgo-no addirittura sul tetto per ca-larlo all’interno e poterlo acco-stare a Gesù. «Quando vi accor-gete che il malato ha bisogno dispiritualità – scrive Ricciardi fa-cendo appello non solo ai cri-stiani, ma a tutti coloro che sen-tono la necessità della riscoper-ta di una vita interiore – non spe-gnete quel desiderio, ma indi-rizzatelo a chi in ospedale o nelluogo di cura dove state, è inca-ricato per l’assistenza religiosadei pazienti».Un appello rivolto con umiltà,ben consapevole che «spesso iproblemi di oggi sono altri» e che«gli interessi diventano più im-portanti delle persone». La lette-ra – che nelle prossime settima-ne sarà consegnata da cappella-ni, religiose, volontari che ope-rano nei luoghi di cura del terri-torio diocesano – si concludecon una preghiera e una benedi-zione Da Paolo, «vescovo figliodi medico, chiamato ad esserepadre per i malati di Roma e perchi se ne prende cura». (A. Z.)

Ricciardi agli infermieri:guardare al bene dei malati

Il cardinale Parolin

Il vescovo Ricciardi con il personale sanitario del Fatebenefratelli

I mercati di Traiano, luogo di una visita dell’iniziativa

2 Domenica15 luglio 2018

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n’amicizia globale pervivere insieme in pace». È laproposta che faranno a tutti

i mille Giovani per la Pace europeiche da venerdì sono a Roma perpartecipare all’incontro “A globalfriendship to live together in peace”,la cui conclusione è prevista oggi. «Inun tempo in cui si torna a parlaretroppo spesso di conflitti, chiusure edivisioni tra Stati e nazioni – si leggein una nota della Comunità – Romaospita una grande manifestazione perla pace e l’unità, promossa da questomovimento legato alla Comunità diSant’Egidio e impegnato, ogni giorno,nelle periferie con i bambini indifficoltà, i senza dimora, gli anzianisoli per diffondere una cultura dellasolidarietà e dell’integrazione». Dopogli appuntamenti dello scorso anno a

Barcellona, pochi giorni dopo il graveattentato sulla Rambla, e adAuschwitz, quest’anno lapartecipazione è ancora più ampiacon la presenza di delegazioni anchedalle Americhe, dall’Asia e dall’Africa.In programma assemblee, feste, visitealla città, momenti di condivisione,visite ai “luoghi della solidarietà”della Comunità di Sant’Egidio. Questamattina tutti i partecipanti, studentiuniversitari e delle scuole superiori, sirecheranno alle Fosse Ardeatine, perricordare l’orrore della seconda guerramondiale. «Un grande momento diriflessione e di proposte – sottolineala nota – per un’Europa capace dicostruire unità e pace che guardano alfuturo, non muri e divisioni chefanno ritornare al passato». Intanto,nei giorni scorsi si è conclusa un’altra

iniziativa promossa dalla Comunità.Si tratta del corso di formazioneprofessionale di Economia domestica,frequentato quest’anno da 120studenti, prevalentemente donnenigeriane. Ultimo atto, la consegnadei diplomi. Inaugurato nel 2016, ilcorso si inserisce nel progetto “Madrie figli rifugiati: dall’accoglienzaall’inclusione”, promosso daSant’Egidio e reso possibile grazie adun’erogazione liberale di Merck & Coper conto della sua consociata italianaMsd. L’iniziativa, che si basa sullaconsapevolezza che occorre puntaresull’inclusione di chi giunge in Italia,risponde «all’esigenza di crearepercorsi di inserimento lavorativo eintegrazione per donne vulnerabili,richiedenti asilo e rifugiati con unbasso grado di scolarizzazione». Così

spiega la Comunità in una nota. Sonoormai oltre 200 in tutto gli immigrati,quasi tutte donne, che dopo lafrequenza del corso el’apprendimento di una professioneguardano con maggiore speranza alloro futuro in Italia. Il moduloformativo prevede 78 ore di teoria e42 di pratica. Il corso, interamentegratuito, è stato realizzato grazie alladocenza volontaria di donne migrantidi prima generazione che hannomaturato una grande esperienza nelcampo della collaborazione familiaree nell’assistenza ad anziani ebambini. «Il tirocinio pratico, invece,si è svolto presso abitazioni dipersone anziane italiane, amichedella Comunità di Sant’Egidio, in unastimolante sinergia tra diversegenerazioni». (P. M.)

A Trastevere torna la tradizionale «Festa de Noantri»

DI MICHELA ALTOVITI

gli inizi del 1500, dopo unatempesta alcuni pescatori corsirinvenirono una statua della Vergine

Maria scolpita in legno di cedro alla focedel fiume Tevere: venne battezzata«Madonna Fiumarola» e donata ai padriCarmelitani della chiesa di San Crisogonoin Trastevere, a piazza Sonnino. Dal 1900la Madonna del Carmelo, piùcomunemente chiamata “Madonna denoantri”, viene custodita nella chiesetta diSant’Agata, nel cuore del rione, rettoriadell’Arciconfraternita del Carmine inTrastevere. «Chiunque nel quartiere

conosce e venera questa statua – dice donGiulio Ramiccia, primiceriodell’arciconfraternita e rettore diSant’Agata – ma la “Festa de noantri”, cheunisce sentimenti di tradizione religiosi epopolari, interessa migliaia di persone,espressione di una devozione filiale per laMadonna». In tanti hanno preso partealla solenne novena di preparazione chesi conclude questo pomeriggio: «Ognigiorno, per la recita del Rosario e lacelebrazione della Messa – riferisceRamiccia – la chiesa era gremita,nonostante il caldo dell’estate e il periododi vacanza». E da domani iniziano isolenni festeggiamenti dedicati allaMadonna del Carmelo: alle 17, nellachiesa di Sant’Agata, monsignor GianricoRuzza, vescovo ausiliare per il SettoreCentro, presiederà la Messa Pontificale;subito dopo, alle 18, la Fanfara dellaPolizia di Stato a cavallo si esibirà inonore della Vergine. Sabato prossimo, 21

luglio alle 18, avrà luogo la primaprocessione della statua della Madonnaper le vie trasteverine. La Madonna de’Noantri, innalzata sulla “macchina”sostenuta sulle spalle da sedici portatori,sarà vestita di un abito «donatoquest’anno dalla casa di moda GaiMattiolo – illustra padre Ramiccia –: lostilista Guillermo Mariotto, per devozionealla Madre, ha voluto disegnarlopersonalmente». Da sempre la statuadella Madonna, in occasione della festa,indossa abiti regalati da ricche donnetrasteverine o cuciti dalle suore di SantaCecilia in Trastevere. Il giorno dopo, lasera, dalle 20 si svolgerà la processionenotturna di rientro: la statua della Verginetornerà nella chiesa di Sant’Agata dove dalunedì 23 si celebrerà il solenneOttavario. In particolare, ogni giorno, alle17, la Messa sarà presieduta dai parrocidelle chiese di Trastevere. Uno specialeappuntamento sarà quello di sabato 28:

alle 17.30, nella basilica di San Crisogonoverrà celebrata la Messa in lingua corsa,con la partecipazione delle Confraternitecorse della diocesi di Ajaccio. Ancora,domenica 29 i festeggiamenti per laprotettrice dei Trasteverini prevedono laprocessione storica della “MadonnaFiumarola”: alle 19.30 la Statua dellaVergine si muoverà su battelli lungo ilTevere, dal Circolo Canottieri Lazio fino aPonte Garibaldi. Da qui, con unaprocessione presieduta da monsignorGianrico Ruzza, sarà portata nella basilicadi Santa Maria in Trastevere dove rimarràfino al giorno seguente quando, alle 6.30,il parroco monsignor Marco Gnavicelebrerà la Messa. Quindi, con la famosaprocessione mattutina, la statua dellaVergine verrà ricondotta a Sant’Agata dovei festeggiamenti si concluderanno conuna Messa di ringraziamento e latradizionale distribuzione delle rosebenedette.

A

Lourdes, l’incontro con Maria

«Ha come compitol’assistenza o comunquela vicinanza ai sofferenti,la cura della “salus” nelsuo senso più ampio»Lo ha ribadito PalmaSgreccia, preside delCamillianum, aprendoi lavori dell’open daydell’Istituto. Presentatigli iter di licenza, diplomae dottorato in teologiapastorale sanitariae i corsi di alta formazione

a pastorale della salute ha come compitol’assistenza o comunque la vicinanza ai

sofferenti, la cura della “salus” nel suo sensopiù ampio e la promozione della civiltàcristiana della cura. È stato ribadito mercoledìda Palma Sgreccia, preside del Camillianum,aprendo i lavori dell’Open day dell’Istituto.Presentati gli iter di licenza, diploma edottorato in Teologia pastorale sanitarianonché i corsi di alta formazione “Pastoraledella cura e della salute” e “Digital HealthHumanities” organizzati con il CentroLateranense Alti Studi. Illustrato nei dettagli ilnuovo master di primo livello in “Bioetica,pluralismo e consulenza etica”, incollaborazione con il Dipartimento di Filosofiae scienze dell’educazione dell’Università diTorino. Palma Sgreccia ha inoltre ricordatocome la pastorale sanitaria incida di fatto, oltreche nell’ambito spirituale e psicologico, anchesu tutto ciò che condiziona la salute delle

L persone e delle popolazioni: la cultura, isistemi sanitari, i fattori ambientali, le politicheeconomiche. «La pastorale della salute è tesa acolmare il deficit spirituale e la mancanza dirisposte di senso di fronte alla sofferenza – haprecisato la preside –. Questo è quanto maiimportante nell’attuale contesto in cuiconstatiamo il progredire della scienzabiomedica ma una scarsa “intelligenza” dellasofferenza». La preside ritiene che sia «possibilericonoscere la possibilità di vedere nellasofferenza l’occasione di attivare solidarietà elegami profondi, perché per tutti è rivelativadella nostra costitutiva fragilità e del bisogno dicure reciproche». Ancora, per Sgreccia èindispensabile che il termine “cura” «entrisempre più nel vocabolario della politica» e hainfine rimarcato che la pastorale della salute«s’inserisce nel più ampio servizio all’uomo eha bisogno di competenze che si formanoattraverso lo studio rigoroso e la ricerca».

DI CHRISTIAN GIORGIO

n ritorno alle sorgenti, verso Mariae Bernadette, nel 160moanniversario delle apparizioni.

L’annuale pellegrinaggio diocesano aLourdes, «appuntamento – ha scritto ilcardinale Angelo De Donatis – ormaiconsolidato da decenni», si terrà dal 27 al30 agosto e sarà occasione «per deporrenelle mani di Maria – continua il vicarionella lettera d’invito alla diocesi – ilnostro cammino e i nostri progetti». Un

appuntamento che «viene proprio allaripresa della vita pastorale. Sarannogiorni di condivisione con la nostra gentee tra di noi, in uno spirito di comunionee di accoglienza delle indicazionipastorali che ci verranno consegnate perl’anno che ci aspetta». Il fulcro tematico,ha spiegato De Donatis, sarà lo stessoscelto dal santuario per l’anno pastoralein corso: «Ci guiderà in particolare laparola di Maria, che nel Vangelo diGiovanni ci dice “Fate quello che vidirà”». L’organizzazione logistica, comedi consueto, è affidata all’Opera RomanaPellegrinaggi, guidata da un anno damonsignor Remo Chiavarini. Due lemodalità per raggiungere ilsantuario mariano: in aereo(Ciampino – Lourdes) o innave (Civitavecchia –Barcellona e in pullmanfino a Lourdes). «I bigliettiper il viaggio in aereo sonoquasi terminati – spiegaChiavarini – ma abbiamoancora disponibilità per lanave. È una tipologia dispostamento già testata,molto interessante, che inqualche modo ripropone lospirito del pellegrinaggiofatto in treno, quando c’eraancora possibilità diconoscersi durante ilviaggio, fraternizzare, viverecomunitariamente ilcammino verso Maria». Ilprogramma prevede lunedì27 il pellegrinaggio sui passi

Udi santa Bernadette e la visita dellebasiliche con il passaggio alla grotta delleapparizioni, martedì 28 è prevista invecela Giornata penitenziale e dellariconciliazione con la Messa alle 8.30, lavia crucis per anziani e disabili, leconfessioni e la processione eucaristicaalle 17. Il 29 agosto alle 9.30 la Messainternazionale alla basilica San Pio X, nelpomeriggio – alle 16.30 – la catechesi delcardinale vicario Angelo De Donatis e larecita del Rosario alla grotta trasmessa indiretta da Tv2000; alle 21 la fiaccolata.L’ultimo giorno la Messa alle 9.45 e alle10 la preghiera personale e il bagno allepiscine. «Andare a Lourdes – riflettemonsignor Chiavarini – è incontrareMaria attraverso la riscoperta essenzialedella preghiera, dell’accettazione dellacroce e del sacrificio». A Lourdes ci si«riappacifica con la propria storiapersonale attraverso l’acqua, che èsimbolo battesimale e di purificazione».Ai singoli e alle comunità parrocchialiche parteciperanno al pellegrinaggio«auguro di poter raggiungere la piùgrande rivelazione che si possa avere inquel luogo mariano: l’importanza di unritorno all’essenza del Vangelo attraversoMaria». La novità di quest’anno, aggiungemonsignor Chiavarini, «fortementevoluta dal cardinale vicario, saràl’accorpamento del pellegrinaggiodiocesano e quello dell’Unitalsi» che perla prima volta si recheranno insiemenella città francese. Si tratta di«un’esperienza spirituale – conclude ilsacerdote – attraverso la quale iniziarecon rinnovato slancio il nuovo annopastorale». Per ogni ulterioreinformazione e per partecipare alpellegrinaggio, è possibile contattare ilnumero 06.698961

Due le modalità per arrivarenella cittadina francese: aereoo nave. Chiavarini: «Laggiùci si riappacifica con la propriastoria personale». Ecco le tappepreviste dal programma

Pellegrinaggio diocesano dal 27 al 30 agostoguidato dal cardinale vicario sul tema sceltodal Santuario, «Fate quello che vi dirà»

Pastorale della salute, più attenzione alle risposte di senso

Le apparizioni a Bernadetteisale all’11 febbraio 1858 – era un giovedì – laprima apparizione della “Signora” a Bernadette

Soubirous. Accompagnata da sua sorella e da un’amica,Bernardette si reca a Massabielle, lungo il Gave, perraccogliere ossa e legna secca. Mentre si sta togliendole calze per attraversare il fiume, sente un rumore chesomigliava ad un colpo di vento, alza la testa verso laGrotta : «Ho visto una signora vestita di bianco.Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cinturablu ed una rosa gialla su ogni piede». Fa il segno dellacroce e recita il rosario con la Signora. Terminata lapreghiera, la Signora scompare bruscamente.Bernadette aveva 14 anni, morì a soli 35 anni, e quellafu la prima di diciotto apparizioni. L’ultima avvenne il16 luglio, anche quello un giovedì. Bernadette è stataproclamata santa l’8 dicembre 1933.

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la scheda

Tanti gli appuntamenti, chesi concluderanno a fine mesecon la processione storicadella «Madonna fiumarola»

Mille ragazzi alla manifestazioneche si chiude oggicon l’omaggioalle Fosse Ardeatine

Sant’Egidio, giovani europei a Roma per la pace

L’omaggio dei fedeli alla Madonna

3Domenica15 luglio 2018

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Il calcioè veicolodi dialogo

Conclusa la nona edizione dell’iniziativa Us Acli,vinta dalla squadra ortodossa. Venti le comunitàin campo, quasi cento le partite disputateIl vescovo Lojudice: «La forza è nell’essere uniti»

DI PAOLA PROIETTI

della parrocchia ortodossa lasquadra vincitrice della nonaedizione del torneo

interparrocchiale di calcio a 5“Giovanni Paolo II”. Vittoriameritatissima, 5 a 3, in finalecontro la parrocchia di San Basilionella partita giocata mercoledì sulcampo del Dopolavoro Cotral.Quasi cento sono state le partitedisputate da aprile, che hanno vistoin campo oltre 20 parrocchie.Promosso dall’Unione sportivadelle Acli di Roma, con ilpatrocinio del Servizio diocesanoper la pastorale giovanile, dellaRegione Lazio, di Roma Capitale,del Coni Lazio e della Comunitàebraica di Roma, il torneo negliultimi anni ha allargato le suebraccia a nuove realtà: «Abbiamoiniziato coinvolgendo le oltre 330parrocchie della diocesi – spiegaLuca Serangeli, presidentedell’Unione sportiva delle Acli diRoma –; poi ci siamo aperti alleuniversità, alla squadra degliErcolini, formata da ragazzi rom.Da due anni abbiamo i migrantidei centri di accoglienzastraordinaria, i ragazzi dell’IsolaSolidale, detenuti a fine pena e,dall’anno scorso la comunitàebraica di Roma. È un torneoaccogliente e integrativo a 360gradi». La serata finale ha visto incampo anche una rappresentativadella Comunità ebraica contro iragazzi della parrocchia di SanGelasio, nella tradizionale “Partitadella pace” vinta per 7 a 4 proprioda San Gelasio. «Non appena mel’hanno proposto, ho aderito conentusiasmo – racconta Ruth

Dureghello, presidente dellaComunità ebraica di Roma – epenso che come noi dovrebberorispondere altri. Lo sport va oltre,sempre. Riesce ad abbattere barrieree pregiudizi e ci permette di vederecome stanno realmente le cose».Riservato ai giocatori amatoriali dai16 ai 40 anni, il torneo è giàproiettato alla prossima edizione,la decima: «Stiamo già pensando acome organizzarci – spiega lapresidente delle Acli provinciali diRoma, Lidia Borzì – per celebrareal meglio questo importantetraguardo. È una competizione dalforte spirito ecumenico che seminaanticorpi positivi in una società chetende sempre più a escludere lepersone. Ha un aspetto educativo edi inclusione attiva. E poi ha unaltro messaggio importante: unirsiper raggiungere un unicoobiettivo». Essere cresciuti inparrocchia è il comunedenominatore per i tanti attori diquesta manifestazione: «Chi nonha frequentato la parrocchia? –ammette Roberto Tavani, dellasegreteria politica del presidentedella Regione Lazio, NicolaZingaretti –. Quest’anno comeRegione abbiamo finanziato lamanifestazione, dato che le Us Aclihanno vinto il bando per lo sport ainclusione sociale». E lo sport qui,su questi campi di periferia, èquello di una volta: «Il Coni deveessere presente in momenti comequesti – spiega Riccardo Viola,presidente del Coni Lazio –, perchéè bene ricordare che il vero spiritodello sport nasce proprio qui, doveconta ancora giocare divertendosi».Don Francesco Indelicato, direttoredell’Ufficio diocesano per la

pastorale del tempo libero, delturismo e dello sport, progettadiversi aiuti per associazioni eparroci: «Orientarsi non è semplice,avere un aiuto dal Vicariato èimportante. Faremo dei corsi per glieducatori e forniremo indicazioniprecise su come muoversi in tantisettori. Vogliamo che i parrocipossano far riferimento a noi, perquanto riguarda l’attività dellosport in parrocchia». A premiare ivincitori anche il vescovo PaoloLojudice, ausiliare di Roma per ilsettore Sud: «È una piccolaesperienza che può dare uncontributo all’ecumenismo. Siamoreduci dalla visita del Papa a Bari,che ha dato un segnale fortissimonei rapporti con il mondoortodosso. E questa sera il caso havoluto che a vincere sia stataproprio la parrocchia ortodossa.Tutto si rincorre, come se ci fosseun unico progetto che gira intornoa questa realtà. La forza stanell’essere uniti, il Vangelo ce loricorda continuamente. Ciauguriamo che anche lo sportpossa dare il suo contributo».

È

sport. Il torneo delle parrocchie intitolato a Wojtyla

Jethro Tull e Pat Methenyil 19 e 20 all’Auditorium

ppuntamento con la storia all’Au-ditorium Parco della Musica. Il 19

luglio, in Cavea, Ian Anderson presentai 50 anni dei Jethro Tull in un tour mon-diale, per celebrare l’anniversario d’o-ro della leggenda del rock–progressive.Il concerto – si legge in un comunicatostampa dell’Auditorium – «sarà carat-terizzato da un ampio mix di materiali,alcuni dei quali incentrati sul periodoformativo precedente e soprattutto suiheavy hitters del catalogo Tull». Venerdì20 sarà la volta di Path Metheny che pre-senterà i grandi classici tratti dal suo re-pertorio. Metheny ha vinto tre dischid’oro e 20 Grammy Award. La sua pro-duzione musicale si sviluppa su più fi-loni paralleli: il Pat Metheny Group, la-vori solisti, duetti ed altre partecipazio-ni. Recentemente è entrato nella Down-beat Hall of Fame come musicista piùgiovane e quarto chitarrista dopo Djan-go Reinhardt, Charlie Christian e WesMontgomery.

A

musica

Menopausa precocele terapie adeguate

a menopausa precoce, così come è precisamente de-finita, è una condizione relativamente rara (circa 1

donna su 100 prima dei 40 anni e 1 donna su 250 primadei 35 anni) in cui si è perduta in maniera definitiva la fun-zione ovarica, non è piu presente il ciclo mestruale da al-meno 4–6 mesi, il livello degli estrogeni è molto basso ele gonadotropine sono aumentate. Può essere spontanea ma sempre più frequentemente, inalcune condizioni di aumentato rischio oncologico o in se-guito ai trattamenti oncologici, indotta chirurgicamenteo farmacologicamente. Tuttavia spesso osserviamo unacondizione che non è corretto definire di menopausa pre-coce, bensì di insufficienza ovarica prematura, in cui findalla giovane età assistiamo ad una riduzione ma non al-la perdita totale della funzione ovarica complessiva.In questa situazione, i medici devono avvertire che il 50–75% delle pazienti possono avere ovulazioni intermitten-ti e che il 5–10% possono avere una gravidanza dopo ladiagnosi. È importante conoscere queste differenze per-ché il medico deve essere consapevole che la comunica-zione di una diagnosi di menopausa precoce o di insuffi-cienza ovarica induce un impatto emotivo molto impor-tante sulla giovane paziente soprattutto per quanto ri-guarda la perdita della capacità riproduttiva. Inoltre è im-portante fornire informazioni sulle conseguenze della me-nopausa che possono avere una ripercussione sulla qua-lità della vita complessiva.Conosciamo solo circa un 10% delle cause della insuffi-cienza ovarica e della menopausa precoce ma, con unadiagnosi tempestiva, possiamo offrire un adeguato sup-porto terapeutico e indicare provvedimenti per la ricercadella gravidanza, se desiderata.In tutte queste condizioni la carenza degli estrogeni fin dal-la giovane età, oltre ad essere causa di sintomi non sem-pre presenti o non sempre simili a quelli menopausaliclassici, determina un precoce “invecchiamento” vascola-re, osseo, nervoso e metabolico che espone le pazienti adun ormai scientificamente riconosciuto aumentato rischiocardiovascolare, di osteoporosi e di patologie croniche,compreso un aumentato rischio di mortalità in generale.Ecco perché le Società Endocrinologiche e Ginecologicheraccomandano di offrire la terapia ormonale sostitutiva,realmente efficace anche nel ridurre i sintomi e i rischi dipatologie croniche. Queste pazienti, in quanto più giova-ni non confrontabili in termini di rischio generale e car-diovascolare con le pazienti in menopausa fisiologica, inassenza di controindicazioni importanti dovrebbero ini-ziare una terapia estro–progestinica adeguata.Ormai numerose associazioni farmacologiche sia orali chetransdermiche si sono dimostrate a basso rischio ed effi-caci, sia in termini di prevenzione che di cura dei sinto-mi, e permettono in maniera sempre più simile alla fun-zione ovarica fisiologica di raggiungere il periodo meno-pausale nelle migliori condizioni di salute. Le terapie so-stitutive o terapie alternative, quando esistano precisecontroindicazioni, in queste pazienti vanno sempre pro-poste ed offerte in maniera personalizzata.

Paola Villa, dirigente medico Ginecologia

L

Obiettivo Salutea cura del Policlinico Gemelli

Il Vittoriano ospita«Risonanza cinese»

al 19 luglio al Vitto-riano la più impor-

tante e ricca mostra dipittura a olio cinese maiallestita a Roma. Esposti,per la prima volta, i piùrappresentativi maestricinesi del ‘900 con oltre150 opere. Il percorso e-spositivo di «Risonanzacinese» simboleggia iltracciato di cambiamen-ti sociali e culturali chehanno segnato la storiadi una nazione.

D

arte

l presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, ha offerto

mercoledì, al Quirinale, latradizionale colazione in onoredei cardinali italiani nominati dalPapa nel Concistoro del 28giugno: Angelo De Donatis,vicario generale di Sua Santità perla diocesi di Roma; GiovanniAngelo Becciu, attuale Sostitutodella Segreteria di Stato eprossimo prefetto dellaCongregazione delle Cause deiSanti; Giuseppe Petrocchi,arcivescovo dell’Aquila. Eranopresenti il cardinale PietroParolin, Segretario di Stato di SuaSantità, l’arcivescovo Emil PaulTscherrig, nunzio apostolico inItalia, e Pietro Sebastiani,ambasciatore d’Italia presso laSanta Sede.

I

libriGallerie nazionalidi arte antica,visite guidate gratisfino al 9 agosto

ino a giovedì 9 agosto, leGallerie Nazionali di arte

antica a Palazzo Barberini of-frono un programma di visi-te guidate gratuite in italianoe in inglese per scoprire la col-lezione della Galleria Corsini.L’unica quadreria settecente-sca romana ad essere rima-sta ancora oggi pressoché i-nalterata: al momento dellavendita del palazzo al Regnod’Italia (1883) il principe Tom-maso Corsini donò, in bloccocon l’edificio, l’intera colle-zione di opere.Informazioni: www.barberi-nicorsini.org (martedì/dome-nica 8.30–19).

Faimon Panikkar(nella foto), nato aBarcellona nel

1918 da madre cristianae padre induista, è statouna delle personalitàreligiose più originalidel ventesimo secolo:sacerdote cattolico,innamorato delleUpanishad, venneaccolto con ogni onore

anche dalle comunità tibetane buddiste.Pochi come lui hanno tentato una sintesifra Oriente e Occidente, interno ed esterno,terra e cielo, fino al punto di sperimentaresu se stesso l’anelito all’infinito, non chissàdove e come, ma qui e ora, sulla crosta delpianeta, dentro i limiti del nostro corpo edelle nostre percezioni. Si formò in Spagnae Germania, studiò a Roma, fu chimico,teologo, scienziato, conferenziere, maestro.

Entrò e uscì dall’Opus Dei. Seguì coninteresse i lavori del Concilio Vaticano II lacui innovativa ispirazione in qualche modoegli stesso incarnava. Scambiò esperienzesignificative con grandi personalità del suotempo: da Octavio Paz imparò la sacralitàdel linguaggio, da Ivan Illich la potenzadell’educazione, da Paul Ricoeurl’attenzione nei confronti dell’altro. Neglianni coltivò con grande profitto la suanaturale predisposizione alla relazione framondi culturali apparentementeinconciliabili. Fu comunque un isolato,talvolta non compreso. Del resto non erafacile seguirlo nelle sue scelte coraggiose esempre controcorrente. Con gli intellettualipareva spaesato, coi poveri si sentivafratello. Aveva una caratteristicapropensione a vivere in ambienti opposti:poteva essere ospitato come professore adHarvard, acclamato dagli studenti, e abitarealla maniera di un monaco asceta nella cella

del convento. Insegnò negli Usa e in Italiacon successi crescenti, non senza perplessitàda parte delle istituzioni. Visse per lunghianni a Varanasi, sotto gli ordini del vescovoPatrick Paul D’Souza che io ebbi l’onore diconoscere un giorno, proprio nellamagnifica residenza alle porte della cittàsanta dove abitava. Ricordo che, durante ilnostro incontro, parlammo anche diPanikkar, della sua straordinaria capacità diassimilazione spirituale. E tuttavia,nonostante ogni apertura verso sensibilitàdiverse, restò profondamente cristiano.Quando morì, nel 2010, le sue cenerivennero collocate nel cimitero di Tavertet,in Catalogna, secondo la tradizione dellamadre; un’altra parte fu gettata nelle sacreacque del Gange, secondo quella del padre.I diari di Panikkar, L’acqua della goccia (pp.278, Jaca Book, a cura di Milena CarraraPavan, 25 euro), ce lo mostrano nella tipicainquietudine dell’uomo senza radici: «“Fa

per me la citazione da Giuseppe Ungaretti:“In nessuna / parte / di terra / mi possoaccasare”, ma per quanto mi riguarda è veroanche il contrario: posso sentirmi a casaquasi ovunque e anche ovunque potrei farequel che faccio qui». Colpisce in questiscritti, che attraversano tutta la sua vita,l’estrema fragilità del profeta al quale tutti sirivolgevano per ottenere consigli: con pocheamicizie e molte conoscenze, in un mistoattivo di azione e contemplazione,solitudine e dimensione pubblica,meditazione e volizione, attenzione aldettaglio e consapevolezza del macrocosmo,alla ricerca inesausta del tempo presente:«Vivere come se dovessi morire domanisignifica, tra le altre cose, completare la vitaoggi», in quella che lui chiamava, consuggestione profondamente agostiniana, la“Tempiternità”. «La vita vera e completa» dicui parlava Giovanni (10, 10).

Eraldo Affinati

RNei diari di Panikkar l’inquietudine dell’uomo senza radici

MARTEDÌ 17Dalle 8.30 riceve i sacerdoti.Alle 18 presiede l’incontro del Con-siglio di Presidenza dell’Opera Ro-mana Pellegrinaggi.

MERCOLEDÌ 18Alle 18 celebra la Messa presso laCasa dell’Istituto Suore Povere Bo-naerensi di San Giuseppe nella ri-correnza della nascita della vene-rabile fondatrice Madre Camillo Co-rina Rolon.

GIOVEDÌ 19Alle 10 nella Sala del Concistoro delPalazzo Apostolico Vaticano parte-cipa al Concistoro Ordinario Pub-blico per la Canonizzazione delBeato Nunzio Sulprizio.

L’AGENDADEL CARDINALE

VICARIO

La colazione offerta da Mattarella al Quirinaleai cardinali italiani nominati il 28 giugno

4 Domenica15 luglio 2018

Il cardinale vicario con Mattarella (foto Giandotti – Ufficio Stampa Quirinale)

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