Rivista Araldi del Vangelo 140 - RAE156_201412

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    Numero 140

    Dicembre 2014

    Associazione Madonna di Fatima

    Vogliono condannare

    di nuovo Cristo

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    Linedito sui Vangeli

    La collezione Linedito sui Vangeli una pubblicazione della Libreria Editrice Vaticana

    Richieste per email: [email protected] per fax: 041 560 8828

    I volumi sono in formato 157x230mm stampati a colori in carta patinata lucida

    Composta da sette volumi, questoriginale opera di Mons. Joo ScognamiglioCl Dias, EP, ha il merito di mettere la teologia alla portata di tutti,

    per mezzo di commenti ai Vangeli delle domeniche e solennit dellan-

    no. Pubblicata in quattro lingue portoghese, italiano, spagnolo e inglese per un totale di 200mila volumi venduti, la collezione ha avuto un ottimoriscontro per la sua notevole utilit esegetica e pastorale.

    Collezione

    Anno A

    Volume I: Domeniche di Avvento, Natale,Quaresima e Pasqua Solennit del Signore checapitano nel Tempo Ordinario (464 pagine)

    Volume II:Domeniche del Tempo Ordinario

    (495 pagine)

    Volume VII: Solennit Feste che possono caderedi domenica Mercoled delle Ceneri Triduo Pasquale Altre feste e Memorie (431 pagine)

    Anno C

    Volume V: Domeniche di Avvento, Natale,Quaresima e Pasqua Solennit del Signoreche occorrono nel Tempo Ordinario(446 pagine)

    Volume VI: Domeniche del TempoOrdinario (495 pagine)

    Anno B

    Volume III: Domeniche di Avvento, Natale, Quaresimae Pasqua Solennit del Signore che occorrono nelTempo Ordinario (Previsto per il 2015)Volume IV: Domeniche del Tempo Ordinario(Previsto per il 2015)

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    La luce risplende nelletenebre

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50

    I Santi di ogni giorno

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48

    Storia per bambini...Il premio dellinnocenza

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46

    accaduto nellaChiesa e nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .39

    Intervista con Mons.ngel Galindo Garca, Lessere umano non solo materia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36

    Una vita pi slow

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34

    Aiutando le comunit - Ilfondo di Aiuto Misericordiacommemora dieci annidi attivit. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30

    Araldi nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26

    San Giovanni della Croce Maestro della riformacarmelitana

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22

    Due conversioni occorse neigiorni di Natale

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

    Commento al Vangelo La porta dingresso delSalvatore: Maria e la suaverginit. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

    La voce del Papa Non smettete di

    camminare gioiosi!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

    Serenit,figlia della fiducia incrollabile (Editoriale) . . .5

    Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

    SommariO

    Periodico dellAssociazioneMadonna di Fatima - Maria, Stella

    della Nuova Evangelizzazione

    Anno XVI, numero 140, Dicembre 2014

    Direttore responsabile:Zuccato Alberto

    Consiglio di redazione:Guy Gabriel de Ridder, Juliane

    Vasconcelos A. Campos, EP,Luis Alberto Blanco Corts, Suor MarianaMorazzani Arriz, EP, Severiano Antonio

    de Oliveira

    Traduzione: Antonietta Tessaro

    Amministrazione:Via San Marco, 2A

    30034 Mira (VE)CCP 13805353

    Aut. Trib. Venezia 11 del 31/3/12

    Poste italiane, s.p.a Spedizionein Abbonamento Postale - D.L.

    353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, NE PD

    Contiene I.R.

    www.araldi.orgwww.salvamiregina.it

    Con la collaborazione dellAssociazionePrivata Internazionale di Fedeli

    di Diritto Pontificio

    ARALDIDELVANGELOViale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5

    00165 RomaTel. sede operativa

    a Mira (VE): 041 560 08 91

    Montaggio:Equipe di arti grafiche

    degli Araldi del Vangelo

    Stampa e rilegatura:MODERNA s.r.l.

    Via Antonio de Curtis, 12/A35020 Due Carrare (PD)

    Gli articoli di questa rivista potranno essereriprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii

    copia alla Redazione. Il contenuto degli articolifirmati di responsabilit dei rispettivi autori.

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    SCRIVONOILETTORI

    ALREV.MOMONS. JOOSCOGNAMIGLIOCLDIAS, EP

    Siamo abbonati alla rivista Aral-di del Vangeloed da molto tempoche pensavamo di scriverle. La San-ta Chiesa sempre stata presentenella nostra numerosa famiglia, ab-biamo una solida devozione per laMadonna e, per questo, ci alimen-tiamo coi bellissimi testi che lei scri-ve. Dopo esserci nutriti, ci sforziamodi portare la Parola di Dio nei nostriluoghi di lavoro.

    Vorremmo ringraziarla per es-sersi donato alla Santa Chiesa eagli Araldi del Vangelo. Tutto que-sto opera di Dio, infatti veden-do gli eccellenti frutti riconoscia-mo in loro il grande albero semi-nato dalla grazia nel campo fertiledella Chiesa, il cui sviluppo si deve

    allarduo lavoro di un servo buonoe fedele, come lei.Le chiediamo di continuare a se-

    guire docilmente la voce dello Spiri-to Santo, e promettiamo che tutta lanostra famiglia continuer a prega-re per gli Araldi del Vangelo e perlei. Nelle sue orazioni, preghi ancheper noi.

    Hugo H. P.

    Recife Brasile

    MOLTOIMPORTANTEPERISTRUIRCILa rivista Araldi del Vangelo

    perfetta, come tutto quello chefanno gli Araldi, dalla copertina,sempre bella, fino allultima pagi-na. una pubblicazione molto in-formativa, che menziona gli avve-nimenti che riguardano la Chie-sa Cattolica, con il Papa e con gliAraldi del Vangelo. I temi che af-

    fronta sono tutti interessanti e lepersone che scrivono lo fanno concompleta chiarezza, riuscendo atrasmettere le loro conoscenze allettore. La Storia per bambini... molto istruttiva e mostra, in for-ma semplice, quanta grazia Dio cid. Tutta lillustrazione della Ri-vista molto speciale, suscita lat-tenzione e ci eleva in una atmo-sfera meravigliosa.

    Insomma, la Rivista degli Aral-di molto importante per istruirci

    e condurci a una vita piena di gra-zia, in questo mondo, e cercare la vi-ta eterna.

    Tereza O. D.

    San Paolo Brasile

    ILFONDAMENTODELPAPATO

    Vorrei menzionare il numero del-la Rivista del mese di agosto, il cuitema principale statoIl fondamen-to del Papato. Meraviglioso il Com-

    mento al Vangelo a questo riguardo!Dio vi benedica per il vostro sforzodi farci avere questa Rivista fanta-stica, che sempre mette in risalto labellezza e rivela profonde conoscen-ze.

    Cornelia S.

    Buena Park (CA) Stati Uniti

    CERCOGLIEPISODIDELLAVITADEISANTI

    Ricevo la rivista Araldi del Van-gelo e tra il suo vasto e fondato con-tenuto cerco gli episodi della vita deiSanti, che sono, per me, di grandis-simo interesse. Conosco poche rivi-ste con una tale bella presentazionee articoli redatti in modo cos eccel-lente.

    Rita T. L.

    Porto Portogallo

    LINEDITOSUIVANGELI

    Tempo fa, ho ricevuto alcuni vo-lumi stupendi della collezione Li-nedito sui Vangeli: I, V e VI. Sareimolto contenta se potessi riceverequelli che mancano: II, III, IV e VII.Essi sono di tale bellezza e in tal mo-do nutrono la mia anima che, con-fesso, sono le uniche omelie che ap-prezzo, assaporo e ricordo con gioia;le uniche che sono capaci di saziareil mio spirito.

    Senza aver mai incontrato Mons.Joo Scognamiglio Cl Dias, pensoche ascoltarlo dal vivo sia pura gra-zia. Ma gi una grazia avere in ma-no il dono che lui ci fa con questo san-to libro. Vi ringrazio per il vostro lavo-ro, che cerco di sostenere, tra altri, inquesti tempi duri. Che Ges e Mariavi proteggano e benedicano sempre.

    Anna

    Schio VI

    ESSASTATAILNOSTROALIMENTOSPIRITUALE

    Da quando ho cominciato a rice-vere la rivista Araldi del Vangelohoscoperto un nuovo senso della vi-ta. Ho imparato a vivere la fede, lasperanza e la carit. Gli articoli delsuo illustre e benedetto Fondatore,Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias,sono stati fondamentali per la miaconversione quotidiana e servizioa Dio e alla sua Chiesa, per mezzo

    delle pastorali cui appartengo.La mia famiglia legge e studia la

    Rivista come il pi grande tesorodella nostra fede. Essa stata il no-stro alimento spirituale mensile, ilcui piatto principale il Commen-to al Vangelo, strutturato con tantasapienza e profondit.

    Vladimir N.

    Porto Alegre Brasile

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    Numero140

    Dicembre20

    14

    PosteItalianeSpaSpedizioneinAbbonamentoPostaleD.L.

    353/2003(conv.

    inL.

    27/02/2004n.

    46)art.

    1comma1-NE/PD-ContieneI.R.-Pe

    riodicodellAssociazioneMadonnadiFatima-Maria,

    StelladellaNuovaEvangelizzazione

    AssociazioneMad

    onnadiFatima

    Voglionocond

    annare

    dinuovoCristo

    E

    Dicembre 2014Araldi del Vangelo 5

    Editoriale

    SERENIT, FIGLIADELLA

    FIDUCIAINCROLLABILE

    gli dormiva. Le onde battevano, il vento soffiava. Tra i colpi della barca ele voci dei pescatori, il rumore era assordante. Ma Lui, impassibile, dormi-va. Gli Apostoli, ancora non abituati allo sguardo della fede, si preoccupa-

    vano pi a trovare soluzioni umane che a chiedere laiuto divino. Fallendo nel lorointento, invece di rivolgersi speranzosi in un miracolo proveniente dalla mano di-vina, rimproveravano arrabbiati chi li poteva salvare: Maestro, non timporta chemoriamo? (Mc 4, 38).

    Oh, atteggiamento tristemente frequente!... La figura del Maestro sdraiatoin una barca che affonda classica. Perch anche classico che luomo, invete-ratamente autosufficiente, cerchi in s, e non in Dio, la soluzione dei suoi pro-blemi. Problemi che sono, a loro volta, permessi da Dio affinch luomo rico-nosca che, senza di Lui, non pu fare nulla (cfr. Gv 15, 5). Per questo Ges, avolte, finge di sonnecchiare...

    Lorgoglio molte volte si rifiuta di darsi per vinto. C chi vede, in coloro cheesigevano la Crocifissione di Nostro Signore, un impeto di vendetta per il fattoche il Salvatore Si era rifiutato di concedere loro la realizzazione del loro sognomessianico, il quale non consisteva nellottenere n la gloria di Dio n la santitindividuale, ma benefici umani e terreni, quando non direttamente illeciti.

    Cos, dinanzi alla prova, luomo ha due strade: una soprannaturale, di ras-segnazione umile e di speranza fiduciosa, che congiunge le mani, e chiede aDio protezione e aiuto; laltra, orgogliosa, che vede nel dolore, destinato a pu-rificarlo e unirlo di pi al Padre, una punizione indebita. In questi tristi casi, disolito accade che luomo mondano, per la sua iniquit, accusi Dio di ingiusti-zia (cfr. Ez 18, 25), e per odio peccaminoso contro lorigine di ogni giustizia,cerchi di uccidere lAutore della vita.

    Nel caos del mondo attuale, mentre alcuni accusano Dio, altri Gli consacra-no unindifferenza sistematica e altri ancora si rivolgono supplicanti a ci che mondano, terreno: politica, tecnologia, soluzioni ambientali, azioni sociali...Sono pescatori nella tempesta, che si affannano tra cime, alberi e vele. Chi og-gi si ricorda di ricorrere filialmente, ardentemente e devotamente a Colui che,

    serenissimo, sembra dormire nella barca?E, invece, Egli costantemente al nostro fianco, sempre disposto ad ascol-tarci, difenderci e proteggerci, purch ricorriamo a Lui, con umilt e rettitu-dine; potr mai diminuire il potere di Colui che guar lebbrosi, diede la vista aciechi, resuscit morti, espulse demoni, con una parola?

    Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore no-stro Dio, dice il salmista (Sal 20, 8). Al contrario di quello che predica il mondo,hanno in mano il timone della Storia quelli che confidano con ogni speranza, congli occhi riposti in Colui che ha affermato: Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!(Gv 16, 33). Ed a questi giganti della fede che veramente appartiene il futuro.Coloro ai quali, come diceva Santa Teresa di Ges, soltanto Dio basta.

    Santa Teresa diGes, di AlonsoCano Chiesa con-

    ventuale del BuonSuccesso, Siviglia(Spagna)

    Foto: Francisco Lecaros

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    Non smettete di

    camminare gioiosi!

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    LAVOCEDELPAPA

    Ogni santo ci mostra un tratto del multiforme volto di Dio. In santa Teresa

    contempliamo il Dio che, essendo sovrana Maest, eterna Sapienza, si

    rivela vicino e compagno.

    l 28 marzo 1515 nacque advila una bambina che conil tempo sarebbe stata co-nosciuta come santa Teresa

    di Ges. Allapprossimarsi del quin-to centenario della sua nascita, vol-go lo sguardo a quella citt per rende-re grazie a Dio per il dono di questagrande donna e incoraggiare i fede-li dellamata diocesi di vila e tutti glispagnoli a conoscere la storia di que-sta insigne fondatrice [...].

    La gioia non si pu raggiungerecon la scorciatoia facile

    Ogni santo ci mostra un tratto delmultiforme volto di Dio. In santa Te-resa contempliamo il Dio che, es-sendo sovrana Maest, eterna Sa-pienza (Poesia, 2), si rivela vicino e

    compagno e prova gioia a conversa-re con gli uomini: Dio si rallegra connoi. E, sentendo il suo amore, nel-la santa nasceva una gioia contagio-sa che non poteva dissimulare e chetrasmetteva attorno a s.

    Questa gioia un cammino chebisogna percorrere per tutta la vi-ta. Non istantanea, superficia-le, tumultuosa. Bisogna cercarlagi agli inizi (Vita,13, 1). Espri-

    me la gioia interiore dellanima, umile e modesta (cfr. Fondazio-ni ,12, 1). Non si raggiunge con lascorciatoia facile che evita la ri-nuncia, la sofferenza o la croce,ma si trova patendo travagli e do-lori (cfr. Vita,6, 2; 30, 8), guardan-do al Crocifisso e cercando il Ri-sorto (cfr. Cammino,26, 4).

    Perci la gioia di santa Teresa non egoista n autoreferenziale. Comequella del cielo, consiste nel gioiredella gioia di tutti (Cammino, 30,5), mettendosi al servizio degli altricon amore disinteressato. Come dis-se a uno dei suoi monasteri in diffi-colt, la santa dice anche oggi a noi,soprattutto ai giovani: Non smet-tete di camminare gioiosi! (Lette-ra,284. IV). [...]

    Quando i tempi sono difficili,sono necessari forti amici di Dio

    La Santa percorse anche il cam-mino della preghiera, che defin inmodo bello come un rapporto da-micizia, un trovarsi frequentementeda soli a soli con chi sappiamo che ciama (Vita,VIII, 5).

    Quando i tempi sono difficili,sono necessari forti amici di Dio

    per sostenere i deboli (Vita, 15, 5).Pregare non un modo di fuggire, eneppure di mettersi in una bolla, ndi isolarsi, ma di avanzare in unami-cizia che quanto pi cresce tanto pisi entra in contatto con il Signore,vero amico e fedele compagnodi viaggio, con il quale tutto si pusopportare, perch sempre Egli cid aiuto e coraggio, non ci viene maimeno (Vita, 22, 6).

    Per pregare lessenziale non gi nel molto pensare, ma nel mol-to amare (Quarte Mansioni, 1, 7),nel volgere gli occhi per guardarechi non smette di guardarci amore-volmente e di sopportarci paziente-mente (cfr. Cammino,26, 3-4). Diopu condurre le anime a s attraver-so molte strade, ma la preghiera il

    cammino sicuro (Vita,21, 5). La-sciarla significa perdersi (cfr. Vita,21, 5).

    Questi consigli della santa sonodi perenne attualit. Andate avanti,quindi, lungo il cammino della pre-ghiera, con determinazione, sen-za fermarvi, fino alla fine! Ci va-le in particolare per tutti i membridella vita consacrata. In una culturadel provvisorio, vivete la fedelt del

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    Dicembre 2014Araldi del Vangelo 7

    Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.

    La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va

    vivere e morire come figli di questaChiesa madre!

    Prega di pi per capire beneche cosa succede attorno a te

    Proprio perch madre dalleporte aperte, la Chiesa sempre incammino verso gli uomini per por-tare loro quellacqua viva (cfr. Gv

    4, 10) che irriga lorto del loro cuo-re assetato. La santa scrittrice e ma-estra di preghiera fu allo stesso tem-po fondatrice e missionaria per lestrade della Spagna.

    La sua esperienza mistica non lasepar dal mondo n dalle preoccu-

    Statua di Santa Teresa di Ges, presentenelle commemorazioni del V centenario

    realizzate ad Avila, 15/10/2014

    Il realismo teresiano esige opere e nonemozioni, amore e non sogni

    sempre, sempre, sempre (Vi-ta,1, 4); in un mondo senza spe-ranza, mostrate la fecondit di uncuore innamorato (Poesia,5), Ein una societ con tanti idoli sia-te testimoni che solo Dio basta

    (Poesia,9).Camminare insieme conCristo, come fratelli

    Questo cammino non pos-siamo farlo da soli, ma insieme.Per la santa riformatrice il sen-tiero della preghiera passa perla via della fraternit in seno al-la Chiesa madre. Fu questa lasua risposta provvidenziale, na-ta dallispirazione divina e dal

    suo intuito femminile, ai proble-mi della Chiesa e della societ delsuo tempo: fondare piccole co-munit di donne che, a imitazio-ne del collegio apostolico se-guissero Cristo vivendo in modosemplice il Vangelo e sostenendotutta la Chiesa con una vita fattapreghiera.

    Per questo sorelle ci ha ri-unite qui (Cammino,8, 1) e que-sta fu la promessa: Egli, Ge-s Cristo, sarebbe stato con noi(Vita, 32, 11). Che bella defini-zione della fraternit nella Chiesa:camminare insieme con Cristo co-me fratelli! A tal fine Teresa di Gesnon ci raccomanda molte cose, masolo tre: amarsi molto gli uni gli al-tri, distaccarsi da tutto e vera umil-t, che sebbene sia da me nomina-ta per ultima, la virt principale ele abbraccia tutte (Cammino, 4, 4).

    Come vorrei, in questi tempi, del-le comunit cristiane pi fraternedove si faccia questo cammino: pro-cedere nella verit dellumilt che cilibera da noi stessi per amare di pie meglio gli altri, soprattutto i pipoveri! Non c nulla di pi bello di

    pazioni della gente. Al contrario,le diede nuovo impulso e corag-gio per loperato e i doveri di ognigiorno, perch il Signore si aggi-ra anche fra le pentole (Fonda-zioni, 5, 8).

    Lei visse le difficolt del suotempo tanto complicato sen-za cedere alla tentazione del la-mento amaro, ma piuttosto ac-cettandole nella fede comeunopportunit per fare un pas-so avanti nel cammino. Perchogni tempo buono per Dio,quando vuole favorire di gran-di grazie coloro che lo servono(Fondazioni, 4, 5).

    Oggi Teresa ci dice: prega

    di pi per capire bene che cosasuccede attorno a te e cos agi-re meglio. La preghiera vince ilpessimismo e genera buone ini-ziative (cfr. Settime Mansioni,4, 6). questo il realismo tere-siano, che esige opere invece diemozioni e amore invece di so-gni; il realismo dellamore umi-le di fronte a un ascetismo af-fannoso!

    A volte la santa abbrevia le sueamene lettere dicendo: Siamo incammino (Lettera,469, 7.9), co-

    me espressione dellurgenza di con-tinuare fino alla fine il compito ini-ziato. Quando il mondo arde, non sipu perdere tempo in affari di pocaimportanza. Magari contagiasse tut-ti questa santa fretta di uscire a per-correre i cammini del nostro tempo,con il Vangelo in mano e lo Spiritonel cuore!

    Passi del messaggio inviato a

    Mons. Jess Garca Burillo,

    Vescovo di Avila,

    in occasione dellapertura

    dellAnno Giubilare Teresiano,

    15/10/2014

    JavierGonzlez

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    Al sesto mese, 26 langelo Gabriele fu mandatoda Dio in una citt della Galilea, chiamata Na-zaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uo-mo della casa di Davide, di nome Giuseppe. Lavergine si chiamava Maria.

    28 Entrando da lei, disse: Rallegrati, o piena digrazia, il Signore con te!29A queste parole ella fu molto turbata e si do-mandava che senso avesse un saluto come que-sto.30 Langelo le disse: Non temere, Maria, perchhai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco concepi-rai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Ge-s. 32 Sar grande e verr chiamato Figlio dellAl-tissimo; il Signore Dio gli dar il trono di Davide

    suo padre33e regner per sempre sulla casa di Gia-cobbe e il suo regno non avr fine.34Allora Maria disse allangelo: Come avverrquesto, poich non conosco uomo.35 Le rispose langelo: Lo Spirito Santo scende-r su di te e la potenza dellAltissimo ti coprircon la sua ombra. Perci colui che nascer sar

    santo e sar chiamato Figlio di Dio. 36 Ed ecco,Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, haconcepito anchessa un figlio e questo il sestomese per lei, che era detta sterile, 37 nulla im-possibile a Dio.38Allora Maria disse: Ecco la serva del Signore:avvenga per me secondo la tua parola. E lange-lo si allontan da lei (Lc 1, 26-38).

    a VANGELOA

    FranoisBoulay

    Annunciazione, di Spinello Aretino - Basilica di San Domenico, Arezzo

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    La portadingresso del Salvatore:

    Maria e la sua verginit

    Dicembre 2014Araldi del Vangelo 9

    COMMENTOALVANGELO IV DOMENICADAVVENTO

    Col suo straordinario amore per la verginit, Maria Santissima

    ha meritato di essere la Madre di Dio, mostrando per i secoli

    a venire quanto questa virt sia feconda e conferisca forza e

    coraggio, al punto da plasmare eroi.

    spirito umano cerca la pace, nellintenso tram-busto cui sottoposto nel corso della vita. Co-s, tutti noi aspiriamo alla stabilit e alla quietee, per questo, ci piace possedere una propriet ein essa costruire una casa, nella quale poter abi-tare senza alcuna afflizione.

    Frequentemente gli uomini hanno anche lapreoccupazione di far perdurare la loro memo-ria, lasciando in questo mondo qualcosa di con-creto che attraversi i tempi e si mantenga at-traverso le generazioni. In questo senso, tra i

    popoli dellAntichit si distinguono gli egizi: co-me la Provvidenza ha dato la teologia e la Reli-gione vera ai giudei, la filosofia ai greci e il di-ritto ai romani, a loro il Signore aveva concessola scienza. La maggior prova delle conoscenzeeccellenti che essi coltivavano e dellimpegno aprolungare la loro fama nel futuro sono le pira-midi, le quali, potendo datare fino al 2500 a.C.,sorprendono ancora ai nostri giorni, continuan-do a essere un mistero il loro metodo di costru-zione.

    I OGNIMOVIMENTOTENDEALRIPOSO proprio delluomo, concepito nel peccato,

    patire stanchezza; il lato animale della nostranatura facilmente si affatica. Dopo le nostre at-tivit quotidiane, sia di lavoro o di studi, giun-ta la sera abbiamo un bisogno vitale di riposo,tanto pi se ci siamo svegliati presto. Lo stessoNostro Signore Ges Cristo, esente dal peccatooriginale e da qualsiasi altra macchia, ha volutoassumere certi difetti della natura umana1e Sistancava, come nellepisodio in cui si addormen-

    ta nella barca (cfr. Mt 8, 23-27) o quando sedu-to vicino al pozzo di Giacobbe (cfr. Gv 4, 6).La fatica questa realt quotidiana ci fa ve-

    nire in mente la considerazione di San Tomma-so dAquino,2 fatta con tanta precisione e sag-gezza, secondo cui ogni movimento tende alriposo.

    Quante volte osserviamo i giovani che si agi-tano con velocit ed energia, da una parte allal-tra! Ma crescendo e maturando essi acquistanoil desiderio della quiete e della tranquillit. Lo

    Lo spiri-to umanocerca la pace,nellintenso

    trambustocui sottopo-

    sto nel corsodella vita

    Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    Nostro Signore non ha eretto edifici

    Nostro Signore, al contrario, non ha eret-to edificio alcuno, non aveva neppure una ca-sa, come ha dichiarato: Le volpi hanno le lo-ro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma ilFiglio delluomo non ha dove posare il capo

    (Lc 9, 58). Tuttavia, Egli ha segnato la Storia elha divisa in due parti!Egli lUomo-Dio, nel quale c il criterio

    assoluto, il paradigma di tutto, anche di comeperpetuare unopera. Che cosa ha fatto Lui? Ciha lasciato le sue parole pi tardi annotate daaltri , vero, ma soprattutto ha reclutato di-scepoli, ha formato Apostoli e li ha trasformatiin uomini uniti a Dio. Il monumento da Lui co-struito non materiale, ma fatto per rimane-re e attraversare i secoli, perch fondato sul-la sua Alleanza: Tu sei Pietro e su questa pietra

    edificher la mia chiesa (Mt 16, 18).

    Israele cerca la stabilit dopolunghi e conturbati secoli

    Questo anelito umano per una situazione si-cura e stabile esattamente quello che trapelanella prima lettura (II Sm 7, 1-5.8b-12.14a.16)di questa 4a Domenica dAvvento. Nel cor-so della loro conturbata storia, gli ebrei hannosempre sofferto una tremenda instabilit: ginei loro primordi, a causa di una grande famein tutta la terra, il patriarca Giacobbe scese conla famiglia in Egitto, dove suo figlio Giuseppe

    era amministratore (cfr. Gen 47, 1-6), e l i suoidiscendenti si sono moltiplicati. Tuttavia, quan-do ascese al trono un faraone che non avevaconosciuto Giuseppe (Es 1, 8), impose loro lapi dura servit (cfr. Es 1, 13), poich temevache i figli di Israele, forti e numerosi, si unisse-

    ro ai nemici dellEgitto, comprendendo nel con-tempo che essi costituivano una preziosa ma-nodopera per il suo regno (cfr. Es 1, 10; 14, 5).Oppressi e ridotti alla schiavit, vissero in ter-re egizie pi di quattro secoli,3finch, a un certopunto, sorse Mos, che per ordine divino li feceuscire dallEgitto e attraversare il Mar Rosso apiedi asciutti, mentre le truppe del Faraone fu-rono inghiottite dalle acque. A partire da quelmomento gli israeliti cominciarono a vagare neldeserto errando per quarantanni, senza trovarela loro meta, perch si erano ribellati al Signore

    (cfr. Nm 14, 32-35). Chi segue la narrazione sa-cra utilizzando una mappa verifica, con afflizio-ne, il percorso che essi hanno fatto...

    Giunti finalmente alla Terra Promessa, nu-merose furono le difficolt e incertezze che do-vettero affrontare, finch fu suscitato Davide,il secondo re di Israele. Davide sentiva il dise-gno di Dio su di s e si sapeva premiato per lasua generosit infinita. Come il Signore gli ave-va fatto dire, smise di fare il pastore per esserecapo del popolo eletto, come risulta nella primalettura di oggi (cfr. II Sam 7, 8b). Anche lui erain cerca della tranquillit e, con laiuto divino,

    riusc a sbarazzarsi di tutti inemici che lo circondavanoe a stabilirsi nella sua casa.Ma essendo un uomo giu-sto, che manteneva la suaattenzione rivolta alle co-se del cielo, voleva per Diopi che per s e, per questo,disse al profeta Natan: Ve-di, io abito in una casa di ce-

    dro, mentre larca di Dio stasotto una tenda! (II Sam7, 2).

    Infatti, non cera una co-struzione solida per acco-gliere lArca dellAlleanza,e Davide aveva un forte de-siderio di edificare un Tem-pio e non pi una tenda,come quella che fino ad al-lora era servita per ospitar-

    Oppressi eridotti allaschiavit, gliebrei visseroin terre

    egizie pi diquattro secoli

    Gli israeliti escono dallEgitto, di Benedetto Calliari -Museo di Belle Arti, Caen (Francia)

    FranciscoLecaros

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    la , al fine di manifestare a Dio la sua grati-tudine, ossia, restituire tutto quello che da Luiaveva ricevuto, dando stabilit a quella fi-gura di Dio che, dai tempi di Mos, seguivacostantemente il popolo.

    LArca era cos sacra che solo i sacerdo-

    ti potevano toccarla. Chiunque altro po-nesse la mano su di lei, sarebbe morto inquello stesso istante. Fu ci che accad-de quando Davide fece portare lArcada Baal di Giuda alla sua citt: i buoiche spingevano il carro dove si trova-va, scivolarono e lArca stava per ca-dere al suolo. Un uomo di nome Uzz,per evitarlo, la sostenne in aria, ma cad-de immediatamente morto, colpito dallacollera di Dio (cfr. II Sam 6, 1-7). LArcaera un segno dellAlleanza di Dio con Isra-

    ele, un pegno che il Signore avrebbe com-piuto tutte le promesse; essa simbolizzava,insomma, la presenza di Dio tra gli uomini.

    Una promessa che superavala generosit di Davide

    Davanti alla proposta di Davide, Natan glidiede il consiglio di agire secondo il suo cuo-re (cfr. II Sam 7, 3); ma, quella notte, il Signo-re comunic con il profeta, rivelando che Davi-de non avrebbe portato a termine il suo intento.Essendo Dio il padrone assoluto di tutto, pucostruirSi da solo un tempio per la sua gloria,senza necessit alcuna del concorso delle cre-ature. Tuttavia, vedendo il buon desiderio diDavide, gli avrebbe dato molto di pi che untempio o un palazzo; Egli avrebbe fatto una ca-sa molto speciale per Davide, confermando lasua regalit e promettendogli una discenden-za: Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tugiacerai con i tuoi padri, io assicurer dopo di tela discendenza uscita dalle tue viscere, e rende-r stabile il suo regno. Io gli sar padre ed egli

    mi sar figlio. La tua casa e il tuo regno sarannosaldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarreso stabile per sempre (II Sam 7, 12.14a.16).

    A Davide, che voleva elevare un edificiomateriale, Dio mostrava come la perennit diunopera proviene dallAlleanza fatta con Lui.Senza di essa, qualunque azione, anche se re-alizzata con intelligenza, perspicacia e astuziaumana, non attraversa i secoli. necessario,per, non abbandonare mai e in nessun modoquesta Alleanza, perch essa considerata dal-

    la Provvidenza con affetto e santa gelosia, co-me leggiamo nel Salmo Responsoriale del gior-no: Gli conserver sempre la mia grazia, la miaalleanza gli sar fedele (Sal 89, 29). Talmenteforte era la relazione esistente tra Dio e Davide,che Lui, conoscendo tutto come presente, con-templava in Davide come gi aveva visto datutta leternit lo stesso Salvatore, nato dallasua stirpe dopo innumerevoli generazioni.

    proprio in questa particolare casa e in que-sto discendente promessi a Davide che si centrail Vangelo dellultima Domenica dAvvento, inuna Liturgia ricca di immagini preparatorie peril Natale che si avvicina.

    II MARIA, CASADIDIOEFRUTTODELLALLEANZA

    La casa eretta da Dio per la tranquillit diDavide una Vergine, appartenente al suo li-gnaggio, chiamata Maria. Essa la Casa di Dioper eccellenza, Colei che porta la vera stabilite la pienezza della pace. Lei il premio dellAl-leanza che il Signore ha firmato con Davide, suofrutto pi straordinario. Dopo di Lei verr Co-lui la cui personalit non umana, ma divina,

    A Davide,

    che volevaelevare unedificiomateriale,Dio mostravacome la

    perennit

    di unoperaprovienedallAlleanza

    fatta con Lui

    Il re Davide Cattedrale di Colonia (Germania)

    S

    rgioHollmann

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    Colui che allo stesso tempo creatura e Creato-re, il Signore Ges, Figlio di Maria Santissima.

    Il frammento di San Luca che analizzeremo aseguire conosciutissimo.4Ma il Vangelo, le cuifrasi succinte oh meraviglia! sempre presen-tano aspetti nuovi, assomiglia a un caleidosco-

    pio che, sebbene abbia poche pietruzze al suointerno, girato numerose volte non forma maiuna figura identica alle precedenti.

    Un Dio Incarnato chiedevaun orizzonte allaltezza

    Al sesto mese, 26 langelo Gabriele fumandato da Dio in una citt della Gali-lea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine,promessa sposa di un uomo della casa diDavide, di nome Giuseppe. La vergine

    si chiamava Maria.Nazaret era una cittadina minuscola, situa-

    ta in una piccola depressione, in mezzo alle so-avi montagne della Galilea. Le sue case, costru-ite non a fondo valle, ma arroccate sulle rocce,sui pendii del Monte Neby-Sain, davano al pae-saggio un tocco grazioso e incantevole. Questomonte, il pi alto di tutti quelli che circondanola citt, ha la peculiarit di possedere una vistameravigliosa. sicuramente commenta Fil-lion uno dei pi belli ed emozionanti [pano-rami] che si possano godere in Palestina. [...] Da

    tutti i lati, vaste estensioni terrestri, aeree e ma-rittime, disputano la nostra attrazione; da tutte levalli, montagne, citt o villaggi, il mare e la suaimmensit. [...] Che spettacolo! Quante volte No-stro Signore, durante la sua adolescenza e giovi-nezza, non avr pregato su questo altare sublime

    e avr rivolto il suo sguardo verso il mare!5

    Vediamo in questo particolare come la Provvi-denza, scegliendo un villaggio senza importanza,abbia voluto sottolineare la povert e il silenzionel quale Dio Incarnato Colui che lUmiltin essenza ha preferito vivere per un lungo pe-riodo, distante dalla vista umana. Per realizzaretale disegno, Egli avrebbe potuto optare per unaregione bassa e profonda; ma ha preferito abita-re in un luogo elevato, con un panorama ampio,perch la sua natura divina esigeva che la natu-ra umana assunta avesse un orizzonte pi in linea

    con la Sua altezza, quella di Dio!

    Maria ha avuto la maggior pienezzadi grazia possibile

    28 Entrando da lei, disse: Rallegrati, opiena di grazia, il Signore con te!

    Lespressione entrando da lei segno che Ma-ria era ritirata dentro casa sua, e di certo pregava.Che cosa ha detto lAngelo? Rallegrati, o piena digrazia, il Signore con te!. presumibile che lafrase non sia stata esattamente questa, ma sia sta-

    Scegliendoun villaggiosenzaimportanza,laProvvidenzaha volutosottolinearela povert

    e il silenzionel quale DioIncarnatoha preferitovivere per unlungo periodo

    Lattuale citt di Nazareth vista dal Monte del Precipizio

    GustavoKralj

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    le vuole che la sua Santa Madre Lo produca peruna generazione spirituale, prima di produrLoper una generazione corporale; [...] affinch lasua generazione temporale abbia maggior re-lazione e conformit con la sua generazioneeterna; e affinch la sua Beata Madre posseg-

    ga maggior somiglianza col suo Padre Divino;e affinch il Cuore della Madre sia una imma-gine viva e uneco santissima del Cuore del Pa-dre.7Cos, Maria Si estasiava a elaborare la fi-gura di Nostro Signore, al punto da immaginarecome sarebbero stati i suoi gesti, il portamen-to, la mentalit, la voce, come Egli avrebbe fattoil bene; Lei ignorava soltanto chi sarebbe statasua Madre e La cercava allorizzonte, cercandodi idealizzare anche le caratteristiche di Lei.

    Ora, il turbamento di Maria mostra comeil suo spirito fosse profondo e come Lei abbia

    pensato non solo al senso immediato di quel-lo che Le era stato detto, ma al significato delleparole e a tutte le loro conseguenze, sia rispettoa Lei che al panorama storico. Con la sua insu-perabile scienza teologica, subito avr fatto unacorrelazione tra il saluto angelico e la maternitdivina, indagando come Se avesse davanti quel-lo che deduceva...

    A ogni costo, mantenere la verginit!30 Langelo le disse: Non temere, Ma-ria, perch hai trovato grazia presso Dio.31 Ed ecco concepirai un figlio, lo da-rai alla luce e lo chiamerai Ges. 32 Sargrande e verr chiamato Figlio dellAltis-simo; il Signore Dio gli dar il trono diDavide suo padre33 e regner per sempresulla casa di Giacobbe e il suo regno nonavr fine.34Allora Maria disse allangelo:Come avverr questo, poich non cono-sco uomo?

    Per calmare linquietudine di Maria, lAngeloannunci quello che sarebbe successo, come pu-re i tratti distintivi del regno del Messia, i quali,senza dubbio, coincidevano con le meditazioni

    fatte da Lei. Probabilmente anche la descrizio-ne dellAngelo sar stata insufficiente, poicha lui forse non saranno stati rivelati certi par-ticolari che Lei aveva gi contemplato. Ma, inmezzo a quellinattesa comunicazione, sorgevaper la Madonna una difficolt: mai aveva pen-sato che potesse esser Lei la Madre del Messia!Un unico timore la lasciava trouble, perples-sa. Infatti, dal primo istante della sua concezio-ne immacolata, tra la molteplicit delle grazieche Le erano state date, splendeva lo straordi-nario amore per lo stato di verginit e un richia-mo altissimo alla perfetta pratica della castit.Fin dai primi tempi della sua esistenza, goden-do delluso della ragione, Lei aveva fatto voto diverginit e, quando era entrata nel Tempio, an-cora bambina, gi Si era consegnata a Dio co-me Vergine.

    Il testo evangelico molto delicato nel sot-tolineare che la Madonna non aveva postoobiezione alcuna al piano di Dio, e aveva sol-tanto formulato una domanda. In verit, seavesse manifestato un altro timore o avesse

    sollevato dubbi su un qualche punto, non sa-rebbe stata degna di essere la Madre di Dio.Lei voleva, questo s, un chiarimento su co-me si sarebbe realizzato questo ineffabile mi-stero. Atteggiamento molto differente, peresempio, da quello di Zaccaria, quando inter-roga sopra la nascita di San Giovanni Batti-sta: Come posso conoscere questo? Io sonovecchio e mia moglie avanzata negl i anni(Lc 1, 18). Egli, per il fatto di non aver datocredito alle parole dellAngelo (cfr. Lc 1, 20),

    Dalla narra-zione dellE-vangelistasi vede cheMaria nonsi stup per

    la presenzadellangelicovisitatore

    SergioHollmann

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    rimase muto fino al giorno della circoncisio-ne del Precursore.

    La Santissima Vergine era promessa in spo-sa a Giuseppe, come si legge nel versetto 27, os-sia, le nozze avrebbero dovuto essere in prepa-razione. E sebbene i commentatori discutano a

    proposito di questa particolarit, non abbiamodubbi nellaffermare che San Giuseppe non so-lo era stato informato con precisione del dise-gno di Maria, ma che lei concordava pienamen-te con lui, avendo i due gi conversato su questoed essendo giunti alla conclusione che Dio lipreparava per questo: entrambi avrebbero con-servato la verginit per il resto della vita, finoalla morte. L Io non conosco uomo esprimequesto; al contrario, Lei non avrebbe interroga-to lAngelo e sarebbe stata indotta allillusioneche dallunione coniugale con Giuseppe sareb-

    be nato il Messia.Caso veramente inedito, poich, in quei

    tempi, tanto per luomo quanto per la don-na con rarissime eccezioni, come SantElia, la verginit non era una opzione ragione-vole. Se lassenza di fig li nel matr imonio erainterpretata come una mancanza di benedi-zioni da parte di Dio, molto pi lo era il nonsposarsi. Tuttavia, la Madonna veniva a inau-gurare una via nuova e trov uno sposo ide-ale, nellessere ascoltata la sua preghiera:lui avrebbe protetto la verginit di Lei e Leiavrebbe protetto la verginit di lui.

    Da un lato, Maria non voleva negare il suoconsenso al messaggio divino trasmesso per vo-ce dellArcangelo; dallaltro, desiderava man-tenere a ogni costo la verginit, temendo di of-fendere Dio o, almeno, non meritare questoprivilegio, non tanto per ci che questo in s im-portava per Lei, ma per la gloria che dava a Dio.Da qui la sua perplessit...

    La verginit, una virt amata da Dio

    35

    Le rispose langelo: Lo Spirito San-to scender su di te, e la potenza dellAl-tissimo ti coprir con la sua ombra. Per-ci colui che nascer sar santo e sarchiamato Figlio di Dio. 36 Ed ecco Eli-sabetta, tua parente, nella sua vecchiaia,anchessa ha concepito un figlio e que-sto il sesto mese per lei, che era dettasterile, 37 nulla impossibile a Dio.

    Certi autori dicono che la Madonna non ab-bia neppure immaginato, in quelloccasione,che lo Spirito era la Terza Persona della San-tissima Trinit, perch la Rivelazione di questomistero non era stata ancora fatta. Tuttavia, chista scrivendo non di questa tesi, poich crede

    che Maria gi sapesse dellesistenza di tre Per-sone in Dio e, quando lAngelo menzion loSpirito, Lei intese chiaramente il suo vero signi-ficato. Solo la prima parte della risposta con-tenuta nel versetto 35 bastava a Maria Santis-sima perch, pi di nessun altro, Lei credeva nelpotere assoluto dellAltissimo; nonostante nonfosse necessaria per la sua fede, lambasciatoreceleste Le diede una prova: sua cugina Elisabet-ta aveva concepito nella vecchiaia.

    Dio conosceva linsigne amore alla virt del-la castit, soprattutto alla verginit, che Egli

    stesso aveva infuso nella Santissima VerginecreandoLa. Per questo doveva non solo man-dare lArcangelo San Gabriele a trasmettere unmessaggio Sarai Madre , ma anche orien-tare lAngelo su quello che sarebbe accaduto,affinch risolvesse il problema che sarebbe sor-to nel fondo della Sua anima, in modo da nonimpaurirLa.

    Per calmare

    linquietudinedi Maria,lAngeloannunciquello che

    sarebbesuccesso, com

    pure i trattidistintividel regnodel Messia

    Sopra e nella pagina precedente:Annunciazione Museo Cluny, Parigi

    SergioHollmann

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    Vediamo quanto lapprezzamento della ver-ginit sia messo in evidenza, non solo nella per-sona della Vergine Maria, ma nelle altre duepersone coinvolte nellAnnunciazione: San Ga-briele e Dio stesso! Egli, lOnnipotente, incar-nandoSi, ha voluto preservare in tutti i modi la

    verginit di sua Madre Santissima, dimostrandoche se Egli ha creato luomo e la donna allo sco-po del matrimonio, Egli ama molto di pi la ver-ginit, in s, che il matrimonio.

    Vergine, Madre e schiava...

    38 Allora Maria disse: Ecco la serva delSignore: avvenga per me secondo la tuaparola. E langelo si allontan da lei.

    Udendo la spiegazione dellAngelo, Mariafece un atto di intera sottomissione alla volont

    di Dio. Noi recitiamo queste parole tutti i gior-ni nellAngelus, ma forse senza penetrare nel lo-ro senso pi profondo. A quei tempi la schia-vit era la condizione pi deplorevole possibileper una creatura umana, il pi completo obbro-brio, poich, secondo il Diritto Romano sottoil quale Maria Si trovava , lo schiavo era consi-deratores, cio, cosa, non avendo diritto a nulla.Ci nonostante, Lei Si dice schiava del Signo-re con piena coscienza, collocandoSi nelle ma-ni di Dio che, con tutta liberalit, aspettava daLei la risposta.

    Cos, senza rompere in nulla il suo voto, laMadonna concepisce un Figlio. Il Figlio di Diodiventa Suo Figlio, come canta SantIldefonsocon ispirate parole: Solamente Lei Verginee Madre del Dio-Uomo, un solo Cristo. Gene-rando un unico Figlio nelluna e nellaltra natu-ra, in modo tale che uno stesso sia Figlio di Dioe Figlio dellUomo, e non sia distinto il FigliodellUomo dal Figlio di Dio.8

    Questo Divino Figlio ha come porta din-gresso nel mondo la verginit di Maria Santis-

    sima, perch Lei rimasta Vergine prima, du-

    rante e dopo il parto. Com bella la virt dellacastit, com meraviglioso lo stato di verginit!Qui diventa evidente quanto erronea sia lideache la verginit non produce; essa , al contra-rio, fertile. Numerosi fatti nella Storia mostra-no quanto la verginit conferisca forza e corag-

    gio, al punto da plasmare eroi. Non esiste nulladi pi sublime esclama San Bernardo cheuna verginit feconda e una fecondit verginale:sono due astri che si arricchiscono mutuamentecoi loro raggi. Grande cosa esser vergine; maesser Vergine e Madre oltrepassa tutte le misu-re.9

    La Madonna, Vergine, passa a essere Madredella Seconda Persona della Santissima Trini-t e, di conseguenza, Madre di tutti gli Angeli etutti gli uomini che, nel corso dei secoli, abbrac-ciano la via della santit. Questi saranno chia-

    mati figli di Maria!

    III E ILTEMPIOSIFECECARNE!

    Al momento dellaccettazione, quando Ma-ria pronuncia il suo Fiat!, si conclude in formameravigliosa e sovrabbondante, come non si po-teva immaginare, la promessa di Dio a Davide,basata su una Alleanza indissolubile, e la regali-t diventa eterna. Il Padre concede allumanitil Tempio per eccellenza! cos che Dio trattaquelli che sono suoi veri amici, figli e servi; chepremia quelli che, avendo nozione chiara dellaloro dipendenza in relazione a Lui, Gli conse-gnano tutto quello che hanno: sempre concedeloro molto pi di quello che essi gli hanno of-ferto!

    Il re Davide riteneva di dare il massimo a DiodedicandoGli un tempio; ma il Signore volevache egli Gli offrisse il suo lignaggio, perch Luistesso, Dio, gli aveva gi preparato una discen-denza specialissima. E affidandola al Signore,Davide merit di essere un antenato del Salva-

    tore, cio, di Dio stesso.

    Vediamoquanto lap-prezzamentodella vergini-t sia messoin evidenza,non solo nellapersona di

    Maria, manelle altre duepersone coin-volte nellAn-nunciazione

    1 Cfr. SAN TOMMASO DAQUI-NO. Somma Teologica. III, q.5,a.3; q.14, a.1.

    2 Cfr. Idem, I, q.79, a.8.3 La durata della permanenza degli

    israeliti in Egitto molto discus-sa tra gli esegeti senza, tuttavia,che siano giunti a una conclusio-ne definitiva. Qui lAutore si li-

    mita strettamente ai dati del Pen-tateuco (cfr. Gn 15, 13; Es 12, 40-41), evitando di entrare nei det-tagli della questione.

    4 Per altri commenti riguardan-ti questo stesso Vangelo, vede-re: CL DIAS, EP, Joo Scogna-miglio. Maria sarebbe capace diristabilire lordine nelluniver-

    so? In:Araldi del Vangelo. N.107(Mar., 2012); p.10-17; Com-menti ai Vangeli delle SolennitdellAnnunciazione del Signore edellImmacolata Concezione del-la Beata Vergine Maria, entram-bi nel Volume VII della collezio-neLinedito sui Vangeli.

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    Maria Santissima aspirava a esser schiavadella Madre del Messia; Dio, per, mandun Angelo a invitarLa a una schiavit mol-to pi grande... la schiavit a Lui! La Ma-donna comprese al primo istante, ricevendolannuncio dellAngelo, che quel Figlio, seb-bene fosse di Lei, avrebbe dovuto essere to-talmente restituito a Dio, perch Lui era ilFiglio di Dio e, essendo anche Lei di Dio,il Figlio apparteneva molto pi a Lui che aLei... E, pertanto, Lei doveva condurLo, intutto, in pieno accordo con la volont del Pa-dre rispetto al destino di questo Figlio... Lefu rivelato anche che Lui avrebbe subito laterribile morte in Croce. E Maria a tutto ac-consent per amore di Dio, sapendo che Luivoleva, in questa maniera, redimere il gene-

    re umano!

    La stabilit nella santit

    Cos dobbiamo essere noi, che siamo venu-ti da Dio e a Lui dobbiamo tornare. Se cerchia-mo la stabilit, soprattutto perch siamo crea-ti per servire, lodare e riverire Dio, e mediantequesto salvare la nostra anima, al fine di viverecon Lui e contemplarLo faccia a faccia per tut-ta leternit.

    Nella Liturgia di oggi Dio ci chiama alla san-tit e vuole da noi unfiat, come quello della Ma-donna, una consegna radicale, piena di fuoco edentusiasmo: Avvenga di me quello che hai det-to!. Solo nella corrispondenza alla grazia e nel-la fedelt alla fede, ossia, essendo santi, otterre-mo la stabilit e ognuno di noi sar tempio diDio (I Cor 3, 16), sempre bello e in ordine, co-me Nostro Signore Ges Cristo Uomo sovra-

    namente il Tempio di Dio.

    QuandoMaria pro-nuncia il suoFiat!, siconclude in

    forma mera-vigliosa e

    sovrabbon-dante la pro-messa di Dioa Davide

    Annunciazione, del Beato Angelico Museo del Prado, Madrid

    SergioHollmann

    5 FILLION, Louis-Claude. Vida deNuestro Seor Jesucristo. Infanciay Bautismo. Madrid: Rialp, 2000,vol.I, p.206-207.

    6 Cfr. SAN BONAVENTURA.Me-ditaciones de la vida de Cristo.Buenos Aires: Santa Catalina,1945, p.10; JOURDAIN, Zphyr-Clment. Somme des grandeursde Marie. 2.ed. Paris: Hippolyte

    Walzer, 1900, tomo II, p.267-268;LE MULIER, Henry. Vie de laTrs Sainte Vierge. Paris: Pilon,1854, tomo II, p.251.

    7 SAN GIOVANNI EUDES, apudALONSO, CMF, Joaqun Mara.El Corazn de Mara en San JuanEudes. Historia y Doctrina. Ma-drid: Co. Cul., 1958, vol.I, p.151-152.

    8 SANTILDEFONSO DE TOLE-DO.De virginitate Sanct Mari.Lect.VI. Toledo: Arzobispado deToledo; Instituto Teolgico SanIldefonso de Toledo, 2012, p.209.

    9 SAN BERNARDO. SermonesLitrgicos. Domingo dentro dela Octava de la Asuncin, n.9. In:Obras Completas. 2.ed. Madrid:BAC, 2006, vol.IV, p.407.

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    Due conversioni

    occorse nei giorni di Natale

    P

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    Com bella la conversione di un peccatore, strappato dalle

    tenebre dellimpiet da Dio! Che bellezza, anche, quella di un

    innocente elevato dalla grazia ad un pi abbagliante splendore!

    arigi, 25 dicembre 1886.Una moltitudine di fede-li accorreva con giubilo al-la Cattedrale di Notre-Da-

    me, per la solenne commemorazionedella nascita del Bambino Dio. Tra lo-ro si trovava un giovane di 18 anni cheaveva cominciato a fare i primi passinella carriera di scrittore. L si dirige-va, per, non mosso da amore verso ilDivino Infante, ma con la speranza ditrovare nelle cerimonie di Natale qual-cosa che gli ispirasse un buono spuntoper i suoi scritti.

    Non aveva ancora raggiunto le-t adulta e gi si considerava un ateoconvinto. La sua adolescenza era tra-scorsa in un ambiente di indifferenzareligiosa e di profonda miscredenzaper le realt soprannaturali. Come lamaggior parte dei bambini della suaepoca, aveva fatto la Prima Comu-

    nione. Tuttavia, quellincontro conCristo nellEucaristia fu allo stessotempo il coronamento e la fine dellemie pratiche religiose,1afferm.

    Qualche tempo dopo si iscris-se al Liceo Louis-le-Grand, uno deipi rinomati centri di studi pariginie un centro di diffusione del mate-rialismo in quel tempo. Egli scrisse,a proposito di questo periodo dellasua vita: Io credevo che tutto fos-

    se sottoposto alle leggi e che que-sto mondo fosse uninesorabile cate-na di cause ed effetti, che la scienzanon avrebbe tardato a chiarire pie-namente. [...] Inoltre, vivevo nellim-moralit e stavo cadendo, poco a po-co, in uno stato di disperazione. [...]Ecco comera linfelice ragazzo che,il 25 dicembre 1886, entr nella Cat-tedrale di Notre-Dame di Parigi perassistere allUfficio di Natale.2

    Il mio cuore si sentitotoccato, e ho avuto fede

    Louis Charles Athanase CcileCerveaux Prosper cos si chiama-va questo giovane francese che poidivenne mondialmente conosciutosotto lo pseudonimo di Paul Clau-del assistette senza grande interes-se alla Messa mattutina e ritorn nelpomeriggio per lUfficio dei Vespri.

    Prese posto in un luogo da dove po-teva contemplare con un solo colpodocchio il pubblico e la cerimonia.In piedi, stretto in mezzo alla mol-titudine, aspettava con indifferen-za linizio dellatto liturgico che sa-rebbe stato accompagnato dal corodella cattedrale, rinforzato da quel-lo del seminario minore. Quando,alla fine, i cantori intonarono il Ma-gnificat, avvenne il meraviglioso fat-

    to che cambi il corso della sua vita.Molto tempo dopo, egli narr conparole di vivo rapimento spiritualequesta decisiva grazia ricevuta:

    In un istante, il mio cuore fu toc-cato, e io ho avuto fede. [...] Cer-cando, come ho fatto spesso, di ri-costruire gli attimi che seguironoquesto momento straordinario, ri-trovo i seguenti elementi che, tutta-via, formavano un solo lampo, unasola arma di cui Si serviva la Prov-videnza per toccare e aprire il cuoredi un povero figlio disperato: Comesono felici le persone che credono!Ma era vero? Era proprio vero! Dioesiste, qui! qualcuno, un esse-re personale come me! Mi ama! Michiama!. Minvasero le lacrime e isinghiozzi, e il soave cantoAdeste fi-delesaccresceva la mia emozione.3

    Inizio di una dura e

    lunga battaglia

    Dolce emozione, osserva lui, mamescolata a un sentimento di stuporee quasi di orrore, nel constatare chepermaneva intero nella sua menteledificio di errate concezioni filosofi-che e preconcetti contro la Religione.

    Ritornato a casa dopo la celebra-zione liturgica, apr una Bibbia e udper la prima volta il timbro della tanto

    Diac. Incio de Arajo Almeida, EP

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    dolce e inflessibile voce 4del LibroSacro, la quale, da allora, non cessdi risuonare nel suo cuore. Ogni pa-rola, ogni riga, dimostrava con ma-estosa semplicit la divinit di Ge-s Cristo. S, Ges era il Figlio di

    Dio. a me fra tutti a cui Egli Si ri-volgeva e prometteva il suo amore.[...] Che me ne importava del restodel mondo, davanti a questo Esserenuovo e prodigioso che mi era statoappena svelato?.5

    Cos parlava nel suo intimo luo-mo nuovo, ma... luomo vecchio resi-steva con tutte le sue forze. E questaresistenza dur quattro anni, sottopo-nendo il giovane letterato a una duraprova in difesa della fede appena con-

    quistata. Sullesempio di SantAgo-stino, Claudel non esit a esprimerequello che succedeva nella sua anima:

    Lo confesser? In fondo, il sen-timento che pi mimpediva di ma-nifestare le mie convinzioni era il ri-spetto umano. Lidea di rivelare atutti la mia conversione, di annun-ciare alla mia famiglia che avrei fat-to astinenza il venerd, di presen-tarmi come uno dei cattolici cosridicolizzati, tutto questo mi causava

    sudori freddi. E, a volte, sperimen-tavo una vera indignazione per laviolenza che cos mi era fatta. Masentivo su di me una mano ferma.6

    Nulla di sorprendente in questaimmensa lotta interiore, poich

    salvo rare eccezioni, come quella diSaulo sul cammino di Damasco , lagrazia della conversione effettua-ta mediante un processo che a vol-te dura tutta la vita. Per il novelloconvertito, la lotta fu dura al pun-to da strappargli questo significativocommento: I giovani che tanto fa-cilmente abbandonano la fede nonsanno quanto costi recuperarla.7

    Il grande libro... nel quale

    ho fatto i miei studiClaudel non conosceva nessun sa-

    cerdote, e neppure aveva qualcheamico cattolico che potesse orien-tarlo nei primi passi verso Dio. Sim-pegn allora nello studio della Reli-gione, favorito dalla grazia e da unaprivilegiata intelligenza. Menziona i li-bri che pi lo aiutarono in questo per-corso. Tra gli altri,Elevazioni sui miste-rieMeditazioni sui Vangeli, di Bossuet;i racconti della Beata Anna Caterina

    Emmerick; laMetafisica, di Aristotele.E aggiunge, traboccante di gratitudi-ne: Ma il grande libro aperto per me,nel quale ho fatto i miei studi, sta-ta la Chiesa. Lodata sia sempre que-sta grande Madre maestosa sulle cui

    ginocchia ho imparato tutto!.8

    Ha imparato tutto, come? Co-s egli racconta leffetto prodottonella sua anima dalla bellezza del-le celebrazioni liturgiche, la cui ma-gnificenza oltrepassava ogni sua im-maginazione:

    Non riuscivo a saziarmi com-pletamente con lo spettacolo dellaSanta Messa, e ogni movimento delsacerdote simprimeva profonda-mente nel mio spirito e nel mio cuo-

    re. La lettura dellUfficio dei Defun-ti, quella del Natale, il dramma dellaSettimana Santa, il sublime canticodellExultet, al cui confronto mi pa-revano insipide le armonie pi ine-brianti di Sofocle e Pindaro, tuttoquesto mi sovraccaricava di rispettoe gioia, di gratitudine, pentimento eadorazione! Poco a poco, lentamen-te e penosamente, fior nel mio cuo-re lidea che larte e la poesia sonoanche loro cose divine.9

    Cerimonia liturgica nella cattedrale di Notre-Dame; in evidenza, Paul Claudel nel marzo 1927,mentre era ambasciatore di Francia negli Stati Uniti

    Quando, alla fine, i cantori intonarono il Magnificat, avvenne il meraviglioso fatto che cambi il corso della suavita e che molto tempo dopo egli narr con parole di vivo rapimento spirituale

    LibraryofCongress

    PauloMikio

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    Infine, la seconda Comunione

    Frequentando con assiduit laCattedrale di Notre-Dame, quan-ta santa invidia sentiva Claudeldei fedeli che si comunicavano! Egliosava soltanto, il venerd di Quaresi-

    ma, fare la coda insieme a chi anda-va a baciare con riverenza la coronadi spine. Il tempo cos passava e lasua situazione diventava insopporta-bile. Chiedeva forze a Dio e versa-va lacrime in segreto, ma non osa-va aprire la sua anima al ministro diDio, nella Confessione. Tuttavia, lavoce della grazia conquistava terre-no nel suo cuore, e le sue obiezio-ni sindebolivano. Al terzo anno,trov la forza di inginocchiarsi nel

    confessionale della Chiesa di Saint-Mdard, la sua parrocchia. L eb-be una prova ulteriore: il confessorenon era allaltezza delle necessit diquellanima. Usc dal confessionaleumiliato e infuriato, e ci ritorn so-lo un anno dopo.

    Incontr questa volta un giova-ne sacerdote misericordioso e ca-ritatevole, con il quale pot aprir-si interamente e, finalmente, uscire

    con lanima pi bianca della ne-ve (Sal 51, 9). E cos, nel Natale del1890, esattamente quattro anni do-po la folgorante grazia della conver-sione, Paul Claudel ebbe la felicitdi fare la seconda Comunione del-

    la sua vita.Nello stesso giorno di Natale

    Nello stesso giorno di Natale del1886, in cui la Divina Provvidenzatocc in modo irresistibile lanimaatea di Paul Claudel, unadolescentedi 13 anni, di nome Marie-Franoi-se-Thrse Martin, riceveva la graziada lei denominata la mia completaconversione.10

    Ancora nel fiore della giovinezza,

    Teresa era gi avanzata sulla via del-la santit. Come, dunque, parlare diconversione?

    Come la Santa stessa spiega nel-la sua incantevole Storia di una-nima, lei aveva, fin dalla prima in-fanzia, la sensibilit molto a fior dipelle. Se le capitava di causare in-volontariamente un lieve dispiacerea una persona amata, scoppiava inun pianto a dirotto; e quando, final-

    mente, qualcuno riusciva a consolar-la, lei ricominciava a piangere peraver pianto!... Questo, sicuramen-te, le causava sofferenza, soprattut-to perch vedeva quanto molestavale persone che lei pi stimava.

    Dio, per, ebbe pena di lei e ope-r un piccolo miracolo che non so-lo la liber da questo fastidioso di-fetto, ma fortific in tal modo la suaanima che a partire da allora, confi-d lei, non ne sono uscita sconfittain nessun combattimento. Anzi, hoproceduto di vittoria in vittoria e hoiniziato, per cos dire, una corsa dagigante.11

    Comincia il pi bel

    periodo della sua vitaQuesta grazia della completa

    conversione, ella la ricevette pocodopo esser giunta a casa con suo pa-dre e le sue sorelle, di ritorno dallaMessa dellAurora. Pur essendo or-mai grandicella, Teresa era la picco-la di casa e aveva ancora il privile-gio di lasciare, nelle notti di Natale,presso il caminetto un paio di scarpein cui mettere i regali di Natale.

    A sinistra, oggetti appartenenti a Teresina Martin esposti nella sua casa natale, a Lisieux;a destra, Suor Teresa nel giugno 1897

    In quella notte, Teresina aveva ritrovato la forza danimo che aveva perduto a quattro anni;cominciava il terzo e pi bel periodo della sua vita

    FranciscoLecaros

    Riproduzione

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    Particolare del presepio della casa degli Araldi a Ponta Grossa (Brasile)

    Tutti noi abbiamo bisogno di conversione, e la notte di Natale uneccellente occasioneper chiedere tale grazia al Bambino Ges

    ArturBenedetti

    A suo padre, il Beato Lui-gi Martin, piaceva vedere la gio-ia della sua reginetta quandotoglieva ogni regalo dalle scarpe.Quella notte, per, volendo far-la passare a una nuova tappa dellasua vita spirituale, Ges permiseche egli ormai anziano e ancoramolto stanco a quellora di primomattino fosse infastidito dallaripetizione di quellinnocente maestemporaneo costume infantilee manifestasse disappunto con pa-role che fecero scorrere istantane-amente le lacrime dagli occhi del-la bambina.

    Tuttavia lei subito le represse,soffoc le forti pulsazioni del cuore,afferr le scarpe, le colloc davantial padre e trasse gioiosamente, uno

    ad uno, tutti gli oggetti. Sorpresi da-vanti a un cos inatteso mutamento,il padre e le sorelle sorridevano con-

    tenti, e sua sorella Celina credeva disognare.

    Ma non era un sogno. Fortu-natamente scrive la Santa erauna dolce realt. Teresina aveva ri-trovato la forza danimo che ave-va perduto a quattro anni e mezzo elavrebbe conservata per sempre!...In quella notte di luce, cominci ilterzo periodo della mia vita, il pibello di tutti, il pi pieno delle gra-zie del Cielo... In un istante, lope-ra che io non avevo potuto compierein dieci anni, Ges la fece acconten-tandoSi della buona volont che maimi era mancata. Come gli Aposto-li, potevo dirGli: Signore, ho pesca-to tutta la notte senza prendere nul-la. Ancor pi misericordioso conme che con i discepoli, Ges prese

    Egli stesso la rete, la lanci e la tirsu piena di pesci... Fece di me un pe-scatore di anime.12

    * * *Com bella la conversione di un

    peccatore, strappato da Dio dalle te-nebre dellempiet o dal fango deipeccati e purificato nel fonte battesi-male o nel Sacramento della Ricon-ciliazione! Che bellezza, pure, quelladi un innocente elevato dalla grazia,non dalle tenebre alla luce, ma dauno splendore a un altro pi folgo-rante! Difficile dire quale delle dueconversioni sia pi bella. Sono me-raviglie della grazia complementari,ognuna col suo splendore proprio.

    Peccatore o innocente. Tutti noi,senza eccezione alcuna, ci inqua-driamo in una di queste categoriedellanima e abbiamo bisogno dicontinue conversioni. E la notte diNatale uneccellente occasione per

    chiedere tale grazia al Bambino Ge-s, alla Vergine Santissima e a SanGiuseppe.

    1 CLAUDEL, Paul. Ma con-version. In: MARCOTTE,Gilles (Ed.).Lexpriencede Dieu avec Paul Claudel.Qubec: Fides, 2001, p.33.

    2 Idem, p.34-35.

    3 Idem,p.35-36.4 Idem, p.38.5 Idem, ibidem.6 Idem, p.38-39.

    7 Idem, p.37.8 Idem, p.39.9 Idem, p.40.10 TERESA DE LISIEUX. Ma-

    nuscrito A. A graa de Na-

    tal. In: Obras Completas.2.ed. So Paulo: Loyola,2001, p.138.

    11 Idem, ibidem.12 Idem, p.139.

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    Maestro della

    riforma carmelitana

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    SANGIOVANNIDELLACROCE

    Santa Teresa di Ges lo considerava una delle anime pi pure e

    sante che Dio suscit nella sua Chiesa. Questo mezzo frate di

    costituzione debole fu grande nella fede, baluardo dei Carmelitani

    Scalzi e della Controriforma.

    l nostro secolo pragmati-co pare credere che la for-mula efficace per risolvere iproblemi del mondo consi-

    sta principalmente nelladottare mi-sure concrete nel campo dellazione,servendosi di strategie diplomatiche,mezzi tecnologici, trattati, leggi o mi-sure educative.

    Infatti, molte questioni possonoesser risolte con questi mezzi. Maben diversa la prospettiva della Fe-de, la quale insegna che la Storia sotto lo sguardo previdente di Dio,che la governa secondo i disegnieterni. Tutto subordinato ai suoipiani, soprattutto quello che si rela-ziona con la salvezza delle anime.

    Nellavanguardia dellaControriforma

    La Santa Chiesa Cattolica, nel cor-so dei suoi duemila anni di esistenza,ha dimostrato pi volte questa mera-viglia: uomini di preghiera, che con-ducevano una vita di raccoglimento,furono chiamati a cambiare il corsodegli avvenimenti. Sullesempio del-la Madonna, i cui desideri portarono

    la Redenzione al genere umano, i giu-sti muovono il cuore di Dio. La santi-t pu esser considerata, senza rischiodi incorrere in unesagerazione, la ve-ra forza decisiva dei fatti.

    Come ricorda un teologo, ci sonoanime eroiche che non rifiutano nullaallAmore. Dio le eleva infinitamen-te al di sopra di se stesse, le divinizza,le configura a immagine del suo unicoFiglio. [...] I loro pi insignificanti at-ti quotidiani, come quelli della Madredi Dio, acquistano un valore quasi in-finito. La Chiesa intera se ne benefi-cia e la sua vita corredentrice risplen-de su quelle di tutti gli uomini, dandofrutti di salvezza.1

    Chi analizza i fatti sulla base di

    criteri terreni pu esser sorpre-so nel suo giudizio, poich la Sto-ria delluniverso si riduce, in sintesi,agli avanzamenti e passi indietro diqueste missioni divine [nelle anime].Tutto il resto secondario e perir.2

    Quando la pseudoriforma lutera-na si sollev contro le Leggi di Dioe della Chiesa, si alz tra le fila del-la Sposa Mistica di Cristo un gridodi fedelt partito dai suoi migliori fi-

    gli. Tra questi, ricoprirono un ruolodi grande rilievo due contemplativispagnoli, i cui nomi ancora oggi so-no evocati dai fedeli con una specia-le venerazione: Santa Teresa dAvilae San Giovanni della Croce.

    Protetto e scelto dalla Madonna

    Giovanni di Yepes nacque nel 1542,nel piccolo villaggio di Fontiveros, in-castonato nelle ampie pianure di Ca-stiglia. Suo padre, Gonzalo de Yepes,era un membro della nobilt toledanache rinunci alle prerogative della suaorigine per contrarre matrimonio conCaterina lvarez, unumile tessitrice.Da questa unione nacquero tre figli, eGiovanni fu lultimo.

    La croce che un giorno questobambino sceglier con incanto a fi-gurare nel suo stesso nome avrebbedovuto essere presente accanto a luidai suoi primi anni. I successivi insuc-cessi negli affari paterni portarono lafamiglia a una situazione di estremapovert, sanata soltanto in parte dailavori di tessitura della coppia.

    Tuttavia, la maggiore disgrazia siverific quando il Santo aveva let di

    Suor Carmela Werner Ferreira, EP

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    San Giovanni della Croce Monastero di Santa Teresa, Avila (Spagna)

    I suoi aneliti di contemplazioneinvocavano un rapporto con Dio

    molto pi intimo

    SergioHollmann

    due anni, con la morte del padre, chefu colpito da una malattia dolorosa.La vedova, senza altra risorsa che laprotezione della Provvidenza, si get-t in una lotta sovrumana per il so-stentamento della famiglia. Davan-

    ti agli sguardi innocenti dei figli chela interrogavano riguardo al futuro,part per altri abitati e, alla fine perMedina del Campo, nel tentativo diesser meglio remunerata per i suoiservizi. Di questi anni segnati da pro-ve rest un prezioso ricordo: la gran-de sollecitudine di Maria Santissimaper quei poveri abbandonati.

    Un giorno, giocando con gli ami-chetti intorno a un lago melmoso,Giovanni perse lequilibrio e cadde,

    affondando nellacqua fangosa. Eglisubito torn a galla, ma in seguitoaffond nuovamente e, mentre si di-batteva senza riuscire a riemergere,not che una Dama di celestiale bel-lezza gli sorrideva e offriva il brac-cio per riscattarlo. Vedendosi, per,tutto sporco, non volle macchiare ilcandore di quella Signora e si rifiutdi appoggiarsi a Lei. Infine, un con-tadino della regione tese un ramo, alquale egli si afferr e pot esser trat-to a riva. Questo episodio inaugurtra la Vergine e il bambino un vinco-lo strettissimo, che si prolung pertutta la vita e lo avrebbe portato, an-ni dopo, a entrare in un Ordine ma-riano, come pegno di gratitudine.

    Spuntare della vocazione

    In unistituzione di carit di Me-dina del Campo, Giovanni apprese irudimenti della dottrina cattolica, a

    servire la Messa e a occuparsi dellasacrestia, tra gli altri compiti. La suapi grande felicit era esercitare que-ste funzioni, poich presso laltareespandeva lanima in colloqui con ilDivino Crocefisso, in compagnia delquale dimenticava tutte le difficolt.

    I benefattori, rendendosi contodella purezza illibata di quellanimae, allo stesso tempo, della sua attitu-dine agli studi, favorirono lingresso

    del giovane nel collegio dei gesuiti.L rimase per vari anni applicandosinello studio di materie ardue, men-tre meditava con seriet riguardo lasua vocazione. Quando questa di-venne chiara, non esit: buss al-

    la porta del Convento del Carmelochiedendo labito della Madonna.Una pagina della sua celebre Not-

    te Oscuraci permette di intravvederei propositi con i quali entr nella vitareligiosa: O, mio Signore e mio Dio!Sono numerosi coloro che in Te cer-cano conforto e piacere, Ti chiedonograzie e doni! Ma quanto pochi, per,sono quelli che si sforzano di piacer-Ti e di darTi qualcosa che a loro co-sta, mettendo da parte il loro interesse

    particolare. Il male, o mioDio, non sta nel fatto chetu non vuoi accordarcinuove grazie, ma nel cat-tivo uso che ne facciamo,quasi per obbligarti a conce-dercene continuamente.3

    Un incontro provvidenziale

    Nel Carmelo di Medina delCampo ricevette la tonsura, ab-bracciando la regola dellOrdi-ne con il nome di Fra Giovan-ni di San Mattia. Costumavapassare lunghe ore davantial sacrario e serviva la Messacon piacere e gioia, fino a chefu indirizzato dai superiori alnoviziato di Salamanca.

    La leggendaria universit diquesta citt viveva giorni di gloria,con maestri di grande erudizione ecirca settemila alunni. Nei banchi di

    studio il futuro Dottore della Chie-sa apprendeva con questi saggi, maspiccava su di loro in virt, penitenzae raccoglimento. In questo ambientedi effervescente interesse filosoficoe teologico egli conobbe la dottrinadi San Tommaso dAquino, che pitardi avrebbe posto a servizio del-la formazione dei carmelitani scal-zi e avrebbe utilizzato nei suoi scrit-ti, conferendo loro speciale solidit.

    Nella vecchia cattedrale della cit-t, Fra Giovanni di San Mattia ri-cevette lunzione sacerdotale a 25anni, con disposizioni veramente an-geliche. Tuttavia, i suoi aneliti di con-templazione invocavano un rapporto

    con Dio molto pi intimo. Al ritor-no a Medina del Campo consideravase passare dal Carmelo alla Certosa,dove, lui supponeva, loblazione di sestesso sarebbe stata maggiore.

    In queste circostanze incontrper la prima volta Santa Teresa dA-vila. La grande riformatrice era ve-nuta a Medina nel 1567 a fonda-re un convento di scalze e cap cheera loccasione di estendere la rifor-ma al ramo maschile, visto che era

    gi stata autorizzata dal generaledellOrdine a fare questo passo.

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    In un colloquio decisivo con FraGiovanni, nel quale era presente an-che Fra Antonio de Heredia, MadreTeresa lo invit a prender parte allasanta avventura, poich il suo discer-nimento indicava che lui era una

    delle anime pi pure e sante che Dioaveva suscitato nella sua Chiesa.4Mentre la fondatrice si disponeva aprocurare una casa ai primi scalzi,Fra Giovanni, flessibile al soffio del-lo Spirito Santo, promise di conside-rare la proposta, ma gli chiese, conlempressementcaratteristico dei San-ti, che non indugiasse molto...

    Curiosamente, Fra Antonio eraun uomo di statura imponente e con-trastava con Fra Giovanni, di costi-

    tuzione fragile. Lincontro lasci lamadre entusiasta, come manifest al-le sue monache: Aiutatemi, figlie, arendere grazie a Dio Nostro Signore,poich gi abbiamo un frate e mezzoper iniziare la riforma dei religiosi.5

    Lideale del Carmelo riformato

    A partire da allora Teresa di Gescont sullinestimabile collaborazionedi Fra Giovanni e sotto lazione con-giunta di queste due anime di fuoco,il movimento della riforma si diffusea macchia dolio.6Nei conventi doveoperavano, erano bandite le conces-sioni allo spirito del mondo, la miti-gazione nel compimento della regolae la clausura cominci ad esser vissutain tutto il suo rigore. Si viveva con lin-tenzione di riparare le infedelt com-messe contro la Chiesa dellepoca, equesto eroico proposito sald insiemeforti vocazioni: Lautorit e il fervore

    degli scalzi attirarono molti uomini diprimo piano; laustera grandezza del-la nuova osservanza impressionava.7

    Fra Giovanni della Croce comecominci a chiamarsi fu protagonistadelle entusiasmanti pagine degli an-ni di fondazione registrate negli anna-li dei Carmelitani Scalzi, muovendositra mille fioretti miracolosi. Una vol-ta, conversando con Santa Teresa, ri-cevettero entrambi la grazia del dupli-

    ce dono dellestasi e della lievitazione,e una delle suore riusc a trovarli solodopo essere passata varie volte per ilparlatorio, guardando verso lalto.

    Tuttavia, Fra Giovanni non smi-se di soffrire anche la furia dellinfer-

    no. Per nove mesi rimase rinchiusoin una cella sotterranea dei Calzati aToledo, e alla fine della vita fu desti-tuito da tutti gli incarichi e abbando-nato in un convento dove il superio-re lo maltratt con estrema durezza.Qualcuno meno esperto nellamo-re a Dio avrebbe ceduto al peso ditali sofferenze fisiche e morali, maegli sopport tutto con assennatezza,giungendo a comporre in prigione al-cune delle poesie che pi tardi diede-

    ro origine alla sua opera letteraria.

    Eminente direttore spirituale

    Chi percorre i passi della vita delDottore Mistico comprende che egliesercit le pi svariate funzioni: fumaestro di novizi, priore, rettore uni-versitario e membro del Capitolo conincarichi direttivi. Si mostr sempredocile strumento nelle mani dei supe-riori, servendo in tutti ifronts e luoghi.

    Ma la sua saggezza sembra esser-si rivelata soprattutto nella direzionedelle anime. Per opera della grazia,San Giovanni della Croce fu condot-to alle vette della via unitiva, essen-do chiamato a istruire i suoi figli neisegreti dellamicizia con Dio. Ai pe-nitenti, tanto religiosi come secolari,dedicava tutto il tempo necessario;la sua presenza era discreta, di gran-de modestia e mansuetudine, tut-tavia le penetranti analisi arrivava-

    no al fondo delle coscienze, come sequeste fossero uno specchio limpido.Ascoltando le accuse egli subito indi-viduava il fulcro dei mali delle animee aveva per ciascuna la parola giusta,ispirata dallo Spirito Santo. Tutti isuoi penitenti uscivano dal confessio-nale con spirito rinnovato per affron-tare la lotta contro il peccato e pro-gredire a grandi passi sulla via dellasalvezza, poich per San Giovanni

    della Croce, nel cammino della per-fezione, il non avanzare indietreg-giare; e il non vincere perdere.8

    Uno dei suoi consigli pi veemen-ti, ripetuto nel corso degli anni a tuttiquanti si ponevano sotto il suo orien-

    tamento, era di dare la supremaziaalla vita interiore: Coloro che sonomolto attivi e che pensano di abbrac-ciare tutto il mondo con le loro pre-dicazioni ed opere esteriori, riflet-tano bene che sarebbero molto piutili alla Chiesa e riuscirebbero as-sai pi graditi a Dio (anche a prescin-dere dal buon esempio che darebbe-ro), se spendessero almeno la metdel loro tempo standosene con Dioin orazione. [...] Allora certamente

    otterrebbero di pi e con minor fati-ca, pi con unopera che con mille, eci per il merito della loro orazionee per le forze spirituali in essa acqui-state; altrimenti tutto si ridurr ad unmartellare invano e a fare poco pidi niente, e alle volte proprio niente,anzi non di rado anche danno.9

    Dottore Mistico

    Il principale lascito del riforma-tore alla famiglia carmelitana e allaChiesa , senza dubbio, la sua vita mi-stica. Dio, che non ha risparmiato aquesto figlio le pi atroci sofferenze,gli diede gi su questa Terra una gran-de ricompensa: mentre andava purifi-cando la sua anima, invitava il servofedele a godere della sua intimit, co-me costuma fare ai migliori amici.

    Frutto della corrispondenza esi-mia di San Giovanni della Croce aifavori ricevuti la sua traiettoria spi-

    rituale molto ricca e feconda, chesi rivela una scuola sicura dove so-no istruite le anime, dentro e fuori iconventi. Lascensione alla vetta delMonte Carmelo, immagine dello sta-to di perfezione raggiunto per mezzodi purificazioni e con la notte oscura,divent uno dei simboli di santit piconosciuti della piet cattolica.

    Questo tesoro consegnato nel-la sua opera scritta, soprattutto nei

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    Santa Teresa di Ges fa visita a San Giovanni della Croce e Fra Antonio de Herediaa Duruelo - Convento di Santa Teresa, Avila (Spagna)

    Sotto lazione congiunta di queste due anime di fuoco, il movimento dellariforma si diffonde a macchia dolio

    1 PHILIPON, OP, Marie-Mi-chel.Los dones del Espri-tu Santo. 2.ed. Madrid: Pala-bra, 1985, p.162.

    2 Idem, p.250.3 SAN GIOVANNI DEL-

    LA CROCE. Noche Oscu-ra. L.II, c.19, n.4. In: ObrasCompletas. Madrid: Espiri-tualidad, 1957, p.649-650.

    4 CRISOGONO DI GESU SA-CRAMENTATO, OCD.

    Vida de So Joo da Cruz.Pao de Arcos: Carmelo,1986, p.97.

    5 Idem, p.95.6 DANIEL-ROPS, Henri.A

    Igreja da Renascena e daReforma. II - A reforma ca-tlica. So Paulo: San Paolo:Quadrante, 1999, p.134.

    7 Idem, ibidem.8 SAN GIOVANNI DELLA

    CROCE. Subida del Mon-

    te Carmelo. L.I, c.11, n.5.In: Obras Completas, op.cit., p.137.

    9 SAN GIOVANNI DELLACROCE. Cntico Espiritual.C.29, n.3. In: Obras Comple-tas, op. cit., p.889-890.

    10 MENNDEZ PELAYO,Marcelino. Discurso. In:MENNDEZ PELAYO,Marcelino; VALERA, Juan.Discursos ledos ante la Re-al Academia Espaola en la

    pblica recepcin del Doc-tor Don Marcelino MenndezPelayo. Madrid: F. Maroto ehijos, 1881, p.46.

    11 Cfr. CRISOGONO DI GE-SU SACRAMENTATO,op. cit., p.418.

    12 Idem, p.475.13 SAN GIOVANNI DELLA

    CROCE. Llama de AmorViva. C.III, n.80. In: ObrasCompletas, op. cit., p.1093.

    principali trattati e poesie: Salita delMonte Carmelo, seguito dalla Not-te Oscura, Cantico SpiritualeeFiam-ma dAmore Viva. Gli ultimi due, dif-ficili da comprendere da principianti,sono versi comparabili a un raffina-

    to liquore, che esige da chi lo degu-sta un fine palato. una poesia an-gelica, celestiale e divina, che quasinon sembra pi di questo mondo, npu esser misurata con criteri lettera-ri. [...] Di l passato lo spirito di Dio,imbellendo e santificando tutto.10

    Mattutino davanti a Dio!

    Nellanno della sua morte, San Gio-vanni della Croce confid a suo fratel-lo Francesco de Yepes di aver chiesto

    a Nostro Signore la grazia di soffriredi pi per Lui e di esser disprezzato.11Il suo desiderio fu esaudito, poich apartire da allora i pochi mesi di vita cheancora gli restavano furono segnati daterribili prove. Un consiglio lucido da-to dal Santo nel Capitolo dellOrdine,nel giugno 1591, provoc lindignazio-ne di Fra Nicola Doria, il superiore ge-nerale. Questi lo destitu da tutti gli in-carichi e lo mand come semplice fratein un convento distante, come avrebbefatto a un figlio perverso.

    A 49 anni, Fra Giovanni gi non siaspettava pi nulla da questo mondo;voleva soltanto esser consumato co-me fiamma damore viva. Una viru-lenta infiammazione alla gamba de-stra assunse proporzioni preoccupantinel settembre di quello stesso anno, ein poco pi di tre mesi lo prese per in-tero. A beda, in Andalusia, egli edi-

    fic la comunit con laccettazione ditutti i dolori e ricevette la rivelazionedel momento della sua morte: a mez-zanotte del 14 dicembre. Pochi minu-ti prima dellistante indicato, esclamal frate infermiere: A questora, sardavanti a Dio Nostro Signore a prega-re il Mattutino!12E sul far del giorno,spir in completa pace.

    Linsigne Dottore della Chiesa la-sci aperto dietro di s un camminoprivilegiato per arrivare al Cielo, segui-

    to da legioni di anime amanti dellolo-causto come mezzo di espiazione del-le colpe dellumanit peccatrice. I suoianeliti di restituzione al Creatore sierano realizzati, proprio come egli ave-va desiderato entrando nel venerabileOrdine del Monte Carmelo: Questa la grande soddisfazione e contentez-za dellanima: vedere che d a Dio pidi quanto essa e vale di per se stes-sa, con quella stessa luce e calore divi-no che da Lui riceve.13

    SergioHollmann

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    Piet popolare in Guatemala

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    Comayagua ComayaguaFoto:JuanRamnCalix/JavierPrezBeltrn

    Colonia Santa FeVillaggio Xesj

    a fede si manifesta in diverse forme, secondola psicologia dei popoli. NellAmerica Centra-le la piet popolare si compiace di festose proces-sioni in cui esternare lamore a Dio. quanto os-servato a Colnia Santa F, a Citt del Guatemala,dove centinaia di fedeli hanno partecipato alle-vento Una giornata con Maria, organizzato dagliAraldi del Vangelo.

    Nel percorso del corteo, sono state appese dagli abi-tanti 23 icone alle porte delle case. E nella Comunitdi Guajitos, localizzata anchessa nella capitale del Pa-ese, circa 800 persone hanno reso omaggio alla statua

    della Vergine Maria con danze tipiche, palloncini colo-rati e fuochi dartificio.

    Tra le montagne della regione, c stata una gran-de partecipazione popolare nelle processioni realiz-zate dallApostolato dellIcona nel Villaggio Xesj,a San Martn Jilotepeque, e nel Villaggio Los Yuma-nes, a Santa Rosa de Lima. Nel dipartimento di Saca-tepquez, gli Araldi hanno partecipato a pellegrinagginei municipi di San Miguel Dueas, Jocotenango, SanJuan del Obispo e nel Villaggio del Rosario.

    Il settore femminile degli Araldi ha visitato Quetzal-tenango, dove la statua della Madonna stata ricevutadai partecipanti dellApostolato dellIcona e nel Col-legio Sacro Cuore di Ges, nel quale 1,2 mila giovani

    hanno recitato il Rosario e hanno presentato spettacoliteatrali e canti in onore di Maria Santissima.

    AidadeMrida

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    Dicembre 2014Araldi del Vangelo 27

    Collegio Sacro Cuore di Ges

    SiguatepequeSiguatepeque

    Quetzaltenango

    Sacatepquez

    Villaggio Los Yumanes

    Comunit di Guajitos

    Honduras Centinaiadi persone hannopartecipato alleventoUna giornata con Maria,promosso dallApostolato

    dellIcona in diverse cittdel Paese. A Comayagua,la Santa Messa statapresieduta dal Vescovo,Mons. Roberto Camilleri.A Siguatepeque,membri dellApostolatodellIcona hanno fattola consacrazione allaMadonna, secondo ilmetodo di San LuigiGrignion de Montfort.

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    Argentina Il giorno 8 settembre la Statua Pellegrina stata ricevuta nel Collegio Santo Alfonso Maria de Liguori,a Buenos Aires (destra). E tra i giorni 11 e 14 stata realizzata una missione nella Parrocchia di SantIsidro, nella

    citt di Lima (Zrate), durante la quale sono state visitate istituzioni come lOspizio San Giuseppe (sinistra).

    Brasile La Solennit di Tutti i Santi coincisa con la Devozione dei Primi Sabati, mensilmente commemorata dagliAraldi nella Cattedrale di San Paolo (destra). La Celebrazione Eucaristica stata presieduta dal Cardinale Odilo

    Pedro Scherer, che ha conversato a lungo dopo la Messa con sacerdoti dellAssociazione (sinistra).

    Colombia A Bogot, il 13 ottobre, gli Araldi hanno commemorato lanniversario dellultima apparizione della Madonna aFatima con una Santa Messa nella Cattedrale, presieduta da Don Carlos Tejedor, EP (foto al centro e a destra).

    Milleduecento sedie extra non sono state sufficienti per far accomodare tutti i fedeli. A Medelln, la festivit ha avuto luogonella Parrocchia di Santa Gertrude (a sinistra).

    SantiagoVieto

    Jesse

    Arce

    MnicaCardona

    HelenaUeno

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    Statua Pellegrina visita

    parrocchie e scuole del Messico

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    issionari araldi percorrono diverse citt del Mes-sico portando la Statua Pellegrina in chiese e

    istituzioni scolastiche. Nel mese di ottobre, hanno vi-sitato la Parrocchia Madonna di Guadalupe, nella pe-riferia della Capitale Federale, dove tutti hanno po-tuto venerare la Statua Pellegrina (foto 1). Nella cittdi Ezequiel Montes circa milleduecento fedeli hannopartecipato alla consegna di quattro nuove Icone (fo-

    to 2). A Ojo Caliente, una affollata Messa ha accoltocoordinatori e partecipanti dellApostolato dellIcona(foto 3 e 4). Nella citt di Aguascalientes i missiona-ri hanno visitato il Collegio Speranza, nel cui auditoriogli alunni si sono riuniti per onorare la Madonna e par-tecipare allEucaristia (foto 5). stato visitato il Colle-gio Cristoforo Colombo (foto 6), dove i bambini hannoorganizzato un Rosario Missionario.

    Foto:SebastinCadavid

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    Aiutando le comunit

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    Araldi del VangeloDicembre 2014

    ILFONDODIAIUTOMISERICORDIACOMMEMORADIECIANNIDIATTIVIT

    Dallinizio del 2005, il Fondo di Aiuto Misericordia si dedica ad

    appoggiare le opere della Chiesa, in tutto il Brasile. Pi di 300

    istituzioni sono gi state beneficiate.

    onoscendo le difficolt per le quali passanotante volte le opere della Chiesa, il fondato-re degli Araldi, Mons. Joo Scognamiglio Cl

    Dias, ha deciso di istituire un settore specifica-mente dedito a ottenere i mezzi finanziari per sostenerle.

    Dinanzi a un fratello in Cristo bisognoso, impossibilenon ricordarsi di queste parole di Nostro Signore: Per-ch io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, hoavuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e miavete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi ave-te visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. [...] Inverit vi dico: ogni volta che avete fatto questecose a uno solo di questi miei fratelli pi picco-li, lavete fatto a me (Mt 25,35-36.40).

    con questo spirito di amore fraterno inCristo Nostro Signore che gli Araldi lavora-no, attraverso il Fondo di Aiuto Misericor-dia, per far fronte alle necessit mate-riali degli evangelizzatori. Fa parte delsuo regolamento lassenso del Vesco-vo della diocesi in cui si trova listitu-zione da beneficiare.

    Come simbolo della nuova iniziati-va, non cera nulla di meglio del pel-licano. Secondo una multisecolare tradi-zione, questuccello una buona immagine di Ges,

    perch quando i suoi figlioletti rimangono senza cibo,lui d loro la sua stessa carne da mangiare.

    Generosi donatori

    Nei quasi dieci anni trascorsi dallinizio del FondoMisericordia, le richieste di donazioni sono state le pivarie. E alcune anche sorprendenti.

    Degne di nota sono anche le manifestazioni di ge-nerosit di numerosi benefattori. Il proprietario di unnegozio di strumenti musicali nella citt di PresidentePrudente ha donato gli strumenti sollecitati per la cate-

    chesi in Amazzonia. Una Signora della capitale paulistaha offerto spontaneamente la sua preziosa collaborazio-ne: Ho preso conoscenza del lavoro fatto dagli Aral-

    di del Vangelo, Fondo di Aiuto Misericordia, tramite ilbollettino che voi pubblicate. Ho visto il lavoro fatto coni bambini. Io confeziono abiti infantili a uncinetto e mipiacerebbe collaborare al progetto, donando vestiti per ibambini bisognosi. Molte altre ripercussioni come que-ste attestano la disposizione degli autentici brasiliani acooperare con le buone opere.

    Una richiesta simbolica

    Alla fine del 2009, Suor Tarcisia, missiona-ria dellAssociazione delle Figlie della Ma-donna del Monte Calvario, ha inviato una

    lettera sollecitando aiuto per la costru-zione di una cappella nel villaggio di Bu-

    gigo, degli indios pataxs, nel MontePascoal. Questa comunit indigenadesiderava costruire una cappella de-dicata alla Patrona del Brasile. La ri-chiesta era controfirmata da Mons.Jos Edson Santana Oliveira, Vesco-vo di Eunpolis e Presidente della Pa-

    storale dei Nomadi del Brasile. Nulla dimaggiormente encomiabile, pertanto.

    Il giorno della consegna dellaiuto nel villaggio di Bu-gigo, Suor Tarcisia ha riunito gli indigeni in una tenda do-ve un sacerdote araldo ha celebrato la Santa Messa ed hadistribuito cartoline della Madonna, corone del rosario emedaglie per tutti i membri della comunit, poich tutti so-no cattolici. Alla fine, vi ha consegnato unIcona del Cuo-re Immacolato di Maria da far andare in visita mensilmentenelle case del villaggio. Ha lasciato anche una mini icona dafar circolare tra i bambini. Su richiesta delle suore, gli araldihanno approfittato del viaggio di ritorno per visitare altri vil-laggi: Me de Barra Velha, Par, Boca da Mata.

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