il Papa buono Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Postale...

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Settimanale La musica rock illumina il mondo Dicono basta agli eccessi: oggi cantano amore e perdono Chiara, volontaria laggiù in Libano Lascia l’Italia per aiutare i profughi del conflitto siriano “Cercate il Signore per ritrovare la strada” Gabriele Cirilli si affida a Dio. Anche nei momenti difficili Anno I • Num. 30 (30) Settimanale del 3 agosto 2013 • Rivista € 1,50 • Rivista + A Sua Immagine Plus n. 29 a € 5,99 in più • Rivista + A Sua Immagine Extra n. 7 a € 9,99 in più • Rivista + A Sua Immagine DVD n. 29 a € 9,99 in più • Rivista + Il Meglio di A Sua Immagine n. 2 a € 9,90 in più Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1 - LO/MI Parla Marco Roncalli, nipote di Giovanni XXIII: “Ho imparato in famiglia la testimonianza di una vita straordinaria” Vi racconto il Papa buono INTERVISTA ESCLUSIVA Num. 30 - 3 agosto 2013 INSERTO STACCABILE I Vangeli commentati da padre Ermes Ronchi e padre Matteo Sanavio I mille volti di Rio Ecco i ragazzi che hanno animato la Giornata Mondiale della Gioventù BERGOGLIO E I GIOVANI IL MIO FRANCESCO Il santo di Assisi interpretato dai più grandi attori italiani CHIEDI IL DVD IN EDICOLA Spirito francescano e rinnovamento. Il filo che lega Francesco al pontefice che sarà santo

Transcript of il Papa buono Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Postale...

Settimanale

La musica rock illumina il mondo Dicono basta agli eccessi: oggi cantano amore e perdono

Chiara, volontaria laggiù in LibanoLascia l’Italia per aiutare i profughi del conflitto siriano

“Cercate il Signore per ritrovare la strada”Gabriele Cirilli si affida a Dio. Anche nei momenti difficili An

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Parla Marco Roncalli, nipote di Giovanni XXIII: “Ho imparato in famiglia la testimonianza di una vita straordinaria”Parla Marco Roncalli, nipote di Giovanni XXIII: “Ho imparato

Vi racconto il Papa buono INTERVISTA ESCLUSIVA

Num. 30 - 3 agosto 2013

INSERTO STACCABILE

I Vangeli commentati

da padre Ermes Ronchi

e padre Matteo Sanavio

I mille volti di RioEcco i ragazzi che hanno animato la Giornata Mondiale della Gioventù

BERGOGLIO E I GIOVANI

IL MIO FRANCESCO Il santo di Assisi interpretato

dai più grandi attori italianiCHIEDI IL DVD IN EDICOLA

Settimanale

Spirito francescano

e rinnovamento.Il filo che lega

Francesco al pontefice

che sarà santo

Vi racconto Vi racconto

al ponteficeche sarà santo

Il Vangelo della settimana DA SABATO 3 AGOSTO A VENERDÌ 9 AGOSTO 2013

Prima lettura Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica?

Dal libro del Qoèlet(Capitolo 1, versetto2,

capitolo 2, versetti 21-23)

Vanità delle vanità, dice Qoèlet,vanità delle vanità: tutto è vanità.Chi ha lavorato con sapienza, con scien-za e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupa-zioni del suo cuore, con cui si affanna

sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

Salmo responsoriale (Sal 89)

R. Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».Mille anni, ai tuoi occhi,sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. R.

La liturgia della Parola domenicale è commentata da padre Ermes Ronchi e Marina Marcolini

Tu li sommergi:sono come un sogno al mattino,come l’erba che germoglia;al mattino fiorisce e germoglia,alla sera è falciata e secca. R.

Insegnaci a contare i nostri giornie acquisteremo un cuore saggio.Ritorna, Signore: fino a quando?Abbi pietà dei tuoi servi! R.

Saziaci al mattino con il tuo amore:esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. R.

Seconda lettura Cercate le cose di lassù, dove è Cristo

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Colossèsi

(Capitolo 3, versetti 1-5.9-11)

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, pas-sioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza,

Le ragioni della speranza

DOMENICA 4 AGOSTO 2013

A Sua Immagine

ad immagine di Colui che lo ha creato.Qui non vi è Greco o Giudeo, circonci-sione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

Vangelo Quello che hai preparato, di chi sarà?

Dal Vangelo secondo Luca

(Capitolo 12, versetti 13-21)

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».Poi disse loro una parabola: «La cam-pagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne co-struirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizio-ne molti beni, per molti anni; ripòsati,

mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchi-sce presso Dio».

CommentoDì a mio fratello che divida con me l’eredità. Gesù rifiuta decisamente di fare da arbitro tra due fratelli in con-tesa, lui non è venuto per sostituirsi all’uomo. Gesù non confeziona soluzi-oni già pronte, offre la sua Parola per-ché entri e trasformi il cuore e ognuno scopra da sé la sua strada, e scom-paia ogni contesa sui beni. È il tema delicato ed emozionante della libertà umana, di un Dio fonte di libere vite. Che vuole ridisegnare il mondo, ma intende farlo insieme a noi, per mezzo di noi, che non siamo semplici esecu-tori di ordini ma inventori di strade che ci conducano “verso più libertà, più consapevolezza, più amore. La vita spirituale è crescere in queste tre direzioni” (Giovanni Vannucci).Un uomo ricco aveva avuto un rac-colto abbondante. Il ricco non è de-scritto come un uomo avido o un disonesto, anzi fa un po’ tenerezza con quelle sue ansie, mentre la morte si è già sistemata vicino. Assomiglia un po’ a tutti noi, che condividiamo preoccupazioni analoghe e simili leg-gerezze, alle quali Gesù contrappone una consapevolezza sapiente: la tua vita non dipende dai tuoi beni. Non diventare dipendente dai beni della terra, non attaccarci il cuore. La ric-chezza promette ma non mantiene. Sono altre le cose che colmano la vita. Infatti l’esistenza del ricco è vuota: non c’è nessuno attorno a lui, nessuno è nominato, perché gli altri contano poco nella sua vita, meno della roba. Può succedere anche a noi di crearci attorno il deserto quando i beni o il lavoro contano più delle persone. Al-lora quello che accade – stolto questa notte dovrai restituire la tua vita –, non è un castigo inatteso ma il logico

prolungamento delle scelte di chi ha allevato e nutrito la morte dentro di sé. Quell’uomo ricco non è maturato in consapevolezza, né in amore, né in umanità. È già morto agli altri e gli altri per lui. Perché non di solo pane vive l’uomo, anzi di solo pane, di sole cose, l’uomo muore. Gesù non disprez-za i beni della terra, intende rispon-dere a una domanda di felicità. Vuoi vita piena? Sposta il desiderio: gli uni-ci beni da accumulare per essere felici sono relazioni vitali con le persone. E crescere, con loro, verso più libertà, più consapevolezza, più amore.

Santi del giornoB. Antonio Arruè Peirò, S. Aristarco, B. Ber-

ta Badessa di Cavriglia, B. Cecilia Cesarini, SS.

Crescenzione e Giustino, S. Eleuterio, B. Enri-

co Giuseppe Krzysztofik, S. Eufronio di Tours,

B. Giovanni della Croce ed Egidio da Siviglia,

S. Giovanni Maria Vianney, B. Giuseppe Batalla

Parramon, Giuseppe Rabasa Betanachs ed Egidio

Rodicio Rodi, B. Gonsalvo Gonzalo, B. Guglielmo

Horne, S. Ia, S. Onofrio, S. Rainerio di Cagli, B.

Riccardo Gil Barcelon

San Giovanni Maria VianneyNoto come il curato d’Ars, si dedica all’evangelizzazione attraverso l’esempio

della sua bontà e carità. Nasce nel 1786 a Dardilly, in Francia, da una famiglia contadina. Nel 1815 è ordinato sacerdote. Importante l’incontro con l’abbé Charles Balley che lo avvia al seminario e lo riaccoglie quando viene sospeso dagli studi. Appena ordinato, torna a Ecully come vicario dell’abbé Balley. Alla sua morte, è mandato ad Ars-en-Dombes, un borgo con meno di 300 abitanti. Per oltre quarant’anni guida in modo mirabile la parrocchia a lui affidata, con l’assidua predicazione, la preghiera e una vita di penitenza. Per saperne di più sulla sua vita, leggi a pagina 68.

Il Vangelo della settimana DA SABATO 3 AGOSTO A VENERDÌ 9 AGOSTO 2013

A Sua Immagine

Questa setti-mana sono a Rio de Ja-

neiro. Scrivo che an-cora l’appuntamen-to con il Papa non è terminato, ma quan-

do leggerete questo articolo i ragazzi saranno già tornati a casa o staranno per rientrare. Intanto, però, una cosa è certa: Rio ha dimostrato di essere la migliore scelta possibile in questo mo-mento storico. Per almeno quattro mo-tivi. Vediamoli.

1. La città senza invernoRio de Janeiro, protetta dall’abbrac-cio del più famoso Cristo di pietra del mondo, è la città dove non è mai inver-no. Sì, certo, quando in Europa è esta-te, qui la temperatura si abbassa un po’: tocca i 19, forse anche i 15 gradi. Cer-to, in quei giorni piove molto e fa buio presto, ma più che il terribile Generale Inverno quello che i brasiliani di Rio si trovano davanti tre mesi all’anno è una piacevolissima pausa tra il caldo asfissiante di un’estate e quello asfis-siante dell’estate successiva. Più che un inverno è un sospiro di sollievo. Credo che portare i giovani nella città dove l’in-verno di fatto non c’è sia un bell’augurio per una generazione che ha imparato a conoscere solo l’inverno delle difficoltà. Lo ha detto anche il Papa: “I giovani, in questo momento, sono in crisi. Pen-sate che noi corriamo il rischio di avere una generazione che non ha avuto la-voro, e dal lavoro viene la dignità della

Perché Rio è stata una grande scelta Mi sono convinto che non c’era al mondo una città più indicata per ospitare ora la Giornata Mondiale della Gioventù

persona di guadagnarsi il pane”. Che l’augurio si concretizzi in una primave-ra di opportunità materiali e spiritua-li che cadano come pioggia sui giova-ni del mondo.

2. È giovaneLe ampie spiagge sull’oceano, il clima caldo, la musica, il ballo, qui così pre-ponderanti, fanno del Brasile, da sempre, una delle capitali della cultura giova-nile. Però l’idea di un viaggio in Brasi-le è accompagnato spesso da un am-miccamento distruttivo: il sesso facile, la prostituzione, la droga. Il Brasile è raccontato come una terra di eccessi fa-cili, dentro i quali sprofondare una vol-ta ogni tanto. Un’idea che qui diverte e che invece io considererei offensiva. In ogni caso, di ben altra pasta sono i sogni e le aspirazioni dei ragazzi arri-vati a Rio con i rosari in mano e le cro-ci al collo. La Gmg è sempre la prova che un’altra gioventù è possibile, ed è pure straordinariamente maggioranza.

3. Qui respiri futuroIl Brasile è poi una di quelle nazioni considerate emergenti. L’economia va un po’ meglio, poco meglio, che altrove ma questo “poco” permette al Paese il lusso del sogno. Qui sognano, program-mano, progettano, al contrario nostro,

ripiegati non nella paura ma in una spe-cie di afasia paralizzante. E siccome i giovani hanno bisogno di conoscere la speranza per imparare a sperare, Pae-si come questo sono il contesto ideale per la gioventù. Mi era capitato anche a Sydney, in Australia (lì ancora più che in Brasile, per la verità), di percepire, quasi respirare, il futuro come un’op-portunità a portata di mano e non come un problema. Per molti, invece, è solo un problema.

4. Il calore della fedeAbbiamo visto il Papa “arrivato dalla fine del mondo” in azione alla fine del mondo. Quasi a casa sua. Abbiamo vi-sto e apprezzato cos’è il calore della fede dei brasiliani e di tutto il Sud America. Tuttavia Papa Francesco è preoccupato per i tanti cattolici che da queste parti abbandonano la religione cattolica per entrare nelle sette, capaci di accoglie-re e di creare luoghi caldi come, pare, i cristiani non sanno più fare. La sfida della tenerezza Francesco l’ha già lan-ciata e questa Gmg versione brasilia-na è stata una significativa scuola di ca-lore umano. Vediamo dove ci porterà. Intanto Rio e il Brasile hanno lasciato un segno profondo.

Rosario Carello

Dopo la diretta IL SALOTTO DEL CONDUTTORE

La sfida della tenerezza Francesco l’ha già lanciata e questo evento in versione brasiliana è stata una vera scuola di calore umano

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