Maria Angioni Quando l’uomo scoprì di esistere · 2019. 7. 18. · Maria Angioni Quando l’uomo...

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Maria Angioni Quando l’uomo scoprì di esistere Il problema: quando l’uomo è diventato cosciente di essere «uomo»? Data la lunghezza dell’età paleolitica e le importanti trasformazioni che l’uomo ha subìto nel corso di essa, gli storici hanno preferito dividerla in tre periodi: il Pa- leolitico inferiore (2,5 milioni di anni - 75 000 a.C), caratterizzato dalla compar- sa dell’Homo habilis e dell’Homo erectus, il Paleolitico medio (75 000-40 000 a.C.), in cui comparve l’Homo sapiens neanderthalensis o uomo di Neandertal, e il Paleo- litico superiore (40 000-10 000 a.C.), in cui si diffuse l’Homo sapiens sapiens. Nella preistoria l’assenza di fonti scritte ha reso estremamente difficile rico- struire l’evoluzione del pensiero dell’uomo e ancor di più della sua coscienza di esistere, della sua visione della vita e della morte, della sua spiritualità. Per que- sto è stato necessario il contributo di diverse scienze. Tra queste bisogna ricor- dare l’antropologia che, tramite lo studio di gruppi umani tutt’ora esistenti che vivono ancora di caccia e di raccolta, ipotizza sistemi di vita e modi di pensare dell’uomo primitivo. Negli ultimi due secoli gli studiosi hanno cercato di capire quando l’uomo ha ini- ziato a distinguersi dagli altri animali e ha iniziato davvero a essere «uomo», ad ave- re una consapevolezza di sé, a sviluppare il senso morale distinguendo tra il bene e il male, a sentire il bisogno di credere che ci fosse qualcosa dopo la morte. Per poter rispondere a queste domande gli studiosi hanno letto le prime forme di ar- te preistorica e studiato il diverso modo di dar sepoltura ai morti. Una approfondita analisi delle pitture e incisioni ritrovate nelle grotte, di alcune piccole sculture e di vari oggetti decorati hanno progressivamente convinto gli stu- diosi che già i primi uomini sapiens sapiens avessero una visione religiosa della propria esistenza e che le caverne dipinte svolgessero la funzione di santuari, cioè di luoghi sacri destinati al rapporto con una vita ultraterrena. Queste opere, tutte appartenenti al Paleolitico superiore, sono oggi considerate anche la prima tap- pa della storia dell’arte e quindi, secondo il significato moderno del concetto di arte, i primi prodotti dell’uomo volti a creare un’opera di bellezza. Lo studio di alcune sepolture in cui, accanto ai resti umani, sono stati ritrovati va- ri oggetti ha rivelato che l’ Homo sapiens sapiens seppelliva i propri defunti con ve- ri e propri rituali, che riflettevano probabilmente la volontà di mantenere un con- tatto con gli antenati. Nasceva quindi il culto dei morti, una sorta di venerazio- ne per i defunti che dall’aldilà avrebbero potuto forse offrire la loro protezione. Nel Neolitico il cambiamento di vita e di comportamento del genere umano, che si trasformò da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore-allevatore, comportò la na- scita di nuovi culti religiosi legati alla fertilità della terra e alla fecondità del be- stiame. Fu sempre più frequente la produzione di statuette raffiguranti donne in- cinte o con attributi femminili esageratamente sviluppati: erano probabilmente simboli di una terra fertile che, come la donna, doveva essere in grado di dare vi- ta e nutrimento ai suoi figli. Ancora più abbondanti che nel Paleolitico sono le trac- ce del culto dei morti; di particolare rilevanza è il fenomeno dei megaliti, im- ponenti blocchi di pietra collocati in modo da formare precisi disegni geometrici. laboratorio 1 Obiettivi riflettere sugli elementi che caratterizzano l’uomo e lo differenziano dagli altri animali conoscere le possibili credenze dell’uomo del Paleolitico attraverso la lettura di immagini conoscere la nascita e lo sviluppo del culto dei morti, primo «rito» religioso dell’uomo conoscere l’evoluzione dei rituali e delle pratiche religiose dal Paleolitico al Neolitico Prerequisiti conoscere i contenuti relativi alla preistoria collocare i contenuti appresi nello spazio e nel tempo comprendere e conoscere il concetto-chiave di cultura G. Solfaroli Camillocci - C. Grazioli, Chronostoria, vol. 1, © SEI 2010

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Maria Angioni

Quando l’uomo scoprì di esistereIl problema: quando l’uomo è diventato

cosciente di essere «uomo»?Data la lunghezza dell’età paleolitica e le importanti trasformazioni che l’uomo hasubìto nel corso di essa, gli storici hanno preferito dividerla in tre periodi: il Pa-leolitico inferiore (2,5 milioni di anni - 75 000 a.C), caratterizzato dalla compar-sa dell’Homo habilis e dell’Homo erectus, il Paleolitico medio (75 000-40 000 a.C.),in cui comparve l’Homo sapiens neanderthalensis o uomo di Neandertal, e il Paleo-litico superiore (40 000-10 000 a.C.), in cui si diffuse l’Homo sapiens sapiens.

Nella preistoria l’assenza di fonti scritte ha reso estremamente difficile rico-struire l’evoluzione del pensiero dell’uomo e ancor di più della sua coscienza diesistere, della sua visione della vita e della morte, della sua spiritualità. Per que-sto è stato necessario il contributo di diverse scienze. Tra queste bisogna ricor-dare l’antropologia che, tramite lo studio di gruppi umani tutt’ora esistenti chevivono ancora di caccia e di raccolta, ipotizza sistemi di vita e modi di pensaredell’uomo primitivo.

Negli ultimi due secoli gli studiosi hanno cercato di capire quando l’uomo ha ini-ziato a distinguersi dagli altri animali e ha iniziato davvero a essere «uomo», ad ave-re una consapevolezza di sé, a sviluppare il senso morale distinguendo tra il benee il male, a sentire il bisogno di credere che ci fosse qualcosa dopo la morte. Perpoter rispondere a queste domande gli studiosi hanno letto le prime forme di ar-te preistorica e studiato il diverso modo di dar sepoltura ai morti.

Una approfondita analisi delle pitture e incisioni ritrovate nelle grotte, di alcunepiccole sculture e di vari oggetti decorati hanno progressivamente convinto gli stu-diosi che già i primi uomini sapiens sapiens avessero una visione religiosa dellapropria esistenza e che le caverne dipinte svolgessero la funzione di santuari, cioèdi luoghi sacri destinati al rapporto con una vita ultraterrena. Queste opere, tutteappartenenti al Paleolitico superiore, sono oggi considerate anche la prima tap-pa della storia dell’arte e quindi, secondo il significato moderno del concetto diarte, i primi prodotti dell’uomo volti a creare un’opera di bellezza.

Lo studio di alcune sepolture in cui, accanto ai resti umani, sono stati ritrovati va-ri oggetti ha rivelato che l’Homo sapiens sapiens seppelliva i propri defunti con ve-ri e propri rituali, che riflettevano probabilmente la volontà di mantenere un con-tatto con gli antenati. Nasceva quindi il culto dei morti, una sorta di venerazio-ne per i defunti che dall’aldilà avrebbero potuto forse offrire la loro protezione.

Nel Neolitico il cambiamento di vita e di comportamento del genere umano, chesi trasformò da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore-allevatore, comportò la na-scita di nuovi culti religiosi legati alla fertilità della terra e alla fecondità del be-stiame. Fu sempre più frequente la produzione di statuette raffiguranti donne in-cinte o con attributi femminili esageratamente sviluppati: erano probabilmentesimboli di una terra fertile che, come la donna, doveva essere in grado di dare vi-ta e nutrimento ai suoi figli. Ancora più abbondanti che nel Paleolitico sono le trac-ce del culto dei morti; di particolare rilevanza è il fenomeno dei megaliti, im-ponenti blocchi di pietra collocati in modo da formare precisi disegni geometrici.

laboratorio

1Obiettivi

• riflettere sugli elementiche caratterizzano l’uomoe lo differenziano dagli altri animali

• conoscere le possibili credenzedell’uomo del Paleolitico attraversola lettura di immagini

• conoscere la nascita e lo sviluppodel culto dei morti, primo «rito»religioso dell’uomo

• conoscere l’evoluzione dei ritualie delle pratiche religiosedal Paleolitico al Neolitico

Prerequisiti

• conoscere i contenuti relativialla preistoria

• collocare i contenuti appresinello spazio e nel tempo

• comprendere e conoscereil concetto-chiave di cultura

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2 laboratorio 1Studente ........................................................................................................... Classe ..................................................... Data ...........................................

Per collocare gli eventi nel tempo e nello spazioAiutandoti con le illustrazioni presenti nell’unità I del libro di testo (vol. 1), inserisci nella tabella le diverse crea-zioni artistiche dell’uomo preistorico sotto indicate, secondo i periodi a cui appartengono.

La Venere di Willendorf Maschere di pietra per il culto degli antenatiI dipinti delle grotte di Altamira Il dolmen di Pentre Ifan in GallesIl complesso di Stonehenge La Venere dal corno di bisonte di LausselI dipinti delle grotte di Lascaux I menhir di Avebury

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G. Solfaroli Camillocci - C. Grazioli, Chronostoria, vol. 1, © SEI 2010

Indica ora con una crocetta sulla cartina le regioni dove sono state ritrovate le opere d’arte sopra indicate.�

Le opere più importanti dell’arte paleolitica sono state ritrovate in Europa, eppure l’Homo sapiens sapiens ha po-polato tutte le aree del pianeta. Ritieni che ci sia un particolare motivo? Quale?

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Contrariamente alle Veneri del Paleolitico, molte altre statuette femminili del Neolitico, espressioni di culti legatialla fertilità della terra, sono state ritrovate in Medio Oriente. Secondo te quale può essere la ragione?

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Periodi preistorici Forme d’arte

Paleolitico superiore 40 000-10 000 a.C.

Neolitico 8000-3500 a.C.

OCEANOATLANTICO OCEANO

PACIFICO

OCEANOINDIANOOCEANO

PACIFICO

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Per provare a leggere e a interpretare le pitture rupestri2

Confronta le due immagini: la pittura in alto fu scoperta nel 1940 nella grotta di Lascaux, in Dordogna, quel-la in basso, invece, fa parte del magnifico complesso di pitture e incisioni ritrovate nel 1868 nelle grotte diAltamira. Entrambe le grotte costituiscono, per la quantità e la qualità dei dipinti, uno dei documenti più rilevanti dell’arte rupestre del Paleolitico. Inizialmente gli studiosi ritennero che l’unico aspetto degno di in-teresse di queste creazioni artistiche fosse il loro fine decorativo e quindi concentrarono la loro attenzione solo sulla tecnica esecutiva dei dipinti.

Con l’aiuto delle immagini, prova a rispondere alle seguenti domande.

Quali animali sono rappresentati nelle due immagini?

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Nelle rappresentazioni degli animali quali sono, secondo te, le caratteristiche maggiormente evidenti (aderenza al-la realtà, forza, movimento…)?

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Questa scelta è stata a tuo parere obbligata dalle poche capacità tecniche o può avere altri significati?

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Le figure sono bidimensionali o ritieni che gli autori abbiano cercato un effetto tridimensionale?

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Trovi che ci sia una differenza tecnica tra i dipinti della grotta di Lascaux e quello delle grotte di Altamira?

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Dagli anni Sessanta del Novecento in avanti gli studiosi hanno iniziato a ipotizzare che dietro ai dipinti prei-storici ci fosse un significato più profondo e negli ultimi anni, grazie anche al confronto con opere analoghedi cacciatori-raccoglitori del nostro tempo come i Boscimani (nell’immagine ne vedi un esempio eseguito daun gruppo di cacciatori boscimani a Game Pass Shelter, in Sudafrica), ha preso sempre più piede la tesi chele pitture fossero legate a riti magici e che avessero la funzione di favorire la caccia.

Confronta la pittura boscimane con i dipinti della grotta di Lascaux.

Ci sono delle caratteristiche comuni? Quali?

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Perché, a tuo parere, gli animali sono stati i primi soggetti rappresentati dall’uomo preistorico?

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Ritieni che i diversi animali rappresentati nella grotta di Lascaux possano avere un significato diverso?

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Da questi dipinti gli studiosi hanno dedotto che l’Homo sapiens sapiens del Paleolitico avesse già sviluppato unavisione spirituale della propria esistenza. Prova a indicare quali sono state le domande esistenziali che, secondo te,l’uomo si è posto sin dalle origini.

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Per confrontare il presente con il passatoSembra che Pablo Picasso, uno dei più grandi pittori e scultori del XX secolo, vedendo alcune opere dell’artepreistorica, abbia affermato che gli artisti moderni non avevano inventato nulla.Osserva attentamente le due immagini: la prima è la famosa Venere di Willendorf (Austria) del Paleolitico su-periore, la seconda è un dipinto del 1931 di Pablo Picasso dal titolo Grande bagnante con libro.

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Trovi che le due opere d’arte abbiano delle caratteristiche in comune? Quali?

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A che cosa hanno dato maggiore importanza i due artisti? All’aspetto estetico o al significato che con l’opera vo-levano esprimere?

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Che cosa intendeva dire Pablo Picasso con la sua affermazione?

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Per riflettere sulle origini della sepoltura e su quale importanza avesse il culto dei morti

A. Osserva con attenzione l’immagine a fondo pagina. Il filo che forma diversi quadrati al di sopra dell’area disepoltura viene sistemato dagli archeologi prima di iniziare ogni attività di scavo, in modo da formare unasorta di scacchiera. Ogni quadrato delimita la zona in cui i singoli gruppi di archeologi devono lavorare. Im-magina di essere uno dei tre archeologi a cui è stato assegnato il riquadro evidenziato nell’illustrazione e didover descrivere in modo dettagliato ciò che hai scoperto con il tuo scavo (per esempio, basandoti sul nume-ro, la disposizione, la diversa misura degli scheletri, puoi cercare di immaginare la parentela o le relazioni in-terpersonali che avevano in vita). Prova a scrivere un breve resoconto del tuo lavoro sottolineando gli ele-menti per te più importanti.

Descrizione dello scavo eseguito a Roy Mata, Retoka, Nuove Ebridi

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B. Prova ora a riflettere sull’affermazione che hai letto sul tuo libro di testo (vol. 1) a pagina 20: «Numerosi ri-trovamenti mostrano chiaramente che Homo sapiens sapiens praticava la sepoltura dei defunti e la posizionedegli scheletri o gli oggetti posti presso di essi rivelano la credenza in una vita oltre la morte».

Pensi che sia giusta? Perché?

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Secondo te oggi la pratica di seppellire i defunti ha cambiato significato?

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C. Nel Neolitico le tracce del culto dei morti diventano sempre più numerose. Riassumi le differenze nel mododi seppellire i morti tra il Paleolitico e il Neolitico.

Ritieni che il passaggio da una società di cacciatori-raccoglitori a una società di agricoltori-allevatori abbia in-fluito sull’importanza sempre maggiore data ai riti funerari? Perché?

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Quali sono le diverse interpretazioni degli studiosi sul significato dei complessi megalitici?

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Quali ipotesi pensi siano le più giuste? .................................................................................................................................................................................

Hai qualche altra idea? ......................................................................................................................................................................................................................

Per concludereUnisci con una freccia le forme d’arte con il culto a cui possono essere collegate. Ricorda che alcune creazio-ni artistiche possono riferirsi allo stesso tipo di culto o la stessa forma d’arte può avere diversi significati.

Forme d’arte Cultia. Veneri del Paleolitico 1. Culto dei mortib. Statuette femminili del Neolitico 2. Riti per la fertilità del terrenoc. Maschere di pietra dipinta 3. Riti per la fecondità del bestiamed. Pitture rupestri 4. Culto di divinità soprannaturalie. Dolmen 5. Culto della dea Madref. Menhir 6. Riti per il successo nella caccia

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Periodo Uomini Pratiche di sepoltura

Paleolitico superiore (uomini cacciatori-raccoglitori)

Neolitico (uomini agricoltori-allevatori)

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