Rimini Vai! n°7

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Prof ANNO I numero 7 del 22 novembre 2011 * Editoriale * Il punto * La nostra storia * É purtòn * Massimi Sistemi * I vini senza Tessera * Risultati & Classifiche SOMMARIO Può sembrare prematuro, prima ancora della fine del mese di novembre, affronta- re la questione del mercato di gennaio. Nel calcio di oggi però, dominato dai procura- tori e soggetto alle valuta- zioni di tipo economico più che a quelle di tipo tecnico, le chiacchiere di mercato girano per tutto l‟anno e a volte diventano particolar- mente insistenti ed anche fastidiose per una squadra come la nostra. Tradizionalmente il mercato di gennaio a noi non ha portato bene, almeno nelle ultime sta- gioni professionistiche. Le scel- lerate scelte di casa Cocif (ammettiamolo, che ci vuole? La politica del “pochi, maledet- ti e subito” di Muratori ha prodotto frutti amarissimi) hanno portato a cessioni impor- tanti, compensate da arrivi di giocatori clamorosamente non all‟altezza dei partenti. Non ci si riferisce al fatto che non si do- vesse vendere, quanto piuttosto al fatto di farlo nei tempi dovu- ti, vale a dire nel mercato esti- vo, senza compromettere gli equilibri di squadra e spuntan- do contropartite più interessan- ti. La società attuale sembre- rebbe avere una visione diver- sa, ma è anche vero che i nostri dirigenti da subito hanno impo- stato la loro gestione sui giovani da valorizzare e rivendere per tenere i conti a posto. Saranno Amati e soci in grado di tratte- nere tutti i giovani di belle spe- ranze su cui si stanno appun- tando le mire di squadre di cate- goria superiore? Basteranno i nuovi soci, pare prossimi all‟ingresso definitivo in società, ad evitare scelte dolorose? C‟è fiducia nella società, ma va detto anche che nessuno ha mai affermato chiaramente che non ci sarebbero state partenze. D‟altra parte, c‟è anche chi, in considerazione della posizione di classifica, chiede rinforzi, per tentare direttamente o attra- verso i playoff la promozione. A prescindere dal fatto che, con la riforma alle porte, per il salto di categoria sarebbe forse più opportuno tenere i conti a posto (dato che la possibilità di avere già l‟anno prossimo la serie C unica non è affatto da escludersi e che per accedere ad essa sareb- be importante salvarsi sul cam- po ed essere a posto economica- mente) resta ovvio comunque che condurre un campionato di vertice e provare a vincerlo sarebbe nelle aspirazioni di tutti. Però, se c‟è una cosa di cui non abbiamo bisogno, è l‟arrivo di un giocatore inutile, non decisivo, “tanto per far nume- ro”, che non servirebbe alla squadra e potrebbe addirittura mettere in crisi certi equilibri, soprattutto se fosse un giocato- re di nome e con pretese tecni- che ed economiche. Che fare? Forse, a conti fatti, la cosa migliore sarebbe non tocca- re nulla. Di arrivi non si sente il bisogno, anche perché difficil- mente sarebbero decisivi; quan- to alle (eventuali) cessioni, me- glio farle in estate, salvaguar- dando la squadra e cercando di spuntare “prezzi” migliori per dei giocatori già valorizzati; sperando che i ragazzi siano abbastanza intelligenti da capi- re che una soluzione del genere sarebbe ottimale per la loro maturazione e, soprattutto, che i procuratori se ne stiano buo- ni… www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai Mercato di gennaio: quale Rimini dovremo aspettarci? Il forum RIMINI VAI !! appoggia l’iniziativa Juventus Stadium?Viva il Romeo Neri! ............. IX 1947/48: “L’Anno del Campionato”..….…..VI Mercato di gennaio: quale Rimini dovremo aspettarci? ……........I Avanti Rimini, sotto con il Cuneo! ...................II mal nosti punti invici ui cor dri la HERA!.................VIII LegaPro2 2011 - 12........ XII „il soldatino‟ Vittori ancora in gol contro il Lecco a Cuneo si brinda col Barolo!.................. XI

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Settimo numero del giornalino Rimini Vai!

Transcript of Rimini Vai! n°7

Page 1: Rimini Vai! n°7

Prof

ANNO I numero 7 del 22 novembre 2011

* Editoriale

* Il punto

* La nostra storia

* É purtòn

* Massimi Sistemi

* I vini senza Tessera

* Risultati & Classifiche

SOMMARIO

Può sembrare prematuro,

prima ancora della fine del

mese di novembre, affronta-

re la questione del mercato

di gennaio. Nel calcio di oggi

però, dominato dai procura-

tori e soggetto alle valuta-

zioni di tipo economico più

che a quelle di tipo tecnico,

le chiacchiere di mercato

girano per tutto l‟anno e a

volte diventano particolar-

mente insistenti ed anche

fastidiose per una squadra come

la nostra.

Tradizionalmente il mercato di

gennaio a noi non ha portato

bene, almeno nelle ultime sta-

gioni professionistiche. Le scel-

lerate scelte di casa Cocif

(ammettiamolo, che ci vuole?

La politica del “pochi, maledet-

ti e subito” di Muratori ha

prodotto frutti amarissimi)

hanno portato a cessioni impor-

tanti, compensate da arrivi di

giocatori clamorosamente non

all‟altezza dei partenti. Non ci si

riferisce al fatto che non si do-

vesse vendere, quanto piuttosto

al fatto di farlo nei tempi dovu-

ti, vale a dire nel mercato esti-

vo, senza compromettere gli

equilibri di squadra e spuntan-

do contropartite più interessan-

ti. La società attuale sembre-

rebbe avere una visione diver-

sa, ma è anche vero che i nostri

dirigenti da subito hanno impo-

stato la loro gestione sui giovani

da valorizzare e rivendere per

tenere i conti a posto. Saranno

Amati e soci in grado di tratte-

nere tutti i giovani di belle spe-

ranze su cui si stanno appun-

tando le mire di squadre di cate-

goria superiore? Basteranno i

nuovi soci, pare prossimi

all‟ingresso definitivo in società,

ad evitare scelte dolorose? C‟è

fiducia nella società, ma va

detto anche che nessuno ha mai

affermato chiaramente che non

ci sarebbero state partenze.

D‟altra parte, c‟è anche chi, in

considerazione della posizione di

classifica, chiede rinforzi, per

tentare – direttamente o attra-

verso i playoff – la promozione.

A prescindere dal fatto che, con

la riforma alle porte, per il salto

di categoria sarebbe forse più

opportuno tenere i conti a posto

(dato che la possibilità di avere

già l‟anno prossimo la serie C

unica non è affatto da escludersi

e che per accedere ad essa sareb-

be importante salvarsi sul cam-

po ed essere a posto economica-

mente) resta ovvio comunque

che condurre un campionato di

vertice e provare a vincerlo

sarebbe nelle aspirazioni di

tutti. Però, se c‟è una cosa di cui

non abbiamo bisogno, è l‟arrivo

di un giocatore inutile, non

decisivo, “tanto per far nume-

ro”, che non servirebbe alla

squadra e potrebbe addirittura

mettere in crisi certi equilibri,

soprattutto se fosse un giocato-

re di nome e con pretese tecni-

che ed economiche.

Che fare? Forse, a conti fatti, la

cosa migliore sarebbe non tocca-

re nulla. Di arrivi non si sente il

bisogno, anche perché difficil-

mente sarebbero decisivi; quan-

to alle (eventuali) cessioni, me-

glio farle in estate, salvaguar-

dando la squadra e cercando di

spuntare “prezzi” migliori per

dei giocatori già valorizzati;

sperando che i ragazzi siano

abbastanza intelligenti da capi-

re che una soluzione del genere

sarebbe ottimale per la loro

maturazione e, soprattutto, che

i procuratori se ne stiano buo-

ni…

www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai

Mercato di gennaio: quale Rimini dovremo aspettarci?

Il forum RIMINI VAI !!

appoggia l’iniziativa

Juventus Stadium?Viva

il Romeo Neri!.............IX

1947/48: “L’Anno del

Campionato”..….…..VI

Mercato di gennaio:

quale Rimini dovremo

aspettarci? ……........I

Avanti Rimini, sotto con

il Cuneo!...................II

mal nosti punti

invici ui cor dri la

HERA!.................VIII

LegaPro2 2011-12........XII

„il soldatino‟ Vittori ancora in gol contro il Lecco

a Cuneo si brinda col

Barolo!.................. XI

Page 2: Rimini Vai! n°7

II

Dopo la vittoria interna

con il Renate il calendario

vede i biancorossi di scena

al Danilo Martelli di Man-

tova, stadio da sempre

avaro di soddisfazioni per i

nostri colori. Non sono

lontani i tempi in cui Rimi-

ni e Mantova duellavano

nelle posizioni di alta classi-

fica in serie B, sfiorando

addirittura la massima

serie: cambia il contesto,

cambiano i protagonisti ma

Mantova-Rimini rimane

una partita molto sentita

da entrambe le tifoserie. Gli

impegni ravvicinati impon-

gono i l turn-over, così

mister D‟Angelo getta nella

mischia Rosini, Deluigi e

Favero in luogo di Brighi

junior, Vittori ed Onescu.

Parte forte il Rimini, che

rischia di passare già al 7‟

con Spighi dopo una spizza-

ta di Gerbino ma la palla si

stampa sul palo a Bellodi

battuto. Poco dopo Scotti

vola all‟incrocio per togliere

dal sette un piazzato di

Franchi ed un minuto più

tardi i nostri sbloccano il

risultato con Valeriani,

bravo a sfruttare le indeci-

sioni della retroguardia

virgiliana. 0-1 al 17‟. I pa-

droni di casa accusano il

colpo, e così il Rimini può

controllare ed andare al

riposo in vantaggio. Ad

inizio ripresa il Mantova si

rende pericoloso con una

staffilata di Bersi dal limite, con la palla che sfiora il mon- tante alla destra di Scotti. I padroni di casa hanno le idee

Avanti Rimini, sotto con il Cuneo!

Mantova-Rimini. In alto, Scotti vola all‟incrocio. Qui sopra: Valeriani beffa Bellodi per il gol partita (foto: Saccani)

Page 3: Rimini Vai! n°7

III

Ivan

confuse, creano mischie, ma

con scarsi risultati. Si annota

solo un colpo di testa di No-

hman su corner al 24‟: Scotti

esce a vuoto, ma la palla si

spegne sul fondo. D‟Angelo si

copre passando alla difesa a

cinque, il Rimini potrebbe

colpire ancora in contropiede

ma alla fine un gol basta e a-

vanza per portare a casa

l‟ottavo risultato utile consecu-

tivo. Solo due giorni e i bianco-

rossi tornano in Lombardia per

il terzo turno infrasettimanale

della stagione, avversario di

turno la Pro Patria. La classifi-

ca deficitaria dei bustocchi non

deve trarre in inganno, perché i

lombardi hanno totalizzato

finora ben 17 punti e continua-

no a credere nella salvezza no-

nostante l‟handicap del -13 in

classifica. I ragazzi di D‟Angelo

ne sono consapevoli ma non

riescono a mettere in campo

quella cattiveria agonistica che

li ha contraddistinti finora, così

siamo costretti a raccontare di

una sonora sconfitta (3-0 il

finale). I padroni di casa si

portano in vantaggio già all‟11‟

con Giannone, che calcia indi-

sturbato dal limite dopo una

ribattuta della barriera sul

calcio da fermo di Bruccini; il

tiro non è un granchè, ma un

rimbalzo maligno mette fuori

causa Scotti. Al 20‟ Zanigni ha

sulla testa la palla del pari, ma

incredibilmente spedisce alto

seppur appostato dentro l‟area

piccola. Al 25‟ Deluigi sostitui-

sce l‟infortunato Palazzi (7

punti di sutura alla testa per il

jolly biancorosso) e poco dopo

Bruccini trafigge Scotti per il 2-

0 (33’). Prima dell’intervallo i

biancorossi potrebbero accor-

ciare le distanze, ma il tiro di

Zanigni al 38‟ termina a lato e

tre minuti dopo è il portiere di

casa Andreoletti a spazzare

l‟area sul tiro-cross insidioso di

Baldazzi. Nella ripresa i nostri

si portano con maggior convin-

zione nella metà

campo avversa-

r ia , seppur in

maniera confu-

sionaria. Al quar-

to d‟ora Andreo-

letti si allunga

per neutralizzare

una conclusione

di Buonocunto,

s u g l i s v i l u p pi

Valeriani reclama

il rigore quando

la sua girata è

murata col brac-

cio da Nossa: per

Z i v e l l i è s o l o

corner. Al 20‟

altra occasione

per Buonocunto

su cross di Spi-

ghi, palla alta.

Tre minuti dopo

s o n o i n v e c e i

bustocchi a chiu-

dere il match con

B r u c c i n i , c h e

appoggia in rete

l‟assist di Mora.

Zanigni potrebbe

riaprire la partita

al 25‟ ma il suo

colpo di testa sul

cross al bacio di Baldazzi è

troppo centrale per impensieri-

re il portiere di casa, che blocca

senza problemi. Poi si gioca

solo per onor di firma, coi no-

stri che chiudono il 10 per

l‟espulsione di Valeriani al 38‟.

Dopo otto risultati utili la serie

positiva dei biancorossi si fer-

ma dunque allo Speroni di Bu-

sto Arsizio, ma nel turno casa-

lingo contro il Lecco i nostri

hanno subito l‟occasione per

rifarsi. I blucelesti tornano al

Neri dopo quasi trent‟anni:

nonostante siano fanalino di

coda del girone, hanno battuto

il Santarcangelo ed annoverano

tra le loro fila gente di esperien-

za come Gatti, Temelin e Fall.

Formazione quasi obbligata

viste le numerose assenze, ma

partita mai in discussione. Già

al quinto Buonocunto potrebbe

sbloccare il risultato, ma il tiro

è debole e troppo centrale per

impensierire Aprea. Poi al 19‟ il

colpo di testa di Zanigni sfila

sul fondo a portiere battuto.

Prima dell‟intervallo, al 34‟, fa

il suo esordio tra i prof il baby

Barone al posto dell‟acciaccato

Rosini. Nonostante le tante

occasioni il Rimini non concre-

tizza, così nella ripresa conti-

nua ad attaccare a testa bassa.

Al quarto d‟ora un tiro non

irresistibile di Baldazzi viene

deviato dall‟ex Ischia: solo

l‟intervento di Conti sulla linea

evita un clamoroso autogol. Ma

il gol è nell‟aria ed arriva pun-

tuale al 22‟ per opera del solda-

tino Vittori: Aprea si salva sul

primo colpo di testa, ma deve

capitolare sul tap-in. Tre minu-

ti dopo Scotti si fa trovare

pronto sul piazzato di Rebec-

chi, mentre al 35‟ Andrea Bri-

ghi, spostato sulla fascia dopo

l‟ingresso di Barone, ha la palla

del 2-0 ma calcia alle stelle.

Cinque minuti dopo ci pensa

allora Barone a raddoppiare

con uno stacco perentorio su

corner di Baldazzi: partita in

archivio. Gli ospiti hanno un

ultimo sussulto con Fabbro, ma

Scotti si fa trovare pronto e

mantiene la porta inviolata. Al

fischio finale, che suggella la

quinta vittoria consecutiva tra

le mura amiche, solo applausi

per i nostri ragazzi. Ora sotto

con il Cuneo.

Avanti Rimini!

Pro Patria-Rimini (foto Or-Ma)

Page 4: Rimini Vai! n°7

IV

Rimini - Lecco, 20 novembre „11

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V

Rimini - Lecco, 20 novembre „11

Page 6: Rimini Vai! n°7

VI

Un posto di prim‟ordine

all‟interno dell‟album dei

ricordi spetta senza om-

bra di dubbio ai ragazzi

che nel lontano torneo

1947/48 “fecero

l‟impresa”, aggiudican-

dosi, primi nella storia

del club biancorosso, la

vittoria assoluta di un

campionato. Successo

tanto esaltante, quanto

platonico, reso purtrop-

po vano da vicende “di

palazzo” di cui trattere-

mo successivamente, che

cancellarono dagli alma-

nacchi quella che avreb-

be dovuto essere di fatto

la prima storica promo-

zione del Rimini tra i

cadetti e per la quale

invece si dovette atten-

dere ancora la bellezza di

ventotto anni sino al

fatidico maggio del ‟76.

Ma veniamo alla storia

di quella stagione, una

pagina “gloriosa” per i

nostri colori, forse scono-

sciuta ai più e assoluta-

mente degna di essere

ricordata. La Rimini che

in quegli anni usciva dal

secondo dopoguerra por-

tava ancora con sé, im-

pressi nel corpo e

nell‟anima, i segni e le

ferite di una drammatica

distruzione. Stringersi

attorno ad un progetto,

ad una idea di rinascita,

rappresentava un modo

per sentirsi vivi e per

sperare in un futuro mi-

gliore. Come per incanto,

la locale squadra di cal-

cio militante nella Serie

C-Centro (girone M) si

erse a fiero simbolo di

aggregazione. I risultati

del campo, contrassegna-

ti da storiche goleade

come il 4-3 a Forlì o il 4-

1 in casa in quel derby

infinito di Romagna

contro i bianconeri del

Cesena che durò con un

memorabile testa a testa

per tutto l‟arco della sta-

gione, diventarono le

gesta narrate da un gio-

vane Sergio Zavoli attra-

verso pioneristiche ra-

diocronache in presa di-

retta con tanto di spon-

sorizzazione offerta da

Dovesi con la sua

“cioccopanna” e diffuse

dalla Publiphono del

signor De Donato per

tutto il centro storico. Le

1947/48: “L’ANNO DEL CAMPIONATO”

Il sogno…l’impresa…la beffa Rif. Bibliografici:“La mia Rimini – 100 anni di sport”(AA.VV.- Consorzio Il libro nella città-1999)

IL PRIMO RIMINI CHE VINSE UN CAMPIONATO

In piedi da sinistra.: l‟all. CHIECCHI, PIANCASTELLI, MANTOVANI, BETTOLI, CICCHETTI, ZALATEU,

MASSARI,RAVAGLIA

Accosciati:

BALLARDINI, BRANDO, TRAMONTANA, BOMBARDIERI, CORNAZZANI

Page 7: Rimini Vai! n°7

VII

parole si facevano poesia

e i nomi dell‟undici bian-

corosso, come ebbe modo

di affermare in seguito lo

stesso Zavoli, si irradia-

vano nell‟etere come un

melodioso scioglilin-

gua…Cicchetti; Pinardi,

Bettoli; Bombardieri,

Mantovani, Ravaglia;

Ballardini, Brando, Tra-

montana, Zalateu, Mas-

sari.

Questi i protagonisti che

gli sportivi dell‟epoca,

riuniti a centinaia nelle

piazze, mandarono a

memoria e che ancor og-

gi - i più attempati -

scandiscono coi lucciconi

agli occhi, come ci è ca-

pitato di ascoltare non

senza emozione dalla

viva voce di alcuni di

essi. Era un Rimini quel-

lo allenato dal veronese

Chiecchi in cui faceva le

prime apparizioni Gior-

gio Ghezzi da Cesenati-

co, in seguito valoroso

portiere dell‟Inter e della

Nazionale, che si alter-

nava tra i pali con

l‟indimenticato enfant

du pays Carlo Cicchetti,

detto “e Cardinel”, ta-

lentuoso numero uno

della “Fossaccia”, e in

cui si destreggiavano a

ridosso dell‟area avver-

saria il magiaro Zalateu

e Lele Massari, altro ri-

minese D.O.C., autentico

mattatore sulla fascia

sinistra. Quella tiratissi-

ma stagione volle persi-

no riservare un finale

mozzafiato, in virtù

dell‟imprevisto rovescio

dei biancorossi in quel di

Perticara all‟ultima gior-

nata (1-0, rete di Celli),

ma venne provvidenzial-

mente raddrizzata dal

concomitante pari casa-

lingo imposto al Cesena

dalla Jesina, che lasciò

immutato il verdetto

della graduatoria. Un

match, quello di Pertica-

ra, di cui ancor oggi con

fierezza serbano ricordo i

vecchi sportivi del borgo

minerario dell‟Alta Val-

marecchia, combattuto

in quella che romantica-

mente veniva denomina-

ta “la fossa dei leoni”,

vale a dire il piccolo e

caldo campo da gioco

situato nella parte bassa

del paese, all‟ombra del-

lo storico Cantiere solfu-

reo. Dando un‟occhiata

al raggruppamento e alla

classifica finale del giro-

ne, oltre all‟elettrizzante

arrivo al fotofinish coi

rivali di sempre del Cese-

na sovrastati di un solo

punto, balzano agli occhi

le curiose presenze di

compagini del vicinato,

come la S.S. Sammaure-

se e il già citato A.C.

Perticara (che l‟anno

successivo assunse la

denominazione di A.C.

Minatori Perticara), en-

trambe retrocesse al ter-

mine di quel campionato

e poi ammesse alla nuo-

va Promozione Interre-

gionale, che in quegli

anni raggiunsero la loro

massima espressione a-

gonistica.

Arriviamo dunque

all‟inopinato epilogo di

quella decima edizione

del torneo di Serie C.

Facendo seguito alla de-

cisone maturata in seno

all‟Assemblea Federale

del luglio 1947, venne

portato a compimento

un radicale disegno di

riforma dell‟intera “terza

serie”, fortemente voluto

dal presidente federale

Ottorino Barassi, che a

quel momento compren-

deva, raggruppate nelle

tre leghe di Nord-Centro

-Sud una sterminata ple-

tora di 288 società. Tra-

dotto in sintesi: blocco

totale delle promozioni

per quell‟anno in serie B

(a sua volta riformata) e

ritorno nell‟anno succes-

sivo alla formula ipotiz-

zata originariamente

della C a quattro gironi,

con conseguente, ineso-

rabile sfoltimento dei

ranghi e scivolamento di

decine di compagini nel

costituendo campionato

di Promozione.

Per il Rimini dunque fu

di nuovo Serie C, lunga e

inesorabile, protrattasi

attraverso alterne vicen-

de sin quasi ai giorni no-

stri. Il sogno sportivo

accarezzato da una inte-

ra comunità non volò

più alto di quella effime-

ra, appassionante stagio-

ne che fece tornare il sor-

riso ad una città che sta-

va cercando di risorgere.

Stagione balzata agli

onori delle cronache del

tempo e da tramandare

ai posteri come “l‟Anno

del campionato”.

Old-Fan

Classifica finale stagione „47/„48

Page 8: Rimini Vai! n°7

VIII

ionato mal nosti punti invici ui cor dri la HERA!

“A zner meza seria

A las vurà purtè

via i nost burdel

chiè furt una ma-

sa!”

“ma Valeriani ui

cor dri e Chievo, ma

Onescu ui cor dri e

Bulogna” voce da

dietro “mal nosti

punti invici ui cor

dri la HERA!”.

È un purtòn molto

disteso e rilassato

quello di domenica

scorsa, prevale l'ot-

timismo e la sensa-

zione di avere tra le

mani un bel giocat-

tolino.

Stranamente tra

gli affezionati del

dopo partita il

refrain sul mercato

di gennaio ha un

effetto diverso ri-

spetto a quello che

si sente tra la mas-

sa dei tifosi nei bar

e in giro, alla sen-

sazione di timore in

vista di qualche

cessione eccellente

qua si nota la sod-

disfazione e l'orgo-

glio Riminese nel

vedere ragazzi ri-

minesi al centro di

trattative, vere o

presunte, che pos-

sono far mettere

radici al progetto

Rimini in corso.

La partita appena

terminata pare già

superata, si pensa

già alla trasferta

della domenica a

venire che si pre-

senta lunga, impor-

tante e difficile.

Anche la terna ar-

bitrale è accanto-

nata e si pensa ad

altro, si respira un

clima tranquillo.

Non fa il bene della

rubrica ma come

tifosi c'è solo da au-

gurarsi che questo

clima nel dopo gara

prosegua, normal-

mente il purtòn of-

fre il meglio di sé

quando le cose non

vanno esattamente

bene.

Forza Rimini dun-

que e alla prossima

puntata...

Drugo

Page 9: Rimini Vai! n°7

IX

Trovo che il Romeo Neri, così

com‟è, sia bellissimo. Mi sono

infine dovuto ricredere guar-

dando lo stadio nuovo della

Juventus, che tutti indicano

come rinnovato modello, e

che forse corrisponde anche al

sogno del nostro sindaco

Gnassi. Beninteso, il nuovo

stadio bianconero, al netto

dell‟acciaio e della sua tenuta

statica (un po‟ come il pala-

congressi di Rimini) è bello:

una struttura per il calcio,

senza pista di atletica, e

quant‟altro. Ma sono gli ac-

cessori a inquietare, è la filo-

sofia che ci sta dietro. In que-

sto stadio si possono prenota-

re delle stanze, addirittura ci

si può anche andare a man-

giare con la figa con vista sul

campo, e contorno di partita

di calcio. E‟ un luogo per

convention prestigiose, ci

sono anche delle sale riunioni,

per chi vuol fare il suo bel

figurone. Dalle curve, e que-

sto è il vanto, si vede benissi-

mo. Ogni posto, del resto, è

previsto a sedere, in ogni set-

tore dello stadio. Si parla già

di uno schermo dietro agli

schienali, per vedersi i re-

play… E‟ uno stadio così

bello, che penso che il Bor-

ghetti non vi abbia diritto di

accesso, figuriamoci il brulè.

Non so neppure se gli ospiti

siano previsti, anzi certo lo

sono, ma sono indesiderati

(anche i tesserati), perché lo

stadio lo si vuole concettual-

mente senza barriere, ma con

tifosi solo della squadra di

casa, possibilmente.

Il nuovo bellissimo stadio

della Juventus altro non è che

la realizzazione del catino

ideale per il tifoso da labora-

torio sociale che si vuole crea-

re . Quello che va solo in casa,

JUVENTUS STADIUM? VIVA IL ROMEO NERI!

Page 10: Rimini Vai! n°7

X

Ciro di Pers

quello che sta buonino sulla

sua sedia, quello che allo sta-

dio non beve, probabilmente

neanche fuma, non alza una

bandiera per non disturbare

quello che sta dietro, che

compra il gadget nei negozi

che si allineano lungo le diret-

trici di accesso settore per

settore. In questo stadio il

tifoso scala le gerarchie spen-

dendo di più, comprando il

posto migliore, il VIP ha un

salotto vista campo con cena

e servitore nella partita clou.

Molto bello, non è detto nean-

che che non vada bene: certo

non piace a me ma per molti

sarà come un sogno. Una cosa

però va detta. Questo impian-

to, concepito per la Signora,

che vanta in Italia un numero

di tifosi stimato in 12 milioni,

senza contare che la squadra è

praticamente un brand mon-

diale, ha solo 40 mila posti.

Quarantamila. L‟obiettivo è

certo quello di vederlo pieno

possibilmente sempre, e – in

ottica futura - solo di abbona-

ti tesserati clienti fidelizzati,

magari in modo tale che per

liberarsi un posto, occorre

aspettare che qualcuno

muoia, come nell‟amata In-

ghilterra. Il passo successivo,

sarà certo

adeguare i

prezzi alla

stessa

amata

Inghilter-

ra, ren-

dendoli

solo per

poche

tasche.

Ecco allo-

ra che si

giustifica

uno stadio

da 40 mila

posti per

la Juven-

tus, capa-

ce di con-

tenere lo

0,3% dei

suoi po-

tenziali e

possibil-

mente

facoltosi

tifosi.

Selezione

economi-

ca.

Uno sta-

dio natu-

ralmente

senza bar-

riere, la

grande

chimera degli stadi italiani, il

prototipo all‟inglese (o me-

glio, all‟Inghilterra che si

vuol vedere, non a quella che

realmente è, con problemi

annessi e connessi). Personal-

mente, l‟unico ricordo positi-

vo che ho degli stadi senza

barriere, è il calcio volante di

Cantona ad un tifoso del

Crystal Palace che lo offende-

va (un gesto che ben giustifi-

ca la sua successiva luminosa

carriera nel mondo dello spet-

tacolo). Ma quasi nessuno

conosce il retroscena

all‟inglese di questa vicenda,

avvenuta nel 1995. Il tifoso,

oltre che aver preso una bella

tacchettata in faccia, fu con-

dannato a sette giorni di car-

cere (dei quali ne scontò uno)

per aver offeso Cantona, al

quale toccò una lunga squali-

fica (mica la galera!). Questo

mi porta alla mente la recente

novità sulla tanto contestata

Tessera del Tifoso: il codice

etico. Già. Gli stadi per i tifosi

fedeli e fidelizzati, diventano

anche luoghi di educazione

popolare. E allora, ditemi, in

un futuro magari prossimo,

quando verrà il Bernacci di

turno, o quando darò del cor-

nuto (anche solo per antono-

masia) all‟arbitro di giornata,

cosa mi potrà succedere? Cosa

potrà succedere ai tifosi non

programmabili, a quelli che

sportivi non lo vogliono di-

ventare, che non torneranno

mai a casa ridendo dopo aver

perso un derby su un rigore

inventato dicendo: “ci rifare-

mo la prossima volta lo sport

è così anche l‟arbitro può

sbagliare?”.

Anthony Burgess sosteneva

che è preferibile un mondo di

violenza assunta scientemen-

te a un mondo programmato

per essere buono o inoffensi-

vo. E‟ chiaramente una esage-

razione, un paradosso per far

riflettere: bisogna poter sce-

gliere, andando incontro alle

conseguenze, ma bisogna

poter scegliere. Parafrasando

ironicamente, io dico che è

preferibile un vetusto e sco-

modo Romeo Neri dove vola-

no i cancheri, che uno stadio-

teatro buono e inoffensivo per

le famiglie del mulino bianco.

E allora alla Juve il suo super

stadio. Per noi lunga vita allo

scancherato Neri, col PUR-

TÒN e tutti i suoi personaggi

assolutamente meravigliosa-

mente orgogliosamente non

etici.

Page 11: Rimini Vai! n°7

XI

a Cuneo si brinda col Barolo! Finalmente si gode!...dal

punto di vista vinicolo

ovviamente, visto che la

nostra “giovane armata”

biancorossa è dall'inizio

dell'anno che ci regala

grandi soddisfazioni!

Oggi parliamo di Sua Mae-

stà il BAROLO, re indi-

scusso dei vini italiani e tra

i grandi del mondo. Nella

provincia di Cuneo viene

prodotto questo grandissi-

mo rosso, utilizzando uva

Nebbiolo al 100%. Come

recita il disciplinare di pro-

duzione l'invecchiamento

dev'essere di almeno 3 anni

a decorrere dal 1º gennaio

dell'anno successivo alla

vendemmia, di cui almeno

2 in botti di rovere o casta-

gno. Se invecchiato per un

periodo minimo di 5 anni,

cui almeno 2 in botti di

rovere o castagno, può

fregiarsi della dicitura Ri-

serva.

Il colore di questa meravi-

glia di vino (quando parlo

del Barolo mi lascio sempre

un po' prendere la mano..)

è rosso rubino con riflessi

granati, che tendono ad

avere la predominanza via

via che invecchia e il Baro-

lo DEVE invecchiare.

Bevuto giovane non è il

massimo: la durezza, so-

prattutto per i bevitori non

esperti, può risultare ecces-

siva, quasi sgradevole. Sia i

terreni che l'esposizione dei

vigneti nei singoli crù di

questa zona, tendono a

differenziare decisamente

tra di loro il gusto di questi

vini, magari prodotti da

aziende distanti pochissime

centinaia di metri. L'eterna

disputa tra i moderni

“zonisti” e i cultori della

tradizionale “difesa a uo-

mo” può essere applicata

alla querelle che, tra pro-

duttori, si è animata ri-

guardo i recipienti adatti

all'affinamento. I conteni-

tori utilizzati per l'invec-

chiamento, infatti,hanno

creato dispute feroci tra

“modernisti” e

“tradizionalisti” soprattut-

to nel momento in cui i

primi, sovvertendo regole

antiche, hanno cominciato

ad utilizzare le Barriques,

botti con capienza più pic-

cola del normale (225 lt.),

non proprio tipiche della

zona. Memorabile la singo-

lare protesta del grande

Bartolo Mascarello, una

leggenda della zona, che,

una quindicina di anni fa,

uscì in commercio con un

etichetta che recitava: “no

barrique, no Berlusco-

ni”...il buon Bartolo non

amava molto i nuovi

“costumi” italici evidente-

mente!

Ho grandi difficoltà nel

pensare ad un abbinamen-

to consono per questo

grande vino: la sua auste-

rità, la complessità degli

aromi terziari, la potenza

alcolica sono in grado di

"asfaltare" qualsiasi piatto

o ad appesantire troppo il

pasto… è decisamente un

vino da meditazione, da

bere al massimo con un

formaggio stagionato, ma-

gari una domenica pome-

riggio post-partita... una di

quelle dove la nebbia che

arriva dalla Est ti entra

nelle ossa!

Vogliamo invece abbinarlo

ad un giocatore biancoros-

so?

Personalmente lo accoste-

rei a “Mimì” Di Maio, uno

dei più grandi centrocam-

pisti, a mio avviso, che

abbiano mai calcato il pra-

to del Neri. Numero 10 dai

piedi sopraffini, quasi no-

biliari, di grandissima so-

stanza, un protagonista

della squadra che, nel cam-

pionato 1975-76, portò il

Rimini per la prima volta

in serie B. Insieme

all‟ormai riminese

d‟adozione Gianfranco Ro-

mano, costituiva il fulcro

di una squadra che per tre

quarti di campionato do-

minò in lungo e in largo la

penisola ( ..a Marzo erano

dieci i punti di distacco

sulla seconda… e le vitto-

rie valevano due!! ). Ma

forse TUTTO il Rimini di

Meucci era un grande Ba-

rolo!!

Salute a tutti!!

Forza Rimini

Oste

Per il nostro omino è tempo di rimettersi in viaggio, destinazione Cuneo!

Page 12: Rimini Vai! n°7

XII

Classifica - girone A

LegaPro2 - Stagione 2011/12

Prossimo turno - 27novembre 2011 ore 14.30: Borgo a Buggiano - Poggibonsi

Cuneo - Rimini

Giacomense - Renate

Lecco - Bellaria Igea M.

Montichiari - Mantova

Pro Patria - San Marino

Sambonifacese - Treviso

Santarcangelo - Savona

Virtus Entella - Casale

Valenzana - Alessandria

Quindicesima giornata - 20 novembre 2011: Bellaria Igea M. - Poggibonsi……………………..……..1-1

Borgo a Buggiano - Sambonifacese……………………...0-0

Casale - Cuneo……….….…………………………..…….0-1

Mantova - Valenzana……....……………………….……2-0

Renate - Montichiari.……...……………………..………3-0

Rimini - Lecco...………………….……………….………2-0

(22' st Vittori, 40' st Barone )

San Marino - Virtus Entella..………………………….…3-2

Savona - Pro Patria.……...………………………………1-2

Treviso - Santarcangelo..………………………………... 1-1

Alessandria - Giacomense…….………………..….……...2-1

Squadra Punti G V N S GF GS

Casale 32 15 10 2 3 22 11

Treviso 30 15 8 6 1 26 11

Cuneo 29 15 9 2 4 26 17

Rimini 29 15 9 2 4 19 14

San Marino 23 15 7 2 6 29 22

Santarcangelo 23 15 7 2 6 22 18

Renate 20 15 5 5 5 16 13

Virtus Entella 19 15 5 4 6 19 16

Poggibonsi 19 15 5 4 6 22 22

Montichiari 19 15 6 2 7 19 22

Giacomense 19 15 5 4 6 22 26

Sambonifacese 18 15 5 3 7 16 24

Alessandria 17 14 5 4 5 17 19

Mantova 17 15 4 5 6 15 21

Borgo a Buggiano 16 15 4 4 7 16 19

Bellaria Igea M. 16 15 4 4 7 13 23

Savona 15 14 5 4 5 16 15

Pro Patria 10 15 6 5 4 20 14

Valenzana 10 15 2 4 9 13 26

Lecco 9 15 1 6 8 11 26

G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti