VAI Squilli di tromba annunciano l’avvento del nuovo MESSIA che subito dichiara: VAI.
Rimini Vai! n°8
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Transcript of Rimini Vai! n°8
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ANNO I numero 8 del 6 dicembre 2011
* Editoriale
* Il punto
* La nostra storia
* Amici del Rimini Calcio
* I vini senza Tessera
* Risultati & Classifiche
SOMMARIO
Lunedì 5 di-
cembre 2011,
in una nota
trasmissione
televisiva in
onda su
un‟emittente
locale, è stato
presentato il
calendario
realizzato dal
club “Sarti”,
appuntamento
ormai tradizionale e dallo
scopo benefico. Il tema scel-
to è stato, in modo quasi
ovvio, quello del centenario,
celebrato anche con la pub-
blicazione di quella che do-
vrebbe essere la prima foto,
datata 1912, della squadra
di calcio della Unione Spor-
tiva Libertas Rimini: la
prima denominazione della
società che poi avrebbe mu-
tato nome in Rimini Calcio.
Un giornalista ospite della
trasmissione ha preso spun-
to dalla cosa per portare
l‟attenzione su un fatto che
a tutti noi tifosi sembra
ovvio, ma che evidentemen-
te non è tale per tutti: il
1912 sarà l’anno del cente-
nario della nostra squadra,
insistendo da parte sua (e
giustamente) sul fatto che
questa è la scelta dei tifosi.
Ora, dato che uno dei moti-
vi che ci hanno spinto a
pubblicare “Rimini Vai!” è,
come recita la testata, essere
una voce dei tifosi in merito
a “attualità, storie, passione
biancorossa nell‟anno del
centenario”, e dato che pro-
prio gli articoli sulle que-
stioni della storia biancoros-
sa sono un nostro vanto, è
inevitabile esprimere le no-
stre considerazioni in meri-
to.
Considerazioni, peraltro,
semplicissime: dove sta la
questione? Ne esiste forse
una? Il centenario è solo nel
cuore dei tifosi, ed è persino
superfluo citare tutte le vi-
cende storiche ed i dati (che
pure ci sono e che magari
avremo cura di pubblicare e
discutere) che supportano
tale scelta. Quegli undici
giovani riminesi vestiti con
una tenuta bizzarra ma che
già difendevano il nome di
Rimini ed i colori biancoros-
si sono, a tutti gli effetti, i
trisnonni virtuali dei ragaz-
zi che scendono in campo
oggi sul prato del Neri. Così
è nel sentire dei tifosi,
l‟unica cosa che conti. La
città che frequenta lo stadio
non ha avuto dubbi lo scor-
so anno, di fronte a due i-
dentiche maglie a scacchi
biancorossi, a distinguere
tra quella vera e quella
“tarocca”, tra la continuità
storica e la mistificazione.
Con buona pace degli avvo-
cati che difendono gli inte-
ressi della Cocif (a proposi-
to: ma la soluzione di conti-
nuità, sul piano strettamen-
te legale-burocratico, non
era già avvenuta allora,
quando ci furono il fallimen-
to ed il cambio di nome?) e
dei giornalisti voltagabba-
na, che oggi glissano sulla
questione ma che lo scorso
anno negavano ogni conti-
nuità tra il nostro Rimini
(anzi, aciriminimillenove-
centododici: ricordate?) e
quello storico.
Il centenario di una squadra
di calcio sta nei sentimenti
della gente, e non
(eventualmente) nelle carte
legali. Così è, e ogni altro
commento è superfluo.
www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai
Il Centenario
Il forum RIMINI VAI !!
appoggia l’iniziativa
II° incontro Coordina-
mento Azionariato Popo-
lare Italia……..............IX
“Fischia l’arbitro e
infuria la bufera…”..VII
Il Centenario.…........I
Con la Giacomense per
il riscatto...................II
LegaPro2 2011-12..........XI
Cambia la società, non cambia la realtà… RIMINI SIAMO NOI!!
a Portomaggiore per
brindare col Fortana!......X
II
Dopo aver rialzato la testa
con la vittoria interna con-
tro il Lecco, per i nostri
burdèl è ora di pensare al
Cuneo. La squadra di Ezio
Rossi è un vero schiaccia-
sassi tra le mura amiche,
prova ne sia il fatto che al
„Fratelli Paschiero‟ non
perde dal 28 febbraio 2010.
I campioni d‟Italia del
Campionato Dilettanti sono
inoltre reduci dalla vittoria
esterna sul campo del Casa-
le capolista, per cui hanno il
morale a mille e vogliono
sfruttare il turno casalingo
per consolidare il terzo
posto in classifica. Dal can-
to suo il Rimini non è certo
disposto a fare da vittima
sacrificale, quindi ci sono
tutte le premesse per un big
-match spettacolare. Un
mal di schiena costringe
Cardinale a dare forfait
all‟ultimo minuto: oltre al
guerriero di Ariano Irpino,
D‟Angelo deve rinunciare
ancora a Rosini ed ai lungo-
degenti Gasperoni e Deluigi
ma recupera Valeriani,
Palazzi e Gerbino Polo. Tra
le fila dei piemontesi si
annotano le defezioni di
Varricchio, non ancora al
top della condizione, e di capi-
tan Longhi, geometra e faro
del centrocampo cuneese. Par-
te forte il Rimini, che già al
settimo potrebbe passare con
Gerbino – ben assistito da
Spighi – ma la sua volée man-
ca di precisione. Al 31‟ lo stes-
so Spighi impegna ancora il
portiere di casa Pascarella,
bravo a trovare il tempo giusto
per l‟uscita. Un minuto dopo
né Valeriani né Gerbino riesco-
no a deviare in rete un traver-
sone basso di Vittori, ma
l‟azione viene vanificata dal
guardialinee per fuorigioco.
Prima dell‟intervallo (39‟) il
Cuneo trova il vantaggio con
l‟ex Toro e Fiorentina Fantini,
che insacca di testa dopo una
ribattuta di Scotti su conclu-
sione ravvicinata di Cristini.
Tutto vano, il gioco era già
Con la Giacomense per il riscatto
Cuneo - Rimini. In alto, Fantini segna ma è offside. Qui sopra: Zanigni segna il gol partita al 90’ (foto: cuneocalcio.it)
III
Ivan
fermo. Nella ripresa i padroni
di casa si fanno più intrapren-
denti. Al 18' la rasoiata di
Garavelli percorre tutto lo
specchio dell'area senza trova-
re deviazioni, poi è Fantini ad
avere due buone occasioni per
portare in vantaggio i suoi: al
27’ calcia alto un cross al bacio
di Cristini mentre quattro
minuti più tardi il suo colpo di
testa è fuori bersaglio. In mez-
zo (28‟) si fa vedere il Rimini
con una conclusione a giro di
Baldazzi, che sibila a lato. Al
37’ Passerò sfiora il gol con un
gran sinistro dal limite, mentre
al 40‟ i piemontesi reclamano
un rigore per un contrasto in
area riminese tra Palazzi e
Donida: per Fanton è solo
simulazione. Nel momento di
maggior pressione dei padroni
di casa, sono i nostri a passare:
è il 45‟ quando Zanigni, entra-
to da poco, incorna in rete un
corner battuto magistralmente
da Buonocunto. Dopo Treviso,
un a l tro go l pesante per
l‟ariete di Savignano. Poi tan-
ta sofferenza nei quattro minu-
ti di recupero, ma alla fine il
cuore e la grinta dei biancoros-
si vengono premiati ed i tre
punti prendono la via della
Romagna. Sette giorni dopo
arriva al Neri il Montichiari. I
lombardi, al secondo anno in
LegaPro, hanno all‟attivo un
solo punto nelle ultime quattro
gare: l‟undici di mister Criniti
non sembra quindi uno scoglio
insuperabile ma nel calcio non
esistono partite facili, special-
mente in un campionato così
equilibrato. Mister D‟Angelo
sceglie Palazzi e Gasperoni
sugli esterni, con Mastronicola
ed Andrea Brighi a completare
la linea difensiva. In mediana
Onescu rileva il convalescente
Cardinale mentre davanti è
ancora Gerbino Polo a partire
titolare. Proprio quest‟ultimo -
dopo appena tre
minuti - rischia di
portare in vantag-
gio i biancorossi
con una girata al
volo su cross di
Spighi, ma la palla
sibila a lato. Cin-
que minuti dopo gli
ospiti rispondono
con Mastroianni,
ben servito da Mu-
chetti: Scotti sem-
bra battuto ma la
palla sfila sul fon-
do. Al 23‟ è Palazzi
ad impegnare i l
p o r t i e r e o s p i t e
Gambardella, con
un colpo di testa su
un tracciante di
V a l e r i a n i : s o l o
corner. Passano
dieci minuti ed il
Rimini vede pre-
miati i suoi sforzi:
questa volta è Pa-
lazzi a crossare per
Valeriani, bravo
nell‟anticipare il diretto avver-
sario e battere l‟estremo ospite
p e r l ‟ 1 a 0 . P r i m a
dell‟intervallo il Rimini po-
trebbe rendere più cospicuo il
vantaggio ma manca di con-
cretezza sotto porta. Così,
come spesso succede nel calcio,
arriva la beffa. Al 7‟ della ri-
presa un rinvio mancato della
retroguardia riminese permet-
te a Muchetti di trovare il gol
del pari, battendo un incolpe-
vole Scotti. Giusto il tempo di
rimettere la palla al centro e
gli ospiti si portano addirittura
in vantaggio: al 9‟ Florian
vince un contrasto con Mastro-
nicola e supera Scotti in uscita.
Ribaltone ancora più beffardo
considerando che appena qual-
che istante prima i nostri han-
no sciupato una clamorosa
palla gol con Valeriani, bravo
a tagliare sul primo palo dopo
l‟ennesimo contrasto vinto da
Gerbino, ma impreciso nella
conclusione - che termina sul
fondo. Il Rimini accusa il col-
po ma reagisce prontamente.
D‟Angelo getta nella mischia
Zanigni e Buonocunto in luogo
di Palazzi e Onescu, giocandosi
il tutto per tutto. Al 23‟ Buo-
nocunto cerca l‟acrobazia a
pochi passi dalla porta, palla a
fondo campo. Dieci minuti
dopo Muchetti salva sulla linea
dopo azione di mischia in area
bresciana, mentre al 34‟ Vale-
riani, ben servito da Gerbino,
perde l‟attimo e si fa rimontare
dalla retroguardia ospite. Al
38’ è Buonocunto a farsi trova-
r e i m p r e p a r a t o d o p o
l ‟ennesimo batti e ribatti
nell‟area avversaria. Fioccano
le occasioni, mancano i gol.
Così, dopo quattro minuti di
recupero nei quali gli ospiti
sciupano clamorosamente il
contropiede del 3 a 1, il triplice
fischio del signor Illuzzi decre-
ta la fine delle ostilità e sanci-
sce la terza sconfitta casalinga
dei biancorossi. Nonostante il
risultato avverso, il pubblico
del Neri applaude i ragazzi di
D‟Angelo per averci provato
fino alla fine. C‟è la consapevo-
lezza di aver gettato alle orti-
che l‟occasione di agganciare la
vetta della classificca, ma non
bisogna dimenticare che il
Rimini arriva da una striscia
di cinque risultati utili. Nessun
dramma quindi, ci sarà tempo
e modo per rifarsi. Magari già
domenica prossima, con la
Giacomense.
Avanti Rimini!!
Cuneo - Rimini (foto cuneocalcio.it)
IV
Rimini - Montichiari, 4 dicembre „11
V
Rimini - Montichiari, 4 dicembre „11
VI
Rimini - Montichiari, 4 dicembre „11
VII
Quella che andremo di se-
guito a rievocare, parafra-
sando il titolo di una cele-
bre canzone popolare di
Liberazione, è la cronaca di
alcuni fatti accaduti nel
corso del Campionato di
Serie C 1945/46, torneo che
il Rimini disputò tra le fila
del Girone I- Nord e che
concluse classificandosi al
6° posto. Con 396 bombar-
damenti aerei, navali e
terrestri subiti e l‟82% del-
le proprie costruzioni lesio-
nate in maniera grave o
irrecuperabile, la Rimini
che usciva drammatica-
mente dal secondo conflit-
to mondiale si presentava
come un enorme cumulo di
macerie e di devastazioni.
Il sacrificio immane pagato
in termini di distruzione e
di perdite, lasciò il passo ad
una progressiva, commossa
e laboriosa opera di rico-
struzione e la città, cui
venne conferito a distanza
di alcuni anni con Decreto
del Presidente della Re-
pubblica del 16/01/1961 il
patrio riconoscimento della
Medaglia d‟oro al valore
civile, diventò fiero simbo-
lo di volontà e di lotta.
Fare sport in un contesto
ambientale ed emotivo
quale quello
dell‟immediato dopoguerra
equivaleva a mettersi alle
spalle i drammi del passato
e, dopo due anni di sosta
forzata
dal ‟43 al ‟45, dare conti-
nuità ad una attività ago-
nistica che nelle ultime
stagioni aveva visto la lo-
cale squadra di calcio mili-
tare oramai stabilmente in
terza serie. Il primo cam-
pionato del dopoguerra si
apprestava dunque a parti-
re tra mille difficoltà, tra
evidenti carenze di mezzi e
con le strutture dello stadio
ridotte ai minimi termini,
ma anche il pallone ebbe la
forza di rinascere dalle ro-
vine. Lo fece sotto la presi-
denza di Armando Morri,
ex portiere del cosiddetto
“Rimini dei romani”, suc-
cessivamente passato a
ricoprire cariche dirigen-
ziali in seno alla società,
con la guida tecnica
dell‟allenatore Boni e con
la gloria olimpionica locale
Romeo Neri come prepara-
tore atletico. Quel torneo si
rivelò ben presto alquanto
combattuto, con la presen-
za di numerosissimi e senti-
ti derby emiliano-
romagnoli, quali quelli che
vedevano contrapposte ai
biancorossi Ravenna, Ric-
cione, Carpi, Lugo, Cente-
se, Imola… Il Rimini sep-
pe mettere in campo una
compagine coriacea e ag-
guerrita, accompagnata e
sostenuta da una tifoseria
numerosa e appassionata,
emblema di una popolazio-
ne ferita profondamente
ma che tentava lentamente
di riappropriarsi dei propri
“divertimenti” e dei propri
rituali, quasi a voler esor-
cizzare le brutture della
guerra. Ma veniamo
all‟episodio, nel vero senso
del termine “esplosivo”,
che caratterizzò in maniera
indelebile quella rocambo-
lesca stagione. Nel dicem-
bre del ‟45, alla settima
giornata di un torneo che
sino ad allora si stava pro-
filando estremamente equi-
librato, andò in scena al
“Polisportivo” lo scontro
“Fischia l’arbitro e infuria la bufera…”
Calcio, calcioni e artiglieria nel primo folle Campionato del dopoguerra
Rif. Bibliografici:
- “Rimini distrutta” - di Luigi Silvestrini, pubblicazione a cura del Comune di Rimini (1965)
- “I rigori del dopoguerra”- di Sergio Campana, articolo pubblicato su “Chiamami Città” (7/27 agosto 1996)
Una desolante veduta di Piazza Giulio Cesare coperta di macerie al momento dell’ingresso delle truppe alleate in città
VIII
al vertice tra i biancorossi e
il Carpi. Campana, Ballar-
dini, Pesaresi, Cecchini,
Fabbri I°, Fabbri II°, Mas-
sari, Guacci, Comotti, Bia-
giotti, Manzelli: questo
l‟undici di partenza. Al
termine di una prima fra-
zione di gioco sostanzial-
mente combattuta ad armi
pari, il risultato era anco-
rato sullo 0-0; poi sin dai
primi minuti della ripresa
si registrò una notevole
pressione da parte degli
uomini di casa nel tentati-
vo di violare la porta av-
versaria, sul punto di capi-
tolare da un momento
all‟altro. Proprio al culmi-
ne del forcing prodotto
dalla squadra riminese,
sospinta da un pubblico in
ebollizione, accadde invece
l‟imponderabile. Da un
corner inesistente decreta-
to dal Sig. Pennazzi di Bo-
logna a favore degli ospiti,
scaturisce un batti e ribatti
in area e tra un groviglio di
gambe prende forma una
beffarda carambola che
deposita la palla nella rete
difesa da Campana per il
più classico degli autogol.
La situazione precipita!
Pubblico surriscaldato a
pressare contro la recinzio-
ne e gazzarra in campo, col
Rimini che rimane in dieci,
penalizzato da una espul-
sione per
le“inevitabili”proteste nei
confronti della giacchetta
nera. Feriti nell‟orgoglio, i
biancorossi moltiplicano
gli sforzi e si gettano
all‟attacco, ma anche in
questo caso ogni tentativo
di pervenire al pari viene
frustrato da una seconda
decisione del direttore di
gara che non accorda
un“gol-fantasma”ai bian-
corossi, col numero uno
emiliano che respinge la
sfera probabilmente già
oltre la linea di porta. È la
fine! La rete non regge alla
forza d‟urto della folla infe-
rocita che si riversa in
campo sicuramente non
per porgere margherite al
malcapitato Sig. Pennazzi.
È letteralmente caccia
all‟uomo, volano colpi
proibiti da tutte le parti; le
cronache parlano di circa
cinquecento persone entra-
te sul terreno di gioco co-
stringendo l‟arbitro, con le
costole fratturate, ad una
affannosa ritirata verso gli
spogliatoi. Ripiegamento
al cui cospetto impallidisce
anche la famosa fuga in
elicottero del Sig. Manari
di Teramo, dopo un fune-
sto e di recente memoria
Rimini - Castel San Pietro
della primavera del 1998.
Giungiamo al folle epilogo
di codesta vicenda. Già da
qualche tempo il contin-
gente polacco facente parte
della Military Police
dell‟Ottava Armata (le
truppe alleate entrate in
città tra il 20 e il 21 set-
tembre del „44) aveva fissa-
to la propria base logistica
tra le mura del Collegio
d‟infanzia “Pio Feli-
ce” (vedi giornalino
“Rimini Vai!” n.1), a ridos-
so di quella che attualmen-
te è la curva ovest dello
stadio Neri. Quel giorno i
militari che assistettero
alla scena dal loro presidio,
temendo il peggio, pensa-
rono bene di ristabilire
l‟ordine con alcune sventa-
gliate di mitra che andaro-
no a fendere l‟aria sul pra-
to della Sartona. Panico.
Fine delle ostilità e tutti di
corsa a casa, col solo diret-
tore di gara rimasto riverso
sul terreno a leccarsi le
ferite riportate nel cruento
corpo a corpo. Ovviamente
l‟intera malefatta non pas-
sò inosservata alla commis-
sione disciplinare della
Lega che nell‟occasione usò
la mano pesante, commi-
nando la squalifica del
campo per un anno, con
l‟obbligo di disputare le
restanti gare casalinghe sul
neutro di Rovigo. Solo
qualche mese dopo, una
revoca dapprima parziale
(disputa delle gare interne
entro un raggio di 20 km.),
quindi totale permise di far
riavvicinare il Rimini al
proprio pubblico e di por-
tare a termine
quell‟incredibile campiona-
to, vinto in maniera altret-
tanto clamorosa dalla pic-
cola Bondenese, in grado di
beffare sul filo di lana tutte
le altre ben più accreditate
contendenti. Erano anni
duri, ma anche sotto le
macerie la passione bianco-
rossa pulsava ancora!
Old-Fan
Finale del torneo dei Pioneer Corps dell’Ottava Armata sul campo di Rimini (archivio Imperial War Museum – London)
Una vecchia fotografia del Rimini 1945/46
IX
Ivan Raffaelli
Socio Amici del Rimini Calcio
Racconto di una giornata in compagnia di amici e tifosi
con idee interessanti…
Domenica 27 novembre 2011, alcuni rappresentanti
dell‟Associazione Amici del Rimini Calcio hanno preso
parte all‟incontro del Coordinamento di Azionariato Po-
polare Italia, ospitato per l‟occasione dal movimento di
Modena presso la sala stampa dello stadio Braglia. Erano
presenti:
Cooperativa Modena Sport Club con delega per
Sanluri;
Amici del Rimini Calcio;
ToroMio, con delega per Orgoglio Amaranto;
Mantova United, con delega per Il mio Gallipoli;
Verona col Cuore;
Vicenza
Lucca
Dopo le presentazioni di rito si è aperto il dibattito, dal
quale sono emersi situazioni differenti ma accomunate da
un unico denominatore: l’entusiasmo di chi è consapevole
di cimentarsi in un progetto affascinante come
l’azionariato popolare, che avvicini tutti i cittadini e tifosi
all’attività sportivo-calcistica della propria città.
I ragazzi di Vicenza stanno formalizzando in questi gior-
ni l‟azionariato popolare, appoggiati dall‟ex giocatore del
Lanerossi Giorgio Carrera. Stanno altresì cercando
di formalizzare alcuni accordi istituzionali con la Provin-
cia, come ulteriore segnale di legame con il territorio.
I ragazzi giunti da Verona raccontano di avere in mano
circa 1.700 adesioni, ma puntano molto più in alto, visti
gli 11.000 abbonati dell‟Hellas. A Verona, come nel resto
d‟Italia, alcune persone ancorano non comprendono il
significato e l‟importanza dell‟azionariato popolare, ma i
rappresentanti credono fortemente in questa iniziativa.
Uno degli obiettivi sarà anche quello di compattare ulte-
riormente il tifo gialloblù. Anche a Lucca, dopo la man-
cata iscrizione in LegaPro e la conseguente retrocessione
in Eccellenza, è appena partito un movimento di aziona-
riato popolare con quote associative differenti per venire
incontro alle possibilità economiche di chiunque voglia
partecipare.
Dopo il ricco buffet gentilmente offerto dai ragazzi di
Modena sono stati ripresi i lavori con la considerazione
che, visto il numero sempre crescente di Associazioni de-
cise ad intraprendere un percorso di azionariato popolare,
(la lista si allunga ogni giorno di più, sono circa 50 le città
che stanno chiedendo informazioni su questa iniziativa),
si avverte il bisogno di creare una sovrastruttura che pos-
sa coordinare le varie organizzazioni sparse nello stivale.
A questo scopo è stato istituito un gruppo tecnico di la-
voro composto dai rappresentanti di Rimini, Vicenza,
Lucca, Verona e Modena con l‟obiettivo di proporre la
forma giuridica più adatta e verificarne costi e vantaggi
concreti. Contemporaneamente è stato istituito anche un
gruppo per il Marketing e le Comunicazioni. Tra le tante
cose, il Coordinamento si farebbe portavoce in Italia del-
la battaglia per l’approvazione della regola del 50%+1,
che in Germania è già realtà, anche grazie all‟intervento
delle istituzioni.
Tra i prossimi appuntamenti del Coordinamento, ci sarà
l‟incontro di Roma in gennaio organizzato dalla Fonda-
zione Gabriele Sandri.
Prima dei saluti, riceviamo con piacere in regalo il libro
“Se vogliamo, possiamo” scritto dal fondatore di ToroMio
Luciano Cavagnero.
Ringraziamo e salutiamo con un arrivederci: a Verona, il
26 febbraio 2011.
**** www.amicidelriminicalcio.it
facebook.com/amicidelriminicalcio
COORDINAMENTO AZIONARIATO POPOLARE ITALIA
incontro del 27.11.11
X
a Portomaggiore per brindare col Fortana! Dopo la sbornia di Cu-
neo, barolo e tre punti,
seguiamo i biancorossi
nella trasferta in casa
della Giacomense. Sia-
mo in provincia di Fer-
rara, zona non proprio
famosa per i suoi vini,
per cui armiamoci di
robuste ventose... e ar-
rampichiamoci sui ve-
tri.
Fortuna che c'è il For-
tana! (ad cazeda..).
Questo è il nome di un
vino ottenuto da un'u-
va, la fortana appunto
(o Brugno-
la...Brugnera..Prungent
ile...ecc..ecc..) dalla
quale si ottiene questo
vino rosso, decisamente
molto particolare. La
coltivazione del Forta-
na è diffusa nelle pro-
vince di Ferrara e Ra-
venna dove le uve di
questo vitigno sono alla
base della Doc Bosco
eliceo. Particolare sua
caratteristica è quella di
essere uno dei pochi vi-
tigni italiani “franco di
piede” (ambidestro pen-
so..), poiché il terreno
sabbioso, tipico di que-
ste zone, non ha consen-
tito lo sviluppo della
Fillossera quindi non
rendendo necessario
l'innesto su radice di
vite ameri-
cana. Si può
trovare an-
che nella
zona di Par-
ma, soprat-
tutto nei
pressi del
Fiume Taro.
È un rosso
non di gran-
de corpo,
con una
grande aci-
dità, piace-
vole quindi
anche fre-
sco, adatto
ad accompa-
gnare salumi
e insaccati
in genere. Se
lo bevete
troppo fred-
do, proprio a
causa della sua elevata
acidità e dei suoi tanni-
ni molto accentuati e
giovani, in bocca
“taglia”... no buono. La
produzione non è eleva-
tissima in termini di
quantità, ormai si con-
tano sulla punta delle
dita i produttori questi
“vini delle sabbie”.
Come è difficile recensi-
re un vino del genere,
così risulta difficile ab-
binare, come faccio di
solito, un calciatore che
ha vestito la maglia a
scacchi. Dovrebbe avere
le caratteristiche di que-
sto vino: non di altissi-
ma qualità, leggero,
fragile e anomalo. Mi sa
che a qualcuno si è ac-
cesa la lampadina. È
arrivato con il macchi-
none,dalla lontana Sici-
lia, non è mai stato a-
matissimo, non sempre
per colpa sua... era spes-
so per terra, visto che,
come il Fortana, è esile
e leggerino... ebbene si,
stiamo parlando di E-
milio Benito Docente!!
Giocatore che tutt'ora
(si , domenica tra il pri-
mo ed il secondo tempo
è rispuntato il suo no-
me) fa discutere, per le
sue capacità... o incapa-
cità.. dipende se siete
tra quelli che lo hanno
anche apprezzato, o tra
tutti gli altri. Emilio è
stato il vero FORTA-
NA DE NOANTRI!
Salute a tutti!
Oste
Per il nostro omino è tempo di rimettersi in viaggio, destinazione Portomaggiore!
XI
Classifica - girone A
LegaPro2 - Stagione 2011/12
Prossimo turno - 11 dicembre 2011 ore 14.30: Borgo a Buggiano - Renate
Cuneo - Poggibonsi
Giacomense - Rimini
Lecco - Savona
Montichiari - Bellaria Igea M.
Pro Patria - Alessandria
Sambonifacese - San Marino
Santarcangelo - Mantova
Virtus Entella - Treviso
Valenzana - Casale
Diciassettesima giornata - 4 dicembre 2011: Alessandria - Samboniface…..………………...….….......2-3
Bellaria Igea M. - Giacomense..…………….……..……...1-1
Casale - Pro Patria………………..…………….…………1-1
Mantova - Lecco…….….……………………….…..…….1-1
Poggibonsi - Valenzana.…....…...…………….…….……1-0
Renate - Virtus Entella………….…………….….………0-2
Rimini - Montichiari.……...………………….…..………1-2
(33' pt Valeriani, 7' st Muchetti, 9' st Florian )
San Marino - Santarcangelo..………………………….…0-0
Savona - Borgo a Buggiano………………………...….…1-1
Treviso - Cuneo..………….……………………………... 2-3
Squadra Punti G V N S GF GS
Casale 34 17 10 4 3 23 12
Treviso 33 17 9 6 2 30 14
Cuneo 32 17 10 2 5 29 20
Rimini 32 17 10 2 5 21 16
Santarcangelo 27 17 8 3 6 23 18
San Marino 24 17 7 3 7 29 23
Virtus Entella 23 17 6 5 6 21 16
Giacomense 23 17 6 5 6 25 28
Poggibonsi 22 17 6 4 7 23 23
Montichiari 22 17 7 2 8 21 24
Mantova 21 17 5 6 6 17 22
Sambonifacese 21 17 6 3 8 19 28
Renate 20 17 5 5 7 17 17
Borgo a Buggiano 20 17 5 5 7 18 20
Bellaria Igea M. 20 17 5 5 7 19 24
Alessandria 19 17 5 6 6 21 24
Savona 17 17 5 6 6 18 18
Pro Patria 14 17 7 6 4 22 15
Valenzana 11 17 2 5 10 14 28
Lecco 10 17 1 7 9 12 32
G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti