Roma cultural magazine n 4

36
Partner ’aut à dell esponsabilit r del G/2743” C/A FRA azione pubblic a Ques opea. ’Unione Eur dell tizia e per la Gius al ezione Gener della Dir adinanza ali e di Citt ondament per i Diritti F amma ogr o finanziario del Pr Con il support onsider e c ser sun modo es e e non può in nes or ’aut di Citt e ali ondament F Diritti per i amma ogr Pr del finanziario o support il on c a odott pr a at t s è azione tizia adinanza amma à della Commis ont ol e v sione dell es ome espr o c at onsider Gius la per e al Gener ezione Dir della adinanza di Citt rights: and media s mas “Conflicts, o ogett pr del opea. sione Eur à della Commis ques di enuti ont I c opea. Eur ’Unione dell tizia Gius cultur Roma on ampaign c s enes awar aising r a a unic azione sono pubblic a t ques JUST/2011/ identity and e cultur g r .o y y. t iden t a m o .r w w. w w fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 1

description

Roma cultural magazine n 4

Transcript of Roma cultural magazine n 4

Page 1: Roma cultural magazine n 4

Partner

’autà dellesponsabilitrdel G/2743” C/AFRA

azione pubblica tQues

opea.’Unione Eurdelltizia e per la Giusalezione Generdella Dir

adinanza ali e di Cittondamentper i Diritti Famma ogro finanziario del PrCon il support

onsidere csersun modo ese e non può in nesor’autdi Citte ali ondamentFDiritti per i amma ogrPr

del finanziario o supportil on ca odottpra attsè azione

tizia adinanza

amma

à della Commisontole vsione dellesome espro catonsiderGiusla per e alGenerezione Dirdella adinanza di Citt

rights: and media s mas“Conflicts, o ogettprdel

opea.sione Eurà della Commisquesdi enuti ontI copea. Eur’Unione delltizia GiusculturRoma on ampaign cs enesawaraising ra

a unicazione sono pubblica tquesJUST/2011/– identity and e cultur

gr.oyy.otitidentamo.rww.rww

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 1

Page 2: Roma cultural magazine n 4

EDITORIALE

“La persistente esclusione della popolazione Rom è inaccettabile nell’Europa del ventu-nesimo secolo, basata sui principi dell’ugua-

glianza, della democrazia e dello Stato di diritto. Negli ul-timi anni le condizioni di vita della maggioranza dei Rom e le loro relazioni con il resto della società non hanno fatto che peggiorare. Per alcuni Paesi sarà semplicemente im-possibile raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 senza una svolta sul piano dell’integrazione dei Rom”. Così il Commissario UE per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Integrazione, László Andor, in occasione del vertice eu-ropeo sulle politiche per favorire l’integrazione sociale dei Rom in Europa, che si è svolto lo scorso 4 aprile a Bru-xelles.

I rom, in Europa, sono 10-12 milioni di persone. Indivi-dui che continuano a dover subire la discriminazione, l’e-sclusione e la negazione dei loro diritti, mentre i Governi perdono in termini di redditi e produttività, sprecando i potenziali talenti di queste popolazioni. La conclusione, dunque, è che una migliore integrazione economica e so-ciale è indispensabile.

Concetti importanti e buoni propositi, almeno a parole, quelli emersi dal vertice europeo, ma il summit, così come

-cativo: l’assenza di partecipazione. Ogni volta che si parla di rom, la politica si chiude nelle stanze del potere e si con-fronta, ma gli stessi rom non vengono coinvolti, non ven-gono ascoltati, non vengono resi partecipi. Un percorso di integrazione di una comunità, invece, non può prescin-dere dalla partecipazione attiva di quella stessa comunità. Non è un caso, allora, se il titolo di questo numero della

dei numeri precedenti?

nostra rivista è “Libertà è partecipazione”.Iniziative come il vertice di Bruxelles sono da considerare come un punto di partenza e non come l’obiettivo; parole che arrivano dal mondo politico e a cui devono neces-sariamente seguire fatti. Fatti che, però, possono vedere la luce solo se alla base c’è una logica di partecipazione e condivisione. Da più parti, d’altronde, viene manifesta-to scetticismo sul ruolo del summit. In questo numero di Roma Cultural Magazine, ad esempio, riportiamo una let-tera dello spagnolo Juan De Dios che, invitato a parteci-pare al vertice, ha deciso di non presentarsi ad un incontro di “politici che in periodo elettorale dichiarano a turno quanto siano interessati alla nostra situazione”.

Sempre in tema di partecipazione, parleremo dell’espe-rienza politica di Amelia Guarnieri, 26enne di Pescara laureanda in Farmacia, candidata con Forza Italia per il rinnovo del Consiglio comunale della città adriatica. Amelia, con 237 voti, è stata la quarta donna più votata delle undici candidate in lista. Questa esperienza ha con-tribuito a riaccendere il dibattito sulla partecipazione della comunità rom alla vita politica.

Ed è proprio il rapporto tra politica e rom, con la cam-pagna “Politeia Romanì” promossa dalla Fondazione Romanì Italia, uno dei tanti argomenti affrontati in que-sto quarto numero. L’obiettivo del percorso ideato dalla Fondazione è quello di raggiungere il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza attiva, attraverso l’azione di sistema denominata “Tre Erre”: rispetto per te stesso; rispetto per gli altri; responsabilità per le tue azioni.

A tutti voi buona lettura!

Lorenzo Dolce

ROMA CULTURAL MAGAZINE, maggio 2014

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 2

Page 3: Roma cultural magazine n 4

pag. 4

“Politeia Romanì” – a campaign of Political awareness

pag. 8

Linee politiche programmatiche

pag. 11

Più inclusione, meno discriminazione

pag. 12

Summit rom

pag. 14

Lettera a F.R.I., Fondazione romanì Italia

pag. 16

Libertà è partecipazione

pag. 18

Donne ed opportunità interculturali

pag. 20

Giornata internazionale del popolo rom

pag. 24

Raccolta fondi presso IKEA

pag. 26

Cittadina italiana

pag. 28

Voce alle romanì

pag. 29

Il nome è il primo elemento dell’identità

pag. 30

Piccola voce dalla Slovacchia

pag. 32

Love story “romanè”

pag. 34

Primo Congresso mondiale dei diritti linguistici

E

Rivista registrata presso il tribunale di Pescara,Agosto 2013Registro stampa n. 1223/2013Hanno collaborato:Guarnieri Nazzareno, Ion Dumitru, Baskim Berisa,Vanessa Cirillo, Enzo Abruzzese, Fiore Manzo,Marco Bevilacqua, Ramovic Badema,Marinela Costantin, Corsina Depalo.

Vuoi ricevere copia cartacea dei numeri precedenti?

Invia la richiesta alla mail:

[email protected]

REDAZIONE: Via Rigopiano n. 10/B - 65124 - PescaraTel: 085.7931610 | N. Verde: 800.587705 [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE: Lorenzo DolceCOORDINATORE EDITORIALE: Dr. Nazzareno GuarnieriGRAFICA: Andrea Guarnieri

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 3

Page 4: Roma cultural magazine n 4

hd oe b

P“c ilbun PailatIe hts tisiro ctnin (oitadnuoF

htf ok ro w woehT

Rhf til

h cihwwh” slasoproPf os mgidarape hd ceals pa) hIRFn (ì namon RailatIe h

asirem BiskBa

dì Fn RilInor oy f fotilibisnopseR

ffid dny atilauqer “ehts tnoitalel rarutlucret

fkid

e h: tsnoitcs aen

”cenereffe-eogg tnirt bahs t

h” Cidutin a ss iat wr ieht

s ènamo Rehh ttiwitrad pnat cerih dtiw

n hoitadnuoì FnamoRaucavd ens anoitciverpere hh ttid welpuocutluc“e hf tn ooitasil

s wn aoitalupoì pnamce exhn td oesae bra

it r iht-amoNf “n ooitau-ehwwhy tinummumocs eigetarte svitapicd etnemirepexs an hn ailatIe h. Tsnoitae hr to//odnn aoisser” cenatsissf aoe ru-latsyr cehs tl ales w-oRe hf tn ooisulc

n titdFe hr toffoy tiroirs a pit I

apicitra pdn agninaemnay tilibisnopsero slarcesid, sthgirs naemyt

y cteffead snae visserpertffty ores vh icihm w whret

utlua cf od aerpse htdnuoì Fnamon RailatI

itd stì namon RailatI

.niota, tnemtimmocd nt ubs thgghire lbanr-ilage. Lsnrcenoy c

o a d tecuden reta , yy, tilagelf oe rur offos kron w wooitad

t

t

i

d

celen seebe vao hhwwhoht td aetcerie draprod pns anal pehT

ehe tlpoea pmoe Rhtennalpe red w wetcurtshn td int anetnos ctiol caicoe svitavonni. tnemnroivnn eabruehwwh, ro” spmaCc id

f timretedì Fnam

cepseR

eh teraT) ss) ’R3(uoe vah

l anoitan a nd oetce lpoeg pnuoe ysI Re Fhf ts olasop

. sevlesmey d betcerid dnd ae-nos cawt y iawe n n ioitacinummof n ogiapmace hTn n ais awt r iehte

f iidiheride hn tn ioitcn awwn aos tie ni

wt : itahte ralcen doitadnuoì Fn Railate Ih: Tflesenor o f fot

:gniwol folht, naln poitca, ERRE ERT

n tid ezisehtnysd nad eniltu

f i-cel liw-on R

t ahe hn t

noiattroffoe sehty d besut onr aeld cnt aicilpexn aitaitinn iaeproud Ena

n lig nitaroballod cnanempoleve dlcaitilpoicoso e tvitales ressceisicen de ilpoea pmoRgatroe Pvitatilau“Qomropo n toitadnuoF

-neserpef rs omrd nn aoisnemide vah hcihs w whevil anoitan, lacon lgnitpaicitr pa,tnd nl aarutlu, clai-rog pnikamn oie hf t” omsinogn iatsud sne ato

c

t

l a

iloe phw tolloo f fos tdt isit exahtn oitacudeo hwwha mog Rnuof yof tn ooitamrol f foaicosr toffot cejrog a pnieeswor naea yy lraer noffomroffol anoitacudr eieht

wl aaicod snl aacitilopoo ctng inikal tevelcelen seebe vao hhwwh

pe sohte sopponuoì Fn

cepseR

animodd beirubytinumytitnedif tn ooit

l arutlud cnl aaciti-netnd iny alatIn t iy tisrevinUe a vah’ puro gylno‘e hf t

d nl aacitilope hr t-revn oees ba, hww, h, IRFe hT. noitams l ales w ws asenerawr iehtn oitaredisnol anoitan a nd oetc

ed snn aoislcf exs oesscerops oisae bht ts amsinahcee mhte ay ffy itnedi, esinogcen roitadnmon Railate Ih: tsrehtor o f fot

.sgnipurol gaicot snay td besiroiretng iniet by id b

es bah hcihy w whtitnedn i, ayy, amoì cnamoe Rhf ts oh icih w why

f iy orevocsidee rvitcaroe phf t

flef s od n-am

e hy tn ee-ms tf i

atsi mcihprotsataf coene gytinummor cuovresbud snl aanigram

oy levisulcd exertncenamoRe hg tnidragereproud En aylatn II

Pdn anoiatpiictraP

.noiatt

-rednusim, sekas eireg a snitaref s otcepsat neiv, evitagene hn ts n ioitalupoì pne tabe dcilbu, pe

eatbe Diclbu

.

m

s

t

r

4

htf os isabe ht, snezitgie rvitce ahe tsicreex

r tedrn on iagek browwoiloe phw tolloo f fos td

-ff-lef sonimircsoisulcexpe soht

e we s elpicnirpe seh-iì cnamof Rs othgy llud f funh acaeo rr tl arutlud cnl aaciti

ie tomroo ptt nemreweopme-nemurtsne ihth gurohtn oitand-ff-led snn aoitanimircsid, noed snn aoisulcf exs oesscerop

-nis tn-id-ff-le

ws ceapsc ilobmbyd snae hl tlay puccot ahtg pnrod wns agnidnats

e lbaluclacnh itiwa ide, mlacitilops ceiohl cacitilog p

s

d

-

5

5

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 4

Page 5: Roma cultural magazine n 4

d rofd cP

e ihm trol f frole avoby atilibkat to, nelpmaexr oe f fokilitsivatf as omroffot nemreffeserpel raicose hf tn ooitas

s omren ts iceneuqesnoc

d tfi

n ooitseuqe htdnm asilanvd araee hrapicitral pluffuoitutitsnf ioe htf otrap

e bs hl

. snoitutitsne i-isnopseg rnin oitangiserc it ahn toitatnes-ilissoffoe hf ts o

id allio t

” noitapicitrape vitcaf “n o, tu. Byllaitnereffeer-ff-lesr o//od-osref pm oroy f fong anidiovs ceiovr ieht taho tn soitapf m oie ahh ttis wnagrl oanon oitamroffof os msinahcem

e vitcellof cn ooitceride hts naen moitapicitrape vitcA

.ecnednepednn aoitasimitcid vnm asilatu c,meet esff esle sesnimrednur aehtoe hh ttiwe nd oetcen

-apicnamee n ie voo mts

s etomrod pn- faestaivtluh cihd w whnr a

h

i

poì pnamoe Rhn tn ievE.leope pìnaomR

dnol carenel gaee rhg tnidmroffonic isaf b, oslevel llat anue hd tedepms iaht ahtts emir tehtot d anl aacirt a, seigetarts; gnippalrevo

oe crah cihd w whereggirtd roesuffunod cne asrevreP

teicosex lpceros puoentrape vitcA

. srehtf ooe meh tts aily alanoisaccolpoea pmoR

hwwhyllacitsiro td terreffees ri

e rehn toitalup

e hf ts onoitid-ragen roitam, gnidnatsrednl acinhceo tot-ipmes emitt d ng anisuffunon eee bvas hel

t u) byy) bxron pd oesas bei-mocn ihtil wle avobas (sce-atnopa st ons n ioitapicit

l lie whd tns atnevf e oycredn a,lylaitnreeffere-ff-le sdnly a, ”snaema s ad “esus id nae le htt uobag niklate rae n w w eh-oirpd any allacireneo goo t

igetarts a seriuqet rahs tscemroa f fo; lamroffoy leremt on

hg tnisscecf ae osae bht tae trutcurtn say ctinummoc

, a glaudividnin , atahs trotanibmos cihm trog f fronitratS

.noiatpicnam eladu

d nn aoisivc -rope vitam

e ww t ah, w whtahs tnetnoe che t

d a nap uro, a g-caf f fan ooita

-

c

-

citilope htf os adnegae htelerrs i” inoitseua qmoR“ggue slpoeì pnamoe Rht

l carene gehtf g onidnatscurtf a soce nesb aehT

mos cènamoe Rhf tn ooit

llacitiloe psooho cce taps

obale-oo ctpoes pwollang anidnatswopme-ff-els(oitavitce ahtuby ticapac((c

t bir ehtehwwh

teicosex lp

e ras eitral pacs r aas f faat navee ht tahs ttsegf os noitidnol c-rednl uarutc

.ytinumm-r ehtied nny a

n oisicen dp iuros a g aetar, etapicitray plevitco ae tlpt ahty ticapap coleveo dd tn-erdn ueriuqc ao t;)tt)nemerwws ngiapmas csenerawf an ooe bt r iehtehr w who) gnidliun oitamrof f fos oessceroe pt b

t u) byy) bxron pd oesas bei

tcaro ptnig nittups naemof a Rn ooitarobal eehT

zitiì cnamoe Rvitcf an ooith ttiwn oitapicitrao pn toit

rffroe gassa peht, )roezt niopinamoa R, èpinamow Ren

ì Fnamon RailatIe hh tcihwwhigetarts a seriuqet rahs tsce

l acitilope si0 .2è pinam

. pihsnez-amroe f fohh t-aidem mroo wo t((t0 .2è pi

n oitadnuoì Fd nn aoisivc

i

p

e

f

-

.ytinumumoco tty ad wesinagrd onat nerutcurtn a sis noitacovrop, segassed mneo sn toitalRe hr to f foww follat os neod

lope hn tihtiw, ralucitraproa pmoRf n ooitapicitrapesbe ahe tlih, w whdenrecnoccitilope htf os adnegae ht

m a roffoo hwwhtanimircsidnoitcejrotninimor cevo

n wit sevnity rassceenos sceroA p

dn alacitircn awor ieht

l acitilope ho t-apsnar, tderud nas ulumits-upoì pnamo, erehpl sacitil

n i, slanoissefferoe vitcf aoce nee ras eitral pac

seitironil marutluf ct orape sohn tis ceudropt aht) nn) oi-ff-les(n oitanimircsidf os nf s omsinahcee msohg tn

m roffrot ratst sumt ahk tro w oy llacitilod pnay llaicoo sts it h icihn w whn ioitamroffof o

.gniknih ttndenepden ip oleveo dd tns anoitibmbn a

t ahs tledome slaf f fak osir; tytitnedì inamod Rn aern ooitulovee hr to; f foerutluc

e tanimilo et; yteicom sroffro/dnat natsidt one rh acihwwh

moe chf ts odeeex nlpmocopsert ah, tgninaeh mtiwextnoco tnd ietresns iceiohctcaro ptnig nittups naem

r eetd sluoce hd tiovo a-utluce hf tn o

s ffs eilebe hte e taraper so//od ny atinumme ho ts tdnod ewodnt eexl acitilope si

4

i

-

e

snol cacitilof ps osceropt orae po by ttinutroppomn oitalupopa mo RehT

detaitnreeffeic “ilobmys

y d beliassam a roffoo hwwh

d nan oitcurtse vitcn af at oe he tvat hsumu

-nore c ahcih w whmsgidara p-ff-iy dd bn” anoitasiroiretny tirojao a msla, ceneloiv, seitironil marutluf ct orap

5

s osensuoicsnod cng anidd uetrotsis a ddrawote lpoept ahs tledome slaf f fak osir

5

a moe Rhf t-natsrednd ur eetd sluoc

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 5

Page 6: Roma cultural magazine n 4

6

essence.

Political Participation.

-monstrate that more than half of the Romanì population resident in Italy is composed of Italian citizens, histori-cally inserted into all of the Italian re-

rights and who can vote and stand as candidates in any election.

We are talking about a population that, even living in conditions with social problems similar to those of the rest of

at the centre of the negation of fun-damental rights and political slander campaigns, racist behaviour based on prejudice. A very high number of Roma people participate in elections in order to exer-cise their right to vote, while political organisations avoid Rom candidates for fear of losing electoral consensus. Through distrust and the absence of political understanding many of those few Roma who turn to the ballot box “sell” their vote to the politicians of the day in turn for favours, for petrol

or the payment of a bill.

The promotion of Roma protagonists are advocated in the programmatic and political documents of the European institutions as well as other member states; some have become obstacles to the effective active participation of the Roma people at all levels:The mistaken reading of the social and cultural needs of the Romanì popula-tionWrong political choicesThe almost total absence of internal democracy within many Roma asso-ciationsSelf-referentiality and personalismThe absence of knowledge and exper-tise (teaching and education)

These are some of the causes which impede a productive Roma protagoni-sm for the Roma collective and in par-ticular the delegitimization of the acti-ve participation of the Roma people as well as the recognition of their rights.

The active participation of the Roma people is no longer acceptable without adequate understanding and compe-tence. It is no longer acceptable the

Politeia romanì - a campaign of political awareness

folkloristic active participation of the Roma people. In the present political and cultural climate within Europe and Italy we, the Italian Romanì Foundation, consi-der it indispensable for the support of Roma protagonism the following:

Pass from mediation to active partici-pation.To value and sustain the Romanì po-pulation with a good level of teaching and formation as a positive example, visible and recognisable for many other Roma people.To build “reasoned proposals” for the social and cultural needs of the Roma-nì population without falling into im-provisation and false interpretations.Launch a campaign of awareness and communication based on common sense.

These are the instruments for the ela-boration of a new Romanipè 2.0 (two point zero), to push towards the futu-re without negating what is important regarding tradition and which will strengthen a better cultural understan-ding.

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 6

Page 7: Roma cultural magazine n 4

7

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 7

Page 8: Roma cultural magazine n 4

8

LINEE POLITICHE PROGRAMMATICHE

FRI - Fondazione romanì Italia

Le azioni e i discorsi interlocu-tori con le Istituzioni, il privato sociale e le comunità romanès

sono stati sviluppati nella logica di un processo che ha invertito modelli e si-tuazioni paradossali nel considerare e affrontare le questioni della popolazio-ne romanì.Da più decenni le rivendicazioni, i di-battiti e la comunicazione in generale si erano polarizzate, sospese nell’assur-do e nell’appiattimento dell’esistente, annullando prospettive di uscita e di miglioramento sostanziale dalle situa-zioni.L’agire della Fondazione ha messo in crisi i paradigmi della “proposta” pubblica che si fonda sull’esclusione e che contemporaneamente richiede alle persone la volontarietà dell’integra-zione ma anche alla cristallizzazione dell’assistenzialismo abbinato alla re-pressione degli sgomberi e/o sfratti.

Sono stati sperimentati e agiti approcci partecipativi e diretti con le comunità rom sia in situazione abitativa di cam-po “nomadi”, sia in casa e nel tessuto urbano.Le campagne di comunicazione sociali innovative, nei contenuti e nelle mo-dalità di costruzione, sono state decise e portate a termine direttamente dai rom stessi.La formazione proposta dalla Fonda-zione è stata indirizzata a dei giovani selezionati a livello nazionale, conside-rando la loro sensibilità sociale e poli-tica nonché il loro livello di istruzione

medio-alto. La fondazione sta curando la formazione socio politica del unico gruppo di studenti universitari rom esistente in Italia.La Fondazione Romani Italia (FRI) intende proseguire nell’azione politi-co-culturale avviata per raggiungere il pieno esercizio dei diritti di cittadinan-za attiva romanì, i principi alla base dei quali abbiamo sintetizzato nell’azione di sistema (3R) TRE ERRE, ovvero :

Rispetto per te stessoFRI declina il proprio agire nella dire-zione della riscoperta pro-attiva della dimensione identitaria che è propria della popolazione romanì, un identità sepolta dalla interiorizzazione delle rappresentazione sociali dominanti.

Rispetto gli altri

meccanismi alla base dei processi di esclusione ed auto-esclusione discri-minazione ed auto discriminazione attraverso gli strumenti del self-empo-werment, per promuovere processi di relazione interculturale che coniughi-no uguaglianza e differenze.

Responsabilità per le tue azioniFRI lavora per diffondere la cultura della legalità, termine, quest’ultimo, troppo spesso ridotto nella sua acce-zione securitaria e repressiva. Legalità che vuol dire diritti, diritti esigibili, ma anche responsabilità ed impegno, sen-so e partecipazione.

Stando alle premesse costitutive della Fondazione e agli esiti delle azioni du-rante il primo anno di attività si decide di orientare la sua futura presenza nei seguenti punti.

Punto 1 - Finalità e strategia

Obiettivo principale della programma-

alla elaborazione di una romanipè 2.0 con scelte politiche inserite in un con-testo dotato di senso, che rispondano ai bisogni complessivi delle comunità, e che non siano staccate e lontane dalla società, per rimuovere le convinzioni

-tura romanì, per l’evoluzione della cul-tura e dell’identità romanì, per evitare il rischio di falsi modelli che possono orientare verso una distorta conoscen-za e coscienza dell’essere rom.La strategia della FRI per realizzare le proprie azioni politiche è il protago-

-sivo, valorizzando le positività, le professionalità e le potenzialità pre-senti nelle comunità romanes.

Punto 2 - Partecipazione attiva

La FRI promuove il protagonismo delle comunità romanes ai processi decisionali relativi allo sviluppo socia-le, economico, politico e culturale so-stenendo l’adesione dei singoli e delle associazioni, partecipando e collabo-rando ad iniziative locali, nazionali ed europee che esplicitino una dimensio-

n

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 8

Page 9: Roma cultural magazine n 4

9

ne chiara e non strumentale della pre-senza delle rappresentanze.Da tempo il tema “partecipazione” è sempre richiamato genericamente e aprioristicamente, alla stregua di altri concetti, quando si parla di Rom.

Per partecipare s’intende quel essere e prendere parte che ci permette di acquisire le capacità e le possibilità di

-ni di vita, orientarle, realizzare scopi, desideri e sogni così come nascono all’interno delle nostre comunità e in continuo confronto con le comunità degli altri, dei non rom.

nostre decisioni, che riguardano la pro-pria vita nella prospettiva individuale come comunitaria e che ci permettono di superare le logiche della sfortuna/fortuna e dei destini incontrollabili.

-re compiere delle scelte e non esse-re in balia di eventi e volontà altrui.

La partecipazione intesa così, diven-ta il processo, l’insieme di azioni che coinvolgono soggetti, persone, comu-nità e organizzazioni per poter rea-lizzare e aumentarne la padronanza, il protagonismo e la responsabilità di ognuno di noi.

La partecipazione non è un processo spontaneo (soprattutto nelle nostre so-cietà complesse fondate sulla delega)

-va, presuppone processi di formazione alla partecipazione (capacity building), cioè lo sviluppo di capacità che con-sentano davvero ai soggetti di parte-cipare attivamente, di co-elaborare decisioni in gruppo, di perseguire (una

sviluppare un pensiero critico e auto-nomo.

A partire da queste considerazioni e a

questo insieme di fattori che un indi-viduo, un gruppo, una comunità rom, possono strutturare i contenuti alla

cittadinanza, una cittadinanza che sia sostanziale, non meramente formale.

Si tratta di un processo di lungo pe-riodo, che necessità di un supporto paziente e continuativo, si tratta di un processo formativo sul quale è neces-sario investire socialmente e politica-mente, destinando risorse pubbliche e private, economiche, professionali, etiche.

Un lavoro questo che deve basarsi e partire dal contemplare e lavorare per il superamento di quei meccani-smi di introiezione della discrimi-nazione (auto-discriminazione) che si producono negli appartenenti alle minoranze culturali investite dalla violenza anche simbolica di contesti maggioritari “interiorizzanti” e dei pa-radigmi differenziati ad essi connessi e che minano l’autostima, nutrono il fatalismo ed il vittimismo, promuo-vono dipendenza.

-versi nella direzione dell’emancipa-zione collettiva, prima, e individuale, dopo. Partecipare attivamente è muoversi nella direzione della libertà e della di-gnità.

Punto 3 - Identità linguistica e culturale

Il romanes, la lingua dei rom, dei sin-goli, dei gruppi e delle comunità roma-nì, costituisce il collante di un popolo, unico e singolare, nella sua presenza millenaria e diasporica. Il riconoscimento di una appartenenza estesa su territori di più continenti, fra e attraverso le culture, le storie, gli Sta-ti avviene sopra una “patria” lingua, gelosamente mantenuta per dire e per

indicare quel “noi siamo” la lingua che parliamo.

“Noi siamo” le nostre parole e la no-stra comunicazione, ricamate fra mille

nel dire e nel sentire “siamo della stes-sa parte”, della stessa appartenenza.

Il riconoscimento linguistico è ele-mento fondamentale di parità e digni-tà culturale. La FRI è impegnata nella cooperazio-ne con le Università per attivare inizia-tive di studio, ricerca e sensibilizzazio-

linguistico, storico e culturale come patrimonio collettivo dentro e fuori dalla comunità romanì. La FRI ritiene di primaria importan-za l’inclusione nell’agenda politica na-zionale, il riconoscimento della lingua romanì.

Le diverse comunità romanès nel per-corso di responsabilizzazione ed auto-formazione, nel valorizzare l’identità romanì, si fanno popolo rom, cercan-do degnamente una connessione di dimensione storico-sociale, in questa contemporaneità frammentata nel quale siamo tutti immersi. Lavorare al risveglio di una coscien-za culturale in nessun modo mira allo strutturarsi di una logica di cieco etno-nazionalismo. L’identità culturale non è realtà immu-tabile, fossilizzata, ma, al contrario, è incedere adattativo, aperto, contrad-dittorio, è identità plurale. Quella culturale è una dimensione che vive nella dinamicità del confron-to propositivo con le altre culture, ed attraverso questa interazione continua

propria tradizione e dei valori annessi, che si attualizza nei suoi dispositivi e modalità di interazione con la realtà contemporanea.

Linee politiche programmatiche

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 9

Page 10: Roma cultural magazine n 4

10

dell’identità etnico-culturale.

Punto 4 - Legalità

La FRI promuove la cultura della le-galità, che è cultura dei diritti esigibi-li, com’è cultura della responsabilità, della partecipazione e della giustizia sociale.Per la FRI il tema della legalità non è una teoria astratta, è innanzitutto la scelta di contribuire ad articolare il senso del termine “legalità” nella sua pienezza, rifuggendone la lettura ri-duttiva in chiave formalistico-repressi-va e proponendola nelle comunità ro-manès, nelle organizzazioni politiche, nelle istituzioni.

La FRI si fa carico di denunciare e di affrontare tutte quelle situazioni di

-lizzati” e proposti istituzionalmente come “limite culturale” della popola-zione romanì.

In condizioni di esclusione sociale, marginalizzazione culturale ed isola-

-te possibile) che si creino le condizioni per l’instaurarsi di un contesto caratte-rizzato dalla legalità e dal rispetto delle leggi. Al tempo stesso, non è possibile

-smo assolutorio”, come spesso accade da parte dell’associazionismo rom e pro-rom e delle società civile romanì nei confronti dei fenomeni crimina-li che si producono anche nel mon-do rom, come ovviamente accade nel contesto sociale generale.

La FRI affronta temi delicati, deter-

processi di de-strutturazione culturale che causano grandi sofferenze e che alimentano forme di razzismo nei con-fronti di tutte le comunità romanès.

La FRI propone costantemente azio-ni di auto-formazione delle comunità

romanès come azioni di co-eduazione fra rom e non rom, in più contesti so-cio-istituzionali. La conquista della legalità rappresenta

-trapposti violentemente sia all’interno delle comunità romanì sia fra rom e non rom.

da riconoscimenti reciproci e agiti.

Punto 5. Dimensione abitativa

Soluzione abitative segreganti per una parte delle comunità romanès sono stati decisi nonché imposti attraverso un agire istituzionale autoreferenzia-le e distorto relativamente i saperi e le relazioni che li hanno permesso e

nei decenni e nei territori regionali e nazionali. Un dispositivo amministrativo frut-to di una serie concatenata di errori,

-zione.

La FRI, ripudia politiche abitative di tipo segregativo, esclusivo e marginale che impediscano il pieno esercizio dei diritti costituzionali e in modo ancor più grave condizionino lo sviluppo so-ciale dei minori, e denunzia ogni siste-ma abitativo differenzialista istituito sulle logiche dell’apartheid. La FRI promuove la messa in atto di politiche che si contrappongono e so-stituiscano gli attuali modelli segrega-tivi con percorsi di accompagnamen-to individuale all’autonomia abitativa, economica e sociale. Le realtà abitative segreganti per le comunità romanès sono oggetto di de-istituzionalizzazione e sarà pienamen-te promosso dalla Fondazione romanì Italia.

È attraverso la dimensione intercultu-rale che le identità culturali, romanì e

non solo, riproducono la loro presenza storica, la possibilità di avere spazi e riconoscimenti.

La segregazione e l’isolamento spazia-le e culturale, l’esclusione e le politiche “differenziali”, la spinta assistenziali-sta, hanno precisamente reciso questa possibilità, e solo riconoscendo ciò e aprendo ad un radicale cambiamento di metodo che l’identità romani’ potrà evolversi nel contesto attuale. Attraverso un lavoro graduale, siste-matico, capillare è giunto il momento della dismissione e del superamento della dimensione abitativa e mentale segregante ed isolato.

Ma a vivere forme di ghettizzazione socio-culturale non sono solo indivi-dui, famiglie, comunità che risiedono nei contesti socio-abitativi più estremi , ma anche quelle migliaia di cittadini rom in qualche modo sono isolati in quartieri etnicamente omogenei, di-scriminati e posti in una condizione di separatezza spaziale, culturale e re-lazionale.

Affrontare l’estremo del vivere in con-dizioni segreganti è possibile solo a partire da processi concreti che mirino alla strutturazione di percorsi indivi-duali/familiari che portino verso l’u-scita da quella condizione, attraverso un impegno costante e progressivo da parte delle Istituzioni locali, nazionali, della società civile e della cittadinanza attiva romanì.

Questo è un percosso che necessita di essere costantemente monitorato e

-ti e per supervisionare i percorsi delle proposte, nonché i risultati dell’agire istituzionale e della partecipazione di-retta delle comunità romanès verso la casa e comunque fuori dall’apartheid abitativo.

Linee politiche programmatiche

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 10

Page 11: Roma cultural magazine n 4

11

Si è svolto a Bruxelles, il 4 aprile 2014, il primo vertice europeo sulle politiche per favorire l’in-

tegrazione sociale dei Rom in Euro-pa. Un importante incontro che ha vi-sto tra i partecipanti il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, il Presidente della Romania Traian Basescu, il Vice Primo Ministro della Bulgaria Zinaida Zlatanova, Ge-orge Soros, Presidente di Open Society Foundations e Zoni Weisz, un soprav-vissuto all’Olocausto di etnia Rom.

I Rom, complessivamente, sono la mi-noranza etnica più grande del continen-te europeo, essendo circa 12 milioni, di cui 6 all’interno dell’UE. Per questo, negli ultimi anni, l’obiettivo dell’Unione Europea è stato quello di garantire loro giuste condizioni di vita, come affer-mato da László Andor, Commissario europeo per l’Occupazione gli Affari Sociali e l’Integrazione: “la persisten-te esclusione della popolazione Rom è inaccettabile nell’Europa del ventunesi-mo secolo, basata sui principi dell’ugua-glianza, della democrazia e dello Stato di diritto. Negli ultimi anni le condizioni di vita della maggioranza dei Rom e le loro relazioni con il resto della società non hanno fatto che peggiorare”, ha di-chiarato.

La Commissione Europea nel 2011 (Ip 400 /2011) ha invitato tutti gli Stati membri ad attuare strategie nazionali per l’integrazione sociale delle mino-

obiettivi: miglioramento del livello di istruzione, dell’accesso alle cure sa-nitarie e della loro situazione abitati-va. Negli ultimi tre anni, notevoli passi

in avanti sono stati compiuti per l’istru-zione dei bambini Rom, che comunque nella maggior parte dei casi non comple-tano il ciclo della scuola primaria.

In questo campo la Finlandia ha rag-giunto ottimi risultati incrementando l’iscrizione alla scuola primaria dei bambini Rom dal 2% al 60%. L’Irlanda

inse-gnante itinerante, che si sposta con i minori appartenenti alle comunità tra-veller. Bulgaria e Ungheria hanno va-rato leggi volte a garantire l’istruzione primaria obbligatoria dei bambini che vivono in comunità, diminuendo i casi di abbandono scolastico.

-gie sono state attuate dal governo fran-

ma il problema dell’accesso alle cure sanitarie resta un nodo cruciale per altri Stati membri. Per quanto riguarda la situazione abitativa, i migliori risul-tati sono stati raggiunti da Germania e Belgio, che hanno promosso politiche di organizzazione e miglioramento di zone destinate allo stanziamento dei Rom.Il problema dell’integrazione Rom può essere arginato solo tramite adeguate risorse economiche e una grande at-tenzione e responsabilità da parte dei governi. Per questo, dal 2014, il 20% delle dotazioni del Fondo Sociale Eu-ropeo dovrà essere destinato a progetti di inclusione sociale. Dei circa 80 mi-liardi di euro stanziati per il periodo 2014-2020 in “investimenti sul capitale umano”, sull’occupazione e sull’inclu-sione sociale, circa 16 saranno destinati proprio a quest’ultima esigenza.

Molti esponenti delle delegazioni Rom presenti al meeting hanno evidenziato le

-tegrarsi con il resto della popolazio-ne. I Rom rimangono infatti ancorati alle proprie tradizioni e leggi interne. Per secoli le popolazioni nomadi hanno subito forme di repressione e soprusi, inclusa la persecuzione durante l’Olo-causto, dove furono sterminati migliaia

-la popolazione Rom a riconoscere alcuni Paesi come patria, privilegiando invece il senso di appartenenza verso i clan di appartenenza.

Obiettivo dell’Unione Europea è oggi eliminare questi pregiudizi e ghettiz-zazione, attraverso politiche mirate e volte a limitare le discriminazioni, che come ha sottolineato Barroso duran-te l’incontro, sono il principale ostacolo all’inclusione sociale dei Rom nelle so-cietà europee. Per superare questi luoghi comuni e pregiudizi nei confronti delle popolazioni Rom, Spagna e Slovacchia hanno ad esempio avviato campagne di sensibilizzazione organizzate con la col-laborazione di mediatori culturali.

Sviluppare una maggiore inclusione so-ciale ed economica comporterebbe la possibilità per i Rom di vivere in manie-ra più dignitosa, senza ricorrere a pre-cari e illegali mezzi di sussistenza, quali lo spaccio ed i furti, di cui sono spesso accusati. L’impegno in questo senso non deve essere unilaterale, ma deve coinvolgere anche i membri delle comunità Rom. Pretendere ed ottenere un ruolo attivo nel processo potrebbe

PIÙ INCLUSIONE, MENO DISCRIMINAZIONEFRI - Fondazione romanì Italia

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:27 Pagina 11

Page 12: Roma cultural magazine n 4

Qm a s pellexurm a B

Qi rouQ

i rosQ

uosre penuc

a Jngapi Sdroige hclauQ

s

roui enoizutitse illao dssomros pnceel rui snoizaredisnoi clanoereH-zerimas Roie Dn Daua Ja drettea lno utuvceio ra ho f fa hn

zoneroi Lo DcinemoD

roo Di Lcco Di LinemoD

o Bcraf. Mrol piargetno itropiR

. eeprot immuse tn-ln aoa cido cima’llaa d

ozzonerre

e inoizudara tr lero pudozzaro BDe n Daui Ja drettea lle tnemla

.onailatn Ie io izargnire s oiD

i deratteL

s p

oie Dn dauJi

s p

o lo hdnauqi tamo mmirl pao dvepaS

H-zerima Rso

p

marrogpl edi tunetnoco i tteo loi sromii teii me , otnemoo m

aidereH

-roti ce hc, amm-reffenoi ctato sno

no inaio stnauo qnruti pe dnoizibisa etseuqativne itnemlanosrepo do hvitoo mtseur qePni irtsoi neà e dtitneditnaun qi icratlocsi ad

ro ptsoo ntnor cepe ralai gdi e citiloi pnimou

a urocno amaivS

noizautia srtsoa nlli atasseretnrottelo edoiren pe ihi ccitiloi p

n oe crallavao velovn o. Notsonon, icradnn aoi no dsiceo d

.isseretnvatroi plibiutitsosni e ireo vtt immul si atnesero i pdnavirro pos” e otnao tnami ace hc“é gatnocnn ia ue tnroi f froa dtloa vna u

.eno a naraihcie dlarza neserpa ima lo tata sio sie tnats

a rtsoa nlledce ovà tilibissoa plledt -rai a ptnroo pnoi tnatropmi iro dt

e dtnediserz , PluhcSa a o tzaziridnia m hurnediser, piksniczwwaK

ro fedisede uqnummuoC

.iatmreffeno ciatsta cle ripar ce, petarbil

seua qllui smramroffoniseue qrevirci sa dmirP

o q

a. Foeproueo tnemalral Pee dirassimmo, Cgnidee RnaiviVd Tna amon Raeprou’ Ellede tnettea lllo atnemireffeire ra f fa

. I mtimmul seà dtisselpmoa cmi rotnoo a f fodnerrocie rnoits

ede rassao ptaicsao lhe tone ts

e ue se limo icca, aizitsuiGa llao i-os Frellevard T ro kduRRue ha cre

o noi sromii tei. I m-iuqd eee tsen, omo velo. V Voopmel te

12

noissucsii dde irea snug dniteeo mtseuQ…“

tea do hdnaue qlroape dtnediserz , PluhcSa

ilanosrea pi dtnav aetatroi pnver, petsisnoe cho cnroin gi ug d

:ota. Foeproueo tnemalral Pee d

a er, cmn rooà ntin , ietnemetnelav

e ue se limo icca

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 12

Page 13: Roma cultural magazine n 4

idè il sraa plli e atunetnoi c, aopaugi rinoizaupccoer peires

ii do di.”enoizapicetr-co soll aorda

i

snn io utatis

ihi roro d

.”mo rotnemaides

mmul siil sm - ot rimmuS

n go utto uattam è soi r rous ssellelllexuuxrrui Bt d di Bi

o li viiidoui sr e, penoizanimircsidlr epa inamoi Re dlanoiz

onnage in ngndde arran g

ili tnemmoi coa llaa ttola l

o hi lksniczwwao KkduR

e ne lravlai a stnro. Pemonnetti orui ee dneii pnam

i ro dtiripi si dtatoi doneua qi dtiditsaffano isseps

za pnatsabbo amaippasi rooE n. ivititepii rsrocs

n go utatnevidè t immul sI

n oco ttea do h

. etie vrtsoe nro tsoni a tune e noiznedei r

o a nrotti alleo maisé hcree ò nii cm di ro-ii do dcoin g

bbede hi ctdnei mo dp

i sone mone vhi clleuq

noizutitse ilitattegogssa

e raicnuneda hproun Ei

o nipmn aU

i nd ogi atavlase resso eno-amaffafffai e tebaffalani atnacid-purn gi utaredisnoo cmai

ro tsol nee dsepsa o novie vi e dtraa pgraa lnur ei e pn-lee dtrapr oiggama lr e. Pio noi suce noizalopinaa mlr epe coa vo ltzalo annaa ho novie vhm ci roro demuo n

n Raeproul Eede tnediserPe lio miccae f faredulcnocr eP

” . irotirrero tolaiccae ctnemacitametsiso noigerà e ttii cdi tnatneserpi ttanoizneà mii gei dnuclao nnae htraa prtla’. Dmro

a po lsrei vrotanimircsid

d na amon Rl ee dlroae pe l

i am di roo ta-nahe hci no-pa, rilovai tn io tativnie noizalopoa p

ero danee dravirro annaffavim a lr i roepe visulcniaerce hcitamee tmroffoat

retn o itnuigge arolao vusl seo dpoco se ltnemattase

:zazeraihe cdnarg

e lld aE eU’llee e lacoo llleve hcitiloo pn--leui qi dnimrl t e iimmul s

uEe noissimoa mroniF“u ReattlocsA

é ? hcree ptepn cie rpmes

o cnzazinages, E. otsoc

n oi csulcnoo cnoi sa seprou-moa Cllei dzroffoi slgei dtlo

:iksnizwca Kokdu

é ? -ai . E stnemillai f fatelpmon c

-roigi e rtnocn, ieznereffenoo c-ro, emoro ntson nie rpme

mairugui acn oe na tsenooizapicetraa pno umailogvosai csaislaun qe irattceca

one ha csoclauqò è i. Cavnemarema tatsa i stimmuse noizapicetraa prtsoa nlerce znatsocrice tseun qI“

m:uro FserlelvraTr

-essi edo md ee laere no

m i roo. Noo maisson p-itarocee dtno tseun qie ho cmaide

uEe noissimmoa Cllade sei e dnoizadnamoccae rso dttegog’o ltiutitsoo cnnahtni e ilanoizam nuroffon ito snose hce hcitame, titppai tatsi lgene hcnaelac

m ui roede noizargetni’lna. Fmi roe rargetna ie llanoigeri e lacoà ltirotua

i rtlaa e eprou-semi enoisic-roemui no d

i e lanoizanree tuttabide tat-atpooa cnep-oà ltlaea rnm ue ratnevio dnn-ratuir aei pl

rongia so lnnetern poN

.”evitaizininoizatterogpnioé ci ntatsoui sm e romee sdaccanii mtatlusir

o irassimmol cig e nidea Rr-naffae moce ripai co dmaidn

e llei e dmmarrogi pee dna llei ntatlusnoé ci e ntlovno non soi ntnatneserppai roà tinumoa co ldnau qerpmo tseu. Qitnetsiseni o imin

p

.”olocattespnoirae mmoo cloi stas uer

g

o nn ue itten

l miir d’ uE“a ao hdnaue qvaiho ctnup

ksniczwwao Kkduò RicreP

”tetemsir tìso congpempi’lleuq

o ddarn go inaii srtsinimcei mi dsrocsii dde irea sle hc. Nilanoizanretni imsinagrouEe noissimmoa Cllade s

hiil m:otamreffefffa a

l o itloa ci hk

-ner cateneteme rarenei go d-ivi e rtsinii ma rbmen so. Ni rtlaa e eprou

Em iù ia pl, otsiv

d Tna amoRoiznettro aolagloo vlocatri olgglaro dig

noo cnnaHilaicose iretdno AlzsaLrongia so ln

e è sii c, li eza dnatneserppaa rtavelea n hom nuros Frellevar T rn aeprouE’le ho clleu qenoa llo atatroo ptatn é so. Nera-tepo stseui qi drotzazinagrn ii serpe ressei o dtitnesn. enoizargetni’lro e oval l, ii-ame r lepi libasnopser, rodo irassimmol cig e nidea Rr

c ioonuge s eooncsoonce le rarimmo ammervodppui sse traa prtla’D) …(i nsauqè ’n coi nrotar0 o3n uie voa ddnega’na utreffefffoi ror en po nm ei roao dtuipe bbervoro doval li ilauqnoizamreffefffi ai dnno apodl mie rir de, potaccen p’ uE“

n ui dilgison ce hce nosrepi one hce nop

m n roussei ni o dcneln en ue neii v, cmi ro-moce ressee o ldnocei sne h, cominil m

a rutrepi admo cerativnieprou Eenwao KkduRroiggeA p““A p

noissimmoCl Caa dtatuiarouEn m iro

o nee mtnei, ntimmul seda inomira cellee nrotare omo nutroppo otunetia ra h-oissimmoa Ci – lksniczwca unitno– ce soce le rar

E ?CSO’llaa e deproue Ena lla, daprouE’o Dilgglisnol Ca tate è snoizaeri cuca , lapro

niottioaisnag

alonittianrrnetnIIn’’Illlle d deetteneddeiseprreiceeprVVice

pì s spnamoe RnoinUUn’llllee d dette dneddeiserreP

attaisllisanior g etoaccaovvA

orrouo etto enmeallarrlal P Pao atto aattaupeepà d deiG

HHe--Hzeezrreiirma Rss Roiion de D DiauJJu

- Orìì Ornamo Rll R

allaongaagp sp

oepoop

aiiaddierreeer

n hone hm o ci rosseti slgo mnnan hoi nlaui qei dn

oi ntnapicetrai po dppurg

-ii vao mnnan ho tuicsonoi ca-ucl, amron o

o dtannadnocc, ainamoR

n BaiarTe hc

-aNe noissimmoa Cllao de tnemetnceeo rtatsè e hca llede tnediserP, ucsesan B

13

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 13

Page 14: Roma cultural magazine n 4

d

o

-

.

r

.

voi, garacesi Pi dnnaemo Anos

, ailatì Inon Fami.tneG

oo stuste moc

utia sd

m oa rzzagae rnav4 , 2ireinrauGa il

-amo reonizadon

irienrau GailemA

ama ezneugesnoi c, e delaicoesl tai dtaicnag, siroui f futailgat

i nudiivdni ili gun ci inoiza

unio è tnuo ptesA qu.erga

si è se ha c, motaredisesihe crpmea sm hor

-ra-es

n o

e ranimircere litu

-eo ntsive rpmes-edo e tuluov, ot

o

l

à

n pa imitneesrpi cà rtinumoa cia mlledesra psoremua nlladno. Sìnamoa rietiloPzilibisnei sda ngapzatneesra prtsoa V Volla

etrao p4 h10o 2iani Cà dtisreivnU’lledaca Flle atnedute s

voi, garacesi Pi dnna

nimircsmill cI

i ettiridi rnidatddosl i

i cdnoffo, itanigoo stus

sVVsl ade ralocitra-itiloi padm e oà re nosrei pa dzneesa tiploa ctsamiro na citiloe pnoizazz-ma Callede noiza raceso a Ptapiipce-neG8 l 2I. iteiha iacmrai Fà dtlo

m oa rzzagae rnav

i dsubi al, gisurpo, i setnand, oivsrevvose tnemetroa f fom

.irevoi de di ede noizacilppa aneia plm e oi rci edi ngosibi eo dtnemifacsi

berengosibe hi ctnemaibmai crpi à dtilibissoa plladi sulcesama ezneugesnoi c, e delaico

n soe nhe clovepasnocesi Pe dlanumoo Cilgis

dnaa cia mo ldnacrecapicetrar peloo a vtal

e mhi cnoizaivtoe mlo mtesn quie sroffoé hcrep

e qura favemeri pma dtaicace ttnemaenorreoo nd i, eotassal pusunio è tnuo ptesA qu

i i d-id

i ed-tic

e bb-or

ra

in è facoo nlon so noa s, maraces-nol Ca arutadida citiloa pllae ra-omito snnai he me teripao cdoo m, asesmerpa tese qu; omsimittii va de resi eserron voe ranimircere litu

)

a

-

i a iili piae rapicetram a poro tativne itevaa ngapatneesra pe ltnaruD

numoa crtsoa nr lephccire e tanimretedvanigammin oa nmetsoporpo e ngepmi

n pa im, itneesrpi c

lluse resouln Un iarienapaà lt

aregasebue shc

e retopnimircs

l/dida i is, inoizelee lla

à tinumoca la iso -maa cllee dnoiza

.àtini noizaivtoi mde e tnao tressoo f fov, ovecsonoce hc, e. sVVsl ade ralocitra

ilà rio idnoceo sllequo è tarepu

e esbbervoe dhe cnumoco go.lebiacoviuquen

n mo inalepare the cnaissila

onizecon c,ilauttecon cionizanon so, nmoo rlopol pe icsibone e labrea vzneloia vle i dsubi al, gisurpo, i setnan

hie rapicetrapi à dtinut

a c, mopmai ca dtlecsd, o iacititraa prutad

e esloun voa nia mL

.mon re uradidnaccitilopo titrapn uerav

a n, mattelee resese ln soe nhe clovepasnoc

l o i-e es

-an m-ion

o n, noi i d

lli a dcitiloa plla-roppo’le racrea ca n, o uacigoloe-idnaa cne ures

a e libinopsio dc-orte lifacn è oa n-in è facoo nlon s

a

l

i

lluse csa, netnemaiv

o ltnuiiuggaa rhi ggoa cllene tneesrpo tatstits Ielleda e citilopi ceo nmsicitteco sL

m.o renosrepaci a citiloi ptitrap

milr eeP

tatiddae ruppe

o imaisnapmal

e mmoctnn ionle laqu

i noigai rde saa bl-. itnatibroi eslleiv, moà rtinumoa ce rpmesi è noizuta llei dtnorffrnoi c

e reggele//eeradidna

ie hc, oiziduiiugerl pie ranim

.iroiro a psesto si ltcrep, itazzirolao vmain sone ne hcno alri fao ddarn go iivtisoi pa dsoclaqu“e hce tnpmees’e lreseso mmertoe pe mli atnae to ; iisrargetnia dneta e ilgon vom noà rtinumoa c

mo, cittui to diznelisai, smoe rnosre peo lsi dsuba, moà rtinumoc

mircsie dhcitiloe phcvodi ede i ttiridi edo tzamroffoni id, atsoporp

o dloun rue numoCl ene hm core navoia gnu

-ni

é hc, io” oivo ipi rtl

a e

i è e stloù viiù ve pml ei ntattodao na-rei vretoi pi da o lsrei vtnanime rativer ep, irev-tepsii rd, enoizi d, ollortnoi co de reglovse louve

i

.

e v

14

e prpme, è seivm vorn ce ilarutlue e claicoirane sco l:etadnoffo

emaniccee nbe bmoc

o tazzirettaraù ciiù ce pà tinumoa ci lun c-o s,leatnbiem ao

numoa ce lhe claretalio btnevvn a, uortnocnn io uiraseseras, mon rol nim e ol ra irt

i e cmradidnaco ilgoVVo

.i fanne audu

à ti-iv-be

o tuis al vin oi e c

e

.

1

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 14

Page 15: Roma cultural magazine n 4

decacr ee planumoco ilgelee resese tnemlibibssop

oa ptia vllai Pe dlanum

i li gttute a re-isnol ca atte

-nocà e ttia cia mllea dcitiloe rapipcetrapr ea pracesi P

teL

.eliibsso pdonauqtoso srtosl vo ideihC

oe rnoizadno, F.I.R.a a Frtet

r e, ponge

ailatì Inamo

l ci amradidnao cilgoVVo

tirrel tuo snarepe ohi cn leosrevartt aetnemraloictnm e oi rnidattii cae lrednutrop ope l eessomorpui snoizamroffone ii e ltta

lleo drutuffua cllea dllequalropma iztni’llm aor

i ettepsi algopsio a dd

l d aeriubirt

-oo cilgisnol c

.oiro-oizaicoss a le-rap, mon ron-noffofi d e,àtie ivtaizine illu

.aracesi Pà dttia cl r iepe esracesà Ptinumoa c

n oa clrargetnì isnea bm, a-ne, sosrocsin di uo dnrea rutlua cia mllei drolad i vi e, àtiivttelloa cllede noiziso-netteo mcilbbuo ptittabil d

irrieeriiennirrnaa Guiia GullieelmA41o 20zzo 20ra6 M Mai 1, l li 1arraaccasePPe

o lli, hilIAIETILOPa citilopenì Inam roenoizadnoa FL

GuailemAtalusil rI

lldiiliicln aa itzazilaer’,INAMORsnei sa dngapmaa cn loa cilatì I

ireinra Guo dcitiloo ptta

à ili noigere nuc-oizzazilibis

i o d

n

n

i

n

i

)ireinraugneiozadnoffo.www////:ptth(

toi vo dsnesnon coun buanumoo cilgisnol ca atad

irienrauG, mza rozagar

.snèamora o ltalomitsa , henailatI

arettel/swne/ti/ti.inamorne

.idilai vto7 v3. 2n noi ctaila ItazroFi a dtsia lllene laicamran Fa idnerua, lailem A

lleda citiloe pnoizapicetrapa

-ailema-id-

o dnenetto, a-idnaci è a si

à tinummuoe cl

i

l

i

h

l

a GilAi d

tì Inam roenoizadnoFa Le cnno1 de 1lleo dtatlusir

sia lllei ntadidnac9 i 2edmAi tov7 32i ousi n oC

)g

li ei sii di i

dneri pnroii gmissroi pena ilatza Iroi Fa dtsia lllee ntadidnae c

iè e rtloni, ailatza Iroi Fa dtslgim° 61l iè irienrauGailem

ibbi e al

-e noisivà red

.ailatza Ir oilgi° ml 4o tatlusir roi

l

m

i

i rorotteli ettircso inon sonl 1i arapi (tov1 4e rtneM

ril Cea di, Veurza GzaiPi Illoa Ci, Vaihccea vralaS

a di, Vaname rotnoa FiVlli, Votano. Di Sreitrauq

e voi dlarotteli eggea sd9. 1e nho ctatatsnoo cmaua GilemAa i dtunetto

.mi roeli eggea so dnognevrop) %%) 7

.).cc, eotiucr, Votrapo sia Ri, Vitaromanni Itnao Sgaa li, Voirautnal Sea di (lloa Cracseo e Pcoul Fea dlotteli esroemui nttircso inos

) p%3i a 8rap7 (3u 2i sto6 v9otteli eggei ssrevii deni erinra

e voi dlarotte

, ottoi Sa di, Va i, Volegnat, occaa SiVi (i e, nmi roro

o nognevro) p-aibbi e alaro

1

e

n

i

o

e urato e venre ulli asracer

.ma ronosrea pne u

15

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 15

Page 16: Roma cultural magazine n 4

h

o Gnerazza. NrD

ida pn l la poon le crre caiiazziapssp

ie l lierre lssi eeei errerrroorVVo“

h

noizzianddaoe F Fotte FneddeiserreP,ireinrauo G

i d di viil d di i il de hvorroe t trha e c chiia e cssiattanaa f faiia frripprooprro p pr

mon ue umoomo cerro cbiib, l lioo, lerrobib

le

ailliattaì I Itnamoe r ro

a a dia lhtneenmallaoolo siio szziapo s sptto sseua qvva qa be hho c chmon ue umo. C Coom

laua slla sllleele ntte nio d dinggnoogsiisa b bi

i pnoizutitsinuom cleledapicetra paL

)rr)bea GiogiorrgG((Ge rre haddanamoomi cssi crrsaffae hh, c chaiiazziarraccromeemdde

uo a tvl dedo iz

eeprou eehcitilolelensènaom ràtie nosre pi dneoiz

ia l livva loua nua so l la stto lavvaorroa t tre hhe e c chrre e cattaoi v voo d di vtto dtiitrriiirl d dia i il de h

.inoizel ee lettusapo evittao tovi do ttiril d

”.àttàerbiibleeelea a d detta a diita v viua sa l la sssae ph

nor cea pracsePi dendnii a stadidnan i coctartsinimm aionizele-is

leele e nrre e naggaeeg

ausa leredividn-umol ceo dcadaracse P aevit

L.enailait

mao riaetiloP,acitbisnei sa dngapmacnoitadnuoy FteicoStso, sailatì InamroRi Fsei mnucla aD

è zi laco li elanoizani pnoizutitsiL

bib abarel meN

loraf

irassecsrei pdmaibAb

iza di’ll d

inoigen 8 r, iìnma-ilo penoizzazilibao ltaivva a, hsnnepa Oa dtunetenoizadno FI -R

.oerè z,eeprou eehcitilo

izzazilld azzbnuom call aotatnese prmoaicse4 a P10o 2iannei G dese

i enoizel eelli asradidna, a ci ntisiuqen i ro, cm roenos

libinopsia do ltartsigeo rm

izd FI -Ra FL

za Iroi f foa dtsia lllem nroresnr ie, potitral pedirin dd ua eilatza Iroffodidnal cn ioro ctnocaeo rsea ro hcimn aU

.itadidnai cea dtserevd aa erutadidnacnor cea pracsePi den

iàti-ac

e li e-ei nàti

iltì I

.ailatza Iannoa dn uerirelanoiza netnegio dcadnio stad-nn i uelibzazila

-ia llleo nizap sausa leredividn

ai c d, ema romet

g aelle neriresni idnopsi dehcitiloi pno ltartnocno imaibAb

sènamà rotinumrapp aenosre pelled

cter paa lonocsipedi onucl aerevoumir

ecsaa nngapmaa cL

i è, sacig

aznesI -Ra FL

maii scbinposro t, eìnhcitilop

bm aro

ereggele/eradidnal iehcitilo pedne

otsopro pi elibin-oizzazinagr oeo l

-o celli atnenetrcaitil poenoizpai

-m iehi clocatsi oiza dnegisella de

etanoffoelen toa ctavitt ai è

loe idleaiziduige pranulc alatì Inam roenoizadnoFI -

.ilraiggarocnr iei ptavitto amcaitil poenoizpaicter paall aili

m di ronavoii gnuclo adnavroma roietiloa Pngapmaa c lehoizzazinagr oelld a eesezzurb

vito meo ltartsulla ih

, mailatn Id io ezzurAbà dttia cllem na rometnemaipmo amaibb aelettaro Metl Aerotanes

i o dcadniso tadidnaca Gilem, Amza rozag

cni’llo atapicetraa phnoizadno FI -Ra FL

d e-ol,ai

,ca-im d-amino

aua sllei dnoiza

ailem Aertne, mn, iaracsei Pà dluo staoglai detn-aul qn io, ciloeld ia eilatza Iroffolin o, cireinraua G-aa rllero dtnocailatì Inam roe

16

raticellor ses pènamo ltartnocno imaibAbnumo celle denosrep

am (ropsia dl

l piame

-icreso eneil p ier-à rotinumoe co l

.sènamà rotin

i asradidna a c)ono unemlavoii gtseui qa dià stilibinoartnocnr iai fe dracrer cel p

nocni’lle denimrel tA

caitil poenoizpaicterpa

elli ainaera

erotanel sro itn

.ca

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 16

Page 17: Roma cultural magazine n 4

a ilemAr epa ilatIza roffoo ntson pi uà dtilibinopshcia di hloettaro MetlA

ireinraGa ia dtsia llleo n-ia do ltaraih

mroffoirelacidaraUn“drooe crtln aeu ba scitilopcetra pa lotatsop sa ho”ng

tr pa èàà ètreibL

e noizalum.etanid

eonizapic

enoizpaicet

idnal c, iiloettaro MetlAtnesero pnar. Emà rotintatnesera ptat s, èaracseP

o ilgisnocl aa tadidnac, irem Aelirp7 Ao 1sroco sL

.scooBnaro ctla’n loa ctanibbaa ilemAr epa ilatIza roffo

ocadnio staderotanel si it-umoa clla atidelanumoc-einraua Gile

ynoo T Totadidn,ireinrauGa

le denoizalumroffoia rtseuq

oga sllea dtrepocsia r lei’lleà dtilartnea c. Lelan

acitilo pazneierpse’leldemeli eli gttircsi retnem

o pnitlusii run c, iacitilopo ddol me da ecitiloa plled

mroffoirelacidaraUn

-itiloa pll

àtivittegogoudividni-oizidra ticipii ttn-adnofforoo perai fo de noizalum

.ailatza Iroi f fodacsei P devitartsinimmai areinraua Gilemi Aa drla cilbbuo pseo rmaibAb

.ilanoige rirsosess aderevi, dailatza Iroi f fo delannidroocl , iailatza Iroi f fod

atsia lllea nrainoizel eelli a-utadidnaca l

ireilgisnoi csr-oige rerotan

i asratimiltilo penoiz

E pHCNASO ENUS

a ertsero dt

ocitiloo ptitrao plognil sòupn o nehm croi ea dcit-apicetrai pza dnessa’r leE pedacco atseu qSO eULCS-SE, Nartsiniro stnei c da e

caitilpopicetrap-e-inaviog/swne

amorenoizadnfo.www

”.octilio potvnioi c demro f foelle da ec

-neiozap/ti/ti.in

-nemiglov

tinumocle lao nrottaersedl io nocudorpe hc

e me lttui t” derdama “liduigera pni ua dttart

citilo penoizapicetraa plo ctnemelo ezren t uets

apmd io eserppo amaiba Gilemi Aa srutadidnac

nid ei tterid, itnroffronoc

: sènamoà rocitilopo terinoizavitoe m

e èhle caizii s, mi roea dalocats oeho c-is eeho ctar-bi areinraua Gallus, itterid

o cnom sroanumoi clgo eeprouo etgga5 ml 2I

sol’il aottodzzazinagros eevea dm

i asratimil

?itadidnao citnau, qinumoi ctnai ti dla-isnoi ceo dvonnil rr ie po e-nemalral pr iea ptoi vo sig

.leaco lsoa cotalso-i reressò eun po n, einoize lettun t ielasrevsar teress,ocitiloo ptitrao plognil s

mmarrog i pehro ce v èeS

.ma romel ti alibisnesmarrogn poi cnoizzazin

hcre, partsiniro stni cedoizzazinagr oellea dn uer

, dicimi algas dimirn po itssd e, einoizel eelli asrad

vehm ca ronosrea pnu

ititrai pei dm

icitiloi pmm-agro ono sèehcitiloi pno-eilgec seve, d-unetso seres-idna celou v

zeffefasia dL

epsil rro itbma celaero tassal peduo a stivni

tseun qoC

o isrei vnidattii ce denoiz

.enosre pelle delaeo rtt-nel ca atte meho ctnemaibno usre, vertl oeradnd aeo iciogloedi itaccet serarepu

-ia rtsedo m eecilpmea st

d ii eil

mircsi dehcitilo petlecS

?itneimdepimi slau? Qilaco li elanoiz

eehcitilopi noizutitsielosreo ptteld eo etadidnacèhcrem pa romel ti aliba srtsiniro stnei ci dcitilopmmarrog i pehro ce v èeS

r li pli

-ab, sitnanim

ili gtato snoi s-a, neeproue-lem n roenoonnan ho nè-isneo snoa sititrai pei dm

, iartsinio s

rtemarapi coitilo pot

mei sggO

ma cotsueq

loi ptitrap

).cc, eititrai p aenoizircs, i

-itilopa lledi lanoizidarti rosrevartt aenosre pell deco-nemiglovniol co imairusi m

.otnemaibm

ehcn aednepi desroi f focitil

I Lo,rro,eerib l liboo liiozzipa s spaoo snu

erbiiba l li, l la lee, lnoiioniinppioop’’one urre unaen è noon è n, noo, nerrobllbn auattan è soon è sà nttà nerbiiba l liL““L

’ATTAREERBBEIIB

n èoà nttà ner-evvee ahccharrapproopr sa

itiloi pnoizilao ce lettutnoì snam roenoizalopopnd ii etnagerge, setailg

-nei cd, ehcia detavitto anar lei plitun

aruttirscira dttari ts

isulcnoa cl, i

-epmi’ll dearutluc “all dea léhcreo pslao f fatan di ueh c èegnuii gi su a cenoi), ei p

)rr)bea GiogiorrgG((GENNEOONIIOZZIPAIIPACCIETTERA P PA’’ PE

o,pa

17

”.EE.

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 17

Page 18: Roma cultural magazine n 4

in

p

a FtlunsoCOLOI CllllaD

ape Daa DnisorC

nivoie Glinimmea FNOE DLLEI DRO

410O 2ZRA2 M MAl 2 22 Meo d detto dneve’l

eugE “ “Eeniozzioaiccioss Atee AneiddeserreP,loa

ozzanEN

”usllusn Oaa Ome

”errartotsul qao cirogetao cvitoa mdifa sn, uelivicbbon ua tnevideral

a utnev, iativo mnoi s“V

òupi si cn o nelau-arepmn i , uelarerevodn u, ogilb-ra pa eploa cna u-i derecai tun c, ialle, nitnemoo m

sl

ol Ceà dtinutroppOessAl’la dassomoproloo i czraM “enoiz

o dtibma’lle, nsulnOzaicossA’ll de,ozzan

n Faa Slaa so lsserp, d410o 2zra2 ml 2ed

neo pul sn ioa clnair Oednara g leS

-ivoii G denumoira Plel aotarsos,”enno dellei dro-atseffinaa mlleo d

AMEG EUenoiz-ivoii G decilen F03.8 1er oelle, davitaizini’ro leis-leggui scallaa F

o ddneca , fetercnoci psodneartton son

utitseo ra e lnracnieh, cilarutlucretni is

, eenoizaicossA’lledediser, polapea Dnisl, ainisnaa PinotnA

idu ga lno c ,leinima llaemeisnio zzan

pp

A’

ngi samsterpee ndnecsop, senrloo cisnimircs

oia gL

-leo dttacsil reo dinoize allrò aei p

oirotirrel t aecsioro leisnel peu qe-sceron pa itrepsairatnolo v eetne-roa Co ftnattertlersosessAl’le daid-meFa tlusnoC

ida hii

. evitacifinlpemsezneirpeseerainomitaiditoua qtia vrtsoa nllee n

o ezra2 ml 2eo dtneve’a lsoioncar ai detnemacilobmi sarra1 ml 2ei dlaizzai rnoizan dero ltno celaidnoa mtanr

iii ii celai to dtibma’lleN

.inmauua tlle de elaizza ren

a dllei dmei tu, sinavcitran p i eenoinipoelarutlucretno ioglaid

evoumropi o dlleuq

i

iciana

o e-ioozr-i d

llo ddl monoa sngapma c

ittirii dea dletu-oizanimircsia d-oia i gr teraloacilbbua plle nelei drolai ver

18

.ait vidizavito metroa f fonuvia dlle, nannoa dl

o ddneca , fetercnoc

lle den

aa cllaossA’LL’

atleca sn ue enoi,elarutluà ctisrev

leo dttacsil reo d

itteib oemoa c hehr canU’l

izzazilibisnei sa dngapmaireda aa hmegu Eenoizaic

e alle da erutlua clled

tisrevinU’ll de,alousce nevitaizin ietsiverp

ov-oioti

li anoizaicosse a

,trop soll de,àtalleo ddnol me

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 18

Page 19: Roma cultural magazine n 4

à etisrevia dllei dmei tusa c lereglovnioi c denif

i .lgiro folerevoumro p

zananidattia c

.inimoi ulgeo dcnail faarovao lngepmi ii dlibisiv

tn iàtinutorpp od enenoD

ehcno avita

ilarutlucret

mi ioun i so, celarutlucgasio dul sn io, cozramizini’lle netatnocca rezero dtnel c aa ènnoa dL

elaro ttneo dlotio tneipi sdniuo qzra2 ml 2eo dtutulcitul m eacniteitulma u detnavireza dzehccia rl

n do cm eron do ceralocit

i ii dsrocrepo pno seN

nci’ l eneioze denoiza’ltnemadnoffoo pnrel pa id

a alouca sL

rei pzzarabm eelaicoo sig2l 2ea dvita-neireps eelle

.angapma ca acolloi ci s

-neve’ L L’.elaruàteicoa sna u

-oizaa nsrevii d dennon dainti e detlud aennon d-ran pi itaivv aenoisulcni i

za inainomitse ta evro.elaico sneiosulnc

-argetni’r lei pratnoloi vatoue rlaul qo anrotn ielaotnemurto s, lelapicniro p-if setroa f fotseun q iemussa a

a.vitaziinongator p iitnionv coons

a gdarta sllu si è sesroF.àtiuniton ceondnad

a so liloggrn ooa cinomitsmacn io ssema a hmeguE

sA’ leho ctterogl peo ntudsnaa Pinotne ArossessA’LL’

-i’lle ditsione. Natsuia g

zanelaa vua s-eteneo pmenoizaicoss-era ci hnis

po slocsuniml euqi sred deh calelu q,”erainrats“

nnoe da lra tnnoa dnu’E

.itteffefi aoui sa d eenoiga, dinoizidar teu sellada sllao dnatnon lo neo stbro utsetnon cn ua itivvellada talaa ctat seresse

, c

i dllevii ldo ngetsosl Itneser p ,neemoà ctilan

atii vdo izap-netno ceve dannoa d, len

-ilea rua slla,arutlua cua s-tartsio dnaballededneciv

i p

itavelù ei penoizurtsi ii dotnemignuiggarl ir epo

.neiozatseffeina mall neit-aiziruame nno denucl ae

A)o (B BA)zGiovinazMA onlus EUGEioneociazsAs

–MA onlus

ll, difi pi n, deritsei vo ddoo mus

ua slle, dellea pua slledottapmi’l:”neioncara“qi do natser, eralrapA or lei prapmà ii ge èhà ct

denoizautia snn u ienailllao taicsala hà teicosa lllao dtaicsa lenei ve lehcpo slocsuniml euqi sred

iiie, disrirtui nle, daugnia lerloocledannoda tseu

.roo-inutroppi o d-atiennodeleho cizapo slatii vdo izap

dt

megu EneiozaicossA’lled cedicnio, cailatn Io imsoa llleo dvitnitsie droloc

erolo celao tsan a coN.leaic soàtiliibsivnl’ilena cnno, danno deuqnum

r eeloi v deracreo cul sedu selle, dimuffuroi pous

.amerolol cn io c-izzal ra attoemo, cotlec s

,àtingin doa c-o ceressr e,inoizom eeu

otutitsIl’leni BnnavoiGetni icioggnio tuvaa h

idlamir Govisneprom coo ezzanivoii Go dcsoi B

.a Slouca sllei nlarutlucr-adepi srorcepn oco izin

oizidnoa cnn uo ittacsirro dol lu sà etiligarro fol, prooi lu d settemmocsa smegu EenoizaicossA’LL’

.alo s eeligar, fareinù qir pocn a, eannoa dlonizanimircsi di deram

evid“o mou’o lnagennai cpitoeret si eziduigerP

-onii m denoio diredisero delluo sirpro, p

a epucci oa s

-arta slleuù qoondne r,eonnun i” osreossep sehi c

, vamitsotua, ”enegidni“

e “nnoa drtnti’ lontauqettao Mirato se lhcn’ aE

i ddrabmoLotutitsIl’len

-utlu, cerecseri ca dilog, v,zazeruciso ttodropa h, ennon do c” eereinartse “elarutlucrent ioibmacsrenteramreffefd a, aisingao Me-nolo verotacudo esseto s

.irai Bi d-idlamir Govisneprom co

eeilgimaro fo lero ltned

, millevii i lttu, a tàteicosneo dtnatlon so, nzanar

iea dletu a t e

ehcna a, martsoa nro lt

erettea mdpmo cansa

eetnemlar

ezneireps eehcno aton m i

otna t,elarutlu cneiozitepia dtroa sn, uetnemlaico s

19

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 19

Page 20: Roma cultural magazine n 4

F

aitalli I Italìì Inamo r roee ronizziaddaonFFonI - R

si nna3 4a D

in ieLottutn ia rbeleci s

seu qerarbele cree pvitaizi

oop dleaudats

roiga tseuqo nocsonocni ann3 ao 4poD

.olopoi pza dn lo, celarutlu co ecit

delanoizano ldnoml i

si nna3 4a D

ertneMnevi elgoi stnis

mireffeirumo celilatn Iisea rrtstanroigin ieL

-iso usl id ea tanr-on coi ntloa mr

-zelovepasnoa cn l-

.mo rolopol pe d-retnia tanroia Go lottutn ia rbeleci s

diia dlli ma ua hvitt aenoizapicetraa p le

.iurtli atn dà etnoloa vllea dilan bo inom ei roun co illedol mo atnemeha clleu qs èènamà rotinu

a dvitt aenoizapicetraa pa licre pehcna a, màtilibasnops

r ne, pemissihcoo pnoa stseu qerarbele cree pvitaizi

hidihi cCcitsirocllo f fo eilanigram

etageleo rnoi stneserpà rotinumo certsoe no ld

etni itterii deza dnesrpmesi sauq, ìnamror lei ptnevi esroemunnee vhi cnneceo dnoS

.oop d,leaud

l dna u

-e dm e

a f fa-lea dèhc-or nats

ii.c

ilou rereglov a sonos sènamà ro-nau q, eitasser-erpa lza neseenoizalopoa pr lissomroo pnogn

20

numo celle denosrep

oizapicrebia ll

o ssnes.sènamà rotin

vidn, e iamir, pavittello cenoame’lle, dàtingia dlle dà etr

denoizeria dlle nevoui m seo s

pma, citittabio ddote crevoumro a perauna u heo smaideihi cC

-iv-na-le d

,ehcreci, rengap-eo mtseun qoe c-itnoo csnen sa u

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 20

Page 21: Roma cultural magazine n 4

.itterogp

izacinumoc, icilbbupi t

e 2lirp8 A

itazziralo pitat soon seonial, itterogpi , ecnunedel

dee dllenaoizzinaretten iaa ittanaroiG4 - 10e 2

d h, eerotinel ge delana do ltaivihcra aa hrut

om r romolloopoop pll pe d de

otattegia rd h-ea picnune

.esai bi dnerzaziroiretnii do cilbbup

nocsidepm ieh ceigetartso esrevreo pmsinaccem

n, ienoisivia dlleo dtnev

i pza dzelovepasnoa cllednumo cellea nticsera cL

noizd a eetitsoo cnnah

i ptnevretnic sellei nrroeo ttnar teP

elaiznatsospsroa plluni no dvitatnetittaippa’leln

-oizamroffonieotittabil do aio dsuffuno co e

no udnacsen

-roo f folopoi psènamà rotin

-ise’ lerzazilamror nei pn-leci s” dametsisn “o utiutiìnam roenoizalopoa pr lei pilge deigetart selle n eetlec-ri eratnemeli etna, topme

.atii vi dnoizidno celle dotnemaroilgii m devittep-n aeh cenoizzazilamroi nn u,etnetsise’lel dotnemi

n i poi ctatsiuqci atatsnoizavitoa mn loi clibi eliboi mnem b roeilg

i etunroC. “ilage lesepsmagal pi abmartno ed c,otairatonlo vi deonizi deliv ciacinune dal

ii dtnevron i pono seh cen-ommd ii e-

.”itaizza mi eelleo dtnem-nannadon c-aciossa’n u

i elarutlui crotaidemi “s prònaom rmosinogatopr

eloduari f frsriutitsor se pezalopoa pllea dvitt aenoiz

o dssecropl ieralocatsoa sa ltatnevi d, èelivià ct

i dnoizaicossro atnom cro, aitniro stnom c roenoiszazimertsd ee eracramiR

a ivitt aenoize irzazilam

tnemsalodoteedotua’lledo nalle dot

a cmetsin sU

.tentes

le” dilaico si e-odnenoop prl aetnemetneìnam roenoiz-apicetrapi o drea pigetarta s-eicoa sllei dinoizaicoss, a-ivia d lerza

-umoc//enosre pei lun ca i-apicetrai po dpitotrol pe i-ro nre potatnemmar f fretatemsi sn u;enoizanimrte

eaimoontua’lle d,àtilamro--zilamror neo pviticreoa c

i p

cin vn uo celabre vetiliosrots eatatne t,neios

e mettea a stannadnoctaciduigerpèa nosrepm ua roilgimaa ftseui qdci a rtee libommi

. Ailanee pnnadno celmuco deticellà itivitta

q

.asai co dnican ure p,ne-ulcei ri dseanun oca taloa snm uitnenopmoc

-aa f fand u. A-la detatnem

n i p

sal pa desrevi, dilovennage dnoizucese’ l eenoizudrop

ocn. Aotnemarepuro solaee rvitaizin ielle detrapiseì rnam roenoizalopoptoerets/iziduigeri ptacid

zazilatnemurt sehcirotS

.ma rometi elarutlui crotaidemi “s

mircsidcilbbupo dsrol ca

eoon sNon

rtl aàntolovm sà rotin

a ivitt aenoiz

leo nloo stass-n ietleci se d-ia ri lga ogrlr ie petzazila

naro a gnotsiao lsrei vpit-ai e rnoizza

le” dilaico si e

atrecca atat s èenoizanimatseu. Qmè è rohcrea pcartselaa pnn uo itoui no d

:e sitalos iidosip e

.iuri etnevi ea dilan bo inoumoc//enosre pei lun ca i

eun qì inama rorutlucri po dsiceo dnnaza heuo qssemo enna hehc

i mehe crio dmmertopo gsao ctseuu q s)op

a nm((meracoigo dneloVVoednarn goo ciziduigi tea ntamreffenoa ctats

cin vn uo celabre vetil

ailgimaa f fatsa leravreser-netnea stseitartsiga i m,oiraiziduio g-protn oa n.ailgivare mii ddare gri t

.asai co dnic

fid izfi diecii r devitaizini ii dsracmi roe denoizapicetraa ploizaicossa’ll deatiscercaL

iozanimircsi dalle dneiozi ettirii dee dnoizamittigì vname ronoizalopoa pl

sal pa desrevi, dilovennag

denoizelaul qiirateirp

a mlledea d lermir pehc

mla datmircsid

liz-nune da ecr-ilpitlol m, im-ldeeomsino

.elaizza rneio-zazilagea l li e-elea do lsreì v

leo nloo stass

-artsigaa m. Letnanimircsi-avitoa mo ltamreffenoa c h,avitropa srutturta slleo di-rol po atanoffoelea t, heronierotinel gee dlanea picnun-egide r eereilogccai ra dmireinbiara ci deollaiscera m-atrecca atat s èenoizanim

eo pidicimn oo upoD

i edamono noi sragnizduiger pi epitoereta sdoffonisi dalla ditnionvcrevo peressa eo ddom

ro loo a ldneilogm troeun qì inama rorutluc

-asnopser re

.”irevo pi eilg “ehi czid

eeonizamro,idamo ni er

n, iasaa cro lailgimaa f fats

.osa cr peead accalluN

.ipitoereti slgei e dttecenoizzazilacidaa rlo srevnai hamme, sinam roen

eeporu eionizutits ielledrevol ge dehcitilo petlecsoffonid eenoizamroffoi d, aic

-noceri pedeottodnoo cnn-onna hon n,

o enailato inrel, enoizamro

noizacidnevi reì lnamroa pr lei pnneceù dia pD

-ittabi, i dinenoizalopoa p

21

21

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 21

Page 22: Roma cultural magazine n 4

22

bilità di una persona rom, un folto gruppo di cittadini ha aggredito le case, le macchine e le perso-ne di intere famiglie rom estra-nee al fatto. Le forze dell’ordine, presenti all’aggressione, hanno individuato 4 cittadini violenti e denunciati alla magistratura sono stati rinviati a giudizio. Il proces-so si è concluso con la piena asso-luzione degli imputati. Evidente-

le persone rom ed i loro beni non è un reato come per qualsiasi altro cittadino. Convinti soste-nitori della magistratura, questa sentenza è estranea al fatto che il coniuge del sindaco di questa città sia un magistrato del Tribu-nale che ha emesso la sentenza di assoluzione di cittadini violenti, come documentano le immagini delle telecamere pubbliche ed i testimoni presenti alle violenze.

Essere rom è un’aggravante?

Le comunità romanès devono attivare un radicale cambiamento di metodo e di strategia, non cadere nella trappola delle divisioni, e passare dalla media-zione alla partecipazione attiva.

A fronte della facile e diffusa tenden-za di elencare e denunciare i proble-

e costruire azioni di sistema, inserite in un contesto dotato di senso, per dare risposte ragionate ai bisogni complessivi delle comunità romanès, soluzioni che non siano staccate e lontane dalla società, che sintetica-mente la FRI – Fondazione romanì

di una nuova romanipè.000Una romanipè 2.0 (due punto zero), intesa quale processi di conoscenza/coscienza dell’essere rom e dell’essere minoranza nel terzo millennio, con l’obiettivo di alimentare un profondo e radicato cambiamento nelle comu-nità romanès, nel dibattito pubblico e nelle istituzioni.

L’elaborazione di una nuova roma-nipè che deve basarsi e partire dal superamento di quei meccanismi di introiezione della discriminazione che si produce negli appartenenti alle minoranze culturali investite dalla violenza anche simbolica di contesti maggioritari “interiorizzan-ti” e che minano l’autostima, nutro-no il fatalismo ed il vittimismo, pro-muovono dipendenza.

Elaborare una romanipè 2.0 signi-fica anche mettere in atto progetti con il protagonismo romanò, spe-cifico e non esclusivo, valorizzando le positività, le professionalità e le potenzialità presenti nelle comunità romanes.Progetti che NON siano sostenuti solo con contributi di enti pubblici, ma anche dall’autofinanziamento delle comunità romanès e da contri-buti privati.

Il passato ci insegna che non è possi-bile intervenire con metodi adeguati alle emergenze sociali e culturali ba-sandosi esclusivamente sui contribu-ti offerti dall’ente pubblico, perchè il semplice adeguamento alla burocra-zia fa perdere tempo e fa allontanare la soluzione delle problematiche. In questa 43° giornata internaziona-le della popolazione romanì, la Fon-dazione romanì Italia rivendica la visibilità concreta di un diverso mo-dello di interazione con le comunità romanès a cui tutti possono aderire.

8 Aprile 2014 - Giornata internazionale del popolo rom

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 22

Page 23: Roma cultural magazine n 4

23

non cadere nella trappola d

dall’autofinanziamento d

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 23

Page 24: Roma cultural magazine n 4

o (nitaei T Tennavoi. GSo vtnul pi

3 1aicnemì 1devoia gD

o tto raggaeeglleeD,loliri CassneaVVa

otsuseto i mc

, hoccoRoo cllir

enno de l)HCo (iA dEKa Itidneo v

sose prleipr A3-oe a Dlirp0 Aì 1

e dlle dibasnopsspeo - Rzzo - Rzurrue Abnoiggieego r re

deev sàteico salla dotano dn ioi cttodroi plissei tttaffaunabbul po atatnesero pnna, h

a Dicii L denoizaroballoa cn lo

”ALALAYYAo “tto “etgoogrrol pe d de

mroffon iiroigga mrPe

seretni ittodro i pereva dnn uo, celibisso’ pE

seln i-ilbia D

erainv iionizam

.itas-eci, renoizanoa d

etanidroo, cALLAYYAngepmi, ailatì Inama Flle deiratnolom vroo (nitaei T Tennavoi. GS

àtivtitazadnoffop’ onUotsuset

-ia Cssenaa V Va deotterogpl enetan- roenoizadnoa Fenno de l)HCo (

.lianoizuttis iàr lei pdno f foereilogcca r eenoierecsonor car feà ptinutrop

deev sàteico salla dotano d

renoizdanoffoo@ffo@ni

:l aiama enu

er la l.se

tii.namor

24

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 24

Page 25: Roma cultural magazine n 4

25

25

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 25

Page 26: Roma cultural magazine n 4

F

aitalli I Italìì Inamo r roee ronizziaddaonFFonI - R

oizamreffef aeu dea lrtatuicser coonsa Péhcrep, «an

RetnemarecniSOMRELPA

n ca ivroa p l èea nivli Si enooniziddarton cè c’Non.»iu qaaii p, màttia cia m lo èmrelaimrelapetnemadnofforo, pmo R

-raeon,ec-ati

tid

a Rilgima f faednara gnu8 a, 1itemhaa MivliS

ppn a uedolpsì esoCua blla derednicserpnei si sea l, manailatiroa f forua pn, uidniuq

o ld, fizillid

mrelaa a Ptussi va eta, nmoa Ra dtineogmir, pozze mi enn8 a

eo dnaio pdnocel so asualp.aizarcro

eseao Ptseui qa dnidatti cetngea lr lea pirassece, nàtilamr

o l-,omia d

ilge

aeegg

atn Ii ireinarti si dlg

narepuo stnuiggao rd

r pocn aa è, melica f fan èoa nil

o ldneca, f faeizepiree pllio mdn

P

ùir p-oo l

t

ParPa

c

eca tec

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 26

Page 27: Roma cultural magazine n 4

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 27

Page 28: Roma cultural magazine n 4

occi Roa DiciL

iia fo lo fH

n ca isaa cllao dnavedo i mmavitse. V Ve..otro’la fi ltnav areadnam

sio bnavevi arotineg

readreai s“M

i c

, eomavatibi aun c-a cehi cnottao i m,illava, i cailgima f farei poi no dngos

-ara e, malouc a s-no atuicaie pbbre

cesi esan cÈ u

a cruapsseta sl

ilgimaffaueqreffrea

?enoizautia stsuea q dmo. Cadoa c ledroi m sehe cnaznagorrn ao innaritsevar teha cattcec areessn eoi na druaa p

an ho nelaei l deh cegga getlao , mori rtlao losreatnue

dihi chvao drebru brearbmes

n m ureattepsii r, dailgrearedisnoi co ddomnigir oei meo lmo aImai c dehcnae nceapactna i preatroi po dnge pehcn. Aosson poNreagennii a rai mreaa f fal

em.az;ita

-naret

ii eliicimi algi atnav

òu peho ctiran m-imaa fa lrca sortsol n, imoi r

.ircanimmonon so, ninola-ogrei v méhrce.inigir oei me lre

a frearapmi i dreed

… morova lrearca ceo ei h, liduti slo greso pron loo ctagitio lH

noi s m, eotirao mima pnitiua f fuo lttao f faH

ocinaccel m irea a f-

ilgovno i lemoa c… mreadnd ai atatroso e-saunitno céhrceo p

i aeha cssemoro pnoi cmrasopr sea p

i dggO

oo nttuta lllei dz

znareps

gabo sho lssaP

r nea p, misira clla aploo cmai

.reevo aleilgrao f fasson poueo q i, eottuo tnnaà hto eroa l

oilgemo nadavesocelehca z

r ie preai f faretoa pso co etailgon c ireipa a cetanroi geie m

inta fa foà li d teh cuegnas

uer qeo pcidomsap sretireffeà iga isn onu to tbreirei f fe teh cenoizareai paà htlan re, iilivicrei vduihi ca trollE aa n… minoizidar ter leprl p, iasan co è idnauq

no cedeihi c teha cm

ior n

lue-

…o

-nr iaso

readnr aea pzro f fooul t i èeho cllue-oma’lo losÈ . a-naui qù di pebboroa lni ua druaieo ddnol mo is.ceilpme sn èoa n

ottepsio rdnoffooroiggopp ai elgis

r fli i

run ei umraibmai cdo angogrei vo m. Ireaffaa dssemorpio rnoi sm

, è uanisomele’o lttaffamaa f fartsoa n? Lanis

o cenavasne péhrcepo nttao f fannao hln o ne

p

i didil r i-

.ollreral cr ieo preedeih a cehcno a

iai mlgran foi na deh ceso cellea dn, è uiaa mn hoa nilgim-omele’ lessarco ce

reartneehcnaeo n

inomresa d; milossaa c le

… a qori urcad

emacimn ad è ue

esa cellborl pi

lili di di, selibidevrea preinan m iehi cn

i cuen qi ircapiti so dresicea da dtarpmoo cmmreasa lcea scaù f faio ptloa mri epmei tue… a qvan ln uoà ctingii d’ don pi uei mo dtatso cebbreae stnenoc, eenumol cr ie: portln a

a emelborl pa i, miralopo pedeii d. Cisira c ln èoa nmel

ttepsil r iehcno atsueqlgimaa fr leo pmaibba

… iinibmao bnabu rehcota stsuei qo? Pitruegeh ci enibmai i bbur ledrei c teha cnosrepo si ltsreetnorffff aemocdo nasnepa soco so I

.intava

i, s-ai caa delic-ovon-onara eore

.aiznaffani’r leo ptnoc, eorca sa èieho cttepsil r… iiragnii zlgea diro-nitsi etsrevo deeha csne, parda lani uo ddraugo suTTu. ilivici emi

?azzeteiuqrera iusipar cea pgolocia psl

reacoio gnoilgon voneh cceii dmo dnauq

d a areaunitno ceved

.eloca lnu

rear f faea plogn rei is

alleo dvitol mre ieloui v? Cien lo creettehcimaue se l,aloucre a sadnd a

i dreotidnevil r ire

o dnovivno sehc

numocrtsoa nl

n ta uregi hccir

n ti ucodio rnos

.otsuei qo debbreron vo neha crucio sno reilgima f faetloi mgg. Oàtiao dsulcsi evine. V Veailgimaa f far

a ngori d drealrao plol sù iban tniacoci do navaznipmiri sà ig

.atia vi lcodneilgo to etten talag, reaznueqnilei di dtipme

o pdoo mcinu’o ldnauq

aglel ii dasolcau qoictne delao mto s? Iem

o dne… è moren na irnar me penal pa iburl p, iettzezao mnodnrepinirtnoc settemn eonircatidd aceilpmeÈ s

pq

,ormoalla-lea n,an

-na

-nav areadnr aeo p

soso peom C.le-cao fdnauo qrti detnueqnileo d-ovai lh, creaigneho ctanoisnel pehi ccitilo, i pieha ctsiral b. I

o p

28

u, qocsengan co inad

o g heha cirota snÈ uq

onnareizini idniu-

n ioo ctsià vio g

a a cloccipno gets vetreC

n ceoa n… maloa si dmricua a co dtarapmo i heh cehgnu lenn

ueo qssoi di dreepparti s metlo vi q

a ta d da Lllta doccaa r razza rnainomiimsttieTTe

”?àtilaglel l’i èit

n ceao d-ue

occoa Di Ricia L

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 28

Page 29: Roma cultural magazine n 4

I - RF

tanniammci otni sm ero(r le pedacca

aitalli I Italìì Inamo r roee ronizziaddaonFFon

.)it-itnism -C – roS Reruppi oìnam roenoizalopoa pr l

i (tnanimma Ci etni, SmoRoizalopoa pleranimoned

)?i (:ìnam roen

ossergoncà rotinumoco 8 anroil gI

petaniomnUT)elshcsin, kitni, smro(ri gdnar5 gzalopoa pL

ICE Donna helaidon momirl pe netinui, rsènamà roeE lTTU1 T79 1elirpo 8 a

.ìnaom renoizaloop-edetnemavisulcniETTU-am, rosehcsuona, mèla, kippurogttoi svitale ri eppuaa dtsopmoì cnam roenoiz

i pza dnetsisa ertsoa n lecsO Neha ctleca sn; uetrd aazamroffonisia dnr ueì pnamopopa r lepo nnado misen

i Ro dcadnil sea dtleca sL

?amoi Ro dcadca stseuo qtireggua si hhC

i do elopoi p-onociN rOataer cenoiz- roenoizalo-ne’ la èmoi R

-nil sa atlec

lleui a qtnenetrapp aenosO dTTEPSIO RTACNAM

o eslaffa, etailgabsi noizanzazilito u//o u eeraiprot, selaredi’lel dotnemeelenoizalopoa pnumonea dtterroa cL

-oizalopoa pl-re pelleO d

noco iggepo -imone derza-utlu càtitneomirl p i èei denoizanim

” ditrepse“mitte selleN

opì (namronni’, lareidai btnemeleettui to dv

ossergonc

ìnam roenoizalopoa plle” dio dppurn g uesroc senam

.)èpinam roò enamo rolopenoizalopo pemol n io e-naa b: lenoizalopoi p desail, gsènamà rotinumo ce l--ICE Donna h,elaidon m

.elrautlucertnia dmroi f fon ogeratsartnoc

a rorutlua clle denoizulove’lr oe, pìnam roenoizalopopu ci elaicoi snogsii be dennemurta sll as eènamà rot

e denoisivia dlla atzazilan

aigetarti sa d

ì enama roeralocatsr oallei dlarutl-oizzazilatn-inumoe cll-

i cnailati Inidatti i ceranai merettemrei pn moN

ailato – Inailat Ia -nailatietnemavisulnc ietanim

ettui e tlanumoà ctinumanoigeà rtinumo0 ca 2da ènailat Ienoizalopoa pL

.nei a qpp

imon i noi c-imonei di d

.àtinaneiozalopo p

-oneo dno se-o0 c00, 8ilaatsopmo ca è

pa p

.neioznettaadnil s iehchcanro ceL

offon ierinroffol sai dtacer

teicosa lled

atlon moo ctatlocsa ao hcaonatropi rehcitaidee mh

-i r eetsopro, pinoizamrore pelatipaa Clleo dcadnil sonosi sa nailatIelivicà t

mo c)c)c, eehcra Mo eizo otene V Vea eilici: Soipmeserà tinumocù ipo eudi di cnailati Inidatti i ceran

opprotru pem-a Leruppo orep(i lanoigeimon i noi c

ralocria cnusroci snroig

o ddnerppA

-O Nenimrel t icesilob aernoa cmoi Ro dcadnil si isie neh cehcanro cellao d

29

29

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 29

Page 30: Roma cultural magazine n 4

ioscncoirr iitabimacoi cei. I melibaffafff aerepmea sr eete dreoul ceni pua c deseaplI

o pccEsennociragnizau qehco llueQ

-etos setnemlbiionoi slanoizannoasoiroba, lcelo dre-nea g, laporEu’llavori to sgnevori p

ngio sragnii zsramaihé chrceo pnnapa creesi men lo cenoisi ilodnette mrepmea si f fa so s, le detucsii da sidei meo ndna

repmesednreprosi mehco

inibraa CknaBl

vcei re eorn eo utacida ssoclau qessacilbbup

tr e aetsivretni ilanoizr oe, pmoi rnibma i behcre preemacele te. Lirag

-in.en

ni iilgeè,

-etno iipma avev-uia gr, eioi nu d

ueqnuih. Cilocit-asne sreenettr o-no anavatiugesr

. oid oelfolo vnoglovii ri slanoiz

a o. Mellea pia mlled, a caznanidattia cia mlre dapuccorei pmrevodrevn ao. Naeporu eenoveploco nosceileffenioa lr le peho cdnenioscncoirr iitabimac

, diggO

amneico o aroval

repmesi sa mèrcop se

o pccE

no cei mo dsreo v-annoi ceii i mgga o

reolol cea dsua, a creatseffeinai mre d

io dtasnei pai mre-oinU’lem oRi i loatia vtnusreo pro

etos s,etnemlbii

preicsi ua drua preevi arevo, d

.a o aetnarotsin rn u ireadno o a

ni ecimi ao dccan so utuv are. Hoiditsa f faéo nsub aéo ntati s

a nragni zreess eer me. Porc

ngio sragnii zsramaihé chrceo p

ne s eetnemasoilgogrotral pe demol ned na

n go cemeisn ienumoco stato sllei dtissarap

succai geliviri i prceilgo itatrosa evine, vion

retlometatso nosi C

i ge denigae pllu sessrevcei re eorn eo utacid

re p

l o a

noo. Hno

in

i, sangogrea vzn,atsilanoizao nti-ehniki sppurn getnea g. Lelaico

reessi ei dcodnas-oo a tnrevol go iio drtno cetlovir

.ilanroii getno iipma avev

ta etii vo ddoo mrolam hoi Rtlo, melaid

titge linidatit comais, moicsan f faa ubre’a lttut

i Rea dvitala reznaroigemoa cihccavoa SlL

ilgvoni, aimsimidepmisan bon

o emsa dvoun

zaa NL. Padarts

, dgg

onoi si smissitna tlo itaibmao cnna-

.imitoibbua dznea s, m

-onom so. I Rmoi R-gaa ma l hesea p

.itatadnocessa ai hi lrartnol c, aretsi etsueo qdon mussen no it

n hoa ncilottaa cseiha C lessatsemo. Cimsimretsi elo gsre vsal f fao isrea vcitilo penoizreia d

a so ltlcea sa hccavol senoiz?éhrce. P

p p

onizurts inona hitlomageipm ielou veh conetrapa rtla’llada m, re

n vo neho ctte deneiVo mnom soi rrtsoI n

o.atsto inavatroe ptseo trolo drtnoi ctatlovio rnos

gg

i e-rean he s-icaua s

p

-at noi con n,eonetnats Nono.ilra-ussenè’cn one-arovao lnoilgon v.itacitiro ctloo m

olleo dlobmil so iea lrpo s, eioi no d

, sgg

ol lo itaibmao cnnahtnemilibatsi resimn ioo cnnahi ragnizi ngnevorpi uca , ditsimo mnorui f fu, comsilaicosnidattii crtli ali gttutlai pe nenoizatibo atemavisscecu, sorovalteicoa sllei ntargetni

oi i Ronoo cmscilbbupsilanoiztnia vh

a rellennidattic

o onnahtsi eGl

-evii vo ddoo mronone. Sitelosboi treeviva o taunitn-uclA. oiehcnao ginomirtai mtloo mlo itto sehcn. Ainemo, cilatati szza-uvceio rnna hetnno udnenett. Oàt

.motnoo ctaria mmmargorn pn u

zal r io emsicsal f fa ietnemacnenets so,ableto Knáira Mats

a e ntsimretse’i lnoizel eeo lthccavoa Slllee dlartne cenoiga re

no asroco s. Linavoid i gi enrà ttiralopoa ptloo mtunetto o

nue ai dmitli ulgei ntsimret

.eovrtlaatm soo i Rtsuer qeP

i dnimol uai dtapuccogallivi edi tlomì soceoi clanoizanitlui mtav

avoa Sllla, dognevorpa relle. Nata deneii vcmaideiho cdnau. Qon

ort-izod-aa e naihon

a ir,in

eho cilgeo mnn.ireinarti sraffafa’i d

onoso nrotnii gg,ehcirbba f faen lo-irro anoa sihccevoa d denoiga reno, naizitsuio gm

30

. acitiolpira ctsuen qoo clraffa

bia rllao e hnroig

a cideI mda ecimonoci esi

ii zl gi erevoo i psre venoillemrono eizapo stao dnnao e hgo otaiggeffefffaihco snnai ha c

o proa lo ltamroffosaro tnr, bkáňilai Knretni Ilg

o ecir Feim Preelautta’LL’

-nieming

ortnoa ccitiloo p-na hetnemacsur-eo drtsinil M io e

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 30

Page 31: Roma cultural magazine n 4

ihi d lreallorco ttafr evai di tape vetnemaunitno. Cmoi R

i RlM, pitanutroffo

tnasteffeinam

i gi,aimonoce’lre-locno imaine

iì f.evortlo aressreii d séhrceiat stomai S.daehnik s eit

i ii i iGl.edo letl aon coond

a attoa llleo dpmal cea nm

a Sllae dcoa vlocciP

lll

-cecm eoi ra a

aihccavola S

atst b hiilà stin: uitsirorreo i trtnoc

aihi c sehm coà Rtinumortsinil mea dtseihciu rs

a èiziloa po lsroco snna’LL’.moi Ra arrueg

o hnretnI’lleo drtsinil MIi tudesa rocnao nos, ehcsaraihci de letnatsono ne

it

atsellena icoo i rnarcceua c, ltropstisrevini utesnoo ctualtnemilpmocl: ge memoc

m noi RtloM

tistid iallei dlaicepà s

.avadloa Mm-oa cnn u, io,atunevretn ia è

otaraihcia do h.itsopo roli a-ettori gnoiza

hti dn b i--rapi en, eiraivorrei f fenoiza-cao cnnai dl, gueqnuvm oo,ilriuger se petra’ la erutlu

oo ltaicsao lnna hehi cra-neduti sla gr tehcno asneno unnad h, eolopol pai dt

o inovcei reh, csdaehniki slitanutroì f fosoo cnon som n

d eil r it

liti udloi i snibmai b aread

neo pnovei dnibmai brtson, lorovall ia cnamm oRi a

a lni umirr peo pnocudnocni citetapi tnangesni iGl

di--airetal mi a

-or a preasniedi rdame

asoida ottoa lelouc sellen

o vtibua sm hoà rtinumocma aa hvtei Do dcadnil sIoa plleo droval le dreolavgnio zni u dreolal v ienoisetter melon voi no dtammrel pao dtaiggopp, aortsttu. T Tuenno delli atnavadtnavaé di ntamreo f fenoi ss

asi detnea grevo petnemoatnosta bonna haizilop

naua qdrocirnnaa hcilotcaugei smissn un èoNl c, aatsocsan n, eopatsega “llei dmroffoa t, helartnce

reoticnil vI ireartno en

rea pzneloio va leho cssemm

.aizilolo irtnoo crag-sucsin d iree-reffefa ar, heim-inil ma iivatéi nnibmai btno n, eatamr-atnistidn io

ottoa sra eihccavoa Slo ldnio mttu. T Tuiulr epo tatovo -taa cseiha Cllei dnaitsiri cc-sitna tehcehcnaeno trege.ocilbbuo pttu to éirartnol cenei veha csoa cn un éo nsail, a”elanoizaa nidrauga “-in uei lcaugei soua i sra tenoiga rellei nnoizel eelle d

.ehcetocsi dr ean b i

vrea sveto, paihccavoa SlL. aznar

i dtitrai pi atnava deneihcsrepmeo smaissabb. Areorreo utat sd è, emoo rtadidnacéo ntsoporo pmaibbn aon

oizeli eo dpmen t iehcnA

coa sr lei plituni iressi etaressd e, eomsizzal r ireatrop

oa m dreiv

-oiggai mi dretso ne lreossorn go uno utato vé

moi ro, nin

.àtei-edisno cree

o ummartnocn, e ileton huloa vn: ue a memo creatipi p, vacea Ccilbbupea Rlleda Sllleà dtti cretln a ia evals

a Pretadn ae… sreia dsoC

uaa p hetnea g léhrce, pena dtsueo qtatio cnnan hontatnevne inoizavitoa mnu

o vtibua sm hoà rtinumoc

oa cr le pénné,ihccav

tnei sn soNuen qo idnedmo nuclauQ

n go imreaS

i H dreetol pinaua qdrocir

io dppurn go uommaicsaa lt-ae cbbretoi p

a eihccavoa Sl-itar, a Baga a Pr

.realrai pa dru-oizaraihcia daidea i ma mtrea pzneloio v

oimre pehclaui qa dtsiuqnoelaniozanretnitropslolne-olsi lgu seizitoi namo not

?eseao ploccio ptsue-cecusa tsa soca geipsi m

-poh srea a f fareadni ao ddarn g

.reltii Hottoa sra eihccavoa Slo ldn

.neiozucesre pi dovitagneesso etirefferea pa h, mmoR

omra aznevivnoi co dip, caretna iporEu’r leo plledvrea sveto, paihccavoa SlL

oipmes eree

n ioa ccino-mes eemo, c-oa m dreiv

o ummartnocn, e ileton hu

oa cr le pénio dppurn go u

,oimre pehclaui qa dtsiuqno

31

31

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 31

Page 32: Roma cultural magazine n 4

urtium DnoI

im

i coui srtln aoo ctazn u ievi. Viei li dlocciptli e arotinei goui saamon Ra ita n, èirenhgnui lllepacllea bn, uinnazagaa rn, uieL

aislauqiditouq

ceca f faeli do dpnoissap

, lenoisn g, uos

an, uilanoizannoi c-zretto apman cn uùii plletar f fruei dremeisn ievi, vainaidnari ghcci e oh:anitaa lcipia tzzel3i 1saui qa dnizz

u. T Tuàta eua sllea dzzagai rsmo celamro, nrealogà retinai

uevia vlrei. Masai c dednceo pnaa mn uredaa mll areai d

mel tre ipmea svora tlrei, Mena s letra. Penoisseffeora pua s, l

aa pua so lnnaretnevio dnroin g

.etnatropm i è nonotso btloo mnotnei s sem

au: qassreetnn ioo nrolutlu, cainta esrevia dL

, eeneo btloo mnoilgova fn ucesao nroi la drt

ocsarl tn io. Cessali cd

-tu T Tueman ureo p-maua s-sa

onotucsi d Non-l reo ittu, teneo b-eisno inoo sdna

, aenoigil rea eru.onaromanni i s, ei, saizicim aetro f fo,opmel te drerero

i 1saua qe h sehcnA peé lhrcea preihccur

reatnevii da dngo sed. Qoiduto sllea nvarb

a mlouca se tnemrali cour i see ptnemlaicur teo plledon md ue

o btloma zzagara nu. Seilgimai f faa dnitnret

i atsopsmacl edauqni isoa vnUguJ – –Jxeme seilgireffesart

sueo qtq

-na acoii gnn3 ai 1.otna tceai p

-raa pvara bn ure-narà grao sdnau. Qotlomehcnaè a a m-oga re. V Va reienateoi c-ep, sopmal co ittuoipmesn eu, avaro b,alreia Mmaihi c. S

, u

aizino icitsaloco sgilbb’ olli ai zzagari ehcnai dniuq, opm

og reelle na etia vlleo nnardavirri avou, i nitametsia stlo

a.ivalsogai dtneinevora p, mmo rrepmmai f faa dnitnea vrtla’no unocs

i drtlr aeì psoa cunitnoo ctsg

srei czzaga. I rinavoig

o cttal f faeo dtnoo cdnenmaihi co dttemrei pM

.etneserpa dio snoilgo veh, creomu. Forutui f fuo dloa sm

elle, o dasrevi denoigarutluco roa llledi am

p

on-ideloitav

alla-im

uei d

-mn an uo inocs

lea ntia v leho c-e, treomo alram

orol lao dsrevia d-a’o dneio prutu,inoizidaro tro l-ilreo rola lled, a

32

u i s” eednarà grao sdrcesea “tsi sa usa ttedlei dllepan i coa croc

a q

ea ssetsce Nsonocdnd aa

p

-sedi ai dhcoii gou-naur qeo pdnatirc

, a”eibraB “ue selli g

gapmoco usl ia tnevidehcà tea slleo dzzagan r, udanece N

rei Mehi cu. È qalouc a sreag

reotavresnoc “e” atsilo ptlo, motalos ietneib

gg

onaua salre

eihcce velled” re-anoizidartù “io p

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 32

Page 33: Roma cultural magazine n 4

n i gl l dlce deho ctnuo ptsue È a q

.inretsi etneibma ad

hii-rai po dnodic elle nredam

oa cvittceir

if ddane. Nasai c dednceca f faea lreatui’ allea nmir pemo

ytor SeovL

l Uilibaboro ptlo meh, conitopo itloo mnam, ainreta pehc

”nèamor “y

iàra setnemli-io nrol lo i

, nirotinei goui se detraa pd

ehcnd a, eevara gseffefffo’nu è oeh, calreir Me preomamoa cretni’ll areamittigelo dul s, idanei Ni dnamlus

r i ge: penoigila resrevidi a ctairartnoo cnartsoi ms

n i gore como arol le dreal

-norfnoi ce, n

-ori ta slrei M, èassodotr è ooul sà itinumio dirediseo d-ui mrotiner i gallea dsuai a ceh, cirotinen i g

àtimeisn ireapi tsraicsai ldsauqi tatnevo ptsue. A qistuti do nnaffa

no anougeszagaa rua slloa s dreats

mea scnam

artla’nn ui isodnaiguffui rem-paci s d eellap sello attui tonodice de, innreoiggai ms-io dnoi snavoi, i gotnuo p-redei vdi lgridepmireo ptt

, einavoi gueù i dii pa droc,itittepsosn, iirotine. I gazz

reedeò vun poo ndnauo qlcesireffere p, easaa c drepm

tn fiffi o dnamren Gi itireffesaro tnos

i i dgg. Oenoizulove’i lsocmre p ereutlu cretlo asrev

arutlua cirpora p lreenetso p èeho cdoo mtsuen qi

, dirotineo gro i lehcno atevii dnoigil re ereutlu cued

uei d dreoma’ leho cttal f fa ièotlo maso can Uo.cilotatc

lili-rr ceea pinii ssop suei i denodnettemisodnrep, a-na melibissodnartsomi, d-ina u, hesreii dnavoi gueetnatormp i

i fsredeo a vnaunitnoa cmo anallebii rn so, nàtinum

i dtnorffrnoi ceo nnortuno rdnoffoorl pr ie. Potsocsanredea a vttretso c èehc

o ptnemroo tren v u èenuQo.cistalocsoiraor’lledredei v d, eemeisn ireicsu

o itsopmà irrei vzzagai rA

nemavitrui f fueilgima f faello a-oo croa lllei deho cttepsio ri drepmei ss,aippoa cr leo p-oizautisasteiroui f ful di asrio dteivil do i

i de dreoma’l

uà ctisrevide nloga reh

a sn ureavortrotineo grol desen mA u

.àtinmuoc

nivnoa c hehi cnavoi guei d

-pao rrol li idniu q, eelarutlé, nenoigil reé, nreolo cée n

enea bda veh cenoizuloa si di esralrai po dnodice, dir

, iasaa ca dznesso aroa llla d

a dirota srea vn ua ètsueQinamren Gre iadni aa dro’l

Non.onitopi noro le daiglatsn moo cnalrap, eonavortiri silatn I ietsami reilgima f faeLra f faeho cllue qo engoo susi so drebia lie sho cnoilgov

o iiraso Rrecesreo cnoilgoVVo

o mrutun f fu ureirffrfi o dreac

eh, creoma’a d.olravora a t

onode v Non-ona tlon marei sng, oai.atia vlleà nrl ireeilgcei s,asaa cnn uo i

lre aoilgio m

reiMeilgima f faeo lrtne delmaibmao crol le imeisninauqa m, anaiditouqa tivunitnod cane Na elreiMcesocelehco dnarepS

.etanroio groe lllei dl semeisni itnemoi mhcopa procna atnevi” dotateiv“a i… mopmal cai drou, f fueti fsredeo a vnaunitnoa cm

o èdnaua qlre-ibisio è vtnemonosn ono dnoroa lo lnau,onnareibmac

-leù bio i pno ie, olleù bia preomo arol la i-nemavitrui f fu

mé no,sosdo Rtamaihc

ilgo mo etir guei i dggOamlusuo mldnocei snavcca’ lreavort

gima f faeo lti de dreomal

-atnetnocc are po,namlusu m-otr oé nemon n, uoirasoo R

-na. Hicileo f fetloo mno, e se-ai mtatnevio dnoi snavoi g.ossodotro ollue qeho cna-luea qi, sitii i rbmartno ed-oi gue i dreasopi so ddroc

d a, eogolai drearc a ceeil-nivnoa c hehi cnavoi guei d

l c iretlre oadrauo gtuloo vnNea lreiM. inavoigi tsueqi dnoizulove’a ltnella r ecesidp, sitsueo qrtne” datitsissa“pmacl “eo dtsetnol c. Ireutla dreednrepp a ereattceca

bmai ci atsopsidreo pnos i geha crtsomi deh, e cots

si retnemasrevia dtadn aèa dirota srea vn ua ètsueQ

-n, aopmal c-nahd aneNelarutlu cen-epmo issepatia v l, e”op-lu cretl aelld, aitnemai

moi rnavoi i g-l reo attepeh, creomaa d

tnessa “repme sa èsan cireiM. eilgima f faeo lrtne del

ùin po n” eeto èdnaua qlre

ma f faue de lre mé no,sosd

inretaa mi, sinno. I neilgimatnetnocc are po,namlusu m

.elicao f fatat sn èo ne sehcl c iretlre oadrauo gtuloo vn

n, aopmal c

33

33

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 33

Page 34: Roma cultural magazine n 4

34

Presentazione generale

Il Primo Congresso Mondiale dei Diritti Linguistici si terrà a Teramo, in Italia, dal 19 al 23 maggio 2015. Questo Congresso riunirà di fatto la XIV Conferenza internazionale dell’Accademia Internazionale di Diritto Linguistico sul diritto e la lingua e le IX Giornate dei Diritti Linguistici. Oltre all’AIDL e all’Associazione

LEM-Italia, questa manifestazione è sostenuta dal partenariato scientifico dell’Osservatorio Europeo del Plurilin-guismo, dell’Osservatorio internazionale dei diritti linguistici, del Gruppo di Politiche linguistiche della Società di Linguistica Italiana, del DORIF-Università, della rete dell’Eurolinguistica e di numerose Università del mondo intero e segnatamente dell’Università di Teramo che ospiterà il Congresso.

I

PRIMO CONGRESSO MONDIALEDEI DIRITTI LINGUISTICI

Teramo, Italia, 19-23 maggio 2015

I diritti linguistici tra rappresentazioni, ideologie e politiche linguisticheQuali rapporti, quale(i) intervento(i)?

Organizzato da:

INTERNATIONAL ACADEMY OF LINGUISTIC LAW | ACADÉMIE INTERNATIONALE DE DROIT LINGUISTI-

QUE | ASSOCIAZIONE LEM-ITALIA | UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

Con il sostegno di:

GRUPPO DI STUDIO SULLE POLITICHE LINGUISTICHE, SOCIETÀ DI LINGUISTICA ITALIANA | DORIF-

UNIVERSITÀ | DOCTORAT DE RECHERCHE EN «POLITICA, EDUCAZIONE, FORMAZIONE LINGUISTI-

CO-CULTURALI», UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA | OBSERVATOIRE EUROPÉEN DU PLURI-

LINGUISME | LA RENAISSANCE FRANÇAISE

Teramo, Italia, e Montréal, Québec, Canada

Temario e assi di ricerca

Come recentemente ricor-dato nel Manifesto di Gerona dei Diritti lin-

guistici (30 settembre 2013), i diritti linguistici devono essere considerati come diritti umani fondamentali. Di conseguenza occorre che essi siano studiati, illustrati, difesi tenendo con-

to della complessità dell’essere umano. In tale prospettiva, que-sto Primo Congresso Mondia-le dei Diritti Linguistici (ormai CMDL2015) mira a fare incon-trare e dialogare, intorno a un tema sufficientemente ampio, suscettibile di essere affrontato da angolature multidisciplinari, specialisti di discipline diverse: il diritto, la linguistica, la sociolo-gia, la scienzapolitica, l’economia ecc.

Il titolo del Congresso invita a esplorare il complesso e delicato rapporto che lega le rappresen-tazioni linguistiche, le ideologie che costruiscono o condiziona-no tali rappresentazioni e tali giudizi e idee diffusi sulle lingue, alle ricaduteconcrete, a livello delle politiche linguistiche, di questi immagi-nari linguistici. Poiché il Con-gresso ambisce a contribuire alla costruzione, a livello internazio-

n

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 34

Page 35: Roma cultural magazine n 4

35

ISCRIZIONILa quota d’iscrizione per ogni partecipante è di 200 euro prima del 31 ottobre 2014 e 250 euro dopo questa data. Il costo per gli studenti è di 120 euro prima del 31 ottobre 2014 e 150 dopo questa data. La quota dà diritto alla documentazione del congresso, all’accesso alle pause caffè, ai pranzi durante il congresso, al servizio navetta dall’hotel/dagli hotel ufficiale/i del congresso all’Università di Teramo, alla cena sociale e a un’escursione in Abruzzo alla scoperta dei sapori del territorio.

I partecipanti potranno versare le loro quote d’iscrizione tramite bonifico bancario intestato a:

Associazione LEM-ItaliaBanca dell’Adriatico, Filiale di Teramo Corso S. Giorgio (4101)

C/C n. 1000/101370

IBAN: IT80I0574815300100000101370

BIC/SWIFT: IBSPIT3P

Causale: Iscrizione CMDL2015 + Nome e Cognome

Sito internet del Congressowww.associazionelemitalia.org/le-nostre-azioni/giornate-dei-diritti-linguistici/cmdl-2015.html

P

nale, di una linguistica d’intervento, esso riserverà uno spazio importante alle analisidelle strategie di pianificazione linguistica, alla presa in esame delle ricerche sul campo e ai dibattiti in sala e in linea.Per raggiungere questo obiettivo, il CMDL2015 riunirà un numero considerevole di attori istituzionali e della società civile al fine di approfondire in particolare, in occasione dei dibattiti, i temi sentiti come ur-genti dall’opinione pubblica e dalle comunità linguistiche minoritarie oltre che dalle comunità scientifica e artistico-creativa.Poiché diverse organizzazioni sono coinvolte in questo Congresso, quest’ultimo sarà articolato in diverse sessioni, sempre in seduta plenaria e corrispondenti ai diversi Assi di ricerca. Queste sessioni costituiranno una serie di anelli collegati gli uniagli altri nel modo più coerente possibile, al fine di pervenire, attraverso le sintesi di ciascun Asse, a delle Conclusioni sufficientemente unitarie e utilizzabili, messe in prospettiva.

GLI ASSI DEL CONGRESSO:

Asse 1:«Sovranità o disagio linguistico? Dalla sfera indivi-duale alle questioni sociali»

Asse 2:«Le rappresentazioni delle identità in contesto multilingue: perché e come intervenire?»

Asse 3:«Diritto e lingua, identità linguistica e identità giuridica»

Asse 4:«Minoranze o gruppi invisibili, diritti mancati, diritti abusati»

Asse 5:«I diritti linguistici di fronte alle egemonie lin-guistiche»

Asse 6:«Sfide e attori del riconoscimento»

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 35

Page 36: Roma cultural magazine n 4

fondazioneromani36pg_Layout 1 11/09/14 09:28 Pagina 36