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RIETI 10 LUGLIO 2009 RIETI 10 LUGLIO 2009 Ordine degli Avvocati di Rieti Ordine degli Avvocati di Rieti Seminario Seminario La responsabilità civile della Pubblica La responsabilità civile della Pubblica Amministrazione Amministrazione Relatore Relatore Avv. Serafino Ruscica Avv. Serafino Ruscica Consigliere Parlamentare Consigliere Parlamentare Ufficio Affari legali Ufficio Affari legali Senato della Repubblica Senato della Repubblica

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RIETI 10 LUGLIO 2009RIETI 10 LUGLIO 2009

Ordine degli Avvocati di RietiOrdine degli Avvocati di Rieti

Seminario Seminario

La responsabilità civile della Pubblica AmministrazioneLa responsabilità civile della Pubblica Amministrazione

RelatoreRelatore

Avv. Serafino RuscicaAvv. Serafino RuscicaConsigliere Parlamentare Consigliere Parlamentare Ufficio Affari legaliUfficio Affari legaliSenato della RepubblicaSenato della Repubblica

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Principali abbreviazioniPrincipali abbreviazioni

G.A. = giudice amministrativoG.A. = giudice amministrativo G.O.= giudice ordinarioG.O.= giudice ordinario Int. Leg. = interesse legittimoInt. Leg. = interesse legittimo Resp.= responsabilitàResp.= responsabilità Provv.=provvedimento Provv.=provvedimento

amministrativoamministrativo C.c.= codice civileC.c.= codice civile P.A.= pubblica amministrazioneP.A.= pubblica amministrazione

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L’ORIGINARIA IMMUNITÀ L’ORIGINARIA IMMUNITÀ DELLA P.A.DELLA P.A.

Dal principio “the king cannot do Dal principio “the king cannot do wrong” al suo superamento.wrong” al suo superamento.

Verso un’amministrazione Verso un’amministrazione trasparente e responsabile.trasparente e responsabile.

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La responsabilità per attività La responsabilità per attività

materiale: l’applicazione alla materiale: l’applicazione alla p.a. degli art. 2932, 2050 e p.a. degli art. 2932, 2050 e 2051 c.c. (con 2051 c.c. (con temperamenti).temperamenti).

La responsabilità La responsabilità provvedimentale.provvedimentale.

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Cassazione civile  sez. IIICassazione civile  sez. III,,  07 aprile 2009  07 aprile 2009 n. 8377n. 8377

La presunzione di La presunzione di responsabilità responsabilità per danni da cosa in custodia, di cui all'art. per danni da cosa in custodia, di cui all'art. 2051 2051 c.c., non si applica agli enti pubblici per danni subiti dagli utenti di beni demaniali c.c., non si applica agli enti pubblici per danni subiti dagli utenti di beni demaniali ogni qual volta sul bene demaniale, per le sue caratteristiche, non risulti possibile - ogni qual volta sul bene demaniale, per le sue caratteristiche, non risulti possibile - all'esito di un accertamento da svolgersi da parte del giudice di merito in relazione al all'esito di un accertamento da svolgersi da parte del giudice di merito in relazione al caso concreto - esercitare la custodia, intesa quale potere di fatto sulla stessa. caso concreto - esercitare la custodia, intesa quale potere di fatto sulla stessa. L'estensione del bene demaniale e l'utilizzazione generale e diretta dello stesso da L'estensione del bene demaniale e l'utilizzazione generale e diretta dello stesso da parte di terzi, sotto tale profilo, assumono soltanto la funzione di circostanze parte di terzi, sotto tale profilo, assumono soltanto la funzione di circostanze sintomatiche dell'impossibilità della custodia. Alla stregua di tale principio, con sintomatiche dell'impossibilità della custodia. Alla stregua di tale principio, con particolare riguardo al demanio stradale, la ricorrenza della custodia deve essere particolare riguardo al demanio stradale, la ricorrenza della custodia deve essere esaminata non soltanto con riguardo all'estensione della strada, ma anche alle sue esaminata non soltanto con riguardo all'estensione della strada, ma anche alle sue caratteristiche, alla posizione, alle dotazioni, ai sistemi di assistenza che li connotano, caratteristiche, alla posizione, alle dotazioni, ai sistemi di assistenza che li connotano, agli strumenti che il progresso tecnologico appresta, in quanto tali caratteristiche agli strumenti che il progresso tecnologico appresta, in quanto tali caratteristiche assumono rilievo condizionante anche delle aspettative degli utenti. Alla stregua di assumono rilievo condizionante anche delle aspettative degli utenti. Alla stregua di tale criterio deriva che mentre in relazione alle autostrade (di cui già all'art. 2 d.P.R. tale criterio deriva che mentre in relazione alle autostrade (di cui già all'art. 2 d.P.R. n. 393 del 1959, e ora all'art. 2 d.lg. n. 285 del 1992), attesa la loro natura destinata n. 393 del 1959, e ora all'art. 2 d.lg. n. 285 del 1992), attesa la loro natura destinata alla percorrenza veloce in condizioni di sicurezza, si deve concludere per la alla percorrenza veloce in condizioni di sicurezza, si deve concludere per la configurabilità del rapporto custodiale, in relazione alle configurabilità del rapporto custodiale, in relazione alle strade strade riconducibili al riconducibili al demanio comunale non è possibile una simile, generalizzata, conclusione, in quanto demanio comunale non è possibile una simile, generalizzata, conclusione, in quanto l'applicazione dei detti criteri non la consente, ma comporta valutazioni ulteriormente l'applicazione dei detti criteri non la consente, ma comporta valutazioni ulteriormente specifiche. In quest'ottica, per le specifiche. In quest'ottica, per le strade strade comunali - salvo il vaglio in concreto del comunali - salvo il vaglio in concreto del giudice di merito - circostanza eventualmente sintomatica della possibilità della giudice di merito - circostanza eventualmente sintomatica della possibilità della custodia è che la strada, dal cui difetto di manutenzione è stato causato il danno, si custodia è che la strada, dal cui difetto di manutenzione è stato causato il danno, si trovi nel perimetro urbano delimitato dallo stesso Comunetrovi nel perimetro urbano delimitato dallo stesso Comune

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RESPONSABILITÀ DELLA P.A. E RESPONSABILITÀ DELLA P.A. E DEL SUO FUNZIONARIO.DEL SUO FUNZIONARIO.

Le fonti:art. 28 cost.; d. p. r. n. 3/1957. Le fonti:art. 28 cost.; d. p. r. n. 3/1957. La tesi della resp. indiretta: l’art. 2049 c. c.;La tesi della resp. indiretta: l’art. 2049 c. c.; La tesi delle due resp. dirette: l’art. 2055 La tesi delle due resp. dirette: l’art. 2055

c.c.c.c. Le limitazione al dolo e colpa grave.Le limitazione al dolo e colpa grave. La responsabilità contabile La responsabilità contabile ex legeex lege 20/1994. 20/1994. Le polizze assicurative e la responsabilità Le polizze assicurative e la responsabilità

contabile.contabile.

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RESPONSABILITÀ DA ATTIVITÀ RESPONSABILITÀ DA ATTIVITÀ PROVVEDIMENTALEPROVVEDIMENTALE..

Natura giuridica: tesi della responsabilità Natura giuridica: tesi della responsabilità extracontrattuale: Cass. Sez. Un. n. extracontrattuale: Cass. Sez. Un. n. 500/99: accertamento in via incidentale 500/99: accertamento in via incidentale dell’illegittimità.dell’illegittimità.

Cenni all’irrisarcibilità interesse legittimo: Cenni all’irrisarcibilità interesse legittimo: la difficoltà della prova elemento la difficoltà della prova elemento soggettivo. soggettivo.

Tradizionale limitazione dell’art. 2043 ai Tradizionale limitazione dell’art. 2043 ai soli diritti soggettivi (v. art. 28 Cost.)soli diritti soggettivi (v. art. 28 Cost.)

L’iperprotezione dell’interesse legittimo.L’iperprotezione dell’interesse legittimo.

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LA RISARCIBILITÀ DEGLI INTERESSI LA RISARCIBILITÀ DEGLI INTERESSI LEGITTIMILEGITTIMI::

Valorizzazione dell’art. 20 l. n. 59/1997,Valorizzazione dell’art. 20 l. n. 59/1997, L’art. 13, l. 142/1992 in materia di L’art. 13, l. 142/1992 in materia di

appalti.appalti. L‘influenza del d. lgs. n. 80/1998.L‘influenza del d. lgs. n. 80/1998. La giurisprudenza comunitaria in tema La giurisprudenza comunitaria in tema

di responsabilità dello Stato per di responsabilità dello Stato per mancato rispetto di situazioni mancato rispetto di situazioni giuridicamente rilevanti anche su base giuridicamente rilevanti anche su base nazionale.nazionale.

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LA SENT. CASS. SEZ. UN. N. LA SENT. CASS. SEZ. UN. N. 500/99500/99..

Allargamento dell’art. 2043 c.c.: dal Allargamento dell’art. 2043 c.c.: dal danno danno non iure, al danno non iure, al danno contra ius, contra ius,

Elemento soggettivo: la colpa Elemento soggettivo: la colpa dell’apparato.dell’apparato.

La rete di contenimento (giudizio La rete di contenimento (giudizio prognostico bene della vita).prognostico bene della vita).

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LA TESI DELLA RESP. LA TESI DELLA RESP. PRECONTRATTUALEPRECONTRATTUALE: :

Trova applicazione soprattutto in materia di Trova applicazione soprattutto in materia di appalti e di revoca : si vedano le modifiche appalti e di revoca : si vedano le modifiche della l . n. 15/2005 in tema di art. 21 della l . n. 15/2005 in tema di art. 21 septiessepties

La revoca e l’indennizzo.La revoca e l’indennizzo. Indennizzo + risarcimento.Indennizzo + risarcimento. Risarcimento anche quando la revoca o il Risarcimento anche quando la revoca o il

provv. Amm. sia legittimo ma lesivo provv. Amm. sia legittimo ma lesivo dell’affidamento incolpevole (dell’affidamento incolpevole (legitime legitime expectationexpectation).).

Quantificazione: interesse negativo, spese da Quantificazione: interesse negativo, spese da partecipazione alla gara, le difficoltà a partecipazione alla gara, le difficoltà a provare la perdita di provare la perdita di chances chances nel settore del nel settore del mercato delle commesse pubbliche.mercato delle commesse pubbliche.

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Articolo 21-Articolo 21-quinquiesquinquies..L. n. 241/1990L. n. 241/1990

Revoca del provvedimentoRevoca del provvedimento

1. Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di 1. Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell'interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo dell'interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell'organo che ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell'organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge. La revoca lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge. La revoca determina la inidoneità del provvedimento revocato a produrre determina la inidoneità del provvedimento revocato a produrre ulteriori effetti. Se la revoca comporta pregiudizi in danno dei ulteriori effetti. Se la revoca comporta pregiudizi in danno dei soggetti direttamente interessati, l'amministrazione ha l'obbligo di soggetti direttamente interessati, l'amministrazione ha l'obbligo di provvedere al loro indennizzo. Le controversie in materia di provvedere al loro indennizzo. Le controversie in materia di determinazione e corresponsione dell'indennizzo sono attribuite alla determinazione e corresponsione dell'indennizzo sono attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.

1-bis. Ove la revoca di un atto amministrativo ad efficacia durevole o 1-bis. Ove la revoca di un atto amministrativo ad efficacia durevole o istantanea incida su rapporti negoziali, l'indennizzo liquidato istantanea incida su rapporti negoziali, l'indennizzo liquidato dall'amministrazione agli interessati e' parametrato al solo danno dall'amministrazione agli interessati e' parametrato al solo danno emergente e tiene conto sia dell'eventuale conoscenza o emergente e tiene conto sia dell'eventuale conoscenza o conoscibilita' da parte dei contraenti della contrarieta' dell'atto conoscibilita' da parte dei contraenti della contrarieta' dell'atto amministrativo oggetto di revoca all'interesse pubblico, sia amministrativo oggetto di revoca all'interesse pubblico, sia dell'eventuale concorso dei contraenti o di altri soggetti all'erronea dell'eventuale concorso dei contraenti o di altri soggetti all'erronea valutazione della compatibilita' di tale atto con l'interesse pubblico. valutazione della compatibilita' di tale atto con l'interesse pubblico. (1)(1)

(1) Comma inserito dalla (1) Comma inserito dalla Legge 2 aprile 2007, n. 40Legge 2 aprile 2007, n. 40..

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LA TESI DELLA RESP. DA LA TESI DELLA RESP. DA CONTATTO QUALIFICATOCONTATTO QUALIFICATO

Fonti: l. n. 241/1990 art. 7, 9, 10, art. 1218 Fonti: l. n. 241/1990 art. 7, 9, 10, art. 1218 c. c.: obblighi senza prestazione.c. c.: obblighi senza prestazione.

Differenza quanto all’onere della prova, Differenza quanto all’onere della prova, alla prescrizione, all’elemento soggettivo.alla prescrizione, all’elemento soggettivo.

La violazione della regola procedimentale La violazione della regola procedimentale e dell’interesse legittimo partecipativo e dell’interesse legittimo partecipativo porta automaticamente al danno dopo porta automaticamente al danno dopo l’art. 21 l’art. 21 octies l. n. 241/90?octies l. n. 241/90?

Rilevanza dell’art. 1227 c.c. per le Rilevanza dell’art. 1227 c.c. per le dichiarazioni fuorvianti rese dal dichiarazioni fuorvianti rese dal partecipante al procedimento amm. vo. partecipante al procedimento amm. vo.

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DANNO DA CONTATTO DANNO DA CONTATTO AMMINISTRATIVOAMMINISTRATIVO

Cons. Stato, Sez. IV, 14 giugno 2001, Cons. Stato, Sez. IV, 14 giugno 2001, n. 3169, in Cons. stato, 2001; e TAR n. 3169, in Cons. stato, 2001; e TAR Veneto, Sez. I, 20 novembre 2003, n. Veneto, Sez. I, 20 novembre 2003, n. 5778, in Urb. app., 2004, 4, 455, che 5778, in Urb. app., 2004, 4, 455, che parlano di parlano di responsabilità responsabilità paracontrattualeparacontrattuale da contatto sociale. da contatto sociale.

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I PROBLEMI SUL TAPPETOI PROBLEMI SUL TAPPETO.. dalla culpa dalla culpa in re ipsain re ipsa alla colpa dell’apparato alla colpa dell’apparato l’errore scusabilel’errore scusabile la rilevanza dell’art. 43 c. p.la rilevanza dell’art. 43 c. p. la rilevanza dell’art. 5 c.p.la rilevanza dell’art. 5 c.p. la rilevanza dell’art. 2236 c.c.la rilevanza dell’art. 2236 c.c. la violazione grave e manifesta è indice la violazione grave e manifesta è indice

presuntivo della colpa che va solo allegata e non presuntivo della colpa che va solo allegata e non provataprovata

la giurisprudenza comunitaria sulla violazione la giurisprudenza comunitaria sulla violazione grave e manifesta casistica: complessità del fatto, grave e manifesta casistica: complessità del fatto, contrasto giurisprudenziale, norma oscura, contrasto giurisprudenziale, norma oscura, assenza di pronunce, contrasto tra Tar e Cds, la assenza di pronunce, contrasto tra Tar e Cds, la norma successivamente dichiarata norma successivamente dichiarata incostituzionale.incostituzionale.

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IL NESSO DI CAUSALITÀ:IL NESSO DI CAUSALITÀ:

Rinvio alla disciplina civilistica: tra Rinvio alla disciplina civilistica: tra causalità materiale e giuridica ex art. causalità materiale e giuridica ex art. 1223 c.c.1223 c.c.

Rilevanza causale del vizio e lesione Rilevanza causale del vizio e lesione dell’aspirazione al bene della vita: i dell’aspirazione al bene della vita: i vizi meramente formali.vizi meramente formali.

Fatti interruttivi del nesso di Fatti interruttivi del nesso di causalità rilevanti ex art. 40 c. p.causalità rilevanti ex art. 40 c. p.

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RESPONSABILITÀ IN MATERIA RESPONSABILITÀ IN MATERIA

URBANISTICA:URBANISTICA: L’omessa vigilanza del comune in L’omessa vigilanza del comune in

caso di illegittimo esercizio della d. i. caso di illegittimo esercizio della d. i. a. possibilità di procedere a. possibilità di procedere all’annullamento del titolo anche all’annullamento del titolo anche dopo la scadenza del termine? dopo la scadenza del termine?

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CASISTICA:CASISTICA: Apposizione del vincolo storico - artistico e sindacato debole Apposizione del vincolo storico - artistico e sindacato debole

sulla discrezionalità tecnica.sulla discrezionalità tecnica. Approvazione di una variante urbanistica e sindacato debole Approvazione di una variante urbanistica e sindacato debole

sulla discrezionalità tecnica.sulla discrezionalità tecnica. Illegittimo diniego di concessione edilizia.Illegittimo diniego di concessione edilizia. Annullato il diniego può il g. a. sostituirsi alla p. a e valutare Annullato il diniego può il g. a. sostituirsi alla p. a e valutare

quante possibilità c’erano di ottenere il bene della vita?quante possibilità c’erano di ottenere il bene della vita? Verifica del nesso causale tra illegittimità del provv. e Verifica del nesso causale tra illegittimità del provv. e

pregiudizio economico: il caso di un impossibilità di costruire pregiudizio economico: il caso di un impossibilità di costruire per mancanza di accesso alla via pubblica. per mancanza di accesso alla via pubblica.

Il danno da ritardo della concessione edilizia (quando il ritardo Il danno da ritardo della concessione edilizia (quando il ritardo non sia giustificato da esigenze istruttorie): perdurante non sia giustificato da esigenze istruttorie): perdurante situazione di incertezza: violazione ex se dell’art. 2, l . n. situazione di incertezza: violazione ex se dell’art. 2, l . n. 241/1990.241/1990.

Altra tesi inammissibilità del giudizio prognostico. Il Altra tesi inammissibilità del giudizio prognostico. Il risarcimento è possibile soltanto dopo che si sia ottenuto la risarcimento è possibile soltanto dopo che si sia ottenuto la concessione in prima battuta negata e nei limiti del danno da concessione in prima battuta negata e nei limiti del danno da ritardo.ritardo.

Impugnativa del diniego di d.i.a. Impugnativa del diniego di d.i.a. Risarcimento del danno da perdita di chances e residuale Risarcimento del danno da perdita di chances e residuale

potere discrezionale della p.a.potere discrezionale della p.a.

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DANNI DA OCCUPAZIONE USURPATIVA DANNI DA OCCUPAZIONE USURPATIVA O APPROPRIATIVA:O APPROPRIATIVA:

Differenza tra occupazione Differenza tra occupazione appropriativa ed usurpativa appropriativa ed usurpativa (attenzione all’occ. usurpativa c.d. (attenzione all’occ. usurpativa c.d. spuria).spuria).

La giurisprudenza della Corte di La giurisprudenza della Corte di giustizia CEE. giustizia CEE.

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Responsabilità in materia di Responsabilità in materia di appalti pubblici.appalti pubblici.

Ripetizione virtuale delle operazioni di gara tramite consulenza Ripetizione virtuale delle operazioni di gara tramite consulenza tecnica per verificare se non ci fosse stata la violazione quale tecnica per verificare se non ci fosse stata la violazione quale sarebbe stato l’esito della procedura (aggiudicazione?)sarebbe stato l’esito della procedura (aggiudicazione?)

Gara a risultato garantito.Gara a risultato garantito. Differenza tra i sistemi di gara che lascino margini di Differenza tra i sistemi di gara che lascino margini di

discrezionalità o (ad es. offerta economicamente + vantaggiosa discrezionalità o (ad es. offerta economicamente + vantaggiosa o appalto concorso) oppure sistemi meccanici (prezzo più o appalto concorso) oppure sistemi meccanici (prezzo più basso).basso).

Danno da inattività nel caso dei danni subiti dall’impresa che è Danno da inattività nel caso dei danni subiti dall’impresa che è rimasta ferma a fronte di maestranze assunte in previsione della rimasta ferma a fronte di maestranze assunte in previsione della vittoria altamente probabile dell’appalto.vittoria altamente probabile dell’appalto.

Impossibilità di fare valere in future gare il curriculum ai fini del Impossibilità di fare valere in future gare il curriculum ai fini del requisito di capacità economica (3%) del prezzo offerto in sede requisito di capacità economica (3%) del prezzo offerto in sede di aggiudicazione.di aggiudicazione.

Rilevanza dell’aliunde perceptum et percepiendum.Rilevanza dell’aliunde perceptum et percepiendum. Gara a risultato non garantito minimo il 50% di chances Gara a risultato non garantito minimo il 50% di chances Liquidazione forfettaria della perdita di chancesLiquidazione forfettaria della perdita di chances Spese della procedura nei limiti in cui esista un apprezzabile possibilità Spese della procedura nei limiti in cui esista un apprezzabile possibilità

di vincere la gara più del 50 %.di vincere la gara più del 50 %. Reintegrazione in forma specifica (ripetizione ove possibile della gara Reintegrazione in forma specifica (ripetizione ove possibile della gara

con il limite di cui all’art. 2058 c.c.)con il limite di cui all’art. 2058 c.c.) Illegittimità della gara informale che precede la trattativa privata: Illegittimità della gara informale che precede la trattativa privata:

mancato invito di un’impresa partecipare alla procedura ristretta.mancato invito di un’impresa partecipare alla procedura ristretta.

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TAR Liguria, Sez. II, 15 aprile 2002, n. TAR Liguria, Sez. II, 15 aprile 2002, n. 432, in Foro amm. TAR, 2002, 1248, che 432, in Foro amm. TAR, 2002, 1248, che ha ritenuto integralmente ristorabile per ha ritenuto integralmente ristorabile per equivalente essendo oramai eseguito il equivalente essendo oramai eseguito il contratto, il danno subito dal contratto, il danno subito dal concorrente illegittimamente concorrente illegittimamente pretermesso in seno ad una licitazione pretermesso in seno ad una licitazione privata per l'affidamento di una fornitura privata per l'affidamento di una fornitura annuale di pasti preconfezionati ad una annuale di pasti preconfezionati ad una U.S.L., alla quale avevano partecipato U.S.L., alla quale avevano partecipato due soli concorrenti.due soli concorrenti.

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TAR Toscana, Sez. II, 6 giugno 2001, n. TAR Toscana, Sez. II, 6 giugno 2001, n. 716, in Urb. app., 2001, 1151, il quale 716, in Urb. app., 2001, 1151, il quale etichetta danno da ritardo quello etichetta danno da ritardo quello derivante dalla tardiva parziale derivante dalla tardiva parziale aggiudicazione dell'appalto, trattandosi aggiudicazione dell'appalto, trattandosi di rapporto di durata suscettibile di di rapporto di durata suscettibile di residua validità temporale, residua validità temporale, quantificandolo con riferimento agli utili quantificandolo con riferimento agli utili mancanti ed alle maggiori spese mancanti ed alle maggiori spese sopportate.sopportate.

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CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V - SENTENZA 2 marzo 2009, n.1162CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V - SENTENZA 2 marzo 2009, n.1162

. Nel nostro diritto positivo, non è previsto un meccanismo riparatore dei danni . Nel nostro diritto positivo, non è previsto un meccanismo riparatore dei danni causati dal ritardo procedimentale in sé e per sé considerato. L’inerzia causati dal ritardo procedimentale in sé e per sé considerato. L’inerzia amministrativa, per essere sanzionabile in sede risarcitoria, richiede non solo amministrativa, per essere sanzionabile in sede risarcitoria, richiede non solo l’accertamento giurisdizionale della sua illegittimità ma anche il concreto esercizio l’accertamento giurisdizionale della sua illegittimità ma anche il concreto esercizio della funzione amministrativa, ove ancora possibile e di interesse per il cittadino della funzione amministrativa, ove ancora possibile e di interesse per il cittadino istante, in senso favorevole all’interessato (ovvero il suo esercizio virtuale, in sede di istante, in senso favorevole all’interessato (ovvero il suo esercizio virtuale, in sede di giudizio prognostico da parte del giudicante investito della richiesta risarcitoria).giudizio prognostico da parte del giudicante investito della richiesta risarcitoria).

2. Allo stato attuale della legislazione non è risarcibile il danno da ritardo “puro”, 2. Allo stato attuale della legislazione non è risarcibile il danno da ritardo “puro”, ovvero disancorato dalla dimostrazione giudiziale della meritevolezza di tutela ovvero disancorato dalla dimostrazione giudiziale della meritevolezza di tutela dell’interesse pretensivo fatto valere e, pertanto, l’eventuale danno non è risarcibile dell’interesse pretensivo fatto valere e, pertanto, l’eventuale danno non è risarcibile quando l’Amministrazione ha adottato, anche se con notevole ritardo, un quando l’Amministrazione ha adottato, anche se con notevole ritardo, un provvedimento (rimasto inoppugnato) dal contenuto negativo per l’interessato.provvedimento (rimasto inoppugnato) dal contenuto negativo per l’interessato.

3. Il danno da ritardo non ha un’autonomia strutturale rispetto alla fattispecie 3. Il danno da ritardo non ha un’autonomia strutturale rispetto alla fattispecie procedimentale da cui scaturisce, dato che è legato inscindibilmente alla positiva procedimentale da cui scaturisce, dato che è legato inscindibilmente alla positiva finalizzazione di quest’ultima; né si presenta come un’ordinaria ipotesi di riparazione finalizzazione di quest’ultima; né si presenta come un’ordinaria ipotesi di riparazione per equivalente, tenuto conto che si associa il più delle volte (quando non vi ostano per equivalente, tenuto conto che si associa il più delle volte (quando non vi ostano circostanze fattuali sopravvenute) alla riparazione in forma specifica dell’effettivo circostanze fattuali sopravvenute) alla riparazione in forma specifica dell’effettivo rilascio (sia pur tardivo) del provvedimento favorevole. rilascio (sia pur tardivo) del provvedimento favorevole.

4. L’accertamento giudiziale dell’illegittimità del silenzio, unitamente al nuovo 4. L’accertamento giudiziale dell’illegittimità del silenzio, unitamente al nuovo esercizio della funzione amministrativa in senso favorevole all’interessato, sono, esercizio della funzione amministrativa in senso favorevole all’interessato, sono, nella riparazione del danno da ritardato rilascio di provvedimento favorevole, nella riparazione del danno da ritardato rilascio di provvedimento favorevole, elementi costitutivi della fattispecie dannosa; da ciò deriva la pregiudizialità del elementi costitutivi della fattispecie dannosa; da ciò deriva la pregiudizialità del giudizio di accertamento dell’illegittimità del silenzio e conseguentemente giudizio di accertamento dell’illegittimità del silenzio e conseguentemente l’inesigibilità giuridica - ostativa al decorso del termine prescrizionale ai sensi dell’art. l’inesigibilità giuridica - ostativa al decorso del termine prescrizionale ai sensi dell’art. 2935 c.c. – della proposizione dell’azione finalizzata alla riparazione del danno da 2935 c.c. – della proposizione dell’azione finalizzata alla riparazione del danno da ritardo prima della positiva conclusione di quella parentesi giurisdizionale. ritardo prima della positiva conclusione di quella parentesi giurisdizionale.

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CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 12 gennaio CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 12 gennaio

2009, n. 652009, n. 65 1. Nelle ipotesi di mancato esercizio di un potere autoritativo, ed in quella in essa 1. Nelle ipotesi di mancato esercizio di un potere autoritativo, ed in quella in essa

contenuta, dell’omissione compiuta rispetto al termine procedimentale di contenuta, dell’omissione compiuta rispetto al termine procedimentale di emanazione dell’atto, cioè di ritardo nella sua adozione, si configura la rilevanza emanazione dell’atto, cioè di ritardo nella sua adozione, si configura la rilevanza procedimentale specifica ed oggettiva del ritardo medesimo, alla stregua appunto di procedimentale specifica ed oggettiva del ritardo medesimo, alla stregua appunto di regole di azione che hanno, nella loro formulazione, una causa direttamente regole di azione che hanno, nella loro formulazione, una causa direttamente pubblicistica che sottrae l’amministrazione alle regole di diritto comune e la colloca pubblicistica che sottrae l’amministrazione alle regole di diritto comune e la colloca sul piano delle determinazioni (negative) di tipo autoritativo. sul piano delle determinazioni (negative) di tipo autoritativo.

2. Il ritardo nell’emanazione di un provvedimento autoritativo si collega direttamente 2. Il ritardo nell’emanazione di un provvedimento autoritativo si collega direttamente ad un momento di esercizio del potere, autoritativo e discrezionale, atteso che ad un momento di esercizio del potere, autoritativo e discrezionale, atteso che l’omesso o ritardato esercizio del potere stesso, anche riferita al superamento del l’omesso o ritardato esercizio del potere stesso, anche riferita al superamento del termine finale per provvedere, costituisce la fattispecie speculare del suo esercizio, termine finale per provvedere, costituisce la fattispecie speculare del suo esercizio, configurando, nelle sue conseguenze dannose, la lesione dello stesso interesse configurando, nelle sue conseguenze dannose, la lesione dello stesso interesse legittimo che il soggetto coinvolto vanta rispetto all’emanazione di un provvedimento legittimo che il soggetto coinvolto vanta rispetto all’emanazione di un provvedimento favorevole. favorevole.

3. Nel caso di un’omessa tempestiva determinazione tariffaria, non viene in rilievo né 3. Nel caso di un’omessa tempestiva determinazione tariffaria, non viene in rilievo né un mero comportamento, né una controversia relativa a indennità canoni ed altri un mero comportamento, né una controversia relativa a indennità canoni ed altri corrispettivi, attesa la natura pacificamente estranea a quest’ultimo novero della corrispettivi, attesa la natura pacificamente estranea a quest’ultimo novero della determinazione, autoritativa e tecnicamente discrezionale, delle medesime tariffe, determinazione, autoritativa e tecnicamente discrezionale, delle medesime tariffe, richiedibili a soggetti terzi rispetto all’amministrazione regolatrice, sicché non si richiedibili a soggetti terzi rispetto all’amministrazione regolatrice, sicché non si configura alcuna ipotesi di eccettuazione della giurisdizione amministrativa.configura alcuna ipotesi di eccettuazione della giurisdizione amministrativa.

alla violazione di una norma procedimentale propriamente riferibile all’esercizio del alla violazione di una norma procedimentale propriamente riferibile all’esercizio del potere, sicché ben può ravvisarsi un’illegittimità della azione amministrativa potere, sicché ben può ravvisarsi un’illegittimità della azione amministrativa pubblicistica, pacificamente riscontrata, indipendentemente dai contenuti del pubblicistica, pacificamente riscontrata, indipendentemente dai contenuti del provvedimento tardivo poi positivamente adottato, dal quale scaturisce il provvedimento tardivo poi positivamente adottato, dal quale scaturisce il riconoscimento della spettanza del bene della vita che sostanzializza e rende riconoscimento della spettanza del bene della vita che sostanzializza e rende risarcibile l’interesse pretensivo correlato al provvedimento. risarcibile l’interesse pretensivo correlato al provvedimento.

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Le modifiche introdotte dalla L. n. Le modifiche introdotte dalla L. n. 69/200969/2009

«Art. 2-bis. - (Conseguenze per il ritardo dell’amministrazione nella conclusione del procedimento).

1. Le pubbliche amministrazioni e i soggetti di cui all’articolo 1, comma 1- ter, sono tenuti al risarcimento del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento.

2. Le controversie relative all’applicazione del presente articolo sono attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Il diritto al risarcimento del danno si prescrive in cinque anni».

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Responsabilità civile della stazione appaltanteResponsabilità civile della stazione appaltante

Cons. Stato, Sez. IV, 10 agosto 2004, n. Cons. Stato, Sez. IV, 10 agosto 2004, n. 5500, in Foro amm. CdS, 2004, 2160, 5500, in Foro amm. CdS, 2004, 2160, sostiene che occorra distinguere due sostiene che occorra distinguere due fattispecie: quella in cui il ricorrente riesce fattispecie: quella in cui il ricorrente riesce a dimostrare che, in mancanza a dimostrare che, in mancanza dell'adozione del provvedimento illegittimo, dell'adozione del provvedimento illegittimo, avrebbe vinto la gara (ad esempio perché, avrebbe vinto la gara (ad esempio perché, se non fosse stato indebitamente escluso, se non fosse stato indebitamente escluso, sarebbe stata selezionata la sua offerta) dai sarebbe stata selezionata la sua offerta) dai casi in cui non è possibile acquisire alcuna casi in cui non è possibile acquisire alcuna certezza su quale sarebbe stato l'esito della certezza su quale sarebbe stato l'esito della procedura in mancanza della violazione procedura in mancanza della violazione riscontrata riscontrata

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Nella prima ipotesi all'impresa danneggiata Nella prima ipotesi all'impresa danneggiata spetterebbe un risarcimento pari al 10% del valore spetterebbe un risarcimento pari al 10% del valore dell'appalto, ferma restando la possibilità di dell'appalto, ferma restando la possibilità di conseguire una somma superiore, in presenza della conseguire una somma superiore, in presenza della dimostrazione che il margine di utile sarebbe stato dimostrazione che il margine di utile sarebbe stato maggiore. Viceversa, quando il ricorrente allega solo maggiore. Viceversa, quando il ricorrente allega solo la perdita di una chance a sostegno della pretesa la perdita di una chance a sostegno della pretesa risarcitoria (cioè quando non riesce a provare che risarcitoria (cioè quando non riesce a provare che l'aggiudicazione dell'appalto spettava proprio a lui, l'aggiudicazione dell'appalto spettava proprio a lui, secondo le regole di gara), la somma commisurata secondo le regole di gara), la somma commisurata all'utile d'impresa dovrà essere proporzionalmente all'utile d'impresa dovrà essere proporzionalmente ridotta in ragione delle concrete possibilità di vittoria ridotta in ragione delle concrete possibilità di vittoria risultanti dagli atti della procedura. Al fine di operare risultanti dagli atti della procedura. Al fine di operare tale decurtazione andranno valorizzati tutti gli indici tale decurtazione andranno valorizzati tutti gli indici significativi delle potenzialità di successo del significativi delle potenzialità di successo del ricorrente, quali, ad esempio, il numero di ricorrente, quali, ad esempio, il numero di concorrenti, la configurazione della graduatoria concorrenti, la configurazione della graduatoria eventualmente stilata ed il contenuto dell'offerta eventualmente stilata ed il contenuto dell'offerta presentata dall'impresa danneggiata.presentata dall'impresa danneggiata.

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TAR Marche, Sez. I, 26 maggio 2001, TAR Marche, Sez. I, 26 maggio 2001, n. 621, in Trib. amm. reg., 2001, n. 621, in Trib. amm. reg., 2001, 2383, che oltre alla perdita di chance 2383, che oltre alla perdita di chance ritiene debba essere risarcito il ritiene debba essere risarcito il danno morale per lesione danno morale per lesione dell'immagine professionale dell'immagine professionale dell'impresa se l'illecito costituisce dell'impresa se l'illecito costituisce reato; reato;

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Cons. Stato, Sez. V, 6 febbraio 2007, n. 478, in Red. Cons. Stato, Sez. V, 6 febbraio 2007, n. 478, in Red. amm. CdS 2007, 2, il quale sostiene che il discredito amm. CdS 2007, 2, il quale sostiene che il discredito commerciale acquista rilevanza in re ipsa quale commerciale acquista rilevanza in re ipsa quale danno morale, inteso come perdita di credibilità e danno morale, inteso come perdita di credibilità e prestigio, se il fatto posto in essere dai funzionari o prestigio, se il fatto posto in essere dai funzionari o dai commissari integri reato, ovvero quale danno dai commissari integri reato, ovvero quale danno patrimoniale che discende direttamente alla lesione patrimoniale che discende direttamente alla lesione dell'immagine. Nella stessa sentenza viene inoltre dell'immagine. Nella stessa sentenza viene inoltre sostenuto che deve tenersi conto anche degli effetti sostenuto che deve tenersi conto anche degli effetti riflessi della non aggiudicazione e precisamente del riflessi della non aggiudicazione e precisamente del mancato incremento della cifra di affari, c.d. mancato incremento della cifra di affari, c.d. mancata fatturazione, suscettibile di incidere sulla mancata fatturazione, suscettibile di incidere sulla positiva partecipazione a future gare di appalto positiva partecipazione a future gare di appalto ovvero della diminuzione delle capacità tecniche ed ovvero della diminuzione delle capacità tecniche ed economiche dell'impresa, anche questa in funzione economiche dell'impresa, anche questa in funzione di future gare d'appalto cui intenderà partecipare.di future gare d'appalto cui intenderà partecipare.

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TAR Friuli Venezia Giulia, 26 gennaio TAR Friuli Venezia Giulia, 26 gennaio 2002, n. 4, in App. urb. edil., 2002, 2002, n. 4, in App. urb. edil., 2002, 331, il quale ha negato il 331, il quale ha negato il risarcimento del danno da mancata risarcimento del danno da mancata fatturazione perché l'impresa fatturazione perché l'impresa ricorrente non aveva dimostrato ricorrente non aveva dimostrato l'impossibilità di partecipare ad una l'impossibilità di partecipare ad una data gara quale effetto della non data gara quale effetto della non aggiudicazione aggiudicazione

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Cass. civ., 25 novembre 2005, n. Cass. civ., 25 novembre 2005, n. 24896.24896.

Deve ritenersi risarcibile non solo Deve ritenersi risarcibile non solo l'interesse negativo, composto dalle l'interesse negativo, composto dalle spese sostenute per partecipare al spese sostenute per partecipare al procedimento ed alla perdita di procedimento ed alla perdita di occasioni di guadagno alternative, ma occasioni di guadagno alternative, ma anche l'interesse positivo e, cioè, nella anche l'interesse positivo e, cioè, nella voce relativa al lucro cessante, la voce relativa al lucro cessante, la perdita del guadagno (o della sua perdita del guadagno (o della sua occasione) connesso all'esecuzione del occasione) connesso all'esecuzione del contratto contratto

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Cons. Stato, Sez. VI, 18 aprile Cons. Stato, Sez. VI, 18 aprile 2005, n. 17692005, n. 1769. .

Il danno emergente o perdita subita, da Il danno emergente o perdita subita, da liquidarsi nei limiti in cui sia stato liquidarsi nei limiti in cui sia stato rigorosamente provato, è dato dalla rigorosamente provato, è dato dalla differenza tra la situazione patrimoniale del differenza tra la situazione patrimoniale del danneggiato prima del verificarsi del danno danneggiato prima del verificarsi del danno e quella successiva alla produzione del e quella successiva alla produzione del danno stesso, oppure, considerando il danno stesso, oppure, considerando il versante contrattuale, dal valore obiettivo di versante contrattuale, dal valore obiettivo di scambio, secondo il prezzo di mercato, della scambio, secondo il prezzo di mercato, della prestazione rimasta inadempiuta, dovendosi prestazione rimasta inadempiuta, dovendosi includere in esso tutte le conseguenze includere in esso tutte le conseguenze negative cagionate dal fatto lesivo o negative cagionate dal fatto lesivo o dall'inadempimento, con riferimento alla dall'inadempimento, con riferimento alla deminutio nel complesso subita dalla sfera deminutio nel complesso subita dalla sfera patrimoniale del soggetto leso patrimoniale del soggetto leso

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F. Caringella – M. Protto, Il nuovo processo F. Caringella – M. Protto, Il nuovo processo amministrativo dopo la L. 21 luglio 2000, n. 205, amministrativo dopo la L. 21 luglio 2000, n. 205,

Milano, 2001Milano, 2001

““L'impresa avrebbe diritto non solo L'impresa avrebbe diritto non solo alla liquidazione dell'utile che alla liquidazione dell'utile che avrebbe realizzato se avesse avrebbe realizzato se avesse eseguito il contratto, ma anche al eseguito il contratto, ma anche al pagamento delle spese sopportate pagamento delle spese sopportate per la preparazione dell'offerta, oltre per la preparazione dell'offerta, oltre al ristoro del pregiudizio economico al ristoro del pregiudizio economico per l'inutile immobilizzazione di per l'inutile immobilizzazione di risorse umane e mezzi tecnici”risorse umane e mezzi tecnici”

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Cons. Stato, Sez. IV, 6 luglio 2004, Cons. Stato, Sez. IV, 6 luglio 2004, n. 5012n. 5012

Il criterio utilizzato dalla prevalente Il criterio utilizzato dalla prevalente giurisprudenza per quantificare il giurisprudenza per quantificare il danno derivante ad una impresa dal danno derivante ad una impresa dal mancato affidamento di un appalto è mancato affidamento di un appalto è quello della misura dell'utile non quello della misura dell'utile non conseguito, valutato nel 10% conseguito, valutato nel 10% dell'importo offerto dal ricorrente dell'importo offerto dal ricorrente

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Cons. Stato, Sez. IV, 11 ottobre 2006, n. 6059, in Cons. Stato, Sez. IV, 11 ottobre 2006, n. 6059, in

Urb. app., 2007, 357Urb. app., 2007, 357 “…“….dal momento che, come già .dal momento che, come già

evidenziato, la giurisprudenza ritiene evidenziato, la giurisprudenza ritiene questo criterio utilizzabile solo se e in questo criterio utilizzabile solo se e in quanto l'impresa possa documentare di quanto l'impresa possa documentare di non aver potuto utilizzare mezzi e non aver potuto utilizzare mezzi e maestranze, lasciati disponibili, per maestranze, lasciati disponibili, per l'espletamento di altri servizi, il l'espletamento di altri servizi, il cosiddetto danno da inattività non si cosiddetto danno da inattività non si avrà quando tale dimostrazione non sia avrà quando tale dimostrazione non sia stata offerta” stata offerta”

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4. L’amministrazione, in sede di ripetizione delle operazioni 4. L’amministrazione, in sede di ripetizione delle operazioni dichiarate illegittime, è tenuta ad applicare imparzialmente le dichiarate illegittime, è tenuta ad applicare imparzialmente le regole poste dal giudicato a tutte le imprese partecipanti e non regole poste dal giudicato a tutte le imprese partecipanti e non solo a quelle che sono state menzionate nei ricorsi e nella solo a quelle che sono state menzionate nei ricorsi e nella sentenza, se del caso facendo altresì uso del proprio potere di sentenza, se del caso facendo altresì uso del proprio potere di autotutela.autotutela.

5. Il danno da aggiudicazione illegittima deve essere calcolato 5. Il danno da aggiudicazione illegittima deve essere calcolato applicando il noto criterio equitativo di liquidazione del mancato applicando il noto criterio equitativo di liquidazione del mancato utile d’impresa (suo presunto lucro cessante) nella misura del 10% utile d’impresa (suo presunto lucro cessante) nella misura del 10% della base d’asta ridotta di una percentuale pari al ribasso offerto della base d’asta ridotta di una percentuale pari al ribasso offerto dal soggetto che doveva ottenere l’aggiudicazione; deve altresì dal soggetto che doveva ottenere l’aggiudicazione; deve altresì riconoscersi un importo (del 3% dell’intera base d’asta non riconoscersi un importo (del 3% dell’intera base d’asta non ridotta) per la perdita di c.d. know how e di migliori chances ridotta) per la perdita di c.d. know how e di migliori chances lavorative future. Trattandosi di liquidazione formulata secondo i lavorative future. Trattandosi di liquidazione formulata secondo i parametri equitativi ex artt. 2056 e 1226 cod. civ., il complessivo parametri equitativi ex artt. 2056 e 1226 cod. civ., il complessivo importo determinato andrà maggiorato dei soli interessi legali a importo determinato andrà maggiorato dei soli interessi legali a decorrere dalla scadenza del termine per la formulazione decorrere dalla scadenza del termine per la formulazione dell’offerta da parte della p.a. ai sensi dell’art. 35, comma 2, del dell’offerta da parte della p.a. ai sensi dell’art. 35, comma 2, del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 80, atteso che il criterio tracciato è da D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 80, atteso che il criterio tracciato è da ritenere equitativamente idoneo a ristorare integralmente i danni ritenere equitativamente idoneo a ristorare integralmente i danni subiti dal soggetto a cui sarebbe spettata l’aggiudicazione. subiti dal soggetto a cui sarebbe spettata l’aggiudicazione.

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CGA - SEZ. GIURISDIZIONALE - SENTENZA 6 maggio 2008, CGA - SEZ. GIURISDIZIONALE - SENTENZA 6 maggio 2008, n.416n.416

1. La responsabilità della p.a., sorta a seguito della illegittima mancata 1. La responsabilità della p.a., sorta a seguito della illegittima mancata aggiudicazione, non ha natura contrattuale, atteso che il “contatto” non è aggiudicazione, non ha natura contrattuale, atteso che il “contatto” non è di per sé un contratto, sicché, fino alla conclusione dell’accordo di cui di per sé un contratto, sicché, fino alla conclusione dell’accordo di cui all’art. 1321 c.c., il rapporto intersoggettivo resta regolato dalla clausola all’art. 1321 c.c., il rapporto intersoggettivo resta regolato dalla clausola generale di cui all’art. 2043 c.c., e non, invece, dal principio di generale di cui all’art. 2043 c.c., e non, invece, dal principio di responsabilità contrattuale ex art. 1218. responsabilità contrattuale ex art. 1218.

2. La colpevolezza dell’amministrazione sussiste ogni volta che, in assenza 2. La colpevolezza dell’amministrazione sussiste ogni volta che, in assenza di cause di giustificazione legalmente tipizzate, il provvedimento annullato di cause di giustificazione legalmente tipizzate, il provvedimento annullato sia stato emanato in violazione di un canone di condotta agevolmente sia stato emanato in violazione di un canone di condotta agevolmente percepibile nella sua portata vincolante.percepibile nella sua portata vincolante.

3. L’amministrazione che ha predisposto il bando non può invocare una 3. L’amministrazione che ha predisposto il bando non può invocare una soggettiva esenzione dalla responsabilità nei casi in cui lo abbia soggettiva esenzione dalla responsabilità nei casi in cui lo abbia erroneamente interpretato, se non ricorrano speciali situazioni esimenti erroneamente interpretato, se non ricorrano speciali situazioni esimenti che devono essere allegate. Difatti, diversamente da quanto accade per la che devono essere allegate. Difatti, diversamente da quanto accade per la legge, il bando viene predisposto dalla stessa stazione appaltante, la legge, il bando viene predisposto dalla stessa stazione appaltante, la quale, per il principio di autoresponsabilità, non può esimersi dal quale, per il principio di autoresponsabilità, non può esimersi dal rispondere nei confronti dei partecipanti alla gara, anche sul piano rispondere nei confronti dei partecipanti alla gara, anche sul piano risarcitorio indotto dalla fattispecie aquiliana, delle difficoltà esegetiche che risarcitorio indotto dalla fattispecie aquiliana, delle difficoltà esegetiche che derivino da oscurità o da ambiguità delle relative clausole, che avrebbe derivino da oscurità o da ambiguità delle relative clausole, che avrebbe potuto e dovuto chiarire al meglio in sede di approntamento della lex potuto e dovuto chiarire al meglio in sede di approntamento della lex specialis della gara (anche in riferimento alle clausole tratte dal bando-specialis della gara (anche in riferimento alle clausole tratte dal bando-tipo).tipo).

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TAR TOSCANA - SENTENZA 5 giugno 2008, n.1570TAR TOSCANA - SENTENZA 5 giugno 2008, n.1570

1. La risarcibilità del danno da ritardata assunzione, in conseguenza della 1. La risarcibilità del danno da ritardata assunzione, in conseguenza della caducazione del provvedimento di esclusione dal concorso, appare in re caducazione del provvedimento di esclusione dal concorso, appare in re ipsa sussistente qualora l’amministrazione abbia ritenuto che l’interessata ipsa sussistente qualora l’amministrazione abbia ritenuto che l’interessata non fosse in possesso di idoneo titolo di studio (pure ritenuto in precedenza non fosse in possesso di idoneo titolo di studio (pure ritenuto in precedenza sussistente) e non abbia dato esecuzione all’ordinanza resa in sede sussistente) e non abbia dato esecuzione all’ordinanza resa in sede cautelare in senso favorevole alla ricorrente. cautelare in senso favorevole alla ricorrente.

2. Qualora il danno da ritardata assunzione non ricorra in termini di “fatto 2. Qualora il danno da ritardata assunzione non ricorra in termini di “fatto certo”, il pregiudizio lamentato si configura come perdita di chance, con il certo”, il pregiudizio lamentato si configura come perdita di chance, con il conseguente onere, per il ricorrente, di provare, anche facendo ricorso a conseguente onere, per il ricorrente, di provare, anche facendo ricorso a presunzioni, ma pur sempre sulla base di circostanze di fatto certe e presunzioni, ma pur sempre sulla base di circostanze di fatto certe e puntualmente allegate, l'esistenza dei concreti presupposti per la puntualmente allegate, l'esistenza dei concreti presupposti per la realizzazione del risultato sperato, ossia la probabilità che avrebbe avuto di realizzazione del risultato sperato, ossia la probabilità che avrebbe avuto di conseguire un utile collocazione nella graduatoria. conseguire un utile collocazione nella graduatoria.

3. In applicazione del principio della compensatio lucri cum damno, in forza 3. In applicazione del principio della compensatio lucri cum damno, in forza del quale il risarcimento non deve costituire fonte di lucro per il del quale il risarcimento non deve costituire fonte di lucro per il danneggiato, occorre tener conto dei vantaggi patrimoniali conseguiti nel danneggiato, occorre tener conto dei vantaggi patrimoniali conseguiti nel periodo considerato a seguito della mancata assunzione, sottraendoli al periodo considerato a seguito della mancata assunzione, sottraendoli al risarcimento spettante. Sicché, il risarcimento deve essere liquidato risarcimento spettante. Sicché, il risarcimento deve essere liquidato avendo riguardo al trattamento economico percepito dai dipendenti in avendo riguardo al trattamento economico percepito dai dipendenti in ruolo di pari qualifica, diminuito della retribuzione corrisposta al ruolo di pari qualifica, diminuito della retribuzione corrisposta al danneggiato nel predetto periodo. danneggiato nel predetto periodo.

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TAR PUGLIA di LECCE - SENTENZA 16 maggio 2009, n.1062TAR PUGLIA di LECCE - SENTENZA 16 maggio 2009, n.1062

1. Può essere accolta una domanda di risarcimento del danno da ritardata assunzione alle dipendenze 1. Può essere accolta una domanda di risarcimento del danno da ritardata assunzione alle dipendenze della P.A., avanzata nei confronti dell’Amministrazione, da un candidato di una procedura concorsuale per della P.A., avanzata nei confronti dell’Amministrazione, da un candidato di una procedura concorsuale per l’arruolamento straordinario di allievi agenti della polizia di Stato, nel caso in cui l’interessato dapprima sia l’arruolamento straordinario di allievi agenti della polizia di Stato, nel caso in cui l’interessato dapprima sia stato escluso perché ritenuto inidoneo, per “carenza nel livello evolutivo, nel controllo emotivo, nelle stato escluso perché ritenuto inidoneo, per “carenza nel livello evolutivo, nel controllo emotivo, nelle capacità intellettive, nell’adattabilità”, e, successivamente, sia stato invece ritenuto idoneo sulla base di capacità intellettive, nell’adattabilità”, e, successivamente, sia stato invece ritenuto idoneo sulla base di una valutazione effettuata dalla commissione di selezione, supportata dal buon punteggio conseguito dallo una valutazione effettuata dalla commissione di selezione, supportata dal buon punteggio conseguito dallo stesso interessato al termine del corso di formazione per allievi agenti; in tal caso, infatti, deve ritenersi stesso interessato al termine del corso di formazione per allievi agenti; in tal caso, infatti, deve ritenersi evidente la palese erroneità della originaria valutazione fortemente negativa dei requisiti attitudinali del evidente la palese erroneità della originaria valutazione fortemente negativa dei requisiti attitudinali del candidato, effettuata dalla commissione di selezione, alla stregua del buon punteggio conseguito al candidato, effettuata dalla commissione di selezione, alla stregua del buon punteggio conseguito al termine del corso di formazione per allievi agenti, atteso che tale ultima valutazione, sicuramente più termine del corso di formazione per allievi agenti, atteso che tale ultima valutazione, sicuramente più attendibile rispetto a quella operata in sede di selezione, in quanto resa all’esito di un periodo di attendibile rispetto a quella operata in sede di selezione, in quanto resa all’esito di un periodo di formazione e di osservazione dell’allievo agente, smentisce nettamente il giudizio in forza del quale formazione e di osservazione dell’allievo agente, smentisce nettamente il giudizio in forza del quale l’istante è stato escluso dalla procedura concorsuale.l’istante è stato escluso dalla procedura concorsuale.

2. In tema di responsabilità della P.A. e, in particolare, di possibilità o meno di accogliere la domanda di 2. In tema di responsabilità della P.A. e, in particolare, di possibilità o meno di accogliere la domanda di risarcimento del danno, deve ritenersi che, quantomeno nelle ipotesi in cui oggetto dell’istanza risarcitoria risarcimento del danno, deve ritenersi che, quantomeno nelle ipotesi in cui oggetto dell’istanza risarcitoria sia l’interesse all’utilità finale e non già la violazione dell’obbligo di correttezza che grava sia l’interesse all’utilità finale e non già la violazione dell’obbligo di correttezza che grava sull’amministrazione per effetto dell’instaurarsi di un contatto qualificato, deve optarsi per la sull’amministrazione per effetto dell’instaurarsi di un contatto qualificato, deve optarsi per la qualificazione in senso aquiliano di tale responsabilità, e, quindi per l’applicazione dei relativi principi qualificazione in senso aquiliano di tale responsabilità, e, quindi per l’applicazione dei relativi principi civilistici, con la conseguenza che, sotto il profilo della dimostrazione del danno asseritamente subìto, non civilistici, con la conseguenza che, sotto il profilo della dimostrazione del danno asseritamente subìto, non è richiesto al privato danneggiato da un provvedimento amministrativo illegittimo un particolare impegno è richiesto al privato danneggiato da un provvedimento amministrativo illegittimo un particolare impegno probatorio per dimostrare la colpa della p.a., potendo limitarsi ad invocare l’illegittimità dell’atto quale probatorio per dimostrare la colpa della p.a., potendo limitarsi ad invocare l’illegittimità dell’atto quale indice presuntivo di colpa. Spetterà quindi alla P.A. dimostrare che si è trattato di un errore scusabile, indice presuntivo di colpa. Spetterà quindi alla P.A. dimostrare che si è trattato di un errore scusabile, configurabile in caso di contrasti tra orientamenti giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di configurabile in caso di contrasti tra orientamenti giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una successiva dichiarazione determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma applicata.di incostituzionalità della norma applicata.

3. La pretesa al risarcimento del danno ingiusto causato da un atto illegittimo, concretando un aspetto 3. La pretesa al risarcimento del danno ingiusto causato da un atto illegittimo, concretando un aspetto della tutela apprestata dall’ordinamento all’interesse legittimo, nasce nel momento in cui nasce l’interesse della tutela apprestata dall’ordinamento all’interesse legittimo, nasce nel momento in cui nasce l’interesse alla legittimità dell’atto o provvedimento, cioè nel momento in cui l’interesse legittimo è leso, e che la alla legittimità dell’atto o provvedimento, cioè nel momento in cui l’interesse legittimo è leso, e che la pretesa risarcitoria non può essere esercitata in modo autonomo rispetto alla pretesa impugnatoria ed a pretesa risarcitoria non può essere esercitata in modo autonomo rispetto alla pretesa impugnatoria ed a prescindere da questa, a pena di negare che la prima è una forma di tutela dell’interesse legittimo e quindi prescindere da questa, a pena di negare che la prima è una forma di tutela dell’interesse legittimo e quindi non può prescindere dalla tutela del profilo pubblicistico dell’interesse legittimo, profilo che trova la sua non può prescindere dalla tutela del profilo pubblicistico dell’interesse legittimo, profilo che trova la sua insopprimibile realizzazione nell’ azione impugnatoria, sicchè l’azione risarcitoria e quella impugnatoria insopprimibile realizzazione nell’ azione impugnatoria, sicchè l’azione risarcitoria e quella impugnatoria sono legate da un cordone che non può essere reciso e la prima (in quanto volta alla tutela del solo aspetto sono legate da un cordone che non può essere reciso e la prima (in quanto volta alla tutela del solo aspetto privatistico dell’interesse legittimo) non può che essere esercitata subordinatamente alla seconda (nel che privatistico dell’interesse legittimo) non può che essere esercitata subordinatamente alla seconda (nel che si concretizza la tutela dei due profili dell’interesse legittimo); pertanto, non può negarsi che la si concretizza la tutela dei due profili dell’interesse legittimo); pertanto, non può negarsi che la prescrizione dell’azione risarcitoria non decorre prima dell’esercizio dell’azione impugnatoria, proprio prescrizione dell’azione risarcitoria non decorre prima dell’esercizio dell’azione impugnatoria, proprio perché prima di ciò l’azione risarcitoria non può essere fatta valere (art. 2935 c.c.).perché prima di ciò l’azione risarcitoria non può essere fatta valere (art. 2935 c.c.).

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TAR LAZIO di ROMA - SENTENZA 20 marzo 2009, n.2891TAR LAZIO di ROMA - SENTENZA 20 marzo 2009, n.2891

1. È inammissibile la domanda di annullamento, quando essa è connotata da estrema 1. È inammissibile la domanda di annullamento, quando essa è connotata da estrema genericità, perché parte ricorrente non ha proceduto – in contrasto con i principi che genericità, perché parte ricorrente non ha proceduto – in contrasto con i principi che governano la materia, ma anche con la prescrizione di cui all’art. 6 del regolamento per governano la materia, ma anche con la prescrizione di cui all’art. 6 del regolamento per la procedura dinanzi alle Sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato, approvato con la procedura dinanzi alle Sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato, approvato con R.D. 17 agosto 1907, n. 642 - all’individuazione esatta e precisa dei provvedimenti e R.D. 17 agosto 1907, n. 642 - all’individuazione esatta e precisa dei provvedimenti e degli atti impugnati, bensì si è limitata ad una descrizione “sommaria” di questi ultimi, degli atti impugnati, bensì si è limitata ad una descrizione “sommaria” di questi ultimi, inidonea a consentire – in virtù della formulazione del ricorso introduttivo – l’esatta e inidonea a consentire – in virtù della formulazione del ricorso introduttivo – l’esatta e compiuta comprensione dell’oggetto del giudizio e, quindi, della materia del contendere.compiuta comprensione dell’oggetto del giudizio e, quindi, della materia del contendere.

2. Il beneficio della rimessione in termini è connesso all’errore scusabile e, dunque, 2. Il beneficio della rimessione in termini è connesso all’errore scusabile e, dunque, trova riconoscimento nei casi in cui la mancata osservanza del termine decadenziale di trova riconoscimento nei casi in cui la mancata osservanza del termine decadenziale di legge sia riconducibile non ad una tardiva conoscenza del provvedimento, ma ad una legge sia riconducibile non ad una tardiva conoscenza del provvedimento, ma ad una falsa ed incolpevole rappresentazione della realtà e/o a concrete e giustificate incertezze falsa ed incolpevole rappresentazione della realtà e/o a concrete e giustificate incertezze sugli strumenti di tutela utilizzabili da parte del soggetto che ritiene il provvedimento sugli strumenti di tutela utilizzabili da parte del soggetto che ritiene il provvedimento amministrativo lesivo dei propri interessi, posto che, in caso contrario, si risolverebbe in amministrativo lesivo dei propri interessi, posto che, in caso contrario, si risolverebbe in un’indiscriminata assoluzione dall’onere di ottemperare alle prescrizioni vincolanti delle un’indiscriminata assoluzione dall’onere di ottemperare alle prescrizioni vincolanti delle norme giuridiche, assistite dalla presunzione legale di conoscenza posta a fondamento norme giuridiche, assistite dalla presunzione legale di conoscenza posta a fondamento dell’indefettibile principio dell’obbligo di osservanza dei precetti giuridici.dell’indefettibile principio dell’obbligo di osservanza dei precetti giuridici.

3. La tutela risarcitoria - a parte il rilievo che può ben attuarsi in virtù dell’accoglimento 3. La tutela risarcitoria - a parte il rilievo che può ben attuarsi in virtù dell’accoglimento della stessa azione di annullamento, come espressamente ammesso anche dalla della stessa azione di annullamento, come espressamente ammesso anche dalla Suprema Corte (cfr., tra le altre, 17 luglio 2007, n. 15947) - non si pone in un regime di Suprema Corte (cfr., tra le altre, 17 luglio 2007, n. 15947) - non si pone in un regime di alternatività rispetto alla tutela demolitoria, bensì rappresenta un diverso strumento – alternatività rispetto alla tutela demolitoria, bensì rappresenta un diverso strumento – tra l’altro, “eventuale”, come chiaramente affermato dalla Corte Costituzionale - che tra l’altro, “eventuale”, come chiaramente affermato dalla Corte Costituzionale - che completa la “tutela”, ossia consente la tutela piena ed effettiva del privato leso da un completa la “tutela”, ossia consente la tutela piena ed effettiva del privato leso da un provvedimento amministrativo illegittimo. Ciò detto, l’ammissione di una tutela provvedimento amministrativo illegittimo. Ciò detto, l’ammissione di una tutela risarcitoria “autonoma” – palesemente inidonea ad offrire una “tutela piena” - non può risarcitoria “autonoma” – palesemente inidonea ad offrire una “tutela piena” - non può che rappresentare la negazione della stessa ratio degli articoli 7 l. 1034/71 e 35 d.lgs. n. che rappresentare la negazione della stessa ratio degli articoli 7 l. 1034/71 e 35 d.lgs. n. 80/1998.80/1998.

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CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 21 aprile 2009, n.2436CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 21 aprile 2009, n.2436

. . Ai sensi dell’art. 45, co. 2, r.d. 26 giugno 1924, n. 1054, come sostituito dall’art. 5, legge 21 dicembre 1950, n. Ai sensi dell’art. 45, co. 2, r.d. 26 giugno 1924, n. 1054, come sostituito dall’art. 5, legge 21 dicembre 1950, n. 1018, la sezione ritiene necessario investire della questione l’Adunanza plenaria perché si pronunci 1018, la sezione ritiene necessario investire della questione l’Adunanza plenaria perché si pronunci nuovamente sul problema della pregiudizialità amministrativa, previo esame della compatibilità della soluzione nuovamente sul problema della pregiudizialità amministrativa, previo esame della compatibilità della soluzione data dalle sezioni unite della Corte di cassazione, con la sentenza n. 30254 del 2008, e, quindi, nella lettura da data dalle sezioni unite della Corte di cassazione, con la sentenza n. 30254 del 2008, e, quindi, nella lettura da questa datane, dell’art. 7 legge n. 1034 del 1971 come novellato dalla legge n. 205 del 2000, con il principio di questa datane, dell’art. 7 legge n. 1034 del 1971 come novellato dalla legge n. 205 del 2000, con il principio di ragionevolezza anche sistematica, con i principi costituzionali di economia processuale, di ragionevole durata ragionevolezza anche sistematica, con i principi costituzionali di economia processuale, di ragionevole durata del processo e del correlato dovere di “responsabile collaborazione” delle parti, e con le seguenti norme del processo e del correlato dovere di “responsabile collaborazione” delle parti, e con le seguenti norme costituzionali, e di trarre le necessarie conseguenze, ove ne sospetti l’incompatibilità:costituzionali, e di trarre le necessarie conseguenze, ove ne sospetti l’incompatibilità:- art. 81 ult. co., poichè un’azione risarcitoria svincolata dal termine di decadenza dell’azione impugnatoria - art. 81 ult. co., poichè un’azione risarcitoria svincolata dal termine di decadenza dell’azione impugnatoria determina, insieme alla riapertura di un consistente contenzioso da tempo definito, un aggravio ed una determina, insieme alla riapertura di un consistente contenzioso da tempo definito, un aggravio ed una imprevedibilità di costi, impedendo una corretta programmazione della spesa pubblica;imprevedibilità di costi, impedendo una corretta programmazione della spesa pubblica;- art. 97, che pone quale principio guida la legalità dell’amministrazione e nell’amministrazione, alla quale è - art. 97, che pone quale principio guida la legalità dell’amministrazione e nell’amministrazione, alla quale è servente il sistema di tutela degli interessi legittimi, e che non pare sopportare vulnus secondo scelte rimesse servente il sistema di tutela degli interessi legittimi, e che non pare sopportare vulnus secondo scelte rimesse all’interessato, comunque posto in grado di accedere alla piena ed effettiva tutela della propria situazione all’interessato, comunque posto in grado di accedere alla piena ed effettiva tutela della propria situazione giuridica;giuridica;- art. 113, co.3, che connota il giudice amministrativo quale giudice generale della legittimità del - art. 113, co.3, che connota il giudice amministrativo quale giudice generale della legittimità del provvedimento amministrativo con potere di annullamento dello stesso;provvedimento amministrativo con potere di annullamento dello stesso;- artt. 103 e 113, dai quali si evince che la tutela degli interessi legittimi del cittadino nei confronti della - artt. 103 e 113, dai quali si evince che la tutela degli interessi legittimi del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione è in via primaria una tutela impugnatoria, che passa per l’annullamento dell’atto pubblica amministrazione è in via primaria una tutela impugnatoria, che passa per l’annullamento dell’atto amministrativo, secondo gli insegnamenti della sentenza della Corte costituzionale n. 204 del 2004, ribaditi con amministrativo, secondo gli insegnamenti della sentenza della Corte costituzionale n. 204 del 2004, ribaditi con la sentenza n. 351 del 24 ottobre 2008 la quale, in piena coerenza con la Direttiva CE n. 66 del 2007, afferma la sentenza n. 351 del 24 ottobre 2008 la quale, in piena coerenza con la Direttiva CE n. 66 del 2007, afferma che “sul piano degli strumenti di tutela, forme di riparazione economica, quali, ad esempio, il risarcimento del che “sul piano degli strumenti di tutela, forme di riparazione economica, quali, ad esempio, il risarcimento del danno...non possono rappresentare, nel settore pubblico, strumenti efficaci di tutela degli interessi collettivi danno...non possono rappresentare, nel settore pubblico, strumenti efficaci di tutela degli interessi collettivi lesi da atti illegittimi”.lesi da atti illegittimi”.

2. La domanda di risarcimento del danno derivante da provvedimento non impugnato o tardivamente 2. La domanda di risarcimento del danno derivante da provvedimento non impugnato o tardivamente impugnato è ammissibile, ma è infondata nel merito in quanto la mancata impugnazione dell’atto fonte del impugnato è ammissibile, ma è infondata nel merito in quanto la mancata impugnazione dell’atto fonte del danno impedisce che il danno stesso possa essere considerato ingiusto o illecita la condotta tenuta danno impedisce che il danno stesso possa essere considerato ingiusto o illecita la condotta tenuta dall’Amministrazione in esecuzione dell’atto inoppugnato.dall’Amministrazione in esecuzione dell’atto inoppugnato.

3. La posizione assunta dalle sezioni unite di Cassazione (sentenza n. 30254 del 2008) - secondo cui “proposta 3. La posizione assunta dalle sezioni unite di Cassazione (sentenza n. 30254 del 2008) - secondo cui “proposta al giudice amministrativo domanda risarcitoria autonoma, intesa alla condanna al risarcimento del danno al giudice amministrativo domanda risarcitoria autonoma, intesa alla condanna al risarcimento del danno prodotto dall’esercizio illegittimo della funzione amministrativa, è viziata da violazione di norme sulla prodotto dall’esercizio illegittimo della funzione amministrativa, è viziata da violazione di norme sulla giurisdizione ed è soggetta a cassazione per motivi attinenti alla giurisdizione la decisione del giudice giurisdizione ed è soggetta a cassazione per motivi attinenti alla giurisdizione la decisione del giudice amministrativo che nega la tutela risarcitoria degli interessi legittimi sul presupposto che l’illegittimità dell’atto amministrativo che nega la tutela risarcitoria degli interessi legittimi sul presupposto che l’illegittimità dell’atto debba essere stata precedentemente richiesta e dichiarata in sede di annullamento” – conforma il diritto debba essere stata precedentemente richiesta e dichiarata in sede di annullamento” – conforma il diritto vivente in senso vincolante per il giudice amministrativo mediante una operazione ermeneutica che non vivente in senso vincolante per il giudice amministrativo mediante una operazione ermeneutica che non appare rispettosa dell’art. 111 Costituzione e delle esigenze del sistema ordinamentale che adesso si ricollega.appare rispettosa dell’art. 111 Costituzione e delle esigenze del sistema ordinamentale che adesso si ricollega.

4. Occorre ribadire la pregiudizialità dell’azione demolitoria rispetto alla domanda risarcitoria, tutte le volte in 4. Occorre ribadire la pregiudizialità dell’azione demolitoria rispetto alla domanda risarcitoria, tutte le volte in cui il provvedimento fonte del danno non sia stato altrimenti rimosso in sede non giurisdizionale (ovvero cui il provvedimento fonte del danno non sia stato altrimenti rimosso in sede non giurisdizionale (ovvero allorché l’annullamento, tempestivamente richiesto, non possa essere conseguito per ragioni sopravvenute, allorché l’annullamento, tempestivamente richiesto, non possa essere conseguito per ragioni sopravvenute, non imputabili al ricorrente).non imputabili al ricorrente).

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5. Lasciandosi al privato la scelta tra azione di annullamento e azione per il risarcimento del danno, 5. Lasciandosi al privato la scelta tra azione di annullamento e azione per il risarcimento del danno, l’illegittimità del provvedimento amministrativo, che ha valenza conformativa dell’ordinamento, l’illegittimità del provvedimento amministrativo, che ha valenza conformativa dell’ordinamento, verrebbe accettata e per così dire consolidata (oltre che monetizzata), con irreparabile vulnus del verrebbe accettata e per così dire consolidata (oltre che monetizzata), con irreparabile vulnus del principio di legalità espresso dall’art. 97 della Costituzione e della ragione stessa di tutela principio di legalità espresso dall’art. 97 della Costituzione e della ragione stessa di tutela dell’interesse legittimo, che riposa sul coincidente perseguimento di quello pubblico mediante dell’interesse legittimo, che riposa sul coincidente perseguimento di quello pubblico mediante l’eliminazione delle patologie nei singoli casi concreti.l’eliminazione delle patologie nei singoli casi concreti.

6. Un sistema processuale ancorato alla previa impugnazione del provvedimento amministrativo, al 6. Un sistema processuale ancorato alla previa impugnazione del provvedimento amministrativo, al fine di conseguire il risarcimento del danno, risponde al principio di effettività della tutela fine di conseguire il risarcimento del danno, risponde al principio di effettività della tutela giurisdizionale, e rientra nella scelta discrezionale del legislatore. Non è dunque condivisibile giurisdizionale, e rientra nella scelta discrezionale del legislatore. Non è dunque condivisibile l’assunto secondo cui il principio costituzionale di effettività della tutela giurisdizionale postulerebbe l’assunto secondo cui il principio costituzionale di effettività della tutela giurisdizionale postulerebbe ancora che sia rimessa ai singoli la scelta tra azione impugnatoria e azione risarcitoria autonoma, ancora che sia rimessa ai singoli la scelta tra azione impugnatoria e azione risarcitoria autonoma, prescindendo dagli oneri conseguenti, ex art. 113, co. 3, Cost., alla mediazione della legge prescindendo dagli oneri conseguenti, ex art. 113, co. 3, Cost., alla mediazione della legge ordinaria.ordinaria.

7. Il processo tributario e quello amministrativo sono tuttora conformati come processi 7. Il processo tributario e quello amministrativo sono tuttora conformati come processi prevalentemente impugnatori di atti amministrativi e il risarcimento postula coerentemente la prevalentemente impugnatori di atti amministrativi e il risarcimento postula coerentemente la previa tempestiva impugnazione degli atti. Appare, quindi, incongruo addivenire in via esegetica ad previa tempestiva impugnazione degli atti. Appare, quindi, incongruo addivenire in via esegetica ad una difforme soluzione a fronte di una univoca scelta del legislatore che in entrambi i casi mostra di una difforme soluzione a fronte di una univoca scelta del legislatore che in entrambi i casi mostra di privilegiare interessi pubblici rispetto ai quali la mera subordinazione dell’azione risarcitoria a quella privilegiare interessi pubblici rispetto ai quali la mera subordinazione dell’azione risarcitoria a quella di annullamento né ha l’effetto di negare sostanzialmente la prima tutela né viola interessi che, per di annullamento né ha l’effetto di negare sostanzialmente la prima tutela né viola interessi che, per il loro atteggiarsi come meramente procedurali, possano considerarsi, in ogni caso, prevalenti.il loro atteggiarsi come meramente procedurali, possano considerarsi, in ogni caso, prevalenti.

8. La diretta risarcibilità della posizione individuale escluderebbe la presenza in giudizio di soggetti 8. La diretta risarcibilità della posizione individuale escluderebbe la presenza in giudizio di soggetti portatori di posizioni contrapposte, la cui presenza è invece indispensabile alla procedibilità portatori di posizioni contrapposte, la cui presenza è invece indispensabile alla procedibilità dell’azione impugnatoria: vale a questo proposito la notazione che, nel processo amministrativo, dell’azione impugnatoria: vale a questo proposito la notazione che, nel processo amministrativo, come in quelli delineati dalle norme sopra riassunte, nei quali la tutela deve tener conto di una più come in quelli delineati dalle norme sopra riassunte, nei quali la tutela deve tener conto di una più ampia area di risonanza, l’interesse al risarcimento del danno, comunque in nessun modo negato ampia area di risonanza, l’interesse al risarcimento del danno, comunque in nessun modo negato dalla pregiudizialità, non può essere ritenuto prevalente rispetto all’assetto degli altri interessi dalla pregiudizialità, non può essere ritenuto prevalente rispetto all’assetto degli altri interessi opposti, ormai consolidati, ai quali non sia stata data la possibilità di difesa in giudizio.opposti, ormai consolidati, ai quali non sia stata data la possibilità di difesa in giudizio.

9. Il principio di pregiudizialità, che è sembrato e sembra sia stato espressamente confermato 9. Il principio di pregiudizialità, che è sembrato e sembra sia stato espressamente confermato nell’esercizio di un potere legislativo solennemente riconosciuto dall’art. 113 comma 3 Cost., ben si nell’esercizio di un potere legislativo solennemente riconosciuto dall’art. 113 comma 3 Cost., ben si coordina con i principi di economia processuale, di ragionevole durata del processo e del correlato coordina con i principi di economia processuale, di ragionevole durata del processo e del correlato dovere di “responsabile collaborazione” delle parti. dovere di “responsabile collaborazione” delle parti.

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CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 9 giugno 2008, n.2751CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 9 giugno 2008, n.2751

1. La mancata presentazione della istanza cautelare non rileva né ai fini di 1. La mancata presentazione della istanza cautelare non rileva né ai fini di escludere o limitare il c.d. rapporto di causalità materiale, ai sensi dell’art. escludere o limitare il c.d. rapporto di causalità materiale, ai sensi dell’art. 1227, comma 1, c.c., né ai fini di limitare i danni risarcibili ai sensi dell’art. 1227, comma 1, c.c., né ai fini di limitare i danni risarcibili ai sensi dell’art. 1227, comma 2, c.c. 1227, comma 2, c.c.

2. In sede di esame della domanda di risarcimento dei danni per lesione di 2. In sede di esame della domanda di risarcimento dei danni per lesione di interessi legittimi, il giudizio prognostico sulla spettanza del bene della vita interessi legittimi, il giudizio prognostico sulla spettanza del bene della vita si presenta come un’applicazione particolare dei principi generali in tema si presenta come un’applicazione particolare dei principi generali in tema di nesso di causalità materiale: esso tende a stabilire quale sarebbe stato il di nesso di causalità materiale: esso tende a stabilire quale sarebbe stato il corso delle cose se il fatto antigiuridico non si fosse prodotto, vale a dire se corso delle cose se il fatto antigiuridico non si fosse prodotto, vale a dire se l’amministrazione avesse agito correttamente.l’amministrazione avesse agito correttamente.

3. In sede di azione risarcitoria nei confronti della p.a., pur non essendo 3. In sede di azione risarcitoria nei confronti della p.a., pur non essendo configurabile, in mancanza di una espressa previsione normativa, una configurabile, in mancanza di una espressa previsione normativa, una generalizzata presunzione (relativa) di colpa dell'amministrazione per i generalizzata presunzione (relativa) di colpa dell'amministrazione per i danni conseguenti ad un atto illegittimo, possono operare regole di danni conseguenti ad un atto illegittimo, possono operare regole di comune esperienza e la presunzione semplice, di cui all'art. 2727 c.c., comune esperienza e la presunzione semplice, di cui all'art. 2727 c.c., desunta dalla singola fattispecie. Il privato danneggiato può invocare desunta dalla singola fattispecie. Il privato danneggiato può invocare l’illegittimità del provvedimento quale indice presuntivo della colpa o l’illegittimità del provvedimento quale indice presuntivo della colpa o anche allegare circostanze ulteriori, idonee a dimostrare che si è trattato di anche allegare circostanze ulteriori, idonee a dimostrare che si è trattato di un errore non scusabile. Spetterà all’amministrazione dimostrare che si è un errore non scusabile. Spetterà all’amministrazione dimostrare che si è trattato di un errore scusabile, configurabile in caso di contrasti trattato di un errore scusabile, configurabile in caso di contrasti giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma applicata.applicata.

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CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV - SENTENZA 31 marzo 2009, n.1917CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV - SENTENZA 31 marzo 2009, n.1917

1. L’applicazione del principio della pregiudiziale non comporta una preclusione di 1. L’applicazione del principio della pregiudiziale non comporta una preclusione di ordine processuale all’esame nel merito della domanda risarcitoria, ma determina un ordine processuale all’esame nel merito della domanda risarcitoria, ma determina un esito negativo nel merito dell’azione di risarcimento. Ne consegue che la domanda di esito negativo nel merito dell’azione di risarcimento. Ne consegue che la domanda di risarcimento del danno derivante da provvedimento non impugnato (o tardivamente risarcimento del danno derivante da provvedimento non impugnato (o tardivamente impugnato, come nel caso di specie) è ammissibile, ma è infondata nel merito in impugnato, come nel caso di specie) è ammissibile, ma è infondata nel merito in quanto la mancata impugnazione dell’atto fonte del danno consente a tale atto di quanto la mancata impugnazione dell’atto fonte del danno consente a tale atto di operare in modo precettivo dettando la regola del caso concreto, autorizzando la operare in modo precettivo dettando la regola del caso concreto, autorizzando la produzione dei relativi effetti ed imponendone l’osservanza ai consociati ed produzione dei relativi effetti ed imponendone l’osservanza ai consociati ed impedisce così che il danno possa essere considerato ingiusto o illecita la condotta impedisce così che il danno possa essere considerato ingiusto o illecita la condotta tenuta dall’Amministrazione in esecuzione dell’atto inoppugnato.tenuta dall’Amministrazione in esecuzione dell’atto inoppugnato.

2. Il principio della pregiudiziale non si fonda sull’impossibilità per il giudice 2. Il principio della pregiudiziale non si fonda sull’impossibilità per il giudice amministrativo di esercitare il potere di disapplicazione, ma sull’impossibilità per amministrativo di esercitare il potere di disapplicazione, ma sull’impossibilità per qualunque giudice di accertare in via incidentale e senza efficacia di giudicato qualunque giudice di accertare in via incidentale e senza efficacia di giudicato l’illegittimità dell’atto, quale elemento costitutivo della fattispecie della l’illegittimità dell’atto, quale elemento costitutivo della fattispecie della responsabilità aquiliana ex art. 2043 cod. civ.; in sostanza, ove l’accertamento in via responsabilità aquiliana ex art. 2043 cod. civ.; in sostanza, ove l’accertamento in via principale sia precluso nel giudizio risarcitorio in quanto l’interessato non sperimenta, principale sia precluso nel giudizio risarcitorio in quanto l’interessato non sperimenta, o non può sperimentare (a seguito di giudicato, decadenza, ecc.), i rimedi specifici o non può sperimentare (a seguito di giudicato, decadenza, ecc.), i rimedi specifici previsti dalla legge per contestare la conformità a legge della situazione medesima, previsti dalla legge per contestare la conformità a legge della situazione medesima, la domanda risarcitoria deve essere respinta nel merito perché il fatto produttivo del la domanda risarcitoria deve essere respinta nel merito perché il fatto produttivo del danno non è suscettibile di essere qualificato illecito. La pregiudiziale amministrativa danno non è suscettibile di essere qualificato illecito. La pregiudiziale amministrativa è, quindi, strettamente connessa al principio della certezza della situazioni giuridiche è, quindi, strettamente connessa al principio della certezza della situazioni giuridiche di diritto pubblico, al cui presidio è posto il breve termine decadenziale di di diritto pubblico, al cui presidio è posto il breve termine decadenziale di impugnazione dei provvedimenti amministrativi.impugnazione dei provvedimenti amministrativi.

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5. Il c.d. “danno curriculare” consiste nel pregiudizio subito dall’impresa a causa del 5. Il c.d. “danno curriculare” consiste nel pregiudizio subito dall’impresa a causa del mancato arricchimento del curriculum professionale, per non poter indicare in esso mancato arricchimento del curriculum professionale, per non poter indicare in esso l’avvenuta esecuzione dell’appalto sfumato a causa del comportamento illegittimo l’avvenuta esecuzione dell’appalto sfumato a causa del comportamento illegittimo dell’amministrazione, che l’impresa può rivendicare a titolo di lucro cessante e la cui dell’amministrazione, che l’impresa può rivendicare a titolo di lucro cessante e la cui quantificazione è operata in via equitativa dal giudice, riconoscendo una somma pari ad quantificazione è operata in via equitativa dal giudice, riconoscendo una somma pari ad una percentuale (variabile dall’1% al 5%) applicata in alcuni casi sull’importo globale una percentuale (variabile dall’1% al 5%) applicata in alcuni casi sull’importo globale dell’appalto, in altri sulla somma già liquidata a titolo di lucro cessante. dell’appalto, in altri sulla somma già liquidata a titolo di lucro cessante.

6. Il lucro cessante da mancata aggiudicazione, può essere risarcito per intero se e in 6. Il lucro cessante da mancata aggiudicazione, può essere risarcito per intero se e in quanto l’impresa possa documentare di non aver potuto utilizzare mezzi e maestranze, quanto l’impresa possa documentare di non aver potuto utilizzare mezzi e maestranze, lasciati disponibili, per l’espletamento di altri servizi, mentre quando tale dimostrazione non lasciati disponibili, per l’espletamento di altri servizi, mentre quando tale dimostrazione non sia stata offerta è da ritenere che l’impresa possa avere ragionevolmente riutilizzato mezzi sia stata offerta è da ritenere che l’impresa possa avere ragionevolmente riutilizzato mezzi e manodopera per lo svolgimento di altri, analoghi servizi (cd. aliunde perceptum), così e manodopera per lo svolgimento di altri, analoghi servizi (cd. aliunde perceptum), così vedendo in parte ridotta la propria perdita di utilità, con conseguente riduzione in via vedendo in parte ridotta la propria perdita di utilità, con conseguente riduzione in via equitativa del danno risarcibile. equitativa del danno risarcibile.

7. L’onere di provare (l’assenza del)l’aliunde perceptum grava non sull’amministrazione, ma 7. L’onere di provare (l’assenza del)l’aliunde perceptum grava non sull’amministrazione, ma sull’impresa, secondo un riparto che muove dalla presunzione, a sua volta fondata sull’id sull’impresa, secondo un riparto che muove dalla presunzione, a sua volta fondata sull’id quod plerumque accidit, secondo cui l’imprenditore (specie se in forma societaria), in quod plerumque accidit, secondo cui l’imprenditore (specie se in forma societaria), in quanto soggetto che esercita professionalmente una attività economica organizzata quanto soggetto che esercita professionalmente una attività economica organizzata finalizzata alla produzione di utili, normalmente non rimane inerte in caso di mancata finalizzata alla produzione di utili, normalmente non rimane inerte in caso di mancata aggiudicazione di un appalto, ma si procura prestazioni contrattuali alternative dalla cui aggiudicazione di un appalto, ma si procura prestazioni contrattuali alternative dalla cui esecuzione trae utili. esecuzione trae utili.

8. I costi sopportati dalle imprese per la partecipazione alle gare di appalto restano a carico 8. I costi sopportati dalle imprese per la partecipazione alle gare di appalto restano a carico delle imprese medesime, sia in caso di aggiudicazione, sia in caso di mancata delle imprese medesime, sia in caso di aggiudicazione, sia in caso di mancata aggiudicazione. Detti costi di partecipazione si colorano come danno emergente solo aggiudicazione. Detti costi di partecipazione si colorano come danno emergente solo qualora l’impresa subisca una illegittima esclusione, perché in tal caso viene in qualora l’impresa subisca una illegittima esclusione, perché in tal caso viene in considerazione la pretesa del contraente a non essere coinvolto in trattative inutili. Essi, considerazione la pretesa del contraente a non essere coinvolto in trattative inutili. Essi, peraltro, vanno, in via prioritaria e preferenziale, ristorati in forma specifica, mediante peraltro, vanno, in via prioritaria e preferenziale, ristorati in forma specifica, mediante rinnovo delle operazioni di gara e solo ove tale rinnovo non sia possibile, vanno ristorati per rinnovo delle operazioni di gara e solo ove tale rinnovo non sia possibile, vanno ristorati per equivalente. Per converso, nel caso in cui l’impresa ottenga il risarcimento del danno per equivalente. Per converso, nel caso in cui l’impresa ottenga il risarcimento del danno per mancata aggiudicazione (o per la perdita della possibilità di aggiudicazione) non vi sono i mancata aggiudicazione (o per la perdita della possibilità di aggiudicazione) non vi sono i presupposti per il risarcimento per equivalente dei costi di partecipazione alla gara, atteso presupposti per il risarcimento per equivalente dei costi di partecipazione alla gara, atteso che mediante il risarcimento non può farsi conseguire all’impresa un beneficio maggiore di che mediante il risarcimento non può farsi conseguire all’impresa un beneficio maggiore di quello che deriverebbe dall’aggiudicazione. quello che deriverebbe dall’aggiudicazione.

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Risarcimento dei danni e causalità. Consiglio di Stato, Sez. VI Risarcimento dei danni e causalità. Consiglio di Stato, Sez. VI sentenza 9 giugno 2008 n. 2751sentenza 9 giugno 2008 n. 2751..

Anche nel processo amministrativo, in sede di esame della domanda di risarcimento dei danni per lesione di interessi legittimi, trova applicazione la distinzione, di derivazione tedesca, tra causalità materiale o di fatto, e causalità giuridica: la prima, regolata dagli artt. 40 e 41 c.p., è interna al fatto e serve ad imputare al responsabile l’evento lesivo; la seconda, regolata dall’art. 1223 c.c., è esterna al fatto e la sua funzione è quella di stabilire l’entità delle conseguenze pregiudizievoli del fatto che si traducono in danno risarcibile. I due profili spesso si confondono, ma la distinzione è netta ove si consideri che la seconda fase, quella della causalità giuridica, presuppone già risolto il problema dell’imputazione dell’evento lesivo e concerne solo la determinazione del danno da porre a fondamento del calcolo del danno risarcibile.

Deve ritenersi risarcibile il c.d. "danno curriculare", che consiste nel pregiudizio subito dall’impresa a causa del mancato arricchimento del curriculum professionale per non poter indicare in esso l’avvenuta esecuzione dell’appalto sfumato a causa del comportamento illegittimo dell’Amministrazione. L’interesse alla vittoria di un appalto, nella vita di un'impresa, va, infatti, ben oltre l'interesse all'esecuzione dell'opera in sé, e al relativo incasso; alla mancata esecuzione di un'opera appaltata si ricollegano, infatti, indiretti nocumenti all'immagine della società ed al suo radicamento nel mercato, per non dire del potenziamento di imprese concorrenti che operino su medesimo target di mercato, in modo illegittimo dichiarate aggiudicatarie della gara.

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Danno da ritardo: giurisdizione del giudice ordinarioDanno da ritardo: giurisdizione del giudice ordinario. . Tribunale di Bari, sezione terza civile, sentenza 15 giugno Tribunale di Bari, sezione terza civile, sentenza 15 giugno

20082008

Sono devolute alla giurisdizione del Giudice ordinario le domande Sono devolute alla giurisdizione del Giudice ordinario le domande aventi ad oggetto il risarcimento del danno derivante dalla lesione aventi ad oggetto il risarcimento del danno derivante dalla lesione dell’interesse legittimo alla tempestiva conclusione dell’iter dell’interesse legittimo alla tempestiva conclusione dell’iter provvedimentale, introdotte in data anteriore alla entrata in vigore provvedimentale, introdotte in data anteriore alla entrata in vigore della legge 21 luglio 2000, n. 205.della legge 21 luglio 2000, n. 205.Il privato, il quale formula una istanza all’amministrazione, è Il privato, il quale formula una istanza all’amministrazione, è titolare di un interesse differenziato e qualificato a che titolare di un interesse differenziato e qualificato a che l’amministrazione provveda e non rimanga silente, affinché la l’amministrazione provveda e non rimanga silente, affinché la situazione di incertezza nella quale egli versa in attesa delle situazione di incertezza nella quale egli versa in attesa delle determinazioni dell’ente non si protragga sine die. Ne deriva che determinazioni dell’ente non si protragga sine die. Ne deriva che se l’amministrazione, che legittimamente può assumere un atto, se l’amministrazione, che legittimamente può assumere un atto, ingiustificatamente tace, perde tempo, inadempie all’obbligo di ingiustificatamente tace, perde tempo, inadempie all’obbligo di provvedere costringendo il cittadino a subire i tempi e gli provvedere costringendo il cittadino a subire i tempi e gli eventuali costi di questa inerzia, può provocare danni che, eventuali costi di questa inerzia, può provocare danni che, essendo causati dalla violazione di regole disciplinanti l’azione essendo causati dalla violazione di regole disciplinanti l’azione amministrativa, sono ingiusti, e come tali risarcibili in applicazione amministrativa, sono ingiusti, e come tali risarcibili in applicazione del precetto generale del neminem laedere, allorquando ricorrano del precetto generale del neminem laedere, allorquando ricorrano tutti gli elementi costitutivi dell’art. 2043 c.c., a prescindere dalla tutti gli elementi costitutivi dell’art. 2043 c.c., a prescindere dalla indagine circa la spettanza del bene della vita cui la domanda del indagine circa la spettanza del bene della vita cui la domanda del privato era funzionalizzata.privato era funzionalizzata.

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Cons. Stato, Sez. VI, 9 novembre 2006, n. Cons. Stato, Sez. VI, 9 novembre 2006, n.

66076607 Nel caso di specie, il Consiglio di Stato, oltre a Nel caso di specie, il Consiglio di Stato, oltre a

riconoscere all'impresa ricorrente il danno riconoscere all'impresa ricorrente il danno derivante dall'utile non conseguito, dispone derivante dall'utile non conseguito, dispone anche l'ulteriore danno del mancato svolgimento anche l'ulteriore danno del mancato svolgimento del rapporto con la P.A.del rapporto con la P.A.La somma dell'utile non conseguito viene infatti La somma dell'utile non conseguito viene infatti aumentata, in via equitativa, in considerazione aumentata, in via equitativa, in considerazione dell'incidenza del mancato svolgimento di tale dell'incidenza del mancato svolgimento di tale rapporto sui requisiti di qualificazione e di rapporto sui requisiti di qualificazione e di valutazione, invocabili in successive gare.valutazione, invocabili in successive gare.L'aumento è, in questo caso, particolarmente L'aumento è, in questo caso, particolarmente rilevante, in considerazione della specificità dei rilevante, in considerazione della specificità dei lavori in questione e della difficoltà di svolgere lavori in questione e della difficoltà di svolgere lavori dello stesso tipo ai fini della formazione di lavori dello stesso tipo ai fini della formazione di una pregressa esperienza dell'impresa una pregressa esperienza dell'impresa

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Cons. Stato, 27 ottobre 2003, n. Cons. Stato, 27 ottobre 2003, n. 6666.6666.

Oltre a riconoscere all'impresa ricorrente il Oltre a riconoscere all'impresa ricorrente il danno derivante dall'utile non conseguito, danno derivante dall'utile non conseguito, sempre più spesso paiono considerate sempre più spesso paiono considerate dalla giurisprudenza amministrativa altre dalla giurisprudenza amministrativa altre voci di danno emergente, quali ad voci di danno emergente, quali ad esempio il pregiudizio economico subito esempio il pregiudizio economico subito dall'impresa per la perdita di chance dall'impresa per la perdita di chance correlata all'impossibilità di far valere, correlata all'impossibilità di far valere, nelle future contrattazioni, il requisito nelle future contrattazioni, il requisito economico legato all'esecuzione dei lavori, economico legato all'esecuzione dei lavori, ritenuto qualificabile nella misura del 3% ritenuto qualificabile nella misura del 3% del prezzo offerto in sede di del prezzo offerto in sede di aggiudicazione dalla ditta danneggiata aggiudicazione dalla ditta danneggiata

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LA RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALELA RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE dell'Amministrazione dell'Amministrazione nel caso in cui nel caso in cui questa abbia provveduto alla revoca questa abbia provveduto alla revoca dell'aggiudicazione,dell'aggiudicazione, motivata con la motivata con la carenza in bilancio delle risorse necessarie carenza in bilancio delle risorse necessarie per far fronte agli impegni del contratto per far fronte agli impegni del contratto che era sul punto di concludere, sussiste che era sul punto di concludere, sussiste qualora la stessa abbia omesso - a qualora la stessa abbia omesso - a procedura già avviata - ogni vigilanza sulla procedura già avviata - ogni vigilanza sulla capacità economica per far fronte degli capacità economica per far fronte degli impegni economici che andava impegni economici che andava assumendo.assumendo. Consiglio Stato, ad. plen., 5 Consiglio Stato, ad. plen., 5 settembre 2005, n. 6settembre 2005, n. 6

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Sussiste la responsabilità della p.a. a titolo di responsabilità Sussiste la responsabilità della p.a. a titolo di responsabilità precontrattuale ex art. 1337 c.c. nel caso in cui precontrattuale ex art. 1337 c.c. nel caso in cui l'Amministrazione, l'Amministrazione, dopo avere indetto una gara di appalto dopo avere indetto una gara di appalto e pronunciato l'aggiudicazionee pronunciato l'aggiudicazione, dispone la revoca , dispone la revoca dell'aggiudicazione stessa e degli atti della relativa procedura dell'aggiudicazione stessa e degli atti della relativa procedura per carenza delle risorse finanziarie occorrenti sacrificando gli per carenza delle risorse finanziarie occorrenti sacrificando gli affidamenti suscitati nell'impresa dagli atti della procedura di affidamenti suscitati nell'impresa dagli atti della procedura di evidenza pubblica poi rimossi. Il risarcimento del danno va evidenza pubblica poi rimossi. Il risarcimento del danno va riconosciuto nei limiti dell'interesse negativo, rappresentato riconosciuto nei limiti dell'interesse negativo, rappresentato dalle spese inutilmente sopportate nel corso delle trattative e dalle spese inutilmente sopportate nel corso delle trattative e dalla perdita di ulteriori occasioni per la stipula con altri di un dalla perdita di ulteriori occasioni per la stipula con altri di un contratto almeno parimenti vantaggioso.contratto almeno parimenti vantaggioso. In particolare, nel In particolare, nel caso di appalto di servizi, per ciò che concerne la perdita di caso di appalto di servizi, per ciò che concerne la perdita di altre occasioni da parte dell'impresa, l'ammontare del altre occasioni da parte dell'impresa, l'ammontare del risarcimento può essere determinato in via equitativa, risarcimento può essere determinato in via equitativa, riconoscendo al concorrente l'utile economico che sarebbe riconoscendo al concorrente l'utile economico che sarebbe derivato dalla gestione del servizio messo in gara nella misura derivato dalla gestione del servizio messo in gara nella misura del 10% dell'ammontare dell'offerta. Nel caso in cui il bando del 10% dell'ammontare dell'offerta. Nel caso in cui il bando preveda la facoltà per l'Amministrazione di ridurre di un quinto preveda la facoltà per l'Amministrazione di ridurre di un quinto l'importo del contratto, la determinazione dell'entità del l'importo del contratto, la determinazione dell'entità del risarcimento va fatta calcolando il 10% dei quattro quinti risarcimento va fatta calcolando il 10% dei quattro quinti dell'importo della gara. Per ciò che concerne invece il rimborso dell'importo della gara. Per ciò che concerne invece il rimborso delle spese sostenute, non possono essere riconosciute le delle spese sostenute, non possono essere riconosciute le spese per la costituzione della cauzione provvisoria e definitiva spese per la costituzione della cauzione provvisoria e definitiva per le quali, stante la mancata stipulazione del contratto, deve per le quali, stante la mancata stipulazione del contratto, deve presumersi l'intervenuta restituzione. presumersi l'intervenuta restituzione. Consiglio Stato, ad. plen., Consiglio Stato, ad. plen., 5 settembre 2005, n. 65 settembre 2005, n. 6

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Il risarcimento del danno a favore del partecipante Il risarcimento del danno a favore del partecipante ad una gara pubblica, leso dall'aggiudicazione ad una gara pubblica, leso dall'aggiudicazione illegittima, non è una conseguenza automatica illegittima, non è una conseguenza automatica dell'annullamento giurisdizionale dell'annullamento giurisdizionale dell'aggiudicazione, richiedendosi la positiva dell'aggiudicazione, richiedendosi la positiva verifica di tutti i requisiti previsti e cioè la lesione verifica di tutti i requisiti previsti e cioè la lesione della situazione soggettiva tutelata, la colpa della situazione soggettiva tutelata, la colpa dell'Amministrazione, l'esistenza di un danno dell'Amministrazione, l'esistenza di un danno patrimoniale e la sussistenza di un nesso causale patrimoniale e la sussistenza di un nesso causale tra l'illecito ed il danno subito; conseguentemente, tra l'illecito ed il danno subito; conseguentemente, per quanto riguarda l'elemento soggettivo, si deve per quanto riguarda l'elemento soggettivo, si deve accedere ad una nozione di tipo oggettivo. accedere ad una nozione di tipo oggettivo. L'illegittimità dell'atto amministrativo non L'illegittimità dell'atto amministrativo non necessariamente determina la responsabilità necessariamente determina la responsabilità risarcitoria dell'Amministrazione perché deve risarcitoria dell'Amministrazione perché deve richiedersi un «quid pluris» utile ad evidenziare richiedersi un «quid pluris» utile ad evidenziare l'imputabilità dei danni invocati a dolo o colpa l'imputabilità dei danni invocati a dolo o colpa dell'Amministrazione. dell'Amministrazione. T.A.R. Sicilia Catania, sez. III, T.A.R. Sicilia Catania, sez. III, 19 dicembre 2006, n. 2494.19 dicembre 2006, n. 2494.

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La responsabilità della pubblica Amministrazione per i La responsabilità della pubblica Amministrazione per i danni causati dall'esercizio illegittimo dell'attività danni causati dall'esercizio illegittimo dell'attività amministrativa sussiste, sotto il profilo dell'elemento amministrativa sussiste, sotto il profilo dell'elemento oggettivo, qualora il danno costituisce una diretta oggettivo, qualora il danno costituisce una diretta conseguenza di un'illegittimità accertata; per quanto conseguenza di un'illegittimità accertata; per quanto concerne l'elemento soggettivo, deve essere ribadito che concerne l'elemento soggettivo, deve essere ribadito che non è comunque richiesto al privato danneggiato da un non è comunque richiesto al privato danneggiato da un provvedimento amministrativo illegittimo un particolare provvedimento amministrativo illegittimo un particolare sforzo probatorio per dimostrare la colpa della p.a.; sforzo probatorio per dimostrare la colpa della p.a.; infatti, pur non essendo configurabile, in mancanza di infatti, pur non essendo configurabile, in mancanza di un'espressa previsione normativa, una generalizzata un'espressa previsione normativa, una generalizzata presunzione (relativa) di colpa dell'Amministrazione per presunzione (relativa) di colpa dell'Amministrazione per danni conseguenti ad un atto illegittimo o comunque ad danni conseguenti ad un atto illegittimo o comunque ad una violazione delle regole, a tal fine possono operare le una violazione delle regole, a tal fine possono operare le regole di comune esperienza e le c.d. presunzioni regole di comune esperienza e le c.d. presunzioni semplici di cui all'art. 2727 c.c., potendo il privato semplici di cui all'art. 2727 c.c., potendo il privato invocare quale indice presuntivo della colpa l'illegittimità invocare quale indice presuntivo della colpa l'illegittimità del provvedimento o anche allegare circostanze ulteriori del provvedimento o anche allegare circostanze ulteriori idonee a dimostrare che tale illegittimità non abbia idonee a dimostrare che tale illegittimità non abbia configurato un ipotesi di errore scusabile, onerando configurato un ipotesi di errore scusabile, onerando l'Amministrazione dell'obbligo di dimostrarne, al l'Amministrazione dell'obbligo di dimostrarne, al contrario, la sussistenza. contrario, la sussistenza. Consiglio Stato, sez. VI, 9 Consiglio Stato, sez. VI, 9 novembre 2006, n. 6607.novembre 2006, n. 6607.

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L’espressa previsione della necessità di L’espressa previsione della necessità di indennizzare il privato in ordine ad eventuali indennizzare il privato in ordine ad eventuali pregiudizi subiti in conseguenza della pregiudizi subiti in conseguenza della emanazione di provvedimenti di revoca di emanazione di provvedimenti di revoca di precedenti atti amministrativi, non elimina la precedenti atti amministrativi, non elimina la possibile responsabilità per violazione del possibile responsabilità per violazione del principio di buona fede nell’ambito delle principio di buona fede nell’ambito delle trattative che conducono alla conclusione del trattative che conducono alla conclusione del contratto. In buona sostanza, un conto è la contratto. In buona sostanza, un conto è la responsabilità da atto lecito tipizzata dal responsabilità da atto lecito tipizzata dal legislatore con l’art. 21-legislatore con l’art. 21-octiesocties legge n. legge n. 241/1990 come modificato dalla legge n. 241/1990 come modificato dalla legge n. 15/2005, altro aspetto è quello della 15/2005, altro aspetto è quello della valutazione di eventuali profili di valutazione di eventuali profili di responsabilità ex art. 1337 codice civile da responsabilità ex art. 1337 codice civile da illecito comportamentale della P.A.illecito comportamentale della P.A.

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La previsione specifica in merito alla tutela La previsione specifica in merito alla tutela dell’affidamento dell’interessato (obbligo dell’affidamento dell’interessato (obbligo dell’Amministrazione di indennizzare il pregiudizio dell’Amministrazione di indennizzare il pregiudizio subito dal privato) in relazione all’esercizio del subito dal privato) in relazione all’esercizio del potere di revoca da parte della Amministrazione potere di revoca da parte della Amministrazione non elimina, infatti, la necessità che la stessa non elimina, infatti, la necessità che la stessa Amministrazione - nell’ambito della fase formativa Amministrazione - nell’ambito della fase formativa del contratto - operi secondo i canoni di correttezza del contratto - operi secondo i canoni di correttezza e buona fede.e buona fede.

La nuova disciplina sulla quantificazione La nuova disciplina sulla quantificazione dell’indennizzo introdotta dalla legge n. 15/2005 in dell’indennizzo introdotta dalla legge n. 15/2005 in alcun modo incide sulla configurabilità della alcun modo incide sulla configurabilità della responsabilità precontrattuale della p.a. da revoca responsabilità precontrattuale della p.a. da revoca legittima nel corso di una procedura di gara: in tal legittima nel corso di una procedura di gara: in tal caso il privato avrà diritto non al solo indennizzo caso il privato avrà diritto non al solo indennizzo (parametrato al danno emergente) ma all’integrale (parametrato al danno emergente) ma all’integrale risarcimento del danno patito (danno emergente + risarcimento del danno patito (danno emergente + perdita della perdita della chancechance contrattuale alternativa). contrattuale alternativa).

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RESPONSABILITÀ IN MATERIA RESPONSABILITÀ IN MATERIA DI CONCORSI PUBBLICI.DI CONCORSI PUBBLICI.

Sindacato delle valutazioni Sindacato delle valutazioni discrezionali delle commissioni di discrezionali delle commissioni di esame.esame.

Danno da omessa o ritardata Danno da omessa o ritardata costituzione del rapporto di costituzione del rapporto di lavoro dopo il positivo lavoro dopo il positivo superamento del concorso. superamento del concorso.

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QUANTIFICAZIONE DEL QUANTIFICAZIONE DEL

RISARCIMENTO DEL DANNO:RISARCIMENTO DEL DANNO:

Rinvio ai criteri civilistici cRinvio ai criteri civilistici compensatio ompensatio lucri cum damni.lucri cum damni.

Criterio equitativo.Criterio equitativo. La rilevanza dell’art. 1227 c. c. La rilevanza dell’art. 1227 c. c. La quantificazione consensuale ex art. La quantificazione consensuale ex art.

35, comma 2, d. lgs. n. 80/98.35, comma 2, d. lgs. n. 80/98. La rilevanza dei vizi sostanziali e non La rilevanza dei vizi sostanziali e non

meramente formali: Rilevanza dell’art. meramente formali: Rilevanza dell’art. 21 21 octiesocties ai fini del risarcimento del ai fini del risarcimento del danno.danno.

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DANNO ESISTENZIALEDANNO ESISTENZIALE: : UN TERRITORIO UN TERRITORIO INESPLORATOINESPLORATO

Danno da illegittimo diniego del diritto di accesso ai doc. amm. Danno da illegittimo diniego del diritto di accesso ai doc. amm. per il tramite della resp., da contatto.per il tramite della resp., da contatto.

Lesione del diritto comunitario all’informazione (omissione di Lesione del diritto comunitario all’informazione (omissione di informazioni da parte del Prefetto circa i piani di emergenza informazioni da parte del Prefetto circa i piani di emergenza ambientale)ambientale)

Violazione del diritto all’informazione ex art. 8 Conv. Eur. Dir. Violazione del diritto all’informazione ex art. 8 Conv. Eur. Dir. Uomo. ed alla buona amministrazione.Uomo. ed alla buona amministrazione.

Danno esistenziale e fermo amministrativo.Danno esistenziale e fermo amministrativo. Erronea iscrizione all’università. Erronea iscrizione all’università. emotional distress emotional distress = ansia e = ansia e

paura determinate dal comportamento della p.a.; tardiva paura determinate dal comportamento della p.a.; tardiva comunicazione di esclusione dalle prove orali = danno da comunicazione di esclusione dalle prove orali = danno da scorrettezza.scorrettezza.

Erroneo arruolamento alla leva militare, ricerca del lavoro, Erroneo arruolamento alla leva militare, ricerca del lavoro, incidenza nella prosecuzione agli studi o nei rapporti familiari.incidenza nella prosecuzione agli studi o nei rapporti familiari.

La lesione al c.d. La lesione al c.d. diritto al tempo di vitadiritto al tempo di vita v. Cons. stato 18 v. Cons. stato 18 gennaio 2006 risarc. danno esistenziale per il ritardo nella gennaio 2006 risarc. danno esistenziale per il ritardo nella definizione della domanda di pensionamento. definizione della domanda di pensionamento.

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Consiglio Stato  sez. V,Consiglio Stato  sez. V, 12 febbraio 2008  n. 49112 febbraio 2008  n. 491

Ai fini del risarcimento del Ai fini del risarcimento del danno danno a seguito di annullamento a seguito di annullamento dell'aggiudicazione, a causa di informazioni antimafia dell'aggiudicazione, a causa di informazioni antimafia negative, le voci di negative, le voci di danno danno consistono nel consistono nel danno danno emergente, emergente, costituito dalle spese e dai costi sostenuti per la preparazione costituito dalle spese e dai costi sostenuti per la preparazione dell'offerta e per la partecipazione alla procedura, nel lucro dell'offerta e per la partecipazione alla procedura, nel lucro cessante, pacificamente determinato nel 10% del valore cessante, pacificamente determinato nel 10% del valore dell'appalto, in un'ulteriore percentuale del valore dell'appalto, dell'appalto, in un'ulteriore percentuale del valore dell'appalto, "a titolo di perdita di chance, legata alla impossibilità di far "a titolo di perdita di chance, legata alla impossibilità di far valere, nelle future contrattazioni, il requisito economico pari valere, nelle future contrattazioni, il requisito economico pari al valore dell'appalto non eseguito", nel al valore dell'appalto non eseguito", nel danno danno , , equitativamente liquidato, per il mancato ammortamento di equitativamente liquidato, per il mancato ammortamento di attrezzature e macchinari. Infine, nel attrezzature e macchinari. Infine, nel danno esistenziale danno esistenziale , , posto che "il diritto all'immagine, concretizzatesi nella posto che "il diritto all'immagine, concretizzatesi nella considerazione che un soggetto ha di sé e nella reputazione di considerazione che un soggetto ha di sé e nella reputazione di cui gode, non può essere considerato appannaggio esclusivo cui gode, non può essere considerato appannaggio esclusivo della persona fisica e va anzi riconosciuto anche alle persone della persona fisica e va anzi riconosciuto anche alle persone giuridiche"; diritto all'immagine che risulta senza dubbio giuridiche"; diritto all'immagine che risulta senza dubbio compromesso da un'informativa antimafia negativa e dall'atto compromesso da un'informativa antimafia negativa e dall'atto che ne fa pedissequa applicazione.che ne fa pedissequa applicazione.

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T.A.R.  Trieste  Friuli Venezia Giulia  sez. IT.A.R.  Trieste  Friuli Venezia Giulia  sez. I  03 settembre 2007  03 settembre 2007, , n. 571n. 571

Vanno risarciti equitativamente il Vanno risarciti equitativamente il danno danno esistenziale esistenziale e il e il danno danno da perdita dì chance da perdita dì chance determinati dall'iniqua compressione delle determinati dall'iniqua compressione delle possibilità di successo in una procedura possibilità di successo in una procedura concorsuale per l'assunzione alle dipendenze concorsuale per l'assunzione alle dipendenze della della pubblica amministrazione pubblica amministrazione , qualora , qualora l'estrema genericità dei criteri di valutazione l'estrema genericità dei criteri di valutazione contenuti nel bando di concorso trasmodi in contenuti nel bando di concorso trasmodi in arbitrarietà di giudizio dei candidatiarbitrarietà di giudizio dei candidati

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T.A.R.  Catania  Sicilia  sez. IV 19 aprile 2007 n. 679T.A.R.  Catania  Sicilia  sez. IV 19 aprile 2007 n. 679

È fondata la domanda volta ad ottenere il risarcimento del È fondata la domanda volta ad ottenere il risarcimento del danno danno da da parte di abbonati lesi da un provvedimento disciplinare, consistente parte di abbonati lesi da un provvedimento disciplinare, consistente nella squalifica di uno stadio con obbligo di giocare a porte chiuse, nella squalifica di uno stadio con obbligo di giocare a porte chiuse, sussistendone, nella specie, tutti i presupposti: l'eventus damni, da sussistendone, nella specie, tutti i presupposti: l'eventus damni, da individuarsi negli impugnati provvedimenti sanzionatori irrogati sulla individuarsi negli impugnati provvedimenti sanzionatori irrogati sulla base di un'illegittima normativa regolamentare ispirata alla base di un'illegittima normativa regolamentare ispirata alla responsabilità oggettiva, e l'elemento soggettivo della colpa della responsabilità oggettiva, e l'elemento soggettivo della colpa della p.a., da ravvisarsi nella violazione delle regole di correttezza, p.a., da ravvisarsi nella violazione delle regole di correttezza, imparzialità e di buona imparzialità e di buona amministrazione amministrazione , alle quali l'esercizio della , alle quali l'esercizio della azione amministrativa deve ispirarsi. Il azione amministrativa deve ispirarsi. Il danno danno patrimoniale consiste, patrimoniale consiste, nella specie, nell'impossibilità di continuare ad utilizzare nella specie, nell'impossibilità di continuare ad utilizzare l'abbonamento alle partite casalinghe del torneo; quello non l'abbonamento alle partite casalinghe del torneo; quello non patrimoniale (o patrimoniale (o danno danno morale), è correlato alla lesione del diritto morale), è correlato alla lesione del diritto all'onore, inviolabile, e che provoca ovviamente multiformi all'onore, inviolabile, e che provoca ovviamente multiformi conseguenze dannose di carattere morale (e, a volte, anche di conseguenze dannose di carattere morale (e, a volte, anche di carattere psico-fisico) legate all'insorgere del sentimento di vergogna carattere psico-fisico) legate all'insorgere del sentimento di vergogna che nasce dalla perdita che nasce dalla perdita pubblica pubblica della propria immagine personale. della propria immagine personale. Tale seconda voce di Tale seconda voce di danno danno può essere quantificata mediante può essere quantificata mediante valutazione equitativa ai sensi dell'art. 2056 comma 1 e dell'art. valutazione equitativa ai sensi dell'art. 2056 comma 1 e dell'art. 1226, c.c.1226, c.c.

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IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE.IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE.LA QUESTIONE DI GIURISDIZIONE NEL CORSO LA QUESTIONE DI GIURISDIZIONE NEL CORSO

DEGLI ANNI ‘90.DEGLI ANNI ‘90.

La Cass. fino al 1992 rigetta le richieste di La Cass. fino al 1992 rigetta le richieste di risarcimento del danno da lesione di int. leg. risarcimento del danno da lesione di int. leg. dichiarando il difetto assoluto di giurisdizione in dichiarando il difetto assoluto di giurisdizione in virtù del criterio della causa petendi.virtù del criterio della causa petendi.

A partire dal 1992 la questione viene risolta con A partire dal 1992 la questione viene risolta con il rigetto nel merito.il rigetto nel merito.

Il d. lgs. n. 80/98 consente (artt. 33 e 34) al g. a. Il d. lgs. n. 80/98 consente (artt. 33 e 34) al g. a. nell’ambito della sua giurisdizione esclusiva di nell’ambito della sua giurisdizione esclusiva di riconoscere il risarcimento del danno dei diritti riconoscere il risarcimento del danno dei diritti patrimoniali consequenziali. patrimoniali consequenziali.

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Cass. Cass. Sez. Un. n. 500/99Sez. Un. n. 500/99..

Sorge il dubbio su cosa debba intendersi per diritti Sorge il dubbio su cosa debba intendersi per diritti patrimoniali consequenziali:patrimoniali consequenziali:

Prima tesi: si deve intendere il termine Prima tesi: si deve intendere il termine consequenziale come legato all’annullamento consequenziale come legato all’annullamento dell’atto, quindi annullamento dell’atto = pretesa dell’atto, quindi annullamento dell’atto = pretesa risarcitoria.risarcitoria.

Secondo altra tesi fatta propria dall’Ad. Plen. n. Secondo altra tesi fatta propria dall’Ad. Plen. n. 1/2000: si deve intendere il termine consequenziali 1/2000: si deve intendere il termine consequenziali in senso ampio quale rapporto di “connessione in senso ampio quale rapporto di “connessione causale tra i comportamenti lesivi causale tra i comportamenti lesivi dell’amministrazione e l’incidenza di posizioni dell’amministrazione e l’incidenza di posizioni giuridiche soggettive” quindi tutto va al g. a e non ci giuridiche soggettive” quindi tutto va al g. a e non ci sarebbero diritti patrimoniali non consequenziali.sarebbero diritti patrimoniali non consequenziali.

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L. n. 205/ 2000 riprende la formulazione L. n. 205/ 2000 riprende la formulazione del d. lgs. n. 80/98.del d. lgs. n. 80/98.

La materia del risarcimento dei danni La materia del risarcimento dei danni diventa una nuova materia di giurisdizione diventa una nuova materia di giurisdizione esclusiva? O una semplice estensione esclusiva? O una semplice estensione funzionale della giurisdizione generale di funzionale della giurisdizione generale di legittimità? (soluzione accolta da Corte legittimità? (soluzione accolta da Corte Cost. 204/2004). Cost. 204/2004).

Esiste una giurisdizione sul danno non Esiste una giurisdizione sul danno non consequenziale? Cioè senza il previo consequenziale? Cioè senza il previo annullamento?annullamento?

Ad. Plen. 4/2003: la pronuncia di Ad. Plen. 4/2003: la pronuncia di annullamento, sia nei casi di giurisdizione annullamento, sia nei casi di giurisdizione esclusiva che di legittimità, è pregiudiziale esclusiva che di legittimità, è pregiudiziale al quella di risarcimento.al quella di risarcimento.

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E i comportamenti?E i comportamenti?

Prima della sent. 204/2004 g. a. per Prima della sent. 204/2004 g. a. per l’occupazione acquisitiva; la l’occupazione acquisitiva; la sentenza n. 204/04 ha espunto la sentenza n. 204/04 ha espunto la materia dei comportamenti dalla materia dei comportamenti dalla giurisdizione del g. a. giurisdizione del g. a.

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LA PREGIUDIZIALE AMMINISTRATIVALA PREGIUDIZIALE AMMINISTRATIVA::

Tesi favorevole alla pregiudiziale: argomenti. Cons. stato ad Tesi favorevole alla pregiudiziale: argomenti. Cons. stato ad plen. 4/2003.plen. 4/2003.

L’imperatività del provv. Amm., il vulnus alla certezza e L’imperatività del provv. Amm., il vulnus alla certezza e stabilità dei rapporti giuridici, aggiramento del termine stabilità dei rapporti giuridici, aggiramento del termine decadenziale. Il termine decadenziale è intimamente decadenziale. Il termine decadenziale è intimamente connesso alla natura sostanziale dell’interesse legittimo è connesso alla natura sostanziale dell’interesse legittimo è nel suo DNA per cui scaduto il termine decadenziale di nel suo DNA per cui scaduto il termine decadenziale di impugnazione del provvedimento l’interesse legittimo si impugnazione del provvedimento l’interesse legittimo si estingue e torna a prevalere l’interesse pubblico. estingue e torna a prevalere l’interesse pubblico.

La tesi che fa leva sull’art. 1227 c.c. cioè il comportamento La tesi che fa leva sull’art. 1227 c.c. cioè il comportamento del “buon danneggiato”.del “buon danneggiato”.

Ipotesi di risarcimento del danno solo per equivalente e mai Ipotesi di risarcimento del danno solo per equivalente e mai in forma specifica:in forma specifica:

Art. 43 t.u. edilizia ed art. 246 De Lise : ipotesi di mancanza Art. 43 t.u. edilizia ed art. 246 De Lise : ipotesi di mancanza di pregiudizialità tipizzata ex lege?di pregiudizialità tipizzata ex lege?

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I CASI IN CUI SI PRESCINDE DAL PREVIO I CASI IN CUI SI PRESCINDE DAL PREVIO

ANNULLAMENTOANNULLAMENTO:: Il danno da silenzio inadempimento Il danno da silenzio inadempimento Il danno da ritardo.Il danno da ritardo. Cons. stato ad plen. 12/2007Cons. stato ad plen. 12/2007 favorevole alla favorevole alla

pregiudiziale si è espresso sulla rimessione operata pregiudiziale si è espresso sulla rimessione operata dalla CGA Sicilia. dalla CGA Sicilia.

Corte Cass. Sez. Un. 13659 e 13660 del giugno Corte Cass. Sez. Un. 13659 e 13660 del giugno 20062006 contrarie alla pregiudiziale e quindi favorevoli contrarie alla pregiudiziale e quindi favorevoli all’autonoma domanda risarcitoria. all’autonoma domanda risarcitoria.

Di fatto negando la domanda risarcitoria a Di fatto negando la domanda risarcitoria a prescindere dall’annullamento si dà vita ad un difetto prescindere dall’annullamento si dà vita ad un difetto di giurisdizione censurabile dalla Cass. Sez. Un .di giurisdizione censurabile dalla Cass. Sez. Un .

E’ vero che la tutela risarcitoria è solo E’ vero che la tutela risarcitoria è solo complementare a quella annullatoriacomplementare a quella annullatoria??

Risarcimento ed autotutela.Risarcimento ed autotutela. Risarcimento e annullamento su ricorso straordinario Risarcimento e annullamento su ricorso straordinario

al Presidente della Repubblicaal Presidente della Repubblica..

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Cons. Stato, sentenza n. 4 del Cons. Stato, sentenza n. 4 del 20032003

l'azione di risarcimento dei danni l'azione di risarcimento dei danni provocati da una attività provocati da una attività provvedimentale della Pubblica provvedimentale della Pubblica AmministrazioneAmministrazione è ammissibile innanzi è ammissibile innanzi al giudice amministrativo solo previa al giudice amministrativo solo previa tempestiva impugnazione del tempestiva impugnazione del provvedimento ritenuto illegittimo e solo provvedimento ritenuto illegittimo e solo una volta che tale giudizio sia portato a una volta che tale giudizio sia portato a termine con successo, ovverosia, solo termine con successo, ovverosia, solo una volta che il provvedimento sia stato una volta che il provvedimento sia stato annullato annullato

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Cons. Stato, ad. plen., sent. nn. 10 Cons. Stato, ad. plen., sent. nn. 10 del 2004del 2004

L'azione di risarcimento è proponibile L'azione di risarcimento è proponibile sia contestualmente all'azione di sia contestualmente all'azione di annullamento che successivamente a annullamento che successivamente a questa e, quindi, autonomamente dal questa e, quindi, autonomamente dal giudizio di annullamento, ma in giudizio di annullamento, ma in entrambi i casi, presupposto entrambi i casi, presupposto necessario ed indefettibile è che il necessario ed indefettibile è che il provvedimento sia stato impugnato provvedimento sia stato impugnato tempestivamente e sia stato annullato tempestivamente e sia stato annullato

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le sez. un. della Cass., in tre ordinanze del le sez. un. della Cass., in tre ordinanze del 2006, la n. 13659, la n. 13660 e la n. 2006, la n. 13659, la n. 13660 e la n. 13911 ed Il Tar delle Marche, nella 13911 ed Il Tar delle Marche, nella sentenza n. 67 del 2004 hanno sentenza n. 67 del 2004 hanno espressamente sostenuto che «sia in espressamente sostenuto che «sia in ipotesi di giurisdizione esclusiva (in cui ipotesi di giurisdizione esclusiva (in cui oggetto della cognizione è un rapporto), oggetto della cognizione è un rapporto), sia di giurisdizione generale di legittimità, sia di giurisdizione generale di legittimità, l'azione risarcitoria per equivalente è l'azione risarcitoria per equivalente è autonoma rispetto all'azione autonoma rispetto all'azione d'annullamento di un provvedimento». d'annullamento di un provvedimento».

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Cons. Stato, sez. V, sent. 31 maggio 2007, Cons. Stato, sez. V, sent. 31 maggio 2007, n. 2822n. 2822

Né ad un attento esame, può affermarsi Né ad un attento esame, può affermarsi che riconoscere il rimedio risarcitorio da che riconoscere il rimedio risarcitorio da lesione di interesse legittimo si lesione di interesse legittimo si porrebbe in contraddizione con la porrebbe in contraddizione con la condivisibilmente preclusa possibilità di condivisibilmente preclusa possibilità di disapplicazione dell'atto/provvedimento disapplicazione dell'atto/provvedimento amministrativo. E ciò in quanto, a ben amministrativo. E ciò in quanto, a ben veder, disporre il rimedio risarcitorio veder, disporre il rimedio risarcitorio per gli effetti prodotti dal per gli effetti prodotti dal provvedimento vuol dire proprio provvedimento vuol dire proprio postulare la sua efficacia e non già postulare la sua efficacia e non già quindi la sua disapplicazione».quindi la sua disapplicazione».

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TAR CALABRIA - Reggio Calabria, sez. I - TAR CALABRIA - Reggio Calabria, sez. I - sentenza 12 maggio 2008 n. 248.sentenza 12 maggio 2008 n. 248.

La tutela risarcitoria può essere apprestata sia in forma specifica La tutela risarcitoria può essere apprestata sia in forma specifica sia per equivalente.sia per equivalente.Le due forme risarcitorie sono alternative, ma va preferita quella Le due forme risarcitorie sono alternative, ma va preferita quella in forma specifica, perché consente al danneggiato di ottenere in forma specifica, perché consente al danneggiato di ottenere esattamente il bene della vita di cui è stato ingiustamente privato, esattamente il bene della vita di cui è stato ingiustamente privato, così assicurando l’attuazione del principio di effettività della così assicurando l’attuazione del principio di effettività della tutela. Il risarcimento in forma specifica, di norma, coincide con gli tutela. Il risarcimento in forma specifica, di norma, coincide con gli effetti della tutela demolitoria. Si considerino i casi in cui venga effetti della tutela demolitoria. Si considerino i casi in cui venga richiesto il risarcimento del danno per l’illegittima esclusione da richiesto il risarcimento del danno per l’illegittima esclusione da una procedura ad evidenza pubblica o per la mancata una procedura ad evidenza pubblica o per la mancata aggiudicazione di essa. In tali ipotesi la ripetizione, parziale o aggiudicazione di essa. In tali ipotesi la ripetizione, parziale o totale della gara, derivante dall’annullamento dell’atto, ben si totale della gara, derivante dall’annullamento dell’atto, ben si atteggia quale risarcimento in forma specifica. Per il principio di atteggia quale risarcimento in forma specifica. Per il principio di non contraddizione,quindi, non può, attraverso il riconoscimento non contraddizione,quindi, non può, attraverso il riconoscimento della tutela risarcitoria in forma specifica, consentirsi una della tutela risarcitoria in forma specifica, consentirsi una sostanziale elusione dei termini decadenziali previsti per sostanziale elusione dei termini decadenziali previsti per l’impugnativa degli atti amministrativi.l’impugnativa degli atti amministrativi.Pertanto, se non viene esperita la tutela demolitoria, appare Pertanto, se non viene esperita la tutela demolitoria, appare impensabile condannare l’amministrazione a risarcire in forma impensabile condannare l’amministrazione a risarcire in forma specifica, perché ciò si risolverebbe in una negazione del principio specifica, perché ciò si risolverebbe in una negazione del principio di inoppugnabilità dell’atto di inoppugnabilità dell’atto

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LA RESPONSABILITÀ DELLO STATO PER LA RESPONSABILITÀ DELLO STATO PER MANCATO RECEPIMENTO DEL DIRITTO MANCATO RECEPIMENTO DEL DIRITTO

COMUNITARIOCOMUNITARIO

Differenza tra direttive e Differenza tra direttive e regolamenti.regolamenti.

Direttive self executive e non self Direttive self executive e non self executive.executive.

Efficacia verticale efficacia Efficacia verticale efficacia orizzontale delle direttive.orizzontale delle direttive.

Sentenza Granital (Corte Cost. n. Sentenza Granital (Corte Cost. n. 170/1984)170/1984)

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Il principio di primautè di derivazione Il principio di primautè di derivazione comunitaria.comunitaria.

La sentenza Francovich e Corte giust. La sentenza Francovich e Corte giust. Ce, Brasserie du Pecheur, 5 marzo Ce, Brasserie du Pecheur, 5 marzo 1996, cause C-46 e 48/93, .1996, cause C-46 e 48/93, .

I requisiti: violazione grave, I requisiti: violazione grave, manifesta, scarsi margini manifesta, scarsi margini discrezionali nel recepimento per le discrezionali nel recepimento per le autorità nazionali, scarsa rilevanza autorità nazionali, scarsa rilevanza dell’elemento soggettivo: si dell’elemento soggettivo: si prescinde da dolo o colpa salva la prescinde da dolo o colpa salva la scusabilità dell’scusabilità dell’error iuriserror iuris. .

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L’ELEMENTO SOGGETTIVOL’ELEMENTO SOGGETTIVO

La Corte giust. Ce, Commissione c. La Corte giust. Ce, Commissione c. Repubblica Portoghese, 14 ottobre 2004, Repubblica Portoghese, 14 ottobre 2004, causa C-275/03, in Urb. app., 2005, 1, 41 causa C-275/03, in Urb. app., 2005, 1, 41 ha condannato per inadempimento degli ha condannato per inadempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea lo Stato portoghese, nel all'Unione Europea lo Stato portoghese, nel cui ordinamento la condanna della P.A. per cui ordinamento la condanna della P.A. per violazione del diritto comunitario in materia violazione del diritto comunitario in materia di di appalti appalti pone a carico del privato l'onere pone a carico del privato l'onere di provare la colpa o il dolo della stazione di provare la colpa o il dolo della stazione appaltante.appaltante.

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LA RESPONSABILITÀ DELLO STATO PER LA RESPONSABILITÀ DELLO STATO PER

IRRAGIONEVOLE DURATA DEL PROCESSOIRRAGIONEVOLE DURATA DEL PROCESSO.. Fonti: art. 6 Convenzione Cedu.Fonti: art. 6 Convenzione Cedu. Applicazione diretta della fonte Applicazione diretta della fonte

pattizia internazionale: dubbi risolti pattizia internazionale: dubbi risolti dalla Cass. e dalla Corte Cost. con le dalla Cass. e dalla Corte Cost. con le sentenze del 1989 favorevoli in virtù sentenze del 1989 favorevoli in virtù dell’art. 11 Cost. alla efficacia diretta dell’art. 11 Cost. alla efficacia diretta della Conv. Cedu.della Conv. Cedu.

Art. 111 Cost.( l. Cost. n. 2/1999) Art. 111 Cost.( l. Cost. n. 2/1999)

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Le condanne della Corte EuropeaLe condanne della Corte Europea

L’Italia in cima alla black listL’Italia in cima alla black list

Natura giuridica della responsabilità: Natura giuridica della responsabilità: indennità da atto lecito.indennità da atto lecito.

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CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO - CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO - SENTENZA 16 ottobre 2007. SENTENZA 16 ottobre 2007.

Il ricorso introdotto in Italia dalla legge Pinto (legge 89/2001) - ai Il ricorso introdotto in Italia dalla legge Pinto (legge 89/2001) - ai fini dell’art. 13 della Convenzione - deve essere reputato fini dell’art. 13 della Convenzione - deve essere reputato accessibile e rispettoso dei parametri cogenti cosicché nulla accessibile e rispettoso dei parametri cogenti cosicché nulla permette di dubitare della sua efficacia.permette di dubitare della sua efficacia.

ANNOTAZIONEANNOTAZIONE Chi ha subito un danno patrimoniale o non Chi ha subito un danno patrimoniale o non patrimoniale per effetto di violazione della Convenzione per la patrimoniale per effetto di violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ratificata ai sensi della legge 4 agosto 1955, n. 848, sotto il profilo ratificata ai sensi della legge 4 agosto 1955, n. 848, sotto il profilo del mancato rispetto del termine ragionevole di cui all'articolo 6, del mancato rispetto del termine ragionevole di cui all'articolo 6, paragrafo 1, della Convenzione, ha diritto ad una equa riparazione paragrafo 1, della Convenzione, ha diritto ad una equa riparazione (art. 2 Legge cd. Pinto). L'enunciato in parola è il frutto di una (art. 2 Legge cd. Pinto). L'enunciato in parola è il frutto di una legsilazione introdotta in italia al fine di rendere applicativo ed legsilazione introdotta in italia al fine di rendere applicativo ed effettivo l'art.6 cit. con il riconoscimento di un "diritto soggettivo" effettivo l'art.6 cit. con il riconoscimento di un "diritto soggettivo" ad un processo di durata ragionevole ed uno strumento deputato ad un processo di durata ragionevole ed uno strumento deputato a sanzionare le lesioni della situazione giuridica soggettiva a sanzionare le lesioni della situazione giuridica soggettiva succitata. Nella decisione in commento, la Corte Europea giudica il succitata. Nella decisione in commento, la Corte Europea giudica il rimedio introdotto dalla Legge Pinto non censurabile e ricorda che rimedio introdotto dalla Legge Pinto non censurabile e ricorda che il diritto a un ricorso effettivo non può essere interpretato come il diritto a un ricorso effettivo non può essere interpretato come diritto a che una domanda sia accolta nel senso voluto diritto a che una domanda sia accolta nel senso voluto dall'interessato. dall'interessato.

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Cass. civ., Sez. Unite, 23/12/2005, n.28507 Cass. civ., Sez. Unite, 23/12/2005, n.28507 (annotata da CONTI in Corriere Giur., 2006, 6, (annotata da CONTI in Corriere Giur., 2006, 6, 833) ha sottolineato che il fatto costitutivo del 833) ha sottolineato che il fatto costitutivo del diritto all'indennizzo attribuito dalla legge diritto all'indennizzo attribuito dalla legge nazionale coincide con la violazione della norma nazionale coincide con la violazione della norma contenuta nell'art. 6 della convenzione, di contenuta nell'art. 6 della convenzione, di immediata rilevanza nel diritto interno, così immediata rilevanza nel diritto interno, così superando l'orientamento precedente secondo cui superando l'orientamento precedente secondo cui la fonte del riconoscimento del diritto all'equa la fonte del riconoscimento del diritto all'equa riparazione dev'essere ravvisata nella sola riparazione dev'essere ravvisata nella sola normativa nazionale (Cass. 26 luglio 2002, n. normativa nazionale (Cass. 26 luglio 2002, n. 11046; 8 agosto 2002, n. 11987; 22 novembre 11046; 8 agosto 2002, n. 11987; 22 novembre 2002, n. 16502; 10 aprile 2003, n. 5664; 10 2002, n. 16502; 10 aprile 2003, n. 5664; 10 settembre 2003, n. 13211). settembre 2003, n. 13211).

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Ne consegue che il diritto all'equa Ne consegue che il diritto all'equa riparazione del pregiudizio derivato dalla riparazione del pregiudizio derivato dalla non ragionevole durata del processo non ragionevole durata del processo verificatosi prima dell'entrata in vigore verificatosi prima dell'entrata in vigore della L. n. 89 del 2001 va riconosciuto dal della L. n. 89 del 2001 va riconosciuto dal giudice nazionale anche in favore degli giudice nazionale anche in favore degli eredi della parte che abbia introdotto eredi della parte che abbia introdotto prima di tale data il giudizio del quale si prima di tale data il giudizio del quale si lamenta la non ragionevole durata, col lamenta la non ragionevole durata, col solo limite che la domanda di equa solo limite che la domanda di equa riparazione non sia stata già proposta alla riparazione non sia stata già proposta alla Corte di Strasburgo e che questa si sia Corte di Strasburgo e che questa si sia pronunciata sulla sua ricevibilità. pronunciata sulla sua ricevibilità.

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Cass. 8585/2005. la durata ragionevole del processo Cass. 8585/2005. la durata ragionevole del processo deve essere calcolata - di regola - in tre anni per il deve essere calcolata - di regola - in tre anni per il primo grado, in due per il secondo e in un anno per primo grado, in due per il secondo e in un anno per ciascuna fase successiva. Interessante è la precisazione ciascuna fase successiva. Interessante è la precisazione contenuta in Cass.8717/2006 secondo cui quando il contenuta in Cass.8717/2006 secondo cui quando il processo sia articolato in vari gradi e fasi, agli effetti processo sia articolato in vari gradi e fasi, agli effetti dell'apprezzamento del mancato rispetto del termine dell'apprezzamento del mancato rispetto del termine ragionevole de quo, occorre avere riguardo all'intero ragionevole de quo, occorre avere riguardo all'intero svolgimento del processo medesimo. Sulla scorta di tale svolgimento del processo medesimo. Sulla scorta di tale principio di diritto il giudice di legittimità ha confermato principio di diritto il giudice di legittimità ha confermato la decisione della corte di appello che aveva ritenuto la decisione della corte di appello che aveva ritenuto ragionevole la durata complessiva del processo di ragionevole la durata complessiva del processo di quattro anni e sei mesi anche se il giudizio di secondo quattro anni e sei mesi anche se il giudizio di secondo grado davanti al Consiglio di Stato si era protratto per grado davanti al Consiglio di Stato si era protratto per oltre quattro anni, in quanto, pur superando la durata oltre quattro anni, in quanto, pur superando la durata del giudizio di secondo grado il parametro - due anni - del giudizio di secondo grado il parametro - due anni - fissato nella giurisprudenza della Corte europea dei fissato nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo per la durata massima di tale fase del diritti dell'uomo per la durata massima di tale fase del processo, nel complesso, la durata dell'intero giudizio processo, nel complesso, la durata dell'intero giudizio era risultata inferiore al parametro complessivo - cinque era risultata inferiore al parametro complessivo - cinque anni - fissato dalla stessa Corte europea anni - fissato dalla stessa Corte europea

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In merito alla necessaria ricorrenza del rapporto di causalità In merito alla necessaria ricorrenza del rapporto di causalità merita richiamare Cass. civ., Sez. I, 27/10/2006, n.23263, ad merita richiamare Cass. civ., Sez. I, 27/10/2006, n.23263, ad avviso della quale, non ogni "fatto" che accade nel periodo di avviso della quale, non ogni "fatto" che accade nel periodo di irragionevole durata del processo e determina un danno deve irragionevole durata del processo e determina un danno deve ritenersi causativo, unitamente alla durata del giudizio, del ritenersi causativo, unitamente alla durata del giudizio, del pregiudizio prodottosi, e quindi indennizzabile ai sensi della pregiudizio prodottosi, e quindi indennizzabile ai sensi della legge n. 89, posto che il danno patrimoniale può essere legge n. 89, posto che il danno patrimoniale può essere ricollegato al ritardo nella definizione del processo solo se sia ricollegato al ritardo nella definizione del processo solo se sia l'effetto immediato di tale ritardo e a condizione che vi si l'effetto immediato di tale ritardo e a condizione che vi si riconnetta sulla base di una normale sequenza causale. Tale riconnetta sulla base di una normale sequenza causale. Tale nesso di causalità non è configurabile là dove la perdita nesso di causalità non è configurabile là dove la perdita economica lamentata derivi dalla sopravvenienza di una economica lamentata derivi dalla sopravvenienza di una legge, applicabile anche alle fattispecie "sub iudice", legge, applicabile anche alle fattispecie "sub iudice", prevedente una liquidazione della pretesa azionata in giudizio prevedente una liquidazione della pretesa azionata in giudizio meno favorevole per l'interessato (nella specie trattavasi meno favorevole per l'interessato (nella specie trattavasi della legge 23 dicembre 1996, n. 662, che, per il risarcimento della legge 23 dicembre 1996, n. 662, che, per il risarcimento del danno da perdita della proprietà per accessione invertita, del danno da perdita della proprietà per accessione invertita, ha previsto un criterio di valutazione parametrato ha previsto un criterio di valutazione parametrato sull'indennizzo da espropriazione legittima, così impedendo sull'indennizzo da espropriazione legittima, così impedendo l'ulteriore applicazione delle regole di diritto comune), tanto l'ulteriore applicazione delle regole di diritto comune), tanto più che non è in radice giuridicamente possibile ricollegare un più che non è in radice giuridicamente possibile ricollegare un evento dannoso alla promulgazione di una legge, la quale, evento dannoso alla promulgazione di una legge, la quale, essendo espressione della sovranità del Parlamento, e quindi essendo espressione della sovranità del Parlamento, e quindi caratterizzata dalla libertà nel fine, può anche incidere caratterizzata dalla libertà nel fine, può anche incidere negativamente sulle posizioni dei singoli senza per questo negativamente sulle posizioni dei singoli senza per questo essere fonte di un danno indennizzabile.essere fonte di un danno indennizzabile.

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CORTE COSTITUZIONALE - SENTENZA 17 CORTE COSTITUZIONALE - SENTENZA 17

luglio 2007, n.287luglio 2007, n.287 Non è fondata la questione di legittimità Non è fondata la questione di legittimità

costituzionale dell'art. 3, comma 1, della legge 24 costituzionale dell'art. 3, comma 1, della legge 24 marzo 2001, n. 89 (Previsione di equa riparazione marzo 2001, n. 89 (Previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del in caso di violazione del termine ragionevole del processo e modifica dell'articolo 375 del codice di processo e modifica dell'articolo 375 del codice di procedura civile), sollevata, in riferimento agli artt. procedura civile), sollevata, in riferimento agli artt. 97, primo comma, e 108, primo e secondo comma, 97, primo comma, e 108, primo e secondo comma, della Costituzione, nella parte in cui non dispone della Costituzione, nella parte in cui non dispone che la competenza territoriale funzionale della che la competenza territoriale funzionale della corte di appello, così come regolata dall'art. 11 del corte di appello, così come regolata dall'art. 11 del codice di procedura penale, per i giudizi di equa codice di procedura penale, per i giudizi di equa riparazione, si estenda anche ai procedimenti, di riparazione, si estenda anche ai procedimenti, di cui si lamenta l'irragionevole durata, svolti davanti cui si lamenta l'irragionevole durata, svolti davanti alla Corte dei conti ed alle altre giurisdizioni di cui alla Corte dei conti ed alle altre giurisdizioni di cui all'art. 103 della Costituzione. all'art. 103 della Costituzione.

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GIUDICE DI PACE di NAPOLI - SENTENZA 18 gennaio 2007GIUDICE DI PACE di NAPOLI - SENTENZA 18 gennaio 2007

1. Appartiene alla giurisdizione del G.O. la domanda volta ad ottenere la condanna 1. Appartiene alla giurisdizione del G.O. la domanda volta ad ottenere la condanna del Ministero al risarcimento dei danni causati dallo stress. Con la stessa, infatti, si del Ministero al risarcimento dei danni causati dallo stress. Con la stessa, infatti, si aziona il diritto al risarcimento del danno ex art. 2059 c.c. Il diritto al risarcimento del aziona il diritto al risarcimento del danno ex art. 2059 c.c. Il diritto al risarcimento del danno è una posizione soggettiva distinta da quella di cui si lamenta la lesione come danno è una posizione soggettiva distinta da quella di cui si lamenta la lesione come fonte del danno ingiusto. Quindi, anche quando si deduce la lesione di un interesse fonte del danno ingiusto. Quindi, anche quando si deduce la lesione di un interesse legittimo per chiedere il risarcimento del danno derivato da detta lesione, si fa valere legittimo per chiedere il risarcimento del danno derivato da detta lesione, si fa valere un diritto soggettivo, e la relativa azione appartiene sempre alla giurisdizione del un diritto soggettivo, e la relativa azione appartiene sempre alla giurisdizione del giudice ordinario.giudice ordinario.

2. L'attività della Pubblica Amministrazione deve svolgersi nei limiti posti non solo 2. L'attività della Pubblica Amministrazione deve svolgersi nei limiti posti non solo dalla legge, ma anche dalla norma primaria del neminem laedere; perciò, è dalla legge, ma anche dalla norma primaria del neminem laedere; perciò, è consentito al giudice ordinario accertare, se,da parte della stessa Amministrazione, vi consentito al giudice ordinario accertare, se,da parte della stessa Amministrazione, vi sia stato un comportamento colposo tale che, in violazione di detta norma primaria, sia stato un comportamento colposo tale che, in violazione di detta norma primaria, abbia determinato la lesione di un diritto soggettivo, in quanto, dati i principi di abbia determinato la lesione di un diritto soggettivo, in quanto, dati i principi di legalità, imparzialità e buona amministrazione, la stessa Pubblica Amministrazione è legalità, imparzialità e buona amministrazione, la stessa Pubblica Amministrazione è tenuta a subire le conseguenze stabilite dall'ari. 2043 cod. civ., atteso che tali tenuta a subire le conseguenze stabilite dall'ari. 2043 cod. civ., atteso che tali principi si pongono come limiti esterni alla sua attività discrezionale.principi si pongono come limiti esterni alla sua attività discrezionale.

3. E’ fondata e meritevole di accoglimento la domanda intesa ad ottenere il ristoro 3. E’ fondata e meritevole di accoglimento la domanda intesa ad ottenere il ristoro dei danni esistenziali conseguenti allo stress causato dal disservizio dei danni esistenziali conseguenti allo stress causato dal disservizio nell’organizzazione degli uffici giudiziari il quale, contrariamente a quanto dedotto nell’organizzazione degli uffici giudiziari il quale, contrariamente a quanto dedotto dal resistente Ministero non necessita di prova siccome ha valenza di "fatto notorio dal resistente Ministero non necessita di prova siccome ha valenza di "fatto notorio

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CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE -

ORDINANZA 31 gennaio 2008, n.2331ORDINANZA 31 gennaio 2008, n.2331 In un processo che abbia uno In un processo che abbia uno

standard di durata pari a sei anni, standard di durata pari a sei anni, occorre procedere alla equitativa occorre procedere alla equitativa liquidazione dell’indennizzo (ex legge liquidazione dell’indennizzo (ex legge Pinto) anche delle frazioni di anno Pinto) anche delle frazioni di anno esorbitanti.esorbitanti.

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CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE -

SENTENZA 3 gennaio 2008, n.14SENTENZA 3 gennaio 2008, n.14 1. Ai fini dell'indennizzo del danno, non deve aversi riguardo ad ogni anno 1. Ai fini dell'indennizzo del danno, non deve aversi riguardo ad ogni anno

di durata del processo presupposto, ma soltanto al periodo eccedente il di durata del processo presupposto, ma soltanto al periodo eccedente il termine ragionevole di durata. termine ragionevole di durata.

2. Il giudice nazionale è tenuto ad applicare la legge dello Stato, e, quindi, 2. Il giudice nazionale è tenuto ad applicare la legge dello Stato, e, quindi, il disposto della L. n. 89 del 2001, art. 2, comma 3, lett. a), non potendo il disposto della L. n. 89 del 2001, art. 2, comma 3, lett. a), non potendo darsi alla giurisprudenza della Cedu diretta applicazione nell'ordinamento darsi alla giurisprudenza della Cedu diretta applicazione nell'ordinamento giuridico italiano con il disapplicare la norma nazionale (come invece giuridico italiano con il disapplicare la norma nazionale (come invece sarebbe possibile per la normativa comunitaria).sarebbe possibile per la normativa comunitaria).

3. La Corte Costituzionale ha chiarito che la Convenzione EDU non crea un 3. La Corte Costituzionale ha chiarito che la Convenzione EDU non crea un ordinamento giuridico sopranazionale e non produce, quindi, norme ordinamento giuridico sopranazionale e non produce, quindi, norme direttamente applicabili negli Stati contraenti. Essa, infatti, è configurabile direttamente applicabili negli Stati contraenti. Essa, infatti, è configurabile come un trattato internazionale multilaterale, da cui derivano "obblighi" come un trattato internazionale multilaterale, da cui derivano "obblighi" per gli Stati contraenti (e quindi anche quello dei giudici nazionali di per gli Stati contraenti (e quindi anche quello dei giudici nazionali di uniformarsi ai parametri Cedu, esclusi i casi, come quello di specie, in cui uniformarsi ai parametri Cedu, esclusi i casi, come quello di specie, in cui siano tenuti a rispettare una norma nazionale, della cui legittimità siano tenuti a rispettare una norma nazionale, della cui legittimità costituzionale non si possa dubitare), ma non l'incorporazione costituzionale non si possa dubitare), ma non l'incorporazione dell'ordinamento giuridico italiano in un sistema più vasto, dai cui organi dell'ordinamento giuridico italiano in un sistema più vasto, dai cui organi deliberativi possano promanare norme vincolanti, ‘omisso medio’, per tutte deliberativi possano promanare norme vincolanti, ‘omisso medio’, per tutte le autorità interne degli Stati membri le autorità interne degli Stati membri

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CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE -

SENTENZA 5 aprile 2007, n.8604SENTENZA 5 aprile 2007, n.8604 In tema di equa riparazione per l'irragionevole durata del processo, In tema di equa riparazione per l'irragionevole durata del processo,

ai sensi dell'art. 2 della l. 89/2001, anche per le persone giuridiche ai sensi dell'art. 2 della l. 89/2001, anche per le persone giuridiche (e, più in generale, per i soggetti collettivi, quali appunto le società di (e, più in generale, per i soggetti collettivi, quali appunto le società di persone) il danno non patrimoniale, inteso come danno morale persone) il danno non patrimoniale, inteso come danno morale soggettivo correlato a turbamenti di carattere psicologico, è, tenuto soggettivo correlato a turbamenti di carattere psicologico, è, tenuto conto dell'indirizzo maturato in proposito nella giurisprudenza della conto dell'indirizzo maturato in proposito nella giurisprudenza della Corte di Strasburgo, conseguenza normale, ancorché non automatica Corte di Strasburgo, conseguenza normale, ancorché non automatica e necessaria, della violazione del diritto alla ragionevole durata del e necessaria, della violazione del diritto alla ragionevole durata del processo sancito dall'art. 6, paragrafo 1, della Convenzione europea, processo sancito dall'art. 6, paragrafo 1, della Convenzione europea, a causa dei disagi e dei turbamenti di carattere psicologico che la a causa dei disagi e dei turbamenti di carattere psicologico che la lesione di tale diritto solitamente provoca alle persone preposte alla lesione di tale diritto solitamente provoca alle persone preposte alla gestione dell'ente o ai suoi membri, non diversamente da quanto gestione dell'ente o ai suoi membri, non diversamente da quanto avviene per il danno morale da lunghezza eccessiva del processo avviene per il danno morale da lunghezza eccessiva del processo subito dagli individui-persone fisiche, sicché, pur dovendo escludersi subito dagli individui-persone fisiche, sicché, pur dovendo escludersi la configurabilità di un danno in re ipsa, ovvero di un danno la configurabilità di un danno in re ipsa, ovvero di un danno automaticamente e necessariamente insito nell'accertamento della automaticamente e necessariamente insito nell'accertamento della violazione, una volta accertata e determinata l'entità della violazione violazione, una volta accertata e determinata l'entità della violazione relativa alla durata ragionevole del processo, il giudice deve ritenere relativa alla durata ragionevole del processo, il giudice deve ritenere tale danno esistente, sempre che non risulti il concorso, nel caso tale danno esistente, sempre che non risulti il concorso, nel caso concreto, di circostanze particolari che facciano positivamente concreto, di circostanze particolari che facciano positivamente escludere che un simile danno sia stato subito dalla parte ricorrente. escludere che un simile danno sia stato subito dalla parte ricorrente.

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Azione / oggetto Giudice

SALUTE e SANITA’

Lesione diritti incomprimibili: es. saluteLa Cassazione muta indirizzo(sollecita la Consulta: cfr. decisione n. 140 del 2007)

G.O. Tutte le ipotesi in cui l'azione risarcitoria costituisca reazione alla lesione di diritti incomprimibili, come la salute o l'integrità personale.Cass. civ. SS.UU. n. 6218/06Spettano all'esclusiva giurisdizione del giudice amministrativo le controversie relative alla installazione delle discariche di rifiuti — in quanto controversie in materia di gestione del territorio nell'interesse dell'intera collettività nazionale —, anche qualora sia denunciata una lesione ai diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione, quale il diritto alla salute (art. 32 Cost.), accertando la sussistenza in concreto dei diritti vantati e provvedendo in ordine al contemperamento o alla limitazione dei suddetti diritti in rapporto all'interesse generale pubblico all'ambiente salubre. Spetta allo stesso giudice amministrativo adottare, se ne ricorrono le condizioni, i provvedimenti cautelari per assicurare provvisoriamente gli effetti della futura decisione finale sulle richieste inibitorie, demolitorie ed eventualmente risarcitorie dei soggetti che deducono di essere danneggiati dai comportamenti materiali o dai provvedimenti autoritativi finalizzati all'installazione delle discaricheCass. civ. SS.UU. n. 27187/07Contra: Cassazione civile, Sezioni Unite, sentenza 6 febbraio 2009 n. 2867

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Diritto alla Salute Allorquando ricorrano condizioni di indispensabilità, gravità ed urgenza non altrimenti sopperibili, a fronte delle quali è configurabile un mero potere accertativo della P.A. in ordine alla ricorrenza di dette condizioni ( G.O.)Allorquando non vengano denunziati pregiudizi alla salute, anche in termini di aggravamenti o di non adeguata guarigione, la domanda diretta ad ottenere prestazioni con modalità di più comoda ed agevole praticabilità per il paziente, rispetto a quelle apprestate dalla P.A., ha come presupposto una situazione soggettiva di interesse legittimo, stante la discrezionalità riconosciuta all'autorità amministrativa di soddisfare, tempestivamente, le esigenze del richiedente tra le possibili opzioni(G.A.)Cass civ. SS.UU. 17461/2006Con riferimento alla richiesta di rimborso di spese sanitarie sostenute da cittadini residenti in Italia presso centri di altissima specializzazione all’estero per prestazioni non ottenibili tempestivamente in Italia in forma adeguata, la giurisdizione spetta al giudice ordinario, sia che siano dedotte situazioni di eccezionale gravità e urgenza ostative alla preventiva autorizzazione, sia che l’autorizzazione sia stata chiesta e negata, atteso che viene in considerazione il diritto alla salute, non suscettibile di essere affievolito dalla discrezionalità tecnica dell’amministrazione nell’apprezzamento dei presupposti per l’erogazione delle prestazioni( G.O.)Cassazione civile, Sezioni Unite, sentenza 6 febbraio 2009 n. 2867

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Controversie relative alle prestazioni erogate nell’ambito del SSN

G.O. A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 204 del 2004, le controversie relative alle prestazioni erogate nell'ambito del Servizio sanitario nazionale nascenti da una posizione creditoria correlata al diritto del cittadino alla salute, sono devolute alla competenza del giudice ordinarioCass. Civ. SS.UU. 5402/2007

Controversia avente ad oggetto l’individuazione dell’amministrazione tenuta alla corresponsione degli oneri sanitari (anche con riferimento al cd. domicilio di soccorso, art. 72 della l. n. 6972/1890)

G.A. In materia di riparto di giurisdizione su questione afferente alla ripartizione di spese sanitarie tra soggetti pubblici, rientra nella

giurisdizione del G.A. la controversia volta all’individuazione del soggetto pubblico eventualmente debitore di somme correlate a

prestazioni sanitarie; sono, poi, comunque controversie da ritenersi rimesse al vaglio del giudice amministrativo anche quelle afferenti al riparto delle spese laddove si contenda in ordine al prevalere del

carattere sanitario o assistenziale delle stesse, in quanto oggetto centrale del contendere è, in tal caso, sempre e comunque

l’individuazione del soggetto pubblico eventualmente debitore di somme correlate a prestazioni sanitarie

Adunanza Plenaria, decisioni 30 luglio 2008 nn. 3,5,6,7,8

Danni da vaccinazioni obbligatorie

G.O. Per conseguenze dannose insorte a seguito di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni di sangue e somministrazione di

emoderivati (legge 210/1992, più di recente, legge 229/2005)Cass. civ. SS.UU. 8 maggio 2006 n. 10418

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EDILIZIA ED URBANISTICA

Controversie cd. “meramente” risarcitorie

G.O. La lesione del patrimonio del privato è l'effetto indiretto di un esercizio illegittimo o mancato di

poteri, ordinati a tutela del privatoCorte cost. 204/2004

Occupazione Usurpativa cd. PURA

G.O. La trasformazione irreversibile del fondo si produce in una situazione in cui una dichiarazione di pubblica utilità manca affattoCorte cost. 191/2006

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Occupazione Usurpativa cd. SPURIAOCCUPAZIONE USURPATIVA - revirement

G. O.G.A.

Nel caso in cui il decreto di espropriazione è pur stato emesso, e però in relazione a bene, la cui destinazione ad opera di pubblica utilità la si debba dire mai avvenuta giuridicamente od ormai venuta meno, per mancanza iniziale o sopravvenuta scadenza del suo termine d'efficacia. Corte cost. 191/2006Cass. Civ. , SS.UU., sentenza 29.08.2008 n°21929C O N T R AVa dichiarata la giurisdizione del G.A. non solo per le ipotesi in cui il riscontro di un collegamento con l'esercizio del potere farebbe ascrivere la controversia risarcitoria, comunque, al giudice amministrativo (ed è il caso della occupazione appropriativa, preceduta da valida ed efficace dichiarazione di pubblica utilità), ma anche nel caso in cui l'annullamento ex tunc della dichiarazione di pubblica utilità abbia l'astratta idoneità a ripristinare la situazione di diritto soggettivo (sì da determinare l'appropriazione definita come occupazione usurpativa). Ebbene anche in tale seconda ipotesi, e proprio in forza di tale esigenza inequivoca quanto ragionevole della concentrazione, la tutela risarcitoria nei confronti della pubblica amministrazione, per il disposto del D.Lgs. 31 febbraio 1998, n. 80, art. 35, comma 4, come modificato dalla L. 21 luglio 2000, n. 205, art. 7, deve essere chiesta al giudice amministrativo: e ciò deve essere fatto a completamento della tutela demolitoria, tanto contestualmente, quanto dopo l'annullamento dell'atto amministrativo, quanto ancora anche in via autonoma e prescindendo dall'annullamento dell'attoCass. Civ. , SS.UU., sentenza 3.11.2008 n°26374

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Occupazione Usurpativa, in presenza di acquisizione in sanatoria ex art. 43 TUES

G.O. Spetta alla giurisdizione del giudice ordinario la domanda con la quale il privato chieda il risarcimento del danno conseguente a meri comportamenti illeciti

posti in essere dalla p.a., prospettati come occupazione usurpativa, qualora il giudice

amministrativo abbia rigettato l'impugnazione proposta dal privato avverso il provvedimento

acquisitivo emesso dalla p.a., ai sensi dell'art. 43 del d.P.R. n. 327 del 2001, non valendo a radicare la

giurisdizione del giudice amministrativo né l'art. 43 o l'art. 53 del d.P.R. n. 327 del 2001, trattandosi di

comportamento illecito nel quale non è ravvisabile un atto di esercizio del pubblico potere e non potendo il

sopravvenuto atto di acquisizione, ove legittimo, mutare la "causa petendi" della domanda risarcitoria che, essendo fondata sulla dedotta lesione del diritto

di proprietà al di fuori di un procedimento ablativo, deve essere conosciuta dal giudice ordinario, ai sensi

degli artt. 103 e 113 della CostituzioneCass. Civ. SS.UU. 5925/2008

Occupazione Appropriativacd. Accessione Invertita

G.A. Valida ed efficace dichiarazione di pubblica utilità: ma la procedura ablatoria è viziata per difetti afferenti ad

altri atti amministrativi (es. decreto di esproprio) Adunanza Plenaria n. 2/2005

Rimborso somme versate a titolo di oblazione in relazione a domanda di condono rigettata

G.O. Le controversie aventi ad oggetto il rimborso delle somme versate a titolo di oblazione in relazione ad una domanda di condono rigettata dalla P.A. rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice ordinario, posto che, benché l’art. 35, c. 11, della l. n. 47 del 1985 devolva in generale al giudice amministrativo le controversie in tema di oblazione, quelle aventi ad oggetto la restituzione delle somme già versate sono prive di qualsiasi profilo riconducibile all’esercizio dei poteri autoritativi.Cass. civ., SS.UU. 15 dicembre 2008 n. 29291

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RESPONSABILITA’ DELLA P.A.

Danno da ritardo G.A. La P.A. ritarda nella emanazione del provvedimento amministrativo risultato favorevole al privato

Adunanza Plenaria n. 7/2005

Danno da silenzio G.A. Pregiudizio discendente dal cd. silenzio inadempimento della P.A.

Adunanza Plenaria n. 7/2005

Responsabilità della Pubblica Amministrazione da attività provvedimentale illegittima

G.A. In tema di tutela giurisdizionale intesa a fare valere la responsabilità della Pubblica Amministrazione da attività provvedimentale illegittima, la giurisdizione

sulla tutela dell'interesse legittimo spetta, in linea di principio, al giudice amministrativo sia quando il

privato invochi la tutela di annullamento sia quando faccia valere la tutela risarcitoria

Cass. civ. SS.UU. 35/2008

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Responsabilità dell’Amministrazione finanziaria per comportamento illecito dell’ente impositore

G.O. Se la domanda di risarcimento del danno è basata sul comportamento illecito dell'ente impositore, la controversia

non è sussumibile in una delle fattispecie tipizzate che, ai sensi dell'art. 2 del d. lgs. n. 546 del 1992, rientrano nella

menzionata giurisdizione esclusiva (Cass., s.u., nn.15 e 8958 del 2007) . Va dunque escluso che rientri nella giurisdizione

esclusiva delle commissioni tributarie, spettandone invece la cognizione al giudice ordinario, una controversia con la quale il

privato, adempiuto il debito d'imposta relativo all'ICI non tempestivamente o integralmente versata, domandi il

risarcimento dei danni subiti in sede di riscossione coattiva per aver dovuto corrispondere anche le somme pretese dal

comune per l'assistenza legale allo stesso prestata da avvocati di cui l'ente pubblico si sia avvalso.

Cass. Civ. SS.UU. 10826/2008

Responsabilità precontrattuale “pura” della P.A. (fuori dalle ipotesi di cui all’art. 6 legge 205/2000).

G.O. Sussiste la giurisdizione del giudice ordinario in controversia relativa ad azione di responsabilità nei confronti della P.A.

promossa da un privato a seguito dell’esito negativo di trattative intercorse per la stipulazione di un contratto di

vendita di cosa futura, in quanto - una volta esclusa l’applicabilità alla fattispecie dell’art. 6 della legge n. 205 del

2000 (in tema di giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo sull’affidamento di appalto di lavori, servizi e forniture) : deve ritenersi, in casi del genere, che la pretesa abbia consistenza di diritto soggettivo, giacché l’attore non postula la demolizione di atti amministrativi, né contesta la

procedura di individuazione del contraente, ma allega soltanto l’esistenza di un illecito extracontrattuale da parte della

medesima P.A.Cass. Sez. Un. sentenza 12 maggio 2008 n. 11656

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

All'impresa che lamenta la mancata aggiudicazione sono risarcibili i COSTI PER PARTECIPARE ALLA GARA?

I costi sostenuti per la partecipazione alla gara non

sono risarcibili all'impresa che lamenti la mancata

aggiudicazione dell'appalto (o anche solo la perdita

della chance di aggiudicarselo) ma costituiscono danno

emergente solo qualora l'impresa subisca una

illegittima esclusione, perché solo in tal caso viene in

considerazione la pretesa del contraente a non essere

coinvolto in trattative inutili.

CONS. STATO, SEZ. VI, 9 GIUGNO 2008, N. 2751

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

Sono risarcibili le spese legali sostenute del giudizio per ottenere l'annullamentodell'aggiudicazione?

In sede di risarcimento dei danni per lesione di interessi

legittimi, per ciò che concerne le spese processuali, non

trova applicazione la disciplina generale dell'illecitoaquiliano dettata dall'art. 2043 c.c., ma la disciplinacontenuta negli artt. 90-97 c.p.c., norme che trovanoindiscussa applicazione anche nel giudizioamministrativo.CONS. STATO, SEZ. VI, 9 GIUGNO 2008, N. 2751

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

È risarcibile il c.d. DANNO CURRICULARE?In sede di determinazione del danno derivante dalla illegittima aggiudicazione di una gara di appalto, va riconosciuto anche il c.d. “danno curriculare”, che consiste nel pregiudizio subito dall'impresa a causa del mancato arricchimento del curriculum professionale per non poter indicare in esso l'avvenuta esecuzione dell'appalto sfumato a causa del comportamento illegittimo dell'Amministrazione. L'interesse alla vittoria di un appalto, nella vita di un'impresa, va, infatti, ben oltre l'interesse all'esecuzione dell'opera in sé, e al relativo incasso; alla mancata esecuzione di un'opera appaltata si ricollegano, infatti, indiretti nocumenti all'immagine della società ed al suo radicamento nel mercato, per non dire del potenziamento di imprese concorrenti che operino su medesimo target di mercato, in modo illegittimo dichiarate aggiudicatarie della gara. CON. STATO, SEZ. VI, 9 GIUGNO 2008 N. 2751

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

Come si quantifica il danno curriculare?Il c.d. “danno curriculare” – e cioè il danno derivante

all'impresa dalla perdita della possibilità di arricchire ilproprio curriculum professionale – va liquidato in viaequitativa, riconoscendo all'impresa danneggiata unasomma pari ad una percentuale (variabile dall'1% al5%) applicata in alcuni casi dalla giurisprudenzasull'importo globale dell'appalto, in altri sulla somma

giàliquidata a titolo di lucro cessante.CONS. STATO, SEZ. VI, 9 GIUGNO 2008, N. 2751

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

Il danno curriculare è risarcibile anche se manca la certezza circa la vittoria della gara?

In caso di affidamento illegittimo di lavori pubblici senzagara, alle imprese operanti nel settore va riconosciutoanche il danno curriculare, consistente nell'incidenzadella perdita della chance in relazione ai requisiti diqualificazione e di valutazione invocabili in successivegare. Tale danno va quantificato nella misura dell'1%della somma liquidata a titolo di perdita della chance diaggiudicazione.CONS. STATO, SEZ. VI, 3 APRILE 2007, N. 1514

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

L'impresa può scegliere tra il subentro del rapporto contrattuale e il risarcimento per equivalente?

La stipula del contratto di appalto nelle more delgiudizio non è di ostacolo al subentro del ricorrente incaso di annullamento dell'aggiudicazione; d'altra parte,nel caso in cui il contratto non sia stato ancorainteramente eseguito, il ricorrente vittorioso puòscegliere se procedere al subentro nel contratto o seoptare per il risarcimento del danno anche in relazionealla parte del contratto non eseguita.CONS. STATO, SEZ. VI, 25 GENNAIO 2008, N. 213

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

come si quantifica il lucro cessante nel caso in cui l'impresa lamenti la mancata aggiudicazione dell'appalto e dimostri che inassenza della illegittimità avrebbe vinto la gara?

Secondo la prevalente giurisprudenza, il lucro cessante subito dall'impresa per la mancata aggiudicazione di un appalto (ovvero il mancato utile che avrebbe ritratto dal contratto), in caso di giudicato che riconosca la lesione di interessi legittimi c.d. « a risultato garantito », deve essere quantificato in una misura pari al 10% del prezzo a base d'asta, ai sensi dell'art. 345, l. n. 2248 del 1865 all. f.

Tale tesi non è condivisa unanimemente. secondo una giurisprudenza allo stato minoritaria, è necessaria la prova rigorosa, a carico dell'impresa, della percentuale di utile effettivo che avrebbe conseguito se fosse risultata aggiudicataria dell'appalto; prova desumibile, in primis, dall'esibizione dell'offerta economica presentata al seggio di gara. per la tesi maggioritaria cons. stato, sez. vi, 3 aprile 2007, n. 1513 per la tesi minoritaria

Cons. stato, sez. v, 17 ottobre 2008, n. 5098

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FREQUENTLY. ASKED. QUESTIONS F. A. Q.

Spetta all'impresa l'onere di provare l'assenza dell'aliunde perceptum?L'onere di provare (l'assenza del)l'aliunde perceptum grava non sull'Amministrazione, ma sull'impresa. Tale ripartizione dell'onere probatorio, che ha sollevato in dottrina alcune perplessità (si è sostenuto che l'aliunde perceptum verrebbe in considerazione come fatto impeditivo del diritto al risarcimento del danno e non come fatto costitutivo, con la conseguenza che la relativa prova dovrebbe gravare sulla stazione appaltante e non sul privato), muove, tuttavia, come sopra si evidenziava, dalla presunzione, a sua volta fondata sull'id quod plerumque accidit, secondo cui l'imprenditore (specie se in forma societaria), in quanto soggetto che esercita professionalmente una attività economica organizzata finalizzata alla produzione di utili, normalmente non rimane inerte in caso di mancata aggiudicazione di un appalto, ma si procura prestazioni contrattuali alternative che dalla cui esecuzione trae utili.

CONS. STATO, SEZ. VI, 9 GIUGNO 2008, N. 2751

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In materia di spese per la In materia di spese per la partecipazione alla garapartecipazione alla gara

Sul punto si registra, tuttavia, in senso parzialmente difforme, un recente arresto della V Sezione del Consiglio di Stato (sentenza n. 5476/2007) che riconosce all'impresa illegittimamente estromessa, oltre al danno da perdita della chance di aggiudicarsi l'appalto, un'ulteriore somma (quantificata in misura pari al 2% dell'importo dell'offerta dalla stessa presentata) a titolo di spese generali sostenute per la partecipazione alla gara. La decisione solleva,tuttavia, alcune perplessità perché finisce per collocare l'impresa pretermessa in una situazione migliore in quella in cui si sarebbe trovata in assenza della illegittimità (in questo caso avrebbe vinto l'appalto, la i costi di partecipazione sarebbero rimasti a suo carico).

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SEGUE GIURISPRUDENZASEGUE GIURISPRUDENZA

Consiglio Stato, sez. V, 23 ottobre 2007 Consiglio Stato, sez. V, 23 ottobre 2007 , n. 5583, n. 5583 . . In tema di risarcimento dei In tema di risarcimento dei danni conseguenti ad atto danni conseguenti ad atto amministrativo illegittimo la colpa amministrativo illegittimo la colpa della stazione appaltante deve della stazione appaltante deve ritenersi sussistente ogni volta che ritenersi sussistente ogni volta che abbia disatteso prescrizioni che essa abbia disatteso prescrizioni che essa stessa si era data, atteso che in stessa si era data, atteso che in questo caso nessun dato, attinente al questo caso nessun dato, attinente al c.d. elemento psicologico, può c.d. elemento psicologico, può esentarla dalle proprie responsabilità.esentarla dalle proprie responsabilità.

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Per l'accoglimento di una pretesa risarcitoria Per l'accoglimento di una pretesa risarcitoria non è sufficiente la mera antigiuridicità della non è sufficiente la mera antigiuridicità della condotta (e quindi l'illegittimità dell'atto), ma condotta (e quindi l'illegittimità dell'atto), ma occorre l'accertamento del requisito della occorre l'accertamento del requisito della colpa in capo alla P.A..; la quale colpa non è in colpa in capo alla P.A..; la quale colpa non è in re ipsa nell'illegittimità del provvedimento, re ipsa nell'illegittimità del provvedimento, ma va di volta in volta accertata con ma va di volta in volta accertata con riferimento alla P.A. intesa come apparato e riferimento alla P.A. intesa come apparato e non come singolo funzionario. Essa, pertanto, non come singolo funzionario. Essa, pertanto, va intesa in senso normativo e non va intesa in senso normativo e non psicologico, e cioè come violazione delle psicologico, e cioè come violazione delle regole di imparzialità e buona regole di imparzialità e buona amministrazione, che si pongono come limiti amministrazione, che si pongono come limiti esterni alla discrezionalità. Tale impostazione esterni alla discrezionalità. Tale impostazione presuppone l'inquadramento della presuppone l'inquadramento della responsabilità della Pubblica Amministrazione responsabilità della Pubblica Amministrazione nell'ambito della responsabilità nell'ambito della responsabilità extracontrattuale.extracontrattuale. T.A.R. Campania Napoli, T.A.R. Campania Napoli, sez. III, 11 settembre 2007 , n. 7487sez. III, 11 settembre 2007 , n. 7487

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Affinché sia configurabile una responsabilità Affinché sia configurabile una responsabilità aquiliana da illegittimo esercizio dell'attività aquiliana da illegittimo esercizio dell'attività amministrativa, non è sufficiente che l'interessato amministrativa, non è sufficiente che l'interessato abbia conseguito in via giurisdizionale abbia conseguito in via giurisdizionale l'annullamento dell'atto viziato ed asseritamente l'annullamento dell'atto viziato ed asseritamente dannoso, occorrendo altresì che in capo alla P.A. dannoso, occorrendo altresì che in capo alla P.A. procedente possa ravvisarsi il requisito soggettivo procedente possa ravvisarsi il requisito soggettivo del dolo o della colpa, secondo il paradigma generale del dolo o della colpa, secondo il paradigma generale della responsabilità extracontrattuale delineato della responsabilità extracontrattuale delineato dall'art. 2043 cod. civ..; tale requisito soggettivo dall'art. 2043 cod. civ..; tale requisito soggettivo debba essere riferito non all'atteggiamento debba essere riferito non all'atteggiamento psicologico dell'agente/persona fisica, bensì al psicologico dell'agente/persona fisica, bensì al funzionamento complessivo dell'apparato pubblico funzionamento complessivo dell'apparato pubblico onde verificare se, in concreto, esso sia stato tale onde verificare se, in concreto, esso sia stato tale coerente con le regole di legalità, imparzialità e coerente con le regole di legalità, imparzialità e buon andamento che devono presiedere, ai sensi buon andamento che devono presiedere, ai sensi dell'articolo 97 della Costituzione, all'esercizio della dell'articolo 97 della Costituzione, all'esercizio della funzione amministrativa, tenendo conto dei vizi che funzione amministrativa, tenendo conto dei vizi che inficiano il provvedimento e della gravità delle inficiano il provvedimento e della gravità delle violazioni imputabili all'amministrazione, anche alla violazioni imputabili all'amministrazione, anche alla luce del potere discrezionale da essa concretamente luce del potere discrezionale da essa concretamente esercitato, delle condizioni concrete, dell'apporto esercitato, delle condizioni concrete, dell'apporto eventualmente dato dai privati al procedimento.eventualmente dato dai privati al procedimento. T.A.R. Liguria Genova, sez. I, 17 luglio 2007 , n. 1397T.A.R. Liguria Genova, sez. I, 17 luglio 2007 , n. 1397

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CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE - SENTENZA 7 febbraio 2007, CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE - SENTENZA 7 febbraio 2007, n. 2688n. 2688

1. La giurisdizione amministrativa sussiste nelle ipotesi in cui i 1. La giurisdizione amministrativa sussiste nelle ipotesi in cui i "comportamenti" causativi di danno ingiusto (nella specie, l'occupazione e/o "comportamenti" causativi di danno ingiusto (nella specie, l'occupazione e/o la realizzazione dell'opera) costituiscono esecuzione di atti o provvedimenti la realizzazione dell'opera) costituiscono esecuzione di atti o provvedimenti amministrativi (dichiarazione di pubblica utilità e/o di indifferibilità e urgenza) amministrativi (dichiarazione di pubblica utilità e/o di indifferibilità e urgenza) e sono quindi riconducibili all'esercizio del pubblico potere e sono quindi riconducibili all'esercizio del pubblico potere dell'amministrazione: costituendo anche tali "comportamenti" esercizio, dell'amministrazione: costituendo anche tali "comportamenti" esercizio, ancorché viziato da illegittimità, della funzione pubblica della pubblica ancorché viziato da illegittimità, della funzione pubblica della pubblica amministrazione (cd. comportamenti amministrativi o esecutivi).amministrazione (cd. comportamenti amministrativi o esecutivi).

2. In materia di azioni risarcitorie nei confronti della p.a., sussiste la 2. In materia di azioni risarcitorie nei confronti della p.a., sussiste la giurisdizione amministrativa anzitutto, in presenza di un concreto esercizio del giurisdizione amministrativa anzitutto, in presenza di un concreto esercizio del potere, riconoscibile per tale in base al procedimento svolto ed alle forme potere, riconoscibile per tale in base al procedimento svolto ed alle forme adottate, in consonanza con le norme che lo regolano: e, quindi, nell'ipotesi in adottate, in consonanza con le norme che lo regolano: e, quindi, nell'ipotesi in cui l'esercizio del potere si è manifestato con l'adozione della dichiarazione di cui l'esercizio del potere si è manifestato con l'adozione della dichiarazione di p.u. pur se poi l'ingerenza nella proprietà privata e/o la sua utilizzazione sono p.u. pur se poi l'ingerenza nella proprietà privata e/o la sua utilizzazione sono avvenute senza alcun titolo che le consentiva,ovvero malgrado detto titolo (ad avvenute senza alcun titolo che le consentiva,ovvero malgrado detto titolo (ad esempio, il decreto di espropriazione) sia stato annullato dalla stessa autorità esempio, il decreto di espropriazione) sia stato annullato dalla stessa autorità amministrativa che lo ha emesso oppure dal giudice amministrativo. amministrativa che lo ha emesso oppure dal giudice amministrativo.

3. La giurisdizione amministrativa sussiste pure nell'ipotesi in cui la 3. La giurisdizione amministrativa sussiste pure nell'ipotesi in cui la dichiarazione di p.u. sia stata emessa e poi successivamente annullata in dichiarazione di p.u. sia stata emessa e poi successivamente annullata in sede amministrativa o giurisdizionale perché anche in tal caso si è in presenza sede amministrativa o giurisdizionale perché anche in tal caso si è in presenza di un concreto riconoscibile atto di esercizio del potere,pur se poi lo stesso si di un concreto riconoscibile atto di esercizio del potere,pur se poi lo stesso si è rivelato illegittimo e per effetto dell'annullamento ha cessato è rivelato illegittimo e per effetto dell'annullamento ha cessato retroattivamente di esplicare i suoi effetti/e la lesione del diritto soggettivo di retroattivamente di esplicare i suoi effetti/e la lesione del diritto soggettivo di proprietà è rapportabile ad un comportamento materiale dell' proprietà è rapportabile ad un comportamento materiale dell' amministrazione, tuttavia, riconducibile all'avvenuta adozione ed esecuzione amministrazione, tuttavia, riconducibile all'avvenuta adozione ed esecuzione della dichiarazione di p.u. e divenuto tale in seguito al provvedimento che l'ha della dichiarazione di p.u. e divenuto tale in seguito al provvedimento che l'ha caducata.caducata.

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4.In materia di occupazioni illegittime, nelle ipotesi in cui 4.In materia di occupazioni illegittime, nelle ipotesi in cui sussiste la giurisdizione amministrativa, al G.A. può essere sussiste la giurisdizione amministrativa, al G.A. può essere chiesta solo la tutela risarcitoria, senza dover osservare il chiesta solo la tutela risarcitoria, senza dover osservare il termine di decadenza pertinente all'azione di annullamento;ed termine di decadenza pertinente all'azione di annullamento;ed a maggior ragione la tutela demolitoria e, insieme o a maggior ragione la tutela demolitoria e, insieme o successivamente, la tutela risarcitoria completiva, a nulla successivamente, la tutela risarcitoria completiva, a nulla rilevando in quest'ultimo caso la scelta di un momento rilevando in quest'ultimo caso la scelta di un momento successivo per proporre la domanda di risarcimento del danno successivo per proporre la domanda di risarcimento del danno in quanto gli art. 34 e 35 d.lgs. 80/1998 non richiedono una in quanto gli art. 34 e 35 d.lgs. 80/1998 non richiedono una situazione di contestualità fra sindacato di legittimità e situazione di contestualità fra sindacato di legittimità e cognizione degli effetti di ordine patrimoniale per la cognizione degli effetti di ordine patrimoniale per la devoluzione della controversia al giudice amministrativo. devoluzione della controversia al giudice amministrativo. Diversamente,sarebbe rimessa al ricorrente la scelta del Diversamente,sarebbe rimessa al ricorrente la scelta del giudice competente proponendo insieme o distintamente le due giudice competente proponendo insieme o distintamente le due domande, pur non mutando i presupposti di fatto e dì diritto sui domande, pur non mutando i presupposti di fatto e dì diritto sui quali si fondano.quali si fondano.

5. In materia di occupazioni illegittime, la giurisdizione, 5. In materia di occupazioni illegittime, la giurisdizione, residuale, del G.O. sussiste quando i comportamenti materiali residuale, del G.O. sussiste quando i comportamenti materiali dell'amministrazione, comportanti immissione in possesso del dell'amministrazione, comportanti immissione in possesso del fondo privato, la sua mera detenzione o la sua irreversibile fondo privato, la sua mera detenzione o la sua irreversibile trasformazione,si siano prodotti in carenza di qualsiasi trasformazione,si siano prodotti in carenza di qualsiasi dichiarazione di p.u.,ovvero quando il decreto di espropriazione dichiarazione di p.u.,ovvero quando il decreto di espropriazione (o altro provvedimento ablatorio) sia stato emesso con (o altro provvedimento ablatorio) sia stato emesso con riferimento ad un bene la cui destinazione ad un'opera di riferimento ad un bene la cui destinazione ad un'opera di pubblica utilità non abbia mai avuto luogo.pubblica utilità non abbia mai avuto luogo.

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CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE - CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE - SENTENZA 5 maggio 2008, n. 10987SENTENZA 5 maggio 2008, n. 10987

La domanda di risarcimento del danno in forma La domanda di risarcimento del danno in forma specifica (demolizione e riduzione in pristino), specifica (demolizione e riduzione in pristino), come quella per equivalente nei confronti di come quella per equivalente nei confronti di pubbliche amministrazioni a tutela di una pubbliche amministrazioni a tutela di una posizione giuridicamente rilevante (diritto di posizione giuridicamente rilevante (diritto di proprietà), lesa da comportamenti materiali proprietà), lesa da comportamenti materiali consistenti nello svolgimento di una attività consistenti nello svolgimento di una attività edilizia (nella specie: demolizione asseritamente edilizia (nella specie: demolizione asseritamente senza titolo di un fabbricato), è devoluta alla senza titolo di un fabbricato), è devoluta alla cognizione del giudice ordinario, quale giudice dei cognizione del giudice ordinario, quale giudice dei diritti soggettivi, tra i quali è compreso il diritto al diritti soggettivi, tra i quali è compreso il diritto al risarcimento del danno, distinto dalla posizione risarcimento del danno, distinto dalla posizione giuridica la cui lesione è fonte di danno ingiusto.giuridica la cui lesione è fonte di danno ingiusto.

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CGA - SEZ. GIURISDIZIONALE - ORDINANZA 2 CGA - SEZ. GIURISDIZIONALE - ORDINANZA 2 marzo 2007, n. 75.marzo 2007, n. 75.

1. Va rimessa all’Adunanza plenaria del Consiglio 1. Va rimessa all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato la questione relativa all’applicabilità di Stato la questione relativa all’applicabilità dell’art. 23-bis, legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e dell’art. 23-bis, legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e della dimidiazione dei termini ivi previsti, ai della dimidiazione dei termini ivi previsti, ai giudizi risarcitori.giudizi risarcitori.2. Va rimessa all’Adunanza plenaria del Consiglio 2. Va rimessa all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato la questione relativa alla sussistenza di Stato la questione relativa alla sussistenza della giurisdizione amministrativa in relazione alle della giurisdizione amministrativa in relazione alle controversie risarcitorie aventi ad oggetto il controversie risarcitorie aventi ad oggetto il danno da occupazione appropriativa, in specie danno da occupazione appropriativa, in specie per quel che attiene alla proponibilità di una per quel che attiene alla proponibilità di una domanda risarcitoria autonoma, svincolata dalla domanda risarcitoria autonoma, svincolata dalla previa impugnazione dell’atto amministrativo.previa impugnazione dell’atto amministrativo.

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TAR PIEMONTE - SENTENZA 26 febbraio 2008, n. 303TAR PIEMONTE - SENTENZA 26 febbraio 2008, n. 303 1. Ai fini dell’ammissibilità della domanda risarcitoria, conseguente 1. Ai fini dell’ammissibilità della domanda risarcitoria, conseguente

all’annullamento di un provvedimento amministrativo illegittimo, non è all’annullamento di un provvedimento amministrativo illegittimo, non è sufficiente il solo annullamento del provvedimento medesimo da parte del sufficiente il solo annullamento del provvedimento medesimo da parte del giudice amministrativo, all’uopo adito, ma deve sussistere, e giudice amministrativo, all’uopo adito, ma deve sussistere, e conseguentemente essere valutato, l’elemento psicologico soggettivo conseguentemente essere valutato, l’elemento psicologico soggettivo corrispondente almeno alla colpa della p.a., atteso che la responsabilità corrispondente almeno alla colpa della p.a., atteso che la responsabilità patrimoniale della p.a., conseguente al detto annullamento, deve essere patrimoniale della p.a., conseguente al detto annullamento, deve essere inserita nel sistema delineato dall’art. 2043 c.c. in tema di responsabilità inserita nel sistema delineato dall’art. 2043 c.c. in tema di responsabilità extracontrattuale. extracontrattuale.

2. Attesa la riconducibilità della fattispecie della responsabilità 2. Attesa la riconducibilità della fattispecie della responsabilità dell’amministrazione nello schema della responsabilità aquiliana, dell’amministrazione nello schema della responsabilità aquiliana, l’imputazione alla p.a. non è mera e automatica conseguenza del dato l’imputazione alla p.a. non è mera e automatica conseguenza del dato oggettivo corrispondente all’illegittimità del provvedimento amministrativo oggettivo corrispondente all’illegittimità del provvedimento amministrativo ma richiede anche l’accertamento in concreto del requisito almeno della ma richiede anche l’accertamento in concreto del requisito almeno della colpa, da ravvisarsi nell’adozione dell’annullato provvedimento in evidente colpa, da ravvisarsi nell’adozione dell’annullato provvedimento in evidente violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione, violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione, quali regole che si pongono come limite “esterno” alla discrezionalità quali regole che si pongono come limite “esterno” alla discrezionalità amministrativa. amministrativa.

3. In forza di un precedente annullamento giurisdizionale, la conseguente 3. In forza di un precedente annullamento giurisdizionale, la conseguente domanda di risarcimento vede gravare sul (ritenuto) danneggiato l’onere di domanda di risarcimento vede gravare sul (ritenuto) danneggiato l’onere di provare tutti gli elementi costitutivi dell’illecito, quali il danno, la condotta provare tutti gli elementi costitutivi dell’illecito, quali il danno, la condotta colposa e il nesso di causalità, mentre spetta all’amministrazione, che ha colposa e il nesso di causalità, mentre spetta all’amministrazione, che ha adottato il provvedimento illegittimo, produrre a sua discolpa elementi idonei adottato il provvedimento illegittimo, produrre a sua discolpa elementi idonei a dimostrare la sussistenza di un errore scusabile nell’adozione del a dimostrare la sussistenza di un errore scusabile nell’adozione del provvedimento in questione. Tali elementi possono essere individuati, senza provvedimento in questione. Tali elementi possono essere individuati, senza pretesa di esaustività e da considerarsi comunque sempre in relazione al pretesa di esaustività e da considerarsi comunque sempre in relazione al caso concreto, nella grave e reiterata violazione commessa, nella sussistenza caso concreto, nella grave e reiterata violazione commessa, nella sussistenza di precedenti giurisprudenziali contrastanti, nella difficoltà e non univocità di precedenti giurisprudenziali contrastanti, nella difficoltà e non univocità dell’interpretazione del testo normativo di riferimento. dell’interpretazione del testo normativo di riferimento.

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TAR LAZIO di ROMA - SENTENZA 5 novembre 2007, n. TAR LAZIO di ROMA - SENTENZA 5 novembre 2007, n.

1085210852 1. La lex specialis di gara stabilisce i requisiti minimi 1. La lex specialis di gara stabilisce i requisiti minimi

indispensabili. Il concorrente ha la possibilità di offrire indispensabili. Il concorrente ha la possibilità di offrire prestazioni ulteriori e più sviluppate. prestazioni ulteriori e più sviluppate.

2. La stazione appaltante non può accettare una offerta 2. La stazione appaltante non può accettare una offerta diversa da quella minima richiesta. Non può chiedere diversa da quella minima richiesta. Non può chiedere l’integrazione della stessa se non limitatamente alla l’integrazione della stessa se non limitatamente alla documentazione incompleta. Il principio della par condicio documentazione incompleta. Il principio della par condicio tra i concorrenti deve essere, in ogni caso, rispettato. tra i concorrenti deve essere, in ogni caso, rispettato.

3. I requisiti minimi richiesti devono essere tutti presenti 3. I requisiti minimi richiesti devono essere tutti presenti nell’offerta tecnica. La mancanza anche di uno solo di essi nell’offerta tecnica. La mancanza anche di uno solo di essi determina l’esclusione dalla gara, pur se non determina l’esclusione dalla gara, pur se non specificamente comminata da una espressa previsione specificamente comminata da una espressa previsione della lex specialis. La non esclusione è illegittima. della lex specialis. La non esclusione è illegittima.

4. L’amministrazione ha la facoltà di apprezzare 4. L’amministrazione ha la facoltà di apprezzare liberamente la convenienza dell’offerta economica della liberamente la convenienza dell’offerta economica della concorrente non aggiudicataria; ai fini dell’aggiudicazione concorrente non aggiudicataria; ai fini dell’aggiudicazione è, in ogni caso, necessario che l’offerta tecnica sia è, in ogni caso, necessario che l’offerta tecnica sia conforme alle prescrizioni minime richieste nel bando conforme alle prescrizioni minime richieste nel bando

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5. L’esclusione jussu iudicis dalla gara 5. L’esclusione jussu iudicis dalla gara dell’aggiudicataria, con la conseguenza che unica dell’aggiudicataria, con la conseguenza che unica partecipante alla procedura selettiva resta la partecipante alla procedura selettiva resta la ricorrente, non genera il diritto di quest’ultima ricorrente, non genera il diritto di quest’ultima all’aggiudicazione a suo favore. La stazione all’aggiudicazione a suo favore. La stazione appaltante ha la facoltà di decidere di non appaltante ha la facoltà di decidere di non procedere all’aggiudicazione a seguito della procedere all’aggiudicazione a seguito della valutazione dell’interesse pubblico. valutazione dell’interesse pubblico.

6. Sussiste la colpa della stazione appaltante che 6. Sussiste la colpa della stazione appaltante che abbia valutato positivamente l’offerta tecnica abbia valutato positivamente l’offerta tecnica presentata dalla concorrente poi divenuta presentata dalla concorrente poi divenuta aggiudicataria non dando rilievo alla mancanza aggiudicataria non dando rilievo alla mancanza degli elementi richiesti dalla lex specialis di gara. degli elementi richiesti dalla lex specialis di gara.

7. Il danno da mancato raggiungimento di un utile 7. Il danno da mancato raggiungimento di un utile economico è configurabile allorquando si sia economico è configurabile allorquando si sia aggiudicato l’appalto.aggiudicato l’appalto.

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8. Il danno da perdita di chance mira a ristorare la perdita della 8. Il danno da perdita di chance mira a ristorare la perdita della probabilità di conseguire vantaggi economici non potenziali bensì probabilità di conseguire vantaggi economici non potenziali bensì effettivi ed attuali. Tale tipologia di danno non è configurabile effettivi ed attuali. Tale tipologia di danno non è configurabile allorquando l’attività rinnovatoria, che deriva dall’annullamento allorquando l’attività rinnovatoria, che deriva dall’annullamento giurisdizionale dell’atto, rappresenta il soddisfacimento giurisdizionale dell’atto, rappresenta il soddisfacimento dell’interesse finale del ricorrente. In quest’ultima ipotesi dell’interesse finale del ricorrente. In quest’ultima ipotesi residuano, in capo all’Amministrazione, margini di apprezzamento residuano, in capo all’Amministrazione, margini di apprezzamento discrezionale sulla futura azione amministrativa. discrezionale sulla futura azione amministrativa.

9. Il danno da contatto tutela l’affidamento ingenerato dal 9. Il danno da contatto tutela l’affidamento ingenerato dal rapporto procedimentale intercorso tra Amministrazione e privato. rapporto procedimentale intercorso tra Amministrazione e privato. Esso prescinde dalla acquisizione del bene della vita. Esso prescinde dalla acquisizione del bene della vita.

10. Al danno da contatto si applica la disciplina propria delle 10. Al danno da contatto si applica la disciplina propria delle obbligazioni contrattuali anche se il fatto generatore non è il obbligazioni contrattuali anche se il fatto generatore non è il contratto bensì il contatto non causale e qualificato dalla contratto bensì il contatto non causale e qualificato dalla sussistenza di obblighi comportamentali diretti a garantire la sussistenza di obblighi comportamentali diretti a garantire la tutela degli interessi emersi o esposti a pericolo a causa del tutela degli interessi emersi o esposti a pericolo a causa del contatto stesso. contatto stesso.

11. Nell’ipotesi di danno da contatto il diritto al risarcimento non è 11. Nell’ipotesi di danno da contatto il diritto al risarcimento non è riconducibile al modello aquiliano ex art. 2043 c.c. bensì a quello riconducibile al modello aquiliano ex art. 2043 c.c. bensì a quello precontrattuale e contrattuale in senso stretto.precontrattuale e contrattuale in senso stretto.

12. L’illegittimità accertata dell’atto ritenuto lesivo dell’interesse 12. L’illegittimità accertata dell’atto ritenuto lesivo dell’interesse del cittadino rappresenta indice presuntivo della colpa della P.A.. del cittadino rappresenta indice presuntivo della colpa della P.A.. Su quest’ultima incombe l’onere di provare la sussistenza di un Su quest’ultima incombe l’onere di provare la sussistenza di un errore scusabile errore scusabile

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13. Le modalità di quantificazione della misura 13. Le modalità di quantificazione della misura del danno sono omogenee alla responsabilità del danno sono omogenee alla responsabilità precontrattuale. Il danno da risarcire si circoscrive precontrattuale. Il danno da risarcire si circoscrive nei limiti dell’interesse negativo, ovvero nelle nei limiti dell’interesse negativo, ovvero nelle spese sostenute e documentate dal ricorrente spese sostenute e documentate dal ricorrente vittorioso per partecipare al procedimento vittorioso per partecipare al procedimento concorsuale. concorsuale.

14. Nella determinazione del quantum si applica 14. Nella determinazione del quantum si applica la disciplina dettata dall’art. 35, co. 2 del D.lvo n. la disciplina dettata dall’art. 35, co. 2 del D.lvo n. 80/98 che consente al G.A. di stabilire i criteri in 80/98 che consente al G.A. di stabilire i criteri in base ai quali l’Amministrazione debitrice propone base ai quali l’Amministrazione debitrice propone agli aventi titolo il rimborso, entro il congruo agli aventi titolo il rimborso, entro il congruo termine, delle spese sostenute e documentate. termine, delle spese sostenute e documentate.

15. Accertata la sussistenza di un diritto è 15. Accertata la sussistenza di un diritto è possibile l’emanazione di una condanna generica possibile l’emanazione di una condanna generica al pagamento di somme di denaro al pagamento di somme di denaro

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TAR LAZIO di ROMA - SENTENZA 5 novembre 2007, n. 10852TAR LAZIO di ROMA - SENTENZA 5 novembre 2007, n. 10852 1. Ai fini dell’ammissibilità della domanda risarcitoria, conseguente 1. Ai fini dell’ammissibilità della domanda risarcitoria, conseguente

all’annullamento di un provvedimento amministrativo illegittimo, non è all’annullamento di un provvedimento amministrativo illegittimo, non è sufficiente il solo annullamento del provvedimento medesimo da parte del sufficiente il solo annullamento del provvedimento medesimo da parte del giudice amministrativo, all’uopo adito, ma deve sussistere, e giudice amministrativo, all’uopo adito, ma deve sussistere, e conseguentemente essere valutato, l’elemento psicologico soggettivo conseguentemente essere valutato, l’elemento psicologico soggettivo corrispondente almeno alla colpa della p.a., atteso che la responsabilità corrispondente almeno alla colpa della p.a., atteso che la responsabilità patrimoniale della p.a., conseguente al detto annullamento, deve essere patrimoniale della p.a., conseguente al detto annullamento, deve essere inserita nel sistema delineato dall’art. 2043 c.c. in tema di responsabilità inserita nel sistema delineato dall’art. 2043 c.c. in tema di responsabilità extracontrattuale. extracontrattuale.

2. Attesa la riconducibilità della fattispecie della responsabilità 2. Attesa la riconducibilità della fattispecie della responsabilità dell’amministrazione nello schema della responsabilità aquiliana, dell’amministrazione nello schema della responsabilità aquiliana, l’imputazione alla p.a. non è mera e automatica conseguenza del dato l’imputazione alla p.a. non è mera e automatica conseguenza del dato oggettivo corrispondente all’illegittimità del provvedimento amministrativo oggettivo corrispondente all’illegittimità del provvedimento amministrativo ma richiede anche l’accertamento in concreto del requisito almeno della ma richiede anche l’accertamento in concreto del requisito almeno della colpa, da ravvisarsi nell’adozione dell’annullato provvedimento in evidente colpa, da ravvisarsi nell’adozione dell’annullato provvedimento in evidente violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione, violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione, quali regole che si pongono come limite “esterno” alla discrezionalità quali regole che si pongono come limite “esterno” alla discrezionalità amministrativa. amministrativa.

3. In forza di un precedente annullamento giurisdizionale, la conseguente 3. In forza di un precedente annullamento giurisdizionale, la conseguente domanda di risarcimento vede gravare sul (ritenuto) danneggiato l’onere di domanda di risarcimento vede gravare sul (ritenuto) danneggiato l’onere di provare tutti gli elementi costitutivi dell’illecito, quali il danno, la condotta provare tutti gli elementi costitutivi dell’illecito, quali il danno, la condotta colposa e il nesso di causalità, mentre spetta all’amministrazione, che ha colposa e il nesso di causalità, mentre spetta all’amministrazione, che ha adottato il provvedimento illegittimo, produrre a sua discolpa elementi idonei adottato il provvedimento illegittimo, produrre a sua discolpa elementi idonei a dimostrare la sussistenza di un errore scusabile nell’adozione del a dimostrare la sussistenza di un errore scusabile nell’adozione del provvedimento in questione. Tali elementi possono essere individuati, senza provvedimento in questione. Tali elementi possono essere individuati, senza pretesa di esaustività e da considerarsi comunque sempre in relazione al pretesa di esaustività e da considerarsi comunque sempre in relazione al caso concreto, nella grave e reiterata violazione commessa, nella sussistenza caso concreto, nella grave e reiterata violazione commessa, nella sussistenza di precedenti giurisprudenziali contrastanti, nella difficoltà e non univocità di precedenti giurisprudenziali contrastanti, nella difficoltà e non univocità dell’interpretazione del testo normativo di riferimento. dell’interpretazione del testo normativo di riferimento.

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CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE - CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE - SENTENZA 8 aprile 2008, n. 9040SENTENZA 8 aprile 2008, n. 9040

La possibilità di agire per il risarcimento del La possibilità di agire per il risarcimento del danno ingiusto causato da atto danno ingiusto causato da atto amministrativo illegittimo senza la amministrativo illegittimo senza la necessaria pregiudiziale impugnazione necessaria pregiudiziale impugnazione dell’atto lesivo, comporta che il termine di dell’atto lesivo, comporta che il termine di prescrizione dell’azione di risarcimento prescrizione dell’azione di risarcimento decorre dalla data dell’illecito e non da quella decorre dalla data dell’illecito e non da quella del passaggio in giudicato della sentenza di del passaggio in giudicato della sentenza di annullamento da parte del giudice annullamento da parte del giudice amministrativo, non costituendo l’esistenza amministrativo, non costituendo l’esistenza dell’atto amministrativo un impedimento dell’atto amministrativo un impedimento all’esercizio dell’azione risarcitoriaall’esercizio dell’azione risarcitoria

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CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III CIVILE - CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III CIVILE -

SENTENZA 12 febbraio 2008, n. 3283SENTENZA 12 febbraio 2008, n. 3283 L'omessa o inesatta attuazione di una L'omessa o inesatta attuazione di una

direttiva comunitaria deve configurarsi direttiva comunitaria deve configurarsi come violazione di norme giuridiche come violazione di norme giuridiche cogenti (artt. 5 e 189 del Trattato in cogenti (artt. 5 e 189 del Trattato in relazione all'art. 11 Cost.) e quindi relazione all'art. 11 Cost.) e quindi come condotta illecita, fonte di come condotta illecita, fonte di obbligazione risarcitoria ex 2043 c.c., obbligazione risarcitoria ex 2043 c.c., nel ricorso delle condizioni indicate nel ricorso delle condizioni indicate dalla giurisprudenza della Corte di dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.giustizia.

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TAR CAMPANIA di SALERNO - SENTENZA 16 maggio 2008, n. TAR CAMPANIA di SALERNO - SENTENZA 16 maggio 2008, n.

16041604 1. Il ricorso proposto avverso un provvedimento di 1. Il ricorso proposto avverso un provvedimento di

aggiudicazione risulta improcedibile per sopravvenuta aggiudicazione risulta improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora la reintegrazione in carenza di interesse, qualora la reintegrazione in forma specifica, richiesta dal ricorrente estromesso forma specifica, richiesta dal ricorrente estromesso dalla gara, sia in concreto inattuabile, posto che, in dalla gara, sia in concreto inattuabile, posto che, in ragione dell’intervenuta esecuzione del contratto ragione dell’intervenuta esecuzione del contratto stipulato con l’aggiudicatario illegittimo, non sarebbe stipulato con l’aggiudicatario illegittimo, non sarebbe possibile per il ricorrente stesso, quand’anche fossero possibile per il ricorrente stesso, quand’anche fossero fondate le sue ragioni, “rientrare in gioco” ed ottenere fondate le sue ragioni, “rientrare in gioco” ed ottenere attraverso l’esito positivo del ricorso l’utilità cui aspira.attraverso l’esito positivo del ricorso l’utilità cui aspira.

2. Non può disporsi la tutela risarcitoria per 2. Non può disporsi la tutela risarcitoria per equivalente, in luogo della reintegrazione in forma equivalente, in luogo della reintegrazione in forma specifica, divenuta inattuabile, qualora il ricorrente, specifica, divenuta inattuabile, qualora il ricorrente, nell’atto introduttivo del ricorso, abbia esplicitamente nell’atto introduttivo del ricorso, abbia esplicitamente circoscritto il petitum alla reintegrazione in forma circoscritto il petitum alla reintegrazione in forma specifica, esprimendo il suo sostanziale disinteresse al specifica, esprimendo il suo sostanziale disinteresse al profilo risarcitorio per equivalente profilo risarcitorio per equivalente

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T.A.R. Campania Napoli, sez. I, 02 luglio 2007, n. 6412T.A.R. Campania Napoli, sez. I, 02 luglio 2007, n. 6412 Per fondare l'azione risarcitoria, non è sufficiente la Per fondare l'azione risarcitoria, non è sufficiente la

mera antigiuridicità della condotta (e quindi mera antigiuridicità della condotta (e quindi l'illegittimità dell'atto), ma occorre l'accertamento l'illegittimità dell'atto), ma occorre l'accertamento del requisito della colpa in capo alla P.A., che va del requisito della colpa in capo alla P.A., che va esclusa solo in presenza di errore scusabile esclusa solo in presenza di errore scusabile dell'autorità. Ciò comporta che nella normalità dei dell'autorità. Ciò comporta che nella normalità dei casi sussiste la presunzione semplice, ai sensi degli casi sussiste la presunzione semplice, ai sensi degli artt. 2727 e 2729 c.c., della sussistenza della colpa artt. 2727 e 2729 c.c., della sussistenza della colpa in presenza dell'illegittimità dell'atto, gravando sulla in presenza dell'illegittimità dell'atto, gravando sulla P.A. la prova dell'errore scusabile (che ricorre, ad P.A. la prova dell'errore scusabile (che ricorre, ad esempio, in presenza di difficoltà di interpretazione esempio, in presenza di difficoltà di interpretazione della normativa, di contrasti giurisprudenziali, di della normativa, di contrasti giurisprudenziali, di entrata in vigore di nuova normativa poco perspicua, entrata in vigore di nuova normativa poco perspicua, della complessità del fatto, dell'illegittimità per della complessità del fatto, dell'illegittimità per successiva incostituzionalità della norma ecc.), unico successiva incostituzionalità della norma ecc.), unico elemento in grado di vincere la presunzione di elemento in grado di vincere la presunzione di colpevolezza della condotta. colpevolezza della condotta.

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CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 21 febbraio 2008, CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - SENTENZA 21 febbraio 2008,

n.617n.617 1. L’integrale ricostruzione, agli effetti giuridici ed economici, della 1. L’integrale ricostruzione, agli effetti giuridici ed economici, della

posizione di impiego del pubblico dipendente opera nei solo casi in cui il posizione di impiego del pubblico dipendente opera nei solo casi in cui il provvedimento, dichiarato illegittimo in sede giurisdizionale, abbia provvedimento, dichiarato illegittimo in sede giurisdizionale, abbia interrotto un rapporto di impiego già costituito ed in atto; circostanza interrotto un rapporto di impiego già costituito ed in atto; circostanza che non ricorre qualora l’istante aspiri al riconoscimento con effetti “ex che non ricorre qualora l’istante aspiri al riconoscimento con effetti “ex tunc” di periodi di lavoro a tempo determinato per i quali non vi è stata tunc” di periodi di lavoro a tempo determinato per i quali non vi è stata la chiamata ed immissione in servizio.la chiamata ed immissione in servizio.

2. La presenza di vizi di illegittimità in provvedimenti 2. La presenza di vizi di illegittimità in provvedimenti dell’amministrazione non integra di per sé gli estremi di una condotta dell’amministrazione non integra di per sé gli estremi di una condotta colposa, cui possa collegarsi l’obbligo risarcitorio nei confronti del colposa, cui possa collegarsi l’obbligo risarcitorio nei confronti del destinatario dell’atto in base al solo dato oggettivo della violazione di destinatario dell’atto in base al solo dato oggettivo della violazione di una norma di azione. Con riferimento alla singole fattispecie concrete una norma di azione. Con riferimento alla singole fattispecie concrete deve, invece, prendersi in considerazione il comportamento complessivo deve, invece, prendersi in considerazione il comportamento complessivo degli organi che sono intervenuti nel procedimento, il quadro delle degli organi che sono intervenuti nel procedimento, il quadro delle norme rilevanti ai fini dell’adozione della statuizione finale, la presenza norme rilevanti ai fini dell’adozione della statuizione finale, la presenza di possibili incertezze interpretative in relazione al contenuto prescrittivo di possibili incertezze interpretative in relazione al contenuto prescrittivo delle disposizioni medesime, onde apprezzare se l’organo procedente sia delle disposizioni medesime, onde apprezzare se l’organo procedente sia incorso in violazione delle comuni regole di buona amministrazione, di incorso in violazione delle comuni regole di buona amministrazione, di correttezza, imparzialità buon andamento.correttezza, imparzialità buon andamento.

3. Non può qualificarsi negligente, riprovevole e non ispirato a criteri di 3. Non può qualificarsi negligente, riprovevole e non ispirato a criteri di buona amministrazione il comportamento dell’amministrazione che, in buona amministrazione il comportamento dell’amministrazione che, in presenza di un dato precettivo idoneo ad indurre, anche osservando le presenza di un dato precettivo idoneo ad indurre, anche osservando le dovute regole prudenziali e di corretto impegno esegetico, a diverse dovute regole prudenziali e di corretto impegno esegetico, a diverse soluzioni interpretative, aveva assegnato alla norma un valore precettivo soluzioni interpretative, aveva assegnato alla norma un valore precettivo di più ristretta applicazione in base al contenuto letterale della stessa di di più ristretta applicazione in base al contenuto letterale della stessa di immediata percezione, rispetto a quello riconosciuto all’esito del immediata percezione, rispetto a quello riconosciuto all’esito del contenzioso poi introdotto in sede giurisdizionale. contenzioso poi introdotto in sede giurisdizionale.

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FINEFINE