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24-04-2018 Media Monitoring per Rassegna stampa del 24-04-2018

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24-04-2018

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 24-04-2018

AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ Inaugurato quest'oggi il nuovo Pronto soccorso del Cto 1 .................................................... Napoli, riapre il Pronto Soccorso del Cto, per De Luca é la svolta 3 .................................... Pioggia di abbracci e sorrisi: i Nasi Rossi presentano “Storie di Clown di corsia” 5 ........ Riapre il pronto soccorso del Cto,De Luca: rimediato a scelta stupida 6 ............................ Cto, il Pronto soccorso riapre con 22 letti 8 ............................................................................. Nei primi giorni di reclusione a Fuorni fu sottoposto a visita cardiologica 10 ................... Sanità, riapre pronto soccorso del Cto 11 ................................................................................ Travolta sulla sedia a rotelle Oggi l'autopsia della Di Florio 13 ...........................................

Sanità Salerno e provincia 14 ............................................................................................................ «Senza personale è difficile riaprire» 14 ................................................................................... Domeniche della salute, premiati i medici solidali 16 ............................................................ La prevenzione offerta dal Rotary Duomo 17 ..........................................................................

Sanità Campania 19 ............................................................................................................................. Angelo tornato dall' Emilia: «Pronto a dare una mano» 19 ................................................... «Il futuro nel cuore» camper prevenzione dedicato ai bambini 21 ...................................... Blocco dela centrale casertana del 118 Nursing Up: «Servono le assunzioni» 22 ............. Cto, ecco il pronto soccorso: «Svolta per Napoli» 24 .............................................................. Dalla nuova Tac alle tecnologie: i nodi nei servizi dell' emergency 26 ................................ Fondo per la riduzione del ticket «Al Nord il 70%, qui solo il 12%» 28 ................................ Odissea Aias «Intervenga la Regione» 30 ................................................................................. Sanità, Capri in forcing sull'Asl Svolta per potenziare i servizi 32 ....................................... Sanità, servizio potenziato il sabato e la domenica 33 .......................................................... UN CONCORSO CONTESTATO ALL' ASL 1 35 .............................................................................

Sanità nazionale 37 ............................................................................................................................. " Così simili a me posso guarirli" 37 .......................................................................................... È il diabete di tipo 3 39 ................................................................................................................ Come comprare farmaci online senza rischi 41 ....................................................................... Il cardiochirurgo "Bimba salvata da un mini cuore" 43 .......................................................... Il mini-cuore che salva una bambina «Adesso sta bene e gioca con l' iPad» 45 ................ La giornata Più diritti per il malato 47 ...................................................................................... La sanità non è un algoritmo I medici chiedono una svolta 48 ............................................. Veleni e acqua fresca nel deep web 51 .....................................................................................

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23/04/2018 21secolo.news

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Inaugurato quest'oggi il nuovo Pronto soccorso del Cto

pronto soccorso Cto Ha riaperto questamattina il Pronto soccorso del Cto aNapoli, 130 posti letto per iniziare, el’ambizione di dare una mano persmaltire il Cardarelli. “È stato un delitto,oltre che un atto politico stupido al qualeoggi rimediamo” ha dichiarato ilgovernatore campano Vincenzo De Lucadurante l’inaugurazione. La struttura,infatti, fu chiusa nel 2011 nell’ambitodella riorganizzazione degli ospedali rientrati nell’Azienda dei Colli (Monaldi, Cotugnoe Cto). “Al di là del Pronto Soccorso che apre – ha spiegato il governatore – l’eventodi oggi rappresenta un punto di svolta nella programmazione regionale, ladimostrazione che dopo anni difficili, tormentati, da oggi cominciano a maturare ifatti per la sanità campana. Niente è più facile che parlare, la difficoltà è fare i fatti”.“Abbiamo lavorato per sanare i conti – ha spiegato ancora De Luca – e ora possiamoandare a Roma a testa alta perché non ci considerano più una banda di pezzenti etruffatori”. Ha ricordato il recupero di 170 milioni di euro legati alla ediliziaospedaliera, un piano di interventi da un miliardo, 900 milioni di premialità incassatie tracciato le linee future. “Gli obiettivi sono tre – ha detto il governatore – ridurre itempi delle liste d’attesa: dobbiamo diventare la prima regione d’Italia; ridurre itempi di pagamento e riorganizzare la rete della medicina territoriale. L’attualecommissario, Giuseppe Matarazzo, ha evidenziato: “Diamo una risposta alsovraffollamento del Cardarelli con un pronto soccorso medico chirurgico di improntamoderna dotato di triage e tac di ultima generazione, che serve un bacino di 300mila persone ma che naturalmente è aperto alla città intera. Una bella sfida chesiamo sicuri di vincere”. Oltre centodieci le nuove assunzioni tra gli infermieri,ventidue tra i medici. A fare da guida il direttore generale Giuseppe Longo, inpartenza per il “Ruggi D’Aragona” di Salerno dove sostituirà il manager destituitoNicola Cantone. I locali, che saranno attivati non prima di due mesi e mezzo, rivelaDe Luca, sono dotati di tecnologie di ultima generazione, ci sono una “camera calda”all’esterno della hall dell’ospedale consentirà al paziente giunto in ambulanza o inauto di accedere al pronto soccorso senza sbalzi di temperatura. C’è anche ungiubbotto telecomandato nella shock room (stanza per i pazienti in codice rosso) chesarà utilizzato in caso di arresto del cuore al posto del classico massaggio cardiaco.Tra le altre tecnologie all’avanguardia, l’apparecchio radiologico portatile a pila chepermetterà di scattare lastre (a bassa dose di radiazioni) evitando gli spostamenti

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dell’ammalato da una stanza all’altra. Fondamentale sarà anche il nuovo ecografo sutablet, indispensabile per diagnosticare in una manciata di secondi le più importantipatologie traumatiche dell’addome. Una camera, infine, è stata pensata peraccogliere i pazienti terminali “che non hanno bisogno di cure – spiega il primarioMario Guarino – ma che necessitano di un supporto psicologico”.

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23/04/2018

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Napoli, riapre il Pronto Soccorso del Cto, per De Luca é lasvolta

Alle 7 e’ arrivato il primo paziente, cui nesono seguiti altri tre prima del fatidicotaglio del nastro giunto solo alle 10.Dopo sette anni riapre il Pronto soccorsodel Cto a NAPOLI, 130 posti letto periniziare, e l’ambizione di dare una manonel decongestionare il Cardarelli. Lastruttura fu chiusa nel 2011 nell’ambitodella riorganizzazione degli ospedalirientrati nell’Azienda dei Colli (Monaldi,Cotugno e Cto). “Al di la’ del ProntoSoccorso che apre – ha spiegato ilgovernatore campano Vincenzo De Luca – l’evento di oggi rappresenta un punto disvolta nella programmazione regionale, la dimostrazione che dopo anni difficili,tormentati, da oggi cominciano a maturare i fatti per la sanita’ campana. Niente e’piu’ facile che parlare, la difficolta’ e’ fare i fatti. Ci voleva lungimiranza, e anchestomaco – ha sottolineato – per chiudere questo pronto soccorso circa un decenniofa. E’ stato un delitto, oltre che un atto politico stupido al quale oggi rimediamo”. DeLuca ne ha approfittato per fare il punto sulla sanita’ campana. “Abbiamo lavoratoper sanare i conti – ha ricordato – e ora possiamo andare a Roma a testa altaperche’ non ci considerano piu’ una banda di pezzenti e truffatori”. Ha ricordato ilrecupero di 170 milioni di euro legati alla edilizia ospedaliera, un piano di interventida un miliardo, 900 milioni di premialita’ incassati e tracciato le linee future. “Gliobiettivi sono tre – ha detto il governatore – ridurre i tempi delle liste d’attesa,dobbiamo diventare la prima regione d’Italia. Ridurre i tempi di pagamento; eriorganizzare la rete della medicina territoriale. Nei prossimo mesi – inoltre –apriremo un altro Pronto soccorso, quello dell’ospedale del Mare, ma senza fare lecorse, solo quando saremo sicuri di poter garantire il servizio. E staneremo quegliospedali che il venerdi’ sera per non stancarsi troppo nel weekend negano la lorodisponibilita’ al 118 scaricando sugli altri”. In precedenza l’ex direttore generale delCto, Giuseppe Longo, aveva sottolineato con soddisfazione l’obiettivo raggiunto diun rafforzamento della rete dell’emergenza, mentre l’attuale commissario GiuseppeMatarazzo ha evidenziato: “Diamo una risposta al sovraffollamento del Cardarelli conun pronto soccorso medico chirurgico di impronta moderna dotato di triage e tac diultima generazione, che serve un bacino di 300 mila persone ma che naturalmente

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e’ aperto alla citta’ intera. Una bella sfida che siamo sicuri di vincere”. Oltrecentodieci le nuove assunzioni tra gli infermieri, ventidue tra i medici.

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23/04/2018 laredazione.eu

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Pioggia di abbracci e sorrisi: i Nasi Rossi presentano “Storiedi Clown di corsia”

Cosa significa mettersi un naso rosso alcentro del viso, allargare le braccia edonare un sorriso a chi è in difficoltà?Ridere, scherzare, inciampare tra lecorsie di un ospedale; condividerepensieri, emozioni… storie per ritagliareuna parentesi di spensieratezza eserenità? È quanto raccontano i clowndottori dell’associazione “Nasi Rossi –Clown Therapy” nel libro “Storie di Clown di Corsia” che è stato presentato sabatoscorso presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo di Città a Cava de’ Tirreni. «E’un libro che parla al cuore delle persone – ha spiegato Francesca Colombo,presidente di “Nasi Rossi – Clown Therapy” –. Il dolore, quando viene raccontatodagli operatori della solidarietà, è sempre un’esperienza che aiuta a cambiare lavita. Da qui è nata l’idea di raccogliere in un volume le nostre esperienze, quellenumerose fatte nei contesti ospedalieri, nelle case di riposo e nei luoghi deldisagio». All’incontro hanno preso parte, oltre ai consiglieri Anna PadovanoSorrentino e Paola Landi in rappresentanza dell’amministrazione, la dott.ssaFrancesca Colombo, presidente dell’associazione “Nasi Rossi – Clown Therapy”, ladott.ssa Grazia D’Adamo dell’U.O. di Pediatria dell’ospedale di Cava de’ Tirreni; ladott.ssa Rossella Bisogno, psicologa e clown dottore dell’associazione “Nasi Rossi –Clown Therapy” e il dott. Raffaele Giordano, cardiochirurgo pediatrico dell’AziendaOspedaliera Universitaria “Federico II” di Napoli. Una folla attenta e commossa haseguito con gli occhi lucidi gli interventi dei relatori e si è fatta coinvolgere dalleletture di Carolina Damiani, accompagnata al pianoforte da Francesco Palestra, e hasorriso di fronte alle smorfie e alle esperienze dei Clown dottori dell’associazioneNasi Rossi che a chiusura dell’incontro hanno salutato tutti con una pioggia diabbracci.

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23/04/2018

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Riapre il pronto soccorso del Cto,De Luca: rimediato a sceltastupida

Alle 7 è arrivato il primo paziente, cui nesono seguiti altri tre prima del fatidicotaglio del nastro giunto solo alle 10.Dopo sette anni riapre il Pronto soccorsodel Cto a Napoli, 130 posti letto periniziare, e l'ambizione di dare una manonel decongestionare il Cardarelli. Lastruttura fu chiusa nel 2011 nell'ambitodella riorganizzazione degli ospedalirientrati nell'Azienda dei Colli (Monaldi, Cotugno e Cto). «Al di là del Pronto Soccorsoche apre - ha spiegato il governatore campano Vincenzo De Luca - l'evento di oggirappresenta un punto di svolta nella programmazione regionale, la dimostrazioneche dopo anni difficili, tormentati, da oggi cominciano a maturare i fatti per la sanitàcampana. Niente è più facile che parlare, la difficoltà è fare i fatti. Ci volevalungimiranza, e anche stomaco - ha sottolineato - per chiudere questo prontosoccorso circa un decennio fa. È stato un delitto, oltre che un atto politico stupido alquale oggi rimediamo». De Luca ne ha approfittato per fare il punto sulla sanitàcampana. «Abbiamo lavorato per sanare i conti - ha ricordato - e ora possiamoandare a Roma a testa alta perché non ci considerano più una banda di pezzenti etruffatori». Ha ricordato il recupero di 170 milioni di euro legati alla ediliziaospedaliera, un piano di interventi da un miliardo, 900 milioni di premialità incassatie tracciato le linee future. «Gli obiettivi sono tre - ha detto il governatore - ridurre itempi delle liste d'attesa, dobbiamo diventare la prima regione d'Italia. Ridurre itempi di pagamento; e riorganizzare la rete della medicina territoriale. Nei prossimomesi - inoltre - apriremo un altro Pronto soccorso, quello dell'ospedale del Mare, masenza fare le corse, solo quando saremo sicuri di poter garantire il servizio. Estaneremo quegli ospedali che il venerdì sera per non stancarsi troppo nel weekendnegano la loro disponibilità al 118 scaricando sugli altri». In precedenza l'exdirettore generale del Cto, Giuseppe Longo, aveva sottolineato con soddisfazionel'obiettivo raggiunto di un rafforzamento della rete dell'emergenza, mentre l'attualecommissario Giuseppe Matarazzo ha evidenziato: «Diamo una risposta alsovraffollamento del Cardarelli con un pronto soccorso medico chirurgico di improntamoderna dotato di triage e tac di ultima generazione, che serve un bacino di 300mila persone ma che naturalmente è aperto alla città intera. Una bella sfida chesiamo sicuri di vincere». Oltre centodieci le nuove assunzioni tra gli infermieri,

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ventidue tra i medici

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24/04/2018

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Pagina 10 EAV: € 56.450Lettori: 704.603

Cto, il Pronto soccorso riapre con 22 lettiOTTAVIO LUCARELLI

La sanità Torna in funzione la strutturachiusa nel 2011 con l' organizzazionedell' Azienda dei Colli assieme a Monaldie Cotugno De Luca: " Servirà adecongestionare il Cardarelli, fu stupidochiuderlo". Al lavoro medici e infermieririentrati da fuori Il primo paziente arrivaalle 7,30. Codice rosso. Poi via via altreambulanze. Riparte così, dopo sette annidi inattività, il Pronto soccorso del Cto.Questa volta dotato di attrezzature peruna piena attività, come avviene alCardarelli, e non solo per l' ortopediacome avveniva qui fino al 2011 quandola Regione targata centrodestra decise dichiuderlo. Una nuova unità operativa diMedicina e chirurgia di accettazione eurgenza con 22 posti letto complessivi. Adirigere il Pronto soccorso un' eccellenzadella città, Mario Guarino, arrivato dall'ospedale San Paolo di Fuorigrottatrasferendo in collina non solo l'esperienza ma un modello all' avanguardia che comprende anche il " percorso rosa".« Al di là del Pronto soccorso che apre spiega il presidente della Regione, VincenzoDe Luca, che in mattinata ha visitato la struttura - siamo a un punto di svolta nellaprogrammazione perché, dopo anni difficili e tormentati, maturano i fatti » . Poi unastoccata a lui cara: « Niente è più facile che parlare. Il difficile è fare». E accusa ilcentrodestra: «Ci voleva lungimiranza, e anche stomaco, per chiudere questo Prontosoccorso. Un delitto oltre che un atto politico stupido». Dopo sette anni riapre ilPronto soccorso del Cto con l' obiettivo a breve termine di decongestionare ilCardarelli. La struttura fu chiusa nell' ambito della riorganizzazione degli ospedalidell' Azienda dei Colli che comprende Monaldi e Cotugno. «Abbiamo lavorato -aggiunge De Luca - per sanare i conti e ora possiamo andare a Roma a testa altaperché non ci considerano più una banda di pezzenti e truffatori. Abbiamorecuperato 170 milioni di euro legati all' edilizia ospedaliera in un piano di interventida un miliardo. Abbiamo incassato 900 milioni di premialità e tracciato le lineefuture». Tre gli obbiettivi di De Luca, da alcuni mesi commissario per la sanità inCampania: ridurre le liste di attesa, ridurre i tempi di pagamento ai fornitori,

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riorganizzare la rete della medicina territoriale. « Nei prossimi mesi spiega -apriremo anche il Pronto soccorso dell' Ospedale del Mare a Ponticelli, ma senza farele corse. Lo faremo solo quando saremo sicuri di poter garantire il servizio. Estaneremo quegli ospedalieri che il venerdì sera, per non stancarsi troppo nel weekend, negano la loro disponibilità al 118 scaricando il lavoro sugli altri». Allapresentazione sono intervenuti Giuseppe Longo, ex direttore generale Cto ora alRuggi d' Aragona di Salerno, l' attuale commissario Giuseppe Matarazzo e numerosiconsiglieri regionali di centrosinistra. Oltre centodieci tra assunzioni e trasferimentiper gli infermieri, ventidue tra i medici. Tanti campani sono rientrati al Cto da altreregioni. La più giovane è Angela: «Ho lavorato a Novi Ligure e poi, grazie allamobilità, sono rientrata a casa. Quasi non ci credo. Per me si realizza un sogno ».Polemica, invece, la consigliera regionale dei Cinque stelle, Valeria Ciarambino: « IlPronto soccorso al Cto parte con poche specialità e personale insufficiente. Perchénon si è deciso di fare la stessa operazione per il più attrezzato Monaldi?». ©RIPRODUZIONE RISERVATA In corsia Il presidente della Regione Vincenzo De Lucanel Pronto soccorso del Cto A destra, due letti del nuovo reparto, riaperto anche perfar fronte alle emergenze del Cardarelli.

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24/04/2018 La Città di Salerno

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Pagina 3

Nei primi giorni di reclusione a Fuorni fu sottoposto a visitacardiologica

SCAFATI. Destano preoccupazione già daqualche tempo le condizioni di salute diPasquale Aliberti. Non è la prima volta,dopo il suo arresto, che l'ex sindaco diScafati viene preso in cura da un'equipemedica. L'ultimo precedente risale al 29gennaio scorso, quando il politico diForza Italia è stato sottoposto a unesame cardiologico. Una visita di circaun'ora, all'epoca dei fatti eseguita daglispecialisti che operano all'interno delcarcere di Fuorni, in collaborazione con imedici dell'ospedale San Giovanni di Dioe Ruggi d'Aragona di Salerno.Nell'immediatezza del caso si è parlatodi problemi cardiaci causati dal fortestress accumulato in seguito all'arrestoavvenuto qualche giorno prima (il 24gennaio) e alla sua permanenza aFuorni. Tuttavia, al suo arrivo in carcere,il personale medico della casacircondariale di Salerno aveva deciso dinon far interrompere la terapia farmacologica che il politico già seguiva prima difinire dietro le sbarre e che ha continuato una volta ottenuti i domiciliari aRoccaraso. I legali dell'ex sindaco da anni continuano a segnalare le condizioni disalute non ottimali di Aliberti. Una questione che ha portato i suoi difensori achiedere, la scorsa estate, anche l'incompatibilità con il regime carcerario, negataperò dai consulenti della Procura Antimafia che hanno dichiarato il politico idoneo adaffrontare un periodo di detenzione in cella.

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24/04/2018

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Sanità, riapre pronto soccorso del Cto

Taglio del nastro con il governatore DeLuca: «Rimediamo a una decisionestupida con i fatti» di Redazione onlineAlle 7 è arrivato il primo paziente, cui nesono seguiti altri tre prima del fatidicotaglio del nastro giunto solo alle 10.Dopo sette anni riapre il Pronto soccorsodel Cto a Napoli, 130 posti letto periniziare, e l’ambizione di dare una manonel decongestionare il Cardarelli. Lastruttura fu chiusa nel 2011 nell’ambitodella riorganizzazione degli ospedalirientrati nell’Azienda dei Colli (Monaldi, Cotugno e Cto). «Al di là del Pronto Soccorsoche apre - ha spiegato il governatore campano Vincenzo De Luca - l’evento di oggirappresenta un punto di svolta nella programmazione regionale, la dimostrazioneche dopo anni difficili, tormentati, da oggi cominciano a maturare i fatti per la sanitàcampana. Niente è più facile che parlare, la difficoltà è fare i fatti. Ci volevalungimiranza, e anche stomaco - ha sottolineato - per chiudere questo prontosoccorso circa un decennio fa. È stato un delitto, oltre che un atto politico stupido alquale oggi rimediamo». shadow carousel De Luca ne ha approfittato per fare il puntosulla sanità campana. «Abbiamo lavorato per sanare i conti - ha ricordato - e orapossiamo andare a Roma a testa alta perché non ci considerano più una banda dipezzenti e truffatori». Ha ricordato il recupero di 170 milioni di euro legati allaedilizia ospedaliera, un piano di interventi da un miliardo, 900 milioni di premialita’incassati e tracciato le linee future. «Gli obiettivi sono tre - ha detto il governatore -ridurre i tempi delle liste d’attesa, dobbiamo diventare la prima regione d’Italia.Ridurre i tempi di pagamento; e riorganizzare la rete della medicina territoriale. Neiprossimo mesi - inoltre - apriremo un altro Pronto soccorso, quello dell’ospedale delMare, ma senza fare le corse, solo quando saremo sicuri di poter garantire il servizio.E staneremo quegli ospedali che il venerdì sera per non stancarsi troppo nelweekend negano la loro disponibilità al 118 scaricando sugli altri». In precedenzal’ex direttore generale del Cto, Giuseppe Longo, aveva sottolineato consoddisfazione l’obiettivo raggiunto di un rafforzamento della rete dell’emergenza,mentre l’attuale commissario Giuseppe Matarazzo ha evidenziato: «Diamo unarisposta al sovraffollamento del Cardarelli con un pronto soccorso medico chirurgicodi impronta moderna dotato di triage e tac di ultima generazione, che serve unbacino di 300 mila persone ma che naturalmente è aperto alla città intera. Una bella

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sfida che siamo sicuri di vincere». Oltre centodieci le nuove assunzioni tra gliinfermieri, ventidue tra i medici.

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24/04/2018 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 8

Travolta sulla sedia a rotelle Oggi l'autopsia della Di Florio

Si terrà oggi l'esame autoptico cheservirà a chiarire le cause del decesso diFrancesca Di Florio , l'anziana di 94 anniinvestita sul lungomare Colombo, aMercatello, mamma del consiglierecomunale dei Progressisti per Salerno,Rosa Scannapieco . La donna è decedutaa distanza di una settimana nel repartodi Rianimazione del Ruggi. Il quadroclinico era già delicato e dopo l'incidentenon si era più ripresa, fino all'epilogo diqualche giorno fa. In seguito al decesso,il magistrato di turno ha disposto ilsequestro della salma e della cartellaclinica. Il pubblico ministero, a poche oredal decesso, ha anche chiestol'identificazione dei medici che hannoprestato assistenza sanitaria all'anzianadonna. Intanto la posizione del giovaneche, in sella al suo scooter l'ha investita,si è aggravata: è infatti indagato peromicidio stradale colposo. La donna, almomento dell'impatto era sulla carrozzina, spinta da un'amica della figlia eattraversava la strada sulle strisce pedonali nei pressi dello stabilimento balneareColombo. Qui mentre un'auto si era fermata per consentire l'attraversamento, unoscooter infilandosi tra le autovetture ferme, si trovò all'improvviso la carrozzinadavanti impattandola con violenza. (m.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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24/04/2018 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 18

«Senza personale è difficile riaprire»

I dubbi dei sindacati «Per l'ospedaleScarlato non sono previste nuove unità»Niente personale per l'ospedale diScafati. Doccia fredda per i sindacatiche, nei giorni scorsi, hanno chiestodelucidazioni al manager dell'AslSalerno, Antonio Giordano , in merito alladelibera che assegna i nuovi operatorisocio-sanitari e infermieri ai vari plessidella provincia. Così, scorrendo l'elenco,risulta che per il Mauro Scarlato non èprevista alcuna unità. Una notaconfermata anche dallo stesso Giordanoalle parti sociali, che sono pronti aprotestare con i vertici della Regione.«Trovo quanto mai paradossale la sceltadall'Asl visti i numerosi annunci diriapertura imminente dell'ospedale diScafati - ha spiegato Luigi Acanfora ,sindacalista del Nursind provinciale - ipolitici fanno a gara nel dire che i lavoritermineranno a settembre, ma come sifare fronte a un eventuale ritmo di lavoro a pieno regime se non ci sarà il personale?È tutto surreale». Al momento l'ospedale Scarlato può contare su circa 100dipendenti, nonostante il Pronto soccorso chiuso da oltre sette anni e alcuni repartifacenti capo alla direzione sanitaria dell'Umberto I di Nocera Inferiore. «Se non vieneprogrammato l'invio di nuovi professionisti come si può pensare di poterfronteggiare una riapertura del presidio? Queste domande non hanno ricevutorisposta dal manager, che continua a non credere nel rilancio di Scafati come polosanitario». Immancabili i disagi quotidiani per chi lavora allo Scarlato. «Quando c'ètrasferire un paziente grave in un altro ospedale ormai c'è il timore che, per via deltraffico o altri problemi, il malato possa peggiorare in ambulanza - ha spiegatoAcanfora - così, per evitare guai giudiziari, molti decidono di girare la faccia altrove.A mio avviso, quello di Scafati, come gli altri ospedali dell'Agro, doveva diventarealtro con l'atto aziendale varato dall'Asl con il consenso della Regione. Ma ogniaspettativa è stata disattesa». Infine, l'appello a De Luca: «Venga da solo, magarisenza fedelissimi al seguito e guardi personalmente in che stato sono costretti alavorare medici e infermieri. Mi spiace dirlo, ma di questo passo l'ospedale non

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riaprirà a settembre e difficilmente ritornerà in funzione anche in futuro. Sono lesolite chiacchiere elettorali. Vorrei tanto sbagliarmi, ma sono certo che nullacambierà». (d. g.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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24/04/2018 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 19

Domeniche della salute, premiati i medici solidali

Un grazie ai medici solidali. Venedìscorso, nella sala cerimonie dell'HotelSan Luca, i rotariani della Piana hannopremiato i medici che hanno preso partea Le domeniche della Salute, iniziativa diprevenzione organizzata dai Rotary clubdi Battipaglia ed Eboli, che è andataavanti di domenica in domenica, trascreening gratuiti e attività mediche, dal16 gennaio al 9 aprile tra il Santa Mariadella Speranza e il SantissimaAddolorata. Alla serata conclusiva ipresidenti dei due club, la battipaglieseAntonia Lanzetta e l'ebolitano Mario DiDonato , hanno invitato il professorUmberto Parmeggiani , già direttore delDipartimento di Chirurgia della SecondaUniversità di Napoli: il luminare è statoprotagonista di una brillante relazione suSplendori e miserie della chirurgia». Poi,alla presenza del dg dell'Asl salernitana,Antonio Giordano , e del direttoresanitario dei presidi ospedalieri, Mario Minervini , i presidenti rotariani hannoconsegnato una targa ai medici che hanno offerto sapere, tempo e competenze allacollettività: Giuseppe Bottiglieri , Giuseppe De Masellis, Antonio De Luna , NicolaIovine , Vincenzo Busillo , Maria Antonietta Liberto , Michele Pierri , GiovanniImbrenda , Michele Monaco , Mirella Santoro, Antonella D'Angelo , Marco Sica ,Walter Annunziata , Antonio De Bartolomeis , Ivana Mazza , Maria Grazia Mautone ,Damiano Capaccio e Raffaele Patrone .

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24/04/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

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La prevenzione offerta dal Rotary DuomoANIELLO PALUMBO

SALUTE / La dottoressa Sisalli havalutato lo stato di salute dei pazientidopo un' accurata indagine dei tessutiche rivestono la bacca e le labbra Il clubsalernitano offre uno screenig del cavoorale ai cittadini dela zona orientale "Ilcavo orale è lo specchio di salutegenerale dell' organismo" lo ha ricordatola dottoressa Laura Sisalli, MedicoChirurgo, specialista inOdontostomatologia con Master inProtesi Fisse e Medicina Orale ,responsabile del "Centro OdontoiatricoSisalli" che, insieme al dottor GiuseppeCimmino, Medico Chirurgo, Dentista conMaster a Vienna in Gnatologia, Implantologia, Chirurgia Laser e OdontologiaForense, socio rotariano, ha effettuato,domenica mattina, su circa trentapersone della zona orientale di Salerno,presso il "Punto Rotary" di "CasaNazareth" in Via Guariglia, nel QuartiereEuropa, lo screening gratuito di prevenzione delle malattie del cavo orale offerto,gratuitamente, dal Club Rotary Salerno Duomo, presieduto dal dottor NatalinoBarbato, nell' ambito del progetto distrettuale: "Le Domeniche della Salute"organizzato con la collaborazione dei giovani rotariani del Club Rotaract SalernoDuomo, presieduto da Raffaele De Simone. La dottoressa Sisalli ha valutato lo statodi salute del cavo orale dei pazienti individuandone le patolo tessuti che rivestono lamucosa all' interno della bocca e intorno alle labbra:" In questo modo possiamoindividuare delle lesioni anche potenzialmente pericolose come quelle neoplasticheo precancerose". La dottoressa Sisalli ha ricordato i principali fattori di rischio: " Ilfumo e l' alcol sono ancora la causa determinante del tumore del cavo orale che è l'ottava forma di tumore più diffusa. Un' altra delle cause che provocano il tumore delcavo orale è il Papilloma Virus (HPV), lo stesso virus che nella donna causa il tumoredella cervice uterina". Fondamentale è la prevenzione:" L' odontoiatra con un esameispettivo può diagnosticare precocemente alcuni tipi di patologie di tipo infettivo edinfiammatorio. Possono essere diagnosticate precocemente anche malattiegastrointestinali e il dolore orofacciale". Un corretto stile di vita, anche alimentare, è

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importante: " Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E,contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado dieliminare radicali liberi dalle cellule danneggiate". La dottoressa Sisalli ha ancheannunciato che il 5 maggio in tutte le piazze italiane ci sarà l' Oral Cancer Day,dedicato al tumore del cavo orale. Il dottor Giuseppe Cimmino ha riscontrato dellelesioni causate da protesi dentarie irritanti, denti scheggiati o fratturati, che insiemea una cattiva igiene orale, sono fortemente associati all' insorgenza di questotumore:" Abbiamo riscontrato un fibroma del labbro causato da una protesi mobile;una grossa ulcera sul margine linguale destro di un paziente, dovuta ad un dentefratturato, e un Papilloma Virus. Queste lesioni, a oggi benigne, portate avanti neltempo possono anche trasformarsi in maligne. Bisogna educare la gente ad avereuna maggiore igiene della propria bocca e costanza nella frequentazione di unostudio medico". Il responsabile Distrettuale di Club del progetto "Le Domeniche dellaSalute", il Past President Pacifico Marinato e il Responsabile di Club, il Past PresidentFrancesco Dente, hanno ricordato che il prossimo appuntamento sarà quello del 27maggio, dedicato allo screening dell' apparato uro -genitale con il dottor DonatoDente. Il Presidente dell' Ordine dei Medici, il dottor Giovanni D' Angelo, haapprezzato l' iniziativa rotariana: "Queste iniziative, in un momento così difficile perla Sanità, possono essere di grande rilevanza. Questo impegno gratuito sul territorioesalta il valore della prevenzione". Il Dottor Enrico Indelli, Presidente IncomingRegionale dell' ANDI Campania, socio rotariano, ha ricordato che il 12 maggio, nellasede dell' Ordine dei Medici di Salerno ci sarà un importante convegno in cui siparlerà di medicina orale :" Dei pazienti affetti da carcinoma del cavo oralesopravvive solo il 50% perché la diagnosi arriva in ritardo. Iniziative come questesono fondamentali per dare un primo approccio diagnostico. Il dentista diviene unsanitario sentinella". Soddisfatto per il successo dell' iniziativa il Presidente NatalinoBarbato:" Il Rotary è soprattutto questo: dare risposte alla società in cui i Cluboperano. Il nostro motto, qui al "Punto Rotary" di "Casa Nazareth", è "Faro e Lucedella Zona Orientale". Ad accogliere i pazienti, aiutandoli nella compilazione delleschede di prenotazione sono state le socie volontarie dell' Associazione Oasi, FaustaDicuzzo, Saba Bilanzuoli e Francesca Dicuzzo, dell' associazione Oasi, presiedutadalla dottoressa Raffaella D' Angelo.

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24/04/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Campania

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Angelo tornato dall' Emilia: «Pronto a dare una mano»

La storia Infermiere all' ospedale diReggio per 16 anni, ha scelto Napoli: «AlCto una grande opportunità» Sono duecesure nette, quelle nella sua vita dainfermiere. La prima a vent' anni quandopur di trovare un posto di lavoro hadeciso di andare via rompendo ognilegame con la sua città di origine. Laseconda un anno fa, quando dopo 16 hadeciso di andare via da Reggio Emilia,lasciando tutti le amicizie costruite intanto tempo, per tornare a Napoli.Angelo Farese è uno dei giovani cherendono vivo il pronto soccorso del Cto,un team di medici e operatori sanitariche è diventato subito una squadra:«Dico la verità: in Emilia si vive bene, maquando c' è stata l' opportunità ditornare mi sono detto: la sanità di Napolinon è un' eccellenza, magari posso dareuna mano a non essere più ultimi».Dietro la riapertura del pronto soccorsodell' ospedale dei Colli Aminei ci sonoanche le storie personali. Di quanti,appena si è creata una possibilità, hanno dovuto decidere in fretta: cogliere unapossibilità insperata per tornare nella propria terra dopo tanti anni in cui tutto eracompletamente fermo o restare a godersi una vita magari più tranquilla e ordinata.In tanti hanno scelto Napoli. «Da cui ero andato via lasciando tutto a 20 anni -racconta Angelo Farese - per fare l' università a Reggio Emilia dove poi era più faciletrovare lavoro. Infatti è stato così e sono entrato nell' ospedale di Santa MariaNuova. Però ho perso tutti gli amici, i legami, il mondo vissuto fino a quel momento».C' è entusiasmo, in questo 36enne con i capelli ricci e scuri, la maglietta blu con ilnome ben in vista. Ma anche fretta. Perché, per lui, stare a raccontare la sua storia ètogliere tempo ai pazienti del pronto soccorso. «Sono salito al Nord che ero piccolo -spiega - però mi sono ricostruito una vita fatta anche di relazioni ormai consolidatedopo 15 anni. Fondamentale è stata l' esperienza nel 2014 con Emergency in SierraLeone a combattere l' ebola. Mi ha cambiato. Così quando, dopo anni in cui tutto erabloccato in Campania e non c' era nessuna possibilità di ottenere un posto di lavoro

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stabile, ho saputo dell' opportunità che si erano create a Napoli con l' apertura delpronto soccorso del Centro traumatologico mi sono detto: perché non tornare alSud? Certo la qualità della sanità a Napoli non è eccelsa ma magari posso dare unamano, fare il possibile per risalire nei livelli di assistenza, ridare indietro quanto horicevuto». L' impatto non è stato dei migliori, per Angelo. Perché su, nell' ospedale diSanta Maria Nuova si lavorava bene, organizzati e la qualità della vita complessiva aReggio Emilia è alta. E perché ricominciare una nuova vita è sempre complicato.«Però c' è stato subito grande entusiasmo - spiega l' infermiere - Siamo un ottimogruppo di medici e infermieri, tutti giovani. L' ambiente è diverso da quello di ReggioEmilia perché noi napoletani siamo per carattere diversi, qui dopo meno di un mesesembrava che ci conoscevamo da una vita. E abbiamo tutti la sensazione di vivereuna grande sfida al Cto. Tanto più per me: io, infatti, sono originario proprio dei ColliAminei, per me è stato doppiamente un tornare a casa. La speranza è di riuscire afare del nostro meglio». f.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018 Il Mattino (ed. Circondario Nord)

Argomento: Sanità Campania

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«Il futuro nel cuore» camper prevenzione dedicato aibambini

L' iniziativa Mille ecografie e visitecardiologiche per la prevenzione dellepatologie cardiovascolari nei bambinisaranno effettuate nell' area a nord diNapoli, grazie al progetto «Il futuro nelcuore», promosso dal Rotary Afragola-Frattamaggiore-Porte di Napoli, incollaborazione con il Comitato dellaCroce Rossa di Napoli e con il patrociniodell' Asl Napoli 2 Nord. Il progettoprevede quattro tappe. Dopo il prologocon 210 visite già effettuate aCasalnuovo (scoperti 5 casi di bambinicon serie patologie cardiache dasottoporre ad interventi), il campersanitario, coordinato dal professoreMarco Mucerino, docente dicardiochirurgia della Facoltà di medicinadella Federico II, si sposterà venerdì 4maggio ad Afragola, presso l' istitutocomprensivo Marconi. Poi, venerdì 11maggio, sarà la volta di Caivano (istitutocomprensivo Cilea-Mameli) ed infine, l'ultimo appuntamento, è fissato pervenerdì 25 maggio a Sant' Antimo (istituto comprensivo Leopardi). «L' obiettivo delprogetto - spiega il professore Mucerino - è quello di dare ai bambini la possibilità diuna visita specialistica per diagnosticare eventuali malattie cardiovascolari anchecongenite ed intervenire in tempo per assicurare loro una vita normale. ACasalnuovo ne abbiamo individuato alcuni che necessitano di ulteriori indaginiospedaliere e delle relative cure, eventualmente con intervento chirurgico, chepotranno così garantirgli un futuro». L' iniziativa è stata presentata presso l' hotel LaLanterna di Villaricca. Sono intervenuti tra gli altri il cardiochirurgo Carlo Vosa, ilgovernatore del distretto rotariano Campania-Calabria, Salvatore Iovieno, AlfonsoPepe (presidente del Rotary Club Afragola-Frattamaggiore) e il segretario SenofonteDemitry, ideatore del progetto. antonio parrella © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità Campania

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Blocco dela centrale casertana del 118 Nursing Up:«Servono le assunzioni»

Il sindacato autonomo infermieri: «Turnimassacranti per gli addetti l' emergenzaè diventata norma» Mancano gliinfermieri, e ieri la centrale operativa del118 di Caserta si è bloccata per setteore, dalle 8 alle 14. Le chiamate nelfrattempo sono state dirottate sulla giàcongestionata centrale 118 di Napoli.«Basta rinviare le decisioni sull'organizzazione dell' assistenza aicittadini - spiega Rosa Nuzzo,coordinatrice provinciale Nursing Up diCaserta -. Il blocco di ieri della centrale118 è l' ultimo grave episodio di unasituazione incresciosa che il nostrosindacato ha denunciato da tempo conuna lettera alla Regione Campania, allacorte dei conti di Napoli e al prefetto diCaserta. La carenza cronica di personaleprovoca disservizi agli utenti. La deliberan.41 del 19 gennaio scorso ha deciso iltrasferimento della gestione centraleoperativa del 118 dall' Aorn di Casertaall' Asl, disponendo, tra l' altro, lagestione completa da parte dell' Asl del personale dipendente, della strumentazionein uso, nonché il funzionamento e l' organizzazione della centrale stessa». «Ieri ilturno del mattino è saltato per l' assenza contemporanea dei due infermieriassegnati, un caos dovuto alla mancanza di personale da tempo denunciato dalnostro sindacato in questa area. L' assetto organizzativo-strutturale dovevarealizzarsi già in febbraio, ma va tutto a rilento - insiste la sindacalista - gli operatoririsultano gravemente sotto organico e sono chiamati a rispondere a turnazionistressanti». Nursing Up segnala che manca in questo trasferimento un' idonea regiae gli operatori risultano ancora «orfani» di linee guida per far fronte all' emergenza eall' ordinaria amministrazione. La delegata sottolinea inoltre che le carenzeriguardano sia i presidi ospedalieri dell' Asl che le unità operative Sant' Anna e SanSebastiano. «Dalla direzione sanitaria arrivano rassicurazioni ma sappiamo bene che

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un problema strutturale come la carenza di personale sanitario e il blocco delturnover che ne ha provocato l' invecchiamento non si possono risolvere senzanuove assunzioni - interviene il presidente Nursing Up Antonio De Palma -. Glioperatori sostengono turni massacranti e straordinari in maniera regolare per farefronte all' emergenza che ormai è diventata la norma». «I colleghi del casertanonelle ultime elezioni delle Rsu hanno confermato a gran voce la fiducia nei confrontidel nostro sindacato. Non ci fermeremo alle rassicurazioni che arrivano dai vertici -prosegue il leader sindacale - e continuerermo a vigilare e denunciare, senecessario, alle autorità competenti le inefficienze e il caos della sanità». Nell' areacampana la sigla autonoma degli infermieri Nursing Up ha consolidato i risultati del2015 sia nell' azienda sanitaria locale che nell' azienda ospedaliera. «Le elezionidelle Rsu hanno premiato il nostro impegno: i lavoratori sanno distinguere chi sibatte concretamente per il cambiamento», conclude De Palma.

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24/04/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Campania

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Cto, ecco il pronto soccorso: «Svolta per Napoli»Fulvio Scarlata

La sanità, le scelte Accolti già i primipazienti. De Luca: «Il governo impari,non siamo pezzenti e truffatori» In autoprivate prima, con le ambulanze poi.Codici verdi ma anche quelli rossi deipazienti più gravi. Molti con fratture oproblemi ortopedici sistemati sulle sediea rotelle, altri portati in fretta a sirenespiegate: il pronto soccorso del Ctoriapre a pieno ritmo. E più che l'annuncio su media nuovissimi o piùdatati, sembra che abbia funzionato ilpassaparola che ricuce una ferita apertasette anni fa quando con «un delitto euna scelta stupida dal punto di vista dell'organizzazione sanitari», come dice DeLuca, si decise di chiudere l' emergenza,allora solo ortopedica, di un ospedalepunto di riferimento per l' intera cittàcome quello dei Colli Aminei. È unpiccolo pronto soccorso con una grandeambizione: aiutare a decongestionare ilCardarelli in attesa dell' ospedale delMare («dove già oggi - sottolinea ilpresidente della Regione - lavorano 700 tra medici, infermieri e amministrativi») percolmare il vuoto lasciato dal trasferimento dei servizi dal Loreto Mare proprio allastruttura di Ponticelli. Alle 7 il primo paziente, poi pian piano il centro per l'emergenza è andato pienamente in funzione. «Al di là del pronto soccorso che apre -dice Vincenzo De Luca - questo evento è simbolico, un punto di svolta, ladimostrazione che dopo anni difficili, tormentati, cominciano a maturare i fatti per lasanità campana. Niente è più facile che parlare, più difficile raggiungere i risultati».Che la riapertura non sia stata scontata lo spiega bene Giuseppe Longo, ex direttoregenerale del Cto, rimasto commissario solo per il pronto soccorso: «Siamo partiti dazero sia nel rifare i lavori che nella programmazione della vocazione dell' ospedale -spiega - E poi c' è De Luca: gli dici che ci vuole un anno e lui ti dà sei mesi. E poipretende il rispetto dei tempi in modo perentorio, asfissiante. Però ora è un punto diemergenza completo e all' avanguardia per i macchinari, come l' osservazione breveintensiva eseguita con la telemetria. Il lavoro non finisce qui, dobbiamo entrare nella

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rete dei grandi trauma con funzioni ultraspecialistiche in ortopedia». De Lucaannuncia un ulteriore investimento di cinque milioni per rifare l' esterno del Cto«perché abbiamo recuperato 170 milioni per l' edilizia ospedaliera - spiega - che laCampania non utilizzava da 18 anni perché non aveva i conti in ordine con unamassa di debiti fuori controllo. Ora i conti sono sanati, possiamo andare a Roma atesta alta perché non ci considerano più una banda di pezzenti e truffatori». Oltre ai170 milioni ci sono 900 milioni di premialità mentre è pronto un piano da un miliardoper ristrutturazioni edilizie e tecnologie per gli ospedali campani. «Abbiamo treobiettivi - sottolinea il governatore - ridurre i tempi delle liste d' attesa, perché non èpossibile aspettare dieci mesi per una visita oculistica, ridurre i tempi di pagamentoe riorganizzare la rete della medicina territoriale. Nei prossimo mesi apriremo ilpronto soccorso dell' ospedale del Mare. E staneremo quegli ospedali che il venerdìsera, per non stancarsi troppo nel weekend, negano disponibilità di posti al 118».«Diamo una risposta al sovraffollamento del Cardarelli con un pronto soccorsomedico chirurgico di impronta moderna dotato di triage e tac di ultima generazione -chiude il commissario del Cto Giuseppe Matarazzo - per un bacino di 300milapersone ma che naturalmente è aperto alla città intera. Una bella sfida che siamosicuri di vincere». Oltre centodieci le nuove assunzioni tra gli infermieri, ventidue trai medici. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Campania

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Dalla nuova Tac alle tecnologie: i nodi nei servizi dell'emergency

Ettore Mautone

Il focus L' ospedale si appoggia alMonaldi per una serie di attività medichein cui si è già a corto di specialisti Quelloinaugurato ieri al Cto sarà il Prontosoccorso dell' azienda dei Colli (e dunqueanche del Monaldi). Un anello crucialeche accende molte luci sul Pianoospedaliero ma pone anche alcuneombre sulla funzionalità. La nuovaemergency diventerà un centrotraumatologico zonale, attivo h 24 e uncentro di I livello nella rete per l' Ictus.Tutto è stato curato nei minimi dettaglianche grazie alla regia del primarioMario Guarino. Nulla è stato lasciato alcaso: accessi, percorsi, posti letto (nesaranno attivati 18 di Medicina diurgenza, di cui 4 di terapia sub intensivae altrettanti di Osservazione breveintensiva, 18 di Chirurgia di Urgenza, 2reparti di Ortopedia, una rianimazione,per un totale per ora di 130 posti letto.Un piccolo ospedale ma collegato alMonaldi e al Cardarelli. Per l' ortopedia c'è anche la stanza per esiti da fratture del femore dove avviare i pazienti subito insala operatoria. Un percorso collaudato che già oggi consente di intervenire nel100% dei casi entro le 36 ore. Un pronto soccorso generale concepito in chiave no-pain (cura del dolore), che può contare anche su una Neurochirurgia mentremancano Ginecologia, Pediatria, Psichiatria e Radiologia interventistica. Con laCardiochirurgia del Monaldi il nuovo pronto soccorso è chiamato a fare filtro al vicinoCardarelli. Un reparto Emergency concepito in maniera innovativa, informatizzato,ad elevata automazione, con due ecografi più altre sonde wireless collegabili altelefonino di ogni operatore in grado di sfruttare con un' app il terminale video diqualunque smart-phone. Queste le luci. Poi ci sono le incertezze: che riguardano iservizi collaterali. Il laboratorio di analisi, nonostante l' arruolamento di alcunitecnici, avrà necessità del supporto sui turni notturni del Monaldi anche se quest'

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ultimo è già a corto di specialisti con alcune unità precarie da anni a presidio delCotugno. Per la Radiologia c' è da sciogliere il nodo della Tac, acquistata tre anni fama non molto performante. Già è in arrivo un secondo tomografo più adatto aibisogni di un pronto soccorso ma sarà funzionante non prima di quattro o sei mesi.C' è poi il nodo della Neurochirurgia che al Cto è priva delle tecnologie per laneurointerventistica sotto controllo radiologico e dunque impossibilitata ad operarein urgenza per la disostruzione meccanica degli ictus per cui sarà necessariotrasferire i pazienti al Cardarelli. La penuria di medici specialisti si registra anche incardiologia, disciplina limitata ad un ambulatorio e un reparto di riabilitazione post-infarto, ma priva di posti letto dedicati a patologie cardiovascolari a media intensitàdi cure. Alle urgenze, per gli acuti, potrà però provvedere il Monaldi attraversotrasporti interaziendali che dovranno comunque fare i conti con il trafficocongestionato della zona ospedaliera. Analoga problematica si pone per leconsulenze oculistiche, otorino e di altre specialità presenti al Monaldi ma assenti alCto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità Campania

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Fondo per la riduzione del ticket «Al Nord il 70%, qui solo il12%»

Allarme di Cittadinanzattiva e dellaFederazione dei medici chirurghi NAPOLICorriamo davvero il rischio di rimanereimpiccati alla crisi della sanità campanase non si mette subito mano allamodifica dei criteri di riparto dei fondinazionali. Ora è Cittadinanzattiva alanciare l' allarme: dal fondo di 60milioni di euro, relativo al biennio2018/2020, previsto per ridurre il pesodel ticket, in Campania arriverannobriciole. Appena il 12,5 per cento.Sebbene secondo Enrico Coscioni,consigliere per la sanità del presidentedella Regione Campania Vincenzo DeLuca, la denuncia di Cittadinanzattivanon terrebbe conto di una «precisaindicazione normativa secondo la qualela ripartizione del fondo nazionale per lariduzione del ticket si basa sul numerodei cittadini non esenti. Vale a dire -spiega Coscioni - che la Campania,presentando all' incirca una quota del 91per cento di ricette specialistiche per esenti ticket, inevitabilmente accede ad unaparte minima del fondo. Anzi - conclude - a noi toccherebbe addirittura il 9 percento, ma in virtù di un accordo tra Regioni adesso ci spetta il 12,5 per cento».Tuttavia, sembra che piova sempre sul bagnato. La Campania resta sottoposta alpiano di rientro dal debito sanitario. Ha perso, in una decina di anni, circa 14 milaunità lavorative nelle strutture sanitarie regionali. Vive un profondo allarme per lalentezza con la quale si procede al turn over negli ospedali. Nel fondo di ripartonazionale è penalizzata perché i parametri distributivi prediligono soprattutto l'anzianità anagrafica dei residenti (mentre la Campania è la regione più giovane d'Italia). Ed ora sconta pure gli effetti di una redistribuzione per quote del fondo per lariduzione del ticket che la vede fra le ultime beneficiarie. Il decreto di riparto delFondo di 60 milioni di euro per il 2018\2020, previsto nell' ultima legge di bilancioper ridurre il peso dei ticket in sanità, sarà oggetto stamane di un confronto tecnico

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tra Stato e Regioni, ma Cittadinanzattiva, in base alle anticipazioni ottenute sullabozza di decreto, ha espresso viva preoccupazione, spiegando in particolare cheandrebbe a penalizzare soprattutto il Sud e per questo ha chiesto un incontrourgente al ministero della Salute. «Oltre a giungere con due mesi di ritardo e senzaalcun confronto con le organizzazioni di cittadini - evidenzia infatti Tonino Aceti,coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva - ildecreto contiene misure inique che penalizzano ancora una volta il centro sud, più indifficoltà nell' erogazione dei Lea e con il più alto tasso di rinuncia alle cure. Ildecreto - sottolinea Cittadinanzattiva - infatti ripartisce il 90% del fondo attraversoun unico criterio: il volume di ricette di specialistiche ambulatoriali. Il restante 10% èassegnato a Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria eBasilicata, per aver adottato misure finalizzate ad ampliare il numero dei soggettiesenti dal pagamento della quota fissa su ricetta. Utilizzando questi criteri di ripartoa 5 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana) vengonoassegnate circa il 70% delle risorse, mentre Abruzzo, Molise, Campania, Puglia,Calabria e Sicilia avrebbero a disposizione solo il 12,5%. Si passa dal 23% dellaLombardia all' 1,5% della Calabria e allo 0,3% del Molise. Chiediamo - aggiungeAceti - che il decreto sia modificato introducendo tra i criteri di riparto l' accessibilitàdei servizi, il tasso di rinuncia alle cure, l' aspettativa di vita ed altri indicatori».Infine, rivolge anche un appello al nuovo Parlamento. «La strada maestra perrilanciare l' accesso alle cure, a partire dal prossimo Def, è l' abrogazione totale delsuperticket, il cui effettivo gettito è pari a poco più di 400 milioni l' anno, la metà diquanto previsto dalla manovra che lo istituì». Ma la denuncia trova anche altresponde. «Facciamo nostre le preoccupazioni di Cittadinanzattiva - afferna ilpresidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli -. Se confermati, i criteri di ripartizione delfondo andrebbero, ancora una volta, a penalizzare le regioni del Sud. Ci preoccupaquesta logica della Conferenza delle Regioni che, più che appianare ledisuguaglianze, come sarebbe suo obiettivo, sembra voler coprire le responsabilitàdi tali iniquità».

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24/04/2018

Argomento: Sanità Campania

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Odissea Aias «Intervenga la Regione»Antonello Plati

La sanità, la vertenza «Subito i soldi. Poi,un incontro urgente con i vertici di Aias eAsl per risolvere definitivamente questavertenza». Nel primo giorno di scioperodella fame, Marco D' Acunto, segretariogenerale Funzione pubblica Cgil, motivacosì la forma di estrema di protesta -inscenata insieme a una delegazione dei120 dipendenti della struttura sanitariache assiste i disabili tra Avellino, Calitri eNusco - che «andrà avanti ad oltranza»finché «non saranno pagate almeno 3delle 10 mensilità arretrate». Davanti l'ingresso della sede Asl di via DegliImbimbo, dove è stata montata ancheuna tenda - «Dormiremo qui», annunciail sindacalista - i manifestanti fannoappello al governatore Vincenzo DeLuca. «Alla Regione chiediamo di inserirenelle convenzioni coi datori di lavoroprivati, che offrono un servizio pubblico,una clausola con la quale a chi non versalo stipendio per più di due mesi siarevocato l' accreditamento». Lo scioperodella fame «è un dato oggettivo più che una manifestazione di dissenso politico»,spiega D' Acunto. «Queste persone - prosegue - non percepiscono lo stipendio da 10mesi e non hanno più la possibilità di mettere il piatto a tavola. Dunque è evidenteche facciano la fame. Non vorremmo che gli enti preposti, dopo aver chiuso gli occhiper tanti anni, adesso chiudano anche le tasche». Se ad Avellino l' Aias, al centro diun' inchiesta giudiziaria, ha chiuso i battenti lo scorso 14 febbraio a margine di un'ispezione dei Nas, che avrebbero rilevato gravi criticità sotto il profilo igienicosanitario e della sicurezza, a Calitri e Nusco si continua a lavorare, «senza riceverecompenso», sottolinea D' Acunto. Nulla s' è mosso nemmeno sul fronte dell'assistenza per i 290 pazienti di via Morelli e Silvati. Il 31 marzo scorso presso ilPalazzo di governo, l' incontro tra parti sociali con il prefetto Maria Tirone e ildirettore generale dell' Asl di Avellino Maria Morgante sembrava risolutivo con l'individuazione di 5 strutture della provincia - scongiurando l' ipotesi di untrasferimento nel Casertano - per accogliere i pazienti e nelle quali sistemare il

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personale. In questi centri, dovrebbero trovare assistenza sia i pazienti domiciliarisia quelli ambulatoriali. Questi ultimi potranno anche valutare dove recarsi per lecure in base alla distanza dal proprio luogo di residenza. Soltanto dopo, potrà esseredefinita la suddivisione del personale: per i terapisti non dovrebbero esserciproblemi di ricollocazione, mentre resta complicata la situazione degli impiegatiamministrativi per i quali il rischio esubero non è ancora da escludere. Ma dopo ilsummit, nulla s' è mosso. «È stata raggiunta l' intesa con l' Asl», dice il segretario FpCgil. «Tuttavia - aggiunge - l' Asl sta prendendo tempo per effettuare le verifiche delcaso. Intanto, il termine del 10 aprile, inizialmente fissato, è stato ampiamentesuperato. A questo punto, pretendiamo che l' Azienda si attivi immediatamentefacendo fede a quanto pattuito a Palazzo di governo». Nel pomeriggio poi, un' altranota amara di D' Acunto, che scruta due consiglieri regionali, Enzo Alaia e MaurizioPetracca, all' ingresso dell' Asl. «Ma non ci hanno degnati di uno sguardo, questo è illivello di sensibilità delle istituzioni». Poche ore, dopo un altro consigliere regionale,Francesco Todisco, ha incontrato i lavoratori: «Al tavolo, si è stabilito che i pazienti ei lavoratori sarebbero stati ripartiti nelle altre strutture accreditate operanti inprovincia. All' Asl di Avellino - dice Todisco - compete operare questa ripartizione frastrutture con criteri di assoluta trasparenza e assicurando ai pazienti laraggiungibilità del centro più prossimo alla propria residenza, al fine di non creareloro ulteriori disagi». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 11

Sanità, Capri in forcing sull'Asl Svolta per potenziare iservizi

Marco Milano

Potenziamento degli ambulatori ecronoprogramma dei lavori dimanutenzione straordinaria perl'ospedale Capilupi. Il direttore generaledell'Asl Napoli 1 Centro, Mario Forlenza,insieme agli altri rappresentantidell'azienda sanitaria, ha incontrato, ierimattina, le amministrazioni comunaliisolane. L'incontro La giornata haufficializzato il protocollo di intesa perl'attivazione della porta unica di Accesso(Pua) tra ambito territoriale N34 e Asl Napoli 1 Centro. L'incontro ha rappresentatoanche l'occasione per annunciare tutti gli impegni dell'Asl per l'assistenzaospedaliera e territoriale dell'isola azzurra. Tra le altre cose è stata evidenziatal'attivazione dell'ambulatorio di ortopedia e di aver disposto il potenziamento diquelli di cardiologia e radiologia. Inoltre, come emerso dal vertice, è stata richiestal'elaborazione agli uffici aziendali di un cronoprogramma dei lavori necessari per lamanutenzione straordinaria dell'intero presidio ospedaliero. «Siamo pienamentesoddisfatti ha dichiarato il consigliere delegato alla sanità del comune di Capri PaoloFalco - di questo accordo storico che si è raggiunto con un duro lavoro di tutte leparti in causa». Il protocollo La firma del protocollo d'intesa per la realizzazione dellaPua, porta unica di accesso alle cure primarie, potrà dare risposta alle esigenzesociosanitarie per l'assistenza domiciliare sul territorio isolano. «Le iniziative comericonosciuto dai presenti si legge in una nota ufficiale congiunta dei comuni di Caprie di Anacapri - rappresentano un concreto segnale di attenzione della direzionegenerale dell'Asl Na1 Centro sulla situazione ospedaliera e sanitaria dell'isola diCapri». I precedenti Alcune settimane fa, la questione dell'ospedale fu al centro diproteste da parte dei cittadini con tanto di striscioni.

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24/04/2018 Il Mattino (ed. Circondario Sud)

Argomento: Sanità Campania

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Sanità, servizio potenziato il sabato e la domenicaAnna Maria Boniello

Capri Sull' isola delegazione dell' Asl 1da Napoli: confronto con sindaci eassessori dell' isola azzurra Il managerForlenza: da aprile già attivi gliambulatori di ortopedia Capri. Trasfertadei vertici dell' Asl1: una delegazioneguidata dal direttore generale MarioForlenza, si è riunita nella sala consiliarecon sindaci ed amministratori di Capri eAnacapri. Nel corso dell' incontro, ildirettore generale ha elencato tutti iservizi ambulatoriali che erano già statiattivati in questo mese, a partire dall'ambulatorio di ortopedia che dal 13aprile ogni venerdì presta i suoi serviziche verranno via via implementati conaltre giornate. A integrazione delpersonale già presente in servizio pressoil nosocomio isolano, è stato predispostoun turno mattina-pomeriggi di tutti glioperatori ospedalieri e per tutti i sabati edomeniche. Le notizie sono statecomunicate oltre che ai sindaci e agliassessori alla Sanità e alle Politichesociali di Anacapri, Federica Viva e Bruna Bonomi, e al consigliere di Capri delegatoalla Salute, Paolo Falco. Ma non sono solo gli ambulatori sono stati al centro dellecomunicazioni e delle assicurazioni date ai primi cittadini dal manager Forlenza: èstato anche annunciato che sono stati assegnati due nuovi elettrocardiografi e unecografo per gli esami ambulatoriali anche cardiologici. E ancora, è stato riattivato ilpunto prelievi del laboratorio di analisi con possibilità di prenotazione telefonica.«Saranno riattivate - ha detto Forlenza - anche quelle attività chirurgiche, inparticolare di chirurgia elettiva ridotta per interventi di Day Surgery». A integrazionedel personale già presente l' Asl ha predisposto un turno mattina-pomeriggio dioperatori sanitari per tutti i sabati e domeniche a partire da questo mese e in attesadi nuovo personale è stato anche predisposto un turno di servizio congiunto con ilpersonale del presidio ospedaliero di Napoli Loreto Mare per garantire il turn over.La parte più significativa del vertice è stata quella della definizione del protocollo diintesa per l' attivazione della Porta Unica d' Accesso (Pua), un servizio a cui sono

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delegate le attività di accoglienza e valutazione per la presa in carica dei soggettiportatori di cronicità che necessitano di valutazione multi-disciplinare assistenzasocio-sanitaria. Al termine dell' incontro in Comune, il consigliere delegato allasanità Paolo Falco ha dichiarato: «Siamo pienamente soddisfatti di questo accordostorico che si è raggiunto attraverso un duro lavoro di tutte le parti in causa». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 16 EAV: € 75.134Lettori: 704.603

UN CONCORSO CONTESTATO ALL' ASL 1MARIO SANTANGELO

La polemica Un pubblico concorso, attodi altissimo significato democratico alquale il cittadino guarda e deveguardare con la massima fiducia, èsempre oggetto di interesse dell' interacomunità. Il suo risultato ha la stessavalenza di una sentenza emessa da ungiudice, per cui chi vi si sottopone deveavere la certezza che il giudizio emessosia stato attento, corretto, trasparente enon può, né deve dubitare sull' impegnoe sulla totale equanimità di chi èchiamato a formulare i pareri di merito.Non è ammissibile anche la più lieveleggerezza comportamentale da partedei commissari. Il concorso richiederispetto per gli obbiettivi oggetto del suobando, giusta interpretazione delle fontinormative, serenità di giudizio perché sitratta di scegliere, mediante unavalutazione comparativa per titoli, o pertitoli e prove di esame, il candidato chemeglio risponda alle premesse richieste e sia il più idoneo a svolgere le funzionipreviste. È questo un punto molto importante perché spesso, sia pure per oneste econvinte ma errate interpretazioni, può accadere che la commissione,involontariamente, tradisca il senso della finalità del concorso e ne interpreti lospirito secondo logiche che, ad un successivo giudizio vengono, ridefinite daitribunali amministrativi. Lo stesso valga quando le commissioni chiamate adelaborare i criteri di selezione, si affidano esclusivamente alla somma dei valorinumerici attribuiti alle singole e specifiche attività possedute dai candidati che,seppur compatibili con le materie oggetto del concorso, non hanno sempre lo stessovalore specifico. Nonostante l' attenzione, la trasparenza, l' onesta dellacommissione, può accadere che un concorrente raggiunga un punteggio altissimo inun settore meno significativo ai fini del concorso ed un punteggio più basso in unopiù qualificante. In questi casi la sola matematica rischia di far prevalere unconcorrente che nel complesso ha un profilo ed una competenza professionale menosignificativa rispetto al posto da occupare, mentre chi raggiunge una addizionealgebrica minore può essere più titolato a ricoprire il posto. Queste difficoltà

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oggettive rendono un concorso altamente impegnativo per chi è chiamato adesercitare la scelta e costringono le commissioni a confondere dati, a volte soloapparentemente oggettivi, con quelle che sono le vere competenze dei candidati.Solo una elevata caratura morale, ed il buon senso, nel rispetto delle leggi, possonostabilire le verità ed evitare che anche involontariamente si possano commetterearbitrii. Se poi, come a volte accade, alla buona fede di chi bandisce un concorso e aquella dei commissari, si sostituisce un interesse di parte (in genere di naturapolitica), il problema si sposta e comporta uno sforzo, a volte di un' inauditaastrusità, che può far apparire verosimili obbiettivi predeterminati e, veritieri, giudiziviziati e a volte già scontati. Senza entrare nel merito del discorso, non nego che miha colpito la lettera di replica del direttore generale della Asl Napoli Uno, MarioForlenza, all' articolo apparso su "Repubblica" di qualche giorno fa. Più che unchiarimento, sembra offrire una maldestra giustificazione a quello che moltocorrettamente il giornalista ha definito un " pasticcio". Per ammissione dello stessomanager i fatti riportati corrispondono esattamente all' accaduto e sono iscritti indocumenti ufficiali dei quali nessuno ha messo in dubbio la veridicità. Che ci siastato un concorso per primario, ufficialmente concluso con una graduatoria di meritocomparativo che ha visto collocato al terzo posto un candidato considerato dallastessa commissione come uno dei migliori chirurghi vascolari sia per titoli di carrierache per capacità professionali è una verità incontrovertibile, come non può esserediscusso il fatto che ben trenta giorni dopo ( non è ancora chiaro per quale motivo) ilpresidente abbia sentito la necessità di rivedere gli atti capovolgendo la graduatoria.Forlenza si giustifica dicendo che vi è stato un semplice errore matematico. Èpossibile anche se poco credibile. La commissione, dopo i giudizi espressi sul valoredei candidati, deve aver lavorato con enorme superficialità se non si è resa contoche il giudizio di merito non corrispondeva al calcolo numerico. Rimane inoltre dacapire perché il direttore generale, per sua ammissione, sia intervenuto solo dopotrenta giorni dalla pubblicazione degli atti. Non li aveva letti? Non si era reso contodi un errore tanto marchiano? Nell' un caso come nell' altro è responsabile di unasbadataggine non consentita a chi è chiamato a dirigere una delle Aziende sanitariepiù grandi di Europa. Il pasticcio, quindi, c' è stato. La sua interpretazione rimaneaffidata al giudizio e alla malizia di chi legge e non certo alla correttezza di chi hascritto. Comunque siano andate le cose resta il fatto che un errore è statocommesso e che i concorsi vanno celebrati con la massima attenzione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 53 EAV: € 61.058Lettori: 704.603

" Così simili a me posso guarirli"VALERIA PINI

Mentalizzazione di Capire i pazientipartendo da proprie emozioni. Unopsichiatra inglese spiega come cura gliadolescenti U n adolescente difficile, e leparole che, come un balsamo, curano leferite. Quelle dei medici che lo hannoaccolto e aiutato a cancellare paure e adaffrontare il futuro. Oggi, a decenni didistanza, Peter Fonagy dirige quellostesso istituto dove è stato accolto daragazzo: il Centro Anna Freud di Londra.È lì che è nata quella suo curiosità per lamente umana che l' ha spinto nel tempo,con i suoi studi, a diventare unopsichiatra dalle intuizioni rivoluzionarie.A dare vita alla teoria dellamentalizzazione, la capacità diconsiderare il comportamento altruicome frutto di stati mentali simili aipropri. Quello che ci fa dare unaspiegazione alle azioni degli altri e ciaiuta, in qualche misura, a prevederle.Una caratteristica che rende possibile la convivenza in un contesto sociale. Unpercorso che da tempo Fonagy usa nelle terapie con i pazienti. « La capacità dimentalizzare - spiega Fonagy, ospite del congresso Connessioni, culture e conflittidella Società italiana di Psicopatologia - viene acquisita nel corso dei primi anni divita. Una relazione di attaccamento " sicuro" fornisce al bambino il contesto idealeper esplorare la mente del genitore, mentre, al contrario, la capacità dimentalizzazione potrà risultare inadeguata se il piccolo sperimenta esperienze diattaccamento in un contesto disturbato, se non viene accudito o se vienemaltrattato. In questo caso c' è una predisposizione allo sviluppo di un disturbo dipersonalità». Tutto incomincia durante l' infanzia, momento fondamentale per lacrescita di ogni individuo. Ma anche gli anni dell' adolescenza sono cruciali percostruire l' equilibrio psichico di una persona. Un ragazzo fragile era anche Fonagy,che non dimentica il " suo periodo buio". Quegli anni in cui tutto lo spaventava,tanto da ammalarsi. Per questo oggi è particolarmente sensibile alle paure deigiovani che arrivano nel suo studio. «Sono due i periodi in cui nel cervello sisviluppano le connessioni neuronali: dalla nascita ai 5 anni e dagli 11 ai 16 - dice

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Fonagy - se un adolescente si droga o si dedica al gioco d' azzardo, il suo cervello simodifica e, da adulto, avrà una maggiore propensione a sviluppare unadipendenza». Cosa fare per dare forza agli adolescenti e prepararli alla vita? PerFonagy è fondamentale che i genitori insegnino loro a essere vigili e a capire di chifidarsi. Un concetto sul quale Fonagy ha costruito un modello terapeutico dei disturbidi personalità. « Se un bambino sa di chi fidarsi è sicuro, mentre nel caso contrarioassumerà una rappresentazione inadeguata della propria persona. Però anche unasingola relazione di attaccamento " sicuro" con una figura significativa al di fuoridella famiglia, ad esempio a scuola, può essere sufficiente all' emergere di processiriflessivi efficaci per il suo futuro». La psicoterapia, che utilizza le tecniche dimentalizzazione, può aiutare persone che da ragazzi non hanno ricevuto l'accudimento necessario per crescere bene. « Nelle terapie cerchiamo di rinforzare lacapacità del paziente di riconoscere e apprezzare i sentimenti e le emozioni dellealtre persone. Costruiamo quell' empatia che è importante per vivere in un contestosociale», aggiunge Fonagy. Proprio quella fiducia verso il prossimo che manca allepersone che soffrono di disturbi psichici. « Anche queste persone possono essereaiutate e curate. La capacità di cambiare e imparare nuove cose porta allaguarigione - conclude Fonagy - chi si ferma è perduto. Dopo un' infanzia fatta dimaltrattamenti, un ragazzino deve staccarsi dalla famiglia d' origine. Dimenticarequello che è accaduto e pensare al suo futuro. Solo così può riconciliarsi col propriopassato e riuscire a voltare pagina». Bisogna costruire un' empatia che restituiscafiducia ai ragazzi. Quando soffrono di disturbi della personalità ILLUSTRAZIONE DIIVAN CANU.

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 50 EAV: € 78.541Lettori: 704.603

È il diabete di tipo 3AGNESE CODIGNOLA

Alzheimer di L' insorgenza del morbo èstrettamente associata al metabolismodegli zuccheri Così si complica il puzzledelle cause L' hanno chiamato diabete ditipo 3 - da affiancare al tipo 1,autoimmune, e al tipo 2, legato alsovrappeso e all' invecchiamento -perché la sua insorgenza sarebbestrettamente associata al metabolismodegli zuccheri. L' ipotesi è stataconsolidata da uno studio pubblicato suDiabetology dai medici dello UniversityCollege di Londra insieme a quelli dell'Università di Wuhan, in Cina, che hannoseguito per dieci anni oltre 5.100persone, dimostrando che coloro cheavevano elevati livelli di zuccheri nelsangue erano gli stessi che andavanoincontro a un declino cognitivo piùveloce, anche se non eranotecnicamente diabetici. Nel 2016, delresto, una review aveva dimostrato chel' incidenza della demenza di Alzheimer era doppia tra le persone che avevano ildiabete di tipo 2 rispetto a chi non sviluppava la malattia. I recenti, purtropponumerosi, fallimenti dei tentativi di trovare una cura all' Alzheimer potrebberodunque dipendere anche da un errore nell' interpretazione delle sue cause e dellasua evoluzione nel tempo. Ma è davvero così? Paolo Maria Rossini, direttore dell'Istituto di Neurologia dell' università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, spiega: « Illegame tra diabete, insulino-resistenza, patologie vascolari collegate einfiammazioni, ossidazioni e neurodegenerazioni è noto da diversi anni e diversemetanalisi, alcune delle quali molto recenti, hanno confermato che la presenza didiabete (in particolare quello di tipo 2 e quello trattato con insulina) rappresenta unfattore di rischio per lo sviluppo di questa terribile malattia. Tuttavia si trattaappunto solo di questo, cioè un qualcosa che aumenta la possibilità di ammalarsi,ma che in nessun modo la spiega da solo. Il grande e insoluto problema - infatti - ècomprendere fino in fondo il rapporto causa-effetto, le relazioni temporali e larelazione di questa con le altre concause ». L' eccesso di zuccheri nel sangue siconferma quindi, per ora, solo come un fattore che predispone a questa come a

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molte altre malattie, anche perché, come sottolinea ancora Rossini: «il diabete èmolto spesso associato a stili di vita che, a loro volta, sono stati messi in relazionecon lo sviluppo di demenza quali l' obesità e la sedentarietà. E anche il legame conla dieta è ancora tutto da definire, perché pur in presenza di grandissime differenzedi abitudini alimentari nelle varie aree geografiche - per esempio nei paesi del norde sud Europa, così come in quelli europei rispetto a quelli nordamericani - non sinotano importanti differenze epidemiologiche nell' incidenza o nella prevalenza didemenza». Il quadro che comprende anche i livelli di zuccheri si compone quindi piùche altro come un rebus, almeno per ora, anche se c' è un altro fatto che autorizza apensare che il nesso sia molto più che casuale, come ricorda Paolo Pozzilli,responsabile dell' Unità operativa complessa di endocrinologia e diabetologia delPoliclinico universitario Campus Bio- Medico di Roma: «È dimostrato che le proteineche caratterizzano l' Alzheimer, le beta amilodi, si accumulano anche nelle cellulebeta del pancreas che diventa diabetico. È chiaro che la coincidenza è più chesospetta, e del resto studi molto recenti confermano indirettamente l' esistenza diun legame. È stato infatti visto (e pubblicato su Lancet pochi mesi fa) che alcunifarmaci antidiabetici ( in particolare gli agonisti del recettore del glucagon- likepeptide 1 o Gpl-1 agonisti quali, nello specifico, l' exenatide) in modelli animaliesercitano un effetto neuroprotettivo rispetto alla neurodegenerazione del morbo diParkinson, e si sta cercando di capire come ciò possa avvenire e se la stessaprotezione si veda con l' Alzheimer, che ha alcune caratteristiche in comune con ilParkinson. È' insomma un ambito molto interessante di ricerca, dal quale potrebberovenire sorprese in entrambi gli ambiti, quello neurologico e quello diabetologico, maè presto per trarre conclusioni». Nel frattempo, considerare l' Alzheimer come ildiabete di tipo 3 aiuta a inquadrarlo nelle sue giuste dimensioni, assai variegate. Lamalattia, infatti, probabilmente nasce dall' interazione tra molte cause predisponenti- come i pregressi gravi traumi cranici, una bassa scolarità, una familiarità di tipogenetico, la sedentarietà, le cardiopatie, l' obesità e il diabete - e, di contro, fattoridi protezione, come possono essere una storia familiare di longevità senza demenza,alcuni assetti genetici, un elevato livello di istruzione, l' attività fisica regolare ealtro. «Questo fragile equilibrio - aggiunge Rossini - in un certo momento della vitapuò sbilanciarsi in favore della malattia, anche se ciò accade sempre con modalità ecaratteristiche peculiari per ogni malato, pur a parità di sintomi. Ciò significa che infuturo la cura, quando si scoprirà, dovrà comunque essere personalizzata, peressere efficace. E dovrà essere precoce». È infatti ormai ben noto che laneurodegenerazione inizia molti anni, forse anche decenni, prima della comparsa deisintomi di demenza: proprio nell' età (indicativamente dopo i 40 anni) in cui inizianoa manifestarsi la resistenza all' insulina e il diabete. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 46 EAV: € 89.000Lettori: 704.603

Come comprare farmaci online senza rischiSIMONE VALESINI

La guida I siti sicuri. Le precauzioni sulprezzo. Le pillole tarocche. L' omeopatia.Ecco che fare di D i farmacie se ne trovauna in ogni isolato. Ma di computer neesiste uno in ogni casa, di smartphoneanche uno a persona. E oggi bastanopochi click, un comodo pagamento conla carta di credito e 24, massimo 48 oredi attesa, per ricevere moltissimi tipi difarmaci direttamente a casa propria. Unanovità degli ultimi anni, che gli italianisembrano apprezzare: secondo unarecente indagine Iqvia negli ultimicinque anni il mercato farmaceuticoonline italiano ha praticamenteraddoppiato il suo fatturato,raggiungendo i 96 milioni di euro nel2017. Il digitale sembra quindi avanzarespedito anche nel campo della salute, el' importante a questo punto è non farsicogliere impreparati. Le truffe sonosempre dietro l' angolo. E la cautela èdunque d' obbligo: bisogna conoscere le regole del gioco e imparare a riconoscere isiti di cui ci si può fidare, perché si corre il rischio di infrangere la legge, o peggio,quello di trovarsi ad assumere farmaci contraffatti e sostanze nocive. O addiritturasenza alcun principio attivo. Anche se del tutto simili per forma e colore a farmaciveri. Come muoversi per evitare brutte sorprese? Innanzi tutto bisogna sapere cosacercare: nel nostro Paese è permesso acquistare su internet unicamente farmaciSenza Obbligo di Prescrizione ( Sop) e farmaci da banco ( i cosiddetti Otc, dall'inglese over the counter). Insomma: tutti i medicinali di libera vendita che nonnecessitano di una ricetta medica che non possono essere pubblicizzati sui social,come Twitter e Instagram e hanno regole stringenti su Facebook e Youtube. Laprima regola per gli acquisti online è quindi quella di diffidare di qualunque sito chevenda anche farmaci per i quali invece è necessaria la ricetta medica. Anche esoprattutto se si tratta di siti stranieri, visto che l' acquisto dall' estero è permessounicamente in una manciata di casi speciali, e che per i trasgressori possono esserepreviste anche sanzioni penali. La seconda spia di un sito sospetto dovrebbe inveceessere il prezzo: in Italia la vendita online è permessa unicamente a farmacie,

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parafarmacie e altri esercizi commerciali con punti vendita presenti sul territorio egià autorizzati al commercio di medicinali senza ricetta, e i prezzi in rete devonoessere gli stessi di quelli del punto vendita " fisico". È bene quindi diffidare da offertespeciali o sconti imperdibili, perché è vero che i prezzi possono variare leggermenteda un sito ad un altro (per i farmaci senza ricetta è prevista una certa discrezionalitàanche in farmacia) ma non è permesso effettuare sconti per il canale online edifficilmente le differenze potranno rivelarsi quindi sostanziali. Effettuata questaprima scrematura, esiste poi un sistema infallibile per riconoscere i siti realmenteaffidabili. Recependo la direttiva europea che ha liberalizzato l' e- commercefarmaceutico, il nostro paese ( insieme a molte altre nazioni Ue) ha predisposto unsistema di bollini che identificano i siti autorizzati regolarmente alla vendita online.Un marchio di qualità digitale che permette di verificare facilmente l' autorevolezzadel sito in cui compare: cliccando sul logo identificativo nazionale si deve infattiessere reindirizzati verso il sito del ministero, dove con pochi click si può consultarela lista completa degli esercizi commerciali autorizzati alla vendita online di farmaci,e verificare così se il sito in cui si sta per effettuare un acquisto rispetta tutti irequisiti di sicurezza. Attenzione però, perché per legge gli store online del settorefarmaceutico devono mantenere separati i canali di vendita dei prodotti nonstrettamente farmaceutici (integratori, creme di bellezza, alimenti, dispositivi medicie di automedicazione) da quelli dei medicinali. E per questo motivo, il bollino delministero della Salute apparirà unicamente sulle pagine dei farmaci, e sarà inveceassente da tutte le altre schermate del sito. È necessaria attenzione, infine, ancheper chi decide di affidarsi ai rimedi offerti dalle cosiddette medicine complementari,o alternative. Solitamente i farmaci omeopatici, ad esempio, possono essere vendutiliberamente anche su internet, ma questo non vale in tutti i casi: per alcuni prodottiomeopatici è richiesta una ricetta medica al momento dell' acquisto, e non possonoquindi essere venduti sulla rete. Anche i prodotti erboristici, i ritrovati fitoterapici esimili possono essere acquistati senza problema in rete, ma è bene ricordare che adoggi in Italia è vietato il commercio online di prodotti officinali, perché leautorizzazioni vigenti coprono unicamente prodotti farmaceutici industriali. Quelloche però sorprende è che - indipendentemente da quello che si acquista - non c' èalcuna percezione del rischio. Anzi. Secondo un' indagine recentemente svolta dall'Aifa e dalla Sapienza di Roma su mille internauti quattro su dieci ritengono il webuna fonte sicura per l' acquisto di medicinali. Convinzioni pericolose, dal momentoche l' assunzione di farmaci inadeguati può avere conseguenze gravi. Dunque è ilcaso di mantenere alta la guardia, consultando sempre il proprio medico o ilfarmacista di fiducia in caso di dubbio e acquistando farmaci solo da canalicertificati. E se per chi cerca farmaci il rischio è soprattutto per la propria salute, perle aziende farmaceutiche si tratta di perdite di parte di fatturato. Per questo moltesono già corse ai ripari da tempo. Inviando investigatori in giro per il mondo,soprattutto in Asia. Oppure, come Sanofi Aventis, inserendo nella confezionedispositivi anticontraffazione, con un' etichetta che ha elementi visibili e altriinvisibili (noti solo al produttore). E aprendo il centro anticontraffazione di Tours nel2008 che ha analizzato da allora almeno trentamila prodotti (vedi articolo a fianco).© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 8 EAV: € 54.537Lettori: 704.603

Il cardiochirurgo "Bimba salvata da un mini cuore"CARLO PICOZZA

Al Bambino Gesù Il primario spiega "È laprima volta al mondo, la piccola oracammina e gioca in attesa di trapianto"Un cuore meccanico di dimensioniminuscole e ancora da sperimentare,adesso batte nel petto di una bambina ditre anni salvata proprio grazie a questoimpianto eseguito nell' ospedalepediatrico Bambino Gesù. La pompacardiaca artificiale - un centimetro emezzo di lunghezza e 50 grammi di peso- assisterà la piccola fino al trapianto diun cuore vero, compatibile con lei chenon dovrà aspettarlo in ospedale. Lapiccola ora gioca con l' iPad e haricominciato a camminare dopo settemesi trascorsi a letto nelle corsie delGianicolo. L' intervento, eseguito il duefebbraio scorso dall' équipecardiochirurgica guidata da AntonioAmodeo, è stato possibile grazie albenestare all' impiego del cuoreartificiale miniaturizzato dato dalla Fda, Food and Drug Administration, l' agenziagovernativa statunitense che regolamenta l' uso di alimenti e farmaci, e dal nostroministero della Salute. Così è stato possibile strappare alla morte la piccola,ricoverata dal luglio scorso nell' ospedale del Vaticano. Messo a punto per l'assistenza intracorporea all' attività dei ventricoli, il dispositivo è destinato aibambini da uno a dieci anni, che attendono il trapianto, complici disfunzioniventricolari severe per le quali i cuori meccanici in uso da vent' anni risultanoinadeguati. Perciò, l' ok all' utilizzo della piccola pompa intratoracica dal programmastatunitense PumpKIN ( Pumps for Kids, Infants, and Neonates) è un risultatoesaltante. Tanto più grande perché è la seconda volta che accade dopo che, nell'aprile 2012, la stessa procedura avviata dallo stesso team clinico del Bambino Gesù,salvò la vita a un bimbo di 16 mesi, che ora vive con un cuore naturale nuovo dopo iltrapianto eseguito qualche mese dopo. « L' impiego del nuovo cuore artificialeimpiantato nel torace della piccola sarà una rivoluzione » , assicura Amodeo. « Se idati di riduzione drastica della mortalità uscissero confermati dai test clinici chepartiranno in America entro l' estate e in Europa per la fine dell' anno, saremmo di

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fronte a una vera svolta nel trattamento delle patologie cardiache gravi in etàpediatrica » . « La tecnologia finora a disposizione », continua Amodeo, « è vecchiadi un ventennio anche perché il processo di miniaturizzazione di pompe cosìcomplesse richiede investimenti ingenti per la ricerca di ingegneria biomedica, tant'è vero che ci sono voluti oltre dodici anni per arrivare alle innovazioni tecnologichedel cuore artificiale attuale». Ora la madre e il padre della bambina che, dal giornodel ricovero non hanno mai lasciato sola, tirano un sospiro di sollievo. Riservati eprovati dalla sofferenza « si stanno godendo la loro creatura guardandola come nonavevano mai fatto da quando è nata » , confida Amodeo. « Hanno dimostrato un'abnegazione, uno spirito di sacrificio unici». Di più non dice Amodeo. «Si tratta delprimo caso al mondo di impianto del nuovo dispositivo», spiega, « perciò bisognaessere prudenti, seguire gli sviluppi dell' intervento con attenzione e speranza». «Siamo di fronte a un vero successo della Cardiochirurgia italiana e dei clinici delLazio » , commenta soddisfatto l' assessore regionale alla Sanità, Alessio D' Amato.© RIPRODUZIONE RISERVATA Antonio Amodeo con il dispositivo.

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 13 EAV: € 21.589Lettori: 214.158

Il mini-cuore che salva una bambina «Adesso sta bene egioca con l' iPad»

Maria Sorbi

AL BAMBINO GESÙ DI ROMA La piccolaha 3 anni. L' impianto è grande comeuna batteria Maria Sorbi Ha il diametro diun ciondolo di Tiffany. Ma vale più diqualsiasi gioiello al mondo. Il mini cuoreartificiale impiantato all' ospedaleBambin Gesù di Roma misura appena 15millimetri di larghezza, pesa 50 grammied è lungo 5 centimetri. Il condensato dimicro ingegneria ha salvato la vita a unabimba di tre anni, affetta damiocardiopatia dilatativa e in lista ditrapianto cardiaco. La piccola, operataall' inizio di febbraio, «sta molto bene, ètornata in reparto, è insieme ai genitori,cammina e gioca con l' I-Pad» riferisce ilcardiochirurgo Antonio Amodeo, autoredel delicatissimo intervento. Ora labimba è in attesa del trapianto che ledarà un cuore vero. «Potrebbe ancheandare a casa, ma preferiamo tenerla inosservazione» spiegano i medici, cauti. Èla seconda volta che al Bambin Gesùviene effettuata un' operazione del genere. La prima nel 2012, unica al mondo. Persalvare la bimba di tre anni, l' ospedale della Santa Sede ha ottenuto l'autorizzazione straordinaria dalla Food and Drug administration americana e dalministero della Salute per l' utilizzo di una pompa cardiaca miniaturizzata, la cuisperimentazione clinica partirà prossimamente negli Stati Uniti. Il dispositivo è statosviluppato con i fondi dell' istituto nazionale di Health, che ha voluto studiare unmini apparecchio adatto ai bambini sotto i 25 chili di peso tra quelli in attesa ditrapianto. La piccola paziente aveva già subito l' impianto di un cuore artificialeparacorporeo che stimolasse tutto il suo sistema circolatorio. Ma si trattava di unapparecchio da «teleguidare» con una consolle esterna collegata con cannule altorace del paziente. Dopo un' infezione passata per i tubicini delle cannule, per lapiccola è diventato più che mai necessario sostituire il cuore finto che le pompavanel petto. E finalmente il cuore che ha ora è indipendente e «senza fili»: si tratta di

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un' unica pompa intratoracica con alimentazione tramite un cavo addominale. Lalotta della piccola per la vita è passata anche per un' emorragia cerebrale che lì perlì sembrava irrecuperabile ma che è stata tamponata. L' intervento di febbraio haaperto a nuove speranze per lei e per tutti i bambini nati con malformazionicardiache. «Le premesse di minore mortalità verranno confermate dai clinical trialche inizieranno entro il 2018, si tratta di una vera rivoluzione nel mondo dell'assistenza meccanica pediatrica. Negli ultimi 20 anni spiega Antonio Amodeo per ipiccoli pazienti è stato disponibile un solo modello di cuore artificiale paracorporeo,che se da un lato faceva registrare un 70% di sopravvivenza, dall' altro nonpermetteva la dimissione a casa dei pazienti. Adesso, sarà invece possibilepermettere il reinserimento in attesa del trapianto di cuore. Bisogna considerare chela maggior parte delle assistenze meccaniche cardiocircolatorie si effettua proprioentro i primi tre anni di vita».

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 52 EAV: € 11.304Lettori: 704.603

La giornata Più diritti per il malato

Oltre 40 città italiane aderiscono allagiornata europea dei diritti del malato,promossa da Cittadinanzattiva eFederazione degli ordini dei medicichirurghi e degli odontoiatri. Tante leiniziative in questi giorni fino al 23maggio - quando avverrà la celebrazioneufficiale a Bruxelles in piazze e ospedaliitaliani per sensibilizzare cittadini emedici sui loro diritti e doveri (infowww.cittadinanzattiva.it) - sara pero.

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

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La sanità non è un algoritmo I medici chiedono una svoltadi Paolo Viana

ANALISI / QUANTO «COSTA» LA SALUTEDEGLI ITALIANI Dal personale al divarioNord-Sud: perché una riforma «Cercasiun medico, chirurgo generale oanestesista. Comunque un medicoqualificato nell' area dell' emergenza».Quest' annuncio, apparso sul portaledella Fnomceo, potrebbe riferirsiindifferentemente al policlinico Cardarellio alle Molinette. Ovunque servirebbe unmedico, visto che - come dice lo spotdella Federazione nazionale degli ordinidei medici chirurghi e odontoiatri - icamici bianchi e i loro pazienti 'vivono lostesso disagio'. I primi devono farsibastare farmaci e garze e ai seconditocca attendere dei mesi per unarisonanza magnetica. I primi non siazzardano a fare un taglio in più di quelliprescritti dalle linee guida, 'perché poi c'è il penale', come ricorda Felice Achilli,chirurgo al San Gerardo di Monza. E se i secondi hanno bisogno di un interventodebbono votarsi a qualche santo, giacché 21 sistemi sanitari diversi non sono ingrado di garantire quel principio dell' uguaglianza della cura che è nato con laRepubblica ed è morto con i tagli. Oggi il 58% dei pazienti over 65 con un femorefratturato è sottoposto all' operazione in 48 ore, ma le differenze da una Regione all'altra possono arrivare al 97%. Q uesta sperequazione non è casuale. Siamo un Paesea due velocità: «La spesa sanitaria al Sud è più pesante del Nord, rispetto al Pil, eper contro i cittadini ricevono un' assistenza molto più insoddisfacente» ammette ilpresidente Filippo Anelli, il quale punta il dito contro i tagli che dal 2015 hannodepredato il Servizio Sanitario Nazionale di 11,54 miliardi di euro. Oggi, il nostrorapporto tra la spesa sanitaria e il Pil è nettamente inferiore a quello tedesco efrancese, per non parlare del National Health Service di Sua Maestà. Anelli nonesulta neanche per il recente accordo sulla medicina generale, che ha portato asbloccare 300 milioni di arretrati ma non ha risolto il problema del fabbisogno - neiprossimi anni 33.000 medici di base andranno in pensione e 14 milioni di italianiresteranno scoperti - né quello sulla formazione. La Lorenzin ha messo sul tavolosessanta milioni per le borse di studio ma le Regioni frenano: «Il principio dell'

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autonomia si è conservato magnificamente in questi anni, mentre non si può dire lostesso di quello della solidarietà» commenta il presidente dei medici che dal nuovogoverno si aspetta un cambio di passo. Butta lì, speranzoso, che «nel programma delMovimento 5 Stelle è prevista un' inversione di tendenza rispetto al definanziamentoche ha depresso soprattutto il Sud». La Fnomceo chiede di archiviare i tagli,ridimensionare i direttori generali e riportare il controllo della spesa sanitaria nellemani dei professionisti della salute. Cioè i medici. «Bisogna cambiare la governancee dire basta alla logica dell' aziendalizzazione della sanità» racconta Anelli. Noncontesta il principio del pareggio di bilancio - introdotto dalla legge 2001 del 2012 -ma rivendica alla classe medica la responsabilità di gestire ospedali epoliambulatori. È la tesi degli Stati Generali, che riunirà nella primavera del 2019. Certo, se il referendum non fosse andato come è andato, questa strada non sarebbetanto in salita. A ben vedere, infatti, anche il programma del M5S più cheridimensionare i direttori generali vorrebbe sottrarli al controllo dei governatori.Senza contare che il mantra pentastellato dell' onestà si confonde facilmente conquello dell' efficienza che ha attraversato la stagione dei costi standard: il ricordodelle siringhe d' oro, delle protesi e delle garze che da un nosocomio all' altrorincaravano di dieci volte è ancora troppo vivo. Anelli, però, ribatte ai numeri coinumeri: «La corruzione c' è sempre stata, bisogna vigilare e costruire una culturadella buona gestione, perseguire i colpevoli, ma anche essere onesti nellevalutazioni dei fatti; e allora io dico che sono passati quasi dieci anni e le Regioniche dovevano attuare i piani di rientro hanno fallito, perché non hanno raggiunto gliobiettivi prefissati né in termini di Lea né di servizi al cittadino. Volete la prova chequesto modello non funziona? Al Sud si muore di più». Eccoli, i numeri che dannoragione ai medici: secondo Osservasalute e il Censis, i tagli alla sanità avrebberoprovocato una riduzione nell' aspettativa di vita degli italiani, poiché nel 2015, undicimilioni di concittadini hanno fatto a meno di curarsi per ragioni economiche mentrechi poteva si rivolgeva al privato, facendo lievitare quella spesa del 3,2%. Oggi chispende di più nella sanità privata? I milanesi? No, i residenti in Campania eBasilicata. I l ritardo della Sanità meridionale non si conta solo in minuti di attesadell' autoambulanza - in Liguria ci mette 13 minuti e in Basilicata 27 -, né in attesadella visita: il 23% dei pazienti meridionali non accede a un intervento chirurgicoentro 60 giorni, il 16% deve pazientare per un mese se ha bisogno di una chemio e l'attesa media di una mammografia al Nord - secondo le rilevazioni diCittadinanzattiva - è di 89 giorni mentre al Sud è di 142. Attenzione: non èsemplicemente tempo perso. È vita. La doppia velocità denunciata dai medicisignifica che se hai un tumore al Sud hai tre probabilità su cento in meno disopravvivere a cinque anni dalla diagnosi. Il 3% è accettabile per risanare la Sanità?Chiedetelo a chi ha il cancro. E cco, l' argomento forte che può dividere l' Italia piùdel reddito di cittadinanza: con questo Sistema Sanitario, che costa pur sempre 114miliardi di euro, al Sud si crepa prima. I 'giorni perduti' perché non si è riusciti acurare il paziente sono più di dieci all' anno e se nasci al Nord hai una speranza divita in buona salute di 60,5 anni, mentre al Sud ti devi accontentare di 56,6.Insomma, non mancano i numeri a sostegno dell' assioma di Anelli: i ragionierihanno fallito, prima tentando di incentivare i camici bianchi a risparmiare - «ma ci

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siamo rifiutati di rifiutare le cure a chi ne ha bisogno» precisa il presidente dellaFnomceo - e poi trasformando il principio di appropriatezza della cura in una tagliola.Che poi il loro algoritmo non ha neanche funzionato, dice la Fnomceo, se è vero chela spesa sanitaria del Mezzogiorno è rimasta la più alta e i Lea i più bassi.Alimentando la mobilità e gonfiando il fatturato della sanità settentrionale: nel 2016,si sono spostati così 4,16 miliardi di euro, con la Lombardia al top per mobilità attiva(937 milioni) e il Lazio per mobilità passiva (542,2). Insomma, abbandonate alle loroinadempienze e con Lea irrecuperabili, nel momento stesso in cui ricevevano menofinanziamenti, perché il fondo sanitario è attribuito in base a fattori demografici chepenalizzano il Mezzogiorno, le Regioni meridionali finanziavano la sanitàsettentrionale, portandoci al paradosso per cui oggi la spesa sanitaria pubblica procapite in Puglia, Calabria e Campania supera la media nazionale ma le famigliemeridionali che si impoveriscono per curarsi sono il 2,7% contro lo 0,4 di quelleresidenti nel Nord-Ovest. I l risanamento ha fatto cilecca anche nel redistribuire lerisorse all' interno della macchina sanitaria: «Il blocco della spesa è stato raggiuntocon il razionamento dei servizi, ma mentre sono stati bloccati gli investimenti, senzaperaltro razionalizzare la rete ospedaliera al Sud, e il turnover, con il risultato cheabbiamo reparti senza medici - osserva il presidente della Fnomceo - hannocontinuato a lievitare le spese di gestione, come se quelle non le pagasse ilcittadino». L' ultima battaglia, quella per ridurre il superticket, oggi Regioni e Statosi confronteranno su come ripartire 60 milioni di euro annui per ridurre lacompartecipazione per le prestazioni specialistiche - secondo Cittadinanzattiva eFnomceo rischia di penalizzare il Sud, concentrando il 70% delle risorse in solecinque regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana), a sfavoredi Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. G li algoritmi dei ragionieriche condizionano la politica sanitaria sono stati messi in discussione anche dallaConsulta e dalla Cassazione, ma ai medici non basta. Non si accontentano più diessere dei 'prestatori d' opera'. Non contestano efficienza e appropriatezza: voglionogestirle. Promettono di realizzare gli obiettivi di salute dei cittadini. Invocano unriequilibrio Nord-Sud in termini di posti letto, personale e tecnologie. Sostengono dipoter superare i localismi, evitare gli sprechi e abbattere le diseguaglianze sociali eterritoriali. Oltre a trovare quel «medico, chirurgo generale o anestesista, comunquequalificato nell' area dell' emergenza» che, purtroppo, per adesso non andrà né alleMolinette né al Cardarelli, visto che il bando in questione riguarda la missioneitaliana in Antartide. RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

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Veleni e acqua fresca nel deep webSANDRO IANNACCONE

Le truffe di B astano una manciata diclick e una connessione internet. Siscarica un browser che permette dinavigare nel deep web - la parte"sommersa" della re, composta da sitinon indicizzati e non accessibili conmotori di ricerca tradizionali - ci sicollega a uno dei tanti negozi elettronicie si ordina il farmaco. Il pagamentoavviene in bitcoin, la criptomonetaanonima. E, naturalmente, non èrichiesta alcuna prescrizione. Garanziesull' acquisto? Nessuna: il più delle volteil venditore intasca il denaro e nonspedisce il prodotto. Oppure inviafarmaci contraffatti o, ancora peggio,contenenti sostanze potenzialmentepericolose per la salute: un' indagine delPharmaceutical Security Institute hasvelato che un terzo dei medicinalicomprati in rete non contiene alcunprincipio attivo, il 20% ne contienequantità scorrette, il 21,4% è composto da ingredienti sbagliati e l' 8,5% presentaalte quantità di contaminanti o impurità dannose. Altro punto delicato è la consegna:in Italia, infatti, l' importazione di medicinali dall' estero è ammessa a condizionimolto stringenti e i pacchi sono spesso intercettati e sequestrati alla dogana.Nonostante ciò, la compravendita di farmaci attraverso canali illegali - non solo suldeep web - è una pratica sempre più frequente, tanto da aver attirato l' attenzionedelle forze dell' ordine: « L' Interpol ha messo in campo una grande operazione dicontrasto al commercio illegale di farmaci, l' operazione Pangea, cui abbiamocollaborato » , racconta a Repubblica Vincenzo Ingrosso, tenente colonnello delComando Carabinieri tutela della salute presso l' Agenzia italiana del farmaco, «lavorando fianco a fianco con gli ispettori doganali. I risultati: a settembre scorso leindagini hanno coinvolto 120 paesi nel mondo e hanno portato al sequestro difarmaci falsificati o contraffatti per 51 milioni di euro in una sola settimana, a 400arresti e alla chiusura di oltre 3mila siti che si spacciavano per regolari farmacieonline. La maggior parte dei prodotti proviene dai paesi del sud- est asiatico, unadelle principali zone di approvvigionamento di farmaci illegali » . I prodotti più

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acquistati, spiega Ingrosso, sono i farmaci per la disfunzione erettile, checontribuiscono da soli al 60% circa dell' intero fatturato. Ma non solo: online - eillegalmente - si tentano di comprare anche medicinali ad alto costo, comeantitumorali, antidepressivi, anabolizzanti e anoressizzanti, e perfino presidi medicicome aghi, cerotti e protesi dentarie. Un fenomeno dettato da ragioni culturaliancora prima che legate al risparmio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.