Rimini Vai! n°8

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Prof ANNO I numero 8 del 6 dicembre 2011 * Editoriale * Il punto * La nostra storia * Amici del Rimini Calcio * I vini senza Tessera * Risultati & Classifiche SOMMARIO Lunedì 5 di- cembre 2011, in una nota trasmissione televisiva in onda su un‟emittente locale, è stato presentato il calendario realizzato dal club “Sarti”, appuntamento ormai tradizionale e dallo scopo benefico. Il tema scel- to è stato, in modo quasi ovvio, quello del centenario, celebrato anche con la pub- blicazione di quella che do- vrebbe essere la prima foto, datata 1912, della squadra di calcio della Unione Spor- tiva Libertas Rimini: la prima denominazione della società che poi avrebbe mu- tato nome in Rimini Calcio. Un giornalista ospite della trasmissione ha preso spun- to dalla cosa per portare l‟attenzione su un fatto che a tutti noi tifosi sembra ovvio, ma che evidentemen- te non è tale per tutti: il 1912 sarà l’anno del cente- nario della nostra squadra, insistendo da parte sua (e giustamente) sul fatto che questa è la scelta dei tifosi. Ora, dato che uno dei moti- vi che ci hanno spinto a pubblicare “Rimini Vai!” è, come recita la testata, essere una voce dei tifosi in merito a “attualità, storie, passione biancorossa nell‟anno del centenario”, e dato che pro- prio gli articoli sulle que- stioni della storia biancoros- sa sono un nostro vanto, è inevitabile esprimere le no- stre considerazioni in meri- to. Considerazioni, peraltro, semplicissime: dove sta la questione? Ne esiste forse una? Il centenario è solo nel cuore dei tifosi, ed è persino superfluo citare tutte le vi- cende storiche ed i dati (che pure ci sono e che magari avremo cura di pubblicare e discutere) che supportano tale scelta. Quegli undici giovani riminesi vestiti con una tenuta bizzarra ma che già difendevano il nome di Rimini ed i colori biancoros- si sono, a tutti gli effetti, i trisnonni virtuali dei ragaz- zi che scendono in campo oggi sul prato del Neri. Così è nel sentire dei tifosi, l‟unica cosa che conti. La città che frequenta lo stadio non ha avuto dubbi lo scor- so anno, di fronte a due i- dentiche maglie a scacchi biancorossi, a distinguere tra quella vera e quella “tarocca”, tra la continuità storica e la mistificazione. Con buona pace degli avvo- cati che difendono gli inte- ressi della Cocif (a proposi- to: ma la soluzione di conti- nuità, sul piano strettamen- te legale-burocratico, non era già avvenuta allora, quando ci furono il fallimen- to ed il cambio di nome?) e dei giornalisti voltagabba- na, che oggi glissano sulla questione ma che lo scorso anno negavano ogni conti- nuità tra il nostro Rimini (anzi, aciriminimillenove- centododici: ricordate?) e quello storico. Il centenario di una squadra di calcio sta nei sentimenti della gente, e non (eventualmente) nelle carte legali. Così è, e ogni altro commento è superfluo. www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai Il Centenario Il forum RIMINI VAI !! appoggia l’iniziativa II° incontro Coordina- mento Azionariato Popo- lare Italia…….............. IX “Fischia l’arbitro e infuria la bufer a…”..VII Il Centenario.…........I Con la Giacomense per il riscatto...................II LegaPro2 2011 - 12.......... XI Cambia la società, non cambia la realtà… RIMINI SIAMO NOI!! a Portomaggiore per brindare col Fortana !......X

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ottavo numero di Rimini Vai!

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Page 1: Rimini Vai! n°8

Prof

ANNO I numero 8 del 6 dicembre 2011

* Editoriale

* Il punto

* La nostra storia

* Amici del Rimini Calcio

* I vini senza Tessera

* Risultati & Classifiche

SOMMARIO

Lunedì 5 di-

cembre 2011,

in una nota

trasmissione

televisiva in

onda su

un‟emittente

locale, è stato

presentato il

calendario

realizzato dal

club “Sarti”,

appuntamento

ormai tradizionale e dallo

scopo benefico. Il tema scel-

to è stato, in modo quasi

ovvio, quello del centenario,

celebrato anche con la pub-

blicazione di quella che do-

vrebbe essere la prima foto,

datata 1912, della squadra

di calcio della Unione Spor-

tiva Libertas Rimini: la

prima denominazione della

società che poi avrebbe mu-

tato nome in Rimini Calcio.

Un giornalista ospite della

trasmissione ha preso spun-

to dalla cosa per portare

l‟attenzione su un fatto che

a tutti noi tifosi sembra

ovvio, ma che evidentemen-

te non è tale per tutti: il

1912 sarà l’anno del cente-

nario della nostra squadra,

insistendo da parte sua (e

giustamente) sul fatto che

questa è la scelta dei tifosi.

Ora, dato che uno dei moti-

vi che ci hanno spinto a

pubblicare “Rimini Vai!” è,

come recita la testata, essere

una voce dei tifosi in merito

a “attualità, storie, passione

biancorossa nell‟anno del

centenario”, e dato che pro-

prio gli articoli sulle que-

stioni della storia biancoros-

sa sono un nostro vanto, è

inevitabile esprimere le no-

stre considerazioni in meri-

to.

Considerazioni, peraltro,

semplicissime: dove sta la

questione? Ne esiste forse

una? Il centenario è solo nel

cuore dei tifosi, ed è persino

superfluo citare tutte le vi-

cende storiche ed i dati (che

pure ci sono e che magari

avremo cura di pubblicare e

discutere) che supportano

tale scelta. Quegli undici

giovani riminesi vestiti con

una tenuta bizzarra ma che

già difendevano il nome di

Rimini ed i colori biancoros-

si sono, a tutti gli effetti, i

trisnonni virtuali dei ragaz-

zi che scendono in campo

oggi sul prato del Neri. Così

è nel sentire dei tifosi,

l‟unica cosa che conti. La

città che frequenta lo stadio

non ha avuto dubbi lo scor-

so anno, di fronte a due i-

dentiche maglie a scacchi

biancorossi, a distinguere

tra quella vera e quella

“tarocca”, tra la continuità

storica e la mistificazione.

Con buona pace degli avvo-

cati che difendono gli inte-

ressi della Cocif (a proposi-

to: ma la soluzione di conti-

nuità, sul piano strettamen-

te legale-burocratico, non

era già avvenuta allora,

quando ci furono il fallimen-

to ed il cambio di nome?) e

dei giornalisti voltagabba-

na, che oggi glissano sulla

questione ma che lo scorso

anno negavano ogni conti-

nuità tra il nostro Rimini

(anzi, aciriminimillenove-

centododici: ricordate?) e

quello storico.

Il centenario di una squadra

di calcio sta nei sentimenti

della gente, e non

(eventualmente) nelle carte

legali. Così è, e ogni altro

commento è superfluo.

www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai

Il Centenario

Il forum RIMINI VAI !!

appoggia l’iniziativa

II° incontro Coordina-

mento Azionariato Popo-

lare Italia……..............IX

“Fischia l’arbitro e

infuria la bufera…”..VII

Il Centenario.…........I

Con la Giacomense per

il riscatto...................II

LegaPro2 2011-12..........XI

Cambia la società, non cambia la realtà… RIMINI SIAMO NOI!!

a Portomaggiore per

brindare col Fortana!......X

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II

Dopo aver rialzato la testa

con la vittoria interna con-

tro il Lecco, per i nostri

burdèl è ora di pensare al

Cuneo. La squadra di Ezio

Rossi è un vero schiaccia-

sassi tra le mura amiche,

prova ne sia il fatto che al

„Fratelli Paschiero‟ non

perde dal 28 febbraio 2010.

I campioni d‟Italia del

Campionato Dilettanti sono

inoltre reduci dalla vittoria

esterna sul campo del Casa-

le capolista, per cui hanno il

morale a mille e vogliono

sfruttare il turno casalingo

per consolidare il terzo

posto in classifica. Dal can-

to suo il Rimini non è certo

disposto a fare da vittima

sacrificale, quindi ci sono

tutte le premesse per un big

-match spettacolare. Un

mal di schiena costringe

Cardinale a dare forfait

all‟ultimo minuto: oltre al

guerriero di Ariano Irpino,

D‟Angelo deve rinunciare

ancora a Rosini ed ai lungo-

degenti Gasperoni e Deluigi

ma recupera Valeriani,

Palazzi e Gerbino Polo. Tra

le fila dei piemontesi si

annotano le defezioni di

Varricchio, non ancora al

top della condizione, e di capi-

tan Longhi, geometra e faro

del centrocampo cuneese. Par-

te forte il Rimini, che già al

settimo potrebbe passare con

Gerbino – ben assistito da

Spighi – ma la sua volée man-

ca di precisione. Al 31‟ lo stes-

so Spighi impegna ancora il

portiere di casa Pascarella,

bravo a trovare il tempo giusto

per l‟uscita. Un minuto dopo

né Valeriani né Gerbino riesco-

no a deviare in rete un traver-

sone basso di Vittori, ma

l‟azione viene vanificata dal

guardialinee per fuorigioco.

Prima dell‟intervallo (39‟) il

Cuneo trova il vantaggio con

l‟ex Toro e Fiorentina Fantini,

che insacca di testa dopo una

ribattuta di Scotti su conclu-

sione ravvicinata di Cristini.

Tutto vano, il gioco era già

Con la Giacomense per il riscatto

Cuneo - Rimini. In alto, Fantini segna ma è offside. Qui sopra: Zanigni segna il gol partita al 90’ (foto: cuneocalcio.it)

Page 3: Rimini Vai! n°8

III

Ivan

fermo. Nella ripresa i padroni

di casa si fanno più intrapren-

denti. Al 18' la rasoiata di

Garavelli percorre tutto lo

specchio dell'area senza trova-

re deviazioni, poi è Fantini ad

avere due buone occasioni per

portare in vantaggio i suoi: al

27’ calcia alto un cross al bacio

di Cristini mentre quattro

minuti più tardi il suo colpo di

testa è fuori bersaglio. In mez-

zo (28‟) si fa vedere il Rimini

con una conclusione a giro di

Baldazzi, che sibila a lato. Al

37’ Passerò sfiora il gol con un

gran sinistro dal limite, mentre

al 40‟ i piemontesi reclamano

un rigore per un contrasto in

area riminese tra Palazzi e

Donida: per Fanton è solo

simulazione. Nel momento di

maggior pressione dei padroni

di casa, sono i nostri a passare:

è il 45‟ quando Zanigni, entra-

to da poco, incorna in rete un

corner battuto magistralmente

da Buonocunto. Dopo Treviso,

un a l tro go l pesante per

l‟ariete di Savignano. Poi tan-

ta sofferenza nei quattro minu-

ti di recupero, ma alla fine il

cuore e la grinta dei biancoros-

si vengono premiati ed i tre

punti prendono la via della

Romagna. Sette giorni dopo

arriva al Neri il Montichiari. I

lombardi, al secondo anno in

LegaPro, hanno all‟attivo un

solo punto nelle ultime quattro

gare: l‟undici di mister Criniti

non sembra quindi uno scoglio

insuperabile ma nel calcio non

esistono partite facili, special-

mente in un campionato così

equilibrato. Mister D‟Angelo

sceglie Palazzi e Gasperoni

sugli esterni, con Mastronicola

ed Andrea Brighi a completare

la linea difensiva. In mediana

Onescu rileva il convalescente

Cardinale mentre davanti è

ancora Gerbino Polo a partire

titolare. Proprio quest‟ultimo -

dopo appena tre

minuti - rischia di

portare in vantag-

gio i biancorossi

con una girata al

volo su cross di

Spighi, ma la palla

sibila a lato. Cin-

que minuti dopo gli

ospiti rispondono

con Mastroianni,

ben servito da Mu-

chetti: Scotti sem-

bra battuto ma la

palla sfila sul fon-

do. Al 23‟ è Palazzi

ad impegnare i l

p o r t i e r e o s p i t e

Gambardella, con

un colpo di testa su

un tracciante di

V a l e r i a n i : s o l o

corner. Passano

dieci minuti ed il

Rimini vede pre-

miati i suoi sforzi:

questa volta è Pa-

lazzi a crossare per

Valeriani, bravo

nell‟anticipare il diretto avver-

sario e battere l‟estremo ospite

p e r l ‟ 1 a 0 . P r i m a

dell‟intervallo il Rimini po-

trebbe rendere più cospicuo il

vantaggio ma manca di con-

cretezza sotto porta. Così,

come spesso succede nel calcio,

arriva la beffa. Al 7‟ della ri-

presa un rinvio mancato della

retroguardia riminese permet-

te a Muchetti di trovare il gol

del pari, battendo un incolpe-

vole Scotti. Giusto il tempo di

rimettere la palla al centro e

gli ospiti si portano addirittura

in vantaggio: al 9‟ Florian

vince un contrasto con Mastro-

nicola e supera Scotti in uscita.

Ribaltone ancora più beffardo

considerando che appena qual-

che istante prima i nostri han-

no sciupato una clamorosa

palla gol con Valeriani, bravo

a tagliare sul primo palo dopo

l‟ennesimo contrasto vinto da

Gerbino, ma impreciso nella

conclusione - che termina sul

fondo. Il Rimini accusa il col-

po ma reagisce prontamente.

D‟Angelo getta nella mischia

Zanigni e Buonocunto in luogo

di Palazzi e Onescu, giocandosi

il tutto per tutto. Al 23‟ Buo-

nocunto cerca l‟acrobazia a

pochi passi dalla porta, palla a

fondo campo. Dieci minuti

dopo Muchetti salva sulla linea

dopo azione di mischia in area

bresciana, mentre al 34‟ Vale-

riani, ben servito da Gerbino,

perde l‟attimo e si fa rimontare

dalla retroguardia ospite. Al

38’ è Buonocunto a farsi trova-

r e i m p r e p a r a t o d o p o

l ‟ennesimo batti e ribatti

nell‟area avversaria. Fioccano

le occasioni, mancano i gol.

Così, dopo quattro minuti di

recupero nei quali gli ospiti

sciupano clamorosamente il

contropiede del 3 a 1, il triplice

fischio del signor Illuzzi decre-

ta la fine delle ostilità e sanci-

sce la terza sconfitta casalinga

dei biancorossi. Nonostante il

risultato avverso, il pubblico

del Neri applaude i ragazzi di

D‟Angelo per averci provato

fino alla fine. C‟è la consapevo-

lezza di aver gettato alle orti-

che l‟occasione di agganciare la

vetta della classificca, ma non

bisogna dimenticare che il

Rimini arriva da una striscia

di cinque risultati utili. Nessun

dramma quindi, ci sarà tempo

e modo per rifarsi. Magari già

domenica prossima, con la

Giacomense.

Avanti Rimini!!

Cuneo - Rimini (foto cuneocalcio.it)

Page 4: Rimini Vai! n°8

IV

Rimini - Montichiari, 4 dicembre „11

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V

Rimini - Montichiari, 4 dicembre „11

Page 6: Rimini Vai! n°8

VI

Rimini - Montichiari, 4 dicembre „11

Page 7: Rimini Vai! n°8

VII

Quella che andremo di se-

guito a rievocare, parafra-

sando il titolo di una cele-

bre canzone popolare di

Liberazione, è la cronaca di

alcuni fatti accaduti nel

corso del Campionato di

Serie C 1945/46, torneo che

il Rimini disputò tra le fila

del Girone I- Nord e che

concluse classificandosi al

6° posto. Con 396 bombar-

damenti aerei, navali e

terrestri subiti e l‟82% del-

le proprie costruzioni lesio-

nate in maniera grave o

irrecuperabile, la Rimini

che usciva drammatica-

mente dal secondo conflit-

to mondiale si presentava

come un enorme cumulo di

macerie e di devastazioni.

Il sacrificio immane pagato

in termini di distruzione e

di perdite, lasciò il passo ad

una progressiva, commossa

e laboriosa opera di rico-

struzione e la città, cui

venne conferito a distanza

di alcuni anni con Decreto

del Presidente della Re-

pubblica del 16/01/1961 il

patrio riconoscimento della

Medaglia d‟oro al valore

civile, diventò fiero simbo-

lo di volontà e di lotta.

Fare sport in un contesto

ambientale ed emotivo

quale quello

dell‟immediato dopoguerra

equivaleva a mettersi alle

spalle i drammi del passato

e, dopo due anni di sosta

forzata

dal ‟43 al ‟45, dare conti-

nuità ad una attività ago-

nistica che nelle ultime

stagioni aveva visto la lo-

cale squadra di calcio mili-

tare oramai stabilmente in

terza serie. Il primo cam-

pionato del dopoguerra si

apprestava dunque a parti-

re tra mille difficoltà, tra

evidenti carenze di mezzi e

con le strutture dello stadio

ridotte ai minimi termini,

ma anche il pallone ebbe la

forza di rinascere dalle ro-

vine. Lo fece sotto la presi-

denza di Armando Morri,

ex portiere del cosiddetto

“Rimini dei romani”, suc-

cessivamente passato a

ricoprire cariche dirigen-

ziali in seno alla società,

con la guida tecnica

dell‟allenatore Boni e con

la gloria olimpionica locale

Romeo Neri come prepara-

tore atletico. Quel torneo si

rivelò ben presto alquanto

combattuto, con la presen-

za di numerosissimi e senti-

ti derby emiliano-

romagnoli, quali quelli che

vedevano contrapposte ai

biancorossi Ravenna, Ric-

cione, Carpi, Lugo, Cente-

se, Imola… Il Rimini sep-

pe mettere in campo una

compagine coriacea e ag-

guerrita, accompagnata e

sostenuta da una tifoseria

numerosa e appassionata,

emblema di una popolazio-

ne ferita profondamente

ma che tentava lentamente

di riappropriarsi dei propri

“divertimenti” e dei propri

rituali, quasi a voler esor-

cizzare le brutture della

guerra. Ma veniamo

all‟episodio, nel vero senso

del termine “esplosivo”,

che caratterizzò in maniera

indelebile quella rocambo-

lesca stagione. Nel dicem-

bre del ‟45, alla settima

giornata di un torneo che

sino ad allora si stava pro-

filando estremamente equi-

librato, andò in scena al

“Polisportivo” lo scontro

“Fischia l’arbitro e infuria la bufera…”

Calcio, calcioni e artiglieria nel primo folle Campionato del dopoguerra

Rif. Bibliografici:

- “Rimini distrutta” - di Luigi Silvestrini, pubblicazione a cura del Comune di Rimini (1965)

- “I rigori del dopoguerra”- di Sergio Campana, articolo pubblicato su “Chiamami Città” (7/27 agosto 1996)

Una desolante veduta di Piazza Giulio Cesare coperta di macerie al momento dell’ingresso delle truppe alleate in città

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VIII

al vertice tra i biancorossi e

il Carpi. Campana, Ballar-

dini, Pesaresi, Cecchini,

Fabbri I°, Fabbri II°, Mas-

sari, Guacci, Comotti, Bia-

giotti, Manzelli: questo

l‟undici di partenza. Al

termine di una prima fra-

zione di gioco sostanzial-

mente combattuta ad armi

pari, il risultato era anco-

rato sullo 0-0; poi sin dai

primi minuti della ripresa

si registrò una notevole

pressione da parte degli

uomini di casa nel tentati-

vo di violare la porta av-

versaria, sul punto di capi-

tolare da un momento

all‟altro. Proprio al culmi-

ne del forcing prodotto

dalla squadra riminese,

sospinta da un pubblico in

ebollizione, accadde invece

l‟imponderabile. Da un

corner inesistente decreta-

to dal Sig. Pennazzi di Bo-

logna a favore degli ospiti,

scaturisce un batti e ribatti

in area e tra un groviglio di

gambe prende forma una

beffarda carambola che

deposita la palla nella rete

difesa da Campana per il

più classico degli autogol.

La situazione precipita!

Pubblico surriscaldato a

pressare contro la recinzio-

ne e gazzarra in campo, col

Rimini che rimane in dieci,

penalizzato da una espul-

sione per

le“inevitabili”proteste nei

confronti della giacchetta

nera. Feriti nell‟orgoglio, i

biancorossi moltiplicano

gli sforzi e si gettano

all‟attacco, ma anche in

questo caso ogni tentativo

di pervenire al pari viene

frustrato da una seconda

decisione del direttore di

gara che non accorda

un“gol-fantasma”ai bian-

corossi, col numero uno

emiliano che respinge la

sfera probabilmente già

oltre la linea di porta. È la

fine! La rete non regge alla

forza d‟urto della folla infe-

rocita che si riversa in

campo sicuramente non

per porgere margherite al

malcapitato Sig. Pennazzi.

È letteralmente caccia

all‟uomo, volano colpi

proibiti da tutte le parti; le

cronache parlano di circa

cinquecento persone entra-

te sul terreno di gioco co-

stringendo l‟arbitro, con le

costole fratturate, ad una

affannosa ritirata verso gli

spogliatoi. Ripiegamento

al cui cospetto impallidisce

anche la famosa fuga in

elicottero del Sig. Manari

di Teramo, dopo un fune-

sto e di recente memoria

Rimini - Castel San Pietro

della primavera del 1998.

Giungiamo al folle epilogo

di codesta vicenda. Già da

qualche tempo il contin-

gente polacco facente parte

della Military Police

dell‟Ottava Armata (le

truppe alleate entrate in

città tra il 20 e il 21 set-

tembre del „44) aveva fissa-

to la propria base logistica

tra le mura del Collegio

d‟infanzia “Pio Feli-

ce” (vedi giornalino

“Rimini Vai!” n.1), a ridos-

so di quella che attualmen-

te è la curva ovest dello

stadio Neri. Quel giorno i

militari che assistettero

alla scena dal loro presidio,

temendo il peggio, pensa-

rono bene di ristabilire

l‟ordine con alcune sventa-

gliate di mitra che andaro-

no a fendere l‟aria sul pra-

to della Sartona. Panico.

Fine delle ostilità e tutti di

corsa a casa, col solo diret-

tore di gara rimasto riverso

sul terreno a leccarsi le

ferite riportate nel cruento

corpo a corpo. Ovviamente

l‟intera malefatta non pas-

sò inosservata alla commis-

sione disciplinare della

Lega che nell‟occasione usò

la mano pesante, commi-

nando la squalifica del

campo per un anno, con

l‟obbligo di disputare le

restanti gare casalinghe sul

neutro di Rovigo. Solo

qualche mese dopo, una

revoca dapprima parziale

(disputa delle gare interne

entro un raggio di 20 km.),

quindi totale permise di far

riavvicinare il Rimini al

proprio pubblico e di por-

tare a termine

quell‟incredibile campiona-

to, vinto in maniera altret-

tanto clamorosa dalla pic-

cola Bondenese, in grado di

beffare sul filo di lana tutte

le altre ben più accreditate

contendenti. Erano anni

duri, ma anche sotto le

macerie la passione bianco-

rossa pulsava ancora!

Old-Fan

Finale del torneo dei Pioneer Corps dell’Ottava Armata sul campo di Rimini (archivio Imperial War Museum – London)

Una vecchia fotografia del Rimini 1945/46

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IX

Ivan Raffaelli

Socio Amici del Rimini Calcio

Racconto di una giornata in compagnia di amici e tifosi

con idee interessanti…

Domenica 27 novembre 2011, alcuni rappresentanti

dell‟Associazione Amici del Rimini Calcio hanno preso

parte all‟incontro del Coordinamento di Azionariato Po-

polare Italia, ospitato per l‟occasione dal movimento di

Modena presso la sala stampa dello stadio Braglia. Erano

presenti:

Cooperativa Modena Sport Club con delega per

Sanluri;

Amici del Rimini Calcio;

ToroMio, con delega per Orgoglio Amaranto;

Mantova United, con delega per Il mio Gallipoli;

Verona col Cuore;

Vicenza

Lucca

Dopo le presentazioni di rito si è aperto il dibattito, dal

quale sono emersi situazioni differenti ma accomunate da

un unico denominatore: l’entusiasmo di chi è consapevole

di cimentarsi in un progetto affascinante come

l’azionariato popolare, che avvicini tutti i cittadini e tifosi

all’attività sportivo-calcistica della propria città.

I ragazzi di Vicenza stanno formalizzando in questi gior-

ni l‟azionariato popolare, appoggiati dall‟ex giocatore del

Lanerossi Giorgio Carrera. Stanno altresì cercando

di formalizzare alcuni accordi istituzionali con la Provin-

cia, come ulteriore segnale di legame con il territorio.

I ragazzi giunti da Verona raccontano di avere in mano

circa 1.700 adesioni, ma puntano molto più in alto, visti

gli 11.000 abbonati dell‟Hellas. A Verona, come nel resto

d‟Italia, alcune persone ancorano non comprendono il

significato e l‟importanza dell‟azionariato popolare, ma i

rappresentanti credono fortemente in questa iniziativa.

Uno degli obiettivi sarà anche quello di compattare ulte-

riormente il tifo gialloblù. Anche a Lucca, dopo la man-

cata iscrizione in LegaPro e la conseguente retrocessione

in Eccellenza, è appena partito un movimento di aziona-

riato popolare con quote associative differenti per venire

incontro alle possibilità economiche di chiunque voglia

partecipare.

Dopo il ricco buffet gentilmente offerto dai ragazzi di

Modena sono stati ripresi i lavori con la considerazione

che, visto il numero sempre crescente di Associazioni de-

cise ad intraprendere un percorso di azionariato popolare,

(la lista si allunga ogni giorno di più, sono circa 50 le città

che stanno chiedendo informazioni su questa iniziativa),

si avverte il bisogno di creare una sovrastruttura che pos-

sa coordinare le varie organizzazioni sparse nello stivale.

A questo scopo è stato istituito un gruppo tecnico di la-

voro composto dai rappresentanti di Rimini, Vicenza,

Lucca, Verona e Modena con l‟obiettivo di proporre la

forma giuridica più adatta e verificarne costi e vantaggi

concreti. Contemporaneamente è stato istituito anche un

gruppo per il Marketing e le Comunicazioni. Tra le tante

cose, il Coordinamento si farebbe portavoce in Italia del-

la battaglia per l’approvazione della regola del 50%+1,

che in Germania è già realtà, anche grazie all‟intervento

delle istituzioni.

Tra i prossimi appuntamenti del Coordinamento, ci sarà

l‟incontro di Roma in gennaio organizzato dalla Fonda-

zione Gabriele Sandri.

Prima dei saluti, riceviamo con piacere in regalo il libro

“Se vogliamo, possiamo” scritto dal fondatore di ToroMio

Luciano Cavagnero.

Ringraziamo e salutiamo con un arrivederci: a Verona, il

26 febbraio 2011.

**** www.amicidelriminicalcio.it

facebook.com/amicidelriminicalcio

[email protected]

COORDINAMENTO AZIONARIATO POPOLARE ITALIA

incontro del 27.11.11

Page 10: Rimini Vai! n°8

X

a Portomaggiore per brindare col Fortana! Dopo la sbornia di Cu-

neo, barolo e tre punti,

seguiamo i biancorossi

nella trasferta in casa

della Giacomense. Sia-

mo in provincia di Fer-

rara, zona non proprio

famosa per i suoi vini,

per cui armiamoci di

robuste ventose... e ar-

rampichiamoci sui ve-

tri.

Fortuna che c'è il For-

tana! (ad cazeda..).

Questo è il nome di un

vino ottenuto da un'u-

va, la fortana appunto

(o Brugno-

la...Brugnera..Prungent

ile...ecc..ecc..) dalla

quale si ottiene questo

vino rosso, decisamente

molto particolare. La

coltivazione del Forta-

na è diffusa nelle pro-

vince di Ferrara e Ra-

venna dove le uve di

questo vitigno sono alla

base della Doc Bosco

eliceo. Particolare sua

caratteristica è quella di

essere uno dei pochi vi-

tigni italiani “franco di

piede” (ambidestro pen-

so..), poiché il terreno

sabbioso, tipico di que-

ste zone, non ha consen-

tito lo sviluppo della

Fillossera quindi non

rendendo necessario

l'innesto su radice di

vite ameri-

cana. Si può

trovare an-

che nella

zona di Par-

ma, soprat-

tutto nei

pressi del

Fiume Taro.

È un rosso

non di gran-

de corpo,

con una

grande aci-

dità, piace-

vole quindi

anche fre-

sco, adatto

ad accompa-

gnare salumi

e insaccati

in genere. Se

lo bevete

troppo fred-

do, proprio a

causa della sua elevata

acidità e dei suoi tanni-

ni molto accentuati e

giovani, in bocca

“taglia”... no buono. La

produzione non è eleva-

tissima in termini di

quantità, ormai si con-

tano sulla punta delle

dita i produttori questi

“vini delle sabbie”.

Come è difficile recensi-

re un vino del genere,

così risulta difficile ab-

binare, come faccio di

solito, un calciatore che

ha vestito la maglia a

scacchi. Dovrebbe avere

le caratteristiche di que-

sto vino: non di altissi-

ma qualità, leggero,

fragile e anomalo. Mi sa

che a qualcuno si è ac-

cesa la lampadina. È

arrivato con il macchi-

none,dalla lontana Sici-

lia, non è mai stato a-

matissimo, non sempre

per colpa sua... era spes-

so per terra, visto che,

come il Fortana, è esile

e leggerino... ebbene si,

stiamo parlando di E-

milio Benito Docente!!

Giocatore che tutt'ora

(si , domenica tra il pri-

mo ed il secondo tempo

è rispuntato il suo no-

me) fa discutere, per le

sue capacità... o incapa-

cità.. dipende se siete

tra quelli che lo hanno

anche apprezzato, o tra

tutti gli altri. Emilio è

stato il vero FORTA-

NA DE NOANTRI!

Salute a tutti!

Oste

Per il nostro omino è tempo di rimettersi in viaggio, destinazione Portomaggiore!

Page 11: Rimini Vai! n°8

XI

Classifica - girone A

LegaPro2 - Stagione 2011/12

Prossimo turno - 11 dicembre 2011 ore 14.30: Borgo a Buggiano - Renate

Cuneo - Poggibonsi

Giacomense - Rimini

Lecco - Savona

Montichiari - Bellaria Igea M.

Pro Patria - Alessandria

Sambonifacese - San Marino

Santarcangelo - Mantova

Virtus Entella - Treviso

Valenzana - Casale

Diciassettesima giornata - 4 dicembre 2011: Alessandria - Samboniface…..………………...….….......2-3

Bellaria Igea M. - Giacomense..…………….……..……...1-1

Casale - Pro Patria………………..…………….…………1-1

Mantova - Lecco…….….……………………….…..…….1-1

Poggibonsi - Valenzana.…....…...…………….…….……1-0

Renate - Virtus Entella………….…………….….………0-2

Rimini - Montichiari.……...………………….…..………1-2

(33' pt Valeriani, 7' st Muchetti, 9' st Florian )

San Marino - Santarcangelo..………………………….…0-0

Savona - Borgo a Buggiano………………………...….…1-1

Treviso - Cuneo..………….……………………………... 2-3

Squadra Punti G V N S GF GS

Casale 34 17 10 4 3 23 12

Treviso 33 17 9 6 2 30 14

Cuneo 32 17 10 2 5 29 20

Rimini 32 17 10 2 5 21 16

Santarcangelo 27 17 8 3 6 23 18

San Marino 24 17 7 3 7 29 23

Virtus Entella 23 17 6 5 6 21 16

Giacomense 23 17 6 5 6 25 28

Poggibonsi 22 17 6 4 7 23 23

Montichiari 22 17 7 2 8 21 24

Mantova 21 17 5 6 6 17 22

Sambonifacese 21 17 6 3 8 19 28

Renate 20 17 5 5 7 17 17

Borgo a Buggiano 20 17 5 5 7 18 20

Bellaria Igea M. 20 17 5 5 7 19 24

Alessandria 19 17 5 6 6 21 24

Savona 17 17 5 6 6 18 18

Pro Patria 14 17 7 6 4 22 15

Valenzana 11 17 2 5 10 14 28

Lecco 10 17 1 7 9 12 32

G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti