R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi...

6
DI ALBERTO COLAIACOMO on si può mostrare ai figli il fallimento di un padre». Così Emilio, un 62enne romano, ha spiegato ai volontari della Caritas di Roma la sua vita di strada. Viveva nei pressi del Verano, a pochi chilometri dalla sua famiglia, una distanza resa incolmabile dalla sua storia travagliata. Un ex atleta che, dopo aver avuto problemi con la giustizia, da qualche mese cercava riparo negli anfratti. È stato lui, con una situazione di salute compromessa dal freddo di questi giorni, uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsi dell’accoglienza straordinaria del Piano freddo diocesano promosso dalla Caritas e dalle parrocchie. Fino ad aprile saranno messe in campo attività di accoglienza straordinaria, di formazione per i volontari e una campagna di sensibilizzazione che avrà per tema «Come in cielo, così in strada». Il Piano freddo prevede l’attivazione di 140 posti per i senza dimora che si aggiungono ai 600 posti che la Caritas offre durante tutto l’anno in collaborazione con Roma Capitale. Alla Cittadella della Carità “Santa Giacinta” di Ponte Casilino sarà aperto da domani un centro di emergenza per 74 persone. Saranno sette le comunità parrocchiali che hanno iniziato a mettere a disposizione 66 posti per l’ospitalità (San Giulio, San Giustino, Sant’Agapito, San Giovanni Battista De Rossi, Santa Maria Addolorata, San Giuseppe al Trionfale, Ognissanti). Altre dieci parrocchie sono attive con gruppi di volontari (San Giovanni Maria Vianney, San Barnaba, Santissimo Sacramento a Tor de Schiavi, San Ponziano, Sacri Cuori di Gesù e Maria, Santa Maria Regina Pacis a Monteverde, Santi Marcellino e Pietro a Duas Lauros, San Luca Evangelista, San Stanislao, Sant’Ippolito). Nelle prossime settimane, dopo il periodo delle feste, altre comunità aderiranno al Piano freddo. «Nel tempo di Avvento e di Natale – spiega don Benoni Ambarus, direttore dell’organismo diocesano – invitiamo le comunità a compiere il cammino della strada perché si tratta di un luogo di evangelizzazione in cui è possibile incontrare Cristo. I Vangeli ci raccontano infatti che Gesù è sulla strada che si manifesta, qui incontra i poveri, compie i miracoli, chiama a sé gli apostoli e vi ambienta molte delle parabole. Ecco perché è un ambiente privilegiato in cui indirizzare la pastorale delle N « nostre comunità». Per il direttore della Caritas «a Roma manca una progettazione sociale che parta dagli ultimi, da coloro che hanno più bisogno, da chi ogni giorno incontriamo in strada e che non siamo capaci di vedere. I cristiani sono chiamati a essere segno attraverso un’opera di testimonianza». Un impegno eccezionale per le parrocchie romane attive anche nell’«accoglienza diffusa» dei rifugiati. Un’opera sollecitata alle comunità dal cardinale Angelo De Donatis che, insieme al Consiglio episcopale, ha indirizzato una lettera ai parroci prefetti. «La situazione della povertà nella nostra diocesi non può lasciarci indifferenti – scrive il cardinale vicario –. Roma è una città dove aumentano le disuguaglianze, in cui la società si sta disgregando e non trova valori da condividere e nella quale la politica allontana sempre più i cittadini dalle istituzioni. Una comunità in cui aumentano le paure, l’indifferenza e la chiusura, ma dove non mancano anche significative esperienze di rinascita frutto soprattutto del mondo del volontariato». De Donatis invita «a promuovere la partecipazione attiva, soprattutto dei giovani, con forme di servizio e volontariato». Oggi, terza domenica di Avvento, nelle chiese di Roma di celebrerà la tradizionale Giornata della carità e la colletta delle Messe contribuirà a sostenere le iniziative del Piano freddo (articolo a destra). Sempre da domani la Caritas diocesana intensificherà il Servizio notturno itinerante con diverse équipe formate da operatori e volontari che, a partire dalle ore 19, ogni sera andranno a presidiare le zone in cui i senza dimora rischiano di rimanere isolati ed emarginati. Sarà inoltre disponibile un centralino telefonico al numero 06.88815201 per chiunque intenda segnalare situazioni di particolare disagio e grave emarginazione su cui intervenire. Sempre per far fronte alle maggiori richieste che giungeranno nei prossimi mesi, la Caritas invita tutti i romani alla donazione di coperte e sacchi a pelo da distribuire alle persone in difficoltà. La raccolta avverrà presso l’ostello Don Luigi Di Liegro (via Marsala, 109), alla Cittadella della Carità Santa Giacinta (via Casilina Vecchia, 19), al centro di accoglienza Gabriele Castiglion di Ostia (Lungomare Toscanelli, 176). ttomila persone vivono in po- vertà estrema a Roma, di que- ste almeno 5.000 dormono per strada o in alloggi fatiscenti, ca- sali abbandonati, discariche, fabbri- che dismesse, perfino a pochi passi dal Tevere. E il bando per il Piano Freddo 2018–19 di Roma Capitale prevede appena 235 posti in più. È la denuncia della Comunità di Sant’Egidio lanciata in occasione del- la presentazione della 29esima gui- da “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, dedicata proprio ai senza dimora. La Comunità chiede alle istituzioni un maggior numero di posti letto e centri di accoglienza notturna per le persone che vivono in strada o pre- O cariamente ospitate presso centri di accoglienza temporanei. «Non chie- diamo interventi spot, ma un pro- getto di solidarietà attiva e di lun- go respiro», afferma monsignor Marco Gnavi, parroco di Santa Ma- ria in Trastevere, che indica un se- gnale di speranza nel tempo dell’I- talia “spaventata e incattivita”, co- me l’ha definita il Censis nel rap- porto diffuso pochi girni fa. Ed è l’aumento dei volontari. «Sono cresciuti del 20% i servizi di soccorso offerti dai privati e dalle fa- miglie alla Comunità di Sant’Egidio. E mai come quest’anno siamo som- mersi di offerte di volontari per i pa- sti e le feste del Natale di Sant’Egidio, con l’ultratrentennale appuntamen- to nella basilica di Santa Maria in Tra- stevere. La prima edizione nel 1982 con dodici poveri sotto l’altare, ora ne raccogliamo duemila». Non so- lo senza dimora o immigrati, ma anche anziani che faticano ad arri- vare alla fine del mese e uomini e donne che si ritrovano improvvisa- mente senza un lavoro. Ma non sarà solo la basilica nel cuo- re di Trastevere il riferimento per i poveri romani assistiti da Sant’Egi- dio. Oltre che nelle periferie di nu- merose città italiane, da Trieste a Reg- gio Calabria, il 25 dicembre si ter- ranno 50 pranzi con più di 18mila o- spiti e verranno realizzati in oltre 20 istituti per gli anziani e nelle carceri, come a Regina Coeli, Rebibbia e Ca- sal del Marmo. Nel mondo il Natale della Comunità toccherà 700 città di 77 Paesi. Un appuntamento solida- le che finora ha permesso di invitare al rituale pranzo del 25 oltre 55mila persone in difficoltà e più di 230mi- la nel mondo. A Roma, in un anno, le cene distribuite da 5.200 volonta- ri alla mensa di via Dandolo sono 80mila, mentre quelle distribuite in strada, tra Roma e provincia, sono 120mila. Per sostenere le iniziative di solida- rietà natalizie, la Comunità ha pro- mosso anche quest’anno una cam- pagna di raccolta fondi che evoca il titolo di una nota commedia teatra- le di successo, “A Natale aggiungi un posto a tavola”. Si può contribuire con un Sms o chiamata da rete fissa al numero 45586 fino al 25. Quanto alla Guida “Dove”, un volu- metto formato tascabile, contiene tut- ti i servizi utili per chi vive in strada. Ecco allora 42 mense; cene offerte in strada ai senza dimora da 41 asso- ciazioni e realtà parrocchiali; 43 cen- tri stabili per trovare un posto letto; 29 servizi docce; 37 entri per curarsi; 174 centri di ascolto, di cui 95 par- rocchiali; 13 centri per le donne vit- time di tratta; 25 scuole di italiano per stranieri, 11 delle quali presso le sedi di Sant’Egidio. Sono 879 gli in- dirizzi utili contenuti nella guida de- dicata a Modesta Valenti, la donna senza dimora che morì senza riceve- re soccorso alla stazione Termini. E c’è un invito per i cittadini, ad es- sere “sentinelle” per segnalare chi è in difficoltà. Basta telefonare alla Co- munità di Sant’Egidio, allo 06.4292929. (R. S.) Giornata diocesana della carità Ecco come effettuare le donazioni ggi, terza domenica del tempo di Avvento, in tutte le chiese di Roma si celebra la tradizionale Giornata della carità: la colletta delle Messe contribuirà a sostenere le iniziative del Piano freddo. Le offerte possono essere indirizzate alla Caritas diocesana di Roma con diverse modalità. Per le donazioni attraverso conto corrente postale, è possibile utilizzare il numero di conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – Onlus, via Casilina Vecchia 19 – 00182 Roma (causale: Avvento di carità 2018). Per le donazioni mediante bonifico bancario i riferimenti sono i seguenti: Banco Posta Iban IT 50 F 07601 03200 001021945793 (causale: Avvento di carità 2018). Infine è possibile effettuare donazioni anche mediante offerta diretta, presso gli uffici della direzione, nel Palazzo del Vicariato di Roma (piazza San Giovanni in Laterano 6, II piano, stanza 51, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13) o presso la Cittadella della Carità “Santa Giacinta” in via Casilina Vecchia 19 (I piano, Ufficio raccolta fondi e donazioni) dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 16.30. O Sant’Egidio: senza dimora, serve un progetto di ampio respiro Appello alle istituzioni. Guida con i servizi utili per chi vive in strada. A Natale iniziative di solidarietà con i poveri, i pranzi a Roma e nel mondo E DITORIALE R ESPONSABILITÀ E IMPEGNO CIVILE , L INVITO DEL P APA DI ERALDO AFFINATI utto quello che c’è intorno a te non dovrebbe esserti estraneo: al contrario, do- vresti intervenire ogni qual vol- ta vedi l’oltraggio di un princi- pio in cui credi. Mi piace inter- pretare in questo modo l’ap- pello accorato e convinto che Papa Francesco ha formulato nei pressi di Piazza di Spagna in occasione dell’Immacolata Concezione, invitando i citta- dini romani all’impegno civile, mai disgiunto dalla pazienza (una “grazia ordinaria” l’ha de- finita Bergoglio, concessa dalla Vergine) nei confronti dei fre- quenti disservizi pubblici che devono subire. Quello del Santo Padre è stato un intervento di notevole effi- cacia, con esortazioni anche o- perative, intanto perché po- trebbe e dovrebbe essere rac- colto da tutti, laici e religiosi, politici e non, e poi in quanto rappresenta un richiamo seve- ro alla responsabilità indivi- duale che troppo spesso viene disattesa da quanti preferiscono delegare le incombenze sociali allo Stato, a volte chiamandosi fuori solo per giustificare la pro- pria indifferenza. Si tratta di una richiesta esosa o, lo direbbero certi miei stu- denti, impossibile da esaudire: «Come possiamo credere di es- sere all’altezza di tale promes- sa? Nessuno può pensare di ca- ricarsi sulle spalle le ingiustizie del mondo». Sarebbero queste, presumo, le parole che usci- rebbero dalle loro bocche se li mettessimo di fronte al fatto compiuto. Allora noi dovrem- mo rispondere così: «È vero, an- ch’io non ho preso posizione quando avrei dovuto, ma poi ho sentito il peso della mia i- nadempienza rispetto al pro- gramma che mi ero fatto. Que- sto travaglio interiore è una buona base di partenza. Se, al cospetto del male umano, non affrontiamo almeno la nostra inadeguatezza, significa che an- cora non siamo entrati in uno stadio etico». Papa Francesco ci chiama a un rendiconto molto più impor- tante di quello implicito nella coscienza civica, tuttavia pren- dersi cura delle piccole cose che circondano la nostra vita è l’a- zione preliminare da cui parti- re nel tentativo di sfuggire al ci- nismo, all’ignoranza, alla pro- tervia, al qualunquismo. Ma c’è stato un altro punto molto si- gnificativo nel discorso pro- nunciato dal Papa l’8 dicembre per il tradizionale omaggio al- la statua dell’Immacolata da- vanti alla folla che lo ascoltava, non distante da quella che, po- che ore prima, aveva applaudi- to a Piazza del Popolo il vice premier leghista: la preghiera rivolta alla Madonna a soste- gno delle madri che oggi, a Ro- ma e nel mondo intero, stanno rivivendo sulla propria pelle la nascita a Betlemme e la fuga in Egitto. Donne che portano in grembo un figlio senza sapere dove e co- me nascerà, in quali condizio- ni potrà sopravvivere. Famiglie costrette a bivaccare in strada. Il presepe non è quindi soltanto quello che realizziamo ogni an- no nelle nostre case. Sempre più spesso si riforma in contesti nuovi con la medesima dram- maticità di un tempo: da Tijua- na, al confine messicano, dove il sogno dei migranti svanisce contro il muro di Trump, fino alle abitazioni di cartone disse- minate lungo i greti del Tevere. T il piano. Accoglienza potenziata. De Donatis: a Roma aumenta il divario Freddo, Caritas e parrocchie: più posti letto Pranzo di Natale a S. Maria in Trastevere Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza n un tempo lontano, quando in Italia correvano gli “anni di piombo”, imperversavano gli scandali e l’in- flazione dilagava a due cifre, una delle testate giorna- listiche del servizio pubblico lanciò una rubrica, “L’I- talia che funziona”, storie di un Paese efficiente che da- va segnali di speranza e di futuro in un’epoca buia. Ti- tolo poi ripreso più di recente per un programma tv. Se ci fosse stata ancora, avrebbe sicuramente raccontato di Antonio Megalizzi, ucciso a 28 anni a Strasburgo, do- ve collaborava con il network europeo delle radio uni- versitarie. Credeva nell’Europa e la voleva raccontare dal di dentro, provando anche a dare un contributo nel concreto per un domani diverso. I social, troppo spes- so pervasi di livore e di odio, sono sommersi dai “Gra- zie Antonio” forse proprio perché, come ha detto il ret- tore dell’Università di Trento, «l’Europa, il giornalismo e la vita di Antonio Megalizzi sono la grande bellezza nascosta dei giovani traditi, che ogni giorno praticano i sogni comunitari che i loro padri ormai nemmeno più predicano». E’ l’immagine dell’Italia che lotta e resiste, lontana dalla retorica, forte di quella passione che tan- ti hanno già affogato nella disillusione. Forte al punto che l’odio criminale e il fanatismo non possono scalfi- re quella «grande bellezza nascosta», linfa vitale per il futuro dell’Italia e dell’Europa. (A. Z.) I La «bellezza nascosta» e l’eredità di Antonio Il dramma della casa Il vescovo Lojudice: «Mettersi in ascolto» a pagina 5 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLV – Numero 45 Domenica 16 dicembre 2018

Transcript of R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi...

Page 1: R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi giorni, uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsi dell’accoglienza straordinaria

DI ALBERTO COLAIACOMO

on si può mostrare ai figli il fallimento diun padre». Così Emilio, un 62enneromano, ha spiegato ai volontari della

Caritas di Roma la sua vita di strada. Viveva neipressi del Verano, a pochi chilometri dalla suafamiglia, una distanza resa incolmabile dalla suastoria travagliata. Un ex atleta che, dopo aver avutoproblemi con la giustizia, da qualche mese cercavariparo negli anfratti. È stato lui, con una situazionedi salute compromessa dal freddo di questi giorni,uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsidell’accoglienza straordinaria del Piano freddodiocesano promosso dalla Caritas e dalle parrocchie.Fino ad aprile saranno messe in campo attività diaccoglienza straordinaria, di formazione per ivolontari e una campagna di sensibilizzazione cheavrà per tema «Come in cielo, così in strada».Il Piano freddo prevede l’attivazione di 140 posti peri senza dimora che si aggiungono ai 600 posti che laCaritas offre durante tutto l’anno in collaborazionecon Roma Capitale. Alla Cittadella della Carità “Santa Giacinta” di PonteCasilino sarà aperto da domani un centro diemergenza per 74 persone. Saranno sette lecomunità parrocchiali che hanno iniziato a metterea disposizione 66 posti per l’ospitalità (San Giulio,San Giustino, Sant’Agapito, San Giovanni Battista DeRossi, Santa Maria Addolorata, San Giuseppe alTrionfale, Ognissanti). Altre dieci parrocchie sonoattive con gruppi di volontari (San Giovanni MariaVianney, San Barnaba, Santissimo Sacramento a Torde Schiavi, San Ponziano, Sacri Cuori di Gesù eMaria, Santa Maria Regina Pacis a Monteverde, SantiMarcellino e Pietro a Duas Lauros, San LucaEvangelista, San Stanislao, Sant’Ippolito). Nelleprossime settimane, dopo il periodo delle feste, altrecomunità aderiranno al Piano freddo.«Nel tempo di Avvento e di Natale – spiega donBenoni Ambarus, direttore dell’organismo diocesano– invitiamo le comunità a compiere il camminodella strada perché si tratta di un luogo dievangelizzazione in cui è possibile incontrare Cristo.I Vangeli ci raccontano infatti che Gesù è sulla stradache si manifesta, qui incontra i poveri, compie imiracoli, chiama a sé gli apostoli e vi ambientamolte delle parabole. Ecco perché è un ambienteprivilegiato in cui indirizzare la pastorale delle

N«nostre comunità».Per il direttore della Caritas «a Roma manca unaprogettazione sociale che parta dagli ultimi, dacoloro che hanno più bisogno, da chi ogni giornoincontriamo in strada e che non siamo capaci divedere. I cristiani sono chiamati a essere segnoattraverso un’opera di testimonianza».Un impegno eccezionale per le parrocchie romaneattive anche nell’«accoglienza diffusa» dei rifugiati.Un’opera sollecitata alle comunità dal cardinaleAngelo De Donatis che, insieme al Consiglioepiscopale, ha indirizzato una lettera ai parrociprefetti.«La situazione della povertà nella nostra diocesi nonpuò lasciarci indifferenti – scrive il cardinale vicario–. Roma è una città dove aumentano ledisuguaglianze, in cui la società si sta disgregando enon trova valori da condividere e nella quale lapolitica allontana sempre più i cittadini dalleistituzioni. Una comunità in cui aumentano lepaure, l’indifferenza e la chiusura, ma dove nonmancano anche significative esperienze di rinascitafrutto soprattutto del mondo del volontariato». DeDonatis invita «a promuovere la partecipazioneattiva, soprattutto dei giovani, con forme di servizioe volontariato».Oggi, terza domenica di Avvento, nelle chiese diRoma di celebrerà la tradizionale Giornata dellacarità e la colletta delle Messe contribuirà a sostenerele iniziative del Piano freddo (articolo a destra).Sempre da domani la Caritas diocesanaintensificherà il Servizio notturno itinerante condiverse équipe formate da operatori e volontari che,a partire dalle ore 19, ogni sera andranno apresidiare le zone in cui i senza dimora rischiano dirimanere isolati ed emarginati. Sarà inoltre disponibile un centralino telefonico alnumero 06.88815201 per chiunque intendasegnalare situazioni di particolare disagio e graveemarginazione su cui intervenire.Sempre per far fronte alle maggiori richieste chegiungeranno nei prossimi mesi, la Caritas invita tuttii romani alla donazione di coperte e sacchi a pelo dadistribuire alle persone in difficoltà. La raccoltaavverrà presso l’ostello Don Luigi Di Liegro (viaMarsala, 109), alla Cittadella della Carità SantaGiacinta (via Casilina Vecchia, 19), al centro diaccoglienza Gabriele Castiglion di Ostia (LungomareToscanelli, 176).

ttomila persone vivono in po-vertà estrema a Roma, di que-ste almeno 5.000 dormono

per strada o in alloggi fatiscenti, ca-sali abbandonati, discariche, fabbri-che dismesse, perfino a pochi passidal Tevere. E il bando per il PianoFreddo 2018–19 di Roma Capitaleprevede appena 235 posti in più. Èla denuncia della Comunità diSant’Egidio lanciata in occasione del-la presentazione della 29esima gui-da “Dove mangiare, dormire, lavarsi”,dedicata proprio ai senza dimora.La Comunità chiede alle istituzioniun maggior numero di posti letto ecentri di accoglienza notturna per lepersone che vivono in strada o pre-

O

cariamente ospitate presso centri diaccoglienza temporanei. «Non chie-diamo interventi spot, ma un pro-getto di solidarietà attiva e di lun-go respiro», afferma monsignorMarco Gnavi, parroco di Santa Ma-ria in Trastevere, che indica un se-gnale di speranza nel tempo dell’I-talia “spaventata e incattivita”, co-me l’ha definita il Censis nel rap-porto diffuso pochi girni fa. Ed èl’aumento dei volontari.«Sono cresciuti del 20% i servizi disoccorso offerti dai privati e dalle fa-miglie alla Comunità di Sant’Egidio.E mai come quest’anno siamo som-mersi di offerte di volontari per i pa-sti e le feste del Natale di Sant’Egidio,con l’ultratrentennale appuntamen-to nella basilica di Santa Maria in Tra-stevere. La prima edizione nel 1982con dodici poveri sotto l’altare, orane raccogliamo duemila». Non so-lo senza dimora o immigrati, maanche anziani che faticano ad arri-vare alla fine del mese e uomini edonne che si ritrovano improvvisa-

mente senza un lavoro.Ma non sarà solo la basilica nel cuo-re di Trastevere il riferimento per ipoveri romani assistiti da Sant’Egi-dio. Oltre che nelle periferie di nu-merose città italiane, da Trieste a Reg-gio Calabria, il 25 dicembre si ter-ranno 50 pranzi con più di 18mila o-spiti e verranno realizzati in oltre 20istituti per gli anziani e nelle carceri,come a Regina Coeli, Rebibbia e Ca-sal del Marmo. Nel mondo il Nataledella Comunità toccherà 700 città di77 Paesi. Un appuntamento solida-le che finora ha permesso di invitareal rituale pranzo del 25 oltre 55milapersone in difficoltà e più di 230mi-la nel mondo. A Roma, in un anno,le cene distribuite da 5.200 volonta-ri alla mensa di via Dandolo sono80mila, mentre quelle distribuite instrada, tra Roma e provincia, sono120mila.Per sostenere le iniziative di solida-rietà natalizie, la Comunità ha pro-mosso anche quest’anno una cam-pagna di raccolta fondi che evoca il

titolo di una nota commedia teatra-le di successo, “A Natale aggiungi unposto a tavola”. Si può contribuirecon un Sms o chiamata da rete fissaal numero 45586 fino al 25.Quanto alla Guida “Dove”, un volu-metto formato tascabile, contiene tut-ti i servizi utili per chi vive in strada.Ecco allora 42 mense; cene offerte instrada ai senza dimora da 41 asso-ciazioni e realtà parrocchiali; 43 cen-tri stabili per trovare un posto letto;29 servizi docce; 37 entri per curarsi;174 centri di ascolto, di cui 95 par-rocchiali; 13 centri per le donne vit-time di tratta; 25 scuole di italianoper stranieri, 11 delle quali presso lesedi di Sant’Egidio. Sono 879 gli in-dirizzi utili contenuti nella guida de-dicata a Modesta Valenti, la donnasenza dimora che morì senza riceve-re soccorso alla stazione Termini.E c’è un invito per i cittadini, ad es-sere “sentinelle” per segnalare chi èin difficoltà. Basta telefonare alla Co-munità di Sant’Egidio, allo06.4292929. (R. S.)

Giornata diocesana della caritàEcco come effettuare le donazioni

ggi, terza domenica deltempo di Avvento, in tutte lechiese di Roma si celebra la

tradizionale Giornata della carità: lacolletta delle Messe contribuirà asostenere le iniziative del Pianofreddo. Le offerte possono essereindirizzate alla Caritas diocesana diRoma con diverse modalità. Per ledonazioni attraverso conto correntepostale, è possibile utilizzare ilnumero di conto corrente postale001021945793 intestato aFondazione “Caritas Roma” –Onlus, via Casilina Vecchia 19 –00182 Roma (causale: Avvento dicarità 2018). Per le donazioni

mediante bonifico bancario iriferimenti sono i seguenti: BancoPosta Iban IT 50 F 07601 03200001021945793 (causale: Avvento dicarità 2018). Infine è possibileeffettuare donazioni anchemediante offerta diretta, presso gliuffici della direzione, nel Palazzodel Vicariato di Roma (piazza SanGiovanni in Laterano 6, II piano,stanza 51, dal lunedì al venerdì dalleore 9 alle ore 13) o presso laCittadella della Carità “SantaGiacinta” in via Casilina Vecchia 19(I piano, Ufficio raccolta fondi edonazioni) dal lunedì al venerdìdalle ore 9 alle ore 16.30.

O

Sant’Egidio: senza dimora, serve un progetto di ampio respiroAppello alle istituzioni. Guidacon i servizi utili per chi vivein strada. A Natale iniziativedi solidarietà con i poveri,i pranzi a Roma e nel mondo

E D I T O R I A L E

RESPONSABILITÀE IMPEGNO CIVILE,L’INVITO DEL PAPA

DI ERALDO AFFINATI

utto quello che c’è intornoa te non dovrebbe essertiestraneo: al contrario, do-

vresti intervenire ogni qual vol-ta vedi l’oltraggio di un princi-pio in cui credi. Mi piace inter-pretare in questo modo l’ap-pello accorato e convinto chePapa Francesco ha formulatonei pressi di Piazza di Spagna inoccasione dell’ImmacolataConcezione, invitando i citta-dini romani all’impegno civile,mai disgiunto dalla pazienza(una “grazia ordinaria” l’ha de-finita Bergoglio, concessa dallaVergine) nei confronti dei fre-quenti disservizi pubblici chedevono subire.Quello del Santo Padre è statoun intervento di notevole effi-cacia, con esortazioni anche o-perative, intanto perché po-trebbe e dovrebbe essere rac-colto da tutti, laici e religiosi,politici e non, e poi in quantorappresenta un richiamo seve-ro alla responsabilità indivi-duale che troppo spesso vienedisattesa da quanti preferisconodelegare le incombenze socialiallo Stato, a volte chiamandosifuori solo per giustificare la pro-pria indifferenza. Si tratta di una richiesta esosao, lo direbbero certi miei stu-denti, impossibile da esaudire:«Come possiamo credere di es-sere all’altezza di tale promes-sa? Nessuno può pensare di ca-ricarsi sulle spalle le ingiustiziedel mondo». Sarebbero queste,presumo, le parole che usci-rebbero dalle loro bocche se limettessimo di fronte al fattocompiuto. Allora noi dovrem-mo rispondere così: «È vero, an-ch’io non ho preso posizionequando avrei dovuto, ma poiho sentito il peso della mia i-nadempienza rispetto al pro-gramma che mi ero fatto. Que-sto travaglio interiore è unabuona base di partenza. Se, alcospetto del male umano, nonaffrontiamo almeno la nostrainadeguatezza, significa che an-cora non siamo entrati in unostadio etico».Papa Francesco ci chiama a unrendiconto molto più impor-tante di quello implicito nellacoscienza civica, tuttavia pren-dersi cura delle piccole cose checircondano la nostra vita è l’a-zione preliminare da cui parti-re nel tentativo di sfuggire al ci-nismo, all’ignoranza, alla pro-tervia, al qualunquismo. Ma c’èstato un altro punto molto si-gnificativo nel discorso pro-nunciato dal Papa l’8 dicembreper il tradizionale omaggio al-la statua dell’Immacolata da-vanti alla folla che lo ascoltava,non distante da quella che, po-che ore prima, aveva applaudi-to a Piazza del Popolo il vicepremier leghista: la preghierarivolta alla Madonna a soste-gno delle madri che oggi, a Ro-ma e nel mondo intero, stannorivivendo sulla propria pelle lanascita a Betlemme e la fuga inEgitto.Donne che portano in gremboun figlio senza sapere dove e co-me nascerà, in quali condizio-ni potrà sopravvivere. Famigliecostrette a bivaccare in strada. Ilpresepe non è quindi soltantoquello che realizziamo ogni an-no nelle nostre case. Sempre piùspesso si riforma in contestinuovi con la medesima dram-maticità di un tempo: da Tijua-na, al confine messicano, doveil sogno dei migranti svaniscecontro il muro di Trump, finoalle abitazioni di cartone disse-minate lungo i greti del Tevere.

T

il piano.Accoglienza potenziata. De Donatis: a Roma aumenta il divario

Freddo, Caritase parrocchie:più posti letto

Pranzo di Natale a S. Maria in Trastevere

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari 3 - 20125 MilanoTel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

In evidenza

n un tempo lontano, quando in Italia correvano gli“anni di piombo”, imperversavano gli scandali e l’in-

flazione dilagava a due cifre, una delle testate giorna-listiche del servizio pubblico lanciò una rubrica, “L’I-talia che funziona”, storie di un Paese efficiente che da-va segnali di speranza e di futuro in un’epoca buia. Ti-tolo poi ripreso più di recente per un programma tv. Seci fosse stata ancora, avrebbe sicuramente raccontatodi Antonio Megalizzi, ucciso a 28 anni a Strasburgo, do-ve collaborava con il network europeo delle radio uni-versitarie. Credeva nell’Europa e la voleva raccontaredal di dentro, provando anche a dare un contributo nelconcreto per un domani diverso. I social, troppo spes-so pervasi di livore e di odio, sono sommersi dai “Gra-zie Antonio” forse proprio perché, come ha detto il ret-tore dell’Università di Trento, «l’Europa, il giornalismoe la vita di Antonio Megalizzi sono la grande bellezzanascosta dei giovani traditi, che ogni giorno praticanoi sogni comunitari che i loro padri ormai nemmeno piùpredicano». E’ l’immagine dell’Italia che lotta e resiste,lontana dalla retorica, forte di quella passione che tan-ti hanno già affogato nella disillusione. Forte al puntoche l’odio criminale e il fanatismo non possono scalfi-re quella «grande bellezza nascosta», linfa vitale per ilfuturo dell’Italia e dell’Europa. (A. Z.)

I

La «bellezza nascosta»e l’eredità di Antonio

Il dramma della casaIl vescovo Lojudice:«Mettersi in ascolto»a pagina 5

www.romasette.it

Inserto redazionale di

facebook.com/romasettetwitter.com/romasette

[email protected]

Anno XLV – Numero 45 Domenica 16 dicembre 2018

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 2: R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi giorni, uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsi dell’accoglienza straordinaria

Cristiani tra Siria e Turchia come «agnelli tra i lupi»

DI MICHELA ALTOVITI

econdo il rapporto 2018 di “OpenDoors” sono 215 milioni i cristianiperseguitati nel mondo, circa 1 ogni

12, pari all’8,6%; 3060 quelli uccisi, 1922gli incarcerati, 793 le chiese prese di mira.L’estremismo islamico resta la causaprincipale ma l’aumento deinazionalismi di matrice religiosa oideologica costituisce una altrettanto seriaminaccia in particolare in Medio Orientee nel Sud–est asiatico. Per riflettere suquesto tema, la parrocchia di San RobertoBellarmino, nel quartiere dei Parioli, haorganizzato, martedì sera, un incontro

cui sono intervenuti il cardinaleLeonardo Sandri, prefetto dellaCongregazione per le Chiese Orientali eAngelino Alfano, già ministro degli AffariEsteri. «C’è stata, e a volte persiste,almeno qualche perplessità fra ladisamina che fanno coloro che abitanoquelle regioni martoriate e i tantiosservatori internazionali – ha detto ilporporato argentino – ma ogni sofferenzarimane sofferenza, indipendentementeda chi la viva e come tale va evitata oalleviata». Riconoscendo la responsabilitàdi «alcune politiche internazionalidissennate e alimentate da schieramenticontrapposti», Sandri ha indicato il ruoloe il compito della Chiesa e dellaCongregazione guardando al «metodo diaiuto fortemente voluto dal Santo Padre:ritrovarsi, pregare, ascoltarsi, non avendopaura di chiamare per nome il male nellesue diverse forme, ma tenendo insiemeuna capacità profetica che offre una

parola anche al nostro essere Chiese in edel Medio Oriente, senza richiudersiquindi soltanto nel recinto del Librodelle Lamentazioni». Per il porporato,infatti, «il “deserto” può essere inteso inmodo soltanto umano e cioè luogo diaridità, di pericolo, di mancanza dirisorse e di morte» ma «per i credenti essoè anche il luogo dell’incontro con Dio,del cammino di liberazione, del donodelle Dieci Parole, della Provvidenza checi consente di superare le prove e letentazioni». In particolare, Sandri ha lettola lettera indirizzata al Papa dai padriHanna Jallouf e Louai Bsharat,francescani della Custodia di Terra Santaimpegnati nella zona di Idlib, al confinetra Siria e Turchia, dove sono confluiti icosiddetti ribelli del ramo jihadista di Al–Qaida. «I cristiani di questa terra vivonocome “gli agnelli tra i lupi” – scrivono ifrati a Francesco –: i fondamentalistihanno devastato i nostri cimiteri, ci

hanno proibito di celebrare qualsiasiliturgia fuori dalla chiesa togliendoci isegni esterni della nostra fede ovverocroci, campane, statue e l’abito religioso»,tuttavia «sentiamo la mano di Dio sopradi noi e chiediamo la sua preghiera checostituisce l’unica arma che ci dà forza».Da parte sua, Alfano ha parlato dellapersecuzione come «negazione del dirittonaturale alla preghiera, uno tra i piùconnaturati all’uomo e che precede ildiritto alla libertà di culto sancito dallecostituzioni». Ha inoltre stilato una listadi cinque «cause–matrici» del fenomenopersecutorio: il fondamentalismo, ilnazionalismo sia religioso cheideologico, la criminalità organizzata e ilsilenzio dell’indifferenza. «La libertàreligiosa è un valore universale – haconcluso l’ex ministro – per questo lalotta alla persecuzione delle minoranzereligiose deve essere una priorità assolutadella politica».

S

A San Lorenzo in Damasogruppo «Con il Santo Padre»

La visita di De Donatisal San Giovanni, doveha celebrato la Messa60 anni fa venivanoinaugurati i nuovi padiglioni. L’invito aoffrire l’assistenza con«il cuore nelle mani»Il lavoro dei cappellani

Ospedali, il rischioè l’aziendalismo

DI ROBERTA PUMPO

reservare gli ospedali dalrischio «dell’aziendalismo»mettendo sempre al centro il

malato e il processo di cura. Èl’invito rivolto al personalesanitario dell’ospedale SanGiovanni dal cardinale vicarioAngelo De Donatis, che venerdì havisitato il reparto di neurochirurgia

Pe neonatologia del nosocomio ecelebrato la Messa in occasione del60° anniversariodell’inaugurazione dei nuovipadiglioni della struttura di viadell’Amba Aradam. Il porporato haosservato che chi lavora inospedale a causa dei ritmi freneticipuò cadere «nella tentazione dinon cogliere il grido di aiuto di chichiede conforto e consolazione».Al centro deve quindi essercisempre la carità che deve portarechi si accosta al malato ad avere «ilcuore nelle mani».Impegno, accoglienza e assistenzacostante sono state assicurate daldirettore generale Ilde Coiro:«Nonostante le difficoltà e isacrifici richiesti negli ultimi diecianni dal piano di rientrocerchiamo sempre di dare ilmeglio. I nostri sforzi sonoorientati a coniugare risparmi conservizi all’avanguardia». La curapastorale dell’ospedale SanGiovanni è affidata all’ordine deicamilliani. Cinque vivono esvolgono il loro ministero

all’interno della struttura. La sfidaalla quale sono chiamatiquotidianamente è quella di creareun legame di fiducia con i degentinei pochi giorni che intercorronotra il ricovero e le dimissioni. Isacerdoti, ha spiegato padreGermano Santone, sono chiamatia vivere «i segni dei tempi» e asvolgere un lavoro che «richiedeassistenza quotidiana non solo neiconfronti dei degenti ma anche delpersonale medico che vacostantemente motivato e assistitodal punto di vista spirituale». Gliha fatto eco padre AntonioMarzano, sottolineando che icappellani sono chiamati «adessere costantemente in ascolto percogliere anche il più piccolosegnale da parte del malato». Laparola chiave sulla quale ruotatutta la pastorale della cappellaniaè la «testimonianza gioiosa» checoinvolge tutti i dipendentiospedalieri che vivono l’ambientedi lavoro come «una grandefamiglia», ha aggiunto padreGermano. Le iniziative organizzate

per il 60° vogliono tutte porre inevidenza una realtà di servizioincentrata su una comunionefamiliare. Padre Germano esercitail suo ministero al San Giovannida 5 anni nei reparti di terapiaintensiva neonatale e dineurochirurgia. Di quest’ultimoricorda il suo primo giorno diservizio che definisceparticolarmente «turbolento». Unmedico osservò che la sua presenzaera superflua. «Mi spiegò che eraun reparto molto delicato e che ipazienti non erano disponibili adascoltarmi – ricorda –. A distanzadi anni ha compreso l’importanzadell’assistenza spirituale, apprezzail mio lavoro e siamo diventatiottimi amici». Per il direttoresanitario Antonio Fortino ilnosocomio, 750 posti letto e circa3000 dipendenti, è chiamato a«collaborare e cooperare con lestrutture del territorio». Inoltredeve essere al passo con icambiamenti della medicina«senza perderne la visioneumanistica».

artedì sera, giorno dellamemoria liturgica di san

Damaso I – il Papa che nel IV secolofece erigere la basilica dedicata asan Lorenzo nell’attuale piazzadella Cancelleria – il cardinalevicario Angelo De Donatis haincontrato la comunitàparrocchiale celebrando la Messa.Nella sua omelia, commentando ilVangelo del giorno e la paraboladell’evangelista Matteo, ilporporato ha invitato «a mettere alcentro della preoccupazionepastorale non soltanto i deboli,come possono essere gli agnellini ole pecore gravide da trattare condolcezza», ma soprattutto «ipeccatori, coloro che si sonosmarriti e che rischiano di perdersidel tutto». In questo piccoloterritorio nel cuore di Roma, «lanostra parrocchia, tra tante realtàecclesiali che vi afferiscono e losantificano – spiega il parroco donIvan Grigis –, è segno di unità purnella varietà dei suoi carismi». Ilrione Parione, tra piazza Navona eCampo de’ Fiori, infatti, «moltovissuto ma poco abitato», respiracomunque un’aria di comunitàgrazie alle diverse attività. Oltre allacatechesi sacramentale per lapreparazione di bambini e ragazzialla Comunione e alla Cresima, c’èla proposta di due percorsiformativi: il primo dedicato agliadulti «con incontri settimanali,ogni lunedì sera, di un corso diliturgia»; l’altro per i giovani,«realtà carente in questa zona –chiosa ancora il parroco – ma a cuisi offre, ogni martedì sera, un

approfondimento sul Credo apartire dalla lettura del Catechismodella Chiesa cattolica». Dal 2002 èattivo il gruppo di preghieraComunità Gesù Risorto, che siriunisce ogni giovedì sera nellacappella del Crocifisso. Nasce invecedopo l’esperienza dei volontari delGiubileo della Misericordia quellodenominato “Con il Santo Padre”,risposta alla richiesta di Francescodi non dimenticare mai di pregareper lui; è rivolto anche al Papaemerito Benedetto XVI e, in unaprospettiva futura, a tutti i ponteficiche si susseguiranno. Presente inparrocchia anche «un bel gruppo digiovani ministranti – diceValentina, mamma di tre di loro –che servono ogni domenica le duecelebrazioni». La schola cantorum,invece, si ritrova per le prove deicanti per l’animazione della Messaogni mercoledì sera. Ancora, laproposta aggregativa del cinema, ladomenica pomeriggio, e la scuoladi scacchi oltre a quella di musicaper imparare a suonare pianoforte,violino e flauto. Tra le tanteiniziative, anche «una semplice masignificativa proposta per creare unclima familiare – dice ancora donGrigis –: dopo la Messa delladomenica mattina, sul sagrato dellachiesa, viene allestito un piccolobuffet per la colazione dacondividere assieme». Affinché iparrocchiani «non si conoscanosoltanto di vista» ma possanoentrare in relazione «trovando unpo’ di tempo per guardarsi davveronegli occhi».

Michela Altoviti

M

on il vostro ministero siete te-stimoni della luce di Dio che

viene nel mondo per illuminarequelle periferie geografiche ed esi-stenziali che più hanno bisogno di es-sere raggiunte». Così il cardinale vi-cario Angelo De Donatis definisce isacerdoti fidei donum della diocesi,in una lettera indirizzata a loro in oc-casione del Natale.

Si tratta di una trentina di preti cheoperano all’estero grazie a una con-venzione stipulata tra la Cei e le Chie-se locali, ai quali si aggiungono al-meno un centinaio di presbiteri checomunque svolgono la loro missio-ne all’estero (i cosiddetti “canone271” e itineranti). Africa, America La-tina e Asia i Paesi in cui sono mag-giormente presenti.

De Donatis richiama il percorso chesta compiendo la Chiesa di Roma nel«fare memoria» per vivere una «con-versione pastorale missionaria».«Certamente fa parte di questa me-moria diocesana – sottolinea – ilcammino percorso da tanti sacerdo-ti che, come te, sparsi per il mondo,sono espressione della Chiesa di Ro-ma che preside nella carità».

C«Lettera del cardinale vicario «fidei donum»

Torna il presepe vivente di S. Giulio a Porta AsinariaDI GIULIA ROCCHI

l censore accoglie i viandanti alleporte della città. Più avanti, lungo lastrada, si incontrano locande e

botteghe, il fabbro e il falegname, ilramaio e l’esattore. In fondo, la lucebrilla nella capanna, circondata daagnellini e caprette, riscaldata dal fiatodi un bue e di un asinello. Ci sonotanti animali, forniti dallo ZooGrunwald, nel presepe vivente di Roma“Venite adoremus”, che sarà realizzatoa Porta Asinaria – nei pressi dellabasilica di San Giovanni in Laterano –dal 23 dicembre al 13 gennaio. Oltreduecento i figuranti, tutti volontari,impegnati, a turno, nelle diciottorappresentazioni in programma: tutti ipomeriggi dalle 16.30 alle 19.30, condoppi turni nelle tre domeniche e

apertura straordinaria per le scuole il10 gennaio dalle 10 alle 13 (31dicembre chiuso). A organizzarlo, laparrocchia di San Giulio, con ilpatrocinio del Vicariato di Roma e diRoma Capitale, e il contributo di tantiamici che hanno offerto aiuto emateriale gratuitamente: dal gruppodegli antichi mestieri di Piubega, nelmantovano; agli scenografi di CinecittàFratelli De Angelis, che hanno prestatoanfore, colonne, fontane incartongesso o polistirolo; alla Fcu diCivitacastellana, che custodisce imateriali in un container durante imesi estivi. Un gruppo di figuranti,guidati da don Vittorio Cunsolo, arrivadal Borgo Ragazzi Don Bosco.L’obiettivo del presepe vivente è quellodi raccogliere fondi per riparare lachiesa parrocchiale di via Francesco

Maidalchini, a Monteverde, inricostruzione da maggio del 2016. Iparrocchiani di San Giulio, da allora,partecipano alle celebrazioni in unatensostruttura allestita nelle vicinanze.«Speriamo di poter rientrare nellanostra chiesa nel 2019», auspica ilparroco don Dario Frattini. Perraggiungere questo obiettivo, da treanni la comunità realizza il presepevivente, che dal 2017 si fa a PortaAsinaria. «Non c’è luogo migliore perun presepe – sottolinea il sacerdote –,perché siamo vicini alla statua di sanFrancesco benedicente, che fu il primoa realizzare un presepe vivente, aGreccio. E poi proprio al poverello diAssisi il Crocifisso disse: “Va’ e ripara lamia chiesa”». Visitare “Veniteadoremus” è gratuito, ma si conta sulleofferte. L’inaugurazione, come detto,

domenica 23, alle 10, con labenedizione del vescovo ausiliare per ilsettore Centro monsignor GianricoRuzza e il concerto della banda diRoma Capitale; alle ore 12, poi, laMessa di apertura celebrata da donFrattini davanti alla capanna. «Quelgiorno Maria arriverà con il pancione,incinta, sul dorso dell’asinello –anticipa Maria Massari, dello stafforganizzativo –. Dal 24 invece avremoil piccolo Gesù Bambino. E ancora, il 6gennaio è previsto l’arrivo dei Magicon almeno un cammello, mentre ilgiorno di chiusura, il 13 gennaio, cisarà un concerto di musiche dalmondo della corale Altrenote». Tutti icostumi indossati dai figuranti, fasapere ancora Massari, «sono staticuciti da sarte volontarie dellaparrocchia».

I

Il cardinale Sandri leggea S. Roberto Bellarmino la letteradei francescani di Idlib. Alfano:libertà religiosa valore universale

L’interno dellabasilicaparrocchiale diSan Lorenzo inDamaso

Il cardinale Leonardo Sandri

Il cardinale De Donatis in visita al San Giovanni (foto Gennari)

2 Domenica16 dicembre 2018

clero

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi giorni, uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsi dell’accoglienza straordinaria

De Donatis: «Le beatitudinicodice di santità del battezzato»

e beatitudini, ovvero la rotta da seguire per di-ventare santi. Proclamate da Gesù in Galilea rap-

presentano la «carta d’identità del cristiano» come ledefinisce Papa Francesco. Tre delle otto beatitudinienunciate nel Vangelo di Matteo sono state al centrodel terzo incontro diocesano dedicato all’esortazio-ne apostolica “Gaudete et exsultate”, svoltosi lunedìsera a San Giovanni in Laterano. Tema della cateche-si è stata “La scala della felicità (GE 65–94). S. Fran-cesco d’Assisi: Nell’umiltà la grandezza”.Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha rimarcatoche la santità è «una chiamata rivolta a tutti» ma peraccoglierla bisogna entrare in una relazione d’amo-re con il Padre e «affermare che Colui che chiama èColui che dona». In quest’ottica le beatitudini raffi-gurano il «codice di santità del battezzato». “Beati ipoveri”, “beati gli afflitti” e “beati i puri” sono i pri-mi tre pioli da salire sulla scala che conduce alla fe-licità. Una felicità che il mondo definisce «parados-sale», ha spiegato il porporato, perché «non si iden-tifica immediatamente con la realizzazione di sé, conil successo nella propria esistenza, con il soddisfaci-mento di tutti i propri desideri», ma matura nel tem-po in una relazione di fiducia e abbandono. Per in-traprendere questo cammino bisogna oltrepassare laporta della povertà evangelica, ha proseguito il car-dinale analizzando la prima beatitudine, quella cheriguarda “i poveri in spirito”. “Beati gli afflitti” sanci-sce un altro paradosso per la società odierna nellaquale «ci affliggiamo per tante cose, poco dei nostripeccati – ha aggiunto De Donatis –. Viviamo nella so-cietà dello scandalo per cui il male deve far parlare.La ricerca mediatica del capro espiatorio è diventatala cifra della comunicazione contemporanea e il mon-do ecclesiale non è esente da questa dinamica». Ma

l’afflizione reale è quella che per-mette di guardare alle conse-guenze dei propri peccati «conlucidità», consapevoli che «c’è unDio che lucidamente decide didimenticarli». Infine il cardinalesi è soffermato su “beati i puri dicuore”, intesa nel fare le cose peramore di Dio. «Qui ci vorrebbeun serio esame di coscienza ec-clesiale – ha concluso –, quantecose belle facciamo, ma quantecose compiamo per essere am-mirati dagli altri».Per monsignor Marco Frisina,

san Francesco «ha incarnato le beatitudini in manie-ra piena e straordinaria». Nato in una famiglia bor-ghese, desiderava diventare cavaliere ma soprattut-to «cercava sempre la felicità». Seguirono gli anni del-la conversione, il miracolo nella chiesa di San Da-miano dove udì parlare il Crocifisso che per tre voltegli disse «Francesco, va’ e ripara la mia casa che, co-me vedi, è tutta in rovina», la rinuncia ai beni di fa-miglia. Il poverello d’Assisi ha attuato «la rivoluzionedi chi non polemizza ma ama», ha aggiunto Frisina,tanto da «aver bruciato la sua vita amando e gioen-do. In questo mondo imbarbarito bisognerebbe tor-nare ad avere la semplicità di Francesco».La prossima catechesi il 7 gennaio: “Ama e fa ciò chevuoi (GE 95–109). Santa Teresa di Lisieux: Nel cuoredella Chiesa”.

Roberta Pumpo

L

Chef stellati, attori e sportivi per i detenuti di 13 carceriAi fornelli «L’altra cucina per un pranzo d’amore»DI ANDREA ACALI

ra le iniziative di solidarietà per cercaredi portare un sorriso e un po’ di caloreumano nei penitenziari durante il

periodo natalizio va segnalata “L’Altracucina per un pranzo d’amore”, ideata daPrison Fellowship Italia Onlus con lacollaborazione di Rinnovamento nelloSpirito Santo e Fondazione Alleanza delRns, giunta alla quinta edizione. Martedì 18dicembre sarà offerto a 2mila persone, tradetenuti e familiari, un pranzo a base dipiatti “stellati” preparati da rinomati chef eservito da attori, cantanti, giornalisti esportivi, insieme a numerosi volontari, in13 carceri italiane: il femminile di Rebibbiaa Roma, Opera e San Vittore a Milano,Torino, Palermo, Bologna, Bari, Salerno,Siracusa, Massa Carrara, Eboli, Ivrea eLanciano. «C’è tanto lavoro dietro questeiniziative – ha spiegato Salvatore Martinez,

presidente di Rns – e il coinvolgimento ditanti soggetti: magistrati, direttori,cappellani, volontari, vescovi, artisti, chef. Imiracoli accadono ma serve tanta buonavolontà e darsi da fare perché accadano. Unevento di questo tipo è una provocazione digrandissima portata. Si nasce liberi ma sipuò morire schiavi». Martinez ha ricordato«tre grandi povertà» che ci fanno prigionieri:quella «materiale» grazie alla quale«prosperano le mafie», quelle «spirituali, dicui normalmente non si parla, come lacapacità di educare al bene, e infine povertàculturali. L’idea che si getti qualcuno incarcere e si butti la chiave è insopportabile.Lo iato tra primi e ultimi non si risolverà senon avremo un nuovo linguaggio dicorrezione con la cifra della misericordia».Rns ha tentato di rispondere a questibisogni promuovendo azioni sistemiche supiù fronti, ad esempio occupandosi anchedelle famiglie dei detenuti. «Moltissime

imprese si sono proposte, abbiamo trovatouna grande solidarietà. Ma l’ingredienteprincipale è l’amore, lo spezzare il pane conloro, farli sentire i primi: loro, ultimi, servitida coloro che per il mondo sono primi», haspiegato Marcella Reni, presidente diFellowship Italia. «Vogliamo fasciare un po’le loro ferite – ha affermato don RaffaeleGrimaldi, ispettore generale dei cappellanipenitenziari –. Se si sentono toccati dentro,gli cambia il cuore. Anche una personaviolenta se vede che l’altro non lo giudica,non lo disprezza, non lo emargina, vieneguarita». «Credo nel recupero – ha conclusoNancy Brilli, testimonial dell’iniziativa –anche con l’ascolto, con la condivisione diun pranzo: non vai a tavola con chi pensi tipossa far del male. C’è un reciproco atto difiducia, per i detenuti, nello sperare che cisia un futuro e per le associazioni nelcredere nella loro volontà dimiglioramento».

T

Shoah, voci di memoriae il segno dei vandaliDI ANDREA ACALI E PIETRO MARIANI

el giorno in cui sono staticelebrati i 70 anni dellaDichiarazione universale dei

diritti dell’uomo e a 80 dallapromulgazione delle famigerate leggirazziali, il II Municipio di RomaCapitale, in collaborazione con ilDipartimento di Scienze dellaFormazione dell’Università di Roma Tre,ha organizzato l’evento “Dal buio allasperanza: 1938/1948. lI significato didue anniversari”. Un progetto che hacoinvolto circa 150 studenti di quattrolicei del territorio, Montessori, Tasso,Plinio e Giulio Cesare, in una riflessionecritica sui diritti umani. Davvero digrande valenza se si pensa che proprionelle stesse ore si levava in città losdegno contro il furto di 20 “pietred’inciampo” nel rione Monti, “targhe”della memoria a forma di sampietrinocollocate in alcuni quartieri di Roma perricordare vittime della ferocia nazista.Alla Biblioteca Nazionale i ragazzi dellequattro scuole hanno incontratoGiorgio Ajò, Lello Dell’Ariccia e GianniPolgar, all’epoca bambini senza diritti (iprimi due sono nati nel 1937, il terzoun anno prima) e testimoni diretti,scampati al rastrellamento del 16ottobre 1943. I tre sopravvissuti allaShoah hanno dato vita, come haspiegato Dell’Ariccia, all’Associazioneprogetto memoria «per trasformare luttie ricordi di famiglia in memoria, perraccontare quello che è successo erifletterci». Invito rivolto «in particolareagli studenti perché si possa ragionaresu come sia potuto succedere, passare iltestimone e contribuire perché questonon accada più. Non solo agli ebrei – hasottolineato – ma a quanti perdono lalibertà, la dignità e la vita. Succedeancora. L’esempio della Shoah varicordato per questo». Non è mancatoun riferimento al presente e unastilettata ad alcuni politici di oggi:«Basare la campagna elettorale sullasuperiorità della razza ci fa rabbrividire».Nell ore successive, come dicevamo,forte è stato lo sdegno per il furto delle“pietre d’inciampo” dedicate allefamiglie Di Castro e Di Consiglio nelquartiere Monti, dove lunedì sera si

N

sono riunite alcune decine di personeper una fiaccolata di solidarietà allaComunità ebraica di Roma. Di «segnalepreoccupante di una nuova barbarie» haparlato il presidente del Senato, MariaElisabetta Alberti Casellati, in unmessaggio indirizzato alla Comunitàebraica di Roma. A denunciare lo sfregioera stata Adachiara Zevi, presidentedell’associazione culturale Arte eMemoria e curatrice del progetto aRoma. Le “targhe” erano poste davantiai portoni per ricordare le vittime dellaShoah deportate da quei palazzi. Per laseconda carica dello Stato quantoavvenuto è «un atto scellerato contro latestimonianza e la memoria dellaferocia umana conosciuta dal popolo

ebraico e dalla sua comunità romana».Secondo la Casellati «dobbiamoricostruire subito il percorso delle pietreperché nessuno si senta in diritto dicancellare ciò che è scrittoindelebilmente nelle nostre menti e neinostri cuori». In un tweet, il presidentedella Camera, Roberto Fico, haaffermato che «il furto è un atto grave.Un oltraggio antisemita. La memoria è eresterà sempre una risorsa civile dellanostra società». Ha espresso «sdegno eferma condanna per il grave furto» laComunità di Sant’Egidio, che ribadiscel’impegno per «coltivare e difendere unamemoria che qualcuno vorrebbecancellare, ma che oggi è ancora piùpreziosa di fronte al preoccupante

Tre sopravvissuti incontranoi ragazzi di 4 scuole coinvoltiin un progetto a 70 anni dalla

Dichiarazione dei diritti umaniRubate 20 “pietre d’inciampo”al rione Monti. Grande sdegno

Laboratorioper i giovanisull’affettivitàDue giornatea Velletri

Il Servizio diocesano perla pastorale giovaniledella diocesi organizza,per i giorni 27 e 28dicembre, unlaboratorio di due giorni sul temadell’affettività, pensato per ragazzi dai17 anni in su e per gli animatori deigruppi di adolescenti. “La sessualità alservizio della relazione” è il titolodell’iniziativa. «L’idea – spiega ildirettore del Servizio don AntonioMagnotta – è nata dal dialogo e dalconfronto con i giovani che hannopartecipato l’estate scorsa alpellegrinaggio e al raduno dei giovaniitaliani con Papa Francesco al CircoMassimo. Il Papa, proprio al CircoMassimo, rispondendo ad alcunedomande, ha toccato il tema dellarelazione e dell’affettività». Ambiticentrali nella crescita dei giovani. Il

laboratorio,che ruoterà attorno al sensodel desiderio, si svolgerà presso il Centrodi spiritualità Santa Maria dell’Acero aVelletri. Interverranno due esperti,Stefano Colangeli ed Emiliano Lambiase.Iscrizioni entro il 19 dicembre. Perinformazioni: indirizzo [email protected]; 06.69886447; 06.69886574.Intanto il Servizio diocesano per lapastorale giovanile ha rinnovato la vestegrafica del proprio sito web,www.pastoralegiovanileroma.it, «efinalmente – annuncia soddisfattoMagnotta – abbiamo una paginaFacebook». In primo piano sul sito isussidi preparati per il tempo d’Avvento.

la catechesi

insorgere di nuovi razzismi ediscriminazioni». Condanna anche dalleAcli provinciali: «Nessuno pensi di potercancellare, con un gesto vigliacco – hadetto la presidente Lidia Borzì – uno deimomenti più tragici della storia dellanostra città e del nostro Paese». E c’èstato anche un segno – piccolo maemblematico – di vicinanza allaComunità ebraica di Roma che ha vistoprotagonista ancora una volta i ragazzidi una scuola, la Federico Caffè. Alcunistudenti e docenti hanno deposto deifiori sulle pietre d’inciampo in piazzaRosolino Pilo, a Monteverde, dedicatealla famiglia Terracina, collocate il 28gennaio 2010 dall’artista GunterDemnig alla presenza di alcuni di loro.

DI MICHELA ALTOVITI

uando nel 2004 l’allora Papa Gio-vanni Paolo II visitò la parrocchia diSan Giovanni della Croce, a ColleSalario, la descrisse come una «fa-

miglia unita» nella quale «viene rispettatala diversità dei carismi»; questa definizioneè la più adatta per descrivere ancora oggi lacomunità parrocchiale intitolata al carme-litano, dottore della Chiesa, che il cardina-le vicario incontra questa mattina cele-brando la Messa delle 11.«Sono davvero diversi i gruppi attivi in par-

rocchia – dice il parroco don Leonardo Em-mi –: ciascuno con la sua ricchezza apportail proprio contributo offrendo un servizio al-la comunità anche se l’esigenza più forte sucui intervenire è sicuramente quella della po-vertà». Sono infatti circa 80 i nuclei familia-ri che il gruppo Caritas parrocchiale segue eaccompagna perché «il nostro è un quartie-re costituito per lo più da case popolari do-ve ci sono tante situazioni di disagio notevolea motivo della crisi economica e le famigliecon bambini e ragazzi che ancora studianonon arrivano alla fine del mese».A riferirlo è Linda, responsabile del centro diascolto con il marito Salvatore, diacono per-manente: «Cerchiamo di essere presenti nonsoltanto con i pacchi di viveri e un sostegnoeconomico – chiosa – ma anche sul piano spi-rituale per non far sentire solo nessuno». O-gni due settimane avviene la distribuzione digeneri alimentari anche grazie al supporto

del Banco alimentare mentre la prima do-menica del mese si raccolgono offerte dedi-cate e spesso i parrocchiani portano sponta-neamente la spesa per le famiglie in difficoltà.Sono tanti i giovani coinvolti con gli altri vo-lontari nelle raccolte alimentari e nella pre-parazione dei pacchi: sia gli animatori chetengono aperto l’oratorio per due ore e mez-za tutti i sabati pomeriggio accogliendo ol-tre 80 bambini, sia i ragazzi del dopo–Cresi-ma, oltre una ventina, che da un anno ade-riscono alla nuova impostazione del gruppocurata dal Cammino Neocatecumentale.«Li accogliamo divisi in gruppetti nelle casedi noi educatori–padrini – spiega Angelo, checon la moglie Maria è impegnato in questopercorso – ogni settimana, per tre volte almese mentre la quarta ci riuniamo tutti in-sieme in parrocchia». Non manca ovviamentela catechesi sacramentale tradizionale con lapreparazione di bambini e ragazzi alla Co-

munione e alla Confermazione oltre che ilgruppo per i futuri sposi.Soprattutto nella catechesi di giovani e adul-ti si spendono i parrocchiani che aderisconoal Movimento dei Focolari «ma prestiamoservizio anche in portineria, come ministristraordinari della Comunione, collaborandonella gestione degli affari economici o nel co-ro – racconta Fabio –: ci siamo, sparsi comeil sale che si scioglie e dona il suo sapore, inquesto caso quello della comunione che è ilnostro obiettivo».Operano a San Giovanni della Croce anchela Comunità di Sant’Egidio e quella del rin-novamento carismatico “Maria”e, ancora, laSacri (Schiera Arditi Cristo Re Immortale) chesvolge una catechesi permanente, aperta atutti. Ci sono poi il coro, che si incontra perle prove ogni giovedì sera, il gruppo di teatro“Alti e bassi” e quello per i bambini dai 4 ai10 anni dei “Piccoli musicisti danzanti”.

Q

San Giovanni della Croce, la diversità dei carismiIl parroco don Emmi: ricchezza per un servizio alla comunità«L’esigenza forte su cui intervenireè sicuramente la povertà»

Carabinieri al lavoro a Monti De Donatis

L’ingresso della parrocchia (foto Gennari)

3Domenica16 dicembre 2018

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 4: R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi giorni, uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsi dell’accoglienza straordinaria
TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 5: R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi giorni, uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsi dell’accoglienza straordinaria

pastorale dell’anno in corso e nelpiù ampio percorso dipreparazione al Giubileo del 2025.L’incontro di lunedì mattina,nell’Aula della Conciliazione delPalazzo Lateranense, sede delVicariato di Roma, è stato scanditoda tre testimonianze sui grandiambiti della vita della Chiesa –liturgia, catechesi, carità – declinatisul versante della storia diocesanadegli ultimi cinquant’anni, quelladel dopo–Concilio. SuorLorenzina Colosi (a lungodirettore dell’Ufficio catechisticodel Vicariato), con il lavoro nelsettore dell’evangelizzazione; ilvescovo Luca Brandolini (vicariodell’arciprete della basilicalateranense), che ha ripercorso ilrinnovamento liturgicopostconciliare della Chiesa diRoma; la testimonianza di Franco

icordare significa «dire aglialtri “guardate che il Signoreha cambiato la nostra vita”.

Cogliendo quella che è laricchezza di un passato fatto anchedi passaggi non sempre facili,faticosi, ma che abbiamo ricevutoin dono e che vogliamo portareavanti con impegno e generosità».Così il cardinale Angelo DeDonatis ha concluso l’incontrocon cui anche il Vicariato di Roma,nel tempo di Avvento, ha fattomemoria degli ultimicinquant’anni di vita della diocesi.Condividendo il cammino cheattualmente, su indicazione delcardinale vicario, stannocompiendo su questo fronte nonsolo le parrocchie ma anche lecomunità religiose e le altre realtàecclesiali della diocesi. Un “farememoria” inserito nel programma

R Placidi – collaboratore di donLuigi Di Liegro, in questi giorniammalato – letta dal figlio, sulversante dell’animazione dellacarità, a partire dallo storicoconvegno diocesano del 1974 dicui Di Liegro fu tra i promotori.Tre ambiti pastorali attraverso iquali la diocesi ha deciso dicompiere un «esercizio spiritualedi memoria», come hasottolineato il cardinale vicario.De Donatis, che ha indicato treparole come chiavi di lettura perquesto incontro, «comunione,servizio e fiducia», ha detto aidipendenti del Vicariato: «Noisiamo persone in comunione cheannunciano una trasformazionedella propria vita, perché ilSignore ci ha cambiato il cuore eci ha messi nella dimensionedella carità».

Per la vita consacrataun corso di formazione

ov’è tuo fratello?» è il tema chefarà da filo conduttore al corso diformazione umano–spirituale

promosso dall’Ufficio diocesano per la vitaconsacrata, aperto a religiosi neo professi maanche a chiunque sia interessato.L’appuntamento è per i giorni 25, 26 e 27gennaio presso la Casa Sacro Costato di viaVaccari, 9; le adesioni devono esserepresentate entro il 20 dicembre. Il corsoinizierà alle 16 del 25 gennaio, con il salutodi don Antonio Panfili, vicario episcopaleper la vita consacrata; le due giornatesuccessive vedranno gli interventi di diversirelatori, laboratori esperienziali, momenti dipreghiera. Il tema riprende le parolepronunciate da Papa Francesco nella Messaper i consacrati celebrata lo scorso 2febbraio: «La vita frenetica di oggi ci induce achiudere tante porte all’incontro spesso perpaura dell’altro (...): ma nella vita consacratanon sia così».

D«Diocesi e memoria, un incontro anche in Vicariato

agazzi, poco più cheadolescenti, innamoratidell’Eucarestia e impegnati

nelle attività parrocchiali. Sonol’anima della parrocchia SantaMaria Assunta e San Michele aCastel Romano, nel cuore diTrigoria, estrema periferia sud diRoma. Ieri sera hanno animato laMessa e fatto festa per ottocoetanei i quali hanno ricevuto ilsacramento della Cresima dallemani del cardinale vicario AngeloDe Donatis. Il porporato, dopoaver incontrato il consigliopastorale, ha presieduto la Messavespertina al termine della qualesi è intrattenuto con i fedeli. Lavisita pastorale del cardinalegiunge all’inizio del triennio inpreparazione al venticinquesimo

anniversario della dedicazione,che sarà celebrato il 24 settembre2019.Grazie alla costruzione di nuoviedifici, il quartiere conta oggi 17mila abitanti e la chiesa è dasempre un importante punto diriferimento. «Puntiamo sull’essereparrocchia, cerchiamo di vivere lacomunione “ad intra” per esserecredibili “ad extra” – afferma ilparroco don Riccardo Viel, che haanche l’incarico di prefetto nellaXXV prefettura –. Essere semprevicini alla gente, dare risposte ailoro bisogni è il nostro obiettivo».Oltre duecento i ragazzi iscritti alcatechismo per l’iniziazionecristiana e numerosi quelli chefrequentano il gruppo scoutAgesci Roma 38. I tre gruppi

giovanili del post–cresima sonoseguiti dal vice parroco, donDaniele Natalizi. Si occupanodell’animazione oratoriale,collaborano con il comitato festae con tutte le attività parrocchiali.«Per loro abbiamo studiato uncorso di formazione settimanalecon tematiche mensili – spiegadon Riccardo –. Ogni tematicaprevede la presentazione deltema, la discussione durante ilsecondo incontro, il confrontocon la Parola di Dio e infinel’Eucarestia celebrata nelle case. Èun momento molto atteso.Abbiamo iniziato cinque anni fa eoggi le famiglie fanno a gara perospitarci nelle loro abitazioniperché constatano la gioia e iltotale coinvolgimento dei loro

figli che colgono l’occasione peraprirsi ed esternare le lorodifficoltà o i loro dubbi».Domenica scorsa, in occasionedella seconda domenica diAvvento, hanno fatto unpellegrinaggio a piedi da viaLaurentina a Santa MariaMaggiore. Una giornata dicammino animata da canti epreghiere che si è conclusa con laMessa celebrata dal cardinaleGiuseppe Versaldi, prefetto dellaCongregazione per l’educazionecattolica, ai piedi dell’icona Saluspopuli romani. Tra i gruppi storicisi distingue per longevità ilmovimento originario dellaSpagna dei “Cursillos deCristiandad” o “di Cristianità”,attivo da oltre trent’anni. Presenti

anche tre comunitàneocatecumenali.La parrocchia è collegataall’associazione “Per la strada” edue volte al mese tutti i gruppiparrocchiali e i giovani chefrequentano la vicina universitàCampus Bio–Medico di Roma,coadiuvati dai volontari dellaCaritas e del centro di ascolto,offrono la cena ai senza fissadimora che gravitano nei pressidella stazione Tiburtina. Nelterritorio rientra anche il camporom di Castel Romano, ai qualila Caritas fornisce per lo piùvestiario. Ad altre trentafamiglie bisognose della zonavengono regolarmentedistribuiti pacchi viveri.

Roberta Pumpo

RSanta Maria Assunta a Castel Romano, «vicini alla gente»

Sindacati e associazionismolanciano un appello allasocietà civile sui problemidell’abitare e del disagio

Un invito al dialogo arrivadal vescovo ausiliare Lojudice: «Tanti mali. Mettersi in ascolto»Istituzioni assenti al convegno

Povertà e senza casa«Un patto per la città»DI ROBERTA PUMPO

ono 5.009 le famiglie che aRoma occupano stabili di varianatura per un totale di 20 mila

persone circa. La struttura occupatada più tempo si trova in piazza delQuarticciolo. È di proprietà dell’Atere dal 1998 è abitata da 30 nucleifamiliari. L’ex facoltà di Lettere diTor Vergata di via Arrigo Cavaglieri,in zona Romanina, è quella cheinvece ospita più persone. Diproprietàdell’Enasarco, dal2006 è occupatada oltre 800persone. Segue ilpalazzo di viaCollatina 385 –occupato dal2004 – dove oggivivono 500persone. I datisono stati fornitimartedì daFabrizio Nizi diAction al convegno “Povertà e senzacasa: il grido che sale dalla città” allaPontificia Università Antonianum,alla presenza di numerosi occupantidegli stabili romani. Una giornata diriflessione e proposte sulle politicheabitative a Roma organizzata daisindacati Sunia e Sicet, dall’UnioneInquilini, dall’Alleanza contro lapovertà e dall’associazione Action.Intento degli organizzatori è quellodi «lanciare un vero e proprio pattoper la città – ha detto EmilianoGuarnieri di Sunia – con il quale leistituzioni e le organizzazioni dellasocietà civile si possano impegnareconcretamente e quotidianamenteper riportare dignità, rispetto deidiritti e convivenza civile neiquartieri». I promotori dell’incontrohanno lamentato l’assenza delleistituzioni politiche invitate.Presente solo Paolo Ciani,consigliere regionale e membrodella Commissione politicheabitative. Ha evidenziato che il temadell’abitare «è gigantesco e vaaffrontato adeguatamente da tutti»perché il diritto alla casa riguarda

S«ogni persona». Affrontando il temadegli sgomberi Ciani ha osservatoche quando vengono liberati stabilioccupati «si parla sempre dellasicurezza o dell’immobile ma maidelle persone e questa è una realtàche va avanti da troppo tempo».L’unica strada percorribile è quindi«un dialogo tra tutti i soggetticoinvolti non lasciando laresponsabilità solo alla politica chesi ricorda del problema solo quandosi vota». Un invito al dialogo è

arrivato anchedal vescovoausiliare PaoloLojudice,secondo il qualeè necessario«mettersiattentamente inascolto. La nostraamata città stasoffrendoterribilmente pertanti mali».Fabrizio Ragucci,

dell’Unione Inquilini, ha illustrato idati del disagio abitativo a Roma checoinvolge 50 mila famiglie. Numerialla mano ha osservato che nellaCapitale sono oltre 30mila le caseprivate inutilizzate e 13mila glistudenti con affitti in nero, vengonoeseguiti 3 mila sfratti l’anno, 6 milarom vivono nei “campi attrezzati”, 8mila i senza fissa dimora, migliaia irichiedenti asilo e in tre anni sonostati erogati solo 150 buoni casa.Basandosi sui dati di Caritas, Acli eComunità di Sant’Egidio, RobertoCellini di Alleanza contro la povertàha rilevato che «in città emerge unmalessere sempre più forte, il disagiodalle periferie si è esteso anche alcentro». A rischio povertà un terzodegli ultrasessantacinquenni e quasiil 22% della popolazione ècomposto da anziani, che in alcuniMunicipi superano il 45%. Povertàche interessa in egual misuracittadini italiani e stranieri «mal’analisi e i provvedimenti legislativirecenti per affrontarla sottintendonouna filosofia disumana – harimarcato Cellini – . Prima si

individua una minoranza, poi sitrasforma politicamente quellaminoranza in devianza (la povertàcome moderna colpa), quindi siallude alle sue condizioni come unabuso o un privilegio (occupazioni)e poi si interviene violentemente perristabilire la legalità naturalmente afavore degli italiani». PreoccupatoGiancarlo Penza, della Comunità diSant’Egidio, perché i segnali positividi integrazione dei cittadini stranieri«andrebbero favoriti. Il decretosicurezza, invece, va nella direzione

opposta. Se dovesse trovare pienaapplicazione ne va del futuro ditutti». Il convegno odierno èl’anticamera di un «un esperimentocon un nucleo sociale a geometriavariabile che vuole lanciare unappello alla città sull’abitare – haaffermato Paolo Rigucci, segretariodel Sicet Roma e Lazio –. Apriremodei focus con le associazioni delvolontariato e del terzo settore, conil mondo della produzione e deicostruttori, con le università e icentri di ricerca».

Una giornata di riflessionesulle politiche abitative «Riportare dignità, rispettodei diritti e convivenzacivile nei quartieri»I dati delle occupazioni:20mila persone coinvolte

na comunità che aggrega,attenta alle necessità deibisognosi e delle

famiglie. È la realtà dellaparrocchia di Santa Lucia nelquartiere Della Vittoria, duepassi da piazzale Clodio.Giovedì scorso, in occasionedella memoria liturgica dellasanta vergine e martire, la Messaè stata presieduta dal cardinalevicario Angelo De Donatis.Dodicimila gli abitanti,soprattutto anziani, in unquartiere privo di scuole madove abbondano gli studi legalie commerciali. «Mi sonoprefissato di rivolgere maggioreattenzione alle famiglie peraccrescere la comunione trapersone» afferma il parroco donAlessandro Zenobbi, alla guidadella comunità da un anno. Per36 anni la chiesa è stata retta dadon Antonio Nicolai, morto lamattina di Natale del 2017.«Sono entrato in questacomunità in punta di piedi –prosegue don Zenobbi –, hotrovato una realtà accoglienteche incarna il Vangelorivolgendo una particolareattenzione ai bisognosi». Fioreall’occhiello di Santa Lucia è lamensa Caritas, attiva lunedì emercoledì alle 12.30 e venerdìalle 17.30. È abitualmentefrequentata da 150 persone trapadri separati, giovani senzalavoro, anziani soli conun’esigua pensione, persone giàospiti di centri di accoglienza.«Per molti è diventataun’occasione di incontro e dicondivisione della propriasofferenza», spiega il parroco.Accanto alla mensa ci sono laboutique del vestiario e ilpresidio medico di primaassistenza, aperto due volte asettimana grazie alla

disponibilità di due medici inpensione. La chiesa sostieneanche due progetti missionari,in Congo e in Bielorussia. Ognigiorno la parrocchia èfrequentata da persone sole eanziane per le quali vengonoorganizzati tornei di burraco,lezioni di ballo e di ginnasticadolce, laboratori teatrali e dicucito. Da quest’anno è partitoil progetto “Viaggi in Poltrona –alla scoperta di Venezia”, ideatoda un parrocchiano. Ognisettimana, con l’ausilio didiapositive fa compiere unviaggio virtuale ai partecipantimostrando i principalimonumenti e gli interni dellechiese storiche spiegandoinoltre tradizioni, usi e costumidella città. «A maggio è inprogramma un pellegrinaggionella città veneta – dice donZenobbi –. Abbiamo sceltoVenezia perché nel santuario diSanta Lucia sono custodite lespoglie mortali della nostrapatrona». Per i più piccoli,accanto alla formazionecatechistica tradizionale, c’è lacatechesi del Buon Pastorerivolta ai bambini a partire daitre anni. Attualmente sono 4 igruppi che partecipano agliincontri. Santa Lucia, inoltre,rappresenta un punto diriferimento per la comunitàlatino americana di Roma. Inrisposta alle esigenze espresse eper una maggiore integrazione,la missione scalabrinianapromuove corsi di cucina,pasticceria e lingua italiana. «Èperfettamente inserita nellacomunità ed è una ricchezza perla parrocchia – conclude ilparroco –. Il 12 dicembreabbiamo celebrato insieme laMessa in onore della Madonnadi Guadalupe». (Ro. Pu.)

U

A Santa Lucia l’attenzionealle necessità delle famiglie

Il vescovo Lojudice al convegno all’Antonianum (foto Gennari)

La parrocchia di Santa Lucia (foto Gennari)

Il cardinale De Donatis e suor Lorenzina Colosi

5Domenica16 dicembre 2018

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 6: R Freddo, Caritas E IMPEGNO CIVILE - romasette.it · di salute compromessa dal freddo di questi giorni, uno dei primi ospiti a usufruire nei giorni scorsi dell’accoglienza straordinaria

luttoÈ MORTO MONSIGNOR ALFREDO MARIASIPIONE. Si sono svolti giovedì ifunerali di monsignor Alfredo MariaSipione, nella parrocchia di San Saba.Monsignor Sipione, nato a Tivoli il 13settembre 1919, è stato ordinatosacerdote il 26 luglio 1942 a SanGiovanni in Laterano. Dal 1949, perdieci anni, è stato vicario parrocchialea Santa Maria del Buon Consiglio; dal1959 parroco a Santa Maria di Loreto,fino al 1977. Nel 1976 è statonominato cappellano di Sua Santità el’anno successivo rettore di SantaBalbina all’Aventino, dove è rimastofino al 2015.

incontriPRATICARE «ORIENTEERING» NELLAGIUNGLA DELLE «FAKE NEWS». DonAntonio Sciortino, giornalista,direttore di Vita Pastorale, incontrerà igiovani di Santa Maria Regina degliApostoli alla Montragnola (viaAntonino Pio, 75) domani alle 20.30per parlare di «fake news». L’incontrosi inserisce nella rassegna dedicata aigiovani «I lunedì della Bellezza».

MARCO FRISINA «LEGGE» IL CANTO XXXIDELL’INFERNO. Domani alle 20.30appuntamento con la «Lectura Dantis,Inferno canto 31°» con monsignorMarco Frisina, direttore del Coro dellaDiocesi di Roma, musicista,compositore e biblista. L’incontro siterrà nella chiesa di Sant’Ignazio inCampo Marzio (via del Caravita, 8a) efa parte del programma per lecelebrazioni dell’Anno giubilareAloisiano.

CONFERENZE DEL SOLSTIZIO D’INVERNOA SANTA MARIA DEGLI ANGELI. Dadomani al 22 dicembre, l’astronomoCostantino Sigismondi terrà alle ore12 le conferenze del solstiziod’inverno, nella basilica di Santa Mariadegli Angeli e dei Martiri a piazzadella Repubblica. In particolare, laconferenza di venerdì 21 sarà dedicataall’«Astrometria solare in basilica».Nello stesso giorno verrà osservato ilmezzogiorno nel giorno più brevedell’anno. Grazie alla nuovacalibrazione geometrica e astrometricadella grande meridiana voluta da PapaClemente XI nel 1700 e inauguratadue anni dopo. Si tratta di una grandelinea di bronzo inserita in una fasciadi marmo e distesa quasidiagonalmente per circa 45 metri.

formazioneCORSO PER FOTOGRAFI E OPERATORI NELCONTESTO CELEBRATIVO. L’Ufficioliturgico diocesano, dato il grannumero di richieste e le necessità diapprofondire il contesto celebrativo daparte di molti operatori del settore,organizza un corso per fotografi ecineoperatori. Il corso non prevede ilrilascio di attestati. La frequenzaintegrale comporta la possibilità diessere inseriti in un elenconominativo, consultabile sul sitodell’Ufficio Liturgico(ufficioliturgicoroma.it). Ilnominativo rimarrà in elenco fintantoche l’Ufficio non abbia riscontratocomportamenti inadeguati. Ilprossimo corso si svolgerà il 12gennaio 2019, dalle 9.30 alle 13 edalle ore 14.45 alle 16.45 al PontificioAteneo Sant’Anselmo in piazza deiCavalieri di Malta, 5.

Il Natale a Roma«MOSTRA 100 PRESEPI» IN VATICANO. Sipotrà visitare fino al 13 gennaio latradizionale esposizioneinternazionale “100 presepi” chequest’anno si trasferisce da piazza delPopolo in via della Conciliazione, 5 inVaticano, sotto la direttaresponsabilità del Pontificio Consiglioper la promozione della nuovaevangelizzazione. La mostra vede lapartecipazione di presepisti da tutto ilmondo: anche numerose ambasciatehanno aderito all’iniziativa, offrendopresepi delle diverse tradizioni locali.Esposti 126 presepi sia di stile classicoche moderno.

IN CORSO LA MOSTRA SU PAOLO VI E GLIARTISTI. La mostra «Paolo VI. Il Papadegli artisti» allestita al Museo diRoma (piazza Navona, 2) sarà apertaal pubblico fino al 17 febbraio 2019(per informazioni è possibiletelefonare allo 060608 tutti i giornidalle 9 alle 19 o consultare i sitiinternet www.museodiroma.it;www.museiincomune.it). Promossadall’assessorato alla Crescita culturaledi Roma Capitale, l’esposizione è stataideata e organizzata dal Centroeuropeo per il Turismo e la culturaguidato da Giuseppe Lepore. Le trentaopere esposte provengono dallaFabbrica di San Pietro, dallaCollezione Paolo VI e da alcunecollezioni private. Esposte anche operedi Renato Guttuso, Fausto Pirandello eGiacomo Manzù.

ALLA CHIESA NUOVA ESPOSTE LE ICONESERBE DELLA NATIVITÀ. Ultimagiornata, oggi, all’Oratorio deiFilippini alla Chiesa Nuova (via dellaChiesa Nuova, 3), per visitare la tapparomana della mostra di icone serbededicate alla nascita di Cristo daltitolo «E ti vengo a cercare». Espostesette icone della tradizioneiconografica serba, realizzatedall’iconografa Ana Katarina Ilic, che –contestualmente all’esposizione –scriverà/dipingerà l’ottava, l’iconadella Nascita di Cristo.

SANTA MARIA CONSOLATRICE, MESSA DITOLENTINO MENDOÇA E PRESEPEVIVENTE. Oggi alle 10, a Santa MariaConsolatrice a Casal Bertone, presiedela celebrazione eucaristical’arcivescovo Josè Tolentino Mendoça,bibliotecario di Santa Romana Chiesa.Benedirà le statuine di Gesù Bambinoda mettere nei presepi e le donne cheaspettano un bambino. Domenica 23,dalle 17 alle 22, presepe vivente con ilpatrocinio del IV Municipio e con lapartecipazione di numerosi figurantiadulti, bambini e giovani. Il sagratodella chiesa e la piazza antistante siuniscono per vivere la gioia del Natalecon la presenza di animali veri, diartigiani e di coltivatori.

AL VITTORIANO LA MOSTRA DISANT’EGIDIO «INCLUSION/EXCLUSION».Mostra «Inclusion/exclusion» alVittoriano per iniziativa dellaComunità di Sant’Egidio, che invita ariflettere sui processi contrapposti diesclusione e inclusione, isolamento eintegrazione, indifferenza esolidarietà, respingimento eaccoglienza, paure e dialogo. Daquesti temi derivano le opere di CésarMeneghetti e di 52 artisti deilaboratori d’arte della Comunità diSant’Egidio. In questi laboratori, lepersone con disabilità mettono inopera il loro pensiero artistico.Dipinti, installazioni, fotografie,documenti, video. Aperta fino al 31gennaio.

CONCERTI. I Pueri Symphonici e ilCoro Polifonico Anima e Coro siesibiranno domenica 23 alle 19.30 nelconcerto di Natale organizzato dallaparrocchia Gran Madre di Dio (viaCassia, 1). Previste tra l’altro laSinfonia n. 25 in Sol minore K 183 ela Missa in honorem SanctissimaeTrinitatis di Wolfgang AmadeusMozart. Domenica 23, a Santa Mariain Via (via del Mortaro, 24), alle 17.15concerto di Natale con la CappellaMusicale di Santa Maria in Via.

comunicazioneLE LETTURE DELL’AVVENTO COMMENTATEDAI DETENUTI DI PALIANO. Anche oggi,sui 105 FM di Radio Vaticana Italia,andrà in onda «Il Vangelo dentro», larubrica che vede protagonisti cinquedetenuti della casa di reclusione diPaliano, nel Frusinate.L’approfondimento, della durata dicirca sei minuti e trasmesso tutte ledomeniche di Avvento e il 25dicembre, prevede la lettura e ilcommento del Vangelo festivo. Ilcarcere di Paliano ha ospitato neltempo alcuni noti esponenti dellamalavita, delle mafie e del terrorismoitaliano, ed è dedicato ai collaboratoridi giustizia. Papa Francesco ha visitatola struttura il 13 aprile 2017 enell’occasione ha celebrato la Messa inCoena Domini, con il rito dellalavanda dei piedi.

solidarietàNATALE SOLIDALE IN LIBRERIA CON LACARITAS DIOCESANA. Borri Books allastazione Termini, Feltrinelli nel centrocommerciale Euroma2, Libreria NuovaEurop nel centro commerciale IGranai. Sono le librerie romane cheospitano l’edizione 2018 del «Natalesolidale in libreria», l’iniziativa dellaCaritas diocesana a sostegno dellacampagna «Mi accompagni a scuola?Diritto allo studio, diritto al futuro».Nelle librerie saranno presentivolontari disponibili a incartare iregali e a presentare la campagna, allaquale verranno devolute interamentele offerte raccolte.

L’ARCICONFRATERNITA DI SAN GIOVANNIDECOLLATO PER I TERREMOTATI DIAMATRICE. L’Arciconfraternita di SanGiovanni Decollato ha destinato uncontributo economico per iterremotati di Amatrice, mettendo adisposizione dei bisognosi, tramiteSant’Egidio, la Caritas, il Centro Astallied altri operatori i prodotti dellacittadina. Un’iniziativa, spiega ilcappellano padre Davide Carbonaro,che alimenta un effetto moltiplicativoalmeno duplice, traducendosi incontemporanea in un aiuto aibisognosi e ai terremotati. Istituita perfornire conforto e promuovere lariconciliazione dei condannati allapena capitale, la Compagnia «haattualizzato le modalità di interventomantenendo intatta la propriamissione consistente nel promuovereopere di misericordia».

Il Coro della Diocesial Concerto di Natale

uesta sera, alle 20.30,XXXIV edizione delConcerto di Natale

nella basilica di San Gio-vanni in Laterano. Con ilCoro della Diocesi di Romae l’Orchestra Fideles et A-mati diretti da monsignorMarco Frisina. Presente ilcardinale vicario De Dona-tis. Il primo canto “Vieni Si-gnore non tardare” saràdedicato agli emarginati eai rifugiati. Ingresso libero.

Q

musica

l Roma Gospel Festival torna davenerdì all’Auditorium Parco del-

la Musica. Si tratta, spiegano gli or-ganizzatori, «del più importante fe-stival gospel europeo, nel qualevengono presentati alcuni dei mi-gliori gruppi di spiritual e gospelprovenienti dagli Stati Uniti». Il fe-stival, giunto alla ventitreesima e-dizione, riesce a coinvolgere total-mente il pubblico. Divertimento as-sicurato fino al 31 dicembre.Apertra con il coro The Soul Chil-dren of Chicago, fondato nell’otto-bre del 1981 e diretto da Walt W.Whitman Jr, nato come un’alterna-tiva da offrire ai giovani afroame-ricani a rischio.Tre serate nella Sala Sinopoli. Findalla sua nascita «il coro ha rap-presentato l’opportunità per i gio-vani di imparare a collaborare in unambiente dove si favorisce il sup-

porto, l’istruzione, il rendimentoscolastico e l’autodisciplina». È unodei cori giovanili più celebri al mon-do. Nel corso degli ultimi 25 anni,ha utilizzato la musica come stru-mento per sensibilizzare oltre 1000bambini.Per tre serate, dal 27 al 29, si esi-biranno anche gli Harlem GospelChoir, il più famoso coro gospel d’A-merica. Dal 1986, Allen Bailey conil suo coro, formato dalle più bellevoci di Harlem e New York, gira ilmondo condividendo con il pub-blico la gioia nella fede e racco-gliendo fondi per solidarietà. Il Go-spel Choir è legato alle numerosecollaborazioni con artisti interna-zionali come Diana Ross, Bono, TheChieftains, Simple Minds, Live, Si-nead O’Connor e i Gorillaz. Ogni do-menica si esibisce al B. B. King bluesdi New York.

I

Auditorium Parco della MusicaTorna il Roma Gospel Festival

cinema«Natale ad Aleppo»il nuovo progettodi Aiutiamo la Siria!

ille “panieri” natalizicontenenti un buono

acquisto per un chilo di car-ne e un chilo di dolci. È unNatale semplice, il “Natale adAleppo”: quello che la onlusAiutiamo la Siria! propone disostenere, supportando l’im-pegno dei padri Maristi cheoperano accanto alla popo-lazione della città siriana. «Ilcosto di un singolo “paniere”– spiegano – è di 10 euro»:quel tanto che basta per «per-mettere alle mille famiglie,cristiane e musulmane, se-guite per tutto l’anno, di tra-scorrere qualche momento diserenità in occasione delle fe-stività natalizie».

Mary Poppinsesce nelle salenel 1964.

Colpisce subito laproposta di una storiaconcepita a metà traattori in carne e ossa ecartoni animati, cheinteragiscono tra loroe diventano parte vivadella vicenda. Neglianni, il film si è

imposto con crescente attenzione esuccesso, fino a diventare un vero e proprioclassico della cinematografia, seguito eamato da generazioni successive di piccolie adulti che si davano il cambio neirispettivi ruoli, sempre trovandol’occasione per un nuovo coinvolgimentoemotivo.Cinquant’anni dopo l’industriahollywoodiana torna a dare un seguito a

quel clamoroso primo appuntamento.Come ha egregiamente raccontato del restoil film Saving Mr. Banks (2013), dove TomHanks veste i panni di Walt Disney edEmma Thompson quelli di Pamela LyndonTravers, la scrittrice australiana di nascitascrisse il primo Mary Poppins nel 1934 eoppose una fiera resistenza prima dirilasciare la liberatoria per la realizzazionedel film. Già l’anno dopo però dava allestampe un seguito, che ha lo stesso titolo,Il ritorno di Mary Poppins, ed è alla base delfilm di oggi, dal 20 dicembre al cinema.Non siamo di fronte quindi a quello chemolti potrebbero scambiare per un“remake”, bensì a un vero e proprio“seguito”. Ossia una vicenda che prende lemosse laddove si era interrotta la storiaprecedente.Siamo a Londra negli anni Trenta delsecolo scorso, nel pieno della grandedepressione. Michael Banks, ora adulto,

lavora come impiegato presso la Banca diCredito di Londra, nella quale lavoravanoanche suo padre e suo nonno. Michael hatre figli piccoli, Annabell, John e Georgie,costretti a fare l’esperienza della recentemorte della mamma. Un evento terribileche li ha obbligati a crescere rapidamente,superando incertezze e titubanze.All’orizzonte però si profila la minaccia delsequestro della casa a causa delleinsolvenze del signor Banks. Il rischio ègrosso, ma un giorno, quando Georgie staseguendo nel parco un aquilone in volo,ecco che dal cielo, aggrappata al suoombrello, cala Mary Poppins. Il suo arrivo,non previsto, rivoluziona la vita dellafamiglia Banks, dove comincia a prendereforma un nuovo modo di affrontare ledifficoltà. Fin dall’inizio il film dichiara lapropria funzione di catalizzatore diemozioni tra il canoro e l’avventuroso.Comincia Jack, lo spazzacamino, nel

prologo, e da quel momento la narrazioneè con frequenza interrotta da canzoniaccompagnati da balli. Questo aspetto, nelprocedere del racconto, produce momentidi spettacolo autentico, trascinante eirresistibile.Nei panni di Mary Poppins l’attricebritannica Emily Blunt, che affronta unaprova di alta difficoltà, quella di fardimenticare Julie Andrews, cui finora èlegata per il pubblico l’immagine di MaryPoppins. Forse in qualche passaggio è unpo’ esitante, ma non bisogna dimenticareche la nuova proposta arriva in un contestototalmente mutato e stravolto dalle nuovetecnologie. Il quadro di fondo è peròconfermato e solidamente ancorato allapromozione di valori autentici e positivi.Pronti a coinvolgere, in un clima ideale difesta e gioia, la partecipazione di bambini,adolescenti e di tutta la famiglia.

Massimo Giraldi

M«Il ritorno di Mary Poppins», una favola per tutta la famiglia

Morto monsignor Sipione - Ufficio liturgico, corso diocesano per fotografi - Sciortino parla di «fake news»Mostre: al Museo di Roma «Paolo VI e gli artisti», al Vittoriano i laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio

LUNEDÌ 17 Alle ore 19 celebra la Messa inoccasione del Natale nellarettoria di Sant’Agnese in Agoneper l’Unione cristianaimprenditori dirigenti.

MARTEDÌ 18 Dalle ore 8.30 riceve i sacerdoti.

Alle ore 18 celebra la Messa alCentro italiano di solidarietà donMario Picchi in occasione delNatale.

MERCOLEDÌ 19 Alle ore 19 celebra la Messa alPontificio Seminario RomanoMaggiore in occasione delNatale.

GIOVEDÌ 20 Alle ore 9.30 al Palazzo delQuirinale celebra la Messa per laPresidenza della Repubblica. –Alle ore 12 in Vicariato partecipaallo scambio degli auguri natalizicon il personale. – Alle ore 13.30celebra la Messa nella sededell’Acea in occasione del Natale.

VENERDÌ 21 Alle ore 10.30 in Vaticanopartecipa agli auguri di Nataledel Santo Padre alla CuriaRomana.

SABATO 22 Alle ore 18.30 celebra la Messanella parrocchia di Sant’AndreaAvellino.

L’AGENDADEL CARDINALE

VICARIO

Emily Blunt

Cambiare visioni,parlare di felicità

lessandra Smerilli e Sergio Massironi, com-mentando su Avvenire dell’11 dicembre il do-cumento finale del Sinodo sui giovani, tro-

vano dirompente e significativo il punto 69. Leg-giamolo: «Papa Francesco invita i giovani a pensa-re la propria vita nell’orizzonte della missione:“Tante volte, nella vita, perdiamo tempo a do-mandarci: ‘Ma chi sono io?’. Tu puoi domandartichi sei tu e fare tutta una vita cercando chi sei tu.Ma domandati: “Per chi sono io?”» (Discorso nel-la veglia di preghiera in preparazione alla Giorna-ta Mondiale della gioventù, basilica di Santa Ma-ria Maggiore, 8 aprile 2017).Questa affermazione illumina in modo profondole scelte di vita, perché sollecita ad assumerle nel-l’orizzonte liberante del dono di sé. È questa l’u-nica strada per giungere a una felicità autentica eduratura! Effettivamente «la missione al cuore delpopolo non è una parte della mia vita, o un orna-mento che mi posso togliere, non è un’appendice,o un momento tra i tanti dell’esistenza. È qualco-sa che non posso sradicare dal mio essere se nonvoglio distruggermi. Io sono una missione su que-sta terra, e per questo mi trovo in questo mondo»(Evangelii gaudium, n. 273).Il grido “per chi sono io” è davvero assordante, for-te e non può essere rivolto solo ai giovani. E infat-ti Smerilli e Massironi lanciano la loro provoca-zione partendo dal punto 69 per concludere così:«Forse nella Chiesa di domani si parlerà meno distati di vita e più di vocazioni radicali di sequela,se siamo disposti a lasciarci interpellare dai giova-ni», affermando così che «una Chiesa generativa,cioè madre, è cambiata dalle generazioni che fa cre-scere».Come dire: davvero la Chiesa di oggi è in grado disuperare la staticità attuale, di promuovere un nuo-vo dinamismo sulla spinta dei giovani, di non ar-roccarsi su se stessa, di modificarsi verso una au-tentica radicalità? Insomma è davvero in grado diintercettare le traiettorie reali della vita vera dei gio-vani e di creare le condizioni perché si realizzi quan-to proclamato nel punto 69?Quando le parrocchie si occupano di pastorale gio-vanile e vocazionale, su cosa si impegnano, vistoche esse toccano una percentuale irrisoria di gio-vani e del loro tempo? Insomma la scommessa èquesta: siamo davvero in grado di lasciarci modi-ficare dalle generazioni che facciamo crescere o re-steremo ancorati alle statiche visioni in cui siamolargamente inviluppati?Riusciamo ad avere parole per le adolescenze in-quiete, aggressive e apparentemente fallimentari eincomprensibili per adulti statici ed arroccati? U-na osservazione finale: ancora una volta Papa Fran-cesco lancia la sfida della felicità. Il punto centra-le del n. 69 è proprio quello di recuperare la capa-cità di indicare itinerari di felicità. Non dobbiamoaver paura di parlare chiaro e di parlare di felicità.

A

Pianeta giovania cura di

Tonino Cantelmi

6 Domenica16 dicembre 2018

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30