EGITTO TERRA SANTA - ofsarcella.it · L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico : NON...

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1 Incontro della Fraternità in preparazione alla S. Pasqua Sabato 16 aprile 2011 VERSO LA TERRA PROMESSA -- EGITTO TERRA SANTA -- Matteo 2, 13-15 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore ap- parve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cer- cando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio fi- glio. Dal : Sinassario della festa dell’Ingresso in Egitto In questo giorno benedetto il Messia nostro Signore venne nella terra d’Egitto. Egli aveva due anni, come è menzionato nel Vangelo……… La presenza del Signore in Egitto fu per due motivi. Il primo è che, se fosse caduto tra le mani di Erode, questi non lo potesse uccidere credendo il suo corpo un’ombra o una visione. Il secondo era di non privare gli abitanti dell’Egitto della grazia della sua venuta fra di loro, per distruggere gli idoli che si trovavano in quel paese, e per adempiere la profezia che diceva: “Ecco, il Signore verrà su una nube leggera ed entrerà in Egitto, e cadranno gli idoli d’Egitto di fronte a lui” (Is 19,1; cf. Ez 30,13). L’opera di Dio nel fuggire fu un’economia (= opera salvifica) e non fu per paura. La prima

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Incontro della Fraternità in preparazione alla S. Pasqua

Sabato 16 aprile 2011

VERSO LA TERRA PROMESSA

-- EGITTO TERRA SANTA -- Matteo 2, 13-15 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore ap-parve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cer-cando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio fi-glio.

Dal : Sinassario della festa dell’Ingresso in Egitto In questo giorno benedetto il Messia nostro Signore venne nella terra d’Egitto. Egli aveva due anni, come è menzionato nel Vangelo……… La presenza del Signore in Egitto fu per due motivi. Il primo è che, se fosse caduto tra le mani di Erode, questi non lo potesse uccidere credendo il suo corpo un’ombra o una visione. Il secondo era di non privare gli abitanti dell’Egitto della grazia della sua venuta fra di loro, per distruggere gli idoli che si trovavano in quel paese, e per adempiere la profezia che diceva: “Ecco, il Signore verrà su una nube leggera ed entrerà in Egitto, e cadranno gli idoli d’Egitto di fronte a lui” (Is 19,1; cf. Ez 30,13). L’opera di Dio nel fuggire fu un’economia (= opera salvifica) e non fu per paura. La prima

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città dove giunsero Giuseppe, la Vergine, Salome e nostro Signore il Messia, fu un villaggio chia-mato Basta (= Zagazig) ma non vi furono accolti. Scavarono una fonte d’acqua che divenne guari-gione per tutti, eccetto che per gli abitanti del villaggio. Di là giunsero a Miniah Samanud, attraver-sarono il fiume e passarono a occidente. Nostro Signore impresse il suo tallone in una pietra, a simbolo di ciò che sarebbe accaduto in quel luogo, che fu chiamato Bikha Iesus, ossia “Tallone di Gesù”. Di là andarono verso il fiume occiden-tale e videro il monte di An-Natrun (= 50/100 mt!). La Vergine lo benedisse, prevedendo ciò che vi sarà di servizio angelico (= monachesimo di Wadi ElNatrun). Arrivarono poi a Ashmunain (= A-smun), dove si fermarono per un certo tempo da un uomo chiamato Fallun; questi aveva dei datteri, che si prostrarono davanti al Signore, e sono rimasti inchinati fino a questo giorno (= cf Vangelo apocrifo dello Pseudo Matteo, nn. 16-25; Vangelo arabo sull’Infanzia del Salvatore, nn. 10-25). Breve momento di silenzio e riflessione personale

Canto : Canzone di San Damiano Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno, con amore ed umiltà potrà costruirlo Se con fede tu saprai vivere umilmente Più felice tu sarai anche senza niente Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore Una pietra dopo l’altra in alto arriverai Nella vita semplice troverai la strada che la calma donerà al tuo cuore puro. E le gioie semplici sono le più belle Sono quelle che alla fine sono le più grandi Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra in alto arriverai

1) - ARROGANZA DEL POTERE Esodo 5,6-9 In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti del popolo e ai suoi scribi: «Non darete più la paglia al popolo per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si procureranno da sé la paglia. Però voi dovete esigere il numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo. Perché sono fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al nostro Dio! Pesi dunque il lavoro su questi uomini e vi si trovino impegnati; non diano retta a parole false!».

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Provocazioni : Quante volte come genitore, marito o moglie, educatore, collega di lavoro ho imposto la mia idea, la mia scelta, la mia decisione a chi mi stava vicino, senza concedere repliche, senza dare spiega-zioni, senza prestare attenzione, solo perché quella era la mia idea? Quante volte anche in fraternità ho guardato solo alla mia volontà o al mio progetto senza preoccu-parmi di ascoltare l’altro? Dove era finita in quel momento la mia umiltà, la mia accoglienza? Breve momento di silenzio e riflessione personale Canto : SAN FRANCESCO O Signore, fa’ di me un tuo strumento, fa’ di me uno strumento della tua pace, dov’è odio che io porti l’amore, dov’è offesa che io porti il perdono, dov’è dubbio che io porti la fede, dov’è discordia che io porti l’unione, dov’è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza, dov’è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza. O Maestro, dammi tu un cuore grande che sia goccia di rugiada per il mondo, che sia voce di speranza,

che sia un buon mattino per il giorno d’ogni uomo, e con gli ultimi del mondo sia il mio passo lieto nella povertà, nella povertà. (2 v) o Signore, fa’ di me il tuo canto, fa’ di me il tuo canto di pace, a chi è triste che io porti la gioia,

a chi è nel buio che io porti la luce. È donando che si ama la vita, è servendo che si vive con gioia,

perdonando si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno, perdonando si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno.

L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico : NON IMPORTA, AMALO

2) - MANCANZA DI FIDUCIA

Esodo 15, 22-25 Mosè fece levare l’accampamento di I-sraele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che berremo?». Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell’acqua e l’acqua divenne dolce.

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Dalle F.F. - NESSUNA PROPRIETA’, NEMMENO IN COMUNE 1671 (112) I frati ministri cercavano di convincere Francesco a permettere che si possedesse qual-cosa, almeno comunitariamente, in maniera che un numero così grande di religiosi avesse una riser-va cui attingere. Raccoltosi in preghiera, il Santo chiamò Cristo e lo consultò su questo punto. E immediatamente il Signore gli diede la sua risposta: non ci doveva essere proprietà alcuna né personale né comunita-ria. Questa era la sua famiglia, disse, alla quale lui avrebbe immancabilmente provveduto per quanto numerosa fosse, e sempre avrebbe avuto cura di essa finché la fraternità avesse nutrito fi-ducia in Lui. Provocazioni : Quante volte nelle difficoltà mi sono chiesto: “Ma cosa ho fatto di male per meritarmi questo?” Quante volte di fronte al dolore (il mio o di qualche nostro caro) mi sono ribellato, ho inveito contro Dio? Quanta paura ho di perdere quello ho ricevuto, guadagnato o semplicemente acquisito? Vivo con diffidenza il mio rapporto verso il diverso, il povero o l’extracomunitario di turno? Quanto invece la fiducia nel prossimo e nel Signore incide nelle mie scelte personali? Breve momento di silenzio e riflessione personale

Salmo 23,1-6 1 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; 2 su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. 3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. 4 Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. 5 Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. 6 Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici, NON IMPORTA, FA’ IL BENE

3) - LA FATICA DELLA FEDE

Esodo 17, 8. 11-12 Allora Ama-lek venne a combattere contro I-sraele a Refidim. Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava ca-dere, era più forte Amalek. Poi-ché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani.

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Dalle F.F. – Regola non Bollata [32] E con fiducia l’uno manifesti all’altro la propria necessità, perché l’altro gli trovi le cose neces-sarie e gliele dia. E ciascuno ami e nutra il suo fratello, come la madre ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle co-se in cui Dio gli darà grazia. E colui che non mangia non giudichi colui che mangia. Provocazioni : La fede è un fatto personale: la mia fede è abbastanza matura da permettermi di camminare con le mie gambe oppure sento la necessità del supporto dei fratelli che mi stimolino in un costante cam-mino di crescita ? Avverto la vera necessità dello stare insieme, e crescere insieme come le scritture insegnano e come San Francesco mi ammonisce? Avverto il rischio di perdermi? Breve momento di silenzio e riflessione personale [276] PREGHIERA DAVANTI AL CROCIFISSO Altissimo glorioso Dio, illumina le tenebre de lo core mio. Et dame fede dricta, speranza certa e carità perfecta, senno e cognoscemento, Signore, che faccia lo tuo santo e verace comandamento. Amen. Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici NON IMPORTA, REALIZZALI

4) – UN DIO SU MISURA

Esodo 32, 1-4 Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla monta-gna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: «Facci un dio che cammini alla no-stra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto». E Aronne disse loro . “Staccate gli anelli, che pendono dagli orecchini delle vostre mogli, dei vostri figli e delle vostre fi-

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glie e portatemeli”. Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto!». Provocazioni : La storia non mi insegna nulla, eppure ……… ? Vorrei che Dio fosse al mio servizio, sempre, quasi fosse il mio maggiordomo. Mi aspetto che Dio risolva i problemi al posto mio : secondo i miei tempi, modi, aspettative, ma io verso di Lui ………? Se non sento la Sua mano su di me sono pronto a tradirlo per altri dei : i miei interessi, i miei soldi, mi costruisco un dio a mia immagine. Quante volte è’ così? Breve momento di silenzio e riflessione personale Preghiera attribuita a MadreTeresa Signore, quando ho fame, mandami qualcuno che ha bisogno di cibo. Quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di acqua. Quando ho freddo, mandami qualcuno da riscaldare. Quando sono nella sofferenza, mandami qualcuno da consolare. Quando mi sento povero, mandami qualcuno che è nel bisogno. Quando vengo umiliato, mandami qualcuno da lodare. Quando mi sento scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare. Quando vorrei che qualcuno si prendesse cura di me, mandami qualcuno di cui prendermi cura. Quando penso a me stesso, rivolgi i miei pensieri agli altri.

5) - LA DISOBBEDIENZA

Genesi 19, 17. 24-26 Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». Quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.

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Dalle F.F. - L’OBBEDIENZA PERFETTA [148] Dice il Signore nel Vangelo: “ chi non avrà rinunciato a tutto ciò che possiede non può esse-re mio discepolo”, e “ Chi vorrà salvare la sua anima, la perderà”. Abbandona tutto quello che possiede e perde il suo corpo colui che sottomette totalmente se stesso all’obbedienza nelle mani del suo superiore. E qualunque cosa fa o dice che egli sa non essere con-tro la volontà di lui, purché sia bene quello che fa, è vera obbedienza. [149] E se qualche volta il suddito vede cose migliori e più utili alla sua anima di quelle che gli or-dina il superiore, volentieri sacrifichi a Dio le sue e cerchi invece di adempiere con l’opera quelle del superiore. Infatti questa è l’obbedienza caritativa, perché compiace a Dio ed al prossimo. Provocazioni : Da bambino quante volte sono stato ripreso dai genitori con le parole : “sei un disobbediente….” Che effetto mi fanno queste parole ora da adulto quando ascolto la Parola di Gesù? Mi comporto ancora da bambino facendo spallucce, come la moglie di Lot ? E nei confronti della Chiesa che atteggiamento assumo ? Come San Francesco che pur dichiarando-si poco in sintonia con la chiesa di allora, per certi versi simile a quella di oggi, ma sempre obbe-diente al Santo Padre perché rappresentava Gesù ? oppure….? La cosiddetta disobbedienza civile cosa influisce sulla mia scelta di cristiano alla ricerca della giu-stizia e della pace fra tutti i popoli? Breve momento di silenzio e riflessione personale

Salmo 19 (18)

8 La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. 9 Gli ordini del Signore sono giusti fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. 10 Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, 11 più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. 12 Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande profitto.

Se aiuti la gente, se ne risentirà, NON IMPORTA, AIUTALA Da’ al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci, NON IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE

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6) - DIO MANTIENE LE PROMESSE

Baruc 2, 34-35 Io li ricondurrò nella terra promessa con giuramento ai loro padri, ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe; essi ne avranno di nuovo il dominio e io li moltiplicherò e non diminuiranno più; farò con loro un’alleanza perenne: io sarò Dio per loro ed essi saranno popolo per me, né scaccerò mai più il mio popolo Israele dal paese che gli ho dato». Numeri 20,12 Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Poiché non avete a-vuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io le dò».

Dalle F.F. – Celano – vita seconda - 802 213. Una notte, essendo sfinito più del solito per le gravi e diverse molestie delle sue malattie, cominciò nell’intimo del suo cuore ad avere compassione di se stesso. Ma, affinché lo spirito sem-pre pronto non provasse, neppure per un istante, alcuna debolezza umana per il corpo, invocò Cristo e col suo aiuto tenne saldo lo scudo della pazienza. Mentre pregava così impegnato in questa lotta, Signore gli promise la vita eterna con questa similitudine: «Supponi che la terra e l’universo intiero sia oro prezioso di valore inestimabile e che, tolto ogni do-lore, ti venga dato per le tue gravi sofferenze un tesoro di tanta gloria che, a suo confronto, sia un niente l’oro predetto, neppure degno di essere nominato; non saresti tu contento e non sopporteresti volentieri questi dolori momentanei?». «Certo sarei contento--rispose il Santo--e sarei contento smisuratamente!». «Esulta dunque,--conclude il Signore--perché la tua infermità è caparra del mio regno e per il merito della pazienza devi aspettarti con sicurezza e certezza di aver parte allo stesso regno ». Provocazioni :

Quante volte ho fatto promesse solo per tenere buono chi mi chiedeva qualche cosa, sapendo poi non avrei mantenuto la parola?

Quante volte ho preso impegni che andavano oltre le mie capacità?

Breve momento di silenzio.

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Risonanze e preghiere da condividere. (possibilmente non commenti) Preghiera conclusiva : Atto di dolore

Atto di dolore

Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso Te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col Tuo santo aiuto di non offenderTi mai più e di fuggire le occasioni di peccato. Signore, misericordia, perdonami.

Canto Finale : Resta con noi Signore

Resta con noi, Signore, la sera, resta con noi e avremo la pace. Resta con noi, non ci lasciar, la notte mai più scenderà. Resta con noi, non ci lasciar per le vie del mondo, Signor! Ti porteremo ai nostri fratelli, ti porteremo lungo le strade. Voglio donarti queste mie mani, voglio donarti questo mio cuore. Fammi sentire l’ansia del cuore, fammi amare chi non mi ama.

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APPENDICE

Monastero di Sant’Antonio Il Monastero di Sant’Antonio è uno dei principali monasteri copti dell’Egitto. Si trova a circa 40 km ad ovest di Zafarana e a circa 140 km a sud-est del Cairo, nel deserto orientale, non distante dal Mar Rosso. È il più antico monastero cristiano del mondo.

Fondazione e storia Il monastero fu costruito verso il 356 sulla tomba di sant’Antonio abate. Poco si conosce del primo periodo di vita del monastero. Durante il sesto e settimo secolo parecchi monaci provenienti dall’a-rea di Scetes si rifugiarono in questo monastero per fuggire dalle frequenti incursioni dei beduini del deserto occidentale. I beduini riuscirono a distruggerlo parzialmente nell’XI secolo. Il monastero riuscì a riprendersi e fiorì dal XII fino al XV secolo, ma venne saccheggiato nel 1454 dai beduini. In risposta a questi attacchi attorno al monastero venne costruita una struttura simile a una fortezza per proteggerlo.

Monastero di San Paolo Il Monastero di San Paolo eremita è uno dei principali monasteri copto ortodossi dell’Egitto; è localizzato nel deserto orientale, non distante dal Mar Rosso. Si trova a circa 36 km a sud-ovest di Zafarana e a circa 155 km a sud-est del Cairo. Il monastero è conosciuto anche con il nome di Monastero delle tigri.

Fondazione e storia Il Monastero di San Paolo eremita risale al quinto secolo. Fu eretto sopra la grotta dove San Paolo eremita visse per ottanta anni. La prima narrazione di un viaggio al monastero fu trasmessa da Antonino martire, nativo di Placentia, che visitò la tomba

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di San Paolo eremita tra gli anni 560 e 570. I primi monaci ad occupare il monastero potrebbero essere i melchiti, ma furono seguiti da monaci egiziani e demotici di Siria, i quali è probabile abbia-no vissuto a lungo nel monastero, perché pare che essi lo abbiano occupato durante la prima parte del quindicesimo secolo, per poi abbandonarlo. Secondo un singolo riferimento etiope il 70° Pa-triarca della Chiesa ortodossa copta, Patriarca Gabriele II di Alessandria (1131-1145), fu bandito dal monastero di San Paolo eremita per tre anni.

Monastero di Santa Caterina

Storia Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, nel 328, fece costruire una cappella nel luogo dove, secondo la tradizione, Mosè parlò con Dio nell’episodio biblico del roveto ardente 3,2-6). Fra il 527 e il 565 l’imperatore Giustiniano I accanto alla cappella fece costruire il monastero, il cui nome originale era Monastero della Trasfigurazione, successivamente fu chiamato Monastero di Santa Caterina perché poco distante da esso, in una grotta sul monte Sinai, attorno all’800, i mo-naci ritrovarono il corpo di santa Caterina d’Alessandria, che dopo il martirio avvenuto per decapi-tazione, perché la ruota alla quale era stata legata si era rotta, era stato trasportato sul Sinai dagli angeli. Queste reliquie furono portate all’interno del monastero e divennero oggetto di culto per i numerosi pellegrini che accorrevano. Giustiniano circondò il monastero con mura possenti per di-fenderlo dai predoni. Lo fornì anche delle prime icone, risalenti al V-VI secolo

Chiesa “La Sospesa” La chiesa dedicata alla Vergine Maria, viene comunemente chiamata “La sospesa” o “L’Appesa” (AI-Muallaqa in arabo), perché fu costruita sulla sommità della Porta sull’Acqua nell’antica fortezza romana di Babilonia. La costruzione originaria fu edificata forse nel IV secolo d.C., ma fu distrutta e ricostruita nel-l’XI secolo. Ampliamenti e ricostruzioni sono continuati da allora, rendendo difficile la datazione precisa di ogni parte della chiesa.

Chiesa di S.Sergio La chiesa più importante è quella di S. Sergio (Abu Sarga), fondata nel IV secolo e ricostruita nel X. Secondo la tradizione qui abitò per un mese Maria con il bambino Gesù durante la fuga in Egit-to.

Chiesa di S.Giorgio Più grande e visibile è la chiesa ed il monastero di S. Giorgio (Mari Girgis) fondato nel IX secolo e ricostruito nel 1700.

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