Riassunti Scienza delle Finanze

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  • Elementi di Scienza delle Finanzedi Mariarita Antonella Romeo

    In questi appunti schematici si propongono gli elementi fondamentali di scienzedelle Finanze cos come esposti da nel libro "Elementi di Scienza delle

    Finanze" di Roberto Artoni nell'edizione del 2005.In particolare ci si sofferma sulla base imponibile per il calcolo dell'IRPF e sul

    calcolo dell'IRES.

    Universit: Universit degli Studi di LecceFacolt: EconomiaEsame: Scienza delle finanze e della regolamentazione

    dei mercatiTitolo del libro: Elementi di scienza delle finanze

    Autore del libro: Roberto ArtoniEditore: Il Mulino

    Anno pubblicazione: 2005

  • 1. Il vincolo di bilancio dinamicobt = (gt - t) + (1 + r/1 + n) * bt-1 b il rapporto debito/PIL g la spesa primaria la leva fiscale r il tasso si interesse nominale n il tasso di crescita del PIL - var iaz ione del rappor to debi to /PIL del le Amminis t raz ioni Pubbl iche b t b t -1 - rapporto indebitamento netto primario/PIL (gt - t) DISAVANZO PRIMARIO - impatto del divario tra onere medio del debito e tasso di crescita del PIL (1 + r/1 + n) * bt-1 La variazione del rapporto si verificata perch, pur avendo un avanzo primario, il rapporto debito/PIL c r e s c i u t o p e r c h , i n q u e g l i a n n i , ( 1 + r / 1 + n ) * b t - 1 e r a m o l t oelevato. La variazione del rapporto debito/PIL spiegata da due fattori : il disavanzo primario e (1 + r/1 + n) * bt-1. Dal 1995 al 1999, il rapporto debito/PIL diminuito perch gli avanzi primari sono stati molto grossi. Si presentata una piccola riduzione di (1 +r/1 + n) * bt-1 anche se , comunque, rimasta elevata. Dal 2000, gli avanzi primari hanno teso a diminuire, sino quasi ad annullarsi nel 2006. Nel 2005, invece, accaduto che, nonostante ci sia stato un piccolo avanzo, il rapporto debito/PIL teso adaumentare perch (1 + r/1 + n) * bt-1 era molto grosso. La PRESSIONE FISCALE il rapporto tra le entrate tributarie ed il PIL al netto delle imposte in contocapitale. Il SALDO PRIMARIO la differenza tra le entrate e le spese pubbliche, senza considerare gli interessi dapagare sul debito. L ALIQUOTA MEDIA pari al rapporto tra lammontare dellimposta e lammontare della baseimponibile. L ALIQUOTA MARGINALE misura la variazione del debito dimposta alla variazione unitaria oinfinitesimale del reddito. Le variabili che comportano un aumento del rapporto debito/PIL sono il disavanzo primario, cio lad i f f e r e n z a t r a s p e s e e d e n t r a t e a l n e t t o d e g l i i n t e r e s s i , e g l iinteressi. Le variabili che comportano una diminuzione delrapporto debito/PIL sono lavanzo primario (t > gt).In presenza di un avanzo primario non sempre cisar una diminuzione del rapporto debito/PIL perch, appunto, potrei avere un avanzo primario, ma potreianche avere un tasso dinteresse pi alto del tasso delleconomia. Un sistema di tassazione soddisfa la CEN se i fattori fiscali non influiscono sulle scelte di localizzazionedegli investimenti di un investitore domestico. Un sistema ditassazione soddisfa la CIN se, allinterno di un paese, i fattori fiscali non influiscono o penalizzano gliinvestimenti provenienti da paesi diversi. Dal punto

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  • di vista economico, la CEN desiderabile perch realizza unallocazione efficiente del capitale trapaesi. LaCEN possibile realizzarla attraverso il principio della residenza, cio tutti i redditi afferisconoimmediatamente e integralmente al loro titolare e sono oggetto di tassazione nel paese di residenza delpercettore. LaCIN possibile realizzarla attraverso il principio della fonte, cio i redditi sono tassati nel paese diproduzione del reddito, prescindendo dal luogo di residenza e dalla posizione reddituale complessiva delpercettore. Non possibile realizzare congiuntamente CEN e CIN perche il principio della fonte non realizza la CEN e ilprincipio della residenza non realizza la CIN.

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  • 2. La doppia marginalizzazione

    Lesempio pi conosciuto di esternalit riguardanti le imprese verticalmente separate quello della doppiamarginalizzazione. Supponiamo che un produttore si rivolga ad un rivenditore per vendere i suoi prodotti ai consumatori finali eche il primo venda al secondo ad un prezzo unitario costante. Ipotizziamo per semplicit che il rivenditorenon sostenga nessun altro costo, al di fuori del prezzo dingrosso. Entrambe le imprese desiderano massimizzare i loro profitti e tutte e due scelgono il margine di monopoliorispetto ai loro costi : limpresa a monte sceglie il prezzo allingrosso w, dato il suo costo c e limpresa avalle sceglier p dato il suo costo, rappresentato dal prezzo allingrosso w. Se entrambe le imprese aggiungono un proprio ricarico al costo, il risultato finale sar che i consumatoripagheranno un prezzo pi alto di quello che sarebbe ottimale dal punto di vista della catena verticale. Se le due imprese appartenessero allo stesso gruppo, il prezzo finale p sarebbe scelto caricando un unicomark-up sul costo c.

    Motivi per i quali una fusione verticale fra le due imprese, puo essere valutata positivamentedalle autorit antitrust

    I prezzi sono pi bassi con una struttura verticalmente integrata, che non con una separata. Dal momento chelintegrazione verticale delle due imprese comporta una riduzione del prezzo, il surplus dei consumatorim i g l i o r a g r a z i e a l l a f u s i o n everticale. I profitticreati dalla catena verticale sono maggiori con lintegrazione verticale. Ci significa che il produttore pusempre pagare al rivenditore almeno il profitto che questultimo realizzerebbe con una struttura separata, alfine di convincerlo a partecipare alla concentrazione. Entrambe le imprese riescono a trarre guadagno dallafusione. Accertato che sia il surplus dei consumatori che quello dei produttori aumentano in seguitoallintegrazione verticale, il benessere sociale totale migliorer.

    Esempi di restrizioni verticali

    Limpresa a monte pu riuscire a superare il problema dellesternalit derivando dalla doppiamarginalizzazione, utilizzando vari tipi di restrizioni verticali : Prezzo di rivendita imposto (RPM) Fissazione delle quantit (QF) Prezzi non lineari e franchise fee (FF)

    Motivi per i quali le restrizioni verticali possono essere valutate positivamente dalle autoritantitrust

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  • Le restrizioni verticali possono portare a dei guadagni di efficienza, ma in alcune situazioni possono avereeffetti anticompetitivi e quindi una regola di proibizione assoluta sarebbe poco desiderabile perch non siconsidererebbero gli effetti di efficienza che probabilmente prevalgono in molti casi. Le restrizioni verticali sono anticompetitive solo se riguardano imprese dotate di un considerevole potere dimercato, quindi, la portata anticoncorrenziale delle restrizioni verticali si riduce allaumentare del numerodelle imprese rivali. Le imprese con ridotto potere di mercato non necessario monitorarle, ma sarebbeefficiente esentarle.

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  • 3. La base imponibile dell'IRPEF

    Per comprendere natura, funzioni ed effetti dellImposta Personale sul Reddito delle Persone Fisiche si devepartire dai criteri di determinazione della base imponibile per giungere alle modalit di pagamentodellimposta. La base imponibile dellIRPEF costituita dal reddito complessivo afferente alle persone fisiche,al nettodelle detrazioni e ad esclusione delle entrate per legge non assoggettate a questa imposta. Il reddito complessivo dato dalla somma dei redditi di ogni categoria determinati sulla base di specificicriteri. La differenza fra il reddito complessivo e gli oneri deducibili e le deduzioni definita reddito imponibile. Limposta lorda risulta dallapplicazione della scala delle aliquote al reddito imponibile. Limposta netta si ottiene sottraendo dallimposta lorda le detrazioni riconosciute in particolari circostanzaoggettive e soggettive.

    La struttura dellIRPEF definibile in termini di presupposto,soggetti passivi e base imponibile. Presupposto dellIRPEF il possesso di redditi imponibili in denaro o in natura.Limposta si applica sulreddito complessivo del contribuente,costituito: - per i residenti da tutti i redditi posseduti al netto delle deduzioni - per i non residenti da tutti i redditi prodotti nel territorio dello Stato Il reddito complessivo si determina sommando i singoli redditi classificati nelle seguenti categorie: 1. redditi fondiari 2. redditi di capitale 3. redditi di lavoro dipendente 4. redditi di lavoro autonomo 5. redditi dimpresa(societ di persone prive di personalit giuridica) 6. redditi diversi

    Sulle modalit di determinazione del reddito complessivi ai fini IRPEF conviene fare alcune osservazioni: - nel nostro ordinamento le persone giuridiche e le persone fisiche sono obbligate ad effettuare una ritenutasulle somme erogate nella misura stabilita dalla legge - la ritenuta effettuata sui redditi di capitale dagli enti erogatori in generale a titolo dimposta odefinitiva,nel senso che il reddito corrispondente non entra a far parte della base imponibile dellimpostapersonale. - le ritenute sui redditi da lavoro sono a titolo di acconto del debito,dimposta che alla fine del periodograver sul contribuente .Le ritenute a titolo dacconto,di conseguenza,devono essere sommate ai redditi delcontribuente ,rientrando quindi nella base imponibile IRPEF - quando si percepiscono redditi prodotti allestero ,le imposte ivi pagate a titolo definitivo,possono essereutilizzate entro certi limiti per lassolvimento del debito IRPEF.Si parla di crediti dimposta checostituiscono una parte del reddito complessivo del contribuente e quindi come tali sono assoggettati adimposta. LIRPEF si applica al reddito complessivo che risulta dalla somma degli importi percepiti dalcontribuente,di tutte le ritenute subite a titolo di acconto e dei crediti dimposta eventualmente riconosciuti. Su un piano pi generale, il nostro sistema tributario fonda la tassazione su unimposta personale.

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  • In alternativa,il sistema avrebbe potuto essere costituito su un insieme di imposte reali,ognuna delle qualiautonomamente applicata a singole tipologie di reddito. I sistemi tributari di tutti i paesi avanzati sono caratterizzati dalla presenza di unimposta personale sulreddito che dovrebbe consentire: - la realizzazione di criteri di progressivit - lintroduzione di forme di esenzione per i redditi al di sotto di un certo livello minimo - la considerazione della posizione familiare del contribuente

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  • 4. Redditi fondiari: base imponibile IRPEF

    I redditi fondiari sono i redditi inerenti ai terreni e ai fabbricati situati nel territorio dello Stato iscritti conattribuzione di rendita nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano.Questi redditi concorrono aformare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di propriet o di altro dirittoreale,indipendentemente dalla percezione. I redditi fondiari si distinguono in : - redditi dominicali:comprendono la remunerazione del proprietario a titolo di rendita fondiaria e gliinteressi sui capitali permanentemente investiti nel terreno - redditi agrari:corrispondenti al profitto dellimprenditore nellesercizio dellimpresa agricola - redditi da fabbricati : costituiti dai redditi ritraibili dalle unit immobiliari urbane,in particolare abitazioni Il catasto dei terreni e il catasto edilizio urbano sono un insieme di registri che contengono una dettagliatariproduzione di ogni appezzamento di terreno e di ogni fabbricato Per ogni terreno o fabbricato fissata una tariffa destimo catastale definibile come una stima del redditonormalmente percepito in virt della propriet dei terreni Le tariffe destimo sono indicate per unit di misura Il reddito effettivo corrisponde alle disponibilit di cui si puo godere nel periodo dimposta.Taledisponibilit calcolata per le imprese sulla base di un principio di competenza e per le persone fisiche sulla base di un principio di cassa. Il reddito normale rappresenta quanto si puo ricavare da un cespite, al di fuori di circostanze eccezionali dicarattere oggettivo

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  • 5. Redditi di capitale: base imponibile IRPEF

    Le tipologie pi importanti di redditi di capitale sono le seguenti: - interessi e altri proventi su muti, depositi e conti correnti - interessi su obbligazioni e titoli similari - utili derivanti dalla partecipazione al capitale o al patrimonio di societ ed enti soggetti allimposta sulreddito delle societ - proventi derivanti dalla gestione,nellinteresse di una pluralit di soggetti, di masse patrimoniali oprovenienti dai relativi investimenti - proventi derivanti da riporti e da pronti contro termine o da rapporti analoghi mediante i quali un partetrasferisce allaltra titoli o valute estere di una data specie per un determinato prezzo e laltra si assume incontropartita lobbligo di ritrasferire a termine titoli e valute della stessa specie,dietro restituzione delprezzo,aumentato o diminuito nella misura convenuta - i redditi compresi nei capitali corrisposti in dipendenza di contratti di assicurazioni sulla vita e dicapitalizzazione e i redditi derivanti dai rendimenti delle prestazioni pensionisticheche complementari - ogni altro provento derivante da rapporti aventi per oggetto limpiego del capitale,esclusi i proventiderivanti da rapporti attraverso cui possono essere realizzati utili e perdite in dipendenza da un eventoincerto Non rientrano fra i redditi di capitale gli interessi e gli utili ottenuti nellesercizio di imprese commerciali oda societ in nome collettivo e in accomandita semplice Gli utili dimpresa costituiscono lunica tipologia rilevante di reddito di capitale inserito nella baseimponibile dellimposta personale.Sono previste importanti distinzioni: i dividendi distribuiti in qualsiasiforma e sotto qualsiasi denominazione da una societ di capitali sono tassati con 3 metodologie differenti - Quando il percettore di dividendi titolare di una partecipazione qualificata, il 40% del loro valore inserito nella base imponibile dellIRPEF.Una partecipazione qualificata,quando rappresenta unapercentuale di diritti di voto superiore al 2 o 20% secondo che si tratti di titoli quotati o di altrepartecipazioni - Quando il percettore di dividendi titolare di una partecipazione non qualificata, al momento dellapercezione del dividendo - Quando il percettore di dividendi titolare di una partecipazione in una societ residente in un paese o inun territorio a regime fiscale privilegiato,il loro valore interamente inserito nella base imponibile IRPEF

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  • 6. Redditi di lavoro dipendente: base imponibile IRPEF

    Sono redditi di lavoro dipendente quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoroalle dipendenze e sotto la direzione di altri. Costituiscono redditi di lavoro dipendente anche le pensioni di ogni genere e gli assegni ad esseequiparati.Sono inoltre assimilati ai redditi da lavoro dipendente i proventi derivanti dalle collaborazionicoordinate e continuative Il reddito di lavoro dipendente costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo Percepiti nel periodo dimposta,anche sotto forma di erogazioni liberali Per la determinazione delle remunerazioni in natura si fa riferimento al valore nominale dei beni Non concorrono a formare il reddito imponibile: - i contributi previdenziali versati dal datore di lavoro e dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni dilegge - i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro e dal lavoratore ad enti o casse aventi finalitassistenziali in conformit a dispozioni di contratto - il valore delle azioni offerte alla generalit dei dipendenti per un importo non superiore nel periododimposta a 2065 - la differenza fra il valore delle azioni al momento dellassegnazione e lammontare corrisposto daldipendente a condizione che lammontare sia almento pari al valore delle azioni alla data dellofferta

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  • 7. Redditi di lavoro autonomo e redditi d'impresa: base imponibileIRPEF

    Redditi di lavoro autonomo

    Sono redditi di lavoro autonomo quelli che derivano dallesercizio abituale di arti e professioni.In questacategoria sono inclusi i redditi derivanti dallutilizzazione economica di opere dellingegno e di brevettiindustriali Per coloro che esercitano arti e professioni, il reddito rilevante ai fini dellapplicazione dellimposta costituito dalla differenza fra compensi percepiti, al netto dei contributi assistenziali e previdenziali, e spesesostenute

    Redditi dimpresa

    Sono redditi di impresa quelli che derivano dallesercizio di imprese commerciali Il reddito dimpresa determinato apportando allutile o alla perdita risultante dal conto economico levariazioni in aumento o in diminuzione conseguenti allapplicazione della normativa fiscale I redditi delle societ semplici, in nome collettivo o in accomandita semplice e in alcuni casi quelli dellesociet a responsabilit limitata sono imputati a ciascun socio,indipendentemente dalla percezione eproporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili

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  • 8. Redditi diversi: base imponibile IRPEF

    Sono redditi diversi se non costituiscono redditi di capitale o se non sono conseguiti nellesercizio diarti,professioni o di imprese commerciali, o in relazione all aqualit di lavoratore dipendente , fra gli altri: 1. le plusvalenze realizzate mediante la lottizzazione di terreni e la successiva vendita di terreni e fabbricati 2. le plusvalenze realizzate mediante cessione di beni immobili acquistati da meno di 5anni 3. le plusvalenze realizzate mediante cessione di partecipazione societarie qualificate 4. le plusvalenze realizzate mediante cessione di partecipazioni diverse dalle precedenti 5. le plusvalenze realizzate mendiante cessioni a termine di strumenti finanziari, valute estere o merci 6. i redditi realizzati mediante rapporti da cui deriva lobbligo di ricevere o effettuare a termine uno o pipagamenti collegati a tassi dinteresse,quotazioni,valori di strumenti finanziari o di merci e ad ogni altroparametro di natura finanziaria Per le plusvalenze immobiliari limposta applicata alla differenza fra il ricavato della vendita e il prezzodacquisto.La plusvalenza cosi determinata entra nella base imponibile IRPEF,sommandosi alle altrecategorie di reddito Le plusvalenze connesse alle cessione di partecipazioni societarie costituiscono una componentesignificativa di reddito diverso inserita nella base imponibile Le tipologie di imposizione fiscale delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni sono: - le plusvalenze connesse a partecipazioni qualificate sono inserite, per il 40% del loro valore, nella baseimponibile IRPEF - le plusvalenze connesse a partecipazioni non qualificate sono tassate con unimposta sostitutiva conaliquota del 12,5% - le plusvalenze connesse alla cessione di partecipazioni in societ residenti in un paese o in un territorio aregime fiscale privilegiato sono interamente inserite nella base imponibile IRPEF La terza componente dei redditi diversi costituita dai proventi connessi a contratti a termine o a contratti suprodotti derivati Per i contratti a termine i redditi sono costituiti dalla somma algebrica dei differenziali positivi onegativi,percepiti o sostenuti,in relazione a ciascuno dei contratti stipulati Per i contratti su derivati i proventi sono costituiti dalla differenza fra i corrispettivi percepiti(o le sommerimborsate)ed i corrispettivi pagati(o le somme corrisposte)

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  • 9. Il reddito prodotto come base imponibile IRPEF

    Ladozione del reddito prodotto come base imponibile implica che siano assoggettati a tassazione icorrispettivi della partecipazione a unattivit produttiva.In linea generale tutte le remunerazioni dei fattoriproduttivi dovrebbero essere assoggettate a imposta personale, facendo pertanto coincidere, per lidentitfondamentale di contabilit nazionale, la base imponibile dellimposta sul reddito con il valore dellaproduzione nazionale. Lapplicazione del reddito prodotto si inoltre rilevata problematica in tutti i casi in cui esiste la possibilitdi trasformare il reddito corrente, derivante dalla partecipazione allattivit produttiva(tassato), in unaplusvalenza patrimoniale(non tassata). I sistemi tributari che hanno adottato unimposta personale di tipo reddito prodotto prevedono solitamenteanche lesistenza di unimposta sulle successioni e sulle deduzioni. Sul piano sistematico non sembra facile giustificare lulteriore tassazione di quella parte della materiaimponibile che ha gi scontato limposta nel momento della formazione del prodotto e della suadistribuzione, che stata poi risparmiare e che infine oggetto di trasferimento per successione e donazione. Nella letteratura pi antica si trovano tuttavia vari tentativi di inquadramento dellimposta sulle successioni. Esiste in primo luogo un problema di tassazione di materia imponibile che in quale modo puo esseresfuggita alla tassazione: in questo senso lintroduzione di unimposta sui trasferimenti di ricchezza avrebbeil fine di integrare il funzionamento dellimposta sul reddito intervenendo anche sulla distribuzione dellaricchezza. In secondo luogo, sempre presente in questo contesto lantica distinzione milliana fra fortune meritate efortune immeritate,nelle quali rientrano tipicamente quelle ottenute per successione, che potrebberocostituire a buon motivo oggetto di tassazione autonoma e aggiuntiva rispetto allimposta personale sulreddito. Rimane il fatto che in tutti i sistemi tributari le imposte sulle successioni svolgono o hanno svolto un ruoloestremamente limitato,sia per le ampie possibilit esistenti di elusione,sia per i criteri molto generosi con cuiviene definita la base imponibile. In Italia dal 2002 sono state abolite le imposte sulle successioni e sulle donazioni

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  • 10. Il reddito entrata come base imponibile IRPEF

    Ladesione a generiche esigenze equitative e il tentativo di contrastare lo svuotamento delle basi imponibilihanno portato alladozione di un diverso riferimento per la definizione della base imponibile dellimpostapersonale:il reddito entrata. Il concetto di reddito entrata definisce la base imponibile dellimposta personale in termini di potenzialit ocapacit di spesa del contribuente.Pi precisamente,costituisce reddito fiscalmente rilevante quanto unindividuo pu consumare senza ridurre il livello del patrimonio iniziale. Innovazione sostanziale rispetto alla nozione di reddito prodotto costituita dallinserimento nella baseimponibile delle plusvalenze patrimoniali. Lallargamento della base imponibile rispetto al concetto direddito prodotto se da un lato risolve i problemi dellequit e svuotamento delle basi imponibili,dallaltro neapre altri riconducibili alle concrete modalit di inserimento della base imponibile dei guadagni in contocapitale. Infatti,i guadagni in conto capitale possono essere considerati in due momenti distinti:nel momento dellamaturazione oppure nel momento della realizzazione. Introduzione nella base imponibile delle plusvalenze maturate su tutte le attivit patrimoniali richiede infattiun grande sforzo di accertamento. Possono inoltre emergere problemi di liquidit nel pagamento di impostesu plusvalenze che non hanno assunto forma monetaria. diventato quindi giocoforza inserire nella base imponibile del reddito entrata le plusvalenze patrimonialinel momento in cui sono realizzate,superando in questo modo le difficolt di ordine amministrativo,maaprendo altri problemi di non facile soluzione riguardanti: laumento dellaliquota marginale determinato dallincremento della base imponibile il trattamento della componente nominale delle plusvalenze. Lintroduzione nella base imponibile delle plusvalenze nel momento del realizzo provoca molto spesso unrilevante incremento del reddito tassabile. Il secondo problema riguarda il fondamento equitative della tassazione delle plusvalenze puramentenominali. In queste circostanze le possibili vie aperte al legislatore tributario sono 3 : 1. limitare la tassazione agli incrementi patrimoniali reali,escludendo dalla base imponibile la componentepuramente nominale dellaumento di valore. 2. introdurre aggiustamenti ad hoc nella base imponibile con lo scopo di contenere lonere fiscale. 3. diminuire le aliquote dellimposta personale al fine di creare uniformit di trattamento fra guadagni inconto capitale e reddito corrente ad livello di tassazione moderato.

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  • 11. Il reddito consumo come base imponibile IRPEFIl reddito consumo come base imponibile IRPEF

    Il concetto di reddito consumo fa coincidere la base imponibile dellimposta personale con il consumoannuale del contribuente. Due sono le differenze fondamentali rispetto al reddito entrata.Il risparmio esentato dallimposta personalesul reddito.Non esiste inoltre problema di valutazione e di inserimento nella base imponibile dei guadagni inconto capitale.I guadagni in conto capitale sono infatti tassati quando diventano modalit di finanziamentodelle spese di consumo. Per lapplicazione concreta di unimposta personale di tipo reddito consumo non necessario ricostruire isingoli atti di consumo del contribuente,ma pi semplicemente si devono utilizzare i cosiddetti contiregistrati, nei quali sono riportate le variazioni delle consistenze delle tipiche forme dimpiego del risparmioindividuale.Ogni omissione in questi conti costituisce risparmio, mentre ogni prelievo costituisceconsumo.In altri termini la base imponibile di unimposta sul reddito consumo costituita dalla sommaalgebrica di tutte le entrate correnti,di tutti i prelievi dai conti registrati e di tutti i depositi presso gli stessiconti. Si possono per altro distinguere 2 tipi dimposta sul reddito consumo, distinguibili per il trattamento dellesuccessioni e delle donazioni. Nella prima versione il trasferimento della ricchezza da un individuo ad un altro assimilato a un atto diconsumo, in quanto diminuisce le disponibilit patrimoniali della donante: questa imposta definita lifetimeexpenditure tax. Nellipotesi alternativa non rientrano nella base imponibile i trasferimenti di ricchezza,che invece diventanofiscalmente rilevanti nel momento in cui finanziano lattivit di consumo dellerede o del donatario. La definizione di consumo deve essere comunque riformulata se si vuole fondare limposizione personalesul livello dei consumi.Molte spese di consumo corrispondono o a necessit ineludibili o alla formazione eal mantenimento del capitale umano.E interesse della societ che queste spese siano sostenute in misuraadeguata:assoggettarle a imposizione, equiparandole ai consumi superflui, sembrerebbe non corrispondere auna visione appropriata del ruolo e delle funzioni di un sistema tributario.Se non si ridefinisse il concetto diconsumo, sarebbero privilegiate tutte le forme di risparmio impiegate in capitali materiali o in attivitfinanziarie. Unimposta sul consumo avrebbe inoltre un effetto redistributivo potenzialmente molto forte a favore delleclasse risparmiatrici, che in genere coincidono con quelle abbienti;questo effetto sarebbe particolarmentesignificativo in tutti i casi in cui le trasmissioni ereditarie o le donazioni non rientrano nella base imponibiledellimposta personale. Il primo regime applica il principio del reddito prodotto, tassando quindi sia la parte del reddito risparmiatosia i frutti del risparmio ed esentando il momento finale del consumo.Lo schema pu essere sintetizzatodallacronimo TTE:tassazione,tassazione,esenzione.Indicando con S il risparmio e con z il periodo diaccumulazione,otteniamo un capitale finale,dopo il pagamento di tutte le imposte,pari a: S (1-t)[1+ r(1-t)]z Nella seconda ipotesi sono esentati sia il risparmio sia i rendimenti;la tassazione del montante rinviata altermine del processo di accumulazione,quando il capitale disponibile utilizzabile per il consumo:Loschema quindi:esenzione,esenzione,tassazione (EET).Otteniamo: S (1+r) z (1-t)

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  • Dal confronto delle ultime due forme risulta che limposizione del risparmio e lesenzione dei rendimenti edellutilizzo del montante portano agli stessi risultati dellesenzione del risparmio e della tassazione deirendimenti e del montante,nellipotesi di invarianza dei parametri economici fondamentali. Si noti tuttaviache la seconda ipotesi adotta una nozione di equit export:infatti due individui che al termine del processo diaccumulazione hanno lo stesso montante sono assoggettati alla stessa imposta.Al contrario,nellipotesi ditassazione del risparmio e di esenzione dei rendimenti ,si esegue di fatto un concetto di equit ex-ante:sonoassoggettati alla stessa imposta gli individui che hanno un uguale livello di risparmio iniziale. In definitiva: il reddito prodotto colpisce il risparmio,ma esenta i guadagni in conto capitale,facendo emergere problemi diequit interindividuale e di elusione dellimposta attraverso lo svuotamento delle basi imponibili. Il reddito entrata colpisce sia il risparmio sia il guadagno in conto capitale.I problemi pratici,connessiallinserimento delle plusvalenze nella base imponibile,portano alla costruzione di un imposta in cui leeccezioni al principio ispiratore di questo concetto di reddito deformano di fatto il quadro complessivo. Il reddito consumo esenta il risparmio ed elimina per definizione il problema dellinserimento nella baseimponibile delle plusvalenze.Nello stesso tempo questo tipo dimposta risulta difficilmente applicabile pergli effetti redistributivi che ne conseguono soprattutto quando non sono tassate le trasmissioni ereditarie insede di imposizione personale.

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  • 12. LIRPEF nel sistema italiano

    LIRPEF stata tradizionalmente fondata sul concetto di reddito prodotto. Nel sistema italiano, in coerenza con il concetto di reddito prodotto, sempre stato adottato un generalizzatoprincipio di tassazione del risparmio,con leccezione dei titoli di Stato.Ilm fatto che le rendite finanziariesiano sempre state assoggettate ad aliquote ridotte ha limitato il carico su queste tipologie di reddito:storicamente stata applicata unimposta sul reddito prodotto caratterizzata da Un trattamento relativamente favorevole sui redditi di capitale. Negli ultimi anni sono state introdotte numerose modifiche ricollegabili alla nozione di reddito consumo e direddito entrata;in termini generali si pu comunque affermare che il nuovo regime di imposizione sembraaver abbandonato ogni tentativo di inserimento sistematico dei redditi di capitale nella base imponibiledellimposta personale. Il concetto di reddito entrata stato elaborata e tendenzialmente applicato negli Stati Uniti,sia pure con iproblemi e le cautele gi ricordati.Lallontanamento pi importante dai canoni del reddito entrata riguarda ilrisparmio previdenziale per il quale valgono i principi del reddito consumo.Per questa forma di risparmio infatti prevista lesenzione sia nel momento dellaccantonamento sia in quello dellaccumulazione. Negli Stati Uniti il risparmio previdenziale costituisce la forma assolutamente dominante di impiego delrisparmio. In Germania,alla tassazione nella parte di reddito risparmiata corrisponde tuttavia una sostanziale esenzionedei rendimenti ottenuti sulle principali forme di impiego del risparmio. Pi in generale si manifestata in tutti i paesi la difficolt di applicare imposta personale progressiva sulreddito,qualunque fosse la base imponibile di riferimento.In molti paesi si fatto ricorso ad unageneralizzata riduzione delle aliquote marginali,soprattutto di quelle pi elevate. Nei paesi del Nord Europa stata invece adottata una linea di riforma che ha portato al superamento dellimposta personale. A partiredai primi anni 90 in questi paesi i redditi sono assoggettati ad un regime duale.Unimposta proporzionaleuniforme applicata a tutti i redditi di capitale,mentre unimposta progressiva colpisce solo i redditi dilavoro e assimilati.Laliquota applicata ai redditi di capitale coincide con laliquota riferita allo scaglioneinferiore dellimposta sul reddito da lavoro.Da questo doppio regime dimposizione deriva il termine dualincome tax qui riferito alla tassazione dei redditi individuali.

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  • 13. Gli oneri deducibili nel calcolo dell'IRPEF

    Dal reddito complessivo sono deducibili i seguenti oneri: Contributi previdenziali e assistenziali obbligatori; I contributi versati alle forme pensionistiche complementari e i contributi e premi versati alle formepensionistiche individuali per un importo non superiore al 12% del reddito e comunque non superiore a5,165 euro.Per i lavoratori indipendenti la deduzione riconosciuta per un importo non superiore al doppiodella quota del TFR destinata a previdenza complementare.Gli accantonamenti al TFR sono deducibili dalreddito dimpresa e non rientrano nel reddito imponibile del lavoratore. I contributi versati ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale per un importo non superiore ai 1500 nel 2001. Le erogazioni liberali in denaro fino allimporto di 1000 a favore di istituzioni religiose; I contributi e le donazioni erogati a favore delle organizzazioni non governative impegnate nellassistenza aipaesi in via di sviluppo per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato; La rendita catastale dellabitazione principale. La deduzione dalla base imponibile si giustifica in alcuni casi con la meritoriet di alcuni impieghi delreddito. Per le altre ipotesi si deve osservare che in questi anni si sono manifestate forti spinte allestensionidelle agevolazioni per i contributi privati nella sfera socio assistenziale considerati sostitutivi di un direttocoinvolgimento pubblico.

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  • 14. La deduzione della progressivit nel calcolo dell'IRPEF

    Dal 2004 stato introdotto un nuovo meccanismo di deduzioni,il cui obbiettivo assicurare la progressivitdellimposizione.Le deduzioni sono cos articolate: Una deduzione base di 3000 a favore di tutti i contribuenti, qualunque sia la tipologia del reddito. Unulteriore riduzione differenziata per categoria di reddito.Per i lavoratori dipendenti la deduzioneaggiuntiva pari a 4500 ,per i pensionati a 4000 e per i lavoratori autonomi a 1500. La deduzione aggiuntiva si riduce al crescere de reddito fino ad annullarsi in corrispondenza di un reddito di33500 per i lavoratori dipendenti.La quota di deduzione fruibile calcolata sulla base della seguenteformula:

    dove indichiamo con: d = la percentuale utilizzabile della deduzione complessiva; OD = gli oneri deducibili D = la deduzione complessiva,pari alla somma di quella base e di quella aggiuntiva; RC = il reddito complessivo del contribuente Se il rapporto d 1 la deduzione pienamente utilizzabile; se d compreso tra 0 e 1 la deduzione fruibile inuna misura pari al prodotto del valore del rapporto e della deduzione massima;se d 0 la deduzione non riconosciuta. Per tutti i redditi superiori a 33500,il reddito imponibile coincide con il reddito complessivo,non essendoprevista alcuna deduzione. Per i pensionati,i lavoratori autonomi e i percettori di redditi diversi,il ragionamento del tutto analogo:simodifica semplicemente il livello di annullamento della tax area. Il livello differenziato della no tax area ha lo scopo di: tenere conto in maniera forfetaria delle spese di produzione del reddito (in particolare del reddito da lavorodipendente) trattare in maniera pi mite i redditi da lavoro rispetto agli altri redditi considerare la presenza di pi estese aree di evasione per il lavoro autonomo.

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  • 15. La deduzione per carichi di famiglia nel calcolo dell'IRPEF

    La legge finanziaria per il 2005 ha trasformato le detrazioni di imposta prevista per carichi di famiglia indeduzioni dal reddito complessivo.Il meccanismo per calcolare la deduzione per carichi di famiglia similea quello della deduzione per la progressivit e d luogo quindi ad una riduzione dellimponibile che decrescente al crescere del reddito e che si annulla per i redditi elevati. La deduzione effettivamente calcolata sulla base della seguente formula:

    dove: F = la percentuale utilizzabile della deduzione complessiva; OD = gli oneri deducibili D = la deduzione complessiva,pari alla somma di quella base e di quella aggiuntiva; RC = il reddito complessivo del contribuente Se il rapporto F 1 la deduzione la deduzione compete per intero; se F compreso tra 0 e 1 la deduzione fruibile in una misura pari al prodotto del valore del rapporto e della deduzione massima;se F 0 ladeduzione non compete. Limporto della riduzione per i figli a carico pu essere ripartito tra i coniugi (se entrambi hanno redditimaggiori di 2840) della convenienza economica,ovvero del maggiore abbattimento del reddito e quindidellimposta. Si parla di tax planning. La capacit contributiva legata al contesto familiare delcontribuente.

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  • 16. Determinazione dellimposta lorda

    Limposta lorda determinata applicando al reddito complessivo al netto degli oneri deducibili,delladeduzione per la progressivit e della deduzione per carichi di famiglia.

    Le detrazioni possono essere raggruppate in due categorie: - detrazioni per oneri al 19% - detrazioni per canoni di locazione I principali oneri detraibili sono: - gli interessi passivi in dipendenza da mutui ipotecari contratti per lacquisto dellunit immobiliaredestinata ad abitazione principale per un importo non superiore a 3615 - le spese sanitarie per limporto eccedente i 129 euro - le spese per frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria, - i premi per assicurazioni sulla vita per un importo non superiore a 1291. La detrazione si applicaesclusivamente ai contratti assicurativi puri,che coprono il rischio di morte,dinvalidit superiore ad un certolivello e di non autosufficienza. Le erogazioni liberali in denaro a favore delle organizzazioni non lucrative di utilit sociale (ONLUS) Le erogazioni liberali destinate al settore dello spettacolo. La finalit di questa di queste detrazioni quella di personalizzare il tributo in relazione a circostanze chemodificano la capacit contributiva. Altra finalit quella di agevolare fiscalmente gli impieghi del redditoritenuti meritevoli di tutela ed incentivo. Per quanto riguarda le detrazioni per canoni di locazione,la detrazione per gli inquilini per labitazioneprincipale di 496 se RC< 15494 ed di 248 se RC compreso tra 15494 e 30987.

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  • 17. La scelta dellunit impositiva dell'IRPEF

    Nelle due ipotesi estreme lunit impositiva pu essere o lindividuo (che diventa soggetto passivo diimposta in quanto percettore di un reddito rientrante nella base imponibile dellimposta personale) o lafamiglia (tutti i redditi afferenti a un nucleo familiare sono cumulati,e quindi assoggettati allimposta). evidente che la scelta dellunit impositiva rilevante in tutti i casi in cui limposta personale progressiva:quando limposta proporzionale irrilevante ai fini della definizione del carico tributario laripartizione di un certo reddito fra i componenti del nucleo familiare. Nella scelta fra tassazione su base individuale o familiare si sovrappongono diverse esigenze economiche ediverse opzioni di natura equitativa. Se si ritiene che in una famiglia si verifichi di fatto la comunione,lacapacit contributiva meglio misurata dal reddito del nucleo familiare. La scelta dellindividuo attribuisceinvece al percettore la piena titolarit del reddito. Se in Italia limposta calcolata su base individuale,in altri paesi sono state introdotte altre modalit diapplicazione dellimposta personale che tengono esplicitamente conto della dimensione familiare. In Francia il sistema vigente,il quoziente familiare (reddito complessivo familiare/N), suddivide il redditofra i componenti della famiglia sulla base di una formula che tiene conto della dimensione complessiva delnucleo familiare. Il rapporto fra il reddito complessivo e la dimensione fiscale della famiglia determina il quozientefamiliare.Il debito dimposta per il quoziente familiare moltiplicato per la dimensione fiscale della famiglia.

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  • 18. La scelta fra imponibile reale o nominale

    I sistemi tributari,fondati sul principio nominalistico, non prevedono in linea generale la correzione dellebasi imponibili per gli effetti dellinflazione. Quando limposta proporzionale,lapplicazione delle aliquotealla base imponibile nominale implica che il valore reale del gettito si mantenga constante neltempo.Quando limposta progressiva,lapplicazione della scala delle aliquote a una base che cresce pereffetto dellinflazione implica che lonere tributario aumenti in termini reali. Laumento della aliquota mediadellimposta personale,dovuto al gonfiamento delle basi imponibili nominali, definito fiscal drag. InItalia il fiscal drag stato molto forte nel periodo che va dal 1975 al 1982.La scala delle aliquote vigente inquel periodo era infatti caratterizzata da un elevato grado di progressivit. A partire dal 1982,furono adottatinumerosi provvedimenti tendenti ad annullare la crescita automatica dellaliquota media dellimpostapersonale. Nel triennio 1989 1991 fu inoltre introdotto un meccanismo di revisione automatica dellealiquote tendente ad eliminare quasi totalmente il fiscal drag. La revisione automatica degli scaglioni stata abolita a partire dal 1992;lassenza di compensazione delfiscal drag ,accompagnata da provvedimenti discrezionali,ha portato allaumento dellaliquota mediadellIRPEF,concorrendo al processo di riequilibrio dei conti pubblici dellultimo millennio.

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  • 19. Il trattamento dei redditi a formazione pluriennale

    Lesempio pi importante di reddito a formazione pluriennale costituito dal TFR.Il datore di lavoro tenuto ad effettuare ogni anno un accantonamento pari ad una mensilit di retribuzione.Nella sommaliquidata alla fine del TFR il regime impositiva distingue due componenti: la parte finanziaria tassata con aliquota dell11%. La parte non finanziaria assoggettata a tassazione separata con un aliquota pari alla media degli ultimicinque anni delle aliquote medie IRPEF applicate al percettore del TFR. La base imponibile corrispondente alla parte non finanziaria data dallimporto del TFR,depurato dallarivalutazione,diviso per gli anni di maturazione e moltiplicato per 12.

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  • 20. Presupposto per l'applicazione dellIRES

    Nei sistemi tributari dei paesi sviluppati esiste sempre unimposta specifica che colpisce i redditi afferentialle persone giuridiche e,in particolare,quelli prodotti dalle societ di capitale Presupposto dellIRES il possesso di redditi in denaro o in natura da parte dei seguenti soggetti passivi: -le societ per azioni e in accomandita per azioni,le societ a responsabilit limitata,le societ cooperativeresidenti nel territorio dello Stato -gli enti pubblici e privati diversi dalle societ,che hanno per oggetto esclusivo o principale lesercizio diattivit commerciali -gli enti pubblici e privati che non hanno per oggetto esclusivo o principale lesercizio di attivitcommerciali -le societ e gli enti di ogni tipo non residenti nel territorio dello Stato limitatamente alla parte di redditoprodotta nel territorio dello Stato Il reddito complessivo delle societ e degli enti commerciali considerato reddito dimpresa qualunque siala fonte dalla quale proviene Il reddito dimpresa,derivante dallesercizio di imprese commerciali, determinato applicando allutile o allaperdita risultante dal conto economico le variazioni conseguenti allapplicazione della normativa fiscale Il reddito complessivo degli enti non commerciali formato dai redditi fondiari,di capitale,di impresa ediversi, a esclusione di quelli esenti dallimposta e di quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo dimposta oa imposta sostitutiva

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  • 21. Base imponibile dell'IRES

    La base imponibile dellIRES definibile partendo da una rappresentazione semplificata delle voci checostituiscono il conto economico di unimpresa. Alla base imponibile si applica laliquota dimposta

    Indicando con T e t rispettivamente il gettito dimposta possiamo scrivere:

    T = t ( R L M F A + 0,05 D +/- S +/- W) Dove :

    - t rappresenta laliquota dimposta pari al 33%

    - R rappresenta i ricavi

    - I ricavi sono essenzialmente costituiti dai corrispettivi della cessione di beni e della prestazione di servizialla cui produzione o scambio diretta lattivit dellimpresa.Rientrano fra

    - i ricavi anche i corrispettivi della cessione di azioni e obbligazioni che non costituiscono immobilizzazionifinanziarie

    - L rappresenta le spese per prestazione di lavoro dipendente,comprensive di tutti gli oneri contributivi

    - M rappresenta tutti i costi variabili sostenuti dallimpresa nel corso dellesercizio

    - F rappresenta gli oneri finanziari sostenuti dallimpresa Gli interessi attivi concorrono a formare il reddito per lammontare maturato nellesercizio.Gli interessipassivi sono in generale deducibili.Esistono tuttavia norme che prevedono la lindeducibilita degli interessipassivi in casi particolari per evitare fenomeni di arbitraggio fiscale. In particolare non deducibile la remunerazione dei finanziamenti direttamente o indirettamente erogati ogarantiti da un socio che possegga una partecipazione qualificata che ecceda no di 4 volte la quota dipatrimonio netto contabile di pertinenza del socio medesimo. Inoltre,una volta esclusi gli interessi non deducibili secondo la norma appena descritta,la quota residua degliinteressi passivi deducibile per la parte corrispondente al rapporto fra lammontare dei ricavi e degli altriproventi che concorrono a formare il reddito dimpresa e lammontare complessivo di tutti i ricavi eproventi. Lassoggettamento,a partire dal 1986,degli interessi dei titoli di Stato a tassazione in sede di IRES, ha reso lanormativa qui richiamata scarsamente rilevante.

    - A rappresenta gli ammortamenti L ammortamento il procedimento con il quale il costo di un bene strumentale per lattivit dimpresa didurata pluriennale ripartito fra i diversi esercizi di utilizzo. Il termine di riferimento per la definizione delle quote di ammortamento rappresentato dal costo di

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  • acquisto del bene: la somma delle quote di ammortamento,comunque distribuite nel tempo,non pu quindieccedere il valore del bene al momento dellacquisto. Nel sistema tributario italiano possono essere distinti 3 tipi modi ammortamento: ordinario, accelerato eanticipato Lammortamento ordinario risulta dallapplicazione di coefficienti stabiliti dal Ministero delle Finanze alcosto dei beni,ridotti alla met per il primo esercizio di utilizzo del bene. L ammortamento accelerato consentito quando lutilizzazione dei beni stata superiore a quella normale. La legislazione fiscale prevede infine lammortamento anticipato.In un quadro di normale utilizzo deibeni,la misura massima dellammortamento ordinario pu essere elevata fino a 2 volte nellesercizio in cui ibeni sono entrati in funzione e nei 2 successivi. Con gli ammortamenti anticipati,le deduzioni dimposta sono utilizzabili per un numero di esercizi inferiorea quello normalmente previsto.Questo comporta una riduzione del carico fiscale complessivo, e quindi unaumento dei profitti espressi in valore attuale

    - D rappresenta i dividendi Gli utili derivanti dalle partecipazioni in societ ed enti soggetti allIRES anche residenti allesteroconcorrono a formare il reddito dimpresa per il 5% del loro ammontare.

    - S rappresenta la variazione delle scorte. La variazione delle rimanenze finali rispetto alle consistenze iniziali concorre alla formazione del redditodimpresa. In periodi di instabilit dei prezzi,le imprese hanno lincentivo di adottare il metodo che porta alla minorebase imponibile e al minore onere tributario.In particolare,adotteranno il metodo LIFO in periodi diaumento dei prezzi e il metodo FIFO in periodi di deflazione.

    - W rappresenta le plusvalenze patrimoniali. Le plusvalenze di beni relativi allimpresa concorrono a formare il reddito dimpresa se sono realizzatemediante cessione a titolo oneroso. La plusvalenza costituita dalla differenza fra il corrispettivo e il costo non ammortizzato.Le plusvalenze, serelative a beni posseduti da pi di 3anni, possono concorrere a formare il reddito in quote costantinellesercizio di realizzazione e nei successivi, non oltre il quarto. Per non gravare eccessivamente sulle plusvalenze realizzate dalle imprese riconosciuta la possibilit dirivalutare periodicamente alcune poste dellattivo,assoggettandole ad un regime fiscale agevolato. Le plusvalenze generate dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni societarie rientrano nella base imponibile a meno che non si verifichino le seguenti condizioni: le partecipazioni cedute siano state iscritte a bilancio come immobilizzazioni finanziarie detenute peralmeno 18 mesi. la societ partecipata svolga effettivamente unattivit commerciale e non risieda in territori a regime fiscaleprivilegiato Parallelamente le minusvalenze sono deducibili solo se le partecipazioni corrispondenti non rispettano irequisiti descritti.

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  • 22. Base imponibile dellIRES e vero profitto

    Nella legislazione fiscale molti aspetti allontanano da una corretta valutazione degli input produttivi, intaluni casi nel senso di una sopravvalutazione e in altri nel senso di una sottovalutazione.,rendendo quindi labase imponibile dellimposta sul reddito dimpresa diversa dal vero profitto. Questo allontanamentodipende essenzialmente da 2 cause: 1. per il trattamento dei redditi societari il legislatore tende a non abbandonare il principionominalistico.Questo fatto implica,in periodi di inflazione,la possibilit di distorsioni o scorretta definizionedei profitti,connessa soprattutto al trattamento degli interessi passivi e alla valutazione delle quote diammortamento e delle rimanenze al costo storico: 2. il legislatore utilizza la definizione di reddito imponibile come strumento di politica economica, al fine diorientare lattivit dimpresa: in particolare,gli investimenti sono incentivati consentendo quote diammortamento superiori a quelle che sarebbero economicamente giustificate.

    Interessi passivi

    Gli interessi passivi sono deducibili nel loro importo nominale.Ci dobbiamo chiedere se in periodo diinflazione la piena deducibilit degli interessi passivi possa essere causa di scorretta valutazione del redditodimpresa. In periodi di inflazione si sopravvaluta il costo del capitale e si sottovaluta il profitto: i = r + r + i = tasso dinteresse nominale r = tasso dinteresse reale = mantenimento valore della remunerazione del prestito = mantenimento valore reale del prestito

    Scorte

    Quando si adottano metodi che valutano i prezzi delle materie prime impiegate nel processo produttivo aprezzi per quanto possibile vicino a quelli correnti(LIFO implica una corretta valutazione dei profitti)ilprofitto risultante corretto; quando invece sono utilizzati i prezzi storici per la valutazione delle materieprime i piegate ( FIFO implica una sopravvalutazione dei profitti)il profitto risultante ha una componente deltutto fittizia legata al fatto che non si tenuto conto degli effetti dellinflazione.

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  • 23. Indice di Lerner, indice della concentrazione diHerfindahlHirschman e modello di competizione di CournotLindice di Lerner

    LIndice di Lerner definito come il rapporto tra il mark-up dellimpresa(ovvero la differenza tra il prezzoPi ed il costo marginale Ci) ed il prezzo : Li = (Pi Ci)/Pi. Lindice aumenta con il mark-up praticatodallimpresa.

    Lindice di concentrazione di HerfindahlHirschman

    LIndice di concentrazione di Herfindahl Hirschman afferma che esiste una relazione diretta tra il grado diconcentrazione industriale ed il livello medio di potere di mercato

    Ipotesi sottostanti al modello di competizione di Cournot

    Nellequilibrio di Cournot, il prezzo di mercato risulta al di sopra del costo marginale e i profitti delleimprese sono positivi. Le imprese fissano inizialmente il livello di produzione, mentre il prezzo bilancia ladomanda allofferta, quindi, unespansione della produzione non consente di appropriarsi della clientela delconcorrente, ma sommandosi allofferta determina una caduta del prezzo. Questo modello consente dicorrelare lequilibrio di mercato al numero di imprese, passando dal monopolio alla concorrenza perfettaquando il numero di imprese cresce in definitivamente. Ipotizzate che in unindustria competano n imprese. la curva di domanda di mercato p(q) e il costomarginale di produzione e costante e pari a ci per limpresa i. ipotizzando competizione alla cournot siderivi la relazione fra lindice di lerner e lindice di herfindahl hirschman Li = mi/ dove Li lIndice di Lerner del potere di mercato i, mi la quota di mercato dellimpresa i ed = (dQ/Q)/(dp/p) lelasticit della domanda di mercato rispetto al prezzo. Indicando con L = mi * Li un indice del potere di mercato aggregato per lintera industria, otteniamo L = mi / = HHI/ dove HHI = mi lIndice di Herfindahl Hierschman. LIndice di Lerner disaggregato dipende dalle quote di mercato dellimpresa, come pure lelasticit delladomanda di mercato e dellelasticit dellofferta dei rivali. Il potere di mercato dellimpresa i limitato nellamisura in cui le imprese rivali riescono a rispondere agli aumenti di prezzo, decisi da i, con un aumento dellaloro produzione.

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  • 24. Il processo decisionale e levoluzione della finanza pubblica inItaliaLe Pubbliche Amministrazioni comprendono tutte le unit istituzionali che producono beni e servizi nondestinati alla vendita e che attuano una redistribuzione del reddito.Il Settore Pubblico comprende oltre allaPubblica Amministrazione,le aziende statali e locali che vendono beni e servizi per il mercato. Conriferimento alla Pubblica Amministrazione definito indebitamento netto la differenza fra le spese elentrate. Lapprovazione dei bilanci preventivi di Stato,enti territoriali e degli altri enti pubblici costituisce ilmomento,giuridicamente rilevante,da cui prende avvio lazione delloperatore pubblico nel campoeconomico e sociale,dal lato delle entrate e dal lato delle spese. Il fatto che il nostro sistema di finanza pubblica sia ancora oggi caratterizzato da un ampio volume ditrasferimenti che affluiscono dallo Stato agli enti decentrati giustifica la limitazione della nostra analisi albilancio dello Stato che,nella sua versione previsionale, rappresenta il documento contabile con il quale ilParlamento autorizza lEsecutivo a erogare le spese e incassare le entrate.

    Il bilancio dello Stato

    Il bilancio statale pu essere redatto secondo due versioni alternative: bilancio di previsione e bilancioconsuntivo. Bilancio di previsione: riporta le entrate e le spese che si prevede di realizzare nel periodo di trasferimento. Bilancio consuntivo: riporta i risultati di una gestione gi conclusa. Sia il bilancio di previsione,sia quello consuntivo possono poi presentarsi nella versione di competenza o dicassa.

    Bilancio di competenza:vi sono iscritte le entrate che lo Stato ha diritto ad accettare e le spese che siimpegna a effettuare nel corso dellesercizio. Bilancio di cassa: vi sono registrate le entrate che lo Stato riscuote e le spese che paga. Per quanto riguarda le spese,gli importi iscritti nel bilancio costituiscono invece dei limiti vincolanti o agliimpegni,se consideriamo il bilancio di competenza,o alle erogazioni,se consideriamo il bilancio di cassa. Al bilancio di competenza associato listituto dei residui. Si ha un residuo attivo quando parte delle entrate accertate non viene riscossa nellesercizio di competenza. Si ha invece residuo passivo quando parte delle spese impegnate non giunta alla fase del pagamentonellesercizio di competenza. Tramite la definizione di massa spendibile, possibile individuare la connessione tra bilancio di competenzae bilancio di cassa:la massa spendibile pari alla somma degli stanziamenti di competenza e dei residuipassivi e costituisce la base per la definizione delle autorizzazioni di cassa. La massa spendibile pu essere quindi considerata la grandezza che d la misura del limite massimo teoricoche le erogazioni possono raggiungere,se non vi fosse il vincolo ai pagamenti posto dalle previsioni di cassa.

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  • Il bilancio di previsione,di competenza e di cassa,pu essere redatto su base annuale o pluriennale. Esistono due versioni del bilancio pluriennale.Nella versione a legislazione vigente vengono riportati gliandamenti di entrate e spese sulla base della legislazione in essere,ci senza che siano incorporate nelleprevisioni modifiche delle norme che regolano la dinamica della finanza pubblica. Nella versioneprogrammatica sono registrate le previsioni sullandamento delle entrate e delle spese,che recepiscono iprogetti di modifica delle norme che regolano gli andamenti degli aggregati di finanza pubblica.

    Il bilancio di previsione

    Il bilancio annuale di previsione costituito dallo stato di previsione dellentrata,dagli stati di previsionedella spesa distinti per Ministero e dal quadro generale riassuntivo. Allinterno di ogni stato di previsione le entrate e le spese sono suddivise in unit previsionale dibase,definite come linsieme organico delle risorse finanziarie affidate alla gestione di un unico centroamministrativo. Formano oggetto di approvazione parlamentare solo le previsioni relative allesercizio in corso. Solo ai finidella gestione e della successiva rendicontazione le unit revisionali sono ripartite in capitoli,checostituiscono lunit elementare del bilancio che prima della riforma del 1997 erano oggetto di specificoesame e di approvazione da parte del Parlamento.

    Il processo di bilancio

    Il processo di bilancio regolato dallart 81 della Costituzione e dalla legge 468/1978 e successivemodificazioni.

    La Costituzione

    Lart. 81,3 comma,afferma: Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese Questo comma sancisce la formalit della legge di bilancio:in contrapposizione alle leggi sostanziali,con lalegge di bilancio non possono essere introdotte nuove norme che abbiano effetti sulle entrate e sulle spese,npossono essere modificate norme preesistenti relative alla stessa materia.Questo implica che,in sede diapprovazione del bilancio, preclusa ogni manovra di aggiustamento dei conti pubblici. Dalla natura formale della legge di bilancio discende che ogni atto di spesa dello Stato deve avere un duplicefondamento giuridico. Altra indicazione fondamentale che si desume dalla disciplina costituzionale quella contenuta nel 4comma:

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  • Ogni altra (diversa da quella di bilancio) che comporti nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi perfarvi fronte. Il 4 comma sancisce lobbligo di copertura per ogni legge che aumenti le spese,sia perch introduce dellenuove,sia perch accresce quelle gi esistenti:non solo deve essere indicata la spesa, ma devono anche esserespecificate le sue fonti di finanziamento.

    La decisone parlamentare

    Il processo di approvazione del bilancio di previsione dello Stato e degli altri documenti di finanza pubblica temporalmente determinato dalla legge.Il governo dve presentare alle Camere: Entro il 30 giugno il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF): questo documentoha lo scopo di delineare la manovra di finanza pubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale e didefinire il quadro macroeconomico entro il quale si colloca il bilancio annuale; Entro il 30 settembre il disegno di legge di approvazione del bilancio annuale e del bilancio pluriennale alegislazione vigente,il disegno di legge finanziaria,la relazione previsionale e programmatica e il bilanciopluriennale programmatico Entro il 15 novembre i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica.

    Il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria.

    Il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF) definisce la manovra di finanzapubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale.Mediante questo documento sono fissati: Gli obiettivi di politica economica Le regole che dovrebbero consentire il raggiungimento di questi obiettivi. Sono indicati sia obiettivi macroeconomici,sia obiettivi di finanza pubblica,relativi in particolareallindebitamento e al debito delle Pubbliche Amministrazioni. Il DPEF un documento di carattere economico che non ha valore giuridico.

    Bilancio annuale e pluriennale a legislazione vigente

    La funzione di bilancio a legislazione vigente lesplicitazione degli effetti della normativa in vigore sulleentrate e sulle spese pubbliche:per questa ragione,esso non corregge gli andamenti di finanza pubblicadeterminati dalla legislazione vigente,al fine di renderli compatibili con gli obiettivi espressi nel DPEF.

    La legge finanziaria e i disegni di legge collegati

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  • La legge finanziaria dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nelbilancio pluriennale e provvede,per il medesimo periodo,alla regolazione annuale delle grandezze previstedalla legislazione vigente,al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi. La legge finanziaria contiene esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari a partire dal primoanno del bilancio pluriennale.

    Le determinanti dellevoluzione del rapporto fra debito e Pil ...

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  • 25. Classificazione delle spese e delle entrate pubblicheLoperatore pubblico nella contabilit nazionale

    Alla Pubblica Amministrazione fanno capo tutte le unit istituzionali le cui funzioni principali consistononel produrre per la collettivit servizi non destinabili alla vendita e nelloperare una redistribuzione delreddito e della ricchezza del paese. I servizi della Pubblica A amministrazione non sono destinati alla vendita o non sono distribuiti attraverso imeccanismi di prezzo per due ordini di motivi. In presenza di servizi connessi con il concetto di sovranitdello Stato, impossibile applicare un prezzo,perch i servizi collettivi sono caratterizzati dalla non rivalitdel consumo e dalla non escludibilit tecnica o economica del consumo. I servizi che non sono oggetto di vendita rientrano anche quelli connessi allattivit di investimento in operepubbliche dello Stato o delle Amministrazioni Pubbliche. La funzione redistributiva la seconda funzione essenziale della Pubblica Amministrazione. Essa non silimita a trasferimenti dai ricchi ai poveri,ma prevede anche interventi a favore degli anziani conlattribuzione degli oneri alle classi in et lavorativa o spostamenti di risorse dalle aree pi sviluppate aquelle meno sviluppate. Dal punto di vista operativo la Pubblica Amministrazione suddivisa in tre sottosettori: Amministrazioni centrali: comprendono le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti economici,diassistenza e di ricerca,che estendono la loro competenza su tutto il territorio Amministrazioni locali: comprendono gli Enti pubblici la cui competenza limitata a una sola parte delterritorio Enti di previdenza: comprendono le unit istituzionali centrali e locali,la cui attivit principale consistenellerogare prestazioni sociali finanziate attraverso contributi generalmente a carattere obbligatorio(INPS,INAIL,INPDAP) Le Amministrazioni Pubbliche sono solo una parte del Settore Pubblico.Nel Settore Pubblico sono infatticomprese le ex aziende autonome statali e le aziende municipalizzate e regionalizzate.

    Le spese pubbliche

    Una prima distinzione contrappone le spese correnti a quelle in conto capitale. Sono spese correnti le erogazioni riferite allo svolgimento dellattivit statale oltre a quelle destinate arealizzare la redistribuzione dei redditi. Sono spese in conto capitale le spese per investimenti sia diretti sia indiretti. Una seconda classificazione distingue le spese per lacquisto di beni e servizi dalle spese per trasferimento. Le spese per lacquisto di beni e servizi comportano lacquisto da parte delle Amministrazioni Pubbliche dibeni prodotti e servizi correnti. Implicano lassorbimento di risorse disponibili. Le spese di trasferimento sono pagamenti unilaterali delle Amministrazioni Pubbliche,ai quali non

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  • corrispondono prestazioni di servizi o cessioni di beni.

    Il finanziamento della spesa pubblica

    I beni e i servizi destinati alla vendita possono essere finanziati da: Prezzi privati. Loperatore pubblico produce beni privati e li colloca sul mercato alle stesse condizioni a cuicollocherebbe un privato. I beni privati sono beni pienamente rivali nel consumo o privi di ogni elemento diindivisibilit che invece caratterizza in maggiore o minore misura i beni pubblici. Prezzi pubblici. Si producono beni privati in cui assente lelemento di indivisibilit, ma il prezzo a cui li sivende diverso da quello che applicherebbero gli operatori privati.Si avranno prezzi pubblici pi elevati diquelli che fiserebbero i privati quando lo Stato istituisce a suo favore un monopolio legale. Prezzi politici. I ricavi non coprono i costi. Nel settore dei trasporti si applicano nel nostro paese prezzipolitici. Per i beni e servizi non destinabili alla vendita vale la seguente classificazione: Imposte. I beni collettivi ,per loro natura caratterizzati da non rivalit nel consumo e da impossibilit diesclusione,sono finanziati attraverso imposte,definibili come prelievi coattivi di denaro senza vincoli didestinazione. Contributi sociali. I contributi sociali costituiscono una particolare forma di prelievo,in linea generale riferitaal reddito dei lavoratori dipendenti e autonomi,che ha come destinazione specifica il finanziamento delleprestazioni sociali. Tasse. Lo Stato pu produrre servizi in cui coesistono componenti private e pubbliche e attribuire il costodella parte privata,o divisibile a chi fa domanda attiva di un certo servizio.Le tasse sono appunto la categoriadi entrata rilevante in queste situazioni. Contributi speciali. Lo Stato pu produrre beni collettivi,da quali deriva per i proprietari privati unincremento patrimoniale indipendente da ogni loro attivit.

    Elementi costitutiva e progressivit delle imposte

    Il presupposto dellimposta la particolare situazione di fatto alla quale la legge ricollega lobbligo dipagare limposta. La base imponibile la traduzione quantitativa del presupposto. Laliquota la quota dimposta per ogni unit di base imponibile.Nelle imposte ad valorem la base definitain termini monetari e laliquota una certa percentuale della base.Nelle imposte specifike la base definitain termini fisici e laliquota espressa in termini monetari. E necessario distinguere fra : aliquota dimposta calcolata su una base imponibile comprensiva dellimpostastessa(aliquota su base lorda) e aliquota dimposta calcolata su una base imponibile al nettodellimposta(aliquota su base netat).

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  • Detto T lammontare dimposta e B la base imponibile lorda(comprensiva dellammontare dimpostadovuta), possiamo scrivere ke laliquota nel primo caso : t = T/B Nel secondo caso si ha : = T(/B-T) A parit di getti,uguagliando le 2 espressioni, abbiamo : tB = (B- T) ; tB = B tB Semplificando otteniamo : t = /(1 + ) = t / (1 t) Nel caso dimposta sul reddito viene generalmente utilizzata la base imponibile al lordo di imposta.LIVA invece un tipico esempio di applicazione di base imponibile al netto dimposta. Le imposte dirette colpiscono direttamente la capacit contributiva, prescindendo dal comportamento delcontribuente, e solo in quanto il contribuente titolare di un patrimonio o di un reddito. Le imposte indirette colpiscono la capacit contributiva indirettamente, attraverso indici tipicamente legati oa un patibolare comportamento del contribuente o a specifici atti,quali il consumo di certi beni o iltrasferimento di certe attivit. Nellambito delle imposte dirette si puo effettuare una ulteriore distinzione. Le imposte personali tengono conto della situazione personale del contribuente e quindi di tutti i redditi a luiafferenti. Le imposte reali prescindono dalla situazione personale del contribuente e fanno riferiemento esclusivoallesistenza di una certa materia imponibile. Presupposto di unimposta personale il percepimento di un reddito o il possesso di un patrimonio da aprtedi un soggetto.Presupposto di unimposta reale lesistenza di un certo reddito o di un certopatrimonio,prescindendo dalla posizione personale del percettore. E inoltre possibile distinguere tra imposte generali e imposte speciali.Si definiscono imposte generali quelleke colpiscono o tutti i redditi , o tutta la produzione,o tutti i redditi afferenti ad un fattore.Si definisconoimposte speciali quelle ke colpiscono o tutti i redditi, o un solo bene, o limpiego di un fattore in unospecifico settore delleconomia. Unimposta diretta progressiva quando laliquota media aumenta allaumentare della baseimponibile.Limposta proporzionale quando laliquota media rimane costante allaumentare della baseimponibile.Limposta regressiva quando laliquota media diminuisce allaumentare della base imponibile. Si indiki infatti con Y il reddito rilevante ai fini dellapplicazione dellimposta e con T il debito dimpostalegato ad una generica relazione funzionale al livello del reddito : T = t(Y) Il reddito disponibile : Yd = Y t(Y) Laliquota media : _ t = t(Y)/Y

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  • Laliquota marginale, ke misura la variazione del debito dimposta alla variazione unitaria o infinitesimaledel reddito, la seguente : t (Y) = dt(Y)/d(Y) Possiamo calcolare la variazione dellaliquota media al variare del reddito : Unimposta progressiva quando laliquota marginale superiore a quella media. Limposta progressiva quando lelasaticit dellaliquota media rispetto al reddito maggiore di zero;abbiamo infatti t (Y) > t(Y).Limposta proporzionale caratterizzata da unelasticit pari a zero. La progressivit puo essere realizzata secondo tre modalit fondamentali : per scaglioni, per detrazione, per deduzione. Nella progressivit per scaglioni sidentificano scaglioni successivi di reddito e sulla parte di reddito propriadello scaglione si applicano aliquote specifike crescenti al crescere del reddito.Laliquota applicata alloscaglione pi elevato denominata aliquota marginale. Nella progressivit per detrazione il debito dimposta si ottiene applicando unaliquota di imposta costanteper tutti i livelli di reddito e detraendo dal debito dimposta,cos determinato,un ammontare uguale per tutti icontribuenti. Indicando con f la detrazione del debito dimposta,si ottiene: T = tY f Unimposta cos configurata e progressiva in quanto,laliquota marginale,in questo caso pari a t, superioreallaliquota media. Infatti: Quando la progressivit realizzata con il metodo della detrazione la diffrenza fra laliquota media e quellamarginale diminuisce al crescere del reddito. Nella progressivit per deduzione il debito dimposta, indicando con d la riduzione dellimponibile, pari a : T = t(Y d) Laliquota media : Se laliquota marginale cresce la crescere del reddito,detrazioni e deduzioni avranno invece effettidifferenti.Infatti mentre una detrazione produce una riduzione del debito dimposta uguale per tutti icontribuenti,una deduzione comporta una riduzione del debito dimposta(td)ke cresce al crescere delreddito(e quindi dellaliquota marginale)dei contribuenti.

    La classificazione delle imposte

    Nei sistemi economici sviluppati le imposte,insieme ai contributi sociali,costituiscono la principale forma difinanziamento dellattivit delle Pubbliche Amministrazioni. I sistemi tributari sono costituiti da numerose imposte,ognuna delle quali si distingue per struttura giuridicae per effetti economici. Fra le imposte dirette,le principali sono le seguenti: limposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) colpisce i redditi percepiti dalle persone fisiche in quanto

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  • lavoratori,titolari dimprese personali,proprietari dei terreni e fabbricati e,in alcune ipotesi,percettori didividendi erogati dalle societ di capitali.Sul piano quantitativo lIRPEF limposta pi importante delnostro sistema tributario; limposta sul reddito delle societ (IRES) assoggetta il reddito delle persone giuridiche,determinato sullabase delle risultanze di bilancio,ad unimposta specifica che svolge un ruolo complementare allIRPEF; limposta sostitutiva sui redditi di capitale e sulle plusvalenze colpisce larga parte dei redditi di capitale e deicapital gians ,nel nostro paese esclusi dalla base imponibile dellIRPEF ed assoggettati ad unimpostaproporzionale. Le imposte indirette sono suddivise in quattro categorie allinterno delle quali indichiamo le pi rilevanti: Affari limposta sul valore aggiunto (IVA) colpisce la differenza fra il valore delle vendite e il valore degli acquistieffettuati da unimpresa; limposta regionale sulle attivit produttive (IRAP) si applica sul valore della produzione netta di tutti isettori produttivi; limposta di registro si applica al momento della registrazione di alcuni atti,tra i quali i pi rilevanti sonoquelli connessi al trasferimento della propriet immobiliare. Produzione un imposta specifica per unit di prodotto (accisa) colpisce la fabbricazione o il consumo di alcuni beni. I termini di gettito limposta sugli oli minerali; monopoli il gettito di questa categoria deriva dalla vendita dei tabacchi per i quali si applica in regime dimonopolio prezzi pubblici superiori a quelli che applicherebbe un imprenditore privato;la differenza tra ilprezzo e il costo medio di produzione costituisce una forma di imposizione indiretta;

    Lotto e lotterie

    Fra le imposte indirette compresa anche limposta comunale sugli immobili,che costituisce lesempio pirilevante di imposta commisurata al valore patrimoniale di u bene capitale.

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  • 26. Nozione di Rate of Return e Price CapRate of Return

    Il rate of return (ROR) un metodo di regolamentazione tariffaria completamente cost based in cui i prezzisono stabiliti in modo da generare ricavi in grado di coprire i costi operativi stimati dallimpresa e garantireun ragionevole tasso di profitto. Il ROR si basa sul presupposto che non sufficiente mantenere lintegritfinanziaria di breve periodo dellazienda, ma bisogna metterla in condizione di attrarre il capitale necessarioper gli investimenti di lungo periodo. Loggetto della contrattazione fra regolatore e gestore si sposta dal livello delle tariffe alla definizione delcapitale fisico impiegato, del tasso di ammortamento, del saggio di rendimento normale e del livello deicosti ammessi. Il metodo consiste nel porre un limite al saggio di rendimento sul capitale investito nellimpresa, limite cheviene espresso in termini contabili come rapporto tra gli utili netti e il patrimonio netto. In assenza di costi esterni e di imposte, se si considera il rendimento del capitale investito e si ammette cheil prezzo di acquisizione del capitale sia unitario e il salario sia w, si pu fissare ROR al livello per unimpresa monoprodotto che ottiene i ricavi ( R ), impiegando capitale ( k) e lavoro (l ). Quando il tasso effettivo supera quello concesso, il regolatore impone una riduzione tariffaria; quando inferiore il regolatore autorizza un aumento. Le tariffe possono venire riviste ogniqualvolta se ne presenti lanecessit, su richiesta sia del regolatore, sia delloperatore. Una variante del metodo standard il banded ROR. In questo caso viene specificato un intervallo entro cui iguadagni dellazienda possono variare. I prezzi sono inizialmente stabiliti per generare profitti che cadonoallinterno del range ed ulteriori revisioni delle tariffe non hanno luogo finch i profitti dellimpresa regolatasono compresi nellintervallo.

    Price Cap

    Il price cap il metodo pi diffuso nei paesi industrializzati e prevede in un contesto monoprodottolindividuazione di un prezzo massimo( p), inferiore a quello praticato in un monopolio non regolamentato(p ), ossia p < p < p . Nel caso di produzione congiunta, non potendo applicare il vincolo a tutti iprodotti, dati i legami di interdipendenza nei costi, occorre costruire un indice basato su una mediaponderata dei prezzi dove p il prezzo delli-esimo bene, w il corrispondente peso e p il prezzomassimo consentito dellindice. La legge britannica permette allente regolatore di imporre al gestoredominante che lindice dei prezzi prescelto aumenti non pi del tasso di crescita dei prezzi al dettaglio RPIal netto di una determinata percentuale annua ( X ). Il metodo prende il nome di RPI X regulation ed caratterizzato da alcuni criteri base su cui di basa il rapporto di regolamentazione : - il regolatore pone un limite ai prezzi che limpresa pu praticare sul mercato - i vincoli sono applicati ad un indice PI dei prezzi di determinati panieri di beni o servizi offertidallimpresa multi prodotto - gli indici dei prezzi generali RPI sono aggiustati periodicamente tramite un fattore di correzione ( X )preannunciato e rimangono immutati nellarco dellintero periodo prima della successiva revisione - nel lungo periodo i panieri, i fattori di correzione e gli indici dei prezzi vengono riconsiderati e , senecessario, mutati.

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  • 27. Pregi e difetti del Rate of Return e del Price Cap

    Il principale vantaggio del metodo ROR che si assicura unadeguata fornitura di prodotti e servizi nelsettore sottoposto a regolamentazione. La ROR regulation stata per criticata in quanto induce limpresa aprendere decisioni inefficienti per quanto riguarda sia la scelta degli input, sia la fissazione del prezzo. La regolamentazione ROR presenta una serie di problemi connessi alla dinamica del rapporto contrattuale ealla distribuzione delle informazioni tra lautorit e loperatore. Durante il periodo di riferimento, seunimpresa riduce i costi allo scopo di aumentare i profitti pu incorrere in una riduzione tariffaria chesposta questi guadagni verso i consumatori. Se il tempo tra le due revisioni troppo breve non ci sonoincentivi per limpresa ad intraprendere attivit di innovazione. Se lintervallo troppo lungo ci sono fortiincentivi allinnovazione, ma i consumatori non beneficiano del miglioramento di efficienza produttivadellimpresa. Il meccanismo ROR non ha buone propriet incentivanti n da un punto di vista statico, in quanto nel breveperiodo il rendimento ottenuto costante senza che limpresa possa beneficiare di eventuali risparmi neicosti, n da un punto di vista dinamico, in quanto i risparmi ottenuti si traducono in un vantaggio per iconsumatori. I numerosi aspetti negativi del metodo ROR hanno portato ad un suo progressivo abbandono da parte deiregolatori di gran parte dei paesi industrializzati. La regolamentazione ROR, quindi, ha senso soprattutto inquelle situazioni in cui gli investimenti preesistenti nelle infrastrutture di rete sono ridotti e devono essereincentivati. La regolamentazione cap, a differenza di quella ROR, permette di conseguire la piena efficienza produttiva,perch mantiene il rapporto ottimale di impiego dei fattori, ossia quello che minimizza i costi. Nella semplice versione del price cap, allimpresa regolata concessa ampia libert di stabilire le tariffe peri singoli servizi che essa fornisce. Il regolatore, quindi, non fissa direttamente le tariffe finali, ma delegaquesto compito, entro certi limiti, direttamente allimpresa monopolista. Gli oneri amministrativi della price cap regulation risultano drasticamente ridotti rispetto alla RORregulation, ma questo grande vantaggio rappresenta anche il limite principale. Il price cap prevede unprocesso dinamico di aggiustamento della regolamentazione, basato anche sullosservazione delle strategiedi prezzo dellimpresa e dellevoluzione della domanda. La metodologia incorre negli stessi inconvenienti del ROR : i guadagni di maggiore efficienza produttivapossono spingere il regolatore ad aggiustare verso il basso il cap al momento della sua revisione, per cuilimpresa regolata scarsamente incentivata ad effettuare nuovi investimenti in tecnologie pi avanzate. Lamaggiore differenza tra ROR e price cap soprattutto di enfasi. In ogni caso il regolatore non deve ignorareil rendimento minimo sugli investimenti : il price cap controlla in maniera indiretta questo rendimento,mentre con il ROR il controllo immediato, creando per maggiori distorsioni.

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  • 28. La tassazione delle attivit finanziarie

    Le rendite finanziarie sono in generale assoggettate ad imposte sostitutive,che le sottraggono allimpostaprogressiva sul reddito delle presone fisiche.Il regime attualmente vigente in Italia,introdotto nel 1998,hainnovato e razionalizzato il sistema precedente,dato il vincolo costituito dalla libert di movimentointernazionale dei capitali che ha di fatto limitato la discrezionalit dei diversi paesi in materia di tassazionedelle rendite finanziarie.

    Rendite finanziarie e imposta sul reddito delle persone fisiche

    Nella definizione del regime impositiva delle attivit finanziarie il primo problema riguarda leventualeinserimento dei rendimenti nella base imponibile dellimposta sul reddito delle persone fisiche e anche leplusvalenze. Nel nostro sistema tributario le plusvalenze sono state tradizionalmente escluse dalla base imponibile,lastessa riforma del 1974 non ha inciso sostanzialmente su questo punto. I redditi di capitale sono poi stati tradizionalmente assoggettati a imposte sostitutive dellimposizionepersonale. Con il riferimento specifico ai titoli di stato la dottrina italiana ha poi elaborato la teoria della partita digiro.In base a questa teoria laumento dellaliquota dellimposta provoca un incremento dei rendimentilordi di pari misura;il maggior gettito associato a un uguale aumento degli esborsi per interessi passivi acarico del bilancio pubblico. Negli ultimi anni la politica tributaria in materia di tassazione delle rendite finanziarie,non solo in Italia,main tutti i paesi del mondo, stata comunque determinata dal processo di liberalizzazione dei movimenti dicapitale. Si deve infine ricordare che la separazione del reddito personale in due componenti,costituiterispettivamente dai redditi di capitale e dagli altri redditi,ha trovato piena espressione nelle riforme fiscaliattuate nei paesi del Nord Europa attorno al 1990 (anche s e poi sono state oggetto di significativiripensamenti).Queste riforme si fondano sulla cosiddetta dual income tax. Su tutti i redditi di capitale applicata unimposta proporzionale,con aliquota uguale a quella dellimpostasulle societ e allaliquota marginale pi bassa dellimposta personale progressiva. Limposta personaleprogressiva colpisce dunque i redditi di lavoro e trasferimenti.

    Base imponibile

    La tassazione delle attivit finanziarie pu essere commisurata,in modo non necessariamente alternativo,a: Reddito (nelle due forme tipiche di dividendi e interessi) Plusvalenze (la base imponibile costituita in generale dalla variazione del valore capitale dellattivitfinanziaria nel periodo dellimposta) Proventi netti realizzati su contratti riguardanti prodotti derivati (sono strumenti derivati le attivitfinanziarie il cui valore determinato da quello di altri titoli scambiati sul mercato); Patrimonio (la base imponibile costituita dal valore di mercato dellattivit finanziarie) Gli zero coupon bonds,ovverosia le obbligazioni che,non prevedendo la corresponsione di alcuninteresse,sono rimborsate alla scadenza a un valore superiore a quello di sottoscrizione (la plusvalenza pari

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  • alla differenza fra valore finale e valore iniziale un interesse implicito).Per queste obbligazioni ilriferimento al reddito porterebbe allapplicazione di unimposta nulla,non essendoci formalmente materiaimponibile; Nellindividuazione della base imponibile problemi particolari sono stati comunque posti dagli estesifenomeni dinnovazione verificatisi negli ultimi anni. Levoluzione dei mercati finanziari ha infatti portatoallintroduzione di nuovi prodotti di fronte ai quali le legislazioni si sono spesso rivelate inadeguate.

    Agevolazioni per particolari dorme di impiego del risparmio

    I sistemi di tassazione delle rendite finanziarie possono essere caratterizzati da un maggiore o minore gradodi eterogeneit nellimposizione delle diverse forme di impiego del risparmio. Leterogeneit pu essere ilrisultato di un processo di stratificazione scarsamente coerente,come,ad esempio,il sistema vigente nelnostro paese fino al 1998. In altri casi leterogeneit pu derivare da