Rivista € 1,50 • Il mio legame con Padre Pio Poste...

4
Settimanale “Salto con Gesù” Campione nel triplo, Daniele dedica le vittorie al Signore, compagno insostituibile Il bambino che non doveva nascere Giona aveva poche speranze. Ma la vita riserva grandi sorprese Sulla scala della musica Libertà religiosa, diritti, lavoro: i Fuoco Vivo seminano speranza a suon di rock Anno I • Num. 23 (23) Settimanale del 15 giugno 2013 • Rivista € 1,50 • Rivista + DVD € 9,90 • Rivista + A Sua Immagine Plus n. 23 a € 5,99 in più Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1 - LO/MI Il giornalista del Tg1 ci racconta il suo percorso di credente. E ci parla del frate di Pietrelcina nell’anniversario della canonizzazione Il mio legame con Padre Pio FRANCESCO GIORGINO Num. 23 - 15 giugno 2013 “Guerra, suicidio dell’umanità” Il monito di Bergoglio: non si possono mettere potere, profitto e denaro al di sopra dell’uomo I Vangeli commentati da padre Ermes Ronchi e don Dino Pirri INSERTO STACCABILE Il Beato di Carpi Odoardo Focherini ha salvato centinaia di ebrei durante il secondo conflitto mondiale CHIEDI IN EDICOLA Il quadretto pregiato di Papa Francesco

Transcript of Rivista € 1,50 • Il mio legame con Padre Pio Poste...

Settimanale

“Salto con Gesù” Campione nel triplo, Daniele dedica le vittorie al Signore, compagno insostituibile

Il bambino che non doveva nascere Giona aveva poche speranze. Ma la vita riserva grandi sorprese

Sulla scala della musicaLibertà religiosa, diritti, lavoro: i Fuoco Vivo seminano speranza a suon di rock

Ann

o I •

Num

. 23

(2

3)

Sett

iman

ale

del 1

5 g

iugn

o 2

01

3 •

R

ivis

ta €

1,5

0 •

R

ivis

ta +

DV

D €

9,9

0 •

Riv

ista

+ A

Sua

Imm

agin

e P

lus

n. 2

3 a

€ 5

,99

in p

Pos

te It

alia

ne S

.p.A

. - S

pedi

zion

e in

Ab

b. P

osta

le D

.L.3

53

/20

03

(co

nv. i

n L.

27

/2/2

00

4 n

. 46

) -

art.

1, c

omm

a 1

- L

O/M

I

Il giornalista del Tg1 ci racconta il suo percorso di credente. E ci parla del frate di Pietrelcina nell’anniversario della canonizzazione

Il mio legamecon Padre Pio FRANCESCO GIORGINO

STORIA MISSIONARIA

Num. 23 - 15 giugno 2013

“Guerra, suicidio dell’umanità”Il monito di Bergoglio: non si possono mettere potere, profitto e denaro al di sopra dell’uomo

I Vangeli commentati

da padre Ermes Ronchi

e don Dino Pirri

INSERTO STACCABILEIl Beato di Carpi

Odoardo Focherini ha salvato centinaia di ebrei durante il secondo conflitto mondiale

CHIEDI IN EDICOLAIl quadretto pregiato

di Papa Francesco

Il Vangelo della settimana DA SABATO 15 GIUGNO A VENERDÌ 21 GIUGNO 2013

Prima lettura Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai

Dal secondo libro di Samuele(Capitolo 12, versetti 7-10.13)

In quei giorni, Natan disse a Davide: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi aggiungerei anche altro.Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è

male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammonìti.Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta».Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha ri-mosso il tuo peccato: tu non morirai».

Salmo responsoriale(Sal 31)

R. Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.

La liturgia della Parola domenicale è commentata da padre Ermes Ronchi e Marina Marcolini

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato.Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delittoe nel cui spirito non è inganno. R.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,non ho coperto la mia colpa.Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. R.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,mi circondi di canti di liberazione.Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! R.

Seconda Lettura Non vivo più io, ma Cristo vive in me

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Gàlati

(Capitolo 2, versetti 16-19.21)

Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustifi-cati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno.In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.

Le ragioni della speranza

DOMENICA 16 GIUGNO 2013

A Sua Immagine

Il Vangelo della settimana DA SABATO 15 GIUGNO A VENERDÌ 21 GIUGNO 2013

A Sua Immagine

Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano.

Vangelo Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato

Dal Vangelo secondo Luca

(Capitolo 7, versetto 36,

capitolo 8, versetti 1-3)

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nel-la casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo toc-ca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha ces-sato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si per-

dona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’era-no con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Mad-dalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

CommentoLeggo questo racconto grondante di lacrime e d’amore, grondante di vita, e provo a mettermi dalla parte della peccatrice, a guardare con i suoi occhi. Lo faccio perché così fa Gesù. Il suo sguardo si fa largo nel groviglio delle contraddizioni morali per fissarsi sul germe intatto, germe divino che è nel cuore anche dell’ultima prostituta.Quella donna ha ascoltato il profondo bisogno di ricevere e dare amore, che ognuno di noi ha dentro, l’unica cosa che può farci davvero felici. Quel bi-sogno che, se lo soffochi, ti rende triste o avido o cinico. Ma che è così potente da portarla a sfidare tutte le buone consuetudini e i rituali della legge solo per dare ascolto al suo cuore inquieto. Che sa con tutte le sue fibre che quello strano rabbì non l’avrebbe disprez-zata, non l’avrebbe cacciata. Va diritta davanti a lui, non gli chiede permesso, fa una cosa inaudita tanto è sconve-niente: mani, bocca, lacrime, capelli, profumo su quei piedi.Simone, tu non mi hai dato un bacio, questa donna invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi. Dal poco al molto amore: Gesù desidera essere amato, va in cerca di persone e ambienti pronti a dargli affetto. Non si riflette abbastanza sull’umanità di

Gesù, volto alto di Dio e dell’uomo. Gesù sa dare e ricevere affetto. Si las-cia amare, e la sua umanità e la sua divinità si riconoscono, si ricongiun-gono nel desiderio d’amore. Simone era molto religioso e molto duro. Forse perché, come noi, vive la fede come osservanza delle regole divine e non come risposta all’amore di Dio.Molto le è perdonato perché molto ha amato. Gesù cambia il paradigma della fede: dal peccato all’amore. Non è il peccato l’asse portante del rap-porto con Dio, ma ricevere e restituire amore. Noi pensiamo la fede come un insieme complicato di dogmi e di do-veri, con molte leggi e poco profumo. Gesù invece va dritto al cuore: ama, hai fatto tutto. La rivoluzione evangel-ica: passare dal poco al molto amore. L’amore non fa peccati. L’amore con-tiene tutto, tutti i doni e tutti i doveri (M. Bellet).Quella donna mostra che un solo gesto d’amore, anche se muto e nascosto, è più utile per questo nostro mondo dell’opera più grandiosa: la vera riv-oluzione portata da Gesù, possibile a tutti, possibile a me, ogni giorno.

Santi del giornoB. Antonio Costanzo Auriel, S. Aureliano di Ar-

les, SS. Aureo, Giustina e compagni, S. Bennone

di Meissen, S. Ceccardo di Luni, SS. Domenico

Nguyen e compagni, S. Elidano, SS. Ferreolo e

Ferruccio, B. Gaspare Burgherre, S. Giulitta, SS.

Griciniana e Actinea, B. Guglielmo di Monferrato,

B. Limbania, S. Lutgarda, B. Maria Teresa Scherer,

S. Palerio di Telese, S. Quirico, S. Similiano di

Nantes, S. Ticone di Amato, B. Tommaso Reding

San Ceccardo di LuniIn un atto dell’816 si parla di Ceccardo come “clericus filuis Siribaldi”, successore

del vescovo Petroaldo, citato nel Concilio di Roma dell’826. Vescovo di Luni e Sarzana, fu ucciso da alcuni tagliapietre presso le cave di marmo. Ebbe fama di martire.

Ho sempre amato l’Afri-ca. Non ci

sono mai stato ma ho coltivato a lungo il sogno di andarci. Non in qualche vil-

laggio (che ora chiamano resort), dove alla fine sembra quasi di essere in Eu-ropa: mi sarebbe piaciuto mettere pie-de nell’Africa vera. Congo. Namibia. Mozambico. A fare che? Non certo una vacanza. Da ragazzo sognavo di partecipare a un campo-lavoro o a una missione finalizzata a costrui-re qualcosa. Ci fu un periodo in cui stavo organizzandomi per dare una mano alla costruzione di una scuo-la in Zimbabwe. Ma non era facile trovare tre mesi liberi a 20 anni, fi-gurati ora. Ho sempre pensato di avere il Mal d’Africa, cioè quella specie di nostal-gia per la Mamma della Terra, che è il continente nero, e credo di avere an-che il Mal d’Asia, ma poi ho capito che in generale ce l’ho per ogni ango-lo del mondo, sia quelli dove tutto è meraviglioso e pronto da fotografare che quelli dove c’è bisogno di lavoro e di aiuto. Non essendoci mai andato

Ebbene sì, ho cantato con Paolo Vallesi Vi racconto un’esperienza per me nuova: partecipare a un disco e a un videoclip. L’ho fatto per i bambini del Congo, con amici che hanno salvato finora 200mila persone

ho colto (non proprio al balzo, per-ché la proposta era shock e dovevo assimilarla) l’invito del musicista fi-lantropo Rino Martinez di cantare in un disco per le sue missioni annuali in Congo, che hanno lo scopo di vacci-nare i bambini che vivono nella fo-resta equatoriale. Avrei fatto qualun-que cosa per il Congo, per i bambini da vaccinare mi sarei spezzato addi-rittura in quattro. Ma cantare? Siete sicuri che vi do una mano, così? Non è che vi danneggio? Rino è palermitano, si è formato con don Pino Puglisi, è cantautore, ha par-tecipato al Festival di Sanremo, era la voce dello spot del Cornetto Algi-da (“C’è un cuore di panna per noi”), sposato, due figli, ha contribuito a salvare finora 200mila persone (dico: duecentomila!). Non potevo tirarmi indietro. E così a metà aprile ero in studio di registrazione con (udite, udi-te!) Paolo Vallesi (autore con Rino e

Marco Colavecchio della canzone), Mariella Nava, Sebastiano Somma, Stefania Petyx di Striscia la Notizia con il bassotto, Cinzia TH Torrini, e tanti altri (tra cui Enzo De Caro e Luca Barbarossa). E ho cantato. In quello stesso giorno abbiamo girato il video, che è andato in onda una quindicina di giorni fa su A Sua Im-magine. Ora il disco comincia a gi-rare, viene scaricato da internet e ci sono progetti di cui vi informerò. Ab-biamo tutti lavorato gratis perché ogni centesimo finisse in aiuto concreto ai bambini congolesi. Nel frattempo si è fatto avanti un con-sorzio universitario che seguirà Rino nella foresta per supportarlo in tutti i modi. La mia opinione su Rino è che è tra i grandi benefattori dei popoli poveri, come Raoul Follerau, Domi-nique Lapierre, Madre Teresa. E forse un giorno andrò con lui, su una piro-ga, lungo il fiume che taglia la fore-sta, spostando rami con le mani, per costruire un ospedale da campo che dia un futuro ai bambini più dimen-ticati. Vuole venire anche mia moglie. Questa è la volta che ci vado.

Rosario Carello

Dopo la diretta IL SALOTTO DEL CONDUTTORE

Avrei fatto qualunque cosa per i bambini congolesi. Mi sarei spezzato addirittura

in quattro. Ma cantare? Siete sicuri che così vi do una mano?

80 A Sua Immagine

Il brano si intitola Dieu Merci, Voices For Africa. Trovate tutte le informazioni sul sito dell’associazione fondata da Rino Martinez: www.alixvolare.it