Rivista Araldi del Vangelo 138 - RAE154_201410

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    Numero 138

    Ottobre 2014

    Associazione Madonna di Fatima

    Come un fuoco ardente

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    Linedito sui Vangeli

    La collezione Linedito sui Vangeli una pubblicazione della Libreria Editrice Vaticana

    Richieste per email: [email protected] per fax: 041 560 8828

    I volumi sono in formato 157x230mm stampati a colori in carta patinata lucida

    Composta di sette volumi, questoriginale opera di Mons. Joo ScognamiglioCl Dias, EP, ha il merito di mettere la teologia alla portata di tutti,

    per mezzo di commenti ai Vangeli delle domeniche e solennit dellan-

    no. Pubblicata in quattro lingue portoghese, italiano, spagnolo e inglese per un totale di 200mila volumi venduti, la collezione ha avuto un ottimoriscontro per la sua notevole utilit esegetica e pastorale.

    Collezione

    Anno A

    Volume I: Domeniche di Avvento, Natale,Quaresima e Pasqua Solennit del Signore checapitano nel Tempo Ordinario (464 pagine)Volume II: Domeniche del Tempo Ordinario(495 pagine)

    Volume VII: Solennit Feste che possono caderedi domenica Mercoled delle Ceneri Triduo Pasquale Altre feste e Memorie (431 pagine)

    Anno C

    Volume V: Domeniche di Avvento, Natale,Quaresima e Pasqua Solennit del Signoreche capitano nel Tempo Ordinario(446 pagine)

    Volume VI: Domeniche del TempoOrdinario (495 pagine)

    Anno B

    Volume III: Domeniche di Avvento, Natale, Quaresimae Pasqua Solennit del Signore che capitano nelTempo Ordinario (Previsto per ottobre 2014)Volume IV: Domeniche del Tempo Ordinario(Previsto per novembre 2014)

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    Fiamma di vigilanza epreghiera

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50

    I Santi di ogni giorno

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48

    Storia per bambini... Il fabbro apprendista

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46

    accaduto nellaChiesa e nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40

    San Gerardo Maiella Unanima pura che ha

    visto Dio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35

    Intervista con Mons.Franci Petri

    Eslovenia: nazione marianae missionaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32

    Lettere dalla trincea

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30

    Apostolato dellIcona

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28

    Bellezza e grandiosit

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

    Commento al Vangelo La grave responsabilit diquelli che si occupano dellavigna del Signore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

    La voce del Papa

    La ferma certezza di essereamati da Dio

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

    Sole tra due fornaci (Editoriale) . . . . . . . . . . .5

    Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

    SommariO

    Periodico dellAssociazioneMadonna di Fatima - Maria, Stella

    della Nuova Evangelizzazione

    Anno XVI, numero 138, Ottobre 2014

    Direttore responsabile:Zuccato Alberto

    Consiglio di redazione:Guy Gabriel de Ridder, Juliane

    Vasconcelos A. Campos, EP,Luis Alberto Blanco Corts, Suor MarianaMorazzani Arriz, EP, Severiano Antonio

    de Oliveira

    Traduzione: Antonietta Tessaro

    Amministrazione:Via San Marco, 2A

    30034 Mira (VE)CCP 13805353

    Aut. Trib. Venezia 11 del 31/3/12

    Poste italiane, s.p.a Spedizionein Abbonamento Postale - D.L.

    353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, NE PD

    Contiene I.R.

    www.araldi.orgwww.salvamiregina.it

    Con la collaborazione dellAssociazionePrivata Internazionale di Fedeli

    di Diritto Pontificio

    ARALDIDELVANGELOViale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5

    00165 RomaTel. sede operativa

    a Mira (VE): 041 560 08 91

    Montaggio:Equipe di arti grafiche

    degli Araldi del Vangelo

    Stampa e rilegatura:MODERNA s.r.l.

    Via Antonio de Curtis, 12/A35020 Due Carrare (PD)

    Gli articoli di questa rivista potranno essereriprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii

    copia alla Redazione. Il contenuto degli articolifirmati di responsabilit dei rispettivi autori.

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    SCRIVONOILETTORI

    DAMUMBAI, RINGRAZIO

    DIOPERGLIARALDI

    Invio soltanto un breve messag-gio per informare che ho ricevu-to per posta una copia della rivistaAraldi del Vangelo di luglio 2014, ealtre quattro la scorsa settimana.Molte grazie.

    Vorrei anche far notare che ilCommento al Vangelo, di Mons.Joo Prendete il mio giogo sopradi voi e imparate da me, che sonomite e umile di cuore... , ha por-tato un messaggio interamente nuo-vo per me. Infatti, quanto ho potutoudire finora su questo passo nullain confronto al testo del Monsigno-re. Egli ci rivela, in forma veemen-te, quello che Dio si aspetta da noi.Ringrazio Dio per gli Araldi e per la

    sua Santa Chiesa! Mario R.Mumbai India

    MADONNADELPILAR

    Ricevo a casa la rivista Araldi delVangelo e sono molto contento perquesto. I temi, gli articoli, foto e il-lustrazioni contenuti sono ben ela-borati e di spessore, senza contare ilgrande pregio per quanto riguardalevangelizzazione. Anche la storia

    della vita dei Santi e Sante mi piacemolto. In modo speciale voglio cita-re un testo che uscito lanno scor-so, su uninvocazione che celebria-mo ora in ottobre, la Madonna delPilar, scritto da Don Ignazio Mon-tojo, che stata molto interessante eche non ho mai dimenticato.

    Marcel o L. de V. A.San Paolo Brasile

    TEMIDACONDIVIDERE

    CONGLIASCOLTATORI

    Oltre a salutarvi in nostro Si-gnore Ges Cristo, voglio esprime-re i miei sinceri ringraziamenti perla rivista Araldi del Vangelo. Tut-te le domeniche, conduco un pro-gramma cattolico di unora alla Ra-dioLa Amistad, della mia citt, inti-tolatoAprire solchi per Cristo. Esso siprefigge la proclamazione del San-to Vangelo, con una riflessione. Tra-smettiamo anche notizie e temi din-teresse, tutto accompagnato da belle

    canzoni religiose.La Rivista di enorme utilit,

    poich mi fornisce temi da condivi-dere con gli ascoltatori e commenta-re. Ringrazio molto per questo im-portante aiuto.

    Luis F. S., OFSLos ngel es Cil e

    UNAMISSIONECHEDEVE

    ESSERVALORIZZATA

    La qualit del contenuto pre-sente nella rivistaAraldi del Vange-lo sorprendentemente arricchen-te per tutti gli aspetti della vita diun essere umano che vuol crescerecon gli insegnamenti del Signore. ammirevole il modo in cui sonotrattati e rivelati gli insegnamen-ti del Divino Maestro e, evidente-mente, dei suoi discepoli. In ogninumero sono svelate le meraviglie

    del Signore, che ci maturano nellafede. Si percepisce la cura con cuila Rivista scritta, stampata, di-vulgata e distr ibuita.

    Nella rivista di giugno scorso hasuscitato la mia attenzione, uninfor-mazione in apparenza di poco con-to: il Dr. Scott Hahn, il famoso au-tore cattolico del libro Il BanchettodellAgnello, ha fatto una piccola ma quanto grande! riflessione su-

    gli Araldi del Vangelo, mostrandola sua visione riguardo questAsso-

    ciazione. Elogiando i libri di Mons.Joo, egli ha detto chiaramente chela missione degli Araldi deve esservalorizzata.

    Ricardo C. L.Salvador Brasil e

    LHOTROVATANELSANTUARIO

    DELLACONSOLATA

    Scrivo questa lettera per far-vi i miei complimenti per la rivistaAraldi del Vangelodel mese di ago-sto scorso, che ho trovato nel San-tuario della Consolata, a Torino. Ol-tre a essere molto interessante, essa formativa per un proficuo cammi-no di fede e per il progresso spiritua-le nella Chiesa Cattolica.

    Desidero, pertanto, riceverla re-golarmente, per avanzare nel per-corso di crescita cristiana nella San-tissima Trinit, e nellincontro e nel-la presenza di Dio, con Ges e lo

    Spirito Santo.Vito F.Torino

    RIFLETTELAVITACRISTIANA

    INTUTTIISENSI

    La Rivista una pubblicazio-ne preziosa al giorno doggi, poichparla di tutto ci di cui un cristianovero ha bisogno per vincere gli osta-coli che il mondo colloca nel nostrocammino. Essa riflette la vita cristia-

    na in tutti i sensi, mostrando lope-ra di evangelizzazione degli Araldiin tutto il mondo. Sono pochi quel-li che seguono attraverso i mezzi dicomunicazione una vita di donazio-ne come questa, che cerca di porta-re al prossimo la pace di cui abbia-mo bisogno.

    Luciano de A.Osasco Brasile

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    Numero138

    Ottobre201

    4

    PosteItalianeSpaSpedizioneinAbbonamentoPostaleD.L.

    353/2003(conv.

    inL.

    27/02/2004n.

    46)art.1comma1-NE/PD-Co

    ntieneI.R.-PeriodicodellAssociazioneMadonnadiFatima-Maria,

    StelladellaNuovaEvangelizzazione

    AssociazioneMad

    onnadiFatima

    Comeunfuoco

    ardente

    O

    Ottobre 2014Araldi del Vangelo 5

    Editoriale

    Il CardinaleFranc Rod pre-siede lEucaristianella Basilica della

    Madonna delRosario di Fatima,annessa alla casadi formazione de-

    gli Araldi a Embudas Artes (Brasile)

    Foto: David Domingues

    SOLETRADUEFORNACI

    gni sacerdote , come ci insegna San Paolo, preso fra gli uomini, vie-ne costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio,(Eb 5, 1). Egli , pertanto, e prima di tutto, un uomo che condivide la

    stessa sorte di tutti i figli di Adamo ed Eva, con difetti e qualit, e che ha di fron-te una strada di lotta in cui si mescolano gioie e dolori. Tuttavia, per essere stato

    chiamato da Cristo ad essere suo ministro, cessa di essere un uomo comune: eglidiventa colui su cui si posata la mano di Dio.

    Confiscato da Dio per servirLo con esclusivit in una condizione eccel-sa, il sacerdote si vede, per, spesso vessato dalle preoccupazioni del mon-do. Costituito come mediatore nelle cose che riguardano Dio, frequen-temente tentato di prendersi cura di altre faccende, come Marta, alla quale,tuttavia, Nostro Signore ha ricordato: una sola la cosa di cui c bisogno(Lc 10, 42). Questo sar tanto pi vero per chi ha liberamente scelto di mettermano allaratro (cfr. Lc 9, 62).

    Con limposizione delle mani, il presbitero consacrato al servizio del Si-gnore. Diventa una persona sacra, ministro di un culto sacro, che mira a un fi-ne sacro. Questo esige che lui abbia, a partire da quel momento, un cuoretotalmente dedito al Signore (Card. Franc Rod, Omelia, 22/8/2014). Lo ob-bliga anche a rinunciare a quanto sia profano e possa allontanarlo dal sacro.

    Strumento purissimo dellamore divino, il sacerdote ha come missio-ne essenziale di incendiare le anime col fervore per Dio, per moltiplicare edespandere il fuoco sublime che Cristo stesso venuto a portare sulla Terra(cfr. Lc 12, 49), al prezzo del suo Sangue; quel fuoco bellissimo che sceso suMaria e gli Apostoli (cfr. At 2, 3).

    Tuttavia, Cristo stesso che promette le pi grandi ricompense per i fede-li, non smette di minacciare gli alberi che non producono buoni frutti (Lc 3,9; Mt 3, 10) con un fuoco che non si estingue (Mc 9, 48). Il sacerdote mes-so cos, in una prospettiva che trascende largamente la sua natura umana, tra

    due fornaci eterne: una tutta fatta di amore, laltra alimentata dalla GiustiziaDivina.Ma la santit propria dello stato sacerdotale non poggia sul desiderio di

    servire Dio per timore dellinferno. Il ministro consacrato deve infiammarsidi una carit intensissima che lo consuma, davanti alla quale nessun sacrificio,nessuna rinuncia, nessun olocausto sembrino eccessivi. Chiamato a esser lucedel mondo (Mt 5, 14), il sacerdote ha il dovere di convertirsi in sole per illu-minare e riscaldare la Terra con lardore del suo amore a Dio.

    Se il cattolico ideale un uomo di fuoco, il sacerdote sar degno della suaaltissima condizione solo se avr unanima incendiata damore. Se lui sar unuomo nelle cui vene non circola sangue, ma ardente fervore.

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    La ferma certezza

    di essere amati da Dio

    L

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    LAVOCEDELPAPA

    Pericolosa la tentazione di adottare una mentalit puramente funzionale e mondana,

    che induce a riporre la nostra speranza soltanto nei mezzi umani.

    e parole del Salmo: Ven-gono meno la mia carnee il mio cuore; ma Dio roccia del mio cuore, mia

    parte per sempre (Sal 73, 26) ci fan-no pensare alla nostra vita. Il Salmistaesprime gioiosa fiducia in Dio. Tuttisappiamo che, anche se la gioia non siesprime allo stesso modo in tutti i mo-menti della vita, specialmente in quel-li di grande difficolt, sempre rimanealmeno come uno spiraglio di luce chenasce dalla certezza personale di es-sere infinitamente amato (Evangeliigaudium, n.6).

    La vostra gioia radicata nel mistero dellamisericordia del Padre

    La ferma certezza di essere ama-ti da Dio al centro della vostra vo-

    cazione: essere per gli altri un segnotangibile della presenza del Regnodi Dio, un anticipo delle gioie eter-ne del cielo. Solo se la nostra testi-monianza gioiosa potremo attrarreuomini e donne a Cristo; e tale gio-ia un dono che si nutre di una vi-ta di preghiera, di meditazione del-la Parola di Dio, della celebrazionedei Sacramenti e della vita comuni-taria, che molto importante. Quan-

    do queste mancano, emergeranno ledebolezze e le difficolt che oscure-ranno la gioia conosciuta cos intima-mente allinizio del nostro cammino.

    Per voi, uomini e donne consa-crati a Dio, tale gioia radicata nelmistero della misericordia del Padrerivelata nel sacrificio di Cristo sullacroce. Sia che il carisma del vostroIstituto si orienti pi alla contempla-zione, sia piuttosto alla vita attiva,la vostra sfida quella di diventareesperti nella divina misericordiaproprio attraverso la vita in comuni-t. Per esperienza so che la vita co-munitaria non sempre facile, ma un terreno provvidenziale per la for-mazione del cuore. Non realisticonon attendersi dei conflitti: sorge-ranno incomprensioni e occorreraffrontarle. Ma nonostante tali dif-

    ficolt, nella vita comunitaria chesiamo chiamati a crescere nella mi-sericordia, nella pazienza e nellaperfetta carit.

    Dio desidera i nostricuori completamente

    Lesperienza della misericordia diDio, nutrita dalla preghiera e dallacomunit, deve plasmare tutto ciche siete e fate. La vostra castit,

    povert e obbedienza diventerannouna testimonianza gioiosa dellamo-re di Dio nella misura in cui rimarre-te saldi sulla roccia della sua miseri-cordia. Questa la roccia.

    Questo avviene in modo partico-lare per quanto riguarda lobbedien-za religiosa. Unobbedienza matu-ra e generosa richiede che aderiatenella preghiera a Cristo, il quale, as-sumendo la forma di servo, imparlobbedienza mediante la sofferenza(cfr. Perfect caritatis, n.14). Non cisono scorciatoie: Dio desidera i no-stri cuori completamente, e ci si-gnifica che dobbiamo distaccarci euscire da noi stessi sempre di pi.

    Unesperienza viva della premu-rosa misericordia di Dio sostiene an-che il desiderio di raggiungere quel-la perfetta carit che scaturisce dalla

    purezza di cuore. La castit esprimela vostra donazione esclusiva alla-more di Dio, il quale la roccia deinostri cuori. Sappiamo tutti quantoimpegno personale ed esigente cicomporti. Le tentazioni in questocampo richiedono umile fiducia inDio, vigilanza, perseveranza e aper-tura del cuore al fratello saggio o al-la sorella saggia, che il Signore ponesulla nostra strada.

    http://w2.vatican.va/content/francesco/pt/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/pt/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.htmlhttp://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decree_19651028_perfectae-caritatis_po.htmlhttp://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decree_19651028_perfectae-caritatis_po.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/pt/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/pt/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
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    Ottobre 2014Araldi del Vangelo 7

    Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.

    La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va

    Evitate tutte quelle cose che pos-sono distrarvi e causare scandalo

    Mediante il consiglio evangelicodella povert sarete capaci di rico-noscere la misericordia di Dio nonsoltanto quale sorgente di fortez-

    za, ma anche come un tesoro. Sem-bra contraddittorio, ma essere pove-ri significa trovare un tesoro. Anchese siamo affaticati, possiamo offrir-gli i nostri cuori appesantiti da pec-cati e debolezze; nei momenti in cuici sentiamo pi fragili, possiamo in-contrare Cristo, che si fece pove-ro affinch noi diventassimo ricchi(cfr. II Cor 8, 9). Questo nostro bi-sogno fondamentale di essere per-donati e guariti in se stesso una

    forma di povert che non dovremmomai dimenticare, nonostante tutti iprogressi che faremo verso la virt.

    Dovrebbe inoltre trovare espres-sione concreta nel vostro stile di vi-ta, sia personale che comuni-tario; penso in particolare albisogno di evitare tutte quel-le cose che possono distrarvie causare sconcerto e scanda-lo negli altri. Nella vita con-sacrata la povert sia unmuro che una madre. un muro perch proteggela vita consacrata, una ma-dre perch la aiuta a cre-scere e la conduce nel giustocammino. Lipocrisia di que-gli uomini e donne consacratiche professano il voto di po-vert e tuttavia vivono da ric-chi, ferisce le anime dei fedelie danneggia la Chiesa.

    Pensate anche a quan-to pericolosa la tentazio-ne di adottare una mentali-t puramente funzionale emondana, che induce a ripor-re la nostra speranza soltan-to nei mezzi umani, distrugge

    la testimonianza della povert cheNostro Signore Ges Cristo ha vis-suto e ci ha insegnato. E ringrazio,su questo punto, il Padre e la Suo-ra presidente, perch hanno parlatogiustamente del pericolo che la glo-

    balizzazione e il consumismo recanoalla povert religiosa. Grazie!

    Siate zelanti nellamoreper la Chiesa in Corea

    Cari fratelli e sorelle, con grandeumilt, fate tutto ci che potete perdimostrare che la vita consacrata un dono prezioso per la Chiesa eper il mondo. Non trattenetelo soloper voi stessi; condividetelo, portan-do Cristo in ogni angolo di questo

    amato Paese. Lasciate che la vostragioia continui a trovare espressio-ne nei vostri sforzi di attrarre e col-tivare vocazioni, riconoscendo chetutti voi avete parte nel formare gli

    uomini e le donne consacrati, quel-li che verranno dopo di voi, domani.Sia che vi dedichiate alla vita con-templativa, sia a quella apostolica,siate zelanti nellamore per la Chie-sa in Corea e nel desiderio di contri-

    buire, mediante il vostro specificocarisma, alla sua missione di procla-mare il Vangelo e di edificare il po-polo di Dio nellunit, nella santite nellamore.

    Vi affido tutti, in modo specia-le i membri anziani e infermi dellevostre comunit - un saluto specia-le per loro dal cuore. Vi affido alleamorevoli cure di Maria, Madre del-la Chiesa, e vi do di cuore la benedi-zione. Vi benedica Dio Onnipoten-

    te, Padre, Figlio e Spirito Santo.

    Discorso nellIncontro con

    le Comunit Religiose

    della Corea, 16/8/2014

    Cari fratelli e sorelle, con grande umilt, fate tutto ci che poteteper dimostrare che la vita consacrata un dono prezioso per la Chiesa

    e per il mondo

    Arrivo di Francesco al centro di formazione Scuola dAmore (Kkottongnae),per lincontro con le comunit religiose della Corea, 16/8/2014

    LOsservatoreRomano

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    In quel tempo, Ges disse ai sommi sacerdoti eagli anziani del popolo: 33Ascoltate unaltra pa-rabola: Cera un uomo che possedeva un terrenoe vi piant una vigna. La circond con una sie-pe, vi scav una buca per il torchio e costru unatorre. La diede in affitto a dei contadini e se neand lontano.34 Quando arriv il tempo di raccogliere i frut-ti, mand i suoi servi dai contadini a ritirare ilraccolto. 35 Ma i contadini presero i servi e unolo bastonarono, un altro lo uccisero, un altrolo lapidarono. 36 Mand di nuovo altri servi, pinumerosi dei primi, ma li trattarono allo stes-so modo.37 Da ultimo mand loro il proprio figlio dicen-do: Avranno rispetto di mio figlio! 38 Ma i con-

    tadini, visto il figlio, dissero tra loro: Costui lerede. Su, uccidiamolo, e avremo noi leredi-t.39 Lo presero, lo cacciarono fuori della vignae luccisero.40 Quando dunque verr il padrone della vi-gna che far a quei contadini? 41 Gli risposero:Quei malvagi li far morire miseramente e darla vigna ad altri contadini che gli consegneran-no i frutti a suo tempo.42 E Ges disse loro: Non avete mai letto nel-le Scritture: La pietra che i costruttori hannoscartato diventata testata dangolo; questo stato fatto dal Signore ed una meraviglia ainostri occhi? 43 Perci io vi dico: a voi sar tol-to il regno di Dio e sar dato a un popolo che neproduca i frutti (Mt 21, 33-43).

    Parabola dei cattivi vignaioli, di Diego Quispe Tito - Museo Arciepiscopale dArte Religiosa, Cuzco (Per)

    GustavoKralj

    a VANGELOA

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    Ottobre 2014Araldi del Vangelo 9

    COMMENTOALVANGELO- XXVII DOMENICADELTEMPOORDINARIO

    La grave responsabilit

    di quelli che si occupano

    della vigna del Signore

    Proprio come un tempo nei confronti del popolo

    eletto, Dio ci tratta come una vigna scelta affinch

    otteniamo pi facilmente la beatitudine eterna. Che

    frutti daremo al suo Padrone?

    I LAVIGNA, SIMBOLODIREALTSOPRANNATURALI

    Ai giorni nostri, poich viviamo in una ci-vilt eccessivamente industrial izzata, non tut-ti abbiamo familiarit con il processo di pro-duzione del vino, ed possibile che limmaginedella vigna non abbia per molti un particola-re significato. Oggi compriamo questa bevan-da gi imbottigliata, forse senza conoscere i va-ri dettagli del lungo processo iniziato con luva. un compito che esige sforzo, dedizione e co-noscenza dei segreti della coltivazione di ogni

    tipo di vite, del miglior modo di curarla e delle-poca giusta per la vendemmia, secondo la qua-lit del vino che si desidera ottenere. neces-sario portare luva in un torchio, spremerla ilmetodo tradizionale consiste nel pestarla , la-sciar riposare il mosto fino alla fermentazionee decantarlo per essere poi, eventualmente, de-positato in barili, in certi casi per anni, e, infi-ne, esser imbottigliato. Si tratta di unarte che siacquisisce solo dopo una lunga esperienza, ac-cumulata nel corso di generazioni in cui la tra-

    dizione familiare va perfezionando le tecniche: il mtierdei vinicultori. Cos, essi finisconoper creare unenorme considerazione per i lo-ro vigneti.

    Ora, Dio ha ideato e creato luva, spingen-do luomo a coltivarla, affinch rappresentassela realt alquanto pi elevata! della sua re-lazione con il popolo eletto, come vedremo nel-le letture della 27aDomenica del Tempo Ordi-nario.

    Israele, vigna scelta del Signore

    La coltivazione della vite si era diffusa am-

    piamente nella Terra Promessa e in altre regionidel mondo antico, fin da epoche remote. Anchese lorto di casa era molto piccolo, non mancavamai il posto per una vite; e anche se i suoi grap-poli producevano un solo orcio di vino, questobastava per rendere felice la famiglia, soprat-tutto perch era stato preparato dai suoi stes-si membri. Con questobiettivo si aveva labitu-dine di costruire l un posto di guardia, oltre chedi circondarla con un recinto come ancora sifa in diversi luoghi costruito con le pietre tol-

    Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

    Dio ha ideatoe creato luvaaffinchrappresentassla suarelazionecon il popoloeletto

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    te dal terreno, in modo da costituire un piccolomuro di cinta.

    La vigna del Signore degli eserciti la casadi Israele (Is 5, 7a), dice il ritornello del SalmoResponsoriale, che continua in modo eloquen-te: Hai divelto una vite dallEgitto, per trapian-

    tarla hai espulso i popoli; ha esteso i suoi tralcifino al mare e arrivavano al fiume i suoi germo-gli (Sal 80, 9.12). quello che in effetti accad-de, poich Egli liber gli israeliti dalla schiavi-t ed espulse i popoli che abitavano Cana peristallare l la sua vigna, consegnando loro quellaterra dal Mar Mediterraneo fino ai suoi lontaniconfini. Israele, distinto da tutte le nazioni peressere il popolo prediletto, cumulato di privile-gi e di doni, pi tardi sarebbe stato chiamato aconvertire gli altri. Dio stipul con lui unallean-za e promise di proteggerlo, se avesse osservato

    la Legge, praticato il culto e non si fosse conse-gnato allidolatria. Infine, come ricorda la pri-ma lettura (Is 5, 1-7), tratta dal Libro del Pro-feta Isaia, era una vigna accuratamente scelta eaccudita dal Signore.

    A causa dei suoi frutti cattivi, Dioabbandona la vigna

    Tuttavia, attraverso le lab-bra del profeta Egli si ramma-rica che la vite non abbia datoi risultati sperati: Egli aspet-t che producesse uva, essaprodusse invece acini acer-bi (Is 5, 2). Questa non ser-ve per fare vino e neppure co-me alimento, poich acerba.Quando consumata, lascia ilpalato aspro, i denti allappa-ti e la lingua con una tale aci-dit da far perdere il sapore.Isaia compone questo poemadurante le feste dinizio au-

    tunno, periodo della raccoltadelluva, nellesatto momentostorico in cui lAssiria minac-ciava di invadere Israele, chein poco tempo sarebbe sta-to deportato in altre regioni.1 allora che Dio recupera da-gli ebrei tutti i benefici di cuierano stati oggetto, dicendo:Che cosa dovevo fare anco-ra alla mia vigna che io non

    abbia fatto? [] Ebbene, la vigna del Signo-re degli eserciti la casa di Israele; gli abitan-ti di Giuda la sua piantagione preferita. Egli siaspettava giustizia ed ecco spargimento di san-gue, attendeva rettitudine ed ecco grida di op-pressi (Is 5, 4.7).

    Quando abbiamo un essere caro sul quale ri-versiamo fiumi di benevolenza, anche se lo fac-ciamo con disinteresse, senza mirare alla reci-procit, listinto di socievolezza chiede in uncerto senso una restituzione. E, di conseguenza,non c nulla di pi duro che essere ricambiaticon il male. una delle prove pi terribili e do-lorose che esistano!

    Dio ha amato i suoi eletti in un modo straor-dinario e voleva veder fiorire la santit in loro,invece Gli hanno dato soltanto gli amari fruttidel peccato. E come i grani di sale si dissolvono

    nella misura in cui sono aggiunti in un recipien-te dacqua, fino al punto esatto di saturazionein cui si cristallizza nel fondo, o come un padreporta pazienza con il figlio deviato fino al puntoin cui questi oltrepassa i limiti e provoca la suacollera, cos Dio decide, a un certo momento, dicastigare il popolo ribelle.

    A questa punizione alludeil Salmo Responsoriale: Per-ch hai abbattuto la sua cinta eogni viandante ne fa vendem-mia? La devasta il cinghialedel bosco e se ne pasce lani-male selvatico (Sal 80, 13-14).Era quello che accadeva agliebrei nel corso dei secoli:quando lingratitudine arriva-va a un culmine, Dio lasciavacadere il recinto e gli animaliinvadevano e devastavano lavigna, ossia, Israele era domi-nato dai pagani che lo circon-davano, e disgrazie innumere-

    voli gli erano inflitte affinchsentisse che con le sue soleforze non era nulla, e si svilup-pava solo grazie a un dono di-vino. E, conclude il salmista,chiedendo aiuto: Dio deglieserciti, volgiti, guarda dal cie-lo e vedi e visita questa vigna!Proteggi il ceppo che la tua de-stra ha piantato, il germoglioche ti sei coltivato! Da te pi

    Attraversole labbradel profetaIsaia, Dio sirammaricadel fatto chela vite non

    abbia datoi risultatisperati

    Profeta Isaia Basilica diSan Marco, Venezia

    GustavoKralj

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    non ci allontaneremo, ci fa-rai vivere e invocheremoil tuo nome! Rialzaci, Si-gnore, Dio degli eserciti, fasplendere il tuo volto e noisaremo salvi! (Sal 80, 15-

    16.19-20).Entrambi i testi dellAn-tico Testamento sono uncomplemento al Vangelo,che molto pi profondo ericco di significato.

    II LAVIGNA, ILSUOPADRONEEI

    VIGNAIOLIOMICIDI

    Il passo presentato in

    questa 27a Domenica delTempo Ordinario fa parte della predicazione diNostro Signore negli ultimi giorni della sua vitamortale, il marted della Settimana Santa. Dopolentrata trionfale a Gerusalemme, la Domenicadelle Palme, la lotta contro coloro che tramavanoil deicidio divent pi feroce, a cominciare dalle-spulsione dei venditori del Tempio e proseguendocon una serie di affronti pubblici, nei quali rifulsela divinit di Cristo. San Matteo si distingue daglialtri evangelisti per la precisione con cui registratutta la contesa, che culminer nel capitolo 23.

    Il Divino Maestro parla ai capi di Israele

    In quel tempo, Ges disse ai som-mi sacerdoti e agli anziani del popo-lo: 33a Ascoltate unaltra parabola: Ceraun uomo che possedeva un terreno e vipiant una vigna. La circond con unasiepe, vi scav una buca per il torchio, ecostru una torre.

    In questa parabola Ges Si rivolge alle alteautorit di Israele: i sommi sacerdoti e anzia-ni del popolo, nati dalla societ di quel tempo econ la responsabilit di guidarla. Tutti erano uo-mini di lettere, profondi conoscitori della Scrit-tura e, senza dubbio, allinizio della narrazionedel Maestro, essi avevano presente la profezia eil Salmo che contempliamo oggi, e molti altri te-sti sacri, nei quali Israele paragonato a una vi-gna (cfr. Gr 2, 21; Ez 15, 1-6; 19, 10-14; Os 10, 1;Ct 2, 15; ecc.).

    Secondo la descrizione di Nostro Signo-re armonica con i suddetti passi dellAnti-co Testamento, possiamo immaginare il pro-tagonista di questa parabola come un uomodi grande capacit lavorativa e di molti beni,che fece di tutto e con estrema cura per col-tivare la sua vigna con la maggior perfezione.La piant sopra un fertile colle (Is 5, 1) il-luminata dal Sole, dove c ventilazione e lac-qua scorre, lasciando la terra drenata, per fa-vorire la produzione delluva. Questo significache Dio diede al popolo eletto una natura pri-vilegiata e condizioni propizie per ricevere ciche c di pi prezioso: la vita soprannatura-le. Pul convenientemente il terreno e lo recin-t (cfr. Is 5, 2a), ossia, rimosse dallanima de-gli israeliti certe miserie che pregiudicavano losviluppo della grazia e li protesse per impedi-re che altri facessero loro qualcosa di male.Piant ancora viti scelte (Is 5, 2b), volle ri-empirli di doni straordinari, tenendo presen-te che in seno a questa nazione era in prepara-

    zione lascendenza di Colui che sarebbe statosuo Figlio Unigenito Incarnato e di sua Ma-dre, Maria Santissima. Come dice San Gio-vanni Crisostomo, Egli nulla omise per quelche riguarda la sollecitudine verso di loro.2

    I fittavoli della vigna: nuovo eprincipale aspetto della parabola

    33b La diede in affitto a dei contadini ese ne and lontano.

    Il popolo eletto possedevauna natura

    privilegiatae condizioni

    propizie perricevere ci

    che c di piprezioso: lavita sopran-naturale

    Parabola dei cattivi vignaioli (dettaglio) -Biblioteca del Monastero di Yuso, San Milln de la Cogolla (Spagna)

    FranciscoLecaros

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    In quel tempo, in Palestina, non era rarolaffitto di terreni da piantagione. I fittavo-li dividevano il guadagno con il padrone, pa-gando quello che a lui corrispondeva in ba-se al contratto. Non dimentichiamoci che losforzo per preparare la vigna era stato delsecondo, il quale aveva comprato la terra emontato tutta linfrastruttura necessaria pertrarne profitto.

    Il presente versetto ci offre la peculiari-t di questa parabola, rispetto agli altri testidellAntico Testamento che trattano della vi-gna, poich non si concentra sulla relazione diquesta con il proprietario, ma tra lui e gli agr i-coltori contrattati. La vigna Israele, il padro-ne Dio. Egli incarica alcuni di coltivarla, eparte per andare lontano, cos da lasciare i vi-gnaioli a lavorare secondo il loro libero arbi-trio.3 Ecco la realt pungente e chiara: Dio

    non sembra abitare insieme ai suoi prescelti nconvive con loro in forma visibile, ma pone al-la loro testa uomini notevoli chiamati a gover-narli, autorit religiose incaricate di guidarlisulla via della salvezza. E come il colono, an-che quando compie il suo dovere, non piaceral suo padrone se non gli consegner la rendi-ta della vigna, cos anche il sacerdote non pia-ce tanto al Signore per la sua santit, quantoperch insegna al popolo di Dio la pratica del-la virt.4In questo modo, dal contesto della

    parabola, il Divino Maestro evidenzia la classealla quale era destinata.

    Riepilogo della storica infedeltdei dirigenti del popolo34 Quando arriv il tempo di raccoglierei frutti, mand i suoi servi dai contadi-

    ni a ritirare il raccolto.35

    Ma i vignaiolipresero i servi e uno lo bastonarono, unaltro lo uccisero, un altro lo lapidarono.36 Mand di nuovo altri servi pi nume-rosi dei primi, ma li trattarono allo stes-so modo.

    I servi, mandati dal signore della vigna a rice-vere i frutti, simbolizzano i profeti inviati da Diolungo tutta la storia di Israele per riscuotere iprofitti da coloro che avrebbero dovuto regge-

    re la nazione, secondo le Sue disposizioni. No-nostante ci, questi emissari furono persegui-tati e uccisi come Ges stesso denunci (cfr.Mt 23, 30-31.37; Lc 11, 47-51) , perch la lo-ro predicazione contraddiceva le cattive inclina-zioni regnanti e, soprattutto, gli interessi dei di-rigenti della societ. La loro presenza diventavaun ingombro che era necessario eliminare. SanGirolamo riassume questo riprovevole atteggia-mento: Ci percossero come successe a Gere-mia (Gr 37, 15), ci uccisero come fecero con Isa-

    Ci percosserocome successea Geremia,ci ucciserocome fecerocon Isaia, cilapidarono

    comelapidaronoNabot eZaccaria

    Parabola dei cattivi vignaioli (dettaglio) - Codex Aureus de Echternach,Museo Nazionale Germanico, Norimberga (Germania)

    Reproduo

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    ia (Eb 11, 37), ci lapidarono come lapidaronoNabot (I Re 21, 15)e Zaccaria, che ammazza-rono tra il Tempio e laltare (II Cr 24, 21).5 lafuria del peccatore contro chi viene a ricordar-gli che la propriet del popolo eletto appartienea Dio; furia contro chi rappresenta la Legge e il

    diritto; furia contro chi esige il compimento del-la volont del Signore. Perch questo terrenonon nostro?, si lamentano. , in fondo, unamancanza di conformit con lautorit di Dio.

    Ges profetizza il deicidio37 Da ultimo mand loro il proprio fi-glio dicendo: Avranno rispetto di miofiglio. 38 Ma i contadini, visto il figlio,dissero tra loro: Costui lerede. Su,uccidiamolo, e avremo noi leredit!39

    Lo presero, lo cacciarono fuori dellavigna e luccisero.

    Infine, in un atto estremo di amore, Dio nonmanda un altro profeta, ma il suo amato Figlioper invitare gli israeliti a essere fedeli allAllean-za. Invece, essi Lo uccidono. La parabola in que-sto passo non potrebbe essere pi esplicita: tro-vandoSi prossimo alla Passione, non a caso ilDivino Maestro ha voluto mettere bene in chiarola verit e fare una profezia su Se stesso. Era loc-casione per manifestare che il Signore aveva da-to al suo popolo ogni sorta di doni, regalie e so-stegno, e lo aveva protetto in innumerevoli modi.Per, a un determinato momento, vedendo chenon si prendeva cura della vigna e utilizzava tutti ibenefici per il proprio interesse, e anche contro diLui, affida a suo Figlio la missione di convertirlo.E invece, il delirio di prender possesso delleredi-t del padrone, la bramosia dei beni altrui, il desi-derio di appropriazione e lodio verso la superio-rit portano i vignaioli i capi della nazione adattentare contro la vita del Signore Ges.

    40 Quando dunque verr il padrone del-la vigna che far a quei contadini? 41 Isommi sacerdoti e gli anziani del popoloGli risposero: Quei malvagi li far mo-rire miseramente e dar la vigna ad altricontadini che gli consegneranno i fruttia suo tempo.

    I presenti, abituati al costume orientale diconsiderare linterpretazione delle parabo-

    le come segno dintelligenza e cultura, eranopreoccupati di decifrare con sicurezza le pa-role del Divino Maestro, che, intuivano, li ri-guardavano. Per questo, senza pensarci molto,diedero una rapida soluzione. Non compre-sero che il Signore chiede loro non perch

    ignori quello che risponderanno, ma perch sicondannino con la loro stessa r isposta.6Il ver-detto dei sommi sacerdoti e degli anziani delpopolo era in verit unaccusa, messo in lucedalle successive parole di Nostro Signore. Co-me commenta San Giovanni Crisostomo, es-si pronunciarono una sentenza contro se stes-si []. E, giustamente, se [Ges] propose lorouna parabola, fu perch voleva che essi pro-nunciassero la loro sentenza. quanto accad-de a Davide, quando egli stesso sentenzi nel-la parabola del profeta Natan.7

    Il Padre esalter il Figlio assassinato42 E Ges disse loro: Non avete mailetto nelle Scritture: La pietra che i co-struttori hanno scartato diventata te-stata dangolo; questo stato fatto dalSignore ed una meraviglia ai nostriocchi? 43 Perci io vi dico: a voi sar tol-to il regno di Dio e sar dato a un popo-lo che ne produca i frutti.

    Nella costruzione delle case del tempo cera-no pietre poste negli angoli per fissare e man-tenere le altre, conferendo stabilit alledificio.Per questo fine erano usate quelle di maggioridimensioni, poich avevano la funzione di so-stenere la costruzione, e, per le loro caratteri-stiche peculiari, a volte non erano adeguatenelle prime tappe dellopera. Questo capitava,soprattutto, nel caso delle pietre che ultimava-no le cupole. Usando questa immagine comesimbolo di Se stesso, il Redentore mostra che il

    Figlio, che essi rifiutarono e avrebbero ammaz-zato, Dio Lo pone sul piano pi alto. E, appli-cando la parabola direttamente ai suoi interlo-cutori, li ammonisce dicendo loro che, poichnon avevano dato i frutti che avrebbero dovu-to, saranno disprezzati, messi da parte e priva-ti dei loro privilegi, che saranno trasferiti ad al-tri popoli.

    La parabola bellissima e cos chiara alcontrario di altre, a prima vista misteriose per ilpubblico che neppure gli Apostoli o coloro cui

    In un attoestremo diamore, Diomanda il suoamato Figlioa invitare

    gli israeliti aessere fedeliallAlleanza

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    era rivolta chiesero a Ges di spiegarla. Tali de-stinatari, inoltre, temevano che Lui manifestas-se in maniera ancor pi categorica la grave ac-cusa che pesava su di loro.

    Dio castiga gli individui e i popoli

    La conclusione di Ges chiarisce bene co-me il Signore non solo castighi su un piano in-dividuale quelli che, voltandoGli le spalle, ab-bracciano le vie della perdizione, ma chiamer agiudizio anche le nazioni. Cos, la parabola con-tiene una lezione per il nostro tempo, poich ri-sulta chiaro che Egli pu punire lumanit. Oggiverifichiamo che il relativismo, il materialismo,legoismo, la mancanza di virt e di amore a Diosi sono impossessati del mondo, il quale per-vaso da uno spirito opposto al Suo ed diven-tato come la vigna scelta che non ha dato lu-

    va desiderata. possibile che questa vite ricevala ricompensa descritta nella prima lettura e nelVangelo.

    Per tale motivo conviene ascoltare, nella se-conda lettura (Fil 4, 6-9), lesortazione di SanPaolo ai Filippesi: In conclusione, fratelli,quello che vero, nobile, giusto, puro, amabile,onorato, quello che virt e merita lode, tuttoquesto sia oggetto dei vostri pensieri (4, 8). la purezza danimo che manca a questo mondo,dove si commettono peccati che trionfano sul-la castit, sono adottate mode sempre pi impu-diche, si assiste alla dissoluzione familiare e al-la scomparsa della verginit. Tutto questo attiralindignazione di Dio e, se non ci sar un impul-so di conversione che sostenga il braccio dellacollera divina, non sappiamo quello che accadralla nostra generazione. Considerato che Luinon tollera il peccato, quando interverr? Nonlo sappiamo, ma dobbiamo convincerci perso-nalmente dellimportanza di praticare la virt,sia in famiglia o nella vita consacrata, con spiri-to di preghiera, fede, piet, chiedendo al Signo-

    re di avere compassione di noi e di concederegrazie specialissime affinch ci sia un cambio didirezione negli avvenimenti. Solo cos la pacedi Dio (Fil 4, 6) sar con noi, e non la sua ira.

    III ANCHENOISIAMOVIGNADELSIGNORE

    I commenti su questo Vangelo rimarrebberoincompleti se limitassimo la loro applicazione aquelli che pianificarono la morte di Cristo, o an-che allumanit nel suo insieme. Nella parabola

    dei vignaioli omicidi dobbiamo trovare una le-zione per ognuno di noi, poich le parole di No-stro Signore echeggiano per gli uomini di tuttele epoche storiche. Infatti, la vigna di cui parlala Liturgia pu esser considerata lanima di ognicattolico, che Dio ama con predilezione, al pun-to da rivolgergli la domanda: Cosa avrei Io po-tuto fare in pi per la mia vigna che non ho fat-to?.

    Le doti che riceviamo, a cominciare dalles-sere, lintelligenza, la volont, la sensibilit, lavocazione specifica, tutto ci consegnato dal Si-

    gnore della vigna. Tra questi favori, nessuno degno di maggior apprezzamento della vita divi-na, come insegna San Rabano Mauro: In sensomorale, a ognuno si consegna la sua vigna affin-ch la coltivi, essendogli amministrato il Sacra-mento del Battesimo, affinch lavori per mezzodi lui. Gli inviato un servo, un altro e un ter-zo, quando la Legge, il Salmo e la profezia par-lano, e in virt dei cui insegnamenti si deve agi-re bene. Ma linviato ucciso e gettato fuori, sidisprezza la sua predicazione o, cosa peggiore,si bestemmia contro di lui. Uccide lerede cheporta in s chiunque oltraggia il Figlio di Dioe offende lo Spirito della sua grazia. Una vol-ta perduto il cattivo coltivatore, la vigna con-segnata a un altro, come accade col dono dellagrazia, che il superbo disprezza e lumile racco-glie.8

    Dio veglia sempre su di noi e, nel corso de-gli anni, ci tratta con molto pi affetto, vigi-lanza e amore che qualsiasi vignaiolo perquanto concerne la sua piantagione. Egli pre-para via via le circostanze, esaudendo, metten-

    do difese affinch gli ostacoli non ci faccianocadere. In cambio, che cosa si aspetta da noi?Che siamo una vite che dia il frutto eccellen-te delle opere di perfezione, da cui esca poi il

    Se non ci sarun impulso diconversioneche sostenga ilbraccio dellacollera divina,non sappiamo

    quello cheaccadralla nostragenerazione

    1 Cfr. GALLEGO, Epifanio. El mo-vimiento proftico. Isaas. In:GONZLEZ, ngel et al. Co-mentarios a la Biblia Litrgica.Antiguo Testamento. 4.ed. Ma-drid-Barcelona-Estella: Paulinas;

    PPC; Regina; Verbo Divino,1990, p.615-616.

    2 SAN GIOVANNI CRISOSTOMO.Omelia LXVIII, n.1. In: Obras.Homilas sobre el Evangelio de

    San Mateo (46-90). 2.ed. Madrid:BAC, 2007, vol.II, p.387.

    3 SAN GIROLAMO. Commento aMatteo. L.III (16,13-22,40), c.21,n.51. In: Obras Completas. Co-

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    buon vino della santit. Per questo verr ariscuotere i frutti. Spetta a noi lavorareper produrli, coscienti che tutto quantopossediamo ha origine in Lui. Persino laforza per praticare la virt ci infusada Dio, come un dono che ci permette

    di acquisire meriti in vista della no-stra eterna salvezza.

    Un opportuno esamedi coscienza

    Come mi prendo cura, al-lora, di questa vigna che so-no io? Mi occupo di es-sa con tutta la perfezionee restituisco a Dio quelloche Gli appartiene? Stocostantemente con lat-

    tenzione rivolta allerealt soprannatu-rali, col desideriodi beneficare ilprossimo, convin-to del fatto che so-no stato chiamatoa dar gloria a Dio e riparare ilSapienziale e Immacolato Cuo-re di Maria per i numerosi pec-cati che oggi si commettono? So-no attento allarrivo dei servi delPadrone della vigna? Una paro-la detta dal pulpito, un consigliodi uno che cerca la mia santifi-cazione, un ammonimento dellacoscienza Pi ancora, le sup-pliche della Madonna e la pro-tezione del mio Angelo Custo-de. Cosa faccio io a questi servi?Li lapido, li percuoto e li ucci-do, soffocando la loro voce?Infatti, se non voglio in al-

    cun modo consegnare aDio ci che Suo e usoi suoi doni per il mio pia-cere personale o, peggio,

    per offenderLo, sto, in fondo, per-cuotendo, lapidando, uccidendo iservi, e anche il Figlio del DivinoPadrone. indispensabile che mipremunisca, perch il Regno deiCieli che ho ricevuto il giorno del

    mio Battesimo potr essermi toltoe dato ad altri.Quanta materia per un esa-

    me di coscienza! Come mitrovo ora? Di fronte a que-

    ste parole, qual la miareazione? Sto schivan-

    do, devio lattenzioneo mi pongo davantiallobbligo di renderconto della vignache sono io? Se la

    coscienza mi accu-sa, devo ricordarmidellinsegnamento diSan Paolo, nella se-conda lettura: Nonangustiatevi per nul-la, ma in ogni neces-sit esponete a Dio le

    vostre richieste, conpreghiere, suppliche eringraziamenti; e la pa-ce di Dio, che sorpassaogni intelligenza, custo-

    dir i vostri cuori e i vostripensieri in Cristo Ges

    (Fil 4, 6-7). Grazie alla ma-terna intercessione di Ma-ria Santissima tutto ha una

    soluzione, purch io rico-nosca che ho proceduto ma-le e ho bisogno di cambiar vi-ta. Chiediamo alla Madonna,allora, misericordia e la for-

    za per emendarci e aderi-re con entusiasmo alla vo-lont del Padrone dellavigna.

    Nonangustiatevi

    per nulla,ma in ogninecessitesponete aDio le vostre

    richieste, conpreghiere esuppliche

    Sacro Cuore di Ges - Casa Monte Carmelo,Caieiras (Brasile)

    TimothyRing

    mentario a Mateo y otros escritos.Madrid: BAC, 2002, vol.II, p.299.

    4AUTORE INCERTO. Opus imper-fectum in Matthum. Omelia XL,c.21: MG 56, 854.

    5 SAN GIROLAMO, op. cit., p.299.6 Idem, p.301.7 SAN GIOVANNI CRISOSTOMO,

    op. cit., n.2, p.390-391.

    8 SAN RABANO MAURO. Com-mentariorum in Matthum. L.VI,c.21: ML 107, 1053.

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    Bellezza e grandiosit

    O

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    SrgioCspedes

    SrgioCspedes

    Consegna dei Vangeli ai neodiaconi e del calice ai neopresbiteri.In alto, il fondatore degli Araldi saluta il Cardinale alla fine della cerimonia di ordinazione presbiterale

    Le ordinazioni diaconali e presbiterali

    svoltesi nella Basilica della

    Madonna del Rosario hanno primeggiato

    per uno splendore speciale.

    rganismo vivo, la Santa Chiesa non smettedi crescere incessantemente e di manifestaresempre nuove meraviglie nel corso dei secoli,

    anche in periodi di crisi e di difficolt. E lo stes-so si pu dire delle sue istituzioni, associazioni e dei suoimembri, purch rimangano fedeli alla fonte di questa vi-ta soprannaturale, Cristo Ges. Questa sublime realt sipu osservare nelluniverso degli Araldi del Vangelo. Se,in certo modo, le ordinazioni clericali di membri di que-sta Associazione, con la grazia di Dio, stanno diventan-do frequenti, dallaltro, ogni cerimonia acquista caratte-ristiche proprie.

    Cos, le ordinazioni di 16 diaconi e 12 sacerdoti svol-tesi, rispettivamente, nei giorni 21 e 22 agosto, hannoprimeggiato per uno splendore speciale per il loro or-dinante, il Cardinale Franc Rod, CM, Prefetto emeri-to della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacra-ta e le Societ di Vita Apostolica, giunto da Roma perlevento.

    Durante tutto il suo soggiorno nel Paese, il CardinaleRod ha manifestato in diverse occasioni la gioia di ve-dere il grande sviluppo dellopera degli Araldi, ammi-

    rando gli edifici e chiese in costruzione, per la bellezza egrandiosit, secondo il carisma dellAssociazione.

    Nellomelia della Messa di ordinazione diaconale, haesortato i neochierici a essere fedeli a quanto la Prov-videnza ha depositato nellanima del loro fondatore perplasmare lOpera nella quale vediamo sfilare le gloriedel passato, completate da grazie e luci nuove. E ai ne-osacerdoti, ha ricordato le parole di Monsignor Joo: Ilsacerdote deve essere un santo, nel cui cuore non circo-la sangue, ma fuoco!.

    Negli altri giorni in cui ha visitato diverse case degliAraldi del Vangelo, il Cardinale Rod ha avuto occasio-ne di prendere contatto con giovani candidati che stannofacendo esperienza vocazionale, tanto nel ramo maschi-le quanto in quello femminile, restando molto compiaciu-to del loro grande numero e del contagiante entusiasmo.

    Ste

    phenNami

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    Ottobre 2014Araldi del Vangelo 17

    Cerimonia di ordinazione presbiterale nellaBasilica della Madonna del Rosario

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    Lintegrit e

    incondizionalit

    F

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    OMELIANELLAMESSADIORDINAZIONEDIACONALE

    Siate non solo diaconi, ma diaconi-araldi che

    incarnano nelle loro persone quello che la Santa

    Chiesa si aspetta da questa Fondazione

    ratelli e sorelle in GesCristo: in questo momen-to decisivo delle vostre vi-te, vorrei raccomandarvi

    questi candidati che oggi si presen-tano davanti alla Santa Chiesa per ri-cevere il primo grado del Sacramen-to dellOrdine. Momento solenne ebello che riempie di gioia i fratelli ele sorelle degli Araldi del Vangelo,la Chiesa del Brasile e tutta la Chie-sa Cattolica; e, soprattutto, il loro pa-dre spirituale, fondatore, maestro eguida, Mons. Joo Scognamiglio ClDias, che vede i figli suoi fare questosignificativo passo allinterno dellaloro vocazione e, cos, crescere il nu-

    mero di chierici nella sua Opera.Anchio, onorato per la possibi-lit di officiare questo sacro rito,voglio unirmi alla gioia di Mons.Joo. Gioia che mi prende tuttoin questo momento, vedendo co-me lui, strumento docile nelle ma-ni della Provvidenza, , con tutto ilmovimento, una vigorosa manife-stazione della costante crescita ingrazia e santit che la Sposa Misti-

    ca di Cristo conoscer fino alla finedel mondo.

    Non voi avete scelto Me

    Quando, al momento di esse-re chiamati, i diaconi rispondonoPrsto sum!, staranno esprimendola disponibilit di consegna completae senza riserve al servizio del Signoree della sua Chiesa. Come nellepiso-dio in cui Dio interrogava con enfa-si il profeta Isaia: Chi mander e chiandr per noi?, voi volete rispon-dere, con le labbra purificate da unamore ardente e pieni di entusiasmoper il compito dellevangelizzazione:Eccomi, manda me (Is 6, 8).

    Il vero uomo di Dio deposita inMaria Santissima tutta la sua fiducia,con la certezza soprannaturale che,in unione con chi lo invia, pu faretutto quanto nelle sue possibilit.

    Tuttavia, cari candidati, non pote-te dimenticare che questo passo hala sua origine nella chiamata di Ge-s: Non voi avete scelto me, ma ioho scelto voi e vi ho costituiti perchandiate e portiate frutto e il vostro

    frutto rimanga (Gv 15, 16). Non vichiamo pi servi [...] ma vi ho chia-mati amici (Gv 15, 15).

    La grazia che vi stata concessa un segno di amore particolare del Si-gnore, poich, di fatto, come la Chie-sa la porzione dellumanit prefe-rita da Dio, possiamo ben dire che,in un certo senso, la Sacra Gerar-chia, dentro le cui fila oggi entrate,

    Cardinale Franc Rod, CMPrefetto emerito della Congregazione per gli Istituti di Vita

    Consacrata e le Societ di Vita Apostolica

    LeandroSo

    uza

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    Quando, al momentodi essere chiamati,i diaconi rispondo-no Prsto sum!,esprimono la dispo-nibilit di consegnacompleta e senzariserve al servi-

    zio del Signore edella sua Chiesa

    la porzione prediletta della Chie-sa. E, come no, ammettendo il vo-stro ingresso nel ramo clericale degliAraldi del Vangelo, anche il vostropadre e fondatore, Mons. Joo, vimanifesta quella forma pi profon-

    da di affetto che si chiama fiducia. naturale che, davanti a tale amore, laProvvidenza riservi grazie specialissi-me a coloro che sono chiamati a uncos sublime stato.

    Allo stesso tempo, questa fiduciastabilisce una chiara gerarchia di va-lori nelle vostre vite ed esige da par-te vostra unatteggiamento di reci-procit che deve tradursi in un amoreesclusivo con triplice dimensione: aGes Cristo, irradiazione della glo-

    ria del Padre e impronta della sua so-stanza (Eb 1, 3), al cui amore, comediceva San Benedetto, nulla dobbia-mo anteporre; alla Chiesa, Una, San-ta, Cattolica e Apostolica, amata co-me la Sposa di Ges Cristo, senzaruga e senza macchia, nel cui senodobbiamo servire; e alla SantissimaMadre del Redentore, figura e mo-dello della stessa Chiesa, al cui ausi-lio dobbiamo ricorrere.

    Terribile abbandono incui si trova la civilt

    Il periodo che passate come dia-coni vi preparer alla vostra missio-

    dano gloria al vostro Padre che neicieli (Mt 5, 16).

    Che la Parola sia comeun fuoco ardente

    Se la missione specifica del dia-

    cono annunciare la Parola di Dio,questo lo farete, soprattutto, viven-do quello che insegnate. Pertanto,che la Parola di Dio sia in voi comeun fuoco ardente (cfr. Ger 23, 29),una Parola libera e sovrana uscita daun cuore totalmente dedito al Signo-re. E credete nel potere di questaParola che, scritta in diverse epoche,proviene senza dubbio dalleternited , cos, sempre attuale, poich come diceva Mons. Joo in uno dei

    suoi commenti al Vangelo essa come un eccellente vino che, acqui-stando valore e variet di sfumaturecon il trascorrere degli anni, sempresorprende quelli che lo provano, inmodo che non possono mai dire diconoscerlo totalmente.

    Coscienti di tale efficacia e ric-chezza della Parola e secondo il vo-stro proprio carisma, che ha cospresente la necessit di sacralizza-re tutti gli aspetti della vita delluo-mo, necessario che desideriate ar-dentemente che limmagine di Diosi rifletta in tutto quello in cui pos-sa arrivare lazione umana. Cos, sia

    ne futura di essere sale della terra eluce del mondo (cfr. Mt 5, 13-14). Inunepoca di crisi dove sono assentiil sapore delle verit eterne e la lu-ce della Fede, possiamo constatare ilterribile abbandono nel quale si tro-

    va la civilt un tempo cristiana.Abbandono di tante bellezze,che lo zelo amoroso di innumerevo-li fedeli, sotto linflusso dello SpiritoSanto, aveva registrato sulla facciatadel Tempio nel corso dei secoli. Ab-bandono della virt, in un mondo incui lonest, la purezza e i diritti diDio sembrano non aver pi cittadi-nanza, ma sono ridicolizzati e discri-minati come anticaglie. Abbandonodella vita interiore e della preghiera

    raccolta e contemplativa, camminonecessario e condizione indispensa-bile per ogni successo nelle fatichedellapostolato.

    Infatti, quanti occhi oggi cerca-no il soccorso del buon esempio eil sollievo del buon consiglio, mol-te volte invano! Allora, queste per-sone si lasciano divorare dalle ondedella ribellione, o affondano lenta-mente nelle acque stagnanti dellin-differenza, o ancora periscono nelnaufragio della perdita della Fede.In questa situazione, dovete esserecome una luce per i popoli, perchvedano le vostre opere buone e ren-

    SrgioMiyazaki

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    Scegliere questo stiledi vita parla a granvoce e bene di quel

    grado di fermezzaper cui un uomo puro perch com-prende la bellezza e

    la nobilt incompa-rabili di questa virt

    proclamando la Parola,sia servendo nellaltare,unite il vostro desiderioa quello del sacerdo-te affinch la societ siatrasformata con un in-

    tervento di Dio simile aquello avvenuto nel Ce-nacolo: Mandi il tuospirito, sono creati, e rin-novi la faccia della ter-ra! (cfr. Sal 104, 30).

    In questo modo, lostato che oggi assume-te comporta nuovi ob-blighi, che non devonoessere visti come un pe-so, anzi, al contrario, come un pre-

    mio da essere sfoggiato con orgoglioe gioia: il dovere di pregare in nomedella Chiesa per il mondo intero, lavita del celibato come segno dellagloria futura che si riveler in noi elobbedienza alla volont del Signo-re, manifestata dai legittimi superio-ri. Tra questi obblighi vi un legameinterno, una logica implicita.

    La castit la garanziadel coraggio

    Il celibato a causa del corpo delSignore, per amore al Regno deiCieli, ci ricorda che il Verbo Incar-nato ha voluto nascere da una Vergi-ne perch desiderava per sua MadreSantissima tutte le bellezze, ed Eglistesso rimasto vergine per lasciarciil suo esempio. Anche a voi Egli hafatto comprendere che i vostri cor-pi sono tempio dello Spirito Santo,come esorta lApostolo: Glorifi-

    cate dunque Dio nel vostro corpo(I Cor 6, 20).Voi tutti sapete che non vi ap-

    partenete perch siete stati riscatta-ti a un prezzo grande. E per questo,mentre mi compiaccio nel vedere li-stituzione degli Araldi come un ve-ro baluardo dove la castit, comemerita, custodita amorosamentee combattivamente, mi permetto diraccomandarvi di non avere di que-

    sta virt angelica una visione unila-terale e minimalista. La castit lasicurezza del coraggio, diceva la re-gola dei Templari.

    Scegliere questo stile di vita, oltrea costituire una grande testimonian-za nel nostro mondo secolarizzato,

    sensuale e rivoluzionario che, per co-s dire, odia linnocenza, presupponeda parte vostra unaffermazione delvostro ideale, poich parla a gran vo-ce e bene di quel grado di fermezzaper cui un uomo puro perch com-prende la bellezza e la nobilt incom-parabili di questa virt.

    Per questo, ricordate alcuni orien-tamenti che, a tal riguardo, ha dato ilvostro fondatore. Non limitatevi alla

    castit del corpo, pensa-te pi alto, pensate a unaconsegna piena non sol-tanto del corpo, ma, so-prattutto, dellanima. Perquesto, dovete abbando-

    nare tutto quanto ter-reno e mondano, e cosconsegnarvi interamen-te a questa vocazione. Apartire da oggi, non cper voi ritorno, poichentrate in una nuova ter-ra, in cui dovete fare co-me Hernn Corts: bru-ciare le navi, ossia, fareuna rinuncia totale, non

    solamente del corpo, ma di tutto

    quello che vi porta a una considera-zione mediocre della realt.

    Schiavi di Ges Cristo, perintercessione di Maria

    Ricordiamo, tuttavia, che nonesiste una vera castit senza umilt.Cos, la consegna completa alla qua-le vi convoca Mons. Joo deve effet-tuarsi per mezzo di unobbedienzache come si legge nella cerimo-nia di emissione di voti della vostraSociet faccia di voi per sempre,nel senso letterale del termine, verischiavi di Ges Cristo, per interces-sione di Maria, accettando da subitotutte le privazioni e vincoli insiti inquesto stato.

    Infatti, per un diacono, e pi an-cora dentro questo nuovo ordine dicavalleria suscitato da Dio, lobbe-dienza incondizionata, sempre in ac-cordo con le Costituzioni approvate

    dallAutorit Ecclesiastica, sar unsegnale chiaro che voi avete consa-crato la vostra vita alla Chiesa in for-ma effettiva. un qualcosa di simi-le al martirio, poich, se in questo sid la vita per Essa in un istante, permezzo dellobbedienza si muore tut-ti i giorni fino alla fine di questa esi-stenza terrena.

    E anche il contrario vero: sela consegna efficace ed entusia-

    StephenNami

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    Ammettendo ilvostro ingresso nelramo clericale, ilvostro padre e fon-datore, Mons. Joo,vi manifesta quella

    forma pi profon-

    da di affetto che sichiama fiducia

    sta, lobbedienza diven-ter facile, anche in con-dizioni apparentementedifficili, perch non dob-biamo dimenticarci del-la promessa di Cristo che

    ci riempie di speranza:In verit vi dico: non cnessuno che abbia lascia-to casa o fratelli o sorel-le o madre o padre o fi-gli o campi a causa mia ea causa del vangelo, chenon riceva gi al presentecento volte tanto in casee fratelli e sorelle e ma-dri e figli e campi, insie-me a persecuzioni, e nel futuro la vi-

    ta eterna (Mc 10, 29-30).

    Attivi nella contemplazione econtemplativi nellazione

    Infine, non possiamo non consi-derare che questa consegna si ali-menta e si fortifica con laiuto dellapreghiera quotidiana. Il compimen-to della vostra missione e lefficaciadi qualsiasi azione apostolica sonoimpossibili senza una vita interioreben condotta.

    Questa non si limita al compi-mento di alcune orazioni impre-scindibili ma, va molto pi in l.Si tratta di far fiorire in voi la se-mente della vita divina ricevu-ta nel Battesimo, senza dimentica-re che, una volta ordinati diaconi,voi avete lobbligo di prendervi cu-ra di questa semente anche negli al-tri, poich limpegno assunto impli-ca il pregare con la Chiesa e per la

    Chiesa. Senza una vita interiore se-ria e fervente, senza la frequentecontemplazione degli alti orizzontidella vocazione, questo stile di vitasarebbe impossibile e presto voi vitrovereste assorbiti dal vortice del-le occupazioni umane.

    Dovete essere, come tante voltevi ha ricordato Mons. Joo, attivinella contemplazione e contempla-tivi nellazione, ricordando quello

    Cos, allausterit epiet degli antichi solita-ri si somma lo zelo dot-trinale dei grandi apolo-gisti. Alla grandezza delcerimoniale liturgico e

    monastico si aggiunge lasemplicit gioiosa e ac-cessibile dei pi abnegatieducatori della giovent.Allimpegno di visita-re, consolare e favoriretutti i bisognosi si coniu-ga la vigilanza rigorosa elamore per la castit deimonaci pi puri. Siatenon solo diaconi, ma dia-

    coni-araldi che incarnano nelle loro

    persone ci che la Santa Chiesa si at-tende da questa Fondazione.

    Mi unisco al vostro padre e fon-datore, il nostro caro Mons. Joo,per accogliere con gioia il desiderioche oggi manifestate di consacrar-vi pi effettivamente a Dio, fortifi-cati dallazione dello Spirito San-to. Riceviamo queste disposizioniche assumete con tutta lintegrit eincondizionalit pretese dalla vo-stra vocazione. Quanto al resto, ave-te solo da lasciarvi condurre da Dio,aprire le vostre anime e i vostri cuoriverso tutto quanto la Provvidenza viriserva di grazie, e sforzarvi al mas-simo per modellare le vostre animesecondo lesempio di Ges Cristo,sommo ed eterno Sacerdote.

    Che questa consegna completa alSignore, la contemplazione del suovolto, la purezza di cuore e di cor-po facciano di voi degli uomini lu-

    minosi, pieni di gioia, con un cuoreardente, in accordo col Divino Ma-estro. A Lui, che ci ama e ci ha li-berato dai nostri peccati versando ilsuo Sangue, e ha fatto di noi un re-gno, a Lui il potere, la forza, lono-re e la gloria per i secoli dei secoli.Amen.

    Omelia nella Messa di ordinazione

    diaconale, 21/8/2014

    che un grande Vescovo francese, ilCardinale Jules-Graud Salige, erasolito dire: Se i sacerdoti non sonocontemplativi, sono solamente cer-velli vuoti e mani agitate.

    Siate non solo diaconi,ma diaconi-araldi

    Cari candidati, non dimenticate-vi che siete chiamati a vivere il dia-conato dentro la missione specificadegli Araldi del Vangelo e, pertanto,dovete essere fedeli a tutto quantola Provvidenza ha depositato nella-nima del vostro fondatore per pla-smare lOpera nella quale vediamosfilare le glorie del passato, comple-tate da grazie e luci nuove.

    SrgioMiyazaki

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    A

    Proclamare come cavalieri

    il Santo Nome di Dio

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    OMELIANELLAMESSADIORDINAZIONEPRESBITERALE

    Il sacerdote deve esser santo nella sua vita, deve esser santo nella sua integrit

    morale, deve esser santo nella sua ortodossia di pensiero, deve esser santo

    nella sua parola. Soltanto cos potr convincere, trascinare e scuotere.

    voi, cari fratelli, che og-gi pronuncerete il vo-stro Prsto sum!, ilvostro s definitivo al

    Signore, rivolgo il mio saluto, il mioaffetto, la mia gioia e, soprattutto, lamia preghiera.

    Insieme a voi, saluto e ringra-zio tutti coloro che oggi condivido-no con noi questo momento di gio-ia: i formatori, i fratelli di vocazione,i genitori, altri parenti e amici che viaccompagnano oggi con fede e pre-

    ghiera. In modo particolare, il fonda-tore degli Araldi del Vangelo, Mons.Joo Scognamiglio Cl Dias, che convigilante amore vi ha seguiti duranteil vostro percorso fino al sacerdozio.

    Progresso di unoperaprovvidenziale

    Desidero manifestare qui la miaprofonda soddisfazione ed emozio-ne constatando ancora una volta ilprogresso costante di questa Operaprovvidenziale.

    Dopo aver messo le sue radicinelle prime decadi del secolo scorso, cresciuta come un grande alberonel corso degli anni e ha gettato ra-mi dai quali sono nati numerosi fiorie sostanziosi frutti. Tra questi, pos-siamo dire che il pi prezioso na-to quando, nel 2005, allessenza delsuo carisma il cui carattere profe-tico per il presente periodo storiconon possiamo non sottolineare si aggiunta la sacra unzione sacerdota-le. A partire da allora, si operata a

    Cardinale Franc Rod, CM

    Prefetto emerito della Congregazione per gli Istituti di VitaConsacrata e le Societ di Vita Apostolica

    Fotos:DavidDomingues/SergioCspe

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    favore di questa Istituzione una qua-lificazione sublime, in virt del cam-biamento ontologico di alcuni deisuoi principali membri, specialmen-te di Monsignore.

    Ancor oggi ricordo quando sono

    salito su questo presbiterio per la pri-ma volta, nel maggio 2007, celebran-do unaltra ordinazione dei suoi figli.Oggi, una Basilica di incomparabi-le bellezza che accoglie nuovamen-te lo stesso rito. Possiamo dire cheil contrasto tra quel tempio appenasorto e quello che ora vediamo uneloquente simbolo della crescita nonsolo quantitativa, ma, soprattutto,qualitativa dalla sua fondazione.

    Mi sento privilegiato per avervi

    accompagnato durante questo lungocammino segnato da felici circostan-ze, tra le quali conservo nel cuorespecialmente il momento indimenti-cabile, che ho vissuto come testimo-ne oculare, in cui il Sommo Pontefi-ce Benedetto XVI ha concesso di suoproprio pugno, a tempo record, lap-provazione pontificia della Societ diVita Apostolica Clericale e di quellafemminile, entrambe fondazioni natein seno agli Araldi del Vangelo.

    La pi alta condizione cheluomo possa raggiungere

    Cari candidati, sappiamo che Dio stesso che sceglie e chiama cia-

    scuno dei suoi sacerdoti e per que-sto oggi dopo che i vostri superiori,soprattutto Mons. Joo, che vi cono-sce personalmente, vi hanno ritenu-to idonei per un cos alto ministero anche voi siete invitati a dire un s

    alla vocazione sacerdotale; s chesarete sollecitati a ripetere per tut-ta la vita.

    Qual la portata di questa ri-sposta che oggi vi chiede il Signo-re? Papa Benedetto XVI ha rispo-sto cos durante la Messa Crismaledel Gioved Santo del 2008: Checos questo essere sacerdote diGes Cristo? Il Canone II del no-stro Messale, che probabilmente furedatto gi alla fine del II secolo a

    Roma, descrive lessenza del mini-stero sacerdotale con le parole concui, nel Libro del Deuteronomio(18, 5. 7), veniva descritta lessen-za del sacerdozio veterotestamen-tario: astare coram te et tibi mini-strare.

    Queste parole ci pongono di fron-te ad una realt che, a prima vista,stordisce. Il sacerdozio la pi altacondizione che luomo pu raggiun-gere sulla Terra. Come ambasciatoredi Dio, egli chiamato a portare gliuomini ai misteri che lAltissimo of-fre loro e, allo stesso tempo, ricevedagli uomini le preghiere e i sacrifi-ci.Sacra dos, sacra dans.

    Il sacerdote , dunque, un me-diatore e, come tale, un continua-tore di Ges Cristo. un altro Cri-sto. Nella Nuova Legge c un soloSacerdote per eccellenza, GesCristo, e un solo sacrificio, quel-

    lo della Croce. E il sacerdozio mi-nisteriale una partecipazione al-la pienezza di questo sacerdoziounico di Nostro Signore Ges Cri-sto nel quale i sacerdoti servono dastrumento per il Sommo ed EternoSacerdote.

    Il vincitore lo porr comeuna colonna nel tempio

    In ogni caso, nel momento incui si cerca di abbattere questo

    maestoso edificio nato dal Costa-to trafitto del Salvatore e costru-ito sulla fede di Pietro, voi ardetedal desiderio di vedere realizzatala preghiera composta dal Reden-tore: Venga il tuo regno; sia fat-ta la tua volont, come in cielo co-s in terra (Mt 6, 10).

    A quelli che cos procedono evincono con la loro integrit le sfidedel mondo, cosa promette lo Spiri-to? Il vincitore lo porr come unacolonna nel tempio del mio Dio enon ne uscir mai pi. Incider sudi lui il nome del mio Dio (Ap 3,12). Ecco qui il frutto della vostra fe-delt, che dovete rinnovare in ogni

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    istante: essere colonne nella SantaChiesa per sempre, ed avere il nomedi Dio impresso in voi, ossia, riceve-re lineffabile dono di essere trasfor-mati in quei santi che, secondo la fe-lice immagine di San Luigi Maria

    Grignion de Montfort, saranno co-me cedri del Libano a fianco di ar-busti se comparati a coloro che han-no conosciuto i tempi precedenti,affinch tutti sappiano che Dio vi haamati (cfr. Ap 3, 9).

    Cos, in questo mondo infede-le, voi sarete il segno della presenzavittoriosa di Ges, sarete mediatoridella sua grazia, araldi della sua Pa-rola. Parola che sempre trova eco fa-vorevole nel cuore delluomo che sa

    riconoscere la voce del vero Pastore.E tutto questo, nonostante le vostrelimitazioni umane e le vostre mise-rie deboli, ma fedeli poich esi-ste una luce che inseparabile dalsacerdote.

    Se il sacerdote corrisponde a que-sta luce che, in virt della grazia pro-pria del suo ministero, abita in lui, lasua persona e tutti i suoi atti avran-no uno splendore molto maggiore diquello che gli ha potuto offrire la na-tura. Per questo, se vivrete nellinte-grit la santit, trasmetterete in for-ma pi autentica i beni spirituali, invirt della vostra maggiore unionecon Nostro Signore Ges Cristo.

    Per questo, cercate di fare il pos-sibile affinch la vostra vita sia inaccordo con quello che annunciateagli altri: Imitamini quod tractatis,come dice il rito dellordinazione.Non dimenticate che il sensus fide-

    liumdel popolo cristiano il qua-le desidera che il sacerdote sia unuomo di Dio, sul cui volto si mani-festa il suo essere davanti al Signo-re discerne rapidamente se il suopastore vive unito a Dio o con ilcuore disperso.

    Avere un orizzonte distintoda quello del mondo

    Considerando queste verit, evidente che il mondo dei divini mi-

    steri deve esser trasparente per il sa-cerdote. Egli deve vedere gli avveni-menti, la Storia, lumanit dal puntodi vista delle realt eterne sub spe-cie ternitatis , deve parlare dal-la prospettiva delleternit, poichquesta prospettiva sempre attuale.

    In questo senso, non dimenti-chiamo che la Chiesa vi invia co-me sacerdoti in un mondo che, confrequenza, assolutizza le realt del-la terra e d un carattere di peren-nit alleffimero; un mondo i cuiorizzonti sono puramente terre-ni. Ges, che possedeva una visio-ne realista delluomo, diceva senzagiri di parole ai suoi Apostoli che

    li inviava come pecore in mezzo ailupi (Mt 10, 16).

    Voi dovete avere un orizzonte di-stinto da quello del mondo; dovetevivere su un altro piano, su uno spa-zio che si apre allinfinito, in un tem-

    po che tende alleternit. Voi avetericevuto la vocazione sacerdotale incircostanze singolari, in mezzo a unprocesso che, mirando alla negazio-ne di Dio nellordine umano, sem-bra avere come obiettivo la distru-zione della Santa Chiesa CattolicaApostolica e Romana, che di pers immortale.

    Questo non vi deve spaventare,poich mi fa venire in mente quelpasso dellApocalisse nel quale San

    Giovanni rivolge un messaggio aognuna delle sette chiese dellAsia. opinione di numerosi santi ed ese-geti che ogni chiesa simbolizzi une-poca storica. Parlando della Chiesadi Filadelfia, possiamo discernerealcuni tratti di questa nella quale vi-viamo: Conosco le tue opere. Hoaperto davanti a te una porta chenessuno pu chiudere. Per quantotu abbia poca forza, pure hai osser-vato la mia parola e non hai rinnega-to il mio nome (Ap 3, 8).

    Voi ed estendo questa menzio-ne a tutti gli araldi qui presenti sie-te stati chiamati a questa vocazionesublime, per la quale siete irrilevan-

    Fotos:DavidDomingues/SergioCspe

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    StephenNami

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    ti e deboli, in un mondo dove cam-peggiano il peccato e lempiet. Tut-tavia, agli occhi di Dio Onnipotente,voi ostentate con gagliardia la fedel-t alla sua Parola e, in una civilt cheapostata a passi rapidi, non solo non

    rinnegate, ma proclamate ai quattroventi, con fare di cavalieri, il SantoNome di Dio.

    Santi nel cui cuore circola il fuoco

    Pertanto, cari fratelli e sorelle,dobbiamo pregare per questi figli diMons. Joo che saranno ora ordina-ti, non soltanto affinch siano bravi,ma affinch siano perfetti. Il sacer-dote deve esser santo nella sua vi-ta, deve esser santo nella sua integri-

    t morale, deve esser santo nella suaortodossia di pensiero, deve essersanto nella sua parola. Soltanto cospotr convincere, trascinare e scuo-tere verso il Cielo. Come disse unavolta il vostro fondatore, il sacerdo-

    te deve essere un santo nel cui cuorenon circola sangue, ma fuoco.Siate sacerdoti infiammati di

    amore a Dio. Uomini dal cuore ar-dente che fanno arrivare al Tro-no della Divina Grazia le richiestefiammeggianti di questa Opera pre-destinata affinch, come incenso dalgradevole profumo, siate accolti daDio con benevolenza.

    Per questo chiediamo linterces-sione di Maria, la Madre celeste dei

    sacerdoti, la prima che ha pronun-ciato un s che voi dovete imita-re; che ai piedi della Croce Si uni-ta al sacrificio di suo Figlio e, dopola Resurrezione, nel Cenacolo, ha ri-cevuto con gli Apostoli il dono del-

    lo Spirito. Che Lei vi aiuti a lasciar-vi trasformare interiormente dallagrazia di Dio. Solo in questo modopotrete essere immagini fedeli delBuon Pastore. E potrete svolgerecon gioia la missione di conoscere,guidare e amare il gregge che Ge-s ha conquistato col prezzo del suosangue. Amen.

    Omelia nella Messa di ordinazione

    presbiterale, 22/8/2014

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    Giornate di piacevole soggiorno

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    Accoglienza allaeroporto Sbarcato a San Paolo, sua Eminenza stato ricevuto calorosamente daMons. Joo Scognamiglio Cl Dias e da alcune centinaia di araldi.

    Visita al centro di formazione Dopo aver celebrato Messa nella Basilica della Madonna del Rosario di Fatima,il Cardinale Rod ha pranzato con i giovani nel Centro di Formazione Contemplazione Mariana, a Embu das Artes.

    Nella Casa-Madre La Casa-Madre degli Araldi del Vangelo ha avuto lonore di ospitare il Cardinale nei giorni incui rimasto a San Paolo. Sua Eminenza ha presieduto quotidianamente lEucaristia nella cappella della comunit.

    Stephen

    Nami

    LcioAlves

    DavidDomingues

    DavidDomingues

    DavidDomingues

    DavidDomingues

    Nella sua permanenza in Brasile, il Cardinale Franc Rod ha visitato diverse

    case degli Araldi e ha conversato a lungo con i loro membri.Ecco alcune immagini di questo rapporto conviviale.

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    Incontro con membri del ramo femminile

    C

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    Messa in sloveno Come atto di deferenza verso Sua Eminenza, Don Antonio Jako Ilija ha voluto celebrare lasua prima Eucaristia in sloveno, lingua materna di entrambi. Lomelia stata pronunciata dal Cardinale Rod.

    entinaia di religiose e aspiranti si sono radunate perricevere il Cardinale nella Casa Generalizia della

    Societ di Vita Apostolica Regina Virginum e partecipareallEucaristia che ha avuto la bont di presiedere (foto 1).

    Un coro di bambini ha intonato alcuni canti in omaggio aSua Eminenza (foto 2). Congedandosi dalla superiora ge-nerale, Suor Mariana Morazzani Arriz, si complimen-tato per leccellente formazione data alle giovani (foto 3).

    Fotos:DavidDomingues

    DavidDomingues

    DavidDomingues

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    6 Pellegrinaggio Nazionale

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    er il sesto anno consecutivo il Santuario Nazio-nale di Aparecida del Nord ha accolto i parte-cipanti allApostolato dellIcona, desiderosi di

    manifestare il loro amore per la Patrona del Brasile. So-no giunte in totale circa 10 mila persone provenienti da105 citt di tutto il Paese.

    Con fiaccole, verso il SantuarioL 8 agosto, molti dei partecipanti al pellegrinaggio,

    provenienti da lontano, gi si trovavano in citt. Per loro

    stata celebrata una Messa nella Basilica Vecchia, che stata trasmessa dal vivo dalla TV Aparecida. In seguito,tutti sono partiti in processione alla nicchia Madonna diFatima, recentemente eretta nel Santuario della Patro-na del Brasile. Il percorso stato illuminato dalle fiac-cole dei pellegrini e accompagnato da canti e preghiere.

    Rosario e Messa nella BasilicaIl sabato levento ha avuto inizio di fronte alla Tribuna Be-

    nedetto XVI. Da qui Don Riccardo Basso, EP, ha presiedu-to la recita del Rosario. A seguire Mons. Raymundo Dama-sceno, Arcivescovo di Aparecida e Presidente della CNBB,ha celebrato lEucaristia nella Basilica, alla fine della quale stata letta la benedizione apostolica, inviata dal Papa ai par-tecipanti al pellegrinaggio. Mons. Joo Incio Mller, Vesco-vo di Lorena, stato il principale concelebrante.

    Limpressione che lincontro ha lasciato nellanimadi tutti, pu ben essere riassunta in questa testimonian-za: Sono stati una notte e un giorno molto significativi,non solo per me, ma per tutti i pellegrini e visitatori delSantuario. Che questa riconciliazione non si limiti sol-tanto ad una volta lanno.

    Messa e processione I pellegrini sono arrivati ad Aparecida il venerd si sono riuniti per partecipare allaSanta Messa nella Basilica Vecchia (foto a destra). Terminata la Celebrazione hanno formato un lungo corteo

    attraversando la passerella (foto in alto). A sinistra, il corteo giunge nella Basilica Nuova.

    SergioCspedes

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    Ottobre 2014Araldi del Vangelo 29

    Rosario nel piazzale Gli omaggi alla Madre di Dio sono cominciati davanti alla tribuna Benedetto XVI.Migliaia di voci si sono unite per pregare davanti a lei i Misteri Gaudiosi, inframmezzati da canti mariani. Alla fine,

    Don Ricardo Basso, EP, ha benedetto i pellegrini con la sacra statua della Madonna Aparecida.

    Messa nella Basilica Condotta in corteo da giovani del settore femminile (foto 1 e 2), la statua della Patrona del Brasile stata calorosamente acclamata durante la Solenne Eucaristia presieduta dal Cardinale Raymundo Damasceno Assis e

    concelebrata da Mons. Joo Incio Mller (foto 3). Diecimila pellegrini hanno affollato il Santuario (foto 4).

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    4 S e r g i o C s p e d e s

    S e r g i o C s p e d e s

    S r g i o M i y a z a k i

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    Lettere dalla trincea

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    Un volume pubblicato in occasione del centenario della Prima Guerra

    Mondiale riproduce eloquenti testimonianze di interventi di Santa

    Teresa di Ges Bambino a favore di soldati che a lei ricorsero.

    el diluvio di ferro e fuo-co che devast lEuropa

    tra gli anni 1914 e 1918non sono mancati com-

    moventi episodi di Fede. E tra questitocca menzionare linatteso torrentedi venerazione deipoilus1verso unu-mile suora morta in odore di santitnel 1897: Suor Teresa di Ges Bambi-no e del Volto Santo.

    Il monastero carmelitano di Li-sieux, dove lei fece il sacrificio dellasua vita allamore misericordioso diDio, possiede pi di duemila dossiercontenenti lettere autografe ricevu-te nel corso del conflitto, come pureonorificenze, medaglie, proiettili, el-mi e obici trasformati inex-voto.

    Commemorando il primo cente-nario dallo scoppio di questa guerra,una prestigiosa casa editrice franceseha pubblicato, in collaborazione colmonastero, un volume di 203 pagi-ne2contenente una selezione di 75 diqueste lettere, molto poco conosciu-

    te. Ne riproduciamo sotto alcune.Sono partito senza confessarmi

    Sono sotto la protezione di Tere-sina di Ges Bambino e nutro unagrande fiducia in lei. Ho fatto visi-ta alla sua tomba nel maggio 1914 esono tornato molto impressionato.Tuttavia, essendo stata dichiarata laguerra, mi sono rifiutato di esaudirealle pressanti richieste di mia moglie

    e sono partito senza confessarmi. Ilrispetto umano mi ha impedito di

    compiere il mio dovere di cattolico.Mi ero allontanato dalla Chiesa daitempi della mia Prima Comunione.Tuttavia, ho accettato una reliquia euna piccola immagine della Suora,e ricorrevo istintivamente a lei ognivolta che mi trovavo in pericolo neicombattimenti. Lei proteggeva me,e anche i miei commilitoni, perchnon ho visto mai nessuno di loro uc-ciso o ferito vicino a me.

    A met settembre, eravamo intrincea a Gotha, vicino a Reims, inuna situazione difficile, poich lar-tiglieria non cessava di rimbomba-re. Pensando con molta tristezza allamia famigliola, pregavo: Mia SuorTeresa, ti supplico, riportami da miamoglie e dai miei figli, e promettodi venire a visitare la tua tomba nonappena sar tornato al mio Paese.

    Non appena ebbi finito questapreghiera, vidi aprirsi una nuvola

    e apparire nel cielo azzurro il vol-to della santa. Mi credevo vittimadi unallucinazione. Mi sfregai varievolte gli occhi, guardando di nuovola visione, ma non potei avere alcundubbio, poich la sua fisionomia simostrava sempre pi nitida e splen-dente. Potei contemplarla cos percirca due minuti. Osservai soprattut-to i suoi begli occhi, elevati al cielocome per pregare.

    Da allora fui sempre coraggioso;non mi sentivo pi solo. Avevo an-

    che la pi ferma speranza di rivede-re la mia famiglia e presi la risolutadecisione di tornare al Dio della miainfanzia.

    Infatti, poco tempo dopo, a cau-sa di una malattia, fui spostato dalfronte condotto in ospedale; giuntol uno chiese chi volesse comunicar-si, io non ebbi paura di manifestareil mio desiderio.3

    Devo questo alla mia

    piccola Suor Teresa!Dallinizio della guerra ho con

    me una reliquia di Suor Teresa. Eccoquello che mi accaduto. Nellulti-mo giorno di battaglia nella regionedella Marne, a settembre, aveva-mo appena otto cannoni, contro i 25del nemico. In quel momento criti-co, sono finite le nostre munizioni e,nella precipitazione per far avanzareunaltra batteria che venisse a sosti-

    tuire la nostra, sono caduto e il miocannone passato sopra le mie duegambe. Esse avrebbero dovuto esse-re completamente schiacciate, per-ch ogni cannone pesa oltre duetonnellate!

    I miei cari compagni darmi sonoaccorsi per trasportarmi. Quale non stato, tuttavia, il loro stupore nel ve-dere che mi alzavo senza alcuna diffi-colt! Miracolo! Miracolo!, hanno

    Guy Gabriel de Ridder

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    Ottobre 2014Araldi del Vangelo 31

    gridato tutti. Subito ho risposto loro,col cuore traboccante di gratitudine:Devo questo alla mia piccola SuorTeresa!. Immediatamente, ho pre-so dalla tasca una matita bianca e hoscritto a grandi lettere sul mio can-

    none: BATTERIA SUOR TERESADI GES BAMBINO.E da allora, quando piove e liscri-

    zione si cancella, io la riscrivo primapossibile. Ho una fiducia illimitatanella protezione di questa santa.4

    Una scheggia di granatain pieno petto

    Sotto giuramento, affermo didovere la vita a Suor Teresa di Ge-s Bambino. Il 16 marzo 1916, alla

    vigilia della partenza per la secon-da volta per il fronte, uno dei mieicommilitoni mi ha dato unimma-gine della santa, dicendomi: Pareche abbia ottenuto gi molti miraco-li a favore dei soldati, e ci protegge.Prima di allora, io non la conoscevo,ma da quel giorno non ho mai smes-so di invocarla tutte le sere, pregan-do un Padre Nostro e unAve Mariain suo omaggio.

    Poco dopo, il 30 aprile, ho parte-cipato alla sanguinosa battaglia diMort-Homme, a Verdun. Nel terri-bile combattimento, senza smette-re di lottare, io pregavo Suor Tere-sa. Ricorrevo a lei, non per paura,perch non ho mai avuto paura, male chiedevo di sostenere il mio co-raggio, cosa proprio necessaria inquel tragico momento! Allimprov-viso, nella confusione del combatti-mento, a 20 metri dal nemico, ho ri-

    cevuto in pieno petto una scheggiadi granata. Sono svenuto ed ho ri-preso i sensi nel pieno della batta-glia. Esausto e perdendo sangue,

    non avevo forze per trascinarmi via,ma ricordandomi della mia santaProtettrice, ho gridato: Suor Tere-sa di Ges Bambino, non abbando-narmi!.

    E lei ha ascoltato la mia supplica,

    poich, sotto le raffiche delle mitra-gliatrici, subito sono arrivati i barel-lieri e mi hanno trasportato al pron-to soccorso. L, ritenendo il mio casograve, un valente cappellano mi haamministrato, tra lo strepito dei can-noni, lEstrema Unzione. Malgradole sofferenze, mi sentivo contento epensavo, con gratitudine, che questosoccorso religioso lo dovevo a SuorTeresa. Avevo tanta fiducia nella ca-ra santa che, una volta al riparo dalle

    pallottole, le chiesi un secondo mira-colo: quello di guarirmi e di guidar-mi fino alla sua sepoltura, a Lisieux.E sono stato esaudito. [...]

    Ora mi sento disposto a tutti i sa-crifici, tutte le sofferenze, poich laSanta mi ha fatto comprendere checos espier i miei peccati e inoltre,che Ges Cristo ha patito molto dipi per noi.5

    * * * trascorso un secolo esattodallinizio della terribile guerra ela devozione alla Santa della Picco-la Via non ha fatto che crescere edespandersi in tutto il mondo. Pio XIlha canonizzata nel 1925, appena 28anni dopo la sua morte, e nel 1997San Giovanni Paolo II lha procla-mata Dottore della Chiesa.

    Fedele alla sua promessa di pas-sare in Cielo facendo bene alla Ter-

    ra, lei ha protetto specialmente lenuove generazioni, tanto bisognosedi aiuto spirituale a causa della loroforte debolezza.

    Il monastero di Lisieux possiede pi di duemila dossier contenenti

    lettere autografe ricevute nel corso del conflitto, come pure onorificenze,medaglie, proiettili, elmi e obici trasformati in ex-voto

    Alcune delle targhe di ringraziamento che ricoprono le pareti dellachiesa del monastero di Lisieux

    1 Termine usato per designare icombattenti francesi della IGuerra Mondiale che signi-fica letteralmente peloso.La sua origine risale alle-poca di Napoleone, quando

    si arruolavano nelleserci-to un gran numero di soldatiprovenienti dalla campagna,che non avevano labitudinedi farsi la barba.

    2Nous les Poilus. Plus forte quelacier Lettres des tranches Thrse de Lisieux. Paris:Du Cerf, 2014.

    3 Lettera di Auguste Cousinard,op. cit., p.17-19.

    4 Lettera di Paul Dugast, op.cit., p.20-21.

    5 Lettera di J. Lallement, op.cit., p.64-65.

    Fotos:PauloMikio

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    mariana e missionaria

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    Araldi del VangeloOttobre 2014

    IntervIstaconMons. FrancIPetrI

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