Rimini Vai! n°7
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Transcript of Rimini Vai! n°7
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ANNO I numero 7 del 22 novembre 2011
* Editoriale
* Il punto
* La nostra storia
* É purtòn
* Massimi Sistemi
* I vini senza Tessera
* Risultati & Classifiche
SOMMARIO
Può sembrare prematuro,
prima ancora della fine del
mese di novembre, affronta-
re la questione del mercato
di gennaio. Nel calcio di oggi
però, dominato dai procura-
tori e soggetto alle valuta-
zioni di tipo economico più
che a quelle di tipo tecnico,
le chiacchiere di mercato
girano per tutto l‟anno e a
volte diventano particolar-
mente insistenti ed anche
fastidiose per una squadra come
la nostra.
Tradizionalmente il mercato di
gennaio a noi non ha portato
bene, almeno nelle ultime sta-
gioni professionistiche. Le scel-
lerate scelte di casa Cocif
(ammettiamolo, che ci vuole?
La politica del “pochi, maledet-
ti e subito” di Muratori ha
prodotto frutti amarissimi)
hanno portato a cessioni impor-
tanti, compensate da arrivi di
giocatori clamorosamente non
all‟altezza dei partenti. Non ci si
riferisce al fatto che non si do-
vesse vendere, quanto piuttosto
al fatto di farlo nei tempi dovu-
ti, vale a dire nel mercato esti-
vo, senza compromettere gli
equilibri di squadra e spuntan-
do contropartite più interessan-
ti. La società attuale sembre-
rebbe avere una visione diver-
sa, ma è anche vero che i nostri
dirigenti da subito hanno impo-
stato la loro gestione sui giovani
da valorizzare e rivendere per
tenere i conti a posto. Saranno
Amati e soci in grado di tratte-
nere tutti i giovani di belle spe-
ranze su cui si stanno appun-
tando le mire di squadre di cate-
goria superiore? Basteranno i
nuovi soci, pare prossimi
all‟ingresso definitivo in società,
ad evitare scelte dolorose? C‟è
fiducia nella società, ma va
detto anche che nessuno ha mai
affermato chiaramente che non
ci sarebbero state partenze.
D‟altra parte, c‟è anche chi, in
considerazione della posizione di
classifica, chiede rinforzi, per
tentare – direttamente o attra-
verso i playoff – la promozione.
A prescindere dal fatto che, con
la riforma alle porte, per il salto
di categoria sarebbe forse più
opportuno tenere i conti a posto
(dato che la possibilità di avere
già l‟anno prossimo la serie C
unica non è affatto da escludersi
e che per accedere ad essa sareb-
be importante salvarsi sul cam-
po ed essere a posto economica-
mente) resta ovvio comunque
che condurre un campionato di
vertice e provare a vincerlo
sarebbe nelle aspirazioni di
tutti. Però, se c‟è una cosa di cui
non abbiamo bisogno, è l‟arrivo
di un giocatore inutile, non
decisivo, “tanto per far nume-
ro”, che non servirebbe alla
squadra e potrebbe addirittura
mettere in crisi certi equilibri,
soprattutto se fosse un giocato-
re di nome e con pretese tecni-
che ed economiche.
Che fare? Forse, a conti fatti, la
cosa migliore sarebbe non tocca-
re nulla. Di arrivi non si sente il
bisogno, anche perché difficil-
mente sarebbero decisivi; quan-
to alle (eventuali) cessioni, me-
glio farle in estate, salvaguar-
dando la squadra e cercando di
spuntare “prezzi” migliori per
dei giocatori già valorizzati;
sperando che i ragazzi siano
abbastanza intelligenti da capi-
re che una soluzione del genere
sarebbe ottimale per la loro
maturazione e, soprattutto, che
i procuratori se ne stiano buo-
ni…
www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai
Mercato di gennaio: quale Rimini dovremo aspettarci?
Il forum RIMINI VAI !!
appoggia l’iniziativa
Juventus Stadium?Viva
il Romeo Neri!.............IX
1947/48: “L’Anno del
Campionato”..….…..VI
Mercato di gennaio:
quale Rimini dovremo
aspettarci? ……........I
Avanti Rimini, sotto con
il Cuneo!...................II
mal nosti punti
invici ui cor dri la
HERA!.................VIII
LegaPro2 2011-12........XII
„il soldatino‟ Vittori ancora in gol contro il Lecco
a Cuneo si brinda col
Barolo!.................. XI
II
Dopo la vittoria interna
con il Renate il calendario
vede i biancorossi di scena
al Danilo Martelli di Man-
tova, stadio da sempre
avaro di soddisfazioni per i
nostri colori. Non sono
lontani i tempi in cui Rimi-
ni e Mantova duellavano
nelle posizioni di alta classi-
fica in serie B, sfiorando
addirittura la massima
serie: cambia il contesto,
cambiano i protagonisti ma
Mantova-Rimini rimane
una partita molto sentita
da entrambe le tifoserie. Gli
impegni ravvicinati impon-
gono i l turn-over, così
mister D‟Angelo getta nella
mischia Rosini, Deluigi e
Favero in luogo di Brighi
junior, Vittori ed Onescu.
Parte forte il Rimini, che
rischia di passare già al 7‟
con Spighi dopo una spizza-
ta di Gerbino ma la palla si
stampa sul palo a Bellodi
battuto. Poco dopo Scotti
vola all‟incrocio per togliere
dal sette un piazzato di
Franchi ed un minuto più
tardi i nostri sbloccano il
risultato con Valeriani,
bravo a sfruttare le indeci-
sioni della retroguardia
virgiliana. 0-1 al 17‟. I pa-
droni di casa accusano il
colpo, e così il Rimini può
controllare ed andare al
riposo in vantaggio. Ad
inizio ripresa il Mantova si
rende pericoloso con una
staffilata di Bersi dal limite, con la palla che sfiora il mon- tante alla destra di Scotti. I padroni di casa hanno le idee
Avanti Rimini, sotto con il Cuneo!
Mantova-Rimini. In alto, Scotti vola all‟incrocio. Qui sopra: Valeriani beffa Bellodi per il gol partita (foto: Saccani)
III
Ivan
confuse, creano mischie, ma
con scarsi risultati. Si annota
solo un colpo di testa di No-
hman su corner al 24‟: Scotti
esce a vuoto, ma la palla si
spegne sul fondo. D‟Angelo si
copre passando alla difesa a
cinque, il Rimini potrebbe
colpire ancora in contropiede
ma alla fine un gol basta e a-
vanza per portare a casa
l‟ottavo risultato utile consecu-
tivo. Solo due giorni e i bianco-
rossi tornano in Lombardia per
il terzo turno infrasettimanale
della stagione, avversario di
turno la Pro Patria. La classifi-
ca deficitaria dei bustocchi non
deve trarre in inganno, perché i
lombardi hanno totalizzato
finora ben 17 punti e continua-
no a credere nella salvezza no-
nostante l‟handicap del -13 in
classifica. I ragazzi di D‟Angelo
ne sono consapevoli ma non
riescono a mettere in campo
quella cattiveria agonistica che
li ha contraddistinti finora, così
siamo costretti a raccontare di
una sonora sconfitta (3-0 il
finale). I padroni di casa si
portano in vantaggio già all‟11‟
con Giannone, che calcia indi-
sturbato dal limite dopo una
ribattuta della barriera sul
calcio da fermo di Bruccini; il
tiro non è un granchè, ma un
rimbalzo maligno mette fuori
causa Scotti. Al 20‟ Zanigni ha
sulla testa la palla del pari, ma
incredibilmente spedisce alto
seppur appostato dentro l‟area
piccola. Al 25‟ Deluigi sostitui-
sce l‟infortunato Palazzi (7
punti di sutura alla testa per il
jolly biancorosso) e poco dopo
Bruccini trafigge Scotti per il 2-
0 (33’). Prima dell’intervallo i
biancorossi potrebbero accor-
ciare le distanze, ma il tiro di
Zanigni al 38‟ termina a lato e
tre minuti dopo è il portiere di
casa Andreoletti a spazzare
l‟area sul tiro-cross insidioso di
Baldazzi. Nella ripresa i nostri
si portano con maggior convin-
zione nella metà
campo avversa-
r ia , seppur in
maniera confu-
sionaria. Al quar-
to d‟ora Andreo-
letti si allunga
per neutralizzare
una conclusione
di Buonocunto,
s u g l i s v i l u p pi
Valeriani reclama
il rigore quando
la sua girata è
murata col brac-
cio da Nossa: per
Z i v e l l i è s o l o
corner. Al 20‟
altra occasione
per Buonocunto
su cross di Spi-
ghi, palla alta.
Tre minuti dopo
s o n o i n v e c e i
bustocchi a chiu-
dere il match con
B r u c c i n i , c h e
appoggia in rete
l‟assist di Mora.
Zanigni potrebbe
riaprire la partita
al 25‟ ma il suo
colpo di testa sul
cross al bacio di Baldazzi è
troppo centrale per impensieri-
re il portiere di casa, che blocca
senza problemi. Poi si gioca
solo per onor di firma, coi no-
stri che chiudono il 10 per
l‟espulsione di Valeriani al 38‟.
Dopo otto risultati utili la serie
positiva dei biancorossi si fer-
ma dunque allo Speroni di Bu-
sto Arsizio, ma nel turno casa-
lingo contro il Lecco i nostri
hanno subito l‟occasione per
rifarsi. I blucelesti tornano al
Neri dopo quasi trent‟anni:
nonostante siano fanalino di
coda del girone, hanno battuto
il Santarcangelo ed annoverano
tra le loro fila gente di esperien-
za come Gatti, Temelin e Fall.
Formazione quasi obbligata
viste le numerose assenze, ma
partita mai in discussione. Già
al quinto Buonocunto potrebbe
sbloccare il risultato, ma il tiro
è debole e troppo centrale per
impensierire Aprea. Poi al 19‟ il
colpo di testa di Zanigni sfila
sul fondo a portiere battuto.
Prima dell‟intervallo, al 34‟, fa
il suo esordio tra i prof il baby
Barone al posto dell‟acciaccato
Rosini. Nonostante le tante
occasioni il Rimini non concre-
tizza, così nella ripresa conti-
nua ad attaccare a testa bassa.
Al quarto d‟ora un tiro non
irresistibile di Baldazzi viene
deviato dall‟ex Ischia: solo
l‟intervento di Conti sulla linea
evita un clamoroso autogol. Ma
il gol è nell‟aria ed arriva pun-
tuale al 22‟ per opera del solda-
tino Vittori: Aprea si salva sul
primo colpo di testa, ma deve
capitolare sul tap-in. Tre minu-
ti dopo Scotti si fa trovare
pronto sul piazzato di Rebec-
chi, mentre al 35‟ Andrea Bri-
ghi, spostato sulla fascia dopo
l‟ingresso di Barone, ha la palla
del 2-0 ma calcia alle stelle.
Cinque minuti dopo ci pensa
allora Barone a raddoppiare
con uno stacco perentorio su
corner di Baldazzi: partita in
archivio. Gli ospiti hanno un
ultimo sussulto con Fabbro, ma
Scotti si fa trovare pronto e
mantiene la porta inviolata. Al
fischio finale, che suggella la
quinta vittoria consecutiva tra
le mura amiche, solo applausi
per i nostri ragazzi. Ora sotto
con il Cuneo.
Avanti Rimini!
Pro Patria-Rimini (foto Or-Ma)
IV
Rimini - Lecco, 20 novembre „11
V
Rimini - Lecco, 20 novembre „11
VI
Un posto di prim‟ordine
all‟interno dell‟album dei
ricordi spetta senza om-
bra di dubbio ai ragazzi
che nel lontano torneo
1947/48 “fecero
l‟impresa”, aggiudican-
dosi, primi nella storia
del club biancorosso, la
vittoria assoluta di un
campionato. Successo
tanto esaltante, quanto
platonico, reso purtrop-
po vano da vicende “di
palazzo” di cui trattere-
mo successivamente, che
cancellarono dagli alma-
nacchi quella che avreb-
be dovuto essere di fatto
la prima storica promo-
zione del Rimini tra i
cadetti e per la quale
invece si dovette atten-
dere ancora la bellezza di
ventotto anni sino al
fatidico maggio del ‟76.
Ma veniamo alla storia
di quella stagione, una
pagina “gloriosa” per i
nostri colori, forse scono-
sciuta ai più e assoluta-
mente degna di essere
ricordata. La Rimini che
in quegli anni usciva dal
secondo dopoguerra por-
tava ancora con sé, im-
pressi nel corpo e
nell‟anima, i segni e le
ferite di una drammatica
distruzione. Stringersi
attorno ad un progetto,
ad una idea di rinascita,
rappresentava un modo
per sentirsi vivi e per
sperare in un futuro mi-
gliore. Come per incanto,
la locale squadra di cal-
cio militante nella Serie
C-Centro (girone M) si
erse a fiero simbolo di
aggregazione. I risultati
del campo, contrassegna-
ti da storiche goleade
come il 4-3 a Forlì o il 4-
1 in casa in quel derby
infinito di Romagna
contro i bianconeri del
Cesena che durò con un
memorabile testa a testa
per tutto l‟arco della sta-
gione, diventarono le
gesta narrate da un gio-
vane Sergio Zavoli attra-
verso pioneristiche ra-
diocronache in presa di-
retta con tanto di spon-
sorizzazione offerta da
Dovesi con la sua
“cioccopanna” e diffuse
dalla Publiphono del
signor De Donato per
tutto il centro storico. Le
1947/48: “L’ANNO DEL CAMPIONATO”
Il sogno…l’impresa…la beffa Rif. Bibliografici:“La mia Rimini – 100 anni di sport”(AA.VV.- Consorzio Il libro nella città-1999)
IL PRIMO RIMINI CHE VINSE UN CAMPIONATO
In piedi da sinistra.: l‟all. CHIECCHI, PIANCASTELLI, MANTOVANI, BETTOLI, CICCHETTI, ZALATEU,
MASSARI,RAVAGLIA
Accosciati:
BALLARDINI, BRANDO, TRAMONTANA, BOMBARDIERI, CORNAZZANI
VII
parole si facevano poesia
e i nomi dell‟undici bian-
corosso, come ebbe modo
di affermare in seguito lo
stesso Zavoli, si irradia-
vano nell‟etere come un
melodioso scioglilin-
gua…Cicchetti; Pinardi,
Bettoli; Bombardieri,
Mantovani, Ravaglia;
Ballardini, Brando, Tra-
montana, Zalateu, Mas-
sari.
Questi i protagonisti che
gli sportivi dell‟epoca,
riuniti a centinaia nelle
piazze, mandarono a
memoria e che ancor og-
gi - i più attempati -
scandiscono coi lucciconi
agli occhi, come ci è ca-
pitato di ascoltare non
senza emozione dalla
viva voce di alcuni di
essi. Era un Rimini quel-
lo allenato dal veronese
Chiecchi in cui faceva le
prime apparizioni Gior-
gio Ghezzi da Cesenati-
co, in seguito valoroso
portiere dell‟Inter e della
Nazionale, che si alter-
nava tra i pali con
l‟indimenticato enfant
du pays Carlo Cicchetti,
detto “e Cardinel”, ta-
lentuoso numero uno
della “Fossaccia”, e in
cui si destreggiavano a
ridosso dell‟area avver-
saria il magiaro Zalateu
e Lele Massari, altro ri-
minese D.O.C., autentico
mattatore sulla fascia
sinistra. Quella tiratissi-
ma stagione volle persi-
no riservare un finale
mozzafiato, in virtù
dell‟imprevisto rovescio
dei biancorossi in quel di
Perticara all‟ultima gior-
nata (1-0, rete di Celli),
ma venne provvidenzial-
mente raddrizzata dal
concomitante pari casa-
lingo imposto al Cesena
dalla Jesina, che lasciò
immutato il verdetto
della graduatoria. Un
match, quello di Pertica-
ra, di cui ancor oggi con
fierezza serbano ricordo i
vecchi sportivi del borgo
minerario dell‟Alta Val-
marecchia, combattuto
in quella che romantica-
mente veniva denomina-
ta “la fossa dei leoni”,
vale a dire il piccolo e
caldo campo da gioco
situato nella parte bassa
del paese, all‟ombra del-
lo storico Cantiere solfu-
reo. Dando un‟occhiata
al raggruppamento e alla
classifica finale del giro-
ne, oltre all‟elettrizzante
arrivo al fotofinish coi
rivali di sempre del Cese-
na sovrastati di un solo
punto, balzano agli occhi
le curiose presenze di
compagini del vicinato,
come la S.S. Sammaure-
se e il già citato A.C.
Perticara (che l‟anno
successivo assunse la
denominazione di A.C.
Minatori Perticara), en-
trambe retrocesse al ter-
mine di quel campionato
e poi ammesse alla nuo-
va Promozione Interre-
gionale, che in quegli
anni raggiunsero la loro
massima espressione a-
gonistica.
Arriviamo dunque
all‟inopinato epilogo di
quella decima edizione
del torneo di Serie C.
Facendo seguito alla de-
cisone maturata in seno
all‟Assemblea Federale
del luglio 1947, venne
portato a compimento
un radicale disegno di
riforma dell‟intera “terza
serie”, fortemente voluto
dal presidente federale
Ottorino Barassi, che a
quel momento compren-
deva, raggruppate nelle
tre leghe di Nord-Centro
-Sud una sterminata ple-
tora di 288 società. Tra-
dotto in sintesi: blocco
totale delle promozioni
per quell‟anno in serie B
(a sua volta riformata) e
ritorno nell‟anno succes-
sivo alla formula ipotiz-
zata originariamente
della C a quattro gironi,
con conseguente, ineso-
rabile sfoltimento dei
ranghi e scivolamento di
decine di compagini nel
costituendo campionato
di Promozione.
Per il Rimini dunque fu
di nuovo Serie C, lunga e
inesorabile, protrattasi
attraverso alterne vicen-
de sin quasi ai giorni no-
stri. Il sogno sportivo
accarezzato da una inte-
ra comunità non volò
più alto di quella effime-
ra, appassionante stagio-
ne che fece tornare il sor-
riso ad una città che sta-
va cercando di risorgere.
Stagione balzata agli
onori delle cronache del
tempo e da tramandare
ai posteri come “l‟Anno
del campionato”.
Old-Fan
Classifica finale stagione „47/„48
VIII
ionato mal nosti punti invici ui cor dri la HERA!
“A zner meza seria
A las vurà purtè
via i nost burdel
chiè furt una ma-
sa!”
“ma Valeriani ui
cor dri e Chievo, ma
Onescu ui cor dri e
Bulogna” voce da
dietro “mal nosti
punti invici ui cor
dri la HERA!”.
È un purtòn molto
disteso e rilassato
quello di domenica
scorsa, prevale l'ot-
timismo e la sensa-
zione di avere tra le
mani un bel giocat-
tolino.
Stranamente tra
gli affezionati del
dopo partita il
refrain sul mercato
di gennaio ha un
effetto diverso ri-
spetto a quello che
si sente tra la mas-
sa dei tifosi nei bar
e in giro, alla sen-
sazione di timore in
vista di qualche
cessione eccellente
qua si nota la sod-
disfazione e l'orgo-
glio Riminese nel
vedere ragazzi ri-
minesi al centro di
trattative, vere o
presunte, che pos-
sono far mettere
radici al progetto
Rimini in corso.
La partita appena
terminata pare già
superata, si pensa
già alla trasferta
della domenica a
venire che si pre-
senta lunga, impor-
tante e difficile.
Anche la terna ar-
bitrale è accanto-
nata e si pensa ad
altro, si respira un
clima tranquillo.
Non fa il bene della
rubrica ma come
tifosi c'è solo da au-
gurarsi che questo
clima nel dopo gara
prosegua, normal-
mente il purtòn of-
fre il meglio di sé
quando le cose non
vanno esattamente
bene.
Forza Rimini dun-
que e alla prossima
puntata...
Drugo
IX
Trovo che il Romeo Neri, così
com‟è, sia bellissimo. Mi sono
infine dovuto ricredere guar-
dando lo stadio nuovo della
Juventus, che tutti indicano
come rinnovato modello, e
che forse corrisponde anche al
sogno del nostro sindaco
Gnassi. Beninteso, il nuovo
stadio bianconero, al netto
dell‟acciaio e della sua tenuta
statica (un po‟ come il pala-
congressi di Rimini) è bello:
una struttura per il calcio,
senza pista di atletica, e
quant‟altro. Ma sono gli ac-
cessori a inquietare, è la filo-
sofia che ci sta dietro. In que-
sto stadio si possono prenota-
re delle stanze, addirittura ci
si può anche andare a man-
giare con la figa con vista sul
campo, e contorno di partita
di calcio. E‟ un luogo per
convention prestigiose, ci
sono anche delle sale riunioni,
per chi vuol fare il suo bel
figurone. Dalle curve, e que-
sto è il vanto, si vede benissi-
mo. Ogni posto, del resto, è
previsto a sedere, in ogni set-
tore dello stadio. Si parla già
di uno schermo dietro agli
schienali, per vedersi i re-
play… E‟ uno stadio così
bello, che penso che il Bor-
ghetti non vi abbia diritto di
accesso, figuriamoci il brulè.
Non so neppure se gli ospiti
siano previsti, anzi certo lo
sono, ma sono indesiderati
(anche i tesserati), perché lo
stadio lo si vuole concettual-
mente senza barriere, ma con
tifosi solo della squadra di
casa, possibilmente.
Il nuovo bellissimo stadio
della Juventus altro non è che
la realizzazione del catino
ideale per il tifoso da labora-
torio sociale che si vuole crea-
re . Quello che va solo in casa,
JUVENTUS STADIUM? VIVA IL ROMEO NERI!
X
Ciro di Pers
quello che sta buonino sulla
sua sedia, quello che allo sta-
dio non beve, probabilmente
neanche fuma, non alza una
bandiera per non disturbare
quello che sta dietro, che
compra il gadget nei negozi
che si allineano lungo le diret-
trici di accesso settore per
settore. In questo stadio il
tifoso scala le gerarchie spen-
dendo di più, comprando il
posto migliore, il VIP ha un
salotto vista campo con cena
e servitore nella partita clou.
Molto bello, non è detto nean-
che che non vada bene: certo
non piace a me ma per molti
sarà come un sogno. Una cosa
però va detta. Questo impian-
to, concepito per la Signora,
che vanta in Italia un numero
di tifosi stimato in 12 milioni,
senza contare che la squadra è
praticamente un brand mon-
diale, ha solo 40 mila posti.
Quarantamila. L‟obiettivo è
certo quello di vederlo pieno
possibilmente sempre, e – in
ottica futura - solo di abbona-
ti tesserati clienti fidelizzati,
magari in modo tale che per
liberarsi un posto, occorre
aspettare che qualcuno
muoia, come nell‟amata In-
ghilterra. Il passo successivo,
sarà certo
adeguare i
prezzi alla
stessa
amata
Inghilter-
ra, ren-
dendoli
solo per
poche
tasche.
Ecco allo-
ra che si
giustifica
uno stadio
da 40 mila
posti per
la Juven-
tus, capa-
ce di con-
tenere lo
0,3% dei
suoi po-
tenziali e
possibil-
mente
facoltosi
tifosi.
Selezione
economi-
ca.
Uno sta-
dio natu-
ralmente
senza bar-
riere, la
grande
chimera degli stadi italiani, il
prototipo all‟inglese (o me-
glio, all‟Inghilterra che si
vuol vedere, non a quella che
realmente è, con problemi
annessi e connessi). Personal-
mente, l‟unico ricordo positi-
vo che ho degli stadi senza
barriere, è il calcio volante di
Cantona ad un tifoso del
Crystal Palace che lo offende-
va (un gesto che ben giustifi-
ca la sua successiva luminosa
carriera nel mondo dello spet-
tacolo). Ma quasi nessuno
conosce il retroscena
all‟inglese di questa vicenda,
avvenuta nel 1995. Il tifoso,
oltre che aver preso una bella
tacchettata in faccia, fu con-
dannato a sette giorni di car-
cere (dei quali ne scontò uno)
per aver offeso Cantona, al
quale toccò una lunga squali-
fica (mica la galera!). Questo
mi porta alla mente la recente
novità sulla tanto contestata
Tessera del Tifoso: il codice
etico. Già. Gli stadi per i tifosi
fedeli e fidelizzati, diventano
anche luoghi di educazione
popolare. E allora, ditemi, in
un futuro magari prossimo,
quando verrà il Bernacci di
turno, o quando darò del cor-
nuto (anche solo per antono-
masia) all‟arbitro di giornata,
cosa mi potrà succedere? Cosa
potrà succedere ai tifosi non
programmabili, a quelli che
sportivi non lo vogliono di-
ventare, che non torneranno
mai a casa ridendo dopo aver
perso un derby su un rigore
inventato dicendo: “ci rifare-
mo la prossima volta lo sport
è così anche l‟arbitro può
sbagliare?”.
Anthony Burgess sosteneva
che è preferibile un mondo di
violenza assunta scientemen-
te a un mondo programmato
per essere buono o inoffensi-
vo. E‟ chiaramente una esage-
razione, un paradosso per far
riflettere: bisogna poter sce-
gliere, andando incontro alle
conseguenze, ma bisogna
poter scegliere. Parafrasando
ironicamente, io dico che è
preferibile un vetusto e sco-
modo Romeo Neri dove vola-
no i cancheri, che uno stadio-
teatro buono e inoffensivo per
le famiglie del mulino bianco.
E allora alla Juve il suo super
stadio. Per noi lunga vita allo
scancherato Neri, col PUR-
TÒN e tutti i suoi personaggi
assolutamente meravigliosa-
mente orgogliosamente non
etici.
XI
a Cuneo si brinda col Barolo! Finalmente si gode!...dal
punto di vista vinicolo
ovviamente, visto che la
nostra “giovane armata”
biancorossa è dall'inizio
dell'anno che ci regala
grandi soddisfazioni!
Oggi parliamo di Sua Mae-
stà il BAROLO, re indi-
scusso dei vini italiani e tra
i grandi del mondo. Nella
provincia di Cuneo viene
prodotto questo grandissi-
mo rosso, utilizzando uva
Nebbiolo al 100%. Come
recita il disciplinare di pro-
duzione l'invecchiamento
dev'essere di almeno 3 anni
a decorrere dal 1º gennaio
dell'anno successivo alla
vendemmia, di cui almeno
2 in botti di rovere o casta-
gno. Se invecchiato per un
periodo minimo di 5 anni,
cui almeno 2 in botti di
rovere o castagno, può
fregiarsi della dicitura Ri-
serva.
Il colore di questa meravi-
glia di vino (quando parlo
del Barolo mi lascio sempre
un po' prendere la mano..)
è rosso rubino con riflessi
granati, che tendono ad
avere la predominanza via
via che invecchia e il Baro-
lo DEVE invecchiare.
Bevuto giovane non è il
massimo: la durezza, so-
prattutto per i bevitori non
esperti, può risultare ecces-
siva, quasi sgradevole. Sia i
terreni che l'esposizione dei
vigneti nei singoli crù di
questa zona, tendono a
differenziare decisamente
tra di loro il gusto di questi
vini, magari prodotti da
aziende distanti pochissime
centinaia di metri. L'eterna
disputa tra i moderni
“zonisti” e i cultori della
tradizionale “difesa a uo-
mo” può essere applicata
alla querelle che, tra pro-
duttori, si è animata ri-
guardo i recipienti adatti
all'affinamento. I conteni-
tori utilizzati per l'invec-
chiamento, infatti,hanno
creato dispute feroci tra
“modernisti” e
“tradizionalisti” soprattut-
to nel momento in cui i
primi, sovvertendo regole
antiche, hanno cominciato
ad utilizzare le Barriques,
botti con capienza più pic-
cola del normale (225 lt.),
non proprio tipiche della
zona. Memorabile la singo-
lare protesta del grande
Bartolo Mascarello, una
leggenda della zona, che,
una quindicina di anni fa,
uscì in commercio con un
etichetta che recitava: “no
barrique, no Berlusco-
ni”...il buon Bartolo non
amava molto i nuovi
“costumi” italici evidente-
mente!
Ho grandi difficoltà nel
pensare ad un abbinamen-
to consono per questo
grande vino: la sua auste-
rità, la complessità degli
aromi terziari, la potenza
alcolica sono in grado di
"asfaltare" qualsiasi piatto
o ad appesantire troppo il
pasto… è decisamente un
vino da meditazione, da
bere al massimo con un
formaggio stagionato, ma-
gari una domenica pome-
riggio post-partita... una di
quelle dove la nebbia che
arriva dalla Est ti entra
nelle ossa!
Vogliamo invece abbinarlo
ad un giocatore biancoros-
so?
Personalmente lo accoste-
rei a “Mimì” Di Maio, uno
dei più grandi centrocam-
pisti, a mio avviso, che
abbiano mai calcato il pra-
to del Neri. Numero 10 dai
piedi sopraffini, quasi no-
biliari, di grandissima so-
stanza, un protagonista
della squadra che, nel cam-
pionato 1975-76, portò il
Rimini per la prima volta
in serie B. Insieme
all‟ormai riminese
d‟adozione Gianfranco Ro-
mano, costituiva il fulcro
di una squadra che per tre
quarti di campionato do-
minò in lungo e in largo la
penisola ( ..a Marzo erano
dieci i punti di distacco
sulla seconda… e le vitto-
rie valevano due!! ). Ma
forse TUTTO il Rimini di
Meucci era un grande Ba-
rolo!!
Salute a tutti!!
Forza Rimini
Oste
Per il nostro omino è tempo di rimettersi in viaggio, destinazione Cuneo!
XII
Classifica - girone A
LegaPro2 - Stagione 2011/12
Prossimo turno - 27novembre 2011 ore 14.30: Borgo a Buggiano - Poggibonsi
Cuneo - Rimini
Giacomense - Renate
Lecco - Bellaria Igea M.
Montichiari - Mantova
Pro Patria - San Marino
Sambonifacese - Treviso
Santarcangelo - Savona
Virtus Entella - Casale
Valenzana - Alessandria
Quindicesima giornata - 20 novembre 2011: Bellaria Igea M. - Poggibonsi……………………..……..1-1
Borgo a Buggiano - Sambonifacese……………………...0-0
Casale - Cuneo……….….…………………………..…….0-1
Mantova - Valenzana……....……………………….……2-0
Renate - Montichiari.……...……………………..………3-0
Rimini - Lecco...………………….……………….………2-0
(22' st Vittori, 40' st Barone )
San Marino - Virtus Entella..………………………….…3-2
Savona - Pro Patria.……...………………………………1-2
Treviso - Santarcangelo..………………………………... 1-1
Alessandria - Giacomense…….………………..….……...2-1
Squadra Punti G V N S GF GS
Casale 32 15 10 2 3 22 11
Treviso 30 15 8 6 1 26 11
Cuneo 29 15 9 2 4 26 17
Rimini 29 15 9 2 4 19 14
San Marino 23 15 7 2 6 29 22
Santarcangelo 23 15 7 2 6 22 18
Renate 20 15 5 5 5 16 13
Virtus Entella 19 15 5 4 6 19 16
Poggibonsi 19 15 5 4 6 22 22
Montichiari 19 15 6 2 7 19 22
Giacomense 19 15 5 4 6 22 26
Sambonifacese 18 15 5 3 7 16 24
Alessandria 17 14 5 4 5 17 19
Mantova 17 15 4 5 6 15 21
Borgo a Buggiano 16 15 4 4 7 16 19
Bellaria Igea M. 16 15 4 4 7 13 23
Savona 15 14 5 4 5 16 15
Pro Patria 10 15 6 5 4 20 14
Valenzana 10 15 2 4 9 13 26
Lecco 9 15 1 6 8 11 26
G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti