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20-08-2018 Media Monitoring per Rassegna stampa del 18-08-2018

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20-08-2018

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 18-08-2018

AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ VIDEO-Assenteismo al Ruggi,parla uno degli accusati: "Mi hanno tradito" 1 .................... Riorganizzazione attività chirurgiche al Ruggi, Fials Salerno boccia il provvedimento

2 ................................................................................................................................................ Riorganizzazione dell'attività chirurgiche all'Azienda "Ruggi d'Aragona" di Salerno, la

Fials Salerno boccia il provvedimento della direzione generale 4 ................................ Ruggi di Salerno, la Fials boccia un provvedimento della direzione 6 ................................ Salerno: riorganizzazione attività chirurgiche al “Ruggi d’Aragona”, Fials boccia

provvedimento Direzione generale 8 ................................................................................. Al Ruggi ora scoppia la guerra dei letti tra medici e docenti 9 ............................................ Chiesta la revoca sulla riorganizzazione delle attività chirurgiche al "Ruggi" 11 ............. Deficit enorme di servizi nel reparto di Ginecologia 13 ......................................................... Ruggi e facoltà Medicina spunta il braccio di ferro 14 ...........................................................

Sanità Salerno e provincia 16 ............................................................................................................ La guardia medica si ferma nei weekend, sos al ministro 16 ................................................ La posta dei lettori/ Guai se nel Cilento ti fa male il ginocchio 17 ....................................... La scomparsa della Direttrice impoverisce l' ospedale 18 ..................................................... Neuromed e Villa del Sole: nasce una nuova Casa di cura 20 ...............................................

Sanità Campania 21 ............................................................................................................................. Rummo, potenziato il parco tecnologico: ecco due angiografi 21 ........................................ Sfascia il pronto soccorso del San Paolo: credeva gli avessero sottratto il cellulare

23 .............................................................................................................................................. Trapianti pediatrici, niente equipe nè carta dei servizi 25 ....................................................

Sanità nazionale 26 ............................................................................................................................. Alpini negli ambulatori, aggressioni a zero 26 ........................................................................ «Abusi sulle pazienti»: medico arrestato 27 ............................................................................ Bimbi prematuri terapia dell' amore con le filastrocche 29 .................................................. Dottoressa di guardia molestata da un paziente 31 ............................................................... Esami di abilitazione rinnovati 32 .............................................................................................. L' ospedale: «È presto, ritorni» Arriva a casa e partorisce 34 .............................................. Opa inopportuna su Ieo 36 ..........................................................................................................

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21/01/2016 asalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 316Lettori: 633

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VIDEO-Assenteismo al Ruggi,parla uno degli accusati: "Mihanno tradito"

Parla uno dei dipendenti dell’aziendaospedaliera universitaria San Giovanni diDio e Ruggi d’Aragona che ha ricevuto lanotifica di licenziamento dopo l’inchiestaJust in Time sull’assenteismonell’ospedale di via San Leonardo. Illavoratore spiega cosa è accaduto, nelsuo caso specifico e di come staaffrontando e affronterà ilprovvedimento preso dall’azienda.

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17/08/2018 salernonotizie.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Riorganizzazione attività chirurgiche al Ruggi, Fials Salernoboccia il provvedimento

Revoca del provvedimento sullariorganizzazione delle attività chirurgichee la creazione di una commissioneparitetica mistaospedaliero/universitaria. A chiederlo èMario Polichetti, sindacalista della Fialsprovinciale, che in una lettera almanager del “San Giovanni di Dio eRuggi d’Aragona” di Salerno ha espostole criticità sollevate dai medicidell’Azienda ospedaliera del capoluogo campano. “L’impossibilità di raddoppiare leunità operative complesse che prevedono una direzione universitaria ed unaospedaliera di fatto sancisce in modo pericoloso ed inefficace la condivisione di ciòche c’è attualmente”, ha detto il sindacalista. Per Polichetti, infatti, la solaattribuzione di un codice di struttura senza identificazione precisa dei posti lettoattribuiti, creerebbe delle enclavi universitarie semiautonome all’interno dei repartiospedalieri. “Non viene fatto alcun cenno alla partecipazione degli universitari aiturni di servizio, di pronta disponibilità, alla gestione delle urgenze tutte cose che, èrisaputo, costituiscono tanta parte dell’impegno lavorativo e che comunquedovrebbero essere comprese nel percorso formativo di studenti e specializzandi.Inoltre, non vengono ipotizzati correttivi circa l’inevitabile ripercussione che lacreazione di “cellule” universitarie all’interno dei reparti ospedalieri con utilizzoinevitabile e non prevedibile di parte delle risorse disponibili comporterebbe sulraggiungimento degli obiettivi di budget”. A questo, per Polichetti, andrebbero adaggiungersi la non definizione della specifica attribuzione di centri di costo e non siipotizzerebbero le problematiche medico\legali nel caso di contenziosi sorti perpazienti ricoverati ed operati dall’universitario ma di fatto ospitati in un reparto adirezione ospedaliera come le complicanze post-operatorie e la necessità di re-interventi. “Appare inaccettabile la coabitazione tra discipline diverse, come adesempio chirurgia toracica in medicina d’urgenza, che potrebbe portare ad unaqualità assistenziale inaccettabile per una Azienda di alta specialità preludio difacilmente prevedibili conflitti medico legali. Sottrarre posti letto alla chirurgiad’urgenza per ospitare la chirurgia toracica porterebbe ad un depauperamento diposti letto in un settore già cronicamente in affanno per la carenza”, ha affermatol’esponente sindacale della Fials Salerno. “Non vengono ipotizzate le possibili

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conseguenze del provvedimento sull’efficacia delle tutele legali ed assicurative siaindividuali che aziendali. Infine, appare coercitivo imporre ad un dirigente medico lapartecipazione attiva ad una procedura chirurgica se lo stesso, con validemotivazioni, preferisce esserne escluso”. Da qui, la richiesta di ritirare ilprovvedimento e la creazione di una commissione mista pariteticaospedaliero\universitaria alla quale partecipino le organizzazioni sindacali delladirigenza e anche del comparto per la definizione di alcuni punti irrinunciabilisecondo Polichetti. “All’attribuzione dei codici di struttura deve seguire l’attribuzionespecifica, con codici, dei posti letto che verranno gestiti in piena autonomiadall’universitario. Tale suddivisione dovrebbe realizzarsi in maniera paritaria in casodi coincidenza delle specialità”, ha spiegato il rappresentante della Fials Salerno.“Serve l’attivazione di liste d’attesa separate e l’attribuzione di centri di costodistinti per quanto chiaramente divisibile. Inoltre, auspico il coinvolgimento degliuniversitari nella gestione delle urgenze: a giorni alterni, a settimane alterne, a mesialterni e nei turni comuni di pronta disponibilità, con l’ovvia identificazione delresponsabile del trattamento dei dati sensibili per quanto attiene l’attività clinicauniversitaria. Infine, sarebbe giusto attuare una divisione in misura uguale dellesedute operatorie disponibili per ogni specialità e l’utilizzazione separata ai finiscientifici, in assenza di accordi specifici, dei dati clinici derivanti dall’attività delledue componenti, ospedaliera ed universitaria”.

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17/08/2018 erreemmenews.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Riorganizzazione dell'attività chirurgiche all'Azienda "Ruggid'Aragona" di Salerno, la Fials Salerno boccia il

provvedimento della direzione generaleRevoca del provvedimento sulla riorganizzazione delle attività chirurgiche e lacreazione di una commissione paritetica mista ospedaliero/universitaria. A chiederloè Mario Polichetti, sindacalista della Fials provinciale, che in una lettera al managerdel “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno ha esposto le criticitàsollevate dai medici dell’Azienda ospedaliera del capoluogo campano.“L’impossibilità di raddoppiare le unità operative complesse che prevedono unadirezione universitaria ed una ospedaliera di fatto sancisce in modo pericoloso edinefficace la condivisione di ciò che c’è attualmente”, ha detto il sindacalista. PerPolichetti, infatti, la sola attribuzione di un codice di struttura senza identificazioneprecisa dei posti letto attribuiti, creerebbe delle enclavi universitarie semiautonomeall’interno dei reparti ospedalieri. “Non viene fatto alcun cenno alla partecipazionedegli universitari ai turni di servizio, di pronta disponibilità, alla gestione delleurgenze tutte cose che, è risaputo, costituiscono tanta parte dell’impegno lavorativoe che comunque dovrebbero essere comprese nel percorso formativo di studenti especializzandi. Inoltre, non vengono ipotizzati correttivi circa l’inevitabileripercussione che la creazione di “cellule” universitarie all’interno dei repartiospedalieri con utilizzo inevitabile e non prevedibile di parte delle risorse disponibilicomporterebbe sul raggiungimento degli obiettivi di budget”. A questo, perPolichetti, andrebbero ad aggiungersi la non definizione della specifica attribuzionedi centri di costo e non si ipotizzerebbero le problematiche medico\legali nel caso dicontenziosi sorti per pazienti ricoverati ed operati dall’universitario ma di fattoospitati in un reparto a direzione ospedaliera come le complicanze post-operatorie ela necessità di re-interventi. “Appare inaccettabile la coabitazione tra disciplinediverse, come ad esempio chirurgia toracica in medicina d’urgenza, che potrebbeportare ad una qualità assistenziale inaccettabile per una Azienda di alta specialitàpreludio di facilmente prevedibili conflitti medico legali. Sottrarre posti letto allachirurgia d’urgenza per ospitare la chirurgia toracica porterebbe ad undepauperamento di posti letto in un settore già cronicamente in affanno per lacarenza”, ha affermato l’esponente sindacale della Fials Salerno. “Non vengonoipotizzate le possibili conseguenze del provvedimento sull’efficacia delle tutele legalied assicurative sia individuali che aziendali. Infine, appare coercitivo imporre ad undirigente medico la partecipazione attiva ad una procedura chirurgica se lo stesso,con valide motivazioni, preferisce esserne escluso”. Da qui, la richiesta di ritirare ilprovvedimento e la creazione di una commissione mista pariteticaospedaliero\universitaria alla quale partecipino le organizzazioni sindacali della

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dirigenza e anche del comparto per la definizione di alcuni punti irrinunciabilisecondo Polichetti. “All’attribuzione dei codici di struttura deve seguire l’attribuzionespecifica, con codici, dei posti letto che verranno gestiti in piena autonomiadall’universitario. Tale suddivisione dovrebbe realizzarsi in maniera paritaria in casodi coincidenza delle specialità”, ha spiegato il rappresentante della Fials Salerno.“Serve l’attivazione di liste d’attesa separate e l’attribuzione di centri di costodistinti per quanto chiaramente divisibile. Inoltre, auspico il coinvolgimento degliuniversitari nella gestione delle urgenze: a giorni alterni, a settimane alterne, a mesialterni e nei turni comuni di pronta disponibilità, con l’ovvia identificazione delresponsabile del trattamento dei dati sensibili per quanto attiene l’attività clinicauniversitaria. Infine, sarebbe giusto attuare una divisione in misura uguale dellesedute operatorie disponibili per ogni specialità e l’utilizzazione separata ai finiscientifici, in assenza di accordi specifici, dei dati clinici derivanti dall’attività delledue componenti, ospedaliera ed universitaria”.

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17/08/2018 zerottonove.it

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Ruggi di Salerno, la Fials boccia un provvedimento delladirezione

Ruggi di Salerno, la Fials boccia unprovvedimento della direzionefoto:galleria Riorganizzazione dell’attivitàchirurgiche all’Azienda Ruggi d’Aragonadi Salerno, la Fials Salerno boccia ilprovvedimento della direzione generaleLa richiesta del sindacalista MarioPolichetti: “Subito la creazione di unacommissione paritetica mista ospedaliero/universitaria per evitare controversieall’Azienda e rendere più efficace la riorganizzazione dell’attività medica”. Revocadel provvedimento sulla riorganizzazione delle attività chirurgiche e la creazione diuna commissione paritetica mista ospedaliero/universitaria. A chiederlo è MarioPolichetti , sindacalista della Fials provinciale, che in una lettera al manager del “SanGiovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno ha esposto le criticità sollevate daimedici dell’Azienda ospedaliera del capoluogo campano. “L’impossibilità diraddoppiare le unità operative complesse che prevedono una direzione universitariaed una ospedaliera di fatto sancisce in modo pericoloso ed inefficace la condivisionedi ciò che c’è attualmente”, ha detto il sindacalista. Per Polichetti, infatti, la solaattribuzione di un codice di struttura senza identificazione precisa dei posti lettoattribuiti, creerebbe delle enclavi universitarie semiautonome all’interno dei repartiospedalieri. “Non viene fatto alcun cenno alla partecipazione degli universitari aiturni di servizio, di pronta disponibilità, alla gestione delle urgenze tutte cose che, èrisaputo, costituiscono tanta parte dell’impegno lavorativo e che comunquedovrebbero essere comprese nel percorso formativo di studenti e specializzandi.Inoltre, non vengono ipotizzati correttivi circa l’inevitabile ripercussione che lacreazione di “cellule” universitarie all’interno dei reparti ospedalieri con utilizzoinevitabile e non prevedibile di parte delle risorse disponibili comporterebbe sulraggiungimento degli obiettivi di budget”. A questo, per Polichetti, andrebbero adaggiungersi la non definizione della specifica attribuzione di centri di costo e non siipotizzerebbero le problematiche medico\legali nel caso di contenziosi sorti perpazienti ricoverati ed operati dall’universitario ma di fatto ospitati in un reparto adirezione ospedaliera come le complicanze post-operatorie e la necessità di re-interventi. “Appare inaccettabile la coabitazione tra discipline diverse, come adesempio chirurgia toracica in medicina d’urgenza, che potrebbe portare ad unaqualità assistenziale inaccettabile per una Azienda di alta specialità preludio di

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facilmente prevedibili conflitti medico legali. Sottrarre posti letto alla chirurgiad’urgenza per ospitare la chirurgia toracica porterebbe ad un depauperamento diposti letto in un settore già cronicamente in affanno per la carenza”, ha affermatol’esponente sindacale della Fials Salerno. “Non vengono ipotizzate le possibiliconseguenze del provvedimento sull’efficacia delle tutele legali ed assicurative siaindividuali che aziendali. Infine, appare coercitivo imporre ad un dirigente medico lapartecipazione attiva ad una procedura chirurgica se lo stesso, con validemotivazioni, preferisce esserne escluso”. Da qui, la richiesta di ritirare ilprovvedimento e la creazione di una commissione mista pariteticaospedaliero\universitaria alla quale partecipino le organizzazioni sindacali delladirigenza e anche del comparto per la definizione di alcuni punti irrinunciabilisecondo Polichetti. “All’attribuzione dei codici di struttura deve seguire l’attribuzionespecifica, con codici, dei posti letto che verranno gestiti in piena autonomiadall’universitario. Tale suddivisione dovrebbe realizzarsi in maniera paritaria in casodi coincidenza delle specialità”, ha spiegato il rappresentante della Fials Salerno.“Serve l’attivazione di liste d’attesa separate e l’attribuzione di centri di costodistinti per quanto chiaramente divisibile. Inoltre, auspico il coinvolgimento degliuniversitari nella gestione delle urgenze: a giorni alterni, a settimane alterne, a mesialterni e nei turni comuni di pronta disponibilità, con l’ovvia identificazione delresponsabile del trattamento dei dati sensibili per quanto attiene l’attività clinicauniversitaria. Infine, sarebbe giusto attuare una divisione in misura uguale dellesedute operatorie disponibili per ogni specialità e l’utilizzazione separata ai finiscientifici, in assenza di accordi specifici, dei dati clinici derivanti dall’attività delledue componenti, ospedaliera ed universitaria”. Link Sponsorizzati

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17/08/2018 dentrosalerno.it

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Salerno: riorganizzazione attività chirurgiche al “Ruggid’Aragona”, Fials boccia provvedimento Direzione generale

Revoca del provvedimento sulla riorganizzazione delle attività chirurgiche e lacreazione di una commissione paritetica mista ospedaliero/universitaria. A chiederloè Mario Polichetti, sindacalista della Fials provinciale, che in una lettera al managerdel “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno ha esposto le criticitàsollevate dai medici dell’Azienda ospedaliera del capoluogo campano.“L’impossibilità di raddoppiare le unità operative complesse che prevedono unadirezione universitaria ed una ospedaliera di fatto sancisce in modo pericoloso edinefficace la condivisione di ciò che c’è attualmente”, ha detto il sindacalista. PerPolichetti, infatti, la sola attribuzione di un codice di struttura senza identificazioneprecisa dei posti letto attribuiti, creerebbe delle enclavi universitarie semiautonomeall’interno dei reparti ospedalieri. “Non viene fatto alcun cenno alla partecipazionedegli universitari ai turni di servizio, di pronta disponibilità, alla gestione delleurgenze tutte cose che, è risaputo, costituiscono tanta parte dell’impegno lavorativoe che comunque dovrebbero essere comprese nel percorso formativo di studenti especializzandi. Inoltre, non vengono ipotizzati correttivi circa l’inevitabileripercussione che la creazione di “cellule” universitarie all’interno dei repartiospedalieri con utilizzo inevitabile e non prevedibile di parte delle risorse disponibilicomporterebbe sul raggiungimento degli obiettivi di budget”. A questo, perPolichetti, andrebbero ad aggiungersi la non definizione della specifica attribuzionedi centri di costo e non si ipotizzerebbero le problematiche medico\legali nel caso dicontenziosi sorti per pazienti ricoverati ed operati dall’universitario ma di fattoospitati in un reparto a direzione ospedaliera come le complicanze post-operatorie ela necessità di re-interventi. “Appare inaccettabile la coabitazione tra disciplinediverse, come ad esempio chirurgia toracica in medicina d’urgenza, che potrebbeportare ad una qualità assistenziale inaccettabile per una Azienda di alta specialitàpreludio di facilmente prevedibili conflitti medico legali. Sottrarre posti letto allachirurgia d’urgenza per ospitare la chirurgia toracica porterebbe ad undepauperamento di posti letto in un settore già cronicamente in affanno per lacarenza”, ha affermato l’esponente sindacale della Fials Salerno. “Non vengonoipotizzate le possibili conseguenze del provvedimento sull’efficacia delle tutele legalied assicurative sia individuali che aziendali. Infine, appare coercitivo imporre ad undirigente medico la partecipazione attiva ad una procedura chirurgica se lo stesso,con valide motivazioni, preferisce esserne escluso”.

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18/08/2018 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 7

Al Ruggi ora scoppia la guerra dei letti tra medici e docentiMarcella Cavaliere

Formalmente hanno facoltà di esercitarela propria professione come in qualsiasiospedale, di fatto si sentono le manilegate. Sono i docenti universitaridell'Azienda ospedaliera universitariaRuggi di Salerno che dal Ruggi ai presìdiannessi (Cava, Mercato San Severino,Ravello, da Procida) dovrebberoesercitare, almeno sulla carta e secondole disposizioni dell'atto diprogrammazione aziendale, laprofessione medica disponendo di propriposto letto, di sale operatorie e di personale necessario a operare, così come accadenormalmente per i medici ospedalieri. Ma di fatto secondo il sindacalista Fials eginecologo del Ruggi, Mario Polichetti , l'atto aziendale non è stato attuato e torna ainfiammare il dibattito mai del tutto sopito tra l'eterna spartizione di competenze tramedici ospedalieri e docenti universitari. I secondi piuttosto sfavoriti, nel senso chenon sono integrati nell'ospedale a discapito anche della formazione degli studenti,come ribadisce Polichetti in una nota inviata alla stampa. Sono pochi i reparti chesono divisi in due, cioè affidati a medici ospedalieri e medici universitari. Ortopedia,ad esempio, è sia ospedaliera sia universitaria, Neurochirurgia pure, ma ancheEmatologia o Neuropsichiatria infantile e poche altre. Ma secondo il sindacalista Fialsnel resto dei reparti si fa fatica e i docenti, medici universitari, non riescono atrovare spazio. Dunque Polichetti chiede di riorganizzare le attività chirurgichedell'Azienda Ruggi bocciando le linee tracciate finora dalla direzione generale eproponendo «la creazione di una commissione paritetica mista ospedaliera euniversitaria per evitare controversie all'Azienda e rendere più efficace lariorganizzazione dell'attività medica». Di fatto chiede di revocare il provvedimentosulla riorganizzazione delle attività chirurgiche così come ha scritto in una letteraindirizzata al dg, Giuseppe Longo . «L'impossibilità di raddoppiare le unità operativecomplesse che prevedono una direzione universitaria e una ospedaliera di fattosancisce in modo pericoloso e inefficace la condivisione degli spazi comuni», scrivePolichetti. Occorrerebbe cioè una condivisione che sancisca la giusta autorevolezzaanche ai medici universitari. Per ora, puntualizza Polichetti, esiste «la solaattribuzione di un codice di struttura (reparto, ndr ) senza un'identificazione precisadei posti letto attribuiti, condizione utile a creare delle enclavi universitariesemiautonome all'interno dei reparti ospedalieri». Il sindacalista si spiega meglioaffermando che «non viene fatto alcun cenno alla partecipazione degli universitari ai

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turni di servizio, alla pronta disponibilità, alla gestione delle urgenze tutte cose che,è risaputo, costituiscono parte dell'impegno lavorativo e che comunque dovrebberoessere comprese nel percorso formativo di studenti e specializzandi». Inoltre nonvengono ipotizzati correttivi circa l'inevitabile ripercussione che la creazione di«cellule universitarie all'interno dei reparti ospedalieri, e quindi l'utilizzo inevitabiledelle risorse disponibili, comporterebbe uno squilibrio rispetto al raggiungimentodegli obiettivi del budget aziendale».

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18/08/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 2 EAV: € 1.606Lettori: 29.750

Chiesta la revoca sulla riorganizzazione delle attivitàchirurgiche al "Ruggi"

"Subito la creazione di una commissioneparitetica mista ospedaliero/universitariaper evitare controversie all' Azienda erendere più efficace la riorganizzazionedell' attività medica". Il sindacalista dellaFials provinciale, Mario Polichetti, chiedein una lettera al manager del "SanGiovanni di Dio e Ruggi d' Aragona" larevoca del provvedimento sullariorganizzazione delle attivitàchirurgiche. "L' impossibilità diraddoppiare le unità operativecomplesse che prevedono una direzioneuniversitaria ed una ospedaliera di fattosancisce in modo pericoloso ed inefficacela condivisione di ciò che c' èattualmente", cioè, la sola attribuzione diun codice di struttura senzaidentificazione precisa dei posti lettoattribuiti, creerebbe delle enclaviuniversitarie semiautonome all' internodei reparti ospedalieri. "Non viene fattoalcun cenno alla partecipazione degli universitari ai turni di servizio, di prontadisponibilità, alla gestione delle urgenze tutte cose che, è risaputo, costituisconotanta parte dell' impegno lavorativo e che comunque dovrebbero essere compresenel percorso formativo di studenti e specializzandi. Inoltre, non vengono ipo tizzaticorrettivi circa l' inevitabile ripercussione che la creazione di "cellule" universitarieall' interno dei reparti ospedalieri con utilizzo inevitabile e non prevedibile di partedelle risorse disponibili comporterebbe sul raggiungimento degli obiettivi di budget".A questo si andrebbero ad ag giungere la non definizione della specifica attribuzionedi centri di costo e non si ipotizzerebbero le problematiche medico\legali nel caso dicontenziosi sorti per pazienti ricoverati ed operati dall' universitario ma di fattoospitati in un reparto a direzione ospedaliera come le complicanze post -operatorie ela necessità di re -interventi. Inoltre, il sindacalista della Fials ha tenuto a precisareche: "Appare inaccettabile la coabitazione tra discipline diverse, come ad esempiochirurgia toracica in medicina d' urgenza, che potrebbe portare ad una qualità

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assistenziale inaccettabile per una Azienda di alta specialità preludio di facilmenteprevedibili conflitti medico legali. Sottrarre posti letto alla chirurgia d' urgenza perospitare la chirurgia toracica porterebbe ad un depauperamento di posti letto in unsettore già cronicamente in affanno per la carenza. Non vengono ipotizzate lepossibili conseguenze del provvedimento sull' efficacia delle tutele legali edassicurative sia individuali che aziendali. Infine, appare coercitivo imporre ad undirigente medico la partecipazione attiva ad una procedura chirurgica se lo stesso,con valide motivazioni, preferisce esserne escluso". Quindi, da questo ragionamentoè seguita la richiesta al mana ger del punto ospedaliero di ritirare il provvedimento ela creazione di una commissione mista paritetica ospedaliero/universitaria alla qualepartecipino le organizzazioni sindacali della dirigenza e anche del comparto per ladefinizione di alcuni punti irrinunciabili. All' attribuzione dei codici di struttura,inoltre, dovrebbe seguire, secondo Polichetti, l' attribuzione specifica, con codici, deiposti letto che verrebbero gestiti in piena autonomia dall' universitario. "Serve l'attivazione di liste d' attesa separate e l' attribuzione di centri di costo distinti perquanto chiaramente divisibile. Inoltre, auspico il coinvolgimento degli universitarinella gestione delle urgenze: a giorni alterni, a settimane alterne, a mesi alterni enei turni comuni di pronta disponibilità, con l' ovvia identificazione del responsabiledel trattamento dei dati sensibili per quanto attiene l' attività clinica universitaria.Infine, sarebbe giusto attuare una divisione in misura uguale delle sedute operatoriedisponibili per ogni specialità e l' utilizzazione separata ai fini scientifici, in assenzadi accordi specifici, dei dati clinici derivanti dall' attività delle due componenti,ospedaliera ed universitaria".

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18/08/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 2 EAV: € 793Lettori: 29.750

Deficit enorme di servizi nel reparto di Ginecologia

Al reparto di Ginecologia al San Giovannidi Dio e Ruggi d' Aragona nulla cambianegli anni. Dopo le denunce fatte suqueste colonne, già due anni fa, chesottolineavano le gravi condizioni in cuiversava il reparto dedicato a mamme ebambini, a quanto pare la situazionerimane sempre la stessa. I servizi igienicinon sono stati mai cambiati e spesso nonfunzionano nemmeno, le ascensori sonosempre piene e le mamme che hannoappena partorito spesso sono costrette afare le scale pur di arrivare in tempo alsesto piano per allattare i propri figli. Sì,perchè i neonati che hanno avutoqualche problema alla nascita sonoricoverati a cinque piani di distanza dalreparto in cui in realtà stanno le loromamme. «Gli ascensori funzionano arilento e sono quelle utiliz zate dagliospiti - denunciano alcune donne -spesso siamo state costrette adattendere tantissimi minuti pur di prendere l' ascensore e salire al sesto piano, inquanto non ci era possibile salire a piedi per le ferite riportate dal parto». Ma nonsolo il problema di logistica, all' interno del reparto a quanto pare, non c' è nulla chevada come deve andare. A partire dai servizi igienici sempre sporchi, dallamancanza spesso di bagni nelle camere per avere la privacy e molto spessonemmeno le tapparelle davanti alle finestre sono funzionanti, oppuremancherebbero addirittura. Per non parlare della climatizzazione all' interno dellesale operatorie e del reparto stesso, totalmente assente. Medici e pazienti sonocostretti infatti per tutta la stagione estiva a sopportare le elevate temperature,senza poter usufruire dell' aria condizionata, come già denunciato più volte dalsegretario Fials Mario Polichetti. Insomma una situazione al Ruggi che pare non farepassi in avanti, ma che ogni anno pare peggiorare sempre di più. (brivi)

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18/08/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 28 EAV: € 10.306Lettori: 133.364

Ruggi e facoltà Medicina spunta il braccio di ferroSabino Russo

Nuovo fronte di polemica tra ospedalierie universitari al Ruggi. A scatenare ilmalcontento di una parte di camicibianchi è una nota della direzionegenerale sulla condivisione delle risorsee dei posti letto tra la componenteassistenziale e quella della didattica ericerca. La Fials medici ha chiesto larevoca del provvedimento sullariorganizzazione delle attivitàchirurgiche, e una commissioneparitetica mistaospedaliero/universitaria. LA PROTESTA«L' impossibilità di raddoppiare i repartiche prevedono una direzioneuniversitaria e una ospedaliera, sanciscein modo pericoloso e inefficace lacondivisione di ciò che c' è attualmentesi legge nella nota del sindacalista Nonviene accennata la partecipazione degliuniversitari ai turni di servizio e di prontadisponibilità, alla gestione delle urgenze.Nè vengono ipotizzati correttivi sull'inevitabile ripercussione che la creazionedi cellule universitarie nei reparti ospedalieri, con utilizzo inevitabile e nonprevedibile di parte delle risorse disponibili comporterebbe sul raggiungimento degliobiettivi di budget». Il ginecologo Mario Polichetti, responsabile provinciale Fialsmedici ha forti dubbi sulla coabitazione tra discipline diverse, come chirurgiatoracica in medicina d' urgenza, che potrebbe portare un abbassamento della qualitàassistenziale. «Sottrarre posti letto alla chirurgia d' urgenza per ospitare la chirurgiatoracica porterebbe ad un depauperamento di posti letto, in un settore già in affannoper la carenza continua All' attribuzione dei codici di struttura deve seguire l'attribuzione specifica, con codici, dei posti letto che verranno gestiti in pienaautonomia dall' universitario. Tale suddivisione dovrebbe realizzarsi in modoparitaria in caso di coincidenza delle specialità. Infine, sarebbe giusto attuare unadivisione in misura uguale delle sedute operatorie disponibili per ogni specialità e l'utilizzo separato ai fini scientifici, in assenza di accordi specifici, dei dati cliniciderivanti dall' attività delle due componenti, ospedaliera ed universitaria». Dal 2013

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il Ruggi è «Azienda Ospedaliera Universitaria». Questo ha portato dalle funzioni dididattica e ricerca a quelle strettamente assistenziali, per laureati e specializzandi.L' approvazione dell' atto aziendale, lo scorso anno, ha visto la creazione anche diprimariati universitari, per coprire le nuove funzioni assegnate. LE CARENZE Essendoil numero dei reparti limitato, molti docenti hanno ricevuto solo l' assegnazione di unprogramma universitario e non la struttura complessa. Le strutture individuate nell'atto aziendale, come è giusto che sia, prevedono l' assegnazione di posti lettoalmeno 15 oltre al personale per gestirli. In moltissimi casi, invece, il personale ècarente. Questo ha costretto il manager a diramare una nota che prevede unacondivisione delle risorse e dei posti letto tra i primari universitari e ospedalieri, pereliminare, nelle intenzioni, situazioni di fortissima disparità, registratesi in molti casi.«Siamo in forte difficoltà per la carenza di personale replica Mario Capunzo, direttoredel dipartimento di Medicina, chirurgia e odontoiatria servonobuon senso edisponibilità per far andare le cose al meglio. I professori universitari svolgono leloro funzioni secondo quella che è la legge e gli obiettivi di un' azienda ospedalierauniversitaria. Ci sono delle situazioni limite. Il manager non può creare due reparti.Non è però possibile che il primario ospedaliero dica all' universitario di non farenulla». Il preside della Facoltà di medicina ha anche sottolineato una largacondivisione della nota del manager, Giuseppe Longo. «Ci sono tantissimi medici chesi rendono conto delle nuove funzioni, che rappresentano una grande opportunitàper tutti conclude Capunzo ma anche casi limitati, in cui i problemi ci sono stati e cisono. Tutti, però, ci dobbiamo adeguare, in attesa del nuovo Ruggi, che darà ulteriorispazi». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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18/08/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 29 EAV: € 4.729Lettori: 133.364

La guardia medica si ferma nei weekend, sos al ministroANTONIO VUOLO

CASTELLABATE Antonio Vuolo Guardiamedica nel paese di Benvenuti al Sudchiusa nei fine settimana. A denunciare ilcaso è il parlamentare di Fdi, EdmondoCirielli, annunciando anche un'interrogazione parlamentare. «NelComune di Castellabate è vietatoammalarsi nel fine settimana - scriveCirielli in una nota stampa - susegnalazione del vicesindaco, LuisaMaiuri, apprendo che la guardia medicaè attiva solo dal lunedì al venerdì, dalle 8alle 20». Il parlamentare salernitanoannuncia, quindi, «un' interrogazione alministro della Salute Giulia Grillo, peraccertare eventuali violazioni da partedel commissario alla sanità in Campania,Vincenzo De Luca, dei livelli essenziali diassistenza» poiché «è grave che ilpresidio medico sia chiuso proprio neigiorni di maggior flusso turistico»,conclude Cirielli. Non è, tuttavia, laprima volta che questa problematica sipalesa nel periodo estivo a Castellabate.«È una vecchia questione - aggiunge il primo cittadino, Costabile Spinelli - più voltesegnalata». Ad evidenziare la problematica sono stati nei giorni scorsi proprio alcunituristi che avevano bisogno della guardia medica. «Effettivamente, sarebbeopportuna l' apertura dell' importante presidio di guardia medica anche nei finesettimana - conclude Spinelli - quando c' è una maggiore presenza di turisti nelnostro territorio. Ci auguriamo che in futuro si tengano in considerazione tutti questiaspetti per evitare disservizi e tutelare la salute di residenti e turisti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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18/08/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 42 EAV: € 5.385Lettori: 133.364

La posta dei lettori/ Guai se nel Cilento ti fa male ilginocchio

È con dispiacere e tristezza che hodeciso di rendere pubblico quello che miè accaduto nello scorso mese di lugliomentre ero in vacanza in una cittadinadel mio amato Cilento. Sono unanapoletana e tale resterò sempre, anchese vivo bene al Nord da 35 anni. Invacanza ho avuto problemi al ginocchio,molto gonfio e dolorante, tanto darendere quasi impossibile il movimento.Non avendo grande fiducia nel prontosoccorso dell' ospedale locale, ho chiestouna visita privata a un medico dellostesso nosocomio. Subito l'appuntamento per il giorno stesso nellostudio privato del medico in questione.Studio senza scivolo per agevolarepazienti con difficoltà di deambulazione.Ancora: la sala d' attesa è in un localeche, in precedenza, era una cucina.Pareti malridotte. Arriva il mio turno,visita al ginocchio, aspirazione delliquido e un' infiltrazione con un mix difarmaci, che sortisce subito un effettopositivo. Parcella? 200 euro! Sussulto e pago. Arrivata a casa, guardo la ricevuta escopro che il totale riportato non è 200 euro, bensì 150 euro. La settimana seguenteil dolore è di nuovo molto forte, decido quindi di tornare dal medico in questione.Nuova infiltrazione, 100 euro senza alcuna ricevuta e, oltre al danno anche la beffa:effetto nullo. Ho pensato a lungo se inviare o meno questa lettera, ma tornata acasa, a Padova, sono andata da un ortopedico specialista del ginocchio in unpoliambulatorio privato. Visita accurata condotta con estrema cortesia, artrocentesied infiltrazione di cortisone. Pagamento, effettuato presso la segreteria, parcella 100euro. Il mio dispiacere nello scrivere questi fatti è grande, ma spero che il luminaredel piccolo ospedale Cilentano si riconosca. E si vergogni.

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18/08/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 18 EAV: € 990Lettori: 29.750

La scomparsa della Direttrice impoverisce l' ospedalePino Di Donato

SAPRI. Ospedale dell' Immacolata eSanità pubblica listata a lutto nel golfo diPolicastro per la scomparsa, a 67 anni,stroncata da un male incurabile, di MariaAnnunziata Ruocco. La dipartita delmedico, per 19 anni direttore sanitariodell' ospedale, lascia increduli tutti. Tantii messaggi di cordoglio e stima,pervenuti al marito, Filippo Sulla ed aifamiliari. Al carattere forte e deciso,ereditato dal papà professore, sicontrapponeva una gentilezza di animo eprodigalità verso i degenti. Sono daascrivere a lei Assistenza DomiciliareIntegrata, screening senologici, lavori diristrutturazione, trasferimento delle areedi degenza, ottimizzazione del confortalberghiero, istituzione del DHoncologico, organizzazione dell' attivitàdi Day Surgery, apertura Emodialisi,umanizzazione dell' ospedale attraversocorsi ecm, redazione e distribuzionedella guida ai Servizi dell' ospedale, acquisto di nuove apparecchiatureelettromedicali in Radiologia, depliant illustrativi a Ostetricia, realizzazione einaugurazione della Cappella, predisposizione di percorsi "differenziati" per vitto,carrelli delle pulizie, trasporto della spazzatura, operatori, degenti, visitatori. Halavorato affinché l' ospedale di Sapri fosse inserito nell' Osservatorio Nazionale sullaSalute della donna, venendo insignito per ben due volte del caratteristico bollino"rosa" perchè ospedale dedicato alla salute della donna (open week rosa) e l'istituzione del Codice Rosa contro la violenza di genere sulla donna, siglando unprotocollo d' intesa per l' attuazione delle linee di indirizzo con Vittorio Russo,Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. Su suasollecitazione, Sapri è stato il primo Ospedale dell' ex ASL SA3 a dotarsi di unoSportello Punto Informazioni. Volle il restyling della fredda e spoglia tanatologiaimpreziosendola con un mosaico raffigurante la Resurrezione. Maria Ruocco ha spesola sua esistenza tra le due cose che amava di più: l' ospedale di Sapri, che sentivacome una sua creatura, e la sua famiglia, composta dal marito Filippo Sulla, i suoinove fratelli, oltre a cognati e nipoti. Gli operatori rivolgono il loro addio al Direttore,

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ringraziandola per tutte le cose belle che ha regalato e la passione per il malato cheha trasmesso. La ricorderanno sempre, cercando di far tesoro dei suoi insegnamentie del suo lavoro certosino. .

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18/08/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 28 EAV: € 2.818Lettori: 133.364

Neuromed e Villa del Sole: nasce una nuova Casa di cura

Neuromed investe a Salerno e insiemealla Villa del Sole realizzerà una casa dicura in via dei Greci a Fratte, nella zonaposta tra il centro commerciale «LeCotoniere» e le Fonderie Pisano. Dall'accordo tra le due società nascerà ungruppo importante nel campo dellasanità privata salernitana. Nella nuovastruttura verrà trasferita per intero l'attività della Clinica del Sole, che quindiabbandonerà la sede storica di viaBelvedere, all' imbocco della superstradaper Sala Abbagnano. Neuromed rafforzacosi la sua presenza in Campania. Nellasua galassia figura anche la clinicaMalzoni di Avellino, un altro dei presidistorici della sanità privata regionale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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18/08/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 8.076Lettori: 133.364

Rummo, potenziato il parco tecnologico: ecco due angiografi

LA SANITÀ LA SANITÀ Luella De CiampisL' ospedale Rummo potenzia il parcotecnologico con un nuovo ecografo diultima generazione per il posizionamentodi cateteri venosi, centrali e periferici,usufruiti per la chemioterapia e lanutrizione parenterale, da destinare all'Unità di Terapia antalgica e curepalliative e con due agiografi fissi, duecontropulsatori e due monitordefibrillatori, per l' unità operativa diCardiologia Interventistica e Utic. LEGARE Ma mentre il nuovo ecografo,«Bard sensore sherlock 3 Cg Tcs» è giàin dotazione alla struttura ospedaliera,per quanto riguarda le apparecchiatureda destinare al reparto di Cardiologia, c'è la gara d' appalto, indetta con sommaurgenza, per una somma complessiva di1.640.000 euro. L' ecografo di ultimagenerazione consente di identificare ilmiglior vaso di accesso del paziente e ilcorretto posizionamento del catetere afine procedura, semplificando l'operazione, limitando al minimo le complicanze ed evitandogli l' esposizione alleradiazioni connesse al controllo radiologico post posizionamento. Nel caso di terapiaantalgica e cure palliative, è infatti necessario sempre considerare sia dell'eventualità che, non sempre è facile e scontato trovare un accesso venoso, che dellacasistica di pazienti allettati, non facilmente trasportabili. Per l' approvvigionamentodi apparecchiature per l' unità complessa di Cardiologia indetta la gara per dueangiografi fissi e relativi accessori, per 1.400.000 euro, due contropulsatori aortici,utilizzati nei pazienti con quadri di choc cardiogeno e insufficienza della valvolamitralica, per 80mila euro e due monitor defibrillatori manuali, semiautomatici, checonsentono di visualizzare con continuità i parametri vitali del paziente ricoverato inCardiologia o in Utic e di intervenire tempestivamente in caso di complicazioni o difibrillazione (80mila euro). Del pacchetto fa parte l' Information Sistem Cardiology,che serve alla informatizzazione di tutti i dati e dell' anamnesi del pazientericoverato in Cardiologia e alla fruizione immediata di essi, per un costo di 130mila

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euro. Dunque, sono stati previsti due angiografi, perché, oltre alla nuovaapparecchiatura, sarà sostituito anche quello obsoleto, che ha 16 anni. ILCONCORSO Nominata la commissione esaminatrice del concorso pubblico per lacopertura a tempo indeterminato di 5 posti di dirigente medico per la disciplina diAnestesia e Rianimazione. C' è l' elenco degli 81 ammessi. A esaminarli oltre alpresidente Elvio De Blasio, direttore dell' unità complessa di Anestesia eRianimazione del Rummo, Antonio Corcione, direttore della stessa disciplina dell'azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, Ciro Esposito, Giuseppe Lubrano e MariannaRaffa, rispettivamente direttori delle unità di Rianimazione del Cardarelli, dell' Asl diSalerno e dell' Asl di Avellino e i collaboratori amministrativi Antonio Froncillo eGerardo Di Sisto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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18/08/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 31 EAV: € 8.750Lettori: 133.364

Sfascia il pronto soccorso del San Paolo: credeva gliavessero sottratto il cellulare

L' ASSALTO Voleva il suo telefonocellulare, era convinto che qualcunoglielo avesse rubato. E, dopo averminacciato il personale di dare fuoco alPronto Soccorso, ha sfasciato lastrumentazione. Il teatro dell' ennesimanotte in ospedale è il San Paolo diFuorigrotta e l' uomo, un pregiudicato diSoccavo, è stato denunciato: è l'aggressione numero 60 dall' inizio dell'anno. Netta la posizione di «NessunoTocchi Ippocrate»: serve lo status dipubblico ufficiale per i sanitari, primache i Pronto Soccorso restino senzapersonale. L' AGGRESSIONE I fattirisalgono alla notte tra giovedì e venerdì.G. D. N., 49 anni, di Soccavo, è statoaccompagnato in ospedale in seguito adun incidente stradale. Condizioni disalute buone, ma trattenuto per gliaccertamenti del caso. Mentre era inattesa in sala, però, l' uomo ha dato inescandescenze. Frugandosi nelle taschesi è accorto di non avere più il telefono.A nulla sono valsi tentativi di calmarlo di medici e infermieri: forse l' aveva perso instrada, hanno cercato di fargli capire, magari gli era caduto durante il trasporto. Nonha voluto sentire ragioni: ha scagliato contro il personale due aste per flebo, poi lebarelle. Infine la minaccia: se entro due minuti il telefono non fosse saltato fuoriavrebbe preso della benzina e incendiato tutto. Scaduto l' ultimatum, ha afferratouna stampante e una fotocopiatrice e le ha lanciate in aria, distruggendole. L'INTERVENTO Sono intervenute in prima istanza le guardie giurate in servizio pressola struttura, ma la situazione è tornata sotto controllo solo quando sono arrivatianche gli agenti del commissariato San Paolo della Polizia di Stato, che hannodenunciato l' uomo per danneggiamento. Il telefono, alla fine, è stato ritrovato: erasul davanzale, era stato dimenticato dal proprietario quando era uscito per fumare.«Le aggressioni ai danni del personale sanitario sono arrivate a quota 60 dall' inizio

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dell' anno dice Manuel Ruggiero, medico e presidente di Nessuno Tocchi Ippocratequesto signore ha messo a repentaglio non solo l' incolumità dei colleghi, facendoroteare l' asta della flebo in un Pronto Soccorso, ma anche quella degli altri pazienti:la fotocopiatrice distrutta, tra l' altro acquistata di recente, era a un paio di metri daiposti dell' osservazione breve intensiva, dove possono esserci anche persone conpatologie cardiache nelle quali stress e paura inciderebbero su un quadro clinico giàgrave. Insieme all' Ordine dei Medici prosegue Ruggiero siamo promotori del decretolegge per il titolo di pubblico ufficiale per medici e infermieri. Sarebbe un grossopasso in avanti, farebbe desistere certe persone dall' avere tali atteggiamenti inospedale. Inoltre, anche le telecamere di sorveglianza in Pronto Soccorso potrebberoaiutare. A Napoli esiste un' allerta aggressioni. Il nostro è un grido di allarme, unarichiesta di aiuto: molti operatori si stanno facendo trasferire dal 118 o rifiutanoincarichi di Pronto Soccorso per paura». n.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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18/08/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 7 EAV: € 732Lettori: 29.750

Trapianti pediatrici, niente equipe nè carta dei servizi

Sanità Palmieri: "Il centro al Monaldidovrebbe essere aperto fino ale 18, ale13 già non c' è nessuno" CASERTA(ila.rag.) La vicenda dello stop dell'attività di trapianto logia pediatrica all'ospedale Monaldi non conosce fine. Dopodenunce e segnalazioni ad opera del'Comitato dei genitori trapiantati',guidato dalla mamma Dafne Palmieri,con il coinvolgimento diFederconsumatori, qualcosa si èsbloccato e il Ministro della Salute GiuliaGrillo ha incontrato il mese scorso igenitori. L' esponente del Movi mento 5Stelle ha dato loro un barlume disperanza promettendo di impegnarsi perverificare la sussistenza di tutte lecondizioni di sicurezza necessarie per laripresa dell' attività chirurgica, che almomento rappresenta l' unica speranzain tutta la regione. Da allora il repartodel Centro regionale trapianti 'galleggia',ma senza arrivare alla svolta definitiva."Per anni è stato un centro accreditato,ora ci teniamo a galla - ha spiegatoDafne Palmieri Nonostante le nostre segnalazioni non sono ancora state definite leéquipe mediche e manca la carta dei servizi. In sua sostituzione è stata elaboratauna carta cure, un documento molto generico che non corrisponde alla realtà. C' èscritto che il centro resta aperto dalle 8 alle 18, ma basta chiamare alle 13 perrendersi conto che non è così". I ritardi e i rimpalli di responsabilità non fanno beneal Monaldi, che ancora ha le attività chirurgiche ferme con i bambini costretti ademigrare fuori regione. Le loro grida, di rabbia e di dolore, sono ormai note, eppurenessuno sembra ascoltarle per davvero.

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18/08/2018

Argomento: Sanità nazionale

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Alpini negli ambulatori, aggressioni a zero

L' esperimento di Pordenone saràesportato in altre città Due alpini di"scorta" ad ogni guardia medicaimpegnata nel turno di notte comedeterrente contro aggressioni e violenze.Ad un mese dal lancio dell' iniziativa"Amico alpino accompagnami", messa apunto dall' Ordine dei medici diPordenone, in collaborazione con lasezione provinciale dell' Associazionenazionale degli alpini, «non c' è statanessuna aggressione ai medici che ora sisentono più sicuri e lavorano conmaggiore serenità. Inoltre stannoarrivando richieste da tutta Italia, ancheda Sud, per replicare il nostro progetto».Così all' Adnkronos Salute GuidoLucchini, presidente dell' Ordine deimedici della Provincia di Pordenone, fa ilpunto sul progetto. Insulti, violenzefisiche e atti intimidatori ai danni dimedici, infermieri e operatori nei prontosoccorso e ospedali pubblici italiani, l'ultimo caso è stato registrato alla vigilia di ferragosto ai danni di un medico diguardia al pronto soccorso di Crotone. Ma ogni anno sono 3 mila le aggressioni,secondo dati della Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere),che si verificano contro medici e personale sanitario. Nel 2017 le aggressioni aglioperatori sanitari segnalate soltanto all' Ordine di Pordenone «sono state circa unadecina», ricorda Lucchini. riproduzione riservata.

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18/08/2018

Argomento: Sanità nazionale

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«Abusi sulle pazienti»: medico arrestatoAnna Campaniello

Como, il camicie bianco effettuava«visite ginecologiche non necessarie».Le molestie iniziate nel 2010 ComoGiovani pazienti, donne tra i 20 e i 30anni che si sono rivolte al medico difamiglia per un problema di salute edurante la visita hanno subito unaviolenza sessuale. Sono almeno sette lepresunte vittime di un camice bianco diValsolda, nel Comasco, da ieri agliarresti domiciliari, accusato di avereffettuato controlli ginecologici nonnecessari. Il sospetto dei carabinieri èche i casi di molestie potrebbero essereben più numerosi. L' operazione è natada un' indagine avviata a novembredello scorso anno e denominata«Hippocrates». I carabinieri di Menaggiohanno eseguito un' ordinanza di custodiacautelare nei confronti di Stefano Pozzi,medico di medicina generale di Valsolda,47 anni, accusato di violenza sessuale.Sette gli episodi contestati al medico. L'indagine è partita dalla denuncia di una giovane paziente che, dopo la visita, hatrovato la forza di rivolgersi ai carabinieri. La donna ha spiegato di essere statatoccata nelle parti intime senza un reale motivo, peraltro in modo anomalo,fugacemente e a mani nude. Una violenza sessuale, secondo quanto emerso dallatestimonianza della vittima e come accertato anche da un consulente al quale icarabinieri si sono rivolti. I militari della compagnia di Menaggio e della stazione diPorlezza, agli ordini del maggiore Filippo Bentivogli, hanno esteso le indagini ehanno accertato almeno altri sei casi dal 2010 a oggi. Le violenze sono avvenutenegli studi medici di Valsolda e anche a Porlezza e San Bartolomeo Val Cavargna,dove Pozzi effettua saltuariamente sostituzioni di colleghi. Il pubblico ministeroValentina Mondovì ha chiesto e ottenuto un' ordinanza di custodia cautelare per ilmedico, che nei prossimi giorni comparirà davanti al giudice per l' interrogatorio digaranzia. L' inchiesta dei carabinieri prosegue. I militari dell' Arma sono convinti chele pazienti che hanno subito violenza potrebbero essere ben più di sette. «Nei casicontestati al medico - hanno spiegato gli inquirenti -, le donne hanno taciuto perché

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temevano di non essere credute o perché colte in momenti di fragilità che leportavano a non raccontare quanto subito». Gli inquirenti invitano eventuali altrepotenziali vittime a farsi avanti rivolgendosi ai carabinieri di Menaggio e dellastazione di Porlezza. «È stato un fulmine a ciel sereno - dice Gianluigi Spata,presidente dell' Ordine dei medici di Como -. Lunedì chiederemo d' urgenza allaprocura di avere una conferma ufficiale dell' accusa e degli arresti domiciliari e,appena l' avremo, procederemo alla sospensione d' ufficio».

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18/08/2018

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Bimbi prematuri terapia dell' amore con le filastroccheLUANA DE FRANCISCO

Udine La chiamano la "terapia dell'amore" e a praticarla sono i genitori dibambini nati prematuri. Mamme e papàcon un libro di filastrocche in grembo,per aiutare attraverso la lettura i figlichiusi nell' incubatore a sopravviverealle asperità di una vita cominciatatroppo in fretta. È quello che succede nelreparto di Patologia neonatale dell'ospedale di Udine, dove è la voceconosciuta nei mesi ovattati dellagravidanza a diventare strumento dicrescita per pazienti che, poco più chefeti, si ritrovano proiettati all' improvvisoin un ambiente estraneo e rumoroso. Ilvolume si intitola "Mal di panciacalabrone", di Bruno Tognolini, e asceglierlo sono stati i volontari dell'associazione friulana "Il Paese diLilliput": 600 copie pronte a esseredonate ad altrettante coppie, nellasperanza - scientificamente fondata - dicontribuire così a rallentare la frequenza cardiaca dei bambini e, quindi, astabilizzarne il respiro e l' ossigenazione. Grazie all' ascolto materno, appunto: l'unico in grado di trasmettere ai rispettivi pargoli il rilassamento di cui necessitanoper completare, seppure da dietro un oblò, il viaggio prematuramente interrotto. «Interapia intensiva - spiega la neonatologa Valeria Chiandotto, ora in pensione, maancora attiva e attenta ai problemi delle famiglie - i rumori emessi dalle macchine edagli allarmi sono improvvisi, eccessivi e privi di ritmicità. Allo stesso modo, le vocisono innumerevoli, irriconoscibili e, soprattutto, prive di significato affettivo». Da quila confusione dei bambini: creature ancora fragili e vulnerabili a tutto. L' azione delsodalizio, fondato nel duemila e ispirato nel nome alle avventure di Gulliver, puntaproprio a sostenere l' attività del reparto, collaborando con il personale medico einfermieristico anche nella "cura" delle persone adulte. «Noi genitori siamo i primi aritrovarci a nostra volta in grave difficoltà - spiega la presidente Gabriella Bortoletto-. Ci sono giorni in cui arrivi in ospedale e, di fronte alla marea di rischi che corre iltuo bambino, ti senti impotente. Allora, non resta che parlare. Fargli sentire che sei lìe che lo sostieni». Anche attraverso la lettura. «Il potere della filastrocca - continua -

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è di scivolare dolcemente, come una cantilena. Quasi una ninna nanna che,ammorbidendo la voce, finisce per stemperare anche le nostre paure». Riannodandoil colloquio privilegiato avviato durante i primi mesi di vita.

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18/08/2018

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Dottoressa di guardia molestata da un paziente

NEL PALERMITANO Anche l' ordine deimedici di Palermo si costituirà partecivile nel processo sul caso di AntonellaRosselli, una dottoressa molestatasessualmente da un diciannovennementre era in servizio alla guardiamedica di San Cipirello, nel palermitano.La vittima della violenza chiede «misureurgenti e strutturali per garantiresicurezza, soprattutto nelle guardiemediche che si trovano in luoghiparticolarmente isolati. Sono una donnaforte, dopo l' episodio sono tornatasubito al mio lavoro, ma in certecondizioni, per scansare un' aggressionenon ci si può affidare all' esperienza oalla fortuna». «Nel mio caso l' esperienzami ha permesso di riconoscere subito ilpossibile rischio, già dal momento in cuiho aperto la porta all' aggressore chebussava con la scusa di avere forti doloriallo stomaco. Non ci ho creduto, ma sonoun medico e, al di là delle mieimpressioni, devo accertarmi dello stato di salute di chiunque. La buona sorte poi hafatto il resto perchè i sanitari del 118 alle mie urla sono intervenuti immediatamentee il ragazzo è scappato con l' auto che aveva lasciato nel piazzale».

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18/08/2018

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Esami di abilitazione rinnovatiMICHELE DAMIANI

ItaliaOggi stila l' elenco delle date e dellemodifiche a un mese dall' inizio dei testMedici e periti, si cambia. Per i legaliproroga di 2 anni Le prove di abilitazioneprofessionale cambiano (in parte) pelle.A un mese dall' inizio dello svolgimentodegli esami, generalmente previsto per imesi autunnali, prendono forma le novitànormative introdotte nella scorsalegislatura. Se per il test da avvocato lemodifiche sono state prorogate di dueanni, per le professioni sanitarie sonoentrate in vigore dall' inizio del 2018. Iperiti vedono estesi i tempi utili delpraticantato per l' accesso all' esame. Lamodifica dell' ordinamento professionaledei commercialisti, lanciata nel mese digiugno dal Consiglio nazionale, porterà adei cambiamenti sostanziali anche inquesta categoria. E, sullo sfondo, l' avviodelle lauree professionalizzanti per leprofessioni tecniche, i cui primi 14 corsisaranno attivi dal settembre di quest' anno, renderà sempre più rapido l' accesso all'esame di abilitazione per questi lavoratori. L' esame di abilitazione alla professioneforense è stato modificato con il dm 48 del 2016. Le principali novità introdottefurono due: il divieto di utilizzare i codici commentati con la giurisprudenza e l'obbligo di frequenza delle scuole forensi per i tirocinanti iscritti nel registro deipraticanti a partire dal 27 settembre 2018. Il decreto milleproroghe, approvato loscorso 6 agosto al senato e in attesa dell' ok definitivo a Montecitorio, ha peròprorogato questi obblighi di due anni: il nuovo esame forense, quindi, prenderàforma a partire dal 2020. Le professioni sanitarie hanno subito una rivoluzione quest'anno, con l' approvazione della legge Lorenzin che ha portato al riconoscimento dinuove tipologie professionali in ambito medico. In attesa degli ultimi decretiattuativi, che porteranno alla definizione dei percorsi accademici adatti ai varimestieri, a settembre partiranno gli esami per l' ammissione ai corsi di laurea. Daluglio 2019, invece, prenderà corpo il nuovo esame di abilitazione alla professionemedica. Le novità riguardano la riduzione dei tempi di ammissione, con l'inserimento del tirocinio professionalizzante all' interno degli anni universitari e la

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struttura dell' esame, con una nuova classificazione delle domande e dei risultati.Infatti, la prova di esame consisterà in 200 quesiti a risposta multipla, ma con ilnuovo regolamento sono stati ridotti a 50 quelli relativi alla parte pre clinica dellaformazione del medico e sono stati portati a 150 quelli riguardanti la formazioneclinica. Laureate e laureati magistrali in medicina avranno, comunque, ancora dueanni di tempo, dall' entrata in vigore del regolamento, per effettuare il tirocinio dopoil conseguimento della laurea. I periti industriali vedono allungarsi il periodo divalidità del tirocinio professionale: infatti, potranno partecipare all' esame tutticoloro che hanno svolto il praticantato prima del 2012 oppure tutti coloro che,assunti come dipendenti, hanno eseguito altre mansioni interenti alla professione.Per questi ultimi non è prevista l' iscrizione obbligatoria al registro dei praticanticome requisito per svolgere l' esame (per gli altri è obbligatoria). La necessità diridurre i tempi per l' abilitazione è uno degli obiettivi comuni alle varie categorie. Inquesto senso si inserisce il progetto relativo alle lauree professionalizzanti o lemodifiche introdotte all' esame di medicina. Permettere lo svolgimento del tirociniodurante il percorso di laurea, infatti, permette un ingresso anticipato nel mercato dellavoro. Ingresso anticipato che, secondo le varie categorie, andrà a beneficio deilavoratori più svantaggiati di questo periodo storico, ovvero i giovani. ©Riproduzione riservata.

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18/08/2018

Argomento: Sanità nazionale

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L' ospedale: «È presto, ritorni» Arriva a casa e partorisce

BRESCIA LA DONNA HA DECISO DIRIVOLGERSI A UN AVVOCATO BRESCIAHA LE DOGLIE, deve partorire per laterza volta e ha la netta sensazione chela bimba stia per nascere. L' ospedaleperò ritiene non sia ancora il momento,la rimanda a casa e lei partorisce un paiod' ore dopo con l' aiuto dei parenti. È lastoria di Simona, trentasettenneresidente nel Bresciano, che ora intendeprocedere per vie legali. Per fortuna lei ela piccola Eleonora stanno bene. Ma l'esito non era così scontato: «Io e miafiglia - racconta la donna - abbiamorischiato grosso. Spero che questavicenda serva almeno a far rifletterequalche medico ansioso di rimandare acasa donne incinte». Mancavano pochigiorni al termine della gravidanzaquando Simona, problemi di trombosivenosa, all' alba del 14 agosto si è svegliata in preda ai dolori. Valigia pronta, fortedell' esperienza dei due parti precedenti, la donna è corsa in Poliambulanza aBrescia con la netta percezione che da un momento all' altro avrebbe visto il voltodella terza figlia. Per il medico di turno, però, la nascita non era così imminente dagiustificare un ricovero e la partoriente è stata invitata a tornare. «IO NON ERO D'ACCORDO, ero sotto terapia da mesi per il rischio di trombosi e avrei dovuto fare unparto con elasto compressione, l' ho anche specificato». La casa della donna è nellaBassa, quindi la trentasettenne e il marito Gianluca, anziché sobbarcarsi l' interoviaggio con probabile nuova corsa in direzione di Brescia nell' arco di poco, hannoscelto di fermarsi a Roncadelle, a metà strada, dalla sorella di Simona. «Siamoarrivati alle 6.30 e la bambina è nata due ore dopo». Eleonora è venuta alla lucecosì,con l' aiuto dei famigliari e prima che arrivassero i soccorritori del Sarc diRoncadelle, i quali poi hanno trasferito mamma e piccola, con tanto di cordoneombelicale attaccato, in ospedale. Per fortuna tutto è andato bene. LA NEOMAMMAperò ha preso contatti con un avvocato per capire come muoversi legalmente. E lavicenda ha generato un' ondata di commenti negativi sui social e una raffica dicritiche contro la presunta «superficialità» dei medici. In molte dicono di aver avutola stessa vicissitudine di Simona: «È successa la stessa cosa anche a me, avevo le

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contrazioni e mi avevano mandato a casa» scrive Nicoletta. E Katia: «Rispedita acasa e tornata di corsa un' ora dopo con un semiparto già avvenuto in auto». IdemChiara: «Ne sono qualcosa pure io».

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18/08/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 22 EAV: € 1.784Lettori: 29.750

Opa inopportuna su IeoLUCA CIULLI

È possibile e legittimo tentare un' opaforzosa su due ospedali che sonoeccellenze non solo italiane ma europeenei loro settori, cancro e cuore? E peravere successo nell' opa avviare unaserie di acquisti di terreni per impedire l'attuazione del piano di sviluppopreparato dal management e dagliazionisti che hanno fondato senza scopodi lucro lo Ieo e poi hanno finanziato loIeo per comprare il CardiologicoMonzino? A tentare l' opa forzosa, anchese tecnicamente la forma non è questa,è l' italiano più ricco, Leonardo DelVecchio, fondatore di Luxottica.Diventato ottantenne, Del Vecchio hadeciso (finalmente, aggiunge qualcunodei soci dello Ieo) di ridare a Milanoqualcosa di quanto ha da Milanoricevuto. E come azionista di Unicredit sie fatto cedere la partecipazione che labanca aveva nello Ieo: il 18,46%. Poi hamandato avanti il suo nuovo braccio destro anche in Luxottica, Francesco Milleri, exIeo uscito male dall' ospedale fondato da Umberto Veronesi con Mediobanca,facendolo entrare nel cda dello Ieo con il compito di annunciare ai soci che il re degliocchiali è pronto a investire 500 milioni per far diventare Ieo e Monzino un super-centro con università, centro-ricerche (che già esiste sia allo Ieo che al Monzino) ecentro di accoglienza per i parenti. Tutte cose molto belle che il presidente di Ieo,Carlo Cimbri, bravissimo leader di Unipol, si è sentito ripetere nell' incontro avutoprima delle ferie. Sull' incontro Cimbri ha doverosamente riferito ad alcuni consiglierie azionisti che il protagonista è stato Milleri. Così com' era accaduto con alcunimedici quando Del Vecchio si è recato in uno dei due ospedali per un esame medico.Milleri ha interrotto bruscamente la conversazione che Del Vecchio aveva avviato. Ènaturale che l' uomo d' azione sia Milleri, ma le sue modalità, raccontano anchealcune autorità cittadine, sono quasi da dominante, con chiaro animo di rivincita. Ilclima si è acuito per due mosse. La prima: l' ad di Ieo e Monzino, Mauro Melis, conun passato in Generali e CartaSi, in attuazione del piano di costruzione di residenzedi accoglienza per i parenti, aveva offerto a Unicredit di acquistare per 9 milioni

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alcuni terreni limitrofi finiti alla banca nel dopo-Ligresti. La banca, pur fondatricedello Ieo, ha detto no e ha venduto alla Fondazione Del Vecchio per 13 milioni,avviando così il progetto di accerchiamento e di impedimento dello sviluppo naturaledello Ieo. Vengono infatti date per certe trattative in corso fra Unicredit eFondazione Del Vecchio anche per altri terreni intorno, sempre ex Ligresti, ma almomento senza permesso di costruire, essendo agricoli. La seconda mossa è diquesti giorni. Dopo dure dichiarazioni contro la presunta mancanza di gratitudine diMilano e degli altri azionisti di Ieo verso la generosità di Del Vecchio, il ceo diUnicredit Jean Pierre Mustier, ha deciso di entrare nel consiglio della Fondazione DelVecchio con il programma di entrare nel cda dello Ieo. È un gesto di chiaro sostegnoal programma di Del Vecchio, che tuttavia potrà avere un effetto anche contrario.Fra i soci dello Ieo c' è anche Intesa Sanpaolo, che assieme ad altri banchieri non hacerto gradito alcune uscite provocatorie di Mustier a proposito delle automobili usatedai vertici delle banche in Italia. «Io viaggio per Milano con una 500 rossa», ha dettoMustier, «altri viaggiano in 500 Mercedes». Punzecchiature a quale fine? Risposta dialtri banchieri: ma noi non vendiamo il risparmio degli italiani, riferendosi allacessione ad Amundi (Crédit Agricole) di Pioneer, che Alessandro Profumo e PietroModiano avevano acquistato dagli americani per dotare Unicredit di una societàinternazionale del risparmio. Come si vede, nella vicenda Ieo, senza parlare delrapporto non facile fra Unicredit e Mediobanca, di cui la banca guidata da Mustier èazionista, si intrecciano altre partite. Ma un dato è certo, sostengono alcuni azionistidi Ieo: con lo spirito di compartecipazione voluto da Enrico Cuccia e Veronesi lo Ieo,grazie all' efficienza del Monzino, si è sviluppato ed è un' eccellenza europea, perchéDel Vecchio (Milleri) vuole diventare il leader? Lo statuto, nel rispetto dellasolidarietà partecipata, prevede che nessuno possa superare il 30% e nessunoattualmente neppure lo sfiora (Mediobanca, maggior socio, è al 23%). Se venisseaccettato il piano Milleri (Del Vecchio) di un aumento di capitale, si creerebbe unosquilibrio. Non ci sarebbe più una crescita naturale come è possibile avendo i dueospedali e centri di ricerca in cassa 70 milioni, più che sufficienti per il piano giàvarato. In sostanza, Milleri viene visto come uno che vuole prendersi la rivincita e DeVecchio come un benefattore dell' ultima ora che desidera mettere il cappello e ilsuo nome su due ospedali che marciano spediti. Perché non destinano 500 milioni, sisente dire in Regione Lombardia, per una nuova iniziativa? I progetti non mancano.(riproduzione riservata)